L`accordo di libero scambio tra UE e Corea del Sud
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L`accordo di libero scambio tra UE e Corea del Sud
L’accordo di libero scambio tra UE e Corea del Sud: vantaggi e considerazioni di Jasmine Zahalka Dopo una serie di colloqui formali che hanno avuto inizio nel 2007, il 1º luglio di quest’anno è entrato in vigore l’accordo di libero scambio (ALS) tra Unione Europea e Corea del Sud, che era stato firmato ufficialmente il 6 ottobre 2010 a Bruxelles, in occasione del vertice tra le due parti, da Karel De Gucht (Commissario europeo per il commercio), Steven Vanackere (Ministro belga degli Affari Esteri) e Kim Jong-hoon (ministro del commercio della Corea del Sud). Considerato come l’accordo commerciale più ampio e ambizioso mai raggiunto dall’UE con un paese terzo, rappresenta il primo di una nuova tipologia di ALS (e un punto di riferimento per gli accordi futuri) lanciati nel 2007 dall’Unione Europea, in linea con l’iniziativa “Global Europe”, e inoltre, il primo con un paese asiatico (tra gli altri paesi con cui si stanno ancora discutendo accordi di libero scambio simili, vi sono il Giappone e il Canada). Si tratta di una serie di accordi che rivestiranno un ruolo fondamentale per la futura liberalizzazione dell’UE, in quanto si propongono di affrontare questioni che normalmente non vengono considerate come oggetto di discussione multilaterale. Le decisioni concernenti l’apertura dei negoziati per il raggiungimento di questi ALS poggiano inoltre su solidi criteri economici: l’obiettivo di tali accordi è infatti facilitare l’accesso delle imprese europee ai mercati stranieri e creare nuove opportunità di commercio con i paesi terzi interessati. In questo senso, la Corea del Sud rappresenta, per le imprese dell’UE, una possibilità di accesso ai mercati asiatici: questo paese rappresenta infatti l’undicesima economia mondiale e la quarta in Asia (preceduta da Cina, Giappone e India). Oltre a considerare un volume di scambi impressionante (si stima possano raggiungere i 75 miliardi di euro di interscambi bilaterali), questo accordo si configura come innovativo poiché prevede la rimozione non solo dei dazi doganali su quasi tutti i prodotti, ma anche un’eliminazione delle barriere non tariffarie tra le due parti, che sovente hanno costituito un grave ostacolo per gli esportatori degli Stati Membri. Tuttavia i benefici non si limitano solo a questi ambiti: l’accordo permetterà infatti una notevole espansione degli scambi tra l’UE e la Corea del Sud (si stima che il commercio possa raddoppiare nei prossimi vent’anni), rafforzando le posizioni che i fornitori europei rivestono nel mercato sud coreano e creando nuove opportunità di commercio grazie anche a svariate liberalizzazioni nell’ambito dei servizi. Un importante partner commerciale per l’Unione Europea La Corea del Sud, come già è stato detto, è l’unidcesima economia a livello mondiale, con un Pil pro capite, a parità di potere d’acquisto, di circa 30.000 dollari statunitensi. E’ inoltre un paese molto attivo dal punto di vista degli accordi bilaterali. La Corea ha infatti attualmente stipulato ALS con Cile (2004), Singapore (2006), EFTA (2006), ASEAN (2007) e India (2010). Oltre a questi accordi già in vigore, sono stati finalizzati, sebbene non ancora ratificati, ALS con Stati Uniti e Perù; sono in corso invece negoziazioni con Canada, Messico, GCC, Australia, Nuova Zelanda, Colombia e Turchia; in fase di preparazione o di studio sono altri ALS con un considerevole numero di paesi. Negli ultimi anni, nonostante l’impatto che la crisi ha avuto sulle maggiori potenze economiche, questo paese ha potuto vantare un tasso di crescita del PIL positivo, che ha registrato una riduzione consistente del ritmo di crescita solo nel periodo intercorrente tra il 2008 e il 2009 in particolare, dovuto soprattutto a una massiccia riduzione delle esportazioni (che sono diminuite del 25,8% nel 2009 rispetto all’anno precedente). (Tavola n.1) Per quanto concerne i rapporti con l’Unione Europea, la Corea figura nella top ten dei principali partner commerciali, sia dal punto di vista delle esportazioni, sia delle importazioni. Allo stesso modo anche l’Unione Europea è un partner fondamentale per la Corea del Sud (Tavola n.2 e Tavola n.3). Tavola n.1: Tasso di crescita del PIL della Corea del Sud (2007-2011) Fonte: www.imf.org Tavola n.2: Posizione della Corea del Sud come partner dell’UE-27 e viceversa Fonte: Eurostat Tavola n.3: Export-Import tra UE e Corea del Sud per settore Fonte: Eurostat L’Unione Europea è inoltre considerevolmente presente anche per quanto concerne gli investimenti diretti esteri in suolo coreano: nel 2010 infatti gli Ide europei in Corea del Sud sono ammontati complessivamente a 3,19 miliardi di dollari (su USD 13,07 miliardi totali che si sono distribuiti principalmente nel settore manifatturiero e dei servizi); l’UE si è collocata come primo investitore nel paese asiatico con una quota pari a quasi il 30% degli investimenti complessivi. Nel periodo tra il 2005 e il 2009, i paesi membri che maggiormente hanno investito nella potenza asiatica sono stati: Olanda (con una quota del 28%), Regno Unito (25,6%), Germania (11,1%), Malta (9,6%), Francia (9,4%), Belgio (3,2%), Irlanda e Svezia (entrambe con una quota del 2,9%) e Spagna (1,6%). Con l’entrata in vigore dell’ALS, i vantaggi che l’Unione Europea potrà ricavarne non si limitano al mero risparmio dovuto all’eliminazione di barriere tariffarie e non e ad altri vantaggi economici: oltre a migliorare la credibilità dell’UE in Asia, quest’accordo è di portata tale da rafforzare il ruolo dell’UE di leadership nella politica commerciale globale. L’ALS nel dettaglio e principali benefici da esso derivanti per le imprese europee Il testo dell’accordo (qui allegato) si sviluppa in 15 capitoli, diversi allegati e appendici, tre protocolli e quattro intese. L’introduzione di quest’accordo porterà, tra i principali benefici, all’eliminazione del 98,7% dei dazi all’importazione su quasi tutti i prodotti oggetto di scambi, accordando alle imprese esportatrici europee e coreane un risparmio complessivo rispettivamente di 1,6 e 1,1 miliardi di euro all’anno. Questa rimozione si svilupperà nell’arco di cinque anni: l’eliminazione del 70% delle linee tariffarie è prevista già dalla messa in atto dell’accordo in data del 1 luglio 2011, mentre le rimanenti tariffe verranno invece soppresse nel corso degli anni successivi; infine altri prodotti particolarmente sensibili beneficeranno di un periodo di transizione più lungo. (Tavola n.4) Tavola n.4: Calendario dell’eliminazione dei dazi doganali Fonte: European Commission I principali settori che trarranno i maggiori vantaggi dalla soppressione dei dazi, per ordine d’importanza, saranno: macchinari e apparecchi, che otterranno di uno sgravio pari a 450 milioni di euro (all’entrata in vigore dell’ALS, con la riduzione del 70% dei dazi, il risparmio complessivo sarà già di 312 milioni); le industrie chimiche, seconde tra i beneficiari in ordine rilevanza, che godranno di un risparmio di 175 milioni di euro (di cui 143 milioni all’applicazione dell’ALS); altri settori industriali che fin dall’inizio potranno beneficiare della rimozione/diminuzione dei dazi saranno quelli: delle calzature (riduzione del 95% delle tariffe); tessili (93%); siderurgia (93%); strumenti ottici (91%); del vetro (85%); cuoio e pellicce (84%); prodotti industriali più sensibili saranno invece subordinati a un periodo di transizione prima della rimozione dei dazi doganali, tra questi: per le autovetture di grande e media cilindrata è previsto un periodo di liberalizzazione dei dazi doganali solo al terzo anno; autovetture di piccola cilindrata e prodotti elettronici di consumo invece potranno beneficiare dell’eliminazione dei dazi solo al termine dei cinque anni dall’entrata in vigore dell’ALS; prodotti legati al settore agricolo e alla trasformazione alimentare (che dispongono di un’ottima reputazione tra i consumatori coreani): precedentemente, solo il 2% delle esportazioni agricole europee poteva accedere al mercato coreano esente da dazi; con l’applicazione dell’ALS questi prodotti potranno beneficiare in gran parte di uno sgravio daziario consistente, che si stima ammonterà a 380 milioni di euro all’anno. Vino e prodotti come i formaggi potranno godere della rimozione dei dazi doganali fin da subito; tra i prodotti invece i cui dazi verranno soppressi nel corso degli anni a decorrere dall’ingresso dell’ALS vanno citati: il whisky (che sarà esente da dazi a partire dal terzo anno), la carne di maiale (quinto anno) e altri prodotti più sensibili (per cui è previsto un periodo transitorio di dieci anni per l’esenzione dei dazi). I vantaggi che l’Unione Europea e la Corea del Sud trarranno da quest’accordo non si limitano tuttavia alle sole esenzioni daziarie: l’ALS aprirà infatti la porta alla possibilità a una serie di investimenti bilaterali in settori di specifico interesse; per le imprese europee, per esempio, sarà possibile sfruttare le opportunità che il mercato coreano offre, soprattutto nel settore dei servizi. Grazie all’ALS, inoltre, all’Unione Europea verrà accordata la licenza di trasmettere via satellite direttamente oltre confine in Corea senza necessità di dover affiancarsi ad un operatore coreano. Sarà inoltre possibile per le imprese dell’UE detenere al 100% una proprietà indiretta nel settore delle telecomunicazioni in Corea; altre agevolazioni interessano invece il settore mercantile e finanziario. Ulteriori vantaggi previsti da tale accordo si estenderanno infine anche alle barriere non tariffarie. Questioni prettamente tecniche hanno infatti spesso interessato il mercato coreano, rappresentando barriere al commercio internazionale difficilmente (e dispendiosamente) sormontabili. L’accordo che è entrato in vigore a luglio ha inteso disciplinare anche questi aspetti: sono stati infatti stipulati regolamenti tecnici, uniformati standard, procedure di valutazione della conformità e altri requisiti simili. Come ulteriore misura è stato inoltre garantito un impegno generale delle due parti per la cooperazione in materia di standard e questioni normative, trasparenza e marcatura ed etichettatura; in sostanza, grazie alle disposizioni contenute nell’ALS, gli esportatori europei non si troveranno più nella condizione di dover ripetere prove e procedure di certificazione per esportare i propri prodotti in Corea. A trarre beneficio da queste ulteriori misure saranno soprattutto i settori dell’elettronica di consumo, delle automobili, dei prodotti farmaceutici e dei dispositivi medici e chimici: per quanto concerne il settore automobilistico verranno infatti equiparati gli standard di sicurezza e ambientali; promosso il riconoscimento reciproco dei certificati di compatibilità elettromagnetica e di sicurezza elettrica, per i prodotti di consumo elettrica; il settore farmaceutico e dei dispositivi medici godrà di un rafforzamento della disciplina in materia di trasparenza dei sistemi di rimborso dei prezzi. Verranno infine disposti normative orizzontali in materia di trasparenza regolamentare e risoluzione delle controversie. L’accordo si estende inoltre a importanti settori di interesse specifico per le imprese europee, come gli appalti pubblici e contratti di “costruzione, gestione e cessione” (built-operate-transfer, BOT) e la protezione e tutela dei diritti di proprietà intellettuale, dal cui livello di protezione dipende la competitività delle imprese europee. Un intero capitolo all’interno dell’accordo è dedicato interamente a quest’ultimo tema: sono stati adottati infatti provvedimenti attinenti copyright, design e applicazione dell’indicazione geografica (per esempio champagne, parmigiano reggiano, irish whisky, prosciutto di Parma, rioja, etc). Sono state infine consolidate e rafforzate le disposizioni antitrust e le misure per garantire la competitività delle aziende e le sanzioni per le imprese colpevoli di abuso di posizione dominante, cartelli, fusioni e acquisizioni che riducano la competitività di aziende terze e altre azioni suscettibili di distorsione del mercato. Chi può beneficiare dell’eliminazione dei dazi doganali come disposto dall’ALS Per poter beneficiare degli sgravi daziari previsti dall’accordo, i prodotti oggetto di esportazione delle parti devono avere origine nei paesi in cui l’ALS si applica, ovvero negli Stati membri o in Corea del Sud. Quindi, per poter godere del trattamento preferenziale, gli esportatori europei devono assicurarsi che i propri prodotti soddisfino alcune condizioni fondamentali: la merce deve avere origine all’interno dell’Unione Europea, nel rispetto delle norme sull’origine disciplinate dall’accordo; deve esser accompagnata da una dichiarazione d’origine allegata (a meno che l’esportazione non ammonti a un valore inferiore ai 6.000 euro) e deve corrispondere altre requisiti supplementari. Possono essere considerati beni “d’origine” dell’Unione Europea o della Corea i prodotti che sono interamente prodotti o sufficientemente trasformati in territorio europeo o coreano; i criteri per definire se un prodotto “sufficientemente trasformato” possa rientrate nella categoria dei beni d’origine sono espressi per ciascun prodotto nelle proprie regole specifiche (valore aggiunto, operazioni specifiche, cambiamento di classificazione tariffaria). Allo stesso modo possono usufruire degli sgravi daziari disposti dall’ALS anche i beni che transitino attraverso un paese esterno (per esempio nel caso in cui le aziende abbiano un centro regionale di distribuzione in un altro paese esterno all’accordo), purché non siano destinati al mercato del paese terzo, rispettino i requisiti sopra elencati per esser qualificati come prodotti d’origine e siano accompagnati da un documento di trasporto che certifichi il luogo di provenienza e di destinazione. Per quanto riguarda le dichiarazioni d’origine vi è da fare una precisazione: distintamente da quanto avviene nell’ambito di altri ALS, è l’esportatore stesso a emettere la dichiarazione d’origine (senza chiederla quindi alle autorità doganali interessate); tuttavia, per poterlo fare deve prima ottenere la qualifica di “esportatore autorizzato” presso la propria autorità doganale nazionale. Le opportunità per l’Italia L’Italia rappresenta il terzo partner commerciale della Corea del Sud tra gli Stati membri, dopo Germania e Regno Unito, con un aumento dell’interscambio bilaterale del 26% circa nel 2010, rispetto all’anno precedente, per un ammontare di 5,5 miliardi di euro. Le esportazioni italiane verso la potenza asiatica, dopo una contrazione nel periodo intercorrente tra il 2008 e il 2009 dovuta all’impatto della crisi nell’area euro, hanno osservato una crescita del 15,6% nel 2010 rispetto all’anno precedente (per un valore di 2,5 miliardi); allo stesso modo anche le importazioni dalla Corea sono aumentate in Italia nel 2010, precisamente del 38,3% su base annua, raggiungendo un valore di tre miliardi di euro. Tra i prodotti italiani maggiormente esportati in Corea si distinguono macchinari e apparecchiature, articoli di abbigliamento (soprattutto in pelle) prodotti chimici e farmaceutici; le importazioni dalla Corea riguardano principalmente prodotti di metallurgia, prodotti di elettronica di consumo, autoveicoli e altri trasporti. (Tavola n.5) Per quanto concerne invece gli investimenti italiani in Corea, questi sono rivolti soprattutto al settore dei servizi; è possibile comunque osservare una tendenza relativamente bassa nell’effettuare investimenti in Corea da parte dell’Italia, e viceversa anche da parte della potenza asiatica in suolo italiano. Dall’applicazione dell’ALS tra Unione Europea e Corea, l’Italia potrà trarre beneficio soprattutto dagli sgravi daziari: è infatti stimato per le imprese esportatrici italiane un beneficio, in termini di risparmio, di circa 165 milioni di euro annui (di cui 125 milioni a partire dall’entrata in vigore dell’accordo). I settori italiani che trarranno particolare beneficio delle disposizioni disciplinate dall’ALS saranno l’industria chimica, delle macchine e degli strumenti meccanici, della moda italiana, dei prodotti in pelle, dell’agroalimentare e delle bevande. Tavola n.5: Export italiano in Corea del Sud e interscambio bilaterale Fonte: www.sace.it Fonti di riferimento: “FREE TRADE AGREEMENT between the European Union and its Member States, of the one part, and the Republic of Korea, of the other part”, L 127/7, Official Journal of the European Union, 14 maggio 2011 http://ec.europa.eu http://epp.eurostat.ec.europa.eu/portal/page/portal/eurostat/home/ http://madb.europa.eu http://trade.ec.europa.eu www.mincomes.it www.sace.it