Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur

Transcript

Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
• La classe III B
in biblioteca
pag. 7
• Un progetto
per amare
la natura
pag. 12
• Ricordi
e divagazioni
il “Ferrato”
pag. 15
Anno 15 - N. 68 - Febbraio 2006
• Il regolamento
della società
dei Mortaretti
dei giovanotti
di Dolonne
pag. 17
68
Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
Bimestrale della Biblioteca di Courmayeur
Autorizzazione Tribunale di Aosta n. 2 - 91
Sommario
ANNO 15 - N. 68 - FEBBRAIO 2006
Direttore responsabile
Luca Mercanti
Hanno collaborato
a questo numero:
Vittorio Bigio
Marco Gal
Lorella Garattini
Massimiliano Lorenzi
Jocteau Mary
Maria Vittoria Manetti
Chiara Michelotti
Cesare Patella
Piero (Chef ristorante Pré de Pascal)
Remigia Rey
Felice Rolla
Guy de Saint Pierre
Elio Smorto
Samuel Vuiller
Gli alunni della classe III B scuola elementare
Gli alunni della classe I A scuola media
Editoriale
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pag.
3
Biblioteca
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pag.
4
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pag. 11
Spettacoli
Scuola
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pag. 12
Ricordi
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pag. 14
Opinioni
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pag. 18
Attualità
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pag. 20
Dal Comune
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pag. 22
Cucina
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pag. 27
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Editing e stampa
Tipografia Marcoz - Morgex
Copertina
Gioia Pisani
Direzione e redazione
Biblioteca comunale
Tel. e fax 0165.831351
E-mail: [email protected]
Di questo numero
sono state stampate 1200 copie
LA TSAPLETTA
si riserva la facoltà di modificare i testi, pur
salvaguardandone il contenuto sostanziale,
ogni riduzione è considerata opportuna per
esigenze tecniche e di spazio.
2
I migliori auguri a Luigi
Mussillon
per il suo matrimonio
dagli alpini
PER I 50 ANNI DEI NOSTRI
Editoriale
C
he emozione vedere la fiaccola olimpica attraversare le strade di
Courmayeur, accompagnata dai sorrisi di
cittadini e turisti, con tanto di sventolio di
bandierine.
E che emozione vedere, seppur in televisione, il passaggio della fiaccola dalle mani
delle guide alpine francesi a quelle della
nostra cittadina, seguito dalla cerimonia
nel piazzale della funivia di La Palud alla
presenza, oltre che delle autorità, anche
degli olimpionici del passato che hanno
dato lustro, con le loro imprese, a
Courmayeur.
L’Olimpiade fa questo effetto: emoziona e
unisce sportivi e non. Per fortuna in Valle
d’Aosta, al passaggio della fiaccola, non ci
sono state le tante temute contestazioni dei
“No Tav”, tanto meno a Courmayeur,
dove tutto è andato via liscio come l’olio.
Una bella cerimonia quella ai piedi del
Bianco, che ci ha proiettati tutti con il
pensiero alle competizioni piemontesi,
sono poi iniziate dopo tre giorni con la
maestosa e, per certi versi, stupefacente
cerimonia d’apertura allo Stadio
Olimpico di Torino. Già, lo Stadio
Olimpico: una struttura nata dalle ceneri
del vecchio Stadio Comunale, che ha ospitato tante partite di calcio di Juventus e
Torino prima di andare in pensione e
vivere una seconda giovinezza.
Una parata di campioni quella della sfilata delle squadre nazionali, ma anche un
segno che i tempi stanno cambiando. Per
la prima volta nella storia delle
Olimpiadi invernali, infatti, le due Koree,
quella del Sud e quella del Nord, hanno
sfilato insieme sotto la stessa bandiera,
anche se poi in gara è stato diverso. Non
importa: un piccolo passo è stato comunque fatto.
Una cerimonia che ha fornito altri temi
di riflessione, non ultimo quello che dimostra come, ancora una volta, lo sport non
fa altro che unire. E di questi tempi non è
poco. Agli atleti, infatti, poco interessa se
la Turchia o la Danimarca erano nell’occhio del ciclone per fatti che nulla hanno a
che fare con lo sport. Per loro, i protagonisti, che sono i nostri giovani, il futuro del
Cari genitori,
Quando si nasce…è l’anima che si sceglie i genitori… La nostra non avrebbe
UN SALUTO
“DA” E “A” PIERA
D
a Trieste mi ha telefonato la
Signora Piera Bionaz. Lei riceve
la Tsapletta che tanto la fa felice e per
un po’ la riporta a Courmayeur e a
Verrand dove era andata sposa ad
Adriano Bionaz.
Lei mi incarica di ringraziare il
Sindaco, tutto il Consiglio comunale e
mondo, l’unica cosa che importava è che
tutti erano lì ai Giochi Olimpici e che era
una grande fortuna esserci. Niente altro.
Credo che il mondo politico dovrebbe
prendere come esempio quello sportivo,
ovviamente quello “pulito”. Nello sport
non ci sono nemici, ci sono solo avversari,
che vanno rispettati per l’impegno e la
dedizione profusi per ottenere un risultato.
Loro non litigano in continuazione, non
ci fanno vergognare, non ci fanno fare
“zapping”. Mantengono un comportamento spesso impeccabile, perché sanno
benissimo che nello sport chi non è corretto prima o poi viene scoperto ed emarginato.
Luca MERCANTI
GENITORI:
potuto fare la scelta migliore. Grazie di
esistere.
Isabella, Erica, Donata, Graziano
BIONAZ
la Biblioteca per il regalo che le fate
inviandole la Tsapletta.
Lei si chiama Piera Claps, ma noi la
chiamavamo La Pola. A Trieste per suo
volere tutti la conoscevano per Piera
Bionaz: anche noi ti ricordiamo e ti
vogliamo bene.
Remigia
CONDOGLIANZE
La redazione della Tsapletta porge
le più sentite condoglianze a Gian
Luigi Miletto, ex direttore responsabile de nostro periodico, e alla
sua famiglia per l’improvvisa perdita della cara Vanna Neri, moglie
di Gian Luigi e mamma di
Alessandra e Andrea.
La redazione della Tsapletta porge
le più sentite condoglianze alla
Fam. Chevalier, assidui lettori
della Tsapletta, per la perdita del
caro Adriano.
3
Biblioteca
LE PLAISIER DE
LIRE
drammatica profezia è davvero destinata
a compiersi? Il ritorno della magia sul
suolo britannico vale un sacrificio così
grande? Sospeso tra il sogno e la realtà, il
grottesco e la tragedia, la cronaca e il
fantastico, uno straordinario affresco
d'epoca cui non manca un tocco di
autentico humour inglese.
INCIPIT
“JONATHAN STRANGE
E IL SIGNOR NORRELL”
di Clarke Susanna
Narra la leggenda che, secoli fa, viveva in
Inghilterra un re allevato dalle fate.
Un'epoca lontana, di grandi prodigi e
meraviglie, che nella Londra di inizio
Ottocento sembra ormai materia di
fiabe e di racconti popolari. Nelle grigie
vie londinesi riecheggia però un'antica
profezia attribuita al sovrano: parole
oscure ed enigmatiche sulle labbra di un
improbabile negromante dalla pelle blu,
che annunciano una nuova era di portenti. E a breve giunge in città Gilbert
Norrell, capace di far rivivere gli antichi
fasti della magia grazie ai suoi poteri
straordinari. Misantropo per eccellenza,
scorbutico e dotto, vorrebbe porre le sue
arti magiche al servizio del governo nella
guerra contro Napoleone. E quale
migliore occasione per mettersi in evidenza che riportare in vita la moglie di
un importante ministro, da poco scomparsa? Il destino della giovane donna,
sempre insidiata da forze oscure, sarà il
filo conduttore del romanzo, insieme al
rapporto fra Norrell e Jonathan Strange,
eccentrico e audace gentiluomo che ha
da poco intrapreso la carriera magica.
Prima maestro e allievo, poi antagonisti
in uno scontro che assume toni sempre
più foschi, i due torneranno a unirsi
nella più pericolosa delle magie... Ma la
4
Alcuni anni fa, nella città di York, esisteva un’Accademia di maghi, i quali si
incontravano il terzo mercoledì di ogni
mese per leggere lunghi e noiosi documenti sulla storia della magia inglese.
Erano maghi gentiluomini, vale a dire
che non avevano mai usato la magia per
farsi del male a vicenda, e nemmeno del
bene. In realtà, per essere onesti, nessuno di quei maghi aveva mai imprigionato nessuno, nemmeno nel più piccolo
incantesimo, né aveva fatto mai tremolare una foglia su un ramo o alterato il
corso di un granello di polvere in un
raggio di sole o cambiato un solo capello sulla testa di qualcuno; a parte quest’unica secondaria riserva, godevano
della reputazione dei più saggi e più
magici gentiluomini di tutto lo
Yorkshire. Secondo un grande mago,
coloro che svolgevano quella professione
«…dovevano spremersi le meningi per
farvi entrare un briciolo di sapere, ma
per litigare tra loro non facevano la
minima fatica», e nel corso degli anni i
maghi dello York avevano dimostrato la
verità di questo assunto. Nell’autunno
del 1806 si unì a loro un signore di
nome John Segundus.
Alla prima riunione alla quale partecipò,
il signor Secundus si alzò e fece un discorso, cominciando col complimentarsi con i soci per essersi così distinti, poi
elencò i molti maghi celebri e gli storici
della magia che in un momento o nell’altro della loro vita avevano fatto parte
dell’Accademia di York, lasciando intendere che in buona misura proprio l’esistenza di quest’ultima lo aveva indotto a
trasferirsi in quella città. I maghi del
Nord, ricordò all’uditorio,erano sempre
stati più rispettati di quelli del Sud. Il
signor Segundus disse di aver studiato la
magia per molti anni e di conoscere la
storia di tutti i grandi maghi dei tempi
andati. Leggeva le nuove pubblicazioni
sull’argomento e aveva perfino offerto
un modesto contributo al loro numero,
ma di recente aveva cominciato a chiedersi come mai le grandi imprese della
magia rimanessero confinate nelle pagine dei libri: nessuno le aveva più viste
realizzate, e non ne era stata data notizia
sui giornali…
Inoltre, in biblioteca puoi trovare
numerose novità, tra cui:
ROMANZO CRIMINALE
Giancarlo De Cataldo
QUESTA STORIA
Alessandro Baricco
L’ANGELO DEL FANGO
Leonardo Gori
OGGI CUCINI TU
Antonella Clerici
MANGIARE MEDIOEVALE
Rosella Omiccido Valentini
In biblioteca arrivano
anche le riviste:
NATURAL - rivista femminile
VANITY FAIR - rivista femminile
VOGUE - Moda
ITINERARI - Viaggi
VIAGGI E SAPORI
- Viaggi & cucina
DARWIN - scienza
AIRONE - natura
CIAK - cinema
PROMETEO - rivista culturale
STAR BENE - salute
CASA FACILE - arredamento
LA STAMPA
LA VALLÉE NOTIZIE
LA GAZZETTA MATIN
E per i più piccoli:
ART ATTACK
FOCUS JUNIOR
MEGA 3000
Biblioteca
NATALE IN
BIBLIOTECA
A
nche nel periodo delle vacanze di
natale la biblioteca ha voluto organizzare alcune attività:
TOMBOLATA DI NATALE
Venerdì 30 dicembre a partire dalle ore
15,30 presso la biblioteca è stato organizzato un pomeriggio dedicato ai
bambini che ha visto come protagonista il tradizionale gioco della tombola.
E’ stato organizzato tutto un po’ di
fretta e all’ultimo minuto su suggerimento di alcune mamme che ringrazio,
oltre che per aver lanciato l’idea, anche
per la loro collaborazione attiva durante il pomeriggio: grazie Sara grazie
Giulia!
Non mi aspettavo, infatti, un’affluenza
tale: i bambini erano ben 26, tra residenti e turisti. Abbiano effettuato 3
giri di tombola e tutti i bambini hanno
ricevuto un piccolo premio di partecipazione. Spero davvero che questa iniziativa sia piaciuta e mi auguro di
riuscire a ripeterla anche l’anno prossimo… Sara e Giulia preparatevi!
INCONTRI D’AUTORE
E’ proseguita la rassegna “Incontri
d’Autore” iniziata quest’estate con ben
altri 4 incontri che si sono svolti presso
lo chalet de l’Ange, tutti alle ore 18,00.
Mercoledì 28 dicembre un folto pubblico ha potuto ascoltare Luciano
Violante che presentava il suo libro
“Secondo Qoelet”.
COLORI E NATURA
DI COURMAYEUR
mostra delle opere
del pittore ALESSANDRO POMA:
Nel periodo 28 dicembre 2005 - 9 gennaio 2006 presso la sala mostre del
Comune di Courmayeur è stata allestita la mostra delle opere del pittore
Alessandro Poma (1874-1960). Questa
esposizione ha avuto un enorme successo e un riscontro più che positivo nei
circa trecento visitatori; ed è stata anche
la protagonista di un servizio andato in
onda su RAI 3, durante il telegiornale
regionale, di un’intervista alla radio, e
di numerosi articoli.
Alessandro Poma discendente di una
benestante famiglia biellese fu nei primi
del novecento protagonista di un inconsueto percorso artistico che, muovendo
dalla pittura di paesaggio piemontese, lo
portò ad una precoce e sensibile adesione all’ambiente artistico della Roma di
inizio secolo, città dove si trasferì nel
1899 Intorno agli anni Trenta si trasferì
a Courmayeur, nella frazione del Pussey,
dove il suo profondo amore per la montagna e la natura lo spinse a concentrarsi ancora di più sulla pittura.
Le opere di Alessandro Poma esposte a
Courmayeur ci mostrano paesaggi stupendi, quasi surreali dai quali traspare
l’amore per la montagna e tutti i suoi
particolari: dalle vette, ai fiori alle farfalle. Quello che colpisce di più l’occhio
dell’osservatore, sia esso più o meno
esperto, è l’uso dei colori e le tonalità
particolari. Infatti Alessandro Poma utilizzava pastelli che era solito fabbricarsi
da solo macinando pigmenti naturali. In
conclusione ringrazio il Signor Berardi
Lodovico per avere proposto questa
esposizione al Comune di Courmayeur
e la Signora Maria Luisa Reviglio della
Veneria che ne è stata la curatrice.
Chiara MICHELOTTI
Giovedì 29 dicembre lo scrittore valdostano Marco Cuaz ha parlato del suo
libro “Le Alpi”.
Lunedì 2 gennaio Willy Pasini con
Maria Teresa Baldini hanno presentato
il libro “Dietro la bellezza”.
Mercoledì 4 gennaio Quilici Folco ha
chiuso la rassegna parlando della sua
opera “La fenice di Bajkal”.
Anche questa volta porgo i miei più
sentiti ringraziamenti al Signor Crespi
Giuseppe che anche in quest’occasione
ha guidato tutti e quattro gli incontri.
5
Biblioteca
MIGLIORIAMO LA
E
BIBLIOTECA!
’ l’iniziativa della biblioteca ideata per conoscere meglio le esigenze di tutti gli utenti.
In che cosa consiste?
All’interno della biblioteca, nella sala
degli adulti, sono stati posizionati
una scatola ed appositi moduli in cui
gli utenti possono esprimere le loro
preferenze e suggerimenti per quanto
riguarda i libri da acquistare e i corsi
da organizzare. Inoltre, nei mesi di
novembre e dicembre è stato predisposto un sondaggio sull’orario di
apertura della biblioteca in quanto
“una biblioteca deve avere un orario
di apertura che rispecchi la realtà in
cui si trova”. L’oggetto di questo
primo sondaggio è nato oltre che
dalle mie riflessioni anche dai suggerimenti di alcuni utenti.
Nei sette mesi di servizio prestati
presso la biblioteca comunale ho
avuto modo di verificare la presenza
di diverse tipologie di utenti che frequentano la struttura.
In estate la biblioteca è luogo d’incontro di molti turisti, mentre nel periodo
scolastico sono gli studenti, soprattutto i bambini che frequentano la scuola elementare, a usufruire con continuità del servizio. Grazie poi, all’aiuto
dei molti utenti che hanno compilato
il sondaggio, aggiungendo parecchie
precisazioni, il quadro finale della
situazione è risultato il seguente:
- il lunedì è giorno di chiusura anche
della ludoteca, struttura molto
importante per i piccoli utenti;
- nella stagione invernale il sabato i
bambini sono generalmente impegnati in altre attività quali ad esempio lo sport;
- studenti che frequentano il liceo
linguistico, ma non sono residenti a
Courmayeur hanno bisogno della
biblioteca per poter studiare durante l’arco della settimana dal lunedì
al venerdì.
6
Se si analizza la situazione, per quando riguarda le biblioteche, nel panorama della Comunità Montana
Valdigne Mont Blanc si può notare
che il lunedì è giorno di chiusura
delle biblioteche comunali di:
La Thuile,
Pré St. Didier,
Morgex (chiusa al mattino),
La Salle (chiusa al pomeriggio).
Il sondaggio è stato compilato da
genitori, insegnanti, ragazzi delle
scuole superiori e studenti universitari. Le loro proposte di modifica
dell’orario di apertura sono state
parecchie, purtroppo non mi è stato
possibile venire incontro alle esigenze di tutti in quanto sono da sola a
dover ricoprire il servizio e rimangono alcuni problemi non risolvibili
quali ad esempio la chiusura della
biblioteca quando sono ferie, in
malattia oppure ai corsi di formazione, l'impossibilità di aprire la biblioteca il mercoledì mattina in quanto
mi trovo impegnata ad Aosta per le
riunioni di pianificazione degli
acquisti. La soluzione intermedia è
dunque risultata la seguente:
Orario di apertura invernale:
(dal 16 settembre al 30 giugno)
MATTINA
POMERIGGIO
Lun.
10.00 - 12.30
14.00 - 18.00
Mar.
CHIUSO
14.00 - 18.00
Mer.
CHIUSO
14.00 - 18.00
Gio.
10.00 - 12.30
14.00 - 18.00
Ven.
10.00 - 17.00
Orario cont.
Sab.
CHIUSO
CHIUSO
La grande novità è l’orario continuato, dalle 10.00 alle 17.00, del venerdì che potrà permettere a chi lavora
di frequentare la biblioteca durante
la pausa pranzo.
Ricordo poi, a tutti gli utenti attuali
e futuri, di essere sempre disponibile
per eventuali suggerimenti che possano portare ad un miglioramento
del servizio.
La bibliotecaria
Chiara MICHELOTTI
Biblioteca
CLASSE III B IN
BIBLIOTECA
settembre ho inviato alla
Dirigente Scolastica un “piccolo
progetto” che prevedeva vari incontri
in biblioteca da realizzare con le classi della scuola elementare. Non credevo che venisse preso in considerazione e quando a dicembre, l’insegnate della classe 3B Cesira Berthod
mi ha comunicato il suo interesse
verso questo progetto ero felicissima,
ma anche spaventata perché non ero
certa di essere in grado di poter gestire la cosa.
A partire dal mese di gennaio tutti i
giovedì i bambini della classe 3B
vengono a trovarmi in biblioteca e
sono loro a raccontarvi cosa facciamo
“In biblioteca”:
n In biblioteca andiamo a fare attività d’ascolto con Chiara che ci
legge delle storie in francese. Ci fa
degli esercizi, ad esempio vero o
falso, o lei scrive delle frasi con
delle parole mancanti e noi le
dobbiamo completare.
Chi finisce gli esercizi più velocemente aspetta gli altri per poi correggere insieme.
Per adesso abbiamo letto due storie, ma la terza la stiamo ancora
parce que Chiara lit des contes
vraiment très belles.
A’ la fin nous choississons un livre
et je choisis toujours des romans
et des livres des fées.
J’adore la bibliothèque!
Arianna Devizzi
leggendo, perché Chiara l’ha divisa
in otto capitoli. Quando Chiara ha
finito andiamo a scegliere dei libri.
In biblioteca è bello andare perché
così imparo bene il francese.
Marco Panizzi
A
n
“Chiara nous lit des contes à la
bibliothèque”.
Chiara tous les jeudis nous lit des
contes à la bibliothèque. Elle nous
donne des fiches avec des contes
qu’elle nous lit, quand elle a fini de
lire un conte nous faisons vrai ou
faux et des dessins. Chiara est très
bravo à lire et écrire et quand nous
ne savons pas le sens d’un mot elle
nous explique. Les contes que
Chiara a lu pour nous sont: “Petit
lapin a disparu, Le roi qui avait
perdu sa couronne, et trois chapitres de Loretta et la petite fée”.
Selon moi le conte le plus beau est
Loretta et la petite fée, mais même
les autres histoires sont belles.
Chiara est très gentille parce que
au fond des contes sur les fiches
elle écrit les mots difficiles et à
côté la tradition en italien. J’aime
beaucoup aller en bibliothèque
n
Giovedì alle due andiamo sempre
in biblioteca. Noi scegliamo dei
libri e Cesira ci aiuta a cercare dei
libri interessanti e anche molto
belli. Li portiamo da Chiara, che è
la bibliotecaria, e lei li registra
prima di darceli in prestito!
Chiara tutti i giovedì ci legge una
storia. Alla fine rispondiamo a
delle domande o facciamo disegni
su quello che c’è scritto.
Mi piace perché Chiara prepara
tante storie belle e anche perché chi
legge scrive bene, come dice Cesira.
Davide Cardia
n
“Chiara nous lit des contes à la
bibliothèque”.
Tous les jeudis nous allons à la
bibliothèque. Chiara nous lit des
contes et puis nous faisons des travaux. Le conte le plus beau est
“Loretta et la petite fée”. C’est un
livre de huit chapitres. J’aime bien
aller à la bibliothèque parce que
Chiara lit très,très bien et elle
nous donne les fiches. Après avoir
écouté le conte, nous discutons de
l’histoire et nous dessinons.
Chaque fois nous prenons des
livres. La dernière fois j’ai pris deux
livres: “Elodie e il signore dei sogni”
et “L’isola del Tesoro fantasma”.
Diletta Gaglianone
n
Ogni giovedì andiamo in biblioteca. L’ultimo chiude la porta, puliamo le scarpe e salutiamo la bibliotecaria. Restituiamo i libri uno
segue
7
Biblioteca
seguente. La maestra Cesira ci dice
sempre di non sciupare i libri che
abbiamo preso perché appartengono a tutti e devono essere letti
da tanti bambini.
Infine portiamo i libri che abbiamo
scelto a Chiara e lei scrive i nostri
nomi sopra un foglietto per ricordarsi che l’ha preso in prestito.
Mi piace molto andare in biblioteca perché Chiara ci legge una storia e ci fa venire voglia di scegliere
un libro bello da leggere.
Igor Baraudin
alla volta; pian piano ci andiamo a
sedere, ci togliamo il cappello e la
giacca. Chiara viene nella sala e ci
legge un racconto.
Ognuno di noi alla fine faceva
vero o falso, infine il disegno.
Chiara ci dà le matite e i colori.
Mi piace molto andare in biblioteca perché Chiara ci legge dei bei
racconti.
Daniele Stumbo
n
8
Tutti i giovedì pomeriggio andiamo in biblioteca. Quando arriviamo restituiamo i libri che abbiamo letto a casa. Ci togliamo la
giaccavento e Chiara ci legge una
piccola fiaba in francese. Finora ce
ne ha già lette tre con dei piccoli
esercizi e con dei disegni.
Se abbiamo ancora tempo possiamo scegliere un libro da leggere a
casa, da riportare il giovedì
n
Ogni giovedì pomeriggio noi
andiamo in biblioteca. Dopo essere
arrivati, dobbiamo ridare i libri alla
bibliotecaria che si chiama Chiara.
Chiara ogni giovedì ci prepara una
storia. Alla fine di ogni storia ci
sono degli esercizi tipo: vero o
falso, delle domande e dei disegni.
Quando tutti hanno finito scegliamo un libro per leggere a casa, e
riportarlo il giovedì seguente. A
me piace la biblioteca perché ci
sono tanti libri belli.
Nicholas Datrino
n
“Chiara nous lit à la bibliothèque”
Il giovedì, dopo mangiato, io e la
mia classe andiamo in biblioteca a
scegliere dei libri. Quando arriviamo in biblioteca, ci sediamo su
delle sedie e Chiara, la bibliotecaria, ci legge una storia.
Quando Chiara ha finito di leggere il libro, ci dà un foglio e facciamo un piccolo disegno per finire
la storia. A fine ora, tutta la classe
si mette le giacche, scegliamo il
libro ed andiamo da Chiara a farcelo schedare. A me questo piccolo corso è piaciuto davvero tanto.
Viola Calosi
Biblioteca
n
n
Tutti i giovedì pomeriggio, io e i
miei compagni andiamo in
biblioteca. Chiara è la bibliotecaria, e per me è molto simpatica.
Ogni volta Chiara ci legge un racconto in francese: Charlotte et le
chat, le roi a perdu sa couronne e
Loretta et la petite fée. Quando
ha finito di leggere Chiara ci fa
completare vero o falso, ci chiede
dei disegni da fare e da colorare, e
il senso delle parole difficili.
Chiara ci dà i libri da leggere e
salutiamo Chiara per tornare a
scuola per studiare.
Mi piace molto stare in biblioteca
perché Chiara legge benissimo, è
molto brava e anche giudiziosa e
non si arrabbia mai.
Anthony Truchet
Il giovedì pomeriggio ogni settimana andiamo in biblioteca perché Chiara ci legge una storia in
francese, poi dobbiamo fare dei
questionari, dei disegni, degli esercizi di vero o falso e a volte degli
esercizi orali. Qualche volta, come
l’altro martedì, volevamo andare a
cercare dei libri sulla fiera di
Sant’Orso perché la maestra
Cesira ne aveva pochi e allora
voleva farci vedere delle immagini,
ma la biblioteca era chiusa.
Allora ha detto: “Di libri di
Sant’Orso ne prenderemo quando
andremo giovedì”
Mi piace andare in biblioteca perché ci sono tanti libri e noi possiamo sceglierli confrontandoli tra
noi, così chi ne ha già letto uno
bello, lo consiglia ai compagni.
Simon Croux
n
Ogni giovedì andiamo in biblioteca
a cercare dei libri da leggere a casa.
Io ogni volta che vado prendo un
libro perché mi piace molto leggere.
Chiara ogni giovedì ci sta leggendo
“des contes” in francese poi ci fa fare
degli esercizi oppure dei disegni.
Chiara ci ha detto: “I disegni più
belli verranno pubblicati sulla
Tsapletta, allora io a casa ho cercato di fare più belli i disegni.
Mi piace andare in biblioteca perché mi piace leggere.
Alessia Vigna
n
Ogni giovedì pomeriggio andiamo in biblioteca dove ci aspetta la
bibliotecaria Chiara per leggerci
un libro. La prima storia era “Petit
Lapin a disparut”. Dopo aver letto
il libro, c’era da fare “vero o falso”,
e disegnare su sette caselle le
scene. Mentre noi disegnavamo
Cesira diceva a Chiara: “Sono
bravi?” e Chiara rispondeva: “Si,
sono bravi”
Mi piace andare in biblioteca perché ci si diverte ad ascoltare
Chiara che legge.
Jean-Pierre Romano
segue
9
Biblioteca
disegnare la storia. Quando abbiamo finito Chiara ci dice di prendere un libro, io ho preso “Le avventure di Tato Tasso nel bosco” e mi è
piaciuto molto. Mi piace andare in
biblioteca perché ci si diverte.
Stefano Sangineto
n
n
10
Tutti i giovedì pomeriggio andiamo in biblioteca.
Chiara è molto brava perché ci
legge delle storie belle. Chiara
legge molto veloce e molto bene.
Quando finisce la storia ci fa vero
o falso, dei disegni e alcune volte
noi dobbiamo aggiungere delle
parole per dimostrare che abbiamo capito bene la storia.
Tutte le volte che dobbiamo disegnare bisticciamo sempre perché
ci servono le gomme, però Chiara
non ne ha tante per quindici alunni, allora ce ne dà due e ce le passiamo. Però Mattia, Simon,
Davide e Igor non la passano a
nessuno.
Alla fine prendiamo un libro da
leggere e lo portiamo a Chiara che
ce lo registra. Mi piace andare in
biblioteca perché ci sono dei bei
libri da prendere in prestito e
Chiara e la maestra ci consigliano
sempre se siamo indecisi.
Maria Elena Perrone
Tutti i giovedì Chiara, la bibliotecaria, ci legge una storia fotocopiata su una piccola fiche e in
fondo ci sono le parole difficili e il
vero o falso sulla storia che ci ha
letto per vedere se siamo stati
attenti. L’ultima parte è quella che
preferiamo perché c’è qualcosa
che possiamo fare noi. Le storie in
francese non le leggiamo spesso e
così impariamo parole nuove.
Mattia Zerga
n
Ogni giovedì alle due andiamo in
biblioteca e Chiara ci legge un racconto in francese come “Petit
Lapin a disparu”. Poi ci dice di
Devo ammettere che leggendo i pensieri degli alunni della classe 3B delle
scuole elementari mi sono emozionata. Sono davvero contenta che questa
attività piaccia e più ancora che sia
utile.
Un ringraziamento va dunque a tutti
gli alunni: Arianna, Diletta, Stefano,
Mattia, Maria Elena, Jean Pierre,
Viola, Alessia, Simon, Marco,
Anthony, Nicholas, Daniele, Igor e
Davide per aver collaborato con le
loro parole a sottolineare non solo
importanza della biblioteca, ma il
fatto che il piacere di leggere, soprattutto nei bambini, esiste ancora!
Infine, un ringraziamento particolare
lo porgo a Cesira per avermi dato la
possibilità di svolgere questa collaborazione “scuola-biblioteca” che spero
potrà continuare a ripetersi.
Chiara MICHELOTTI
Spettacoli
GENITORI ATTORI-SPETTATORI
I
l 20 Dicembre i piccoli alunni della
Scuola dell’Infanzia Regionale di
Courmayeur si sono recati nell’auditorium comunale per regalare ai loro
parenti il consueto spettacolo di Natale
e a precederli hanno trovato una sorpresa, un esilarante spettacolo che vedeva i loro genitori come protagonisti.
I genitori hanno saputo coinvolgere,
nel loro gioco di attori, i bimbi che,
stupiti, li riconoscevano, ridevano e con
i loro spontanei interventi entravano
nella storia che si svolgeva sul palco. In
seguito i piccoli spettatori sono diventati protagonisti con i canti natalizi
imparati con le loro maestre.
Sappiamo bene come nel periodo natalizio essere madre e padre confligge
pesantemente con l’attività turistica.
Ma miracolosamente la piccola comunità degli utenti della scuola
dell’Infanzia Regionale ha saputo fermare il tempo e dar vita ad una serata
ricca di spirito natalizio nel senso più
alto: armonia, intesa, condivisione e
tanta complicità.
La mamma che si è incaricata di scrivere e coordinare lo spettacolo descrive
questa esperienza: “quando le docenti ci
hanno proposto di fare una sorpresa ai
nostri figli ho dato la mia disponibilità
ma ero preoccupata di non riuscire a
trovare il tempo per gestire la famiglia,
lavorare e pensare allo spettacolo. Gli
altri genitori coinvolti e le insegnanti
mi hanno aiutata tantissimo per la
ricerca delle musiche, la scenografia ed
i costumi. Siamo stati tutti mossi dal
desiderio di far divertire grandi e piccini ed il risultato ha sicuramente superato le nostre aspettative. Ho trovato piacevole ogni fase di questa indimenticabile esperienza, anche quella di recitare
al fianco della dirigente dell’Istituzione
Scolastica, che ha simpaticamente, e
all’insaputa di tutti gli altri, partecipato
alla recita con un ruolo accordato al
telefono e improvvisato quella sera.
Indescrivibile l’espressione delle insegnanti quando l’hanno vista arrivare sul
palco”.
Una magnifica esperienza resa possibile
dallo spirito di collaborazione e dalla
capacità di mettersi in gioco con l’obiettivo di far sentire adulti e bambini
parte di una grande e serena famiglia, la
scuola. Un’istituzione non da vivere
come un parcheggio in cui depositare i
propri figli, ma come il luogo in cui si
compie un percorso formativo al quale,
è auspicabile partecipino attivamente
anche gli adulti, sottolineandone così
l’importante ruolo sociale.
Se tutto questo poi avviene col sorriso,
tanto meglio.
Lorella GARATTINI
11
Scuola
UN PROGETTO SCOLASTICO
PER AMARE LA NATURA
N
el corso di quest’anno scolastico
dedicheremo parte delle ore di
lezione allo studio e alla conoscenza
dell’ambiente che ci circonda. Il progetto si svolge in classe seguendo dei
corsi tenuti dall’azienda Faunistica
Venatoria. Il compito di questa azienda consiste nel proteggere la natura.
Gli incontri sono iniziati nel mese di
Novembre.
È importante conoscere il territorio e
gli animali che ci circondano per trarne insegnamento. È utile rispettare la
natura per vari motivi tra cui salvare la
flora e la fauna. Se non si rispetta la
natura si rischia l’ estinzione di alcuni
animali come il lupo che non frequenta più la Valle d’Aosta. Dobbiamo
rispettare la natura perché alcuni paradisi terresti stanno scomparendo,
come i ghiacciai rischiano anche di
sparire i boschi per mano dell’uomo
che inquina con sacchetti di plastica
oppure edificandoci sopra. Se l’uomo
ciba gli animali il ciclo vitale si altera e
avviene il sovrappopolamento, una
volta cessato di dare loro da mangiare
gli animali non sono più in grado di
cacciare. Se si mette in pericolo la vita
degli animali si rischia di rovinare loro
l’habitat. Se continuiamo a costruire
12
strade gli animali
inconsapevoli del
pericolo la attraversano rischiando la
vita.
Abbiamo accolto in
classe delle guardie
forestali dell’ azienda
Faunistica Venatoria
che ci hanno risposto
alle molte domande
che abbiamo posto
loro. Hanno affrontato molti temi interessanti. Ci hanno
mostrato dei trofei e
dei resti di animali. Il
ruolo dei tecnici è
importante per almeno due motivi. Il
primo: sono persone
informate e possono
rispondere a tutte le
nostre domande.
Il secondo è che sono
sempre sul territorio
e sanno molte informazioni.
La guardia forestale serve a proteggere
gli animali. Il territorio della Valdigne
è prevalentemente montuoso e bosco-
so, il luogo adatto per molti animali.
Gli animali con le corna vivono da
1200m a 2400m Gli animali senza
corna vivono da 1000m a 2000m.
Il territorio della Valdigne è bagnato
da molti torrenti nati dai molti ghiacciai e dalla Dora Baltea chiamata così
dal ghiacciaio Balteo che formò l’intera Valle d’Aosta. La Dora Baltea nasce
dalla Dora di Veny e quella di Ferret.
La montagna più alta è il Monte
Bianco (4807m) che si sta abbassando
col passare dal tempo. Sulle montagne
più basse gli animali vivono bene a
parte quando è periodo di caccia. I
cacciatori si addentrano nelle foreste
sparando agli animali, ma essendo il
periodo di caccia breve non vi è pericolo che essi si estinguano.
Abbiamo approfondito la conoscenza
di molti animali tra cui il cervo e il
camoscio.
Il cervo vive nella foresta, ama il buio e
l’oscurità e svolge le sue principali atti-
Scuola
vità nel corso della notte. Il peso del
cervo può arrivare sino a 200 kg, le
femmine hanno dimensioni notevolmente inferiori. Il gruppo di base è
rappresentato dalla femmina, dal suo
piccolo e dalla giovane o dal giovane
nati dall’anno precedente. Le corna dei
cervi, che si chiamano palchi, cominciano a crescere alla fine dell’inverno
che segue la nascita, si sviluppano da
aprile a luglio e si liberano del velluto
alla fine dell’estate. Il cervo beve moltissima acqua. Il senso più sviluppato è
l’udito che usa per riconoscere i pericoli. La carne del cervo è dolce e rossa.
corna piccole e uncinate e una coda
molto minuta. Le femmine di camoscio vivono in groppo mentre il
maschio vive solo. Si nutre di erba,
foglie, gemme e ginepro. I nemici del
camoscio sono l’aquila e la lince.
Sicuramente tutto quello che abbiamo
imparato ci aiuterà a rispettare la natura e ad amare i luoghi dove viviamo.
Si ringraziamo i Signori: Marco,
Maurizio e Giovanni per la loro generosa disponibilità.
Classe 1ª A
Scuole Medie Courmayeur
Il pelo è rossiccio durante la stagione
degli amori e poi tende a diventare più
marrone. Per conoscere l’età di un
cervo si devono guardare i denti; a
marzo cadono le corna. Il cervo si ciba
di foglie , corteccia e gemme di albero.
Il camoscio vive sui pendii e sulle rocce
delle montagne. Il peso di un maschio
adulto è di circa 30 kg, mentre le femmine adulte arrivano a pesare 25-26
kg. L’altezza media di un adulto algarese è di 80-90 cm.
Il pelo del camoscio è marrone con
una riga d’estate e nero d’inverno; ha
VARÈYË
DELIRARE
Totta la via te varèye
Comme papagran su sa coutse de mor
Yaou siclliave de douleur
Atot le s-ous cassou, perru et a toquet
Et dijet que l’ëre saillà eun moman
Et que l’ëre allà amon tanque a la Tchouille;
deun ci ten rijan me quatorj’an
et panco sayan que totta la via
dz’arìopa quettou de varèyë eun moman.
Tutta la viti deliri
Come il nonno sul suo letto di morte
Ove guaiva il dolore
Con le ossa rotte, marcite a pezzetti
E diceva che era uscito un momento
E che era salito su fino a La Thuile;
in quel tempo ridevano i miei quattordici anni
e ancora non sapevano che per tutta la vita
non avrei smesso di delirare un momento
Marco Gal
13
Ricordi
L’INCONTRO CON IL SANTO
PADRE
La langue française
et la langue italienne dans la Vallée d’Aoste
SONNET
Roberto CARREL, Vittorio ALLIOD, Ivan PARASACCO, Paola TRICERRI, Mario FACINI,
Lorenzo GEX con il Papa Giovanni Paolo II durante la visita a Courmayeur.
Il est deux nobles sœurs à l’harmonieux langage
Plein de grâce, de charme et d’exquise beauté;
L’écho joyeux redit leurs chants près du rivage,
Aux pieds des monts neigeux, dans l’antique cité…
L’une est vive, câline et pareille au ramage
De l’oisillon des bois fredonnant en gaieté;
L’autre est douce à ravir, et fait vibrer, je gage,
De merveilleux accords sur un luth enchanté…
Elles ont des accents fiers, émus, admirables
Pour tout ce qui fait battre un cœur loyal et grand.
Aimez d’un double amour ces deux sœurs tout aimables
Car leur parfaite entente ignore un premier rang;
Reconnaissez toujours en leur douce harmonie
La voix de vos aïeux, la voix de la petite partie!
MARY C. JOCTEAU
BULLETIN PAROISSIAL
Octobre 1930
Année IV
n. 10
BULLETIN PAROISSIAL
Fêtes du moi
1, mercedi, S. Remi - 2, jeudi S. Anges
Gardiens - 3, vendredi, S. Thérèse de
l’enfant J., premier vendredi du moi, 4, S. François d’Assise - 5, Dim. XVII
ap. Pent. - 8, mercedi, S. Brigitte - 12,
Dim. XVIII après Pent. - 13, lundi S.
Edouard - 15, mercedi, S. Thérèse vierge - 18, famedi S. Luc, ev. - 19, Dim.
XIX ap. Pent. Journée missionarie,
cuiellette pur l’?vre de la Propagation
de la foi. - 24 vendredi, S. Raphael
arch. - 26, Dim. XX ap.Pent., Solennità
de Jésus Christ Roi - 28, mardi S.
Simon et Judas Ap. - 31, vend., Vig. De
la Toussaint, abst. Et jeune.
Chronique paroissiale
Baptême. - 10, Truchet Eugène
Laurent.
Mariage. - 5, Pompini César et
Fenoillet Béatrix v. Chabod.
Décès - 15, Mochet Charlotte.
Nous voilà arrivés à la fin de la bonne
saison d’été.
MM. les Villégiateurs sont partis et
14
nous leur disons au revoir à l’année prochaine en gardant l’excellent souvenir
de leur générosité et de leur piété chrétienne.
Je dois un remercîment tout spécial à
Mad. la Princesse Ruspoli, à
Mad. P. Marone et à Mad.
Mélanie Chabloz pour la
très belle représentation
organisée à l’Hôtel Royal en
faveur de l’église par., représentation à la quelle assistèrent Mad. la Contesse
Macchi di Cellere, Mad. la
Contesse Raggio, la Famille
Tondani, M. l’avt. Manetti
Podestà de Courmayeur, M.
le Docteur Sincero et toute
l’élite des villégiateurs
noblement généreux.
L’asile de Courmayeur est
remis à neuf et il sera maintenu en activité grâce à la
générosité vraiment exeplaire de Mad. P. MaroneCinzano à la quelle nous
devons notre vive reconnaissance.
Offrande pour le Bulletin
Brocherel Laurent L. 5
D. COSTANT GONTIER, curé
COURMAYEUR
Ricordi
RICORDI E DIVAGAZIONI
R
iparto da dove ho incominciato,
dall’ “Hotel Ferrato”.
Ho già raccontato come la mia prima
serata (anzi nottata) da residente la
passai nel salone delle feste (o salone
da pranzo) del “Ferrato”, ma i miei
ricordi di quel salone risalgono a
molto prima. Non ricordo più per
qual motivo, ma ricordo molto bene
che lì, nell’immediato dopo guerra, ho
potuto assistere ad uno spettacolo di
“cinema ambulante”. Naturalmente
ogni ben pochi ricordano questo tipo
di spettacolo, in due parole nei paesi
dove non c’era la sala cinematografica
giravano piccoli imprenditori che,
armati di attrezzature primitive trasportabili proiettavano films che
richiamavano gran parte degli abitanti
del paese. Naturalmente ogni proiezione era un’avventura perché le rotture della pellicola erano numerose e
generalmente capitavano proprio nei
momenti più interessanti del racconto. Al salone si accedeva all’esterno
mediante una rampa che ancora si
può vedere nelle antiche stampe di
Courmayeur. Quella rampa d’accesso
permise che durante una festa di carnevale fosse portato a divertirsi anche
un mulo ed il proprietario sosteneva
che era tanto un buon animale per cui
gli dispiaceva lasciarlo solo a casa
mentre Lui andava a ballare.
A parte queste premesse questa volta
voglio fare uscire dall’oblio due personaggi indissolubilmente legati tra
loro, i coniugi Ferrato.
Avevano dato il nome all’albergo preso
in gestione dal proprietario, il Geom.
Mochet che aveva preferito trasferirsi
ad Aosta per esercitare la libera professione. Allora, come oggi, a Courmayeur si esportavano cervelli e si importavano braccia, la frase non è mia, ma
del Sindaco il Dr. Laurent Ferretti che
con mirabile sintesi aveva in questo
modo fotografato una situazione rimasta immutata nel tempo. – Ritorniamo
al ricordo. -Lui, il Sig. Ferrato, detto
Pinot, che anche allora pochi avevano il
piacere di conoscere perché sempre cacciato in cucina era personaggio assai
singolare e accattivante.- Certo che
chiamare cucina quell’antro
sotterraneo
quasi buio occupato in
massima parte da un’enorme stufa era forse
eccessivo e certo inadeguato, almeno se ci
riferiamo agli standard
attuali. Per dare un’idea diciamo che le piastrelle erano inesistenti
e il pavimento quasi
indecifrabile, ma il
Signore assoluto, là
sotto, era Lui Pinot
Ferrato, carnagione
scura, la barba grigiastra sempre mal rasata,
la testa altrettanto grigiastra non calva, ma
pressoché rasata, un
viso ovale e grassoccio
nel quale un occhio
divergente, perennemente socchiuso, si
accordava ammiccante
ad un sorriso che cercava simpatia scoprendo una dentatura disastrata.
Sopra, al bar, Lei, la Signora Ferrato.
Piccola, rotonda con i suoi incredibili
riccioli biondi, l’accento torinese ed
un perenne sorriso illuminato dai
denti doro. Era Lei che reggeva con
mano salda il timone dell’azienda.
Avevano attraversato l’ante guerra, la
guerra ed il dopo guerra giungendo
alla decadenza insieme alla struttura
dell’albergo.Quando dovettero abbandonare il
“loro Ferrato” tentarono di continuare
gestendo un alberghetto ora sparito,
“La Montanina”, ma intristirono rapidamente.Il “Ferrato” rimane comunque un
punto di riferimento nella storia
recente di Courmayeur.
Felice ROLLA
15
Ricordi
MIO ZIO EUGENIO
lasciati sul giornale un lungo trafiletto
opera del Signor Martinet e suggerito da
Pinuccia sua figlia primogenita
“Impronte” lo ricordava così:
Ciao Zio Ghena
Remigia
IMPRONTE
Q
uesto è mio zio Eugenio (Ghena)
come lo chiamavamo noi nipoti,
questa foto è stata l’ultima testimonianza della sua vita militare alla Caserma
Testafochi di Aosta, poi il rastrellamento
e il lungo calvario prima sulle tradotte
poi in terra straniera. Io vorrei dire tante
cose di mio zio, ma so che lui mi direbbe lascia perdere è tutto passato. Lui era
fatto così. Ci salutava dal suo balcone in
Via G. Marconi in mezzo ai suoi fiori
che curava con tanto amore e pazienza
sempre sorridente e bello malgrado tanti
tristi dispiaceri. Il giorno che ci ha
E cento piante… I cento larici che infila nella terra del suo piccolo mondo, al
Meien della Val Ferret: come pegno d’amore della terra, al suo istinto campagnard. In quell’oasi di bellezza verde e
cruda che con gli anni diventa campo di
gioco per i suoi figli, maestra e sensibilità e conoscenza. E di cuore in gola fino
al tramonto il binocolo porta gli occhi
tra le ultime erbe brulle prima dei graniti e dei ghiacciai del Bianco, prima degli
scarponi, finalmente, del suo unico
figlio, Hans, che trova se stesso nell’arrampicare. Eugenio Marguerettaz ha
lassù la sua vita intensa. I ricordi, i dolori, le atrocità che non rivela. Troppo
grandi per condividerle. Scaccia il passato di Auschwitz e immerge la sua vita e
quella dei figli nella grande natura.
“Gène” o “Gena”, come lo chiamano, ha
occhi azzurri, la testa bionda su di un
corpo alto e atletico. Tiene alla sua ori-
gine di Bosses e la racconta. Quando il
padre scavalcò il Malatrà per cercare di
lavoro da freuty a Courmayeur. Sposò la
figlia di una delle prime guide alpine che
s’imbarcò in un viaggio massacrante a
Genova per recuperare i doni di clienti
inglesi: un bassotto e un cavallo.
Scampoli d’allegria nelle sere a Meien
con Eugenio che trova i ricordi dell’adolescenza quando arranca con il vascolo
di alluminio a tracolla, dove infila le
piantine raccolte per Jules Brocherel. E
poi gli anni di lavoro: operaio della
Sadea, società elettrica, quindi imprenditore come elettricista e, ancora, commerciante. Ma i suoi occhi puntano a
terra e le sue labbra si stringono se gli si
chiede di Auschwitz. Poche parole, tanta
ansia e dolore. Arrestato ad Aosta nel
1945 dai nazifascismi, deportato nel
campo sterminio. Compito: raccogliere i
cadaveri delle camere a gas e seppellirli
nelle fosse comuni. Orrore incancellabile. La vita non gli risparmia nulla. E la
morte lo raccoglie esausto dopo cinque
anni di sofferenze. “Gena”, però, non le
concede neppure un lamento. Il 13 gennaio le campane di Courmayeur hanno
suonato l’addio di Eugenio Marguerettaz.
CHECROUIT, IL RISTORANTE PICCOLO PADRE IERI
Un’immagine del ristorante sommerso dalla neve nell’inverno 1959/60
16
E OGGI
Un’immagine del ristorante ormai chiuso dell’inverno 2005/06
Ricordi
TRADIZIONI SCOMPARSE
“LE SOCIETÀ DEI MORTARETTI”
O
ggi giorno quasi tutte le feste che
si svolgono a Courmayeur vengono organizzate molto bene dai
volontari del “Comité des fêtes”. Una
volta fino a circa fino agli anni 60 queste feste venivano organizzate dalle
varie “Società dei Mortaretti” che esistevano alla Veulla, ad Entrèves, al
Villair, alla Saxe ed a Colonne. In quel
periodo Courmayeur contava circa
1.200 abitanti per la maggior parte
autoctoni ed il resto soprattutto veneti
i quali si erano subito integrati molto
bene con la gente locale. Quasi tutte le
famiglie avevano tanti figli, c’era molta
gioventù e la voglia di divertirsi era
tanta. Prima, ma ricordo vagamente,
c’era il cinema in una sala sopra il bar
Ferrato, poi uno piccolo nella casa parrocchiale dopo verso gli anni 50 Don
Cirillo ne costruì uno nuovo. Di
impianti di risalita per sciare, c’era lo
slittone che dai prati a monte di
Colonne portava i turisti al Col
Chécrouit. Questi tuttavia erano ben
pochi d’inverno eccetto qualcuno
durante le feste natalizie e di capodanno come pure gli alberghi aperti. Perciò
le feste patronali invernali avevano
molto successo anche con la partecipazione della gioventù dei paesi vicini, i
quali venivano a piedi perché mezzi di
locomozione non ne avevano. Queste
feste erano: Santa Lucia il 13 dicembre
al Verrand, Natale alla Veulla, Santo
Stefano il 26 dicembre al Villair, San
Giovanni il 27 dicembre alla Saxe, San
Giovanni il 30 dicembre a Dolonne
dove ballavano pure l’ultimo dell’anno,
il giorno dopo a Entrèves, il giorno
dell’Epifania al Larzey, San Fabiano e
San Sebastiano il 20 gennaio al
Tseralley (parte di via Marconi) e per
ultimo San Valentino il 14 febbraio alla
Veulla. Di soldi i giovani per far festa
ne avevano ben pochi, ma si divertiva-
no ed erano contenti lo stesso. Lo
scopo principale tuttavia delle “Società
dei Mortaretti” era quello di organizzare la festa per il matrimonio degli sposi
novelli. (Segue regolamento)
In questi ultimi decenni quante cose
sono cambiate. Ho letto da qualche
parte “Un popolo che dimentica il suo
passato non avrà futuro”.
Samuele
REGOLAMENTO
DELLA SOCIETA’ MORTARETTI
DEI GIOVANOTTI
DI DOLONNE
L’anno millenovecentoquarantasei il
giorno tre maggio nel Comune di
Courmayeur frazione di Dolonne e nel
domicilio del Signor Mochet Aldo via
della Vittoria in presenza dei Soci è
stato stipulato il presente nuovo regolamento.
La Società è in possesso di nove mortaretti, un accenditore e una mazzetta
col birino.
Art. 1
Tutti i giovanotti che entrano a far
parte di questa Società devono versare
la quota fissa di Lire Dieci più due litri
di vino e firmare il regolamento.
Art. 2
Il Socio che contrae matrimonio è in
dovere di pagare alla Società litri cinquanta di vino.
Art. 3
Il Socio il giorno prima del fidanzamento ha l’obbligo di avvisare il
Presidente della Società per ricevere gli
onori prescritti e se intende contribuire o meno il vino di cui all’art.1.
Art.4
Il Socio sposato acquista il diritto di
partecipare alla festa dei primi due
fidanzamenti successivi.
Art. 5
Il Socio che si rifiuterà di pagare alla
Società quanto prescritto, riceverà in
cambio gli onori meritati tenuti con le
consuete sonaglie, ecc…
Art. 6
Tutti i Soci hanno l’obbligo di prendere parte per il compimento di detto
servizio di cui all’art. 5 e chi non interviene senza motivo giustificato dovrà
pagare due fischi di vino.
Art. 8
Quattro membri della Società devono
presentarsi a turno per rendere gli onori
con i mortaretti al Socio che si sposa.
Art. 9
I Soci che sono incaricati per rendere
gli onori sono responsabili di ogni
danno e disgrazie che ne derivassero
per la loro disattenzione, salvo un’eventuale multa finanziaria che ne
risponde la Società in parte uguale.
Art. 10
Tutte le spese per i mortaretti sono a
carico della Società.
Art. 11
Il Presidente della Società sarà nominato fra i soci più anziani e avrà l’obbligo di fare eseguire il presente regolamento e custodire tutto ciò che la
Società dispone.
Art. 12
Tutti i membri della Società raggiunto
il quarantesimo anno di età non avendo percepito al matrimonio sono in
dovere di pagare alla Società litri cinquanta di vino.
17
Opinioni
LAMPI D’INVERNO
BENVENUTA BIBLIOTECARIA !
i sa come sono i montanari : la nuova
bibliotecaria è operativa da un anno
ma nessuno ancora le ha dato il benvenuto sulla Tsapletta. E’ normale , siamo
un poco sospettosi, un poco “butri”,
desideriamo capire le cose prima di
esprimerci. Chiara ci piace : per il suo
impegno per la sua simpatia e per tante
altre piccole e grandi doti che verranno
fuori pian piano.
E allora diciamolo: benvenuta nuova
bibliotecaria, benvenuta Chiara !
Quando ce vo’ ce vo’:è anche tempo di
ringraziare il Comune di Courmayeur
per l’interesse che va dimostrando per la
cultura. Una nuova fotocopiatrice, un
nuovo computer e udite udite una sezione video con un centinaio di film in
DVD, che arriveranno nei prossimi mesi
tanto per cominciare!
Sarebbe troppo sperare in un aiuto
bibliotecario? Così che questo spazio di
cultura, divenga un godibile e permanente punto di incontro per i
Courmayoren e villeggianti?
Ho un altro sogno che ogni tanto allieta
le mie albe: “l’espace Mont Blanc della
cultura”, un settore della nostra biblioteca dove si raccolgano tutti i libri, tutte le
pubblicazioni, le guide, le documentazioni che trattino di Sua Maestà il
Monte Bianco.
Grazie Comune !
S
ELOGIO ALLA LENTEZZA.
Sciare nel comprensorio di Courmayeur
è un elogio alla lentezza.
Un po’ come lo slow food si rapporta alla
paninoteca mordi e fuggi.
Credo si debba ringraziare per questa
raffinata lentezza la gestione oculata
della Società funiviaria.
In fondo loro stanno facendo l’interesse
di tanti sciatori cittadini. Poveretti loro,
perennemente in corsa, ossessionati dalla
fretta, stressati dalla velocità, tormentati
dall’insuccesso, spaventati dal tempo che
fugge ...
Almeno quando salgono sulla Bertolini,
trovano tutto il tempo per rilassarsi
all’ombra gelida del Monte Bianco.
Quando si lasciano trasportare dalla
18
Maison Vieille o dal Pendeint possono
conversare con l’amico al cellulare e
magari resta il tempo per un breve pisolino.
Sulla Pra Neyron, sulla Dzeleunna è
come stare al cinema : ti godi placidamente le evoluzioni dei migliori, le
capriole dei principianti e hai anche il
tempo per invitare a cena la bella figliola
che ti sta passando sotto.
Ma la più rilassante è senza dubbio la
funivia di Youla: un’ antico, mitico percorso che tra labirintiche code e dondolante tragitto ti fa trascorrere con gioia
una simpatica mezzora; prima di avventurarti su una pista mozzafiato che “scii”
in un minuto e 28 secondi. Poi ...puoi
tranquillamente riprendere la siesta al
sole, o la coda di Youla, se preferisci.
Sono pochissimi oramai i comprensori
sciistici che offrono uno slow ski così
rilassante.
Nel comprensorio di Courmayeur, sono
ben SEI i vetusti impianti a disposizione
della lentezza, tutti accuratamente mantenuti e revisionati per la letizia e il relax
dei nostri amici ospiti.
Anche se in verità non mancano, per gli
inguaribili e ansiogeni cultori della velocità, piacevoli sorprese come Plan della
Gabba, Zerotta o il modernissimo
express del Colle.
Ma non esageriamo con le novità mi raccomando, nel sovrano rispetto di coloro
che elogiano la lentezza e che ci vengono
a trovare proprio per quella! Non a caso
il nostro ski-pass è uno dei più costosi!
NO TIR NO TAV.
Ancora una volta vogliamo elogiare e
ringraziare il Comune di Courmayeur
per la delibera di solidarietà agli amministratori della Val di Susa. E’ un beau
geste molto significativo.
NO TAV e NO TIR vanno a braccetto
insieme. Purtroppo ancora una volta a
proposito della TAV le informazioni non
sono comparse sui giornali o nei TG.
Ancora una volta, come per il traforo del
Monte Bianco la gente giustamente si
chiede perchè? Quali sono le motivazioni della protesta? E le risposte non arrivano.
I giornalisti ancora una volta non ce la
fanno a raddrizzare la schiena, nonostante gli inviti pressanti del Presidente
Ciampi!
Non esiste alcuna reale volontà dei
nostri governanti a trasferire il trasporto merci dalla gomma alla ferrovia. I
TGV francesi da anni percorrono la
storica Torino-Parigi e oltretutto sono
poco utilizzati dal pubblico. Le mozzarelle, come dice Beppe Grillo, non sono
interessate alla alta velocità, loro possono viaggiare tranquillamente a 90 km
ora, l’importante viaggino sui treni
invece che sui TIR.
La TAV è un gigantesco affare per i soliti ippopotami. Un affare a spese degli
Italiani: 20 anni di lavori, 20 miliardi di
euri e imprecisate quantità di cancerogeno amianto in polvere sparpagliato nell’atmosfera, in aggiunta al solito inquinamento di base.
Probabilmente si rivelerà un colossale
FLOP anche commercialmente , come è
stato il tunnel sotto la Manica. Ma almeno lassù hanno pagato e perduto società
private, non lo Stato, non i Cittadini.
Le Ferrovie Italiane riferiscono che l’attuale utilizzo della linea Torino-Modane
è del 38% al di sotto delle effettiva capacità di trasporto e l’esistente linea
potrebbe essere potenziata in tempi brevi
aumentandone efficienza e velocità.
Si registra in controtendenza all’aumento del traffico merci su gomma al Frejus,
un decremento del 9% sulla Ferrovia. In
realtà NULLA è stato fatto in Italia,
salvo valanghe di parole, per incrementare il trasporto merci sulle ferrovie e nulla
si farà, almeno fin quando non saranno i
cittadini ad imporre la loro volontà ai
governi.
Proprio come stanno facendo i Valsusini,
con dignitosa fermezza e senza violenza.
A loro vada il nostro pieno sostegno e il
nostro grazie.
Impariamo da loro a gestire la democrazia DAL BASSO. La nostra democrazia,
non quella di una classe politica ed
imprenditoriale sempre più disgustosamente corrotta e ladrona.
Gennaio 2006
Vittorio BIGIO
Opinioni
IL SOLITO ZILLO
C
hi l’ha detto che non avevo più
niente da dire? Nessuno lo sa, sono
io che ogni tanto faccio le mie pause.
Sono fuori moda se comincio parlando
di Courmayeur. Sono state, quelle
appena trascorse, le vacanze natalizie
che tutti ci aspettavamo, ne più ne
meno. Il movimento turistico si è rivelato costante e sostanzioso, giudizio
questo espresso dalla quasi totalità degli
operatori. Il nuovo modo di fare vacanza nei week-end si è manifestato anche
in quest’occasione dove le feste principali combaciavano con il sabato e la
domenica. Abissi quelli che ci separano
dagli anni ’80 (SIGH! E le colpe sapete
bene a chi vanno attribuite). Fiumi di
cambiamenti nella gestione dell’italica
economia hanno improvvisamente stabilito altri canoni di vita che anche se
non da tutti rispettati sono da molti
vissuti con obbligo. Non per questo
vengono comunque a meno le vacanze
degli italiani e, come detto sopra, quelle appena trascorse per Courmayeur
sono state proficue. Pensiamo anche
che pur di fare saltare i nervi ai nostri
ospiti si è studiato un bel terreno di
battaglia per le strade con tanto di trincee di ghiaccio, cumuli di neve, lanciapietre e sale…Diciamocelo pure, se
questa storiella ha fatto sorridere mezza
valle ha fatto inc… tutto il paese.
Quindi, nonostante tutto ci è andata
bene anche quest’anno. Si riprende con
un anno nuovo e la benzina con cui è
alimentato il motore di questo pianeta
si carica purtroppo di potenza.
Rapporti sempre tesi, situazioni complicate da risolvere, basti pensare
all’Iran che sta premendo per una
nuova crisi internazionale. Nelle nostre
cucine ormai controlliamo che qualsiasi animale non abbia ali, succubi di
preoccupazioni che ormai sono fobie.
TAV, gasdotti russi, attentati ecc…
Qualcosa di nuovo? Assolutamente no.
Guardiamo anche in casa nostra dove i
nostri comici più affermati (senatori e
deputati) denotano ormai una patetica
perdita di stile e stima per o loro sciocchi comportamenti. Insulti su insulti,
da destra a sinistra, buoni propositi
mai. Personalmente sapete come la
penso e tutti questi scandali degli ultimi tempi tipo BPI e UNIPOL non
hanno fatto altro che accentuare il mio
pensiero su certi personaggi.
In conclusione alcuni appunti di viaggio nostrani perché ci si concentri su
obiettivi strategici e importanti da raggiungere con la serenità e la tranquillità
di chi è convinto di fare del giusto.
Costruiamo questa benedetta funivia
che tanto serve.
Diamo lo spazio, che le era stato riservato, alla biblioteca.
Ora che si può rimuoviamo quel ghiaccio esistente da inizio dicembre.
Inventiamoci la regola che ognuno deve
fare solo quello che sa fare…
Penso ci sia già da discutere vero? Ma
non so perché sono io a proporle queste
teorie o voglie, ma solo perché tutti le
sostengono e forse vederle scritte sulle
pagine di qualche pubblicazione, anche
solo locale, fanno più colpo… qualcuno
le scrive!
Scusatemi se vi lascio, ma non sono
ancora in grado di cancellare dalla ricezione della mia antenna le facezie centrosinistroidi. Ora lo stanno insultando
per l’ennesima volta. Qualsiasi cosa succeda… In barba ai no-global ai dipendenti che lavorano troppo e prendono
poco…? Ma con quali responsabilità?
Quanta voglia di polemica, quanta poca
voglia di non farla.
See you Zillo
AUX PORTES DE FER
Qui se souvient, de toute ces valses légères
De Vienne, ses violons dont la musique vint nous surprendre
Cavaliers et cavalières s’épanchent en des sentiments heureux
Comme le voulait l’auteur de son beau Danube Bleu
Le désir est une chose, que l’on prend pour de la réalité
Et ceci est bien dur à admettre de voir, qu’en vérité.
Car sachez que le Danube n’est pas un long fleuve tranquille
Deuxième de l’Europe centrale, qui s’écoule donc en divers pays
Dans son parcours des plus tortueux, il semble naviguer sans soucis.
Mais voici que presque arrivé au terme de son voyage c’est l’enfer.
Le fleuve se tortille dans une épaisse boue jaune foncé
C’est ce qui permet de l’appeler justement «LE BAEU DANUBE JAUNE»
Et non pas comme le voulait «STRAUSS le beau Danube Bleu»
Malgré la triste ironie de l’histoire, il le restera pour amoureux
Guy de SAINT - PIERRE
NOTES DE L’AUTEUR
Cette «Rime» m’a été inspirée, par le dernier roman d’aventures et de voyages
de Jules Verne, que Michel Verne son fils avait fait paraître sous le titre de «
Le Pilote du Danube». La société Jules Verne l’a remanié e l’a fait paraître sous
le titre du «BEAU DANUBE JAUNE» qui repond avec l’humour a la celebre
valse de strauss Le beau Danube Bleu.
Le défilé de la «PORTE DE FER» dans les Karpates transylvaines est le passage le plus dangereux par où passe ce deuxième plus grand fleuve de l’Europe
centrale. C’est à partir d’ici qu’il prend cette couleur jaune, qui permet de l’appeler «LE BEAU DANUBE JAUNE».
19
Attualità
PENTJAK SILAT,
L’ARTE DEL DIRIGERE
S
e c’è uno stile che mi ha impressionato a prima vista questo è proprio
il Pentjak Silat Indonesiano, vedere un
praticante di Silat muoversi è decisamente affascinante e contemporaneamente impressionante. Movimenti inizialmente fluidi, morbidi e aggraziati
sino a sembrare un tipo di danza esotica possono improvvisamente esplodere
con una forza, una aggressività ed una
velocità che non ha eguali .
UN PO’ DI STORIA
Il Silat è originario dell’Indonesia
(anche se in realtà alcune movenze
possono ricordare il Kalari Payat
dell’India e alcune fonti storiche
accennano a una sua origine medio
orientale), il più grande arcipelago del
mondo che con le sue più di 13.000
isole si estende dalla Malesia alla
Nuova Guinea. Come per molti sistemi di combattimento,riuscire ad andare alle sue radici è impresa ardua. La
sua storia arriva da lontano, sicuramente prima del 600 a.c. in quanto già
all’epoca si praticavano combattimenti
formalizzati (ne è testimonianza il
ritrovamento delle scene appena
descritte in siti archeologici nella zona
dell’isola di Sumatra). L’Indonesia è un
crogiuolo di contaminazioni, dire chi
furono i primi a metterci piede è difficile. Certo è che i flussi migratori furono numerosi. Sicuramente un grosso
peso lo ebbero gli Indiani che portarono
la
religione
Hindu
(il
Brahmanesimo), ma anche malesi,
cinesi ed infine persiani. Si passò quindi da un culto di tipo Animista
all’Induismo, al Buddhismo, sino al
dodicesimo secolo quando iniziò l’espansione dell’Islamismo che penetrerà
a fondo sino a sostituire quasi a totalmente i culti già presenti. Bali, nonostante tutto, rimane fedele al culto
dei Brahmani.
LA VIA DELLE SPEZIE
Il flusso delle contaminazioni prosegue
con i portoghesi (Siamo nel 500 circa).
La loro espansione fu comunque con-
20
tenuta e la loro presenza si limitò solo
ad alcuni insediamenti sino all’arrivo
della flotta mercantile olandese che
distrusse e spodestò gli insediamenti
riuscendo infine a mettere contro sultani e principi dell’isola di Giava,
occuparono infine Bali nel 1906 e successivamente l’Iran nel 1920. Siamo
all’epilogo.
TUTTO HA UN INIZIO,
TUTTO HA UNA FINE
Gli olandesi, nel massimo fervore
espansionistico commerciale, iniziano
a perdere il controllo dei territori. Nel
1942 vediamo l’arrivo dei giapponesi
che protrarranno la loro presenza sino
alla loro cacciata il 17 Agosto 1945.
Inizia così un nuovo periodo che vedrà
la fondazione della Repubblica
Presidenziale e la dichiarazione di indipendenza come Stato: è il 1949. E, gli
italiani? Un grosso merito và senz’altro
dato al nostro Antonio Pigafetta che,
non per motivi economici ma storiografici, scrive il primo dizionario
Malese-Italiano: era il 1522.
PENTJAK SILAT
Il Silat è un’Arte Marziale ed un micidiale Sistema di difesa personale. Solo
in Indonesia sono conosciuti circa 200
stili differenti, mentre in Malesia ve ne
sono circa 500, riferendosi qui a quelli
riconosciuti dai rispettivi governi.
Bisogna considerare poi quelli non
ufficializzati praticati ancora all’interno dei vari villaggi o delle famiglie. Il
Silat è ancora oggi insegnato in segreto
nei cortili delle case ai membri della
propria famiglia e, nel caso l’allievo
provenga dall’esterno, egli dovrà fare
un periodo di studio e dovrà dimostrare di essere degno di fiducia per ricevere l’insegnamento ed essere infine
ammesso e accolto nella famiglia. Non
tutto ciò che è Silat viene esibito e
fatto conoscere al pubblico. Lo si può
comunque vedere durante cerimonie,
feste o matrimoni ed esposto in forma
di danza ma, questo è Pentjak. Quello
che viene esibito in pubblico, ad esempio, si chiama “Silat Pulut”, dove il
Pulut è un particolare tipo di riso che
viene servito a feste e banchetti
ma,qui, stiamo parlando di un Silat
non marziale che ha poco a che vedere
con quello che è il Silat vero e proprio.
Harimau, Bukti Negara, Serak, Mande
Muda, Maphilindo , Buka Jalan, questi sono alcuni dei nomi che vengono
dati per definire gli stili di Silat.
L’origine dei nomi dati agli stili è fantasiosa e curiosa, ad esempio ci sono
degli stili che portano il nome di un’area geografica oppure di una città o di
un particolare distretto o derivare dal
nome di una persona, da un capo villaggio, possono avere il nome del suo
fondatore o il nome di un animale,
sottolineare un principio spirituale, un
movimento fisico e via di questo passo.
PRESSIONE COSTANTE
IN AVANTI
Il Pentjak, la parte visibile e accessibile
a tutti, lo si interpreta come allenamento al combattimento e il Silat la
sua applicazione, il combattimento
vero e proprio. Silat è la parte interiore (Kebatinan) e della difesa personale
(Beladiri) ed è riservata a Pendekar
(Maestri o capi villaggio), Guru
(istruttori), Maha-Guru (capi istruttori). Nel caso si abbia la possibilità di
potersi allenare con un praticante di
buon livello o, meglio ancora, con un
Maestro, una cosa che sicuramente si
Attualità
può provare è la spiacevole sensazione
di sentirsi sotto una pressione costante
sia a livello fisico che psicologico, sempre al limite dello squilibrio, trovando
quasi impossibile pensare non soltanto
ad una azione di attacco ma anche una
semplice difesa. I principi usati nel
Silat sono comuni a molte Arti
Marziali come lo può essere l’idea di
sbilanciare l’avversario o di aderirvi
ma, devo dirlo per esperienza diretta,
come riesce ad aderire un praticante di
Silat non ha eguali e le tecniche che si
ricevono sono veloci, invasive e devastanti. I “Tesori” del Silat sono “nascosti” nei Djurus, gli esercizi di base fon-
damentali per la parte superiore del
corpo (si può dire che ci sono delle
somiglianze con quello che sono i
“kata” nel Karate), che vengono completati con un “footwork” (lavoro di
piedi,spostamenti) chiamato Langkah,
le applicazioni dei Djirus si chiamano
invece Sambuts, applicazioni che vengono fatte sia contro uno o più avversari. Una grossa importanza viene data
a quello che è la formazione spirituale
dell’allievo.Anche nel Silat vi è un
grande uso delle armi da taglio in
generale e in modo particolare al coltello a lama arcuata e di varie dimensioni chiamato Karambit. Bene, arriva-
ti a questo punto mi rendo conto che
ci sarebbe ancora molto da scrivere,
penso però che quanto scritto , per il
momento, possa bastare e sia sufficiente ad avere una piccola idea su quello
che sono gli stili indonesiani ed in
modo specifico del Pentjak Silat. Un
cordiale saluto a tutti.
Cesare PATELLA
P.S.: Nel caso ci fosse qualcuno che
volesse dire o suggerire qualcosa o
porre delle semplici domande può scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica. [email protected]
LA “CUSTOMER SATISFACTION” OVVERO
LA SODDISFAZIONE DEL TURISTA
L
’organizzazione Turistica di una
località come Courmayeur dovrebbe monitorare le informazioni relative
alla percezione del Turista su quanto
l’organizzazione stessa abbia soddisfatto
i requisiti del Turista medesimo, rappresentando questo monitoraggio come
una delle misure delle prestazioni del
sistema di gestione per la qualità.
Dovrebbero essere stabiliti i metodi per
ottenere e utilizzare tali informazioni.
Il tasso di attrito. Cioè il tasso di perdita
dei Turisti: il Turista che dura nel tempo,
dovrebbe essere infatti molto attentamente conservato .
Ecco perché: acquisire Turisti è difficile e
costoso ,in periodi di concorrenza globale. Per ripagarsi degli investimenti è
necessario conservare i Turisti a lungo e
fare molti percorsi incrociati, allargando
il numero medio di soddisfazione procapite.
La crescita di una località Turistica
dipende fortemente dal numero dei
Turisti. Perderne significa limitare la
propria crescita. E spendere tempo e
soldi per riacquisirne. Invece che per
soddisfarLi.
La perdita dei Turisti, se misurata, è
chiamata “Retention Rate” cioè l’opposto dell’ “Attrition Rate”.
Il “Retention Rate” è il tasso netto ottenuto dalla somma algebrica dei Turisti
all’inizio dell’anno
Meno quella alla fine dell’anno, diviso il
numero dei Turisti iniziale. Insomma è il
numero dei Turisti acquisiti meno i
Turisti persi nell’anno.
Quando questo tasso è positivo tutto
bene numericamente. Anche se occorre
sempre controllare quanto si sta spendendo in tempo, fatica e denaro per ciascun Turista acquisito.
Quando questo tasso è negativo, invece,
allora occorre assolutamente controllare
il livello.
E’ intuibile che un tasso di caduta dei
Turisti maggiore del 10% significa che
in sette-otto anni tutti i Turisti cambiano. E’ come il supplizio di Tantalo:
svuotare il mare con un secchio bucato.
Se per di più i Turisti che si perdono
hanno un alto numero di scelte
Turistiche pro-capite, le perdite possono
diventare molto difficili da recuperare.
Come fermare questo esodo ? Perché i
Turisti prendono armi e bagagli e passano ad altri lidi?
Proviamo ad elencare i motivi principali:
- motivi di carattere economico;
- motivi di qualità della località
Turistica;
- motivi oggettivi.
Quali provvedimenti può prendere un
organizzazione Turistica per diminuire il
suo “Attrition Rate”?
E’ necessario lanciare un programma di
“Customer Care”(preoccuparsi del
Turista) che comprenda :
La continua misurazione della “Customer Satisfaction Overall” a campione
per Turista.
L’ascolto continuo di quanto giunge
dalle lamentele (costituire un responsabile reclami).
La giustificazione delle variazioni organizzative sia quando peggiorano sia
quando migliorano.
Si può pensare anche a prodotti relazionali.Cioè che abbiano un contenuto di
Servizi ma in linea con lo stile di vita del
Turista.
Concludendo: l’organizzazione Turistica
dovrebbe imparare a trattare i Turisti
come tratterebbe dei veri veri veri amici.
Elio SMORTO
21
Dal Comune
IL SINDACO RISPONDE
N
ello scorso numero della
Tsapletta, il direttivo della sezione locale dell’Union Valdôtaine ha
richiesto all’Amministrazione comunale delucidazioni in merito alla strada
che collegava Entrelevie con il Ponte
delle capre.
A seguito di un episodio franoso che
ha causato il grave ferimento di una
persona, la strada in questione è stata
chiusa con ordinanza sindacale n.
1045/01 “Chiusura tratto di strada tra
il ponte delle Capre e località
Entrelevie. Via Allée Blanche”.
Successivamente, con deliberazione n.
107/01 il Consiglio comunale ha
approvato una convenzione con la
Calcestruzzi SpA per la realizzazione di
opere di protezione degli impianti
della suddetta impresa e dell’area cir-
costante. Il sedime della vecchia strada
comunale è stato quindi messo a disposizione della Società che, una volta
terminati i lavori relativi all’autostrada,
dovrà cedere al Comune il vallo protettivo e provvedere al ripristino delle
aree oggi interessate dall’impianto per
la produzione di calcestruzzo, nonché
della strada comunale, il cui tracciato
sarà modificato per ragioni di sicurezza dell’utenza.
La convenzione ha quindi tutelato l’attività di un’impresa locale importante
sia per la rapida conclusione dei lavori
di realizzazione dell’ultimo tronco dell’autostrada, sia per l’occupazione che
garantisce ai cittadini di Courmayeur.
Inoltre, ha stabilito le premesse per
un’adeguata protezione del Ponte delle
Capre, dell’imbocco della strada per la
Val Veny e delle abitazioni e degli insediamenti produttivi posti sulla sinistra
della Dora, nonché a un futuro riutilizzo in sicurezza della strada comunale oggi chiusa. Non a caso questa deliberazione è stata approvata con 15 voti
favorevoli e appena due contrari.
Attualmente sono in corso i lavori per il
completamento delle opere di protezione, in ragione dei quali, in forza dell’ordinanza sindacale n. 1514/04, è consentito alle imprese incaricate di transitare sulla strada chiusa al pubblico.
Naturalmente, in caso di allarme
meteo, il Sindaco provvede, come è già
accaduto, alla chiusura totale della
strada e allo sgombero completo dell’area.
rature rigide che hanno consentito ai
cannoni di produrre neve programmata, hanno creato le condizioni per la
pratica sia dello sci di discesa sia dello
sci di fondo, accontentando così tutti.
Particolarmente apprezzato è stato il
servizio di navette per raggiungere le
piste, limitando così l’uso dell’auto
anche in vacanza.
I molti turisti che hanno soggiornato
nel nostro comprensorio hanno anche
trovato una accoglienza calorosa ed
attenta a soddisfare le esigenze degli
ospiti dopo l’attività sportiva.
La stagione è partita alla grande con il
Festival Noir che, nella prima settimana di dicembre, ha portato a
Courmayeur attori, registi di fama
nazionale ed internazionale, nonché
scrittori che hanno presentato i loro
libri ed hanno dibattuto sui film tratti
da opere letterarie
La festa di inizio inverno, organizzata
in collaborazione con gli operatori
turistici il 10 dicembre, ha proposto
animazione, musica, folclore, tradizioni e piatti tipici locali.
Il programma delle attività culturali,
curato dalla Biblioteca, ha portato a
Courmayeur nomi prestigiosi come
Marco Cuaz, Luciano Violante, Willy
Pasini e Folco Quilici che, durante
“Gli Incontri d’Autore”al Jardin de
l’Ange, il nostro salotto cittadino,
hanno presentato le loro opere letterarie, che spaziavano negli ambiti più
vari, per soddisfare gli interessi di tutti.
Sempre in ambito culturale, di particolare rilievo e qualità è stata la mostra
di architettura “Dedalo e Minosse” al
Museo Transfrontaliero, nonché la
presentazione della stessa con l’intervento del famoso architetto Maggiora
che ha lavorato con il giapponese
Isozaki per la progettazione del palazzo
del ghiaccio di Torino.
Abbiamo visto una Courmayeur affollata, nel passeggio pomeridiano e serale, in una cornice di negozi eleganti
che, nell’addobbo delle vetrine per
Il Sindaco
CARI LETTORI,
questo appuntamento periodico mi
è particolarmente caro, perchè mi permette di instaurare con voi un filo
diretto per comunicarVi l’operato
dell’Amministrazione comunale, ma
anche per fare un po’ il punto della
situazione dei momenti economicamente più importanti per il nostro
Comune.
La stagione turistica invernale è ancora
in pieno svolgimento e pertanto un
bilancio globale si potrà fare solo alla
fine di aprile, ma alcune riflessioni sono
già possibili, considerando che il periodo natalizio è comunque sempre quello
più importante. Se va bene a Natale,
tutti gli operatori del settore possono
tirare un sospiro di sollievo ed essere
ottimisti sui risultati economici finali.
Quest’anno, pur in assenza di grandi
precipitazioni, gli ospiti di Courmayeur hanno trovato piste eccellenti,
perchè alcune nevicate nei momenti
più opportuni, come all’Immacolata
ed intorno a Natale, unite alle tempe22
Dal comune
valorizzare i loro prodotti di qualità,
hanno espresso il meglio della creatività e della classe.
Il tempo ci è stato amico, anche se
avaro di precipitazioni, perchè ci ha
regalato giornate terse e soleggiate,
dando così ai nostri ospiti l’opportunità di poter apprezzare al meglio le
meraviglie della natura che ci circonda.
Il commento di molti è stato: “un paesaggio da favola, indimenticabile”.
Da adesso a Pasqua, sono in calendario
al Jardin de l’Ange tre appuntamenti
settimanali, il martedì, il venerdì e la
domenica, con un programma di
intrattenimento e di benvenuto per i
turisti che ancora arriveranno.
L’auspicio è che la stagione invernale
continui a procedere sugli stessi binari,
confidando in condizioni meteorologiche sempre favorevoli. Inoltre, non
possiamo dimenticare che gli atleti
olimpici del Giappone e degli Stati
Uniti sono stati nostri ospiti, e questo
fatto, naturalmente, ci rende particolarmente felici ed orgogliosi.
QUALCHE CHIARIMENTO
SULLA FRANA DEL MONTE
S
ulla frana del Monte della Saxe e
sull’inserimento di gran parte del
territorio della frazione di Entrèves in
zona rossa si è già detto molto. Mi
sembra però opportuno fare alcune
puntualizzazioni.
L’approvazione da parte del Consiglio
comunale delle cartografie in materia
di rischio valanghivo, idrico o franoso
è un dovere previsto dalla legge, a tutela della sicurezza dei cittadini. Se il
Comune di Courmayeur non avesse
adempiuto, gran parte del suo territorio sarebbe stata sottoposta ad una
disciplina prudenziale, che di fatto
avrebbe drasticamente la quasi totalità
degli interventi. Giova, inoltre, sottolineare il carattere tecnico della materia.
E’ il geologo che stabilisce l’entità del
fenomeno franoso, l’amministratore
comunale può solo intervenire di conseguenza e nel rispetto della normativa
regionale in materia (in verità, assai
rigorosa). Da notare, inoltre, che i
tempi dell’uomo non coincidono con
quelli della geologia: una zona negli
ultimi trent’anni apparentemente sicura può in realtà essere interessata da
fenomeni franosi che si sviluppano su
periodi relativamente più lunghi.
Concludo ringraziando tutti coloro
che periodicamente si riuniscono al
Tavolo di Coordinamento, formato
oltre che da rappresentanti del
Comune, dall’AIAT, dal Consorzio
Operatori Turistici, dal Centro
Sportivo Courmayeur e da tecnici qualificati, che ha predisposto un programma ben articolato, senza sovrapposizioni, il che denota una bella sinergia tra i vari soggetti.
Il Sindaco
Romano BLUA
DELLA SAXE
Nella fattispecie della zona rossa di
Entrèves, gli interventi edilizi consentiti sono quelli previsti dall’art. 35
della L.R. n. 11/1998, in sintesi “gli
interventi di demolizione senza ricostruzione e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli
edifici e delle infrastrutture, senza
aumento del carico insediativo o
modifica della destinazione d'uso”.
Come si vede la logica del legislatore
regionale è quella di congelare le zone
a rischio di modo da non esporre altri
abitanti, oltre a quelli già insediativi, a
situazioni di pericolo. Vista la complessità della normativa, invito i proprietari intenzionati a realizzare interventi edilizi a confrontarsi attentamente con gli uffici comunali, in particolare con l’Ufficio Tecnico
Comunale.
Di fronte a questa situazione,
l’Amministrazione comunale sta
agendo, di concerto con le istituzioni
regionali, su due fronti. Il primo è
quello di continuare ad approfondire
la conoscenza del fenomeno franoso,
ciò sia al fine di predisporre strumenti adeguati per garantire la sicurezza
degli abitanti della zona, sia per poter
modificare la cartografia, nel caso in
cui le maggiori informazioni sulla
frana ne dimostrassero una minore
pericolosità. L’altro piano di intervento riguarda la riduzione del danno
subito dai proprietari di immobili
inseriti in zone inedificabili. In questo
senso, con deliberazione n. 68 del
13/12/05 il Consiglio comunale di
Courmayeur ha stabilito che nel caso
di area rientrante in uno o più ambiti
inedificabili di cui agli artt. 33-34-3536-37 della l.r. n. 11/1998 si stabilisce
una riduzione variabile dal 50% al
99,99% (di più risulta impossibile per
legge), a seconda dell’incidenza che la
presenza dell’ambito di inedificabilità
può avere sullo sfruttamento edificatorio del terreno rispetto al valore di
riferimento indicato nella relazione
tecnica redatta dall’ufficio tecnico
comunale relativa all’analisi della
situazione immobiliare delle aree edificabili site nel territorio del Comune
di Courmayeur ed alla individuazione
del valore delle aree edificabili censite
nel territorio del Comune, con indicazione dei relativi correttivi da
apportare nei conteggi I.C.I..
L’Amministrazione comunale
23
Dal Comune
NOVITA’ SUI TRIBUTI
S
ulla frana del Monte della Saxe e
sull’inserimento di gran parte del
territorio della frazione di Entrèves in
zona rossa si è già detto molto. Mi
sembra però opportuno fare alcune
puntualizzazioni.
Durante il Consiglio comunale del 13
dicembre 2005, il Comune di
Courmayeur ha approvato alcuni
importanti provvedimenti nell’interesse del contribuente.
In particolare, in materia di ICI, con
deliberazione consiliare n. 68/05 si è
stabilito di approvare la relazione tecnica redatta dall’ufficio tecnico comunale relativa all’analisi della situazione
immobiliare delle aree edificabili site
nel territorio del Comune di
Courmayeur ed alla individuazione del
valore delle aree edificabili censite nel
territorio del Comune, con indicazione dei relativi correttivi da apportare
nei conteggi ai fini del pagamento
dell’I.C.I. (la relazione dell’UTU è disponibile presso l’ufficio Tributi del
Comune). Sempre con la stessa deliberazione si è inoltre stabilito che l’aggiornamento dei valori agli indici
ISTAT avrà efficacia solo a partire dal
01/01/07; che nel caso di area rientrante in uno o più ambiti inedificabili di cui agli artt. 33-34-35-36-37 della
l.r. n. 11/1998 si stabilisce una riduzione variabile dal 50% al 99,99%, a
seconda dell’incidenza che la presenza
dell’ambito di inedificabilità può avere
sullo sfruttamento edificatorio del terreno rispetto al valore di riferimento
indicato nella tabella A) della suddetta
relazione; che i nuovi correttivi siano
applicati anche per gli accertamenti
riferiti agli anni passati, utilizzando i
valori delle aree edificabili validi fino al
31/12/2005. Sempre in materia di
ICI, con deliberazione consiliare n.
67/05 si è modificato il vigente
Regolamento Comunale per l’applicazione dell’imposta Comunale sugli
immobili stabilendo tra l’altro che
24
“…Ai sensi dell’articolo 2, comma 1,
lettera b) Decreto Legislativo 504/92,
si stabilisce che un’area prevista come
edificabile dal Piano Regolatore possa
essere considerata come pertinenza di
un fabbricato soltanto ove la relativa
particella catastale sia graffata o fusa
con la particella catastale su cui insiste
il fabbricato stesso. L’eventuale variazione catastale a seguito della quale l’area edificabile venga fusa o graffata con
la particella su cui insiste il fabbricato
non ha comunque effetto retroattivo e
non determina quindi alcun diritto al
rimborso dell’I.C.I. versata su tale
area…”; che “Fermo restando che il
valore delle aree fabbricabili è quello
venale in comune commercio, come
stabilito dall’art. 5, comma 5 D.Lgs.
504/92 e s.m.i., non si fa luogo ad
accertamento di loro maggior valore,
nei casi in cui l’I.C.I. dovuta per le
predette aree risulti tempestivamente
versata sulla base di valori non inferiori a quelli determinati periodicamente
e per zone omogenee dal Consiglio
Comunale, sulla base dei valori di riferimento indicati dall’osservatorio del
mercato immobiliare istituito presso il
Dipartimento del Territorio.”;
In materia di smaltimento rifiuti e
TARSU, con deliberazioni consiliari
nn. 89-90/05 si è stabilito:
di modificare la planimetria, inerente
l’individuazione delle zone di espletamento del servizio di raccolta rifiuti,
prevedendo l’esclusione da tale perimetro dei rifugi Elena e Elisabetta in
ragione della loro particolare ubicazione;
di approvare la seguente modifica al
vigente Regolamento Comunale per
l’applicazione della tassa smaltimento
rifiuti:
Articolo 4 Bis
Modalità di determinazione della
superficie tassabile.
La disposizione di cui all’art. 1 comma
340 Legge 30 dicembre 2004 n. 311 si
interpreta nel senso che la base imponibile ai fini T.A.R.S.U. deve sempre
essere determinata in base all’effettiva
superficie suscettibile di produrre
rifiuti, eccettuate le superfici produttive di rifiuti speciali.
Ove il Comune riscontri la presenza
sul proprio territorio di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria la cui superficie catastale risulti superiore a quella denunciata ai fini T.A.R.S.U., comprendendo tuttavia nel totale della superficie
denunciata anche le parti dell’immobile eventualmente indicate come
non suscettibili di produrre rifiuti o
esenti dall’imposta, ovvero riscontri la
presenza di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria
la cui superficie imponibile non risulti registrata presso l’Ufficio del
Territorio, l’Ufficio Tributi procede
alla modifica d’ufficio delle superfici
imponibili, ovvero alla richiesta di
presentazione
all’Ufficio
del
Territorio della planimetria catastale
del relativo immobile, soltanto ove il
soggetto passivo d’imposta ovvero il
proprietario o titolare di un diritto
reale sull’immobile non provveda a
presentare apposita denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U. nel termine di
trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da parte del
Comune.
La previsione secondo cui la superficie
di riferimento ai fini T.A.R.S.U. non
può in ogni caso essere inferiore all’80
per cento della superficie catastale
viene allo stesso modo utilizzata per
l’accertamento d’ufficio in tutti i casi
di immobili non denunciati ai fini
T.A.R.S.U. per i quali il soggetto passivo d’imposta non provveda a presentare apposita denuncia integrativa ai
fini T.A.R.S.U. nel termine di trenta
giorni dal ricevimento di apposita
comunicazione da parte del Comune,
ovvero senza necessità di invio di alcu-
Dal Comune
na preventiva comunicazione, nel caso
in cui il personale del Comune non sia
stato posto in condizione di accertare
l’effettiva superficie imponibile dell’immobile, una volta esperita la procedura di cui all’art. 73 D.Lgs.
507/1993.”
Di stabilire che, al fine di consentire
una corretta formulazione del ruolo
della Tassa Rifiuti per l’anno 2005, la
disposizione di cui all’art. 1 comma
340 Legge 30 dicembre 2004 n. 311
debba essere interpretata nel senso che
la base imponibile ai fini T.A.R.S.U.
deve sempre essere determinata in base
all’effettiva superficie suscettibile di
produrre rifiuti, eccettuate le superfici
produttive di rifiuti speciali.
Di stabilire altresì che, ove il Comune
riscontri la presenza sul proprio territorio di unità immobiliari di proprietà
privata a destinazione ordinaria la cui
superficie catastale risulti superiore a
quella denunciata ai fini T.A.R.S.U.,
comprendendo tuttavia nel totale della
superficie denunciata anche le parti
dell’immobile eventualmente indicate
come non suscettibili di produrre rifiuti o esenti dall’imposta, ovvero riscontri
la presenza di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria
la cui superficie imponibile non risulti
registrata presso l’Ufficio del Territorio,
l’Ufficio Tributi potrà procedere alla
modifica d’ufficio delle superfici imponibili, ovvero alla richiesta di presentazione all’Ufficio del Territorio della planimetria catastale del relativo immobile, soltanto ove il soggetto passivo
d’imposta ovvero il proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile
non provveda a presentare apposita
denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U.
nel termine di trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da
parte del Comune.
Di stabilire infine che la previsione
secondo cui la superficie di riferimento ai fini T.A.R.S.U. non può in ogni
caso essere inferiore all’80 per cento
della superficie catastale possa allo stesso modo essere utilizzata per l’accertamento d’ufficio in tutti i casi di immobili non denunciati ai fini T.A.R.S.U.
per i quali il soggetto passivo d’imposta non provveda a presentare apposita
denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U.
nel termine di trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da
parte del Comune, ovvero senza necessità di invio di alcuna preventiva
comunicazione, nel caso in cui il personale del Comune non sia stato posto
in condizione di accertare l’effettiva
superficie imponibile dell’immobile,
una volta esperita la procedura di cui
all’art. 73 D.Lgs. 507/1993.
L’Amministrazione comunale
BILANCIO DI PREVISIONE 2006
P
resentiamo ai lettori un estratto di
quanto relazionato nella seduta del
Consiglio Comunale del 13 dicembre,
tralasciando gli importi dei vari capitoli di spesa ormai consolidati e puro
elenco di cifre, per presentare una relazione più politica.
Il bilancio di previsione pareggia su
€ 14.340.000,00.
Tra le entrate previste per il 2006, non
ci sono aumenti per ICI ma solo gli
incrementi dovuti ai controlli e agli
aggiornamenti sulle ultime costruzioni, un leggero aumento invece per la
TARSU solo per non scendere sotto il
90% di copertura del servizio che a
metà del prossimo anno passerà di
competenza della Comunità Montana
con un nuovo appalto.
Aumento generalizzato invece per tutti
i centri di costo, dovuto agli aumenti
degli stipendi in forza del nuovo contratto di lavoro degli statali.
In coerenza con il nostro programma
elettorale la ripartizione relativa ai vari
programmi e investimenti è stata fatta
tenendo presente le varie necessità
della nostra Comunità e le esigenze di
bilancio.
Siamo ad un bilancio che seppur
costretto dal costante aumento delle
spese, che oltre agli adeguamenti per il
personale, sono in funzione dell’aumento delle infrastrutture e quindi
della loro gestione, ci permette ancora
dei margini di manovra tali da mantenere intatte le risorse per le esigenze
primarie della nostra comunità e mantenere fede agli impegni presi.
Per la realizzazione delle necessarie
infrastrutture primarie si ricorrerà a
nuovi mutui a copertura di quella
quota parte non coperta dai finanziamenti regionali per quanto riguarda i
FOSPI e totali per i restanti investimenti previsti.
Infatti, per il 2006 si prevede l’accensione di 3 mutui:
- adeguamento edifici scolastici per la
quota a carico del Comune di
€ 272.000;
- sottoscrizione capitale sociale della
Valdigne Energie per € 665.000;
- riqualificazione p.le Monte Bianco
per € 522.000;
per una quota annua di ammortamento di € 396.500,00.
Per il 2007 si prevede l’accensione di
4 mutui:
- rete fognaria II stralcio per la quota a
carico del Comune di € 206.500;
- acquedotto Val Veny per la quota a
carico del Comune di € 208.500;
- circonvallazione est di Dolonne per
€ 250.000;
- viabilità anello p.le M.Bianco-La
Villette per presunti € 1.300.000,
con una quota annua di ammortamento di € 458.300,00.
25
Dal Comune
Per il 2008 si prevede l’accensione di
4 mutui:
- centro anziani Proment per
€ 720.000;
- circonvallazione est di Dolonne per
€ 250.000;
- fognatura Checrouit per € 670.000
- acquedotto ValVeny per quota a carico del Comune € 129.000,
con una quota annua di ammortamento di € 547.400,00.
Non si è richiesta la revisione delle aliquote catastali come previsto dalla finanziaria che avrebbe portato esclusivamente ad un aumento delle aliquote con una
conseguente ripercussione sull’ICI.
Altrettanto inopportuna ci è sembrata
la tassazione dei passi carrai che, alla
luce dello studio fatto, avrebbe portato
ad un introito dell’ordine di qualche
migliaio di euro a fronte di un ulteriore carico impositivo per alcune categorie di contribuenti.
Infine la ventilata possibilità di una
diminuzione dell’ICI per le attività
produttive, presa in seria considerazione, in quanto ogni amministrazione
sarebbe felice di fare un simile passo nei
confronti dei suoi concittadini, non si è
potuta attuare perchè se il momento è
difficile, lo è per tutti, amministrazioni
comprese e noi abbiamo il compito e il
dovere di amministrare con coscienza,
non di fare demagogia. Infatti un taglio
del genere, anche se limitato, avrebbe
necessariamente comportato un corrispondente taglio alle spese correnti.
Non potendo diminuire quelle relative
ai vari servizi primari, non volendo toccare quelle relative al sociale, già limitate, si sarebbe dovuto diminuire lo stanziamento per la promozione turistica.
Ma a questo punto si sarebbero indirettamente penalizzate quelle stesse categorie considerate prima nel taglio.
La partecipazione nella costituita società Mont Blanc Energie di gestione della
centralina gemellata di produzione di
energia elettrica, sulla Dora di Veny e
Ferret, una volta entrata in produzione,
26
garantirà all’Amministrazione Comunale importanti introiti.
La partecipazione nella Valdigne
Energie, società di gestione della centralina di produzione di energia elettrica
sulla Dora di La Thuile che ha impostazione finanziaria diversa una volta in
produzione costituirà un nuovo cespite
per le casse del Comune.
Per quanto riguarda l’impegno che ci
eravamo presi di presentare istanze presso gli organi istituzionali della Regione
al fine di ottenere finanziamenti certi e
costanti, possiamo dire che nell’arco del
2006 anche se ci sarà una piccola revisione della legge 48, non porterà ad
alcun aumento per Courmayeur, ritenuta sempre troppo ricca, mentre il fatto di
essere risultati i più virtuosi tra i 74
Comuni valdostani nel rispetto del
patto di stabilità, ci ha permesso di presentarci all’Amministrazione Regionale
con le carte in regola a dimostrazione
dell’attenzione con cui amministriamo e
andremo quindi a dividerci quella piccola quota percentuale che verrà sottratta alla fascia dei meno virtuosi.
Sarà una quota di qualche decina di
migliaia di euro che non finanzierà i
nostri investimenti, ma che premia la
nostra gestione.
Ogni altro finanziamento che riusciremo ad ottenere nel corso del prossimo
anno non potrà che alleggerire il peso
dei mutui previsti che ci hanno portato ad impegnare tutte le entrate proprie con un avanzo di gestione di solo
€ 49.000,00 che se ad un lato dice
quanto siano grandi gli impieghi previsti, dall’altro ingessa eventuali nuove
opportunità di investimento.
Per quanto riguarda la comunicazione
e il rapporto con i cittadini, è giunto a
conclusione e verrà presentato nel
prossimo mese di gennaio a tutti i consiglieri prima e ai concittadini poi, il
sito internet istituzionale del Comune,
che permetterà al cittadino di entrare
in contatto diretto con l’amministrazione, di scaricare modulistica, regolamenti e autocertificazioni.
L’Assessore al bilancio
e programmazione
Egidio BIONDI
I NUMERI UTILI
Municipio . . . . . . . . . . . . .
Ufficio tecnico . . . . . . . . . . .
Magazzini comunali . . . . . . . . . .
Emergenza acquedotto - fuori orario di servizio .
Biblioteca . . . . . . . . . . . . .
Polizia municipale . . . . . . . . . .
Distaccamento polizia stradale di Entrèves . .
Caserma dei Carabinieri . . . . . . . .
Guardia di Finanza (tenenza di Entrèves) . .
Vigili del fuoco . . . . . . . . . . .
Ufficiale sanitario . . . . . . . . . .
Centro traumatologico . . . . . . . . .
Scuola materna . . . . . . . . . . .
Scuola elementare . . . . . . . . . .
Scuole medie . . . . . . . . . . . .
Consorzio operatori turistici Valle Monte Bianco
Centro congressi . . . . . . . . . . .
A.I.A.T. Monte Bianco . . . . . . . . .
Centro sportivo Courmayeur . . . . . . .
Tunnel du Mont Blanc - centralino . . . . .
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0165 831311
0165 831330
0165 831370
0165 831371
0165 831351
0165 831334
0165/890720
0165 842225
0165 89967
0165 842560
0165 844153
0165 844684
0165 846072
0165 844209
0165 846308
0165 842370
0165 842370
0165 842060
0165 844096
0165 890411
Cucina
LE RICETTE DEI NOSTRI CHEF
E’ Piero del Ristorante Pre’ de Pascal in Val Veny che ci propone
oggi una sua ricetta., un primo piatto che ha tra gli ingredienti
un formaggio e un vino valdostani…
RISOTTO AL BLEU D’AOSTE E FRIPON
Ingredienti per 4 persone:
320 grammi di riso Carnaroli
1/2 cipolla piccola
una noce di burro
200 grammi di “Bleu d’Aoste” (formaggio a pasta erborinata)
un bicchiere e mezzo di Fripon (vino bianco spumante di Morgex e La Salle)
un litro circa di brodo di carne.
Tritare finemente la cipolla e farla imbiondire con il burro aggiungere il riso e rosolarlo.
Bagnare con un bicchiere di Fripon,lasciare evaporare, aggiungere il brodo caldo e proseguire
la cottura per circa 15 minuti.A fine cottura unire il Bleu tagliato
a dadini e il restante mezzo bicchiere di vino,mescolare bene per
sciogliere il formaggio e servire caldo.
Buon appetito...
Mele al forno, un sapore d’antan
Ingredienti: 8-10 mele renette di grandezza uguale
75 g di mandorle pelate - 1 limone (il succo)
1 uovo - 100 g di zucchero
1 cucchiaio di panna non montata
Pelare le mele, togliere un “coperchio” al centro, scavare l’interno evitando di bucare la parte opposta.
Pestare le mandorle col succo di limone, aggiungere lo zucchero, l’uovo, la panna. Riempire le mele di questo impasto, mettere il “coperchio”. Disporre il tutto in una pirofila ben imburrata con mezzo bicchiere
d’acqua, spolverare di zucchero e cuocere in forno da 25 a 30 minuti. Servire direttamente dalla pirofila.
Maria Vittoria MANETTI
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