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ISTITUTO MAGISTRALE DI STATO “A. PIERALLI” PERUGIA ANNUARIO DEL CENTENARIO 1861-1961 1 2 1861-1961 3 ASSUNTA PIERALLI 4 PREMESSA Questa pubblicazione si propone di ricordare ai viventi ed ai posteri la. celebrazione del I Centenario dell'Istituto Magistrale di Stato « Assunta Pieralli » di Perugia e di far conoscere l'efficienza della Scuola stessa dopo cento anni di vita operosa. Durante il secolo di funzionamento dell'Istituto, sono stati redatti tre Annuari e cioè uno nell'anno 1911, riguardante la Scuola Normale Maschile, due negli anni 1924 e 1926, curati dalla Direttrice della Scuola Normale Femminile. Le difficoltà che si prospettano per pubblicazioni del genere, sono sempre di carattere pratico: sono legate alla compilazione di esso ed alla soluzione del problema economico relativo alla stampa. Si comprende, quindi, la ragione per cui queste pubblicazioni vengono fatte di rado. Ringrazio vivamente il Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Perugia, On. Prof. Giuseppe Ermini, per essere intervenuto alla Cerimonia in rappresentanza della Camera dei Deputati e del Senato. La sua sensibilità per i problemi dell'educazione dei giovani è nota attraverso la carica che ricopre di Presidente della Commissione Legislativa della Camera, lo sviluppo straordinario, l'impulso che ha dato all'Ateneo perugino, rendendolo veramente degno delle fulgide tradizioni di questa vetusta città dalla storia bimillenaria. Il contributo di carattere finanziario promesso, servirà a diminuire l'onere della spesa relativa alla stampa di questo volume. I maestri attendono da Lui il Magistero auspicato da sessanta anni e che servirà a fornire docenti alle scuole, data la carenza che soprattutto oggi si avverte di essi. Infatti, in relazione alla giusta, politica del Governo che sancisce l'obbligatorietà della frequenza della scuola fino a quattordici anni di età, l'unificazione della scuola media e la sua enorme diffusione in tutti i paesi e borgate, si prevede che occorreranno decine di migliaio di insegnanti. Dove attingerli? A me sembra che la fonte essenziale debba essere l'Istituto Magistrale. Appare perciò coerente e concreto il suggerimento di istituire il Magistero a Perugia nell'attuale conformazione e di annettere a tutti i Magisteri la sezione di materie scientifiche, onde far salire sulle cattedre delle Scuole Medie personale che dia un sicuro affidamento culturale e didattico. Occorre sfatare il preconcetto che giudica l'Istituto Magistrale inferiore alle altre scuole medie superiori, perché consta di quattro anni: ben venga il quinto anno del quale si discute da, tanto tempo. Ma evitiamo che salgano sulle cattedre elementi didatticamente e culturalmente sprovveduti. Grazie anche al Direttore Generale Dott. Emilio Prisinzano, tanto sensibile ai problemi della scuola, che è presente in rappresentanza del Ministro della Pubblica Istruzione. La mia proposta di celebrare il Centenario dell'Istituto Magistrale, avanzata nel 1960, fu accolta con vivo piacere dal Sig. Provveditore agli Studi di Perugia, dagli insegnanti, dagli ex alunni, dalle famiglie degli allievi, dalla cittadinanza. Essa fu confortata anche dalla larga comprensione e dalla squisita sensibilità dimostrate da varie personalità cittadine, da Enti e Società come l'Amministrazione Comunale, la Cassa di Risparmio di Perugia, l'Istituto Poligrafico Buitoni, la Società Montecatini, la Ditta Fratelli Guelpa di Pontefelcino, la Società «la Perugina», il Feltrificio Purgotti, la Camera di Commercio, l'Ente Provinciale del Turismo, l'Azienda Autonoma Turismo, il Comm. Giovanni Buitoni la Prof. Maria Calzoni, la Prof. Silvia Giovinoli, l'Opera Orfani Sanitari, la Ditta Angora Spagnoli, la Banca Commerciale d'Italia, la Società Timo, il Banco di Roma., la Banca Nazionale del Lavoro, il Banco di Napoli, il Banco di Perugia, la Società Autoservizi Perugia. Le loro generose offerte di carattere straordinario hanno permesso di assegnare diversi premi agli studenti più meritevoli ed hanno concorso alle spese occorrenti per la manifestazione. E' stata mia preoccupazione, in ciò assecondato dal Consiglio di Presidenza e dai docenti, di far sì che la pubblicazione riflettesse da un lato le vicende di questi cento anni di vita 5 dell'Istituto e dall'altro la sua situazione attuale nei riguardi delle biblioteche, gabinetti scientifici, ecc. La storia di questa scuola è un po' quella di tanti Istituti Magistrali, perché la sua creazione risale al 1860-61; infatti le prime scuole normali comparvero nel 1858. Furono istituite man mano che le varie Regioni vennero annesse al Regno d'Italia. Ogni volta che lo Stato decideva l'istituzione di una Scuola Normale, attraverso il Decreto del Commissario Generale Straordinario, parallelamente il Comune deliberava di annettervi un Convitto. Lo Stato si impegnava a sostenere le spese del personale insegnante, delle biblioteche e del materiale scientifico, mentre il Comune si assumeva l'onere dei locali, dell'arredamento, del riscaldamento, della cancelleria, delle spese di ufficio, dell'illuminazione, del personale inserviente e tutte le spese del Convitto, dove, in genere, gli studenti godevano della retta gratuita. In questo Istituto nei suoi cento anni di vita sono state educate diverse generazioni di giovani, che hanno onorato la patria con le loro virtù civili ed hanno contribuito a combattere efficacemente analfabetismo ed a diffondere l'amor di Patria. Il collega del Liceo Classico Prof. Francesco Francescaglia, nel giorno celebrativo del Centenario, ebbe a definire l'Istituto Magistrale con frase molto felice: « La madre di tutte le Scuole » per la sua funzione di formare gli educatori. Infatti è una scuola che opera e vive nell'ombra, ma il suo apporto alla vita della nazione è notevole, è grande. Lo scopo di questo annuario è di fare il punto sulla situazione dell'Istituto Magistrale Pieralli nel 1961, con la sua consistenza, la sua vitalità e, soprattutto, di riassumere le tappe raggiunte e superate da esso in un secolo. Rivolgo il mio memore e reverente pensiero al Prof. Castano Gasperoni, che dettò la scritta riprodotta sulla lapide che ricorda il centenario; rendo altresì le mie più sentite grazie al Signor Provveditore agli Studi di Perugia, Dott. Aldo Tornese, che ha assunto il Patronato della manifestazione, al Signor Sindaco del Comune di Perugia Prof. Alessandro Seppilli, che ne ha accettato la presidenza onoraria e che ha contribuito largamente ad assicurare la buona riuscita di essa. Grazie dico a tutti coloro, insegnanti e non insegnanti, che mi hanno aiutato in questo lavoro e chiedo venia per le eventuali manchevolezze, per le mende che possono riscontrarsi nella disposizione della materia, nella elaborazione di tutto l'annuario. IL PRESIDE Prof. ALBERTO CAPPUCCILLI 6 COSTITUZIONE DEL COMITATO PER LA CELEBRAZIONE DEL CENTENARIO Nel procedere ai preparativi per la celebrazione del I° Centenario dell'Istituto Magistrale è stato costituito un Comitato come appresso: 1) Prof. Cappuccini Alberto, Preside - Presidente 2) Prof. Calzoni Maria - Vice Presidente 3) Prof De Lauretis Francesco - Membro 4) Prof. Bartolini Antonio - Membro 5) Dott. Ing. Giuseppe Grossi - Membro 6) Prof. Minniti Giuseppe - Membro 7) Prof. Balucani Adele - Membro 8) Prof. Romizi Mescolini Luciana - Membro 9) Prof. Chicca Bocelli Sestilia - Membro 10) Prof. Calzoni Maria Grazia - Membro 11) Prof. D'Elpidio P. Raimondo - Membro 12) Cofani Franco, Assessore Comunale - Membro 13) Prof. Santucci Giacomo, Direttore Didattico - Membro 14) Geom. Tortoioli Elio - Membro 15) Trotta Osvaldo, Studente - Membro II Comitato nella sua prima riunione ha deciso di offrire l'alto patronato della festa celebrativa al Signor Provveditore agli Studi Dott. Aldo Tornese e la presidenza del Comitato stesso al Sindaco del Comune di Perugia Prof. Alessandro Seppilli. La data della celebrazione è stata fissata in un primo momento per il giorno 10 novembre 1961, quindi, a causa degli impegni di alcune personalità invitate alla cerimonia, fu stabilito in via definitiva il 3 dicembre 1961. Si era pensato di fare eseguire nel pomeriggio un concerto vocale e strumentale nel quale si sarebbero esibiti, oltre agli alunni ed ex alunni, tre artisti di fama internazionale ed ex allievi dell'Istituto: Mario Pezzetta, in arte Mario Petri - Basso Renato Ercolani - Tenore Licia Rossini - Soprano La difficoltà di concentrare in una giornata le due manifestazioni ha impedito la realizzazione della parte artistica, che è stata rinviata a data da destinarsi. Tuttavia, il Maestro Bartolini ha provveduto con la massa corale, formata da discenti della Scuola, a preparare il coro del Nabucco e tre inni, fra cui l'inno del centenario, da lui musicato per l'occasione e le cui parole sono state dettate dalla Prof. De Lauretis Liscio Maria, che nel lontano 1940 terminò gli studi medi nell'Istituto. Si sono avute diverse adunanze parziali del Comitato per fare il punto della situazione e procedere avanti nella organizzazione della festa. 7 I MANIFEST I Si è provveduto anche a stampare due manifesti, per far conoscere l'avvenimento alla cittadinanza, uno del Preside e l'altro degli ex allievi. Riproduciamo il testo integrale di entrambi: ISTITUTO MAGISTRALE DI STATO «A. PIERALLI» PERUGIA 1861 – 1961 L'Istituto Magistrale di Stato di Perugia compie in questi giorni il suo primo centenario di vita. Il suo atto di nascita è un decreto del Commissario Generale Straordinario per le Provincie dell'Umbria, Marchese G. N. Pepoli, in data 10 novembre 1860. Esso, in applicazione della legge Casati del 13 novembre 1859, all'art. 7 stabiliva: « Sono istituite in queste Provincie a norma del Titolo V della Legge Sarda suddetta due Scuole Normali, una per gli allievi maestri, un'altra per le allieve maestre ed avranno sede in Perugia». Le due Scuole, che furono intitolate rispettivamente ad Ignazio Danti e ad Assunta Pieralli, iniziarono a funzionare con l'anno scolastico 1861-62. Esse nel 1923 si fusero nell'Istituto Magistrale «A. Pieralli». In cento anni questa Scuola per la formazione di insegnanti elementari ha accolto generazioni e generazioni di adolescenti e giovani che, da maestri, hanno profuso nell'insegnamento primario, in tutte le zone della nostra regione e nel Paese, il meglio delle loro capacità educative. Sempre in linea con le sue finalità istituzionali, sempre pronta a mettere in pratica i più avanzati risultati della ricerca pedagogica, essa può andar fiera del suo passato. Ai suoi allievi sono stati maestri il fior fiore dei docenti secondari d'Italia, a cominciare dal pedagogista Ildebrando Bencivenni e dal linguista Ciro Trabalza. Dalle sue aule sono usciti maestri che, via via, hanno onorato non solo la Scuola italiana, come Provveditori agli Studi, Ispettori Centrali della P. I., Presidi, Ispettori Scolastici, Direttori Didattici, ma anche la cultura e la vita politica del Paese come scrittori e come parlamentari. Durante il suo primo secolo di vita questa Scuola ha potuto affermarsi anche per la calda simpatia con cui la cittadinanza tutta di Perugia e delle zone circostanti, i responsabili dell'Amministrazione comunale, le Autorità civili e scolastiche ne hanno seguito le vicende e gli sviluppi. Celebrando il suo centenario, che coincide significativamente con quello dell'Unità d'Italia, intendiamo sottolineare il valore e la nobiltà di una tradizione e nello stesso tempo riaffermare l'impegno a continuarla degnamente nella fedeltà agli ideali risorgimentali di chi questa scuola volle e ai principi rinnovatori della costituzione. Perugia, 22 novembre 1961. Il Preside Prof. ALBERTO CAPPUCCILLI 8 GLI EX ALLIEVI PER IL CENTENARIO DELLA FONDAZIONE DELL'ISTITUTO MAGISTRALE «A. PIERALLI» DI PERUGIA La celebrazione del 1° Centenario dell'Istituto Magistrale «A. Pieralli» di Perugia ha un significato che non può essere circoscritto al solo Istituto: vi è interessata gran parte della scuola primaria e secondaria della nostra regione e di altre zone del Paese, ove operano Ispettori Centrali della P. I., Ispettori Scolastici, Direttori Didattici, Insegnanti elementari, Presidi e Professori che, negli anni di studio, in esso hanno appreso gli elementi più fecondi e più nobilitanti della cultura, unitamente ad una grande fede nella funzione elevatrice dell'educazione. Festa, quindi, della Scuola tutta, e riaffermazione di quei valori umani e sociali che ne costituiscono le finalità: è con questi intendimenti che noi ex allievi ritorniamo oggi al nostro Istituto. Vi ritorniamo, sì, per ritrovarci, per rievocare i momenti più belli della nostra adolescenza e della nostra giovinezza, per ricordare coloro che ci furono Maestri di vita e di dottrina, ma, al tempo stesso, per riaffermare ancora una volta la nobiltà degli ideali che ci ispirano nella nostra attività, per impegnarci ancora più profondamente nella loro realizzazione, per ripetere, alto e forte, che solo da una scuola efficiente, operante al massimo delle sue possibilità, ci si può attendere una costante e continua elevazione morale, intellettuale, sociale del popolo italiano. Vi ritorniamo anche perché con la nostra presenza vogliamo ringraziare l'attuale Preside, Prof. Alberto Cappuccini, e tutti i Docenti che, oggi, mantengono e rinnovano le magnifiche tradizioni del nostro Istituto, quel nostro Istituto Magistrale che, tra i primi fondati in Italia, è stato continuamente all'avanguardia nella ricerca per una sempre migliore formazione degli educatori. Nell'attuale Preside, negli attuali Docenti, noi salutiamo anche coloro che li hanno preceduti: ognuno di noi ne serba un ricordo indelebile, unito ad un'infinita riconoscenza: quello che siamo lo dobbiamo a Loro, Maestri nel senso pieno del termine. Vi ritorniamo infine, per auspicare al nostro Istituto un costante sviluppo consono alle sue esigenze istituzionali; che da esso escano educatori sempre migliori: è quanto gli auguriamo all'inizio del suo secondo secolo di vita. Perugia, 22 novembre 1961. Gli ex Allievi 9 LA CELEBRAZIONE Alle ore 9 del 3 dicembre ha avuto inizio la festa con la S. Messa celebrata da S.E. Mons. Raffaele Baratta, Arcivescovo di Perugia, nell'attigua Chiesa di S. Spirito, dove di solito si svolgono tutte le cerimonie religiose scolastiche dell'Istituto, per la gentilezza del Parroco Mons. Ciampoletti D. Primo, sempre lieto di ospitare le nostre scolaresche. Il Presule durante la S. Messa ha avuto parole di compiacimento ed ha accennato alla funzione educatrice dell'Istituto Magistrale, che ha saputo sempre accomunare l'istruzione propriamente detta con la pratica religiosa. Al termine di tale cerimonia, nel corridoio antistante l'Ufficio di Presidenza, è stata scoperta la lapide a ricordo del Centenario, la cui scritta è stata letta dal Rettore Magnifico, On. Prof. Giuseppe Ermini, ed è la seguente: IN QUESTO ISTITUTO PRESIDI ED INSEGNANTI IN UNITÀ D'INTENTI PER UN SECOLO EDUCARONO MAESTRI PER LE SCUOLE DEL POPOLO _____________ IL FECONDO APOSTOLATO NEL CENTENARIO DELL'UNITÀ D'ITALIA ILLUMINI IL CAMMINO NELLA VISIONE DEI NUOVI COMPITI NELLA LUCE DEGLI IDEALI ETERNI 1861 - 1961 10 11 IL DISCORSO DEL PRESIDE CAPPUCCILLI In seguito le autorità sono passate nell'Aula Magna, dove hanno ascoltato gli inni eseguiti dalle scolaresche e diretti magistralmente dal Maestro Bartolini Antonio. Ha preso quindi la parola il Preside che ha tenuto il discorso celebrativo ufficiale: Eccellenza, Onorevoli, Autorità, Signore, Signori, Giovani carissimi, nel rivolgervi la parola in questo luminoso giorno della vita dell’Istituto, il mio primo saluto di devozione e di ossequio va a S. E. l'Arcivescovo di Perugia, che ha officiato la Santa Messa del Centenario ed ha accolto l'invito di presenziare a questa cerimonia celebrativa. Il mio saluto va alle Eminenti Autorità politiche, ministeriali, scolastiche, che con la loro presenza onorano altamente questa festa della Scuola e al Rettore Magnifico del glorioso Ateneo Perugino, On. Giuseppe Ermini, che oggi rappresenta anche la Camera dei Deputati. Porgo altresì le più vive grazie a S. E il Prefetto, al Signor Sindaco di Perugia insieme al saluto devoto e memore per la loro partecipazione a questo rito ed inoltre al Signor Provveditore agli Studi, che segue vigile ed operante le sorti della Scuola. Ed un grazie cordiale esprimo, oltre che al Sindaco, ai Membri del Consiglio di Amministrazione Comunale, all'Assessore Cofani Franco, ex-allievo, al Prof. Greco Marcelle, per le realizzazioni operate in questo Istituto; ed ancora all'Ing. Lelio Tortoioli ed all'Economo Balucani Nello per l'aiuto cordiale ed effettivo che mi hanno dato permettendomi di realizzare il miglioramento del l'arredamento e di rendere i locali più degni, decorosi, rispondenti alle esigenze di una Scuola di futuri educatori. La loro comprensione e squisita sensibilità non saranno dimenticate. E' particolarmente felice la coincidenza della celebrazione del primo centenario dell'Unità d'Italia ed il compimento di un secolo di vita di questo Istituto. I cento anni trascorsi dalla Scuola, dal momento della sua fondazione, sono stati densi non solo di fatti tristi e lieti che appartengono alla storia, ma anche di vicende che hanno lasciato un solco profondo nella vita e nel costume della nostra Patria ed in particolare della Scuola. Le cronache di tanti anni di operosa convivenza tra docenti e discenti, di tanti anni, in cui gli insegnanti giorno per giorno hanno fatto la scuola vivente e pulsante, hanno meditato con volenterosa obiettività sui problemi didattici e culturali, in modo da renderla meglio rispondente ai suoi nuovi scopi, assicurano che fecondo è stato questo secolo per la nostra Scuola. E prima di parlare della storia di questo Istituto, osserviamo che oggi i tempi sono maturi ed assicurano ai maestri pane e rispetto, ed essi possono assolvere il loro arduo compito con tranquilla e sicura coscienza. Ma pensate al calvario che hanno dovuto percorrere i vecchi insegnanti! L'opera loro quasi sempre si è svolta fra l'indifferenza, è stata attraversata da tanti ostacoli, ha dovuto sopportare dolorose rinunce e miserevoli umiliazioni. Scarso e conteso è stato il sudato compenso, inadatti e malsani gli ambienti, indifferente ed anche ostile il popolo, e tuttavia il maestro ha trovato sempre il coraggio di affrontare e di condurre a buon fine l'ingrata missione, con perseverante abnegazione, con l'esempio di umili virtù, avvertendo vivo il sentimento del dovere. Questi semplici, onesti ed infaticabili lavoratori contribuirono a trasformare la coscienza del popolo ed a crearne una intorno alla Scuola, in modo da considerare questa come forza viva di civiltà e di benessere. 12 13 LA SCUOLA PRIVILEGIO, BENEFICIO, DIRITTO, ISTITUTO SOCIALE. Considerando la storia dell'istruzione nel passato, si distinguono tre epoche: nella prima, la feudale, l'istruzione era un privilegio; nella seconda, la moderna, anteriore alla Rivoluzione Francese, oltre che un privilegio, fu un beneficio che le classi dominanti elargivano a quelle dominate e che portarono alla creazione delle prime scuole del popolo ed al fiorire della nuova pedagogia; nella terza, in seguito alla « Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo », l'istruzione non fu più un privilegio né un beneficio, ma un diritto. A nessuno sfugge il significato storico di questo grande fatto che vide dichiarare diritto dell'uomo l'istruzione, al pari di ogni altro bisogno di vita. Sollevò e rinnovò il concetto di umanità e dette alla filantropia pedagogica il carattere di un alto dovere di giustizia da compiersi a favore di tutti. I tempi successivi maturarono un'integrazione più alta e concreta dello stesso concetto di diritto all'istruzione, tanto che questa, universalizzata come diritto, dette luogo alla formazione dell'Ente Scuola, come organismo concreto e distinto. Sicché i periodi della storia della Scuola possono sintetizzarsi nei seguenti: Privilegio, Beneficio, Diritto, Istituto Sociale. Ci fu un tempo in cui in Italia il padre di famiglia sceglieva l'insegnante e gli diceva: io voglio che voi istruiate ed educhiate mio figlio nel tal modo; esisteva allora la Famiglia, non esisteva la Scuola, e la Famiglia era non solo arbitra, ma creatrice dell'istruzione e dell'educazione. Oggi, dopo la Famiglia, esiste la Scuola. Sono due Istituzioni sociali, fondamentali, autonome, pari di autorità e di diritti, le cui funzioni si integrano, ma si distinguono. Nell'aprile 1849, a cura di Franchi du Pont e del Rayneri, sorse a Torino la prima Scuola Magistrale Femminile pubblica. L'Aporti la visitò ed espresse il seguente giudizio: « E' la prima Scuola pubblica di tal fatta in Italia e forse in Europa». Questa Scuola Magistrale può considerarsi una trasformazione delle Scuole di Metodo, che esistevano anche nel Lombardo-Veneto. Con il Decreto 20 giugno 1858 n. 2878 tali Scuole Magistrali si chiamarono Scuole Normali, denominazione presa dalla legislazione francese, che risaliva alla Convenzione. Il 13 marzo 1859 la legge Casati dispose che si istituissero nove Scuole Normali in Italia, tre nei vecchi Stati Sardi e sei nelle altre Provincie di recente annesse allo Stato Italiano. Tali Scuole, che la legge Casati assunse e coordinò, erano già qualche cosa di più organico delle vecchie Scuole di Metodo, che, frutto dello studio e dell'esperienza di uomini come Ferrante Aporti, Vincenzo Troya ed Amedeo Peyron erano state ordinate con le Regie Patenti del 1" agosto 1845. Mentre queste si proponevano di suggerire, a chi già possedesse una certa cultura generale, che veniva provata con un esame di ammissione, i metodi migliori da seguire nella educazione o istruzione dei fanciulli, la Scuola Normale era un vero corso di studi. LA SCUOLA NORMALE DI PERUGIA. Il 10 novembre 1860 il Marchese G. Napoleone Pepoli, Commissario Generale per l'Umbria, emanò il Decreto n. 151 in forza del quale venivano istituite in Perugia una Scuola Normale Maschile ed una Femminile. Le due Scuole erano ufficialmente fondate, ma iniziarono a funzionare regolarmente nell'anno 1861-62. La Direzione della Scuola Normale Maschile fu affidata al Prof. Giovan Battista Meliga, la Direzione della Scuola Normale Femminile al Prof. Giovanni Pennacchi. Il Prof. Cecchini, Ispettore degli studi primari per l'Umbria, in data 26 ottobre 1861 portava a conoscenza del popolo le norme di iscrizione alle due Scuole e la data di inizio del loro funzionamento. Ecco il testo della notificazione: « Le due Scuole Normali, Maschile e Femminile, istituite dal Commissario Straordinario per l'Umbria il 10 novembre 1860, si apriranno in questa città il prossimo mese di novembre. Il Ministero dell'Istruzione e dell'Educazione dell'infanzia e della fanciullezza vuole che la Scuola prenda il posto che le compete, abbia le proporzioni, l'ordinamento e le materie comunemente in 14 pratica in tutti i Paesi; vuole che persone, colte e gentili, in modo speciale preparate, sian quelle che abbiano il diritto di stendere la mano ai primi passi dell'intelligenza, ai primi moti del cuore delle nuove generazioni italiane, e che abbiano netta e precisa la meta cui importa mirare per corrispondere alle aspettative della nostra vita morale e materiale, domestica e pubblica, religiosa e civile. La istituzione delle Scuole Normali e di Metodo serve appunto a questo intento: essa ha per scopo di presentare a chi è per dedicarsi all'insegnamento primario ed all'educazione i primi elementi del sapere, le prime idee della vita civile, i primi sentimenti dell'animo, nella forma più chiara ed adatta ai piccoli alunni ed alle piccole alunno che andranno ad istruire ed educare; ed in pari tempo somministra tutte quelle nozioni di metodo e di pratica da tenere perché quegli elementi siano facilmente intesi, appresi con diletto e ritenuti ed appesati con opportunità ed efficacia. Tutto questo verrà esposto in ognuna delle due Scuole su enunciate da un Professore di Pedagogia e Morale, da altri Professori di Matematiche Elementari e Nozioni di Scienze Naturali, di Lingua e Letteratura Nazionale, di Storia e Geografia; inoltre verrà insegnato il Disegno, la Calligrafia e possibilmente qualche elemento di Belle Arti; nella Scuola Femminile vi sarà una Maestra per l'insegnamento dei Lavori Femminili: in ognuna di esse Scuole vi sarà un Sacerdote per l'insegnamento religioso. Fin da oggi a tutto il 15 novembre prossimo si accettano in questo Ufficio domande di ammissione sia alla Scuola Maschile, sia alla Scuola Femminile: ciascuna domanda sarà fatta in carta da bollo e corredata dei seguenti documenti: 1) che si abbiano compiuti i sedici anni se alunno e quindici se alunna; 2) che sia dichiarato dal proprio Comune, o dal Comune dell'ultimo domicilio, la moralità tale e quale è richiesta in persona che è per dedicarsi all'insegnamento primario; 3) attestato medico che dichiari condizioni fisiche da permettere l'esercizio del Magistero; 4) o l'attestato della frequenza e del profitto nelle Conferenze Magistrali, o superare l'esame di ammissione che sarà dato per gli uomini, giusta il D.M. 29 aprile prossimo passato, in una breve prova di facile composizione, più la esposizione di qualche regola grammaticale preliminare; per le donne in una breve lettura ed un piccolo esercizio da scrivere sotto dettatura; questi esami potranno darsi presso l'Ufficio dell'Ispettore del Circondario, cui appartiene l'alunno o l'alunna. CONVITTO SCOLASTICO MASCHILE E FEMMINILE. A rendere più proficuo l'insegnamento ed a fare più tranquilli sulla condotta e la disciplina degli alunni e delle alunne, il Consiglio Provinciale ed il Comune di Perugia hanno pensato di erigere, inerenti alla Scuola Maschile ed alla Scuola Femminile, due Convitti, in cui, dietro la tenue retribuzione di venticinque lire mensili, vengono accolti, giusta le norme enunciate nel Capo XVII del Regolamento sulle Scuole Normali 24 giugno 1860, quegli alunni e quelle alunne che amassero di profittarne. In questo primo anno è pronto il solo Convitto Femminile, nel venturo anno scolastico sarà approntato anche il Convitto Maschile. Le alunne intanto di quest'anno nella loro domanda di ammissione dichiareranno la loro intenzione di entrare sì o no in Convitto: il Governo dispone in favore di dieci concorrenti uomini e dieci concorrenti donne altrettanti sussidi di lire duecentocin-quanta ciascuno che verranno distribuiti dal Consiglio Provinciale per le Scuole, avuto riguardo alle scarse economie domestiche non solo, ma avuto riguardo altresì alla maggiore attitudine ed impegno che si fosse per mostrare nelle Scuole ». In seguito l'Ispettore degli Studi Primari Cecchini con altro manifesto in data 23 novembre 1861 prorogava il termine per le i-scrizioni al 5 dicembre. Informava la popolazione che il corso per gli aspiranti maschi e per le aspiranti femmine consisteva in tre anni per chi desiderasse insegnare in ambo i gradi dell'istruzione elementare, cioè nel grado inferiore ed in quello superiore; in due anni per coloro che desiderassero insegnare nel solo primo grado dell'istruzione elementare, cioè nel grado inferiore, Ia e 2a classe, programmi A e B annessi al regolamento 15 settembre 1860. 15 Aggiungeva: «La carriera del Maestro e della Maestra elementare oggi assume una così grave importanza e tanta dignità che si spera di avere anche in questa Provincia un notevole concorso di alunni e di alunne alle scuole normali. Il Governo si interessa sempre più a che questa carriera venga meglio retribuita ed ha pensato di sussidiare, durante gli studi normali, i più poveri e le più povere che vi si dedicano; per le alunne è preparato un convitto nel quale almeno dieci saranno mantenute per conto del Governo e dieci altre per conto della Provincia. Per gli alunni vi sono, intanto, dieci sussidi governativi e nel corso dell'anno imminente vi saranno le stesse condizioni che per le alunne. Saranno scelti a fruirne quelli che, oltre i requisiti di necessità, avranno per primi presentato le domande di ammissione, saranno puntuali all'apertura della Scuola, e mostreranno attitudine a riuscir bene nella carriera del Magistero elementare. Il Governo, oltre al procurare che l'Ufficio dell'insegnante sia sempre meglio retribuito, terrà poi fermo che nelle destinazioni ai vari seggi magistrali quelli abbiano la preferenza che, frequentato e profittato nelle Scuole Normali, avranno riportato la patente definitiva ». La Scuola Normale Maschile fu sistemata nei locali del Convento di San Domenico ed iniziò il suo funzionamento nell'anno scolastico 1861-62 con una sola classe, comprendente dieci alunni. La Scuola Normale Femminile ebbe la sede qui, nell'ex-convento di Santo Spirito. Dagli atti rinvenuti nell'Archivio, il Comune di Perugia, prima di valersi del diritto di proprietà, sembra che pagasse l'affitto annuo di scudi ottantaquattro e cinquantanove baiocchi. La Scuola occupò il piano posto sotto al livello stradale e cioè quello dove è oggi l'Aula Magna, mentre il piano terreno ed il primo piano, cioè i due piani superiori, furono occupati dall'annesso Convitto. Nella seduta del 22 gennaio il Consiglio di Amministrazione approvò all'unanimità l'impianto del Convitto Maschile e ne stanziò il fondo relativo. Nella tornata del 28 dicembre 1863 dispose di sistemare il Convitto e la Scuola Normale Maschile nei locali dell'ex-convento di San Severo. In tale sede il 2 agosto dello stesso anno si svolsero per la prima volta gli esami di licenza normale. Negli stessi locali era pure sistemato l'Ufficio del Tesoro. Tuttavia la Scuola Normale Maschile ed il Convitto annesso i-niziarono il loro regolare funzionamento in San Severo solo il 10 novembre 1865. Il 15 novembre successivo entrò in vigore il Regolamento interno predisposto. In questo era stabilito che i Convitti, amministrati dal Comunedi Perugia, dipendessero per la parte disciplinare da un Consiglio Direttivo. Specie nei primi anni, si verificò una intima collaborazione fra la vita della Scuola e dei Convitti, come stabilivano i rispettivi regolamenti. Ad indicare la particolare funzione dei Convitti, sul berretto dei convittori era apposta la cifra 16 d'argento C.S.N. (Convitto Scuola Normale). Nell'anno scolastico 1863-64 le due Scuole Normali funzionarono con tre classi ciascuna, cioè con il corso completo. Nello stesso anno fu istituito a titolo sperimentale un corso preparatorio di un solo anno in Santo Spirito. IL TIROCINIO. Il 2 luglio 1864, poi, il Direttore della Scuola Normale Femminile avanzò al Comune la richiesta di annettere una Scuola Elementare per gli esercizi pedagogici, pratici, cioè una Scuola Elementare di Tirocinio. Nel novembre la proposta fu accolta dal Consiglio Comunale e nel maggio 1865 fu affisso il manifesto riguardante tale istituzione. Così con l'anno 1865-66 la Scuola Elementare iniziò il suo funzionamento. La cronistoria dell'Istituto accenna in detto anno agli eroismi dei giovani, che lasciano le aule scolastiche e come volontari si recano a combattere contro gli Austriaci per la redenzione nazionale. Nei registri di classe figurano scritte frasi semplici, ma di grande significato morale: «L'allievo lascia la Scuola e parte fra i volontari a combattere il nemico secolare dell'Italia». Questo mostra che già agli inizi la Scuola fornì all'Italia, accanto alle menti di educatori, soldati valorosi, che non disdegnarono di fare olocausto della propria vita alla Patria. Nell'agosto 1867 venne creata una Scuola per adulti con lezioni impartite il giovedì e la domenica; ma ebbe breve vita, quantunque fosse riconosciuta di pubblica utilità. E' pure del 1867 l'istituzione dell'insegnamento dell'Agronomia presso la Scuola Normale Maschile; i Corsi ebbero encomi, sussidi e premi da parte del Ministro dell'Agricoltura e Commercio e lodi dal Prefetto di Perugia. Parteciparono ai corsi parecchi sottufficiali dell'esercito. L'insegnamento fu affiancato da escursioni agrarie. Non mancò pure qualche corso di Bachicoltura. Anche il Prefetto si interessò più volte della Scuola Normale e vi fece qualche utile visita. Agli atti, anzi, figurano due lettere di encomio sul funzionamento della Scuola Normale Maschile, una in data 16 settembre 1870 ed un'altra in data 24 settembre 1874. La vita della Scuola dal 1870 in poi proseguì dando luogo ad alcuni fatti di rilievo. Così nel 1877 fu istituito, col consenso del Ministero, anche l'insegnamento della Stenografia. Inoltre, il Ministero stanziò spesso una certa somma per il materiale scientifico. In mancanza della Scuola di Tirocinio a San Severo, venivano condotti nell'Istituto gli allievi delle Scuole Elementari per assistere alle lezioni. I più assidui fra questi uditori erano premiati con libretti di risparmio. Ciò ebbe termine nel 1880, quando il Comune istituì presso la Scuola, quella elementare di Tirocinio. La popolazione scolastica della Scuola Normale Maschile si mantenne fino al 1900 intorno ai quaranta allievi, mentre la Scuola Normale Femminile subì un continuo aumento e giunse nel 1895-96 a ben duecento venti sette allievi. Nell'anno scolastico 1885^86 fu introdotto un corso preparatorio di due anni nella Scuola Normale Femminile. ASSUNTA PIERALLI. Con Decreto del 4 gennaio 1891 la Scuola Normale Femminile venne intitolata al nome di Assunta Pieralli, la poetessa nata a Lippiano nel 1807 e morta a Perugia nel 1865. La scritta della lapide posta sulla sua tomba e cioè : « II suo monumento ha nei suoi scritti », ne sintetizza e caratterizza la figura. I genitori di Assunta Pieralli erano di condizione agiata; ella aveva tre fratelli, dei quali uno era sacerdote, un altro avvocato ed il terzo agente di campagna. Il primo, il Parroco Don Ottavio, era arguto, vivace e scherzoso, il secondo, l'avvocato Giacomo, servì la Patria in molte occasioni, distinguendosi per il suo valore; il terzo, Sante, esprimeva a tutti la sua soddisfazione di avere una sorella poetessa. La famiglia Pieralli era stimata ed amata dagli abitanti di Lippiano per le opere di bene che in tante circostanze non mancava di compiere. Assunta era molto delicata di salute. Di statura media, aveva capelli tendenti al biondo. Il suo 17 colorito era quello delle costituzioni linfatiche, ma aveva occhi grandi, neri, splendenti, che rivelavano bontà e intelligenza. All'età di circa venti anni, ella spesso si recava a Santa Giuliana, luogo poco discosto da Montecorona, dove il fratello esercitava la funzione di Parroco. Qui conobbe buona parte del clero di quei luoghi, composto di persone colte e di buon cuore. Con la guida del canonico Guerrini di Fratta, ricordato come suo maestro, ed inoltre del Parroco Lorini e del canonico Lensi, la Pieralli si dedicò allo studio del latino, che perfezionò sempre più, fino a tradurre poesie. Oltre che come poetessa, però, è ricordata come forte pensatrice. Da varie lettere, scritte intorno al 1830, appare come ella riuscisse a conoscere e ad essere stimata da uomini colti come gli avvocati Micheletti e Barbanera e il Prof. Giuseppe Antinori, Rettore dell'Università di Perugia. Nel 1831 conobbe il Conte Averardo Montesperelli, che dimorò in casa Pieralli a Lippiano, per un certo tempo. Il Montesperelli si occupò degli studi poetici della Pieralli e le impartì molte lezioni relative alle lingue straniere, delle quali era valentissimo conoscitore. Nel recarsi da Lippiano a Città di Castello la Pieralli attraversava una pianura fertilissima e luoghi molto belli, che rappresentavano per lei un godimento. Nelle numerose poesie che scrisse, il suo pensiero dominante fu sempre la Patria. 'Cercò di rialzare, almeno con la parola, non potendo farlo in altro modo, le sorti d'Italia. Dimentica di se stessa, cantò gli avvenimenti della Patria e quelli dei suoi Signori, come i vati sacri dell'antichità. Con molto rispetto la trattò il Dott. Gioacchino Pompili, l'uomo che Massimo D'Azeglio incontrò nei dintorni di Spoleto e col quale discusse di politica, come è scritto ne « I miei Ricordi ». La Pieralli dimorò poi in casa Sorbello per diciotto anni, e cioè fino al 1860, come precettrice delle tre figlie, che considerò quasi come sue figlie; ricoprì la stessa carica di educatrice anche presso il Conte Zeffirino Faina, dove trovò un'atmosfera meno cordiale ed affettuosa, ma omogenea al suo pensare. In quest’ultimo periodo ebbe l'incarico di insegnare alla Scuola Normale Femminile. Le allieve l'amarono come una madre : ed ella, infatti, attraverso le funzioni di precettrice, era esperta nell'ispirare questo sentimento. Il 1° novembre 1865 lasciò questa terra e qui apparirono manifesti l'affetto e l'ammirazione del Preside Pennacchi. Egli infatti scrisse al suo amico Adamo Rossi nel seguente modo: «Perché non dici due parole del cuore sopra la bara di quella cara e santa Pieralli? Gradirei che uscissero dalle tue labbra, che le fosti amico, consigliere e maestro. Mostriamo che il culto dell'ingegno e delle virtù è sempre vivo tra noi e che l'aristocrazia del merito è sacra ben più di quella del sangue e del danaro ». IL GIARDINO D'INFANZIA Nel 1891-92 fu fondato il Giardino d'Infanzia, al quale potevano essere iscritti non più di quaranta bambini. Il sistema educativo che si seguì fu quello del Froebel. Esso disponeva, oltre ai locali attuali, di tutto il giardino, che oggi, per esigenze pubbliche, è stato ridotto e che subirà ancora altre trasformazioni. Il Giardino d'Infanzia ha avuto una vita attiva, operosa, utile come scuola dei bimbi e come scuola di tirocinio. Oggi possiede il pianoforte, la radio, il giradischi, una biblioteca con numerosi libri, moltissimi giocattoli ed è efficiente. Disponeva anche di una pineta, che in questi giorni è stata quasi distrutta. Attualmente i bambini iscritti sono oltre sessanta, in età da tre a cinque anni, ed ogni anno con la modesta retta degli iscritti si provvede non solo all'incremento ed alla manutenzione del materiale didattico e di consumo, all'acquisto di giocattoli, ecc., ma anche al pagamento, di tanto in tanto, di premi ad un’Aiuto Maestra Giardiniera volontaria. Questo in attesa che la materia sia disciplinata dal Superiore Ministero. Si spera pure che l'Amministrazione Comunale voglia considerare l’utilità di esso, sia per le allieve di questo Istituto, sia per il popolo, e che non demolisca o destini ad altro uso i locali. Nel 1892-93, dopo la fondazione del Giardino d'Infanzia, fu istituito pure nella Scuola Normale un Corso speciale per Maestri e Direttrici dei Giardini d'Infanzia. Degno di menzione in questi anni fu anche l'entusiasmo e l’attività che esplicarono i giovani della 18 Scuola Normale Maschile con la partecipazione, per mezzo di lavori grafici, all'esposizione internazionale di Torino. Ed ancora l'acquisto della Biblioteca del defunto Prof. Ruggieri con i sussidi Ministeriali e del Comune. IGNAZIO DANTI. Con decreto del 5 febbraio 1892 anche la Scuola Normale Maschile ebbe la sua denominazione e venne intitolata all'illustre « Ignazio Danti ». Egli nacque a Perugia il 25 aprile 1536 e morì ad Alatri nell’anno 1586. Il nonno si chiamava Pier Vincenzo Rinaldi; era poeta, matematico, architetto e come astronomo costruì un astrolabio. Il suo cognome, come affermò il nipote Ignazio, fu scambiato in quello di Danti «per la destrezza dell'ingegno suo, quasi che all'acutezza del grande poeta Dante si avvicinasse». Il nuovo cognome rimase, poi, per tutta la discendenza. Ignazio era il terzo di tre fratelli; il primo, Vincenzo, fu un famoso artista, e scolpì la Statua di Giulio III°, situata sulla scalinata del Duomo di Perugia, il secondo, Girolamo, fu architetto militare ed, inoltre, pittore ed artista. Ignazio si chiamava Carlo Pellegrino ed assunse il nome di Ignazio nel 1555, quando indossò l'abito Domenicano nel Convento di Perugia. Ai suoi tempi era considerato un genio. Apprese dal padre Giulio e dalla zia Teodora le matematiche, l'architettura, la pittura e non mancò di iscriversi all'Università di Perugia. Intorno al 1562 fu chiamato da Cosimo I° a Firenze ed ebbe l'incarico di far rivivere gli studi alquanto decaduti delle matematiche e dell'astronomia all'Università. Insegnò queste materie anche ai figli del Granduca. La sua fulgida carriera di scienziato iniziò così a Firenze. Tuttavia fu oggetto di persecuzioni. Mentre, però, queste furono scongiurate dalla protezione di Cosimo I°, alla morte di questi, Francesco I° che gli successe, privo di ogni gusto del bello, odiò tutti coloro che avevano goduto della stima del padre. Così il Padre Generale dell'Ordine dei Domenicani, accogliendo l'invito di Francesco I°, nel 1574 allontanò Ignazio da Firenze e lo destinò a Bologna, dove il Senato della dotta Città riparò l'offesa fatta al grande scienziato, affidandogli la cattedra che egli altamente onorò, secondo il giudizio di eminenti uomini del tempo. Il Danti abbandonò dopo alcuni anni Bologna per Roma, chiamato dal Papa Gregorio XIII, che lo nominò cosmografo pontificio e lo invitò a far parte della Commissione per la Riforma del Calendario. E qui fu ritenuto il membro più sapiente fra i sommi scienziati della Commissione. Quando la Riforma era solo un'idea, per fornirne una dimostrazione chiara, semplice, costruì il grande Gnomone nella Chiesa di San Petronio, nel quale risultava chiaramente lo spostamento degli equinozi e dei solstizi in relazione alle date segnate negli almanacchi. A ricordo del contributo da lui dato in questa correzione, l'immagine del grande Domenicano e Perugino fu scolpita nel bassorilievo del Monumento sepolcrale di Gregorio XIII in San Pietro a Roma. Nel 1583 ricevette l'investitura di Vescovo di Alatri. Morì il 19 ottobre 1586 di pleuro-polmonite, malattia che contrasse a Valmontone, durante il viaggio di ritorno da Roma, dove si era recato per l'innalzamento dell'Obelisco in Piazza San Pietro. Altri affermano che tornato in Alatri, mentre eseguiva la traslazione di un Monastero di Suore Benedettine, fu preso dalla febbre e ne morì. In cinquanta anni, cinque mesi e venti giorni di vita, egli svolse una grande attività tanto da essere considerato fra i più grandi geografi, matematici ed astronomi di ogni tempo. Come matematico lasciò molte opere. In qualità di architetto progettò su incarico di Pio V l'edificio del Convento Domenicano di Bosco, in provincia di Alessandria, patria del Pontefice. A Bologna costruì la Cappella delle reliquie di San Domenico. A Roma nel Vaticano fece la Galleria, la Loggia dei Venti, ecc. Prese parte a varie opere di ingegneria: partecipò ai lavori di restauro del Porto di Claudio a Fiumicino ed insieme al Fontana, si occupò dell'innalzamento dell'Obelisco in Piazza San Pietro. Se Cosimo I° non fosse morto prematuramente, gli avrebbe affidato l'esecuzione dell'ardito progetto di unire l'Adriatico al Tirreno, mediante un canale navigabile attraverso l'Appennino. 19 « II Trattato sopra le fortezze e le loro situazioni », pubblicato nel 1588 dal Baccini dopo la sua morte, rivela che egli era conoscitore anche di cose militari. E fu pure sommo astronomo. Difatti nel 1577 scoprì una nuova cometa. Inoltre, a Firenze ideò e costruì molti strumenti astronomici. Nel 1572 disegnò il primo gnomone sulla facciata della Chiesa di Santa Maria Novella; nel 1574 disegnò l'Armilla equinoziale ed un altro gnomone sulla stessa facciata. Nella Villa delle Rose costruì l'Anemoscopio verticale ed inoltre fabbricò pure due Astrolabi, uno per conto del Cardinale Ferdinando dei Medici e l'altro per il Granduca Cosimo. Negli anni che trascorse a Bologna pose un'altra Armilla nel mezzo del Palazzo Episcopale ed anche due Anemoscopi. Non tralasciò, in seguito, di porre un'altro Anemoscopio nella Torre dei Venti in Vaticano. Ed in Vaticano disegnò pure le Mappe Geografiche dell'Italia Antica e Moderna. Come frate domenicano dimostrò grande spirito religioso e come Vescovo di Alatri è ricordato per diverse iniziative che prese sia per l'abbellimento artistico della Chiesa Cattedrale che per tante istituzioni a cui provvide, per l'innalzamento di nuovi edifici, per tante opere di beneficenza lasciate e fra l'altro per l'istituzione dei Cimiteri fuori dell'abitato e la proibizione della tumulazione nelle Chiese. LA SCUOLA COMPLEMENTARE. Nel 1896-97, in seguito alla Legge 12 luglio 1896 n. 293, ebbe inizio la Scuola Complementare triennale in sostituzione del Corso Preparatorio triennale. Naturalmente la Scuola Complementare ebbe un ordinamento e programmi meglio rispondenti ai fini che si proponeva. Il ventesimo secolo trovò le due Scuole, quella Maschile e quella Femminile, ben organizzate e funzionali. La popolazione scolastica era in continuo aumento. La Scuola del Maestro era completa, poiché comprendeva la Scuola Complementare triennale femminile, la Scuola Normale triennale femminile ed inoltre vi erano annesse la Scuola Elementare ed il Giardino d'Infanzia per il tirocinio. La licenza tecnica, o fino al 1904 la promozione alla 4a ginnasiale, costituivano titolo di ammissione alla Ia classe del corso normale. Infatti la Scuola Normale Maschile non aveva il corso complementare e si considerava come equivalente ad un corso preparatorio o alla licenza della Scuola Tecnica o, fino al 1904, al corso inferiore del ginnasio. La Scuola Normale Maschile, poi, comprendeva la Scuola Elementare annessa per il tirocinio, ma non il Giardino d'Infanzia. Con Decreto del 25 febbraio 1904 furono istituiti in Italia i corsi superiori di Magistero annessi alle Università. Orbene il Collegio degli insegnanti della Scuola Normale Maschile il 27 febbraio votò un ordine del giorno, che presentò al Rettore dell'Ateneo Perugino, per chiedere la fondazione di tali corsi presso l'Università di Perugia; la richiesta non fu accolta favorevolmente. 20 NUOVI TRASFERIMENTI. Nel 1904-1905 la Scuola Normale Maschile ed il Convitto, con l'annessa Scuola Elementare di Tirocinio, furono trasferiti nei locali di San Fiorenzo, dove si trova oggi il Liceo Scientifico e dove aveva sede l'Accademia di Belle Arti. I locali di San Severo vennero, invece, adibiti a Caserma delle Guardie di Città. Degna di nota in questo anno è anche la nomina a Senatore del Prof. Luigi Morandi, che fu uno dei primi allievi della Scuola Normale. Anche la popolazione scolastica della Scuola Normale Femminile andò sempre crescendo, per cui si rese necessario il trasferimento del Convitto Femminile nel locale detto delle Benincasa, di proprietà della Congregazione di Carità. Tale provvedimento non riuscì a soddisfare le esigenze della Scuola Normale, anche per la presenza nello stesso edificio delle classi elementari di tirocinio. Per ovviare all'inconveniente il Comune, in data 28 febbraio 1910, prese in considerazione la necessità di un ampliamento dell’edificio. Senonché, l'Educatorio Femminile Sant'Anna, nel quale veniva impartita alle giovinette una istruzione preparatoria alla licenza normale, il 27 settembre 1910, quando era Presidente del Consiglio di Amministrazione l'On. Cesare Fani, stipulò con il Comune una convenzione, in virtù della quale l'Educatorio, col compenso di £. 45.000, consentiva a ospitare nei suoi locali 200 alunne della Scuola Normale Femminile di Perugia, le quali avrebbero ricevuto le lezioni regolari appunto dagli insegnanti della Scuola Normale Statale « Pieralli ». In tal modo le classi aggiunte, che avrebbero dovuto funzionare nei locali di Santo Spirito, furono distaccate a Sant'Anna e le educande di Sant'Anna, fra le quali le orfane dei Sanitari Italiani, come accade anche oggi, furono comprese nella popolazione della Scuola Normale. Naturalmente il Convitto Normale trasferito alle Benincasa, per effetto delle trattative del 28 agosto 1911, confermate dalla deliberazione Comunale del 9 ottobre 1911, cessò di esistere, e, pertanto, tutto il corso B della Scuola Normale funzionò presso l'Educatorio Sant'Anna. Le normaliste di Sant'Anna eseguivano, d'accordo col Signor Provveditore agli Studi, il tirocinio nella Scuola Elementare Femminile del Borgo XX Giugno, oltre che presso il Giardino d'Infanzia della Scuola, e il Corso Popolare. Ancora, con la Legge 8 luglio 1904 sull'istruzione elementare, venne creato, accanto alle quattro classi del corso elementare, il corso popolare con le classi 5a e 6 a; ciò implicò la necessità di un nuovo assetto della Scuola Normale, affinché potesse corrispondere al più ampio programma della Scuola Primaria. Il Governo, che si era impegnato a presentare un disegno di legge sulle Scuole Normali entro un 21 anno, non corrispose all'impegno e solo nel 1911 il Ministro Credaro si occupò della Riforma, che richiese due anni e mezzo di lavoro. Il progetto di Riforma fu presentato al Senato il 26 febbraio 1914, ma la caduta del Ministero e poi la prima guerra mondiale impedirono che il progetto diventasse legge. Inoltre, con legge 21 luglio 1911 n. 861 furono creati alcuni corsi magistrali di due anni in aggiunta ai ginnasi isolati. Essi, però, furono soppressi nel 1923 con la Riforma Gentile. LA GUERRA 1915-18. Quando nel 1915 fu dichiarata dall'Italia la guerra all'Austria, molti giovani lasciarono i banchi della Scuola per servire la Patria e così fecero pure gli studenti della Scuola Normale Maschile ed i docenti giovani delle due scuole. Negli anni 1916-17-18-19 da cinquantatre iscritti si passò a venticinque e poi a sette e sei alunni. Queste cifre parlano da sole. Senza iattanza di pensiero, né iperbole di frasi, io esprimo in modo semplice una semplice verità affermando che il nostro esercito pervenne fino all'estremo limite umano dell'abnegazione e del valore, ed andò oltre. La tenace pazienza della snervante attesa nelle trincee sotto l'uragano di fuoco, il balzo felino e l'impeto irresistibile dell'attacco, la disciplina fatta di amore e di fedeltà, la sobrietà e la resistenza fisica attestanti la sanità della stirpe, la fierezza scevra di tracotanza, il coraggio immune da brutalità furono le qualità precipue dei nostri soldati, ma ancor più dei nostri studenti in armi. Vi fu Caporetto, ma gli studenti giovanissimi e i soldati delle leve giovani furono gli artefici di Vittorio Veneto. Infatti, sotto l'imperioso appello dei morti, essi si batterono eroicamente ed il loro coraggio ebbe ragione di qualsiasi dimostrazione aprioristica del pessimismo più convincente: forze unanimi realizzarono l'evento che l'intelletto giudicava quasi impossibile. Si giunse così, in un'apoteosi smagliante, a Vittorio Veneto, cioè a quella data di cui il simbolo più sacro è la medaglia d'oro deposta sul feretro del Milite Ignoto dalle mani del suo popolo. E mentre i giovani compivano il loro dovere di combattenti, le allieve della Scuola Normale Femminile offrivano a più riprese indumenti e libri per i combattenti, spedivano tanti pacchi ai soldati, anche con indumenti confezionati nella Scuola durante le ore di lavoro femminile. Inoltre, molte furono le sottoscrizioni ai vari prestiti nazionali e le spedizioni di vario materiale scolastico ai soldati ed ai profughi delle terre invase, gli aiuti materiali e morali alle famiglie dei soldati. LA RIFORMA GENTILE. Superata la bufera della guerra, le due Scuole ripresero il loro regolare funzionamento, con popolazione scolastica diminuita, specie quella maschile, finché nell'ottobre 1923 si ebbe la loro trasformazione nell'Istituto Magistrale misto, articolato nel corso inferiore di quattro anni ed in quello superiore di tre anni. Come è noto, qualunque rivolgimento politico, sociale, incontra sul suo cammino il problema dell'educazione della gioventù. E, siccome l'educazione dei giovani si attua prevalentemente nella Scuola, tale problema si traduce in un problema della Scuola. Ecco perché si ebbe la Riforma Gentile, la quale nelle correnti umanistiche scorse la nostra tradizione, la nostra personalità storica. Per la sua organicità, la compiutezza, la rapidità, l'intransigenza, la stessa durezza, a chi la consideri oggi, essa appare dominata da quello slancio che dai critici meritò l'appellativo di terremoto. Essa vantò il titolo di primogenitura, perché fu anteriore a tante altre Riforme che nel periodo dal 1923 in poi seguirono nel campo istituzionale, giuridico, militare, economico, ecc. Con la Riforma sorsero varie iniziative didattiche ed educative che cercarono di inserire la Scuola nelle vive correnti dell'attività nazionale. Con la Riforma Gentile fu soppresso il tirocinio e con esso le scuole elementari, annesse a questo scopo all'Istituto. Quest'ultimo occupò tutti i locali di Santo Spirito, ritenuti più idonei a contenere l'Istituto Magistrale, perché più numerosi e perché in questo edificio esisteva il Giardino d'Infanzia, con un 22 vasto giardino annesso, frequentato sempre da non meno di quaranta bambini. Il Ministero, infatti, soppresse le Scuole Elementari di Tirocinio, ma non i Giardini d'Infanzia, che sopravvissero e continuarono a servire per le esercitazioni didattiche degli allievi. Come è noto, intorno alla Riforma della Scuola Normale si avevano due concezioni opposte : l'una tecnicistica, che faceva consistere la preparazione del Maestro in un corredo di cognizioni, sia pure con ricco contorno di particolari, da insegnare agli alunni delle Scuole Elementari e nell'apprendere dalla Pedagogia e dalla pratica del tirocinio i metodi per impartirle; l'altra umanistica, che ammetteva l'educazione dello spirito come essenziale per giungere all'intelletto ed all'anima dei piccoli allievi : questi, anziché sfigurarsi entro schemi prestabiliti, avrebbero dovuto offrire al Maestro un mondo denso di sempre vive e nuove esperienze, che egli di continuo vivificherà, se non avrà assorbito solo formule e ricettari didattici, ma avrà coltivato ed educato il suo spirito. Fu la seconda visuale che ispirò la Riforma delle Scuole Normali. E così con Decreto 6 maggio 1925 n. 1054 (titolo 1 - Capo V) la Scuola Complementare e la Scuola Normale dettero origine all'Istituto Magistrale. La Riforma dette luogo all'introduzione nei programmi di insegnamento della lingua latina. Così le materie di insegnamento furono: filosofia e pedagogia, lingua italiana, storia, matematica e fisica, scienze naturali, chimica, geografia ed igiene, disegno, musica e canto, strumento musicale (facoltativo): violino, harmonium, pianoforte. Nel corso inferiore la lingua francese poté essere sostituita anche dall'inglese, dal tedesco o dallo spagnolo, a seconda delle sedi. Scomparvero la Calligrafia, l'Agronomia, il Lavoro Manuale, i Lavori Femminili, il Tirocinio. La Pedagogia venne inquadrata nella Filosofia: infatti i problemi didattici e quelli dell'educazione morale si ritennero «non proponibili e risolvibili altrimenti che in sede filosofica ». La Riforma mise inoltre il Latino a disposizione di tutti, dal momento che sulla cultura latina era fondata la nostra: giusta premessa e logica deduzione. Si diceva che senza il latino si sarebbe spezzato il filo ideale che ci ricollega al passato. AUMENTO DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA. Ora, prima che si attuasse la Riforma Gentile, si era notata una grande diminuzione della scolaresca maschile. Per incoraggiare, quindi, i giovani alla carriera magistrale il Governo con Legge 2 luglio 1929 n. 1182 esonerò da ogni tassa di frequenza e di esame del corso superiore gli alunni 23 maschi. Furono pure istituite borse di studio e fu anche stanziata una certa somma per posti gratuiti in convitti provinciali, comunali, ecc. da assegnare agli allievi maschi degli Istituti Magistrali. Queste provvidenze non furono inefficaci: infatti gli alunni maschi crebbero rapidamente nel decennio successivo. Così in tutta l'Italia la popolazione maschile divenne tredici volte superiore a quella del 1928-29; in particolare a Perugia crebbe da venti alunni a trecentoventiquattro nel 1938-39. Anche la popolazione femminile, che nel 1915-16 era di seicentoquarantacinque alunne, per effetto della guerra diminuì e nel 1922-23 diventò di trecentoquarantotto alunne e continuando a diminuire si ridusse a centonove nel 1928-29. La popolazione scolastica complessiva dell'Istituto Magistrale, però, a partire dal 1929-30 crebbe e dai centotrentasei alunni raggiunse negli anni successivi i centosessantuno allievi e poi duecentonove, trecentosei, trecentosettantacinque, quattrocentocinquantasei allievi, seicentoquarantasette, ottocentodue, novecentodiciannove, novecentoottantadue alunni e fino a superare il migliaio. Le classi raggiunsero il numero di trenta nell'anno 1939-40. Nel 1933, per fronteggiare la situazione, il Comune costruì dietro la Chiesa di Santo Spirito, fra il vecchio fabbricato e quello del Giardino d'Infanzia un'ala con nove aule. L'inaugurazione di tale costruzione fu fatta nel 1934 dal Preside Cimarelli. Quando nel lontano 1937 assunsi la Presidenza di questo Istituto la popolazione scolastica era in continuo aumento, ma i locali difettavano. Furono escogitati vari rimedi, cercando anche di ricavare due aule da una, con opportuni divisori. Nel 1938 l'impianto elettrico della Scuola era difettoso, presentava pericoli di incendio, non era installato in tutte le aule, che mancavano pure di stufe per il riscaldamento e di campanelli. I locali erano antigienici, i pavimenti in pessimo stato e così pure le finestre. Qualche funzionario Ministeriale mi espresse il suo disappunto, in visite all'Istituto. Oltre a ciò, a rendere più grave la situazione, si aggiungeva il fatto che la popolazione scolastica cresceva e nuovi locali occorrevano. Una volta, nel 1938, fui costretto perfino a mandar via due classi, perché i soffitti di due aule erano pericolanti. Tuttavia, piano piano, per il mio lavoro continuo, martellante, le mie vive insistenze, il Comune sistemò tutti i locali nel periodo di tre anni. LA GUERRA 1940-45. Mancava solo la sostituzione dei pavimenti, quando scoppiò la 2a guerra mondiale, in seguito alla quale i locali furono requisiti quasi tutti per ospitare gli internati, gli ebrei, i cinesi, gli slavi, ecc. Allo scopo di poter salvare il materiale didattico, scientifico e di arredamento, feci costruire dei divisori in muratura fra i locali occupati e i pochissimi liberi. In seguito, e precisamente nel 1943, con l'aiuto dei bidelli Malagigi Ernesto, Papa Menotti e Monacelli Olinta, disposi tutto il materiale scientifico, bibliografico, circa settecento banchi, quaranta cattedre, una quarantina di lavagne, nell'Aula Magna e ne feci murare tutti gli ingressi. Evitai così che detto materiale fosse bruciato, o in ogni modo distrutto, o venduto dagli occupanti. Il 13 giugno 1944, in seguito ad un bombardamento aereo, qualche bomba esplose a pochissimi metri dall'Istituto, per cui alcune finestre furono divelte, gli infissi quasi tutti rovinati, le porte scardinate ed alcune spezzate e circa ottocento vetri rotti. Col materiale ancora libero feci allora barricare le entrate, onde evitare il facile accesso nell'Istituto e, quindi, che molto materiale potesse essere asportato da individui che si comportavano come razziatori. I bidelli che mi aiutarono in quest’opera di civismo ricevettero nel 1945 una lettera di encomio da parte del Sindaco e del Comune ed il premio di lire duemila ciascuno. Questo fu da me richiesto all'Assessore alla Pubblica Istruzione, Prof. Granata Giuseppe. Non starò a descrivere le peripezie, gli accorgimenti, gli stratagemmi che escogitai per salvare milioni e milioni di materiale allo Stato ed al Comune. Certo vi riuscii ed oggi posso affermare che l'Istituto possiede la Biblioteca dei Professori, la Biblioteca degli Alunni, i Gabinetti Scientifici molto ben forniti ed efficienti. 24 La Scuola forse più torturata di Perugia, durante la guerra, è riuscita a salvare più di tutte le altre il materiale didattico, l'arredamento bibliografico e scientifico e questo con mezzi propri, con iniziative proprie, senza l'aiuto di elementi estranei. Nella settimana fra il 13 giugno ed il 20 giugno 1944 un conflitto si svolse fra la Guardia Nazionale Repubblicana ed i Nazisti nei locali dell'Istituto e nei pressi di esso. Mentre le Guardie distribuivano armi e materiale vario a pagamento ai civili, accorsero i Nazisti con mitragliatrici. Si iniziò una sparatoria da ambo le parti. Le Guardie Repubblicane, per sfuggire alla cattura, penetrarono nei pochi locali liberi dell'Istituto e, non conoscendone l'ubicazione, sfasciarono alcune porte e nascosero il materiale bellico nelle cattedre, nelle stufe, nelle soffitte, nella Segreteria, un po' dappertutto. Altre casse di materiale esplosivo erano già state dai medesimi seppellite nel Giardino attiguo. Per rintracciare tutto il materiale e liberare i locali da esso, feci ricorso ai guastatori. E, nonostante queste peripezie, la Scuola funzionò con orario ridotto e con doppio turno, con lezioni di quarantacinque minuti, nei mesi che furono stabiliti dal Governo. Quando i locali furono finalmente liberati, li trovai in pessime condizioni: le aule erano nauseanti, sudice, con gli insetti radicati nei muri, i vetri mancanti alle finestre, o sostituiti con carta di cellofan, senza luce elettrica e tanti altri inconvenienti. LENTA RIPRESA. Cercai di vincere il naturale scoraggiamento del primo momento e sollecitai il Comune a provvedere ai lavori più urgenti, collaborando attivamente nella soluzione delle necessità più impellenti. Difatti, furono disinfettate con cura tutte le aule, venne data la calce ai muri, furono sistemati alla buona gli impianti elettrici e nei primi tempi, quando questo ancora non era stato fatto, si adottò l'orario unico. Per vari anni, poi, le cose rimasero stazionarie, in quanto il Comune aveva molti urgenti problemi da risolvere e non poteva aiutarmi. Finalmente nel 1949-50, in seguito a vive e pressanti richieste, con l'ausilio dell'Ing. Grossi e dell'Assessore Granata, riuscii ad ottenere che l'Amministrazione Comunale stanziasse a favore di questa Scuola la somma di due milioni e mezzo di lire. Con tale somma si provvide alla ripulitura completa di tutti i locali, dei corridoi, alla sistemazione degli infissi, alla sistemazione dell'impianto elettrico con diffusori, utilizzando molti di quelli che erano stati posti in salvo nell'Archivio, alla pavimentazione con mattonelle di cemento di tre corridoi, fra cui quello principale che porta agli uffici. FINALITÀ DELLA SCUOLA. Negli anni dal 1935 al 1940, cioè fino alla 2a guerra mondiale, l'Istituto, anche in seguito alla organica Riforma dei programmi del 1935, era nel pieno rigoglio ed efficientissimo. I giovani nei quattro anni del corso inferiore ricevevano una preparazione accurata, omogenea, in pieno accordo fra i docenti di classi parallele e dei corsi superiori. I nuovi programmi servirono a migliorare la preparazione degli allievi, ma l'Istituto era anche ricco di buoni elementi e i giovani diplomati costituirono l'orgoglio della Scuola e degli educatori. Sappiamo che la Scuola, per essere efficiente, per non mancare alla propria funzione, deve sviluppare e rafforzare nell'animo dei discenti tutti i buoni sentimenti, in modo che essi diventino poi abito morale e diano forma al loro carattere. Deve formare uomini probi, padroni e dominatori anzitutto di se stessi, deve ispirare lo spirito del dovere e del sacrificio, il senso della disciplina e del rispetto, l'amore della sincerità, l'orgoglio della Patria, la fede in Qualcuno, o in qualche idea, senza la quale tutto ciò che si fa è gelido ed infecondo. I giovani dopo gli studi medi entreranno nel grande organismo sociale come elemento vitale. Essi porteranno nelle case, nelle riunioni, la forza moralizzatrice di una coscienza matura ed onesta, i loro cervelli saranno vigorosi come le loro braccia, le loro passioni troveranno da se stesse, nel sentimento del dovere, argini e freni e si risolveranno in impulsi nobili e generosi. 25 E' la base morale della Società che si pone educando il popolo. Ciò che la Scuola stampa nell'animo dell'alunno non si cancellerà più e questo costituisce una grave responsabilità che pesa sugli insegnanti. Se essi riusciranno a rendere gli allievi uomini probi, laboriosi, onesti, qualunque sia la parte loro serbata nella vita, potranno essere sicuri che le azioni saranno informate a quei principi di onore e di giustizia ai quali saranno stati educati. Con l'introduzione del lavoro nella Scuola occorreva un ampio locale ed esso fu costruito nel 1939 col contributo di S.E. il Prefetto del tempo. I risultati si poterono osservare nelle Mostre che questo Istituto non mancò di fare alla fine di ogni anno, abbinandole a quelle del Disegno. Le Mostre riscossero sempre l'approvazione delle Autorità e del popolo nelle loro visite. Inoltre, nel quinquennio fino allo scoppio della guerra, gli alunni maschi si segnalarono tutti gli anni nell'attività sportiva, cogliendo molte vittorie, conquistando diverse coppe e premi. Tutta la famiglia scolastica seguì con entusiasmo tali affermazioni e non mancarono premi di incoraggiamento anche da parte di questa Presidenza. GLI EROI DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE. La 2 a guerra mondiale vide allontanare dalla Scuola tanti giovani; alcuni fecero olocausto della loro vita alla Patria, non mancarono allievi che perdettero il padre. Ogni volta che una luttuosa notizia perveniva nell'Istituto, i docenti e i discenti manifestavano i sentimenti della più viva solidarietà alle famiglie dei caduti. In una nobile gara furono confezionati indumenti nelle ore di lavoro e spediti, tramite gli Uffici Assistenziali, ai nostri soldati, insieme ad altro materiale vario. Anche i bambini del Giardino d'Infanzia parteciparono alla nobile gara di offerte. E spesso, per far trascorrere qualche ora lieta ai feriti di guerra, non mancarono i trattenimenti corali e musicali, sia all'Ospedale di Santa Giuliana, sia nella Sala dei Notari, con la guida del Maestro Antonio Bartolini. In quelle circostanze si produssero anche la Prof. Marini Emma, la Prof. Vitalesta Fanny. Fra i numerosi allievi presero parte ai cori e come solisti pure gli alunni del tempo Mario Petri, Renato Ercolani, Licia Rossini, Anna Maria Ambrogetti, ecc. che oggi si sono affermati nei massimi teatri d'Italia e dell'estero. Non desidero intrattenermi su questa pagina dolorosa per l'Italia e per la Scuola; solo desidero rivolgere un pensiero affettuoso e reverente a cinque giovani, già alunni dell'Istituto, che sacrificarono la loro esistenza per la Patria, per i quali durante la guerra suonò l'ora di una terribile prova, che richiese il sacrificio della vita. Essi sono: la Medaglia d'oro Bruno Staffa, la medaglia d'argento Rossi Vincenzo, il Partigiano 26 Primo Ciabatti, la medaglia di bronzo Di Giulio Guido, l'aviatore Bertinelli. Negli anni in cui essi frequentarono l'Istituto Magistrale si dimostrarono educati, studiosi, rispettosi, intelligenti e tutti conseguirono il titolo di abilitazione magistrale. Ricordo tre di essi nel loro attaccamento a questa Scuola, nell'affetto per i loro docenti, li ricordo nei loro volti spesso soffusi di mestizia, quasi presaghi del loro destino. Non mancarono i mutilati. Questi soldati destinati ad essere maestri dalle cattedre, furono ancor prima maestri con l'esempio e furono degni di ammirazione e di ricordo, tanto coloro che caddero o furono feriti, obbedendo ad un gelido dovere, non convinti di combattere per una causa giusta, quanto coloro che si immolarono per una fede sinceramente e intensamente sentita. A questo riguardo mi piace ricordare, e forse tanti presenti potranno confermarlo, che in quegli anni i nostri giovani dal Fronte scrivevano di frequente alla Prof. Elisa Quadri, ottima, brava insegnante di italiano in questo Istituto. Molto spesso la Docente, che lasciò questa terra nel 1947, mi mostrava le lettere con le quali essi la rendevano partecipe della loro vita di sacrificio, del loro patriottismo, del loro spirito di abnegazione, delle loro speranze. Essi mostrarono di serbare ancora intatta la grandezza dell'ideale di Patria e di avere fede nei destini dell'Italia. ALTRE RIFORME. Non mi soffermo sulla Riforma Bottai, che arreco come innovazione la soppressione delle prime tre classi del corso inferiore, trasformandole in classi di Scuola Media Unica. Qui fu introdotta la Cronaca, che costituì un incentivo a scrivere, a palesare all'insegnante di lettere i propri sentimenti, aspirazioni, crucci, ecc., a rivelargli se stesso come ad un altro io, dimostrando di nutrire per lui tanta fiducia e simpatia. Inoltre, entrò nella Scuola anche il lavoro manuale. Nell'occasione il legislatore affermò che l'innovazione serviva a preparare il giovane alla concretezza della vita sociale che lo attendeva. Il vantaggio principale della Scuola Media fu di rinviare all'età di quattordici anni la scelta del corso di studi, a seconda delle attitudini ed aspirazioni manifestate. Alla fine della 2 a guerra mondiale, nella ripresa nazionale, nella faticosa ricostruzione dei valori morali travolti dalla guerra, si affacciò il problema della fisionomia che doveva assumere la nostra cultura. E così la Scuola Media fu rinnovata nello spirito e nei programmi. Molti furono gli uomini d'arte, di pensiero e di studio che vollero esprimere proposte, desiderarono configurare il loro tormento inferiore nei riguardi della Scuola, con piani di riforma. Non mi soffermo su altre Scuole. Solo ricorderò che in quegli anni i riformatori si posero il quesito, se l'Istituto Magistrale doveva essere Scuola di cultura, o Scuola professionale. 27 Prevalse la tesi che l'Istituto Magistrale può raggiungere il suo scopo se accanto alla cultura umanistica riesce a realizzare la preparazione professionale. Infatti l'umanità del Maestro si attua, si vivifica attraverso una cultura letteraria e scientifica e trova nello studio della filosofia, pedagogia, psicologia, integrate dalle esercitazioni didattiche, il carattere professionale. I programmi del 1945, pertanto, presero nella dovuta considerazione gli studi e le esperienze fatte in Italia ed all'estero durante i decenni precedenti. Le esigenze pedagogiche, emerse con i nuovi programmi, maturarono, negli anni che seguirono, attraverso gli studi sulla scuola pluriclasse, sul globalismo, sul problema dei cicli, sull'orientamento attivistico. Nella Riforma risultò utile pure l'introduzione dell'insegnamento della Storia dell'Arte, anche se l'orario risultò insufficiente. Lo studio della Pedagogia, associato alle esercitazioni didattiche, ha mirato alla formazione di una coscienza critica, alla capacità di giudicare la propria opera attraverso l'osservazione di quella messa in atto da chi possiede arte ed esperienza, ha mirato alla conoscenza dei problemi che possono presentarsi e del modo di superarli. I giovani hanno notato che il tirocinio nella Scuola è anche « Scuola di Vita »: hanno appreso il modo di educarsi educando gli altri e che buon Maestro è colui che possiede arte e cultura e sa portare nella classe quell'entusiasmo creativo, che bandisce la noia e fa dei suoi piccoli alunni tanti collaboratori attivi, felici, fieri di appartenere alla società scolastica. Hanno compreso che la scienza e l'arte di educare sono in continuo stato di evoluzione e che buon Maestro è soprattutto chi sa aggiornarsi e tenersi a contatto col progresso in ogni campo ed in particolare in quello educativo. TIROCINIO E VISITE AGLI ISTITUTI. Molto vi sarebbe da dire su questo argomento. Mi limiterò solo a far noto che oltre alle Scuole cittadine elementari, dove hanno ricevuto sempre cordialissima accoglienza, i giovani di questo Istituto hanno visitato ogni anno la Scuola Rurale della Montesca di Città di Castello, che si distingue dalle altre per il suo carattere tipicamente rurale, rivelato, oltre che da particolari organizzazioni scolastiche, anche dall'arredamento e dai sussidi didattici. Hanno, inoltre, visitato più volte l'Istituto Serafico per ciechi e sordomuti di Assisi, dove hanno osservato le condizioni psicologiche dei minorati, i sorprendenti metodi educativi adottati, i fini che questo particolare genere di educazione può conseguire. Un'onda di commozione ha pervaso gli allievi osservando intimamente la realtà di quelle sventurate creature. La visita alla « Repubblica dei Ragazzi » di Civitavecchia, poi, è riuscita efficace dal punto di vista pedagogico. I giovani hanno osservato il Metodo dell'Autogoverno, realizzato nell'organizzazione della Repubblica, viva e palpitante. Interessante è riuscita la visita ai tre villaggi: marino, agricolo, industriale. Si è notato come sia possibile abbandonare una vita di vagabondaggio per passare a quella in cui ordine, precisione, disciplina, bontà, lavoro ne rappresentano gli aspetti caratte-ristici. ALTRE ATTIVITÀ DELL' ISTITUTO. Proseguendo nella disamina delle attività di questo Istituto, ricordo che la Cassa Scolastica aveva uno statuto poco consono ai nuovi tempi, alle accresciute esigenze della Scuola, derivanti dai nuovi indirizzi educativi, dalle riforme dei principi, metodi e scopi degli ordinamenti scolastici. Pertanto, in pieno accordo con il Consiglio di Amministrazione, provvidi al suo aggiornamento ed a sottoporre il nuovo statuto all'approvazione del Ministero della Pubblica Istruzione. Furono introdotti, come principale innovazione, i Soci fondatori, benemeriti, ordinari della Cassa Scolastica. Inoltre, si è potuta attuare un'assistenza assai vasta e l'Ente Filantropico ha avuto modo di dare il suo apporto a tante attività dell'Istituto. La Cassa Scolastica non ha una forte consistenza patrimoniale, ma, ripeto, la sua attività è vasta e varia. Vengono assegnati annualmente diversi premi di profitto per stimolare i giovani allo studio; 28 sono distribuiti sussidi agli alunni bisognosi per circa lire duecentomila annue. Quasi sempre ho preferito, con l'approvazione del Consiglio, distribuire libri di testo invece di danaro, per evitare che il danaro fosse speso diversamente. Ed i libri di testo sono stati sempre acquistati dai Librai locali: la consegna di essi è stata fatta in modo che fosse evitata ogni forma di umiliazione. La Cassa Scolastica, in relazione alle sue possibilità, ha provveduto all'incremento del materiale scientifico, didattico, bibliografico; all'installazione dell'impianto microgrammoradiofonico; all'acquisto dell'apparecchio per il cinema sonoro e di numeroso altro materiale. Ha sovvenzionato anche le Gite Istruttive che tutti gli anni questo Istituto ha effettuato. Ho sempre voluto che alle gite partecipassero quasi tutti gli alunni e che non costituisse ostacolo il disagio economico. E così sono state realizzate gite istruttive ad Urbino, alla Repubblica di San Marino, a Firenze, a Roma, ad Orvieto ed al Monte Amiata, con visita alle miniere di mercurio, a Recanati, ad Ancona, alla Verna e a Camaldoli, a Viterbo, ai Laghi di Bolsena e di Vico, al Castello di Gradara, a Tivoli, a Ravenna, ecc. L'Istituto dispone di due premi di studio annuali, istituiti nell’ultimo ventennio, ed il cui patrimonio aumenta annualmente con risorse della Scuola. L'incremento del patrimonio porta come conseguenza quello dell'entità del premio. Un altro Premio, istituito dopo la 2 a guerra mondiale, riguarda il Giardino d'Infanzia, ed è intitolato alla bambina Pagnotta Luciana, deceduta nel bombardamento dell'8 luglio 1944. Non mancano, poi, annualmente premi occasionali, che sono istituiti come incentivo allo studio, quale ricompensa ai giovani intelligenti, volenterosi, educati. PATRIMONIO DELL'ISTITUTO. E passando a considerare il materiale bibliografico e scientifico, posso affermare che ho posto ogni cura sia per il suo incremento che per la sua sistemazione in armadi nuovi, appropriati. Gli inventari mercé l'opera di alcuni Docenti e soprattutto del Prof. Paglioni Domenico sono stati aggiornati, riordinati, e l'Economo Comunale ha dimostrato tanta comprensione rinnovandomi gli armadi sia delle due Biblioteche, sia del Gabinetto di Fisica; per quelli del Gabinetto di Scienze si è provveduto con una Lotteria. Oggi tutto è in ordine e, come indicano le seguenti cifre, il materiale in dotazione di questo Istituto è rilevante. La Biblioteca degli Insegnanti comprende pregevolissime opere per il valore complessivo di L.2.734.705. La Biblioteca circolante degli allievi comprende tremiladue-centoquaranta volumi per l'importo di L. 1.666.260. Le due Biblioteche hanno una consistenza di oltre ottomila volumi. Attualmente hanno cura di queste le Proff. Romizi Luciana e Grossi Silvia. La Biblioteca degli Insegnanti comprende l'Enciclopedia Treccani, quella Filosofica, l'Enciclopedia Matematica, l'Enciclopedia della civiltà atomica, ecc., molte collezioni classiche, filosofiche, molti pregevolissimi trattati di storia, di scienze, di fisica, di pedagogia, di letteratura, cinquanta volumi della raccolta di opere Carducciane, una vasta collezione di classici della Casa Editrice Laterza, ecc. Il materiale del Gabinetto di Fisica supera i tre milioni di lire e quello di scienze è di circa due milioni di lire. I gabinetti sono molto ben forniti ed efficienti. Trascuro di esporre, per economia di tempo, gli apparecchi di rilevanza in essi contenuti, ma posso con tutta coscienza affermare che il materiale è numeroso, rispondente, sufficiente allo scopo e ben ordinato, con aule accoglienti. Tutto questo è stato largamente incrementato in questi ultimi anni. Infatti, ogni anno, sia le Biblioteche sia i Gabinetti, si arricchiscono considerevolmente con fondi vari e con doni. Il Ministero, per opera del Direttore Generale Comm. Emilio Prisinzano e del Comm. Oreste Cimino, ha offerto per il Centenario i fondi per l'acquisto di un pianoforte e noi porgiamo le nostre più vive grazie ai due alti e degni funzionar; dal cuore generoso. 29 CONCLUSIONE. Questa Festa mi riesce molto gradita anche perché mi da occasione di premiare solennemente quegli alunni che si sono maggiormente distinti per bontà, scienza e disciplina. Il danaro è stato generosamente offerto dagli Enti che saranno di volta in volta indicati: i giovani non saranno immemori di tanta sollecitudine e procureranno con lo studio e le loro virtù di rendersi degni dei vari premi. I giovani che saranno chiamati a ricevere il premio, che sarà loro consegnato dalle Autorità presenti a questa cerimonia, sono i migliori, ma ciò non toglie che tutti i nostri cari allievi, nel loro complesso, abbiano compiuto il proprio dovere e ci abbiano dato il conforto di vederli aprirsi alle lettere, alle scienze, alle materie artistiche, allo sport, e soprattutto alla virtù. E perdonatemi se, avviandomi verso la fine di questa esposizione, desidero salutare gli ex-allievi, che io considero sempre persone di famiglia. Penso che rientrare in queste aule, dove vi nutriste di sapere, vi educaste, dove alimentaste la fiamma delle più nobili idealità, vi dia un senso di letizia, faccia affiorare nei vostri animi tanti ricordi belli e nostalgici. Ho seguito molti di voi nella carriera, attraverso notizie avute direttamente o dai vostri colleghi e posso assicurarvi che i vostri successi mi hanno dato sempre un senso di viva soddisfazione, di vera letizia. Vi rivedo tutti nella vostra esuberanza giovanile, nei vostri entusiasmi, talvolta nelle vostre birichinate, ma rispettosi verso i docenti che con opera sapiente, assidua e piena di abnegazione hanno coscienziosamente contribuito alla vostra formazione di educatori. Ed aggiungo di educatori degni di questa terra Umbra, che irraggiò sulle genti prossime e lontane fasci non effimeri di luce viva e di preziose energie. Guerrieri, artisti, letterati, scienziati, mostrarono in ogni tempo quale ricchezza di forza attiva animasse il braccio ed il cervello di questo popolo audace, civilissimo, che, pur tra le vicende sanguinose della sua vita, non cessò mai di amare la libertà, segnacolo della sua fede incancellabile nei secoli. Voi, giovani, avete raccolto con religione le voci che dai secoli lontani vi parlano del passato e segnano la via dell'avvenire; e la cerimonia odierna significa appunto che nella vostra coscienza queste voci sono vive e che voi intendete pienamente tutta la bellezza ed il significato di queste onoranze ad un Istituto Centenario. Ricordate, professori, maestri, futuri educatori, che i figli riconoscenti alle madri, i padri consci dei loro sacri doveri, i cittadini devoti alla Patria, sono opera degli educatori, opera grave e delicata, perché in essa è la base di ogni ben costruito edificio sociale. Nel nostro popolo oggi vi è un fermento nuovo di vita, un autentico rinnovamento spirituale. Il desiderio di conoscere, di partecipare alle molteplici forme di attività umana, pervade tutti gli strati sociali ed è assegnato oggi agli educatori il compito nobilissimo di soddisfarlo, schiudendo alle masse le più salutari e limpide sorgenti del sapere. A questa missione gli insegnanti sono consacrati e la compiono degnamente, anche quando il compierla costa amarezza e privazioni. Rivolgiamo un pensiero grato al Prof. Salvatore Valitutti, che nel periodo in cui fu Capo degli Studi, seguì con affettuosa, vigile premura, con simpatia questo Istituto ed ancora agli altri Provveditori Pareli, Parmeggiani, Ferri, Grossi, Pierri, Santomastro, ecc. che si interessarono allo sviluppo culturale ed organizzativo della nostra Scuola. Ci è caro ricordare i Presidi che ci hanno preceduti e che hanno diretto con competenza e passione l'Istituto dalla sua fondazione : la loro nobilissima opera non è stata vana e non è stata dimenticata, ma è servita a fornire alla Patria educatori degni di questo nome. Consentitemi, poi, di ringraziare sentitamente la Prof. Calzoni Maria che ha contribuito efficacemente per la buona riuscita di questa cerimonia, con spirito di sacrificio e di vivo attaccamento a questo Istituto. Ha anche offerto L. 50.000 per un Premio di Studio intitolato al fratello caduto nella Ia Guerra Mondiale. Esprimo il mio apprezzamento ed il mio grazie sincero al Maestro Bartolini che, oltre ai cori magistralmente diretti e preparati, ha voluto comporre l'inno del Centenario di questa Scuola, che resterà come perenne ricordo del suo affetto all'Istituto Magistrale. 30 Ringrazio ancora il Prof. De Lauretis, i membri della Cassa Scolastica e del Comitato d'onore, che hanno offerto la loro cordiale e fattiva opera per questa manifestazione. Voi, allievi, onorate questa Scuola con lo studio e le virtù civiche. Ricordate che vi hanno preceduto tanti giovani che nella vita si sono affermati in campi diversi. E tutti, come i Provveditori agli Studi Fratini, Albertini Giacobbe, il pedagogista Ildebrando Bencivenni, il Senatore Prof. Morandi, l'Ispettore del Ministero Prof. Oddino Montiani, il Direttore Generale del Ministero della Pubblica Istruzione Prof. Ciro Trabalza, i numerosi Ispettori Scolastici, Direttori Didattici, i Docenti Universitari, i medici, gli ingegneri, i chimici, ecc. hanno onorato questa Scuola con la loro opera, con i loro scritti. Prima di terminare questa sosta al paziente, metodico e silenzioso lavoro di ogni giorno, auguro a questo Istituto di continuare a rappresentare una istituzione cara al popolo Perugino, a questo popolo dalla grande, magnifica storia trimillenaria. In questi anni, in cui ho avuto l'onore di dirigerlo, non mi sono mancate le vigilie, ma non ho sostato mai, guidato dalla speranza di fare un po' di bene, seppure oscuramente, a tanti giovani. La mia fatica si è protratta anche fra le pareti domestiche, perché il mio compito non si esaurisce lasciando l'Istituto, per motivi noti a chi esercita una tale funzione. Ho procurato di essere per gli allievi un secondo padre, godendo dei loro successi, delle loro gioie, partecipando a tutti i loro problemi e difficoltà. Con azione diretta ed indiretta ho cercato di imprimere sempre in essi sani principi morali, religione delle memorie della famiglia e della Patria, rettitudine di vita, amore al Bene, dovere di uomini e di cittadini. E permettemi di prendere commiato col saluto riverente a questa nobile città, che nelle sue vetuste mura conserva tante glorie del passato e che, nel sogno di Frate Francesco, serba sempre intatti nel suo cuore l'amore e la fede purissimi della sua terra. PARLA IL SIG. SINDACO. Dopo il discorso, che ha procurato nei presenti intensa commozione, ha esordito il Sindaco di Perugia, prof. Alessandro Seppilli, che così si è espresso : 31 « Consentite che al saluto ed all'augurio della Scuola io aggiunga il saluto e l'augurio della città. Saluto ed augurio cordiale ed affettuoso all'Istituto Magistrale, che festeggia oggi i suoi primi cento anni di vita; saluto ed augurio al vostro Preside, che sta per festeggiare le sue nozze d'argento con questa Scuola, il che significa che un quarto della storia dell'Istituto è storia vissuta con Lui, sotto la Sua guida amorevole ed appassionata. Festa della Scuola è sempre festa della città. Ma qui oggi più che una festa di una Scuola, festeggiamo la festa della Scuola delle Scuole; e la felice coincidenza del Centenario di questa Scuola delle Scuole col Centenario dell'Unità d'Italia riassume nella celebrazione odierna, veramente, la celebrazione della scuola perugina nel suo complesso. Oggi la Scuola è in fermento e da ogni parte le si chiede uno sforzo particolare di adeguamento alla rapidissima evoluzione della nostra società. La Scuola è tutta solidale e non vi può essere rinnovamento di una parte di essa, senza che si rinnovi il tutto; ma se può pensarsi una chiave di volta di tutto l'edificio, essa non può essere che qui, negli Istituti che preparano le nuove leve degli insegnanti, che dovranno a loro volta formare i giovani delle nuove generazioni. Orbene, questa cerimonia, che vede riuniti non solo docenti ed allievi di tutte le scuole, ma ex allievi e rappresentanti di tutte le categorie di cittadini, che li vede riuniti nell'amore comune e nella comune fede nella Scuola, mi sembra il migliore auspicio, la migliore garanzia che qui la Scuola è veramente parte viva della città, parte viva della società nostra, e che pertanto, in questo spirito, quello sforzo di adeguamento sarà facile e fecondo. In questo auspicio io rinnovo all'Istituto Magistrale ed al suo Preside, il saluto riconoscente di Perugia». 32 ..... IL SIG. PROVVEDITORE AGLI STUDI. Ha parlato, quindi, il Provveditore agli Studi Dott. Aldo Tornese, che si è compiaciuto per la organizzazione e la riuscita della festa ed ha avuto parole di elogio per l'opera svolta dall'Istituto il un secolo di vita nei diversi campi di attività. Ha auspicato che i luminoso passato costituisca un incentivo ad operare sempre meglio per la preparazione degli educatori delle generazioni presenti e future. ..... IL DIRETTORE GENERALE DELL'ISTRUZIONE CLASSICA. E' stata quindi la volta del Comm. Dott. Vincenzo Prisinzano, Direttore Generale dell'Istruzione Classica presso il Ministero del la Pubblica Istruzione in rappresentanza del Ministro, che ha così esordito : « Sono lieto di recarvi, nell'occasione del Centenario di questi Istituto, le cui vicende sono state or ora rievocate con tanta efficacia e così viva emozione dal Preside Cappuccini Alberto, il saluto de Ministro della Pubblica Istruzione, al quale aggiungo con tutta cordialità il mio. Cento anni di scuola: quanta gioventù è passata per queste aule, quante speranze, quanti ricordi! Ma al consuntivo deve immediatamente seguire il preventivo; alla considerazione del passato la previsione dell'avvenire, del lavoro da compiere, degli impegni che ci attendono, perché il nostro è tempo di rinnovamento. Si apri dinanzi a noi, infatti, un avvenire ricco di speranze e di promesse Alle poche e più raccolte scuole, care alla nostra tradizione adatte ad esigenze sociali, superate oggi da nuove esigenze più vaste e complesse, si va sostituendo la Scuola che sarà, ad evoluzioni compiuta, adatta ad un rinnovato ambiente sociale. Si pensi per un momento ad una organizzazione scolastica che accolga finalmente tutti i giovani nell'età dell'obbligo fino ai quattordici anni, e chi offra a tutti coloro che siano capaci e desiderino di proseguire una ricca e completa serie di tipi di Scuola! Già nei nostri giorni la varietà delle scuole, che si dipartono dalla scuola dell'obbligo, è molto ampia, ed ancor più si espanderà in un prossimo avvenire, seguendo il movimento di evoluzione che si svolge sotto i nostri occhi e che tutti consideriamo con viva sollecitudine e con gioia, come l'annunzio di tempi migliori per la nostra società. Ma è proprio una così nuova prospettiva che pone la celebrazione del Centenario di questo Istituto, che appartiene al gruppo delle scuole primogenite, come momento di riflessione e punto di partenza verso un avvenire ricco di promesse e carico anche di responsabilità, proprio per l'impegno che a questo gruppo di scuole discende dall'alta tradizione di cui sono portatrici. A che varrebbe altrimenti il ritorno alle memorie del passato ed agli insegnamenti che da esso ci vengono, se non per trame energia propulsiva verso un avvenire che non rinneghi, ma anzi in sé contenga e metta a frutto il patrimonio di cui è naturale erede? In così promettente visione di rinnovamento e di feconda attività esprimo, quindi, i più fervidi auguri di lunga e prosperosa vita a questo Istituto che oggi celebra la sua festa centenaria in pieno vigore di giovinezza, e gli auguri più cordiali al Preside, ai Professori, ed agli alunni, che alla loro scuola sono legati dalla consuetudine del comune lavoro, e soprattutto da vincoli profondi di affetto, di cui sono prova e la viva commozione del Preside, che si è comunicata a tutti noi, e il calore intenso che abbiamo colto negli applausi degli alunni! ». ..... IL RETTORE MAGNIFICO DELL'UNIVERSITÀ' DI PERUGIA. Si è levato, poi, l'On. Prof. Giuseppe Ermini, Magnifico Rettore della Università degli Studi di Perugia, che si è rallegrato vivamente per la bella riuscita della manifestazione ed ha promesso il suo largo aiuto finanziario per la pubblicazione dell'Annuario relativo alla Festa del Centenario ed alle conquiste dell'Istituto. « Quanto ha detto il preside — ha quindi egli aggiunto — ci fa seriamente meditare sulla azione svolta dai professori dell'Istituto Magistrale, al cui silenzioso e prezioso lavoro gli stessi docenti universitari dovrebbero ispirarsi e quasi modellarsi nella loro opera, non solo per innalzare la cultura, ma anche per elevare lo spirito, per riflettere, per meditare : è un'opera che talvolta non è equamente 33 apprezzata; ma è a questi professori che viene affidata l'educazione delle nuove generazioni ed al loro lavoro noi dobbiamo inchinarci ». Ha rivolto, quindi, l'augurio che l'Istituto Magistrale riesca ad assolvere sempre meglio il suo compito, consapevole che la Patria e la società molto si attendono dalla nuova scuola. IL VICE-RETTORE. Il Prof. Elio Barboni, Vice-Rettore dell'Università degli Studi di Perugia, Preside della Facoltà di Veterinaria, nella sua qualità di Presidente dell'Opera Nazionale per l'Assistenza agli Orfani dei Sanitari Italiani, ha esordito affermando di avere associato l'Opera all'Istituto Magistrale con un contributo. Ha espresso il suo vivo compiacimento per l'ottimo esito della celebrazione, formulando a nome della Amministrazione dell'Ente i più fervidi voti augurali per un sempre più prospero avvenire dell'Istituto. Dalla appassionata dedizione del Preside e dalla intelligente attività sua e del Corpo Insegnante l'Istituto Magistrale ha potuto trarre quell'impulso e quel decoro, che gli consentono di corrispondere egregiamente alla propria missione, certamente la più nobile e delicata tra quelle svolte dalle Scuole italiane, essendo essa volta a formare gli educatori dei nostri bambini. L'EX ALUNNO G. SANTUCCI. Ha fatto seguito il Direttore Didattico Santucci Giacomo, ex-alunno della Scuola, che così si è espresso: « Non credo che il Preside Prof. Alberto Cappuccilli mi abbia chiamato a far parte del Comitato Organizzatore di questo Centenario in rappresentanza degli ex-allievi per i meriti che io, di certo, non ho. La mia designazione non può avere che un significato. Questo. Io appartengo alla generazione degli anni '40; a quella generazione degli Staffa, dei Rossi, dei Ciabatti che, nel pieno della giovinezza, quando nella vita non si scorgono che quegli aspetti che soli possono renderla bella e consolante, subì una terribile frustrazione. A noi è toccata l'amara esperienza, in un momento in cui si sente imperiosa la necessità di credere, di veder crollare — via via, ad uno ad uno — gran parte dei nostri ideali giovanili. Ci è toccato, anche, di ritrovarci dall'una o dall'altra parte. Ebbene, nonostante ciò, siamo riusciti a ritrovarci in un ideale comune: la fede nella Scuola, nella sua grande funzione umana e sociale; un ideale che qui dentro abbiamo respirato a pieni polmoni. 34 Bisognava essere, giù, nel Cimitero della nostra città quella mattina di tanti anni fa nella quale ci incontrammo dinanzi al Monumento dei Caduti per dirci che il nostro Paese, per la sua ricostruzione, aveva bisogno del contributo di tutti, di tutti indistintamente, per comprendere in pieno la grandezza, la purezza, la nobiltà di questo ideale! Se non altro per questo, noi allievi degli anni '40, dobbiamo riconoscenza e gratitudine a chi ci ha sostenuto, indirizzato, guidato negli anni della nostra maturazione. Siamo usciti da qui, dicevo, con una grande fede nella scuola. Questa è la tradizione, la meravigliosa tradizione del nostro Istituto Magistrale: prima di noi, dopo di noi altri sono usciti con la stessa fede. Sono cent'anni, ormai. E altri seguiranno: sono quegli adolescenti e quei giovani che ora stanno maturando e che prenderanno il loro posto : noi li attendiamo fiduciosi nella scuola primaria. A loro, prima o poi, lasceremo le nostre responsabilità. E' in questa continuità che la tradizione del nostro Istituto si identifica con quella della scuola primaria della nostra regione. Da qui sono usciti uomini che purtroppo non sono più tra noi, ma di cui serbiamo vivo il ricordo, quali Orlando Berioli, Federico Berardi, Maria Marchetti, Armando Fratini, Olindo Giacobbe (sono questi i primi nominativi che mi vengono alla mente; ma quanti e quanti dovrei e vorrei ricordarne!), i quali hanno sommamente onorato il nostro Istituto, dando, francescanamente, senza nulla mai chiedere per sé, il meglio delle loro capacità, delle loro possibilità. Quello che la scuola primaria umbra oggi è, lo deve soprattutto a loro, alla loro abnegazione, ai loro sacrifici : a loro che iniziarono la carriera perfino come « Maestri itineranti », il mattino in un paese e il pomeriggio in un altro per quattro marenghi al mese, come Orlando Berioli. Noi siamo qui oggi, sì, per ricordare ciò che dobbiamo al nostro Istituto, per ringraziare chi ci ha aiutato a divenire quello che siamo; ma ci siamo anche per rinnovare un impegno: far sì che mai vengano meno in noi quei valori, quegli ideali sulla funzione elevatrice della scuola che, come ho detto, costituiscono la meravigliosa, viva e vivificante tradizione dell'Istituto Magistrale « Pieralli ». E' nel rinnovare questo impegno. Signor Preside (chi mai potrà dimenticare il modo con cui ci ha seguiti ad uno ad uno, anche quando venivamo al mattino in Presidenza? .....) che, interpretando anche il sentimento di tutti gli ex-allievi, auguro al nostro Istituto, all'inizio del suo secondo secolo di vita, e soprattutto lo auguro nell'interesse delle future generazioni, che da esso seguitino ad uscire educatori degni della sua tradizione ». Infine ha pronunziato le seguenti appropriate parole lo studente Trotta Osvaldo della 4" sup. Sez. A: « Ci è stato chiesto da parte degli ex-allievi un impegno: continuare a tener viva come allievi oggi e come maestri domani la splendida tradizione del nostro Istituto. Noi allievi siamo felici di assumerci tale responsabilità e siamo sicuri di non venir meno ad essa, perché sappiamo con quanta dedizione in queste aule il nostro Preside ed i nostri Professori ci aprono la mente ed il cuore alla cultura ed ai più alti ideali. Ringrazio a nome di tutti gli allievi Preside e Professori per quanto fanno per noi. Un ringraziamento particolare vada a tutte le Autorità e a quanti hanno voluto onorarci intervenendo alla festa del nostro Istituto ». 35 36 LETTERE DI ADESIONE La prof.ssa Maionchi Gemma, già allieva e poi docente di Filosofia e Pedagogia nell'Istituto, non potendo essere presente alla manifestazione a causa dell'età e delle sue condizioni fisiche, ha scritto quanto segue: « Con gentile e delicato pensiero l'illustre Preside dell'Istituto Magistrale ha voluto in qualche modo farmi partecipe della bella cerimonia che oggi vede adunate, attorno al Preside, ai Docenti, agli Alunni, le Autorità maggiori della Provincia e del Governo. Non potendo, per le mie condizioni di salute, essere presente alla suggestiva celebrazione affido a questa mia umile prosa il mio saluto augurale. Cento anni sono trascorsi da quando si apriva in Perugia la Scuola Normale femminile e questo ricordo commuove l'animo mio perché tra le prime alunne fu la povera mia mamma. Vi fummo poi mia sorella ed io e mi toccò la bella sorte di tornarvi quale insegnante di Pedagogia e Morale prima e di Pedagogia e Filosofia dopo la riforma del Ministro dell'Educazione Nazionale Giovanni Gentile. Ricordo con nostalgia Preside e Colleghi che mi onorarono della loro stima e benevolenza e soprattutto l'attuale Preside Prof. Cappuccilli Alberto che ebbe sempre per me una deferente e cordiale amicizia, non venuta meno col mio ritiro alla vita di pensionata. Oggi, benché lontana dall'Istituto, che sotto la illuminata direzione del Preside Prof. Cappuccilli ha raggiunto un incremento veramente notevole ed un miglioramento ambientale che sono ammirevoli, esprimo gli auguri più fervidi perché ne escano educatrici ed educatori che sappiano infondere nell'animo degli alunni gene rosi sentimenti di amore per le idealità più alte e più nobili quali la religione, la patria, l'umanità, elevandoli così alla consapevolezza dei loro doveri di uomini e di cittadini, nell'adempimento dei quali la nostra adorata Patria tornerà ad essere esempio e modello di virtù. Auguri e reverenti saluti porgo alle Autorità presenti, all'ottimo Signor Preside, animatore instancabile della scuola, ai Colleghi : che conobbi e che danno ancora la preziosa opera loro, ai Colleghi che non conosco, agli alunni ed alle alunno che si preparano — penso con diligenza e volontà — all'alto, ma nobile ufficio di E-ducatori : sono gli auguri di una vecchia insegnante che tutto diede alla Scuola con fede e con amore: ad multos annos». La Prof. Frezza Vannerini Irene, già docente nella cattedra di lettere italiane e estere dell'Istituto e costretta a letto per malattia, ha scritto quanto segue : « Segregata per malattia dal mondo esteriore, che rompe sulle pareti della mia camera le sue onde tumultuose, ma non vi penetra, io vado e rivado con la mente e col cuore al felice passato, ai molti anni del mio insegnamento, svolto con appassionato ardore, con entusiasmo rinnovato. E posso ben dire che ci vivo sempre nella mia scuola, perché la guardo dalla mia finestra prospiciente alla Chiesa di S. Spirito e al mio Istituto; vedo le aule dove impartivo le mie lezioni, mi pare ancora di udire la mia voce che spiega i nostri grandi poeti con inesausto fervore come se fosse sempre la prima volta; mi par di avvertire il silenzio attento degli alunni; guardo lo svettare dei cipressi adiacenti e l'azzurro del ciclo che filtra dai rami. Seguo col pensiero memore lo svolgersi delle varie fasi dell'anno scolastico; mi tengo sempre in comunicazione col Preside e con gli insegnanti che ancora conosco. Ricordo la commozione degli ultimi giorni di scuola, il distacco ogni anno doloroso; respiro l'atmosfera speciale del periodo di esami; seguo dalla breve lontananza il movimento così caratteristico e silenzioso dei candidati che si dispongono nell'Aula Magna, proprio dirimpetto. Ogni anno rivivo il ci do infallibile; e arrivo alla sosta delle vacanze estive; quando l'Istituto rimane vuoto, muto, senza echi, senza anima. E' come il fluire di un fiume le cui onde si avvicendano, si incalzano e passano, sempre uguali e sempre nuove. Quanti visi mi passan dinanzi, quanti nomi mi risuonano! Due generazioni si sono avvicendate e sono trascorse, e nella seconda c'erano molti figli della precedente. Quelli che passano per Perugia mi vengono immancabilmente a trovare; molti mi scrivono. Molti di essi non sono più! 37 Combattenti nella guerra 1915-18, baciati dal sole della gloria, giovinetti ventenni, fieri delle medaglie d'argento e d'oro che fregiavano i loro petti, sono ascesi nel Cielo dove si adunano gli Eroi che la patria venera e il mondo ammira. Fra i superstiti molti hanno raggiunto posti eminenti nella società: presidi, professori, assistenti universitari, ispettori e direttori didattici, funzionari delle ferrovie e anche artisti lirici, e segretari comunali, sparsi attraverso tutta l'Italia, peregrinando vari anni nei paesi sperduti ed impervi delle Alpi, ai contesi confini. Tutta una compatta schiera di cittadini onesti, intemerati, soddisfatti del loro lavoro, che perciò compiono volentieri il proprio dovere, sentendone più il piacere che il peso, e fanno onore all'Istituto donde sono usciti. E mi commuove e mi esalta lo svolgersi e l'intrecciarsi di questa rete, che mi avvolge nei mille fili d'oro dell'affetto e del ricordo. Quale vita migliore di questa potevo desiderare, vissuta parallelamente con mio marito, il cui ricordo non si è ancora spento tra codeste mura, dove ha profuso per molti anni la sua opera paterna d'insegnante e di educatore? Per noi la scuola era la continuazione della famiglia, e la famiglia la continuazione della scuola, perché i nostri discorsi si aggiravano quasi sempre intorno ai nostri alunni, per conoscerli meglio e per procurare di conciliare i nostri giudizi, spesso in contrasto. Che rammarico accorato, che rimpianto struggente il giorno nel quale, raggiunti i limiti di età, dovetti dare l'addio al mio Istituto, lasciare il mio insegnamento! Mi festeggiarono con affetto sincero, con spontaneità unanime, in una cerimonia solenne; il Provveditore agli Studi, l'inobliabile Comm. Gasperoni, mi appuntò sul petto una medaglia con l'effige di Dante, con l'iscrizione composta da lui, che io ho definito la mia medaglia al valore civile, e costituisce il mio tesoro più prezioso ed ambito, che lascerò come la più cara eredità al primogenito dei miei nepoti. Il mio Preside mi onorò con parole lusinghiere, che avrebbero suscitato in me un sentimento di fierezza, se non le avessi attribuite alla sua generosa, infinita indulgenza. Una commozione dolce e amara mi stringeva il cuore e mi faceva comprendere che toccavo il culmine della mia vita. Spesso nella mia solitudine rievoco quel giorno, ne rivivo tutti i particolari : in esso si assommava e suggellava il volgersi di tanti anni di lavoro fecondo, e, fra il sorriso e il pianto, gli stessi sentimenti mi pervadono l'animo : vano rimpianto, malinconia infinita. Il rammarico del distacco persistette doloroso per mesi e mesi, e divenne nostalgia tormentosa all'inizio del susseguente anno scolastico, quando vidi passare frotte di alunni sotto le mie finestre; li vedevo entrare nelle aule che erano state mie; immaginavo, sentivo i miei colleghi far lezione; ed io non c'ero! E non ci sono neanche oggi! quanto l'ho sognato, desiderato, sperato: invano! Avrei voluto essere con voi, fra voi, in codeste mura che, forse, serbano ancora un'eco lontana della mia voce vibrante, e ora fioca, per lungo silenzio. Avrei voluto guardarvi negli occhi ad uno ad uno, rievocare in voi l'espressione dei volti di tutti i miei alunni passati ed amati, avrei voluto mutamente interrogarli, e ripetere ancora una volta quello che vi dicevo allora, per sollevare voi e me dall'atmosfera di malinconia che infonde nell'animo la fine di ogni cosa bella. E quante cose belle abbiamo lette e finite insieme! Quando leggevo le ultime pagine dei Promessi Sposi, nelle quali anche il Manzoni vela la sua commozione, con umorismo fra malizioso e sorridente; quando agli ultimi versi dei Sepolcri, muti e pensosi, vi sentivo pervasi dallo sgomento arcano dell'apocalittica profezia di Cassandra, che abbraccia l'angoscia cosmica della derelitta umanità. E quando giungevamo agli ultimi versi del Paradiso dantesco, nei quali passa il soffio misterioso dell'afflato di vino : tutti protesi verso, di me eravamo uniti da una commozione arcana insostenibile, che a me arrochiva la voce, e faceva apparire nei vostri occhi il presentimento di una lacrima, quasi vedessimo la stanca mano del Poeta posarsi sul Poema a cui ha posto mano Cielo e Terra. Tre cose belle che non avremmo mai più lette insieme. 38 Vi ricordate che cosa vi dicevo? « Una cosa bella è una gioia per sempre » (John Keats : ENDYMION). Bella frase, di risonanza vasta nel mondo spirituale, e concetto profondo di conforto ineffabile! Niente e nessuno ci può togliere questa gioia, che si diffonde lenta e sicura in tutta l'anima nostra, e la rende viva, fresca, lieve ed aerea. A questa cosa bella potrete ricorrere sempre come a limpida fonte perenne, in tutte le evenienze dell'esistenza, per godere di più le vicende liete, per trattare a tu per tu il vostro dolore, affinché si trasformi nel dolore — che poi non dole — ma diviene assiduo compagno, consigliere sapiente, amico esortatore e benefico, suscitatore sempre di nobili impulsi; e allora evocherete anche i begli anni della adolescenza trascorsi nei banchi del vostro Istituto. Ricordatevi che la vita spirituale è la sola che conta, tutta intima, tutta nostra, gelosamente chiusa al vulgo profano; è la sola vera, la sola che abbia valore e significato in un mondo che non sa più l'eloquenza del silenzio. Esso ci solleva dalle contingenze materiali, dalle volgarità, dalle delusioni, dalle amarezze inevitabili, fino a farci attingere la rarefatta atmosfera delle alte cime dove brilla inconsunta la « luce intellettual piena d'amore, amor di vero ben pien di letizia letizia che trascende ogni dolzore! » II resto, è tempo perduto. Tutto questo avrei voluto dirvi oggi, guardandovi ad uno ad uno negli occhi: non posso! il sacrificio è amaro. Ma vi mando questo messaggio di un amore che si perpetua e dilaga nel tempo e nello spazio, in questo giorno nel quale si celebra solennemente il centenario del nostro caro, indimenticabile Istituto, che la costante, assidua, intelligente opera del mio amato Preside ha tanto curato e migliorato da renderlo irriconoscibile dai miei tempi lontani. Ma io ci stavo bene lo stesso! 39 Questo messaggio vuole essere anche un monito, perché la nostalgia dei ricordi, per quanto — dolce nella memoria — sarebbe sterile e vana, se si esaurisse in se stessa, e non preludesse ad un'opera costruttrice, protesa a un migliore avvenire, intrapresa e seguita col vostro entusiasmo vivificatore. Ognuno di voi si scelga un campo di azione affine alle proprie inclinazioni, alle proprie preferenze. Mi limito a segnalarvi un pericolo urgente, a voi che avete studiato ed amata la lingua italiana nelle più fulgide opere a cui ha dato vita nel corso dei secoli; avete scoperta e amata in essa la Patria, quando ancora la Patria non era. Bella è l'Italia anche nella carta geografica. Non vedete con che slancio si allunga e si protende nell'azzurro del mare, lieve, snella, aerea, snodata, sinuosa, alata, nei suoi golfi e seni e promontori, come una immagine umana? Così è la sua lingua, lieve e snella, snodata e sinuosa; si piega ad esprimere tutti i pensieri, tutte le sfumature. Mi pare di aver-vene messa in rilievo la sonorità squillante, la limpida proprietà, la musicalità armoniosa, e mi pare l'abbiate capita e gustata. Nessuna lingua ha più numerose e nobili opere da citare e ammirare, da offrire al godimento del mondo della cultura e dell'arte. Ebbene, questa nostra lingua è in pericolo : malata, insidiata, minacciata; difendetela voi con l'autorità dei vostri studi, con le risorse del vostro amore: difendetela voi, a viso aperto, nella famiglia, nella scuola, nella società. Tanti elementi concorrono a inquinarla e deturparla; purtroppo, la decadenza è già in atto, deprecabile, ma inarrestabile, favorita e alimentata dall'ignoranza, la presunzione, la faciloneria, la noncuranza e la fretta, soprattutto la fretta — che l'onestade ad ogni atto dismaga —, e che è il ritmo della vita contemporanea; la fretta che sospinge, trascina, travolge, e risucchia nel vortice di una ridda vertiginosa. Oh, mirabile lentezza dei tempi, in cui si sapevano gustare le cose e gli avvenimenti; che permetteva di rifletterci, di giudicarli con serena meditazione! adesso si possono appena sfiorare con sguardo distratto e non fermarci neppure il pensiero. Via, via, bisogna rientrare nella corsa frenetica! Inutile citare nomi, fatti, persone; varrebbe soltanto ad attirarci facili beffe, sdegnose ironie, sprezzanti giudizi, o a suscitare superflue, sofisticate polemiche. Chi vuole, può intendere. Ascoltatori e lettori, che in massima parte compongono la massa, si impadroniscono subito di quelle parole e frasi barbare, gene-riche, improprie, volgari, che sbocciano come malefica fioritura su un terreno miasmatico, in una atmosfera avvelenata. Questo non significa già che la lingua non si debba muovere ed arricchire; essa è un organismo vivente, che per irresistibile forza naturale e per necessità, ha bisogno di crescere e di evolversi in conformità dei tempi. Anche la Chiesa, apparentemente immobile nella sua giovinezza eterna, cresce nella Verità, e si adegua ai tempi; ma con quale premeditata saggezza, con quale cauta lentezza e circospetta sagacia, con quali ponderati accorgimenti! Soltanto un occhio finemente esercitato, avvalorato da lunga esperienza avverte queste impercettibili modificazioni nella solennità ieratica delle sue fastose cerimonie, pur così fedeli alle prescrizioni liturgiche e alle tradizioni secolari. Così deve muoversi ed accrescersi la lingua, nel procedere libero ed articolato della molteplice vita; ma questa evoluzione deve essere seguita e vigilata senza sosta, amorosamente, come si vigila, trepidando, il crescere e lo sviluppo di una persona immensamente cara. E che cosa deve essere più caro, a noi Italiani, della nostra lingua, che ha mantenuta salda l'unità quando la Patria ancora non era; della nostra lingua che è in definitiva l'Italia, il suo volto genuino, che si identifica con la Patria nel suo significato più alto e più puro: la nostra lingua sonante e armoniosa, la più bella del mondo, con la quale si esprimono tutti i sentimenti di amore e di odio, di timore e di speranza, di gioia e di dolore, che formano il tessuto indistruttibile ed eterno di questo inestimabile, meraviglioso dono di Dio che è la Vita? Difendete dunque la nostra lingua, dedicatevi a questa impresa bella, nobile e meritoria; e così accadrà che Dio e la Patria e la Vita vi benedicano, secondando forse i vostri sforzi con un prodigioso, inequivocabile evento, che ridesti i cuori in letargo, sollevi gli animi giacenti, e faccia trionfare le vostre continue fatiche, le vostre generose aspirazioni, giustificando l'effusione del vostro entusiasmo. Questo dobbiamo sperare, volere, auspicare e contribuire a realizzare con la nostra opera assidua, insonne, costante, che non mancherà di attirare seguaci e proseliti; e la raccoglieranno 40 come sacro retaggio e la proseguiranno, come imperioso dovere». 41 TELEGRAMMI DI ADESIONE A chiusura della Cerimonia sono stati letti i telegrammi di a-desione di autorità non intervenute. Fra essi ne riproduciamo alcuni: Telegramma del Ministro della Pubblica Istruzione On. Prof. Giacinto Bosco: Riferimento gentile invito ad presenziare cerimonia celebrativa primo centenario fondazione codesto Istituto giorno 3 corrente spiacemi comunicare mia impossibilità intervenire causa precedenti improrogabili impegni. Ringrazio sentitamente et formulo fervidissimi voti augurali per sempre migliore avvenire cotesto benemerito Istituto. Associomi at significativa manifestazione et invio at partecipanti tutti mio cordiale saluto. Bosco Ministro Istruzione II Comm. Prof. Gaetano Gasperoni, già Provveditore agli Studi di Perugia ed Ispettore Ministeriale dei Provveditori e già Docente presso l'Università degli Studi di Perugia, ha cosi telegrafato da San Polo Piave: «Spiritualmente presente come negli anni non dimenticati in cui vissi in fraterna collaborazione di opere e ideali con la Scuola Umbra associomi plaudendo Celebrazione per Sua iniziativa apostolo e guida esalto doverosamente quanti con puro cuore educarono le generazioni che creano la Nazione. Rechi un ossequio Autorità saluto con memore cuore Insegnanti discepoli legittimamente festanti». Telegramma del Direttore Generale Personale ed Affari Generali Ministero Pubblica Istruzione : Precedenti impegni non mi consentono essere presente domenica manifestazione celebrativa primo centenario Istituto Magistrale. Mi consideri presente et accolga mio augurio fervido per Istituto che così sapientemente Lei dirige da vari anni et per la sua persona. Direttore Generale Giovanni Piazza Telegramma Direttore Generale Istruzione Elementare Ministero Pubblica Istruzione: Trovandomi domenica Napoli per convegno maestri mi est impossibile partecipare cerimonia celebrativa primo centenario co-desto Istituto. Grato cortese invito formulo voti augurali perché lunga nobile attività prosegua in serena opera educativa. Cordialmente. Comes Direttore Generale Istruzione Elementare Telegramma del Capo Gabinetto del Ministro della Pubblica Istruzione : Ho ricevuto cortese invito ad intervenire Festa Centenario Suo Istituto e desidero ringraziarla vivamente. Impegni ministeriali non mi consentono intervenire. Formulo pertanto i migliori auguri avvenire codesto Istituto. Doti. Oreste Lepore - Capo Gabinetto Ministro P.I. 42 Telegramma ex-Provveditore agli Studi di Perugia: Impossibilitato assistere celebrazione primo centenario fondazione codesto Istituto invio miei particolari auguri pregandoti considerarmi presente odierna solenne cerimonia. Dott. Filippo Capacci Provveditore Studi a riposo Telegramma del Provveditore agli Studi di Parma: Ringrazio invito. Dolente non poter essere presente invio i migliori auguri per sorti Istituto da te presieduto. Provveditore Franco de Joanna Telegramma del Vice-Provveditore agli Studi di Modena _ già alunno dell'Istituto Magistrale: Impegni gravi indifferibili impediscono trovarmi accanto ai mai dimenticati amici degli anni venti. Abbraccio abilitati anno 1939. Esprimo a Lei eccellente Preside mai bastevole gratitudine et unisco memore ricordo professori coniugi Frezza Campana soprattutto Quadri. Hanno inviato telegrammi di augurio ancora il Presidente dell'Amministrazione Provinciale di Perugia Scaramucci, il comm. Carruba Rettore del Convitto Nazionale di Roma, l'Intendente di Finanza Cagliano, la prof. Greco Ida, insegnante di Disegno collocata a riposo, ecc. ecc. ALTRE LETTERE DI ADESIONE Oltre ai telegrammi sono pervenute numerose lettere di adesione alla Festa celebrativa del Centenario. Ne riproduciamo qual-cuna: II Preside dell'Istituto Magistrale di Spoleto prof. Alessandro Ermini ha scritto nel seguente modo : Con vero rincrescimento debbo comunicarLe che non mi è possibile, domenica prossima, presenziare alla celebrazione centenaria di codesto Istituto. Voglia gradire il mio ringraziamento più sincero per il cortese invito e l'augurio più fervido per Lei, caro colle-ga, di cui conosco l'appassionato impegno per il bene del Suo Istituto, per i Suoi Professori ed i Suoi alunni. Ed è buona ventura, mi consenta di aggiungere, che al compimento di un secolo di vita, il Magistrale di Perugia sia affidato alle Sue esperte cure, auspicio apprezzabilissimo per un fecondo avvenire. Il Dott. Argento Grotti _ Direttore della Società Montecatini -Villaggio A.C.N.A. ha scritto: Ho saputo con ritardo la ricorrenza del Centenario della Scuola da Lei diretta. Nell'occasione molti ex-allievi sono tornati nell'Istituto e lo avrei fatto volentieri anch'io per incontrare ancora una volta tanti compagni di scuola e per esprimere con questo il mio omaggio a Lei che rappresenta così degnamente la Scuola e che vive sempre nel nostro animo grato. La sig. Luigia Lori, abitante a Milano ed ex-allieva dell'Istituto ha inviato la seguente lettera: Ho saputo solo oggi 1 dicembre che domenica prossima viene festeggiata una grande 43 ricorrenza per la nostra Scuola e vorrei tanto essere presente, quale alunna affezionata, anche se oramai sono parecchi anni che ho finito di studiare. Sarò egualmente con tutti Loro, per porgere idealmente un gran fascio di fiori con fervidi voti augurali. Sono stata vostra alunna sempre dalla la elementare, quando ancora la nostra scuola si chiamava Scuola Normale, su su fino al diploma di Istituto Magistrale e con grandissimo amore allo studio. Ho veramente fatto onore alla mia cara Scuola, perché sono sempre stata promossa senza esami a pieni voti, sempre quasi con la media del dieci e sempre la completa esenzione da tutte le tasse. Ho presente e rimpiango i begli anni di studio anche se, pur avendo finito da parecchi anni di frequentare la Scuola, amante come sono dello studio, dopo avere perfezionato il francese e la matematica, ho iniziato ora lo studio dell'inglese. Ma vorrei tanto ritornare a quei bei tempi! Viva nella mente ho la Scuola, la mia bella famiglia di allora con la sig. Direttrice, i Professori, le Maestre e le compagne. Sono tornata più volte a Perugia, ma sempre durante le vacanze estive. Non ho mai mancato di venire a vedere la mia cara Scuola, dal di fuori, recandomi pure nella vicina Chiesa di S. Spirito, mentre con la mente rivivevo i giorni lontani, ma sempre tanto vicini e cari al mio cuore. Ecco perché in questa festa, come figlia amorosa, desidero essere vicina, presente, unita. Con affetto e desiderio ed amoroso rimpianto porgo a tutti, dalla Direzione agli Insegnanti, agli alunni i migliori auguri. La Prof. Atalanta Carlini Baglioni, ex insegnante dell'Istituto così si è espressa: Non mi è possibile partecipare alla cerimonia centenaria di codesto Istituto Magistrale, nel quale ho prestato la mia opera per molti anni. La prego di considerarmi egualmente presente con tutto l'affetto e la; stima che mi ha legato e mi lega ancora alla Sua Scuola. A Lei che ha svolto sempre, con entusiasmo e dedizione, opera assidua e fattiva per il bene dell'Istituto, auguro ogni più grande soddisfazione, ai Colleghi tutti invio i miei cordiali saluti. Il Presidente Amministratore Delegato della Società «Montecatini » Comm. Dott. Carlo Faina, ha accompagnato, la somma, assegnata per la Festa Centenario, con la seguente lettera. « Ho ricevuto il Suo gentile invito a partecipare alle manifestazioni per il 1° Centenario di Fondazione di codesto Istituto, che a-vranno luogo domenica, 3 dicembre. Le sono grato della Sua cortese attenzione, davvero spiacente di non avere la possibilità di essere a Perugia nel giorno suddetto, dato che i miei numerosi impegni di lavoro non mi consentono di muovermi da Milano. Con i miei rinnovati ringraziamenti ed auguri, Le porgo i più cordiali saluti ». Il Comm. Prof. Oddino Montiani _ Ispettore Centrale di 1" Classe presso il Ministero della Pubblica Istruzione e Docente presso l'Università degli Studi di Roma _ ex alunno, ha così scritto : Ho ricevuto il Suo cortese invito per la manifestazione organizzata da codesto Istituto il 3 dicembre, ma con vivo rammarico non mi è possibile essere presente a causa di un lungo giro di visite ispettive che sto eseguendo. Quale ex alunno di codesta Scuola, Le porgo, comunque, vivissime grazie, e, con l'occasione, ogni più fervido augurio per la Scuola e per Lei. Oddino Montiani II prof. Mala Raffaele ha inviato la seguente lettera : La ringrazio sentitamente della sensibilità che ha voluto dimostrare nei miei riguardi, considerandomi ancora parte viva dell'Istituto da Lei diretto, nel quale ho trascorso gli anni più significativi della mia giovinezza, al contatto con insegnanti che contribuirono in maniera decisiva alla formazione del mio carattere e della mia cultura. Nel ricordare l'opera di quei benemeriti Docenti e la Sua sempre vigile comprensione verso coloro che, come me, attendevano dalla Scuola non solo soddisfacenti risultati per una costante e 44 meditata applicazione, ma soprattutto sollecitazione a sempre meglio operare attraverso tangibili dimostrazioni di comprensione e di affetto, alle quali Ella non venne mai meno, mi sia consentito di esternarLe i sensi della mia sincera gratitudine e gli auguri più affettuosi per un avvenire sempre più prospero del nostro caro Istituto. Il suo ex-allievo Raffaele Mala La sig. Luigia Ferrerò, già Segretaria ed ex alunna dell'Istituto Magistrale, così si è espressa: Le sono vivamente grata per avermi invitata a partecipare alle manifestazioni relative alla celebrazione del centenario del caro Istituto Magistrale, al quale sono legata da tanti ricordi, oltreché da vincoli affettivi e di lavoro. Purtroppo, ancora una volta, sono convalescente e quindi non in perfetta forma, tuttavia, non voglio e non posso tralasciare questa bella occasione, che mi riconduce alla cara vita di un tempo. La sig. Ada Berioli ved. Mignini così ha scritto: Nel centenario di codesto benemerito Istituto, desidero porgerLe il mio saluto augurale. Ricordo con vera gioia quando, per la prima volta, varcai la soglia del Suo Istituto; ne uscii con altrettanta gioia, perché provvista di quella cultura necessaria per trasmetterla agli altri e per intima soddisfazione. Ora, per le molteplici circostanze della vita, non ho possibilità di insegnare quanto mi è stato saggiamente impartito, ma non dimentico gli anni migliori della mia gioventù, trascorsi serenamente nella Sua Scuola, sotto la Sua paterna guida. Anche il mio Romano, che militò nelle file dei Suoi allievi, spiritualmente presente, si unisce a me nel ricordo e nella gratitudine. Non trascriviamo le numerose altre lettere pervenute. Fra esse figurano quelle del Presidente della Corte di Appello di Perugia, del Comm. Leopoldo Notarbartoli, di Sciara Direttore della R.A.I. di Perugia, dell'Ispettore Generale del Ministero della Pubblica Istruzione Comm. Prof. Marcelle Caracciolo di Torchiarolo, del Dott. Ferruccio Argentieri della C.I.T., del Prof. Francesco Morganti Docente presso l'Ateneo Perugino, del Comandante del Distretto Militare di Perugia, del Commissario Capo di P.S. dott. Aldo Ricci, del Prof. Giuseppe Monti di Ascoli Piceno, ecc. ecc. 45 ALUNNI PREMIATI Si è proceduto quindi alla premiazione degli alunni. Questi sono stati chiamati dal Preside ed hanno ricevuto, dalle Autorità presenti, il premio accompagnato da parole di compiacimento e di augurio. I premiati sono: 1) PANDOLFI Rosalba - 3" sup. MAGISTRALE di L. 50.000. C - PREMIO CENTENARIO DELL'ISTITUTO 2) MOLLICA Fernanda - 4" sup. C -Premio Provveditore agli Studi Dott. Aldo Tornese L. 50.000. 3) PANETTONI Marcello -1" sup A -Premio Medaglia d'Argento al Valore Calzoni Francesco L. 50.000. 4) PAGLICCIA Chiara - 3" sup. B - Premio Giovanni e Letizia Buitoni L. 50.000. 5) ZEPPARELLI Marisa - la sup. A - Premio Giovanni e Letizia Buitoni L. 50.000. 6) GORETTI Gabriele - 4" sup. A - Premio Comune di Perugia L. 25.000. 7) FIERLI Rita - 4a sup. A - Premio Comune di Perugia L. 25.000. 8) GIURANI Anna . 3" sup C - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L, 25.000. 9) ROSSI Rosella - 3a sup. C - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L. 25.000. 10) ACCORSI Maria Pia - la sup. A, - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L. 25.000. 11) CAPPANNA Maurizio . 3a sup. A - Premio Cassa di Risparmio di Perugia L. 25.000. 12) LENA Loredana - 1" sup. B - Premio Silvio Guelpa - Ponte Felcino L. 25.000. 13) PARIS M. Ausilia - 3a sup B - Premio Silvio Guelpa - Ponte Felcino L. 25.000. 14) CECCARINI Franca - 3a sup. B - Premio Prof. Giuseppe Greco L. 10.000. 15) BALUCANI Anna Maria . 2" sup. C - Premio Prof. Gaetano Gasperoni L. 10.000. 16) UFFREDUZZI Rosanna - la sup. B - Premio Amalia Giovinale L. 10.000. 17) NOFRINI GABRIELLA - 3a sup. A - Premio Dante Giovinale L. 10.000. 18) DI FIORE Giovanna - 2- sup. A - Premio Monte dei Paschi di Siena L. 10.000. 19) BALUCANI M. Cristina - 3" sup. B - Premio S.E.I. Torino - Manzoni - I Promessi Sposi L.15.000. 20) D'AGOSTINA Claudia - 2» sup. C - Premio Libreria Natale Simonelli. Libro : Pittura Veneziana del '400 L. 4.800. 21) BOCCINI Marianella . 3" sup C - Premio Libreria «La Fontana » di Perugia. Libro : Lirica del '900 di Anceschi L. 3.800. 22) BERETTI Anna - 2» sup. A - Premio Libreria Audiffredi Vittorio. Libro: Dostojevsckij Romanzi L. 2.000. 23) GATTI Franca . 2" sup. A - Premio Libreria Audiffredi Vittorio. Libro: Shakespeare - Tragedie L. 2.000. 24) ERCOLANELLI Giorgina - 3" sup. C - Premio Comm. Cianchetti Rodolfo - ex alunno di questa Scuola. Dizionario- Storico della Letteratura Italiana. 46 25) MARCUCCI Carla - 2a sup. C - Premio Libreria Guerriero Guerra. Libro: Bellini-Botticelli L. 3.500. 26) TANCETTI Francesca - 2a sup. B - Premio Libreria Vallecchi, Firenze. Libro : B. Cicognani - I ricordi - L'Età favolosa L. 3.000. 47 27) MENNINI Omelia - 2" sup. A . Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro : Chastel L'arte italiana, voi. I e voi. II L. 3.000. 28) PARISI Rosaria - 2" sup. B - Premio Casa Editrice Cappelli, Bologna. Libro : Mozza Fogazzaro nel suo piccolo mondo L. 3.000. 29) BALDONI Gemma . 3a sup. A - Premio Casa Editrice Le Monnier, Firenze. Libro: II paesaggio fiorentino a cura di Rodolico L. 2.500. 30) CANESCHI Graziella - 2" sup B . Premio Casa Editrice N. Zanichelli, Bologna. Libro : Panzacchi - Poesie con prefazione di Pascoli L. 3.000. 31) BARTOCCI Carla - 2» sup. B - Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro : Lugli - Storia della letteratura per l'infanzia L. 1.000. 32) CECCONI Giovannella - 1» sup D . Premio Libreria Suore Paoline, Perugia. Libro : La Sacra Bibbia L. 800. 33) GIOVAGNOLI M. Rita - 3a sup. B - Premio Casa Editrice Zanichelli, Bologna. Libro : Manzoni - Le Poesia a cura di Chiorboli. 34) ROSI Manuela - la sup. D - Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro : Berenson - I Pittori Italiani del Rinascimento L. 1.000. 35) BIZZARRI M. Teresa - 3" sup. C - Premio Casa Editrice Sansoni, Firenze. Libro: IacobbBurckhardt - La civiltà del rinascimento in Italia. 48 CONCLUSIONE DELLE MANIFESTAZIONI Altri cori hanno concluso la manifestazione. Nella Presidenza e in altre aule della Scuola gli intervenuti hanno preso parte ad un rinfresco d'occasione. Nell'albergo Brufani è stata infine offerta una colazione alla quale hanno partecipato centocinquanta invitati e cioè Autorità, Presidi, Professori, ex-allievi etc. Alla fine del simposio il Preside Francesco Francescaglia ha avuto parole di vivo compiacimento per la cerimonia così bene organizzata e riuscita e di augurio per l'Istituto. Ha replicato, ringraziando, il Prof. De Lauretis Francesco, in qualità di membro del Comitato Organizzatore della Cerimonia. Molti giornali il 3 dicembre e nei giorni precedenti e successivi hanno pubblicato ampi resoconti sulla celebrazione del Cente-nario, non trascurando di ricordare le benemerenze dell'Istituto acquisite nei suoi cento anni di vita. 49 Anche la T.V., tramite il telegiornale delle ore 18,30 dello stesso giorno, ha trasmesso alcune fasi significative della cerimonia. La mattina del 4 dicembre il Preside, a conclusione della festa del centenario, ha diramato il seguente avviso: Cari Allievi. Dopo il felice esito della manifestazione celebrativa del centenario di questo Istituto, desidero oggi, che ha inizio il secondo secolo di vita, rivolgere a voi il mio pensiero affettuoso ed augurale. A voi docenti esprimo il voto di poter ricevere molte soddisfazioni dal vostro delicato diuturno lavoro di educatori della gioventù; a voi giovani auguro di trarre dagli insegnamenti di ogni giorno i più utili ammaestramenti. Studiate con serietà, applicate la vostra intelligenza con fervore, nutritela di cultura e di nobili pensieri, affinché ciò che ha lasciato il passato non sia solo reliquia di gloria, ma incitamento e sprone a far bene, a formare, con la sapiente guida degli insegnanti, la vostra coscienza di educatori e di cittadini, in modo da poter contribuire al bene dell'Italia e della società. La festa del centenario ha mostrato l'affetto e la stima di cui è circondato il nostro Istituto, sia da parte delle Autorità che da parte degli ex-allievi e della cittadinanza Perugina. Ed io desidero ringraziare vivamente quanti hanno collaborato efficacemente per il buon esito della festosa cerimonia e soprattutto il Provveditore agli Studi per l'aiuto morale e materiale dato nella circostanza. Un grazie particolare va ai proff. De Lauretis Francesco, D'Elpidio P. Raimondo, Romizi Luciana, Grossi Silvia per l'opera che hanno dato in questa occasione con spontaneità, con serietà e con piacere. Grazie dico al Maestro Bartolini Antonio, che ha preparato e diretto magistralmente i cori e che ha musicato l'inno del Centenario, di cui è stata paroliera la prof. De Lauretis Maria, ex-allieva di questa Scuola. Costituirà il più caro e gradito ricordo del M. Bartolini a questo Istituto, nel quale ha operato con fervore, con affetto, per oltre un quarto di secolo, organizzando molti Saggi riuscitissimi e molti Concerti. Merita la riconoscenza mia e di tutto l'Istituto Magistrale la prof. Calzoni Maria, che è riuscita a procurare gran parte dei fondi necessari per la realizzazione della Festa, ed ha dato con gioia, con spirito di sacrificio, il suo utilissimo apporto per la riuscita di essa. Ho apprezzato la sensibilità dei Corrispondenti dei vari quotidiani che nel dare l'annuncio della Festa non hanno trascurato di ricordare le benemerenze dell'Istituto nei suoi cento anni di vita ed oggi si sono soffermati a tracciare un ampio resoconto della celebrazione. Dunque grazie a tutti ed auguri cordialissimi per il nuovo secolo di vita: siano gli educatori del futuro degni di quelli del passato e costituiscano sempre la gioia, la gloria della nostra Scuola, che non mancherà di seguirli sempre con sollecitudine affettuosa, materna. IL PRESIDE Alberto Cappuccini Nei giorni successivi al 3 dicembre lettere di compiacimento e di augurio sono pervenute da parte di Autorità e di ex alunni. Molti maestri hanno espresso il loro grato animo per avere ricordato al Popolo Umbro le benemerenze dell'Istituto, l'apporto da esso dato nella lotta contro l'analfabetismo e nei vari campi di attività della vita pubblica. A conclusione di questo Annuario riproduciamo una lettera particolarmente affettuosa dell'ex Provveditore agli Studi Gaetano Gasperoni, che ebbe molto cara questa Scuola e ne seguì amorevolmente, con vigili cure, le attività e lo sviluppo. «La celebrazione del 3 dicembre, per la sapiente organizzazione, per l'intervento largo di 50 Autorità, per l'unanime partecipazione della cittadinanza, può definirsi in poche parole : il meritato trionfo del consapevole apostolato, ricco di esperienza, di singolare bontà, di rara umanità del Preside Alberto Cappuccini. Ho scritto or ora il mio vivo compiacimento al Provveditore Aldo Tornese. Ne scrivo ora a Lei, che abbraccio col noto cuore, nella gioia commossa del meritato trionfale consenso. Ne gioisco per Lei, per la nostra Scuola. Auguro a tutti lieto inizio del nuovo secolo di lavoro fecondo, sapiente, auspico che codesta Scuola non venga mai meno al suo grande, delicato compito di fornire alla Patria educatori probi, onesti, preparati, attivi ». 51 LE CRONACHE DELLA SCUOLA NELL'ANNO 1961-62 Nell'anno 1961-62 il Collegio dei professori è risultato così costituito : 1) Prof. Cappuccini Alberto - Preside. 2) Prof. Calzoni Maria - Vice Preside _ Ordinaria di Scienze Naturali. 3) Prof. De Lauretis Francesco _ Ordinario di Lettere italiane e storia. 4) Prof. Baldelli Ignazio _ Ordinario di Lettere italiane e storia (comandato presso l'Università Italiana per Stranieri di Perugia). 5) Prof. Baldelli Pio _ Ordinario di lettere italiane e storia. 6) Prof. De Lauretis Liscio Maria - Incaricata di lettere italiane e storia. 7) Prof. Beverini Marchetti M. Grazia _ Supplente di lettere italiane e storia. 8) Prof. Lazzaroni Pasquale - Ordinario di lettere latine e storia. 9) Prof. Meloni Pier Lorenzo _ Incaricato di lettere latine e storia. 10) Prof. Sebastiani Bevini Dina - Incaricata di lettere latine e storia. 11) Prof. Mencaccini M. Teresa _ Incaricata di lettere latine e storia. 12) Prof. Barbagianni Nico Grazia _ Incaricata materie letterarie 1" classe. 13) Prof. Romizi Mescolini Luciana - Incaricata materie letterarie la classe. 14) Prof. Mattei Manuali Emilia _ Incaricata materie letterarie 1" classe. 15) Prof. Serrano Postiglione Anna - Incaricata materie letterarie la classe. 16) Prof. D'Elpidio Giuseppe P. Raimondo _ Incaricato materie letterarie la classe. 17) Prof. Franchi Vittoria _ Ordinaria di Filosofia, Pedagogia e Psicologia. 18) Prof. Ciurnelli David - Ordinario di Filosofia, Pedagogia e Psicologia. 19) Prof. Drago Pietro _ Ordinario di Filosofia, Pedagogia e Psicologia (Comandato presso l'Università degli Studi di Perugia). 20) Prof. Melelli Mario _ Incaricato di Filosofia, Pedagogia e Psicologia. 21) Prof. Diodati Isabella - Supplente di Filosofia, Pedagogia e Psicologia. 22) Prof. Chicca Eccelli Sestilia _ Ordinaria di Matematica e Fisica. 23) Prof. Fungardi Travaglia Margherita _ Ordinaria di Matematica e Fisica. 24) Prof. Novello Francesca _ Incaricata di Matematica e Fisica. 25) Prof. Germini Aimone _ Incaricato di Matematica e Fisica. 26) Prof. Catanuto Cultrera Grazia - Ordinaria di Scienze Naturali presso l'Istituto Magistrale « Bisazza » di Messina comandata a Perugia, 27) Prof. Levi Donati Gemmarosa _ Incaricata di Scienze Naturali 1" classe. 28) Prof. Olivi Maria Grazia _ Supplente di Scienze Naturali 1" classe. 29) Prof. Grossi Silvia _ Ordinaria di lingua francese. 30) Prof. Giovinali Silvia _ Incaricata di lingua francese. 52 31) Prof. Boraschi Sofia Giuseppina - Incaricata di lingua inglese. 32) Prof. Mulhum Nicasi Nelly _ Incaricata di lingua tedesca. 33) Prof Rosi Elena _ Ordinaria di Disegno e Storia dell'Arte. 34) Prof. Ranocchia Antonio - Incaricato di Disegno e Storia dell'Arte. 35) Prof. Abbozzo Binaglia Anna - Incaricata di Disegno e Storia dell'Arte. 36) Prof. Bartolini Antonio _ Ordinario di Musica e Canto Corale. 37) Prof. Noce Burattini Pia _ Incaricata di Violino. 38) Prof. Bianchi Ribera _ Incaricata di Pianoforte. 39) Prof. Verdura Adele _ Incaricata di Pianoforte. 40) Prof. Scocciolini Antonio - Ordinario di Educazione Fisica maschile. 41) Prof. Scarabelli Anna _ Incaricata di Educazione Fisica femminile. 42) Prof. Catarinelli Maiani Bianca _ Incaricata di Educazione Fisica femminile. 43) Prof. Migliarini Venturi M. Luisa - Ordinaria Maestra Giardiniera. 44) Ins. Ferrini Natali Laura _ Assistente di Tirocinio. 45) Ins. Giraldi Mariotti Eros _ Assistente di Tirocinio. SEGRETERIA. 1) Ricci Ada - Segretaria di ruolo. 2) Mala Ricciarelli Edda _ Segretaria di ruolo. PERSONALE NON INSEGNANTE. 1) Cianetti Domenico - Custode di ruolo. 2) Boco Celeste _ Bidella di ruolo. 3) Papini Cipiciani Maria _ Bidella di ruolo. 4) Paoletti Elsa - Bidella di ruolo. 5) Giovagnoni Marsilio _ Bidello fuori ruolo. 6) Damiani Rossi Sestilia _ Bidella fuori ruolo. 7) Rossi Sandra _ Bidella fuori ruolo. CONSIGLIO DI PRESIDENZA. 1) Prof. Cappuccini Alberto _ Preside. 2) Prof. Calzoni Maria _ Vice Preside. 3) Prof. De Lauretis Francesco - Consigliere. 4) Prof. Fungardi Travaglia Margherita _ Consigliere. 53 5) Prof. Germini Aimone - Consigliere. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELLA CASSA SCOLASTICA. 1) Prof. Cappuccini Alberto _ Presidente 2) Prof. Calzoni Maria _ Cassiera 3) Prof. Chicca Boccili Sestilia - Segretaria 4) Dott. Ing. Grossi Giuseppe _ Membro onorario 5) Prof. Minniti Giuseppe - Rappresentante famiglie alunni CONSIGLIO GRUPPO SPORTIVO. 1) Prof. Cappuccini Alberto _ Presidente 2) Prof. Calzoni Maria _ Membro 3) Prof. Germini Aimone - Membro 4) Prof. Scarabelli Anna _ Direttrice Tecnica 5) Prof. Catarinelli Maiani Bianca _ Collaboratrice 6) Sig. Bellini Mario - Rappresentante dei genitori 7) Angelini Laura _ Rappresentante degli allievi 8) Ricci Ada – Segretaria BIBLIOTECA DEI PROFESSORI. Bibliotecaria : Prof. Romizi Mescolini Luciana BIBLIOTECA DEGLI ALUNNI. Bibliotecaria: Prof. Grossi Silvia GABINETTI SCIENTIFICI. 1) Prof. Calzoni Maria - Direttrice Gabinetti di Scienze Naturali 2) Prof. Germini Aimone - Direttore Gabinetto di Fisica 54 ALUNNI ISCRITTI NELL'ISTITUTO MAGISTRALE NELL'ANNO SCOLASTICO 1961-62 I" sup. sez. A 1) Bellini Paola 2) Biagioli Antonio 3) Bovaio Oreste 4)Bracarda Giampiero 5) Brozzetti Carlo 6)Casciarri Marianella 7) Cesarini Ivana 8) Cicalini Luigi 9) Ciprini Francesco 10) Dentini Claudia 11) Fierli Luigi 12) Fierli Milena 13) Fiorentini Silvana 14)Giubilei M. Antonietta 15)Guaragnella Giuseppe 16) Margutti Marcella 17)Migliorati Luciana 18)Molinari Francesco 19) Palazzetti Bruno 20) Pelagi Rita 21) Pelli Nadia 22) Piccioli Mauro 23) Reali Lidia Livia 24) Riginelli Nadia 25) Rometti Francesca 26) Segoloni Matilde 27) Speziali Elisea 28) Tironzelli Silvia 29) Tomassini Sandro 30) Trotta Olga 31) Vestrelli Anna Paola 32) Ziarelli Angiolina I" sup. sez. B 1) Biagini Anita 2) Butteri Maria Isolina 3) Calzini Maria Bruna 4) Capruzzi Teresa 5) Cavalaglio Mauretta 6) Cecchetti Giovannella 7) Ciurnelli Ombretta 8) Corsini Anna Rita 9) Costantini Anna Lisa 10) D'Attoma Omelia ' 11)Delle Morracce Emanuela 12) Draicchio Angela 13) Fagioli Maria Luisa 14) Ferroni Giovanna 15) Fiorucci Mirella 16) Gramaccia Luigia 17) Lana Emilia 18) Mazzini Maria Letizia 19) Paglicci Annamaria 20) Palomba Giuseppina 21) Pedini Rita 22) Pepe Fortunata 23) Rifarotti Maria Pia 24) Riccini Mariella 25) Roselli Giuliana 26) Rossi Franca 27) Segoloni Maria Paola 28)Seppoloni Maria Giovanna 29) Tesorini Luana 30) Travia Anna Maria 31) Ughi Maria Teresa 55 Ia sup. sez. C 1) Barberini Laura 2) Berti Nives 3) Boini Orietta 4) Calò Ida 5) Cantero Rossana 6) Cirilli Paola 7) De Luca Loredana 8) De Martini Francesca 9) Diana Paola 10) Ferriceli! Gabriella 11) Gabellieri Elvira 12)Giappichini Giovanna Maria 13) Giostrella Adele 14) Lanari Marinella 15) Leori Anna Rosalia 16) Mancini Giovanna 17) Mantovani Maria Rita 18) Mari Luciana 19) Mannelli Enrichetta 20) Mannelli Maria Gabriella 21) Marrani Carla 22) Migliorati Maria Alba 23) Naselli Maria Pia 24) Parlani Gioia 25) Pascoletti Carla 26) Puletti Brunella 27) Ricci Deliana 28) Santi Chiara 29) Tini Daniela 30) Tiradosso Novella 31) Tornaseli! Gabriella 32) Timbrico Franca Ia sup. sez. D 1) Baldassarri Serenella 2) Betti Rita 3) Biagioli Serenella 4) Bindocci Lucia 5) Brezzi Emiliana 6) Brugnami Gabriella 7) Busana Aurora 8) Chiattelli Teda 9) De Nadai Silvana 10) Ferraguzzi Fosca Valeria 11) Francisci Maria Rita 12) Frescura Maria Cecilia 13) Gallippi Maria Grazia 14) Gelosia Vera 15) Giulioni Giuliana 16) Grassini Carla 17) Creili Maria Teresa 18) Marcacci Anna Maria 19) Mariani Loretta 20) Marini Carla 21) Mai-tinelli Maria Paola 22) Massinelli Anna 23) Minestrini Franca 24) Mugnaioli Angela 25) Nardeschi Giuliana 26) Pedini Giuliana 27) Petroselli Maria Assunta 28) Ramaccioni Maria Grazia 29) Santucci Anna Maria 30) Staccini Maria Renata 31) Vergoni Antonella 56 Ia sup. sez. E 1) Adamo Roberta 2) Anselmi Miriam 3) Baldelli Carla 4) Bellino Eman. Pasqualina 5) Biagioli Matilde 6) Borghesi Rosetta 7) Bovi Omelia 8) Cardinali Anna Maria 9) Casini Gianfranco 10) Cecchini Giara 11) Colacchi Anna 1) Accorsi Maria Pia 2) Braconi Paola 3) Calesse Maria Elena 4) Cingolani lolanda 5) Coletti Anna Maria 6) Costa Mario 7) Freschini Carla 8) Galliceli! Anna Maria 9) Gigliarelli Luana 10) Giommetti Francesco 11) Leggermi Mario 12) Marconi Madia 13) Mannelli Milena 14) Mariotti Riccardo 12) Filippi Patrizia 13) Giglio Maria Novella 14) Mannucci Caterina 15) Poggioni Giuseppina 16) Renzoni Aldo 17) Russo Maria 18) Sereni Serenella 19) Sguilla Francesca 20) Tiriduzzi Rosanna 21) Torazzi Anna Maria 22) Valigi Franca II" sup. sez. A 15) Panettoni Marcelle 16) Pannacci Aldo 17) Ripiccini Maria 18) Rondini Leda 19) Rosati Luisa 20) Rossi Arrigo 21) Scarazza Anna Maria 22) Sparvoli Gabriella 23) Tassini Maria 24) Vestrelli Maria Grazia 25) Zepparelli Marisa 26) Zuccherini Renzo II" sup sez. B 18) Lazzari Loretta 1) Baiocco Mara 2) Bartella Maria Grazia 19) Lena Loredana 3) Battisti Luisella Maria 20) Lucaccioni Norma 4) Becherelli Paola 21) Mari Flora 5) Belardetti Paola 22) Mariucci Teresa 6) Biscarini Lauretta 23) Massacesi Maria Cristina 7) Bocci Rita 24) Mosca Gabriella 8) Cacioppolini Rosanna 25) Passi Gabriella 9) Carrozza Maria 26) Pazzi Marina 10) Castellani Lucia 27) Rossi Giuliana 11) Gerboni Beatrice 28) Rossi Rossana 12) Chiesa Giuliana 29) Saccheo Emilia 13) Cesarini Carla 30) Sassofrasso Urbana 14) Covarelli Maria 31) Uffreduzzi Rosanna 15) Ferroni Maria Assunta 32) Vignaroli Maria Enrica 16) Forti Maria Teresa 33) Zenone Giuliana 17) Galli Maria Gabriella 1) Baldoni Maria Giuseppa 2) Barbetti Giuseppina 3) Berardi Giovanna 4) Bianchi Concetta 5) Bittarelli Isabella 6) Carloni Alberta 7) Casciarri Daniela 8) Cavallaro Carmela 9) Chiarenza Anna 10) Ciuchini Maria 11) Damiani Paola 12) Fiacca Maria Antonietta 13) Galeotti Gabriella II” sup. sez. 14) Gialletti Santa 15) Giombini Maria Luisa 16) Giuliani Giuliana 17) Lanari Marisa 18) Lancetti Mafalda 19) Mastrodicasa Caterina 20)Passerelli Garzo Gabriella 21) Picchio Ivana Rinaldi Franca 18)22) Lancetti Mafalda 23) Rosati Antonietta 19) Mastrodicasa Caterina Sensi Maria 20)24) Passerelli GarzoGabriella Gabriella 25) Torre Maria 21) Picchi 22) Rinaldi Franca II" sup. sez. D 1) Belloni Adriana 2) Bottoni Anna 3) Bruschi Maria Stella 4) Capecchi Rita 5) Cecconi Giovannella 6) Conti Irene 7) Curti Maria Letizia 8) Fioretti Leonella 9) Fiorucci Delia 10) Francesconi Giovanna 11) Giorgelli Mirella 12) Marconi Raffaella 13) Martinelli Raffaella 14) Mattaioli Luana 15) Mazzufferi Maria 16) Mogini Nadia 17) Papa Daniela 18) Pulci Cecilia 19) Renzi Gabriella 20) Ricci Rita 21) Rosi Manuela 22) Speranzini Rosanna 23) Testi Lucia 24) Tintori Maria Rina III" sup. sez. A 1)Angioletti Maria Assunta 9) Conti Anna Maria 17) Mazzetti Luciano 2) Barbacci Vilìa 10)18) Di Fiore Giovanna Mennini Omelia 3) Bellini Orietta 11)19) Ferri Angelo Giulia Mezzanotte 4) Beretti Anna Maria 12)20) Fuschiotti PacchiaLucia Vito 5) Cannili Anna Franca 13)21) Gatti Franca Renzetti Brunetta 6) Ceccarini Gianfranco 14)22) Lestini Roberto Serafini Paolo 7) Chiuchiù Sauro 15)23) Mancini Vallj Silvestri Rosalba 8) Cirucca Caterina 16)24) Marchica Stivali Maria FrancaElena 9) Conti Anna Maria 25) Vinti Desiderio 10) Di Fiore Giovanna 26) Zaccagnini Rita 11) Ferri Angelo 27) Zampetti M. Antonietta 12) Fuschiotti Lucia 28) Zucchini Adriana 13) Gatti Franca 14) Lestini Roberto 15) Mancini Vallj 16) Marchica Maria Elena 58 23) Rosati Antonietta 24) Sensi Maria Gabriella 25) Torre Maria III" sup. sez. B 18) Macchiaiolo Francesca 19) Manzi Maria Luisa 20) Mencarelli Cesarina 21) Mezzanotte Rita 22) Monacchia Giuliana 23) Ottaviani Loredana 24) Parisi Rosaria 25) Parrini Rosanna 26) Pierotti Rita 27) Ragni Nellj 28) Roscini Francesca 29) Rosignoli Leda 30) Scaleggi Giuseppa 31) Schiaffarella Gabriella 32) Squadroni Angela 33) Tancetti Francesca Maria 1) Bartocci Carla 2) Batacchi Francesca 3) Bellini Raffaella 4) Cacioli Maria Grazia 5) Caneschi Graziella 6) Capano Grazia 7) Capitani Maria 8) Ceccarini Fianca 9) Cerquaglia Osvalda 10) Cicioni Giulietta 11) Codini Maria Fiammetta 12) Cucchi Marcella 13) De Santis Anna Maria 14) Gentili Ines 15) Giugliarelli Antonietta 16) Gradassi Emiliana 17) Isidori Irma III III"“sup. sez. C 1) Bovini Adelia 2) Bugatti Giovanna 3) Ciacci Mariella 4) Ciampo Giuseppina 5) Coscia Marcella 6) Crocioni Lucia 7) D'Agostina Claudia 8) Dinia Giuliana 9) Giovagnoni Nadia 10)Giugliarelli Mordivoglia Nuveletta 11) Laurenzi Elda 12) Luchetti Maria Carla 13) Mannucci Maria Grazia 14) Mariucci Carla 15) Mazzeo Anna Maria 16) Orioli Carla 17) Pasqua Maria 18) Peluso Giara Rita 19) Peluso Maria Giovanna 20) Ferri Maria Cristina 21) Pierini Raffaella 22) Pifarotti Paola 23) Raiconi Antonia 24) Repetto Rita 25) Ricci Liana 26) Romano Marcella 27) Tonzani Anna Maria IVa sup. sez. A 1) Angelici Leonardo 2) Baldoni Gemma 3) Bartoccini Rita 4) Baruffi Pasquale 5) Giancucci Annunziata 6) Billi Gabriele 7) Binella Rita Anna 8) Brezzi Fausto 9) Cappanna Maurizio 10) Cecchetti Daniela 11) Ciacci Giuseppe 12) De Capitani Luciana 13) Giovagnotti Maria Grazia 14) Mannucci Ezio 15) Marchesini Franco 16) Mattei Giuseppe 17) Mignini Marcella 18) Minniti Anna Maria 19) Nofrini Gabriela 20) Oasi Onorina 21) Perugini Pier Giorgio 22) Pigliautile Enrico 23) Poggioni Alberto 24) Rossetti Felicetta 25) Segoloni Franco 26) Serafini Carla 27) Servettini Franca 28) Sgaragli Alberto 29) Spoleti Giuseppe 30) Starnini Filiberto 31) Todini Franca 32) Trotta Osvaldo 33) Vagnetti Paola 59 IVa sup. sez. B 1) Antolini Bruna 2) Antonelli Omelia 3) Baioletti Maria Grazia 4) Balucani Maria Cristina 5) Bertoldi Zelinda 6) Biscarini Maria Gabriella 7) Bisciaio Maria Antonietta 8) Brizi Nadia 9) Briziarelli Maria Serena 10) Cagnoni Nicoletta 11) Ceroni Liliana 12) Checcarelli Carla 13) Chiacchierini Pia 14) Coletti Paola Maria 15) Fifi Maria Paola 16) Forasiepi Giuditta 17) Fringuelli Maria 18) Giovagnoli Maria Rita 19) Impiccinì Floriana 20) Menci Fiorella 21) Menghini Serenella 22) Faglicela Chiara 23) Paris Maria Ausilia 24) Pazzaglia Giovanna 25) Prelati Dina 26) Rapi Ambra 27) Rellini Adalgisa 28) Riposati Anna Maria 29) Rosanio Anna 30) Scavizzi Mariella 31) Turchetti Giovanna 33) Ughi Lucia IV" sup. sez. C 1) Angelini Maria Laura 2) Audiffredi Carla 3) Balucani Anna Maria 4) Barozzi Bianca Maria 5) Bizzarri Maria Teresa 6) Boccini Marinella 7) Boini Maria Serena 8) Brescia Alba 9) Cantero Fiorella 10) Ciai Maria Teresa 11) Crispigni Renata 12) Dottori Luciana 13) Dottorini Paola 14) Ercolanelli Giorgina 15) Gaggini Giuliani 16) Galeotti Maria Franca 17) Gianantoni Rosalba 18) Giuriani Anna 19) Ibba Maria Vittoria 20) lannelli Rita 21) Lucchesi Isabella 22) Mariotti Maria Gabriella 23) Mattioli Emilia 24) Mellini Laura 25) Nocioni Luciana 26) Palombi Giuseppa 27) Pandolfi Rosalba Paola 28) Papa Mirella 29) Piottoli Ivana 30) Rossi Rosella 60 IV" sup. sez. D 1) Alfonsi Maria Luigia 2) Amorosi Lida 3) Bachiorri Silvana 4) Baldini Floriana 5) Balucca Paola 6) Bernini Francesca 7) Biagioni Maria Franca 8) Bianchini Adriana 9) Biscarini Floriana 10) Bistocchi Maria Grazia 11) Bocciolini Rosanna 12) Buco Renata 13) Castellani Vera 14) Corazzi Claudia 15) Covarelli Maria Gabriella Riepilogo : Ia A – m 12 f. 20 Ia B - f. 31 Ia C - f. 31 Ia- D - f. 31 Ia E – m. 2 f. 20 IIa A – m. 8 f. 18 IIa B - f. 33 IIa C - f. 25 IIa D - f. 24 IIIa A – m. 8 f. 20 16) Fagioli Franca 17) Florindi Rita 18) Impiccinì Rosanna Mirella 19) Longarini Donata 20) Massoli Silvana 21) Menicucci Lidia 22) Mignini Floriana 23) Monottoli Giuliana 24) Pagliardini Licia 25) Paroli Rosita 26) Rossi Lidia 27) Settequattrini Mirella 28) Stoppini Lanfranca 29) Susta Vienna 30) Travaglia Grazia IIIa B - f. 33 IIIa C - f. 27 IVa A - m. 17 f. 16 IVa B - f. 33 IVa C - f. 30 IVa D - f. 30 Totale maschi 47 femmine 423 _____ N. 470 ______ 61 ALUNNI ABILITATI . ANNO SCOLASTICO 1961-62 1) Alfonsi Maria Luigia 2) Amori Lida 3) Angelini Maria Laura 4) Antolini Bruna 5) Antonelli Omelia 6) Audiffredi Carla 7) Bachiorri Silvana 8) Baioletti Maria Grazia 9) Baldini Floriana 10) Baldoni Gemma 11) Balucani Anna Maria 12) Balucani Maria Cristina 13) Balucca Paola 14) Barozzi Anna Maria 15) Bernini Francesca 16) Bertoldi Zelinda 17) Biagioni Maria Franca 18) Bianchini Adriana 19) Binacucci Annunziata 20) Billi Gabriele 21) Binella Rita Anna 22) Biscarini Floriana 23) Biscaroni Maria Gabriella 24) Bistocchi Maria Grazia 25) Bizzarri Maria Teresa 26) Boccini Marinella 27) Bocciolini Rosanna 28) Boini Maria Serena 29) Brescia Alba 30) Brizi Nadia 31) Briziarelli Maria Serena 32) Brozzi Fausto 33) Buco Renata 34) Cagnoni Nicoletta 35) Cantore Fiorella 36) Cappanna Maurizio 37) Castellani Vera , 38) Cecchetti Daniela 39) Checcarelli Carla 40) Chiacchierini Pia 41) Ciai Maria Teresa 42) Coletti Paola Maria 43) Corazzi Claudia 44) Covarelli Maria Gabriella 45) Dottori Luciana 46) Dottorini Paola 47) Ercolanelli Giorgina 48) Fagioli Franca 49) Fifi Maria Paola 50 Florindi Rita 51) Forasiepi Maria 52) Frenguelli Maria 53) Gaggini Giuliana 54) Galeotti Maria Franca 55) Gianantoni Rosalba 56) Giovagnoli Maria Grazia 57) Giovagnotti Maria Rita 58) Giuriani Anna 59) lannelli Rita 60) Ibba Maria Vittoria 62 61) Impiccini Floriana 62) Impiccinì Rosalba Mirella 63) Longarini Donata 64) Mariotti Maria Gabriella 65) Massoli Silvana 66) Mellini Laura 67) Menci Fiorella 68) Menghini Serenella 69) Mignini Floriana 70) Monottoli Giuliana 71) Nofrini Gabriella 72) Oasi Onorina 73) Pagliardini Licia 74) Pagliccia Chiara 75) Palombi Giuseppa 76) Pandolfi Rosalba Paola 77) Papa Mirella 78) Paris Maria Ausilia 79) Pareli Rosita 80) Pazzaglia Giovanna 81) Perugini Pier Giorgio 82) Pigliautile Enrico 83) Piottoli Ivana 84) Prelati Dina 85) Rapi Ambra 86) Bellini Adalgisa 87) Riposati Anna Maria 88) Rosanio Anna 89) Rossetti Felicetta 90) Rossi Lidia 91) Rossi Rosella 92) Soavizzi Mariella 93) Segoloni Franco 94) Serafini Carla 95) Settequattrini Mirella 96) Sgaragli Alberto 97) Starnini Filiberto 98) Stoppini Lanfranca 99) Susta Vienna 100) Todini Franca 101) Travaglia Grazia 102) Trotta Osvaldo 103) Turchetti Giovanna 104) Ughi Lucia PRIVATISTI 4) Proietti Luisa 5) Rapastella Elvira Moriconi 1) Gregori Giancarlo 2) Mazzetti Luciano 3) Pierini Mariella 63 CONTO CONSUNTIVO DELLA CASSA SCOLASTICA Gestione 1960-61 Entrate L. 1) Entrate ordinarie - Rendite patrimoniali . 2) Titoli dello Stato . . . . . 28.385 » 3) Entrate straordinarie a) Contributi alunni ed ex-alunni b) Contributi di Enti e Istituti . e) Proventi vari . . . . . 185.000 » 1.180.200 » 689.600 » 46.415 L. 2.129.600 Totale Spese 1) Sussidi agli alunni . . 2) Premio di studio . . . . . . . . 3) Premio Prof. Giuseppe Greco . . . 4) Acquisto libri biblioteche . . . 5) Materiale didattico e scientifico . . . . . . 8) Gite istruttive . . . . . . . . . . . . . . » 506.087 . . . . 9) Cinematografia . L . 326.763 . . . . . 7)Acquisti titoli dello Stato . . . . . . . . . . . 6) Cerimonia commemorativa . . . 10) Borsa di studio Prof. Gaetano Gasperoni . . » 10.000 . . . . . . . » 97.800 . . . . . . . 55.000 » 133.330 . . » » 195.590 » 9.400 . » 62.300 . » 94.000 a riportare L. 1.490.270 64 11) Pagelle scolastiche e relative marche da bollo . 12) Marche da bollo diplomi abilitazione magistrale . 13) Attività sportiva . . . . . . . . 14) Diari scolastici alunni . . . . . . . 15) Assicurazioni infortuni, assistenza medico scolastica, Dante Alighieri, soccorso invernale ai disoccupati riporto L. 1.490.270 » 229.800 » 4.000 » 4.000 » 18.000 » Totale L. 159.800 1.943.870 Differenza attiva a pareggio » 185.730 Totale L. 2.129.600 Investimento del Capitale Patrimonio in titoli dello Stato nominativi ... L. Depositato sul libretto postale intestato alla Cassa Scolastica Totale 65 605.000 » 11.215 L. 616.215 BORSA DI STUDIO PROF. GAETANO GASPERONI Entrata 1) Entrate ordinarie: a) Rendite patrimoniali. . . 2) Titoli dello Stato . . . . 3) Entrate straordinarie: a) Contributi degli alunni . . . . . . . . . . . . . . . . . . L. 16.890 . » 85.000 . » 94.000 ________ Totale L. 195.890 ======== Uscita 1) Acquisto titoli dello Stato . . . . . . . . . L. 89.750 2) Borsa di studio per l’anno 1961-62 . . . . . . » 13.500 _________ Totale L. 103.250 Differenza attiva a pareggio . . . . . . . . » 92.640 _________ Totale L. 195.890 ======== Stato patrimoniale al 30 novembre 1962 Patrimonio al 1° dicembre 1961 . . . . . . . . . .L. 240.010 Aumento del patrimonio durante l’esercizio . . . . . .» 92.640 _________ Patrimonio al 30 novembre 1962 . . . . . . . . . L. 332.650 ======== 66 BORSA DI STUDIO PAGNOTTA LUCIANA Entrata 2) Entrate ordinarie: a) Rendite patrimoniali. . . . . . . 2) Titoli dello Stato . . . . . . . . . 3) Contributo del Giardino d’Infanzia . . . 4) Contributo del Prof. Armando Piergiovanni 5) Contributo Avv. Attilio Vigorelli . . . . . . L. 13.505 . . . . . . . . » 95.000 » 40.000 » 30.000 » 20.000 ________ Totale L. 198.505 ======== Uscita 1) Acquisto titoli dello Stato . . . . . . . . . L. 99.270 _________ Totale Differenza attiva a pareggio . . . . . . . L. 99.270 . » 99.235 _________ Totale L.198.505 ======== Stato patrimoniale al 30 novembre 1962 Patrimonio al 1° dicembre 1961 . . . . . . . . . .L. 227.270 Aumento del patrimonio durante l’esercizio . . . . . .» 99.235 _________ Patrimonio al 30 novembre 1962 . . . . . . . . . L. 326.505 ======== 67 La biblioteca, elemento così essenziale per la formazione culturale degli insegnanti e, quindi, fonte insostituibile del sapere, si presenta oggi fornita di oltre cinquemila volumi. Accanto alle opere ormai vecchie e superate si sono venuti aggiungendo, specie in questi ultimi anni, a testimonianza di una fervorosa attività, molti volumi, viva voce del pensiero umano in ogni campo. Così è stata aggiornata la fondamentale enciclopedia della « Treccani » con i due ultimi volumi usciti recentemente, come pure l'enciclopedia pedagogica, l'enciclopedia Atomica e l'enciclopedia Matematica. Per questa materia specialmente si è avuta particolare cura, affinchè non mancassero le opere più moderne dei migliori studiosi di ogni nazione. Notevoli sono le opere della casa editrice «Laterza» di Bari, e della casa editrice Nicola Zanichelli di Bologna, la collezione dei classici italiani, moderne opere di fisica, scienze e matematica; sono stati anche acquistati i dizionari delle varie lingue antiche e moderne, che sono oggetto di insegnamento. Anche la biblioteca degli alunni, fornita di 3.240 volumi, è stata aggiornata ed arricchita con l'acquisto di vari libri di ogni genere, tra i quali hanno un posto preminente i narratori ed i poeti moderni di maggiore successo, nonché opere di carattere pedagogico e storico. 68 NOTIZIE E DATI RIGUARDANTI L'ISTITUTO MAGISTRALE NEI SUOI CENTO ANNI DI VITA I Capi di Istituto nelle Scuole Normali e nell'Istituto Magistrale di Perugia dalla fondazione al 1961-62. PERIODO 1861 - 1923 D IR ET T ORI SCU OLA NORM AL E FEM M IN ILE 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) Prof. Giovanni Pennacchi Prof. Teodosio Biancheri Prof. Angelo Casissa Prof. Giuseppe De Leonardis Prof. Vincenzo Cortese Prof. Francesco Mundula Prof. Zoele Carli Prof. Giulia Forti Castelli dal 1861-62 al 1882-83 (reggente) anno 1883-84 anno 1884-85 dal 1885-86 al 1891-92 dal 1892-93 al 1897-98 dal 1898-99 al 1901-02 dal 1902-03 al 1914-15 dal 1915-16 al 1922-23 Indi Preside dell'Istituto Magistrale dall'ottobre 1923. DIRETTORI SCUOLA NORMALE MASCHILE 1) Prof. Meriga Gio. Battista 2) Prof. Settimio Giuseppe 3) Prof. Albertini Alessandro 4) Prof. Lazzarino Tivano 5) Prof. Albertini Alessandro dal 1861-62 al 1874-75 anno 1875-76 dal 1876-77 al 1878-79 dal 1879-80 al 1885-86 dal 1886-87 al 1894-95 Lasciò la Direziona dell'Istituto Magistrale in seguito a nomina a Provveditore agli Studi. 6) Prof. Bencivenni Ildebrando dal 1895-96 al 1897-98 7) Prof. Gelmini Andrea dal 1898-99 al 1903-904 8) Prof. Giuseppe Greco dal 1904-905 al 1922-23 PRESIDI ISTITUTO MAGISTRALE 1) Prof. Giulia Forti Castelli 2) Prof. Cimarelli Tobia 3) Prof. Acrosso Paolo 4) Prof. Cappuccini Alberto dal 1923-24 al 28 febbraio 1928 dal 1° marzo 1928 al 1934-35 dal 1935-36 al 1936-37 dal 1937-38 in poi 69 SCUOLA NORMALE MASCHILE ELENCO PROFESSORI (dal 1861 al 1922-23) Czosnowski Verdesi Augusta Degli Albizzi Ardimanno De Lunghi Gisberto Diez Francesco Egidi Aseanio Errichetta Virginia Falchetti Artemio Fabretti Ferdinando Falerni Ferrara Pietro Fracassi Marco Gagliardi Giulia Gagliardi Michele Galletti Giovanni Gamba Riccardo Gervaso Vincenzo Gheraldini Giacopetti Raffaele Giustiniani Decio Guidozzi Aymar Francesco Anglani Giuseppe Antinori Raffaele Arcangeli Sorbi Penelope Azzini Ferruccio Cairo Rossi Emma Calabrò Paolo Calisti Silvio Caly Carmelo Campana Lorenzo Cardosi Francesco Saverio Cariaggi Giuseppe Cassuto Leonardo Castronovo Angelo Cecchini Matteo Cesarini A. Chiti Cesare Colacciuri Vincenzo Corradini Cesare Cozza Giovanni 70 Jacchetti Luigi Jannuzzi Ettore Lanciai Giovan Battista Lucat Placido Luzzatto Gino Maero Ermelinda Marchetti Mariani Giovanni Marinucci Settimio Marone Arturo Martini Fausto Mazzolini Alessandro Mazzone Piero Menotti Bruno Milizia Tacchi Bice Minciotti Cesare Misuri Alfredo Modotto Domenico Molinari Guido Montesperelli Zopiro Morpurgo Natalini Natale Negri Attilio Oberdorfer Aldo Paglini Leopoldo Parmeggiani Luigi Pascucci Alessandro Pellas Elvira Frullini Picco Francesco Pierini Evaristo Piermarini Emidio Pratesi Ferdinando Provenzal Dino Raccone Maria Razzanti Alberto Ricciarelli Rinaldo Rornizi Aristide Rossi Francesco Ruggeri Augusto Sandrinelli Guido Santarelli Osvaldo Scassellati Guido Scassellati Luigi Sciorsei Alessandro Silvestrini Cesare Sozzi Amedeo Tardivelli G. Tornei Attilio Trabalza Ciro Verga Napoleone SCUOLA COMPLEMENTARE E NORMALE FEMMINILE ELENCO PROFESSORI (dal 1861 al 1922-23) Pieralli Assunta Barsali Battistoni Maria Bavicchi Ernesto Bertoli Biancheri Teodosio Bissanti Blasi 71 Bonamici Bonelli Boutet Brugnoli Biordo Bruno Bruschetti Bucciolotti Caffarotti Albertina Campana Lorenzo Cantoni Angiola Maria Cantoni Virginia Cardosi Franco Cariaggi Giuseppe Casissa Angelo Casissa Domenica Cella Cenzatti Chiocci Martino Chiti Cesare Contessini Giuditta Costanzi Czsnowski Augusta Verdesi Dal Piaz Degani Ermelinda De Lama Itala Degli Abbati Luigi Degli Albizzi Ardimanno De Lunghi Gilberto De Mari Anna De Santis Argia Di Chiro Dispenza Dottori Errichetti Virginia Fantozzi Favaro Felici Ferranti Feliciano Ferranti Salvatore Filieri Maria Filippi Focaccia Elvira Foianesi Rapisardi Giselda Franceschini Frezza Nicola Galardi Giulia Gallarotti Arturo Galleffi Anna Gallizioli Gamba Gasperini Gatti Giocondo Ghiraldini Giacomini Ferdinando Giustiniani Decio Gradoli Guerriero Gullini D'Agostina Illuminati Imperatori Leverà Lombardi Luchetti Alberto Maio Majonchi Gemma Malatesta Emilia Maluzzani Mandolini Emma Mariani Marimpitri Martini Fausto Mazzolini Alessandro 72 Mazzolini Anita Miceli Mignati Raffaella Milizia Bice Tacchi Minciotti Cesare Minciotti Giuseppina Misuri Molgora Modotti Domenico Montesperelli Zopiro Moro Morovalli Mortier Nina Olivesi Onetti Orsini Antonio Pacini Pellas Elvira Frullini Pierini Evaristo Pierucci Pimpinelli Eugenia Pimpinelli Nella Pezzini Eugenia Puccini Ada Bacchi Bice Milizia Silvestrini Cesare Silvestrini Luigi Sborghi Ferdinando Scoccianti Simei Suetti Tiberi Torelli Norma Toschi Trebbi Trentalance Trogli Venturelli Verdesi Augusta Vio Ida Visconti Ettore Ugolini Artemisia Zanardini Zucchetti Luigi ELENCO PROFESSORI (dal 1923-24 al 1927-28) Bassi Laura Benucci Assunta Bianchi Bianca Bucciolotti Egle (segretaria) Bufalari Carlo Cambursano Severino Campana Lorenzo Castellani Giuseppe Cecchini Chiuini Alessandra Cocumelli Giuseppe Degani Barbara De Lama Itala Ferrerò Luigia (Alunna _ segretaria) Frezza Irene Vannerini Frezza Nicola Graziosi Antonio 73 Guardabassi Remo Lopez Lucia Luchetti Alberto Maffiodo Angela Majonchi Gemma Martinelli Oddo Menconi Luigi Minelli Liturri Ada Pascucci Alessandro Pellas Briganti M. Luisa Pizzoni D. Canzio Puglia Giuseppe Putzolu Chiara Quadri Elisa Tacchi Bice Tarini Ines Vantaggi Anna Verdesi Augusta ELENCO PROFESSORI (dal 1928-29 al 1932-33) Alegiani Umbra Bassi Laura Battistoni Brambilla Brustenghi Bruna Buscemi Calavita Giuseppe Calzoni Maria Campana Lorenzo Campi Pierà Cecchetti Celestini Laura Chiuini Alessandra Degani Barbara De Michelis Luca Frezza Irene Vannerini Frezza Nicola Giudice Giulietti Don Egidio Greco Ida Lelmi M. Luigia Lopez Lucia Luchetti Alberto Lunardi Maffiodo Angela Majonchi Gemma Marini Giovanni Marsili Menconi Luigi Morelli Giuseppe Pascucci Alessandro Patti Benvenuta Emma Persi Irma Pieri Giuseppina Pizzoni D. Canzio Pucciarini D. Aldo Putzolu Chiara Quadri Elisa Ricci Ciavi Anna Salvago Bianca Sardo M. Luisa Travaglia Trogli Vantaggi Anna Vecchini Ferrerò Luigia (segretaria) 74 ELENCO PROFESSORI (dal 1933-34 al 1937-38) Baldi Vittoria Balducci Fabio Bartolini Antonio Berselli Ada Bianchi Erminia Cavalli Bianchini D. Giuseppe Boccolini Lidia Bogini Francesca Bortolotti Bruni Gabriele Bruschetti Alessandro Brustenghi Bruna Brutti Giovanni Cagini Calzoni Maria Campana Lorenzo Campi Pierà De Santis Capizzi M. Giulia Celestini Laura Cesarini Chiarini Ciro Chiuini Alessandra Comparato Domenicantonio Cremasco Ernesto D'Amico Acrosso Anna Degani Barbara De Gasperi Carolina Foglia De Philippis Martino De Simoni Luigi Di Benedetti Maria Di Pino Guido Fagioli M. Letizia Fanelli M. Vittoria Ferrara Francesco Filippucci Dante Frezza Irene Vannerini Frezza Nicola Franceschini M. Vittoria Franciosini Calisti Lavinia Gasperoni M. Santa Greco Ida Lelli Iris Lelmi Egle Lelmi Lea Lelmi M. Luigia Lenzi Vanda Lopez Lucia Lo Finto Bernardo Magnini Alpinolo Majonchi Gemma Marino Emma Mattley Gay Irma Marucchini Dante Menichelli Emilie Montini Lorenzo Mostarda Argentini Bambini Iole Nai Bruscalupi Cesarina Pacciarini Bruno Pantano Feliciani Licia Paoletti Anna Pareli Cristina Pascucci Alessandro Pesante Liana Pimpinelli Elena Polese Marnilo Velia Pucciarini D. Aldo Putzolu Chiara 75 Ricci Giavi Anna Riola Rolando Rosi Elena Rossetti Vitalesta Fanny Sardo Claudia Sardo M. Luisa Sargentoni Raul Severini Aurora Tebaldi Pietro Trogli Vaccarelle Vincenza Verdura Adele Volpi Giovanni Severini Aurora Ferrerò Luigia (segretaria) ELENCO PROFESSORI (dal 1938-39 al 1942-43) Albanesi Massolino Giuseppina Araneo Giovanni Baglioni Atalanta Bagnolini Curtarelli M. Luisa Balducci Fabio Balliano Valentina Bambini Mostarda Iole Baronio Giovan Felice Bartolini Antonio Bentivoglio Marcella Bernardini Simonetta M. Teresa Berretta Biagini Taticchi Francesca Bianchi Erminia Cavalli Brunellini Edmondo Bruscalupi Nai Cesarini Calistri Antonio Calzoni Maria Calzoni Nello Campana Lorenzo Calvo Anna Capizzi M. Giulia Casciotti Giara Castrati Medoro Ceccarani Ceccarini Margherita Cernì Vittoria Cirinei Giovanni D'Ambrosio Minchillo Margherita Degani Barbara De Philippis Martino De Rosa Giuseppina Dottorini D. Domenico Fagioli M. Letizia Fanelli M. Vittoria Federici Orsini M. Anna Francescaglia Valentini Giuseppina Franciosini Calisti Lavinia Giorgi Fabbri Giuseppina Grasselli Cavalaglio Giara Greco Ida Grossi Silvia Luciani Pio Lelmi M. Luigia 76 Majonchì Gemma Manacorda Castone Marcoccia Vincenzo Marcucci Marinelli Alma Marino Emma Mascio Aquino Massolino Albanese Giuseppina Menichetti Bianchi Ernesta Mercuri Giuseppina Montesperelli Averardo Morelli Balducci M. Pia Morettini Ermelinda Nai Bruscalupi Cesarina Neri Mencaccini Anna Novelli Gino Orsini Federici Gatti M. Anna Pacciarini Bruno Pantano Feliciani Licia Panebianco Mariano Paoletti Anna Pareli Cristina Passalacqua Clelia Perticaroli Dal Pont Adele Polese Marullo Velia Pucciarini D. Aldo Quadri Elisa Ricci Ciai Anna Riola Rolando Rosi Elena Rossetti Fanny Vitalesta Tillhon Mina Tiraferri Flora Torelli Paola Vannucci Giuseppe Vincioni M. Raffaella Ferrerò Luigia (segretaria) Pugliano Liliana (segretaria) Piccioni Bruna (segretaria) ELENCO PROFESSORI (dal 1943-44 al 1947-48) Albanese Massolino Giuseppina Amorini Enzo Araneo Giovanni Baglioni Atalanta Balducci Fabio Bartolini Antonio Bernardini Maria Teresa Bevilacqua Eliana Bianchi Erminia Bondi Doriana Calvo Anna Calzoni Maria Calzoni Maria Grazia Carette Minelli Alinda Carmignani Bruna Casciarri Maria Luigia Casalaina Antonio Ciurnelli David Comparato Domenico Antonio Curtarelli Tiberio Degani Barbara Dell'Aquila Leonardi Iole De Philippis Martino Dottorini Don Domenico 77 Fanelli Maria Stella Favata Angelo Favata Anita Fortini Elisabetta Francescaglia Giuseppina Franciosini Calisti Lavinia Fungardi Margherita Gambino Irò Gori Luigi Grandolini Arnaldo Gretti Daniela Greco Ida Grossi Silvia Marcucci Alma Marino Emma Martoriati Lucia Mercuri Giuseppina Miceli Angiola Migliarini Maria Luisa Minestrini Edna Montesperelli Averardo Munzi Mario Pantano Feliciani Licia Paoletti Laura Paroli Cristina Perticaroli Dal Pont Adele Priorelli Anna Pucciarini Don Aldo Quadri Elisa Ricciarelli Silvestri Licia Riola Rolando Rosi Elena Salvadori Brozzetti Giara Santini Irene Scavone Rosa Scocciolini Antonio Silvestrini Fiorenza Squartini Alessandra Tescari Maria Vittoria Trona Vittoria Vagni Renato Vichi Domenico Vitalesta Rossetti Fanny Zappala Paolo ELENCO PROFESSORI (dal 1948-49 al 1952-53) Albanese Massolino Giuseppina Altissimi M. Antonietta Amorini Enzo Baglioni Atalanta Balucani Pagliacci Adele Bartolini Antonio Bernardini M. Teresa Bevilacqua Eliana Bondi Doriana Calvo Anna Calzoni Maria Calzoni M. Grazia Calzoni M. Luisa Cancan Giovanni Cantiani Fanny Cavalieri Marezzo della Rocca Vittoria Chicca Sestilia Bocelli 78 Ciprianì M. Grazia Ciurnelli David Curtarelli Tiberio Damiani Adelelma Degani Barbara Dell'Aquila Iole Dell'Orso Mazzi M. Luisa De Philippis Martino Di Stefano Fiorinta Dottorini D. Domenico Fanelli M. Stella Francescaglia Valentini Giusep_ pina Franchi Vittoria Fungardi Margherita Travaglia Germini Aimone Giovinali Silvia Greco Ida Lazzaroni Pasquale Malanotte Bisazza Silvana Mannelli Alma Marcucci Marino Emma Mercuri Giuseppina Migliarini M. Luisa Venturi Modarelli Dora Montesperelli Averardo Morlunghi Rosella Ottaviani Decia Orrù Santi Luisa Paoletti Laura Pennisi Vincenza Piccioli Giulia Pareli Cristina Pucciarini D. Aldo Riola Rolando Rosi Elena Rossi Lucia Salvadori Brozzetti Giara Santini Irene Savini D. Dante Scarpignato D'Amore Carmela Scocciolini Antonio Silvestrini Fiorenza Sorri Lidia Tagliaferri Corsi Beatrice Temperini Edda Valentini Bianchi Antonietta Valeriani Aurelio Vantaggi Anna Vignaroli Orfeo Ricci Ada ELENCO PROFESSORI (dal 1953-54 al 1957-58) Amorini Enzo Baldelli Ignazio Baldelli Pio Baglioni Atalanta Balucani Pagliacci Adele Banetta Don Enzo Barbagianni Grazia Bartolini Antonio Bellomo Bogani Liliana Bistoni Don Remo 79 Boccali Maria Grazia Bondi Doriana Bricchi Francesco Busatti Francesco Calzoni Maria Calzoni Maria Grazia Calzoni Maria Luisa Cancan Giovanni Catarinelli Bianca Chicca Sestilia Cirincione Maria Anna Ciurnelli David Curtarelli Tiberio De Lauretis Francesco Del Bianco Francesco Drago Pietro Cristiano Franchi Vittoria Fungardi Margherita Travaglia Germini Aimone Giovinali Silvia Giuglietti Wanda Gubbiotti Virginia Gullo Ruggiu Francesca Lazzaroni Pasquale Levi Gemmarosa Donati Malanotte Bisazza Silvana Marino Emma Maria Mencacci Ida Migliarini Maria Luisa Modugno Maria Molini Enrica Molza Rangoni Carla Monicchi Pasquale Montesperelli Averardo Noce Burattini Pia Olivi Vittoria Piccioli Giulia Poletti Cesare Pucciarini Don Aldo Rosi Elena Salvadori Brozzetti Giara Savini Don Dante Silletti Eschena Teresa Silvestrini Fiorenza Scocciolini Antonio Sorri Livia Tagliaferri Beatrice Taschini Ugo Valentini Bianchi Antonietta Vantaggi Anna Verdura Adele ELENCO PROFESSORI (dal 1958-59 al 1960-61) Abbozzo Binaglia Anna Baglioni Atalanta Baldelli Ignazio Baldelli Pio Baratta Marlo Emilio Barbagianni Nico Grazia Bartolini Antonio Bistoni Don Remo Boccali Maria Grazia Boraschi Giuseppina 80 Bragetti Gabriella Calzoni Maria Cancan Giovanni Cataldi Marone Laura Calanuto Cultrera Grazia Catarinelli Bianca Chicca Eccelli Sestilia Ciurnelli David D'Elpidio Giuseppe p. Raimondo De Lauretis Francesco Drago Franca Maria Drago Pietro Cristiano Ferrini Laura Franchi Vittoria Fungardi Margherita Germini Aimone Giovinali Silvia Grossi Silvia Italiani Maria Luisa Marino Emma Maria Mattei Emilia Manuali Meloni Pier Lorenzo Mencacci Ida Migliarini Maria Luisa Molini Danioni Enrica Monicchi Pasquale Monti Giuseppe Noce Pia Burattini Novello Francesca Maria Olivi Vittoria Pacchierotti Vera Paglioni Leo P. Domenico Paoletti Laura Ranocchia Antonio Romizi Mescolini Luciana Rosi Elena Scarabelli Anna Sebastiani Dina Bevini Scocciolini Antonio Serrano Anna Severini Marchetti Maria Grazia Sorri Livia Valentini Bianchi Antonietta Verdura Adele Ricci Ada (segretaria) Ricciarelli Edda in Malà (segretaria). BORSE DI STUDIO MINISTERIALI L'anno scolastico si è chiuso felicemente con l'assegnazione di molte Borse di Studio Ministeriali agli alunni dell'Istituto. Difatti, il Ministero della Pubblica Istruzione durante l'anno ha istituito numerose Borse di Studio da assegnarsi agli studenti meritevoli e bisognosi dei vari ordini di Scuole. Per gli Istituti Magistrali della Provincia di Perugia il Provveditore agli Studi ne ha fissate sessantaquattro e cioè: ventuno di lire 110.000, a favore degli allievi delle prime classi; ventuno di L. 110.000 per quelli delle seconde classi; undici di L. 150.000, per quelli delle terze classi ed, infine, undici di L. 150.000, per quelli delle quarte classi. Di esse ben 25 sono state vinte dai nostri alunni. I giovani che hanno conquistato la Borsa di Studio sono: 1) Gallina Ida della 1" Superiore sez. B _ classificata al 1° posto con punti 45 su 50. 2) Tomassini M. Giulia della la Superiore C _ classificata al 3° posto con punti 40 su 50. 3) Pulimanti Raffaella della la Superiore C - classificata al 7° posto con punti 36 su 50. 4) Boldrini Verena della la Superiore A _ classificata all'8° posto con punti 35 su 50. 5) Dermentoni Omelia della la Superiore A _ classificata al 12° po_ sto con punti 35 su 50. 6) Fucelli Paola della la Superiore B - classificata al 13° posto con punti 35 su 50. 82 7) Cittadini Carla della la Superiore C _ classificata al 19" posto con punti 33 su 50. 8) Patata Doretta della 1" Superiore A _ classificata al 20° posto con punti 33 su 50. 9) Piccioli Mauro della 2a Superiore A - classificato al 1° posto con punti 46 su 50. 10) Vestrelli Anna Paola della 2a Superiore A _ classificata al 3° pò. sto con punti 40 su 50. 11) Puletti Brunella della 2a Superiore C _ classificata al 4° posto con punti 40 su 50. 12) Cavalaglio Mauretta della 2a Superiore B - classificata al 10" posto con punti 37 su 50. 13) Tironzelli Silvia della 2* Superiore A _ classificata all'll" posto con punti 35 su 50. 14) Minestrini Franca della 2" Superiore D _ classificata al 12° posto con punti 35 su 50. 15) Casciarri Marianella della 2a Superiore A _ classificata al 13° posto con punti 34 su 50. 16) Sguilla Francesca della 2a Superiore E _ classificata al 18° posto con punti 33 su 50. 17) Panettoni Marcelle della 3" Superiore A _ classificato al 2a posto con punti 45 su 50. 18) Zepparelli Marisa della 3° Superiore A _ classificata al 4a posto con punti 35 su 50. 19) Lena Loredana della 3° Superiore B _ classificata al 5° posto con punti 35 su 50. 20) Rosi Manuela della 3a Superiore D _ classificata al 6° posto con punti 33 su 50. 21) Bruschi M. Stella della 3a Superiore D _ classificata al 9° posto con punti 33 su 50. 22) Ceccarini Franca della 4" Superiore B - classificata al 5° posto con punti 37 su 50. 23) Stivali Franca della 4" Superiore A _ classificata al 6° posto con punti 37 su 50. 24) Gatti Franca della 4" Superiore A _ classificata all'80 posto con punti 36 su 50. 25) Di Fiore Giovanna della 4a Superiore D _ classificata al 9° posto con punti 35 su 50. 83 NEL CENTENARIO DELL’ISTITUTO MAGISTRALE «A. Pieralli» Perugia 1861-1961 Parole della Prof.ssa Maria De Laurentis. Musica del M. Bartolini Nell’aule della scuola In un fervore di studi S’apron i cuori A verità e bellezza. Quest’Istituto nostro Son già cent’anni ormai Che dà maestri, educatori, di verde umanità. Noi della Patria In alto la bandiera Portiamo, e il cuor Volgiamo all’avvenir! Gioventù, te ne vai per le vie della vita, lieta, ansiosa d’oprar, luce del nostro doman. Gioventù, rinnovata speranza di vita, dal tuo cor sboccerà novella civiltà! Dal nostro Magistrale Usciron degli eroi Che in tempi ardenti Dieder fidenti La vita per l’Italia. O quanti nomi e quanti! Noi li terrem presenti, fulgido esempio, monito eterno, scritto nei nostri cuor! Noi della Patria…ecc. 84 85 86