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Anno XXIX - Numero 3 - Novembre 2010 - Periodicità bimensile - Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB UDINE - www.omceoudine.it E RIA N O INA I Z D A C OR O V EA N L CO MB SE S A target contatto controllo SPECIALISTI IN COMUNICAZIONE DA 40 ANNI Chiandetti pubblicità / [email protected] • Info Linee / 0432 857054 2 INSERTO La salute nella Costituzione Italiana: un diritto di ciascuno, un interesse di tutti Periodico bimensile d’informazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Udine Anno XXIX - N. 3 Novembre 2010 Direttore editoriale e direttore responsabile Dott. Luigi Conte Sommario Coordinatore Dott. Mario Da Porto Redazione Dott.ssa Annamaria Bergamin Bracale Dott. Lorenzo Cereatti Dott.ssa Daniela Gnesutta Dott. Andrea Pantarotto Dott. Emanuele Rampino Cordaro Dott.ssa Donatella Rizzi Dott.ssa Grazia Siciliano Dott. Duilio Tuniz Dott.ssa Maria Grazia Zuddas Direzione, Redazione e Amministrazione Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri 33100 Udine - Viale Diaz 30 Tel. 0432 504122 Fax 0432 506150 E-mail Udine: [email protected] Sito Web: www.omceoudine.it Editore, Stampa e Pubblicità Cartostampa Chiandetti Srl 33010 Reana del Rojale Tel. 0432 857054 - Fax 0432 857712 E-mail: [email protected] Registrazione Tribunale di Udine n. 18 del 10/07/2000 Gli articoli pubblicati vincolano esclusivamente la responsabilità degli autori e non la direzione della rivista. Foto e dattiloscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. In caso di riproduzioni si prega di citare la fonte. INFORMATIVA AI SENSI DELL’ART. 13 D.LGS 196/03 La informiamo che il trattamento dei Suoi dati personali verrà effettuato in ossequio ai principi di correttezza, liceità e trasparenza. I dati da Lei forniti saranno trattati per finalità promozionali e di marketing e nelle seguenti modalità: manuale, elettronico e automatizzato. Il conferimento dei dati da parte Sua è facoltativo, ma l’eventuale rifiuto a fornirli determinerà l’impossibilità ad instaurare un rapporto e a dare esecuzione al contratto. I dati potranno essere comunicati a: Cartostampa Chiandetti srl. Il titolare del trattamento dei dati personali è: Cartostampa Chiandetti srl con sede a Reana del Rojale (UD), via Vittorio Veneto, 106; il responsabile del trattamento è Chiandetti Cristina, verso il quale Lei potrà esercitare i diritti di cui all’art. 7 D.Lgs 196/03. 4 5 6 11 12 17 20 22 23 24 25 29 39 41 42 45 50 52 53 56 59 63 66 Convocazione Assemblea Ordinaria Verbale della Seduta dell’Assemblea del 19 dicembre 2009 Relazione 2009 del Presidente Professione medico Per un nuovo professionalismo medico PEC Posta Elettronica Certificata Certificazioni on-line La formazione residenziale medico-chirurgica Risk management Quando l’Ordine dà i numeri... Statistiche Criteri di priorità per prescrizioni specialistiche Il problema del conflitto d’interesse Governo clinico Dalla Regione FVG FNOMCeO Concorso assegnazione borsa di studio ENPAM Rinnovo Organi Statutari Lettere Ambulatori del fitness e della qualità della vita Odontoiatri Recensioni Corsi, Convegni e Congressi 3 ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI UDINE Ente di diritto pubblico (D.L.C.P.S. 13/9/1946, n. 233) A TUTTI GLI ISCRITTI ALL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI UDINE LORO SEDI CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA ANNO 2010 La S.V. è invitata all’Assemblea Ordinaria che avrà luogo Venerdì 10 Dicembre 2010 alle ore 6.00 in prima convocazione, presso la Sede dell’Ordine, in Via Diaz n. 30, ed in seconda convocazione SABATO 11 DICEMBRE 2010, ALLE ORE 9.30 presso la Sala VIP del Cinema Centrale di Udine, Via Poscolle 8 - Udine. Verrà discusso il seguente ordine del giorno: 1) Lettura ed approvazione verbale seduta del 19/12/2009; 2) Relazione del Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Udine; 3) Relazione del Presidente della Commissione per gli iscritti all’Albo degli Odontoiatri; 4) Approvazione del Bilancio Consuntivo 2009. Relazione del Tesoriere e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti; 5) Approvazione del Bilancio di Previsione 2011. Relazione del Tesoriere e del Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti; 6) Varie ed eventuali. Si prega vivamente di non mancare. IL PRESIDENTE Dott. Luigi Conte P.S.: Si ricorda che l’Assemblea è valida in prima convocazione con l’intervento di almeno il 25% degli iscritti, e che ogni iscritto può essere investito da non più di due deleghe, che devono essere apposte in calce all’avviso di convocazione dell’iscritto delegante. La seconda convocazione è valida, trascorso un giorno dalla prima, qualunque sia il numero degli intervenuti, purchè non inferiore a quello dei Componenti il Consiglio (art. 24, comma 3, dello Statuto dell’Ordine). A norma di regolamento saranno computati come intervenuti gli Iscritti i quali abbiano delegato uno dei presenti. Nessun iscritto può essere investito da più di due deleghe. " DELEGA IL SOTTOSCRITTO............................................................................................ NATO IL................................................................................ DELEGA A RAPPRESENTARLO IN SEDE DI DISCUSSIONE DI VOTO ALL’ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE DEL 10 DICEMBRE 2010 (PRIMA CONVOCAZIONE) E 11 DICEMBRE 2010 (SECONDA CONVOCAZIONE) IL DOTT. .............................................................................................................................. DATA .......................................... 4 FIRMA.......................................................................................... ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA DI UDINE Ente di diritto pubblico (D.L.C.P.S. 13/9/1946, n. 233) VERBALE DELLA SEDUTA DELL’ASSEMBLEA DEGLI ISCRITTI ALL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA PROVINCIA UDINE DEL GIORNO 19 DICEMBRE 2009 A lle ore 10.30 del giorno 19.12.2009 il Presidente, constatata la presenza del numero legale dichiara aperta la seduta. L’Assemblea procede all’unanimità all’approvazione del verbale della seduta precedente. All’apertura dei lavori il Presidente propone un minuto di raccoglimento in ricordo dei colleghi deceduti nel corso dell’anno 2009. A questo punto il Presidente ed il dott. Pantarotto (su delega del dr. Braga, impossibilitato a partecipare alla riunione, in quanto impegnato a Roma per l’Assemblea Nazionale dei Presidenti C.A.O.) procedono alla lettura delle relazioni morali, che vengono allegate agli atti. Al termine delle relazioni prende la parola il Dr. Pagano che pone l’attenzione dei presenti sullo scarso numero di partecipanti all’assemblea ed esprime piena condivisione su quanto affermato dal Presidente, invitandolo contestualmente a proseguire nell’attività intrapresa. Successivamente richiama i valori fondanti della Professione. Tutti i colleghi devono tendere sempre al bene del paziente, considerando l’irrilevanza di ogni fattore esterno. Successivamente il Presidente dà la parola al Tesoriere affinché esponga la relazione al Conto Consuntivo anno 2008. Il dr. Mascellino procede alla lettura della relazione dei Collegio dei Revisori dei Conti al conto consuntivo anno 2008. Al termine delle relazioni l’Assemblea procede all’approvazione all’unanimità del Conto Consuntivo anno 2008 ed il conseguente assestamento al bilancio di previsione anno 2009. Il Presidente procede all’illustrazione dei punti qualificanti del bilancio di previsione 2010, ricordando contestualmente i versamenti effettuati in favore dei terremotati dell’Abruzzo. In particolare il Presidente comunica che il prossimo anno si procederà all’estinzione del mutuo contratto con l’Enpam per l’acquisto dei locali della Segreteria; alla destinazione di risorse adeguate per i festeggiamenti del centenario dell’istituzione degli Ordini e all’acquisto di mobilio vario. Successivamente il dott. Miranda ed il dott. Mascellino procedono alla lettura delle relazioni di rispettiva competenza al Bilancio di Previsione 2010, al termine delle quali l’Assemblea delibera l’approvazione del Bilancio di Previsione anno 2010. A questo punto prende la parola il dr. Pagano per manifestare la propria contrarietà per la destinazione di risorse finanziarie in favore delle popolazioni dell’Abruzzo colpite dal terremoto, in quanto le stesse sono state sostenute dai competenti organi statali. Il Presidente risponde che gli interventi degli Ordini sono stati destinati esclusivamente ai colleghi e non alle popolazioni. Il dr. Pagano prende atto di quanto affermato dal Presidente ed esprime condivisione all’iniziativa. Alle ore 12.10 il Presidente dichiara chiusa l’Assemblea. Il Segretario Dott. Mario Da Porto Il Presidente Dott. Luigi Conte IMPORTANTE PROGRAMMA ore 11.00 Presentazione del Dott. Luigi Conte ore 11.30 Proiezione pubblica del DVD “100 anni di storia degli Ordini dei Medici” ore 12.15 Commenti e saluti delle Autorità intervenute ore 12.30 Aperitivo Presidente OMCeO Udine SONO STATI INVITATI: • il Governatore della Regione FVG Renzo Tondo • il Presidente della Provincia Pietro Fontanini • il Sindaco di Udine Furio Honsell • Sua Eminenza Mons. Andrea Mazzuccato • il Magnifico Rettore Cristiana Compagno • il Preside di Facoltà Massimo Bazzocchi Alla conclusione dei lavori assembleari (prevista per le ore 11.00) seguirà la proiezione pubblica del film sul Centenario dell’Ordine alla presenza di Autorità civili, militari e religiose che porteranno il loro commento ed il loro saluto. È GRADITA LA VOSTRA PRESENZA. 5 C onstatata l’esistenza del numero legale, dichiaro aperta l’assemblea. L’assemblea annuale prevede l’approvazione del bilancio consuntivo 2008 ed il bilancio di previsione 2010. Andiamo per ordine ed al 1° posto dell’odg abbiamo l’approvazione del verbale dell’ultima assemblea che avete ricevuto insieme alla convocazione. Prima di procedere vi chiedo di ricordare con un minuto di raccoglimento i colleghi che in questo anno ci hanno lasciati: DOTT. DEL MEDICO ALESSANDRO DOTT. GENNARO SERGIO DOTT. LISCO ROMANO DOTT. LUPIERI SERGIO DOTT. MARANGONE GIOVANNI BATTISTA DOTT. MEGARO GAETANO DOTT. PALMA ROMEO ANTONIO DOTT. PERCOTTO GIANCARLO DOTT. RICCIARDELLI ERRICO PROF. RIEPPI GIORGIO PROF. SALA LUIGI DOTT. SPIOTTA NOE’ Ad oggi gli iscritti sono..........................................................3.184 Medici ................................................................................2.676 Odontoiatri ..............................................................................214 Doppi iscritti............................................................................294 Psicoterapeuti ........................................................................ 98 Procedimenti disciplinari Sono stati archiviati n. 9 procedimenti disciplinari; n. 2 sono stati aperti e conclusi con la sanzione dell’avvertimento; n. 2 sono stati aperti e conclusi con provvedimento di non luogo a precedere; n. 1 è stato aperto e sospeso nell’attesa della definizione del giudizio penale. Relazione 20 • Corso R.S.P.P. (Responsabile Sicurezza Prevenzione e Protezione per datori di lavoro) Luglio 2009 – 38 partecipanti. • “La previdenza medica e odontoiatrica: il nostro futuro tra dubbi e certezze” – 12 settembre 2009 – La di Moret – in attesa di accreditamento per fermo Commissione Reg.le. • “Cosa fare per non ammalarsi di contenzioso medico legale” – 10 ottobre 2009 – Sala Conf. Ospedale di Udine – in attesa di accreditamento per fermo Commissione Reg.le. • “Giornata del Medico e Giornata sanitaria 2009” – 7 novembre 2009 Palazzo della Provincia di Udine. L’efficacia e l’efficienza amministrativa Un doveroso ringraziamento al dott. Giovanni Natoli ed alle signore Diana Feruglio e Simonetta Buttazzoni per il grande contributo al recupero di grande efficienza amministrativa che spero sia da tutti voi apprezzata. Notiziario Regionale L’aspirazione che abbiamo sempre condiviso di riuscire a realizzare una tale opera a costo 0 con la raccolta pubblicitaria e conseguire in tal modo un ulteriore risparmio di circa 35.000 euro che ogni anno spendiamo per la stampa e la spedizione del nostro notiziario si è arenata per l’opposizione inspiegabile di un Ordine della nostra Regione che ne ha fatto un inspiegabile motivo di rivalsa contro il nostro Ordine che ai suoi occhi appariva con la sua positività come se volesse assumere il ruolo di primo della classe. La cosa contrasta con lo spirito di servizio e di efficienza che ci ha sempre ispirato. In ogni caso siamo riusciti a creare una nostra news-letter settimanale, strumento più agile che riesce a stare meglio al passo con le notizie. Eventi formativi del 2009 • “Corso di Formazione per Medici Tutor” – 11 marzo 2009 – 6 crediti ECM • “Sicurezza e Sanità” (Meeting sulla Sicurezza) – Lignano 2 maggio 2009 – 4 crediti ECM • “Le Professioni sanitarie per la Sicurezza dei Cittadini” (Meeting sulla Sicurezza) – Lignano 2 maggio 2009 – 3 crediti ECM • “La comunicazione Ericksoniana” (dott. Gamberini) – Maggio/Luglio 2009 – 18 crediti ECM. • Incontro con i sindacati per i problemi sulle prescrizioni e uso ricettario – 13 luglio 2009 6 La Questione ECM Al di là del ruolo di provider di formazione in tema di etica, deontologia e sviluppo professionale, siamo orientati come in passato a richiedere che sia sancito il ruolo terzo degli Ordini nella valutazione certificazione delle attività formative e nella programmazione dei bisogni formativi. Con gennaio 2010 si partirà a livello nazionale con l’accreditamento dei provider e la valorizzazione della FAD e della FSC a cui abbiamo dato il nostro fattivo contributo come componente della Commissione Nazionale e Presidente della IV sezione. La Commissione regionale è bloccata da circa 6 mesi per l’incapacità di trovare una soluzione alla sua composizione che mantenga almeno un rappresentante al Friuli al suo interno. Formazione del Medico Chirurgo e dell’Odontoiatra Sulla base del principio che il sistema formativo non può né deve essere avulso dal sistema professionale ed assistenziale e, pur nel rispetto dell’autonomia dell’insegnamento sancito dalla Costituzione, è necessario affermare il ruolo di partnership dell’Ordine con l’Università per la condivisione di progetti formativi pre e post laurea più attenti e più rispondenti ai bisogni dell’esercizio della professione medica ed odontoiatrica. Le nostre prese di posizione sulla formazione sono espressione di una ricerca di dialogo, rispettoso delle parti, tra chi deve garantire la formazione del professionista e chi deve accreditarne l’efficacia, l’appropriatezza, la competenza e la qualità; questi due mondi non possono incontrarsi per caso, ma devono cercarsi e collaborare. Chiediamo che si affermi un metodo e una cultura della cooperazione dalla quale possa derivare ed aggiornarsi quel profilo delle conoscenze e delle competenze indispensabile per un moderno esercizio delle nostre professioni di cui siamo costantemente chiamati a rispondere come Ordini. In questi giorni è stata pubblicata un’indagine dei medici specializzandi In essa si rilevano tante ombre e poche luci sulle scuole di specializzazione in medicina in Italia. Alcuni percorsi formativi, ad esempio nell’area chirurgica, sono considerati insufficienti o appena sufficienti. In generale, la preparazione ricevuta viene ritenuta spesso “inadeguata”. Non solo. Non vi è una parificazione dei diritti quali mensa, vestiario rispetto agli altri dipendenti delle aziende. La metà degli specializzandi o non si iscriverebbe nuovamente alla stessa scuola di specializzazione o lo farebbe in un altro ateneo. È quanto emerge dall’indagine conoscitiva sulle scuole di specializzazione condotta da Federspecializzandi, la Federazione dei giovani medici in formazione. L’indagine è stata realizzata distribuendo questionari a risposta multipla ad un campione di camici bianchi in formazione su tutto il territorio nazionale. La maggior parte degli specializzandi (dai dati finora analizzati) ritiene inadeguata la preparazione ricevuta durante la formazione specialistica”. Dall’indagine per il percorso formativo, ma la valutazione sull’utilità di queste ultime è appena sufficiente. Dall’indagine emergono, però, anche indicazioni incoraggianti. Ad esempio, viene giudicato positivo il miglioramento riguardo l’orario di lavoro, le assenze volontarie previste dal contratto, il congedo per maternità e malattia. E ancora: “Si può interpretare come un piccolo segnale positivo di cambiamento - riferisce Federspecializzandi - il fatto che un consiglio di scuola è presente nella maggior parte delle scuole stesse e l’informazione esistente tra gli specializzandi sulle funzioni di questo organo pare sufficiente, al contrario di quella su statuto e regolamenti. Viceversa, purtroppo, ai medici in formazione italiani ancora non viene consentito di usufruire dei fondi, derivanti dalle tasse di iscrizione versate, finalizzati alla formazione. Inoltre, il ‘log book’, registro delle attività pratiche eseguite, non è ancora in uso presso la maggior parte degli atenei oggetto dell’indagine”. Pubblicità in materia sanitaria La legge Bersani è stata pubblicizzata come liberalizzatrice totale della pubblicità sanitaria. NON È COSÌ Attenzione: la materia sanitaria non è paragonabile a qualsiasi altro prodotto commerciale e nel codice di deontologia sono contenute regole per un’informazione veritiera ed equilibrata e che non leda mai il decoro e la dignità della professione. Si sono già verificati casi di medici liberi professionisti e direttori sanitari di strutture più o meno inconsapevolmente coinvolti in pubblicità commerciale intollerabile, con chiara connotazione commerciale che va decisamente contro il decoro della professione. Attenzione a non prestarsi a queste operazioni di basso profilo ed incorrere in sanzioni disciplinari, talvolta con il concorso di giornalisti o di esperti di marketing che non hanno nessuna conoscenza ed attenzione per le problematiche etiche e deontologiche. 09 del Presidente emerge che solo in esigua parte (9%) all’interno degli atenei è presente un sistema di valutazione dei docenti, che sono presenti come figure di tutoraggio, ma il cui operato è giudicato buono solo nel 18% dei casi. Altro motivo di insoddisfazione è che durante il percorso formativo, i medici in formazione specialistica si ritengono in alcuni casi “investiti di una responsabilità eccessiva, dovendo assumersi responsabilità proprie dei medici strutturati (ad esempio guardie in autonomia, visite ambulatoriali e consulenze specialistiche)”. Generalmente, eccezione fatta per le discipline chirurgiche, vengono svolte tutte le attività indicate A ccanto ad un diffuso e generale riferimento a principi di efficienza del sistema, equità di allocazione delle risorse, eguaglianza nell’accesso al diritto alla tutela della salute assolutamente condivisibili si propongono soluzioni che più che razionalizzazione sembrano assumere le sembianze di un razionamento. Il piano pone questa domanda: Come affrontare il tasso di crescita della spesa sanitaria evitando arretramenti, garantendo anzi maggiore qualità, se non a fronte di un chiaro, lucido e rigoroso processo di riorganizzazione del sistema? E risponde: che sono necessari interventi di razionalizzazione, che permettano di eliminare gli sprechi e liberare risorse da utilizzare negli ambiti in cui ancora molto resta da fare. Un risultato che può essere ottenuto eliminando le sperequazioni, la frammentazione o la duplicazione dei servizi, la ridondanza delle prestazioni e ridefinendo le modalità di organizzazione di vasti settori di attività a partire da quel- li non a diretto impatto sull’utenza, quali quelli amministrativi e di supporto. Ebbene non si vede come sia possibile mantenere i livelli assistenziali garantendo “anzi maggiore qualità” con una riduzione delle risorse. La razionalizzazione proposta dal piano significa chiudere strutture ed eliminare funzioni, bloccare il turnover, ridurre di fatto gli organici già ridotti all’osso. Chi può seriamente pensare di mantenere numero e qualità delle prestazioni sanitarie in questo modo? Ecco che la razionalizzazione diventa di fatto razionamento ed ottiene l’effetto opposto a quello dichiarato. Ed i professionisti della salute già stremati da operazione di “razionalizzazione” che sono in trincea giorno per giorno saranno ancor più posti sotto accusa per eventi avversi e per le liste di attesa, di cui non recano colpa. Come è possibile precarizzare l’attività professionale per conseguire risparmi ed economie che do- vrebbero servire “per la gestione e prevenzione del rischio clinico, per l’accreditamento, per la formazione del personale”. È un gioco che non va bene ed irrispettoso per una categoria ed una professione che ha fatto della disponibilità e della dedizione la sua bandiera, negli anni. Basta vedere le migliaia di ore di straordinario annuali mai retribuite. Questa è una scelta politica del management sanitario regionale che va fatta in modo chiaro non mascherato da progetto di razionalizzazione, assumendosene le responsabilità davanti ai cittadini della comunità regionale. Si può essere d’accordo sull’”accentramento dei fattori gestionali caratteristici in una dimensione necessariamente sovraziendale connessa ad un ridisegno dell’integrazione a livello territoriale” ma questa affermazione non può e non deve tramutarsi in un paravento per il taglio indiscriminato di strutture e funzioni con alti gradi di produt- PIANO SANITARIO REGIONALE 2010-2012 7 Relazione 2009 del Presidente tività, efficienza e gradimento presso i cittadini. Se “l’assistenza ospedaliera presenta ancora oggi costi di gestione ben superiori agli standard necessari, pur in presenza di un tasso di spedalizzazione e di una dotazione di posti letto sostanzialmente in linea con gli standard nazionali” è per la vetustà delle strutture e per l’arretratezza organizzativa anche dal punto di vista informatico e non è sicuramente con i tagli che si risolve il problema. Mi piace richiamare il morbo di BAUMOL (anche noto come effetto Baumol), un fenomeno descritto dagli economisti William J. Baumol e William G. Bowen nel 1960. Di cosa si tratta? Nell’economia classica se ci sono posti di lavoro che portano guadagni all’azienda , i lavoratori riceveranno un incremento di salario che porterà ad incrementi di produttività. Ma non è sempre così , soprattutto nel campo dell’arte, della formazione e della salute proprio per l’effetto Baumol. Baumol portava questo esempio: per svolgere un quartetto d’archi di Beethoven ci vuole lo stesso numero di musicisti, oggi come nel 1800, cioè la produttività della performance di musica classica non è aumentata. D’altra parte, i salari dei musicisti (così come in tutte le altre professioni) sono aumentate notevolmente dal 19° secolo. In una serie di aziende, come ad esempio il settore automobilistico e il settore della vendita al dettaglio, i lavoratori sono sempre più produttivi grazie alle innovazioni tecnologiche dei loro strumenti e delle loro attrezzature. Al contrario, in alcuni settori ad alta intensità di lavoro che dipendono in larghissima misura dall’interazione umana o comunque con un’altissima componente relazionale umana, come in sanità la diagnosi e la cura, l’educazione nella scuola, o le arti dello spettacolo vi è poca o nessuna crescita della produttività nel tempo. Come per esempio il quartetto d’archi, ci vuole per il medico la stessa quantità di tempo per auscultare un torace od un cuore, o per un professore la stessa quantità di tempo per fare una lezione o scrivere un saggio nel 2010, come nel 1980. 8 Secondo questo modello la sanità è un settore in cui la quantità di lavoro è essenziale alla qualità del servizio offerto, sarebbe sostanzialmente impossibile ridurre la forza lavoro per unità di prodotto. In presenza di costi crescenti del lavoro ciò provoca una crescita di costi incomprimibili connessi a questo settore. Quindi ritornando al PSR possiamo dire che in linea di massima può andare bene la riorganizzazione ma non può andare bene una pseudorazionalizzazione che attraverso tagli ed alienazione di funzioni riduce di fatto le risorse mettendo a repentaglio qualità e quantità delle prestazioni. Nel settore della sanità (così come in altri settori) l’evoluzione della tecnologia (pur con doverosi distinguo e precisazioni) non è in grado di aumentare il livello della produttività del lavoro in quanto per alcune procedure il numero di ore uomo necessarie è spesso indipendente dal progresso tecnologico. Infatti l’avanzamento tecnologico, intendendo il termine tecnologia nella sua accezione ampia (farmaci, presidi, diagnostica, programmi sanitari, percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali), ha prodotto e produrrà ampi effetti della malattia di Baumol,inimmaginabili ai suoi tempi. Tuttavia dobbiamo osservare questi effetti sull’intero processo di intervento: per esempio, nel caso degli interventi chirurgici laparoscopici i tempi di recupero del paziente si sono enormemente contratti rispetto alla chirurgia generale, ma il tempo che il personale deve dedicare per ottenere questi effetti è addirittura aumentato oppure si è solo relativamente contratto. Tutto il settore dei servizi alla persona risente di questo paradosso. Pensiamo alla riduzione media della degenza ospedaliera, pur in presenza di un incremento dei ricoveri per acuti, oppure al passaggio all’ambulatorio della chirurgia della cataratta. Quasi sempre però il tempo che il medico deve dedicare alla cura non è mutato e questo è il punto da sottolineare. Gli studi organizzativi statunitensi affermano che l’utilizzo appropriato di una figura professionale adeguata per il compito specifico è l’unico elemento di contrazione dei costi, non il tempo dedicato, altrimenti ne va della qualità delle cure. Ed allora quando nel piano a proposito della revisione della rete di offerta ospedaliera si dice testualmente: “Il PSSR indica per ciascuna Azienda: 1. le sedi ospedaliere pubbliche obbligatorie; 2. le funzioni che debbono essere obbligatoriamente garantite. Il mantenimento di ulteriori funzioni e strutture, attualmente attive e non indicate dal PSSR, è vincolato al preliminare soddisfacimento delle seguenti condizioni: • rispetto del pareggio di bilancio aziendale • rispetto di tutti gli obblighi di attività e prestazione previsti dalla pianificazione vigente quali ad esempio: tempi di attesa, assistenza domiciliare, RSA, Hospice, CSM sulle 24 ore, ecc. • presenza di effettiva domanda collegata ad un definito bacino di utenza • garanzia di offrire e mantenere adeguati standard qualitativi ed i criteri di accreditamento.” Questo passaggio ci dà motivo di usare l’aggettivo “pilatesco” per definire un piano che indica di procedere di fatto alla chiusura di servizi e funzioni legandone in alternativa la sopravvivenza alla soddisfazione di una serie di parametri economici che sono difficili da ottenere tutti insieme e che saranno a cascata riversati sui direttori di strutture e su tutti i professionisti. Siamo di fronte ad un piano sanitario che ha poco di sanitario e tutto di organizzativo – gestionale ed economicistico. E quel poco di sanitario è fatto di vuota verbosità e di connotazione solo negative per i tagli che vuole operare. Se le cose non stanno così lo si dica chiaramente evitando di scrivere cose differenti dalle intenzioni e che si sa fin da ora che non saranno applicate e realizzate. Consentitemi un riferimento a tale proposito anche agli II di RR che nella nostra Regione sono 3: ebbene anche qui si dicono cose che invece di investire come opportunità di sviluppo per il futuro se ne riducono le potenzialità e gli investimenti tanto che ho sentito a livello di Ministero qualcuno dire ma perché se la regione riduce gli investimenti il Ministero dovrebbe continuare a finanziare queste strutture? A tal proposito ci sembra utile un riferimento al 43esimo rapporto sulla situazione sociale del Paese del Censis da cui si evince tra l’altro che in tempo di crisi economica ‘lievitano’ le spese degli italiani per la salute. Secondo i dati Censis, per l’11,5% dei nostri connazionali nel 2009 “è molto aumentata” la spesa per farmaci, visite mediche, analisi, dentista eccetera, per il 27,5% è “abbastanza aumentata” e per l’8,3% è cresciuta anche se “poco”. A dichiarare in misura maggiore l’incremento della propria spesa sanitaria sono proprio gli intervistati che si sono autocollocati nelle fasce di reddito più basso. Dunque si legge nel Rapporto - gli effetti della crisi economica e lo sforzo sistematico e diffuso di razionalizzazione della spesa sanitaria pubblica si intrecciano, provocando il primo e più significativo impatto proprio sulle famiglie che si autocollocano al livello socio-economico più basso. In particolare, poco meno di un terzo degli italiani spende di più anche per le prestazioni a carico del Ssn per le quali è previsto il ticket, mentre il 27,8% segnala un aumento per le spese per analisi e radiografie a pagamento intero, il 29,4% per il dentista, il 31,0% per i farmaci senza ricetta, il 35,6% per le visite specialistiche a pagamento intero. L’impatto della crisi - si legge nel Rapporto - sembra dunque sostanziarsi in un peggioramento delle possibilità di accesso ai servizi sanitari anche pubblici che pesa di più proprio sui meno abbienti. Per i meno abbienti rimane solo il welfare che spesso comunque richiede un esborso economico: il 51,9% degli intervistati di livello basso e il 42,8% di chi si autocolloca ad un livello medio-basso si sono rassegnati alla lunghezza delle liste d’attesa senza poter sperimentare l’exit verso la sanità privata, spesso necessaria per accedere alle prestazioni in tempi brevi. Il rischio è che la combinazione della crisi economica, della razionalizzazione complessiva e dello sforzo suppletivo dell’adeguamento dei Piani di rientro - conclude il Rapporto - finisca per penalizzare proprio quei cittadini che già pagano il costo di una sanità meno efficiente. Per concludere un breve riferimento ad un altro problema della nostra Professione , la necessità di fermare la devastazione da parte della cosiddetta “malpractice sanitaria”. Avere un progetto significa non solo difendersi ma rilanciare su alcune grandi questioni che minacciano l’immagine delle nostre professioni e potenzialmente consumano la fiducia dei cittadini. Il devastante fenomeno della presunta malpractice sanitaria va sradicato dalla cultura fondata sulla ricerca di un colpevole vero o presunto, dai riti tribali del mostro in prima pagina, dalle angosce degli avvisi di garanzia, dallo pseudo mercato delle perizie, dalle super polizze assicurative sempre più one- rose e meno efficaci, dalla cannibalizzazione di tanti onesti professionisti che vengono additati al pubblico ludibrio da sciacalli televisivi con contratti milionari animati dal solo scopo di fare audience parlando alla pancia delle persone e stimolando i peggiori istinti. Noi invece abbiamo bisogno di politiche formative ed organizzative di prevenzione dell’errore e soprattutto di gestione degli eventi dannosi sul versante della risoluzione stragiudiziale dei contenziosi. Ed in questa ottica si pone la reiterata richiesta di una legge regionale per l’istituzione della camera di conciliazione ed arbitrale ma che sia una legge seria ed utile a risolvere i problemi dei cittadini e dei medici anche alla luce della proposta di governo sulla regolamentazione della mediazione ed alla legge nazionale sulla responsabilità professionale sanitaria. Allo stesso modo dobbiamo considerare di nostra pertinenza la gestione di alcuni pervasivi processi sociologici e culturali che oggettivamente logorano la relazione di fiducia medico-paziente; penso,ad esempio, alla cosiddetta medicalizzazione del disagio sociale, al mito dell’infallibilità della medicina e del medico, al sensazionalismo tecnico scientifico, alle pressioni salutiste dell’industria. Nascono in questi contesti domande infinite, espressioni di bisogni veri e presunti ed infine aspettative alle quali la medicina e i medici non sanno o non possono rispondere compiutamente. Relazione 2009 del Presidente La relazione è scaricabile dal sito dell’Ordine www.omceoudine.it Avere un progetto significa non solo difendersi ma rilanciare su alcune grandi questioni che minacciano l’immagine delle nostre professioni e potenzialmente consumano la fiducia dei cittadini... 9 Relazione 2009 del Presidente Le nostre proposte in linea con gli indirizzi della FNOMCeO 1) Produrre e trasmettere ai professionisti la cultura positiva dell’errore, del rischio clinico e della sicurezza delle cure 2) Rafforzare ed estendere la diffusione delle buone pratiche cliniche e la valutazione delle attività sanitarie misurate con indicatori di processo e di esito. 3) Progettare le organizzazioni sanitarie ed orientare la loro gestione alla sicurezza delle attività. 4) Ridurre costi economici e sociali del contenzioso sanitario garantendo l’accessibilità a procedure di risarcimento del danno, eque, tempestive e trasparenti. 5) I diversi profili di responsabilità del medico: il consenso informato, la colpa medica, le attività peritali, il ruolo degli Ordini. I l timore di un contenzioso medico legale incoraggia tra i professionisti pratiche difensive caratterizzate dall’abuso di procedure inutili e dall’elusione di quelle efficaci ma gravate da rischi ritenuti inaccettabili. L’obiettivo di un risarcimento incoraggia invece un complesso universo di veri o presunti aventi diritto (pazienti e/o familiari di questi, studi legali e peritali) ad intraprendere azioni risarcitorie a fronte di qualunque evento o esito delle cure Come vedete le cose non previsto, magari accedendo a da fare sono tante ed procedure penali, più rapide e costose, non pregiudicanimpegnative, le idee meno do l’eventuale successivo accesper migliorare il nostro so a vie civili. esercizio professionale Per tali motivi riteniamo che, lialla responsabilità non mancano ma mitatamente professionale sanitaria, non deve abbiamo bisogno di essere consentito il patrocinio lesempre maggiori gale attraverso i patti in quota lite. conflittualità, in particoapporti di idee ed Alarequesta in ambito civilistico, l’Autorità impegno e soprattutto giudiziaria dà risposte normalnon possiamo essere mente informate ad un evidente adiuvandi” (talvolta lasciati soli alla “animus espressamente dichiarato) nei stregua di un esercito confronti del paziente instante; al senza soldati se punto tale che siffatta “buona disposizione” dei giudici finisce per vogliamo essere diventare una sorta di meccaniascoltati e se vogliamo smo alimentatore delle doglianze che le nostre proposte e delle richieste risarcitorie nei confronti dei medici. siano recepite nelle In ambito civile (che rimane il setsedi istituzionali. tore in cui la posizione del sanitario 10 è maggiormente gravata), fermo restando quanto già indicato in materia di responsabilità della struttura sollecitiamo una iniziativa legislativa che, sul versante processuale, renda obbligatorio l’espletamento di un tentativo di transazione extragiudiziale, il cui buon esito estingue la causa civile e vale anche come remissione della querela eventualmente presenta. In ambito penale, tra le ipotesi di intervento di riforma, tralasciando improbabili diverse e specifiche definizioni della colpa medica, riteniamo invece praticabile un intervento normativo sul processo, con l’introduzione di un tentativo obbligatorio di conciliazione (fuori dei casi di lesioni gravissime e di omicidio) da attivarsi nel corso delle indagini preliminari. Occorre infine prevedere nuovi principi in tema di formazione dell’albo dei consulenti tecnici (figure fondamentali, come è noto, nei processi per responsabilità medica e la cui caratura professionale e scientifica deve essere imprescindibilmente assicurata. A tale scopo si ritiene utile la istituzione di apposito Albo Regionale, articolato per branche specialistiche, dei periti certificati dagli Ordini professionali cui dovrebbero afferire coloro che lo richiedono e ne hanno titolo e al quale le Autorità dovrebbero di norma attingere per le loro esigenze. Come vedete le cose da fare sono tante ed impegnative, le idee per migliorare il nostro esercizio professionale non mancano ma abbiamo bisogno di sempre maggiori apporti di idee ed impegno e soprattutto non possiamo essere lasciati soli alla stregua di un esercito senza soldati se vogliamo essere ascoltati e se vogliamo che le nostre proposte siano recepite nelle sedi istituzionali. PROFESSIONE MEDICO DOCUMENTARIO CHE RACCONTA CENTO ANNI (E PIÙ) DI STORIA DELLA PROFESSIONE IN ITALIA C on questo progetto abbiamo voluto raccontare l’evoluzione della professione attraverso le immagini, che sono sempre un veicolo di contenuti più forte delle sole parole. In esso sono presenti immagini che mostrano inizialmente un’Italia povera, quella di fine 800, sanitariamente inesistente ed in quegli anni il medico aveva anche un’enorme funzione sociale. Il nostro era un Paese arretrato, dove dal punto di vista sanitario tutto era basato su un importante rapporto personale del medico con il paziente e con la sua famiglia allargata. In quell’Italia la figura del medico condotto cominciava a farsi largo, svolgendo un’azione soprattutto sociale, interessandosi dell’ambiente in cui vivevano gli italiani. Un medico che occupandosi di malaria, tubercolosi e vaccinazioni, si faceva carico più o meno direttamente di tutte quelle istanze che non erano ancora nate in una popolazione per lo più povera e analfabeta. In quella situazione anche i più ricchi si facevano curare dal medico condotto. Si pensi che all’inizio del XX secolo alcuni comuni estesero le prestazioni dei condotti anche ai più abbienti e questo divenne motivo di contestazione da parte dei medici condotti stessi, che interpretavano funzione e professione solo a favore dei più poveri. Una situazione che cambierà solo durante il fascismo, con l’abolizione della condotta piena. 100 anni di storia degli Ordini dei Medici Raccontare la storia della sanità vuol dire narrare un pezzo essenziale della storia del nostro Paese infatti il film è un racconto per immagini non solo della pr ofessione medica, ma anche dell’inter o nostro Paese. La professione medica in Italia, senza peccare di eccessivi trionfalismi, ha svolto un ruolo fondamentale e qui abbiamo voluto esprimerlo nel suo modo più compiuto, evitando di raccontare solo una storia interna ed in ossequio alla caratteristica precipua nella sua alta connotazione sociale e solidaristica. Si pensi solo al fatto che le leggi sociali e sanitarie italiane le hanno fatte i medici, che in quel tempo erano soprattutto di estrazione igienista. E questo ci appare un contributo non indifferente alla storia contemporanea d’Italia. Quello che abbiamo voluto trasmettere è che la professione non si esaurisce nella tecnica, nelle prestazioni, ma ha un immenso background etico e sociale e questo va mantenuto nel tempo come carattere fondamentale e qualificante. Per noi è essenziale comunicare, anche attraverso questo film, che il tecnicismo e l’evoluzione globale della medicina non deve fare perdere quel che è sempre stata l’anima del medico. In questo senso i giovani medici, i laureandi, gli specializzandi e gli studenti di medicina devono essere di certo un pubblico molto interessato e coinvolto. Il nostro messaggio è: non abbandonare mai la medicina come opera di un singolo nella collettività. E tutelare la professione del singolo medico, significa tutelare la comunità. Dietro la nostra Professione c’è una grande storia, emozionante ed evocatrice, che non può e non deve essere dispersa e che deve rappresentare il giusto viatico per il nostro impegno quotidiano, gettando il cuore oltre gli ostacoli, e per le giovani generazioni che siano i custodi dei principi immutabili della Professione e garanti dei suoi valori tecnico-professionali, etici, deontologici e sociali. È partendo da queste considerazioni che il Consiglio Direttivo dell’Ordine dei medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Udine ha ritenuto di diffondere tra tutti i colleghi questo film come spunto di riflessione e di impegno per il futuro della nostra gloriosa professione. Come abbiamo più spesso rilevato, viviamo un momento storico molto particolare, come altre volte nel passato, e dobbiamo fare uno sforzo per interpretare al meglio la realtà che ci circonda e forti della tradizione plurisecolare trovare soluzioni adeguate a dare risposte sempre più qualificate alla moderna società in ossequio a principi fondanti la nostra professione. Il Presidente 11 PER UN NUOVO PROFESSIONALISMO MEDICO Pablo Picasso - Madre con bambino malato 1903, olio su tela, Museu Picasso, Barcellona FONDATO SULLA alleanza terapeutica L a malattia, al centro del tradizionale paradigma biomedico e al quale, a partire dalla metà dell’800, si è saldamente ancorata la travolgente ascesa del professionalismo medico del ventesimo secolo, oggi configura in realtà una sorta di oggetto fluttuante all’interno dello spazio definito da tre diverse ed a volte conflittuali rappresentazioni: quella del malato, quella del medico, quella della società. In questo spazio si muovono con discrete fortune, culture della salute e 12 della cura “non ortodosse”, alcune relativamente vecchie (medicine e pratiche non convenzionali), altre del tutto nuove: il self-care, il well-being. La malattia, territorio indiscusso dei dottori, rappresenta in questi tempi, o meglio in questo nuovo secolo, un fenomeno multidimensionale in costante mutamento non solo per gli aspetti tecnico scientifici, ma anche come prodotto dell’interazione delle esperienze soggettive delle persone malate e dei numerosi condizionamenti che la so- cietà nel suo complesso, per scelte economiche, politiche ed etiche, impone alle pratiche professionali ed alle stesse possibilità di scelta dei cittadini. La moltiplicazione e la segmentazione dei saperi e delle competenze in medicina ed in sanità è paradossalmente diventato un tallone d’Achille della tradizionale dominanza tecnica del medico, laddove ha prima determinato e poi incentivato lo sviluppo di nuovi professionalismi sanitari che oggi lambiscono e talora invadono gli storici territori di attività esclusiva del medico e dell’odontoiatra. Questi processi destabilizzano in modo pervasivo le basi cognitive e relazionali dell’esercizio professionale, producendo evidenti disagi nella misura in cui impongono risposte efficaci e coerenti ai cambiamenti che coinvolgono medici, medicina e sanità, salvo scontare una sostanziale marginalità tecnica, civile e sociale della professione. Anche questo ci insegna la storia che abbiamo inteso raccontare in questo volume dedicato a cento anni di professione, naturalmente vissuta in contesti sociali, civili e tecnico scientifici diversi ma straordinariamente accomunata da ragioni e passioni professionali che intatte dobbiamo consegnare al secolo che verrà. Abbiamo infatti bisogno della forza di quelle passioni e di quelle ragioni per comprendere il fenomeno, all’apparenza paradossale, secondo il quale, nel vissuto e nel percepito dei medici, siano avvertite profonde incertezze sui fini e sugli scopi della medicina, della sanità e dello stesso esercizio professionale in una fase in cui è invece in crescita esponenziale il grande patrimonio civile e sociale che ha costruito l’ascesa e l’affermazione della dominanza del professionalismo medico e cioè i saperi e i poteri della medicina sulla salute e sulla vita. Queste incertezze vanno affrontate individuando i determinanti dei grandi processi di cambiamento, valutando il loro impatto tecnico professionale, etico e sociale sul complesso sistema delle cure e dell’assistenza, sulle pratiche professionali, per contrastarne le derive minacciose, per accettarne invece le sfide capaci di produrre miglioramenti e prospettare in tal modo un riposizionamento, autonomo e responsabile, della professione medica nel core di quei processi decisionali che oggettivamente le competono e dai quali sempre più spesso risulta emarginata. Oggi, forse più di ieri, non è facile rivendicare ruoli autonomi ed avocare responsabilità in un contesto che, sempre più spesso, mette in evidenza preoccupanti inadeguatezze del decisore politico ad assumere le scelte che gli competono sugli AMEDEO BIANCO aspetti direttamente connessi con Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi il corpo umano e con i suoi valori e degli Odontoiatri etici e civili e più in generale con le questioni di carattere sanitario conLa malattia, territorio cernenti le garanzie delindiscusso dei dottori, l’equità e dell’efficacia della tutela della salute. rappresenta in questi tempi, Le scelte in sanità coino meglio in questo nuovo volgono diritti dei cittadini e libertà delle persecolo, un fenomeno sone e, anche per questo, multidimensionale in costante hanno bisogno di una politica buona, capace mutamento non solo per gli cioè di scegliere gli indiaspetti tecnico scientifici, rizzi con autorevolezza, ma anche come prodotto trasparenza e responsabilità, così come di una dell'interazione delle esperienze gestione dei servizi di soggettive delle persone malate cura ed assistenza competente ed efficiente nele dei numerosi condizionamenti l’uso delle risorse. che la società nel suo Questo cerchio virtuoso complesso, per scelte fatica a chiudersi, se i professionisti sono teeconomiche, politiche ed nuti nell’angolo, ridotti etiche, impone alle pratiche ad una anonima prima linea, esposta su un professionali ed alle stesse fronte sconfinato di mepossibilità di scelta dei diazioni difficili tra presunte infallibilità e i licittadini... miti oggettivi della medicina e dei medici, tra domande infinite e risorse definite, tra speranze ed evidenze, tra accessibilità e equità, tra chi decide e che cosa si decide. In questi nuovi contesti, assume una straordinaria rilevanza il compito di esercitare un ruolo efficace di indirizzo e governo della qualità dell’esercizio professionale non solo inteso come buona pratica tecnica ma anche come consapevole e responsabile assunzione di responsabilità civili e sociali nella garanzia del diritto alla tutela della salute nel secolo che verrà. 13 La storia che proponiamo ci consegna la speranza di una missione possibile, quella cioè di poter responsabilmente e legittimamente saldare interessi professionali ad interessi generali della comunità. È ancora possibile che la professione medica possa cessare di subire e cominciare a stupire se abbandonerà logiche e culture del passato, troppo spesso ridotte a mera difesa di interessi immediati e parcellizzati, nell’illusione miope che salvando le rispettive parti si possa salvare il tutto. Queste logiche e queste culture hanno chiuso i medici nelle varie ridotte professionali, i Sindacati di categoria, gli Ordini, le Società Medico-scientifiche, ognuno legittimamente ed orgogliosamente custode delle proprie diversità e dei propri territori di competenza ed ognuno generosamente impegnato a dare le proprie risposte alla propria percezione dei propri problemi. Il progetto che la Fnomceo ha messo in campo prima e dopo la Conferenza nazionale della Professione Medica svoltasi a Fiuggi, nel giugno 2008, fondato su una ampia coesione e sinergia delle rappresentanze storiche della professione nella costruzione di una piattaforma professionale comune, apre nuovi spazi di autorevolezza ed affidabilità verso i cittadini, le Istituzioni e la stessa Politica. 14 In questo senso, sul piano generale, assume un valore sostanziale che guarda al futuro l’esplicito pronunciamento sui principi etici generali che regolano il nostro sistema delle cure ed il primo impegno deve dunque essere per una tutela della salute garantita da un servizio sanitario universalistico, solidale, equo ed accessibile e di qualità. In questo modello, la nostra professione individua non solo uno strumento formidabile di coesione tra strati sociali, generazioni, culture, per lo sviluppo dei diritti e delle libertà dei singoli e delle collettività, ma anche le condizioni permissive per lo sviluppo della moderna medicina sempre più sospinta nella innovazione dalla ricerca, dal massiccio ingresso delle tecnologie, da una circolazione vertiginosa dei saperi e dei bisogni. In questa sanità, caratterizzata dalla dominante presenza del terzo pagante pubblico che detta le sue regole, deve ancora compiutamente affermarsi un nuovo medico, quello che non possiede le strutture, le tecnologie e nemmeno le fonti dei suoi saperi ma che è invece determinante nel produrre l’efficacia dell’intero sistema quando si cala nell’universo delle domande delle persone e delle comunità, quando deve fare i conti con la tenuta delle risorse e con la fiducia dei cittadini. Questo nuovo medico, nel promuovere e praticare l’appropriatezza clinica, dà nuove prospettive alla sua missione di sempre, quella definita in vari articoli del Codice Deontologico e scolpita nel Giuramento Professionale, e cioè garantire la giusta distribuzione delle risorse secondo i bisogni, tutelare prioritariamente il bene salute e il bene vita, nel rispetto della libertà e dignità della persona, senza alcuna distinzione per quelle diversità vecchie e nuove (sociali, culturali, economiche, ambientali) che lo sviluppo della società moderne costantemente propone e che si traducono in forti elementi di disugaglianze nell’accesso e nell’utilizzo delle tutele della salute. L’esercizio professionale del medico, autonomo e responsabile costituisce altresì quel profilo di garanzia nella tutela della salute e della vita, che nessun altro può compiutamente e legittimamente avocare o revocare. Questo ruolo non è una scelta del medico ma un suo obbligo, tanto che la nostra professione è fortemente esposta e responsabile sul piano dell’accessibilità ad alcuni diritti costituzionalmente sanciti (tutela della salute e della vita, della libertà e dignità della persona, della giustizia, della riservatezza, etc.) e il quotidiano esercizio professionale inevitabilmente intercetta forti valori civili riferiti alla persona e alle comunità, sempre più plurali, o meglio sempre più globali, per culture, storie, religioni, riferimenti etici. Non a caso, tutta la costruzione etica e civile della Deontologia Medica e buona parte del futuro della professione medica ruotano intorno ad un forte centro di gravità e cioè la relazione di cura o meglio l’alleanza terapeutica. Questa scelta non è un romantico disegno illuminista o un accorto ripiego per reggere l’urto insostenibile del nuovo paziente-impaziente ed esigente, ma il frutto più prezioso di intelligenze, di culture, di esperienze e sofferenze che hanno profondamente caratterizzato e talora condizionato i profili etici, civili e sociali di grandi questioni attinenti a diritti costituzionalmente protetti. Il Codice Deontologico, approvato nel dicembre 2006, si colloca all’interno di questa tradizione e, rispetto al precedente del 1998 che aveva recepito i principi bioetici della Convenzione di Oviedo, appare ancora più positivo e propositivo, ancora meno paternalista e più lontano dalle suggestioni dei vecchi poteri e dei tradizionali autoritarismi della medicina e dei medici, per rafforzare invece una relazione medico paziente, equilibrata, di pari dignità, fondata sull’informazione e sul consenso che, nel momento di ogni scelta, diventa un’alleanza. Un passaggio culturale e professionale non facile e non scontato che per alcuni suona ancora come una rinuncia o quantomeno come una intollerabile limitazione all’esercizio di una delega storicamente dominio indiscusso dei medici, in altre parole una sorta di capitolazione dell’autonomia del medico al prorompente emergere di un forte protagonismo del cittadino nelle scelte, a questo titolo variamente ridefinito come impaziente, consumatore, prepotente, esigente. Può così accadere, ed alcune esperienze lo confermano, che i conflitti oggi effettivamente comprimenti l’autonomia dei medici ed oscuranti ruoli e poteri, quali ad esempio i limiti oggettivi della medicina e dei meQuesto nuovo medico, dici a fronte di attese illinel promuovere e praticare mitate, la sostenibilità economica dei servizi sal'appropriatezza clinica, nitari scioccamente giodà nuove prospettive alla sua cata su vincoli burocratici imposti, l’esasperato missione di sempre, quella contenzioso medico ledefinita in vari articoli del gale, predatore di fiduCodice Deontologico e cia e di risorse ed alla base di devastanti pratiscolpita nel Giuramento che difensive, i laceranti Professionale, e cioè garantire conflitti etici sulle scelte di inizio e fine vita, venla giusta distribuzione delle gano talora identificati risorse secondo i bisogni, come il prodotto di una ipertrofia del principio di tutelare prioritariamente autodeterminazione del il bene salute e il bene vita, paziente. nel rispetto della libertà Il tramonto della storica “dominanza medica” rie dignità della persona, senza schia così di scaricare alcuna distinzione per quelle tutto il suo potenziale di frustrazioni professiodiversità che lo sviluppo della nali nella relazione di società moderne cura, sollecitando una costantemente propone... sorta di restaurazione di un neo paternalismo illuminato, un ritorno al passato improponibile ed per giunta incapace a curare quel disagio. La centralità dell’alleanza terapeutica è dunque rafforzata in uno scenario di esercizio professionale nel quale i due soggetti della relazione di cura sono attraversati da profondi e travolgenti cambiamenti. Il paziente è più consapevole dei suoi diritti, più informato e quindi più attento a rivendicare ed esercitare il proprio protagonismo nelle scelte; il medico è sempre più schiacciato tra i crescenti obblighi verso questo paziente e i vincoli del contenimento dei costi, spesso malamente imposti e quindi percepiti come invadenti ed invasori delle sfere di autonomia e responsabilità proprie dell’esercizio professionale. 15 Ma è soprattutto cambiato il conte- della responsabilità del medico nel- Più in generale, in un progetto nuto della relazione di cura. l’esercizio delle sue funzioni di ga- che si propone di superare il di• Sul piano tecnico professionale, ranzia. In questo equilibrio, alla tu- sagio professionale di questi l’esplosione delle biotecnologie, tela ed al rispetto della libertà di tempi, ci deve animare il comune della post genomica, delle nano- scelta della persona assistita deve disegno di una Professione vicina tecnologie, mentre esalta le po- corrispondere la tutela ed il rispetto alle Istituzioni sanitarie, a suptenzialità del tradizionale para- della autonomia e responsabilità porto dei loro compiti di tutela digma biomedico della diagnosi del medico, in ragione della sua della salute pubblica, ed ai cittae cura della malattia accendendo scienza e coscienza. dini soprattutto dove e quando attese e speranze quasi sono oltraggiati da dimiracolistiche di nuovi sinformazione, silenzi, straordinari poteri incapacità amministradella medicina e dei tive e colpiti nei loro medici sulla vita biolodiritti alla tutela della gica dal suo inizio alla salute da una devastasua fine, fatica invece zione dei territori e dea far comprendere i gli ambienti di vita e di propri limiti e a motilavoro. vare gli insuccessi Una vicinanza ai cittasenza perdere fiducia e dini, ai loro bisogni, ruoli. alle loro inquietudini è • Sul piano etico alcune oggi più che mai indidi queste straordinarie spensabile per dare riconquiste si accompasposte forti ed equilignano a conflitti bioebrate ai dubbi e alle tici che toccano (e laceincertezze tecniche, cirano) valori profondi vili, etiche, che il tradella persona e della volgente sviluppo della collettività, altre ponmedicina inevitabilDobbiamo tutelare i nostri giovani, gono seri ed inquiemente propone, non digarantendone l'ottimale formazione di base tanti dilemmi di giustimenticando mai che zia in ragione delle anche in un mondo doe specialistica, favorendo il loro ingresso risorse limitate. minato dalle tecnoloesperto nella professione, promuovendo • Sul piano civile e sogie, le parole, gli sguarlo sviluppo delle conoscenze e delle ciale l’accesso equo a di e le emozioni sono servizi di tutela effistraordinari strumenti competenze derivanti da fonti autorevoli caci, appropriati e sidi cura. e libere da conflitti di interesse. È nostro curi sostanzia un diDobbiamo tutelare i noritto di cittadinanza, stri giovani, garantencompito contribuire a rendere il sistema contribuendo a deterdone l’ottimale formasanitario affidabile per i cittadini... minare senso di apparzione di base e tenenza ad una comuspecialistica, favorendo nità ed ai suoi valori di Lo straordinario incontro, ogni il loro ingresso esperto nella prosolidarietà, di libertà, di tutela volta unico e irripetibile, di libertà fessione, promuovendo lo svidei più fragili. e responsabilità non ha dunque per luppo delle conoscenze e delle Ai medici di questo nuovo secolo il nostro Codice Deontologico na- competenze derivanti da fonti auspetta pertanto il difficile compito tura meramente contrattualistica, torevoli e libere da conflitti di indi trovare il filo del loro agire posto ma esprime l’autentico e moderno teresse. È nostro compito contria garanzia della dignità e della li- ruolo del medico nell’esercizio buire a rendere il sistema sanitario bertà del paziente, delle sue scelte, delle sue funzioni di garanzia. affidabile per i cittadini, a vincere della sua salute fisica e psichica, In questo nucleo forte di relazioni la sfida della sostenibilità econodel sollievo della sofferenza e della etiche, civili e tecnico-professio- mica assumendoci la responsabisua vita in una relazione di cura nali il soggetto di cura e il curante, lità morale e tecnico-professionale costantemente tesa a realizzare un ciascuno “auto-re” di scelte, espri- dell’uso appropriato delle risorse. rapporto paritario ed equo, capace mono entrambi l’autonomia e la Credo che questo sia l’appuntacioè di ascoltare ed offrire risposte responsabilità che caratterizza mento a cui ci chiama l’avvio del diverse a domande diverse. ogni alleanza terapeutica e che in secolo nuovo che si spalanca dinL’autonomia decisionale del citta- tal senso compiutamente rappre- nanzi a noi. Non lo possiamo mandino, che si esprime nel con- senta il luogo, il tempo e lo stru- care per ritornare ad essere autori senso/dissenso informato, è l’ele- mento per dare forza, autorevo- orgogliosi del nostro futuro e citmento fondante di questa alleanza lezza e legittimazione a chi decide tadini responsabili del nostro terapeutica al pari dell’autonomia e e a quanto si decide. paese. 16 POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA ATTIVAZIONE DELLE CASELLE Cari Colleghi si è concluso l’iter istruttorio per la fornitura di caselle di posta elettronica certificata dagli iscritti agli Albi Professionali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la FNOMCeO – a indirizzo e coordinamento nei confronti degli Ordini – ha sottoscritto una convenzione triennale con le società ARUBA e POSTECOM, che hanno fornito offerte qualificate ed ha inviato all’Ordine copia di tali convenzioni invitandoli – se interessati – ad aderire ad una delle stesse. È da sottolineare che le società in questione si sono impegnate con la FNOMCeO a non trasmettere comunicazioni commerciali/pubblicitarie proprie o di propri partner commerciali, agli iscritti agli Ordini Provinciali, senza autorizzazione scritta dell’Ordine che aderisce alla convenzione. COS’È LA POSTA ELETTRONICA CERTIFICATA Con la Legge n. 2 del 28 gennaio 2009 i professionisti iscritti agli Albi devono dotarsi di un indirizzo di posta elettronica che permetta la certificazione di data e ora dell’invio, della ricezione delle comunicazioni e l’integrità del contenuto delle stesse. In pratica uno strumento che dia ad un messaggio di posta elettronica lo stesso valore di una raccomandata A/R. La Posta Elettronica Certifi- cata (PEC) permette quindi l’adeguamento alla normativa e si configura come uno strumento di lavoro che sostituisce raccomandate A/R, fax e corrieri, con vantaggi in termini di affidabilità, velocità ed ottimizzazione dei costi. SOCIETÀ PRESCELTA DALL’ORDINE Il Consiglio dell’Or dine di Udine ha ritenuto di aderire alla convenzione con la Società POSTECOM S .p.a. r itenendola valida e consona alle proprie e sigenze. H a p ertanto inviato la Richiesta di Adesione alla Società stessa allegando il tracciato degli iscritti autorizzati a poter accedere. Tutto ciò al fine di consentire agli iscritti di avvalersi delle condizioni presenti nella offerta POSTECOM, ferma r estando l’assoluta libertà da parte degli iscritti stessi di aderire o meno alla proposta prevista dalla convenzione non c onfigurando q ueServizi Casella Max 200 invii/giorno (1 GB) Dominio udomceo.it Codice prodotto zi di Posta Elettronica Certificata a carico dei singoli Professionisti saranno fatturati direttamente all’interessato a seguito del pagamento on line. PROCEDURE PER LA ATTIVAZIONE st’ultima un obbligo di acquisto di servizi da parte degli iscritti. Pertanto i Colleghi che intendessero avvale rsi della convenzione agevolata della FNOMCeO a cui il nostr o Or dine ha aderito, potranno rivolgersi e sclusivamente a POSTECOM. I Colleghi già provvisti autonomamente di PEC, che hanno segnalato all’Ordine l’acquisizione, non dovranno provvedere ad ulteriori adempimenti. CONDIZIONI ECONOMICHE Gli oneri economici relativi all’acquisto dei servi- Per attivare la casella PEC deve disporre di un computer collegato a internet e seguire i seguenti semplici passi: 1. Essere registrati come “utente privato” sul sito www.poste.it. Al termine della registrazione sarete in possesso di una userid e di una password personali; 2. Collegarsi alla pagina web https://peconline.poste.it inserire, dove richiesto, la userid e la password di cui al punto 1 e cliccare su Accedi; 3. L’applicazione visualizza la casella PEC che le è stata assegnata in base al suo nome e cognome. Per Procedere all’acquisto in convenzione è necessario cliccare sul bottone Attiva; Durata Corrispettivo IVA esclusa Scadenza fissa a 3 anni dal completamento dell’Avviamento del servizio 9912-13 Anche in caso di acquisto on line, le caselle scadranno tutte comunque alla medesima data indipendentemente da quando sono state pagate/attivate € 5,90 + IVA = € 7,08 17 2. 3. 4. 4. Prendere visione delle clausole del contratto e cliccare Continua; 5. Controllare i dati riportati nella pagina, inserire per due volte la password che sarà associata alla sua casella e cliccare Continua. È importante fare attenzione alla password scelta e alla sua conservazione in luogo sicuro in quanto sarà l’unico dato, insieme alla user id, necessario per accedere alla casella PEC. A tal proposito suggeriamo la lettura del documento relativo alla sicurezza dei dati e delle postazioni: http://poste cert.poste.it/pec/downlo ad/Postecert_Documen toSicurezza_200902.pdf; 6. Verificare i dati riportati nella pagina, prestare o meno il consenso alle clausole di contratto e di privacy indicate e cliccare Continua; 7. Scegliere il metodo di pagamento tra quelli disponibili (carta di credito, BancoPostaOnline o carta Postepay) e cliccare su Continua; 8. Al termine della procedura, se il pagamento è andato a buon fine, per poter attivare la casella richiesta, è necessario: • effettuare il “Download del contratto” e stampare la Richiesta di Attivazione; • inviare a Postecom S.p.A. - Customer Care, via fax, al numero 06 54922017: - la Richiesta di Attivazione, compilata e sottoscritta in tutte le sue parti; - la fotocopia di un documento di identità valido del soggetto firmatario. La Richiesta di attivazione potrà, in alternativa, essere firmata digitalmente con un certificato qualificato rilasciato da un Certificatore accreditato e inviata alla casella di posta elettronica [email protected]; in questo caso non sarà necessario allegare la fotocopia del documento di identità. A seguito dell’inoltro della LA CIRCOLARE DEL MINISTRO BRUNETTA A seguito delle numerose richieste da parte della categoria e del documento unitario FNOMCeO – Sindacati Medici del 22 Settembre scorso, il Ministro della Funzione Pubblica ha firmato la nuova circolare che, prendendo atto delle criticità del sistema, proroga fino al 31 gennaio 2011 lo stop delle sanzioni ai medici per la mancata trasmissione on line del certificato di malattia all’INPS. Fino al 31 gennaio 2011 le Amministrazioni competenti dovranno astenersi dalla contestazione degli addebiti, specificatamente riferiti all’adempimento, pur restando l’obbligo dei medici di continuare a trasmettere i certificati per via telematica in presenza delle condizioni organizzative e tecniche che la rendano possibile. La circolare ministeriale è consultabile nel nostro sito. Si allega Documento Unitario FNOMCeO – Sindacati Medici del 22 Settembre 2010. 18 A l termine dell’incontro avvenuto il 22 settembre tra la FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri) e le organizzazioni Sindacali Anaao, Anpo, Cgil Medici, Cimo-Asmd, Cipe, Cisl Medici, Fimmg, Fimp, Fmv, Simet, Smi, Snami, Sumai, Uil medici, i rappresentanti di tutte le parti intervenute hanno voluto esprimere, insieme, i seguenti orientamenti sul sistema delle certificazioni di malattia on line. Le Organizzazioni sindacali rappresentative dei Medici dipendenti e convenzionati, su iniziativa della FNOMCeO, hanno collegialmente valutato le prime risultanze della Commissione di Collaudo del sistema di invio telematico delle certificazioni di malattia, insediatasi lo scorso luglio presso il Dipartimento della Innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Nel corso del dibattito, che ha evidenziato una pluralità di considerazioni, si è tuttavia registrata una larghissima convergenza su alcuni orientamenti di ordine generale. In primo luogo – lungi dall’assumere pregiudiziali ideologiche o dal praticare chiusure corporative – è stata confermata la sostanziale condivisione degli obiettivi di miglioramento dell’efficienza e qualità delle procedure amministrative poste alla base di questa innovazione. È poi concorde il riconoscimento di una realistica e opportuna presa d’atto da parte della Commissione tecnica – e in questo è stato rilevante il ruolo svolto dalla FNOMCeO – delle molteplici criticità operative, sia in ambito territoriale che ospedaliero, che una compiuta messa a regime del nuovo sistema deve affrontare e risolvere. Occorrono dunque tempi coerenti alle soluzioni di queste criticità, non predefinibili a tavolino. Ed è inoltre necessario l’utilizzo di risorse umane, tecnologiche e finanziarie, oggi non adeguatamente presenti nei servizi sanitari, né previste come nuove voci di investimento. Anche le Regioni hanno convenuto su queste preoccupazioni, alle quali è doveroso aggiungere quelle dei medici, che rischiano di dover sacrificare a procedure ancora imperfette tempo da destinare, invece, all’assistenza e alla cura. In questo contesto è stato dunque quantomeno opportuno rinviare l’applicazione delle misure sanzionatorie, unanimemente ritenute sproporzionate e discrezionali nelle applicazioni. documentazione completa e sottoscritta, provvederemo ad attivare la casella richiesta e a darne comunicazione all’indirizzo e-mail inserito in fase di registrazione. Nel caso di documentazione incompleta o comunque non corretta, non sarà pos- sibile attivare la sua utenza. A seguito dell’attivazione del servizio, lei potrà accedere e utilizzare la sua casella di Posta Elettronica Certificata. Potrà accedere alla sua casella sia da client sia dalla web mail https://pec.poste.it messa a disposizione da Postecom. In questo secondo caso non occorre effettuare alcuna configurazione, solo inserendo la sua userid completa del dominio e la sua Password potrà inviare nuovi messaggi, leggere i messaggi ricevuti e creare la sua rubrica personale. Per informazioni o supporto per la richiesta/utilizzo del servizio può contattare Postecom per telefono al numero 0864 256 115 dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 19:00 esclusi i festivi. In alternativa può inviarci un fax al numero indicato nel modulo pubblicato alla pagina web http://www.po stecert.it/pec/downlo ad/modulo.assistenza.pec. pdf o una e-mail all’indirizzo [email protected], indicando il suo nome e cognome e almeno un recapito telefonico. Al momento del contatto telefonico è utile avere a disposizione un computer collegato a Internet. IL PRESIDENTE Dr. Luigi Conte Infine, si è coralmente condivisa la considerazione che, laddove l’obbligo di queste procedure oggettivamente definisce nuove regole contrattuali – che incidono sulle responsabilità dei medici mettendo in discussione la stessa garanzia del rapporto di lavoro – si interviene in materie che sono competenza delle parti sociali – e cioè Regioni, Organizzazioni sindacali mediche rappresentative – e del ministero della Salute, nel suo ruolo di indirizzo e coordinamento. Queste parti devono pertanto aprire un confronto serio, costruttivo e responsabile per dare concretezza al nuovo sistema. L’assemblea si è quindi aggiornata con l’assunzione di due impegni: dare continuità alla collaborazione FNOMCeO – Organizzazioni sindacali, nel rispetto dei propri ruoli e compiti in materia di certificazione e sanzioni connesse; richiedere in modo unitario da parte delle Organizzazioni sindacali un incontro con Regioni e ministro della Salute, per formalizzare una sede di confronto sulla materia, al fine di rendere adeguata la concreta realtà dei servizi al dettato legislativo e di condividere modalità e criteri di applicazione del regime sanzionatorio. A tale confronto, le Organizzazioni sindacali dei medici hanno unanimemente ritenuto opportuna la partecipazione della FNOMCeO, in considerazione del ruolo istituzionale che la stessa assolve. Firmato: Amedeo Bianco (FNOMCeO) - Carlo Palermo (ANAAO) - Adriano Ramello (ANPO) - Massimo Cozza (CGIL Medici) - Nicola Preiti (CGIL Medici) - Giuseppe Garraffo (Cisl Medici) - Riccardo Cassi (CIMO-ASMD) - Valeria Pace (CIPe) - Paolo Zandara (CIPe) - Giacomo Milillo (FIMMG) - Giuseppe Mele (FIMP) - Francesco Medici (Fmv) - Mauro Mazzoni (SIMET) Salvo Calì (SMI) - Francesco Medici (SMI) - Angelo Testa (SNAMI) - Mauro Martini (SUMAI) - Roberto Lala (SUMAI) - Anna Rita Ecca (UIL Medici) 5. 6. 7. 8. 19 a proposito di... Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica CERTIFICAZIONI ON-LINE VERBALE DELLA RIUNIONE 14-15 SETTEMBRE 2010 della Commissione incaricata di procedere al collaudo generale del sistema per la trasmissione telematica dei certificati di malattia, ai sensi della circolare n. 1/2010/DFP/DDI dell’11 marzo 2010 20 1. PREMESSA La Commissione incaricata di procedere al collaudo generale del sistema per la trasmissione telematica dei certificati di malattia, ai sensi e per le finalità di cui alla circolare n. 1/2010/DFP/DDI dell’11 marzo 2010, che fornisce indicazioni operative per l’attuazione delle previsioni dell’articolo 55-septies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, introdotto dall’articolo 69 del decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, è stata nominata con decreto del 1° luglio 2010 del Capo Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 2. ATTIVITÀ SVOLTA L’attività della Commissione è stata articolata in sessioni di lavoro svolte presso la sede del Dipartimento per la digitalizzazione della pubblica amministrazione e l’innovazione tecnologica. Le attività sono state supportate da apposita segreteria tecnica istituita nell’ambito del Dipar- timento al fine di garantire un monitoraggio costante sull’andamento del sistema, in raccordo con le altre amministrazioni interessate. La Commissione ha organizzato le attività di collaudo sul monitoraggio dei seguenti aspetti: a) funzionalità del sistema, in relazione alle sue quattro componenti principali (Servizi SAC ai medici; Cooperazione SAC-INPS; Cooperazione INPS-INPDAP; Servizi INPS ai datori di lavoro e ai lavoratori); b) procedura per la messa a disposizione dei medici delle credenziali di accesso al sistema; c) possibili interventi per la messa a punto del sistema. Per una prima fase del collaudo, la Commissione si è riunita nei giorni 8 e 15 luglio 2010. Il 15 luglio, la Commissione, nel concludere la prima fase del collaudo, pur esprimendo un giudizio complessivamen- te favorevole sulle funzionalità del sistema, ha ritenuto di non poter considerare positivamente l’esito del collaudo, per i seguenti motivi: a) ritardi registrati nella procedura di messa a disposizione dei medici delle credenziali di accesso; b) non disponibilità del canale telefonico per l’invio da parte del medico dei certificati; c) necessità di messa a punto delle prestazioni del sistema in relazione al progressivo aumento degli utenti. La seconda fase di collaudo si è svolta nel corso delle riunioni del 3 e del 10 settembre e della riunione articolata nelle sessioni di lavoro del 14 e 15 settembre 2010. Durante tali incontri la Commissione ha proseguito l’esame dell’operatività delle funzionalità del sistema, dello stato di attuazione della procedura per la messa a disposizione dei medici delle credenziali di accesso e dei possibili interventi di messa a punto. 3. OSSERVAZIONI La Commissione ha preso atto del completamento dei servizi resi disponibili dalla piattaforma informatica ai medici, ai lavoratori e alle amministrazioni: • Servizi per medici: sono disponibili il servizio WEB, i “web services” per invio tramite sistemi software personali, nonché il “call center” per l’invio dei certificati tramite canale telefonico; • Servizi per le amministrazioni: sono disponibili i servizi per la consultazione via web e/o ricezione via PEC delle attestazioni di malattia dei dipendenti; • Servizi per i lavoratori: sono disponibili i servizi per la consultazione via web dei propri certificati e/o attestazioni di malattia. La Commissione ha inoltre preso atto del completamento da parte del MEF della consegna delle credenziali di accesso (PIN) a tutte le aziende sanitarie delle 17 regioni e province autonome che hanno optato per questa modalità (Abruzzo, Basilicata, Provincia autonoma di Bolzano, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto). Nelle regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana i medici sono invece stati dotati di carta nazionale dei servizi (CNS) per l’accesso al sistema. La Commissione ha anche osservato che un numero elevato di medici di famiglia ha gia provveduto al ritiro dei PIN (pari all’81% nella media regionale con punte del 9699%) e che risulta in crescita anche il numero di medici dipendenti del SSN dotati di PIN (pari al 29%). La Commissione, infine, ha preso atto del persistere di alcune criticità per l’applicazione del sistema di trasmissione telematica ad alcuni casi specifici del settore ospedaliero, in particolare per quanto riguarda i verbali di pronto soccorso, le certificazioni di ricovero e le lettere di dimissione ospedaliera. 4. CONCLUSIONI La Commissione, preso atto dei risultati delle verifiche del sistema, relativamente ai servizi resi disponibili ai medici, ai lavoratori e alle amministrazioni, nonché alla messa a disposizione dei medici e datori di lavoro delle credenziali di accesso necessarie per il suo utilizzo, ritiene concluso il collaudo in quanto è verificata la funzionalità delle piattaforme e dei sistemi. Si evidenziano segnalazioni di difficoltà applicativa sotto il profilo organizzativo, sia in ambito ospedaliero che territoriale, per le quali vanno previste soluzioni da porre in atto in tempi brevi nella fase di compiuta ottimizzazione, al fine di realizzare la finalità di un sistema che richiede il complessivo allineamento di tutte le responsabilità. In funzione di ciò, la Commissione stabilisce di avviare un monitoraggio continuo, con il concerto di tutte le amministrazioni interessate, del- la regolarità del servizio, al fine di certificare eventuali situazioni di oggettiva difficoltà di adempiere alla trasmissione di quanto previsto dalla norma. Infine la Commissione invita l’amministrazione competente a emanare apposita circolare con cui si chiarisca che, fermo restando l’obbligo di trasmissione online dei certificati di malattia, fino alla piena andata a regime del sistema e, in ogni caso non oltre il 31.1.2011, l’inosservanza di quanto previsto dalla normativa non costituisce, a tutti gli effetti, illecito disciplinare. 5. RACCOMANDAZIONI FINALI La Commissione raccomanda infine a tutte le amministrazioni interessate, nonché agli Ordini dei medici, di intensificare le azioni di comunicazione della nuova procedura di trasmissione on-line dei certificati nei confronti di medici, delle aziende sanitarie, nonché dei propri dipendenti. 6. PROSSIME RIUNIONI La Commissione decide di convocare la prossima riunione per venerdì 15 ottobre 2010. 21 PROTOCOLLO DI INTENTI Bolzano, 18 settembre 2010 LA FORMAZIONE RESIDENZIALE MEDICO-CHIRURGICA tra FNOMCeO-ITALIA (Federazione Nazionale Ordine Medici Chirurghi e Odontoiatri) e AUSTRIA e GERMANIA PREMESSO L’Accordo stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra il Governo, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano in data 5 novembre 2009 Rep. Atti n. 192 regola “Il nuovo sistema di formazione continua in medicina Accreditamento dei Provider ECM, formazione a distanza, obiettivi formativi, valutazione della qualità del sistema formativo sanitario, attività realizzate all’estero, liberi professionisti”. Il richiamato Accordo Governo-Regioni del 5 novembre 2009 disciplina, in particolare, le attività formative realizzate all’estero e quelle transfrontaliere. A tal fine, la Commissione nazionale per la formazione continua in occasione della riunione dell’11 marzo 2010 ha ritenuto di adottare un Regolamento per il procedimento di accreditamento delle attività formative 22 svolte in ambito comunitario o all’estero. Un provider accreditato dalla CNFC o da Regioni/Province Autonome può realizzare eventi formativi all’estero. Si richiama a tal proposito quanto previsto nell’Accordo 5 novembre 2009: ...”omissis”... ...gli Ordini e i Collegi, nonché le rispettive Federazioni sottopongono la richiesta di accreditamento dell’intero piano formativo (comprensivo dell’evento realizzato all’estero) alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua. In particolare, per quanto riguarda l’attività formativa realizzata all’estero, “sono ammesse le tipologie previste dal sistema nazionale di seguito riportate”: • Formazione residenziale; • Formazione residenziale interattiva; • Stage presso strutture ospedaliere, università, strutture di ricerca (isti- tuzioni riconosciute); • Attività di ricerca; • Docenza in ECM; • Tutoring. Si richiama la peculiare situazione delle attività cosiddette transfrontaliere che comprende le attività formative organizzate dalle Regioni e Province italiane prossime ad un confine con uno Stato estero con il quale sono in corso, in materia sanitaria, rapporti di reciproca collaborazione (ad esempio accordi bilaterali e protocolli di intesa). In tali ipotesi, al fine di consolidare i rapporti esistenti tra Stati limitrofi e di facilitare il soddisfacimento delle esigenze formative del personale di tali aree “omogenee”, è previsto che le attività formative organizzate nelle Regioni italiane di cui sopra che una parte dell’attività o l’intera attività si svolga in una sede situata nello Stato estero confinante sono accreditati dalle Regioni/Province autonome o enti da queste individuati, i quali rilasceranno i crediti analogamente a quanto avviene per le attività realizzate nel proprio ambito territoriale. Per essere riconosciute come attività formative transfrontaliere le attività devono soddisfare i seguenti requisiti: a) Provider accreditato presso la Regione o Provincia autonoma; b) l’esistenza di un accordo bilaterale o un protocollo d’intesa stipulato tra la Regione o Provincia autonoma e lo stato estero confinante; c) una parte dell’attività o l’intera attività deve svolgersi presso una sede situata entro i confini dello Stato estero confinante; d) sede di svolgimento all’estero preferibilmente ma non esclusivamente di tipo istituzionale (es. ospedale, università, ecc.) presso lo stato estero; e) tematica di comune interesse per le regioni confinanti coerente con l’accordo bilaterale o il protocollo d’intesa di riferimento. Nel caso in cui l’evento riguardi più Regioni/Province autonome italiane confinanti con lo stesso stato estero e abbiano interesse comune ad erogare l’attività formativa presso quest’ultimo, il provider interessato dovrà procedere a formulare apposita richiesta di accreditamento presso la Regione o Provincia autonoma di competenza, ovvero alla Commissione nazionale per a formazione continua tramite la Sezione V. Si ritiene, pertanto opportuno condividere esperienze nel campo della formazione (per esempio: applicazione pratica, tecnologica, metodologica, sia in campo medico che chirurgico) con le Nazioni Austria e Germania. a cura di Damiano Parretti Responsabile Incident Reporting SIMG Saffi Ettore Giustini Responsabile Area Farmaco SIMG in collaborazione con Giulio Corgatelli, Franco Magliozzo, Raffaella Michieli, Giorgio Monti, Marzio Uberti, Maurizio Verducci, Team di analisi incident Reporting SIMG lacopo Cricelli Responsabile Tecnico Incident Reporting SIMG management Un caso di Incident: attenzione alle piastrine... IL CASO n Caratteristiche del paziente che ha subìto l’evento Ragazza di 16 anni proveniente dall’Ecuador, studentessa, vive con i genitori, entrambi badanti di persone anziane. n Descrizione del caso La ragazza è portatrice di piastrinopenia idiopatica con valori oscillanti normalmente tra 30.000 e 50.000; controlla l’emocromo e le piastrine ogni 3 mesi e non assume farmaci; viene vista una volta all’anno in ematologia per i follow-up. Viene ricoverata in Clinica ORL per una tonsillectomia; alla dimissione viene prescritto Aulin, una bustina al bisogno per il dolore postoperatorio. Il padre viene in ambulatorio per la trascrizione della ricetta, la segretaria la trascrive ed io firmo quella ricetta, insieme ad un mazzetto di altre. Dopo 3 giorni copiosa epistassi, reinvio la paziente in Clinica ORL, viene tamponata e viene eseguito un emocromo: piastrine 6.000! Non ho considerato la pericolosità di somministrare un FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) in una persona con piastrinopenia; non so se in Clinica ORL sapessero della piastrinopenia. ANALISI n Errore causa determinante l’evento – Errore nella prescrizione farmacologica: prescrizione di un farmaco non idoneo al caso, perché controindicato in quella situazione clinica; anche quando il medico trascrive una terapia consigliata da altri, se ne assume ogni responsabilità e deve valutare eventuali controindicazioni. n Errori concasuali – Errore di comunicazione medico-medico. Sarebbe stato necessario comunicare al collega ospedaliero le patologie preesistenti; – errore di sintesi delle informazioni disponibili. Non è stata considerata la condizione clinica e non sono stati valutati i rischi ad essa connessi; – errore nella raccolta dell’anamnesi e nell’inquadramento clinico da parte dei medici ospedalieri che non hanno rilevato la piastrinopenia della ragazza. n Aree a rischio – Trascrizione terapie indotte; – effetti tossici dei farmaci. n Azioni preventive consigliate – Considerare sempre le patologie del paziente e gli altri farmaci assunti prima di prescrivere una terapia indotta da uno specialista; – la conoscenza degli effetti secondari e tossici dei farmaci aiuta a prescrivere in modo più sicuro e responsabile. PIASTRINOPENIA E FARMACI La piastrinopenia indotta da farmaci non è un fatto inusuale e l’elenco dei farmaci che la possono provocare comprende praticamente tutta la farmacopea. Vi sono tuttavia alcune categorie di farmaci che provocano questa condizione abbastanza frequentemente (immunosoppressori, eparina, ticlopidina, FANS, sulfamidici, ecc.). I meccanismi con cui i farmaci provocano trombocitopenia possono essere molteplici: per i farmaci citotossici è agevole spiegare la trombocitopenia con la tossicità diretta sui megacariociti a livello midollare; per gli altri tipi di farmaci la patologia riconosce un meccanismo di tipo autoimmune. Le piastrine frequentemente sono le vittime innocenti della reazione tra farmaco e anticorpo ed è per questo che le reazioni in vitro tra farmaco e piastrine non sempre dimostrano la presenza di anticorpi diretti contro il farmaco. Vi sono pazienti che presentano caratteristiche genetiche tali da produrre anticorpi nei confronti di farmaci o dei loro metaboliti. Il complesso formato dal farmaco e dalle glicoproteine (GP) determina la comparsa di nuovi epitopi sulle piastrine, ai quali aderiscono gli anticorpi che precedentemente si sono formati dalla interazione tra sostanza esogena e linfociti. Il complesso farmaco (metabolita) + piastrina + anticorpo viene sequestrato dal reticolo endoteliale determinando così la piastrinopenia (Blood 2001;97:3846). La gravità della reazione anticorpi-farmaco-piastrine può variare notevolmente andando dalla semplice riduzione della conta piastrinica, in cui è sufficiente sospendere il farmaco per normalizzare il numero delle piastrine, alla grave piastrinopenia con sanguinamenti in cui è necessario il trattamento con steroidi e/o immunoglobuline ad alte dosi endovena, fino ad arrivare alle forme di porpora trombotica trombocitopenica in cui il coinvolgimento dei piccoli vasi determina un quadro drammatico che porta rapidamente a morte se non si sottopone il paziente a multiple plasmaferesi. COME SEGNALARE UN ERRORE/EVENTO AVVERSO IN MODO ANONIMO NEL INCIDENT REPORTING SIMG Entra nel sito www.preveniamoilrischio.it, accedi alla sezione “Modulistica”, clicca su “Tabella per il medico segnalatore”, clicca poi “Completa”. La scheda viene così inviata via rete. L’analisi dell’errore potrà essere rintracciata nella sezione Feedback del sito, attraverso un codice anonimo che riporta la data e l’ora di segnalazione (mm_gg_hh). 23 QUANDO L’ORDINE DÀ I NUMERI... a cura di Anna Maria Bergamin Bracale a mera esposizione delle statistiche ordinistiche potrebbe conciliare lo sbadiglio alla maggior parte degli iscritti, ma se andiamo a spulciare tra i numeri, forse potremo trovare spunto per alcune riflessioni. La situazione demografica del nostro Ordine ricalca quelle degli altri Ordini italiani, con la popolazione degli iscritti che invecchia sempre più, con una buona fetta di medici anziani che si accinge al pensionamento senza possibilità di un adeguato rimpiazzo e con le nuove generazioni che vedono invertire il rapporto maschi/femmine a favore di quest’ultime. Vediamo più in dettaglio: al 31/07/2010 sono 3.232 gli iscritti all’Albo di Udine, di cui 1973 risultano titolari di una specializzazione (TAB I). L In realtà il numero degli specialisti è più elevato poiché ci risulta che ben 143 medici del nosocomio udinese non hanno depositato il diploma di specializzazione nonostante questo sia un dovere deontologico previsto dall’articolo 64 del nostro codice. Del totale degli iscritti all’Ordine solo 447 si dedicano a branche chirurgiche. Il 13,8% ! Non stupisce che le liste d’attesa chirurgiche, come del resto la fatica dei chirurghi, siano, a dispetto della cosiddetta pletora medica, in costante aumento. La popolazione della Provincia è di 540.979 abitanti, con un rapporto chirurgo/abitante di 1:1.210. Se poi a questo gruppo di colleghi dediti al “taglio” andiamo a sottrarre quelli che non operano più o che non hanno mai operato, per diversa mansione, vocazione o invalidità, si può comprendere come i nostri colleghi con guanti e mascherina, operativi non solo sulla carta, sono veramente molto pochi. Specialmente se debbono coprire, 24 su 24 ore, la guardia chirurgica nelle varie specialità del nostro territorio. Un lavoro da forzati. E quel che è peggio è che diventeranno sempre meno, dato il numero chiuso delle scuole di specializzazione e la femminilizzazione della categoria (vedi i grafici di pag. 25). Gravissima si presenta la situazione anche per i pediatri convenzionati, col 76% di medici over 50. E che dire dei medici di medicina generale? Ebbene, la loro età è ancora più avanzata. Riscontriamo infatti dalle nostre casistiche che la percentuale di medici di medicina generale al di sotto dei 50 anni è del 18,36%. Al di sotto dei 40 anni non raggiungono nemmeno l’1% (0,24%)! Torniamo alle tabelle in generale: il 58% dei medici iscritti al nostro Ordine ha più di 50 anni d’età. Solo il 7% ne ha meno di 30. Il che significa che tra 10 anni saremo un Ordine di carampani con problemi dell’età matura e di donne con problemi di figli e famiglia. Sottopagati, controllati a vista come le galline di un allevamento Hight Tec dai burocrati informatizzati, vessati da modulistiche e protocolli, bersagliati dalle Procure e dal Tribunale dei Diritti del Malato, cosa faremo? Il processo è già in atto: c’è chi si butta in politica, chi dietro qualche scrivania, chi si perde negli hobbies contando i giorni che gli mancano alla pensione. Chi si cerca una invalidità, chi si ammala sul serio. Ma il risultato non cambia: la gente ha sempre meno professionisti disposti e capaci a praticare il gold standard della diagnosi e terapia. Queste considerazioni non sta bene scriverle sul bollettino dell’Ordine? Ma se non qui, dove? Chi prenderà il nostro posto al letto dei nostri malati? Le nuove professioni sanitarie? Sono più di una ventina, ed erodono ogni giorno spazi e privilegi che un tempo erano indiscutibilmente propri, come la Costituzione lo sancisce, del nostro Ordine Professionale. Ovviamente, erodono la polpa, cioè i ruoli gestionali, mentre l’osso, le guardie e le notti, le denuncie penali, ce le lasciano volentieri. Cosa accade oggi a un giovane, brillante, studioso, grintoso che s’iscrive a 19 anni all’Università scegliendo di fare medicina? Dopo 11 anni ritroviamo il nostro ex giovane, appena specializzato, dopo anni di praticandato nei corridoi di qualche Clinica. Se è stato fortunato nella scelta della specializzazione avrà ricevuto una formazione completa e non solo di tipo “libresco”. Il neospecialista si affaccia alla Professione timidamente, pronto a subire anni di precariato o, come lo chiamano i nostri tecnici, di beginneraggio. Sì, perché beginner si chiama uno specialista di 32 anni, sino a che non supera i 5 anni di ruolo (37 anni!). E così ci troviamo con i medici over 50 ormai maturi, in via di lento ma inesorabile sfinimento, con gli under 40 sospesi in un limbo chiamato specialità e beginneraggio, e le Professioni Sanitarie rampanti che stanno guadagnando spazi e terreno. Tra 10 anni, forse meno, lo dicono i numeri delle nostre tabelle, non ci saranno più medici in grado di curare. Non ci saranno più specialisti, c’è il numero chiuso, né ci saranno medici di medicina generale: oggi l’81,65% di questi ultimi ha più di 50 anni. Il sistema sanitario nazionale dovrà fare delle scelte: o scomparire, o aprire le frontiere ai laureati dei Paesi Emergenti o dell’Est Europeo, o far fare diagnosi e terapia ad altre professioni sanitarie. È la verità dei numeri. Non facciamo gli struzzi. È forse il momento di fare qualche passo indietro? Chissà, forse sarebbe meglio avere un posto di ruolo in Ospedale o la Convenzione di Medicina Generale a 26 anni, come negli anni 80-90? Lavoro subito, specialità e beginneraggio contemporanei? Non precariato perpetuo. Noi medici di ruolo, noi “anziani” abbiamo dei doveri verso i nostri colleghi più giovani. Cosa ne pensate? Inviate commenti e proposte alla Sede dell’Ordine. I numeri ci chiamano. 24 Statistiche 7% 12% 300 526 17% 10% 18% 550 1071 36% fino a 30 anni da 30 a 40 da 40 a 50 STATISTICHE AL 31/07/2010 Totale iscritti: 3.232 3.015 Medici 510 Odontoiatri di cui 293 doppi iscritti da 50 a 60 da 60 a 65 over 65 O ve r6 5 FEMMINE 65 24 56 4% 20 70 14% fino a 30 anni da 30 a 40 da 40 a 50 da 50 a 60 da 60 a 65 over 65 20% 103 46% ODONTOIATRI PER ETÀ 5% MASCHI a 22 60 331 da Over 65 60 52 a 248 50 Da 60 a 65 da 340 50 731 a Da 50 a 60 40 254 da 296 40 Da 40 a 50 a 342 30 184 da 50 a 60 da 60 a 65 over 65 ni Da 30 a 40 da 137 an 79 30 Fino a 30 anni da 40 a 50 800 700 600 500 400 300 200 100 0 a FEMMINE da 30 a 40 Totale 55 (1,7%) di cui 45 Medici (81,82%) 10 Odontoiatri (18,18%) no MASCHI fino a 30 anni CITTADINI STRANIERI Fi ETÀ 11% MEDICI PER ETÀ 216 353 238 ve r6 5 ni FEMMINE O MASCHI 65 1 a 23 60 Over 65 da 4 60 52 a Da 60 a 65 50 41 da 197 50 Da 50 a 60 a 24 40 79 da Da 40 a 50 40 27 a 43 30 Da 30 a 40 an 9 da 11 30 Fino a 30 anni 250 200 150 100 50 0 a FEMMINE no MASCHI Fi ETÀ 25 PRIME ISCRIZIONI MEDICI/ODONTOIATRI PER ANNO Statistiche ANNO 2005: ISCRIZIONE ANNOTATI EX ART. 5 L. 409/1985 Il notevole numero di iscrizioni all’Albo degli Odontoiatri verificatosi nell’anno 2005 è relativo alla scelta dell’opzione ex art. 5, L. 409/85 abrogato. ART. 13 (Modifiche alla legge 24 luglio 1985, n. 409, in esecuzione della sentenza della Corte di giustizia delle Comunità europee del 29 novembre 2001, nella causa C-202/99) 1. All’articolo 1 della legge 24 luglio 1985, n. 409, dopo la parola: «Stato» sono soppresse le seguenti parole: «, nonché dai laureati in medicina e chirurgia che siano in possesso della relativa abilitazione all’esercizio professionale e di un diploma di specializzazione in campo odontoiatrico». 2. All’articolo 4, secondo comma, della legge 24 luglio 1985, n. 409, dopo la parola: «iscrizione» sono soppresse le seguenti: «i laureati in medicina e chirurgia abilitati all’esercizio professionale in possesso di un diploma di specializzazione in campo odontoiatrico, nonché». 3. L’articolo 5 della legge 24 luglio 1985, n. 409, è abrogato. 100 76 80 66 59 65 84 69 62 76 64 57 52 60 59 40 12 13 12 20 13 8 7 6 7 4 MEDICI 6 ODONTOIATRI 0 2000 2001 2002 2003 MEDIA DECENNIO 2000/2010 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 MEDICI: 74 iscrizioni/anno • ODONTOIATRI: 13 iscrizioni/anno ODONTOIATRI MASCHI/FEMMINE MEDICI MASCHI/FEMMINE 60 40 40 20 20 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 36 40 52 48 46 34 34 36 43 38 FEMMINE 4 6 4 4 1 14 3 1 0 3 4 MASCHI 25 23 22 24 17 23 50 23 40 21 21 MASCHI 8 7 8 9 5 38 4 7 4 4 2 FEM M INE CANCELLAZIONI 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 FEMMINE 41 60,79 % M ASCHI 39,21 % FEM M INE 31,42 % M ASCHI CANCELLAZIONI DECENNIO 2000/2010 L’analisi del grafico permette di notare la costanza dei numeri di trasferimenti per anno (media 16,4 anno) e relativi ai trasferimenti presso altri Ordini Provinciali derivanti da cambio residenza e/o sede di attività. Si nota anche una progressiva diminuzione delle cancellazioni per cessazione di attività lavorativa così come di cancellazioni per rinuncia iscrizione, che sono derivate dalla scelta di restare iscritti ad un Albo solo (opzione) da parte di alcuni Iscritti aventi diritto. Dal 2004 le cancellazioni per trasferimento interessano anche i trasferimenti all’estero (media di 2 per anno). 70 60 Cessaz. attività Rinuncia iscriz. Trasf. estero Trasf.altro Ordine Morosità/Irreper. Decesso 50 40 30 20 10 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 DATI RELATIVI ALLA MEDICINA DI BASE E PEDIATRIA Popolazione residente in Provincia ....................................540.979 Totale MMG/PLS ............................................................................................429 Rapporto medico/abitanti ..............................................................1:1.261 Rapporto medico/abitanti in base alle Aziende Sanitarie: ASS n. 3 = 1:1.089 / ASS n. 4 = 1:1.116 / ASS n. 5 = 1:1.205 ASS n. 3 ALTO FRIULI ASS n. 4 MEDIO FRIULI ASS n. 5 BASSA FRIULANA 26 48,58 % 2007 2008 2009 2010 (al 31 luglio) 35 350 300 250 200 150 6 9 100 50 ASS n.3 83 280 66 0 ASS n.4 14,5% della Popolazione della Prov. pari a 78.442 ab. circa 65 % della Popolazione della Prov. pari a 351.636 ab. circa 20,5 % della Popolazione della Prov. pari a 110.901 ab. circa ASS n.5 Pediatri Medici Statistiche ETÀ MEDICI CONVENZIONATI 13 = 3,06% 1 = 0,24% ETÀ PEDIATRI CONVENZIONATI 2 = 4% 77 = 18,12% 43 = 10,12% 1 = 2% 10 = 22% 6 = 13% Meno di 40 anni Tra 40 e 50 Tra 50 e 60 Tra 60 e 65 Over 65 291 = 68,47% 26 = 59% Il dato rilevante per i Pediatri di Libera scelta è quello invece relativo alle iscrizioni agli Albi. Su 9 PLS operanti nella Bassa Friulana (ASS n. 5) 4 non sono iscritti all’Albo della Provincia di Udine, 2 su 35 nel Medio Friuli (ASS n. 4) che corrisponde al 12% del totale nonostante l’art. 19 ACCORDO COLLETTIVO NAZIONALE PER LA DISCIPLINA DEI RAPPORTI CON I MEDICI SPECIALISTI PEDIATRI DI LIBERA SCELTA, preveda l’obbligo di iscriversi all’Albo Professionale della provincia in cui gravita l’ambito carente assegnatogli, se è iscritto in altra provincia. In tal caso è sufficiente documentare la presentazione della domanda di trasferimento dall’Ordine di provenienza. AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA “SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA” Analisi per iscrizioni Albo Provinciale dei Direttori Reparti: Direttori iscritti a Udine ..........................27 (compresi i f.f.) Direttori iscritti a Udine (che non hanno consegnato le Specializzazioni) ............4 Direttori di CLINICA iscritti a Udine ..................................7 Direttori di CLINICA iscritti a Udine (che non hanno consegnato le Specializzazioni) ............4 Direttori vacanti ................................................................3 Direttori CLINICA vacanti..................................................1 FONTE: SITO WEB AZIENDA OSPEDALIERA DIPARTIMENTI ..............................................................13 REPARTI OSPEDALIERI ..................46 di cui 2 accorpati REPARTI UNIVERSITARI ..............................................24 Analisi per iscrizioni Albo Provinciale dei Direttori di Dipartimento: Direttori iscritti a Udine ....................................................5 Direttori iscritti a Udine (che non hanno consegnato le Specializzazioni) ............2 Direttori iscritti ad altro Albo..............................................5 Direttori vacanti ................................................................1 Direttori iscritti ad altro Albo ................12 (26% del totale) Direttori CLINICA iscritti ad altro Albo ..12 (50% del totale) TOTALE DIPENDENTI MEDICI DI REPARTO OSPEDALIERO ....................................379 TOTALE DIPENDENTI MEDICI UNIVERSITARI..........160 TOTALE ......................................................................539 30 25 20 OSPEDALE “SANTA MARIA DELLA MISERICORDIA” Da rilevare che allo stato attuale il 13,18 % dei MMG/PLS della Provincia pari a 56 unità stanno per andare in pensione entro il 2010 per raggiunti limiti di età (per compimento del 65° anno di età, fermo restando, ai sensi del combinato disposto dei commi 1 e 3 dell’articolo 15-nonies del D.L.vo n. 229/99, che è facoltà del medico di medicina generale convenzionato di mantenere l’incarico per il periodo massimo di un biennio oltre il 65° anno di età, in applicazione dell’art. 16 del D.L.vo 30/12/92, n. 503. Un altro dato rilevante è quello relativo ai MMG con doppia iscrizione che sono 68 su 425, pari al 16% del totale. 15 10 5 0 DIRETTORI REPARTO DIRETTORI CLINICA Iscritti Udine Iscritti con Spec.m ancante Iscritti altro Albo Vacanti DIPENDENTI MEDICI DI REPARTO ISCRITTI A UDINE........................................192 - 50,65% Con Specializzazione mancante ....................99 - 26,12% Iscritti ALTRO ALBO........................................88 - 23,21% DIPENDENTI MEDICI UNIVERSITARI ISCRITTI A UDINE .......................................... 56 - 35,0% Con Specializzazione mancante ......................44 - 27,5% Iscritti ALTRO ALBO..........................................60 - 37,5% 27 SPECIALIZZAZIONI DEPOSITATE Statistiche STATISTICHE SULLE SPECIALIZZAZIONI DEPOSITATE I dati sono relativi alle Specializzazioni depositate presso il nostro Albo. Si ricorda che l’art. 64 del Codice di Deontologia recita: “Doveri di collaborazione - Il medico è tenuto a comunicare al Presidente dell’Ordine i titoli conseguiti utili al fine della compilazione e tenuta degli albi…” . TOTALE SPECIALIZZAZIONI DEPOSITATE: 1.973 Da considerare in questo dato che una piccola parte degli iscritti ha depositato 2 o più specializzazioni. I dati presi in considerazioni sono quelli relativi agli Iscritti nati dal 1930 in poi, in quanto si presuppone che oltre il limite dei 70 anni cessi l’attività lavorativa. TIPO DI SPECIALIZZAZIONE DEPOSITATA UROLOGIA........................................................................................................................28 TOSSICOLOGIA ........................................................................................................ 9 TISIOLOGIA E MAL. APPARATO RESP.................................32 Terapia Fisica e Riabilitazione ..............................................................2 Medicina Fisica e Riabilitativa ............................................................16 Fisioterapia ............................................................................................................38 Fisiopatologia e fisiochinesi ....................................................................5 TOTALE TERAPIE FISICHE E RIABIL. ....................................61 STORIA E MEDICINA ............................................................................................3 SCIENZE DELL’ALIMENTAZIONE ..................................................16 REUMATOLOGIA ....................................................................................................14 Radioterapia Oncologica ............................................................................5 Radiologia................................................................................................................18 Radiodiagnostica..............................................................................................37 TOTALE RADIODIAGNOSTICHE ....................................................60 Puericultura ............................................................................................................15 Pediatria e Clinica (vari indirizzi) ..................................................110 TOTALE PEDIATRIA 125 ...................................................................................... PSICHIATRIA (vari indirizzi) ......................................................................69 OTORINOLARINGOIATRIA (vari indirizzi) ............................43 PATOLOGIA (vari indirizzi) ..........................................................................13 ORTOPEDIA E TRAUMATOLOGIA................................................82 ONCOLOGIA (vari indirizzi) ........................................................................30 OFTALMOLOGIA/OCULISTICA..........................................................45 NEUROPSICHIATRIA INFANTILE ..................................................12 NEUROLOGIA/NEUROFISIOPATOLOGIA ..........................38 NEUROCHIRURGIA ............................................................................................15 NEONATOLOGIA ........................................................................................................4 NEFROLOGIA (vari indirizzi) ....................................................................33 MICROBIOLOGIA........................................................................................................7 MEDICINA TROPICALE ....................................................................................2 MEDICINA NUCLEARE ......................................................................................6 MEDICINA LEGALE E DELLE ASS.NI (vari indirizzi) ........66 MEDICINA INTERNA ..........................................................................................59 MEDICINA GENERALE ......................................................................................5 MEDICINA DELLO SPORT ........................................................................48 MEDICINA DEL LAVORO ............................................................................57 MALATTIE NERVOSE E MENTALI ....................................................6 MALATTIE INFETTIVE ........................................................................................8 MALATTIE APPARATO RESPIRATORIO ..................................9 MALATTIE APPARATO DIGERENTE..........................................20 28 MALATTIE APPARATO CARDIOVASCOLARE ............14 MALATTIE FEGATO/RENE/RICAMBIO ......................................7 IGIENE E MED. PREVENTIVA (vari indirizzi) ................138 IDROLOGIA ........................................................................................................................9 GINECOLOGIA E OSTETRICIA (vari indirizzi) ................81 GERIATRIA E GERONTOLOGIA (vari indirizzi) ............35 GASTROENTEROLOGIA ............................................................................24 FISIOCHINESITERAPIA RESPIRATORIA ............................14 FARMACOLOGIA ........................................................................................................7 ENDOCRINOLOGIA (vari indirizzi) ..................................................40 EMATOLOGIA (vari indirizzi) ....................................................................49 DIAGNOSTICA DI LABORATORIO....................................................2 DIABETOLOGIA ............................................................................................................8 DERMATOLOGIA E CLINICA (vari indirizzi) ......................41 CRIMINOLOGIA CLINICA ..............................................................................2 CLINICA DELLE MALATTIE NERVOSE E MENT. ........2 CHIR. VASCOLARE E ANGIOL. ........................................................22 Chirurgia Toracica ....................................................................................5 Chirurgia Plastica (vari indirizzi) ..............................................21 Chirugia Pediatrica ..................................................................................5 Chirurgia Maxillofacciale ................................................................13 Chirurgia Generale ................................................................................84 Chirurgia d’urgenza e P.S. ............................................................13 Chirurgia (vari indirizzi) ....................................................................18 TOTALE CHIRURGIE......................................................................................181 CARDIOLOGIA E REUMATOLOGIA ................................................6 CARDIOLOGIA ............................................................................................................57 BIOLOGIA CLINICA ................................................................................................7 AUDIOLOGIA/FONIATRIA ..........................................................................11 ANESTESIA E RIANIMAZIONE (vari indirizzi) ............110 ANATOMIA PATOLOGICA (vari indirizzi) ................................21 ANALISI CLINICHE E DI LABORATORIO ..............................2 ALLERGOLOGIA ......................................................................................................11 SPECIALIZZAZIONI VARIE (=1) ........................................................11 TOTALE SPECIALIZZ. IN CAMPO MEDICO ..........1.912 SPECIALIZZAZIONI IN CAMPO ODONTOIATRICO Odontostomatologia ............................................................................50 Ortognatodonzia ......................................................................................11 TOTALE ..................................................................................................................................61 Tra le Specializzazioni Varie (grafico in alto) sono state ricomprese tutte le Specializzazioni con meno di 10 Iscritti. • i Medici specialisti che eseguono la prestazione; • i Responsabili delle strutture eroganti; • il Coordinatore del CUP; • il Responsabile dell’URP; • il Direttore Medico di Presidio; • il Responsabile aziendale per la verifica dell’applicazione dei criteri di priorità; • il Direttore Sanitario. PREMESSA Il presente protocollo è frutto dell’attività svolta, a partire dall’anno 2007, nell’ambito del Programma Attuativo dell’A-V Udinese per il contenimento dei tempi di attesa. Alla sua realizzazione hanno contribuito rappresentanti delle UDMG di tutti i Distretti Sanitari delle Aziende per i Servizi Sanitari dell’Alto Friuli, del 4) MODALITÀ DI SVOLGIMENTO Medio Friuli e della Bassa Friulana, medici speDELLE ATTIVITÀ cialisti che operano presso le stesse Aziende, presso l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di I medici prescrittori devono indicare, all’atto Udine e della Casa di Cura “Città di Udine” e re- della prescrizione di una prestazione su ricetferenti delle Direzioni dei Distretti sanitari e tario regionale: la classe di priorità, che definidelle Aziende di Area Vasta. I contenuti sono sce il tempo massimo di attesa, e la diagnosi o stati verificati e approvati dai Direttori Sanitari il sospetto diagnostico. L’identificazione della classe di priorità deve delle stesse Aziende: avvenire secondo i criteri di seguito definiti. • ASS n. 3 Alto Friuli: dr. Beppino Colle; • ASS n. 4 Medio Friuli: dr. RITENENDO DI FARE COSA UTILE PUBBLICHIAMO DI SEGUITO Danilo Spazzapan; • ASS n. 5 Bassa Friulana: dr. Maurizio Andreatti; • AOU Udine: dr. Fabrizio Fontana. AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA Santa Maria della Misericordia di Udine criteri di priorità 1) SCOPO Introdurre e diffondere il concetto di priorità come principio regolatore dell’accesso alle prestazioni non urgenti erogate a carico del SSN. Prevede, per alcune prestazioni individuate come critiche, l’individuazione di 3 classi di priorità, intese come gruppi di pazienti aventi caratteristiche simili relativamente al tempo di attesa più corretto per la gestione dei loro problemi di salute. Le classi di priorità identificate, con le relative indicazioni, sono: CLASSE B: Prestazione la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo breve la prognosi a breve del paziente o influenza marcatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. Da eseguirsi entro 10 giorni. CLASSE D: Prestazione la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma è richiesta sulla base della presenza di dolore o di disfunzione o disabilità. Da eseguirsi entro 30 giorni per le visite e entro 60 giorni per le prestazioni strumentali. CLASSE P: Prestazione che può essere programmata in un maggiore arco di tempo in quanto non influenza la prognosi, il dolore, disfunzione, la disabilita. Da eseguirsi entro 180 giorni. 2) CAMPO DI APPLICAZIONE Il protocollo si applica in caso di accesso alle seguenti prestazioni ambulatoriali erogate a carico del SSN: • visita neurologica, • visita urologica, • ecocolordoppler dei tronchi sovraortici, • endoscopia digestiva, • attività ambulatoriale di cardiologia, • ecografia addominale. 3) DESTINATARI I destinatari del protocollo sono: PER L’AREA VASTA UDINESE PER PRESCRIZIONI SPECIALISTICHE PER RECEPIRE EVENTUALI OSSERVAZIONI DEI COLLEGHI INTERESSATI A n n n n n n n n n ttraverso gruppi di lavoro interaziendali ed interprofessionali, sono stati ad oggi individuati criteri di priorità per la prescrizione delle seguenti prestazioni: Esofagogastroduodenoscopia Colonscopia Ecografia dell’addome Ecocolordoppler vasi periferici venosi e arteriosi RMN dell’encefalo e del tronco encefalico Visita cardiologia Visita neurologica Visita oculistica Visita urologica. I criteri di priorità di tali prestazioni sono stati accorpati ed inseriti nel PROTOCOLLO DI APPLICAZIONE DEI CRITERI DI PRIORITÀ PER VISITE ED ESAMI SPECIALISTICI. Le classi di priorità sono definite come: U = URGENTE (prestazione non differibile, erogabile di norma entro 24 ore); B = BREVE (il tempo di attesa deve essere inferiore o uguale a 10 giorni); D = DIFFERITA (il tempo di attesa deve essere inferiore o uguale a 30 giorni); P = PROGRAMMATA (il tempo di attesa può essere superiore a 60 giorni, ma comunque inferiore o uguale a 180 giorni). AI momento della prescrizione di una delle prestazioni soprariportate, il medico, facendo riferimento ai criteri esplicitati nel Protocollo, dovrà specificare la priorità temporale che ritiene debba essere rispettata nell’erogazione della prestazione, barrando la relativa casella (U, B, D, e P) presente nell’impegnativa. Qualora il medico prescrittore non esprima una priorità temporale, la prenotazione avverrà secondo i tempi definiti dalla priorità P (180 gg). Al fine di rendere operative le indicazioni per la prescrizione secondo priorità delle prestazioni individuate, sono state adeguate le agende di prenotazione presso tutte le Aziende Sanitarie e le Strutture Private Accreditate dell’Area Vasta Udinese (con l’eccezione di quelle della RMN dell’encefalo e del tronco encefalico che sono in corso di adeguamento). 29 4.1 Criteri di priorità per l’accesso all’attività ambulatoriale di cardiologia CATEGORIA U Urgente • dolore toracico a riposo di nuova insorgenza o da sforzo di recente insorgenza (<30 gg), frequente e ingravescente di sospetta origine cardiaca; • dispnea improvvisa o ingravescente di sospetta origine cardiaca; • palpitazioni con sintomi maggiori di accompagnamento (vertigini, sincope dispnea, angor); • sincopi o presincopi recidivanti; • tachiaritmie di recente insorgenza (<48 ore); • bradicardia severa (< 40 bpm) sintomatica (sincope e/o presincope); • crisi ipertensiva sintomatica (cefalea, rigidità nucale, obnubilamento del sensorio, angor, dispnea); • INR > 9 in paziente in TAO; • interventi o sospetti interventi di defibrillatore impiantabile B Breve • dolore toracico da sforzo non di recente insorgenza (>30 gg), non frequente e non ingravescente con elevata probabilità di origine ischemica*; • segni o sintomi di scompenso di prima comparsa; • peggioramento dei sintomi di scompenso (> 1 classe NYHA) in paziente con scompenso noto; • pazienti dimessi dalle UUOO con diagnosi di scompenso ove non già programmato o non possibile come prestazione post ricovero; • episodio/i sincopale/i o presincopale/i isolati o sporadici in pazienti con elevata probabilità di cardiopatia (ischemica, valvolare, ipertensiva, pregressa terapia antineoplastica)* o cardiopatia nota; • palpitazioni recidivanti e protratte senza sintomi maggiori (vertigini, sincope dispnea, angor) in paziente con elevata probabilità di cardiopatia o cardiopatia nota; • bradicardia severa (< 40 bpin) senza sintomi maggiori in paziente con elevata probabilità di cardiopatia o cardiopatia nota; D Differita • dolore toracico con medio-bassa probilità di un’origine ischemica; • dispnea non severa di possibile origine cardiaca; • palpitazioni senza sintomi maggiori in paziente con bassa probabilità di cardiopatia; • sospetto diagnostico di cardiopatia paucisintomatica P Programmata • episodio/i sincopale/i o presincopale/i isolati o sporadici in pazienti con bassa probabilità di cardiopatia; • bradicardia (PC < 45 bpm) senza sintomi maggiori in paziente con bassa probabilità di cardiopatia; • ipertensione arteriosa non rispondente a trattamento adeguato; • riscontro incidentale di anomalie elettrocardiografiche o di aritmie (FA, Flutter atriale, TA etc.) asintomatiche; • follow up di specifiche patologie con tempistica stabilita da protocolli condivisi; • screening familiare per morte improvvisa; • parenti di 1° grado di pazienti con cardiomiopatia primitiva geneticamente determinata*. * Probabilità elevata di cardiopatia ischemica a. rischio cardiovascolare globale calcolato secondo le carte italiane del rischio superiore al 20% a 10 anni o b. familiarirà precoce: evento cardiovascolare in un parente di 1° grado di età < a 55 anni se maschio o < a 65 anni se femmina o c. dislipidemia familiare o d. anomalie accertate della coagulazione. Probabilità di cardiopatia valvolare: a. soffio cardiaco suggestivo di patologia valvolare. Trattamenti antineoplastici cardiotossici: a. Doxarubicina - scompenso, aritmie; b. Daunorubicina - scompenso, aritmie c. Mitoxantrone - scompenso, depressione della funzione sistolica d. Vincristina - infarto miocardico e. Vinblastina - infarto miocardico f. Busulfan - fibrosi endomiocardica g. Mitomicina C - danno miocardio simile al danno da radiazioni h. Tavolo - bradicardia 30 TEMPO DI ATTESA CONDIZIONI CLINICHE i. j. k. l. m. NOTE Invio in PS La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS Entro 10 giorni Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la diagnosi e/o terapia al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità. Entro 30 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi non condiziona la prognosi non condiziona le prognosi a breve termine ma è comunque richiesta per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. Entro 180 giorni Condizioni in cui l’esame può essere programmato in un maggior tempo in quanto l’attesa non influenza l’esito. Interferone - può peggiorare una disfunzione cardiaca preesistente 5-fluorouracile - angina /infarto miocardico Ciclofosfamide - scompenso, miocardite emorragica/pericardite Trastuzumab - scompenso cardiaco Radioterapia - malattia coronarica. Cardiomiopatia primitiva geneticamente determinata: a. cardiomiopatia ipertrofica b. displasia aritmogena del ventricolo destro; c. ventricolo sinistro non compattato; d. cardiomiopatie infiltrative e. difetti di conduzione f. cardiomiopatie mitocondriali g. disordini dei canali ionici (sindrome del QT lungo, Brugada, sindrome del QT corto, tachicardia ventricolare polimorfa catecolamine relata). Cardiomiopatia primitiva di possibile origine genetica: a. cardiomiopatia dilatativa; b. cardiomiopatia restrittiva. NOTE PER L’ACCESSO ALL’ATTIVITÀ AMBULATORIALE DI CARDIOLOGIA n Nell’ambito delle varie Aziende gli ambulatori dedicati delle UUOO Cardiologiche (Riabilitazione, Prevenzione, Scompenso Cardiaco, Pacemaker, Aritmie, ect.), ove presenti, provvederanno a stabilire eventuali percorsi specifici per l’accesso e il follow up dei pazienti. n Per l’approccio alla fibrillazione atriale e all’ipertensione arteriosa nella pratica clinica della medicina di base va fatto riferimento ai percorsi diagnostico-terapeutici proposti e condivisi dalle Società Scientifiche ed approvati dall’Agenzia Regionale alla Sanità. 4.2 Criteri clinici di priorità accesso all’ecocolordoppler arterioso agli arti ed aorta addominale CATEGORIA U Urgente CONDIZIONI CLINICHE Segni di ischemia acuta degli arti (dolore, pallore, impotenza funzionale, ipotermia di recente insorgenza con assenza di polsi arteriosi). Ischemia critica (dolore a riposo, specie la notte ad 1 o più dita o al piede ed, eventualmente, lesioni trofiche, ulcere, o gangrena). Sospetta patologia aneurisimatica sintomatica acuta. Microembolia periferica (“dito blu”). TEMPO DI ATTESA NOTE Invio in PS La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS. Entro 10 giorni Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la formulazione della diagnosi e la instaurazione di una terapia che ha dimostrato efficacia. Casi clinici particolari potranno essere discussi con lo specialista per una maggior celerità d’accesso. B Breve Riduzione improvvisa della marcia (claudicatio improvvisa). Tumefazione pulsante palpabile ad un arto. Segni di peggioramento di arteriopatia nota con dolore a riposo e/o lesioni trofiche distali. Sospetta patologia aneurismatica in paziente asintomatico. D Differita Arteriopatia periferica nota con notevole riduzione dell’intervallo di marcia (meno di 50 metri). Arteriopatia periferica ostruttiva in cui si preveda un trattamento chirurgico o endovascolare. Acrocianosi. Assenza di polso arterioso distale senza sintomi. Entro 60 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi e l’avvio di una terapia specifica ed efficace non condizionano la prognosi a breve termine ma sono comunque richieste per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. P Programmata Soffio vascolare addominale di primo riscontro senza altri sintomi. Valutazione in aterosclerosi polidistrettuale con fattori di rischio. Altro, salvo contatto con lo specialista per casi particolari. Entro 180 giorni In queste condizioni l’esame può essere programmato in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza l’esito. Controlli appropriati: Arteriopatia cronica ostruttiva periferica: controlli da decidere in base all’evoluzione delle condizioni cliniche. Precedente intervento di rivascolarizzazione arteriosa femorodistale: controllo a tre/sei mesi poi annuale. Diabetici con arteriopatia periferica: controllo ogni 12 mesi. NOTE PER ACCESSO ALL’ECOCOLORDOPPLER ARTERIOSO AGLI ARTI ED AORTA ADDOMINALE n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e successive modifiche); n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale dallo specialista analogamente alle richieste di eventuali ulteriori accertamenti dopo il primo accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/ 1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso; n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il consenso di esplicitare il quesito diagnostico nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la seguente dicitura “quesito clinico riportato nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”; n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica”non essendo tenuto in questo caso ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta. 31 4.3 Criteri clinici di priorità per l’accesso all’ecocolordoppler dei tronchi sovraortici CATEGORIA U Urgente B Breve D Differita P Programmata TEMPO DI ATTESA CONDIZIONI CLINICHE NOTE Segni neurologici di attacco ischemico acuto in atto (TIA, Ictus) con insorgenza da meno di 7 giorni. Non è prevista la prescrizione su ricettario regionale di ecocolordoppler TSA in urgenza. Invio in PS La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS. Non sono considerati segni neurologici di attacco ischemico acuto in atto la presenza isolata di: perdita di coscienza, sensazione di instabilità, astenia generalizzata, confusione mentale, diplopia, calo del visus con o senza ridotto livello di coscienza, incontinenza di feci ed urine. Segni neurologici di attacco ischemico acuto (TIA, Ictus) con insorgenza compresa tra i 7 ed i 30 giorni. Non è prevista la prescrizione su ricettario regionale di ecocolordoppler TSA in queste condizioni. Invio per visita neurologica, chirurgica vascolare o angiologica (entro 10 gg) Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la formulazione della diagnosi e la instaurazione di una terapia che ha dimostrata efficacia. In questi casi l’Ecocolordoppler può venire richiesto dallo specialista. Entro 60 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi e l’avvio di una terapia specifica ed efficace non condizionano la prognosi a breve termine ma sono comunque richieste per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. Entro 180 giorni Condizioni in cui l’esame può essere programmato in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza l’esito. Soffio carotideo isolato (non aortico) anche se asintomatico. Sospetto di furto di succlavia (gradiente pressorio > 30 mmHg tra i due arti superiori). Richieste provenienti da ORL, nell’ambito dello studio di vertigini. Richieste di specialisti in pazienti con Aterosclerosi polidistrettuale prima di chirurgia maggiore (es. cardiochirurgia). Valutazione in aterosclerosi polidistrettuale con fattori di rischio. Controllo evolutivo di placca carotidea in terapia farmacologica. Altro, salvo contatto con lo specialista per casi particolari. N.B. per TIA si intende l’improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale cerebrale o visivo attribuibile ad insufficiente apporto di sangue, di durata inferiore alle 24 ore (studio Spread). Controlli appropriati: dopo endoarteriectomia o angioplastica carotidea: controllo a tre mesi, a sei mesi e poi annuale salvo complicazioni. Pazienti con stenosi carotidea >50% con placca stabile nota: controllo a 6 mesi, poi annuale. Pazienti con occlusione controlaterale di carotide: controllo annuale. NOTE PER L’ACCESSO ALL’ECOCOLORDOPPLER DEI TRONCHI SOVRAORTICI n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e successive modifiche); n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale dallo specialista analogamente alle richieste di eventuali ulteriori accertamenti dopo il primo accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG 32 che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso; n Qualora d paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il consenso di esplicitare il quesito diagnostico nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la seguente dicitura “quesito clinico riportato nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”: n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta speciallstica” non essendo tenuto in questo caso ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta. 4.4 Criteri clinici di priorità per l’accesso all’ecocolordoppler dei vasi periferici venosi CATEGORIA U Urgente B Breve CONDIZIONI CLINICHE Segni clinici di embolia polmonare. Forte probabilità di trombosi venosa periferica in base all’utilizzo della scala di Wells (vedi pagina successiva). Sospetto di trombosi venosa superficiale di coscia Flebite superficiale di gamba (presenza di cordone duro ed esteso, superficiale, dolente alla palpazione, arrossato, ipertermico) non migliorata dopo 10 giorni di terapia. Non è prevista la prescrizione su ricettario regionale di ecocolordoppler venoso in queste condizioni. D Differita Linfedema e/o edema distale cronici agli arti a sospetta genesi venosa. Insufficienza venosa cronica nei vari stadi. Sospetta sindrome dell’egresso toracico. Per i controlli dopo trombosi venosa profonda vedi sotto P Programmata Valutazione dell’indicazione alla chirurgia in sindrome varicosa cronica (non per teleangectasie o varici reticolari). Monitoraggio della malattia varicosa in presenza di sintomi aspecifici. Altro, salvo contatto con lo specialista per casi particolari. TEMPO DI ATTESA NOTE Invio in PS La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS. Invio per visita chirurgica vascolare o angiologica urgente Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la formulazione della diagnosi e la instaurazione di una terapia che ha dimostrata efficacia. Casi clinici particolari potranno essere discussi con lo specialista per una maggior celerità d’accesso. Nel frattempo adeguata terapia a discrezione del curante. Entro 60 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi non condiziona la prognosi a breve termine ma è comunque richiesta per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. Entro 180 giorni Condizioni in cui l’esame può essere programmato in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza l’esito. Controlli in pazienti con TVP recente: primo controllo a tre mesi, poi ogni sei mesi fino al termine della terapia anticoagulante, infine annuale per i successivi due anni. I pazienti con insufficienza venosa cronica, sindrome post flebitica, varici, ecc., una volta studiati ed in assenza di eventi specifici, non necessitano di ulteriori controlli nel tempo. NOTE PER L’ACCESSO ALL’ECOCOLORDOPPLER DEI VASI PERIFERICI VENOSI n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G - 2005 e successive modifiche); n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale dallo specialista analogamente alle richieste di eventuali ulteriori accertamenti dopo il primo accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/ 1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso; n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il consenso di esplicitare il quesito diagnostico nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la seguente dicitura “quesito clinico riportato nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”; n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta. 33 Scala di Wells modificata per il sospetto clinico di TVP (N Engl J Med 2003) Parametro Clinico Neoplasia maligna in atto (terapia in corso o negli ultimi 6 mesi o palliazione) Paralisi, paresi, o recente ingessatura agli arti inferiori Allettamento per 3 giorni o più, o chirurgia maggiore nelle ultime 12 settimane Tensione dolorosa lungo la distribuzione del sistema venoso profondo Gonfiore a tutta la gamba Edema del polpaccio di almeno 3 cm superiore alla gamba asintomatica (misurato 10 cm sotto la tuberosità tibiale); in pazienti con sintomi bilaterali usare la gamba più sintomatica Edema con fovea della gamba sintomatica Vene superficiali collaterali (non varicose) Trombosi Venosa Profonda precedentemente documentata Diagnosi alternativa almeno altrettanto probabile Score 1 1 1 1 1 1 1 1 1 -2 Se lo score di Wells indica che la TVP è improbabile (<2) ed il D-Dimero è negativo, la TVP può essere ragionevolmente esclusa senza eseguire un Ecocolordoppler Venoso degli arti inferiori. Interpretazione Uno score totale > = 2 indica che la TVP è PROBABILE. Uno score totale < 2 indica che la TVP è IMPROBABILE. 4.5 Criteri di priorità per l’accesso all’ecografia addominale CATEGORIA TEMPO DI ATTESA Invio in PS CONDIZIONI CLINICHE U Urgente • Non soggetta a monitoraggio B Breve • TUMEFAZIONE ADDOMINALE PULSANTE • MACROEMATURIA NON FLOGISTICA • FEBBRE UROSETTICA • COLESTASI di recente insorgenza • TUMEFAZIONE/MASSA di recente insorgenza (escluse parti molli) • Rilevante e recente CALO PONDERALE di ndd ev. accompagnato da DOLORE ADDOMINALE D Differita • PARAMETRI DI LABORATORIO indicativi per patologia addominale (di primo riscontro) • COLICA BILIARE /RENALE recente e recidivante • DOLORE LOMBARE con MICROEMATURIA • EPATOMEGALIA di recente insorgenza con alterazione dei parametri di laboratorio • FEBBRE di ORIGINE SCONOSCIUTA P Programmata • Tutte le altre alterazioni a carico degli organi sottodiaframmatici per le quali sia indicata la ricerca di lesioni localizzate o diffuse, in particolare: colica risolta, disuria (specif. se RPM), insufficienza renale cronica NOTE La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS. Entro 10 giorni Prestazione la cui tempestiva esecuzione condiziona in un arco di tempo breve la prognosi a breve del paziente o influenza mercatamente il dolore, la disfunzione o la disabilità. Entro 60 giorni Prestazione la cui tempestiva esecuzione non influenza significativamente la prognosi a breve ma è richiesta sulla base della presenza di dolore o di disfunzione o disabilità. Entro 180 giorni Prestazione che può essere programmata in un maggiore arco di tempo in quanto non influenza la prognosi, il dolore, la disfunzione e la disabilità. amore per sempre In qualità di Presidente dell’Onlus “Cure palliative Mirko Špacapan - Amore per sempre” si rende noto che il Consiglio Direttivo ha deliberato di procedere a una donazione a favore della struttura “Hospice” di Torreano di Martignacco, consistente in n. 13 poltrone-letto in eco-pelle modello “Ronnie”, acquistate dall’Onlus presso “De Simon Arredamenti” di Osoppo. Le poltrone potranno essere collocate in ogni stanza di degenza dell’Hospice, ad uso familiare o del “care-giver” del singolo paziente. È inoltre intenzione dell’Onlus provvedere a creare un angolo-lettura, con poltrone, tavolino e libreria, nonché con un primo lotto di libri, a favore dei degenti e dei familiari, non appena sarà valutata la più idonea collocazione all’inter no della struttura. Dott.ssa Manuela Quaranta Špacapan Presidente Onlus “Cure Palliative MIrko Špacapan - Amore per sempre” Associazione iscritta al Registro Region. al n. 1163 e convenzionata con l’Azienda Sanitaria 4 34 4.6 Criteri di priorità per l’accesso all’endoscopia digestiva CATEGORIA CONDIZIONI CLINICHE U Urgente Emorragia digestiva in atto: ematemesi, melena, enterorragia massiva (E-C)* Corpi estranei vulneranti e corpi estranei esofagei (E) Ingestione di caustici - sentito il Centro antiveleni (E) B Breve Sanguinamento che non rientra nell’urgenza: rapida anemizzazione non associabile ad altre cause, anemia sideropenica da perdita del tratto digestivo, rettorragia non grave, diarrea muco-sanguinolenta non infettiva (E-C). Presenza di sintomi di allarme: vomito significativo e persistente, disfagia, odinofagia, calo ponderale rilevante (>10% negli ultimi 4-6 mesi), massa addominale (E-C). Necessità di escludere lesioni per eseguire terapie cardiologiche urgenti (per esempio anticoagulanti in pazienti con precedenti importanti di patologia gastrico o con sintomi in atto (E). Riscontro Rx di neoplasie (E-C). D Differita Sindrome doloroso-dispeptica che non risponde a trial terapeutico (definizione del tipo di terapia somministrata) o in corso di trattamento con FANS (E). Diarrea cronica (più di 4 settimane), stipsi ingravescente o recente (C) Ricerca di varici esofagee in soggetti non seguiti in follow up (E) Necessità di eseguire prelievi bioptici (E-C) Diagnosi radiografica di poliposi (E-C) Per valutare sintomi di reflusso ricorrenti o persistenti al trattamento (definizione del tipo di terapia somministrata) (E) Per valutare affezioni a carico di altri apparati in cui la presenza di una patologia del tratto digestivo superiore può modificare il trattamento (E) Positività al FOBT nei soggetti asintomatici (C) P Programmata Si tratta di pazienti che eseguono un esame di controllo sequenziale (follow-up) ampiamente programmabile (E-C) TEMPO DI ATTESA NOTE Invio in PS La presenza di questi sintomi si associa all’invio in PS. Entro 10 giorni Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la diagnosi e/o terapia al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità. Entro 60 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi non condiziona la prognosi a breve termine ma è comunque richiesta per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. Entro 180 giorni Condizioni in cui l’esame può essere programmato in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza l’esito. * E = indicazioni alla esofago-gastro-duodenoscopia / * C = indicazioni alla colonscopia. 4.7 Criteri clinici di priorità per l’accesso alla visita neurologica CATEGORIA CONDIZIONI CLINICHE U Urgente Paziente visto dal MMG con sintomi ingravescenti (o sospetto diagnostico) di interessamento acuto (ore o pochi giorni) del sistema nervoso centrale o periferico. B Breve Modifica delle condizioni neurologiche preesistenti di nuova e/o particolarmente grave e/o recente insorgenza*: • turbe dello stato di coscienza (es. perdita di coscienza transitoria/probabilmente non sincopale, convulsione, mancato controllo delle crisi epilettiche in epilettico già noto), • rapida riduzione delle capacità cognitive o deterioramento mentale, • alterazione (ad esordio sub-acuto o lento e progressivo) delle funzioni sensitivo motorie (es. deficit focali, recidiva di sclerosi multipla, modifica delle caratteristiche di una cefalea cronica). TEMPO DI ATTESA NOTE Da inviare in Pronto Soccorso I sintomi o il sospetto diagnostico sono riferiti a malattie gravi evolutive con danno alla salute se non trattate in tempi molto brevi In questi casi NON chiedere visita neurologica urgente ma inviare in PS con la descrizione del sintomo o del sospetto diagnostico. Entro 10 giorni Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la diagnosi e/o terapia al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità. Casi clinici particolari potranno essere discussi con lo specialista per una maggior celerità d’accesso. 35 D Differita P Programmata Modificazione significativa del quadro neurologico in pazienti con patologie croniche già note o sintomi in lento peggioramento: Es. disturbi comportamentali in demente, sospetta sindrome extrapiramidale (rallentamento e tremore) a lenta evoluzione. Altre patologie neurologiche croniche stabilizzate o a lenta evoluzione. Es. cefalea cronica, lento deterioramento mentale**, perdita della memoria. Visita di controllo se non già prenotata al momento della richiesta dallo specialista. Richiesta di certificazioni e relazioni cliniche. Entro 30 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi e terapia non condizionano la prognosi a breve termine ma sono comunque richieste per il persistere del dolore, della disfunzione o della disabilità e per la peculiarità specialistica del farmaco. Entro 180 giorni In queste condizioni la visita può essere programmata in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza la prognosi, il dolore, la disfunzione o la disabilità. Il sospetto di demenza potrà essere gestito nell’attesa della visita neurologica dal MMG che provvederà a richiedere gli accertamenti previsti dal protocollo. * Nuova insorgenza: da intendersi come un nuovo sintomo che si manifesta dal punto di vista semeiologico (es. persona che in uno stato di pieno benessere presenta improvvisi sintomi o segni neurologici) o come un sintomo che appartiene alla stessa sfera semeiologica di base, ma che si presenta in modo significativamente più grave (la comparsa di una netta modificazione delle caratteristiche cliniche, es. insorgenza acuta “a pugnalata” della cefalea in paziente cefalalgico noto, costituisce criterio di inclusione nella classe B; la significativa presenza di crisi epilettiche nell’arco della giornata in paziente epilettico noto, libero da crisi da più mesi, costituisce criterio di inclusione nella classe B; al contrario l’insorgenza di agitazione e/o insonnia e/o confusione in paziente con diagnosi di demenza non costituisce criterio di inclusione nella classe B). ** Protocollo degli esami da effettuare nel sospetto di demenza prima della effettuazione della visita neurologica: 1) esami biumorali, TSH, folati e B12, borrelia, TPHA, ECG; 2) Tac cerebrale senza contrasto. La sindrome vertiginosa senza altre indicazioni non è considerata elemento per la richiesta di visita neurologica (se acuta ed oggettiva va inviata in PS, in altri casi è, almeno inizialmente, di pertinenza dell’ORL). NOTE AI CRITERI CLINICI DI PRIORITÀ PER L’ACCESSO ALLA VISITA NEUROLOGICA n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i MMG - 2005 e successive modifiche); n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale dallo specialista, analogamente alle richieste di eventuali ulteriori accertamenti dopo il primo accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso; n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il consenso di esplicitare il quesito diagnostico nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la seguente dicitura “quesito clinico riportato nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”; n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il preserittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta. 4.8 Criteri clinici di priorità per l’accesso alla visita oculistica CATEGORIA U Urgente 36 CONDIZIONI CLINICHE Paziente visto dal MMG con insorgenza acuta di: occhio rosso dolente, diplopia, fosfeni o miodesopsie, perdita del visus, modificazione improvvisa del campo visivo. Traumatismi oculari maggiori, corpi estranei. Dolore oculare acuto e persistente. Flogosi acuta dei tessuti perioculari da sospetta dacriocistite acuta. TEMPO DI ATTESA NOTE Da inviare in Pronto Soccorso I sintomi o il sospetto diagnostico sono riferiti a malattie gravi evolutive con danno alla salute se non trattate in tempi molto brevi. In questi casi NON chiedere visita neurologica urgente ma inviare in PS con la descrizione del sintomo o del sospetto diagnostico. INSERTO Centenario dell’istituzione degli Ordini dei Medici La salute nella Costituzione Italiana: un diritto di ciascuno, un interesse di tutti 27 ottobre 2010 - Residenza di Ripetta (Roma) Presentazione del volume, a cura della FNOMCeO 1. La professione medica, oggi: l’alleanza terapeutica Il volume commemora il centenario della istituzione degli Ordini dei medici, ed è dedicato a “cento anni di pr ofessione al servizio del Paese”. In questi cento anni – dal 1910 al 2010 – sono profondamente cambiati sia il contesto in cui la pr ofessione medica si svolge, sia le sue caratteristiche, sia la sua realtà operativa e di principi; ma resta inalterata la sua essenza di solidarietà, di relazione umana, di rapporto tra chi sof fre e chi sa e può aiutarlo nell’affrontare la sofferenza. Il volume espone e riassume con efficacia quei cambiamenti: in particolare quelli sociali, normativi e istituzionali, che hanno profondamente modificato il rapporto fra la dimensione pubblicistica e quella privatistica della sanità e della professione medica; quelli che hanno segnato il passaggio da un sistema per un verso assistenziale e per un altro verso di polizia, ad uno mutualistico e poi ad uno di solidarietà, di eguaglianza, e di servizio sanitario nazionale, esteso a tutti; da ultimo la ten- tazione di ritornare al privato e al mercato – per conseguire una riduzione dei costi – perché “la salute non ha prezzo, ma la sanità ha un costo” (per di più assai elevato). In effetti, negli ultimi anni e viepiù in esito alla crisi economica, una questione fortemente dibattuta – che coinvolge la professione medica – è rappresentata dalla relazione intercorrente tra la malattia, la medicina, la tutela della salute e l’economia, perché le scelte di politica sanitaria devono essere orientate a garantire adeguata tutela ai cittadini, da un lato; e ad assicurare il contenimento della spesa pubblica, dall’altro. Un aspetto preoccupante è rappresentato allora dal rischio che il medico possa o debba cercare SOMMARIO 1. La professione medica, oggi: l’alleanza terapeutica; 2. Burocrazia, tecnologia e rapporto umano nella professione. 3. L’equilibrio fra il diritto di ciascuno e l’interesse di tutti alla salute. 4. Il diritto a essere curato. 5. Il diritto a non essere curato. GIOVANNI MARIA FLICK Presidente emerito della Corte Costituzionale di orientare il proprio operare alla massimizzazione economica, piuttosto che alla cura del paziente. Si tratta di un rischio – che non sempre le regole deontologiche riescono a controllare in toto – legato alla nuova tendenza affermatasi negli ultimi anni, caratterizzata da una crescente attenzione al contenimento della spesa sanitaria: una attenzione che quasi sembra prevalere sulla esigenza di garantire adeguate prestazioni sanitarie. D’altronde, tra salute e contesto economico vi è una relazione causale a doppia direzione: da un lato, lo sviluppo economico favorisce la scomparsa di alcune malattie; dall’altro, un buono stato di salute è un importante fattore di crescita dell’economia nazionale. Allo stesso tempo I INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici però, la domanda di salute cambia in relazione alle trasformazioni economiche del Paese. Gli studi sulle disuguaglianze di salute hanno evidenziato come la situazione economica sia determinante per la presenza della malattia nel contesto sociale; infatti, non a caso, le persone più esposte al rischio di malattia sono quelle che occupano posizioni medio basse nella scala sociale. Senza trascurare il fatto che, più in generale, il mondo della salute è parte fondamentale del sistema di welfare e area di grandi investimenti; perciò rappresenta un’opportunità di sviluppo scientifico, economico, sociale e occupazionale per l’intera economia. Sul piano più specifico della professione medica, si pensi ai cambiamenti, anch’essi epocali, nel rapporto fra il medico e l’utente: dal paternalismo illuminato della professione liberale classica, con una delega all’onnipotenza del medico – tuttalpiù e solo in parte temperata dal confronto con i familiari del malato, e con il rinvio alla legge e soprattutto alla deontologia – al riconoscimento della libertà, identità e autodeterminazione dell’utente. Sino a giungere all’alleanza terapeutica fra medico e cittadino non più “paziente”, come afferma esplicitamente l’ultima versione del codice deontologico; così da rendere evidente, da un lato, che il medico non ha più come interlocutore solo un malato; e, dall’altro lato, che all’utente (già paziente) va riconosciuta la dignità in cui si riassumono i diritti fondamentali. In questo senso, si pensi all’evoluzione dai primi codici deontologici, permeati di quel paternalismo illuminato in chiave di scienza e coscienza, ai più recenti. Questi – condividendo e concretizzando i principi costituzionali – guardano, ad esempio, II con una particolare attenzione all’informazione e al consenso del cittadino utente; alla non discriminazione; ai rapporti con i colleghi; all’interesse della collettività e alla salute dei terzi; alla salvaguardia dell’ambiente; a un uso appropriato delle risorse; al contributo per l’adeguatezza dell’organizzazione sanitaria. Dalla risalente versione del codice deontologico del 1978, che limitava la necessità di ac- Tutti questi principi, sono espressamente confermati nell’ultima versione del Codice di Deontologia medica, del 2006, alla luce del quale risulta ormai evidente come il consenso informato – nel contesto del nuovo modo di intendere il rapporto medico-utente, in termini di alleanza terapeutica – rappresenti un diritto fondamentale e un presupposto di liceità di ogni trattamento sanitario. •••••••••••••••••• 2. Burocrazia, tecnologia e rapporto umano nella professione quisire il consenso del paziente ai casi in cui si prospettava un rischio alla sua integrità psico-fisica, gravitando nell’orbita della medicina difensiva, si passa a quella del 1989, dove si precisa che il consenso deve rappresentare per il medico motivo determinante al quale ispirare il proprio comportamento. La vera innovazione inizia però con il codice del 1995 e prosegue con quello del 1998, che impongono per la prima volta al medico di fornire al paziente la più idonea informazione in merito alla diagnosi, prognosi, aspettative, alternative diagnostico-terapeutiche e sulle eventuali conseguenze delle scelte attuate. Il discorso sui cambiamenti dei cento anni trascorsi è coinvolgente anche sotto molti altri aspetti, connessi. V’è il passaggio dalla cultura della salute intesa in senso solo negativo, come assenza di malattie, a quella della salute intesa in senso positivo, come “benessere” con molteplici e ampie accezioni. V’è, cor relativamente, la mutazione e la svolta epidemiologica nelle malattie, per la diminuzione di quelle infettive e la cr escita di quelle metabolico-degenerative; nonché, il mutamento nei fattori di rischio, nei condizionamenti ambientali, nei modi di vivere: tutti fattori che – come quelli genetici e biolog ici – influi scono certamente sul quadr o della sanità e delle malattie. Ancora – per limitarsi ad un cenno, e senza voler aver alcuna pretesa di anticipare maldestramente il contenuto di talune fra le molte riflessioni svolte nei contributi fondamentali in cui si articola il volume – si pensi all’esplosione delle biotecnologie, dell’ingegneria medica e di quella genetica, della medicina molecolare, della nuova farma- INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici cologia; alla conseguente crescita esponenziale dei problemi e dei conflitti etici, nonché della speranza di salute e di vita nell’operato del medico. Correlativamente, si pensi all’esplosione dei nuovi diritti – riconosciuti e affermati soprattutto per via giurisprudenziale – in materia di identità, di benessere e di salute della persona: diritti che si traducono in attese nei confronti dell’opera del medico. L’aggiornamento dei codici pone in risalto il rapporto – di correlazione e non più di contrapposizione – fra la deontologia e la bioetica, e quello fra essa e il diritto. Quanto al primo rapporto, non v’è dubbio che i contributi della bioetica animano la deontologia medica; quanto al secondo rapporto, è ormai acquisito il carattere giuridico della normativa deontologica, come è stato affermato esplicitamente e recentemente dalla Corte Costituzionale (nella sentenza 438 del 2008). Questi cambiamenti epocali, nella medicina e nella sanità, non incidono però sulla sostanza della professione: il rapporto umano tra medico e utente, l’espressione della solidarietà, il coinvolgimento pieno e totale della scienza, esperienza e coscienza del medico nella sua relazione con l’uomo, al di la del rapporto professionale e delle responsabilità che derivano da tale rapporto sul piano normativo come su quello deontologico, ma prima ancora su quello della coscienza. può mai diventare burocratizzazione e spersonalizzazione. Occorre porre attenzione al rischio che le esigenze di organizzazione ed il processo di aziendalizzazione della sanità modifichino il rapporto fra medico e l’utente: per un verso, relegando il primo a gestire contatti soltanto tecnici e distaccati; per un altro verso, accentuando la tendenza al “razionamento” dell’assistenza sanitaria, attra- cali, va ricordato il fatto che, nei cento anni trascorsi, la medicina è stata segnata da forti progressi tecnici e organizzativi, che hanno contribuito al prolungarsi della vita media e alla sconfitta di malattie. Fino ad arrivare all’ultima metà del secolo scorso, in cui si è assistito ad un lento processo di “medicalizzazione”, che ha determinato l’aumento delle aspettative sanitarie, di pari passo con l’avvento della tecnologia in campo sanitario. Occorre tuttavia tener presente che, comunque, l’ausilio delle nuove tecnologie e la crescita inevitabile della specializzazione non possono mai eliminare la relazione interpersonale – indispensabile – tra medico e utente: una relazione viepiù essenziale e da difendere, a fronte di cambiamenti e di nuove tecnologie che – come ad esempio la telemedicina, la quale va affermandosi sempre di più – potrebbero giocare un ruolo determinante per una eventuale spersonalizzazione del rapporto stesso, facendo venir meno la prerogativa del contatto diretto tra i due soggetti. L’autonomia del medico, con il suo corredo di formazione e di esperienza, vale ad esprimere la sua libertà e la responsabilità; ma si traduce in un impegno sociale e di solidarietà che connota di venature pubblicistiche e funzionali l’esercizio della professione. verso il rifiuto, per ragioni economiche, di prestazioni che potrebbero essere utili all’utente. È appena il caso di ricordare – a questo proposito – il fondamentale principio di eguaglianza nel fruire dell’assistenza e delle prestazioni sanitarie, di cui il medico è garante e responsabile, nell’ambito delle proprie competenze: un principio che si traduce nei livelli essenziali di assistenza (LEA) che lo Stato deve individuare e garantire a tutti i cittadini uniformemente su tutto il territorio nazionale, in ottemperanza ai principi di eguaglianza, equità e universalità. La dimensione pubblicistica non Infine, fra i cambiamenti epo- Sono noti i vantaggi che, da un lato, la telemedicina potrebbe fornire in ambito sanitario, rendendo più agevole la comunicazione di dati e la loro consultazione e consentendo di fornire servizi di diagnosi e cura a distanza; così da permettere di svolgere tali attività con un risparmio di tempo non indifferente. Dall’altro lato, però, non si possono sottovalutare gli aspetti negativi suscettibili di derivare da una dilatazione eccessiva nell’utilizzo della telemedicina. In primo luogo, si rischia di compromettere e ostacolare la creazione del rapporto di alleanza terapeutica attraverso la partecipazione attiva dell’utente, chiamato a fornire tutte le inIII INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici formazioni necessarie per formulare una corretta diagnosi e predisporre la terapia. In secondo luogo, si pone il problema del consenso al trattamento informatizzato dei dati sanitari, che laddove venisse a mancare, impedirebbe al medico di avere un’anamnesi completa del paziente. Un ultimo profilo di criticità della telemedicina è relativo alla formazione del rapporto contrattuale tra il medico ed il paziente, e si ricollega al problema della firma digitale, del documento informatico e della c.d. contrattazione a distanza. L’assenza di riferimenti normativi specifici, rende ancora più complessa la questione, nel contesto di una impostazione culturale che resta diffidente verso un impiego generalizzato delle tecnologie. •••••••••••••••••• 3. L’equilibrio fra il diritto di ciascuno e l’interesse di tutti alla salute Fermo restando che l’equilibrio tra l’autodeterminazione dell’utente e la autonomia e responsabilità del medico è e sarà sempre un coefficiente essenziale della pr estazione pr ofessionale – in qualunque contesto essa si voglia o possa collocare (pubblico, privato, operativo, organizzativo e così via) – per comprendere il suo significato nuovo e sempre antico, di fr onte ai cambiamenti che l a p rofessione c omporta oggi in Italia, alle soglie del terzo millennio, la riflessione più significativa mi sembra quella proposta dall’articolo 32 della Costituzione: la salute come un diritto per ciascuno e un interesse per tutti. È un’affermazione di valore estremamente importante sia in IV sé, sia nel contesto degli altri valori fondanti la nostra convivenza, dettati dalla Costituzione, che attengono alla salute: i diritti inviolabili e i doveri inderogabili di solidarietà, come dice l’art. 2 Cost.; la libertà personale e l’autodeterminazione, garantite dall’articolo 13 Cost.; la pari dignità sociale proposta dall’art. 3 Cost., come snodo in- Un aspetto preoccupante è rappresentato allora dal rischio che il medico possa o debba cercare di orientare il proprio operare alla massimizzazione economica, piuttosto che alla cura del paziente. Si tratta di un rischio – che non sempre le regole deontologiche riescono a controllare in toto – legato alla nuova tendenza affermatasi negli ultimi anni, caratterizzata da una crescente attenzione al contenimento della spesa sanitaria: una attenzione che quasi sembra prevalere sulla esigenza di garantire adeguate prestazioni sanitarie. dispensabile tra l’eguaglianza formale, la libertà, il diritto alla propria identità e alla diversità, la parità sostanziale. L’art. 32 della Costituzione recita testualmente: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana”. È l’unico caso in cui il testo costituzionale qualifica espressamente un diritto come “fondamentale” e ne delinea al tempo stesso il sistema di tutela, l’equilibrio e il bilanciamento con gli altri valori costituzionali, in termini non soltanto di principio, ma anche – per una parte significativa – immediatamente precettivi e concreti. Spesso infatti il diritto alla salute si trova a doversi confrontare e talvolta a collidere con altri valori costituzionalmente garantiti, quali quelli di libertà, di autodeterminazione del singolo e di solidarietà. Non è agevole individuare il momento a partire dal quale il diritto del singolo debba cedere all’esigenza di garantire adeguata tutela alla salute degli altri membri della collettività, in ragione di quel principio di solidarietà, al quale la Carta Costituzionale è ispirato e al cui rispetto tutti siamo chiamati. Lo stesso concetto di “salute” ha subìto una lenta evoluzione negli ultimi anni, grazie anche all’apporto di una dottrina e giurisprudenza che sembrano essere particolarmente sensibili alla tematica in questione. Da prima si è passati da un’idea di salute intesa come mero benessere fisico a quella di “assenza di malattia”; soltanto di recente si è giunti ad una definizione di salute molto più ampia, che prende atto del nuovo contesto sociale e culturale e guarda con maggiore sensibilità all’individuo, nelle sue molteplici manifestazioni. Si richiama infatti, l’idea di salute quale “stato completo di benessere fisico, mentale e sociale” della persona non più o non solo nella sua componente di integrità fisico-materiale, ma valorizzandone gli aspetti psico-sociali. Il concetto di salute si evolve quindi parallelamente con l’e- INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici volversi dell’idea di dignità e di integrità della persona e ciò comporta molteplici ricadute, anche pratiche, avvertite in primis da medici e operatori sanitari in genere. La nuova definizione di salute, fra l’altro, rischia in certo qual modo di innescare un processo di aumento delle pretese risarcitorie – vantate da pazienti sempre più esigenti nei confronti della classe medica – fatte valere indipendentemente dalla prova di aver subìto un danno, per il sol fatto che il medico non sia stato in grado di garantire un miglioramento delle condizioni di salute iniziali. È certamente positiva l’evoluzione che ha portato ad affermare ed a riconoscere ai fini del risarcimento, accanto al danno patrimoniale, quello c.d. morale e, recentemente, quello biologico ed esistenziale. L’estensione della prospettiva risarcitoria, comporta però l’ulteriore rischio di incorrere in casi di medicina difensiva, che si manifestano sempre con maggiore frequenza negli ultimi anni. Tale propensione può estrinsecarsi attraverso il dirottamento dei casi più rischiosi, da parte dei medici; e attraverso il ricorso a pratiche terapeutiche superflue, attuate al solo scopo di ridurre il rischio di incorrere in casi di malpractice. Quest’ultima tendenza può risolversi in una riduzione della qualità dell’assistenza sanitaria e in un aumento dei costi posti a carico dei servizi sanitari. Soprattutto, essa finisce per perdere di vista l’aspetto centrale della professione medica: una professione che non deve e non può essere orientata nell’ottica di evitare di incorrere in responsabilità (anche e soprattutto penale), ma deve tendere in primis a garantire adeguata tutela alla salute del paziente. Nell’affrontare il tema della salute alla luce dell’art. 32 della Costituzione, sembra importante un’ulteriore riflessione: il cambiamento radicale del modo di intendere il “dolore”, al quale si affianca una vera e propria rivoluzione culturale sul modo di intendere la terapia. Superata la visione del dolore inteso come un sintomo della malattia, da misurare, si propende ormai per l’idea di dolore come una malattia in sé, da curare. Da ciò deriva una serie di conseguenze molto importanti: l’abbandono della tesi della rassegnazione al dolore, quando non dell’espiazione; la graduale af- La sensibilità mostrata negli ultimi tempi per la tutela della salute di ciascuno nell’interesse di tutti, trova conferma anche nelle misure di prevenzione del rischio V INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici fermazione di un nuovo atteggiamento, che trova i suoi risvolti pratici nella previsione esplicita del diritto alle cure palliative e alla terapia del dolore; la semplificazione della prescrizione di farmaci antidolorifici oppiacei; infine, la particolare attenzione alle cure palliative del dolore prescritte ai bambini. Tutti aspetti che caratterizzano la moderna medicina; che hanno finalmente trovato accoglimento in una legge recentemente approvata all’unanimità dal Parlamento italiano; e che, fra l’altro, si riflettono, sdrammatizzandoli, sui problemi attuali ed assai discussi del c.d. “fine vita”. •••••••••••••••••• 4. Il diritto a essere curato Il diritto alla salute viene in considerazione nell’art. 32 della Costituzione in due diverse accezioni: in senso oppo sitivo e in senso pretensivo. Quanto alla prima accezione, essa consiste nella pretesa negativa del singolo a che i terzi, pubblici e privati indistintamente, si astengano da comportamenti che potrebbero ledere l’integrità della persona: in un primo momento nell’accezione soltanto fisica, poi anche in quella psichica e globale. È un diritto che, in quanto fondamentale, può essere fatto valere nei confronti di tutti i consociati, attraverso gli strumenti giuridici di tipo civile e penale presenti nell’ordinamento; senza che occorra a tal fine l’intervento ad hoc del legislatore, avuto riguardo alla natura immediatamente precettiva dell’art. 32 della Costituzione, sotto questo profilo. Nella seconda accezione, in senso pretensivo, il diritto alla salute, per il suo carattere di onnicomprensività, abbraccia siVI tuazioni soggettive tra loro molto diverse. Una concezione più recente e più ampia di salute (la c.d. concezione sociale), infatti, ricomprende anche il diritto alla salubrità ambientale. Si tratta di un profilo ulteriore del diritto alla salute, attinente più strettamente alla sua dimensione sociale; da qui la stretta correlazione tra l’art. 32 e l’art. 9 della Costituzione, poiché l’ambiente infatti – oggi più che mai – è considerato un valore primario ed un presupposto essenziale per la conservazione di uno stato di salute ottimale. Alla dimensione sociale del diritto alla salute si lega la sempre più estesa affermazione del principio di precauzione, che può essere invocato quando è necessario un intervento urgente di fronte al possibile pericolo di danno alla salute umana. Esso, sancito inizialmente a livello comunitario, è oggi recepito anche nel nostro ordinamento interno; nonostante manchi una precisa definizione del principio nel Trattato CE, le sue applicazioni pratiche sono numerose. La sensibilità mostrata negli ultimi tempi per la tutela della salute di ciascuno nell’interesse di tutti, trova conferma anche nelle misure di prevenzione del rischio, attuate nell’ambiente del lavoro: ad esempio, con l’introduzione di nuove ipotesi di reato atte a sanzionare la mancata predisposizione delle cautele necessarie. L’espressione più tipica del diritto alla salute, nella sua accezione pretensiva, si riferisce alla pretesa vantata dal singolo per ottenere adeguate prestazioni sanitarie e cure, anche gratuite se si è indigenti. Sotto questo profilo, il diritto alla salute viene in rilievo con riferimento alla prevenzione, agli accertamenti diagnostici, al trattamento terapeutico e alla cura in caso di bisogno. Impegni questi ultimi, che necessitano dell’intervento del servizio sanitario nazionale, di soggetti pubblici e privati, in attuazione del principio di solidarietà e attraverso il rispetto del principio di sussidiarietà: sia verticale (quella istituzionale, tra soggetti pubblici) che orizzontale (quella sociale, tra soggetti pubblici e privati). Il rapporto fra il diritto di ciascuno e l’interesse di tutti alla salute, proposto dall’art. 32 della Costituzione si sviluppa cioè attraverso una sinergia fra lo Stato, le Regioni e il privato. Lo Stato è responsabile della determinazione dei livelli essenziali di assistenza, nel rispetto dei principi della dignità umana, del bisogno di salute, dell’equità nell’accesso all’assistenza, della qualità delle cure e della loro appropriatezza, dell’economicità nell’impiego delle risorse. Alle Regioni è affidata – nella loro ampia autonomia organizzativa – la responsabilità della effettiva applicazione di quei livelli, avvicinando l’azione amministrativa al controllo dei cittadini e individuando il rap- INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici porto ottimale fra pubblico e privato nella concretezza del territorio. Le prestazioni erogabili nell’ambito del servizio sanitario sono riconducibili a tre grandi aree: l’assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro (comprensiva di tutte le attività di prevenzione rivolte alla collettività e ai singoli); l’assistenza c.d. distrettuale (comprensiva delle attività e dei servizi sanitari e sociosanitari diffusi sul territorio, dalla medicina di base alla assistenza farmaceutica, specialistica, diagnostica, ambulatoriale e così via); l’assistenza ospedaliera (comprensiva delle prestazioni di pronto soccorso, di ricovero ordinario, di lungodegenza e di riabilitazione). celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia non solo con manifestazioni retoriche, ma con un impegno concreto a costruire l’Unità del Paese nella autonomia, secondo l’indicazione e l’impegno degli articoli 5, 114, 117, 118 e 119 della Costituzione; una sfida che trova nell’impegno alla tutela della salute uno degli obiettivi più significativi e importanti. •••••••••••••••••• 5. Il diritto a non essere curato Il centenario della “professione al servizio del Paese” coincide con il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, le sue conquiste, i suoi traguardi superati, i suoi problemi irrisolti. Tra i traguardi superati vi è certamente il livello ottimale raggiunto dall’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, per certi versi e in molte zone. Tra i problemi irrisolti vi è certamente il divario significativo in termini di qualità e di efficienza del settore sanitario, che tuttora permane – nonostante il miglioramento degli ultimi anni – fra aree del Nord e del Sud del Paese: un divario che testimonia – anche da questo punto di vista – quanto pesi e sia irrisolta la questione meridionale, nel processo di unificazione nazionale. In un momento storico in cui si affermano con vigore i valori della solidarietà, della libertà e dell’autodeterminazione – rimasti a lungo sullo sfondo di uno scenario che invece guardava al medico, in passato, quale soggetto dotato di discr ezionalità quasi assoluta nei confronti del paziente – parlare di diritto alla salute non vuol dire solo riferirsi al diritto ad ottenere cure adeguate, ma altresì al diritto di rifiutare cure indesiderate: anche quando da tale rifiuto possa derivare la morte del titolare del diritto alla salute. Il rapporto tra diritto di ciascuno e interesse di tutti alla salute si sviluppa cioè non soltanto nei termini positivi richiamati in precedenza; ma anche nei termini negativi rappresentati dal fatto che l’interesse di tutti non può spingersi oltre certi limiti, nell’interferire con il diritto del singolo alla salute. Il rapporto tra la salute come diritto di ciascuno e interesse di tutti diventa allora uno dei nuclei centrali della sfida del federalismo fiscale, che in questo momento il Paese sta affrontando: un federalismo solidale, non certo soltanto competitivo e dell’abbandono. È una sfida che rappresenta un modo tra i più significativi ed indispensabili per In questo caso si pone il problema di individuare la linea di confine tra il diritto alla libera scelta terapeutica, riconosciuto all’utente, e il divieto – sancito nel nostro ordinamento (art. 5 c.c.) – di porre in essere atti di disposizione del proprio corpo che cagionino una diminuzione permanente alla propria integrità fisica. Si può senza dubbio soste- nere che l’entrata in vigore della Costituzione ha determinato un’inversione di tendenza; non si parla più di potere, ma di libertà di disporre del proprio corpo, stante il valore unitario e inscindibile della persona. Ed è appena il caso di ricordare che sono le leggi ordinarie a dover essere interpretate secondo la Costituzione, e non viceversa. La libertà di autodeterminazione è legata in particolare (ma non soltanto) alla tematica dei farmaci salvavita, delle decisioni di fine-vita, del c.d. testamento biologico: una tematica divenuta particolarmente attuale oggi, in un momento in cui il malato, da soggetto in condizioni di mera soggezione nei confronti del medico, diventa co-protagonista delle scelte in merito alle terapie da attuare. Il trattamento sanitario non può che essere volontario, legittimato in altri termini solo dall’accettazione consapevole e informata di chi ad esso dovrà sottoporsi, eccezion fatta per i c.d. trattamenti sanitari obbligatori. Quando non ricorrono gli estremi di questi ultimi, il trattamento sanitario e la terapia possono essere rifiutati dal paziente capace, consapevole e informato, anche se ne consegue la sua morte. Si discute se fra i trattamenti sanitari rientrino anche gli interventi di nutrizione e idratazione assistita, come ritiene in maggioranza l’opinione scientifica; un diverso orientamento è stato tuttavia espresso dal Comitato di bioetica e dalla legge in fieri (approvata dal Senato) sulle dichiarazioni anticipate di trattamento per il fine-vita (il c.d. testamento biologico). I trattamenti sanitari obbligatori sono richiamati testualmente dall’art. 32 della Carta Costituzionale, subordinandoli alla previsione esplicita della legge ed alla giustificazione con imprescindibili esigenze di interesse VII INSERTO • Centenario della istituzione degli Ordini dei Medici generale, quali la necessità di prestare tutela alla salute pubblica, che lo Stato ha il dovere di garantire a costo di ledere diritti e prerogative del singolo: un sacrificio che richiama il medico e l’utente a doveri di solidarietà reciproca. Essi, in ogni caso, non possono ledere il rispetto della persona, ossia la sua dignità. Le ipotesi di trattamento sanitario obbligatorio non rappresentano una smentita di quanto dianzi detto sulla rivendicazione dell’autonomia e autodeterminazione terapeutica del singolo. Infatti è proprio e soltanto la duplice qualificazione del diritto alla salute, come diritto fondamentale di ciascuno e interesse di tutti, a giustificare la legge impositiva di un determinato trattamento sanitario: quando cioè quel trattamento sia diretto non già a migliorare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma a preservare lo stato di salute degli altri o quello dello stesso soggetto, se esso si trova in uno stato di incapacità ad esprimere consapevolmente un rifiuto o un consenso informato. In quest’ultimo caso si apre il tema del c.d. testamento biologico: la possibilità o meno, per il soggetto, di formulare in anticipo una volontà (consenso o rifiuto), destinata a valere in un successivo momento, quando sopravvenga l’incapacità di decidere. L’interesse della collettività non può e non deve essere ragione per la quale imporre al singolo un “dovere di curarsi”, che la Costituzione non prevede, nel quadro dei doveri inderogabili di solidarietà. Anzi, e di più – ma il tema può in questa sede essere soltanto richiamato con un cenno – non v’è per il singolo un “dovere di vivere”; fermo restando che non v’è neppure, per contro, un suo “diritto di morire”, per esercitare il quale egli possa chiedere l’intervento e la cooperazione di altri (lo Stato, il me- VIII dico, il parente e così via); e fermo restando, comunque, il diritto alle cure palliative di fronte al dolore, anche se da esse possa derivare, come effetto secondario e non voluto, un esito letale. La nuova figura di utente, titolare del diritto di autodeterminarsi in merito alle scelte terapeutiche che lo coinvolgono direttamente, si riflette sul rapporto con il proprio medico e sull’esercizio della professione. È terminata l’era del c.d. paternalismo medico: di quel modello idealizzato del rapporto medico-paziente, che vedeva il primo come tutore del secondo, con una autonomia decisionale e una discrezionalità quasi assoluta in merito a trattamenti che coinvolgessero la salute. Oggi i doveri del medico vengono subordinati ai diritti del malato, che diventa partecipe a tutti gli effetti delle decisioni in merito alle pratiche terapeutiche da attuare. Si tratta di un rapporto “reinventato” tra queste due personalità e di una nuova situazione sistemica con la quale i medici sono chiamati a confrontarsi. L’accentuata attenzione all’utente, alla sua autonomia e libertà di autodeterminarsi, ha determinato un graduale processo di rivalutazione del principio del consenso informato, che trova piena conferma nell’aggiornamento dei codici deontologici; e che è stato recentemente riaffermato dalla Corte Costituzionale come principio fondamentale, espressione del diritto inviolabile all’autodeterminazione e di quello fondamentale alla salute. Fra i cambiamenti epocali della medicina, nei cento anni trascorsi, v’è dunque anche il processo di responsabilizzazione cui il medico è chiamato. E si deve tener presente, anche al fine di scongiurare eventuali profili di responsabilità penale, che il medico dovrà mettere a disposizione del paziente ogni informazione necessaria sui rischi e sui benefici connessi alla terapia. L’importanza (e il peso) di tale responsabilizzazione è d’altronde evidente, alla stregua di un’altra indicazione reiterata dalla Corte Costituzionale: non può essere di norma il legislatore a stabilire quali siano le pratiche terapeutiche ammesse, con quali limiti e a quali condizioni. La regola di fondo, in materia, è costituita dalla autonomia e responsabilità del medico, che sempre con il consenso dell’utente opera le scelte professionali, basandosi sullo stato delle conoscenze a disposizione, ed informando l’utente stesso compiutamente. Fra l’altro – indipendentemente dall’esito positivo che le cure abbiano eventualmente avuto – si potrebbe configurare un’ipotesi di responsabilità penale nel caso in cui il medico abbia agito senza la preventiva acquisizione del consenso informato dell’utente. In conclusione, la “pari dignità sociale” di entrambi i protagonisti dell’alleanza terapeutica (il medico e il malato) ed il rapporto tra il “diritto fondamentale di ciascuno e l’interesse di tutti alla salute”, sono i punti essenziali di riferimento della professione medica di oggi: e valgono ad esprimere pienamente il significato costituzionale della salute, nel suo valore di eguaglianza, identità personale, libertà e solidarietà, irrinunciabili per la condizione umana. B Breve D Differita P Programmata Entro 10 giorni Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la diagnosi e/o al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità. Casi clinici particolari potranno essere discussi con lo specialista per una maggiore celerità d’accesso. Congiuntiviti ricorrenti, sospetto difetto visivo grave e /o strabismo in età 0-8 anni, accertamenti per avvio terapie sistemiche Entro 30 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi non condiziona la prognosi a breve termine ma è comunque richiesta per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. Difetti refrattivi, rinnovo occhiali, difetti della lacrimazione e discomfort oculare, calazio, sospetto di cataratta, blefariti recidivanti, miodesopsie non recenti (da D a P) Entro 180 giorni o secondo disponibilità In queste condizioni la visita può essere programmata in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza la prognosi, il dolore, la disfunzione o la disabilità. Occhio rosso non dolente, edemi palpebrali recenti, neoformazioni sospette, calazio od orzaiolo acuti, leucocoria in età pediatrica, congiuntivite acuta resistente alle comuni terapie. NOTE AI CRITERI CLINICI DI PRIORITÀ PER L’ACCESSO ALLA VISITA OCULISTICA n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e successive modifiche); n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale dallo specialista analogamente alle richieste di eventuali ulteriori accertamenti dopo il primo accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso; n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e successive modifiche); n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il consenso di esplicitare il quesito diagnostico nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la seguente dicitura “quesito clinico riportato nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”; n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta. 4.9 Criteri clinici di priorità per l’accesso alla visita urologica CATEGORIA U Urgente CONDIZIONI CLINICHE Paziente visto dal MMG con sintomi ingravescenti (o sospetto diagnostico) di torsione del testicolo, traumi, ematuria massiva, parafinosi, ritenzione acuta d’urina, colica renale (non controllata dalla terapia). TEMPO DI ATTESA NOTE Da inviare in Pronto Soccorso I sintomi o il sospetto diagnostico sono riferiti a malattie gravi evolutive con danno alla salute se non trattate in tempi molto brevi. In questi casi NON chiedere visita neurologica urgente ma inviare in PS con la descrizione del sintomo o del sospetto diagnostico. 37 B Breve D Differita P Programmata • Ematuria macroscopica monosintomatica o citologia urinaria positiva. • Nodulo del testicolo (escluso idro e varicocele). • Coliche renali recidivanti (non controllate dalla terapia) • Riscontro di massa renale (TC o ecografica). • Primo rilievo di PSA aumentato in pazienti con meno di 70 anni (previa verifica quota libera e totale). • Disuria severa (casi di incipiente ritenzione d’urina) • Pazienti con significativi cambiamenti di disturbi cronici. • Inquadramento di colica renale (già trattata e inizialmente studiata). • Reperto di PSA aumentato già verificato come libero e totale oltre i 70 anni. • Disturbi maschili della minzione. • Disturbi femminili della minzione. • Rilievo di varico ed idrocele asintomatico. • Cisti dell’epidimio già inizialmente studiate. Entro 10 giorni Si tratta di condizioni in cui è necessario un arco di tempo breve per la diagnosi e/o al fine di controllare in maniera significativa il dolore, la disfunzione o la disabilità. Entro 30 giorni Casi in cui la tempestiva diagnosi e terapia non condizionano la prognosi a breve termine ma sono comunque richieste per il persistere dei sintomi, della disfunzione o della disabilità. Entro 180 giorni In queste condizioni la visita può essere programmata in un maggior arco di tempo in quanto l’attesa non influenza la prognosi, il dolore, la disfunzione o la disabilità. Casi clinici particolari potranno essere discussi telefonicamente con lo specialista per una maggior celerità d’accesso. Saranno predisposti elenchi di esami bioumorali e strumentali standard da eseguire in situazioni tipo prima dell’invio a visita urologica. NOTE AI CRITERI CLINICI DI PRIORITÀ PER L’ACCESSO ALLA VISITA UROLOGICA n La richiesta di visita specialistica e/o di indagine strumentale deve essere corredata dalla diagnosi o dal sospetto diagnostico (art. 51 dell’Accordo Collettivo Nazionale per la disciplina dei rapporti con i M.M.G. - 2005 e successive modifiche); n In attesa di ulteriori indirizzi regionali per l’applicazione dell’articolo 9 della legge regionale n. 7/2009, si concorda che le visite di controllo a breve termine (es. 1-3 mesi) devono essere richieste sul ricettario regionale dallo specialista analogamente alle richieste di eventuali ulteriori accertamenti dopo li primo accesso. La necessità di controlli a lungo termine (es. 6 mesi/1 anno) dovrà essere comunicata dallo specialista al MMG che al momento opportuno, dopo valutazione del decorso e delle condizioni del paziente, deciderà i termini e le modalità di accesso; n Qualora il paziente, nel rispetto della normativa dei dati sensibili (privacy), non dia il consenso di esplicitare il quesito diagnostico nell’impegnativa, il prescrittore dovrà consegnare al paziente in busta chiusa il quesito clinico e dovrà riportare nell’impegnativa la seguente dicitura “quesito clinico riportato nell’allegato contenuto in busta chiusa e consegnato al paziente”; n In caso di prestazioni “suggerite” da specialisti pubblici e privati il prescrittore potrà utilizzare la dicitura “come da proposta specialistica” non essendo tenuto in questo caso ad evidenziare il quesito diagnostico, ma sarà cura dell’assistito allegare la relativa documentazione a supporto della richiesta. 5) RESPONSABILITÀ FIGURE RESPONSABILI ATTIVITÀ Prescrizione secondo le raccomandazioni di cui al presente protocollo Pianificazione e revisione periodica delle agende secondo priorità Individuazione delle modalità di gestione delle richieste urgenti Verifica del rispetto dei tempi definiti dalle priorità Verifica della applicazione dei criteri da parte dei prescrittori Direttore Medico di Presidio Direttore SOC Specialisti Responsabile Aziendale per la verifica I R R R C C C C C C R I I I C I I I I R Legenda delle relazioni: R = Responsabilità generale dell’espletamento della fase; C = Collaborazione alla realizzazione della fase; I = Informazione. 6) DISTRIBUZIONE La procedura viene trasmessa ai destinatari attraverso posta interna o posta eletronica dal Direttore Sanitario. 38 Pubblichiamo per i nostri lettori un editoriale, tratto dal bollettino dell’OMCeO di Piacenza, firmato dal presidente dell’Ordine Giuseppe Miserotti e intitolato “Il problema del conflitto d’interesse” L o spunto più qualificante per un percorso ispirato ad una sostanziale correttezza circa un terna così attuale e socialmente diffuso non poteva che partire dalla presenza nel Codice Deontologico dei medici di uno specifico articolo sul tema. L’articolo 30 così recita: “Il medico deve evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale riguardante l’interesse primario, qual’è la salute dei cittadini, possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario. Il conflitto d’interesse riguarda aspetti economici e non, e si può manifestare nella ricerca scientifica, nella formazione e nell’aggiornamento professionale, nella prescrizione terapeutica e di esami diagnostici e nei rapporti individuali e di gruppo con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la Pubblica Amministrazione. Il medico deve: • essere consapevole del possibile verificarsi di un conflitto di interesse e valutarne l’importanza e gli eventuali rischi; • prevenire ogni situazione che possa essere evitata; • dichiarare in maniera esplicita il tipo di rapporto che potrebbe influenzare le sue scelte consentendo al destinatario di queste una valutazione critica consapevole. Il medico non deve in alcun modo subordinare il proprio comportamento prescrittivo ad accordi economici o di altra natura, per trarne profitto per sé e per altri”. Lo stesso Codice Deontologico prevede una lineaguida inerente l’applicazione dell’articolo 30 dove sono previste le varie situazioni in cui concretamente può verificarsi conflitto d’interesse: nella ricerca scientifica, nella formazione, nell’aggiornamento, nella prescrizione terapeutica e di esami diagnostici, nei rapporti con industrie, enti, organizzazioni e istituzioni, nonché con la Pubblica Amministrazione. L’articolo e il relativo allegato costituiscono un’occasione importante per iniziare un dibattito non più differibile per im- portanza e per le sue ricadute sulla professione. La presenza di un conflitto d’interesse non rappresenta di per sé un elemento di faziosità o disonestà, ma esprime una potenziale interferenza su ciò che viene fatto, detto, o scritto. È una condizione, non un comportamento. L’onestà, la libertà, l’indipendenza sono caratteristiche virtuose che dovrebbero prescindere da rapporti o legami che il medico può contrarre durante la professione. Alla base del comportamento del medico deve esserci un imperativo etico prima che deontologico: saper leggere “...la grande responsabilità di una politica che troppo spesso si appiattisce sull’economia fino a restarne inevitabilmente pervasa. La contraddizione è del tutto evidente. Da una parte si pretende dal medico scienza, coscienza, osservanza... dall’altra si favorisce una logica economicistica che mal si concilia con qualsiasi atteggiamento virtuoso...” il problema del O T T I L CONF D’INTERESSE di Giuseppe Miserotti, presidente di Piacenza 39 con chiarezza le connessioni esistenti tra medicina e potere e contestualizzarle nella realtà concreta in cui vive e opera. In epoca di sistemi sanitari universalistici come il nostro sono molte le insidie che sono tese a condizionare in qualche modo i medici e i ricercatori. In una società che ha assunto il mercato come un totem da divinizzare sopra ogni altra considerazione, le strategie di marketing diventano uno strumento assai sofisticato e spinto. Non era pensabile che anche il mondo della sanità, pur nella sua importanza e delicatezza, potesse rimanerne immune. A facilitare questo processo vi è poi una sostanziale assenza nella promozione e nel finanziamento della ricerca pubblica, la sola che avrebbe potuto promuovere valori scientifici e indipendenti dal mercato. Da anni gli investimenti per la ricerca languono. In particolare nel nostro paese. Si è progressivamente assistito ad una ricerca orientata solo ai profitti del mercato nei vari aspetti che riguardano l’attività medica. Nella sperimentazione clinica, nella formazione, nella comunicazione da parte dei media opportunamente manipola- ta e condizionata, la grande industria, non solo farmaceutica o elettromedicale ma anche quella chimica e agroalimentare hanno giocato un ruolo assolutamente preponderante. Il problema non è di poco conto perché condiziona molti aspetti del vivere civile e sociale come la nocività dei luoghi di lavoro, l’accessibilità alle cure con conseguente disuguaglianze sociali nell’accesso e nell’utilizzo dei servizi, per arrivare a danneggiare anche l’ambiente e gli ecosistemi. I medici a volte inconsapevolmente, altre volte meno, finiscono per essere vittime di messaggi che dietro una parvenza di scientificità ne condizionano forte- Agenda friulana mente le scelte. La mancanza di un’informazione scientifica neutrale, la difficoltà di interpretare i trial in modo critico, il poco tempo a disposizione relativamente ad un sapere medico-scientifico in rapida evoluzione, spesso non permettono al medico quella capacità decisionale che è necessaria per adempiere a quel ruolo di advocacy che pure gli viene richiesto. Le stesse agenzie che storicamente erano state istituite per garantire la necessaria neutralità e obiettività di giudizio sui grandi temi della medicina e della salute in generale, nel tempo sono state assoggettate ad un collateralismo con un mondo produttivo – che per defi- AGENDA FRIULANA 2011 Tre province, più di settemilacinquecento chilometri quadrati, quasi un milione di abitanti, almeno duemila anni di storia e di cultura, questo in sintesi il Friuli. L’AGENDA FRIULANA 2011 offre a tutti la possibilità di scoprire giorno dopo giorno uno scorcio, un argomento significativo che qualifica l’essere friulani. Nelle cinquecento pagine sarete posti a contatto con i contributi di trenta qualificati autori ma potrete anche fissare l’ora di un appuntamento o l’annotazione di un fatto importante. L’AGENDA FRIULANA 2011 sarà un mezzo familiare, una memoria, un libro da sfogliare nel tempo. 2011 40 CHIANDETTI AGENDA FRIULANA 2011 nelle librerie della Regione nizione – ha una mission completamente diversa. E se a volte profitto e salute possono convivere utilmente, più spesso sono in evidente ed insanabile rotta di collisione. Di qui la grande responsabilità di una politica che troppo spesso si appiattisce sull’economia fino a restarne inevitabilmente pervasa. La contraddizione è del tutto evidente. Da una parte si pretende dal medico scienza, coscienza, osservanza del rapporto costo-beneficio teso alla maggiore estensione possibile del numero dei beneficiari della sua opera. Dall’altra si favorisce una logica economicistica che mal si concilia con qualsiasi atteggiamento virtuoso. Sappiamo perfettamente che vi sono colleghi assai disinvolti nel favorire il culto della propria immagine e a trarne benefici sia personali sia economici. L’esistenza di un diffuso e sostanziale conflitto d’interesse, per il danno che può arrecare all’immagine sociale e alla fiducia dei cittadini nei confronti della professione, deve indurre a combattere le radici di questo fenomeno così negativo. Una cosa è certa: i sistemi sanitari e di welfare – oggi e ancor di più in futuro – per essere sostenibili avranno necessità di un ritorno generalizzato ad un’etica sociale di alto profilo. Ma tutto ciò non sarà sufficiente se non interverrà una politica affrancata da un’economia così totalizzante da togliere respiro vitale a qualsiasi modello di società. Occorre in definitiva una ridefinizione dei fini. I medici con il Codice Deontologico e i loro Ordini professionali che ne sono custodi si sono dati regole e strumenti per affrontare il problema. Ma l’etica della responsabilità riguarda tutta la società civile nel suo complesso. Ognuno faccia la sua parte. LINEE GUIDA, PERCORSI, PROCESSI, PROCEDURE, PROTOCOLLI Linee guida (LG) e percorsi assistenziali (PA) sono strumenti di governo clinico, necessari per definire gli standard assistenziali e verificare l’appropriatezza dell’assistenza erogata. Nelle organizzazioni sanitarie, termini dal significato diverso vengono spesso utilizzati come sinonimi, ostacolando la condivisione di un linguaggio comune ed esponendo i professionisti a potenziali rischi medico-legali. 1. LINEA GUIDA Secondo la definizione dell’Institute of Medicine le LG sono “raccomandazioni di comportamento clinico, prodotte attraverso un processo sistematico, allo scopo di assistere medici e pazienti [e manager, nda] nel decidere le modalità di assistenza più appropriate in specifiche circostanze cliniche”. Negli ultimi 10 anni, la qualità delle LG prodotte da agenzie governative e da società scientifiche è progressivamente migliorata in tutte le dimensioni previste dallo strumento AGREE: obiettivi, coinvolgimento delle parti in causa, rigore metodologico, chiarezza, applicabilità, indipendenza editoriale. Anche per tale ragione, un’azienda sanitaria non ha la mission di produrre LG – progetto utopistico per risorse, competenze e tempo – ma quella di implementare e verificare l’impatto dei percorsi assistenziali (PA), previa ricerca, valutazione critica, selezione di una LG di riferimento e suo adattamento locale. pillole di 2. PERCORSO ASSISTENZIALE Sinonimi: percorso (o profilo) di cura, percorso diagnostico-terapeutico, percorso diagnostico-terapeutico-assistenziale (PDTA). Costituisce lo strumento finalizzato all’implementazione delle LG e risulta dall’integrazione di due componenti: le raccomandazioni cliniche della LG di riferimento e gli elementi di contesto locale (CL) in grado di condizionarne l’applicazione. Con una semplice formula: PA = LG + CL. Infatti, in ciascuna realtà assistenziale esistono ostacoli di varia natura (strutturali, tecnologici, organizzativi, professionali, socio-culturali, geografico-ambientali, normativi) che impediscono l’applicazione di una o più raccomandazioni delle LG. Pertanto, nella fase di adattamento della LG, previa analisi del contesto locale e identificazione degli ostacoli, i professionisti devono verificare con la direzione aziendale la possibilità di rimuoverli. Se questo non è possibile, la specifica raccomandazione deve essere modificata nel PA, per non aumentare il rischio clinico dei pazienti e quello medico-legale di professionisti e organizzazione sanitaria. Raccomandazione clinica: “tutti i pazienti con emorragia digestiva superiore dovrebbero eseguire una endoscopia entro 24 ore”. Ostacolo: il servizio di endoscopia digestiva eroga le prestazioni dal lunedì al venerdì, nella fascia oraria 8.00 - 16.00. Proposta: attivazione della reperibilità endoscopica da venerdì (ore 16.00) a domenica (ore 14.00). Se l’organizzazione, per ragioni di varia natura, non può accettare la proposta e rimuovere l’ostacolo, il PA deve prevedere che “i pazienti con emorragia digestiva superiore che arrivano dalle 16.00 di venerdì alle 14.00 di domenica, devono essere trasferiti in altra struttura in grado di eseguire l’endoscopia entro 24 ore”. sti coinvolti, possono essere molto semplici o estremamente complessi. In ciascun PA, dopo aver definito il punto di ingresso (IN) e il punto di uscita (OUT) del paziente, è necessario identificare le varie fasi del processo. In altri termini, bisogna sempre considerare non solo gli aspetti clinici ma anche quelli organizzativi, condizionati da numerose variabili che caratterizzano le diverse realtà assistenziali. Pertanto, se le LG raccomandano quali interventi sanitari (what) dovrebbero essere prescritti a specifiche categorie di pazienti, un PA deve definire per ciascuna fase del processo assistenziale: • Who: i professionisti responsabili; • Where: i diversi setting in cui viene erogato; • When: le tempistiche cliniche e organizzative; • How: la descrizione delle procedure operative. Le singole fasi del processo vengono considerate appropriate o inappropriate, in relazione al grado di aderenza alle raccomandazioni cliniche delle LG: il tasso di appropriatezza degli interventi sanitari viene misurato attraverso gli indicatori di processo. GOVERNO CLINICO IL CAOS REGNA SOVRANO: È TEMPO DI METTERE ORDINE! Percorso Assistenziale IN: sospetto radiologico di neoplasia polmonare OUT: definizione del piano terapeutico Fasi del processo e relative procedure 1. Identificazione paziente 1.1. Rx torace 1.2. Invio del paziente per la presa in carico 2. Valutazione iniziale 2.1. Presa in carico 2.2. Valutazione clinica 2.3. Piano diagnostico iniziale 2.4. Informazioni ai pazienti 3. Diagnosi 3.1. Esami bioumorali 3.2. TC torace, addome superiore, cerebrale 3.3. Broncoscopia diagnostica con prelievi 3.4. Citologia escreato 3.5. Agoaspirazione con ago sottile (FNAB) 3.6. Esame istologico 3.7. Biopsia chirurgica 4. Stadiazione Non-Small Cell Lung Cancer 4.1. TC Torace 4.2. RMN 4.3. Scintigrafia ossea 4.4. TC cerebrale 4.5. Prove di funzionalità respiratoria 4.6. PET o TC-PET 4.7. Biopsia linfonodi 5. Stadiazione Small Cell Lung Cancer 5.1. TC total body 5.2. Scintigrafia ossea 6. Piano terapeutico provvisorio 6.1. Discussione collegiale 3. PROCESSO Rappresenta l’unità elementare del PA, costituito da diversi processi assistenziali che, in relazione al numero di strutture e professioni- 7. Piano terapeutico definitivo 7.1. Invio del paziente alla UO di riferimento 41 4. PROCEDURA - Sinomino: istruzione operativa Definisce la sequenza di azioni tecnico-operative eseguite dal professionista e rappresenta l’unità elementare del processo assistenziale, nel quale vengono erogate un numero variabile di procedure. In un PA le procedure possono essere molto semplici (es. radiografia del torace) o particolarmente complesse (es. biopsia chirurgica). In genere, la complessità della procedura è direttamente correlata all’incremento del rischio clinico per i pazienti. La conformità delle singole procedure dovrebbe essere definita dagli standard di competence professionale (in particolare le skills ), che rappresentano il “buco nero” della qualità assistenziale. In Italia infatti, a differenza di altri paesi, non esiste una collaborazione strutturata tra sistema sanitario, università, scuole di specializzazione e società scientifiche in grado di definire e implementare criteri di training e accreditamento professionale per misurare le dimensioni della competence. Procedura: Fibrobroncoscopia (FBS) Obiettivo: Essere competente nella esecuzione della FBS al fine di garantire sicurezza, efficacia, efficienza. Skills 1. Almeno 200 FBS dovrebbero essere registrate nel portfolio individuale: inizialmente il professionista dovrebbe osservare e successivamente eseguire la FBS sotto supervisione, con progressiva acquisizione di autonomia nell’esecuzione della procedura. 2. Il professionista dovrebbe effettuare almeno 150 FBS sotto supervisione. 3. La competence deve essere attestata dal supervisore. Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali Protocollo n. 14259/SPS/FARM Allegato DGR 1488/2010 - Trieste, 2 agosto 2010 TRASMISSIONE DGR 1488 DEL 28.07.2010 C on la presente si trasmette la deliberazione di Giunta Regionale n. 1488 d el 28.07.2010 relativa alle “direttive agli enti SSR in tema di distribuzione dir etta dei medicinali”. Si invitano le Aziende in indirizzo a darne pronta attuazione. Ci si riserva di fornir e a breve ulteriori eventuali chiarimenti. Il Vice Direttore Centrale Dott. Carlo Temporale Da: Joint Royal Colleges of Physicians Training Board (JRCPTB) Citando un raro esempio virtuoso, i requisiti specifici per l’accreditamento delle strutture sanitarie in Emilia Romagna prevedono che per ciascuna procedura il professionista possa avere un differente livello di competence: Livello I. Necessita di training. Livello II. Può eseguire la procedura solo sotto supervisione. Livello III. Può eseguire la procedura in autonomia. Livello IV. Può effettuare supervisione. 5. PROTOCOLLO Può identificare un PA, un processo, una procedura. Nell’interpretazione giuridica, il contenuto di un protocollo è vincolante (mandatory) per i professionisti; in altre parole, se le LG forniscono raccomandazioni cliniche, flessibili per definizione, il termine protocollo implica, senza precisarlo, che deve essere applicato a tutti i pazienti, esponendo il professionista e l’organizzazione a potenziali rischi medico-legali se questo non avviene. Pertanto il termine protocollo dovrebbe essere utilizzato solo se viene condiviso l’obbligo di applicarne i contenuti a tutti i pazienti (target 100%). ALLEGATO 1: INDICAZIONI PER GLI ENTI DEL SSR IN TEMA DI DISTRIBUZIONE DIRETTA DEI MEDICINALI 1) PRIMO CICLO: Distribuzione diretta dei far maci, limitatamente al primo ciclo terapeutico completo, per il periodo immediatamente successivo alla dimissione dal ricovero ospedaliero o alla visita specialistica ambulatoriale. Il primo ciclo di terapia rappresenta un servizio per i cittadini in quanto consente loro, in un’ottica di continuita assistenziale ospedale-territorio, di disporre subito dei farmaci necessari al momento della dimissione ospedaliera – ordinaria o da DH – o successivamente alla visita specialistica, anche in un’ottica di efficienza ed economicità del sistema. Mantenendo la centralità del rapporto medico-paziente, il medico specialista al momento della dimissione ospedaliera ovvero dopo visita specialistica ambulatoriale, definisce la durata del primo ciclo, sulla Tratto da “GIMBEnews”, vol. 1, n. 1, dicembre 2008 Key points 4 TUTTI I TERMINI ESAMINATI HANNO SIGNIFICATI DIVERSI E NON DEVONO MAI ESSERE UTILIZZATI COME SINONIMI 4 L’USO DEL TERMINE PROTOCOLLO ESPONE A POTENZIALI IMPLICAZIONI MEDICO-LEGALI PER SAPERNE DI PIÙ • Institute of Medicine. Guidelines for clinical practice: from development to use. Washington DC: National Academic Press, 1992. • Campbell H, Hotchkiss R, Bradshaw N, et al. Integrated care pathways. BMJ 1998;316:133-7. • Agenzia Sanitaria e Sociale Emilia Romagna. Requisiti specifici per l’accreditamento. • Workshop “Dalle Linee Guida ai Percorsi Assistenziali”. 42 base delle valutazioni del tipo di farmaco prescritto, dell’eta del paziente ovvero delle politerapie in atto, ecc., nel rispetto comunque dei limiti fissati dalla normativa vigente che stabilisce una durata di terapia prescrivibile non superiore ai 60 giorni (art. 9 del D.L. 347/2001 convertito in Legge 16 novembre 2001, n. 401). Tale termine quindi, sara opportunamente valutato nel caso in cui, a giudizio del medico, sia possibile modificare o rivedere la terapia entro un intervallo di tempo piu breve. Le prescrizioni in questione dovranno essere eseguite: • prioritariamente per principio attivo; • secondo il prontuario farmaceutico aziendale; • nel rispetto delle indicazioni previste per la rimborsabilità, informando opportunamente il paziente (es. note AIFA, piani terapeutici AIFA). A tal proposito in fase di erogazione saranno verificate le prescrizioni al fine di verificare il rispetto delle condizioni previste per la rimborsabilità. Dovrà inoltre essere garantito il rispetto degli accordi negoziali tra l’AIFA e le Aziende Farmaceutiche, che prevedono ai fini della rimborsabilità particolari condizioni vantaggiose per l’SSR. Della terapia prescritta/erogata dovrà inoltre essere garantita idonea informazione al medico di famiglia. Tenuto conto dell’induzione della prescrizione ospedaliera sul territorio, anche con riferimento a quanto previsto dall’art. 11 del DL 78/2009 in tema di incentivazione alla prescrizione di medicinali a brevetto scaduto, dovranno essere favorite le prescrizioni di tali medicinali (i cosiddetti medicinali equivalenti). Sono erogabili in primo ciclo tutti i medicinali di classe A, nel rispetto delle indicazioni/limitazioni previste per l’erogabilita a carico del SSR. Fanno eccezioni quelle specialità medicinali di classe C, a base di principi attivi gia rimborsabili in classe A, che risultino forniti a seguito di gare aggiudicate nell’ambito di acquisti centralizzati in quanto valutati economicamente piu vantaggiosi per l’SSR rispetto alle corrispondenti specialità medicinali di classe A con cui erano state poste in concorrenza. 2) MEDICINALI DEL PHT Le Aziende sanitarie assicurano la massima attuazione della distribuzione diretta dei medicinali inclusi nel “Prontuario della distribuzione diretta (PHT) per la presa in carico e la continuita assistenziale ospedale-territorio”, di cui alla determinazione del 29 ottobre 2004 dell’Agenzia Italiana del Farmaco e successive modificazioni e integrazioni (1). Le prescrizioni in questione dovranno essere eseguite: • prioritariamente per principio attivo; • secondo il prontuario farmaceutico aziendale; • nel rispetto di tutte le indicazioni previste per la rimborsabilità, informando opportunamente il paziente (es. note AIFA, piani terapeutici AIFA). A tal proposito in fase di erogazione saranno verificate le prescrizioni al fine di verificare il rispetto delle condizioni previste per la rimborsabilità. Della terapia prescritta/erogata dovrà inoltre essere garantita idonea informazione al medico di famiglia. Dovrà inoltre essere garantito il rispetto degli accordi negoziali tra l’AIFA e le Aziende Farmaceutiche, che prevedono ai fini della rimborsabilità particolari condizioni vantaggiose per l’SSR. Tenuto conto dell’induzione della prescrizione ospedaliera sul territorio, anche con riferimento a quanto previsto dall’art. 11 del DL 78/2009 in tema di incentivazione alla prescrizione di medicinali a brevetto scaduto, dovranno essere favorite le prescrizioni di tali medicinali (i cosiddetti medicinali equivalenti). 3) MEDICINALI NECESSARI AL TRATTAMENTO DEI PAZIENTI IN ASSISTENZA DOMICILIARE, RESIDENZIALE E SEMIRESIDENZIALE Le Aziende sanitarie si impegnano a garantire la massima attuazione della distribuzione diretta a favore degli assistiti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale. Con riferimento alla regolamentazione dell’assistenza farmaceutica nelle strutture residenziali che accolgono anziani non autosufficienti si rimanda alla DGR n. 199/2006. 4) DISPOSIZIONI GENERALI Nel caso di pazienti che si rechino alla struttura sanitaria per ricevere farmaci di classe H, dovra essere loro garantita la consegna comunque di tutti i medicinali di classe A prescritti per la stessa patologia. Quanto previsto dal presente atto si applica solo a favore dei residenti nella regione Friuli Venezia Giulia. Gli enti del SSR al fine di dare la massima attuazione a quanto sopra descritto cooperano tra loro attraverso accordi interaziendali, da stipularsi a livello locale tenendo conto delle proprie specificità nonché del proprio assetto organizzativo. Al fine di consentire un monitoraggio puntuale dei farmaci erogati ai sensi del presente provvedimento, tutti i dati dovranno essere opportunamente registrati secondo quanto previsto dal DM 31.07.2007 in tema di flussi informativi della distribuzione diretta. L’attività di distribuzione diretta dei medicinali deve avvenire nel rispetto della normativa vigente, sia per quanto riguarda l’assetto organizzativo e modalità organizzative adottate nonché per le professionalita coinvolte. Nel rispetto dei principi dell’economicità, dell’efficienza e della qualità del servizio in tema di distribuzione diretta, gli Enti del SSR adottano ogni utile provvedimento ritenuto necessario. (1) I medicinali della nota 65 e indicati nella terapia sclerosi multipla continuano ad essere erogati esclusivamente dalle strutture pubbliche ai sensi della nota AIFA n. 65 di cui alla determinazione AIFA 29 ottobre 2004 e s.m.i. 43 L’ Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali Protocollo n. 17073/SPS/FARM Allegato. Comunicato EMA - Trieste, 27 settembre 2010 Sospensione autorizzazione immissione in commercio e divieto di vendita dei medicinali Avanguardia, Avandamet e Avaglim su tutto il territorio nazionale Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), a seguito di una revisione sui medicinali contenenti rosiglitazone, in relazione ad un aumento del rischio cardiovascolar e, ha concluso che, “al momento, i benefici di rosiglitazone non superano i suoi rischi”, e che l’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti rosiglitazone deve essere sospesa in tutta l’Unione Europea. Di conseguenza l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha disposto il divieto di vendita dei medicinali Avandia, Avandamet e Avaglim su tutto il territorio nazionale. Nel pr oprio comunicato EMA ha specificato che i pazienti in trattamento con questi farmaci non devono sospender e il trattamento senza aver prima consultato il medico per discutere i trattamenti alternativi. I medici a loro volta devono interrompere la prescrizione di medicinali contenenti rosiglitazione rivalutando tempestivamente la terapia dei pazienti. Per gli approfondimenti sui motivi che hanno condotto EMA alla decisione di sospendere, seppur temporaneamente, l’autorizzazione all’immissione in commercio delle specialità medicinali in oggetto, si rimanda al comunicato del 23.09.2010 allegato alla presente e disponibile sul sito dell’AlFA. Il Direttore del Servizio Dott.ssa Francesca Tosolini Protocollo n. 16759/SPS/ARU • Trieste, 22 settembre 2010 Pubblicazione sul B.U.R. delle graduatorie definitive dei medici specialisti, veterinari, biologi e psicologi ambulatoriali, relative alla provincia di Udine, valevoli per l’anno 2010. Si comunica che le graduatorie definitive dei medici specialisti, veterinari, biologi e psicologi ambulatoriali per la provincia di Udine, valevoli per l’anno 2010, relative all’A.S.S. n. 4 “Medio Friuli”, sono pubblicate sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 38, del 22 settembre 2010. Si fa presente che è possibile consultare l’anzidetto B.U.R. sul sito internet della Regione all’indirizzo www.regione.fvg.it. 44 comunicazioni FNOMCeO Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri NUOVE NORME CODICE DELLA STRADA: CERTIFICATO MEDICO In relazione alla richiesta di chiarimenti da parte di alcuni Ordini provinciali in merito alle nuove disposizioni apportate dalla Legge 120/2010 al D.Lgs. 285/1992 “Nuovo Codice della strada” con particolare riguardo all’ art.119 “Requisiti fisici e psichici per il conseguimento della patente di guida” si comunica quanto segue. Come specificato nel comma 2-ter dell’articolo suindicato le modalità degli accertamenti clinico-tossicologici da cui risulti il non abuso dì sostanze alcoliche e il non uso di sostanze stupefacenti o psicotrope e il modulo di certificato medico saranno individuati con decreto del Ministero della Salute di concerto con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. In attesa della nuova regolamentazione i medici non dovranno apportare alcuna modifica agli adempimenti in materia di certificazione per la patente di guida. Si evidenzia inoltre che la FNOMCeO è in contatto con i Ministeri della Salute e delle Infrastrutture per monitorare la progressione del regolamento e fornirà le indicazioni opportune agli Ordini provinciali non appena sarà approvato il decreto. Per quanto concerne la richiesta di indicazioni sulla tariffa consigliata per la predisposizione del suddetto certificato è necessario fare riferimento al Tariffario regionale che ne stabilisce l’importo Tale tipo di prestazione è esente IVA così come specificato nella Comunicazione FNOMCeO n. 8/2005. Il Presidente Amedeo Bianco R invio scongiurato per la stretta sui certificati medici di rilascio e rinnovo patente, operatività solo parziale per le nuove norme sugli alcolici nei locali. Sono gli ultimi sviluppi della complessa entrata in vigore della riforma del Codice della strada (legge 120/10), scaglionata fra il 30 luglio (per le parti ritenute urgenti), ieri (per il corpo normativo principali) e i prossimi mesi o anni (per le misure che richiedono provvedimenti attuativi). La novità più rilevante emersa riguarda l’obbligo di presentarsi alla visita per il rilascio o il rinnovo della patente (effettuabile solo dai sanitari abilitati dall’articolo 119 del Codice, come quelli della Asl, delle Ferrovie dello Stato, quelli militari eccetera) muniti del certificato di «un medico di fiducia» (dizione testuale della legge), che attesti se ci sono o no malattie incompatibili con la guida. La legge appare formulata in modo da introdurre quest’obbligo (contrariamente al certificato di non-abuso di alcol o droga, previsto per giovani e conducenti professionali solo dopo l’ema- nazione di un decreto ministeriale attuativo), ma senza specificare esattamente né il contenuto del documento (noto come anamnestico) né chi possa essere considerato medico di fiducia. Gli operatori, quindi, attendevano istruzioni. Che non sono arrivate, ma il ministero della Salute ha dichiarato al Sole-24 Ore che non è esclusa l’emanazione di una circolare la settimana prossima. In via infor- male, trapela l’orientamento a considerare validi i certificati non solo del medico di base, ma anche di altri sanitari cui l’interessato si rivolgerà. Dunque, pare non ci siano margini per scostarsi dal dettato letterale della legge. Ciò apre la possibilità che vengano presentati certificati redatti da medici che conoscono poco la storia del paziente, ossia proprio l’eventualità che la nuova norma vuole evitare: col regime in vigore fino all’altro ieri, ci si poteva presentare direttamente dal medico abilitato, che poteva non accorgersi delle malattie non immediatamente evidenti, a scapito della sicurezza. Per questo, nella prima versione del Codice della strada (1993) era previsto che l’anamnestico dovesse essere rilasciato dal solo medico di famiglia; poi, dal ‘95, l’obbligo fu abolito per ragioni di semplificazione. Quanto alle norme sugli alcolici nei locali, la Fipe (Federazione italiana pubblici esercizi) ha precisato che non sono corrette le notizie di stampa che danno come già in vigore l’obbligo (comunque ristretto ai locali che chiudono oltre la mezzanotte) di mettere a disposizione dei clienti almeno un rilevatore di alcol per verificare se sono idonei a guidare. In effetti, l’articolo 54, comma 2 della legge dà tempo fino a novembre per adeguarsi. Sono entrate invece in vigore le altre misure restrittive sulla sommi- Per i certificati basta il “medico di fiducia” nistrazione di alcolici: divieto di venderli e servirli nei locali fra le 3 e le 6 e di venderli per asporto tra la mezzanotte e le 6, salvo diverse disposizioni decise localmente dai questori per ragioni di sicurezza. La legge fa salve solo due notti all’anno: quella tra il 15 e il 16 agosto e quella fra il 31 dicembre e il 1° gennaio. Intanto, un’attenta lettura della maxi-circolare emanata ieri dal dipartimento Pubblica sicurezza sembra estendere anche ai casi di segnali superflui (quelli che impongono lo stesso limite di velocità generale previsto dal Codice per il tipo di strada in questione, per esempio i 90 sulle extraurbane ordinarie) l’obbligo di piazzare rilevatori di velocità fissi automatici ad almeno un chilometro di distanza. Maurizio Caprino da “ilsole24ore.com” 45 FNOMCeO DDL N. 2243 NOTA DELLA FNOMCeO TRASMESSA AL SEN. VIZZINI AL FINE DI CHIEDERE DI EMENDARE ART. 55-SEPTIES, COMMA 4, DEL D.LGS. 165/01 E SUCCESSIVE MODIFICAZIONI E INTEGRAZIONI - CONTROLLI SULLE ASSENZE TRASMISSIONE PER VIA TELEMATICA DELLA CERTIFICAZIONE MEDICA Cari Presidenti, facendo seguito alla comunicazione n. 46 del 7 giugno 2010 si trasmette per opportuna conoscenza copia della nota (All. n. 1) inviata da questa Federazione al Sen. Carlo VIZZINI, Presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato, ove è in discussione il disegno di legge n. 2243 recante “Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione” già approvato in prima lettura dalla Camera dei Deputati che all’art. 39 reca disposizioni in materia di “Interpretazione autentica dell’articolo 55-quinques del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” - False attestazioni e certificazioni. La FNOMCeO ha chiesto di emendare l’art. 55-septies, comma 4, del D.Lgs. 165/01 e successive modificazioni e integrazioni che, allo stato attuale, dispone la sanzione del licenziamento per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali in caso di inosservanza reiterata agli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica. Il Presidente Amedeo Bianco I llustre Presidente, in ordine alla nota del 13 settembre 2010 di codesta Commissione si rileva quanto segue. Come è noto alla S.V. durante l’iter parlamentare del provvedimento indicato in oggetto la Commissione Affari Costituzionali della Camera dei Deputati ha approvato un emendamento presentato dal relatore On. ORSINI (PDL) che ha introdotto un articolo aggiuntivo recante “Interpretazione autentica dell’articolo 55-quinquies del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165” False attestazioni o certificazioni. L’art. 39 del disegno di legge n, 2243 dispone: 1. “Il secondo periodo del comma 3 dell’art. 55quinques del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si interpreta nel senso che le sanzioni disciplinari i vi indicate si applicano se il medico, in relazione all’assenza del servizio, violando gli obblighi connessi alla prestazione lavorativa o venendo meno al dovere di organizzare l’assistenza in maniera efficiente ed efficace, rilascia certificazioni attestanti dati clinici non desunti da visita effettuata in coerenza con la b uona p ratica m edica”. Il secondo periodo del comma 3 dell’art. 55quinquies sopra richiamato dispone che “Le medesime sanzioni disciplinari si applicano se il medico, in r elazione all’assenza dal servizio, rilascia certificazioni c he attestano dati clinici non direttamente constatati né oggettivamente documentati”. 46 Pertanto, con l’approvazione dell’emendamento sopraccitato, è stato recepito all’interno di un disegno di legge di iniziativa governativa quanto già affermato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Funzione Pubblica nella circolare n. 5 del 2010, emanata anche a seguito delle istanze di questa Federazione, concernente “art. 55-quinquies del D.Lgs. 165/01 (introdotto dal D.Lgs. 150 dei 2009) – assenze dai servizio dei pubblici dipendenti responsabilità e sanzioni per i medici” – ove si specifica con riferimento all’ultimo periodo del comma 3 dell’art. 55quinquies del D.Lgs. 165/01 e successive modificazioni e integrazioni, che la finalità della previsione normativa, è di evitare che siano rilasciati certificati o attestati di malattia senza aver valutato le condizioni del paziente nel corso di una visita e che siano formulate diagnosi e prognosi non coerenti con la buona pratica clinica. Quindi, l’applicazione della disposizione deve tener conto delle regole proprie della pratica medica, che consentono di formulare diagnosi e prognosi anche per presunzione sulla base di dati riscontrati o semplicemente acquisiti durante la visita. Nell’applicazione della norma, pertanto, è rilevante la circostanza che i dati clinici siano stati o meno desunti da visita. In sostanza, in base a questa norma, la responsabilità del medico, con l’applicabilità delle sanzioni indicate, ricorr erà quando lo stesso rilascia attestati o certificati attestanti dati clinici non desunti da visita in coerenza con la buona pratica medica. Per gli aspetti penali, rimane comunque ferma la disciplina generale di cui agli artt. 476 ss. del c.p. sulla falsità in atti. Ciò non toglie c he a parere della FNOMCeO l’art. 39 del disegno di legge attualmente in discussione necessiterebbe di ulteriori modifiche con riferimento specifico all’apparato sanzionatorio introdotto dall’art. 5 5-septies del D.Lgs. 165/01 e successive modificazioni e integrazioni relativamente alla inosservanza agli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica. Come è noto, attualmente il sistema di trasmissione telematica e la mancanza della possibilità di certificare al bisogno in alternativa in cartaceo, in caso di indisponibilità anche temporanea del sistema, rischia di esporre il medico a sanzioni troppo gravi ed ingiustificate. La sanzione del licenziamento in caso di inosser vanza agli obblighi di tr asmissione per via telematica della certificazione medica appare del tutto spr oporzionata in relazione all’oggettiva gravità del fatto; dovrebbero peraltro essere c onsiderate l e particolari circostanze in cui sia stata commessa l’eventuale inosservanza. Atto Senato n. 2243 se modificare l’impianto sanzionatorio introdotto dal D.Lgs. 150/09 ritenuto iniquo dalla scrivente Federazione potrebbe essere presa in considerazione la seguente proposta emendativa. All’art. 39 comma 1 aggiungere il seguente comma 2: 2- Il comma 4 dell’art. 55septies del D.Lgs. 165 del 2001 viene così modificato: “L’inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi. La sanzione verrà applicata, a seguito di procedimento disciplinare ai sensi dei vigenti ACN, nei casi di dolo o colpa grave, nel rispetto dei principi di proporzionalità e adeguatezza tra illecito e sanzione. Le Aziende Sanitarie, con proprio provvedimento, su indicazione delle Regioni, definiscono le eventuali situazioni, che, per ragioni tecnologiche o organizzative, non consentono la trasmissione telematica, anche prevedendo, in via temporanea, i volumi di flusso cartaceo”. “Disposizioni in materia di semplificazione dei rapporti della Pubblica Amministrazione con cittadini e imprese e delega al Governo per l’emanazione della Carta dei doveri delle amministrazioni pubbliche e per la codificazione in materia di pubblica amministrazione” Certo della sensibilità della S.V a tale delicata problematica Le invio i miei più cordiali saluti, ritenendo ad ogni buon conto opportuno lo svolgimento di una audizione al fine di chiarire gli aspetti di cui sopra. Amedeo Bianco In primo luogo la FNOMCeO ritiene auspicabile una modifica legislativa che eviti la sanzione a priori del licenziamento, riconducendo l’irrogazione e la tipologia delle sanzioni alla normale prassi disciplinare. In subordine qualora non si voles47 comunicazioni FNOMCeO Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri Gentili Dottori, si invia la bozza di proposta (riportata di seguito e preparata dai dottori Augello e Marinoni) al dipartimento per la digitalizzazione riguardo all’applicabilità delle sanzioni disciplinari previste dal decreto Brunetta nei confronti dei medici inadempienti relativamente alla trasmissione dei certificati on line. Tale documento è stato portato in discussione alla riunione di Comitato del 10 settembre. Ipotesi di definizione degli ambiti di applicabilità dei provvedimenti disciplinari nei confronti medici, dipendenti o convenzionati con le aziende sanitarie, in caso di mancato invio on line delle certificazioni di malattia per i lavoratori dipendenti. I l D.legs. 150/2009, all’art. 69 prevede “...L’inosservanza degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l’applicazione della sanzione del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai contratti o accordi collettivi...”. L’automatismo della sanzione per mancata trasmissione telematica, pertanto, è relativo alle sole certificazioni rilasciate ai pubblici dipendenti. Negli altri casi vigono le nome previste dagli accordi collettivi delle diverse categorie mediche. Al momento attuale le sanzioni non sono operative, in costanza della fase di collaudo del sistema, pur vigendo l’obbligo della certificazione telematica. La fase di collaudo, tuttavia, si approssima alla sua conclusione, avendo il sistema dimostrato, nel suo insieme, adeguata funzionalità. La fase di collaudo ha tuttavia eviden- ziato alcune criticità che consentono di definire, in via del tutto temporanea, alcune “aree e situazioni di esenzione” rispetto alle quali non risulta, al momento, possibile garantire la certificazione on line o, rispetto alle quali, tale attività comporterebbe dannose interferenze con l’organizzazione dell’attività professionale. Fermo restando l’obiettivo di pervenire in tempi brevi alla completa dematerializzazione dell’attività certificatoria, è necessario prendere atto del fatto che il sistema, pur funzionale e collaudato, è tutt’ora in una fase di implementazione, che procede con peculiarità proprie nelle diverse Regioni. La disponibilità del call center può, in prospettiva, rappresentare una soluzione per situazioni particolari e marginali, ma non può sostituirsi alla certificazione telematica in senso proprio. La sanzionabilità del mancato invio della certificazione discende evidentemente da un’omissione dolosa posta in essere dal professionista, non condizionata, quindi, da difficoltà oggettive o da problemi strutturali. Al momento, pertanto, pur ribadendo l’obbligo di legge, non sembra proponibile l’adozione diprovvedimenti disciplinari in una fase in cui risulta difficile l’individuazione del comportamento doloso e ciò per un periodo individuabile indicativamente in sei mesi. In tale periodo dovrà essere posta attenzione all’implementazione del sistema e al coinvolgimento attivo dei professionisti interessati. In tal senso dovrà essere prevista, in ciascuna Azienda Sanitaria, la costituzione di un gruppo di lavoro, che preveda il coinvolgimento dei sanitari interessati e che provveda ad in- dividuare eventuali criticità locali e a monitorare il comportamento dei professionisti, non esclusa l’individuazione dei comportamenti dolosi. Tra le situazioni che escludono ipotesi di dolo per la mancata trasmissione telematica si possono elencare, a titolo esemplificativo: 1) La mancata disponibilità di collegamento telematico nelle strutture sanitarie ospedaliere e nei presidi di continuità assistenziale; 2) La mancata fornitura del collegamento telematico, da parte delle Aziende Sanitarie, ai medici di medicina generale; 3) La mancata connettività a banda larga nell’area geografica; 4) Le situazioni di particolare disagio nell’assistenza territoriale, individuabili in quelle dovute ad una popolazione particolarmente sparsa, che richieda importante attività domiciliare o l’utilizzo di più studi in aree remote. Tali criticità dovranno essere oggetto di esplicita valutazione da parte delle Aziende Sanitarie. In particolare, per quanto attiene allevisite domiciliari, in attesa della definizione di ancor più efficenti modalità di trasmissione, va co- munque temporaneamente prevista la possibilità di certificazione cartacea; 5) Le situazioni in cui l’organizzazione di un struttura sanitaria non sia compatibile con la certificazione telematica, come nel caso dei reparti di Pronto Soccorso, in assenza di idonei strumenti che consentano l’estrazione automatica del certificato dal verbale informatizzato. Tali criticità dovranno essere oggetto di esplicita valutazione da parte delle Aziende Sanitarie; 6) I ritardi nell’attribuzione delle credenziali di accesso al sistema, anche per quanto attiene ai medici sostituti dei medici di medicina generale; 7) I blocchi di sistema; 8) La lentezza di funzionamento del call center o la sua indisponibilità. Si tratta di situazioni per le quali dovranno essere posti in essere specifici interventi, organizzativi e strutturali, da parte delle Regioni e delle Aziende Sanitarie, per pervenire ad una sollecita risoluzione dei problemi, allo scopo di ridurre al minimo indispensabile l’impiego temporaneo del canale cartaceo e/o del call center. Al di fuori di tali situazioni, l’esplicito e volontario rifiuto del sanitario a provvedere alla trasmissione telematica delle certificazioni, concretizzato in ripetuti atti omissivi, darà luogo a un primo richiamo. In caso di reiterazione, sarà oggetto di procedimento disciplinare, secondo le modalità previste dai vigenti ACN di categoria, e, qualora l’esito del procedimento dia luogo a conferma della responsabilità, si darà luogo all’applicazione delle previsioni di cui al D.legs. 150/2009. 49 FNOMCeO MEDICI SPECIALIZZATI IN IGIENE E MEDICI PREVENTIVA O IN MEDICINA LEGALE IN DATA SUCCESSIVA AL D.LGS. 81-08 FUNZIONI DI MEDICO COMPETENTE Nota della FNOMCeO al Ministero della Salute Cari Presidenti, si ritiene opportuno trasmettere la nota inviata da questa Federazione al Ministro della Salute, Prof. Ferruccio Fazio, in ordine ad una corretta applicazione dell’art. 38 del D.Lgs. 81/08 e successive modificazioni e integrazioni con riferimento specifico alla possibilità dei medici specializzati in igiene e medicina preventiva o in medicina legale in data successiva all’entrata in vigore del D.Lgs. 81/08 di poter svolgere le funzioni di medico competente nelle more della emanazione del decreto di cui al comma 2 del sopraccitato art. 38 e di stabilire se essi abbiano titolo ai fini della iscrizione nell’elenco nazionale dei medici competenti e nei relativi elenchi provinciali dei medici competenti e ciò anche alla luce dei numerosi ricorsi amministrativi presentati dagli stessi. Il Presidente Amedeo Bianco REGOLAMENTO Articolo 1 L’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta bandisce un concorso per l’assegnazione di una Borsa di Studio annuale in memoria della Dott.ssa Maria Bonino già iscritta a questo Ordine Professionale e deceduta in Africa nell’espletamento dei suoi doveri professionali. La Borsa di Studio è indirizzata ai giovani medici che presentano lavori di ricerca quali es. tesi di laurea e/o di specializzazione, sulle problematiche sanitarie più rilevanti, quali ad es. malattie infettive e malnutrizione, nella popolazione materno-infantile nei Paesi in Via di Sviluppo. Articolo 2 Il premio, di € 6.000,00 (euro seimila/00) al cui finanziamento la Fondazione Maria Bonino concorre con € 3.000,00 (euro tremila/00), verrà assegnato sulla base di: • Valutazione del lavoro di ricerca presentato. • Curriculum universitario. • Documentazione di pregresse 50 esperienze personali di cooperazione a progetti sanitari nei Paesi in Via di Sviluppo. Articolo 3 Possono partecipare al concorso tutti gli iscritti da non più di sei anni dalla data del presente bando agli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri d’Italia. I predetti requisiti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine utile per la partecipazione al bando di concorso. Articolo 4 I candidati al premio dovranno far pervenire entro e non oltre il 31/12/2010 all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta - Corso Lancieri d’Aosta, 5 - 11100 AOSTA: • Domanda in carta semplice redatta come da modello allegato • Copia del lavoro di ricerca (es. tesi di laurea e/o di specializzazione) • Curriculum universitario • Documentazione di pregresse esperienze personali di cooperazione in progetti sanitari nei Paesi in via di Sviluppo. I candidati, inoltre, possono auto- Decreto di atti vazione dei percorsi formativi di cui all’art. 38 del D.Lgs. 81/08 e relativo svolgimento dell’attività di medico competente Illustre Ministro, l’art. 38, comma 1, lett. d) del D.Lgs. 81/08 e successive modificazioni e integrazioni recante “Titoli e requisiti del medico competente” prevede che uno dei titoli necessari per svolgere le funzioni di medico competente sia il possesso della specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale. Al tempo stesso però il comma 2 dispone che i medici in possesso della specializzazione in igiene e medicina preventiva o in medicina legale sono tenuti a frequentare appositi percorsi formativi universitari da definire con apposito decreto del Ministero dell’università e della ricerca di concerto con il Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali. Tali medici nel caso in cui, alla data di entrata in vigore del presente decreto, svol- gano le attività di medico competente o dimostrino di avere svolto tali attività per almeno un anno nell’arco dei tre anni anteriori all’entrata in vigore del presente decreto legislativo, sono abilitati a svolgere le medesime funzioni. A tal fine sono tenuti a produrre alla Regione attestazione del datore di lavoro comprovante l’espletamento di tale attività. Pertanto, stante quanto suesposto, viste le numerose richieste pervenute a questa Federazione e agli Ordini provinciali da parte dei medici sopraccitati e considerati i ricorsi amministrativi avanzati dagli stessi, si chiede di chiarire se nelle more della emanazione dello decreto di cui sopra gli specializzati in igiene e medicina preventiva e in medicina legale in data successiva all’entrata in vigore del decreto legislativo n. 81/08 possano svolgere le funzioni di medico competente e quindi se essi abbiano titolo ai fini della iscrizione nell’elenco nazionale dei medici competenti e negli elenchi provinciali dei medici competenti. Amedeo Bianco Concorso per l’assegnazione di una borsa di studio in memoria della dott.ssa maria bonino certificare come da modello allegato: • Laurea in Medicina e Chirurgia • Abilitazione all’esercizio professionale • Iscrizione all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. Le domande di partecipazione al concorso devono essere presentate esclusivamente a mezzo raccomandata A.R. (farà fede il timbro postale). Articolo 5 La Commissione giudicatrice del premio sarà composta da: • Presidente: il Presidente dell’Ordine • Coordinatore: Consigliere delegato alla Borsa di Studio • Commissari: tre Consiglieri dell’Ordine; Presidente Fondazione Maria Bonino o suo delegato. Articolo 6 La Commissione giudicatrice effet- tua, a suo giudizio insindacabile, entro il 28/02/2011 la valutazione dei lavori e dei curriculum presentati. Articolo 7 La data della premiazione verrà comunicata al vincitore con debito preavviso. Il vincitore del premio si impegna ad accettare la presentazione e la discussione del lavoro premiato in occasione dell’Assemblea Ordinaria annuale. Articolo 8 Al presente bando sarà data la massima diffusione tramite i principali mezzi di stampa locali e nazionali, tramite gli Ordini Provinciali dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri d’Italia e tramite il portale della FNOMCeO, tramite le Scuole di Specializzazione Il Presidente Dott. Antonio CERRUTI ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA VALLE D’AOSTA ORDRE DES MEDECINS CHIRURGIENS ET DES ODONTOLOGISTES DE LA VALLEE D’AOSTE Corso Lancieri d’Aosta 5 - 11100 AOSTA Tel. 0165/32953 - Fax 0165/31134 - e-mail: [email protected] - www.omceoaosta.altervista.org Ente di Diritto Pubblico D.L.C.P.S. 13/09/1946 n. 233 CONCORSO PER L’ASSEGNAZIONE DI UNA BORSA DI STUDIO IN MEMORIA DELLA DOTT.SSA MARIA BONINO MODULO DI PARTECIPAZIONE AL PRESIDENTE DELL’ORDINE DEI MEDICI CHIRURGHI E DEGLI ODONTOIATRI DELLA VALLE D’AOSTA CORSO LANCIERI, 5 11100 AOSTA Il/La sottoscritto/a .................................................................................................................................................................................................................................................. nato/a a ....................................................................................................... residente a ....................................................................................................................... Prov. ...................... CAP ....................................... Via ............................................................................................................................................................... n. ...................... recapiti telefonici e-mail ......................................................................................................................................................................................................................................... ............................................................................................................................................................................................................................................................. CHIEDE di partecipare al concorso per l’assegnazione della Borsa di Studio in memoria della Dott.ssa Maria Bonino bandito dall’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Valle d’Aosta. Sotto la propria responsabilità e consapevole di quanto disposto dall’art. 76 del DPR 28/12/2000 n° 445 e dagli artt. 495 e 496 del Codice Penale in caso di dichiarazioni mendaci, e consapevole altresì, di incorrere nella decadenza dei benefici eventualmente conseguiti, qualora in sede di controllo emerga la non veridicità del contenuto della dichiarazione DICHIARA di aver conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia il .................................................................................................................................................................. di aver conseguito l’abilitazione all’esercizio professionale nella sessione ..................................................................................................................... di essere iscritto all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di ............................................................................................ dal ...................................................................................... All’uopo allega: • Copia del lavoro di ricerca • Curriculum universitario • Fotocopia di un valido documento di riconoscimento • Documentazione di pregresse esperienze personali di cooperazione in progetti sanitari nei Paesi in via di Sviluppo. ESPRIME il proprio consenso, ai sensi del D.Lgs 196/2003, al trattamento dei dati personali soprariportati. Data ...................................................................................... Firma ................................................................................................................................. 51 Rinnovo Organi Statutari ENPAM QUINQUENNIO 2010-2015 CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Prof. Eolo G. PARODI Dott. Alberto OLIVETI Dott. Giovanni P. MALAGNINO CONSIGLIERI: - Dott. Eliano MARIOTTI - Dott. Alessandro INNOCENTI - Dott. Arcangelo LACAGNINA - Dott. Antonio D’AVANZO - Dott. Luigi GALVANO - Dott. Giacomo MILILLO - Dott. Francesco LOSURDO - Dott. Salvatore Giuseppe ALTOMARE - Dott.ssa Anna Maria CALCAGNI - Dott. Malek MEDIATI - Dott. Stefano FALCINELLI - Dott. Roberto LALA (nominato dalla FNOMCeO) - Dott. Angelo CASTALDO (nominato dalla FNOMCeO) - Dott. Giuseppe RENZO (nominato dalla FNOMCeO) - Dott.ssa Francesca BASILICO (nominata dal Ministero della Salute) - Dott. Giovanni DE SIMONE (nominato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) - Dott. Edoardo GAMBACCIANI (nominato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) - Dott. Giuseppe FIGLINI (designato dal Comitato Consultivo dei Medici di Medicina Generale) - Dott. Francesco BUONINCONTI (designato dal Comitato Consultivo degli Specialisti Ambulatoriali) - Prof. Salvatore SCIACCHITANO (designato dal Comitato Consultivo degli Specialisti Esterni) - Dott. Pasquale PRACELLA (designato dal Comitato Consultivo della Libera Professione “Quota B” del Fondo Generale). COMITATO ESECUTIVO Presidente Vice Presidente Vicario Vice Presidente Prof. Eolo G. PARODI Dott. Alberto OLIVETI Dott. Giovanni P. MALAGNINO CONSIGLIERI: - Dott. Eliano MARIOTTI - Dott. Alessandro INNOCENTI - Dott. Arcangelo LACAGNINA - Dott. Giacomo MILILLO - Dott. Roberto LALA (nominato dalla FNOMCeO). COLLEGIO DEI SINDACI EFFETTIVI: - Dott. Ugo Venanzio GASPARI (Presidente nominato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) SUPPLENTI: - Dott.ssa Adriana BONANNI (Presidente nominata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) 52 - Dott.ssa Laura BELMONTE (nominata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) - Dott. Francesco NOCE - Dott. Luigi PEPE - Dott. Mario ALFANI - Dott.ssa Anna Maria PAGLIONE (nominata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze) - Dott. Marco GIONCADA - Dott. Giovanni SCARRONE - Dott. Giuseppe VARRINA I l rapporto tra Medici di Medicina Gene- ni specialistiche erogabili all’interno degli rale (MMG), Medici Pediatri di Libera Ospedali e IRCCS. scelta (MLPS) e Medici Specialisti Tra le azioni ed interventi conseguenti sono (MO), Ospedalieri e non, è talvolta diffici- espressamente previste l’organizzazione le e conflittuale, ma è innegabile che un delle agende per la prenotabilità di visite ed corretto e buon rapporto tra loro è il pre- esami da parte degli specialisti e iniziative supposto fondamentale se si vuole raggiun- di Area Vasta tra MMG e specialisti al fine gere un livello di assistenza efficace ed ef- di distinguere nell’impegnativa le prestaficiente con soddisfazione sia dell’operato- zioni di diagnostica strumentale richieste re sanitario che del cittadino. Il problema è come primo esame da quelle di controllo e affrontato anche dal nostro Codice Deonto- in generale per individuare le prime visilogico che, agli artt. 62 e 63, prevede quan- te/esami su agenda separata. D’altra parte alcune realtà di Area Vasta, to segue: Art. 59: Tra medico curante e medici ope- anche con lo stimolo ed il concorso degli ranti nelle strutture pubbliche e private, OdM, si sono organizzate nell’individuaanche per assicurare la corretta informa- zione di percorsi e pacchetti precostituiti, zione all’ammalato, deve sussistere, nel ri- per facilitare la richiesta dello specialista e spetto dell’autonomia e del diritto alla ri- del MMG. servatezza, un rapporto di consultazione, di collaborazione e di informazione reciproca al fine di garantire coerenza e continuità diagnostico-terapeutica. Art. 63: I giudizi espressi in sede di consulto o di consulenza devono rispettare la dignità sia del curante che del consulente. La questione più spinosa è quella della compilazione delle richieste integrative alla visita da parte dello specialista. Il DGR 288 del 16 febbraio 2007, che riprende precedenti Delibere di giunta (n. Il risultato finale della semplificazione dei 531 del 17 marzo 2006) e Decreti ministe- percorsi per il paziente/utente dovrebbe esriali di anni addietro, si esprime nel modo sere la garanzia di una risposta il più possiseguente: “Il MMG/PLS inizia il percorso bile completa al quesito proposto (la “chiudiagnostico con la richiesta del primo esa- sura del cerchio”), minor tempo di attesa in me/visita; lo specialista che ha il contatto ambulatorio con maggior tempo per con il paziente deve, salvo diversa richiesta l’ascolto e, in definitiva, mettere al centro il del paziente stesso o del MMG/PLS, pro- paziente non in modo astratto, ma come bedurre tutte le richieste per poter completa- neficiario del rapporto di collaborazione re l’iter diagnostico redigendo le impegna- fra professionisti alleati per dare una rispotive e, dove possibile, prenotando le presta- sta, nei tempi clinicamente utili e con il minor disagio possibile, a reali problemi di sazioni successive”. Le linee progettuali 2010 della Program- lute. mazione Regionale hanno indicato alle Fin dal “Documento Moretti”, che qui si riAziende Sanitarie della Regione, all’inter- prende, si sottolineavano alcune criticità, no della Linea 4 “Contenimento dei tempi derivanti da un percorso virtuoso così imdi attesa”, lo specifico obiettivo aziendale maginato: sarà inevitabile da parte degli “Semplificazione delle prestazioni specialistiche” che ha come risulcertificazione non sia di competenza tato atteso entro il del Medico di Medicina Generale ben31/10/2010 l’avvio della sì del Medico Competente oppure del prenotazione diretta da Medico Pubblico operante nei servizi parte dello specialista di Medicina del Lavoro delle Aziende delle visite e/o esami Sanitarie. strumentali richiesti sia CERTIFICAZIONE IDONEITÀ www.snamiudine.it/news/news.htm per l’accertamento diaLAVORATIVA gnostico sul quesito cliLa presente per informarVi che lo nico formulato dal SNAMI - Sezione provinciale di Udine, MMG sia per la proa fronte delle periodiche e reiterate rigrammazione del folchieste, rivolte ai Medici di Medicina low-up, salvo diversa riGenerale, per il rilascio ai propri assistiti di certificati attestanti la sussichiesta del paziente stenza di idoneità lavorativa, ha pubstesso o del MMG e blicato sul proprio sito web, in data l’utilizzo della ricetta 12.10.2010, alcune note al riguardo, rivirtuale per le prestazio- DOCUMENTO SULLA DGR 288/2007 Lettere dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Friuli Venezia Giulia dallo SNAMI Sezione Provinciale di Udine La scrivente nutre anche il sospetto che il medico che dovesse certificare una idoneità lavorativa pur non avendone i titolo, incorra in un possibile reato perseguibile a norma di legge; non solo, si domanda anche quali conseguenze potrebbe avere un paziente che venisse assunto con un tale certificato. Per il Presidente Provinciale SNAMI Il Segretario DOTT. VENUTI MARCO cordando ai propri iscritti come tale 53 Lettere da ARMANI FEDERICO MMG di Udine eggo a pag. 8 del Messaggero del 24/09/10: il sottotiLtoloVeneto dice: “Parte dei presenti ha abbandonato il congresso di aggiornamento a Grado” e l’articolo: ... “Così, circa mille medici di base del Friuli Venezia Giulia hanno abbandonato ieri un incontro di formazione, a Grado, per protesta contro l’assessore regionale alla Salute, Vladimir Kosic... Alcuni medici sono rimasti in sala e hanno proseguito la giornata di aggiornamento professionale, ma nel tardo pomeriggio quando è intervenuto l’assessore a spiegare le ragioni ha trovato un quarto della platea (secondo i rappresentanti sindacali).” Alcune precisazioni 54 specialisti la compilazione (possibilmente informatizzata) delle impegnative per le indagini necessarie a completare l’inquadramento del paziente proposto, come prima visita, dal MMG/PLS; appare meno percorribile, e probabilmente inopportuna, una interpretazione estensiva della delibera ad ogni contatto e controllo; è sicuramente fattibile la prenotazione delle visite di controllo (nella accezione concordata recentemente a livello regionale) specialmente se in tal senso ci sarà collaborazione da parte del personale che assiste il medico nella attività ambulatoriale; non facile – almeno in questa fase – la prenotazione di tutte le prestazioni (radiologiche, specialistiche...) al momento della prima visita perché il “sistema” non consente ancora una facile accessibilità ed è organizzato in modo incompleto specialmente per quanto riguarda la priorità degli esami radiologici e strumentali; da parte dei MMG/PLS sarà opportuno l’utilizzo sempre più estensivo della “priorità clinica motivata” non tanto come osservanza di protocolli predefiniti, ma soprattutto come consapevole contributo professionale ad una razionalizzazione del sistema delle consulenze concordata all’interno della professione medica più che da provvedimenti legislativi. I punti fermi appaiono ancor oggi: • La necessità dell’impegno reciproco dei medici specialisti e dei MMG/PLS al fine di garantire percorsi appropriati e modulati da priorità clinica; • La rilevanza della collaborazione del personale infermieristico e/o amministrativo. I punti critici sono ancor oggi: • Il periodo di estensione del follow-up ragionevolmente e con accertata efficienza programmabile dallo specialista (ad esempio è inefficiente se non controproducente programmare follow-up a distanza di un anno); • L’acquisizione di strumenti informatici di supporto (non ancora disponibili in modo generalizzato negli ambienti specialistici ospedalieri e comunque non dotati della necessaria maneggevolezza). Per un risultato efficace e di qualità, è necessaria una convergente azione a supporto della linea della semplificazione dei percorsi da parte degli attori (MMG/PLS/Specialisti), degli Ordini per una attenta sorveglianza e stimolo al miglioramento, della Regione con una continua azione di monitoraggio delle azioni intraprese, con definizione dei punti ancora critici, e con la messa a disposizione di strumenti informatici veramente adeguati. UN PICCOLO MINISTRO INSULTA I MEDICI DI FAMIGLIA M inistro Brunetta, Mio unico e assoluto impegno: studiare molto, ottenere borse di studio, conseguire nei tempi previsti la laurea in medicina... laureato a 25 anni, ho dovuto ovviamente subito lavorare nonostant e ottime prospettive in ambito universita rio, ma non c’erano alternative. Congresso dei Medici di Medicina Generale di Grado per correttezza e verità (evidentemente la fonte delle informazioni avute dal cronista, non è molto attendibile): al mio arrivo alle ore 9, c’era un gran fermento fuori dal Palacongressi di Grado, ma all’interno, la sala era piena e lo è rimasta di sicuro fino alle 13 alla sospensione dei lavori per un buffet; alla ripresa dei lavori alle 14,30, una fisiologica assenza si è vista (circa un centinaio di persone in meno) anche per trasferimento dei Pediatri ad altra sala per sessione separata. Ver- , sono un medico di famiglia di Vercelli che lavora con il SSN da 30 anni. Provengo da una famiglia povera e umile: papà operaio, mamma casalinga. Grandi sacrifici e rinunce continue dei miei genitori per consentirmi di diventare medico. Un’aspirazione di miglioramento spero possa essere consentita anche ai ceti poveri. so le 17, il presidente del Congresso ha dichiarato, soddisfatto, che gli iscritti al Congresso (“I percorsi della Salute Mentale”) erano più di mille (1.023 ?) e che tali numeri erano un record. Solo verso la fine, alle conclusioni “politiche” dell’Assessore Kosic, alle 18,10 circa, in sala non c’erano più di 200 persone! Anch’io sono uscito per manifestare il disagio della Medicina Generale (di Famiglia, di base) nella attuale situazione politica, organizzativa all’interno della nostra Regione. Il Congres- so ha risposto a pochi quesiti del vivere quotidiano che l’argomento proponeva, anzi ha dimostrato che Tutto dipende “solo” dalla disponibilità dei Singoli Operatori Sanitari... come sempre, quando intorno non si creano anche ostacoli. Spese immediatamente sostenute ancora dalla mia eroica famiglia: affitto, studio, arredamento, automobile, telefono, strumentazione. Lavoro per SSN ma le spese le sosteniamo noi. Si comincia a lavorare: dal mattino alla sera, sì proprio così dodici ore al giorno, a domicilio e in studio. L’evoluzione tecnologica impone un aggiornamento intellettuale e strumentale: pago io è ovvio. Aggiornamento informatico: computer , stampanti, adsl. Pago io, ovvio. Lavoro per un servizio pubblico ma quello che serve per lavorare è un costo a mio carico. Avviene forse così per i medici ospedalieri o impiegati, assolutamente no!!! Perché questa elencazione, analitica e sicuramente f astidiosa p er L ei, m inistro? Perché lei ha detto che i medici di famiglia p ensano solo al soldo e non hanno null’altro a cuore t anto meno la sa lute dei cittadini. E tutto ciò perché? Perché i medici di famiglia hanno dimostrato che il suo sistema di certificazione di malattia on line non funziona. Ripeto non funziona. E Lei per ripicca ci insulta per screditarci. Lei sicuramente ignora la realtà dei medici di famiglia, ha un pregiudizio ostile venato di meschino disprezzo per le ar gomentazioni e l e e videnziazioni o ggettive di malfunzionamento del sistema on line segnalato dai medici di famiglia. tela della salute è un compito gravoso, la gente ha tutti i diritti i medici tutti i doveri.. Voglio lavorare bene, essere rispettato e non vilipeso e offeso. Chiedo non soldi ma che sia migliorata la mia attività professionale. Assur damente gravata da lacci e laccioli di una burocrazia perversa e assurda che mi sfinisce. da PIERGIORGIO FOSSALE Medico di famiglia di Vercelli Niente aumenti di stipendio, ma la possibilità di lavorare meglio. Mi tolga tanti, troppi compiti incongrui e inutili. Le sue ingiu ste e irriguardose parole hanno violato e calpestato la mia dignità umana e professionale. Sono orgoglioso di essere medico di famiglia, mi dia l’occasione di essere orgoglioso anche di chi governa questa nazione. Ministro Brunetta le è più congeniale il devoto ossequio, ma la realtà è quella dai medici segnalata. Lo sa che i medici ospedalieri del Piemonte non hanno il PIN di accesso al sistema on line. Io faccio il mio dovere, mantengo gli impegni, non mi sottraggo alle difficoltà, giorno per giorno, ora per ora. Ministro, corro dalla mattina alla sera, affronto assurdi impicci burocratici, la tu- Con amarezza, ma tanta passione nel cuore. Spero che Lei, in tutta onestà, possa di dire le stesse cose di se stesso. La società AUXILIUM VITAE VOLTERRA SPA CERCA OPERATORI SOCIO SANITARI (OSS) DA INSERIRE NEL PROPRIO ORGANICO PER SOSTITUZIONI (contratto a tempo DETERMINATO) La società, che ha sede in Volterra, Borgo San Lazzaro n. 5, all’interno del Presidio Ospedaliero, è un centro di riabilitazione multi specialistica di riferimento regionale e attualmente è dotata di quattro Strutture Operative: Riabilitazione Cardiologica Riabilitazione Neurologica Unità Gravi Cerebrolesioni Acquisite > Riabilitazione Respiratoria. Tutte le strutture sono accreditate ai sensi della LRT n. 8/99 e s.m.i. La compagine sociale è composta oltre che dall’Azienda USL 5 di Pisa, che detiene la maggioranza assoluta, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Volterra, dai Comuni di Volterra, Pomarance, Castelnuovo Val di Cecina, Montecatini Val di Cecina, dalla Comunità Montana Alta Val di Cecina, dalla Fondazione Salvatore Maugeri di Pavia e dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Pisana. TUTTI COLORO CHE SONO IN POSSESSO DEL DIPLOMA DI OPERATORE SOCIO SANITARIO POSSONO INVIARE IL PROPRIO CURRICULUM VITAE ai seguenti indirizzi: - Per posta Auxilium Vitae Volterra spa - Borgo S. Lazzaro n. 5 - 56048 Volterra PI - Per fax 0588 070270 - Per e-mail [email protected] Per i titoli conseguiti all’estero occorre essere in possesso del decreto di riconoscimento da parte del Ministero della Sanità. Per informazioni tel. 0588070271 Validità fino al 20/09/2011 55 P atologie come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, le cardiopatie, le nefropatie e le dislipidemie, costituiscono, nell’ultimo decennio, una della principali cause di morbilità e mortalità. Per tale motivo, io da medico ho incominciato ad indagare, ricercando su riviste mediche, le più prestigiose, quali: The Lancet, The English journal, the American Journal, Nephro, quali fossero i correttivi da adottare su pazienti, affetti da patologie, della terza età e non solo. Mi sono accorto che la prevenzione è la prima medicina. Fitness come farmaco. Studiare da vicino ogni aspetto di queste patologie aiuta il medico ad impostare un lavoro su questi pazienti. Pertanto, l’ipertensione arteriosa, anche grave, va affrontata in maniera seria; ovvero, studiare il background dei pazienti ci aiuta a capire come iniziare il lavoro e quali siano i movimenti specifici, continui, costanti e pr ogressivi che a iutano il corpo a rispondere ad agire, di conseguenza, sui valori della P.A. min. e max in maniera proficua e costante. In tal senso, ho visto, nei confronti di un paziente C.S., una diminuzione di 80-90 mmHg sia della P.A. min che della P.A. max. In tal senso si può dire che, il lavoro con lui svolto, ha funzionato molto bene. La stessa cosa si può dire per il paziente A.A., che, in un lasso di tempo di 2-3 mesi ha diminuito le U.I. di Insulina da 25 U.I. a 4 U.I. . Ciò sta a dimostrare che, anche per lui, lo studio clinico applicato allo sport, in maniera scientifica funziona e non solo. Tali dati sono solo un accenno dei tanti risultati riscontrati sui miei pazienti. Ho potuto riscontrare che la riattivazione del sistema linfatico e cardio-vascolare agevola i pazienti in molti aspetti della vita quotidiana; fare la spesa (portare a mano le buste della spesa), salir e le scale, riappropriarsi di una vita sessuale ed affettiva oltre che di relazione. Molti pazienti-atleti hanno perso in modo permanente 1520 Kg, aumentando la parte magra e diminuendo la parte grassa del corpo. Tutte queste patologie che nor malmente nell’arco di pochi anni possono portare all’exitus o a menomazioni per manenti, vengono, invece controllate e, quasi, quasi, tenute sotto controllo in maniera facile e proficua. È sotto gli occhi di tutti che, nell’ultimo decennio l’Italia è la Nazione che ha più persone obese della U.E. Questo perché gli stili di vita degli Italiani sono peggiorati. Ciò vuol dire che, la dieta Mediterranea non viene più seguita come una volta. Pertanto, in questo sistema di cose il mio progetto si pone come una rivoluzione negli stili alimentari e negli stili di vita. Lo sport sotto controllo, strettamente medico, funziona solo se i pazienti si rendono conto del problema e collaborano con esso per il raggiungimento di uno scopo comune, il benessere di una società, di una generazione. Il progetto Fitness e Ambulatorio funziona solo con l’assidua presenza di un medico che si interessi di continuo dei pazienti. La parola prevenzione, sui nostri pazienti vuol dire diminuire anche le spese sanitarie regionali prima e nazionali dopo. Ma lo sport è anche aggregazione e lotta alla depressione ed alla solitudine. La lotta al fumo, all’alcool, alle droghe e ogni altra dipendenza passa dallo sport e dall’Ambulatorio del fitness. Ho potuto constatare, in un lasso di tempo di 6 mesi, che, lo svolgimento corretto ed assiduo di uno sport, che sia il fitness, il calcio, il judo, il karate o altro, allontanano l’atleta, giovane o anziano dal fumo. Infatti, 2 miei pazienti che fumavano 20-25 sigarette die sono scesi a 6-8 sigarette die. Inoltre, si hanno effetti benefici anche sull’alcool. Lo sport dà una soddisfazione interna ed una consapevolezza del proprio benessere, questo sembra essere un deterrente sulla quantità di alcolici assunti. Bisogna inoltre, insegnare a bere, meno e meglio. Questo principio viene insegnato nel nostro ambulatorio con buon successo. È stato inoltr e approntato u n progetto di lavor o sulla prevenzione e la dissuasione dall’uso di droghe. progetto “Ambulatorio del BUON LAVORO A TUTTI. 56 DOTT. STEFANO CONTE PROGETTO Obiettivo generale: combattere l’obesità principalmente nelle scuole di base primarie e secondarie instaurando dei corretti stili di vita. Finalità: L’Ambulatorio del Fitness e della qualità della Vita ha come scopo principale quello di prevenire l’insorgenza delle principali patologie quali: diabete mellito, ipertensione arteriosa, obesità, dislipidemie, osteoporosi, cardiopatie ed insufficienza renale. Nel caso in cui, invece, tali patologie siano già presenti nei nostri pazienti-atleti, si prepara un programma medico-scientifico che ci permetta di limitare, ed in alcuni casi, di rimediare ai danni creati da tali patologie. La prima finalità, che, in Italia è diventata una vera e propria emergenza, è quella di intervenire sulle patologie sopra citate e quindi, risparmiare dal punto di vista della spesa sanitaria, cercando di curare con lo sport queste patologie e quindi assumendo meno farmaci. Pertanto, un paziente ben curato e ben gestito come avviene nel nostro programma dell’Ambulatorio, incide positivamente sulla spesa sanitaria e sull’ospedalizzazione. Ovvero, si riesce a risparmiare sui costi della degenza e della spesa sanitaria farmaceutica. Se moltiplichiamo il risparmio annuale per 10-100-1.000-10.000 pazienti-atleti, vedremo che il risparmio sulla spesa sanitaria si aggira intorno ai 4.000.000- 5.000.000 € all’anno. Quindi avendo già sperimentato questa esperienza, ho potuto constatare che ciò che avevo messo su carta, in realtà funziona molto bene. Nel mio piccolo ho già avuto un discreto successo facendo risparmiare alla città di Messina all’incirca 200.000 € di spese mediche. Destinatari: popolazione scolastica dai 5 ai 12 e 13-16 anni; insegnanti e genitori. Questo progetto ormai in essere non è destinato solo ed esclusivamente ai pazienti-atleti che hanno una patologia ma, anche a tutti quei bambini delle scuole elementari medie e superiori (6-14 anni) che, ormai da tempo, troppo tempo convivono con stili e modi di vita errati. Bambini e ragazzi addestrati dalle madri a mangiare tanto e male (merendine a scuola, patatine fritte, hot-dog etc...) e ancora gelati, panini, pizze, CocaCola, Red Bull etc… Infatti negli ultimi tempi in Italia vi è stato un aumento degli obesi di I-II-III e gravi, degli ipertesi già in età scolare con gravi forme di emicrania. Pertanto, il mio progetto prevede, una lotta e la prevenzione lestre, in quanto, nella sua semplicità è molto complesso e variegato. Ci vuole abnegazione, conoscenze mediche, sportive e scientifiche oltre ad un gran sacrificio. Modalità: corsi di istruzione ed educazione alimentare rivolti ad insegnanti e genitori della durata di 20 ore ciascuno; corsi di educazione alimentare e attività motoria per gli alunni della durata circa di 30 ore ciascuno. Il modo di attuazione prevede, visite mediche, cardiologiche, spirometria, plicometria, prelievi di controllo e controlli della P.A. e della Fc. Un uso ed una conoscenza delle attrezzature da usare. Bisogna inoltre controllare la VmaxO2 e i tempi di recupero, calcolare il consumo calorico e la quantità di acido lattico che si viene a formare. Gli attrezzi, i pesi, lo step etc. vanno gestiti, controllati e monitorati. Il medico deve sempre avere la situazione sotto controllo. Nelle scuole bisogna re-insegnare, agli insegnanti di educazione fisica, ad impostare un nuovo-vecchio lavoro atletico agli alunni, ovvero, ripristinare: le spalliere, il quadro svedese, la pertica, gli anelli, il cavallo e la corda, tutti attrezzi sconosciuti oggigiorno ed ormai in disuso, in Italia, da anni. Nelle scuole si fa solo calcio, basket e danza ed anche questi mal gestiti???!!! e della qualità della contro il fumo, l’alcool, le droghe in generale ed il bullismo. Questo progetto vede coinvolte le scuole, gli insegnanti, le maestre, gli alunni, i parroci ed i genitori insieme alle istituzioni ed ai negozianti. Pertanto, il mio progetto dell’Ambulatorio prevede oltre al Fitness, gli stili di vita, anche la corretta alimentazione e quindi, tramite lo sport a tutti i livelli, la lotta contro tutte le forma di dipendenza. Tramite il mio ambulatorio i pazienti imparano a socializzare e quindi riusciamo a combattere lo stress, la solitudine e le sindromi ansioso depressive. Il programma anche in tal senso funziona, ne ho ampia esperienza personale oltre che scientifica. Tempi: da settembre 2009 a giugno 2010. Il progetto è nato già da svariati mesi e i tempi di applicazione e di sviluppo sono di 3-4 anni; dopo di ché ne trarrò le debite conclusioni e, se ci saranno da fare dei correttivi, per il miglioramento del progetto, lo farò. Pertanto, si rilancerà il progetto sia per un secondo, terzo ciclo, in quanto tale progetto deve servire per il bene della collettività. Servirà però addestrare mediante corsi specifici, da noi tenuti, il personale idoneo a proseguire ed ampliare il progetto in tante altre pa- OBIETTIVI SPECIFICI • Rendere consapevoli che determinati comportamenti alimentari possono nel tempo determinare patologie croniche anche invalidanti; • Educare a riconoscere e scegliere giusti stili di vita alimentari e motori • Individuare le situazioni a rischio di devianza (alcool, tabagismo, droghe,…). Metodologia: distribuzioni di pubblicazioni, lezioni frontali, proiezioni di diapositive e materiale documentale, distribuzione di materiale informatico, somministrazione di test iniziale, intermedio e finale; attività motoria e psicomotoria a corpo libero e con l’uso di attrezzi quali: corda, pertica, cavallo, quadro svedese e anelli. Relazione tecnica: Progetto medico scientifico sportivo. Patologie come il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’obesità, le cardiopatie, le nefropatie e le dislipidemie, costituiscono, nell’ultimo decennio, una della principali cause di morbilità e mortalità. Per tale motivo, io da medico ho incominciato ad indagare, ricercando su riviste mediche, le più prestigiose, quali: The Lancet, The English journal, the American Journal, Nephro, quali fossero i correttivi da adottare su pazienti, affetti da patologie, della terza età e non solo. Mi sono accorto che la prevenzione è la prima medicina. Fitness come farmaco. Studiare da vicino ogni aspetto di queste patologie aiuta il medico ad impostare un lavoro su questi pazienti. Pertanto, l’ipertensione arteriosa, anche grave, va affrontata in maniera seria; ovvero, studiare il background dei pazienti ci aiuta a capire come iniziare il lavoro e quali siano i movimenti specifici, continui, costanti e progressivi che aiutano il corpo a rispondere ad agire, di conseguenza, sui valori della P.A. min. e max in maniera proficua e costante. In tal senso, ho visto, nei confronti di un paziente C.S., una diminuzione di 80-90 mmHg sia della P.A. min che della P.A. max. In tal senso si può dire che, il lavoro con lui svolto, ha funzionato molto bene. La stessa cosa si può dire per il paziente A.A., che, in un lasso di tempo di 2-3 mesi ha diminuito le U.I. di Insulina da 25 U.I. a 4 U.I. . Ciò sta a dimostrare che, anche per lui, lo studio clinico applicato allo sport, in maniera scientifica funziona e non solo. Tali dati sono solo un accenno dei tanti risultati riscontrati sui miei pazienti. 57 Ho potuto riscontrare che la riattivazione del sistema linfatico e cardio-vascolare agevola i pazienti in molti aspetti della vita quotidiana; fare la spesa (portare a mano le buste della spesa), salire le scale, riappropriarsi di una vita sessuale ed affettiva oltre che di relazione. Molti pazienti-atleti hanno perso in modo permanente 15-20 Kg, aumentando la parte magra e diminuendo la parte grassa del corpo. Tutte queste patologie che normalmente nell’arco di pochi anni possono portare all’exitus o a menomazioni permanenti, vengono, invece controllate e, quasi, quasi, tenute sotto controllo in maniera facile e proficua. È sotto gli occhi di tutti che, nell’ultimo decennio l’Italia è la Nazione che ha più persone obese della U.E. Questo perché gli stili di vita degli Italiani sono peggiorati. Ciò vuol dire che, la dieta Mediterranea non viene più seguita come una volta. Pertanto, in questo sistema di cose il mio progetto si pone come una rivoluzione negli stili alimentari e negli stili di vita. Lo sport il progetto: sotto controllo, strettamente medico, funziona solo se i pazienti si rendono conto del problema e collaborano con esso per il raggiungimento di uno scopo comune, il benessere di una società, di una generazione. Il progetto Fitness e Ambulatorio funziona solo con l’assidua presenza di un medico che si interessi di continuo dei pazienti. La parola prevenzione, sui nostri pazienti vuol dire diminuire anche le spese sanitarie regionali prima e nazionali dopo. Ma lo sport è anche aggregazione e lotta alla depressione ed alla solitudine. La lotta al fumo, all’alcool, alle droghe e ogni altra dipendenza passa dallo sport e dall’Ambulatorio del fitness. Ho potuto constatare, in un lasso di tempo di 6 mesi, che, lo svolgimento corretto ed assiduo di uno sport, che sia il fitness, il calcio, il judo, il karate o altro, allontanano l’atleta, giovane o anziano dal fumo. Infatti, 2 miei pazienti che fumavano 20-25 sigarette die sono scesi a 6-8 sigarette die. Inoltre, si hanno effetti benefici anche sull’alcool. Lo sport dà una soddisfazione interna ed una consapevolezza del proprio benessere, questo sembra essere un deterrente sulla quantità di alcolici assunti. Bisogne inoltre, insegnare a bere, meno e meglio. Questo principio viene insegnato nel nostro ambulatorio con buon successo. È stato inoltre approntato un progetto di lavoro sulla prevenzione e la dissuasione dall’uso di droghe. Il progetto, che in questi giorni è in essere consiste: 1. Compilare cartella clinica 2. Indagare sugli stili di vita di ogni paziente-atleta (alimentazione, sedentarietà, attività motoria etc..) 3. Eseguire controllo cardiologico con ECG preventivo 4. Controllo della P.A. e della Fc prima, durante e dopo le attività 5. Controllo del peso corporeo giornaliero 6. Compilazione di una dieta personalizzata con meta finale (decremento ponderale in x tempo) 7. Prelievo ematico con controllo dei parametri ematochimici 8. Esecuzione di svariati esercizi programmati: I. Step II. Cyclette III. Tapis-roulant IV. Vogatore V. Pesi VI. Corpo libero VII. Bilancieri 9. Lavoro a tempo di musica, la musica varia cambia di intensità e di ritmo in base agli esercizi 10. Controllo prima, durante e dopo gli esercizi della P.A. e della Fc 11. Fase di defaticamento 12. Controllo del volume Vo2max 13. Studio dei comportamenti 14. Controllo dell’assuefazione alla fatica 15. Controllo dell’apprendimento della sequenza esercizi 16. Insegnamento dello spirito di corpo e di squadra 17. Livello di apprendimento 18. Controllo di gradimento al lavoro ed all’ambiente 19. Richiesta di idee nuove. Nel mese di settembre, dopo svariati studi, introdurremo dei cardio-frequenzimetri con interfaccia computerizzata con vari canali, questo ci permetterà di vedere e di tenere sotto controllo la frequenza cardiaca dei pazienti. Si potranno effettuare dei lavori specifici di cardio-fitness. Questo tipo di lavoro, sotto stretto controllo medico, può giovare sui pazienti ipertesi e diabetici. Ci consentirà alcuni esercizi che fin ad oggi non avevamo adottato. Tutte queste innovazioni nel lavoro, sono sempre il frutto di un lavoro di ricerca scientifica. Personale: il progetto prevede l’impiego di: • 1 medico • 2 tecnici sportivi • 1 tutor ogni 20 alunni 58 • 1 dietologo • 1 tecnico informatico • 5 relatori. D a diversi mesi i colleghi del continente, prima di tutto quelli dei grandi centri, ricevono delle lettere d’ invito a collaborare da un network di oltre 450 cliniche odontoiatriche, presente in diversi paesi europei, di nome Vital Dent. In Italia in due anni hanno già realizzato 50 strutture operative nelle quali prevedono un’offerta polispecialistica, che abbraccia tutti gli ambiti e le specializzazioni odontoiatriche, alti standard qualitativi e il pieno rispetto della normativa vigente in materia di autorizzazioni sanitarie, di informazione sanitaria, di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di Lavoro (D.Lgs. 81/08), di tutela della privacy, di certificazione delle apparecchiature secondo le norme e le linee guida sviluppate dall’ISO, oltre che le ulteriori prescrizioni imposte dalla Legge. Questa azienda – così si definisce – ambisce ad essere un punto di riferimento nel mercato europeo delle cure dentali specializzate trasformando la visita dal dentista in un’esperienza positiva e rendere le cure odontoiatriche accessibili a tutti. Nella lettera l’azienda svela i segreti del suo successo. Sarebbe soprattutto frutto della fiducia e della professionalità di Medici Odontoiatri che hanno creduto nella formula e che si sono dimostrati orientati a offrire un servizio odontoiatrico integrale di grande qualità. Inoltre, fa sapere che i “loro” (pronome possessivo) operatori collaborano in strutture or ganizzate e flessibili , con un impegno minimo settimanale di 2 giornate , con l’obiettivo di dare continuità alle cure dei “loro” pazienti, senza per questo dover rinunciare al lavoro in proprio. Per questa ragione “vorr ebbero” sottoporr e anche a “Noi” il “loro” progetto e valutare il “Nostro” diretto coinvolgimento come PROTAGONISTA. La lettera è arrivata anche a noi in Sardegna, territorio che storicamente viene colpito con un certo ritardo dalle onde dell’innovazione. Ho letto lo scritto con ansia e crescente disgusto. D’innovazione il network non offre niente, di pretese tante. Prevede alti standard di qualità, senza meglio definirli (qualità di struttura, qualità di procedura e qualità di risultato?), rispetta le norme vigenti, e ci mancherebbe altro, si riferisce alle linee guida sviluppate dall’ISO, l’ente normatore internazionale - e chi se ne importa visto che il nostro ente europeo è il CEN al quale fanno riferimento tutti gli enti normatori della Comunità, la nostra UNI italiana compresa. Forse si tratta di un tentativo di terrorismo psicologico? Non lo so. Credo che la visita dal dentista sia un’esperienza positiva nella gran maggioranza degli studi odontoiatrici sardi. Le statistiche degli ultimi anni confermano che circa l’ottanta per cento dei pazienti sono soddisfatti del loro odontoiatra. Non serve alcuna trasformazione da Mr. Hyde in Dr. Jeykill nella nostra Isola e di sicuro non promossa da un network, ma, semmai, dal sapere e dall’etica professionale. Fa piacere leggere che il successo dell’Azienda dipende dalla professionalità degli odontoiatri, non “farina dal proprio sacco”, quindi, ma sempre del professionista che, purtroppo, crede nella loro formula. Non capisco perché un professionista che riesce a offrire un servizio odontoiatrico integrale di grande qualità dovrebbe vendersi al network e non mettere questa sua professionalità completamente al servizio del proprio studio per il quale, indipendentemente dal numero di giorni in cui ci lavora, deve coprire un rischio economico ben definito. Quale grado di cerebro-lesione o stato postoperatorio dopo una lobotomia si deve raggiungere per compiere un passo simile? Premettiamo che la situazione economica dovrebbe veramente indurre in tentazione per aderire alla rosea offerta, c’è qualcuno dei lettori che è in grado di spiegare perché dovrei garantire la continuità delle cure ad altri e ai miei pazienti no? Chi fa il passo sacrifica la sua libertà, la libera scelta della terapia del suo paziente e la sua struttura! E poi, onestamente, chi mi riduce ad un protagonista fra tanti protagonisti forse ha difficoltà a comprendere il significato del termine. Noi sardi siamo fortunati per due ragioni. Primo, perché riusciamo a leggere lo spagnolo e secondo perché – e 59 cito il mio vecchio amico “Ziu Franziscu” di Ghilarza: “La Sardegna ha avuto tante occupazioni, ma neanche una ha portato via dell’oro dall’Isola!”. Torno alla prima fortuna. Leggendo il report del Tesoriere Nazionale del Consejo de los Cirujanos Dentistas y de los Odontologos de la España di poco più di due anni fa evinciamo che il modello franchising (convenzione diretta) sta fallendo. Il 70% di tutti i contenziosi medico-paziente in odontoiatria in Spagna, cifra in netto aumento, proviene dal lavoro di quel 10% di odontoiatri che lavorano in questo regime commerciale. I pazienti spagnoli dopo dieci anni di franchising hanno imparato pagando con la propria pelle. Gli odontoiatri-commercianti stanno fallendo e pletora e mancanza di risorse economiche hanno preparato un grande mercato per le “fabbriche del dente”. La “Mc Donaldizzazione” dell’odontoiatria spagnola ha impoverito la categoria e portato il 42% delle terapie odontoiatriche nelle mani di businessmen. Come questo può andare d’accordo con una legge per la quale il Consejo ha combattuto per dieci anni, cioè che il 75% del capitale di una struttura odontoiatrica deve essere in mano dell’odontoiatra, non lo so. Effettivamente contrasta anche il nostro D. Lgs 175/92, “Norme in materia di pubblicità sanitaria e di repressione dell’esercizio abusivo delle professioni sanitarie”, che nell’art. 9, comma 2, dice “Il commercio e la fornitura, a qualsiasi titolo, anche gratuito, di apparecchi e C.O.M.U.N.I.C.A.T.O U n errore del computer, una legge troppo giovane, una gestione errata da parte degli studi. Queste sono alcune delle motivazioni apportate per giustificare una situazione incresciosa che ha letteralmente lasciato i cittadini del Trentino a bocca aperta. Tutto ha inizio con la legge sull’assistenza odontoiatrica della Provincia Autonoma di Trento, entrata in vigore nel 2009, che prevede l’accesso gratuito, o a quota agevolata, alle cure odontoiatriche presso studi privati convenzionati da parte di categorie più deboli. Il primo anno, gli studi odontoiatrici aderenti alla convenzione erano 4, diventati poi 14 nel 2010. L’iniziativa ha riscosso un logico successo tra i pazienti, portando un considerevole numero di cittadini a rivolgersi a tali studi per accedere a cure che 60 strumenti diversi da quelli indicati nel decreto di cui al comma 1, sono vietati nei confronti di coloro che non dimostrino di essere iscritti agli albi degli esercenti le professioni sanitarie, mediante attestato del relativo organo professionale di data non anteriore ai due mesi.” Questa Legge non è stata abolita dalla Legge Bersani. Che fare quindi? Munirsi di santa pazienza è la prima regola. I nostri cittadini che desiderano un’odontoiatria di qualità, quella strutturale, di procedura e di risultato, ma innanzitutto di comportamento professionale non ci abbandoneranno; sono solo disorientati, come d’altronde tutti noi, dalla politica sanitaria ed economica che ci viene proposta. Il problema è di natura socio-economica e può essere influenzato da noi solo nella misura in cui ci ricordiamo dell’unica arma che nessuno ci toglie: del nostro rapporto con il nostro paziente! Tranquilli! Il network si vanta di poter garantire cure odontoiatriche a tutti, ma vorrei ricordare che l’accesso alle cure odontoiatriche nel nostro Paese è già garantito dal Servizio Sanitario Nazionale! Per qualcuno cambierebbe qualcosa? Sì, certamente! Forse una parte del 60% di prestazioni effettuate abusivamente potrebbero diventare legali? Metto, comunque, in dubbio, dopo l’esperienza spagnola, che sia a beneficio del paziente; quello lo vedremo. Solo la solidarietà fra gli odontoiatri che si distinguono per la loro qualità professionale è la chiave per il futuro della professione. E a chi ci offende mostro il mio dente affilato, come un mastino! Buon lavoro a tutti S.T.A.M.P.A ODONTOIATRIA IN CONVENZIONE DIRETTA Penalizzati gli studi che hanno aderito. Ora dovranno pagare di tasca loro. altrimenti non avrebbero potuto sostenere economicamente. Fin qui, tutto bene. Peccato, però, che il budget messo a disposizione dalle province sia presto terminato e, a causa di un software gestionale male impostato, l’allarme “budget finito” si sia manifestato quando ormai la maggior parte dei piani di cura era già stata avviata. A questo punto, E se i soldi gli uffici provinciali hanno imposto agli studi di non iniziare nuovi trattamenti, ma di completare quelli in convenzione già in corso. Da qui nasce un polemica non ancora risolta che vede contrapposti la Provincia – che sembra accusare gli studi di aver agito in mala fede – e gli studi convenzionati che, per un ovvio senso di responsabilità e deontologia, ora sono costretti a portare a termine i trattamenti già in essere a proprie spese, pena una denuncia penale dalla ASL e una deontologica dall’Ordine. U n successo sotto tutti i fronti, sia come numero di presenze, 300 provenienti da tutta Italia, sia come livello scientifico ma soprattutto per il centrato messaggio morale che è stato lanciato. È questa in sintesi la conclusione del convegno sulla Odontoiatria e Disabilità che si è tenuto a Udine presso l’Auditorium della Regione il 18 settembre scorso organizzato dalla SIOH, Società Italiana di Odontoiatria per l’Handicap. Al tavolo dei relatori si sono alternate diverse autorità cui hanno fatto spicco l’Assessore Regionale alla Salute prof. V. Kosic, che ha sottolineato l’impegno della Regione FVG volto, con l’instituzione di un Tavolo Regionale di Lavoro su Odontoiatria Sociale, a trovare nuove strategie per favorire le categorie più fragili. Presente il rappresentante dell’Odontoiatria presso il Ministero prof. E. Gherlone nell’occasione sostituito per improvvisi impegni istituzionali dal prof. R. Di Lenarda, ma anche il Sindaco Prof. F. Honsel, il Presidente della Consulta Regionale delle Associazioni dei Disabili dott. M. Brancati, il rappresentante dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri dott. N. Miranda e il rappresentante della ASS 4 Medio Friuli dott. D. Spazzapan. I maggiori esperti del settore arrivati dai principali atenei italiani hanno risposto con entusiasmo all’invito del coordinatore ed organizzatore dott. Carlo Gnesutta, Consigliere Nazionale SIOH. Molte le tematiche trattate durante l’arco dell’intera giornata del gremito congresso: dal ruolo dell’Odontoiatria pubblica ed accademica nell’assistenza ai pazienti disabili, trattato finiscono? CONVEGNO ODONTOIATRIA E DISABILITÀ dal prof. R. Di Lenarda, alle nuove Linee Guida per la promozione della salute orale nei pazienti pediatrici sottoposto a terapia oncologica, trattate dalla prof.ssa Strohmenger alle possibilità riabilitative nel paziente speciale trattate del Presidente Nazionale SIOH dott. R. Rozza, e molte altre. Ma senza dubbio è la questione morale a spiccare su tutti gli altri argomenti come accoratamente più volte richiamato dallo stesso dott. C. Gnesutta. Viene evidenziata la necessità di trattare una persona diversamente abile in modo identico alle persone cosiddette normali, come sottolineato da numerosi documenti ufficiali internazionali. La dimostrazione degli effettivi successi è stata evidenziata con dati statistici accompagnati da eloquenti diapositive e sono state argomentate le maggiori patologie dell’apparato dentale; fa meditare il pensiero che molti pa- nale dell’odontoiatra e che permetta a questi di rispondere alle esigenze dei pazienti più bisognosi con serietà e serenità”. “Per questo”, continua Rampulla, “l’unico sistema che può garantire la salute dei cittadini e la dignità dei professionisti è il sistema di assistenza indiretta, in cui il cittadino paga la parcella all’odontoiatra e poi riceve un rimborso dalla ASL. AIO ha sempre sostenuto e lo ricorda tutt’ora che la convenzione diretta e l’imposizione di tariffari e ‘tempari’ rappresentano la morte della libera professione. Chi ha capito tutto questo si è salvato da una situazione incresciosa. Molti non lo hanno ancora capito. Attenzione per il futuro”. “Quello delle convenzioni è un tema molto delicato”, afferma Salvatore Rampulla, presidente AIO. “L’assistenza odontoiatrica alle fasce più deboli è certamente un dovere etico della professione medica e un dovere sociale da parte delle istituzioni, con il rispetto però delle competenze e delle professionalità delle parti in causa. In questo ambito, AIO sostiene che sia necessario impostare i rapporti tra pubblico e privato non solo da un punto di vista meramente economico o burocratico, bensì in un’ottica di Sul sito www.aio.it è possibile trovare un collaborazione che tuteli la figura professio- approfondimento su questi temi. zienti arrivano alla prima visita su una carrozzella o inermi sopra un letto, spesso con alle spalle anni di sofferenza. Tutti i relatori intervenuti hanno messo in risalto la gratificazione sia personale che emotiva provata quando ad un paziente disabile si riesce ad alleviare o a lenire il dolore o a permettergli una corretta masticazione o anche ad una risoluzione estetica che permette a lui di continuare a sorridere. Nel corso del convegno sono state più volte messe in risalto le diverse figure facenti parte della catena curativa e cioè, gli odontoiatri, anestesisti, quelle degli igienisti dentali e degli operatori socio-sanitari tutte pedine fondamentali all’approccio, spesso difficile, e al ottenimento di una terapia ottimale. Gli importanti testimonial del Convegno: l’artista G. Celiberti, la sig.ra Cristina Nonino e la sig.ra Elvia Snaidero hanno partecipato i loro sentimenti di solidarietà verso questo mondo dei più fragili. A metà mattinata è stato premiato, per il suo impegno verso i disabili e per aver creato presso l’Ospedale di San Daniele del Friuli un Centro dedicato denominato “Progetto Orchidea” che oggi conta oltre 500 disabili gravi in cura provenienti da tutta la regione e anche dal Veneto e Toscana, il dott. Piero Garlant dall’allievo e amico fraterno dott. Carlo Gnesutta. Colpisce e lascia sgomenti la scomparsa dello stesso dott. P. Garlant dopo soli tre giorni dall’evento. Un convegno che oltre al successo ottenuto ha aperto senz’altro una breccia nel muro dell’indifferenza ed è stato un’ottima occasione di confronto oltre agli addetti ai lavori anche per tutte le persone che vi hanno partecipato. 61 C È SCOMPARSO IL DOTT. PIETRO GARLANT on grande commozione comunico la scomparsa dell’Amico dott. Pietro Garlant, avvenuta a soli tre giorni dal premio a Lui consegnato per la Sua carriera durante il Convegno “Odontoiatria e Disabilità” recentemente tenutosi a Udine. Alle volte i disegni del Signore sono difficilmente interpretabili ma, in questo caso, appare quasi evidente il Suo intervento affinché la dipartita avvenisse “dopo” la Sua premiazione. Ultima intensa soddisfazione per una onorificienza che ha voluto riconoscere il Suo grande, e sotto certi aspetti, geniale impegno volto ai più fragili. Persona dalle vedute non comuni e dalle doti morali ed umane di straordinaria levatura, lascia un vuoto all’interno del “Progetto Orchidea”, Centro per la cura dei disabili gravi in sedazione profonda attivo da 10 anni presso l’ospedale di San Daniele, da lui fondato. L’intera l’Equipe del Progetto si adopererà affinché la strada da Lui tracciata e i principi da Lui voluti procedano secondo le Sue direttive. Un “Memorial Garlant” a cadenza biennale si terrà a San Daniele con invito a tutte le componenti che attivamente operano per il bene dei disabili. A Piero un grazie per tutto quello che ha fatto ed ha insegnato a tutti noi. Da me un fraterno ed intenso abbraccio. Dott. Carlo Gnesutta C.O.M.U.N.I.C.A.T.O È S.T.A.M.P.A DENTISTI FVG NASCE IL PRIMO COORDINAMENTO REGIONALE ANDI-AIO-CAO la prima volta in Italia che le organizzazioni sindacali del Fvg che raggruppano i dentisti e la Commissione Albo Odontoiatri (afferente all’Ordine dei Medici) uniscono le forze per dare vita a un coordinamento apripista che non ha eguali sul territorio nazionale. Si tratta del Coordinamento Dentisti del Friuli Venezia Giulia. Ancora una volta a fungere da laboratorio è la nostra Regione che brucia i tempi e dimostra che su battaglie di salute e di educazione alla salute, per contrastare la pesante disinformazione, è opportuno fare gruppo e riuscire a veicola scienza richiede competenze, tempo, filare corrette informazioni. delizzazione e ha un suo prezzo e che A comporre il Coordinamento regionale, l’arte produce più benefici del tecnicismo. che si propone di veicolare progetti edu- Il Coordinamento si prefigge di rendere cativi a carattere regionale a una sola edotti tutti i cittadini della Regione sulle sivoce, in modo da dare dignità alla professione dentistica sempre più “vittima del rene rappresentate dai tanti falsi annuncimercantilismo e della vendita di presta- spot e da chi, anziché educare, spiegare, zioni”, sono le due sigle sindacali che rag- ‘vende’ prodotti e impianta materiali di gruppano oltre mille dentisti (il 90 per scarsa qualità se non addirittura dagli efcento di tutti i professionisti della Regione): ovvero ANDI (associazione nazioUNICO ESEMPIO IN ITALIA nale dentisti italiani), AIO (associazione ECCO LA MISSION italiana odontoiatri), e la ‘voce’ dell’Ordine dei Medici: la CAO del Fvg (commissione albo odontoiatri). “Soltanto creando questo organismo – si legge nelle motivazioni dell’atto fondativo del Coordinamento – si possono condurre le tante lotte a difesa della salute dei cittadini che necessitano di essere più informati sulle tematiche che riguardano la bocca e l’igiene dentale assieme alla pedagogia sugli stili di vita sana”. Nella mission del Coordinamento regionale compare la salvaguardia del decoro di una professione che non può essere svilita a commercio di prestazioni, come purtroppo sta avvenendo per l’importazione di cattivi modelli basati sul minor tempo possibile dedicato al paziente, bensì deve recuperare la sua dimensione autentica di arte, terapia e prevenzione – avvicinandosi alla gente e spiegando che 62 fetti potenzialmente nocivi, visto che arrivano dall’Oriente e dall’Est. Il Coordinamento si propone di essere una forza unica e coesa anche nei confronti degli interlocutori istituzionali, fra cui la Regione stessa con cui ha aperto un fronte di dialogo per quanto riguarda la legislazione del settore. Le questioni prioritarie su cui si impegna il Coordinamento concernono l’educazione permanente della popolazione attraverso incontri pubblici che si terranno in Fvg, una campagna di informazione e formazione per far capire ai vari target, da quelli colti al ceto basso, l’importanza della prevenzione perché ci sono prove evidenti della correlazione fra patologie infiammatorie croniche e stili di vita (fumo, cattiva igiene orale, errori alimentari, ecc.). Il team regionale lancia la figura del dentista come sentinella in grado di essere sorgente di messaggi trasversali di informazione sull’importanza del controllo del biofilm batterico, della alimentazione corretta e dei danni derivati dal fumo nei confronti delle patologie di sua competenza. Tutto questo si riflette automaticamente sull’incidenza di patologie a elevatissima prevalenza come malattie cardiocircolatorie, sindrome metabolica, diabete, broncopneumopatia cronica ostruttiva o su patologie ben più gravi come le neoplasie. Ai vertici del Coordinamento: per l’Andi Fvg i dentisti Nick Sandro Miranda, Gianfranco Ferrari e Paolo Coprivez (presidente regionale Andi); per l’Aio Fvg Serena Alessandro (presidente) e Laura Pittau; per la Cao il presidente regionale Giovanni Braga. Per informazioni, addetto stampa Coordinamento dentisti FVG, dott.ssa Irene Giurovich - 3336551540 COMUNICATO GIUNTA ESECUTIVA DEL 31 LUGLIO 2010 n data 31 luglio si è riunita la Giunta Esecutiva della Fondazione, ILapresieduta dal Dr. Aristide Paci. Giunta Esecutiva, al fine di ampliare eventualmente la ricettività del Centro Formativo di Torino, ha dato mandato agli Uffici competenti di approfondire la possibilità di utilizzare un immobile adiacente della Fondazione da destinare ad alloggi per gli studenti ospiti aventi diritto. Sono state accolte le istanze di adesione volontaria per n. 38 Sanitari nel frattempo pervenute, con decorrenza prevista dalla vigente normativa. È stata accolta la richiesta degli studenti ospiti del Campus di Montebello relativa alla possibilità di usufruire a pagamento delle mense degli Istituti Maschili e Femminili alle stesse precedenti condizioni. Sono stati infine adottati altri provvedimenti in materia di prestazioni, assistenza, economico-finanziaria e di personale, nonché su altri ambiti di ordinaria gestione della Fondazione. COMUNICATO GIUNTA ESECUTIVA DEL 4 SETTEMBRE 2010 n data 4 settembre si è riunita la Giunta Esecutiva della Fondazione, ISono presieduta dal Dr. Aristide Paci. state accolte le istanze di adesione volontaria nel frattempo pervenute da parte di n. 22 sanitari. Relativamente ai versamenti di quote di contribuzione volontaria, al 3 settembre 2010, il numero dei sanitari in regola risulta essere 11.663, mentre alla stessa data dell’anno scorso (2009) risultava essere 13.005. Dall’inizio dell’anno 2010 al 3 settembre 2010 il numero delle domande di adesione vo- recensioni Nick Sandro Miranda è l’unico friulano che ha firmato un capitolo nel volume pubblicato nel centenario della Istituzione degli Ordini dei Medici. Fondazione ONAOSI lontaria pervenute alla Fondazione risultano essere in totale 240. La Fondazione, come in passato, con nota prot. n. 2154/u del 20.07.2010, anche per interrompere la prescrizione, sta facendo recapitare avvisi bonari per invitare i contribuenti, che non avessero già provveduto, al pagamento spontaneo del contributo 2005. Ciò in forza della sentenza della Corte Costituzionale n. 190/07, che non ha fatto venir meno l’obbligo contributivo nei confronti dell’ONAOSI e, dunque, i correlati obblighi di riscossione in capo ai suoi Amministratori. La Giunta Esecutiva ha dato mandato agli Uffici competenti di procedere all’avvio dell’indagine di mercato per l’affidamento del servizio di tesoreria ONAOSI per il prossimo biennio 2011-2012. L’esito dell’indagine sarà sottoposto alla prossima seduta utile della Giunta Esecutiva. Anche per l’anno accademico 2010/2011 nelle strutture sarà attivato il tutoraggio in favore degli studenti ospiti per le seguenti aree disciplinari aggregate: n Area Scientifico Biomedica-Biologica; n Area Giuridica-Economica; n Area Ingegneristica Tecnologia Scientifica; n Area Umanistica Sociale. La Giunta Esecutiva ha inoltre adottato altri provvedimenti in materia di prestazioni, assistenza, economico-finanziaria e di personale, nonché su altri ambiti di ordinaria gestione della Fondazione. e n i l on annuncia il presidente dell’Ordine dei Medici di Udine, Luigi Conte “esprime un’alta valenza culturale ed è un esempio concreto dell’elevata professionalità che contraddistingue coloro che si occupano di salute, non solo dal punto di vista teorico ma anche pratico: le firme illustri che hanno contribuito a rendere questo volume un manuale senza precedenti ci rendono orgogliosi come medici e come cittadini”. È l’unico medico friulano a ‘firma- Un medico Nick Sandro Miranda, chiamato a mettere a disposizione il suo pare’ un capitolo del prestigioso volume “Cento anni di professione a ser- al servizio trimonio di conoscenze nel capitolo sull’etica in odontoiatria, parte dalvizio del paese”, nel centenario della Istituzione degli Ordini dei Me- del paese la premessa della salute come concetto globale che deve comprendere dici, che viene presentato oggi a Roma, di fronte al gotha politica e sanitario, al pre- l’aspetto sociale ed ambientale – da considerarsi sidente nazionale Fnomceo (Federazione nazio- non una merce bensì un valore – centra il suo nale Ordini medici ed odontoiatri), Amedeo Bian- pensiero sulla relazione medico-paziente: Il medico – questa la sintesi del messaggio – deve co e al ministro alla salute Ferruccio Fazio. Alla realizzazione dell’opera hanno collaborato cercare di “relazionare in maniera qualitativaesperti di rilevanza internazionale nei campi del- mente diversa con i pazienti privilegiando la Storia della Medicina, della Filosofia, della Le- l’ascolto e l’accoglienza”. gislazione, della Sociologia: dal costituzionali- Questo significa che non si deve solo informasta Giovanni Maria Flick, all’accademico Elio re i pazienti, bensì informare in maniera chiaGuzzanti, allo storico e saggista Marco Soresi- ra ed efficace: comunicare per ottenere “la cona, al sociologo Ivan Cavicchi, al bioeticista San- noscenza consapevole per conseguire la corredro Spinsanti, allo storico e filosofo della me- sponsabilizzazione delle persone, sforzandosi di capire quale può essere la soluzione che più “soddicina Giorgio Cosmacini. Questo volume, che farà tappa anche a Udine – disfa” il paziente per raggiungere un accordo”. Nick Sandro Miranda Miranda, titolare della specialistica ambulatoriale odontoiatrica Asl 3 Alto Friuli, odontologo forense, già sotto segretario nazionale Andi (Associazione nazionale dentisti italiani) e attualmente consigliere della Commissione Albo Odontoiatri di Udine, auspica un ripensamento della politica economica e sanitaria, in nome di una sanità culturalmente sostenibile. Ecco perché è necessaria, a suo giudizio, una preparazione medica più olistica, sintesi di cultura scientifica e umanistica, evitando lo strapotere del tecnicismo. Una linea di pensiero questa che trova concorde lo stesso Conte. Parte dal Friuli, quindi, l’appello a ‘eticizzare’ la medicina e l’odontoiatria. Articolo tratto da il FRIULI.it 63 recensioni METODOLOGIA CLINICA APPLICATA IN O.R.L. A CURA DI MARCO PIEMONTE E STEFANO PALMA con piacere che presento questo volume dei quaderni di Aggiornamento pubblicati dalla Associazione scientifica che ho l’onore di presiedere. Si tratta di un volume assolutamente attuale che vede per la prima volta una esposizione sistematica e completa sulla metodologia clinica applicata in ORL. La corretta impostazione di un contributo scientifico necessita di una metodologia clinica con solide basi inerenti la tecnica di raccolta dei dati clinici, l’inquadramento epidemiologico, la discussione e la loro analisi critica: l’attento rispetto di questi elementi facilita il confronto tra scuole di pensiero differenti. L’importanza dell’argomento non scaturisce soltanto da una compilazione corretta di pubblicazioni utili alla formazione di singoli professionisti, ma si estende anche al fatto che la mole complessiva del prodotto scientifico della specialità finisce per influenzare i com- È Gli Accordi sul riordino della Formazione Continua in Medicina (ECM) adottati in Conferenza Stato Regioni nel 2007 e nel 2009 hanno introdotto, tra le numerose innovazioni, un nuovo “(..) strumento di programmazione e valutazione del percorso formativo del singolo operatore o del gruppo di cui fa parte” definito “Dossier Formativo” (DF). La Regione Marche si è proposta quale laboratorio sperimentale finalizzato alla costruzione di un modello di Dossier Formativo individuale e di gruppo, attraverso un progetto pilota promosso e coordinato dall’Agenzia Regionale Sanitaria. Il progetto ha preso avvio nel novembre 2008 e si è articolato in 4 fasi. portamenti clinici di una collettività di medici e indirettamente orientare alcune scelte organizzative degli amministratori della sanità. L’incremento delle tecnologie informatiche e la loro diffusione ha generato una facilitazione ed una maggiore rapidità di scambio di informazioni che sono alla base del progresso scientifico. Questo miglioramento tecnologico deve coniugarsi ad una metodologia clinica adeguata. Pertanto con queste premesse mi auguro che lo sforzo dei colleghi ed amici Marco Piemonte e Stefano Palma sia accolto col massimo favore da quanti di noi desiderino migliorare le proprie conoscenze e condividere i propri contributi scientifici rendendoli disponibili e fruibili per tutti ed in particolare per i giovani specialisti Carlo Antonio Leone Nella 2a fase (febbraio/giugno 2009) si è costituito il Gruppo di lavoro regionale3, rappresentativo dell’area nella quale è stata decisa la sperimentazione. Nella 3a fase (settembre 2009/gennaio 2010) si è svolto l’assessment del format di DF individuato e la sperimentazione del DF in alcune Zone Territoriali del SSR, sia a livello di gruppo sia a livello individuale. Nella 4a fase (febb./maggio 2010) è stata effettuata l’analisi e la valutazione dei primi risultati della sperimentazione attraverso focus group. Questo progetto è stato presentato in prima battuta, nel marzo del 2009, ai lavori della 4a sezione della Commissione Nazionale ECM, coordinata dal dr. Luigi Conte, che ne ha apprezzato l’approccio, utilizzandone diverse parti. La giornata del 12 maggio 2010 si pone a conclusione del progetto sperimentale per diffondere e condividere i risultati dell’esperienza, e si rivolge a coloro che a livello nazionale, regionale e locale sono impegnati e interessati all’utilizzo di nuovi strumenti per il governo consapevole ed efficace della formazione. Ringrazio il gruppo di lavoro regionale e tutti i relatori per la loro preziosa disponibilità e per gli stimolanti interventi presentati. “IL DOSSIER FORMATIVO: UNA SFIDA APERTA” Nella 1a fase (novembre/gennaio 2009) si è costituito lo Staff di progetto composto da esperti della Commissione Tecnica ECM regionale1 coordinato dalla responsabile del progetto2, con funzioni di: • accompagnamento dell’intero processo di costruzione e sperimentazione del Dossier Formativo; • raccolta della documentazione utile e ricognizione delle esperienze maturate in quest’ambito a livello nazionale/europeo; • definizione dell’approccio metodologico per la costruzione del modello sperimentale di DF; • definizione del disegno di studio, predisposizione del materiale utile di riferimento e proposta di una struttura generale; • individuazione del campione con cui iniziare la sperimentazione; • condivisione del progetto e dei relativi obiettivi con le Direzioni delle ZT/Aziende e INRCA, i Responsabili della Formazione e gli operatori coinvolti. 64 Maurizio Belligoni Direttore Generale dell’Agenzia Regionale Sanitaria 1 M. Paola Bacchielli, Marco Biocca, Sofia Di Tizio 2 Federica Pediconi 3 Enzo Frati - medico P.S. LT n. 7 Ancona, Ermanno Zamponi -medico Centrale Operativa Z.T. n. 9 Macerata-, Carmela Affuso -medico P.S. Z.T. n. 6 Fabriano-, Carla Sebastianelli -medico Emergenza Territoriale Z.T. n. 4 Senigallia-, Bruno Marchetti - medico Emergenza Territoriale Z.T. n. l Pesaro-, Catia Fiorani -inf. Centrale Operativa Z.T. n. 9 Macerata-, Mauro Sclavi - infermiere Centrale Operariva Z.T. n. 9 Macerata -, Paola Graciotti - caposala P. Soccorso Z.T. n. 7 Ancona -, Stefania Ceccarani -infermiera Coord. Serv. Infermieristico Z.T. n. 12 S. Benedetto-, Sante Cicconi - inf. P.S. LI n. 12 S.Benedetto-, Federico Cotticelli -inf. Coord. P.S. Medicina d’Urgenza Z.T. n. 8 Civitanova, Moreno Cameruccio -inf. PS Z.T. n. 1 Pesaro-, Februa Regnicoli -inf. CO. 118 AO. Ospedali Riuniti Ancona. recensioni Sezione Dipartimentale di Medicina Legale Ldi diea delle Assicurazioni dell’Università degli StuMilano da anni risulta un punto di con- consapevolezza delle responsabilità tico-giuridiche e deontologiche intrinseche al fare sanitario. vergenza del sapere medico e giuridico milanese Ecco, allora, il primo numero di elleRSnews, in in tema di responsabilità professionale. cui, oltre alla presentazione del Laboratorio e delDal Gennaio 2010 è stato istituito al suo inter- le sue attività, vengono esposti gli eventi forno il Laboratorio di Responsabilità Sanitaria. mativi del secondo semestre 2010. Questo Laboratorio si propone come punto di Tra questi risultano senz’altro di particolare menriferimento per lo studio e l’elabozione i mercoledì del Laboratorio. razione dei meccanismi e dei pro- il primo numero di In un momento in cui tutto appacessi che risultano coinvolti nelre incentrato sulla standardizzal’interpretazione della Responsabizione, il Laboratorio di Responsalità professionale Sanitaria, non bilità Sanitaria ha, infatti, ritenuto solo per valutare quanto fatto, ma di andare controcorrente e di proper presentare il anche per cercare di migliorare Laboratorio e le sue porre una Formazione “sartoriale”, ciò che si deve fare. “tagliata su misura” per i Profesattività, e tutti gli In definitiva un Laboratorio unisionisti della Sanità: una serie di stieventi formativi versitario pensato perché la teoria molanti argomenti che si offrono sia al servizio dell’applicazione. Rientrano, tra come momento di aggiornamento, approfonle attività svolte a favore delle imprese sanitarie dimento e discussione riguardo a problematied ospedaliere, anche quelle relative alla for- che del fare sanitario e che risulteranno, inoltre, mazione: si è dell’idea, infatti, che il bisogno di ulteriormente impreziositi dal contributo di Doaggiornarsi, approfondire e confrontarsi, per centi esterni di rinomata competenza ed espemantenere elevata al passo con i tempi la pro- rienza. Per ultimo si vuole segnalare che, in acpria professionalità, debba riguardare anche la cordo con un modo nuovo di intendere e di fare formazione, l’organizzazione del Laboratorio è tale da consentire anche un efficace “servizio a domicilio”: i temi proposti possono essere infatti realizzati anche direttamente all’interno delle diverse realtà aziendali, offrendo, così, la possibilità di rendere più efficace e mirato il coinvolgimento degli addetti ai lavori. “La conciliazione in sanità. Scoprine i vantaggi”, il nuovo manuale che Assomedico ha realizzato in collaborazione con la Fondazione Previasme per i medici che vogliono informarsi sulle novità introdotte dal decreto legge 69 del 2009 e dal successivo decreto attuativo 28 del 2010. Il manuale contiene nozioni sulla nuova normativa, informazioni sulla figura del conciliatore e consigli pratici su come comportarsi e relazionarsi con il paziente. Dopo il convegno tenutosi lo scorso maggio, “La conciliaLA CONCILIAZIONE IN SANITÀ. zione, un’alleanza rinnovata tra medico e cittadino”, la FonSCOPRINE I VANTAGGI dazione Previasme e Assomedico continuano il loro impegno nel promuovere iniziative che aiutino il medico a impostare positivamente il rapporto con il paziente. Nel corso del 65° Congresso Nazionale Fimmg la Fondazione Previasme ha realizzato un workshop dal titolo “La capacità di ascolto e la comunicazione efficace. Prevenzione del conflitto e conciliazione con il paziente”. Rispondendo alle sollecitazioni dei partecipanti, che hanno trovato particolarmente utile e stimolante l’incontro, la Fondazione sta valutando la possibilità di riproporre il workshop nel corso di alcuni appuntamenti da programmare sul territorio in collaborazione con i singoli Ordini dei medici. a giornata di studio sugli adolescenti nasce in sentato due relazioni inerenti le caratteristiche e le continuità con quella che si è svolta a Trieste nel peculiarità dei “nuovi adolescenti”, così come si prefebbraio 2008. L’intento del convegno era duplice: sentano oggi nel contesto scolastico e familiare, nonda un lato migliorare la qualità degli interventi cliché le attuali modalità di rapportarsi e comunicanici da parte dei servizi che collaborano nella gestione re tra loro. A seguire, una tavola rotonda nella quadegli adolescenti con problemi, dall’altro offrire ai parle i diversi relatori intervenuti si sono confrontati sultecipanti l’opportunità di approfondire le conoscenle strategie di intervento rispetto alle complesse proze relative ai vissuti emotivi e alle manifestazioni comblematiche adolescenziali. portamentali dei “nuovi adolescenti”. A chiusura del convegno sono stati infine presenLa mattina è stata interamente dedicata all’approctati gli aspetti politici di programmazione regionacio clinico all’adolescente e ha previsto in apertura la le in merito alla questione adolescenza. presentazione del Progetto Interservizi dell’Ass 6 “FriuLa giornata è stata aperta ai genitori, agli studenti, li Occidentale”. Questo progetto, avviato nel 2004, inagli insegnanti, agli operatori della sanità e delle agenclude specifiche linee guida – concorzie sociali, a coloro che a vario titolo date tra i differenti servizi – relative ale in differenti contesti svolgono un L’ADOLESCENZA TRA l’accoglienza e al trattamento clinico METAMORFOSI E BREAKDOWN ruolo educativo e a tutti coloro che dell’adolescente. A seguire, una relafossero interessati all’argomento. L’inEVOLUTIVO zione relativa all’approccio di genere e contro è stato organizzato dall’Azienda le sue implicazioni per la salute in adolescenza e la presentazio- per i servizi sanitari n. 6 “Friuli Occidentale”, con la collaborane della seconda parte della ricerca sui tentati suicidi in Friuli Ve- zione del Centro regionale di formazione per l’area delle cure prinezia Giulia, a completamento del discorso avviato durante il con- marie, dell’ospedale pediatrico e Istituto di ricerca “Burlo Garovegno di Trieste. La mattinata si è conclusa con una tavola rotonda folo” di Trieste e con il patrocinio della Regione Friuli Venezia rispetto alle risorse e criticità nell’approccio clinico. Nel pome- Giulia, del Comune di Pordenone, del Comune di Casarsa delriggio gli esperti dell’Istituto Minotauro di Milano hanno pre- la Delizia e dell’Ordine dei Medici. Tiziana Martuscelli L 65 Corsi, Convegni e Congressi annunci n Cercasi medici e/o personale medico interessati alla prossima apertura di studi e/o studio – di base, specialistico o altro – in palazzo d’epoca di prossima ristrutturazione in pieno centro storico a Udine. Possibilità di personalizzare i locali, sia nella metratura sia nella fornitura di servizi. Prezzi di affitto modici. Riferimento e informazioni: Farmacia Sartogo - via Cavour 15, Udine – Dott. Simone Sartogo - Cellulare 347.4522548 0432.501969 - [email protected] [email protected] n All’interno di moderna ed attrezzata struttura polispecialistica ubicata a Udine, affittasi ambulatori completamente attrezzati a odontoiatri, igieniste, oculisti, medici o pediatri di base e fisioterapisti. Possibilità anche di usufruire del servizio di segreteria se richiesto. Per informazioini scrivere a: [email protected] o telefonare 0432.601043 n Ricerchiamo giovane dermatologo/a interessato/a a collaborare presso nostro centro polispecialistico soprattutto per la parte meramente estetica. Offriamo la possibilità di lavorare in ambiente motivato ed attrezzato e richiediamo serietà e volontà di crescere professionalmente. Se interessati scrivere a: [email protected] o telefonare 0432.601043 CORSO SICURE • FASE RESIDENZIALE FAD BLENDED SUL RISCHIO CLINICO Aperto a tutti i Medici Chirurghi ed Odontoiatri che non hanno conseguito i crediti per lo stesso corso negli anni precedenti PROGRAMMA 19.00 Registrazione dei partecipanti 19.15 Presentazione del Corso Antonella Bulfone - Vice Presidente OMCeO Udine 19.30 La gestione del rischio clinico: atto dovuto per la sicurezza dei cittadini per una migliore qualità della Professione Dott.ssa Antonella Bulfone 20 CREDITI ECM UDINE • Sede Ordine dei Medici - Sala conferenze Via Diaz 30 VENERDÌ 10 DICEMBRE 2010 ORE 19.00 Medico Legale, Vice Presidente 20.30 Compilazione dei questionari 21.30 Conclusioni dei lavori I colleghi condurranno l’acquisizione delle conoscenze dal volume che hanno ricevuto a casa. Chi non l’avesse ricevuto ne può ritirare una copia presso l’Ordine oppure scaricarla dal Portale FNOMCeO. Nella fase residenziale del corso procederemo a verifica dell’apprendimento, ed erogazione dei 20 crediti ECM. INFORMAZIONI E ISCRIZIONI Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Udine Via A. Diaz 30 - 33100 UDINE Tel. 0432/504122 - Fax 0432/506150 [email protected] IV CORSO PRATICO DI DISSEZIONE CHIRURGICO ANATOMICA Chirurgia oncologica della cute - Lembi loco-regionali in chirurgia ricostruttiva facciale 27-28-29 APRILE 2011 Obiettivi del corso: Esercitazioni pratiche di dissezione sul cadavere 16 crediti ECM - Otorinolaringoiatri, Chirurghi Maxillo facciali, Chirurghi Plastici Informazioni ed iscrizioni: Segreteria Scientifica: Dr. W. Fontanella Fondazione IRCCS Istituto Nazionale dei Tumori Milano - Email: [email protected] Tel. 02.23902583 - Cell. 335.6466379 66 Corsi, Convegni e Congressi AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA Santa Maria della Misericordia di Udine AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA “S. MARIA DELLA MISERICORDIA” DI UDINE - S.O.C. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE Centro di Riferimento per la Diagnosi e il Trattamento delle Malocclusioni su Base Scheletrica Direttore Dott. Antonio Maria Miotti SODALIZIO DEGLI ODONTOIATRI, DEGLI ODONTOSTOMATOLOGI E DEI CHIRURGHI MAXILLO-FACCIALI OSPEDALIERI DEL TRIVENETO in collaborazione con: 7° Convegno Invernale “Memorial Prof. Giuseppe Rossi” del Sodalizio degli Odontoiatri, degli Odontostomatologi e dei Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Triveneto (SOOCMFOT) CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA GUIDATA 27-28 GENNAIO 2011 – SALA CONVEGNI APT – SAN MARTINO DI CASTROZZA (TN) DALLE ORE 14:00 ALLE ORE 20:00 CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA COMPUTER GUIDATA Giovedì 27 gennaio 2011 CHIRURGIA IMPLANTOLOGICA GUIDATA: APPROCCIO CLINICO AD UN PROTOCOLLO INNOVATIVO Venerdì 28 gennaio 2011 Introduzione - Prof. Massimo Politi Introduzione - Dott. Ernesto Padula Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione di Chirurgia Maxillo-Facciale, Università degli Studi di Udine Direttore Dpt Chirurgico Specialistico e U.O. Chirurgia Maxillo-Facciale, ULSS 6 Vicenza Vantaggi e limiti della pianificazione chirurgica computer guidata nella riabilitazione implantoprotesica Presentazione della chirurgia implantologica guidata Accorgimenti e tecniche per rispondere alla domanda estetica del paziente Dott. Andrea Chierico Discussione - Dott. Giuliano De Polo Presidente SOOCMFOT Prof. Massimo Politi Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione di Chirurgia Maxillo-Facciale, Università degli Studi di Udine Verifica e conclusioni In attesa dell’accreditamento ECM per: Medici di Chirurgia Maxillo-Facciale e Medicina Legale, Odontoiatri La partecipazione è gratuita. Si accettano iscrizioni fino ad esaurimento dei 45 posti disponibili. Si prega di verificarne la disponibilità telefonando alla Segreteria Organizzativa, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 13.00. Inviare via Fax la scheda d’iscrizione, scaricabile dal sito: http://www.ospedaleudine.it –> Formazione –> Moduli di iscrizione esterni. Esercitazioni pratiche sull’utilizzo di un software per progettazione di modelli stereolitografici e dime dedicate (gruppi di max 15 persone della durata di 60 minuti) Dott. Roberto Garrone Discussione sulle tematiche affrontate con particolare riferimento ai casi di “insuccesso terapeutico” Dott. Giuliano De Polo Presidente SOOCMFOT Dott. Giacomo Mario Flammini Membro della Commissione Medico Legale Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Udine Prof. Carlo Moreschi Responsabile Dpt Medicina Legale, Università degli Studi di Udine Verifica e conclusioni SEGRETERIA SCIENTIFICA: dott. Giovanni Freschi, Dirigente medico SOC Chirurgia Maxillo-Facciale Az. Ospedaliero-Universitaria “S.M.M.” di Udine SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: SOS Formazione Az. Ospedaliero-Universitaria “S.M.M.” di Udine Tel. 0432-554245 Fax. 0432-554381 - e-mail: [email protected] - Responsabile: dott. Moreno Lirutti 67 Corsi, Convegni e Congressi AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA“S. MARIA DELLA MISERICORDIA” DI UDINE - S.O.C. CHIRURGIA MAXILLO-FACCIALE Centro di Riferimento per la Diagnosi e il Trattamento delle Malocclusioni su Base Scheletrica Direttore Dott. Antonio Maria Miotti Santa Maria della Misericordia di Udine Sindacato Unitario Specialità Ortognatodonzia S.I.O.F. SODALIZIO DEGLI ODONTOIATRI, DEGLI ODONTOSTOMATOLOGI E DEI CHIRURGHI MAXILLO-FACCIALI OSPEDALIERI DEL TRIVENETO 7° Convegno Invernale “Memorial Prof. Giuseppe Rossi” del Sodalizio degli Odontoiatri, degli Odontostomatologi e dei Chirurghi Maxillo-Facciali Ospedalieri del Triveneto (SOOCMFOT) SINTOMATOLOGIA DISFUNZIONALE CRANIO-MANDIBOLARE JATROGENA E POST-TRAUMATICA: ASPETTI CLINICI E IMPLICAZIONI MEDICO LEGALI 29 GENNAIO 2011 – SALA CONVEGNI APT – SAN MARTINO DI CASTROZZA (TN) DALLE ORE 14.00 ALLE ORE 20.00 Saluto ai partecipanti Intervallo dott. Carlo Favaretti - Direttore Generale Azienda OspedalieroUniversitaria SMM di Udine Introduzione al corso dott. Giuliano De Polo - Direttore V.0. Odontostomatologia Azienda ULSS 8 Castelfranco-Montebelluna (TV) Presidente SOOCMFOT Moderatore: dott. Fulvio Campolongo - Direttore V.0. Chirurgia Maxillo-Facciale e Odontostomatologia APSS Trento Presidente Collegio dei Primari SOOCMFOT Aspetti clinici dott. Sandro Prati - Professore a contratto Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxiflo-Facciale Università di Udine Moderatore: dott. Ernesto Padula - Direttore U.O. Chirurgia Maxillo- I acciale e Odontostomatologia Azienda ULSS 6 Vicenza Implicazioni medico-legali prof. Dario Betti - Ricercatore, Istituto di Medicina Legale U niversità di P adova dott.ssa Gabriella Ceretti - Professore a contratto Scuola di Specializzazione in Ortognatodonzia Università di Padova Moderatore: dott. Pietro di Michele - Direttore U.O. Odontostomatologia e Chirurgia Orale Azienda ULS Modena Presidente SIOF, Consigliere Nazionale SUSO Tavola rotonda Tutti i relatori e • dott.ssa Antonella Bulfone - Medico Legale Direzione Centrale Salute, Integrazione Sociosanitaria e Politiche Sociali, Regione FVG • dott. Alfonso De Maglio - Medico Legale, Dirigente Medico SOC Ortopedia Azienda Ospedaliero-Universitaria SMM di Udine • prof. Giuseppe Ferronato - Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione di Chirurgia Maxillo-Facciale Università di Padova • dott. Giacomo Mario Flammini - Membro della Commissione Medico Legale Ordine dei Medici-Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Udine • prof. Francesca Ada Miotti - Cattedra di Ortognatodonzia Università di Padova • prof. Carlo Moreschi - Responsabile Dpt Medicina Legale Università di Udine • prof. Pier Francesco Nocini - Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale Università di Verona • prof. Massimo Politi - Direttore Clinica e Scuola di Specializzazione in Chirurgia Maxillo-Facciale Università di Udine Verifica e conclusioni In attesa dell’accreditamento ECM per: Medici di Chirurgia Maxillo-Facciale e Medicina Legale, Odontoiatri La partecipazione è gratuita. Si accettano iscrizioni fino ad esaurimento dei 60 posti disponibili. Si prega di verificarne la disponibilità telefonando alla Segreteria Organizzativa, dal lunedì al venerdì, dalle ore 11.00 alle 13.00. Inviare via Fax la scheda d’iscrizione, scaricabile dal sito: http://www.ospedaleudine.it->Formazione->Moduli di iscrizione esterni. SEGRETERIA SCIENTIFICA: dott. Franco Pittoritto Presidente Provinciale Udine SUSO – Consigliere Nazionale SUSO e SIOF SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: SOS Formazione – Az. Ospedaliero-Universitaria “S.M.M.” di Udine Tel. 0432-554245 Fax. 0432-554381 - e-mail: [email protected] - Responsabile: dott. Moreno Lirutti 68 Corsi, Convegni e Congressi SIMP - SOCIETÀ ITALIANA DI MEDICINA PSICOSOMATICA CMP - CENTRO MEDICINA PSICOSOMATICA PROMETEO 18° CORSO INTENSIVO-PRATICO DI IPNOSI COMPETENZE IN IPNOSI CLINICA PER MEDICI PSICOLOGI PSICOTERAPEUTI Tecniche di base, tecniche avanzate, applicazioni dell’ipnosi clinica SABATO ORE 8,30-13 / 14-18,30 DOMENICA ORE 8,30-13 / 14-16.30 13-14 NOVEMBRE 18-19 DICEMBRE 2010 15-16 GENNAIO / 12-13 FEBBRAIO 12-13 MARZO / 2-3 APRILE 30 APRILE-1 MAGGIO / 21-22 MAGGIO CENTRO STUDI PROMETEO Via Giambellino 84 - Milano SEGRETERIA SCIENTIFICA L. Merati - 3486055289 - [email protected] SEGRETERIA ORGANIZZATIVA sig.ra Roberta lovino tel. 0248700436-024048435 - fax 0248715301 e-mail assoc-labirinto@1ibero. it ACCREDITAMENTO ECM 37 crediti ecm per psicologi, 33 crediti ecm per i medici per l’anno 2010. AL TERMINE DEL CORSO VERRÀ RILASCIATO UN ATTESTATO DI “COMPETENZE IN IPNOSI CLINICA”. ***** AZIENDA OSPEDALIERA S. MARIA DEGLI ANGELI - PORDENONE Con il patrocinio di: Azienda Ospedaliera S. Maria degli Angeli - Pordenone SIRM - Società Italiana di Radiologia Medica CONVEGNO RISONANZA MAGNETICA DA 1,5 T A PORDENONE: PROSPETTIVE FUTURE 20 NOVEMBRE 2010 PROGRAMMA Neurofisiologia dell’ipnosi, tecniche di induzione, ipnosi diretta e indiretta, ipnosi classica ed ericksoniana, autoipnosi, l’ipnosi nell’infanzia e nell’adolescenza, nella gestione dello stress, nello sport, in medicina, medicina psicosomatica, in oncologia, nel parto, in analgesia, in sessuologia, nelle dipendenze, psicoterapia ipnotica, ipnosi regressiva, training di assertività, distensione immaginativa, ipnosi ed EMDR, la transe terapeutica in danzaterapia. DIREZIONE: L. MERATI DOCENTI F. Barbagelata: medico immunologo psicosomatista S. Cagiada: psicologa psicoterapeuta P. De Vera d’Aragona: danzaterapeuta R. Ercolani: psicologo psicoterapeuta E. Faretta: psicologa psicoterapeuta E. Gandini: medico anestesista A. Gandolfi:psicologa psicoterapeuta U. Longoni: psicologo sociologo L. Merati: medico psicologo clinico psicoterapeuta M. Maisto: medico psicoterapeuta P. Parietti: medico psichiatra psicoterapeuta M. Quarti: medico neurologo M. Sanna: psicologa danzaterapeuta R. Weilbacher: medico psichiatra psicoterapeuta E. Zacchetti: mediconeurofisiologo psicoterapeuta V. Zema: medico ginecologo ostetrico P. Zivny: psicologo psicoterapeuta RELATORI E MODERATORI Giorgio Benea - Direttore U.O. di Radiologia Ospedale Delta Ferrara Massimo Calabrese - Responsabile S.C. Diagnostica Senologica Avanzata - Istituto Tumori di Genova Luigi Lovato - Dipartimento di Radiologia Policlinico S. Orsola Malpighi Bologna Domenico Montanaro - Responsabile U.O. Neuroradiologia CNR Pisa Giovanni Morana - Direttore Istituto di Radiologia Ospedale Cà Foncello Treviso COMITATO SCIENTIFICO Riccardo Rescazzi - S.O.C. Radiodiagnostica Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” - Pordenone [email protected] Paolo Mancinelli - S.O.C. Radiologia ed Interventistica Azienda Ospedaliera “Santa Maria degli Angeli” - Pordenone [email protected] SEGRETERIA ORGANIZZATIVA Meeting di Sara Zanazzi Via Villalta 32 - 33100 Udine Tel. 0432.1790500 - Fax 0432.1790854 [email protected] - www.meetingsarazanazzi.it INFORMAZIONI ECM Sono stati richiesti i crediti per il Programma Ministeriale di Educazione Continua in Medicina per la categoria: MEDICI. 69 Corsi, Convegni e Congressi Discipline: Radiologia, Neurologia, Chirurgia generale, Cardiologia ISCRIZIONI MEDICI Previo invio della scheda d’iscrizione compilata entro il 10 novembre 2010. La partecipazione al Convegno è gratuita e riservata ai primi 60 medici iscritti SEDE CONGRESSUALE Centro Formazione Pordenone Opera Sacra Famiglia Viale de la Comina, 25 - Pordenone www.formazionepn.org Abbiamo il piacere di informarVi che, a seguito del successo riscontrato dalle prime sette edizioni del Master in Economia e Politica Sanitaria, il CORIPE Piemonte ripropone il Master anche per l’anno accademico 2010/2011. Inoltre, a partire dalla prossima edizione, il Master ha ottenuto il riconoscimento di Master Universitario di Primo Livello dell’Università di Torino. Il Master si propone di formare figure professionali in grado di affrontare le difficoltà in cui opera il settore sanitario con mentalità economica e competenze tecniche. I destinatari sono neolaureati e operatori che già lavorano nel campo. Si tratta di un Master assolutamente innovativo, che coniuga contenuti teorici e applicazioni concrete e prevede una forte interazione con le istituzioni e le aziende del settore. Obiettivo è fornire una solida preparazione economica e manageriale a figure professionali destinate a ricoprire ruoli dirigenziali nelle varie istituzioni che operano all’interno del settore sanitario. Il modulo di iscrizione e tutte le informazioni relative al Master sono disponibili all’indirizzo internet http://www.coripe.unito.it oppure possono essere richieste alla Segreteria del CORIPE Piemonte, tel. 011/6705202 (orario 9-15), fax 011/6407976, e-mail: [email protected]. Nerina Dirindin Presidente Giuseppe Clerico Direttore UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA DIPARTIMENTO DI DISCIPLINE MEDICO-CHIRURGICHE DELLA COMUNICAZIONE E DEL COMPORTAMENTO Con il patrocinio della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Ferrara CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN ODONTOIATRIA PEDIATRICA 14 FEBBRAIO 2011 DIRETTORE DEL CORSO Prof. Nicoletta Zerman L’Odontoiatria Pediatrica si occupa della clinica, della didattica e della ricerca di tutti gli aspetti di prevenzione e di terapia della salute orale del bambino, dalla nascita all’adolescenza (European Academy of Paediatric Dentistry). Gli obiettivi specifici dell’apprendimento del Corso, consistono nell’acquisizione delle basi teoriche che permettano al corsista autonomia decisionale nella diagnosi e nella terapia delle patologie di interesse pedodontico. Il corsista impara a collaborare con gli altri specialisti, ma anche a coordinare un team multidisciplinare per la prevenzione e la cura delle più comuni patologie orali dell’età pediatrica, con specifica attenzione ai soggetti con malattie croniche e con particolari necessità. Il corsista viene stimolato ad interagire attivamente con i docenti attraverso la partecipazione a lezioni frontali aperte, alla discussione di casi clinici, proposta con modalità seminariali e “problem solving” ad esercitazioni pratiche ed alla valutazione critica della letteratura scientifica. Al fine di valutare il conseguimento degli obiettivi didattici, verrà effettuata una prova scritta finale. INFORMAZIONI Il corso di perfezionamentop avrà inizio lunedì 14 febbraio 2011 alle ore 9.30 e terminerà giovedì 15 dicembre 2011 presso la scuola di specializzazione in Ortodonzia di Via Montebello 31 - Ferrara. L’attività didattica prevede incontri di 2-3 giorni al mese per un totale di 30 incontri. SEGRETERIA SCIENTIFICA [email protected] Per informazioni ed iscrizioni consultare il sito: http://www.unife.it/formazione-postlaurea/iscrizioni ISCRIZIONI ENTRO E NON OLTRE IL 10.1.2011 70 Corsi, Convegni e Congressi UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI VERONA Facoltà di medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi dentale Presidente: Prof. Giacomo Cavalleri CORSO DI PERFEZIONAMENTO IN TRAUMATOLOGIA DENTALE 2011 26 FEBBRAIO Prof. Damaso Caprioglio: Attualità in traumatologia dentale 26 MARZO Dott. Enrico Spinas: La prevenzione e la medicina legale in traumatologia dentale 30 APRILE Dott.ssa Claudia Caprioglio: I traumi dentali in dentatura decidua 14 MAGGIO Prof. G iacomo C avalieri & P rof. F rancesco Riccitiello: I traumi in dentatura permanente Prof. Antonio Cerutti: Recupero estetico degli elementi traumatizzati (esercitazione pratica) 11 GIUGNO V Congresso SITD Verona (quota d’ingresso compresa nel corso) 18 GIUGNO Dott. N icola P errini: Mantenimento della vitalità nei denti traumatizzati 2 LUGLIO Prof. Elisabetta Cotti & Dott. Piero Alessandro Marcoli: Endodonzia sui denti traumatizzati (esercitazione pratica) 17 SETTEMBRE Prof. Alberto Caprioglio: Ortodonzia in traumatologia (esercitazione pratica) 22 OTTOBRE Dott. Luigi Paglia & Dott. Maurizio Mazza: Aspetti chirurgici ed implantari in traumatologia dentale (esercitazione pratica) 26 NOVEMBRE Scuola di Chirurgia Maxillo-Facciale di Verona direttore Prof. Pier Francesco Nocini: La chirurgia complessa dei traumi dentari NOTE PARTE PRATICA 14/05: Ricostruzione estetica diretta su dente estratto (portare un incisivo estratto conservato in acqua) 02/07: Chiusura ortograda apicale con MTA su dente estratto (portare un incisivo estratto conservato in acqua, eseguire accesso endodontico e verificare la percorribilità del canale) 17/09: Realizzazione di splint elastici passivi su simulatori ortodontici 22/10: Esecuzione di impianti dentari su simulatori N.B. Le lezioni verranno svolte dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle 13.30 alle 16.30 per la parte pratica, con firma di presenza ad inizio e a fine giornata. Obbligatoria la presenza al 75% delle lezioni per l’ottenimento del diploma finale. La partecipazione al Corso dà diritto a ottenere tutti gli ECM in corso d’anno e in più all’ottenimento di CFU (crediti formativi universitari) per eventuali concorsi. Il programma potrà subire delle variazioni che verranno comunicate con notevole anticipo. INFORMAZIONI IMPORTANTI • Il corso di Perfezionamento è finalizzato alla formazione teorica e pratica dell’odontoiatra o dello specialista in odontoiatria che voglia approfondire le conoscenze in traumatologia dentale. A tal fine, il corso è pensato in modo da offrire ai partecipanti una formazione di alto livello specialistica nel settore della traumatologia dentale, accompagnata dall’approfondimento di nozioni fondamentali in discipline odontoiatriche. A integrazione della parte teorica, condotta da docenti del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università di Verona e con la collaborazione di docenti di altre Facoltà e di liberi professionisti di provata esperienza, il corso sarà supportato da una parte pratica obbligatoria, allo scopo di familiarizzare i partecipanti con una gran parte delle tecniche pertinenti alla risoluzione dei traumi dentali. Obiettivo specifico del corso è quello di formare uno specialista in traumatologia dentale dotato di un’elevata qualificazione professionale e in grado di far fronte con competenza dal semplice intervento ai più complessi atti operatori derivanti da situazioni di elevata compromissione dentale. • Il Corso dura da febbraio 2011 a dicembre 2011. II costo del corso è di Euro 1.000 in unica soluzione. Termine di iscrizione: 14 gennaio 2011. • Tutte le altre informazioni del corso si trovano su www.univr.it. Una volta entrati nel sito cliccare Facoltà poi Medicina e Chirurgia e andare su OFFERTA FORMATIVA; cliccare Corsi di perfezionamento poi cliccare Corso di perfezionamento in Traumatologia dentale. Sulla videata a sinistra si trovano tutte le informazioni relative alle Modalità di iscrizione. Per info o chiarimenti Prof. Giacomo Cavalleri 3356859417. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI SIENA Facoltà di Medicina dell’Università di Siena MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO TEORICO PRATICO IN MEDICINA INTEGRATA A.A. 2011-2012 Tre percorsi didattici per il conseguimento del Diploma con indirizzo in Omeopatia o Agopuntura o Fitoterapia. Scadenza iscrizioni 30 novembre 2010. Requisiti di ammissione: Laurea in Medicina, Farmacia, CTF, Odontoiatria. Biennale, da Gennaio 2011 a giugno 2012. 80 CFU. Esonero ECM per tutta la durata del Master. Terza edizione de! Master professionalizzante di Alta Formazione teorico-pratico in Medicina Integrata della durata biennale. Al termine della Formazione l’Università di Siena rilascia Diploma di Master Universitario di II Livello in Medicina Integrata con indirizzo Omeopatia o Fitoterapia o Agopuntura. Sede: Polo didattico di Colle Val D’Elsa (SI). Stage pratici presso i servizi pubblici di Omeopatia, Fitoterapia e Agopuntura della regione Toscana e presso Ospedale di Medicina Integrata di Pitigliano, in collaborazione con Università di Medicina Tradizionale di Pechino e Royal London Homoeopathic Hospital. PER INFORMAZIONI: Università di Siena [email protected] - [email protected] Tutor: Simonetta Bernardini [email protected] - cell. 340-7291939 Segreteria Organizzativa: Maddalena Ceredi FIMO srl. - Tel. 055-6800389 - email: [email protected] 71