Gennaio-Marzo 2012 - Parrocchia CUORE IMMACOLATO DI MARIA

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Gennaio-Marzo 2012 - Parrocchia CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Hanno Collaborato
Don Odilio Longhin
Antonio Mattiazzo
Favaro Mariarosa
Locorvo Giulio
Selmin Giovanni
Massaro Simone
Zilio Matteo
A CURA DEL GRUPPO CULTURALE GIARRE
Gli impegni delle comunità parrocchiali tracciati dal Vescovo
all’Assemblea diocesana
Il “manifesto” dell’iniziazione cristiana
Compito ineludibile delle nostre comunità è formare uomini e donne radicati nella fede che, lavorando nella società per il bene comune, proiettano
la luce del vangelo sui «criteri di giudizio, i valori determinanti, i punti di
interesse, le linee di pensiero, le fonti ispiratrici e i modelli di vita» (Paolo
VI, Evangelii Nuntiandi, n.18). In questo contesto si collocano molto bene
gli orientamenti proposti alle comunità della diocesi per il presente anno
pastorale.
Essi rappresentano lo sviluppo logico di quelli dell’anno scorso e sono
focalizzati sull’iniziazione cristiana. Dopo aver considerato la chiesa come
grembo che genera alla fede, il compito prioritario di quest’anno è quello
di approfondire che cosa si intende per iniziazione cristiana, al fine di poter precisare le modalità con cui applicarla, partendo dai ragazzi e coinvolgendo in particolare genitori e famiglie.
Il nucleo centrale dell’iniziazione cristiana. è costituito dal processo formativo all’esperienza della vita cristiana.
Questo processo o itinerario formativo abbraccia le quattro seguenti dimensioni, che devono considerarsi come strettamente collegate e interdipendenti tra loro in base a una logica intrinseca.
* Il primo annuncio di Cristo, Dio fatto uomo, morto e risorto per noi e
per la nostra salvezza. Il primo annuncio ha lo scopo di suscitare la fede,
atteggiamento con cui la persona si affida a Dio, rivelato e autocomunicato in Gesù Cristo, facendolo diventare il fondamento della propria vita.
* La catechesi propriamente detta, che ha lo scopo di approfondire, in
forma sistematica e organica, il messaggio cristiano in vista della conversione, vale a dire di un progressivo cambiamento di mentalità e di vita.
* La terza componente dell’iniziazione cristiana è la partecipazione liturgico-sacramentale, con l’educazione alla preghiera, alla accoglienza della grazia del mistero pasquale di Cristo e l’inserimento nella chiesa quale
sacramento universale di salvezza.
* La quarta componente è l’educazione alla carità e alla testimonianza,
per una partecipazione responsabile alla vita e missione della comunità
ecclesiale e civile.
Queste quattro componenti sono presenti in vario modo e forma nella vita
e attività delle nostre comunità. Quello che l’iniziazione cristiana si propone è di collegarle più intimamente, approfondendole in un itinerario progressivo. In questo senso, l’iniziazione cristiana non si può ridurre alla
sola catechesi e neppure solamente alla ricezione dei sacramenti. Attual-
mente viviamo la sfasatura tra la partecipazione alla catechesi e la partecipazione all’eucaristia domenicale. Ma anche l’educazione alla carità e
alla testimonianza, non saldata alla fede e al dono del cuore nuovo ricevuto dalla grazia dello Spirito, risulta carente.
Per quanto riguarda i destinatari, cioè i ragazzi, un aspetto rilevante, che
merita di essere considerato, è il fatto che molti di essi non hanno una
famiglia cristiana praticante, anche se li manda al catechismo, e che vivono in un ambiente di vita - scuola, sport, divertimento - secolarizzato, privo
o scarso di ispirazione cristiana, di fede autentica. È facile essere religiosi,
ma è necessaria la conversione della vita a Cristo per essere credenti.
Questo fatto spiega, in gran parte, la ragione per cui nell’adolescenza,
essi abbandonano la pratica cristiana. Vorrei sottolineare alcuni punti.
* L’iniziazione cristiana dei ragazzi chiama in causa il ruolo dei genitori e
della famiglia. Se da un lato c’è la difficoltà di coinvolgere i genitori, dall’altro c’è l’opportunità di una proposta di dialogo e ripresa di un cammino di
fede offerta ai genitori, dato che sono interessati alla catechesi dei figli, al
battesimo, alla cresima e alla prima comunione. Non è da escludere che
siano i ragazzi a convertire gli adulti.
* Nel processo dell’iniziazione cristiana emerge l’importanza di una comunità cristiana che sia viva e dinamica, e dell’educazione all’appartenenza
alla comunità. Le comunità sono, dunque, fortemente sollecitate a rinnovarsi e intraprendere una rinnovata evangelizzazione e a coltivare relazioni interpersonali improntate all’accoglienza, all’ascolto, al dialogo, alla carità.
* È fondamentale l’educazione alla preghiera, celebrazioni che non siano
noiose ma vive e partecipate.
Non dimentichiamo che la fede rimane sempre, in definitiva, un dono di
Dio che attira soavemente (Gv 6,44). Quello che noi possiamo e dobbiamo fare è, anzitutto, rimuovere gli ostacoli, biblicamente gli scandali, che
sbarrano l’accesso alla fede e, positivamente, tendere alla santità. È la
fede vissuta con intensità e con entusiasmo, non mediocremente, che
provoca a credere. Non dimentichiamo, inoltre, che la fede si conserva e
cresce non tenendola per sé, ma condividendola con autentico spirito missionario.
28 marzo), Vinitaly – Salone Internazionale dei Vini e dei Distillati (25-28
marzo).
SPORT
Presso la Fiera di Padova dal 01 al 04 marzo si svolgono i Campionati
Italiani Indoor di Tiro con l’Arco. Per Info Tel. 049-884.12.10.
MOSTRE D’ARTE
C’è tempo fino al 30 gennaio per visitare la mostra allestita ai Musei Civici
agli Eremitani di Padova “L’Ermitage a Padova. Omaggio a Rembrandt”:
grazie ad un progetto di collaborazione col celebre museo di San Pietroburgo si espongono due capolavori del celebre maestro olandese (due
ritratti del 1654) e alcune sue stampe proprietà delle collezioni civiche e
della Biblioteca del Seminario Vescovile di Padova. La mostra è aperta da
Martedì a Domenica dalle 9.00 alle 19.00, Biglietti € 10,00/8,00 ridotto
(Info Tel. 049-820.45.51).
Fino al 13 maggio si può visitare la mostra “Manciù – L’Ultimo Imperatore”
presso la Casa dei Carraresi di Treviso, aperta dal Martedì al Giovedì dalle 9.00 alle 19.00, dal Venerdì alla Domenica dalle 9.00 alle 20.00
(Chiusa: Lunedì), Biglietti € 12,00 (compresa audio-guida)/10,00 (non inclusa audio-guida). Info e Prenotazioni Tel. 0422-51.31.50.
Il Palazzo Sarcinelli (Via XX Settembre 132) di Conegliano ospita la mostra “Bernardo Bellotto il Canaletto delle corti europee” fino al 15 aprile,
visitabile dal Lunedì al Giovedì dalle 9.00 alle 19.00, il Venerdì e il Sabato
dalle 9.00 alle 21.00, la Domenica dalle 9.00 alle 20.00. Biglietti: € 10,00 –
ridotto 8,00 – gruppi prenotati (minimo 15 massimo 25 persone) 7,00 +
1,00 di prenotazione. Info e Prenotazioni Tel. 800-77.50.83 dal Lunedì al
Venerdì dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00..
Ci sono ancora alcuni giorni disponibili (chiude il 12 febbraio) per visitare
la mostra del Palazzo Zabarella di Padova, “Il Simbolismo in Italia”, aperta
dal Martedì alla Domenica dalle 9.30 alle 19.00 (Chiusa: Lunedì), Biglietti
€ 10,00/ridotto 8,00/gruppi 8,00 + 1,00 di prenotazione. Info e Prenotazioni Tel. 049-875.31.00 o Mail: [email protected].
Viene inaugurata il 25 febbraio presso il Palazzo Roverella di Rovigo (Via
Laurenti 8/10) la mostra “Il Divisionismo, la luce del moderno”: aperta fino
al 24 giugno, è visitabile da Martedì a Venerdì dalle 9.00 alle 19.00, il Sabato – la Domenica – Giorni Festivi dalle 9.00 alle 20.00 (Chiusa: Lunedì), Biglietti € 9,00/7,00 ridotto gruppi/5,00 ridotto dai 7 ai 18 anni. Info e
Prenotazioni: Tel. 0425-46.00.93 o Mail: [email protected].
Don Odilio Longhin & Antonio Mattiazzo vescovo di Padova
Massaro Simone
presso il Teatro Ai Colli (Via Monte Lozzo 16, zona Brusegana, Padova),
Biglietto Unico per ogni spettacolo € 10,00 o Abbonamento per le tre commedie € 24,00; Info – Prevendite – Prenotazioni Tel. 049-72.02.98.
Ancora al Teatro Ai Colli si svolge anche quest’anno “L’Incantastorie a
Teatro”, rassegna dedicata ai bambini e ai loro familiari, con spettacolo
Domenicali che iniziano sempre alle ore 16.30, Biglietti € 6,00/ridotto 4,50,
Info Tel. 049-72.02.98. Eccovi il Programma: “Alice e i diritti delle meraviglie” (15 gennaio), “L’Arcobaleno nel piatto” (22 gennaio), “Pinocchio.
Viaggio tragicomico per nasi” (29 gennaio), “La tribù del riciclo” (05 febbraio), “Verso la Luna” (12 febbraio), “Il gatto con gli stivali” (26 febbraio),
“Bu Bu Settete” (04 marzo), “Giocagiocattolo” (11 marzo), “Cipì manuale
di volo” (18 marzo), “Hansel e Gretel” (25 marzo).
LETTERATURA & SCIENZA
Il 3 maggio si svolgerà la cerimonia pubblica di Premiazione della 6a Edizione del Premio Letterario Galileo 2012. La Giuria Scientifica, presieduta
quest’anno dal matematico e divulgatore scientico Prof. Piergiorgio Odifreddi, sceglierà il 20 gennaio la cinquina finale di opere di divulgazione
scientifica pubblicate in Italia negli ultimi due anni. Poi gli autori dei libri
finalisti incontreranno gli studenti delle scuole superiori ed infine una giuria formata da studenti di 111 istituti superiori di altrettante province italiane determinerà l’opera vincitrice.
FIERE
La Fiera di Padova organizza le seguenti manifestazioni: Esposizione Canina (21-22 gennaio Info Tel. 049-77.42.95), E’ Sposi Fiera del Matrimonio (03-05 febbraio Info Tel. 049-876.62.30), Mondomare – Salone della
Nautica, della Pesca e della Subacquea (24-26 febbraio Info Tel. 04984.01.11), Passione Moto (03-04 marzo Info Tel. 049-738.68.56), Antiquaria – Mostra Mercato dell’Antiquariato (17-25 marzo Info Tel. 049880.03.05), VerdeCasa e Parchi – Idee verdi per Casa, Giardino e Benessere (30 marzo Info Tel. 041-296.05.36).
La Fiera di Vicenza (Via dell’Oreficeria 16, Zona Industriale, Uscita Vicenza Ovest Autostrada A4, Tel. 0444-96.91.11 o Mail: [email protected])
propone SpazioCasa (05-12 febbraio), Hunting Show – Salone della Caccia (18-20 febbraio), Pescare Show (18-20 febbraio), Abilmente – Mostra
del Bricolage e delle Arti Manuali (01-04 marzo), Mondomotori (10-11
marzo), Gitando – Salone del Turismo e delle Vacanze (22-25 marzo).
Presso la Fiera di Verona (Viale del Lavoro 8, Uscita Verona Sud Autostrada A4, Tel. 045-829.81.11) si può visitare la Fiera Agricola (02-05 febbraio), Vivi la Casa (18-20 febbraio + 24-27 febbraio), il Salone Italiano
del Golf (24-27 febbraio), Anteprima Classica Motori – Salone di Auto e
Moto Storiche (03-04 marzo), Model Expo Italy- Salone del Modellismo
(03-04 marzo), Agrifood Club – Salone dell’Agroalimentare di qualità (25-
A CHE PUNTO E'...
L'OPERAZIONE “SVITA IL TAPPO”
Al termine dell'anno è doveroso per tutti “tirare le somme” per
rendersi conto se la strada intrapresa porta a raggiungere l'obiettivo prefissato.
In neanche quattro mesi la nostra Parrocchia ha raccolto oltre
200 Kg. di tappi in plastica: a dire il vero, nell'ultimo mese hanno iniziato a condividere il nostro impegno anche tre scuole elementari di Abano Terme, oltre alla “De Amicis”.
A noi sembra un risultato positivo, soprattutto perchè significa che crediamo nella collaborazione e ci sentiamo di assumere
un impegno che richiede costanza e solidarietà per raggiungere
l'obiettivo: ci sentiamo cioè comunità unita.
Con l'occasione, ci permettiamo di ricordare che possono essere
raccolti, purchè privi di altro materiale, tutti i tappi in plastica: non solo quelli delle bottiglie di acqua, ma anche i tappi
delle altre bevande, del latte, della nutella (attenzione a togliere
il cartoncino), dei detersivi liquidi, degli ammorbidenti, ecc.
Abbiamo fondate speranze che nel proseguo la quantità aumenti
sensibilmente per cui ci permettiamo di lanciare un appello a
chi si sente di poterci aiutare nella consegna, anche solo saltuariarmente, disponendo di furgone o auto stationwagon, in modo da ottimizzare i viaggi.
Anche se superfluo, vogliamo segnalare che chiunque può
provare a fare parte del gruppo missioni e aiutare per il
sostegno alla cooperazione fra i popoli!
Il Gruppo Missioni - Favaro Mariarosa
...BISOGNA ANCHE SAPER DIRE: NO!
E' uscito nel settembre scorso il libro di Fabrizio Silei “L'autobus di
Rosa”, che in quaranta pagine racconta la storia di Rosa Parks, deceduta nel 2005 all'età di 92 anni.
Barack Obama, appena eletto Presidente degli Stati Uniti, l’ha ringraziata pubblicamente come simbolo di un lungo cammino di riscatto dal razzismo e per l’affermazione dei diritti civili.
Il libro, che si legge d'un fiato, non parla di Rosa in modo diretto:
all’Henry Ford Museum di Detroit, un nonno di adesso, salendo con
suo nipote Ben sul pullman dove sedette Rosa Parks, racconta
quello che successe il primo dicembre del 1955 in Alabama,
quando nei locali pubblici c’era il cartello “Whites only”, nelle scuole
esistevano le classi per bianchi e quelle per i neri, nella notte le violenze del Ku Klux Klan.
Rosa “aveva quarantadue anni, gli occhiali e un comportamento
dignitoso”, era una donna di colore che seduta sull'autobus di ritorno dal lavoro, pronunciò un “No!” coraggioso e determinato
che cambiò la storia dei neri d’America. Un “No!” rivolto a chi
cercava di imporle di lasciare il posto a sedere ad un bianco, in nome di una legge che prevedeva la segregazione anche sugli autobus.
Fu portata in prigione, ma il suo “No!” scosse le coscienze e dal
giorno dopo, per un anno intero, nessun nero prese più un autobus
per protesta, mettendo così in crisi l'economia dei trasporti pubblici dell'Alabama. Nello stesso tempo, guidata da Martin Luther
King, fu avviata la causa che portò, il 20 dicembre 1956, un anno
dopo il “No!” di Rosa, la Corte Suprema degli Stati Uniti a dichiarare incostituzionale la segregazione razziale.
Quel nonno era seduto proprio accanto a Rosa, al tempo dell’accaduto, e racconta al nipotino il suo cruccio per non aver difeso quella signora che rischiava molto anche per lui. Anzi: il cruccio di aver
tentato addirittura di dissuaderla dalla sua ostinazione, preoccupa-
marzo); M. Campanella pianoforte, La Stagione Armonica coro, F. Balestracci maestro del coro, con musiche di Liszt (05 aprile).
E’ arrivata alla 19a edizione la Stagione Concertistica Internazionale dell’A.GI.MUS. di Padova, con la partecipazione di giovani geni della musica:
tutti i concerti iniziano alle ore 16.00 presso il Palazzo Zacco-Armeni =
Circolo Unificato dell’Esercito in Prato della Valle 82, Biglietti € 6,00 intero
e 3,00 ridotto, Info e Prenotazione Tel. 340-425..48.70 o Mail: [email protected]. Eccovi il Programma: Recital Pianistico di M. Lifits
(Uzbekistan) con musiche di Mozart e Schumann (15 gennaio); Recital
Pianistico di R. Colafelice (Italia) con musiche di Beethoven, Chopin, Rachmaninoff e Stravinski (22 gennaio), Duo Violino-Pianoforte M. Kobayashi e K. Moon (Giappone) con musiche di Schumann, Schubert e Ravel
(12 febbraio), Duo Violino-Pianoforte I. Gaisin e O. Nagicheva (Russia)
con musiche di Mozart, Brahms, Debussy, Ravel, Tchaikovsky (11 marzo), Duo Violoncello-Pianoforte V. Coo (Filippine) e Y-H Wu (Taiwan) con
musiche di Chopin, Debussy, Cassado, De Falla, Ginastera (18 marzo).
A queste date se ne aggiungono altre due con relativi Concerti Speciali:
Finale Solisti e Orchestra del 9° Concorso Internazionale di Esecuzione
Musicale “Premio Città di Padova” con musiche di Mozart, Schumann e
Tchaikovsky (04 febbraio, ore 20.30, Padova: Auditorium “C. Pollini” in Via
Carlo Cassan 17, Biglietti € 10,00/5,00 ridotto); Concerto e Premiazione
del Vincitori del 10° Concorso di Esecuzione Musicale “Premio Città di
Padova” (04 luglio, ore 20.30, Palazzo Zacco-Armeni, Ingresso Gratuito).
TEATRO
La Stagione di Prosa 2011-2012 del Teatro Verdi di Padova (Info Teatro
Tel. 049-87.77.02.13 o 049-877.70.11 o Mail: [email protected])
presenta i seguenti appuntamenti: ”Guerra” di L. Norén (17-18-19 gennaio, ore 20.45), “Signorina Giulia” di A. Strindberg (24-25-26-27-28 gennaio ore 20.45 + 26 e 29 gennaio ore 16.00), “Nora alla prova” di H. Ibsen
(07-08-09-10-11 febbraio ore 20.45 + 12 febbraio ore 16.00), “Pro Patria”
di A. Celestini (24-25 febbraio ore 20.45 + 26 febbraio ore 16), “Il Ventaglio” di C. Goldoni (06-07-08-09-10 marzo ore 20.45 + 08 e 11 marzo ore
16.00), “L’ingegner Gadda va alla guerra” di F. Gifuni (13-14-15-16-17
marzo ore 20.45 + 18 marzo ore 16.00), “L’astice al veleno” di V. Salemme (27-28-29-30-31 marzo ore 20.45 + 1° aprile ore 16.00), “The History
Boys” di A. Bennett (10-11-12-13-14 aprile ore 20.45 + 12 e 15 aprile ore
16.00).
La Casa Editrice “Il Torchio” presenta la Compagnia di Bruno Capovilla in
tre esilaranti commedie in dialetto veneto: “Quando el cuco canta l’amore
vien” (14 e 21 gennaio + 04 febbraio, ore 21.10), “Vecio inamorà finisse a
carità” (11+18+25 febbraio, ore 21.10), “L’Onorevole Felice Malasorte ladro per necessità” (03+10 marzo, ore 21.10). Gli spettacoli si tengono
VEDEMECUM CULTURALE
Gennaio-Marzo 2012
MUSICA
Continua la 46a Stagione Concertistica 2011/2012 dell’Orchestra di Padova e del Veneto presso l’Auditorium “C. Pollini” (Via Carlo Cassan 17, Padova), con inizio dei concerti alle ore 20.15 (Info presso la sede di Via
Marsilio da Padova 19 – Telefoni 049-65.68.48 o 049-65.66.26 – Mail:
[email protected]); oltre ai concerti serali si propongono, per alcuni
Concerti, gli appuntamenti con le “Prove Generali dell’Orchestra” (alle ore
10.30 del primo dei due giorni di ciascun spettacolo) che permettono agli
spettatori di entrare dietro le quinte, seguendo il paziente lavoro di perfezionamento e di affinamento della tecnica e dell’espressione musicale.
Ecco il programma: A. Nanut direttore e L. Armellini pianoforte, con musiche di Glinka, Prokofiev, Scriabin, Shostakovich (26-27 gennaio: Concerto
+ 26 gennaio: Prove Generali); S. Isserlis direttore e violoncello solista,
con musiche di Haydn, Boccherini, Glazunov, Prokofiev (08-10 febbraio:
Concerto + 08 febbraio: Prove Generali); R. Goebel direttore e E. Bronzi
violoncello, con musiche di Paër, Wranitzky, Beethoven (23-24 febbraio:
Concerto + 23 febbraio: Prove Generali); S. Azzolini direttore e fagotto
solista, L. Lucchetta clarinetto, I. Ahss fagotto, A. Ikeda fagotto, con musiche di Händel, Telemann, Bach, Strauss, Merz (05-06 marzo: Concerto +
05 marzo: Prove Generali); G. Takács- Nagy direttore e P. Brunello obore,
con musiche di Janáček, Mozart, Françaix, Bizet (22-23 marzo: Concerto
+ 22 marzo: Prove Generali); Z. Hamar direttore, A. Cesaro pianoforte, La
Stagione Armonica coro diretto da S. Balestracci, con musiche di Beethoven (02-03 aprile: solamente Concerto).
Continua anche la 55a Stagione Concertistica degli Amici della Musica di
Padova, presso l’Auditorium Pollini in Via Cassan, con i concerti che iniziano sempre alle ore 20.15 (Info 049-875.67.63 o 049-807.13.70 o [email protected]): B. Kuijken flauto, S. Kuijken violino, W. Kuijken viola da gamba, E. Demeyere clavicembalo con musiche di Bach e
Rameau (16 gennaio); B. Hannigan soprano, R. de Leeuw pianoforte con
musiche di Chausson, Duparc, Hahn (25 gennaio); R. Cappello con musiche di Schubert, Liszt, Albeniz (30 gennaio); M. Evangelisti flauto, I. Veneziano pianoforte con musiche di Donizetti, Varèse, Reinecke, Casella,
Fedele, Jolivet (06 febbraio); Quartetto Auryn archi, V. Jacobsen viola, WS. Yang violoncello con musiche di Strauss, Brahms, Korngold (17 febbraio); P. Graffin violino, C. Desert pianoforte con musiche di Debussy,
Grieg, von Dohnányi, Enescu, Ravel (28 febbraio); Quartetto Pacifica archi con musiche di Carter, Crumb, Dvorák (16 marzo); Quartetto Fauré
archi e pianoforte con musiche di Mendelssohn-Bartholdy e Fauré (26
to delle conseguenze che poteva avere quel gesto.
“Quel giorno la storia mi passò accanto ed era un autobus, mi
sfiorò e io non seppi salirvi” “C'è sempre un autobus che passa
nella vita di ognuno di noi. Io l'ho perso tanti anni fa. Tu tieni
gli occhi aperti: non perdere il tuo” dice il nonno.
Questa è l’essenza del libro: raccontando la storia al nipotino e
portandolo a visitare il museo (dove c’è l’autobus originale con il
cartello «Whites only» e la foto di Rosa), il nonno cerca di spiegargli
che non bisogna avere paura di stare a fianco a chi si batte, che
bisogna rifiutare insieme le ingiustizie.
La paura ci spegne il cuore, imbavaglia il pensiero, ingabbia la parola. La paura ci obbliga al silenzio, ci isola, ci allontana da chi è
colpito dall'ingiustizia e da chi all'ingiustizia tenta di ribellarsi.
La paura è il nostro primo tiranno e l'arma prediletta di tutti i
tiranni.
Il libro è un omaggio alla donna che “volle essere libera affinchè anche altre persone fossero libere”; che con la sua determinazione portò al cambiamento di un'intera popolazione.
La sua lettura mi ha fatto bene: ha sucitato in me profonde emozioni, ritrovando nel mio cuore gli antichi ideali maturati nella giovinezza: non si devono accettare passivamente e subire le prepotenze, è necessario non aver paura e dire “no!” alle ingiustizie e
ai soprusi, ma con una protesta non violenta e solidale, e qualsiasi “Golia” può essere atterrato!
E' questo che voglio trasmettere alle mie figlie, rimanendo coerente nelle scelte della vita!
Favaro Mariarosa
CI ASPETTA...
Cosa ci aspetta?
Chi ci aspetta?
Il Natale.
Il Santo Natale.
Siamo tutti nel fiume del Tempo e il Tempo ci porta avanti inesorabilmente.
O verdi arbusti o foglie secche, andiamo avanti.
Passiamo sotto un ponte, passiamo sotto un altro…Sulle rive del fiume vediamo
splendide città, meravigliosi monumenti, luci sfavillanti, foreste rigogliose e impenetrabili….
Poi… una piccola luce, appena visibile.
Lì c’è la Grotta dove Maria, dolcissima, silenziosa, ha dato alla luce Gesù.
Anno dopo anno siamo di nuovo a Natale…e’ arrivato così in fretta e io mi accorgo di diventare vecchio…
E’ come inoltrarsi nell’inverno, dove tutto diventa freddo, essenziale.
C’è un’ angoscia sottile che mi rode, che ti rode… Siamo tutti uguali, siamo tutti
degli IO, uno di fronte all’altro.
“Come va?””, “Ben,ben…star come oggi, ci metterei non una firma, ma dieci…”.
“La Maturità è Tutto”. Così ha scritto Shakespeare.
“La Maturità è Tutto” è scoprire che “Tutto è Vano”, come dice La Bibbia.
Una modernità sorprendente.
Allora, Signor Giulio, distinto signore, siamo di nuovo a Natale…
Primo: ringrazia Gesù del tuo Santo Natale.
Distinto Signore? Apparentemente: solo io conosco la mia miseria. Chiedo continuamente perdono, ma è difficile cambiare…
Allora, Signor Giulio, cosa ti ha dato questo Natale?
Le parole diventano sempre più difficili per dirlo. Di fronte a me si stagliano
sempre più nitide Verità, terribili e semplici, come alti e cupi scogli che non possiamo evitare.
La Vecchiaia, la Sofferenza, il MALE e, soprattutto l’INNOMINABILE.
“IL MIO REGNO NON E’ DI QUESTO MONDO”. Parole di Verità dette da
Cristo, ma il Mondo non le vuole ascoltare.
E’ mio dovere, in questi tempi dove tutti abbiamo fretta, di parlare del Natale,
del Santo Natale.
Più passano gli anni, più la mia consapevolezza aumenta e meno trovo parole e
più il Mistero mi stordisce.
Amici, chi vi parla, lo fa in modo confuso, ma abbiate pazienza.
Fermatevi e riflettete sul Natale, sul Santo Natale…
Sono indegno, sono peccatore, ma devo parlare del Santo Natale.
“IL VERBO SI E’ FATTO CARNE ED E’ VENUTO AD ABITARE IN MEZZO
A NOI”.
Ma è…ma…è…”Ma come posso credere?”: dissi da giovane forte, piacente, al
mio parroco, già anziano, rude e acuto contadino.
Mi rispose: “Tutto è straordinario, Tutto è follia, tutto è miracolo…Non è forse
6) IL MISTERO DELLA VITA: il Divisionismo esalta la Concezione Panteistica dell’Universo (= concezione filosofica che afferma
che Dio è l’universo nella sua totalità, è in tutte le cose pur non essendo nessuna di esse perché le trascende) al cui centro non c’è
l’Uomo ma il Mistero della Vita. Ecco una serie di tematiche molto
amate dai Simbolisti come la Vecchiaia, la Morte, la Maternità, la
Famiglia etc..
7) VENEZIA 1907. LA SALA DELL’ARTE DEL SOGNO ALLA
BIENNALE, UNA “CORSA NEI CAMPI DELL’IDEALE”,
“UN’OASI DI PUREZZA”: si tratta di una Sezione molto particolare perché si presentano alcune opere che sono state esposte in occasione dell’allestimento della sala dell’Arte del Sogno alla Biennale
di Venezia del 1907. Tale idea è realizzata da alcuni fra i più famosi
pittori simbolisti italiani per tentare di riscattare la pittura italiana
arginando lo strapotere straniero: si mira a evocare la grandezza italica, sulla scorta di ideali risorgimentali e nazionalisti, di suggestioni
dannunziane, di accenti simbolisti e di un credo quasi religioso nell’azione formativa dell’arte. La scelta del titolo della sala è un cavallo
di battaglia del Simbolismo e ricorda il “bisogno del Sogno” dannunziano.
8) L’ALLEGORIA: TRA EROS E TANATHOS: il rapporto tra Amore (Eros = pulsione della vita), specchio della vita, della giovinezza e della bellezza, e Morte (Thanatos = pulsione della morte), abisso misterioso che suscita fatali attrazioni, attraversa il panorama letterario ed artistico tra il XIX e il XX secolo. L’Amore è visto come
abbandono totale, annullamento, fino alla perdizione e alla morte: in
letteratura (si veda “Il Piacere” 1888 di D’Annunzio) sulla Passione
tra uomo e donna incombe sempre la Morte, simbolo perfetto perché
suggello dell’amore come eterno donarsi, come sublime fusione tra
corpi e anime.
In molti testi letterari l’eroina presenta una potenza ambivalente,
creatrice e distruttrice: qui si analizza la Donna come distruttrice,
come “femme fatale”, sensuale, ammaliatrice, erotica che seduce
l’uomo e lo porta alla perdizione, attraverso figure simboliche molto
famose quali Cleopatra, Salomè e Giuditta.
Massaro Simone
misterioso, il terrificante, il visionario, l’ipnotico, l’abissale, dando
grande importanza all’immaginazione e alla fantasia.
Queste sono le 8 Sezioni della Mostra.
1) I PROTAGONISTI: si presentano alcuni Ritratti e Autoritratti
facendo comprendere che si rappresentano simbolicamente i pensieri, i sentimenti, le capacità professionali della persona, mentre la
resa dei tratti fisici passa in secondo piano.
2) IL MISTERO DELLA MATERNITÀ: l’Amore Materno è uno
dei temi più trattati dai Simbolisti, anche perché è un’esaltazione
della Donna-Madre, fulcro della Vita.
3) L’IMMAGINARIO IN BIANCO E NERO: negli ultimi decenni
dell’Ottocento si sviluppa un’attenzione senza precedenti per l’Arte
Grafica come forma d’arte autonoma dalla pittura, libera dal condizionamento dei generi consueti e dall’imitazione della realtà, la quale “esalta l’individualità e la personalità più nascosta dell’artista” (Charles Baudelaire). Il cosiddetto Bianco e Nero, includente il
Disegno e l’Incisione, rappresenta un accesso privilegiato al mondo
dei simboli, delle metafore, delle risonanze e ai campi inusuali per
la pittura come l’allegorico, il fiabesco, il fantastico e l’orrido.
Salendo al Primo Piano del Palazzo, troviamo due piccoli ma significativi esempi di Arte Simbolista legata all’Arredamento delle case, eseguiti da Carlo Bugatti, padre di Ettore che dà vita alla famosa
marca automobilistica Bugatti.
4) IL PAESAGGIO. IL SENTIMENTO PANICO DELLA NATURA: la pittura di Paesaggio vuole svelare i legami tra il paesaggio e
l’anima dell’Universo, diventa una pittura interiore che racconta
l’anima misteriosa della natura/realtà, venendo colta dal vero e poi
rielaborata dall’anima dell’artista. La Natura è concepita come forza
animata in movimento, in cui l’artista si sente immerso ed esaltato
(= Sentimento Panico).
5) L’ABISSO. LA RAPPRESENTAZIONE DEL MITO E DEL
SOGNO: l’Abisso è l’universo sconosciuto, è l’indicibile e l’invisibile, è la visione di ciò che è oltre la percezione comune, è la Forza
dell’Inconscio, traducibile solamente attraverso la facoltà dell’Immaginazione. Il tema dell’Abisso è collegato alla sfera del Mito e a
quella del Sogno (simbolo di rivelazione).
un miracolo che da un seme nasca un albero, dov’è la ragione prima? Oltre le
molecole, oltre gli atomi? Dov’è la Forza Prima? Siamo abituati al miracolo e ne
abbiamo fatto una cosa ordinaria, ne abbiamo fatto una cosa “logica”. Allora…
perché non credere che l’ALTISSIMO SI E’ FATTO CARNE ED E’ VENUTO
AD ABITARE IN MEZZO A NOI?”
Balbettai: “Ma perché?”,
“Per amore e adesso va’ a studiare e non girare a vuoto!”. Così mi rispose e se ne
andò.
Ho ancora impressi nella mente la tonaca corta, i calzettoni grigi e le grosse scarpe da contadino.
AMORE. La parola più usata, più calpestata, più banalizzata, più infangata…
Eppure l’AMORE dà le risposte che la RAGIONE non sa dare.
Quand’ero bambino mi commuoveva fino alle lacrime la favola della “Piccola
Fiammifferaia”.
E’ morta di freddo, dopo aver acceso il suo ultimo fiammifero per riscaldarsi,
nella Notte di Natale, nella città ricca e indifferente.
“Mamma, perché la gente è così cattiva? Perché nessuno ha preso con sé la Piccola Fiammiferaia.
Mamma, io l’avrei subito portata a casa…”.
Mia Madre sorrideva.
Oggi porterei a casa la Piccola Fiammiferaia?
No.
Non sono meglio degli altri.
L’Amore. La Nuova Legge portata da Gesù Bambino.
Il Mistero è irraggiungibile, ma percorriamo la strada dell’Amore.E’ una strada
difficile, ma ad accoglierci sarà Gesù Bambino.
So di essere un egoista, un peccatore …incomincio a diventare vecchio.
Il vecchio ha bisogno, non piace, dà fastidio.
Sembra impossibile, ma la Civiltà stessa, quella in cui viviamo, è stata creata
dall’Amore.
Non dimentichiamo la terribili stragi di Cristiani in Africa la notte di questo Natale.
Sento in me, come in moltissimi altri, una sofferenza profonda.
Ma come è possibile tanta vigliaccheria, tanta infamia, tanto schifo, tanta profanazione verso innocenti, donne, bambini…?
Non ci sono limiti, non ci sono regole, non c’è una linea di confine oltre la quale
non osi andare il MALE.
L’abisso delle nefandezza, dell’orrore, della crudeltà va oltre ogni immaginazione.
Chino la testa e prego Gesù Bambino.
Prego la Madonna che vede con occhio di Madre la mia e la tua miseria.
Una preghiera alla Beata Liduina.
Avanti. Non ci abbandoni mai il tormento di pensare agli altri, nonostante la
pigrizia e l’egoismo.
Locorvo Giulio
I cristiani di fronte alla crisi economica
Continuando la riflessione iniziata nello scorso numero di questo giornale,
penso che noi cristiani, di fronte ad una situazione economica così difficile, non possiamo chiuderci nel nostro guscio, cercando di “sbarcare il lunario” con le nostre forze, e semmai dedicando le nostre attenzioni ai problemi altrui solo quando abbiamo risolto i nostri…
Dovrebbe tornare con urgenza, nei nostri discorsi, ma soprattutto nei nostri atteggiamenti, la parola “solidarietà”, che viene spesso identificata con
la benevolenza spontanea e gratuita, esercitata dalle persone virtuose
verso altre persone in difficoltà. In realtà esistono due tipi di solidarietà:
quella obbligatoria e vincolante per tutti e quella libera e discrezionale.
La prima è istituzionale e deriva dalla nostra appartenenza alla comunità.
Crea dei doveri oggettivi, nei confronti degli altri. Noi infatti non nasciamo
come individui isolati, ma come persone ‘in relazione’, con diritti e doveri.
Questo dovere ci è richiamato dalla Costituzione: “ La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo e richiede l’adempimento degli
inderogabili doveri di solidarietà politica, economica e sociale” (a.2). Ma
anzitutto, per noi cristiani, vale l’insegnamento sociale della Chiesa che è
molto chiaro in proposito quando afferma che la solidarietà: “Non è un
sentimento di vaga compassione per i mali di tante persone vicine e lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi
per il bene comune, ossia per il bene di tutti e di ciascuno ,perché tutti
siamo responsabili di tutti”(S.R.S.38)
Ci sono perciò forme di solidarietà che vengono prima del volontariato e
sono anche più importanti, quali ad esempio il dovere professionale, compiuto con competenza, accuratezza e spirito di servizio; il pagare le tasse,
secondo il proprio reddito; il partecipare alla vita pubblica nelle forme accessibili a ciascuno, come ad es. nell’esercizio del voto.
E’ importante sottolineare la priorità di questa solidarietà dovuta, anche
perchè siamo spesso convinti che la solidarietà sia frutto di una iniziativa
individuale o di pochi uomini e donne di buona volontà, trascurando l’aspetto istituzionale e politico. In tal modo, si finisce per assegnare alla
solidarietà nella vita sociale, una funzione marginale, residuale e discrezionale, anziché considerarla un punto forza del progetto globale della
società.
Ma per arrivare a questo dobbiamo innanzitutto capire che prima della
solidarietà ci dev’essere giustizia. Se tutti pagano il giusto, ci sono più
risorse da destinare a chi ha più bisogno. Siamo quindi chiamare anzitutto
a praticare la giustizia, adempiendo i nostri doveri fiscali. L’evasione fiscale in Italia ha superato abbondantemente il livello di guardia.Viene stimata
al 20% del PIL. Dice il Card. Angelo Bagnasco, presidente della CEI, “Chi
piuttosto che quelle che riflettono le cose reali.
La Mostra di Palazzo Zabarella, attraverso 116 Opere (più di 80 dipinti, 30 disegni e incisioni, sculture e oggetti di arredamento) e 8
Sezioni dimostra come la forza del Simbolismo è stata quella di rappresentare in pittura, penetrando anche nel territorio dell’inconscio,
i grandi valori universali dell’umanità, il senso della Vita e della
Morte, la fantasia, il sogno, il mito, l’enigma, il mistero.
Prima di addentrarsi nella mostra, questa presenta quasi una sua anticipazione, con un marmo posto a sinistra dell’atrio d’entrata: si
tratta della Sfinge del piemontese Leonardo Bistolfi. Come ben spiega la sua amica giornalista Paola Lombroso (“Artisti contemporanei” 1899) quando Bistolfi crea un’opera non ha un’idea chiara e
precisa, ma la sua mano è condotta dall’interno, è come se fosse in
trans: l’Idea della creazione dell’opera si elabora nel suo inconscio e
poi viene tradotta nella modellazione delle linee e delle forme.
Cerchiamo di spiegare in maniera ancora più semplice e comprensibile questo importante concetto, facendo un esempio con la pittura
di Paesaggio: nella seconda metà dell’Ottocento molti pittori amano
dipingere dal vero, come si suole dire “en plein air”, a contatto diretto con la natura per coglierne tutti i dettagli (si pensi agli Impressionisti o ai Macchiaioli, cui la Fondazione Zabarella ha dedicato
splendide mostre). Ma i Simbolisti vanno oltre: contemplano pure
loro il paesaggio, magari fanno qualche schizzo, qualche disegno,
ma poi eseguono le loro opere nello studio, elaborando nella loro
mente l’Idea del paesaggio ammirato e tale elaborazione avviene a
livello non razionale ma di Subconscio. Poi eseguono le opere:
quello che noi osservatori vediamo non è il paesaggio così com’è, il
paesaggio reale, bensì vediamo le emozioni, i sentimenti, le sensazioni che quel paesaggio ha provocato negli artisti, la loro Idea del
paesaggio. C’è una radicale differenza, come si è detto poco sopra,
tra la realtà oggettiva e quella soggettiva: quest’ultima è frutto delle
Suggestioni del nostro Inconscio che ci permettono di cambiare la
realtà delle cose, di vedere altro e oltre. Ecco allora che nel percorso espositivo si avrà modo di vedere come gli artisti Simbolisti hanno privilegiato sfere che vanno oltre la percezione comune, quali il
smo) che vogliono creare uno stile staccato da quello accademico,
servendosi delle Esposizioni indipendenti, dove si trovano nuovi
stimoli sia per le immagini sia per gli stili. La prima Secessione nasce a Monaco nel 1892 (Arnold Böcklin, Franz von Stuck, Max
Klinger, Ferdinand Hodler), seguita da quella di Berlino nel 1893
(Edward Munch, Ludwig von Hofmann) e da quella di Vienna nel
1898 (Gustav Klimt).
In Italia Il collezionismo, la committenza, le esposizioni e il mercato dell’arte favoriscono a fine ‘800 la produzione accademica ufficiale rispetto alle spinte artistiche innovatrici, costrette ad un ruolo
marginale. La situazione cambia con la prima Triennale di Brera
(1891), che pone alla ribalta la Tecnica Divisionista e la Poetica
Simbolista, e con le Biennali di Venezia (dal 1895), che permettono
un confronto col Simbolismo internazionale, prendendo a modello
le Esposizioni della Secessione di Monaco di Baviera.
La pittura che mostra la realtà così com’è ha stancato una parte dei
pittori italiani che aspirano ad andare oltre il simbolo materiale per
trovare l’anima dell’uomo e della natura. Gli artisti simbolisti decidono di dipingere i loro quadri utilizzando la tecnica pittorica del
Divisionismo: si tratta di un nuovo procedimento di poter comporre
le immagini che deriva dal Puntinismo francese, dove ciascun colore è influenzato dal colore cui è posto accanto, per cui i colori non
dovranno essere mescolati bensì accostati, specialmente quelli complementari così da creare una divisione, un contrasto simultaneo, e
saranno applicati sotto forma di punti o linee o tratteggi. Sarà la retina dell’osservatore a ricomporre tonalità e sfumature dei colori,
apparendo distinte da vicino e omogenee da lontano. Le caratteristiche di questa tecnica sono quindi la divisione del tono di colore,
l’uso di colori puri complementari accostati fra loro per mezzo di
linee, la luminosità intensa che ne scaturisce.
Di conseguenza, tramite questo nuovo procedimento, i pittori simbolisti rappresentano in modo evidente, attraverso i Segni e i Simboli, le loro Idee, i loro Sentimenti, le loro Emozioni, i loro Sogni,
elaborati attraverso le loro Suggestioni a livello Inconscio: le immagini appaiono più luminose e vere se sono create dalle suggestioni,
fa il furbo non va né ammirato, né emulato. Bisogna pagare tutti nella giusta misura le tasse per i servizi. Nessuno è moralmente autorizzato ad
autodecretarsi il livello fiscale”.
C’è il rischio che nei momenti di difficoltà, si attenui il senso della solidarietà e si sviluppi la cultura del ‘si salvi chi può’. Pertanto è necessario e
urgente far riscoprire l’identità della carità cristiana, che non si esaurisce
nell’elemosina, ma che è essenzialmente condivisione: del proprio tempo,
della propria capacità professionale, delle proprie risorse economiche.
Nella visione cristiana del mondo e della vita, tutto è dono di Dio, l’esistenza, la capacità professionale, i soldi, le cose … Tutto va usato secondo la
volontà di Dio. Noi non siamo padroni ma solo amministratori. Il Signore
ha costituito l’umanità come unica famiglia, nella quale vige il principio
dell’uguaglianza e della condivisione. I Padri della Chiesa dicevano che ‘il
superfluo non ci appartiene, ma appartiene ai poveri. La sobrietà, di conseguenza, non è, per i cristiani, solo una raccomandazione: è legge di
vita!
Altro impegno per noi cristiani sta nell’essere coscienza critica nei confronti delle Istituzioni pubbliche, per aiutarle a promuovere il bene comune, ossia a perseguire la loro finalità principale. C’è una cultura sedimentata da rimuovere, secondo la quale il prestigio di una nazione si misura
dal PIL (Prodotto interno lordo). Il ‘Bene comune’ secondo la dottrina sociale cristiana è il bene di tutti e di ciascuno. Il solo PIL indica la quantità
della ricchezza; essa però è possibile anche con l’assenza di giustizia,
anche se la ricchezza è concentrata in poche mani, mentre esistono diffuse sacche di povertà. Non si può parlare di bene comune senza un’equa
distribuzione dei beni, senza la realizzazione della giustizia sociale. Questo comporta una concreta scelta preferenziale degli ultimi. Don Milani
affermava che fare parti uguali fra disuguali, significa aggravare le disuguaglianze. Concretamente questo significa programmare una piano di
lotta alla povertà, con l’obiettivo di restituire ai poveri i diritti fissati dalla
Costituzione, e non lasciare solo alla chiesa e alle associazioni di volontariato, cristiane e laiche, quel ruolo di supplenza che da anni stanno portando avanti, pur con impegno e risultati encomiabili. Servono interventi
legislativi che favoriscano il lavoro, riequilibrino il prelievo fiscale e combattano alla radice l’evasione fiscale.
Attenzione prioritaria va riservata ai giovani e alla donna. Ai giovani anzitutto, perché la loro condizione attuale di non occupazione rischia di privarli di un futuro pensionistico e di prospettare un incremento della povertà nei futuri decenni. Quanto alla donna, dev’essere rivalutato e regolarizzato il suo lavoro in famiglia. In questo periodo caratterizzato da tagli vistosi sui servizi a favore dei minori, dei disabili, e delle persone anziane
soprattutto non autosufficienti, il peso maggiore dei servizi cade sulla don-
na in famiglia. Riportare il welfare ad un livello di giustizia, esige che lo
Stato riconosca questo lavoro o attraverso un contributo economico, o/e
attraverso una pensione o/e attraverso un sostegno di servizi domiciliari.
Si tratta infatti di un lavoro vero.
Importanti rimangono comunque le testimonianze concrete di solidarietà.
Molti sono gli esempi di santi della carità, preti e laici, che non si sono soltanto messi a servizio dei più poveri, ma hanno spesso coltivato una
“Cultura del dono”, educando giovani e adulti a dare qualcosa di se’ a chi
è nel bisogno.
Questa linea di solidarietà profetica si è sviluppata in termini esemplari
negli ultimi anni di crisi. Il recente rapporto sulla povertà ha documentato
abbondantemente quanto è in atto ad opera delle diocesi e delle Caritas:
* progetti di tipo assistenziale (pagamento di bollette arretrate e di spese
mediche)
* progetti di accompagnamento economico e di prevenzione all’indebitamento
* progetti di inclusione sociale e lavorativa
* progetti di ascolto e orientamento
* intermediazione abitativa (fondo di rotazione a garanzia)
* costituzione di ’empori’ della carità
* microcredito a favore di persone e famiglie a monoreddito
* microcredito per piccole imprese
* microcredito a fondo perduto
Tutto questo accompagnato da uno sforzo educativo a nuovi stili di vita,
improntati al rispetto della natura, alla condivisione, al superamento del
consumismo.
Le testimonianze di carità non devono mai essere considerate alternative
all’impegno culturale e politico, ma solo complementari. Ma solo se dimostriamo di essere i primi a sporcarci le mani, a praticare la giustizia e la
solidarietà, siamo autorizzati a richiedere e a pretendere una società più
giusta e più solidale.
Selmin Giovanni
IL SIMBOLISMO IN ITALIA
Il Simbolismo è un movimento a livello europeo che coinvolge la
Letteratura, la Musica e le Arti Figurative, sviluppatosi dagli Anni
’80 dell’Ottocento alla viglia della 1a Guerra Mondiale, anche se
convenzionalmente si fa coincidere la sua nascita in Francia con la
pubblicazione del “Manifesto del Simbolismo” da parte del poeta Jean Moréas (Le Figaro, 18 settembre 1886).
Ogni movimento nasce come reazione/opposizione ad un altro: il
Simbolismo si oppone al Naturalismo e al Verismo, cioè l’analisi
della realtà, anche nelle sue forme più crude, fondata sul Positivismo, ossia il progresso scientifico e tecnologico, offrendo immagini
dell’urbanizzazione, del dinamismo e della frenesia della Modernità, incarnate dalla Parigi della “Belle Epoque”. Il Simbolismo per
contro s’identifica col Decadentismo, letteratura e poesia dalle forme preziose, dalle parole evocatrici, non descrittive e musicali, dalle
immagini sfumate, che analizza le suggestioni, il subconscio, l’interiorità dell’uomo moderno, i cui segreti sono tradotti con immagini
simboliche o astratte. Letteratura, musica e arti figurative simboliste
sono ermetiche, anti-realistiche, misteriose, e il poeta, il musicista,
il pittore o lo scultore diventa il Veggente che spiega agli eletti il
significato (Baudelaire, Verlaine e in parte Rimbaud, Mallarmé,
D’Annunzio, Pascoli, Wagner).
Nelle Arti Figurative si vuole esprimere attraverso il simbolo l’Idea
delle cose più che le cose stesse, si vuole evocare degli stati d’animo attraverso la Sintesi dei simboli, quindi si dà importanza alla
Soggettività dell’artista.
Importanti centri di elaborazione di temi simbolisti sono in Inghilterra (i Preraffaelliti che imitano i maestri italiani prerinascimentali,
amando raffigurare soggetti leggendari e medievali, con colori vivaci), in Francia (Pierre Puvis de Chavannes, Gustave Moreau, Odilon
Redon, Paul Chevanard, Félicien Rops, Paul Gauguin, Maurice Denis), in Belgio (Fernand Khnopff, James Ensor), in Germania e in
Austria. In queste ultime due nazioni si assiste alle “Secessioni”,
termine che indica diversi movimenti artistici (fra cui il Simboli-