Il GGG - bibliodelmandillo
Transcript
Il GGG - bibliodelmandillo
Roald Dahl, Il GGG, illustrazioni di Quentin Blake, Salani, Firenze, 1987 Le orecchie meravigliose Ritornati nella caverna, il Grande Giagante Gentile posò nuovamente Sofia sulla enorme tavola. <<Tu è sicura che tu è calduccia nella tua camiccetta? >>chiese.<<Non è un po' freddolina?>> <<Non si preoccupi, sto benissimo>>rispose Sofia. <<Io non può smettere di pensare>> disse il GGG <<ai tuoi poveri mamma e papà. A quest'ora sta certamente saltellando su e giù per la casa gridando: "Ohilì, ohilà. Sofia dove sta?">> <<Non ho né papà e né mamma>>disse Sofia. <<Sono morti tutti e due quand'ero appena nata>>. <<Oh, povera piccirottola!>> esclamò il GGG. <<E ti manca terribilmente?>> <<In realtà no, perchè non li ho mai conosciuti>>. <<Tu mi fa triste>> disse il GGG sfregandosi gli occhi. <<Non sia triste>> lo consolò Sofia,<< nessuno si preoccuperà troppo per me. Il posto da dove mi ha presa era l'orfanotrofio del paese. Eravamo tutti orfanelli là dentro>> <<Tu è una zolfanella?>> <<Sì>> <<E quanti ce n'era?>>. <<Eravamo dieci, tutte bambine>>. <<Era tu felice là dentro?>> <<Lo odiavo, quel posto!>> esclamò Sofia.<<La direttrice si chiamava Battitack e se ci sorprendeva a fare qualcosa di proibito, come alzarsi la notte o dimenticare di piegare i propri vestiti ci puniva>>. <<Come vi puniva?>> <<Ci chiudeva in uno stanzino buio giorno e notte, senza darci né da mangiare e né da bere>>. <<Ah, che marcio serpente a catorcio!>>s'indignò il GGG. <<Era orribile>> proseguì Sofia,<< eravamo terrorizzate. C'erano certi toponi, là dentro, che si sentivano scorrazzare dappertutto>>. <<Che puzzolente ribollita!>> esclamò il GGG. <<Questa è la cosa più orrenda che ha sentito da anni! Tu mi fa più triste che mai!>>. E improvvisamente un'enorme lacrima, sufficiente a riempire un secchio, rotolò giù dalle guance del GGG e cadde con un ciàff sul pavimento, formando una gran pozza. Sofia era stupefatta. Che strano essere imprevedibile è questo, pensò. Prima mi dice che ho le pigne in testa e un momento dopo si squaglia al pensiero di Battitack che ci chiude nello stanzino. <<Quello che invece rende me triste>> disse Sofia,<<è di dovermene restare in questo posto mostruoso per il resto della mia vita. L'orfanotrofio era terribile, ma almeno non ci sarei rimasta in eterno>> <<Tutta colpa mia>> si lamentò il GGG. <<Io è quello che ti ha piratata>>. E un'altra enorme lacrima rotolò dai suoi occhi per andare a spiaccicarsi al suolo. <<Tuttavia, più ci penso e più mi dico che non posso rimanerci così a lungo>> disse Sofia. <<Io teme di sì>> mormorò il GGG. <<No>> insistette Sofia, <<perchè quei bruti là fuori finiranno per acchiapparmi prima o poi, e si faranno una bella merendina.>> <<Io non permetterà mai che accade>> disse il GGG. Per qualche minuto ci fu silenzio, nella caverna, poi Sofia riprese: <<Posso farle una domanda?>> Il GGG si asciugò le lacrime col dorso della mano e posò su Sofia un lungo sguardo pensoso. <<Spara>>disse. <<Può dirmi per favore che cosa faceva nelle strade del nostro villaggio la notte scorsa? Perchè ha infilato la sua lunga tromba nella finestra della camera dei bambini Goochey e ci ha soffiato dentro?>> <<Ah, ah!>> esclamò il GGG raddrizzandosi di colpo sulla sedia. <<Ecco che si incomincia a ficcanasare!>> <<E la valigia che portava ?>> chiese Sofia. <<Cosa significa tutto questo?>> IL GGG dette uno sguardo sospettoso alla bambina accomodata a gambe incrociate sulla sua tavola. <<Tu sta chiedendomi di rivelarti dei top-secreti. Secreti che nessuno ha mai sentito parlare>>. <<Non fiaterò>> disse Sofia.<<Lo giuro. E del resto, come potrei? Sono confinata qui per il resto della mia vita>>. <<Tu potrebbe dirlo agli altri giganti>>. <<Si figuri. Proprio lei mi ha detto che, se appena mi vedessero, farebbero di me un bocconcino>>. <<Sicuro>> confermò il GGG.<<Tu fa parte dei popolli della terra e gli esseri dei popolli è squizzito per i giganti come lapponi con la crema>>. <<E dato che mi mangerebbero appena mi vedessero, non mi rimarrebbe il tempo di dire una parola, le pare?>> <<Non una parola>> confermò il GGG. << E allora, perchè ha paura che possa raccontar loro qualcosa?>>chiese Sofia. <<Perchè io è un tipo molto confusionato, ecco>> disse il GGG.<<Se tu ascolta tutto quello che dico, ti verrà gli orecchioni>>. <<Per favore, mi racconti quello che faceva nel nostro villaggio>> insistette Sofia.<<Ho promesso che può fidarsi di me>>. <<Tu mi può insegnare come avere un elefonte?>> chiese il GGG. <<Ma che vuol dire?>> <<Io vorrebbe tanto avere un elefonte da cavalcare>> disse il GGG sognante. <<Vorrebbe tanto avere un bell'elefonte jumbetto per cavalcare nelle verdi foreste e cogliere frutti pescosi dai rami degli alberi. Questo è un maledetto paese fritto e cotto: non ci cresce niente meno i cetrionzoli. Vorrebbe tanto andare da qualche altra parte e cogliere ogni mattina i frutti pescosi in groppa al mio elefonte>>. Sofia si commosse a sentirlo parlare così. <<Forse un giorno lo avremo, un elefante>> disse,<<e anche dei buoni frutti sugosi. Ma adesso mi dica che cosa faceva nel nostro villaggio>>. <<Se veramente tu vuole sapere che cosa faceva nel vostro villaggio>> disse il GGG,<<bene, ecco: stava soffiando un sogno nella camera di quei bambini>>. <<Soffiando un sogno?>> <<Sì, io è un gigante-soffia-sogni>>disse il GGG; <<quando tutti gli altri giganti se ne trotta in giro per papparsi la gente dei vari popolli, io corre in altri posti per soffiare sogni nelle camere dei bambini dormentati. Bei sogni. Sogni d'oro. Sogni che rende felici>>. <<Un momento>> disse Sofia,<<ma dove li va a prendere, questi sogni?>> <<Li colleziona>> disse il GGG mostrando con un ampio gesto le file e file di barattoli sugli scaffali. <<Ne ha a bilioni>>. <<Ma come fa a prenderli? E poi i sogni non si possono imprigionare!>> <<Tu non ci capirà mai niente>> disse il GGG. << E' per questo che non voleva parlarti>>. <<Oh, per favore, mi racconti ! Sono sicura che capirò! Continui! Mi dica come fa ad acchiappare i sogni, mi dica tutto!>> Il GGG si installò comodamente sulla sedia e accavallò le gambe.<<Sogni>> disse<<è una cosa molto misteriosa. Flotta nell' aria come bollicine di gazosa in cerca della gente dormentata>>. <<Si possono vedere?>> chiese Sofia <<Al primo momento, no>>. <<E allora come fa ad acchiapparli, se sono invisibili!>> <<Ah,ah!>>esclamò il GGG, <<è qui che si arriva ai bui secreti nascosti>> <<Non ne farò parola con nessuno>>. <<Lo crede bene>> disse il GGG. Chiuse gli occhi e se ne stette immobile per un momento, mentre Sofia rimaneva in attesa. <<Un sogno>>proseguì finalmente,<<mentre fila nell'aria della notte, emette un sottile sssibilo. Ma questo sssibilo è così leggero e argentino che nessun popollano riesce a udirlo>>. <<E lei può?>> chiese Sofia. IL GGG accennò col dito alle sue orecchie, enormi come la ruota di un camion, e si mise a muoverle avanti e indietro. Era orgoglioso di quella esibizione, e sul suo viso aleggiava un sorriso soddisfatto.<<Tu vede questo?>> chiese. <<Impossibile non vederlo>>disse Sofia. <<Forse ti pare un pò ridicocole, ma deve credermi se dice che è orecchie straordinarie. Non c'è da farsi baffo>>. <<E chi si fa beffe? Non certo io>> disse Sofia. <<Mi permette di sentire assolutamente tutto, perfino il rumore più infinitèsile>>. <<Lei cioè sente rumori che io non posso sentire?>> <<Confronto a me, tu è sorda come un budino!>> esclamò il GGG.<<Tu sente solo i grandi rumori bombardosi, con quelle tue orecchiottole. Ma io sente tutti i secreti mormorii dell'universo!>> <<Come? Cosa?>> <<Nel tuo paese sente i passetti di una coccinella che cammina su una foglia>>. <<Davvero?>> fece Sofia, che cominciava a impressionarsi. <<E inoltre>> continuò il GGG<< sento questi passi molto forte, pataplùm, pataplùm, pataplùm, come quelli di un gigante>> <<Oh Dio mio !>> esclamò Sofia.<<E che cos'altro sente?>> <<Sente spegolettare le formichine quando cammina sul terreno>>. <<Sente veramente parlare le formiche?>> <<Ogni singola parola, anche se non capisce la loro lingua affurmicata>>. <<Continui>>. <<Qualche volta, quando la notte è molto chiara e io orienta le mie orecchie nella giusta direzione>> proseguì il GGG, e così dicendo girò le orecchie verso il soffitto,<<se le giravoltona in questo modo e la notte è molto chiara, qualche volta riesce a sentire una musica lontana che viene dalle stelle del cielo>>. Sofia rabbrividì leggermente. Sedeva in silenzio, in attesa del seguito. <<E' le mie orecchie che mi ha detto che tu stava guardandomi dalla finestra, la notte scorsa>>disse il GGG. <<Ma se non facevo nessun rumore!>> <<Io sentiva il tuo cuore battere attraverso la strada. Forte come un tamburo>>. <<Mi dica che altro sente>>pregò Sofia,<<per favore>>. <<Io può sentire gli alberi e le piante>>. <<Perchè, parlano?>> <<Loro non parla proprio>>disse il GGG.<<Loro fa suoni. Per esempio, quando io coglie un bel fiorellino, se io torce il gambo finchè si rompe, allora la pianta grida. Io può sentirla gridare e continuare a gridare molto chiaramente>>. <<Davvero?>>esclamò Sofia.<<Che orrore!>> <<Grida proprio come tu griderebbe se qualcuno ti torce il tuo braccio>>. <<Proprio così?>> chiese Sofia. <<Credi che io ti racconta balle?>> <<No, ma è difficile crederci>>. <<Allora io finisce qui>> disse bruscamente il GGG.<<Io non vuole che sembra un contaballe>>. <<Oh no, non ho mai detto questo!>>esclamò Sofia.<<Le credo. Veramente. Per favore, continui!>> Il GGG posò uno sguardo grave sulla bambina, Sofia lo fissò apertamente negli occhi.<<Io le credo>>sussurrò. L'aveva offeso, se ne rendeva conto. <<Io non ti racconterà mai balle>>disse il GGG. <<Lo so bene, ma deve capire che non è facile per me credere a cose così straordinarie al primo colpo>>. <<Questo io lo capisce>>. <<Così, per favore, mi perdoni e continui>>. Il gigante tacque un attimo, poi riprese:<<E con gli alberi è lo stesso come con i fiori. Se io pianta un'ascia nel tronco di un grande albero, io sente un suono terribile che viene dal cuore dell'albero>>. <<Che tipo di suono?>> <<Un lamento soffocato, come quello di un vecchio che sta morendo lentamente>>. Tacque ancora. La caverna si rempì di silenzio. <<Gli alberi vive e cresce proprio come tu e me>> disse.<<E' vivi. Così è le piante>>. Sedeva rigido sulla sedia, con le mani congiunte. Il suo volto era luminoso, e gli occhi tondi brillavano come stelle. <<Suoni così belli e terribili io sente!>> disse.<<Qualcuno tu non vorrebbe sentire mai, ma altri è musica sublime!>> Sembrava quasi trasfigurato dall'eccitazione che gli provocavano i suoi pensieri: gli risplendeva il viso, tanto che pareva persino bello. <<Mi racconti ancora>> disse Sofia a voce bassa. <<Tu dovrebbe sentire parlare i topinetti! I topinetti chiacchiera continuamente, e io li sente forte come la mia stessa voce>>. <<E che dicono?>> <<Solo loro lo sa. Anche i ragni è assai chiacchierone. Tu non ci crederebbe, ma i ragni è i più grandi mulini a parole che io conosce. E quando sta tessendo la sua tela, canta per tutto il tempo. E il suo canto è più dolce che quello dell'usiùgola>>. <<E che altro sente?>> <<Anche il bruccolo è pegottelissimo>>. <<Che dice?>> <<Non fa che discutere continuamente per sapere chi diventerà la più bella farfalla>>. <<C'è qualche sogno che sta volando qui in giro in questo momento?>> chiese Sofia. Il GGG mosse le grandi orecchie in tutte le direzioni, ascoltando attentamente. Poi scosse la testa.<<Non c'è sogni da queste parti>> disse, <<meno che nei barattoli di vetro. I sogni arriva raramente nel Paese dei Giganti>>. <<Come fa a prenderli?>> <<Nello stesso modo come tu prende le farfalle: con un retino>>. Si alzò e andò verso un angolo della caverna dove una grande pertica stava appoggiata contro la parete. Era lunga una dozzina di metri, con una rete all'estremità. <<Ecco il mio piglia-sogni>> disse predendo la pertica.<<Ogni mattina io me ne va a catturare nuovi sogni da mettere nei miei barattoli>>. Improvvisamente, sembrò perdere ogni interesse alla conversazione :<<Io ha fame>>disse. <<E' l'ora del mangia>>.