OPERA "I VESPRI SICILIANI" Giuseppe Verdi – arr

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OPERA "I VESPRI SICILIANI" Giuseppe Verdi – arr
SECONDA PARTE
SINFONIA DALL'OPERA "I VESPRI SICILIANI"
Giuseppe Verdi – arr. Franco Cesarini
Nel 1854 Giuseppe Verdi si trovava a Parigi per scrivere, su commissione del Teatro dell'Opera, "I
Vespri Siciliani", nonostante fosse piuttosto insofferente alle esigenze della "Grand Opéra" alla
francese, ritenendola troppo restrittiva ed artificiosa. Il compositore Hector Berlioz scrisse, dopo la
prima rappresentazione, un articolo sul "Journal des débats", nel quale si legge tra l'altro: "Bisogna
convenire che ne "I Vespri Siciliani" l'intensità penetrante dell'espressione melodica, la varietà
sontuosa della strumentazione, l'ampiezza, la poetica sonorità dei pezzi d'insieme, il caldo colorito
che si vede brillare dappertutto e questa forza appassionata, ma lenta a manifestarsi, che forma uno
dei tratti caratteristici del genio di Verdi, danno all'intero lavoro un'impronta di grandezza, una sorta
di maestà sovrana più marcata che nelle produzioni teatrali precedenti dell'autore". Nell'ouverture,
ampio capolavoro di irruenza e cantabilità, si ritrovano la tenerezza e la determinazione delle prime
esperienze del "Risorgimento" italiano.
INTRODUZIONE – ATTO III
DALL’OPERA
“I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA”
Giuseppe Verdi – arr. Virgilio Bruscalupi
CLARINETTO SOPRANO: STEFANO ROSSI
CORO DI CROCIATI E PELLEGRINI “O SIGNORE DAL TETTO NATIO”
DALL’OPERA
“I LOMBARDI ALLA PRIMA CROCIATA”
Giuseppe Verdi – arr. Virgilio Bruscalupi
PRELUDIO – ATTO I DALL'OPERA "ERNANI"
Giuseppe Verdi – arr. Wilvan Van Der Beek
"Ernani", su libretto di Francesco Maria Piave, primo tra i collaboratori letterari del giovane Verdi,
vide la luce il 9 marzo 1844 al teatro "La Fenice" di Venezia. Il dramma, che fornì la matrice alla
trama, fu la tragedia "Hernani" di Victor Hugo, il celeberrimo autore di "Les Miserables". L'opera
conobbe un grandissimo successo e rimase ad esempio tra le composizioni più celebri e popolari
della produzione giovanile verdiana. E' molto interessante notare come l'autografo del "preludio" sia
datato "Venezia, 6 marzo 1844", due soli giorni prima dell'esecuzione dell'opera, il che farebbe
supporre che, a dramma ultimato e verifiche sonore compiute, verosimilmente durante le prove,
Giuseppe Verdi, "di getto", in poche ore, mise la sua firma sulla partitura, determinando la "tinta",
come egli amava dire, dell'opera, ponendo, con l'inizio del Preludio, la parola fine alla gestazione
creativa.
GRAN FINALE – ATTO II DALL’OPERA “AIDA”
Giuseppe Verdi – arr. Franco Cesarini
Commissionata dal viceré d’Egitto nel 1870, per festeggiare l’apertura del canale di Suez, l’opera
venne rappresentata l’anno successivo, a causa del conflitto bellico Franco–Prussiano, e tenuta a
battesimo dal nostro illustre concittadino il Maestro-Direttore Bottesini. Uno dei momenti più
spettacolari dell’opera è indubbiamente la scena del trionfo. Verdi cercò di facilitare il compito dei
trombettisti di “scena”, che, in costume, dovevano marciare e suonare a memoria, facendo loro
costruire delle lunghe trombe, le cosiddette trombe verdiane, che producevano solo cinque note, le
stesse che compongono la marcia trionfale. Il gran finale dell’atto II dell’Aida rappresenta la
vittoria degli egiziani sugli etiopi e ciò, che più sorprende lo spettatore, è la capacità con cui
l’autore riesce a passare dalle grandi scene collettive e spettacolari alla solitudine dei personaggi
principali.