Iniziative in ambito comunitario in relazione ad atti inti

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Iniziative in ambito comunitario in relazione ad atti inti
ATTO CAMERA
INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN ASSEMBLEA 3-00264
(Iniziative in ambito comunitario in relazione ad atti intimidatori provenienti da unità della
Marina militare turca nei confronti di una nave italiana al largo dell'isola di Cipro)
presentato da
PINI Gianluca
testo di
mercoledì 7 agosto 2013, seduta n.67
GIANLUCA PINI, PRATAVIERA, GIANCARLO GIORGETTI, ALLASIA, ATTAGUILE, BORGHESI, BOSSI,
MATTEO BRAGANTINI, BUONANNO, BUSIN, CAON, CAPARINI, FEDRIGA, GRIMOLDI, GUIDESI,
INVERNIZZI, MARCOLIN, MOLTENI e RONDINI
― Al Ministro degli Affari europei.― Per sapere ―premesso che
secondo il quotidiano greco Politis, una nave oceanografica italiana, la Odin Finder, il 25 luglio
2013 sarebbe stata oggetto di una serie di gravi intimidazioni da parte di unità della Marina
militare turca, mentre procedeva a rilevazioni propedeutiche alla posa di cavi sottomarini in fibra
ottica nella zona economica esclusiva pertinente alla Repubblica di Cipro, per conto di una società
americana;
stando alla ricostruzione dei fatti, una nave militare turca avrebbe intimato alla Odin Finder di far
rientro nelle acque territoriali cipriote, compiendo dei giri attorno alla stessa per indurla ad
interrompere le proprie attività; esistono, tuttavia, ricostruzioni che parlano di atti più forti, che
includerebbero addirittura il lancio di un razzo nei pressi del battello oceanografico italiano;
per le autorità militari di Ankara, i fatti si sarebbero svolti nelle acque della piattaforma
continentale turca, mentre, ad avviso della stampa greca e greco-cipriota, in realtà, la Odin Finder
si trovava all'intersezione dei blocchi 1 e 7 della zona economica esclusiva cipriota;
alla base dell'incidente vi è in effetti un contenzioso bilaterale tra la Repubblica di Turchia e la
Repubblica di Cipro, Stato membro dell'Unione europea, che concerne lo sfruttamento delle
risorse energetiche della zona economica esclusiva cipriota;
il problema non è, quindi, solo nazionale, ma europeo, nella misura in cui sono in gioco gli intessi
di uno Stato membro dell'Unione europea, colpito nella circostanza non meno del nostro Paese –:
se risulti al Governo che effettivamente contro la Odin Finder sia stato aperto il fuoco e se il
Governo intenda reagire in sede comunitaria alle intimidazioni della Marina turca nei confronti
di una nostra imbarcazione civile, avvenuta nel contesto di un contenzioso che oppone la
Repubblica di Turchia ad uno Stato membro dell'Unione europea, ad esempio subordinando il
progresso dei negoziati per l'adesione turca all'Unione europea anche alla soluzione della
controversia insorta sui programmi ciprioti di sfruttamento della propria zona economica
esclusiva
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PRESIDENTE. L'onorevole Prataviera ha facoltà di illustrare l'interrogazione Pini ed altri n. 3-00264,
concernente iniziative in ambito comunitario in relazione ad atti intimidatori provenienti da unità
della Marina militare turca nei confronti di una nave italiana al largo dell'isola di Cipro (Vedi
l'allegato A – Interrogazioni a risposta immediata), di cui è cofirmatario, per un minuto.
EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, signor Ministro, vorremmo attirare gli occhi e
l'attenzione dell'opinione pubblica su questo tema, perché crediamo che sia una notizia
importante, alla quale bisogna dare anche rilevanza. Noi chiediamo se davvero contro la Odin
Finder sia stato aperto il fuoco e se il Governo italiano intenda reagire in sede comunitaria a
intimidazioni della Marina turca, poiché questo è un fatto che è avvenuto nel contesto del
contenzioso che oppone la Repubblica della Turchia a uno Stato membro dell'Unione europea.
Riassumo brevemente il caso: la Odin Finder è una nave oceanografica battente bandiera italiana,
che stava operando nella zona economica esclusiva cipriota, che è stata allontanata da una nave
militare turca, addirittura, ricostruendo fatti giornalistici riportati nel quotidiano greco Politis,
attraverso il lancio di un razzo. Quindi, chiediamo al Governo e al Ministro se questa notizia
corrisponda al vero.
PRESIDENTE. Il Ministro per gli affari europei, Enzo Moavero Milanesi, ha facoltà di rispondere.
ENZO MOAVERO MILANESI, Ministro per gli affari europei. Signor Presidente, rispondo sulla base
delle informazioni che mi sono state fornite dal Ministero degli affari esteri. Confermiamo,
anzitutto, che il Ministero degli affari esteri segue fin dagli inizi questa vicenda che riguarda la
nave italiana Odin Finder, di cui il deputato ha appena ricordato gli elementi; la seguiamo, in
particolare, attraverso la nostra ambasciata a Nicosia, capitale della Repubblica di Cipro.
Il giovedì 25 luglio la nave si trovava impegnata in ricerche oceanografiche, per conto di una
società americana, lungo le coste sud-occidentali della Repubblica di Cipro ed è stata fermata da
una nave militare turca. Preme di precisare che non risulta al Governo, non risulta al Ministero
degli affari esteri, che vi sia stata un'azione di forza o un'intimidazione da parte della Marina
militare turca.
È importante ricordare che queste ricerche si svolgevano in un braccio di mare che la Repubblica
di Cipro ritiene rientrare nella sua zona economica esclusiva, e che la Turchia rivendica. L'invito
che è stato rivolto dalla Marina turca, a cui la società americana delle ricerche non aveva notificato
l'attività di rilevazione, è legato, quindi, probabilmente, alle pretese di Ankara, della Turchia,
sull'area marittima in questione. Dopo l'episodio, il 31 luglio, la società armatrice italiana ha
chiesto alla Farnesina indicazioni circa l'opportunità di riprendere l'attività di rilevazione e si è
raccomandato, da parte italiana, di evitare iniziative che possano alimentare la controversia –
ripeto, verosimilmente una controversia che riguarda l'area marittima in questione – tra i due
Stati. Si è raccomandato quindi all'armatore di evitare la prosecuzione di attività nelle aree
contese.
Non abbiamo, quindi, rilevato atteggiamenti intimidatori o di forza da parte della Marina turca e,
quindi, il Ministero degli esteri ritiene che non sussistano i presupposti per un'azione di protesta
dell'Italia verso la Turchia a livello bilaterale.
PRESIDENTE. L'onorevole Prataviera ha facoltà di replicare, per due minuti.
EMANUELE PRATAVIERA. Signor Presidente, signor Ministro, io non posso essere soddisfatto, nel
senso che mi sarei aspettato a livello comunitario un po’ di sostegno sia nei confronti di Cipro, che
è un Paese dell'Unione europea, sia nei confronti dell'Italia, Paese per cui la Odin Finder batte
bandiera.
A questa mia delusione dovremmo anche aggiungere una constatazione, cioè quella che è sullo
sfondo di uno scontro sempre più acceso tra la richiesta, da una parte, della Turchia di entrare nel
sistema dell'Unione e, dall'altra, invece, un atteggiamento ostile nei confronti di, in questo caso,
due Paesi membri dell'Unione europea. C’è, inoltre, anche un'altra constatazione da fare: in
questo caso l'atto di forza è stato esercitato. Quindi, noi, anche nel processo, nel dibattito che
stiamo svolgendo sul disarmamento, verso un esercito unico, dovremmo chiederci realmente se
questa è un'Unione europea basata su interessi comuni e che rispetta, supporta, sta al fianco dei
Paesi membri, sempre, oppure se lo fa solamente quando sono in gioco gli interessi economici dei
potenti. Questa è una occasione persa, io credo, da parte del Governo, per battere i pugni in sede
comunitaria, in sede dell'Unione, per fare in modo che realmente l'Unione europea sia un
soggetto unico. Perché, ripeto, se in questo caso, al posto di una bandiera italiana, ce ne fosse
stata un'altra, probabilmente la reazione dell'Europa si sarebbe fatta sentire, eccome. Io credo,
quindi, che questo fatto debba rimanere negli annali, che debba rimanere a futura memoria,
soprattutto quando la Turchia ritornerà a chiedere con più forza, nei negoziati di adesione
all'Unione, le proprie istanze