Francesco Fenech, un eoliano Doc che sussurra alla Malvasia

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Francesco Fenech, un eoliano Doc che sussurra alla Malvasia
Francesco Fenech, un eoliano Doc che sussurra alla Malvasia
Martedì 18 Dicembre 2012 01:07
di Umberto Gambino
Terra, aria, acqua, fuoco. Siamo al centro del mitico arcipelago eoliano. Eolo era per gli antichi
greci il dio dei venti. E da queste parti, non solo i venti, ma tutti gli elementi della natura è come
se si dessero continuamente appuntamento. Fino agli estremi: mare piatto e limpidissimo, sole
che brucia, aria pulita. Ma anche onde alte e burrasca, tempeste di vento e ... non di rado
qualche eruzione dal vicino Stromboli.
Visitare le isole Eolie è sempre un'esperienza da raccontare, ricca di fascino e imprevedibilità,
anche se ci sei stato decine di altre volte. Andare per vigneti è l'esaltazione pura di tutti i cinque
sensi. Cinque sensi, quattro elementi, insomma... siamo in piena numerologia. Bene! Aggiungo
un altra cifra: uno! E' l'uno (anzi il primo) settembre il giorno in cui ho organizzato questa
"incursione"
nell'isola di Salina, la più verde e la più centrale delle sette sorelle
dell'arcipelago.
Qui ho voluto scegliere la storia, la simpatia, la generosità di Francesco Fenech. Anche lui è
Doc (nel senso di
"isolano"):
glielo vedi scritto sul viso scolpito dal sole e dalla fatica di tutti i giorni.
"Quelli là, quelli della terraferma non possono capirci
- spiega (e quelli là sono i siciliani) noi abbiamo uno stile di vita e un modo di fare tutto particolare. Noi sì, siamo isolani e talvolta...
anche isolati".
Qualche aneddoto storico raccontato dal nostro Francesco. "I Fenech sono una famiglia di
origine maltese sbarcata a Lipari nella seconda metà del XVIII secolo. Fra gli illustri avi, anche
un Felice Fenech, padre provinciale dei frati Cappuccini".
Il bisnonno di Francesco, il nostro entusiasta viticoltore contemporaneo, si chiamava (guarda un
po') Francesco ed era un artigiano maestro bottaio. "Nel 1908 - continua - l'arciduca d'Austria
scrisse che su queste isole vivevano donne brutte e pelose che producevano però un nettare
dolcissimo: era la Malvasia delle Lipari. Già nota all'epoca". 1/3
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Dolcissima ma non troppo, come apprezzeremo poi in degustazione.
Fenech coltiva qui a Salina, nel territorio del comune di Malfa (l'isola conta tre comuni) circa tre
ettari di vigneto: la maggior parte di Malvasia delle Lipari
allevate ad alberello con piccole quantità di
Inzolia, Nero d'Avola, Corinto Nero e Catarratto
.
Salina è nota come la più verde e la più vitata delle isole Eolie. I vigneti si trovano in una località
dalla vista mozzafiato: sei in mezzo al vigneto e alle tue spalle ci sono due delle tre cime più
alte delle Eolie: il Fossa delle Felci (sfiora i 1000 metri d'altezza) e il Monte dei Porri che sono
due vulcani spenti; di fronte vedi i filari che sembrano defluire lungo il pendio, verso il mare: il
vento li accarezza e il sole li bacia senza sosta.
Tra le vigne, insieme a Francesco, troviamo Bouabid, un giovane marocchino sbarcato come
clandestino a Lampedusa, a bordo di uno dei tanti barconi. Aveva 17 anni e Fenech gli ha dato
una nuova vita e un lavoro: ora che ha 26 anni è un viticoltore regolare qui a Salina. E' lui
l'uomo di fiducia di Francesco, colui che cura le uve, grappolo per grappolo, giorno per giorno,
per tutto l'anno. Fenech conferma:
"Boua
bid capisce l'uva come pochi. Se non ci fosse lui, con me, non saprei come fare".
Piccolo vigneto, ma grande qualità nei vini Malvasia prodotti da Francesco Fenech che predilige
la coltivazione naturale, nel pieno rispetto del terreno (vulcanico) e del territorio ineguagliabile. Da ogni ettaro di vigna si ha una resa di 40 quintali di uva. Fenech produce solo la
versione Passito della Malvasia
. Il disciplinare permette anche la versione Malvasia naturale (sempre dolce) e quella liquorosa
(scelta da pochi viticoltori).
La versione passita prevede la distesa al sole sui graticci (chiamati qui "cannizzi") per due
settimane delle uve ben mature. Le alte temperature di inizio settembre permettono la
concentrazione degli zuccheri e degli aromi. Il volume dell'uva si riduce al 40% dell'originale. La
resa finale è di un terzo. Gli acini sono selezionati uno ad uno manualmente.
Ho avuto il piacere di assaggiare la Malvasia delle Lipari passita Doc 2011, un vino che è
davvero un nettare degli dei. La tecnica di vinificazione si basa sull'affinamento per sei mesi in
acciaio. Poi due o tre mesi di bottiglia. Il risultato è un vino con 13% di alcol e 6-7% di zuccheri.
Rivela compiaciuto Francesco:
"Quando fermenta la malvasia sembra succo di frutta".
Dall'aspetto giallo paglierino che vira sull'ambrato, la Malvasia di Fenech esprime aromi
tipicamente mediterranei che giocano sul fruttato di nespola e albicocca, con punte di fiori
bianchi, miele e mandorla dolce. Io ho notato anche una componente di erba tagliata fresca...
sarà stato il clima particolare del 1° settembre ;-) Al gusto è di una dolcezza contenuta,
morbida, fresca. Ben amalgamata con alcol e zuccheri che non fuggono mai in avanti. Una
bevanda afrodisiaca che fa subito sognare una bella amaca stesa tra due palme e un'odalisca
che ti soffia mentre sorseggi il calice di Malvasia. E qui, un bicchiere tira l'altro con facilità! Un
vino da meditazione e anche da dessert con la pasticceria secca siciliana. Temperatura di
servizio ideale: 9 gradi.
"La Malvasia delle Lipari è diversa da tutte le altre sorelle Malvasia - rivela Fenech - studi
sull'origine del clone hanno isolato un Dna simile a quello del Greco
Bianco (vitigno autoctono calabrese, ndr)
".
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E' certamente la stagione estiva quella propizia per visitare questi splendidi luoghi. Con le
dovute eccezioni: quel primo settembre ho avuto appena il tempo di chiudere il mio notes che,
alle due del pomeriggio, si è scatenato un violento nubifragio. Poi, dopo un'ora, tutto finito: è
tornato il sole! La conferma che questa è una terra dagli opposti estremi. Beh, l'entusiasmo di Francesco è stato così contagioso che non ha potuto fare a meno di
accompagnarci (me ed una troupe televisiva) fino al porto di Santa Marina Salina. In attesa
dell'imbarco per Milazzo, d'obbligo la sosta al piccolo bar per assaggiare la buonissima granita
con brioche
e per presentarci due amici cari che producono e vendono un'altra delizia tipica di queste isole:
i
capperi
!
Azienda agricola Francesco Fenech
Via Fratelli Mirabito, 41 - 98050 Malfa - Isola di Salina (Messina) - Tel./Fax: 090 9844041;
email:
[email protected]
Vitigni coltivati: malvasia delle Lipari, Corinto Nero, Insolia, Catarratto, Nero d'Avola. Produzion
e: 15.000 bottiglie.
Link:
www.fenech.it
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