Comunicato stampa

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Comunicato stampa
FotoGrafia Festival Internazionale di Roma, Nona Edizione
FUTURSPECTIVES
MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4
dal 24 settembre al 24 ottobre 2010
Jaime Martínez, Animated Gif, 2009
Parte con tante novità questa nuova edizione di FotoGrafia Festival Internazionale di Roma: nuova
location della manifestazione al MACRO Testaccio, nuove date (24 settembre – 24 ottobre) e un team di
tre curatori che affiancano il lavoro di Marco Delogu, direttore artistico del festival: Marc Prust (fotografia ed
editoria), Valentina Tanni (fotografia e new media) e Paul Wombell (fotografia e arte contemporanea).
FotoGrafia è promosso da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione –
Sovraintendenza ai Beni Culturali con il sostegno della Fondazione Roma e, a partire da quest'anno, con
la produzione di Zétema Progetto Cultura.
A partire da quest'anno il Festival si arricchisce della collaborazione con MACRO – Museo d’Arte
Contemporanea Roma, che conferma la propria vocazione ad aprirsi alla città di Roma, proponendosi come
casa diffusa delle immagini per il pubblico nazionale e internazionale. Proprio in questa direzione va la scelta
di coinvolgere completamente i due padiglioni del MACRO a Testaccio, la sede del Museo votata alle grandi
manifestazioni collettive.
Il tema di questa nona edizione di FotoGrafia è FUTURSPECTIVES, ovvero “può la fotografia interpretare il
futuro?”
Questo paradosso è subito evidente nel lavoro di Paul Wombell per la sua mostra della sezione fotografia
e arte contemporanea “BUMPY RIDE”. D’abitudine si discute di fotografia al passato. Una volta che una
foto è stata scattata, rimanda indietro nel tempo ed in qualche modo diventa storia. Ma alcuni fotografi
stanno mettendo in dubbio questa premessa, realizzando immagini che guardano in avanti e non indietro.
Sono fotografi che lavorano più come scrittori del genere “science fiction”, usando il processo fotografico per
immaginare come il futuro potrebbe apparire. “Bumpy ride” raccoglie il lavoro di fotografi contemporanei
come Ilkka Halso, Jill Greenberg, O Zhang, Cédric Delsaux, Ebru Erülkü, Mirko Martin, Peter Bialobrzeski,
Kader Attia, che usano sia il digitale che l’analogico e che stanno sfidando le nostre aspettative di ciò che si
vede in un’immagine.
Le foto di Ilkka Halso raffigurano un futuro in cui la natura potrà essere salvata soltanto rinchiudendola in un
museo mentre il lavoro di Jill Greenberg raccoglie grandi foto a colori di bambini che piangono come a
suggerire che a loro, in futuro, accadranno cose orribili. Al contrario, lo sguardo delle ragazze cinesi ritratte
da O Zhang è deciso e fiducioso, quasi una metafora del futuro di una nazione che ben presto diventerà la
più potente, mentre il mondo futuro immaginato da Cédric Delsaux è simile ai film di fantascienza. Londra è
la protagonista delle immagini di Ebru Erülkü, dove la città è avvolta nel fumo, subito dopo una catastrofe,
Los Angeles tra fiction e realtà è invece ritratta nelle scene apocalittiche di Mirko Martin. Infine Peter
Bialobrzeski presenta il suo lavoro su una bidonville situata alla foce del fiume Pasig vicino al porto di Manila
e Kader Attia ritrae alcuni ragazzi algerini che guardano pensosi il mare, simbolo di un futuro possibile.
Anche il lavoro di ricerca compiuto da Valentina Tanni per la sezione fotografia e new media cerca di
rispondere alla domanda di questa IX edizione del Festival. L’incontro tra la fotografia e i nuovi media vive
un eterno presente. È già avvenuto, ma continua a succedere. Per questo, la sezione del Festival dedicata a
questo tema debutta con una mostra intitolata “MAPS AND LEGENDS”, un progetto che si pone come
obiettivo la mappatura di un territorio in continua evoluzione. Una cartografia in progress sulle relazioni che
la pratica fotografica sta intessendo con il mondo della Rete, con la sua cultura, il suo linguaggio, il suo
immaginario. Accanto alle mappe, anche le legende, indispensabili per decifrarle. Ma soprattutto le
leggende, i miti, le narrazioni. Tutto quello che fa del web un vero e proprio luogo, dotato di storia e di
cultura. Dalle gif animate alle fotografie nei mondi virtuali; dalle immagini di Google Street Views agli scatti
che cambiano in tempo reale con il flusso dei dati. Fino alla macchina fotografica che cattura il tempo, invece
dello spazio. Dieci fotografi, Marco Cadioli (Italia), Martijn Hendriks (Paesi Bassi), Justin Kemp (USA), Jaime
Martinez (Messico), Filippo Minelli (Italia), Sascha Pohflepp (Germania), Jon Rafman (Canada), Phillip
Toledano (USA), Harm Van den Dorpel (Paesi Bassi) e Carlo Zanni (Italia) per una mostra che prova a
scrutare nel futuro – o forse dovremmo dire nel presente continuo - della fotografia.
Last but not least, la sezione su fotografia e editoria curata da Marc Prust. La mostra, come lascia intuire il
titolo: “UNPUBLISHED – UNKNOWN”, presenta una selezione di lavori ancora non pubblicati. La domanda
che è dietro l’indagine del curatore è: si può affermare che una fotografia che non è stata vista da nessun
altro al di fuori del fotografo esiste? Possiamo parlare di un secondo “istante decisivo” dopo quello dello
scatto di Henri Cartier Bresson, ovvero quello in cui la foto stessa viene pubblicata? Quindi, più che una
mostra di lavori non pubblicati, si tratta di una mostra di lavori non ancora completati, perché dovrebbero ma
non hanno ancora superato il passaggio di questo secondo decisivo momento: la pubblicazione.
Prust ha selezionato più di 90 progetti di diversi fotografi che non sono stati pubblicati per differenti ragioni
tra cui i lavori di Sergio Ramazzotti, Alessandro Gandolfi, Alessandro Serranò, Donald Weber, Markel
Redondo, Wei Ying Ang, Andrea Predescu, Filippo Massellani, Massimo Mastrorillo, Ann Ackermann, Freya
Najade, Massimo Sordi, Anton Kusters, Gianfranco Maggio, Olivier Pin-Fat, Antonia Zennaro, Kosuke
Okahara, Roger Guaus.
Con il suo spostamento a settembre il Festival diventa il primo appuntamento della stagione internazionale,
ospitando anche, in anteprima assoluta, la nuova produzione del Mese Europeo della Fotografia:
MUTATIONS 3 – Public Image, Private Views, curata da Emiliano Paoletti, che presenta, tra l’altro,The
Sochi Project di Rob Hornstra e Arnold Van Bruggen, un progetto di slowjournalism finanziato via web per
documentare i cambiamenti nella regione russa che nel 2014 ospiterà le Olimpiadi invernali.
Il Mese Europeo della Fotografia, nato nel 2004, comprende i festival di Parigi, Berlino, Bratislava,
Lussemburgo, Mosca, Roma e Vienna. Mutations è nato al suo interno nel 2006 per esaminare
collettivamente i profondi cambiamenti in corso nel mondo e nell’edizione 2010 ha l’obiettivo di dare visibilità
ad artisti che sperimentano le nuove forme di espressione connesse ad internet.
Giunge all’ottava edizione il prestigioso appuntamento con la COMMISSIONE ROMA, che ogni anno chiede
ad un importante fotografo internazionale di ritrarre Roma in totale libertà. Quest’anno sarà presentato il
lavoro di Tod Papageorge, il grande fotografo americano capostipite della Scuola di Yale, da cui
provengono tra gli altri Gregory Crewdson e Philip Lorca di Corcia. Papageorge presenta il suo
particolarissimo sguardo sulla città, fatto di pochi particolari, molti gesti e luoghi che spesso non sono
immediatamente riconoscibili.
Sempre all’interno degli spazi di MACRO Testaccio è prevista l'attesa mostra “ECCLESIA” di Giuliano
Matteucci - vincitore del Premio Baume & Mercier dedicato alla giovane fotografia internazionale - che
racconta una “Chiesa” diversa e decentrata grazie alle immagini scattate nelle chiese rurali di Mali, Ghana,
Burkina Faso tra il 2007 e il 2010.
Infine sarà anche esposto il vincitore del PREMIO LIBRO 2009, Deformer di Ed Templeton, edito da
Damiani Editore, scelto dalla commissione tra oltre 300 volumi di fotografia provenienti da tutto il mondo.
L’esposizione del catalogo sarà accompagnata da uno slide show delle immagini.
Un’importante conferma è la terza edizione del PREMIO IILA FotoGrafia per la giovane fotografia
latinoamericana. All’interno del MACRO Testaccio verrà presentato: “Impero del sole”, il lavoro su Roma
del vincitore dell’edizione 2009 José Manuel Castrellón, mentre l’IILA presenta nella sua Galleria “Lo Crudo
Cocido”, a cura del Segretario Culturale Patricia Rivadeneira. In mostra i lavori del vincitore e dei finalisti
della III edizione del Premio IILA FotoGrafia. Le opere proposte esplorano il tema “La Natura in relazione alla
metropoli” raccontando l’elemento naturale all’interno delle città, ma anche la natura degli agglomerati
urbani. Il vincitore, Pablo López Luz (Messico), trascorrerà un mese di residenza all’IILA per realizzare un
progetto su Roma, in mostra nel 2011 al Festival.
Anche quest’anno, inoltre, le più prestigiose ACCADEMIE INTERNAZIONALI partecipano al programma
presentando alcuni progetti realizzati appositamente per il festival:
“L’altro lato” a cura di Éric de Chassey di Philippe Gronon e Petites Histoires di Agnès Geoffray
all’Accademia di Francia a Roma - Villa Medici;
“A question of time” a cura di Alessandra Capodiferro, Lavinia Ciuffa e Marco Delogu all’American
Academy in Rome;
“ZOO” di Carlos Abalá e Ignasi López alla Reale Accademia di Spagna.
Partecipa anche la CALCOGRAFIA NAZIONALE con la mostra Deposizione di Adi Nes promossa
dall'Istituto Nazionale della Grafica e dall'Ambasciata di Israele in collaborazione con FotoGrafia.
FotoGrafia coinvolge, infine, un importante circuito di GALLERIE:
Galleria del Prete con BILLBOARDS a cura di 3/3, foto di Maurizio Montagna;
Galleria Marte con ALBE a cura di Marta Fegiz, foto di Caroline Duchatelet;
Centro Luigi Di Sarro 3… a cura di Angela Madesani, foto di Pier Paolo Fassetta, Guido Sartorelli, Luigi
Viola;
Sala 1 con FotOttica a cura di Barbara Santamato, Emanuela Termine, artisti vari;
Rising Love FOTOX1000 a cura di Francesco Amorosino, artisti vari;
Studio d'Arte La Margherita BREATH a cura di Marco Meneguzzo, foto di Marco Giuseppe Schifano;
Studio Camera21 COMPRO, foto di Diamonds Land: Paolo Tagliolini, Renè Escalante;
Project Room Villa Glori VILLAGGIO OLIMPICO ROMA a cura di Michela Papalia, di [nove] Photography:
Alessandro Dandini de Sylva, Antonello Mazzei, Eleonora Calvelli, Federico Ciamei, Marco Rapaccini;
s.t. foto libreria galleria JUNKSPACE. UNO SGUARDO SUL TERRITORIO AQUILANO a cura di s.t., foto
di Antonio Di Cecco;
Z2O Sara Zanin TRANSIENCE a cura di Z2O Sara Zanin, foto di Alberto Di Cesare, Olimpia Ferrari, Michael
S. Lee, Ieva Mediodia, Annu Palakunnathu Matthew, Glen Sacks,
con il sostegno di
una produzione
MACRO Testaccio
Piazza Orazio Giustiniani, 4 00153 Roma
dal 24 settembre al 24 ottobre – aperto da martedì a domenica dalle 16 alle 24
info www.macro.roma.museum tel. 060608 (tutti i giorni ore 9 -21)
biglietti 4,50 intero, 3.50 ridotto; cumulativo MACRO (Via Reggio Emilia) + MACRO Testaccio 7.00 intero, 6
ridotto
catalogo Postcart
Ufficio Stampa Zétema Progetto Cultura
Giusi Alessio [email protected] www.zetema.it
Ufficio Comunicazione MACRO
Massimiliano Moschetta e Nicolò Scialanga +39 06 671070443 [email protected]