LA POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE RUMENI PER RIDUZIONE

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LA POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE RUMENI PER RIDUZIONE
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Autorizzazione del Tribunale di Siracusa n. 2\2004 del 09.02.2004
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Lentini li 15.12.2016
LENTINI- LA POLIZIA DI STATO ARRESTA DUE RUMENI PER
RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ DI UNA GIOVANE MAMMA COLOMBIANA.
Agenti della Polizia di Stato, in servizio alla Squadra Mobile di Siracusa, di Ragusa, e
al Commissariato di P.S. di Lentini, hanno liberato una giovane mamma colombiana
ed hanno arrestato i rumeni (L.C. classe1995 e D.M. classe 1980) per riduzione in
schiavitù e furto aggravato di energia elettrica.
La Squadra Mobile di Ragusa veniva informata, da un centro antiviolenza ibleo, che
il numero verde nazionale dedicato alle donne vittime di violenza aveva ricevuto una
richiesta d’aiuto dai familiari a New York di una giovane mamma colombiana. I
parenti erano preoccupati perché la congiunta versava in grave pericolo in quanto
ridotta in schiavitù dal compagno, nonché padre del bambino e da un altro rumeno.
Gli investigatori della Squadra Mobile di Ragusa avviavano immediatamente le
indagini che, dopo poche ore, portavano gli investigatori a credere che la donna si
trovasse nel comune di Lentini. Veniva, pertanto, chiesto supporto alla Squadra
Mobile di Siracusa ed al Commissariato di P.S. di Lentini. Dopo i dovuti
accertamenti ed il sopralluogo effettuato dagli investigatori ragusani e siracusani,
veniva individuata l’abitazione dove, probabilmente, si trovava la donna.
Effettivamente, i poliziotti notavano che una casa, gravemente lesionata dal terremoto
del 1990 e quindi dichiarata inagibile, era stata abusivamente occupata da più
persone.Aspettato il momento propizio, gli agenti di Polizia circondavano la casa per
evitare fughe degli occupanti e dopo pochi secondi facevano irruzione trovando, tra
gli altri, la donna ed il figlio.La vittima era disperata e quando si è resa conto della
presenza della Polizia di Stato è scoppiata in un pianto liberatorio con la poliziotta ivi
intervenuta. La stessa, accompagnata presso gli uffici del Commissariato di P.S. di
Lentini, riferiva agli investigatori ogni dettaglio inerente i fatti subiti.
La donna ha denunciato di essere stata un “oggetto” per l’uomo che aveva conosciuto
all’estero e che aveva seguito in Italia solo perché lui la ricattava di toglierle il
bambino avendole sequestrato i passaporti.
I dettagli della denuncia sono stati particolarmente cruenti e tra le cose meno gravi
commesse dal compagno vi era lo sfruttamento “lavorativo” della vittima che
consisteva nel mandarla a chiedere l’elemosina insieme al figlio in tenerissima età e
con qualsiasi condizione climatica. La donna poi era costretta a dare tutto il ricavato
di ogni giornata di accattonaggio senza poter tenere per sé alcuna somma di denaro.
Il suo aguzzino ha tentato inoltre di avviarla alla prostituzione ma la donna cercava
sempre scuse essendo sempre in compagnia del proprio figlio fino a quando si è
confidata con la madre e la sorella dimoranti a New York.
La vita per la vittima era un inferno, costretta a stare con lui, anche sessualmente,
perché non poteva andare via senza documenti, non poteva tornare nel proprio paese
e temeva anche di essere considerata clandestina pertanto non aveva mai chiesto aiuto
alla Polizia di Stato.
La donna ha più volte sottolineato di essere diventata una “cosa” di “proprietà” del
padre di suo figlio e del suo amico. Nonostante la giovane età del suo compagno,
questi ha tenuto un comportamento violento al di fuori di ogni immaginazione. La
donna veniva quotidianamente vessata e ridotta in uno stato psicologico tale da non
permetterle alcuna via d’uscita. Era costretta a vivere in una casa fatiscente ad a lei
era riservata la parte più sporca e fredda. Considerata la circostanziata denuncia della
vittima e la genuinità dei racconti fatti e dei riscontri effettuati dagli investigatori
della Polizia di Stato, L.C. e D.M. venivano tratti in arresto per il reato di riduzione in
schiavitù.
All’interno dell’abitazione veniva inoltre riscontrato che i due avevano allacciato
abusivamente la corrente elettrica, pertanto, con l’ausilio di personale ENEL, veniva
constatato il furtoaggravato di energia e quindi i due venivano denunciati anche per
tale reato.
Infine, il Pubblico Ministero presso la Procura della Repubblica di Siracusa,
competente per territorio, ha chiesto la convalida dell’arresto dei due rumeni per i
reati a loro ascritti ed il GIP ha convalidato l’arresto ed applicato ad entrambi la
misura cautelare per il reato di furto di energia elettrica e solo per L.C. ha applicato la
misura anche per la riduzione in schiavitù stante il ruolo marginale avuto da D.M.
La donna ed il piccolo sono stati affidate ad una comunità in località segreta e sono
già in corso le pratiche per regolarizzare la posizione sul territorio nazionale da parte
della Questura competente.
“La Polizia di Stato, con un intervento di più uffici investigativi, è riuscita in poche
ore dalla segnalazione ricevuta a liberare la donna ed il piccolo e ad assicurare alla
giustizia gli aguzzini denunciati dalla vittima. Fondamentale è stato il sinergico
intervento della Squadra Mobile e del centro antiviolenza, ovvero la repressione del
reato e l’assistenza della giovane vittima”.