Notizie

Transcript

Notizie
Anno XXIX - Numero 3 - Novembre 2010 - Periodicità bimensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB UDINE - www.omceoudine.it
E RIA
N
O INA
I
Z D
A
C OR
O
V EA
N
L
CO MB
SE
S
A
target
contatto
controllo
SPECIALISTI
IN COMUNICAZIONE
DA 40 ANNI
Chiandetti pubblicità / [email protected] • Info Linee / 0432 857054
2
INSERTO
La salute nella Costituzione
Italiana: un diritto di ciascuno,
un interesse di tutti
Periodico bimensile d’informazione
dell’Ordine dei Medici Chirurghi
e Odontoiatri della Provincia di Udine
Anno XXIX - N. 3
Novembre 2010
Direttore editoriale
e direttore responsabile
Dott. Luigi Conte
Sommario
Coordinatore
Dott. Mario Da Porto
Redazione
Dott.ssa Annamaria Bergamin Bracale
Dott. Lorenzo Cereatti
Dott.ssa Daniela Gnesutta
Dott. Andrea Pantarotto
Dott. Emanuele Rampino Cordaro
Dott.ssa Donatella Rizzi
Dott.ssa Grazia Siciliano
Dott. Duilio Tuniz
Dott.ssa Maria Grazia Zuddas
Direzione, Redazione
e Amministrazione
Ordine dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri
33100 Udine - Viale Diaz 30
Tel. 0432 504122
Fax 0432 506150
E-mail Udine:
[email protected]
Sito Web: www.omceoudine.it
Editore, Stampa
e Pubblicità
Cartostampa Chiandetti Srl
33010 Reana del Rojale
Tel. 0432 857054 - Fax 0432 857712
E-mail: [email protected]
Registrazione
Tribunale di Udine
n. 18 del 10/07/2000
Gli articoli pubblicati vincolano esclusivamente
la responsabilità degli autori e non la direzione
della rivista. Foto e dattiloscritti, anche se non
pubblicati, non si restituiscono.
In caso di riproduzioni si prega di citare la fonte.
INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 D.LGS 196/03
La informiamo che il trattamento dei Suoi dati personali verrà effettuato in ossequio ai principi di correttezza, liceità e trasparenza.
I dati da Lei forniti saranno trattati per finalità promozionali e di
marketing e nelle seguenti modalità: manuale, elettronico e automatizzato. Il conferimento dei dati da parte Sua è facoltativo, ma
l’eventuale rifiuto a fornirli determinerà l’impossibilità ad instaurare
un rapporto e a dare esecuzione al contratto. I dati potranno essere
comunicati a: Cartostampa Chiandetti srl. Il titolare del trattamento
dei dati personali è: Cartostampa Chiandetti srl con sede a Reana
del Rojale (UD), via Vittorio Veneto, 106; il responsabile del trattamento è Chiandetti Cristina, verso il quale Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art. 7 D.Lgs 196/03.
4
5
6
11
12
17
20
22
23
24
25
29
39
41
42
45
50
52
53
56
59
63
66
Convocazione Assemblea Ordinaria
Verbale della Seduta dell’Assemblea del 19 dicembre 2009
Relazione 2009 del Presidente
Professione medico
Per un nuovo professionalismo medico
PEC Posta Elettronica Certificata
Certificazioni on-line
La formazione residenziale medico-chirurgica
Risk management
Quando l’Ordine dà i numeri...
Statistiche
Criteri di priorità per prescrizioni specialistiche
Il problema del conflitto d’interesse
Governo clinico
Dalla Regione FVG
FNOMCeO
Concorso assegnazione borsa di studio
ENPAM Rinnovo Organi Statutari
Lettere
Ambulatori del fitness e della qualità della vita
Odontoiatri
Recensioni
Corsi, Convegni e Congressi
3
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI UDINE
Ente di diritto pubblico (D.L.C.P.S. 13/9/1946, n. 233)
A TUTTI GLI ISCRITTI ALL’ORDINE
DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI UDINE
LORO SEDI
CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA
ANNO 2010
La S.V. è invitata all’Assemblea Ordinaria che avrà luogo Venerdì 10 Dicembre 2010 alle ore 6.00 in prima convocazione,
presso la Sede dell’Ordine, in Via Diaz n. 30, ed in seconda convocazione
SABATO 11 DICEMBRE 2010,
ALLE ORE 9.30
presso la Sala VIP del Cinema Centrale di Udine, Via Poscolle 8 - Udine.
Verrà discusso il seguente ordine del giorno:
1) Lettura ed approvazione verbale seduta del 19/12/2009;
2) Relazione del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Udine;
3) Relazione del Presidente della Commissione per gli iscritti all’Albo degli Odontoiatri;
4) Approvazione del Bilancio Consuntivo 2009. Relazione del Tesoriere e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti;
5) Approvazione del Bilancio di Previsione 2011. Relazione del Tesoriere e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti;
6) Varie ed eventuali.
Si prega vivamente di non mancare.
IL PRESIDENTE
Dott. Luigi Conte
P.S.: Si ricorda che l’Assemblea è valida in prima convocazione con l’intervento di almeno il 25% degli iscritti, e che ogni
iscritto può essere investito da non più di due deleghe, che devono essere apposte in calce all’avviso di convocazione
dell’iscritto delegante.
La seconda convocazione è valida, trascorso un giorno dalla prima, qualunque sia il numero degli intervenuti, purchè
non inferiore a quello dei Componenti il Consiglio (art. 24, comma 3, dello Statuto dell’Ordine).
A norma di regolamento saranno computati come intervenuti gli Iscritti i quali abbiano delegato uno dei presenti.
Nessun iscritto può essere investito da più di due deleghe.
"
DELEGA
IL SOTTOSCRITTO............................................................................................ NATO IL................................................................................
DELEGA A RAPPRESENTARLO IN SEDE DI DISCUSSIONE DI VOTO
ALL’ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE DEL 10 DICEMBRE 2010 (PRIMA CONVOCAZIONE)
E 11 DICEMBRE 2010 (SECONDA CONVOCAZIONE)
IL DOTT. ..............................................................................................................................
DATA ..........................................
4
FIRMA..........................................................................................
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA PROVINCIA DI UDINE
Ente di diritto pubblico (D.L.C.P.S. 13/9/1946, n. 233)
VERBALE DELLA SEDUTA
DELL’ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI ALL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI
ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA UDINE DEL GIORNO 19 DICEMBRE 2009
A
lle ore 10.30 del giorno 19.12.2009 il Presidente, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la
seduta.
L’Assemblea procede all’unanimità all’approvazione del verbale della seduta precedente.
All’apertura dei lavori il Presidente propone un minuto di raccoglimento in ricordo dei colleghi deceduti nel corso dell’anno
2009.
A questo punto il Presidente ed il dott. Pantarotto (su delega
del dr. Braga, impossibilitato a partecipare alla riunione, in
quanto impegnato a Roma per l’Assemblea Nazionale dei Presidenti C.A.O.) procedono alla lettura delle relazioni morali, che vengono allegate agli atti.
Al termine delle relazioni prende la parola il Dr. Pagano che
pone l’attenzione dei presenti sullo scarso numero di partecipanti all’assemblea ed esprime piena condivisione su quanto affermato dal Presidente, invitandolo contestualmente a proseguire nell’attività intrapresa.
Successivamente richiama i valori fondanti della Professione.
Tutti i colleghi devono tendere sempre al bene del paziente, considerando l’irrilevanza di ogni fattore esterno.
Successivamente il Presidente dà la parola al Tesoriere affinché esponga la relazione al Conto Consuntivo anno 2008.
Il dr. Mascellino procede alla lettura della relazione dei Collegio dei Revisori dei Conti al conto consuntivo anno 2008.
Al termine delle relazioni l’Assemblea procede all’approvazione all’unanimità del Conto Consuntivo anno 2008 ed il conseguente assestamento al bilancio di previsione anno 2009.
Il Presidente procede all’illustrazione dei punti qualificanti del
bilancio di previsione 2010, ricordando contestualmente i versamenti effettuati in favore dei terremotati dell’Abruzzo.
In particolare il Presidente comunica che il prossimo anno si
procederà all’estinzione del mutuo contratto con l’Enpam per
l’acquisto dei locali della Segreteria; alla destinazione di risorse adeguate per i festeggiamenti del centenario dell’istituzione degli Ordini e all’acquisto di mobilio vario.
Successivamente il dott. Miranda ed il dott. Mascellino procedono alla lettura delle relazioni di rispettiva competenza
al Bilancio di Previsione 2010, al termine delle quali l’Assemblea delibera l’approvazione del Bilancio di Previsione
anno 2010.
A questo punto prende la parola il dr. Pagano per manifestare la propria contrarietà per la destinazione di risorse finanziarie in favore delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto, in quanto le stesse sono state sostenute dai competenti organi statali.
Il Presidente risponde che gli interventi degli Ordini sono
stati destinati esclusivamente ai colleghi e non alle popolazioni.
Il dr. Pagano prende atto di quanto affermato dal Presidente
ed esprime condivisione all’iniziativa.
Alle ore 12.10 il Presidente dichiara chiusa l’Assemblea.
Il Segretario
Dott. Mario Da Porto
Il Presidente
Dott. Luigi Conte
IMPORTANTE
PROGRAMMA
ore 11.00
Presentazione del Dott. Luigi Conte
ore 11.30
Proiezione pubblica del DVD
“100 anni di storia degli Ordini dei Medici”
ore 12.15
Commenti e saluti delle Autorità intervenute
ore 12.30
Aperitivo
Presidente OMCeO Udine
SONO STATI INVITATI:
• il Governatore della Regione FVG Renzo Tondo
• il Presidente della Provincia Pietro Fontanini
• il Sindaco di Udine Furio Honsell
• Sua Eminenza Mons. Andrea Mazzuccato
• il Magnifico Rettore Cristiana Compagno
• il Preside di Facoltà Massimo Bazzocchi
Alla conclusione dei
lavori assembleari
(prevista per le ore 11.00)
seguirà la proiezione
pubblica del film sul
Centenario dell’Ordine
alla presenza di Autorità
civili, militari e religiose
che porteranno il loro
commento ed il loro
saluto.
È GRADITA LA VOSTRA PRESENZA.
5
C
onstatata l’esistenza del numero legale, dichiaro aperta l’assemblea.
L’assemblea annuale prevede l’approvazione del bilancio
consuntivo 2008 ed il bilancio di previsione 2010.
Andiamo per ordine ed al 1° posto dell’odg abbiamo l’approvazione del
verbale dell’ultima assemblea che avete ricevuto insieme alla convocazione.
Prima di procedere vi chiedo di ricordare con un minuto di raccoglimento i colleghi che in questo anno ci hanno lasciati:
DOTT. DEL MEDICO ALESSANDRO
DOTT. GENNARO
SERGIO
DOTT. LISCO
ROMANO
DOTT. LUPIERI
SERGIO
DOTT. MARANGONE GIOVANNI BATTISTA
DOTT. MEGARO
GAETANO
DOTT. PALMA
ROMEO ANTONIO
DOTT. PERCOTTO
GIANCARLO
DOTT. RICCIARDELLI ERRICO
PROF. RIEPPI
GIORGIO
PROF. SALA
LUIGI
DOTT. SPIOTTA
NOE’
Ad oggi gli iscritti sono..........................................................3.184
Medici ................................................................................2.676
Odontoiatri ..............................................................................214
Doppi iscritti............................................................................294
Psicoterapeuti ........................................................................ 98
Procedimenti disciplinari
Sono stati archiviati n. 9 procedimenti disciplinari; n. 2 sono stati aperti e conclusi con la sanzione dell’avvertimento; n. 2 sono stati aperti e
conclusi con provvedimento di non luogo a precedere; n. 1 è stato aperto e sospeso nell’attesa della definizione del giudizio penale.
Relazione 20
• Corso R.S.P.P. (Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione per
datori di lavoro) Luglio 2009 – 38 partecipanti.
• “La previdenza medica e odontoiatrica: il nostro futuro tra dubbi e
certezze” – 12 settembre 2009 – La di Moret – in attesa di accreditamento per fermo Commissione Reg.le.
• “Cosa fare per non ammalarsi di contenzioso medico legale” – 10
ottobre 2009 – Sala Conf. Ospedale di Udine – in attesa di accreditamento per fermo Commissione Reg.le.
• “Giornata del Medico e Giornata sanitaria 2009” – 7 novembre 2009
Palazzo della Provincia di Udine.
L’efficacia e l’efficienza amministrativa
Un doveroso ringraziamento al dott. Giovanni Natoli ed alle signore Diana Feruglio e Simonetta Buttazzoni per il grande contributo al recupero di grande efficienza amministrativa che spero sia da tutti voi apprezzata.
Notiziario Regionale
L’aspirazione che abbiamo sempre condiviso di riuscire a realizzare una
tale opera a costo 0 con la raccolta pubblicitaria e conseguire in tal modo
un ulteriore risparmio di circa 35.000 euro che ogni anno spendiamo
per la stampa e la spedizione del nostro notiziario si è arenata per l’opposizione inspiegabile di un Ordine della nostra Regione che ne ha fatto un inspiegabile motivo di rivalsa contro il nostro Ordine che ai suoi
occhi appariva con la sua positività come se volesse assumere il ruolo di primo della classe. La cosa contrasta con lo spirito di servizio e
di efficienza che ci ha sempre ispirato. In ogni caso siamo riusciti a creare una nostra news-letter settimanale, strumento più agile che riesce
a stare meglio al passo con le notizie.
Eventi formativi del 2009
• “Corso di Formazione per Medici Tutor” – 11 marzo 2009 – 6 crediti ECM
• “Sicurezza e Sanità” (Meeting sulla Sicurezza) – Lignano 2 maggio
2009 – 4 crediti ECM
• “Le Professioni sanitarie per la Sicurezza dei Cittadini” (Meeting sulla Sicurezza) – Lignano 2 maggio 2009 – 3 crediti ECM
• “La comunicazione Ericksoniana” (dott. Gamberini) – Maggio/Luglio
2009 – 18 crediti ECM.
• Incontro con i sindacati per i problemi sulle prescrizioni e uso ricettario
– 13 luglio 2009
6
La Questione ECM
Al di là del ruolo di provider di formazione in tema di etica, deontologia
e sviluppo professionale, siamo orientati come in passato a richiedere che
sia sancito il ruolo terzo degli Ordini nella valutazione certificazione delle attività formative e nella programmazione dei bisogni formativi.
Con gennaio 2010 si partirà a livello nazionale con l’accreditamento dei
provider e la valorizzazione della FAD e della FSC a cui abbiamo dato
il nostro fattivo contributo come componente della Commissione Nazionale e Presidente della IV sezione.
La Commissione regionale è bloccata da circa 6 mesi per l’incapacità di trovare una soluzione alla sua composizione che mantenga almeno
un rappresentante al Friuli al suo interno.
Formazione del Medico Chirurgo e dell’Odontoiatra
Sulla base del principio che il sistema formativo non può né deve essere avulso dal sistema professionale ed assistenziale e, pur nel rispetto
dell’autonomia dell’insegnamento sancito dalla Costituzione, è necessario
affermare il ruolo di partnership dell’Ordine con l’Università per la condivisione di progetti formativi pre e post laurea più attenti e più rispondenti
ai bisogni dell’esercizio della professione medica ed odontoiatrica.
Le nostre prese di posizione sulla formazione sono espressione di una
ricerca di dialogo, rispettoso delle parti, tra chi deve garantire la formazione del professionista e chi deve accreditarne l’efficacia, l’appropriatezza, la competenza e la qualità; questi due mondi non possono incontrarsi per caso, ma devono cercarsi e collaborare.
Chiediamo che si affermi un metodo e una cultura della cooperazione dalla quale possa derivare ed aggiornarsi quel profilo delle conoscenze e delle competenze indispensabile per un moderno esercizio delle nostre professioni di cui siamo costantemente chiamati a rispondere come Ordini.
In questi giorni è stata pubblicata un’indagine
dei medici specializzandi
In essa si rilevano tante ombre e poche luci sulle scuole di specializzazione in medicina in Italia. Alcuni percorsi formativi, ad esempio nell’area chirurgica, sono considerati insufficienti o appena sufficienti. In
generale, la preparazione ricevuta viene ritenuta spesso “inadeguata”.
Non solo. Non vi è una parificazione dei diritti quali mensa, vestiario rispetto agli altri dipendenti delle aziende. La metà degli specializzandi
o non si iscriverebbe nuovamente alla stessa scuola di specializzazione o lo farebbe in un altro ateneo. È quanto emerge dall’indagine conoscitiva sulle scuole di specializzazione condotta da Federspecializzandi, la Federazione dei giovani medici in formazione. L’indagine è stata realizzata distribuendo questionari a risposta multipla ad un campione
di camici bianchi in formazione su tutto il territorio nazionale. La maggior parte degli specializzandi (dai dati finora analizzati) ritiene inadeguata
la preparazione ricevuta durante la formazione specialistica”. Dall’indagine
per il percorso formativo, ma la valutazione sull’utilità di queste ultime
è appena sufficiente. Dall’indagine emergono, però, anche indicazioni
incoraggianti. Ad esempio, viene giudicato positivo il miglioramento riguardo l’orario di lavoro, le assenze volontarie previste dal contratto, il
congedo per maternità e malattia. E ancora: “Si può interpretare come
un piccolo segnale positivo di cambiamento - riferisce Federspecializzandi - il fatto che un consiglio di scuola è presente nella maggior parte delle scuole stesse e l’informazione esistente tra gli specializzandi sulle funzioni di questo organo pare sufficiente, al contrario di quella su statuto e regolamenti. Viceversa, purtroppo, ai medici in formazione italiani ancora non viene consentito di usufruire dei fondi, derivanti dalle tasse di iscrizione versate, finalizzati alla formazione. Inoltre, il ‘log book’,
registro delle attività pratiche eseguite, non è ancora in uso presso la
maggior parte degli atenei oggetto dell’indagine”.
Pubblicità in materia sanitaria
La legge Bersani è stata pubblicizzata come liberalizzatrice totale della pubblicità sanitaria.
NON È COSÌ
Attenzione: la materia sanitaria non è paragonabile a qualsiasi altro prodotto commerciale e nel
codice di deontologia sono contenute regole per
un’informazione veritiera ed equilibrata e che non leda
mai il decoro e la dignità della professione.
Si sono già verificati casi di medici liberi professionisti e direttori sanitari di strutture più o meno inconsapevolmente coinvolti in pubblicità
commerciale intollerabile, con chiara connotazione commerciale che va
decisamente contro il decoro della professione.
Attenzione a non prestarsi a queste operazioni di basso profilo ed incorrere in sanzioni disciplinari, talvolta con il concorso di giornalisti o
di esperti di marketing che non hanno nessuna conoscenza ed attenzione per le problematiche etiche e deontologiche.
09 del Presidente
emerge che solo in esigua parte (9%) all’interno degli atenei è presente un sistema di valutazione dei docenti, che sono presenti come figure di tutoraggio, ma il cui operato è giudicato buono solo nel 18% dei
casi. Altro motivo di insoddisfazione è che durante il percorso formativo, i medici in formazione specialistica si ritengono in alcuni casi “investiti di una responsabilità eccessiva, dovendo assumersi responsabilità proprie dei medici strutturati (ad esempio guardie in autonomia, visite ambulatoriali e consulenze specialistiche)”. Generalmente, eccezione
fatta per le discipline chirurgiche, vengono svolte tutte le attività indicate
A
ccanto ad un diffuso e generale riferimento a principi
di efficienza del sistema,
equità di allocazione delle risorse,
eguaglianza nell’accesso al diritto
alla tutela della salute assolutamente condivisibili si propongono
soluzioni che più che razionalizzazione sembrano assumere le sembianze di un razionamento.
Il piano pone questa domanda:
Come affrontare il tasso di crescita della spesa sanitaria evitando arretramenti, garantendo anzi maggiore qualità, se non a fronte di un
chiaro, lucido e rigoroso processo
di riorganizzazione del sistema?
E risponde: che sono necessari interventi di razionalizzazione, che
permettano di eliminare gli sprechi
e liberare risorse da utilizzare negli ambiti in cui ancora molto resta
da fare. Un risultato che può essere
ottenuto eliminando le sperequazioni, la frammentazione o la duplicazione dei servizi, la ridondanza delle prestazioni e ridefinendo le
modalità di organizzazione di vasti
settori di attività a partire da quel-
li non a diretto impatto sull’utenza,
quali quelli amministrativi e di supporto.
Ebbene non si vede come sia possibile mantenere i livelli assistenziali
garantendo “anzi maggiore qualità” con una riduzione delle risorse.
La razionalizzazione proposta dal
piano significa chiudere strutture ed
eliminare funzioni, bloccare il turnover, ridurre di fatto gli organici già
ridotti all’osso.
Chi può seriamente pensare di
mantenere numero e qualità delle
prestazioni sanitarie in questo
modo?
Ecco che la razionalizzazione diventa di fatto razionamento ed ottiene l’effetto opposto a quello dichiarato. Ed i professionisti della salute già stremati da operazione di
“razionalizzazione” che sono in
trincea giorno per giorno saranno
ancor più posti sotto accusa per
eventi avversi e per le liste di attesa, di cui non recano colpa.
Come è possibile precarizzare l’attività professionale per conseguire risparmi ed economie che do-
vrebbero servire “per la gestione
e prevenzione del rischio clinico, per
l’accreditamento, per la formazione del personale”.
È un gioco che non va bene ed irrispettoso per una categoria ed una
professione che ha fatto della disponibilità e della dedizione la sua
bandiera, negli anni.
Basta vedere le migliaia di ore di
straordinario annuali mai retribuite.
Questa è una scelta politica del management sanitario regionale che
va fatta in modo chiaro non mascherato da progetto di razionalizzazione, assumendosene le responsabilità davanti ai cittadini
della comunità regionale.
Si può essere d’accordo sull’”accentramento dei fattori gestionali
caratteristici in una dimensione
necessariamente sovraziendale
connessa ad un ridisegno dell’integrazione a livello territoriale” ma
questa affermazione non può e non
deve tramutarsi in un paravento per
il taglio indiscriminato di strutture
e funzioni con alti gradi di produt-
PIANO
SANITARIO
REGIONALE
2010-2012
7
Relazione 2009
del Presidente
tività, efficienza e gradimento presso i cittadini.
Se “l’assistenza ospedaliera presenta ancora oggi costi di gestione ben superiori agli standard necessari, pur in presenza di un tasso di spedalizzazione e di una dotazione di posti letto sostanzialmente in linea con gli standard nazionali” è per la vetustà delle strutture e per l’arretratezza organizzativa anche dal punto di vista informatico e non è sicuramente con i
tagli che si risolve il problema.
Mi piace richiamare il morbo di
BAUMOL (anche noto come effetto Baumol), un fenomeno descritto dagli economisti William J.
Baumol e William G. Bowen nel
1960. Di cosa si tratta?
Nell’economia classica se ci sono posti di
lavoro che portano guadagni all’azienda , i
lavoratori riceveranno un incremento di
salario che porterà ad incrementi di produttività.
Ma non è sempre così , soprattutto nel campo dell’arte, della formazione e della salute proprio per l’effetto Baumol.
Baumol portava questo esempio: per svolgere un quartetto d’archi di Beethoven ci
vuole lo stesso numero di musicisti, oggi
come nel 1800, cioè la produttività della performance di musica classica non è aumentata. D’altra parte, i salari dei musicisti (così come in tutte le altre professioni)
sono aumentate notevolmente dal 19° secolo.
In una serie di aziende, come ad esempio il
settore automobilistico e il settore della vendita al dettaglio, i lavoratori sono sempre più
produttivi grazie alle innovazioni tecnologiche dei loro strumenti e delle loro attrezzature. Al contrario, in alcuni settori ad
alta intensità di lavoro che dipendono in larghissima misura dall’interazione umana o
comunque con un’altissima componente relazionale umana, come in sanità la diagnosi e la cura, l’educazione nella scuola, o le
arti dello spettacolo vi è poca o nessuna crescita della produttività nel tempo. Come per
esempio il quartetto d’archi, ci vuole per il
medico la stessa quantità di tempo per auscultare un torace od un cuore, o per un professore la stessa quantità di tempo per fare
una lezione o scrivere un saggio nel 2010,
come nel 1980.
8
Secondo questo modello la sanità
è un settore in cui la quantità di lavoro è essenziale alla qualità del
servizio offerto, sarebbe sostanzialmente impossibile ridurre la
forza lavoro per unità di prodotto.
In presenza di costi crescenti del lavoro ciò provoca una crescita di costi incomprimibili connessi a questo settore.
Quindi ritornando al PSR possiamo
dire che in linea di massima può
andare bene la riorganizzazione ma
non può andare bene una pseudorazionalizzazione che attraverso
tagli ed alienazione di funzioni riduce di fatto le risorse mettendo a
repentaglio qualità e quantità delle prestazioni.
Nel settore della sanità (così come
in altri settori) l’evoluzione della tecnologia (pur con doverosi distinguo
e precisazioni) non è in grado di aumentare il livello della produttività
del lavoro in quanto per alcune procedure il numero di ore uomo necessarie è spesso indipendente
dal progresso tecnologico.
Infatti l’avanzamento tecnologico,
intendendo il termine tecnologia
nella sua accezione ampia (farmaci, presidi, diagnostica, programmi
sanitari, percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali), ha prodotto e
produrrà ampi effetti della malattia
di Baumol,inimmaginabili ai suoi
tempi.
Tuttavia dobbiamo osservare questi effetti sull’intero processo di intervento: per esempio, nel caso degli interventi chirurgici laparoscopici i tempi di recupero del paziente
si sono enormemente contratti rispetto alla chirurgia generale, ma
il tempo che il personale deve dedicare per ottenere questi effetti è
addirittura aumentato oppure si è
solo relativamente contratto. Tutto
il settore dei servizi alla persona risente di questo paradosso.
Pensiamo alla riduzione media della degenza ospedaliera, pur in presenza di un incremento dei ricoveri
per acuti, oppure al passaggio all’ambulatorio della chirurgia della
cataratta. Quasi sempre però il
tempo che il medico deve dedicare alla cura non è mutato e questo
è il punto da sottolineare. Gli studi organizzativi statunitensi affermano che l’utilizzo appropriato di
una figura professionale adeguata
per il compito specifico è l’unico
elemento di contrazione dei costi,
non il tempo dedicato, altrimenti ne
va della qualità delle cure.
Ed allora quando nel piano a proposito della revisione della rete di
offerta ospedaliera si dice testualmente:
“Il PSSR indica per ciascuna Azienda:
1. le sedi ospedaliere pubbliche obbligatorie;
2. le funzioni che debbono essere
obbligatoriamente garantite.
Il mantenimento di ulteriori funzioni e strutture, attualmente attive e
non indicate dal PSSR, è vincolato
al preliminare soddisfacimento delle seguenti condizioni:
• rispetto del pareggio di bilancio
aziendale
• rispetto di tutti gli obblighi di attività e prestazione previsti dalla pianificazione vigente quali ad
esempio: tempi di attesa, assistenza domiciliare, RSA, Hospice, CSM sulle 24 ore, ecc.
• presenza di effettiva domanda
collegata ad un definito bacino di
utenza
• garanzia di offrire e mantenere
adeguati standard qualitativi ed
i criteri di accreditamento.”
Questo passaggio ci dà motivo di
usare l’aggettivo “pilatesco” per definire un piano che indica di procedere di fatto alla chiusura di servizi e funzioni legandone in alternativa la sopravvivenza alla soddisfazione di una serie di parametri
economici che sono difficili da ottenere tutti insieme e che saranno
a cascata riversati sui direttori di
strutture e su tutti i professionisti.
Siamo di fronte ad un piano sanitario che ha poco di sanitario e tutto di organizzativo – gestionale ed
economicistico.
E quel poco di sanitario è fatto di
vuota verbosità e di connotazione
solo negative per i tagli che vuole
operare.
Se le cose non stanno così lo si dica
chiaramente evitando di scrivere
cose differenti dalle intenzioni e che
si sa fin da ora che non saranno applicate e realizzate.
Consentitemi un riferimento a tale
proposito anche agli II di RR che
nella nostra Regione sono 3: ebbene anche qui si dicono cose che
invece di investire come opportunità di sviluppo per il futuro se ne
riducono le potenzialità e gli investimenti tanto che ho sentito a livello di Ministero qualcuno dire ma
perché se la regione riduce gli investimenti il Ministero dovrebbe
continuare a finanziare queste
strutture?
A tal proposito ci sembra utile
un riferimento al 43esimo rapporto sulla situazione sociale
del Paese del Censis da cui si
evince tra l’altro che in tempo di
crisi economica ‘lievitano’ le spese degli italiani per la salute. Secondo i dati Censis, per l’11,5% dei
nostri connazionali nel 2009 “è molto aumentata” la spesa per farmaci, visite mediche, analisi, dentista
eccetera, per il 27,5% è “abbastanza aumentata” e per l’8,3% è
cresciuta anche se “poco”. A dichiarare in misura maggiore l’incremento della propria spesa sanitaria sono proprio gli intervistati che si sono autocollocati nelle fasce di reddito più basso. Dunque si legge nel Rapporto - gli effetti della crisi economica e lo sforzo sistematico e diffuso di razionalizzazione della spesa sanitaria pubblica si intrecciano, provocando il
primo e più significativo impatto proprio sulle famiglie che si autocollocano al livello socio-economico più
basso. In particolare, poco meno di
un terzo degli italiani spende di più
anche per le prestazioni a carico del
Ssn per le quali è previsto il ticket,
mentre il 27,8% segnala un aumento per le spese per analisi e radiografie a pagamento intero, il
29,4% per il dentista, il 31,0% per
i farmaci senza ricetta, il 35,6% per
le visite specialistiche a pagamento intero. L’impatto della crisi - si
legge nel Rapporto - sembra dunque sostanziarsi in un peggioramento delle possibilità di accesso
ai servizi sanitari anche pubblici che
pesa di più proprio sui meno abbienti. Per i meno abbienti rimane
solo il welfare che spesso comunque richiede un esborso economico: il 51,9% degli intervistati di livello basso e il 42,8% di chi si autocolloca ad un livello medio-basso si sono rassegnati alla lunghezza delle liste d’attesa senza poter sperimentare l’exit verso la sanità privata, spesso necessaria per
accedere alle prestazioni in tempi
brevi. Il rischio è che la combinazione della crisi economica, della razionalizzazione complessiva e dello sforzo suppletivo dell’adeguamento dei Piani di rientro - conclude
il Rapporto - finisca per penalizzare proprio quei cittadini che già pagano il costo di una sanità meno efficiente.
Per concludere un breve riferimento ad un altro problema
della nostra Professione , la necessità di fermare la devastazione da parte della cosiddetta “malpractice sanitaria”.
Avere un progetto significa non solo
difendersi ma rilanciare su alcune
grandi questioni che minacciano
l’immagine delle nostre professioni e potenzialmente consumano la
fiducia dei cittadini.
Il devastante fenomeno della presunta malpractice sanitaria va sradicato dalla cultura fondata sulla ricerca di un colpevole vero o presunto, dai riti tribali del mostro in
prima pagina, dalle angosce degli
avvisi di garanzia, dallo pseudo mercato delle perizie, dalle super polizze assicurative sempre più one-
rose e meno efficaci, dalla cannibalizzazione di tanti onesti professionisti che vengono additati al
pubblico ludibrio da sciacalli televisivi con contratti milionari animati
dal solo scopo di fare audience parlando alla pancia delle persone e
stimolando i peggiori istinti.
Noi invece abbiamo bisogno di politiche formative ed organizzative di
prevenzione dell’errore e soprattutto
di gestione degli eventi dannosi sul
versante della risoluzione stragiudiziale dei contenziosi.
Ed in questa ottica si pone la reiterata richiesta di una legge regionale per l’istituzione della camera
di conciliazione ed arbitrale ma che
sia una legge seria ed utile a risolvere i problemi dei cittadini e dei
medici anche alla luce della proposta di governo sulla regolamentazione della mediazione ed alla legge nazionale sulla responsabilità
professionale sanitaria.
Allo stesso modo dobbiamo considerare di nostra pertinenza la gestione di alcuni pervasivi processi
sociologici e culturali che oggettivamente logorano la relazione di fiducia medico-paziente; penso,ad
esempio, alla cosiddetta medicalizzazione del disagio sociale, al mito
dell’infallibilità della medicina e
del medico, al sensazionalismo
tecnico scientifico, alle pressioni salutiste dell’industria.
Nascono in questi contesti domande infinite, espressioni di bisogni veri e presunti ed infine
aspettative alle quali la medicina e
i medici non sanno o non possono
rispondere compiutamente.
Relazione 2009
del Presidente
La relazione
è scaricabile dal sito
dell’Ordine
www.omceoudine.it
Avere un progetto significa non solo difendersi
ma rilanciare su alcune grandi questioni che
minacciano l’immagine delle nostre professioni
e potenzialmente consumano la fiducia
dei cittadini...
9
Relazione 2009 del Presidente
Le nostre proposte in linea con gli indirizzi della FNOMCeO
1) Produrre e trasmettere ai professionisti
la cultura positiva dell’errore, del rischio
clinico e della sicurezza delle cure
2) Rafforzare ed estendere la diffusione
delle buone pratiche cliniche e la valutazione
delle attività sanitarie misurate con
indicatori di processo e di esito.
3) Progettare le organizzazioni sanitarie
ed orientare la loro gestione alla sicurezza
delle attività.
4) Ridurre costi economici e sociali
del contenzioso sanitario garantendo
l’accessibilità a procedure di risarcimento
del danno, eque, tempestive e trasparenti.
5) I diversi profili di responsabilità del medico:
il consenso informato, la colpa medica,
le attività peritali, il ruolo degli Ordini.
I
l timore di un contenzioso medico legale incoraggia tra i professionisti pratiche difensive caratterizzate dall’abuso di procedure inutili e dall’elusione di quelle efficaci ma gravate da rischi ritenuti inaccettabili.
L’obiettivo di un risarcimento incoraggia invece un complesso universo di veri o presunti aventi diritto (pazienti e/o familiari di questi, studi
legali e peritali) ad intraprendere azioni risarcitorie a fronte di qualunque evento o esito delle cure
Come vedete le cose non previsto, magari accedendo a
da fare sono tante ed procedure penali, più rapide e
costose, non pregiudicanimpegnative, le idee meno
do l’eventuale successivo accesper migliorare il nostro so a vie civili.
esercizio professionale Per tali motivi riteniamo che, lialla responsabilità
non mancano ma mitatamente
professionale sanitaria, non deve
abbiamo bisogno di essere consentito il patrocinio lesempre maggiori gale attraverso i patti in quota lite.
conflittualità, in particoapporti di idee ed Alarequesta
in ambito civilistico, l’Autorità
impegno e soprattutto giudiziaria dà risposte normalnon possiamo essere mente informate ad un evidente
adiuvandi” (talvolta
lasciati soli alla “animus
espressamente dichiarato) nei
stregua di un esercito confronti del paziente instante; al
senza soldati se punto tale che siffatta “buona disposizione” dei giudici finisce per
vogliamo essere diventare una sorta di meccaniascoltati e se vogliamo smo alimentatore delle doglianze
che le nostre proposte e delle richieste risarcitorie nei
confronti dei medici.
siano recepite nelle In ambito civile (che rimane il setsedi istituzionali. tore in cui la posizione del sanitario
10
è maggiormente gravata), fermo restando quanto già indicato in materia di responsabilità della struttura sollecitiamo una iniziativa legislativa
che, sul versante processuale, renda obbligatorio l’espletamento di un
tentativo di transazione extragiudiziale, il cui buon esito estingue la causa civile e vale anche come remissione della querela eventualmente presenta.
In ambito penale, tra le ipotesi di intervento di riforma, tralasciando improbabili diverse e specifiche definizioni della colpa medica, riteniamo
invece praticabile un intervento normativo sul processo, con l’introduzione di un tentativo obbligatorio di conciliazione (fuori dei casi di lesioni gravissime e di omicidio) da attivarsi nel corso delle indagini preliminari.
Occorre infine prevedere nuovi principi in tema di formazione dell’albo dei consulenti tecnici (figure fondamentali, come è noto, nei processi
per responsabilità medica e la cui caratura professionale e scientifica
deve essere imprescindibilmente assicurata.
A tale scopo si ritiene utile la istituzione di apposito Albo Regionale, articolato per branche specialistiche, dei periti certificati dagli Ordini professionali cui dovrebbero afferire coloro che lo richiedono e ne hanno
titolo e al quale le Autorità dovrebbero di norma attingere per le loro
esigenze.
Come vedete le cose da fare sono tante ed impegnative, le idee per migliorare il nostro esercizio professionale non mancano ma abbiamo bisogno di sempre maggiori apporti di idee ed impegno e soprattutto non
possiamo essere lasciati soli alla stregua di un esercito senza soldati
se vogliamo essere ascoltati e se vogliamo che le nostre proposte siano recepite nelle sedi istituzionali.
PROFESSIONE MEDICO
DOCUMENTARIO CHE RACCONTA CENTO ANNI (E PIÙ)
DI STORIA DELLA PROFESSIONE IN ITALIA
C
on questo progetto abbiamo voluto raccontare l’evoluzione
della professione attraverso le immagini, che sono sempre
un veicolo di contenuti più forte delle sole parole. In esso
sono presenti immagini che mostrano inizialmente un’Italia povera, quella di fine 800, sanitariamente inesistente ed in quegli anni
il medico aveva anche un’enorme funzione sociale.
Il nostro era un Paese arretrato, dove dal punto di vista sanitario
tutto era basato su un importante rapporto personale del medico
con il paziente e con la sua famiglia allargata. In quell’Italia la figura del medico condotto cominciava a farsi largo, svolgendo
un’azione soprattutto sociale, interessandosi dell’ambiente in cui
vivevano gli italiani. Un medico che occupandosi di malaria, tubercolosi e vaccinazioni, si faceva carico più o meno direttamente
di tutte quelle istanze che non erano ancora nate in una popolazione per lo più povera e analfabeta.
In quella situazione anche i più ricchi si facevano curare dal medico condotto. Si pensi che all’inizio del XX secolo alcuni comuni
estesero le prestazioni dei condotti anche ai più abbienti e questo
divenne motivo di contestazione da parte dei medici condotti stessi, che interpretavano funzione e
professione solo a favore dei più poveri. Una situazione che cambierà solo durante il fascismo,
con l’abolizione della condotta piena.
100 anni di storia
degli Ordini dei Medici
Raccontare la storia della sanità vuol dire narrare un pezzo essenziale della storia del nostro
Paese infatti il film è un racconto per immagini
non solo della pr ofessione medica, ma anche dell’inter o nostro
Paese. La professione medica in Italia, senza peccare di eccessivi
trionfalismi, ha svolto un ruolo fondamentale e qui abbiamo voluto esprimerlo nel suo modo più compiuto, evitando di raccontare solo una storia interna ed in ossequio alla caratteristica precipua nella sua alta connotazione sociale e solidaristica. Si pensi solo
al fatto che le leggi sociali e sanitarie italiane le hanno fatte i medici, che in quel tempo erano soprattutto di estrazione igienista. E
questo ci appare un contributo non indifferente alla storia contemporanea d’Italia.
Quello che abbiamo voluto trasmettere è che la professione non si
esaurisce nella tecnica, nelle prestazioni, ma ha un immenso background etico e sociale e questo va mantenuto nel tempo come carattere fondamentale e qualificante. Per noi è essenziale comunicare, anche attraverso questo film, che il tecnicismo e l’evoluzione
globale della medicina non deve fare perdere quel che è sempre
stata l’anima del medico. In questo senso i giovani medici, i laureandi, gli specializzandi e gli studenti di medicina devono essere
di certo un pubblico molto interessato e coinvolto.
Il nostro messaggio è: non abbandonare mai la medicina come
opera di un singolo nella collettività. E tutelare la professione del
singolo medico, significa tutelare la comunità.
Dietro la nostra Professione c’è una grande storia, emozionante ed evocatrice, che non può e
non deve essere dispersa e che deve rappresentare il giusto viatico per il nostro impegno
quotidiano, gettando il cuore oltre gli ostacoli,
e per le giovani generazioni che siano i custodi
dei principi immutabili della Professione e garanti dei suoi valori tecnico-professionali, etici, deontologici e sociali.
È partendo da queste considerazioni che il Consiglio Direttivo
dell’Ordine dei medici Chirurghi e
degli Odontoiatri della Provincia
di Udine ha ritenuto di diffondere
tra tutti i colleghi questo film come
spunto di riflessione e di impegno
per il futuro della nostra gloriosa
professione. Come abbiamo più
spesso rilevato, viviamo un momento storico molto particolare,
come altre volte nel passato, e dobbiamo fare uno sforzo per interpretare al meglio la realtà che ci circonda e forti
della tradizione plurisecolare trovare soluzioni
adeguate a dare risposte sempre più qualificate
alla moderna società in ossequio a principi fondanti la nostra professione.
Il Presidente
11
PER UN NUOVO
PROFESSIONALISMO MEDICO
Pablo Picasso - Madre con bambino malato
1903, olio su tela, Museu Picasso, Barcellona
FONDATO SULLA
alleanza terapeutica
L
a malattia, al centro del tradizionale paradigma biomedico e al
quale, a partire dalla metà dell’800, si è saldamente ancorata la travolgente ascesa del professionalismo
medico del ventesimo secolo, oggi configura in realtà una sorta di oggetto fluttuante all’interno dello spazio definito
da tre diverse ed a volte conflittuali rappresentazioni: quella del malato, quella
del medico, quella della società.
In questo spazio si muovono con discrete fortune, culture della salute e
12
della cura “non ortodosse”, alcune relativamente vecchie (medicine e pratiche non convenzionali), altre del tutto
nuove: il self-care, il well-being.
La malattia, territorio indiscusso dei
dottori, rappresenta in questi tempi, o
meglio in questo nuovo secolo, un fenomeno multidimensionale in costante
mutamento non solo per gli aspetti tecnico scientifici, ma anche come prodotto dell’interazione delle esperienze
soggettive delle persone malate e dei
numerosi condizionamenti che la so-
cietà nel suo complesso, per scelte
economiche, politiche ed etiche,
impone alle pratiche professionali
ed alle stesse possibilità di scelta
dei cittadini.
La moltiplicazione e la segmentazione dei saperi e delle competenze
in medicina ed in sanità è paradossalmente diventato un tallone
d’Achille della tradizionale dominanza tecnica del medico, laddove
ha prima determinato e poi incentivato lo sviluppo di nuovi professionalismi sanitari che oggi lambiscono e talora invadono gli storici
territori di attività esclusiva del medico e dell’odontoiatra.
Questi processi destabilizzano in
modo pervasivo le basi cognitive e
relazionali dell’esercizio professionale, producendo evidenti disagi
nella misura in cui impongono risposte efficaci e coerenti ai cambiamenti che coinvolgono medici, medicina e sanità, salvo scontare una
sostanziale marginalità tecnica, civile e sociale della professione.
Anche questo ci insegna la storia
che abbiamo inteso raccontare in
questo volume dedicato a cento
anni di professione, naturalmente
vissuta in contesti sociali, civili e
tecnico scientifici diversi ma straordinariamente accomunata da ragioni e passioni professionali che
intatte dobbiamo consegnare al secolo che verrà.
Abbiamo infatti bisogno della forza
di quelle passioni e di quelle ragioni per comprendere il fenomeno, all’apparenza paradossale,
secondo il quale, nel vissuto e nel
percepito dei medici, siano avvertite profonde incertezze sui fini e
sugli scopi della medicina, della sanità e dello stesso esercizio professionale in una fase in cui è invece in
crescita esponenziale il grande patrimonio civile e sociale che ha costruito l’ascesa e l’affermazione
della dominanza del professionalismo medico e cioè i saperi e i poteri
della medicina sulla salute e sulla
vita.
Queste incertezze vanno affrontate
individuando i determinanti dei
grandi processi di cambiamento,
valutando il loro impatto tecnico
professionale, etico e sociale sul
complesso sistema delle cure e dell’assistenza, sulle pratiche professionali, per contrastarne le derive
minacciose, per accettarne invece
le sfide capaci di produrre miglioramenti e prospettare in tal modo
un riposizionamento, autonomo e
responsabile, della professione medica nel core di quei processi decisionali che oggettivamente le competono e dai quali sempre più
spesso risulta emarginata. Oggi,
forse più di ieri, non è facile rivendicare ruoli autonomi ed avocare
responsabilità in un contesto che,
sempre più spesso, mette in evidenza preoccupanti inadeguatezze
del decisore politico ad assumere le
scelte che gli competono sugli AMEDEO BIANCO
aspetti direttamente connessi con Presidente della Federazione nazionale
degli Ordini dei Medici Chirurghi
il corpo umano e con i suoi valori e degli Odontoiatri
etici e civili e più in generale con le questioni di
carattere sanitario conLa malattia, territorio
cernenti le garanzie delindiscusso dei dottori,
l’equità e dell’efficacia
della tutela della salute.
rappresenta in questi tempi,
Le scelte in sanità coino meglio in questo nuovo
volgono diritti dei cittadini e libertà delle persecolo, un fenomeno
sone e, anche per questo,
multidimensionale in costante
hanno bisogno di una
politica buona, capace
mutamento non solo per gli
cioè di scegliere gli indiaspetti tecnico scientifici,
rizzi con autorevolezza,
ma anche come prodotto
trasparenza e responsabilità, così come di una
dell'interazione delle esperienze
gestione dei servizi di
soggettive delle persone malate
cura ed assistenza competente ed efficiente nele dei numerosi condizionamenti
l’uso delle risorse.
che la società nel suo
Questo cerchio virtuoso
complesso, per scelte
fatica a chiudersi, se i
professionisti sono teeconomiche, politiche ed
nuti nell’angolo, ridotti
etiche, impone alle pratiche
ad una anonima prima
linea, esposta su un
professionali ed alle stesse
fronte sconfinato di mepossibilità di scelta dei
diazioni difficili tra presunte infallibilità e i licittadini...
miti oggettivi della
medicina e dei medici,
tra domande infinite e risorse definite, tra speranze ed evidenze, tra
accessibilità e equità, tra chi decide
e che cosa si decide.
In questi nuovi contesti, assume
una straordinaria rilevanza il compito di esercitare un ruolo efficace
di indirizzo e governo della qualità
dell’esercizio professionale non
solo inteso come buona pratica tecnica ma anche come consapevole e
responsabile assunzione di responsabilità civili e sociali nella garanzia
del diritto alla tutela della salute
nel secolo che verrà.
13
La storia che proponiamo ci consegna la speranza di una missione
possibile, quella cioè di poter responsabilmente e legittimamente
saldare interessi professionali ad
interessi generali della comunità.
È ancora possibile che la professione medica possa cessare di subire e cominciare a stupire se abbandonerà logiche e culture del
passato, troppo spesso ridotte a
mera difesa di interessi immediati e
parcellizzati, nell’illusione miope
che salvando le rispettive parti si
possa salvare il tutto.
Queste logiche e queste culture
hanno chiuso i medici nelle varie
ridotte professionali, i Sindacati di
categoria, gli Ordini, le Società Medico-scientifiche, ognuno legittimamente ed orgogliosamente custode
delle proprie diversità e dei propri
territori di competenza ed ognuno
generosamente impegnato a dare le
proprie risposte alla propria percezione dei propri problemi.
Il progetto che la Fnomceo ha
messo in campo prima e dopo la
Conferenza nazionale della Professione Medica svoltasi a Fiuggi, nel
giugno 2008, fondato su una ampia
coesione e sinergia delle rappresentanze storiche della professione
nella costruzione di una piattaforma professionale comune, apre
nuovi spazi di autorevolezza ed affidabilità verso i cittadini, le Istituzioni e la stessa Politica.
14
In questo senso, sul piano generale,
assume un valore sostanziale che
guarda al futuro l’esplicito pronunciamento sui principi etici generali che regolano il nostro sistema delle cure ed il primo
impegno deve dunque essere per
una tutela della salute garantita da
un servizio sanitario universalistico, solidale, equo ed accessibile e
di qualità.
In questo modello, la nostra professione individua non solo uno
strumento formidabile di coesione
tra strati sociali, generazioni, culture, per lo sviluppo dei diritti e
delle libertà dei singoli e delle collettività, ma anche le condizioni
permissive per lo sviluppo della
moderna medicina sempre più sospinta nella innovazione dalla ricerca, dal massiccio ingresso delle
tecnologie, da una circolazione vertiginosa dei saperi e dei bisogni.
In questa sanità, caratterizzata
dalla dominante presenza del
terzo pagante pubblico che detta
le sue regole, deve ancora compiutamente affermarsi un nuovo
medico, quello che non possiede
le strutture, le tecnologie e nemmeno le fonti dei suoi saperi ma
che è invece determinante nel produrre l’efficacia dell’intero sistema
quando si cala nell’universo delle
domande delle persone e delle comunità, quando deve fare i conti
con la tenuta delle risorse e con la
fiducia dei cittadini.
Questo nuovo medico, nel promuovere e praticare l’appropriatezza clinica, dà nuove prospettive
alla sua missione di sempre, quella
definita in vari articoli del Codice
Deontologico e scolpita nel Giuramento Professionale, e cioè garantire la giusta distribuzione delle risorse secondo i bisogni, tutelare
prioritariamente il bene salute e il
bene vita, nel rispetto della libertà
e dignità della persona, senza alcuna distinzione per quelle diversità vecchie e nuove (sociali, culturali, economiche, ambientali) che
lo sviluppo della società moderne
costantemente propone e che si traducono in forti elementi di disugaglianze nell’accesso e nell’utilizzo
delle tutele della salute.
L’esercizio professionale del medico, autonomo e responsabile costituisce altresì quel profilo di garanzia nella tutela della salute e
della vita, che nessun altro può
compiutamente e legittimamente
avocare o revocare.
Questo ruolo non è una scelta del
medico ma un suo obbligo, tanto
che la nostra professione è fortemente esposta e responsabile sul
piano dell’accessibilità ad alcuni diritti costituzionalmente sanciti (tutela della salute e della vita, della libertà e dignità della persona, della
giustizia, della riservatezza, etc.) e
il quotidiano esercizio professionale inevitabilmente intercetta forti
valori civili riferiti alla persona e
alle comunità, sempre più plurali, o
meglio sempre più globali, per culture, storie, religioni, riferimenti
etici.
Non a caso, tutta la costruzione
etica e civile della Deontologia Medica e buona parte del futuro della
professione medica ruotano intorno ad un forte centro di gravità
e cioè la relazione di cura o meglio
l’alleanza terapeutica.
Questa scelta non è un romantico
disegno illuminista o un accorto ripiego per reggere l’urto insostenibile del nuovo paziente-impaziente
ed esigente, ma il frutto più prezioso di intelligenze, di culture, di
esperienze e sofferenze che hanno
profondamente caratterizzato e talora condizionato i profili etici, civili e sociali di grandi questioni attinenti a diritti costituzionalmente
protetti.
Il Codice Deontologico, approvato
nel dicembre 2006, si colloca all’interno di questa tradizione e, rispetto al precedente del 1998 che
aveva recepito i principi bioetici
della Convenzione di Oviedo, appare ancora più positivo e propositivo, ancora meno paternalista e
più lontano dalle suggestioni dei
vecchi poteri e dei tradizionali autoritarismi della medicina e dei medici, per rafforzare invece una relazione medico paziente, equilibrata,
di pari dignità, fondata sull’informazione e sul consenso che, nel
momento di ogni scelta, diventa
un’alleanza.
Un passaggio culturale e professionale non facile e non scontato che
per alcuni suona ancora come una
rinuncia o quantomeno come una
intollerabile limitazione all’esercizio di una delega storicamente dominio indiscusso dei medici, in altre
parole una sorta di capitolazione
dell’autonomia del medico al prorompente emergere di un forte protagonismo del cittadino nelle scelte,
a questo titolo variamente ridefinito come impaziente, consumatore, prepotente, esigente.
Può così accadere, ed alcune esperienze lo confermano, che i conflitti
oggi effettivamente comprimenti
l’autonomia dei medici ed oscuranti
ruoli e poteri, quali ad
esempio i limiti oggettivi
della medicina e dei meQuesto nuovo medico,
dici a fronte di attese illinel promuovere e praticare
mitate, la sostenibilità
economica dei servizi sal'appropriatezza clinica,
nitari scioccamente giodà nuove prospettive alla sua
cata su vincoli burocratici imposti, l’esasperato
missione di sempre, quella
contenzioso medico ledefinita in vari articoli del
gale, predatore di fiduCodice Deontologico e
cia e di risorse ed alla
base di devastanti pratiscolpita nel Giuramento
che difensive, i laceranti
Professionale, e cioè garantire
conflitti etici sulle scelte
di inizio e fine vita, venla giusta distribuzione delle
gano talora identificati
risorse secondo i bisogni,
come il prodotto di una
ipertrofia del principio di
tutelare prioritariamente
autodeterminazione del
il bene salute e il bene vita,
paziente.
nel rispetto della libertà
Il tramonto della storica
“dominanza medica” rie dignità della persona, senza
schia così di scaricare
alcuna distinzione per quelle
tutto il suo potenziale di
frustrazioni professiodiversità che lo sviluppo della
nali nella relazione di
società moderne
cura, sollecitando una
costantemente propone...
sorta di restaurazione di
un neo paternalismo illuminato, un ritorno al
passato improponibile ed per
giunta incapace a curare quel disagio.
La centralità dell’alleanza terapeutica è dunque rafforzata in uno scenario di esercizio professionale nel
quale i due soggetti della relazione
di cura sono attraversati da profondi e travolgenti cambiamenti.
Il paziente è più consapevole dei
suoi diritti, più informato e quindi
più attento a rivendicare ed esercitare il proprio protagonismo nelle
scelte; il medico è sempre più
schiacciato tra i crescenti obblighi
verso questo paziente e i vincoli
del contenimento dei costi, spesso
malamente imposti e quindi percepiti come invadenti ed invasori
delle sfere di autonomia e responsabilità proprie dell’esercizio professionale.
15
Ma è soprattutto cambiato il conte- della responsabilità del medico nel- Più in generale, in un progetto
nuto della relazione di cura.
l’esercizio delle sue funzioni di ga- che si propone di superare il di• Sul piano tecnico professionale, ranzia. In questo equilibrio, alla tu- sagio professionale di questi
l’esplosione delle biotecnologie, tela ed al rispetto della libertà di tempi, ci deve animare il comune
della post genomica, delle nano- scelta della persona assistita deve disegno di una Professione vicina
tecnologie, mentre esalta le po- corrispondere la tutela ed il rispetto alle Istituzioni sanitarie, a suptenzialità del tradizionale para- della autonomia e responsabilità porto dei loro compiti di tutela
digma biomedico della diagnosi del medico, in ragione della sua della salute pubblica, ed ai cittae cura della malattia accendendo scienza e coscienza.
dini soprattutto dove e quando
attese e speranze quasi
sono oltraggiati da dimiracolistiche di nuovi
sinformazione, silenzi,
straordinari
poteri
incapacità amministradella medicina e dei
tive e colpiti nei loro
medici sulla vita biolodiritti alla tutela della
gica dal suo inizio alla
salute da una devastasua fine, fatica invece
zione dei territori e dea far comprendere i
gli ambienti di vita e di
propri limiti e a motilavoro.
vare gli insuccessi
Una vicinanza ai cittasenza perdere fiducia e
dini, ai loro bisogni,
ruoli.
alle loro inquietudini è
• Sul piano etico alcune
oggi più che mai indidi queste straordinarie
spensabile per dare riconquiste si accompasposte forti ed equilignano a conflitti bioebrate ai dubbi e alle
tici che toccano (e laceincertezze tecniche, cirano) valori profondi
vili, etiche, che il tradella persona e della
volgente sviluppo della
collettività, altre ponmedicina inevitabilDobbiamo tutelare i nostri giovani,
gono seri ed inquiemente propone, non digarantendone l'ottimale formazione di base
tanti dilemmi di giustimenticando mai che
zia in ragione delle
anche in un mondo doe specialistica, favorendo il loro ingresso
risorse limitate.
minato dalle tecnoloesperto nella professione, promuovendo
• Sul piano civile e sogie, le parole, gli sguarlo sviluppo delle conoscenze e delle
ciale l’accesso equo a
di e le emozioni sono
servizi di tutela effistraordinari strumenti
competenze derivanti da fonti autorevoli
caci, appropriati e sidi cura.
e libere da conflitti di interesse. È nostro
curi sostanzia un diDobbiamo tutelare i noritto di cittadinanza,
stri giovani, garantencompito contribuire a rendere il sistema
contribuendo a deterdone l’ottimale formasanitario affidabile per i cittadini...
minare senso di apparzione di base e
tenenza ad una comuspecialistica, favorendo
nità ed ai suoi valori di Lo straordinario incontro, ogni il loro ingresso esperto nella prosolidarietà, di libertà, di tutela volta unico e irripetibile, di libertà fessione, promuovendo lo svidei più fragili.
e responsabilità non ha dunque per luppo delle conoscenze e delle
Ai medici di questo nuovo secolo il nostro Codice Deontologico na- competenze derivanti da fonti auspetta pertanto il difficile compito tura meramente contrattualistica, torevoli e libere da conflitti di indi trovare il filo del loro agire posto ma esprime l’autentico e moderno teresse. È nostro compito contria garanzia della dignità e della li- ruolo del medico nell’esercizio buire a rendere il sistema sanitario
bertà del paziente, delle sue scelte, delle sue funzioni di garanzia.
affidabile per i cittadini, a vincere
della sua salute fisica e psichica, In questo nucleo forte di relazioni la sfida della sostenibilità econodel sollievo della sofferenza e della etiche, civili e tecnico-professio- mica assumendoci la responsabisua vita in una relazione di cura nali il soggetto di cura e il curante, lità morale e tecnico-professionale
costantemente tesa a realizzare un ciascuno “auto-re” di scelte, espri- dell’uso appropriato delle risorse.
rapporto paritario ed equo, capace mono entrambi l’autonomia e la Credo che questo sia l’appuntacioè di ascoltare ed offrire risposte responsabilità che caratterizza mento a cui ci chiama l’avvio del
diverse a domande diverse.
ogni alleanza terapeutica e che in secolo nuovo che si spalanca dinL’autonomia decisionale del citta- tal senso compiutamente rappre- nanzi a noi. Non lo possiamo mandino, che si esprime nel con- senta il luogo, il tempo e lo stru- care per ritornare ad essere autori
senso/dissenso informato, è l’ele- mento per dare forza, autorevo- orgogliosi del nostro futuro e citmento fondante di questa alleanza lezza e legittimazione a chi decide tadini responsabili del nostro
terapeutica al pari dell’autonomia e e a quanto si decide.
paese.
16
POSTA
ELETTRONICA
CERTIFICATA
ATTIVAZIONE DELLE CASELLE
Cari Colleghi
si è concluso l’iter istruttorio
per la fornitura di caselle di
posta elettronica certificata
dagli iscritti agli Albi Professionali dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri, la
FNOMCeO – a indirizzo e
coordinamento nei confronti degli Ordini – ha sottoscritto una convenzione
triennale con le società ARUBA e POSTECOM, che hanno fornito offerte qualificate
ed ha inviato all’Ordine copia di tali convenzioni invitandoli – se interessati – ad
aderire ad una delle stesse.
È da sottolineare che le società in questione si sono impegnate con la FNOMCeO a
non trasmettere comunicazioni commerciali/pubblicitarie proprie o di propri partner commerciali, agli iscritti
agli Ordini Provinciali, senza
autorizzazione scritta dell’Ordine che aderisce alla
convenzione.
COS’È LA
POSTA ELETTRONICA
CERTIFICATA
Con la Legge n. 2 del 28
gennaio 2009 i professionisti iscritti agli Albi devono
dotarsi di un indirizzo di posta elettronica che permetta la certificazione di data e
ora dell’invio, della ricezione
delle comunicazioni e l’integrità del contenuto delle
stesse. In pratica uno strumento che dia ad un messaggio di posta elettronica lo
stesso valore di una raccomandata A/R.
La Posta Elettronica Certifi-
cata (PEC) permette
quindi l’adeguamento alla normativa e
si configura come
uno strumento di
lavoro che sostituisce raccomandate A/R,
fax e corrieri,
con vantaggi in
termini di affidabilità, velocità ed
ottimizzazione dei
costi.
SOCIETÀ PRESCELTA
DALL’ORDINE
Il Consiglio dell’Or dine
di Udine ha ritenuto di
aderire alla convenzione
con la Società POSTECOM S .p.a. r itenendola
valida e consona alle proprie e sigenze. H a p ertanto inviato la Richiesta
di Adesione alla Società
stessa allegando il tracciato degli iscritti autorizzati a poter accedere.
Tutto ciò al fine di consentire agli iscritti di avvalersi
delle condizioni presenti nella offerta POSTECOM, ferma r estando l’assoluta
libertà da parte degli
iscritti stessi di aderire o
meno alla proposta prevista dalla convenzione
non c onfigurando q ueServizi
Casella
Max 200
invii/giorno
(1 GB)
Dominio
udomceo.it
Codice
prodotto
zi di Posta Elettronica
Certificata a carico
dei singoli Professionisti saranno
fatturati direttamente all’interessato a seguito del pagamento on line.
PROCEDURE
PER LA
ATTIVAZIONE
st’ultima un obbligo di
acquisto di servizi da
parte degli iscritti.
Pertanto i Colleghi che
intendessero avvale rsi
della convenzione agevolata della FNOMCeO a
cui il nostr o Or dine ha
aderito, potranno rivolgersi e sclusivamente a
POSTECOM.
I Colleghi già provvisti autonomamente di PEC,
che hanno segnalato all’Ordine l’acquisizione,
non dovranno provvedere ad ulteriori adempimenti.
CONDIZIONI
ECONOMICHE
Gli oneri economici relativi all’acquisto dei servi-
Per attivare la casella PEC
deve disporre di un computer collegato a internet e
seguire i seguenti semplici
passi:
1. Essere registrati come
“utente privato” sul sito
www.poste.it. Al termine della registrazione sarete in possesso di una
userid e di una password
personali;
2. Collegarsi alla pagina web
https://peconline.poste.it inserire, dove richiesto, la userid e la
password di cui al punto
1 e cliccare su Accedi;
3. L’applicazione visualizza
la casella PEC che le è
stata assegnata in base al
suo nome e cognome.
Per Procedere all’acquisto
in convenzione è necessario cliccare sul bottone
Attiva;
Durata
Corrispettivo
IVA esclusa
Scadenza fissa a 3 anni dal completamento
dell’Avviamento del servizio
9912-13
Anche in caso di acquisto on line, le caselle
scadranno tutte comunque alla medesima
data indipendentemente da quando sono state pagate/attivate
€ 5,90 + IVA
= € 7,08
17
2.
3.
4.
4. Prendere visione delle
clausole del contratto e
cliccare Continua;
5. Controllare i dati riportati
nella pagina, inserire per
due volte la password che
sarà associata alla sua casella e cliccare Continua.
È importante fare attenzione alla password scelta e alla sua conservazione in luogo sicuro in quanto sarà l’unico dato, insieme alla user id, necessario
per accedere alla casella
PEC. A tal proposito suggeriamo la lettura del documento relativo alla sicurezza dei dati e delle postazioni: http://poste
cert.poste.it/pec/downlo
ad/Postecert_Documen
toSicurezza_200902.pdf;
6. Verificare i dati riportati
nella pagina, prestare o
meno il consenso alle
clausole di contratto e di
privacy indicate e cliccare Continua;
7. Scegliere il metodo di pagamento tra quelli disponibili (carta di credito,
BancoPostaOnline o carta Postepay) e cliccare
su Continua;
8. Al termine della procedura, se il pagamento è andato a buon fine, per poter attivare la casella richiesta, è necessario:
• effettuare il “Download
del contratto” e stampare la Richiesta di Attivazione;
• inviare a Postecom
S.p.A. - Customer
Care, via fax, al numero 06 54922017:
- la Richiesta di Attivazione, compilata e
sottoscritta in tutte le
sue parti;
- la fotocopia di un documento di identità
valido del soggetto
firmatario.
La Richiesta di attivazione
potrà, in alternativa, essere
firmata digitalmente con un
certificato qualificato rilasciato da un Certificatore
accreditato e inviata alla
casella di posta elettronica
[email protected]; in
questo caso non sarà necessario allegare la fotocopia
del documento di identità.
A seguito dell’inoltro della
LA CIRCOLARE DEL MINISTRO BRUNETTA
A seguito delle numerose
richieste da parte della categoria
e del documento unitario
FNOMCeO – Sindacati Medici del
22 Settembre scorso, il Ministro
della Funzione Pubblica ha
firmato la nuova circolare che,
prendendo atto delle criticità del
sistema, proroga fino al 31
gennaio 2011 lo stop delle
sanzioni ai medici per la mancata
trasmissione on line del
certificato di malattia all’INPS.
Fino al 31 gennaio 2011 le
Amministrazioni competenti
dovranno astenersi dalla
contestazione degli addebiti,
specificatamente riferiti
all’adempimento, pur restando
l’obbligo dei medici di continuare
a trasmettere i certificati per via
telematica in presenza delle
condizioni organizzative e
tecniche che la rendano possibile.
La circolare ministeriale è
consultabile nel nostro sito.
Si allega Documento Unitario
FNOMCeO – Sindacati Medici del
22 Settembre 2010.
18
A
l termine dell’incontro avvenuto il 22 settembre tra la FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri) e le organizzazioni Sindacali Anaao,
Anpo, Cgil Medici, Cimo-Asmd, Cipe, Cisl Medici,
Fimmg, Fimp, Fmv, Simet, Smi, Snami, Sumai, Uil
medici, i rappresentanti di tutte le parti intervenute hanno voluto esprimere, insieme, i seguenti orientamenti
sul sistema delle certificazioni di malattia on line.
Le Organizzazioni sindacali rappresentative dei Medici dipendenti e convenzionati, su iniziativa della
FNOMCeO, hanno collegialmente valutato le prime
risultanze della Commissione di Collaudo del sistema di invio telematico delle certificazioni di malattia, insediatasi lo scorso luglio presso il Dipartimento
della Innovazione tecnologica della Presidenza del
Consiglio dei Ministri.
Nel corso del dibattito, che ha evidenziato una pluralità di considerazioni, si è tuttavia registrata una larghissima convergenza su alcuni orientamenti di ordine generale.
In primo luogo – lungi dall’assumere pregiudiziali
ideologiche o dal praticare chiusure corporative – è
stata confermata la sostanziale condivisione degli
obiettivi di miglioramento dell’efficienza e qualità delle procedure amministrative poste alla base di questa innovazione.
È poi concorde il riconoscimento di una realistica e
opportuna presa d’atto da parte della Commissione
tecnica – e in questo è stato rilevante il ruolo svolto
dalla FNOMCeO – delle molteplici criticità operative, sia in ambito territoriale che ospedaliero, che una
compiuta messa a regime del nuovo sistema deve affrontare e risolvere.
Occorrono dunque tempi coerenti alle soluzioni di
queste criticità, non predefinibili a tavolino. Ed è inoltre necessario l’utilizzo di risorse umane, tecnologiche e finanziarie, oggi non adeguatamente presenti
nei servizi sanitari, né previste come nuove voci di investimento.
Anche le Regioni hanno convenuto su queste preoccupazioni, alle quali è doveroso aggiungere quelle dei
medici, che rischiano di dover sacrificare a procedure
ancora imperfette tempo da destinare, invece, all’assistenza e alla cura. In questo contesto è stato dunque quantomeno opportuno rinviare l’applicazione
delle misure sanzionatorie, unanimemente ritenute
sproporzionate e discrezionali nelle applicazioni.
documentazione completa e
sottoscritta, provvederemo
ad attivare la casella richiesta e a darne comunicazione all’indirizzo e-mail inserito in fase di registrazione.
Nel caso di documentazione incompleta o comunque
non corretta, non sarà pos-
sibile attivare la sua utenza.
A seguito dell’attivazione
del servizio, lei potrà accedere e utilizzare la sua
casella di Posta Elettronica Certificata. Potrà accedere alla sua casella sia da
client sia dalla web mail
https://pec.poste.it messa a
disposizione da Postecom.
In questo secondo caso non
occorre effettuare alcuna
configurazione, solo inserendo la sua userid completa
del dominio e la sua Password potrà inviare nuovi
messaggi, leggere i messaggi ricevuti e creare la
sua rubrica personale.
Per informazioni o supporto
per la richiesta/utilizzo del
servizio può contattare Postecom per telefono al numero 0864 256 115 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle
19:00 esclusi i festivi.
In alternativa può inviarci
un fax al numero indicato nel
modulo pubblicato alla pagina web http://www.po
stecert.it/pec/downlo
ad/modulo.assistenza.pec.
pdf o una e-mail all’indirizzo
[email protected], indicando il suo
nome e cognome e almeno
un recapito telefonico.
Al momento del contatto
telefonico è utile avere a disposizione un computer collegato a Internet.
IL PRESIDENTE
Dr. Luigi Conte
Infine, si è coralmente condivisa la considerazione che, laddove l’obbligo di queste procedure oggettivamente definisce nuove regole contrattuali – che incidono sulle responsabilità dei medici mettendo in discussione la stessa garanzia del rapporto di lavoro – si interviene in materie che sono competenza delle parti sociali – e cioè Regioni, Organizzazioni sindacali mediche rappresentative – e del ministero della Salute, nel suo ruolo di indirizzo e coordinamento.
Queste parti devono pertanto aprire un confronto serio, costruttivo e
responsabile per dare concretezza al nuovo sistema.
L’assemblea si è quindi aggiornata con l’assunzione di due impegni: dare
continuità alla collaborazione FNOMCeO – Organizzazioni sindacali, nel rispetto dei propri ruoli e compiti in materia di certificazione e
sanzioni connesse; richiedere in modo unitario da parte delle Organizzazioni sindacali un incontro con Regioni e ministro della Salute,
per formalizzare una sede di confronto sulla materia, al fine di rendere adeguata la concreta realtà dei servizi al dettato legislativo e di condividere modalità e criteri di applicazione del regime sanzionatorio. A
tale confronto, le Organizzazioni sindacali dei medici hanno unanimemente ritenuto opportuna la partecipazione della FNOMCeO, in considerazione del ruolo istituzionale che la stessa assolve.
Firmato: Amedeo Bianco (FNOMCeO) - Carlo Palermo (ANAAO) - Adriano
Ramello (ANPO) - Massimo Cozza (CGIL Medici) - Nicola Preiti (CGIL Medici) - Giuseppe Garraffo (Cisl Medici) - Riccardo Cassi (CIMO-ASMD) - Valeria Pace (CIPe) - Paolo Zandara (CIPe) - Giacomo Milillo (FIMMG) - Giuseppe Mele (FIMP) - Francesco Medici (Fmv) - Mauro Mazzoni (SIMET) Salvo Calì (SMI) - Francesco Medici (SMI) - Angelo Testa (SNAMI) - Mauro Martini (SUMAI) - Roberto Lala (SUMAI) - Anna Rita Ecca (UIL Medici)
5.
6.
7.
8.
19
a proposito di...
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione
e l’innovazione tecnologica
CERTIFICAZIONI
ON-LINE
VERBALE DELLA
RIUNIONE 14-15
SETTEMBRE 2010
della Commissione
incaricata di procedere
al collaudo generale
del sistema per la
trasmissione telematica
dei certificati di malattia,
ai sensi della circolare
n. 1/2010/DFP/DDI
dell’11 marzo 2010
20
1. PREMESSA
La Commissione incaricata di procedere al collaudo generale del sistema
per la trasmissione telematica dei certificati di
malattia, ai sensi e per le
finalità di cui alla circolare
n. 1/2010/DFP/DDI dell’11
marzo 2010, che fornisce
indicazioni operative per
l’attuazione delle previsioni dell’articolo 55-septies
del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165, introdotto dall’articolo 69 del
decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, è stata nominata con decreto
del 1° luglio 2010 del Capo
Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica
amministrazione e l’innovazione tecnologica della
Presidenza del Consiglio
dei Ministri.
2. ATTIVITÀ SVOLTA
L’attività della Commissione è stata articolata in sessioni di lavoro svolte presso la sede del Dipartimento per la digitalizzazione
della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica. Le attività sono
state supportate da apposita segreteria tecnica istituita nell’ambito del Dipar-
timento al fine di garantire
un monitoraggio costante
sull’andamento del sistema, in raccordo con le altre amministrazioni interessate.
La Commissione ha organizzato le attività di collaudo sul monitoraggio dei
seguenti aspetti:
a) funzionalità del sistema,
in relazione alle sue
quattro componenti principali (Servizi SAC ai
medici; Cooperazione
SAC-INPS; Cooperazione INPS-INPDAP; Servizi INPS ai datori di lavoro e ai lavoratori);
b) procedura per la messa
a disposizione dei medici delle credenziali di
accesso al sistema;
c) possibili interventi per
la messa a punto del
sistema.
Per una prima fase del collaudo, la Commissione si è
riunita nei giorni 8 e 15 luglio 2010. Il 15 luglio, la
Commissione, nel concludere la prima fase del collaudo, pur esprimendo un
giudizio complessivamen-
te favorevole sulle funzionalità del sistema, ha ritenuto di non poter considerare positivamente l’esito del collaudo, per i seguenti motivi:
a) ritardi registrati nella
procedura di messa a
disposizione dei medici delle credenziali di
accesso;
b) non disponibilità del
canale telefonico per
l’invio da parte del medico dei certificati;
c) necessità di messa a
punto delle prestazioni
del sistema in relazione
al progressivo aumento degli utenti.
La seconda fase di collaudo si è svolta nel corso delle riunioni del 3 e del 10
settembre e della riunione
articolata nelle sessioni di
lavoro del 14 e 15 settembre 2010. Durante tali incontri la Commissione ha
proseguito l’esame dell’operatività delle funzionalità del sistema, dello
stato di attuazione della
procedura per la messa a
disposizione dei medici
delle credenziali di accesso e dei possibili interventi di messa a punto.
3. OSSERVAZIONI
La Commissione ha preso
atto del completamento
dei servizi resi disponibili
dalla piattaforma informatica ai medici, ai lavoratori e alle amministrazioni:
• Servizi per medici: sono
disponibili il servizio
WEB, i “web services”
per invio tramite sistemi
software personali, nonché il “call center” per
l’invio dei certificati tramite canale telefonico;
• Servizi per le amministrazioni: sono disponibili
i servizi per la consultazione via web e/o ricezione via PEC delle attestazioni di malattia dei dipendenti;
• Servizi per i lavoratori:
sono disponibili i servizi
per la consultazione via
web dei propri certificati e/o attestazioni di malattia.
La Commissione ha inoltre
preso atto del completamento da parte del MEF
della consegna delle credenziali di accesso (PIN) a
tutte le aziende sanitarie
delle 17 regioni e province
autonome che hanno optato per questa modalità
(Abruzzo, Basilicata, Provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Campania,
Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Provincia
autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto).
Nelle regioni Lombardia,
Friuli Venezia Giulia, Emilia
Romagna e Toscana i medici sono invece stati dotati
di carta nazionale dei servizi (CNS) per l’accesso al
sistema. La Commissione
ha anche osservato che
un numero elevato di medici di famiglia ha gia provveduto al ritiro dei PIN (pari
all’81% nella media regionale con punte del 9699%) e che risulta in crescita anche il numero di
medici dipendenti del SSN
dotati di PIN (pari al 29%).
La Commissione, infine,
ha preso atto del persistere di alcune criticità per
l’applicazione del sistema
di trasmissione telematica
ad alcuni casi specifici del
settore ospedaliero, in particolare per quanto riguarda i verbali di pronto soccorso, le certificazioni di ricovero e le lettere di dimissione ospedaliera.
4. CONCLUSIONI
La Commissione, preso
atto dei risultati delle verifiche del sistema, relativamente ai servizi resi disponibili ai medici, ai lavoratori e alle amministrazioni, nonché alla messa a
disposizione dei medici e
datori di lavoro delle credenziali di accesso necessarie per il suo utilizzo, ritiene concluso il collaudo in
quanto è verificata la funzionalità delle piattaforme
e dei sistemi.
Si evidenziano segnalazioni di difficoltà applicativa
sotto il profilo organizzativo, sia in ambito ospedaliero che territoriale, per le
quali vanno previste soluzioni da porre in atto in
tempi brevi nella fase di
compiuta ottimizzazione,
al fine di realizzare la finalità di un sistema che richiede il complessivo allineamento di tutte le responsabilità. In funzione
di ciò, la Commissione stabilisce di avviare un monitoraggio continuo, con il
concerto di tutte le amministrazioni interessate, del-
la regolarità del servizio, al
fine di certificare eventuali situazioni di oggettiva
difficoltà di adempiere alla
trasmissione di quanto previsto dalla norma.
Infine la Commissione invita l’amministrazione competente a emanare apposita circolare con cui si
chiarisca che, fermo restando l’obbligo di trasmissione online dei certificati di malattia, fino alla
piena andata a regime del
sistema e, in ogni caso
non oltre il 31.1.2011,
l’inosservanza di quanto
previsto dalla normativa
non costituisce, a tutti gli
effetti, illecito disciplinare.
5. RACCOMANDAZIONI
FINALI
La Commissione raccomanda infine a tutte le amministrazioni interessate,
nonché agli Ordini dei medici, di intensificare le azioni di comunicazione della
nuova procedura di trasmissione on-line dei certificati nei confronti di medici, delle aziende sanitarie,
nonché dei propri dipendenti.
6. PROSSIME RIUNIONI
La Commissione decide
di convocare la prossima
riunione per venerdì 15 ottobre 2010.
21
PROTOCOLLO DI INTENTI
Bolzano, 18 settembre 2010
LA FORMAZIONE RESIDENZIALE MEDICO-CHIRURGICA
tra FNOMCeO-ITALIA (Federazione Nazionale Ordine
Medici Chirurghi e Odontoiatri) e AUSTRIA e GERMANIA
PREMESSO
L’Accordo stipulato in
sede di Conferenza permanente per i rapporti
tra il Governo, le regioni
e le province autonome di
Trento e di Bolzano in
data 5 novembre 2009
Rep. Atti n. 192 regola “Il
nuovo sistema di formazione continua in medicina Accreditamento dei
Provider ECM, formazione a distanza, obiettivi
formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario, attività
realizzate all’estero, liberi professionisti”.
Il richiamato Accordo
Governo-Regioni del 5
novembre 2009 disciplina, in particolare, le attività formative realizzate
all’estero e quelle transfrontaliere.
A tal fine, la Commissione nazionale per la formazione continua in occasione della riunione
dell’11 marzo 2010 ha ritenuto di adottare un Regolamento per il procedimento di accreditamento
delle attività formative
22
svolte in ambito comunitario o all’estero.
Un provider accreditato
dalla CNFC o da Regioni/Province Autonome
può realizzare eventi formativi all’estero. Si richiama a tal proposito
quanto previsto nell’Accordo 5 novembre 2009:
...”omissis”...
...gli Ordini e i Collegi,
nonché le rispettive Federazioni sottopongono
la richiesta di accreditamento dell’intero piano
formativo (comprensivo
dell’evento realizzato all’estero) alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua.
In particolare, per quanto
riguarda l’attività formativa realizzata all’estero,
“sono ammesse le tipologie previste dal sistema
nazionale di seguito riportate”:
• Formazione residenziale;
• Formazione residenziale interattiva;
• Stage presso strutture
ospedaliere, università,
strutture di ricerca (isti-
tuzioni riconosciute);
• Attività di ricerca;
• Docenza in ECM;
• Tutoring.
Si richiama la peculiare situazione delle attività cosiddette transfrontaliere
che comprende le attività formative organizzate
dalle Regioni e Province
italiane prossime ad un
confine con uno Stato
estero con il quale sono in
corso, in materia sanitaria,
rapporti di reciproca collaborazione (ad esempio
accordi bilaterali e protocolli di intesa).
In tali ipotesi, al fine di
consolidare i rapporti esistenti tra Stati limitrofi e di
facilitare il soddisfacimento delle esigenze formative del personale di
tali aree “omogenee”, è
previsto che le attività formative organizzate nelle
Regioni italiane di cui sopra che una parte dell’attività o l’intera attività
si svolga in una sede situata nello Stato estero
confinante sono accreditati dalle Regioni/Province
autonome o enti da queste individuati, i quali rilasceranno i crediti analogamente a quanto avviene per le attività realizzate nel proprio ambito territoriale.
Per essere riconosciute
come attività formative
transfrontaliere le attività
devono soddisfare i seguenti requisiti:
a) Provider accreditato
presso la Regione o
Provincia autonoma;
b) l’esistenza di un accordo bilaterale o un
protocollo d’intesa stipulato tra la Regione o
Provincia autonoma e
lo stato estero confinante;
c) una parte dell’attività o
l’intera attività deve
svolgersi presso una
sede situata entro i
confini dello Stato
estero confinante;
d) sede di svolgimento
all’estero preferibilmente ma non esclusivamente di tipo istituzionale (es. ospedale, università, ecc.)
presso lo stato estero;
e) tematica di comune
interesse per le regioni confinanti coerente
con l’accordo bilaterale o il protocollo d’intesa di riferimento.
Nel caso in cui l’evento riguardi più Regioni/Province autonome italiane
confinanti con lo stesso
stato estero e abbiano interesse comune ad erogare l’attività formativa
presso quest’ultimo, il
provider interessato dovrà
procedere a formulare apposita richiesta di accreditamento presso la Regione o Provincia autonoma di competenza, ovvero alla Commissione
nazionale per a formazione continua tramite la
Sezione V.
Si ritiene, pertanto opportuno condividere
esperienze nel campo della formazione (per esempio: applicazione pratica,
tecnologica, metodologica, sia in campo medico
che chirurgico) con le Nazioni Austria e Germania.
a cura di
Damiano Parretti
Responsabile Incident Reporting SIMG
Saffi Ettore Giustini
Responsabile Area Farmaco SIMG
in collaborazione con
Giulio Corgatelli, Franco Magliozzo,
Raffaella Michieli, Giorgio Monti, Marzio Uberti, Maurizio Verducci,
Team di analisi incident Reporting SIMG
lacopo Cricelli
Responsabile Tecnico Incident Reporting SIMG
management
Un caso di Incident: attenzione alle piastrine...
IL CASO
n Caratteristiche del paziente
che ha subìto l’evento
Ragazza di 16 anni proveniente dall’Ecuador, studentessa, vive con i genitori, entrambi badanti di persone anziane.
n Descrizione del caso
La ragazza è portatrice di piastrinopenia
idiopatica con valori oscillanti normalmente tra 30.000 e 50.000; controlla
l’emocromo e le piastrine ogni 3 mesi e
non assume farmaci; viene vista una volta all’anno in ematologia per i follow-up.
Viene ricoverata in Clinica ORL per
una tonsillectomia; alla dimissione viene prescritto Aulin, una bustina al bisogno per il dolore postoperatorio.
Il padre viene in ambulatorio per la trascrizione della ricetta, la segretaria la trascrive ed io firmo quella ricetta, insieme
ad un mazzetto di altre.
Dopo 3 giorni copiosa epistassi, reinvio
la paziente in Clinica ORL, viene tamponata e viene eseguito un emocromo:
piastrine 6.000! Non ho considerato la pericolosità di somministrare un FANS
(farmaci anti-infiammatori non steroidei)
in una persona con piastrinopenia; non so
se in Clinica ORL sapessero della piastrinopenia.
ANALISI
n Errore causa
determinante l’evento
– Errore nella prescrizione farmacologica: prescrizione di un farmaco non
idoneo al caso, perché controindicato
in quella situazione clinica; anche
quando il medico trascrive una terapia
consigliata da altri, se ne assume ogni
responsabilità e deve valutare eventuali
controindicazioni.
n Errori concasuali
– Errore di comunicazione medico-medico. Sarebbe stato necessario comunicare al collega ospedaliero le patologie preesistenti;
– errore di sintesi delle informazioni
disponibili. Non è stata considerata la
condizione clinica e non sono stati valutati i rischi ad essa connessi;
– errore nella raccolta dell’anamnesi e
nell’inquadramento clinico da parte dei
medici ospedalieri che non hanno rilevato la piastrinopenia della ragazza.
n Aree a rischio
– Trascrizione terapie indotte;
– effetti tossici dei farmaci.
n Azioni preventive consigliate
– Considerare sempre le patologie del paziente e gli altri farmaci assunti prima
di prescrivere una terapia indotta da uno
specialista;
– la conoscenza degli effetti secondari e
tossici dei farmaci aiuta a prescrivere
in modo più sicuro e responsabile.
PIASTRINOPENIA E FARMACI
La piastrinopenia indotta da farmaci
non è un fatto inusuale e l’elenco dei farmaci che la possono provocare comprende praticamente tutta la farmacopea.
Vi sono tuttavia alcune categorie di farmaci che provocano questa condizione abbastanza frequentemente (immunosoppressori, eparina, ticlopidina, FANS, sulfamidici, ecc.).
I meccanismi con cui i farmaci provocano
trombocitopenia possono essere molteplici: per i farmaci citotossici è agevole
spiegare la trombocitopenia con la tossicità diretta sui megacariociti a livello midollare; per gli altri tipi di farmaci la patologia riconosce un meccanismo di tipo
autoimmune. Le piastrine frequentemente sono le vittime innocenti della reazione tra farmaco e anticorpo ed è per
questo che le reazioni in vitro tra farmaco
e piastrine non sempre dimostrano la presenza di anticorpi diretti contro il farmaco.
Vi sono pazienti che presentano caratteristiche genetiche tali da produrre anticorpi nei confronti di farmaci o dei loro
metaboliti. Il complesso formato dal
farmaco e dalle glicoproteine (GP) determina la comparsa di nuovi epitopi sulle piastrine, ai quali aderiscono gli anticorpi che precedentemente si sono formati dalla interazione tra sostanza esogena
e linfociti.
Il complesso farmaco (metabolita) +
piastrina + anticorpo viene sequestrato dal
reticolo endoteliale determinando così la
piastrinopenia (Blood 2001;97:3846).
La gravità della reazione anticorpi-farmaco-piastrine può variare notevolmente andando dalla semplice riduzione della conta piastrinica, in cui è sufficiente sospendere il farmaco per normalizzare il
numero delle piastrine, alla grave piastrinopenia con sanguinamenti in cui è necessario il trattamento con steroidi e/o immunoglobuline ad alte dosi endovena,
fino ad arrivare alle forme di porpora
trombotica trombocitopenica in cui il
coinvolgimento dei piccoli vasi determina
un quadro drammatico che porta rapidamente a morte se non si sottopone il paziente a multiple plasmaferesi.
COME SEGNALARE UN
ERRORE/EVENTO AVVERSO
IN MODO ANONIMO NEL
INCIDENT REPORTING SIMG
Entra nel sito www.preveniamoilrischio.it,
accedi alla sezione “Modulistica”, clicca su “Tabella per il medico segnalatore”,
clicca poi “Completa”. La scheda viene
così inviata via rete. L’analisi dell’errore potrà essere rintracciata nella sezione
Feedback del sito, attraverso un codice
anonimo che riporta la data e l’ora di segnalazione (mm_gg_hh).
23
QUANDO L’ORDINE DÀ I NUMERI...
a cura di
Anna Maria Bergamin Bracale
a mera esposizione delle statistiche ordinistiche potrebbe conciliare lo sbadiglio alla maggior parte degli iscritti, ma se andiamo a spulciare tra i numeri, forse potremo trovare spunto per alcune riflessioni.
La situazione demografica del nostro Ordine ricalca quelle degli altri Ordini italiani, con la popolazione degli iscritti che invecchia sempre
più, con una buona fetta di medici anziani che si accinge al pensionamento senza possibilità di un adeguato rimpiazzo e con le nuove
generazioni che vedono invertire il rapporto maschi/femmine a favore di quest’ultime.
Vediamo più in dettaglio: al 31/07/2010 sono 3.232 gli iscritti all’Albo di Udine, di cui 1973 risultano titolari di una specializzazione (TAB I).
L
In realtà il numero degli specialisti è più elevato poiché ci risulta che
ben 143 medici del nosocomio udinese non hanno depositato il diploma di specializzazione nonostante questo sia un dovere deontologico previsto dall’articolo 64 del nostro codice.
Del totale degli iscritti all’Ordine solo 447 si dedicano a branche chirurgiche. Il 13,8% ! Non stupisce che le liste d’attesa chirurgiche,
come del resto la fatica dei chirurghi, siano, a dispetto della cosiddetta pletora medica, in costante aumento. La popolazione della
Provincia è di 540.979 abitanti, con un rapporto chirurgo/abitante
di 1:1.210. Se poi a questo gruppo di colleghi dediti al “taglio” andiamo a sottrarre quelli che non operano più o che non hanno mai
operato, per diversa mansione, vocazione o invalidità, si può comprendere come i nostri colleghi con guanti e mascherina, operativi
non solo sulla carta, sono veramente molto pochi. Specialmente
se debbono coprire, 24 su 24 ore, la guardia chirurgica nelle varie specialità del nostro territorio. Un lavoro da forzati.
E quel che è peggio è che diventeranno sempre meno, dato il numero chiuso delle scuole di specializzazione e la femminilizzazione
della categoria (vedi i grafici di pag. 25).
Gravissima si presenta la situazione anche per i pediatri convenzionati, col 76% di medici over 50.
E che dire dei medici di medicina generale? Ebbene, la loro età è ancora più avanzata. Riscontriamo infatti dalle nostre casistiche che la percentuale di medici di medicina generale al
di sotto dei 50 anni è del 18,36%. Al di sotto dei 40 anni non raggiungono nemmeno l’1%
(0,24%)! Torniamo alle tabelle in generale: il 58% dei medici iscritti al nostro Ordine ha più di
50 anni d’età. Solo il 7% ne ha meno di 30. Il che significa che tra 10 anni saremo un Ordine
di carampani con problemi dell’età matura e di donne con problemi di figli e famiglia. Sottopagati, controllati a vista come le galline di un allevamento Hight Tec dai burocrati informatizzati, vessati da modulistiche e protocolli, bersagliati dalle Procure e dal Tribunale dei Diritti
del Malato, cosa faremo? Il processo è già in atto: c’è chi si butta in politica, chi dietro qualche scrivania, chi si perde negli hobbies contando i giorni che gli mancano alla pensione. Chi
si cerca una invalidità, chi si ammala sul serio. Ma il risultato non cambia: la gente ha sempre meno professionisti disposti e capaci a praticare il gold standard della diagnosi e terapia.
Queste considerazioni non sta bene scriverle sul bollettino dell’Ordine? Ma se non qui, dove?
Chi prenderà il nostro posto al letto dei nostri malati? Le nuove professioni sanitarie? Sono
più di una ventina, ed erodono ogni giorno spazi e privilegi che un tempo erano indiscutibilmente propri, come la Costituzione lo sancisce, del nostro Ordine Professionale. Ovviamente,
erodono la polpa, cioè i ruoli gestionali, mentre l’osso, le guardie e le notti, le denuncie penali, ce le lasciano volentieri.
Cosa accade oggi a un giovane, brillante, studioso, grintoso che s’iscrive a 19 anni all’Università scegliendo di fare medicina? Dopo 11 anni ritroviamo il nostro ex giovane, appena specializzato, dopo anni di praticandato nei corridoi di qualche Clinica. Se è stato fortunato nella
scelta della specializzazione avrà ricevuto una formazione completa e non solo di tipo “libresco”. Il neospecialista si affaccia alla Professione timidamente, pronto a subire anni di precariato o, come lo chiamano i nostri tecnici, di beginneraggio. Sì, perché beginner si chiama
uno specialista di 32 anni, sino a che non supera i 5 anni di ruolo (37 anni!).
E così ci troviamo con i medici over 50 ormai maturi, in via di lento ma inesorabile sfinimento,
con gli under 40 sospesi in un limbo chiamato specialità e beginneraggio, e le Professioni Sanitarie rampanti che stanno guadagnando spazi e terreno.
Tra 10 anni, forse meno, lo dicono i numeri delle nostre tabelle, non ci saranno più medici in
grado di curare. Non ci saranno più specialisti, c’è il numero chiuso, né ci saranno medici di
medicina generale: oggi l’81,65% di questi ultimi ha più di 50 anni. Il sistema sanitario nazionale dovrà fare delle scelte: o scomparire, o aprire le frontiere ai laureati dei Paesi Emergenti
o dell’Est Europeo, o far fare diagnosi e terapia ad altre professioni sanitarie.
È la verità dei numeri. Non facciamo gli struzzi. È forse il momento di fare qualche passo indietro? Chissà, forse sarebbe meglio avere un posto di ruolo in Ospedale o la Convenzione
di Medicina Generale a 26 anni, come negli anni 80-90? Lavoro subito, specialità e beginneraggio contemporanei? Non precariato perpetuo.
Noi medici di ruolo, noi “anziani” abbiamo dei doveri verso i nostri colleghi più giovani. Cosa
ne pensate? Inviate commenti e proposte alla Sede dell’Ordine.
I numeri ci chiamano.
24
Statistiche
7%
12%
300
526
17%
10%
18%
550
1071
36%
fino a 30 anni
da 30 a 40
da 40 a 50
STATISTICHE AL 31/07/2010
Totale iscritti: 3.232
3.015 Medici
510 Odontoiatri di cui 293 doppi iscritti
da 50 a 60
da 60 a 65
over 65
O
ve
r6
5
FEMMINE
65
24
56
4%
20
70
14%
fino a 30 anni
da 30 a 40
da 40 a 50
da 50 a 60
da 60 a 65
over 65
20%
103
46%
ODONTOIATRI PER ETÀ
5%
MASCHI
a
22
60
331
da
Over 65
60
52
a
248
50
Da 60 a 65
da
340
50
731
a
Da 50 a 60
40
254
da
296
40
Da 40 a 50
a
342
30
184
da 50 a 60
da 60 a 65
over 65
ni
Da 30 a 40
da
137
an
79
30
Fino a 30 anni
da 40 a 50
800
700
600
500
400
300
200
100
0
a
FEMMINE
da 30 a 40
Totale 55 (1,7%)
di cui 45 Medici (81,82%)
10 Odontoiatri (18,18%)
no
MASCHI
fino a 30 anni
CITTADINI STRANIERI
Fi
ETÀ
11%
MEDICI PER ETÀ
216
353
238
ve
r6
5
ni
FEMMINE
O
MASCHI
65
1
a
23
60
Over 65
da
4
60
52
a
Da 60 a 65
50
41
da
197
50
Da 50 a 60
a
24
40
79
da
Da 40 a 50
40
27
a
43
30
Da 30 a 40
an
9
da
11
30
Fino a 30 anni
250
200
150
100
50
0
a
FEMMINE
no
MASCHI
Fi
ETÀ
25
PRIME ISCRIZIONI MEDICI/ODONTOIATRI PER ANNO
Statistiche
ANNO 2005: ISCRIZIONE ANNOTATI EX ART. 5 L. 409/1985
Il notevole numero di iscrizioni all’Albo degli Odontoiatri verificatosi nell’anno 2005 è relativo alla scelta dell’opzione ex
art. 5, L. 409/85 abrogato.
ART. 13 (Modifiche alla legge 24 luglio 1985, n. 409, in esecuzione della sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 29 novembre 2001, nella causa C-202/99)
1. All’articolo 1 della legge 24 luglio 1985, n. 409, dopo la parola: «Stato» sono soppresse le seguenti parole: «, nonché dai laureati in medicina e chirurgia che siano in possesso della relativa abilitazione all’esercizio professionale e
di un diploma di specializzazione in campo odontoiatrico».
2. All’articolo 4, secondo comma, della legge 24 luglio 1985, n. 409, dopo la parola: «iscrizione» sono soppresse le seguenti: «i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio professionale in possesso di un diploma di specializzazione in campo odontoiatrico, nonché».
3. L’articolo 5 della legge 24 luglio 1985, n. 409, è abrogato.
100
76
80
66
59
65
84
69
62
76
64
57
52
60
59
40
12
13
12
20
13
8
7
6
7
4
MEDICI
6
ODONTOIATRI
0
2000
2001
2002
2003
MEDIA DECENNIO 2000/2010
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
MEDICI: 74 iscrizioni/anno • ODONTOIATRI: 13 iscrizioni/anno
ODONTOIATRI MASCHI/FEMMINE
MEDICI MASCHI/FEMMINE
60
40
40
20
20
0
0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
36
40
52
48
46
34
34
36
43
38
FEMMINE
4
6
4
4
1
14
3
1
0
3
4
MASCHI
25
23
22
24
17
23
50
23
40
21
21
MASCHI
8
7
8
9
5
38
4
7
4
4
2
FEM M INE
CANCELLAZIONI
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
FEMMINE
41
60,79 %
M ASCHI
39,21 %
FEM M INE
31,42 %
M ASCHI
CANCELLAZIONI DECENNIO 2000/2010
L’analisi del grafico permette di notare la costanza dei numeri di trasferimenti per anno (media 16,4 anno) e relativi ai
trasferimenti presso altri Ordini Provinciali derivanti da cambio residenza e/o sede di attività. Si nota anche una progressiva diminuzione delle cancellazioni per cessazione di attività lavorativa così come di cancellazioni per rinuncia iscrizione, che sono derivate dalla scelta di restare iscritti ad un Albo solo (opzione) da parte di alcuni Iscritti aventi diritto.
Dal 2004 le cancellazioni per trasferimento interessano anche i trasferimenti all’estero (media di 2 per anno).
70
60
Cessaz. attività
Rinuncia iscriz.
Trasf. estero
Trasf.altro Ordine
Morosità/Irreper.
Decesso
50
40
30
20
10
0
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
DATI RELATIVI ALLA MEDICINA DI BASE E PEDIATRIA
Popolazione residente in Provincia ....................................540.979
Totale MMG/PLS ............................................................................................429
Rapporto medico/abitanti ..............................................................1:1.261
Rapporto medico/abitanti in base alle Aziende Sanitarie:
ASS n. 3 = 1:1.089 / ASS n. 4 = 1:1.116 / ASS n. 5 = 1:1.205
ASS n. 3 ALTO FRIULI
ASS n. 4 MEDIO FRIULI
ASS n. 5 BASSA FRIULANA
26
48,58 %
2007
2008
2009
2010 (al 31 luglio)
35
350
300
250
200
150
6
9
100
50
ASS n.3
83
280
66
0
ASS n.4
14,5% della Popolazione della Prov. pari a 78.442 ab. circa
65 % della Popolazione della Prov. pari a 351.636 ab. circa
20,5 % della Popolazione della Prov. pari a 110.901 ab. circa
ASS n.5
Pediatri
Medici
Statistiche
ETÀ MEDICI CONVENZIONATI
13 = 3,06%
1 = 0,24%
ETÀ PEDIATRI CONVENZIONATI
2 = 4%
77 = 18,12%
43 = 10,12%
1 = 2%
10 = 22%
6 = 13%
Meno di 40 anni
Tra 40 e 50
Tra 50 e 60
Tra 60 e 65
Over 65
291 = 68,47%
26 = 59%
Il dato rilevante per i Pediatri di Libera scelta è quello invece relativo alle iscrizioni agli Albi. Su 9 PLS operanti nella
Bassa Friulana (ASS n. 5) 4 non sono iscritti all’Albo della
Provincia di Udine, 2 su 35 nel Medio Friuli (ASS n. 4) che
corrisponde al 12% del totale nonostante l’art. 19 ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA
DEI RAPPORTI CON I MEDICI SPECIALISTI PEDIATRI
DI LIBERA SCELTA, preveda l’obbligo di iscriversi all’Albo
Professionale della provincia in cui gravita l’ambito carente
assegnatogli, se è iscritto in altra provincia. In tal caso è sufficiente documentare la presentazione della domanda di trasferimento dall’Ordine di provenienza.
AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA
“SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA”
Analisi per iscrizioni Albo Provinciale
dei Direttori Reparti:
Direttori iscritti a Udine ..........................27 (compresi i f.f.)
Direttori iscritti a Udine
(che non hanno consegnato le Specializzazioni) ............4
Direttori di CLINICA iscritti a Udine ..................................7
Direttori di CLINICA iscritti a Udine
(che non hanno consegnato le Specializzazioni) ............4
Direttori vacanti ................................................................3
Direttori CLINICA vacanti..................................................1
FONTE: SITO WEB AZIENDA OSPEDALIERA
DIPARTIMENTI ..............................................................13
REPARTI OSPEDALIERI ..................46 di cui 2 accorpati
REPARTI UNIVERSITARI ..............................................24
Analisi per iscrizioni Albo Provinciale
dei Direttori di Dipartimento:
Direttori iscritti a Udine ....................................................5
Direttori iscritti a Udine
(che non hanno consegnato le Specializzazioni) ............2
Direttori iscritti ad altro Albo..............................................5
Direttori vacanti ................................................................1
Direttori iscritti ad altro Albo ................12 (26% del totale)
Direttori CLINICA iscritti ad altro Albo ..12 (50% del totale)
TOTALE DIPENDENTI MEDICI
DI REPARTO OSPEDALIERO ....................................379
TOTALE DIPENDENTI MEDICI UNIVERSITARI..........160
TOTALE ......................................................................539
30
25
20
OSPEDALE “SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA”
Da rilevare che allo stato attuale il 13,18 % dei MMG/PLS
della Provincia pari a 56 unità stanno per andare in pensione entro il 2010 per raggiunti limiti di età (per compimento
del 65° anno di età, fermo restando, ai sensi del combinato
disposto dei commi 1 e 3 dell’articolo 15-nonies del D.L.vo
n. 229/99, che è facoltà del medico di medicina generale
convenzionato di mantenere l’incarico per il periodo massimo di un biennio oltre il 65° anno di età, in applicazione
dell’art. 16 del D.L.vo 30/12/92, n. 503.
Un altro dato rilevante è quello relativo ai MMG con doppia
iscrizione che sono 68 su 425, pari al 16% del totale.
15
10
5
0
DIRETTORI REPARTO
DIRETTORI CLINICA
Iscritti Udine
Iscritti con Spec.m ancante
Iscritti altro Albo
Vacanti
DIPENDENTI MEDICI DI REPARTO
ISCRITTI A UDINE........................................192 - 50,65%
Con Specializzazione mancante ....................99 - 26,12%
Iscritti ALTRO ALBO........................................88 - 23,21%
DIPENDENTI MEDICI UNIVERSITARI
ISCRITTI A UDINE .......................................... 56 - 35,0%
Con Specializzazione mancante ......................44 - 27,5%
Iscritti ALTRO ALBO..........................................60 - 37,5%
27
SPECIALIZZAZIONI DEPOSITATE
Statistiche
STATISTICHE SULLE
SPECIALIZZAZIONI DEPOSITATE
I dati sono relativi alle Specializzazioni
depositate presso il nostro Albo.
Si ricorda che l’art. 64 del Codice di Deontologia recita: “Doveri di collaborazione - Il medico è tenuto a comunicare
al Presidente dell’Ordine i titoli conseguiti utili al fine della compilazione e tenuta degli albi…” .
TOTALE SPECIALIZZAZIONI
DEPOSITATE: 1.973
Da considerare in questo dato che una
piccola parte degli iscritti ha depositato
2 o più specializzazioni.
I dati presi in considerazioni sono quelli
relativi agli Iscritti nati dal 1930 in poi, in
quanto si presuppone che oltre il limite
dei 70 anni cessi l’attività lavorativa.
TIPO DI SPECIALIZZAZIONE DEPOSITATA
UROLOGIA........................................................................................................................28
TOSSICOLOGIA ........................................................................................................ 9
TISIOLOGIA E MAL. APPARATO RESP.................................32
Terapia Fisica e Riabilitazione ..............................................................2
Medicina Fisica e Riabilitativa ............................................................16
Fisioterapia ............................................................................................................38
Fisiopatologia e fisiochinesi ....................................................................5
TOTALE TERAPIE FISICHE E RIABIL. ....................................61
STORIA E MEDICINA ............................................................................................3
SCIENZE DELL’ALIMENTAZIONE ..................................................16
REUMATOLOGIA ....................................................................................................14
Radioterapia Oncologica ............................................................................5
Radiologia................................................................................................................18
Radiodiagnostica..............................................................................................37
TOTALE RADIODIAGNOSTICHE ....................................................60
Puericultura ............................................................................................................15
Pediatria e Clinica (vari indirizzi) ..................................................110
TOTALE PEDIATRIA
125
......................................................................................
PSICHIATRIA (vari indirizzi) ......................................................................69
OTORINOLARINGOIATRIA (vari indirizzi) ............................43
PATOLOGIA (vari indirizzi) ..........................................................................13
ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA................................................82
ONCOLOGIA (vari indirizzi) ........................................................................30
OFTALMOLOGIA/OCULISTICA..........................................................45
NEUROPSICHIATRIA INFANTILE ..................................................12
NEUROLOGIA/NEUROFISIOPATOLOGIA ..........................38
NEUROCHIRURGIA ............................................................................................15
NEONATOLOGIA ........................................................................................................4
NEFROLOGIA (vari indirizzi) ....................................................................33
MICROBIOLOGIA........................................................................................................7
MEDICINA TROPICALE ....................................................................................2
MEDICINA NUCLEARE ......................................................................................6
MEDICINA LEGALE E DELLE ASS.NI (vari indirizzi) ........66
MEDICINA INTERNA ..........................................................................................59
MEDICINA GENERALE ......................................................................................5
MEDICINA DELLO SPORT ........................................................................48
MEDICINA DEL LAVORO ............................................................................57
MALATTIE NERVOSE E MENTALI ....................................................6
MALATTIE INFETTIVE ........................................................................................8
MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO ..................................9
MALATTIE APPARATO DIGERENTE..........................................20
28
MALATTIE APPARATO CARDIOVASCOLARE ............14
MALATTIE FEGATO/RENE/RICAMBIO ......................................7
IGIENE E MED. PREVENTIVA (vari indirizzi) ................138
IDROLOGIA ........................................................................................................................9
GINECOLOGIA E OSTETRICIA (vari indirizzi) ................81
GERIATRIA E GERONTOLOGIA (vari indirizzi) ............35
GASTROENTEROLOGIA ............................................................................24
FISIOCHINESITERAPIA RESPIRATORIA ............................14
FARMACOLOGIA ........................................................................................................7
ENDOCRINOLOGIA (vari indirizzi) ..................................................40
EMATOLOGIA (vari indirizzi) ....................................................................49
DIAGNOSTICA DI LABORATORIO....................................................2
DIABETOLOGIA ............................................................................................................8
DERMATOLOGIA E CLINICA (vari indirizzi) ......................41
CRIMINOLOGIA CLINICA ..............................................................................2
CLINICA DELLE MALATTIE NERVOSE E MENT. ........2
CHIR. VASCOLARE E ANGIOL. ........................................................22
Chirurgia Toracica ....................................................................................5
Chirurgia Plastica (vari indirizzi) ..............................................21
Chirugia Pediatrica ..................................................................................5
Chirurgia Maxillofacciale ................................................................13
Chirurgia Generale ................................................................................84
Chirurgia d’urgenza e P.S. ............................................................13
Chirurgia (vari indirizzi) ....................................................................18
TOTALE CHIRURGIE......................................................................................181
CARDIOLOGIA E REUMATOLOGIA ................................................6
CARDIOLOGIA ............................................................................................................57
BIOLOGIA CLINICA ................................................................................................7
AUDIOLOGIA/FONIATRIA ..........................................................................11
ANESTESIA E RIANIMAZIONE (vari indirizzi) ............110
ANATOMIA PATOLOGICA (vari indirizzi) ................................21
ANALISI CLINICHE E DI LABORATORIO ..............................2
ALLERGOLOGIA ......................................................................................................11
SPECIALIZZAZIONI VARIE (=1) ........................................................11
TOTALE SPECIALIZZ. IN CAMPO MEDICO ..........1.912
SPECIALIZZAZIONI IN CAMPO ODONTOIATRICO
Odontostomatologia ............................................................................50
Ortognatodonzia ......................................................................................11
TOTALE ..................................................................................................................................61
Tra le Specializzazioni Varie (grafico in alto) sono state
ricomprese tutte le Specializzazioni con meno di 10
Iscritti.
• i Medici specialisti che eseguono la prestazione;
• i Responsabili delle strutture eroganti;
• il Coordinatore del CUP;
• il Responsabile dell’URP;
• il Direttore Medico di Presidio;
• il Responsabile aziendale per la verifica dell’applicazione dei criteri di priorità;
• il Direttore Sanitario.
PREMESSA
Il presente protocollo è frutto dell’attività
svolta, a partire dall’anno 2007, nell’ambito del
Programma Attuativo dell’A-V Udinese per il
contenimento dei tempi di attesa. Alla sua realizzazione hanno contribuito rappresentanti
delle UDMG di tutti i Distretti Sanitari delle
Aziende per i Servizi Sanitari dell’Alto Friuli, del
4) MODALITÀ DI SVOLGIMENTO
Medio Friuli e della Bassa Friulana, medici speDELLE ATTIVITÀ
cialisti che operano presso le stesse Aziende,
presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di
I medici prescrittori devono indicare, all’atto
Udine e della Casa di Cura “Città di Udine” e re- della prescrizione di una prestazione su ricetferenti delle Direzioni dei Distretti sanitari e
tario regionale: la classe di priorità, che definidelle Aziende di Area Vasta. I contenuti sono sce il tempo massimo di attesa, e la diagnosi o
stati verificati e approvati dai Direttori Sanitari
il sospetto diagnostico.
L’identificazione della classe di priorità deve
delle stesse Aziende:
avvenire secondo i criteri di seguito definiti.
• ASS n. 3 Alto Friuli: dr. Beppino Colle;
• ASS n. 4 Medio Friuli: dr.
RITENENDO DI FARE COSA UTILE PUBBLICHIAMO DI SEGUITO
Danilo Spazzapan;
• ASS n. 5 Bassa Friulana:
dr. Maurizio Andreatti;
• AOU Udine: dr. Fabrizio
Fontana.
AZIENDA
OSPEDALIERO
UNIVERSITARIA
Santa Maria
della Misericordia
di Udine
criteri di priorità
1) SCOPO
Introdurre e diffondere il concetto di priorità
come principio regolatore dell’accesso alle prestazioni non urgenti erogate a carico del SSN.
Prevede, per alcune prestazioni individuate
come critiche, l’individuazione di 3 classi di
priorità, intese come gruppi di pazienti aventi
caratteristiche simili relativamente al tempo
di attesa più corretto per la gestione dei loro
problemi di salute. Le classi di priorità identificate, con le relative indicazioni, sono:
CLASSE B: Prestazione la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo breve la
prognosi a breve del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. Da eseguirsi entro 10 giorni.
CLASSE D: Prestazione la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la
prognosi a breve ma è richiesta sulla base della
presenza di dolore o di disfunzione o disabilità.
Da eseguirsi entro 30 giorni per le visite e entro 60 giorni per le prestazioni strumentali.
CLASSE P: Prestazione che può essere programmata in un maggiore arco
di tempo in quanto non influenza la
prognosi, il dolore, disfunzione, la disabilita. Da eseguirsi entro 180 giorni.
2) CAMPO DI APPLICAZIONE
Il protocollo si applica in caso di accesso alle seguenti prestazioni ambulatoriali erogate a carico del SSN:
• visita neurologica,
• visita urologica,
• ecocolordoppler dei tronchi sovraortici,
• endoscopia digestiva,
• attività ambulatoriale di cardiologia,
• ecografia addominale.
3) DESTINATARI
I destinatari del protocollo sono:
PER L’AREA VASTA UDINESE PER PRESCRIZIONI SPECIALISTICHE
PER RECEPIRE EVENTUALI OSSERVAZIONI DEI COLLEGHI INTERESSATI
A
n
n
n
n
n
n
n
n
n
ttraverso gruppi di lavoro interaziendali ed interprofessionali, sono stati
ad oggi individuati criteri di priorità per la prescrizione delle seguenti prestazioni:
Esofagogastroduodenoscopia
Colonscopia
Ecografia dell’addome
Ecocolordoppler vasi periferici venosi e arteriosi
RMN dell’encefalo e del tronco encefalico
Visita cardiologia
Visita neurologica
Visita oculistica
Visita urologica.
I criteri di priorità di tali prestazioni sono stati accorpati ed inseriti nel PROTOCOLLO DI APPLICAZIONE DEI CRITERI DI PRIORITÀ PER VISITE ED ESAMI SPECIALISTICI.
Le classi di priorità sono definite come:
U = URGENTE (prestazione non differibile,
erogabile di norma entro 24 ore);
B = BREVE (il tempo di attesa deve essere
inferiore o uguale a 10 giorni);
D = DIFFERITA (il tempo di attesa deve essere inferiore o uguale a 30 giorni);
P = PROGRAMMATA (il tempo di attesa può
essere superiore a 60 giorni, ma comunque
inferiore o uguale a 180 giorni).
AI momento della prescrizione di una delle
prestazioni soprariportate, il medico, facendo riferimento ai criteri esplicitati nel
Protocollo, dovrà specificare la priorità temporale che ritiene debba essere rispettata
nell’erogazione della prestazione, barrando la
relativa casella (U, B, D, e P) presente nell’impegnativa.
Qualora il medico prescrittore non esprima una priorità temporale, la prenotazione avverrà secondo i tempi definiti dalla priorità P (180 gg).
Al fine di rendere operative le indicazioni per la prescrizione secondo priorità
delle prestazioni individuate, sono state adeguate le agende di prenotazione
presso tutte le Aziende Sanitarie e le Strutture Private Accreditate dell’Area Vasta Udinese (con l’eccezione di quelle della RMN dell’encefalo e del tronco encefalico che sono in corso di adeguamento).
29
4.1 Criteri di priorità per l’accesso all’attività ambulatoriale di cardiologia
CATEGORIA
U Urgente
• dolore toracico a riposo di nuova insorgenza o da sforzo di recente insorgenza (<30 gg), frequente e ingravescente di sospetta origine cardiaca;
• dispnea improvvisa o ingravescente di sospetta origine cardiaca;
• palpitazioni con sintomi maggiori di accompagnamento (vertigini,
sincope dispnea, angor);
• sincopi o presincopi recidivanti;
• tachiaritmie di recente insorgenza (<48 ore);
• bradicardia severa (< 40 bpm) sintomatica (sincope e/o presincope);
• crisi ipertensiva sintomatica (cefalea, rigidità nucale, obnubilamento
del sensorio, angor, dispnea);
• INR > 9 in paziente in TAO;
• interventi o sospetti interventi di defibrillatore impiantabile
B Breve
• dolore toracico da sforzo non di recente insorgenza (>30 gg), non frequente e non ingravescente con elevata probabilità di origine ischemica*;
• segni o sintomi di scompenso di prima comparsa;
• peggioramento dei sintomi di scompenso (> 1 classe NYHA) in paziente con scompenso noto;
• pazienti dimessi dalle UUOO con diagnosi di scompenso ove non già
programmato o non possibile come prestazione post ricovero;
• episodio/i sincopale/i o presincopale/i isolati o sporadici in pazienti
con elevata probabilità di cardiopatia (ischemica, valvolare, ipertensiva, pregressa terapia antineoplastica)* o cardiopatia nota;
• palpitazioni recidivanti e protratte senza sintomi maggiori (vertigini,
sincope dispnea, angor) in paziente con elevata probabilità di cardiopatia o cardiopatia nota;
• bradicardia severa (< 40 bpin) senza sintomi maggiori in paziente con
elevata probabilità di cardiopatia o cardiopatia nota;
D Differita
• dolore toracico con medio-bassa probilità di un’origine ischemica;
• dispnea non severa di possibile origine cardiaca;
• palpitazioni senza sintomi maggiori in paziente con bassa probabilità
di cardiopatia;
• sospetto diagnostico di cardiopatia paucisintomatica
P Programmata
• episodio/i sincopale/i o presincopale/i isolati o sporadici in pazienti
con bassa probabilità di cardiopatia;
• bradicardia (PC < 45 bpm) senza sintomi maggiori in paziente con
bassa probabilità di cardiopatia;
• ipertensione arteriosa non rispondente a trattamento adeguato;
• riscontro incidentale di anomalie elettrocardiografiche o di aritmie
(FA, Flutter atriale, TA etc.) asintomatiche;
• follow up di specifiche patologie con tempistica stabilita da protocolli
condivisi;
• screening familiare per morte improvvisa;
• parenti di 1° grado di pazienti con cardiomiopatia primitiva geneticamente determinata*.
* Probabilità elevata di cardiopatia ischemica
a. rischio cardiovascolare globale calcolato secondo le carte italiane del rischio
superiore al 20% a 10 anni o
b. familiarirà precoce: evento cardiovascolare in un parente di 1° grado di età
< a 55 anni se maschio o < a 65 anni se femmina o
c. dislipidemia familiare o
d. anomalie accertate della coagulazione.
Probabilità di cardiopatia valvolare:
a. soffio cardiaco suggestivo di patologia valvolare.
Trattamenti antineoplastici cardiotossici:
a. Doxarubicina - scompenso, aritmie;
b. Daunorubicina - scompenso, aritmie
c. Mitoxantrone - scompenso, depressione della funzione sistolica
d. Vincristina - infarto miocardico
e. Vinblastina - infarto miocardico
f. Busulfan - fibrosi endomiocardica
g. Mitomicina C - danno miocardio simile al danno da radiazioni
h. Tavolo - bradicardia
30
TEMPO DI
ATTESA
CONDIZIONI CLINICHE
i.
j.
k.
l.
m.
NOTE
Invio
in PS
La presenza di questi sintomi si associa all’invio in
PS
Entro
10 giorni
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco
di tempo breve per la diagnosi e/o terapia al fine di
controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità.
Entro
30 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi non condiziona
la prognosi non condiziona le prognosi a breve
termine ma è comunque
richiesta per il persistere
dei sintomi, della disfunzione o della disabilità.
Entro
180 giorni
Condizioni in cui l’esame
può essere programmato
in un maggior tempo in
quanto l’attesa non influenza l’esito.
Interferone - può peggiorare una disfunzione cardiaca preesistente
5-fluorouracile - angina /infarto miocardico
Ciclofosfamide - scompenso, miocardite emorragica/pericardite
Trastuzumab - scompenso cardiaco
Radioterapia - malattia coronarica.
Cardiomiopatia primitiva geneticamente determinata:
a. cardiomiopatia ipertrofica
b. displasia aritmogena del ventricolo destro;
c. ventricolo sinistro non compattato;
d. cardiomiopatie infiltrative
e. difetti di conduzione
f. cardiomiopatie mitocondriali
g. disordini dei canali ionici (sindrome del QT lungo, Brugada, sindrome del
QT corto, tachicardia ventricolare polimorfa catecolamine relata).
Cardiomiopatia primitiva di possibile origine genetica:
a. cardiomiopatia dilatativa;
b. cardiomiopatia restrittiva.
NOTE PER L’ACCESSO ALL’ATTIVITÀ
AMBULATORIALE DI CARDIOLOGIA
n Nell’ambito delle varie Aziende gli ambulatori dedicati delle UUOO Cardiologiche (Riabilitazione, Prevenzione, Scompenso Cardiaco, Pacemaker, Aritmie, ect.), ove presenti,
provvederanno a stabilire eventuali percorsi
specifici per l’accesso e il follow up dei pazienti.
n Per l’approccio alla fibrillazione atriale e all’ipertensione arteriosa nella pratica clinica
della medicina di base va fatto riferimento ai
percorsi diagnostico-terapeutici proposti e
condivisi dalle Società Scientifiche ed approvati dall’Agenzia Regionale alla Sanità.
4.2 Criteri clinici di priorità accesso all’ecocolordoppler arterioso agli arti ed aorta addominale
CATEGORIA
U Urgente
CONDIZIONI CLINICHE
Segni di ischemia acuta degli arti (dolore, pallore, impotenza funzionale, ipotermia di recente insorgenza con assenza di polsi arteriosi).
Ischemia critica (dolore a riposo, specie la notte ad 1 o più dita o al piede
ed, eventualmente, lesioni trofiche, ulcere, o gangrena).
Sospetta patologia aneurisimatica sintomatica acuta.
Microembolia periferica (“dito blu”).
TEMPO DI
ATTESA
NOTE
Invio
in PS
La presenza di questi sintomi si associa all’invio in
PS.
Entro
10 giorni
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco
di tempo breve per la formulazione della diagnosi
e la instaurazione di una
terapia che ha dimostrato
efficacia.
Casi clinici particolari potranno essere discussi con
lo specialista per una maggior celerità d’accesso.
B Breve
Riduzione improvvisa della marcia (claudicatio improvvisa).
Tumefazione pulsante palpabile ad un arto.
Segni di peggioramento di arteriopatia nota con dolore a riposo e/o
lesioni trofiche distali.
Sospetta patologia aneurismatica in paziente asintomatico.
D Differita
Arteriopatia periferica nota con notevole riduzione dell’intervallo di
marcia (meno di 50 metri).
Arteriopatia periferica ostruttiva in cui si preveda un trattamento
chirurgico o endovascolare.
Acrocianosi.
Assenza di polso arterioso distale senza sintomi.
Entro
60 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi e l’avvio di una
terapia specifica ed efficace non condizionano la
prognosi a breve termine
ma sono comunque richieste per il persistere
dei sintomi, della disfunzione o della disabilità.
P Programmata
Soffio vascolare addominale di primo riscontro senza altri sintomi.
Valutazione in aterosclerosi polidistrettuale con fattori di rischio.
Altro, salvo contatto con lo specialista per casi particolari.
Entro
180 giorni
In queste condizioni l’esame può essere programmato in un maggior arco
di tempo in quanto l’attesa non influenza l’esito.
Controlli appropriati: Arteriopatia cronica ostruttiva periferica: controlli da decidere in base all’evoluzione delle condizioni cliniche. Precedente intervento di rivascolarizzazione arteriosa femorodistale: controllo a tre/sei mesi poi annuale. Diabetici con arteriopatia periferica: controllo ogni 12 mesi.
NOTE PER ACCESSO ALL’ECOCOLORDOPPLER
ARTERIOSO AGLI ARTI
ED AORTA ADDOMINALE
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e
successive modifiche);
n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per
l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di
controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale
dallo specialista analogamente alle richieste
di eventuali ulteriori accertamenti dopo il
primo accesso. La necessità di controlli a
lungo termine (es. 6 mesi/ 1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG
che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso;
n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il
consenso di esplicitare il quesito diagnostico
nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito
clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la
seguente dicitura “quesito clinico riportato
nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”;
n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà
utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica”non essendo tenuto in questo caso
ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà
cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta.
31
4.3 Criteri clinici di priorità per l’accesso all’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici
CATEGORIA
U Urgente
B Breve
D Differita
P Programmata
TEMPO DI
ATTESA
CONDIZIONI CLINICHE
NOTE
Segni neurologici di attacco ischemico acuto in atto (TIA, Ictus) con insorgenza da meno di 7 giorni. Non è prevista la prescrizione su ricettario regionale di ecocolordoppler TSA in urgenza.
Invio
in PS
La presenza di questi sintomi si associa all’invio in
PS. Non sono considerati
segni neurologici di attacco ischemico acuto in atto
la presenza isolata di:
perdita di coscienza, sensazione di instabilità, astenia generalizzata, confusione mentale, diplopia,
calo del visus con o senza
ridotto livello di coscienza,
incontinenza di feci ed
urine.
Segni neurologici di attacco ischemico acuto (TIA, Ictus) con insorgenza
compresa tra i 7 ed i 30 giorni.
Non è prevista la prescrizione su ricettario regionale di ecocolordoppler TSA in queste condizioni.
Invio per
visita neurologica,
chirurgica
vascolare o
angiologica
(entro 10
gg)
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco di
tempo breve per la formulazione della diagnosi e
la instaurazione di una terapia che ha dimostrata efficacia.
In questi casi l’Ecocolordoppler può venire richiesto dallo specialista.
Entro
60 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi e l’avvio di una terapia specifica ed efficace
non condizionano la prognosi a breve termine ma
sono comunque richieste
per il persistere dei sintomi, della disfunzione o
della disabilità.
Entro
180 giorni
Condizioni in cui l’esame
può essere programmato
in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non
influenza l’esito.
Soffio carotideo isolato (non aortico) anche se asintomatico.
Sospetto di furto di succlavia (gradiente pressorio > 30 mmHg tra i due
arti superiori).
Richieste provenienti da ORL, nell’ambito dello studio di vertigini.
Richieste di specialisti in pazienti con Aterosclerosi polidistrettuale prima di chirurgia maggiore (es. cardiochirurgia).
Valutazione in aterosclerosi polidistrettuale con fattori di rischio.
Controllo evolutivo di placca carotidea in terapia farmacologica.
Altro, salvo contatto con lo specialista per casi particolari.
N.B. per TIA si intende l’improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale cerebrale o visivo attribuibile ad insufficiente apporto di sangue, di durata inferiore alle 24 ore (studio Spread).
Controlli appropriati: dopo endoarteriectomia o angioplastica carotidea: controllo a tre mesi, a sei mesi e poi annuale salvo complicazioni. Pazienti con stenosi
carotidea >50% con placca stabile nota: controllo a 6 mesi, poi annuale. Pazienti con occlusione controlaterale di carotide: controllo annuale.
NOTE PER L’ACCESSO
ALL’ECOCOLORDOPPLER DEI TRONCHI
SOVRAORTICI
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e
successive modifiche);
n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per
l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di
controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale
dallo specialista analogamente alle richieste
di eventuali ulteriori accertamenti dopo il
primo accesso. La necessità di controlli a
lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG
32
che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso;
n Qualora d paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il
consenso di esplicitare il quesito diagnostico
nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito
clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la
seguente dicitura “quesito clinico riportato
nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”:
n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà
utilizzare la dicitura “come da proposta speciallstica” non essendo tenuto in questo caso
ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà
cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta.
4.4 Criteri clinici di priorità per l’accesso all’ecocolordoppler dei vasi periferici venosi
CATEGORIA
U Urgente
B Breve
CONDIZIONI CLINICHE
Segni clinici di embolia polmonare.
Forte probabilità di trombosi venosa periferica in base all’utilizzo della scala di Wells (vedi pagina successiva).
Sospetto di trombosi venosa superficiale di coscia
Flebite superficiale di gamba (presenza di cordone duro ed esteso, superficiale, dolente alla palpazione, arrossato, ipertermico) non migliorata
dopo 10 giorni di terapia.
Non è prevista la prescrizione su ricettario regionale di ecocolordoppler venoso in queste condizioni.
D Differita
Linfedema e/o edema distale cronici agli arti a sospetta genesi venosa.
Insufficienza venosa cronica nei vari stadi.
Sospetta sindrome dell’egresso toracico.
Per i controlli dopo trombosi venosa profonda vedi sotto
P Programmata
Valutazione dell’indicazione alla chirurgia in sindrome varicosa cronica (non per teleangectasie o varici reticolari).
Monitoraggio della malattia varicosa in presenza di sintomi aspecifici.
Altro, salvo contatto con lo specialista per casi particolari.
TEMPO DI
ATTESA
NOTE
Invio
in PS
La presenza di questi sintomi si associa all’invio in
PS.
Invio per
visita chirurgica vascolare o
angiologica
urgente
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco di
tempo breve per la formulazione della diagnosi e
la instaurazione di una terapia che ha dimostrata efficacia.
Casi clinici particolari potranno essere discussi con
lo specialista per una maggior celerità d’accesso.
Nel frattempo adeguata
terapia a discrezione del curante.
Entro
60 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi non condiziona la
prognosi a breve termine
ma è comunque richiesta
per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità.
Entro
180 giorni
Condizioni in cui l’esame
può essere programmato
in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non
influenza l’esito.
Controlli in pazienti con TVP recente: primo controllo a tre mesi, poi ogni sei mesi fino al termine della terapia anticoagulante, infine annuale per i successivi due
anni. I pazienti con insufficienza venosa cronica, sindrome post flebitica, varici, ecc., una volta studiati ed in assenza di eventi specifici, non necessitano di ulteriori
controlli nel tempo.
NOTE PER L’ACCESSO
ALL’ECOCOLORDOPPLER DEI VASI
PERIFERICI VENOSI
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G - 2005 e
successive modifiche);
n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per
l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di
controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale
dallo specialista analogamente alle richieste
di eventuali ulteriori accertamenti dopo il
primo accesso. La necessità di controlli a
lungo termine (es. 6 mesi/ 1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG
che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso;
n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il
consenso di esplicitare il quesito diagnostico
nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito
clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la
seguente dicitura “quesito clinico riportato
nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”;
n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà
utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso
ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà
cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta.
33
Scala di Wells modificata per il sospetto clinico di TVP (N Engl J Med 2003)
Parametro Clinico
Neoplasia maligna in atto (terapia in corso o negli ultimi 6 mesi o palliazione)
Paralisi, paresi, o recente ingessatura agli arti inferiori
Allettamento per 3 giorni o più, o chirurgia maggiore nelle ultime 12 settimane
Tensione dolorosa lungo la distribuzione del sistema venoso profondo
Gonfiore a tutta la gamba
Edema del polpaccio di almeno 3 cm superiore alla gamba asintomatica (misurato 10 cm sotto la tuberosità tibiale);
in pazienti con sintomi bilaterali usare la gamba più sintomatica
Edema con fovea della gamba sintomatica
Vene superficiali collaterali (non varicose)
Trombosi Venosa Profonda precedentemente documentata
Diagnosi alternativa almeno altrettanto probabile
Score
1
1
1
1
1
1
1
1
1
-2
Se lo score di Wells indica che la TVP è improbabile (<2) ed il D-Dimero è negativo, la TVP può essere ragionevolmente esclusa senza eseguire un Ecocolordoppler Venoso degli arti inferiori.
Interpretazione
Uno score totale > = 2 indica che la TVP è PROBABILE.
Uno score totale < 2 indica che la TVP è IMPROBABILE.
4.5 Criteri di priorità per l’accesso all’ecografia addominale
CATEGORIA
TEMPO DI
ATTESA
Invio
in PS
CONDIZIONI CLINICHE
U Urgente
• Non soggetta a monitoraggio
B Breve
• TUMEFAZIONE ADDOMINALE PULSANTE
• MACROEMATURIA NON FLOGISTICA
• FEBBRE UROSETTICA
• COLESTASI di recente insorgenza
• TUMEFAZIONE/MASSA di recente insorgenza (escluse parti molli)
• Rilevante e recente CALO PONDERALE di ndd ev. accompagnato da
DOLORE ADDOMINALE
D Differita
• PARAMETRI DI LABORATORIO indicativi per patologia addominale (di primo riscontro)
• COLICA BILIARE /RENALE recente e recidivante
• DOLORE LOMBARE con MICROEMATURIA
• EPATOMEGALIA di recente insorgenza con alterazione dei parametri di laboratorio
• FEBBRE di ORIGINE SCONOSCIUTA
P Programmata
• Tutte le altre alterazioni a carico degli organi sottodiaframmatici per
le quali sia indicata la ricerca di lesioni localizzate o diffuse, in particolare: colica risolta, disuria (specif. se RPM), insufficienza renale cronica
NOTE
La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS.
Entro
10 giorni
Prestazione la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo
breve la prognosi a breve
del paziente o influenza
mercatamente il dolore, la
disfunzione o la disabilità.
Entro
60 giorni
Prestazione la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma
è richiesta sulla base della
presenza di dolore o di disfunzione o disabilità.
Entro
180 giorni
Prestazione che può essere programmata in un
maggiore arco di tempo in
quanto non influenza la
prognosi, il dolore, la disfunzione e la disabilità.
amore per sempre
In qualità di Presidente dell’Onlus “Cure palliative Mirko Špacapan - Amore per sempre”
si rende noto che il Consiglio Direttivo ha deliberato di procedere a una donazione a favore della struttura “Hospice” di Torreano di Martignacco,
consistente in n. 13 poltrone-letto in eco-pelle modello “Ronnie”, acquistate dall’Onlus presso
“De Simon Arredamenti” di Osoppo. Le poltrone potranno essere collocate in
ogni stanza di degenza dell’Hospice, ad uso familiare o del “care-giver” del
singolo paziente.
È inoltre intenzione dell’Onlus provvedere a creare un angolo-lettura, con poltrone, tavolino e libreria, nonché con un primo lotto di libri, a favore dei degenti
e dei familiari, non appena sarà valutata la più idonea collocazione all’inter no
della struttura.
Dott.ssa Manuela Quaranta Špacapan
Presidente Onlus “Cure Palliative MIrko Špacapan - Amore per sempre”
Associazione iscritta al Registro Region. al n. 1163 e convenzionata con l’Azienda Sanitaria 4
34
4.6 Criteri di priorità per l’accesso all’endoscopia digestiva
CATEGORIA
CONDIZIONI CLINICHE
U Urgente
Emorragia digestiva in atto: ematemesi, melena, enterorragia massiva (E-C)*
Corpi estranei vulneranti e corpi estranei esofagei (E)
Ingestione di caustici - sentito il Centro antiveleni (E)
B Breve
Sanguinamento che non rientra nell’urgenza: rapida anemizzazione non
associabile ad altre cause, anemia sideropenica da perdita del tratto digestivo, rettorragia non grave, diarrea muco-sanguinolenta non infettiva
(E-C).
Presenza di sintomi di allarme: vomito significativo e persistente, disfagia, odinofagia, calo ponderale rilevante (>10% negli ultimi 4-6 mesi),
massa addominale (E-C).
Necessità di escludere lesioni per eseguire terapie cardiologiche urgenti
(per esempio anticoagulanti in pazienti con precedenti importanti di
patologia gastrico o con sintomi in atto (E).
Riscontro Rx di neoplasie (E-C).
D Differita
Sindrome doloroso-dispeptica che non risponde a trial terapeutico (definizione del tipo di terapia somministrata) o in corso di trattamento con
FANS (E).
Diarrea cronica (più di 4 settimane), stipsi ingravescente o recente (C)
Ricerca di varici esofagee in soggetti non seguiti in follow up (E)
Necessità di eseguire prelievi bioptici (E-C)
Diagnosi radiografica di poliposi (E-C)
Per valutare sintomi di reflusso ricorrenti o persistenti al trattamento
(definizione del tipo di terapia somministrata) (E)
Per valutare affezioni a carico di altri apparati in cui la presenza di una
patologia del tratto digestivo superiore può modificare il trattamento (E)
Positività al FOBT nei soggetti asintomatici (C)
P Programmata
Si tratta di pazienti che eseguono un esame di controllo sequenziale (follow-up) ampiamente programmabile (E-C)
TEMPO DI
ATTESA
NOTE
Invio
in PS
La presenza di questi sintomi si associa all’invio in
PS.
Entro
10 giorni
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco di
tempo breve per la diagnosi e/o terapia al fine di
controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità.
Entro
60 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi non condiziona la
prognosi a breve termine
ma è comunque richiesta
per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità.
Entro
180 giorni
Condizioni in cui l’esame
può essere programmato
in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non
influenza l’esito.
* E = indicazioni alla esofago-gastro-duodenoscopia / * C = indicazioni alla colonscopia.
4.7 Criteri clinici di priorità per l’accesso alla visita neurologica
CATEGORIA
CONDIZIONI CLINICHE
U Urgente
Paziente visto dal MMG con sintomi ingravescenti (o sospetto diagnostico) di interessamento acuto (ore o pochi giorni) del sistema nervoso centrale o periferico.
B Breve
Modifica delle condizioni neurologiche preesistenti di nuova e/o particolarmente grave e/o recente insorgenza*:
• turbe dello stato di coscienza (es. perdita di coscienza transitoria/probabilmente non sincopale, convulsione, mancato controllo delle crisi
epilettiche in epilettico già noto),
• rapida riduzione delle capacità cognitive o deterioramento mentale,
• alterazione (ad esordio sub-acuto o lento e progressivo) delle funzioni
sensitivo motorie (es. deficit focali, recidiva di sclerosi multipla, modifica delle caratteristiche di una cefalea cronica).
TEMPO DI
ATTESA
NOTE
Da inviare
in Pronto
Soccorso
I sintomi o il sospetto diagnostico sono riferiti a
malattie gravi evolutive
con danno alla salute se
non trattate in tempi molto brevi
In questi casi NON chiedere visita neurologica urgente ma inviare in PS
con la descrizione del sintomo o del sospetto diagnostico.
Entro
10 giorni
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco di
tempo breve per la diagnosi e/o terapia al fine di
controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità.
Casi clinici particolari potranno essere discussi con
lo specialista per una maggior celerità d’accesso.
35
D Differita
P Programmata
Modificazione significativa del quadro neurologico in pazienti con patologie croniche già note o sintomi in lento peggioramento:
Es. disturbi comportamentali in demente, sospetta sindrome extrapiramidale (rallentamento e tremore) a lenta evoluzione.
Altre patologie neurologiche croniche stabilizzate o a lenta evoluzione.
Es. cefalea cronica, lento deterioramento mentale**, perdita della memoria.
Visita di controllo se non già prenotata al momento della richiesta dallo specialista.
Richiesta di certificazioni e relazioni cliniche.
Entro
30 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi e terapia non condizionano la prognosi a
breve termine ma sono comunque richieste per il
persistere del dolore, della
disfunzione o della disabilità e per la peculiarità specialistica del farmaco.
Entro
180 giorni
In queste condizioni la visita può essere programmata in un maggior arco di
tempo in quanto l’attesa
non influenza la prognosi,
il dolore, la disfunzione o
la disabilità.
Il sospetto di demenza potrà essere gestito nell’attesa
della visita neurologica dal
MMG che provvederà a richiedere gli accertamenti
previsti dal protocollo.
* Nuova insorgenza: da intendersi come un nuovo sintomo che si manifesta dal punto di vista semeiologico (es. persona che in uno stato di pieno benessere presenta improvvisi sintomi o segni neurologici) o come un sintomo che appartiene alla stessa sfera semeiologica di base, ma che si presenta in modo significativamente più grave (la comparsa di una netta modificazione delle caratteristiche cliniche, es. insorgenza acuta “a pugnalata” della cefalea in paziente cefalalgico noto,
costituisce criterio di inclusione nella classe B; la significativa presenza di crisi epilettiche nell’arco della giornata in paziente epilettico noto, libero da crisi da
più mesi, costituisce criterio di inclusione nella classe B; al contrario l’insorgenza di agitazione e/o insonnia e/o confusione in paziente con diagnosi di demenza
non costituisce criterio di inclusione nella classe B).
** Protocollo degli esami da effettuare nel sospetto di demenza prima della effettuazione della visita neurologica:
1) esami biumorali, TSH, folati e B12, borrelia, TPHA, ECG;
2) Tac cerebrale senza contrasto.
La sindrome vertiginosa senza altre indicazioni non è considerata elemento per la richiesta di visita neurologica (se acuta ed oggettiva va inviata in PS, in altri
casi è, almeno inizialmente, di pertinenza dell’ORL).
NOTE AI CRITERI CLINICI
DI PRIORITÀ PER L’ACCESSO
ALLA VISITA NEUROLOGICA
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i MMG - 2005 e
successive modifiche);
n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per
l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di
controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale
dallo specialista, analogamente alle richieste
di eventuali ulteriori accertamenti dopo il
primo accesso. La necessità di controlli a
lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG
che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di
accesso;
n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il
consenso di esplicitare il quesito diagnostico
nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito
clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la
seguente dicitura “quesito clinico riportato
nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”;
n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il preserittore potrà
utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso
ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà
cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta.
4.8 Criteri clinici di priorità per l’accesso alla visita oculistica
CATEGORIA
U Urgente
36
CONDIZIONI CLINICHE
Paziente visto dal MMG con insorgenza acuta di:
occhio rosso dolente, diplopia, fosfeni o miodesopsie, perdita del visus,
modificazione improvvisa del campo visivo.
Traumatismi oculari maggiori, corpi estranei.
Dolore oculare acuto e persistente.
Flogosi acuta dei tessuti perioculari da sospetta dacriocistite acuta.
TEMPO DI
ATTESA
NOTE
Da inviare
in Pronto
Soccorso
I sintomi o il sospetto diagnostico sono riferiti a
malattie gravi evolutive
con danno alla salute se
non trattate in tempi molto brevi.
In questi casi NON chiedere visita neurologica urgente ma inviare in PS con
la descrizione del sintomo
o del sospetto diagnostico.
INSERTO
Centenario dell’istituzione degli Ordini dei Medici
La salute nella Costituzione
Italiana: un diritto di ciascuno,
un interesse di tutti
27 ottobre 2010 - Residenza di Ripetta (Roma)
Presentazione del volume, a cura della FNOMCeO
1. La professione
medica, oggi:
l’alleanza terapeutica
Il volume commemora il centenario della istituzione degli Ordini dei medici, ed è dedicato a
“cento anni di pr ofessione al
servizio del Paese”. In questi
cento anni – dal 1910 al 2010 –
sono profondamente cambiati
sia il contesto in cui la pr ofessione medica si svolge, sia le
sue caratteristiche, sia la sua realtà operativa e di principi; ma
resta inalterata la sua essenza di
solidarietà, di relazione umana,
di rapporto tra chi sof fre e chi
sa e può aiutarlo nell’affrontare
la sofferenza.
Il volume espone e riassume con
efficacia quei cambiamenti: in
particolare quelli sociali, normativi e istituzionali, che hanno
profondamente modificato il
rapporto fra la dimensione pubblicistica e quella privatistica
della sanità e della professione
medica; quelli che hanno segnato il passaggio da un sistema
per un verso assistenziale e per
un altro verso di polizia, ad uno
mutualistico e poi ad uno di solidarietà, di eguaglianza, e di
servizio sanitario nazionale,
esteso a tutti; da ultimo la ten-
tazione di ritornare al privato e
al mercato – per conseguire una
riduzione dei costi – perché “la
salute non ha prezzo, ma la sanità ha un costo” (per di più
assai elevato).
In effetti, negli ultimi anni e viepiù in esito alla crisi economica,
una questione fortemente dibattuta – che coinvolge la professione
medica
–
è
rappresentata dalla relazione intercorrente tra la malattia, la
medicina, la tutela della salute e
l’economia, perché le scelte di
politica sanitaria devono essere
orientate a garantire adeguata
tutela ai cittadini, da un lato; e
ad assicurare il contenimento
della spesa pubblica, dall’altro.
Un aspetto preoccupante è rappresentato allora dal rischio che
il medico possa o debba cercare
SOMMARIO
1. La professione medica,
oggi: l’alleanza terapeutica;
2. Burocrazia, tecnologia
e rapporto umano
nella professione.
3. L’equilibrio fra il diritto
di ciascuno e l’interesse
di tutti alla salute.
4. Il diritto a essere curato.
5. Il diritto a non essere
curato.
GIOVANNI MARIA FLICK
Presidente emerito della Corte Costituzionale
di orientare il proprio operare
alla massimizzazione economica, piuttosto che alla cura del
paziente. Si tratta di un rischio –
che non sempre le regole deontologiche riescono a controllare
in toto – legato alla nuova tendenza affermatasi negli ultimi
anni, caratterizzata da una crescente attenzione al contenimento della spesa sanitaria: una
attenzione che quasi sembra
prevalere sulla esigenza di garantire adeguate prestazioni sanitarie.
D’altronde, tra salute e contesto
economico vi è una relazione
causale a doppia direzione: da
un lato, lo sviluppo economico
favorisce la scomparsa di alcune
malattie; dall’altro, un buono
stato di salute è un importante
fattore di crescita dell’economia
nazionale. Allo stesso tempo
I
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
però, la domanda di salute
cambia in relazione alle trasformazioni economiche del Paese.
Gli studi sulle disuguaglianze di
salute hanno evidenziato come
la situazione economica sia determinante per la presenza della
malattia nel contesto sociale; infatti, non a caso, le persone più
esposte al rischio di malattia
sono quelle che occupano posizioni medio basse nella scala sociale. Senza trascurare il fatto
che, più in generale, il mondo
della salute è parte fondamentale del sistema di welfare e
area di grandi investimenti; perciò rappresenta un’opportunità
di sviluppo scientifico, economico, sociale e occupazionale
per l’intera economia.
Sul piano più specifico della
professione medica, si pensi ai
cambiamenti, anch’essi epocali,
nel rapporto fra il medico e
l’utente: dal paternalismo illuminato della professione liberale classica, con una delega
all’onnipotenza del medico –
tuttalpiù e solo in parte temperata dal confronto con i familiari
del malato, e con il rinvio alla
legge e soprattutto alla deontologia – al riconoscimento
della libertà, identità e autodeterminazione dell’utente. Sino a
giungere all’alleanza terapeutica fra medico e cittadino non
più “paziente”, come afferma
esplicitamente l’ultima versione
del codice deontologico; così
da rendere evidente, da un lato,
che il medico non ha più come
interlocutore solo un malato; e,
dall’altro lato, che all’utente (già
paziente) va riconosciuta la dignità in cui si riassumono i diritti
fondamentali.
In questo senso, si pensi all’evoluzione dai primi codici deontologici, permeati di quel
paternalismo illuminato in chiave
di scienza e coscienza, ai più recenti. Questi – condividendo e
concretizzando i principi costituzionali – guardano, ad esempio,
II
con una particolare attenzione
all’informazione e al consenso
del cittadino utente; alla non discriminazione; ai rapporti con i
colleghi; all’interesse della collettività e alla salute dei terzi; alla
salvaguardia dell’ambiente; a un
uso appropriato delle risorse; al
contributo per l’adeguatezza
dell’organizzazione sanitaria.
Dalla risalente versione del codice deontologico del 1978,
che limitava la necessità di ac-
Tutti questi principi, sono
espressamente confermati nell’ultima versione del Codice di
Deontologia medica, del 2006,
alla luce del quale risulta ormai
evidente come il consenso informato – nel contesto del
nuovo modo di intendere il rapporto medico-utente, in termini
di alleanza terapeutica – rappresenti un diritto fondamentale e
un presupposto di liceità di ogni
trattamento sanitario.
••••••••••••••••••
2. Burocrazia,
tecnologia e rapporto
umano nella
professione
quisire il consenso del paziente
ai casi in cui si prospettava un rischio alla sua integrità psico-fisica, gravitando nell’orbita della
medicina difensiva, si passa a
quella del 1989, dove si precisa
che il consenso deve rappresentare per il medico motivo
determinante al quale ispirare il
proprio comportamento. La
vera innovazione inizia però con
il codice del 1995 e prosegue
con quello del 1998, che impongono per la prima volta al
medico di fornire al paziente la
più idonea informazione in merito alla diagnosi, prognosi,
aspettative, alternative diagnostico-terapeutiche e sulle eventuali conseguenze delle scelte
attuate.
Il discorso sui cambiamenti dei
cento anni trascorsi è coinvolgente anche sotto molti altri
aspetti, connessi. V’è il passaggio dalla cultura della salute intesa in senso solo negativo,
come assenza di malattie, a
quella della salute intesa in
senso positivo, come “benessere” con molteplici e ampie
accezioni. V’è, cor
relativamente, la mutazione e la svolta
epidemiologica nelle malattie,
per la diminuzione di quelle infettive e la cr escita di quelle
metabolico-degenerative; nonché, il mutamento nei fattori di
rischio, nei condizionamenti
ambientali, nei modi di vivere:
tutti fattori che – come quelli
genetici e biolog ici – influi scono certamente sul quadr o
della sanità e delle malattie.
Ancora – per limitarsi ad un
cenno, e senza voler aver alcuna
pretesa di anticipare maldestramente il contenuto di talune fra
le molte riflessioni svolte nei
contributi fondamentali in cui si
articola il volume – si pensi all’esplosione delle biotecnologie, dell’ingegneria medica e di
quella genetica, della medicina
molecolare, della nuova farma-
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
cologia; alla conseguente crescita esponenziale dei problemi
e dei conflitti etici, nonché della
speranza di salute e di vita nell’operato del medico. Correlativamente, si pensi all’esplosione
dei nuovi diritti – riconosciuti e
affermati soprattutto per via
giurisprudenziale – in materia di
identità, di benessere e di salute
della persona: diritti che si traducono in attese nei confronti
dell’opera del medico.
L’aggiornamento dei codici
pone in risalto il rapporto – di
correlazione e non più di contrapposizione – fra la deontologia e la bioetica, e quello fra
essa e il diritto. Quanto al primo
rapporto, non v’è dubbio che i
contributi della bioetica animano la deontologia medica;
quanto al secondo rapporto, è
ormai acquisito il carattere giuridico della normativa deontologica, come è stato affermato
esplicitamente e recentemente
dalla Corte Costituzionale (nella
sentenza 438 del 2008).
Questi cambiamenti epocali,
nella medicina e nella sanità,
non incidono però sulla sostanza della professione: il rapporto umano tra medico e
utente, l’espressione della solidarietà, il coinvolgimento pieno
e totale della scienza, esperienza e coscienza del medico
nella sua relazione con l’uomo,
al di la del rapporto professionale e delle responsabilità che
derivano da tale rapporto sul
piano normativo come su quello
deontologico, ma prima ancora
su quello della coscienza.
può mai diventare burocratizzazione e spersonalizzazione.
Occorre porre attenzione al rischio che le esigenze di organizzazione ed il processo di
aziendalizzazione della sanità
modifichino il rapporto fra medico e l’utente: per un verso, relegando il primo a gestire contatti soltanto tecnici e distaccati;
per un altro verso, accentuando
la tendenza al “razionamento”
dell’assistenza sanitaria, attra-
cali, va ricordato il fatto che, nei
cento anni trascorsi, la medicina
è stata segnata da forti progressi tecnici e organizzativi, che
hanno contribuito al prolungarsi
della vita media e alla sconfitta
di malattie. Fino ad arrivare all’ultima metà del secolo scorso,
in cui si è assistito ad un lento
processo di “medicalizzazione”,
che ha determinato l’aumento
delle aspettative sanitarie, di
pari passo con l’avvento della
tecnologia in campo sanitario.
Occorre tuttavia tener presente
che, comunque, l’ausilio delle
nuove tecnologie e la crescita
inevitabile della specializzazione
non possono mai eliminare la
relazione interpersonale – indispensabile – tra medico e
utente: una relazione viepiù essenziale e da difendere, a fronte
di cambiamenti e di nuove tecnologie che – come ad esempio
la telemedicina, la quale va affermandosi sempre di più – potrebbero giocare un ruolo determinante per una eventuale
spersonalizzazione del rapporto
stesso, facendo venir meno la
prerogativa del contatto diretto
tra i due soggetti.
L’autonomia del medico, con il
suo corredo di formazione e di
esperienza, vale ad esprimere
la sua libertà e la responsabilità;
ma si traduce in un impegno sociale e di solidarietà che connota di venature pubblicistiche
e funzionali l’esercizio della professione.
verso il rifiuto, per ragioni economiche, di prestazioni che potrebbero essere utili all’utente.
È appena il caso di ricordare – a
questo proposito – il fondamentale principio di eguaglianza nel fruire dell’assistenza
e delle prestazioni sanitarie, di
cui il medico è garante e responsabile, nell’ambito delle
proprie competenze: un principio che si traduce nei livelli essenziali di assistenza (LEA) che
lo Stato deve individuare e garantire a tutti i cittadini uniformemente su tutto il territorio
nazionale, in ottemperanza ai
principi di eguaglianza, equità e
universalità.
La dimensione pubblicistica non
Infine, fra i cambiamenti epo-
Sono noti i vantaggi che, da un
lato, la telemedicina potrebbe
fornire in ambito sanitario, rendendo più agevole la comunicazione di dati e la loro consultazione e consentendo di fornire
servizi di diagnosi e cura a distanza; così da permettere di
svolgere tali attività con un risparmio di tempo non indifferente.
Dall’altro lato, però, non si possono sottovalutare gli aspetti
negativi suscettibili di derivare
da una dilatazione eccessiva nell’utilizzo della telemedicina. In
primo luogo, si rischia di compromettere e ostacolare la creazione del rapporto di alleanza
terapeutica attraverso la partecipazione attiva dell’utente,
chiamato a fornire tutte le inIII
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
formazioni necessarie per formulare una corretta diagnosi e
predisporre la terapia. In secondo luogo, si pone il problema del consenso al trattamento informatizzato dei dati
sanitari, che laddove venisse a
mancare, impedirebbe al medico di avere un’anamnesi completa del paziente. Un ultimo
profilo di criticità della telemedicina è relativo alla formazione
del rapporto contrattuale tra il
medico ed il paziente, e si ricollega al problema della firma digitale, del documento informatico e della c.d. contrattazione a
distanza. L’assenza di riferimenti
normativi specifici, rende ancora
più complessa la questione, nel
contesto di una impostazione
culturale che resta diffidente
verso un impiego generalizzato
delle tecnologie.
••••••••••••••••••
3. L’equilibrio fra il
diritto di ciascuno
e l’interesse di tutti
alla salute
Fermo restando che l’equilibrio
tra l’autodeterminazione dell’utente e la autonomia e responsabilità del medico è e sarà
sempre un coefficiente essenziale della pr estazione pr ofessionale – in qualunque contesto essa si voglia o possa
collocare (pubblico, privato,
operativo, organizzativo e così
via) – per comprendere il suo significato nuovo e sempre antico, di fr onte ai cambiamenti
che l a p rofessione c omporta
oggi in Italia, alle soglie del
terzo millennio, la riflessione più
significativa mi sembra quella
proposta dall’articolo 32 della
Costituzione: la salute come un
diritto per ciascuno e un interesse per tutti.
È un’affermazione di valore
estremamente importante sia in
IV
sé, sia nel contesto degli altri
valori fondanti la nostra convivenza, dettati dalla Costituzione, che attengono alla salute:
i diritti inviolabili e i doveri inderogabili di solidarietà, come
dice l’art. 2 Cost.; la libertà personale e l’autodeterminazione,
garantite dall’articolo 13 Cost.;
la pari dignità sociale proposta
dall’art. 3 Cost., come snodo in-
Un aspetto preoccupante è
rappresentato allora dal
rischio che il medico possa o
debba cercare di orientare il
proprio operare alla
massimizzazione economica,
piuttosto che alla cura del
paziente. Si tratta di un
rischio – che non sempre le
regole deontologiche
riescono a controllare in toto
– legato alla nuova
tendenza affermatasi negli
ultimi anni, caratterizzata
da una crescente attenzione
al contenimento della spesa
sanitaria: una attenzione
che quasi sembra prevalere
sulla esigenza di garantire
adeguate prestazioni
sanitarie.
dispensabile tra l’eguaglianza
formale, la libertà, il diritto alla
propria identità e alla diversità,
la parità sostanziale.
L’art. 32 della Costituzione recita testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo
e interesse della collettività, e
garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato
a un determinato trattamento
sanitario se non per disposizione di legge. La legge non
può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della
persona umana”.
È l’unico caso in cui il testo costituzionale qualifica espressamente un diritto come “fondamentale” e ne delinea al tempo
stesso il sistema di tutela, l’equilibrio e il bilanciamento con gli
altri valori costituzionali, in termini non soltanto di principio,
ma anche – per una parte significativa – immediatamente precettivi e concreti.
Spesso infatti il diritto alla salute si trova a doversi confrontare e talvolta a collidere con altri valori costituzionalmente
garantiti, quali quelli di libertà,
di autodeterminazione del singolo e di solidarietà. Non è agevole individuare il momento a
partire dal quale il diritto del
singolo debba cedere all’esigenza di garantire adeguata tutela alla salute degli altri membri
della collettività, in ragione di
quel principio di solidarietà, al
quale la Carta Costituzionale è
ispirato e al cui rispetto tutti
siamo chiamati.
Lo stesso concetto di “salute”
ha subìto una lenta evoluzione
negli ultimi anni, grazie anche
all’apporto di una dottrina e giurisprudenza che sembrano essere particolarmente sensibili
alla tematica in questione. Da
prima si è passati da un’idea di
salute intesa come mero benessere fisico a quella di “assenza
di malattia”; soltanto di recente
si è giunti ad una definizione di
salute molto più ampia, che
prende atto del nuovo contesto
sociale e culturale e guarda con
maggiore sensibilità all’individuo, nelle sue molteplici manifestazioni. Si richiama infatti,
l’idea di salute quale “stato
completo di benessere fisico,
mentale e sociale” della persona non più o non solo nella
sua componente di integrità fisico-materiale, ma valorizzandone gli aspetti psico-sociali.
Il concetto di salute si evolve
quindi parallelamente con l’e-
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
volversi dell’idea di dignità e di
integrità della persona e ciò
comporta molteplici ricadute,
anche pratiche, avvertite in primis da medici e operatori sanitari in genere.
La nuova definizione di salute,
fra l’altro, rischia in certo qual
modo di innescare un processo
di aumento delle pretese risarcitorie – vantate da pazienti sempre più esigenti nei confronti
della classe medica – fatte valere
indipendentemente dalla prova
di aver subìto un danno, per il
sol fatto che il medico non sia
stato in grado di garantire un
miglioramento delle condizioni
di salute iniziali.
È certamente positiva l’evoluzione che ha portato ad affermare ed a riconoscere ai fini del
risarcimento, accanto al danno
patrimoniale, quello c.d. morale
e, recentemente, quello biologico ed esistenziale. L’estensione della prospettiva risarcitoria, comporta però l’ulteriore
rischio di incorrere in casi di medicina difensiva, che si manifestano sempre con maggiore frequenza negli ultimi anni. Tale
propensione può estrinsecarsi
attraverso il dirottamento dei
casi più rischiosi, da parte dei
medici; e attraverso il ricorso a
pratiche terapeutiche superflue,
attuate al solo scopo di ridurre il
rischio di incorrere in casi di malpractice. Quest’ultima tendenza
può risolversi in una riduzione
della qualità dell’assistenza sanitaria e in un aumento dei costi
posti a carico dei servizi sanitari.
Soprattutto, essa finisce per perdere di vista l’aspetto centrale
della professione medica: una
professione che non deve e non
può essere orientata nell’ottica
di evitare di incorrere in responsabilità (anche e soprattutto penale), ma deve tendere in primis
a garantire adeguata tutela alla
salute del paziente.
Nell’affrontare il tema della salute alla luce dell’art. 32 della
Costituzione, sembra importante un’ulteriore riflessione: il
cambiamento radicale del modo
di intendere il “dolore”, al quale
si affianca una vera e propria rivoluzione culturale sul modo di
intendere la terapia. Superata la
visione del dolore inteso come
un sintomo della malattia, da misurare, si propende ormai per
l’idea di dolore come una malattia in sé, da curare.
Da ciò deriva una serie di conseguenze molto importanti: l’abbandono della tesi della rassegnazione al dolore, quando non
dell’espiazione; la graduale af-
La sensibilità
mostrata negli
ultimi tempi per la
tutela della salute
di ciascuno
nell’interesse di
tutti, trova
conferma anche
nelle misure di
prevenzione del
rischio
V
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
fermazione di un nuovo atteggiamento, che trova i suoi risvolti
pratici nella previsione esplicita
del diritto alle cure palliative e
alla terapia del dolore; la semplificazione della prescrizione di
farmaci antidolorifici oppiacei;
infine, la particolare attenzione
alle cure palliative del dolore
prescritte ai bambini. Tutti
aspetti che caratterizzano la moderna medicina; che hanno finalmente trovato accoglimento
in una legge recentemente approvata all’unanimità dal Parlamento italiano; e che, fra l’altro,
si riflettono, sdrammatizzandoli,
sui problemi attuali ed assai discussi del c.d. “fine vita”.
••••••••••••••••••
4. Il diritto
a essere curato
Il diritto alla salute viene in considerazione nell’art. 32 della Costituzione in due diverse accezioni: in senso oppo sitivo e in
senso pretensivo.
Quanto alla prima accezione,
essa consiste nella pretesa negativa del singolo a che i terzi,
pubblici e privati indistintamente, si astengano da comportamenti che potrebbero ledere l’integrità della persona: in
un primo momento nell’accezione soltanto fisica, poi anche in
quella psichica e globale.
È un diritto che, in quanto fondamentale, può essere fatto valere
nei confronti di tutti i consociati,
attraverso gli strumenti giuridici di
tipo civile e penale presenti nell’ordinamento; senza che occorra
a tal fine l’intervento ad hoc del
legislatore, avuto riguardo alla natura immediatamente precettiva
dell’art. 32 della Costituzione,
sotto questo profilo.
Nella seconda accezione, in
senso pretensivo, il diritto alla
salute, per il suo carattere di onnicomprensività, abbraccia siVI
tuazioni soggettive tra loro
molto diverse. Una concezione
più recente e più ampia di salute
(la c.d. concezione sociale), infatti, ricomprende anche il diritto alla salubrità ambientale. Si
tratta di un profilo ulteriore del
diritto alla salute, attinente più
strettamente alla sua dimensione sociale; da qui la stretta
correlazione tra l’art. 32 e l’art. 9
della Costituzione, poiché l’ambiente infatti – oggi più che mai
– è considerato un valore primario ed un presupposto essenziale
per la conservazione di uno stato
di salute ottimale.
Alla dimensione sociale del diritto alla salute si lega la sempre
più estesa affermazione del principio di precauzione, che può
essere invocato quando è necessario un intervento urgente
di fronte al possibile pericolo di
danno alla salute umana. Esso,
sancito inizialmente a livello comunitario, è oggi recepito anche nel nostro ordinamento interno; nonostante manchi una
precisa definizione del principio
nel Trattato CE, le sue applicazioni pratiche sono numerose.
La sensibilità mostrata negli ultimi tempi per la tutela della salute di ciascuno nell’interesse di
tutti, trova conferma anche nelle
misure di prevenzione del rischio, attuate nell’ambiente del
lavoro: ad esempio, con l’introduzione di nuove ipotesi di reato
atte a sanzionare la mancata predisposizione delle cautele necessarie.
L’espressione più tipica del diritto alla salute, nella sua accezione pretensiva, si riferisce alla
pretesa vantata dal singolo per
ottenere adeguate prestazioni
sanitarie e cure, anche gratuite
se si è indigenti. Sotto questo
profilo, il diritto alla salute viene
in rilievo con riferimento alla prevenzione, agli accertamenti diagnostici, al trattamento terapeutico e alla cura in caso di
bisogno. Impegni questi ultimi,
che necessitano dell’intervento
del servizio sanitario nazionale,
di soggetti pubblici e privati, in
attuazione del principio di solidarietà e attraverso il rispetto
del principio di sussidiarietà: sia
verticale (quella istituzionale, tra
soggetti pubblici) che orizzontale (quella sociale, tra soggetti
pubblici e privati). Il rapporto fra
il diritto di ciascuno e l’interesse
di tutti alla salute, proposto dall’art. 32 della Costituzione si sviluppa cioè attraverso una sinergia fra lo Stato, le Regioni e il
privato. Lo Stato è responsabile
della determinazione dei livelli
essenziali di assistenza, nel rispetto dei principi della dignità
umana, del bisogno di salute,
dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e
della loro appropriatezza, dell’economicità nell’impiego delle
risorse. Alle Regioni è affidata –
nella loro ampia autonomia organizzativa – la responsabilità
della effettiva applicazione di
quei livelli, avvicinando l’azione
amministrativa al controllo dei
cittadini e individuando il rap-
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
porto ottimale fra pubblico e privato nella concretezza del territorio.
Le prestazioni erogabili nell’ambito del servizio sanitario sono riconducibili a tre grandi aree:
l’assistenza sanitaria collettiva in
ambiente di vita e di lavoro
(comprensiva di tutte le attività
di prevenzione rivolte alla collettività e ai singoli); l’assistenza
c.d. distrettuale (comprensiva
delle attività e dei servizi sanitari
e sociosanitari diffusi sul territorio, dalla medicina di base alla
assistenza farmaceutica, specialistica, diagnostica, ambulatoriale e così via); l’assistenza ospedaliera (comprensiva delle
prestazioni di pronto soccorso,
di ricovero ordinario, di lungodegenza e di riabilitazione).
celebrare il centocinquantesimo
anniversario dell’unità d’Italia
non solo con manifestazioni retoriche, ma con un impegno
concreto a costruire l’Unità del
Paese nella autonomia, secondo
l’indicazione e l’impegno degli
articoli 5, 114, 117, 118 e 119
della Costituzione; una sfida che
trova nell’impegno alla tutela
della salute uno degli obiettivi
più significativi e importanti.
••••••••••••••••••
5. Il diritto
a non essere curato
Il centenario della “professione
al servizio del Paese” coincide
con il centocinquantenario
dell’Unità d’Italia, le sue conquiste, i suoi traguardi superati, i
suoi problemi irrisolti. Tra i traguardi superati vi è certamente il
livello ottimale raggiunto dall’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, per certi versi e in molte
zone. Tra i problemi irrisolti vi è
certamente il divario significativo in termini di qualità e di efficienza del settore sanitario, che
tuttora permane – nonostante il
miglioramento degli ultimi anni –
fra aree del Nord e del Sud del
Paese: un divario che testimonia – anche da questo punto di
vista – quanto pesi e sia irrisolta
la questione meridionale, nel
processo di unificazione nazionale.
In un momento storico in cui si
affermano con vigore i valori
della solidarietà, della libertà e
dell’autodeterminazione – rimasti a lungo sullo sfondo di uno
scenario che invece guardava al
medico, in passato, quale soggetto dotato di discr ezionalità
quasi assoluta nei confronti del
paziente – parlare di diritto alla
salute non vuol dire solo riferirsi al diritto ad ottenere cure
adeguate, ma altresì al diritto
di rifiutare cure indesiderate: anche quando da tale rifiuto possa
derivare la morte del titolare del
diritto alla salute.
Il rapporto tra diritto di ciascuno
e interesse di tutti alla salute si
sviluppa cioè non soltanto nei
termini positivi richiamati in precedenza; ma anche nei termini
negativi rappresentati dal fatto
che l’interesse di tutti non può
spingersi oltre certi limiti, nell’interferire con il diritto del singolo alla salute.
Il rapporto tra la salute come diritto di ciascuno e interesse di
tutti diventa allora uno dei nuclei
centrali della sfida del federalismo fiscale, che in questo momento il Paese sta affrontando:
un federalismo solidale, non
certo soltanto competitivo e dell’abbandono. È una sfida che
rappresenta un modo tra i più significativi ed indispensabili per
In questo caso si pone il problema di individuare la linea di
confine tra il diritto alla libera
scelta terapeutica, riconosciuto
all’utente, e il divieto – sancito
nel nostro ordinamento (art. 5
c.c.) – di porre in essere atti di disposizione del proprio corpo che
cagionino una diminuzione permanente alla propria integrità fisica. Si può senza dubbio soste-
nere che l’entrata in vigore della
Costituzione ha determinato
un’inversione di tendenza; non si
parla più di potere, ma di libertà
di disporre del proprio corpo,
stante il valore unitario e inscindibile della persona. Ed è appena il caso di ricordare che
sono le leggi ordinarie a dover
essere interpretate secondo la
Costituzione, e non viceversa.
La libertà di autodeterminazione
è legata in particolare (ma non
soltanto) alla tematica dei farmaci salvavita, delle decisioni di
fine-vita, del c.d. testamento
biologico: una tematica divenuta
particolarmente attuale oggi, in
un momento in cui il malato, da
soggetto in condizioni di mera
soggezione nei confronti del
medico, diventa co-protagonista delle scelte in merito alle terapie da attuare.
Il trattamento sanitario non può
che essere volontario, legittimato in altri termini solo dall’accettazione consapevole e informata di chi ad esso dovrà
sottoporsi, eccezion fatta per i
c.d. trattamenti sanitari obbligatori. Quando non ricorrono gli
estremi di questi ultimi, il trattamento sanitario e la terapia possono essere rifiutati dal paziente
capace, consapevole e informato, anche se ne consegue la
sua morte. Si discute se fra i trattamenti sanitari rientrino anche
gli interventi di nutrizione e idratazione assistita, come ritiene in
maggioranza l’opinione scientifica; un diverso orientamento è
stato tuttavia espresso dal Comitato di bioetica e dalla legge
in fieri (approvata dal Senato)
sulle dichiarazioni anticipate di
trattamento per il fine-vita (il c.d.
testamento biologico).
I trattamenti sanitari obbligatori
sono richiamati testualmente
dall’art. 32 della Carta Costituzionale, subordinandoli alla previsione esplicita della legge ed
alla giustificazione con imprescindibili esigenze di interesse
VII
INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici
generale, quali la necessità di
prestare tutela alla salute pubblica, che lo Stato ha il dovere di
garantire a costo di ledere diritti
e prerogative del singolo: un sacrificio che richiama il medico e
l’utente a doveri di solidarietà
reciproca. Essi, in ogni caso, non
possono ledere il rispetto della
persona, ossia la sua dignità.
Le ipotesi di trattamento sanitario obbligatorio non rappresentano una smentita di quanto
dianzi detto sulla rivendicazione
dell’autonomia e autodeterminazione terapeutica del singolo.
Infatti è proprio e soltanto la duplice qualificazione del diritto alla
salute, come diritto fondamentale di ciascuno e interesse di
tutti, a giustificare la legge impositiva di un determinato trattamento sanitario: quando cioè
quel trattamento sia diretto non
già a migliorare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma
a preservare lo stato di salute
degli altri o quello dello stesso
soggetto, se esso si trova in uno
stato di incapacità ad esprimere
consapevolmente un rifiuto o un
consenso informato. In quest’ultimo caso si apre il tema del c.d.
testamento biologico: la possibilità o meno, per il soggetto, di
formulare in anticipo una volontà
(consenso o rifiuto), destinata a
valere in un successivo momento, quando sopravvenga l’incapacità di decidere.
L’interesse della collettività non
può e non deve essere ragione
per la quale imporre al singolo
un “dovere di curarsi”, che la Costituzione non prevede, nel quadro dei doveri inderogabili di solidarietà. Anzi, e di più – ma il
tema può in questa sede essere
soltanto richiamato con un cenno
– non v’è per il singolo un “dovere di vivere”; fermo restando
che non v’è neppure, per contro,
un suo “diritto di morire”, per
esercitare il quale egli possa
chiedere l’intervento e la cooperazione di altri (lo Stato, il me-
VIII
dico, il parente e così via); e
fermo restando, comunque, il diritto alle cure palliative di fronte
al dolore, anche se da esse possa
derivare, come effetto secondario e non voluto, un esito letale.
La nuova figura di utente, titolare
del diritto di autodeterminarsi in
merito alle scelte terapeutiche
che lo coinvolgono direttamente,
si riflette sul rapporto con il proprio medico e sull’esercizio della
professione. È terminata l’era del
c.d. paternalismo medico: di
quel modello idealizzato del rapporto medico-paziente, che vedeva il primo come tutore del
secondo, con una autonomia decisionale e una discrezionalità
quasi assoluta in merito a trattamenti che coinvolgessero la salute. Oggi i doveri del medico
vengono subordinati ai diritti del
malato, che diventa partecipe a
tutti gli effetti delle decisioni in
merito alle pratiche terapeutiche
da attuare. Si tratta di un rapporto “reinventato” tra queste
due personalità e di una nuova
situazione sistemica con la quale
i medici sono chiamati a confrontarsi.
L’accentuata attenzione all’utente, alla sua autonomia e libertà di autodeterminarsi, ha determinato un graduale processo
di rivalutazione del principio del
consenso informato, che trova
piena conferma nell’aggiornamento dei codici deontologici; e
che è stato recentemente riaffermato dalla Corte Costituzionale
come principio fondamentale,
espressione del diritto inviolabile
all’autodeterminazione e di
quello fondamentale alla salute.
Fra i cambiamenti epocali della
medicina, nei cento anni trascorsi, v’è dunque anche il processo di responsabilizzazione cui
il medico è chiamato. E si deve
tener presente, anche al fine di
scongiurare eventuali profili di
responsabilità penale, che il medico dovrà mettere a disposizione del paziente ogni informazione necessaria sui rischi e sui
benefici connessi alla terapia.
L’importanza (e il peso) di tale
responsabilizzazione è d’altronde evidente, alla stregua di
un’altra indicazione reiterata
dalla Corte Costituzionale: non
può essere di norma il legislatore a stabilire quali siano le pratiche terapeutiche ammesse,
con quali limiti e a quali condizioni. La regola di fondo, in materia, è costituita dalla autonomia e responsabilità del medico,
che sempre con il consenso dell’utente opera le scelte professionali, basandosi sullo stato
delle conoscenze a disposizione,
ed informando l’utente stesso
compiutamente. Fra l’altro – indipendentemente dall’esito positivo che le cure abbiano eventualmente avuto – si potrebbe
configurare un’ipotesi di responsabilità penale nel caso in
cui il medico abbia agito senza la
preventiva acquisizione del consenso informato dell’utente.
In conclusione, la “pari dignità
sociale” di entrambi i protagonisti dell’alleanza terapeutica (il
medico e il malato) ed il rapporto
tra il “diritto fondamentale di ciascuno e l’interesse di tutti alla salute”, sono i punti essenziali di riferimento della professione
medica di oggi: e valgono ad
esprimere pienamente il significato costituzionale della salute,
nel suo valore di eguaglianza,
identità personale, libertà e solidarietà, irrinunciabili per la condizione umana.
B Breve
D Differita
P Programmata
Entro
10 giorni
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco di
tempo breve per la diagnosi e/o al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità.
Casi clinici particolari potranno essere discussi con
lo specialista per una maggiore celerità d’accesso.
Congiuntiviti ricorrenti, sospetto difetto visivo grave e /o strabismo in
età 0-8 anni, accertamenti per avvio terapie sistemiche
Entro
30 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi non condiziona la
prognosi a breve termine
ma è comunque richiesta
per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità.
Difetti refrattivi, rinnovo occhiali, difetti della lacrimazione e discomfort oculare, calazio, sospetto di cataratta, blefariti recidivanti, miodesopsie non recenti (da D a P)
Entro
180 giorni
o secondo
disponibilità
In queste condizioni la visita può essere programmata in un maggior arco di
tempo in quanto l’attesa
non influenza la prognosi,
il dolore, la disfunzione o
la disabilità.
Occhio rosso non dolente, edemi palpebrali recenti, neoformazioni sospette, calazio od orzaiolo acuti, leucocoria in età pediatrica, congiuntivite acuta resistente alle comuni terapie.
NOTE AI CRITERI CLINICI
DI PRIORITÀ PER L’ACCESSO
ALLA VISITA OCULISTICA
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e
successive modifiche);
n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per
l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di
controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale
dallo specialista analogamente alle richieste di
eventuali ulteriori accertamenti dopo il primo
accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG che al momento opportuno, dopo valutazione del
decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso;
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e
successive modifiche);
n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il
consenso di esplicitare il quesito diagnostico
nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito
clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la
seguente dicitura “quesito clinico riportato
nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”;
n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta
specialistica” non essendo tenuto in questo
caso ad evidenziare il quesito diagnostico,
ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta.
4.9 Criteri clinici di priorità per l’accesso alla visita urologica
CATEGORIA
U Urgente
CONDIZIONI CLINICHE
Paziente visto dal MMG con sintomi ingravescenti (o sospetto diagnostico) di torsione del testicolo, traumi, ematuria massiva, parafinosi,
ritenzione acuta d’urina, colica renale (non controllata dalla terapia).
TEMPO DI
ATTESA
NOTE
Da inviare
in Pronto
Soccorso
I sintomi o il sospetto diagnostico sono riferiti a
malattie gravi evolutive
con danno alla salute se
non trattate in tempi molto brevi.
In questi casi NON chiedere visita neurologica urgente ma inviare in PS
con la descrizione del sintomo o del sospetto diagnostico.
37
B Breve
D Differita
P Programmata
• Ematuria macroscopica monosintomatica o citologia urinaria positiva.
• Nodulo del testicolo (escluso idro e varicocele).
• Coliche renali recidivanti (non controllate dalla terapia)
• Riscontro di massa renale (TC o ecografica).
• Primo rilievo di PSA aumentato in pazienti con meno di 70 anni (previa verifica quota libera e totale).
• Disuria severa (casi di incipiente ritenzione d’urina)
• Pazienti con significativi cambiamenti di disturbi cronici.
• Inquadramento di colica renale (già trattata e inizialmente studiata).
• Reperto di PSA aumentato già verificato come libero e totale oltre i 70
anni.
• Disturbi maschili della minzione.
• Disturbi femminili della minzione.
• Rilievo di varico ed idrocele asintomatico.
• Cisti dell’epidimio già inizialmente studiate.
Entro
10 giorni
Si tratta di condizioni in
cui è necessario un arco di
tempo breve per la diagnosi e/o al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità.
Entro
30 giorni
Casi in cui la tempestiva
diagnosi e terapia non condizionano la prognosi a breve termine ma sono comunque richieste per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità.
Entro
180 giorni
In queste condizioni la visita può essere programmata in un maggior arco di
tempo in quanto l’attesa
non influenza la prognosi,
il dolore, la disfunzione o
la disabilità.
Casi clinici particolari potranno essere discussi telefonicamente con lo specialista per una maggior celerità d’accesso.
Saranno predisposti elenchi di esami bioumorali e strumentali standard da eseguire in situazioni tipo prima dell’invio a visita urologica.
NOTE AI CRITERI CLINICI
DI PRIORITÀ PER L’ACCESSO
ALLA VISITA UROLOGICA
n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata
dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art.
51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e
successive modifiche);
n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per
l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di
controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale
dallo specialista analogamente alle richieste
di eventuali ulteriori accertamenti dopo li
primo accesso. La necessità di controlli a
lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG
che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso;
n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il
consenso di esplicitare il quesito diagnostico
nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito
clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la
seguente dicitura “quesito clinico riportato
nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”;
n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà
utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso
ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà
cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta.
5) RESPONSABILITÀ
FIGURE RESPONSABILI
ATTIVITÀ
Prescrizione secondo le raccomandazioni di cui al presente protocollo
Pianificazione e revisione periodica delle agende secondo priorità
Individuazione delle modalità di gestione delle richieste urgenti
Verifica del rispetto dei tempi definiti dalle priorità
Verifica della applicazione dei criteri da parte dei prescrittori
Direttore
Medico
di Presidio
Direttore
SOC
Specialisti
Responsabile
Aziendale
per la verifica
I
R
R
R
C
C
C
C
C
C
R
I
I
I
C
I
I
I
I
R
Legenda delle relazioni:
R = Responsabilità generale dell’espletamento della fase;
C = Collaborazione alla realizzazione della fase;
I = Informazione.
6) DISTRIBUZIONE
La procedura viene trasmessa ai destinatari attraverso posta interna o posta eletronica dal Direttore
Sanitario.
38
Pubblichiamo per i nostri
lettori un editoriale,
tratto dal bollettino
dell’OMCeO di Piacenza,
firmato dal presidente
dell’Ordine Giuseppe
Miserotti e intitolato
“Il problema del conflitto
d’interesse”
L
o spunto più qualificante per un percorso
ispirato ad una sostanziale correttezza circa
un terna così attuale e socialmente diffuso non poteva che partire dalla presenza nel Codice Deontologico
dei medici di uno specifico
articolo sul tema.
L’articolo 30 così recita:
“Il medico deve evitare ogni
condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l’interesse primario,
qual’è la salute dei cittadini,
possa essere indebitamente
influenzato da un interesse secondario.
Il conflitto d’interesse riguarda aspetti economici e non, e si
può manifestare nella ricerca
scientifica, nella formazione e
nell’aggiornamento professionale, nella prescrizione terapeutica e di esami diagnostici
e nei rapporti individuali e di
gruppo con industrie, enti,
organizzazioni e istituzioni,
nonché con la Pubblica Amministrazione. Il medico deve:
• essere consapevole del possibile verificarsi di un conflitto di interesse e valutarne l’importanza e gli
eventuali rischi;
• prevenire ogni situazione
che possa essere evitata;
• dichiarare in maniera esplicita il tipo di rapporto che
potrebbe influenzare le sue
scelte consentendo al destinatario di queste una
valutazione critica consapevole.
Il medico non deve in alcun
modo subordinare il proprio
comportamento prescrittivo
ad accordi economici o di altra natura, per trarne profitto per sé e per altri”.
Lo stesso Codice Deontologico prevede una lineaguida inerente l’applicazione dell’articolo 30 dove
sono previste le varie situazioni in cui concretamente può verificarsi conflitto d’interesse: nella ricerca scientifica, nella formazione, nell’aggiornamento, nella prescrizione
terapeutica e di esami diagnostici, nei rapporti con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con
la Pubblica Amministrazione. L’articolo e il relativo
allegato
costituiscono
un’occasione importante
per iniziare un dibattito
non più differibile per im-
portanza e per le sue ricadute sulla professione.
La presenza di un conflitto
d’interesse non rappresenta
di per sé un elemento di faziosità o disonestà, ma esprime una potenziale interferenza su ciò che viene fatto,
detto, o scritto.
È una condizione, non un
comportamento. L’onestà,
la libertà, l’indipendenza
sono caratteristiche virtuose
che dovrebbero prescindere
da rapporti o legami che il
medico può contrarre durante la professione. Alla
base del comportamento del
medico deve esserci un imperativo etico prima che deontologico: saper leggere
“...la grande
responsabilità di una
politica che troppo
spesso si appiattisce
sull’economia
fino a restarne
inevitabilmente pervasa.
La contraddizione
è del tutto evidente.
Da una parte si pretende
dal medico scienza,
coscienza, osservanza...
dall’altra si favorisce
una logica
economicistica che
mal si concilia con
qualsiasi atteggiamento
virtuoso...”
il problema del
O
T
T
I
L
CONF D’INTERESSE
di Giuseppe Miserotti, presidente di Piacenza
39
con chiarezza le connessioni
esistenti tra medicina e potere e contestualizzarle nella realtà concreta in cui vive
e opera. In epoca di sistemi
sanitari universalistici come
il nostro sono molte le insidie che sono tese a condizionare in qualche modo i
medici e i ricercatori. In una
società che ha assunto il
mercato come un totem da
divinizzare sopra ogni altra considerazione, le strategie di marketing diventano uno strumento assai sofisticato e spinto. Non era
pensabile che anche il mondo della sanità, pur nella
sua importanza e delicatezza, potesse rimanerne immune. A facilitare questo
processo vi è poi una sostanziale assenza nella promozione e nel finanziamento della ricerca pubblica, la
sola che avrebbe potuto promuovere valori scientifici e
indipendenti dal mercato.
Da anni gli investimenti per
la ricerca languono. In particolare nel nostro paese. Si
è progressivamente assistito
ad una ricerca orientata solo
ai profitti del mercato nei
vari aspetti che riguardano
l’attività medica. Nella sperimentazione clinica, nella
formazione, nella comunicazione da parte dei media
opportunamente manipola-
ta e condizionata, la grande
industria, non solo farmaceutica o elettromedicale ma
anche quella chimica e
agroalimentare hanno giocato un ruolo assolutamente preponderante. Il problema non è di poco conto
perché condiziona molti
aspetti del vivere civile e sociale come la nocività dei
luoghi di lavoro, l’accessibilità alle cure con conseguente disuguaglianze sociali nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi, per arrivare
a danneggiare anche l’ambiente e gli ecosistemi. I
medici a volte inconsapevolmente, altre volte meno,
finiscono per essere vittime di messaggi che dietro
una parvenza di scientificità ne condizionano forte-
Agenda
friulana
mente le scelte. La mancanza di un’informazione scientifica neutrale, la difficoltà di
interpretare i trial in modo
critico, il poco tempo a disposizione relativamente ad
un sapere medico-scientifico in rapida evoluzione,
spesso non permettono al
medico quella capacità decisionale che è necessaria
per adempiere a quel ruolo
di advocacy che pure gli
viene richiesto. Le stesse
agenzie che storicamente
erano state istituite per garantire la necessaria neutralità e obiettività di giudizio sui grandi temi della
medicina e della salute in
generale, nel tempo sono
state assoggettate ad un collateralismo con un mondo
produttivo – che per defi-
AGENDA FRIULANA 2011
Tre province, più di settemilacinquecento chilometri quadrati,
quasi un milione di abitanti, almeno duemila anni di storia e
di cultura, questo in sintesi il Friuli.
L’AGENDA FRIULANA 2011
offre a tutti la possibilità di scoprire giorno dopo giorno
uno scorcio, un argomento significativo che qualifica
l’essere friulani.
Nelle cinquecento pagine sarete posti a contatto
con i contributi di trenta qualificati autori ma potrete anche
fissare l’ora di un appuntamento o l’annotazione
di un fatto importante.
L’AGENDA FRIULANA 2011
sarà un mezzo familiare, una memoria,
un libro da sfogliare nel tempo.
2011
40
CHIANDETTI
AGENDA FRIULANA 2011
nelle librerie della Regione
nizione – ha una mission
completamente diversa. E se
a volte profitto e salute possono convivere utilmente,
più spesso sono in evidente ed insanabile rotta di collisione. Di qui la grande responsabilità di una politica
che troppo spesso si appiattisce sull’economia fino
a restarne inevitabilmente
pervasa. La contraddizione è del tutto evidente. Da
una parte si pretende dal
medico scienza, coscienza,
osservanza del rapporto costo-beneficio teso alla maggiore estensione possibile
del numero dei beneficiari
della sua opera. Dall’altra si
favorisce una logica economicistica che mal si concilia
con qualsiasi atteggiamento
virtuoso. Sappiamo perfettamente che vi sono colleghi
assai disinvolti nel favorire
il culto della propria immagine e a trarne benefici
sia personali sia economici.
L’esistenza di un diffuso e
sostanziale conflitto d’interesse, per il danno che può
arrecare all’immagine sociale e alla fiducia dei cittadini nei confronti della professione, deve indurre a
combattere le radici di questo fenomeno così negativo.
Una cosa è certa: i sistemi
sanitari e di welfare – oggi
e ancor di più in futuro – per
essere sostenibili avranno
necessità di un ritorno generalizzato ad un’etica sociale di alto profilo. Ma tutto ciò non sarà sufficiente se
non interverrà una politica
affrancata da un’economia
così totalizzante da togliere
respiro vitale a qualsiasi
modello di società. Occorre
in definitiva una ridefinizione dei fini.
I medici con il Codice Deontologico e i loro Ordini
professionali che ne sono
custodi si sono dati regole e
strumenti per affrontare il
problema. Ma l’etica della
responsabilità riguarda tutta la società civile nel suo
complesso. Ognuno faccia la
sua parte.
LINEE GUIDA, PERCORSI, PROCESSI,
PROCEDURE, PROTOCOLLI
Linee guida (LG) e percorsi assistenziali (PA) sono strumenti di governo clinico, necessari per definire gli standard assistenziali e verificare
l’appropriatezza dell’assistenza erogata. Nelle organizzazioni sanitarie,
termini dal significato diverso vengono spesso utilizzati come sinonimi, ostacolando la condivisione di un linguaggio comune ed esponendo i professionisti a potenziali rischi medico-legali.
1. LINEA GUIDA
Secondo la definizione dell’Institute of Medicine le LG
sono “raccomandazioni di
comportamento clinico, prodotte attraverso un processo sistematico, allo scopo di assistere medici e pazienti [e manager, nda] nel decidere le
modalità di assistenza più appropriate in
specifiche circostanze cliniche”. Negli ultimi 10
anni, la qualità delle LG prodotte da agenzie governative e da società scientifiche è progressivamente migliorata in tutte le dimensioni previste dallo strumento AGREE: obiettivi, coinvolgimento
delle parti in causa, rigore metodologico, chiarezza, applicabilità, indipendenza editoriale. Anche per tale ragione, un’azienda sanitaria non
ha la mission di produrre LG – progetto utopistico per risorse, competenze
e tempo – ma quella di implementare e verificare l’impatto dei percorsi
assistenziali (PA), previa ricerca, valutazione critica, selezione di una LG
di riferimento e suo adattamento locale.
pillole di
2. PERCORSO ASSISTENZIALE
Sinonimi: percorso (o profilo) di cura, percorso diagnostico-terapeutico, percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA).
Costituisce lo strumento finalizzato all’implementazione delle LG e risulta
dall’integrazione di due componenti: le raccomandazioni cliniche della
LG di riferimento e gli elementi di contesto locale (CL) in grado di condizionarne l’applicazione. Con una semplice formula: PA = LG + CL.
Infatti, in ciascuna realtà assistenziale esistono ostacoli di varia natura (strutturali, tecnologici, organizzativi, professionali, socio-culturali, geografico-ambientali, normativi) che impediscono l’applicazione di una o
più raccomandazioni delle LG. Pertanto, nella fase di adattamento della LG, previa analisi del contesto locale e identificazione degli ostacoli, i professionisti devono verificare con la direzione aziendale la possibilità di rimuoverli. Se questo non è possibile, la specifica raccomandazione deve essere modificata nel PA, per non aumentare il rischio
clinico dei pazienti e quello medico-legale di professionisti e organizzazione sanitaria.
Raccomandazione clinica: “tutti i pazienti con emorragia digestiva
superiore dovrebbero eseguire una endoscopia entro 24 ore”.
Ostacolo: il servizio di endoscopia digestiva eroga le prestazioni
dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria 8.00 - 16.00.
Proposta: attivazione della reperibilità endoscopica da venerdì (ore
16.00) a domenica (ore 14.00).
Se l’organizzazione, per ragioni di varia natura, non può accettare la proposta e rimuovere l’ostacolo, il PA deve prevedere che “i
pazienti con emorragia digestiva superiore che arrivano dalle 16.00
di venerdì alle 14.00 di domenica, devono essere trasferiti in altra struttura in grado di eseguire l’endoscopia entro 24 ore”.
sti coinvolti, possono essere molto semplici o estremamente complessi.
In ciascun PA, dopo aver definito il punto di ingresso (IN) e il punto di
uscita (OUT) del paziente, è necessario identificare le varie fasi del processo. In altri termini, bisogna sempre considerare non solo gli aspetti clinici ma anche quelli organizzativi, condizionati da numerose variabili
che caratterizzano le diverse realtà assistenziali. Pertanto, se le LG raccomandano quali interventi sanitari (what) dovrebbero essere prescritti
a specifiche categorie di pazienti, un PA deve definire per ciascuna fase
del processo assistenziale:
• Who: i professionisti responsabili;
• Where: i diversi setting in cui viene erogato;
• When: le tempistiche cliniche e organizzative;
• How: la descrizione delle procedure operative.
Le singole fasi del processo vengono considerate appropriate o inappropriate, in relazione al grado di aderenza alle raccomandazioni cliniche delle LG: il tasso
di appropriatezza degli interventi sanitari viene misurato attraverso gli indicatori di processo.
GOVERNO
CLINICO
IL CAOS REGNA SOVRANO:
È TEMPO DI METTERE ORDINE!
Percorso Assistenziale
IN: sospetto radiologico di neoplasia polmonare
OUT: definizione del piano terapeutico
Fasi del processo e relative procedure
1. Identificazione paziente
1.1. Rx torace
1.2. Invio del paziente per la presa in carico
2. Valutazione iniziale
2.1. Presa in carico
2.2. Valutazione clinica
2.3. Piano diagnostico iniziale
2.4. Informazioni ai pazienti
3. Diagnosi
3.1. Esami bioumorali
3.2. TC torace, addome superiore, cerebrale
3.3. Broncoscopia diagnostica con prelievi
3.4. Citologia escreato
3.5. Agoaspirazione con ago sottile (FNAB)
3.6. Esame istologico
3.7. Biopsia chirurgica
4. Stadiazione Non-Small Cell Lung Cancer
4.1. TC Torace
4.2. RMN
4.3. Scintigrafia ossea
4.4. TC cerebrale
4.5. Prove di funzionalità respiratoria
4.6. PET o TC-PET
4.7. Biopsia linfonodi
5. Stadiazione Small Cell Lung Cancer
5.1. TC total body
5.2. Scintigrafia ossea
6. Piano terapeutico provvisorio
6.1. Discussione collegiale
3. PROCESSO
Rappresenta l’unità elementare del PA, costituito da diversi processi assistenziali che, in relazione al numero di strutture e professioni-
7. Piano terapeutico definitivo
7.1. Invio del paziente alla UO di riferimento
41
4. PROCEDURA - Sinomino: istruzione operativa
Definisce la sequenza di azioni tecnico-operative eseguite dal professionista e rappresenta l’unità elementare del processo assistenziale, nel quale vengono erogate un numero variabile di procedure. In un PA le procedure possono essere molto semplici (es. radiografia del torace) o particolarmente complesse (es. biopsia chirurgica). In genere, la complessità
della procedura è direttamente correlata all’incremento del rischio clinico per i pazienti. La conformità delle singole procedure dovrebbe essere
definita dagli standard di competence professionale (in particolare le skills ),
che rappresentano il “buco nero” della qualità assistenziale. In Italia infatti,
a differenza di altri paesi, non esiste una collaborazione strutturata tra sistema sanitario, università, scuole di specializzazione e società scientifiche in grado di definire e implementare criteri di training e accreditamento
professionale per misurare le dimensioni della competence.
Procedura: Fibrobroncoscopia (FBS)
Obiettivo: Essere competente nella esecuzione della FBS al fine
di garantire sicurezza, efficacia, efficienza.
Skills
1. Almeno 200 FBS dovrebbero essere registrate nel portfolio individuale: inizialmente il professionista dovrebbe osservare e successivamente eseguire la FBS sotto supervisione, con progressiva
acquisizione di autonomia nell’esecuzione della procedura.
2. Il professionista dovrebbe effettuare almeno 150 FBS sotto supervisione.
3. La competence deve essere attestata dal supervisore.
Direzione Centrale Salute, Integrazione
Sociosanitaria e Politiche Sociali
Protocollo n. 14259/SPS/FARM
Allegato DGR 1488/2010 - Trieste, 2 agosto 2010
TRASMISSIONE DGR 1488
DEL 28.07.2010
C
on la presente si trasmette la deliberazione di
Giunta Regionale n. 1488 d el 28.07.2010 relativa alle “direttive agli enti SSR in tema di distribuzione dir etta dei medicinali”. Si invitano le
Aziende in indirizzo a darne pronta attuazione.
Ci si riserva di fornir e a breve ulteriori eventuali
chiarimenti.
Il Vice Direttore Centrale
Dott. Carlo Temporale
Da: Joint Royal Colleges of Physicians Training Board (JRCPTB)
Citando un raro esempio virtuoso, i requisiti specifici per l’accreditamento delle strutture sanitarie in Emilia Romagna prevedono che per
ciascuna procedura il professionista possa avere un differente livello
di competence:
Livello I. Necessita di training.
Livello II. Può eseguire la procedura solo sotto supervisione.
Livello III. Può eseguire la procedura in autonomia.
Livello IV. Può effettuare supervisione.
5. PROTOCOLLO
Può identificare un PA, un processo, una procedura. Nell’interpretazione
giuridica, il contenuto di un protocollo è vincolante (mandatory) per i professionisti; in altre parole, se le LG forniscono raccomandazioni cliniche,
flessibili per definizione, il termine protocollo implica, senza precisarlo, che
deve essere applicato a tutti i pazienti, esponendo il professionista e l’organizzazione a potenziali rischi medico-legali se questo non avviene. Pertanto il termine protocollo dovrebbe essere utilizzato solo se viene condiviso l’obbligo di applicarne i contenuti a tutti i pazienti (target 100%).
ALLEGATO 1: INDICAZIONI PER GLI ENTI
DEL SSR IN TEMA DI DISTRIBUZIONE
DIRETTA DEI MEDICINALI
1) PRIMO CICLO: Distribuzione diretta dei far maci, limitatamente al primo ciclo terapeutico
completo, per il periodo immediatamente successivo alla dimissione dal ricovero ospedaliero
o alla visita specialistica ambulatoriale.
Il primo ciclo di terapia rappresenta un servizio per i
cittadini in quanto consente loro, in un’ottica di continuita assistenziale ospedale-territorio, di disporre
subito dei farmaci necessari al momento della dimissione ospedaliera – ordinaria o da DH – o successivamente alla visita specialistica, anche in un’ottica di
efficienza ed economicità del sistema.
Mantenendo la centralità del rapporto medico-paziente, il medico specialista al momento della dimissione ospedaliera ovvero dopo visita specialistica ambulatoriale, definisce la durata del primo ciclo, sulla
Tratto da “GIMBEnews”, vol. 1, n. 1, dicembre 2008
Key points
4
TUTTI I TERMINI ESAMINATI HANNO SIGNIFICATI DIVERSI
E NON DEVONO MAI ESSERE UTILIZZATI COME SINONIMI
4
L’USO DEL TERMINE PROTOCOLLO ESPONE A POTENZIALI
IMPLICAZIONI MEDICO-LEGALI
PER SAPERNE DI PIÙ
• Institute of Medicine. Guidelines for clinical practice: from development to use. Washington
DC: National Academic Press, 1992.
• Campbell H, Hotchkiss R, Bradshaw N, et al. Integrated care pathways. BMJ 1998;316:133-7.
• Agenzia Sanitaria e Sociale Emilia Romagna. Requisiti specifici per l’accreditamento.
• Workshop “Dalle Linee Guida ai Percorsi Assistenziali”.
42
base delle valutazioni del tipo di farmaco prescritto, dell’eta
del paziente ovvero delle politerapie in atto, ecc., nel rispetto
comunque dei limiti fissati dalla normativa vigente che stabilisce una durata di terapia prescrivibile non superiore ai 60
giorni (art. 9 del D.L. 347/2001 convertito in Legge 16 novembre 2001, n. 401). Tale termine quindi, sara opportunamente valutato nel caso in cui, a giudizio del medico, sia possibile modificare o rivedere la terapia entro un intervallo di
tempo piu breve.
Le prescrizioni in questione dovranno essere eseguite:
• prioritariamente per principio attivo;
• secondo il prontuario farmaceutico aziendale;
• nel rispetto delle indicazioni previste per la rimborsabilità,
informando opportunamente il paziente (es. note AIFA,
piani terapeutici AIFA).
A tal proposito in fase di erogazione saranno verificate le prescrizioni al fine di verificare il rispetto delle condizioni previste per la rimborsabilità.
Dovrà inoltre essere garantito il rispetto degli accordi negoziali
tra l’AIFA e le Aziende Farmaceutiche, che prevedono ai
fini della rimborsabilità particolari condizioni vantaggiose per l’SSR.
Della terapia prescritta/erogata dovrà inoltre essere garantita idonea informazione al medico di
famiglia. Tenuto conto dell’induzione della prescrizione ospedaliera sul territorio, anche con riferimento a quanto previsto dall’art. 11 del DL
78/2009 in tema di incentivazione alla prescrizione di medicinali a brevetto scaduto, dovranno
essere favorite le prescrizioni di tali medicinali (i
cosiddetti medicinali equivalenti).
Sono erogabili in primo ciclo tutti i medicinali di classe
A, nel rispetto delle indicazioni/limitazioni previste per l’erogabilita a carico del SSR. Fanno eccezioni quelle specialità medicinali di classe C, a base di principi attivi gia rimborsabili in
classe A, che risultino forniti a seguito di gare aggiudicate
nell’ambito di acquisti centralizzati in quanto valutati economicamente piu vantaggiosi per l’SSR rispetto alle corrispondenti specialità medicinali di classe A con cui erano state poste in concorrenza.
2) MEDICINALI DEL PHT
Le Aziende sanitarie assicurano la massima attuazione della
distribuzione diretta dei medicinali inclusi nel “Prontuario
della distribuzione diretta (PHT) per la presa in carico e la continuita assistenziale ospedale-territorio”, di cui alla determinazione del 29 ottobre 2004 dell’Agenzia Italiana del Farmaco
e successive modificazioni e integrazioni (1).
Le prescrizioni in questione dovranno essere eseguite:
• prioritariamente per principio attivo;
• secondo il prontuario farmaceutico aziendale;
• nel rispetto di tutte le indicazioni previste per la rimborsabilità, informando opportunamente il paziente (es. note
AIFA, piani terapeutici AIFA).
A tal proposito in fase di erogazione saranno verificate le prescrizioni al fine di verificare il rispetto delle condizioni previste per la rimborsabilità.
Della terapia prescritta/erogata dovrà inoltre essere garantita
idonea informazione al medico di famiglia.
Dovrà inoltre essere garantito il rispetto degli accordi negoziali
tra l’AIFA e le Aziende Farmaceutiche, che prevedono ai fini
della rimborsabilità particolari condizioni vantaggiose per
l’SSR.
Tenuto conto dell’induzione della prescrizione ospedaliera
sul territorio, anche con riferimento a quanto previsto dall’art.
11 del DL 78/2009 in tema di incentivazione alla prescrizione
di medicinali a brevetto scaduto, dovranno essere favorite le
prescrizioni di tali medicinali (i cosiddetti medicinali equivalenti).
3) MEDICINALI NECESSARI AL TRATTAMENTO
DEI PAZIENTI IN ASSISTENZA DOMICILIARE,
RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE
Le Aziende sanitarie si impegnano a garantire la massima attuazione della distribuzione diretta a favore degli assistiti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale.
Con riferimento alla regolamentazione dell’assistenza farmaceutica nelle strutture residenziali che accolgono anziani non
autosufficienti si rimanda alla DGR n. 199/2006.
4) DISPOSIZIONI GENERALI
Nel caso di pazienti che si rechino alla struttura sanitaria per
ricevere farmaci di classe H, dovra essere loro garantita la
consegna comunque di tutti i medicinali di classe A prescritti
per la stessa patologia.
Quanto previsto dal presente atto si applica solo a favore dei
residenti nella regione Friuli Venezia Giulia.
Gli enti del SSR al fine di dare la massima attuazione a quanto
sopra descritto cooperano tra loro attraverso accordi interaziendali, da stipularsi a livello locale tenendo conto delle proprie specificità nonché del proprio assetto organizzativo.
Al fine di consentire un monitoraggio puntuale dei farmaci
erogati ai sensi del presente provvedimento, tutti i dati dovranno essere opportunamente registrati secondo quanto previsto dal DM 31.07.2007 in tema di flussi informativi della distribuzione diretta.
L’attività di distribuzione diretta dei medicinali deve avvenire
nel rispetto della normativa vigente, sia per quanto riguarda
l’assetto organizzativo e modalità organizzative adottate nonché per le professionalita coinvolte.
Nel rispetto dei principi dell’economicità, dell’efficienza e
della qualità del servizio in tema di distribuzione diretta, gli
Enti del SSR adottano ogni utile provvedimento ritenuto necessario.
(1) I medicinali della nota 65 e indicati nella terapia sclerosi multipla continuano
ad essere erogati esclusivamente dalle strutture pubbliche ai sensi della nota
AIFA n. 65 di cui alla determinazione AIFA 29 ottobre 2004 e s.m.i.
43
L’
Direzione Centrale Salute, Integrazione
Sociosanitaria e Politiche Sociali
Protocollo n. 17073/SPS/FARM
Allegato. Comunicato EMA - Trieste, 27 settembre 2010
Sospensione autorizzazione
immissione in commercio
e divieto di vendita
dei medicinali Avanguardia,
Avandamet e Avaglim su tutto
il territorio nazionale
Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), a seguito di una revisione sui medicinali contenenti rosiglitazone, in relazione ad un
aumento del rischio cardiovascolar e, ha concluso che, “al momento, i benefici di rosiglitazone non superano i suoi rischi”, e che
l’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti rosiglitazone deve essere sospesa in tutta l’Unione Europea.
Di conseguenza l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto
il divieto di vendita dei medicinali Avandia, Avandamet e Avaglim
su tutto il territorio nazionale. Nel pr oprio comunicato EMA ha
specificato che i pazienti in trattamento con questi farmaci non devono sospender e il trattamento senza aver prima consultato il
medico per discutere i trattamenti alternativi. I medici a loro volta
devono interrompere la prescrizione di medicinali contenenti rosiglitazione rivalutando tempestivamente la terapia dei pazienti.
Per gli approfondimenti sui motivi che hanno condotto EMA alla
decisione di sospendere, seppur temporaneamente, l’autorizzazione
all’immissione in commercio delle specialità medicinali in oggetto,
si rimanda al comunicato del 23.09.2010 allegato alla presente e disponibile sul sito dell’AlFA.
Il Direttore del Servizio
Dott.ssa Francesca Tosolini
Protocollo n. 16759/SPS/ARU • Trieste, 22 settembre 2010
Pubblicazione sul B.U.R. delle graduatorie definitive dei medici specialisti, veterinari, biologi
e psicologi ambulatoriali, relative alla provincia di Udine, valevoli per l’anno 2010.
Si comunica che le graduatorie definitive dei medici specialisti, veterinari, biologi e psicologi ambulatoriali per la provincia di Udine, valevoli per l’anno 2010, relative all’A.S.S. n. 4 “Medio Friuli”, sono pubblicate sul Bollettino Ufficiale
della Regione n. 38, del 22 settembre 2010.
Si fa presente che è possibile consultare l’anzidetto B.U.R. sul sito internet della Regione all’indirizzo www.regione.fvg.it.
44
comunicazioni
FNOMCeO
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
NUOVE NORME CODICE DELLA STRADA:
CERTIFICATO MEDICO
In relazione alla richiesta di chiarimenti da parte di alcuni Ordini
provinciali in merito alle nuove disposizioni apportate dalla Legge
120/2010 al D.Lgs. 285/1992 “Nuovo Codice della strada” con
particolare riguardo all’ art.119 “Requisiti fisici e psichici per il
conseguimento della patente di guida” si comunica
quanto segue. Come specificato nel comma 2-ter
dell’articolo suindicato le modalità degli accertamenti
clinico-tossicologici da cui risulti il non abuso dì
sostanze alcoliche e il non uso di sostanze
stupefacenti o psicotrope e il modulo di certificato
medico saranno individuati con decreto del Ministero
della Salute di concerto con il Ministero delle
Infrastrutture e dei Trasporti. In attesa della nuova
regolamentazione i medici non dovranno apportare alcuna
modifica agli adempimenti in materia di certificazione per la
patente di guida. Si evidenzia inoltre che la FNOMCeO è in
contatto con i Ministeri della Salute e delle Infrastrutture per
monitorare la progressione del regolamento e fornirà le indicazioni
opportune agli Ordini provinciali non appena sarà approvato il
decreto. Per quanto concerne la richiesta di indicazioni sulla tariffa
consigliata per la predisposizione del suddetto certificato è
necessario fare riferimento al Tariffario regionale che ne stabilisce
l’importo Tale tipo di prestazione è esente IVA così come
specificato nella Comunicazione FNOMCeO n. 8/2005.
Il Presidente
Amedeo Bianco
R
invio scongiurato per la
stretta sui certificati medici
di rilascio e rinnovo patente,
operatività solo parziale per le
nuove norme sugli alcolici nei
locali. Sono gli ultimi sviluppi
della complessa entrata in vigore della riforma del Codice
della strada (legge 120/10),
scaglionata fra il 30 luglio (per
le parti ritenute urgenti), ieri (per
il corpo normativo principali) e
i prossimi mesi o anni (per le
misure che richiedono provvedimenti attuativi).
La novità più rilevante emersa
riguarda l’obbligo di presentarsi
alla visita per il rilascio o il rinnovo della patente (effettuabile solo dai sanitari abilitati dall’articolo 119 del Codice, come
quelli della Asl, delle Ferrovie
dello Stato, quelli militari eccetera) muniti del certificato di
«un medico di fiducia» (dizione testuale della legge), che attesti se ci sono o no malattie incompatibili con la guida. La legge appare formulata in modo da
introdurre quest’obbligo (contrariamente al certificato di
non-abuso di alcol o droga, previsto per giovani e conducenti
professionali solo dopo l’ema-
nazione di un decreto ministeriale attuativo), ma senza specificare esattamente né il contenuto del documento (noto
come anamnestico) né chi possa essere considerato medico di
fiducia.
Gli operatori, quindi, attendevano istruzioni. Che non sono
arrivate, ma il ministero della
Salute ha dichiarato al Sole-24
Ore che non è esclusa l’emanazione di una circolare la settimana prossima. In via infor-
male, trapela l’orientamento a
considerare validi i certificati
non solo del medico di base,
ma anche di altri sanitari cui
l’interessato si rivolgerà. Dunque, pare non ci siano margini
per scostarsi dal dettato letterale
della legge.
Ciò apre la possibilità che vengano presentati certificati redatti
da medici che conoscono poco
la storia del paziente, ossia
proprio l’eventualità che la
nuova norma vuole evitare:
col regime in vigore fino all’altro
ieri, ci si poteva presentare direttamente dal medico abilitato, che poteva non accorgersi
delle malattie non immediatamente evidenti, a scapito della
sicurezza. Per questo, nella
prima versione del Codice della strada (1993) era previsto che
l’anamnestico dovesse essere rilasciato dal solo medico di famiglia; poi, dal ‘95, l’obbligo fu
abolito per ragioni di semplificazione.
Quanto alle norme sugli alcolici nei locali, la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi)
ha precisato che non sono corrette le notizie di stampa che
danno come già in vigore l’obbligo (comunque ristretto ai
locali che chiudono oltre la
mezzanotte) di mettere a disposizione dei clienti almeno un
rilevatore di alcol per verificare se sono idonei a guidare. In
effetti, l’articolo 54, comma 2
della legge dà tempo fino a novembre per adeguarsi. Sono
entrate invece in vigore le altre
misure restrittive sulla sommi-
Per i certificati
basta il “medico
di fiducia”
nistrazione di alcolici: divieto di
venderli e servirli nei locali fra
le 3 e le 6 e di venderli per
asporto tra la mezzanotte e le 6,
salvo diverse disposizioni decise
localmente dai questori per ragioni di sicurezza. La legge fa
salve solo due notti all’anno:
quella tra il 15 e il 16 agosto e
quella fra il 31 dicembre e il 1°
gennaio.
Intanto, un’attenta lettura della
maxi-circolare emanata ieri dal
dipartimento Pubblica sicurezza sembra estendere anche ai
casi di segnali superflui (quelli che impongono lo stesso limite di velocità generale previsto dal Codice per il tipo di
strada in questione, per esempio i 90 sulle extraurbane ordinarie) l’obbligo di piazzare rilevatori di velocità fissi automatici ad almeno un chilometro di distanza.
Maurizio Caprino
da “ilsole24ore.com”
45
FNOMCeO
DDL N. 2243
NOTA DELLA FNOMCeO
TRASMESSA AL SEN. VIZZINI
AL FINE DI CHIEDERE DI
EMENDARE ART. 55-SEPTIES,
COMMA 4, DEL D.LGS. 165/01
E SUCCESSIVE
MODIFICAZIONI E
INTEGRAZIONI - CONTROLLI
SULLE ASSENZE TRASMISSIONE
PER VIA TELEMATICA DELLA
CERTIFICAZIONE MEDICA
Cari Presidenti, facendo seguito alla comunicazione
n. 46 del 7 giugno 2010 si trasmette per opportuna
conoscenza copia della nota (All. n. 1) inviata da
questa Federazione al Sen. Carlo VIZZINI, Presidente
della Commissione Affari Costituzionali del Senato, ove
è in discussione il disegno di legge n. 2243 recante
“Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti
della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese
e delega al Governo per l’emanazione della Carta dei
doveri delle amministrazioni pubbliche e per la
codificazione in materia di pubblica amministrazione”
già approvato in prima lettura dalla Camera dei
Deputati che all’art. 39 reca disposizioni in materia di
“Interpretazione autentica dell’articolo 55-quinques del
decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” - False
attestazioni e certificazioni. La FNOMCeO ha chiesto di
emendare l’art. 55-septies, comma 4, del D.Lgs. 165/01
e successive modificazioni e integrazioni che, allo stato
attuale, dispone la sanzione del licenziamento per i
medici in rapporto convenzionale con le aziende
sanitarie locali in caso di inosservanza reiterata agli
obblighi di trasmissione per via telematica della
certificazione medica.
Il Presidente
Amedeo Bianco
I
llustre Presidente, in ordine alla nota del 13
settembre 2010 di codesta
Commissione si rileva
quanto segue.
Come è noto alla
S.V. durante l’iter
parlamentare
del provvedimento indicato in oggetto
la Commissione Affari
Costituzionali
della Camera dei
Deputati ha approvato un emendamento
presentato dal relatore
On. ORSINI (PDL) che ha
introdotto un articolo aggiuntivo recante “Interpretazione autentica dell’articolo 55-quinquies
del decreto legislativo 30
marzo 2001, n. 165” False attestazioni o certificazioni.
L’art. 39 del disegno di
legge n, 2243 dispone:
1. “Il secondo periodo
del comma 3 dell’art. 55quinques del decreto legislativo 30 marzo 2001,
n. 165, si interpreta nel
senso che le sanzioni disciplinari i vi indicate si
applicano se il medico, in
relazione all’assenza del
servizio, violando gli obblighi connessi alla prestazione lavorativa o venendo meno al dovere di
organizzare l’assistenza
in maniera efficiente ed efficace, rilascia certificazioni attestanti dati clinici non desunti da visita effettuata in coerenza con
la b uona p ratica m edica”.
Il secondo periodo del
comma 3 dell’art. 55quinquies sopra richiamato dispone che “Le medesime sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in r elazione all’assenza dal servizio, rilascia
certificazioni c he attestano dati clinici non direttamente constatati né
oggettivamente documentati”.
46
Pertanto, con l’approvazione dell’emendamento
sopraccitato, è stato recepito all’interno di un disegno di legge di iniziativa governativa quanto già
affermato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica nella circolare n. 5 del
2010, emanata anche a
seguito delle istanze di
questa Federazione, concernente “art. 55-quinquies del D.Lgs. 165/01
(introdotto dal D.Lgs. 150
dei 2009) – assenze dai
servizio dei pubblici dipendenti responsabilità e
sanzioni per i medici” –
ove si specifica con riferimento all’ultimo periodo
del comma 3 dell’art. 55quinquies del D.Lgs.
165/01 e successive modificazioni e integrazioni,
che la finalità della previsione normativa, è di evitare che siano rilasciati
certificati o attestati di
malattia senza aver valutato le condizioni del paziente nel corso di una visita e che siano formulate diagnosi e prognosi
non coerenti con la buona pratica clinica.
Quindi, l’applicazione
della disposizione deve
tener conto delle regole
proprie della pratica medica, che consentono di
formulare diagnosi e prognosi anche per presunzione sulla base di dati riscontrati o semplicemente acquisiti durante la visita. Nell’applicazione
della norma, pertanto, è rilevante la circostanza che
i dati clinici siano stati o
meno desunti da visita.
In sostanza, in base a
questa norma, la responsabilità del medico, con
l’applicabilità delle sanzioni indicate, ricorr erà
quando lo stesso rilascia
attestati o certificati attestanti dati clinici non
desunti da visita in coerenza con la buona pratica medica. Per gli aspetti
penali, rimane comunque
ferma la disciplina generale di cui agli artt.
476 ss. del c.p. sulla
falsità in atti.
Ciò non toglie c he a
parere della FNOMCeO l’art. 39 del disegno di legge attualmente in discussione
necessiterebbe di ulteriori modifiche con
riferimento specifico
all’apparato sanzionatorio introdotto dall’art. 5 5-septies del
D.Lgs. 165/01 e successive modificazioni e integrazioni relativamente alla inosservanza agli obblighi di trasmissione
per via telematica della certificazione medica. Come è noto,
attualmente il sistema
di trasmissione telematica e la mancanza
della possibilità di certificare al bisogno in
alternativa in cartaceo, in caso di indisponibilità anche temporanea del sistema,
rischia di esporre il
medico a sanzioni
troppo gravi ed ingiustificate. La sanzione
del licenziamento in
caso di inosser vanza
agli obblighi di tr asmissione per via telematica della certificazione medica appare del tutto spr oporzionata in relazione all’oggettiva
gravità del fatto; dovrebbero peraltro essere c onsiderate l e
particolari circostanze in cui sia stata
commessa l’eventuale inosservanza.
Atto Senato n. 2243
se modificare l’impianto sanzionatorio
introdotto dal D.Lgs.
150/09 ritenuto iniquo dalla scrivente
Federazione potrebbe
essere presa in considerazione la seguente
proposta emendativa.
All’art. 39 comma 1
aggiungere il seguente comma 2: 2- Il
comma 4 dell’art. 55septies del D.Lgs. 165
del 2001 viene così
modificato:
“L’inosservanza degli
obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia di
cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, in caso di
reiterazione, comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per
i medici in rapporto
convenzionale con le
aziende sanitarie locali, della decadenza
dalla convenzione, in
modo inderogabile
dai contratti o accordi collettivi. La sanzione verrà applicata,
a seguito di procedimento disciplinare ai
sensi dei vigenti ACN,
nei casi di dolo o colpa grave, nel rispetto
dei principi di proporzionalità e adeguatezza tra illecito e
sanzione. Le Aziende
Sanitarie, con proprio
provvedimento, su indicazione delle Regioni, definiscono le
eventuali situazioni,
che, per ragioni tecnologiche o organizzative, non consentono la trasmissione telematica, anche prevedendo, in via temporanea, i volumi di
flusso cartaceo”.
“Disposizioni in materia
di semplificazione dei
rapporti della Pubblica
Amministrazione con
cittadini e imprese e
delega al Governo per
l’emanazione della Carta
dei doveri delle
amministrazioni pubbliche
e per la codificazione in
materia di pubblica
amministrazione”
Certo della sensibilità
della S.V a tale delicata
problematica Le invio
i miei più cordiali saluti, ritenendo ad ogni
buon conto opportuno
lo svolgimento di una
audizione al fine di
chiarire gli aspetti di
cui sopra.
Amedeo Bianco
In primo luogo la
FNOMCeO ritiene auspicabile una modifica legislativa che eviti la sanzione a priori
del licenziamento, riconducendo l’irrogazione e la tipologia
delle sanzioni alla normale prassi disciplinare. In subordine
qualora non si voles47
comunicazioni
FNOMCeO
Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri
Gentili Dottori, si invia la bozza di proposta (riportata di seguito e preparata
dai dottori Augello e Marinoni) al dipartimento per la digitalizzazione
riguardo all’applicabilità delle sanzioni disciplinari previste dal decreto
Brunetta nei confronti dei medici inadempienti relativamente
alla trasmissione dei certificati on line. Tale documento è stato portato
in discussione alla riunione di Comitato del 10 settembre.
Ipotesi di definizione
degli ambiti di
applicabilità dei
provvedimenti
disciplinari nei
confronti medici,
dipendenti o
convenzionati con le
aziende sanitarie, in
caso di mancato invio
on line delle
certificazioni di
malattia per i lavoratori
dipendenti.
I
l D.legs. 150/2009, all’art. 69
prevede “...L’inosservanza degli obblighi di trasmissione per
via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia
di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, in caso di
reiterazione, comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla
convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi
collettivi...”.
L’automatismo della sanzione
per mancata trasmissione telematica, pertanto, è relativo alle
sole certificazioni rilasciate ai
pubblici dipendenti. Negli altri
casi vigono le nome previste dagli accordi collettivi delle diverse categorie mediche.
Al momento attuale le sanzioni non sono operative, in costanza della fase di collaudo del
sistema, pur vigendo l’obbligo
della certificazione telematica.
La fase di collaudo, tuttavia, si
approssima alla sua conclusione, avendo il sistema dimostrato, nel suo insieme, adeguata funzionalità. La fase di
collaudo ha tuttavia eviden-
ziato alcune criticità che consentono di definire, in via del
tutto temporanea, alcune “aree
e situazioni di esenzione” rispetto alle quali non risulta, al
momento, possibile garantire la
certificazione on line o, rispetto alle quali, tale attività comporterebbe dannose interferenze con l’organizzazione dell’attività professionale.
Fermo restando l’obiettivo di
pervenire in tempi brevi alla
completa dematerializzazione
dell’attività certificatoria, è necessario prendere atto del fatto
che il sistema, pur funzionale e
collaudato, è tutt’ora in una fase
di implementazione, che procede con peculiarità proprie
nelle diverse Regioni.
La disponibilità del call center
può, in prospettiva, rappresentare una soluzione per situazioni particolari e marginali, ma
non può sostituirsi alla certificazione telematica in senso
proprio.
La sanzionabilità del mancato
invio della certificazione discende evidentemente da
un’omissione dolosa posta in essere dal professionista, non
condizionata, quindi, da difficoltà oggettive o da problemi
strutturali.
Al momento, pertanto, pur ribadendo l’obbligo di legge,
non sembra proponibile l’adozione diprovvedimenti disciplinari in una fase in cui risulta difficile l’individuazione del
comportamento doloso e ciò
per un periodo individuabile indicativamente in sei mesi. In tale
periodo dovrà essere posta attenzione all’implementazione
del sistema e al coinvolgimento attivo dei professionisti interessati.
In tal senso dovrà essere prevista, in ciascuna Azienda Sanitaria, la costituzione di un gruppo di lavoro, che preveda il
coinvolgimento dei sanitari interessati e che provveda ad in-
dividuare eventuali criticità locali e a monitorare il comportamento dei professionisti, non
esclusa l’individuazione dei
comportamenti dolosi.
Tra le situazioni che escludono
ipotesi di dolo per la mancata
trasmissione telematica si possono elencare, a titolo esemplificativo:
1) La mancata disponibilità di
collegamento telematico
nelle strutture sanitarie ospedaliere e nei presidi di continuità assistenziale;
2) La mancata fornitura del
collegamento telematico,
da parte delle Aziende Sanitarie, ai medici di medicina generale;
3) La mancata connettività a
banda larga nell’area geografica;
4) Le situazioni di particolare
disagio nell’assistenza territoriale, individuabili in
quelle dovute ad una popolazione particolarmente
sparsa, che richieda importante attività domiciliare o
l’utilizzo di più studi in
aree remote. Tali criticità dovranno essere oggetto di
esplicita valutazione da parte delle Aziende Sanitarie. In
particolare, per quanto attiene allevisite domiciliari,
in attesa della definizione di
ancor più efficenti modalità di trasmissione, va co-
munque temporaneamente
prevista la possibilità di certificazione cartacea;
5) Le situazioni in cui l’organizzazione di un struttura
sanitaria non sia compatibile con la certificazione telematica, come nel caso
dei reparti di Pronto Soccorso, in assenza di idonei
strumenti che consentano
l’estrazione automatica del
certificato dal verbale informatizzato. Tali criticità
dovranno essere oggetto di
esplicita valutazione da parte delle Aziende Sanitarie;
6) I ritardi nell’attribuzione
delle credenziali di accesso al sistema, anche per
quanto attiene ai medici
sostituti dei medici di medicina generale;
7) I blocchi di sistema;
8) La lentezza di funzionamento del call center o la
sua indisponibilità.
Si tratta di situazioni per le
quali dovranno essere posti in
essere specifici interventi, organizzativi e strutturali, da parte delle Regioni e delle Aziende Sanitarie, per pervenire ad
una sollecita risoluzione dei
problemi, allo scopo di ridurre
al minimo indispensabile l’impiego temporaneo del canale
cartaceo e/o del call center.
Al di fuori di tali situazioni,
l’esplicito e volontario rifiuto del
sanitario a provvedere alla trasmissione telematica delle certificazioni, concretizzato in ripetuti atti omissivi, darà luogo
a un primo richiamo. In caso di
reiterazione, sarà oggetto di
procedimento disciplinare, secondo le modalità previste dai
vigenti ACN di categoria, e,
qualora l’esito del procedimento dia luogo a conferma
della responsabilità, si darà
luogo all’applicazione delle
previsioni di cui al D.legs.
150/2009.
49
FNOMCeO
MEDICI SPECIALIZZATI IN IGIENE E MEDICI
PREVENTIVA O IN MEDICINA LEGALE
IN DATA SUCCESSIVA AL D.LGS. 81-08
FUNZIONI DI MEDICO COMPETENTE
Nota della FNOMCeO al Ministero della Salute
Cari Presidenti, si ritiene opportuno trasmettere la
nota inviata da questa Federazione al Ministro
della Salute, Prof. Ferruccio Fazio, in ordine ad
una corretta applicazione dell’art. 38 del D.Lgs.
81/08 e successive modificazioni e integrazioni
con riferimento specifico alla possibilità dei medici
specializzati in igiene e medicina preventiva o in
medicina legale in data successiva all’entrata in
vigore del D.Lgs. 81/08 di poter svolgere le funzioni di
medico competente nelle more della emanazione del
decreto di cui al comma 2 del sopraccitato art. 38
e di stabilire se essi abbiano titolo ai fini della iscrizione
nell’elenco nazionale dei medici competenti e nei relativi elenchi
provinciali dei medici competenti e ciò anche alla luce dei numerosi
ricorsi amministrativi presentati dagli stessi.
Il Presidente
Amedeo Bianco
REGOLAMENTO
Articolo 1
L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta
bandisce un concorso per l’assegnazione di una Borsa di Studio annuale in memoria della Dott.ssa Maria Bonino già iscritta a questo Ordine Professionale e deceduta in
Africa nell’espletamento dei suoi doveri professionali.
La Borsa di Studio è indirizzata ai
giovani medici che presentano lavori di ricerca quali es. tesi di laurea e/o di specializzazione, sulle
problematiche sanitarie più rilevanti, quali ad es. malattie infettive
e malnutrizione, nella popolazione
materno-infantile nei Paesi in Via di
Sviluppo.
Articolo 2
Il premio, di € 6.000,00 (euro seimila/00) al cui finanziamento la
Fondazione Maria Bonino concorre con € 3.000,00 (euro tremila/00),
verrà assegnato sulla base di:
• Valutazione del lavoro di ricerca
presentato.
• Curriculum universitario.
• Documentazione di pregresse
50
esperienze personali di cooperazione a progetti sanitari nei Paesi in Via di Sviluppo.
Articolo 3
Possono partecipare al concorso
tutti gli iscritti da non più di sei anni
dalla data del presente bando agli
Ordini dei Medici Chirurghi e degli
Odontoiatri d’Italia. I predetti requisiti devono essere posseduti alla
data di scadenza del termine utile
per la partecipazione al bando di
concorso.
Articolo 4
I candidati al premio dovranno far
pervenire entro e non oltre il
31/12/2010 all’Ordine dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri della
Valle d’Aosta - Corso Lancieri d’Aosta, 5 - 11100 AOSTA:
• Domanda in carta semplice redatta come da modello allegato
• Copia del lavoro di ricerca (es. tesi
di laurea e/o di specializzazione)
• Curriculum universitario
• Documentazione di pregresse
esperienze personali di cooperazione in progetti sanitari nei Paesi in via di Sviluppo.
I candidati, inoltre, possono auto-
Decreto di atti vazione dei
percorsi formativi di cui all’art. 38 del D.Lgs. 81/08 e relativo svolgimento dell’attività
di medico competente
Illustre Ministro,
l’art. 38, comma 1, lett. d) del
D.Lgs. 81/08 e successive
modificazioni e integrazioni
recante “Titoli e requisiti
del medico competente”
prevede che uno dei
titoli necessari per
svolgere le funzioni
di medico competente sia il possesso
della specializzazione in igiene e
medicina preventiva
o in medicina legale.
Al tempo stesso però il
comma 2 dispone che i medici in possesso della specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale sono tenuti a frequentare appositi percorsi
formativi universitari da definire con apposito decreto del
Ministero dell’università e
della ricerca di concerto con
il Ministero del lavoro, della
salute e delle politiche sociali.
Tali medici nel caso in cui,
alla data di entrata in vigore
del presente decreto, svol-
gano le attività di medico
competente o dimostrino di
avere svolto tali attività per almeno un anno nell’arco dei
tre anni anteriori all’entrata in
vigore del presente decreto legislativo, sono abilitati a svolgere le medesime funzioni. A
tal fine sono tenuti a produrre alla Regione attestazione
del datore di lavoro comprovante l’espletamento di tale attività.
Pertanto, stante quanto suesposto, viste le numerose richieste pervenute a questa Federazione e agli Ordini provinciali da parte dei medici
sopraccitati e considerati i
ricorsi amministrativi avanzati
dagli stessi, si chiede di chiarire se nelle more della emanazione dello decreto di cui
sopra gli specializzati in igiene e medicina preventiva e in
medicina legale in data successiva all’entrata in vigore del
decreto legislativo n. 81/08
possano svolgere le funzioni
di medico competente e quindi se essi abbiano titolo ai fini
della iscrizione nell’elenco
nazionale dei medici competenti e negli elenchi provinciali dei medici competenti.
Amedeo Bianco
Concorso per l’assegnazione di
una borsa di studio in memoria
della dott.ssa maria bonino
certificare come da modello allegato:
• Laurea in Medicina e Chirurgia
• Abilitazione all’esercizio professionale
• Iscrizione all’Ordine dei Medici
Chirurghi e degli Odontoiatri.
Le domande di partecipazione al
concorso devono essere presentate
esclusivamente a mezzo raccomandata A.R. (farà fede il timbro postale).
Articolo 5
La Commissione giudicatrice del
premio sarà composta da:
• Presidente: il Presidente dell’Ordine
• Coordinatore: Consigliere delegato
alla Borsa di Studio
• Commissari: tre Consiglieri dell’Ordine; Presidente Fondazione
Maria Bonino o suo delegato.
Articolo 6
La Commissione giudicatrice effet-
tua, a suo giudizio insindacabile, entro il 28/02/2011 la valutazione dei
lavori e dei curriculum presentati.
Articolo 7
La data della premiazione verrà comunicata al vincitore con debito preavviso. Il vincitore del premio si impegna ad accettare la presentazione
e la discussione del lavoro premiato
in occasione dell’Assemblea Ordinaria annuale.
Articolo 8
Al presente bando sarà data la
massima diffusione tramite i principali mezzi di stampa locali e nazionali, tramite gli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri d’Italia e tramite il portale della FNOMCeO, tramite le Scuole di
Specializzazione
Il Presidente
Dott. Antonio CERRUTI
ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA VALLE D’AOSTA
ORDRE DES MEDECINS CHIRURGIENS ET DES ODONTOLOGISTES DE LA VALLEE D’AOSTE
Corso Lancieri d’Aosta 5 - 11100 AOSTA Tel. 0165/32953 - Fax 0165/31134 - e-mail: [email protected] - www.omceoaosta.altervista.org
Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. 13/09/1946 n. 233
CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DI UNA BORSA DI STUDIO
IN MEMORIA DELLA DOTT.SSA MARIA BONINO
MODULO DI PARTECIPAZIONE
AL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI
CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI
DELLA VALLE D’AOSTA
CORSO LANCIERI, 5
11100 AOSTA
Il/La sottoscritto/a ..................................................................................................................................................................................................................................................
nato/a a
.......................................................................................................
residente a
.......................................................................................................................
Prov. ...................... CAP ....................................... Via ............................................................................................................................................................... n. ......................
recapiti telefonici
e-mail
.........................................................................................................................................................................................................................................
.............................................................................................................................................................................................................................................................
CHIEDE
di partecipare al concorso per l’assegnazione della Borsa di Studio in memoria della Dott.ssa Maria Bonino bandito
dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta.
Sotto la propria responsabilità e consapevole di quanto disposto dall’art. 76 del DPR 28/12/2000 n° 445 e dagli artt. 495
e 496 del Codice Penale in caso di dichiarazioni mendaci, e consapevole altresì, di incorrere nella decadenza dei benefici
eventualmente conseguiti, qualora in sede di controllo emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione
DICHIARA
di aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia il ..................................................................................................................................................................
di aver conseguito l’abilitazione all’esercizio professionale nella sessione .....................................................................................................................
di essere iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di ............................................................................................
dal ......................................................................................
All’uopo allega:
• Copia del lavoro di ricerca
• Curriculum universitario
• Fotocopia di un valido documento di riconoscimento
• Documentazione di pregresse esperienze personali di cooperazione in progetti sanitari nei Paesi in via di Sviluppo.
ESPRIME il proprio consenso, ai sensi del D.Lgs 196/2003, al trattamento dei dati personali soprariportati.
Data ......................................................................................
Firma .................................................................................................................................
51
Rinnovo Organi Statutari ENPAM
QUINQUENNIO 2010-2015
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Presidente
Vice Presidente Vicario
Vice Presidente
Prof. Eolo G. PARODI
Dott. Alberto OLIVETI
Dott. Giovanni P. MALAGNINO
CONSIGLIERI:
- Dott. Eliano MARIOTTI
- Dott. Alessandro INNOCENTI
- Dott. Arcangelo LACAGNINA
- Dott. Antonio D’AVANZO
- Dott. Luigi GALVANO
- Dott. Giacomo MILILLO
- Dott. Francesco LOSURDO
- Dott. Salvatore Giuseppe ALTOMARE
- Dott.ssa Anna Maria CALCAGNI
- Dott. Malek MEDIATI
- Dott. Stefano FALCINELLI
- Dott. Roberto LALA (nominato dalla FNOMCeO)
- Dott. Angelo CASTALDO (nominato dalla FNOMCeO)
- Dott. Giuseppe RENZO (nominato dalla FNOMCeO)
- Dott.ssa Francesca BASILICO (nominata dal Ministero
della Salute)
- Dott. Giovanni DE SIMONE (nominato dal Ministero
dell’Economia e delle Finanze)
- Dott. Edoardo GAMBACCIANI (nominato dal Ministero
del Lavoro e delle Politiche Sociali)
- Dott. Giuseppe FIGLINI (designato dal Comitato Consultivo
dei Medici di Medicina Generale)
- Dott. Francesco BUONINCONTI (designato dal Comitato
Consultivo degli Specialisti Ambulatoriali)
- Prof. Salvatore SCIACCHITANO (designato dal Comitato
Consultivo degli Specialisti Esterni)
- Dott. Pasquale PRACELLA (designato dal Comitato
Consultivo della Libera Professione “Quota B” del Fondo
Generale).
COMITATO ESECUTIVO
Presidente
Vice Presidente Vicario
Vice Presidente
Prof. Eolo G. PARODI
Dott. Alberto OLIVETI
Dott. Giovanni P. MALAGNINO
CONSIGLIERI:
- Dott. Eliano MARIOTTI
- Dott. Alessandro INNOCENTI
- Dott. Arcangelo LACAGNINA
- Dott. Giacomo MILILLO
- Dott. Roberto LALA (nominato dalla FNOMCeO).
COLLEGIO DEI SINDACI
EFFETTIVI:
- Dott. Ugo Venanzio GASPARI
(Presidente nominato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali)
SUPPLENTI:
- Dott.ssa Adriana BONANNI (Presidente nominata dal Ministero del
Lavoro e delle Politiche Sociali)
52
- Dott.ssa Laura BELMONTE (nominata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze)
- Dott. Francesco NOCE
- Dott. Luigi PEPE
- Dott. Mario ALFANI
- Dott.ssa Anna Maria PAGLIONE (nominata dal Ministero dell’Economia e
delle Finanze)
- Dott. Marco GIONCADA
- Dott. Giovanni SCARRONE
- Dott. Giuseppe VARRINA
I
l rapporto tra Medici di Medicina Gene- ni specialistiche erogabili all’interno degli
rale (MMG), Medici Pediatri di Libera Ospedali e IRCCS.
scelta (MLPS) e Medici Specialisti Tra le azioni ed interventi conseguenti sono
(MO), Ospedalieri e non, è talvolta diffici- espressamente previste l’organizzazione
le e conflittuale, ma è innegabile che un delle agende per la prenotabilità di visite ed
corretto e buon rapporto tra loro è il pre- esami da parte degli specialisti e iniziative
supposto fondamentale se si vuole raggiun- di Area Vasta tra MMG e specialisti al fine
gere un livello di assistenza efficace ed ef- di distinguere nell’impegnativa le prestaficiente con soddisfazione sia dell’operato- zioni di diagnostica strumentale richieste
re sanitario che del cittadino. Il problema è come primo esame da quelle di controllo e
affrontato anche dal nostro Codice Deonto- in generale per individuare le prime visilogico che, agli artt. 62 e 63, prevede quan- te/esami su agenda separata.
D’altra parte alcune realtà di Area Vasta,
to segue:
Art. 59: Tra medico curante e medici ope- anche con lo stimolo ed il concorso degli
ranti nelle strutture pubbliche e private, OdM, si sono organizzate nell’individuaanche per assicurare la corretta informa- zione di percorsi e pacchetti precostituiti,
zione all’ammalato, deve sussistere, nel ri- per facilitare la richiesta dello specialista e
spetto dell’autonomia e del diritto alla ri- del MMG.
servatezza, un rapporto di consultazione,
di collaborazione e di informazione reciproca al fine di garantire coerenza e continuità diagnostico-terapeutica.
Art. 63: I giudizi espressi in sede di consulto o di consulenza devono rispettare la dignità sia del curante che del consulente.
La questione più spinosa è quella della
compilazione delle richieste integrative alla visita da parte dello specialista.
Il DGR 288 del 16 febbraio 2007, che riprende precedenti Delibere di giunta (n. Il risultato finale della semplificazione dei
531 del 17 marzo 2006) e Decreti ministe- percorsi per il paziente/utente dovrebbe esriali di anni addietro, si esprime nel modo sere la garanzia di una risposta il più possiseguente: “Il MMG/PLS inizia il percorso bile completa al quesito proposto (la “chiudiagnostico con la richiesta del primo esa- sura del cerchio”), minor tempo di attesa in
me/visita; lo specialista che ha il contatto ambulatorio con maggior tempo per
con il paziente deve, salvo diversa richiesta l’ascolto e, in definitiva, mettere al centro il
del paziente stesso o del MMG/PLS, pro- paziente non in modo astratto, ma come bedurre tutte le richieste per poter completa- neficiario del rapporto di collaborazione
re l’iter diagnostico redigendo le impegna- fra professionisti alleati per dare una rispotive e, dove possibile, prenotando le presta- sta, nei tempi clinicamente utili e con il minor disagio possibile, a reali problemi di sazioni successive”.
Le linee progettuali 2010 della Program- lute.
mazione Regionale hanno indicato alle Fin dal “Documento Moretti”, che qui si riAziende Sanitarie della Regione, all’inter- prende, si sottolineavano alcune criticità,
no della Linea 4 “Contenimento dei tempi derivanti da un percorso virtuoso così imdi attesa”, lo specifico obiettivo aziendale maginato: sarà inevitabile da parte degli
“Semplificazione delle
prestazioni specialistiche” che ha come risulcertificazione non sia di competenza
tato atteso entro il
del Medico di Medicina Generale ben31/10/2010 l’avvio della
sì del Medico Competente oppure del
prenotazione diretta da
Medico Pubblico operante nei servizi
parte dello specialista
di Medicina del Lavoro delle Aziende
delle visite e/o esami
Sanitarie.
strumentali richiesti sia
CERTIFICAZIONE IDONEITÀ
www.snamiudine.it/news/news.htm
per l’accertamento diaLAVORATIVA
gnostico sul quesito cliLa presente per informarVi che lo
nico formulato dal
SNAMI - Sezione provinciale di Udine,
MMG sia per la proa fronte delle periodiche e reiterate rigrammazione del folchieste, rivolte ai Medici di Medicina
low-up, salvo diversa riGenerale, per il rilascio ai propri assistiti di certificati attestanti la sussichiesta del paziente
stenza di idoneità lavorativa, ha pubstesso o del MMG e
blicato sul proprio sito web, in data
l’utilizzo della ricetta
12.10.2010, alcune note al riguardo, rivirtuale per le prestazio-
DOCUMENTO
SULLA DGR
288/2007
Lettere
dalla Federazione
Regionale degli Ordini
dei Medici Chirurghi
e degli Odontoiatri
del Friuli Venezia Giulia
dallo SNAMI
Sezione Provinciale di Udine
La scrivente nutre anche il sospetto che il medico che dovesse certificare una idoneità lavorativa pur
non avendone i titolo, incorra in un
possibile reato perseguibile a norma di legge; non solo, si domanda
anche quali conseguenze potrebbe
avere un paziente che venisse assunto con un tale certificato.
Per il Presidente Provinciale SNAMI
Il Segretario
DOTT. VENUTI MARCO
cordando ai propri iscritti come tale
53
Lettere
da
ARMANI FEDERICO
MMG di Udine
eggo a pag. 8 del Messaggero
del 24/09/10: il sottotiLtoloVeneto
dice: “Parte dei presenti ha
abbandonato il congresso di aggiornamento a Grado” e l’articolo: ... “Così, circa mille medici di
base del Friuli Venezia Giulia hanno abbandonato ieri un incontro di
formazione, a Grado, per protesta
contro l’assessore regionale alla
Salute, Vladimir Kosic... Alcuni
medici sono rimasti in sala e hanno proseguito la giornata di aggiornamento professionale, ma
nel tardo pomeriggio quando è intervenuto l’assessore a spiegare
le ragioni ha trovato un quarto della platea (secondo i rappresentanti
sindacali).” Alcune precisazioni
54
specialisti la compilazione (possibilmente
informatizzata) delle impegnative per le indagini necessarie a completare l’inquadramento del paziente proposto, come prima
visita, dal MMG/PLS; appare meno percorribile, e probabilmente inopportuna,
una interpretazione estensiva della delibera
ad ogni contatto e controllo; è sicuramente
fattibile la prenotazione delle visite di controllo (nella accezione concordata recentemente a livello regionale) specialmente se
in tal senso ci sarà collaborazione da parte
del personale che assiste il medico nella attività ambulatoriale; non facile – almeno in
questa fase – la prenotazione di tutte le prestazioni (radiologiche, specialistiche...) al
momento della prima visita perché il “sistema” non consente ancora una facile accessibilità ed è organizzato in modo incompleto specialmente per quanto riguarda la
priorità degli esami radiologici e strumentali; da parte dei MMG/PLS sarà opportuno l’utilizzo sempre più estensivo della
“priorità clinica motivata” non tanto come
osservanza di protocolli predefiniti, ma soprattutto come consapevole contributo professionale ad una razionalizzazione del sistema delle consulenze concordata all’interno della professione medica più che da
provvedimenti legislativi.
I punti fermi appaiono ancor oggi:
• La necessità dell’impegno reciproco dei
medici specialisti e dei MMG/PLS al fine di garantire percorsi appropriati e modulati da priorità clinica;
• La rilevanza della collaborazione del personale infermieristico e/o amministrativo.
I punti critici sono ancor oggi:
• Il periodo di estensione del follow-up ragionevolmente e con accertata efficienza
programmabile dallo specialista (ad
esempio è inefficiente se non controproducente programmare follow-up a distanza di un anno);
• L’acquisizione di strumenti informatici
di supporto (non ancora disponibili in
modo generalizzato negli ambienti specialistici ospedalieri e comunque non dotati della necessaria maneggevolezza).
Per un risultato efficace e di qualità, è necessaria una convergente azione a supporto
della linea della semplificazione dei percorsi da parte degli attori (MMG/PLS/Specialisti), degli Ordini per una attenta sorveglianza e stimolo al miglioramento, della
Regione con una continua azione di monitoraggio delle azioni intraprese, con definizione dei punti ancora critici, e con la messa a disposizione di strumenti informatici
veramente adeguati.
UN PICCOLO
MINISTRO INSULTA
I MEDICI
DI FAMIGLIA
M
inistro Brunetta,
Mio unico e assoluto impegno: studiare
molto, ottenere borse di studio, conseguire nei tempi previsti la laurea in medicina... laureato a 25 anni, ho dovuto
ovviamente subito lavorare nonostant e
ottime prospettive in ambito universita rio, ma non c’erano alternative.
Congresso dei Medici di Medicina
Generale di Grado
per correttezza e verità (evidentemente la fonte delle informazioni avute dal cronista, non è
molto attendibile): al mio arrivo
alle ore 9, c’era un gran fermento fuori dal Palacongressi di Grado, ma all’interno, la sala era piena e lo è rimasta di sicuro fino alle
13 alla sospensione dei lavori per
un buffet; alla ripresa dei lavori
alle 14,30, una fisiologica assenza si è vista (circa un centinaio di
persone in meno) anche per trasferimento dei Pediatri ad altra
sala per sessione separata. Ver-
,
sono un medico di famiglia di
Vercelli che lavora con il SSN da
30 anni. Provengo da una famiglia povera
e umile: papà operaio, mamma casalinga.
Grandi sacrifici e rinunce continue dei
miei genitori per consentirmi di diventare medico. Un’aspirazione di miglioramento spero possa essere consentita anche ai ceti poveri.
so le 17, il presidente del Congresso ha dichiarato, soddisfatto,
che gli iscritti al Congresso (“I percorsi della Salute Mentale”) erano più di mille (1.023 ?) e che tali
numeri erano un record. Solo verso la fine, alle conclusioni “politiche” dell’Assessore Kosic, alle
18,10 circa, in sala non c’erano più
di 200 persone! Anch’io sono uscito per manifestare il disagio della Medicina Generale (di Famiglia,
di base) nella attuale situazione
politica, organizzativa all’interno
della nostra Regione. Il Congres-
so ha risposto a
pochi
quesiti
del vivere quotidiano che
l’argomento
proponeva, anzi
ha dimostrato che
Tutto dipende “solo”
dalla disponibilità dei Singoli Operatori Sanitari... come
sempre, quando intorno non si
creano anche ostacoli.
Spese immediatamente sostenute ancora
dalla mia eroica famiglia: affitto, studio,
arredamento, automobile, telefono, strumentazione. Lavoro per SSN ma le spese
le sosteniamo noi.
Si comincia a lavorare: dal mattino alla
sera, sì proprio così dodici ore al giorno,
a domicilio e in studio.
L’evoluzione tecnologica impone un aggiornamento intellettuale e strumentale:
pago io è ovvio.
Aggiornamento informatico: computer ,
stampanti, adsl. Pago io, ovvio. Lavoro
per un servizio pubblico ma quello che
serve per lavorare è un costo a mio carico.
Avviene forse così per i medici ospedalieri
o impiegati, assolutamente no!!!
Perché questa elencazione, analitica e sicuramente f astidiosa p er L ei, m inistro?
Perché lei ha detto che i medici di famiglia p ensano solo al soldo e non hanno
null’altro a cuore t anto meno la sa lute
dei cittadini.
E tutto ciò perché? Perché i medici di famiglia hanno dimostrato che il suo sistema di certificazione di malattia on line
non funziona. Ripeto non funziona. E Lei
per ripicca ci insulta per screditarci.
Lei sicuramente ignora la realtà dei medici di famiglia, ha un pregiudizio ostile
venato di meschino disprezzo per le ar gomentazioni e l e e videnziazioni o ggettive di malfunzionamento del sistema on
line segnalato dai medici di famiglia.
tela della salute è un compito gravoso, la
gente ha tutti i diritti i medici tutti i doveri..
Voglio lavorare bene, essere rispettato e
non vilipeso e offeso.
Chiedo non soldi ma che sia migliorata
la mia attività professionale. Assur damente gravata da lacci e laccioli di
una burocrazia perversa e assurda che
mi sfinisce.
da
PIERGIORGIO FOSSALE
Medico di famiglia
di Vercelli
Niente aumenti di stipendio, ma la possibilità di lavorare meglio.
Mi tolga tanti, troppi compiti incongrui e
inutili.
Le sue ingiu ste e irriguardose parole
hanno violato e calpestato la mia dignità
umana e professionale.
Sono orgoglioso di essere medico di famiglia, mi dia l’occasione di essere orgoglioso anche di chi governa questa nazione.
Ministro Brunetta le è più congeniale il
devoto ossequio, ma la realtà è quella dai
medici segnalata. Lo sa che i medici ospedalieri del Piemonte non hanno il PIN di
accesso al sistema on line.
Io faccio il mio dovere, mantengo gli impegni, non mi sottraggo alle difficoltà,
giorno per giorno, ora per ora.
Ministro, corro dalla mattina alla sera, affronto assurdi impicci burocratici, la tu-
Con amarezza, ma tanta passione nel
cuore.
Spero che Lei, in tutta onestà, possa di
dire le stesse cose di se stesso.
La società AUXILIUM VITAE VOLTERRA SPA CERCA OPERATORI
SOCIO SANITARI (OSS) DA INSERIRE NEL PROPRIO ORGANICO PER SOSTITUZIONI (contratto a tempo DETERMINATO)
La società, che ha sede in Volterra, Borgo San Lazzaro n. 5, all’interno del Presidio Ospedaliero, è un centro di riabilitazione multi specialistica di riferimento regionale e attualmente è dotata di
quattro Strutture Operative: Riabilitazione Cardiologica Riabilitazione Neurologica Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite > Riabilitazione Respiratoria. Tutte le strutture sono accreditate ai sensi della LRT n. 8/99 e s.m.i. La compagine sociale è composta oltre che
dall’Azienda USL 5 di Pisa, che detiene la maggioranza assoluta, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, dai Comuni di Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, dalla Comunità Montana Alta Val di Cecina, dalla Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana.
TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DEL DIPLOMA DI OPERATORE SOCIO SANITARIO
POSSONO INVIARE IL PROPRIO CURRICULUM VITAE ai seguenti indirizzi:
- Per posta Auxilium Vitae Volterra spa - Borgo S. Lazzaro n. 5 - 56048 Volterra PI
- Per fax 0588 070270
- Per e-mail [email protected]
Per i titoli conseguiti all’estero occorre essere in possesso del decreto di riconoscimento da parte del Ministero della Sanità.
Per informazioni tel. 0588070271 Validità fino al 20/09/2011
55
P
atologie come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, le cardiopatie, le nefropatie e le dislipidemie, costituiscono, nell’ultimo decennio, una della principali cause di morbilità e mortalità. Per tale motivo, io da medico ho incominciato ad
indagare, ricercando su riviste mediche, le più prestigiose, quali: The
Lancet, The English journal, the American Journal, Nephro, quali fossero i correttivi da adottare su pazienti, affetti da patologie, della terza
età e non solo.
Mi sono accorto che la prevenzione è la prima medicina. Fitness
come farmaco. Studiare da vicino ogni aspetto di queste patologie
aiuta il medico ad impostare un lavoro su questi pazienti. Pertanto,
l’ipertensione arteriosa, anche grave, va affrontata in maniera seria;
ovvero, studiare il background dei pazienti ci aiuta a capire come iniziare il lavoro e quali siano i movimenti specifici,
continui, costanti e pr ogressivi che a iutano il
corpo a rispondere ad agire, di conseguenza, sui
valori della P.A. min. e max in maniera proficua
e costante. In tal senso, ho visto, nei confronti
di un paziente C.S., una diminuzione di 80-90
mmHg sia della P.A. min che della P.A. max.
In tal senso si può dire che, il lavoro con lui
svolto, ha funzionato molto bene. La stessa
cosa si può dire per il paziente A.A., che, in
un lasso di tempo di 2-3 mesi ha diminuito
le U.I. di Insulina da 25 U.I. a 4 U.I. . Ciò sta
a dimostrare che, anche per lui, lo studio
clinico applicato allo sport, in maniera
scientifica funziona e non solo. Tali dati
sono solo un accenno dei tanti risultati riscontrati sui miei pazienti.
Ho potuto riscontrare che la riattivazione del sistema linfatico e
cardio-vascolare agevola i pazienti in molti aspetti della vita quotidiana; fare la spesa (portare a mano le buste della spesa), salir e le
scale, riappropriarsi di una vita sessuale ed affettiva oltre che di relazione. Molti pazienti-atleti hanno perso in modo permanente 1520 Kg, aumentando la parte magra e diminuendo la parte grassa del
corpo. Tutte queste patologie che nor malmente nell’arco di pochi
anni possono portare all’exitus o a menomazioni per manenti, vengono, invece controllate e, quasi, quasi, tenute sotto controllo in maniera facile e proficua. È sotto gli occhi di tutti che, nell’ultimo decennio l’Italia è la Nazione che ha più persone obese della U.E.
Questo perché gli stili di vita degli Italiani sono peggiorati. Ciò vuol
dire che, la dieta Mediterranea non viene più seguita come una volta.
Pertanto, in questo sistema di cose il mio progetto si pone come una
rivoluzione negli stili alimentari e negli stili di vita. Lo sport sotto controllo, strettamente medico, funziona solo se i pazienti si rendono
conto del problema e collaborano con esso per il raggiungimento di
uno scopo comune, il benessere di una società, di una generazione.
Il progetto Fitness e Ambulatorio funziona solo con l’assidua presenza di un medico che si interessi di continuo dei pazienti.
La parola prevenzione, sui nostri pazienti vuol dire diminuire anche
le spese sanitarie regionali prima e nazionali dopo.
Ma lo sport è anche aggregazione e lotta alla depressione ed alla solitudine. La lotta al fumo, all’alcool, alle droghe e ogni altra dipendenza passa dallo sport e dall’Ambulatorio del fitness. Ho potuto
constatare, in un lasso di tempo di 6 mesi, che, lo svolgimento corretto ed assiduo di uno sport, che sia il fitness, il calcio, il judo, il karate o altro, allontanano l’atleta, giovane o anziano dal fumo. Infatti,
2 miei pazienti che fumavano 20-25 sigarette die sono scesi a 6-8 sigarette die. Inoltre, si hanno effetti benefici anche sull’alcool. Lo sport
dà una soddisfazione interna ed una consapevolezza del proprio benessere, questo sembra essere un deterrente sulla quantità di alcolici assunti. Bisogna inoltre, insegnare a bere, meno e meglio.
Questo principio viene insegnato nel nostro ambulatorio con buon
successo. È stato inoltr e approntato u n progetto di lavor o sulla
prevenzione e la dissuasione dall’uso di droghe.
progetto “Ambulatorio del
BUON LAVORO A TUTTI.
56
DOTT. STEFANO CONTE
PROGETTO
Obiettivo generale: combattere l’obesità principalmente nelle scuole di base primarie e secondarie instaurando dei corretti stili di vita.
Finalità: L’Ambulatorio del Fitness e della qualità
della Vita ha come scopo principale quello di prevenire l’insorgenza delle principali patologie quali:
diabete mellito, ipertensione arteriosa, obesità,
dislipidemie, osteoporosi, cardiopatie ed insufficienza renale. Nel caso in cui, invece, tali patologie siano già presenti nei nostri pazienti-atleti, si
prepara un programma medico-scientifico che ci
permetta di limitare, ed in alcuni casi, di rimediare ai danni creati da tali patologie. La prima finalità, che, in Italia è diventata una vera e propria
emergenza, è quella di intervenire sulle patologie
sopra citate e quindi, risparmiare dal punto di vista della spesa sanitaria, cercando di curare con
lo sport queste patologie e quindi assumendo
meno farmaci. Pertanto, un paziente ben curato e
ben gestito come avviene nel nostro programma
dell’Ambulatorio, incide positivamente sulla spesa
sanitaria e sull’ospedalizzazione. Ovvero, si riesce
a risparmiare sui costi della degenza e della spesa
sanitaria farmaceutica. Se moltiplichiamo il risparmio annuale per 10-100-1.000-10.000 pazienti-atleti, vedremo che il risparmio sulla spesa
sanitaria si aggira intorno ai 4.000.000- 5.000.000
€ all’anno. Quindi avendo già sperimentato questa esperienza, ho potuto constatare che ciò che
avevo messo su carta, in realtà funziona molto
bene. Nel mio piccolo ho già avuto un discreto
successo facendo risparmiare alla città di Messina
all’incirca 200.000 € di spese mediche.
Destinatari: popolazione scolastica dai 5 ai 12 e
13-16 anni; insegnanti e genitori.
Questo progetto ormai in essere non
è destinato solo ed esclusivamente ai
pazienti-atleti che hanno una patologia ma, anche a tutti quei bambini
delle scuole elementari medie e superiori (6-14 anni) che, ormai da
tempo, troppo tempo convivono con
stili e modi di vita errati. Bambini e
ragazzi addestrati dalle madri a mangiare tanto e male (merendine a
scuola, patatine fritte, hot-dog etc...) e
ancora gelati, panini, pizze, CocaCola, Red Bull etc… Infatti negli ultimi
tempi in Italia vi è stato un aumento
degli obesi di I-II-III e gravi, degli ipertesi già in età scolare con gravi forme
di emicrania. Pertanto, il mio progetto
prevede, una lotta e la prevenzione
lestre, in quanto, nella sua semplicità
è molto complesso e variegato. Ci
vuole abnegazione, conoscenze mediche, sportive e scientifiche oltre ad
un gran sacrificio.
Modalità: corsi di istruzione ed educazione alimentare rivolti ad insegnanti e genitori della durata di 20 ore
ciascuno; corsi di educazione alimentare e attività motoria per gli alunni
della durata circa di 30 ore ciascuno.
Il modo di attuazione prevede, visite
mediche, cardiologiche, spirometria,
plicometria, prelievi di controllo e controlli della P.A. e della Fc. Un uso ed
una conoscenza delle attrezzature da
usare. Bisogna inoltre controllare la VmaxO2 e i tempi di recupero, calcolare il consumo calorico e la quantità di acido lattico
che si viene a formare. Gli attrezzi,
i pesi, lo step etc. vanno gestiti,
controllati e monitorati. Il medico
deve sempre avere la situazione
sotto controllo. Nelle scuole bisogna re-insegnare, agli insegnanti di
educazione fisica, ad impostare un
nuovo-vecchio lavoro atletico agli
alunni, ovvero, ripristinare: le spalliere,
il quadro svedese, la pertica, gli anelli,
il cavallo e la corda, tutti attrezzi sconosciuti oggigiorno ed ormai in disuso,
in Italia, da anni. Nelle scuole si fa solo
calcio, basket e danza ed anche questi mal gestiti???!!!
e della qualità della
contro il fumo, l’alcool, le droghe in
generale ed il bullismo. Questo progetto vede coinvolte le scuole, gli insegnanti, le maestre, gli alunni, i parroci ed i genitori insieme alle istituzioni
ed ai negozianti. Pertanto, il mio progetto dell’Ambulatorio prevede oltre
al Fitness, gli stili di vita, anche la corretta alimentazione e quindi, tramite lo
sport a tutti i livelli, la lotta contro
tutte le forma di dipendenza. Tramite
il mio ambulatorio i pazienti imparano
a socializzare e quindi riusciamo a
combattere lo stress, la solitudine e le
sindromi ansioso depressive. Il programma anche in tal senso funziona,
ne ho ampia esperienza personale oltre che scientifica.
Tempi: da settembre 2009 a giugno
2010. Il progetto è nato già da svariati
mesi e i tempi di applicazione e di sviluppo sono di 3-4 anni; dopo di ché ne
trarrò le debite conclusioni e, se ci saranno da fare dei correttivi, per il miglioramento del progetto, lo farò. Pertanto, si rilancerà il progetto sia per un
secondo, terzo ciclo, in quanto tale
progetto deve servire per il bene della
collettività. Servirà però addestrare
mediante corsi specifici, da noi tenuti,
il personale idoneo a proseguire ed
ampliare il progetto in tante altre pa-
OBIETTIVI SPECIFICI
• Rendere consapevoli che determinati comportamenti alimentari possono nel tempo determinare patologie croniche anche invalidanti;
• Educare a riconoscere e scegliere
giusti stili di vita alimentari e motori
• Individuare le situazioni a rischio di
devianza (alcool, tabagismo, droghe,…).
Metodologia: distribuzioni di pubblicazioni, lezioni frontali, proiezioni di
diapositive e materiale documentale,
distribuzione di materiale informatico,
somministrazione di test iniziale, intermedio e finale; attività motoria e
psicomotoria a corpo libero e con
l’uso di attrezzi quali: corda, pertica,
cavallo, quadro svedese e anelli.
Relazione tecnica: Progetto medico
scientifico sportivo. Patologie come il
diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, le cardiopatie, le nefropatie e le dislipidemie, costituiscono, nell’ultimo decennio, una della
principali cause di morbilità e mortalità. Per tale motivo, io da medico ho
incominciato ad indagare, ricercando
su riviste mediche, le più prestigiose,
quali: The Lancet, The English journal,
the American Journal, Nephro, quali
fossero i correttivi da adottare su pazienti, affetti da patologie, della terza
età e non solo.
Mi sono accorto che la prevenzione è
la prima medicina. Fitness come farmaco. Studiare da vicino ogni aspetto
di queste patologie aiuta il medico ad
impostare un lavoro su questi pazienti.
Pertanto, l’ipertensione arteriosa, anche grave, va affrontata in maniera
seria; ovvero, studiare il background
dei pazienti ci aiuta a capire come iniziare il lavoro e quali siano i movimenti
specifici, continui, costanti e progressivi che aiutano il corpo a rispondere
ad agire, di conseguenza, sui valori
della P.A. min. e max in maniera proficua e costante. In tal senso, ho visto,
nei confronti di un paziente C.S., una
diminuzione di 80-90 mmHg sia della
P.A. min che della P.A. max. In tal
senso si può dire che, il lavoro con lui
svolto, ha funzionato molto bene. La
stessa cosa si può dire per il paziente
A.A., che, in un lasso di tempo di 2-3
mesi ha diminuito le U.I. di Insulina
da 25 U.I. a 4 U.I. . Ciò sta a dimostrare che, anche per lui, lo studio clinico applicato allo sport, in maniera
scientifica funziona e non solo. Tali
dati sono solo un accenno dei tanti risultati riscontrati sui miei pazienti.
57
Ho potuto riscontrare che la riattivazione del sistema linfatico e cardio-vascolare agevola i pazienti in molti
aspetti della vita quotidiana; fare la
spesa (portare a mano le buste della
spesa), salire le scale, riappropriarsi di
una vita sessuale ed affettiva oltre che
di relazione. Molti pazienti-atleti hanno
perso in modo permanente 15-20 Kg,
aumentando la parte magra e diminuendo la parte grassa del corpo.
Tutte queste patologie che normalmente nell’arco di pochi anni possono
portare all’exitus o a menomazioni
permanenti, vengono, invece controllate e, quasi, quasi, tenute sotto controllo in maniera facile e proficua. È
sotto gli occhi di tutti che, nell’ultimo
decennio l’Italia è la Nazione che ha
più persone obese della U.E. Questo
perché gli stili di vita degli Italiani sono
peggiorati. Ciò vuol dire che, la dieta
Mediterranea non viene più seguita
come una volta. Pertanto, in questo sistema di cose il mio progetto si pone
come una rivoluzione negli stili alimentari e negli stili di vita. Lo sport
il progetto:
sotto controllo, strettamente medico,
funziona solo se i pazienti si rendono
conto del problema e collaborano con
esso per il raggiungimento di uno
scopo comune, il benessere di una
società, di una generazione. Il progetto Fitness e Ambulatorio funziona
solo con l’assidua presenza di un medico che si interessi di continuo dei
pazienti.
La parola prevenzione, sui nostri pazienti vuol dire diminuire anche le
spese sanitarie regionali prima e nazionali dopo. Ma lo sport è anche aggregazione e lotta alla depressione
ed alla solitudine. La lotta al fumo,
all’alcool, alle droghe e ogni altra dipendenza passa dallo sport e dall’Ambulatorio del fitness. Ho potuto
constatare, in un lasso di tempo di 6
mesi, che, lo svolgimento corretto ed
assiduo di uno sport, che sia il fitness,
il calcio, il judo, il karate o altro, allontanano l’atleta, giovane o anziano dal
fumo. Infatti, 2 miei pazienti che fumavano 20-25 sigarette die sono scesi a
6-8 sigarette die. Inoltre, si hanno effetti benefici anche sull’alcool.
Lo sport dà una soddisfazione interna
ed una consapevolezza del proprio
benessere, questo sembra essere un
deterrente sulla quantità di alcolici assunti. Bisogne inoltre, insegnare a
bere, meno e meglio. Questo principio
viene insegnato nel nostro ambulatorio con buon successo. È stato inoltre
approntato un progetto di lavoro sulla
prevenzione e la dissuasione dall’uso
di droghe. Il progetto, che in questi
giorni è in essere consiste:
1. Compilare cartella clinica
2. Indagare sugli stili di vita di ogni paziente-atleta
(alimentazione, sedentarietà, attività motoria etc..)
3. Eseguire controllo cardiologico con ECG preventivo
4. Controllo della P.A. e della Fc prima, durante e dopo le attività
5. Controllo del peso corporeo giornaliero
6. Compilazione di una dieta personalizzata con meta finale
(decremento ponderale in x tempo)
7. Prelievo ematico con controllo dei parametri ematochimici
8. Esecuzione di svariati esercizi programmati:
I. Step
II. Cyclette
III. Tapis-roulant
IV. Vogatore
V. Pesi
VI. Corpo libero
VII. Bilancieri
9. Lavoro a tempo di musica, la musica varia cambia di intensità e di
ritmo in base agli esercizi
10. Controllo prima, durante e dopo gli esercizi della P.A. e della Fc
11. Fase di defaticamento
12. Controllo del volume Vo2max
13. Studio dei comportamenti
14. Controllo dell’assuefazione alla fatica
15. Controllo dell’apprendimento della sequenza esercizi
16. Insegnamento dello spirito di corpo e di squadra
17. Livello di apprendimento
18. Controllo di gradimento al lavoro ed all’ambiente
19. Richiesta di idee nuove.
Nel mese di settembre, dopo svariati studi, introdurremo dei cardio-frequenzimetri con interfaccia computerizzata con vari canali, questo ci permetterà di vedere e di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca dei pazienti. Si potranno
effettuare dei lavori specifici di cardio-fitness. Questo tipo di lavoro, sotto
stretto controllo medico, può giovare sui pazienti ipertesi e diabetici. Ci consentirà alcuni esercizi che fin ad oggi non avevamo adottato. Tutte queste innovazioni nel lavoro, sono sempre il frutto di un lavoro di ricerca scientifica.
Personale:
il progetto prevede l’impiego di:
• 1 medico
• 2 tecnici sportivi
• 1 tutor ogni 20 alunni
58
• 1 dietologo
• 1 tecnico informatico
• 5 relatori.
D
a diversi mesi i colleghi del continente, prima di tutto quelli dei
grandi centri, ricevono delle lettere
d’ invito a collaborare da un network di oltre 450 cliniche odontoiatriche, presente in diversi paesi europei, di nome Vital Dent.
In Italia in due anni hanno già realizzato 50
strutture operative nelle quali prevedono
un’offerta polispecialistica, che abbraccia
tutti gli ambiti e le specializzazioni odontoiatriche, alti standard qualitativi e il pieno
rispetto della normativa vigente in materia di
autorizzazioni sanitarie, di informazione sanitaria, di tutela della salute e della sicurezza nei
luoghi di Lavoro (D.Lgs. 81/08), di tutela della
privacy, di certificazione delle apparecchiature
secondo le norme e le linee guida sviluppate
dall’ISO, oltre che le ulteriori prescrizioni imposte dalla Legge. Questa azienda – così si
definisce – ambisce ad essere un punto di riferimento nel mercato europeo delle cure dentali specializzate trasformando la visita dal
dentista in un’esperienza positiva e rendere le
cure odontoiatriche accessibili a tutti.
Nella lettera l’azienda svela i segreti del
suo successo. Sarebbe soprattutto frutto della
fiducia e della professionalità di Medici
Odontoiatri che hanno creduto nella formula e che si sono dimostrati orientati a
offrire un servizio odontoiatrico integrale
di grande qualità. Inoltre, fa sapere che
i “loro” (pronome possessivo) operatori collaborano in strutture or ganizzate e flessibili , con un impegno minimo settimanale di 2 giornate , con
l’obiettivo di dare continuità alle cure dei
“loro” pazienti, senza per questo dover
rinunciare al lavoro in proprio. Per questa ragione “vorr ebbero” sottoporr e
anche a “Noi” il “loro” progetto e valutare il “Nostro” diretto coinvolgimento come PROTAGONISTA.
La lettera è arrivata anche a noi in Sardegna, territorio che storicamente
viene colpito con un certo ritardo
dalle onde dell’innovazione.
Ho letto lo scritto con ansia e crescente
disgusto. D’innovazione il network
non offre niente, di pretese tante. Prevede alti standard di qualità, senza
meglio definirli (qualità di struttura,
qualità di procedura e qualità di risultato?), rispetta le norme vigenti, e ci
mancherebbe altro, si riferisce alle linee guida sviluppate dall’ISO, l’ente
normatore internazionale - e chi se ne importa visto che il nostro ente europeo è il
CEN al quale fanno riferimento tutti gli
enti normatori della Comunità, la nostra
UNI italiana compresa. Forse si tratta di
un tentativo di terrorismo psicologico? Non
lo so.
Credo che la visita dal dentista sia un’esperienza positiva nella gran maggioranza degli studi odontoiatrici sardi. Le statistiche
degli ultimi anni confermano che circa l’ottanta per cento dei pazienti sono soddisfatti del loro odontoiatra. Non serve alcuna trasformazione da Mr. Hyde in Dr.
Jeykill nella nostra Isola e di sicuro non
promossa da un network, ma, semmai, dal
sapere e dall’etica professionale.
Fa piacere leggere che il successo dell’Azienda dipende dalla professionalità degli odontoiatri, non “farina dal proprio
sacco”, quindi, ma sempre del professionista che, purtroppo, crede nella loro
formula. Non capisco perché un professionista che riesce a offrire un servizio odontoiatrico integrale di grande
qualità dovrebbe vendersi al network e
non mettere questa sua professionalità
completamente al servizio del proprio
studio per il quale, indipendentemente dal numero di giorni in cui ci
lavora, deve coprire un rischio economico ben definito. Quale grado di cerebro-lesione o stato postoperatorio
dopo una lobotomia si deve raggiungere per compiere un passo simile?
Premettiamo che la situazione economica dovrebbe veramente indurre in
tentazione per aderire alla rosea offerta, c’è qualcuno dei lettori che è in
grado di spiegare perché dovrei garantire la continuità delle cure ad altri
e ai miei pazienti no? Chi fa il passo
sacrifica la sua libertà, la libera scelta
della terapia del suo paziente e la sua
struttura! E poi, onestamente, chi mi
riduce ad un protagonista fra tanti
protagonisti forse ha difficoltà a comprendere il significato del termine.
Noi sardi siamo fortunati per due ragioni. Primo, perché riusciamo a leggere lo spagnolo e secondo perché – e
59
cito il mio vecchio amico “Ziu Franziscu”
di Ghilarza: “La Sardegna ha avuto tante
occupazioni, ma neanche una ha portato
via dell’oro dall’Isola!”.
Torno alla prima fortuna.
Leggendo il report del Tesoriere Nazionale
del Consejo de los Cirujanos Dentistas y de los
Odontologos de la España di poco più di due
anni fa evinciamo che il modello franchising
(convenzione diretta) sta fallendo. Il 70%
di tutti i contenziosi medico-paziente in
odontoiatria in Spagna,
cifra in netto aumento,
proviene dal lavoro di
quel 10% di odontoiatri
che lavorano in questo
regime commerciale.
I pazienti spagnoli
dopo dieci anni di franchising hanno imparato pagando con la
propria pelle.
Gli odontoiatri-commercianti stanno fallendo e pletora e mancanza di risorse economiche hanno preparato un grande
mercato per le “fabbriche del dente”. La
“Mc Donaldizzazione” dell’odontoiatria
spagnola ha impoverito la categoria e portato il 42% delle terapie odontoiatriche
nelle mani di businessmen. Come questo
può andare d’accordo con una legge per la
quale il Consejo ha combattuto per dieci
anni, cioè che il 75% del capitale di una
struttura odontoiatrica deve essere in mano
dell’odontoiatra, non lo so. Effettivamente
contrasta anche il nostro D. Lgs 175/92,
“Norme in materia di pubblicità sanitaria e
di repressione dell’esercizio abusivo delle
professioni sanitarie”, che nell’art. 9,
comma 2, dice “Il commercio e la fornitura, a
qualsiasi titolo, anche gratuito, di apparecchi e
C.O.M.U.N.I.C.A.T.O
U
n errore del computer, una legge
troppo giovane, una gestione errata da
parte degli studi. Queste sono alcune delle
motivazioni apportate per giustificare una
situazione incresciosa che ha letteralmente
lasciato i cittadini del Trentino a bocca
aperta. Tutto ha inizio con la legge sull’assistenza odontoiatrica della Provincia Autonoma di Trento, entrata in vigore nel
2009, che prevede l’accesso gratuito, o a
quota agevolata, alle cure odontoiatriche
presso studi privati convenzionati da parte
di categorie più deboli.
Il primo anno, gli studi odontoiatrici aderenti alla convenzione erano 4, diventati poi
14 nel 2010. L’iniziativa ha riscosso un logico successo tra i pazienti, portando un
considerevole numero di cittadini a rivolgersi a tali studi per accedere a cure che
60
strumenti diversi da quelli indicati nel decreto
di cui al comma 1, sono vietati nei confronti di
coloro che non dimostrino di essere iscritti agli
albi degli esercenti le professioni sanitarie, mediante attestato del relativo organo professionale
di data non anteriore ai due mesi.” Questa
Legge non è stata abolita dalla Legge Bersani. Che fare quindi? Munirsi di santa pazienza è la prima regola.
I nostri cittadini che desiderano un’odontoiatria di qualità, quella strutturale, di procedura e di risultato, ma innanzitutto di
comportamento professionale non ci abbandoneranno; sono solo disorientati, come
d’altronde tutti noi, dalla politica sanitaria
ed economica che ci viene proposta. Il problema è di natura socio-economica e può
essere influenzato da noi solo nella misura
in cui ci ricordiamo dell’unica arma che
nessuno ci toglie: del nostro rapporto con il
nostro paziente! Tranquilli!
Il network si vanta di poter garantire cure
odontoiatriche a tutti, ma vorrei ricordare
che l’accesso alle cure odontoiatriche nel
nostro Paese è già garantito dal Servizio
Sanitario Nazionale!
Per qualcuno cambierebbe qualcosa? Sì,
certamente! Forse una parte del 60% di prestazioni effettuate abusivamente potrebbero diventare legali? Metto, comunque, in
dubbio, dopo l’esperienza spagnola, che
sia a beneficio del paziente; quello lo vedremo.
Solo la solidarietà fra gli odontoiatri che si
distinguono per la loro qualità professionale è la chiave per il futuro della professione. E a chi ci offende mostro il mio dente
affilato, come un mastino!
Buon lavoro a tutti
S.T.A.M.P.A
ODONTOIATRIA IN
CONVENZIONE DIRETTA
Penalizzati gli studi
che hanno aderito.
Ora dovranno pagare
di tasca loro.
altrimenti non avrebbero potuto sostenere
economicamente.
Fin qui, tutto bene. Peccato, però, che il
budget messo a disposizione dalle province sia presto terminato e, a causa di un
software gestionale male impostato, l’allarme “budget finito” si sia manifestato
quando ormai la maggior parte dei piani di
cura era già stata avviata. A questo punto,
E se i soldi
gli uffici provinciali hanno imposto agli studi
di non iniziare nuovi trattamenti, ma di
completare quelli in convenzione già in
corso. Da qui nasce un polemica non ancora risolta che vede contrapposti la Provincia – che sembra accusare gli studi di
aver agito in mala fede – e gli studi convenzionati che, per un ovvio senso di responsabilità e deontologia, ora sono
costretti a portare a termine i trattamenti
già in essere a proprie spese, pena una denuncia penale dalla ASL e una deontologica dall’Ordine.
U
n successo sotto tutti i fronti,
sia come numero di presenze,
300 provenienti da tutta Italia,
sia come livello scientifico ma soprattutto per il centrato messaggio
morale che è stato lanciato. È questa
in sintesi la conclusione del convegno sulla Odontoiatria e Disabilità
che si è tenuto a Udine presso l’Auditorium della Regione il 18 settembre scorso organizzato dalla SIOH,
Società Italiana di Odontoiatria per
l’Handicap. Al tavolo dei relatori si
sono alternate diverse autorità cui
hanno fatto spicco l’Assessore Regionale alla Salute prof. V. Kosic, che
ha sottolineato l’impegno della Regione FVG volto, con l’instituzione
di un Tavolo Regionale di Lavoro su
Odontoiatria Sociale, a trovare nuove
strategie per favorire le categorie più
fragili. Presente il rappresentante
dell’Odontoiatria presso il Ministero
prof. E. Gherlone nell’occasione sostituito per improvvisi impegni istituzionali dal prof. R. Di Lenarda, ma
anche il Sindaco Prof. F. Honsel, il
Presidente della Consulta Regionale
delle Associazioni dei Disabili dott.
M. Brancati, il rappresentante dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri
dott. N. Miranda e il rappresentante
della ASS 4 Medio Friuli dott. D.
Spazzapan. I maggiori esperti del
settore arrivati dai principali atenei
italiani hanno risposto con entusiasmo all’invito del coordinatore ed
organizzatore dott. Carlo Gnesutta,
Consigliere Nazionale SIOH. Molte
le tematiche trattate durante l’arco
dell’intera giornata del gremito congresso: dal ruolo dell’Odontoiatria
pubblica ed accademica nell’assistenza ai pazienti disabili, trattato
finiscono?
CONVEGNO ODONTOIATRIA E DISABILITÀ
dal prof. R. Di Lenarda, alle nuove
Linee Guida per la promozione della
salute orale nei pazienti pediatrici
sottoposto a terapia oncologica, trattate dalla prof.ssa Strohmenger alle
possibilità riabilitative nel paziente
speciale trattate del Presidente Nazionale SIOH dott. R. Rozza, e molte
altre. Ma senza dubbio è la questione
morale a spiccare su tutti gli altri argomenti come accoratamente più
volte richiamato dallo stesso dott. C.
Gnesutta. Viene evidenziata la necessità di trattare una persona diversamente abile in modo identico alle
persone cosiddette normali, come
sottolineato da numerosi documenti
ufficiali internazionali. La dimostrazione degli effettivi successi è stata
evidenziata con dati statistici accompagnati da eloquenti diapositive
e sono state argomentate le maggiori
patologie dell’apparato dentale; fa
meditare il pensiero che molti pa-
nale dell’odontoiatra e che permetta a questi di rispondere alle esigenze dei pazienti
più bisognosi con serietà e serenità”.
“Per questo”, continua Rampulla, “l’unico
sistema che può garantire la salute dei cittadini e la dignità dei professionisti è il sistema di assistenza indiretta, in cui il
cittadino paga la parcella all’odontoiatra e
poi riceve un rimborso dalla ASL. AIO ha
sempre sostenuto e lo ricorda tutt’ora che
la convenzione diretta e l’imposizione di tariffari e ‘tempari’ rappresentano la morte
della libera professione. Chi ha capito tutto
questo si è salvato da una situazione incresciosa. Molti non lo hanno ancora capito. Attenzione per il futuro”.
“Quello delle convenzioni è un tema molto
delicato”, afferma Salvatore Rampulla, presidente AIO. “L’assistenza odontoiatrica alle
fasce più deboli è certamente un dovere
etico della professione medica e un dovere
sociale da parte delle istituzioni, con il rispetto però delle competenze e delle professionalità delle parti in causa. In questo
ambito, AIO sostiene che sia necessario impostare i rapporti tra pubblico e privato non
solo da un punto di vista meramente economico o burocratico, bensì in un’ottica di Sul sito www.aio.it è possibile trovare un
collaborazione che tuteli la figura professio- approfondimento su questi temi.
zienti arrivano alla prima visita su
una carrozzella o inermi sopra un
letto, spesso con alle spalle anni di
sofferenza. Tutti i relatori intervenuti
hanno messo in risalto la gratificazione sia personale che emotiva provata quando ad un paziente disabile
si riesce ad alleviare o a lenire il dolore o a permettergli una corretta masticazione o anche ad una risoluzione estetica che permette a lui di
continuare a sorridere.
Nel corso del convegno sono state
più volte messe in risalto le diverse
figure facenti parte della catena curativa e cioè, gli odontoiatri, anestesisti, quelle degli igienisti dentali e
degli operatori socio-sanitari tutte
pedine fondamentali all’approccio,
spesso difficile, e al ottenimento di
una terapia ottimale. Gli importanti
testimonial del Convegno: l’artista
G. Celiberti, la sig.ra Cristina Nonino e la sig.ra Elvia Snaidero hanno
partecipato i loro sentimenti di solidarietà verso questo mondo dei più
fragili.
A metà mattinata è stato premiato,
per il suo impegno verso i disabili e
per aver creato presso l’Ospedale di
San Daniele del Friuli un Centro dedicato denominato “Progetto Orchidea” che oggi conta oltre 500 disabili
gravi in cura provenienti da tutta la
regione e anche dal Veneto e Toscana, il dott. Piero Garlant dall’allievo e amico fraterno dott. Carlo
Gnesutta.
Colpisce e lascia sgomenti la scomparsa dello stesso dott. P. Garlant
dopo soli tre giorni dall’evento.
Un convegno che oltre al successo
ottenuto ha aperto senz’altro una
breccia nel muro dell’indifferenza ed
è stato un’ottima occasione di confronto oltre agli addetti ai lavori anche per tutte le persone che vi hanno
partecipato.
61
C
È SCOMPARSO IL DOTT.
PIETRO GARLANT
on grande commozione comunico la scomparsa dell’Amico dott. Pietro Garlant, avvenuta a soli tre giorni dal premio a Lui consegnato per la Sua carriera
durante il Convegno “Odontoiatria e Disabilità” recentemente tenutosi a Udine.
Alle volte i disegni del Signore sono difficilmente interpretabili ma, in questo
caso, appare quasi evidente il Suo intervento affinché la dipartita avvenisse “dopo”
la Sua premiazione.
Ultima intensa soddisfazione per una onorificienza che ha voluto riconoscere il Suo
grande, e sotto certi aspetti, geniale impegno volto ai più fragili.
Persona dalle vedute non comuni e dalle doti morali ed umane di straordinaria levatura, lascia un vuoto all’interno del “Progetto Orchidea”, Centro per la cura dei
disabili gravi in sedazione profonda attivo da 10 anni presso l’ospedale di San Daniele, da lui fondato. L’intera l’Equipe del Progetto si adopererà affinché la strada
da Lui tracciata e i principi da Lui voluti procedano secondo le Sue direttive.
Un “Memorial Garlant” a cadenza biennale si terrà a San Daniele con invito a tutte
le componenti che attivamente operano per il bene dei disabili.
A Piero un grazie per tutto quello che ha fatto ed ha insegnato a tutti noi.
Da me un fraterno ed intenso abbraccio.
Dott. Carlo Gnesutta
C.O.M.U.N.I.C.A.T.O
È
S.T.A.M.P.A
DENTISTI FVG
NASCE IL PRIMO
COORDINAMENTO
REGIONALE
ANDI-AIO-CAO
la prima volta in Italia che le organizzazioni sindacali del Fvg che raggruppano i dentisti e la Commissione Albo
Odontoiatri (afferente all’Ordine dei Medici) uniscono le forze per dare vita a un
coordinamento apripista che non ha
eguali sul territorio nazionale. Si tratta del
Coordinamento Dentisti del Friuli Venezia
Giulia. Ancora una volta a fungere da laboratorio è la nostra Regione che brucia i
tempi e dimostra che su battaglie di salute e di educazione alla salute, per contrastare la pesante disinformazione, è
opportuno fare gruppo e riuscire a veicola scienza richiede competenze, tempo, filare corrette informazioni.
delizzazione e ha un suo prezzo e che
A comporre il Coordinamento regionale, l’arte produce più benefici del tecnicismo.
che si propone di veicolare progetti edu- Il Coordinamento si prefigge di rendere
cativi a carattere regionale a una sola
edotti tutti i cittadini della Regione sulle sivoce, in modo da dare dignità alla professione dentistica sempre più “vittima del rene rappresentate dai tanti falsi annuncimercantilismo e della vendita di presta- spot e da chi, anziché educare, spiegare,
zioni”, sono le due sigle sindacali che rag- ‘vende’ prodotti e impianta materiali di
gruppano oltre mille dentisti (il 90 per scarsa qualità se non addirittura dagli efcento di tutti i professionisti della Regione): ovvero ANDI (associazione nazioUNICO ESEMPIO IN ITALIA
nale dentisti italiani), AIO (associazione
ECCO LA MISSION
italiana odontoiatri), e la ‘voce’ dell’Ordine
dei Medici: la CAO del Fvg (commissione
albo odontoiatri). “Soltanto creando questo organismo – si legge nelle motivazioni
dell’atto fondativo del Coordinamento – si
possono condurre le tante lotte a difesa
della salute dei cittadini che necessitano
di essere più informati sulle tematiche che
riguardano la bocca e l’igiene dentale assieme alla pedagogia sugli stili di vita
sana”.
Nella mission del Coordinamento regionale compare la salvaguardia del decoro
di una professione che non può essere
svilita a commercio di prestazioni, come
purtroppo sta avvenendo per l’importazione di cattivi modelli basati sul minor
tempo possibile dedicato al paziente,
bensì deve recuperare la sua dimensione
autentica di arte, terapia e prevenzione –
avvicinandosi alla gente e spiegando che
62
fetti potenzialmente nocivi, visto che arrivano dall’Oriente e dall’Est. Il Coordinamento si propone di essere una forza
unica e coesa anche nei confronti degli interlocutori istituzionali, fra cui la Regione
stessa con cui ha aperto un fronte di dialogo per quanto riguarda la legislazione
del settore.
Le questioni prioritarie su cui si impegna il
Coordinamento concernono l’educazione
permanente della popolazione attraverso
incontri pubblici che si terranno in Fvg,
una campagna di informazione e formazione per far capire ai vari target, da quelli
colti al ceto basso, l’importanza della prevenzione perché ci sono prove evidenti
della correlazione fra patologie infiammatorie croniche e stili di vita (fumo, cattiva
igiene orale, errori alimentari, ecc.).
Il team regionale lancia la figura del dentista come sentinella in grado di essere
sorgente di messaggi trasversali di informazione sull’importanza del controllo del
biofilm batterico, della alimentazione corretta e dei danni derivati dal fumo nei
confronti delle patologie di sua competenza. Tutto questo si riflette automaticamente sull’incidenza di patologie a
elevatissima prevalenza come malattie
cardiocircolatorie, sindrome metabolica,
diabete, broncopneumopatia cronica
ostruttiva o su patologie ben più gravi
come le neoplasie.
Ai vertici del Coordinamento: per l’Andi
Fvg i dentisti Nick Sandro Miranda, Gianfranco Ferrari e Paolo Coprivez (presidente regionale Andi); per l’Aio Fvg
Serena Alessandro (presidente) e Laura
Pittau; per la Cao il presidente regionale
Giovanni Braga.
Per informazioni, addetto stampa
Coordinamento dentisti FVG,
dott.ssa Irene Giurovich - 3336551540
COMUNICATO GIUNTA ESECUTIVA
DEL 31 LUGLIO 2010
n data 31 luglio si è riunita la Giunta Esecutiva della Fondazione,
ILapresieduta
dal Dr. Aristide Paci.
Giunta Esecutiva, al fine di ampliare eventualmente la ricettività
del Centro Formativo di Torino, ha dato mandato agli Uffici competenti di approfondire la possibilità di utilizzare un immobile adiacente
della Fondazione da destinare ad alloggi per gli studenti ospiti aventi
diritto.
Sono state accolte le istanze di adesione volontaria per n. 38 Sanitari nel frattempo pervenute, con decorrenza prevista dalla vigente
normativa.
È stata accolta la richiesta degli studenti ospiti del Campus di Montebello relativa alla possibilità di usufruire a pagamento delle mense
degli Istituti Maschili e Femminili alle stesse precedenti condizioni.
Sono stati infine adottati altri provvedimenti in materia di prestazioni,
assistenza, economico-finanziaria e di personale, nonché su altri
ambiti di ordinaria gestione della Fondazione.
COMUNICATO GIUNTA ESECUTIVA
DEL 4 SETTEMBRE 2010
n data 4 settembre si è riunita la Giunta Esecutiva della Fondazione,
ISono
presieduta dal Dr. Aristide Paci.
state accolte le istanze di adesione volontaria nel frattempo
pervenute da parte di n. 22 sanitari. Relativamente ai versamenti di
quote di contribuzione volontaria, al 3 settembre 2010, il numero dei
sanitari in regola risulta essere 11.663, mentre alla stessa data dell’anno scorso (2009) risultava essere 13.005. Dall’inizio dell’anno
2010 al 3 settembre 2010 il numero delle domande di adesione vo-
recensioni
Nick Sandro Miranda è l’unico
friulano che ha firmato un
capitolo nel volume pubblicato
nel centenario della Istituzione
degli Ordini dei Medici.
Fondazione
ONAOSI
lontaria pervenute alla Fondazione risultano essere in totale 240.
La Fondazione, come in passato, con nota prot. n. 2154/u del
20.07.2010, anche per interrompere la prescrizione, sta facendo recapitare avvisi bonari per invitare i contribuenti, che non avessero già
provveduto, al pagamento spontaneo del contributo 2005. Ciò in
forza della sentenza della Corte Costituzionale n. 190/07, che non
ha fatto venir meno l’obbligo contributivo nei confronti dell’ONAOSI
e, dunque, i correlati obblighi di riscossione in capo ai suoi Amministratori.
La Giunta Esecutiva ha dato mandato agli Uffici competenti di procedere all’avvio dell’indagine di mercato per l’affidamento del servizio di tesoreria ONAOSI per il prossimo biennio 2011-2012. L’esito
dell’indagine sarà sottoposto alla prossima seduta utile della Giunta
Esecutiva.
Anche per l’anno accademico 2010/2011 nelle strutture sarà attivato
il tutoraggio in favore degli studenti ospiti per le seguenti aree disciplinari aggregate:
n Area Scientifico Biomedica-Biologica;
n Area Giuridica-Economica;
n Area Ingegneristica Tecnologia Scientifica;
n Area Umanistica Sociale.
La Giunta Esecutiva ha inoltre adottato altri provvedimenti in materia di prestazioni, assistenza, economico-finanziaria e di personale,
nonché su altri ambiti di ordinaria gestione della Fondazione.
e
n
i
l
on
annuncia il presidente dell’Ordine dei Medici di
Udine, Luigi Conte “esprime un’alta valenza culturale ed è un esempio concreto dell’elevata professionalità che contraddistingue coloro che si
occupano di salute, non solo dal punto di vista
teorico ma anche pratico: le firme illustri che
hanno contribuito a rendere questo volume un
manuale senza precedenti ci rendono orgogliosi
come medici e come cittadini”.
È l’unico medico friulano a ‘firma- Un medico Nick Sandro Miranda, chiamato a
mettere a disposizione il suo pare’ un capitolo del prestigioso volume “Cento anni di professione a ser- al servizio trimonio di conoscenze nel capitolo
sull’etica in odontoiatria, parte dalvizio del paese”, nel centenario della Istituzione degli Ordini dei Me- del paese la premessa della salute come concetto globale che deve comprendere
dici, che viene presentato oggi a
Roma, di fronte al gotha politica e sanitario, al pre- l’aspetto sociale ed ambientale – da considerarsi
sidente nazionale Fnomceo (Federazione nazio- non una merce bensì un valore – centra il suo
nale Ordini medici ed odontoiatri), Amedeo Bian- pensiero sulla relazione medico-paziente: Il
medico – questa la sintesi del messaggio – deve
co e al ministro alla salute Ferruccio Fazio.
Alla realizzazione dell’opera hanno collaborato cercare di “relazionare in maniera qualitativaesperti di rilevanza internazionale nei campi del- mente diversa con i pazienti privilegiando
la Storia della Medicina, della Filosofia, della Le- l’ascolto e l’accoglienza”.
gislazione, della Sociologia: dal costituzionali- Questo significa che non si deve solo informasta Giovanni Maria Flick, all’accademico Elio re i pazienti, bensì informare in maniera chiaGuzzanti, allo storico e saggista Marco Soresi- ra ed efficace: comunicare per ottenere “la cona, al sociologo Ivan Cavicchi, al bioeticista San- noscenza consapevole per conseguire la corredro Spinsanti, allo storico e filosofo della me- sponsabilizzazione delle persone, sforzandosi di
capire quale può essere la soluzione che più “soddicina Giorgio Cosmacini.
Questo volume, che farà tappa anche a Udine – disfa” il paziente per raggiungere un accordo”.
Nick Sandro Miranda
Miranda, titolare della specialistica ambulatoriale odontoiatrica Asl 3 Alto Friuli, odontologo forense, già sotto segretario nazionale Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) e attualmente consigliere
della Commissione Albo
Odontoiatri di Udine, auspica
un ripensamento della politica
economica e sanitaria, in nome
di una sanità culturalmente
sostenibile. Ecco perché è necessaria, a suo giudizio, una preparazione medica più olistica,
sintesi di cultura scientifica e
umanistica, evitando lo strapotere del tecnicismo. Una linea
di pensiero questa che trova
concorde lo stesso Conte. Parte dal Friuli, quindi, l’appello a
‘eticizzare’ la medicina e l’odontoiatria.
Articolo tratto da il FRIULI.it
63
recensioni
METODOLOGIA CLINICA
APPLICATA IN O.R.L.
A CURA DI MARCO PIEMONTE E STEFANO PALMA
con piacere che presento questo volume dei quaderni di Aggiornamento pubblicati dalla Associazione scientifica che
ho l’onore di presiedere. Si tratta di un volume assolutamente
attuale che vede per la prima volta una esposizione sistematica
e completa sulla metodologia clinica applicata in ORL.
La corretta impostazione di un contributo scientifico necessita
di una metodologia clinica con solide basi inerenti la tecnica di
raccolta dei dati clinici, l’inquadramento epidemiologico, la discussione e la loro analisi critica: l’attento rispetto di questi elementi facilita il confronto tra scuole di pensiero differenti.
L’importanza dell’argomento non scaturisce soltanto da una compilazione corretta di pubblicazioni utili alla formazione di singoli professionisti, ma si estende anche al fatto che la mole complessiva
del prodotto scientifico della specialità finisce per influenzare i com-
È
Gli Accordi sul riordino della Formazione Continua in Medicina (ECM) adottati in Conferenza Stato Regioni nel 2007
e nel 2009 hanno introdotto, tra le numerose innovazioni, un
nuovo “(..) strumento di programmazione e valutazione del
percorso formativo del singolo operatore o del gruppo di cui
fa parte” definito “Dossier Formativo” (DF).
La Regione Marche si è proposta quale laboratorio sperimentale finalizzato alla costruzione di un modello di Dossier Formativo individuale e di gruppo, attraverso un
progetto pilota promosso e coordinato dall’Agenzia Regionale Sanitaria. Il progetto ha
preso avvio nel novembre 2008 e si è articolato in 4 fasi.
portamenti clinici di una collettività di
medici e indirettamente orientare alcune scelte organizzative degli amministratori della sanità. L’incremento delle
tecnologie informatiche e la loro diffusione ha generato una facilitazione ed
una maggiore rapidità di scambio di informazioni che sono alla base del progresso scientifico. Questo miglioramento tecnologico deve coniugarsi ad
una metodologia clinica adeguata.
Pertanto con queste premesse mi auguro che lo sforzo dei colleghi ed amici Marco Piemonte e Stefano Palma sia
accolto col massimo favore da quanti di noi desiderino migliorare le proprie conoscenze e condividere i propri contributi scientifici rendendoli disponibili e fruibili per tutti ed in particolare
per i giovani specialisti
Carlo Antonio Leone
Nella 2a fase (febbraio/giugno 2009) si è costituito il Gruppo di lavoro regionale3, rappresentativo dell’area nella quale è stata decisa la sperimentazione.
Nella 3a fase (settembre 2009/gennaio 2010) si è svolto l’assessment del format di DF individuato e la sperimentazione
del DF in alcune Zone Territoriali del SSR, sia a livello di
gruppo sia a livello individuale. Nella 4a fase (febb./maggio
2010) è stata effettuata l’analisi e la valutazione dei primi risultati della
sperimentazione attraverso focus group.
Questo progetto è stato presentato in prima
battuta, nel marzo del 2009, ai lavori della
4a sezione della Commissione Nazionale
ECM, coordinata dal dr. Luigi Conte, che ne
ha apprezzato l’approccio, utilizzandone
diverse parti. La giornata del 12 maggio 2010
si pone a conclusione del progetto sperimentale per diffondere e condividere i risultati dell’esperienza, e si rivolge a coloro che
a livello nazionale, regionale e locale sono
impegnati e interessati all’utilizzo di nuovi
strumenti per il governo consapevole ed efficace della formazione.
Ringrazio il gruppo di lavoro regionale e tutti i relatori per la loro preziosa disponibilità e per gli stimolanti interventi presentati.
“IL DOSSIER FORMATIVO:
UNA SFIDA APERTA”
Nella 1a fase (novembre/gennaio 2009) si è
costituito lo Staff di progetto composto da
esperti della Commissione Tecnica ECM regionale1 coordinato dalla responsabile del progetto2, con funzioni di:
• accompagnamento dell’intero processo di costruzione e sperimentazione del Dossier Formativo;
• raccolta della documentazione utile e ricognizione delle esperienze maturate in quest’ambito a livello nazionale/europeo;
• definizione dell’approccio metodologico per la costruzione del modello sperimentale di DF;
• definizione del disegno di studio, predisposizione del materiale
utile di riferimento e proposta di una struttura generale;
• individuazione del campione con cui iniziare la sperimentazione;
• condivisione del progetto e dei relativi obiettivi con le Direzioni delle ZT/Aziende e INRCA, i Responsabili della Formazione e gli operatori coinvolti.
64
Maurizio Belligoni
Direttore Generale dell’Agenzia Regionale Sanitaria
1 M. Paola Bacchielli, Marco Biocca, Sofia Di Tizio
2 Federica Pediconi
3 Enzo Frati - medico P.S. LT n. 7 Ancona, Ermanno Zamponi -medico Centrale Operativa Z.T. n. 9 Macerata-, Carmela Affuso -medico P.S. Z.T. n. 6
Fabriano-, Carla Sebastianelli -medico Emergenza Territoriale Z.T. n. 4 Senigallia-, Bruno Marchetti - medico Emergenza Territoriale Z.T. n. l Pesaro-, Catia Fiorani -inf. Centrale Operativa Z.T. n. 9 Macerata-, Mauro Sclavi - infermiere Centrale Operariva Z.T. n. 9 Macerata -, Paola Graciotti - caposala P. Soccorso Z.T. n. 7 Ancona -, Stefania Ceccarani -infermiera Coord. Serv. Infermieristico Z.T. n. 12 S. Benedetto-, Sante Cicconi - inf. P.S.
LI n. 12 S.Benedetto-, Federico Cotticelli -inf. Coord. P.S. Medicina d’Urgenza Z.T. n. 8 Civitanova, Moreno Cameruccio -inf. PS Z.T. n. 1 Pesaro-,
Februa Regnicoli -inf. CO. 118 AO. Ospedali Riuniti Ancona.
recensioni
Sezione Dipartimentale di Medicina Legale
Ldi diea delle
Assicurazioni dell’Università degli StuMilano da anni risulta un punto di con-
consapevolezza delle responsabilità tico-giuridiche e deontologiche intrinseche al fare sanitario.
vergenza del sapere medico e giuridico milanese Ecco, allora, il primo numero di elleRSnews, in
in tema di responsabilità professionale.
cui, oltre alla presentazione del Laboratorio e delDal Gennaio 2010 è stato istituito al suo inter- le sue attività, vengono esposti gli eventi forno il Laboratorio di Responsabilità Sanitaria. mativi del secondo semestre 2010.
Questo Laboratorio si propone come punto di Tra questi risultano senz’altro di particolare menriferimento per lo studio e l’elabozione i mercoledì del Laboratorio.
razione dei meccanismi e dei pro- il primo numero di In un momento in cui tutto appacessi che risultano coinvolti nelre incentrato sulla standardizzal’interpretazione della Responsabizione, il Laboratorio di Responsalità professionale Sanitaria, non
bilità Sanitaria ha, infatti, ritenuto
solo per valutare quanto fatto, ma
di andare controcorrente e di proper presentare il
anche per cercare di migliorare Laboratorio e le sue porre una Formazione “sartoriale”,
ciò che si deve fare.
“tagliata su misura” per i Profesattività, e tutti gli
In definitiva un Laboratorio unisionisti della Sanità: una serie di stieventi formativi
versitario pensato perché la teoria
molanti argomenti che si offrono
sia al servizio dell’applicazione. Rientrano, tra come momento di aggiornamento, approfonle attività svolte a favore delle imprese sanitarie dimento e discussione riguardo a problematied ospedaliere, anche quelle relative alla for- che del fare sanitario e che risulteranno, inoltre,
mazione: si è dell’idea, infatti, che il bisogno di ulteriormente impreziositi dal contributo di Doaggiornarsi, approfondire e confrontarsi, per centi esterni di rinomata competenza ed espemantenere elevata al passo con i tempi la pro- rienza. Per ultimo si vuole segnalare che, in acpria professionalità, debba riguardare anche la cordo con un modo nuovo di intendere e di fare
formazione, l’organizzazione
del Laboratorio è tale da consentire anche un efficace “servizio a domicilio”: i temi proposti possono essere infatti
realizzati anche direttamente
all’interno delle diverse realtà
aziendali, offrendo, così, la
possibilità di rendere più efficace e mirato il coinvolgimento degli addetti ai lavori.
“La conciliazione in sanità. Scoprine i vantaggi”, il nuovo manuale che Assomedico ha realizzato in collaborazione con la Fondazione Previasme per i medici che vogliono informarsi sulle novità introdotte dal decreto legge 69 del 2009 e dal successivo
decreto attuativo 28 del 2010. Il manuale contiene nozioni sulla nuova normativa, informazioni sulla figura del conciliatore e consigli pratici su come comportarsi e relazionarsi con il paziente.
Dopo il convegno tenutosi lo scorso maggio, “La conciliaLA CONCILIAZIONE IN SANITÀ.
zione, un’alleanza rinnovata tra medico e cittadino”, la FonSCOPRINE I VANTAGGI
dazione Previasme e Assomedico continuano il loro impegno nel promuovere iniziative che aiutino il medico a impostare positivamente il rapporto con il paziente. Nel corso del 65° Congresso Nazionale Fimmg la Fondazione Previasme ha realizzato un workshop dal titolo “La capacità di ascolto e la comunicazione
efficace. Prevenzione del conflitto e conciliazione con il paziente”. Rispondendo alle sollecitazioni dei partecipanti, che hanno
trovato particolarmente utile e stimolante l’incontro, la Fondazione sta valutando la possibilità di riproporre il workshop nel corso di alcuni appuntamenti da programmare sul territorio in collaborazione con i singoli Ordini dei medici.
a giornata di studio sugli adolescenti nasce in
sentato due relazioni inerenti le caratteristiche e le
continuità con quella che si è svolta a Trieste nel
peculiarità dei “nuovi adolescenti”, così come si prefebbraio 2008. L’intento del convegno era duplice:
sentano oggi nel contesto scolastico e familiare, nonda un lato migliorare la qualità degli interventi cliché le attuali modalità di rapportarsi e comunicanici da parte dei servizi che collaborano nella gestione
re tra loro. A seguire, una tavola rotonda nella quadegli adolescenti con problemi, dall’altro offrire ai parle i diversi relatori intervenuti si sono confrontati sultecipanti l’opportunità di approfondire le conoscenle strategie di intervento rispetto alle complesse proze relative ai vissuti emotivi e alle manifestazioni comblematiche adolescenziali.
portamentali dei “nuovi adolescenti”.
A chiusura del convegno sono stati infine presenLa mattina è stata interamente dedicata all’approctati gli aspetti politici di programmazione regionacio clinico all’adolescente e ha previsto in apertura la
le in merito alla questione adolescenza.
presentazione del Progetto Interservizi dell’Ass 6 “FriuLa giornata è stata aperta ai genitori, agli studenti,
li Occidentale”. Questo progetto, avviato nel 2004, inagli insegnanti, agli operatori della sanità e delle agenclude specifiche linee guida – concorzie sociali, a coloro che a vario titolo
date tra i differenti servizi – relative ale in differenti contesti svolgono un
L’ADOLESCENZA TRA
l’accoglienza e al trattamento clinico METAMORFOSI E BREAKDOWN ruolo educativo e a tutti coloro che
dell’adolescente. A seguire, una relafossero interessati all’argomento. L’inEVOLUTIVO
zione relativa all’approccio di genere e
contro è stato organizzato dall’Azienda
le sue implicazioni per la salute in adolescenza e la presentazio- per i servizi sanitari n. 6 “Friuli Occidentale”, con la collaborane della seconda parte della ricerca sui tentati suicidi in Friuli Ve- zione del Centro regionale di formazione per l’area delle cure prinezia Giulia, a completamento del discorso avviato durante il con- marie, dell’ospedale pediatrico e Istituto di ricerca “Burlo Garovegno di Trieste. La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda folo” di Trieste e con il patrocinio della Regione Friuli Venezia
rispetto alle risorse e criticità nell’approccio clinico. Nel pome- Giulia, del Comune di Pordenone, del Comune di Casarsa delriggio gli esperti dell’Istituto Minotauro di Milano hanno pre- la Delizia e dell’Ordine dei Medici.
Tiziana Martuscelli
L
65
Corsi, Convegni e Congressi
annunci
n Cercasi medici e/o personale
medico interessati alla prossima
apertura di studi e/o studio – di
base, specialistico o altro – in
palazzo d’epoca di prossima
ristrutturazione in pieno centro
storico a Udine. Possibilità di
personalizzare i locali, sia nella
metratura sia nella fornitura di
servizi. Prezzi di affitto modici.
Riferimento e informazioni:
Farmacia Sartogo - via Cavour
15, Udine – Dott. Simone Sartogo - Cellulare 347.4522548 0432.501969 - [email protected] [email protected]
n All’interno di moderna ed attrezzata struttura polispecialistica
ubicata a Udine, affittasi ambulatori completamente attrezzati
a odontoiatri, igieniste, oculisti,
medici o pediatri di base e fisioterapisti. Possibilità anche di
usufruire del servizio di segreteria
se richiesto.
Per informazioini scrivere a:
[email protected] o telefonare 0432.601043
n Ricerchiamo giovane dermatologo/a interessato/a a collaborare presso nostro centro polispecialistico soprattutto per la
parte meramente estetica. Offriamo la possibilità di lavorare in
ambiente motivato ed attrezzato e richiediamo serietà e volontà di crescere professionalmente.
Se interessati scrivere a:
[email protected] o telefonare 0432.601043
CORSO SICURE • FASE RESIDENZIALE
FAD BLENDED
SUL RISCHIO CLINICO
Aperto a tutti i Medici Chirurghi ed Odontoiatri
che non hanno conseguito i crediti per lo stesso corso
negli anni precedenti
PROGRAMMA
19.00
Registrazione dei partecipanti
19.15
Presentazione del Corso
Antonella Bulfone - Vice Presidente OMCeO Udine
19.30
La gestione del rischio clinico: atto
dovuto per la sicurezza dei cittadini per
una migliore qualità della Professione
Dott.ssa Antonella Bulfone
20 CREDITI ECM
UDINE • Sede Ordine
dei Medici - Sala conferenze
Via Diaz 30
VENERDÌ
10 DICEMBRE 2010
ORE 19.00
Medico Legale, Vice Presidente
20.30
Compilazione dei questionari
21.30
Conclusioni dei lavori
I colleghi condurranno l’acquisizione delle conoscenze dal
volume che hanno ricevuto a casa. Chi non l’avesse ricevuto ne può ritirare una copia presso l’Ordine oppure scaricarla dal Portale FNOMCeO. Nella fase residenziale del
corso procederemo a verifica dell’apprendimento, ed erogazione dei 20 crediti ECM.
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri
della Provincia di Udine
Via A. Diaz 30 - 33100 UDINE
Tel. 0432/504122 - Fax 0432/506150
[email protected]
IV CORSO PRATICO DI DISSEZIONE
CHIRURGICO ANATOMICA
Chirurgia oncologica della cute - Lembi loco-regionali in chirurgia ricostruttiva facciale
27-28-29 APRILE 2011
Obiettivi del corso: Esercitazioni pratiche di dissezione sul cadavere
16 crediti ECM - Otorinolaringoiatri, Chirurghi Maxillo facciali, Chirurghi Plastici
Informazioni ed iscrizioni: Segreteria Scientifica: Dr. W. Fontanella Fondazione IRCCS Istituto Nazionale
dei Tumori Milano - Email: [email protected]
Tel. 02.23902583 - Cell. 335.6466379
66
Corsi, Convegni e Congressi
AZIENDA
OSPEDALIERO
UNIVERSITARIA
Santa Maria
della Misericordia
di Udine
AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA “S. MARIA DELLA MISERICORDIA”
DI UDINE - S.O.C. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE
Centro di Riferimento per la Diagnosi e il Trattamento delle Malocclusioni su Base Scheletrica
Direttore Dott. Antonio Maria Miotti
SODALIZIO
DEGLI ODONTOIATRI,
DEGLI ODONTOSTOMATOLOGI
E DEI CHIRURGHI
MAXILLO-FACCIALI
OSPEDALIERI DEL TRIVENETO
in collaborazione con:
7° Convegno Invernale “Memorial Prof. Giuseppe Rossi” del Sodalizio degli Odontoiatri,
degli Odontostomatologi e dei Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Triveneto (SOOCMFOT)
CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA GUIDATA
27-28 GENNAIO 2011 – SALA CONVEGNI APT – SAN MARTINO DI CASTROZZA (TN)
DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 20:00
CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA
COMPUTER GUIDATA
Giovedì 27 gennaio 2011
CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA GUIDATA:
APPROCCIO CLINICO
AD UN PROTOCOLLO INNOVATIVO
Venerdì 28 gennaio 2011
Introduzione - Prof. Massimo Politi
Introduzione - Dott. Ernesto Padula
Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione di Chirurgia
Maxillo-Facciale, Università degli Studi di Udine
Direttore Dpt Chirurgico Specialistico e U.O. Chirurgia
Maxillo-Facciale, ULSS 6 Vicenza
Vantaggi e limiti della pianificazione
chirurgica computer guidata
nella riabilitazione implantoprotesica
Presentazione della chirurgia
implantologica guidata
Accorgimenti e tecniche per rispondere
alla domanda estetica del paziente
Dott. Andrea Chierico
Discussione - Dott. Giuliano De Polo
Presidente SOOCMFOT
Prof. Massimo Politi
Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione di Chirurgia
Maxillo-Facciale, Università degli Studi di Udine
Verifica e conclusioni
In attesa dell’accreditamento ECM per: Medici di Chirurgia Maxillo-Facciale e Medicina Legale, Odontoiatri
La partecipazione è gratuita. Si accettano iscrizioni fino ad esaurimento dei 45 posti disponibili. Si prega di verificarne la disponibilità
telefonando alla Segreteria Organizzativa, dal lunedì al venerdì, dalle
ore 11.00 alle 13.00. Inviare via Fax la scheda d’iscrizione, scaricabile
dal sito: http://www.ospedaleudine.it –> Formazione –> Moduli di
iscrizione esterni.
Esercitazioni pratiche sull’utilizzo di un software
per progettazione di modelli stereolitografici e
dime dedicate
(gruppi di max 15 persone della durata di 60 minuti)
Dott. Roberto Garrone
Discussione sulle tematiche
affrontate con particolare riferimento
ai casi di “insuccesso terapeutico”
Dott. Giuliano De Polo
Presidente SOOCMFOT
Dott. Giacomo Mario Flammini
Membro della Commissione Medico Legale
Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Udine
Prof. Carlo Moreschi
Responsabile Dpt Medicina Legale, Università degli Studi
di Udine
Verifica e conclusioni
SEGRETERIA SCIENTIFICA: dott. Giovanni Freschi, Dirigente medico SOC Chirurgia Maxillo-Facciale
Az. Ospedaliero-Universitaria “S.M.M.” di Udine
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: SOS Formazione Az. Ospedaliero-Universitaria “S.M.M.” di Udine
Tel. 0432-554245 Fax. 0432-554381 - e-mail: [email protected] - Responsabile: dott. Moreno Lirutti
67
Corsi, Convegni e Congressi
AZIENDA
OSPEDALIERO
UNIVERSITARIA
AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA“S. MARIA DELLA MISERICORDIA”
DI UDINE - S.O.C. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE
Centro di Riferimento per la Diagnosi e il Trattamento delle Malocclusioni su Base Scheletrica
Direttore Dott. Antonio Maria Miotti
Santa Maria
della Misericordia
di Udine
Sindacato
Unitario
Specialità
Ortognatodonzia
S.I.O.F.
SODALIZIO
DEGLI ODONTOIATRI,
DEGLI ODONTOSTOMATOLOGI
E DEI CHIRURGHI
MAXILLO-FACCIALI
OSPEDALIERI DEL TRIVENETO
7° Convegno Invernale “Memorial Prof. Giuseppe Rossi” del Sodalizio degli Odontoiatri,
degli Odontostomatologi e dei Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Triveneto (SOOCMFOT)
SINTOMATOLOGIA DISFUNZIONALE
CRANIO-MANDIBOLARE JATROGENA
E POST-TRAUMATICA: ASPETTI CLINICI
E IMPLICAZIONI MEDICO LEGALI
29 GENNAIO 2011 – SALA CONVEGNI APT – SAN MARTINO DI CASTROZZA (TN)
DALLE ORE 14.00 ALLE ORE 20.00
Saluto ai partecipanti
Intervallo
dott. Carlo Favaretti - Direttore Generale Azienda OspedalieroUniversitaria SMM di Udine
Introduzione al corso
dott. Giuliano De Polo - Direttore V.0. Odontostomatologia
Azienda ULSS 8 Castelfranco-Montebelluna (TV)
Presidente SOOCMFOT
Moderatore: dott. Fulvio Campolongo - Direttore V.0. Chirurgia
Maxillo-Facciale e Odontostomatologia APSS Trento
Presidente Collegio dei Primari SOOCMFOT
Aspetti clinici
dott. Sandro Prati - Professore a contratto Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxiflo-Facciale Università di Udine
Moderatore: dott. Ernesto Padula - Direttore U.O. Chirurgia
Maxillo- I acciale e Odontostomatologia
Azienda ULSS 6 Vicenza
Implicazioni medico-legali
prof. Dario Betti - Ricercatore, Istituto di
Medicina Legale U niversità di P adova
dott.ssa Gabriella Ceretti - Professore a
contratto Scuola di Specializzazione in
Ortognatodonzia Università di Padova
Moderatore: dott. Pietro di Michele - Direttore U.O. Odontostomatologia e Chirurgia Orale Azienda ULS Modena
Presidente SIOF, Consigliere Nazionale SUSO
Tavola rotonda
Tutti i relatori e
• dott.ssa Antonella Bulfone - Medico Legale Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali, Regione FVG
• dott. Alfonso De Maglio - Medico Legale, Dirigente Medico SOC
Ortopedia Azienda Ospedaliero-Universitaria SMM di Udine
• prof. Giuseppe Ferronato - Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione di Chirurgia Maxillo-Facciale Università di Padova
• dott. Giacomo Mario Flammini - Membro della Commissione
Medico Legale Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri
della Provincia di Udine
• prof. Francesca Ada Miotti - Cattedra di Ortognatodonzia
Università di Padova
• prof. Carlo Moreschi - Responsabile Dpt Medicina Legale Università di Udine
• prof. Pier Francesco Nocini - Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale Università di Verona
• prof. Massimo Politi - Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale Università di Udine
Verifica e conclusioni
In attesa dell’accreditamento ECM per: Medici di Chirurgia Maxillo-Facciale e Medicina Legale, Odontoiatri
La partecipazione è gratuita. Si accettano iscrizioni fino ad esaurimento dei 60 posti disponibili. Si prega di verificarne la disponibilità telefonando alla Segreteria Organizzativa, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 13.00. Inviare via Fax la scheda d’iscrizione, scaricabile dal sito:
http://www.ospedaleudine.it->Formazione->Moduli di iscrizione esterni.
SEGRETERIA SCIENTIFICA: dott. Franco Pittoritto
Presidente Provinciale Udine SUSO – Consigliere Nazionale SUSO e SIOF
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: SOS Formazione – Az. Ospedaliero-Universitaria “S.M.M.” di Udine
Tel. 0432-554245 Fax. 0432-554381 - e-mail: [email protected] - Responsabile: dott. Moreno Lirutti
68
Corsi, Convegni e Congressi
SIMP - SOCIETÀ ITALIANA
DI MEDICINA PSICOSOMATICA
CMP - CENTRO MEDICINA
PSICOSOMATICA PROMETEO
18° CORSO
INTENSIVO-PRATICO
DI IPNOSI
COMPETENZE IN
IPNOSI CLINICA PER
MEDICI PSICOLOGI
PSICOTERAPEUTI
Tecniche di base, tecniche avanzate,
applicazioni dell’ipnosi clinica
SABATO ORE 8,30-13 / 14-18,30
DOMENICA ORE 8,30-13 / 14-16.30
13-14 NOVEMBRE
18-19 DICEMBRE 2010
15-16 GENNAIO / 12-13 FEBBRAIO
12-13 MARZO / 2-3 APRILE
30 APRILE-1 MAGGIO / 21-22 MAGGIO
CENTRO STUDI PROMETEO
Via Giambellino 84 - Milano
SEGRETERIA SCIENTIFICA
L. Merati - 3486055289 - [email protected]
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
sig.ra Roberta lovino
tel. 0248700436-024048435 - fax 0248715301
e-mail assoc-labirinto@1ibero. it
ACCREDITAMENTO ECM
37 crediti ecm per psicologi, 33 crediti ecm per i medici per l’anno 2010.
AL TERMINE DEL CORSO VERRÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI “COMPETENZE IN IPNOSI CLINICA”.
*****
AZIENDA OSPEDALIERA
S. MARIA DEGLI ANGELI - PORDENONE
Con il patrocinio di:
Azienda Ospedaliera S. Maria degli Angeli - Pordenone
SIRM - Società Italiana di Radiologia Medica
CONVEGNO
RISONANZA
MAGNETICA DA 1,5 T
A PORDENONE:
PROSPETTIVE
FUTURE
20 NOVEMBRE 2010
PROGRAMMA
Neurofisiologia dell’ipnosi, tecniche di induzione, ipnosi diretta e indiretta, ipnosi classica ed ericksoniana, autoipnosi, l’ipnosi nell’infanzia e nell’adolescenza, nella gestione dello stress,
nello sport, in medicina, medicina psicosomatica, in oncologia,
nel parto, in analgesia, in sessuologia, nelle dipendenze, psicoterapia ipnotica, ipnosi regressiva, training di assertività, distensione immaginativa, ipnosi ed EMDR, la transe terapeutica in danzaterapia.
DIREZIONE: L. MERATI
DOCENTI
F. Barbagelata: medico immunologo psicosomatista
S. Cagiada: psicologa psicoterapeuta
P. De Vera d’Aragona: danzaterapeuta
R. Ercolani: psicologo psicoterapeuta
E. Faretta: psicologa psicoterapeuta
E. Gandini: medico anestesista
A. Gandolfi:psicologa psicoterapeuta
U. Longoni: psicologo sociologo
L. Merati: medico psicologo clinico psicoterapeuta
M. Maisto: medico psicoterapeuta
P. Parietti: medico psichiatra psicoterapeuta
M. Quarti: medico neurologo
M. Sanna: psicologa danzaterapeuta
R. Weilbacher: medico psichiatra psicoterapeuta
E. Zacchetti: mediconeurofisiologo psicoterapeuta
V. Zema: medico ginecologo ostetrico
P. Zivny: psicologo psicoterapeuta
RELATORI E MODERATORI
Giorgio Benea - Direttore U.O. di Radiologia
Ospedale Delta Ferrara
Massimo Calabrese - Responsabile S.C. Diagnostica
Senologica Avanzata - Istituto Tumori di Genova
Luigi Lovato - Dipartimento di Radiologia
Policlinico S. Orsola Malpighi Bologna
Domenico Montanaro - Responsabile U.O. Neuroradiologia
CNR Pisa
Giovanni Morana - Direttore Istituto di Radiologia
Ospedale Cà Foncello Treviso
COMITATO SCIENTIFICO
Riccardo Rescazzi - S.O.C. Radiodiagnostica
Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” - Pordenone
[email protected]
Paolo Mancinelli - S.O.C. Radiologia ed Interventistica
Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” - Pordenone
[email protected]
SEGRETERIA ORGANIZZATIVA
Meeting di Sara Zanazzi
Via Villalta 32 - 33100 Udine
Tel. 0432.1790500 - Fax 0432.1790854
[email protected] - www.meetingsarazanazzi.it
INFORMAZIONI ECM
Sono stati richiesti i crediti per il Programma Ministeriale di
Educazione Continua in Medicina per la categoria: MEDICI.
69
Corsi, Convegni e Congressi
Discipline: Radiologia, Neurologia, Chirurgia generale, Cardiologia
ISCRIZIONI MEDICI
Previo invio della scheda d’iscrizione compilata entro il 10 novembre 2010. La partecipazione al Convegno è gratuita e riservata ai primi 60 medici iscritti
SEDE CONGRESSUALE
Centro Formazione Pordenone Opera Sacra Famiglia
Viale de la Comina, 25 - Pordenone
www.formazionepn.org
Abbiamo il piacere di informarVi che, a seguito del
successo riscontrato dalle prime sette edizioni del
Master in Economia e Politica Sanitaria, il CORIPE
Piemonte ripropone il
Master anche per l’anno
accademico 2010/2011.
Inoltre, a partire dalla
prossima edizione, il
Master ha ottenuto il
riconoscimento di Master
Universitario di Primo
Livello dell’Università di
Torino. Il Master si
propone di formare figure
professionali in grado di
affrontare le difficoltà in
cui opera il settore
sanitario con mentalità economica e competenze
tecniche. I destinatari sono neolaureati e operatori che
già lavorano nel campo. Si tratta di un Master
assolutamente innovativo, che coniuga contenuti
teorici e applicazioni concrete e prevede una forte
interazione con le istituzioni e le aziende del settore.
Obiettivo è fornire una solida preparazione economica
e manageriale a figure professionali destinate a
ricoprire ruoli dirigenziali nelle varie istituzioni che
operano all’interno del settore sanitario.
Il modulo di iscrizione e tutte le informazioni relative
al Master sono disponibili all’indirizzo internet
http://www.coripe.unito.it oppure possono essere
richieste alla Segreteria del CORIPE Piemonte, tel.
011/6705202 (orario 9-15), fax 011/6407976, e-mail:
[email protected].
Nerina Dirindin
Presidente
Giuseppe Clerico
Direttore
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
DIPARTIMENTO DI DISCIPLINE
MEDICO-CHIRURGICHE DELLA COMUNICAZIONE
E DEL COMPORTAMENTO
Con il patrocinio della
Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara
CORSO DI
PERFEZIONAMENTO
IN ODONTOIATRIA
PEDIATRICA
14 FEBBRAIO 2011
DIRETTORE DEL CORSO
Prof. Nicoletta Zerman
L’Odontoiatria Pediatrica si occupa della clinica, della didattica
e della ricerca di tutti gli aspetti di prevenzione e di terapia della salute orale del bambino, dalla nascita all’adolescenza (European Academy of Paediatric Dentistry).
Gli obiettivi specifici dell’apprendimento del Corso, consistono nell’acquisizione delle basi teoriche che permettano al corsista autonomia decisionale nella diagnosi e nella terapia delle patologie di interesse pedodontico.
Il corsista impara a collaborare con gli altri specialisti, ma anche
a coordinare un team multidisciplinare per la prevenzione e la
cura delle più comuni patologie orali dell’età pediatrica, con
specifica attenzione ai soggetti con malattie croniche e con particolari necessità.
Il corsista viene stimolato ad interagire attivamente con i docenti attraverso la partecipazione a lezioni frontali aperte, alla
discussione di casi clinici, proposta con modalità seminariali e
“problem solving” ad esercitazioni pratiche ed alla valutazione
critica della letteratura scientifica.
Al fine di valutare il conseguimento degli obiettivi didattici,
verrà effettuata una prova scritta finale.
INFORMAZIONI
Il corso di perfezionamentop avrà inizio lunedì 14 febbraio
2011 alle ore 9.30 e terminerà giovedì 15 dicembre 2011
presso la scuola di specializzazione in Ortodonzia di Via Montebello 31 - Ferrara.
L’attività didattica prevede incontri di 2-3 giorni al mese per un
totale di 30 incontri.
SEGRETERIA SCIENTIFICA
[email protected]
Per informazioni ed iscrizioni consultare il sito:
http://www.unife.it/formazione-postlaurea/iscrizioni
ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 10.1.2011
70
Corsi, Convegni e Congressi
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA
Facoltà di medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentale
Presidente: Prof. Giacomo Cavalleri
CORSO DI
PERFEZIONAMENTO
IN TRAUMATOLOGIA
DENTALE 2011
26 FEBBRAIO
Prof. Damaso Caprioglio: Attualità in traumatologia dentale
26 MARZO
Dott. Enrico Spinas: La prevenzione e la medicina legale in traumatologia dentale
30 APRILE
Dott.ssa Claudia Caprioglio: I traumi dentali
in dentatura decidua
14 MAGGIO
Prof. G iacomo C avalieri & P rof. F rancesco
Riccitiello: I traumi in dentatura permanente
Prof. Antonio Cerutti: Recupero estetico degli elementi traumatizzati (esercitazione pratica)
11 GIUGNO
V Congresso SITD Verona (quota d’ingresso
compresa nel corso)
18 GIUGNO
Dott. N icola P errini: Mantenimento della
vitalità nei denti traumatizzati
2 LUGLIO
Prof. Elisabetta Cotti & Dott. Piero Alessandro Marcoli: Endodonzia sui denti traumatizzati (esercitazione pratica)
17 SETTEMBRE Prof. Alberto Caprioglio: Ortodonzia in traumatologia (esercitazione pratica)
22 OTTOBRE
Dott. Luigi Paglia & Dott. Maurizio Mazza:
Aspetti chirurgici ed implantari in traumatologia dentale (esercitazione pratica)
26 NOVEMBRE Scuola di Chirurgia Maxillo-Facciale di Verona direttore Prof. Pier Francesco Nocini: La
chirurgia complessa dei traumi dentari
NOTE PARTE PRATICA
14/05: Ricostruzione estetica diretta su dente estratto (portare
un incisivo estratto conservato in acqua)
02/07: Chiusura ortograda apicale con MTA su dente estratto
(portare un incisivo estratto conservato in acqua, eseguire accesso
endodontico e verificare la percorribilità del canale)
17/09: Realizzazione di splint elastici passivi su simulatori ortodontici
22/10: Esecuzione di impianti dentari su simulatori
N.B. Le lezioni verranno svolte dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e
dalle 13.30 alle 16.30 per la parte pratica, con firma di presenza
ad inizio e a fine giornata. Obbligatoria la presenza al 75% delle
lezioni per l’ottenimento del diploma finale. La partecipazione
al Corso dà diritto a ottenere tutti gli ECM in corso d’anno e in
più all’ottenimento di CFU (crediti formativi universitari) per
eventuali concorsi. Il programma potrà subire delle variazioni che
verranno comunicate con notevole anticipo.
INFORMAZIONI IMPORTANTI
• Il corso di Perfezionamento è finalizzato alla formazione teorica e pratica dell’odontoiatra o dello specialista in odontoiatria che voglia approfondire le conoscenze in traumatologia
dentale. A tal fine, il corso è pensato in modo da offrire ai partecipanti una formazione di alto livello specialistica nel settore
della traumatologia dentale, accompagnata dall’approfondimento di nozioni fondamentali in discipline odontoiatriche.
A integrazione della parte teorica, condotta da docenti del
Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università di Verona e con la collaborazione di docenti di altre Facoltà e di liberi professionisti di provata esperienza, il corso sarà
supportato da una parte pratica obbligatoria, allo scopo di familiarizzare i partecipanti con una gran parte delle tecniche
pertinenti alla risoluzione dei traumi dentali. Obiettivo specifico del corso è quello di formare uno specialista in traumatologia dentale dotato di un’elevata qualificazione professionale
e in grado di far fronte con competenza dal semplice intervento
ai più complessi atti operatori derivanti da situazioni di elevata
compromissione dentale.
• Il Corso dura da febbraio 2011 a dicembre 2011. II costo del
corso è di Euro 1.000 in unica soluzione. Termine di iscrizione:
14 gennaio 2011.
• Tutte le altre informazioni del corso si trovano su www.univr.it.
Una volta entrati nel sito cliccare Facoltà poi Medicina e Chirurgia e andare su OFFERTA FORMATIVA; cliccare Corsi di
perfezionamento poi cliccare Corso di perfezionamento in
Traumatologia dentale. Sulla videata a sinistra si trovano tutte
le informazioni relative alle Modalità di iscrizione.
Per info o chiarimenti Prof. Giacomo Cavalleri 3356859417.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA
Facoltà di Medicina dell’Università di Siena
MASTER UNIVERSITARIO
DI II LIVELLO TEORICO
PRATICO IN MEDICINA
INTEGRATA
A.A. 2011-2012
Tre percorsi didattici per il conseguimento del
Diploma con indirizzo in Omeopatia o Agopuntura
o Fitoterapia. Scadenza iscrizioni 30 novembre 2010.
Requisiti di ammissione: Laurea in Medicina,
Farmacia, CTF, Odontoiatria.
Biennale, da Gennaio 2011 a giugno 2012. 80 CFU.
Esonero ECM per tutta la durata del Master.
Terza edizione de! Master professionalizzante
di Alta Formazione teorico-pratico in Medicina
Integrata della durata biennale. Al termine della
Formazione l’Università di Siena rilascia Diploma
di Master Universitario di II Livello in Medicina
Integrata con indirizzo Omeopatia o Fitoterapia o
Agopuntura. Sede: Polo didattico di Colle Val D’Elsa
(SI). Stage pratici presso i servizi pubblici di
Omeopatia, Fitoterapia e Agopuntura della regione
Toscana e presso Ospedale di Medicina Integrata
di Pitigliano, in collaborazione con Università di
Medicina Tradizionale di Pechino e Royal London
Homoeopathic Hospital.
PER INFORMAZIONI: Università di Siena
[email protected] - [email protected]
Tutor: Simonetta Bernardini
[email protected] - cell. 340-7291939
Segreteria Organizzativa: Maddalena Ceredi
FIMO srl. - Tel. 055-6800389 - email: [email protected]
71