Scheda La struttura del testo

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Scheda La struttura del testo
a.s. 2013-2014, n. 3 gennaio-febbraio 2014
Materiali aggiuntivi per “Percorsi didattici I grado”
(a cura di R. Quinteri)
Scheda La struttura del testo
PRIMA DI ESAMINARE LA STRUTTURA DEL TESTO, È BENE DIRE QUALCOSA SULL’ONOMASTICA
BIBLICA.
IL TERMINE PIÙ COMUNE BIBBIA (DAL GRECO TÀ BIBLÌA, «I LIBRI») GIÀ SEGNALA IL PASSAGGIO DAL
PLURALE AL SINGOLARE: TRAMITE LA MEDIAZIONE LATINA, INFATTI, L’ORIGINARIO PLURALE (NON
“LIBRO”, MA “INSIEME DI LIBRI”) È DIVENTATO UN SINGOLARE (LA BIBBIA COME LIBRO PER
ECCELLENZA). CIÒ HA FATTO PERDERE, ALMENO NELLA PERCEZIONE COMUNE, L’IDEA CHE LA BIBBIA È,
OLTRE CHE UN INSIEME DI TESTI, UN TESTO DALLA DUPLICE APPARTENENZA, EBRAICA E CRISTIANA.
IN AMBITO EBRAICO, PIÙ CHE BIBBIA, SI PREFERISCONO TERMINI PIÙ SPECIFICI:
– MIQRÀ («LETTURA») SOTTOLINEA LA DIMENSIONE UDITIVA PIÙ CHE VISIVA DEL TESTO BIBLICO E
LA SUA PROCLAMAZIONE PUBBLICA IN SINAGOGA (CFR. PER ESEMPIO NEEMIA 8,1-8);
– SIFRÉ HA-QODÉSH (LETTERALMENTE «LIBRI DI SANTITÀ») SOTTOLINEA LA NATURA DIVINAMENTE
ISPIRATA DEL TESTO BIBLICO;
– TANAK È L’ACRONIMO DELLE TRE PARTI IN CUI È DIVISA LA BIBBIA EBRAICA: TÔRÂ (PRIMI 5 LIBRI),
NEBÎ’ÎM (PROFETI), KETÛBÎM (SCRITTI). MOLTO USATO ANCHE IL TERMINE TÔRÂ SHE-BIKTAV («TORAH
SCRITTA»).
FINO AL II SEC. D.C. IN AMBITO CRISTIANO (E OVVIAMENTE EBRAICO) NON SI PARLAVA DI ANTICO E
NUOVO TESTAMENTO, MA SEMPLICEMENTE DI SCRITTURE (GRAPHÀI). ALLA FINE DEL II SEC. SI
IMPOSERO LE FORMULE PÀLAIA DIATHÉKE (ANTICO TESTAMENTO) E KÀINE DIATHÉKE (NUOVO
TESTAMENTO); IL GRECO DIATHÉKE CORRISPONDE ALL’EBRAICO BERÍT CHE SIGNIFICA «PATTO,
ALLEANZA».
ANCHE QUESTA TERMINOLOGIA NON È ESENTE DA PROBLEMI, DAL MOMENTO CHE LA BIBBIA CRISTIANA
COMPRENDE (E NON SOLO SUL VERSANTE DEI LIBRI
NORMALMENTE, E CORRETTAMENTE, SI USA DISTINGUERE TRA BIBBIA EBRAICA (LA TANAK) E BIBBIA
CRISTIANA (ANTICO E NUOVO TESTAMENTO). TUTTAVIA, , MA SOPRATTUTTO SUL VERSANTE
INTERPRETATIVO) ANCHE QUELLA EBRAICA, MENTRE LO STESSO NON SI PUÒ DIRE PER QUEST’ULTIMA.
LA BIBBIA EBRAICA (TANAK) È ANCHE CRISTIANA (ANTICO TESTAMENTO), MENTRE LA BIBBIA
CRISTIANA (ANTICO E NUOVO TESTAMENTO) NON PUÒ ESSERE ANCHE EBRAICA.
ORMAI DECADUTO (ANCHE SE QUALCUNO LO USA ANCORA) L’AGGETTIVO VECCHIO, IN AMBITO
CRISTIANO SI UTILIZZANO LE FORME ANTICO TESTAMENTO E NUOVO TESTAMENTO. IN TEMPI RECENTI,
STA PRENDENDO PIEDE, AL POSTO DI ANTICO, LA DEFINIZIONE PRIMO TESTAMENTO, A SOTTOLINEARE IL
SUO CARATTERE FONDATIVO E IL SUO PRIMATO CRONOLOGICO. IL PROBLEMA È CHE, PER LOGICA, SI
DOVREBBE PARLARE DI SECONDO TESTAMENTO, COSA CHE RISULTEREBBE PIUTTOSTO CURIOSA.
SEMPRE IN AMBITO CRISTIANO BISOGNA ANCHE SOTTOLINEARE CHE ESISTONO TRE BIBBIE: QUELLA
CATTOLICA, QUELLA ORTODOSSA E QUELLA PROTESTANTE. NON SI TRATTA OVVIAMENTE DI TRE LIBRI
DIVERSI, MA (COME VEDREMO) DI TRE DIVERSE DISPOSIZIONI DEI VARI LIBRI (QUINDI SAREBBE PIÙ
CORRETTO PARLARE DI CANONE CATTOLICO, CANONE ORTODOSSO, CANONE PROTESTANTE).
TENENDO QUINDI CONTO DEI PROBLEMI LEGATI ALLA TERMINOLOGIA, SAREBBE BENE USARE LA
DEFINIZIONE DI TANAK (O BIBBIA EBRAICA) QUANDO CI SI RIFERISCE AI LIBRI BIBLICI LETTI,
INTERPRETATI E PROCLAMATI ALL’INTERNO DELL’EBRAISMO, E LA DEFINIZIONE DI BIBBIA CRISTIANA
(INSIEME DI ANTICO/PRIMO E NUOVO TESTAMENTO) QUANDO CI SI RIFERISCE AI LIBRI LETTI,
INTERPRETATI E PROCLAMATI ALL’INTERNO DEL CRISTIANESIMO (AL DI LÀ DELLE DIFFERENZE
CONFESSIONALI).
Il canone biblico
NEL II SEC. D.C. IL TERMINE VERRÀ USATO DAI CRISTIANI NEL DOPPIO SIGNIFICATO DI:
– KANON TES ALETHEIAS: LA REGOLA DELLA VERITÀ;
– KANON TES EKKLESIAS, LA REGOLA DELL’ASSEMBLEA, CIOÈ LA REGOLA DI CONDOTTA, IN FATTO DI
GOVERNO, TIPICA DI OGNI CHIESA LOCALE.
È SOLO NEL IV SEC. CHE IL TERMINE VIENE USATO PER INDICARE L’ORDINE DEI LIBRI DELL’ANTICO E
DEL NUOVO TESTAMENTO.
IL CANONE DEL TANAK
LA FISSAZIONE DI UN CANONE
DELLA BIBBIA EBRAICA È RICONDUCIBILE ALL’OPERA DEGLI SCRIBI
FARISEI NEL PERIODO COMPRESO FRA LE DUE RIVOLTE GIUDAICHE, TRA IL 70 E IL 135 D.C. NON SONO
CHIARE LE RAGIONI CHE SPINGONO IL GIUDAISMO AD UNA TALE SCELTA. SEMBRA, PERÒ, CHE VI
INFLUISCANO DIVERSI FATTORI, COLLEGATI ALLE PRECISE CIRCOSTANZE STORICHE CHE IL GIUDAISMO
STA ATTRAVERSANDO.
ANZITUTTO UN FATTORE INTERNO, OSSIA LA NECESSITÀ DI TROVARE UN FATTORE COMUNE CAPACE DI
RAFFORZARE L’IDENTITÀ GIUDAICA NEL MOMENTO IN CUI (DOPO IL 70 D.C.) NON C’È PIÙ IL TEMPIO.
IN SECONDO LUOGO, LA NECESSITÀ DI DIFENDERSI NON TANTO DAL PAGANESIMO E DAL CULTO
DELL’IMPERATORE (IL GIUDAISMO ERA CONSIDERATO RELIGIO LICITA), MA DAL MOLTIPLICARSI DEI
LIBRI APOCALITTICI E DAL NUOVO FENOMENO DEL CRISTIANESIMO.
IN TERZO LUOGO, DEFINIRE UN CANONE DELLA BIBBIA EBRAICA COSTITUISCE UN PRESIDIO CONTRO LE
CORRENTI APOCALITTICHE E CONTRO UNA NUOVA LETTERATURA RELIGIOSA (QUELLA CRISTIANA) CHE
STA GRADUALMENTE ACQUISENDO UN SUO STATUS DI “SACRA”.
ECCO DI SEGUITO IL CANONE DELLA BIBBIA EBRAICA (TANAK) E DELLA TRADUZIONE GRECA (LXX).