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ISTITUTO MAGISTRALE DI STATO “A. PIERALLI”
PERUGIA
ANNUARIO
DEL
CENTENARIO
1861-1961
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1861-1961
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ASSUNTA PIERALLI
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PREMESSA
Questa pubblicazione si propone di ricordare ai viventi ed ai posteri la.
celebrazione del I Centenario dell'Istituto Magistrale di Stato « Assunta Pieralli » di
Perugia e di far conoscere l'efficienza della Scuola stessa dopo cento anni di vita
operosa.
Durante il secolo di funzionamento dell'Istituto, sono stati redatti tre Annuari e
cioè uno nell'anno 1911, riguardante la Scuola Normale Maschile, due negli anni
1924 e 1926, curati dalla Direttrice della Scuola Normale Femminile.
Le difficoltà che si prospettano per pubblicazioni del genere, sono sempre di
carattere pratico: sono legate alla compilazione di esso ed alla soluzione del
problema economico relativo alla stampa. Si comprende, quindi, la ragione per cui
queste pubblicazioni vengono fatte di rado.
Ringrazio vivamente il Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Perugia,
On. Prof. Giuseppe Ermini, per essere intervenuto alla Cerimonia in rappresentanza
della Camera dei Deputati e del Senato. La sua sensibilità per i problemi
dell'educazione dei giovani è nota attraverso la carica che ricopre di Presidente della
Commissione Legislativa della Camera, lo sviluppo straordinario, l'impulso che ha
dato all'Ateneo perugino, rendendolo veramente degno delle fulgide tradizioni di
questa vetusta città dalla storia bimillenaria. Il contributo di carattere finanziario
promesso, servirà a diminuire l'onere della spesa relativa alla stampa di questo
volume.
I maestri attendono da Lui il Magistero auspicato da sessanta anni e che servirà a
fornire docenti alle scuole, data la carenza che soprattutto oggi si avverte di essi.
Infatti, in relazione alla giusta, politica del Governo che sancisce l'obbligatorietà
della frequenza della scuola fino a quattordici anni di età, l'unificazione della scuola
media e la sua enorme diffusione in tutti i paesi e borgate, si prevede che
occorreranno decine di migliaio di insegnanti. Dove attingerli? A me sembra che la
fonte essenziale debba essere l'Istituto Magistrale. Appare perciò coerente e concreto
il suggerimento di istituire il Magistero a Perugia nell'attuale conformazione e di
annettere a tutti i Magisteri la sezione di materie scientifiche, onde far salire sulle
cattedre delle Scuole Medie personale che dia un sicuro affidamento culturale e
didattico. Occorre sfatare il preconcetto che giudica l'Istituto Magistrale inferiore alle
altre scuole medie superiori, perché consta di quattro anni: ben venga il quinto anno
del quale si discute da, tanto tempo. Ma evitiamo che salgano sulle cattedre elementi
didatticamente e culturalmente sprovveduti. Grazie anche al Direttore Generale Dott.
Emilio Prisinzano, tanto sensibile ai problemi della scuola, che è presente in
rappresentanza del Ministro della Pubblica Istruzione. La mia proposta di celebrare il
Centenario dell'Istituto Magistrale, avanzata nel 1960, fu accolta con vivo piacere dal
Sig. Provveditore agli Studi di Perugia, dagli insegnanti, dagli ex alunni, dalle
famiglie degli allievi, dalla cittadinanza. Essa fu confortata anche dalla larga
comprensione e dalla squisita sensibilità dimostrate da varie personalità cittadine, da
Enti e Società come l'Amministrazione Comunale, la Cassa di Risparmio di Perugia,
l'Istituto Poligrafico Buitoni, la Società Montecatini, la Ditta Fratelli Guelpa di
Pontefelcino, la Società «la Perugina», il Feltrificio Purgotti, la Camera di
Commercio, l'Ente Provinciale del Turismo, l'Azienda Autonoma Turismo, il Comm.
Giovanni Buitoni la Prof. Maria Calzoni, la Prof. Silvia Giovinoli, l'Opera Orfani
Sanitari, la Ditta Angora Spagnoli, la Banca Commerciale d'Italia, la Società Timo, il
Banco di Roma., la Banca Nazionale del Lavoro, il Banco di Napoli, il Banco di
Perugia, la Società Autoservizi Perugia. Le loro generose offerte di carattere
straordinario hanno permesso di assegnare diversi premi agli studenti più meritevoli
ed hanno concorso alle spese occorrenti per la manifestazione. E' stata mia
preoccupazione, in ciò assecondato dal Consiglio di Presidenza e dai docenti, di far sì
che la pubblicazione riflettesse da un lato le vicende di questi cento anni di vita
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dell'Istituto e dall'altro la sua situazione attuale nei riguardi delle biblioteche,
gabinetti scientifici, ecc. La storia di questa scuola è un po' quella di tanti Istituti
Magistrali, perché la sua creazione risale al 1860-61; infatti le prime scuole normali
comparvero nel 1858. Furono istituite man mano che le varie Regioni vennero
annesse al Regno d'Italia. Ogni volta che lo Stato decideva l'istituzione di una Scuola
Normale, attraverso il Decreto del Commissario Generale Straordinario,
parallelamente il Comune deliberava di annettervi un Convitto. Lo Stato si impegnava
a sostenere le spese del personale insegnante, delle biblioteche e del materiale
scientifico, mentre il Comune si assumeva l'onere dei locali, dell'arredamento, del
riscaldamento, della cancelleria, delle spese di ufficio, dell'illuminazione, del
personale inserviente e tutte le spese del Convitto, dove, in genere, gli studenti
godevano della retta gratuita. In questo Istituto nei suoi cento anni di vita sono state
educate diverse generazioni di giovani, che hanno onorato la patria con le loro virtù
civili ed hanno contribuito a combattere efficacemente analfabetismo ed a diffondere
l'amor di Patria.
Il collega del Liceo Classico Prof. Francesco Francescaglia, nel giorno
celebrativo del Centenario, ebbe a definire l'Istituto Magistrale con frase molto felice:
« La madre di tutte le Scuole » per la sua funzione di formare gli educatori. Infatti è
una scuola che opera e vive nell'ombra, ma il suo apporto alla vita della nazione è
notevole, è grande.
Lo scopo di questo annuario è di fare il punto sulla situazione dell'Istituto
Magistrale Pieralli nel 1961, con la sua consistenza, la sua vitalità e, soprattutto, di
riassumere le tappe raggiunte e superate da esso in un secolo.
Rivolgo il mio memore e reverente pensiero al Prof. Castano Gasperoni, che
dettò la scritta riprodotta sulla lapide che ricorda il centenario; rendo altresì le mie
più sentite grazie al Signor Provveditore agli Studi di Perugia, Dott. Aldo Tornese,
che ha assunto il Patronato della manifestazione, al Signor Sindaco del Comune di
Perugia Prof. Alessandro Seppilli, che ne ha accettato la presidenza onoraria e che
ha contribuito largamente ad assicurare la buona riuscita di essa.
Grazie dico a tutti coloro, insegnanti e non insegnanti, che mi hanno aiutato in
questo lavoro e chiedo venia per le eventuali manchevolezze, per le mende che
possono riscontrarsi nella disposizione della materia, nella elaborazione di tutto
l'annuario.
IL PRESIDE
Prof. ALBERTO CAPPUCCILLI
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COSTITUZIONE DEL COMITATO PER LA CELEBRAZIONE DEL
CENTENARIO
Nel procedere ai preparativi per la celebrazione del I° Centenario dell'Istituto
Magistrale è stato costituito un Comitato come appresso:
1) Prof. Cappuccini Alberto, Preside - Presidente
2) Prof. Calzoni Maria - Vice Presidente
3) Prof De Lauretis Francesco - Membro
4) Prof. Bartolini Antonio - Membro
5) Dott. Ing. Giuseppe Grossi - Membro
6) Prof. Minniti Giuseppe - Membro
7) Prof. Balucani Adele - Membro
8) Prof. Romizi Mescolini Luciana - Membro
9) Prof. Chicca Bocelli Sestilia - Membro
10) Prof. Calzoni Maria Grazia - Membro
11) Prof. D'Elpidio P. Raimondo - Membro
12) Cofani Franco, Assessore Comunale - Membro
13) Prof. Santucci Giacomo, Direttore Didattico - Membro
14) Geom. Tortoioli Elio - Membro
15) Trotta Osvaldo, Studente - Membro
II Comitato nella sua prima riunione ha deciso di offrire l'alto patronato della
festa celebrativa al Signor Provveditore agli Studi Dott. Aldo Tornese e la presidenza
del Comitato stesso al Sindaco del Comune di Perugia Prof. Alessandro Seppilli.
La data della celebrazione è stata fissata in un primo momento per il giorno 10
novembre 1961, quindi, a causa degli impegni di alcune personalità invitate alla
cerimonia, fu stabilito in via definitiva il 3 dicembre 1961.
Si era pensato di fare eseguire nel pomeriggio un concerto vocale e strumentale
nel quale si sarebbero esibiti, oltre agli alunni ed ex alunni, tre artisti di fama
internazionale ed ex allievi dell'Istituto:
Mario Pezzetta, in arte Mario Petri - Basso
Renato Ercolani - Tenore
Licia Rossini - Soprano
La difficoltà di concentrare in una giornata le due manifestazioni ha impedito la
realizzazione della parte artistica, che è stata rinviata a data da destinarsi.
Tuttavia, il Maestro Bartolini ha provveduto con la massa corale, formata da
discenti della Scuola, a preparare il coro del Nabucco e tre inni, fra cui l'inno del
centenario, da lui musicato per l'occasione e le cui parole sono state dettate dalla
Prof. De Lauretis Liscio Maria, che nel lontano 1940 terminò gli studi medi nell'Istituto.
Si sono avute diverse adunanze parziali del Comitato per fare il punto della
situazione e procedere avanti nella organizzazione della festa.
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I MANIFEST I
Si è provveduto anche a stampare due manifesti, per far conoscere l'avvenimento
alla cittadinanza, uno del Preside e l'altro degli ex allievi.
Riproduciamo il testo integrale di entrambi:
ISTITUTO MAGISTRALE DI STATO «A. PIERALLI»
PERUGIA
1861 – 1961
L'Istituto Magistrale di Stato di Perugia compie in questi giorni il suo primo
centenario di vita.
Il suo atto di nascita è un decreto del Commissario Generale Straordinario per le
Provincie dell'Umbria, Marchese G. N. Pepoli, in data 10 novembre 1860. Esso, in
applicazione della legge Casati del 13 novembre 1859, all'art. 7 stabiliva:
« Sono istituite in queste Provincie a norma del Titolo V della Legge Sarda suddetta
due Scuole Normali, una per gli allievi maestri, un'altra per le allieve maestre ed
avranno sede in Perugia».
Le due Scuole, che furono intitolate rispettivamente ad Ignazio Danti e ad Assunta
Pieralli, iniziarono a funzionare con l'anno scolastico 1861-62. Esse nel 1923 si fusero
nell'Istituto Magistrale «A. Pieralli».
In cento anni questa Scuola per la formazione di insegnanti elementari ha accolto
generazioni e generazioni di adolescenti e giovani che, da maestri, hanno profuso
nell'insegnamento primario, in tutte le zone della nostra regione e nel Paese, il meglio
delle loro capacità educative.
Sempre in linea con le sue finalità istituzionali, sempre pronta a mettere in pratica i più
avanzati risultati della ricerca pedagogica, essa può andar fiera del suo passato. Ai suoi
allievi sono stati maestri il fior fiore dei docenti secondari d'Italia, a cominciare dal
pedagogista Ildebrando Bencivenni e dal linguista Ciro Trabalza. Dalle sue aule sono
usciti maestri che, via via, hanno onorato non solo la Scuola italiana, come
Provveditori agli Studi, Ispettori Centrali della P. I., Presidi, Ispettori Scolastici,
Direttori Didattici, ma anche la cultura e la vita politica del Paese come scrittori e
come parlamentari.
Durante il suo primo secolo di vita questa Scuola ha potuto affermarsi anche per la
calda simpatia con cui la cittadinanza tutta di Perugia e delle zone circostanti, i
responsabili dell'Amministrazione comunale, le Autorità civili e scolastiche ne hanno
seguito le vicende e gli sviluppi.
Celebrando il suo centenario, che coincide significativamente con quello dell'Unità
d'Italia, intendiamo sottolineare il valore e la nobiltà di una tradizione e nello stesso
tempo riaffermare l'impegno a continuarla degnamente nella fedeltà agli ideali risorgimentali di chi questa scuola volle e ai principi rinnovatori della costituzione.
Perugia, 22 novembre 1961.
Il Preside Prof. ALBERTO
CAPPUCCILLI
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GLI EX ALLIEVI PER IL CENTENARIO DELLA FONDAZIONE
DELL'ISTITUTO MAGISTRALE «A. PIERALLI» DI PERUGIA
La celebrazione del 1° Centenario dell'Istituto Magistrale «A. Pieralli» di Perugia ha
un significato che non può essere circoscritto al solo Istituto: vi è interessata gran parte
della scuola primaria e secondaria della nostra regione e di altre zone del Paese, ove
operano Ispettori Centrali della P. I., Ispettori Scolastici, Direttori Didattici, Insegnanti
elementari, Presidi e Professori che, negli anni di studio, in esso hanno appreso gli
elementi più fecondi e più nobilitanti della cultura, unitamente ad una grande fede
nella funzione elevatrice dell'educazione.
Festa, quindi, della Scuola tutta, e riaffermazione di quei valori umani e sociali che ne
costituiscono le finalità: è con questi intendimenti che noi ex allievi ritorniamo oggi al
nostro Istituto.
Vi ritorniamo, sì, per ritrovarci, per rievocare i momenti più belli della nostra
adolescenza e della nostra giovinezza, per ricordare coloro che ci furono Maestri di
vita e di dottrina, ma, al tempo stesso, per riaffermare ancora una volta la nobiltà degli
ideali che ci ispirano nella nostra attività, per impegnarci ancora più profondamente
nella loro realizzazione, per ripetere, alto e forte, che solo da una scuola efficiente,
operante al massimo delle sue possibilità, ci si può attendere una costante e continua
elevazione morale, intellettuale, sociale del popolo italiano.
Vi ritorniamo anche perché con la nostra presenza vogliamo ringraziare l'attuale
Preside, Prof. Alberto Cappuccini, e tutti i Docenti che, oggi, mantengono e rinnovano
le magnifiche tradizioni del nostro Istituto, quel nostro Istituto Magistrale che, tra i
primi fondati in Italia, è stato continuamente all'avanguardia nella ricerca per una
sempre migliore formazione degli educatori.
Nell'attuale Preside, negli attuali Docenti, noi salutiamo anche coloro che li hanno
preceduti: ognuno di noi ne serba un ricordo indelebile, unito ad un'infinita
riconoscenza: quello che siamo lo dobbiamo a Loro, Maestri nel senso pieno del
termine.
Vi ritorniamo infine, per auspicare al nostro Istituto un costante sviluppo consono alle
sue esigenze istituzionali; che da esso escano educatori sempre migliori: è quanto gli
auguriamo all'inizio del suo secondo secolo di vita.
Perugia, 22 novembre 1961.
Gli ex Allievi
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LA CELEBRAZIONE
Alle ore 9 del 3 dicembre ha avuto inizio la festa con la S. Messa celebrata da S.E. Mons. Raffaele
Baratta, Arcivescovo di Perugia, nell'attigua Chiesa di S. Spirito, dove di solito si svolgono tutte le
cerimonie religiose scolastiche dell'Istituto, per la gentilezza del Parroco Mons. Ciampoletti D. Primo,
sempre lieto di ospitare le nostre scolaresche.
Il Presule durante la S. Messa ha avuto parole di compiacimento ed ha accennato alla funzione
educatrice dell'Istituto Magistrale, che ha saputo sempre accomunare l'istruzione propriamente detta
con la pratica religiosa.
Al termine di tale cerimonia, nel corridoio antistante l'Ufficio di Presidenza, è stata scoperta la lapide a
ricordo del Centenario, la cui scritta è stata letta dal Rettore Magnifico, On. Prof. Giuseppe Ermini, ed
è la seguente:
IN QUESTO ISTITUTO
PRESIDI ED INSEGNANTI
IN UNITÀ D'INTENTI
PER UN SECOLO EDUCARONO
MAESTRI PER LE SCUOLE DEL POPOLO
_____________
IL FECONDO APOSTOLATO
NEL CENTENARIO DELL'UNITÀ D'ITALIA
ILLUMINI IL CAMMINO
NELLA VISIONE DEI NUOVI COMPITI
NELLA LUCE DEGLI IDEALI ETERNI
1861 - 1961
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IL DISCORSO DEL PRESIDE CAPPUCCILLI
In seguito le autorità sono passate nell'Aula Magna, dove hanno ascoltato gli inni eseguiti dalle
scolaresche e diretti magistralmente dal Maestro Bartolini Antonio.
Ha preso quindi la parola il Preside che ha tenuto il discorso celebrativo ufficiale:
Eccellenza, Onorevoli, Autorità, Signore, Signori,
Giovani carissimi,
nel rivolgervi la parola in questo luminoso giorno della vita dell’Istituto, il mio primo saluto di
devozione e di ossequio va a S. E. l'Arcivescovo di Perugia, che ha officiato la Santa Messa del
Centenario ed ha accolto l'invito di presenziare a questa cerimonia celebrativa.
Il mio saluto va alle Eminenti Autorità politiche, ministeriali, scolastiche, che con la loro
presenza onorano altamente questa festa della Scuola e al Rettore Magnifico del glorioso Ateneo Perugino, On. Giuseppe Ermini, che oggi rappresenta anche la Camera dei Deputati.
Porgo altresì le più vive grazie a S. E il Prefetto, al Signor Sindaco di Perugia insieme al saluto
devoto e memore per la loro partecipazione a questo rito ed inoltre al Signor Provveditore agli Studi,
che segue vigile ed operante le sorti della Scuola.
Ed un grazie cordiale esprimo, oltre che al Sindaco, ai Membri del Consiglio di Amministrazione
Comunale, all'Assessore Cofani Franco, ex-allievo, al Prof. Greco Marcelle, per le realizzazioni operate in questo Istituto; ed ancora all'Ing. Lelio Tortoioli ed all'Economo Balucani Nello per l'aiuto
cordiale ed effettivo che mi hanno dato permettendomi di realizzare il miglioramento del
l'arredamento e di rendere i locali più degni, decorosi, rispondenti alle esigenze di una Scuola di futuri
educatori.
La loro comprensione e squisita sensibilità non saranno dimenticate.
E' particolarmente felice la coincidenza della celebrazione del primo centenario dell'Unità d'Italia
ed il compimento di un secolo di vita di questo Istituto.
I cento anni trascorsi dalla Scuola, dal momento della sua fondazione, sono stati densi non solo di
fatti tristi e lieti che appartengono alla storia, ma anche di vicende che hanno lasciato un solco
profondo nella vita e nel costume della nostra Patria ed in particolare della Scuola.
Le cronache di tanti anni di operosa convivenza tra docenti e discenti, di tanti anni, in cui gli
insegnanti giorno per giorno hanno fatto la scuola vivente e pulsante, hanno meditato con volenterosa
obiettività sui problemi didattici e culturali, in modo da renderla meglio rispondente ai suoi nuovi
scopi, assicurano che fecondo è stato questo secolo per la nostra Scuola.
E prima di parlare della storia di questo Istituto, osserviamo che oggi i tempi sono maturi ed
assicurano ai maestri pane e rispetto, ed essi possono assolvere il loro arduo compito con tranquilla e
sicura coscienza.
Ma pensate al calvario che hanno dovuto percorrere i vecchi insegnanti! L'opera loro quasi
sempre si è svolta fra l'indifferenza, è stata attraversata da tanti ostacoli, ha dovuto sopportare
dolorose rinunce e miserevoli umiliazioni.
Scarso e conteso è stato il sudato compenso, inadatti e malsani gli ambienti, indifferente ed anche
ostile il popolo, e tuttavia il maestro ha trovato sempre il coraggio di affrontare e di condurre a buon
fine l'ingrata missione, con perseverante abnegazione, con l'esempio di umili virtù, avvertendo vivo il
sentimento del dovere.
Questi semplici, onesti ed infaticabili lavoratori contribuirono a trasformare la coscienza del
popolo ed a crearne una intorno alla Scuola, in modo da considerare questa come forza viva di civiltà e
di benessere.
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LA SCUOLA PRIVILEGIO, BENEFICIO, DIRITTO, ISTITUTO SOCIALE.
Considerando la storia dell'istruzione nel passato, si distinguono tre epoche: nella prima, la
feudale, l'istruzione era un privilegio; nella seconda, la moderna, anteriore alla Rivoluzione Francese,
oltre che un privilegio, fu un beneficio che le classi dominanti elargivano a quelle dominate e che
portarono alla creazione delle prime scuole del popolo ed al fiorire della nuova pedagogia; nella terza,
in seguito alla « Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo », l'istruzione non fu più un privilegio né un
beneficio, ma un diritto.
A nessuno sfugge il significato storico di questo grande fatto che vide dichiarare diritto dell'uomo
l'istruzione, al pari di ogni altro bisogno di vita. Sollevò e rinnovò il concetto di umanità e dette alla
filantropia pedagogica il carattere di un alto dovere di giustizia da compiersi a favore di tutti.
I tempi successivi maturarono un'integrazione più alta e concreta dello stesso concetto di diritto
all'istruzione, tanto che questa, universalizzata come diritto, dette luogo alla formazione dell'Ente
Scuola, come organismo concreto e distinto.
Sicché i periodi della storia della Scuola possono sintetizzarsi nei seguenti: Privilegio, Beneficio,
Diritto, Istituto Sociale.
Ci fu un tempo in cui in Italia il padre di famiglia sceglieva l'insegnante e gli diceva: io voglio che
voi istruiate ed educhiate mio figlio nel tal modo; esisteva allora la Famiglia, non esisteva la Scuola, e
la Famiglia era non solo arbitra, ma creatrice dell'istruzione e dell'educazione. Oggi, dopo la Famiglia,
esiste la Scuola.
Sono due Istituzioni sociali, fondamentali, autonome, pari di autorità e di diritti, le cui funzioni si
integrano, ma si distinguono.
Nell'aprile 1849, a cura di Franchi du Pont e del Rayneri, sorse a Torino la prima Scuola
Magistrale Femminile pubblica. L'Aporti la visitò ed espresse il seguente giudizio: « E' la prima
Scuola pubblica di tal fatta in Italia e forse in Europa».
Questa Scuola Magistrale può considerarsi una trasformazione delle Scuole di Metodo, che
esistevano anche nel Lombardo-Veneto.
Con il Decreto 20 giugno 1858 n. 2878 tali Scuole Magistrali si chiamarono Scuole Normali,
denominazione presa dalla legislazione francese, che risaliva alla Convenzione.
Il 13 marzo 1859 la legge Casati dispose che si istituissero nove Scuole Normali in Italia, tre nei
vecchi Stati Sardi e sei nelle altre Provincie di recente annesse allo Stato Italiano.
Tali Scuole, che la legge Casati assunse e coordinò, erano già qualche cosa di più organico delle
vecchie Scuole di Metodo, che, frutto dello studio e dell'esperienza di uomini come Ferrante Aporti,
Vincenzo Troya ed Amedeo Peyron erano state ordinate con le Regie Patenti del 1" agosto 1845.
Mentre queste si proponevano di suggerire, a chi già possedesse una certa cultura generale, che
veniva provata con un esame di ammissione, i metodi migliori da seguire nella educazione o istruzione
dei fanciulli, la Scuola Normale era un vero corso di studi.
LA SCUOLA NORMALE DI PERUGIA.
Il 10 novembre 1860 il Marchese G. Napoleone Pepoli, Commissario Generale per l'Umbria,
emanò il Decreto n. 151 in forza del quale venivano istituite in Perugia una Scuola Normale Maschile
ed una Femminile. Le due Scuole erano ufficialmente fondate, ma iniziarono a funzionare
regolarmente nell'anno 1861-62. La Direzione della Scuola Normale Maschile fu affidata al Prof.
Giovan Battista Meliga, la Direzione della Scuola Normale Femminile al Prof. Giovanni Pennacchi.
Il Prof. Cecchini, Ispettore degli studi primari per l'Umbria, in data 26 ottobre 1861 portava a
conoscenza del popolo le norme di iscrizione alle due Scuole e la data di inizio del loro funzionamento.
Ecco il testo della notificazione:
« Le due Scuole Normali, Maschile e Femminile, istituite dal Commissario Straordinario per
l'Umbria il 10 novembre 1860, si apriranno in questa città il prossimo mese di novembre.
Il Ministero dell'Istruzione e dell'Educazione dell'infanzia e della fanciullezza vuole che la Scuola
prenda il posto che le compete, abbia le proporzioni, l'ordinamento e le materie comunemente in
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pratica in tutti i Paesi; vuole che persone, colte e gentili, in modo speciale preparate, sian quelle che
abbiano il diritto di stendere la mano ai primi passi dell'intelligenza, ai primi moti del cuore delle
nuove generazioni italiane, e che abbiano netta e precisa la meta cui importa mirare per corrispondere
alle aspettative della nostra vita morale e materiale, domestica e pubblica, religiosa e civile. La
istituzione delle Scuole Normali e di Metodo serve appunto a questo intento: essa ha per scopo di
presentare a chi è per dedicarsi all'insegnamento primario ed all'educazione i primi elementi del
sapere, le prime idee della vita civile, i primi sentimenti dell'animo, nella forma più chiara ed adatta ai
piccoli alunni ed alle piccole alunno che andranno ad istruire ed educare; ed in pari tempo somministra
tutte quelle nozioni di metodo e di pratica da tenere perché quegli elementi siano facilmente intesi,
appresi con diletto e ritenuti ed appesati con opportunità ed efficacia.
Tutto questo verrà esposto in ognuna delle due Scuole su enunciate da un Professore di Pedagogia
e Morale, da altri Professori di Matematiche Elementari e Nozioni di Scienze Naturali, di Lingua e
Letteratura Nazionale, di Storia e Geografia; inoltre verrà insegnato il Disegno, la Calligrafia e
possibilmente qualche elemento di Belle Arti; nella Scuola Femminile vi sarà una Maestra per
l'insegnamento dei Lavori Femminili: in ognuna di esse Scuole vi sarà un Sacerdote per
l'insegnamento religioso.
Fin da oggi a tutto il 15 novembre prossimo si accettano in questo Ufficio domande di
ammissione sia alla Scuola Maschile, sia alla Scuola Femminile: ciascuna domanda sarà fatta in carta
da bollo e corredata dei seguenti documenti:
1) che si abbiano compiuti i sedici anni se alunno e quindici se alunna;
2) che sia dichiarato dal proprio Comune, o dal Comune dell'ultimo domicilio, la moralità tale e
quale è richiesta in persona che è per dedicarsi all'insegnamento primario;
3) attestato medico che dichiari condizioni fisiche da permettere l'esercizio del Magistero;
4) o l'attestato della frequenza e del profitto nelle Conferenze Magistrali, o superare l'esame di
ammissione che sarà dato per gli uomini, giusta il D.M. 29 aprile prossimo passato, in una breve prova
di facile composizione, più la esposizione di qualche regola grammaticale preliminare; per le donne in
una breve lettura ed un piccolo esercizio da scrivere sotto dettatura; questi esami potranno darsi presso
l'Ufficio dell'Ispettore del Circondario, cui appartiene l'alunno o l'alunna.
CONVITTO SCOLASTICO MASCHILE E FEMMINILE.
A rendere più proficuo l'insegnamento ed a fare più tranquilli sulla condotta e la disciplina degli
alunni e delle alunne, il Consiglio Provinciale ed il Comune di Perugia hanno pensato di erigere,
inerenti alla Scuola Maschile ed alla Scuola Femminile, due Convitti, in cui, dietro la tenue
retribuzione di venticinque lire mensili, vengono accolti, giusta le norme enunciate nel Capo XVII del
Regolamento sulle Scuole Normali 24 giugno 1860, quegli alunni e quelle alunne che amassero di
profittarne. In questo primo anno è pronto il solo Convitto Femminile, nel venturo anno scolastico sarà
approntato anche il Convitto Maschile.
Le alunne intanto di quest'anno nella loro domanda di ammissione dichiareranno la loro
intenzione di entrare sì o no in Convitto: il Governo dispone in favore di dieci concorrenti uomini e
dieci concorrenti donne altrettanti sussidi di lire duecentocin-quanta ciascuno che verranno distribuiti
dal Consiglio Provinciale per le Scuole, avuto riguardo alle scarse economie domestiche non solo, ma
avuto riguardo altresì alla maggiore attitudine ed impegno che si fosse per mostrare nelle Scuole ».
In seguito l'Ispettore degli Studi Primari Cecchini con altro manifesto in data 23 novembre 1861
prorogava il termine per le i-scrizioni al 5 dicembre. Informava la popolazione che il corso per gli
aspiranti maschi e per le aspiranti femmine consisteva in tre anni per chi desiderasse insegnare in
ambo i gradi dell'istruzione elementare, cioè nel grado inferiore ed in quello superiore; in due anni per
coloro che desiderassero insegnare nel solo primo grado dell'istruzione elementare, cioè nel grado
inferiore, Ia e 2a classe, programmi A e B annessi al regolamento 15 settembre 1860.
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Aggiungeva: «La carriera del Maestro e della Maestra elementare oggi assume una così grave
importanza e tanta dignità che si spera di avere anche in questa Provincia un notevole concorso di
alunni e di alunne alle scuole normali. Il Governo si interessa sempre più a che questa carriera venga
meglio retribuita ed ha pensato di sussidiare, durante gli studi normali, i più poveri e le più povere
che vi si dedicano; per le alunne è preparato un convitto nel quale almeno dieci saranno mantenute
per conto del Governo e dieci altre per conto della Provincia. Per gli alunni vi sono, intanto, dieci
sussidi governativi e nel corso dell'anno imminente vi saranno le stesse condizioni che per le alunne.
Saranno scelti a fruirne quelli che, oltre i requisiti di necessità, avranno per primi presentato le
domande di ammissione, saranno puntuali all'apertura della Scuola, e mostreranno attitudine a riuscir
bene nella carriera del Magistero elementare.
Il Governo, oltre al procurare che l'Ufficio dell'insegnante sia sempre meglio retribuito, terrà poi
fermo che nelle destinazioni ai vari seggi magistrali quelli abbiano la preferenza che, frequentato e
profittato nelle Scuole Normali, avranno riportato la patente definitiva ».
La Scuola Normale Maschile fu sistemata nei locali del Convento di San Domenico ed iniziò il
suo funzionamento nell'anno scolastico 1861-62 con una sola classe, comprendente dieci alunni.
La Scuola Normale Femminile ebbe la sede qui, nell'ex-convento di Santo Spirito. Dagli atti
rinvenuti nell'Archivio, il Comune di Perugia, prima di valersi del diritto di proprietà, sembra che
pagasse l'affitto annuo di scudi ottantaquattro e cinquantanove baiocchi.
La Scuola occupò il piano posto sotto al livello stradale e cioè quello dove è oggi l'Aula Magna,
mentre il piano terreno ed il primo piano, cioè i due piani superiori, furono occupati dall'annesso
Convitto.
Nella seduta del 22 gennaio il Consiglio di Amministrazione approvò all'unanimità l'impianto del
Convitto Maschile e ne stanziò il fondo relativo.
Nella tornata del 28 dicembre 1863 dispose di sistemare il Convitto e la Scuola Normale
Maschile nei locali dell'ex-convento di San Severo. In tale sede il 2 agosto dello stesso anno si
svolsero per la prima volta gli esami di licenza normale.
Negli stessi locali era pure sistemato l'Ufficio del Tesoro.
Tuttavia la Scuola Normale Maschile ed il Convitto annesso i-niziarono il loro regolare
funzionamento in San Severo solo il 10 novembre 1865. Il 15 novembre successivo entrò in vigore il
Regolamento interno predisposto.
In questo era stabilito che i Convitti, amministrati dal Comunedi Perugia, dipendessero per la
parte disciplinare da un Consiglio Direttivo.
Specie nei primi anni, si verificò una intima collaborazione fra la vita della Scuola e dei Convitti,
come stabilivano i rispettivi regolamenti.
Ad indicare la particolare funzione dei Convitti, sul berretto dei convittori era apposta la cifra
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d'argento C.S.N. (Convitto Scuola Normale).
Nell'anno scolastico 1863-64 le due Scuole Normali funzionarono con tre classi ciascuna, cioè
con il corso completo. Nello stesso anno fu istituito a titolo sperimentale un corso preparatorio di un
solo anno in Santo Spirito.
IL TIROCINIO.
Il 2 luglio 1864, poi, il Direttore della Scuola Normale Femminile avanzò al Comune la richiesta
di annettere una Scuola Elementare per gli esercizi pedagogici, pratici, cioè una Scuola Elementare di
Tirocinio. Nel novembre la proposta fu accolta dal Consiglio Comunale e nel maggio 1865 fu affisso
il manifesto riguardante tale istituzione. Così con l'anno 1865-66 la Scuola Elementare iniziò il suo
funzionamento.
La cronistoria dell'Istituto accenna in detto anno agli eroismi dei giovani, che lasciano le aule
scolastiche e come volontari si recano a combattere contro gli Austriaci per la redenzione nazionale.
Nei registri di classe figurano scritte frasi semplici, ma di grande significato morale:
«L'allievo lascia la Scuola e parte fra i volontari a combattere il nemico secolare dell'Italia».
Questo mostra che già agli inizi la Scuola fornì all'Italia, accanto alle menti di educatori, soldati
valorosi, che non disdegnarono di fare olocausto della propria vita alla Patria.
Nell'agosto 1867 venne creata una Scuola per adulti con lezioni impartite il giovedì e la
domenica; ma ebbe breve vita, quantunque fosse riconosciuta di pubblica utilità.
E' pure del 1867 l'istituzione dell'insegnamento dell'Agronomia presso la Scuola Normale
Maschile; i Corsi ebbero encomi, sussidi e premi da parte del Ministro dell'Agricoltura e Commercio e
lodi dal Prefetto di Perugia. Parteciparono ai corsi parecchi sottufficiali dell'esercito. L'insegnamento
fu affiancato da escursioni agrarie. Non mancò pure qualche corso di Bachicoltura.
Anche il Prefetto si interessò più volte della Scuola Normale e vi fece qualche utile visita.
Agli atti, anzi, figurano due lettere di encomio sul funzionamento della Scuola Normale
Maschile, una in data 16 settembre 1870 ed un'altra in data 24 settembre 1874.
La vita della Scuola dal 1870 in poi proseguì dando luogo ad alcuni fatti di rilievo.
Così nel 1877 fu istituito, col consenso del Ministero, anche l'insegnamento della Stenografia.
Inoltre, il Ministero stanziò spesso una certa somma per il materiale scientifico.
In mancanza della Scuola di Tirocinio a San Severo, venivano condotti nell'Istituto gli allievi
delle Scuole Elementari per assistere alle lezioni.
I più assidui fra questi uditori erano premiati con libretti di risparmio. Ciò ebbe termine nel 1880,
quando il Comune istituì presso la Scuola, quella elementare di Tirocinio.
La popolazione scolastica della Scuola Normale Maschile si mantenne fino al 1900 intorno ai
quaranta allievi, mentre la Scuola Normale Femminile subì un continuo aumento e giunse nel 1895-96
a ben duecento venti sette allievi.
Nell'anno scolastico 1885^86 fu introdotto un corso preparatorio di due anni nella Scuola
Normale Femminile.
ASSUNTA PIERALLI.
Con Decreto del 4 gennaio 1891 la Scuola Normale Femminile venne intitolata al nome di
Assunta Pieralli, la poetessa nata a Lippiano nel 1807 e morta a Perugia nel 1865. La scritta della lapide posta sulla sua tomba e cioè : « II suo monumento ha nei suoi scritti », ne sintetizza e caratterizza
la figura.
I genitori di Assunta Pieralli erano di condizione agiata; ella aveva tre fratelli, dei quali uno era
sacerdote, un altro avvocato ed il terzo agente di campagna. Il primo, il Parroco Don Ottavio, era
arguto, vivace e scherzoso, il secondo, l'avvocato Giacomo, servì la Patria in molte occasioni,
distinguendosi per il suo valore; il terzo, Sante, esprimeva a tutti la sua soddisfazione di avere una
sorella poetessa.
La famiglia Pieralli era stimata ed amata dagli abitanti di Lippiano per le opere di bene che in
tante circostanze non mancava di compiere.
Assunta era molto delicata di salute. Di statura media, aveva capelli tendenti al biondo. Il suo
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colorito era quello delle costituzioni linfatiche, ma aveva occhi grandi, neri, splendenti, che rivelavano
bontà e intelligenza.
All'età di circa venti anni, ella spesso si recava a Santa Giuliana, luogo poco discosto da
Montecorona, dove il fratello esercitava la funzione di Parroco. Qui conobbe buona parte del clero di
quei luoghi, composto di persone colte e di buon cuore. Con la guida del canonico Guerrini di Fratta,
ricordato come suo maestro, ed inoltre del Parroco Lorini e del canonico Lensi, la Pieralli si dedicò
allo studio del latino, che perfezionò sempre più, fino a tradurre poesie.
Oltre che come poetessa, però, è ricordata come forte pensatrice.
Da varie lettere, scritte intorno al 1830, appare come ella riuscisse a conoscere e ad essere stimata
da uomini colti come gli avvocati Micheletti e Barbanera e il Prof. Giuseppe Antinori, Rettore
dell'Università di Perugia.
Nel 1831 conobbe il Conte Averardo Montesperelli, che dimorò in casa Pieralli a Lippiano, per
un certo tempo. Il Montesperelli si occupò degli studi poetici della Pieralli e le impartì molte lezioni
relative alle lingue straniere, delle quali era valentissimo conoscitore.
Nel recarsi da Lippiano a Città di Castello la Pieralli attraversava una pianura fertilissima e luoghi
molto belli, che rappresentavano per lei un godimento.
Nelle numerose poesie che scrisse, il suo pensiero dominante fu sempre la Patria. 'Cercò di
rialzare, almeno con la parola, non potendo farlo in altro modo, le sorti d'Italia.
Dimentica di se stessa, cantò gli avvenimenti della Patria e quelli dei suoi Signori, come i vati
sacri dell'antichità.
Con molto rispetto la trattò il Dott. Gioacchino Pompili, l'uomo che Massimo D'Azeglio incontrò
nei dintorni di Spoleto e col quale discusse di politica, come è scritto ne « I miei Ricordi ».
La Pieralli dimorò poi in casa Sorbello per diciotto anni, e cioè fino al 1860, come precettrice
delle tre figlie, che considerò quasi come sue figlie; ricoprì la stessa carica di educatrice anche presso
il Conte Zeffirino Faina, dove trovò un'atmosfera meno cordiale ed affettuosa, ma omogenea al suo
pensare. In quest’ultimo periodo ebbe l'incarico di insegnare alla Scuola Normale Femminile.
Le allieve l'amarono come una madre : ed ella, infatti, attraverso le funzioni di precettrice, era
esperta nell'ispirare questo sentimento.
Il 1° novembre 1865 lasciò questa terra e qui apparirono manifesti l'affetto e l'ammirazione del
Preside Pennacchi. Egli infatti scrisse al suo amico Adamo Rossi nel seguente modo: «Perché non dici
due parole del cuore sopra la bara di quella cara e santa Pieralli? Gradirei che uscissero dalle tue
labbra, che le fosti amico, consigliere e maestro.
Mostriamo che il culto dell'ingegno e delle virtù è sempre vivo tra noi e che l'aristocrazia del
merito è sacra ben più di quella del sangue e del danaro ».
IL GIARDINO D'INFANZIA
Nel 1891-92 fu fondato il Giardino d'Infanzia, al quale potevano essere iscritti non più di quaranta
bambini. Il sistema educativo che si seguì fu quello del Froebel. Esso disponeva, oltre ai locali attuali,
di tutto il giardino, che oggi, per esigenze pubbliche, è stato ridotto e che subirà ancora altre
trasformazioni.
Il Giardino d'Infanzia ha avuto una vita attiva, operosa, utile come scuola dei bimbi e come scuola
di tirocinio. Oggi possiede il pianoforte, la radio, il giradischi, una biblioteca con numerosi libri,
moltissimi giocattoli ed è efficiente.
Disponeva anche di una pineta, che in questi giorni è stata quasi distrutta.
Attualmente i bambini iscritti sono oltre sessanta, in età da tre a cinque anni, ed ogni anno con la
modesta retta degli iscritti si provvede non solo all'incremento ed alla manutenzione del materiale
didattico e di consumo, all'acquisto di giocattoli, ecc., ma anche al pagamento, di tanto in tanto, di
premi ad un’Aiuto Maestra Giardiniera volontaria. Questo in attesa che la materia sia disciplinata dal
Superiore Ministero.
Si spera pure che l'Amministrazione Comunale voglia considerare l’utilità di esso, sia per le
allieve di questo Istituto, sia per il popolo, e che non demolisca o destini ad altro uso i locali.
Nel 1892-93, dopo la fondazione del Giardino d'Infanzia, fu istituito pure nella Scuola Normale
un Corso speciale per Maestri e Direttrici dei Giardini d'Infanzia.
Degno di menzione in questi anni fu anche l'entusiasmo e l’attività che esplicarono i giovani della
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Scuola Normale Maschile con la partecipazione, per mezzo di lavori grafici, all'esposizione
internazionale di Torino. Ed ancora l'acquisto della Biblioteca del defunto Prof. Ruggieri con i sussidi
Ministeriali e del Comune.
IGNAZIO DANTI.
Con decreto del 5 febbraio 1892 anche la Scuola Normale Maschile ebbe la sua denominazione e
venne intitolata all'illustre « Ignazio Danti ».
Egli nacque a Perugia il 25 aprile 1536 e morì ad Alatri nell’anno 1586.
Il nonno si chiamava Pier Vincenzo Rinaldi; era poeta, matematico, architetto e come astronomo
costruì un astrolabio. Il suo cognome, come affermò il nipote Ignazio, fu scambiato in quello di Danti
«per la destrezza dell'ingegno suo, quasi che all'acutezza del grande poeta Dante si avvicinasse».
Il nuovo cognome rimase, poi, per tutta la discendenza. Ignazio era il terzo di tre fratelli; il primo,
Vincenzo, fu un famoso artista, e scolpì la Statua di Giulio III°, situata sulla scalinata del Duomo di
Perugia, il secondo, Girolamo, fu architetto militare ed, inoltre, pittore ed artista.
Ignazio si chiamava Carlo Pellegrino ed assunse il nome di Ignazio nel 1555, quando indossò
l'abito Domenicano nel Convento di Perugia.
Ai suoi tempi era considerato un genio.
Apprese dal padre Giulio e dalla zia Teodora le matematiche, l'architettura, la pittura e non mancò
di iscriversi all'Università di Perugia.
Intorno al 1562 fu chiamato da Cosimo I° a Firenze ed ebbe l'incarico di far rivivere gli studi
alquanto decaduti delle matematiche e dell'astronomia all'Università. Insegnò queste materie anche ai
figli del Granduca.
La sua fulgida carriera di scienziato iniziò così a Firenze.
Tuttavia fu oggetto di persecuzioni. Mentre, però, queste furono scongiurate dalla protezione di
Cosimo I°, alla morte di questi, Francesco I° che gli successe, privo di ogni gusto del bello, odiò tutti
coloro che avevano goduto della stima del padre. Così il Padre Generale dell'Ordine dei Domenicani,
accogliendo l'invito di Francesco I°, nel 1574 allontanò Ignazio da Firenze e lo destinò a Bologna,
dove il Senato della dotta Città riparò l'offesa fatta al grande scienziato, affidandogli la cattedra che
egli altamente onorò, secondo il giudizio di eminenti uomini del tempo.
Il Danti abbandonò dopo alcuni anni Bologna per Roma, chiamato dal Papa Gregorio XIII, che lo
nominò cosmografo pontificio e lo invitò a far parte della Commissione per la Riforma del Calendario.
E qui fu ritenuto il membro più sapiente fra i sommi scienziati della Commissione.
Quando la Riforma era solo un'idea, per fornirne una dimostrazione chiara, semplice, costruì il
grande Gnomone nella Chiesa di San Petronio, nel quale risultava chiaramente lo spostamento degli
equinozi e dei solstizi in relazione alle date segnate negli almanacchi.
A ricordo del contributo da lui dato in questa correzione, l'immagine del grande Domenicano e
Perugino fu scolpita nel bassorilievo del Monumento sepolcrale di Gregorio XIII in San Pietro a
Roma.
Nel 1583 ricevette l'investitura di Vescovo di Alatri. Morì il 19 ottobre 1586 di pleuro-polmonite,
malattia che contrasse a Valmontone, durante il viaggio di ritorno da Roma, dove si era recato per
l'innalzamento dell'Obelisco in Piazza San Pietro.
Altri affermano che tornato in Alatri, mentre eseguiva la traslazione di un Monastero di Suore
Benedettine, fu preso dalla febbre e ne morì.
In cinquanta anni, cinque mesi e venti giorni di vita, egli svolse una grande attività tanto da essere
considerato fra i più grandi geografi, matematici ed astronomi di ogni tempo.
Come matematico lasciò molte opere.
In qualità di architetto progettò su incarico di Pio V l'edificio del Convento Domenicano di
Bosco, in provincia di Alessandria, patria del Pontefice. A Bologna costruì la Cappella delle reliquie
di San Domenico.
A Roma nel Vaticano fece la Galleria, la Loggia dei Venti, ecc.
Prese parte a varie opere di ingegneria: partecipò ai lavori di restauro del Porto di Claudio a
Fiumicino ed insieme al Fontana, si occupò dell'innalzamento dell'Obelisco in Piazza San Pietro.
Se Cosimo I° non fosse morto prematuramente, gli avrebbe affidato l'esecuzione dell'ardito
progetto di unire l'Adriatico al Tirreno, mediante un canale navigabile attraverso l'Appennino.
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« II Trattato sopra le fortezze e le loro situazioni », pubblicato nel 1588 dal Baccini dopo la sua
morte, rivela che egli era conoscitore anche di cose militari.
E fu pure sommo astronomo. Difatti nel 1577 scoprì una nuova cometa. Inoltre, a Firenze ideò e
costruì molti strumenti astronomici. Nel 1572 disegnò il primo gnomone sulla facciata della Chiesa di
Santa Maria Novella; nel 1574 disegnò l'Armilla equinoziale ed un altro gnomone sulla stessa facciata.
Nella Villa delle Rose costruì l'Anemoscopio verticale ed inoltre fabbricò pure due Astrolabi, uno per
conto del Cardinale Ferdinando dei Medici e l'altro per il Granduca Cosimo.
Negli anni che trascorse a Bologna pose un'altra Armilla nel mezzo del Palazzo Episcopale ed
anche due Anemoscopi. Non tralasciò, in seguito, di porre un'altro Anemoscopio nella Torre dei Venti
in Vaticano.
Ed in Vaticano disegnò pure le Mappe Geografiche dell'Italia Antica e Moderna.
Come frate domenicano dimostrò grande spirito religioso e come Vescovo di Alatri è ricordato
per diverse iniziative che prese sia per l'abbellimento artistico della Chiesa Cattedrale che per tante
istituzioni a cui provvide, per l'innalzamento di nuovi edifici, per tante opere di beneficenza lasciate e
fra l'altro per l'istituzione dei Cimiteri fuori dell'abitato e la proibizione della tumulazione nelle
Chiese.
LA SCUOLA COMPLEMENTARE.
Nel 1896-97, in seguito alla Legge 12 luglio 1896 n. 293, ebbe inizio la Scuola Complementare
triennale in sostituzione del Corso Preparatorio triennale. Naturalmente la Scuola Complementare
ebbe un ordinamento e programmi meglio rispondenti ai fini che si proponeva.
Il ventesimo secolo trovò le due Scuole, quella Maschile e quella Femminile, ben organizzate e
funzionali.
La popolazione scolastica era in continuo aumento. La Scuola del Maestro era completa, poiché
comprendeva la Scuola Complementare triennale femminile, la Scuola Normale triennale femminile
ed inoltre vi erano annesse la Scuola Elementare ed il Giardino d'Infanzia per il tirocinio.
La licenza tecnica, o fino al 1904 la promozione alla 4a ginnasiale, costituivano titolo di
ammissione alla Ia classe del corso normale.
Infatti la Scuola Normale Maschile non aveva il corso complementare e si considerava come
equivalente ad un corso preparatorio o alla licenza della Scuola Tecnica o, fino al 1904, al corso
inferiore del ginnasio.
La Scuola Normale Maschile, poi, comprendeva la Scuola Elementare annessa per il tirocinio, ma
non il Giardino d'Infanzia.
Con Decreto del 25 febbraio 1904 furono istituiti in Italia i corsi superiori di Magistero annessi
alle Università.
Orbene il Collegio degli insegnanti della Scuola Normale Maschile il 27 febbraio votò un ordine
del giorno, che presentò al Rettore dell'Ateneo Perugino, per chiedere la fondazione di tali corsi presso
l'Università di Perugia; la richiesta non fu accolta favorevolmente.
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NUOVI TRASFERIMENTI.
Nel 1904-1905 la Scuola Normale Maschile ed il Convitto, con l'annessa Scuola Elementare di
Tirocinio, furono trasferiti nei locali di San Fiorenzo, dove si trova oggi il Liceo Scientifico e dove
aveva sede l'Accademia di Belle Arti.
I locali di San Severo vennero, invece, adibiti a Caserma delle Guardie di Città.
Degna di nota in questo anno è anche la nomina a Senatore del Prof. Luigi Morandi, che fu uno
dei primi allievi della Scuola Normale.
Anche la popolazione scolastica della Scuola Normale Femminile andò sempre crescendo, per cui
si rese necessario il trasferimento del Convitto Femminile nel locale detto delle Benincasa, di proprietà
della Congregazione di Carità.
Tale provvedimento non riuscì a soddisfare le esigenze della Scuola Normale, anche per la
presenza nello stesso edificio delle classi elementari di tirocinio.
Per ovviare all'inconveniente il Comune, in data 28 febbraio 1910, prese in considerazione la
necessità di un ampliamento dell’edificio.
Senonché, l'Educatorio Femminile Sant'Anna, nel quale veniva impartita alle giovinette una
istruzione preparatoria alla licenza normale, il 27 settembre 1910, quando era Presidente del Consiglio
di Amministrazione l'On. Cesare Fani, stipulò con il Comune una convenzione, in virtù della quale
l'Educatorio, col compenso di £. 45.000, consentiva a ospitare nei suoi locali 200 alunne della Scuola
Normale Femminile di Perugia, le quali avrebbero ricevuto le lezioni regolari appunto dagli
insegnanti della Scuola Normale Statale « Pieralli ».
In tal modo le classi aggiunte, che avrebbero dovuto funzionare nei locali di Santo Spirito, furono
distaccate a Sant'Anna e le educande di Sant'Anna, fra le quali le orfane dei Sanitari Italiani, come
accade anche oggi, furono comprese nella popolazione della Scuola Normale.
Naturalmente il Convitto Normale trasferito alle Benincasa, per effetto delle trattative del 28
agosto 1911, confermate dalla deliberazione Comunale del 9 ottobre 1911, cessò di esistere, e,
pertanto, tutto il corso B della Scuola Normale funzionò presso l'Educatorio Sant'Anna.
Le normaliste di Sant'Anna eseguivano, d'accordo col Signor Provveditore agli Studi, il tirocinio
nella Scuola Elementare Femminile del Borgo XX Giugno, oltre che presso il Giardino d'Infanzia
della Scuola, e il Corso Popolare.
Ancora, con la Legge 8 luglio 1904 sull'istruzione elementare, venne creato, accanto alle quattro
classi del corso elementare, il corso popolare con le classi 5a e 6 a; ciò implicò la necessità di un nuovo
assetto della Scuola Normale, affinché potesse corrispondere al più ampio programma della Scuola
Primaria.
Il Governo, che si era impegnato a presentare un disegno di legge sulle Scuole Normali entro un
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anno, non corrispose all'impegno e solo nel 1911 il Ministro Credaro si occupò della Riforma, che
richiese due anni e mezzo di lavoro.
Il progetto di Riforma fu presentato al Senato il 26 febbraio 1914, ma la caduta del Ministero e
poi la prima guerra mondiale impedirono che il progetto diventasse legge.
Inoltre, con legge 21 luglio 1911 n. 861 furono creati alcuni corsi magistrali di due anni in
aggiunta ai ginnasi isolati. Essi, però, furono soppressi nel 1923 con la Riforma Gentile.
LA GUERRA 1915-18.
Quando nel 1915 fu dichiarata dall'Italia la guerra all'Austria, molti giovani lasciarono i banchi
della Scuola per servire la Patria e così fecero pure gli studenti della Scuola Normale Maschile ed i
docenti giovani delle due scuole.
Negli anni 1916-17-18-19 da cinquantatre iscritti si passò a venticinque e poi a sette e sei alunni.
Queste cifre parlano da sole.
Senza iattanza di pensiero, né iperbole di frasi, io esprimo in modo semplice una semplice verità
affermando che il nostro esercito pervenne fino all'estremo limite umano dell'abnegazione e del valore,
ed andò oltre.
La tenace pazienza della snervante attesa nelle trincee sotto l'uragano di fuoco, il balzo felino e
l'impeto irresistibile dell'attacco, la disciplina fatta di amore e di fedeltà, la sobrietà e la resistenza
fisica attestanti la sanità della stirpe, la fierezza scevra di tracotanza, il coraggio immune da brutalità
furono le qualità precipue dei nostri soldati, ma ancor più dei nostri studenti in armi.
Vi fu Caporetto, ma gli studenti giovanissimi e i soldati delle leve giovani furono gli artefici di
Vittorio Veneto.
Infatti, sotto l'imperioso appello dei morti, essi si batterono eroicamente ed il loro coraggio ebbe
ragione di qualsiasi dimostrazione aprioristica del pessimismo più convincente: forze unanimi
realizzarono l'evento che l'intelletto giudicava quasi impossibile.
Si giunse così, in un'apoteosi smagliante, a Vittorio Veneto, cioè a quella data di cui il simbolo più
sacro è la medaglia d'oro deposta sul feretro del Milite Ignoto dalle mani del suo popolo.
E mentre i giovani compivano il loro dovere di combattenti, le allieve della Scuola Normale
Femminile offrivano a più riprese indumenti e libri per i combattenti, spedivano tanti pacchi ai soldati,
anche con indumenti confezionati nella Scuola durante le ore di lavoro femminile. Inoltre, molte
furono le sottoscrizioni ai vari prestiti nazionali e le spedizioni di vario materiale scolastico ai soldati
ed ai profughi delle terre invase, gli aiuti materiali e morali alle famiglie dei soldati.
LA RIFORMA GENTILE.
Superata la bufera della guerra, le due Scuole ripresero il loro regolare funzionamento, con
popolazione scolastica diminuita, specie quella maschile, finché nell'ottobre 1923 si ebbe la loro trasformazione nell'Istituto Magistrale misto, articolato nel corso inferiore di quattro anni ed in quello
superiore di tre anni.
Come è noto, qualunque rivolgimento politico, sociale, incontra sul suo cammino il problema
dell'educazione della gioventù. E, siccome l'educazione dei giovani si attua prevalentemente nella
Scuola, tale problema si traduce in un problema della Scuola.
Ecco perché si ebbe la Riforma Gentile, la quale nelle correnti umanistiche scorse la nostra
tradizione, la nostra personalità storica.
Per la sua organicità, la compiutezza, la rapidità, l'intransigenza, la stessa durezza, a chi la
consideri oggi, essa appare dominata da quello slancio che dai critici meritò l'appellativo di terremoto.
Essa vantò il titolo di primogenitura, perché fu anteriore a tante altre Riforme che nel periodo dal
1923 in poi seguirono nel campo istituzionale, giuridico, militare, economico, ecc.
Con la Riforma sorsero varie iniziative didattiche ed educative che cercarono di inserire la Scuola
nelle vive correnti dell'attività nazionale.
Con la Riforma Gentile fu soppresso il tirocinio e con esso le scuole elementari, annesse a questo
scopo all'Istituto.
Quest'ultimo occupò tutti i locali di Santo Spirito, ritenuti più idonei a contenere l'Istituto
Magistrale, perché più numerosi e perché in questo edificio esisteva il Giardino d'Infanzia, con un
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vasto giardino annesso, frequentato sempre da non meno di quaranta bambini.
Il Ministero, infatti, soppresse le Scuole Elementari di Tirocinio, ma non i Giardini d'Infanzia, che
sopravvissero e continuarono a servire per le esercitazioni didattiche degli allievi.
Come è noto, intorno alla Riforma della Scuola Normale si avevano due concezioni opposte :
l'una tecnicistica, che faceva consistere la preparazione del Maestro in un corredo di cognizioni, sia
pure con ricco contorno di particolari, da insegnare agli alunni delle Scuole Elementari e
nell'apprendere dalla Pedagogia e dalla pratica del tirocinio i metodi per impartirle; l'altra umanistica,
che ammetteva l'educazione dello spirito come essenziale per giungere all'intelletto ed all'anima dei
piccoli allievi : questi, anziché sfigurarsi entro schemi prestabiliti, avrebbero dovuto offrire al Maestro
un mondo denso di sempre vive e nuove esperienze, che egli di continuo vivificherà, se non avrà
assorbito solo formule e ricettari didattici, ma avrà coltivato ed educato il suo spirito.
Fu la seconda visuale che ispirò la Riforma delle Scuole Normali.
E così con Decreto 6 maggio 1925 n. 1054 (titolo 1 - Capo V) la Scuola Complementare e la
Scuola Normale dettero origine all'Istituto Magistrale.
La Riforma dette luogo all'introduzione nei programmi di insegnamento della lingua latina.
Così le materie di insegnamento furono: filosofia e pedagogia, lingua italiana, storia, matematica e
fisica, scienze naturali, chimica, geografia ed igiene, disegno, musica e canto, strumento musicale
(facoltativo): violino, harmonium, pianoforte.
Nel corso inferiore la lingua francese poté essere sostituita anche dall'inglese, dal tedesco o dallo
spagnolo, a seconda delle sedi.
Scomparvero la Calligrafia, l'Agronomia, il Lavoro Manuale, i Lavori Femminili, il Tirocinio.
La Pedagogia venne inquadrata nella Filosofia: infatti i problemi didattici e quelli dell'educazione
morale si ritennero «non proponibili e risolvibili altrimenti che in sede filosofica ».
La Riforma mise inoltre il Latino a disposizione di tutti, dal momento che sulla cultura latina era
fondata la nostra: giusta premessa e logica deduzione.
Si diceva che senza il latino si sarebbe spezzato il filo ideale che ci ricollega al passato.
AUMENTO DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA.
Ora, prima che si attuasse la Riforma Gentile, si era notata una grande diminuzione della
scolaresca maschile. Per incoraggiare, quindi, i giovani alla carriera magistrale il Governo con Legge
2 luglio 1929 n. 1182 esonerò da ogni tassa di frequenza e di esame del corso superiore gli alunni
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maschi.
Furono pure istituite borse di studio e fu anche stanziata una certa somma per posti gratuiti in
convitti provinciali, comunali, ecc. da assegnare agli allievi maschi degli Istituti Magistrali.
Queste provvidenze non furono inefficaci: infatti gli alunni maschi crebbero rapidamente nel
decennio successivo. Così in tutta l'Italia la popolazione maschile divenne tredici volte superiore a
quella del 1928-29; in particolare a Perugia crebbe da venti alunni a trecentoventiquattro nel 1938-39.
Anche la popolazione femminile, che nel 1915-16 era di seicentoquarantacinque alunne, per
effetto della guerra diminuì e nel 1922-23 diventò di trecentoquarantotto alunne e continuando a diminuire si ridusse a centonove nel 1928-29.
La popolazione scolastica complessiva dell'Istituto Magistrale, però, a partire dal 1929-30 crebbe
e dai centotrentasei alunni raggiunse negli anni successivi i centosessantuno allievi e poi
duecentonove,
trecentosei,
trecentosettantacinque,
quattrocentocinquantasei
allievi,
seicentoquarantasette, ottocentodue, novecentodiciannove, novecentoottantadue alunni e fino a
superare il migliaio.
Le classi raggiunsero il numero di trenta nell'anno 1939-40.
Nel 1933, per fronteggiare la situazione, il Comune costruì dietro la Chiesa di Santo Spirito, fra il
vecchio fabbricato e quello del Giardino d'Infanzia un'ala con nove aule. L'inaugurazione di tale
costruzione fu fatta nel 1934 dal Preside Cimarelli.
Quando nel lontano 1937 assunsi la Presidenza di questo Istituto la popolazione scolastica era in
continuo aumento, ma i locali difettavano.
Furono escogitati vari rimedi, cercando anche di ricavare due aule da una, con opportuni divisori.
Nel 1938 l'impianto elettrico della Scuola era difettoso, presentava pericoli di incendio, non era
installato in tutte le aule, che mancavano pure di stufe per il riscaldamento e di campanelli. I locali
erano antigienici, i pavimenti in pessimo stato e così pure le finestre.
Qualche funzionario Ministeriale mi espresse il suo disappunto, in visite all'Istituto. Oltre a ciò, a
rendere più grave la situazione, si aggiungeva il fatto che la popolazione scolastica cresceva e nuovi
locali occorrevano.
Una volta, nel 1938, fui costretto perfino a mandar via due classi, perché i soffitti di due aule
erano pericolanti.
Tuttavia, piano piano, per il mio lavoro continuo, martellante, le mie vive insistenze, il Comune
sistemò tutti i locali nel periodo di tre anni.
LA GUERRA 1940-45.
Mancava solo la sostituzione dei pavimenti, quando scoppiò la 2a guerra mondiale, in seguito alla
quale i locali furono requisiti quasi tutti per ospitare gli internati, gli ebrei, i cinesi, gli slavi, ecc.
Allo scopo di poter salvare il materiale didattico, scientifico e di arredamento, feci costruire dei
divisori in muratura fra i locali occupati e i pochissimi liberi.
In seguito, e precisamente nel 1943, con l'aiuto dei bidelli Malagigi Ernesto, Papa Menotti e
Monacelli Olinta, disposi tutto il materiale scientifico, bibliografico, circa settecento banchi, quaranta
cattedre, una quarantina di lavagne, nell'Aula Magna e ne feci murare tutti gli ingressi. Evitai così che
detto materiale fosse bruciato, o in ogni modo distrutto, o venduto dagli occupanti.
Il 13 giugno 1944, in seguito ad un bombardamento aereo, qualche bomba esplose a pochissimi
metri dall'Istituto, per cui alcune finestre furono divelte, gli infissi quasi tutti rovinati, le porte scardinate ed alcune spezzate e circa ottocento vetri rotti.
Col materiale ancora libero feci allora barricare le entrate, onde evitare il facile accesso
nell'Istituto e, quindi, che molto materiale potesse essere asportato da individui che si comportavano
come razziatori.
I bidelli che mi aiutarono in quest’opera di civismo ricevettero nel 1945 una lettera di encomio da
parte del Sindaco e del Comune ed il premio di lire duemila ciascuno. Questo fu da me richiesto
all'Assessore alla Pubblica Istruzione, Prof. Granata Giuseppe.
Non starò a descrivere le peripezie, gli accorgimenti, gli stratagemmi che escogitai per salvare
milioni e milioni di materiale allo Stato ed al Comune. Certo vi riuscii ed oggi posso affermare che
l'Istituto possiede la Biblioteca dei Professori, la Biblioteca degli Alunni, i Gabinetti Scientifici molto
ben forniti ed efficienti.
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La Scuola forse più torturata di Perugia, durante la guerra, è riuscita a salvare più di tutte le altre il
materiale didattico, l'arredamento bibliografico e scientifico e questo con mezzi propri, con iniziative
proprie, senza l'aiuto di elementi estranei.
Nella settimana fra il 13 giugno ed il 20 giugno 1944 un conflitto si svolse fra la Guardia
Nazionale Repubblicana ed i Nazisti nei locali dell'Istituto e nei pressi di esso.
Mentre le Guardie distribuivano armi e materiale vario a pagamento ai civili, accorsero i Nazisti
con mitragliatrici.
Si iniziò una sparatoria da ambo le parti. Le Guardie Repubblicane, per sfuggire alla cattura,
penetrarono nei pochi locali liberi dell'Istituto e, non conoscendone l'ubicazione, sfasciarono alcune
porte e nascosero il materiale bellico nelle cattedre, nelle stufe, nelle soffitte, nella Segreteria, un po'
dappertutto.
Altre casse di materiale esplosivo erano già state dai medesimi seppellite nel Giardino attiguo. Per
rintracciare tutto il materiale e liberare i locali da esso, feci ricorso ai guastatori.
E, nonostante queste peripezie, la Scuola funzionò con orario ridotto e con doppio turno, con
lezioni di quarantacinque minuti, nei mesi che furono stabiliti dal Governo.
Quando i locali furono finalmente liberati, li trovai in pessime condizioni: le aule erano nauseanti,
sudice, con gli insetti radicati nei muri, i vetri mancanti alle finestre, o sostituiti con carta di cellofan,
senza luce elettrica e tanti altri inconvenienti.
LENTA RIPRESA.
Cercai di vincere il naturale scoraggiamento del primo momento e sollecitai il Comune a
provvedere ai lavori più urgenti, collaborando attivamente nella soluzione delle necessità più
impellenti.
Difatti, furono disinfettate con cura tutte le aule, venne data la calce ai muri, furono sistemati alla
buona gli impianti elettrici e nei primi tempi, quando questo ancora non era stato fatto, si adottò
l'orario unico.
Per vari anni, poi, le cose rimasero stazionarie, in quanto il Comune aveva molti urgenti problemi
da risolvere e non poteva aiutarmi.
Finalmente nel 1949-50, in seguito a vive e pressanti richieste, con l'ausilio dell'Ing. Grossi e
dell'Assessore Granata, riuscii ad ottenere che l'Amministrazione Comunale stanziasse a favore di
questa Scuola la somma di due milioni e mezzo di lire.
Con tale somma si provvide alla ripulitura completa di tutti i locali, dei corridoi, alla sistemazione
degli infissi, alla sistemazione dell'impianto elettrico con diffusori, utilizzando molti di quelli che
erano stati posti in salvo nell'Archivio, alla pavimentazione con mattonelle di cemento di tre corridoi,
fra cui quello principale che porta agli uffici.
FINALITÀ DELLA SCUOLA.
Negli anni dal 1935 al 1940, cioè fino alla 2a guerra mondiale, l'Istituto, anche in seguito alla
organica Riforma dei programmi del 1935, era nel pieno rigoglio ed efficientissimo.
I giovani nei quattro anni del corso inferiore ricevevano una preparazione accurata, omogenea, in
pieno accordo fra i docenti di classi parallele e dei corsi superiori.
I nuovi programmi servirono a migliorare la preparazione degli allievi, ma l'Istituto era anche
ricco di buoni elementi e i giovani diplomati costituirono l'orgoglio della Scuola e degli educatori.
Sappiamo che la Scuola, per essere efficiente, per non mancare alla propria funzione, deve
sviluppare e rafforzare nell'animo dei discenti tutti i buoni sentimenti, in modo che essi diventino poi
abito morale e diano forma al loro carattere.
Deve formare uomini probi, padroni e dominatori anzitutto di se stessi, deve ispirare lo spirito del
dovere e del sacrificio, il senso della disciplina e del rispetto, l'amore della sincerità, l'orgoglio della
Patria, la fede in Qualcuno, o in qualche idea, senza la quale tutto ciò che si fa è gelido ed infecondo.
I giovani dopo gli studi medi entreranno nel grande organismo sociale come elemento vitale.
Essi porteranno nelle case, nelle riunioni, la forza moralizzatrice di una coscienza matura ed
onesta, i loro cervelli saranno vigorosi come le loro braccia, le loro passioni troveranno da se stesse,
nel sentimento del dovere, argini e freni e si risolveranno in impulsi nobili e generosi.
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E' la base morale della Società che si pone educando il popolo.
Ciò che la Scuola stampa nell'animo dell'alunno non si cancellerà più e questo costituisce una
grave responsabilità che pesa sugli insegnanti.
Se essi riusciranno a rendere gli allievi uomini probi, laboriosi, onesti, qualunque sia la parte loro
serbata nella vita, potranno essere sicuri che le azioni saranno informate a quei principi di onore e di
giustizia ai quali saranno stati educati.
Con l'introduzione del lavoro nella Scuola occorreva un ampio locale ed esso fu costruito nel
1939 col contributo di S.E. il Prefetto del tempo.
I risultati si poterono osservare nelle Mostre che questo Istituto non mancò di fare alla fine di ogni
anno, abbinandole a quelle del Disegno.
Le Mostre riscossero sempre l'approvazione delle Autorità e del popolo nelle loro visite.
Inoltre, nel quinquennio fino allo scoppio della guerra, gli alunni maschi si segnalarono tutti gli
anni nell'attività sportiva, cogliendo molte vittorie, conquistando diverse coppe e premi.
Tutta la famiglia scolastica seguì con entusiasmo tali affermazioni e non mancarono premi di
incoraggiamento anche da parte di questa Presidenza.
GLI EROI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE.
La 2 a guerra mondiale vide allontanare dalla Scuola tanti giovani; alcuni fecero olocausto della
loro vita alla Patria, non mancarono allievi che perdettero il padre.
Ogni volta che una luttuosa notizia perveniva nell'Istituto, i docenti e i discenti manifestavano i
sentimenti della più viva solidarietà alle famiglie dei caduti.
In una nobile gara furono confezionati indumenti nelle ore di lavoro e spediti, tramite gli Uffici
Assistenziali, ai nostri soldati, insieme ad altro materiale vario.
Anche i bambini del Giardino d'Infanzia parteciparono alla nobile gara di offerte.
E spesso, per far trascorrere qualche ora lieta ai feriti di guerra, non mancarono i trattenimenti
corali e musicali, sia all'Ospedale di Santa Giuliana, sia nella Sala dei Notari, con la guida del Maestro
Antonio Bartolini.
In quelle circostanze si produssero anche la Prof. Marini Emma, la Prof. Vitalesta Fanny.
Fra i numerosi allievi presero parte ai cori e come solisti pure gli alunni del tempo Mario Petri,
Renato Ercolani, Licia Rossini, Anna Maria Ambrogetti, ecc. che oggi si sono affermati nei massimi
teatri d'Italia e dell'estero.
Non desidero intrattenermi su questa pagina dolorosa per l'Italia e per la Scuola; solo desidero
rivolgere un pensiero affettuoso e reverente a cinque giovani, già alunni dell'Istituto, che sacrificarono
la loro esistenza per la Patria, per i quali durante la guerra suonò l'ora di una terribile prova, che
richiese il sacrificio della vita.
Essi sono: la Medaglia d'oro Bruno Staffa, la medaglia d'argento Rossi Vincenzo, il Partigiano
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Primo Ciabatti, la medaglia di bronzo Di Giulio Guido, l'aviatore Bertinelli.
Negli anni in cui essi frequentarono l'Istituto Magistrale si dimostrarono educati, studiosi,
rispettosi, intelligenti e tutti conseguirono il titolo di abilitazione magistrale.
Ricordo tre di essi nel loro attaccamento a questa Scuola, nell'affetto per i loro docenti, li ricordo
nei loro volti spesso soffusi di mestizia, quasi presaghi del loro destino.
Non mancarono i mutilati.
Questi soldati destinati ad essere maestri dalle cattedre, furono ancor prima maestri con l'esempio
e furono degni di ammirazione e di ricordo, tanto coloro che caddero o furono feriti, obbedendo ad un
gelido dovere, non convinti di combattere per una causa giusta, quanto coloro che si immolarono per
una fede sinceramente e intensamente sentita.
A questo riguardo mi piace ricordare, e forse tanti presenti potranno confermarlo, che in quegli
anni i nostri giovani dal Fronte scrivevano di frequente alla Prof. Elisa Quadri, ottima, brava
insegnante di italiano in questo Istituto.
Molto spesso la Docente, che lasciò questa terra nel 1947, mi mostrava le lettere con le quali essi
la rendevano partecipe della loro vita di sacrificio, del loro patriottismo, del loro spirito di
abnegazione, delle loro speranze.
Essi mostrarono di serbare ancora intatta la grandezza dell'ideale di Patria e di avere fede nei
destini dell'Italia.
ALTRE RIFORME.
Non mi soffermo sulla Riforma Bottai, che arreco come innovazione la soppressione delle prime
tre classi del corso inferiore, trasformandole in classi di Scuola Media Unica.
Qui fu introdotta la Cronaca, che costituì un incentivo a scrivere, a palesare all'insegnante di
lettere i propri sentimenti, aspirazioni, crucci, ecc., a rivelargli se stesso come ad un altro io, dimostrando di nutrire per lui tanta fiducia e simpatia.
Inoltre, entrò nella Scuola anche il lavoro manuale.
Nell'occasione il legislatore affermò che l'innovazione serviva a preparare il giovane alla
concretezza della vita sociale che lo attendeva.
Il vantaggio principale della Scuola Media fu di rinviare all'età di quattordici anni la scelta del
corso di studi, a seconda delle attitudini ed aspirazioni manifestate.
Alla fine della 2 a guerra mondiale, nella ripresa nazionale, nella faticosa ricostruzione dei valori
morali travolti dalla guerra, si affacciò il problema della fisionomia che doveva assumere la nostra
cultura.
E così la Scuola Media fu rinnovata nello spirito e nei programmi.
Molti furono gli uomini d'arte, di pensiero e di studio che vollero esprimere proposte,
desiderarono configurare il loro tormento inferiore nei riguardi della Scuola, con piani di riforma.
Non mi soffermo su altre Scuole. Solo ricorderò che in quegli anni i riformatori si posero il quesito, se l'Istituto Magistrale doveva essere Scuola di cultura, o Scuola professionale.
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Prevalse la tesi che l'Istituto Magistrale può raggiungere il suo scopo se accanto alla cultura
umanistica riesce a realizzare la preparazione professionale. Infatti l'umanità del Maestro si attua, si
vivifica attraverso una cultura letteraria e scientifica e trova nello studio della filosofia, pedagogia,
psicologia, integrate dalle esercitazioni didattiche, il carattere professionale. I programmi del 1945,
pertanto, presero nella dovuta considerazione gli studi e le esperienze fatte in Italia ed all'estero
durante i decenni precedenti.
Le esigenze pedagogiche, emerse con i nuovi programmi, maturarono, negli anni che seguirono,
attraverso gli studi sulla scuola pluriclasse, sul globalismo, sul problema dei cicli, sull'orientamento
attivistico.
Nella Riforma risultò utile pure l'introduzione dell'insegnamento della Storia dell'Arte, anche se
l'orario risultò insufficiente.
Lo studio della Pedagogia, associato alle esercitazioni didattiche, ha mirato alla formazione di
una coscienza critica, alla capacità di giudicare la propria opera attraverso l'osservazione di quella
messa in atto da chi possiede arte ed esperienza, ha mirato alla conoscenza dei problemi che possono
presentarsi e del modo di superarli.
I giovani hanno notato che il tirocinio nella Scuola è anche « Scuola di Vita »: hanno appreso il
modo di educarsi educando gli altri e che buon Maestro è colui che possiede arte e cultura e sa portare
nella classe quell'entusiasmo creativo, che bandisce la noia e fa dei suoi piccoli alunni tanti
collaboratori attivi, felici, fieri di appartenere alla società scolastica.
Hanno compreso che la scienza e l'arte di educare sono in continuo stato di evoluzione e che buon
Maestro è soprattutto chi sa aggiornarsi e tenersi a contatto col progresso in ogni campo ed in
particolare in quello educativo.
TIROCINIO E VISITE AGLI ISTITUTI.
Molto vi sarebbe da dire su questo argomento. Mi limiterò solo a far noto che oltre alle Scuole
cittadine elementari, dove hanno ricevuto sempre cordialissima accoglienza, i giovani di questo
Istituto hanno visitato ogni anno la Scuola Rurale della Montesca di Città di Castello, che si distingue
dalle altre per il suo carattere tipicamente rurale, rivelato, oltre che da particolari organizzazioni
scolastiche, anche dall'arredamento e dai sussidi didattici.
Hanno, inoltre, visitato più volte l'Istituto Serafico per ciechi e sordomuti di Assisi, dove hanno
osservato le condizioni psicologiche dei minorati, i sorprendenti metodi educativi adottati, i fini che
questo particolare genere di educazione può conseguire.
Un'onda di commozione ha pervaso gli allievi osservando intimamente la realtà di quelle
sventurate creature.
La visita alla « Repubblica dei Ragazzi » di Civitavecchia, poi, è riuscita efficace dal punto di
vista pedagogico.
I giovani hanno osservato il Metodo dell'Autogoverno, realizzato nell'organizzazione della
Repubblica, viva e palpitante.
Interessante è riuscita la visita ai tre villaggi: marino, agricolo, industriale. Si è notato come sia
possibile abbandonare una vita di vagabondaggio per passare a quella in cui ordine, precisione,
disciplina, bontà, lavoro ne rappresentano gli aspetti caratte-ristici.
ALTRE ATTIVITÀ DELL' ISTITUTO.
Proseguendo nella disamina delle attività di questo Istituto, ricordo che la Cassa Scolastica aveva
uno statuto poco consono ai nuovi tempi, alle accresciute esigenze della Scuola, derivanti dai nuovi
indirizzi educativi, dalle riforme dei principi, metodi e scopi degli ordinamenti scolastici.
Pertanto, in pieno accordo con il Consiglio di Amministrazione, provvidi al suo aggiornamento ed
a sottoporre il nuovo statuto all'approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione.
Furono introdotti, come principale innovazione, i Soci fondatori, benemeriti, ordinari della Cassa
Scolastica. Inoltre, si è potuta attuare un'assistenza assai vasta e l'Ente Filantropico ha avuto modo di
dare il suo apporto a tante attività dell'Istituto.
La Cassa Scolastica non ha una forte consistenza patrimoniale, ma, ripeto, la sua attività è vasta e
varia. Vengono assegnati annualmente diversi premi di profitto per stimolare i giovani allo studio;
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sono distribuiti sussidi agli alunni bisognosi per circa lire duecentomila annue.
Quasi sempre ho preferito, con l'approvazione del Consiglio, distribuire libri di testo invece di
danaro, per evitare che il danaro fosse speso diversamente.
Ed i libri di testo sono stati sempre acquistati dai Librai locali: la consegna di essi è stata fatta in
modo che fosse evitata ogni forma di umiliazione.
La Cassa Scolastica, in relazione alle sue possibilità, ha provveduto all'incremento del materiale
scientifico, didattico, bibliografico; all'installazione dell'impianto microgrammoradiofonico;
all'acquisto dell'apparecchio per il cinema sonoro e di numeroso altro materiale.
Ha sovvenzionato anche le Gite Istruttive che tutti gli anni questo Istituto ha effettuato.
Ho sempre voluto che alle gite partecipassero quasi tutti gli alunni e che non costituisse ostacolo il
disagio economico.
E così sono state realizzate gite istruttive ad Urbino, alla Repubblica di San Marino, a Firenze, a
Roma, ad Orvieto ed al Monte Amiata, con visita alle miniere di mercurio, a Recanati, ad Ancona, alla
Verna e a Camaldoli, a Viterbo, ai Laghi di Bolsena e di Vico, al Castello di Gradara, a Tivoli, a
Ravenna, ecc.
L'Istituto dispone di due premi di studio annuali, istituiti nell’ultimo ventennio, ed il cui
patrimonio aumenta annualmente con risorse della Scuola. L'incremento del patrimonio porta come
conseguenza quello dell'entità del premio.
Un altro Premio, istituito dopo la 2 a guerra mondiale, riguarda il Giardino d'Infanzia, ed è
intitolato alla bambina Pagnotta Luciana, deceduta nel bombardamento dell'8 luglio 1944.
Non mancano, poi, annualmente premi occasionali, che sono istituiti come incentivo allo studio,
quale ricompensa ai giovani intelligenti, volenterosi, educati.
PATRIMONIO DELL'ISTITUTO.
E passando a considerare il materiale bibliografico e scientifico, posso affermare che ho posto
ogni cura sia per il suo incremento che per la sua sistemazione in armadi nuovi, appropriati.
Gli inventari mercé l'opera di alcuni Docenti e soprattutto del Prof. Paglioni Domenico sono stati
aggiornati, riordinati, e l'Economo Comunale ha dimostrato tanta comprensione rinnovandomi gli
armadi sia delle due Biblioteche, sia del Gabinetto di Fisica;
per quelli del Gabinetto di Scienze si è provveduto con una Lotteria. Oggi tutto è in ordine e,
come indicano le seguenti cifre, il materiale in dotazione di questo Istituto è rilevante.
La Biblioteca degli Insegnanti comprende pregevolissime opere per il valore complessivo di
L.2.734.705.
La Biblioteca circolante degli allievi comprende tremiladue-centoquaranta volumi per l'importo di
L. 1.666.260. Le due Biblioteche hanno una consistenza di oltre ottomila volumi.
Attualmente hanno cura di queste le Proff. Romizi Luciana e Grossi Silvia.
La Biblioteca degli Insegnanti comprende l'Enciclopedia Treccani, quella Filosofica,
l'Enciclopedia Matematica, l'Enciclopedia della civiltà atomica, ecc., molte collezioni classiche,
filosofiche, molti pregevolissimi trattati di storia, di scienze, di fisica, di pedagogia, di letteratura,
cinquanta volumi della raccolta di opere Carducciane, una vasta collezione di classici della Casa
Editrice Laterza, ecc.
Il materiale del Gabinetto di Fisica supera i tre milioni di lire e quello di scienze è di circa due
milioni di lire. I gabinetti sono molto ben forniti ed efficienti.
Trascuro di esporre, per economia di tempo, gli apparecchi di rilevanza in essi contenuti, ma
posso con tutta coscienza affermare che il materiale è numeroso, rispondente, sufficiente allo scopo e
ben ordinato, con aule accoglienti.
Tutto questo è stato largamente incrementato in questi ultimi anni. Infatti, ogni anno, sia le
Biblioteche sia i Gabinetti, si arricchiscono considerevolmente con fondi vari e con doni.
Il Ministero, per opera del Direttore Generale Comm. Emilio Prisinzano e del Comm. Oreste
Cimino, ha offerto per il Centenario i fondi per l'acquisto di un pianoforte e noi porgiamo le nostre più
vive grazie ai due alti e degni funzionar; dal cuore generoso.
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CONCLUSIONE.
Questa Festa mi riesce molto gradita anche perché mi da occasione di premiare solennemente
quegli alunni che si sono maggiormente distinti per bontà, scienza e disciplina. Il danaro è stato
generosamente offerto dagli Enti che saranno di volta in volta indicati: i giovani non saranno
immemori di tanta sollecitudine e procureranno con lo studio e le loro virtù di rendersi degni dei vari
premi.
I giovani che saranno chiamati a ricevere il premio, che sarà loro consegnato dalle Autorità
presenti a questa cerimonia, sono i migliori, ma ciò non toglie che tutti i nostri cari allievi, nel loro
complesso, abbiano compiuto il proprio dovere e ci abbiano dato il conforto di vederli aprirsi alle
lettere, alle scienze, alle materie artistiche, allo sport, e soprattutto alla virtù.
E perdonatemi se, avviandomi verso la fine di questa esposizione, desidero salutare gli ex-allievi,
che io considero sempre persone di famiglia. Penso che rientrare in queste aule, dove vi nutriste di
sapere, vi educaste, dove alimentaste la fiamma delle più nobili idealità, vi dia un senso di letizia,
faccia affiorare nei vostri animi tanti ricordi belli e nostalgici.
Ho seguito molti di voi nella carriera, attraverso notizie avute direttamente o dai vostri colleghi e
posso assicurarvi che i vostri successi mi hanno dato sempre un senso di viva soddisfazione, di vera
letizia. Vi rivedo tutti nella vostra esuberanza giovanile, nei vostri entusiasmi, talvolta nelle vostre
birichinate, ma rispettosi verso i docenti che con opera sapiente, assidua e piena di abnegazione hanno
coscienziosamente contribuito alla vostra formazione di educatori. Ed aggiungo di educatori degni di
questa terra Umbra, che irraggiò sulle genti prossime e lontane fasci non effimeri di luce viva e di
preziose energie.
Guerrieri, artisti, letterati, scienziati, mostrarono in ogni tempo quale ricchezza di forza attiva
animasse il braccio ed il cervello di questo popolo audace, civilissimo, che, pur tra le vicende
sanguinose della sua vita, non cessò mai di amare la libertà, segnacolo della sua fede incancellabile nei
secoli.
Voi, giovani, avete raccolto con religione le voci che dai secoli lontani vi parlano del passato e
segnano la via dell'avvenire; e la cerimonia odierna significa appunto che nella vostra coscienza queste
voci sono vive e che voi intendete pienamente tutta la bellezza ed il significato di queste onoranze ad
un Istituto Centenario.
Ricordate, professori, maestri, futuri educatori, che i figli riconoscenti alle madri, i padri consci
dei loro sacri doveri, i cittadini devoti alla Patria, sono opera degli educatori, opera grave e delicata,
perché in essa è la base di ogni ben costruito edificio sociale.
Nel nostro popolo oggi vi è un fermento nuovo di vita, un autentico rinnovamento spirituale.
Il desiderio di conoscere, di partecipare alle molteplici forme di attività umana, pervade tutti gli
strati sociali ed è assegnato oggi agli educatori il compito nobilissimo di soddisfarlo, schiudendo alle
masse le più salutari e limpide sorgenti del sapere.
A questa missione gli insegnanti sono consacrati e la compiono degnamente, anche quando il
compierla costa amarezza e privazioni.
Rivolgiamo un pensiero grato al Prof. Salvatore Valitutti, che nel periodo in cui fu Capo degli
Studi, seguì con affettuosa, vigile premura, con simpatia questo Istituto ed ancora agli altri Provveditori Pareli, Parmeggiani, Ferri, Grossi, Pierri, Santomastro, ecc. che si interessarono allo sviluppo
culturale ed organizzativo della nostra Scuola.
Ci è caro ricordare i Presidi che ci hanno preceduti e che hanno diretto con competenza e passione
l'Istituto dalla sua fondazione : la loro nobilissima opera non è stata vana e non è stata dimenticata, ma
è servita a fornire alla Patria educatori degni di questo nome.
Consentitemi, poi, di ringraziare sentitamente la Prof. Calzoni Maria che ha contribuito
efficacemente per la buona riuscita di questa cerimonia, con spirito di sacrificio e di vivo attaccamento
a questo Istituto. Ha anche offerto L. 50.000 per un Premio di Studio intitolato al fratello caduto nella
Ia Guerra Mondiale.
Esprimo il mio apprezzamento ed il mio grazie sincero al Maestro Bartolini che, oltre ai cori
magistralmente diretti e preparati, ha voluto comporre l'inno del Centenario di questa Scuola, che
resterà come perenne ricordo del suo affetto all'Istituto Magistrale.
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Ringrazio ancora il Prof. De Lauretis, i membri della Cassa Scolastica e del Comitato d'onore, che
hanno offerto la loro cordiale e fattiva opera per questa manifestazione.
Voi, allievi, onorate questa Scuola con lo studio e le virtù civiche. Ricordate che vi hanno
preceduto tanti giovani che nella vita si sono affermati in campi diversi.
E tutti, come i Provveditori agli Studi Fratini, Albertini Giacobbe, il pedagogista Ildebrando
Bencivenni, il Senatore Prof. Morandi, l'Ispettore del Ministero Prof. Oddino Montiani, il Direttore
Generale del Ministero della Pubblica Istruzione Prof. Ciro Trabalza, i numerosi Ispettori Scolastici,
Direttori Didattici, i Docenti Universitari, i medici, gli ingegneri, i chimici, ecc. hanno onorato questa
Scuola con la loro opera, con i loro scritti.
Prima di terminare questa sosta al paziente, metodico e silenzioso lavoro di ogni giorno, auguro a
questo Istituto di continuare a rappresentare una istituzione cara al popolo Perugino, a questo popolo
dalla grande, magnifica storia trimillenaria.
In questi anni, in cui ho avuto l'onore di dirigerlo, non mi sono mancate le vigilie, ma non ho
sostato mai, guidato dalla speranza di fare un po' di bene, seppure oscuramente, a tanti giovani.
La mia fatica si è protratta anche fra le pareti domestiche, perché il mio compito non si esaurisce
lasciando l'Istituto, per motivi noti a chi esercita una tale funzione.
Ho procurato di essere per gli allievi un secondo padre, godendo dei loro successi, delle loro
gioie, partecipando a tutti i loro problemi e difficoltà.
Con azione diretta ed indiretta ho cercato di imprimere sempre in essi sani principi morali,
religione delle memorie della famiglia e della Patria, rettitudine di vita, amore al Bene, dovere di
uomini e di cittadini.
E permettemi di prendere commiato col saluto riverente a questa nobile città, che nelle sue vetuste
mura conserva tante glorie del passato e che, nel sogno di Frate Francesco, serba sempre intatti nel suo
cuore l'amore e la fede purissimi della sua terra.
PARLA IL SIG. SINDACO.
Dopo il discorso, che ha procurato nei presenti intensa commozione, ha esordito il Sindaco di
Perugia, prof. Alessandro Seppilli, che così si è espresso :
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« Consentite che al saluto ed all'augurio della Scuola io aggiunga il saluto e l'augurio della città.
Saluto ed augurio cordiale ed affettuoso all'Istituto Magistrale, che festeggia oggi i suoi primi cento
anni di vita; saluto ed augurio al vostro Preside, che sta per festeggiare le sue nozze d'argento con
questa Scuola, il che significa che un quarto della storia dell'Istituto è storia vissuta con Lui, sotto la
Sua guida amorevole ed appassionata.
Festa della Scuola è sempre festa della città. Ma qui oggi più che una festa di una Scuola,
festeggiamo la festa della Scuola delle Scuole; e la felice coincidenza del Centenario di questa Scuola
delle Scuole col Centenario dell'Unità d'Italia riassume nella celebrazione odierna, veramente, la
celebrazione della scuola perugina nel suo complesso.
Oggi la Scuola è in fermento e da ogni parte le si chiede uno sforzo particolare di adeguamento
alla rapidissima evoluzione della nostra società. La Scuola è tutta solidale e non vi può essere rinnovamento di una parte di essa, senza che si rinnovi il tutto; ma se può pensarsi una chiave di volta di
tutto l'edificio, essa non può essere che qui, negli Istituti che preparano le nuove leve degli insegnanti,
che dovranno a loro volta formare i giovani delle nuove generazioni.
Orbene, questa cerimonia, che vede riuniti non solo docenti ed allievi di tutte le scuole, ma ex
allievi e rappresentanti di tutte le categorie di cittadini, che li vede riuniti nell'amore comune e nella
comune fede nella Scuola, mi sembra il migliore auspicio, la migliore garanzia che qui la Scuola è
veramente parte viva della città, parte viva della società nostra, e che pertanto, in questo spirito, quello
sforzo di adeguamento sarà facile e fecondo.
In questo auspicio io rinnovo all'Istituto Magistrale ed al suo Preside, il saluto riconoscente di
Perugia».
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..... IL SIG. PROVVEDITORE AGLI STUDI.
Ha parlato, quindi, il Provveditore agli Studi Dott. Aldo Tornese, che si è compiaciuto per la
organizzazione e la riuscita della festa ed ha avuto parole di elogio per l'opera svolta dall'Istituto il un
secolo di vita nei diversi campi di attività. Ha auspicato che i luminoso passato costituisca un
incentivo ad operare sempre meglio per la preparazione degli educatori delle generazioni presenti e
future.
..... IL DIRETTORE GENERALE DELL'ISTRUZIONE CLASSICA.
E' stata quindi la volta del Comm. Dott. Vincenzo Prisinzano, Direttore Generale dell'Istruzione
Classica presso il Ministero del la Pubblica Istruzione in rappresentanza del Ministro, che ha così
esordito :
« Sono lieto di recarvi, nell'occasione del Centenario di questi Istituto, le cui vicende sono state or ora
rievocate con tanta efficacia e così viva emozione dal Preside Cappuccini Alberto, il saluto de
Ministro della Pubblica Istruzione, al quale aggiungo con tutta cordialità il mio.
Cento anni di scuola: quanta gioventù è passata per queste aule, quante speranze, quanti ricordi!
Ma al consuntivo deve immediatamente seguire il preventivo; alla considerazione del passato la
previsione dell'avvenire, del lavoro da compiere, degli impegni che ci attendono, perché il nostro è
tempo di rinnovamento. Si apri dinanzi a noi, infatti, un avvenire ricco di speranze e di promesse
Alle poche e più raccolte scuole, care alla nostra tradizione adatte ad esigenze sociali, superate
oggi da nuove esigenze più vaste e complesse, si va sostituendo la Scuola che sarà, ad evoluzioni
compiuta, adatta ad un rinnovato ambiente sociale. Si pensi per un momento ad una organizzazione
scolastica che accolga finalmente tutti i giovani nell'età dell'obbligo fino ai quattordici anni, e chi offra
a tutti coloro che siano capaci e desiderino di proseguire una ricca e completa serie di tipi di Scuola!
Già nei nostri giorni la varietà delle scuole, che si dipartono dalla scuola dell'obbligo, è molto ampia,
ed ancor più si espanderà in un prossimo avvenire, seguendo il movimento di evoluzione che si svolge
sotto i nostri occhi e che tutti consideriamo con viva sollecitudine e con gioia, come l'annunzio di
tempi migliori per la nostra società. Ma è proprio una così nuova prospettiva che pone la celebrazione
del Centenario di questo Istituto, che appartiene al gruppo delle scuole primogenite, come momento di
riflessione e punto di partenza verso un avvenire ricco di promesse e carico anche di responsabilità,
proprio per l'impegno che a questo gruppo di scuole discende dall'alta tradizione di cui sono portatrici.
A che varrebbe altrimenti il ritorno alle memorie del passato ed agli insegnamenti che da esso ci vengono, se non per trame energia propulsiva verso un avvenire che non rinneghi, ma anzi in sé contenga
e metta a frutto il patrimonio di cui è naturale erede?
In così promettente visione di rinnovamento e di feconda attività esprimo, quindi, i più fervidi
auguri di lunga e prosperosa vita a questo Istituto che oggi celebra la sua festa centenaria in pieno
vigore di giovinezza, e gli auguri più cordiali al Preside, ai Professori, ed agli alunni, che alla loro
scuola sono legati dalla consuetudine del comune lavoro, e soprattutto da vincoli profondi di affetto, di
cui sono prova e la viva commozione del Preside, che si è comunicata a tutti noi, e il calore intenso
che abbiamo colto negli applausi degli alunni! ».
..... IL RETTORE MAGNIFICO DELL'UNIVERSITÀ' DI PERUGIA.
Si è levato, poi, l'On. Prof. Giuseppe Ermini, Magnifico Rettore della Università degli Studi di
Perugia, che si è rallegrato vivamente per la bella riuscita della manifestazione ed ha promesso il suo
largo aiuto finanziario per la pubblicazione dell'Annuario relativo alla Festa del Centenario ed alle
conquiste dell'Istituto.
« Quanto ha detto il preside — ha quindi egli aggiunto — ci fa seriamente meditare sulla azione
svolta dai professori dell'Istituto Magistrale, al cui silenzioso e prezioso lavoro gli stessi docenti universitari dovrebbero ispirarsi e quasi modellarsi nella loro opera, non solo per innalzare la cultura, ma
anche per elevare lo spirito, per riflettere, per meditare : è un'opera che talvolta non è equamente
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apprezzata; ma è a questi professori che viene affidata l'educazione delle nuove generazioni ed al loro
lavoro noi dobbiamo inchinarci ».
Ha rivolto, quindi, l'augurio che l'Istituto Magistrale riesca ad assolvere sempre meglio il suo
compito, consapevole che la Patria e la società molto si attendono dalla nuova scuola.
IL VICE-RETTORE.
Il Prof. Elio Barboni, Vice-Rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Preside della Facoltà di
Veterinaria, nella sua qualità di Presidente dell'Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei
Sanitari Italiani, ha esordito affermando di avere associato l'Opera all'Istituto Magistrale con un
contributo.
Ha espresso il suo vivo compiacimento per l'ottimo esito della celebrazione, formulando a nome
della Amministrazione dell'Ente i più fervidi voti augurali per un sempre più prospero avvenire
dell'Istituto.
Dalla appassionata dedizione del Preside e dalla intelligente attività sua e del Corpo Insegnante
l'Istituto Magistrale ha potuto trarre quell'impulso e quel decoro, che gli consentono di corrispondere
egregiamente alla propria missione, certamente la più nobile e delicata tra quelle svolte dalle Scuole
italiane, essendo essa volta a formare gli educatori dei nostri bambini.
L'EX ALUNNO G. SANTUCCI.
Ha fatto seguito il Direttore Didattico Santucci Giacomo, ex-alunno della Scuola, che così si è
espresso:
« Non credo che il Preside Prof. Alberto Cappuccilli mi abbia chiamato a far parte del Comitato
Organizzatore di questo Centenario in rappresentanza degli ex-allievi per i meriti che io, di certo, non
ho. La mia designazione non può avere che un significato. Questo. Io appartengo alla generazione
degli anni '40; a quella generazione degli Staffa, dei Rossi, dei Ciabatti che, nel pieno della
giovinezza, quando nella vita non si scorgono che quegli aspetti che soli possono renderla bella e
consolante, subì una terribile frustrazione.
A noi è toccata l'amara esperienza, in un momento in cui si sente imperiosa la necessità di
credere, di veder crollare — via via, ad uno ad uno — gran parte dei nostri ideali giovanili. Ci è
toccato, anche, di ritrovarci dall'una o dall'altra parte.
Ebbene, nonostante ciò, siamo riusciti a ritrovarci in un ideale comune: la fede nella Scuola, nella sua
grande funzione umana e sociale; un ideale che qui dentro abbiamo respirato a pieni polmoni.
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Bisognava essere, giù, nel Cimitero della nostra città quella mattina di tanti anni fa nella quale ci
incontrammo dinanzi al Monumento dei Caduti per dirci che il nostro Paese, per la sua ricostruzione,
aveva bisogno del contributo di tutti, di tutti indistintamente, per comprendere in pieno la grandezza,
la purezza, la nobiltà di questo ideale! Se non altro per questo, noi allievi degli anni '40, dobbiamo
riconoscenza e gratitudine a chi ci ha sostenuto, indirizzato, guidato negli anni della nostra
maturazione.
Siamo usciti da qui, dicevo, con una grande fede nella scuola. Questa è la tradizione, la
meravigliosa tradizione del nostro Istituto Magistrale: prima di noi, dopo di noi altri sono usciti con la
stessa fede. Sono cent'anni, ormai. E altri seguiranno: sono quegli adolescenti e quei giovani che ora
stanno maturando e che prenderanno il loro posto : noi li attendiamo fiduciosi nella scuola primaria. A
loro, prima o poi, lasceremo le nostre responsabilità. E' in questa continuità che la tradizione del
nostro Istituto si identifica con quella della scuola primaria della nostra regione. Da qui sono usciti
uomini che purtroppo non sono più tra noi, ma di cui serbiamo vivo il ricordo, quali Orlando Berioli,
Federico Berardi, Maria Marchetti, Armando Fratini, Olindo Giacobbe (sono questi i primi nominativi
che mi vengono alla mente; ma quanti e quanti dovrei e vorrei ricordarne!), i quali hanno
sommamente onorato il nostro Istituto, dando, francescanamente, senza nulla mai chiedere per sé, il
meglio delle loro capacità, delle loro possibilità. Quello che la scuola primaria umbra oggi è, lo deve
soprattutto a loro, alla loro abnegazione, ai loro sacrifici : a loro che iniziarono la carriera perfino
come « Maestri itineranti », il mattino in un paese e il pomeriggio in un altro per quattro marenghi al
mese, come Orlando Berioli.
Noi siamo qui oggi, sì, per ricordare ciò che dobbiamo al nostro Istituto, per ringraziare chi ci ha
aiutato a divenire quello che siamo; ma ci siamo anche per rinnovare un impegno: far sì che mai
vengano meno in noi quei valori, quegli ideali sulla funzione elevatrice della scuola che, come ho
detto, costituiscono la meravigliosa, viva e vivificante tradizione dell'Istituto Magistrale « Pieralli ». E'
nel rinnovare questo impegno. Signor Preside (chi mai potrà dimenticare il modo con cui ci ha seguiti
ad uno ad uno, anche quando venivamo al mattino in Presidenza? .....) che, interpretando anche il
sentimento di tutti gli ex-allievi, auguro al nostro Istituto, all'inizio del suo secondo secolo di vita, e
soprattutto lo auguro nell'interesse delle future generazioni, che da esso seguitino ad uscire educatori
degni della sua tradizione ».
Infine ha pronunziato le seguenti appropriate parole lo studente Trotta Osvaldo della 4" sup. Sez.
A:
« Ci è stato chiesto da parte degli ex-allievi un impegno: continuare a tener viva come allievi oggi
e come maestri domani la splendida tradizione del nostro Istituto. Noi allievi siamo felici di assumerci
tale responsabilità e siamo sicuri di non venir meno ad essa, perché sappiamo con quanta dedizione in
queste aule il nostro Preside ed i nostri Professori ci aprono la mente ed il cuore alla cultura ed ai più
alti ideali.
Ringrazio a nome di tutti gli allievi Preside e Professori per quanto fanno per noi. Un
ringraziamento particolare vada a tutte le Autorità e a quanti hanno voluto onorarci intervenendo alla
festa del nostro Istituto ».
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LETTERE DI ADESIONE
La prof.ssa Maionchi Gemma, già allieva e poi docente di Filosofia e Pedagogia nell'Istituto, non
potendo essere presente alla manifestazione a causa dell'età e delle sue condizioni fisiche, ha scritto
quanto segue:
« Con gentile e delicato pensiero l'illustre Preside dell'Istituto Magistrale ha voluto in qualche
modo farmi partecipe della bella cerimonia che oggi vede adunate, attorno al Preside, ai Docenti, agli
Alunni, le Autorità maggiori della Provincia e del Governo.
Non potendo, per le mie condizioni di salute, essere presente alla suggestiva celebrazione affido a
questa mia umile prosa il mio saluto augurale.
Cento anni sono trascorsi da quando si apriva in Perugia la Scuola Normale femminile e questo
ricordo commuove l'animo mio perché tra le prime alunne fu la povera mia mamma. Vi fummo poi
mia sorella ed io e mi toccò la bella sorte di tornarvi quale insegnante di Pedagogia e Morale prima e
di Pedagogia e Filosofia dopo la riforma del Ministro dell'Educazione Nazionale Giovanni Gentile.
Ricordo con nostalgia Preside e Colleghi che mi onorarono della loro stima e benevolenza e
soprattutto l'attuale Preside Prof. Cappuccilli Alberto che ebbe sempre per me una deferente e cordiale
amicizia, non venuta meno col mio ritiro alla vita di pensionata.
Oggi, benché lontana dall'Istituto, che sotto la illuminata direzione del Preside Prof. Cappuccilli ha
raggiunto un incremento veramente notevole ed un miglioramento ambientale che sono ammirevoli,
esprimo gli auguri più fervidi perché ne escano educatrici ed educatori che sappiano infondere
nell'animo degli alunni gene rosi sentimenti di amore per le idealità più alte e più nobili quali la
religione, la patria, l'umanità, elevandoli così alla consapevolezza dei loro doveri di uomini e di
cittadini, nell'adempimento dei quali la nostra adorata Patria tornerà ad essere esempio e modello di
virtù.
Auguri e reverenti saluti porgo alle Autorità presenti, all'ottimo Signor Preside, animatore
instancabile della scuola, ai Colleghi : che conobbi e che danno ancora la preziosa opera loro, ai Colleghi che non conosco, agli alunni ed alle alunno che si preparano — penso con diligenza e volontà —
all'alto, ma nobile ufficio di E-ducatori : sono gli auguri di una vecchia insegnante che tutto diede alla
Scuola con fede e con amore: ad multos annos».
La Prof. Frezza Vannerini Irene, già docente nella cattedra di lettere italiane e estere dell'Istituto e
costretta a letto per malattia, ha scritto quanto segue :
« Segregata per malattia dal mondo esteriore, che rompe sulle pareti della mia camera le sue onde
tumultuose, ma non vi penetra, io vado e rivado con la mente e col cuore al felice passato, ai molti
anni del mio insegnamento, svolto con appassionato ardore, con entusiasmo rinnovato.
E posso ben dire che ci vivo sempre nella mia scuola, perché la guardo dalla mia finestra prospiciente
alla Chiesa di S. Spirito e al mio Istituto; vedo le aule dove impartivo le mie lezioni, mi pare ancora di
udire la mia voce che spiega i nostri grandi poeti con inesausto fervore come se fosse sempre la prima
volta; mi par di avvertire il silenzio attento degli alunni; guardo lo svettare dei cipressi adiacenti e
l'azzurro del ciclo che filtra dai rami. Seguo col pensiero memore lo svolgersi delle varie fasi dell'anno
scolastico; mi tengo sempre in comunicazione col Preside e con gli insegnanti che ancora conosco.
Ricordo la commozione degli ultimi giorni di scuola, il distacco ogni anno doloroso; respiro
l'atmosfera speciale del periodo di esami; seguo dalla breve lontananza il movimento così
caratteristico e silenzioso dei candidati che si dispongono nell'Aula Magna, proprio dirimpetto. Ogni
anno rivivo il ci do infallibile; e arrivo alla sosta delle vacanze estive; quando l'Istituto rimane vuoto,
muto, senza echi, senza anima.
E' come il fluire di un fiume le cui onde si avvicendano, si incalzano e passano, sempre uguali e
sempre nuove. Quanti visi mi passan dinanzi, quanti nomi mi risuonano! Due generazioni si sono
avvicendate e sono trascorse, e nella seconda c'erano molti figli della precedente. Quelli che passano
per Perugia mi vengono immancabilmente a trovare; molti mi scrivono. Molti di essi non sono più!
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Combattenti nella guerra 1915-18, baciati dal sole della gloria, giovinetti ventenni, fieri delle medaglie
d'argento e d'oro che fregiavano i loro petti, sono ascesi nel Cielo dove si adunano gli Eroi che la
patria venera e il mondo ammira.
Fra i superstiti molti hanno raggiunto posti eminenti nella società: presidi, professori, assistenti
universitari, ispettori e direttori didattici, funzionari delle ferrovie e anche artisti lirici, e segretari
comunali, sparsi attraverso tutta l'Italia, peregrinando vari anni nei paesi sperduti ed impervi delle
Alpi, ai contesi confini.
Tutta una compatta schiera di cittadini onesti, intemerati, soddisfatti del loro lavoro, che perciò
compiono volentieri il proprio dovere, sentendone più il piacere che il peso, e fanno onore all'Istituto
donde sono usciti. E mi commuove e mi esalta lo svolgersi e l'intrecciarsi di questa rete, che mi
avvolge nei mille fili d'oro dell'affetto e del ricordo.
Quale vita migliore di questa potevo desiderare, vissuta parallelamente con mio marito, il cui
ricordo non si è ancora spento tra codeste mura, dove ha profuso per molti anni la sua opera paterna
d'insegnante e di educatore? Per noi la scuola era la continuazione della famiglia, e la famiglia la
continuazione della scuola, perché i nostri discorsi si aggiravano quasi sempre intorno ai nostri alunni,
per conoscerli meglio e per procurare di conciliare i nostri giudizi, spesso in contrasto.
Che rammarico accorato, che rimpianto struggente il giorno nel quale, raggiunti i limiti di età,
dovetti dare l'addio al mio Istituto, lasciare il mio insegnamento! Mi festeggiarono con affetto sincero,
con spontaneità unanime, in una cerimonia solenne; il Provveditore agli Studi, l'inobliabile Comm.
Gasperoni, mi appuntò sul petto una medaglia con l'effige di Dante, con l'iscrizione composta da lui,
che io ho definito la mia medaglia al valore civile, e costituisce il mio tesoro più prezioso ed ambito,
che lascerò come la più cara eredità al primogenito dei miei nepoti. Il mio Preside mi onorò con parole
lusinghiere, che avrebbero suscitato in me un sentimento di fierezza, se non le avessi attribuite alla sua
generosa, infinita indulgenza. Una commozione dolce e amara mi stringeva il cuore e mi faceva
comprendere che toccavo il culmine della mia vita.
Spesso nella mia solitudine rievoco quel giorno, ne rivivo tutti i particolari : in esso si assommava
e suggellava il volgersi di tanti anni di lavoro fecondo, e, fra il sorriso e il pianto, gli stessi sentimenti
mi pervadono l'animo : vano rimpianto, malinconia infinita. Il rammarico del distacco persistette
doloroso per mesi e mesi, e divenne nostalgia tormentosa all'inizio del susseguente anno scolastico,
quando vidi passare frotte di alunni sotto le mie finestre; li vedevo entrare nelle aule che erano state
mie; immaginavo, sentivo i miei colleghi far lezione; ed io non c'ero!
E non ci sono neanche oggi! quanto l'ho sognato, desiderato, sperato: invano!
Avrei voluto essere con voi, fra voi, in codeste mura che, forse, serbano ancora un'eco lontana
della mia voce vibrante, e ora fioca, per lungo silenzio.
Avrei voluto guardarvi negli occhi ad uno ad uno, rievocare in voi l'espressione dei volti di tutti i
miei alunni passati ed amati, avrei voluto mutamente interrogarli, e ripetere ancora una volta quello
che vi dicevo allora, per sollevare voi e me dall'atmosfera di malinconia che infonde nell'animo la fine
di ogni cosa bella. E quante cose belle abbiamo lette e finite insieme!
Quando leggevo le ultime pagine dei Promessi Sposi, nelle quali anche il Manzoni vela la sua
commozione, con umorismo fra malizioso e sorridente; quando agli ultimi versi dei Sepolcri, muti e
pensosi, vi sentivo pervasi dallo sgomento arcano dell'apocalittica profezia di Cassandra, che
abbraccia l'angoscia cosmica della derelitta umanità. E quando giungevamo agli ultimi versi del Paradiso dantesco, nei quali passa il soffio misterioso dell'afflato di vino : tutti protesi verso, di me
eravamo uniti da una commozione arcana insostenibile, che a me arrochiva la voce, e faceva apparire
nei vostri occhi il presentimento di una lacrima, quasi vedessimo la stanca mano del Poeta posarsi sul
Poema a cui ha posto mano Cielo e Terra. Tre cose belle che non avremmo mai più lette insieme.
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Vi ricordate che cosa vi dicevo? « Una cosa bella è una gioia per sempre » (John Keats :
ENDYMION).
Bella frase, di risonanza vasta nel mondo spirituale, e concetto profondo di conforto ineffabile!
Niente e nessuno ci può togliere questa gioia, che si diffonde lenta e sicura in tutta l'anima nostra, e la
rende viva, fresca, lieve ed aerea.
A questa cosa bella potrete ricorrere sempre come a limpida fonte perenne, in tutte le evenienze
dell'esistenza, per godere di più le vicende liete, per trattare a tu per tu il vostro dolore, affinché si
trasformi nel dolore — che poi non dole — ma diviene assiduo compagno, consigliere sapiente, amico
esortatore e benefico, suscitatore sempre di nobili impulsi; e allora evocherete anche i begli anni della
adolescenza trascorsi nei banchi del vostro Istituto.
Ricordatevi che la vita spirituale è la sola che conta, tutta intima, tutta nostra, gelosamente chiusa
al vulgo profano; è la sola vera, la sola che abbia valore e significato in un mondo che non sa più
l'eloquenza del silenzio. Esso ci solleva dalle contingenze materiali, dalle volgarità, dalle delusioni,
dalle amarezze inevitabili, fino a farci attingere la rarefatta atmosfera delle alte cime dove brilla
inconsunta la
« luce intellettual piena d'amore,
amor di vero ben pien di letizia
letizia che trascende ogni dolzore! »
II resto, è tempo perduto.
Tutto questo avrei voluto dirvi oggi, guardandovi ad uno ad uno negli occhi: non posso! il
sacrificio è amaro. Ma vi mando questo messaggio di un amore che si perpetua e dilaga nel tempo e
nello spazio, in questo giorno nel quale si celebra solennemente il centenario del nostro caro,
indimenticabile Istituto, che la costante, assidua, intelligente opera del mio amato Preside ha tanto
curato e migliorato da renderlo irriconoscibile dai miei tempi lontani. Ma io ci stavo bene lo stesso!
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Questo messaggio vuole essere anche un monito, perché la nostalgia dei ricordi, per quanto — dolce
nella memoria — sarebbe sterile e vana, se si esaurisse in se stessa, e non preludesse ad un'opera
costruttrice, protesa a un migliore avvenire, intrapresa e seguita col vostro entusiasmo vivificatore.
Ognuno di voi si scelga un campo di azione affine alle proprie inclinazioni, alle proprie preferenze.
Mi limito a segnalarvi un pericolo urgente, a voi che avete studiato ed amata la lingua italiana
nelle più fulgide opere a cui ha dato vita nel corso dei secoli; avete scoperta e amata in essa la Patria,
quando ancora la Patria non era.
Bella è l'Italia anche nella carta geografica. Non vedete con che slancio si allunga e si protende
nell'azzurro del mare, lieve, snella, aerea, snodata, sinuosa, alata, nei suoi golfi e seni e promontori,
come una immagine umana?
Così è la sua lingua, lieve e snella, snodata e sinuosa; si piega ad esprimere tutti i pensieri, tutte le
sfumature. Mi pare di aver-vene messa in rilievo la sonorità squillante, la limpida proprietà, la
musicalità armoniosa, e mi pare l'abbiate capita e gustata. Nessuna lingua ha più numerose e nobili
opere da citare e ammirare, da offrire al godimento del mondo della cultura e dell'arte. Ebbene, questa
nostra lingua è in pericolo : malata, insidiata, minacciata; difendetela voi con l'autorità dei vostri studi,
con le risorse del vostro amore: difendetela voi, a viso aperto, nella famiglia, nella scuola, nella
società.
Tanti elementi concorrono a inquinarla e deturparla; purtroppo, la decadenza è già in atto,
deprecabile, ma inarrestabile, favorita e alimentata dall'ignoranza, la presunzione, la faciloneria, la
noncuranza e la fretta, soprattutto la fretta — che l'onestade ad ogni atto dismaga —, e che è il ritmo
della vita contemporanea;
la fretta che sospinge, trascina, travolge, e risucchia nel vortice di una ridda vertiginosa.
Oh, mirabile lentezza dei tempi, in cui si sapevano gustare le cose e gli avvenimenti; che permetteva
di rifletterci, di giudicarli con serena meditazione! adesso si possono appena sfiorare con sguardo
distratto e non fermarci neppure il pensiero. Via, via, bisogna rientrare nella corsa frenetica!
Inutile citare nomi, fatti, persone; varrebbe soltanto ad attirarci facili beffe, sdegnose ironie,
sprezzanti giudizi, o a suscitare superflue, sofisticate polemiche.
Chi vuole, può intendere.
Ascoltatori e lettori, che in massima parte compongono la massa, si impadroniscono subito di
quelle parole e frasi barbare, gene-riche, improprie, volgari, che sbocciano come malefica fioritura su
un terreno miasmatico, in una atmosfera avvelenata. Questo non significa già che la lingua non si
debba muovere ed arricchire; essa è un organismo vivente, che per irresistibile forza naturale e per
necessità, ha bisogno di crescere e di evolversi in conformità dei tempi.
Anche la Chiesa, apparentemente immobile nella sua giovinezza eterna, cresce nella Verità, e si
adegua ai tempi; ma con quale premeditata saggezza, con quale cauta lentezza e circospetta sagacia,
con quali ponderati accorgimenti! Soltanto un occhio finemente esercitato, avvalorato da lunga
esperienza avverte queste impercettibili modificazioni nella solennità ieratica delle sue fastose
cerimonie, pur così fedeli alle prescrizioni liturgiche e alle tradizioni secolari.
Così deve muoversi ed accrescersi la lingua, nel procedere libero ed articolato della molteplice
vita; ma questa evoluzione deve essere seguita e vigilata senza sosta, amorosamente, come si vigila,
trepidando, il crescere e lo sviluppo di una persona immensamente cara. E che cosa deve essere più
caro, a noi Italiani, della nostra lingua, che ha mantenuta salda l'unità quando la Patria ancora non era;
della nostra lingua che è in definitiva l'Italia, il suo volto genuino, che si identifica con la Patria nel
suo significato più alto e più puro: la nostra lingua sonante e armoniosa, la più bella del mondo, con la
quale si esprimono tutti i sentimenti di amore e di odio, di timore e di speranza, di gioia e di dolore,
che formano il tessuto indistruttibile ed eterno di questo inestimabile, meraviglioso dono di Dio che è
la Vita?
Difendete dunque la nostra lingua, dedicatevi a questa impresa bella, nobile e meritoria; e
così accadrà che Dio e la Patria e la Vita vi benedicano, secondando forse i vostri sforzi con un
prodigioso, inequivocabile evento, che ridesti i cuori in letargo, sollevi gli animi giacenti, e
faccia trionfare le vostre continue fatiche, le vostre generose aspirazioni, giustificando
l'effusione del vostro entusiasmo.
Questo dobbiamo sperare, volere, auspicare e contribuire a realizzare con la nostra opera
assidua, insonne, costante, che non mancherà di attirare seguaci e proseliti; e la raccoglieranno
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come sacro retaggio e la proseguiranno, come imperioso dovere».
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TELEGRAMMI DI ADESIONE
A chiusura della Cerimonia sono stati letti i telegrammi di a-desione di autorità non
intervenute. Fra essi ne riproduciamo alcuni:
Telegramma del Ministro della Pubblica Istruzione On. Prof. Giacinto Bosco:
Riferimento gentile invito ad presenziare cerimonia celebrativa primo centenario
fondazione codesto Istituto giorno 3 corrente spiacemi comunicare mia impossibilità
intervenire causa precedenti improrogabili impegni. Ringrazio sentitamente et formulo
fervidissimi voti augurali per sempre migliore avvenire cotesto benemerito Istituto. Associomi
at significativa manifestazione et invio at partecipanti tutti mio cordiale saluto.
Bosco Ministro Istruzione
II Comm. Prof. Gaetano Gasperoni, già Provveditore agli Studi di Perugia ed Ispettore
Ministeriale dei Provveditori e già Docente presso l'Università degli Studi di Perugia, ha
cosi telegrafato da San Polo Piave:
«Spiritualmente presente come negli anni non dimenticati in cui vissi in fraterna
collaborazione di opere e ideali con la Scuola Umbra associomi plaudendo Celebrazione
per Sua iniziativa apostolo e guida esalto doverosamente quanti con puro cuore educarono
le generazioni che creano la Nazione. Rechi un ossequio Autorità saluto con memore cuore
Insegnanti discepoli legittimamente festanti».
Telegramma del Direttore Generale Personale ed Affari Generali Ministero Pubblica Istruzione
:
Precedenti impegni non mi consentono essere presente domenica manifestazione celebrativa
primo centenario Istituto Magistrale. Mi consideri presente et accolga mio augurio fervido per
Istituto che così sapientemente Lei dirige da vari anni et per la sua persona.
Direttore Generale Giovanni Piazza
Telegramma Direttore Generale Istruzione Elementare Ministero Pubblica Istruzione:
Trovandomi domenica Napoli per convegno maestri mi est impossibile partecipare cerimonia
celebrativa primo centenario co-desto Istituto. Grato cortese invito formulo voti augurali perché
lunga nobile attività prosegua in serena opera educativa. Cordialmente.
Comes Direttore Generale Istruzione Elementare
Telegramma del Capo Gabinetto del Ministro della Pubblica Istruzione :
Ho ricevuto cortese invito ad intervenire Festa Centenario Suo Istituto e desidero ringraziarla
vivamente. Impegni ministeriali non mi consentono intervenire. Formulo pertanto i migliori auguri
avvenire codesto Istituto.
Doti. Oreste Lepore - Capo Gabinetto Ministro P.I.
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Telegramma ex-Provveditore agli Studi di Perugia:
Impossibilitato assistere celebrazione primo centenario fondazione codesto Istituto invio miei
particolari auguri pregandoti considerarmi presente odierna solenne cerimonia.
Dott. Filippo Capacci Provveditore Studi a riposo
Telegramma del Provveditore agli Studi di Parma:
Ringrazio invito. Dolente non poter essere presente invio i migliori auguri per sorti Istituto da
te presieduto.
Provveditore Franco de Joanna
Telegramma del Vice-Provveditore agli Studi di Modena _ già alunno dell'Istituto
Magistrale:
Impegni gravi indifferibili impediscono trovarmi accanto ai mai dimenticati amici degli anni
venti. Abbraccio abilitati anno 1939. Esprimo a Lei eccellente Preside mai bastevole
gratitudine et unisco memore ricordo professori coniugi Frezza Campana soprattutto Quadri.
Hanno inviato telegrammi di augurio ancora il Presidente dell'Amministrazione Provinciale
di Perugia Scaramucci, il comm. Carruba Rettore del Convitto Nazionale di Roma, l'Intendente
di Finanza Cagliano, la prof. Greco Ida, insegnante di Disegno collocata a riposo, ecc. ecc.
ALTRE LETTERE DI ADESIONE
Oltre ai telegrammi sono pervenute numerose lettere di adesione alla Festa celebrativa del
Centenario. Ne riproduciamo qual-cuna:
II Preside dell'Istituto Magistrale di Spoleto prof. Alessandro Ermini ha scritto nel seguente
modo :
Con vero rincrescimento debbo comunicarLe che non mi è possibile, domenica prossima,
presenziare alla celebrazione centenaria di codesto Istituto. Voglia gradire il mio ringraziamento più
sincero per il cortese invito e l'augurio più fervido per Lei, caro colle-ga, di cui conosco
l'appassionato impegno per il bene del Suo Istituto, per i Suoi Professori ed i Suoi alunni. Ed è
buona ventura, mi consenta di aggiungere, che al compimento di un secolo di vita, il Magistrale
di Perugia sia affidato alle Sue esperte cure, auspicio apprezzabilissimo per un fecondo avvenire.
Il Dott. Argento Grotti _ Direttore della Società Montecatini -Villaggio A.C.N.A. ha scritto:
Ho saputo con ritardo la ricorrenza del Centenario della Scuola da Lei diretta. Nell'occasione
molti ex-allievi sono tornati nell'Istituto e lo avrei fatto volentieri anch'io per incontrare ancora
una volta tanti compagni di scuola e per esprimere con questo il mio omaggio a Lei che
rappresenta così degnamente la Scuola e che vive sempre nel nostro animo grato.
La sig. Luigia Lori, abitante a Milano ed ex-allieva dell'Istituto ha inviato la seguente
lettera:
Ho saputo solo oggi 1 dicembre che domenica prossima viene festeggiata una grande
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ricorrenza per la nostra Scuola e vorrei tanto essere presente, quale alunna affezionata, anche se
oramai sono parecchi anni che ho finito di studiare. Sarò egualmente con tutti Loro, per porgere
idealmente un gran fascio di fiori con fervidi voti augurali.
Sono stata vostra alunna sempre dalla la elementare, quando ancora la nostra scuola si
chiamava Scuola Normale, su su fino al diploma di Istituto Magistrale e con grandissimo amore
allo studio. Ho veramente fatto onore alla mia cara Scuola, perché sono sempre stata promossa
senza esami a pieni voti, sempre quasi con la media del dieci e sempre la completa esenzione da
tutte le tasse.
Ho presente e rimpiango i begli anni di studio anche se, pur avendo finito da parecchi anni
di frequentare la Scuola, amante come sono dello studio, dopo avere perfezionato il francese e la
matematica, ho iniziato ora lo studio dell'inglese.
Ma vorrei tanto ritornare a quei bei tempi!
Viva nella mente ho la Scuola, la mia bella famiglia di allora con la sig. Direttrice, i
Professori, le Maestre e le compagne.
Sono tornata più volte a Perugia, ma sempre durante le vacanze estive. Non ho mai mancato
di venire a vedere la mia cara Scuola, dal di fuori, recandomi pure nella vicina Chiesa di S.
Spirito, mentre con la mente rivivevo i giorni lontani, ma sempre tanto vicini e cari al mio cuore.
Ecco perché in questa festa, come figlia amorosa, desidero essere vicina, presente, unita.
Con affetto e desiderio ed amoroso rimpianto porgo a tutti, dalla Direzione agli Insegnanti,
agli alunni i migliori auguri.
La Prof. Atalanta Carlini Baglioni, ex insegnante dell'Istituto così si è espressa:
Non mi è possibile partecipare alla cerimonia centenaria di codesto Istituto Magistrale, nel
quale ho prestato la mia opera per molti anni. La prego di considerarmi egualmente presente con
tutto l'affetto e la; stima che mi ha legato e mi lega ancora alla Sua Scuola.
A Lei che ha svolto sempre, con entusiasmo e dedizione, opera assidua e fattiva per il bene
dell'Istituto, auguro ogni più grande soddisfazione, ai Colleghi tutti invio i miei cordiali saluti.
Il Presidente Amministratore Delegato della Società «Montecatini » Comm. Dott. Carlo
Faina, ha accompagnato, la somma, assegnata per la Festa Centenario, con la seguente lettera.
« Ho ricevuto il Suo gentile invito a partecipare alle manifestazioni per il 1° Centenario di
Fondazione di codesto Istituto, che a-vranno luogo domenica, 3 dicembre.
Le sono grato della Sua cortese attenzione, davvero spiacente di non avere la possibilità di
essere a Perugia nel giorno suddetto, dato che i miei numerosi impegni di lavoro non mi
consentono di muovermi da Milano.
Con i miei rinnovati ringraziamenti ed auguri, Le porgo i più cordiali saluti ».
Il Comm. Prof. Oddino Montiani _ Ispettore Centrale di 1" Classe presso il Ministero
della Pubblica Istruzione e Docente presso l'Università degli Studi di Roma _ ex alunno, ha così
scritto :
Ho ricevuto il Suo cortese invito per la manifestazione organizzata da codesto Istituto il 3
dicembre, ma con vivo rammarico non mi è possibile essere presente a causa di un lungo giro di
visite ispettive che sto eseguendo. Quale ex alunno di codesta Scuola, Le porgo, comunque,
vivissime grazie, e, con l'occasione, ogni più fervido augurio per la Scuola e per Lei.
Oddino Montiani
II prof. Mala Raffaele ha inviato la seguente lettera :
La ringrazio sentitamente della sensibilità che ha voluto dimostrare nei miei riguardi,
considerandomi ancora parte viva dell'Istituto da Lei diretto, nel quale ho trascorso gli anni più
significativi della mia giovinezza, al contatto con insegnanti che contribuirono in maniera
decisiva alla formazione del mio carattere e della mia cultura.
Nel ricordare l'opera di quei benemeriti Docenti e la Sua sempre vigile comprensione verso
coloro che, come me, attendevano dalla Scuola non solo soddisfacenti risultati per una costante e
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meditata applicazione, ma soprattutto sollecitazione a sempre meglio operare attraverso
tangibili dimostrazioni di comprensione e di affetto, alle quali Ella non venne mai meno, mi
sia consentito di esternarLe i sensi della mia sincera gratitudine e gli auguri più affettuosi per
un avvenire sempre più prospero del nostro caro Istituto.
Il suo ex-allievo Raffaele Mala
La sig. Luigia Ferrerò, già Segretaria ed ex alunna dell'Istituto Magistrale, così si è espressa:
Le sono vivamente grata per avermi invitata a partecipare alle manifestazioni relative alla
celebrazione del centenario del caro Istituto Magistrale, al quale sono legata da tanti ricordi,
oltreché da vincoli affettivi e di lavoro.
Purtroppo, ancora una volta, sono convalescente e quindi non in perfetta forma, tuttavia, non
voglio e non posso tralasciare questa bella occasione, che mi riconduce alla cara vita di un tempo.
La sig. Ada Berioli ved. Mignini così ha scritto:
Nel centenario di codesto benemerito Istituto, desidero porgerLe il mio saluto augurale.
Ricordo con vera gioia quando, per la prima volta, varcai la soglia del Suo Istituto; ne uscii con
altrettanta gioia, perché provvista di quella cultura necessaria per trasmetterla agli altri e per
intima soddisfazione.
Ora, per le molteplici circostanze della vita, non ho possibilità di insegnare quanto mi è stato
saggiamente impartito, ma non dimentico gli anni migliori della mia gioventù, trascorsi
serenamente nella Sua Scuola, sotto la Sua paterna guida.
Anche il mio Romano, che militò nelle file dei Suoi allievi, spiritualmente presente, si unisce a
me nel ricordo e nella gratitudine.
Non trascriviamo le numerose altre lettere pervenute. Fra esse figurano quelle del Presidente
della Corte di Appello di Perugia, del Comm. Leopoldo Notarbartoli, di Sciara Direttore della
R.A.I. di Perugia, dell'Ispettore Generale del Ministero della Pubblica Istruzione Comm. Prof.
Marcelle Caracciolo di Torchiarolo, del Dott. Ferruccio Argentieri della C.I.T., del Prof. Francesco
Morganti Docente presso l'Ateneo Perugino, del Comandante del Distretto Militare di Perugia, del
Commissario Capo di P.S. dott. Aldo Ricci, del Prof. Giuseppe Monti di Ascoli Piceno, ecc. ecc.
45
ALUNNI PREMIATI
Si è proceduto quindi alla premiazione degli alunni. Questi sono stati chiamati dal Preside ed
hanno ricevuto, dalle Autorità presenti, il premio accompagnato da parole di compiacimento e di
augurio.
I premiati sono:
1) PANDOLFI Rosalba - 3" sup.
MAGISTRALE di L. 50.000.
C - PREMIO
CENTENARIO DELL'ISTITUTO
2) MOLLICA Fernanda - 4" sup. C -Premio Provveditore agli Studi Dott. Aldo Tornese L.
50.000.
3) PANETTONI Marcello -1" sup A -Premio Medaglia d'Argento al Valore Calzoni Francesco L.
50.000.
4) PAGLICCIA Chiara - 3" sup. B - Premio Giovanni e Letizia Buitoni L. 50.000.
5) ZEPPARELLI Marisa - la sup. A - Premio Giovanni e Letizia Buitoni L. 50.000.
6) GORETTI Gabriele - 4" sup. A - Premio Comune di Perugia L. 25.000.
7) FIERLI Rita - 4a sup. A - Premio Comune di Perugia L. 25.000.
8) GIURANI Anna . 3" sup C - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L, 25.000.
9) ROSSI Rosella - 3a sup. C - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L. 25.000.
10) ACCORSI Maria Pia - la sup. A, - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L. 25.000.
11) CAPPANNA Maurizio . 3a sup. A - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L. 25.000.
12) LENA Loredana - 1" sup. B - Premio Silvio Guelpa - Ponte Felcino L. 25.000.
13) PARIS M. Ausilia - 3a sup B - Premio Silvio Guelpa - Ponte Felcino L. 25.000.
14) CECCARINI Franca - 3a sup. B - Premio Prof. Giuseppe Greco L. 10.000.
15) BALUCANI Anna Maria . 2" sup. C - Premio Prof. Gaetano Gasperoni L. 10.000.
16) UFFREDUZZI Rosanna - la sup. B - Premio Amalia Giovinale L. 10.000.
17) NOFRINI GABRIELLA - 3a sup. A - Premio Dante Giovinale L. 10.000.
18) DI FIORE Giovanna - 2- sup. A - Premio Monte dei Paschi di Siena L. 10.000.
19) BALUCANI M. Cristina - 3" sup. B - Premio S.E.I. Torino - Manzoni - I Promessi Sposi
L.15.000.
20) D'AGOSTINA Claudia - 2» sup. C - Premio Libreria Natale Simonelli. Libro : Pittura
Veneziana del '400 L. 4.800.
21) BOCCINI Marianella . 3" sup C - Premio Libreria «La Fontana » di Perugia. Libro : Lirica del
'900 di Anceschi L. 3.800.
22) BERETTI Anna - 2» sup. A - Premio Libreria Audiffredi Vittorio. Libro: Dostojevsckij Romanzi L. 2.000.
23) GATTI Franca . 2" sup. A - Premio Libreria Audiffredi Vittorio. Libro: Shakespeare - Tragedie
L. 2.000.
24) ERCOLANELLI Giorgina - 3" sup. C - Premio Comm. Cianchetti Rodolfo - ex alunno di
questa Scuola. Dizionario- Storico della Letteratura Italiana.
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25) MARCUCCI Carla - 2a sup. C - Premio Libreria Guerriero Guerra. Libro: Bellini-Botticelli L.
3.500.
26) TANCETTI Francesca - 2a sup. B - Premio Libreria Vallecchi, Firenze. Libro : B. Cicognani - I
ricordi - L'Età favolosa L. 3.000.
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27) MENNINI Omelia - 2" sup. A . Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro : Chastel L'arte italiana, voi. I e voi. II L. 3.000.
28) PARISI Rosaria - 2" sup. B - Premio Casa Editrice Cappelli, Bologna. Libro : Mozza Fogazzaro nel suo piccolo mondo L. 3.000.
29) BALDONI Gemma . 3a sup. A - Premio Casa Editrice Le Monnier, Firenze. Libro: II
paesaggio fiorentino a cura di Rodolico L. 2.500.
30) CANESCHI Graziella - 2" sup B . Premio Casa Editrice N. Zanichelli, Bologna. Libro :
Panzacchi - Poesie con prefazione di Pascoli L. 3.000.
31) BARTOCCI Carla - 2» sup. B - Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro : Lugli - Storia
della letteratura per l'infanzia L. 1.000.
32) CECCONI Giovannella - 1» sup D . Premio Libreria Suore Paoline, Perugia. Libro : La Sacra
Bibbia L. 800.
33) GIOVAGNOLI M. Rita - 3a sup. B - Premio Casa Editrice Zanichelli, Bologna. Libro :
Manzoni - Le Poesia a cura di Chiorboli.
34) ROSI Manuela - la sup. D - Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro : Berenson - I
Pittori Italiani del Rinascimento L. 1.000.
35) BIZZARRI M. Teresa - 3" sup. C - Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro: IacobbBurckhardt - La civiltà del rinascimento in Italia.
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CONCLUSIONE DELLE MANIFESTAZIONI
Altri cori hanno concluso la manifestazione.
Nella Presidenza e in altre aule della Scuola gli intervenuti hanno preso parte ad un
rinfresco d'occasione. Nell'albergo Brufani è stata infine offerta una colazione alla quale
hanno partecipato centocinquanta invitati e cioè Autorità, Presidi, Professori, ex-allievi etc.
Alla fine del simposio il Preside Francesco Francescaglia ha avuto parole di vivo
compiacimento per la cerimonia così bene organizzata e riuscita e di augurio per l'Istituto. Ha
replicato, ringraziando, il Prof. De Lauretis Francesco, in qualità di membro del Comitato
Organizzatore della Cerimonia.
Molti giornali il 3 dicembre e nei giorni precedenti e successivi hanno pubblicato ampi
resoconti sulla celebrazione del Cente-nario, non trascurando di ricordare le benemerenze
dell'Istituto acquisite nei suoi cento anni di vita.
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Anche la T.V., tramite il telegiornale delle ore 18,30 dello stesso giorno, ha trasmesso
alcune fasi significative della cerimonia.
La mattina del 4 dicembre il Preside, a conclusione della festa del centenario, ha diramato
il seguente avviso:
Cari Allievi.
Dopo il felice esito della manifestazione celebrativa del centenario di questo Istituto,
desidero oggi, che ha inizio il secondo secolo di vita, rivolgere a voi il mio pensiero affettuoso
ed augurale. A voi docenti esprimo il voto di poter ricevere molte soddisfazioni dal vostro
delicato diuturno lavoro di educatori della gioventù; a voi giovani auguro di trarre dagli
insegnamenti di ogni giorno i più utili ammaestramenti. Studiate con serietà, applicate la
vostra intelligenza con fervore, nutritela di cultura e di nobili pensieri, affinché ciò che ha
lasciato il passato non sia solo reliquia di gloria, ma incitamento e sprone a far bene, a
formare, con la sapiente guida degli insegnanti, la vostra coscienza di educatori e di
cittadini, in modo da poter contribuire al bene dell'Italia e della società.
La festa del centenario ha mostrato l'affetto e la stima di cui è circondato il nostro
Istituto, sia da parte delle Autorità che da parte degli ex-allievi e della cittadinanza
Perugina. Ed io desidero ringraziare vivamente quanti hanno collaborato efficacemente per
il buon esito della festosa cerimonia e soprattutto il Provveditore agli Studi per l'aiuto
morale e materiale dato nella circostanza. Un grazie particolare va ai proff. De Lauretis
Francesco, D'Elpidio P. Raimondo, Romizi Luciana, Grossi Silvia per l'opera che hanno dato
in questa occasione con spontaneità, con serietà e con piacere.
Grazie dico al Maestro Bartolini Antonio, che ha preparato e diretto magistralmente i
cori e che ha musicato l'inno del Centenario, di cui è stata paroliera la prof. De Lauretis
Maria, ex-allieva di questa Scuola. Costituirà il più caro e gradito ricordo del M. Bartolini a
questo Istituto, nel quale ha operato con fervore, con affetto, per oltre un quarto di secolo,
organizzando molti Saggi riuscitissimi e molti Concerti.
Merita la riconoscenza mia e di tutto l'Istituto Magistrale la prof. Calzoni Maria, che è
riuscita a procurare gran parte dei fondi necessari per la realizzazione della Festa, ed ha dato
con gioia, con spirito di sacrificio, il suo utilissimo apporto per la riuscita di essa.
Ho apprezzato la sensibilità dei Corrispondenti dei vari quotidiani che nel dare
l'annuncio della Festa non hanno trascurato di ricordare le benemerenze dell'Istituto nei suoi
cento anni di vita ed oggi si sono soffermati a tracciare un ampio resoconto della
celebrazione.
Dunque grazie a tutti ed auguri cordialissimi per il nuovo secolo di vita: siano gli
educatori del futuro degni di quelli del passato e costituiscano sempre la gioia, la gloria
della nostra Scuola, che non mancherà di seguirli sempre con sollecitudine affettuosa,
materna.
IL PRESIDE
Alberto Cappuccini
Nei giorni successivi al 3 dicembre lettere di compiacimento e di augurio sono pervenute
da parte di Autorità e di ex alunni. Molti maestri hanno espresso il loro grato animo per
avere ricordato al Popolo Umbro le benemerenze dell'Istituto, l'apporto da esso dato nella
lotta contro l'analfabetismo e nei vari campi di attività della vita pubblica.
A conclusione di questo Annuario riproduciamo una lettera particolarmente affettuosa
dell'ex Provveditore agli Studi Gaetano Gasperoni, che ebbe molto cara questa Scuola e ne
seguì amorevolmente, con vigili cure, le attività e lo sviluppo.
«La celebrazione del 3 dicembre, per la sapiente organizzazione, per l'intervento largo di
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Autorità, per l'unanime partecipazione della cittadinanza, può definirsi in poche parole : il
meritato trionfo del consapevole apostolato, ricco di esperienza, di singolare bontà, di rara
umanità del Preside Alberto Cappuccini.
Ho scritto or ora il mio vivo compiacimento al Provveditore Aldo Tornese. Ne scrivo
ora a Lei, che abbraccio col noto cuore, nella gioia commossa del meritato trionfale
consenso.
Ne gioisco per Lei, per la nostra Scuola.
Auguro a tutti lieto inizio del nuovo secolo di lavoro fecondo, sapiente, auspico che
codesta Scuola non venga mai meno al suo grande, delicato compito di fornire alla Patria
educatori probi, onesti, preparati, attivi ».
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LE CRONACHE DELLA SCUOLA NELL'ANNO 1961-62
Nell'anno 1961-62 il Collegio dei professori è risultato così costituito :
1) Prof. Cappuccini Alberto - Preside.
2) Prof. Calzoni Maria - Vice Preside _ Ordinaria di Scienze Naturali.
3) Prof. De Lauretis Francesco _ Ordinario di Lettere italiane e storia.
4) Prof. Baldelli Ignazio _ Ordinario di Lettere italiane e storia (comandato presso l'Università Italiana per
Stranieri di Perugia).
5) Prof. Baldelli Pio _ Ordinario di lettere italiane e storia.
6) Prof. De Lauretis Liscio Maria - Incaricata di lettere italiane e storia.
7) Prof. Beverini Marchetti M. Grazia _ Supplente di lettere italiane e storia.
8) Prof. Lazzaroni Pasquale - Ordinario di lettere latine e storia.
9) Prof. Meloni Pier Lorenzo _ Incaricato di lettere latine e storia.
10) Prof. Sebastiani Bevini Dina - Incaricata di lettere latine e storia.
11) Prof. Mencaccini M. Teresa _ Incaricata di lettere latine e storia.
12) Prof. Barbagianni Nico Grazia _ Incaricata materie letterarie 1" classe.
13) Prof. Romizi Mescolini Luciana - Incaricata materie letterarie la classe.
14) Prof. Mattei Manuali Emilia _ Incaricata materie letterarie 1" classe.
15) Prof. Serrano Postiglione Anna - Incaricata materie letterarie la classe.
16) Prof. D'Elpidio Giuseppe P. Raimondo _ Incaricato materie letterarie la classe.
17) Prof. Franchi Vittoria _ Ordinaria di Filosofia, Pedagogia e Psicologia.
18) Prof. Ciurnelli David - Ordinario di Filosofia, Pedagogia e Psicologia.
19) Prof. Drago Pietro _ Ordinario di Filosofia, Pedagogia e Psicologia (Comandato presso
l'Università degli Studi di Perugia).
20) Prof. Melelli Mario _ Incaricato di Filosofia, Pedagogia e Psicologia.
21) Prof. Diodati Isabella - Supplente di Filosofia, Pedagogia e Psicologia.
22) Prof. Chicca Eccelli Sestilia _ Ordinaria di Matematica e Fisica.
23) Prof. Fungardi Travaglia Margherita _ Ordinaria di Matematica e Fisica.
24) Prof. Novello Francesca _ Incaricata di Matematica e Fisica.
25) Prof. Germini Aimone _ Incaricato di Matematica e Fisica.
26) Prof. Catanuto Cultrera Grazia - Ordinaria di Scienze Naturali presso l'Istituto Magistrale «
Bisazza » di Messina comandata a Perugia,
27) Prof. Levi Donati Gemmarosa _ Incaricata di Scienze Naturali 1" classe.
28) Prof. Olivi Maria Grazia _ Supplente di Scienze Naturali 1" classe.
29) Prof. Grossi Silvia _ Ordinaria di lingua francese.
30) Prof. Giovinali Silvia _ Incaricata di lingua francese.
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31) Prof. Boraschi Sofia Giuseppina - Incaricata di lingua inglese.
32) Prof. Mulhum Nicasi Nelly _ Incaricata di lingua tedesca.
33) Prof Rosi Elena _ Ordinaria di Disegno e Storia dell'Arte.
34) Prof. Ranocchia Antonio - Incaricato di Disegno e Storia dell'Arte.
35) Prof. Abbozzo Binaglia Anna - Incaricata di Disegno e Storia dell'Arte.
36) Prof. Bartolini Antonio _ Ordinario di Musica e Canto Corale.
37) Prof. Noce Burattini Pia _ Incaricata di Violino.
38) Prof. Bianchi Ribera _ Incaricata di Pianoforte.
39) Prof. Verdura Adele _ Incaricata di Pianoforte.
40) Prof. Scocciolini Antonio - Ordinario di Educazione Fisica maschile.
41) Prof. Scarabelli Anna _ Incaricata di Educazione Fisica femminile.
42) Prof. Catarinelli Maiani Bianca _ Incaricata di Educazione Fisica femminile.
43) Prof. Migliarini Venturi M. Luisa - Ordinaria Maestra Giardiniera.
44) Ins. Ferrini Natali Laura _ Assistente di Tirocinio.
45) Ins. Giraldi Mariotti Eros _ Assistente di Tirocinio.
SEGRETERIA.
1) Ricci Ada - Segretaria di ruolo.
2) Mala Ricciarelli Edda _ Segretaria di ruolo.
PERSONALE NON INSEGNANTE.
1) Cianetti Domenico - Custode di ruolo.
2) Boco Celeste _ Bidella di ruolo.
3) Papini Cipiciani Maria _ Bidella di ruolo.
4) Paoletti Elsa - Bidella di ruolo.
5) Giovagnoni Marsilio _ Bidello fuori ruolo.
6) Damiani Rossi Sestilia _ Bidella fuori ruolo.
7) Rossi Sandra _ Bidella fuori ruolo.
CONSIGLIO DI PRESIDENZA.
1) Prof. Cappuccini Alberto _ Preside.
2) Prof. Calzoni Maria _ Vice Preside.
3) Prof. De Lauretis Francesco - Consigliere.
4) Prof. Fungardi Travaglia Margherita _ Consigliere.
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5) Prof. Germini Aimone - Consigliere.
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA CASSA SCOLASTICA.
1) Prof. Cappuccini Alberto _ Presidente
2) Prof. Calzoni Maria _ Cassiera
3) Prof. Chicca Boccili Sestilia - Segretaria
4) Dott. Ing. Grossi Giuseppe _ Membro onorario
5) Prof. Minniti Giuseppe - Rappresentante famiglie alunni
CONSIGLIO GRUPPO SPORTIVO.
1) Prof. Cappuccini Alberto _ Presidente
2) Prof. Calzoni Maria _ Membro
3) Prof. Germini Aimone - Membro
4) Prof. Scarabelli Anna _ Direttrice Tecnica
5) Prof. Catarinelli Maiani Bianca _ Collaboratrice
6) Sig. Bellini Mario - Rappresentante dei genitori
7) Angelini Laura _ Rappresentante degli allievi
8) Ricci Ada – Segretaria
BIBLIOTECA DEI PROFESSORI.
Bibliotecaria : Prof. Romizi Mescolini Luciana
BIBLIOTECA DEGLI ALUNNI.
Bibliotecaria: Prof. Grossi Silvia
GABINETTI SCIENTIFICI.
1) Prof. Calzoni Maria - Direttrice Gabinetti di Scienze Naturali
2) Prof. Germini Aimone - Direttore Gabinetto di Fisica
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ALUNNI ISCRITTI NELL'ISTITUTO MAGISTRALE NELL'ANNO SCOLASTICO 1961-62
I" sup. sez. A
1) Bellini Paola
2) Biagioli Antonio
3) Bovaio Oreste
4)Bracarda Giampiero
5) Brozzetti Carlo
6)Casciarri Marianella
7) Cesarini Ivana
8) Cicalini Luigi
9) Ciprini Francesco
10) Dentini Claudia
11) Fierli Luigi
12) Fierli Milena
13) Fiorentini Silvana
14)Giubilei M. Antonietta
15)Guaragnella Giuseppe
16) Margutti Marcella
17)Migliorati Luciana
18)Molinari Francesco
19) Palazzetti Bruno
20) Pelagi Rita
21) Pelli Nadia
22) Piccioli Mauro
23) Reali Lidia Livia
24) Riginelli Nadia
25) Rometti Francesca
26) Segoloni Matilde
27) Speziali Elisea
28) Tironzelli Silvia
29) Tomassini Sandro
30) Trotta Olga
31) Vestrelli Anna Paola
32) Ziarelli Angiolina
I" sup. sez. B
1) Biagini Anita
2) Butteri Maria Isolina
3) Calzini Maria Bruna
4) Capruzzi Teresa
5) Cavalaglio Mauretta
6) Cecchetti Giovannella
7) Ciurnelli Ombretta
8) Corsini Anna Rita
9) Costantini Anna Lisa
10) D'Attoma Omelia '
11)Delle Morracce Emanuela
12) Draicchio Angela
13) Fagioli Maria Luisa
14) Ferroni Giovanna
15) Fiorucci Mirella
16) Gramaccia Luigia
17) Lana Emilia
18) Mazzini Maria Letizia
19) Paglicci Annamaria
20) Palomba Giuseppina
21) Pedini Rita
22) Pepe Fortunata
23) Rifarotti Maria Pia
24) Riccini Mariella
25) Roselli Giuliana
26) Rossi Franca
27) Segoloni Maria Paola
28)Seppoloni Maria Giovanna
29) Tesorini Luana
30) Travia Anna Maria
31) Ughi Maria Teresa
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Ia sup. sez. C
1) Barberini Laura
2) Berti Nives
3) Boini Orietta
4) Calò Ida
5) Cantero Rossana
6) Cirilli Paola
7) De Luca Loredana
8) De Martini Francesca
9) Diana Paola
10) Ferriceli! Gabriella
11) Gabellieri Elvira
12)Giappichini Giovanna Maria
13) Giostrella Adele
14) Lanari Marinella
15) Leori Anna Rosalia
16) Mancini Giovanna
17) Mantovani Maria Rita
18) Mari Luciana
19) Mannelli Enrichetta
20) Mannelli Maria Gabriella
21) Marrani Carla
22) Migliorati Maria Alba
23) Naselli Maria Pia
24) Parlani Gioia
25) Pascoletti Carla
26) Puletti Brunella
27) Ricci Deliana
28) Santi Chiara
29) Tini Daniela
30) Tiradosso Novella
31) Tornaseli! Gabriella
32) Timbrico Franca
Ia sup. sez. D
1) Baldassarri Serenella
2) Betti Rita
3) Biagioli Serenella
4) Bindocci Lucia
5) Brezzi Emiliana
6) Brugnami Gabriella
7) Busana Aurora
8) Chiattelli Teda
9) De Nadai Silvana
10) Ferraguzzi Fosca Valeria
11) Francisci Maria Rita
12) Frescura Maria Cecilia
13) Gallippi Maria Grazia
14) Gelosia Vera
15) Giulioni Giuliana
16) Grassini Carla
17) Creili Maria Teresa
18) Marcacci Anna Maria
19) Mariani Loretta
20) Marini Carla
21) Mai-tinelli Maria Paola
22) Massinelli Anna
23) Minestrini Franca
24) Mugnaioli Angela
25) Nardeschi Giuliana
26) Pedini Giuliana
27) Petroselli Maria Assunta
28) Ramaccioni Maria Grazia
29) Santucci Anna Maria
30) Staccini Maria Renata
31) Vergoni Antonella
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Ia sup. sez. E
1) Adamo Roberta
2) Anselmi Miriam
3) Baldelli Carla
4) Bellino Eman. Pasqualina
5) Biagioli Matilde
6) Borghesi Rosetta
7) Bovi Omelia
8) Cardinali Anna Maria
9) Casini Gianfranco
10) Cecchini Giara
11) Colacchi Anna
1) Accorsi Maria Pia
2) Braconi Paola
3) Calesse Maria Elena
4) Cingolani lolanda
5) Coletti Anna Maria
6) Costa Mario
7) Freschini Carla
8) Galliceli! Anna Maria
9) Gigliarelli Luana
10) Giommetti Francesco
11) Leggermi Mario
12) Marconi Madia
13) Mannelli Milena
14) Mariotti Riccardo
12) Filippi Patrizia
13) Giglio Maria Novella
14) Mannucci Caterina
15) Poggioni Giuseppina
16) Renzoni Aldo
17) Russo Maria
18) Sereni Serenella
19) Sguilla Francesca
20) Tiriduzzi Rosanna
21) Torazzi Anna Maria
22) Valigi Franca
II" sup. sez. A
15) Panettoni Marcelle
16) Pannacci Aldo
17) Ripiccini Maria
18) Rondini Leda
19) Rosati Luisa
20) Rossi Arrigo
21) Scarazza Anna Maria
22) Sparvoli Gabriella
23) Tassini Maria
24) Vestrelli Maria Grazia
25) Zepparelli Marisa
26) Zuccherini Renzo
II" sup sez. B
18) Lazzari Loretta
1) Baiocco Mara
2) Bartella Maria Grazia
19) Lena Loredana
3) Battisti Luisella Maria
20) Lucaccioni Norma
4) Becherelli Paola
21) Mari Flora
5) Belardetti Paola
22) Mariucci Teresa
6) Biscarini Lauretta
23) Massacesi Maria Cristina
7) Bocci Rita
24) Mosca Gabriella
8) Cacioppolini Rosanna
25) Passi Gabriella
9) Carrozza Maria
26) Pazzi Marina
10) Castellani Lucia
27) Rossi Giuliana
11) Gerboni Beatrice
28) Rossi Rossana
12) Chiesa Giuliana
29) Saccheo Emilia
13) Cesarini Carla
30) Sassofrasso Urbana
14) Covarelli Maria
31) Uffreduzzi Rosanna
15) Ferroni Maria Assunta
32) Vignaroli Maria Enrica
16) Forti Maria Teresa
33) Zenone Giuliana
17) Galli Maria Gabriella
1) Baldoni Maria Giuseppa
2) Barbetti Giuseppina
3) Berardi Giovanna
4) Bianchi Concetta
5) Bittarelli Isabella
6) Carloni Alberta
7) Casciarri Daniela
8) Cavallaro Carmela
9) Chiarenza Anna
10) Ciuchini Maria
11) Damiani Paola
12) Fiacca Maria Antonietta
13) Galeotti Gabriella
II” sup. sez.
14) Gialletti Santa
15) Giombini Maria Luisa
16) Giuliani Giuliana
17) Lanari Marisa
18) Lancetti Mafalda
19) Mastrodicasa Caterina
20)Passerelli Garzo Gabriella
21) Picchio Ivana
Rinaldi
Franca
18)22)
Lancetti
Mafalda
23)
Rosati
Antonietta
19) Mastrodicasa Caterina
Sensi Maria
20)24)
Passerelli
GarzoGabriella
Gabriella
25)
Torre
Maria
21) Picchi
22) Rinaldi Franca
II" sup. sez. D
1) Belloni Adriana
2) Bottoni Anna
3) Bruschi Maria Stella
4) Capecchi Rita
5) Cecconi Giovannella
6) Conti Irene
7) Curti Maria Letizia
8) Fioretti Leonella
9) Fiorucci Delia
10) Francesconi Giovanna
11) Giorgelli Mirella
12) Marconi Raffaella
13) Martinelli Raffaella
14) Mattaioli Luana
15) Mazzufferi Maria
16) Mogini Nadia
17) Papa Daniela
18) Pulci Cecilia
19) Renzi Gabriella
20) Ricci Rita
21) Rosi Manuela
22) Speranzini Rosanna
23) Testi Lucia
24) Tintori Maria Rina
III" sup. sez. A
1)Angioletti Maria Assunta
9) Conti
Anna Maria
17) Mazzetti
Luciano
2) Barbacci Vilìa
10)18)
Di Fiore
Giovanna
Mennini
Omelia
3) Bellini Orietta
11)19)
Ferri
Angelo Giulia
Mezzanotte
4) Beretti Anna Maria
12)20)
Fuschiotti
PacchiaLucia
Vito
5) Cannili Anna Franca
13)21)
Gatti
Franca
Renzetti Brunetta
6) Ceccarini Gianfranco
14)22)
Lestini
Roberto
Serafini
Paolo
7) Chiuchiù Sauro
15)23)
Mancini
Vallj
Silvestri
Rosalba
8) Cirucca Caterina
16)24)
Marchica
Stivali Maria
FrancaElena
9) Conti Anna Maria
25) Vinti Desiderio
10) Di Fiore Giovanna
26) Zaccagnini Rita
11) Ferri Angelo
27) Zampetti M. Antonietta
12) Fuschiotti Lucia
28) Zucchini Adriana
13) Gatti Franca
14) Lestini Roberto
15) Mancini Vallj
16) Marchica Maria Elena
58
23) Rosati Antonietta
24) Sensi Maria Gabriella
25) Torre Maria
III" sup. sez. B
18) Macchiaiolo Francesca
19) Manzi Maria Luisa
20) Mencarelli Cesarina
21) Mezzanotte Rita
22) Monacchia Giuliana
23) Ottaviani Loredana
24) Parisi Rosaria
25) Parrini Rosanna
26) Pierotti Rita
27) Ragni Nellj
28) Roscini Francesca
29) Rosignoli Leda
30) Scaleggi Giuseppa
31) Schiaffarella Gabriella
32) Squadroni Angela
33) Tancetti Francesca Maria
1) Bartocci Carla
2) Batacchi Francesca
3) Bellini Raffaella
4) Cacioli Maria Grazia
5) Caneschi Graziella
6) Capano Grazia
7) Capitani Maria
8) Ceccarini Fianca
9) Cerquaglia Osvalda
10) Cicioni Giulietta
11) Codini Maria Fiammetta
12) Cucchi Marcella
13) De Santis Anna Maria
14) Gentili Ines
15) Giugliarelli Antonietta
16) Gradassi Emiliana
17) Isidori Irma
III
III"“sup. sez. C
1) Bovini Adelia
2) Bugatti Giovanna
3) Ciacci Mariella
4) Ciampo Giuseppina
5) Coscia Marcella
6) Crocioni Lucia
7) D'Agostina Claudia
8) Dinia Giuliana
9) Giovagnoni Nadia
10)Giugliarelli Mordivoglia Nuveletta
11) Laurenzi Elda
12) Luchetti Maria Carla
13) Mannucci Maria Grazia
14) Mariucci Carla
15) Mazzeo Anna Maria
16) Orioli Carla
17) Pasqua Maria
18) Peluso Giara Rita
19) Peluso Maria Giovanna
20) Ferri Maria Cristina
21) Pierini Raffaella
22) Pifarotti Paola
23) Raiconi Antonia
24) Repetto Rita
25) Ricci Liana
26) Romano Marcella
27) Tonzani Anna Maria
IVa sup. sez. A
1) Angelici Leonardo
2) Baldoni Gemma
3) Bartoccini Rita
4) Baruffi Pasquale
5) Giancucci Annunziata
6) Billi Gabriele
7) Binella Rita Anna
8) Brezzi Fausto
9) Cappanna Maurizio
10) Cecchetti Daniela
11) Ciacci Giuseppe
12) De Capitani Luciana
13) Giovagnotti Maria Grazia
14) Mannucci Ezio
15) Marchesini Franco
16) Mattei Giuseppe
17) Mignini Marcella
18) Minniti Anna Maria
19) Nofrini Gabriela
20) Oasi Onorina
21) Perugini Pier Giorgio
22) Pigliautile Enrico
23) Poggioni Alberto
24) Rossetti Felicetta
25) Segoloni Franco
26) Serafini Carla
27) Servettini Franca
28) Sgaragli Alberto
29) Spoleti Giuseppe
30) Starnini Filiberto
31) Todini Franca
32) Trotta Osvaldo
33) Vagnetti Paola
59
IVa sup. sez. B
1) Antolini Bruna
2) Antonelli Omelia
3) Baioletti Maria Grazia
4) Balucani Maria Cristina
5) Bertoldi Zelinda
6) Biscarini Maria Gabriella
7) Bisciaio Maria Antonietta
8) Brizi Nadia
9) Briziarelli Maria Serena
10) Cagnoni Nicoletta
11) Ceroni Liliana
12) Checcarelli Carla
13) Chiacchierini Pia
14) Coletti Paola Maria
15) Fifi Maria Paola
16) Forasiepi Giuditta
17) Fringuelli Maria
18) Giovagnoli Maria Rita
19) Impiccinì Floriana
20) Menci Fiorella
21) Menghini Serenella
22) Faglicela Chiara
23) Paris Maria Ausilia
24) Pazzaglia Giovanna
25) Prelati Dina
26) Rapi Ambra
27) Rellini Adalgisa
28) Riposati Anna Maria
29) Rosanio Anna
30) Scavizzi Mariella
31) Turchetti Giovanna
33) Ughi Lucia
IV" sup. sez. C
1) Angelini Maria Laura
2) Audiffredi Carla
3) Balucani Anna Maria
4) Barozzi Bianca Maria
5) Bizzarri Maria Teresa
6) Boccini Marinella
7) Boini Maria Serena
8) Brescia Alba
9) Cantero Fiorella
10) Ciai Maria Teresa
11) Crispigni Renata
12) Dottori Luciana
13) Dottorini Paola
14) Ercolanelli Giorgina
15) Gaggini Giuliani
16) Galeotti Maria Franca
17) Gianantoni Rosalba
18) Giuriani Anna
19) Ibba Maria Vittoria
20) lannelli Rita
21) Lucchesi Isabella
22) Mariotti Maria Gabriella
23) Mattioli Emilia
24) Mellini Laura
25) Nocioni Luciana
26) Palombi Giuseppa
27) Pandolfi Rosalba Paola
28) Papa Mirella
29) Piottoli Ivana
30) Rossi Rosella
60
IV" sup. sez. D
1) Alfonsi Maria Luigia
2) Amorosi Lida
3) Bachiorri Silvana
4) Baldini Floriana
5) Balucca Paola
6) Bernini Francesca
7) Biagioni Maria Franca
8) Bianchini Adriana
9) Biscarini Floriana
10) Bistocchi Maria Grazia
11) Bocciolini Rosanna
12) Buco Renata
13) Castellani Vera
14) Corazzi Claudia
15) Covarelli Maria Gabriella
Riepilogo :
Ia A – m 12 f. 20
Ia B - f. 31
Ia C - f. 31
Ia- D - f. 31
Ia E – m. 2 f. 20
IIa A – m. 8 f. 18
IIa B - f. 33
IIa C - f. 25
IIa D - f. 24
IIIa A – m. 8 f. 20
16) Fagioli Franca
17) Florindi Rita
18) Impiccinì Rosanna Mirella
19) Longarini Donata
20) Massoli Silvana
21) Menicucci Lidia
22) Mignini Floriana
23) Monottoli Giuliana
24) Pagliardini Licia
25) Paroli Rosita
26) Rossi Lidia
27) Settequattrini Mirella
28) Stoppini Lanfranca
29) Susta Vienna
30) Travaglia Grazia
IIIa B - f. 33
IIIa C - f. 27
IVa A - m. 17 f. 16
IVa B - f. 33
IVa C - f. 30
IVa D - f. 30
Totale
maschi 47
femmine 423
_____
N. 470
______
61
ALUNNI ABILITATI . ANNO SCOLASTICO 1961-62
1) Alfonsi Maria Luigia
2) Amori Lida
3) Angelini Maria Laura
4) Antolini Bruna
5) Antonelli Omelia
6) Audiffredi Carla
7) Bachiorri Silvana
8) Baioletti Maria Grazia
9) Baldini Floriana
10) Baldoni Gemma
11) Balucani Anna Maria
12) Balucani Maria Cristina
13) Balucca Paola
14) Barozzi Anna Maria
15) Bernini Francesca
16) Bertoldi Zelinda
17) Biagioni Maria Franca
18) Bianchini Adriana
19) Binacucci Annunziata
20) Billi Gabriele
21) Binella Rita Anna
22) Biscarini Floriana
23) Biscaroni Maria Gabriella
24) Bistocchi Maria Grazia
25) Bizzarri Maria Teresa
26) Boccini Marinella
27) Bocciolini Rosanna
28) Boini Maria Serena
29) Brescia Alba
30) Brizi Nadia
31) Briziarelli Maria Serena
32) Brozzi Fausto
33) Buco Renata
34) Cagnoni Nicoletta
35) Cantore Fiorella
36) Cappanna Maurizio
37) Castellani Vera
,
38) Cecchetti Daniela
39) Checcarelli Carla
40) Chiacchierini Pia
41) Ciai Maria Teresa
42) Coletti Paola Maria
43) Corazzi Claudia
44) Covarelli Maria Gabriella
45) Dottori Luciana
46) Dottorini Paola
47) Ercolanelli Giorgina
48) Fagioli Franca
49) Fifi Maria Paola
50 Florindi Rita
51) Forasiepi Maria
52) Frenguelli Maria
53) Gaggini Giuliana
54) Galeotti Maria Franca
55) Gianantoni Rosalba
56) Giovagnoli Maria Grazia
57) Giovagnotti Maria Rita
58) Giuriani Anna
59) lannelli Rita
60) Ibba Maria Vittoria
62
61) Impiccini Floriana
62) Impiccinì Rosalba Mirella
63) Longarini Donata
64) Mariotti Maria Gabriella
65) Massoli Silvana
66) Mellini Laura
67) Menci Fiorella
68) Menghini Serenella
69) Mignini Floriana
70) Monottoli Giuliana
71) Nofrini Gabriella
72) Oasi Onorina
73) Pagliardini Licia
74) Pagliccia Chiara
75) Palombi Giuseppa
76) Pandolfi Rosalba Paola
77) Papa Mirella
78) Paris Maria Ausilia
79) Pareli Rosita
80) Pazzaglia Giovanna
81) Perugini Pier Giorgio
82) Pigliautile Enrico
83) Piottoli Ivana
84) Prelati Dina
85) Rapi Ambra
86) Bellini Adalgisa
87) Riposati Anna Maria
88) Rosanio Anna
89) Rossetti Felicetta
90) Rossi Lidia
91) Rossi Rosella
92) Soavizzi Mariella
93) Segoloni Franco
94) Serafini Carla
95) Settequattrini Mirella
96) Sgaragli Alberto
97) Starnini Filiberto
98) Stoppini Lanfranca
99) Susta Vienna
100) Todini Franca
101) Travaglia Grazia
102) Trotta Osvaldo
103) Turchetti Giovanna
104) Ughi Lucia
PRIVATISTI
4) Proietti Luisa
5) Rapastella Elvira Moriconi
1) Gregori Giancarlo
2) Mazzetti Luciano
3) Pierini Mariella
63
CONTO CONSUNTIVO DELLA CASSA SCOLASTICA
Gestione 1960-61
Entrate
L.
1) Entrate ordinarie - Rendite patrimoniali .
2) Titoli dello Stato .
.
.
.
.
28.385
»
3) Entrate straordinarie
a) Contributi alunni ed ex-alunni
b) Contributi di Enti e Istituti .
e) Proventi vari .
.
.
.
.
185.000
» 1.180.200
» 689.600
» 46.415
L. 2.129.600
Totale
Spese
1) Sussidi agli alunni .
.
2) Premio di studio .
.
.
.
.
.
.
.
3) Premio Prof. Giuseppe Greco .
.
.
4) Acquisto libri biblioteche
.
.
.
5) Materiale didattico e scientifico
.
.
.
.
.
.
8) Gite istruttive .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
» 506.087
.
.
.
.
9) Cinematografia .
L . 326.763
.
.
.
.
.
7)Acquisti titoli dello Stato .
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
6) Cerimonia commemorativa .
.
.
10) Borsa di studio Prof. Gaetano Gasperoni .
.
» 10.000
.
.
.
.
.
.
.
» 97.800
.
.
.
.
.
.
.
55.000
» 133.330
.
.
»
» 195.590
» 9.400
.
» 62.300
.
» 94.000
a riportare L. 1.490.270
64
11) Pagelle scolastiche e relative marche da bollo .
12) Marche da bollo diplomi abilitazione magistrale .
13) Attività sportiva
.
.
.
.
.
.
.
.
14) Diari scolastici alunni .
.
.
.
.
.
.
15) Assicurazioni infortuni, assistenza medico scolastica, Dante
Alighieri, soccorso invernale ai disoccupati
riporto L. 1.490.270
» 229.800
»
4.000
»
4.000
» 18.000
»
Totale
L.
159.800
1.943.870
Differenza attiva a pareggio
» 185.730
Totale
L. 2.129.600
Investimento del Capitale
Patrimonio in titoli dello Stato nominativi ...
L.
Depositato sul libretto postale intestato alla Cassa Scolastica
Totale
65
605.000
»
11.215
L.
616.215
BORSA DI STUDIO PROF. GAETANO GASPERONI
Entrata
1) Entrate ordinarie:
a) Rendite patrimoniali.
.
.
2) Titoli dello Stato . . . .
3) Entrate straordinarie:
a) Contributi degli alunni
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
.
. L. 16.890
. » 85.000
. » 94.000
________
Totale L. 195.890
========
Uscita
1) Acquisto titoli dello Stato .
.
.
.
.
.
.
.
.
L. 89.750
2) Borsa di studio per l’anno 1961-62 .
.
.
.
.
.
» 13.500
_________
Totale L. 103.250
Differenza attiva a pareggio .
.
.
.
.
.
.
. » 92.640
_________
Totale L. 195.890
========
Stato patrimoniale al 30 novembre 1962
Patrimonio al 1° dicembre 1961 .
.
.
.
.
.
.
.
.
.L. 240.010
Aumento del patrimonio durante l’esercizio .
.
.
.
.
.»
92.640
_________
Patrimonio al 30 novembre 1962
.
.
.
.
.
.
.
.
. L. 332.650
========
66
BORSA DI STUDIO PAGNOTTA LUCIANA
Entrata
2) Entrate ordinarie:
a) Rendite patrimoniali.
.
.
.
.
.
.
2) Titoli dello Stato . . . . . . . . .
3) Contributo del Giardino d’Infanzia . . .
4) Contributo del Prof. Armando Piergiovanni
5) Contributo Avv. Attilio Vigorelli . . . .
.
. L. 13.505
. .
. .
. .
. .
» 95.000
» 40.000
» 30.000
» 20.000
________
Totale L. 198.505
========
Uscita
1) Acquisto titoli dello Stato .
.
.
.
.
.
.
.
.
L. 99.270
_________
Totale
Differenza attiva a pareggio .
.
.
.
.
.
.
L. 99.270
. »
99.235
_________
Totale
L.198.505
========
Stato patrimoniale al 30 novembre 1962
Patrimonio al 1° dicembre 1961 .
.
.
.
.
.
.
.
.
.L. 227.270
Aumento del patrimonio durante l’esercizio .
.
.
.
.
.»
99.235
_________
Patrimonio al 30 novembre 1962
.
.
.
.
.
.
.
.
. L. 326.505
========
67
La biblioteca, elemento così essenziale per la formazione culturale degli insegnanti e, quindi,
fonte insostituibile del sapere, si presenta oggi fornita di oltre cinquemila volumi.
Accanto alle opere ormai vecchie e superate si sono venuti aggiungendo, specie in questi
ultimi anni, a testimonianza di una fervorosa attività, molti volumi, viva voce del pensiero umano
in ogni campo. Così è stata aggiornata la fondamentale enciclopedia della « Treccani » con i due
ultimi volumi usciti recentemente, come pure l'enciclopedia pedagogica, l'enciclopedia Atomica e
l'enciclopedia Matematica. Per questa materia specialmente si è avuta particolare cura, affinchè
non mancassero le opere più moderne dei migliori studiosi di ogni nazione.
Notevoli sono le opere della casa editrice «Laterza» di Bari, e della casa editrice Nicola
Zanichelli di Bologna, la collezione dei classici italiani, moderne opere di fisica, scienze e
matematica; sono stati anche acquistati i dizionari delle varie lingue antiche e moderne, che sono
oggetto di insegnamento.
Anche la biblioteca degli alunni, fornita di 3.240 volumi, è stata aggiornata ed arricchita con
l'acquisto di vari libri di ogni genere, tra i quali hanno un posto preminente i narratori ed i poeti
moderni di maggiore successo, nonché opere di carattere pedagogico e storico.
68
NOTIZIE E DATI RIGUARDANTI L'ISTITUTO MAGISTRALE NEI SUOI CENTO ANNI DI VITA
I Capi di Istituto nelle Scuole Normali e nell'Istituto Magistrale di Perugia dalla fondazione al
1961-62.
PERIODO 1861 - 1923
D IR ET T ORI SCU OLA NORM AL E FEM M IN ILE
1)
2)
3)
4)
5)
6)
7)
8)
Prof. Giovanni Pennacchi
Prof. Teodosio Biancheri
Prof. Angelo Casissa
Prof. Giuseppe De Leonardis
Prof. Vincenzo Cortese
Prof. Francesco Mundula
Prof. Zoele Carli
Prof. Giulia Forti Castelli
dal 1861-62 al 1882-83
(reggente) anno 1883-84
anno 1884-85
dal 1885-86 al 1891-92
dal 1892-93 al 1897-98
dal 1898-99 al 1901-02
dal 1902-03 al 1914-15
dal 1915-16 al 1922-23
Indi Preside dell'Istituto Magistrale dall'ottobre 1923.
DIRETTORI SCUOLA NORMALE MASCHILE
1) Prof. Meriga Gio. Battista
2) Prof. Settimio Giuseppe
3) Prof. Albertini Alessandro
4) Prof. Lazzarino Tivano
5) Prof. Albertini Alessandro
dal 1861-62 al 1874-75
anno 1875-76
dal 1876-77 al 1878-79
dal 1879-80 al 1885-86
dal 1886-87 al 1894-95
Lasciò la Direziona dell'Istituto Magistrale in seguito a nomina a Provveditore agli Studi.
6) Prof. Bencivenni Ildebrando
dal 1895-96 al 1897-98
7) Prof. Gelmini Andrea
dal 1898-99 al 1903-904
8) Prof. Giuseppe Greco
dal 1904-905 al 1922-23
PRESIDI ISTITUTO MAGISTRALE
1) Prof. Giulia Forti Castelli
2) Prof. Cimarelli Tobia
3) Prof. Acrosso Paolo
4) Prof. Cappuccini Alberto
dal 1923-24 al 28 febbraio 1928
dal 1° marzo 1928 al 1934-35
dal 1935-36 al 1936-37
dal 1937-38 in poi
69
SCUOLA NORMALE MASCHILE ELENCO PROFESSORI (dal 1861 al 1922-23)
Czosnowski Verdesi Augusta
Degli Albizzi Ardimanno
De Lunghi Gisberto
Diez Francesco
Egidi Aseanio
Errichetta Virginia
Falchetti Artemio
Fabretti Ferdinando
Falerni
Ferrara Pietro
Fracassi Marco
Gagliardi Giulia
Gagliardi Michele
Galletti Giovanni
Gamba Riccardo
Gervaso Vincenzo
Gheraldini
Giacopetti Raffaele
Giustiniani Decio
Guidozzi
Aymar Francesco
Anglani Giuseppe
Antinori Raffaele
Arcangeli Sorbi Penelope
Azzini Ferruccio
Cairo Rossi Emma
Calabrò Paolo
Calisti Silvio
Caly Carmelo
Campana Lorenzo
Cardosi Francesco Saverio
Cariaggi Giuseppe
Cassuto Leonardo
Castronovo Angelo
Cecchini Matteo
Cesarini A.
Chiti Cesare
Colacciuri Vincenzo
Corradini Cesare
Cozza Giovanni
70
Jacchetti Luigi
Jannuzzi Ettore
Lanciai Giovan Battista
Lucat Placido
Luzzatto Gino
Maero Ermelinda
Marchetti
Mariani Giovanni
Marinucci Settimio
Marone Arturo
Martini Fausto
Mazzolini Alessandro
Mazzone Piero
Menotti Bruno
Milizia Tacchi Bice
Minciotti Cesare
Misuri Alfredo
Modotto Domenico
Molinari Guido
Montesperelli Zopiro
Morpurgo
Natalini Natale
Negri Attilio
Oberdorfer Aldo
Paglini Leopoldo
Parmeggiani Luigi
Pascucci Alessandro
Pellas Elvira Frullini
Picco Francesco
Pierini Evaristo
Piermarini Emidio
Pratesi Ferdinando
Provenzal Dino
Raccone Maria
Razzanti Alberto
Ricciarelli Rinaldo
Rornizi Aristide
Rossi Francesco
Ruggeri Augusto
Sandrinelli Guido
Santarelli Osvaldo
Scassellati Guido
Scassellati Luigi
Sciorsei Alessandro
Silvestrini Cesare
Sozzi Amedeo
Tardivelli G.
Tornei Attilio
Trabalza Ciro
Verga Napoleone
SCUOLA COMPLEMENTARE E NORMALE FEMMINILE
ELENCO PROFESSORI (dal 1861 al 1922-23)
Pieralli Assunta
Barsali
Battistoni Maria
Bavicchi Ernesto
Bertoli
Biancheri Teodosio
Bissanti
Blasi
71
Bonamici
Bonelli
Boutet
Brugnoli Biordo
Bruno
Bruschetti
Bucciolotti
Caffarotti Albertina
Campana Lorenzo
Cantoni Angiola Maria
Cantoni Virginia
Cardosi Franco
Cariaggi Giuseppe
Casissa Angelo
Casissa Domenica
Cella
Cenzatti
Chiocci Martino
Chiti Cesare
Contessini Giuditta
Costanzi
Czsnowski Augusta Verdesi
Dal Piaz
Degani Ermelinda
De Lama Itala
Degli Abbati Luigi
Degli Albizzi Ardimanno
De Lunghi Gilberto
De Mari Anna
De Santis Argia
Di Chiro
Dispenza
Dottori
Errichetti Virginia
Fantozzi
Favaro
Felici
Ferranti Feliciano
Ferranti Salvatore
Filieri Maria
Filippi
Focaccia Elvira
Foianesi Rapisardi Giselda
Franceschini
Frezza Nicola
Galardi Giulia
Gallarotti Arturo
Galleffi Anna
Gallizioli
Gamba
Gasperini
Gatti Giocondo
Ghiraldini
Giacomini Ferdinando
Giustiniani Decio
Gradoli
Guerriero
Gullini D'Agostina
Illuminati
Imperatori
Leverà
Lombardi
Luchetti Alberto
Maio
Majonchi Gemma
Malatesta Emilia
Maluzzani
Mandolini Emma
Mariani
Marimpitri
Martini Fausto
Mazzolini Alessandro
72
Mazzolini Anita
Miceli
Mignati Raffaella
Milizia Bice Tacchi
Minciotti Cesare
Minciotti Giuseppina
Misuri
Molgora
Modotti Domenico
Montesperelli Zopiro
Moro
Morovalli
Mortier Nina
Olivesi
Onetti
Orsini Antonio
Pacini
Pellas Elvira Frullini
Pierini Evaristo
Pierucci
Pimpinelli Eugenia
Pimpinelli Nella
Pezzini Eugenia
Puccini Ada
Bacchi Bice Milizia
Silvestrini Cesare
Silvestrini Luigi
Sborghi Ferdinando
Scoccianti
Simei
Suetti
Tiberi
Torelli Norma
Toschi
Trebbi
Trentalance
Trogli
Venturelli
Verdesi Augusta
Vio Ida
Visconti Ettore
Ugolini Artemisia
Zanardini
Zucchetti Luigi
ELENCO PROFESSORI (dal 1923-24 al 1927-28)
Bassi Laura
Benucci Assunta
Bianchi Bianca
Bucciolotti Egle (segretaria)
Bufalari Carlo
Cambursano Severino
Campana Lorenzo
Castellani Giuseppe
Cecchini
Chiuini Alessandra
Cocumelli Giuseppe
Degani Barbara
De Lama Itala
Ferrerò Luigia (Alunna _ segretaria)
Frezza Irene Vannerini
Frezza Nicola
Graziosi Antonio
73
Guardabassi Remo
Lopez Lucia
Luchetti Alberto
Maffiodo Angela
Majonchi Gemma
Martinelli Oddo
Menconi Luigi
Minelli Liturri Ada
Pascucci Alessandro
Pellas Briganti M. Luisa
Pizzoni D. Canzio
Puglia Giuseppe
Putzolu Chiara
Quadri Elisa
Tacchi Bice
Tarini Ines
Vantaggi Anna
Verdesi Augusta
ELENCO PROFESSORI (dal 1928-29 al 1932-33)
Alegiani Umbra
Bassi Laura
Battistoni
Brambilla
Brustenghi Bruna
Buscemi
Calavita Giuseppe
Calzoni Maria
Campana Lorenzo
Campi Pierà
Cecchetti
Celestini Laura
Chiuini Alessandra
Degani Barbara
De Michelis Luca
Frezza Irene Vannerini
Frezza Nicola
Giudice
Giulietti Don Egidio
Greco Ida
Lelmi M. Luigia
Lopez Lucia
Luchetti Alberto
Lunardi Maffiodo Angela
Majonchi Gemma
Marini Giovanni
Marsili
Menconi Luigi
Morelli Giuseppe
Pascucci Alessandro
Patti Benvenuta Emma
Persi Irma
Pieri Giuseppina
Pizzoni D. Canzio
Pucciarini D. Aldo
Putzolu Chiara
Quadri Elisa
Ricci Ciavi Anna
Salvago Bianca
Sardo M. Luisa
Travaglia
Trogli
Vantaggi Anna
Vecchini
Ferrerò Luigia (segretaria)
74
ELENCO PROFESSORI (dal 1933-34 al 1937-38)
Baldi Vittoria
Balducci Fabio
Bartolini Antonio
Berselli Ada
Bianchi Erminia Cavalli
Bianchini D. Giuseppe
Boccolini Lidia
Bogini Francesca
Bortolotti
Bruni Gabriele
Bruschetti Alessandro
Brustenghi Bruna
Brutti Giovanni
Cagini
Calzoni Maria
Campana Lorenzo
Campi Pierà De Santis
Capizzi M. Giulia
Celestini Laura
Cesarini
Chiarini Ciro
Chiuini Alessandra
Comparato Domenicantonio
Cremasco Ernesto
D'Amico Acrosso Anna
Degani Barbara
De Gasperi Carolina Foglia
De Philippis Martino
De Simoni Luigi
Di Benedetti Maria
Di Pino Guido
Fagioli M. Letizia
Fanelli M. Vittoria
Ferrara Francesco
Filippucci Dante
Frezza Irene Vannerini
Frezza Nicola
Franceschini M. Vittoria
Franciosini Calisti Lavinia
Gasperoni M. Santa
Greco Ida
Lelli Iris
Lelmi Egle
Lelmi Lea
Lelmi M. Luigia
Lenzi Vanda
Lopez Lucia
Lo Finto Bernardo
Magnini Alpinolo
Majonchi Gemma
Marino Emma
Mattley Gay Irma
Marucchini Dante
Menichelli Emilie
Montini Lorenzo
Mostarda Argentini Bambini
Iole
Nai Bruscalupi Cesarina
Pacciarini Bruno
Pantano Feliciani Licia
Paoletti Anna
Pareli Cristina
Pascucci Alessandro
Pesante Liana
Pimpinelli Elena
Polese Marnilo Velia
Pucciarini D. Aldo
Putzolu Chiara
75
Ricci Giavi Anna
Riola Rolando
Rosi Elena
Rossetti Vitalesta Fanny
Sardo Claudia
Sardo M. Luisa
Sargentoni Raul
Severini Aurora
Tebaldi Pietro
Trogli
Vaccarelle Vincenza
Verdura Adele
Volpi Giovanni
Severini Aurora
Ferrerò Luigia (segretaria)
ELENCO PROFESSORI (dal 1938-39 al 1942-43)
Albanesi Massolino Giuseppina
Araneo Giovanni
Baglioni Atalanta
Bagnolini Curtarelli M. Luisa
Balducci Fabio
Balliano Valentina
Bambini Mostarda Iole
Baronio Giovan Felice
Bartolini Antonio
Bentivoglio Marcella
Bernardini Simonetta M. Teresa
Berretta
Biagini Taticchi Francesca
Bianchi Erminia Cavalli
Brunellini Edmondo
Bruscalupi Nai Cesarini
Calistri Antonio
Calzoni Maria
Calzoni Nello
Campana Lorenzo
Calvo Anna
Capizzi M. Giulia
Casciotti Giara
Castrati Medoro
Ceccarani
Ceccarini Margherita
Cernì Vittoria
Cirinei Giovanni
D'Ambrosio Minchillo Margherita
Degani Barbara
De Philippis Martino
De Rosa Giuseppina
Dottorini D. Domenico
Fagioli M. Letizia
Fanelli M. Vittoria
Federici Orsini M. Anna
Francescaglia Valentini Giuseppina
Franciosini Calisti Lavinia
Giorgi Fabbri Giuseppina
Grasselli Cavalaglio Giara
Greco Ida
Grossi Silvia
Luciani Pio
Lelmi M. Luigia
76
Majonchì Gemma
Manacorda Castone
Marcoccia Vincenzo
Marcucci Marinelli Alma
Marino Emma
Mascio Aquino
Massolino Albanese Giuseppina
Menichetti Bianchi Ernesta
Mercuri Giuseppina
Montesperelli Averardo
Morelli Balducci M. Pia
Morettini Ermelinda Nai
Bruscalupi Cesarina Neri
Mencaccini Anna
Novelli Gino
Orsini Federici Gatti M. Anna
Pacciarini Bruno
Pantano Feliciani Licia
Panebianco Mariano
Paoletti Anna
Pareli Cristina
Passalacqua Clelia
Perticaroli Dal Pont Adele
Polese Marullo Velia
Pucciarini D. Aldo
Quadri Elisa
Ricci Ciai Anna
Riola Rolando
Rosi Elena
Rossetti Fanny Vitalesta
Tillhon Mina
Tiraferri Flora
Torelli Paola
Vannucci Giuseppe
Vincioni M. Raffaella
Ferrerò Luigia (segretaria)
Pugliano Liliana (segretaria)
Piccioni Bruna (segretaria)
ELENCO PROFESSORI (dal 1943-44 al 1947-48)
Albanese Massolino Giuseppina
Amorini Enzo
Araneo Giovanni
Baglioni Atalanta
Balducci Fabio
Bartolini Antonio
Bernardini Maria Teresa
Bevilacqua Eliana
Bianchi Erminia
Bondi Doriana
Calvo Anna
Calzoni Maria
Calzoni Maria Grazia
Carette Minelli Alinda
Carmignani Bruna
Casciarri Maria Luigia
Casalaina Antonio
Ciurnelli David
Comparato Domenico Antonio
Curtarelli Tiberio
Degani Barbara
Dell'Aquila Leonardi Iole
De Philippis Martino
Dottorini Don Domenico
77
Fanelli Maria Stella
Favata Angelo
Favata Anita
Fortini Elisabetta
Francescaglia Giuseppina
Franciosini Calisti Lavinia
Fungardi Margherita
Gambino Irò
Gori Luigi
Grandolini Arnaldo
Gretti Daniela
Greco Ida
Grossi Silvia
Marcucci Alma
Marino Emma
Martoriati Lucia
Mercuri Giuseppina
Miceli Angiola
Migliarini Maria Luisa
Minestrini Edna
Montesperelli Averardo
Munzi Mario
Pantano Feliciani Licia
Paoletti Laura
Paroli Cristina
Perticaroli Dal Pont Adele
Priorelli Anna
Pucciarini Don Aldo
Quadri Elisa
Ricciarelli Silvestri Licia
Riola Rolando
Rosi Elena
Salvadori Brozzetti Giara
Santini Irene
Scavone Rosa
Scocciolini Antonio
Silvestrini Fiorenza
Squartini Alessandra
Tescari Maria Vittoria
Trona Vittoria
Vagni Renato
Vichi Domenico
Vitalesta Rossetti Fanny
Zappala Paolo
ELENCO PROFESSORI (dal 1948-49 al 1952-53)
Albanese Massolino Giuseppina
Altissimi M. Antonietta
Amorini Enzo
Baglioni Atalanta
Balucani Pagliacci Adele
Bartolini Antonio
Bernardini M. Teresa
Bevilacqua Eliana
Bondi Doriana
Calvo Anna
Calzoni Maria
Calzoni M. Grazia
Calzoni M. Luisa
Cancan Giovanni
Cantiani Fanny
Cavalieri Marezzo della Rocca
Vittoria
Chicca Sestilia Bocelli
78
Ciprianì M. Grazia
Ciurnelli David
Curtarelli Tiberio
Damiani Adelelma
Degani Barbara
Dell'Aquila Iole
Dell'Orso Mazzi M. Luisa
De Philippis Martino
Di Stefano Fiorinta
Dottorini D. Domenico
Fanelli M. Stella
Francescaglia Valentini Giusep_
pina
Franchi Vittoria
Fungardi Margherita Travaglia
Germini Aimone
Giovinali Silvia
Greco Ida
Lazzaroni Pasquale
Malanotte Bisazza Silvana
Mannelli Alma
Marcucci Marino Emma
Mercuri Giuseppina
Migliarini M. Luisa Venturi
Modarelli Dora
Montesperelli Averardo
Morlunghi Rosella
Ottaviani Decia
Orrù Santi Luisa
Paoletti Laura
Pennisi Vincenza
Piccioli Giulia
Pareli Cristina
Pucciarini D. Aldo
Riola Rolando
Rosi Elena
Rossi Lucia
Salvadori Brozzetti Giara
Santini Irene
Savini D. Dante
Scarpignato D'Amore Carmela
Scocciolini Antonio
Silvestrini Fiorenza
Sorri Lidia
Tagliaferri Corsi Beatrice
Temperini Edda
Valentini Bianchi Antonietta
Valeriani Aurelio
Vantaggi Anna
Vignaroli Orfeo
Ricci Ada
ELENCO PROFESSORI (dal 1953-54 al 1957-58)
Amorini Enzo
Baldelli Ignazio
Baldelli Pio
Baglioni Atalanta
Balucani Pagliacci Adele
Banetta Don Enzo
Barbagianni Grazia
Bartolini Antonio
Bellomo Bogani Liliana
Bistoni Don Remo
79
Boccali Maria Grazia
Bondi Doriana
Bricchi Francesco
Busatti Francesco
Calzoni Maria
Calzoni Maria Grazia
Calzoni Maria Luisa
Cancan Giovanni
Catarinelli Bianca
Chicca Sestilia
Cirincione Maria Anna
Ciurnelli David
Curtarelli Tiberio
De Lauretis Francesco
Del Bianco Francesco
Drago Pietro Cristiano
Franchi Vittoria
Fungardi Margherita Travaglia
Germini Aimone
Giovinali Silvia
Giuglietti Wanda
Gubbiotti Virginia
Gullo Ruggiu Francesca
Lazzaroni Pasquale
Levi Gemmarosa Donati
Malanotte Bisazza Silvana
Marino Emma Maria
Mencacci Ida
Migliarini Maria Luisa
Modugno Maria
Molini Enrica
Molza Rangoni Carla
Monicchi Pasquale
Montesperelli Averardo
Noce Burattini Pia
Olivi Vittoria
Piccioli Giulia
Poletti Cesare
Pucciarini Don Aldo
Rosi Elena
Salvadori Brozzetti Giara
Savini Don Dante
Silletti Eschena Teresa
Silvestrini Fiorenza
Scocciolini Antonio
Sorri Livia
Tagliaferri Beatrice
Taschini Ugo
Valentini Bianchi Antonietta
Vantaggi Anna
Verdura Adele
ELENCO PROFESSORI (dal 1958-59 al 1960-61)
Abbozzo Binaglia Anna
Baglioni Atalanta
Baldelli Ignazio
Baldelli Pio
Baratta Marlo Emilio
Barbagianni Nico Grazia
Bartolini Antonio
Bistoni Don Remo
Boccali Maria Grazia
Boraschi Giuseppina
80
Bragetti Gabriella
Calzoni Maria
Cancan Giovanni
Cataldi Marone Laura
Calanuto Cultrera Grazia
Catarinelli Bianca
Chicca Eccelli Sestilia
Ciurnelli David
D'Elpidio Giuseppe p. Raimondo
De Lauretis Francesco
Drago Franca Maria
Drago Pietro Cristiano
Ferrini Laura
Franchi Vittoria
Fungardi Margherita
Germini Aimone
Giovinali Silvia
Grossi Silvia
Italiani Maria Luisa
Marino Emma Maria
Mattei Emilia Manuali
Meloni Pier Lorenzo
Mencacci Ida
Migliarini Maria Luisa
Molini Danioni Enrica
Monicchi Pasquale
Monti Giuseppe
Noce Pia Burattini
Novello Francesca Maria
Olivi Vittoria
Pacchierotti Vera
Paglioni Leo P. Domenico
Paoletti Laura
Ranocchia Antonio
Romizi Mescolini Luciana
Rosi Elena
Scarabelli Anna
Sebastiani Dina Bevini
Scocciolini Antonio
Serrano Anna
Severini Marchetti Maria Grazia
Sorri Livia
Valentini Bianchi Antonietta
Verdura Adele
Ricci Ada (segretaria)
Ricciarelli Edda in Malà (segretaria).
BORSE DI STUDIO MINISTERIALI
L'anno scolastico si è chiuso felicemente con l'assegnazione di molte Borse di Studio
Ministeriali agli alunni dell'Istituto.
Difatti, il Ministero della Pubblica Istruzione durante l'anno ha istituito numerose Borse
di Studio da assegnarsi agli studenti meritevoli e bisognosi dei vari ordini di Scuole.
Per gli Istituti Magistrali della Provincia di Perugia il Provveditore agli Studi ne ha
fissate sessantaquattro e cioè: ventuno di lire 110.000, a favore degli allievi delle prime
classi; ventuno di L. 110.000 per quelli delle seconde classi; undici di L. 150.000, per quelli
delle terze classi ed, infine, undici di L. 150.000, per quelli delle quarte classi.
Di esse ben 25 sono state vinte dai nostri alunni.
I giovani che hanno conquistato la Borsa di Studio sono:
1) Gallina Ida della 1" Superiore sez. B _ classificata al 1° posto con punti 45 su 50.
2) Tomassini M. Giulia della la Superiore C _ classificata al 3° posto con punti 40 su 50.
3) Pulimanti Raffaella della la Superiore C - classificata al 7° posto con punti 36 su 50.
4) Boldrini Verena della la Superiore A _ classificata all'8° posto con punti 35 su 50.
5) Dermentoni Omelia della la Superiore A _ classificata al 12° po_ sto con punti 35 su 50.
6) Fucelli Paola della la Superiore B - classificata al 13° posto con punti 35 su 50.
82
7) Cittadini Carla della la Superiore C _ classificata al 19" posto con punti 33 su 50.
8) Patata Doretta della 1" Superiore A _ classificata al 20° posto con punti 33 su 50.
9) Piccioli Mauro della 2a Superiore A - classificato al 1° posto con punti 46 su 50.
10) Vestrelli Anna Paola della 2a Superiore A _ classificata al 3° pò. sto con punti 40 su 50.
11) Puletti Brunella della 2a Superiore C _ classificata al 4° posto con punti 40 su 50.
12) Cavalaglio Mauretta della 2a Superiore B - classificata al 10" posto con punti 37 su 50.
13) Tironzelli Silvia della 2* Superiore A _ classificata all'll" posto con punti 35 su 50.
14) Minestrini Franca della 2" Superiore D _ classificata al 12° posto con punti 35 su 50.
15) Casciarri Marianella della 2a Superiore A _ classificata al 13° posto con punti 34 su 50.
16) Sguilla Francesca della 2a Superiore E _ classificata al 18° posto con punti 33 su 50.
17) Panettoni Marcelle della 3" Superiore A _ classificato al 2a posto con punti 45 su 50.
18) Zepparelli Marisa della 3° Superiore A _ classificata al 4a posto con punti 35 su 50.
19) Lena Loredana della 3° Superiore B _ classificata al 5° posto con punti 35 su 50.
20) Rosi Manuela della 3a Superiore D _ classificata al 6° posto con punti 33 su 50.
21) Bruschi M. Stella della 3a Superiore D _ classificata al 9° posto con punti 33 su 50.
22) Ceccarini Franca della 4" Superiore B - classificata al 5° posto con punti 37 su 50.
23) Stivali Franca della 4" Superiore A _ classificata al 6° posto con punti 37 su 50.
24) Gatti Franca della 4" Superiore A _ classificata all'80 posto con punti 36 su 50.
25) Di Fiore Giovanna della 4a Superiore D _ classificata al 9° posto con punti 35 su 50.
83
NEL CENTENARIO DELL’ISTITUTO MAGISTRALE «A. Pieralli»
Perugia 1861-1961
Parole della Prof.ssa Maria De Laurentis.
Musica del M. Bartolini
Nell’aule della scuola
In un fervore di studi
S’apron i cuori
A verità e bellezza.
Quest’Istituto nostro
Son già cent’anni ormai
Che dà maestri,
educatori,
di verde umanità.
Noi della Patria
In alto la bandiera
Portiamo, e il cuor
Volgiamo all’avvenir!
Gioventù,
te ne vai per le vie della vita,
lieta, ansiosa d’oprar,
luce del nostro doman.
Gioventù,
rinnovata speranza di vita,
dal tuo cor sboccerà
novella civiltà!
Dal nostro Magistrale
Usciron degli eroi
Che in tempi ardenti
Dieder fidenti
La vita per l’Italia.
O quanti nomi e quanti!
Noi li terrem presenti,
fulgido esempio,
monito eterno,
scritto nei nostri cuor!
Noi della Patria…ecc.
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