interior design magazine

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interior design magazine
FREEPRESS | #26 NOV/DIC ’10
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L’ARCHITETTURA È
UN LINGUAGGIO;
SE SEI BRAVO PUOI ESSERE
UN POETA.
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MIES VAN DER ROHE
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COLOPHON.
SOMMARIO.
# 26 | NOV/DIC ’10
Pubblicazione bimestrale freepress
Direttore responsabile
Antonia Marmo
SU LIVINGROOME.
Direttore creativo
Stefano Gangli / SignDesign
Francesca Castenetto laureata nel 2004 in Relazioni
Pubbliche con una ricerca sperimentale sulla Pubblicità
Ingannevole, specializzandosi in vari ambiti della
Comunicazione. Lavora tra Milano e Udine presso agenzie di
Marketing e Comunicazione e dal 2005 inizia la collaborazione
con l’Istituto Europeo di Design di Roma ricoprendo il ruolo
di Responsabile Ufficio Stampa. Ha curato la comunicazione
di esposizioni ed eventi di design, festival di videoarte ed
editoria per conto dell’Istituto. Grazie alla passione per il Design
approda oggi a LivingRoome.
Tendenze
Giorgio Tartaro
Redazione
Barbara Durante / Francesca Castenetto /
Andrea Carvelli / Adriano Sarti
Graphic Design
Mauro Moretti / Andrea Berry Oppizio / SignDesign
Photo Editor
Antonio Cama
Redazione e pubblicità
LivingRoome - V.le Regina Margherita, 302 - 00198 Roma
www.livingroome.it - [email protected]
Diritti
© Copyright 2010. Testi, fotografie e disegni contenuti in questo
numero non possono essere riprodotti, neppure parzialmente,
senza l’autorizzazione dei rispettivi titolari dei diritti.
Copertina
Tacchini, Stone, Design Pearson Lloyd
Stampa
Plus Group Srl
Copertina - carta Fedrigoni Freelife Satin g. 250, plastificazione opaca
Interni - carta Fedrigoni Freelife Satin g. 150
Barbara Durante da anni affianca alla sua professione
nel campo del IT, la scrittura. Ha firmato recensioni
cinematografiche e su locali di tendenza ed ha curato una
rubrica su corsi di tecniche creative per un Network d’arte
online. La crescente passione per l’interior design e il desiderio
di innovazione l’hanno spinta fino a Livingroome.
Mauro Moretti, grafico, diplomato IED. Ha collaborato
con agenzie di pubblicità e con riviste di visual design.
Si appassiona alla fotografia fino a farla diventare parte
complementare della propria professione di grafico.
Come fotografo firma shooting dal particolare taglio creativo.
Firma il progetto grafico del restyling di Livingroome.
08
22
GIGLI D’oro
SUITE
38
PIANO CON BRIO
HOME DESIGN
56
DESIGN À la carte
FOOD DESIGN
70
VIGILIUS
mountain resort
84
ITALESSE
tableware
WESTWAY ARCHITECTS
7 parole
Editor
GangliCom Sas
Registrato presso il Tribunale di Roma n. 482/2007
concept e realizzazione
CREATIVITÀ PER LA
COMUNICAZIONE
creatività
per
la comunicazione
TENDENZE 06
showRoomE 62
Designer 17
NAPKIN 78
ROAMING ROME 31
BOOk 90
GALLERY 46
LAB vision 92
EDITORIALE | 7
EDITORIALE.
#26
tutti che nascono.
Come si fa a non cominciare un editoriale pubblicato a ridosso del Natale senza parlare del
Natale? Io una soluzione ce l’avrei, basta non parlarne direttamente. Ora ci provo.
Non se è per via di una confluenza astrale o per ragioni metafisiche, ma vivo in un momento
in cui tante persone che conosco stanno organizzando l’imminente arrivo di un bimbo. Insomma, per dirla breve, nel giro di due settimane saremo di più. Ed ecco che viene la voglia
di arrivare al design per poter trovare la chiave creativa di un bel regalo di benvenuto. Allora,
considerato che il passeggino, il seggiolone, il reggicoso, il portatutto, il levarobe e tutto
quello che oggi gira “d’obbligo” intorno ad un bimbo è già stato regalato - o è stato il motivo
di prenotazioni da parte dei parenti più stretti - vai a capire ora come coniugare il design al
complimento per l’arrivo di un nuovo fanciullo.
E qui però comincia il divertimento. Ormai in giro c’è tutto, dal piccolo al grande oggetto,
e, secondo l’uso comune della parola design, tutto è di design. Non mi piace, non ho mai
sopportato la massificazione della parola design con il concetto del “una cosa particolare”.
Fedele alla scuola di pensiero che definisce il design come l’ottimizzazione della forma in
relazione alla funzione, come prima cosa devo capire l’uso, la funzione appunto, a che serve
quello che sto per regalare al nuovo arrivato e poi mi concentro sulla forma. Considerato
che attualmente di forme creative ne trovo un bel po’, la strategia migliore è quella di concentrarsi sulla funzione. Oh, e qui arriva il design, anzi, arriva la parte più bella del design.
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Quello che mi colpisce di più, infatti, negli ultimi tempi è proprio la creatività applicata alle
funzioni, non alle forme. Ed ecco dunque che torna il mio regalo. Inutile che io vada a cercare l’oggetto che abbia la forma più inedita, che è “di design” - ce ne sono troppi se applico
il significato comune - meglio piuttosto che io trovi la funzione inedita. E oggi credo che un
risultato così lo si trovi solo nella coniugazione di più usi, coordinabili evidentemente. Si apre
un mondo. Il coso che fa le robe e che però nel contempo si usa anche come l’altro, il letto
che fa il letto e che quando non si dorme diventa un box, il seggiolone che fa il reggirobe
se non ci si siede (mi viene da pensare al trascorso concetto di divanoletto). Però per ora
forse sono troppo grande per queste cose, e mi viene un sospetto: il fidato design mi sta
mettendo di fronte ad una realtà: al di là di forma e funzione, forse è il caso che mi interroghi
su come passa il tempo un bimbo piccolo in un mondo fatto tutto di design.
Quindi mi fermo, auguro a voi ottime feste e a me auguro di trovare quel regalo. Bene, ho
parlato di nascite, di regali ma mai del Natale. Ci sono riuscito?
S.G.
Giorgio Tartaro, giornalista, è stato redattore di Modo e Domus.
Direttore di Box, Percorsi e progetti (Edizioni Fiera Milano), collabora regolarmente con le più
importanti riviste di design e arredamento. Collaboratore dell’Istituto dell’Enciclopedia Treccani,
condirettore del Master di Interior design della Scuola Politecnica di Design (Milano), svolge da
tempo attività autorale e di conduzione
di format televisivi sul design e il mondo casa per Rai, Sitcom Tv Alice e Leonardo (Sky).
Che c’è?
Meglio che succede...
No, non un refrain di un pezzo annoiato sulla vita cittadina, e nemmeno una estemporanea
considerazione sul tempo.
Piuttosto una dichiarazione di quello che dovrebbe essere nei luoghi di eccellenza del design, in quelle vetrine di luci su strada che spesso non regalano silhouette in attività, che da
filmato si trasformano in immobile fotografia.
Come dire, assodato che quello che c’è, quello che presentano e propongono questi progettatissimi luoghi della vendita, pur con le varianti del caso e la perizia espositiva del titolare dello showroom, quello che conta, in parte si sa, e che fa avvicinare al “che c’è”, è anche,
oggi e soprattutto, il “che succede”.
Ormai da tempo questa rivista è l’organo ufficiale di cosa succede in alcuni eccellenti punti
vendita della Capitale e non solo, ma è anche singolare palestra di sviluppo e rilancio di
idee in proposito. Dalle “design conversation” ad eventi tematici culinari o di altro tipo, dalla
interazione web al report cartaceo, capaci di veicolare presenze selezionate e preordinate
proprio nei punti che le richiedono.
Ad alcuni di questi eventi ho partecipato, con l’idea fissa di renderli interattivi, cercando cioè
di mischiare, con l’esperienza televisiva maturata in questi anni, relatori ed uditori, cercando di praticare diversi registri nei linguaggi o selezionare idiomi vicini a una comunità del
progetto ben identificata. Da più parti si chiede o si ipotizza di far vivere questi centri della
vendita come meeting point, club, effimeri e temporanei luoghi di fisici scambi di informazioni e di “amicizie lavorative”.
Luoghi dove si sta bene, dove si invita l’amico che viene da
fuori, o dove si incontra un possibile socio in affari, un collega, un committente.
E la sistematica e cittadina volontà di portare nel design campi limitrofi e a volte lontani, così come il design “informa” da
qualche tempo settori altri, pare essere una dinamica molto
apprezzata ma non ancora percorsa: i lavori degli studenti,
gli artisti, un workshop o una rappresentazione che possano
in qualche modo portare gente nel luogo della vendita e vederlo anche sotto occhi differenti da quell’immagine retinica
di una foto “dolcemente desolata della vetrina” alla Hopper
dichiarata qualche riga sopra…
Quello che è certo è che rappresentazione, video, web, carta
stampata devono entrare sistematicamente in questi luoghi
per renderli vivi, attivi, partecipi di realtà cittadine, interattivi.
Molti lo hanno capito, e alcuni format stanno prendendo piede. Si accettano idee, sfide, suggerimenti.
MARSEGLIA HOME & BAXTER.
Allestimento Time Lounge Baxter e design conversation, maggio 2010.
KITCHENLAB BOFFI BARBERINI & GAGGENAU.
Format live di intrattenimento e workshop sulla cucina presso lo showroom Boffi Barberini
Roma, anno 2010-2011.
signdesign
8 | TENDENZE
10 | LIVINGROOME26
7PAROLE
PER
WESTWAY
ARCHITECTS
TESTO ANTONIa marmo | Photo ALBERTO FERRERO
STUDIOARCHITETTURA | 11
In un palazzo storico della mitica via Giulia, nel cuore di
Roma, hanno sede gli uffici centrali di Westway Architects,
con studio anche a Milano. Una sorta di labirinto di spazi
contemporanei, che si adattano all’impianto originario, ospita
il lavoro di progettazione di uno staff trasversale ma concorde
sull’approccio internazionale. Il nome “westway”, che deriva
da una base di comuni esperienze progettuali avute dai soci
negli USA, è un manifesto di questa filosofia che porta nei loro
progetti echi lontani catturati da ogni parte del mondo, senza
dimenticare le atmosfere locali. Niente di meglio per raccontare
il tema aperto del “living” negli interior residenziali.
LIVING GLOCAL.
Viviamo quanto mai connessi con il mondo virtualmente
e fisicamente. Siamo nomadi contemporanei, viaggiamo
spesso per lavoro e per piacere, conosciamo gente nuova, vediamo luoghi e cose lontanissime, portiamo via con
noi sensazioni, ricordi ed oggetti da altri mondi. Eppure
siamo legati alle nostre radici, a quello che ci circonda
normalmente, a quello che ci hanno trasmesso i nostri
cari. Anima internazionale e memorie ritrovate si contaminano alla perfezione nel progetto dello spazio living di
Westway Architects. Ambienti aperti e liquidi, che si confondono negli usi conviviali e di relax, raccontano il calore di uno spazio articolato di presenze ed incontri.
12 | LIVINGROOME26
STUDIOARCHITETTURA | 13
living NUOVO FOCOLARE.
LIVING ATTRAVERSAMENTO.
Stare tutti insieme davanti al camino è da sempre uno degli
archetipi dell’area giorno di una casa.
Può esserlo anche in un living contemporaneo, dove il concetto di nuovo focolare incontra esigenze di uso ed articolazione spaziale. Cuore della casa, accoglie e distribuisce flussi
e modi di vivere, riunisce nella diversità di momenti, persone,
oggetti ed usi. Dall’atrio all’estensione alla sua all’esterno,
dall’area dedicata al relax a quella riservata al pranzo, da
quella studio a quella hobby, il living è un motore pulsante di
ambienti flessibili a vista.
In questa proposta Westway il senso pieno di uno spazio che
vive senza barriere, ma non per questo senza precise caratterizzazioni architettoniche e di design.
Vi entriamo, vi passiamo, vi sostiamo, saliamo, scendiamo…
Il living può essere quanto mai anche spazio dell’attraversamento. Ma scordiamoci passaggi obbligati e attraversamenti
nascosti. Niente corridoi, niente pareti divisorie, niente organizzazioni spaziali di servizio.
Finalmente l’area giorno fa della sua vocazione di apertura
risorsa progettuale. Volumi degli altri ambiti casalinghi che vi
si affacciano, dislivelli come gallerie espositive, viste senza
ostacoli che abbracciano la complessità dello spazio cielo
terra e in tutte le direzioni.
E magari, invece che sul consueto divano, possiamo sederci
anche a parlare piacevolmente nelle scale o intrattenere in
libertà rapporti tra un piano e l’altro della casa. Uno nastro
che si sviluppa nelle varie dimensioni, sempre pronto ad accogliere e connettere.
14 | LIVINGROOME26
LIVING ATTREZZATO.
Un ambito della casa così aperto e flessibile non può che
prestarsi ottimamente ad interpretazioni contemporanee delle sue funzionalità, che vanno al di là dell’inserimento delle
classiche forniture.
Spesso non sono più gli arredi mobili ad accogliere altri oggetti o a prestarsi agli usi comuni, ma è la stessa architettura
del living che integra questa possibilità. In una parola, diventa
uno spazio “attrezzato”.
Pareti che si aprono e si chiudono, si piegano e si scavano
per trasformarsi in contenitori o sedute plastiche.
Elementi architettonici usuali, come scale o dislivelli, che ampliano i loro significati e si prestano a nuovi utilizzi e definizioni. Spazi riconfigurabili per quotidianità in evoluzione.
LIVING SCENA.
Se un tempo le nostre case avevano un impianto rigido di divisioni materiali e funzionali, oggi si tende a fare in modo che
tutti gli ambiti siano interconnessi e a volte intercambiabili.
Succede così che un living oggi possa diventare il punto di
vista privilegiato verso tutte le altre zone della casa, una sorta
di cannocchiale da cui tra-guardare liberamente.
Allo stesso tempo tutte le altre aree possono aprirsi su di
esso e confluirvi, come delle platee verso la scena.
Questa nuova organizzazione estende il concetto di area
giorno a tutta la casa, perché si tende a vivere ogni momento,
anche quelli più intimi, con maggiore libertà e condivisione.
16 | LIVINGROOME26
STUDIOARCHITETTURA | 17
LIVING MULTITASKING.
Tutto in uno. Contenuto e contenitore. Molteplicità di presenze e di usi che si intrecciano e si sovrappongono. Tante direzioni che vi si incrociano e ne dipartono.
Dal lavoro al tempo libero, dalla convivialità al relax privato,
dalla rappresentanza al benessere, il living contemporaneo è
una piazza casalinga che offre risposte spaziali e funzionali a
tutte le esigenze della vita di oggi.
Non siamo costretti a spostarci attraverso ambiti differenti,
ma abbiamo a disposizione tutte le variabili in un unico spazio. L’evoluzione passa per volumi aperti e pareti non pareti,
tagli e piani differenti, pieni e trasparenze. Materiali luce, design sottolineano e amplificano questa ricchezza implicita.
LIVING NUOVA CONVIVIALITÀ.
La cucina, un tempo tenuta ben lontana dalle aree di rappresentanza e considerata un locale di servizio, per quanto
importante, è oggi più che mai protagonista dell’area giorno
della casa.
A vista, ad isola, passante…si integra tra divani e salotti, librerie e tavoli, come il centro vero di una ritrovata ed esposta
convivialità. Se il living contemporaneo si estende in tutte le
direzioni, informando di sé gli altri ambiti della casa, è quella
della cucina l’estensione più naturale.
Ci si incontra intorno ad essa cucinando e mangiando, o anche solo per parlare o per dedicarsi alle proprie passioni.
E una funzionalità evoluta si accorda con una nuova estetica,
in sintonia con un interior design metropolitano.
WESTWAY ARCHITECTS.
Maurizio Condoluci, Stefano Pavia,
Alfonso Tizzano, Cecilia Pazzini,
Valentina Martino, Laura Franceschini,
Brigida Maddaloni, Luca Aureggi
Roma, 67, via Giulia, 00186
T +39 06 960 300 10
Milano, 5, Viale F. Restelli, 20124
T +39 02 69 01 83 28
www.westway.it
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progetto Paola Navone_ph. Enrico Conti
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Custodia componibile porta notebook,
per Tucano.
ROBERTO PAOLI
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DESIGN
INTERVISTA ANTONIA MARMO | Photo COURTESY ROERTO PAOLI
ObZ@k^`hkbhOBB%,)1(,*)))*/.KhfZM^e')/,2,11*)2bg_h9lmnZkk'\hf
20 | LIVINGROOME26
ROBERTOPAOLI | 21
LUMINARE.
Collezione di scrivanie direzionali con piano in vetro temperato
appoggiato sulle basi in vetro curvato unite fra loro con ancoraggio
in alluminio brillantato, per Fiam Italia.
NIXON.
Letto con struttura in tubolare metallico
con testata imbottita, per SpHaus.
Architetto, dalle Marche con studio a Milano. Ha approfondito la conoscenza
di tecnologie come lo stampaggio della plastica a iniezione e le tecniche di
curvatura del vetro: ne nascono collaborazioni durature con Fellowes, Fiamitalia e Liv’it. È oggi Design Director per Tucano, disegna inoltre per aziende
del settore illuminotecnico come Nemo Cassina e Segno. Tutte esperienze
che formano un know-how sul quale imposta la sua idea di design: l’invenzione funzionale, la prestazione tecnologica si fondono con la forma dell’oggetto, spesso generata dalle possibilità estreme del materiale.
www.robertopaoli.com
Cosa ti ha fatto - e cosa ti fa ancora - innamorare del
design?
Ho sempre guardato con un occhio diverso gli oggetti, fin
da piccolo cercavo di capire come fossero fatti e perché
alcuni mi piacessero più di altri. I materiali, le tecnologie costruttive mi hanno sempre affascinato. Quando diventi un
designer, ti accorgi di quanto sia ancora più vasto il mondo
che c’è dietro un oggetto e quanto siano difficili e lunghi i
passi che lo fanno arrivare alla luce. È vero, ti innamori di
questo mondo perché una tua idea diventa materia e inizia a
viaggiare in posti lontani. Quando consegni un progetto ad
una azienda, tu non sei più con lui, deve camminare con le
sue gambe, la persona che lo sceglierà lo avrà apprezzato
perché sei riuscito ad accendere qualcosa dentro di lei.
Sei uno che lega profondamente il materiale all’oggetto nel processo di progettazione. Come avviene questa
alchimia?
Sono meccanismi: ti capita di collaborare con aziende
come Nemo Cassina in cui la filosofia che lega i prodotti
riguarda più la funzione, la magia o un particolare utilizzo
della sorgente illuminante. In questo caso è il designer che
può proporre in un progetto che il materiale sia il motore
che decide caratteristiche tecniche, colori, peso, finiture…
l’alchimia si crea tra filosofia aziendale, materiale e gusto
del designer. Oppure ti capita di collaborare con aziende
che hanno un materiale come loro caratteristica irrevocabile, parlo del vetro per Fiam ad esempio, in questi casi devi
KAMI.
Lampada da terra, struttura in acciaio naturale o bianco, base lucida.
Sorgente interna a LED con RGB, per Nemo Cassina.
conoscerlo, approfondirne la tecnologia, accettarne i limiti
e farlo esprimere in modo nuovo. Progettare arredi in vetro
curvato è certo una sfida non facile. Benché ci siano tante
possibilità d’espressione, modellare una lastra di vetro non
è certo come piegare la lamiera o tagliare la carta, tutti i
vincoli di questo materiale circoscrivono fortemente le possibilità progettuali generando una sfida realmente dura per
un designer.
Che siano sedute, letti, lampade o borse, il tuo design
è sartoriale: sia piega, si taglia, si intreccia… Da dove
arriva questa modalità/filosofia?
Deriva dalla mia manualità, plasmare una materia dalle due
dimensioni, che sia vetro, lamiera o PVC, è un processo che
non ha bisogno di particolare tecnologie, si può realizzare
un prototipo da soli in ufficio facendo finta che il cartone
sia lamiera o che un acetato sia vetro: con azioni semplici come la piegatura, la curvatura, la fustellatura gli oggetti
acquistano la terza dimensione nelle tue mani. Un esempio
per tutti è la lampada Flight Linear per Nemo Cassina. Un
foglio di lamiera leggermente sagomato che si curva a creare un battito d’ali, una sorgente ben posizionata rivolge la
luce nell’ambiente e tra i due lembi dell’oggetto grazie ad
un foro nascosto. Un processo limpido anche solo manuale
può dare vita ad un oggetto fiero delle sue tre dimensioni e
del suo gioco di luce. Ho pensato a questa lampada e dopo
poco con un lamierino in ufficio avevo già realizzato un prototipo rudimentale.
C’è un oggetto della memoria o un oggetto icona di design
che ha segnato la tua vita e che ritorna, anche solo come
pensiero lontano, nel tuo modo di progettare?
Voglio dare una risposta più di tipo “professionale”: la Tolomeo di De Lucchi e Fassina, non banalmente perché ha un
grande successo di vendite, ma perché credo sia l’esempio
perfetto di oggetto corretto che incontra il gusto di una fetta
amplissima di mercato e ha raggiunto un raro equilibrio di
gusto globale.
Quali componenti deve contenere/offrire un buon oggetto di design?
Mi appellerei a Castiglioni per questa risposta, ovvero un
oggetto deve contenere ironia e memoria. Ironia nel senso
che deve far sorridere, divertire per la sua forma, per il materiale o per il suo nome, e memoria, per esempio rivisitando linee del passato o risvegliando in altri modi un ricordo.
Castiglioni condisce di ironia e memoria tutti i suoi progetti,
uno per tutti il Mezzadro, seduta ricavata dal sedile di un
trattore. Divertente mettere in salotto questo oggetto che
riutilizza un pezzo di trattore e che si colora di lacche sgargianti. Ho cercato di dare queste caratteristiche a U-light,
lampada da tavolo pensata per Segno, una ciotola che può
contenere oggetti nella sua luce.
E spesso ti misuri con il progetto della luce, quindi con
un cambiamento di stato, oltre che con un materiale e
con una forma: un esempio?
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MIR.
Specchio-lampada da terra girevole
con scocca in vetro curvato e telaio interno
in acciaio verniciato, base in acciaio inox,
per Fiam Italia.
La Kami per Nemo Cassina, un cartoccio di luce che parte
da una lamiera e acquista la terza dimensione piegandosi:
in basso all’interno del cartoccio una sorgente LED multicolore modifica l’ambiente cromaticamente, dando diverse
sensazioni. In un doppiofondo del corpo lampada in alto si
cela una alogena lineare, la lampada da terra diventa più
tradizionale, può dare luce ad un grande spazio. La luce
che parte dal basso si amplifica grazie a questa seconda
sorgente celata e si schiarisce per illuminare.
Il design della quotidianità veloce di oggi è un altro lato
dei tuoi progetti: come sono i tuoi oggetti nomadi per i
nomadi degli anni Zero?
Il nomadismo è un tema ricorrente dei miei progetti, sono
Design Director di Tucano azienda leader in Italia nel settore
delle borse porta computer e di tutto ciò che può essere custodia di una apparecchiatura elettronica. Tucano interviene
esattamente nel momento dello spostamento e mai come
oggi ci muoviamo portando con noi apparecchiature elettroniche. Quanto una borsa sia sviluppata nel dettaglio gli
utenti finali non possono neanche immaginarlo, organizzo al
millimetro tutti i suoi scompartimenti, ogni tasca interna accoglie perfettamente l’alimentatore, la macchina
fotografica digitale, il mouse, la chiavetta USB, il cellulare… In un settore in cui si dipende direttamente dalla
evoluzione tecnologica, è compito del designer informarsi quotidianamente sulle novità per essere pronto a
“proteggere” il loro trasporto.
Quale particolare esigenza o tendenza del prossimo futuro ti sembra più interessante da affrontare
come designer?
Credo che ogni designer debba lavorare meno! Ciò non
significa che a metà giornata si deve chiudere lo studio
e andare in una Spa. Intendo dire progettare meno oggetti, ma pensarli e perfezionarli in maniera maniacale,
ascoltando le aziende e rispettando i briefing.
Le aziende oggi non possono più sbagliare un passo,
camminano su una corda tesa. Bisogna collaborare
con loro in planning precisi e rispettare tempi e costi.
Il mercato è saturo di progetti meteora che non erano
necessari.
24 | LIVINGROOME26
GIGLID’ORO | 25
GIGLI D’ORO
SUITE.
TESTo FILIPPO BOMBACE
Photo ANNA GALANTE
SIAMO NEL CUORE DEL RIONE PONTE IN ROMA, RARO ESEMPIO
DI BORGO MEDIEVALE NELLA CITTÀ RIMASTO PRESSOCHÉ
INALTERATO, IN CUI I PICCOLI TRACCIATI STRADALI TRAGGONO
IL NOME DALLE OSTERIE E DALLE LOCANDE LÌ ESISTENTI
UN TEMPO. UN ANTICO PALAZZO DEL 1400, DISTRIBUITO
SU TRE LIVELLI, PREGEVOLISSIMA PROPRIETÀ CIELOTERRA A DUE PASSI DAL NOTO PALAZZO ALTEMPS, VIENE
TRASFORMATO IN UNA MODERNA STRUTTURA RICETTIVA,
DOVE LA CONTEMPORANEITÀ DEGLI INTERNI SI FONDE ALLA
PERFEZIONE CON LA STRUTTURA STORICA.
La vicinanza di Piazza Navona, cuore della Roma barocca,
conferisce ancor più fascino ad una location ben ristrutturata di recente nelle sue parti esterne, completamente amalgamate nel tipico tessuto edificato del centro di Roma.
I tre livelli, allo stato ante operam disordinatamente frammezzati da contorte tramezzature realizzate nel corso dei secoli,
ripuliti delle stesse e valorizzati nei loro caratteri architettonici originali (solai e coperture in legno, imbotti, architravi
e scale in pietra, etc.), accolgono sei suites destinate ad un
turismo di alta fascia, più una piccola sala comune al piano
ammezzato. Un tratto progettuale contemporaneo, senza
negare la storia, è stato messo in atto ad enfatizzare ancor
più il sapore dell’esistente, senza per questo però piegare
l’intervento di progetto ad una pedissequa ripetizione / imitazione di stili o schemi del passato.
26 | LIVINGROOME26
La spazialità che ne deriva risulta calda ed accogliente grazie al giusto accostamento dei materiali e soprattutto grazie
all’uso della luce, opportunamente miscelata tra sorgenti
alogene e fluorescenti a costruire suggestivi scenari luminosi. La palette dei materiali selezionati prevede una netta
dominanza del bianco, impiegato sia nella realizzazione degli arredi (in laccato bianco opaco, Corian bianco, pelle e
acciaio inox), che nei sanitari (in Corian e Cristalplant), come
nella tinteggiatura di pareti e soffitti, accostato al biondo
delle nuove pavimentazioni in parquet di rovere affumicato
ed alle basole di pietra di Trani.
GIGLID’ORO | 27
Il lungo locale ingresso al piano terra, diviene il giusto biglietto da visita della nuova attività
allestita all’interno del fabbricato. Spogliato degli elementi
superflui e denunciato in tutta la sua nuda bellezza, vede
ripristinata la porta esterna in legno, mentre una seconda
porta in vetro sfuma appena le dimensioni eclatanti della
spazialità; la longitudinalità del locale viene in particolare
esasperata dalla breve strettoia generata dall’inserimento
del vano ascensore, che rivestito con un’esile fodera in Corian bianco retroilluminato a dichiarare il logo dell’attività,
costringe il visitatore ad una piccola chicane per accedere
alla zona reception vera e propria, dove lo accolgono servizi
di sosta e informazione.
La parete opposta al vano ascensore, in contrapposizione
alla levigatezza di questo, viene spogliata dello strato di
intonaco e denunciata nella sua cruda struttura muraria a
mattoni. Un dipinto volutamente fuoriscala, enfatizza invece
l’altezza del locale andando a definire l’intera parete a doppia altezza dell’imbarco scala, disegnando il giusto fondale
della lunga prospettiva visiva.
L’unione dei vari elementi, storici e tecnologici, comunica da
subito gli intenti e i sapori dell’operazione, ritraendo un contesto architettonico adeguatamente neutro, pulito, moderno
e luminoso, ma al contempo antico, “ruvido” e affascinante
al punto giusto.
Un tratto progettuale
contemporaneo,
senza negare la storia,
è stato messo in atto ad enfatizzare
ancor più il sapore dell’esistente,
senza per questo però piegare
l’intervento di progetto ad una
pedissequa ripetizione / imitazione
di stili o schemi del passato.
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GIGLID’ORO | 29
La palette dei materiali selezionati prevede una netta dominanza
del bianco, impiegato sia nella realizzazione degli arredi
(in laccato bianco opaco, Corian bianco, pelle e acciaio inox),
che nei sanitari (in Corian e Cristalplant), come nella tinteggiatura di pareti
e soffitti, accostato al biondo delle nuove pavimentazioni in parquet
di rovere affumicato ed alle basole di pietra di Trani.
Al primo piano al termine della prima rampa in pietra peperino, la Sala da The, con comode sedute in pelle, offre il
giusto comfort nei momenti di colazione. Superato il pianerottolo con volte a crociera e percorsa ancora una rampa,
si approda al secondo piano organizzato con due suites
contrapposte, sviluppate a destra e a sinistra della scala.
Sulla sinistra, delineando uno schema ripetuto in tutte e
tre le suites con affaccio su vicolo della Palomba - seppur con differenti interpretazioni di arredo - , si disegna in
ciascuna camera una piccola zona snack prima colazione
con affaccio su una corte interna. La spazialità liberata disegna così una sorta di prologo alla zona notte vera e propria, sviluppata invece nella cellula muraria sulla sinistra, da
cui si ha accesso diretto al bagno. Le tre suites raffigurano
tre differenti variazioni sullo stesso tema, raccordate da una
comune matrice progettuale, in cui arredi caratterizzati da
un raffinato minimalismo raccontano geometrie e materiali
moderni accostati ai sapori storici degli originali soffitti in
legno, degli elementi costruttivi in pietra esistenti, o della
pavimentazione in legno di rovere. Nel bagno le stesse finiture contemporanee si impadroniscono dell’ambientazione
insieme ai rivestimenti in una morbida pietra color crema,
disegnando piccole oasi di relax differenti per dotazione,
geometria e affacci. Sul fronte opposto invece (lato via de’
Gigli D’Oro), secondo uno schema analogo, si sviluppano le
altre tre suites, anche queste caratterizzate da un differente
margine di comodità dettato dalla diversa disponibilità di
superficie o di altezza a disposizione.
Il quarto piano, caratterizzato dal tetto a mansarda con travi
originali in legno a vista, risulta per spazialità e atmosfere
probabilmente il più caratteristico; tali aspetti connotano in
particolare la suite 6, sorta di epilogo di tutto il percorso progettuale svolto, in cui gli elementi principi dell’ambientazione
bagno (una vasca ed un lavabo a libera installazione e un
grande vano doccia), dominano a vista l’ambientazione,
concorrendo al ritratto di insolite atmosfere private.
Il tono generale risulta contraddistinto dalla valorizzazione
dei caratteri popolari e ‘romani’ dello stabile, la cui matrice
originale non viene snaturata da inutili e dannosi interventi
di arricchimento, ma anzi enfatizzata dall’integrazione del
contemporaneo (immagini a macroscala, setti in vetro,
uso della luce, etc.): questa trova la massima espressione
GIGLID’ORO | 31
Il tono generale
risulta contraddistinto
dalla valorizzazione dei
caratteri popolari e ‘romani’
dello stabile,
la cui matrice originale
non viene snaturata
da inutili e dannosi interventi
di arricchimento, ma anzi
enfatizzata dall’integrazione
del contemporaneo.
nell’impostazione degli arredi e soprattutto degli ambienti
bagno, a tratti inconsueti, a tratti più tradizionali, ma comunque allineati con le tendenze attuali che vedono lo stesso
spazio bagno non più come il piccolo locale nascosto destinato alla pulizia del corpo, ma come un vero e proprio luogo
di relax. L’integrazione, infine, di pezzi recupero, antichi o
anche semplicemente ‘vintage’ - caminetti, inserti in pietra,
arredi di antiquariato - conferisce all’atmosfera il giusto velo
di vissuto indispensabile all’interno di una attività a conduzione domestica.
PROGETTO.
Filippo Bombace oficina de arquitectura
Via Monte Tomatico, 1 - Roma
www.filippobombace.com
[email protected]
Collaboratori
Manuela Avarello, Alberto Pierangeli
GIGLI D’ORO SUITE.
Via dei Gigli d’Oro 12, Roma
T +39 3346167773
www.giglidorosuite.com
[email protected]
FORNITURE.
Arredi interno suites, atrio e sala da té
tutti su disegno, eseguiti da Legnart
Illuminazione atrio, parti comuni
e interno suites Kreon
Arredo sanitari Ceramica Flaminia serie Spin
Piatti doccia Ceramica Esedra
Lavabi in Cristalplant Antoniolupi (modelli Alveo1,
Alveo2, Urna Piper1, Tender)
Rubinetterie bagni Dornbracht serie Lulu e MEM
Porte locali bagno L’Invisibile by Portarredo
Box doccia Megius
Parquet rovere affumicato per le suites e zona
colazione Giorio
Pavimentazioni parti comuni pietra di Trani
Rivestimenti bagni in marmo crema moka
ROAMING
ROME.
SignDesign Roma
TESTO Vitaly Kononov, Francesco Castiglione Morelli, Paolo Buatti, Francesco Telese
MOVING IDEA.
MOVING DES
DESIGN COMPETITION
PROGETTI IN GARA
MOVING DESIGN.
DESIGN COMPETITION
PROGETTI IN GARA
DESIGN COMPETITION
WWW.SIGNDESIGNROMA.IT/ROAMING_ROME
CONCORSO INTERNAZIONALE DI DESIGN
BÊEF;DIF79;
:?L;DJ7EF;D:;I?=D$
SHOWROOM
Roma, Via Gregorio VII, 296/298 - Roseto degli Abruzzi (TE), Via Scozia, 12
www.miondesign.com
Era la primavera di un anno fa quando lanciammo il primo
concorso di design promosso da Livingroome, in collaborazione con con Fiera Francoforte e con il Patrocinio del Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e della
Comunicazione.
Livingroome, magazine nomade e free per eccellenza, aveva individuato nel movimento, inteso in tutte le sue forme
più contemporanee, il tema con il quale far misurare progettisti, professionisti e studenti, di tutto il mondo. Roaming
Rome ha voluto promuovere un’idea del design che viaggia
e si muove con le persone o le raggiunge in maniera capillare nelle case, in giro per le strade, in tutte le occasioni
CONCORSO INTERNAZIONALE DI DESIGN
di vita e di relazione, o che contiene l’idea di movimento
nelle sue possibilità di trasformazione ed uso molteplice. In
un anno oltre 200 le proposte arrivate da professionisti e
studenti di tutto il mondo, che hanno cercato di rispondere
al tema di progettare oggetti da viaggio e per spostamenti
di breve tempo, sia tecnologici, che di utilità e di “affetto”,
o piccoli set per la vendita ambulante e capillare, in una logica di nuova “microdistribuzione” del design. Sullo sfondo
Roma, città icona della trasformazione continua, cuore della
cultura del Mediterraneo, aperta all’incontro e meta di ogni
viaggio. Sintesi perfetta di tanti temi in pieno spirito glocal,
in queste pagine i progetti dei vincitori.
34 | LIVINGROOME26
ROAMINGROME | 35
1 posto Professionisti.
THE ROLLING STORE
Progetto.
Vitaly Kononov
Il Rolling Store ricorda un grande anello che rotola. Si muove
grazie a due motori elettrici, uno per ogni ruota, alimentati da
due batterie ricaricabili collocate nel vano in basso. Il peso
del sistema di propulsione, che si trova nel vano inferiore,
dà al Rolling Store un basso centro di gravità che è la chiave
della sua stabilità. Il movimento in avanti e indietro, come
pure quello dello sterzo, è ottenuto grazie a due pneumatici. Dal momento che ogni ruota è azionata da un motore
elettrico separato, il Rolling Store utilizza un contatore di rotazione delle ruote motrici in grado di riprodurre il ritmo di
una camminata. Entrambi i lati presentano degli schermi led
a consumo ridotto di energia, protetti con lastre trasparenti in plexiglas. Questi display sono utilizzati come schermi,
ma non limitati a soli dati visivi, per riportare descrizione del
prodotto completo, prezzo o addirittura pubblicità. Le informazioni possono essere facilmente monitorate e inserite
dall’operatore/addetto alla vendita. L’operatore può entrare
all’interno dello store, con una passerella ribaltabile e uno
sportello trasparente in plexiglas posto sulla parte anteriore.
Compresa in questa porta c’è un’apertura più piccola, per
la vendita e per il cambio valuta. Sul retro c’è un’apertura
di servizio-carico merci con due luci superiori. Per ragioni di
sicurezza, due telecamere con angolo di visuale a 180° sono
montate su ogni lato dello store, per trasmettere informazioni
sull’ambiente circostante mentre è in moto. Le immagini sono
visualizzate dall’operatore all’interno del vano su due display
a LED. Quando lo store è fermo, questi display possono fornire informazioni sugli stock, le vendite e i dati riportati sugli
schermi led all’esterno. Il movimento del Rolling Store e le
informazioni sullo schermo sono gestite dalla stessa persona. L’operatore/addetto alla vendita può facilmente accedere
alle merci mentre rimane seduto sull’unica seduta interna capace di ruotare a 360°.
Roma
SignDesign
36 | LIVINGROOME26
ROAMINGROME | 37
EA.
MOVING ID
WWW.SIGN
NG_ROME
A.IT/ROAMI
DESIGNROM
TION
MPETI
DESIGN CO
2 posto Professionisti.
ARIANNA
Progetto.
Francesco Castiglione Morelli
L’idea è rivolta soprattutto a quei nomadi-stanziali ovvero
a quelle persone che sono costrette, in questi tempi di nomadismo e globalizzazione, a lasciare la propria città per
trasferirsi in altro centro urbano per motivi di studio, cuore o
lavoro: spostamenti che richiedono una veloce integrazione
nel luogo ospitante per superare rapidamente la spiacevole
sensazione di disorientamento.
L’idea di creare un sacchetto per la spesa indicante i negozi
di alimentari presenti nella zona e facilmente raggiungibili
a piedi, è destinata proprio allo scopo di far ambientare i
“nuovi del quartiere” per creare velocemente nuovi luoghi
d’affezione: uno shopper in tessuto che si ripiega sul proprio fondo e resta chiuso a cerniera sempre pronto all’uso.
La novità è che sulla faccia di questo sacchetto è stampata
la mappa della zona con tutte le vie del quartiere. Ogni sac-
chetto riporta l’ubicazione dei negozi dove il nomade-stanziale può trovare e acquistare gli alimenti che più gli ricordano la sua provenienza ed è contrassegnato dal numero
di cap che identifica la zona interessata; ogni colore della
custodia identifica invece la categoria dei negozi segnati
sulla mappa (enoteche, formaggi&salumi, frutta&verdura e
via dicendo). Un sacchetto così semplice da non essere una
innovazione di prodotto deve necessariamente diventare
una novità di servizio. È indispensabile che i sacchetti siano
tanti e con stampe diverse.
Essi devono essere prodotti in set con la stampa del quartiere corrispondente al cap e per ogni cap ci devono essere
più sacchetti con l’indicazione delle categorie merceologiche segnate. Inoltre, il “servizio Arianna” dovrebbe e potrebbe essere il volano di tante altre iniziative del quartiere
destinate, non solo alla migliore integrazione dei nuovi cittadini, quanto anche alla promozione di un piccolo commercio locale. Arianna è un servizio globale e potenzialmente
di pubblica utilità, che vede auspicabile anche il coinvolgimento nella sua organizzazione e diffusione le istituzioni.
Qualora non siano gli enti istituzionali (Comuni, Camere di
Commercio, etc) a finanziarne la produzione in modo da
permetterne poi la distribuzione gratuita, è possibile pensare all’ipotesi di un utilizzo commerciale e promozionale
che ne permetta l’autofinanziamento. Le potenzialità di un
progetto del genere possono essere ovviamente estese a
qualsiasi città e ad altre categorie merceologiche (accessori
moda, librerie, etc).
www.castiglionemorellidesign.it
38 | LIVINGROOME26
ROAMINGROME | 39
1 posto stUDENTi.
FLAT N°4
Progetto.
Francesco Telese
Flat n°4 nasce da un attento studio di “Activities and Problem Statements” sostenute da chi, per lavoro o per necessità è in continuo movimento e costantemente in viaggio per
lunghi o brevi periodi. Una delle difficoltà principali per queste persone è quella di portarsi dietro oggetti che fanno parte della loro vita quotidiana e professionale. Da qui l’idea di
offrire in un solo oggetto più funzioni. Flat n°4 è una postazione PC pieghevole, che in versione chiusa è una comune
borsa PC, ma che aperta offre all’utente la possibilità di potersi sedere su una pulita e confortevole seduta e un piano
su cui poggiare il proprio laptop, il tutto attraverso semplici
movimenti. Si tratta di design minimo, due tavolette in multistrato di faggio unite da un asse di traslazione in alluminio, il
tutto chiuso da una cintura in neoprene (che fungerà da cuscino, da un lato, e da protezione per la tavoletta, dall’altro).
3 posto Professionisti.
FAR FROM HOME
Progetto.
Paolo Buatti, Alessandro Palombarini
Il mondo contemporaneo è caratterizzato da spostamenti continui in distanze più o meno ampie, e per periodi di
tempo più o meno brevi: lo Spazio e il Tempo sono protagonisti assoluti della vita di tutti. Nasce allora il bisogno di
pensare allo spazio e al tempo in relazione ad esperienze
prettamente sensoriali; legarsi attraverso il ricordo a ciò che
si considera la propria casa, luogo in cui ci si sente al sicuro
anche solo pensandolo, addolcisce questa rigida griglia fatta di ore e chilometri. Sapere che c’è un posto in cui poter
ritornare quando si vuole, amplifica il ricordo stesso, e conoscere la distanza che ci separa nel tempo rassicura come
se ci fosse un filo diretto tra noi stessi, il luogo in cui si è, e
le proprie radici. Per questo nasce Far From Home: un bracciale “spazio-tempo” che integra alla funzione orologio un
ricevitore gps che può calcolare la distanza che ci separa
da “casa” ogni volta che si pensa ad essa, mostrandola su
un ampio display a led.
Da un’idea tanto semplice nasce un design pulito e lineare,
senza elementi superflui o materiali ricercati. Il modo in cui
ci comunica l’ora è un chiaro rimando alla strada, che si
compone e si delinea nel corso della giornata. La distanza
dal nostro punto di riferimento, dalla nostra “casa”, è inserita in kilometri in questo “percorso” giornaliero, consentendo la fruibilità istantanea e comparativa di entrambi i valori
spazio/tempo. Tutto nel display è teso a sottolineare quanto questi due concetti siano legati tra loro, e quanto siano
fondamentali per la riconducibilità al nostro “nido” ideale. Il
display è composto da una griglia di led a basso consumo.
Le matrici 3x4 che generano i caratteri numerici sono a led
ciano; i led bianchi che segnalano l’avanzamento dei minuti
sono disposti in 2 file da 54 led, mentre la visualizzazione di ogni ora avviene con segmenti da 4 led, anch’essi
bianchi. Nella cassa dell’orologio è inserito il ricevitore gps
di soli 32x16x2 mm e il vano per due batterie piatte da 3V
20x3 mm. Il tutto è racchiuso tra due cover: quella interna
al bracciale è in silicone per creare un contatto più caldo e
gradevole; quella esterna è in ABS traslucido per nascondere i componenti elettronici, e assicurare una buona visione
dei led. Le due cover si assemblano semplicemente con un
incastro a pressione.
www.paolobuatti.it
Le opportunità di utilizzo che offre Flat n°4 sono molteplici,
basti pensare a quante volte si è costretti a sedersi su un
muretto o un prato sporco, o quante volte in una sala d’attesa o durante una conferenza o una lezione universitaria ci
si trova in difficoltà in mancanza di un piano d’appoggio su
cui prendere appunti o poggiare il proprio PC, evitando così
di poggiarlo sulle gambe e quindi curvare la schiena. Flat
n°4 è la risposta a tutti queste difficoltà, pensato per giovani
studenti, per professionisti, o per chiunque si trovi spesso
in situazioni simili: la tavoletta inferiore ospiterà l’utente fungendo da seduta e tramite una traslazione quella superiore
diventerà il piano su cui poter prendere appunti o utilizzare
comodamente il proprio laptop. La scelta dei materiali non
è casuale, l’alluminio come materiale strutturale sull’asse,
resistente ma allo stesso tempo leggero, e il legno, nella fattispecie multistrato di faggio, resistente e “caldo”. La borsa
è stata pensata sia per un utilizzo a tracolla che a mano
grazie al manico ottenuto da un taglio sulla tavoletta.
HDESIGN | 41
PIANO
CON BRIO.
TESTo Roberto Morziello e Camilla Thermes / MeT-architetti
Photo Valerio Vennarini
ECHI NORDICI E ATMOSFERE CITY. EPPURE SIAMO A ROMA,
E LA CITTÀ È LO SCENARIO, INDISCUTIBILE, PER UNA CASA
CHE VIVE DI LUCE. TONI E MATERIALI NATURALI,
SOTTILI EQUILIBRI DI PIENI E VUOTI, ARREDI FUNZIONALI
CHE SI MIMETIZZANO, ICONE DI DESIGN IN SCENA.
Entrare in una casa che deve essere “disegnata” è il momento di inizio di un lungo viaggio da compiere al fianco di
persone che in quella casa cercano la realizzazione di molti
dei loro desideri più profondi. Molteplici scenari possibili si
offrono allo sguardo dell’architetto, spazi nello spazio, in attesa di essere definiti. Reminescenze di studi di gioventù
rimandano all’arte maieutica, la dialettica come strumento di
confronto per portare alla luce qualcosa che esiste, ma che
ancora non si vede. Fantastica, nel vero senso del termine,
è l’opportunità che si offre all’architetto di misurarsi con la
possibilità di ripensare e rimodulare ambienti, intraprendendo un cammino volto alla ricerca dell’anima della casa, in
comunione con le persone che la abiteranno. “L’anima di un
luogo è l’intangibile sensazione che questo comunica (…).
42 | LIVINGROOME26
Ogni luogo dovrebbe avere uno spirito”. Questo dice Oliver Marc, architetto francese, quando parla di “casa come
perfetta espressione del sé”. La casa dunque come luogo
dell’abitare, ma anche come contenitore del patrimonio umano di memorie e sogni di chi la vive.
Crediamo che la base del nostro lavoro si misuri con queste
premesse, e che la nostra soddisfazione si realizzi con
l’appropriazione più intima e sentita della casa da parte di
coloro che la abiteranno.
Roma, palazzina fine anni ’50, quartiere Della Vittoria.
Una coppia di professionisti con due bambine si rivolge a
noi per la ristrutturazione di un appartamento di circa 130
mq. La casa si presenta allo stato di fatto con un impianto piuttosto strutturato dal punto di vista distributivo, e
HDESIGN | 43
caratterizzato da una doppia esposizione. Grandi finestre si
aprono su Monte Mario ed inquadrano la sagoma della cupola di San Pietro. Un lungo corridoio a “L” distribuisce gli
ambienti, dall’ingresso verso il blocco della cucina, posto
al centro della casa con adiacente stanza di servizio, ed infine la zona notte con le stanze ed i bagni che affacciano
sul balcone di servizio posto sul fronte del cortile interno
dell’edificio, dove è stata ricavata una piccola lavanderia.
Sulla base di un’impostazione in pianta molto equilibrata e
corretta, la nostra proposta è stata quella di valorizzare le
potenzialità dello spazio senza stravolgerne l’impianto generale, cercando piuttosto di potenziare ed enfatizzare, attraverso il progetto, lo spazio dell’ingresso, il suo rapporto
con la nuova posizione della cucina e lo spazio distributivo
Un grande invaso spaziale connesso al soggiorno, che funge
da diaframma tra il vecchio ed il nuovo sistema distributivo.
Lo spazio è delimitato da un lato dalle grandi aperture
vetrate sull’esterno, e sul lato opposto,
da un muro il cui prospetto è scandito dai segni verticali
delle due grandi porte scorrevoli.
44 | LIVINGROOME26
Le altezze variabili del controsoffitto,
contrappuntato da pozzi di luce quadrati,
l’equilibrio delle masse murarie, dei pieni e
dei vuoti, dei rivestimenti opachi e trasparenti,
conferisce allo spazio accelerazioni e
rallentamenti determinati dalla grande
plasticità delle superfici bianche delle pareti.
HDESIGN | 45
che si apre nel doppio soggiorno. L’abbattimento del muro
di fianco ad esso, ed in sostanza l’eliminazione di una porzione consistente del corridoio esistente, ha di fatto consentito l’apertura di un grande invaso spaziale direttamente connesso al soggiorno, determinato da un volume-contenitore
in muratura a sbalzo che funge da diaframma tra il vecchio
ed il nuovo sistema distributivo.
Nella nuova configurazione, dunque, lo spazio è delimitato
da un lato dalle grandi aperture vetrate sull’esterno, e sul
lato opposto, da un muro il cui prospetto è scandito dai
segni verticali delle due grandi porte scorrevoli rivestite della stessa essenza del legno del pavimento, e dell’armadio
guardaroba ricavato nella muratura. Una parete rivestita in
ardesia diventa il nuovo fondale di questo percorso e costituisce la connessione materica con la parete del soggiorno
dove è stato disegnato il camino lineare con fuoco aperto
su due lati.
Le altezze variabili del controsoffitto, contrappuntato da
pozzi di luce quadrati, l’equilibrio delle masse murarie, dei
pieni e dei vuoti, dei rivestimenti opachi e trasparenti, conferisce allo spazio accelerazioni e rallentamenti determinati
dalla grande plasticità delle superfici bianche delle pareti.
Da una delle due porte scorrevoli si accede alla zona più
intima della casa, dove si collocano le due stanze da letto
delle bambine ed il loro bagno, di facile accesso anche per
gli ospiti. Infine la stanza padronale caratterizzata funzional-
46 | LIVINGROOME26
PROGETTO.
MeT-architetti
Roberto Morziello e Camilla Thermes
FORNITURE.
mente dalla presenza di un’ampia cabina armadio a diretto
contatto con il bagno, si configura come nucleo terminale e
dunque più appartato dell’appartamento.
Gli arredi, quelli che non sono stati compresi nelle strutture
realizzate su disegno, sono pochi nuclei di discontinuità nella pulizia formale dominante, in alcuni casi icone del design
come messe in scena. Una Vanity Fair, nel suo rosso cult,
si pone come trono quotidiano e contemporaneo e comodo
punto di vista sulla città. Su tutto regina è la luce, che avvolge, disegna leggeri contrasti e contiene.
Falegnameria Centro Rattan di Nazareno Muller
Opere in ferro Offic
Pavimenti Legno di rovere sbiancato di produzione artigianale
Fausto Tempobuono, linea pietre High Tech
di Casalgrande Padana
Rivestimento parete living linea pietre High Tech di
Casalgrande Padana
Rivestimento bagni listelli di cristallo Linea Vetro
di Ceramica Vogue
Illuminazione Studio Tiesse, Viabizzuno, Artemide, Flos
Vernici Sikkens
Arredo bagno Ceramica Flaminia, Catalano
Infissi Teknoemme per Finstral
Poltrona Vanity Fair Poltrona Frau
Coffee Table di Isamu Noguchi per Vitra
Cucina Modulnova
Divani Minotti
Sedie DKR Wire Chair di Charles & Ray Eames per Vitra
Tavolo Living Reflex
Gli arredi, quelli che non sono stati
compresi nelle strutture realizzate
su disegno, sono pochi nuclei
di discontinuità nella pulizia formale
dominante, in alcuni casi icone
del design come messe in scena.
Una Vanity Fair, nel suo rosso cult,
si pone come trono quotidiano e
contemporaneo e comodo punto
di vista sulla città.
signdesign
Via Dardanelli 21, Roma
T 06 37353806
TACCHINI
VALORI DI SUCCESSO
PER LA CASA E IL CONTRACT.
Ricercare la bellezza e la funzionalità, in casa come negli ambienti collettivi: questa è la filosofia Tacchini. Una visione che si esprime attraverso collezioni che non seguono semplicemente le tendenze del
momento, bensì perseguono dei valori oltre il tempo: sensibilità per le forme della natura, amore per
la semplicità e l’armonia, cultura del progetto, qualità della realizzazione e dei materiali, attenzione per
le esigenze di tutti. Fondata negli anni ’60 da Antonio Tacchini, a partire dagli anni ’90 l’azienda ha intrapreso, sulle proprie solide basi di esperienza e produttività, un percorso di evoluzione nell’ambito del
design, nel segno della continuità e dell’innovazione. Le collezioni Tacchini comprendono cinque tipologie di prodotti – divani, poltrone, chaise longue, sedie e pouf, tavoli e tavolini - e nascono dall’incontro
fra l’azienda ed i talenti del design internazionale. A partire dal fondamentale contributo del designer
italiano Pietro Arosio, per proseguire con Lievore Altherr Molina, Monica Förster, Christophe Pillet, Pearson Lloyd, Claesson Koivisto Rune, Vicente Garcia Jimenez, Roberto Grossi: personalità provenienti
dalle più diverse esperienze di lavoro, aree culturali e tradizioni europee dell’industrial design. La qualità
Tacchini inizia dalla qualità del progetto e prosegue lungo tutte le fasi della realizzazione: dalla rigorosa
selezione dei materiali, al processo di produzione, ai collaudi ed alle certificazioni. Tacchini ricerca la
massima sintesi fra l’estetica, la funzionalità, la durata e la sicurezza dei propri prodotti, sottoponendoli
a severi controlli, per verificarne la sintonia con le normative internazionali, oltre che con le esigenze dei
propri committenti. L’ecologia è un elemento fondamentale della filosofia Tacchini ed un valore aggiunto
dei suoi prodotti. Negli ambienti domestici come in quelli collettivi, Tacchini soddisfa in ogni senso le
esigenze di un pubblico raffinato, esigente ed evoluto: con l’eccellenza delle proprie idee e dei propri
prodotti, nonché con la capacità di adeguarsi alle richieste del mercato contract, con progetti su misura
per le necessità dei committenti, le funzioni degli spazi e gli stili architettonici più diversi. Tacchini ha
contribuito all’arredo di aeroporti, banche, ristoranti, istituti culturali, hotel, negozi, centri direzionali
e residenziali in tutto il mondo. Realizzazioni che testimoniano la filosofia, la qualità ed il successo di
un’azienda dalla personalità italiana e dalla visione globale.
www.tacchini.it
POLAR.
DESIGN PEARSON LLOYD
Si ispira alle forme dei blocchi di ghiaccio che galleggiano sui mari nordici, per dare vita a
un sistema d’arredo estremamente versatile. I sedili e gli schienali, sempre caratterizzati
da volumi pieni e tagli obliqui, si possono abbinare a piacere, creando sei diverse tipologie
di divani. Il sistema è completato da un’accogliente poltrona coordinata e da un originale
complemento, utilizzabile come seduta o tavolino.
BABELA.
DESIGN ACHILLE & PIER GIACOMO CASTIGLIONI
Babela inaugura la storica collaborazione tra i fratelli Pier Giacomo ed Achille Castiglioni. Nata per
l’arredamento della Camera di Commercio di Via Meravigli a Milano (1958), è stata progettata per risolvere
le esigenze delle sale per riunioni e conferenze di grandi dimensioni. Leggera per essere facilmente
spostata e impilabile, si può utilizzare per creare lunghe file, bracciolo contro bracciolo, ottimizzando al
massimo lo spazio.Si aggiungono una piacevole sensazione di comfort ed una posizione corretta del corpo.
PHOTOGALLERY | 51
SPIN.
DESIGN CLAESSON KOIVISTO RUNE
È una famiglia di pouf che riprende la tecnica delle cuciture a vista con andamento
“random”, già sperimentata dallo studio Claesson Koivisto Rune nelle sedute Doodle,
per disegnare un decoro a spirale giocoso, leggero e quasi ipnotico. Un motivo che
caratterizza le forme arrotondate e amichevoli di questi morbidi elementi d’arredo,
proposti in diverse dimensioni e tonalità.
EDDY.
DESIGN PEARSON LLOYD
Leggerezza e versatilità sono i tratti distintivi della sedia Eddy, una fresca novità disegnata
dallo studio britannico Pearson Lloyd. Le sue linee fluide ed avvolgenti risolvono con
eleganza delle esigenze concrete: ergonomia, praticità, ambientabilità.
Disponibile in due versioni, con base girevole rotonda oppure con piedini, entrambe
sfoderabili, la sedia Eddy si presta ad arredare ogni tipologia d’ambiente: dalla casa,
all’ufficio, agli ambienti collettivi.
PHOTOGALLERY | 53
DOODLE.
DESIGN CLAESSON KOIVISTO RUNE
Doodle sono quelle linee, spirali, ghirigori sempre diversi, disegnati in libertà, dai quali
prende spunto il concept di questa famiglia di sedute. Le cuciture a vista creano disegni
tono su tono o contrastanti con la tinta del rivestimento. Sedute e basi di diverse tipologie,
formano una famiglia completa, per aggiungere poesia e comfort ad ogni spazio: dal
contract, all’ufficio, alla casa. La collezione si arricchisce oggi dello sgabello alto.
La base metallica, sottile ed elegante, viene proposta con verniciatura bianca, nera o
marrone, oppure con finitura cromo satinata.
STONE.
DESIGN PEARSON LLOYD
Un nuovo sistema di divani modulari, semplice nelle forme, ma ricco di elementi e
possibilità compositive, per accogliere le esigenze dei più diversi spazi pubblici.
Morbidi e confortevoli, ispirati alle pietre levigate dall’acqua, proposti con un’ampia
gamma di rivestimenti, i divani Stone sono disponibili in numerose varianti,
utilizzabili da soli oppure aggregati in molteplici layout. Le basi metalliche a T,
caratterizzate da una fessura che ne sottolinea l’eleganza, possono essere scelte
in due altezze, per rispondere a tutte le situazioni di contract.
QUARTIER.
DESIGN CLAESSON KOIVISTO RUNE
Una metropoli di edifici in miniatura, colorati, soffici e accoglienti, per arredare
il paesaggio domestico e collettivo: questa è l’idea creativa da cui nascono i nuovi pouf
Quartier. Disegnati dallo studio Claesson Koivisto Rune, sono disponibili in tre diverse
misure ed in diversi colori. Le loro linee squadrate e le cuciture a vista in tonalità
contrastanti, ricordano i palazzi di mattoni dei “cartoon”.
Una novità giovane e divertente, ma allo stesso tempo pratica e versatile,
per dare nuove forme al comfort ed alla convivialità domestica.
DRESSED.
DESIGN LUCA NICHETTO
Il designer Luca Nichetto, ispirandosi alle imbottiture protettive utilizzate nello sportswear,
ha incorporato i cuscini del divano all’interno di un’unica fodera, che viene “indossata”
dalla struttura come se fosse un abito. Soffice e confortevole, personalizzabile con
diverse tipologie di rivestimento, Dressed esprime uno stile casual-chic sia negli ambienti
domestici che nel contract.
COOT.
DESIGN GORDON GUILLAUMIER
Le forme della natura rappresentano una delle principali fonti di ispirazione del designer Gordon Guillaumier.
Il piano del tavolino Coot, ispirato alla pura e semplice geometria di un petalo è un motivo perfetto
per comporre una molteplicità di modelli diversi, partendo da un unico modulo.
La struttura di sostegno è pensata per permettere al piano di librarsi sopra una poltrona o un divano:
una funzione particolarmente utile quando si utilizza un computer portatile.
SANCARLO.
DESIGN ACHILLE CASTIGLIONI
Ideati da Achille Castiglioni, protagonista del design internazionale, la poltrona e il
divanetto Sancarlo sono costituiti da una struttura di base, integrata da una seconda
struttura in tubolare metallico, sulla quale sono posizionate delle imbottiture di densità
variabile, per garantire un supporto ideale a ogni diversa zona del corpo.
Una sintesi di ergonomia e design per gli spazi collettivi come per un ambiente domestico
raffinatamente hi-tech.
58 | LIVINGROOME26
FOODDESIGN | 59
DESIGN À la
carte.
TESTo GIANLUCA FUSTO
Photo COURTESY GIANLUCA FUSTO
CLIMA DI FESTA, IL DESIGN INCONTRA LA PASTICCERIA D’AUTORE.
QUASI DELLE ARCHITETTURE AL PIATTO,
LE DELIZIE DI GIANLUCA FUSTO, RACCONTATE DIRETTAMENTE DA LUI.
COME COMBINARE INGREDIENTI E TECNICA, GIOCARE CON FORME
E CONSISTENZE E REGALARE UN’ESPERIENZA DI PIACERE
PER TUTTI I SENSI.
CUOR DI GUANAJA E GIANDUIA.
Colazione, cake con Guanaja e gianduia, collezione
autunno/inverno 2009.
CARRÈ LAMPONE E ORIZABA.
Crostate moderne, carrè con lamponi, Orizaba e
sale di Pirano, collezione primavera/estate 2010.
Tutto ha origine dai luoghi e dagli affetti, luoghi familiari e
rassicuranti, che diventano una sorta di cordone ombelicale
che richiama alla mia memoria sensazioni ed emozioni che,
indissolubili, mi accompagnano ogni giorno.
Scuola e bottega, spensieratezza e responsabilità, ed ecco
la folgorazione: la materia prima è la base di tutto. Il primo
insegnamento lo traggo da persone vere, che conducono
con semplicità, amore e dedizione, una piccola gastronomia. Poi comincia il viaggio: Parigi, a scuola di grande
cucina e pasticceria e, quindi, di nuovo Milano, a quella che
considero la mia università, da Aimo Moroni, che mi accompagna nella costruzione della mia personalità.
Ancora in giro per il mondo, con incontri sempre stimolanti con grandi professionisti, quali Enrico Parassina, Yan
Duytsche, Frédéric Bau; nasce la fortunata collaborazione
con Valrhona, per la quale mi onoro di essere stato il primo
pasticcere italiano a fare ingresso nel tempio francese del
cioccolato.
Ed eccomi oggi ancora alla ricerca, ma con un bagaglio
enorme che ho cominciato a condividere con tutti coloro
che amano questo mestiere, coloro che, come me, hanno
La mia visione si riassume
in una regola: tre prodotti, tre strutture,
tre consistenze, tre temperature,
tre colori;
i multipli di tre sprigionano ricche
sensazioni per emozionare
pienamente il palato
un rispetto infinito per il rigore, che scelgono solo la materia
prima più buona, che usano la tecnica migliore, che soddisfano il gusto più esigente.
La mia visione si riassume in una regola: tre prodotti, tre
strutture, tre consistenze, tre temperature, tre colori; i multipli di tre sprigionano ricche sensazioni per emozionare
pienamente il palato. Cerco sempre l’essenza della materia, affinché la trasformazione operata da una tecnica irreprensibile, dall’amore per il dettaglio e dalla maniacale
propensione al perfezionismo siano strumenti per procurare
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FOODDESIGN | 61
La cromatologia e la geometria hanno una grande importanza:
il rigore e la pulizia visiva evocano la semplicità
di una pasticceria per sottrazione, che toglie il superfluo
per cercare l’essenza.
piacere: il sorriso che si schiude sulla bocca di chi assaggia
una mia creazione. Oggi esprimo il mio sapere come se il
mio laboratorio virtuale fosse la sintesi di tre luoghi, tre mestieri: cioccolateria, pasticceria, ristorazione. In questi ambiti
cerco di portare il mio piccolo contributo e quando incontro
i professionisti, gli appassionati che vengono ai miei corsi,
mi pongo in ascolto, cerco di capire per poter dare sempre
qualcosa in più.
Anche quando penso ad una ricetta, osservo la regola del
tre: a partire dal rispetto per l’ingrediente, nel senso del
sapore e del colore, prendo in considerazione la reologia - la scienza che studia le proprietà di trasformazione
delle materie in base alle loro caratteristiche chmico-fisiche - e il ventaglio dei suoi possibili comportamenti, per
poi scegliere il ruolo che può giocare nel piatto. Sulla base
STRIPE TEXTURE.
Torte moderne, collezione primavera/estate 2010.
dell’articolazione del gusto, seleziono le strutture e identifico quale potrebbe essere il design, abbinando le strutture
con le forme. Cerco di fare in modo che la tecnica sia sempre al servizio dell’ingrediente, la concettualità intrinseca al
palato. La ricetta giusta è quella che si adegua alla materia
prima e alle sue possibili elaborazioni, sotto il profilo dei
procedimenti e del design.
La cromatologia e la geometria hanno una grande importanza: il rigore e la pulizia visiva evocano la semplicità di
una pasticceria per sottrazione, che toglie il superfluo per
cercare l’essenza. Senza mai rinunciare alla gourmandise,
però: il dressage e le sensazioni tattili alla vista devono trasmettere la voglia incontenibile di affondare il cucchiaino nel
dolce, altrimenti a chi giova la mia conoscenza?
La forma di ciò che si mangia è determinante per l’approccio
GIANLUCAFUSTO 13649.
Cioccolatini, collezione primavera/estate 2010.
GEOMETRIA VARIABILE.
Ricorrenze, Special Easter,
collezione primavera/estate 2010.
al palato, ciò che è bello e ordinato è invitante, penso che un
disegno perfetto sia un po’ come la soglia del gusto; ciò mi
porta ad estremizzare, cercando di ottenere forme sempre
più semplificate, colori puri, ma anche a sdrammatizzare,
magari con qualche accenno ludico.
Quando parlo di tecnica, intendo fare il possibile per soddisfare sensazioni/informazioni che riceviamo durante la
degustazione e percepiamo attraverso la vista, l’udito,
l’olfatto, la sensazione tattile/termica boccale, il sapore,
l’aroma; pochi, per esempio, parlano della sensazione tattile/termica boccale (che può essere cremosa, croccante,
liquida, semi-liquida), di cui la consistenza è solo il seguito.
In questo senso vado in controtendenza totale: parto dal
prodotto per scegliere la tecnica, e non viceversa.
La forma di ciò che si mangia
è determinante per l’approccio al palato,
ciò che è bello e ordinato è invitante,
penso che un disegno perfetto
sia un po’ come la soglia del gusto;
ciò mi porta ad estremizzare,
cercando di ottenere forme
sempre più semplificate, colori puri,
ma anche a sdrammatizzare,
magari con qualche accenno ludico.
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Viaggio molto e apprendo il più possibile, dagli uomini, dalle
novità con le quali vengo a contatto, le contaminazioni sono
all’ordine del giorno. Tuttavia ritengo imprescindibile per la
mia pasticceria il legame con la mia terra.
C’è sempre un ingrediente, un richiamo all’Italia ad una scuola pasticciera unica al mondo che rispetto e amo. Il viaggio,
dunque, è anche una scusa per abbinamenti insoliti, sempre
interessanti, di un ingrediente della mia cultura con materie
prime del luogo nel quale mi trovo, per adeguare il mio stile
al contesto. L’attenzione che pongo sull’ingrediente non è
scontata, perché in pasticceria, diversamente che in cucina,
anche una mela può determinare un risultato finale diverso.
Ci sono la varietà, il singolo esemplare con la sua struttura
e il suo profumo, le parti di cui si compone: è un principio
di individuazione. Nella testa ho un reticolo di emozioni che
intendo regalare; si tratta di creare un progetto e articolarlo
con i prodotti più consoni.
La mia oggi si può definire una pasticceria d’autore, forte di
un’esperienza in costante movimento, pronta per una convergenza fra laboratorio e ristorazione, tecnica, creatività e
grandi prodotti.
Quando una mia creazione suscita una gioia golosa, significa che ho raggiunto l’obiettivo, trasformare la materia in
piacere per tutti i sensi.
www.gianlucafusto.com
SEMPLICEMENTE.
Crostata di frolla Petra, ganache cioccolato Araguani, crema al
Pralinato, amarene condite, collezione autunno/inverno 2009.
MADAGASCAR.
Crostata moderna, collezione autunno/inverno 2009.
64 | LIVINGROOME26
SHOWROOME | 65
TEMPO
DI DESIGN 1
TEMPO
DI DESIGN 2
MUSICA DA
TAVOLA
TRAME
RECUPERATE
SLOOOW.
AROUND THE CLOCK.
NOTE MUSICALI.
PIATTO A RIGHE.
Un orologio speciale per persone speciali e un fine benefico.
È un orologio a lettura facilitata, frutto della ricerca e della sperimentazione per l’autonomia delle persone con sindrome di Down,
brevettato, prodotto e distribuito da AIPD. Slooow nasce in collaborazione con gli studenti del Master in Graphic Design dello IED di
Roma. Cassa in metallo, fondello in acciaio nr. di serie, bracciale in
silicone intercambiabile, movimento al quarzo Miyota Citizen, disponibile in 12 diversi colori. Prenotabile on line.
Il nuovo orologio a muro disegnato dalle svedesi Front per catturare gli istanti magici delle feste. Un disco metallico dal diametro di
55 cm presenta le 12 ore applicate perpendicolarmente al piano,
leggibili solo attraverso la propria ombra tracciata sulla superficie
bianca. Una soluzione inusuale, che vista di fronte si trasforma in
una composizione di tratti paralleli, e vista di lato in una divertente
sovrapposizione di numeri. Proiezioni, luci ed ombre, illusioni ottiche, tridimensionalità, e un tocco di poesia.
La tavola durante le feste è protagonista assoluta, meglio se vestita
con gusto. Dalla sapienza nella cura e nella proposta di tessuti per
l’arredamento di Mastro Raphaël, un set raffinato di tovaglie e runner
con motivi di note musicali a ricamo piazzato realizzato su base in
lino. La tovaglia, più tradizionale, raggiunge dimensioni standard di
180x180. Il set di due runner più quattro tovaglioli è l’ideale per una
colazione più dinamica.
Un laboratorio di ricerca, recupero, reinvenzione di tessuti antichi
riproposti per la casa dei nostri giorni. Un mondo di accessori tessili:
vecchie canape tessute a mano trasformate in tovaglie su misura
sulle quali sono dipinte storie di cucina, tovagliette stampate con
disegni o ricette regionali tipiche della nostra tradizione, presine,
sacchi porta biancheria e tende da doccia realizzate con tessuti impermeabili abbinate a garze, cotoni e lini.
DESIGN.
DESIGN.
DESIGN.
DESIGN.
R&D Mastro Raphaël
Esercizidistile
Anna Morena / Master in Graphic Design IED Roma
Front
SLOW
www.slooow.it
PORRO
www.porro.com
MASTRO RAPHAËL
ESERCIZIDISTILE
www.esercizidistile.eu
www.mastroraphael.com
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SHOWROOME | 67
BUONE
VIBRAZIONI 1
BUONE
VIBRAZIONI 2
A PIEDI
NUDI 1
A PIEDI
NUDI 2
ZIKMU PARROT.
DIVA.
AROUND NORDIC.
CAMPARI SODA.
Aria in vibrazione, così Philippe Starck ha definito questo suo progetto. Suono a 360°, Bluetooth, Wi-Fi, i diffusori Parrot by Starck si
avvalgono di tecnologia senza fili d’avanguardia. Design ultramoderno tutto curve, colori cool e audio di una potenza e una nitidezza
davvero spettacolari. I diffusori Parrot by Starck sono stati pensati
per essere compatibili con il vostro iPhone e con la gamma di iPod
e iPod Touch di ultima generazione. Posizionandolo sull’apposita
docking station, potrete assaporare la vostra musica preferita e al
tempo stesso ricaricare il dispositivo. Rimanete comodamente seduti sul divano e controllate a distanza i diffusori e l’iPhone con il
telecomando.
Lampada LED integrata ad un sistema audio progettato per i dispositivi iPod e iPhone. Diva domina la scena, associando più funzioni
in un unico apparecchio leggero, compatto e maneggevole. Rivestita in alluminio serigrafato, si apre per rivelare le sue molteplici
funzioni. Quando è chiusa, può essere utilizzata come radio FM o
come altoparlante esterno. Estraendo il dock retrattile nella base, si
inseriscono iPod e iPhone. Il suono è pieno e avvolgente grazie ai
quattro altoparlanti ad alta fedeltà inseriti nelle camere isolate appositamente progettate. Azionando un pulsante si apre il braccio in alluminio della lampada: che ruotando, si posiziona all’altezza ideale.
Ogni ambiente della casa e del lavoro reinterpreta il quotidiano con
dettagli, materiali e design esclusivi, ogni oggetto diventa il protagonista di uno stile di vita diverso e migliore. Around: c’è un mondo
intorno ai passi. Per accoglierli, solo fibre naturali, cotone, lana e
juta. Per sostenerli, intrecci che evocano tecniche, tradizioni, suggestioni, stili, provenienze sempre diverse. Per rallegrarli, colori che
raccontano storie, si intonano alle case, agli uffici, al piacere di chi
cammina. Nordic: intreccio compatto di cotone tessuto e imbottito.
Semplicemente decorativo, nell’essenzialità dello stile che scalda la
modernità del colore con la nostalgia della trama.
Nodus recupera la sapienza più antica dell’arte del tappeto, la reinterpreta nella visione dei designer e gli architetti più innovativi, produce pezzi unici, promuove eventi e prodotti editoriali per far conoscere a tutti le evoluzioni di un oggetto che accompagna l’uomo fin
dall’antichità. Il risultato è una collezione di 60 tappeti che delineano
un orizzonte inedito di forme, colori, funzioni del tappeto: si anima di
forme organiche e dinamiche, si compone come un puzzle, si smerla
come una trina, diventa cornice, o si ispira a oggetti contemporanei
e quotidiani. Tutte le regole sono sovvertite, tranne una: la tessitura
a mano, nodo per nodo. Produzione in manifatture selezionate in
tutto il mondo.
DESIGN.
DESIGN.
Dante Donegani & Giovanni Lauda
Atipico
DESIGN.
Philippe Starck
PARROT
www.parrot.it
DESIGN.
Matteo Ragni
ROTALIANA
www.rotaliana.it
ATIPICO
www.atipiconline.it
NODUS RUG
www.nodusrug.it
68 | LIVINGROOME26
SHOWROOME | 69
PHOTO
DESIGN
EQUILIBRIO
COCOON
LUCE
SOFFIATA
LUCE
LIQUIDA
TATO TATTOO.
EERO.
MILLE BOLLE.
SPILLRAY.
Il celebre pouf reinterpretato attraverso stampe con soggetti animali e vegetali. Seduta elastica o poggiapiedi nella forma a uovo o a
sfera, in poliuretano flessibile ecologico, con struttura interna rigida anatomica e base plastica. Immagini fotografiche originali sono
stampate sul rivestimento in tessuto tecnico bielastico. Una volta
calzato il rivestimento, l’immagine diventa tridimensionale. Ogni immagine è stampata su una base di colore differente e disponibile
solo in quel colore.
Nel nome e nelle forme si rifà al mitico design nordico questa poltroncina ad uovo oscillante. La struttura è in schiuma poliuretanica
rinforzata con tubolare di acciaio. Il rivestimento è disponibile in tessuto o in pelle e non è sfoderabile. Le cuciture a vista a contrasto
sono il tocco finale cool. Il rosso del tessuto e il nero della pelle
risultano così coordinabili. Perfetta per il relax in interni residenziali,
risulta di grande personalità in tutte le occasioni di contract.
Un esempio brillante di innovazione tecnologica per ottenere sorprendenti effetti di illuminazione. Il ricordo poetico del soffiare le
bolle di sapone si trasforma in una magica lampada da tavolo o da
terra. Un’ingegnerizzazione avanzata e l’uso del policarbonato dalla
finitura iridescente danno vita a questo oggetto che darà un tocco di
magia a qualsiasi ambiente. Lenti iridescenti…
Affascinanti giochi di calici rovesciati, trasparenze che si sovrappongono o colori a contrasto. Geometrie liquide per una collezione
poliedrica di lampade, coppe di vetro proposte a grappolo, in linea
o singolarmente dalle quali la luce, cristallina o colorata, fuoriesce e
si espande in tutte le direzioni. I diffusori sono in vetro, proposti in
tre diverse misure (singolarmente, in linea a 6 e 10 luci e in composizione circolare a 3 e 12 luci) e nelle tinte del cristallo, arancio, rosso
e grigio con montatura in metallo cromato. Fonte luminosa alogena
a12V.
DESIGN.
DESIGN.
DESIGN.
Adriano Rachele
Filippo Dell’Orto
DESIGN.
Maurizio Galante
Manuel Vivian
CERRUTI BALERI
www.cerrutibaleri.com
SPHAUS
www.sphaus.it
SLAMP
www.slamp.it
AXO LIGHT
www.axolight.it
70 | LIVINGROOME26
SHOWROOME | 71
DOLCE
CON MISURA
MESSAGGIO
IN BOTTIGLIA
SPECCHIO
MULTITASKING
SPECCHIO
SCULTURA
SL 14 S-XL CAKE.
ISABRELLA 0%.
WATERGATE.
BELLA.
Lo sappiamo, in famiglia o tra gli amici, davanti ad una torta, c’è chi
vuole la fetta più grande e chi ne chiede solo un assaggino. Come
accontentare tutti i gusti e tutte le esigenze all’origine, trasformando
questa varietà in perfetto accordo forma-funzione? Ecco una tortiera
in silicone, dal profilo scalettato in differenti dimensioni, che permette di ricavare 15 porzioni, dalla più grande alla più piccola, dalla più
alta alla più bassa. Diametro: cm 30.
Isabrella 0% porterà un tocco di “euforia” e di colore nelle giornate
piovose e grigie. Si tratta di un ombrellino pieghevole racchiuso in
una custodia dalla forma di bottiglietta colorata. Facile da portare
sempre con sé, non passa inosservato, anche per la sua originale
forma a 5 spicchi, quando è aperto (Ø 98), altrettanto facile da riporre nella sua bottiglia. Disponibile nei colori: azzurro, nero, arancione,
verde, bianco, grigio. Misure bottiglia: cm H 27x Ø 4,6.
Quante volte è necessario avere concentrate più funzioni in uno
stesso oggetto, senza però rinunciare ad un’estetica piacevole? Watergate risponde ad una di queste esigenze in maniera creativa ed
efficace: è una specchiera-appendiabiti freestanding trapezoidale.
La sua struttura è in tondino d’acciaio da 12 mm. La parte retrostante crea un dinamico volume immateriale ed è modellata per ottenere
anche la funzione di appendiabiti. La struttura è disponibile in bianco, nero, rosso mattone e verde mela.
Perché non cercare di realizzare dei prodotti accessibili in marmo?
E soprattutto, perché non cercare di realizzare dei pezzi fatti interamente in marmo? Da qui l’idea di Marsotto Edizioni. Designer di
varie provenienze e differenti approcci hanno dato forma alle loro
idee in circa 30 prodotti. Oggetti d’arredo creati in marmo bianco di
Carrara sono modellati con macchinari a controllo numerico e rifiniti
a mano. Bella è uno specchio da tavolo inclinabile in due posizioni.
Dimensioni: L 23.5 x W 16.5 x H 27.
DESIGN.
DESIGN.
Ding3000
Design Cliff Luk
DESIGN.
DESIGN.
Roberto Paoli
Maddalena Casadei
SPHAUS
www.sphaus.it
MARSOTTO
www.marsotto.com
MORONI GOMMA
www.moronigomma.it
MORONI GOMMA
www.moronigomma.it
VIGILIUS | 73
VIGILIUS
MOUNTAIN
RESORT
Testo FRANCESCA CASTENETTO | Photo COURTESY VIGILIUS MOUNTAIN RESORT
SILENZIO.
LASCIAMO PARLARE IL PROFUMO DEI LARICI.
IL LENTO MOVIMENTO DEGLI AGHI DI PINO.
IL SIBILO DELL’ORIZZONTE ALTO SULLE
MONTAGNE. L’IMPALPABILE SUONO DELLA NEVE.
PERCEPIAMO E GUARDIAMO LA NATURA AL DI LÀ
DI AMPIE VETRATE TRASPARENTI,
CONSAPEVOLI DI ESSERE IMMERSI
IN UN AMBIENTE CALDO E ACCOGLIENTE.
ALLE NOSTRE SPALLE IL FUOCO ACCESO,
IL CALORE DEL LEGNO.
UN TUFFO NELL’ACQUA DI UNA SPA ALIMENTATA
DALL’ACQUA DI FONTE.
ESSERE OSPITI DEL VIGILIUS MOUNTAIN RESORT
EQUIVALE AD UN VIAGGIO NEL PROPRIO IO.
Ci troviamo in Alto Adige, presso Lana, a 8 chilometri da
Merano, dove a 1500 metri di altitudine, si erge il Monte
San Vigilio.
Proprio in questi luoghi nasce un resort capace di trasmettere a pieno tutta l’energia del luogo, della natura, delle
montagne che lo circondano. È il Vigilius Mountain Resort,
una struttura a cinque stelle dove si respira un lusso e un’attenzione verso gli ospiti che rispecchiano l’autenticità e la
genuinità dei luoghi che lo ospitano.
Giungere al resort equivale a fare un tuffo nell’assoluto,
complici la dimensione totalizzante della montagna e la sensazione di trovarsi davvero lontano da tutto.
74 | LIVINGROOME26
Ulrich Ladurner, proprietario del resort, ha affidato a Matteo Thun
la progettazione del resort, una scelta felice tenendo conto delle origini
altoatesine dell’architetto i cui lavori si riconoscono nel rispetto assoluto
per la natura: la forma stessa dell’edificio, per l’aspetto e le dimensioni,
ricorda un tronco d’albero adagiato sulla schiena della montagna.
VIGILIUS | 75
Al Monte San Vigilio non ci sono automobili. Il resort è raggiungibile dalla storica funivia, la seconda più antica d’Europa, che partendo da Lana costringe piacevolmente gli ospiti
a liberarsi dei propri mezzi per abbandonarsi ad una vacanza autentica che inizia proprio da lì, lasciandosi alle spalle
il carico delle giornate frenetiche, il lavoro, lo stordimento
della quotidianità.
La struttura sembra interagire realmente con la natura circostante e rappresenta un eccellente esempio di architettura
contemporanea che ha saputo identificare negli elementi
naturali la vera fonte di ispirazione.
Ulrich Ladurner, proprietario del resort, ha affidato a Matteo
Thun la progettazione del resort, una scelta felice tenendo
conto delle origini altoatesine dell’architetto i cui lavori si
riconoscono nel rispetto assoluto per la natura: la forma
stessa dell’edificio, per l’aspetto e le dimensioni, ricorda un
tronco d’albero adagiato sulla schiena della montagna.
Il resort riflette un forte spirito ecologico dove natura e architettura convivono attraverso il riutilizzo di materiali originari del luogo e lo sfruttamento intelligente delle risorse
impiegate.
I lavori sono partiti dalla reinterpretazione della struttura
preesistente, il “Berghotel Vigiljoch”, un vecchio albergo
costruito nel 1912, completamente smantellato per dare
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VIGILIUS | 77
vita ad una struttura che respirasse insieme all’ambiente
circostante. Giungendo al resort, l’impatto con la struttura
suggerisce una sensazione di continuità, percepita attraverso la facciata in legno caratterizzata da una struttura a listelli
orizzontali che si ispira alla corteccia degli alberi e che fornisce, in aggiunta, un’adeguata protezione solare.
Questa sensazione non viene negata negli interni, dove il
connubio tra tradizione e modernità, calore e design, si riconosce nei materiali impiegati come il legno, l’argilla, il vetro,
la pietra, che costituiscono gli interni.
La natura pervade le ampie sale, le stanze, le suite, non
trascurando mai l’ospite che ne può godere attraverso le
vetrate panoramiche spaziando con lo sguardo sui monti,
sui boschi, sulla valle intera.
Grazie alle ampie vetrate, non si perde mai il contatto con
l’esterno, anche negli spazi del “Ristorante 1500”, il cui
nome ricorda l’altitudine a cui è situato il resort, mentre è
nella “Stube Ida”, la caratteristica stufa dell’Alto Adige, che
si coniugano rispetto per le tradizioni architettoniche locali
Giungendo al resort, l’impatto con la struttura
suggerisce una sensazione di continuità, percepita
attraverso la facciata in legno caratterizzata da
una struttura a listelli orizzontali che si ispira alla
corteccia degli alberi e che fornisce, in aggiunta,
un’adeguata protezione solare.
con il relax. La Stube, la parte forse più rustica del Vigilius,
antica di 100 anni, diffonde dalle sue maioliche un calore
autentico che accompagna i pranzi attentamente preparati
secondo la tradizione culinaria locale. Dalla Stube si accede
facilmente alla hall dell’hotel, apprezzando la quarzite locale di color grigio del pavimento, i divani rivestiti in pelle di
vacca, il legno di larice che si percepisce ad occhi chiusi
annusando il suo inconfondibile profumo che si sprigiona dai
lunghi ed ampi corridoi, dalle stanze, dai soffitti, riconoscibile anche nella spa, creando la sensazione di muoversi in
un bosco. Il colore naturale del legno si fonde con le sedute
in pelle rossa e marrone della lounge e i cuscini in pelle dai
toni caldi. Nelle trentacinque stanze e nelle sei suite gli ospiti
hanno l’opportunità di vivere un soggiorno intimistico sentendosi veramente a casa. La luce indiretta proveniente dalle
ampie finestre panoramiche illumina gli arredi estremamente
essenziali. Una delle particolarità delle stanze è la parete realizzata in argilla pressata che separa la zona notte dal bagno e funge da regolazione climatica in tutte le stagioni.
Ma è nella zona dedicata al benessere che al Vigilius mente
e corpo si abbandonano ad un relax esclusivo.
La Vigilius Mountain Spa racchiude il concept dell’intero
complesso, seguendo un minimalismo che riesce a scaldare l’anima attraverso l’utilizzo di colori caldi e di elementi
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VIGILIUS | 79
La natura pervade le ampie sale, le stanze, le suite,
non trascurando mai l’ospite che ne può godere
attraverso le vetrate panoramiche spaziando con
lo sguardo sui monti, sui boschi, sulla valle intera.
VIGILIUS MOUNTAIN RESORT
Monte San Vigilio, I-39011 Lana (BZ)
T +39 0473 556600
www.vigilius.it
PROGETTO.
Matteo Thun
FORNITURE.
Pavimenti in legno Berlinger Holzbau
Pavimenti in pietra Grünig
Pareti Legno Berlinger Holzbau, vetro Glas Marte,
argilla Martin Rauch
Letti Orizzonti
Rivestimenti delle strutture dei letti Kvadrat
Biancheria Frette
Imbottiti B&B Italia, Baxter
Rivestimento in legno delle vasche da bagno
e accessori in legno per il bagno Design Matteo Thun,
produzione Gufler Holzwerkstatt
Rubinetterie Zucchetti
Arredo bagno Rapsel, Catalano Ceramica
Tavoli e panche, accessori Design Matteo Thun,
produzione Gufler Holzwerkstatt
Sedie e tavoli “Ristorante 1.500” Moroso
Illuminazione Matteo Thun in collaborazione con
Zumtobel staff
Accessori luci nelle camere/suite Berker e Flos
Lampade da lettura nelle camere aree comuni Flos
Lampade sospese in biblioteca Philippe Starck per Flos
naturali, come il soffitto in legno, il calore del fuoco del caminetto accanto alla vasca dell’idromassaggio.
L’integrazione tra natura e architettura si riflette nel “Paradise Garden”, una piccola collina verde coperta di larici
situata internamente all’edificio, dove si può sperimentare
un insolito massaggio plantare camminando sulle pigne. Da
questo giardino interno parte una terrazza panoramica con
una affaccio meraviglioso sulle Dolomiti, seguita dal tetto
progettato con un ulteriore strato di humus dove cresce direttamente l’erba.
Nel resort tutto parla di rispetto delle ricchezze naturali e
degli elementi autoctoni, grazie ad un progetto focalizzato
sul contenimento dei consumi energetici. Basta citare uno
degli interventi che hanno concesso alla struttura di diventare un esempio di architettura ecosostenibile: per la produzione di calore all’interno degli spazi, il resort fa ricorso
alla biomassa forestale attraverso l’utilizzo di legnami forniti direttamente da produttori locali. Gli interni dell’edificio
sono riscaldati attraverso un sistema di pannelli radianti: il
calore viene diffuso nelle stanze e negli ambienti attraverso
le pareti libere in argilla, mentre nel bagno viene irradiato
dal pavimento. Una filosofia ecosostenibile riconosciuta e
garantita attraverso i numerosi premi ricevuti per la corretta
gestione della struttura nel rispetto ambientale, sicuramente apprezzata dagli ospiti che si rifugiano in questo piccolo
angolo dell’Alto Adige.
La Vigilius Mountain Spa racchiude
il concept dell’intero complesso,
seguendo un minimalismo
che riesce a scaldare l’anima
attraverso l’utilizzo di colori caldi
e di elementi naturali,
come il soffitto in legno,
il calore del fuoco del
caminetto accanto alla vasca
dell’idromassaggio
NAPKIN | 81
PIACERE
COMPRESSO.
TESTO Enrica Benzoni | Photo Courtesy ChicTrading
NAPKIN NON È LA MERA TRADUZIONE
DI SALVIETTA IN INGLESE, È MOLTO DI PIÙ.
È UN LIFE-STYLE BRAND
CHE SI RIVOLGE ALLA VITA QUOTIDIANA, AL TEMPO LIBERO,
AL WELLNESS, AI VIAGGI.
È UNO STILE DI VITA, UN INNO ALLA CREATIVITÀ,
UN MODO PER ESSERE COOL IN QUALUNQUE OCCASIONE.
L’ESSENZA DEL DESIGN RIDOTTA AI MINIMI TERMINI.
NAPKIN COOL 24.
Salvietta compressa, nr. 24 salviette 25×25cm compresse in
blister realizzate in 100% viscosa.
NAPKIN KIT 4.2.
Kit cortesia da tavolo composto da n. 12 Napkin ONE, n. 2 ciotole
in gres nero opaco, n. 1 provetta in vetro.
Funzionale, geniale, glamourous, dotato di un’anima black
& white per chi si muove sul filo del design, Napkin è continua innovazione.
È questa l’idea geniale che ha spinto quattro giovani imprenditori a fondare nel 2006 la società ChicTrading e a gennaio del 2007 il marchio Napkin. Fin dall’inizio il loro è stato
un obiettivo ambizioso, preciso e ben programmato: creare
un brand dalla forte identità che riunisse unicità, design e
utilità. Grazie a importanti investimenti in ricerca e sviluppo,
la società ha dato vita ad una varietà di complementi, indumenti e accessori dedicati ad una clientela esigente che è
sempre alla ricerca dell’ultima tendenza. Infatti, la direzione
del brand è di sviluppare prodotti dalla forte componente
innovativa e stilistica: oggetti del desiderio, perfetti come
gift per parenti, amici e amanti e, perché no, anche per se
stessi.
Il debutto di Napkin inizia con i Napkin ONE, telini di viscosa
100% naturali, biodegradabili, liofilizzati e ridotti alla stregua
di una compressa. La magia si avvera quando, entrando in
contatto con poche gocce d’acqua, si reidratano e crescono del 400%, trasformandosi in funzionali e semplicissimi
asciugamani usa e getta che si prestano a svariati usi: per
il bagnetto e il cambio del neonato, per il trucco e l’igiene
personale, per le pulizie domestiche, nei ristoranti, nei centri
sportivi e wellness e in tutte le situazioni di viaggio.
Da questa prima intuizione, nascono molti altri prodotti, alcuni dei quali compressi, che si trasformano e riprendono
vita con acqua o a secco. Molteplici gli usi, come molteplici
sono anche i package e i materiali delle tante linee prodotto.
Le proposte di Napkin sono protette da modelli di design
tutelati in tutta Europa e in diversi paesi del Mondo. La collezione Napkin si fa di anno in anno sempre più ricca.
82 | LIVINGROOME26
NAPKIN | 83
Il debutto di Napkin inizia con i Napkin ONE, telini di viscosa 100% naturali,
biodegradabili, liofilizzati e ridotti alla stregua di una compressa.
La magia si avvera quando, entrando in contatto con poche gocce d’acqua,
si reidratano e crescono del 400%, trasformandosi in funzionali e
semplicissimi asciugamani usa e getta che si prestano a svariati usi.
L’ultima novità si chiama Gym Cube, un nuovo modo di vivere il fitness e il relax in piena libertà! In un piccolo cubo
di plastica sono compressi due asciugamani in spugna di
cotone da utilizzare durante e dopo l’attività sportiva. Il telo
spugna non è solo un utile corredo da adagiare sulla panca della sala attrezzi della palestra ma, grazie all’asola e a
un bottone rimovibile di cui è provvisto, si trasforma in un
comodissimo pareo da stringersi in vita durante una doccia o nelle sale relax delle migliori SPA. A questo si abbina
una spugna dotata di cappuccio da sfoggiare mentre si fa
jogging o la sauna. Tante altre proposte sfiziose arricchiscono la collezione Napkin: accappatoio, telo mare, kimono,
t-shirt, biancheria personale e molti altri accessori funzionali
e compatti per chi vuole vivere e viaggiare sempre con stile.
Versatilità, divertimento e personalizzazione sono le componenti di un design sempre in moto che ci invita a provare
nuove vie del piacere dell’esperienza nelle occasioni di vita
quotidiana. Nasce da questo il motto “Do you Napkin?”, un
nuovo verbo del linguaggio contemporaneo, da usare a piacimento a seconda delle proprie esigenze e desideri.
www.napkin.it
Livingroome
incontra
Andrea Bettancini,
AD di ChicTrading.
Com’è nata l’idea di Napkin?
La nostra avventura è iniziata durante un viaggio in Oriente. In una fiera abbiamo scoperto quello che è diventato il
precursore dei nostri Napkin one, salviette compresse alla
stregua di una compressa. Abbiamo iniziato lavorando su
questo prodotto da destinare a ristoranti, hotel, design stores. Il passo successivo è stato quello di combinarlo ad altri
accessori in modo tale da creare kit fashion, pratici e utili
per differenti occasioni d’utilizzo.
NAPKIN SPA 4.1.
Kit SPA domestica composto da n. 1 Kimono giapponese in
tesa di cotone 100% (in bianco/nero e S/M e L/XL), n. 1 paio di
ciabattine infradito, n. 1 CD selezione musicale relax, n. 1 Napkin
Cool 8.
NAPKIN GYM CUBE.
Set SPA/palestra, composto da n.1 telo con cappuccio in
spugna di cotone 100%, n.1 telo bagno con asole in spugna di
cotone 100%, n.1 bottone gemellato. Design Luca D’Antuono.
NAPKIN CORE ONE.
Coppetta per servizio Napkin, realizzato in gomma rigida,
lavabile in lavastoviglie. Design Sergio Mori.
NAPKIN X-TOWEL.
Telo da bagno/mare 100% Cotone (345gr/mq) con 4 tasche,
compresso in barattolo. Disponibile nero bordato bianco e
viceversa. Dimensioni: 90×160cm.
Tante le declinazioni possibili e le applicazioni/personalizzazioni in diversi ambiti legano perfettamente il mondo Napkin al design. Come si costruisce questo accordo Napkin-design secondo la vostra filosofia?
Il binomio è nato in modo assolutamente naturale, perché
Napkin è design, ricerca, innovazione. Napkin ha la capacità
di reinterpretare luoghi e situazioni comuni in chiave geniale
con un accento raffinato e minimal. Si tratta, però, di un
percorso tutto in salita che comporta un impegno enorme
di energie e risorse: tante persone con competenze in dif-
84 | LIVINGROOME26
NAPKIN BLACK FLOWER.
Diffusore essenze composto da una base morbida in technogel
e 9 tubi in vetro. Design Luca D’Antuono.
ferenti settori che si confrontano ogni giorno su decine di
prototipi e campioni per trovare il prodotto “perfetto” che
soddisfa tutte le aspettative da un punto di vista funzionale
ed estetico.
Come si evolverà, state già immaginando e lavorando a
concept nuovi di forme-applicazioni-usi?
Prossimamente l’obiettivo è di concentrarci sul settore della
cosmetica studiando concept e kit legati sempre più all’utilizzo quotidiano. I prodotti Napkin nascono per essere compagni di viaggio, per chi prepara le valigie frequentemente e
ha bisogno di concentrare in poco spazio tutto l’occorrente.
I nostri prodotti cambiano, si evolvono, ma lo stile Napkin
resta uguale: chic, glam, all’insegna del design intelligente
e funzionale.
NAPKIN TRAVEL KIT.
Kit da viaggio composto da n. 1 T-Shirt (S,M,L,XL) compressa 100%
cotone, n.1 Napkin Cool8, n.1 Napkin Towel Spongy, n.1 Napkin Towel
Smooth, n.1 busta in pvc trasparente.
ZZZEOLQHLW
NAPKIN X-TOWEL.
Telo da bagno/mare 100% Cotone (345gr/mq) con 4 tasche,
compresso in barattolo. Disponibile nero bordato bianco e viceversa.
Dimensioni: 90×160cm.
%/,1(6UO
9LDGHOO·,QGXVWULD*ULVLJQDQRGL=RFFR_9,_,WDO\7HO)D[LQIR#EOLQHLW
ITALESSE | 87
ACCESSORI PER IL MONDO DEL BEVERAGE
E TABLEWARE. EPPURE UNA SIMILE DESCRIZIONE
SUONA QUANTO MAI RIDUTTIVA
PER UN’AZIENDA COME ITALESSE,
NATA PIÙ DI TRENT’ANNI FA PER FELICE
INTUIZIONE DI CLAUDIO BARDUCCI,
ATTENTO CONOSCITORE DEL MONDO DELLA
RISTORAZIONE, E SVILUPPATASI IN MANIERA
PROFONDA FINO ALL’ATTUALE POSIZIONE
DI REALTÀ DI PUNTA DEI MERCATI PROFESSIONALE
- B2B/HO.RE.CA. – E RETAIL.
QUANDO IL DESIGN INTERPRETA
LA PROFESSIONALITÀ.
ITALESSE
Testo DANIELA DI CHIANTI | Photo COURTESY ITALESSE
Forma e funzione, tecnologia ed estetica, funzionalità e decoro. Su questi aspetti – che rappresentano le due facce di
una stessa medaglia – Italesse ha da sempre fondato la sua
filosofia, fatta di ricerca ed innovazione costanti condotte
su due binari paralleli ma osmotici. L’apertura al mondo del
design – sviluppata sotto la guida del direttore artistico Luca
Nichetto - è la riprova di uno di questi. Tradurre la professionalità acquisita in anni di esperienza attraverso l’interpretazione del design più attuale e contemporaneo per prodotti
dall’appeal originale, duttile, polifunzionale, a suo agio negli
ambienti più dissimili.
BCOOL.
Mini-glacette termica in silicone per
contenere le bottiglie da 33 cl e le lattine
“slim”. Design Luca Nichetto, 2010.
ITALESSE | 89
88 | LIVINGROOME26
Dall’altro lato, è la ricerca sui materiali, sull’applicazione del
colore a rendere i prodotti Italesse sempre più competitivi,
sicuri, durevoli. I recenti risultati – la tecnologia Xtreme® e
il Policrystal® - sono l’esempio concreto dell’avanzamento
degli studi condotti nei laboratori dell’azienda.
Dedicata al vetro, Xtreme® ha permesso di superare alcuni
limiti funzionali legati a questo materiale grazie ad una formula esclusiva che ha consentito di ottenere una “pasta”
chimicamente più forte per bicchieri più resistenti alle rotture, agli shock termici, più brillanti, maggiormente permeabili
alla luce. Il Policrystal®, invece, rappresenta un traguardo
nel mondo dei materiali plastici “tecnologici”, frutto della
selezione e della lavorazione dei migliori policarbonati disponibili sul mercato per prodotti dalle caratteristiche estetiche simili al vetro con il vantaggio di poter essere utilizzati
diffusamente indoor e outdoor.
Prodotti come Venti4, Icesac, Bcool, Titan Stripe, Epi/Ipo,
per citarne alcuni, a firma Luca Nichetto, Stamp di Tomàs
Alonso, fino alle ultime proposte presentate al recente M&O
di Parigi come Tonic Beach del trio svedese Claesson Koivisto Rune e Vas del newyorkese Todd Bracher non fanno che
confermare quanto detto. Linee essenziali, ergonomia delle
forme, funzionalità studiate nel minimo dettaglio, colori usati
come cifra distintiva sembrano legare in un sottile fil rouge
Tradurre la professionalità acquisita in anni di esperienza
attraverso l’interpretazione del design più attuale e contemporaneo
per prodotti dall’appeal originale, duttile, polifunzionale,
a suo agio negli ambienti più dissimili.
VINOCCHIO DROPDOWN.
Decanter in vetro soffiato, con dropdown
che risolve brillantemente la fase dell’asciugatura.
Design Archikò, 2205/2007.
MARTINI BEACH.
Rivisitazione della coppa Martini tradizionale in chiave “beach”,
in Policristal®. Design Italesse, 2009.
STAMP.
Set di posate “nomadi”, sovrapponibili e comodamente
trasportabili in ogni situazione indoor e outdoor.
Design Tomàs Alonso, 2010.
la produzione Italesse. Entrando nello specifico, Tonic Beach del trio svedese CKR è un tumbler di ultima generazione
perfetto esempio di design scandinavo.
Realizzato in Policrystal®, Tonic Beach è disponibile in due
diverse misure, Large e Medium, e in quattro nuances - clear, verde smeraldo, viola e nero trasparente – che permettono facili accostamenti con altri prodotti Italesse disponibili
a catalogo. Una nota a parte va dedicata al nuovo colore/
non colore “nero trasparente” che permette di percepire il
liquido all’interno del bicchiere e di identificarne il colore e
la consistenza a differenza di quanto accadeva con prodotti
simili ma declinati nella nuance nero “pieno”.
90 | LIVINGROOME26
Un successo immediato che ha convinto l’azienda a riproporre, a partire da gennaio 2011, i Tonic Beach anche nella
variante vetro cristallino automatico in assenza di piombo.
Materiali diversi e finalità diverse hanno invece ispirato Todd
Bracher che per Italesse ha immaginato Vas, una caraffa
dalle forme asimmetriche quanto sinuose, di facile utilizzo
ed impugnatura grazie all’ergonomia della linea. Realizzata
in vetro soffiato a bocca trasparente, Vas si completa con
un tappo in gomma che ne esalta il profilo, la funzionalità e il
colore: clear, verde smeraldo e nero trasparente.
Porta la firma di Luca Nichetto il set di piatti e ciotole dalle linee futuribili Venti4. Realizzato in melammina con una
ITALESSE | 91
speciale finitura satinata, Venti4 si presenta come un meraviglioso incastro di piatti dalle forme e dimensioni più disparate - lisci, fondi, a croce – nel quale i colori nero, bianco e
tortora si innestano gli uni sugli altri per una presenza scenica d’impatto. Nato per accogliere appetizer, finger food,
spume, salse, creme, Venti4 può essere composto a piacimento anche nei colori diventando una completa proposta monocromatica in grado di inserirsi nelle situazioni più
disparate: indoor e outdoor, formali ed informali, elaborate o
essenziali. Un prodotto unico che della duttilità e dinamicità
ha fatto i suoi punti di forza consentendo a Italesse di aprirsi ad un nuovo importante mercato, quello del tableware.
Un prodotto unico che della duttilità e dinamicità
ha fatto i suoi punti di forza consentendo a Italesse di aprirsi
ad un nuovo importante mercato, quello del tableware.
VENTI4 SET.
Sistema di piatti e ciotole componibili a piacimento, di differenti dimensioni
e colore, realizzati in melammina, con finitura satinata. Design Luca
Nichetto, 2010.
TONIC MEDIUM.
Tonic Beach Large è il nuovo tumbler polifunzionale in
Policrystal®, Infrangibile e lavabile in lavastoviglie.
Design Claesson Koivisto Rune, 2010.
VAS.
Una caraffa in vetro soffiato a bocca dalla linea asimmetrica, sinuosa ed
elegante. Design Todd Bracher, 2010.
ICESAC.
Sacchetto rompighiaccio manuale dalla forte personalità.
Realizzato in silicone, materiale innovativo, indistruttibile
e soffice al tatto. Disegn Luca Nichetto, 2009.
Apertura che si legge anche nella proposta di Tomàs Alonso, Stamp. Un set di posate nomadi, in acciaio sottilissimo
e leggerissimo e per questo di facile trasporto e altrettanto
facile utilizzo. Sovrapponibili, dalle dimensioni contenute,
Stamp ancora una volta risponde al diktat di polifunzionalità, inserendosi in contesti indoor e outdoor.
La gamma prodotto prosegue poi con Icesac di Nichetto,
un pratico sacchetto rompighiaccio che invece di venir riposto a fine utilizzo si reinventa come scenografico vaso
monofiore, con Bcool sempre di Nichetto, una miniglacette
termica che permette a lattine, piccole bottiglie di mantenere la temperatura ideale anche nella stagione più torrida
e con i grandi classici Italesse riletti in nuove colorazioni e
nuovi materiali quali Vinocchio, Alavin, le Linee Oxy, Vertical,
Pagoda, ma l’elenco potrebbe proseguire ancora.
www.italesse.it
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BOOK | 93
INTERIOR ITALIA.
BELLE CASE DA VIVERE.
1000
OGGETTI DI DESIGN.
TESTI LUCA CARDIN
La penna appassionata e competente di Patrizia Catalano e le fotografie artistiche di Henry
Thoreau per un viaggio nell’interior italiano.
Trenta case di carattere, dove nulla è scontato e dove tutto (o quasi) è molto italiano. Trenta
case d’autore che illustrano lo stile dell’abitare urbano da Torino a Milano, da Venezia a
Roma, da Napoli a Bari.
Attraverso quattro coordinate altamente esemplificative del gusto del vivere in Italia - la passione per il collezionismo, il comfort ricercato delle atmosfere glamour, la contaminazione
eclettica di stili e arredi, il design - gli autori fotografano lo stile di vita di alcuni protagonisti
del professionismo italiano: stilisti, art director, imprenditori, designer, architetti, galleristi,
antiquari e collezionisti, guru della comunicazione o dell’arte contemporanea, anticipatori di
tendenze e di nuovi modelli di abitare.
Modelli che possono essere utilizzati come fonte d’ispirazione per arredare o rivisitare il
proprio spazio domestico. “La casa è il nostro regno, ma è anche lo strumento attraverso
cui comunichiamo chi siamo, cosa facciamo e cosa vorremmo fare...Questa capacità di
essere diversi pur nell’uniformità, l’abilità di scegliere quell’oggetto, quel quadro, quel colore per affermare la propria cifra stilistica e culturale fanno di ogni casa italiana un luogo di
suggestione”.
Autore.
Patrizia Catalano
FOTOGRAFIE.
Henry Thoreau
Casa editrice.
Mondadori Arte Electa
Prezzo al pubblico.
Euro 45,00
pubblicazione
sceltA da.
BOOKÀBAR
Via Milano, 15/17 - Roma
Tel. 06 48913361
www.bookabar.it
Spesso, di fronte ad alcuni oggetti di design contemporaneo, capita di rimanere perplessi. Non
se ne capisce l’uso, l’estetica, la funziona primaria. Forse vale la pena di ricordare ciò che scriveva negli anni ’60 Dieter Rams, il designer tedesco di elettronica di consumo che ha creato lo
stile Braun, che formulò i seguenti criteri: il buon design è innovativo; il buon design crea prodotti
utili: il buon design è estetico.
E sfogliando il bel volume di Jennifer Hudson, appena uscito per i tipi di Logos, non si può che
essere d’accordo. Infatti, tra gli oltre mille oggetti qui raccolti (datati per la maggior parte tra il
2006 e il 2008), ognuno dei quali corredato di scheda tecnica, recapiti del designer e del produttore, più di uno suscita qualche dubbio.
Tutti hanno una caratteristica comune che il volume ha il pregio di assecondare: la nostra curiosità. La scelta di catalogare i prodotti suddividendoli per sezioni ( Tavoli e sedie; Divani e letti;
Mobili contenitori; Cucine e bagni; Stoviglie da tavola; Tessili; Lampade; Elettronica e miscellanea) è funzionale alla consultazione ed è sicuramente d’aiuto per orientarsi all’interno di un
repertorio così vasto come quello presentato.
Ma dove sta andando il design del XXI secolo? In un’atmosfera di crisi ambientale e finanziaria,
la sostenibilità domina il dibattito e i professionisti si trovano nella situazione di dover elaborare
soluzioni durature che incontrino i desideri dei consumatori, siano commercialmente realizzabili
e abbiano un impatto ambientale ridotto. Purtroppo, in molti casi, si tratta solamente di parole
o, ancor peggio, si spacciano per ecologici prodotti che non lo sono affatto.
Autore.
Jennifer Hudson
Casa editrice.
Logos
Prezzo al pubblico.
Euro 29,95
pubblicazione
sceltA da.
FNAC ROMA
Galleria Commerciale Porta di Roma
Via Alberto Lionello, 201 - Roma
Tel. 06 98263001
LABVISION | 95
MERCURY
ONE
HOUSE
TESTO Adriano Sarti | Photo Courtesy Architecture and Vision
EFFETTO COCOON, TECNOLOGIE AVANZATE E SOSTENIBILITÀ PER
UN MODULO ABITATIVO MOBILE CHE SEMBRA ARRIVARE DALLO
SPAZIO. IN REALTÀ GUARDA ALLA NATURA - ALLE SUE FORME E
AI SUOI MECCANISMI - PER OFFRIRCI UN AMBIENTE PIENAMENTE
INTEGRATO IN ESSA, DOVE CORPO E MENTE RITROVANO ARMONIA.
COME NON PENSARE CHE SIA PERFETTO ANCHE PER GLI USI
NOMADI URBANI DI OGGI?
MercuryHouseOne è un’unità abitabile mobile, ideata come
padiglione itinerante di rappresentanza e di accoglienza: integrando considerazioni estetiche e funzionali con il rispetto
di istanze ecologiche, è progettata per inserirsi in ogni tipo
di ambiente, naturale o urbano. Il progetto, presentato alla
Biennale di Venezia 2009 (collocato sull’isola di San Servolo), è un prototipo in continua evoluzione.
All’esterno il rivestimento in marmo scultoreo di Carrara valorizza la forma, in particolare durante la notte grazie a uno
speciale sistema di retroilluminazione. L’interno può essere
allestito con diverse configurazioni per utilizzi differenti.
La struttura è leggermente rialzata da terra, poggia su tre
piedi, vi si accede mediante una piccola rampa. La sua for-
96 | LIVINGROOME26
LABVISION | 97
ma a goccia è stata scelta per ottimizzare il rapporto tra la
superficie esterna della pelle e quella del volume interno.
La MercuryHouseOne è alimentata solo da pannelli solari
fotovoltaici semi-trasparenti. Il guscio, realizzato in fibra di
vetro, è ricoperto da una pelle di marmo bianco ultra sottile
divisa in pannelli. Le aperture di grandi dimensioni, realizzate in acrilico traslucido leggermente colorato, permettono
di espandere lo spazio interno all’ambiente circostante e,
durante la notte, al cielo.
Concepito come spazio dove ritrovare la pace e la tranquillità, è un luogo artificiale ideale per godere dell’energia e
della bellezza della natura, una fonte di ristoro per la mente,
per il corpo e per lo spirito.
Architecture and Vision è uno studio di architettura e Design
fondato dall’architetto Arturo Vittori e dall’architetto Andre-
as Vogler. Con sedi a Bomarzo (Viterbo), Monaco, Tolosa e
Chicago, lo studio è specializzato nel settore delle tecnologie aerospaziali applicate all’architettura e al design.
Il loro lavoro progettuale si basa su un approccio multidisciplinare applicato, con l’obiettivo di ottenere risultati eccellenti, raggiunto grazie alla stretta collaborazione con i clienti, consulenti e professionisti di varie aree di competenza.
Ricerca e sviluppo rappresentano le aree di primaria importanza per AV per integrare organicamente nei loro progetti
innovazione, eco-sostenibilità, funzionalità, bellezza e qualità. Il design per il futuro richiede l’integrazione di tecnologie
e risorse disponibili per garantire un equilibrio armonioso tra
l’uomo e l’ambiente.
www.architectureandvision.com
PROGETTO.
Architecture and Vision Arturo Vittori e Andreas Vogler
Cliente GVM, Gualtiero Vanelli Marmo, Carrara
Project Manager Nicola Minardi
Ingegneria Orlando Pandolfi
Modello GVM
Materiali alluminio, vetroresina (GRP), acrilico, rivestimento in marmo
Struttura guscio monoscocca
Alimentazione energia solare
Montaggio MercuryHouseOne arriva pre-assemblata e operativa in loco
Dimensioni 4,47 m x 8,8 m x 3,4 m/h
Peso 4.500 kg
Collage Studio
adv - signdesign | photo dipaoloimmagini.it
DESIGN PORTRAIT.
L’ANNATA DEL DESIGN.
IL RESORT TRA GUSTO, STILE E STORIA.
Per Kate e Davide anche Bend-Sofa è musica. Bend-Sofa è disegnato da Patricia Urquiola.
Numero Verde 800 018 370 - [email protected] - www.bebitalia.com
B&B Italia Store: Milano, via Durini, 14 T. 02 764441 - Roma, via Gregorio VII, 289 T. 06 39387554
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