Legacoop Informazioni 23 luglio 2013 - Legacoop
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Legacoop Informazioni 23 luglio 2013 - Legacoop
Anno XXIV - N. 29 - 19 luglio 2013 Primo piano Europa, riflettori accesi sulle cooperative Attivato un gruppo di lavoro permanente L’iniziativa del vicepresidente della Commissione Antonio Tajani. Il presidente Poletti partecipa al primo incontro a pagina 2-3 EXPO 2015 Alleanza occasione di sviluppo da cogliere “Expo 2015 rappresenta un’occasione di sviluppo e di occupazione che va colta al massimo delle sue potenzialità e senza sprecare tempo”. È questa la posizione espressa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane in occasione dell’incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sull’utilizzo dei contratti di lavoro in vista dell’Expo 2015 svoltosi il 16 luglio. Nota della redazione Questo numero è stato chiuso il 18 Luglio 2013 alle ore 14,15 Legacoop Coop professionisti Legacoop e CNAAL siglano protocollo per gli agrotecnici Territori Friuli Venezia Giulia Agenda2020,lascommessa sullo sviluppo dell’economiasociale Avviare una collaborazione Assieme alle associazioni per diffondere il modello di categoria e agli altri sogcooperativo tra gli ... getti del territorio, Friuli Future Forum promuove tra maggio e luglio un ciclo di incontri per valorizzare l’innovazione nel tessuto produttivo. Nati dall’indagine ANCPL condotta tra le imprese Assemblea Nazionale friulane, verranno presendel settore delle Coo- tati temi, novità, esperienze e protagonisti italiani e inperative Industriali ternazionali, per rispondere L’Assemblea Nazionale del alle richieste e alle esisettore delle Cooperative In- genze di innovazione e dustriali aderenti all’Ancpl... confronto emerse... Settori Segreteria di Redazione: Anna Colomberotto Tel. 06-844.39.372 Fax 06-844.39.402 Organo ufficiale della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue Imprese Note Brevi Airces, l’Associazione Italiana Revisori Legali dell’Economia Sociale, col patrocinio di Legacoop e la collaborazione di Coopfond, lancia il Premio Quadrofedele al miglior bilancio d’esercizio (giunto alla 15° edizione) e al miglior bilancio sociale (giunto alla 14° edizione) relativi al 2012 e rivolti alle cooperative aderenti a Legacoop. Obiettivo principale del Premio Quadrofedele è quello di favorire e premiare... Il Centro Studi ha elaborato e diffuso la Nota Breve numero 11 del 2013. AIRCES Pubblicato bando per l’assegnazione Premio QuadroFedele Settimanale di notizie a cura dell’Ufficio Stampa di Legacoop Direttore Responsabile: Massimo Tognoni leggi Centro Studi La cooperazione nei primi dati del censimento 2011 Sondaggio Osservatorio SWG Interventi anticrisi: prioritario sostenere chi perde il lavoro Le soluzioni proposte per superare questo drammatico periodo sono molte... Registrazione al Tribunale di Roma n. 00503/90 del 6-08-1990 Primo piano 2 Europa, riflettori accesi sulle cooperative Il Vicepresidente della Commissione Tajani attiva un gruppo di lavoro permanente; il Parlamento Europeo approva un parere d’iniziativa dell’On. Toia Un riconoscimento ufficiale del ruolo delle cooperative in Europa per l’affermazione di un mercato plurale e del loro contributo alla tutela dell’occupazione anche in tempi di crisi. È questo, in sintesi, il senso di due importanti eventi che testimoniano un’attenzione crescente delle istituzioni europee verso il mondo cooperativo. Il 10 luglio, a Bruxelles, si è svolto il primo incontro del Gruppo di lavoro permanente sulle cooperative promosso dal Vicepresidente della Commissione UE, Antonio Tajani, cui ha partecipato Giuliano Poletti, nella sua qualità di Presidente dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. La settimana precedente, per la precisione il 2 luglio, il Parlamento Europeo, in seduta plenaria a Strasburgo, aveva approvato il Parere d’iniziativa presentato dall’europarlamentare italiana Patrizia Toia sul contributo delle cooperative al superamento della crisi. Su questo numero di Legacoop Informazioni diamo conto dei temi principali al centro delle due iniziative, completati da un quadro sulle attività che la cooperazione italiana svolge a tutela dell’occupazione attraverso due importanti strumenti: CFI e Coopfond. L’avvio di un dialogo su temi intersettoriali Il primo incontro del gruppo di lavoro permanente sulle cooperative promosso dal Vicepresidente della Commissione Antonio Tajani Avviare un dialogo tra rappresentanti del movimento cooperativo europeo di vari Paesi, sotto l’egida di Cooperatives Europe, sui temi intersettoriali riguardanti le imprese cooperative in Europa, come, ad esempio il quadro normativo e lo statuto della Società Cooperativa Europea; attivare strumenti finanziari innovativi e servizi di sostegno alle imprese; promuovere il modello d’impresa cooperativa tra le giovani generazioni; favorire l’internazionalizzazione ed il trasferimento d’impresa ai dipendenti. Questi i temi al centro del primo incontro del gruppo di lavoro permanente sulle cooperative promosso dal Vicepresidente della Commissione Europea, Antonio Tajani, svoltosi il 10 luglio a Bruxelles. L’Alleanza delle Cooperative Italiane era rappresentata dal Presidente, Giuliano Poletti, e da Giuseppe Guerini, componente dell’Esecutivo dell’Alleanza delle Cooperative Italiane. Poletti: “Un’iniziativa che dimostra una rinnovata attenzione al ruolo delle cooperative” Il Presidente Poletti, a nome dell’Alleanza delle Primo piano ACI Cooperative Italiane, ha espresso apprezzamento per l’iniziativa del Commissario Tajani, che dimostra una rinnovata attenzione della Commissione Europea verso la cooperazione in un momento in cui l’Europa si trova ad affrontare enormi sfide economiche e sociali che vedono il movimento cooperativo impegnato ad identificare soluzioni innovative ed efficaci in tutti gli Stati membri dell’UE. “È interessante notare – ha evidenziato il Presidente Poletti – che l’insediamento del Gruppo di Lavoro, che auspichiamo diventi una sede stabile di confronto e dialogo tra la Commissione Europea ed il movimento cooperativo, sia avvenuta a qualche giorno di distanza dall’approvazione, da parte del Parlamento Europeo, della Risoluzione, sulla base del rapporto d’iniziativa redatto dall’On. Patrizia Toia, sul contributo delle cooperative al superamento della crisi che chiede misure specifiche per questo modello imprenditoriale”. “Con il Commissario Tajani” -ha proseguito Poletti- “abbiamo sottolineato l’idea che il pluralismo delle forme d’impresa è una ricchezza dell’Europa e che va visto non solo in un’ottica di concorrenza, ma anche in termini d’impatto sociale delle varie tipologie d’imprese, ecco Legacoop Settori perché abbiamo chiesto che tutte le politiche ed i programmi europei tengono nella debita considerazione la cooperazione”. Tra i vari punti affrontati dal Gruppo di Lavoro, il Presidente Poletti ha citato il tema dei giovani e la possibilità di prevedere un programma “Erasmus per i giovani cooperatori”, come pure un sostegno alla promozione della cultura cooperativa nei curricula scolastici a tutti i livelli. Altro tema, quanto mai attuale, è quello del trasferimento d’impresa ai dipendenti, non solo in tempi di crisi ma anche quando non vi sono successori nella proprietà d’impresa: a questo proposito, il Presidente Poletti ha ribadito l’importanza di prevedere forme di agevolazioni fiscali che possano favorire tale trasferimento ai dipendenti, in considerazione della minore disponibilità di capitale dei lavoratori. Nel suo intervento, il Vicepresidente della Commissione Europea, Tajani, ha affermato: “Per me le cooperative svolgono un ruolo cruciale e voglio lavorare con le vostre organizzazioni non solo oggi, ma su un piano di azioni ed una tabella di marcia strategica per la prossima Commissione”. Dirk J. Lehnhoff, Presidente di Cooperatives Continua>> Territori Imprese Sondaggio Primo piano 3 Europe, ha sottolineato come “le cooperative apprezzino molto questo incontro di alto livello”. “Siamo davvero felici” -ha aggiunto“di vedere che il Vicepresidente Tajani ha aperto un dialogo di lungo termine; le nostre organizzazioni sono pronte a dare il loro contributo al lavoro dell’Unione Europea”. L’On. Patrizia Toia, intervenendo alla riunione, ha sottolineato il sostegno del Parlamento Europeo alle imprese cooperative, riferendo del recente Rapporto adottato dal Parlamento sul contributo delle cooperative al superamento della crisi. Tra le richieste avanzate dai leaders europei del movimento cooperativo al Commissario Tajani: • Pieno riconoscimento del modello d’impresa cooperativo attraverso un dialogo permanente con la Commissione Europea • Definizione di una comune agenda di azioni • Impegno politico della Commissione Europea a sostenere lo sviluppo cooperativo • Sviluppare un concreto piano di azioni coinvolgendo varie Direzioni Generali della Commissione Europea e con strutture permanenti e dedicate alle cooperative Specifici servizi di supporto Accesso alla finanza e risk management Focus sui giovani imprenditori cooperativi Educazione e formazione Un quadro giuridico che consenta alle cooperative di essere competitive preservando le loro specificità • La promozione cooperativa attraverso campagne di comunicazione • Sostegno all’internazionalizzazione delle cooperative e a nuovi ambiti di attività come quello dell’energie. • • • • • L’ANALISI Il contributo delle cooperative per superare la crisi Il Parlamento Europeo ha adottato il parere d’iniziativa dell’europarlamentare Patrizia Toia Un riconoscimento ufficiale che il modello imprenditoriale cooperativo contribuisce a un vero pluralismo economico, rappresenta un elemento indispensabile della “economia sociale di mercato” ed è pienamente in linea con i valori del trattato UE e con gli obiettivi della strategia Europa 2020. È questo, in sintesi, il senso del parere d’iniziativa dell’europarlamentare italiana Patrizia Toia (gruppo S&D), dedicato alle cooperative e al ruolo fondamentale da esse svolto nell’economia europea, anche in tempo di crisi, che il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, ha approvato il 2 luglio. Le cooperative, nell’UE, stanno acquisendo sempre maggiore importanza e si contano circa 160.000 imprese cooperative di proprietà di 123 milioni di soci che danno lavoro a 5,4 milioni di persone. Si osserva che le cooperative contribuiscono in media per il 5% circa al PIL di ciascuno Stato membro (in Italia per l’8%). Per questo, il Parlamento considera necessario un maggior sostegno per le cooperative a livello europeo. Il Parlamento sottolinea innanzitutto il fatto che occorre far riferimento, nel Piano d’azione Imprenditorialità 2020, all’importante ruolo delle cooperative e solle- cita l’adozione delle misure necessarie atte a garantire parità di condizioni tra cooperative e altre forme di impresa, preservando allo stesso tempo le finalità e i metodi di lavoro delle cooperative e il loro carattere sociale.A tal fine, si propone l’istituzione di un’Unità competente per le cooperative e le altre organizzazioni socio-economiche (quali le mutue, le fondazioni e le associazioni che esercitano attività economiche e finanziarie), ponendo l’accento su interventi atti a garantire un adeguato livello di risorse e a consentire lo sviluppo e il monitoraggio di politiche mirate per le organizzazioni di questo tipo. L’accesso al credito rappresenta un altro tema particolarmente importante per le cooperative, in riferimento alla specificità della loro struttura. Il Parlamento invita pertanto la Commissione, il Comitato di Basilea e la BEI a sviluppare e utilizzare parametri qualitativi, anche ai fini dell’erogazione di crediti e finanziamenti, per differenziare il ruolo delle cooperative rispetto alle altre realtà imprenditoriali. Invita inoltre la Commissione, e gli altri organismi competenti (Bei e FEI, Fondo europeo per gli investimenti), ad assicurarsi che le cooperative abbiano accesso ai mec- canismi finanziari UE, incluso eventualmente il Piano d’azione per il finanziamento delle PMI proposto nell’Atto per il mercato unico. Importante anche la creazione di nuove cooperative, per le quali sarà necessario sviluppare servizi per le start-up di tipo cooperativo. Iniziative tese a promuovere il modello cooperativo tra nuovi potenziali imprenditori (ad esempio tramite i programmi universitari) debbono essere incoraggiate sia a livello nazionale che europeo. Tra le altre misure indicate nel parere si propone di promuovere uno studio comparato dei diversi regimi legislativi che promuovono la conversione in cooperative di altre tipologie di imprese, e in particolare per quanto riguarda le leggi che governano la bancarotta, il passaggio di proprietà, gli accordi finanziari, le organizzazioni di supporto alle imprese e la creazione di cluster di cooperative. Il Parere sollecita inoltre gli Stati Membri a creare un ambiente legislativo favorevole alle cooperative e a incoraggiare la riconversione in cooperative di imprese in crisi e la partecipazione degli impiegati al capitale d’impresa con appositi strumenti finanziari ed incentivi fiscali. Continua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 4 CASO/1 CFI, Cooperazione Finanza Impresa: negli ultimi tre anni investiti oltre 11 milioni di Euro in cooperative che occupano 1.700 lavoratori Trentasei interventi, con un investimento di oltre 11 milioni di Euro, a sostegno di progetti di Workers Buy-Out, sviluppo, consolidamento e start-up, in altrettante cooperative che occupano, complessivamente, 1.700 lavoratori. Questi interventi si collocano per il 50% al Nord, per il 33% al Centro e per il 17% al Sud; per quanto riguarda la distribuzione per settori di attività, il 64% interessa il settore industriale, il 22% quello sociale ed il 14% le costruzioni. Sono questi i numeri essenziali che danno il senso dell’attività, nel triennio 2010-2012, di CFI, Cooperazione Finanza Impresa, la società promossa dalle organizzazioni -AGCI, Confcooperative e Legacoop- che fanno parte dell’Alleanza delle Cooperative Italiane e partecipata dal Ministero dello Sviluppo Economico, che opera per la tutela dell’occupazione partecipando al capitale di rischio delle cooperative e sostenendone investimenti e progetti anche con finanziamenti ad hoc. Nata nel 1986, sulla scorta della legge “Marcora” (n° 49/1985), per sostenere le operazioni di workers buy-out, ossia di “rilevamento” di aziende in crisi o di loro specifici rami di attività attraverso la costituzione di cooperative di lavoro nel settore industriale, CFI ha via via modificato ed ampliato la propria missione, con interventi anche nel settore sociale. Nel corso della sua attività, CFI ha sostenuto ed affiancato centinaia di cooperative con conseguenti benefici occupazionali per migliaia di lavoratori. Complessivamente sono stati realizzati investimenti per oltre 146,5 milioni di Euro, che hanno permesso di salvaguardare 9.500 posti di lavoro e di creare quasi 1.000 nuovi occupati (con un investimento medio per occupato al di sotto dei 18 mila Euro che, tra l’altro, rientra nel fondo di rotazione consentendo ulteriori impieghi a sostegno di nuovi progetti imprenditoriali). dio sulle cooperative. È stata inoltre adottata una procedura semplificata per interventi fino a 150 mila Euro e ridotti gli interessi e i tempi di istruttoria per favorire l’accesso al credito delle piccole cooperative. Tutto questo ha determinato, negli ultimi tre anni, una rimodulazione relativa ai settori ed alle tipologie di intervento, caratterizzata da alcuni elementi essenziali: la conferma dei Workers Buy-Out nel settore industriale come area principale di intervento; un significativo sviluppo delle cooperative sociali, soprattutto nel Nord; una crescente richiesta di reinvestimento in cooperative già partecipate, a sostegno della criticità finanziaria generata dal credit crunch e dal consistente ritardo nell’incasso dei crediti, in particolare dalla Pubblica Amministrazione; lo sviluppo di nuove aree di intervento quali il settore farmaceutico, quello alberghiero, il trasporto persone, la distribuzione al dettaglio. La crisi economica ha avuto significativi riflessi sull’attività di CFI e sulle cooperative partecipate e finanziate. La caduta della domanda e degli investimenti e le difficoltà di accesso al credito hanno comportato un generale indebolimento dell’apparato produttivo. Anche nel 2011 e nel 2012 i riflessi negativi della crisi economica si sono fatti sentire sulle imprese in portafoglio, ma, mentre nel 2011 le imprese avevano mostrato una discreta capacità di tenuta e aumentato il valore della produzione del 3,4% rispetto all’anno precedente, nel 2012 e nei primi mesi del 2013 si sono moltiplicate e accentuate le situazioni di crisi. A fronte del mutato contesto economico, CFI ha reso più efficiente l’organizzazione interna per rispondere meglio alle nuove esigenze delle imprese, potenziando, in particolare, l’attività di istruttoria, per far fronte con più rapidità alle richieste di intervento, e l’area attuazione e controllo, per migliorare il presi- Nonostante la fase di recessione, che si sta protraendo anche nel 2013, CFI ha comunque operato e sta operando per aumentare progressivamente il numero degli interventi e l’entità degli investimenti, in coerenza con la sua missione di strumento di sviluppo e di salvaguardia dell’occupazione. Per conseguire questo obiettivo CFI, oltre alle iniziative già intraprese, sta operando in direzione di due obiettivi: rafforzare le partnership già avviate, come quella con Cooperfidi, il Consorzio fidi nazionale del movimento cooperativo, e dar vita a nuove collaborazioni per meglio supportare le cooperative in difficoltà per il ritardo nell’incasso dei crediti, in particolare quelli vantati nei confronti della pubblica amministrazione; mettere a punto nuovi strumenti finanziari, in coerenza con le modifiche introdotte nel 2012 nella Legge Marcora, per ampliare le possibilità di intervento a favore sia delle nuove cooperative che delle aziende partecipate. Iriflessidellacrisisull’attivitàdelle cooperativa partecipate da CFI Ledifficoltàdell’economiaelepriorità future Continua>> Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Primo piano 5 CASO/1 Coopfond punta sui Workers buy out La risposta cooperativa ai danni della crisi I primi, all’inizio della crisi, sono stati il Cantiere Navale Polesano di Rovigo, la Micronix che a Pistoia produceva software per la gestione aziendale e Art Lining di Cavriago – tra Reggio e Parma – specializzata in cravatte d’alta gamma. Aziende fallite come società di capitali rinate grazie al coraggio e alla determinazione di alcuni dipendenti che si sono riuniti in cooperativa – investendo spesso indennità di mobilità e TFR – e grazie anche al sostegno di Coopfond hanno rilevato l’azienda e, con l’aiuto delle strutture di Legacoop e a volte di altre cooperative, ne hanno avviato una nuova gestione. Si chiamano workers buy out, in sigla WBO, e costituiscono una delle risposte ai danni provocati dalla crisi che meglio fanno risaltare il valore e le potenzialità dello strumento cooperativo, capace di mobilitare energie e aprire opportunità anche là dove tutte le strade sembravano essersi chiuse. Primo piano ACI Puntando sull’intraprendenza personale: “Il nostro sostegno, attraverso un prestito o l’ingresso nel capitale – spiega il direttore di Coopfond Aldo Soldi – è sempre e comunque temporaneo: la cooperativa deve divenire in grado di sostenersi da sé”. I casi mappati dal Fondo mutualistico di Legacoop sono, dall’inizio della crisi, ben 29, secondo un monitoraggio del marzo scorso. Si è partiti dai 3 del 2008 e dai 2 dell’anno successivo per arrivare al picco di 10 e 8 rispettivamente nel 2011 e 2012. Le regioni coinvolte? Ricalcano la mappa del radicamento cooperativo. Guidano la graduatoria, infatti, Emilia-Romagna e Toscana, con 11 interventi a testa, ma casi si registrano anche in Veneto e Lombardia e, al centro Italia, in Umbria, Marche e Lazio. Per queste operazioni Coopfond ha erogato complessivamente 8,7 milioni di euro, equamente ripartiti tra finanziamenti (4,5 milioni) e acquisto (temporaneo) di quote Legacoop Settori del capitale sociale (4,1 milioni). Un’iniezione di liquidità che ha permesso di mettere in modo investimenti per 30,4 milioni di euro: un risultato che testimonia sia il ruolo positivo del Fondo come moltiplicatore di risorse, sia la capacità dei nuovi cooperatori di mettere in gioco se stessi e i propri risparmi, ottenendo anche l’erogazione di credito dagli istituti bancari. Complessivamente i lavoratori interessati – ovvero i posti di lavoro non salvati, ma letteralmente resuscitati, visto che erano già stati inghiottiti dalla crisi – 611. La base sociale delle cooperative. Nutrite anche le compagini sociali. Solo in 10 casi la base è inferiore ai 10 soci, in 14 oscilla tra i 10 e i 30, mentre in cinque casi supera addirittura i 30 soci. Complessivamente gli ex dipendenti che hanno scelto di divenire cooperatori per sfuggire alla crisi sono stati in questi anni, per quel che concerne le operazioni sostenute da Coopfond, 504. Territori Imprese Sondaggio 6 EXPO 2015 >> Expo 2015 Alleanza delle Cooperative, occasione di sviluppo da cogliere >> Alleanza Cooperative Sociali “Expo 2015 rappresenta un’occasione di sviluppo e di occupazione che va colta al massimo delle sue potenzialità e senza sprecare tempo”. È questa la posizione espressa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane in occasione dell’incontro con il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali sull’utilizzo dei contratti di lavoro in vista dell’Expo 2015 svoltosi il 16 luglio. “Le parti sociali possono e debbono svolgere un ruolo propulsivo, impegnandosi a definire un avviso comune entro il termine proposto dal Ministro. Per rendere più produttivo il loro impegno” - ha sottolineato Carlo Marignani, Responsabile Relazioni Industriali di Legacoop, intervenuto a nome dell’Alleanza - “imprese e sindacati potranno avvalersi delle proposte avanzate dallo stesso Ministero, così come dei risultati del confronto in atto in Lombardia in vista dell’importante appuntamento del 2015”. A questo proposito, l’Alleanza ha espresso interesse per “un confronto che tenga conto anche dell’idea, lanciata dal Ministro, di costruire una griglia di interventi sulla base di parametri quali i territori, i settori di attività e la durata dell’intervento”. “Non escludiamo” - ha concluso Marignani - “che, nel confronto sull’Expo, le parti sociali possano individuare soluzioni potenzialmente valide anche su un piano più generale, al di là dell’evento straordinario del 2015”. >> Lavoro >> Alleanza Cooperativa Internazionale LAVORO ACI e Sindacati avviano confronto per accordo sulla rappresentanza Con un incontro tra l’Alleanza delle Cooperative Italiane, rappresentata dal Presidente Giuliano Poletti e dai Copresidenti Maurizio Gardini e Rosario Altieri, e i Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti si è avviato un confronto per giungere rapidamente a un accordo che, Primo piano ACI Legacoop Settori cogliendo le esigenze e le specificità del sistema cooperativo, definisca le regole della rappresentanza e della democrazia nelle relazioni sindacali. Alleanza Cooperative e Cgil, Cisl e Uil, hanno convenuto sull’urgenza di avere certezza dei soggetti legittimati alla contrattazione collettiva e affidabilità sull’attuazione di quanto concordato nelle sedi negoziali. Le parti hanno concordato sulla necessità di definire regole e azioni comuni per sviluppare ulteriormente il contrasto al fenomeno della cooperazione spuria che, agendo impropriamente, produce un danno rilevante ai lavoratori e all’attività economica del sistema cooperativo. Nel corso dell’incontro è stata affermata la positiva esperienza del protocollo di relazioni industriali firmato nel 1990, che ha favorito la stipula di una ventina di contratti collettivi nazionali ed una diffusa contrattazione di secondo livello. Si è inoltre sottolineata la necessità di verificare e rafforzare gli strumenti bilaterali, come i Fondi di previdenza complementare e l’Ente Bilaterale nazionale cooperativo, al fine di renderli ancora più efficaci, con il preciso fine di aumentarne la capacità di produrre effetti positivi per le imprese e i lavoratori della cooperazione. Alleanza Cooperative e Cgil, Cisl e Uil hanno definito un’agenda d’incontri tecnici che si svolgeranno nel mese di luglio. ALLEANZA COOPERATIVE SOCIALI Prestazioni socio sanitarie: “Far fronte all’aumento dell’IVA” «Fare fronte comune contro l’aumento dell’IVA, dal 4% al 10%, sui servizi socio sanitari ed educativi, resi da cooperative sociali e loro consorzi a persone svantaggiate». Questo il senso della lettera inviata da Giuseppe Guerini, portavoce dell’Alleanza delle Cooperative Sociali, al neo presidente dell’Anci Piero Fassino. «In queste settimane si discute molto e, giustamente, di evitare l’aumento dell’Iva dal 21% al 22%, ma nessuno si sta adoperando per sventare quanto è stato previsto, con molta superficialità, dalla legge di stabilità 2013 che lascerà senza servizi oltre 500.000 cittadini (anziani, persone svan- Territori Imprese Sondaggio 7 taggiate, minori) e senza lavoro oltre 40.000 persone». «Il paradosso, infatti – evidenzia Guerini – è che non vi sarà alcun recupero di gettito dal momento che l’Iva la verseranno i Comuni che si vedranno costretti a ridurre del 6% le prestazioni di welfare territoriale oggi garantite. Risultato di questa cervellotica operazione di tecnocrazia contabile sarà che nel 2014, con le medesime risorse, i Comuni forniranno meno servizi sociali alle fasce più deboli della popolazione». «Quello dell’aumento dell’Iva è un disastro annunciato. Cooperative sociali e Comuni – ha concluso Giuseppe Guerini – sono in prima linea nel fronteggiare le ricadute della crisi sui cittadini e nel garantire il welfare territoriale e i livelli essenziali di assistenza. Sono in prima linea anche sul problema dell’IVA. Problema da risolvere». ALLENAZA COOPERATIVA INTERNAZIONALE Assemblea Generale e Conferenza Globale a Città del Capo Durante la settimana dal 1 al 5 novembre migliaia di cooperatori ,provenienti da tutto il mondo, si riuniranno a Città del Capo, in Sud Africa per partecipare all’Assemblea Generale dell’ICA, che per la prima volta in 118 anni si riunirà nel continente africano, e agli eventi connessi. Il programma prenderà avvio il 2 novembre con gli adempimenti statutari, incluso il rinnovo del Board, e proseguirà con la conferenza globale dedicata al tema “Un decennio cooperativo in azione” che sarà focalizzata sul Blueprint per il decennio cooperativo, ossia il piano di azioni approvato Primo piano ACI l’anno scorso a Manchester, alla chiusura dell’Anno internazionale delle cooperative, e teso a fare della forma d’impresa cooperativa il modello preferito e a più rapida crescita entro il 2020. La crisi economica globale iniziata nel 2007 ha avuto conseguenze pesanti sull’occupazione, la salute, la catena alimentare, l’accesso al credito ed altri bisogni primari per milioni di esseri umani in tutto il mondo. Essa ha dimostrato che il mondo sta diventando sempre più insostenibile ma anche interdipendente in termini economici, sociali ed ambientali. Questo decennio sarà quello in cui dovranno essere trovate urgentemente soluzioni a lungo termine a questi comuni problemi globali. Le cooperative hanno una grande responsabilità, in tal senso: la loro provata resilienza, la governance democratica, l’accumulazione di capitale e lo sviluppo locale offrono eleenti importanti e d’ispirazione per le soluzioni che si dovranno trovare. Di questo e di molto altro si parlerà a Città del Capo nel corso di una serie di seminari che si svolgeranno nel corso degli eventi ICA. In concomitanza si terranno una serie di workshop tematici dedicati ai seguenti temi: La sicurezza alimentare ed la filiera sostenibile che affronterà il ruolo dell’agricoltura e della pesca; le sfide della catena alimentare, il ruolo delle cooperative di Legacoop Settori consumo e tra dettaglianti nell’assicurare la distribuzione dei generi alimentari, il commercio tra cooperative, il ruolo del microcredito e delle banche cooperative nei Paesi in via di sviluppo Accesso ai Servizi di Comunità (sanità, educazione, tutela ambientale, integrazione lavorativa dei gruppi svantaggiati, produzione energetica, ecc) Il Potere della comunicazione affronterà il tema del branding, della partecipazione nella rivoluzione mediatica, di come unire il mondo attraverso il potere di una storia, delle teorie di comunicazione in pratica e dell’identità integrata in internet; La resilienza delle cooperative alla crisi economica sarà esplorata anche in un’ottica settoriale (banche, assicurazioni, cooperazione di abitanti e cooperazione allo sviluppo) Costruire la conoscenza affronterà il tema dell’educazione e della formazione cooperativa. Il costo di partecipazione all’Assemblea ICA e ai vari seminari connessi è di 800 Franchi Svizzeri per delegato; per i giovani cooperatori (30 anni) il costo di registrazione è di 200 Franchi Svizzeri. E’ possibile prevedere delle registrazioni di gruppo: se si registrano 10 delegati , l’11° delegato avrà accesso gratuito ai lavori ; se si registrano 22 delegati, due saranno esonerati dal pagamento della quota di partecipazione . (per maggiori informazioni : visitare il sito ICA dedicato: www.capetown2013.coop, chi fosse interessato a ricevere ulteriori informazioni o a partecipare può contattare l’Ufficio Relazioni Internazionali e Politiche Europee di Legacoop: [email protected]. Territori Imprese Sondaggio Legacoop >> Cooperative tra professionisti >> Politiche di coesione >> Cooperambiente - eAmbiente Primo piano ACI 8 COOPERATIVE TRA PROFESSIONISTI Legacoop e CNAAL siglano protocollo di intesa per gli agrotecnici Avviare una collaborazione per diffondere il modello cooperativo tra gli agrotecnici, diplomati e laureati, portando a conoscenza il quadro giuridico delle società cooperative e le esperienze imprenditoriali già in corso nell’area delle professioni intellettuali. È quanto prevede un protocollo di intesa siglato il 17 luglio da Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop, e Roberto Orlandi, Presidente del CNAAL, Collegio Nazionale degli Agrotecnici e degli Agrotecnici Laureati- che amplia ulteriormente l’attività che Legacoop ha intrapreso da tempo per promuovere la costituzione di cooperative tra professionisti, in linea con il dettato della legge 183/2011 che consente l’esercizio in forma societaria, anche cooperativa, delle attività professionali. Per raggiungere l’obiettivo dell’accordo, Legacoop e CNAAL convengono di promuovere modelli di aggregazione che, oltre a favorire le sinergie necessarie per una migliore competizione nel mercato di riferimento, sviluppino processi di specializzazione dei professionisti e di diversificazione dell’offerta professionale anche attraverso il coinvolgimento di professionalità diverse da quelle di competenza del CNAAL. Da un punto di vista operativo, Legacoop e CNAAL provvederanno a predisporre materiale formativo ed a fornire servizi per la costituzione di società cooperative tra professionisti (atti costitutivi, statuti e regolamenti tipo), riservando particolare attenzione ai giovani professionisti e alle donne professioniste. “La società cooperativa” -ricorda il Presidente di Legacoop, Giuliano Poletti- “può rappresentare uno dei modelli societari più adeguati all’esercizio in forma societaria della professione intellettuale, in considerazione delle sue peculiarità come il voto pro-capite disgiunto dal minore o maggiore possesso di azioni sociali, l’impegno personale e diretto del socio, la modesta rilevanza dei soci di capitale nelle scelte gestionali, il perseguimento dello scopo mutualistico: la persona, la soddisfazione dei suoi bisogni e delle sue aspettative Legacoop Settori sono l’obiettivo principale della cooperativa”. “L’accordo con Legacoop” -sottolinea il Presidente del CNAAL, Roberto Orlandi“è perfettamente in linea con la nostra attività improntata, come è desumibile dalla diversificata tipologia dei profili di accesso, all’interdisciplinarietà ed alla concorrenza, nonché all’adozione dei più moderni strumenti organizzativi: fra questi, un posto di rilievo è occupato proprio dalle società cooperative fra professionisti, la prima delle quali è stata costituita nell’ambito della categoria nel 1993. Con l’intesa di oggi poniamo le premesse per rafforzare il nostro impegno in tale direzione”. POLITICHE DI COESIONE Legacoop conferma al Ministro Trigilia la disponibilità a collaborare “Siamo pronti a collaborare, sia a livello nazionale che regionale, per consentire un’efficace attuazione dei programmi e ad assicurare un apporto fattivo della nostra organizzazione per lo sviluppo dell’occupazione, come abbiamo sottolineato anche nei documenti presentati nel corso della consultazione pubblica delle parti sociali”. Lo ha ribadito Giorgio Gemelli, Responsabile Progetti Interterritoriali e Mezzogiorno di Legacoop intervenendo al convegno “Programmazione 2014 - 2020”. Un nuovo dialogo per una politica di coesione condivisa”, promosso da Unioncamere e svoltosi il 16 luglio a Roma. Nel corso dell’iniziativa, il Ministro per la Coesione Territoriale, Carlo Trigilia, ha illustrato l’impostazione del nuovo programma europeo, la cui attuazione, metodologicamente innovativa, prevede: concentrazione tematica, coinvolgimento del partenariato, azioni di sviluppo finalizzate e legate a risultati attesi, concentrazione delle risorse e semplificazione della governance con un ruolo rafforzato di governo nazionale in raccordo con le regioni. Il Ministro ha inoltre preannunciato che, dopo la precedente fase di consultazione delle parti sociali nei quattro tavoli tematici, entro il mese di settembre si avvierà la procedura finale per la definizione del previsto “Accordo di partenariato economico e sociale”. Territori Imprese Sondaggio Legacoop 9 COOPERAMBIENTE - EAMBIENTE Water footprint, “una sfida di mercato e/o dell’ambiente” 18 luglio 2013 - L’approccio dell’Analisi del Ciclo di Vita, Life Cycle Assessment applicato alla Water footprint, impronta idrica, è stato il tema al centro del seminario di approfondimento organizzato da eAmbiente in collaborazione con Legacoop, il 17 luglio a Roma. La metodologia innovativa Water footprint è stata illustrata e analizzata dai relatori: Roberta Ianna, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alessandra Bonoli, Università di Bologna, Federico Balzan, eAmbiente Srl, Carmine Massimo Lamanna, DNV Business Assurance in Italia, Leonardo Becchetti, Next Economia, coordinati da Gabriella Chiellino Amministratore Delegato di eAmbiente Srl e Coordinatore Scientifico di Città Sostenibile. La Water footprint è un’evoluzione della più nota Carbon footprint, l’indicatore relativo alle emissioni in atmosfera di gas serra e consente di ottenere uno specifico indicatore, riferito ad un prodotto o a un intero processo produttivo, del consumo di acqua dolce comprensivo sia dell’uso diretto che indiretto. “Vale la pena conoscere la propria Water footprint” -ha spiegato Leonardo Becchetti, Primo piano ACI Next Economia- “e valutare le politiche aziendali di responsabilità sociale per l’ambiente attraverso un approccio che vede: le imprese, multi-stakeholder consapevoli, impegnate attraverso la loro forza relativa; ed i consumatori, in veste di ‘consumattori’ socialmente responsabili, che votano con il portafoglio o per auto-interesse lungimirante premiando consapevolmente le buone pratiche adottate dalle imprese. È necessario però, ha sottolineato Becchetti, colmare l’asimmetria informativa del cittadino per una interazione virtuosa tra impresa, ambiente e consumatore. Sono stati presentati, inoltre, casi aziendali su come risparmiare acqua in agricoltura da Mauro Fanin, Cereal Docks, Roberta Trovarelli Legacoop Emilia Romagna e Mirella di Stefano, Granarolo; e nei servizi Luca Baracchi, Coopservice. Mauro Fanin, della spa Cereal Docks, impresa veneta produttrice di olii da semi di soia e cereali, ha illustrato il “Sistema Green” adottato per la sostenibilità del sistema agricolo. Luca Barecchi, Coopservice, impesa cooperativa di progettazione, erogazione e gestione di servizi integrati alle imprese e alle comunità, ha illustrato il Progetto per il miglioramento dell’impatto ambientale sui servizi di pulizia, per il contenimento degli impatti ambientali associati ai processi operativi. Legacoop Settori Roberta Trovarelli, Legacoop Emilia Romagna, ha illustrato alcuni risultati del “progetto Acqua”, http://www.life-aqua.eu/index.php/it/ilprogetto-aqua (Adoption of Quality water Use in Agro-industry), che ha l’obiettivo di supportare l’innovazione dei processi produttivi delle imprese del settore agro-alimentare sul piano della riduzione dei consumi e degli sprechi idrici, per dimostrare l’ampio margine di miglioramento ottenibile, attraverso la promozione di forme innovative di collaborazione e di confronto fra il settore pubblico e privato, che mettano a servizio della gestione e preservazione dei beni comuni, l’esperienza di tutti i protagonisti coinvolti, progetto che vede anche la partecipazione di Granarolo spa. Territori Imprese Sondaggio Settori >> ANCPL 10 ANCPL Assemblea Nazionale del settore delle Cooperative Industriali L’Assemblea Nazionale del settore delle Cooperative Industriali aderenti all’Ancpl-Legacoop, tenutasi a Imola il 9 Luglio presso la sede della Coop 3Elle, è stata aperta dalla relazione del Responsabile del Settore Maurizio De Santis.All’Assemblea ha presenziato il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, presenti anche il Vice Presidente del Parlamento Europeo On. Gianni Pittella ed autorità locali. Le conclusioni dei lavori sono state di Giuliano Poletti, Presidente di Legacoop e Alleanza Cooperative Italiane, e Carlo Zini, Presidente Ancpl - Legacoop. “Esprimiamo apprezzamento per i risultati ottenuti dal Governo in sede comunitaria” – ha esordito Maurizio De Santis che si è subito dichiarato convinto della necessità da parte di tutti di un cambiamento del “paradigma interpretativo” della situazione economico-sociale nazionale ed europea. “Trovo più appropriato parlare di transizione e non di crisi perché ciò ci consente di capire che si deve andare verso un reale cambiamento e non sperare, superata la crisi, di tornare ad un impossibile status quo. Siamo entrati nel quarto anno di recessione – ha affermato De Santis – ed i dati che abbiamo sulle nostre associate ci segnalano una situazione differenziata: dura per le cooperative che operano nel mercato interno, in particolare nella filiera delle costruzioni; meno problematica per le cooperative che operano sull’estero che hanno saputo utilizzare leve efficaci quali gli investimenti, la ricerca, l’internazionalizzazione e la partecipazione attiva dei soci”. Il settore industriale dell’Ancpl – Legacoop (500 imprese associate, circa 19.000 occupati e 12.000 soci, per un valore della produzione 2012 stimato in 4 miliardi di euro) si articola in 3 principali gruppi di imprese: il primo che registra risultati lusinghieri basandosi sull’export; il secondo, variegato, che è in sofferenza ma sta resistendo alla crisi; il terzo che, invece, subisce in modo traumatico gli effetti della crisi perché, tra l’altro, strettamente collegato al settore dell’edilizia. “Non possiamo dire – ha ribadito con forza il Relatore – che ci siano nostre imprese tra- Primo piano ACI Legacoop Settori volte dalla crisi; tuttavia una parte rilevante è a metà del guado e si trova in difficoltà anche forte per il calo degli ordinativi ed i ritardati o mancati pagamenti”. Secondo De Santis queste sono le cause più evidenti delle difficoltà in cui versano le cooperative industriali dell’Ancpl unitamente a quella che può sembrare una causa astratta, cioè la “distruzione di fiducia e di un’idea di futuro”. “Occorre – ha sostenuto – riannodare i fili delle reti di fiducia ed in ciò la cooperazione può giocare, ed in effetti sta giocando, carte importanti grazie alla sua stessa natura di impresa sociale. Dal riposizionamento delle cooperative serramentiste che si stanno accorpando diversificando l’offerta, all’apertura verso mercati nuovi quali Brasile, Cina ed India. Siamo avvertiti come forza positiva economica e sociale e, infatti, cresce la domanda di cooperazione. Tale domanda trova risposte positive pur trattandosi di esempi limitati, spesso a torto non adeguatamente conosciuti, valorizzati e diffusi. Ciò anche per quanto riguarda l’assetto giuridico e normativo che non sempre rende merito al merito e prende atto della realtà nuova”. “Mi riferisco alla Legge Marcora e alle normative che consentono di utilizzare gli ammortizzatori sociali in funzione della capitalizzazione delle imprese. Occorre puntare di più all’obiettivo di creare nuove attività. Un’utilizzazione intelligente – afferma De Santis – della Legge 57 del 2001 ex Marcora combinata con un nuovo utilizzo degli ammortizzatori sociali ha consentito di salvare migliaia di posti di lavoro, senza particolari costi e abbattendo vincoli e lacci burocratici. Il Governo – ha concluso De Santis – valuti la possibilità, pur nella ristrettezza di bilancio, di un incremento del fondo e di una fluidificazione delle procedure di attuazione della ex Marcora che ha dato buona prova di sé in questi. Nel suo atteso intervento, il ministro per lo Sviluppo economico Flavio Zanonato - che prima di partecipare all’assemblea aveva visitato la cooperativa Sacmi, definendo «affascinante» lo stabilimento di via Selice - ha affrontato, tra l’altro, la questione Imu: «Penso che non possa essere applicata ai beni strumentali delle aziende – ha ribadito Zanonato Territori Imprese Sondaggio Settori 11 – che possono essere anche un edificio, un tetto che si mette sopra le macchine e non è un bene che aumenta di valore». Fare diversamente «significa appesantire l’impresa laddove produce ricchezza», ha aggiunto. «Il Governo non vuole lasciare le cooperative da sole – ha concluso poi il ministro – ma impegnarsi in uno sforzo comune perché sono convintissimo che la cooperazione è e sarà sempre più protagonista dell’assetto economico e sociale e al centro di un modello di sviluppo sostenibile». In Italia serve una «condivisione delle responsabilità che è intrinseca nel movimento cooperativo ma non nel Paese», ha continuato Zanonato, invocando un «cambio di mentalità» che deve pervadere tutt’Italia. In altre parole, «non basta chiedere al Governo», ha concluso Zanonato «voi cooperatori siete un esempio che va fortemente imitato», perché la cooperazione rappresenta un «moltiplicatore di fiducia sociale». Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Territori >> Friuli Venezia Giulia 12 FRIULI VENEZI GIULIA ALTO ADIGE-SÜDTIROL >> Alto Adige-Südtirol Agenda 2020, la scommessa sullo sviluppo dell’economia sociale Educacoop, concorso sul mondo delle cooperative >> Lombardia Assieme alle associazioni di categoria e agli altri soggetti del territorio, Friuli Future Forum promuove tra maggio e luglio un ciclo di incontri per valorizzare l’innovazione nel tessuto produttivo. Nati dall’indagine condotta tra le imprese friulane, verranno presentati temi, novità, esperienze e protagonisti italiani e internazionali, per rispondere alle richieste e alle esigenze di innovazione e confronto emerse dalle aziende. Il prossimo incontro si svolgerà ad Udine, il 25 luglio, in via dei Calzolai 5, angolo via Savorgnana Orari: 17:30 - 19:00 L’economia sociale rappresenta una delle priorità della strategia 2020 proprio per la capacità di coniugare crescita e sviluppo, mantenendo particolare attenzione alla coesione e alla solidarietà sociali. Risorse importanti verranno destinate nella prossima programmazione allo sviluppo e alla diffusione di tale economia, come motore della crescita sostenibile e integrata delle comunità. L’incontro, rivolto agli imprenditori, alle associazioni e alle organizzazioni non profit, vuole lanciare il confronto sulle potenzialità offerte dall’impresa sociale quale strumento per promuovere percorsi di innovazione sociale finalizzati a creare nuova occupazione e servizi, volti a rispondere ai bisogni emergenti di un territorio. Argomenti • Social Innovation • Città intelligenti: innovazione, conoscenza e capitale umano • Agenda 2020 – la scommessa sullo sviluppo dell’economia sociale • Esempi di buone prassi di progettazione integrata territoriale Affrontare il tema della cooperazione e divertirsi? Certo che è possibile! Durante l’anno scolastico 2013/2014 le classi delle scuole superiori e professionali dell’Alto Adige, del Trentino e del Tirolo sono chiamate a partecipare al concorso Educacoop, concorso organizzato dall’Euregio Tirolo-Alto AdigeTrentino in collaborazione con le associazioni cooperative dei tre territori dell’Euregio. In una prima fase gli alunni con l’aiuto degli insegnanti raccolgono informazioni sulla cooperazione per visitare poi una cooperativa locale e realizzare per questa una campagna pubblicitaria per il rafforzamento dello spirito cooperativistico. Gli studenti possono presentare il loro progetto in forma di un sito internet, un manifesto, un videoclip, uno spot radiofonico, ecc. e sono chiamati a consegnarlo entro il 7 febbraio 2014. Le migliori 3 classi per territorio saranno invitate a partecipare alla presentazione finale il 14 maggio 2014 e il vincitore otterrà un premio di 1.500 Euro. Professori e classi delle scuole superiori interessate possono iscrivere al progetto entro il 15 ottobre 2013. Contatti: Tel.: +39 0471 402026 / Fax +39 0471 405016 E-Mail: [email protected] Per informazioni dettagliate sullo svolgimento, sui criteri di valutazione e per contatti e materiale didattico si prega di consultare www.europaregion.info/educacoop >> Veneto >> Toscana >> Toscana >> Umbria >> Campania >> Puglia >> Sicilia >> Nord Sardegna >> Ravenna >> Reggio Emilia >> Rimini >> Fano Interverrà Bruno Busacca, Responsabile delle relazioni istituzionali di Legacoop e coordinatore del progetto “Cooperative di comunità”. Per informazioni e iscrizioni Legacoop FVG via Cernazai 8 33100 Udine T. 0432 299214 [email protected] Primo piano ACI Legacoop Settori VENETO Legacoop contro il femminicidio Legacoop Veneto, assieme a Cna Impresa Donna Verona e all’associazione Ve.g.a. (Veronesi giuriste associate) sostiene “Ferite a morte”, il recital sul femminicidio scritto e diretto da Serena Dandini in collaborazione con Maura Misiti, la cui prima tappa veneta sarà a Verona martedì 27 agosto. Appuntamento alle ore 21 al Teatro Romano, dove lo spettacolo andrà in scena nell’ambito della seconda edizione di VenerAzioni, il festival musicale al femminile che Territori Imprese Sondaggio Territori 13 nel Veronese mette in rassegna creatività e qualità artistica delle donne. Sul palco, assieme alla Dandini e alla Misiti, si alterneranno donne dello spettacolo, della cultura, della politica. Già confermate le presenze di Lella Costa, Orsetta De’ Rossi e Sonia Bergamasco. “Ferite a morte” rinnova il proprio impegno a sostegno dei centri antiviolenza: in occasione dello spettacolo infatti l’amministrazione comunale della città scaligera destinerà un contributo al centro antiviolenza Petra, che gestisce a Verona la casa rifugio per donne vittima di violenza maschile. I biglietti per la serata sono già disponibili al Boxoffice di Verona in via Pallone 16 (tel. 045/8011154) e nei circuiti TicketOne e Geticket. I costi vanno da un minimo di 13 euro a un massimo 28 euro. LOMBARDIA I progetti di Legacoop e Coprat per la ricostruzione post terremoto Ad un anno dal sisma che ha colpito i territori dell’Emilia e del basso mantovano, il Fondo Cooperativo Terremoto Emilia, alimentato dalle donazioni dei cooperatori attraverso l’iniziativa “Un’ora vale due”, finanzia progetti e interventi in favore delle popolazioni, dei lavoratori e del sistema produttivo. Riqualificazione urbanistica, riattivazione della vita socio culturale, inclusione sociale e lavorativa, sostegno socio assistenziale ed educativo, salute e benessere, imprenditoria cooperativa giovanile. Queste le aree d’intervento a cui sono destinate le risorse confluite nel Fondo Cooperativo Terremoto Emilia, costituito dalle Centrali Cooperative e dalle Organizzazioni sindacali attraverso l’iniziativa “Un’ora vale due” presentata a giugno 2012, a pochi giorni dal sisma che ha duramente colpito le popolazioni dell’Emilia e del basso mantovano. Grazie all’impegno dei tanti lavoratori e soci delle cooperative che hanno donato l’equivalente di un’ora di lavoro (moltissimi quelli che hanno donato l’intera giornata), è stata superata la cifra di 880 mila euro. Il rapporto sull’utilizzo dei fondi raccolti è interamente pubblicato sul sito unoravaledue.legacoopemiliaromagna.it dove è possibile seguire i progetti in corso, prossimamente anche attraverso una sezione Primo piano ACI video. Legacoop Lombardia è tra i soggetti attuatori del progetto di start up di imprese cooperative che coinvolge i comuni delle aree di Ostiglia e Suzzara, in provincia di Mantova. Il percorso tracciato dall’associazione tende verso l’auto-imprenditorialità cooperativa, puntando a fornire risposte per intercettare bisogni sociali insoddisfatti o inadeguati e offrendo soluzioni innovative. Legacoop Lombardia, con fondi propri del movimento cooperativo, sosterrà le spese di costituzione e consulenze per la predisposizione di un business plan; amministrazione, gestione contabilità e bilancio per il 1° anno di attività in convenzione con Nord Ovest Servizi; accesso al credito, apertura di linee di credito, fidejussioni e garanzie su affidamenti con UNIPOL Banca e Cooperfidi Italia come partner; formazione manageriale, in collaborazione con Cesvip/CEREF e Foncoop. La costituzione di nuove cooperative, oltre ad attivare reti e collaborazioni sul territorio, ha l’obiettivo di non disperdere la ricchezza costituita dal capitale umano ma di convogliarla in una nuova cultura imprenditoriale. Rivitalizzare le aree centrali degli abitati colpiti dal sisma restituendo alla cittadinanza il centro storico come nucleo identitario della comunità, è invece l’obiettivo del progetto Unoperquattro a cui aderisce la cooperativa di produzione e lavoro Coprat, insieme con Italprogetti, Caire, Cairepro, Centro Cooperativo di Progettazione, Europrogetti, Politecnica, Tecnicoop e Uteco e con il coordinamento di Ancpl. Progettisti, ingegneri e architetti della cooperativa mantovana svolgeranno gli studi di fattibilità nel comune di Quistello, l’unico lombardo incluso nel progetto. Ricalcando la logica dell’iniziativa “Un’ora vale due”, l’intervento è realizzato attraverso le risorse del Fondo a cui si aggiunge, da parte delle cooperative di progettazione ed ingegneria coinvolte, un contributo in termini di ore di lavoro equivalente a quello finanziato. Le attività di progetto sono gestite dagli architetti Samantha Olocotino e Patrizi Penitenti, insieme con l’Arch. Francesco Caprini, socio fondatore Coprat e coordinatore di Legacoop Mantova. Ai sopralluoghi e incontri sul territorio con le autorità, seguirà l’elaborazione di uno studio di fattibilità sul recupero del centro storico partendo dalla rifunzionalizzazione anche degli edifici pubblici colpiti dal terremoto. Dalla Legacoop Settori chiesa – “una ferita nel fulcro del paese che è venuto a mancare, uno degli elementi di maggiore criticità, non solo fisica ma sociale” commenta l’Arch. Olocotino – alla pinacoteca, al municipio e all’ex ospedale Carlo Poma, oggi inagibile, fino al patrimonio edilizio privato, a partire dai negozi sotto i portici del centro, “spina” commerciale di Quistello da ripristinare. Le prime note degli architetti di Coprat citano la creazione di un nuovo sistema di percorsi urbani non autoveicolari che metta in rete gli spazi pubblici esistenti con quelli “nuovi” da scoprire, recuperare e valorizzare. “La possibilità che dal trauma del terremoto possano scaturire anche nuove occasioni e opportunità è sicuramente positiva” spiega l’Arch. Olocotino, riferendosi alla possibile conversione di alcuni edifici con funzioni diverse. L’obiettivo del progetto sviluppato da Coprat è quello di recuperare nel rispetto degli spazi preesistenti, senza creare “un altro centro” o snaturare il paese di Quistello, cercando di individuare per ogni spazio una o più funzioni specifiche, riconoscibili e caratterizzanti. Gli interventi saranno realizzati nel rispetto delle valenze storico-artistiche degli edifici e delle relazioni funzionali e socio-culturali del territorio, con l’ipotesi di mettere in rete la gestione degli spazi culturali e ricreativi anche con altre amministrazioni comunali, di promuovere azioni collaborative fra gli operatori commerciali e nuove attività di impresa (start up). Azioni “immateriali” che rappresentano la vera anima del progetto ed esprimono pienamente il valore della cooperazione come bene comune. TOSCANA Avviare percorso di riforma delle istituzioni che si occupano di cultura” Avviare un grande percorso di riforma delle istituzioni che in Italia si occupano di cultura, accompagnandolo da un robusto afflusso di investimenti. Questo l’appello che arriva dalle cooperative della cultura e dei beni culturali di Legacoop Toscana, in occasione dell’assemblea svoltasi l’11 luglio allo spedalino del Bigallo nel Comune di Bagno a Ripoli. La crisi della finanza pubblica e la contemporanea contrazione delle risorse a disposizione degli enti locali sono gli ingredienti Territori Imprese Sondaggio Territori 14 di uno scenario esplosivo che ha già provocato e che rischia di provocare numerose vittime, anche tra le cooperative. “L’impegno della Regione si è evidenziato nel non seguire la moda dei tagli – ha detto stamani Olmo Gazzarri, coordinatore del protocollo della cultura e dei beni culturali aderenti a Legacoop Toscana - ma anche se gli strumenti legislativi sono sufficienti, occorre fare sì che le strategie territoriali e i benefici fiscali camminino insieme”. “Quello che chiediamo – ha aggiunto Gazzarri – è che le istituzioni pubbliche verifichino sempre, per ogni finanziamento erogato, la congruità di esso rispetto alle realizzazioni effettive e ai risultati che l’intervento ha prodotto”. “Nell’affrontare il problema della governance del turismo, le istituzioni, e la Regione in primis – ha detto Riccardo Vannini, responsabile Legacoop turismo e servizi culturali della Toscana - devono tenere presenti le esigenze di tutti i protagonisti del settore perché soddisfarle vuol dire favorire lo sviluppo nel suo insieme. Se vogliamo far questo, la logica secondo cui il turismo va bene solo quando si riempiono le camere degli alberghi, non può essere l’unica”. Alcuni strumenti già esistono, come le agevolazioni fiscali per investimenti in cultura e paesaggio, oppure come le norme in tema di sponsorizzazioni o di erogazioni liberali istituite a livello nazionale. “Ma non sono sufficienti – ha aggiunto Vannini -. Noi siamo disposti a modificare l’approccio imprenditoriale e inserire forme innovative di gestione che consentano la fruizione e la valorizzazione dei beni culturali, ma per investire nel lungo periodo è necessario che sia introdotto lo strumento della concessione”. tema della mutualità e dei sistemi locali, ha voluto sottolineare come il paradigma complessivo dei principi che guida il sistema cooperativo e quello mutualistico in particolare sia la risposta più efficace ed in armonia con le linea guida della Regione Toscana in materia di welfare. La Mutua Insieme Salute Toscana accogliendo senza riserve il Progetto Salute che Eleonora Vanni, responsabile delle cooperative sociali toscane e vice Presidente nazionale del settore, ha presentato in un convegno tenutosi a Firenze proprio per illustrare le caratteristiche di questa realtà produttiva e le sue potenzialità, si sta impegnando per supportare il progetto stesso a livello regionale. “La Toscana ha sempre avuto un sistema eccellente di welfare –ha dichiarato Chellituttavia l’evoluzione della società in senso qualitativo, la sua crescita multietnica e la crisi economica chiedono che anche altri attori facciano parte di questo sistema. Il mondo del non profit, e le mutue ne fanno parte di diritto, è pronto a fare la propria parte partendo dai principi che hanno sempre ispirato il movimento mutualistico ma guardando ai rinnovati bisogni delle persone e delle famiglie toscane”. Nei prossimi mesi il progetto verrà presentato in sede pubblica per precisarne le linee operative e le ricadute sul territorio regionale e sulle imprese cooperative. TOSCANA Si è svolta l’8 luglio presso la sede di Legacoop Umbria la prima riunione del comitato promotore per la creazione di Generazioni Umbria. L’assemblea costituente, alla presenza del rappresentante di Generazioni Nazionale Matteo Ragnacci, ha visto la presenza di cooperatori under 40 che aderiscono a Legacoop. Durante la riunione si sono discussi temi come ricambio generazionale, staffetta generazionale e necessità dei giovani di mettere in campo la professionalità e la freschezza che li contraddistingue per attivare politiche attive di inclusione delle giovani generazioni. Tanti i temi toccati e le prospettive future come la Le cooperative sociali supportano nuovo sistema regionale di welfare La Mutua Insieme Salute Toscana sposa il Progetto Salute delle cooperative sociali aderenti a Legacoop Servizi della Toscana e si candida come interlocutore principale di quel settore per supportare sempre più efficacemente il sistema del welfare locale. E’ quanto è stato dichiarato da Antonio Chelli, vice Presidente della Mutua che, intervenendo alla Summer School a Siena sul Primo piano ACI UMBRIA Dai cooperatori under 40 nasce Legacoop Generazioni Legacoop Settori collaborazione con gli attori culturali ed educativi regionali(scuole/università), le start up innovative, le problematiche di accesso al credito, le azioni di rinnovamento tramite un’alleanza generazionale che leghi l’esperienza con l’intraprendenza. Il modello cooperativo, soprattutto in Umbria è quello che ha retto maggiormente alla crisi, puntando su un sistema valoriale che mette al centro della propria azione il socio ed il territorio nel quale opera. La cooperazione, in tempi di crisi è stato l’unico settore che ha visto incrementare l’occupazione dell’8%. Al termine dell’assemblea è stato votato l’esecutivo del quale fanno parte Marco Segoloni (portavoce), Lucilla Morelli, Sergio Veltrini. Un grande passo avanti per Legacoop Umbria, che avvia così un processo di confronto tra le componenti generazionali che la compongono. CAMPANIA Caro affitti Imu/Iva su alloggi di housing sociale, parere di De Luca Il Vice Ministro Vincenzo De Luca ha incontrato presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti l’Assessore all’Urbanistica del Comune di Salerno, Domenico De Maio, il Presidente di Legacoop Campania, Mario Catalano e il Responsabile di Legacoop Campania Abitanti, Mario Mosella per analizzare le problematiche inerenti un tema sociale di particolare importanza: alloggi in affitto permanente e a termine in Campania. Nel corso della discussione è stato affrontato il tema degli affitti troppo alti che dovrebbero gravare sui soci delle cooperative a causa del finanziamento inadeguato concesso dalla Regione Campania, che copre in misura ridotta il costo dell’intervento e non le percentuali di costo previste dalla legge 21/2001. Un problema che riguarda migliaia di alloggi in tutto il territorio regionale; soltanto a Salerno sono 480 quelli interessati. Si è affrontato, inoltre, la questione della riduzione dell’IMU e dell’IVA sugli alloggi di housing sociale che Legacoop propone quale obiettivo della prevista riforma della fiscalità immobiliare. I rappresentanti di Legacoop Campania, insieme all’Assessore De Maio, hanno sottoposto al Vice Ministro, le se- Territori Imprese Sondaggio Territori 15 guenti proposte: trasformazione della locazione permanente in locazione a termine a 10 anni, trascorsi i quali il socio diventa proprietario dell’alloggio; adeguamento del finanziamento, utilizzando i fondi non spesi dalla Regione; applicazione dell’aliquota agevolata e delle relative detrazioni relativamente all’IMU; riduzione dell’IVA dal 10% al 4% sui fitti. Il Vice Ministro - delegato in un recente incontro MIT-ANCI a sviluppare una piattaforma di proposte sull’housing sociale entro il 31 agosto - ha espresso la propria disponibilità a mettere in atto tutte le azioni possibili per soddisfare le richieste avanzate, considerata la grave crisi economica che attraversa il Paese e l’importanza sociale del comparto. A LIRATV il Sindaco sull’IMU ha detto: “Tra i tanti aspetti demenziali della legge sull’IMU, ci sono anche le previsioni di pagamento come doppia casa per alloggi realizzati e dati in fitto o per alloggi realizzati nell’ambito di programmi di housing sociale. Stiamo cercando di eliminare queste anomalie e stiamo cercando di affrontare anche il problema del trasferimento in proprietà, ovvero la possibilità di riscattare immobili realizzati da cooperative; un problema sollevato, ad esempio, a Fuorni, dove abbiamo inaugurato un blocco di circa 50 appartamenti”. PUGLIA Legacoop all’ItalCamp per l’occupazione giovanile La disoccupazione giovanile è il dramma di questa attuale fase recessiva: servono proficue politiche attive del lavoro e l’attuazione di una riforma a sostegno dell’occupazione, per migliorare la creazione di posti di lavoro in Italia. Anche alla luce della integrazioni alla riforma Fornero, da parte dell’attuale ministro del Lavoro, Enrico Giovannini. E’ il leit motiv della tavola rotonda, organizzata a Bari, martedì 16 luglio, nell’ex Palazzo delle Poste, da ItalCamp Puglia, ovvero il network nazionale che unisce 70 Università italiane con Istituzioni e Imprese Paese, dal titolo “Nuove politiche attive del lavoro”. Per l’occasione, anche Legacoop Puglia tra i principali attori in tema di sostegno attivo, promozione e supporto alPrimo piano ACI l’occupazione giovanile. La Lega delle cooperative pugliesi è oggi, più che mai impegnata, nel favorire la nascita di una nuova impresa cooperativa, soprattutto di tipo giovanile, come ha sottolineato un referente Legacoop Puglia, Massimiliano Maggio, ai margini dell’incontro. La Regione Puglia ha investito molto in tema di politiche attive, anche con il supporto di associazioni, sindacati, organizzazioni di categoria: il programma Bollenti Spiriti (che finanzia start up giovani e innovative pugliesi) è un esempio unico in Italia e già imitato fuori dai confini regionali. “Ma serve il sostegno di tutti, Legacoop Puglia compresa”, spiega il presidente della Lega delle cooperative pugliesi, Carmelo Rollo. L’impegno di Legacoop Puglia, come ha chiarito Maggio ai tanti ragazzi presenti all’incontro, si muove su un duplice fronte: promozione di nuova impresa, anche attraverso forme concrete di sostegno, da parte di tecnici esperti, all’accesso ai finanziamenti pubblici; nonché supporto a coloro che un lavoro lo hanno perso e che posso trovare una rete di salvataggio con l’applicazione della, cosiddetta, legge “Marcora” (dal nome del ministro Giovanni Marcora del Governo Moro, nel 1974, che sostituisce l’assistenzialismo con la promozione di nuove imprese per salvaguardare l’occupazione), la n.49 del 1985. All’incontro, moderato da dal vice Caporedattore del Corriere del Mezzogiorno, Angelo Rossano, hanno partecipato, tra gli altri, l’assessore regionale pugliese alle Politiche giovanili, trasparenza e legalità della Regione Puglia, Guglielmo Minervini, la delegata ItaliaCamp dell’ Università di Bari, Angela S. Bergantino, l’assessore alle Politiche sociali, solidarietà, salute, servizi alla persona, famiglia del Comune di Bari, Francesco Lacarra, il coordinatore ItaliaCamp Puglia, Antonio Scalcione. Hanno preso la parola anche altri importanti referenti delle principali associazioni di categoria pugliese, del mondo accademico e professionale e del mondo dell’impresa. Nel corso dell’incontro sono state, inoltre, presentate la 3° edizione de “La tua idea per il Paese”, concorso promosso dall’Associazione ItaliaCamp e patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri (in collaborazione con oltre 70 Università italiane, Legacoop Settori tra le quali i 5 atenei pugliesi) e la missione negli Stati Uniti “UsaCamp”, che si svolgerà dal 9 al 16 novembre 2013 tra Washington e New York, con lo scopo di presentare le migliori idee di business e di policy che emergeranno dal concorso ad Istituzioni, stakeholders e investitori internazionali. Tra tutti i progetti che perverranno al concorso e verranno caricati sul sito internet www.italiacamp.it entro il 5 agosto 2013 da Università, Associazioni e Fondazioni, un autorevole comitato scientifico selezionerà i migliori che saranno presentati nel corso della prima missione internazionale di ItaliaCamp “UsaCamp”. SICILIA In Legacoop nasce Dipartimento Green Economy Si è riunita il 16 luglio la direzione regionale di Legacoop Sicilia. L’organismo ha discusso le linee dei PAES, i Piani di Azione Energia Sostenibile in corso di redazione in Sicilia, nell’ambito del cosiddetto Patto dei Sindaci. “Si tratta – ha detto il presidente regionale Elio Sanfilippo – di un’opportunità importante di sviluppo anche per il rilancio dell’economia isolana che potrà creare nuova occupazione e la nascita di nuove cooperative”. Per questo motivo e per rafforzare l’attenzione di Legacoop sulla Green Economy, la direzione ha deciso di costituire un nuovo dipartimento di lavoro e di affidarne la guida a Pino Gullo, già responsabile del settore agroalimentare e attualmente a capo di Legapesca Sicilia. Nella sua relazione, Pino Gullo, oltre ad esplicitare “le notevoli occasioni di lavoro per le coop esistenti in direzione della qualificazione ambientale ed energetica nell’ambito dei PAES”, ha illustrato le connessioni di questi Piani con la programmazione europea 2014 – 2020 e le risorse comunitarie ancora disponibili sulla programmazione 2007 – 2013”. “Solo per i PAES – ha detto Gullo – la BEI, Banca Europea per gli Investimenti, ha messo a disposizione la possibilità di accendere mutui decennali per oltre 5 miliardi di euro, mille euro per ogni abitante dell’isola. Risorse che vanno ad aggiungersi ai cinque fondi Territori Imprese Sondaggio Territori 16 comunitari che costituiscono la dotazione finanziaria della prossima programmazione europea”. Alla direzione hanno preso parte come relatori esterni: Antonello Pezzini, componente del CESE (Comitato economico sociale europeo e responsabile della Task Force per le Energie Rinnovabili della Presidenza della Regione); Salvo Lupo (referente della Presidenza della Regione per il Patto dei Sindaci); e l’Ingegnere Salvatore Cocina, Energy Manager della Regione Sicilia. La direzione ha deciso di lavorare per l’elaborazione di alcuni PAES di specifico interesse delle cooperative siciliane: riqualificazione e risparmio energetico delle Coop di Abitazione; filiera delle biomasse, da residui agricoli e della forestazione produttiva; formazione di nuove figure professionali quali Energy Manager e SECEM (certificatori di qualità energetica); diffondere attraverso la rete cooperativa nuove tecnologie finalizzate da un lato alla sostenibilità ambientale dall’altra al risparmio energetico e all’efficientamento dei servizi alla persona attraverso metodi come la telemedicina. NORD SARDEGNA Presentato il centro Servizi Integrato di Legacoop Si è tenuto venerdì 5 luglio ad Olbia presso la Sala Congressi del Museo Archeologico la presentazione del Centro Servizi Integrato di Legacoop Nord Sardegna. Presente una buona rappresentanza delle cooperative associate, del settore socio-sanitario, servizi, agroindustria, pesca ed acquacoltura; presenti delegazioni territoriali di Confindustria con Giuseppe Contu, Confcooperative con Gavino Soggia, AGCI Gallura con Filippo Sanna, Confartigianato con Primo piano ACI Federico Fadda, Confcommercio con Ninu Seu, CISL con Mirko Idili e Alberto Farina, il CSL territoriale con Sanna e Veraldi. Presenti anche rappresentanti degli Enti Locali e del sistema bancario locale. In apertura il Presidente di Legacoop Sardegna Benedetto Sechi ha rappresentato la necessità di rafforzare l’economia cooperativa nel territorio della Gallura, sia nei settori tradizionali sia dando vita a nuove attività; ha affermato l’importanza dell’azione di Legacoop di creare un presidio forte di servizi e rappresentanza sul territorio, condizione essenziale per il consolidamento delle attività esistenti e per la creazione di nuove. Il Sindaco di Olbia, Gianni Giovannelli, oltre a portare il saluto della città è entrato nel merito e ha lasciato una precisa consegna a Legacoop: un invito forte ed accorato a creare impresa e spazi di lavoro in città ed in Gallura, con particolare attenzione per una generazione di giovani che non trova risposte adeguate alle proprie aspirazioni e talenti. Giancarlo Ferrari, Direttore di Legacoop Nazionale, ha presentato la piattaforma tecnologica al servizio delle cooperative di Legacoop: a partire dall’informazione, un quotidiano on line finalizzato a propagare informazione dalla rete e nella rete associativa a tutti i livelli; e poi un sistema di servizi garantito a tutte le cooperative su base territoriale e un patto associativo forte: rappresentanza, start up d’impresa, assistenza sindacale, assistenza in materia fiscale, contabile, societaria, lavoristica, ambiente, sicurezza, innovazione e progetti. Gian Mario Garrucciu, consulente di Legacoop Nord Sardegna, ha evidenziato la necessità e l’utilità di conoscere in modo adeguato e personalizzato il fabbisogno delle cooperative del territorio, condizione indispensabile per mettere in campo servizi utili, efficaci e specialistici; il sistema dei fornitori è costituito dalle società in house del sistema territoriale Legacoop, CEIS e REMARTE, e da un gruppo di professionisti convenzionati, in grado di erogare servizi in materia di: start up d’impresa cooperativa, contabilità consulenza del lavoro, finanza agevolata, garanzia fidi, business plan, formazione, organizzazione aziendale, comunicazione, qualità, assistenza legale; questo sistema dei servizi ha alla sua base un forte rapporto fiduciario con i fornitori dei servizi stessi. Monica Cugia della Camera di Commercio di Sassari ha fornito dati puntuali sul quadro Legacoop Settori macroeconomico del sistema imprenditoriale del Nord Sardegna; ha evidenziato come, nel crollo del PIL tra il 2005 e il 2013, il Nord Sardegna si sia attestato al -0,9%, a fronte del 1,3% in Sardegna e del -1,8% come dato Italia; quanto al valore aggiunto a prezzi correnti, il contributo del Nord Sardegna all’economia dei settori produttivi rappresenta il 30% del totale Sardegna; nella Provincia di Olbia Tempio la disoccupazione giovanile oggi è diminuita del 17,6% sul 2011, mentre nello stesso periodo è aumentata del 3,1% nella Provincia di Sassari; quanto ai dati sulla cooperazione, le cooperative attive nel Nord Sardegna sono passate da 470 a 738 nel periodo 2000-2013, e nello specifico da 346 a 543 nella provincia di Sassari e da 124 a 195 in quella di Olbia Tempio. Carlo Marcetti, Docente Universitario, ha affrontato una disamina del sistema complessivo dell’offerta turistica nel Nord Sardegna, ravvisando elementi di forte criticità tali da mettere a rischio posti di lavoro e aziende; ha poi riservato alla platea dei cooperatori ed ospiti presenti un appassionato elogio della conoscenza applicata alla creazione di lavoro, e più in generale allo stile complessivo dello stare ed agire in questa società; ha anche energicamente invitato tutti, ospiti e cooperatori e dirigenti di Legacoop, ognuno per la sua parte, a mettersi in discussione, ed a mettere in discussione modelli di sviluppo e stili imprenditoriali, quale condizione necessaria per una discontinuità lavorativa, professionale e sociale. Riccardo Barbieri, Direttore di Fidicoop Sardegna, il consorzio fidi unitario del sistema cooperativo in Sardegna, ha evidenziato come il sistema del credito in Sardegna sia sostanzialmente bloccato; ha posto l’esigenza di una nuova finanza e di un nuovo credito, come equity, strumenti di capitalizzazione, microcredito, fondi rischi dedicati e azioni di distretto; ha inoltre descritto gli strumenti per le cooperative: start up capitale e finanziamenti, sviluppo, consolidamento: capitale e finanziamenti; progetti speciali: innovazione, internazionalizzazione, energia; progetti di integrazione e fusione: capitale e finanziamenti ha poi illustrato l’attività del Consorzio stesso in favore dei suoi 600 soci, i 162 ml € affidamenti garantiti al 2012, ed i 78 ml € garanzie in essere: in sostanza, il quarto confidi sardo per volumi. In chiusura, Claudio Atzori, Presidente regionale di Legacoop, ha richiamato tutti a d Territori Imprese Sondaggio Territori 17 uscire dalla logica dell’approccio alla crisi economica come modello di riferimento per il proprio lavoro; ha espresso soddisfazione per i contenuti emersi nella manifestazione e ha sottolineato la responsabilità che Legacoop con questa iniziativa assume nel territorio e di come, in questo momento ma anche in futuro, sia necessario rendere conto alle cooperative ed ai cooperatori delle proprie iniziative e dei propri progetti. RAVENNA “RIPARTIAMO!” Idee e progetti per un’economia giusta Si è tenuta il 12 luglio, al CinemaCity di Ravenna ‘RIPARTIAMO! Idee e progetti per un’economia giusta’, l’assemblea annuale delle cooperative associate a Legacoop Ravenna. Dopo il saluto del sindaco di Ravenna, Fabrizio Matteucci, è intervenuta Elena Zannoni Vicepresidente di Legacoop Ravenna, che ha illustrato i dati di consuntivo 2012 delle cooperative associate. Ha poi preso la parola il presidente di Legacoop Ravenna Elio Gasperoni per la relazione centrale dell’assemblea nella quale ha approfondito la situazione economica attuale e suggerito, in accordo con il titolo scelto per l’evento, alcune linee strategiche per ‘ripartire’. «Chi ci conosce – ha esordito Gasperoni – sa bene che la cooperazione non si scoraggia di fronte alle difficoltà, che sappiamo resistere e che manteniamo caparbiamente viva la fiducia in un futuro che vogliamo più giusto e più equo. Il movimento cooperativo rivendica politiche forti e innovative, un’idea di sviluppo che superi i limiti di un rigorismo senza prospettive, ma senza tornare all’epoca della spesa pubblica allegra. Non abbiamo molto tempo: occorre una crescita Primo piano ACI fondata su riduzione del debito pubblico, contenimento della spesa corrente favorendo quella per investimenti in infrastrutture, una politica fiscale che premi i redditi da impresa e da lavoro, una ristrutturazione della pubblica amministrazione. E anche su una nuova vicinanza alla cultura d’impresa: perché il lavoro si crea solo se le aziende restano sul mercato e possono godere di un ambiente favorevole alla crescita. Le imprese non sono un incidente della storia. Al contrario, sono il motore dello sviluppo». In merito a cosa dovranno fare le associate a Legacoop nel prossimo futuro per potere ‘ripartire’, Elio Gasperoni ha sottolineato che «la crisi e la competizione in atto impongono un rafforzamento patrimoniale e uno sforzo aggregativo che ci permetta di essere presenti nel mercato con maggior forza organizzativa e finanziaria. Nella Conferenza programmatica di Legacoop proporremo ai cooperatori, alle Istituzioni e alle parti sociali i progetti che riteniamo essenziali per la crescita della nostra provincia e della nostra regione e per formulare proposte capaci di superare le incrostazioni e le rendite di posizione che per troppo tempo hanno bloccato lo sviluppo del Paese». A Parere del presidente di Legacoop Ravenna un punto di forza per il rilancio dell’economia cooperativa del nostro territorio è il progetto Legacoop Romagna. «La profondità della crisi che stiamo attraversando impone alla nostra associazione di migliorare la qualità della rappresentanza sindacale, rendendola più aderente alle trasformazioni del sistema territoriale e dell’assetto imprenditoriale e istituzionale. Molte cooperative associate hanno dimensioni e interessi che trascendono il mero confine provinciale. È indispensabile una moderna struttura di rappresentanza che offra servizi sempre più qualificati e un sostegno sindacale capace di coprire ambiti non locali. È per questo motivo che gli organismi dirigenti delle leghe della provincia di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini hanno lanciato il progetto di costituzione di Legacoop Romagna, che si concretizzerà a partire dal primo gennaio 2014. La nuova Associazione sarà rappresentata da un unico Presidente e riunificherà le tecnostrutture esistenti, dotandosi di una direzione unitaria e di responsabili settoriali, la cui operatività sarà interprovinciale». In merito ai dati illustrati dal Vicepresidente di Legacoop Ravenna, Elena Zannoni, va sot- Legacoop Settori tolineato come nel 2012 il numero delle associate è aumentato di 5 unità, mentre le posizioni associative hanno raggiunto il numero di 179.658 (più 2,2 per cento). «Di contro ha spigato Elena Zannoni – il numero degli occupati si presenta per la prima volta in calo: meno 0,9 per cento. E al netto delle nuove associate questa diminuzione raggiunge il 2,6 per cento. I dati 2012, infatti, soprattutto se si esaminano i valori economici, risente fortemente della presenza di nuove associate di dimensioni ragguardevoli: per esempio, il valore della produzione, che in assoluto aumenterebbe dell’1,4 per cento, se prendiamo in esame la performance delle sole cooperative già operative nel 2011, registrerebbe una contrazione del 2,4 per cento. In questo modo, la percezione è che il 2012 sia stato un anno difficile anche per la cooperazione, che però continua a resistere alla congiuntura negativa registrando un minor numero di crisi aziendali rispetto alle altre forme di impresa. Ciò unicamente per le proprie caratteristiche di solidità e patrimonializzazione e per le riserve indivisibili, che in diversi casi sono state utilizzate per coprire le perdite». Dopo l’intervento del presidente di Legacoop Ravenna, si è svolta una tavola rotonda, coordinata dal vicedirettore Tg3 Giuliano Giubilei, a cui hanno partecipato, oltre allo stesso Gasperoni, il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, il Capo Economista di Nomisma Sergio De Nardis e il presidente di Legacoop Emilia-Romagna Paolo Cattabiani. Il presidente della Regione, dopo avere illustrato quali investimenti l’ente ha in previsione di effettuare, soprattutto nel campo delle infrastrutture, ha insistito sulla necessità di «costruire un nuovo patto sociale, che sia basato su un nuovo modo di operare della pubblica amministrazione e su una nuova responsabilità fiscale. Inoltre, va riattivato il circuito virtuoso degli investimenti: la flessibilità che abbiamo ottenuto dopo avere rispettato le indicazioni dell’Unione europea va ‘spesa’ non per abolire l’Imu o mantenere l’Iva, ma per favorire il credito alle imprese. È venuto anche il momento di puntare su alcuni settori trainanti per il futuro: penso alle scienze della vita, alle nanotecnologie, al settore della biomedicina». Dal canto suo, il presidente regionale di Legacoop, Paolo Cattabiani, partendo dal dato che segnala un calo vistoso dei fatturati in alcuni settori e dalla consapevolezza Territori Imprese Sondaggio Territori 18 che si sono verificato cambiamenti irreversibili nelle logiche dei mercati, ha posto l’accento sull’esigenza che il sistema Legacoop capisca come misurarsi con la nuova situazione. «Ci sono cose che dobbiamo fare noi: dobbiamo approfittare di questo passaggio, che è molto stretto, per procedere a integrazioni, selezioni, accorpamenti al fine di riposizionarci. In sintesi, dobbiamo riorganizzare le forze che ci sono per costruire qualcosa di nuovo: abbiamo le intelligenze per farlo». Cattabiani ha anche affrontato uno dei temi più importanti tra quelli che vedono impegnato il sistema Legacoop, il nuovo welfare. «In un momento in cui c’è una domanda crescente di servizi e risorse calanti possiamo trovare il modo di allargare le maglie del welfare e impedire che aumenti la fascia degli ‘esclusi’. Penso che serva una ‘mutua dei cittadini’, che fornisca riposte in alcuni servizi ai quali il pubblico fa fatica a dare risposte, come per esempio le cure specialistiche o quelle odontoiatriche. Questo si può fare grazie al metodo dello scambio mutualistico: e qui noi possiamo mettere in campo un’offerta di qualità come quella di Unipol». Sergio De Nardis, Capo Economista di Nomisma, ha sintetizzato gli scenari economici del nostro paese e su quali saranno le forze in campo: «ho fiducia sulla capacitò competitiva della manifattura, anche se siamo ancora assenti su alcuni settori strategici e nuovi. Ma è importante avere il coraggio di fare un salto di competitività ed efficienza, anche in quei settori che non sono sottoposti a concorrenza diretta». Il presidente di Legacoop Ravenna, Elio Gasperoni, dal canto suo ha ripreso alcuni temi della sua relazione, soffermandosi sui progetti strategici: «Tra le priorità progettuali dobbiamo avere come intercettare le merci nel porto di Ravenna, capire come si sta sviluppando il settore delle costruzioni, creando aziende con un dimensionamento credibile sia per le opere pubbliche nazionali sia per il mercato internazionale, e individuare in che modo la cooperazione di domani riuscirà a finanziarsi». REGGIO EMILIA Ottava edizione del Mic, la Scuola di alta formazione di Legacoop Sono aperte da alcuni giorni le iscrizioni all’ottava edizione del Mic, la Scuola di Alta forPrimo piano ACI mazione progettata da Legacoop Reggio Emilia, Modena e Parma con il contributo organizzativo e scientifico di Quadir. “Nelle sette precedenti edizioni del progetto – spiega Raffaella Curioni, presidente di Quadir - sono stati coinvolti complessivamente 150 manager cooperativi, per un totale di 30 giornate d’aula e 200 ore di formazione per anno. Si è trattato di un percorso di apprendimento e sviluppo individuale e di gruppo, che ha coinvolto dirigenti e quadri di impresa cooperativa che ricoprono ruoli di responsabilità all’interno delle imprese in cui operano e che hanno manifestato elevato potenziale di sviluppo. Per queste persone – prosegue Raffaella Curioni - il Mic ha rappresentato un’occasione unica di analisi e confronto per ridefinire e attualizzare valori e logiche di sviluppo che riguardano tutta la cooperazione. Ciò grazie anche a docenti e testimonianze “eterodossi”, a momenti di confronto e discussione aperti, a promozione di ricerca originale, alla creazione di strumenti e reti di comunicazione interna al gruppo dei partecipanti, finalizzati allo scambio di idee in forma non istituzionale.” Target di riferimento del Mic sono i dirigenti, i manager ed i quadri intermedi delle cooperative e delle aziende da queste controllate. Altro target è costituito da dirigenti e funzionari di Legacoop e degli enti collegati. Elementi comuni a tutti sono la giovane età (tendenzialmente under 40), l’elevato potenziale di crescita, la motivazione individuale allo sviluppo professionale. Per Simona Caselli, presidente di Legacoop Reggio Emilia, “il Mic è una delle iniziative più importanti e significative della cooperazione, con il suo obiettivo di favorire i processi di apprendimento e crescita manageriale e professionale di dirigenti e dei quadri delle cooperative (e delle società collegate) e di Legacoop, fornendo loro strumenti conoscitivi per leggere una realtà complessa come quella in cui agiscono le imprese cooperative, e strumenti di ragionamento per interpretarla”. Il Mic eroga formazione in via diretta e favorisce l’apprendimento in via indiretta, e organizza e gestisce interventi formativi in aula, on the job e a distanza. Questi interventi formativi sono orientati a sviluppare le capacità di apprendimento ed autoapprendimento dei singoli, e la loro capacità di fare network. A questo scopo l’offerta il Mic prevede un rapporto che dura nel tempo, fatto di seminari, Legacoop Settori aggiornamenti, incontri ad hoc, supporto e rete, anche in via diretta fra gli stessi partecipanti. A supporto dell’azione formativa MIC organizza e gestisce un’autonoma attività di ricerca, volta a fornire contenuti originali e specifici. Il Mic rappresenta una opportunità per i singoli, sia dal punto di vista dei contenuti offerti che della rete relazionale e sociale attivate. Si tratta di una opportunità di alto profilo, posizionata ai migliori standard nazionali ed europei. Il corso si svilupperà in 30 giornate, articolate in varie aree: strategia, gestione e cultura d’impresa, strategia, gestione e cultura dell’impresa cooperativa:, evoluzione degli scenari politici, economici e sociali, sviluppo individuale. Le lezioni saranno tenute da docenti ed esperti del MIP (Politecnico di Milano) e delle Università Bocconi di Milano (Dipartimento di Storia economica e di Strategia), di Bologna,Ferrara, Modena e Reggio Emilia e Parma. Il corso inizierà il 4 ottobre 2013 per chiudersi il 9 maggio 2014, e si svolgerà a Reggio Emilia, Modena e Parma. RIMINI Assemblea annuale cooperative di Legacoop L’Assemblea Annuale delle cooperative associate Legacoop della provincia di Rimini svolta l’11 luglio al Palazzo del Turismo a Riccione, ha visto una partecipazione nutrita dei cooperatori riminesi e dell’area romagnola e un dibattito serrato sui temi dell’innovazione, delle strategie delle PMI per affrontare i pesanti effetti della crisi economica e dare una prospettiva alle imprese ed all’occupazione. All’Assemblea hanno portato il saluto ed il contributo, il Sindaco della città ospitante Massimo Pironi, il Segretario Generale della Camera di Commercio di Rimini dott. Maurizio Temeroli e all’evento ha partecipato il VicePrefetto di Rimini Dott. Giuseppe Puzzo. Territori Imprese Sondaggio Territori 19 La relazione del Presidente Legacoop Rimini Giancarlo Ciaroni ha svolto un’analisi impietosa sullo stato dell’economia locale, passando poi all’esame degli andamenti settoriali della cooperazione riminese che a fronte di grossi sacrifici riesce ancora a mantenere i livelli occupazionali, ma con una situazione di accentuate difficoltà particolarmente nei settori Abitazione/Costruzioni ed Autotrasporto. Ciaroni ha sottolineato alcuni aspetti e criticità che caratterizzano il nostro sistema produttivo ed in particolare: i limiti dimensionali, la limitata capacità di internazionalizzazione, la scarsa propensione all’innovazione. La relazione ha altresì evidenziato le positive azioni promosse dalle cooperative del territorio per rimettersi in gioco e “Conquistarsi il Futuro”: Sviluppo di attività nel campo delle energie rinnovabili, fotovoltaico, biomasse; Creazione di “Reti di Impresa” per realizzare alleanze, integrare le imprese, far crescere la massa critica e le sinergie ottimizzando l’uso delle risorse e delle competenze: nel settore delle costruzioni per intervenire nella riqualificazione edilizia (risparmio energetico, antisismica, rigenerazione urbana) nel settore ambientale fra le cooperative sociali nella logistica e nei trasporti. Ciaroni ha inoltre rimarcato come per far ripartire l’economia sia necessario una svolta negli indirizzi di politica economica del Governo per sostenere gli investimenti, la possibilità per gli Enti Locali virtuosi di uscire dalle strette maglie del Patto di Stabilità, il pagamento alle imprese dei debiti della Pubblica Amministrazione e da parte del sistema bancario la riapertura del credito alle imprese. La relazione ha inoltre sottolineato l’importanza di alcune azioni per invertire il ciclo: Semplificazione burocratica che renda compatibili i tempi dell’economia con quelli amministrativi-burocratici; Riduzione del carico fiscale del lavoro e delle imprese che realizzi maggiore equità; Difesa della Legalità in risposta alla illegalità ed ai preoccupanti fenomeni di espansione della criminalità organizzata Il Direttore Scientifico di SWG Enzo Risso nella sua relazione ha approfondito le pro- Primo piano ACI blematiche relative allo scenario più generale, dalla crisi del sistema paese, alla crisi di fiducia del sistema bancario, alla crisi che è anche e soprattutto una crisi delle classi dirigenti. L’intervento conclusivo è stato svolto da Igor Skuk, Direttore di Legacoop Emilia Romagna. FANO Il premio Pesceazzurro ai giovani attori della scuola Giovanni Paladino Il Sardone argentato, il simbolo del premio Pesceazzurro giunto alla terza edizione, è stato consegnato il 14 luglio, nel cinema teatro Politeama di Fano (Pu), ai ragazzi che hanno frequentato il Laboratorio teatrale dell’Istituto comprensivo statale “Giovanni Paladino” e che hanno presentato, durante la serata cui ha partecipato anche il comico Paolo Cevoli, lo spettacolo “Non nel mio piatto, grazie!”. Una celebrazione in chiave francese della sardella, del sardoncino e dello scottadito, insomma di tutto il pesceazzurro, della sua valorizzazione e a sostegno della pesca sostenibile. “I contenuti del lavoro di questi giovani – ha detto Marco Pezzolesi, amministratore unico di Pesceazzurro – è la motivazione dell’assegnazione del premio. La loro rappresentazione Legacoop Settori ha creato in noi la stessa emozione che ci ha dato l’espressione della solidarietà da parte della città di Fano quando siamo stati vittime dell’incendio doloso, nel giugno 2010”. E proprio alla rinascita del Pesceazzurro dopo quel fatto, come è stato sottolineato da Pezzolesi, “rimasto ancora senza colpevoli”, è dedicato il premio. Il riconoscimento è stato consegnato ai giovani attori, coordinati dalle insegnanti Cristina Diotallevi e Annamaria Pierini, supportate da Sandro Fabiani, anche dall’assessore provinciale alla Pesca, Renato Claudio Minardi, e da quello comunale all’Urbanistica, Mauro Falcioni, che non si sono sottratti all’ironia di Cevoli, il famoso “assessore alle Varie ed eventuali Cangini“. Il comico di Riccione, con alle spalle una famiglia che gestiva un piccolo albergo, ha ricordato che il suo primo lavoro è stato proprio quello della ristorazione. Al Pesceazzurro, che Cevoli aveva già conosciuto prima dell’incendio, “ante Nerone”, il comico ha fatto i migliori auguri per proseguire con successo nelle attività. A lui, Pezzolesi ha consegnato il simbolo di Fano, la rappresentazione del Lisippo. Nella serata, presentata da Ciro Montanari e a cui è intervenuto Simone Cecchettini, responsabile regionale di Lega Pesca Marche, è stata raccolta un’offerta a favore dell’associazione Fanocuore onlus, le cui attività sono state illustrate dalla segretaria Territori Imprese Sondaggio Imprese >> AIRCES 20 AIRCES >> Abitcoop Pubblicato il bando per l’assegnazione Premio QuadroFedele 2013 >> Pazlab Airces, l’Associazione Italiana Revisori Legali dell’Economia Sociale, col patrocinio di Legacoop e la collaborazione di Coopfond, lancia il Premio Quadrofedele al miglior bilancio d’esercizio (giunto alla 15° edizione) e al miglior bilancio sociale (giunto alla 14° edizione) relativi al 2012 e rivolti alle cooperative aderenti a Legacoop. Obiettivo principale del Premio Quadrofedele è quello di favorire e premiare la redazione dei bilanci di esercizio e dei bilanci sociali, caratterizzati dalla trasparenza, leggibilità e completezza, e da una efficace veste grafica e illustrativa; saranno inoltre considerate la diffusione e le tecniche di presentazione e illustrazione ai soci nell’ambito della Assemblea di Bilancio. Nello stesso Bando sono riportati gli obiettivi del Premio, i criteri di valutazione, la composizione della Giuria e altre utili informazioni, oltre alla scheda da allegare alle 2 copie dei vari tipi di Bilancio, in caso di partecipazione. Tutto il materiale deve essere inviato alla sede dell’AIRCES a Bologna entro il 1 Ottobre 2013. Per informazioni: [email protected] >> Unieco >> Cantina Tollo >> La Betulla >> Enercoop >> Almaverde Bio >> Verona 83 >> Coop Frassati >> Coop Marostica >> Cooperativa Charta >> Legacoop ABITCOOP Dal presidente Lugli solidarietà alla ministra Cecile Kyenge Pubblichiamo, di seguito, una dichiarazione stampa, diffusa il 15 luglio da Lauro Lugli, Presidente di Abitcoop, in relazione agli attacchi al Ministro Kyenge. “Ancora un ingiustificato attacco personale alla Ministra Cecile Kyenge e ancora una volta da un “figuro” di primo piano della Lega Nord. Le espressioni usate nei confronti della esponente governativa da politici truculenti e volgari, come Boso e Calderoli, capaci su temi e questioni fondamentali come l’accoglienza degli immigrati di intrattenere un livello di confronto basato solo sugli insulti, anziché su argomentazioni ed idee, meritano la più ferma e decisa condanna e vanno respinte perché estranee Primo piano ACI Legacoop Settori alla tradizione ed alla cultura della stragrande maggioranza del Paese. Come Presidenza, personale e soci della cooperativa modenese Abitcoop siamo indignati e chiediamo che il Parlamento prenda posizione e censuri chi cerca di avvelenare il senso di civiltà e rispetto per le persone e per le culture che esige la democrazia. A Cecile Kyenge, che siamo onorati di avere tra i nostri soci, vogliamo – in attesa che lo facciano altri - giungano le immediate scuse di quella parte di Paese che rappresentiamo e che si riconosce in valori e principi che ci vedono quotidianamente impegnati nella declinazione della solidarietà, della mutualità e della accoglienza e dei diritti”. UNIECO Trovato l’accordo con i creditori per ristrutturare il debito Unieco ristruttura il proprio debito mediante accordi conclusi con i propri creditori, ai sensi e per gli effetti, di cui all’art. 182 bis RD 267/1942, così realizzando il programma prospettato l’11 marzo scorso, allorché aveva presentato una domanda prenotativa di concordato. Il ricorso per l’omologazione degli accordi conclusi con i creditori è stato depositato presso il Tribunale di Reggio Emilia il 9 luglio 2013, e quindi nei termini concessi dal medesimo Tribunale in seguito alle richieste di Unieco di concessione (e proroga) di un periodo di tempo per trovare una soluzione al proprio indebitamento. Con il deposito di quest’ultimo ricorso cessa pertanto la sottoposizione della Società al procedimento pre concordatario iniziato nel mese di marzo del corrente anno, e si apre la procedura (di carattere non concorsuale) prevista dall’art. 182 bis RD 267/1942. Gli accordi conclusi da Unieco con i propri creditori sono circa 1600, e riguardano crediti di natura finanziaria (verso banche ed altri finanziatori), verso fornitori (prestatori di beni e servizi), nonchè verso soci e lavoratori. Nell’ambito degli stessi accordi – ed in particolare in quelli conclusi con il ceto bancario – è prevista la concessione di nuova finanza ed il mantenimento di talune linee di credito, già in essere, in favore della Società, funzionali per lo svolgimento della sua attività. Territori Imprese Sondaggio Imprese 21 Complessivamente la percentuale del debito ristrutturato – calcolata cioè sull’importo aggregato dei debiti di Unieco resi oggetto dei predetti accordi ex art. 182 bis L.F. - si aggira intorno all’ottantacinque per cento dell’indebitamento totale della Società: risultato questo, oggettivamente soddisfacente (la soglia stabilita dalla legge è pari al sessanta per cento del monte debiti), ma, ad un tempo, evidentemente non possibile senza la fattiva collaborazione manifestata, in via diffusa, dal ceto creditorio (considerato in tutte le sue articolazioni), che ha guardato alla Società ed al piano che la stessa si è data per la risoluzione della sua crisi in modo severo, ma sempre costruttivo e fiducioso Unieco - ancora assistita dall’advisor finanziario ed industriale (Bain & Company), e legale (Sutich Barbieri Sutich Studio Legale) che insieme l’hanno seguita nel processo di ristrutturazione del suo debito - si accinge ora a compiere ogni attività necessaria per ottenere nei tempi più brevi possibili l’omologazione degli accordi che ha concluso e per dare esecuzione ai propri piani di risanamento e sviluppo. Nell’ambito dell’accordo di ristrutturazione del debito Unieco, le banche creditrici sono state assistite dallo studio legale Bonelli Erede Pappalardo. PAZLAB Designer di tutto il mondo unitevi… nel Salento! “X una variabile in cerca di identità” è il Laboratorio dal basso che si terrà questa estate con i migliori professionisti del design della comunicazione a livello nazionale e internazionale, che si riuniranno nel Salento. “X - Una variabile in cerca d’identità” è un laboratorio di ricerca e co-progettazione nel campo del design della comunicazione promosso da due degli studi di comunicazione pugliesi più giovani e innovativi: Ff3300 di Bari e Pazlab di Lecce. Si tratta di un evento di studio unico nel suo genere in Italia che dimostra come e quanto la collaborazione tra diverse realtà della nostra regione, Primo piano ACI se fatta con l’obiettivo di offrire al territorio nuove opportunità di crescita, riesce a creare occasioni di altissimo livello per la Puglia. Il progetto è realizzato con il contributo dell’Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007–2013, è aperto a tutti e gratuito, si terrà dal 18 agosto al 2 settembre, coinvolgendo i partecipanti per 15 giorni. Lo svolgimento delle attività verrà ospitato all’interno del castello di Castrignano de’ Greci (Le). Il Salento, dunque, ospiterà alcuni tra i migliori professionisti del design della comunicazione a livello nazionale e internazionale, offrendo a 40 ragazzi un’opportunità formativa irripetibile. Temi del laboratorio: - design generativo e dei processi - design dell’interazione - tipografia parametrica & features tipografiche - creazione di strumenti informatici Gli obiettivi del Laboratorio: - sviluppare almeno 3 tool informatici per il design della comunicazione e la tipografia - sviluppare la consapevolezza del ri-posizionamento della figura del designer della comunicazione - affrontare con strumenti teorici, metodologici e informatici la sfida della flessibilità e ampliare i propri orizzonti professionali e culturali - connettere in un unico gruppo realtà ed esperienza distanti, che non avrebbero altrimenti occasione di connettersi e relazionarsi, collaborando - sviluppare una coscienza critica degli operatori che si relazionano con questo ambito: matematici, ingegneri, progettisti, designer, analisti, programmatori Le iscrizioni sono aperte fino al 20 Luglio 2013 Per maggiori informazioni: www.ff3300.com/x Mail: [email protected] / [email protected] PazLab, società cooperativa, nata nel 2006 con sede a Lecce, è uno studio di giovani che mette insieme creativi, esperti di comunicazione, web e app developer, proget- Legacoop Settori tisti culturali. Realizzano campagne di comunicazione e siti web per il sociale, il privato e il pubblico (tra le tante il progetto sviluppato nell’ambito del programma regionale “Creattivamente”, dell’assessorato alla Mobilità della Regione Puglia, “Cicloattivi @Scuola” e la campagna di comunicazione per Legacoop Puglia, “Da Soli Non C’è Storia”). Ff3300: nato nel 2008, è un giovane studio barese di designer della comunicazione. Progetta servizi, strategie e strumenti, per enti, aziende e associazioni. Dal 2006 al 2009 ha autoprodotto una rivista digitale, bilingue (italiano e inglese) per promuovere contenuti di qualità nell’ambito delle discipline dell’arte visiva: design della comunicazione, illustrazione, fotografia, architettura, graffiti e street art. CANTINA TOLLO La cooperativa abruzzese al Pescara Jazz Festival 2013 Il jazz come tradizione, cultura e strumento di valorizzazione del territorio. È questo il senso che lega per il secondo anno consecutivo Cantina Tollo AL festival JAZZ più longevo d’Europa che giunge alla 41^ edizione e richiama migliaia di appassionati dall’Italia e dall’Estero. Con lo slogan “L’Abruzzo che piace” Cantina Tollo aggiunge il proprio marchio, conosciuto in tutto il mondo, a un Festival che valorizza un territorio ricco di sorprese, come la “Costa dei Trabocchi” e gli “Eremi” a cui sono dedicati alcuni vini. «Siamo onorati di unire il nostro marchio alla tradizione musicale del Pescara Jazz Festival, un’eccellenza abruzzese al 100% così come lo sono i nostri vini» commenta Tonino Verna, Presidente di Cantina Tollo, in occasione dell’inaugurazione dell’evento musicale. Il vino è un potente strumento di comunicazione, può raccontare molto di una terra, come dimostrano i vini del jazz creati da Cantina Tollo per il Festival, un vino rosso e Territori Imprese Sondaggio Imprese 22 un mosto parzialmente fermentato che racchiudono il gusto del territorio abruzzese. Si tratta del Rosso 409 e del SEI%, pensati e ideati per chi vuole trovare piacevolezza e bevibilità associate a un’alta qualità. Inoltre, il Rosso 409 è uno dei primi vini rossi abruzzesi a fregiarsi della nuova Dop regionale Abruzzo e si fa apprezzare per freschezza, gusto leggero e moderno accompagnato da una gradazione alcolica molto bassa, come nel caso del SEI% che già nel nome indica la propria gradazione. Per informazioni sul programma completo di Pescara Jazz 2013: www.pescarajazz.com e www.wineandjazz.it LA BETULLA Bilancio in pareggio; futuro nuove alleanze, nuovi prodotti e attività L’Assemblea dei soci della cooperativa edilizia d’abitazione La Betulla ha approvato il 4 luglio il bilancio consuntivo 2012. Un esercizio che La Betulla ha chiuso a pareggio (con un piccolo utile di 5534 Euro dopo le imposte) doppiando la boa del sesto anno di crisi del settore. Un risultato apprezzabile, se rapportato al quadro recessivo, che la cooperativa ha conseguito contenendo i costi e alienando cespiti non strategici. La Betulla, che coi propri 12.111 soci costituisce la più estesa aggregazione cooperativa della provincia reggiana dopo il “consumo”, conferma il ruolo di protagonista della scena immobiliare locale con le forti promozioni offerte agli acquirenti degli alloggi costruiti e non assegnati e con le nuove proposte nel quadrante sud dell’espansione urbana del capoluogo, a Canali, in un’area di appetita vocazione residenziale. Case virtuose, sotto il profilo del contenimento dei consumi energetici, tecnologicamente evolute e di linguaggio contemporaneo nell’architettura e nei tipi edilizi. Primo piano ACI La necessità di limitare il ricorso alla finanza esogena, peraltro problematica data la scarsa propensione del sistema bancario a supportare l’attività immobiliare in questa fase, obbliga la cooperativa a procedere con cautela, a fronte di prenotazioni formalizzate. Induce a un moderato ottimismo l’avvio controtendenziale dell’esercizio in corso, che ha registrato nei primi sei mesi un risultato pari a quello ottenuto in tutto lo scorso anno (nel 2012 La Betulla ha assegnato 24 alloggi). Per accogliere risorse finanziarie aggiuntive da partner cooperativi interessati a sostenere l’attività imprenditoriale di Betulla, la cooperativa ha costituito un ramo d’azienda, nella forma della società di capitale, La Betulla Link, conferendole un patrimonio immobiliare valutato in 14 milioni di Euro da stime peritali asseverate. Quote di questa società, pari al 12% della sua consistenza patrimoniale, sono state acquisite da Immobiliare Nordest ( Coopconsumatori Nordest), da Resta (Ccpl), e da Ccfs. L’affiancamento dei nuovi partner ha consentito alla cooperativa di rivisitare la propria missione prospettando un piano industriale poliennale che dia impulso alle vendite, concentri l’attività caratteristica, dismetta il non strategico, riduca i costi di struttura e avvii nuove attività di riqualificazione del costruito e di servizio all’abitare. ENERCOOP Marchio Coop Consumatori Nordest ed Energy Group a Reggio Emilia Il 6 luglio è stato inaugurato il nuovo distributore di carburanti a marchio Enercoop, in via Inghilterra a Reggio Emilia. Dopo un saluto da parte delle autorità locali sono intervenuti Marco Pedroni (Presidente di Coop Consumatori Nordest), Ivan Soncini Legacoop Settori (Amministratore Delegato di Ccpl), Monica Incerti Pregreffi (Presidente di Enercoop) e Luca Rossi (Amministratore Delegato di Energy Group). Enercoop è la società di distribuzione carburanti nata dall’alleanza fra due realtà cooperative di grande esperienza nei rispettivi settori di attività: Coop Consumatori Nordest ed Energy Group Spa, azienda appartenente al Gruppo Industriale Cooperativo CCPL. Sotto il marchio Enercoop si sono combinate due caratteristiche distintive delle cooperative reggiane: la centralità del consumatore che contraddistingue Coop Nordest e la grande esperienza di Energy Group nel mercato dei carburanti. In linea con queste prerogative Enercoop spicca sulle realtà analoghe per la qualità dei prodotti, del servizio e per i prezzi davvero competitivi. In occasione dell’inaugurazione i prezzi praticati saranno davvero eccezionali: 1,595 €/lt sulla benzina, 1,495 €/lt per il gasolio e 0,635 €/lt per il GPL. Risparmio per il consumatore, comodità e sicurezza sono qualità espresse e garantite da Enercoop che punta a diventare un player di primo piano nel panorama nazionale della distribuzione carburanti in rete. Le novità si moltiplicano nel punto vendita di via Inghilterra, dove è stato messo a punto un esclusivo sistema di monitor-tutor che non ha eguali in Italia. Per rifornimenti ancora più semplici e veloci sopra ogni erogatore è stato predisposto uno schermo che si attiva automaticamente all’arrivo dell’auto dando alcune semplici istruzioni per il rifornimento, oltre ad informazioni utili al viaggiatore come le previsioni meteo, le flash news e la possibilità di confrontare i prezzi medi dei carburanti in Italia con quelli praticati da Enercoop. L’impegno di Enercoop verso i propri clienti non finisce qui: la grande attenzione al consumatore e all’ambiente che lo circonda si è concretizzata in diversi accorgimenti di cui è stato dotato il distributore. L’impianto fo- Territori Imprese Sondaggio Imprese 23 tovoltaico installato produce energia senza inquinamento e senza sprechi, ha una potenza di 15 kW che riesce a coprire circa l’80 % del fabbisogno energetico necessario ad alimentare tutte le attrezzature del distributore; per il bar del punto vendita è stato invece sufficiente un impianto da 1 e ½ kW di fotovoltaico e per il riscaldamento autonomo dell’acqua calda è stato collocato un impianto solare termico di 2 m². L’illuminazione è stata progettata con led a basso consumo per il risparmio energetico, si tratta inoltre di “led intelligenti” che entrano in funzione solo quando è necessario, ovvero al momento del rifornimento in assenza di luce. Risparmio, qualità e rispetto dell’ambiente si uniscono alla sicurezza e alla comodità del consumatore: nell’impianto di Reggio Emilia ci sono 2 erogatori GPL e 10 erogatori multi dispenser per benzina e gasolio, 8 di questi funzionano in modalità “Fai da te”, con pagamento alla cassa, durante l’apertura dell’impianto e in modalità self-service per il resto della giornata, gli altri 2 erogatori, invece, funzionano in modalità self service 24h/24, questo per rendere ancora più rapido il rifornimento. Inoltre, per la sicurezza degli utenti, il distributore è controllato per tutta la giornata da telecamere a circuito chiuso con visualizzazione da sede remota. Il marchio Enercoop, nato nel 2009 dalla volontà di Coop Consumatori Nordest e Energy Group, oggi è stato adottato dalle 6 principali cooperative di consumo italiane, oltre alla già citata Coop Nordest, anche: Coop Adriatica, Coop Estense, Nova Coop, Coop Liguria e Coop Lombardia. Dall’inaugurazione del primo distributore a Piacenza, seguito da quello di Correggio, la strategia di Enercoop si è dimostrata vincente e il progetto si è sviluppato su scala nazionale con già 9 punti vendita attivi e altri in apertura nei prossimi mesi. In linea con i propri principi cooperativi, Enercoop è un’azienda fortemente radicata nel territorio che intende promuovere il benessere e la prosperità delle comunità locali anche attraverso il sostegno di iniziative culturali. Per questo Enercoop è fra gli sponsor di “Montecchio Unplugged”, il Festival della Musica di Strada che si svolgerà sempre sabato 6 luglio lungo vie e piazze del centro storico di Montecchio Emilia. In occasione dell’inaugurazione sarà regalato un Primo piano ACI simpatico gadget della manifestazione musicale ai primi 500 clienti del punto vendita Enercoop di Reggio Emilia. A Mirabilandia la pausa si fa alla frutteria Non e’ vero che bambini e adolescenti mangiano solo patatine e bibite gassate, se i cibi e le bevande salutistiche vengono proposti con la formula giusta il risultato e’ assicurato ed anche il benessere. Lo dimostra il successo della Frutteria Almaverde Bio a Mirabilandia, uno dei Parchi gioco più grande d’Europa con i suoi 2 milioni di visitatori all’anno . Inaugurata due anni fa, la Frutteria Almaverde Bio offre ai visitatori, in una cornice colorata e accattivante, frutta fresca pronta da mangiare, succhi di frutta, frullati, allegri frozen yogurt decorati, tutto rigorosamente biologico. I prodotti sono forniti da Canova srl, la Societa’ del Gruppo Apofruit, specializzata nelle produzioni biologiche. Il format studiato da Almaverde Bio è vincente perchè riesce a presentare la frutta in modo accattivante e per questo genera una forte attrattività sul pubblico di Mirabilandia. “ Siamo molto soddisfatti della Frutteria Almaverde Bio a Mirabilandia- dichiara Paolo Pari Direttore di Almaverde Bio , il marchio leader del biologico Italiano - dopo un inizio stagione condizionato negativamente dal pessimo andamento climatico, la Frutteria sta recuperando alla grande. Il locale - continua Pari - conferma tutta la sua attrattività ed e’ perfettamente coerente con il pubblico del Parco che dimostra un grande apprezzamento per il fresco ristoro rigenerante e salutare offerto dalla grande gamma Settori VERONA 83 La cooperativa di trasporto ha festeggiato 30 anni di attività ALMAVERDE BIO Legacoop di proposte della Frutteria Almaverde Bio”. Sabato 6 luglio 2013, la cooperativa Verona 83 (una delle più importanti realtà del settore terziario italiano attiva nel trasporto, facchinaggio e distribuzione merci) ha festeggiato i suoi primi trent’anni di storia, presso la Sala Rossa del Palazzo Scaligero (sede della Provincia di Verona) in via Santa Maria Antica 1. In occasione dell’anniversario si è tenuto il convegno “Trent’anni di lavoro e solidarietà: una riflessione sui valori della cooperazione e sul suo ruolo economico e sociale”, cui ha partecipato, fra gli altri, anche Fabrizio Bolzoni, presidente ANCST Legacoop, che ha evidenziato come il movimento cooperativo abbia contribuito a creare occupazione, anche negli ultimi difficili anni. E Verona 83, con le sue 83 nuove assunzioni nei primi sei mesi del 2013 (che portano il numero dei soci a quota 688), ne è un esempio. Orgoglio per «una storia fatta di lavoro e solidarietà e di esserci», quello espresso dal presidente della cooperativa Gianni Curti che ha ricordato: «Ci siamo sempre distinti in ambito sociale, affiancando le associazioni di volontariato nel loro meritorio impegno. Fa parte inoltre della nostra politica societaria credere nella “seconda possibilità”: per questo ci impegniamo attivamente a reinserire nel mondo del lavoro persone in affido dai servizi sociali. Gli dei - ha chiosato Curti - non hanno mai concesso nulla ai comuni mortali, se non con grande fatica». Territori Imprese Sondaggio Imprese 24 COOP FRASSATI Bilancio positivo per l’Ospedale Civico di Settimo Torinese Pareggio di bilancio raggiunto un anno prima del previsto con un valore della produzione, in crescita, stimato per il 2013 intorno ai 13 milioni di euro. La creazione della “Fondazione Onlus Comunità solidale” che si propone la costituzione di un patrimonio con la raccolta fondi destinati a favorire le attività sanitarie e assistenziali. La piena soddisfazione dei bisogni dei cittadinipazienti del territorio su cui insiste la struttura sanitaria. Sono i dati del successo dell’Ospedale Civico “Città di Settimo Torinese”, realizzati grazie all’innovativa formula che vede nella stessa società di gestione il pubblico – la Regione attraverso le Asl e il Comune di Settimo Torinese – e il privato sociale: le cooperative PG Frassati di Torino. “Un modello gestionale riuscito e da replicare”. Così il ministro della Salute, Renato Balduzzi, aveva commentato durante la visita al nosocomio settimese l’8 ottobre scorso. Un presidio sanitario a gestione pubblico-privato sociale attraverso una società per azioni denominata S.A.A.P.A. - Società Assistenza Acuzie e Post Acuzie -: 34% Asl T04, 31.5% Comune di Settimo Torinese, 18% Asl To2 e 16.5% cooperative sociali Frassati, con circa 1500 ricoveri annui per un totale di 80 mila giornate di degenza. La realizzazione dell’immobile e il suo allestimento non ha richiesto investimenti di risorse pubbliche, ma la Società ha stipulato un mutuo 25ennale che viene rimborsato, inclusi i relativi interessi, dalla gestione dei servizi. «Un raro esempio se non unico in Italia dice Amelia Argenta, presidente delle cooperative sociali Frassati –, un modello che può essere esportato per l’efficienza economica che è riuscito a creare con la piena soddisfazione dei cittadini e che garantisce continuità assistenziale post-acuzie con lungodegenza e riabilitazione”. Per la prima volta nella stoPrimo piano ACI ria della Regione Piemonte, una cooperativa sociale non si limita ad una funzione di gestore attraverso la partecipazione a una gara di appalto, ma entra nella proprietà di una struttura sanitaria afferente al Sistema sanitario regionale. “Ci auguriamo che la struttura possa crescere ancora dentro al progetto di «Rete della salute» avviato in città, per sperimentare anche un centro di primo soccorso che sarebbe utilissimo per ridurre l’intasamento dei pronti soccorsi degli altri ospedali di riferimento locale e rafforzare la capacità di risposta sanitaria sul territorio” è invece il commento del sindaco di Settimo, Aldo Corgiat, presidente della Fondazione. “La gestione imprenditoriale e la qualità dei servizi offerti, con la collaborazione mista pubblico-privato sociale, è un opportunità innovativa prevista dalle legge 502/92, che prevede anche che il privato non possa superare il 49% della sua partecipazione societaria” afferma Roberto Maggio, amministratore unico di SAAPA e direttore della fondazione. “Una soluzione che a Settimo ha coniugato la prerogativa dell’indirizzo politico sanitario della Regione attraverso le Asl, con una gestione improntata al pieno controllo dei costi, dei risultati nell’erogazione dei servizi e della soddisfazione dei cittadini-pazienti del territorio”. Una formula vincente anche grazie alle grandi competenze maturate in molti anni di attività nel settore socio-sanitario dalla cooperativa sociale Frassati di Torino. Con 211 posti letto di cui 80 destinati alle dimissioni protette, 60 alle riabilitazioni di secondo livello e 71 alla lungodegenza, l’Ospedale Civico “Città di Settimo Torinese” contribuisce a decongestionare i reparti di Medicina e il DEA dell’Ospedale di Chivasso, del San Giovanni Bosco e del Maria Vittoria di Torino e impiega circa 150 operatori con funzioni sanitarie e assistenziali. La Fondazione ora arricchisce la rete di collaborazione per una nuova sanità territoriale, che parte dal basso, dalle esigenze reali dei cittadini, creando una filiera che vede coinvolti le Asl, i medici di famiglia, le farmacie, l’assistenza domiciliare, rendendo la gestione della sanità sostenibile dal punto di vista economico e diminuendo le più costose spese concentrate unicamente su strutture ospedaliere dedicate alle acuzie. I soci fondatori sono la Città di Settimo Tori- Legacoop Settori nese, la cooperativa sociale Frassati onlus e la cooperativa Frassati produzione e lavoro. La Fondazione si prefigge lo scopo di contribuire alle attività dell’Ospedale mediante la dotazione dello stesso di apparecchiature e impianti, strumenti diagnostici e di arredi, alla promozione di attività e servizi di carattere sanitario ed assistenziale sul territorio in cui l’Ospedale insiste. “L‘esperienza dimostra che nella società locale esistono disponibilità alla donazione che rimangono inattive a causa, per la maggior parte dei casi, della mancanza o non conoscenza di canali semplici e trasparenti per donare. Dalla sua costituzione le donazioni sono già state 66” conclude il sindaco Corgiat. COOP MAROSTICA La cooperativa di consumatori ha festeggiato 40 anni di attività Domenica 14 luglio a Marostica, presso l’aula magna della scuola secondaria di primo grado di Via Natale Dalle Laste, si sono festeggiati i Quarant’anni di attività della Coop Marostica. Nata il 13 luglio 1973 per volontà di un ristretto gruppo di consumatori, dotandosi di uno statuto sociale sottoscritto originariamente da 105 soci e contando sul supporto di 2 dipendenti, oggi la cooperativa conta quasi 7000 soci e oltre 50 dipendenti. Importante realtà economica pienamente inserita nel sistema Coop Nazionale e Distrettuale - aderente a Coop Italia e Centrale Adriatica -, la cooperativa di consumatori gestisce due moderni supermercati a Marostica per un complessivo di 1.800 mq, nel 2012 ha realizzato un fatturato superiore ai 16 milioni di euro e vanta un trend in costante aumento ormai da anni. In occasione del quarantennale il presidente Luigi Scomazzon ha espresso gioia e soddisfazione per quello che ha definito «Un traguardo importante raggiunto grazie a tanti piccoli passi messi in fila con passione, costanza e tenacia e che, uno dopo l’altro, ci hanno permesso di crescere sempre di più superando i confini di Marostica e coinvolgendo anche i comuni limitrofi». Una considerazione condivisa anche dal direttore di Legacoop Veneto, che ha sottoli- Territori Imprese Sondaggio Imprese 25 neato l’importanza della cooperazione di consumatori, per l’attenzione riservata non solo alla qualità dei prodotti, ma anche all’acquisto il più possibile vicino alla fonte di produzione, che riduce il ruolo degli intermediari e offre prezzi più competitivi. Ai festeggiamento dell’anniversario era presente anche Giovanni Casadei, in rappresentanza di Coop Italia, che commentando il dato che vede oltre il 90% delle vendite di Coop Marostica riconducibile ai soci ha affermato: «Non conosco un’altra cooperativa in Italia che abbia una fidelizzazione altrettanto forte». Fra gli intervenuti anche Aliprando Franceschetti, primo presidente della Cooperativa, Marica Dalla Valle, sindaco di Marostica (e membro del CdA nell’ultimo triennio) e Giorgio Santini, senatore nativo di Marostica e molto legato alla cooperativa. COOPERATIVA CHARTA “I tesori di Cecilia”, un progetto di valorizzazione culturale Si chiama “I tesori di Cecilia” il progetto di valorizzazione culturale del patrimonio storico, artistico e naturalistico presente tra San Giovanni in Croce e i comuni dell’Unione Palvareta Nova (CR). L’operazione partirà dalla ricognizione del patrimonio (nei mesi di luglio e agosto), per passare da un bando di selezione di soggetti interessati ad un corso di formazione professionale per guida turistica (settembre 2013) e successive lezioni (da ottobre a gennaio 2014), per terminare con la creazione di itinerari ad hoc per i turisti. Charta si farà carico delle diversi fasi del progetto, in collaborazione con l’Unione Palvareta Nova. La sfida consiste nel promuovere questo territorio anche dal punto di vista turistico. Primo piano ACI LEGACOOP Sociale - Società Cooperativa Sociale (Salaparuta -Tp); Dodo’ - Società Cooperativa Sociale (Barcellona Pozzo Di Gotto -Me). Adesioni cooperative Pubblichiamo, di seguito, i nominativi delle cooperative per cui la Presidenza della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue ha deliberato l’adesione nelle riunioni del 29 maggio, 20 giugno e 16 luglio 2013. Presidenza del 29 maggio 2013 Lombardia: Progetto Integrazione Coop.va Sociale (Milano); Edt Service Soc. Coop.va (Legnano -Mi); L’approdo Coop.va Sociale a.r.l. (Milano);: Piccoli Passi Cooperativa Sociale a r.l.-Onlus (Sesto S.Giovanni -Mi); Il Vento Soc. Cooperativa (Saronno -Va); La Cavallizza Soc.Cooperativa Sociale-Onlus (Cuasso al Monte -Va); Il Filo di Arianna Soc. Cooperativa Sociale (Castelveccana -Va); San Marco 2-Soc.Cooperativa Sociale (Bergamo); Liberi Sogni Soc. Cooperativa Sociale a r.l. (Calolziocorte -Lc); Iso Coop Soc. Cooperativa (Melegnano -Mi); Refe S.R.L. (Milano); Cooperativa Sociale Trasgressione Net Onlus (Milano); Obiettivo Musica Soc. Cooperativa Sociale (Milano); Athena Soc. Cooperativa (Melegnano -Mi); Egc Soc. Cooperativa (Milano); Rupi Del Nebbiolo Soc.Cooperativa Agricola (Sondrio) Liguria: Ambiente Turismo Impresa 5 Terre – Consorzio (Vernazza -Sp); Nusantra Società Coop.va a r.l. (Genova); Diana Società Cooperativa Sociale (Imperia); Socialdent Arma di Taggia Società Cooperativa Sociale (Arma Di Taggia -Im); Itaca Società Cooperativa (Genova); Ingauna Multiservizi Società Cooperativa Sociale (Albenga -Sv). Toscana: Coop Bolfra Soc. Coop.va a.r.l. (Castelfiorentino -Fi) Lazio: E.R.I.C.A. Soc. Coop.va (Roma); C.G. Service Soc. Coop.va (Frosinone); P.S.P. Progettazione-Servizi-Produzione Soc. Coop.va Sociale (Frosinone); S.A.C. Società Cooperativa (Frosinone) Campania: Okorei Società Cooperativa (Marigliano -Na); G.S. Edil Società Cooperativa (Salerno); Giancarlo Siani Soc. Coop.va (Ercolano -Na) Sicilia: Fusion Soc. Cooperativa (Lipari Me); Rosario Livatino - Libera Terra - Società Cooperativa Sociale (Naro -Ag); Servizi Coop Società Cooperativa (Palermo); Sirio Soc. Coop. Agricola (Palagonia -Ct); Futuro Legacoop Settori Presidenza del 20 giugno 2013 Friuli Venezia Giulia: Entelcoop Servizi Scrl (Palmanova-Ud) Piemonte: Terranera - Soc. Coop. Agricola (Dernice -Al) Liguria: Cooperativa Earth (La Spezia); Ristotur Cooperativa (Riomaggiore -Sp); Supernatural Società Cooperativa (Dolceacqua -Im); La Speranza Società Cooperativa Sociale a r.l.Onlus 8 (Imperia) Emilia Romagna: Media Romagna Società Cooperativa (Ravenna); Medicina Futura S.C.A.R.L. (Ravenna) Toscana: Società Cooperativa Nazionale S. Paolo (Pistoia); Società Cooperativa Il Castagno Soc. Coop. a r.l. (Pescia -Pt) Lazio: Gruppo Arancione Scarl (Frosinone); Isi.Opera Soc. Coop.va (Roma); Avodà Soc.Coop.Sociale (Roma); P.D.M Soc. Cooperativa Sociale (Roma); Occhio del Riciclone Soc.Coop. a r.l. (Roma); Miss Linda Service Coop a r.l. (Gallicano nel Lazio -Rm); Nova Pariter Coop.Sociale Onlus (Terracina -Lt); Ariete Servizi Scarl (Roma); Abruzzo: Il Faro Soc. Coop.va (Cocullo Aq); Brancastello Soc. Coop.va (Isola Gran Sasso -Aq); Soc. Coop.va Sociale Cs 360 (Penne -Pe); Radici Soc. Coop.va (Taranta Peligna -Ch); Alfachi Cooperativa Sociale (Chieti); A.I.D.A. Cooperativa Sociale (Lanciano -Ch) Molise: Amil Società Cooperativa (Casacalenda -Cb) Puglia: Società Cooperativa 19 Luglio (Taranto) Sicilia: Il Mandorlo Soc. Coop. Agricola (Campobello di Licata -Ag); Altrakucina Soc. Coop a r.l. (Palermo); Centro Nautico Salina Acqua Sub Società Cooperativa (Leni -Me) Presidenza del 16 luglio 2013 Piemonte: Optima Impianti S.C. (Baldissero Canavese -To); Tre Secoli Viticoltori in Piemonte dal 1887 S.C.A. (Mombaruzzo At); Itur Soc. Cooperativa (Mondovì -Cn) Lombardia: Nord Ovest Servizi Srl (Milano); Efesto Società Cooperativa (Spino D’Adda -Cr); Il Bivio Società Cooperativa Sociale Onlus (Marcallo -Mi) Veneto: C.S.D. Estense Cooperativa So- Territori Imprese Sondaggio Imprese 26 ciale (Este -Pd); Cooperativa Tuttofà Soc. Coop. A.r.l. (Rovigo) Marche: Anec Soc. Coop (Ancona); Marche Servizi Soc. Coop.(Ancona); O&M Green Service Società Cooperativa (Ancona); Cooperativa Sociale De Rerum Società Cooperativa Agricola Arl (Cagli -Pu) Lazio: Linnesco Soc. Coop.va (Roma); Impulso Soc. Coop (Sezze -Lt); Eco4coop Soc. Coop. (Roma); Editoriale In Più Soc. Coop.va (Roma) Calabria: Coop.va Sociale Alba (Polistena Rc); Sociale Ccr Service (Cimigliano -(Cz); Sociale Terre Joniche - Libera Terra (Isola Capo Rizzuto -Kr) Sardegna: Coop. Servizi Integrati Marmilla Società Cooperativa Sociale (Selargius -Ca) Sicilia: Peter Bistrot Soc. Coop. (Palermo); Overland Società Cooperativa ( Piana Degli Albanesi -Pa); Mg Logistica Società Cooperativa ( Sant’agata Li Battiati -Ct); Apollo 13 Società Cooperativa (Modica -Rg); L’isola Società Cooperativa (Piana Degli Albanesi Pa); Comunicazione Società Cooperativa (Messina); Finarec Società Cooperativa (Catania); Bilò “Circolo Dei Bambini” Cooperativa Sociale (Palermo); Istituto Fiaba Cooperativa Sociale (Palermo); Sanitaria Dei Nebrodi Soc. Coop. Sociale Onlus ( Sant’Angelo di Brolo -Me) Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio La cooperazione nei primi dati del censimento 2011 Note Brevi 27 Elementi Elementirilevanti rilevanti Sonostati statiresi resipubblici pubblici ii primi censi1) 1)Sono primidati datisulsul mento del 2011 e, nel confronto con i dati recensimento del 2011 e, nel confronto all’occupazione del del precedente conlativi i dati relativi all’occupazione precensimento 2001, si constata che le coopecedente censimento 2001, si constata rative, nel loro complesso, occupavano oltre che le cooperative, nel loro complesso, 1.200.000 persone e con un incremento rioccupavano oltre 1.200.000 persone spetto a dieci anni prima del 22, 7%. e con un incremento rispetto a dieci anni prima del 22, 7%. Il 12 luglio sono stati pubblicati i primi dati sul censimento del 2011. Di Leseguito infor(co.co.co) e quelli temporanei. CENTRO STUDI LEGACOOP le cifre significative. mazioni dell’Istat comprendono le impresevengono nel loropresentate complesso, le più istituzioni non La cooperazione neileprimi dati del Nella I sono riportati, confrontati profit (che includono cooperative sociali) e leTabella istituzioni pubbliche. censimento 2011 quelli del 2001, i dati relativi alle cooRispetto al censimento precedente i dati con comprendono gli addetti e i lavoratori perative (comprese quelle sociali). Dallapiù taesterni (co.co.co) e quelli temporanei. Di seguito vengono presentate le cifre Ilsignificative. 12 luglio sono stati pubblicati i primi dati bella si constata che le cooperative nel loro sul censimento del 2011. Le informazioni complesso occupavano oltre 1.200.000 Nella Tabella I sono riportati, confrontati con quelli del 2001, i dati relativi alle dell’Istat comprendono le imprese nel loro persone con un incremento rispetto a 10 cooperativele (comprese complesso, istituzioni nonquelle profit sociali). (che in- Dalla annitabella prima si delconstata 22, 7%. che le cooperative nel loro complesso occupavano oltre 1.200.000 con un incremento cludono le cooperative sociali) e le istituzioni I dati peraltropersone non comprendono le imprese rispetto a 10 anni prima del 22, 7%. pubbliche. non cooperative di proprietà maggioritaria I dati peraltro non comprendono imprese cooperative di proprietà mag-ai Rispetto al censimento precedente iledati dellenon cooperative i cui addetti sono vicini comprendono glicooperative addetti e i lavoratori esterni sono 100.000. gioritaria delle i cui addetti vicini ai 100.000. Tabella I Coop (escluse sociali) addetti esterni temporanei Totale coop (escluse sociali) Coop sociali addetti esterni temporanei Totale coop sociali 2001 Unità attive 2011 - - 47.719 50.134 5.674 11.264 Coop (comprese sociali) addetti esterni temporanei Totale coop (comprese sociali) 53.393 Occupati Var.% 2001 2011 Var.% 786.092 30.318 2.664 803.294 26.477 5.808 2,2 -12,7 118,0 5,1 819.074 835.579 2,0 98,5 149.147 9.861 136 159.144 320.513 43.082 1.411 365.006 114,9 336,9 937,5 129,4 935.239 40.179 2.800 1.123.807 69.559 7.219 20,2 73,1 157,8 978.218 1.200.585 22,7 61.398 15,0 Fonte: elabor.ne Centro Studi Legacoop su dati ISTAT 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit. Nella Tabella II i dati delle cooperative sono confrontati con il totale degli occupati e con quelli occupati presso le imprese. In quest’ultimo caso gli addetti presso le cooperative sociali sono stati sommati a quelli delle imprese. Il forte aumento dell’occupazione presso le cooperative si traduce in un significativo aumento della quota dell’occupazione complessiva facente capo alle cooperative che passa dal 5,6% del totale imprese al 6,6% e dal 4,8% al 5,7% per l’insieme dell’economia. È rilevante notare che l’apporto della cooperazione all’incremento dell’occupazione complessiva è stata del 41,2 % se riferita Primo piano ACI Legacoop Settori all’insieme degli addetti (in ragione della di1 minuzione dell’occupazione verificatasi nel settore pubblico) e del 29,6% se si prende in considerazione l’incremento di occupazione del mondo delle imprese. Se si considerano le cooperative sociali nell’ambito del Non profit si riscontra infine che, dal punto di vista dell’occupazione le cooperative sociali che rappresentavano il 26,1 % dell’occupazione degli enti non profit nel 2001 passano, nel 2011 a oltre il 38%. Rispetto all’incremento complessivo degli occupati nel non profit verificatosi tra il 2001 e il 2011 la cooperazione sociale ha contribuito con il 56,5%. Territori Imprese Sondaggio Nella Tabella II i dati delle cooperative sono confrontati con il totale degli occupati e con quelli occupati presso le imprese. In quest’ultimo caso gli addetti presso le cooperative sociali sono stati sommati a quelli delle imprese. Il forte aumento dell’occupazione presso le cooperative si traduce in un significativo au28 mento della quota dell’occupazione complessiva facente capo alle cooperative che passa dal 5,6% del totale imprese al 6,6% e dal 4,8% al 5,7% per l’insieme dell’economia. Note Brevi Tabella II Unità attive 2001 2011 V.% 2001 2011 V.% Var. Occupazione 2011-2001 53.395 61.398 15,0 978.218 1.200.585 22,7 222.367 4.089.640 4.437.214 8,5 17.418.988 18.169.837 4,3 750.849 240.906 312.455 29,7 592.791 957.124 61,5 364.333 4.147.625 4.488.267 8,2 20.355.894 20.895.156 2,6 539.262 Coop/Imprese % 1,3 1,4 5,6 6,6 Coop/Totale % 1,3 1,4 4,8 5,7 66,1 50,9 26,8 38,1 Cooperative (comprese le coopve sociali) Imprese (comprese coopve sociali) Non profit (comprese le coopve sociali) Totale (compreso Ist.Pubbliche e non profit) Coop.sociali/Non profit % Occupati Fonte: elabor.ne Centro Studi Legacoop su dati ISTAT 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit. Il copyright delle Note brevi è libero. Unica condizione: mettere in evidenza che il testo riprodotto è tratto da Note Brevi Centro Studi Legacoop. Le Note sono disponibili anche in inglese in www.cslegacoop.coop. Note brevi www.cslegacoop.coop n° 11 / Luglio 2013 [email protected] La cooperazione nei primi dati del censimento 2011 Elementi rilevanti 1) Sono stati resi pubblici i primi dati sul censimento del 2011 e, nel confronto con i dati relativi all’occupazione del precedente censimento 2001, si constata che le cooperative, nel loro complesso, occupavano oltre 1.200.000 persone e con un incremento rispetto a dieci anni prima del 22, 7%. Il 12 luglio sono stati pubblicati i primi dati sul censimento del 2011. Le informazioni dell’Istat comprendono le imprese nel loro complesso, le istituzioni non profit (che includono le cooperative sociali) e le istituzioni pubbliche. Rispetto al censimento precedente i dati comprendono gli addetti e i lavoratori esterni (co.co.co) e quelli temporanei. Di seguito vengono presentate le cifre più significative. Nella Tabella I sono riportati, confrontati con quelli del 2001, i dati relativi alle cooperative (comprese quelle sociali). Dalla tabella si constata che le cooperative nel loro complesso occupavano oltre 1.200.000 persone con un incremento rispetto a 10 anni prima del 22, 7%. I dati peraltro non comprendono le imprese non cooperative di proprietà maggioritaria delle cooperative i cui addetti sono vicini ai 100.000. Tabella I Coop (escluse sociali) addetti esterni temporanei Totale coop (escluse sociali) Coop sociali addetti esterni temporanei Totale coop sociali 2001 Unità attive 2011 - - 47.719 50.134 5.674 11.264 Coop (comprese sociali) addetti esterni temporanei Totale coop (comprese sociali) 53.393 Occupati Var.% 2001 2011 Var.% 786.092 30.318 2.664 803.294 26.477 5.808 2,2 -12,7 118,0 5,1 819.074 835.579 2,0 98,5 149.147 9.861 136 159.144 320.513 43.082 1.411 365.006 114,9 336,9 937,5 129,4 935.239 40.179 2.800 1.123.807 69.559 7.219 20,2 73,1 157,8 978.218 1.200.585 22,7 61.398 15,0 Fonte: elabor.ne Centro Studi Legacoop su dati ISTAT 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e Censimento delle istituzioni non profit. 1 Primo piano ACI NOTE BREVI 2013 Nota 10: 7.871 e consorzi Dati in serieall’incremento storica dal 2003dell’occupaal 2011. È rilevante notarecooperative che l’apporto dellaitaliani. cooperazione Nota 9: Le nuove cooperative Dati generali di consistenza zione complessiva è stata delitaliane 41,2 del % 2011. se riferita all’insieme degli addetti (in raNota 8: Grandi emedie cooperative sociali italiane. Andamenti 2007-2011 gione della diminuzione dell’occupazione verificatasi nel settore pubblico) e del Nota 7: 8.255 Cooperative Sociali italiane. Andamenti 2007-2011 29,6% se si prende in considerazione l’incremento di occupazione del mondo Nota 6: Le cooperative Sociali italiane. Consistenza e dati al 2011 delle imprese. Nota 5: Piccole, Medie e Grandi cooperative dell’Italia meridionale. Andamenti 2007-2011 di Settori e Regioni. Nota 4: Piccole, Medie e Grandi cooperative italiane negli 2007-2011. La presenza Se si considerano le cooperative sociali nell’ambito delanni Non profit si riscontra innell’area fine che, dal puntomeridionale di vista dell’occupazione le cooperative sociali che rappreNota 3: Piccole, Medie e Grandi cooperative negliprofit anni 2007-2011. Uno sguardo sentavano il 26,1 % dell’occupazione degliitaliane enti non nel 2001 passano, nel d’insieme 2011 a oltre il 38%. Rispetto all’incremento complessivo degli occupati nel non Nota 2: Le piccole cooperative italiane negli anni 2007-2011 – I Settori profit verificatosi tra cooperative il 2001 e ilitaliane 2011 la cooperazione sociale ha contribuito con Nota 1: Le piccole negli anni 2007-2011 il 56,5%. NOTE BREVI 2012 Nota 15: Le piccole cooperative italiane nel 2011 Nota 14:delle Le Note medie cooperative italiane negli anni 2007-2011: Settori Il copyright brevi è libero. Unica condizione: mettere in evidenzai che il testo riprodotto è tratto Nota medieStudi cooperative italiane 2007-2011 da Note13: BreviLeCentro Legacoop. Le Note sono disponibili anche in inglese in www.cslegaNota 12: Le grandi cooperative italiane negli anni 2007-2011 - I Settori coop.coop. Nota 11: Le grandi cooperative italiane negli anni 2007-2011 Nota 10: Le nuove cooperative negli anni della crisi (2007-2011) (II) Nota 9: Le nuove cooperative negli anni della crisi 2007-2011(I) Nota 8: Considerazioni sulla misurazione della redditività delle cooperative Nota 7: Le medie cooperative italiane nella crisi (2007-2010) 2 Nota 6: Le medie cooperative italiane nel 2010 Nota 5: I consigli di amministrazione nelle medie e grandi cooperative sociali italiane nel 2010 Nota 4: Le medie e grandi cooperative sociali italiane (2007-2010) Nota 3: I consigli di amministrazione nelle grandi cooperative Nota 2: Le grandi cooperative italiane nella crisi (2007-2010) Nota 1: Le grandi cooperative italiane nel 2010 Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio Sondaggio 29 OSSERVATORIO SWG Interventi anticrisi: prioritario sostenere chi perde il lavoro Le soluzioni proposte per superare questo drammatico periodo sono molte, ma le questioni da affrontare con più urgenza sono poche e la prima è senza dubbio fornire un aiuto concreto alle famiglie che non possono più contare sul proprio reddito da lavoro Una delle conseguenze più forti e immediatamente riscontrabili della crisi è la disoccupazione. Non si parla solo dei giovani che non riescono a inserirsi ‘dignitosamente’ nel mondo del lavoro, ma anche – e soprattutto – delle famiglie che improvvisamente si sono ritrovate monche di una fonte di reddito, che talvolta è l’unico sostegno finanziario. Un problema forte, consistente e dai tratti drammatici che gli italiani hanno ben presente e che ritengono debba essere considerata una priorità in qualsiasi piano che possa definirsi ‘anticrisi’. Questa l’aria che si respira oggi in Italia, come evidenzia l’Osservatorio SWG, in un momento pre-feriale che da una parte può indurre all’attesa di una sperabile ripresa autunnale e dall’altra può favorire delle de- cisioni di sfoltimento del personale in ragione di una recessione che non consente di sopravvivere. Si parla molto di crisi e degli interventi che possono risollevare le sorti di un’Italia così malconcia, ma bisogna capire come ripartire le risorse e quale priorità dare a queste azioni che peraltro non sempre trovano una reale applicazione. Per il 43% degli italiani gli interventi anticrisi dovrebbero aiutare a ricollocare chi perde il lavoro e si trova improvvisamente a vivere una situazione drammatica la cui unica via d’uscita è un altro impiego. Ma il vero problema è che l’Italia non sta creando lavoro. Si muove, invece, per creare i posti di lavoro, che in mancanza di una attività continuativa, si traducono in nuova disoccupazione. Si innesca quindi un circolo vizioso che deve essere risolto a monte (creare lavoro) e non a valle (creare posti di lavoro). Gli interventi anticrisi devono anche aiutare le famiglie a fronteggiare le emergenze, siano esse derivanti dalla disoccupazione che provenienti da altre situazioni. L’importante, a detta del 23% del Paese, è stanziare contributi economici sufficienti a fare superare questi momenti difficili. Una sensazione questa che appare un po’ più marcata al Sud e nelle Isole (28%). Sempre riallacciandosi al contesto lavorativo, cuore del problema generato dalla perdurante crisi, un’altra priorità che merita una rapida soluzione per il 19% dell’opinione pubblica nazionale è un aiuto concreto alle imprese affinché possano mantenere la propria produzione e quindi i posti di lavoro e il sostegno all’economia. Necessità sentita in modo particolare al Nord dove a pensarla così è il 25% degli interpellati. Decisamente meno prioritario, invece, dare un aiuto alle banche così da consentire l’accesso al credito o agevolare il risparmio delle famiglie. Fonte: Archivio SWG Primo piano ACI Legacoop Settori Territori Imprese Sondaggio