Web M@gazine numero 75 del 30 aprile 2009
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Web M@gazine numero 75 del 30 aprile 2009
Quindicinale di ASTRA TECH SpA - 30 aprile 2009 - numero 75 Oltre l’emergenza Claudio Ferrante: “Qui a Montesilvano l’ ufficio dedic ato del comune sin dalle prime ore si è mobilitato per offrire aiuto e risposte . “ la solidarietà è stata tanta , or a riattiveremo i servizi ” il riferimento per tutti i disabili terremotati” In Abruzzo c’è un servizio che è diventato in pochi giorni punto di riferimento per tantissimi disabili coinvolti nel terribile terremoto del 6 aprile scorso. È l’Ufficio Disabili del Comune di Montesilvano, una cittadina di 50mila abitanti sulla costa adriatica, in provincia di Pescara. Negli alberghi e nelle case private di Montesilvano sono ospitati 4000 degli sfollati de L’Aquila e dei Comuni colpiti dal sisma. Qui si trova anche buona parte delle persone disabili che sono rimaste senza una casa e che hanno avuto la vita quotidiana sconvolta. A loro, ma anche a tutti quelli che si trovano nelle zone del terremoto, l’Ufficio Disabili di Montesilvano si sta sforzando di dare aiuto e risposte fin dalle prime ore dell’emergenza. “Siamo diventati un vero e proprio centro di coordinamento per i disabili - spiega l’assessore alla Sanità e Servizi Sociali, Fabrizio Bosio -. Avevamo già un Ufficio Disabili creato appositamente per venire incontro alle esigenze del nostro territorio. Ora lo abbiamo messo a disposizione di tutti coloro che ne hanno bisogno”. Responsabile dell’Ufficio è Claudio Ferrante, che da quel tremendo 6 aprile non si ferma più: risponde alle chiamate di tutti, convoca e dirige riunioni con le associazioni di volontariato, gestisce servizi, fa da collegamento tra le diverse realtà assistenziali e i singoli disabili. “Il fatto che qui esistesse già un servizio ben funzionante – ci racconta in una pausa del suo lavoro – ha fatto sì che sia- mo diventati un punto di riferimento regionale. Continuiamo ovviamente a offrire il nostro servizio per i disabili di Montesilvano e dintorni, ma non potevamo certo chiudere le porte ai disabili colpiti dal terremoto. Questo ci porta tanto lavoro, ma poter essere utili è una gran bella soddisfazione”. Anche il sito web dell’Ufficio (www.ufficiodisabili.it), con la sua area “Speciale Terremoto”, è diventato in queste settimane un importante luogo virtuale per ottenere informazioni ma a cui fare anche richieste e segnalazioni su quello di cui c’è bisogno. “I disabili che si sono spostati sulla costa non avevano più nulla, così come quelli rimasti a L’Aquila – continua Claudio -. A molti erano rimaste le carrozzine e protesi sotto le macerie, non avevano più i loro ausili e tutto quello che serviva per la loro vita di tutti i giorni. Così già dal 6 aprile l’Ufficio si era sensibilizzato, prevedendo che il nostro ruolo sarebbe stato importante. Abbiamo dovuto gestire la fase dell’emergenza, cercando di fare avere alle persone quello di cui c’era bisogno. Ora abbiamo tutto quello che ci serve grazie alla generosità di azien- de, associazioni e singoli cittadini che ci hanno fatto pervenire anche più del necessario. Adesso siamo nella fase di censimento dei disabili, a breve potremo avere un quadro completo della situazione reale grazie alle segnalazioni raccolte negli alberghi e nelle case private. Perché dopo l’emergenza va organizzata tutta la complessa fase di ripristino dei servizi. Si pensi ad esempio alle terapie, alla riabilitazione, alle necessità farmacologiche delle varie disabilità, l’assistenza domiciliare. Sono tutti problemi che conosciamo bene e che, comunque, ci segnalano via via i vari disabili che ci contattano. Anche per questo abbiamo creato qui il coordinamento delle associazioni della provincia di Pescara, che ha dato vita a una catena operativa”. Claudio Ferrante è paraplegico e da tempo ha messo a diposizione la sua conoscenza e competenza all’Ufficio Disabili, insieme ad altri due operatori. In tre fanno fronte a tutto. “In questo periodo non stiamo certo a guardare agli orari di lavoro – dice -. So bene quali possono essere i problemi quotidiani di un disabile, tanto più in un momento di difficoltà. Quindi quello che prima facevo per il Comune di Montesilvano ora lo faccio per tanti altri disabili dell’Abruzzo. Ci gratificano i riconoscimenti che vengono dalle persone che aiutiamo. Per riposarci avremo sicuramente tempo più avanti”. “Insieme a pesca”, per regalare un sorriso Una giornata di pesca sportiva dedicata ai diversamente abili aquilani ospitati a Montesilvano. L’associazione Caccia Grossa, in collaborazione con l’Ufficio Disabili del Comune di Montesilvano, organizza domenica 10 maggio, presso il lago Teaterno di Chieti Scalo, una manifestazione sportiva mirata all’integrazione delle persone disabili. La partecipazione al meeting di pesca, totalmente gratuita e riservata alle persone con diversa abilità e ai loro accompagnatori, Montesilvanesi ed Aquilani, rappresenta un’opportunità unica per quanti vogliano trascorrere una giornata all’aria aperta all’insegna del divertimento, dello sport, dell’amicizia e della solidarietà. Consapevole che occorrerà molto tempo per dimenticare le gravi ferite lasciate dal terremoto, la città di Montesilvano vuole regalare un sorriso ed essere vicino ai disabili aquilani e alle loro famiglie. “Insieme a pesca” si svolge ogni anno, ma questa volta l’intento è quello di coinvolgere tutti i disabili colpiti dal terremoto che sono ospiti a Montesilvano e anche quelli de L’Aquila e degli altri Comuni terremotati. Oltre alla pesca alle trote, i partecipanti potranno cimentarsi in attività sportive e ludiche come il tiro con l’arco, il beach golf, karate, quad, ippica ed altre ancora, all’insegna dell’abbattimento di barriere fisiche e mentali. La giornata sarà inoltre allietata da danze e musiche folcloristiche. Per l’evento, l’associazione Caccia Grossa ha mobilitato tutti i soci che verranno anche dal Lazio e dalle Marche. Informazioni dettagliate su “Insieme a pesca” e sulle modalità di partecipazione si possono trovare anche sul sito www.cacciagrossa. net. “Sarà anche crollato mezzo mondo – spiega Claudio Ferrante, responsabile dell’Ufficio Disabili -, ma noi vogliamo dedicarci un momento per stare insieme, sorridere e ripartire. Ci sono già state altre edizioni della manifestazione, ma questa volta avrà di certo un valore tutto particolare”. Quindicinale di ASTRA TECH SpA - 30 aprile 2009 - numero 75 “at t i va ” in d i v er si pa e si euro p ei . d o v r à s vo l g ere a zi o ni p er l’a b b at t imen to d el l e b a rriere nei co muni Disability Manager a rri va a n c he in i ta l i a un a f i gur a g i à E’ Parma la città capofila del progetto Arriva anche in Italia l’importante figura del “disability manager”. Sarà il Comune di Parma la prima istituzione a dotarsi di questa figura professionale, il cui compito principale sarà svolgere azioni per l’abbattimento delle barriere architettoniche nei Comuni. All’estero, e in altri Paesi europei, il “disability manager” è una realtà già abbastanza consolidata. Si occupa di evitare o abbattere le barriere che riguardano l’urbanistica, l’architettura, i trasporti locali e le scuole. Parma sarà la prima città a dotarsi di questa figura, come coronamento di un percorso che è cominciato con il Libro Bianco per l’accessibilità e mobilità urbana, realizzato fra il 2008 e i primi mesi del 2009, a partire da un “tavolo” di lavoro guidato proprio dal Comune capoluogo, d’intesa con il ministro del Welfare. La città ducale è stata così scelta come capofila del progetto e avrà il ruolo di coordinamento delle associazioni che si occupano di disabilità (Fish, Fand e Fiaba), del ministero della Salute e quello degli Esteri, dell’Università di Parma, di Confindustria, delle fondazioni Snaidero e Don Gnocchi, del centro di formazione Formez, del Comitato italiano Paralimpico e della Regione Friuli Venezia Giulia. Presto partirà un corso di formazione per creare i primi “disability manager”. Il Libro Bianco contiene un insieme di proposte legislative, tra cui l’istituzione appunto del “disability manager” per i Comuni sopra i 50 mila abitanti; una raccolta di buone pratiche da inserire anche nel sito internet del ministero della Salute e una serie di indicazioni sulle migliori soluzioni tecnologiche per l’accessibilità e i trasporti in città. La settimana scorsa, inoltre, l’assessore all’Agenzia per le politiche a favore dei disabili del Comune di Parma, Giovanni Paolo Bernini, è stato in visita a Marsiglia in qualità di relatore al IV congresso internazionale “Mediterraneo senza handicap”, che si è svolto nella città francese, sul tema “Dignità e cittadinanza reale della persona con disabilità”. Il congresso ha avuto l’alto Patronato del presidente della Repubblica francese Sarkozy e del presiden- te della Repubblica italiana Napolitano. L’intervento dell’assessore Bernini è stato incentrato sul Libro Bianco, su accessibilità e mobilità urbana. “Si è fortemente voluto intraprendere un percorso nuovo – ha detto l’assessore Bernini - che promuova un cambiamento di cultura, di approccio alla disabilità da parte delle istituzioni centrali e locali, ma anche da parte delle persone stesse. Per attuare questo mutamento servono tempo e impegno da parte di tutti, ma è l’unica strada percorribile per continuare attivamente a combattere stereotipi e pregiudizi, per garantire alle persone con disabilità una qualità della vita dignitosa e una società per tutti”. “L’Ente locale - ha proseguito Bernini -, che è in prima linea nel rispondere alle richieste e alle aspettative dei cittadini, deve operare per creare consapevolezza dell’importanza di un ambiente inclusivo anche nelle altre pubbliche amministrazioni e nelle realtà private. Le strategie di programmazione e attuazione dell’azione politica devono essere fondate sul protagonismo diretto delle persone con disabilità, per dare voce alla società civile e garantire una democrazia partecipata”. “Tra le novità previste nei Comuni – ha concluso Bernini - nascerà la figura del ‘disability manager’, un profilo professionale innovativo e una possibilità nuova di occupazione che si propone anche per gli Enti locali con un numero inferiore ai 50mila abitanti e nelle aziende pubbliche, sia a livello locale che nazionale”. Per l’assessore Bernini c’è poi un punto fermo per quanto attiene la progettazione degli spazi, di cui si occuperà il “disability manager”: “Bisogna superare le distinzioni che danno vita all’entrata separata o ai servizi igienici per le persone disabili: si deve andare verso la progettazione universale, con spazi che non hanno distinzioni e che quindi sono davvero accessibili per tutti”. Per i piccoli Comuni che non possono permettersi un manager dedicato la proposta che emerge dal progetto di cui Parma è capofila è quella di nominare un responsabile per la disabilità, cioè un dipendente comunale preparato appositamente con un corso di formazione ad hoc. 5 per 1000: la possibilità di sostenere le associazioni Maggio è tempo di dichiarazione dei redditi. Ricordiamo che anche quest’anno è possibile per ogni contribuente devolvere il proprio 5 per 1000 a sostegno delle ONLUS, delle associazioni di volontariato o degli Enti di ricerca scientifica, compilando l’apposito spazio sui modelli CUD 2008, 730/1-bis redditi 2007 oppure UNICO persone fisiche 2008. Basta mettere una firma negli specifici riquadri e indicare il codice fiscale dell’organizzazione prescelta. Va ricordato che devolvere il 5 per 1000 non costa nulla al contribuente, ma aiuta invece a supportare le importanti attività delle associazioni, i progetti di ricerca, i servizi informativi e di assistenza, ecc… Per chi intendesse dare una mano ad una associazione in particolare, segnaliamo i dati di codice fiscale di quelle con cui è più stretta la nostra collaborazione e delle cui iniziative leggete molto spesso sulle pagine di questo WebM@gazine. FAIP ONLUS (Federazione Associazioni Italiane Para-tetraplegici) - Codice fiscale: 96095360580 ASBI ONLUS (Associazione Spina Bifida Italia) - Codice fiscale: 92110510341 In questi due casi la firma va posta nei riquadri con la dicitura “Sostegno delle organizzazioni di volontariato riconosciute come ONLUS (Organizzazioni Non Lucrative di Utilità Sociale)”. FISM (Fondazione Italiana Sclerosi Multipla) - Codice fiscale: 95051730109 In questo caso la firma va posta nel riquadro “Finanziamento degli enti della ricerca scientifica e della università”. Quindicinale di ASTRA TECH SpA - 30 aprile 2009 - numero 75 plurititolato nella sciabola e nel fioretto, ora ha vinto anche la coppa vergauwen di pallacanestro con il santa lucia. “gli ausili sono fondamentali” Le medaglie di Andrea Pellegrini, star nella scherma e nel basket A ndrea Pellegrini è un atleta paralimpico plurimedagliato. In 4 edizioni delle Paralimpiadi ha vinto 9 medaglie (tra cui un oro ad Atene nel 2004), tutte nella scherma. Ma oltre a tirare di sciabola e fioretto, Pellegrini è anche uno dei migliori cestisti italiani in carrozzina. Gioca infatti da 15 anni nel Santa Lucia, con cui è stato campione d’Italia ed ha vinto trofei internazionali tra cui, solo qualche giorno fa, la Coppa Vergauwen 2009 nelle finali spagnole di Valladolid. Andrea è nato a Civitavecchia 38 anni fa. Vive a Cerveteri, lavora a Ladispoli e si allena a Roma. Nel 1991 un incidente mentre saliva su un treno gli è costato l’amputazione di una gamba sotto il ginocchio. Poi, quasi subito, si è gettato nell’attività sportiva, diventando un vero e proprio leader capace di competere ad alti livelli in almeno due discipline. Fabio Raimondi, giocatore di basket e Coordinatore del Progetto Sport di Astra Tech, gli ha chiesto di raccontarci la sua storia. Andrea, come ti sei avvicinato allo sport dopo l’incidente? Prima dell’incidente praticavo già sport a livello agonistico, in particolare la kick boxing e le arti marziali. Dopo l’incidente sapevo che non avrei più potuto tirare calci. Ho comunque iniziato a fare sport al Santa Lucia, dove stavo facendo la riabilitazione. Nel 1993 ho iniziato a tirare di scherma e l’anno dopo ho cominciato anche col basket. Nel 1996 la prima Paralimpiade: in quattro edizioni son arrivate 9 medaglie e nel 2004, ad Atene, ho giocato anche nella Nazionale italiana di basket in carrozzina. Quell’anno ho vinto l’oro nella sciabola e siamo arrivati settimi nel basket. Puntavo comunque tutto sulla scherma, perché l’oro mi mancava e all’allenatore del basket avevo chiarito che non potevano contare troppo su di me. Nel tempo libero e in vacanza pratico anche surf da onda e snowboard. Punto ad arrivare alle Paralimpiadi del 2012, sperando che la schiena non mi dia problemi. Intanto cerchiamo di vincere il campionato di basket col Santa Lucia, dopo la conquista della Coppa Italia e della Coppa Vergauwen grazie al successo, nel weekend scorso, contro gli inglesi del MK Aces. Qual è stata la maggiore soddisfazione sportiva? Senza dubbio l’oro nella sciabola nel 2004, dopo sette tra bronzi e argenti individuali e a squadre nelle due precedenti Paralimpiadi. Ma anche il bronzo conquistato a Pechino, sempre nella sciabola, contro il campione cinese Chan, è stata una bellissima soddisfazione. Soprattutto perché avevo avuto grossi problemi fisici: è stata un’impresa quasi imprevedibile. Quali consigli puoi dare alle persone che vivono esperienze come la tua? Conosco tante persone che si trovano nelle mie condizioni, con amputazioni o carrozzina. Mi chiedono consigli su tante cose e io glieli do. Magari non li seguono e poi si lamentano. Io cerco di spiegare come fare per avere una protesi giusta, a chi rivolgersi per le cause civili… Comunque la prima barriera che bisogna superare è psicologica: ci si deve accettare, dopodiché i problemi sono tutti superabili, anche se il mondo è una sfida quotidiana. Bisogna arrivare a capire che la vita è bellissima, ogni giorno. Io mi sento fortunato, anche se ho perso una gamba. Ho avuto una famiglia che mi è stata vicino, a differenza di altre che magari si vergognano di avere dei figli disabili. Poi c’è lo sport, che ti dà davvero qualche cosa in più sotto tutti i punti di vista. Ti consente la competizione con gli altri, la possibilità di confrontarti, ti fa maturare. È davvero molto importante, per chi riesce, poter fare sport. Quanto giudichi importante l’utilizzo di ausili sicuri per chi pratica attività sportiva? Gli ausili sicuri sono fondamentali per fare sport ad alti livelli. Per ogni disciplina ci sono protesi o carrozzine specifiche. Le carrozzine per lo sport oggi sono leggerissime, in carbonio o leghe leggere. Ma anche nella vita quotidiana è importante saper scegliere l’ausilio giusto. Io sono fortunato perché, essendo un atleta che fa sport ad alti livelli, le protesi e le carrozzine di ottima qualità me le forniscono gli sponsor. Altri, che magari non hanno questo privilegio, non hanno la possibilità di avere i migliori ausili esistenti. La mia carrozzina la uso molto spesso, ad esempio, per andare a fare la spesa: tengo mio figlio di 17 mesi in braccio e giriamo tra le corsie senza problemi, altrimenti non riuscirei a stargli dietro. Policlinico Gemelli col Santa Lucia Una dimostrazione di basket in carrozzina per far appassionare allo sport i ragazzi con spina bifida. È nato così l’incontro, il 2 aprile scorso, tra i piccoli pazienti e assistiti del Centro Spina Bifida del Policlinico Gemelli di Roma e gli atleti del Santa Lucia Basket. L’incontro è stato voluto dalla dott.ssa Claudia Rendeli, responsabile del Centro Spina Bifida del Gemelli e dall’associazione “La strada per l’arcobaleno”. “Sono convinta che i ragazzi con problemi come la spina bifida debbano staccarsi dalla famiglia e conquistare la propria autonomia facendo sport - spiega la dott.ssa Rendeli -. Nei genitori di bambini con spina bifida si determina un atteggiamento di grande protezione verso i bambini che finisce per essere dannoso, perché non gli permette di staccare il cordone ombelicale con la famiglia. Lo sport è certamente importante per il tono muscolare di questi pazienti, ma è fondamentale per migliorare la loro qualità della vita, distraendoli dalle cure quotidiane. E sicuramente serve anche ai genitori, che ne traggono beneficio”. Perciò una ventina di ragazzi del Gemelli (alcuni dei quali fanno già minibasket al Santa Lucia) hanno potuto vivere una giornata diversa, alla cui riuscita ha partecipato anche Astra Tech. È stata fatta una partita di basket dimostrativa, a cui i ragazzi hanno potuto assistere, e atleti e staff tecnico del Santa Lucia hanno spiegato i vantaggi dello sport. “Con la nostra associazione - racconta Carla Marinelli, vicepresidente de “La strada per l’arcobaleno” - lavoriamo per l’autostima dei nostri ragazzi. L’iniziativa col Santa Lucia segue quella dell’estate scorsa, realizzata insieme all’Unione Vela Solidale, che ha radunato un gruppo numeroso per andare in mare. A fine agosto, ogni anno, ci troviamo poi a Tortoreto Lido dove, assieme alla squadra di basket del Giulianova, proponiamo il basket come possibile attività sportiva. Lo sport aiuta nell’autonomia, così come l’autocateterismo, che è una delle prime cose che insegniamo ai ragazzi”. Web Magazine numero 75 Editore: ASTRA TECH SPA Direttore responsabile: Mauro Curati Coordinatori interni: Patrizia Signani, Raffaella Tarascio Redazione Buriburi Comunicazione [email protected] Comitato Consulenti: Giulio Del Popolo, Cristina Dieci, Raffaele Goretti Progetto Grafico Laser - Granarolo dell'Emilia (BO) [email protected] Registrazione presso il Tribunale di Bologna num. 7642 del 6/03/2006