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Poste Italiane SpA - Sped. in a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c.1 - DICB Milano Virginia Gambino Editore Srl - Viale Monte Ceneri 60 - 20155 Milano N. 31 | MAGGIO 2012 TENDENZE E ATTUALITÀ DELLA DISTRIBUZIONE EDILE INCAPACI DI SPENDERE Disponibili subito, i milioni di euro di fondi europei sono utili per ridare ossigeno all’economia. Ma giacciono inutilizzati ■ DELTA®-VENT ROLL Sottocolmo ■ DELTA®-ENERGY Termomembrana riflettente il calore ■ DELTA®-VENT S PLUS Protezione impermeabile traspirante con doppia banda adesiva ■ DELTA®-REFLEX PLUS / DELTA®-REFLEX Barriera al vapore riflettente ■ DELTA®-THAN (esterno) DELTA®-TIXX (interno) Colla in cartuccia per raccordi lateriali RI.U.SO. Punto per punto, il Piano Nazionale per il rilancio delle costruzioni DÖRKEN ■ DELTA®-FASSADE PLUS Protezione impermeabile traspirante stabilizzata agli UV. ■ DELTA®-REFLEX PLUS/ DELTA®-REFLEX Barriera al vapore riflettente ■ GRIGLIA ANTIRODITORI DELTA® ■ DELTA®-PROTEKT Banda tagliamuro ■ DELTA®-MULTI BAND Banda adesiva universale ERMETICITÀ TRASPIRAZIONE VENTILAZIONE Le nuove performance degli involucri edilizi Boerotherm un professionista a protezione del tuo mondo Boerotherm è il Sistema a cappotto che consente di migliorare significativamente il rendimento energetico degli edifici, con minore dispersione di calore nelle stagioni invernali e, analogamente, nella stagione estiva impedisce l’eccessivo surriscaldamento degli ambienti interni, riducendo l’utilizzo di impianti di climatizzazione. IL SISTEMA A CAPPOTTO PER IL RISPARMIO ENERGETICO DEGLI EDIFICI www.boero.it - [email protected] Nuovi protagoni Il profilo del c V convegno nazionale ed il iz ia mercato fascia alta fascia media low cost C risi e tecnologia cambiano il mercato delle costruzioni. Le imprese si riorganizzano, la filiera si modifica e, in parallelo, chi fa acquisti chiede di più. A partire dalle informazioni, il rapporto con chi vende è diventato 2.0, più diretto e mediato dalla Rete. A tutto questo si aggiunge la spinta verso un’edilizia più sostenibile. Per questo il dibattito che YouTrade propone quest’anno non riguarderà solo la gestione del business in un periodo in cui la recessione mette in pericolo l’esistenza stessa di tante aziende. Perché in questi anni sono cambiate anche le richieste stesse del mercato. Chi acquista è più consapevole e utilizza il web, chi vende deve adeguarsi. Senza dimenticare la maggiore attenzione ai temi dell’ambiente, l’efficienza energetica di città ed edifici: bisogna adeguarsi entro il 2020, secondo quanto chiede l’Europa. Insomma, la sfida mette al centro la particella «ri»: rivalutare, riusare, riconcettualizzare, ristrutturare, ridurre, ringegnerizzare. È il momento di rinnovare, di rinnovarci, con un approccio smart, intelligente e innovativo. Il convegno di settembre sarà dedicato a questi temi, partendo dall’analisi congiunturale del mercato per affrontare il tema della distribuzione e delle prospettive future in relazione ai nuovi attori e ai nuovi consumatori. Sarà anche l’occasione per presentare, come lo scorso anno, i risultati del nuovo tavolo tecnico che YouTrade promuoverà nel corso dei prossimi mesi e che sarà concentrato sul tema del credito in rapporto alle necessità di rilancio economico delle costruzioni e del Paese. isti per la filiera consumatore 2.0 19 SETTEMBRE 2012 CENTRO CONGRESSI FIERA DI BERGAMO Via Lunga - presso Polo Fieristico - Bergamo in collaborazione con patrocini Installazione e Impianti Costruzioni main SPONSOR SPONSOR DISTRIBUZIONE L AT E R I Z I sistemi anticaduta dall’alto Tendenze e attualità della distribuzione edile organo ufficiale associazione acal Anno 4 - Numero 31 - Maggio 2012 Portoni sezionali da garage Porte d’ingresso in alluminio Direzione, Redazione, Abbonamenti, Amministrazione e Pubblicità Head office, Editorial office, Subscription, Administration and Advertising Virginia Gambino Editore S.r.l. Viale Monte Ceneri, 60 - 20155 Milano - Italy Tel. 0247761275 [email protected] - [email protected] Direttore responsabile / Publisher Virginia Gambino [email protected] Consulente editoriale / Editor Consultant Francesca Negri [email protected] Ufficio commerciale - Vendita spazi pubblicitari Commercial department - Sale of advertising spaces Viale Monte Ceneri 60 - Milano Tel. 0247761275 - cell. 3401761951 [email protected] Motorizzazioni per portoni da garage e cancelli d‘ingresso Porte in acciaio Nr. 1 in Europa: la qualità Hörmann, una scelta di valore Novità: Alta efficienza energetica certificata da CasaClima Non importa se si tratta di un nuovo edificio o di una ristrutturazione. Hörmann ha sempre la soluzione adatta: portoni sezionali e basculanti con motorizzazioni perfettamente abbinabili. Combinazioni eleganti di porte e portoni, porte d’ingresso d’autore antieffrazione e porte d’acciaio per ogni impiego. Potete sempre contare sulla qualità del marchio Hörmann con 75 anni di esperienza nel settore. Collaboratori / Contributors Umberto Anitori, Federico Della Puppa, Carlo Ezechieli, Cleo Fuentes, Ludovico Lucchi, Sofia Marsigli, Leda Martinelli, Federico Mombarone, Veronica Monaco, Santina Muscarà, Brunella Orsini, Arianna Pace, Nicola Zeni Progetto grafico e impaginazione Graphic Design and Page layout Fabio Monauni Curcu & Genovese Associati s.r.l. - Trento Comitato Tecnico / Technical Committee Giampiero Abrate Umberto Bonazza Matteo Camillini Claudio Cammi Giovanni Carubelli Gilberto Castoldi Stefano Colombino Mario Cuc Fabrizio Di Luzio Daniele Ferrai Giovanni Pietro Grazioli Gianni Guidoccio Franco Nessi Andrea Veroni C.C.E. De Eccher Gruppo BigMat Cammi Edilpadana TopHaus Gruppo Uniedil Edilcuc Vemac Bauexpert Centredil Consorzio C.R.E. Eternedile - Iperedil Lino Veroni Come abbonarsi / How to subscribe Italia annuo € 48,00 - Estero annuo € 70,00 Copia singola € 5,00 Per abbonarsi è sufficiente fare richiesta a [email protected] Spedizione in contrassegno Stampa / Printing C.P.M. Spa, Via Puccini, 64 - Casarile (MI) Responsabilità / Responsability : la riproduzione delle illustrazioni e articoli pubblicati dalla rivista, nonché la loro riproduzione, è riservata e non può avvenire senza espressa autorizzazione della Casa Editrice. I manoscritti e le illustrazioni inviati alla redazione non saranno restituiti, anche se non pubblicati, e la Casa Editrice non si assume responsabilità per il caso che si tratti di esemplari unici. La Casa Editrice non si assume responsabilità per i casi di eventuali errori contenuti negli articoli pubblicati o di errori in cui fosse incorsa nella loro riproduzione sulla rivista. Tiratura del presente numero: n. 10.000 copie Periodicità / Frequency of publication : mensile Poste Italiane Spa - Sped. In a.p. - D.L. 353/2003 conv. in L. 46/2004, art. 1, c. 1 - DCB Milano Per maggiori informazioni: www.hormann.it Tel. 0461-244444 • Fax 0461-241557 • [email protected] Registrazione / Registration: N. 406 del 25-06-2008 del Tribunale Civile e Penale di Milano Ai sensi del D. Lgs. 196/2003, informiamo che i dati personali vengono utilizzati esclusivamente per l’invio delle pubblicazioni edite da Virginia Gambino Editore Srl. Telefonando o scrivendo alla redazione è possibile esercitare tutti i diritti previsti dall’articolo 7 del D. Lgs. 196/2003. editoriale www.youtradeweb.com L’eurodieta di Rigor Montis e D iceva Charles De Gaulle: «Come posso governare un Paese che ha 246 diversi tipi di formaggi?». Un’obiezione sensata. Ma oggi al generale e presidente francese verrebbe un ictus al pensiero che l’economia, anzi, il destino stesso del Vecchio continente sia in balia di un numero doppio di formaggi, cioè di Stati e governanti. L’unità dell’Europa è diventata molle come una mozzarella di bufala. E, forse, coltiva il timore di essere essa stessa una bufala. I motivi sono noti: c’è una sola moneta (perlomeno per l’area euro), ma tanti governi diversi, ognuno preoccupato di far felici i propri elettori. La crisi, poi, ha trasformato questo euromatrimonio a 17 in una centrifuga. Fare impresa a Catanzaro non è come gestire una società a Nantes, ottenere un permesso per edificare a Monaco dista parecchio da quanto avviene a Monza. E la burocrazia di Roma risulta un rompicapo per un manager di Helsinki. L’Europa assomiglia sempre più a un puzzle di cui non si trovano le tessere. Qualcuno, come Marine Le Pen in Francia, oppure Beppe Grillo e la Lega in Italia, ne invoca la sepoltura. Ma sarebbe un’impresa ardua: senza l’euro i tassi sui mutui sarebbero alle stelle, e i prodotti dall’estero (a partire dalla benzina), costerebbero tutti molto di più se tornassimo alla lira. Saremmo in breve tempo molto, molto più poveri. Insomma, come in una famiglia litigiosa, c’è chi vorrebbe cambiare casa, chi minaccia di tornare dalla mamma, chi occupa il bagno ore senza curarsi degli altri. Ma, alla fine, nessuno può permettersi di traslocare in un nuovo appartamento. La Germania, per esempio, continua a fare conto su un interscambio con l’estero che, per una buona metà, avviene con i Paesi dell’Unione. Un ritorno al marco significherebbe un disastro per l’export dei concittadini di Angela Merkel. Per l’Italia, che ha metà del debito pubblico nelle mani di investitori esteri, l’uscita dall’euro significherebbe un decennio di recessione pesante, con tagli spartani ai servizi pubblici e una disoccupazione da terzo mondo, visto che molte aziende sarebbero costrette a chiudere. L’addio all’euro sembra, come dicono in Veneto, «peso el tacon del buso», peggio il rammendo del buco. Dobbiamo rassegnarci alla dieta di Mario Monti, soprannominato Rigor Montis, il premier che è allegro come un funerale, ma necessario come un defibrillatore. 7 l’econauta di Federico Mombarone Giornalista Fanno bene i tagli che fanno male I l chirurgo lo sa bene: bisogna intervenire per salvare il malato dalla cancrena. E senza il rischio di peggiorare lo stato di salute del paziente, perché i tagli sono necessari, ma sono anche un’operazione delicata. Il chirurgo, inoltre, conosce bene un’altra cosa: privarsi di qualcosa è doloroso. Il paziente si lamenterà e, forse, protesterà se ritiene che l’operazione non sia stata adeguata oppure eccessiva. Il governo Monti si trova nella stessa situazione: i giornali e perfino i politici (con la faccia di bronzo) chiedono di ridurre la spesa. Ma per ogni intenzione di risparmio annunciata c’è chi protesta, proclama sollevazioni e adombra un pericolo per la democrazia. Ridurre del 10% il numero di poliziotti e carabinieri (l’Italia detiene il record europeo di componenti delle forze dell’ordine)? Qualcuno prevede un Paese nelle mani della mafia. Porre un rimedio alla crescente spesa per i servizi sanitari? È considerato un atto contro la salute dei cittadini. Tagliare le spese di ambasciate e burocrazia della Farnesina? La lobby delle feluche è pronta a provocare un incidente diplomatico. E che dire delle Province, cioè 110 centri di spesa (e stipendi) che lottano per non essere cancellate, mentre sono già di fatto un peso superfluo? Eppure ridurre i costi è qualcosa che le imprese fanno da sempre: se non si incassano abbastanza quattrini non c’è altra strada che comprimere le spese. A nessun imprenditore piace tagliare, ma lo fa. Non solo: l’azienda che impara a riutilizzare materiali e risorse già disponibili trova un vantaggio economico, oltre che equo. Non si capisce perché lo Stato non possa riuscirci. I veti non servono. In realtà spazio per ridurre i costi (e abbassare le tasse) c’è. Basti pensare che la spesa pubblica per pensioni e sanità è chiacchiere di condominio meno della metà del 50% del Pil, eppure le sole forniture sanitarie incidono per il 5%, il doppio di sette anni fa. Forse nel 2005 gli ospedali funzionavano peggio? Macché. Ma lo spreco ha una ragione: ogni ospedale e Asl rifiuta la centralizzazione delle spese. E gli scandali che rimbalzano sui giornali fanno capire perché la resistenza di faccendieri e amministratori sia così forte. Per la stessa ragione, sindaci e governatori restano affezionatissimi alle oltre 3.700 aziende pubbliche di servizi, grande serbatoio di posti. Dalla raccolta dell’immondizia alla distribuzione di luce e gas fino agli aeroporti: molte di queste attività possono essere ceduta ai privati per fare cassa. Così come buona parte del patrimonio immobiliare (non di interesse artistico) che giace inutilizzato e dequalificato. Certo, i tagli fanno male. La cancrena, però, è peggio. di Umberto Anitori Ex segretario nazionale ANACI LA CRISI E IL CONDOMINIO D a alcuni mesi tutti gli amministratori lamentano difficoltà nel gestire i condomini a causa dei ritardi nei pagamenti da parte dei condomini. In effetti la mancanza di liquidità generale si risente anche nei condomini e crea non poche difficoltà nella conduzione degli stessi mettendo spesso a repentaglio anche i rapporti di buon vicinato. Il ritardato pagamento delle quota condominiali costringe l’amministratore a non pagare o pagare in ritardo le bollette delle forniture di elettricità, gas, acqua, gasolio, ascensore etc. con il rischio che le stesse forniture possano essere interrotte per morosità. L’amministratore a questo punto deve immediatamente agire 8 giudizialmente nei confronti dei condomini morosi per ottenere il pagamento del dovuto, con il risultato immediato che deve distogliere altri fondi dalla cassa per anticipare spese legali e di far lievitare la somma che il condomino dovrà corrispondere, aumentando in questo modo lo stato di disagio generale. Purtroppo non è possibile sospendere i servizi ai condomini morosi, o meglio il codice civile art 63 III comma delle disposizioni di attuazione prevede “In caso di mora (art. 1219 c.c.) nel pagamento dei contributi, che si sia protratta per un semestre, l’amministratore, se il regolamento di condominio ne contiene l’autorizzazione, può sospendere al condominio moroso l’utilizzazione dei servizi comuni che sono suscettibili di godimento separato”. In applicazione della sentenza della Suprema Corte a sezioni unite n° 9148/08, mi permetto di consigliare agli amministratori di procedere a pagamenti parziali, rimettendo alle aziende fornitrici soltanto le quote versate dai condomini e comunicando alle stesse aziende i nominativi dei condomini morosi con i rispettivi importi. Si tratta senza dubbio di un aggravio di lavoro per gli amministratori ma può consentire di guadagnare del tempo senza creare disagi ai condomini che hanno effettuato regolarmente i propri pagamenti, in attesa che i morosi si mettano in regola. l’avvocato di Ludovico Lucchi del Foro di Milano e-mail [email protected] IL COMPENSO DELL’AMMINISTRATORE S uperando un contrasto giurisprudenziale di merito, con la sentenza n° 24978/2011 la Suprema Corte ha affermato che, in mancanza di diversa previsione, il compenso dell’amministratore di condominio stabilito al momento del conferimento dell’incarico deve intendersi riferito al complesso dello svolgimento dei suoi compiti, tra i quali sono compresi quelli attinenti ai lavori di manutenzione straordinaria compiuti sulle parti comuni dell’edificio. Pertanto, in mancanza di diversa previsione, nessun compenso extra, rispetto all’onorario annuale pattuito, è dovuto all’amministratore per l’esecuzione dei lavori condominiali di manutenzione straordinaria. Chi sosteneva che per l’esecuzione di lavori che esulano dall’ordinaria amministrazione fosse dovuto all’amministratore un compenso extra adduceva il fatto che l’esecuzione di lavori di manutenzione straordinaria occupa l’amministratore in attività che per legge non gli competerebbero. L’assemblea condominiale nel nominare l’amministratore deve stabilire anche il suo compenso; se nulla viene stabilito dai condomini, si presume l’onerosità dell’incarico e per la misura del compenso occorre fare riferimento alle tariffe o agli usi. Poiché l’articolo 1135 n.1 c.c. prevede come eventuale la retribuzione dell’amministratore, si ritiene che l’assemblea possa determinare la gratuità dell’incarico, decidendo espressamente per la sua gratuità al momento della nomina e della successiva conferma in carica. il futuro, adesso Tutti i mesi il punto e lE tendenze del mercato: ABBONATI! 10 numeri 48 euro tel. 02/47761275 l’informazione che fa la differenza 9 I FATTI NOSTRI di Roberto Anghinoni Giornalista UNICO RIFERIMENTO, LA QUALITÀ Per sopravvivere al cambiamento abbiamo bisogno di creare una nuova filiera virtuosa, dove al primo posto, per tutti, ci siano scelte tecnicamente corrette e condivise. Solo così la rivendita edile potrà recuperare il tempo (e il mercato) perduto L a cultura omogenea della qualità è alla base della definizione dei prossimi modelli di riferimento fra produzione, distribuzione e clienti. Oggi questi modelli latitano, anche se qualcuno ci sta provando, per giunta con successo. I modelli di riferimento sono alla base delle nuove regole di competitività, perché le leggi del mercato sono cambiate. In sostanza, la cultura omogenea della qualità non è altro che l’elevazione condivisa degli standard qualitativi di materiali e sistemi costruttivi, il primo passo verso la tanta sospirata qualità del costruire. Tutto ciò non discrimina la componente prezzo – un prodotto di qualità costa più caro di uno di bassa qualità – ma certamente la ridimensiona. Tutto ciò non risolve il problema della messa in opera, perché se, per esempio, un operatore applica una guaina al contrario, quella guaina potrà anche essere la migliore del mondo ma l’impermeabilizzazione non funzionerà. Ecco perché il concetto di “cultura omogenea” va allargato a tutta la filiera. Ancora, la cultura omogenea della qualità, applicata al nostro settore, può diventare uno dei modelli di riferimento per generare anche un nuovo tipo di rapporto fra gli attori della filiera, altrimenti non ci potrebbe essere omogeneità di intenti e, quindi, di risultati. Anche questo, come potete facilmente intuire, significa cambiamento. È un po’ come scegliere se essere professionali oppure no; se decidere di essere portatori (e acquirenti) di innovazione oppure no; se immaginare di essere veri imprenditori o rimanere commercianti, tanto per rispolverare quello che ormai 10 è un vecchio adagio della convegnistica di settore. Credo inoltre che la cultura omogenea della qualità sia anche un prezioso antidoto per tutte le rivendite edili che stanno vivendo una fase di declino anche morale, dominato dalla sfiducia ancor più che dal calo dei fatturati. Un mercato nuovo non si materializza da solo, va costruito, e trovare la forza per farlo è la migliore delle medicine. In un certo senso, il mondo della produzione, almeno nelle sue firme più prestigiose (che non vuol dire solo “famose” ma soprattutto tecnologicamente all’avanguardia) è pronto per fare un passo che, più che altro, è una necessità. Distribuzione e imprese edili devono provare a scrollarsi di dosso i luoghi comuni che li vogliono per motivi diversi anelli deboli del sistema, dicerie certamente non nate per caso ma per una oggettiva e indifendibile inadeguatezza troppe volte palesata. La loro nuova responsabilità è fare delle scelte precise e coraggiose, anche in questo caso, più che altro, una necessità. Nella storia del nostro mercato, almeno degli ultimi vent’anni, non ricordo si siano verificati momenti difficili come quelli che tutti stiamo vivendo. Attraverso la cultura omogenea della qualità possiamo risalire un po’ la china, ma soprattutto prepararci e strutturarci per lavorare con soddisfazione nei prossimi anni, che non saranno semplici, ma neanche impossibili se si lavora a un certo livello. I produttori di cui sopra sono pronti per aiutarci a conquistare quote di mercato, noi dobbiamo essere pronti ad ascoltarli, i nostri clienti devono avere l’umiltà di ascoltare noi. Dobbiamo creare una nuova filiera che prenda spunto dall’”altro mercato” formato da specialisti e produttori che, come ho già ricordato in queste pagine, non considerano la rivendita edile utile per il loro lavoro per mancanza di cultura tecnica. L’edilizia tradizionale, come l’abbiamo vissuta per trent’anni – lo ripeto ancora una volta e probabilmente lo farò ancora – non esiste più, è un filone che si sta esaurendo. Il mercato dei prossimi anni è quello della specializzazione, quello delle risposte alle domande più disparate, quello degli interventi diretti in cantiere, perché la qualità va dimostrata. Solo con la conoscenza tecnica potremo sopravvivere, e imporre la cultura omogenea della qualità significa entrare in una fase nuova, dove trionfa la competenza e non l’approssimazione, dove le normative sono rispettate e non ignorate, dove la scelta dei materiali è la conseguenza di una corretta progettazione e non la soluzione più a buon mercato. Anche questo, direte voi, è cambiamento. Footo Gian FFot anni ni D Dal Da aal Ma M gro g gr 1 solo prodotto, metà tempo, più risparmio. Planitop Rasa&Ripara 1 solo prodotto per rasare e ripristinare il calcestruzzo. Rapido, durevole e certificato. 2in1 Malta cementizia tissotropica fibrorinforzata a presa rapida e a ritiro compensato, per il ripristino e la rasatura del calcestruzzo, applicabile in uno spessore variabile da 3 a 40 mm, in una sola mano. 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PRENDIAMO IN PRESTITO UNO DEI VERSI DELLA FAMOSA CANZONE DI GINO PAOLI PER RACCONTARE UN COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA CASA, LE PARETI APPUNTO, OGGI SEMPRE Più LEGGERE, FLESSIBILI E FUNZIONALI 48 YTONG, IL BLOCCO DI CALCESTRUZZO TUTTO IN UNO ECCO TUTTI I SEGRETI DEi PRODOTTi DI PUNTA, SUPER PREMIATO, DEL GRUPPO XELLA 50 GLI italiani stranieri CHE COMBATTONO LA CRISI SONO I NUOVI ITALIANI, CRESCONO OGNI ANNO IN MANIERA ESPONENZIALE E NON HANNO NESSUNA INTENZIONE DI SOCCOMBERE ALLA CRISI E, ANZI, PENSANO di ESPANDERSI E CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO 53 I.LAB APRE I BATTENTI: 13 MILIONI DI EURO ALL’ANNO PER LA RICERCA Collocato su un’area di 23mila metri quadrati, il centro hi-tech e iper green di Italcementi ospita la Direzione Ricerca e Sviluppo, la Direzione Laboratori del Centro Tecnico di Gruppo e la Direzione Innovazione dell’azienda bergamasca 54 SHARING E WEB A CACCIA DEL LUSSO SOSTENIBILE TRA CONDIVISIONE E SCONTI CERCATI SULLA RETE, ECCO LE NUOVE TENDENZE DEGLI ITALIANI CHE NON VOGLIONO RINUNCIARE ALLO STILE DI VITA PRE-CRISI 12 56 58 60 62 64 L’ITALIA CHE CAMBIA: PIù FAMIGLIE, PIù STRANIERI, PIù POVERI E PIù CEMENTO Siamo fieri della nostra LEEDership. gli accessori e le nuove performance dell’involucro edilizio visti al salone del mobile e al fuori salone di milano calore sostenibile I TITANI DELL’EDILIZIA speciale PO SOLAREX 65 LO STATO GENERALE DELLE RINNOVABILI E DELL’EFFICIENZA ENERGETICA A SOLAREXPO 72 IL SISTEMA ENERGETICO ITALIANO A CACCIA DI NUOVE STRATEGIE 74 speciale tetto ecco gli ultimi prodotti di tendenza 84A Pavia la prima scuola per diventare Supergeometri 87 YOUBOOK 88 INTERNATIONAL 89 NEWS DALLA RETE 90 zapping 93 hi tech 94 WROOM 95 96 ON THE ROAD QUESTIONI DI GOLA SCOPRI FILA GREEN ACTION FILA protegge la terra, la più delicata tra le superfici. 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Come fare? di Federico Della Puppa U no dei nodi irrisolti nella politica di intervento, investimento e ammodernamento delle nostre città e dei nostri territori è quella della capacità di spesa. A fronte di numerosi strumenti di intervento e soprattutto a partire dalla dotazione di fondi strutturali stanziati dall’Unione Europea per il periodo di programmazione 2007-2013, il quadro che si sta delineando non è positivo. A poco meno di un anno dalla fine della fase di programmazione (2013) e a poco meno di tre da quella della spesa effettiva (2015) i rapporti e le notizie che negli ultimi mesi sono giunte da Bruxelles sono molto negative per il nostro paese. Eppure l’Italia con il QSN (Quadro Strategico Nazionale) aveva indicato specificatamente dove e quali interventi promuovere e le Regioni per tempo avevano prodotti i propri Programmi Operativi: il QSN si compone infatti di 41 Programmi Operativi Regionali (i cosiddetti POR), da 8 Programmi Operativi Nazionali (PON) e da 2 Programmi youprimopiano - 15 Operativi Interregionali (POI), tutti approvati e sottoscritti a suo tempo da Bruxelles. A questi vanno aggiunti 14 Programmi Operativi (PO) per la cooperazione territoriale europea, per un totale di 65 programmi da avviare alle fasi operative, realizzative e gestionali. Ma questo non basta. Non è sufficiente infatti saper programmare, saper costruire programmi di intervento, coinvolgendo i territori e le città, le forze produttive, sociali ed economiche, nella costruzione dei progetti di sviluppo a scala locale. Serve un cambio di passo. Serve una nuova capacità nell’attivazione della spesa che, putroppo, non abbiamo e che fatichiamo a definire, a realizzare. E non è solo una questione burocratica, purtroppo, ma spesso è più una questione politica. I dati dei recenti rapporti che Bruxelles ha prodotto sulla spesa dei fondi strutturali e del fondo sociale europeo per il periodo 2007-2013 mette l’Italia, ancora una volta, alle ultime posizioni 16 - youprimopiano della classifica. Era già accaduto nella passata fase programmatoria (20002006) e purtroppo la storia di ripete. Ma il fatto grave è che la dotazione finanziaria dei fondi straordinari (per la maggior parte europei e in parte provenienti dal fondo di cofinanziamento nazionale e da fondi regionali) ammonta a 124,7 miliardi di euro, di cui 101,6 miliardi destinati al Mezzogiorno. Questa dotazione fa riferimento ad una spesa programmata dalle Regioni nel dettaglio, su obiettivi precisi e su specifici assi e azioni di spesa. Ma sino ad oggi l’obiettivo di spesa è molto lontano da quanto previsto. Se si analizzano i dati del cosiddetto Obiettivo Convergenza, che riguarda le Regioni Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e parzialmente la Basilicata (regione in “phasing out”), a fronte di 43,6 miliardi di euro di risorse disponibili a dicembre 2011 erano state impegnate poco meno del 40% delle risorse ed effettivamente spese il 14,3%. Per le Regioni inserite nell’Obiettivo Competitività (15 regioni del Centro-Nord, compresa la Sardegna) la situazione è migliore ma non poi di molto. Nonostante la minore disponibilità di fondi, poco più di 15 miliardi di euro, che poteva presagire una più veloce capacità di spesa, sono stati impegnati fondi al 50% del totale ed effettivamente spese il 28,4% delle risorse. Insomma, complessivamente a livello nazionale le amministrazioni regionali sono state in grado di avviare impegni di spesa (ovvero previsioni) pari a circa il 47% del totale programmato e questi impegni si sono tradotti in una capacità di spesa pari a poco meno del 20%. Decisamente poco, troppo poco. Si dirà, le procedure burocratiche e i controlli europei rallentano tutto. Non è così, invece. Sono spesso decisioni politiche, spesso vere e proprie “non decisioni”, a rallentare il processo. Un esempio eclatante è quello della Regione Campania e della gestione degli interventi relativi alle “Città medie”: 600 milioni di euro, destinati a 19 città medie, bloccati per quasi due anni, a fronte di Comuni pronti ad avviare i programmi di intervento. Il nodo è in questo caso è tutto politico, perché al cambio della Giunta regionale nel 2010 è corrisposto un evidente cambio nelle strategie, che ha creato un blocco quasi biennale dell’attività. Un ritardo che non possiamo permetterci e che è stato superato solo grazie al rischio del disimpegno dei fondi. Perché i fondi sono disponibili finché si riesce a spenderli. Ma se la capacità di spesa è bassa, l’Europa chiede di disimpegnare i fondi non utilizzati con il concreto rischio che in futuro all’Italia vengano assegnati in percentuali meno risorse semplicemente perché abbiamo dimostrato di non saperle spendere. Uno dei nodi strategici di questa incapacità di spesa è la governance del processo e il sommarsi di competenze, in particolare dei livelli decisionali e autorizzativi. Eppure le regole sono molto chiare e consentono, a chi le applica, da un lato un controllo su tempi e costi e da un altro un’effettiva capacità di spesa e di intervento. Le esperienze del passato lo dimostrano e la bontà della programmazione europea è nella capacità di attivazione a livello locale di economie e di sviluppo che si generano da questi programmi. Per ogni euro investito in un programma europeo di riqualificazione urbana e del territorio se ne generano complessivamente tre di investimenti pubblici e privati direttamente e indirettamente connessi ad esso. Dunque è curioso che, in un periodo di recessione economica, non si utilizzino le risorse per avviare gli investimenti previsti e relativi a fondi già stanziati dalla programmazione europea, nazionale e regionale. Un vero e proprio paradosso. Il nuovo Governo, grazie all’azione del Ministro Barca, ha parzialmente avviato un percorso di ridefinizione della spesa, attraverso il “Piano di Azione Coesione” il cui ultimo aggiornamento è del 3 febbraio 2012. Per spendere rapidamente parte dei fondi europei destinati alle regioni del Sud, la proposta prevede di concentrare gli interventi solo su quattro obiettivi (istruzione, agenda digitale, occupazione, ferrovie), impegnando circa 3,7 miliardi di euro entro il 2013. Su un totale di 43,6 è un valore tutto sommato relativo e non garantisce l’uso pieno delle risorse, mentre al contempo sancisce un sostanziale fallimento delle politiche di programmazione regionale e la conseguente incapacità sia delle Amministrazioni centrali, che regionali, nella gestione delle risorse. Il fallimento è evidente ad esempio se si considera il dato siciliano: a fronte di 6,5 miliardi di euro di fondi europei disponibili al 30 ottobre 2011 erano stati spesi solo circa 680 milioni. Perché dunque siamo di fronte a questo sostanziale fallimento? Il perché va ricercato nei meccanismi di attribuzione dei fondi, di avvio dei bandi per il loro utilizzo, nella lunghezza degli iter di assegnazione. Molto meno nelle procedure rendicontative e di controllo. Il nodo più importante e che potrebbe invece dare un impulso positivo risiede nella mancata delega a livello territoriale della spesa. L’accentramento regionale dei fondi previsto dall’attuale fase di programmazione è un percorso molto diverso dalla precedente stagione programmatoria, quando si operava per “aree obiettivo” ed esse gestivano direttamente la propria programmazione e partecipazione. Poche regioni hanno istituito la possibilità di delegare competenze gestionali e di spesa alle città e ai Comuni, i veri attuatori a livello locale delle politiche europee. È un difetto che se fosse superato garantirebbe di spendere nei tempi e nei modi previsti. L’effetto è sotto gli occhi di tutti e soprattutto sotto quelli dell’Europa, che nella prossima fase di programmazione 2014-2020 chiederà, purtroppo, il conto di queste latenze. Impermeabilizzazione e ventilazione del sottotetto Lastre lamellari multistrato bitumate sottovuoto VANTAGGI • Facilita la posa in opera dei coppi. • Maggiore aerazione grazie al contatto del coppo in 3 punti. • Perfetto drenaggio grazie al contatto puntuale. • Grande adattamento delle lastre a superfici irregolari grazie ad una maggiore flessibilità. Gutta Italia S.r.l. Via delle Industrie, 4 I-24040 Filago (Bg) Tel. +39 035 499 19 11 Fax +39 035 499 19 19 [email protected] - www.gutta.com Un piano nazionale per la RIGENERAZIONE URBANA di Veronica Monaco nerazione urbana ge ri la r pe to en ttori è un piano di interv e nazionale costru on zi ia oc ss ’A SI CHIAMA Ri.U.So ed ll da itorio promosso gisti e anificatori, paesag sostenibile del terr pi ti et it ch ar e al on FONDAMENTALe zi O na SS o li PA ig UN ns DI Co l ATTI da GLI edili, gambiente. ECCO TUTTI Le da e , ri to va er cons STRUZIONI IL MONDO DELLE CO PER E e es Pa IL PER R iuso, una parola che spalanca la mente verso la rassicurante opportunità di una seconda vita: per gli oggetti, ma perché no anche per gli edifici, le città, il Paese. In una nazione bistrattata dalla crisi, “riuso” è il termine giusto per aprire la strada di un processo di rinnovamento che generi quel progresso economico, sociale e culturale di cui l’Italia, mai come adesso, sente tanto la necessità. Ma Ri.U.So è molto di più: è un piano di intervento per la rigenerazione urbana sostenibile del territorio. Promosso dall’Associazione nazionale costruttori edili, dal Consiglio 18 - youprimopiano nazionale architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori, e da Legambiente, l’iniziativa nasce dall’intima consapevolezza della profonda riqualificazione, urbanistica ed urbana, di cui le nostre città hanno bisogno, e dalla convinzione che è questo il momento di mettere mano al patrimonio edilizio ormai obsoleto, rilanciando i settori delle costruzioni e della progettazione che purtroppo versano ora in grave difficoltà. La prima tappa del progetto chiamato RI.U.SO.01 si è declinata in due momenti: a Roma (3 aprile) con il convegno di studi “Un piano per le città – trasformazione urbana e sviluppo sostenibile”, e a Milano con la due-giorni (20 e 21 aprile), organizzata durante il grande evento del Salone di Mobile, dedicata al tema “Casa e città per disegnare un futuro possibile”. YouTrade ha presenziato l’evento milanese ed è in grado di presentare, nelle pagine che seguono, un documento completo dei numerosi contributi succedutisi nel corso del convegno, che ha visto la partecipazione di esponenti istituzionali, architetti, progettisti, costruttori, funzionari economici, ambientalisti, riuniti IL PIANO NAZIONALE PER LA RIGENERAZIONE URBANA SOSTENIBILE IN PILLOLE Gli obiettivi: - messa in sicurezza, manutenzione e rigenerazione del patrimonio edilizio pubblico e privato (nelle zone a rischio sismico vivono oltre 24 milioni di persone, altri 6 milioni convivono con il rischio idrogeologico) - riduzione del consumo di suolo e degli sprechi energetici e idrici degli edifici, promuovendo “distretti energetici ed ecologici” (il consumo energetico negli edifici ad uso civile è pari a 29,4 Mtep, il 20% del consumo totale) - rivalutazione degli spazi pubblici, del verde urbano, dei servizi di quartiere - razionalizzazione della mobilità urbana e del ciclo dei rifiuti - implementazione delle infrastrutture digitali innovative con la messa in rete delle città italiane - salvaguardia dei centri storici e loro rivitalizzazione Le risorse: - messa a sistema dei programmi comunitari, con un Piano complessivo e un’adeguata organizzazione - riequilibrio degli investimenti pubblici tra grandi infrastrutture e politiche urbane nelle città - risparmio derivato dalla messa in sicurezza dei fabbricati da eventi calamitosi (stimato in 3 miliardi l’anno) - razionalizzazione dei contributi o incentivi pubblici sull’energia in un progetto sintetico e generale, che distingua risparmio e produzione energetica - messa a sistema degli investimenti privati e pubblici per la manutenzione ordinaria e straordinaria, oggi condotte sulla scorta dell’emergenza e senza alcuna coordinazione - messa a frutto delle dismissioni del patrimonio pubblico - creazione di strumenti finanziari ad hoc in grado di mettere a reddito generato dal risparmio energetico, idrico e dalla manutenzione per discutere, finalmente insieme, le nuove opportunità di rilancio del territorio e dell’edilizia. Contributi di significativo interesse che, a nostro avviso, segnano un nuovo capitolo nella storia economica e culturale del Paese. Con la speranza che una volta scritto, questo capitolo venga anche letto, a gran voce. IL PIANO NAZIONALE E I DATI DEL CRESME «Mandare avanti un progetto significa estrarre da sé un’idea in modo tale che essa acquisti una propria autonomia e sia realizzata non tanto dagli sforzi di Contesto normativo: - nuovi programmi di riqualificazione urbana basati su “distretti energetici urbani” - rivisitazione dei contratti di quartiere a sostegno dei distretti - cooperazione progettuale, economica ed urbanistica tra pubblico e privato - attivazione statale e regionale dei principi di compensazione e perequazione urbanistica, sulla fiscalità e gli incentivi (ad esempio introdurre l’obbligo per le Regioni di promulgare entro un massimo di 12 mesi, leggi che obblighino i Comuni a ridefinire le destinazioni urbanistiche delle aree attualmente occupate da proprietà dello Stato passate agli enti territoriali) - introduzione di norme incentivanti la maggiorazione della fiscalità a carico della nuova edificazione, defiscalizzazione degli interventi di sostituzione edilizia - normativa favorevole ai Comuni che possono entrare in possesso di una quota percentuale dell’incentivo urbanistico derivante dalla norma perequativa sulla trattazione di mercato dei diritti edificatori - incentivazioni volumetriche, di superficie e fiscali in misura diversificata a livello territoriale in base a criteri di compatibilità ambientale, risparmio idrico ed energetico, antisismica, trattamento dei rifiuti - strumenti finanziari in grado di mettere a reddito i risparmi derivanti dal Ri.U.So (es. fondi privati, eco-bond) - incentivi per risolvere il problema dell’invenduto, come la defiscalizzazione degli alloggi nuovi invenduti negli ultimi 5 anni, e rispondere al fabbisogno abitativo chi l’ha originata ma anche da quelli indipendenti dal proprio io», affermava il poeta e saggista polacco Czeslaw Milosz, morto a Cracovia nel 2004. Da questa citazione parte Leopoldo Freyrie, presidente di CNAPPC per introdurre il “Piano nazionale per la generazione urbana sostenibile”, protagonista della prima giornata del convegno “Casa e città per disegnare un futuro possibile”, coordinato da Pierluigi Mutti, caporedattore di Focus. Il Piano youprimopiano - 19 è stato promosso da CNAPP (Consiglio Nazionale degli Arcitetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori) insieme ad Anci, Ance, Regioni e Legambiente. «Un grande progetto per il rinnovamento dello spazio urbano che deve cominciare a marciare e camminare, poggiando su basi concrete», ha affermato Mutti, aprendo il Forum. «Questo progetto avrà successo se diventerà di tutti – afferma Freyrie -. Abbiamo una responsabilità comune nei confronti dei cittadini italiani, del Paese, del futuro per le nuove generazioni. Il peggior nemico che dobbiamo affrontare è la rassegnazione, l’incapacità di fare progetti e di mettere in gioco tutte le energie di cui disponiamo». “L’Italia (…) ha bisogno di politiche per lo sviluppo per tornare a crescere, garantendo un habitat migliore alla nuove generazioni”, si legge nel Piano Nazionale. E quale migliore opportunità delle città? “L’obiettivo principale – si legge ancora nel Piano – per dare competitività al Paese e attrarre gli investimenti è ridare efficienza, sicurezza e vivibilità alle 100 città italiane che ospitano il 67% della popolazione nazionale, che sono il principale patrimonio non solo culturale ma anche produttivo del Paese, producendo l’80% del Pil, oltreché – con i suoi milioni di case 20 - youprimopiano frutto del risparmio degli italiani – la vera garanzia a fronte del debito pubblico”. «Le città sono la struttura di questo Paese, la sua spina dorsale, e sulle città dobbiamo investire per non perdere il treno dello sviluppo, con un programma strategico globale capace di allocare le risorse in questa direzione. Non possiamo più aspettare perché dalla crisi si esce solo tirandosi su le maniche, producendo idee, capacità e facendo sinergia», ha proseguito il presidente di CNAPPC. L’importanza delle città come luogo strategico per lo sviluppo del Paese è stato ricordato anche da Alessandro Colucci, assessore dei sistemi verdi e paesaggio della regione Lombardia: «Le città sono la più grande occasione di sviluppo. Nelle grandi città si concentrano le possibilità di sviluppo sociale ed economico che caratterizzano la nostra modernità come l’istruzione, il lavoro, i servizi, la cultura, l’innovazione, le relazioni con il resto del mondo. L’urbanizzazione ha dimensioni impressionanti: basti pensare che, se nel 1950 solo il 30% della popolazione mondiale abitava in una città, oggi tale proporzione è salita oltre il 50%. Oggi però le città italiane vivono un momento di difficoltà e non riescono più a rispondere in modo adeguato ai nuovi bisogni dei cittadini». Il tema è complesso e articolato, ma le soluzioni sono possibili: «Le azioni proposte dal Piano Nazionale come opportunità di rilancio dell’intera economia italiana, quali il rinnovo del patrimonio edilizio esistente per non consumare suolo, per dare soluzione ai problemi energetici, per tutelare il paesaggio - continua Colucci - sono senza dubbio proposte che la Regione Lombardia condivide e per le quali si dichiara aperta al confronto. Abbiamo il dovere di recuperare il senso di partecipazione a un grande progetto comune, il coraggio di metterci insieme di fronte ad una responsabilità non più rimandabile». Una responsabilità in cui sarà sempre più centrale il ruolo del credito, come ha sottolineato anche Giuseppe Guzzetti, presidente di Fondazione Cariplo, che dal 1991 opera per la promozione del bene pubblico, erogando contributi a fondo perduto per la realizzazione di progetti di utilità sociale. Con l’obiettivo di creare modelli di intervento, da qualche anno la Fondazione ha iniziato a realizzare anche progetti propri. In ambito edilizio, è stata pioniera nello sviluppo di progetti di housing sociale sostenendo, dal 1999 al 2004, più di 80 interventi, per oltre 16 milioni di euro. «La sfida è molto ampia. Il rigore di bilancio, certamente necessario, sta portando ad una drammatica riduzione della spesa sociale dei nostri Comuni, e lo stato sociale è purtroppo ridotto ai minimi termini – ha affermato Guzzetti -. I fondi sono ridotti, ma i bisogni sociali sono aumentati. Coloro che sono impegnati a ridisegnare le città, devono fare particolare attenzione agli aspetti di carattere sociale. Dobbiamo sviluppare Giuseppe Guzzetti Lorenzo Bellicini una nuova convivenza, nuova stili di vita e dobbiamo ritornare ad una concezione di comunità e di territorio più circoscritta in cui ognuno si senta parte di una comunità. L’housing sociale mette in campo una soluzione che risolve la domanda abitativa delle fasce sociali che non hanno la possibilità di accedere al libero mercato, e permette di far ripartire l’attività edilizia». E le risorse non mancano. Guzzetti ha infatti ricordato il Fondo Investimenti per l’Abitare, istituito nel 2009 dalla CDP Investimenti Sgr della Cassa depositi e prestiti, unitamente all’Associazione delle Fondazioni bancarie (ACRI) e all’Associazione Bancaria italiana (ABI), con la finalità di incrementare sul territorio italiano l’offerta di alloggi sociali a supporto e integrazione delle politiche di settore dello Stato e degli enti locali. Il fondo ha finora raccolto 2 22 - youprimopiano miliardi e 28 milioni di euro, e in Italia sono già presenti 14 progetti di intervento in cui prende parte la CDP Investimenti (attraverso partecipazioni nel limite massimo del 40%). Le risorse, dunque, ci sono, ma spesso sono declinate secondo politiche settoriali. Questo almeno è quanto emerge dalla ricerca condotta dal Cresme, dal titolo “Città, mercato e rigenerazione 2012”, di cui il direttore Lorenzo Bellicini ha presentato le conclusioni. «C’è la consapevolezza che il mercato è in un momento difficile, caratterizzato da una contrazione, ma anche dalla riconfigurazione dei modelli economici, dei sistemi di mercato, dei modelli di offerta. Riduzione e riconfigurazione producono selezione, di tipo sociale, territoriale e imprenditoriale. Selezione vuol dire però anche competizione, nuovi segmenti di mercato in forte crescita», ha esordito Bellicini nel suo intervento. Ripartire dalle città è una delle chiavi di azione del rilancio dell’economia del Paese. “Ma se il nodo del “patto di stabilità” e dei trasferimenti, così come il nodo del debito pubblico, incidono sul difficile scenario, una strada potrebbe venire da una diversa allocazione delle risorse, e da forme innovative in grado di promuovere gli interventi di rilancio e riqualificazione urbana”, si legge nella ricerca del Cresme. Innanzitutto c’è il mercato della riqualificazione, che da solo vale 133 miliardi di euro, fatto prevalentemente di microinterventi, di manutenzione ordinaria e straordinaria e scelte singole non coordinate. Una risorsa strategica importantissima, che però nelle aree urbane è utilizzata soprattutto per microinterventi, senza un progetto globale. «Il nostro Paese deve misurarsi con la domanda di riqualificazione: il 76% degli edifici delle città italiane ha più di 40 anni (nei capoluoghi il 55%), nel 2010 2,6 milioni di edifici sono in stato di conservazione mediocre o pessima. La riqualificazione è già oggi il più importante settore delle costruzioni, rappresentando il 63,4% del mercato. Solo la manutenzione ordinaria del patrimonio esistente vale ogni anno 34 miliardi. Il cuore di questo mercato sono le aree più dense, le città, dove si concentra il patrimonio edilizio del nostro Paese», ha dichiarato Bellicini. Una parte di questi interventi sono inoltre caratterizzati dalle agevolazioni fiscali legate al 36% e del 55%. Ma questi incentivi sono stati usati bene? “È noto – si legge nel rapporto Cresme – (…) che l’edilizia italiana, dal punto di vista energetico, è un vero “colabrodo” in relazione all’anzianità del parco, all’assenza di “manutenzioni programmate”, al tipo di materiali impiegati, o forse soprattutto, alla perdita, nel tempo, della relazione fra edilizia e caratteristiche climatiche del luogo. In un contesto di drammatica crisi per l’edilizia di nuova costruzione, il mercato della riqualificazione energetica ha mostrato negli ultimi cinque anni una dinamica vivace: +6% nel 2008, +2,5% nel 2009, +9% nel 2010 e +6,2% nel 2011. (…) Nella realtà solo una piccola parte si è tradotta in interventi per il contenimento dell’energia consumata. Per esempio spesso si è preferito una caldaia tradizionale a quella a condensazione, oppure degli infissi a vetro singolo ai doppi, o ancora intervenire sulla copertura o sulle pareti verticali senza un idoneo isolamento”. Riferendosi solamente alla riqualificazione degli edifici destinati all’edilizia residenziale, Bellicini parla di un mercato da 44,7 miliardi di euro, di cui 14 miliardi legati a potenziali interventi di efficientamento energetico, il 32% del mercato della riqualificazione. «Il settore delle costruzioni, che dal 2006 al 2011 ha perso 40 miliardi di euro, si sta aprendo verso un nuovo ciclo, il settimo, che si muove su driver diversi dal passato. Questi driver sono la qualità, l’innovazione e la riqualificazione, che implicano concetti quali la sostenibilità sociale e ambientale, l’energy e la communication technology, il facility management legato alla città e ai servizi, il partenariato pubblicoprivato. Rispetto alle altre città europee siamo un po’ indietro, ma le risorse non mancano. Il problema è come vengono allocate e l’assenza di un programma strategico – afferma Bellicini –. Dobbiamo allargare la base del mercato della riqualificazione, come tra l’altro stanno facendo molte città europee, e ripensare le costruzioni come un settore in grado di costruire città e innovazione territoriale». Mario Cucinella L’EDIFICIO L’edificio è il primo degli elementi da cui partire per la riqualificazione delle nostre città. “È necessario trasferire i concetti di compatibilità ambientale, ormai acquisiti per le nuove edificazioni, impiego di materiali edili eco-compatibili, ricorso a fonti energetiche rinnovabili, limitazione dell’inquinamento acustico, anche al patrimonio edilizio esistente: da singole unità immobiliari a interi edifici, quartieri e perfino città, rivolgendo lo sguardo soprattutto alle esigenze degli abitanti, così da ottenere case più umane, meno costose e più vivibili” scrive il Piano Nazionale per la rigenerazione urbana presentato al convegno. Il primo ad intervenire sull’argomento è stato l’architetto Mario Cucinella, precursore del risparmio energetico e degli edifici a basso costo (suo il progetto “Casa 100K” per la realizzazione di un edificio di 100 mq a zero emissioni, al costo di 100mila euro). «Credo che anche per l’architettura sia venuto il momento di mettere in gioco il campo delle proprie competenze, anche dal punto di vista tecnico. Bisogna mettere le mani sugli edifici per far fronte alla domanda, ormai, insostenibile di energia. Il tema della riduzione dei consumi comporta inevitabilmente anche una modifica dei comportamenti e degli stili di vita, a cui anche gli architetti devono saper rispondere». Ma il mondo professionale è pronto ad affrontare questo cambiamento? «Non ne sono sicuro – ha continuato Cucinella –. Oggi siamo capaci di fare cose impensabili fino a vent’anni fa, ma continuiamo a costruire secondo una logica volumetrica, non per rispondere 24 - youprimopiano a un bisogno abitativo reale. La sfida è globale, i professionisti devono cambiare pelle, e la formazione e l’informazione diventano oltremodo cruciali. La sostenibilità è un processo, che va condiviso col mondo dell’ingegneria, con la politica, con le imprese, e deve essere in grado di rispondere alla domanda abitativa delle famiglie, che non sono più quelle di prima. C’è bisogno di un’edilizia nuova che invece di andare fuori dalle città, le completi, e dove il patrimonio esistente sia ripensato in funzione di una domanda ben precisa. Tutto questo può essere una nuova opportunità di natura estetica, di qualità urbana e sociale». A confrontarsi dal punto di vista dei materiali e delle nuove tecniche di costruzione, sul palco del forum milanese dedicato al progetto Ri.U.So. sono stati chiamati rappresentanti del cemento, del legno e del laterizio. «Qualità e quantità dell’ambiente costruito non possono più essere valutate in modo disgiunto, ma devono concorrere insieme a dare un nuovo criterio di misurazione dell’efficacia che passa sotto il nome di sostenibilità. È una scelta ineludibile, posta dall’Ue per garantire la sopravvivenza delle generazioni future, che porterà ad un nuovo modo di pensare, progettare e costruire gli edifici basato sulla valutazione del cosiddetto ciclo di vita – ha sottolineato Fabio Miseri, responsabile sviluppo delle applicazioni di prodotto AITEC Fabio Miseri Giovanni De Ponti (Associazione Tecnico Economica Cemento) –. Qualsiasi sia il prodotto dell’industria delle costruzioni, deve essere pensato alla luce della sua effettiva capacità di contribuire allo sviluppo economico e sociale, riducendo il suo impatto sull’ambiente, all’interno dell’intero ciclo di vita dell’edificio. E il calcestruzzo è in grado di farlo». Miseri ha poi elencato una serie di ulteriori possibilità per il miglioramento della sostenibilità del calcestruzzo: ottimizzazione delle prestazioni strutturali, l’uso di materiali di rinforzo alternativi come fibre o acciaio galvanizzato, sfruttare i benefici offerti dalla sua massa termica. «Per i produttori diventa fondamentale l’ottimizzazione del mix design, agire in funzione delle materie prime disponibili localmente utilizzando cementi di miscela, non tralasciare la logistica e la pianificazione della messa in opera, migliorare il riutilizzo e il riciclo», ha concluso. Anche il legno ha grandi potenzialità, come ha ricordato Giovanni De Ponti, amministratore delegato e direttore generale Federlegno Arredo. «Il legno è un materiale ecocompatibile, sostenibile e rinnovabile, duraturo e riciclabile. Tutto il materiale di risulta in cantiere è completamente riutilizzabile, e può essere impiegato per produrre pannelli per la costruzione di mobili, oppure per la produzione di bioenergia». Con notevoli benefici anche sul fronte della riduzione delle emissioni inquinanti. Come dichiara De Ponti, infatti, «la costruzione di una casa di tre piani in legno equivale all’eliminazione delle emissione di CO2 su base annua pari a 80 autovetture. Ogni m3 di cemento sostituito da 1m3 di legno rappresenta YTONG: RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DELL’ESISTENTE. LA SFIDA E L’OPPORTUNITÀ DI OGGI! Ytong Multipor: la soluzione ottimale per cappotto esterno, isolamento interno, isolamento di solai freddi e isolamento di coperture. 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Interessante, anche l’ulteriore innovazione di portare l’isolamento all’interno degli elementi in laterizio, e la possibilità di realizzare pannelli prefabbricati», ha elencato Adolfo Baratta, consulente ANDIL (Associazione Nazionale degli Industriali dei Laterizi), che ha proseguito illustrando due curiose novità. «Una è quella messa a punto dall’Università della Catalunya a Barcellona, che ha inventato il laterizio flessibile: tramite l’armatura di trefoli d’acciaio, è possibile posare in opera elementi strutturali al limite del verosimile, utilizzabili anche come rivestimenti e pavimentazioni. L’altra è quella realizzata dagli architetti svizzeri Gramazio & Kohler del Politecnico di Zurigo, che hanno dato vita all’Informing architecture, un software che permette di trasferire l’idea progettuale direttamente all’esecuzione attraverso l’utilizzo di un robot che realizza pannelli prefabbricati». Il programma si basa sul concetto di “muro programmato”: ogni muro di mattoni è sottoposto a regole che possono essere espresse in termini matematici, e i pannelli non sono assemblati da un comune muratore, ma da un robot. L’edificio diventa quindi espressione di innovazione tecnologica ed efficienza energetica, divenendo uno dei cardini su cui si gioca la partita del programma Ri.U.So. Il tema del recupero, della trasformazione e della valorizzazione del patrimonio immobiliare è stato affrontato da Luigi Marchesini, presidente del Comitato Sviluppo Sostenibile di Assoimmobiliare, l’associazione che rappresenta i principali attori del mercato del real estate. «Siamo secondi solo alla Grecia in termini di obsolescenza del patrimonio edilizio. È necessario trasformare gli immobili vecchi e progettare interventi di efficientamento e rigenerazione – ha dichiarato Marchesini -. Assoimobiliare ha dato vita a un codice etico in cui definisce diversi criteri di sostenibilità (tra cui responsabilità sociale nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio, eccellenza nei servizi, impulso alla crescita della comunità nella quale l’azienda è inserita, ndr). Vorremmo condividere questo documento con altri investitori per creare uno zoccolo duro in grado di promuovere la realizzazione di edifici sostenibili, con la cooperazione di tutti gli attori della filiera delle costruzioni, basata su un meccanismo di autoregolamentazione». In questo contesto, non può mancare l’impiantistica, che assumerà un ruolo sempre più determinante per il risparmio energetico degli edifici. «Entro il 2020 tutti gli edifici dovranno essere a energia quasi zero. Questo comporta una riduzione dei fabbisogni termici, impianti di generazione ad alta efficienza, integrazione con fonti di energia rinnovabili. Penso in particolare a sistemi solari termici e di acqua calda sanitaria, abbinati a caldaie a condensazione – spiega Paola Ferroli, presidente di Assotermica -. E ancora: pompe di calore aria-acqua, abbinate o meno al fotovoltaico, sistemi geotermici, biomasse, microcogenerazione, recupero di calore. La cosa più importante, però, rimane una sola: una progettazione integrata dell’edifico e dell’impianto, con una particolare attenzione ai costi, che Luigi Marchesini Paola Ferroli Pietro Gimelli Adolfo Baratta 26 - youprimopiano Un classico... ad alto spessore Piero Torretta lasci ampia possibilità di scelta tra una tecnologia e un’altra, da valutare a seconda delle esigenze e dei bisogni ambientali». Interessante anche l’intervento di Pietro Gimelli, direttore generale di Uncsaal (Unione Nazionale Costruttori Serramenti Acciaio Alluminio e Leghe) che ha fornito alcuni dati molto significativi, sottolineando la necessità per produttori e progettisti di non tralasciare i microinterventi di riqualificazione. «Se in Europa si sostituissero tutti i vetri singoli con i doppi vetri – ha esordito - si risparmierebbero 90 tonnellate di CO2. Secondo me, la vera sfida è quella di pensare in piccolo e realizzare interventi che siano esportabili nella microproprietà, in modo da agevolare i cittadini che non possono permettersi costi troppo elevati». A chiudere la prima parte del convegno, Piero Torretta, vicepresidente Ance, che ha messo in luce alcune criticità. «Sulla sostenibilità si sta facendo un grande lavoro, ma c’è anche grande confusione. Le istituzioni non garantiscono uniformità e standardizzazione, manca un coordinamento complessivo. Dobbiamo dotarci di una norma di riferimento che definisca lo standard in termini di sostenibilità ambientale, economica e sociale». Uno strumento è già stato avviato: si chiama Innovance, ed è il primo data base nazionale dell’edilizia. Il progetto, promosso dal Consorzio Ancenergia, si propone di creare una banca dati delle costruzioni interoperabile e di libero di accesso, contenente tutte le informazioni, di natura tecnica, scientifica, economica, legale e quant’altro, utili alla filiera VIA MILANO è un sistema modulare ad alto spessore dalla superficie particolarmente estetica che ricorda gli antichi lastricati del capoluogo lombardo. La finitura a spacco richiama l’effetto pietra rendendo VIA MILANO insostituibile in tutte quelle situazioni in cui sono richieste prestazioni eccezionali coniugate al fascino della tradizione. Per questo VIA MILANO è unico per la pavimentazione di piazze e di strade soggette a viabilità ordinaria e anche straordinaria, perfetto in un contesto storico ma anche nel nuovo, ogni volta che la bellezza si sposa con la qualità e le alte prestazioni. Via E. Mattei, 6 - 22070 Bregnano (CO) Tel. +39 031 773554 - Fax +39 031 774339 www.mvb-bregnano.it - [email protected] Marina Dragotto delle costruzioni, ed è stato presentato da una partnership di imprese pubbliche, private, università e centri di ricerca nell’ambito di “Industria 2015” sul tema dell’efficienza energetica. LA CITTÀ “Il tema della rigenerazione urbana sostenibile, a causa dell’esaurimento delle risorse energetiche e delle pessime condizioni del patrimonio edilizio costruito nel dopoguerra è, per gli architetti italiani, la questione prioritaria nelle politiche di sviluppo dei prossimi anni – afferma il Piano Nazionale per la Rigenerazione Urbana Sostenibile –. Questione da intendersi non solo come materia rilevante nella pratica urbanistica, ma come una politica per uno sviluppo sostenibile delle città, limitando la dispersione urbana e riducendo gli impatti ambientali insiti nell’ambiente costruito: frenare il consumo di nuovo territorio, attraverso la densificazione di alcuni ambiti solo a fronte della liberalizzazione di altre aree urbanizzate, da tramutare in servizi e luoghi di aggregazione”. I cittadini chiedono sempre di più interventi e soluzioni appropriate, trovandosi a dover vivere – se non sopravvivere – in città lontane dai loro bisogni. Per questo, la seconda parte del Forum Ri.U.So è stata dedicata esclusivamente alla città e alle politiche che è possibile mettere in atto per migliorarla dal punto di vista architettonico, sociale, culturale. «Le aree dismesse sono un tassello importante nel tema della rigenerazione urbana, ma non sono 28 - youprimopiano l‘unico. Bisogna ripensare la città nel suo insieme – ha affermato Marina Dragotto del coordinamento generale di Audis, organizzazione attiva per la tutela e il recupero delle aree urbane dismesse e la rifunzionalizzazione delle aree industriali – e tornare ad avere un progetto complessivo, non solo per la loro ristrutturazione fisica, ma anche per la valorizzazione della sua complessità, mettendo al centro il capitale sociale, la persona e la possibilità di svilupparsi, di fare economia e far crescere il Paese. Serve una qualità complessiva e degli strumenti che permettano di essere elastici rispetto alle esigenze di un particolare territorio, passando dalla logica dello standard a quella della prestazione, dalla logica della tecnologia a quella dell’attenzione agli obiettivi, all’autoreferenzialità del progetto allo sviluppo del contesto in cui è inserito, dal progetto chiavi-inmano alla gestione di lungo periodo». Come ha sottolineato Dragotto nel corso del suo intervento, si sente dunque il «bisogno di una serie di politiche strutturate e coordinate, in grado di valorizzare la città a livello, oltre che economico e culturale, anche sociale, ridefinendone il ruolo di catalizzatore di relazioni e servizi, e architettonico, con interventi rivolti al recupero dei centri storici, delle aree dismesse, ma soprattutto di quei quartieri residenziali, costruiti tra gli anni ’50 e ’60». Rigenerazione urbana Andrea Boschetti sostenibile, le tre parole chiave sono queste. E c’è chi su queste parole ha costruito una mostra (Superurbano, rigenerazione urbana sostenibile, visitabile fino al febbraio scorso al Palazzo della Ragione di Padova), come lo studio di architetti Metrogramma di Milano che ha voluto presentare 19 esperienze di riqualificazione e rinnovo urbano sostenibili, realizzate in diverse città del mondo. «Esempi virtuosi di come si possano cambiare le cose a partire non solo dalla rigenerazione degli edifici, ma anche dallo spazio pubblico, strategico per ogni intervento che concerne la riqualificazione del patrimonio esistente», ha dichiarato Andrea Boschetti, architetto di Metrogramma, che ha aggiunto: «Le città contemporanee non sono più frutto di un progetto studiato a tavolino, le grandi metropoli del mondo oggi appaiono come delle nebulose straordinariamente poco geometriche rispetto a un discorso progettuale strutturato, delle costellazioni infinite che mostrano una crescita espansiva straordinaria negli anni. Lo spazio pubblico collettivo non è più a misura d’uomo: sono inquinate, trafficate, hanno contribuito ad allargare la forbice tra ricchi e poveri in maniera quasi irreversibile, nel nome della sicurezza intere aree sono state sottratte alle persone. Tuttavia – ha sottolineato – la città non è il problema ma la soluzione. Anche lì dove non si è costruito con parametri sani, è possibile rovesciare il trend, ma bisogna sperimentare, investire su cultura e formazione, sui servizi e la mobilità sostenibile, recuperare gli edifici, riconvertirli o riciclarli, mettendo al centro l’uomo». Le trasformazioni urbane hanno anche implicazioni rilevanti per un’altra realtà che vive quotidianamente la città: le imprese commerciali. «Ci arrivano segnali netti e chiari che i centri storici e le periferie si stanno progressivamente spegnendo e una riflessione collettiva sarebbe necessaria – ha sollecitato Angelo Patrizio, responsabile urbanistica e progettazione urbana di Comfcommercio – Imprese per l’Italia –. Da tre anni e mezzo Confcommercio ha inteso costituire una struttura operativa che fa concretamente piani e progetti sul territorio nazionale attraverso accordi con le municipalità, cercando di salvare le attività commerciali Artwork by Carta e Matita NON CONVENTIONAL LIVING SanMarco, leader tra i produttori di elementi in laterizio, aiuta architetti e progettisti a sperimentare soluzioni innovative per gli spazi. La forza della tradizione, per vivere e progettare fuori degli schemi. WWW.SANMARCO.IT TEL 0131.941739 dismesse o inattive, chiedendo alle città di costituire gruppi di co-progettazione tra artigiani, commercianti e cittadini». Centralità del terziario e delle specifiche peculiarità dei territori sono alcune delle proposte di Confcommercio presentate a Bruxelles in merito alla programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, attualmente in discussione. «Il 5% dei 357 miliardi di fondi complessivi andranno sul capitolo di bilancio dedicato alle città. A livello politico, però, pochi se ne stanno occupando», denuncia Patrizio. Anche Gaetano Fasano, responsabile dipartimento per l’efficienza energetica nel residenziale e terziario di Enea, ha lamentato l’assenza di una guida forte da parte della politica, capace di coinvolgere le imprese e i cittadini sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità urbana. «Per fortuna la Comunità europea sta dando segnali molto forti, costringendoci a prendere iniziative e rispettare degli impegni precisi. Il maggior potenziale di risparmio è stato individuato nello sviluppo di interventi nel settore dell’edilizia civile, da cui si aspettano i maggiori ritorni non solo in termini di risparmio delle emissioni e promozione delle nuove tecnologie, ma anche per l’aspetto occupazionale. Abbiamo un’enorme potenzialità di risparmio sulla fascia di edifici costruiti dagli anni ’50 agli anni ’70, quasi il 65% del parco-case, pessimi dal punto di vista energetico – ha affermato Fasano -. Per le nuove costruzioni, le criticità sono altre: la certificazione energetica c’è, ma non ci sono indirizzi precisi. Manca un quadro normativo univoco, e così facendo ci troviamo ad avere regioni con regolamenti e standard diversi. Stesso discorso per la certificazione sostenibile degli edifici». A presentare un progetto concreto di come la riqualificazione e rigenerazione urbana passi anche attraverso la promozione di un’edilizia più vicina al sociale, è stato Luciano Caffini, presidente di Legacoop Abitanti, un’associazione sindacale di cooperative che promuove la formazione di programmi edilizi, direttamente o con altri partner, che permettano l’accesso alla casa in proprietà (cooperative a proprietà individuale o divisa) o alla casa in locazione (le cooperative a proprietà indivisa), o ancora lo sviluppo di iniziative riguardo la nuova costruzione, il recupero e i servizi legati all’abitare. Attualmente le Cooperative di abitanti sono impegnate in progetti di elevato contenuto sociale, come la realizzazione di abitazione per gli anziani, per gli studenti, per le giovani coppie e per gli immigrati. «Dal punto di vista qualitativo – ha spiegato Caffini – i nostri interventi sono orientati alla sostenibilità ambientale, al risparmio energetico, all’uso di nuovi modelli di progettazione. Vogliamo contribuire a disegnare una filiera delle relazioni che dia un senso all’idea di housing sociale, che più che un prodotto è un servizio. Un tentativo di qualificare parti di città, basato su presupposti originali per realizzare nuove forme di progettazione urbana». Gaetano Fasano Luciano Caffini Gianni Carbonaro Angelo Patrizio 30 - youprimopiano LA FATTIBILITÀ: POLITICHE, PROGRAMMI, RISORSE La seconda giornata del convegno riservato alla rigenerazione urbana sostenibile è stato interamente dedicato all’analisi delle politiche, dei programmi e delle risorse in grado di dare al progetto una fattualità concreta, soprattutto alla luce del momento particolarmente complesso che la società, e l’Italia, si trovano a dover affrontare. Ad introdurre l’argomento, è intervenuto Gianni Carbonaro, responsabile dell’unità comunale e regionale del dipartimento di consulenza tecnica e finanziaria della makelab.it OGGI PARLIAMO DI... Prodotti per impermeabilizzare e tecnologie per consolidare Dall'esperienza Levocell nasce la nuova linea acqua Ruredil per il tunnelling, le costruzioni interrate e le pavimentazioni sopraelevate, una gamma completa di prodotti e soluzioni per impermeabilizzare e consolidare, prevenire e curare: Impermeabilizzanti cementizi Membrane elastomeriche Membrane poliuretaniche Impermeabilizzanti bentonitici Impermeabilizzanti dei giunti e riprese di getto Pitture impermeabilizzanti Nastri sigillanti Resine da iniezione per impermeabilizzare Attrezzature per iniezione Resine poliuretaniche Resine organo-minerali Resine epossidiche Tecnologie e soluzioni per l’edilizia moderna [email protected] - www.ruredil.it Gruppo Banca Europea per gli Investimenti (BEI), che ha illustrato i meccanismi di funzionamento e gli obiettivi di Jessica, l’iniziativa messa in campo dall’Unione europea nel 2006 per promuovere lo sviluppo urbano sostenibile e la rigenerazione urbana mediante meccanismi di ingegneria finanziaria. Jessica (Joint European Support for Sustainable Investment in City Areas) offre sostegno a progetti dedicati alle infrastrutture urbane, siti e patrimonio culturale, risanamento di aree dismesse, creazione di nuovi spazi commerciali, edifici universitari, potenziamento dell’efficienza energetica. «La grande novità è che una parte di questi fondi, 350 miliardi di euro per il periodo 2007-2013, non sono più impiegati come sovvenzioni a fondo perduto, ma come strumenti rotativi per il riuso urbano. A causa della natura revolving degli strumenti, i rendimenti degli investimenti sono impiegati in nuovi progetti di sviluppo urbano, che devono far parte di un piano integrato di sostenibilità, previo studio di fattibilità», ha spiegato Carbonaro. E per il futuro? «La Commissione europea ha deciso di rafforzare gli strumenti rotativi, rispetto alla quota del periodo di programmazione attuale, e per l’anno 2020 i fondi potranno coprire diversi obiettivi tematici – ha aggiunto Carbonaro –. È necessario non addormentarsi proprio ora: gli anni 2012-2013 saranno fondamentali per il prossimo ciclo di programmazione, perché saranno quelli in cui gli stati membri e i portatori di interesse dovranno produrre i programmi operativi e le strategie di utilizzazione per la prossima tornata di fondi comunitari». Chi dorme non piglia pesci, dice il proverbio. Ed è così che molto probabilmente la pensa anche Stefano Boeri, architetto ed ex assessore alla Cultura e all’Expo del Comune di Milano, sempre attento alle nuove opportunità e ai nuovi scenari che si stanno delineando nel mondo delle costruzioni, dell’architettura, dell’urbanistica. «Siamo di fronte a sfide dal carattere doppio: riguardano, da un lato, la qualità dell’ambiente e del territorio, sconquassato da una crescita incontrollata, non corrispondente alle domande demografiche e di modernizzazione; dall’altro riguardano lo sviluppo e l’innovazione delle piccole imprese, il motore trainante del nostro Paese. Tra queste sfide, emergono quelle della rigenerazione urbana, dell’energia, della biodiversità, della mobilità – ha dichiarato Boeri al Forum Ri.U.So. –. A Milano stiamo cercando di ragionare in particolare su tre temi: il riuso degli spazi abbandonati con finalità abitative, culturali, creative; la ridestinazione del patrimonio edilizio non utilizzato che faccia i conti con la nuova domanda abitativa; e la sostituzione. Abbiamo Stefano Boeri Paola Delmonte 32 - youprimopiano uno stock edilizio che è, per la maggior parte, compromesso, e per il quale i costi del riuso sono maggiori rispetto ad una sostituzione radicale. Le città hanno bisogno di questi interventi di demolizione, uno dei più coraggiosi scenari di sviluppo di rigenerazione urbana». Sulla nuova domanda abitativa si è soffermata anche Paola Delmonte, dirigente di CDP Investimenti, che ha evidenziato come «in un contesto in cui i contributi pubblici si sono affievoliti o sono comunque destinati alla fascia più povera della società, l’edilizia pubblicoprivata vuole essere una risposta alla sfida casa, sfida che deve fare i conti con una precarietà sempre più diffusa, con l’immigrazione, con la nascita di nuove tipologie di famiglie». Delmonte ha poi spostato l’attenzione sul tema delle risorse, in particolare sulla partnership pubblico-privato che ruota intorno al mondo delle fondazioni bancarie, che utilizzano parte del loro capitale con finalità etiche. «Il progetto pioniere in questo settore è stato quello del fondo immobiliare di Lombardia gestito da Polaris, primo esempio di partenariato pubblico-privato, che oggi ha progetti di investimento già in fase di realizzazione per oltre 100 milioni di euro tra Milano e Cremona. L’esperienza è stata poi estesa a livello nazionale, con l’introduzione di un sistema integrato di fondi immobiliari locali per la realizzazione di iniziative di edilizia sociale, finanziati con una quota di minoranza del 40% dalla CDP Investimenti con il Fondo Ivestimenti per l’Abitare». Tra le fondazioni coinvolte in progetti di housing sociale, c’è Fondazione Cariplo, che è intervenuta anche nella seconda giornata del convegno, con il consigliere di amministrazione, Carlo Cerami. «Dobbiamo rimetterci in gioco, e noi l’abbiamo fatto con modelli nuovi. La convinzione del “credito facile”, che ha ispirato molte iniziative immobiliari, è una mentalità che non tornerà più. Le attività immobiliari saranno sempre più difficili da finanziarie. Per non disperdere la straordinaria bellezza della piccolamedia impresa, va cercata una capacità di aggregazione, che non significa aziendalizzazione, ma aggregazione temporanea, capacità di lavorare in team, di cogliere anche l’offerta concorsuale facendo collaborare imprese e professionisti. E l’housing Paolo Buzzetti Carlo Cerami Guido Inzaghi sociale dà la possibilità di coinvolgere moltissime risorse». Le imprese sono pronte a dare il loro contributo per lo sviluppo sostenibile? Alla domanda ha risposto Aldo Fumagalli, presidente della commissione Sviluppo Sostenibile di Confindustria. «Ci vogliono le aziende, ma anche una cittadinanza attiva nel progetto di riqualificazione, e una politica che dia l’esempio e definisca una direzione precisa, anche con una forte azione di semplificazione normativa e burocratica. L’Italia è all’avanguardia nell’elettronica, nella meccanica, nella chimica, ma applica poco le sue eccellenze nel settore dell’efficienza energetica, perché manca una politica coordinata. Pensare che il 50% degli attuali consumi può essere eliminato grazie ad una politica efficace, ci fa capire come sia necessario tagliare le spese inutili, e reinvestire in sviluppo». A chiarire il nodo spinoso degli strumenti normativi, Guido Inzaghi, avvocato di DLA Piper, specializzato in Diritto Urbanistico e Ambientale. «Al momento, sul piano del diritto urbanistico, c’è in atto un conflitto tra l’attività regolativa statale e quella regionale, che di fatto blocca i progetti di sviluppo e riqualificazione delle città – ha affermato Inzaghi -. Va ripensato il modello normativo a monte: servirebbe una legge urbanistica statale che riconosca i principi della minimizzazione del consumo del suolo, che definisca in concreto la perequazione e riduca la tassazione rispetto ai processi perequativi con salvaguardia del territorio». Se passiamo invece alla disciplina straordinaria, «ci rediamo subito conto che la divisione Stato-Regione, così com’è, non funziona. Buona parte degli immobili pubblici sono gestiti dal demanio statale, ma le varianti urbanistiche, che definiscono in sostanza il valore dell’immobile, sono in mano ai Comuni. Per accelerare il procedimento di valorizzazione di questi immobili, la legge statale ha stabilito processi accelerati per la Aldo Fumagalli Giorgio Squinzi variante urbanistica, che però è di competenza comunale. Per dipanare la questione, molto probabilmente interverrà ancora una volta la Corte Costituzionale», ha spiegato Inzaghi. Il Piano Nazionale per la rigenerazione urbana sostenibile presentato dal CNAPPC, non può fare i conti con questo quadro normativo. Secondo Izanghi «va quindi cambiata la cultura della pubblica amministrazione. Bisogna agire con interventi programmati e sistematici, e anche il progetto Ri.U.So., per essere pienamente recepito dall’economia, deve rappresentare un momento di consolidamento e certezza». IL CONFRONTO La tavola rotonda, che ha chiuso la seconda giornata del convegno Casa e città per disegnare un futuro possibile, ha visto il confronto tra importanti esponenti del mondo istituzionale, tra cui il neopresidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Coordinata dal vicedirettore del Tg1, Gennaro Sangiuliano, la tavola rotonda è stata aperta dall’intervento di Paolo Buzzetti, presidente di Ance, che insieme a CNAPPC e Legambiente, ha promosso il Piano nazionale per la rigenerazione urbana sostenibile. «In un momento in cui tutti parlano di crisi, è possibile Gennaro Sangiuliano proporre un progetto virtuoso, che coinvolga tutti gli attori della filiera: i proprietari, le imprese, gli architetti, le istituzioni, il credito. È possibile procedere, coinvolgendo interventi complessi che superino il singolo edificio, riqualificando le nostre città, sempre più produttrici di ricchezza», ha affermato Buzzetti. Un progetto su cui crede anche Giorgio Squinzi, che ha voluto sottolineare uno dei punti fondamentali del suo programma in Confindustria: il rilancio del mondo delle costruzioni. «Ritengo che il principale motore per far ripartire la crescita nel nostro Paese sia il settore delle costruzioni, un’attività ad alta intensità di manodopera e che ha un basso contenuto di importazione – ha affermato Squinzi –. Dobbiamo rimettere in moto l’economia e, a mio avviso, l’unico modo è partire dallo sviluppo sostenibile, puntando ad un utilizzo più corretto delle risorse. Oltre il 30% dell’energia si consuma nelle case. Questo ci dà la coscienza netta e precisa di cosa dobbiamo fare. Abbiamo questo dovere nei confronti delle prossime generazioni. Confindustria si impegnerà moltissimo in questa direzione». Una sostenibilità che per Tommaso Del Bosco di Anci «si nutre di tre gambe: economia, società e ambiente». «Il problema grosso che il Paese sconta nel governare il processo di riprogettazione urbana – ha poi proseguito – è quello della fiscalità. Se fossimo in grado di razionalizzare e aggregare le misure di incentivazione che abbiamo, credo sia possibile, già oggi, avviare processi fattibili di ristrutturazione». Il Ri.U.So. mette in gioco anche le associazioni ambientaliste: Edoardo Tommaso Del Bosco Edoardo Zanchini 34 - youprimopiano Zanchini, vicepresidente nazionale di Legambiente, ha immaginato una nuova «prospettiva di città, fatta di riqualificazione del patrimonio esistente, di semplificazione e la trasparenza delle procedure, case a basso prezzo che creino concorrenza sul mercato, edifici a zero energia». A chiudere i lavori Leopoldo Freyrie, presidente di CNAPPC: «Vogliamo mettere le nostre competenze di architetti al servizio del Paese, perché l’architettura è fondamentale per la sicurezza e la vivibilità urbana, per costruire città in cui la socialità si svolga in modo adeguato. Ri.U.So. è un progetto per il Paese, in cui crediamo e con il quale vogliamo metterci in sinergia con le imprese, i sindacati, le associazioni ambientaliste, le amministrazioni pubbliche». Leopoldo Freyrie ® DAL 1960 RETI E UTENSILI DI QUALITA’ PER L’EDILIZIA FEDIMECC ROMILDO LOCATELLI SPA 24030 PONTIDA (BG) VIA BEMA SOTTO, 62 TEL.035 79.52.37 FAX 035 79.50.46 www.fedimecc.it [email protected] QUESTA STANZA NON HA Più PARETI... PRENDIAMO IN PRESTITO UNO DEI VERSI DELLA FAMOSA CANZONE DI GINO PAOLI PER RACCONTARE UN COMPONENTE FONDAMENTALE DELLA CASA, LE PARETI APPUNTO, OGGI SEMPRE Più LEGGERE, FLESSIBILI E FUNZIONALI di Veronica Monaco D a qualche decennio a questa parte, le tecnologie costruttive stanno conoscendo uno straordinario processo di innovazione, stimolato anche dalla definizione di nuove normative, sempre più stringenti dal punto di vista del risparmio energetico e dell’isolamento termoacustico degli edifici, oltre che della normativa antisismica. Un processo che ha portato allo sviluppo di sistemi tecnologicamente sempre più evoluti per la realizzazione di elementi orizzontali (solai, solai intermedi e solai di copertura) e componenti verticali per pareti interne ed esterne, tamponamenti e tramezzi, in grado di conseguire ambiziosi risultati in termini strutturali, prestazionali, oltre che economici. È proprio sui componenti verticali, interni ed esterni, che YouTrade vuole soffermarsi, approfondendo l’argomento con alcuni protagonisti del mondo delle costruzioni, a partire da chi gli edifici li progetta. «Con più lentezza rispetto ad altri mercati, anche in Italia l’edilizia sta evolvendosi verso l’industrializzazione e la prefabbricazione. Questo vuol dire involucri e partizioni interne che, invece di essere realizzate nel tradizionale laterocemento, presentano soluzioni più flessibili e leggere, Marco Imperadori e più performanti 36 - youfocus dal punto di vista dell’isolamento – afferma Marco Imperadori, professore di Progettazione e Innovazione Tecnologica al Politecnico di Milano –. Tendenzialmente, per lo scheletro portante interno o esterno vanno affermandosi strutture in legno e in acciaio. Dopodiché vengono progettate le varie stratificazioni, che devono essere calcolate nel modo più opportuno per ottenere le migliori perfomance sia del singolo materiale che le migliori prestazioni congiunte di pacchetto. Non c’è una soluzione preconfezionata, ma il progettista deve fin da subito avere in mente le prestazioni statiche, igrotermiche, acustiche, antincendio dei materiali che utilizzerà». Legno, acciaio, calcestruzzo cellulare, cartongesso stanno prendendo sempre più piede, al posto dei più tradizionali sistemi in cemento e in laterizio, che stanno tuttavia subendo da parte delle aziende un interessante processo di rivisitazione, grazie all’implementazione di prodotti ai distributori. Di una cosa Imperadori è certo: «Chi non si aggiorna, sceglie di dismettersi. L’edilizia non può essere statica, ma deve ottimizzarsi e migliorarsi, e così anche la distribuzione che non può più essere monoculturale, cioè distribuire solo certi tipi di materiali in modo letargico e monopolista, dove l’unica discriminante è il prezzo. Oggi, anche per i rivenditori si crea una possibilità di offerta molto più ampia, in grado di incontrare nuove tipologie di edificio e progettazione». sempre più tecnologici. «Con l’occhio di oggi vediamo i sistemi in laterocemento come privi di innovazione. Il punto non è questo. Al loro tempo queste tecnologie costruttive sono state innovative, tuttavia continuare a proporre tecniche a umido, in maniera incondizionata, credo sia limitante», continua Imperadori. «La prefabbricazione bidimensionale leggera è ormai un dato di fatto: i materiali non vengono più prodotti in situ, ma in fabbrica, e questo consente una maggiore tracciabilità della loro qualità. Inoltre, per realizzare assemblaggi o costruzioni stratificate a secco, è necessaria una progettazione e una manodopera molto più preparata e specializzata. Il muratore si trasforma in assemblatore, e il progettista in un project manager capace di lavorare secondo il concetto dell’integrated disegn e sempre più preparato dal punto di vista del risparmio energetico». Un’evoluzione interessante che coinvolge tutti gli attori della filiera, dalle aziende LEGNO Tra i materiali che architetti e progettisti hanno scelto di rivalutare, c’è sicuramente il legno, molto apprezzato soprattutto per le sue caratteristiche di eco-biocompatibilità, leggerezza e durabilità. Finora poco utilizzato in edilizia, tranne alcune significative specificità regionali come l’Alto Adige, il legno sta ritornando in auge grazie alle sue qualità di alta coibenza termica e isolamento acustico, ai costi più contenuti e alla semplicità di esecuzione in cantiere, che spesso vede l’utilizzo di soluzioni prefabbricate. I più importanti sistemi strutturali che utilizzano il legno sono quattro. Il più tradizionale è il sistema a blocchi (Blockbau), ormai poco utilizzato, che prevede l’uso di travi assemblate in maniera sovrapposta. La possibilità del legno di muoversi senza impedimenti, soprattutto in senso radiale, tuttavia non garantiva l’assoluta impermeabilità dell’involucro edilizio, determinando di fatto il superamento di questa tecnica. Un’altra tecnica che nel tempo è stata abbandonata è quella a telaio Fachwerk, propria di quelle zone in cui il legno non era disponibile in grandi quantità. In questo caso, infatti, il legno veniva utilizzato solo per la realizzazione della struttura portante, mentre il tamponamento veniva eseguito coi mattoni in laterizio. Tuttavia, la diversa risposta dei due materiali all’azione degli agenti esterni, causava diversi problemi di tenuta e impermeabilità. Le altre due tipologie costruttive, tuttora maggiormente utilizzate, sono il sistema Holzrahmenbau con telaio e controventatura e il sistema a pannelli Brettsperrholz, che adotta una tecnica per incollaggio simile a quella usata per il legno lamellare. Legno lamellare e pannelli in legno massiccio X-Lam sono i protagonisti dei due sistemi youfocus - 37 attualmente più utilizzati in edilizia, caratterizzati da un alto livello di industrializzazione e ingegnerizzazione. Tra le aziende italiane attive in questo settore, Wood Beton opera da anni nell’edilizia industrializzata in legno, cioè in sistemi che sfruttano il concetto della stratificazione a secco dell’edificio. «Il fatto di trovarci in ambito di edilizia industrializzata in legno fa sì che tutti i processi, dalla fabbricazione alla posa in opera, siano sottoposti a controlli molto rigidi. Questo significa prodotti di qualità, certificati, a garanzia dell’utente finale – dichiara Lorena De Agostini, responsabile marketing di Wood Beton –. Inoltre il cantiere diventa un luogo di semplicissima posa in opera, riducendo notevolmente le tempistiche di lavorazione, Lorena De Agostini con costi certi fin dalla fase di preventivazione. Altri vantaggi sono legati alle prestazioni di questi sistemi costruttivi riguardo all’aspetto termico, acustico, antisismico, alla durabilità, alla resistenza al fuoco, al comfort e benessere abitativo». Le soluzioni proposte da Wood Beton in questo ambito sono tre: il sistema a telaio classico, quello in X-Lam e il sistema brevettato Aria. La tipologia a telaio classico prevede la realizzazione di pareti portanti in legno lamellare con isolante contenuto nello spessore. Il tutto viene chiuso con pannelli tecnici per interno ed esterno; sull’esterno dei pannelli a parete viene applicato un secondo blocco isolante che viene rasato e intonacato, mentre il lato interno fornisce il supporto per la posa degli impianti e viene in seguito rivestito con pannelli in gesso o cartongesso. «Il sistema in X-Lam, cioè in pannelli di legno massiccio a strati incrociati – prosegue De Agostini – ha l’isolante applicato solo esternamente, quindi a cappotto. Internamente vengono sempre fatti passare gli impianti, e poi viene tutto chiuso con il gessofibra. Infine Wood Beton ha brevettato il sistema Aria, una nuova soluzione per la realizzazione delle pareti perimetrali che sfrutta la presenza contemporanea di una struttura interna intelaiata in legno, con strato isolante, e di una lastra 38 - youfocus esterna in calcestruzzo. In più nella stratigrafia di parete è prevista anche la possibilità di una camera d’aria ventilata, che prosegue in copertura e sfocia al colmo del tetto. Internamente, avendo la possibilità di avere la pianta libera, perché dal punto di vista strutturale lavorano le pareti perimetrali, proponiamo tramezze in gessofibra e cartongesso». ACCIAIO A livello strutturale, molto utilizzato è anche l’acciaio, che però sconta in Italia le conseguenze di un certo ritardo culturale, nonostante la preminenza del nostro Paese sul fronte della produzione (l’Italia è il decimo produttore di acciaio nel mondo ed il secondo in Europa – Fonte: Federacciai). «Sebbene l’Italia sia uno dei più importanti produttori e trasformatori di acciaio, nel settore delle costruzioni siamo ancora molto indietro rispetto agli altri Paesi – afferma Marco Perazzi, segretario generale di Acai, l’associazione dei costruttori di acciaio italiani – con percentuali che, sul fronte dell’edilizia civile, si aggirano intorno al 10% del mercato. Nell’industriale abbiamo risultati migliori, ma nel settore pesano molto l’impiantistica e la carpenteria metallica. Siamo comunque lontani dalle medie europee che sono più avanti nell’utilizzo dell’acciaio, tra il 25% e il 50% del mercato. La vera sfida nei prossimi anni sarà quindi quella di riuscire a intercettare una domanda diversa, di un’edilizia industrializzata con più attenzione al prodotto». Seppur lentamente, l’utilizzo dell’acciaio sta prendendo sempre più piede tra i progettisti, non solo per l’estrema libertà creativa che questo materiale offre nell’utilizzo degli spazi e nella realizzazione di nuove forme architettoniche, ma anche per la sua durabilità, e per le sue intrinseche proprietà di duttilità e leggerezza. Inoltre, le nuove vernici e le più recenti tecniche di trattamento protettivo del materiale consentono di ottenere ottime risposte e soluzioni alla resistenza al fuoco e alla corrosione. «Inoltre, proprio la sua leggerezza – spiega Perazzi – fa sì che, in presenza di un fenomeno sismico, l’acciaio riceva meno sollecitazioni dal terreno e metta in moto inerzie molto minori. Non a caso lo si utilizza per costruire grattacieli. Le strutture molto alte vengono costruite in acciaio proprio perché mettono in gioco minori masse inerziali in presenza di sollecitazioni dinamiche». Un altro vantaggio dei sistemi in acciaio sta nel processo di prefabbricazione e ingegnerizzazione che sta a monte del cantiere: «La filiera delle costruzioni in acciaio è quanto di meglio si sposa con la logica del just in time – afferma Perazzi –. La possibilità di Marco Perazzi prefabbricare tutto il processo, permette al cliente di avere un unico referente che può sviluppare tutto il lavoro esecutivo, portarlo in cantiere e montarlo. “Lo sviluppo realizzativo di un edificio in futuro sarà sempre meno demandato alla fase di cantiere; esso è destinato a spostarsi sempre di più in stabilimento, sulla base di un progetto complessivo, inclusivo dell’involucro e di altre componenti, concepito ex-ante da committente, progettista ed impresa insieme. L’edificio, quindi, si avvicina sempre di più a un concetto di prodotto finito, con benefici anche in termini di tempi di cantiere più certi e brevi. E prosegue: «La casa sarà sempre più un involucro, in cui la parte strutturale e l’involucro saranno progettati con più attenzione all’aspetto architettonico, ma anche a quelli dell’energetica e della domotica, con soluzioni sempre più integrate e prestazionali. Anche per le ripartizioni interne, l’evoluzione dei prodotti è coerente con la logica dell’integrazione, tanto che sono all’ordine del giorno soluzioni innovative che vedono la combinazione dell’acciaio con il legno, materiali sinterici, e isolanti di diverso tipo». CARTONGESSO Parlando di involucro esterno e pareti interne, non possiamo non citare il gesso rivestito, o più comunemente cartongesso. Rivalutato rispetto a un passato, neppure tanto lontano, in cui era accusato di essere poco performante, il cartongesso è divenuto il principe delle costruzioni a secco, trovando, anche in Italia, un impiego sempre più diffuso nella progettazione di uffici ed edifici residenziali. «La nostra esperienza conferma che i sistemi a secco sono sempre più apprezzati da progettisti e imprese anche nella realizzazione delle l a innovazione in cantiere livellamenti allineamenti squadri piombo Squadri e allineamenti tutto Piombi in un laser SPEKTRA conViEnE di Più Quote HV101, il compagno ideale dell’impresa edile Livellamenti e pendenze SPEKTRA Spa - via Trieste, 26/28 - 20871 Vimercate (MB) - tel. 039.62.505.655 - [email protected] - www.spektra.it ©2012 Font srl - www.fontcom.it Con una dotazione base che comprende treppiede, stadia, ricevitore, telecomando e tutti gli accessori per le diverse situazioni di lavoro, HV101 è la soluzione SPEKTRA più vantaggiosa per il controllo totale del cantiere: quote, allineamenti, piombo, squadri e pendenze. Precisione e rapidità di esecuzione in esterno e negli interni. LA PAROLA AL RIVENDITORE Gianni Guidoccio – direttore del consorzio Cre «Per l’involucro proponiamo dei pacchetti esterni adattabili al legno, al laterizio, o ad altri materiali tipo il calcestruzzo aerato autoclavato. I rivenditori cercano ormai di andare nella direzione di sistemi garantiti, che offrano al cliente dei pacchetti altamente tecnici e testati. Qualche volta, si presenta tuttavia la necessità di realizzare soluzioni ad hoc, che a monte prevedono studi più dettagliati. Da parte nostra, ogni consulenza diventa così un affiancamento al lavoro del progettista o dell’artigiano, che deve superare le difficoltà di un’opera particolare. Soprattutto in ambito di riqualificazione del patrimonio esistente quando, insieme al sistema costruttivo, deve essere scelto anche il giusto abbinamento con il sistema a cappotto. Per quanto riguarda invece le pareti verticali interne, l’attenzione è molto focalizzata sui sistemi a secco in cartongesso, in grado ormai di offrire un’ampia varietà di lastre con le caratteristiche più diverse». Gianni Guidoccio pareti esterne, proprio per i vantaggi che offrono in fase di progettazione e di cantiere – afferma Roberto Nava, direttore vendite di Knauf –. Costruire l’involucro esterno a secco si traduce per le imprese in un notevole vantaggio di tempo, dato dalla velocità di posa, dalla migliore organizzazione del cantiere e dall’assenza dei tempi di applicazione e asciugatura dell’intonaco. Le prestazioni in termini di sfasamento termico e isolamento acustico sono ottenute con minori spessori rispetto al tradizionale mattone. Anche la leggerezza e la possibilità di realizzare Roberto Nava qualsiasi forma architettonica sia stata concepita, incluse le più ardite forme curve, offre ai progettisti la possibilità di esprimersi senza particolari vincoli garantendo comunque ottimi comportamenti prestazionali». Moltissime le soluzioni proposte da Knauf, dal Sistema Involukro (che comprende oltre al sistema Aquapanel per la realizzazione delle pareti di tamponamento, il Sistema Cappotto Termico e Isolastra per la realizzazione di contropareti interne) a Diamant, la principale novità di Knauf per pareti interne ad alte prestazioni. «I vantaggi delle costruzioni a secco stanno diventando sempre più tangibili, sia a livello economico che per la velocizzazione dei tempi di cantiere – afferma Davide Kohen, product 40 - youfocus manager Gyproc Saint-Gobain –. Il mondo delle costruzioni si sta muovendo sempre più verso queste tecnologie, facendo aumentare di giorno in giorno la richiesta di prodotti come Davide Kohen il cartongesso. L’impatto sarà forte anche sul fronte della distribuzione, che inizia ad essere molto ricettiva». Circa tre anni fa, Gyproc Saint-Gobain ha lanciato sul mercato un nuovo sistema di costruzione a secco dedicato al mondo del residenziale basato sulla lastra in gesso rivestito Habito, di cui è stata da poco presentata una soluzione migliorata in grado di abbattere i VOC presenti nell’aria (Habito Activ’Air). Habito Casa Comfort si compone di tre differenti sistemi divisi per tipologie di utilizzo, basate su pareti divisorie zona giorno/giorno (Habito Pratica), pareti divisorie zona giorno/notte (Habito Tecnica) e pareti divisorie tra unità abitative (Habito Maxima) che garantiscono le massime prestazioni di isolamento termo-acustico, resistenza meccanica e di anti-effrazione. «Per quanto riguarda le pareti esterne da circa un mese Gyproc ha lanciato sul mercato il nuovo sistema Aquaroc – continua Kohen – basato su una lastra in cemento alleggerito per l’esterno, abbinata ad una lastra in gesso rivestito per la parete interna. Tre diverse soluzioni a secco per il tamponamento esterno (Prima, Performa e Perfecta con sistema a cappotto rispettivamente in EPS e lana minerale), che raggiungono livelli di sfasamento e di attenuazione che variano tra le 8 e le 12 ore». E prosegue: «Gyproc ha voluto Eugenio Cervato scommettere su questa nuova soluzione perché riteniamo che i sistemi a secco rappresentino il futuro dell’edilizia moderna. Non solo per i ridotti tempi di cantiere che è possibile raggiungere con questi materiali, ma soprattutto per la loro maggiore eco-sostenibilità e le loro migliori prestazioni termiche e acustiche». Anche Fassa Bortolo, azienda storica italiana di prodotti e soluzioni per l’edilizia, si è aperta a questo mercato, inaugurando circa due anni fa il nuovo Sistema Cartongesso Gypsotech per la realizzazione di partizioni interne. «A seconda delle condizioni dell’edificio, proponiamo differenti soluzioni – spiega Eugenio Cervato, responsabile marketing di Fassa –: dalle lastre standard alle lastre Aqua dedicate agli ambienti con elevata umidità, dalle lastre Focus particolarmente indicate dove sia richiesta una maggiore classe di reazione al fuoco, alle lastre Vapor indicate in ambienti sottoposti a sbalzi termici eccessivi. In più proponiamo anche lastre accoppiate Duplex, abbinate a pannelli in Eps estruso, espanso o lana di roccia, che assolvono la funzione di isolamento termico-acustico». Il sistema comprende profili, accessori, stucchi e malte, oltre alla finitura decorativa GypsoPaint, specifica per il cartongesso. «Per l’esterno invece proponiamo tre diversi pacchetti: Fassatherm Classic che prevede l’installazione di un cappotto in EPS; FassathermPlus, più performante, caratterizzato dall’utilizzo della lana di roccia che associa isolamento termico e acustico; infine per chi desidera utilizzare materiali naturali, Fassatherm Eco, che utilizza pannelli in sughero». CEMENTO E CALCESTRUZZO Cemento, acqua e sabbia, questi gli ingredienti del calcestruzzo, un materiale dagli antichi natali, utilizzato già in epoca romana con il nome di betunium (da cui la variante anglo-tedesca “beton”). Da queste prime applicazioni, il calcestruzzo ha conosciuto la sua fase d’oro a partire dalla seconda metà dell’Ottocento, quando a questo materiale venne associato l’utilizzo dell’acciaio. Sfruttando la collaborazione statica tra i due materiali, nascono le prime sperimentazioni del calcestruzzo armato, quello che sarebbe diventato uno dei sistemi costruttivi più diffusi a livello mondiale. Da allora molte sono state le innovazioni a carattere tecnico, dal calcestruzzo precompresso al calcestruzzo cellulare autoclavato, che ancora oggi offre una valida soluzione, in termini di eco-sostenibilità, leggerezza, resistenza al fuoco e isolamento termo-acustiche, fino ai calcestruzzi ad elevate prestazioni (A.P.) e quelli ad alta resistenza (A.R.) che offrono nuovi requisiti performanti e strutturali. Gli stessi materiali cementizi stanno subendo un forte processo di innovazione. Un esempio tutto italiano è rappresentato da Italcementi, che ha messo a punto diversi prodotti altamente tecnologici, dal cemento fotocatalico TxActive, in grado di abbattere gli inquinanti organici e inorganici presenti nell’aria, al cemento trasparente i.light (vedi box a pag. 42). In generale, l’attenzione della ricerca e sviluppo si va focalizzando verso soluzioni sempre più sostenibili, anche dal punto di vista del risparmio energetico. Proprio su questo fronte, l’azienda friulana Pontarolo Engineering, che da oltre 50 anni si occupa di ricerche industriali riguardanti sistemi e tecnologie per l’edilizia, ha messo a punto un innovativo sistema per la realizzazione di pareti in calcestruzzo. Il sistema si basa su casseri Climablock ed è in grado di integrare in un’unica soluzione le capacità di resistenza meccanica del calcestruzzo con le capacità di isolamento termico del polistirene. «L’elemento Climablock è un cassero costituito da due pannelli affacciati in polistirene espanso sinterizzato e collegati da distanziatori in polipropilene, appositamente progettati e testati per resistere al getto di calcestruzzo – spiega Andrea Da Canal, responsabile assistenza tecnica di Pontarolo Engineering –. I distanziatori presentano apposite sedi per posizionare l’armatura orizzontale sulla quale legare quella verticale, operazione facilitata da pioli posizionati sulla sommità dei EASY UP 5 SP Minimo ingombro | Massima agilità ✓ Dimensioni compatte e peso ridotto: possibilità di passare attraverso le comuni porte domestiche e di essere trasportata in ascensore ✓ Batteria di grande capacità che assicura una elevata autonomia ✓ Ruote antitraccia con superficie liscia adatte anche a pavimenti delicati ✓ Agevole movimentazione, ampia disponibilità di punti di attacco e di sollevamento ✓ Facilità di manutenzione IMER International S.p.A. Business Unit IMER Access Via San Francesco d’Assisi, 8 46020 Pegognaga (MN) - Italy Tel. +39 0376 554011 Fax +39 0376 559855 www.imergroup.com E ION TE S R VE VEN O SEM pannelli. Questo garantisce che, durante la fase di getto, non ci sia fuoriuscita di malta cementizia attraverso i giunti. In questo modo si ottiene un elemento leggero, comodo Andrea Da Canal da movimentare e posizionare nelle operazioni di montaggio in cantiere, e una muratura in setti continui isolata termicamente, che raggiunge valori di trasmittanza pari 0.14 W/m2K». LATERIZIO Materiale di antica tradizione, negli ultimi anni il laterizio sta fronteggiando un confronto sempre più serrato con le “nuove” tecnologie costruttive, come il calcestruzzo cellulare e i sistemi a secco, e logorando di fatto un primato, che fino a poco tempo fa, pareva indiscusso. Un successo plurisecolare basato soprattutto sulla capacità del laterizio di mediare tra leggerezza e massa, ma che fatica a rispondere ai requisiti sempre più stringenti in termini di prestazioni isolanti e antisismiche, imposte dalle normative nazionali ed Michele Destro europee. Il fronte dell’innovazione, tuttavia, non si ferma e continua a lavorare per proporre al mercato soluzioni tecnologicamente sempre più avanzate. Un esempio è quello di Gruppo Stabila che ha progettato e brevettato il nuovo blocco Taurus, studiato appositamente per murature armate in laterizio. «L’antisismica è la regola principe intorno a cui è stato studiato Taurus – dichiara Michele Destro, responsabile marketing del gruppo –. L’armatura verticale si trova all’interno, confinata dai setti radiali del blocco che garantiscono il miglior assorbimento delle sollecitazioni dinamiche indotte dal sisma». Definitivamente validata dalle NTC del 2008, la muratura armata in laterizio mostra diversi vantaggi tra cui la totale eliminazione dei ponti termici strutturali grazie alla totale sovrapposizione dei setti, una sostanziale libertà nello schema distributivo e la riduzione dei tempi di cantiere del 25% rispetto al classico schema a pilastri. «Tutto deve seguire requisiti antisismici, e oggi il laterizio armato, in certi contesti, fa davvero la differenza – prosegue Destro –. Oltre a questo sono fondamentali anche le prestazioni di isolamento termico e acustico. L’ultima novità è quella che vede l’inserimento dell’isolante direttamente nel blocco». Come ha fatto ad esempio Danesi, che ha arricchito la sua gamma di prodotti con la nuova linea rettificata Poroton Plan TS8. «L’ultima novità riguarda soprattutto le pareti esterne. Ai blocchi rettificati Poroton Plan TS che già producevamo abbiamo aggiunto il polistirene addittivato di grafite espanso – dichiara Emanuele Serventi, responsabile marketing di Danesi –. Questo ci permette di aumentare notevolmente le prestazioni termiche delle pareti, lasciando inalterato lo spessore delle murature. Al momento IL CEMENTO TRASPARENTE DI ITALCEMENTI Andato in scena a Shangai, in occasione dell’Expo 2010, il cemento trasparente i.light di Italcementi ha lasciato il segno. Il Padiglione Italiano, di cui i.light ha rappresentato il fiore all’occhiello, non verrà più smantellato, così come previsto dal regolamento della manifestazione internazionale, ma resterà in Cina. Per il momento sono pervenute ben 23 offerte di acquisizione da parte delle principali municipalità e istituzioni cinesi: vedremo chi si aggiudicherà la partita. «Il padiglione italiano è uno dei pochi che rimarranno a futura memoria dell’Expo 2010. E questo anche grazie ad i.light», dichiara soddisfatto Andrea Parodi, responsabile divisione prodotti innovativi di Italcementi. Messo a punto dai laboratori di ricerca di Bergamo e Parigi, i.light, detto anche cemento trasparente, è una soluzione per la realizzazione di facciate esterne, pareti divisorie interne e pavimenti flottanti retroilluminati. Si tratta di un pannello prefabbricato, realizzato da un impasto cementizio di nuova concezione legato a particolari resine, in grado di offrire a un materiale per sua natura opaco, caratteristiche di trasparenza e traslucidità. «Questo pannello ha una trasparenza tale che garantisce a un ambiente interno di non necessitare durante il giorno della luce artificiale. Con il buio l’edificio fa filtrare le luci interne, mentre di giorno mostra le variazioni di luminosità esteriori», spiega Parodi. E prosegue: «Lo speciale premiscelato alla base di i.light consente di realizzare pannelli in grado di far filtrare la luce, senza creare fessure o indebolirne la struttura. Al momento il pannello non è coibente, quindi è la parete che deve assolvere questa funzione, e non è strutturale, quindi necessita sempre di una sottostruttura che ne sorregga il carico. La superficie può essere lucida con effetto marmo, oppure può presentare un effetto più materico e scabro. Il pannello inoltre è disponibile in diversi formati e colorazioni». Andrea Parodi 42 - youfocus possiamo offrire tre formati (35, 40 e 45cm), con trasmittanze che arrivano fino a 0.17 W/m2K. Il nostro scopo è quello di avere un unico prodotto che possa assolvere Emanuele Serventi più requisiti, garantendo prestazioni termiche, acustiche e, per le zone a bassa sismicità, anche resistenza meccanica». La rettifica rappresenta sicuramente il più significativo passo avanti nel settore del laterizio. «Con questa semplice evoluzione, che consiste nel livellare millimetricamente la superficie superiore ed inferiore del laterizio, si riesce ad assicurare la perfetta posa in opera del prodotto, garantita in verticale dalla maschiatura degli incastri – spiega Dario Mantovanelli, responsabile marketing di Wienerberger –. Si ottiene così un sistema murario in cui la malta si riduce del 90%, con un importante Dario Mantovanelli miglioramento della performance termica. Al posto della malta tradizionale, il sistema rettificato prevede l’utilizzo di un’apposita malta in grado di garantire un giunto verticale di appena 1 mm. In questo modo, con un unico materiale e un’unica posa, si garantisce uno straordinario comfort e risparmio energetico, 365 giorni all’anno». Nell’ottica degli edifici a energia quasi zero, che dal 2020 dovranno diventare standard progettuale, anche Wienerberger offre blocchi riempiti con isolante, per raggiungere prestazioni termiche ancora più performanti e garantire una trasmittanza fino a 0,14 W/m²K. Due sono le gamme a disposizione: Porotherm Plan Plus, riempito di perlite, e Porotherm Plana+, con lana di roccia ad alta densità. Altra grande novità per il settore «è quella di essere passati da una logica di prodotto ad una di sistema», come dichiara Davide Desiderio, responsabile marketing dell’azienda SanMarco Terreal, «in un’ottica che vede come obiettivi principali il miglioramento della qualità tecnica dei prodotti e l’ottimizzazione del servizio per Davide Desiderio il cliente finale, che si trova così a interagire con un unico interlocutore». Per il sistema parete, SanMarco ha implementato diversi pacchetti, dal cappotto con rivestimento in laterizio, alla parete doppia con intercapedine d’aria, fino alla parete ventilata, comprensivi di tutte le stratigrafie funzionali alla realizzazione: rivestimento in laterizio, isolamento termico, elementi per il fissaggio, ganci metallici e teli a barriera vapore o barriera isolante. Un’altra grande novità « è quella di aver iniziato a concepire il laterizio non solo nella sua funzione statico-costruttiva, ma anche nella sua funzione di rivestimento estetico-architettonico – aggiunge Desiderio –. Gli elementi si fanno sottili, diventando una vera e propria pelle dell’edificio, e giocano su una maggiore libertà di formati, dimensioni, concatenamenti e geometrie in facciata, lasciando al progettista una maggiore libertà compositiva». Estetica, sicurezza, efficienza energetica, ma anche natura e tradizione. Per garantire prodotti sempre più in linea con lo sviluppo di un’edilizia sostenibile, il romagnolo Gruppo Ripabianca si è dotato di una politica aziendale completamente legata ai temi della sostenibilità e bioedilizia. «Il processo produttivo si compone esclusivamente di materie prime naturali, certificate dal Politecnico di Milano – dichiara Michele Marconi, amministratore delegato di Laterizi Alan Metauro, la divisione del gruppo dedicata alle strutture verticali –. Il Michele Marconi risultato finale sono prodotti con attestato di assoluta compatibilità ambientale, come ad esempio i blocchi Brickwool nati dalla combinazione di materie prime naturali come terra, acqua, legno, perlite, e riempiti con lana di roccia. Questo permette di realizzare murature portanti in laterizio, in grado di garantire straordinarie prestazioni termiche, acustiche, di resistenza al fuoco e di benessere abitativo». La gamma di prodotti della Laterizi Alan Metauro comprende anche la linea di blocchi rettificati Rekta e il sistema misto Modula, per chiusure laterali in laterizio e legno con montaggio a secco, oltre ai laterizi tradizionali e alla linea di mattoni fatti a mano Terre del Danubio. «Stiamo sviluppando anche un progetto per la realizzazione di sistemi murari prefabbricati – aggiunge Marconi –. Sono ancora prodotti di nicchia, che il mercato ha difficoltà a recepire, però riscontriamo una costante crescita, a conferma che ottengono una valutazione positiva. Il mercato sta andando verso questi sistemi innovativi». Centro commerciale di Altessano (To), realizzato con il sistema Gypsotech Il Sistema Gypsotech di Fassa Bortolo comprende una gamma completa di prodotti: lastre Standard, lastre ignifughe con fibra di vetro (Focus), idrorepellenti a basso assorbimento d’acqua (Aqua) e lastre con barriera vapore in alluminio (Vapor). Per migliorare l’isolamento termico acustico, lastre accoppiate Gypsotech Duplex, dove il cartongesso è abbinato con diversi materiali isolanti (polistirene espanso ed estruso, lana di vetro, lana di roccia), ed il “pannello parete” con anima in cartone a nido d’ape (Alveum). Re-styling del collegio San Carlo a Milano con i pannelli i.light Utilizzando i pannelli di cemento trasparente i.light di Italcementi è possibile realizzare superfici molto ampie, estremamente resistenti e luminose, preservando privacy e sicurezza e conferendo alla realizzazione un alto valore architettonico. È possibile disporre delle molte possibilità di personalizzazione offerte dal prodotto. Eraldo Fashion Building, prestigiosa boutique di Ceggia (Ve) realizzata con le travi Rep Cls, lasciate a vista Sistema REP di Tecnostrutture è un sistema modulare completo e flessibile che si compone di strutture verticali e orizzontali. Prodotti in stabilimento, gli elementi vengono montati in cantiere in totale autoportanza, eliminando la necessità di casserature e puntellazioni provvisorie. Il prodotto composto acciaio-calcestruzzo, nella fase successiva al getto di completamento, dà luogo ad una struttura mista. 44 - youfocus Complesso residenziale a Locate Triulzi (Mi), costruito con le soluzioni Isolmant per l’isolamento termico e acustico Per le murature perimetrali è stato utilizzato Isolmant Perfetto PM, prodotto versatile indicato per l’isolamento acustico e termico delle partizioni verticali, sia perimetrali che divisorie tra unità immobiliari. Isolmant Perfetto PM è stato inserito nelle intercapedini fra muratura esterna e tamponamento interno. Villa in classe A realizzata a Cuneo con i sistemi in gesso fibra Fermacell I sistemi in gessofibra Fermacell assicurano elevate prestazioni in termini di fonoisolamento, e garantiscono la possibilità di fissare carichi elevati alle pareti senza sottostrutture di rinforzo. I muri perimetrali dell’abitazione sono realizzati impiegando la tecnologia X-Lam, parte dei rivestimenti esterni sono stati realizzati mediante l’uso di lastre Powerpanel. Le pareti interne sono costituite da tramezzi con doppia lastra da 12,5 mm di Gessofibra e fibra di legno in intercapedine. Ville nel verde a Ponzano Veneto (Tv) in cui è stato impiegato il sistema Habito Casa Comfort I sistemi a secco Habito offrono libertà di progettazione, rispondendo alle moderne esigenze costruttive per compartimentazioni interne in ambito residenziale. La gamma è composta da tre diverse soluzioni di lastre: Pratica, Tecnica, Maxima. Nuovissima la lastra Habito Activ’Air, che migliora la qualità dell’aria all’interno degli ambienti abbattendo i Voc, in particolare la formaldeide. I sistemi Gyproc prevedono anche soluzioni per i tamponamenti esterni, con Aquaroc (Prima, Performa e Perfecta). Capannone industriale realizzato con parete Isolpack Star, a giunto nascosto I pannelli metallici precoibentati Isolpack per parete sono prodotti con due supporti metallici, all’interno dei quali viene colata, in continuo, schiuma poliuretanica PUR, o la più performante PIR con migliori caratteristiche di resistenza al fuoco. Il modello Isolpack Wall Star è caratterizzato da un esclusivo sistema ad incastro con fissaggio nascosto, che assicura un’eccezionale stabilità. Il giunto ha una configurazione a labirinto con apposita sede per il fissaggio, che impedisce passaggi d’aria e ponti termici fra interno ed esterno. Inoltre la superficie metallica esterna è dotata di innovative nervature “micro-system” che conferiscono particolari riflessi, per un’estetica ed un effetto architettonico di grande pregio. Facciata realizzata con Betonyp, il massetto a secco biocompatibile di Betonwood Il pannello biocompatibile Betonyp è realizzato miscelando cemento Portland e trucioli di pino. Il prodotto unisce le caratteristiche di solidità e stabilità del cemento ai vantaggi di isolamento termico, isolamento acustico e lavorabilità del legno. La lastra è personalizzabile applicando materiali in pietra da rivestimento, lastre ceramiche, lamiere, resine e materiali plastici. International School of Turin a Chieri (To), progetto dello Studio BBB Associati, che vede l’utilizzo del Sistema Parete di SanMarco Terreal SanMarco Terreal offre un insieme di “pacchetti” di materiali per murature composti da più prodotti e completi sotto il profilo tecnico-prestazionale. Si concretizza così l’offerta di sistemi integrati, come il Sistema Parete, in grado di fornire un’offerta completa e ricca di vantaggi per la clientela. La strategia di base consiste nell’offrire un insieme di prodotti coordinati e versatili in grado di soddisfare le esigenze più diverse. Edificio residenziale multipiano “Panorama Giustinelli” di Trieste: sei piani interamente in legno lamellare Holzbau, certificato Casa Clima A+ Il Pannello Universale Holzbau, certificato ISO 9001, racchiude tutte le proprietà del legno, garantisce facilità e velocità di montaggio. In questo caso, la struttura portante principale per i carichi verticali è formata da telai travi-pilastri in legno lamellare di classe GL28c che sostengono i solai di piano di classe GL24c e la copertura. L’adozione delle travi sdraiate in legno lamellare come impalcato dei solai ha garantito la realizzazione di orizzontamenti con il minimo ingombro statico-strutturale. Cornelia Diamond Resort, Antalya, Turchia Presentato all’ultima edizione di Klimahouse, Poroton Plan TS8 è la nuova linea di blocchi in laterizio di Danesi, che coniuga ai vantaggi del sistema rettificato a setti sottili le prestazioni isolanti del polistirene espanso additivato con grafite. Il processo meccanizzato di rettifica rende le facce dei blocchi perfettamente piane e parallele, permettendo così la posa con solo 1 mm di collante cementizio, in sostituzione del tradizionale giunto di malta. Poroton Plan TS8 consente di realizzare pareti monostrato, intonacate tradizionalmente, con elevati valori di isolamento e inerzia termica, garantendo inoltre la riduzione dei tempi e dei costi di posa. Le lastre e gli accessori in cemento Aquapanel aprono nuove prospettive nella progettazione e realizzazione di edifici. Il Sistema, sviluppato da Knauf, offre a progettisti e installatori un’alternativa ai materiali tradizionali, nonché ai sistemi di costruzione in muratura piena. È in grado di affrontare le situazioni climatiche più estreme, in esterno come in interno. Grazie alla tecnica di costruzione a secco, i tempi di asciugatura sono e i costi di lavorazione si riducono e la produttività aumenta. youfocus - 45 Soluzione residenziale di Lafarge Gessi a L’Aquila: il sistema a secco per costruire la casa con le migliori prestazioni Complesso residenziale composto da 12 villette indipendenti, realizzato a Castiglione dei Pepoli (Bo) con il sistema Nidyon. Sistema AquaBoard e LaDura di Lafarge Gessi Pannello singolo portante Nidyon Il connubio per la realizzazione di cantieri residenziali ad alte prestazioni certificate: termo-acustiche, antisismiche ed antintrusione. La protezione all’esterno si sposa con la resistenza interna per offrire la massima sicurezza ed il massimo comfort abitativo. Il cassero coibentato armato per pareti portanti in calcestruzzo, inserito nell’ambito della tecnologia costruttiva Nidyon, permette di realizzare edifici con struttura solida e monolitica, particolarmente idonea per aree ad alta sismicità. Gli elevati requisiti termo-acustici permettono il raggiungimento della classe A. Unità abitative a Rimini Porta Sud, realizzate con il blocco BLR 45/70 riempito con lana di roccia Blocco BLR 45/70 di Gruppo Ripabianca riempito con lana di roccia ad alta densità. Questa evoluzione del laterizio di tamponamento rappresenta un sistema esclusivo che, attraverso blocchi monostrato e pezzi speciali a corredo, consente il raggiungimento di alte prestazioni energetiche, tipo case Classe A. Con il blocco riempito è possibile minimizzare le dispersioni termiche invernali, evitare condense interstiziali, e nel contempo attenuare l’effetto del surriscaldamento estivo. Complesso residenziale in classe A realizzato a Selvino (Bg) con le pareti miste in legno-calcestruzzo Aria Aria di Wood Beton è il nuovo sistema costruttivo per la realizzazione di pareti preassemblate in stabilimento miste in legnocalcestruzzo che garantiscono agli edifici un elevato comfort ambientale grazie alla presenza, nelle strutture esterne e nelle coperture, di una camera d’aria continua che avvolge lo spazio abitativo. Il sistema Aria consente con facilità di ottenere fabbricati classificabili in classe A (con idonea progettazione e impiantistica). Edificio residenziale realizzato a Lugo di Romagna (Ra) con sistema costruttivo EBS ( Easy Building System) Edificio per abitazione in classe A a Trento in Lecablocco Bioclima Zero Lecablocco Bioclima Zero27p È un blocco multistrato a posa unica per muratura portante anche armata in zona sismica. La parete raggiunge una trasmittanza termica di 0,27 W/m2K con intonaci tradizionali ed ha un ottimo comportamento anche nella stagione calda grazie all’elevata inerzia termica. 46 - youfocus EBS di Cogefrin Group È un sistema misto interamente a secco (pilastri in cls, solaio in legno lamellare piano, pareti composte) che permette un’estrema flessibilità nella costruzione. La parete è costituita da un telaio in legno lamellare con stratigrafie differenti in base all’uso, alla dimensione e all’orientamento degli edifici. BigMat, specialmente per l’edilizia. Quando si tratta di edilizia, l’esperienza insegna che è meglio affidarsi a chi se ne intende davvero. Come BigMat, il Gruppo di distributori edili indipendenti leader in Italia e in Europa da più di 30 anni. Negli oltre 190 punti vendita BigMat presenti in tutta Italia trovi i prodotti delle migliori marche accuratamente selezionati, una gamma di servizi sempre al passo con i tempi e consulenza specifica sulle nuove tecnologie costruttive. Oltre a promozioni e offerte vantaggiose tutto l’anno. Passa agli specialisti, passa a BigMat. YTONG, il blocco di calcestruzzo tutto in uno ECCO TUTTI I SEGRETI DEi PRODOTTi DI PUNTA, SUPER PREMIATO, DEL GRUPPO XELLA di Brunella Orsini Y xhult e betong. No, non sono parole di uno strano linguaggio alieno, ma due nomi che hanno fatto la storia dei materiali da costruzione. Yxhult, il nome della località svedese dove nel 1929 iniziò la produzione del cemento cellulare, e betong, il termine svedese per indicare il cemento, uniti per dare vita a un prodotto riconosciuto a livello internazionale: Ytong, il calcestruzzo aerato autoclavato (AAC), premiato nel 2009 con il “Superbrand - Marchio del Secolo”. Un materiale innovativo a cui, negli anni ’60, Ytong ha anche abbinato un formato inedito: un nuovo mattone, di grande formato e dalla precisione dimensionale fin ad allora sconosciuta, destinato a rivoluzionare la tecnica tradizionale di costruzione delle murature, consentendo una posa veloce e senza giunti. Sabbia, acqua, calce e cemento, polvere d’alluminio, questi gli ingredienti di un prodotto messo a punto ormai quasi un secolo fa come alternativa all’uso del legno, e che negli ultimi anni sta conoscendo una forte riscoperta da parte di imprese e progettisti, sempre più attenti alla sostenibilità e al risparmio energetico delle nuove costruzioni e ristrutturazioni. «Un unico blocco, che racchiude in sé tutte le caratteristiche che una muratura dovrebbe avere dal punto di vista normativo e prestazionale – dichiara Umberto Lascar, responsabile vendite CentroSud Italia del Gruppo Xella, di cui fa parte il marchio Ytong -. Caratterizzato 48 - youfocus da un’estrema leggerezza e traspirabilità, grazie alle micro bolle d’aria che il cemento cellulare forma durante la sua lavorazione, il nostro sistema di costruzione in blocchi permette di realizzare case con prestazioni energetiche in classe A». Disponibili in un’ampia gamma di blocchi e architravi per divisori interni e murature esterne, e in lastre autoportanti per la realizzazione di solai e tetti, i prodotti Ytong assicurano un elevato livello di isolamento termico, senza l’uso di ulteriori coibentazioni, come intonaci termici o sistemi a cappotto. Inoltre, l’ulteriore controllo dell’inerzia termica, con un elevato valore di sfasamento e un ridotto fattore di attenuazione, garantisce un ambiente più sano e sicuro in modo costante. «Garantiamo anche il più alto livello di traspirazione presente in una muratura, lo stesso della calce idraulica – aggiunge Lascar. Questo vuol dire ambienti più sani, un perfetto equilibrio tra temperatura ed umidità dell’aria interna, e l’assenza di capillarità. Per prestazioni inalterate durante tutto il ciclo di vita dell’edificio». Oltre all’isolamento termico, i prodotti Ytong garantiscono anche elevati valori di isolamento acustico, con valori sperimentali di potere fonoisolante superiori di 2-4 dB. In più, essendo costituiti solo da materie prime minerali, sono ininfiammabili e incombustibili, permettendo la costruzione di pareti e solai tagliafuoco per compartimenti antincendio. «Un pacchetto di prestazioni che, compresa la durabilità, non credo francamente esistere in nessun altro sistema di costruzione oggi presente sul mercato», dichiara soddisfatto Lascar. E prosegue: «La posa è un altro aspetto interessantissimo. Tutti i nostri prodotti hanno un peso relativamente basso e sono facili da lavorare e sollevare, grazie alle maniglie di sollevamento presenti in tutti i blocchi con spessore maggiore di 20 cm. Le assistenze murarie per i lavori impiantistici permettono la realizzazione semplice e veloce delle tracce, senza l’uso di martello e scalpello. Inoltre, i materiali di sfrido risultano praticamente nulli (al massimo il 3%), e quel poco può essere completamente riciclato». Venite a trovarci 23-25 maggio 2012 FERRARA | Quartiere Fieristico Pad. 6 Stand 53-54 Doppio piattello: doppia sicurezza Valvola antiriflusso: la soluzione ai problemi di allagamento Doppio piattello INOX I cambiamenti climatici e le urbanizzazioni sempre più concentrate portano spesso a problemi di sovraccarico delle reti fognarie, con conseguenti problemi di allagamento. Il modo più semplice ed economico per prevenire il problema è .it ISO 1 4 0 0 1 l’installazione di una Valvola antiriflusso. Questa semplice operazione proteggerà l’abitazione da danni spesso gravi ed economicamente rilevanti, a cui il proprietario della casa deve far fronte personalmente. SONO I NUOVI ITALIANI, CRESCONO OGNI ANNO IN MANIERA ESPONENZIALE E NON HANNO NESSUNA INTENZIONE DI SOCCOMBERE ALLA CRISI E, ANZI, PENSANO AD ESPANDERSI E A CREARE NUOVI POSTI DI LAVORO ITALIANI STRANIERI GLI CHE COMBATTONO LA CRISI di Nicola Zeni 50 - youTrend C’ è chi li chiama melting pot, chi salad bowl - l’insalatiera con vari tipi di verdure che, condite insieme, hanno un sapore armonioso – e chi, ancora con una metafora culinaria, moussakàs, piatto completo dal sapore unico, fatto da ingredienti che vengono da diverse parti del mondo. Tanti modi per definire il processo di integrazione che in Italia ha ancora molta strada da fare, ma da cui oggi emergono delle case history emblematiche, fatte da nuovi italiani stranieri che, seguendo varie strade e in vari settori imprenditoriali, sono riusciti a dare vita ad aziende che creano sviluppo in Italia. Anche in questo momento di crisi. Sono quasi 630mila, tra titolari d’impresa, soci e amministratori, molto diffusi sul territorio nazionale, e non solo nelle aree dei distretti industriali del Nord: sono marocchini, cinesi, rumeni o egiziani – ma non solo – e sono impegnati per lo più nel comparto edile, dei servizi, della ristorazione e del commercio. La maggior parte sono micro-imprese soprattutto di artigianato, settore in cui gli italiani faticano a trovare un cambio generazionale. Ma c’è anche chi pensa in grande, riuscendo a creare posti di lavoro e business per tanti italiani. È il caso di Xu Qiu Lin e della sua Giupel, azienda produttrice di abbigliamento in pelle e tessuto, dove, spiega il titolare, oggi lavorano più italiani che cinesi, ovvero 13 contro 7. Il motivo è semplice: «Questa è un’ azienda italiana e io ho bisogno di gente che sappia parlare l’italiano per l’amministrazione e per il commerciale. E questo un cinese, almeno per ora, non può farlo». Quando, nel 1990, Xu Qiu Lin scelse Prato come sua nuova patria di vita e di lavoro di certo non sapeva che sarebbe diventato il primo imprenditore cinese a far parte di Confindustria e la sua Giupel la prima impresa orientale iscritta all’associazione industriali. «Ho iniziato aprendo una ditta di due persone, tagliavamo pelli e poi via via mi sono ingrandito ed ho cominciato ad importare capi già fatti dalla Cina, finché, nel 2000, non ho capito che la strada giusta era fondare un’azienda con dipendenti italiani e cinesi, i primi perchè creativi, inventivi, fantasiosi, perfetti organizzatori e amministratori e i secondi perché propensi e abituati a lavorare tanto, molte ore al giorno, senza rimbrotti e lamentele». L’ integrazione alla Giupel funziona bene e paga tanto (Giupel fattura circa 10 milioni di euro). «Sa cosa distingue un’impresa del made in Italy? É lo stile, la moda. Anche per questo ho bisogno del gusto italiano, dello stilista italiano che sappia disegnare e creare un modello». Se l’abbigliamento è uno dei must degli italiani, non è da meno il mattone e la “casa dolce casa”. Forse è anche per questo che tanti immigrati imprenditori puntano sull’edilizia e hanno dato vita a 64.549 imprese di costruzioni. I titolari spesso vengono dall’Europa dell’est. Ivan Cruscov, 37 anni, è il titolare della Fabbroman, nata nel 2004 e specializzata nella realizzazione di carpenteria leggera, carpenteria pesante, sistemi di sicurezza, serramenti in alluminio,acciaio inox, acciaio zincato, ferro, con i profili più moderni e le tecnologie più avanzate. La sede è a Mentana, in provincia di Roma, anche se Ivan è bulgaro e ha i nonni moldavi, per questo ha due passaporti e parla greco, romeno, bulgaro, russo, francese, tedesco e capisce un po’ anche il serbo- Xu Qiu Lin Nelu Mega croato. Ad aiutarlo a districarsi tra le maglie della burocrazia italiana ci ha pensato la Confederazione nazionale dell’artigianato (Cna), e in particolare la Cna World, il servizio rivolto agli imprenditori stranieri in cui sono rappresentate più di settanta nazioni. L’85% di queste imprese è stato registrato dopo il 2000, ma non mancano i pionieri. È il caso del rumeno Nelu Mega, che oggi può raccontare con orgoglio la sua carriera iniziata da lavoratore in nero e approdata, con tanto lavoro e fatica, a titolare di impresa edile. Approdato in Italia nel 1984, Nelu ha cominciato lavorando con contratto di prestazione d’opera occasionale in nero nei cantieri, sfruttato al massimo. Oggi è normale vedere romeni che lavorano in Italia, mentre fino a qualche anno fa dovevo nascondere da dove provenivo, dovevo nascondere quello che sapevo fare: spesso mi sentivo dire che non potevano assumermi perché ero troppo preparato. Poi, con il tempo, sono riuscito a crescere professionalmente: avendo acquisito conoscenze nel settore edile, ho cominciato a lavorare per una grande spa, con contratto a tempo indeterminato e ben pagato. Però, visto che avevo maturato delle capacità dirigenziali ho deciso di mettermi in proprio. La molla che mi ha spinto ad avviare un’impresa da solo - sottolinea - è stata la convinzione che la stessa capacità di gestire per gli altri la potevo impiegare per me stesso. Così è partita la mia sfida a livello imprenditoriale». Il risultato è che Nelu ha un’impresa edile che funziona e un’altra al via: «I miei dipendenti diretti sono solo rumeni, mentre tra quelli indiretti ci sono anche italiani». Non sono solo piccole imprese, quelle degli imprenditori immigrati in Italia, ma iniziano a spuntare anche piccoli giganti come la Hirux International, del siriano cinquantenne Radwan Khawatmi. Sede principale a Milano, la Hirux è una società specializzata nella produzione di elettrodomestici e, da poco, anche televisori. Oggi fattura più di 50 milioni di euro, con il suo marchio presente dal Nord Africa al Medio Oriente. Nel 2010 la società si è anche aggiudicata il prestigioso marchio francese Thomson, diventando unico youTrend - 51 e il 100% dei nostri prodotti sono destinati all’export». Khawatmi si è anche aggiudicato il primo posto assoluto del MoneyGram Award, il premio all’imprenditoria immigrata in Italia. Nello stesso anno a vincere nella categoria “Innovazione” è stata la colombiana Margarita Perea Sanchez, proprietaria della Clinica dei vestiti in via Macedonia, a Roma. Per aprire il negozio sono bastati 6.500 euro. Quando viveva a Cali, in Colombia, sognava di diventare medico, ma suo padre decise che doveva fare la sarta. Per questo, il suo laboratorio si chiama “Clinica dei vestiti”, perché come in una sala operatoria, Margarita - 49 anni - cura gli abiti delle clienti e li rimette a nuovo. È arrivata in Italia nel 2001 con il figlio e l’ex marito. Per mantenersi, Margarita faceva le pulizie, anche nell’atelier di Valentino, e ha frequentato per tre anni una scuola di moda. Ha aperto la Clinica nel 2005, grazie ai soldi che le ha prestato Cristina, una sua amica. All’inizio aveva solo una macchina per cucire, mentre oggi il lavoro non le manca e il suo sogno è lanciare una linea di abiti tutta sua: la Modas Margarita. DAI MARMI ALL’ARREDAMENTO: L’ITALIA VA A “PESCA” DAGLI EMIRI DEL QATAR Radwan Khawatmi licenziatario. Quella di Khawatmi è una storia tutta in salita, da quando arriva dalla Siria, all’età di 17 anni, in Italia per proseguire gli studi. Oggi l’Italia è la sua patria, tanto che in piena crisi ha voluto simbolicamente acquistare 40mila euro di Bot italiani. Per lui anche questa è integrazione. «Sono più di 30 anni che vendiamo lavatrici e frigoriferi a marchio nostro nei Paesi del Golfo. E li facciamo produrre in Italia, dove selezioniamo i terzisti, commissioniamo i prodotti e poi li distribuiamo. In media facciamo 250mila pezzi l’anno. I nostri fornitori sono una decina in tutto: si va dalla San Giorgio di La Spezia alla Meneghetti di Rosà e alle Officine Smalvic di Sarcedo, entrambe in provincia di Vicenza. Il nostro marchio più noto è Magic Line Margarita Perea Sanchez 52 - youTrend Marmi e graniti, le lavorazioni più pregiate per l'edilizia e il design e le macchine per le loro complesse trasformazioni si sono radunati tutti alla corte dell'emiro del Qatar, qualche giorno fa, a inizio maggio. Con un piano di 185 miliardi di dollari di investimenti nei prossimi anni – complici i mondiali di pallamano del 2015 e quelli di calcio nel 2022 – il made in Italy nel settore delle pietre ornamentali da arredamento cerca di ampliare i 145 milioni di export nell'area del Golfo (su 1,2 miliardi di euro di vendite globali nel solo 2011). È con questo spirito che Veronafiere e Confindustria Marmomacchine hanno "esportato" la prima edizione del "Marmomacc" di Verona al Doha center (con il più accattivante brand di Qatar Stone Tech), rassegna dedicata a marmi, granito e onici e ai macchinari e alle tecnologie per la loro estrazione e lavorazione, nell'ambito di Project Qatar e Heavy Max 2012, rassegne leader dell'area per il settore building. «La prima edizione di Qatar Stone Tech, a cui partecipano una trentina di aziende italiane – ha spiegato il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani – si aggiunge a quelle consolidate a Las Vegas e Riyad e a quelle manifestazioni fieristiche, convegni, workshop business to business e tutte le iniziative utili a supportare le imprese nei mercati emergenti dove il mercato fieristico cresce a sua volta del 50% l'anno». E sarà il primo banco di prova tra diversi sistemi imprenditoriali dato che tramite la propria società indiana, Veronafiere Lems India Private Limited, sarà presente una delegazione di una decina di aziende indiane. Per Flavio Marabelli (Confindustria Marmomacchine) sarà «un'importante vetrina promozionale per le aziende marmifere italiane, che hanno esportato nel 2011 prodotti grezzi e lavorati per 34,1 milioni di euro, con un incremento del 33,2% rispetto ai 25,6 milioni dell'anno precedente». Più in generale, secondo i dati del Centro studi Marmomacchine, nell'area del Golfo (Arabia Saudita, Kuwait, Bahrein, Qatar, Emirati Arabi e Oman) le nostre esportazioni lapidee, nel 2011, sono state pari a 145 milioni di euro (+5% rispetto al 2010). «Il Qatar – ha poi ricordato il presidente di Veronafiere, Ettore Riello - ha un reddito pro capite di 105mila dollari, un Pil in crescita del 18% nel 2011 e un piano di investimenti da centinaia di miliardi di investimenti destinati alla modernizzazione del Paese che al made in Italy possono aprire spazi importanti». Nel solo settore immobiliare e alberghiero, ad esempio, sono previsti complessi residenziali da 5 miliardi di dollari e 78mila nuove stanze in virtù delle kermesse sportive. Tutto il made in Italy a dover imparare a potenziare l'export verso il Golfo. Se alimentari e abbigliamento scontano differenze culturali, solo negli Emirati Arabi – in base alle previsioni del Centro studi Confindustria – soprattutto per il traino della domanda alberghiera, le importazioni dal mondo nel settore dell'arredamento saliranno dagli 1,3 miliardi di euro attuali a 2,3 nel 2017. Di questi, 161 milioni di euro è la quota venduta nel 2011 dall'Italia. E 142 milioni (su acquisti globali per oltre 1 miliardo) quanto esportato dall'Italia in Arabia Saudita. Lo spazio per crescere, insomma, è tanto. I.LAB apre i battenti: 13 MILIONI DI EURO all’anno per la ricerca Collocato su un’area di 23mila metri quadrati, il centro hi-tech e iper green di Italcementi ospita la Direzione Ricerca e Sviluppo, la Direzione Laboratori del Centro Tecnico di Gruppo e la Direzione Innovazione dell’azienda bergamasca di Brunella Orsini I l cuore dell’innovazione e della sostenibilità batte a Bergamo, e si chiama i.lab. Inaugurato lo scorso 16 aprile, nel parco scientifico tecnologico Kilometro Rosso, il nuovo Centro Ricerca e Innovazione di Italcementi apre le sue porte a ingegneri, tecnici e ricercatori, impegnati nello studio e nello sviluppo di innovazioni tecnologiche, funzionali ed estetiche dei nuovi materiali per le costruzioni. Collocato su un’area di 23mila metri quadrati, il centro ospita la Direzione Ricerca e Sviluppo, la Direzione Laboratori del Centro Tecnico di Gruppo (CTG) e la Direzione Innovazione dell’azienda bergamasca. L’edificio, sintesi della più avanzata tecnologia in termini di qualità dei materiali e di tecnologie per la green construction (realizzato secondo lo standard Leed Platinum, i.lab ha vinto il premio European Green Building Award nel 2010 e il Green Good Design Award nel 2009), si sviluppa su un progetto dell’americano Richard Meier, una delle firme più prestigiose dell’architettura contemporanea. Il taglio del nastro è stato affidato al Ministro dell’Ambiente Corrado Clini che, nel corso della cerimonia di inaugurazione, ha dichiarato: «Le imprese, non solamente in Italia ma anche nel mondo, stanno cambiando rotta verso la sostenibilità: è il fenomeno della green economy, che ormai è di fatto “economy”, poiché le produzioni, che non hanno dentro di sé la componente ambientale e di innovazione, sono destinate a uscire dal mercato. Per questo motivo, il Governo è attento a incentivare le iniziative, come il progetto del Gruppo Italcementi, che confermano la vivacità del mondo imprenditoriale nella ricerca e nell’innovazione». Alla cerimonia, oltre al top management, ai rappresentanti e ai giornalisti dei 18 paesi in cui il gruppo Italcementi è attivo, erano presenti anche il presidente Giampiero Pesenti e il consigliere delegato, il figlio Carlo Pesenti, che ha sottolineato l’importanza strategica dell’innovazione per il gruppo, su cui Italcementi punta a costruire il proprio vantaggio competitivo. «Italcementi Group può contare su circa 170 persone, tra chimici, geologi e ingegneri, impegnati in attività di Ricerca e Innovazione in Italia, con i.lab e in Francia, con il campus Technodes di Guerville, vicino a Parigi. Il budget annuo destinato alle attività di Ricerca e Sviluppo è di circa 13 milioni di euro con un’incidenza sul fatturato fra le più significative del settore», ha affermato. Negli ultimi 10 anni, l’azienda ha depositato 60 brevetti, e il suo tasso di innovazione, ovvero il rapporto tra i ricavi derivanti da progetti di innovazione e il totale delle vendite, è attualmente pari a 4 (mentre nel 2010 era 3.9). L’obiettivo dichiarato è quello di stabilizzarsi con un ratio pari a 5 nel medio-lungo termine. COSA SI STUDIA IN I.LAB Sono cinque i temi strategici studiati nel nuovo i.lab di Italcementi: - nuovi clinker, cementi o leganti alternativi ai tradizionali cementi Portland, che prevedono l’utilizzo di materie prime rinnovabili e riutilizzabili, additivi e aggiunte speciali ai calcestruzzi, e la sperimentazione di nanotecnologie e biotecnologie applicate al settore dei materiali da costruzione; - prodotti speciali come il cemento fotocatalitico TX Active e il cemento trasparente i.light, in grado di aggiungere valore tecnologico e funzionale ai prodotti convenzionali; - calcestruzzi e malte per ripristini e rinforzi strutturali di edifici esistenti o di nuova costruzione, con nuove ed elevate performance ad alto valore aggiunto; - soluzioni tecniche finalizzate alla riduzione dell’impatto di CO2 nel settore industriale dei materiali da costruzione; - networking con architetti e progettisti a livello mondiale per definire e diffondere una cultura del costruire attenta all’ambiente e all’uomo. youTrend - 53 SHARING E WEB A CACCIA DEL LUSSO SOSTENIBILE TRA CONDIVISIONE E SCONTI CERCATI SULLA RETE, ECCO LE NUOVE TENDENZE DEGLI ITALIANI CHE NON VOGLIONO RINUNCIARE ALLO STILE DI VITA PRE-CRISI di Cleo Fuentes C ondividere, noleggiare, andare a caccia di sconti, soprattutto sul web. È questo il mood degli italiani – ma non riguarda solo il nostro Paese – alle prese con una congiuntura economica che costringe milioni di persone ad acrobatici equilibrismi per tentare di mantenere uno stile di vita il più possibile simile a quello a cui erano abituati. E così si affacciano nuovi fenomeni sociali. Uno di questi è vivere in “condivisione”: se non si resta direttamente a casa di mamma e papà o non ci si appoggi a loro con solerte frequenza per ogni attività, in primis mangiare, oggi capita sempre più spesso che si affittino case con altre persone (amici nel migliore dei casi, ma molto spesso sono sconosciuti in caccia di indipendenza come noi). Chi, invece, qualche anno fa ha deciso di acquistare casa accendendo un mutuo, nella tranquillità di una carriera che pareva promettere meglio di come si è rivelata in realtà, subaffitta ad altri per sforbiciare la rata mensile. 54 - youTrend { Ventèe Privée, club a invito in cui fino a poco tempo fa si acquistavano solo marchi di abbigliamento, da qualche mese, si è lanciato in vendite di ogni genere: dalle lampade di design fino a trapani, seghe, smerigliatrici, tutti dei migliori marchi sul mercato. Ma la condivisione si fa anche su altre cose, in primis l’auto. Non è un caso che in molte province italiane stia scoppiando il fenomeno del car sharing. Per un numero sempre crescente di persone, e anche per le aziende, possedere un’auto oggi può rappresentare un costo eccessivo: in loro soccorso arriva il car sharing, servizio che prevede l’uso collettivo di un parco auto messo a disposizione a un gruppo di utenti che le utilizzano grazie ad un sistema di prenotazione e ad un costo proporzionale all’utilizzo. Il car sharing permette di avere a disposizione un’auto adatta alle esigenze familiari o aziendali (dalla piccola utilitaria chic alla spaziosa monovolume) senza possederne una e senza quindi sostenerne i costi fissi (bollo, assicurazione, manutenzione, garage o parcheggio), ma pagando solo in proporzione all’utilizzo. Insomma, una soluzione ideale, in particolare per chi con un veicolo percorre meno di 10mila chilometri all’anno. A proporre il servizio sono aziende specializzate private (Milano è stata la prima in Italia a proporre il servizio), ma anche pubbliche, come il caso della Provincia di Trento, che ha creato Car Sharing Trentino, una cooperativa voluta da Trentino Trasporti Spa, Trentino Trasporti (che si occupa di parcheggi, bike sharing e altri servizi di mobilità), la cooperativa Car Sharing BZ e l’associazione Trentino Arcobaleno di cui fanno parte anche Distretto Tecnologico Trentino, la Fondazione Bruno Kessler, l’Università di Trento, l’Opera Universitaria, la Cassa Rurale di Trento, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, la Cassa Rurale Valle dei Laghi, l’ACI di Trento, Confesercenti del Trentino, Consolida e Legambiente del Trentino. Attualmente a Trento sono 13 le auto a disposizione (con parcheggi dedicati sparsi per la città, dove non si paga alcuna tariffa per il posteggio). Quanto costa? Nel caso del Trentino l’abbonamento singolo costa 150 euro all’anno a cui si deve aggiungere una tariffa oraria di 2 euro dalle 7 alle 22 (gratis dalle 22 alle 7) oppure una tariffa chilometrica di 40 centesimi fino alla percorrenza di 100 chilometri, che si abbassa a 30 centesimi dal 101mo chilometro in poi. Per il cellulare, o più spesso per lo smartphone che per quanto costosetto evita l’acquisto di un pc, il surfare tra tariffe e operatori diversi è ormai diventato il leit motiv degli utenti privati, anche se poi si telefona perlopiù con Skype e si mandano messaggi con WhatsApp, in entrambi i casi senza spendere un centesimo. Per fare la spesa, oltre a frequentare più di un supermercato selezionando ogni promozione e offerta della settimana, tra 3x2 e prodotti “civetta”, si può aderire a un gruppo di acquisto, scegliendo a seconda delle disponibilità economiche, tra formule che puntano al risparmio tout court e altre che hanno come priorità un approccio più “etico” e “critico” alla spesa, rifornendosi dai produttori locali e incentivando così sempre di più il chilometro zero, soprattutto per quanto riguarda frutta, verdura e carne. Poi c’è il web, a cui ci si rivolge per cercare lussi scontatissimi. Partiamo dalle vacanze, dove per risparmiare ancora di più che con i voli low cost, si fruga tra i mille siti che propongono last minute e last second e talvolta si sceglie la meta in funzione di quale sia l’offerta più vantaggiosa. Tra i siti più cliccati c’è Trivago, oppure il club su invito Voyage Privée, che offre opportunità di soggiorni di lusso con sconti che vanno dal 30 al 70%. Chi è più giovane e disinvolto, invece, si cerca un passaggio in macchina cercando tra gli annunci di roadsharing.com, autostop.it e siti analoghi e poi si arrangia con il couch surfing – letteralmente “surfare sul divano” – grazie a una rete mondiale (www.couchsurfing.org) che mette a disposizione nella propria una sistemazione che può andare dal divano a una camera. Sul web si va anche per gli svaghi di una sera. Per permettersi una cena al ristorante, un corso di yoga, un massaggio, una seduta di cavitazione per ridurre la cellulite o qualche necessità meno voluttuaria, come una visita oculistica o un impianto ondontoiatrico dal dentista, si attende che compaia un annuncio sui siti groupon.it o groupalia.it., che propongono ogni genere di servizio con ghiottissimi sconti. La Rete è l’ancora di salvataggio anche di chi vuole acquistare una poltrona di seconda mano magari recuperando qualche soldo dalla vendita della mountain bike che non serve più e ingombra il solaio: in questi casi si ricorre all’ormai ovvio eBay o a siti che offrono opportunità di baratto. Lo stesso avviene per l’abbigliamento: i fashion victim dal portafogli ristretto possono concedersi qualche vezzo attraverso i cosiddetti swap parties, incontri autorganizzati in cui i partecipanti si scambiano a costo zero abiti e accessori. In alternativa, per comprare un capo nuovo ci si può rivolgere a siti “a invito” come saldiprivati.com, in cui, come in un outlet virtuale, si trovano supersconti nel campo dell’abbigliamento. È nato così, tutto tagliato sulla moda e i suoi accessori, anche Ventèe Privée, club a invito in cui fino a poco tempo fa si acquistavano solo marchi di abbigliamento, di lingerie, di scarpe e di gioielli a prezzi davvero golosi. Da qualche mese, però, questo portale di matrice francese si è lanciato in vendite a tempo di ogni genere: dai bulbi per giardinaggio all’arredamento per il giardino, dalle lampade di design ai biglietti per i concerti, dai motorini fino a trapani, seghe, smerigliatrici, tutti dei migliori marchi sul mercato. Non sembra fantascienza pensare che tra poco ci troveremo anche i sacchi di cemento e le tegole per il tetto. QUELLI DAL POLLICE EDILE Quelli che hanno una solida tradizione nell’estrazione e nella lavorazione degli aggregati silicei. Quelli che puntano all’innovazione e ad una ricerca d’avanguardia come da DNA del gruppo Mapei. Quelli che con professionalità e passione hanno saputo rispondere alle esigenze del mercato edile. Siamo quelli di VAGA e ci impegniamo a costruire con VOI un futuro più solido. Costa de’ Nobili (PV) - tel. +39 0382.727111 [email protected] - www.vagaedilizia.it L’Italia che cambia: più famiglie, più stranieri, più poveri e più cemento Dai primi risultati del Censimento Istat molte conferme e qualche amara sorpresa di Federico Della Puppa È il ritratto di un’Italia fortemente cambiata, quello che emerge dai primi risultati provvisori pubblicati dall’Istat ad appena sei mesi dal Censimento. Sono dati che vanno commentati e letti per ciò che rappresentano: un primo indicatore sui cambiamenti che negli ultimi dieci anni hanno attraversato il nostro Paese, cambiamenti sostanziali e strutturali con i quali dovremo rapportarci per il futuro. Ma pur sempre provvisori, dunque con alcuni elementi di parzialità che andranno ponderati quando i dati definitivi saranno disponibili. In particolare i dati di molte grandi città, comprese Roma e Milano, sono solo stimati in quanto, come dichiarato dall’Istat, ad uno “stadio di lavorazione relativamente meno avanzato”. In ogni caso, al di là della parzialità, il censimento conferma quanto già sapevamo studiando i dati anagrafici: siamo un paese che cresce poco in popolazione ma moltissimo in nuclei familiari. Dal 2001 al 2011 la 56 - youTrend popolazione è aumentata di 2.468.900 residenti (+4,3%), ma le famiglie sono passate da 21,8 a 24,5 milioni, con un incremento di 2,7 milioni, pari ad una crescita tripla (+12,4%) rispetto ai residenti. Questa dinamica la si trova anche negli indicatori relativi agli stranieri residenti, passati dal 2,3% al 6,3% del totale, e delle situazioni di disagio abitativo acuto, passate da 22mila ad oltre 70mila. Cresce dunque la complessità della società italiana, ma cresce anche la precarietà, due elementi ai quali va associato un altro dato che emerge dalla lettura dei dati: la forte crescita del patrimonio edificato e di quello non utilizzato. In dieci anni sono stati costruiti l’11% in più di edifici, portando il loro numero ad oltre 14 milioni, e 1,6 milioni di abitazioni. Ma se si confronta il numero di abitazioni occupate da residenti (23.998.381) con il numero totale di alloggi (28.863.604) emerge che sono ben 4.865.223 le abitazioni non occupate o occupate da non residenti. Un valore elevatissimo, che nelle stime dell’Istat si ridurrebbe a 2,7 milioni per le non occupate. I dati definitivi consentiranno una migliore analisi, ma è di tutta evidenza che nel decennio si è avuta una grande crescita edilizia speculativa, che ha occupato suolo e realizzato alloggi invenduti e vuoti che non generano alcuna economia (un alloggio vuoto non è arredato) e alcuna funzione sociale (un alloggio vuoto non è vissuto). La fotografia dell’Istat riporta un’Italia che è stata attraversata dal grande boom della produzione non residenziale (la maggior parte degli { In dieci anni sono stati costruiti l’11% in più di edifici, portando il loro numero ad oltre 14 milioni, e 1,6 milioni di abitazioni. edifici nuovi) e dalla costruzione di nuove abitazioni che, tuttavia, oggi per le loro caratteristiche tipologiche e localizzative, non trovano mercato. Dunque, tra le pieghe del censimento si trovano importanti informazioni per farci comprendere non solo come siamo cambiati, ma anche come e dove intervenire per riequilibrare gli squilibri che i dati Istat raccontano. Se si parla di bio-architettura, siamo nel nostro ambiente. Un ambiente che conosciamo perfettamente, come dimostrano gli importanti riconoscimenti che la Linea Bio-Architettura Puracalce ha ottenuto dai più prestigiosi Istituti italiani e europei (ANAB-ICEA, IBO e IBN) e la certificazione LEED® (Leadership in Energy and Environmental Design), che attesta gli edifici ambientalmente sostenibili. E come dimostrano i nostri 300 anni di storia nella produzione di calce. È da questa storia che oggi nascono prodotti come il K 1710, l’unico intonaco tradizionale a base di pura nano-calce, e tutta la gamma di soluzioni ecocompatibili per l’edilizia bio. Per costruire case a misura di natura, nel pieno rispetto dell’ambiente. www.fassabortolo.com GLI ACCESSORI E LE NUOVE PERFORMANCE DELL’INVOLUCRO EDILIZIO Dörken LANCIA IL DELTA-ETV System, IL SISTEMA IN GRADO DI RISPONDERE IN MODO TECNOLOGICAMENTE ALL’AVANGUARDIA, MA ANCHE SEMPLICE E VELOCE, AI TRE MUST DELL’Edilizia di oggi e di domani: ERMETICITà, TRASPIRAZIONE E VENTILAZIONE di Nicola Zeni S i chiama ETV ed è un nuovo acronimo destinato a lasciare il segno. Non ha niente a che fare con la sigla di un treno ad alta velocità, anche se le nuove performance dell’involucro edilizio corrono più di un Freccia Rossa o del nuovo Italo lanciato da Montezemolo&co.: Delta-ETV System è il sistema per l’ermeticità, la traspirazione e la Gabriele Nicoli 58 - youTrend ventilazione degli involucri edilizi sempre più performanti e certificati, che Dörken lancia sul mercato in questi giorni, frutto di un know how e di un’esperienza secolari. La multinazionale tedesca che è tra i più grandi produttori di schermi e membrane traspiranti, nonché di membrane alveolari e di accessori per l’edilizia, ancora una volta si dimostra all’avanguardia con il suo ETV System, coniato ad hoc per rispondere in modo semplice ed efficace alle richieste del mercato edile. A raccontare le ultime novità di mercato è l’amministratore delegato di Dörken Italia, Gabriele Nicoli. Il mercato delle costruzioni attualmente cosa cerca? La direzione che sta prendendo l’evoluzione del settore è ormai cosa nota: si punta in primis alle ristrutturazioni in chiave di efficienza energetica, per rispettare le nuove normative in vigore e quelle che verranno. I punti focali di tutti i nuovi progetti sono l’efficienza energetica, il comfort abitativo e il rispetto dell’ambiente. Per garantire le altissime prestazioni richieste agli edifici di oggi, oltre alla protezione degli involucri è necessario progettare al contempo: superfici ermetiche all’aria, al vento e all’acqua capaci di migliorare l’efficienza energetica e di evitare ingressi d’aria fredda e perdite di calore; superfici traspiranti che assicurino l’evacuazione dell’umidità DELTA-VENT ROLL: Sottocolmo ventilato in speciale tessuto centrale non infiammabile in fibra minerale di vetro e bordi in alluminio rinforzato, con banda adesiva butilica sui lati. Dimensione: 310/370/400 mm x 5m Colore: Nero, Marrone, Rosso dagli isolanti termici e dalle strutture in modo da garantirne la massima durabilità; superfici ventilate in grado di veicolare all’esterno il vapore acqueo espulso tramite la traspirazione e di convogliare all’esterno il calore estivo. La questione, oggi, è come mettere in pratica tutto questo con sistemi semplici e con costi “sostenibili”. È proprio questo che si prefigge quello che noi chiamiamo Delta-ETV System. I prodotti Dörken a marchio Delta, infatti, rispettano tutte le esigenze normative, che siano strutturali, termiche o igrometriche. Grazie alla loro leggerezza, alla rapidità di messa in opera e alle loro alte performance, garantite da una tecnologia all’avanguardia, sono in grado di offrire a tutti i professionisti i massimi vantaggi e la sicurezza di costruzioni durevoli, energeticamente sostenibili ed ecocompatibili. Quali sono i vantaggi di Delta-ETV System? Il sistema permette un’ottimizzazione delle superfici isolate e in particolare la limitazione del rischio di condensa, proteggendo l’isolante termico e la struttura della costruzione; la diminuzione delle perdite energetiche; l’ottimizzazione del funzionamento del sistema di ventilazione. La posa in opera di schermi e membrane traspiranti, da sole, non sono sufficienti ad assicurare l’ermeticità all’aria della superficie dell’involucro. Un cattivo raccordo ermetico in punti particolari o a livello di elementi passanti (come le finestre, gli abbaini, i condotti di ventilazione, etc.) possono portare a dei disordini nella costruzione isolata e a delle dispersioni energetiche importanti. Per questo motivo l’impiego di accessori adatti e di qualità professionale come quelli della gamma Delta risultano fondamentali per assicurare un risultato perfetto, sinonimo d’impermeabilità all’aria, nel rispetto delle norme in vigore. Quindi anche gli accessori hanno un ruolo strategico, anzi, fondamentale? Certamente. Ed è proprio per questo che Dörken ha ampliato e potenziato la produzione di tutta la gamma degli accessori Delta per l’ermeticità e la ventilazione del tetto, in particolare dei sottocolmi e dei raccordi per le coperture. A completamento della gamma dei sottocolmi Delta-Vent Roll da quest’anno sono disponibili nuove versioni in non tessuto, in metallo e in rame. Anche la gamma di elementi butilici in metallo Delta-Top Flexx per il raccordo tra le tegole e gli elementi in elevazione – quali murature, camini e sfiati – è stata ampliata con la nuova versione in rame e nuove larghezze disponibili per ogni esigenza. Per garantire la sigillatura dei punti più difficili di finestre e abbaini, inoltre, è stato creato Delta-Fas Corner, angolare in grado di garantire la perfetta tenuta all’aria e all’acqua. Si tratta di sistemi semplici, di facile impiego, derivanti dalla ricerca scientifica e tecnologica dei nostri laboratori di Herdecke, in Germania, che si basano su ritrovati di ultima generazione (come, ad esempio, le nanotecnologie e gli ultrasuoni), che hanno richiesto enormi investimenti da parte di Dörken. Sistemi facili, ma tecnologicamente avanzati che richiedono anche partner formati e qualificati, in grado di saperli proporre al mercato? Sicuramente prodotti di questo genere necessitano di partner all’avanguardia, che investono in formazione: mi riferisco a distributori di materiali edili – ovvero il canale di vendita di Dörken – moderni e aggiornati in grado di proporre ai propri clienti questi nuovi sistemi. Partner, insomma, capaci di affrontare sia le costruzioni tradizionali, sia quelle di nuova generazione, sempre più a secco e performanti dal punto di vista energetico e della sostenibilità ambientale. Del resto, è questa l’edilizia del futuro. Un’edilizia del futuro che è sempre più normata in termini di certificazioni, anche per quanto riguarda i materiali da costruzione. In questo contesto, i prodotti Delta di Dörken sono pronti? Dörken gode di tutte le certificazioni e di tutte le marcature CE necessarie. Anche per quanto riguarda il regolamento UE 305/2011, che entrerà in vigore il primo luglio 2013 e riguarderà i materiali da costruzione – prevedendo che tutti i prodotti dovranno avere una dichiarazione di prestazione e di durabilità di un prodotto, chiamata DOP –, Dörken è già in grado oggi di rispondere, con tutti i requisiti e le certificazioni necessarie, a questa nuova legge. youTrend - 59 Visti al SALONE e al FUORI SALONE DEL MOBILE di Milano opa r u ’e l l e d o r futu il a n g e dis tra spritz e tartine, si TRA DEMATERIALIZZAZIONE E JOBBISMO ECCO I NUOVI TREND EMERSI DALLA KERMESSE DI DESIGN Più “OPEN MIND” CHE CI SIA di Carlo Ezechieli L a febbrile, frenetica e animatissima Settimana del Design Milanese si è conclusa da pochi giorni. Un evento che da ormai qualche anno, specialmente per il Fuori Salone, si sta configurando come un festival capace di coinvolgere tutta la città e “distretti” ogni anno più numerosi e attivi. E nonostante il pubblico sia sempre più eterogeneo, l’attrazione principale dei vari appuntamenti siano più che altro Spritz e tartine e nonostante – tra vari, euforici, “uhu” e “aha” – perfino fioristi e gommisti riescano ad esporre la propria merce come prodotti “di design”, è innegabile che la funzione di sensibilizzazione dei cittadini ed il ruolo di richiamo internazionale sia fortissimo. Il Fuori Salone rappresenta il lato culturale, creativo, talvolta frivolo dell’evento, ma permette, sia di dar vita ad un imperdibile simposio per 60 - youSPECIAL produttori e progettisti, sia di radunare a Milano un numero incredibile di architetti e designer di classe mondiale. Gli eventi sono numerosi, altrettante sono le conferenze e le occasioni di incontro. Il Fuori Salone non sembra insomma aver subito il contraccolpo di un momento di grande e traumatico cambiamento nel mondo economico e produttivo, come quello che stiamo attraversando attualmente. Questo, forse, per due motivi fondamentali. Il primo è che buona parte di ciò che viene definito come fine design si colloca nella categoria “lusso” che – anche per via di una polarizzazione dei redditi sempre più netta – non sta conoscendo crisi, ed il secondo è perché il mondo della progettazione vive proprio sul cambiamento e, in qualche misura, sulla capacità di disegnare il futuro. Ed è su quest’ultimo punto che – credo – quest’anno al Salone sia emersa, più che una tendenza o più tendenze, un filo conduttore comune. L’Europa sta senza dubbio invecchiando, lo spostamento verso l’Asia è ormai marcato, come peraltro lo è la bancarotta dei modelli di produzione e commercio nel XX secolo. Sono temi noti e di cui molti autori stanno parlando ormai da decenni. Tra gli altri Paul Hawken fa riferimento alla necessità di “dematerializzare”, ovvero di destituire oggetti e prodotti dell’importanza che hanno avuto finora, guardando invece ai processi e “all’esperienza utente” finale. Possedere una bicicletta non è importante quando, grazie a una rete ed un sistema di georeferenziato e super-efficiente di gestione dati, posso spostarmi in città con la stessa efficacia, usando un sistema “dematerializzato” di bike-sharing. Come non ha molto senso curare la grafica ed il design di copertina, quanto piuttosto lo è scaricare senza intralci mp3 di alta qualità sonora. E lo stesso succederà tra pochi anni con il mito principe del XX secolo: l’automobile. Non per niente, mentre negli Stati Uniti, secondo recenti sondaggi, la percentuale di compratori di auto nuove è ormai limitata agli ultracinquantenni, con ovvi crolli delle vendite, il mercato degli smartphone – meglio se con “app” che permettono l’ottimizzazione dei tragitti e della mobilità – è letteralmente esplosa. E siamo solo all’inizio. Il concetto di “esperienza utente” e stato teorizzato e messo in pratica da Steve Jobs in molti prodotti Apple, (ormai il termine “ jobbismo” si potrebbe usare né più né meno come “fordismo” si usava nel XX secolo) il cui design, per quanto perfetto, è del tutto neutro e astratto: un mero supporto alle molteplici forme e funzionalità proprie di uno schermo touch-screen. Come peraltro seguono la logica touch le notevoli (anche se, purtroppo, ancora costosissime) piastre di cottura “full induction” di Gaggenau, come di altre ditte. Ma come si muovono i designer all’interno di questo motivo conduttore comune? È interessante notare come in un’intervista recente il guru Philippe Starck, definendo il ruolo attuale del designer, abbia fatto indirettamente riferimento agli stessi concetti formulati da Hawken. Secondo Starck, il designer non è più un “ideatore” di beni da possedere, ma di processi ed esperienze rivolte all’utente. In questo panorama cosa può fare l’Europa mentre l’Asia – buttandosi a capofitto in un’altra grande illusione del XX secolo – continua a “crescere”? L’Europa ha già compiuto il proprio percorso di crescita, e ora ha una storia su cui basare un futuro fondato non sulla crescita, ma sull’evoluzione. Come ha sottolineato il Premio Pritzker (per gli architetti l’equivalente del Nobel) Tadao Ando, uno dei pochissimi architetti contemporanei a realizzare un grande intervento di restauro a Venezia, e presente a Milano nella settimana appena trascorsa: mentre l’Asia o altre parti del mondo “crescono”, in modo spesso dissennato, l’Europa ha la possibilità di creare appoggiandosi al proprio passato, migliorando strutture e luoghi già esistenti. In conclusione, è possibile pensare a una metafora, valida sia per le città sia per i designer: avendo già l’hardware, non si tratta d’altro che migliorare il software. Lo stesso successo del Fuori Salone, che anima la città dall’interno è, se si vuole, rivelatore di questo nuovo atteggiamento. 61 CALORE SOSTENIBILE UNA RICERCA DI HONEYWELL ENVIRONMENTAL CONTROL TRACCIA IL COMPORTAMENTO E I TREND DEGLI ITALIANI E DEL RISCALDAMENTO (SEMPRE Più SOSTENIBILE) DELLE LORO ABITAZIONI di Arianna Pace A mbientalisti, risparmiatori, cercatori di convenienza e peace–of-mind, cioè coloro che non vogliono complicazioni di nessun genere. Sono queste le quattro tipologie in cui 1.800 intervistati proprietari di case o appartamenti appartenenti a sei Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Spagna, Olanda e Regno Unito) sono stati suddivisi nell’ambito di una ricerca condotta da Honeywell Environmental Control (EVC Italia), in collaborazione con la società di marketing Consulting Marketing & Inustrieberatung. Obiettivo della ricerca? Capire i comportamenti dei consumatori in tema di risparmio ed efficienza energetica, con particolare riferimento agli impianti di riscaldamento e all’adozione di sistemi di controllo della temperatura. E sono i risparmiatori ad avere la meglio, aggiudicandosi un bel 50%, con una percentuale del 45,3% per quanto riguarda gli italiani. Subito dopo i cercatori di convenienza sono rappresentati dal 30% del totale e dal 27,2% degli italiani; gli ambientalisti dal 13% del totale e dal 17,4% degli italiani; e i peace of mind dal 7,6% complessivo e dal 10,1% in Italia. A quanto pare, risparmiare sulla spesa energetica non è più un semplice gesto di riguardo verso l’ambiente, ma diviene una vera e propria necessità, come dichiara il 55% degli italiani intervistati, mentre per il 41% l’uso di tecnologie a tutela dell’ambiente è un elemento importante, ma non prioritario. «Certamente – conferma Umberto Paracchini, marketing 62 - youSPECIAL & comm. manager EVC Southern Europe & Med. Area –, il risparmio energetico, oltre a ridurre le emissioni di CO2 e altri gas nocivi per l’ambiente, è vantaggioso per il portafoglio dei consumatori, e in un momento particolarmente difficile per l’economia, diventa fondamentale aiutare i cittadini ad adottare comportamenti che aiutino a migliorare l’efficienza energetica nella vita di tutti i giorni, attraverso tecnologie appropriate e di facile utilizzo». Honeywell Environmental Control, infatti, si impegna a mettere a disposizione soluzioni intelligenti per il controllo del calore all’interno delle abitazioni. Ma qual è la tipologia di riscaldamento più adottata dagli italiani? Le caldaie a gas o gasolio raggiungono una percentuale dell’84%, e il 18%, contro la media europea del 10%, utilizza pompe di calore, dimostrando la propensione verso impianti di riscaldamento ad alta efficienza energetica. Per regolare e gestire la temperatura dei locali, invece, il 69% degli italiani ricorre al termostato per controllare tutta la casa, mentre sono pochi quelli che usano valvole poste sui radiatori. Ad accomunare tutti vi è l’abitudine di programmare l’accensione e lo spegnimento del riscaldamento. Solo il 6% dichiara di non usare alcun metodo di controllo della temperatura. Dall’indagine, l’86% del campione italiano risulta interessato a migliorare la gestione del proprio riscaldamento, per lo più per contenere i costi e gli sprechi di energia (42%), poi anche a favore del comfort abitativo (16%) e per integrare il sistema di controllo in uso con altre applicazioni tecnologiche (16%). Il risultato è chiaro: le priorità sono economizzare i costi di riscaldamento, ridurre gli sprechi e l’inquinamento e migliorare la gestione degli impianti domestici. I TITANI DELL’EDILIZIA TYTAN PROFESSIONAL È IL MARCHIO CHE RAPPRESENTA MODERNE SOLUZIONI PER LE COSTRUZIONI STUDIATE AD HOC DAL GRUPPO SELENA. LA LINEA DI PRODOTTI COMPRENDE SCHIUME POLIURETANICHE, SIGILLANTI, ADESIVI, ANCORANTI CHIMICI E IMPERMEABILIZZANTI. SCOPRIAMOLI MEGLIO CON GIANLORENZO COMUNIAN, BUSINESS DEVELOPMENT MANAGER DI SELENA ITALIA di Leda Martinelli L a forza sorprendente dei titani. Un’indissolubile certezza dell’immaginario collettivo, radicata in secoli di racconti mitici e di grandi saghe, a cui il gruppo internazionale Selena F.M. si è voluto ispirare nella scelta di uno dei marchi che più lo rappresentano nel mondo e anche in Italia. «Tytan Professional è la linea di prodotti professionali dedicati al mondo dell’edilizia, della ferramenta e dei colorifici – spiega Gianlorenzo Comunian, business development manager di Selena Italia – costituito da una vasta gamma di schiume poliuretaniche, sigillanti, adesivi, ancoranti chimici ed impermeabilizzanti. Soluzioni innovative, certificate ISO 9001, che offrono qualità professionale, elevate prestazioni tecniche, e innovazione frutto della nostra esperienza internazionale». Proprio per dar prova delle elevate prestazioni dei suoi prodotti di fissaggio, Selena ha 64 - youPRODUCT recentemente organizzato un evento a dir poco singolare: ha fatto sollevare a più di 25 metri di altezza una Mini Cooper. La macchina, pesante più di una tonnellata, è stata agganciata a una barra filettata, fissata su un blocco di cemento con il tassello chimico Tytan Evolution, l’ancorante per materiali compatti e forati. Una bella sfida, che l’azienda ha saputo superare brillantemente, forte anche di un’esperienza decennale nel settore della chimica per edilizia. «Investiamo molto in ricerca e sviluppo – dichiara Comunian – e ogni anno presentiamo soluzioni innovative, che hanno come caratteristica comune quella di dare al posatore benefici tecnici ed economici, garantendo al contempo la massima affidabilità, oltre a rispondere in modo completo a tutti i requisisti normativi». Il Gruppo Selena si occupa di tutte le fasi di sviluppo dei suoi prodotti, dalla ricerca alla produzione, alla vendita che coinvolge oltre cinquanta paesi in tutto il mondo. Fiore all’occhiello della linea Tytan Professional è Styro 753, il nuovo adesivo poliuretanico per pannelli isolanti e cappotti in polistirene, che consente una posa semplice e immediata grazie alla bombola con pistola erogatrice. Altra novità di Selena è Aqua-Block, «un prodotto innovativo per il trattamento impermeabilizzante e anti-infiltrazioni per terrazzi, pavimenti e pareti – afferma il business development manager della divisione italiana – che, con una sola pennellata, consente in maniera semplice e funzionale di impermeabilizzare le superfici, senza più demolizioni e ripristini». Aqua-Block è un liquido incolore composto da oligopolimeri e nanoparticelle, che si legano chimicamente ai materiali e agiscono in profondità, senza creare pellicole o cambiare il colore dei materiali, e bloccando infiltrazioni d’acqua, pitture scrostate o spaccature per effetto del gelo. Presente sul mercato italiano da circa tre anni, «Selena conta nei prossimi due anni di raddoppiare i volumi sul mercato italiano – dichiara Comunian –. Una crescita che contiamo di conseguire proponendo soluzioni attraverso prodotti innovativi che permettono di risparmiare costi e accorciare tempi, dando un contributo economico concreto, ai nostri rivenditori e utilizzatori. FIERA di verona DAL 9 AL 13 maggio e l a i c e p s O P X E R SOLA Da un grande Gruppo internazionale, il più grande SISTEMA SOLARE TERMICO e FOTOVOLTAICO. Grazie ai costanti investimenti in ricerca e sviluppo e alla pluriennale esperienza nella produzione e commercializzazione in Germania e Austria, Monier può oggi proporre anche al mercato italiano un’ampia gamma di Sistemi Solari ad alto rendimento, di elevata qualità, di grandi dimensioni, della massima efficacia. SO LUTIO N Per maggiori informazioni chiama l’800 081180 o visita www.monier.it GREE N PANNELLI 10 Da “Flowers Series” di Cecelia Webber_ adpress.it SISTEMA SOLARE MONIER: SCIENZA A MISURA D’UOMO. LO STATO GENERALE DELLE RINNOVABILI E DELL’EFFICIENZA ENERGETICA A SOLAREXPO TORNA A VERONA LA KERMESSE CHE PUNTA I RIFLETTORI SULLE TECNOLOGIE GREEN E L’ENERGIA. ECCO TUTTE LE COSE DA NON PERDERE di Santina Muscarà C i sarà anche il ministro dell’ambiente, Corrado Clini, il 9 maggio a Solarexpo, in occasione dell’evento di apertura “Gli stati generali delle rinnovabili e dell’efficienza energetica in Italia”, appuntamento in cui le istituzioni tecniche, GSE e Autorità per l’Energia, si confronteranno sulle politiche energetiche nazionali per gli obiettivi europei al 2020, sui nuovi regimi di incentivazione delle rinnovabili elettriche, termiche e delle tecnologie ad alta efficienza, e sulle politiche strategiche per la transizione a un’economia low carbon. Dal 9 al 13 maggio, quindi, le novità non mancheranno a Verona. E all’esposizione fieristica Solarexpo, fra le prime tre al mondo specializzate sull’energia solare, è affiancato il salone parallelo Greenbuilding, che contribuisce a rendere la manifestazione il punto di riferimento per eccellenza del settore nazionale delle rinnovabili. «Oltre agli attori industriali nazionali delle rinnovabili, vi partecipano anche tutti i leader internazionali del solare», precisa Sara Quotti Tubi, direttrice di Solarexpo&Greenbuilding, che ci concede qualche anticipazione. Quali sono le principali novità di questa edizione? Quest’anno la manifestazione propone la terza edizione del progetto speciale Solarch - building solar design & technologies, che rappresenta la continuità tra architettura sostenibile e tecnologie solari. Per i visitatori vi è un’ampia offerta tecnologica anche grazie ai technology focus in programma: PV Supply Chain; CSP - Concentrating Solar Power e Polygen dedicato alla cogenerazione e trigenerazione. Ad arricchire l’area espositiva ci sono poi le aree esterne con in mostra le tecnologie dedicate a Mini Wind Power, Solar Parks Inverters, PV Sun-Trackers e CSP - Concentrating Solar Power. In programma anche la seconda edizione di E:Move, l’evento dedicato alla mobilità elettrica. youSPECIAL - 65 Centro Congressi “Arena” - Galleria pad. 6/7 pad. 7B (piano • +1) Sala / room Rossini Sala / room Puccini Sala / room Bellini Sala / room Corelli Sala / room Green Doc “Arena” Conference Centre - Gallery Halls 6/7 Hall 7B pad. 3 Hall 3 Sala / room Cimarosa Galleria pad. 10/11 Gallery Halls 10/11 pad. 2 (piano terra • ) Sala / room Paganini Sala / room Donizetti Hall 2 Sala / room Stradivari Centro Congressi “Palaexpo” “Palaexpo” Conference Centre (piano • -1) Sala / room Verdi Sala / room Salieri Saletta / room Scarlatti Sala / room Vivaldi Saletta / room Tartini Sala / room Monteverdi Sala / room Da Palestrina Sala / room Albinoni Sala / room Marcello Sala / room Gabrieli (piano • +1) Sala / room Respighi Sala / room Mozart pad. 4 - stand EPIA Hall 4 - EPIA booth Sala / room Pergolesi Centro Stampa - Galleria pad. 4/5 Press Centre - Gallery Halls 4/5 (piano • +1) Sala / room Mascagni Sala Stampa / Press room Ci sono novità rivolte alla formazione? Sì, proprio quest’anno Solarexpo lancia Green Doc, il progetto dedicato all’alta formazione per la green economy pensato per i visitatori della manifestazione. Un’area espositiva punto di incontro tra domanda e offerta di corsi di alta formazione, specializzazione e master promossi da università pubbliche e private, enti di formazione e business school. A Green Doc vi sarà la presentazione di corsi rivolti agli operatori delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e dell’architettura sostenibile. Sempre in un’ottica di servizio per il visitatore, inoltre, riproponiamo Meet&Deal, il servizio gratuito di matchmaking che facilita l’organizzazione e la pianificazione degli incontri di business che si svolgeranno nel corso della manifestazione presso gli stand. Grazie a Meet&Deal i visitatori possono così pianificare i propri incontri con gli espositori. Quali sono i prodotti più innovativi che saranno esposti? Tra le tante anteprime proposte, vi sono sistemi intelligenti green, completamente integrati, per la produzione di energia elettrica, calore e raffrescamento; pannelli fotovoltaici innovativi semi trasparenti, vetrovetro, con celle rosse, o neri per SCHERMATURE SOLARI PROTAGONISTE Del programma convegnI ISTANT SHOWS Basta segreti per quanto riguarda le schermature solari e il loro ruolo nel rapporto con gli involucri architettonici. Il 10 maggio dalle 10 alle 13 a Solarexpo&Greenbuilding, infatti, Assites (Associazione Italiana Tende, Schermature Solari e Chiusure Tecniche Oscuranti) dedica un focus a questo tema, intitolato “Schermature solari: incentivo alla qualità energetica degli edifici”. Tra gli argomenti, in primo piano anche le politiche di incentivazione che l’Europa e l’Italia riservano agli interventi di efficienza energetica degli edifici. Ad aprire il convegno Alberto Danieli, presidente di Assites, e a seguire intervengono Vincenzo Corrado, professore del Politecnico di Torino; Michele Zinzi, ingegnere collaboratore di Enea; Gaetano Fasano, architetto collaboratore di Enea. Infine le aziende associate F.lli Giovanardi, Frama e Somfy presentano le loro relazioni. 66 - youSPECIAL “mimetizzarli” sui tetti; pannelli i cui livelli di efficienza sono sopra la media. Poi ci sono gli inverter, con nuovi modelli adatti a tutte le esigenze, non solo per le tecnologie fotovoltaiche ma anche per quelle eoliche; inverter monofase senza trasformatore e ad elevate prestazioni. E poi ancora, sistemi di monitoraggio, di controllo e simulatori. Nell’ambito di E:Move vi sono interessanti novità da parte di Bmw, Tesla, Renault, ma anche sistemi innovativi di ausilio alla mobilità elettrica. Con la riduzione delle agevolazioni previste per il fotovoltaico, cos’è cambiato nel settore dall’anno scorso e quali sono le prospettive future? Il V conto energia è un provvedimento che presenta luci e ombre. Certamente si poteva prevedere un accompagnamento del settore alla grid-parity in modo più soft, invece così come è stato formulato rischia di penalizzare in modo serio il settore proprio nel momento in cui si è a un passo dalla competitività economica del fotovoltaico. C’è tuttavia da dire che il provvedimento prevede un corridoio di installato di 2-3 GW di nuova potenza installata all’anno, oltre a un aumento di quota di energia rinnovabile al 2020 da 26% a 32-35%. Per il futuro l’Italia punta comunque a rimanere il secondo mercato del solare al mondo, inoltre i prezzi delle tecnologie diminuiranno e la competitività economica del fotovoltaico sarà sempre più vicina. Oggi per superare questo momento di difficoltà del mercato, ma anche di consolidamento, le aziende devono fare fronte comune e restare compatte, guardando anche ai mercati oltre frontiera. E per finire, qualche numero riguardante la fiera… Le aziende espositrici e case rappresentate di questa edizione sono 1.230 – l’anno scorso erano 1.400 –; il 40% degli espositori sono esteri, provenienti da 40 nazioni europee ed extraeuropee e prevediamo oltre 70mila visitatori professionali. La superficie espositiva supera i 100mila mq ed è suddivisa in undici padiglioni. In programma ci sono sessanta appuntamenti, tra convegni, seminari, corsi ed eventi collegati in calendario, con 300 relatori nazionali e internazionali presenti e 6mila partecipanti attesi. STOP all’ UMIDITÀ UN LAVORO A “REGOLA D’ARTE” UN RISULTATO GARANTITO. NUOVA LINEA ASCIUGAMURI COMPLETA DI BARRIERA CHIMICA (IN CREMA). PER SAPERNE DI PIÙ CONSULTA LA GUIDA ALLA DEUMIDIFICAZIONE MURARIA O IL SITO WWW.ASCIUGAMURI.IT speciale Solarexpo 2 1 3 5 6 8 9 4 7 1 Bauder presenta il sistema verdepensile estensivo che secondo le sperimentazioni eseguite da enti italiani è risultato il sistema con minor impegno manutentivo. Galleria 10-11, postazione 1. 2 Blocco 44/18 c/grafite Isotex. Bioedilizia, antisismica, termo-acustica e traspirabilità, Rei 180. Solarexpo, pad. 10, stand F 2.7. 3 Caparol presenta Capatect OrCa DarkSide - Carbon Edition, che definisce nuovi standard per i sistemi di isolamento termico a cappotto. Stand all’interno dell’area Anit. 68 - youSPECIAL 4 Diathonite Deumix, intonaco 7 Accessori della Linea Rubbersolar deumidificante ed isolante naturale ecocompatibile proposto da Diasen. Greenbuilding, pad. 10, stand F 2.1. 5 Nuova linea di sistemi di montaggio pensata da Enerpoint per l’installazione di impianti fotovoltaici sulle coperture più comuni. Solarexpo, pad. 5, stand E 2.1. 6 Sistema di montaggio Knubix 100, ideale per tetti piani che possono supportare bassi carichi statici. Ibc Solar, Solarexpo, pad. 7, stand D 3.1. per impianti fotovoltaici tradizionali o tecnologici e apparecchiature leggere in copertura. Imper, Solarexpo, pad. 1, stand C 3.1. 8 Nova EnergyFlex: potenza, leggerezza e affidabilità. Elementi perfetti per l’integrazione architettonica. Novaglass, Solarexpo, pad.1, stand B 4.1. 9 Pannello solare ibrido di Brandoni Solare per la produzione congiunta di energia e calore. Solarexpo, pad. 7, stand E 5.2. www.cortexa.it Non c’è più tempo per nascondersi! E’ chiaro per tutti che l’energia risparmiata è la fonte di energia più intelligente, più disponibile e più pulita. Con questa convinzione, il Consorzio Cortexa opera attivamente alla promozione della cultura del sistema a cappotto: per edifici energeticamente efficienti, eco-sostenibili e confortevoli per l’intera comunità. Quindi, uscite allo scoperto. Con orgoglio! speciale Solarexpo 10 11 12 13 15 14 16 17 10 Oventrop propone il nuovo Set di 13 Spyrogrip: isolamento a cappotto con montaggio OV-TRV per radiatori che include il termostato Vindo, la valvola termostatica Serie A e il detentore Combi 2. Solarexpo, pad.2, stand B 7.1. 11 Conergy Complete 200: nuovo sistema fotovoltaico dall’elegante finitura nera, alternativa perfetta alle tegole. Solarexpo, pad. 4, stand C 5.1. 12 Growmat, sistemi innovativi brevettati per il verde pensile a bassa manutenzione di Perlite Italiana. Greenbuilding, stand Aivep, pad. 10, stand D 2.4. 70 - youSPECIAL denti di aggancio per una complanarità automatica e gole per l’ancoraggio senza l’uso di tasselli. Pontarolo Engineering. Solarexpo, pad. 10, stand C 4.4. 14 Serisolar presenta la “finestra 4 stagioni” con pellicola antisolare ad alte prestazioni. Greenbuilding, pad. 10, stand E 3.1. 15 4Roof di Silfab, moduli con profilo ad incastro per impianti integrati a massima incentivazione, fino a +80%. Solarexpo, pad. 5, stand F 2.1. 18 16 X-22 di XPark, modulo da 222 Wp ad alta efficienza, 60 celle multicristalline, tolleranza positiva 5%, 20 anni garanzia. Solarexpo, pad 5, stand B 7.1. 17 Uni-Solar presenta i nuovissimi PowerBond ePVL e PowerBond Dual ePVL a potenza maggiorata. Solarexpo, pad. 1 (Solarch), stand C 2.1. 18 Sistema di montaggio integrato SunPlain di SolarWorld per un impianto fotovoltaico innovativo per tetto inclinato. Solarexpo pad. 4, stand F 2.1. Finestra FPP-V preSelect Spazio senza limitazioni Grazie all’innovativo sistema di sicurezza topSafe, la finestra FPP-V preSelect® garantisce una maggiore resistenza all’effrazione. La sicurezza delle finestre FAKRO non limita lo spazio in mansarda. La finestra a doppia apertura FPP-V preSelect® permette di affacciarsi, garantendo un’ampia visuale. Il pulsante preSelect cambia il modo di aprire e grazie ad un innovativo sistema di cerniere, garantisce la stabilità massima del battente sia nella funzione vasistas che in quella a bilico. www.fakro.it IL SISTEMA ENERGETICO ITALIANO A CACCIA DI NUOVE STRATEGIE GIORGIO BERGAMINI, PRESIDENTE DI ASCOMAC COGENA, LANCIA L’APPELLO PER RAGGIUNGERE AL Più PRESTO GLI OBIETTIVI EUROPEI. STRATEGIE CHE PASSANNO OBBLIGATORIAMENTE ATTRAVERSO LA RIQUALIFICAZIONE DEGLI EDIFICI di Sofia Marsigli «L’ Italia deve puntare sul connubio “efficienza/ risparmio energetico e fonti rinnovabili” quale importante occasione di sviluppo economico e sociale, oltre che opportunità per un nuovo mercato sostenibile e per nuove professionalità». Queste le dichiarazioni di Giorgio Bergamini, presidente di Ascomac Cogena, in occasione dell’Audizione della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera dei Deputati in merito all’indagine conoscitiva sulle politiche energetiche da fonti rinnovabili, avvenuta lo scorso marzo. In poche parole, Giorgio Bergamini secondo la federazione serve una nuova strategia energetica del Paese per il raggiungimento degli obiettivi europei, considerando inoltre che «il sistema energetico nazionale è caratterizzato ancora da forti elementi di criticità e vulnerabilità e questo fattore penalizza la crescita produttiva a causa del permanente gap in termini di prezzo, ma anche per un deficit infrastrutturale rispetto ad altri paesi europei», sostiene Bergamini. La strategia suggerita dovrebbe prevedere un quadro legislativo che sviluppi la generazione distribuita di energia e le reti energetiche private, azioni volte al contenimento dei consumi finali, e la promozione di strumenti di sostegno non speculativi per aziende e cittadini che decidano di investire nell’efficienza energetica e in fonti rinnovabili. Ma vediamo, nello specifico, quali sono le principali proposte di Ascomac Cogena. RISPARMIO ENERGETICO DEGLI EDIFICI Il 40% del consumo globale di energia dell’Unione europea è dovuto agli edifici, «pertanto – suggerisce Carlo Belvedere, segretario generale di Ascomac Cogena – riteniamo indispensabile avviare 72 - youSPECIAL Carlo Belvedere la riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare attraverso seri audit energetici, l’attuazione di un meccanismo di certificazione energetica per tutti gli edifici, fino a raggiungere l’obiettivo di costruzioni e infrastrutture a impatto quasi zero». GENERAZIONE DISTRIBUITA DI ENERGIA ELETTRICA E TERMICA Per mezzo della generazione distribuita di energia elettrica e termica ognuno potrebbe autoprodursi e consumare energia verde ed efficiente. «Il nostro Paese – afferma Bergamini – necessita di una normativa specifica affinché si sviluppino reti intelligenti private a supporto della generazione distribuita di energia da fonti rinnovabili e da cogenerazione ad alto rendimento». RETI ENERGETICHE PRIVATE Solo grazie alle reti energetiche intelligenti e private si avrebbe lo sviluppo della generazione distribuita in quanto diverse realtà, come aree artigianali, industriali, commerciali, centri servizi direzionali, centri commerciali, centri residenziali, condomini, avrebbero la possibilità di autoprodursi energia. Invece, secondo la legge vigente, questi soggetti economici, non essendo riconosciuti come “stabilimento industriale”, pur avendo una produzione di energia alimentata da fonti rinnovabili o da cogenerazione ad alto rendimento, possono trasferire a negozianti, affittuari e condomini, solo energia termica ma non energia elettrica. Sarebbe molto più economico utilizzare energia prodotta in sito piuttosto che acquistarla dal sistema elettrico. «Inoltre – segnala ulteriomente Bergamini – mentre da un lato si sostiene l’autoconsumo in sito di energia da parte di un cliente finale, dall’altro si penalizza l’autoconsumo di una pluralità di clienti finali aggregati connessi nello stesso sito di produzione di energia, con danno dell’efficienza diffusa». Ascomac Cogena ha quindi segnalato questo trattamento discriminatorio tra reti elettriche private all’Autorità garante della concorrenza e del mercato «che – informa Belvedere –, ha confermato le tesi sostenute dalla federazione già dal 2008». Ora tocca al governo e al parlamento rivedere l’intera materia. FISCALITà ENERGETICA Come promuovere la generazione di energia da fonti rinnovabili se il consumatore per scegliere l’energia verde è costretto a pagare più volte? Ecco che è necessario lo sviluppo del mercato e la tutela del consumatore, «distinguendo innanzitutto le due fasi di investimento in tecnologia e nell’esercizio della stessa, la prima a carico della fiscalità generale e la seconda a carico della bolletta energetica termica ed elettrica», afferma Belvedere. Bisogna quindi spostare l’investimento sulla fiscalità generale e mantenere l’esercizio a carico della bolletta energetica perché oggi il cliente finale, pur contribuendo allo sviluppo, non riceve alcun beneficio. Altra proposta di Ascomac Cogena riguarda l’inserimento di un regime fiscale specifico riferito al combustibile usato da unità di cogenerazione ad alto rendimento: «La cogenerazione utilizza il combustibile solo per generare elettricità e non per generare calore che, con processo virtuoso, ma senza bruciare combustibile, è recuperato dal raffreddamento del motore e dai fumi di scarico – spiega Belvedere -. Non riteniamo corretto applicare al calore recuperato un’accisa in funzione dell’uso civile o industriale, proprio perché il combustibile non è utilizzato a fini di produzione di calore, come nel caso di una caldaia, ma oggetto di recupero quale cascame termico derivante da produzione di energia elettrica». speciale tetto za odotti di tenden ecco gli ultimi pr 74 - youSPECIAL di Arianna Pace O rmai non è più una novità considerare il tetto un sistema integrato, pensato soprattutto in funzione degli standard imposti dalle normative e dagli obiettivi del 2020. Perché l’efficienza energetica comincia proprio dall’alto. Aziende, imprese e progettisti l’hanno capito da tempo e prodotti e soluzioni risultano sempre più all’avanguardia e in linea con le nuove esigenze. Sempre più facile è, inoltre, trovare pacchetti completi in base alle diverse coperture. Ottimi dal punto di vista ambientale youSPECIAL - 75 speciale tetto isolanti. Non ultimi vetroresina e vetro che possono durare per decenni senza rompersi e offrono un buon comfort termico interno, consentendo una maggiore illuminazione naturale e ricorrendo alle schermature solari per il problema del surriscaldamento estivo. sono materiali come legno, metallo, laterizi, vetro e plastica, ognuno in grado di riparare, isolare e resistere alle intemperie. Forse il tetto in laterizio è il più presente nel nostro Paese: non più solo di colore rosso, viene proposto in diverse tonalità integrandosi armonicamente con il territorio circostante. I tempi di posa si accorciano e l’installazione è sempre più semplice anche per il laterizio che, tra le tante qualità, concilia durabilità, estetica e attenzione all’ambiente, essendo riciclabile e riutilizzabile per più cicli. La leggerezza è invece la caratteristica principale dei sistemi costruttivi a secco, che lasciano spazio anche alla realizzazione di strutture architettoniche dal design innovativo, dando vita a tetti curvi, piani e con differenti finiture che arrivano in cantiere già pronte. La manutenzione delle coperture a secco è minima e la posa estremamente veloce, così da avere costi convenienti e tempi ridotti. Le coperture in metallo sono in crescita, soprattutto in alluminio, spesso utilizzato già riciclato e dotato di grande resistenza. Impermeabilizzazione, ventilazione, isolamento termico e acustico raggiungono risultati elevati anche grazie all’accoppiamento di altri materiali al metallo, per esempio il polistirene espanso. L’utilizzo di soluzioni stratigrafiche appositamente studiate permette una ventilazione e un raffrescamento adeguati alle diverse stagioni. Nell’intradosso 76 - youSPECIAL il materiale prediletto è invece il legno, che negli ultimi anni è tornato ad essere protagonista su più fronti, coperture incluse. Tra le sue peculiarità vi è la sostenibilità, infatti il legno riduce o elimina le dispersioni e i ponti termici apportando benefici ai consumi energetici, che ovviamente diminuiscono. Dal punto di vista estetico il legno offre soddisfazioni, richiamando finiture di pregio e consentendo anche lavorazioni prefabbricate. I pannelli in legno e le finiture proposte dalle aziende possono essere a strati incrociati, scatolari, soluzioni piene o riempite in un secondo tempo con materiali Una trasmittanza da record L’unico cupolino che è anche una finestra. Da VELUX l’unico cupolino con vetro piano interno bassoemissivo Uw = 0,72 W (m2K)*. Tutto il design, la tecnologia e la sicurezza delle finestre per tetti VELUX. Dotato di motore invisibile, finitura interna bianca e sensore pioggia integrato. Programmabile e operabile con un semplice telecomando, il cupolino VELUX può essere completato con tende interne ed esterne per il controllo dinamico dell’irraggiamento solare. *calcolato su una superficie di 2,79 mq. Scopri tutti i dettagli, visita www.velux.it speciale tetto 3 2 1 5 6 8 9 4 7 1 Claudioforesi presenta il sistema Modì 4 Torggler presenta la schiuma 7 Derbilight di Derbigum è un H 50 o 90 mm, adatto per tetti verdi con inclinazioni anche superiori al 15%. 2 Fila HP98 di Fila Surface Care Products, idrorepellente a base acqua, ottimo anche per la protezione del tetto. Difende i materiali dall’usura degli agenti atmosferici. 3 Metroquadro Perfetto è il sistema tetto di Vardanega: tre kit full optional che incontrano le esigenze tipiche di ogni zona d’Italia. poliuretanica Sitol Schiumapur Coppi versione “Manuale”, confezionata in bombola aerosol e specifica per l’incollaggio di coppi. 5 Sistema Pavafloc + Expander: isolamento termico insufflabile in fiocchi di cellulosa con sottostrutture in legno. Firmato Naturalia-Bau. 6 Aercoppo di Aertetto, il vero sistema di ventilazione secondo norma UNI 9460/2008. lucernario tubolare che capta e diffonde la luce solare distribuendola uniformemente all’interno dell’immobile. 8 Bituver Positive Roof di Saint- Gobain è l’innovativa gamma di soluzioni integrate per tetti fotovoltaici impermeabilizzati ed isolati. 9 Posizionando sulla copertura orizzontale dell’edificio i casseri Iglu’ di Daliform Group si isola l’edificio dal caldo e dal freddo. 78 - youSPECIAL Cesarea Anticondensa Cesarea 10 Lariver 11 12 10 Il Tetto SanMarco: un’offerta integrata con accessori funzionali e in laterizio per soluzioni pronte ad alte prestazioni. 11 LecaMix Facile di Laterlite, il massetto leggero e isolante in argilla espansa Leca per strati isolanti in coperture e terrazzi. 12 Conergy PowerPlus edizione Noir, con celle e una lamina posteriore nere, l’alternativa di design ai classici moduli blu. Cesarea, il sistema di copertura e sovracopertura: ecologica, senza manutenzione. Lariver: l’ampia gamma di laminati translucidi per coperture e rivestimenti. Cesarea Anticondensa l’evoluzione nella copertura: risposta all’umidità. Divisione Edilizia 20019 Settimo Milanese - Via Manzoni, 28/32 Tel. 02/33505.1 - Fax 02/3286415 [email protected] speciale tetto 13 14 16 17 19 20 15 18 21 16 Tettofacile strutture modulari e 13 Da Mapei Aquaflex Roof, membrana elastica liquida con fibre, pronta all’uso, per impermeabilizzare in continuo superfici da lasciare a vista. 14 Guttatermic Bio, Gutta 3 Punti e Guttafol, il sistema tetto veloce, naturale, resistente e sicuro. Firmato Gutta Italia. 15 Solaio portante in lamellare Pircher che sostituisce il sistema tradizionale costruttivo e rende possibile la copertura di luci senza supporti intermedi. 80 - youSPECIAL Tettofacile casa di Polimeni. Per una casa antisismica venti volte più leggera di quelle in cemento armato ma con la stessa solidità. 17 Koramic, tegole in cotto proposte da Wienerberger. Naturali e costruite nel più elevato rispetto della preservazione delle risorse naturali. 18 Lastre Ytong di Xella per realizzare solai e tetti di edifici residenziali con un’estrema velocità di posa, leggerezza ed ottimo isolamento estivo ed invernale. 19 Isocoppo di Fibrotubi: lastra metallica coibentata a forma di coppo in linea con le più recenti prescrizioni in materia di efficienza energetica. 20 Brianza Plastica presenta il nuovo pannello sottotegola Isotec XL Plus con guarnizione in PVC che incrementa la resistenza alle infiltrazioni. 21 Pro.Tetto di Industrie Cotto Possagno è la linea di dispositivi anticaduta progettata per garantire sicurezza, praticità e modularità estreme a chi opera in quota. 22 23 24 25 22 Sistema Tetto Wierer: dieci soluzioni progettuali studiate per limitare la dispersione termica del tetto. 23 Coperture T74 Building di Pilosio adatte al fissaggio su qualsiasi ponteggio e veloci da montare. Ideali anche per restauro, manutenzione, industriale, eventi. 24 Sistema Arco Plus di Alubel, la soluzione altamente tecnologica anche in caso di coperture curve. 25 Con Xenergy SL, Dow Building Solutions offre al mercato la nuova generazione di polistirene estruso per edifici a energia quasi zero. speciale tetto 26 27 29 28 30 31 32 33 26 Cover-Life, distribuito da First 31 Traspir 150 TT evo di Rothoblass: Corporation, presenta il nuovo modello di copertura industriale Euro Greca per tetti a falda piana, centinata o per il tamponamento verticale. 27 Gambale presenta Eurosole, un basamento composto da speciali mescole ad alta resistenza, che integra impianti fotovoltaici e solari termici. 28Sistemi Pràtiko e Vèntilo di Mpe Building Area, prodotti evoluti per l’isolamento termico delle coperture che assicurano comfort e risparmio energetico. 29 Nuovi sistemi da sottocopertura “SC” di Onduline: Lastre Polivalenti economiche, robuste, ventilate, impermeabili. 30 Pannello Splendido di Over-all, prefabbricato ventilato per coperture, composto da isolante termoriflettente Over-foil più pannello in EPS. telo sottotegola a tre strati con membrana tecnica resistente alla pioggia battente. 32La Linea Vita 795 Massif di Würth comprende una gamma completa di prodotti anticaduta, certificati in acciaio inox A2, con prestazioni e qualità garantite. 33 Zefyro di Akiba è il sistema per coperture ventilate ad alte prestazioni, semplice e veloce da applicare, sia in fase di ristrutturazione che di nuova costruzione. 34 Ambrotecno presenta Styrodur C, l’isolante termico di colore verde prodotto da Basf, ideale per la realizzazione di tetti verdi. 35 Greypor X è la soluzione di Lape per edifici a consumo quasi zero ideale anche per tetti a falda in laterocemento. 82 - youSPECIAL 34 35 36 37 36 Solida, estradosso ventilato con doppio 38 Delta-Liquixx è il nuovo prodotto, di accompagnamento a schermi al vapore, sviluppato da strato di pannelli, di cui uno sottoposto a carico e uno non sottoposto a carico, proposto da Termolan. 37 Il pannello BetonEco di BetonWood è realizzato con cementolegno ad alta densità e lana di legno mineralizzata. 38 Dörken per sopperire alle difficoltà di resa ermetica di alcune difficili situazioni strutturali come gli elementi di raccordo, spigoli e discontinuità del tetto. Grazie a una formula chimica innovativa che conferisce al prodotto proprietà adesive hi-tech, Delta-Liquixx risulta essere un prodotto dalle applicazioni universali, compatibile con la maggior parte dei materiali di costruzione come legno, materiali a base di legno, metalli e materiali in plastica. Delta-Liquixx è, inoltre, in grado idi evitare l’interruzione del lavoro durante il processo di essiccazione. FINESTRE DA TETTO “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, diceva Dante nella Divina Commedia alla fine del suo viaggio all’Inferno. Perché le stelle rappresentano un buon presagio, oltre che la meta desiderata. E anche perché da sempre l’uomo contempla il cielo con sguardo affascinato. Di certo, però, una volta chiusi nelle proprie case diventa difficile concedersi un momento per guardare il cielo. A meno che sul nostro tetto non siano installate comode e, perché no, romantiche, finestre da tetto. Con apertura ad angolo, doppia, a bilico, a vasistas, panoramiche, a balcone, lucernari, eccetera. Le possibilità sono tante e oggi le aziende produttrici propongono prodotti sempre più tecnologici, innovativi e attenti alle recenti normative in materia di isolamento ed efficienza energetica. E le spese di riscaldamento in inverno e raffreddamento in estate diminuiscono. Non solo luce naturale e ventilazione che le normali finestre da parete non possono offrire, ma anche lunga durata, sicurezza e parametri termoisolanti sempre più performanti. Ovviamente, oltre alle finestre, si moltiplicano gli accessori, da interno ed esterno, studiati appositamente per ogni modello. Ed ecco che tra le proposte ci sono le tende parasole che proteggono dal calore, le tapparelle avvolgibili radiocomandate o con interruttore a muro, e le zanzariere abbinabili al resto degli elementi. Per un maggior comfort sono disponibili, inoltre, le finestre da tetto con vetro autopulente che non necessitano di pulizia periodica esterna. Per non parlare della manutenzione interna, spesso non richiesta. Infine, il design ricercato degli ultimi modelli sul mercato affianca una piacevole nota estetica alla funzionalità del sistema tetto. 1 2 1 Finestra Fakro a doppia apertura PPP-V U3 preSelect realizzata con profili in PVC di colore bianco. 2 Designo R8 di Roto è la finestra a ribalta a doppia apertura che offre libertà, comfort, design ed efficienza energetica. 3Il kit Velux per case energeticamente efficienti offre ottime 3 prestazioni energetiche con un coefficiente di trasmittanza termica Uw 0,61 W/(m2K). youSPECIAL - 83 A Pavia la prima scuola per diventare “SuperGeometri” 84 - youPRODUCT La Fondazione Pavia Città della Formazione ha avviato il corso di Tecnico Superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni, nuova figura necessaria al mercato di Santina Muscarà R iconosce e gestisce i rischi sismici, statici e i rischi naturali come frane, alluvioni, allagamenti. Sa gestire la qualità costruttiva, cioè la scelta dei materiali, delle tecnologie e delle impiantistiche innovative, con attenzione al made in Italy. È in grado di preparare la documentazione tecnica, di stendere i dettagli, di compilare capitolati e stime comparative, e di redigere piani di sicurezza. Sa condurre un cantiere. E sa pure monitorare il rischio economico. È un supereroe dell’edilizia? Non proprio, ma definirlo un geometra sarebbe riduttivo. Suona meglio chiamarlo “SuperGeometra”. È così, infatti, che viene metaforicamente definito chi ha la fortuna di frequentare il corso di Tecnico Superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni avviato dalla Fondazione Pavia Città della Formazione. «Il mondo dell’edilizia si evolve rapidamente e le tradizionali tecnologie costruttive sono sempre più orientate verso il contenimento energetico, la velocità di costruzione, il benessere igrotermico, e sono diventate necessarie conoscenze e competenze specifiche che gli attuali tecnici del cantiere non sempre dispongono, tanto da essersi resa evidente l’esigenza di una nuova figura professionale, con capacità tecnicooperative più elevate rispetto a quelle di un geometra e meno specifiche dal punto di vista progettuale e architettonico rispetto a quelle di un ingegnere o di un architetto», spiega Alberto Damiani, titolare di Damiani Costruzioni. Alberto Damiani youPRODUCT - 85 PAVIA CITTA’ DELLA FORMAZIONE La Fondazione Pavia Città della Formazione Istituto Tecnico Superiore per le nuove tecnologie per il Made in Italy – Sistema Casa è uno dei 58 ITS (Istituto Tecnico Superiore) costituiti nel 2011 in Italia. Gli ITS sono scuole speciali di tecnologia e rappresentano, dopo la maturità, un nuovo percorso formativo di alto livello, alternativo all’università e fortemente orientato all’inserimento diretto nel mercato del lavoro. Nati dal dialogo tra mondo della scuola e impresa, formano tecnici superiori nelle aree tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la competitività del Paese utilizzando il modello di insegnamento tipico delle più rinomate “boarding school” internazionali nelle quali gli studenti vivono a stretto contatto con professori e ricercatori in un contesto dinamico ed altamente innovativo. I soci fondatori di Pavia Città della Formazione sono la Provincia di Pavia, l’IstitutoTecnico Industriale e Liceo Scientifico Tecnologico G. Cardano, l’O.D.P.F. Istituto Santachiara, Eucentre - Fondazione Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica, l’azienda Damiani Costruzioni, il Collegio Provinciale Geometri e Geometri Laureati di Pavia, la Fondazione Geometri Italiani e l’Istituto d’Istruzione Superiore A. Volta di Pavia. Quindi una figura intermedia tra geometra e ingegnere, completamente nuova sul panorama nazionale e addirittura mondiale. Una figura richiesta direttamente dal mercato. «Oggi le aziende sono cambiate – afferma Damiani – e se prima investivano molto di più sulla formazione, adesso puntano sulla ricerca del lavoro, sulla stabilità economica e hanno bisogno di tecnici immediatamente disponibili. Questo è l’obiettivo del corso avviato: formare tecnici subito pronti per il mondo del lavoro, che sappiano rispondere alle aspettative delle aziende. In aula, infatti, non ci sono solo docenti universitari o provenienti da istituti tecnici, ma veri e propri professionisti che fanno parte del mondo aziendale, capaci di dare agli alunni le competenze richieste dal mercato, che in questo momento l’istruzione tradizionale non è in grado di offrire». L’iniziativa è nata da un bando di assegnazioni indetto dalla Regione Lombardia che ha permesso alla Fondazione Pavia Città della Formazione di aggiudicarsi l’organizzazione dell’ITS. Il corso di FONDAZIONE EUCENTRE La Fondazione Eucentre (Centro Europeo di Formazione e Ricerca in Ingegneria Sismica) ha sede a Pavia ed è un ente senza fine di lucro che promuove, sostiene e cura la formazione e la ricerca nel campo della riduzione del rischio sismico. «Siamo una realtà internazionale e offriamo una formazione post laurea – dichiara Renato Fuchs, direttore ICT, marketing e comunicazione di Eurocentre -. Ogni anno riceviamo da ogni parte del mondo numerose richieste di studio presso di noi e, disponendo di posti limitati, abbiamo il compito di selezionare gli studenti più promettenti, alcuni dei quali diventeranno ambasciatori della formazione italiana all’estero. Eucentre ha accettato di diventare partner di Pavia Città della Formazione perché crediamo nella possibilità di creare tecnici eccellenti, in grado di far fronte alle attuali richieste del mercato edile e di interfacciarsi nel modo più efficiente con tutte le problematiche a cui oggi le imprese devono far fronte nei cantieri. Oltre ai corsi in parallelo, offriamo corsi full immersion che, proprio per la loro durata limitata nel tempo (circa un mese o un mese e mezzo) ci permettono di disporre di professori di altissimo livello e di preparare al meglio gli studenti su una determinata materia». 86 - youPRODUCT Tecnico Superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni si articola in un biennio ed è iniziato lo scorso novembre; adesso gli studenti stanno frequentando il secondo semestre. «L’ITS è rivolto a giovani inoccupati o disoccupati con diploma di istruzione secondaria di secondo grado, non necessariamente a indirizzo geometra - informa Damiani -. Una volta terminato, gli studenti avranno il titolo di diploma Tecnico Superiore per l’innovazione e la qualità delle abitazioni e, se vorranno, potranno anche accedere direttamente all’esame di stato per l’iscrizione all’Albo dei Geometri». Plus non da poco è, inoltre, l’opportunità di vivere in una realtà fortemente avanzata come quella di Eucentre: «Gli studenti, non solo possono studiare in laboratori all’avanguardia, ma hanno la possibilità di confrontarsi con un ambiente internazionale con docenti e colleghi provenienti da diverse parti del mondo e di vivere appieno quest’esperienza grazie alla residenza offerta da Eucentre – afferma Damiani -. In questo modo il percorso diviene occasione di crescita personale, oltre che tecnica, e i ragazzi possono vivere e studiare in un ambiente unico, sulla scia di quel che già avviene all’estero». Impossibile non uscirne in veste di “SuperGeometra”, quindi, considerando, tra i vantaggi offerti dal corso, anche quello di iniziare a dialogare con l’estero e di realizzare lo stage previsto a fine corso anche in aziende oltre i confini nazionali. Per chi non ne sia già in possesso, certificazione della lingua inglese B2 e patente Europea del Computer ECDL possono essere conseguiti grazie ad appositi corsi gratuiti. Attualmente l’esperienza è aperta a 25 studenti che presto potranno sfoggiare le loro conoscenze all’interno di imprese di costruzione, aziende di produzione di materiali e semilavorati per l’edilizia, in laboratori di prova e nelle aziende indirizzate ai servizi sul territorio. Le informazioni su modalità e iscrizioni sono disponibili sul sito www.paviacittadellaformazione.it. Valutare il rischio, gestire la sicurezza in cantiere, amministrare il budget, applicare le ultime norme emanate sono solo una parte di tutto ciò che sa fare chi può vantare il titolo di “SuperGeometra”. youbook Social mobile marketing L’innovazione dell’ubiquitous marketing con device mobili, social media e realtà aumentata di Andreina Mandelli e Cosimo Accoto Edizioni Egea 2012, pp. 288 33 euro Il mondo in rete è ormai immerso in un nuovo concetto di spazialità, delineata dallo sviluppo di un modo di comunicare sempre più “mobile”, reso possibile dall’innovazione tecnologica di Internet e dei device a nostra disposizione. Tutto ciò ha generato contenuti e servizi, che coniugano utilità, personalizzazione e contestualizzazione delle esperienze, con un’estrema usabilità delle interfacce, e architetture informatiche che creano spazi aumentati di informazione e virtualità, come i social network. In questo contesto, come si può ripensare la comunicazione e il marketing? Con un approccio originale, Andreina Mandelli, docente di marketing e comunicazione, e Cosimo Accoto media business director, ripercorrono i principi concettuali del social mobile marketing e le nuove dinamiche di creazione del valore, insieme a un’analisi dei più recenti studi sui fenomeni in oggetto. Per chi: esperti di marketing e social media, internauti e smartphonedipendenti, e tutti coloro che vogliono scoprire le possibilità di una comunicazione sempre più “ubiquitous”. The Wide Lens A new strategy for innovation di Ron Adner Portfolio/Penguin 2012, pp. 288 29,95 dollari Perché anche le migliori aziende falliscono, nonostante apparentemente facciano tutto a regola d’arte in termini di innovazione? Qual è la struttura nascosta del successo in un mondo basato sull’interdipendenza? A queste domande risponde Ron Adner, guru dell’innovazione e professore di Business Administration e strategia alla Tuck School of Business di Dartmouth, nel suo nuovo libro The Wide Lens. A new strategy for innovation. «La triste verità è che molte aziende falliscono perché si concentrano troppo intensamente sulle proprie innovazioni e trascurano gli ecosistemi di innovazione dai quali dipende il loro successo. Nel nostro mondo, sempre più interdipendente, la riuscita richiede più di un semplice mantenimento delle promesse personali» , spiega il professore. Le aziende devono allargare il proprio obiettivo, adottare appunto una “wide lens”, spostandosi da un mondo autonomo di prodotti a un mondo di soluzioni interdipendenti. Come, ad esempio, hanno fatto con successo Apple e Amazon, che Adner passa in rassegna insieme ad altri casi di innovazioni intelligenti che però si sono rivelate un disastro commerciale. Per chi: manager, uomini d’affari e imprenditori, e tutti coloro che vogliono dotarsi di una lente d’ingrandimento per cogliere il successo, commercializzando l’innovazione in modo proattivo. Questa Europa è in crisi di Jürgen Habermas Edizioni Laterza, collana Anticorpi 2012, pp. 112 14 euro Jürgen Habermas, il famoso filosofo e sociologo tedesco della seconda generazione della Scuola di Francoforte, lo va affermando già da qualche tempo. La Comunità europea come l’abbiamo conosciuto finora, è in crisi. E se a dirlo è lui, europeista convinto e appassionato, vuol dire che qualcosa, nel gigantesco ingranaggio che muove l’Europa, si è rotto. «Il processo dell’integrazione europea, che da sempre avanza sulle teste della popolazione, si è cacciato in un vicolo cieco (…) Non si può più andare avanti, a meno di passare dalla consueta modalità amministrativa a un ampio coinvolgimento dell’opinione pubblica» ha spiegato il filosofo in un incontro pubblico organizzato dall’European council on foreign relations. Questa Europa è in crisi è un libro dal titolo inquietante e dirompente, in cui Habermas auspica una diversa modalità di fare politica, dove la funzione normativa si espanda al di là dei confini nazionali, verso una maggiore integrazione e una democrazia transnazionale. Per chi: politici, sociologi, economisti e tutti coloro che vogliono approfondire l’attuale situazione politica ed economica attraverso le parole di uno dei pensatori più importanti della nostra contemporaneità Piccoli incontri con grandi architetti di Arosio Enrico Skira Editore, collana Paperbacks 2012, pp. 224 19,90 euro Per quindici anni Enrico Arosio, giornalista dell’“Espresso” ha incontrato grandi architetti internazionali. Da questi incontri è nato un libro, un lungo viaggio a tappe per raccontare la vita, le sfide, le affascinanti personalità di questi maestri, amati e discussi autori di opere che hanno trasformato l’identità delle città europee e americane: da Renzo Piano a Jacques Herzog, da Rem Koolhaas a Ettore Sottsass, ai progettisti giapponesi, olandesi, svizzeri. Sullo sfondo, una galleria di studi e cantieri, inaugurazioni e polemiche, e le città protagoniste delle profonde trasformazioni urbane di inizio secolo: Berlino e New York, Milano e Barcellona, Amsterdam e Parigi, Roma e Pechino… Per chi: architetti e progettisti, e tutti coloro che vogliono confrontarsi con alcuni dei protagonisti dell’architettura contemporanea. 87 NASCE ASSODRAIN Il 12 aprile scorso è stata costituita l’Associazione Italiana Membrane Alveolari Drenanti Assodrain. Assodrain nasce per imporre il drenaggio di tutte le opere interrate e contro terra come standard costruttivo italiano, con l’obiettivo di sviluppare l’impiego delle membrane alveolari drenanti e assicurare il massimo ottenimento dei vantaggi derivanti dall’utilizzo di questi prodotti. Tra le finalità anche quella di sviluppare la conoscenza e le applicazioni delle normative in materia esistenti e, se necessario, la loro implementazione. Gli eventi metereologici straordinari che negli ultimi anni si sono riproposti sempre più frequentemente (per esempio gli allagamenti nel vicentino, nella lunigiana, in Sicilia, solo per ricordarne qualcuno) che in 5 ore registrano la caduta d’acqua di un anno, portano una pressione idrostatica contro le opere interrate eccezionale: in questi contesti la presenza di membrane alveolari drenanti gioca un ruolo chiave, anzi fondamentale, per la messa in sicurezza di tutte le opere costruttive. Questo è il tema che maggiormente riguarda la nuova associazione Assodrain, ovvero la messa in sicurezza di fabbricati e infrastrutture grazie a queste membrane drenanti che sono in grado, grazie a degli spessori molto ridotti, anche inferiori a 10 mm, di convogliare le acque verso la rete di scolo. Per questo motivo questi sistemi vengono utilizzati ormai da decenni in molti Paesi e anche in Italia per la protezione e il drenaggio di grandi opere interrate quali tunnel (come l’Eurotunnel sotto la Manica 88 o il San Gottardo), metropolitane e opere di contenimento stradale. I soci fondatori di Assodrain sono 4 aziende leader del settore: - Dörken Italia filiale diretta di Bergamo della multinazionale tedesca Dörken - Gutta Italia di Milano con unità operativa a Filago (BG), sede italiana della multinazionale Gutta - Tema Corporation di Vittorio Veneto (TV) - Onduline Italia di Altopascio (LU), sede italiana della multinazionale francese Onduline. Assodrain, che non ha scopi di lucro, ha sede a Bergamo, in via Zelasco 1, e alla firma dell’atto costitutivo erano presenti Nicola Busatta (amministratore delegato di Tema), Davide Bonora (direttore generale di Onduline Italia), Gabriele Nicoli (amministratore delegato di Dörken Italia), Gianluca Cattaneo (diretore vendite di Tema), Nicola Bianchi (direttore commerciale di Gutta Italia) e Massimo Carletti (direttore vendite di Onduline Italia). In sede di costituzione sono state definite le seguenti cariche, di durata triennale: Presidente Gabriele Nicoli (amministratore delegato di Dörken Italia); Vice presidente Gianluca Cattaneo (direttore vendite di Tema); Consiglieri Gabriele Nicoli, Gianluca Cattaneo, Nicola Bianchi, Massimo Carletti; Segretario Nicola Bianchi (direttore commerciale di Gutta Italia). Assodrain ha già creato al suo interno due commissioni. La Commissione scientifica, che ha lo scopo di classificare e verificare la qualità dei prodotti, elencarne le caratteristiche, studiare e definire i corretti impieghi per i differenti sistemi costruttivi, coinvolgendo le istituzioni. L’obiettivo è quello di sostenere la diffusione della conoscenza della normativa attualmente vigente per questi prodotti e, se ritenuto opportuno, portare avanti ulteriori proposte normative nelle sedi opportune. La commissione è coordinata da Massimo Carletti (direttore vendite Onduline Italia) e da Nicola Busatta (amministratore delegato di Tema). La Commissione marketing e pubbliche relazioni, sviluppa la promozione dei prodotti in Italia e la comunicazione dell’associazione. Il coordinatore è Gabriele Nicoli (amministratore delegato di Dörken Italia) Nello specifico, l’oggetto sociale di Assodrain si prefigge di: - intraprendere tutte le azioni a favore dello sviluppo industriale e dell’impiego delle membrane alveolari per la protezione e il drenaggio delle opere interrate nelle costruzioni; - assicurare la rappresentazione della professione presso le istituzioni pubbliche, organismi pubblici e privati, nazionali ed internazionali; - definire delle regole professionali e il concetto di solidarietà tra i membri; - studiare ogni domanda d’ordine tecnico, economico, professionale e sociale, rapportandosi all’industria in causa ed agire presso le autorità competenti le riforme necessarie; - promuovere le attività dei soci, anche attraverso l’organizzazione e la partecipazione ad eventi, manifestazioni e fiere nel settore edile; - favorire lo sviluppo delle membrane alveolari per la protezione e il drenaggio delle opere interrate anche mediante l’edizione la pubblicazione e la commercializzazione di periodici ed altre pubblicazioni concernenti il settore edile; - promuovere e coordinare incontri e studi al fine di favorire la collaborazione, in qualunque modo e forma, con le scuole, i licei, le università ed altri istituti didattici; - promuovere campagne promozionali e pubblicitarie in favore dei prodotti oggetto dell’associazione; - favorire la crescita professionale dei soci anche mediante attività di aggiornamento. Assodrain si prefigge di avere nella propria base associativa dei soci sostenitori come Università, Istituti di ricerca, Istituzioni pubbliche, associazioni. In fase di realizzazione il sito web istituzionale www.assodrain.it e il logo dell’associazione. ANCE: nel quinquennio 2008 – 2012 la perdita produttiva complessiva si attesta sul 40% Confermato nel mese di aprile l’andamento della crisi nel settore edile. Da uno studio dell’Ance, Associazione nazionale costruttori edili, emerge che ad essere particolarmente colpito è il comparto della nuova edilizia abitativa, ma che nuove prospettive potrebbero aprirsi grazie alla trasformazione urbana e alla riqualificazione delle città. In generale, nel quinquennio 2008 – 2012 la perdita produttiva complessiva si attesta sul 40%. Il dato, sostiene l’Ance, riflette il calo degli investimenti in nuove costruzioni ed è confermato dall’andamento negativo dei permessi di costruire, che dal 2005 al 2010 si sono più che dimezzati. Al contrario, l’unica eccezione nel settore è costituita dagli interventi di recupero del patrimonio abitativo, che continuano a registrare una lieve crescita. Nel mercato immobiliare è poi confermata la tendenza negativa nel numero di compravendite di abitazioni, iniziata dal 2007. Come più volte sostenuto dall’associazione degli edili, l’unica eccezione per consentire la ripresa può essere rappresentata dalla trasformazione urbana e dalla riqualificazione delle città attraverso gli interventi di demolizione e ricostruzione del patrimonio esistente. news dalla rete Lucifero’s, all’avanguardia con il nuovo sito web www.luciferos.it spirito di un’azienda che non vuole smettere di guardare avanti. una raffinata e tradizionale, l’altra sbarazzina e ironica. Sul sito vengono infine fornite informazioni sulla nuova collaborazione tra Primafila e Novamobili. Il “Sistema Novamobili” è dedicato a chi è alla ricerca di un sistema che offre soluzioni di arredamento integrate. In questo modo è così possibile scegliere presso un rivenditore di fiducia una parete attrezzata firmata Novamobili da abbinare perfettamente ad un sofà Primafila. Grazie ad un software ideato da Novamobili e Primafila, il rivenditore sarà anche in grado di preparare un progetto personalizzato e un preventivo integrato. Il sito è concepito come uno strumento utile per rivenditori, clienti e progettisti, a cui è dedicata un’area riservata con loghi, dettagli di prodotto, disegni tecnici (DVG) finiture e texture in alta risoluzione. IL CATALOGO ONLINE INTERATTIVO www.ge.com Primafila, è online il nuovo sito “unconventional” www.primafiladivani.com Con il 2012 Lucifero’s ha deciso di rinnovare la sua immagine corporate con il lancio del nuovo sito web, www.luciferos.it. Questo portale si prefigura come uno strumento indispensabile per architetti, progettisti e tutti coloro che voglio seguire in tempo reale le iniziative dell’azienda. La costruzione del sito segue la volontà di una comunicazione sempre più diretta ed efficace, ed è realizzato per parlare ad un pubblico variegato. Emerge quindi l’identità di un’azienda che unisce l’attenzione alle più recenti esigenze illuminotecniche dei progettisti a uno spirito giovane e dinamico sempre alla ricerca dell’innovazione. Facile e intuitivo, il sito può essere visualizzato anche su dispositivi Iphone, smartphone e tablet mentre la grafica riprende le ultime tendenze in materia di comunicazione via web. La Home Page apre al mondo Lucifero’s con una serie di scatti ispirati alla fotografia di cronaca americana anni ’40. Si entra quindi in un mondo fatto di luce che, a seconda dell’angolo, riesce a dare sempre nuova vita ai volti, agli oggetti e alle situazioni della vita quotidiana. E in questo contesto lo slogan di Lucifero “Shine a Light” – “fai brillare una luce” – riassume a pieno lo Primafila, l’ultima nata del gruppo Battistella, rinnova l’immagine web. Il sito nasce dall’unione tra un concept ironico, una navigazione interattiva e video che guidano all’esplorazione del sito divano dopo divano. L’utente può infatti decidere su quale sofà far cadere il protagonista. In questo modo viene catapultato in un set sempre nuovo e imprevisto, che si distingue dai convenzionali siti di settore. La qualità del prodotto è il punto di forza di Primafila ed è presentata online attraverso un viaggio nel cuore del divano, che porta l’utente a scoprire dall’interno ogni dettaglio, dalla struttura del divano alla cucitura dei rivestimenti. Ogni scheda fornisce poi informazioni dettagliate e un’immagine che offre un focus sulla parte di interesse. Questa soluzione riesce quindi a suscitare curiosità e si presenta come la variante giovane al tradizionale catalogo fotografico: due strumenti che insieme rappresentano le due anime dell’azienda: Ge Energy Industrial Solutions, fornisce un vasto assortimento di dispositivi e sistemi integrati in bassa e media tensione per garantire la sicurezza, il controllo e l’affidabilità nella fornitura di energia elettrica, lancia il nuovo e-Catalogo, un tool online fruibile dal sito www.ge.com/it/industrialsolutions, che consente, in maniera semplice ed intuitiva, di ricercare e consultare le informazioni tecniche sui prodotti GE. Grazie al nuovo strumento, pensato in particolare per gli installatori, i distributori e i progettisti, l’utente potrà effettuare ricerche approfondite e, attraverso appositi menu e filtri, recuperare con rapidità ed efficacia tutte le informazioni desiderate. Tra le diverse funzionalità offerte dall’e-Catalogue, la possibilità di confrontare i differenti prodotti, consultare le informazioni correlate al risultato della ricerca (accessori, famiglie di appartenenza ecc.), oltre a poter scaricare, con pochi click, tutta la documentazione tecnica, tra cui i disegni in formato Cad e le immagini in alta risoluzione. Il sistema consente inoltre di segnalare via email la pagina web del prodotto ricercato, aggiungendo commenti personalizzati. 89 ZAPPING Basta appiccicare. Da oggi c’è Lacolla di Gras Calce Lacolla è il nuovo adesivo cementizio di Gras Calce, disponibile nelle due colorazioni bianco o grigio, ideale per tutte quelle situazioni in cui i supporti possono essere soggetti a leggere flessioni (vecchie solette, pavimenti riscaldati o raffrescati). Un prodotto altamente prestazionale, con una incredibile resa migliorata (con un sacco da 25 kg, è possibile realizzare 7 mq di pavimentazione), facile da applicare e con tempi aperti di lavorazione. Il prodotto ha inoltre uno scivolamento a parete nullo ed è particolarmente indicato per le piastrelle di grande formato, grazie alle sue prestazioni meccaniche migliorate, che garantiscono un’adesione elevata su tutti i supporti, anche in sovrapposizione a pavimenti finiti esistenti. Il prodotto, oltre ad avere una presa meccanica maggiorata, può essere applicato da spessori minimi fino a 15 mm, per sopperire anche a differenze di livello dei supporti. Lacolla ha inoltre una emissione quasi nulla di Voc, sostanze organiche volatili. Accordo tra Pennelli Cinghiale e AkzoNobel per il canale retail È stato recentemente siglato un accordo distributivo tra Pennelli Cinghiale e AkzoNobel, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dei due marchi nel canale retail, destinato al consumo privato. La Pennelli Cinghiale distribuirà in esclusiva tutti i prodotti in gamma dei due brand Azkonobel destinati al retail, cioè Polyfilla, la linea di stucchi e sigillanti di alta qualità per interni, esterni e legno, e Hammerite, la linea linea di smalti protettivi e decorativi per la protezione completa di ferro e metallo. Con questo accordo di esclusiva si punta ad aumentare la capillarità di Polyfilla e Hammerite presso i piccoli colorifici a livello nazionale. AkzoNobel prevede inoltre l’apertura nel prossimo periodo di circa 1000 nuovi punti vendita. Per la Pennelli Cinghiale, l’accordo rappresenta una collaborazione importante con una delle multinazionali più importanti per la produzione di vernici per l’edilizia. 90 Nuovi dischi diamantati Tyrolit: una coppia di successo La membrana con doppia idrofobizzazione di Klöber Permo forte XT di Klöber è una membrana con doppia idrofobizzazione che, grazie alla resistente struttura reticolata, consente di rispondere efficacemente a ogni specifica progettuale e tipologia costruttiva per la posa su isolanti e tavolati. Si compone di 4 strati: due strati esterni protettivi in polipropilene, calpestabili e antiscivolo, una membrana funzionale in poliolefina per la necessaria traspirabilità e impermeabilità contro fenomeni di condensa e possibili infiltrazioni di acqua piovana e una griglia di rinforzo per una struttura salda e robusta. Per una doppia sicurezza, la variante Permo forte XT SK², disponibile con doppie strisce autoadesive che consentono una perfetta aderenza a tenuta di vento, anche in caso di umidità e pulviscolo. Inoltre, la membrana a tenuta ermetica contribuisce notevolmente alla riduzione del consumo energetico. Tyrolit amplia la propria gamma di dischi diamantati per taglio a secco con due nuove soluzioni della serie Premium: DCU*** 4 in 1 e il DCH***. Questa nuova generazione di dischi diamantati si basa sulla sperimentata e brevettata tecnologia di costruzione TGD che, associata ai segmenti di altezza 14 mm ottimizzati, garantisce funzionalità e prestazioni eccellenti per tutta la durata del disco, un funzionamento silenzioso, tagli puliti che non richiedono ulteriori lavorazioni e minori vibrazioni. Il disco per taglio a secco universale DCU*** 4 in 1 (disponibile nella misura 230 x 2,4 x 22,23) mostra notevole efficacia nel taglio di materiali quali calcestruzzo, pietre dure, materiali abrasivi e acciaio. Sviluppato specificamente per il taglio di pietre dure, anche il disco per taglio a secco DCH*** (realizzato anch’esso nella misura 230 x 2,4 x 22,23) colpisce per l’eccellente velocità di taglio e il funzionamento scorrevole, riducendo il dispendio di energia per tutta la durata del disco e incrementando di conseguenza la produttività. Decora il giardino con stile Roverplastik aderiscE al progetto PosaClima Sistemi di posa qualificata, per migliorare le prestazioni dei serramenti: questo l’obiettivo del progetto Posa Clima, promosso da diverse aziende del settore e a cui, da aprile, aderisce anche Roverplastik, azienda italiana specializzata nella tecnologia del foro finestra. La novità della proposta Posa Clima è di proporre un pacchetto composto da prodotti complementari tra loro che, usati in abbinamento, risolvono il problema della posa in opera. Roverplastik, come le altre aziende coinvolte, contribuisce al Pacchetto Posa Clima con i suoi prodotti top di gamma. Le soluzioni inserite nell’ampia gamma di prodotti disponibili sono RoverBlok Energy Clima (che prevede la costruzione su misura del foro finestra, e che combina il cassonetto termoacustico alle spalle finite a vista), MonoBlok Posa Clima (soluzione universale, disponibile sia per avvolgibile sia per frangisole con cassonetto termoacustico e spalle laterali isolanti) e Cassonetto Posa Clima (predisposto per integrarsi perfettamente con i controtelai Klima e Teknica di Roverplastik disponibili all’interno del pacchetto Posa Clima), oltre agli accessori necessari quali guide di scorrimento, avvolgibili e celini di ispezione. L’offerta PosaClima è completata anche da incontri di formazione, in cui posatori e installatori, oltre ad assistere direttamente alla spiegazione delle funzionalità e delle caratteristiche dei prodotti e del loro utilizzo, effettuano una prova pratica di posa. Più appeal all’ingresso, con Hörmann Grazie all’iniziativa Europa Promotion 2012, Hörmann offre il portone e la porta dell’anno in promozione, anche in look coordinato. Il portone dell’anno RenoMatic, dotato di serie della motorizzazione Hörmann ProMatic, è offerto con uno sconto del 30% rispetto all’acquisto di un prodotto dello stesso modello e con la stessa superficie. Disponibile in sei pregiate superfici e colori (dall’originale superficie micro profilata Micrograin, ideale per architetture d’avanguardia, alle esclusive finiture “effetto legno” in grado di impreziosire i più diversi stili architettonici) e in 5 dimensioni promozionali. Anche la porta d’ingresso RenoDoor convince per l’elevata qualità e un interessante prezzo promozionale. La “Porta dell’anno” è presentata da Hörmann negli stessi sei colori del portone RenoMatic, cui è abbinabile in un look coordinato e d’effetto. Un’altra chiusura arricchisce il pacchetto promozionale Hörmann Europa Promotion: la porta d’ingresso TopSecur, in esecuzione WK2 antieffrazione. Le più basse vibrazioni triassiali mano/braccio Robusti fuori, intelligenti dentro, i tassellatori DeWalt SDS Plus XR, con batteria al litio, sono testati per avere le più basse vibrazioni mano/braccio. Nati per le applicazioni professionali di ancoraggio e fissaggio in muratura e cemento, hanno una capacità di foratura che va da 4mm a 20mm. La possibilità di escludere la percussione, permette l’applicazione anche per la foratura del legno, ferro o materiali simili. La gamma si compone di due modelli: SDS Plus 18V XR con impugnatura laterale e luce LED ultra brillante posizionata sulla scocca anteriore, e SDS Plus 18V XR con doppio mandrino, per un cambio veloce tra il mandrino SDS Plus e quello a 3 griffe auto serrante da 13mm. La sicurezza della qualità, del design e della progettazione ha portato DeWalt a estendere la garanzia a 3 anni sugli utensili della gamma XR: per usufruirne, l’utilizzatore deve registrare il prodotto on-line (www.dewalt.eu/3) entro 30 giorni dal momento dell’acquisto. Luxursus è una rete ornamentale di Betafence in fili d’acciaio zincato e plasticato, contraddistinta da un design sobrio ed elegante in grado di impreziosire al meglio aiuole e giardini. Luxursus è formata da fili orizzontali intrecciati (di diametro esterno pari a 2,40 mm) e verticali ondulati (di diametro esterno pari a 3 mm), è in grado di rimanere inalterata nel tempo, grazie alla speciale zincatura e rivestimento in PVC, e presenta sulla sommità un raffinato motivo decorativo ad arco. Disponibile in rotoli da 25 metri e nel colore verde muschio è presente in altezze variabili da 40 a 120 cm. Facile da installare, è dotata dei seguenti specifici accessori per il fissaggio: pali tondi, paletti Multistick, collari di tensione, filo di legatura, bacchette di fissaggio. Vi piace vincere facile? Parte il 7 maggio, presso le rivendite edili che aderiscono all’iniziativa, il grande concorso a premi indetto da Laterlite “Vincere? Facile!”. Fino al 4 agosto 2012, acquistando un metro cubo del massetto leggero e isolante Lecamix Facile, sarà possibile vincere una delle 80 mountain bike o dei 5 scooter Liberty 125 cc. messi in palio. Nel caso in cui la cartolina ricevuta non fosse quella vincente, si aprono le porte di un altro meraviglioso premio: automaticamente si avrà infatti modo di partecipare all’estrazione finale di un viaggio per due persone alle Maldive. Ma non è finita qui: il rivenditore del fortunato vincitore si aggiudicherà a sua volta l’identico superpremio. Per le rivendite edili che desiderano aderire a questa iniziativa Laterlite ha messo a punto un particolare kit di comunicazione composto da espositori da banco, volantini di prodotto, cartoline “gratta e vinci”, memostick e grandi poster. 91 ZAPPING Nuova Linea Acqua Ruredil per impermeabilizzare e consolidare Linea Bio-Architettura Puracalce Fassa Bortolo Fila Green Action per la cura dell’ambiente Per rispettare l’ambiente servono azioni concrete. È per questo che Fila Industria Chimica ha dato vita a Fila Green Action, l’evoluzione concreta della Green Care. Il progetto ha l’obiettivo di sviluppare nuove attività sensibili all’ambiente, come le pratiche di lavoro sullo smaltimento dei rifiuti, lo studio di materie prime con sempre meno impatto ambientale, la partecipazione ad associazioni green. La Green Line Fila è inoltre la gamma di prodotti a basso impatto ambientale pensati dall’azienda e comprende cinque prodotti per la pulizia (Fila Cleaner, Fila Brio, FilaHobby, Filaparquet Net, Filavia Bagno), otto prodotti per la protezione (Fila HP 98, PRW 200, Fila W68, FilaProof, FilaSprint, Fila Tone up, Terracolor, Fila PT10), le cere (Fila Classic, FilaKristall) e due prodotti per le grandi superfici (FilaSan, FilaPury). Fila W68, Fila HP98 e Fila PRW200 sono i primi tre prodotti Fila a concorrere per l’acquisizione della certificazione LEED. 92 Fassa Bortolo presenta Puracalce, la nuova linea di prodotti ecocompatibili a base di Calce Idrata, materia prima estremamente naturale utilizzata fin dall’antichità. I prodotti, ad elevata porosità e traspirabilità, grazie alla loro funzione di regolatore termoigrometrico creano un ambiente più salubre e più confortevole. La Linea Puracalce comprende prodotti bio-tradizionali (malte e intonaci), bio-risananti (rinzaffi e intonaci), bio-rivestimenti murali bianchi e colorati con diverse granulometrie e bio-finiture (intonaci e stucchi). La linea, la prima certificata Anab-Icea in Europa, risponde anche ai rigorosi criteri della certificazione per la bioedilizia Leed che attesta gli edifici ambientalmente sostenibili, sia dal punto di vista energetico, sia da quello del consumo delle risorse ambientali coinvolte nel processo di realizzazione. Particolare risalto assume K 1710, il prodotto più innovativo della Linea Puracalce. Confezionato con pregiati inerti selezionati e classificati, K 1710 è l’intonaco tradizionale a base di pura nano-calce ad effetto pozzolanico per interni ed esterni. Grazie all’esperienza ventennale di Levocell, Ruredil presenta la Nuova Linea Acqua per impermeabilizzare e consolidare, una gamma completa di prodotti e soluzioni per prevenire e curare problemi legati all’acqua in edilizia e per stabilizzare e consolidare terreni e strutture. I prodotti della linea sono oltre 80, idonei alle lavorazioni sia in contesti di recupero e ristrutturazione, sia nei nuovi cantieri di costruzione. Inoltre i prodotti sono ideali per le costruzioni interrate e le pavimentazioni sopraelevate, con una gamma certificata, che rispetta le più avanzate normative in tema di rispetto dell’ambiente e della salute dell’uomo. La linea Acqua Ruredil è divisa in 11 famiglie e comprende impermeabilizzanti cementizi, membrane elastomeriche e poliuretaniche, impermeabilizzazioni bentonitiche, impermeabilizzazione dei giunti e riprese di getto, pitture impermeabilizzanti, nastri sigillanti e resine di natura acrilica e poliuretanica da iniezione. Per consolidare, invece, offre resine poliuretaniche per la stabilizzazione e il consolidamento dei terreni, resine organominerali e resine epossidiche. hi IPHONE DA OUTDOOR L’iPhone è tanto elegante quanto fragile: per questo è nata una nuova custodiacorazza in grado di proteggere dagli urti e dall’acqua il vostro accessorio Apple. Si tratta di un rivoluzionario sistema pensato per non abbandonare mai il vostro iPhone anche nelle situazioni al limite dell’attività outdoor, e si chiama Aqua Tek S. Lo fa la Snow Lizard Products e si presenta come una custodia “rugged” per iPhone 4 e 4S. Alla resistenza agli urti si somma anche la capacità di proteggere l’iPhone fino a sei metri di profondità. Sul dorso del case trova poi spazio un piccolo pannello fotovoltaico in grado di allungare la vita delle vostre due batterie, due perché essendo pensato per l’attività fuori porta, ne esiste anche una supplementare in grado di caricarsi rimanendo semplicemente qualche ora sotto il sole. Costruito completamente con materiale riciclabile Aqua Tek si presta, una volta finita la sua vita, per essere gettato nel bidone della plastica riducendo ulteriormente il suo impatto sull’ambiente. RESPIRO ENERGETICO 360° MOZZAFIATO Un maggio da novità per il mercato dei non professionisti. Uscirà infatti una nuova piccola fotocamera in grado di sfornare panoramiche mozzafiato ad alta risoluzione grazie agli oltre 14 megapixel. Si chiama Tamaggo 360-imager, un simpatico e colorato ovetto in grado di catturare una panoramica, grazie alla lente mobile, scomponibile anche in singoli scatti. Come ormai consuetudine per ogni oggetto hiTech è la condivisione che consente con un semplice clic di lanciare i sbalorditivi scatti panoramici nel mondo dei social network. L’idea di base è quella di permettere a qualsiasi persona di realizzare immagini immersive, catturare tuto quello che si ha di fronte, sopra, dietro e sotto l’obiettivo, e di condividere quest’esperienza con tutti. A garantire tutto ciò, un Lcd da 2 pollici, il sensore d’orientamento automatico dell’inquadratura, la possibilità della connessione wi-fi, bluetooth e via cavo grazie all’uscita mini-usb. Un oggetto di soli di 2 etti in grado di comunicare con ogni tipo di apparecchi e device. FIDO SOTTO CONTROLLO Basta ricerche affannose del nostro animale di casa sfuggito al nostro controllo, ora c’è Tagg Pet Tracker, una sorta di GPS in grado di inviare ad uno smartphone, o al pc, l’esatta posizione del cucciolo di casa sfruttando la chiarezza di una mappa e agevolando così il ritrovamento dei nostri amici a quattro zampe, soprattutto di quelli più avventurosi ed indisciplinati. Tagg Pet Tracker altro non è che un comodissimo collare leggero, dai colori alla moda ed in grado di resistere a qualsiasi situazione: bagni fuori programma, scontri e morsi di altri animali. L’unico inconveniente, il prezzo, che tocca gli 80 euro. Ben spesi, però. È nata una nuova soluzione per la produzione di energia pulita, gratuita e costante. L’ingegno del designer brasiliano Joao Lammoglia si è tradotto in una fantascientifica mascherina in grado di tradurre il respiro umano nell’energia necessaria a sostenere l’attività dei nostri gadget tecnologici. Una volta indossato, Aire, questo il nome dell’accessorio, vi sembrerà, visto il design, d’impersonare il cattivissimo Dart Fener di Guerre Stellari, e grazie ad un piccolo generatore eolico inizierete ad immagazzinare l’energia sufficiente per il funzionamento di smartphone e altri piccoli gadget elettrici. Quest’ingegnoso attrezzo è stato pensato per esser utilizzato sia durante l’attività fisica sia, e questo è il caso preferibile, nelle ore di sonno, in modo da raccogliere con efficacia l’energia prodotta dalla regolarità del nostro respiro. 93 m o o r w MASERATI KUBANG, TRIDENTE D’OLTREOCEANO A Detroit, in occasione del Naias 2012, Maserati ha finalmente svelato l’attesissimo SUV Maserati Kubang, ancora in versione concept. Il primo Suv nella storia della casa modenese è un progetto di lunga data ma che ha cominciato a concretizzarsi solamente negli ultimi mesi con una versione molto vicina a quella di produzione. Il futuro SUV Maserati verrà costruito negli Stati Uniti a partire NUOVA MERCEDES-BENZ SL 63 AMG La nuova Mercedes-Benz Sl 63 AMG è pronta a entrare in scena. Più leggero, potente e dinamico, il Roadster con la Stella vanta inoltre consumi di carburante ed emissioni inferiori di circa il 30% rispetto al precedente modello. Completamente rinnovata nell’estetica, sfrutta il nuovo telaio di alluminio per ridurre di 125 kg il peso rispetto al modello uscente. Sotto al cofano propone il classico 94 dalla piattaforma della Grand Cherokee SRT-8, ma la progettazione dei maggiori componenti e la produzione dei motori sarà italiana. La componentistica, con sospensioni, freni, sterzo ed elettronica regolati specificamente per le alte prestazioni, sarà messa a punto in esclusiva dagli ingegneri Maserati di Modena, mentre a Maranello, nelle officine Ferrari, nascerà una nuova generazione di motori V8 abbinata al cambio automatico a 8 rapporti fornito dalla ZF. Le forme si devono al Centro Stile Maserati diretto da Lorenzo Ramaciotti, mentre i motori di nuova generazione che equipaggeranno la Kubang saranno progettati a Modena da Paolo Martinelli, responsabile della Direzione Powertrain di Maserati e quindi prodotti a Maranello dalla Ferrari. Maserati Kubang rappresenta per la casa modenese un elemento di discontinuità entrando in un nuovo segmento, ma mantiene inalterato il proprio DNA di costruttore di auto sportive e di lusso. V8 di 5.5 litri biturbo, nella varianti da 536 e 557 CV con trasmissione AMG Speedshift automatica a sette rapporti. Gli interni della SL 63 AMG sono ispirati alla sportivissima SLS AMG: le quattro bocchette di ventilazione richiamano i propulsori di un jet, mentre la leva del cambio automatico E-Select e la Drive Unit AMG hanno uno stile estremamente caratteristico. Fanno parte della dotazione di serie anche i sedili sportivi AMG in pelle nappa monocolore o bicolore con targhette AMG sugli schienali. Grazie alla struttura in alluminio ottimizzata in termini di sicurezza, al sistema frenante di serie Pre-Safe e ai sistemi di assistenza alla guida di livello pari a quello della Classe S, la SL è ai primi posti anche nella sicurezza. PIAGGIO X10, GRANTURISMO CITTADINO Piaggio torna da protagonista nel segmento Gran Turismo con una proposta che attira sia i pendolari di città, sia chi nel weekend cerca di fuggire. Il nuovo X10 è l’ultimo erede della lunga tradizione dei GT Piaggio, un successo che si misura in circa 400.000 veicoli venduti nelle varie dimensioni. Il nuovo Piaggio X10 è progettato per soddisfare varie esigenze di mobilità: soluzioni che privilegiano il comfort e la stabilità sulle lunghe percorrenze, ma non trascurano un’ampia maneggevolezza e agilità di guida. Il retrotreno si caratterizza per la coda tronca, dove due ampie maniglie facilitano la salita a bordo per passeggeri di tutte le taglie. Novità assoluta sono i comandi sul manubrio retroilluminati, una soluzione che garantisce anche di notte il pronto riconoscimento dei comandi sui blocchetti, a tutto vantaggio della sicurezza. Piaggio X10 è poi dotato di un impianto frenante con doppio disco anteriore da 280 mm e singolo disco posteriore da 240 mm. Di serie su tutte le versioni il sistema di frenata combinata che può essere integrato, a scelta, con il doppio sistema ABS/ASR (Acceleration Slip Regulation). Le linee sono flesse e sinuose con l’ampia calandra anteriore caratterizzata da un abbagliante polielissoidale. Gli indicatori di direzione che attraversano il frontale in tutta larghezza rendono poi lo “sguardo” del nuovo Piaggio X10 inconfondibile. Molto capiente il vano sottosella da oltre 52 litri, che su 125 e 350 permette di stivare due caschi integrali. Sono tre i motori tutti monocilindrici 4T, che equipaggiano l’X10: 125, 350 e 500 (con doppia accensione). Interessante la possibilità di scegliere tra due mappature, tramite un deviatore sul manubrio: la mappatura ECO riduce i consumi del 4-5%, limitando la potenza di 1,5 cv. on the road Sognare sotto il cielo australiano Completamente lontano dagli standard dei lodge hotel australiani, il Thorngrove Manor è più simile ad un castello europeo, completo di torrette, torri e ruvidi muri in pietra. Gli interni, di questo gioiello situato a soli venti minuti da Adelaide, richiamano lo stile barocco, con antiquariato, opere d’arte e dettagli d’architettura in ogni angolo. Non solo note d’antichità, ma anche note di modernità e lusso che fanno di questo hotel una boutique attuale più che un’antica fortezza. Questa delicata roccaforte ospita solo cinque suite addobbate da sculture, arazzi, soffitti in legno, tappetti preziosi e antichi letti a baldacchino. Ogni stanza si connota per una dimensione e un design particolari, oltre ad ospitare dettagli che rendono più forte il ricordo dell’esperienza grazie a caminetti, pianoforti o bagni con la spa. Un sogno elegante sotto lo splendido cielo dell’Australia, con prezzi a partire da 600 euro. Thorngrove Manor Hotel 2 Glenside Lane, Stirling, Adelaide, South Australia Tel. +61.8 8339 6748 [email protected] thorngrove.com.au DORMIRE TRA LE SPEZIE Grafica, attenzione al design e accoglienza fanno del Relais Cattedrale un piccolo scrigno di comfort ed eleganza. Il palazzo, acquistato nel 1901 dal bisnonnno di Laura Elsa Valente – attuale proprietaria –, nel 2007 è stato ridisegnato da quest’ultima in una combinazione di ambienti ed arredi d’epoca intrecciati con elementi moderni ed etnici che ne hanno fatto un accogliente Chambre d’Hotes de Charme. Ogni letto è unico e realizzato a mano, alcuni dei quali creati personalmente da Laura Elsa Valente. Le camere cercano di rimandare alla sensualità e comodità di spezie piccanti e colorate. Camera Paprika, Liquiritiam, Slavian e Prunus avvolgono l’ospite nelle rappacificanti sensazioni di cromie delicate. Ospitate in un vecchio palazzotto medioevale, palazzo Curbis di S.Michele, danno sul ballatoi e cortile interno, ospitano affreschi antichi che dialogano con i colori di letti in ardesia naturale, nera, verde e viola. Scene di battaglie e avvenimenti storici decorano la suite Zingibar, mentre nell’adiacente suite Cacao sono ammirabili cinque emblemi di Amore. I letti di queste camere sono in ferro acidati, in sintonia con il Suite zingiber cancello della reception, pregevole manufatto di produzione africana realizzato in ferro battuto. A partire da 80 euro. Relais Cattedrale via Cattedrale, 7 14100 Asti cell. 347.9730387 Tel. 014.1092099 [email protected] www.relaiscattedrale.it CULLATI DAL NULLA Dove Creek, luogo remoto e sperduto nell’immenso Colorado. Lì, quasi dimenticato da tutto e tutti, sorge una piccola struttura ricordo della cultura americana e dei suoi primi pionieri. Vista Caballo, questo il nome dell’innovativo alloggio, è una struttura circondata da 160 acri abitati solamente da qualche cavallo ancora in cattività, il tutto immerso in un paesaggio che allontana lo stress dei rumori cittadini. Un piccolo e semplice ranch ospitato in una struttura in legno, affiancata da un fienile dove ospitare il vostro cavallo, e arredata con una serie di libri, un’accogliente letto a due piazze, una vasca da bagno con idromassaggio, che certamente apprezzerete dopo una lunga giornata all’aria aperta, oltre all’accogliente grande portico nel quale potrete rilassarvi osservando la natura incontaminata e il colore delle terre rosse del south western del Colorado. L’esperienza Vista Ca- ballo sarà emozionante, mistica, durante la quale vivrete un’esperienza a contatto con la natura. Uniche difficoltà, le condizioni di accesso permesse solamente su invito o grazie ad un referral. A partire da 415 euro. Vista Caballo PO Box 797, Dove Creek, CO, 81324 United States of America www.vistacaballo.com Questioni di gola I VINI DI SICILIA CHE PARLANO TEDESCO (E BIO) Nell’Agro di Sambuca di Sicilia (Agrigento) lavorano due fratelli appassionati e tenaci: sono Gunther e Klaus Di Giovanna, di madre tedesca e padre siciliano. Le vigne di proprietà furono impiantate dal loro trisavolo, Don Totò, nel 1860 ed oggi sono condotte con criteri biologici, basse rese, vendemmie in piccole cassette per mantenere l’integrità deli grappoli, vitigni scelti dopo profonde sperimentazioni clonali iniziate dal padre. Le vinificazioni sono attente e seguite con il cuore ed il risultato è quello di un rigore stilistico tutto siciliano, interpretato dal famoso enologo Riccardo Cottarella. I loro vini bio della Contrada Gerbino sono: Chardonnay, Nero d’Avola Rosato, Nerello Mascalese Rosato, Cabernet Sauvignon e il Sicilia Rosso, a base di Nero d’Avola, Syrah, Merlot e Cabernet Sauvignon. I prezzi sono di circa 5 euro a bottiglia. TRA LUPPOLO E TARTUFO NòSA: TUTTA LA TRADIZIONE DELLA VAL DI FIEMME Questa birra è nata dalla voglia di trasmettere le tradizioni, il tentativo di ricreare l’aroma ed il gusto dell’antica ricetta utilizzata più di un secolo fa nella birreria di Predazzo, in Trentino. Utilizzando malti tostati similmente a come venivano tostati in passato, luppoli forti come quelli selvatici della Valle di Fiemme e lieviti ad alta fermentazione provenienti da un antico ceppo di lievito d’abbazia, il Birrificio Birra di Fiemme della famiglia Gilmozzi ha ottenuto una birra buona, forte, rustica, corposa, di colore ambrato-dorato, con un amaro spiccato e deciso, ricca di note erbacee e caramellate nel gusto e con un profumo floreale. Una birra da tutti i giorni, verace e seducente. UNA BIONDA TUTTO PEPE La Bière du Boucanier Golden Ale è una birra a tripla fermentazione dal colore giallo dorato, torbido e con riflessi ramati, e dalla schiuma abbondante, compatta. 11 gradi di puro piacere leggero e invitante. È fatta con tre tipi di luppolo differenti e la fermentazione avviene in bottiglia. La birreria di Ertvelde, dove viene prodotta la Bière du Boucanier, è stata fondata nel 1784 ed è attualmente una delle più moderne ed importanti del Belgio, tra quelle di proprietà privata. Questa birra, grazie al suo notevole gusto, è ideale per la preparazione di differenti composizioni culinarie. Perfetta se accompagnata a piatti forti, sia a base di pasta che di carni, con qualsiasi salsa piccante o cibi gustati con 96 senape, ideale con i formaggi di qualsiasi tipo ad esclusione di quelli freschi e molli. Eccellente con würstel, salsicce, salumi e prosciutti, ma anche con le patate cucinate in tutti i modi, specialmente quelle fritte. Deliziosa con i sandwich e anche con ogni genere di pizza. È molto indicata con il piatto tipico Belga, ovvero “les moules” (cozze, muscheln, mosselen, mussels) del Mare del Nord e con i piatti della cucina tradizionale fiamminga. CAVIALE? NO, TARTUFO. Il Perlage di tartufo è un prodotto di Tartuflanghe, frutto di anni di ricerca. Si presenta in forma di caviale ed è prodotto a partire dal succo di tartufo nero pregiato, che si ottiene per estrazione diretta dal tartufo stesso durante la sua cottura. Questo succo molto gustoso viene “sferificato” attraverso una tecnica molto sofisticata, reso cioè in piccole sfere o perle dal gusto di tartufo, simili per colore e consistenza al caviale. Il risultato è un prodotto intenso, interessantissimo quanto divertente, in grado di stupire e di scatenare la creatività in molte ricette (dalle bruschette agli gnocchi, dalla carne ai crostacei). E anche il prezzo è interessante: la confezione da 50 grammi costa 15 euro. andando per ristoranti Il ristorante Macelleria Motta nasce a Bellinzago Lombardo, a due passi da Gessate. La sede è una suggestiva casa d’epoca con corte indipendente, parte di una più grande proprietà nobiliare di origine cinquecentesca. All’ingresso del locale si capisce subito che aria tira, accolti da una cella frigorifera a vista in cristallo, la”Cella dei sogni” di Sergio Motta, macellaio da sempre, con appese enormi mezzene di manzi piemontesi, è un esplicito manifesto della filosofia Motta. A pochi metri dalla cella-vetrina, un grande camino ospita grandi spiedi che girano lentamente per ore fino a portare alla giusta morbidezza grossi tagli di manzo e bue piemontese. Gli spazi a disposizione, arredati sapientemente dall’architetto e designer Roberto Biffi e impreziositi dalle opere dello scultore Giuseppe Lorenzi, prevedono due sale, una saletta riservata e un fascinoso dehor sotto l’antico porticato. In cucina si muove una brigata di giovani, capeggiati dallo chef Vittorio Manzoni, cresciuti alla luce della stella del bergamasco Luca Brasi. Potrete degustare insaccati di loro produzione, come ad esempio la bresaola, proposta in due diverse stagionature, il grande crudo stagionato oltre 36 mesi, il prosciutto cotto al forno (salato in vena). Il pezzo forte è, ovviamente, la carne, proposta soprattutto cruda o con cotture minime per rispettare ed enfatizzare i sapori propri dei tagli piemontesi. L’ormai famoso tris di tartare, presentato a “piramide”, i filetti, le bistecche di polpa e le tagliate, i grandi pezzi allo spiedo , spettacolari grazie alla cottura lenta alla giusta distanza dalla brace. RISTORANTE MACELLERIA MOTTA Strada Padana Superiore 90, 20060 Bellinzago Lombardo (MI), tel. 02 95784123. Chiuso la domenica. Grande Concorso VINCERE? FACILE! Basta scegliere il massetto giusto! Dal 7 maggio al 4 agosto 2012 scegli per te Premi giornalieri e un Super Premio finale! 1 VIAGGIO ALLE MALDIVE estrazione finale 80 MOUNTAIN BIKE Chiedi al tuo Riveditore di fiducia! 5 SCOOTER LIBERTY 125 cc www.leca.it