GRUPPO DI LAVORO OBIETTIVO BONIFICHE Bonifica dei siti

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GRUPPO DI LAVORO OBIETTIVO BONIFICHE Bonifica dei siti
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Rete Nazionale
delle Autorità Ambientali
e delle Autorità della Programmazione
dei fondi strutturali comunitari 2000 –2006
GRUPPO DI LAVORO OBIETTIVO BONIFICHE
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006:
analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Roma, Novembre 2004
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Coordinatori della Rete
Dr. Giovanni Brunelli –Direttore della Divisione III della Direzione per la Ricerca Ambientale e lo Sviluppo
del Ministero dell’Ambiente e Tutela del Territorio
Dr. Silvano Buffa – Dirigente Generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze
Componenti del gruppo
Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
Giorgia Scopece
Liliana Cori
Antonella Damian
Giuseppe D’Urso
Marco Giangrasso
Irma Paris
Andrea Primavera
Emilio Tassoni
Giuseppe Tulumello
Ministero dell’Economia e delle Finanze
Carla Cosentino
Ministero della Salute
Manuela Cocchi
Hanno elaborato il documento:
Giorgia Scopece, Liliana Cori, Antonella Damian, Irma Paris, Andrea Primavera
Hanno partecipato alle attività:
Manuela Cocchi, Carla Cosentino, Mara Cossu, Marco Giangrasso, Giuseppe D’Urso, Emilio
Tassoni
i
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Premessa...............................................................................................................................................3
1. Il Gruppo di Lavoro “Bonifiche”: il Mandato della Rete e le attività programmate ...................3
1.1 Il mandato della Rete delle Autorità Ambientali .......................................................................3
1.2 La metodologia di lavoro ...........................................................................................................4
1.3 Campo di indagine .....................................................................................................................5
1.4 Composizione del Gruppo di Lavoro.........................................................................................5
2.
Normativa di riferimento .........................................................................................................6
3.
Gestione degli interventi di bonifica e Fondi Strutturali per le Regioni dell’Obiettivo 1 .....13
3.1 Pianificazione nelle Regioni Ob. 1 .........................................................................................13
3.2. Siti inquinati nelle Regioni dell’Obiettivo 1 ..........................................................................17
3.3 Programmazione e attuazione degli interventi nei Fondi Strutturali .......................................35
4.
Gestione degli interventi di bonifica e Fondi Strutturali per le Regioni dell’Obiettivo 2 .....40
4.1 Pianificazione nelle Regioni Obiettivo 2. ................................................................................40
4.2 siti inquinati nelle Regioni dell’Obiettivo 2.............................................................................45
4.3 Programmazione e attuazione degli interventi nei Fondi Strutturali .......................................60
5. Proposte per l’attività di Assistenza Tecnica .................................................................................65
5.1 La rilevazione delle criticità.....................................................................................................65
5.2 Proposte di intervento di Assistenza Tecnica ..........................................................................69
Tabella 1 Legislazione .......................................................................................................................12
Tabella 2 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 1 ..................14
Tabella 3 Conformità Piani regionali Ob. 1.......................................................................................15
Tabella 4 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 1.......................17
Tabella 5 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 1 ..............................................................................25
Tabella 6 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 2 ..................40
Tabella 7 Conformità Piani regionali Ob. 2.......................................................................................42
Tabella 8 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 2.......................44
Tabella 9 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 2 ..............................................................................46
Figura 1 Numero Siti potenzialmente inquinati.................................................................................16
Figura 2 Numero Siti potenzialmente inquinati.................................................................................43
Allegato 1: schede regionali Obiettivo 1
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PREMESSA
1.
IL GRUPPO DI LAVORO “BONIFICHE”: IL MANDATO DELLA RETE E LE ATTIVITÀ
PROGRAMMATE
1.1 IL MANDATO DELLA RETE DELLE AUTORITÀ AMBIENTALI
Il Gruppo di lavoro “Bonifiche” ha il compito di definire un quadro di riferimento conoscitivo circa
lo stato di attuazione e le problematiche istituzionali, tecniche e procedurali legate al tema della
bonifica dei siti, nonché di effettuare una ricognizione sullo stato di attuazione della normativa di
riferimento (DM 471/99) e sugli eventuali fabbisogni di assistenza tecnica mirata a supporto delle
autorità responsabili dell’attuazione delle specifiche misure dei POR. L’attività si focalizza, quindi,
sull’analisi dell’attuazione delle azioni di bonifica dei siti definiti inquinati, attivate a valere sui
POR e DOCUP, con una verifica contestuale riguardo alla definizione/integrazione dei Piani
regionali di bonifica incluse tutte le azioni propedeutiche e funzionali alla definizione degli stessi,
individuate dalla normativa di settore.
Compito del GLO e anche garantire una sinergia tra le diverse attività di assistenza tecnica messe in
campo, a diverso titolo, sullo stesso tema. In particolare il Gruppo ha l’obiettivo di assistere le
regioni, anche in collaborazione con il Progetto Operativo Salute (PON ATAS – rafforzamento
degli Osservatori Epidemiologici Regionali - OER) nella diffusione di metodologie, buone pratiche
e supporto alle competenze delle strutture regionali (ARPA e OER) nel campo della epidemiologia
ambientale, con particolare riferimento ai siti di interesse nazionale.
Il Progetto Operativo Salute ha l’obiettivo di rafforzare la funzione epidemiologica nelle regioni
Ob. 1, come supporto alle politiche di sviluppo nelle fasi di programmazione e valutazione.
L’Istituto Superiore di Sanità è supervisore scientifico del Progetto operativo salute del Ministero
della Salute. L’Istituto svolge inoltre costantemente indagini epidemiologiche, tra l’altro per conto
del Ministero dell’Ambiente in aree ad alto rischio e in siti di bonifica. Il terreno di lavoro comune
che le tre istituzioni hanno identificato riguarda il settore dell’epidemiologia ambientale, di grande
interesse per lo sviluppo del lavoro in corso presso gli OER, che potrebbe beneficiare in modo
particolare di un lavoro congiunto tra esperti del settore sanitario e ambientale. La fase attuale di
progettazione e messa a regime di reti di monitoraggio ambientale nelle regioni Ob. 1 potrebbe
consentire una interazione stabile tra OER ed ARPA, attraverso raccolte mirate e sistematiche di
dati utilizzabili per le ricerche epidemiologiche.
Nell’ambito dell’epidemiologia ambientale il settore delle aree oggetto di bonifica è stato
individuato come particolarmente interessante per le sue ricadute operative; la scelta dei siti
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compresi nel “Programma nazionale di bonifica e ripristino ambientale” è dovuta alla maggiore
attenzione che attorno a tali località si è sviluppata, e a specifici studi portati avanti in queste aree.
Infine, poiché Fondi strutturali finanziano la bonifica di siti inquinati, le ricerche epidemiologiche
possono contribuire alla valutazione della efficacia nell’uso dei Fondi; in due casi, Puglia e Sicilia,
le misure dedicate alla bonifica di siti inquinati includono il finanziamento di analisi di
epidemiologia ambientale nei siti di interesse.
Il mandato del Gruppo di lavoro “Bonifiche” è rafforzato da quanto previsto dal testo del QCS
derivato dalla revisione di metà percorso. Esso contiene infatti alcune decisioni cruciali per il
settore, che comporteranno per le regioni potenziali aree di criticità.
Nella “Strategia di asse” si prevede che: “La prevenzione dei rischi per la salute rende necessarie,
altresì, specifiche azioni volte a sviluppare la cultura di tale prevenzione e del diritto alla salute, e
il potenziamento e lo sviluppo di reti informative integrate (mappatura delle aree contaminate e
delle azioni di relativo risanamento, correlata con le banche dati territoriali relative alla
prevalenza e all’incidenza delle patologie, al fine di renderle disponibili a nuovi utilizzi economici,
residenziali o naturalistici).”
Nei “Criteri e indirizzi per l’attuazione” per le aree contaminate si prevede che: “restano
ammissibili solo interventi ricadenti nei siti di bonifica definiti di interesse nazionale ai sensi della
vigente normativa (DM 468/2001), nonché gli interventi previsti dai “Piani regionali per la
bonifica delle aree inquinate” e per il miglioramento e diffusione delle competenze, che “Gli
interventi (dei fondi strutturali) ivi previsti non saranno comunque ammissibili al cofinanziamento
se saranno oggetto di impegni giuridicamente vincolanti assunti successivamente al 31.12.2004”.
In sintesi quindi un supporto forte al lavoro di integrazione con il Ministero della Salute, e
l’indicazione da una parte della fine dei commissariamenti in materia, dall’altra l’invito a finanziare
gli interventi nei siti di interesse nazionale, in mancanza di piani che rispondano a tutti i requisiti
necessari alla corretta programmazione.
1.2 LA METODOLOGIA DI LAVORO
Al fine di orientare efficacemente le azioni di assistenza tecnica sopra rappresentate, il Gruppo di
Lavoro ha affrontato l’attività a diversi livelli, in particolare:
•
Sono stati definiti nel dettaglio gli elementi chiave della normativa di settore nonché le
connessioni con l’attuazione dei fondi strutturali;
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•
È stato rilevato lo stato di attuazione della normativa di riferimento per ciascuna Regione
Obiettivo 1 (Ob. 1) e dell’Obiettivo 2 (Ob. 2) con modalità diverse di seguito illustrate. In
particolare è stato affrontato: lo stato di attuazione/aggiornamento dei Piani regionali di
bonifica e il livello di attuazione delle misure di competenza incluse nei rispettivi documenti
programmatici (POR e Docup)
•
Rispetto allo stato di attuazione delle misure/azioni sono state rilevate, in prima ipotesi, le
criticità tecnico/procedurali legate all’attuazione degli interventi/attività ivi previste;
•
Sono state rilevate le possibili attività di assistenza tecnica sulle quali orientare l’attenzione
individuando anche buone pratiche trasferibili.
1.3 CAMPO DI INDAGINE
Rispetto al mandato della Rete, il Gruppo ha avviato parallelamente la disamina dello stato di
attuazione delle misure di competenza nelle regioni Ob. 1 e 2. Tuttavia le modalità di rilevazione
sono state diverse. Mentre per le regioni dell’Ob. 2 l’acquisizione delle informazioni si è basata
sulle risultanze di specifici incontri tecnici con i responsabili di misura che si sono tenuti nel corso
di tre mesi (il dettaglio delle date in allegato); per le regioni dell’Ob. 1 ci si è basati su una prima
rilevazione su base cartacea, disponendo delle Relazioni Annuali di Esecuzione degli ultimi CdS e
attraverso la collaborazione con le TF operanti presso l’AA regionali. Rispetto al quadro di
riferimento dei siti di interesse nazionale ed allo stato di adeguamento dei Piani Regionali di
bonifica le informazioni sono state acquisite dei servizi competenti della Direzione Generale
Qualità della Vita.
1.4 COMPOSIZIONE DEL GRUPPO DI LAVORO
La composizione del Gruppo di lavoro è la seguente:
ƒ
Esperti e funzionari della Direzione Generale Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio;
ƒ
Esperti del Ministero dell’Economia e delle Finanze – Servizio per le Politiche dei Fondi
Strutturali Comunitari;
ƒ
Esperti del Ministero della Salute, operanti nell’ambito del PO Salute (PON ATAS);
ƒ
Esperti della Task Force Centrale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio
ƒ
Esperti delle Task Force regionali Ob. 1 .
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La struttura del gruppo di lavoro prevedeva anche la presenza di rappresentanti delle regioni Ob. 1
e 2. A tal fine con una nota congiunta del MEF e del MATT è stata richiesta, in occasione
dell’inoltro ai componenti della rete del piano di attività 2004, la designazione dei rappresentanti
nei diversi gruppi di lavoro. Non avendo ricevuto alcuna designazione al riguardo il presente
documento non ha potuto disporre, in particolare per le regioni Ob. 1, del prezioso contributo dei
soggetti direttamente coinvolti nell’attuazione delle misure in esame.
2.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Il problema delle bonifiche è stato affrontato nel nostro Paese dal 1987 attraverso una produzione
legislativa molto intensa, di seguito illustrata (schematicamente rappresentata nella Tabella 1). Nel
1997, con il D.Lgs. del 5.02.97, n. 22, sono stati fissati gli obblighi dei soggetti titolari dei siti
inquinati, le competenze in materia di approvazione e controllo degli interventi nonché le
responsabilità patrimoniali, penali e amministrative per la bonifica del sito. La novità principale
introdotta dal nuovo quadro normativo è riconducibile al principio comunitario "chi inquina paga",
per la prima volta enunciato sul tema delle bonifiche.
In tal senso il principio del "chi inquina paga" significa che chiunque causa, anche in maniera
accidentale, il superamento dei limiti tabellari previsti dalla normativa o il pericolo concreto di
superamento degli stessi, deve provvedere direttamente alla bonifica dell'area contaminata.
Lo stesso D.Lgs individua all’articolo 18, comma 1, una serie di parametri sulla base dei quali la
bonifica di un sito inquinato viene dichiarato come un intervento di interesse nazionale.
In merito all’individuazione dei siti da bonificare si è registrato un vuoto legislativo fino al D.M. del
25 ottobre 1999, n. 471 (Regolamento recante criteri, procedure e modalità per la messa in
sicurezza, la bonifica ed il ripristino ambientale dei siti inquinati, ai sensi dell’articolo 17 del
D.Lgs. del 5.02.97, n. 22), in quanto sia la prima normativa di riferimento (D.P.R. del 16 maggio
1989), che il Decreto Legislativo n. 22/97 non stabilivano il criterio in base al quale un sito poteva
essere considerato univocamente inquinato, e permaneva quindi solo l’indicazione di potenziali
attività, industriali e non, che potevano essere causa di una situazione di degrado.
Il D.M. 471/99, diversamente, ha stabilito i limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli,
delle acque superficiali e delle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d’uso dei
siti. In questo modo un sito è definito inquinato anche quando uno solo dei valori di concentrazione
delle sostanze inquinanti nel suolo o nel sottosuolo o nelle acque sotterranee o nelle acque
superficiali risulta superiore ai valori di concentrazione limite accettabili stabiliti dal Decreto
Ministeriale.
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Con l’emanazione del D.M. 471/99 vengono disciplinati gli aspetti tecnici delle attività di bonifica,
in particolare:
-
i limiti di accettabilità della contaminazione dei suoli, delle acque superficiali e sotterranee
in relazione alla specifica destinazione d’uso dei siti;
-
le procedure di riferimento per il prelievo e l’analisi dei campioni;
-
i criteri generali per la messa in sicurezza, la bonifica e il ripristino ambientale dei siti
inquinati, nonché la redazione dei relativi progetti;
-
i criteri per le operazioni di bonifica dei suoli che facciano ricorso a batteri, a ceppi batterici
mutanti, a stimolanti di batteri naturalmente presenti nel suolo;
-
il censimento dei siti potenzialmente inquinati, l’anagrafe dei siti da bonificare e gli
interventi di bonifica e ripristino ambientale effettuati dalla Pubblica Amministrazione;
-
i criteri per l’individuazione dei siti inquinati di interesse nazionale.
Nel caso in cui le aree di bonifica siano ancora interessate da un’attività produttiva in esercizio, il
D.M. - all’art. 10, comma 11 - stabilisce che gli interventi di bonifica dovranno essere articolati in
modo da garantire la compatibilità con la prosecuzione dell’attività, oltre che la tutela della salute
pubblica e dell’ambiente.
Qualora per il sito non possano essere raggiunti, neppure con l’applicazione delle migliori
tecnologie disponibili a costi sopportabili, i valori di concentrazione limite accettabili, stabiliti per
la destinazione d’uso prevista dagli strumenti urbanistici, la bonifica può prevedere delle
concentrazioni di inquinanti residuali maggiori dei suddetti valori limite, la cui accettabilità deve
essere dimostrata mediante idonee analisi di rischio e con la limitazione del suo utilizzo, l'adozione
di misure di sicurezza e piani di monitoraggio. Tale vincolo dovrà risultare dal certificato di
destinazione urbanistica, dalle norme di attuazione e dalla cartografia dello strumento urbanistico
vigente e dovrà essere comunicato all’Ufficio erariale competente.
Un’area bonificata e sottoposta a ripristino ambientale è, dunque, pronta ad accogliere le attività che
per essa sono state previste (residenziale, scuole, parcheggi e verde; agricola; industriale; impianti e
attrezzature di interesse pubblico).
La normativa dispone che la bonifica di un sito contaminato dovrebbe concludersi procedendo al
suo ripristino ambientale, intendendo per esso l’insieme degli interventi di riqualificazione
ambientale e paesaggistica che consentono di recuperare il sito alla effettiva e definitiva fruibilità,
per la destinazione d'uso conforme allo strumento urbanistico vigente.
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Interventi di interesse nazionale
Gli interventi di interesse nazionale sono individuabili secondo i principi e criteri direttivi, ai sensi
dell’art. 18, com. 1, del D.Lgs. del 5 febbraio 1997, n. 22. L’individuazione si basa sulle
caratteristiche del sito inquinato, sulla quantità e pericolosità degli inquinanti presenti nel sito
medesimo, nel rilievo dell’impatto sull’ambiente circostante al sito inquinato, in termini di rischio
sanitario ed ecologico, nonché di pregiudizio per i beni culturali e ambientali. Un sito contaminato
può essere definito di interesse nazionale quando sussistono le seguenti condizioni:
-
la bonifica riguarda aree e territori, compresi i corpi idrici, di particolare pregio ambientale;
-
la bonifica riguarda aree e territori tutelati ai sensi del D.L. del 27 giugno 1985, n. 312
(convertito con modificazioni nella Legge del 8 agosto 1985, n. 431);
-
il rischio sanitario e ambientale che deriva dall’inquinamento risulta particolarmente
elevato, in ragione della densità della popolazione o dell’estensione dell’area interessata;
-
l’impatto socio-economico causato dall’inquinamento dell’area è rilevante;
-
l’inquinamento costituisce un rischio per i beni di interesse storico e culturale di rilevanza
nazionale;
-
la bonifica riguarda siti compresi nel territorio di più regioni.
La perimetrazione ufficiale di un Sito d’Interesse Nazionale avviene, su indicazione della Regione e
degli Enti locali coinvolti dal perimetro, con Decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio. Con tale decreto la competenza delle procedure in corso viene trasferita dai
comuni/regioni al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio.
Le condizioni indicate dal D.Lgs. 22/97, hanno portato nel corso degli anni all’’individuazione di
numerosi siti di interesse nazionale, la cui disamina viene affrontata di seguito. L’individuazione è
avvenuta con tre provvedimenti normativi, quali: la legge del 9 dicembre 1998, n. 426, la Legge del
23 dicembre 2000, n. 388 ed il D.M. del 18 settembre 2001, n. 468, arrivando ad un totale di 41 siti
di interesse nazionale.
In particolare il D.M. del 18 settembre 2001, n. 468, (Regolamento recante: “Programma Nazionale
di bonifica e ripristino ambientale”) provvede alla:
¾ individuazione degli interventi di interesse nazionale relativi a ulteriori 23 siti rispetto a quelli
individuati dalla Legge del 9 dicembre 1998, n. 426 e dalla Legge del 23 dicembre 2000, n. 388;
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
¾ definizione degli interventi prioritari;
¾ determinazione dei criteri per l’individuazione dei soggetti beneficiari;
¾ determinazione dei criteri di finanziamento;
¾ disciplina delle modalità per il monitoraggio e controllo sull’attuazione degli interventi;
¾ individuazione delle fonti di finanziamento;
¾ ripartizione degli oltre 1.000 miliardi di vecchie lire tra gli allora 41 siti, da destinare in via
prioritaria agli interventi di messa in sicurezza d’emergenza e caratterizzazione, delle aree
pubbliche e/o di competenza pubblica.
La Legge 31 luglio 2002, n. 179, collegato ambientale alla legge finanziaria 2002, oltre a
individuare ulteriori 9 siti di interesse nazionale (Broni, Brescia Caffaro, Falconara Marittima,
Serravalle Scrivia, Laghi di Mantova e Polo Chimico, Orbetello – Area ex SITOCO, Aree del
Litorale Vesuviano, Aree industriali di Porto Torres, Aree industriali della Val Basento), introduce
nuove norme riguardanti “l’attuazione degli interventi nelle aree da bonificare” (art. 18).
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, previa attuazione del sopraccitato articolo,
individua, alternativamente alla procedura ordinaria, il soggetto al quale affidare le attività di
bonifica e di riqualificazione delle aree industriali interessate, sulla base di progetti integrati di
bonifica e di sviluppo presentati dai soggetti concorrenti, con procedura di evidenza pubblica e nel
rispetto della normativa comunitaria e nazionale.
Il soggetto affidatario, per recuperare i costi di esproprio, bonifica e riqualificazione, può disporre
delle aree bonificate utilizzandole in proprio, in concessione o cedendole a terzi secondo le direttive
fissate nel piano urbanistico. Questa strategia è finalizzata allo sviluppo di una nuova imprenditoria
nel settore del risanamento ambientale, quale occasione per innescare una forte accelerazione nella
messa in atto di interventi per la bonifica e il recupero di aree a rischio sia per la popolazione
residente che per l’ambiente circostante. Da un’analisi anche superficiale delle situazioni di
maggiore degrado e inquinamento ambientale, in corrispondenza delle aree a forte concentrazione
industriale risulta una stretta coincidenza tra siti inquinati e zone ad alto potenziale turistico.
A conferma di quanto detto, circa il 50% dei Siti di Interesse Nazionale, infatti, è localizzato in aree
costiere, dove si riscontra una netta predominanza di inquinamento derivante da attività di
lavorazione chimica, petrolchimica, metallurgica, elettrometallurgica, meccanica, cantieristica
navale, produzione di energia elettrica, ecc.
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Una tipologia di contaminazione ricorrente nei siti di interesse nazionale è rappresentata
dall’amianto1. La necessità di individuare le aree contaminate da tale fibra ha portato il Legislatore
a disciplinare, mediante un apposito regolamento, le modalità per la realizzazione di una completa
mappatura della presenza di amianto sul territorio nazionale e degli interventi di bonifica urgenti.
L’articolo 20 della Legge del 23 marzo 2001, n. 93, ha stanziato dei fondi per la realizzazione della
sopramenzionata mappatura. In attuazione di tale articolo è stato recentemente emanato il D.M. del
18 marzo 2003, n. 101, recante il “Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone
del territorio nazionale interessate dalla presenza di amianto” e contenente:
-
i criteri per l’attribuzione del carattere di urgenza agli interventi di bonifica;
-
i soggetti e gli strumenti che realizzano la mappatura;
-
le fasi e la realizzazione della mappatura.
Dettaglio sulla normativa relativa ai Piani Regionali di Bonifica
Il primo strumento pianificatorio rivolto all’individuazione delle aree potenzialmente inquinate è
stato normato con la Legge n. 441 del 29 ottobre 1987 attraverso la redazione dei “Piani di bonifica
delle aree inquinate”.
La Legge demandava alle singole regioni l’obbligo di predisporre dei piani regionali all’interno dei
quali dovevano essere individuate le aree di maggior criticità ambientale, stabilendo un ordine di
priorità di intervento suddiviso in medio, breve e lungo termine.
Questo primo approccio legislativo è andato poi perfezionandosi nel tempo: prima con il Decreto
del 16 maggio 1989, che ha integrato la precedente normativa con la definizione di specifici criteri e
linee guida per la redazione dei piani stessi; poi con l’emanazione del già citato D.Lgs 22/97, che
viene considerato il documento cardine sia, come sopra delineato, in ambito pianificatorio delle
bonifiche dei siti inquinati, sia rispetto alla gestione e regolamentazione dei rifiuti nel territorio
nazionale.
Nello specifico il Decreto Legislativo n. 22/97 norma non solo i contenuti dei Piani ma anche le
competenze delle pubbliche amministrazioni.
1
In alcuni siti di interesse nazionale l’amianto costituisce la fonte principale di inquinamento (Balangero, Casale
Monferrato, Priolo - Siracusa, Bagnoli, Bari-Fibronit, Emarese, Broni, ecc.), in altri è una componente determinante tra
i fattori di rischio (Venezia, Napoli Orientale, Gela, Taranto, Piombino, Trieste, Livorno, Falconara Marittima, ecc.), in
altri ancora, infine, è solo una componente accidentale e limitata (Serravalle Scrivia, Litorale Domizio Flegreo e Agro
Aversano, ecc.).
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Per quanto riguarda i contenuti dei Piani di bonifica delle aree inquinate, è specificato che questi
facciano parte integrante dei Piani regionali di gestione dei rifiuti, e devono contenere (art. 22,
comma 5 del D Lgs. 22/97):
a) ordine di priorità degli interventi, basato su un criterio di valutazione elaborato da APAT
b) individuazione di siti da bonificare e delle caratteristiche generali dell’inquinamento
presente
c) modalità degli interventi di bonifica e di risanamento ambientale, che privilegiano
prioritariamente l’impiego dei materiali provenienti dalle attività di recupero dei rifiuti
urbani
d) stima degli oneri finanziari
e) modalità di smaltimento dei materiali da asportare
Per quanto riguarda l’attivazione degli interventi di bonifica è espressamente chiarito ( art. 14,
comma 2 del D.M. 471/99) che essi sono realizzati dal Comune territorialmente competente e, ove
questo non provveda o si tratti di siti che interessano il territorio di più comuni, dalla Regione, nei
seguenti casi:
a) il responsabile dell'inquinamento non sia individuabile e il proprietario del sito non
provveda;
b) il responsabile dell'inquinamento sia individuabile ma non provveda, né provveda il
proprietario del sito da bonificare o altro soggetto interessato;
c) il sito da bonificare sia di proprietà pubblica e il responsabile dell'inquinamento non sia
individuabile o non provveda.
Il ruolo attivo è demandato alla pubblica amministrazione, Regioni, che predispongono l’Anagrafe
dei siti da bonificare e intervengono con un ordine di priorità, stabilito secondo criteri di valutazione
comparata del rischio, definiti dall'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente (APAT).
Nello specifico il pubblico interesse in via sostitutiva e in danno del soggetto responsabile
dell’inquinamento inadempiente, previa diffida.
L’Anagrafe dei siti da bonificare, identificato dapprima nel Decreto Legislativo n. 22/97 (art.17 ) e
poi nel DM 471/99 (art.17 ) deve contenere, sulla base dei criteri definiti dall'APAT, sia l’elenco dei
siti da bonificare sia l'elenco dei siti sottoposti ad intervento di bonifica, di bonifica e ripristino
ambientale con misure di sicurezza, di messa in sicurezza permanente nonché degli interventi
realizzati nei siti medesimi.
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
E’ importante sottolineare che, diversamente dal Piano Regionale dei Rifiuti, che soggiace
all’approvazione della Commissione Europea, lo strumento pianificatore in esame non deve
ottenere una approvazione specifica dagli uffici della commissione europea, che ne registrano
semplicemente l’esistenza all’interno del Piano Regionale Rifiuti. Diversamente dal Piano
Regionale dei Rifiuti, la normativa non indica un soggetto istituzionale a cui compete
l’approvazione del Piano Regionale di Bonifica, tuttavia il Ministero dell’Ambiente e della Tutela
del Territorio, in qualità di Amministrazione competente della materia, è tenuto a verificare la
conformità del Piano rispetto alle disposizioni dettate in materia dalla normativa nazionale di
riferimento, in quanto funzionale ad una sua corretta attuazione. Sulla base della competenza sopra
delineata, di seguito (paragrafi 3.1 e 4.1) si riporta l’esito della disamina dei Piani Regionali di
Bonifica delle regioni obiettivo 1 e 2, curato dalla Direzione competente del Ministero
dell’Ambiente.
Tabella 1 Legislazione
Legge n. 349/86 (art. 18 - Istituzione del Ministero dell’Ambiente)
Legge n. 441/87 (art. 5 – Ministero dell’Ambiente)
Legge n. 475/88 (art. 9 – Piani di Bonifica)
D.M. 16/05/89 (Criteri e linee guida per la redazione dei Piani Regionali di Bonifica)
D.Lgs. n. 22/97
Legge n. 426/98 (Nuovi Interventi in campo ambientale)
D.M. n. 471/99 (Regolamento attuativo del Decreto Legislativo n. 22/97 sugli interventi di Bonifica)
Legge n. 388/00 (Finanziaria 2001 – art. 14)
D.M. n. 468/01 (Programma Nazionale delle Bonifiche)
Legge n. 179/02 (Disposizioni in materia ambientale)
D.M. n. 101/03 (Regolamento per la realizzazione di una mappatura delle zone del territorio nazionale interessate dalla
presenza di amianto)
D. Lgs n. 36/2003 (Attuazione della direttiva 199/31/CE relativa alle discariche di rifiuti)
D.M. n. 13/03 (Criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica)
D. M. n. 367/2003 (Regolamento concernente la fissazione di standard di qualità nell’ambiente acquatico per le sostanze
pericolose, ai sensi dell’art. 3 comma 4 del D. Lgs. N. 152/1999)
D. M. 23.07.2003 del Ministero della Salute (Recepimento della direttiva 2002/69/CE della Commissione del 30.07.2002
relativa ai metodi di campionamento e analisi per il controllo ufficiale di diossine e la determinazione di PCB, diossine-simili
nei prodotti alimentari)
2 NORMATIVA DI RIFERIMENTO
12
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
3.
GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI
DELL’OBIETTIVO 1
3.1 PIANIFICAZIONE NELLE REGIONI OB. 1
Come specificato nel capitolo precedente il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio tra
i compiti istituzionali ad esso attribuiti ha anche quello di monitorare lo stato di attuazione degli
interventi previsti nei Piani Regionali di Bonifica e di fissare i criteri per la loro formazione,
aggiornamento ed attuazione, in conformità con la normativa vigente. A tal fine l’attività di analisi
che l’Amministrazione ha svolto nell’ambito di uno studio delle problematiche su scala nazionale
degli interventi di bonifica non ha potuto escludere anche una valutazione puntuale delle
informazioni contenute nei Piani regionali di bonifica. I Piani analizzati sono quelli pervenuti
all’Amministrazione ed, ove possibile, reperiti attraverso contatti con la Regione.
La scelta della Direzione Qualità della Vita di suddividere i Piani Regionali in categorie di
riferimento, non è stata fatta sulla base di una “classificazione” normata, bensì con la finalità di una
maggior chiarezza di identificazione.
La totalità dei piani pertanto è stata suddivisa in tre categorie:
¾ formalmente conformi: appartengono a questa categoria tutti i piani trasmessi dopo
l’approvazione del D.Lgs 22/97 e che contengono i requisiti previsti dall’art. 22 del medesimo
Decreto;
¾ da aggiornare: appartengono a questa categoria tutti i piani basati su informazioni ritenute
datate dalla stessa Amministrazione regionale relative ai siti censiti precedentemente al 2000,
o che presentano, per alcuni punti, delle carenze tecniche ai sensi dall’art. 22 del D.Lgs 22/97;
¾ non presenti: si considerano appartenenti a questa categoria tutti i piani che non sono stati
redatti in tutte le loro parti in base a quanto richiesto dalla normativa vigente, o che la stessa
Amministrazione regionale ha comunicato di avere ancora in corso di stesura o approvazione.
E’ necessario evidenziare la difficoltà di inserimento di alcuni piani all’interno di un’unica
categoria, data l’estrema variabilità delle informazioni presenti all’interno di ogni piano presentato,
rispetto a quanto previsto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97 (dettagliato nella sezione della normativa).
Nella Tabella 2 è stata fatta una sintesi che individua, all’interno delle regioni Ob. 1, i riferimenti
relativi all’anno di approvazione del documento e la categoria corrispondente. Come si può notare,
solamente il Molise non dispone di un piano di bonifica, mentre le altre regioni hanno provveduto,
in modo più o meno esaustivo, alla sua predisposizione.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
13
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Ciò premesso attraverso la verifica fra i contenuti presenti in ogni piano presentato con quanto
esplicitamente richiesto dal D.Lgs 22/97, è stato possibile rilevare le principali carenze di contenuto
che accomunano i piani di più regioni.
Tabella 2 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 1
REGIONE
Data di riferimento*
Macroclasse
Basilicata
L.R. n.6 del 23/02/2001
Form. conforme
Calabria
Ord.commissariale n.1171 del 26/2/2002
Form. conforme
Sardegna
Del C.Reg. 5/12/2003
Form. conforme
Campania
Ord.commissariale n417 del 31/12/2002
da aggiornare
Sicilia
Ord.comm.n.1166 del 18/12/2002
da aggiornare
Puglia
D.Commiss.Emerg.Rif. N.41 del 6/3/2001
da aggiornare
Molise
Cons. Reg. n. 280 del 22/07/2003
non presente
*la data di riferimento corrisponde sia all’approvazione dei singoli piani di bonifica, sia a quelli della
gestione dei rifiuti, ove i piani di bonifica ne fanno parte integrante.
Si può rilevare una generale carenza di informazioni in merito alla caratterizzazione dei siti; questo
aspetto si ripercuote sia sulla corretta individuazione della stima degli oneri finanziari, sia
sull’identificazione delle attività di bonifica adottate.
Appare evidente, infatti, che la possibilità di ottenere dati economici e tecnici relativi ad un’area è
subordinata ad un’attività di caratterizzazione approfondita e ad uno stato di avanzamento dell’iter
procedurale tale da poter pianificare la tipologia degli interventi .
In questo contesto è necessario puntualizzare che i soggetti che giocano un ruolo attivo in questa
fase sono molteplici: sono infatti coinvolte sia le strutture pubbliche (amministrazioni comunali,
amministrazioni regionali, ARPA locali, ASL locali ecc.), che i soggetti privati (soggetti
responsabili o proprietari dell’area potenzialmente inquinata). A tal proposito è difficile attribuire
detta carenza ad un unico soggetto, atteso che tali informazioni scaturiscono dalla cooperazione di
tutti i soggetti presenti in un’area determinata.
Al fine di ottenere una valutazione qualitativa generale dei contenuti presenti nei piani di bonifica
regionali, è stata predisposta una scheda di valutazione basata sulla corrispondenza o meno delle
informazioni riportate nei piani con quanto prescritto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Tabella 3 Conformità Piani regionali Ob. 1
Regione
Basilicata
Calabria
Campania*
Puglia
Sicilia
Sardegna
Contenuti di cui al D. L. n. 22/97
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
SI NO
X
X
X
X
X
x
x
x
x
x
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
* Solo rifiuti.
Come si evince dalla medesima, le regioni che hanno redatto in modo completo il piano sono la
Basilicata e la Sardegna.
In merito all’identificazione del numero di siti potenzialmente inquinati rilevati all’interno dei
Piani, è necessario evidenziare non solo la difficoltà incontrata nell’individuazione di un dato
univoco e chiaro, ma anche l’incertezza del risultato ottenuto data l’eterogeneità dei piani presentati
sia dal punto di vista tecnico che temporale.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Come esposto nella sezione normativa fino all’emanazione del D.M. 471/99, le norme non
indicavano il criterio in base al quale un sito poteva essere considerato univocamente inquinato, e
permaneva quindi solo l’indicazione di potenziali attività, industriali e non, che potevano essere
causa di una situazione di degrado. In questo contesto l’inserimento di un sito nel censimento
veniva quindi fatto in seguito alle segnalazioni esistenti presso le diverse fonti consultate
(Amministrazione pubblica, Protezione Civile, Corpo Forestale dello Stato, enti Locali, Unità
Sanitarie locali, privati, Associazioni ambientaliste, ecc..) che non avevano dei riferimenti chiari ed
univoci, e che, pertanto, fornivano una mole notevole di siti, sovrastimando la reale situazione di
degrado presente.
Accanto a tale aspetto spesso, invece, la sottostima del numero dei siti inquinati nel territorio è
dipeso dalla disomogeneità delle attività potenzialmente inquinanti inserite.
Ad esempio vi sono regioni, come la Campania e la Calabria, che hanno inserito principalmente
discariche non autorizzate o abbandoni di rifiuti. Solo alcune, come la Sardegna, sono state
scrupolose nella suddivisione inserendo anche le attività industriali, le attive e dismesse, le attività
minerarie, i depositi, ecc.
Il numero di siti riportati nella seguente Figura, quindi, è puramente indicativo, tuttavia sebbene
questa valutazione, non fornisca un dato significativo, permette sicuramente di porre in evidenza
una criticità importante: la necessità di fornire alle singole regioni indicazioni di indirizzo tecnico,
chiare ed univoche, per la futura stesura dell’aggiornamento dei piani di bonifica regionali.
Figura 1 Numero Siti potenzialmente inquinati
Puglia
Campania
Sardegna
Calabria
Basilicata
1200
1000
800
N°Siti 600
400
200
0
Sicilia
N° SITI POTENZIALMENTE INQUINATI
Regioni
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Tabella 4 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 1
REGIONE
Piano di Anno
N° SITI
TOTALI
Basilicata
2001
890
Sardegna
2003
477
Calabria
2002
696
Campania
2002
292
Sicilia
2002
1009
Puglia
2001
269
3.2. SITI INQUINATI NELLE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
I siti dichiarati di interesse nazionale, sulla base delle norme sopra illustrate sono 17 nelle regioni
Ob. 1. Per poter dare conto in modo sintetico della mole di informazioni a disposizione su ciascuno
dei siti, è stata approntata la Tabella 5, che elenca: i siti; le leggi che li individuano e i decreti di
perimetrazione; i finanziamenti messi a disposizione delle Regioni da parte dello Stato.
Di seguito è riportato un quadro sulla tipologia dell’inquinamento e sullo stato di attuazione
procedurale dei siti di interesse nazionale all’interno delle regioni dell’Ob. 1. Per quanto riguarda
le informazioni relative allo status delle procedure in corso, al fine di rilevare l’effettiva criticità
dello stato di inquinamento regionale è stata riservata particolare attenzione agli interventi di
Messa in sicurezza d’emergenza (MISE): essi rispondono infatti alla necessità di far fronte a
situazioni di rischio particolarmente grave.
I dati sono stati tratti dal “D.M. Ambiente 18 settembre 2001, n. 468 Programma nazionale di
bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati”, aggiornati ed integrati con informazioni
acquisite direttamente dagli uffici amministrativi del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio.
Indicazioni più dettagliate sui comuni interessati, la tipologia dell’inquinamento e degli interventi,
la perimetrazione, le caratteristiche ambientali, l’importo assegnato e lo stato di attuazione
procedurale di ciascuno dei siti di interesse nazionale sono reperibili nelle Schede regionali in
allegato.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Basilicata
I siti di interesse nazionale all’interno della regione Basilicata sono Tito e Area Industriale della
Val Basento. Questi interessano il comune di Tito (Potenza) e i Comuni di Ferrandina, Pisticci,
Grottole, Miglionico, Pomarico e Salandra.
Il sito di Tito è inquinato da rifiuti di diversa origine, in quantità pari a circa 210.000 m3, tra cui
fosfogessi; materie prime, prodotti e residui di lavorazione di concimi; acque reflue di
depurazione; scorie e polveri derivanti da attività siderurgica (SIDERPOTENZA); materiali
contenenti amianto o fibre pericolose sotto forma di cumuli o di elementi di copertura di capannoni
contenenti amianto (eternit); capannoni abbandonati e serbatoi fatiscenti.
Per quanto riguarda lo stato di attuazione procedurale, il sito si trova in una fase iniziale: al
momento sono stati approvati in sede di conferenza di servizi il piano di caratterizzazione dell’area
pubblica ex-liquichimica.
Il sito di Val Basento occupa una superficie di circa 34 km2, parte di proprietà di soggetti privati,
con svariate attività produttive di tipo chimico, nonché aree dismesse che furono in passato sede di
produzione e manufatti in cemento-amianto, e altre di produzione di metanolo.
A seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati interventi di MISE
nell’area interessata dall’ex centrale gas di Ferrandina nel comune di Salandra (Eni SpA).
Calabria
Il sito di Crotone-Cassano-Cerchiara è l’unico sito di interesse nazionale all’interno della regione
Calabria. Le aree sono comprese nei comuni di Crotone, Cassano allo Jonio e Cerchiara e gli
interventi di bonifica interessano principalmente aree industriali dismesse, discariche esaurite, la
fascia costiera contaminata da smaltimento abusivo di rifiuti industriali e lo specchio di mare
antistante le aree a terra contaminate.
Nello stabilimento ex Pertusola Sud (ora Syndial), dismesso, è presente una contaminazione da
metalli pesanti: zinco, cadmio, piombo, rame e arsenico. L'arenile ubicato di fronte all'area
industriale della ex Pertusola e della ex Montedison è interessato da smaltimento di rifiuti:
industriali speciali e pericolosi (ferriti di zinco e cromo, etc.). Sull’area, che ha una dimensione
complessiva di circa 87.000 m2, sono stati smaltiti circa 300.000 m3 di rifiuti.
Per quanto riguarda lo status delle procedure in corso, sono stati approvati a settembre 2004 n. 35
Piani di caratterizzazione predisposti dai soggetti privati titolari delle rispettive aree.
A seguito dei poteri attribuiti dalle Ordinanze per l’emergenza ambientale nella Regione Calabria,
è stato richiesto al Commissario di attivare le procedure per l’intervento in danno a carico della
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Syndial S.p.A. (area ex Pertusola Sud) e di predisporre le misure di MISE della falda, di cui si è
preso atto nella Conferenza di servizi decisoria del 16/09/04.
Nell’area Ex-Agricoltura SpA (in liquidazione, oggi Syndial SpA) sono in corso di adozione
misure di MISE della falda contaminata da metalli, solfati, nitriti e fluoruri.
Campania
I siti di interesse nazionale all’interno della regione Campania sono i siti di Napoli Orientale,
Napoli Bagnoli-Coroglio, Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano e Aree del Litorale
Vesuviano che comprendono il comune di Napoli ed altri 61 Comuni appartenenti alle Province di
Napoli e Caserta. I primi tre siti di interesse nazionale sono stati perimetrali con Decreto del
Ministro dell’Ambiente, mentre l’area del Litorale Vesuviano, identificata dalla legge 179/2002, è
in corso di perimetrazione.
Gli interventi di bonifica interessano aree industriali sia attive che dismesse, le relative aree marine
antistanti comprensive delle aree portuali, e vaste aree di discariche incontrollate, dismesse e
abusive. Lo smaltimento abusivo dei rifiuti ha comportato l'inquinamento diffuso del suolo, mentre
la mancata tutela delle acque ha causato la contaminazione dei sedimenti e delle acque dei bacini
lacustri. Anche le falde superficiali, a causa della presenza di discariche di rifiuti senza
impermeabilizzazione di fondo, hanno subito gravi fenomeni di compromissione della qualità delle
acque.
Per quanto riguarda il sito di Napoli Orientale sono stati adottati interventi di MISE della falda
nelle aree: Agip Petroli (ora ENI Divisione Refining & Marketing) di Via delle Brecce - S.
Erasmo; Stabilimento Magnaghi Aeronautica S.p.A; Deposito di prodotti petroliferi ATRIPLEX;
ESSO S.p.A.; KRC; Mediterranea ICIOM; Q8 Quaser; Whirpool.
Per quanto riguarda il sito di Litorale Domizio Flegreo ed Agro Aversano sono in corso di
adozione misure MISE per le seguenti aree: ex discarica SO.GE.RI. nel comune di Castelvolturno;
ex Montefibre e in altre aree localizzate all’interno del perimetro.
Molise
Il sito di interesse nazionale Campobasso-Guglionesi II comprende i comuni di Guglionesi e
Macchie; interessa un’area inizialmente autorizzata per la realizzazione di un impianto di selezione
di RSU per il successivo compostaggio. L’impianto è stato gestito impropriamente, e sono stati
stoccati rifiuti di provenienza civile ed industriale, provocando l'inquinamento del sito da metalli
pesanti.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Per quanto riguarda lo stato di attuazione procedurale, il sito si trova in una fase iniziale: al
momento sono stati approvati in sede di conferenza di servizi il piano di caratterizzazione e la
messa in sicurezza d’emergenza.
Puglia
I siti di interesse nazionale all’interno della regione Puglia sono i siti di Taranto, Brindisi, BariFibronit e Manfredonia.
Il porto di Taranto, che movimenta da 30 a 40 milioni di tonnellate di merci, ed i cantieri militari e
civili presenti nell'area, costituisce un'attività industriale primaria a rilevante impatto ambientale.
La superficie interessata dagli interventi di bonifica e ripristino ambientale è pari a circa 22 km2
(aree private), 10 km2 (aree pubbliche), 22 km2 (Mar Piccolo), 51,1 km2 (Mar Grande), 9,8 km2
(Salina Grande). Lo sviluppo costiero è di circa 17 km. Le interferenze con l'ambiente prodotte
dalle attività industriali sono di cospicua entità, ed interessano tutti i comparti; le principali fonti di
inquinamento sono rappresentate dalle industrie siderurgiche, petrolifere e cementiere.
Per quanto attiene lo stato dei suoli, pur mancando un quadro organico di informazioni, sono state
già evidenziate zone interessate da cave, siti di discarica di rifiuti urbani e numerosi siti di
smaltimento abusivo di rifiuti di varia provenienza.
I corsi d'acqua superficiali a carattere esclusivamente torrentizio sono recapito di reflui diversi
scarsamente o per nulla depurati. La situazione del mare presenta, dal punto di vista della qualità
delle acque notevoli criticità dovute prevalentemente al carico dei bacini portuali. Sono stati
evidenziati un graduale depauperamento della flora acquatica tipica ed un peggioramento della
qualità delle acque.
A seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati interventi di MISE:
nell’area della Società ENI S.p.A. che ha presentato un progetto di MISE della falda in
corrispondenza dell’area di Raffineria, delle aree esterne alla Raffineria, dei depositi, ex Praoil di
Punta Rondinella e dell’area all’interno del punto vendita 5579 di Taranto SS 106 Jonica. Il
Commissario Delegato per l’emergenza ambientale in Puglia ha presentato il progetto di messa in
sicurezza d’emergenza dei suoli e della falda dell’area ex Yard Belleli.
Nel sito di Brindisi sono presenti zone interessate da attività estrattive (cave attive e/o esaurite) e
non, che presentano fenomeni di degrado e dissesto localizzato. Discariche di rifiuti industriali,
coperture in eternit, rifiuti speciali e pericolosi, situazioni locali anche molto gravi sono presenti
nell’area. I Suoli e le acque di falda superficiali risultano di conseguenza gravemente
compromesse.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Per quanto riguarda gli interventi di MISE è stato predisposto da parte delle società Basell,
Polimeri Europa, ENI S.p.A., Dow Italia, EniPower e Chemgas, coinsediate nel Petrolchimico
(eccetto Celtica Ambiente) un progetto “consortile” di MISE della falda nell’area del
petrolchimico medesimo. La società Aventis Bulk ha in corso un intervento di MISE della falda
tramite emungimento di acqua contaminata da sostanze organiche e per una porzione di area dello
stabilimento ex EVC la Società Powerco (soggetto interessato alla bonifica) ha elaborato un
progetto di MISE. La Provincia di Brindisi inoltre ha aggiudicato la gara d’appalto concorso per
l’affidamento dei lavori di MISE del Seno di ponente del Porto di Brindisi. Misure di MISE sono
state adottate anche nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione: Area a mare in zona Capo
Bianco di Brindisi (Società Brindisi LNG); Area marina di Costa Morena Est (Autorità portuale di
Brindisi).
Gli interventi di bonifica e ripristino ambientale del sito di Bari – Fibronit interessano l’area
industriale dismessa dello stabilimento di cemento - amianto Fibronit di Bari, che si estende per
circa 100.000 mq nel cuore della città di Bari ed ha svolto la propria attività per circa 50 anni.
Gli interventi di MISE nel sito ex Fibronit-Bari riguardano sia le attività gestite dal Comune di
Bari che quelle gestite dal Commissario Delegato per l’Emergenza Ambientale in Puglia. In
particolare, le prime sono finalizzate all’allontanamento di tutti i rifiuti, le coperture, gli impianti e
tutti i materiali contenenti amianto da tutti i capannoni presenti nel sito. E’ stato presentato il
progetto definitivo di messa in sicurezza, discusso nella Conferenza dei Servizi del 3/3/2004 ed
approvato con alcune prescrizioni.
Le attività di MISE previste dal Commissario Delegato comprendono: bonifica da manufatti
contenenti amianto (m.c.a.) dai capannoni D7 e D11; rimozione della pensilina antistante i
capannoni D9 e D10; raccolta dei residui di combustione e m.c.a. dal Capannone D10.
Sardegna
I siti di interesse nazionale all’interno della regione Sardegna sono: il sito di Sulcis-IglesienteGuspinese, ubicato nella parte sud-occidentale della Sardegna e che comprende 40 Comuni ed il
sito Aree industriali di Porto Torres.
Nelle aree minerarie dismesse del Sulcis – Iglesiente – Guspinese le fonti di inquinamento
ambientale, di dimensioni molto diffuse sono: scavi di grandi dimensione, discariche di materiali
fini di processo, bacini di decantazione fanghi di processo e cumuli di scarti di lavorazione delle
aree di cave dismesse. Gravi gli inquinamenti dei suoli, delle acque superficiali e sotterranee; in
tutte le aree in questione è presente una polverosità diffusa nell'aria, a causa del trasporto eolico dei
materiali fini dalle vaste superfici di discariche e accumuli.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Le indagini di caratterizzazione hanno interessato solo una minima percentuale delle aree
all’interno del sito di Sulcis-Iglesiente-Guspinese. Le misure di MISE sono state adottate nelle
seguenti aree all’interno della perimetrazione: il Punto Vendita Tamoil nel Comune di Portoscuso;
il bacino di decantazione fanghi “Levante”; l’area consortile in località Su Stangioni; le acque di
Casargiu che fuoriescono dalla Galleria Fais; Impianti Stabilimento Syndial Assemini; ex Fonderia
Piombo di San Gavino Monreale; ex area mineraria Su Zurfuru; Stabilimento Polimeri Europa.
Nell’area perimetrata delle “Aree industriali di Porto Torres” sono presenti: stabilimenti che
producono DCE/CVM, PVC e altri prodotti chimici, depositi di prodotti petroliferi, discariche,
aree con presenza di coperture in eternit, aree industriali dismesse, una centrale di produzione
termoelettrica, l’area marina antistante il polo industriale. Nel perimetro del sito è compresa la
vasta area dello Stabilimento Syndial (ex Enichem).
Le misure di MISE sono state adottate nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione: Settori
perimetrali Nord, Est, Ovest, Nord-Ovest (area Minciaredda) e l’area attigua al nodo stradale 25
dello stabilimento Syndial di Porto Torres; area interessata dalla condotta di scarico dei
condensatori dei gruppi 1 e 2 della centrale del Fiume Santo (Endesa Italia); aree interessate dai
depositi costieri Agip ed Esso Italiana.
Sicilia
I siti di interesse nazionale all’interno della regione Sicilia sono i siti di Gela, Priolo e Biancavilla.
Sono interessati il comune di Gela, i comuni di Priolo, Melilli, Augusta e Siracusa per il sito di
Priolo e il comune di Biancavilla (Catania).
Nei siti di Gela e Priolo sono state riscontrate situazioni estese di inquinamento, dovute
principalmente alle attività industriali, come poli chimici, raffinerie, centri di stoccaggio oli,
pipeline, produzione di cemento – amianto, attuali e pregresse. Ci sono inoltre abbandoni
incontrollati di rifiuti di varia natura e aree adibite all'estrazione non regolamentata di inerti.
Le acque sotterranee, quelle superficiali e le aree marine antistanti le aree industriali sono
inquinate oltre che dalle attività industriali anche dall’agricoltura, dalla zootecnia e dalla mancata
depurazione dei reflui civili.
Si può rilevare che la quasi totalità delle aree incluse nei perimetri dei siti di Priolo e Gela è stata
sottoposta ad indagini di caratterizzazione. E’ stato approvato il piano di caratterizzazione delle
aree marine - costiere predisposto da ICRAM.
In base ai risultati delle indagini di caratterizzazione svolte e, comunque, attesi i dati pregressi già
conosciuti sulla quasi totalità del sito di Gela, ovunque è stata rilevata la necessità di mettere in
atto le misure di MISE.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
E’ in corso di completamento un intervento di MISE lungo la fascia costiera del sito, consistente in
una barriera fisica, costituita da muretto in cemento – bentonite con interposta guaina in HDPE - in
parte sospesa e in parte immorsata in una strato impermeabile di argilla.
Nel sito di Priolo, a seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati
interventi di MISE su locali criticità; questi interventi si sono estrinsecati nella realizzazione di una
serie di pozzi di immergimento della falda superficiale e di trincee drenanti.
Ad integrazione dei sistemi di messa in sicurezza d’emergenza, si è proceduto, attraverso una
valutazione della qualità della falda superficiale fronte mare, alla elaborazione di un progetto per il
barrieramento del sito di Priolo al confine costiero, per uno sviluppo lineare di oltre 3.000 m per
ciascun sito.
Il sito di Biancavilla è costituito da una cava ubicata a Monte Calvario, in prossimità del centro
abitato di Biancavilla, dalla quale si estraeva del pietrisco lavico contaminato da materiali fibrosi
della famiglia dell'amianto (anfiboli, tremolite, actinolite, fluoroedenite) e da molti edifici del
centro storico di Biancavilla costruiti con lo stesso materiale. La pericolosità del sito deriva dalla
presenza delle fibre suddette, diffuse in forma disperdibile sia nel sito di estrazione che nel centro
abitato, ed è confermata dalle preoccupanti evidenze di incremento della mortalità per patologie
riconducibili all'amianto.
Il Piano di caratterizzazione delle tre aree all’interno del sito di Biancavilla è stato presentato,
discusso ed approvato nella Conferenza di servizi decisoria del 12/11/2003.
Le attività di MISE nel sito riguardano interventi su tre diverse aree: l’area di cava; gli edifici
pubblici e privati nel Comune di Biancavilla; e la galleria della ferrovia Circumetnea.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
23
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
I siti di interesse nazionale delle regioni Ob. 1.
La Tabella 5 elenca i 17 siti di interesse nazionale nelle sette regioni Ob. 1,le leggi che li
individuano, i decreti di delimitazione, la dotazione finanziaria erogata dallo Stato, le
caratteristiche dell’inquinamento della zona.
Per comprendere inoltre lo status delle procedure in corso sono state fornite notizie su: le procedure
formali, riunioni tecniche, conferenze di servizi istruttorie, conferenze di servizi decisorie,
aggiornate al settembre 2004; le procedure di messa in sicurezza realizzate; i piani di bonifica
definitivi che sono stati approntati e dove sono stati confermati da apposito decreto.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
24
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Tabella 5 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 1
REGIONE
Sito
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
Tito
D.M. 468/2001
Finanziamento
assentito euro
4.028.363
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 231 del
2/10/2002
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale
siderurgica, concimi,
presenza di amianto e
serbatoi di prodotti
chimici. Superficie
circa 6 ettari.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 0
conf. di servizi istruttorie: 5
conf. di servizi decisorie: 5
iniziate: aprile 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Basilicata
Area
industriale
della Val
Basento
L. 179/2002
*
D.M. 26/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
Area industriale polo
chimico,
manifatturiera,
centrale gas.
Superficie circa 3400
ettari.
Riunioni tecniche: 5
conf. di servizi istruttorie: 5
conf. di servizi decisorie: 3
iniziate: aprile 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
Area ex centrale gas di Ferrandina nel comune di Salandra (Eni SpA).
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
CrotoneCassano e
Cerchiara
Calabria
D.M.468/2001
D.M. 26/11/2002
G.U. n. 17 del
22/01/2003
9.709.389
Area industriale polo
chimico, industria
dello zinco, 2
discariche, arenile e
specchio di mare
prospiciente.
Superficie: 1
discarica 7 ha; tratto
di mare circa 87.000
mq.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
Riunioni tecniche: 9
conf. di servizi istruttorie: 7
conf. di servizi decisorie: 9
iniziate: luglio 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Area ex Pertusola Sud - Syndial S.p.A.
• Ex-Agricoltura SpA - Syndial SpA.
• Interventi di demolizione all’interno dell’area industriale ex Pertusola sud.
Progetti definitivi di bonifica:
Il Commissario delegato, esercitando il potere sostitutivo in danno dell'Azienda Syndial
S.p.A., ha affidato, tramite gara d'appalto, la realizzazione del progetto definitivo di bonifica
dell’area ex Pertusola Sud. Dopo numerosi incontri tecnici, si è deciso di procedere alla
bonifica dell’area per stralci successivi. È stato approvato il progetto definitivo di bonifica
tramite la tecnica di fitorimediazione, dell’area Archeologica (circa 100 ha) a monte della
zona industriale ex Pertusola Sud.
25
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Napoli
Orientale
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
L 426/98
Ord. Comm.
20/12/99 G.U.
del8/03/2000
Finanziamento
assentito euro
27.682.089
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale polo
chimico,
industria metallurgica
e metalmeccanica,
manifatturiera. Area
costiera e marina
antistante nel limite
di 3000 metri dalla
linea di costa entro la
batimetrica dei 50 m.
Superficie: aree
industriali 820 ha;
fascia costiera 100
ha.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 31
conf. di servizi istruttorie: 7
conf. di servizi decisorie: 5
iniziate: agosto 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Agip Petroli (ora ENI Divisione Refining & Marketing) di Via delle Brecce - S. Erasmo;
• Stabilimento Magnaghi Aeronautica S.p.A;
• Deposito di prodotti petroliferi ATRIPLEX;
• ESSO S.p.A.;
• KRC;
• Mediterranea ICIOM;
• Q8 Quaser;
• Whirpool.
Progetti definitivi di bonifica:
• Progetto definitivo di bonifica dell’area ex Deposito AGIP petroli di via Brecce a S.
Erasmo. (Decreto del 29.04.04 registrato alla Corte dei Conti in data 25.05.04 Reg. n. 4
Fog. 61 notificato ai soggetti interessati in data 03.06.04).
Campania
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
26
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Litorale
Domizio
Flegreo ed
Agro
Aversano
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
L. 426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 48 del
28/02/2000
D.M. 08/03/2001
G.U. n. 123 del
29/05/2001
Finanziamento
assentito euro
17.662.825
Attività
potenzialmente
inquinanti
Presenza diffusa di
numerose discariche
di rifiuti urbani e
industriali.
Superifice: circa
14.000 ha; fascia
costiera lunga circa
75 km.
61 comuni inclusi.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 15
conf. di servizi istruttorie: 5
conf. di servizi decisorie: 6
iniziate: marzo 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
sono in corso d’adozione le misure di messa in sicurezza d’emergenza per l’ex discarica
SO.GE.RI. nel comune di Castelvolturno. Sono, inoltre, in atto altri interventi di MISE in altre
aree localizzate all’interno del perimetro :
• Punto vendita Total Fina Elf Spa, sito nel comune di Capua. Punto vendita Kuwait
Petrolium S.p.A. sito nel comune di Grazzanise, località Brezza.
• Punto vendita 1138 di Total Italia Comune di Castello di Cisterna;
• Stabilimento TRW Steering Wheel Systems;
• Falda di Acerra,; ex Montefibre.
Campania
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
27
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Napoli
BagnoliCoroglio
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
L. 388/2000
D.M. 31/08/2001
G.U. n. 250 del
26/10/2001
Finanziamento
assentito euro
9.812.681
Campania
Area del
Litorale
Vesuviano
Campobasso
Guglionesi II
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale: ex
stabilimenti
siderurgici e di
produzione di
cemento e cemento amianto, produzione
di fertilizzanti.
Superficie totale circa
961 ha.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 7
conf. di servizi istruttorie: 7
conf. di servizi decisorie: 4
iniziate: marzo 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
Progetto definitivo di bonifica delle aree ILVA ed ex ETERNIT (Decreto del 28.7.03
registrato alla Corte dei Conti in data 16.09.03 Reg.n.3 Fog.376 notificato ai soggetti
interessati in data 18.09.03.).
L. 179/2002
In corso di
perimetrazione
D.M.468/2001
D.M. 16/10/2002
G.U. n. 285 del
05/12/2002
1.446.079
Impianto di selezione
RSU per
compostaggio usato
impropriamente:
stoccaggio rifiuti
urbani e industriali
con inquinamento da
metalli.
Superficie 8 ha.
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 2
conf. di servizi decisorie: 1
iniziate: febbraio 2004
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza di strutture, suoli e stoccaggio rifiuti.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Molise
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
28
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Brindisi
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
L 426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 43 del
22/02/2000
Finanziamento
assentito euro
20.038.527
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale polo
chimico,
industria metallurgica
e
farmaceutiche,
cantieristica.
Discariche. Tratto di
mare prospiciente.
Superficie:
aree
private circa 21 km2,
pubbliche circa 93
km2; tratto di mare
lungo circa 30 km.
Puglia
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 33
conf. di servizi istruttorie: 16
conf. di servizi decisorie: 13
iniziate: aprile 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
• È stato predisposto da parte delle società Basell, Polimeri Europa, ENI S.p.A., Dow Italia,
EniPower e Chemgas, coinsediate nel Petrolchimico un progetto “consortile” di messa in
sicurezza di emergenza della falda dell’area del petrolchimico medesimo.
• La società Aventis Bulk ha in corso un intervento di messa in sicurezza di emergenza della
falda tramite emungimento di acqua contaminata da sostanze organiche.
• Per una porzione di area dello stabilimento ex EVC, la Società Powerco (soggetto
interessato alla bonifica) ha elaborato un progetto di messa in sicurezza d’emergenza della
falda.
• La Provincia di Brindisi ha aggiudicato la gara d’appalto concorso per l’affidamento dei
lavori di messa in sicurezza d’emergenza del Seno di ponente del Porto di Brindisi.
• Società Brindisi LNG - Area a mare in zona Capo Bianco di Brindisi;
Autorità portuale di Brindisi - Area marina di Costa Morena Est;
Progetti definitivi di bonifica:
• Progetto definitivo di bonifica dei terreni delle aree di proprietà ENIPOWER (Decreto del
4.6.03 registrato alla CdC in data 9.7.03 reg. n. 3 fog. n. 187 e notificato ai soggetti
interessati in data 14.7.03).
• Progetto definitivo di bonifica dei suoli interessati dagli scavi per la posa di un metanodotto
- Potenziamento derivazione del Polo industriale di Brindisi. SNAM (Decreto del 05.07.04
registrato alla Corte dei Conti in data 12.08.04 Reg. n. 7 Fog. 298 e notificato ai soggetti
interessati in data 26.08.04).
29
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Taranto
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
L 426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 45 del
24/02/2000
Finanziamento
assentito euro
20.038.527
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale polo
chimico,
industria siderurgica
e
cementiera,
cantieristica.
Tratto
di
mare
antistante.
Superficie:
aree
private circa 22
kmq; aree pubbliche
10 kmq; Mar Piccolo
22 kmq; Mar Grande
51,1 kmq; Salina
Grande 9,8 kmq;
tratto costiero lungo
circa 17 km.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 25
conf. di servizi istruttorie: 16
conf. di servizi decisorie: 13
iniziate: aprile 2001.
Messa in sicurezza d’emergenza:
• La Società ENI S.p.A. ha presentato un progetto di messa in sicurezza di emergenza della
falda in corrispondenza dell’area di Raffineria, aree esterne alla Raffineria e depositi ex
Praoil di Punta Rondinella.
• Il Commissario Delegato per l’emergenza ambientale in Puglia ha presentato il progetto di
messa in sicurezza d’emergenza dei suoli e della falda dell’area ex Yard Belleli.
• La Società ENI S.p.A. ha effettuato interventi di messa in sicurezza d’emergenza nelle
seguenti aree:
a) punto vendita 5579 di Taranto SS106 Jonica:
b) area esterna alla Raffineria, interessata da uno sversamento di gasolio.
Progetti definitivi di bonifica:
Progetto definitivo di bonifica della falda acquifera sottostante la raffineria ex AgipPetroli di
Taranto, oggi ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING
Puglia
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
30
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Manfredonia
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
Finanziamento
assentito euro
L 426/98
19.522.070
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 47 del
26/02/2000
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale polo
chimico,
industria di
fertilizzanti, fibre
artificiali e
tecnopolimeri.
Incidente con fuga di
arsenico.
Superficie circa 201
ha; area a mare circa
8,6 kmq.
Puglia
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
Status delle procedure in corso
riunioni tecniche: 6
conf. di servizi istruttorie: 15
conf. di servizi decisorie: 13
iniziate il: 01-00
Messa in sicurezza d’Emergenza:
La Conferenza di Servizi decisoria ha preso atto con prescrizioni dei seguenti progetti:
• sperimentazione della barriera idraulica di messa in sicurezza della falda;
• messa in sicurezza della falda: progetto preliminare di estrazione e trattamento delle acque
di falda inquinate;
• messa in sicurezza discariche interne allo stabilimento mediante smaltimento dei rifiuti in
esse stoccati;
• messa in sicurezza d'emergenza degli hot spots mediante rimozione.
Progetti definitivi di bonifica:
• Progetto definitivo di bonifica della falda sottostante l'area dello stabilimento ex Agricoltura
in liquidazione oggi SYNDIAL SpA (Decreto del 28.10.03 registrato alla Corte dei Conti in
data 22.12.03 Reg.n.4 Fog.101 notificato ai soggetti interessati in data 23.12.03)
• Progetto definitivo di bonifica area stralcio ex Agricoltura oggi SYNDIAL SpA (Decreto
del 21.11.03 registrato alla Corte dei Conti in data 28.01.04 Reg. n. 1 Fog. 30 notificato ai
soggetti interessati in data 05.02.04.)
• Progetto definitivo di bonifica area stralcio ex Agricoltura oggi SYNDIAL SpA (Decreto di
rettifica notificato ai soggetti interessati in data 06.08.04).
• Progetto definitivo di bonifica delle discariche interne alle isole 12, 14 e 17 del sito
SYNDIAL S.p.A. di Macchia S. Angelo ( FG ). (In data 06.10.04 trasmesso alla firma del
Sig Ministro del Ministero delle Attività Produttive)
31
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Bari-Fibronit
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
Finanziamento
assentito euro
D.M. 468/2001
EURO 2.272.410
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 230 del
01/10/2002
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale
stabilimento di
cemento – amianto.
Superficie 100.000
mq.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 2
conf. di servizi istruttorie: 7
conf. di servizi decisorie: 5
iniziate: febbraio 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in corso interventi di MISE nel sito ex Fibronit-Bari che riguardano sia le attività gestite
dal Comune di Bari che quelle gestite dal Commissario Delegato per l’Emergenza
Ambientale in Puglia. In particolare, le prime sono finalizzate all’allontanamento di tutti i
rifiuti, le coperture, gli impianti e tutti i materiali contenenti amianto da tutti i capannoni
presenti nel sito.
Le attività di messa in sicurezza previste dal Commissario Delegato comprendono:
a. Bonifica da manufatti contenenti amianto (m.c.a.) dai capannoni D7 e D11;
b. Rimozione della pensilina antistante i capannoni D9 e D10;
c. Raccolta dei residui di combustione e m.c.a. dal Capannone D10.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Puglia
SulcisIglesienteGuspinese
D.M. 468/2001
D.M. 12/03/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
32.846.658
Aree minerarie
dismesse. Aree
industriali, polo
chimico.
40 comuni inclusi
Sardegna
Riunioni tecniche: 8
conf. di servizi istruttorie: 4
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: giugno 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
• E’attualmente in atto la Messa in Sicurezza d’emergenza (MISE) del Punto Vendita Tamoil,
nel Comune di Portoscuso.
• Il progetto definitivo degli interventi di MISE del bacino di decantazione fanghi “Levante”
(Prot. RIBO 8168 del 12/8/03) è stato discusso in Conferenza dei Servizi il 22/10/2003 ed
approvato con prescrizioni.
• E’ stato presentato un progetto di MISE dell’ex area mineraria Su Zurfuru, che sarà discusso
nella prossima Conferenza dei Servizi.
• Sono in corso interventi di m.i.s.e. in alcuni punti vendita Agip.
Progetti definitivi di bonifica:
Progetto definitivo di Bonifica dell’area Su Stangioni Sa Foxi.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
32
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Aree
industriali di
Porto Torres
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
L. 179/2002
Finanziamento
assentito euro
*
D.M. 07/02/2003
G.U. n. 94 del
23/04/2003
Sardegna
Gela
L. 426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 44 del
23/02/2000
19.935.236
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale, polo
chimico, depositi
petroliferi presenza
amianto, discariche.
Centrale
termoelettrica. Area
marina antistante.
Area industriale, polo
chimico, raffinerie,
centri di stoccaggio
oli, pipeline,
produzione di
cemento – amianto.
Area marina
antistante. Superficie
area privata circa 470
ha.
Sicilia
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 3
conf. di servizi istruttorie: 4
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: giugno 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
Le misure di MISE sono state adottate nelle seguenti aree all’interno della perimetrazione:
Settori perimetrali Nord, Est, Ovest, Nord-Ovest (area Minciaredda) e l’area al nodo stradale
25 dello stabilimento Syndial di Porto Torres; area interessata dalla condotta di scarico dei
condensatori dei gruppi 1 e 2 della centrale del Fiume Santo (Endesa Italia); aree interessate
dai depositi costieri Agip ed Esso Italiana
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 22
conf. di servizi istruttorie: 15
conf. di servizi decisorie: 8
iniziate: aprile 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
In base ai risultati delle indagini di caratterizzazione e, comunque, attesi i dati pregressi già
conosciuti sulla quasi totalità del sito, ovunque è stata rilevata la necessità di mettere in atto
misure di messa in sicurezza d’emergenza che consistono essenzialmente nel recupero di
prodotto petrolifero disperso e galleggiante sulla falda e nella creazione di barriere plastiche
in cemento al fine di contrastare il deflusso della falda inquinata verso il mare. Tali barriere si
estendono per tutto l’affaccio dell’area industriale del petrolchimico verso il mare (circa 3000
metri).
Progetti definitivi di bonifica:
• "Progetto definitivo di bonifica con misure di sicurezza della Vasca A zona 2 della
Raffineria di Gela. .ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING (In data
30.06.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta
intesa).
• "Progetto definitivo di bonifica delle acque di falda dello Stabilimento Multisocietario di
Gela. RAFFINERIA DI GELA S.p.A., POLIMERI EUROPA S.p.A., SYNDIAL S.p.A. e
ISAF S.p.A. (In data 12.08.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del
M.A.T.T. a fini richiesta intesa).
• Progetto definitivo di bonifica costituito dal seguente elaborato "Impianto TAF - Relazione
tecnica descrittiva delle attività di caratterizzazione condotte e progetto preliminare e
definitivo di bonifica. RAFFINERIA DI GELA (In data 05.10.04 trasmessa alla Reg.
Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa).
33
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
REGIONE
Sito
Decreto legge e
decreto di
perimetrazione
Priolo
L. 426/98
Finanziamento
assentito euro
23.653.725
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 44 del
23/02/2000
Attività
potenzialmente
inquinanti
Area industriale polo
chimico, raffinerie,
centri di stoccaggio
oli,
pipeline,
produzione
di
cemento – amianto,
cantieristica,
discariche.
Area
marina
antistante,
area umida.
Riunioni tecniche: 41
conf. di servizi istruttorie: 21
conf. di servizi decisorie: 9
iniziate: aprile 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
Nel sito di Priolo, a seguito dei risultati delle attività di caratterizzazione, sono stati attivati
interventi di MISE su locali criticità; questi interventi si sono estrinsecati nella realizzazione
di una serie di pozzi di aggottamento della falda superficiale e di trincee drenanti.
Progetti definitivi di bonifica:
• "Progetto definitivo di bonifica dell'area destinata al nuovo impianto ad idrogeno".ERG
RAFFINERIE MEDITERRANEE S.r.l. - RAFFUNERIA ISAB IMPIANTI NORD (In data
12.08.04 trasmessa alla Reg. Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta
intesa).
• "Progetto definitivo di bonifica dell'area destinata al nuovo impianto CR-40"..ERG
RAFFINERIE MEDITERRANEE S.p.A. - RAFFUNERIA ISAB IMPIANTI NORD (In
data 03.08.04 trasmessa al Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa).
• "Progetto definitivo di bonifica dell'area interessata dalla realizzazione dell'impianto di
trattamento delle acque di falda. SYNDIAL S.p.A. (In data 27.07.04 trasmessa alla Reg.
Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T. a fini richiesta intesa).
• "Progetto definitivo di bonifica delle acque di falda dello stabilimento Multisocietario di
Priolo. ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING- POLIMERI EUROPASYNDYAL--DOW POLIURETANI ITALIA (In data 15.06.04 trasmessa alla Reg.
Siciliana nota del Sig Ministro del M.A.T.T: a fini richiesta intesa).
Sicilia
Biancavilla
D.M. 468/2001
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 231 del
02/10/2002
Sicilia
Status delle procedure in corso
4.028.363
Cava di pietrisco
lavico contaminato
da materiali fibrosi
della
famiglia
dell'amianto
(anfiboli, tremolite,
actinolite,
fluoroedenite). Città
di Biancavilla e zona
circostante.
Riunioni tecniche: 5
conf. di servizi istruttorie: 10
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: aprile 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in corso attività di messa in sicurezza d’emergenza che riguardano interventi su tre
diverse aree:
• area di cava. Il progetto è stato discusso in Conferenza istruttoria il 16/02/2004;
• edifici pubblici e privati nel Comune di Biancavilla;
•
galleria della ferrovia Circumetnea.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
* I nove siti identificati dalla legge 179/2002 saranno finanziati con i fondi che l'uff. di Gabinetto destinerà alla direzione Qualità della Vita del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio in occasione della
ripartizione del fondo unico degli Investimenti anno 2004, provvedimento tuttora in corso di definizione.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
34
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
3.3 PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI NEI FONDI STRUTTURALI
I POR trattano in maniera differenziata la problematica delle bonifiche di siti inquinati, inserendole o
meno nelle misure che finanziano la gestione dei rifiuti. Puglia, Sardegna e Basilicata hanno una
misura unica; Sicilia, Campania e Calabria hanno una misura a parte; il Molise infine finanzia
esclusivamente l’aggiornamento del Piano regionale dei rifiuti.
In generale l’attuazione delle misure segna un ritardo, con differenze rilevanti tra le regioni. Le
difficoltà segnalate dalla documentazione agli atti dei Comitati di sorveglianza fanno riferimento
principalmente a difficoltà procedurali, e alla difficoltà degli enti locali responsabili di mobilitare le
competenze necessarie.
Nelle misure del POR solo in alcuni casi sono esplicitamente citati e finanziabili gli interventi di
bonifica nei siti di interesse nazionale: il QCS dopo la fase di riprogrammazione contiene
l’indicazione di orientare la spesa ai siti di interesse nazionale, (oltre che sugli interventi previsti dai
Pini di bonifica) ed in questo senso verranno apportate modifiche agli strumenti di programmazione
degli interventi. Con la riprogrammazione, inoltre, è stato stabilito che gli interventi finanziabili a
partire dall’1 gennaio 2005 dovranno essere realizzati in regime ordinario, cioè non saranno più
finanziate strutture commissariali. Ciò dovrebbe coincidere con il termine del commissariamento
nelle regioni interessate. Al momento sono in regime di commissariamento per la gestione
dell'emergenza rifiuti e bonifiche le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.
L'istituto del Commissariamento rappresenta un modello di azione amministrativa straordinaria: il
decreto del Presidente del Consiglio che nomina il Commissario, oltre alle condizioni eccezionali
che determinano la decisione, deve specificare i limiti temporali dell’azione, i campi di azione e le
norme che vengono derogate.
Per avviare le gestioni commissariali in tema di emergenza rifiuti in Campania e Puglia nel 1994 il
Governo ha individuato nel Prefetto l'organo preposto a gestire i poteri commissariali straordinari.
Successivamente, alla gestione commissariale del Prefetto è stata affiancata quella effettuata dal
Presidente della Giunta della regione «commissariata». In Campania dal 1996 è stato delegato il
Presidente della Giunta regionale con lo specifico compito di redazione del piano regionale e per gli
interventi urgenti in tema di smaltimento, restando invece il servizio di raccolta attribuito in via
straordinaria al commissario prefettizio; attualmente il Presidente della Giunta regionale è
commissario per le bonifiche e per le acque, mentre la competenza per i rifiuti è passata ad un
Commissario Governativo, a partire dalla metà del 2004. In Puglia dal 2000 si è avuto un effettivo
passaggio di consegne al Presidente della Giunta regionale, con il mantenimento in capo al Prefetto
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
35
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
delle sole competenze per il completamento degli interventi in corso o aggiudicati. Per le regioni
commissariate in epoca più recente, Calabria nel 1997, Sicilia e Lazio nel 1999, la delega dei poteri
commissariali, come individuati a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza rifiuti, è stata
conferita direttamente al Presidente della Giunta regionale.
Situazione regionale e stato di attuazione
Sicilia
La misura 1.15 “Riduzione della compromissione ambientale da rifiuti” del POR è dedicata alla
bonifica dei siti inquinati e prevede come primo punto la “costruzione di un sistema di rilevamento
e monitoraggio dei siti inquinati, di valutazione dello stato degli ambienti e delle relative
correlazioni epidemiologiche”.
Sono previsti inoltre: censimento dei siti potenzialmente inquinati; anagrafe siti da bonificare e
delle aree degradate dalla presenza di discariche abusive; interventi di bonifica e di ripristino con
tecnologie a basso impatto; individuazione criteri generali per interventi di messa in sicurezza per
bonifica e ripristino ambientale siti inquinati. Parte della misura si attuata attraverso 4 Progetti
Integrati Territoriali (di seguito PIT): PIT n. 8 Valle del Torto e dei Feudi; 10 Sinergie per
competere; 12 Eolo, Scilla e Cariddi; 19 Alto Belice Corleonese.
La valutazione dei dati epidemiologici è quindi esplicitamente citata nella misura, ma non è citata
nel dettaglio degli interventi fino ad oggi attivati. L’attuazione della misura è in forte ritardo rispetto
alle previsioni, e l’attuale priorità è quella di realizzare gli interventi a carico dei Comuni,
individuati dalla Regione nel Piano regionale.
Per quanto riguarda i siti di interesse nazionale sono stati effettuati interventi nell’area di
Biancavilla. Il complesso della misura segna un impegno di spesa di circa il 3,5%.
Puglia
La misura del POR che comprende gli interventi di bonifica è la 1.8 “Miglioramento del sistema di
gestione dei rifiuti”. Per le bonifiche, ai sensi del D.Lgs. n. 22/97, la misura può finanziare gli
interventi che sono a carico della Regione e dei Comuni,;
può riguardare quindi i siti del
programma nazionale, per la parte pubblica, e quelli identificati nel piano regionale per le bonifiche.
Tra gli altri interventi previsti dalla misura troviamo gli interventi di bonifica, con caratterizzazione,
progettazione e realizzazione degli interventi che sono a carico della Regione (area di azione 5), ma
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
36
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
anche (area di azione 4) il monitoraggio dei siti inquinati che prevede “la progettazione e
realizzazione di un sistema di monitoraggio di siti inquinati in incrocio con i dati epidemiologici
territoriali, con livello di applicazione su base provinciale, con l'aggiornamento del censimento dei
siti inquinati in adempimento dell'art. 16 del D.M.A. n. 471/99”. Tale azione, che è a titolarità
regionale, si svolge con la collaborazione dell’ARPA, ed ha a disposizione il 13% delle risorse
finanziarie a disposizione dell’intera misura (c.a. 19, 5 milioni di Euro). Parte della misura si attua
tramite il PIT 10 “Sub-Appennino Dauno”.
I dati sull’attuazione della misura riportano una spesa limitata sulle azioni di bonifica, ma un
impegno di spesa pari a circa il 63%, mentre ancora nessuna spesa è stata realizzata per le azioni di
monitoraggio.
Il 4 agosto 2004 la misura relativa a bonifiche e rifiuti è stata inserita in un “Accordo di programma
quadro Tutela e Risanamento Ambientale del territorio della Regione Puglia”, siglato tra Regione,
Ministero dell’Economia e delle Finanze e Ministero dell’Ambiente. Nell’APQ vengono individuati
44 interventi per le “aree contaminate” , di cui tre fanno riferimento ad aree di interesse nazionale
per le bonifiche, ma nessuno di questi interventi utilizzerà risorse del POR.
Calabria
Nel Piano Operativo Regionale la misura 1.8, “Siti inquinati ed aree ad elevato rischio
ambientale” riguarda la bonifica di siti inquinati che fanno parte del Piano Regionale di Bonifica,
con criteri di urgenza per le aree a rischio. Tra questi siti è compreso il sito di Crotone. Gli
interventi si articolano nelle fasi di identificazione e monitoraggio, compreso il telerilevamento, e di
caratterizzazione e bonifica, per le zone di proprietà pubblica.
L’attuazione finanziaria non registra alcun avanzamento, nonostante si siano realizzate attività quali
la predisposizione del Piano e interventi di emergenza.
Molise
Nel Piano Operativo Regionale della Regione Molise non ci sono misure destinate alla bonifica di
siti inquinati. La misura 1.5 “Aggiornamento del piano regionale dei rifiuti con azioni
d'accompagnamento” non è stata attuata. Non c’è inoltre il Piano regionale per le bonifiche.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
37
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Basilicata
La misura 1.3, “Rifiuti ed inquinamento”, si occupa della problematica rifiuti nel suo complesso e,
con l’azione D, della bonifica dei siti inquinati, che comprendono i siti di interesse nazionale. Gli
impegni di spesa al settembre 2004 registrano l’attivazione di circa il 40% dei finanziamenti
previsti, ma non si conosce il dettagli relativo alle bonifiche, che fino alla fine del 2004 era pari a
circa il 32% del totale impegnato per il settore delle bonifiche. Alla fine del 2002 erano stati
finanziati 65 interventi di bonifica relativi all’azione “D” bonifica e ripristino delle aree
contaminate, 50 in provincia di Potenza e 15 in provincia di Matera. Parte della misura si attua
tramite il Progetto Integrato Sviluppo Urbano (PISU): Città di Potenza.
Campania
La regione Campania ha dedicato la misura 1.8. “Programmi di risanamento delle aree
contaminate” del Piano Operativo Regionale alla individuazione delle aree inquinate e al recupero
delle aree contaminate, compreso l’inquinamento da amianto e le discariche. Nella misura sono
previsti: azione a) Assistenza tecnica per la rilevazione, analisi e studio delle aree contaminate e per
la redazione di un programma di intervento per la bonifica ed il recupero, attuata in modo parziale
perché il piano è incompleto; azione b) Realizzazione di interventi di messa in sicurezza,
risanamento e recupero delle aree contaminate, ivi comprese le aree inquinate da amianto e le
discariche comunali, che risulta attuata in modo molto limitato; azione c) Recupero dei detrattori
ambientali nelle aree protette, su cui non risultano effettuati interventi. Parte della misura si attua
tramite n. 8 PIT, quali: Piana del Sele; Monti Picentini; Terminio Corvialto; PI Regionale filiera
enogastronomia; “Area Nolana - Clanio”; “Protofiliere provinciali”; “Valle dell’Irno”; “Portualità
turistica”.
L’attuazione al settembre 2004 era del 2,48% impegnato sul totale di circa 155 milioni di Euro.
Alcuni interventi sono stati fatti nell’area di Bagnoli, e di recente la Giunta regionale ha previsto lo
stanziamento di 5 milioni di Euro per il Comune di Acerra.
Sardegna
Le misure del POR di interesse per il settore sono la misura 1.4, specifica per le bonifiche, e la
misura 1.7, dedicata al monitoraggio ambientale.
La misura 1.4 “Gestione integrata dei rifiuti, bonifica dei siti inquinati e tutela
dall’inquinamento” riguarda la gestione dei rifiuti nel suo insieme, e tra gli altri interventi sono
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
38
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
previste le bonifiche, a partire dai siti individuati del Piano di bonifica del 1993 viene inserito tra le
priorità il sito di interesse nazionale del Sulcis Iglesiente Guspinese. La misura si articola in due
parti distinte: la prima riguarda il miglioramento del sistema di gestione integrato dei rifiuti; la
seconda gli interventi di bonifica, messa in sicurezza e recupero di siti inquinati.
Parte della misura si attua tramite n. 4 PIT: “Sassari 1 Il capoluogo nella città ambientale nel Golfo
dell’Asinara”; “Storia, ambiente e produttività locale, unite per nuove forme di turismo - Arburese –
Guspinese e Medio Campidano”; Sulcis – Iglesiente; “Area vasta di Cagliari Sud-Est”.
Sono state impegnate più della metà delle risorse assegnate alla misura, anche attraverso
l’attivazione di alcuni bandi per il sistema di gestione integrata dei rifiuti ed interventi per la
bonifica, messa in sicurezza e recupero di siti inquinati, riguardanti un’area interessata dallo
smaltimento incontrollato di amianto nel territorio di Arborea (OR) e di bonifica della discarica
comunale di rifiuti urbani dismessa in località “Calancoi” a Sassari.
Nella 1.7 “Monitoraggio” la linea di intervento C, Siti contaminati, ed F, Siti inquinati da amianto,
sono destinate all’aggiornamento delle conoscenze nei due settori. Per la linea di intervento C sono
previsti: aggiornamento e completamento del censimento dei siti potenzialmente contaminati, la
realizzazione dell’anagrafe dei siti da bonificare e la caratterizzazione dei suoli e dei corpi idrici. Per
la linea F per le aree inquinate da amianto sono previsti: censimento dei siti potenzialmente
contaminati e anagrafe dei siti da bonificare o mettere in sicurezza. Per queste due linee di intervento
sono stati pubblicati i bandi. L’impegno di spesa della misura è comunque fermo a circa il 7%.
3. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 1
39
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
4.
GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI
DELL’OBIETTIVO 2
4.1 PIANIFICAZIONE NELLE REGIONI OBIETTIVO 2.
Analogamente all’approccio metodologico utilizzato per le regioni Ob 1, l’attività di valutazione
degli strumenti di pianificazione ha interessato anche le regioni dell’Ob. 2.
Sulla base della classificazione per macroclassi, specificata relativamente ai piani regionali di
bonifica per le regioni Ob. 12, nella Tabella 6 si riporta una sintesi che individua, all’interno delle
regioni Ob. 2, i riferimenti relativi all’anno di approvazione del documento e la macroclasse
corrispondente. Come si può notare, Emilia Romagna, Bolzano, Marche e Friuli Venezia Giulia non
dispongono ancora di un adeguato piano di bonifica, mentre le altre regioni hanno provveduto, chi
in modo esaustivo e chi non, alla loro predisposizione3.
Tabella 6 Sintesi sullo stato di aggiornamento dei Piani di bonifica delle regioni Ob. 2
REGIONE
Data di riferimento*
Macroclasse
Lazio
Del C. Reg. 18/07/2002
Form. conforme
Piemonte
GU del 12/04/2000
Form. conforme
Trento
Del. n. 2631 del 17/10/2003
Form. conforme
Lombardia
Del. Cons. n. 258 del 17/02/2004
Form. conforme
Veneto
Del. G. Reg del 25/01/2000
Form. conforme
Toscana
Del. Reg. 21/12/1999
Form. conforme
Valle d'Aosta
Del Cons. Reg. n. 3188/11 del 15/04/2003
da aggiornare
Liguria
Del. n. 39 del 01/06/1999
da aggiornare
Umbria
Approv. Giunta 12/1/2000
da aggiornare
Abruzzo
L.R.28/04/2000
da aggiornare
Emilia Romagna
G.Reg. 31/07/2001
non presente
Marche
Del. C. Reg. n. 284 del 15/12/1999
non presente
Bolzano
Del.G.P. n.285 del 1/2/99
non presente
Friuli Venezia Giulia
Del. G. Reg. n. 1976 del 28/04/1995
non presente
2
La classificazione è:
• Formalmente Conformi: Appartengono a questa categoria tutti i piani trasmessi dopo l’approvazione del D.Lgs 22/97 e che contengono i requisiti
previsti dall’art. 22 del medesimo Decreto;
• Da aggiornare: Appartengono a questa categoria tutti i piani basati su informazioni ritenute datate dalla stessa Amministrazione regionale relative
ai siti censiti precedentemente al 2000, o che presentano, per alcuni punti, delle carenze tecniche ai sensi dall’art. 22 del D.Lgs 22/97;
• Non presenti: si considerano appartenenti a questa categoria tutti i piani che non sono stati redatti in tutte le loro parti in base a quanto richiesto
dalla normativa vigente, o che la stessa Amministrazione regionale ha comunicato di avere ancora in corso di stesura o approvazione; si fa notare
che le schede di valutazioni specifiche di queste regioni, in seguito riportate, non sono presenti.
3 Anche in questo caso, come per l’Ob. 1, è emersa una oggettiva difficoltà di inserimento di alcuni piani all’interno di un’unica categoria data
l’estrema variabilità delle informazioni presenti all’interno di ogni piano presentato.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
40
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
*la data di riferimento corrisponde sia all’approvazione dei singoli piani di bonifica, sia a quelli della
gestione dei rifiuti, ove i piani di bonifica ne fanno parte integrante.
In seguito al confronto fra i contenuti presenti in ogni piano presentato con quanto esplicitamente
richiesto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97 emerge una generale carenza di informazioni in merito alla
caratterizzazione dei siti; questo aspetto si ripercuote sia sulla corretta individuazione della stima
degli oneri finanziari, sia sull’identificazione delle attività di bonifica adottate.
Al fine di ottenere una valutazione qualitativa generale dei contenuti presenti nei piani di bonifica
regionali, è stata predisposta una scheda di valutazione basata sulla corrispondenza o meno delle
informazioni riportate negli stessi con quanto prescritto dall’art. 22 del D.Lgs 22/97, dalla quale
emerge che le regioni che hanno redatto in modo più esaustivo e completo il Piano sono la
Lombardia, il Piemonte, e il Veneto (anche se quest’ultima necessita di un aggiornamento nei
contenuti).
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
41
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Tabella 7 Conformità Piani regionali Ob. 2
Regione
Abruzzo
Lazio
Liguria
Lombardia
Piemonte
Toscana
Trento
Valle d'Aosta
Umbria
Veneto
Contenuti di cui al D. L. n. 22/97
ordine di priorità
Individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
Stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
ordine di priorità
individuazione siti e caratteristiche generali
modalità di intervento
stima degli oneri finanziari
modalità di smaltimento
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
SI NO
X
X
X
X
X
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
x
X
X
X
X
X
x
x
x
x
x
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
X
x
x
x
x
x
42
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
In merito all’identificazione del numero di siti potenzialmente inquinati delle regioni Ob. 2 e
rilevati all’interno dei Piani, sono state incontrate le stesse difficoltà evidenziate per l’Ob. 1.
Anche nella realtà del centro-nord vi sono regioni che hanno inserito principalmente discariche non
autorizzate o abbandoni di rifiuti come il Lazio; e solo alcune sono state scrupolose nella
suddivisione ed hanno inserito anche le attività industriali, attive e dismesse, le attività minerarie, i
depositi, ecc.. come ad esempio la Lombardia, il Piemonte e il Veneto.
Il numero di siti riportati nella seguente Figura ancorché indicativo permette di registrare l’elevato
numero di siti potenzialmente inquinati, oltre a quelli di interesse nazionale, che insistono sui
territori regionali.
Figura 2 Numero Siti potenzialmente inquinati
N° SITI POTENZIALMENTE INQUINATI
500
N°Siti
400
300
200
Valle
d'Aosta
Liguria
Trento
Lombardia
Piemonte
Abruzzo
Veneto
Lazio
Umbria
0
Toscana
100
Regioni
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
43
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Tabella 8 Numero dei siti potenzialmente inquinati riportati nei Piani regioni Ob. 2
REGIONE
Anno di Approvaz.
N° SITI TOTALI
Lazio
2002
308
Piemonte
2000
89
Trento
2003
53
Lombardia
2004
77
Toscana**
1999
402
Veneto
2000
137
Valle d'Aosta
2003
2
Liguria
1999
17
Abruzzo
2000
120
Umbria
2000
377
** I dati sono desunti dallo “Stato di attuazione del piano di bonifica” aggiornato in data settembre
2004
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
4.2 SITI INQUINATI NELLE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
I siti di interesse nazionale delle regioni Ob. 2.
La Tabella 9 elenca i 33 siti di interesse nazionale nelle regioni Ob. 2, le leggi che li individuano, i
decreti di perimetrazione, la dotazione finanziaria erogata dallo Stato, le caratteristiche
dell’inquinamento della zona.
Per comprendere lo status delle procedure in corso sono state, inoltre, fornite notizie su: le
procedure formali, riunioni tecniche, conferenze di servizi istruttorie, conferenze di servizi
decisorie, aggiornate al settembre 2004; le procedure di messa in sicurezza realizzate e i progetti
definitivi di bonifica che sono stati approvati da apposito decreto interministeriale.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
45
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Tabella 9 Siti nazionali di bonifica regioni Ob. 2
Regione
Abruzzo
Emilia
Romagna
Sito
Legge – decreto
ministeriale
Finanziamenti
assentiti
Euro
Fiumi Saline D.M. n.468/01
e Alento
D.M. 03/03/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
2.892.158
Sassuolo e
Scandiano
D.M. n.468/01
D.M. 26/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
13.221.296
Fidenza
D.M. n.468/01
D.M. 16/10/2002
G.U. n. 286 del
06/12/2002
7.230.396
Attività
potenzialmente
inquinanti
abbandoni
incontrollati di
fanghi di
depurazione e
rifiuti da
produzione di
solventi e vernici
aree industriali
dismesse del
comprensorio
della ceramica
produzione di
fertilizzanti e
industria
petrolifera
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 2
conf. di servizi decisorie: 0
iniziate: febbraio 2004
Messa in sicurezza d’emergenza:
Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 1
conf. di servizi decisorie: 1
iniziate: marzo 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
E’ stato presentato un progetto di interventi di messa in sicurezza d’emergenza per l’area
ITS ex San Biagio.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 4
conf. di servizi istruttorie: 1
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: marzo 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
E’ stato presentato per l’area ex CIP un progetto di interventi di messa in sicurezza
d’emergenza dell’area costituito da:
• Rimozione di fanghi contaminati da piombo tetraetile presenti nelle piscine e nelle vasche;
• Rimozione di cisterne interrate;
• Realizzazione di una barriera idraulica e/o pozzi drenanti;
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Venezia
(Porto
Marghera)
Legge – decreto
ministeriale
Legge n.426/98
D.M. 23/02/2000
G.U. n. 52 del
3/03/2000
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
72.923.714
aziende chimiche,
petrolchimiche,
metallurgiche,
meccaniche,
cantieristica
navale.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 9
conf. di servizi istruttorie: 12
conf. di servizi decisorie: 8
iniziate: febbraio 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Isola Vecchio Petrolchimico: Syndial e aziende coinsediate.
• Isola Nuovo Petrolchimico: Dow Poliuretani Italia; Edison Spa; Montefibre Spa; Syndial e
aziende coinsediate; Solvay Solexis;
• Isola Raffinerie e Serbatoi: Eni Spa-Div.R&M; Petroven Srl.
• Isola Portual: Edison Spa.
• Isola Fusina: Decal; Edison Spa.
• Isola Prima Zona Industriale: Pilkington; Simar Spa.
• Isola Nord: Italgas.
• Isola Malcontenta: S. Marco Petroli Spa.
• Isola S. Giuliano: Vesta Spa.
Veneto
Progetti definitivi di bonifica:
• Progetto definitivo per l’area interessata dalla costruzione del nuovo impianto di ossido di
carbonio ed idrogeno Rep. TD12 ENICHEM SpA (Decreto n. 13086 del 04.08.00.
Estratto pubblicato su Gazzetta Ufficiale.
• Progetto definitivo "Corti femminili nel Villaggio San Marco"
COMUNE VENEZIA
(Decreto n. 13087 del 07.08.00 Estratto pubblicato su Gazzetta Ufficiale).
• Progetto definitivo dell'area del Parco di San Giuliano Lotti A1 (parte) - A2 D.I.
n.133/RIBO/M/DI/B del 21/05/02 -COMUNE VENEZIA (Decreto n. 133 del 21.5.02
registrato alla CdC in data 2.7.02 reg. n. 3 fog. n. 369 e notificato ai soggetti interessati)
• Progetto di variante "Stabilimento di Porto Marghera. Messa in sicurezza delle zone 45 e
48 - Progetto di variante per l'ampliamento dell'area cinturata" D.I.
n.635/RIBO/M/D/DI/B/ del 24/02/03 ENICHEM SpA (Decreto n. 635/Ribo/M/Di/B del
24.2.03 notificato ai soggetti interessati in data 16.5.2003 (non registrato dalla Cdc in
quanto Progetto di variante).
• Progetto definitivo "Piano di bonifica del terreno contaminato delle Corti Femminili del
Villaggio San Marco, Mestre. Estensione della bonifica alle aree del parcheggio
prospiciente V. Lamberti e delle stradine di collegamento V.le Vespucci /Corte Corallina"
D.I. del 24/03/03 COMUNE VENEZIA (Decreto del 24.3.03 registrato alla Cdc in data
7.5.03 reg.n.1 fog.n.281e notificato ai soggetti interessati in data 16.5.03)
• Progetto definitivo costituito dal seguente elaborato "Relazione Tecnica descrittiva delle
attività di caratterizzazione condotte e progetto preliminare e definitivo di bonifica
dell'area interessata dal progetto dell'impianto Dp3 - Area Vacum presso la Raffineria ENI
S.p.A. di Venezia" ENI S.p.A. DIVISIONE REFINING & MARKETING
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
47
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Legge – decreto
ministeriale
Mardimago D.M. n.468/01
e Ceregnano D.M. 08/07/2002
– Rovigo
G.U. n. 228 del
30/09/2002
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
1.652.662
Smaltimento
abusivo di rifiuti
industriali - fluff
Veneto
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 0
conf. di servizi istruttorie: 1
conf. di servizi decisorie: 0
iniziate: ottobre 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Liguria
Cogoleto
Stoppani
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n.230 del
01/10/2002
6.920.522
Stabilimento
chimico con
inquinamento da
cromo
Pitelli
Legge n.426/98
D.M. 27/02/2001
G.U. n.118 del
23/05/2001
9.296.224
discariche di
rifiuti urbani,
industriali e
pericolosi,
carbonili,
produzione di
piombo,
cantieristica
navale
Riunioni tecniche: 3
conf. di servizi istruttorie: 9
conf. di servizi decisorie: 5
iniziate: febbraio 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Stoppani - Interventi di M.I.S.E.-Relazione su esecuzione pozzi e prove di
• Stoppani - Interventi di M.I.S.E. (falda e rifiuti).
Progetti Definitivi di Bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 4
conf. di servizi istruttorie: 18
conf. di servizi decisorie: 7
iniziate: marzo 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
• ARPAL - Intervento di M:I:S:E: area “EX PERTUSOLA COMUNE DI LERICI presso
CANTIERE NAVALMARE.
• AUTORITA’ PORTUALE DELLA SPEZIA - Progetto di M:I:S:E: canale di accesso al
porto della Spezia (integrazione) MOLO GARIBALDI.
• COMUNE DELLA SPEZIA - Progetto MISE: DISCARICA RUFFINO-PITELLI(in
danno soggetti inadempienti).
• ENEL produzione - Proposta di intervento per la M:I:S:E: e la bonifica dell’area
SERBATOIO di OLIO COMBUSTIBILE DENSO n.3.
• NAVALMARE - Progetto preliminare per l’intervento di MISE. della ciminiera dello
stabilimento “EX PERTUSOLA” LOCALITA’ MUGGIANO, Comune di LERICI(SP).
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Sesto San
Giovanni
Pioltello
Rodano
Lombardia
Legge – decreto
ministeriale
Legge n.388/00
D.M. 31/08/2001
G.U. n. 250 del
26/10/2001
Legge n.388/2000
D.M. 31/08/2001
G.U. n.252 del
29/10/2001
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
5.164.568
area siderurgica
Falck, falda
inquinata da
solventi.
6.404.065
industrie
chimiche per la
produzione di
solventi e acetati,
industrie
farmaceutiche,
discariche.
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 11
conf. di servizi istruttorie: 11
conf. di servizi decisorie: 10
iniziate: ottobre 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono stati richiesti interventi di messa in sicurezza della falda.
Progetti Definitivi di Bonifica:
• Progetto definitivo di bonifica dei suoli dell'area D.I. 4/06/03 EDISON SpA (Decreto del
4.6.03 registrato alla CdC in data 9.7.03 reg. n. 3 fog. n. 188 notificato ai soggetti
interessati in data 14.7.03).
• Progetto definitivo di bonifica - 1° stralcio collegamento viario tra Viale Italia e Viale
Gramsci - area ex Vulcano. SOC. DUCA SrL, TARAS SrL, QUARZO 1990 SrL,
EDILCOSTRUZIONI CAPRI SrL e CONSORZIO VULCANO (Decreto del 29.04.04
registrato alla Corte dei Conti in data 25.05.04 Reg. n. 4 Fog. 60 notificato ai soggetti
interessati in data 03.06.04).
Riunioni tecniche: 8
conf. di servizi istruttorie: 8
conf. di servizi decisorie: 7
iniziate: febbraio 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
• All'interno dello stabilimento ex SISAS, risulta essere stato realizzato ed attivato un
sistema di messa in sicurezza della falda sottostante la discarica C .
• E’ stato realizzato il potenziamento della rete di monitoraggio della falda sottostante la
discarica A e B.
Progetti definitivi di bonifica:
Progetto definitivo di bonifica dell'area ITALFERR collegamento viario tra Viale Italia e
Viale Gramsci – (In data 04.10.04 trasmesso all'Ufficio Centrale di Bilancio per la
registrazione alla Corte dei Conti).
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
MilanoBovisa
Cerro al
Lambro
Lombardia
Legge – decreto
ministeriale
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 232 del
03/10/2002
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 234 del
05/10/2002
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
5.164.568
inquinamento da
distillazione del
carbone
19.625.362
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 6
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: maggio 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
È stato sollecitato più volte la presentazione di un progetto preliminare di bonifica di tutta
l’area.
• METROP0LITANA MILANESE - Interventi di messa in sicurezza d’emergenza delle
ACQUE DI FALDA alla luce dei risultati della campagna analitica del gennaio 2003.
Progetti Definitivi di Bonifica:
E’ Stato approvato il progetto di bonifica stralcio dell’area “Museo del Presente”.
inquinamento da Riunioni tecniche: 1
raffinazione di oli conf. di servizi istruttorie: 6
usati e terre
conf. di servizi decisorie: 2
decoloranti
iniziate: novembre 2002
esauste nel corso Messa in sicurezza d’emergenza:
del fiume Lambro • E’ stata disposta un Ordinanza sindacale n. 9 del 06.10.03 nei confronti di alcuni soggetti
proprietari delle aree e della società ICEP ad adottare le necessarie misure di messa in
sicurezza d’emergenza, di bonifica e ripristino ambientale del sito inquinato.
• Sono in corso le attività di rimozione delle melme acide.
Progetti definitivi di bonifica:
Il progetto definitivo, assimilabile all'esecutivo, degli interventi di messa in sicurezza e
bonifica in località Cascina Gazzera è stato approvato con Delibera del Comune n. 135 del
21/07/00. E’ stata inoltre approvata una perizia suppletiva e di variante alle succitate attività
di bonifica che sono state completate nell’area Nord e sono in fase di avvio nell’area Sud.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
50
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Brescia
Caffaro
Lombardia
Broni
Legge – decreto
ministeriale
Legge n.179/2002
D.M. 24/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
Legge n.179/2002
D.M. 26/11/2002
G.U. n. 23 del
29/01/2003
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
*
produzioni
chimiche: PCB;
contaminazione
da metalli, PCB,
PCDD, PCDF
*
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 11
conf. di servizi istruttorie: 6
conf. di servizi decisorie: 6
iniziate: novembre 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
ARPA Lombardia - Attività di messa in sicurezza di emergenza della falda, adottati o in
corso di adozione, da parte della Società Caffaro.
Progetti definitivi di bonifica:
• Progetto definitivo di bonifica area "Comparto Milano". Consorzio Comparto
Milano(Decreto del 29.04.04 registrato alla Corte dei Conti in data 25.05.04 Reg. n. 4
Fog. 62 notificato ai soggetti interessati in data 03.06.04). In seguito ad un passaggio di
proprietà è stato approvato come variante il Progetto definitivo di bonifica area "società
Basileus" (Decreto del 17.08.04 registrato alla Corte dei Conti in data 27.09.04 Reg. n. 7
Fog. 354 notificato ai soggetti interessati in data 06.10.04).
• Progetto definitivo di bonifica dell'area ex Pietra trasmesso dalla societa' AVENTIS
IMMOBILIARE S.r.l. (In data 04.10.04 trasmesso all'Ufficio Centrale di Bilancio per la
registrazione alla Corte dei Conti).
produzione di
riunioni tecniche: 2
cemento amianto, conf. di servizi istruttorie: 3
inquinamento da conf. di servizi decisorie: 1
amianto
iniziate il: 11-02
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Sono in corso le attività di messa in sicurezza d’emergenza e caratterizzazione condotte
sull’area EX FIBRONIT
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Legge – decreto
ministeriale
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
petrolchimico,
industria
metallurgica;
raffineria; aree
lacustri e fluviali;
inquinamento da
Hg in aree
lacustri e fluviali
e presenza di
idrocarburi nelle
aree industriali
Laghi di
Mantova e
Polo
Chimico
Legge n.179/2002
D.M. 07/02/2003
G.U. n. 86 del
12/04/2003
*
Basso
Bacino del
Fiume
Chienti
D.M. n.468/01
D.M. 23/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
1.446.079
Falconara
Marittima
Legge n.179/2002
D.M. 26/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
*
Lombardia
Marche
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 9
conf. di servizi istruttorie: 5
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate il: novembre 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Cinturazione area collina (Syndial SpA) mediante utilizzo di palancole.
• Sogefi, Itas, Monfardini e Colori freddi, hanno presentato il progetto di MISE di cui si è
preso atto con prescrizioni.
• Nel corso della CdS decisoria del 31 maggio 2004 si è preso atto con prescrizioni della
barriera idraulica posta in essere da IES raffineria di Mantova.
Progetti definitivi di bonifica:
Nel corso della CdS decisoria del 31 maggio 2004 è stato approvato con prescrizioni il
progetto preliminare di bonifica dell’area Collina (Syndial SpA)ed è stato richiesto di
presentare il relativo progetto definitivo.
Riunioni tecniche: 0
inquinamento da conf. di servizi istruttorie: 2
solventi della
conf. di servizi decisorie: 0
falda proveniente iniziate: febbraio 2004
dall’industria
Messa in sicurezza d’emergenza:
calzaturiera lungo Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza.
il fiume Chienti
Progetti Definitivi di Bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
raffineria e
Riunioni tecniche: 1
industria chimica; conf. di servizi istruttorie: 1
contaminazione
conf. di servizi decisorie: 0
da idrocarburi e
iniziate: giugno 2003
metalli pesanti
Messa in sicurezza d’emergenza:
nei suoli,
Nel corso della Conferenza di servizi del 10.06.03 sono stati illustrati i primi interventi posti
presenza di
in essere in tema di messa in sicurezza di emergenza adottati all’interno dell’area
surnatante nelle
perimetrata. In particolare:
acque di falda
• area Via di Monte Tognetti (1 ha)
• area a Aerdorica S.p.A. (4.500 mq)
• area punto vendita API
• area ASPIO – Ex Liquigas – in località Castellaraccia
• area ex Montedison - area Arenile e area Stabilimento (20 ha)
• Raffineria API Ancona S.p.A. (70 ha)
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Legge – decreto
ministeriale
Finanziamenti
assentiti
Euro
Attività
potenzialmente
inquinanti
Legge n.426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 43 del
22/02/2000
11.671.925
Basse di
Stura
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 234 del
05/10/2002
6.300.774
smaltimento
abusivo di rifiuti
industriali
Balangero
Legge n.426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 41 del
19/02/2000
11.775.217
area di cava,
estrazione,
lavorazione e
discariche di
amianto, vasche
di decantazione
fanghi
Casale
Monferrato
Produzione di
manufatti di
cemento amianto, presenza
diffusa di
coperture di
edifici in cemento
- amianto e di
“polverino” di
amianto
Piemonte
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 2
conf. di servizi istruttorie: 4
conf. di servizi decisorie: 3
iniziate: maggio 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in fase di rimozione le coperture e pannellature in cemento amianto del capannone
Eternit per una superficie totale di circa 60.000 mq, avendo attualmente già rimosso quelle a
maggior rischio (circa 15.000 mq). La fine dei lavori è prevista entro il 2004
Progetti definitivi di bonifica:
"Progetto definitivo di bonifica di strutture ed aree interessate dalla presenza di amianto
all'interno del sito di interesse nazionale di Casale Monferrato" (In data 06.10.04 trasmesso
alla firma del Sig Ministro del Ministero delle Attività Produttive).
Riunioni tecniche: 5
conf. di servizi istruttorie: 3
conf. di servizi decisorie: 3
iniziate: gennaio 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
E’ in corso un intervento di messa in sicurezza d’emergenza per l’area spondale oggetto di
erosione da parte del torrente Stura nell’area ITALGAS. E’ stata anche richiesta la messa in
sicurezza d’emergenza delle acque di falda della stessa area.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica
Riunioni tecniche: 0
conf. di servizi istruttorie: 4
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: maggio 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
• Progetto di messa in sicurezza e risanamento ambientale delle vasche di decantazione “Rio
Pramollo”
• Progetto del Canale scolmatore dell’invaso naturale dell’ex miniera di amianto di
Balangero e Corio.
• Progetto definitivo per la sistemazione statica, idrogeologica ed idraulica del versante
Fandaglia lato Corio, inteso come progetto di messa in sicurezza d’emergenza
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
53
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Pieve
Vergonte
Piemonte
Legge – decreto
ministeriale
Legge n.426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 46 del
25/02/2000
Finanziamenti
assentiti
Euro
16.010.163
Attività
potenzialmente
inquinanti
azienda chimica
dove è stato
prodotto, tra
l’altro, DDT
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 5
conf. di servizi decisorie: 2
iniziate: maggio 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
Tra gli interventi di MISE già realizzati nell’area Syndial SpA (ex Enichem) figurano:
• Lo sbarramento idraulico della falda e il trattamento delle acque emunte;
• l’impermeabilizzazione superficiale dei suoli dell’area industriale AI (Area Impianti)
• La demolizione delle parti metalliche dell’ex impianto DDT, cloralio e serbatoi ex centrale
termiche;
• La messa in sicurezza del bunker mediante asportazione dei rifiuti e riempimento con
cemento;
• L’impianto di recupero, per invio a trattamento, delle acque di prima pioggia ricadenti
sull’ex impianto DDT.
• Tra gli interventi che devono essere ancora realizzati o in atto:
• La rimozione dei sedimenti contaminati del torrente Marmazza sia nel tratto tombinato che
nel tratto a valle (in atto).
• La demolizione dei fabbricati e la rimozione dei terreni contaminati sottostanti l’ex
impianto DDT e la sala Krebbs e lo smaltimento in discarica dei rifiuti derivanti.
La conf. di servizi del 4-08-04 richiede a Syndial SpA di pronunciarsi rispetto alla propria
volontà di procedere o meno a proprie spese alla deviazione del torrente Marmazza.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
54
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Serravalle
Scrivia
Legge – decreto
ministeriale
Legge n.179/2002
D.M. 07/02/2003
G.U. n. 86 del
12/04/2003
Finanziamenti
assentiti
Euro
*
Piemonte
Attività
potenzialmente
inquinanti
Rigenerazione
di oli minerali
lubrificanti
esausti;
stoccaggio
abusivo di rifiuti
melme acide e
presenza di
surnatante sulle
acque di falda,
oli esausti
Cengio
Saliceto
Legge n.426/98
D.M. 20/10/1999
G.U. n. 303 del
28/12/1999
41.316.551
Stabilimento per
la produzione di
intermedi
organici
Massa e
Carrara
Legge n.426/98
D.M. 21/12/1999
G.U. n. 25 del
01/02/2000
14.564.084
Aziende
petrolchimiche,
siderurgiche,
farmaceutiche
Liguria /
Piemonte
Toscana
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 2
conf. di servizi decisorie: 1
iniziate: gennaio 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in corso attività di m.i.s.e. delle strutture.
N.B. Con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30.07.03 nr. 3304 il sito di
Serravalle Scrivia è stato Commissariato ed è stato nominato quale Commissario delegato il
Sindaco di Serravalle Scrivia. La medesima Ordinanza ha conferito il potere di approvazione dei
progetti di bonifica al Sindaco di Serravalle Scrivia – Commissario Delegat
Riunioni tecniche: 2
conf. di servizi istruttorie: 10
conf. di servizi decisorie: 8
iniziate: marzo 2000
N.B. A seguito della pubblicazione dell’ordinanza n. 2986 del 31 maggio 1999 la competenza in
materia di approvazione dei progetti dei Piani di Caratterizzazione e di Bonifica e Ripristino
ambientale è stata trasferita dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio al
commissario ad acta.
Riunioni tecniche: 8
conf. di servizi istruttorie: 8
conf. di servizi decisorie: 7
iniziate: gennaio 2001
Messa in sicurezza d’emergenza:
• It Group Italia srl – area ex PV carburanti ERG Petroli SpA, Avenza (MS)
• P.V. Q8 sito in Marina di Carrara (messa in sicurezza d’emergenza della falda).
• Syndial SpA (messa in sicurezza d’emergenza della falda)
Progetti definitivi di bonifica:
• Progetto definitivo di bonifica del III° lotto CERMEC SpA (Decreto del 5.11.03 registrato alla
Corte dei Conti in data 22.12.03 Reg.n.4 Fog.100 notificato ai soggetti interessati in data
23.12.03).
• Progetto definitivo per la bonifica dell'area ex UNIMIN S.p.A.
55
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Legge – decreto
ministeriale
Piombino
Legge n.426/98
D.M. 10/01/2000
G.U. n. 46 del
25/02/2000
Livorno
D.M. n.468/01
D.M. 24/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
Finanziamenti
assentiti
Euro
14.564.084
Attività
potenzialmente
inquinanti
Aziende
siderurgiche,
produzione di
laminati e
tubazioni zincati
2.892.158
inquinamento da
attività portuale
e industriale
Toscana
Toscana
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 2
conf. di servizi istruttorie: 13
conf. di servizi decisorie: 5
iniziate: marzo 2000
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in corso alcuni interventi di M.I.S.E.
Progetti definitivi di bonifica:
• "Bonifica dell'Area LI53BIS del Comune di Piombino" D.I.n.302 /RIBO/M/DI/B del 19/08/02
TAP Srl (Decreto n. 302 del 19.8.02 registrato alla Cdc in data 10.10.02 reg. n. 4 fog n. 161 e
notificato ai soggetti interessati in data 5.12.2002).
• Progetto definitivo per la bonifica dei fondali dello specchio acqueo antistante la banchina
Marinai d'Italia del Porto di Piombino. AUTORITA' PORTUALE PIOMBINO (Decreto del
06.08.04 registrato alla Corte dei Conti in data 15.09.04 Reg. n. 7 Fog. 334 e notificato ai
soggetti interessati in data 28.09.04).
Riunioni tecniche: 7
conf. di servizi istruttorie: 6
conf. di servizi decisorie: 5
iniziate: novembre 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in corso di realizzazione interventi di messa in sicurezza d’emergenza da parte dei seguenti
Soggetti:
• Italoil s.r.l. (Interventi di messa in sicurezza della falda; Demolizione attrezzature all'interno del
deposito);
• ENI S.p.A. R.&M. (Messa in sicurezza d’emergenza a seguito di perdita dal serbatoio n..149)
• Fiat partecipazioni S.p.A. (Stabilimento ex –fiat, area ex torneria automatica zona Hydromation);
• Autorità Portuale Livorno (Progetto di messa in sicurezza d’emergenza del Canale Industriale del
porto di Livorno);
• Doc Livorno SpA (Deposito Costiero – Area Portuale).
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
56
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Orbetello
(Area ex
Sitoco)
Toscana
Bolzano
Finanziamenti
assentiti
Euro
*
Attività
potenzialmente
inquinanti
area industriale
dismessa con
produzione di
fertilizzanti
chimici
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 233 del
04/10/2002
4.028.363
ex produzione di
magnesio e
alluminio da
bauxite
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 232 del
03/10/2002
15.287.124
ex produzioni
del comparto
chimico e della
distillazione del
catrame
D.M. n.468/01
D.M. 08/07/2002
G.U. n. 234 del
05/10/2002
8.056.727
attività del
comparto
siderurgico
Legge – decreto
ministeriale
Legge n.179/2002
D.M. 02/12/2002
G.U. n. 72 del
27/03/2003
Prov.Aut.Bolzano
Trento
Nord
Prov.Aut.Trento
Terni
Umbria
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 4
conf. di servizi istruttorie: 6
conf. di servizi decisorie: 0
iniziate: dicembre 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
È in corso di adozione la m.i.s.e. dell’area ex Sitoco.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 0
conf. di servizi istruttorie: 2
conf. di servizi decisorie: 0
iniziate: febbraio 2004
Messa in sicurezza d’emergenza:
Non sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
In alcune aree sono stati approvati in sede locale dei progetti definitivi di bonifica che sono ad oggi
in attesa di certificazione.
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 1
conf. di servizi decisorie: 1
iniziate: agosto 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
Per evitare la diffusione degli inquinanti in falda nelle zone esterne all’area Carbochimica, nel
giugno 2000 è stato autorizzato in via definitiva dal Comune di Trento il progetto esecutivo di
predisposizione della barriera idraulica per l’isolamento idraulico dell’acquifero nell’area ex
Carbochimica. L’impianto ad isolamento e protezione dell'acquifero è a tutt’oggi in funzione.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 0
conf. di servizi istruttorie: 1
conf. di servizi decisorie: 1
iniziate: febbraio 2004
Messa in sicurezza d’emergenza:
I partecipanti alla CdS decisoria 06/05/2004 hanno preso atto della messa in sicurezza
d’emergenza dopo aver discusso il “Progetto Preliminare degli interventi di messa in sicurezza di
emergenza del sito di Papignano”. I partecipanti hanno deliberato inoltre che ARPAU, di concerto
con APAT, produca apposita relazione che, alla luce della situazione attuale del sito e della
presenza della discarica posta in fregio al fiume Nera e subordinatamente ad una campagna
speditiva di analisi sulle acque di falda e del fiume Nera, attesti la non necessità di ulteriori opere
di messa in sicurezza di emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
57
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Emarese
Val D’Aosta
Laguna di
Grado e
Marano
Legge – decreto
ministeriale
D.M. n.468/01
D.M. 26/11/2002
G.U. n. 20 del
25/01/2003
D.M. n.468/01
D.M. 24/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
Finanziamenti
assentiti
Euro
4.028.363
Attività
potenzialmente
inquinanti
miniera di
estrazione
amianto con
inquinamento da
amianto
10.122.555
inquinamento da
mercurio da
produzione
cellulosa
Friuli Venezia
Giulia
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 0
conf. di servizi istruttorie: 2
conf. di servizi decisorie: 0
iniziate: febbraio 2004
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in atto misure di messa in sicurezza d’emergenza relative alle gallerie ed aree di cava.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Riunioni tecniche: 10
conf. di servizi istruttorie: 7
conf. di servizi decisorie: 8
iniziate: agosto 2002
Messa in sicurezza d’emergenza:
Sono in corso di realizzazione interventi di messa in sicurezza d’emergenza da parte dei seguenti
Soggetti:
• Stabilimento Caffaro (m.i.s.e. falda, suoli, discariche, etc.)
• Edison (rimozione “Hot Spot” suoli per la realizzazione del nuovo termovalorizzatore)
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
Trieste
D.M. n.468/01
D.M. 24/02/2003
G.U. n. 121 del
27/05/2003
11.981.800
area portuale
interessata da
raffinerie e
depositi di
idrocarburi
Friuli Venezia
Giulia
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
Riunioni tecniche: 4
conf. di servizi istruttorie: 6
conf. di servizi decisorie: 7
iniziate: marzo 2003
Messa in sicurezza d’emergenza:
E in corso di esecuzione una barriera idraulica in corrispondenza della raffineria ex Aquila. Il
completamento è previsto per il febbraio 2004. In tale aree esistono due barriere di argilla
pregresse ed è stata presentata la proposta di prolungarne una delle due ubicata in area Seastock.
L’autorità Portuale di Trieste ha allo studio la realizzazione di una barriera fisica mediante
palancole per la messa in sicurezza del tratto di costa antistante l’area della ex raffineria Esso.
Nello stabilimento Servola, in seguito allo sversamento a mare di catrame di cokeria è stato
richiesto nella Conferenza dei Servizi del 18 marzo 2004 di elaborare un progetto di messa in
sicurezza di emergenza.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
58
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione
Sito
Frosinone
Lazio
Legge – decreto
ministeriale
D.M. n.468/01
D.M. 2/12/2002
G.U. n. 55 del
07/03/2003
Finanziamenti
assentiti
Euro
4.028.363
Attività
potenzialmente
inquinanti
abbandoni
incontrollati di
rifiuti anche
speciali e
pericolosi
4. GESTIONE DEGLI INTERVENTI DI BONIFICA E FONDI STRUTTURALI PER LE REGIONI DELL’OBIETTIVO 2
Status delle procedure in corso
Riunioni tecniche: 1
conf. di servizi istruttorie: 2
conf. di servizi decisorie: 1
iniziate: febbraio 2004
Messa in sicurezza d’emergenza:
E’ in corso un intervento di messa in sicurezza d’emergenza della discarica Le Lame.
Progetti definitivi di bonifica:
Non sono stati approvati progetti definitivi di bonifica.
59
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
4.3 PROGRAMMAZIONE E ATTUAZIONE DEGLI INTERVENTI NEI FONDI STRUTTURALI
In dieci Complementi di Programmazione (rispetto ai 14 complessivi)4 sono state previste
misure/azioni dedicate al settore del disinquinamento dei siti inquinati. Nella maggior parte dei casi
gli interventi nel settore in esame vengono previsti a livello di sottomisura/azione, ciò comporta che
non è sempre possibile individuare la dotazione finanziaria nel dettaglio, atteso che l’ammontare
finanziario solitamente viene indicato a livello di misura.
La finalità di tali risorse risulta sostanzialmente uniforme tra le regioni dell’Ob. 2, ed è
raggruppabile in tre macroaree:
•
azioni volte alla predisposizione/aggiornamento del Piano regionale di Bonifica;
•
azioni volte alle fasi propedeutiche alla realizzazione dell’intervento di bonifica, quale la
predisposizione del Piano di caratterizzazione;
•
azioni volte all’intervento di disinquinamento specifico su: recupero siti produttivi inquinati;
bonifica aree contaminate da amianto; bonifica discariche dimesse; bonifica di cave dimesse
e aree minerarie.
In linea generale nonostante le Regioni abbiano, all’origine della programmazione, individuato gli
interventi nel settore delle bonifiche quali interventi “prioritari” e quindi meritevoli di risorse
dedicate, le riunioni tecniche che si sono tenute sul tema con le AdG ed i responsabili di misura
hanno, in generale, rilevato un’elevata difficoltà ad attuare gli interventi per motivi sia di carattere
tecnico che amministrativo/gestionale tanto da portare, in alcuni casi, alla riprogrammazione della
sottomisura/azione. Di seguito si riporta lo stato dell’arte per ciascuna regione oggetto di
rilevamento. Tale approccio comporta l’esclusione dall’analisi delle Regioni prive, nei rispettivi
Docup, di misure/azioni dedicate al tema oggetto di esame5.
Regione Veneto
La regione prevede, all’interno della Misura 4.2,
l’azione a) “recupero ad uso economico-
produttivo di aree inquinate”, l’azione che prevede interventi di bonifica e ripristino ambientale di
siti inquinati o oggetto di discarica di materiali pericolosi, registra al 30/06/2004 un buon livello di
spesa. La Misura che dispone complessivamente di 32,89 Meuro, ha assegnato all’azione in esame
il 24% del contributo pubblico ed interamente certificato a giugno 2004 tanto da prevedere, in sede
di riprogrammazione, l’integrazione finanziaria della stessa con 6 Meuro rinvenienti dalla
premialità. Su tali risorse aggiuntive la Regione prevede di realizzare altri interventi di bonifica. A
4
Dall’Analisi dei Programmi risulta che Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, Provincia Autonoma di Trento e
Provincia Autonoma di Bolzano non hanno previsto interventi su tema delle bonifiche.
5
Unica eccezione è per la Regione Lazio. Il Docup regionale prevede infatti una specifica azione 3.1.2 “Recupero e
valorizzazione delle aree marginali degradate” dedicata ad interventi di bonifica di diversa natura. Purtroppo, per
impegni dei Responsabili regionali, non è stato possibile organizzare un incontro sul tema.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
60
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
giugno 2004 sono stati finanziati 4 interventi di bonifica: tre su ex discariche per rifiuti urbani ed
uno relativo alla bonifica di un ex area industriale.
Relativamente al Piano regionale di bonifica la sua approvazione (avvenuta con Delibera di Giunta
Regionale del 25 gennaio 2000, in quanto parte integrante al Piano dei Rifiuti) è antecedente ai
principali riferimenti normativi in materia previsti dal DM 471/99.
Al fine di garantirne l’adeguamento rispetto alla citata normativa, è in corso l’attività di
aggiornamento del Piano, che prevede il coinvolgimento dell’ARPA la quale curerà in particolare:
ƒ
l’individuazione delle priorità di intervento (attraverso un’analisi di rischio comparata)
ƒ
la definizione degli oneri finanziari
ƒ
l’individuazione dei siti prioritari
La Regione sta provvedendo alla predisposizione dell’Anagrafe dei siti inquinati su base
informatica, secondo lo schema dell’APAT.
Regione Marche
Nel Docup troviamo, all’interno della Misura 2.1, l’azione 2.1.3 “bonifica e recupero dei siti
inquinati e delle cave dimesse”, con una dotazione finanziaria delle Misura paria a 70,93 Meuro.
L’azione di competenza al 30/06/2004 non risulta avviata, nonostante sia stato attivato un bando
rispetto al quale sono stati ritenuti non ammissibili tutti i cinque interventi presentati per carenza di
informazioni di natura tecnico/procedurale (richiesta nel bando). Tali difficoltà hanno portato alla
riprogrammazione dell’azione favorendo gli interventi nel settore dell’energia, dei rifiuti e acque.
Relativamente al Piano Regionale di bonifica (approvato con delibera del Consiglio Regionale n.
284 del 15/12/1999), non essendo conforme ai principali riferimenti normativi in materia (art. 22
del D.Lgs. 22/97 e DM 471/99) è attualmente in corso di aggiornamento da parte della Regione, in
collaborazione con l’ARPA Marche. Come attività funzionale all’adeguamento del Piano, a gennaio
2003 la Regione ha approvato lo schema dell’Anagrafe dei Siti da bonificare e del Censimento dei
Siti potenzialmente inquinati, predisposto dall’ARPA Marche ed ha pubblicato l’elenco dei siti
inseriti nell’Anagrafe stessa. In particolare l’Anagrafe riporta 79 siti di cui 9 sono discariche
dismesse, 25 sono attività industriali attive, 8 sono attività industriali dismesse, 30 corrispondono a
distributori di carburanti e 7 sono connessi ad eventi incidentali. Come previsto nel citato decreto
dirigenziale è in corso l’aggiornamento annuale dell’Anagrafe. E’ stato altresì redatto dall’ARPA il
“Censimento dei siti potenzialmente contaminati”, che individua 1.574 siti potenzialmente
inquinati.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
61
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Rispetto ai siti di interesse nazionale (tabella 9), la Regione ha comunicato che sul sito “Falconara
Marittima”, sono stati svolti interessanti studi epidemiologici 6.
Regione Liguria
Con la Misura 3.1 “Aree industriali ed aree ecologicamente attrezzate”, il Docup assegnava agli
interventi di recupero di siti parzialmente o totalmente dimessi 19,75 Meuro. Tali risorse destinati in
base al CdP anche a tale fattispecie di interventi, non sono state orientate in tal senso, bensì
destinate ad interventi per la realizzazione di aree industriali e aree ecologicamente attrezzate. Ne
consegue che, nonostante la programmazione lo prevedesse, non sono stati e non verranno realizzati
interventi sul tema delle bonifiche a valere sul DOCUP.
Rispetto allo strumento di pianificazione la Regione il Piano, adottato nel 1999, è in corso di
revisione attraverso la raccolta dei dati dell’ultimo censimento del 2000, aggiornato al 2003.
In merito allo stato del monitoraggio delle discariche la Regione dichiara che dispone:
− dell’elenco abbandoni rifiuti
− del Censimento delle discariche fatto dal corpo forestale del 27.12.2002
− del Censimento delle discariche presenti prima del decret5o 915/82
6
-
In particolare:
“La salute della popolazione nella Provincia di Ancona”, commissionato dalla Provincia di Ancona e redatto
dall’ENEA Dipartimento Ambiente (M. Di Paola, M. Mastrantonio) e dall’ISS (P. Comba)
-
“Mortallity study of oil refinery workers”. International Symposium Epidemiology in Occupational Health .
Paris 10-12 September, 1991 e succ. aggiornamento al 1996, redatto da S. Lagorio, C. Maffei, P. Comba, F.
Filippetti, M. Giambartolomei, M. De Santis, E. Ravaglia, I. Annino
-
“Relazione della commissione preposta all’indagine sulle malattie tumorali nel territorio di Falconara”, redatto
da Governa M., Buonsignori M. e Pannelli F. (1998);
-
“Analisi epidemiologica geografica di mortalità e di ricovero ospedaliero per causa. Centroide di Falconara
Marittima (AN) e Comuni entro 30 km”, uno studio epidemiologico sullo stato di salute della popolazione
residente a Falconara Marittima e nei Comuni limitrofi, redatto dall’ARPA Marche (M. Mariottini) e
dall’ARPA Piemonte (E, Cadum) nel 2002;
-
“Studio di fattibilità per un’indagine epidemiologica presso la Raffineria API di Falconara”, commissionato
dall’Agenzia Regionale Sanitaria (ARS) delle Marche e redatto dall’Unità Epidemiologica dell’Istituto
Nazionale per lo Studio e la Cura dei Tumori (marzo 2004).
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
62
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Regione Abruzzo
Il Docup prevede nell’ambito della Misura 3.1 (con una dotazione complessiva di 53,00 Meuro),
l’azione 3.1.2 “Gestione dei Rifiuti” che tra le tipologie di intervento individua anche la bonifica di
siti contaminati e di aree inquinate, anche da amianto. Rispetto alle previsioni l’azione al
30/06/2004 non registra alcun intervento sul tema in quanto non disponendo del Piano Regionale
(che prevedono di concludere entro la fine del 2004) non sono in grado di poter spendere le risorse
comunitarie a tal fine programmate. Tuttavia l’orientamento della Regione è quello di utilizzare le
risorse sugli interventi di bonifica da amianto, atteso che è in corso di ultimazione il relativo Piano.
Regione Umbria
Nell’ambito della Misura 3.3 “Infrastrutture ambientali” (con una dotazione finanziaria pari a 32,76
meuro), il Docup della Regione prevede l’azione 3.3.3 “bonifica dei siti inquinati”, suddivisa in due
fasi: nella fase 1, in assenza di piano regionale di bonifica, prevede il finanziamenti degli interventi
urgenti ricompresi negli otto siti individuati dal Programma straordinario di bonifica; nella fase 2
(2004/2006) dispone il finanziamento degli interventi individuati nel Piano Regionale di bonifica.
Al 30/06/2004 non è stata avviata alcuna iniziativa sulla prima fase, in quanto gli otto siti inquinati
oggetto di intervento individuati dal Programma straordinario di bonifica, appartengono a soggetti
privati, rendendo quindi complesso il ricorso all’utilizzo dei fondi strutturali. Per tale regione le
risorse afferenti la prima fase sono state orientate sugli interventi del settore idrico. La seconda fase
è sospesa in attesa dall’aggiornamento del Piano di Bonifica, rispetto al quale la Regione ha avviato
le attività propedeutiche all’aggiornamento e adeguamento alla normativa (D.Lgs 22/97), del Piano
approvato dalla Giunta Regionale con Delibera del gennaio 2000.
Regione Lombardia
Il Docup prevede la Misura 3.3 “bonifica e recupero dei siti degradati e inquinati” con una
dotazione complessiva pari a 4,72 Meuro. La misura, che assorbe circa il 7% dell’Asse 3, al
30/06/02004 registra un avanzamento finanziario con un buon livello di impegni (71%) ma con
alcuna spesa certificata, giustificata da un avvio della misura complesso. Gli interventi finanziati a
valere su tali risorse sono infatti solo quattro, selezionati con un iter complesso e strutturato che ha
portato all’esclusione di ben 7 progetti per carenza di informazioni tecnico/amministrative. Rispetto
alle difficoltà attuative si evidenzia la complessità dell’iter istruttorio legato alle bonifiche (circa
230gg, nonché la limitazione del finanziamento ai soggetti pubblici e loro consorzi che hanno
problema dell’anticipazione della copertura finanziaria.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
63
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Il Piano regionale stralcio di bonifica delle aree inquinate della Regione Lombardia, è stato
approvato con Delibera del Consiglio Regionale del 17 febbraio 2004. L’aggiornamento dei dati
riportati nel piano è del 2002.
Regione Piemonte
Il documento programmatico della regione dedica al tema la Misura 3.3 “Interventi di
riqualificazione locale effettuati da soggetti privati”, che con l’azione b) prevede interventi di
bonifica dei siti inquinati dimessi. Rispetto alla dotazione complessiva della misura, pari a 14 meuro
(con impegni al 30/06/2004 pari a 2,3% e nessuna certificazione), le risorse impegnate sull’azione
sono 2,8 meuro, con 7 progetti finanziati. L’elemento di interesse rispetto alla misura è che la
regione Piemonte (assieme alla Toscana che affrontiamo di seguito) ha attivato un regime di aiuto
dedicato ai sensi della Disciplina degli aiuti di stato per la tutela dell’ambiente, ottenendo ben il
100% della copertura dei costi ammissibili. L’attenzione è stata rivolta quindi non ai siti di interesse
nazionale o ai siti pubblici ma alla risoluzione dei problemi legati al disinquinamento dei siti privati,
fermo restando la verifica del rispetto del principio “chi inquina paga”.
Il Piano Regionale di Bonifica è stato approvato con Legge Regionale del 7 aprile 2000 n. 42.
L’aggiornamento dei dati del Piano viene curato dalla Regione annualmente sulla base del
Programma Regionale di Bonifica e del Programma annuale di finanziamento. Inoltre con D.G.R.
n. 22 – 12378 del 26 aprile 2004 è stata istituita l’anagrafe regionale dei siti da bonificare e adottata
a livello provinciale.
Regione Toscana
L’ultima regione oggetto di analisi è stata la Toscana, la quale ha previsto nel proprio Docup ben
due misure dedicate al tema: la Misura 3.6 “bonifica e recupero dei siti degradati. Soggetti
pubblici” (con una dotazione complessiva di 6,53 meuro) e la Misura 3.7 “bonifica e recupero dei
siti degradati. Soggetti privati” (con 5,55 meuro). Entrambe le misure sono state attivate, con un
buon livello di tiraggio della spesa per quanto attiene la misura 3.6 con due progetti di bonifica
finanziati con la garanzia di una copertura di spesa fino all’annualità 2005. Entrambe le misure
finanziano interventi di bonifica di discariche dimesse e di aree minerarie variando i soggetti
beneficiari dell’intervento. Anche nel caso della Toscana (come per il Piemonte) si rileva la scelta
interessante fatta dalla Regione rispetto all’attivazione della misura 3.7, che attraverso una notifica
ai sensi della disciplina degli aiuti di stato per la tutela dell’ambiente ha rivolto l’attenzione ai siti
appartenenti a soggetti privati che non risultano responsabili dell’inquinamento presente sul sito
produttivo. Diversamente dalla regione Piemonte, la Toscana pur disponendo dell’autorizzazione,
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
64
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
da notifica, a finanziare il 50% delle spese ammissibili ha ridimensionato, l’intensità del contributo
al 30% delle spese ammissibili.
Il Piano di Bonifica, approvato con delibera di giunta regionale n. 384 del 21 dicembre 1999, non
risulta in corso di aggiornamento.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
5.1 LA RILEVAZIONE DELLE CRITICITÀ
L’analisi sopra rappresentata mette in luce una serie di problematiche la cui mancata risoluzione
rischia di compromettere l’attuazione degli obiettivi programmatici sul disinquinamento dei siti
inquinati di interesse presenti, come si è visto, sia a livello di POR (in recepimento degli indirizzi
del QCS) che di DOCUP. L’elemento rilevante è che le problematiche che proveremo di seguito
ad indicare accomunano i due “poli” della programmazione (Ob.
1 e Ob.
2) con l’unica
sostanziale differenza che nelle regioni dell’Ob. 1 ai soggetti coinvolti nell’attuazione degli
interventi in esame, si aggiunge la figura commissariale. Questa figura istituzionale,
nell’espletamento del proprio incarico emergenziale, dispone di deroghe specifiche che consentono
l’accelerazione delle procedure ordinarie per la realizzazione degli interventi; deroghe però non
consentite, in base ai Regolamenti comunitari, nel caso di ricorso alle risorse comunitarie. La
possibilità di ricorrere ai finanziamenti comunitari per la realizzazione di interventi in capo al
Commissario straordinario richiede quindi uno stretto coordinamento tra gli uffici commissariali e
gli uffici regionali della programmazione (responsabile della corretta attuazione degli interventi) al
fine di assicurare esclusivamente la rendicontazione degli interventi attivati nel rispetto della
normativa comunitaria e nazionale in materia di appalti di opere e servizi.
Piani Regionali di Bonifica
Procedendo per ordine il primo elemento di criticità è riconducibile allo strumento di
pianificazione regionale. Dalla affrontata nei paragrafi 3.1 e 4.1 è emerso infatti che i Piani
Regionali di Bonifica risultano spesso non conformi ovvero da aggiornare rispetto a quanto
previsto dalla normativa vigente. L’aggiornamento interessa, in particolare:
1) il censimento e l’anagrafe dei siti da bonificare. Vi sono ancora Piani Regionali che non hanno
aggiornato il numero dei siti inquinati sulla base dei criteri fissati dal DM 471/99. Come abbiamo
visto la mancanza di univocità dei siti inquinati indicati nei Piani Regionali è da attribuire ai circa
due anni di “vuoto” legislativo (dal 1997 al 1999), durante i quali l’attribuzione della
classificazione del sito come inquinato o meno si basava sulle segnalazioni provenienti dal
territorio privi di riferimenti chiari ed univoci. Analogamente l’anagrafe dei siti segue modalità di
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
65
Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
classificazione ed identificazione dei siti inquinati che deve avvenire seguendo specifiche
procedure tecniche di rilevazione. Per entrambe le fasi (censimento e anagrafe) servono
professionalità e strumentazione adeguata in capo agli organi tecnici regionali di controllo quali le
ARPA (spesso prive di entrambe le risorse) nonché le Province.
2) caratterizzazione dei siti, modalità di intervento e stima degli oneri finanziari. Anche in questo
caso, come sopra, sono state affiancate tre distinte fasi previste dalla normativa, in quanto
considerate interdipendenti tra loro. In particolare a valle del censimento e dell’anagrafe dei siti i
Piani Regionali risultano spesso carenti nella sezione dedicata alla necessità di attuare misure di
messa in sicurezza d’emergenza e alla caratterizzazione del sito, fasi che richiedono competenze
tecniche e strumentazioni adeguate spesso carenti a livello regionale. La mancanza di una puntuale
caratterizzazione del sito rende difficile l’individuazione delle corrette modalità di intervento per la
messa in sicurezza d’emergenza ed il disinquinamento dello stesso e conseguentemente una
difficoltà oggettiva nell’individuazione degli oneri finanziari.
Attuazione degli interventi
Le carenze del Piano Regionale si ripercuotono quindi, inevitabilmente, sull’attuazione degli
interventi di messa in sicurezza d’emergenza e/o bonifica che si intendono avviare, in quanto tutte
le informazioni che il Piano non è in grado di fornire sul sito inquinato oggetto di intervento
devono essere necessariamente acquisite e sviluppate a monte della progettazione. Ciò determina
un rallentamento delle procedure di attuazione dell’intervento (a discapito della programmazione),
rallentate ulteriormente delle difficoltà di natura tecnico-strumentale sopra rilevate. Ecco quindi
profilarsi il primo problema attuativo legato principalmente alla tempistica per la definizione del
progetto definitivo. Accanto alle difficoltà progettuali le Amministrazioni competenti
dell’intervento di bonifica, nelle aree pubbliche o dove il pubblico interviene in via sostitutiva in
danno del soggetto obbligato inadempiente, si trovano spesso a dover affrontare problemi di
natura giuridica legati alle iniziative di occupazione ed esproprio del sito inquinato, o parte di esso,
qualora appartenga ad un soggetto privato che non risulta essere il responsabile dell’inquinamento
del sito. In questo caso le procedure di esproprio rappresentano spesso un ulteriore vincolo alla
celere attuazione dell’intervento programmato. Il caso di specie dell’esproprio, in realtà, è uno dei
problemi legati ad un intervento di bonifica attivato da un soggetto pubblico, atteso che lo stesso è
tenuto ad interagire con i diversi soggetti interessati a diverso titolo dall’intervento di bonifica.
Sempre legato alla tempistica, dagli incontri con i responsabili della programmazione ed i
responsabili di misure è emerso che l’istruttoria di un progetto di bonifica richiede mediamente
circa 230 giorni lavorativi. Anche questo elemento non va sottovalutato come limite rispetto ai
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
vincoli di rendicontazione della programmazione. Ultimo elemento di rilievo evidenziato nel corso
degli incontri è l’aspetto finanziario legato al vincolo di anticipare le somme da parte degli Enti
locali, spesso individuato come deterrente alla presentazione di progetti di bonifica, nelle aree
pubbliche o dove il pubblico interviene in via sostitutiva in danno, da parte degli stessi.
Quanto sopra rappresentato è riconducibile principalmente agli interventi di bonifica su siti di
interesse regionale. Diversamente gli interventi sui siti definiti di interesse nazionale molti dei
limiti sopra prefigurati vengono superati da una gestione centralizzata da parte del Ministero
dell’Ambiente e Tutela del Territorio, che segue direttamente tutte le fasi sopra schematizzate, con
una propria struttura tecnica.
Le problematiche sopra descritte assumono aspetti diversi nelle realtà delle regioni Ob. 1: le
criticità che andremo di seguito a delineare sono emerse, in mancanza degli incontri diretti con i
responsabili di misura, dagli incontri svolti nei mesi di settembre e ottobre tra le regioni Ob. 1 e
l’Autorità di gestione del QCS, nell’ambito della riprogrammazione, della discussione sulla
destinazione delle risorse a disposizione per perseguire gli obiettivi di Lisbona e Goteborg, e infine
nel corso della definizione dei programmi di assistenza tecnica nell’ambito delle risorse FSE,
presso il Dipartimento Funzione Pubblica. Ulteriori elementi di analisi delle criticità sono tratti dai
documenti presentati ai Comitati di Sorveglianza dei POR.
Con l’eccezione della Basilicata, tutte le regioni segnano un consistente ritardo nella spesa
destinata al settore bonifiche, sia essa accorpata al settore rifiuti, come succede in Puglia e
Sardegna, sia trattata con una misura specifica. E sulle misure destinate alle bonifiche è stata
chiesta un’attenzione specifica per le attività di assistenza tecnica da sviluppare nel prossimo
periodo di programmazione a causa delle criticità delineate di seguito. Bisogna in questo senso
tenere conto di due importanti novità per il periodo che inizia con l’anno 2005: le strutture
commissariali non riceveranno più i finanziamenti della Unione Europea, le regioni possono
spendere i loro finanziamenti nei siti regionali definiti in piani regionali conformi o sui siti di
bonifica di interesse nazionale.
Sviluppo delle competenze locali
Nel primo periodo della programmazione una delle criticità messe in rilievo, per realizzare
bonifiche nelle aree di interesse regionale, è quella della mancanza di competenze locali (in
particolare dei comuni) che, una volta messi a disposizione i fondi, possano gestirli nei modi
previsti dalla normativa. Tale criticità è stata messa in rilievo in particolare dalla Regione Sicilia.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Strutture commissariali
Il passaggio dalla gestione commissariale al regime ordinario, nell’ambito degli Assessorati
all’Ambiente delle regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, per quanto riguarda i Fondi
strutturali, rappresenta una criticità, che si potrà manifestare nei prossimi mesi e che ha necessità di
essere monitorata.
Interventi sui siti di interesse nazionale
Il vincolo posto dal QCS per le regioni dell’obiettivo 1 di orientare la spesa (in assenza e/o non
conformità del Piano Regionale do Bonifica) sui siti di interesse nazionale, potrebbe rappresentare
un’opportunità se venisse prevista una sinergia/sintonia tra le Regioni interessate ed il Ministero
dell’Ambiente che segue gli interventi su tali aree inquinate. Nonostante tutti i soggetti locali siano
coinvolti nelle conferenze di servizi relative a ciascuno dei siti di interesse nazionale, non è
scontato che i soggetti della programmazione regionale, responsabile dell’attuazione del relativo
POR, conoscano le procedure in corso.
In tal senso, una modalità funzionale alla messa in rete di risorse finanziarie e procedure, potrebbe
essere il ricorso all’Accordo di Programma Quadro (APQ), quale strumento per garantire una
sinergia: sia tra le modalità di intervento messe in campo per gli interventi di disinquinamento
(tecnico/amministrative), che tra le risorse, nazionali e comunitarie, a ciò dedicate sullo stesso
territorio regionale. Un ricorso all’APQ in tal senso lo ha fatto la Regione Puglia, che ha così
programmato tutte le risorse assegnate, su scala regionale, agli interventi di bonifica ivi incluse
quelle previste nel rispettivo POR, con la Misura 1.8.
Ambiente e salute
Le attività in corso su ambiente e salute nell’ambito dell’assistenza tecnica di Ministero della
Salute e Ministero dell’Ambiente nelle regioni Ob. 1 stanno stimolando attività in collaborazione
tra Osservatori Epidemiologici Regionali, ARPA e Autorità Ambientali sull’epidemiologia
ambientale, con particolare riferimento ai siti di interesse nazionale per le bonifiche. Sono state
proposte e realizzate inoltre attività di formazione, affiancamento e ricerca. Le regioni hanno
espresso apprezzamento sulle attività svolte, sottolineandone la valenza strategica. Una criticità
attuale è rappresentata dalla effettiva realizzazione delle attività in collaborazione previste,
utilizzando i fondi POR disponibili.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
5.2 PROPOSTE DI INTERVENTO DI ASSISTENZA TECNICA
Le riunioni tecniche con i responsabili di misura e le AdG dei DOCUP, oltre a fornire un quadro
delle criticità principali legate all’attuazione degli interventi di bonifica, hanno permesso di
individuare, insieme, le possibili azioni/iniziative da intraprendere funzionali alla risoluzione di
alcuni punti deboli del processo di attuazione degli obiettivi posti dalla programmazione in materia
di disinquinamento dei siti. Tali azioni possono essere riassunte in tre parole chiave: condivisione,
aggiornamento e affiancamento.
Condivisione
La diffusione e condivisione (attraverso workshop e seminari) delle diverse esperienze nel settore
sia della pianificazione che dell’attuazione è sicuramente un’azione di sistema da porre in essere nel
breve periodo. In particolare è necessario trasferire e mettere a confronto le modalità con le quali
alcune
regioni
(ad
esempio
Piemonte
e
Lombardia)
hanno
affrontato
e
risolto
l’aggiornamento/adeguamento del proprio Piano Regionale, affrontando nello specifico i problemi
legati agli step più critici sopra evidenziati, nonché affrontare in modo strutturato temi specifici
sollevati dalle Regioni come ambiti problematici, relativi ad esempio:
•
•
•
•
alle problematiche giuridiche di occupazione ed esproprio dei siti inquinati;
alle metodiche di perimetrazione in fase di inserimento dei siti nell’Anagrafe
alla possibilità di standardizzare l’iter dei procedimenti amministrativi e operativi;
alla definizione dell’ambito di applicazione dell’onere reale.
Tali sedi potrebbero essere utili al trasferimento di buone pratiche funzionali anche all’utilizzo delle
risorse messe a disposizione dai fondi strutturali per la realizzazione, ad esempio, di interventi di
bonifica posti in essere da soggetti privati (non responsabili dell’inquinamento del sito dove
operano), attraverso la definizione di uno specifico aiuto di stato a finalità ambientale (caso Toscana
e Piemonte).
Aggiornamento e affiancamento
Analogamente è emersa la necessità, in particolare nelle regioni dell’Ob. 1, di avviare una verifica
sia del livello di aggiornamento del personale delle ARPA e delle Province sia della dotazione
strumentale in dotazione presso le strutture regionali, funzionale all’espletamento delle attività
tecniche richieste. L’attività di aggiornamento, compreso il potenziamento della dotazione
strumentale necessaria qualora mancante, potrebbe avvenire sul posto attraverso un affiancamento
del personale ARPA e provinciale con esperti di settore che aggiornano e formano sul campo, oltre
a prevedere fasi di lavoro presso altre sedi, e presso il Ministero dell’Ambiente anche per seguire le
procedure relative ai siti di interesse nazionale.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
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Bonifica dei siti inquinati nella programmazione dei fondi strutturali 2000/2006: analisi delle problematiche, valutazioni e suggerimenti
Infine, come sopra evidenziato, i problemi maggiori legati agli interventi di messa in sicurezza
d’emergenza e/o bonifica sono riconducibili ai siti di interesse regionale. L’esperienza maturata
dall’Amministrazione centrale sui siti di interesse nazionale consentirebbe una diffusione delle
procedure più corrette (buone pratiche) da adottare rispetto alle diverse fattispecie di bonifica. In tal
senso l’affiancamento di personale della Regione al personale del Ministero nelle diverse fasi di
definizione e attuazione di un progetto di bonifica consentirebbe un’aggiornamento/formazione sul
campo di tecnici dell’amministrazione regionale che potrebbero poi trasferire tale esperienza sui siti
regionali.
5. PROPOSTE PER L’ATTIVITÀ DI ASSISTENZA TECNICA
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