Clementino, prima napoletana per il "Mea Culpa

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Clementino, prima napoletana per il "Mea Culpa
Clementino, prima napoletana per il "Mea Culpa Tour"
Lunedì 24 Febbraio 2014 14:41
Cari rockers conservatori, se l'hip hop unisce tanti giovani un motivo ci sarà.
Fatevene una ragione, il rap è la strada. Quale altra città se non Napoli ha tanto da raccontare
tra le rime, le parole, un mc, una base, un po' di cazzimma e sfacciataggine, ironia e
fratellanza? Fin dai tempi dei 99 Posse, da quando il nuovo linguaggio del rap si stava
diffondendo in Italia, la città del Vesuvio ha sfornato numerosi talenti, la maggior parte dei quali
però, sono stati schiacciati dall'imprenditoria hip-hop del Nord Italia. Qui abbiamo avuto La
Famiglia, i 13 Bastardi, Speaker Cenzou, Co'Sang, Tayone, Fuossera, Sangue Mostro (appena
tornati) , Paura: ma quanti di loro sono riusciti ad avere una degna diffusione sui media
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nazionali, nelle radio, in tv, mentre ci inondavano di Sottotono, Articolo 31, Club Dogo,
Marracash, Nesli, Flaminio Maphia?
Clemente Maccaro, in arte Clementino, da Camposano di Nola, è uno di quelli che invece è
riuscito a diventare "famoso" in tutta Italia. Classe 1982, dopo una lunga gavetta tra freestyle e
album indipendent, ha poi pubblicato "Rapstar" con Fabri Fibra, ha aperto i concerti di Jovanotti.
L'ultimo lavoro è "Mea Culpa", e come lui fa sapere " si sente un alieno, perchè non condivide il
machismo esasperato del mucchio selvaggio dell'hip-hop nazionale, la finzione da balordo di
strada".
lemente Maccaro, da Camposano di Nola, classe 1982: per Wikipedia è una delle personalità
nate nel paesino napoletano, per la generazione 2.1 è semplicemente l’alieno del rap italiano.
Clementino è solo uno degli alias con cui si è imposto sul fronte dell’hip hop. Chiamatelo
I.E.N.A. o chiamatelo “Rapstar”, come l’ha incoronato uno che se ne intende (Fabri Fibra), ma
non confondetelo con il mucchio selvaggio dell’hip hop nazionale, che frequenta con orgoglio,
successo e divertimento, ma di cui non condivide il machismo esasperato, il vizio di prendersi
troppo sul serio, la finzione da balordo di strada: viene da posti dove il ghetto fa paura davvero
ed ha scelto il suo mestiere anche per dimostrare, non solo a se stesso, che un microfono
acceso e ben usato può essere una maniera per fuggire dalle terre di Gomorra. La sua
profezia è un pensiero positivo: si può fare, se ci credi, se ci lavori sodo, se lotti con i denti per
quello in cui credi.
Il “Mea Culpa Tour” di Clementino arriva a Napoli. Dopo i due concerti anteprima dello scorso
dicembre a Milano e Roma, il rapper classe 1982 originario di Camposano di Nola, approda
venerdì 28 febbraio alla Casa della Musica/Palapartenope.
In programma brani comei “Amsterdam”, “Ci rimani male”, “Alto Livello”, “Rovine”, “La Luce
”, “
Beat Box
”, “
La mia musica
”, “
Harlem Shake
”, “
Il Re Lucertola
”. Senza dimenticare ovviamente i successi come “
O Vient
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”, sei milioni di views su YouTube e diventando uno dei brani più trasmessi dalle radio, "
Fratello
" con la straordinaria partecipazione di
Jovanotti
e l’ultimo singolo “
Buenos Aires / Napoli
”, prodotto da
Shablo
, che vede la presenza
Negrita
e contiene un campione del loro brano tormentone “Rotolando verso Sud”.
A dividere il palco con il beat-maker Dj Tayone che aprirà il live con il suo dj set.
I biglietti per il concerto di Napoli, organizzato da Veragency, sono in vendita al costo di 23
Euro attraverso i circuiti Go2 e Boxol e nelle prevendite abituali.
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