Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
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Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur
• La classe III B in biblioteca pag. 7 • Un progetto per amare la natura pag. 12 • Ricordi e divagazioni il “Ferrato” pag. 15 Anno 15 - N. 68 - Febbraio 2006 • Il regolamento della società dei Mortaretti dei giovanotti di Dolonne pag. 17 68 Bulletin de la Bibliothèque de Courmayeur Bimestrale della Biblioteca di Courmayeur Autorizzazione Tribunale di Aosta n. 2 - 91 Sommario ANNO 15 - N. 68 - FEBBRAIO 2006 Direttore responsabile Luca Mercanti Hanno collaborato a questo numero: Vittorio Bigio Marco Gal Lorella Garattini Massimiliano Lorenzi Jocteau Mary Maria Vittoria Manetti Chiara Michelotti Cesare Patella Piero (Chef ristorante Pré de Pascal) Remigia Rey Felice Rolla Guy de Saint Pierre Elio Smorto Samuel Vuiller Gli alunni della classe III B scuola elementare Gli alunni della classe I A scuola media Editoriale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 3 Biblioteca . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 4 . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 11 Spettacoli Scuola . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 12 Ricordi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 14 Opinioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 18 Attualità . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 20 Dal Comune . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 22 Cucina . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 27 . . . . Editing e stampa Tipografia Marcoz - Morgex Copertina Gioia Pisani Direzione e redazione Biblioteca comunale Tel. e fax 0165.831351 E-mail: [email protected] Di questo numero sono state stampate 1200 copie LA TSAPLETTA si riserva la facoltà di modificare i testi, pur salvaguardandone il contenuto sostanziale, ogni riduzione è considerata opportuna per esigenze tecniche e di spazio. 2 I migliori auguri a Luigi Mussillon per il suo matrimonio dagli alpini PER I 50 ANNI DEI NOSTRI Editoriale C he emozione vedere la fiaccola olimpica attraversare le strade di Courmayeur, accompagnata dai sorrisi di cittadini e turisti, con tanto di sventolio di bandierine. E che emozione vedere, seppur in televisione, il passaggio della fiaccola dalle mani delle guide alpine francesi a quelle della nostra cittadina, seguito dalla cerimonia nel piazzale della funivia di La Palud alla presenza, oltre che delle autorità, anche degli olimpionici del passato che hanno dato lustro, con le loro imprese, a Courmayeur. L’Olimpiade fa questo effetto: emoziona e unisce sportivi e non. Per fortuna in Valle d’Aosta, al passaggio della fiaccola, non ci sono state le tante temute contestazioni dei “No Tav”, tanto meno a Courmayeur, dove tutto è andato via liscio come l’olio. Una bella cerimonia quella ai piedi del Bianco, che ci ha proiettati tutti con il pensiero alle competizioni piemontesi, sono poi iniziate dopo tre giorni con la maestosa e, per certi versi, stupefacente cerimonia d’apertura allo Stadio Olimpico di Torino. Già, lo Stadio Olimpico: una struttura nata dalle ceneri del vecchio Stadio Comunale, che ha ospitato tante partite di calcio di Juventus e Torino prima di andare in pensione e vivere una seconda giovinezza. Una parata di campioni quella della sfilata delle squadre nazionali, ma anche un segno che i tempi stanno cambiando. Per la prima volta nella storia delle Olimpiadi invernali, infatti, le due Koree, quella del Sud e quella del Nord, hanno sfilato insieme sotto la stessa bandiera, anche se poi in gara è stato diverso. Non importa: un piccolo passo è stato comunque fatto. Una cerimonia che ha fornito altri temi di riflessione, non ultimo quello che dimostra come, ancora una volta, lo sport non fa altro che unire. E di questi tempi non è poco. Agli atleti, infatti, poco interessa se la Turchia o la Danimarca erano nell’occhio del ciclone per fatti che nulla hanno a che fare con lo sport. Per loro, i protagonisti, che sono i nostri giovani, il futuro del Cari genitori, Quando si nasce…è l’anima che si sceglie i genitori… La nostra non avrebbe UN SALUTO “DA” E “A” PIERA D a Trieste mi ha telefonato la Signora Piera Bionaz. Lei riceve la Tsapletta che tanto la fa felice e per un po’ la riporta a Courmayeur e a Verrand dove era andata sposa ad Adriano Bionaz. Lei mi incarica di ringraziare il Sindaco, tutto il Consiglio comunale e mondo, l’unica cosa che importava è che tutti erano lì ai Giochi Olimpici e che era una grande fortuna esserci. Niente altro. Credo che il mondo politico dovrebbe prendere come esempio quello sportivo, ovviamente quello “pulito”. Nello sport non ci sono nemici, ci sono solo avversari, che vanno rispettati per l’impegno e la dedizione profusi per ottenere un risultato. Loro non litigano in continuazione, non ci fanno vergognare, non ci fanno fare “zapping”. Mantengono un comportamento spesso impeccabile, perché sanno benissimo che nello sport chi non è corretto prima o poi viene scoperto ed emarginato. Luca MERCANTI GENITORI: potuto fare la scelta migliore. Grazie di esistere. Isabella, Erica, Donata, Graziano BIONAZ la Biblioteca per il regalo che le fate inviandole la Tsapletta. Lei si chiama Piera Claps, ma noi la chiamavamo La Pola. A Trieste per suo volere tutti la conoscevano per Piera Bionaz: anche noi ti ricordiamo e ti vogliamo bene. Remigia CONDOGLIANZE La redazione della Tsapletta porge le più sentite condoglianze a Gian Luigi Miletto, ex direttore responsabile de nostro periodico, e alla sua famiglia per l’improvvisa perdita della cara Vanna Neri, moglie di Gian Luigi e mamma di Alessandra e Andrea. La redazione della Tsapletta porge le più sentite condoglianze alla Fam. Chevalier, assidui lettori della Tsapletta, per la perdita del caro Adriano. 3 Biblioteca LE PLAISIER DE LIRE drammatica profezia è davvero destinata a compiersi? Il ritorno della magia sul suolo britannico vale un sacrificio così grande? Sospeso tra il sogno e la realtà, il grottesco e la tragedia, la cronaca e il fantastico, uno straordinario affresco d'epoca cui non manca un tocco di autentico humour inglese. INCIPIT “JONATHAN STRANGE E IL SIGNOR NORRELL” di Clarke Susanna Narra la leggenda che, secoli fa, viveva in Inghilterra un re allevato dalle fate. Un'epoca lontana, di grandi prodigi e meraviglie, che nella Londra di inizio Ottocento sembra ormai materia di fiabe e di racconti popolari. Nelle grigie vie londinesi riecheggia però un'antica profezia attribuita al sovrano: parole oscure ed enigmatiche sulle labbra di un improbabile negromante dalla pelle blu, che annunciano una nuova era di portenti. E a breve giunge in città Gilbert Norrell, capace di far rivivere gli antichi fasti della magia grazie ai suoi poteri straordinari. Misantropo per eccellenza, scorbutico e dotto, vorrebbe porre le sue arti magiche al servizio del governo nella guerra contro Napoleone. E quale migliore occasione per mettersi in evidenza che riportare in vita la moglie di un importante ministro, da poco scomparsa? Il destino della giovane donna, sempre insidiata da forze oscure, sarà il filo conduttore del romanzo, insieme al rapporto fra Norrell e Jonathan Strange, eccentrico e audace gentiluomo che ha da poco intrapreso la carriera magica. Prima maestro e allievo, poi antagonisti in uno scontro che assume toni sempre più foschi, i due torneranno a unirsi nella più pericolosa delle magie... Ma la 4 Alcuni anni fa, nella città di York, esisteva un’Accademia di maghi, i quali si incontravano il terzo mercoledì di ogni mese per leggere lunghi e noiosi documenti sulla storia della magia inglese. Erano maghi gentiluomini, vale a dire che non avevano mai usato la magia per farsi del male a vicenda, e nemmeno del bene. In realtà, per essere onesti, nessuno di quei maghi aveva mai imprigionato nessuno, nemmeno nel più piccolo incantesimo, né aveva fatto mai tremolare una foglia su un ramo o alterato il corso di un granello di polvere in un raggio di sole o cambiato un solo capello sulla testa di qualcuno; a parte quest’unica secondaria riserva, godevano della reputazione dei più saggi e più magici gentiluomini di tutto lo Yorkshire. Secondo un grande mago, coloro che svolgevano quella professione «…dovevano spremersi le meningi per farvi entrare un briciolo di sapere, ma per litigare tra loro non facevano la minima fatica», e nel corso degli anni i maghi dello York avevano dimostrato la verità di questo assunto. Nell’autunno del 1806 si unì a loro un signore di nome John Segundus. Alla prima riunione alla quale partecipò, il signor Secundus si alzò e fece un discorso, cominciando col complimentarsi con i soci per essersi così distinti, poi elencò i molti maghi celebri e gli storici della magia che in un momento o nell’altro della loro vita avevano fatto parte dell’Accademia di York, lasciando intendere che in buona misura proprio l’esistenza di quest’ultima lo aveva indotto a trasferirsi in quella città. I maghi del Nord, ricordò all’uditorio,erano sempre stati più rispettati di quelli del Sud. Il signor Segundus disse di aver studiato la magia per molti anni e di conoscere la storia di tutti i grandi maghi dei tempi andati. Leggeva le nuove pubblicazioni sull’argomento e aveva perfino offerto un modesto contributo al loro numero, ma di recente aveva cominciato a chiedersi come mai le grandi imprese della magia rimanessero confinate nelle pagine dei libri: nessuno le aveva più viste realizzate, e non ne era stata data notizia sui giornali… Inoltre, in biblioteca puoi trovare numerose novità, tra cui: ROMANZO CRIMINALE Giancarlo De Cataldo QUESTA STORIA Alessandro Baricco L’ANGELO DEL FANGO Leonardo Gori OGGI CUCINI TU Antonella Clerici MANGIARE MEDIOEVALE Rosella Omiccido Valentini In biblioteca arrivano anche le riviste: NATURAL - rivista femminile VANITY FAIR - rivista femminile VOGUE - Moda ITINERARI - Viaggi VIAGGI E SAPORI - Viaggi & cucina DARWIN - scienza AIRONE - natura CIAK - cinema PROMETEO - rivista culturale STAR BENE - salute CASA FACILE - arredamento LA STAMPA LA VALLÉE NOTIZIE LA GAZZETTA MATIN E per i più piccoli: ART ATTACK FOCUS JUNIOR MEGA 3000 Biblioteca NATALE IN BIBLIOTECA A nche nel periodo delle vacanze di natale la biblioteca ha voluto organizzare alcune attività: TOMBOLATA DI NATALE Venerdì 30 dicembre a partire dalle ore 15,30 presso la biblioteca è stato organizzato un pomeriggio dedicato ai bambini che ha visto come protagonista il tradizionale gioco della tombola. E’ stato organizzato tutto un po’ di fretta e all’ultimo minuto su suggerimento di alcune mamme che ringrazio, oltre che per aver lanciato l’idea, anche per la loro collaborazione attiva durante il pomeriggio: grazie Sara grazie Giulia! Non mi aspettavo, infatti, un’affluenza tale: i bambini erano ben 26, tra residenti e turisti. Abbiano effettuato 3 giri di tombola e tutti i bambini hanno ricevuto un piccolo premio di partecipazione. Spero davvero che questa iniziativa sia piaciuta e mi auguro di riuscire a ripeterla anche l’anno prossimo… Sara e Giulia preparatevi! INCONTRI D’AUTORE E’ proseguita la rassegna “Incontri d’Autore” iniziata quest’estate con ben altri 4 incontri che si sono svolti presso lo chalet de l’Ange, tutti alle ore 18,00. Mercoledì 28 dicembre un folto pubblico ha potuto ascoltare Luciano Violante che presentava il suo libro “Secondo Qoelet”. COLORI E NATURA DI COURMAYEUR mostra delle opere del pittore ALESSANDRO POMA: Nel periodo 28 dicembre 2005 - 9 gennaio 2006 presso la sala mostre del Comune di Courmayeur è stata allestita la mostra delle opere del pittore Alessandro Poma (1874-1960). Questa esposizione ha avuto un enorme successo e un riscontro più che positivo nei circa trecento visitatori; ed è stata anche la protagonista di un servizio andato in onda su RAI 3, durante il telegiornale regionale, di un’intervista alla radio, e di numerosi articoli. Alessandro Poma discendente di una benestante famiglia biellese fu nei primi del novecento protagonista di un inconsueto percorso artistico che, muovendo dalla pittura di paesaggio piemontese, lo portò ad una precoce e sensibile adesione all’ambiente artistico della Roma di inizio secolo, città dove si trasferì nel 1899 Intorno agli anni Trenta si trasferì a Courmayeur, nella frazione del Pussey, dove il suo profondo amore per la montagna e la natura lo spinse a concentrarsi ancora di più sulla pittura. Le opere di Alessandro Poma esposte a Courmayeur ci mostrano paesaggi stupendi, quasi surreali dai quali traspare l’amore per la montagna e tutti i suoi particolari: dalle vette, ai fiori alle farfalle. Quello che colpisce di più l’occhio dell’osservatore, sia esso più o meno esperto, è l’uso dei colori e le tonalità particolari. Infatti Alessandro Poma utilizzava pastelli che era solito fabbricarsi da solo macinando pigmenti naturali. In conclusione ringrazio il Signor Berardi Lodovico per avere proposto questa esposizione al Comune di Courmayeur e la Signora Maria Luisa Reviglio della Veneria che ne è stata la curatrice. Chiara MICHELOTTI Giovedì 29 dicembre lo scrittore valdostano Marco Cuaz ha parlato del suo libro “Le Alpi”. Lunedì 2 gennaio Willy Pasini con Maria Teresa Baldini hanno presentato il libro “Dietro la bellezza”. Mercoledì 4 gennaio Quilici Folco ha chiuso la rassegna parlando della sua opera “La fenice di Bajkal”. Anche questa volta porgo i miei più sentiti ringraziamenti al Signor Crespi Giuseppe che anche in quest’occasione ha guidato tutti e quattro gli incontri. 5 Biblioteca MIGLIORIAMO LA E BIBLIOTECA! ’ l’iniziativa della biblioteca ideata per conoscere meglio le esigenze di tutti gli utenti. In che cosa consiste? All’interno della biblioteca, nella sala degli adulti, sono stati posizionati una scatola ed appositi moduli in cui gli utenti possono esprimere le loro preferenze e suggerimenti per quanto riguarda i libri da acquistare e i corsi da organizzare. Inoltre, nei mesi di novembre e dicembre è stato predisposto un sondaggio sull’orario di apertura della biblioteca in quanto “una biblioteca deve avere un orario di apertura che rispecchi la realtà in cui si trova”. L’oggetto di questo primo sondaggio è nato oltre che dalle mie riflessioni anche dai suggerimenti di alcuni utenti. Nei sette mesi di servizio prestati presso la biblioteca comunale ho avuto modo di verificare la presenza di diverse tipologie di utenti che frequentano la struttura. In estate la biblioteca è luogo d’incontro di molti turisti, mentre nel periodo scolastico sono gli studenti, soprattutto i bambini che frequentano la scuola elementare, a usufruire con continuità del servizio. Grazie poi, all’aiuto dei molti utenti che hanno compilato il sondaggio, aggiungendo parecchie precisazioni, il quadro finale della situazione è risultato il seguente: - il lunedì è giorno di chiusura anche della ludoteca, struttura molto importante per i piccoli utenti; - nella stagione invernale il sabato i bambini sono generalmente impegnati in altre attività quali ad esempio lo sport; - studenti che frequentano il liceo linguistico, ma non sono residenti a Courmayeur hanno bisogno della biblioteca per poter studiare durante l’arco della settimana dal lunedì al venerdì. 6 Se si analizza la situazione, per quando riguarda le biblioteche, nel panorama della Comunità Montana Valdigne Mont Blanc si può notare che il lunedì è giorno di chiusura delle biblioteche comunali di: La Thuile, Pré St. Didier, Morgex (chiusa al mattino), La Salle (chiusa al pomeriggio). Il sondaggio è stato compilato da genitori, insegnanti, ragazzi delle scuole superiori e studenti universitari. Le loro proposte di modifica dell’orario di apertura sono state parecchie, purtroppo non mi è stato possibile venire incontro alle esigenze di tutti in quanto sono da sola a dover ricoprire il servizio e rimangono alcuni problemi non risolvibili quali ad esempio la chiusura della biblioteca quando sono ferie, in malattia oppure ai corsi di formazione, l'impossibilità di aprire la biblioteca il mercoledì mattina in quanto mi trovo impegnata ad Aosta per le riunioni di pianificazione degli acquisti. La soluzione intermedia è dunque risultata la seguente: Orario di apertura invernale: (dal 16 settembre al 30 giugno) MATTINA POMERIGGIO Lun. 10.00 - 12.30 14.00 - 18.00 Mar. CHIUSO 14.00 - 18.00 Mer. CHIUSO 14.00 - 18.00 Gio. 10.00 - 12.30 14.00 - 18.00 Ven. 10.00 - 17.00 Orario cont. Sab. CHIUSO CHIUSO La grande novità è l’orario continuato, dalle 10.00 alle 17.00, del venerdì che potrà permettere a chi lavora di frequentare la biblioteca durante la pausa pranzo. Ricordo poi, a tutti gli utenti attuali e futuri, di essere sempre disponibile per eventuali suggerimenti che possano portare ad un miglioramento del servizio. La bibliotecaria Chiara MICHELOTTI Biblioteca CLASSE III B IN BIBLIOTECA settembre ho inviato alla Dirigente Scolastica un “piccolo progetto” che prevedeva vari incontri in biblioteca da realizzare con le classi della scuola elementare. Non credevo che venisse preso in considerazione e quando a dicembre, l’insegnate della classe 3B Cesira Berthod mi ha comunicato il suo interesse verso questo progetto ero felicissima, ma anche spaventata perché non ero certa di essere in grado di poter gestire la cosa. A partire dal mese di gennaio tutti i giovedì i bambini della classe 3B vengono a trovarmi in biblioteca e sono loro a raccontarvi cosa facciamo “In biblioteca”: n In biblioteca andiamo a fare attività d’ascolto con Chiara che ci legge delle storie in francese. Ci fa degli esercizi, ad esempio vero o falso, o lei scrive delle frasi con delle parole mancanti e noi le dobbiamo completare. Chi finisce gli esercizi più velocemente aspetta gli altri per poi correggere insieme. Per adesso abbiamo letto due storie, ma la terza la stiamo ancora parce que Chiara lit des contes vraiment très belles. A’ la fin nous choississons un livre et je choisis toujours des romans et des livres des fées. J’adore la bibliothèque! Arianna Devizzi leggendo, perché Chiara l’ha divisa in otto capitoli. Quando Chiara ha finito andiamo a scegliere dei libri. In biblioteca è bello andare perché così imparo bene il francese. Marco Panizzi A n “Chiara nous lit des contes à la bibliothèque”. Chiara tous les jeudis nous lit des contes à la bibliothèque. Elle nous donne des fiches avec des contes qu’elle nous lit, quand elle a fini de lire un conte nous faisons vrai ou faux et des dessins. Chiara est très bravo à lire et écrire et quand nous ne savons pas le sens d’un mot elle nous explique. Les contes que Chiara a lu pour nous sont: “Petit lapin a disparu, Le roi qui avait perdu sa couronne, et trois chapitres de Loretta et la petite fée”. Selon moi le conte le plus beau est Loretta et la petite fée, mais même les autres histoires sont belles. Chiara est très gentille parce que au fond des contes sur les fiches elle écrit les mots difficiles et à côté la tradition en italien. J’aime beaucoup aller en bibliothèque n Giovedì alle due andiamo sempre in biblioteca. Noi scegliamo dei libri e Cesira ci aiuta a cercare dei libri interessanti e anche molto belli. Li portiamo da Chiara, che è la bibliotecaria, e lei li registra prima di darceli in prestito! Chiara tutti i giovedì ci legge una storia. Alla fine rispondiamo a delle domande o facciamo disegni su quello che c’è scritto. Mi piace perché Chiara prepara tante storie belle e anche perché chi legge scrive bene, come dice Cesira. Davide Cardia n “Chiara nous lit des contes à la bibliothèque”. Tous les jeudis nous allons à la bibliothèque. Chiara nous lit des contes et puis nous faisons des travaux. Le conte le plus beau est “Loretta et la petite fée”. C’est un livre de huit chapitres. J’aime bien aller à la bibliothèque parce que Chiara lit très,très bien et elle nous donne les fiches. Après avoir écouté le conte, nous discutons de l’histoire et nous dessinons. Chaque fois nous prenons des livres. La dernière fois j’ai pris deux livres: “Elodie e il signore dei sogni” et “L’isola del Tesoro fantasma”. Diletta Gaglianone n Ogni giovedì andiamo in biblioteca. L’ultimo chiude la porta, puliamo le scarpe e salutiamo la bibliotecaria. Restituiamo i libri uno segue 7 Biblioteca seguente. La maestra Cesira ci dice sempre di non sciupare i libri che abbiamo preso perché appartengono a tutti e devono essere letti da tanti bambini. Infine portiamo i libri che abbiamo scelto a Chiara e lei scrive i nostri nomi sopra un foglietto per ricordarsi che l’ha preso in prestito. Mi piace molto andare in biblioteca perché Chiara ci legge una storia e ci fa venire voglia di scegliere un libro bello da leggere. Igor Baraudin alla volta; pian piano ci andiamo a sedere, ci togliamo il cappello e la giacca. Chiara viene nella sala e ci legge un racconto. Ognuno di noi alla fine faceva vero o falso, infine il disegno. Chiara ci dà le matite e i colori. Mi piace molto andare in biblioteca perché Chiara ci legge dei bei racconti. Daniele Stumbo n 8 Tutti i giovedì pomeriggio andiamo in biblioteca. Quando arriviamo restituiamo i libri che abbiamo letto a casa. Ci togliamo la giaccavento e Chiara ci legge una piccola fiaba in francese. Finora ce ne ha già lette tre con dei piccoli esercizi e con dei disegni. Se abbiamo ancora tempo possiamo scegliere un libro da leggere a casa, da riportare il giovedì n Ogni giovedì pomeriggio noi andiamo in biblioteca. Dopo essere arrivati, dobbiamo ridare i libri alla bibliotecaria che si chiama Chiara. Chiara ogni giovedì ci prepara una storia. Alla fine di ogni storia ci sono degli esercizi tipo: vero o falso, delle domande e dei disegni. Quando tutti hanno finito scegliamo un libro per leggere a casa, e riportarlo il giovedì seguente. A me piace la biblioteca perché ci sono tanti libri belli. Nicholas Datrino n “Chiara nous lit à la bibliothèque” Il giovedì, dopo mangiato, io e la mia classe andiamo in biblioteca a scegliere dei libri. Quando arriviamo in biblioteca, ci sediamo su delle sedie e Chiara, la bibliotecaria, ci legge una storia. Quando Chiara ha finito di leggere il libro, ci dà un foglio e facciamo un piccolo disegno per finire la storia. A fine ora, tutta la classe si mette le giacche, scegliamo il libro ed andiamo da Chiara a farcelo schedare. A me questo piccolo corso è piaciuto davvero tanto. Viola Calosi Biblioteca n n Tutti i giovedì pomeriggio, io e i miei compagni andiamo in biblioteca. Chiara è la bibliotecaria, e per me è molto simpatica. Ogni volta Chiara ci legge un racconto in francese: Charlotte et le chat, le roi a perdu sa couronne e Loretta et la petite fée. Quando ha finito di leggere Chiara ci fa completare vero o falso, ci chiede dei disegni da fare e da colorare, e il senso delle parole difficili. Chiara ci dà i libri da leggere e salutiamo Chiara per tornare a scuola per studiare. Mi piace molto stare in biblioteca perché Chiara legge benissimo, è molto brava e anche giudiziosa e non si arrabbia mai. Anthony Truchet Il giovedì pomeriggio ogni settimana andiamo in biblioteca perché Chiara ci legge una storia in francese, poi dobbiamo fare dei questionari, dei disegni, degli esercizi di vero o falso e a volte degli esercizi orali. Qualche volta, come l’altro martedì, volevamo andare a cercare dei libri sulla fiera di Sant’Orso perché la maestra Cesira ne aveva pochi e allora voleva farci vedere delle immagini, ma la biblioteca era chiusa. Allora ha detto: “Di libri di Sant’Orso ne prenderemo quando andremo giovedì” Mi piace andare in biblioteca perché ci sono tanti libri e noi possiamo sceglierli confrontandoli tra noi, così chi ne ha già letto uno bello, lo consiglia ai compagni. Simon Croux n Ogni giovedì andiamo in biblioteca a cercare dei libri da leggere a casa. Io ogni volta che vado prendo un libro perché mi piace molto leggere. Chiara ogni giovedì ci sta leggendo “des contes” in francese poi ci fa fare degli esercizi oppure dei disegni. Chiara ci ha detto: “I disegni più belli verranno pubblicati sulla Tsapletta, allora io a casa ho cercato di fare più belli i disegni. Mi piace andare in biblioteca perché mi piace leggere. Alessia Vigna n Ogni giovedì pomeriggio andiamo in biblioteca dove ci aspetta la bibliotecaria Chiara per leggerci un libro. La prima storia era “Petit Lapin a disparut”. Dopo aver letto il libro, c’era da fare “vero o falso”, e disegnare su sette caselle le scene. Mentre noi disegnavamo Cesira diceva a Chiara: “Sono bravi?” e Chiara rispondeva: “Si, sono bravi” Mi piace andare in biblioteca perché ci si diverte ad ascoltare Chiara che legge. Jean-Pierre Romano segue 9 Biblioteca disegnare la storia. Quando abbiamo finito Chiara ci dice di prendere un libro, io ho preso “Le avventure di Tato Tasso nel bosco” e mi è piaciuto molto. Mi piace andare in biblioteca perché ci si diverte. Stefano Sangineto n n 10 Tutti i giovedì pomeriggio andiamo in biblioteca. Chiara è molto brava perché ci legge delle storie belle. Chiara legge molto veloce e molto bene. Quando finisce la storia ci fa vero o falso, dei disegni e alcune volte noi dobbiamo aggiungere delle parole per dimostrare che abbiamo capito bene la storia. Tutte le volte che dobbiamo disegnare bisticciamo sempre perché ci servono le gomme, però Chiara non ne ha tante per quindici alunni, allora ce ne dà due e ce le passiamo. Però Mattia, Simon, Davide e Igor non la passano a nessuno. Alla fine prendiamo un libro da leggere e lo portiamo a Chiara che ce lo registra. Mi piace andare in biblioteca perché ci sono dei bei libri da prendere in prestito e Chiara e la maestra ci consigliano sempre se siamo indecisi. Maria Elena Perrone Tutti i giovedì Chiara, la bibliotecaria, ci legge una storia fotocopiata su una piccola fiche e in fondo ci sono le parole difficili e il vero o falso sulla storia che ci ha letto per vedere se siamo stati attenti. L’ultima parte è quella che preferiamo perché c’è qualcosa che possiamo fare noi. Le storie in francese non le leggiamo spesso e così impariamo parole nuove. Mattia Zerga n Ogni giovedì alle due andiamo in biblioteca e Chiara ci legge un racconto in francese come “Petit Lapin a disparu”. Poi ci dice di Devo ammettere che leggendo i pensieri degli alunni della classe 3B delle scuole elementari mi sono emozionata. Sono davvero contenta che questa attività piaccia e più ancora che sia utile. Un ringraziamento va dunque a tutti gli alunni: Arianna, Diletta, Stefano, Mattia, Maria Elena, Jean Pierre, Viola, Alessia, Simon, Marco, Anthony, Nicholas, Daniele, Igor e Davide per aver collaborato con le loro parole a sottolineare non solo importanza della biblioteca, ma il fatto che il piacere di leggere, soprattutto nei bambini, esiste ancora! Infine, un ringraziamento particolare lo porgo a Cesira per avermi dato la possibilità di svolgere questa collaborazione “scuola-biblioteca” che spero potrà continuare a ripetersi. Chiara MICHELOTTI Spettacoli GENITORI ATTORI-SPETTATORI I l 20 Dicembre i piccoli alunni della Scuola dell’Infanzia Regionale di Courmayeur si sono recati nell’auditorium comunale per regalare ai loro parenti il consueto spettacolo di Natale e a precederli hanno trovato una sorpresa, un esilarante spettacolo che vedeva i loro genitori come protagonisti. I genitori hanno saputo coinvolgere, nel loro gioco di attori, i bimbi che, stupiti, li riconoscevano, ridevano e con i loro spontanei interventi entravano nella storia che si svolgeva sul palco. In seguito i piccoli spettatori sono diventati protagonisti con i canti natalizi imparati con le loro maestre. Sappiamo bene come nel periodo natalizio essere madre e padre confligge pesantemente con l’attività turistica. Ma miracolosamente la piccola comunità degli utenti della scuola dell’Infanzia Regionale ha saputo fermare il tempo e dar vita ad una serata ricca di spirito natalizio nel senso più alto: armonia, intesa, condivisione e tanta complicità. La mamma che si è incaricata di scrivere e coordinare lo spettacolo descrive questa esperienza: “quando le docenti ci hanno proposto di fare una sorpresa ai nostri figli ho dato la mia disponibilità ma ero preoccupata di non riuscire a trovare il tempo per gestire la famiglia, lavorare e pensare allo spettacolo. Gli altri genitori coinvolti e le insegnanti mi hanno aiutata tantissimo per la ricerca delle musiche, la scenografia ed i costumi. Siamo stati tutti mossi dal desiderio di far divertire grandi e piccini ed il risultato ha sicuramente superato le nostre aspettative. Ho trovato piacevole ogni fase di questa indimenticabile esperienza, anche quella di recitare al fianco della dirigente dell’Istituzione Scolastica, che ha simpaticamente, e all’insaputa di tutti gli altri, partecipato alla recita con un ruolo accordato al telefono e improvvisato quella sera. Indescrivibile l’espressione delle insegnanti quando l’hanno vista arrivare sul palco”. Una magnifica esperienza resa possibile dallo spirito di collaborazione e dalla capacità di mettersi in gioco con l’obiettivo di far sentire adulti e bambini parte di una grande e serena famiglia, la scuola. Un’istituzione non da vivere come un parcheggio in cui depositare i propri figli, ma come il luogo in cui si compie un percorso formativo al quale, è auspicabile partecipino attivamente anche gli adulti, sottolineandone così l’importante ruolo sociale. Se tutto questo poi avviene col sorriso, tanto meglio. Lorella GARATTINI 11 Scuola UN PROGETTO SCOLASTICO PER AMARE LA NATURA N el corso di quest’anno scolastico dedicheremo parte delle ore di lezione allo studio e alla conoscenza dell’ambiente che ci circonda. Il progetto si svolge in classe seguendo dei corsi tenuti dall’azienda Faunistica Venatoria. Il compito di questa azienda consiste nel proteggere la natura. Gli incontri sono iniziati nel mese di Novembre. È importante conoscere il territorio e gli animali che ci circondano per trarne insegnamento. È utile rispettare la natura per vari motivi tra cui salvare la flora e la fauna. Se non si rispetta la natura si rischia l’ estinzione di alcuni animali come il lupo che non frequenta più la Valle d’Aosta. Dobbiamo rispettare la natura perché alcuni paradisi terresti stanno scomparendo, come i ghiacciai rischiano anche di sparire i boschi per mano dell’uomo che inquina con sacchetti di plastica oppure edificandoci sopra. Se l’uomo ciba gli animali il ciclo vitale si altera e avviene il sovrappopolamento, una volta cessato di dare loro da mangiare gli animali non sono più in grado di cacciare. Se si mette in pericolo la vita degli animali si rischia di rovinare loro l’habitat. Se continuiamo a costruire 12 strade gli animali inconsapevoli del pericolo la attraversano rischiando la vita. Abbiamo accolto in classe delle guardie forestali dell’ azienda Faunistica Venatoria che ci hanno risposto alle molte domande che abbiamo posto loro. Hanno affrontato molti temi interessanti. Ci hanno mostrato dei trofei e dei resti di animali. Il ruolo dei tecnici è importante per almeno due motivi. Il primo: sono persone informate e possono rispondere a tutte le nostre domande. Il secondo è che sono sempre sul territorio e sanno molte informazioni. La guardia forestale serve a proteggere gli animali. Il territorio della Valdigne è prevalentemente montuoso e bosco- so, il luogo adatto per molti animali. Gli animali con le corna vivono da 1200m a 2400m Gli animali senza corna vivono da 1000m a 2000m. Il territorio della Valdigne è bagnato da molti torrenti nati dai molti ghiacciai e dalla Dora Baltea chiamata così dal ghiacciaio Balteo che formò l’intera Valle d’Aosta. La Dora Baltea nasce dalla Dora di Veny e quella di Ferret. La montagna più alta è il Monte Bianco (4807m) che si sta abbassando col passare dal tempo. Sulle montagne più basse gli animali vivono bene a parte quando è periodo di caccia. I cacciatori si addentrano nelle foreste sparando agli animali, ma essendo il periodo di caccia breve non vi è pericolo che essi si estinguano. Abbiamo approfondito la conoscenza di molti animali tra cui il cervo e il camoscio. Il cervo vive nella foresta, ama il buio e l’oscurità e svolge le sue principali atti- Scuola vità nel corso della notte. Il peso del cervo può arrivare sino a 200 kg, le femmine hanno dimensioni notevolmente inferiori. Il gruppo di base è rappresentato dalla femmina, dal suo piccolo e dalla giovane o dal giovane nati dall’anno precedente. Le corna dei cervi, che si chiamano palchi, cominciano a crescere alla fine dell’inverno che segue la nascita, si sviluppano da aprile a luglio e si liberano del velluto alla fine dell’estate. Il cervo beve moltissima acqua. Il senso più sviluppato è l’udito che usa per riconoscere i pericoli. La carne del cervo è dolce e rossa. corna piccole e uncinate e una coda molto minuta. Le femmine di camoscio vivono in groppo mentre il maschio vive solo. Si nutre di erba, foglie, gemme e ginepro. I nemici del camoscio sono l’aquila e la lince. Sicuramente tutto quello che abbiamo imparato ci aiuterà a rispettare la natura e ad amare i luoghi dove viviamo. Si ringraziamo i Signori: Marco, Maurizio e Giovanni per la loro generosa disponibilità. Classe 1ª A Scuole Medie Courmayeur Il pelo è rossiccio durante la stagione degli amori e poi tende a diventare più marrone. Per conoscere l’età di un cervo si devono guardare i denti; a marzo cadono le corna. Il cervo si ciba di foglie , corteccia e gemme di albero. Il camoscio vive sui pendii e sulle rocce delle montagne. Il peso di un maschio adulto è di circa 30 kg, mentre le femmine adulte arrivano a pesare 25-26 kg. L’altezza media di un adulto algarese è di 80-90 cm. Il pelo del camoscio è marrone con una riga d’estate e nero d’inverno; ha VARÈYË DELIRARE Totta la via te varèye Comme papagran su sa coutse de mor Yaou siclliave de douleur Atot le s-ous cassou, perru et a toquet Et dijet que l’ëre saillà eun moman Et que l’ëre allà amon tanque a la Tchouille; deun ci ten rijan me quatorj’an et panco sayan que totta la via dz’arìopa quettou de varèyë eun moman. Tutta la viti deliri Come il nonno sul suo letto di morte Ove guaiva il dolore Con le ossa rotte, marcite a pezzetti E diceva che era uscito un momento E che era salito su fino a La Thuile; in quel tempo ridevano i miei quattordici anni e ancora non sapevano che per tutta la vita non avrei smesso di delirare un momento Marco Gal 13 Ricordi L’INCONTRO CON IL SANTO PADRE La langue française et la langue italienne dans la Vallée d’Aoste SONNET Roberto CARREL, Vittorio ALLIOD, Ivan PARASACCO, Paola TRICERRI, Mario FACINI, Lorenzo GEX con il Papa Giovanni Paolo II durante la visita a Courmayeur. Il est deux nobles sœurs à l’harmonieux langage Plein de grâce, de charme et d’exquise beauté; L’écho joyeux redit leurs chants près du rivage, Aux pieds des monts neigeux, dans l’antique cité… L’une est vive, câline et pareille au ramage De l’oisillon des bois fredonnant en gaieté; L’autre est douce à ravir, et fait vibrer, je gage, De merveilleux accords sur un luth enchanté… Elles ont des accents fiers, émus, admirables Pour tout ce qui fait battre un cœur loyal et grand. Aimez d’un double amour ces deux sœurs tout aimables Car leur parfaite entente ignore un premier rang; Reconnaissez toujours en leur douce harmonie La voix de vos aïeux, la voix de la petite partie! MARY C. JOCTEAU BULLETIN PAROISSIAL Octobre 1930 Année IV n. 10 BULLETIN PAROISSIAL Fêtes du moi 1, mercedi, S. Remi - 2, jeudi S. Anges Gardiens - 3, vendredi, S. Thérèse de l’enfant J., premier vendredi du moi, 4, S. François d’Assise - 5, Dim. XVII ap. Pent. - 8, mercedi, S. Brigitte - 12, Dim. XVIII après Pent. - 13, lundi S. Edouard - 15, mercedi, S. Thérèse vierge - 18, famedi S. Luc, ev. - 19, Dim. XIX ap. Pent. Journée missionarie, cuiellette pur l’?vre de la Propagation de la foi. - 24 vendredi, S. Raphael arch. - 26, Dim. XX ap.Pent., Solennità de Jésus Christ Roi - 28, mardi S. Simon et Judas Ap. - 31, vend., Vig. De la Toussaint, abst. Et jeune. Chronique paroissiale Baptême. - 10, Truchet Eugène Laurent. Mariage. - 5, Pompini César et Fenoillet Béatrix v. Chabod. Décès - 15, Mochet Charlotte. Nous voilà arrivés à la fin de la bonne saison d’été. MM. les Villégiateurs sont partis et 14 nous leur disons au revoir à l’année prochaine en gardant l’excellent souvenir de leur générosité et de leur piété chrétienne. Je dois un remercîment tout spécial à Mad. la Princesse Ruspoli, à Mad. P. Marone et à Mad. Mélanie Chabloz pour la très belle représentation organisée à l’Hôtel Royal en faveur de l’église par., représentation à la quelle assistèrent Mad. la Contesse Macchi di Cellere, Mad. la Contesse Raggio, la Famille Tondani, M. l’avt. Manetti Podestà de Courmayeur, M. le Docteur Sincero et toute l’élite des villégiateurs noblement généreux. L’asile de Courmayeur est remis à neuf et il sera maintenu en activité grâce à la générosité vraiment exeplaire de Mad. P. MaroneCinzano à la quelle nous devons notre vive reconnaissance. Offrande pour le Bulletin Brocherel Laurent L. 5 D. COSTANT GONTIER, curé COURMAYEUR Ricordi RICORDI E DIVAGAZIONI R iparto da dove ho incominciato, dall’ “Hotel Ferrato”. Ho già raccontato come la mia prima serata (anzi nottata) da residente la passai nel salone delle feste (o salone da pranzo) del “Ferrato”, ma i miei ricordi di quel salone risalgono a molto prima. Non ricordo più per qual motivo, ma ricordo molto bene che lì, nell’immediato dopo guerra, ho potuto assistere ad uno spettacolo di “cinema ambulante”. Naturalmente ogni ben pochi ricordano questo tipo di spettacolo, in due parole nei paesi dove non c’era la sala cinematografica giravano piccoli imprenditori che, armati di attrezzature primitive trasportabili proiettavano films che richiamavano gran parte degli abitanti del paese. Naturalmente ogni proiezione era un’avventura perché le rotture della pellicola erano numerose e generalmente capitavano proprio nei momenti più interessanti del racconto. Al salone si accedeva all’esterno mediante una rampa che ancora si può vedere nelle antiche stampe di Courmayeur. Quella rampa d’accesso permise che durante una festa di carnevale fosse portato a divertirsi anche un mulo ed il proprietario sosteneva che era tanto un buon animale per cui gli dispiaceva lasciarlo solo a casa mentre Lui andava a ballare. A parte queste premesse questa volta voglio fare uscire dall’oblio due personaggi indissolubilmente legati tra loro, i coniugi Ferrato. Avevano dato il nome all’albergo preso in gestione dal proprietario, il Geom. Mochet che aveva preferito trasferirsi ad Aosta per esercitare la libera professione. Allora, come oggi, a Courmayeur si esportavano cervelli e si importavano braccia, la frase non è mia, ma del Sindaco il Dr. Laurent Ferretti che con mirabile sintesi aveva in questo modo fotografato una situazione rimasta immutata nel tempo. – Ritorniamo al ricordo. -Lui, il Sig. Ferrato, detto Pinot, che anche allora pochi avevano il piacere di conoscere perché sempre cacciato in cucina era personaggio assai singolare e accattivante.- Certo che chiamare cucina quell’antro sotterraneo quasi buio occupato in massima parte da un’enorme stufa era forse eccessivo e certo inadeguato, almeno se ci riferiamo agli standard attuali. Per dare un’idea diciamo che le piastrelle erano inesistenti e il pavimento quasi indecifrabile, ma il Signore assoluto, là sotto, era Lui Pinot Ferrato, carnagione scura, la barba grigiastra sempre mal rasata, la testa altrettanto grigiastra non calva, ma pressoché rasata, un viso ovale e grassoccio nel quale un occhio divergente, perennemente socchiuso, si accordava ammiccante ad un sorriso che cercava simpatia scoprendo una dentatura disastrata. Sopra, al bar, Lei, la Signora Ferrato. Piccola, rotonda con i suoi incredibili riccioli biondi, l’accento torinese ed un perenne sorriso illuminato dai denti doro. Era Lei che reggeva con mano salda il timone dell’azienda. Avevano attraversato l’ante guerra, la guerra ed il dopo guerra giungendo alla decadenza insieme alla struttura dell’albergo.Quando dovettero abbandonare il “loro Ferrato” tentarono di continuare gestendo un alberghetto ora sparito, “La Montanina”, ma intristirono rapidamente.Il “Ferrato” rimane comunque un punto di riferimento nella storia recente di Courmayeur. Felice ROLLA 15 Ricordi MIO ZIO EUGENIO lasciati sul giornale un lungo trafiletto opera del Signor Martinet e suggerito da Pinuccia sua figlia primogenita “Impronte” lo ricordava così: Ciao Zio Ghena Remigia IMPRONTE Q uesto è mio zio Eugenio (Ghena) come lo chiamavamo noi nipoti, questa foto è stata l’ultima testimonianza della sua vita militare alla Caserma Testafochi di Aosta, poi il rastrellamento e il lungo calvario prima sulle tradotte poi in terra straniera. Io vorrei dire tante cose di mio zio, ma so che lui mi direbbe lascia perdere è tutto passato. Lui era fatto così. Ci salutava dal suo balcone in Via G. Marconi in mezzo ai suoi fiori che curava con tanto amore e pazienza sempre sorridente e bello malgrado tanti tristi dispiaceri. Il giorno che ci ha E cento piante… I cento larici che infila nella terra del suo piccolo mondo, al Meien della Val Ferret: come pegno d’amore della terra, al suo istinto campagnard. In quell’oasi di bellezza verde e cruda che con gli anni diventa campo di gioco per i suoi figli, maestra e sensibilità e conoscenza. E di cuore in gola fino al tramonto il binocolo porta gli occhi tra le ultime erbe brulle prima dei graniti e dei ghiacciai del Bianco, prima degli scarponi, finalmente, del suo unico figlio, Hans, che trova se stesso nell’arrampicare. Eugenio Marguerettaz ha lassù la sua vita intensa. I ricordi, i dolori, le atrocità che non rivela. Troppo grandi per condividerle. Scaccia il passato di Auschwitz e immerge la sua vita e quella dei figli nella grande natura. “Gène” o “Gena”, come lo chiamano, ha occhi azzurri, la testa bionda su di un corpo alto e atletico. Tiene alla sua ori- gine di Bosses e la racconta. Quando il padre scavalcò il Malatrà per cercare di lavoro da freuty a Courmayeur. Sposò la figlia di una delle prime guide alpine che s’imbarcò in un viaggio massacrante a Genova per recuperare i doni di clienti inglesi: un bassotto e un cavallo. Scampoli d’allegria nelle sere a Meien con Eugenio che trova i ricordi dell’adolescenza quando arranca con il vascolo di alluminio a tracolla, dove infila le piantine raccolte per Jules Brocherel. E poi gli anni di lavoro: operaio della Sadea, società elettrica, quindi imprenditore come elettricista e, ancora, commerciante. Ma i suoi occhi puntano a terra e le sue labbra si stringono se gli si chiede di Auschwitz. Poche parole, tanta ansia e dolore. Arrestato ad Aosta nel 1945 dai nazifascismi, deportato nel campo sterminio. Compito: raccogliere i cadaveri delle camere a gas e seppellirli nelle fosse comuni. Orrore incancellabile. La vita non gli risparmia nulla. E la morte lo raccoglie esausto dopo cinque anni di sofferenze. “Gena”, però, non le concede neppure un lamento. Il 13 gennaio le campane di Courmayeur hanno suonato l’addio di Eugenio Marguerettaz. CHECROUIT, IL RISTORANTE PICCOLO PADRE IERI Un’immagine del ristorante sommerso dalla neve nell’inverno 1959/60 16 E OGGI Un’immagine del ristorante ormai chiuso dell’inverno 2005/06 Ricordi TRADIZIONI SCOMPARSE “LE SOCIETÀ DEI MORTARETTI” O ggi giorno quasi tutte le feste che si svolgono a Courmayeur vengono organizzate molto bene dai volontari del “Comité des fêtes”. Una volta fino a circa fino agli anni 60 queste feste venivano organizzate dalle varie “Società dei Mortaretti” che esistevano alla Veulla, ad Entrèves, al Villair, alla Saxe ed a Colonne. In quel periodo Courmayeur contava circa 1.200 abitanti per la maggior parte autoctoni ed il resto soprattutto veneti i quali si erano subito integrati molto bene con la gente locale. Quasi tutte le famiglie avevano tanti figli, c’era molta gioventù e la voglia di divertirsi era tanta. Prima, ma ricordo vagamente, c’era il cinema in una sala sopra il bar Ferrato, poi uno piccolo nella casa parrocchiale dopo verso gli anni 50 Don Cirillo ne costruì uno nuovo. Di impianti di risalita per sciare, c’era lo slittone che dai prati a monte di Colonne portava i turisti al Col Chécrouit. Questi tuttavia erano ben pochi d’inverno eccetto qualcuno durante le feste natalizie e di capodanno come pure gli alberghi aperti. Perciò le feste patronali invernali avevano molto successo anche con la partecipazione della gioventù dei paesi vicini, i quali venivano a piedi perché mezzi di locomozione non ne avevano. Queste feste erano: Santa Lucia il 13 dicembre al Verrand, Natale alla Veulla, Santo Stefano il 26 dicembre al Villair, San Giovanni il 27 dicembre alla Saxe, San Giovanni il 30 dicembre a Dolonne dove ballavano pure l’ultimo dell’anno, il giorno dopo a Entrèves, il giorno dell’Epifania al Larzey, San Fabiano e San Sebastiano il 20 gennaio al Tseralley (parte di via Marconi) e per ultimo San Valentino il 14 febbraio alla Veulla. Di soldi i giovani per far festa ne avevano ben pochi, ma si divertiva- no ed erano contenti lo stesso. Lo scopo principale tuttavia delle “Società dei Mortaretti” era quello di organizzare la festa per il matrimonio degli sposi novelli. (Segue regolamento) In questi ultimi decenni quante cose sono cambiate. Ho letto da qualche parte “Un popolo che dimentica il suo passato non avrà futuro”. Samuele REGOLAMENTO DELLA SOCIETA’ MORTARETTI DEI GIOVANOTTI DI DOLONNE L’anno millenovecentoquarantasei il giorno tre maggio nel Comune di Courmayeur frazione di Dolonne e nel domicilio del Signor Mochet Aldo via della Vittoria in presenza dei Soci è stato stipulato il presente nuovo regolamento. La Società è in possesso di nove mortaretti, un accenditore e una mazzetta col birino. Art. 1 Tutti i giovanotti che entrano a far parte di questa Società devono versare la quota fissa di Lire Dieci più due litri di vino e firmare il regolamento. Art. 2 Il Socio che contrae matrimonio è in dovere di pagare alla Società litri cinquanta di vino. Art. 3 Il Socio il giorno prima del fidanzamento ha l’obbligo di avvisare il Presidente della Società per ricevere gli onori prescritti e se intende contribuire o meno il vino di cui all’art.1. Art.4 Il Socio sposato acquista il diritto di partecipare alla festa dei primi due fidanzamenti successivi. Art. 5 Il Socio che si rifiuterà di pagare alla Società quanto prescritto, riceverà in cambio gli onori meritati tenuti con le consuete sonaglie, ecc… Art. 6 Tutti i Soci hanno l’obbligo di prendere parte per il compimento di detto servizio di cui all’art. 5 e chi non interviene senza motivo giustificato dovrà pagare due fischi di vino. Art. 8 Quattro membri della Società devono presentarsi a turno per rendere gli onori con i mortaretti al Socio che si sposa. Art. 9 I Soci che sono incaricati per rendere gli onori sono responsabili di ogni danno e disgrazie che ne derivassero per la loro disattenzione, salvo un’eventuale multa finanziaria che ne risponde la Società in parte uguale. Art. 10 Tutte le spese per i mortaretti sono a carico della Società. Art. 11 Il Presidente della Società sarà nominato fra i soci più anziani e avrà l’obbligo di fare eseguire il presente regolamento e custodire tutto ciò che la Società dispone. Art. 12 Tutti i membri della Società raggiunto il quarantesimo anno di età non avendo percepito al matrimonio sono in dovere di pagare alla Società litri cinquanta di vino. 17 Opinioni LAMPI D’INVERNO BENVENUTA BIBLIOTECARIA ! i sa come sono i montanari : la nuova bibliotecaria è operativa da un anno ma nessuno ancora le ha dato il benvenuto sulla Tsapletta. E’ normale , siamo un poco sospettosi, un poco “butri”, desideriamo capire le cose prima di esprimerci. Chiara ci piace : per il suo impegno per la sua simpatia e per tante altre piccole e grandi doti che verranno fuori pian piano. E allora diciamolo: benvenuta nuova bibliotecaria, benvenuta Chiara ! Quando ce vo’ ce vo’:è anche tempo di ringraziare il Comune di Courmayeur per l’interesse che va dimostrando per la cultura. Una nuova fotocopiatrice, un nuovo computer e udite udite una sezione video con un centinaio di film in DVD, che arriveranno nei prossimi mesi tanto per cominciare! Sarebbe troppo sperare in un aiuto bibliotecario? Così che questo spazio di cultura, divenga un godibile e permanente punto di incontro per i Courmayoren e villeggianti? Ho un altro sogno che ogni tanto allieta le mie albe: “l’espace Mont Blanc della cultura”, un settore della nostra biblioteca dove si raccolgano tutti i libri, tutte le pubblicazioni, le guide, le documentazioni che trattino di Sua Maestà il Monte Bianco. Grazie Comune ! S ELOGIO ALLA LENTEZZA. Sciare nel comprensorio di Courmayeur è un elogio alla lentezza. Un po’ come lo slow food si rapporta alla paninoteca mordi e fuggi. Credo si debba ringraziare per questa raffinata lentezza la gestione oculata della Società funiviaria. In fondo loro stanno facendo l’interesse di tanti sciatori cittadini. Poveretti loro, perennemente in corsa, ossessionati dalla fretta, stressati dalla velocità, tormentati dall’insuccesso, spaventati dal tempo che fugge ... Almeno quando salgono sulla Bertolini, trovano tutto il tempo per rilassarsi all’ombra gelida del Monte Bianco. Quando si lasciano trasportare dalla 18 Maison Vieille o dal Pendeint possono conversare con l’amico al cellulare e magari resta il tempo per un breve pisolino. Sulla Pra Neyron, sulla Dzeleunna è come stare al cinema : ti godi placidamente le evoluzioni dei migliori, le capriole dei principianti e hai anche il tempo per invitare a cena la bella figliola che ti sta passando sotto. Ma la più rilassante è senza dubbio la funivia di Youla: un’ antico, mitico percorso che tra labirintiche code e dondolante tragitto ti fa trascorrere con gioia una simpatica mezzora; prima di avventurarti su una pista mozzafiato che “scii” in un minuto e 28 secondi. Poi ...puoi tranquillamente riprendere la siesta al sole, o la coda di Youla, se preferisci. Sono pochissimi oramai i comprensori sciistici che offrono uno slow ski così rilassante. Nel comprensorio di Courmayeur, sono ben SEI i vetusti impianti a disposizione della lentezza, tutti accuratamente mantenuti e revisionati per la letizia e il relax dei nostri amici ospiti. Anche se in verità non mancano, per gli inguaribili e ansiogeni cultori della velocità, piacevoli sorprese come Plan della Gabba, Zerotta o il modernissimo express del Colle. Ma non esageriamo con le novità mi raccomando, nel sovrano rispetto di coloro che elogiano la lentezza e che ci vengono a trovare proprio per quella! Non a caso il nostro ski-pass è uno dei più costosi! NO TIR NO TAV. Ancora una volta vogliamo elogiare e ringraziare il Comune di Courmayeur per la delibera di solidarietà agli amministratori della Val di Susa. E’ un beau geste molto significativo. NO TAV e NO TIR vanno a braccetto insieme. Purtroppo ancora una volta a proposito della TAV le informazioni non sono comparse sui giornali o nei TG. Ancora una volta, come per il traforo del Monte Bianco la gente giustamente si chiede perchè? Quali sono le motivazioni della protesta? E le risposte non arrivano. I giornalisti ancora una volta non ce la fanno a raddrizzare la schiena, nonostante gli inviti pressanti del Presidente Ciampi! Non esiste alcuna reale volontà dei nostri governanti a trasferire il trasporto merci dalla gomma alla ferrovia. I TGV francesi da anni percorrono la storica Torino-Parigi e oltretutto sono poco utilizzati dal pubblico. Le mozzarelle, come dice Beppe Grillo, non sono interessate alla alta velocità, loro possono viaggiare tranquillamente a 90 km ora, l’importante viaggino sui treni invece che sui TIR. La TAV è un gigantesco affare per i soliti ippopotami. Un affare a spese degli Italiani: 20 anni di lavori, 20 miliardi di euri e imprecisate quantità di cancerogeno amianto in polvere sparpagliato nell’atmosfera, in aggiunta al solito inquinamento di base. Probabilmente si rivelerà un colossale FLOP anche commercialmente , come è stato il tunnel sotto la Manica. Ma almeno lassù hanno pagato e perduto società private, non lo Stato, non i Cittadini. Le Ferrovie Italiane riferiscono che l’attuale utilizzo della linea Torino-Modane è del 38% al di sotto delle effettiva capacità di trasporto e l’esistente linea potrebbe essere potenziata in tempi brevi aumentandone efficienza e velocità. Si registra in controtendenza all’aumento del traffico merci su gomma al Frejus, un decremento del 9% sulla Ferrovia. In realtà NULLA è stato fatto in Italia, salvo valanghe di parole, per incrementare il trasporto merci sulle ferrovie e nulla si farà, almeno fin quando non saranno i cittadini ad imporre la loro volontà ai governi. Proprio come stanno facendo i Valsusini, con dignitosa fermezza e senza violenza. A loro vada il nostro pieno sostegno e il nostro grazie. Impariamo da loro a gestire la democrazia DAL BASSO. La nostra democrazia, non quella di una classe politica ed imprenditoriale sempre più disgustosamente corrotta e ladrona. Gennaio 2006 Vittorio BIGIO Opinioni IL SOLITO ZILLO C hi l’ha detto che non avevo più niente da dire? Nessuno lo sa, sono io che ogni tanto faccio le mie pause. Sono fuori moda se comincio parlando di Courmayeur. Sono state, quelle appena trascorse, le vacanze natalizie che tutti ci aspettavamo, ne più ne meno. Il movimento turistico si è rivelato costante e sostanzioso, giudizio questo espresso dalla quasi totalità degli operatori. Il nuovo modo di fare vacanza nei week-end si è manifestato anche in quest’occasione dove le feste principali combaciavano con il sabato e la domenica. Abissi quelli che ci separano dagli anni ’80 (SIGH! E le colpe sapete bene a chi vanno attribuite). Fiumi di cambiamenti nella gestione dell’italica economia hanno improvvisamente stabilito altri canoni di vita che anche se non da tutti rispettati sono da molti vissuti con obbligo. Non per questo vengono comunque a meno le vacanze degli italiani e, come detto sopra, quelle appena trascorse per Courmayeur sono state proficue. Pensiamo anche che pur di fare saltare i nervi ai nostri ospiti si è studiato un bel terreno di battaglia per le strade con tanto di trincee di ghiaccio, cumuli di neve, lanciapietre e sale…Diciamocelo pure, se questa storiella ha fatto sorridere mezza valle ha fatto inc… tutto il paese. Quindi, nonostante tutto ci è andata bene anche quest’anno. Si riprende con un anno nuovo e la benzina con cui è alimentato il motore di questo pianeta si carica purtroppo di potenza. Rapporti sempre tesi, situazioni complicate da risolvere, basti pensare all’Iran che sta premendo per una nuova crisi internazionale. Nelle nostre cucine ormai controlliamo che qualsiasi animale non abbia ali, succubi di preoccupazioni che ormai sono fobie. TAV, gasdotti russi, attentati ecc… Qualcosa di nuovo? Assolutamente no. Guardiamo anche in casa nostra dove i nostri comici più affermati (senatori e deputati) denotano ormai una patetica perdita di stile e stima per o loro sciocchi comportamenti. Insulti su insulti, da destra a sinistra, buoni propositi mai. Personalmente sapete come la penso e tutti questi scandali degli ultimi tempi tipo BPI e UNIPOL non hanno fatto altro che accentuare il mio pensiero su certi personaggi. In conclusione alcuni appunti di viaggio nostrani perché ci si concentri su obiettivi strategici e importanti da raggiungere con la serenità e la tranquillità di chi è convinto di fare del giusto. Costruiamo questa benedetta funivia che tanto serve. Diamo lo spazio, che le era stato riservato, alla biblioteca. Ora che si può rimuoviamo quel ghiaccio esistente da inizio dicembre. Inventiamoci la regola che ognuno deve fare solo quello che sa fare… Penso ci sia già da discutere vero? Ma non so perché sono io a proporle queste teorie o voglie, ma solo perché tutti le sostengono e forse vederle scritte sulle pagine di qualche pubblicazione, anche solo locale, fanno più colpo… qualcuno le scrive! Scusatemi se vi lascio, ma non sono ancora in grado di cancellare dalla ricezione della mia antenna le facezie centrosinistroidi. Ora lo stanno insultando per l’ennesima volta. Qualsiasi cosa succeda… In barba ai no-global ai dipendenti che lavorano troppo e prendono poco…? Ma con quali responsabilità? Quanta voglia di polemica, quanta poca voglia di non farla. See you Zillo AUX PORTES DE FER Qui se souvient, de toute ces valses légères De Vienne, ses violons dont la musique vint nous surprendre Cavaliers et cavalières s’épanchent en des sentiments heureux Comme le voulait l’auteur de son beau Danube Bleu Le désir est une chose, que l’on prend pour de la réalité Et ceci est bien dur à admettre de voir, qu’en vérité. Car sachez que le Danube n’est pas un long fleuve tranquille Deuxième de l’Europe centrale, qui s’écoule donc en divers pays Dans son parcours des plus tortueux, il semble naviguer sans soucis. Mais voici que presque arrivé au terme de son voyage c’est l’enfer. Le fleuve se tortille dans une épaisse boue jaune foncé C’est ce qui permet de l’appeler justement «LE BAEU DANUBE JAUNE» Et non pas comme le voulait «STRAUSS le beau Danube Bleu» Malgré la triste ironie de l’histoire, il le restera pour amoureux Guy de SAINT - PIERRE NOTES DE L’AUTEUR Cette «Rime» m’a été inspirée, par le dernier roman d’aventures et de voyages de Jules Verne, que Michel Verne son fils avait fait paraître sous le titre de « Le Pilote du Danube». La société Jules Verne l’a remanié e l’a fait paraître sous le titre du «BEAU DANUBE JAUNE» qui repond avec l’humour a la celebre valse de strauss Le beau Danube Bleu. Le défilé de la «PORTE DE FER» dans les Karpates transylvaines est le passage le plus dangereux par où passe ce deuxième plus grand fleuve de l’Europe centrale. C’est à partir d’ici qu’il prend cette couleur jaune, qui permet de l’appeler «LE BEAU DANUBE JAUNE». 19 Attualità PENTJAK SILAT, L’ARTE DEL DIRIGERE S e c’è uno stile che mi ha impressionato a prima vista questo è proprio il Pentjak Silat Indonesiano, vedere un praticante di Silat muoversi è decisamente affascinante e contemporaneamente impressionante. Movimenti inizialmente fluidi, morbidi e aggraziati sino a sembrare un tipo di danza esotica possono improvvisamente esplodere con una forza, una aggressività ed una velocità che non ha eguali . UN PO’ DI STORIA Il Silat è originario dell’Indonesia (anche se in realtà alcune movenze possono ricordare il Kalari Payat dell’India e alcune fonti storiche accennano a una sua origine medio orientale), il più grande arcipelago del mondo che con le sue più di 13.000 isole si estende dalla Malesia alla Nuova Guinea. Come per molti sistemi di combattimento,riuscire ad andare alle sue radici è impresa ardua. La sua storia arriva da lontano, sicuramente prima del 600 a.c. in quanto già all’epoca si praticavano combattimenti formalizzati (ne è testimonianza il ritrovamento delle scene appena descritte in siti archeologici nella zona dell’isola di Sumatra). L’Indonesia è un crogiuolo di contaminazioni, dire chi furono i primi a metterci piede è difficile. Certo è che i flussi migratori furono numerosi. Sicuramente un grosso peso lo ebbero gli Indiani che portarono la religione Hindu (il Brahmanesimo), ma anche malesi, cinesi ed infine persiani. Si passò quindi da un culto di tipo Animista all’Induismo, al Buddhismo, sino al dodicesimo secolo quando iniziò l’espansione dell’Islamismo che penetrerà a fondo sino a sostituire quasi a totalmente i culti già presenti. Bali, nonostante tutto, rimane fedele al culto dei Brahmani. LA VIA DELLE SPEZIE Il flusso delle contaminazioni prosegue con i portoghesi (Siamo nel 500 circa). La loro espansione fu comunque con- 20 tenuta e la loro presenza si limitò solo ad alcuni insediamenti sino all’arrivo della flotta mercantile olandese che distrusse e spodestò gli insediamenti riuscendo infine a mettere contro sultani e principi dell’isola di Giava, occuparono infine Bali nel 1906 e successivamente l’Iran nel 1920. Siamo all’epilogo. TUTTO HA UN INIZIO, TUTTO HA UNA FINE Gli olandesi, nel massimo fervore espansionistico commerciale, iniziano a perdere il controllo dei territori. Nel 1942 vediamo l’arrivo dei giapponesi che protrarranno la loro presenza sino alla loro cacciata il 17 Agosto 1945. Inizia così un nuovo periodo che vedrà la fondazione della Repubblica Presidenziale e la dichiarazione di indipendenza come Stato: è il 1949. E, gli italiani? Un grosso merito và senz’altro dato al nostro Antonio Pigafetta che, non per motivi economici ma storiografici, scrive il primo dizionario Malese-Italiano: era il 1522. PENTJAK SILAT Il Silat è un’Arte Marziale ed un micidiale Sistema di difesa personale. Solo in Indonesia sono conosciuti circa 200 stili differenti, mentre in Malesia ve ne sono circa 500, riferendosi qui a quelli riconosciuti dai rispettivi governi. Bisogna considerare poi quelli non ufficializzati praticati ancora all’interno dei vari villaggi o delle famiglie. Il Silat è ancora oggi insegnato in segreto nei cortili delle case ai membri della propria famiglia e, nel caso l’allievo provenga dall’esterno, egli dovrà fare un periodo di studio e dovrà dimostrare di essere degno di fiducia per ricevere l’insegnamento ed essere infine ammesso e accolto nella famiglia. Non tutto ciò che è Silat viene esibito e fatto conoscere al pubblico. Lo si può comunque vedere durante cerimonie, feste o matrimoni ed esposto in forma di danza ma, questo è Pentjak. Quello che viene esibito in pubblico, ad esempio, si chiama “Silat Pulut”, dove il Pulut è un particolare tipo di riso che viene servito a feste e banchetti ma,qui, stiamo parlando di un Silat non marziale che ha poco a che vedere con quello che è il Silat vero e proprio. Harimau, Bukti Negara, Serak, Mande Muda, Maphilindo , Buka Jalan, questi sono alcuni dei nomi che vengono dati per definire gli stili di Silat. L’origine dei nomi dati agli stili è fantasiosa e curiosa, ad esempio ci sono degli stili che portano il nome di un’area geografica oppure di una città o di un particolare distretto o derivare dal nome di una persona, da un capo villaggio, possono avere il nome del suo fondatore o il nome di un animale, sottolineare un principio spirituale, un movimento fisico e via di questo passo. PRESSIONE COSTANTE IN AVANTI Il Pentjak, la parte visibile e accessibile a tutti, lo si interpreta come allenamento al combattimento e il Silat la sua applicazione, il combattimento vero e proprio. Silat è la parte interiore (Kebatinan) e della difesa personale (Beladiri) ed è riservata a Pendekar (Maestri o capi villaggio), Guru (istruttori), Maha-Guru (capi istruttori). Nel caso si abbia la possibilità di potersi allenare con un praticante di buon livello o, meglio ancora, con un Maestro, una cosa che sicuramente si Attualità può provare è la spiacevole sensazione di sentirsi sotto una pressione costante sia a livello fisico che psicologico, sempre al limite dello squilibrio, trovando quasi impossibile pensare non soltanto ad una azione di attacco ma anche una semplice difesa. I principi usati nel Silat sono comuni a molte Arti Marziali come lo può essere l’idea di sbilanciare l’avversario o di aderirvi ma, devo dirlo per esperienza diretta, come riesce ad aderire un praticante di Silat non ha eguali e le tecniche che si ricevono sono veloci, invasive e devastanti. I “Tesori” del Silat sono “nascosti” nei Djurus, gli esercizi di base fon- damentali per la parte superiore del corpo (si può dire che ci sono delle somiglianze con quello che sono i “kata” nel Karate), che vengono completati con un “footwork” (lavoro di piedi,spostamenti) chiamato Langkah, le applicazioni dei Djirus si chiamano invece Sambuts, applicazioni che vengono fatte sia contro uno o più avversari. Una grossa importanza viene data a quello che è la formazione spirituale dell’allievo.Anche nel Silat vi è un grande uso delle armi da taglio in generale e in modo particolare al coltello a lama arcuata e di varie dimensioni chiamato Karambit. Bene, arriva- ti a questo punto mi rendo conto che ci sarebbe ancora molto da scrivere, penso però che quanto scritto , per il momento, possa bastare e sia sufficiente ad avere una piccola idea su quello che sono gli stili indonesiani ed in modo specifico del Pentjak Silat. Un cordiale saluto a tutti. Cesare PATELLA P.S.: Nel caso ci fosse qualcuno che volesse dire o suggerire qualcosa o porre delle semplici domande può scrivere al seguente indirizzo di posta elettronica. [email protected] LA “CUSTOMER SATISFACTION” OVVERO LA SODDISFAZIONE DEL TURISTA L ’organizzazione Turistica di una località come Courmayeur dovrebbe monitorare le informazioni relative alla percezione del Turista su quanto l’organizzazione stessa abbia soddisfatto i requisiti del Turista medesimo, rappresentando questo monitoraggio come una delle misure delle prestazioni del sistema di gestione per la qualità. Dovrebbero essere stabiliti i metodi per ottenere e utilizzare tali informazioni. Il tasso di attrito. Cioè il tasso di perdita dei Turisti: il Turista che dura nel tempo, dovrebbe essere infatti molto attentamente conservato . Ecco perché: acquisire Turisti è difficile e costoso ,in periodi di concorrenza globale. Per ripagarsi degli investimenti è necessario conservare i Turisti a lungo e fare molti percorsi incrociati, allargando il numero medio di soddisfazione procapite. La crescita di una località Turistica dipende fortemente dal numero dei Turisti. Perderne significa limitare la propria crescita. E spendere tempo e soldi per riacquisirne. Invece che per soddisfarLi. La perdita dei Turisti, se misurata, è chiamata “Retention Rate” cioè l’opposto dell’ “Attrition Rate”. Il “Retention Rate” è il tasso netto ottenuto dalla somma algebrica dei Turisti all’inizio dell’anno Meno quella alla fine dell’anno, diviso il numero dei Turisti iniziale. Insomma è il numero dei Turisti acquisiti meno i Turisti persi nell’anno. Quando questo tasso è positivo tutto bene numericamente. Anche se occorre sempre controllare quanto si sta spendendo in tempo, fatica e denaro per ciascun Turista acquisito. Quando questo tasso è negativo, invece, allora occorre assolutamente controllare il livello. E’ intuibile che un tasso di caduta dei Turisti maggiore del 10% significa che in sette-otto anni tutti i Turisti cambiano. E’ come il supplizio di Tantalo: svuotare il mare con un secchio bucato. Se per di più i Turisti che si perdono hanno un alto numero di scelte Turistiche pro-capite, le perdite possono diventare molto difficili da recuperare. Come fermare questo esodo ? Perché i Turisti prendono armi e bagagli e passano ad altri lidi? Proviamo ad elencare i motivi principali: - motivi di carattere economico; - motivi di qualità della località Turistica; - motivi oggettivi. Quali provvedimenti può prendere un organizzazione Turistica per diminuire il suo “Attrition Rate”? E’ necessario lanciare un programma di “Customer Care”(preoccuparsi del Turista) che comprenda : La continua misurazione della “Customer Satisfaction Overall” a campione per Turista. L’ascolto continuo di quanto giunge dalle lamentele (costituire un responsabile reclami). La giustificazione delle variazioni organizzative sia quando peggiorano sia quando migliorano. Si può pensare anche a prodotti relazionali.Cioè che abbiano un contenuto di Servizi ma in linea con lo stile di vita del Turista. Concludendo: l’organizzazione Turistica dovrebbe imparare a trattare i Turisti come tratterebbe dei veri veri veri amici. Elio SMORTO 21 Dal Comune IL SINDACO RISPONDE N ello scorso numero della Tsapletta, il direttivo della sezione locale dell’Union Valdôtaine ha richiesto all’Amministrazione comunale delucidazioni in merito alla strada che collegava Entrelevie con il Ponte delle capre. A seguito di un episodio franoso che ha causato il grave ferimento di una persona, la strada in questione è stata chiusa con ordinanza sindacale n. 1045/01 “Chiusura tratto di strada tra il ponte delle Capre e località Entrelevie. Via Allée Blanche”. Successivamente, con deliberazione n. 107/01 il Consiglio comunale ha approvato una convenzione con la Calcestruzzi SpA per la realizzazione di opere di protezione degli impianti della suddetta impresa e dell’area cir- costante. Il sedime della vecchia strada comunale è stato quindi messo a disposizione della Società che, una volta terminati i lavori relativi all’autostrada, dovrà cedere al Comune il vallo protettivo e provvedere al ripristino delle aree oggi interessate dall’impianto per la produzione di calcestruzzo, nonché della strada comunale, il cui tracciato sarà modificato per ragioni di sicurezza dell’utenza. La convenzione ha quindi tutelato l’attività di un’impresa locale importante sia per la rapida conclusione dei lavori di realizzazione dell’ultimo tronco dell’autostrada, sia per l’occupazione che garantisce ai cittadini di Courmayeur. Inoltre, ha stabilito le premesse per un’adeguata protezione del Ponte delle Capre, dell’imbocco della strada per la Val Veny e delle abitazioni e degli insediamenti produttivi posti sulla sinistra della Dora, nonché a un futuro riutilizzo in sicurezza della strada comunale oggi chiusa. Non a caso questa deliberazione è stata approvata con 15 voti favorevoli e appena due contrari. Attualmente sono in corso i lavori per il completamento delle opere di protezione, in ragione dei quali, in forza dell’ordinanza sindacale n. 1514/04, è consentito alle imprese incaricate di transitare sulla strada chiusa al pubblico. Naturalmente, in caso di allarme meteo, il Sindaco provvede, come è già accaduto, alla chiusura totale della strada e allo sgombero completo dell’area. rature rigide che hanno consentito ai cannoni di produrre neve programmata, hanno creato le condizioni per la pratica sia dello sci di discesa sia dello sci di fondo, accontentando così tutti. Particolarmente apprezzato è stato il servizio di navette per raggiungere le piste, limitando così l’uso dell’auto anche in vacanza. I molti turisti che hanno soggiornato nel nostro comprensorio hanno anche trovato una accoglienza calorosa ed attenta a soddisfare le esigenze degli ospiti dopo l’attività sportiva. La stagione è partita alla grande con il Festival Noir che, nella prima settimana di dicembre, ha portato a Courmayeur attori, registi di fama nazionale ed internazionale, nonché scrittori che hanno presentato i loro libri ed hanno dibattuto sui film tratti da opere letterarie La festa di inizio inverno, organizzata in collaborazione con gli operatori turistici il 10 dicembre, ha proposto animazione, musica, folclore, tradizioni e piatti tipici locali. Il programma delle attività culturali, curato dalla Biblioteca, ha portato a Courmayeur nomi prestigiosi come Marco Cuaz, Luciano Violante, Willy Pasini e Folco Quilici che, durante “Gli Incontri d’Autore”al Jardin de l’Ange, il nostro salotto cittadino, hanno presentato le loro opere letterarie, che spaziavano negli ambiti più vari, per soddisfare gli interessi di tutti. Sempre in ambito culturale, di particolare rilievo e qualità è stata la mostra di architettura “Dedalo e Minosse” al Museo Transfrontaliero, nonché la presentazione della stessa con l’intervento del famoso architetto Maggiora che ha lavorato con il giapponese Isozaki per la progettazione del palazzo del ghiaccio di Torino. Abbiamo visto una Courmayeur affollata, nel passeggio pomeridiano e serale, in una cornice di negozi eleganti che, nell’addobbo delle vetrine per Il Sindaco CARI LETTORI, questo appuntamento periodico mi è particolarmente caro, perchè mi permette di instaurare con voi un filo diretto per comunicarVi l’operato dell’Amministrazione comunale, ma anche per fare un po’ il punto della situazione dei momenti economicamente più importanti per il nostro Comune. La stagione turistica invernale è ancora in pieno svolgimento e pertanto un bilancio globale si potrà fare solo alla fine di aprile, ma alcune riflessioni sono già possibili, considerando che il periodo natalizio è comunque sempre quello più importante. Se va bene a Natale, tutti gli operatori del settore possono tirare un sospiro di sollievo ed essere ottimisti sui risultati economici finali. Quest’anno, pur in assenza di grandi precipitazioni, gli ospiti di Courmayeur hanno trovato piste eccellenti, perchè alcune nevicate nei momenti più opportuni, come all’Immacolata ed intorno a Natale, unite alle tempe22 Dal comune valorizzare i loro prodotti di qualità, hanno espresso il meglio della creatività e della classe. Il tempo ci è stato amico, anche se avaro di precipitazioni, perchè ci ha regalato giornate terse e soleggiate, dando così ai nostri ospiti l’opportunità di poter apprezzare al meglio le meraviglie della natura che ci circonda. Il commento di molti è stato: “un paesaggio da favola, indimenticabile”. Da adesso a Pasqua, sono in calendario al Jardin de l’Ange tre appuntamenti settimanali, il martedì, il venerdì e la domenica, con un programma di intrattenimento e di benvenuto per i turisti che ancora arriveranno. L’auspicio è che la stagione invernale continui a procedere sugli stessi binari, confidando in condizioni meteorologiche sempre favorevoli. Inoltre, non possiamo dimenticare che gli atleti olimpici del Giappone e degli Stati Uniti sono stati nostri ospiti, e questo fatto, naturalmente, ci rende particolarmente felici ed orgogliosi. QUALCHE CHIARIMENTO SULLA FRANA DEL MONTE S ulla frana del Monte della Saxe e sull’inserimento di gran parte del territorio della frazione di Entrèves in zona rossa si è già detto molto. Mi sembra però opportuno fare alcune puntualizzazioni. L’approvazione da parte del Consiglio comunale delle cartografie in materia di rischio valanghivo, idrico o franoso è un dovere previsto dalla legge, a tutela della sicurezza dei cittadini. Se il Comune di Courmayeur non avesse adempiuto, gran parte del suo territorio sarebbe stata sottoposta ad una disciplina prudenziale, che di fatto avrebbe drasticamente la quasi totalità degli interventi. Giova, inoltre, sottolineare il carattere tecnico della materia. E’ il geologo che stabilisce l’entità del fenomeno franoso, l’amministratore comunale può solo intervenire di conseguenza e nel rispetto della normativa regionale in materia (in verità, assai rigorosa). Da notare, inoltre, che i tempi dell’uomo non coincidono con quelli della geologia: una zona negli ultimi trent’anni apparentemente sicura può in realtà essere interessata da fenomeni franosi che si sviluppano su periodi relativamente più lunghi. Concludo ringraziando tutti coloro che periodicamente si riuniscono al Tavolo di Coordinamento, formato oltre che da rappresentanti del Comune, dall’AIAT, dal Consorzio Operatori Turistici, dal Centro Sportivo Courmayeur e da tecnici qualificati, che ha predisposto un programma ben articolato, senza sovrapposizioni, il che denota una bella sinergia tra i vari soggetti. Il Sindaco Romano BLUA DELLA SAXE Nella fattispecie della zona rossa di Entrèves, gli interventi edilizi consentiti sono quelli previsti dall’art. 35 della L.R. n. 11/1998, in sintesi “gli interventi di demolizione senza ricostruzione e gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici e delle infrastrutture, senza aumento del carico insediativo o modifica della destinazione d'uso”. Come si vede la logica del legislatore regionale è quella di congelare le zone a rischio di modo da non esporre altri abitanti, oltre a quelli già insediativi, a situazioni di pericolo. Vista la complessità della normativa, invito i proprietari intenzionati a realizzare interventi edilizi a confrontarsi attentamente con gli uffici comunali, in particolare con l’Ufficio Tecnico Comunale. Di fronte a questa situazione, l’Amministrazione comunale sta agendo, di concerto con le istituzioni regionali, su due fronti. Il primo è quello di continuare ad approfondire la conoscenza del fenomeno franoso, ciò sia al fine di predisporre strumenti adeguati per garantire la sicurezza degli abitanti della zona, sia per poter modificare la cartografia, nel caso in cui le maggiori informazioni sulla frana ne dimostrassero una minore pericolosità. L’altro piano di intervento riguarda la riduzione del danno subito dai proprietari di immobili inseriti in zone inedificabili. In questo senso, con deliberazione n. 68 del 13/12/05 il Consiglio comunale di Courmayeur ha stabilito che nel caso di area rientrante in uno o più ambiti inedificabili di cui agli artt. 33-34-3536-37 della l.r. n. 11/1998 si stabilisce una riduzione variabile dal 50% al 99,99% (di più risulta impossibile per legge), a seconda dell’incidenza che la presenza dell’ambito di inedificabilità può avere sullo sfruttamento edificatorio del terreno rispetto al valore di riferimento indicato nella relazione tecnica redatta dall’ufficio tecnico comunale relativa all’analisi della situazione immobiliare delle aree edificabili site nel territorio del Comune di Courmayeur ed alla individuazione del valore delle aree edificabili censite nel territorio del Comune, con indicazione dei relativi correttivi da apportare nei conteggi I.C.I.. L’Amministrazione comunale 23 Dal Comune NOVITA’ SUI TRIBUTI S ulla frana del Monte della Saxe e sull’inserimento di gran parte del territorio della frazione di Entrèves in zona rossa si è già detto molto. Mi sembra però opportuno fare alcune puntualizzazioni. Durante il Consiglio comunale del 13 dicembre 2005, il Comune di Courmayeur ha approvato alcuni importanti provvedimenti nell’interesse del contribuente. In particolare, in materia di ICI, con deliberazione consiliare n. 68/05 si è stabilito di approvare la relazione tecnica redatta dall’ufficio tecnico comunale relativa all’analisi della situazione immobiliare delle aree edificabili site nel territorio del Comune di Courmayeur ed alla individuazione del valore delle aree edificabili censite nel territorio del Comune, con indicazione dei relativi correttivi da apportare nei conteggi ai fini del pagamento dell’I.C.I. (la relazione dell’UTU è disponibile presso l’ufficio Tributi del Comune). Sempre con la stessa deliberazione si è inoltre stabilito che l’aggiornamento dei valori agli indici ISTAT avrà efficacia solo a partire dal 01/01/07; che nel caso di area rientrante in uno o più ambiti inedificabili di cui agli artt. 33-34-35-36-37 della l.r. n. 11/1998 si stabilisce una riduzione variabile dal 50% al 99,99%, a seconda dell’incidenza che la presenza dell’ambito di inedificabilità può avere sullo sfruttamento edificatorio del terreno rispetto al valore di riferimento indicato nella tabella A) della suddetta relazione; che i nuovi correttivi siano applicati anche per gli accertamenti riferiti agli anni passati, utilizzando i valori delle aree edificabili validi fino al 31/12/2005. Sempre in materia di ICI, con deliberazione consiliare n. 67/05 si è modificato il vigente Regolamento Comunale per l’applicazione dell’imposta Comunale sugli immobili stabilendo tra l’altro che 24 “…Ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera b) Decreto Legislativo 504/92, si stabilisce che un’area prevista come edificabile dal Piano Regolatore possa essere considerata come pertinenza di un fabbricato soltanto ove la relativa particella catastale sia graffata o fusa con la particella catastale su cui insiste il fabbricato stesso. L’eventuale variazione catastale a seguito della quale l’area edificabile venga fusa o graffata con la particella su cui insiste il fabbricato non ha comunque effetto retroattivo e non determina quindi alcun diritto al rimborso dell’I.C.I. versata su tale area…”; che “Fermo restando che il valore delle aree fabbricabili è quello venale in comune commercio, come stabilito dall’art. 5, comma 5 D.Lgs. 504/92 e s.m.i., non si fa luogo ad accertamento di loro maggior valore, nei casi in cui l’I.C.I. dovuta per le predette aree risulti tempestivamente versata sulla base di valori non inferiori a quelli determinati periodicamente e per zone omogenee dal Consiglio Comunale, sulla base dei valori di riferimento indicati dall’osservatorio del mercato immobiliare istituito presso il Dipartimento del Territorio.”; In materia di smaltimento rifiuti e TARSU, con deliberazioni consiliari nn. 89-90/05 si è stabilito: di modificare la planimetria, inerente l’individuazione delle zone di espletamento del servizio di raccolta rifiuti, prevedendo l’esclusione da tale perimetro dei rifugi Elena e Elisabetta in ragione della loro particolare ubicazione; di approvare la seguente modifica al vigente Regolamento Comunale per l’applicazione della tassa smaltimento rifiuti: Articolo 4 Bis Modalità di determinazione della superficie tassabile. La disposizione di cui all’art. 1 comma 340 Legge 30 dicembre 2004 n. 311 si interpreta nel senso che la base imponibile ai fini T.A.R.S.U. deve sempre essere determinata in base all’effettiva superficie suscettibile di produrre rifiuti, eccettuate le superfici produttive di rifiuti speciali. Ove il Comune riscontri la presenza sul proprio territorio di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria la cui superficie catastale risulti superiore a quella denunciata ai fini T.A.R.S.U., comprendendo tuttavia nel totale della superficie denunciata anche le parti dell’immobile eventualmente indicate come non suscettibili di produrre rifiuti o esenti dall’imposta, ovvero riscontri la presenza di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria la cui superficie imponibile non risulti registrata presso l’Ufficio del Territorio, l’Ufficio Tributi procede alla modifica d’ufficio delle superfici imponibili, ovvero alla richiesta di presentazione all’Ufficio del Territorio della planimetria catastale del relativo immobile, soltanto ove il soggetto passivo d’imposta ovvero il proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile non provveda a presentare apposita denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U. nel termine di trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da parte del Comune. La previsione secondo cui la superficie di riferimento ai fini T.A.R.S.U. non può in ogni caso essere inferiore all’80 per cento della superficie catastale viene allo stesso modo utilizzata per l’accertamento d’ufficio in tutti i casi di immobili non denunciati ai fini T.A.R.S.U. per i quali il soggetto passivo d’imposta non provveda a presentare apposita denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U. nel termine di trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da parte del Comune, ovvero senza necessità di invio di alcu- Dal Comune na preventiva comunicazione, nel caso in cui il personale del Comune non sia stato posto in condizione di accertare l’effettiva superficie imponibile dell’immobile, una volta esperita la procedura di cui all’art. 73 D.Lgs. 507/1993.” Di stabilire che, al fine di consentire una corretta formulazione del ruolo della Tassa Rifiuti per l’anno 2005, la disposizione di cui all’art. 1 comma 340 Legge 30 dicembre 2004 n. 311 debba essere interpretata nel senso che la base imponibile ai fini T.A.R.S.U. deve sempre essere determinata in base all’effettiva superficie suscettibile di produrre rifiuti, eccettuate le superfici produttive di rifiuti speciali. Di stabilire altresì che, ove il Comune riscontri la presenza sul proprio territorio di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria la cui superficie catastale risulti superiore a quella denunciata ai fini T.A.R.S.U., comprendendo tuttavia nel totale della superficie denunciata anche le parti dell’immobile eventualmente indicate come non suscettibili di produrre rifiuti o esenti dall’imposta, ovvero riscontri la presenza di unità immobiliari di proprietà privata a destinazione ordinaria la cui superficie imponibile non risulti registrata presso l’Ufficio del Territorio, l’Ufficio Tributi potrà procedere alla modifica d’ufficio delle superfici imponibili, ovvero alla richiesta di presentazione all’Ufficio del Territorio della planimetria catastale del relativo immobile, soltanto ove il soggetto passivo d’imposta ovvero il proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile non provveda a presentare apposita denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U. nel termine di trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da parte del Comune. Di stabilire infine che la previsione secondo cui la superficie di riferimento ai fini T.A.R.S.U. non può in ogni caso essere inferiore all’80 per cento della superficie catastale possa allo stesso modo essere utilizzata per l’accertamento d’ufficio in tutti i casi di immobili non denunciati ai fini T.A.R.S.U. per i quali il soggetto passivo d’imposta non provveda a presentare apposita denuncia integrativa ai fini T.A.R.S.U. nel termine di trenta giorni dal ricevimento di apposita comunicazione da parte del Comune, ovvero senza necessità di invio di alcuna preventiva comunicazione, nel caso in cui il personale del Comune non sia stato posto in condizione di accertare l’effettiva superficie imponibile dell’immobile, una volta esperita la procedura di cui all’art. 73 D.Lgs. 507/1993. L’Amministrazione comunale BILANCIO DI PREVISIONE 2006 P resentiamo ai lettori un estratto di quanto relazionato nella seduta del Consiglio Comunale del 13 dicembre, tralasciando gli importi dei vari capitoli di spesa ormai consolidati e puro elenco di cifre, per presentare una relazione più politica. Il bilancio di previsione pareggia su € 14.340.000,00. Tra le entrate previste per il 2006, non ci sono aumenti per ICI ma solo gli incrementi dovuti ai controlli e agli aggiornamenti sulle ultime costruzioni, un leggero aumento invece per la TARSU solo per non scendere sotto il 90% di copertura del servizio che a metà del prossimo anno passerà di competenza della Comunità Montana con un nuovo appalto. Aumento generalizzato invece per tutti i centri di costo, dovuto agli aumenti degli stipendi in forza del nuovo contratto di lavoro degli statali. In coerenza con il nostro programma elettorale la ripartizione relativa ai vari programmi e investimenti è stata fatta tenendo presente le varie necessità della nostra Comunità e le esigenze di bilancio. Siamo ad un bilancio che seppur costretto dal costante aumento delle spese, che oltre agli adeguamenti per il personale, sono in funzione dell’aumento delle infrastrutture e quindi della loro gestione, ci permette ancora dei margini di manovra tali da mantenere intatte le risorse per le esigenze primarie della nostra comunità e mantenere fede agli impegni presi. Per la realizzazione delle necessarie infrastrutture primarie si ricorrerà a nuovi mutui a copertura di quella quota parte non coperta dai finanziamenti regionali per quanto riguarda i FOSPI e totali per i restanti investimenti previsti. Infatti, per il 2006 si prevede l’accensione di 3 mutui: - adeguamento edifici scolastici per la quota a carico del Comune di € 272.000; - sottoscrizione capitale sociale della Valdigne Energie per € 665.000; - riqualificazione p.le Monte Bianco per € 522.000; per una quota annua di ammortamento di € 396.500,00. Per il 2007 si prevede l’accensione di 4 mutui: - rete fognaria II stralcio per la quota a carico del Comune di € 206.500; - acquedotto Val Veny per la quota a carico del Comune di € 208.500; - circonvallazione est di Dolonne per € 250.000; - viabilità anello p.le M.Bianco-La Villette per presunti € 1.300.000, con una quota annua di ammortamento di € 458.300,00. 25 Dal Comune Per il 2008 si prevede l’accensione di 4 mutui: - centro anziani Proment per € 720.000; - circonvallazione est di Dolonne per € 250.000; - fognatura Checrouit per € 670.000 - acquedotto ValVeny per quota a carico del Comune € 129.000, con una quota annua di ammortamento di € 547.400,00. Non si è richiesta la revisione delle aliquote catastali come previsto dalla finanziaria che avrebbe portato esclusivamente ad un aumento delle aliquote con una conseguente ripercussione sull’ICI. Altrettanto inopportuna ci è sembrata la tassazione dei passi carrai che, alla luce dello studio fatto, avrebbe portato ad un introito dell’ordine di qualche migliaio di euro a fronte di un ulteriore carico impositivo per alcune categorie di contribuenti. Infine la ventilata possibilità di una diminuzione dell’ICI per le attività produttive, presa in seria considerazione, in quanto ogni amministrazione sarebbe felice di fare un simile passo nei confronti dei suoi concittadini, non si è potuta attuare perchè se il momento è difficile, lo è per tutti, amministrazioni comprese e noi abbiamo il compito e il dovere di amministrare con coscienza, non di fare demagogia. Infatti un taglio del genere, anche se limitato, avrebbe necessariamente comportato un corrispondente taglio alle spese correnti. Non potendo diminuire quelle relative ai vari servizi primari, non volendo toccare quelle relative al sociale, già limitate, si sarebbe dovuto diminuire lo stanziamento per la promozione turistica. Ma a questo punto si sarebbero indirettamente penalizzate quelle stesse categorie considerate prima nel taglio. La partecipazione nella costituita società Mont Blanc Energie di gestione della centralina gemellata di produzione di energia elettrica, sulla Dora di Veny e Ferret, una volta entrata in produzione, 26 garantirà all’Amministrazione Comunale importanti introiti. La partecipazione nella Valdigne Energie, società di gestione della centralina di produzione di energia elettrica sulla Dora di La Thuile che ha impostazione finanziaria diversa una volta in produzione costituirà un nuovo cespite per le casse del Comune. Per quanto riguarda l’impegno che ci eravamo presi di presentare istanze presso gli organi istituzionali della Regione al fine di ottenere finanziamenti certi e costanti, possiamo dire che nell’arco del 2006 anche se ci sarà una piccola revisione della legge 48, non porterà ad alcun aumento per Courmayeur, ritenuta sempre troppo ricca, mentre il fatto di essere risultati i più virtuosi tra i 74 Comuni valdostani nel rispetto del patto di stabilità, ci ha permesso di presentarci all’Amministrazione Regionale con le carte in regola a dimostrazione dell’attenzione con cui amministriamo e andremo quindi a dividerci quella piccola quota percentuale che verrà sottratta alla fascia dei meno virtuosi. Sarà una quota di qualche decina di migliaia di euro che non finanzierà i nostri investimenti, ma che premia la nostra gestione. Ogni altro finanziamento che riusciremo ad ottenere nel corso del prossimo anno non potrà che alleggerire il peso dei mutui previsti che ci hanno portato ad impegnare tutte le entrate proprie con un avanzo di gestione di solo € 49.000,00 che se ad un lato dice quanto siano grandi gli impieghi previsti, dall’altro ingessa eventuali nuove opportunità di investimento. Per quanto riguarda la comunicazione e il rapporto con i cittadini, è giunto a conclusione e verrà presentato nel prossimo mese di gennaio a tutti i consiglieri prima e ai concittadini poi, il sito internet istituzionale del Comune, che permetterà al cittadino di entrare in contatto diretto con l’amministrazione, di scaricare modulistica, regolamenti e autocertificazioni. L’Assessore al bilancio e programmazione Egidio BIONDI I NUMERI UTILI Municipio . . . . . . . . . . . . . Ufficio tecnico . . . . . . . . . . . Magazzini comunali . . . . . . . . . . Emergenza acquedotto - fuori orario di servizio . Biblioteca . . . . . . . . . . . . . Polizia municipale . . . . . . . . . . Distaccamento polizia stradale di Entrèves . . Caserma dei Carabinieri . . . . . . . . Guardia di Finanza (tenenza di Entrèves) . . Vigili del fuoco . . . . . . . . . . . Ufficiale sanitario . . . . . . . . . . Centro traumatologico . . . . . . . . . Scuola materna . . . . . . . . . . . Scuola elementare . . . . . . . . . . Scuole medie . . . . . . . . . . . . Consorzio operatori turistici Valle Monte Bianco Centro congressi . . . . . . . . . . . A.I.A.T. Monte Bianco . . . . . . . . . Centro sportivo Courmayeur . . . . . . . Tunnel du Mont Blanc - centralino . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 0165 831311 0165 831330 0165 831370 0165 831371 0165 831351 0165 831334 0165/890720 0165 842225 0165 89967 0165 842560 0165 844153 0165 844684 0165 846072 0165 844209 0165 846308 0165 842370 0165 842370 0165 842060 0165 844096 0165 890411 Cucina LE RICETTE DEI NOSTRI CHEF E’ Piero del Ristorante Pre’ de Pascal in Val Veny che ci propone oggi una sua ricetta., un primo piatto che ha tra gli ingredienti un formaggio e un vino valdostani… RISOTTO AL BLEU D’AOSTE E FRIPON Ingredienti per 4 persone: 320 grammi di riso Carnaroli 1/2 cipolla piccola una noce di burro 200 grammi di “Bleu d’Aoste” (formaggio a pasta erborinata) un bicchiere e mezzo di Fripon (vino bianco spumante di Morgex e La Salle) un litro circa di brodo di carne. Tritare finemente la cipolla e farla imbiondire con il burro aggiungere il riso e rosolarlo. Bagnare con un bicchiere di Fripon,lasciare evaporare, aggiungere il brodo caldo e proseguire la cottura per circa 15 minuti.A fine cottura unire il Bleu tagliato a dadini e il restante mezzo bicchiere di vino,mescolare bene per sciogliere il formaggio e servire caldo. Buon appetito... Mele al forno, un sapore d’antan Ingredienti: 8-10 mele renette di grandezza uguale 75 g di mandorle pelate - 1 limone (il succo) 1 uovo - 100 g di zucchero 1 cucchiaio di panna non montata Pelare le mele, togliere un “coperchio” al centro, scavare l’interno evitando di bucare la parte opposta. Pestare le mandorle col succo di limone, aggiungere lo zucchero, l’uovo, la panna. Riempire le mele di questo impasto, mettere il “coperchio”. Disporre il tutto in una pirofila ben imburrata con mezzo bicchiere d’acqua, spolverare di zucchero e cuocere in forno da 25 a 30 minuti. Servire direttamente dalla pirofila. Maria Vittoria MANETTI 27