Architettura e design nella città Capitale Italiana della

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Architettura e design nella città Capitale Italiana della
Comunicato stampa
Architettura e design nella città Capitale Italiana della Cultura 2017
Pistoia Capitale Italiana della Cultura 2017, piccolo gioiello di origine romanica, custodisce un patrimonio
architettonico degno di nota: dalle chiese medioevali ai palazzi settecenteschi, fino al più recente recupero
di un’ex area industriale.
Il cuore medioevale della città è cinto da circa 3 km di mura che, insieme alle fortezze angolari costruite a
difesa del borgo, sono al centro del progetto di riqualificazione e rigenerazione urbane di Pistoia Capitale,
che prevede la riapertura di camminamenti sotterranei, dall’attuale ingresso del museo di Pistoia
Sotterranea in piazza San Lorenzo fino alla Fortezza Santa Barbara (futuro luogo di manifestazioni ed eventi
culturali), e dall’ipogeo dal Bastione Thyrion all’approdo in via dei Macelli.
Il progetto di riqualificazione comprende anche l’Ospedale del Ceppo e Palazzo Fabroni.
L’Ospedale del Ceppo, fondato nel 1277, si trova nell’area del centro storico che sarà trasformata in un
quartiere di elevata qualità ambientale, urbanistica e architettonica, completamente pedonale e immerso
nel verde. Elemento di assoluta unicità dell’Ospedale del Ceppo è il Fregio Robbiano, pregiata opera
cinquecentesca di Santi Buglioni, recentemente restaurata. Il Fregio trae il nome dalla tecnica con cui è
stato realizzato, definita “robbiana” in omaggio al suo inventore Luca della Robbia.
Parzialmente visitabile dal pubblico – oltre al Museo della Sanità Pistoiese, con la collezione di antichi ferri
chirurgici – è anche il nuovo padiglione di emodialisi, progettato dall’architetto Vannetti con artisti di
levatura internazionale: Buren, Karavan, Parmiggiani, Lewitt, Ruffi, Nagasawa.
Nell’area del Ceppo è prevista l’apertura della Casa della città, un urban center dotato di spazi
multifunzionali, che ospiterà anche il Centro di Documentazione Giovanni Michelucci, con il patrimonio
archivistico legato alla figura del grande architetto pistoiese.
Il settecentesco Palazzo Fabroni è un edificio dalla scenografica facciata curvilinea, la cui storia è stata lunga
e travagliata. Il nucleo più antico, appartenuto intorno alla metà del Trecento alla nobile famiglia pistoiese
dei Dondori, era costituito da una tipica casa-torre. All’inizio del XVII secolo i Fabroni acquistarono la
dimora e, alla metà del secolo successivo (1748-1769), tutti i nuclei abitativi ancora separati furono riuniti in
una ristrutturazione complessiva che conferì al palazzo l’aspetto attuale. Divenuto proprietà della Comunità
civica di Pistoia nel 1861, il palazzo, destinato nel corso degli anni a usi incongrui, fu variamente
ristrutturato e trasformato nella distribuzione interna degli spazi. Sede prima della Sottoprefettura e dal
1928 al 1945 della Federazione del Partito fascista, venne poi usato come scuola media statale.
Successivamente un lungo restauro liberò la struttura architettonica dalle modifiche otto-novecentesche e
riportò in luce elementi preesistenti della casa-torre trecentesca, della quale alcune parti sono ora visibili
nel salone del piano nobile.
A partire dal 2009 si è aperta una nuova fase di programmazione con l’obiettivo di destinare interamente lo
spazio interno a museo del Novecento e del Contemporaneo. All’esterno, il progetto di riqualificazione
prevede un “giardino d’autore” contemporaneo inserito nella tradizione del giardino all’italiana, che possa
ospitare manifestazioni culturali.
Prima mostra del 2017 a Palazzo Fabroni è “Prêt-à-porter” di Giovanni Frangi, a cura di Giovanni Agosti, (5
febbraio – 2 aprile) alla quale farà seguito “Marino Marini. Passioni visive” (16 settembre 2017 – 7 gennaio
2018), dedicata al grande artista pistoiese, le cui opere sono conosciute in tutto il mondo.
Un altro esempio di architettura toscana del Settecento è Palazzo De’ Rossi, caratterizzato da interni
decorati con stucchi e affreschi e da una scalinata monumentale che collega i tre piani del palazzo. La parte
centrale fu iniziata nel 1749 su disegno di Raffello Ulivi, con moduli architettonici tipici del manierismo
toscano; fu completato alla fine del secolo XVIII con l’aggiunta dell’ala sud, disegnata da Salvatore Piccioli.
Oggi il palazzo è sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e ospita esposizioni
temporanee d’arte e concerti.
Fra marzo e maggio Pistoia Capitale propone eventi e iniziative culturali incentrati sulla figura di Giovanni
Michelucci (1891-1990). Architetto pistoiese di fama mondiale, progettista tra l’altro della Stazione di
Firenze e della Chiesa dell’Autostrada, è stato protagonista della storia e del dibattito dell’architettura
italiana del ventesimo secolo. Il programma comprende una mostra in quattro sezioni sulla vita e sull’opera
di Michelucci, dal titolo “Le Città di Michelucci”, che sarà ospitata dal 25 marzo al 21 maggio nelle Sale
Affrescate del Palazzo Comunale. Saranno esposti disegni e progetti, anche in originale; modelli; manufatti;
opere d’arte; plastici; bozzetti e altri oggetti. Contribuiranno alla diffusione dell’opera del maestro un
insieme di workshop, seminari, presentazioni di libri, visite guidate, laboratori scolastici e un importante
convegno internazionale.
Di particolare interesse architettonico è anche uno spazio legato all’identità industriale di Pistoia: la
Biblioteca San Giorgio. Aperta nel 2007, è una biblioteca di livello europeo che oggi fa rivivere – grazie al
progetto di rigenerazione urbana che ha interessato la parte sud della città – quello che era lo spazio delle
Officine San Giorgio (prima produttrici di carrozze e poi di veicoli ferroviari), di cui ha conservato il nome e
ha richiamato la struttura “a capannoni” tipica della fabbrica novecentesca. Articolata su tre piani di
servizio su una superficie di oltre 6.500 metri quadrati di spazio coperto, contiene numerose opere d’arte
contemporanea di pregio, tra cui Il grande carico di Anselm Kiefer.
Numerose sono le chiese pistoiesi che meritano di essere visitate. Tra queste San Giovanni Fuorcivitas,
costruita fuori dalle mura altomedioevali della città, custodiva La Visitazione, uno dei capolavori di Luca
della Robbia, in mostra attualmente alla National Gallery di Washington. Al suo rientro in Italia questa
estate l’opera sarà accolta dalla chiesa di San Leone. Si tratta di uno degli edifici più importanti del
Settecento pistoiese interessato da un intervento di restauro delle decorazioni pittoriche che si articolerà in
più fasi nel corso del 2017: grazie a un cantiere aperto, il pubblico potrà ammirare da vicino le belle pitture
del presbiterio che portano la firma dell’artista fiorentino Vincenzo Meucci.
Nell’anno di Pistoia Capitale Italiana della Cultura sarà realizzato anche un importante intervento di
recupero strutturale e funzionale: gli spazi della Chiesa di San Salvatore, il più antico sacrario cristiano della
città, diventeranno ambienti polifunzionali, utilizzabili anche dalle scuole. Il restauro, promosso dalla
Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, restituirà l’edificio alla collettività nel suo splendore
originario.
Info: www.pistoia17.it
Immagini e materiali al link Dropbox: http://bit.ly/2eFP2A8
Ufficio stampa Delos: [email protected], +39.02.8052151