Legacoop Informazioni 23 luglio 2013 - Legacoop

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Legacoop Informazioni 23 luglio 2013 - Legacoop
Anno XXIV - N. 29 - 19 luglio 2013
Primo piano
Europa, riflettori accesi sulle cooperative
Attivato un gruppo di lavoro permanente
L’iniziativa del vicepresidente della Commissione Antonio Tajani. Il presidente Poletti partecipa al primo incontro
a pagina 2-3
EXPO 2015
Alleanza occasione
di sviluppo
da cogliere
“Expo 2015 rappresenta
un’occasione di sviluppo e
di occupazione che va colta
al massimo delle sue potenzialità e senza sprecare
tempo”.
È questa la posizione
espressa dall’Alleanza delle
Cooperative Italiane in occasione dell’incontro con il
Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali sull’utilizzo
dei contratti di lavoro in
vista dell’Expo 2015 svoltosi il 16 luglio.
Nota della redazione
Questo numero è stato chiuso
il 18 Luglio 2013 alle ore 14,15
Legacoop
Coop professionisti
Legacoop e CNAAL
siglano protocollo
per gli agrotecnici
Territori
Friuli Venezia Giulia
Agenda2020,lascommessa sullo sviluppo
dell’economiasociale
Avviare una collaborazione Assieme alle associazioni
per diffondere il modello di categoria e agli altri sogcooperativo tra gli ...
getti del territorio, Friuli Future Forum promuove tra
maggio e luglio un ciclo di
incontri per valorizzare l’innovazione nel tessuto produttivo. Nati dall’indagine
ANCPL
condotta tra le imprese
Assemblea Nazionale friulane, verranno presendel settore delle Coo- tati temi, novità, esperienze
e protagonisti italiani e inperative Industriali
ternazionali, per rispondere
L’Assemblea Nazionale del alle richieste e alle esisettore delle Cooperative In- genze di innovazione e
dustriali aderenti all’Ancpl... confronto emerse...
Settori
Segreteria di Redazione:
Anna Colomberotto
Tel. 06-844.39.372
Fax 06-844.39.402
Organo ufficiale
della Lega Nazionale
delle Cooperative e Mutue
Imprese
Note Brevi
Airces, l’Associazione Italiana Revisori Legali dell’Economia Sociale, col
patrocinio di Legacoop e la
collaborazione di Coopfond,
lancia il Premio Quadrofedele al miglior bilancio
d’esercizio (giunto alla 15°
edizione) e al miglior bilancio sociale (giunto alla 14°
edizione) relativi al 2012 e
rivolti alle cooperative aderenti a Legacoop.
Obiettivo principale del Premio Quadrofedele è quello
di favorire e premiare...
Il Centro Studi ha elaborato
e diffuso la Nota Breve numero 11 del 2013.
AIRCES
Pubblicato bando
per l’assegnazione
Premio QuadroFedele
Settimanale di notizie a cura
dell’Ufficio Stampa di Legacoop
Direttore Responsabile:
Massimo Tognoni
leggi
Centro Studi
La cooperazione
nei primi dati
del censimento 2011
Sondaggio
Osservatorio SWG
Interventi anticrisi:
prioritario sostenere
chi perde il lavoro
Le soluzioni proposte per
superare questo drammatico periodo sono molte...
Registrazione al Tribunale di Roma
n. 00503/90 del 6-08-1990
Primo piano
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Europa, riflettori accesi sulle cooperative
Il Vicepresidente della Commissione Tajani attiva un gruppo di lavoro permanente;
il Parlamento Europeo approva un parere d’iniziativa dell’On. Toia
Un riconoscimento ufficiale del ruolo delle
cooperative in Europa per l’affermazione di
un mercato plurale e del loro contributo alla
tutela dell’occupazione anche in tempi di
crisi.
È questo, in sintesi, il senso di due importanti
eventi che testimoniano un’attenzione crescente delle istituzioni europee verso il
mondo cooperativo.
Il 10 luglio, a Bruxelles, si è svolto il primo incontro del Gruppo di lavoro permanente sulle
cooperative promosso dal Vicepresidente
della Commissione UE, Antonio Tajani, cui
ha partecipato Giuliano Poletti, nella sua
qualità di Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane.
La settimana precedente, per la precisione il
2 luglio, il Parlamento Europeo, in seduta plenaria a Strasburgo, aveva approvato il Parere
d’iniziativa presentato dall’europarlamentare
italiana Patrizia Toia sul contributo delle
cooperative al superamento della crisi.
Su questo numero di Legacoop Informazioni
diamo conto dei temi principali al centro delle
due iniziative, completati da un quadro sulle
attività che la cooperazione italiana svolge a
tutela dell’occupazione attraverso due importanti strumenti: CFI e Coopfond.
L’avvio di un dialogo su temi intersettoriali
Il primo incontro del gruppo di lavoro permanente sulle cooperative
promosso dal Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani
Avviare un dialogo tra rappresentanti del movimento cooperativo europeo di vari Paesi,
sotto l’egida di Cooperatives Europe, sui temi
intersettoriali riguardanti le imprese cooperative in Europa, come, ad esempio il quadro
normativo e lo statuto della Società Cooperativa Europea; attivare strumenti finanziari innovativi e servizi di sostegno alle imprese;
promuovere il modello d’impresa cooperativa
tra le giovani generazioni; favorire l’internazionalizzazione ed il trasferimento d’impresa
ai dipendenti.
Questi i temi al centro del primo incontro del
gruppo di lavoro permanente sulle cooperative
promosso dal Vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, svoltosi il 10
luglio a Bruxelles. L’Alleanza delle Cooperative Italiane era rappresentata dal Presidente,
Giuliano Poletti, e da Giuseppe Guerini,
componente dell’Esecutivo dell’Alleanza delle
Cooperative Italiane.
Poletti: “Un’iniziativa che dimostra
una rinnovata attenzione al ruolo
delle cooperative”
Il Presidente Poletti, a nome dell’Alleanza delle
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ACI
Cooperative Italiane, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del Commissario Tajani,
che dimostra una rinnovata attenzione della
Commissione Europea verso la cooperazione
in un momento in cui l’Europa si trova ad affrontare enormi sfide economiche e sociali
che vedono il movimento cooperativo impegnato ad identificare soluzioni innovative ed
efficaci in tutti gli Stati membri dell’UE. “È interessante notare – ha evidenziato il Presidente Poletti – che l’insediamento del Gruppo
di Lavoro, che auspichiamo diventi una sede
stabile di confronto e dialogo tra la Commissione Europea ed il movimento cooperativo,
sia avvenuta a qualche giorno di distanza dall’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della Risoluzione, sulla base del
rapporto d’iniziativa redatto dall’On. Patrizia
Toia, sul contributo delle cooperative al superamento della crisi che chiede misure specifiche per questo modello imprenditoriale”.
“Con il Commissario Tajani” -ha proseguito
Poletti- “abbiamo sottolineato l’idea che il pluralismo delle forme d’impresa è una ricchezza
dell’Europa e che va visto non solo in un’ottica
di concorrenza, ma anche in termini d’impatto
sociale delle varie tipologie d’imprese, ecco
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Settori
perché abbiamo chiesto che tutte le politiche
ed i programmi europei tengono nella debita
considerazione la cooperazione”. Tra i vari
punti affrontati dal Gruppo di Lavoro, il Presidente Poletti ha citato il tema dei giovani e la
possibilità di prevedere un programma “Erasmus per i giovani cooperatori”, come pure
un sostegno alla promozione della cultura
cooperativa nei curricula scolastici a tutti i livelli. Altro tema, quanto mai attuale, è quello
del trasferimento d’impresa ai dipendenti, non
solo in tempi di crisi ma anche quando non vi
sono successori nella proprietà d’impresa: a
questo proposito, il Presidente Poletti ha ribadito l’importanza di prevedere forme di agevolazioni fiscali che possano favorire tale
trasferimento ai dipendenti, in considerazione
della minore disponibilità di capitale dei lavoratori.
Nel suo intervento, il Vicepresidente della
Commissione Europea, Tajani, ha affermato:
“Per me le cooperative svolgono un ruolo cruciale e voglio lavorare con le vostre organizzazioni non solo oggi, ma su un piano di azioni
ed una tabella di marcia strategica per la
prossima Commissione”.
Dirk J. Lehnhoff, Presidente di Cooperatives
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Europe, ha sottolineato come “le cooperative
apprezzino molto questo incontro di alto livello”. “Siamo davvero felici” -ha aggiunto“di vedere che il Vicepresidente Tajani ha
aperto un dialogo di lungo termine; le nostre
organizzazioni sono pronte a dare il loro contributo al lavoro dell’Unione Europea”.
L’On. Patrizia Toia, intervenendo alla riunione,
ha sottolineato il sostegno del Parlamento Europeo alle imprese cooperative, riferendo del
recente Rapporto adottato dal Parlamento sul
contributo delle cooperative al superamento
della crisi.
Tra le richieste avanzate dai leaders europei
del movimento cooperativo al Commissario
Tajani:
• Pieno riconoscimento del modello d’impresa cooperativo attraverso un dialogo
permanente con la Commissione Europea
• Definizione di una comune agenda di
azioni
• Impegno politico della Commissione Europea a sostenere lo sviluppo cooperativo
• Sviluppare un concreto piano di azioni
coinvolgendo varie Direzioni Generali della
Commissione Europea e con strutture
permanenti e dedicate alle cooperative
Specifici servizi di supporto
Accesso alla finanza e risk management
Focus sui giovani imprenditori cooperativi
Educazione e formazione
Un quadro giuridico che consenta alle
cooperative di essere competitive preservando le loro specificità
• La promozione cooperativa attraverso
campagne di comunicazione
• Sostegno all’internazionalizzazione delle
cooperative e a nuovi ambiti di attività
come quello dell’energie.
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L’ANALISI
Il contributo delle cooperative per superare la crisi
Il Parlamento Europeo ha adottato il parere d’iniziativa dell’europarlamentare Patrizia Toia
Un riconoscimento ufficiale che il modello
imprenditoriale cooperativo contribuisce a
un vero pluralismo economico, rappresenta
un elemento indispensabile della “economia
sociale di mercato” ed è pienamente in linea
con i valori del trattato UE e con gli obiettivi
della strategia Europa 2020.
È questo, in sintesi, il senso del parere d’iniziativa dell’europarlamentare italiana Patrizia
Toia (gruppo S&D), dedicato alle cooperative
e al ruolo fondamentale da esse svolto nell’economia europea, anche in tempo di crisi,
che il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, ha approvato il 2 luglio.
Le cooperative, nell’UE, stanno acquisendo
sempre maggiore importanza e si contano
circa 160.000 imprese cooperative di proprietà di 123 milioni di soci che danno lavoro a 5,4 milioni di persone. Si osserva che
le cooperative contribuiscono in media per il
5% circa al PIL di ciascuno Stato membro
(in Italia per l’8%).
Per questo, il Parlamento considera necessario un maggior sostegno per le cooperative
a livello europeo. Il Parlamento sottolinea innanzitutto il fatto che occorre far riferimento,
nel Piano d’azione Imprenditorialità 2020, all’importante ruolo delle cooperative e solle-
cita l’adozione delle misure necessarie atte a
garantire parità di condizioni tra cooperative
e altre forme di impresa, preservando allo
stesso tempo le finalità e i metodi di lavoro
delle cooperative e il loro carattere sociale.A
tal fine, si propone l’istituzione di un’Unità
competente per le cooperative e le altre organizzazioni socio-economiche (quali le
mutue, le fondazioni e le associazioni che
esercitano attività economiche e finanziarie),
ponendo l’accento su interventi atti a garantire un adeguato livello di risorse e a consentire lo sviluppo e il monitoraggio di
politiche mirate per le organizzazioni di questo tipo.
L’accesso al credito rappresenta un altro
tema particolarmente importante per le cooperative, in riferimento alla specificità della
loro struttura. Il Parlamento invita pertanto la
Commissione, il Comitato di Basilea e la BEI
a sviluppare e utilizzare parametri qualitativi,
anche ai fini dell’erogazione di crediti e finanziamenti, per differenziare il ruolo delle
cooperative rispetto alle altre realtà imprenditoriali. Invita inoltre la Commissione, e gli
altri organismi competenti (Bei e FEI, Fondo
europeo per gli investimenti), ad assicurarsi
che le cooperative abbiano accesso ai mec-
canismi finanziari UE, incluso eventualmente
il Piano d’azione per il finanziamento delle
PMI proposto nell’Atto per il mercato unico.
Importante anche la creazione di nuove cooperative, per le quali sarà necessario sviluppare servizi per le start-up di tipo
cooperativo. Iniziative tese a promuovere il
modello cooperativo tra nuovi potenziali imprenditori (ad esempio tramite i programmi
universitari) debbono essere incoraggiate sia
a livello nazionale che europeo.
Tra le altre misure indicate nel parere si propone di promuovere uno studio comparato
dei diversi regimi legislativi che promuovono
la conversione in cooperative di altre tipologie di imprese, e in particolare per quanto
riguarda le leggi che governano la bancarotta, il passaggio di proprietà, gli accordi finanziari, le organizzazioni di supporto alle
imprese e la creazione di cluster di cooperative.
Il Parere sollecita inoltre gli Stati Membri a
creare un ambiente legislativo favorevole
alle cooperative e a incoraggiare la riconversione in cooperative di imprese in crisi e
la partecipazione degli impiegati al capitale
d’impresa con appositi strumenti finanziari
ed incentivi fiscali.
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CASO/1
CFI, Cooperazione Finanza Impresa: negli ultimi tre anni investiti
oltre 11 milioni di Euro in cooperative che occupano 1.700 lavoratori
Trentasei interventi, con un investimento di
oltre 11 milioni di Euro, a sostegno di progetti
di Workers Buy-Out, sviluppo, consolidamento e start-up, in altrettante cooperative
che occupano, complessivamente, 1.700 lavoratori. Questi interventi si collocano per il
50% al Nord, per il 33% al Centro e per il
17% al Sud; per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 64% interessa il
settore industriale, il 22% quello sociale ed il
14% le costruzioni.
Sono questi i numeri essenziali che danno il
senso dell’attività, nel triennio 2010-2012, di
CFI, Cooperazione Finanza Impresa, la società
promossa dalle organizzazioni -AGCI, Confcooperative e Legacoop- che fanno parte
dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che opera per la tutela dell’occupazione
partecipando al capitale di rischio delle cooperative e sostenendone investimenti e progetti anche con finanziamenti ad hoc.
Nata nel 1986, sulla scorta della legge “Marcora” (n° 49/1985), per sostenere le operazioni di workers buy-out, ossia di
“rilevamento” di aziende in crisi o di loro specifici rami di attività attraverso la costituzione
di cooperative di lavoro nel settore industriale,
CFI ha via via modificato ed ampliato la propria missione, con interventi anche nel settore sociale.
Nel corso della sua attività, CFI ha sostenuto
ed affiancato centinaia di cooperative con
conseguenti benefici occupazionali per migliaia di lavoratori. Complessivamente sono
stati realizzati investimenti per oltre 146,5 milioni di Euro, che hanno permesso di salvaguardare 9.500 posti di lavoro e di creare
quasi 1.000 nuovi occupati (con un investimento medio per occupato al di sotto dei 18
mila Euro che, tra l’altro, rientra nel fondo di
rotazione consentendo ulteriori impieghi a sostegno di nuovi progetti imprenditoriali).
dio sulle cooperative. È stata inoltre adottata
una procedura semplificata per interventi fino
a 150 mila Euro e ridotti gli interessi e i tempi
di istruttoria per favorire l’accesso al credito
delle piccole cooperative.
Tutto questo ha determinato, negli ultimi tre
anni, una rimodulazione relativa ai settori ed
alle tipologie di intervento, caratterizzata da
alcuni elementi essenziali: la conferma dei
Workers Buy-Out nel settore industriale come
area principale di intervento; un significativo
sviluppo delle cooperative sociali, soprattutto
nel Nord; una crescente richiesta di reinvestimento in cooperative già partecipate, a sostegno della criticità finanziaria generata dal
credit crunch e dal consistente ritardo nell’incasso dei crediti, in particolare dalla Pubblica
Amministrazione; lo sviluppo di nuove aree di
intervento quali il settore farmaceutico, quello
alberghiero, il trasporto persone, la distribuzione al dettaglio.
La crisi economica ha avuto significativi riflessi sull’attività di CFI e sulle cooperative
partecipate e finanziate. La caduta della domanda e degli investimenti e le difficoltà di
accesso al credito hanno comportato un generale indebolimento dell’apparato produttivo.
Anche nel 2011 e nel 2012 i riflessi negativi
della crisi economica si sono fatti sentire sulle
imprese in portafoglio, ma, mentre nel 2011
le imprese avevano mostrato una discreta capacità di tenuta e aumentato il valore della
produzione del 3,4% rispetto all’anno precedente, nel 2012 e nei primi mesi del 2013 si
sono moltiplicate e accentuate le situazioni di
crisi.
A fronte del mutato contesto economico, CFI
ha reso più efficiente l’organizzazione interna
per rispondere meglio alle nuove esigenze
delle imprese, potenziando, in particolare, l’attività di istruttoria, per far fronte con più rapidità alle richieste di intervento, e l’area
attuazione e controllo, per migliorare il presi-
Nonostante la fase di recessione, che si sta
protraendo anche nel 2013, CFI ha comunque operato e sta operando per aumentare
progressivamente il numero degli interventi e
l’entità degli investimenti, in coerenza con la
sua missione di strumento di sviluppo e di
salvaguardia dell’occupazione. Per conseguire questo obiettivo CFI, oltre alle iniziative
già intraprese, sta operando in direzione di
due obiettivi: rafforzare le partnership già avviate, come quella con Cooperfidi, il Consorzio fidi nazionale del movimento cooperativo,
e dar vita a nuove collaborazioni per meglio
supportare le cooperative in difficoltà per il ritardo nell’incasso dei crediti, in particolare
quelli vantati nei confronti della pubblica amministrazione; mettere a punto nuovi strumenti finanziari, in coerenza con le modifiche
introdotte nel 2012 nella Legge Marcora, per
ampliare le possibilità di intervento a favore
sia delle nuove cooperative che delle aziende
partecipate.
Iriflessidellacrisisull’attivitàdelle
cooperativa partecipate da CFI
Ledifficoltàdell’economiaelepriorità future
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CASO/1
Coopfond punta sui Workers buy out
La risposta cooperativa ai danni della crisi
I primi, all’inizio della crisi, sono stati il Cantiere Navale Polesano di Rovigo, la Micronix
che a Pistoia produceva software per la gestione aziendale e Art Lining di Cavriago –
tra Reggio e Parma – specializzata in cravatte d’alta gamma. Aziende fallite come
società di capitali rinate grazie al coraggio
e alla determinazione di alcuni dipendenti
che si sono riuniti in cooperativa – investendo spesso indennità di mobilità e TFR –
e grazie anche al sostegno di Coopfond
hanno rilevato l’azienda e, con l’aiuto delle
strutture di Legacoop e a volte di altre cooperative, ne hanno avviato una nuova gestione.
Si chiamano workers buy out, in sigla WBO,
e costituiscono una delle risposte ai danni
provocati dalla crisi che meglio fanno risaltare il valore e le potenzialità dello strumento cooperativo, capace di mobilitare
energie e aprire opportunità anche là dove
tutte le strade sembravano essersi chiuse.
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Puntando sull’intraprendenza personale: “Il
nostro sostegno, attraverso un prestito o
l’ingresso nel capitale – spiega il direttore di
Coopfond Aldo Soldi – è sempre e comunque temporaneo: la cooperativa deve divenire in grado di sostenersi da sé”.
I casi mappati dal Fondo mutualistico di Legacoop sono, dall’inizio della crisi, ben 29,
secondo un monitoraggio del marzo scorso.
Si è partiti dai 3 del 2008 e dai 2 dell’anno
successivo per arrivare al picco di 10 e 8
rispettivamente nel 2011 e 2012. Le regioni coinvolte? Ricalcano la mappa del radicamento cooperativo. Guidano la
graduatoria, infatti, Emilia-Romagna e Toscana, con 11 interventi a testa, ma casi si
registrano anche in Veneto e Lombardia e,
al centro Italia, in Umbria, Marche e Lazio.
Per queste operazioni Coopfond ha erogato
complessivamente 8,7 milioni di euro,
equamente ripartiti tra finanziamenti (4,5
milioni) e acquisto (temporaneo) di quote
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del capitale sociale (4,1 milioni). Un’iniezione di liquidità che ha permesso di mettere in modo investimenti per 30,4 milioni di
euro: un risultato che testimonia sia il ruolo
positivo del Fondo come moltiplicatore di risorse, sia la capacità dei nuovi cooperatori
di mettere in gioco se stessi e i propri risparmi, ottenendo anche l’erogazione di
credito dagli istituti bancari.
Complessivamente i lavoratori interessati –
ovvero i posti di lavoro non salvati, ma letteralmente resuscitati, visto che erano già
stati inghiottiti dalla crisi – 611. La base sociale delle cooperative. Nutrite anche le
compagini sociali. Solo in 10 casi la base è
inferiore ai 10 soci, in 14 oscilla tra i 10 e i
30, mentre in cinque casi supera addirittura i 30 soci. Complessivamente gli ex dipendenti che hanno scelto di divenire
cooperatori per sfuggire alla crisi sono stati
in questi anni, per quel che concerne le
operazioni sostenute da Coopfond, 504.
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EXPO 2015
>> Expo 2015
Alleanza delle Cooperative,
occasione di sviluppo da cogliere
>> Alleanza Cooperative Sociali
“Expo 2015 rappresenta un’occasione di
sviluppo e di occupazione che va colta al
massimo delle sue potenzialità e senza
sprecare tempo”.
È questa la posizione espressa dall’Alleanza
delle Cooperative Italiane in occasione dell’incontro con il Ministro del Lavoro e delle
Politiche Sociali sull’utilizzo dei contratti di
lavoro in vista dell’Expo 2015 svoltosi il 16
luglio.
“Le parti sociali possono e debbono svolgere un ruolo propulsivo, impegnandosi a
definire un avviso comune entro il termine
proposto dal Ministro. Per rendere più produttivo il loro impegno” - ha sottolineato
Carlo Marignani, Responsabile Relazioni
Industriali di Legacoop, intervenuto a nome
dell’Alleanza - “imprese e sindacati potranno avvalersi delle proposte avanzate
dallo stesso Ministero, così come dei risultati del confronto in atto in Lombardia in
vista dell’importante appuntamento del
2015”.
A questo proposito, l’Alleanza ha espresso
interesse per “un confronto che tenga conto
anche dell’idea, lanciata dal Ministro, di costruire una griglia di interventi sulla base di
parametri quali i territori, i settori di attività
e la durata dell’intervento”.
“Non escludiamo” - ha concluso Marignani
- “che, nel confronto sull’Expo, le parti sociali possano individuare soluzioni potenzialmente valide anche su un piano più
generale, al di là dell’evento straordinario
del 2015”.
>> Lavoro
>> Alleanza Cooperativa
Internazionale
LAVORO
ACI e Sindacati avviano confronto
per accordo sulla rappresentanza
Con un incontro tra l’Alleanza delle Cooperative Italiane, rappresentata dal Presidente
Giuliano Poletti e dai Copresidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri, e i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna
Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti si è avviato un confronto per giungere rapidamente a un accordo che,
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cogliendo le esigenze e le specificità del sistema cooperativo, definisca le regole della
rappresentanza e della democrazia nelle relazioni sindacali.
Alleanza Cooperative e Cgil, Cisl e Uil,
hanno convenuto sull’urgenza di avere certezza dei soggetti legittimati alla contrattazione collettiva e affidabilità sull’attuazione
di quanto concordato nelle sedi negoziali.
Le parti hanno concordato sulla necessità
di definire regole e azioni comuni per sviluppare ulteriormente il contrasto al fenomeno della cooperazione spuria che,
agendo impropriamente, produce un danno
rilevante ai lavoratori e all’attività economica
del sistema cooperativo.
Nel corso dell’incontro è stata affermata la
positiva esperienza del protocollo di relazioni industriali firmato nel 1990, che ha favorito la stipula di una ventina di contratti
collettivi nazionali ed una diffusa contrattazione di secondo livello. Si è inoltre sottolineata la necessità di verificare e rafforzare
gli strumenti bilaterali, come i Fondi di previdenza complementare e l’Ente Bilaterale
nazionale cooperativo, al fine di renderli ancora più efficaci, con il preciso fine di aumentarne la capacità di produrre effetti
positivi per le imprese e i lavoratori della
cooperazione.
Alleanza Cooperative e Cgil, Cisl e Uil hanno
definito un’agenda d’incontri tecnici che si
svolgeranno nel mese di luglio.
ALLEANZA COOPERATIVE SOCIALI
Prestazioni socio sanitarie:
“Far fronte all’aumento dell’IVA”
«Fare fronte comune contro l’aumento dell’IVA, dal 4% al 10%, sui servizi socio sanitari ed educativi, resi da cooperative sociali
e loro consorzi a persone svantaggiate».
Questo il senso della lettera inviata da Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza
delle Cooperative Sociali, al neo presidente
dell’Anci Piero Fassino.
«In queste settimane si discute molto e, giustamente, di evitare l’aumento dell’Iva dal
21% al 22%, ma nessuno si sta adoperando per sventare quanto è stato previsto,
con molta superficialità, dalla legge di stabilità 2013 che lascerà senza servizi oltre
500.000 cittadini (anziani, persone svan-
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taggiate, minori) e senza lavoro oltre
40.000 persone».
«Il paradosso, infatti – evidenzia Guerini – è
che non vi sarà alcun recupero di gettito dal
momento che l’Iva la verseranno i Comuni
che si vedranno costretti a ridurre del 6% le
prestazioni di welfare territoriale oggi garantite. Risultato di questa cervellotica operazione di tecnocrazia contabile sarà che
nel 2014, con le medesime risorse, i Comuni forniranno meno servizi sociali alle
fasce più deboli della popolazione».
«Quello dell’aumento dell’Iva è un disastro
annunciato. Cooperative sociali e Comuni –
ha concluso Giuseppe Guerini – sono in
prima linea nel fronteggiare le ricadute della
crisi sui cittadini e nel garantire il welfare
territoriale e i livelli essenziali di assistenza.
Sono in prima linea anche sul problema
dell’IVA. Problema da risolvere».
ALLENAZA COOPERATIVA
INTERNAZIONALE
Assemblea Generale e Conferenza
Globale a Città del Capo
Durante la settimana dal 1 al 5 novembre
migliaia di cooperatori ,provenienti da tutto
il mondo, si riuniranno a Città del Capo, in
Sud Africa per partecipare all’Assemblea
Generale dell’ICA, che per la prima volta in
118 anni si riunirà nel continente africano,
e agli eventi connessi.
Il programma prenderà avvio il 2 novembre
con gli adempimenti statutari, incluso il rinnovo del Board, e proseguirà con la conferenza globale dedicata al tema “Un
decennio cooperativo in azione” che sarà
focalizzata sul Blueprint per il decennio cooperativo, ossia il piano di azioni approvato
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l’anno scorso a Manchester, alla chiusura
dell’Anno internazionale delle cooperative,
e teso a fare della forma d’impresa cooperativa il modello preferito e a più rapida crescita entro il 2020. La crisi economica
globale iniziata nel 2007 ha avuto conseguenze pesanti sull’occupazione, la salute,
la catena alimentare, l’accesso al credito ed
altri bisogni primari per milioni di esseri
umani in tutto il mondo. Essa ha dimostrato
che il mondo sta diventando sempre più insostenibile ma anche interdipendente in
termini economici, sociali ed ambientali.
Questo decennio sarà quello in cui dovranno essere trovate urgentemente soluzioni a lungo termine a questi comuni
problemi globali. Le cooperative hanno una
grande responsabilità, in tal senso: la loro
provata resilienza, la governance democratica, l’accumulazione di capitale e lo sviluppo locale offrono eleenti importanti e
d’ispirazione per le soluzioni che si dovranno trovare. Di questo e di molto altro si
parlerà a Città del Capo nel corso di una
serie di seminari che si svolgeranno nel
corso degli eventi ICA.
In concomitanza si terranno una serie di
workshop tematici dedicati ai seguenti temi:
La sicurezza alimentare ed la filiera
sostenibile che affronterà il ruolo dell’agricoltura e della pesca; le sfide della catena alimentare, il ruolo delle cooperative di
Legacoop
Settori
consumo e tra dettaglianti nell’assicurare la
distribuzione dei generi alimentari, il commercio tra cooperative, il ruolo del microcredito e delle banche cooperative nei Paesi
in via di sviluppo
Accesso ai Servizi di Comunità (sanità,
educazione, tutela ambientale, integrazione lavorativa dei gruppi svantaggiati, produzione energetica, ecc)
Il Potere della comunicazione affronterà
il tema del branding, della partecipazione
nella rivoluzione mediatica, di come unire il
mondo attraverso il potere di una storia,
delle teorie di comunicazione in pratica e
dell’identità integrata in internet;
La resilienza delle cooperative alla
crisi economica sarà esplorata anche in
un’ottica settoriale (banche, assicurazioni,
cooperazione di abitanti e cooperazione allo
sviluppo)
Costruire la conoscenza affronterà il
tema dell’educazione e della formazione
cooperativa.
Il costo di partecipazione all’Assemblea ICA
e ai vari seminari connessi è di 800 Franchi Svizzeri per delegato; per i giovani
cooperatori (30 anni) il costo di registrazione è di 200 Franchi Svizzeri. E’ possibile
prevedere delle registrazioni di gruppo: se si
registrano 10 delegati , l’11° delegato avrà
accesso gratuito ai lavori ; se si registrano
22 delegati, due saranno esonerati dal pagamento della quota di partecipazione .
(per maggiori informazioni : visitare il sito
ICA dedicato: www.capetown2013.coop,
chi fosse interessato a ricevere ulteriori informazioni o a partecipare può contattare
l’Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche
Europee di Legacoop: [email protected].
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Legacoop
>> Cooperative tra professionisti
>> Politiche di coesione
>> Cooperambiente - eAmbiente
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COOPERATIVE TRA PROFESSIONISTI
Legacoop e CNAAL siglano protocollo di intesa per gli agrotecnici
Avviare una collaborazione per diffondere
il modello cooperativo tra gli agrotecnici,
diplomati e laureati, portando a conoscenza il quadro giuridico delle società
cooperative e le esperienze imprenditoriali
già in corso nell’area delle professioni intellettuali.
È quanto prevede un protocollo di intesa siglato il 17 luglio da Giuliano Poletti,
Presidente di Legacoop, e Roberto Orlandi, Presidente del CNAAL, Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici
Laureati- che amplia ulteriormente l’attività
che Legacoop ha intrapreso da tempo per
promuovere la costituzione di cooperative
tra professionisti, in linea con il dettato
della legge 183/2011 che consente l’esercizio in forma societaria, anche cooperativa, delle attività professionali.
Per raggiungere l’obiettivo dell’accordo,
Legacoop e CNAAL convengono di promuovere modelli di aggregazione che, oltre
a favorire le sinergie necessarie per una
migliore competizione nel mercato di riferimento, sviluppino processi di specializzazione dei professionisti e di diversificazione
dell’offerta professionale anche attraverso
il coinvolgimento di professionalità diverse
da quelle di competenza del CNAAL. Da un
punto di vista operativo, Legacoop e
CNAAL provvederanno a predisporre materiale formativo ed a fornire servizi per la
costituzione di società cooperative tra professionisti (atti costitutivi, statuti e regolamenti tipo), riservando particolare
attenzione ai giovani professionisti e alle
donne professioniste.
“La società cooperativa” -ricorda il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti- “può
rappresentare uno dei modelli societari più
adeguati all’esercizio in forma societaria
della professione intellettuale, in considerazione delle sue peculiarità come il voto
pro-capite disgiunto dal minore o maggiore
possesso di azioni sociali, l’impegno personale e diretto del socio, la modesta rilevanza dei soci di capitale nelle scelte
gestionali, il perseguimento dello scopo
mutualistico: la persona, la soddisfazione
dei suoi bisogni e delle sue aspettative
Legacoop
Settori
sono l’obiettivo principale della cooperativa”.
“L’accordo con Legacoop” -sottolinea il
Presidente del CNAAL, Roberto Orlandi“è perfettamente in linea con la nostra attività improntata, come è desumibile dalla
diversificata tipologia dei profili di accesso,
all’interdisciplinarietà ed alla concorrenza,
nonché all’adozione dei più moderni strumenti organizzativi: fra questi, un posto di
rilievo è occupato proprio dalle società cooperative fra professionisti, la prima delle
quali è stata costituita nell’ambito della categoria nel 1993. Con l’intesa di oggi poniamo le premesse per rafforzare il nostro
impegno in tale direzione”.
POLITICHE DI COESIONE
Legacoop conferma al Ministro Trigilia la disponibilità a collaborare
“Siamo pronti a collaborare, sia a livello nazionale che regionale, per consentire un’efficace attuazione dei programmi e ad
assicurare un apporto fattivo della nostra organizzazione per lo sviluppo dell’occupazione, come abbiamo sottolineato anche nei
documenti presentati nel corso della consultazione pubblica delle parti sociali”.
Lo ha ribadito Giorgio Gemelli, Responsabile Progetti Interterritoriali e Mezzogiorno di
Legacoop intervenendo al convegno “Programmazione 2014 - 2020”. Un nuovo dialogo per una politica di coesione condivisa”,
promosso da Unioncamere e svoltosi il 16
luglio a Roma.
Nel corso dell’iniziativa, il Ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, ha illustrato
l’impostazione del nuovo programma europeo, la cui attuazione, metodologicamente
innovativa, prevede: concentrazione tematica, coinvolgimento del partenariato, azioni
di sviluppo finalizzate e legate a risultati attesi, concentrazione delle risorse e semplificazione della governance con un ruolo
rafforzato di governo nazionale in raccordo
con le regioni.
Il Ministro ha inoltre preannunciato che, dopo
la precedente fase di consultazione delle
parti sociali nei quattro tavoli tematici, entro
il mese di settembre si avvierà la procedura
finale per la definizione del previsto “Accordo
di partenariato economico e sociale”.
Territori
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Legacoop
9
COOPERAMBIENTE - EAMBIENTE
Water footprint, “una sfida di
mercato e/o dell’ambiente”
18 luglio 2013 - L’approccio dell’Analisi del
Ciclo di Vita, Life Cycle Assessment applicato
alla Water footprint, impronta idrica, è stato il
tema al centro del seminario di approfondimento organizzato da eAmbiente in collaborazione con Legacoop, il 17 luglio a Roma.
La metodologia innovativa Water footprint è
stata illustrata e analizzata dai relatori: Roberta Ianna, Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare, Alessandra
Bonoli, Università di Bologna, Federico Balzan, eAmbiente Srl, Carmine Massimo Lamanna, DNV Business Assurance in Italia,
Leonardo Becchetti, Next Economia, coordinati da Gabriella Chiellino Amministratore Delegato di eAmbiente Srl e Coordinatore
Scientifico di Città Sostenibile.
La Water footprint è un’evoluzione della più
nota Carbon footprint, l’indicatore relativo alle
emissioni in atmosfera di gas serra e consente di ottenere uno specifico indicatore, riferito ad un prodotto o a un intero processo
produttivo, del consumo di acqua dolce comprensivo sia dell’uso diretto che indiretto.
“Vale la pena conoscere la propria Water footprint” -ha spiegato Leonardo Becchetti,
Primo piano
ACI
Next Economia- “e valutare le politiche aziendali di responsabilità sociale per l’ambiente
attraverso un approccio che vede: le imprese,
multi-stakeholder consapevoli, impegnate attraverso la loro forza relativa; ed i consumatori, in veste di ‘consumattori’ socialmente
responsabili, che votano con il portafoglio o
per auto-interesse lungimirante premiando
consapevolmente le buone pratiche adottate
dalle imprese. È necessario però, ha sottolineato Becchetti, colmare l’asimmetria informativa del cittadino per una interazione
virtuosa tra impresa, ambiente e consumatore.
Sono stati presentati, inoltre, casi aziendali su
come risparmiare acqua in agricoltura da
Mauro Fanin, Cereal Docks, Roberta Trovarelli Legacoop Emilia Romagna e Mirella
di Stefano, Granarolo; e nei servizi Luca
Baracchi, Coopservice.
Mauro Fanin, della spa Cereal Docks, impresa
veneta produttrice di olii da semi di soia e cereali, ha illustrato il “Sistema Green” adottato
per la sostenibilità del sistema agricolo. Luca
Barecchi, Coopservice, impesa cooperativa di
progettazione, erogazione e gestione di servizi integrati alle imprese e alle comunità, ha
illustrato il Progetto per il miglioramento dell’impatto ambientale sui servizi di pulizia, per
il contenimento degli impatti ambientali associati ai processi operativi.
Legacoop
Settori
Roberta Trovarelli, Legacoop Emilia Romagna, ha illustrato alcuni risultati del “progetto Acqua”,
http://www.life-aqua.eu/index.php/it/ilprogetto-aqua (Adoption of Quality water Use
in Agro-industry), che ha l’obiettivo di supportare l’innovazione dei processi produttivi
delle imprese del settore agro-alimentare sul
piano della riduzione dei consumi e degli
sprechi idrici, per dimostrare l’ampio margine
di miglioramento ottenibile, attraverso la promozione di forme innovative di collaborazione
e di confronto fra il settore pubblico e privato,
che mettano a servizio della gestione e preservazione dei beni comuni, l’esperienza di
tutti i protagonisti coinvolti, progetto che vede
anche la partecipazione di Granarolo spa.
Territori
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Settori
>> ANCPL
10
ANCPL
Assemblea Nazionale del settore
delle Cooperative Industriali
L’Assemblea Nazionale del settore delle Cooperative Industriali aderenti all’Ancpl-Legacoop, tenutasi a Imola il 9 Luglio presso la
sede della Coop 3Elle, è stata aperta dalla relazione del Responsabile del Settore Maurizio De Santis.All’Assemblea ha presenziato
il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio
Zanonato, presenti anche il Vice Presidente
del Parlamento Europeo On. Gianni Pittella
ed autorità locali.
Le conclusioni dei lavori sono state di Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop e Alleanza Cooperative Italiane, e Carlo Zini,
Presidente Ancpl - Legacoop.
“Esprimiamo apprezzamento per i risultati ottenuti dal Governo in sede comunitaria” – ha
esordito Maurizio De Santis che si è subito
dichiarato convinto della necessità da parte
di tutti di un cambiamento del “paradigma interpretativo” della situazione economico-sociale nazionale ed europea.
“Trovo più appropriato parlare di transizione e
non di crisi perché ciò ci consente di capire
che si deve andare verso un reale cambiamento e non sperare, superata la crisi, di tornare ad un impossibile status quo. Siamo
entrati nel quarto anno di recessione – ha affermato De Santis – ed i dati che abbiamo
sulle nostre associate ci segnalano una situazione differenziata: dura per le cooperative che operano nel mercato interno, in
particolare nella filiera delle costruzioni; meno
problematica per le cooperative che operano
sull’estero che hanno saputo utilizzare leve
efficaci quali gli investimenti, la ricerca, l’internazionalizzazione e la partecipazione attiva
dei soci”.
Il settore industriale dell’Ancpl – Legacoop
(500 imprese associate, circa 19.000 occupati e 12.000 soci, per un valore della produzione 2012 stimato in 4 miliardi di euro) si
articola in 3 principali gruppi di imprese: il
primo che registra risultati lusinghieri basandosi sull’export; il secondo, variegato, che è in
sofferenza ma sta resistendo alla crisi; il terzo
che, invece, subisce in modo traumatico gli
effetti della crisi perché, tra l’altro, strettamente collegato al settore dell’edilizia.
“Non possiamo dire – ha ribadito con forza il
Relatore – che ci siano nostre imprese tra-
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
volte dalla crisi; tuttavia una parte rilevante è
a metà del guado e si trova in difficoltà anche
forte per il calo degli ordinativi ed i ritardati o
mancati pagamenti”.
Secondo De Santis queste sono le cause più
evidenti delle difficoltà in cui versano le cooperative industriali dell’Ancpl unitamente a
quella che può sembrare una causa astratta,
cioè la “distruzione di fiducia e di un’idea di
futuro”.
“Occorre – ha sostenuto – riannodare i fili
delle reti di fiducia ed in ciò la cooperazione
può giocare, ed in effetti sta giocando, carte
importanti grazie alla sua stessa natura di impresa sociale. Dal riposizionamento delle cooperative serramentiste che si stanno
accorpando diversificando l’offerta, all’apertura verso mercati nuovi quali Brasile, Cina ed
India.
Siamo avvertiti come forza positiva economica e sociale e, infatti, cresce la domanda di
cooperazione.
Tale domanda trova risposte positive pur trattandosi di esempi limitati, spesso a torto non
adeguatamente conosciuti, valorizzati e diffusi.
Ciò anche per quanto riguarda l’assetto giuridico e normativo che non sempre rende
merito al merito e prende atto della realtà
nuova”.
“Mi riferisco alla Legge Marcora e alle normative che consentono di utilizzare gli ammortizzatori sociali in funzione della
capitalizzazione delle imprese. Occorre puntare di più all’obiettivo di creare nuove attività.
Un’utilizzazione intelligente – afferma De
Santis – della Legge 57 del 2001 ex Marcora
combinata con un nuovo utilizzo degli ammortizzatori sociali ha consentito di salvare
migliaia di posti di lavoro, senza particolari
costi e abbattendo vincoli e lacci burocratici.
Il Governo – ha concluso De Santis – valuti la
possibilità, pur nella ristrettezza di bilancio, di
un incremento del fondo e di una fluidificazione delle procedure di attuazione della ex
Marcora che ha dato buona prova di sé in
questi.
Nel suo atteso intervento, il ministro per lo
Sviluppo economico Flavio Zanonato - che
prima di partecipare all’assemblea aveva visitato la cooperativa Sacmi, definendo «affascinante» lo stabilimento di via Selice - ha
affrontato, tra l’altro, la questione Imu: «Penso
che non possa essere applicata ai beni strumentali delle aziende – ha ribadito Zanonato
Territori
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Settori
11
– che possono essere anche un edificio, un
tetto che si mette sopra le macchine e non è
un bene che aumenta di valore». Fare diversamente «significa appesantire l’impresa laddove produce ricchezza», ha aggiunto. «Il
Governo non vuole lasciare le cooperative da
sole – ha concluso poi il ministro – ma impegnarsi in uno sforzo comune perché sono
convintissimo che la cooperazione è e sarà
sempre più protagonista dell’assetto economico e sociale e al centro di un modello di
sviluppo sostenibile». In Italia serve una «condivisione delle responsabilità che è intrinseca
nel movimento cooperativo ma non nel
Paese», ha continuato Zanonato, invocando
un «cambio di mentalità» che deve pervadere
tutt’Italia. In altre parole, «non basta chiedere
al Governo», ha concluso Zanonato «voi cooperatori siete un esempio che va fortemente
imitato», perché la cooperazione rappresenta
un «moltiplicatore di fiducia sociale».
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
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Territori
>> Friuli Venezia Giulia
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FRIULI VENEZI GIULIA
ALTO ADIGE-SÜDTIROL
>> Alto Adige-Südtirol
Agenda 2020, la scommessa sullo
sviluppo dell’economia sociale
Educacoop, concorso sul mondo
delle cooperative
>> Lombardia
Assieme alle associazioni di categoria e agli
altri soggetti del territorio, Friuli Future Forum
promuove tra maggio e luglio un ciclo di incontri per valorizzare l’innovazione nel tessuto
produttivo.
Nati dall’indagine condotta tra le imprese friulane, verranno presentati temi, novità, esperienze e protagonisti italiani e internazionali,
per rispondere alle richieste e alle esigenze
di innovazione e confronto emerse dalle
aziende.
Il prossimo incontro si svolgerà ad Udine, il
25 luglio, in via dei Calzolai 5, angolo via Savorgnana
Orari: 17:30 - 19:00
L’economia sociale rappresenta una delle
priorità della strategia 2020 proprio per la capacità di coniugare crescita e sviluppo, mantenendo particolare attenzione alla coesione e
alla solidarietà sociali. Risorse importanti verranno destinate nella prossima programmazione allo sviluppo e alla diffusione di tale
economia, come motore della crescita sostenibile e integrata delle comunità.
L’incontro, rivolto agli imprenditori, alle associazioni e alle organizzazioni non profit, vuole
lanciare il confronto sulle potenzialità offerte
dall’impresa sociale quale strumento per promuovere percorsi di innovazione sociale finalizzati a creare nuova occupazione e servizi,
volti a rispondere ai bisogni emergenti di un
territorio.
Argomenti
• Social Innovation
• Città intelligenti: innovazione, conoscenza
e capitale umano
• Agenda 2020 – la scommessa sullo sviluppo dell’economia sociale
• Esempi di buone prassi di progettazione
integrata territoriale
Affrontare il tema della cooperazione e divertirsi? Certo che è possibile! Durante l’anno
scolastico 2013/2014 le classi delle scuole
superiori e professionali dell’Alto Adige, del
Trentino e del Tirolo sono chiamate a partecipare al concorso Educacoop, concorso
organizzato dall’Euregio Tirolo-Alto AdigeTrentino in collaborazione con le associazioni
cooperative dei tre territori dell’Euregio.
In una prima fase gli alunni con l’aiuto degli
insegnanti raccolgono informazioni sulla cooperazione per visitare poi una cooperativa locale e realizzare per questa una
campagna pubblicitaria per il rafforzamento dello spirito cooperativistico. Gli studenti possono presentare il loro progetto in
forma di un sito internet, un manifesto, un videoclip, uno spot radiofonico, ecc. e sono
chiamati a consegnarlo entro il 7 febbraio
2014. Le migliori 3 classi per territorio saranno invitate a partecipare alla presentazione finale il 14 maggio 2014 e il vincitore
otterrà un premio di 1.500 Euro.
Professori e classi delle scuole superiori interessate possono iscrivere al progetto
entro il 15 ottobre 2013.
Contatti: Tel.: +39 0471 402026 / Fax +39
0471 405016
E-Mail: [email protected]
Per informazioni dettagliate sullo svolgimento, sui criteri di valutazione e per contatti
e materiale didattico si prega di consultare
www.europaregion.info/educacoop
>> Veneto
>> Toscana
>> Toscana
>> Umbria
>> Campania
>> Puglia
>> Sicilia
>> Nord Sardegna
>> Ravenna
>> Reggio Emilia
>> Rimini
>> Fano
Interverrà
Bruno Busacca, Responsabile delle relazioni istituzionali di Legacoop e coordinatore
del progetto “Cooperative di comunità”.
Per informazioni e iscrizioni
Legacoop FVG
via Cernazai 8
33100 Udine
T. 0432 299214
[email protected]
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
VENETO
Legacoop contro
il femminicidio
Legacoop Veneto, assieme a Cna Impresa
Donna Verona e all’associazione Ve.g.a.
(Veronesi giuriste associate) sostiene “Ferite a morte”, il recital sul femminicidio
scritto e diretto da Serena Dandini in collaborazione con Maura Misiti, la cui prima
tappa veneta sarà a Verona martedì 27
agosto. Appuntamento alle ore 21 al Teatro
Romano, dove lo spettacolo andrà in scena
nell’ambito della seconda edizione di VenerAzioni, il festival musicale al femminile che
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
13
nel Veronese mette in rassegna creatività e
qualità artistica delle donne.
Sul palco, assieme alla Dandini e alla Misiti, si alterneranno donne dello spettacolo,
della cultura, della politica. Già confermate
le presenze di Lella Costa, Orsetta De’
Rossi e Sonia Bergamasco.
“Ferite a morte” rinnova il proprio impegno
a sostegno dei centri antiviolenza: in occasione dello spettacolo infatti l’amministrazione comunale della città scaligera
destinerà un contributo al centro antiviolenza Petra, che gestisce a Verona la casa
rifugio per donne vittima di violenza maschile.
I biglietti per la serata sono già disponibili
al Boxoffice di Verona in via Pallone 16 (tel.
045/8011154) e nei circuiti TicketOne e
Geticket. I costi vanno da un minimo di 13
euro a un massimo 28 euro.
LOMBARDIA
I progetti di Legacoop e Coprat per
la ricostruzione post terremoto
Ad un anno dal sisma che ha colpito i territori dell’Emilia e del basso mantovano, il
Fondo Cooperativo Terremoto Emilia, alimentato dalle donazioni dei cooperatori attraverso l’iniziativa “Un’ora vale due”, finanzia
progetti e interventi in favore delle popolazioni, dei lavoratori e del sistema produttivo.
Riqualificazione urbanistica, riattivazione
della vita socio culturale, inclusione sociale e
lavorativa, sostegno socio assistenziale ed
educativo, salute e benessere, imprenditoria
cooperativa giovanile. Queste le aree d’intervento a cui sono destinate le risorse confluite nel Fondo Cooperativo Terremoto
Emilia, costituito dalle Centrali Cooperative e
dalle Organizzazioni sindacali attraverso l’iniziativa “Un’ora vale due” presentata a giugno
2012, a pochi giorni dal sisma che ha duramente colpito le popolazioni dell’Emilia e del
basso mantovano. Grazie all’impegno dei
tanti lavoratori e soci delle cooperative che
hanno donato l’equivalente di un’ora di lavoro (moltissimi quelli che hanno donato l’intera giornata), è stata superata la cifra di 880
mila euro. Il rapporto sull’utilizzo dei fondi
raccolti è interamente pubblicato sul sito unoravaledue.legacoopemiliaromagna.it dove
è possibile seguire i progetti in corso, prossimamente anche attraverso una sezione
Primo piano
ACI
video.
Legacoop Lombardia è tra i soggetti attuatori
del progetto di start up di imprese cooperative che coinvolge i comuni delle aree di Ostiglia e Suzzara, in provincia di Mantova. Il
percorso tracciato dall’associazione tende
verso l’auto-imprenditorialità cooperativa,
puntando a fornire risposte per intercettare
bisogni sociali insoddisfatti o inadeguati e offrendo soluzioni innovative. Legacoop Lombardia, con fondi propri del movimento
cooperativo, sosterrà le spese di costituzione
e consulenze per la predisposizione di un business plan; amministrazione, gestione contabilità e bilancio per il 1° anno di attività in
convenzione con Nord Ovest Servizi; accesso
al credito, apertura di linee di credito, fidejussioni e garanzie su affidamenti con UNIPOL
Banca e Cooperfidi Italia come partner; formazione manageriale, in collaborazione con
Cesvip/CEREF e Foncoop. La costituzione di
nuove cooperative, oltre ad attivare reti e collaborazioni sul territorio, ha l’obiettivo di non
disperdere la ricchezza costituita dal capitale
umano ma di convogliarla in una nuova cultura imprenditoriale.
Rivitalizzare le aree centrali degli abitati colpiti
dal sisma restituendo alla cittadinanza il centro storico come nucleo identitario della comunità, è invece l’obiettivo del progetto
Unoperquattro a cui aderisce la cooperativa
di produzione e lavoro Coprat, insieme con
Italprogetti, Caire, Cairepro, Centro Cooperativo di Progettazione, Europrogetti, Politecnica,
Tecnicoop e Uteco e con il coordinamento di
Ancpl.
Progettisti, ingegneri e architetti della cooperativa mantovana svolgeranno gli studi di fattibilità nel comune di Quistello, l’unico
lombardo incluso nel progetto. Ricalcando la
logica dell’iniziativa “Un’ora vale due”, l’intervento è realizzato attraverso le risorse del
Fondo a cui si aggiunge, da parte delle cooperative di progettazione ed ingegneria coinvolte, un contributo in termini di ore di lavoro
equivalente a quello finanziato.
Le attività di progetto sono gestite dagli architetti Samantha Olocotino e Patrizi Penitenti, insieme con l’Arch. Francesco
Caprini, socio fondatore Coprat e coordinatore di Legacoop Mantova.
Ai sopralluoghi e incontri sul territorio con le
autorità, seguirà l’elaborazione di uno studio
di fattibilità sul recupero del centro storico
partendo dalla rifunzionalizzazione anche
degli edifici pubblici colpiti dal terremoto. Dalla
Legacoop
Settori
chiesa – “una ferita nel fulcro del paese che
è venuto a mancare, uno degli elementi di
maggiore criticità, non solo fisica ma sociale”
commenta l’Arch. Olocotino – alla pinacoteca, al municipio e all’ex ospedale Carlo
Poma, oggi inagibile, fino al patrimonio edilizio privato, a partire dai negozi sotto i portici
del centro, “spina” commerciale di Quistello
da ripristinare.
Le prime note degli architetti di Coprat citano
la creazione di un nuovo sistema di percorsi
urbani non autoveicolari che metta in rete gli
spazi pubblici esistenti con quelli “nuovi” da
scoprire, recuperare e valorizzare. “La possibilità che dal trauma del terremoto possano
scaturire anche nuove occasioni e opportunità è sicuramente positiva” spiega l’Arch.
Olocotino, riferendosi alla possibile conversione di alcuni edifici con funzioni diverse.
L’obiettivo del progetto sviluppato da Coprat è
quello di recuperare nel rispetto degli spazi
preesistenti, senza creare “un altro centro” o
snaturare il paese di Quistello, cercando di individuare per ogni spazio una o più funzioni
specifiche, riconoscibili e caratterizzanti.
Gli interventi saranno realizzati nel rispetto
delle valenze storico-artistiche degli edifici e
delle relazioni funzionali e socio-culturali del
territorio, con l’ipotesi di mettere in rete la gestione degli spazi culturali e ricreativi anche
con altre amministrazioni comunali, di promuovere azioni collaborative fra gli operatori
commerciali e nuove attività di impresa (start
up). Azioni “immateriali” che rappresentano
la vera anima del progetto ed esprimono pienamente il valore della cooperazione come
bene comune.
TOSCANA
Avviare percorso di riforma delle istituzioni che si occupano di cultura”
Avviare un grande percorso di riforma delle
istituzioni che in Italia si occupano di cultura, accompagnandolo da un robusto afflusso di investimenti. Questo l’appello che
arriva dalle cooperative della cultura e dei
beni culturali di Legacoop Toscana, in occasione dell’assemblea svoltasi l’11 luglio
allo spedalino del Bigallo nel Comune di
Bagno a Ripoli.
La crisi della finanza pubblica e la contemporanea contrazione delle risorse a disposizione degli enti locali sono gli ingredienti
Territori
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Territori
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di uno scenario esplosivo che ha già provocato e che rischia di provocare numerose
vittime, anche tra le cooperative. “L’impegno della Regione si è evidenziato nel non
seguire la moda dei tagli – ha detto stamani
Olmo Gazzarri, coordinatore del protocollo
della cultura e dei beni culturali aderenti a
Legacoop Toscana - ma anche se gli strumenti legislativi sono sufficienti, occorre fare
sì che le strategie territoriali e i benefici fiscali camminino insieme”. “Quello che chiediamo – ha aggiunto Gazzarri – è che le
istituzioni pubbliche verifichino sempre, per
ogni finanziamento erogato, la congruità di
esso rispetto alle realizzazioni effettive e ai risultati che l’intervento ha prodotto”.
“Nell’affrontare il problema della governance
del turismo, le istituzioni, e la Regione in primis – ha detto Riccardo Vannini, responsabile Legacoop turismo e servizi culturali
della Toscana - devono tenere presenti le
esigenze di tutti i protagonisti del settore
perché soddisfarle vuol dire favorire lo sviluppo nel suo insieme. Se vogliamo far questo, la logica secondo cui il turismo va bene
solo quando si riempiono le camere degli alberghi, non può essere l’unica”.
Alcuni strumenti già esistono, come le agevolazioni fiscali per investimenti in cultura e
paesaggio, oppure come le norme in tema
di sponsorizzazioni o di erogazioni liberali
istituite a livello nazionale. “Ma non sono
sufficienti – ha aggiunto Vannini -. Noi siamo
disposti a modificare l’approccio imprenditoriale e inserire forme innovative di gestione
che consentano la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali, ma per investire nel
lungo periodo è necessario che sia introdotto lo strumento della concessione”.
tema della mutualità e dei sistemi locali, ha
voluto sottolineare come il paradigma complessivo dei principi che guida il sistema
cooperativo e quello mutualistico in particolare sia la risposta più efficace ed in armonia con le linea guida della Regione
Toscana in materia di welfare.
La Mutua Insieme Salute Toscana accogliendo senza riserve il Progetto Salute che
Eleonora Vanni, responsabile delle cooperative sociali toscane e vice Presidente
nazionale del settore, ha presentato in un
convegno tenutosi a Firenze proprio per illustrare le caratteristiche di questa realtà
produttiva e le sue potenzialità, si sta impegnando per supportare il progetto stesso a
livello regionale.
“La Toscana ha sempre avuto un sistema
eccellente di welfare –ha dichiarato Chellituttavia l’evoluzione della società in senso
qualitativo, la sua crescita multietnica e la
crisi economica chiedono che anche altri
attori facciano parte di questo sistema. Il
mondo del non profit, e le mutue ne fanno
parte di diritto, è pronto a fare la propria
parte partendo dai principi che hanno sempre ispirato il movimento mutualistico ma
guardando ai rinnovati bisogni delle persone e delle famiglie toscane”.
Nei prossimi mesi il progetto verrà presentato in sede pubblica per precisarne le linee
operative e le ricadute sul territorio regionale e sulle imprese cooperative.
TOSCANA
Si è svolta l’8 luglio presso la sede di Legacoop Umbria la prima riunione del comitato promotore per la creazione di
Generazioni Umbria. L’assemblea costituente, alla presenza del rappresentante di
Generazioni Nazionale Matteo Ragnacci,
ha visto la presenza di cooperatori under 40
che aderiscono a Legacoop. Durante la riunione si sono discussi temi come ricambio
generazionale, staffetta generazionale e necessità dei giovani di mettere in campo la
professionalità e la freschezza che li contraddistingue per attivare politiche attive di
inclusione delle giovani generazioni. Tanti i
temi toccati e le prospettive future come la
Le cooperative sociali supportano
nuovo sistema regionale di welfare
La Mutua Insieme Salute Toscana sposa il
Progetto Salute delle cooperative sociali
aderenti a Legacoop Servizi della Toscana e
si candida come interlocutore principale di
quel settore per supportare sempre più efficacemente il sistema del welfare locale.
E’ quanto è stato dichiarato da Antonio
Chelli, vice Presidente della Mutua che, intervenendo alla Summer School a Siena sul
Primo piano
ACI
UMBRIA
Dai cooperatori under 40
nasce Legacoop Generazioni
Legacoop
Settori
collaborazione con gli attori culturali ed
educativi regionali(scuole/università), le
start up innovative, le problematiche di accesso al credito, le azioni di rinnovamento
tramite un’alleanza generazionale che leghi
l’esperienza con l’intraprendenza. Il modello
cooperativo, soprattutto in Umbria è quello
che ha retto maggiormente alla crisi, puntando su un sistema valoriale che mette al
centro della propria azione il socio ed il territorio nel quale opera. La cooperazione, in
tempi di crisi è stato l’unico settore che ha
visto incrementare l’occupazione dell’8%.
Al termine dell’assemblea è stato votato
l’esecutivo del quale fanno parte Marco
Segoloni (portavoce), Lucilla Morelli,
Sergio Veltrini.
Un grande passo avanti per Legacoop Umbria, che avvia così un processo di confronto tra le componenti generazionali che
la compongono.
CAMPANIA
Caro affitti Imu/Iva su alloggi di
housing sociale, parere di De Luca
Il Vice Ministro Vincenzo De Luca ha incontrato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’Assessore all’Urbanistica
del Comune di Salerno, Domenico De
Maio, il Presidente di Legacoop Campania,
Mario Catalano e il Responsabile di Legacoop Campania Abitanti, Mario Mosella per
analizzare le problematiche inerenti un tema
sociale di particolare importanza: alloggi in
affitto permanente e a termine in Campania.
Nel corso della discussione è stato affrontato
il tema degli affitti troppo alti che dovrebbero
gravare sui soci delle cooperative a causa del
finanziamento inadeguato concesso dalla
Regione Campania, che copre in misura ridotta il costo dell’intervento e non le percentuali di costo previste dalla legge 21/2001.
Un problema che riguarda migliaia di alloggi
in tutto il territorio regionale; soltanto a Salerno sono 480 quelli interessati.
Si è affrontato, inoltre, la questione della riduzione dell’IMU e dell’IVA sugli alloggi di
housing sociale che Legacoop propone quale
obiettivo della prevista riforma della fiscalità
immobiliare. I rappresentanti di Legacoop
Campania, insieme all’Assessore De Maio,
hanno sottoposto al Vice Ministro, le se-
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15
guenti proposte: trasformazione della locazione permanente in locazione a termine a
10 anni, trascorsi i quali il socio diventa proprietario dell’alloggio; adeguamento del finanziamento, utilizzando i fondi non spesi
dalla Regione; applicazione dell’aliquota
agevolata e delle relative detrazioni relativamente all’IMU; riduzione dell’IVA dal 10%
al 4% sui fitti. Il Vice Ministro - delegato in
un recente incontro MIT-ANCI a sviluppare
una piattaforma di proposte sull’housing
sociale entro il 31 agosto - ha espresso la
propria disponibilità a mettere in atto tutte le
azioni possibili per soddisfare le richieste
avanzate, considerata la grave crisi economica che attraversa il Paese e l’importanza
sociale del comparto.
A LIRATV il Sindaco sull’IMU ha detto: “Tra
i tanti aspetti demenziali della legge sull’IMU, ci sono anche le previsioni di pagamento come doppia casa per alloggi
realizzati e dati in fitto o per alloggi realizzati
nell’ambito di programmi di housing sociale. Stiamo cercando di eliminare queste
anomalie e stiamo cercando di affrontare
anche il problema del trasferimento in proprietà, ovvero la possibilità di riscattare immobili realizzati da cooperative; un
problema sollevato, ad esempio, a Fuorni,
dove abbiamo inaugurato un blocco di circa
50 appartamenti”.
PUGLIA
Legacoop all’ItalCamp
per l’occupazione giovanile
La disoccupazione giovanile è il dramma di
questa attuale fase recessiva: servono proficue politiche attive del lavoro e l’attuazione
di una riforma a sostegno dell’occupazione,
per migliorare la creazione di posti di lavoro
in Italia. Anche alla luce della integrazioni
alla riforma Fornero, da parte dell’attuale
ministro del Lavoro, Enrico Giovannini.
E’ il leit motiv della tavola rotonda, organizzata a Bari, martedì 16 luglio, nell’ex Palazzo delle Poste, da ItalCamp Puglia,
ovvero il network nazionale che unisce 70
Università italiane con Istituzioni e Imprese
Paese, dal titolo “Nuove politiche attive
del lavoro”. Per l’occasione, anche Legacoop Puglia tra i principali attori in tema di
sostegno attivo, promozione e supporto alPrimo piano
ACI
l’occupazione giovanile.
La Lega delle cooperative pugliesi è oggi,
più che mai impegnata, nel favorire la nascita di una nuova impresa cooperativa, soprattutto di tipo giovanile, come ha
sottolineato un referente Legacoop Puglia,
Massimiliano Maggio, ai margini dell’incontro.
La Regione Puglia ha investito molto in
tema di politiche attive, anche con il supporto di associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria: il programma Bollenti
Spiriti (che finanzia start up giovani e innovative pugliesi) è un esempio unico in Italia
e già imitato fuori dai confini regionali. “Ma
serve il sostegno di tutti, Legacoop Puglia
compresa”, spiega il presidente della Lega
delle cooperative pugliesi, Carmelo Rollo.
L’impegno di Legacoop Puglia, come ha
chiarito Maggio ai tanti ragazzi presenti all’incontro, si muove su un duplice fronte:
promozione di nuova impresa, anche attraverso forme concrete di sostegno, da parte
di tecnici esperti, all’accesso ai finanziamenti pubblici; nonché supporto a coloro
che un lavoro lo hanno perso e che posso
trovare una rete di salvataggio con l’applicazione della, cosiddetta, legge “Marcora”
(dal nome del ministro Giovanni Marcora del
Governo Moro, nel 1974, che sostituisce
l’assistenzialismo con la promozione di
nuove imprese per salvaguardare l’occupazione), la n.49 del 1985.
All’incontro, moderato da dal vice Caporedattore del Corriere del Mezzogiorno, Angelo Rossano, hanno partecipato, tra gli
altri, l’assessore regionale pugliese alle Politiche giovanili, trasparenza e legalità della
Regione Puglia, Guglielmo Minervini, la
delegata ItaliaCamp dell’ Università di Bari,
Angela S. Bergantino, l’assessore alle
Politiche sociali, solidarietà, salute, servizi
alla persona, famiglia del Comune di Bari,
Francesco Lacarra, il coordinatore ItaliaCamp Puglia, Antonio Scalcione. Hanno
preso la parola anche altri importanti referenti delle principali associazioni di categoria pugliese, del mondo accademico e
professionale e del mondo dell’impresa.
Nel corso dell’incontro sono state, inoltre,
presentate la 3° edizione de “La tua idea
per il Paese”, concorso promosso dall’Associazione ItaliaCamp e patrocinato dalla
Presidenza del Consiglio dei Ministri (in collaborazione con oltre 70 Università italiane,
Legacoop
Settori
tra le quali i 5 atenei pugliesi) e la missione
negli Stati Uniti “UsaCamp”, che si svolgerà
dal 9 al 16 novembre 2013 tra Washington
e New York, con lo scopo di presentare le
migliori idee di business e di policy che
emergeranno dal concorso ad Istituzioni,
stakeholders e investitori internazionali.
Tra tutti i progetti che perverranno al concorso e verranno caricati sul sito internet
www.italiacamp.it entro il 5 agosto 2013 da
Università, Associazioni e Fondazioni, un
autorevole comitato scientifico selezionerà i
migliori che saranno presentati nel corso
della prima missione internazionale di ItaliaCamp “UsaCamp”.
SICILIA
In Legacoop nasce Dipartimento
Green Economy
Si è riunita il 16 luglio la direzione regionale
di Legacoop Sicilia. L’organismo ha discusso le linee dei PAES, i Piani di Azione
Energia Sostenibile in corso di redazione in
Sicilia, nell’ambito del cosiddetto Patto dei
Sindaci. “Si tratta – ha detto il presidente
regionale Elio Sanfilippo – di un’opportunità importante di sviluppo anche per il rilancio dell’economia isolana che potrà
creare nuova occupazione e la nascita di
nuove cooperative”.
Per questo motivo e per rafforzare l’attenzione di Legacoop sulla Green Economy, la
direzione ha deciso di costituire un nuovo
dipartimento di lavoro e di affidarne la guida
a Pino Gullo, già responsabile del settore
agroalimentare e attualmente a capo di Legapesca Sicilia.
Nella sua relazione, Pino Gullo, oltre ad
esplicitare “le notevoli occasioni di lavoro
per le coop esistenti in direzione della qualificazione ambientale ed energetica nell’ambito dei PAES”, ha illustrato le
connessioni di questi Piani con la programmazione europea 2014 – 2020 e le risorse
comunitarie ancora disponibili sulla programmazione 2007 – 2013”. “Solo per i
PAES – ha detto Gullo – la BEI, Banca Europea per gli Investimenti, ha messo a disposizione la possibilità di accendere mutui
decennali per oltre 5 miliardi di euro, mille
euro per ogni abitante dell’isola. Risorse
che vanno ad aggiungersi ai cinque fondi
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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comunitari che costituiscono la dotazione
finanziaria della prossima programmazione
europea”.
Alla direzione hanno preso parte come relatori esterni: Antonello Pezzini, componente del CESE (Comitato economico
sociale europeo e responsabile della Task
Force per le Energie Rinnovabili della Presidenza della Regione); Salvo Lupo (referente della Presidenza della Regione per il
Patto dei Sindaci); e l’Ingegnere Salvatore
Cocina, Energy Manager della Regione Sicilia. La direzione ha deciso di lavorare per
l’elaborazione di alcuni PAES di specifico interesse delle cooperative siciliane: riqualificazione e risparmio energetico delle Coop
di Abitazione; filiera delle biomasse, da residui agricoli e della forestazione produttiva;
formazione di nuove figure professionali
quali Energy Manager e SECEM (certificatori di qualità energetica); diffondere attraverso la rete cooperativa nuove tecnologie
finalizzate da un lato alla sostenibilità ambientale dall’altra al risparmio energetico e
all’efficientamento dei servizi alla persona
attraverso metodi come la telemedicina.
NORD SARDEGNA
Presentato il centro Servizi Integrato di Legacoop
Si è tenuto venerdì 5 luglio ad Olbia presso la
Sala Congressi del Museo Archeologico la
presentazione del Centro Servizi Integrato di
Legacoop Nord Sardegna.
Presente una buona rappresentanza delle
cooperative associate, del settore socio-sanitario, servizi, agroindustria, pesca ed acquacoltura; presenti delegazioni territoriali di
Confindustria con Giuseppe Contu, Confcooperative con Gavino Soggia, AGCI Gallura con Filippo Sanna, Confartigianato con
Primo piano
ACI
Federico Fadda, Confcommercio con Ninu
Seu, CISL con Mirko Idili e Alberto Farina,
il CSL territoriale con Sanna e Veraldi.
Presenti anche rappresentanti degli Enti Locali e del sistema bancario locale.
In apertura il Presidente di Legacoop Sardegna Benedetto Sechi ha rappresentato la
necessità di rafforzare l’economia cooperativa nel territorio della Gallura, sia nei settori
tradizionali sia dando vita a nuove attività; ha
affermato l’importanza dell’azione di Legacoop di creare un presidio forte di servizi e
rappresentanza sul territorio, condizione essenziale per il consolidamento delle attività
esistenti e per la creazione di nuove.
Il Sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, oltre
a portare il saluto della città è entrato nel merito e ha lasciato una precisa consegna a Legacoop: un invito forte ed accorato a creare
impresa e spazi di lavoro in città ed in Gallura, con particolare attenzione per una generazione di giovani che non trova risposte
adeguate alle proprie aspirazioni e talenti.
Giancarlo Ferrari, Direttore di Legacoop
Nazionale, ha presentato la piattaforma tecnologica al servizio delle cooperative di Legacoop: a partire dall’informazione, un
quotidiano on line finalizzato a propagare informazione dalla rete e nella rete associativa
a tutti i livelli; e poi un sistema di servizi garantito a tutte le cooperative su base territoriale e un patto associativo forte:
rappresentanza, start up d’impresa, assistenza sindacale, assistenza in materia fiscale, contabile, societaria, lavoristica,
ambiente, sicurezza, innovazione e progetti.
Gian Mario Garrucciu, consulente di Legacoop Nord Sardegna, ha evidenziato la necessità e l’utilità di conoscere in modo
adeguato e personalizzato il fabbisogno delle
cooperative del territorio, condizione indispensabile per mettere in campo servizi utili,
efficaci e specialistici; il sistema dei fornitori è
costituito dalle società in house del sistema
territoriale Legacoop, CEIS e REMARTE, e da
un gruppo di professionisti convenzionati, in
grado di erogare servizi in materia di: start up
d’impresa cooperativa, contabilità consulenza
del lavoro, finanza agevolata, garanzia fidi, business plan, formazione, organizzazione
aziendale, comunicazione, qualità, assistenza
legale; questo sistema dei servizi ha alla sua
base un forte rapporto fiduciario con i fornitori
dei servizi stessi.
Monica Cugia della Camera di Commercio
di Sassari ha fornito dati puntuali sul quadro
Legacoop
Settori
macroeconomico del sistema imprenditoriale
del Nord Sardegna; ha evidenziato come, nel
crollo del PIL tra il 2005 e il 2013, il Nord Sardegna si sia attestato al -0,9%, a fronte del 1,3% in Sardegna e del -1,8% come dato
Italia; quanto al valore aggiunto a prezzi correnti, il contributo del Nord Sardegna all’economia dei settori produttivi rappresenta il
30% del totale Sardegna; nella Provincia di
Olbia Tempio la disoccupazione giovanile oggi
è diminuita del 17,6% sul 2011, mentre nello
stesso periodo è aumentata del 3,1% nella
Provincia di Sassari; quanto ai dati sulla cooperazione, le cooperative attive nel Nord Sardegna sono passate da 470 a 738 nel
periodo 2000-2013, e nello specifico da 346
a 543 nella provincia di Sassari e da 124 a
195 in quella di Olbia Tempio.
Carlo Marcetti, Docente Universitario, ha affrontato una disamina del sistema complessivo dell’offerta turistica nel Nord Sardegna,
ravvisando elementi di forte criticità tali da
mettere a rischio posti di lavoro e aziende; ha
poi riservato alla platea dei cooperatori ed
ospiti presenti un appassionato elogio della
conoscenza applicata alla creazione di lavoro,
e più in generale allo stile complessivo dello
stare ed agire in questa società; ha anche
energicamente invitato tutti, ospiti e cooperatori e dirigenti di Legacoop, ognuno per la
sua parte, a mettersi in discussione, ed a
mettere in discussione modelli di sviluppo e
stili imprenditoriali, quale condizione necessaria per una discontinuità lavorativa, professionale e sociale.
Riccardo Barbieri, Direttore di Fidicoop Sardegna, il consorzio fidi unitario del sistema
cooperativo in Sardegna, ha evidenziato come
il sistema del credito in Sardegna sia sostanzialmente bloccato; ha posto l’esigenza di una
nuova finanza e di un nuovo credito, come
equity, strumenti di capitalizzazione, microcredito, fondi rischi dedicati e azioni di distretto; ha inoltre descritto gli strumenti per
le cooperative: start up capitale e finanziamenti, sviluppo, consolidamento: capitale e
finanziamenti; progetti speciali: innovazione,
internazionalizzazione, energia; progetti di integrazione e fusione: capitale e finanziamenti
ha poi illustrato l’attività del Consorzio stesso
in favore dei suoi 600 soci, i 162 ml € affidamenti garantiti al 2012, ed i 78 ml € garanzie in essere: in sostanza, il quarto confidi
sardo per volumi.
In chiusura, Claudio Atzori, Presidente regionale di Legacoop, ha richiamato tutti a d
Territori
Imprese
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Territori
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uscire dalla logica dell’approccio alla crisi
economica come modello di riferimento per il
proprio lavoro; ha espresso soddisfazione per
i contenuti emersi nella manifestazione e ha
sottolineato la responsabilità che Legacoop
con questa iniziativa assume nel territorio e
di come, in questo momento ma anche in
futuro, sia necessario rendere conto alle
cooperative ed ai cooperatori delle proprie
iniziative e dei propri progetti.
RAVENNA
“RIPARTIAMO!” Idee e progetti per
un’economia giusta
Si è tenuta il 12 luglio, al CinemaCity di Ravenna ‘RIPARTIAMO! Idee e progetti per
un’economia giusta’, l’assemblea annuale
delle cooperative associate a Legacoop Ravenna. Dopo il saluto del sindaco di Ravenna,
Fabrizio Matteucci, è intervenuta Elena
Zannoni Vicepresidente di Legacoop Ravenna, che ha illustrato i dati di consuntivo
2012 delle cooperative associate. Ha poi
preso la parola il presidente di Legacoop Ravenna Elio Gasperoni per la relazione centrale dell’assemblea nella quale ha
approfondito la situazione economica attuale
e suggerito, in accordo con il titolo scelto per
l’evento, alcune linee strategiche per ‘ripartire’.
«Chi ci conosce – ha esordito Gasperoni –
sa bene che la cooperazione non si scoraggia di fronte alle difficoltà, che sappiamo resistere e che manteniamo caparbiamente
viva la fiducia in un futuro che vogliamo più
giusto e più equo. Il movimento cooperativo
rivendica politiche forti e innovative, un’idea
di sviluppo che superi i limiti di un rigorismo
senza prospettive, ma senza tornare all’epoca della spesa pubblica allegra. Non abbiamo molto tempo: occorre una crescita
Primo piano
ACI
fondata su riduzione del debito pubblico,
contenimento della spesa corrente favorendo
quella per investimenti in infrastrutture, una
politica fiscale che premi i redditi da impresa
e da lavoro, una ristrutturazione della pubblica amministrazione. E anche su una nuova
vicinanza alla cultura d’impresa: perché il lavoro si crea solo se le aziende restano sul
mercato e possono godere di un ambiente
favorevole alla crescita. Le imprese non sono
un incidente della storia. Al contrario, sono il
motore dello sviluppo».
In merito a cosa dovranno fare le associate
a Legacoop nel prossimo futuro per potere
‘ripartire’, Elio Gasperoni ha sottolineato che
«la crisi e la competizione in atto impongono
un rafforzamento patrimoniale e uno sforzo
aggregativo che ci permetta di essere presenti nel mercato con maggior forza organizzativa e finanziaria. Nella Conferenza
programmatica di Legacoop proporremo ai
cooperatori, alle Istituzioni e alle parti sociali
i progetti che riteniamo essenziali per la crescita della nostra provincia e della nostra regione e per formulare proposte capaci di
superare le incrostazioni e le rendite di posizione che per troppo tempo hanno bloccato
lo sviluppo del Paese».
A Parere del presidente di Legacoop Ravenna un punto di forza per il rilancio dell’economia cooperativa del nostro territorio è
il progetto Legacoop Romagna. «La profondità della crisi che stiamo attraversando impone alla nostra associazione di migliorare la
qualità della rappresentanza sindacale, rendendola più aderente alle trasformazioni del
sistema territoriale e dell’assetto imprenditoriale e istituzionale. Molte cooperative associate hanno dimensioni e interessi che
trascendono il mero confine provinciale. È indispensabile una moderna struttura di rappresentanza che offra servizi sempre più
qualificati e un sostegno sindacale capace di
coprire ambiti non locali. È per questo motivo
che gli organismi dirigenti delle leghe della
provincia di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini
hanno lanciato il progetto di costituzione di
Legacoop Romagna, che si concretizzerà a
partire dal primo gennaio 2014. La nuova
Associazione sarà rappresentata da un unico
Presidente e riunificherà le tecnostrutture
esistenti, dotandosi di una direzione unitaria
e di responsabili settoriali, la cui operatività
sarà interprovinciale».
In merito ai dati illustrati dal Vicepresidente di
Legacoop Ravenna, Elena Zannoni, va sot-
Legacoop
Settori
tolineato come nel 2012 il numero delle associate è aumentato di 5 unità, mentre le posizioni associative hanno raggiunto il numero
di 179.658 (più 2,2 per cento). «Di contro ha
spigato Elena Zannoni – il numero degli occupati si presenta per la prima volta in calo:
meno 0,9 per cento. E al netto delle nuove
associate questa diminuzione raggiunge il
2,6 per cento. I dati 2012, infatti, soprattutto
se si esaminano i valori economici, risente
fortemente della presenza di nuove associate
di dimensioni ragguardevoli: per esempio, il
valore della produzione, che in assoluto aumenterebbe dell’1,4 per cento, se prendiamo in esame la performance delle sole
cooperative già operative nel 2011, registrerebbe una contrazione del 2,4 per cento. In
questo modo, la percezione è che il 2012 sia
stato un anno difficile anche per la cooperazione, che però continua a resistere alla congiuntura negativa registrando un minor
numero di crisi aziendali rispetto alle altre
forme di impresa. Ciò unicamente per le proprie caratteristiche di solidità e patrimonializzazione e per le riserve indivisibili, che in
diversi casi sono state utilizzate per coprire le
perdite».
Dopo l’intervento del presidente di Legacoop
Ravenna, si è svolta una tavola rotonda, coordinata dal vicedirettore Tg3 Giuliano Giubilei, a cui hanno partecipato, oltre allo
stesso Gasperoni, il presidente della Regione
Emilia-Romagna Vasco Errani, il Capo Economista di Nomisma Sergio De Nardis e il
presidente di Legacoop Emilia-Romagna
Paolo Cattabiani. Il presidente della Regione, dopo avere illustrato quali investimenti
l’ente ha in previsione di effettuare, soprattutto nel campo delle infrastrutture, ha insistito sulla necessità di «costruire un nuovo
patto sociale, che sia basato su un nuovo
modo di operare della pubblica amministrazione e su una nuova responsabilità fiscale.
Inoltre, va riattivato il circuito virtuoso degli
investimenti: la flessibilità che abbiamo ottenuto dopo avere rispettato le indicazioni dell’Unione europea va ‘spesa’ non per abolire
l’Imu o mantenere l’Iva, ma per favorire il
credito alle imprese. È venuto anche il momento di puntare su alcuni settori trainanti
per il futuro: penso alle scienze della vita, alle
nanotecnologie, al settore della biomedicina». Dal canto suo, il presidente regionale
di Legacoop, Paolo Cattabiani, partendo dal
dato che segnala un calo vistoso dei fatturati in alcuni settori e dalla consapevolezza
Territori
Imprese
Sondaggio
Territori
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che si sono verificato cambiamenti irreversibili nelle logiche dei mercati, ha posto l’accento sull’esigenza che il sistema Legacoop
capisca come misurarsi con la nuova situazione. «Ci sono cose che dobbiamo fare noi:
dobbiamo approfittare di questo passaggio,
che è molto stretto, per procedere a integrazioni, selezioni, accorpamenti al fine di riposizionarci. In sintesi, dobbiamo riorganizzare
le forze che ci sono per costruire qualcosa di
nuovo: abbiamo le intelligenze per farlo».
Cattabiani ha anche affrontato uno dei temi
più importanti tra quelli che vedono impegnato il sistema Legacoop, il nuovo welfare.
«In un momento in cui c’è una domanda crescente di servizi e risorse calanti possiamo
trovare il modo di allargare le maglie del welfare e impedire che aumenti la fascia degli
‘esclusi’. Penso che serva una ‘mutua dei
cittadini’, che fornisca riposte in alcuni servizi
ai quali il pubblico fa fatica a dare risposte,
come per esempio le cure specialistiche o
quelle odontoiatriche. Questo si può fare grazie al metodo dello scambio mutualistico: e
qui noi possiamo mettere in campo un’offerta di qualità come quella di Unipol».
Sergio De Nardis, Capo Economista di Nomisma, ha sintetizzato gli scenari economici
del nostro paese e su quali saranno le forze
in campo: «ho fiducia sulla capacitò competitiva della manifattura, anche se siamo ancora assenti su alcuni settori strategici e
nuovi. Ma è importante avere il coraggio di
fare un salto di competitività ed efficienza,
anche in quei settori che non sono sottoposti a concorrenza diretta». Il presidente di Legacoop Ravenna, Elio Gasperoni, dal canto
suo ha ripreso alcuni temi della sua relazione, soffermandosi sui progetti strategici:
«Tra le priorità progettuali dobbiamo avere
come intercettare le merci nel porto di Ravenna, capire come si sta sviluppando il settore delle costruzioni, creando aziende con un
dimensionamento credibile sia per le opere
pubbliche nazionali sia per il mercato internazionale, e individuare in che modo la cooperazione di domani riuscirà a finanziarsi».
REGGIO EMILIA
Ottava edizione del Mic, la Scuola di
alta formazione di Legacoop
Sono aperte da alcuni giorni le iscrizioni all’ottava edizione del Mic, la Scuola di Alta forPrimo piano
ACI
mazione progettata da Legacoop Reggio
Emilia, Modena e Parma con il contributo organizzativo e scientifico di Quadir.
“Nelle sette precedenti edizioni del progetto
– spiega Raffaella Curioni, presidente di
Quadir - sono stati coinvolti complessivamente 150 manager cooperativi, per un totale di 30 giornate d’aula e 200 ore di
formazione per anno. Si è trattato di un percorso di apprendimento e sviluppo individuale
e di gruppo, che ha coinvolto dirigenti e quadri di impresa cooperativa che ricoprono ruoli
di responsabilità all’interno delle imprese in
cui operano e che hanno manifestato elevato
potenziale di sviluppo. Per queste persone –
prosegue Raffaella Curioni - il Mic ha rappresentato un’occasione unica di analisi e confronto per ridefinire e attualizzare valori e
logiche di sviluppo che riguardano tutta la
cooperazione. Ciò grazie anche a docenti e
testimonianze “eterodossi”, a momenti di
confronto e discussione aperti, a promozione
di ricerca originale, alla creazione di strumenti
e reti di comunicazione interna al gruppo dei
partecipanti, finalizzati allo scambio di idee in
forma non istituzionale.”
Target di riferimento del Mic sono i dirigenti, i
manager ed i quadri intermedi delle cooperative e delle aziende da queste controllate.
Altro target è costituito da dirigenti e funzionari di Legacoop e degli enti collegati. Elementi comuni a tutti sono la giovane età
(tendenzialmente under 40), l’elevato potenziale di crescita, la motivazione individuale allo
sviluppo professionale.
Per Simona Caselli, presidente di Legacoop
Reggio Emilia, “il Mic è una delle iniziative più
importanti e significative della cooperazione,
con il suo obiettivo di favorire i processi di apprendimento e crescita manageriale e professionale di dirigenti e dei quadri delle
cooperative (e delle società collegate) e di Legacoop, fornendo loro strumenti conoscitivi
per leggere una realtà complessa come
quella in cui agiscono le imprese cooperative,
e strumenti di ragionamento per interpretarla”.
Il Mic eroga formazione in via diretta e favorisce l’apprendimento in via indiretta, e organizza e gestisce interventi formativi in aula,
on the job e a distanza. Questi interventi formativi sono orientati a sviluppare le capacità
di apprendimento ed autoapprendimento dei
singoli, e la loro capacità di fare network. A
questo scopo l’offerta il Mic prevede un rapporto che dura nel tempo, fatto di seminari,
Legacoop
Settori
aggiornamenti, incontri ad hoc, supporto e
rete, anche in via diretta fra gli stessi partecipanti. A supporto dell’azione formativa MIC
organizza e gestisce un’autonoma attività di
ricerca, volta a fornire contenuti originali e
specifici. Il Mic rappresenta una opportunità
per i singoli, sia dal punto di vista dei contenuti offerti che della rete relazionale e sociale
attivate. Si tratta di una opportunità di alto
profilo, posizionata ai migliori standard nazionali ed europei.
Il corso si svilupperà in 30 giornate, articolate
in varie aree: strategia, gestione e cultura
d’impresa, strategia, gestione e cultura dell’impresa cooperativa:, evoluzione degli scenari politici, economici e sociali, sviluppo
individuale. Le lezioni saranno tenute da docenti ed esperti del MIP (Politecnico di Milano)
e delle Università Bocconi di Milano (Dipartimento di Storia economica e di Strategia), di
Bologna,Ferrara, Modena e Reggio Emilia e
Parma. Il corso inizierà il 4 ottobre 2013 per
chiudersi il 9 maggio 2014, e si svolgerà a
Reggio Emilia, Modena e Parma.
RIMINI
Assemblea annuale cooperative
di Legacoop
L’Assemblea Annuale delle cooperative associate Legacoop della provincia di Rimini
svolta l’11 luglio al Palazzo del Turismo a Riccione, ha visto una partecipazione nutrita dei
cooperatori riminesi e dell’area romagnola e
un dibattito serrato sui temi dell’innovazione,
delle strategie delle PMI per affrontare i pesanti effetti della crisi economica e dare una
prospettiva alle imprese ed all’occupazione.
All’Assemblea hanno portato il saluto ed il
contributo, il Sindaco della città ospitante
Massimo Pironi, il Segretario Generale della
Camera di Commercio di Rimini dott. Maurizio Temeroli e all’evento ha partecipato il VicePrefetto di Rimini Dott. Giuseppe Puzzo.
Territori
Imprese
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Territori
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La relazione del Presidente Legacoop Rimini Giancarlo Ciaroni ha svolto un’analisi impietosa sullo stato dell’economia
locale, passando poi all’esame degli andamenti settoriali della cooperazione riminese
che a fronte di grossi sacrifici riesce ancora
a mantenere i livelli occupazionali, ma con
una situazione di accentuate difficoltà particolarmente nei settori Abitazione/Costruzioni ed Autotrasporto.
Ciaroni ha sottolineato alcuni aspetti e criticità che caratterizzano il nostro sistema produttivo ed in particolare: i limiti dimensionali,
la limitata capacità di internazionalizzazione,
la scarsa propensione all’innovazione.
La relazione ha altresì evidenziato le positive
azioni promosse dalle cooperative del territorio per rimettersi in gioco e “Conquistarsi
il Futuro”:
Sviluppo di attività nel campo delle energie
rinnovabili, fotovoltaico, biomasse; Creazione di “Reti di Impresa” per realizzare alleanze, integrare le imprese, far crescere la
massa critica e le sinergie ottimizzando
l’uso delle risorse e delle competenze: nel
settore delle costruzioni per intervenire nella
riqualificazione edilizia (risparmio energetico, antisismica, rigenerazione urbana) nel
settore ambientale fra le cooperative sociali
nella logistica e nei trasporti.
Ciaroni ha inoltre rimarcato come per far ripartire l’economia sia necessario una svolta
negli indirizzi di politica economica del Governo per sostenere gli investimenti, la possibilità per gli Enti Locali virtuosi di uscire
dalle strette maglie del Patto di Stabilità, il
pagamento alle imprese dei debiti della
Pubblica Amministrazione e da parte del sistema bancario la riapertura del credito alle
imprese.
La relazione ha inoltre sottolineato l’importanza di alcune azioni per invertire il ciclo:
Semplificazione burocratica che renda
compatibili i tempi dell’economia con quelli
amministrativi-burocratici;
Riduzione del carico fiscale del lavoro e
delle imprese che realizzi maggiore equità;
Difesa della Legalità in risposta alla illegalità ed ai preoccupanti fenomeni di espansione della criminalità organizzata
Il Direttore Scientifico di SWG Enzo Risso
nella sua relazione ha approfondito le pro-
Primo piano
ACI
blematiche relative allo scenario più generale, dalla crisi del sistema paese, alla crisi
di fiducia del sistema bancario, alla crisi che
è anche e soprattutto una crisi delle classi
dirigenti.
L’intervento conclusivo è stato svolto da
Igor Skuk, Direttore di Legacoop Emilia
Romagna.
FANO
Il premio Pesceazzurro ai giovani attori della scuola Giovanni Paladino
Il Sardone argentato, il simbolo del premio
Pesceazzurro giunto alla terza edizione, è
stato consegnato il 14 luglio, nel cinema
teatro Politeama di Fano (Pu), ai ragazzi che
hanno frequentato il Laboratorio teatrale
dell’Istituto comprensivo statale “Giovanni
Paladino” e che hanno presentato, durante
la serata cui ha partecipato anche il comico
Paolo Cevoli, lo spettacolo “Non nel mio
piatto, grazie!”. Una celebrazione in chiave
francese della sardella, del sardoncino e
dello scottadito, insomma di tutto il pesceazzurro, della sua valorizzazione e a sostegno della pesca sostenibile. “I contenuti del
lavoro di questi giovani – ha detto Marco
Pezzolesi, amministratore unico di Pesceazzurro – è la motivazione dell’assegnazione del premio. La loro rappresentazione
Legacoop
Settori
ha creato in noi la stessa emozione che ci
ha dato l’espressione della solidarietà da
parte della città di Fano quando siamo stati
vittime dell’incendio doloso, nel giugno
2010”. E proprio alla rinascita del Pesceazzurro dopo quel fatto, come è stato sottolineato da Pezzolesi, “rimasto ancora senza
colpevoli”, è dedicato il premio. Il riconoscimento è stato consegnato ai giovani attori,
coordinati dalle insegnanti Cristina Diotallevi e Annamaria Pierini, supportate
da Sandro Fabiani, anche dall’assessore
provinciale alla Pesca, Renato Claudio
Minardi, e da quello comunale all’Urbanistica, Mauro Falcioni, che non si sono
sottratti all’ironia di Cevoli, il famoso “assessore alle Varie ed eventuali Cangini“. Il
comico di Riccione, con alle spalle una famiglia che gestiva un piccolo albergo, ha ricordato che il suo primo lavoro è stato
proprio quello della ristorazione. Al Pesceazzurro, che Cevoli aveva già conosciuto
prima dell’incendio, “ante Nerone”, il comico ha fatto i migliori auguri per proseguire con successo nelle attività. A lui,
Pezzolesi ha consegnato il simbolo di Fano,
la rappresentazione del Lisippo. Nella serata, presentata da Ciro Montanari e a cui
è intervenuto Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche, è stata raccolta un’offerta a favore
dell’associazione Fanocuore onlus, le cui
attività sono state illustrate dalla segretaria
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
>> AIRCES
20
AIRCES
>> Abitcoop
Pubblicato il bando per l’assegnazione Premio QuadroFedele 2013
>> Pazlab
Airces, l’Associazione Italiana Revisori Legali dell’Economia Sociale, col patrocinio di
Legacoop e la collaborazione di Coopfond,
lancia il Premio Quadrofedele al miglior bilancio d’esercizio (giunto alla 15° edizione)
e al miglior bilancio sociale (giunto alla 14°
edizione) relativi al 2012 e rivolti alle cooperative aderenti a Legacoop.
Obiettivo principale del Premio Quadrofedele è quello di favorire e premiare la redazione dei bilanci di esercizio e dei bilanci
sociali, caratterizzati dalla trasparenza, leggibilità e completezza, e da una efficace
veste grafica e illustrativa; saranno inoltre
considerate la diffusione e le tecniche di
presentazione e illustrazione ai soci nell’ambito della Assemblea di Bilancio.
Nello stesso Bando sono riportati gli obiettivi del Premio, i criteri di valutazione, la
composizione della Giuria e altre utili informazioni, oltre alla scheda da allegare alle 2
copie dei vari tipi di Bilancio, in caso di partecipazione.
Tutto il materiale deve essere inviato alla
sede dell’AIRCES a Bologna entro il 1 Ottobre 2013.
Per informazioni: [email protected]
>> Unieco
>> Cantina Tollo
>> La Betulla
>> Enercoop
>> Almaverde Bio
>> Verona 83
>> Coop Frassati
>> Coop Marostica
>> Cooperativa Charta
>> Legacoop
ABITCOOP
Dal presidente Lugli solidarietà
alla ministra Cecile Kyenge
Pubblichiamo, di seguito, una dichiarazione
stampa, diffusa il 15 luglio da Lauro Lugli,
Presidente di Abitcoop, in relazione agli attacchi al Ministro Kyenge.
“Ancora un ingiustificato attacco personale
alla Ministra Cecile Kyenge e ancora una
volta da un “figuro” di primo piano della
Lega Nord. Le espressioni usate nei confronti della esponente governativa da politici
truculenti e volgari, come Boso e Calderoli,
capaci su temi e questioni fondamentali
come l’accoglienza degli immigrati di intrattenere un livello di confronto basato solo
sugli insulti, anziché su argomentazioni ed
idee, meritano la più ferma e decisa condanna e vanno respinte perché estranee
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
alla tradizione ed alla cultura della stragrande maggioranza del Paese. Come Presidenza, personale e soci della cooperativa
modenese Abitcoop siamo indignati e chiediamo che il Parlamento prenda posizione e
censuri chi cerca di avvelenare il senso di
civiltà e rispetto per le persone e per le culture che esige la democrazia. A Cecile
Kyenge, che siamo onorati di avere tra i nostri soci, vogliamo – in attesa che lo facciano altri - giungano le immediate scuse
di quella parte di Paese che rappresentiamo
e che si riconosce in valori e principi che ci
vedono quotidianamente impegnati nella
declinazione della solidarietà, della mutualità e della accoglienza e dei diritti”.
UNIECO
Trovato l’accordo con i creditori
per ristrutturare il debito
Unieco ristruttura il proprio debito mediante
accordi conclusi con i propri creditori, ai
sensi e per gli effetti, di cui all’art. 182 bis
RD 267/1942, così realizzando il programma prospettato l’11 marzo scorso, allorché aveva presentato una domanda
prenotativa di concordato. Il ricorso per
l’omologazione degli accordi conclusi con i
creditori è stato depositato presso il Tribunale di Reggio Emilia il 9 luglio 2013, e
quindi nei termini concessi dal medesimo
Tribunale in seguito alle richieste di Unieco
di concessione (e proroga) di un periodo di
tempo per trovare una soluzione al proprio
indebitamento. Con il deposito di quest’ultimo ricorso cessa pertanto la sottoposizione della Società al procedimento pre
concordatario iniziato nel mese di marzo del
corrente anno, e si apre la procedura (di carattere non concorsuale) prevista dall’art.
182 bis RD 267/1942.
Gli accordi conclusi da Unieco con i propri
creditori sono circa 1600, e riguardano crediti di natura finanziaria (verso banche ed
altri finanziatori), verso fornitori (prestatori
di beni e servizi), nonchè verso soci e lavoratori. Nell’ambito degli stessi accordi – ed
in particolare in quelli conclusi con il ceto
bancario – è prevista la concessione di
nuova finanza ed il mantenimento di talune
linee di credito, già in essere, in favore della
Società, funzionali per lo svolgimento della
sua attività.
Territori
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Imprese
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Complessivamente la percentuale del debito ristrutturato – calcolata cioè sull’importo aggregato dei debiti di Unieco resi
oggetto dei predetti accordi ex art. 182 bis
L.F. - si aggira intorno all’ottantacinque per
cento dell’indebitamento totale della Società: risultato questo, oggettivamente soddisfacente (la soglia stabilita dalla legge è
pari al sessanta per cento del monte debiti),
ma, ad un tempo, evidentemente non possibile senza la fattiva collaborazione manifestata, in via diffusa, dal ceto creditorio
(considerato in tutte le sue articolazioni),
che ha guardato alla Società ed al piano
che la stessa si è data per la risoluzione
della sua crisi in modo severo, ma sempre
costruttivo e fiducioso Unieco - ancora assistita dall’advisor finanziario ed industriale
(Bain & Company), e legale (Sutich Barbieri
Sutich Studio Legale) che insieme l’hanno
seguita nel processo di ristrutturazione del
suo debito - si accinge ora a compiere ogni
attività necessaria per ottenere nei tempi
più brevi possibili l’omologazione degli accordi che ha concluso e per dare esecuzione ai propri piani di risanamento e
sviluppo. Nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione del debito Unieco, le banche creditrici sono state assistite dallo studio legale
Bonelli Erede Pappalardo.
PAZLAB
Designer di tutto il mondo unitevi…
nel Salento!
“X una variabile in cerca di identità” è il Laboratorio dal basso che si terrà questa estate
con i migliori professionisti del design della
comunicazione a livello nazionale e internazionale, che si riuniranno nel Salento.
“X - Una variabile in cerca d’identità” è un laboratorio di ricerca e co-progettazione nel
campo del design della comunicazione promosso da due degli studi di comunicazione
pugliesi più giovani e innovativi: Ff3300 di Bari e Pazlab di Lecce. Si tratta di un
evento di studio unico nel
suo genere in Italia che dimostra come e quanto la
collaborazione tra diverse
realtà della nostra regione,
Primo piano
ACI
se fatta con l’obiettivo di offrire al territorio
nuove opportunità di crescita, riesce a creare
occasioni di altissimo livello per la Puglia.
Il progetto è realizzato con il contributo dell’Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della
Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007–2013, è aperto a tutti
e gratuito, si terrà dal 18 agosto al 2 settembre, coinvolgendo i partecipanti per 15 giorni.
Lo svolgimento delle attività verrà ospitato all’interno del castello di Castrignano de’ Greci
(Le).
Il Salento, dunque, ospiterà alcuni tra i migliori
professionisti del design della comunicazione
a livello nazionale e internazionale, offrendo a
40 ragazzi un’opportunità formativa irripetibile.
Temi del laboratorio:
- design generativo e dei processi
- design dell’interazione
- tipografia parametrica & features tipografiche
- creazione di strumenti informatici
Gli obiettivi del Laboratorio:
- sviluppare almeno 3 tool informatici per il
design della comunicazione e la tipografia
- sviluppare la consapevolezza del ri-posizionamento della figura del designer della
comunicazione
- affrontare con strumenti teorici, metodologici e informatici la sfida della flessibilità
e ampliare i propri orizzonti professionali
e culturali
- connettere in un unico gruppo realtà ed
esperienza distanti, che non avrebbero altrimenti occasione di connettersi e relazionarsi, collaborando
- sviluppare una coscienza critica degli
operatori che si relazionano con questo
ambito: matematici, ingegneri, progettisti, designer, analisti, programmatori
Le iscrizioni sono aperte fino al 20 Luglio
2013
Per maggiori informazioni:
www.ff3300.com/x
Mail: [email protected] / [email protected]
PazLab, società cooperativa, nata nel 2006
con sede a Lecce, è uno studio di giovani
che mette insieme creativi, esperti di comunicazione, web e app developer, proget-
Legacoop
Settori
tisti culturali. Realizzano campagne di comunicazione e siti web per il sociale, il privato e il pubblico (tra le tante il progetto
sviluppato nell’ambito del programma regionale “Creattivamente”, dell’assessorato
alla Mobilità della Regione Puglia, “Cicloattivi @Scuola” e la campagna di comunicazione per Legacoop Puglia, “Da Soli Non C’è
Storia”).
Ff3300: nato nel 2008, è un giovane studio barese di designer della comunicazione.
Progetta servizi, strategie e strumenti, per
enti, aziende e associazioni. Dal 2006 al
2009 ha autoprodotto una rivista digitale,
bilingue (italiano e inglese) per promuovere
contenuti di qualità nell’ambito delle discipline dell’arte visiva: design della comunicazione,
illustrazione,
fotografia,
architettura, graffiti e street art.
CANTINA TOLLO
La cooperativa abruzzese
al Pescara Jazz Festival 2013
Il jazz come tradizione,
cultura e strumento di valorizzazione del territorio.
È questo il senso che lega
per il secondo anno consecutivo Cantina Tollo AL
festival JAZZ più longevo
d’Europa che giunge alla
41^ edizione e richiama
migliaia di appassionati dall’Italia e dall’Estero.
Con lo slogan “L’Abruzzo che piace” Cantina Tollo aggiunge il proprio marchio, conosciuto in tutto il mondo, a un Festival che
valorizza un territorio ricco di sorprese,
come la “Costa dei Trabocchi” e gli “Eremi”
a cui sono dedicati alcuni vini.
«Siamo onorati di unire il nostro marchio
alla tradizione musicale del Pescara Jazz
Festival, un’eccellenza abruzzese al 100%
così come lo sono i nostri vini» commenta
Tonino Verna, Presidente di Cantina Tollo,
in occasione dell’inaugurazione dell’evento
musicale.
Il vino è un potente strumento di comunicazione, può raccontare molto di una terra,
come dimostrano i vini del jazz creati da
Cantina Tollo per il Festival, un vino rosso e
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Imprese
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un mosto parzialmente fermentato che racchiudono il gusto del territorio abruzzese. Si
tratta del Rosso 409 e del SEI%, pensati e
ideati per chi vuole trovare piacevolezza e
bevibilità associate a un’alta qualità. Inoltre,
il Rosso 409 è uno dei primi vini rossi
abruzzesi a fregiarsi della nuova Dop regionale Abruzzo e si fa apprezzare per freschezza, gusto leggero e moderno
accompagnato da una gradazione alcolica
molto bassa, come nel caso del SEI% che
già nel nome indica la propria gradazione.
Per informazioni sul programma completo di
Pescara Jazz 2013: www.pescarajazz.com
e www.wineandjazz.it
LA BETULLA
Bilancio in pareggio; futuro nuove
alleanze, nuovi prodotti e attività
L’Assemblea dei soci della cooperativa edilizia d’abitazione La Betulla ha approvato il
4 luglio il bilancio consuntivo 2012. Un
esercizio che La Betulla ha chiuso a pareggio (con un piccolo utile di 5534 Euro dopo
le imposte) doppiando la boa del sesto anno
di crisi del settore.
Un risultato apprezzabile, se rapportato al
quadro recessivo, che la cooperativa ha
conseguito contenendo i costi e alienando
cespiti non strategici. La Betulla, che coi
propri 12.111 soci costituisce la più estesa
aggregazione cooperativa della provincia
reggiana dopo il “consumo”, conferma il
ruolo di protagonista della scena immobiliare locale con le forti promozioni offerte
agli acquirenti degli alloggi costruiti e non
assegnati e con le nuove proposte nel quadrante sud dell’espansione urbana del capoluogo, a Canali, in un’area di appetita
vocazione residenziale. Case virtuose, sotto
il profilo del contenimento dei consumi
energetici, tecnologicamente evolute e di
linguaggio contemporaneo nell’architettura
e nei tipi edilizi.
Primo piano
ACI
La necessità di limitare il ricorso alla finanza
esogena, peraltro problematica data la
scarsa propensione del sistema bancario a
supportare l’attività immobiliare in questa
fase, obbliga la cooperativa a procedere con
cautela, a fronte di prenotazioni formalizzate.
Induce a un moderato ottimismo l’avvio
controtendenziale dell’esercizio in corso,
che ha registrato nei primi sei mesi un risultato pari a quello ottenuto in tutto lo
scorso anno (nel 2012 La Betulla ha assegnato 24 alloggi).
Per accogliere risorse finanziarie aggiuntive
da partner cooperativi interessati a sostenere l’attività imprenditoriale di Betulla, la
cooperativa ha costituito un ramo
d’azienda, nella forma della società di capitale, La Betulla Link, conferendole un patrimonio immobiliare valutato in 14 milioni di
Euro da stime peritali asseverate. Quote di
questa società, pari al 12% della sua consistenza patrimoniale, sono state acquisite
da Immobiliare Nordest ( Coopconsumatori
Nordest), da Resta (Ccpl), e da Ccfs.
L’affiancamento dei nuovi partner ha consentito alla cooperativa di rivisitare la propria missione prospettando un piano
industriale poliennale che dia impulso alle
vendite, concentri l’attività caratteristica, dismetta il non strategico, riduca i costi di
struttura e avvii nuove attività di riqualificazione del costruito e di servizio all’abitare.
ENERCOOP
Marchio Coop Consumatori Nordest
ed Energy Group a Reggio Emilia
Il 6 luglio è stato inaugurato il nuovo distributore di carburanti a marchio Enercoop, in
via Inghilterra a Reggio Emilia. Dopo un saluto da parte delle autorità locali sono intervenuti Marco Pedroni (Presidente di
Coop Consumatori Nordest), Ivan Soncini
Legacoop
Settori
(Amministratore Delegato di Ccpl), Monica
Incerti Pregreffi (Presidente di Enercoop)
e Luca Rossi (Amministratore Delegato di
Energy Group).
Enercoop è la società di distribuzione carburanti nata dall’alleanza fra due realtà cooperative di grande esperienza nei rispettivi
settori di attività: Coop Consumatori Nordest
ed Energy Group Spa, azienda appartenente al Gruppo Industriale Cooperativo
CCPL. Sotto il marchio Enercoop si sono
combinate due caratteristiche distintive
delle cooperative reggiane: la centralità del
consumatore che contraddistingue Coop
Nordest e la grande esperienza di Energy
Group nel mercato dei carburanti. In linea
con queste prerogative Enercoop spicca
sulle realtà analoghe per la qualità dei prodotti, del servizio e per i prezzi davvero
competitivi. In occasione dell’inaugurazione
i prezzi praticati saranno davvero eccezionali: 1,595 €/lt sulla benzina, 1,495 €/lt
per il gasolio e 0,635 €/lt per il GPL.
Risparmio per il consumatore, comodità e
sicurezza sono qualità espresse e garantite
da Enercoop che punta a diventare un player di primo piano nel panorama nazionale
della distribuzione carburanti in rete.
Le novità si moltiplicano nel punto vendita di
via Inghilterra, dove è stato messo a punto
un esclusivo sistema di monitor-tutor che
non ha eguali in Italia. Per rifornimenti ancora più semplici e veloci sopra ogni erogatore è stato predisposto uno schermo
che si attiva automaticamente all’arrivo dell’auto dando alcune semplici istruzioni per
il rifornimento, oltre ad informazioni utili al
viaggiatore come le previsioni meteo, le
flash news e la possibilità di confrontare i
prezzi medi dei carburanti in Italia con quelli
praticati da Enercoop.
L’impegno di Enercoop verso i propri clienti
non finisce qui: la grande attenzione al consumatore e all’ambiente che lo circonda si
è concretizzata in diversi accorgimenti di cui
è stato dotato il distributore. L’impianto fo-
Territori
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Sondaggio
Imprese
23
tovoltaico installato produce energia senza
inquinamento e senza sprechi, ha una potenza di 15 kW che riesce a coprire circa
l’80 % del fabbisogno energetico necessario ad alimentare tutte le attrezzature del distributore; per il bar del punto vendita è
stato invece sufficiente un impianto da 1 e
½ kW di fotovoltaico e per il riscaldamento
autonomo dell’acqua calda è stato collocato
un impianto solare termico di 2 m². L’illuminazione è stata progettata con led a
basso consumo per il risparmio energetico,
si tratta inoltre di “led intelligenti” che entrano in funzione solo quando è necessario, ovvero al momento del rifornimento in
assenza di luce. Risparmio, qualità e rispetto dell’ambiente si uniscono alla sicurezza e alla comodità del consumatore:
nell’impianto di Reggio Emilia ci sono 2 erogatori GPL e 10 erogatori multi dispenser
per benzina e gasolio, 8 di questi funzionano in modalità “Fai da te”, con pagamento alla cassa, durante l’apertura
dell’impianto e in modalità self-service per
il resto della giornata, gli altri 2 erogatori,
invece, funzionano in modalità self service
24h/24, questo per rendere ancora più rapido il rifornimento.
Inoltre, per la sicurezza degli utenti, il distributore è controllato per tutta la giornata da
telecamere a circuito chiuso con visualizzazione da sede remota.
Il marchio Enercoop, nato nel 2009 dalla
volontà di Coop Consumatori Nordest e
Energy Group, oggi è stato adottato dalle 6
principali cooperative di consumo italiane,
oltre alla già citata Coop Nordest, anche:
Coop Adriatica, Coop Estense, Nova Coop,
Coop Liguria e Coop Lombardia.
Dall’inaugurazione del primo distributore a
Piacenza, seguito da quello di Correggio, la
strategia di Enercoop si è dimostrata vincente e il progetto si è sviluppato su scala
nazionale con già 9 punti vendita attivi e altri
in apertura nei prossimi mesi.
In linea con i propri principi cooperativi,
Enercoop è un’azienda fortemente radicata
nel territorio che intende promuovere il benessere e la prosperità delle comunità locali
anche attraverso il sostegno di iniziative culturali. Per questo Enercoop è fra gli sponsor
di “Montecchio Unplugged”, il Festival della
Musica di Strada che si svolgerà sempre
sabato 6 luglio lungo vie e piazze del centro storico di Montecchio Emilia. In occasione dell’inaugurazione sarà regalato un
Primo piano
ACI
simpatico gadget della manifestazione musicale ai primi 500 clienti del punto vendita
Enercoop di Reggio Emilia.
A Mirabilandia la pausa
si fa alla frutteria
Non e’ vero che bambini e adolescenti
mangiano solo patatine e bibite gassate, se
i cibi e le bevande salutistiche vengono proposti con la formula giusta il risultato e’ assicurato ed anche il benessere.
Lo dimostra il successo della Frutteria Almaverde Bio a Mirabilandia, uno dei Parchi
gioco più grande d’Europa con i suoi 2 milioni di visitatori all’anno .
Inaugurata due anni fa, la Frutteria Almaverde Bio offre ai visitatori, in una cornice
colorata e accattivante, frutta fresca pronta
da mangiare, succhi di frutta, frullati, allegri
frozen yogurt decorati, tutto rigorosamente
biologico.
I prodotti sono forniti da Canova srl, la Societa’ del Gruppo Apofruit, specializzata
nelle produzioni biologiche.
Il format studiato da Almaverde Bio è vincente perchè riesce a presentare la frutta
in modo accattivante e per questo genera
una forte attrattività sul pubblico di Mirabilandia.
“ Siamo molto soddisfatti della Frutteria Almaverde Bio a Mirabilandia- dichiara Paolo
Pari Direttore di Almaverde Bio , il marchio
leader del biologico Italiano - dopo un inizio
stagione condizionato negativamente dal
pessimo andamento climatico, la Frutteria
sta recuperando alla grande. Il locale - continua Pari - conferma tutta la sua attrattività ed e’ perfettamente coerente con il
pubblico del Parco che dimostra un grande
apprezzamento per il fresco ristoro rigenerante e salutare offerto dalla grande gamma
Settori
VERONA 83
La cooperativa di trasporto ha
festeggiato 30 anni di attività
ALMAVERDE BIO
Legacoop
di proposte della Frutteria Almaverde Bio”.
Sabato 6 luglio 2013, la cooperativa Verona
83 (una delle più importanti realtà del settore terziario italiano attiva nel trasporto,
facchinaggio e distribuzione merci) ha festeggiato i suoi primi trent’anni di storia,
presso la Sala Rossa del Palazzo Scaligero
(sede della Provincia di Verona) in via Santa
Maria Antica 1.
In occasione dell’anniversario si è tenuto il
convegno “Trent’anni di lavoro e solidarietà:
una riflessione sui valori della cooperazione
e sul suo ruolo economico e sociale”, cui
ha partecipato, fra gli altri, anche Fabrizio
Bolzoni, presidente ANCST Legacoop, che
ha evidenziato come il movimento cooperativo abbia contribuito a creare occupazione, anche negli ultimi difficili anni.
E Verona 83, con le sue 83 nuove assunzioni nei primi sei mesi del 2013 (che portano il numero dei soci a quota 688), ne è
un esempio.
Orgoglio per «una storia fatta di lavoro e solidarietà e di esserci», quello espresso dal
presidente della cooperativa Gianni Curti
che ha ricordato: «Ci siamo sempre distinti
in ambito sociale, affiancando le associazioni di volontariato nel loro meritorio impegno. Fa parte inoltre della nostra politica
societaria credere nella “seconda possibilità”: per questo ci impegniamo attivamente
a reinserire nel mondo del lavoro persone in
affido dai servizi sociali. Gli dei - ha chiosato Curti - non hanno mai concesso nulla
ai comuni mortali, se non con grande fatica».
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COOP FRASSATI
Bilancio positivo per l’Ospedale
Civico di Settimo Torinese
Pareggio di bilancio raggiunto un anno
prima del previsto con un valore della produzione, in crescita, stimato per il 2013 intorno ai 13 milioni di euro. La creazione
della “Fondazione Onlus Comunità solidale”
che si propone la costituzione di un patrimonio con la raccolta fondi destinati a favorire le attività sanitarie e assistenziali. La
piena soddisfazione dei bisogni dei cittadinipazienti del territorio su cui insiste la struttura sanitaria. Sono i dati del successo
dell’Ospedale Civico “Città di Settimo Torinese”, realizzati grazie all’innovativa formula che vede nella stessa società di
gestione il pubblico – la Regione attraverso
le Asl e il Comune di Settimo Torinese – e il
privato sociale: le cooperative PG Frassati
di Torino.
“Un modello gestionale riuscito e da replicare”. Così il ministro della Salute, Renato
Balduzzi, aveva commentato durante la visita al nosocomio settimese l’8 ottobre
scorso. Un presidio sanitario a gestione
pubblico-privato sociale attraverso una società per azioni denominata S.A.A.P.A. - Società Assistenza Acuzie e Post Acuzie -:
34% Asl T04, 31.5% Comune di Settimo
Torinese, 18% Asl To2 e 16.5% cooperative sociali Frassati, con circa 1500 ricoveri
annui per un totale di 80 mila giornate di
degenza. La realizzazione dell’immobile e il
suo allestimento non ha richiesto investimenti di risorse pubbliche, ma la Società ha
stipulato un mutuo 25ennale che viene rimborsato, inclusi i relativi interessi, dalla gestione dei servizi.
«Un raro esempio se non unico in Italia dice Amelia Argenta, presidente delle
cooperative sociali
Frassati –, un modello che può essere
esportato per l’efficienza economica che è
riuscito a creare con la piena soddisfazione
dei cittadini e che garantisce continuità assistenziale post-acuzie con lungodegenza e
riabilitazione”. Per la prima volta nella stoPrimo piano
ACI
ria della Regione Piemonte, una
cooperativa sociale non si limita ad una funzione di gestore attraverso la partecipazione
a una gara di appalto, ma entra nella proprietà di una struttura sanitaria afferente al
Sistema sanitario regionale.
“Ci auguriamo che la struttura possa crescere ancora dentro al progetto di «Rete
della salute» avviato in città, per sperimentare anche un centro di primo soccorso che
sarebbe utilissimo per ridurre l’intasamento
dei pronti soccorsi degli altri ospedali di riferimento locale e rafforzare la capacità di
risposta sanitaria sul territorio” è invece il
commento del sindaco di Settimo, Aldo Corgiat, presidente della Fondazione.
“La gestione imprenditoriale e la qualità dei
servizi offerti, con la collaborazione mista
pubblico-privato sociale, è un opportunità
innovativa prevista dalle legge 502/92, che
prevede anche che il privato non possa superare il 49% della sua partecipazione societaria” afferma Roberto Maggio,
amministratore unico di SAAPA e direttore
della fondazione. “Una soluzione che a Settimo ha coniugato la prerogativa dell’indirizzo politico sanitario della Regione
attraverso le Asl, con una gestione improntata al pieno controllo dei costi, dei risultati
nell’erogazione dei servizi e della soddisfazione dei cittadini-pazienti del territorio”.
Una formula vincente anche grazie alle
grandi competenze maturate in molti anni
di attività nel settore socio-sanitario dalla
cooperativa sociale Frassati di Torino.
Con 211 posti letto di cui 80 destinati alle
dimissioni protette, 60 alle riabilitazioni di
secondo livello e 71 alla lungodegenza,
l’Ospedale Civico “Città di Settimo Torinese”
contribuisce a decongestionare i reparti di
Medicina e il DEA dell’Ospedale di Chivasso, del San Giovanni Bosco e del Maria
Vittoria di Torino e impiega circa 150 operatori con funzioni sanitarie e assistenziali.
La Fondazione ora arricchisce la rete di collaborazione per una nuova sanità territoriale, che parte dal basso, dalle esigenze
reali dei cittadini, creando una filiera che
vede coinvolti le Asl, i medici di famiglia, le
farmacie, l’assistenza domiciliare, rendendo
la gestione della sanità sostenibile dal punto
di vista economico e diminuendo le più costose spese concentrate unicamente su
strutture ospedaliere dedicate alle acuzie. I
soci fondatori sono la Città di Settimo Tori-
Legacoop
Settori
nese, la cooperativa sociale Frassati onlus
e la cooperativa Frassati produzione e lavoro.
La Fondazione si prefigge lo scopo di contribuire alle attività dell’Ospedale mediante
la dotazione dello stesso di apparecchiature
e impianti, strumenti diagnostici e di arredi,
alla promozione di attività e servizi di carattere sanitario ed assistenziale sul territorio
in cui l’Ospedale insiste. “L‘esperienza dimostra che nella società locale esistono disponibilità alla donazione che rimangono
inattive a causa, per la maggior parte dei
casi, della mancanza o non conoscenza di
canali semplici e trasparenti per donare.
Dalla sua costituzione le donazioni sono già
state 66” conclude il sindaco Corgiat.
COOP MAROSTICA
La cooperativa di consumatori
ha festeggiato 40 anni di attività
Domenica 14 luglio a Marostica, presso
l’aula magna della scuola secondaria di
primo grado di Via Natale Dalle Laste, si
sono festeggiati i Quarant’anni di attività
della Coop Marostica. Nata il 13 luglio 1973
per volontà di un ristretto gruppo di consumatori, dotandosi di uno statuto sociale sottoscritto originariamente da 105 soci e
contando sul supporto di 2 dipendenti, oggi
la cooperativa conta quasi 7000 soci e oltre
50 dipendenti. Importante realtà economica
pienamente inserita nel sistema Coop Nazionale e Distrettuale - aderente a Coop Italia e Centrale Adriatica -, la cooperativa di
consumatori gestisce due moderni supermercati a Marostica per un complessivo di
1.800 mq, nel 2012 ha realizzato un fatturato superiore ai 16 milioni di euro e vanta
un trend in costante aumento ormai da
anni.
In occasione del quarantennale il presidente
Luigi Scomazzon ha espresso gioia e
soddisfazione per quello che ha definito «Un
traguardo importante raggiunto grazie a
tanti piccoli passi messi in fila con passione,
costanza e tenacia e che, uno dopo l’altro,
ci hanno permesso di crescere sempre di
più superando i confini di Marostica e coinvolgendo anche i comuni limitrofi».
Una considerazione condivisa anche dal direttore di Legacoop Veneto, che ha sottoli-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
25
neato l’importanza della cooperazione di
consumatori, per l’attenzione riservata non
solo alla qualità dei prodotti, ma anche all’acquisto il più possibile vicino alla fonte di
produzione, che riduce il ruolo degli intermediari e offre prezzi più competitivi.
Ai festeggiamento dell’anniversario era presente anche Giovanni Casadei, in rappresentanza di Coop Italia, che
commentando il dato che vede oltre il 90%
delle vendite di Coop Marostica riconducibile ai soci ha affermato: «Non conosco
un’altra cooperativa in Italia che abbia una
fidelizzazione altrettanto forte».
Fra gli intervenuti anche Aliprando Franceschetti, primo presidente della Cooperativa, Marica Dalla Valle, sindaco di
Marostica (e membro del CdA nell’ultimo
triennio) e Giorgio Santini, senatore nativo di Marostica e molto legato alla cooperativa.
COOPERATIVA CHARTA
“I tesori di Cecilia”, un progetto di
valorizzazione culturale
Si chiama “I tesori di Cecilia” il progetto di
valorizzazione culturale del patrimonio storico, artistico e naturalistico presente tra
San Giovanni in Croce e i comuni dell’Unione Palvareta Nova (CR). L’operazione
partirà dalla ricognizione del patrimonio (nei
mesi di luglio e agosto), per passare da un
bando di selezione di soggetti interessati ad
un corso di formazione professionale per
guida turistica (settembre 2013) e successive lezioni (da ottobre a gennaio 2014), per
terminare con la creazione di itinerari ad
hoc per i turisti. Charta si farà carico delle
diversi fasi del progetto, in collaborazione
con l’Unione Palvareta Nova. La sfida consiste nel promuovere questo territorio anche
dal punto di vista turistico.
Primo piano
ACI
LEGACOOP
Sociale - Società Cooperativa Sociale (Salaparuta -Tp); Dodo’ - Società Cooperativa
Sociale (Barcellona Pozzo Di Gotto -Me).
Adesioni cooperative
Pubblichiamo, di seguito, i nominativi delle
cooperative per cui la Presidenza della Lega
Nazionale delle Cooperative e Mutue ha deliberato l’adesione nelle riunioni del 29
maggio, 20 giugno e 16 luglio 2013.
Presidenza del 29 maggio 2013
Lombardia: Progetto Integrazione Coop.va
Sociale (Milano); Edt Service Soc. Coop.va
(Legnano -Mi); L’approdo Coop.va Sociale
a.r.l. (Milano);: Piccoli Passi Cooperativa Sociale a r.l.-Onlus (Sesto S.Giovanni -Mi); Il
Vento Soc. Cooperativa (Saronno -Va); La
Cavallizza Soc.Cooperativa Sociale-Onlus
(Cuasso al Monte -Va); Il Filo di Arianna Soc.
Cooperativa Sociale (Castelveccana -Va);
San Marco 2-Soc.Cooperativa Sociale (Bergamo); Liberi Sogni Soc. Cooperativa Sociale a r.l. (Calolziocorte -Lc); Iso Coop Soc.
Cooperativa (Melegnano -Mi); Refe S.R.L.
(Milano); Cooperativa Sociale Trasgressione
Net Onlus (Milano); Obiettivo Musica Soc.
Cooperativa Sociale (Milano); Athena Soc.
Cooperativa (Melegnano -Mi); Egc Soc.
Cooperativa (Milano); Rupi Del Nebbiolo
Soc.Cooperativa Agricola (Sondrio)
Liguria: Ambiente Turismo Impresa 5 Terre
– Consorzio (Vernazza -Sp); Nusantra Società Coop.va a r.l. (Genova); Diana Società
Cooperativa Sociale (Imperia); Socialdent
Arma di Taggia Società Cooperativa Sociale
(Arma Di Taggia -Im); Itaca Società Cooperativa (Genova); Ingauna Multiservizi Società
Cooperativa Sociale (Albenga -Sv).
Toscana: Coop Bolfra Soc. Coop.va a.r.l.
(Castelfiorentino -Fi)
Lazio: E.R.I.C.A. Soc. Coop.va (Roma); C.G.
Service Soc. Coop.va (Frosinone); P.S.P.
Progettazione-Servizi-Produzione Soc.
Coop.va Sociale (Frosinone); S.A.C. Società
Cooperativa (Frosinone)
Campania: Okorei Società Cooperativa
(Marigliano -Na); G.S. Edil Società Cooperativa (Salerno); Giancarlo Siani Soc.
Coop.va (Ercolano -Na)
Sicilia: Fusion Soc. Cooperativa (Lipari Me); Rosario Livatino - Libera Terra - Società Cooperativa Sociale (Naro -Ag); Servizi
Coop Società Cooperativa (Palermo); Sirio
Soc. Coop. Agricola (Palagonia -Ct); Futuro
Legacoop
Settori
Presidenza del 20 giugno 2013
Friuli Venezia Giulia: Entelcoop Servizi
Scrl (Palmanova-Ud)
Piemonte: Terranera - Soc. Coop. Agricola
(Dernice -Al)
Liguria: Cooperativa Earth (La Spezia); Ristotur Cooperativa (Riomaggiore -Sp); Supernatural Società Cooperativa (Dolceacqua
-Im); La Speranza Società Cooperativa Sociale a r.l.Onlus 8 (Imperia)
Emilia Romagna: Media Romagna Società Cooperativa (Ravenna); Medicina Futura S.C.A.R.L. (Ravenna)
Toscana: Società Cooperativa Nazionale S.
Paolo (Pistoia); Società Cooperativa Il Castagno Soc. Coop. a r.l. (Pescia -Pt)
Lazio: Gruppo Arancione Scarl (Frosinone);
Isi.Opera Soc. Coop.va (Roma); Avodà
Soc.Coop.Sociale (Roma); P.D.M Soc. Cooperativa Sociale (Roma); Occhio del Riciclone Soc.Coop. a r.l. (Roma); Miss Linda
Service Coop a r.l. (Gallicano nel Lazio -Rm);
Nova Pariter Coop.Sociale Onlus (Terracina
-Lt); Ariete Servizi Scarl (Roma);
Abruzzo: Il Faro Soc. Coop.va (Cocullo Aq); Brancastello Soc. Coop.va (Isola Gran
Sasso -Aq); Soc. Coop.va Sociale Cs 360
(Penne -Pe); Radici Soc. Coop.va (Taranta
Peligna -Ch); Alfachi Cooperativa Sociale
(Chieti); A.I.D.A. Cooperativa Sociale (Lanciano -Ch)
Molise: Amil Società Cooperativa (Casacalenda -Cb)
Puglia: Società Cooperativa 19 Luglio (Taranto)
Sicilia: Il Mandorlo Soc. Coop. Agricola
(Campobello di Licata -Ag); Altrakucina Soc.
Coop a r.l. (Palermo); Centro Nautico Salina
Acqua Sub Società Cooperativa (Leni -Me)
Presidenza del 16 luglio 2013
Piemonte: Optima Impianti S.C. (Baldissero Canavese -To); Tre Secoli Viticoltori in
Piemonte dal 1887 S.C.A. (Mombaruzzo At); Itur Soc. Cooperativa (Mondovì -Cn)
Lombardia: Nord Ovest Servizi Srl (Milano); Efesto Società Cooperativa (Spino
D’Adda -Cr); Il Bivio Società Cooperativa
Sociale Onlus (Marcallo -Mi)
Veneto: C.S.D. Estense Cooperativa So-
Territori
Imprese
Sondaggio
Imprese
26
ciale (Este -Pd); Cooperativa Tuttofà Soc.
Coop. A.r.l. (Rovigo)
Marche: Anec Soc. Coop (Ancona); Marche Servizi Soc. Coop.(Ancona); O&M
Green Service Società Cooperativa (Ancona); Cooperativa Sociale De Rerum Società Cooperativa Agricola Arl (Cagli -Pu)
Lazio: Linnesco Soc. Coop.va (Roma); Impulso Soc. Coop (Sezze -Lt); Eco4coop Soc.
Coop. (Roma); Editoriale In Più Soc. Coop.va
(Roma)
Calabria: Coop.va Sociale Alba (Polistena Rc); Sociale Ccr Service (Cimigliano -(Cz);
Sociale Terre Joniche - Libera Terra (Isola
Capo Rizzuto -Kr)
Sardegna: Coop. Servizi Integrati Marmilla
Società Cooperativa Sociale (Selargius -Ca)
Sicilia: Peter Bistrot Soc. Coop. (Palermo);
Overland Società Cooperativa ( Piana Degli
Albanesi -Pa); Mg Logistica Società Cooperativa ( Sant’agata Li Battiati -Ct); Apollo 13
Società Cooperativa (Modica -Rg); L’isola
Società Cooperativa (Piana Degli Albanesi Pa); Comunicazione Società Cooperativa
(Messina); Finarec Società Cooperativa (Catania); Bilò “Circolo Dei Bambini” Cooperativa Sociale (Palermo); Istituto Fiaba
Cooperativa Sociale (Palermo); Sanitaria Dei
Nebrodi Soc. Coop. Sociale Onlus ( Sant’Angelo di Brolo -Me)
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
La cooperazione nei primi
dati del censimento 2011
Note Brevi
27
Elementi
Elementirilevanti
rilevanti
Sonostati
statiresi
resipubblici
pubblici ii primi
censi1) 1)Sono
primidati
datisulsul
mento del 2011
e, nel confronto
con i dati recensimento
del 2011
e, nel confronto
all’occupazione
del del
precedente
conlativi
i dati relativi
all’occupazione
precensimento 2001, si constata che le coopecedente censimento 2001, si constata
rative, nel loro complesso, occupavano oltre
che le cooperative, nel loro complesso,
1.200.000 persone e con un incremento rioccupavano
oltre
1.200.000
persone
spetto a dieci
anni
prima del 22,
7%. e
con un incremento rispetto a dieci anni
prima del 22, 7%.
Il 12 luglio sono stati pubblicati i primi dati
sul censimento
del 2011. Di
Leseguito
infor(co.co.co)
e quelli temporanei.
CENTRO STUDI LEGACOOP
le cifre
significative.
mazioni dell’Istat comprendono le impresevengono
nel loropresentate
complesso,
le più
istituzioni
non
La
cooperazione
neileprimi
dati del
Nella
I sono
riportati, confrontati
profit
(che includono
cooperative
sociali)
e leTabella
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pubbliche.
censimento
2011
quelli del 2001,
i dati relativi
alle cooRispetto al censimento
precedente i dati con
comprendono
gli addetti
e i lavoratori
perative
(comprese
quelle
sociali).
Dallapiù
taesterni (co.co.co) e quelli temporanei. Di seguito vengono presentate le cifre
Ilsignificative.
12 luglio sono stati pubblicati i primi dati bella si constata che le cooperative nel loro
sul censimento del 2011. Le informazioni complesso occupavano oltre 1.200.000
Nella Tabella I sono riportati, confrontati con quelli del 2001, i dati relativi alle
dell’Istat comprendono le imprese nel loro persone con un incremento rispetto a 10
cooperativele (comprese
complesso,
istituzioni nonquelle
profit sociali).
(che in- Dalla
annitabella
prima si
delconstata
22, 7%. che le cooperative nel loro
complesso
occupavano
oltre 1.200.000
con un incremento
cludono
le cooperative
sociali)
e le istituzioni
I dati peraltropersone
non comprendono
le imprese
rispetto
a
10
anni
prima
del
22,
7%.
pubbliche.
non cooperative di proprietà maggioritaria
I dati peraltro
non comprendono
imprese
cooperative
di proprietà
mag-ai
Rispetto
al censimento
precedente iledati
dellenon
cooperative
i cui addetti
sono vicini
comprendono
glicooperative
addetti e i lavoratori
esterni sono
100.000.
gioritaria delle
i cui addetti
vicini ai 100.000.
Tabella I
Coop (escluse sociali)
addetti
esterni
temporanei
Totale coop
(escluse sociali)
Coop sociali
addetti
esterni
temporanei
Totale coop sociali
2001
Unità attive
2011
-
-
47.719
50.134
5.674
11.264
Coop (comprese sociali)
addetti
esterni
temporanei
Totale coop
(comprese sociali)
53.393
Occupati
Var.%
2001
2011
Var.%
786.092
30.318
2.664
803.294
26.477
5.808
2,2
-12,7
118,0
5,1
819.074
835.579
2,0
98,5
149.147
9.861
136
159.144
320.513
43.082
1.411
365.006
114,9
336,9
937,5
129,4
935.239
40.179
2.800
1.123.807
69.559
7.219
20,2
73,1
157,8
978.218
1.200.585
22,7
61.398
15,0
Fonte: elabor.ne Centro Studi Legacoop su dati ISTAT 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi
e Censimento delle istituzioni non profit.
Nella Tabella II i dati delle cooperative sono
confrontati con il totale degli occupati e con
quelli occupati presso le imprese. In quest’ultimo caso gli addetti presso le cooperative sociali sono stati sommati a quelli
delle imprese. Il forte aumento dell’occupazione presso le cooperative si traduce in un
significativo aumento della quota dell’occupazione complessiva facente capo alle cooperative che passa dal 5,6% del totale
imprese al 6,6% e dal 4,8% al 5,7% per
l’insieme dell’economia.
È rilevante notare che l’apporto della cooperazione all’incremento dell’occupazione
complessiva è stata del 41,2 % se riferita
Primo piano
ACI
Legacoop
Settori
all’insieme degli addetti (in ragione della di1
minuzione dell’occupazione verificatasi nel
settore pubblico) e del 29,6% se si prende
in considerazione l’incremento di occupazione del mondo delle imprese.
Se si considerano le cooperative sociali nell’ambito del Non profit si riscontra infine
che, dal punto di vista dell’occupazione le
cooperative sociali che rappresentavano il
26,1 % dell’occupazione degli enti non profit nel 2001 passano, nel 2011 a oltre il
38%. Rispetto all’incremento complessivo
degli occupati nel non profit verificatosi tra
il 2001 e il 2011 la cooperazione sociale ha
contribuito con il 56,5%.
Territori
Imprese
Sondaggio
Nella Tabella II i dati delle cooperative sono confrontati con il totale degli occupati e con quelli occupati presso le imprese. In quest’ultimo caso gli addetti
presso le cooperative sociali sono stati sommati a quelli delle imprese. Il forte aumento dell’occupazione presso le cooperative si traduce in un significativo au28
mento della quota dell’occupazione complessiva facente capo alle cooperative
che passa dal 5,6% del totale imprese al 6,6% e dal 4,8% al 5,7% per l’insieme
dell’economia.
Note Brevi
Tabella II
Unità attive
2001
2011
V.%
2001
2011
V.%
Var.
Occupazione
2011-2001
53.395
61.398
15,0
978.218
1.200.585
22,7
222.367
4.089.640
4.437.214
8,5
17.418.988
18.169.837
4,3
750.849
240.906
312.455
29,7
592.791
957.124
61,5
364.333
4.147.625
4.488.267
8,2
20.355.894
20.895.156
2,6
539.262
Coop/Imprese %
1,3
1,4
5,6
6,6
Coop/Totale %
1,3
1,4
4,8
5,7
66,1
50,9
26,8
38,1
Cooperative
(comprese le coopve sociali)
Imprese
(comprese coopve sociali)
Non profit
(comprese le coopve sociali)
Totale
(compreso Ist.Pubbliche e non profit)
Coop.sociali/Non profit %
Occupati
Fonte: elabor.ne Centro Studi Legacoop su dati ISTAT 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit.
Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione:
mettere in evidenza che il testo riprodotto è tratto da
Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop.
Note brevi
www.cslegacoop.coop
n° 11 / Luglio 2013
[email protected]
La cooperazione nei primi
dati del censimento 2011
Elementi rilevanti
1) Sono stati resi pubblici i primi dati sul censimento del 2011 e, nel confronto con i dati relativi all’occupazione del precedente
censimento 2001, si constata che le cooperative, nel loro complesso, occupavano oltre
1.200.000 persone e con un incremento rispetto a dieci anni prima del 22, 7%.
Il 12 luglio sono stati pubblicati i primi dati sul censimento del 2011. Le informazioni dell’Istat comprendono le imprese nel loro complesso, le istituzioni non
profit (che includono le cooperative sociali) e le istituzioni pubbliche.
Rispetto al censimento precedente i dati comprendono gli addetti e i lavoratori
esterni (co.co.co) e quelli temporanei. Di seguito vengono presentate le cifre più
significative.
Nella Tabella I sono riportati, confrontati con quelli del 2001, i dati relativi alle
cooperative (comprese quelle sociali). Dalla tabella si constata che le cooperative nel loro complesso occupavano oltre 1.200.000 persone con un incremento
rispetto a 10 anni prima del 22, 7%.
I dati peraltro non comprendono le imprese non cooperative di proprietà maggioritaria delle cooperative i cui addetti sono vicini ai 100.000.
Tabella I
Coop (escluse sociali)
addetti
esterni
temporanei
Totale coop
(escluse sociali)
Coop sociali
addetti
esterni
temporanei
Totale coop sociali
2001
Unità attive
2011
-
-
47.719
50.134
5.674
11.264
Coop (comprese sociali)
addetti
esterni
temporanei
Totale coop
(comprese sociali)
53.393
Occupati
Var.%
2001
2011
Var.%
786.092
30.318
2.664
803.294
26.477
5.808
2,2
-12,7
118,0
5,1
819.074
835.579
2,0
98,5
149.147
9.861
136
159.144
320.513
43.082
1.411
365.006
114,9
336,9
937,5
129,4
935.239
40.179
2.800
1.123.807
69.559
7.219
20,2
73,1
157,8
978.218
1.200.585
22,7
61.398
15,0
Fonte: elabor.ne Centro Studi Legacoop su dati ISTAT 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi
e Censimento delle istituzioni non profit.
1
Primo piano
ACI
NOTE BREVI 2013
Nota
10: 7.871
e consorzi
Dati in serieall’incremento
storica dal 2003dell’occupaal 2011.
È rilevante
notarecooperative
che l’apporto
dellaitaliani.
cooperazione
Nota
9: Le nuove cooperative
Dati generali
di consistenza
zione complessiva
è stata delitaliane
41,2 del
% 2011.
se riferita
all’insieme
degli addetti (in raNota
8: Grandi
emedie cooperative
sociali italiane.
Andamenti
2007-2011
gione della
diminuzione
dell’occupazione
verificatasi
nel settore
pubblico) e del
Nota 7: 8.255 Cooperative Sociali italiane. Andamenti 2007-2011
29,6% se si prende in considerazione l’incremento di occupazione del mondo
Nota 6: Le cooperative Sociali italiane. Consistenza e dati al 2011
delle imprese.
Nota
5: Piccole, Medie e Grandi cooperative dell’Italia meridionale.
Andamenti 2007-2011 di Settori e Regioni.
Nota
4: Piccole, Medie
e Grandi cooperative
italiane negli
2007-2011.
La presenza
Se si considerano
le cooperative
sociali nell’ambito
delanni
Non
profit si riscontra
innell’area
fine che, dal
puntomeridionale
di vista dell’occupazione le cooperative sociali che rappreNota
3: Piccole,
Medie
e Grandi cooperative
negliprofit
anni 2007-2011.
Uno sguardo
sentavano
il 26,1 %
dell’occupazione
degliitaliane
enti non
nel 2001 passano,
nel
d’insieme
2011 a oltre il 38%. Rispetto all’incremento complessivo degli occupati nel non
Nota 2: Le piccole cooperative italiane negli anni 2007-2011 – I Settori
profit verificatosi
tra cooperative
il 2001 e ilitaliane
2011 la
cooperazione
sociale ha contribuito con
Nota
1: Le piccole
negli
anni 2007-2011
il 56,5%.
NOTE BREVI 2012
Nota 15: Le piccole cooperative italiane nel 2011
Nota
14:delle
Le Note
medie
cooperative
italiane
negli anni
2007-2011:
Settori
Il copyright
brevi
è libero. Unica
condizione:
mettere
in evidenzai che
il testo riprodotto è tratto
Nota
medieStudi
cooperative
italiane
2007-2011
da Note13:
BreviLeCentro
Legacoop.
Le Note
sono disponibili anche in inglese in www.cslegaNota
12: Le grandi cooperative italiane negli anni 2007-2011 - I Settori
coop.coop.
Nota 11: Le grandi cooperative italiane negli anni 2007-2011
Nota 10: Le nuove cooperative negli anni della crisi (2007-2011) (II)
Nota 9: Le nuove cooperative negli anni della crisi 2007-2011(I)
Nota 8: Considerazioni sulla misurazione della redditività delle cooperative
Nota 7: Le medie cooperative italiane nella crisi (2007-2010)
2
Nota 6: Le medie cooperative italiane nel 2010
Nota 5: I consigli di amministrazione nelle medie e grandi cooperative sociali italiane nel
2010
Nota 4: Le medie e grandi cooperative sociali italiane (2007-2010)
Nota 3: I consigli di amministrazione nelle grandi cooperative
Nota 2: Le grandi cooperative italiane nella crisi (2007-2010)
Nota 1: Le grandi cooperative italiane nel 2010
Legacoop
Settori
Territori
Imprese
Sondaggio
Sondaggio
29
OSSERVATORIO SWG
Interventi anticrisi: prioritario
sostenere chi perde il lavoro
Le soluzioni proposte per superare questo
drammatico periodo sono molte, ma le questioni da affrontare con più urgenza sono
poche e la prima è senza dubbio fornire un
aiuto concreto alle famiglie che non possono più contare sul proprio reddito da lavoro
Una delle conseguenze più forti e immediatamente riscontrabili della crisi è la disoccupazione. Non si parla solo dei giovani
che non riescono a inserirsi ‘dignitosamente’ nel mondo del lavoro, ma anche –
e soprattutto – delle famiglie che improvvisamente si sono ritrovate monche di una
fonte di reddito, che talvolta è l’unico sostegno finanziario. Un problema forte, consistente e dai tratti drammatici che gli
italiani hanno ben presente e che ritengono
debba essere considerata una priorità in
qualsiasi piano che possa definirsi ‘anticrisi’.
Questa l’aria che si respira oggi in Italia,
come evidenzia l’Osservatorio SWG, in un
momento pre-feriale che da una parte può
indurre all’attesa di una sperabile ripresa
autunnale e dall’altra può favorire delle de-
cisioni di sfoltimento del personale in ragione di una recessione che non consente
di sopravvivere.
Si parla molto di crisi e degli interventi che
possono risollevare le sorti di un’Italia così
malconcia, ma bisogna capire come ripartire le risorse e quale priorità dare a queste
azioni che peraltro non sempre trovano una
reale applicazione. Per il 43% degli italiani
gli interventi anticrisi dovrebbero aiutare a
ricollocare chi perde il lavoro e si trova improvvisamente a vivere una situazione
drammatica la cui unica via d’uscita è un
altro impiego. Ma il vero problema è che
l’Italia non sta creando lavoro. Si muove, invece, per creare i posti di lavoro, che in
mancanza di una attività continuativa, si traducono in nuova disoccupazione. Si innesca quindi un circolo vizioso che deve
essere risolto a monte (creare lavoro) e non
a valle (creare posti di lavoro).
Gli interventi anticrisi devono anche aiutare
le famiglie a fronteggiare le emergenze,
siano esse derivanti dalla disoccupazione
che provenienti da altre situazioni. L’importante, a detta del 23% del Paese, è stanziare contributi economici sufficienti a fare
superare questi momenti difficili. Una sensazione questa che appare un po’ più marcata al Sud e nelle Isole (28%).
Sempre riallacciandosi al contesto lavorativo, cuore del problema generato dalla perdurante crisi, un’altra priorità che merita
una rapida soluzione per il 19% dell’opinione pubblica nazionale è un aiuto concreto alle imprese affinché possano
mantenere la propria produzione e quindi i
posti di lavoro e il sostegno all’economia.
Necessità sentita in modo particolare al
Nord dove a pensarla così è il 25% degli interpellati.
Decisamente meno prioritario, invece, dare
un aiuto alle banche così da consentire l’accesso al credito o agevolare il risparmio
delle famiglie.
Fonte: Archivio SWG
Primo piano
ACI
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Settori
Territori
Imprese
Sondaggio