Addio scossoni se gli assali son sospesi
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Addio scossoni se gli assali son sospesi
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Con la dotazione della sospensione al ponte anteriore, costituita generalmente da un cilindro idraulico, si riducono le frequenze delle vibrazioni generate dal trattore in movimento, soluzione questa ben apprezzata da chi effettua il trasporto su strada. Assali ammortizzati a ruote indipendenti Sono tra i ponti sospesi più evoluti, molto complessi ma altrettanto efficaci. Sono caratterizzati da un sistema di sospensione per ogni ruota, ciascuna delle quali è solidale a Tra i principali vantaggi del sistema di ammortizzazione dell’assale, si ricordano non solo un maggior comfort di guida, ma anche una migliore aderenza al terreno quindi una miglior trazione un parallelogramma articolato e a un martinetto idraulico disposto a 45°. Hanno, generalmente, la possibilità di bloccaggio con posizionamento dell’assale alla minore altezza da terra oppure in posizione intermedia per assicurare la massima escursione (±45 mm per un totale di 90 mm, ma oggi si arriva anche a 300 mm). La regolazione dell’altezza dell’assale può essere manuale, mediante due pulsanti posti in cabina. In genere gli assali indipendenti sono tarati per attivarsi automaticamente a partire da velocità superiori a 15-20 km/ora, e permettono inoltre di ridurre, in parte, la luce libera da terra. Assali ammortizzati a unico cilindro I primi assali sospesi vennero introdotti nel 1994 con i modelli a unico cilindro, che viene attivato mediante un’elettrovalvola a gestione elettronica. L’assale trasmette le asperità del terreno a una piastra oscil- Dettaglio dell’assale ammortizzato a ruote indipendenti con ± 125 mm di escursione su ogni ruota tramite i due cilindri idraulici a doppio effetto (John Deere) MAD • 9 • Settembre 2009 N ell’immaginario collettivo il trattore viene spesso considerato come una macchina rudimentale, dotata di pochi comfort e adibita ai lavori pesanti e di traino. Almeno fi no a una quindicina d’anni fa tale considerazione non si discostava dalla realtà, in virtù non solo della sua, ancora oggi, struttura totalmente rigida, con motore, trasmissione, ponte posteriore e assale tra loro flangiati, ma soprattutto per la sola presenza degli pneumatici quali ammortizzatori delle asperità del terreno. Per aumentare lo smorzamento delle vibrazioni i costruttori hanno migliorato nel tempo i sedili e la cabina, ma il comfort di marcia è notevolmente aumentato con l’introduzione in questi ultimi quindici anni dell’assale, o ponte, anteriore ammortizzato. 45 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. STORIA I PONTI SOSPESI n realtà già negli anni Cinquanta diversi costruttori austriaci e tedeschi, vista la ben maggiore velocità dei loro trattori rispetto ai nostri (che non superavano i 15-20 km/ora), realizzarono macchine con sospensioni meccaniche sull’assale anteriore dotate allora di sole ruote direttrici. Lo stesso dicasi per alcuni costruttori dei Paesi dell’Est europeo (Belarus, Zetor, Ursus), che realizzarono, sempre in quel periodo, rudimentali sistemi di molleggio per rendere idoneo il trattore a veicolo di trasporto persone. R.D. Assali ammortizzati a ruote indipendenti I Trattore anni ’50 con assale anteriore dotato di molle a doppia balestra (Steyr 180 A) Ponte anteriore sospeso a ruote indipendenti dotato di doppi quadrilateri. Escursione 300 mm, carico massimo su assale 8 t, snodi esenti da manutenzione (assenza di ingrassatori), possibilità di percorrere la corsa della sospensione manualmente (Fendt) Assale John Deere ILS (Independent Link Suspension). Sistema articolato a quadrilatero indipendente controllato da due cilindri idraulici anteriori obliqui collegati agli accumulatori ad azoto. Corsa 125 mm. Sospensione non escludibile, giunti semiassi non protetti Assali ammortizzati a due martinetti laterali Cilindri idraulici Centralina di controllo e comando Interruttore on/off MAD • 9 • Settembre 2009 45 mm Ammortizzatori ad azoto Supporto per il molleggio 22° Ponte anteriore Schema di funzionamento dell’assale anteriore del gruppo Same. Sospensione a piastra oscillante longitudinalmente, sotto assale vincolata nella parte posteriore. Due cilindri anteriori collegati alla piastra e tre accumulatori ad azoto. Il sistema è gestito elettronicamente, è autolivellante ed escludibile. Corsa di 90 mm 46 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. FUNZIONAMENTO ACCUMULATORI IDRAULICI I cilindri idraulici che fungono da sospensione all’assale dovrebbero essere definiti in modo più appropriato “accumulatori idraulici”. Questi vengono adoperati per innumerevoli funzioni, che vanno dall’accumulo di energia in un circuito idraulico alla compensazione di trafilamenti di olio, dallo smorzamento dei picchi di pressione e portata fino a contribuire alla sospensione delle ruote dei veicoli. Un accumulatore idraulico è costituito da un contenitore, sferico o cilindrico, diviso in due camere da una membrana elastica. La camera superiore è caricata con gas inerte (generalmente azoto) a un’opportuna pressione, mentre quella inferiore contiene olio ed è in comunicazione con il circuito idraulico mediante un’apposita tubazione. In condizioni di esercizio la membrana si espande fino a che la pressione del gas è pari a quella dell’olio. Nel caso specifico della sospensione anteriore del trattore, quando la ruota si abbassa a causa di un avallamento del suolo, sposta verso il bas- so il braccio articolato e, se la corsa è sufficiente, anche lo stelo del martinetto idraulico a esso collegato. L’abbassamento della ruota avviene fino a che lo stelo apre la valvola di scarico verso il serbatoio, con fuoriuscita dell’olio dal cilindro e conseguente sollevamento della ruota. La ruota raggiunge una posizione di equilibrio quando il martinetto ritorna nella posizione di neutro con tutte le uscite chiuse. Se la ruota si alza a causa di un dosso avviene l’opposto. La ruota inizialmente si solleva fino a che rimane aperta la valvola di mandata della pompa e l’afflusso di olio nel cilindro tende a contrastare questo sollevamento. Si raggiunge una nuova posizione di equilibrio quando il volume di olio affluito nel cilindro riporta lo stelo nella posizione di neutro. Con tale sistema di sospensione è assicurato l’assetto più o meno costante del veicolo rispetto al terreno, nell’ambito dell’escursione (molleggio) consentita dai parametri costruttivi e di taratura dell’impianto idraulico. Modalità di funzionamento delle sospensioni con accumulatori ad azoto. A sinistra, in caso di dosso, a destra in caso di avallamento Gruppo idraulico con tre ammortizzatori ad azoto Cilindri idraulici con ± 40 mm di corsa Assale anteriore con 10° di oscillazione Assale anteriore autolivellante FSC (Fendt Stability Control) con barra stabilizzatrice antirollio. Assale con due cilindri anteriori (destro collegato alla barra stabilizzatrice, sinistro all’assale). Tre ammortizzatori ad azoto. Corsa 80 mm. È previsto il disinserimento Sospensione TLS della John Deere (Triple Link Suspension). Collegamento assaletelaio su tre punti, due ai cilindri idraulici sempre collegati ai tre accumulatori ad azoto e il terzo da una barra Panhard vincolata al corpo trattore. Due catene limitano la corsa dell’oscillazione. Corsa 100 mm. Sospensione non escludibile MAD • 9 • Settembre 2009 lante, fissata sul lato destro al cilindro idraulico, che a sua volta è collegato a 3 accumulatori ad azoto che assorbono le oscillazioni. Passando su un ostacolo il supporto oscillante gira verso l’alto e il pistone idraulico entra nel cilindro. L’olio così espulso va ad agire sulla membrana dell’ammortizzatore all’azoto, dove l’urto è assorbito. Se l’avantreno entra in una buca, la piastra oscillante ruota verso il basso. Anche in questo caso la sollecitazione è compensata da un ammortizzatore idraulico. Per eseguire lavori di precisione è possibile disattivare la sospensione. Se l’assale viene disinserito si abbassa completamente, mentre se attivato si porta in alto fi no a fi ne corsa, ma a velocità superiori a 2 km/ora si pone a metà dell’escursione dei pistoni idraulici. La sospensione si disattiva temporaneamente in caso di velocità inferiore a 2 km/ora o di carico eccessivo sull’assale, mentre oltre i 15 km/ora si attiva automaticamente. Altre soluzioni prevedono un cilindro posto sul lato sinistro, o centralmente all’assale, con una corsa di 90-105 mm, regolato da uno o più accumulatori e da un sistema di valvole dotate di sensori elettronici che rilevano le accelerazioni, i cambi e le inversioni di marcia, le frenate, le condizioni del terreno e i carichi sul sollevatore. Il sistema è, inoltre, dotato di autolivellamento automatico in funzione del carico. 47 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. Assali ammortizzati a unico cilindro Assale sospeso Carraro serie SI. Sospensione di nuova realizzazione a quadrilatero articolato controllata da un solo cilindro idraulico posto centralmente. Controlla in automatico il punto morto mediano ed è disinseribile. Corsa di 90 mm Schema di funzionamento dell’assale anteriore sospeso Terraglide adottato dal gruppo Cnh. Sospensione con barra Panhard e cilindro sinistro collegato a due accumulatori d’azoto. È gestita elettronicamente. Corsa di 105 mm. Essendo dotata di un solo cilindro lavora in modo asimmetrico. Il Terraglide si attiva automaticamente ogni volta che si avvia il motore, ma non entra in funzione se la velocità è inferiore a 1,5 km/ora. La sospensione può essere esclusa tramite un apposito interruttore ma a velocità superiori a 12 km/ora il sistema si reinnesta automaticamente Assali ammortizzati pneumaticamente MAD • 9 • Settembre 2009 Le molle ad aria assorbono le oscillazioni in lavoro, comprimendosi (in basso) quando si incontra un ostacolo e ritornando nella loro posizione originale (a destra) una volta superata l’asperità del terreno Schema di ponte anteriore ammortizzato pneumaticamente (Aires Valtra). Utilizza due molle a soffietto funzionanti ad aria compressa simili a quelle dei veicoli commerciali. L’assale è fissato a una doppia U rovesciata e vincolato nella parte posteriore. Non risente degli sbalzi di temperatura. Un po’ ingombrante, è disinseribile solo manualmente 48 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A. I LIMITI IMPOSTI ALLE VIBRAZIONI Da qualche anno anche le vibrazioni in agricoltura sono finite dentro la morsa dei limiti legislativi, dettati per garantire un maggior comfort agli operatori. Un’esposizione prolungata può comportare, infatti, lo sviluppo di lombalgie, sciatalgie, disturbi e lesioni a carico del rachide lombare. Il decreto legislativo 187/05, in vigore dal 1° gennaio 2006, che recepisce la direttiva europea 2002/44/CE, prevede le prescrizioni minime di sicurezza e salute riguardanti l’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (vibrazioni). Il rischio delle esposizioni alle vibrazioni è valutato mediante la misura dell’accelerazione equivalente ponderata in frequenza riferita a 8 ore di lavoro, calcolata secondo formule prefissate. In pratica si cerca di dare un valore medio a quegli sbalzi e scossoni tipici di ogni tipo di lavorazione. Naturalmente sono valori indicativi, vista l’ampia variabilità che si riscontra operando in campagna, ma a titolo di esempio, per le accelerazioni trasmesse al sistema mano-braccio il valore limite giornaliero di esposizione è fissato a 5 m/s², mentre il valore minimo oltre il quale sono richieste misure di tutela è di 2,5 m/s². Le vibrazioni trasmesse al corpo intero devono invece contenersi a 1,15 m/s² come limite giornaliero, a 0,5 m/s² come valore minimo. Ciò significa che se, ad esempio, il valore medio di accelerazione rilevato al sedile del conducente è pari a 0,5 m/s² è possibile lavorare per 8 ore consecutivamente. Se invece si tratta di un’erpicatura con erpice rotativo (valore medio di 1,70 m/s²; fonte Enama), si raggiunge il tempo di esposizione in soli 42 minuti oltre il quale bisognerebbe interrompere il lavoro. Per il settore agricolo e forestale l’obbligo del rispetto dei suddetti valori limite entrerà in vigore il 6 luglio 2014. VALORI MEDI DI VIBRAZIONI RILEVATI SUL SEDILE DEL TRATTORE E TEMPI DI ESPOSIZIONE Assali ammortizzati a due martinetti laterali Soluzione abbastanza diffusa, è costituita da due cilindri idraulici applicati a una piastra incernierata posteriormente al corpo trattore, oppure da un cilindro collegato a una barra stabilizzatrice e l’altro cilindro all’assale. L’assale anteriore, in alcuni casi, può presentare due cilindri idraulici e tre ammortizzatori ad azoto, governati da una centralina elettronica automatica, che controlla istante per istante l’adattamento alle caratteristiche del terreno, grazie anche a una valvola proporzionale. La sospensione è inoltre dotata di una regolazione manuale con una valvola riduttrice di pressione (hard-soft), mediante la quale l’operatore può scegliere un assetto rigido o morbido. Quando gli steli dei cilindri idraulici entrano nella propria sede, l’intero assale ruota in avanti. Assali ammortizzati pneumaticamente Derivato dalle sospensioni ad aria che equipaggiano migliaia di au- VALORI MEDI (m/s2) TEMPI DI ESPOSIZIONE (ORE-MINUTI) Pressatura foraggio Trebbiatura Manutenzione di siepi e fossati Estirpazione e raccolta di barbabietole Spandiconcime Lavorazione leggera terreno (erpice, disco) Sfalcio Aratura Erpicatura con erpice rotativo Operazioni di carico e scarico Voltafieno e andanatura Rullaggio Trasporto con rimorchio Spandiletame Trattamento colture Lavoro con retroescavatore Esbosco 0,50 0,45 0,42 0,70 1,30 1,20 1,00 1,01 1,70 1,20 1,00 0,60 0,93 0,60 1,15 0,74 1,14 8 - 00 9 - 53 11 - 20 4 - 05 1 - 11 1 - 23 2 - 00 1 - 58 0 - 42 1 - 23 2 - 00 5 - 33 2 - 19 5 - 33 1 - 31 3 - 39 1 - 32 Fonte: Enama. totreni, il sistema aggancia l’assale anteriore a un telaio oscillante, a sua volta collegato mediante perni a due robusti controtelai a “U” rovesciata. I due punti di attacco posteriore permettono l’oscillazione del telaio, mentre l’assorbimento delle asperità è affidato a due molle ad aria presenti anteriormente accoppiate ad a m mor t izzator i idraulici a doppio effetto. Una valvola regolatrice mantiene stabile l’assale, mentre i due ammortizzatori normalizzano le oscillazioni dell’assale. C’è poi un compressore d’aria, con serbatoio di accumu- lo, che alimenta l’impianto e una valvola regolatrice di pressione. L’aria compressa utilizzata per il funzionamento della sospensione può inoltre essere usata per la frenatura dei rimorchi. Anche in questa soluzione è possibile bloccare meccanicamente la sospensione dell’assale. Rispetto alle sospensioni idrauliche presenta il vantaggio di sopportare meglio le basse temperature. Romano Demaldè [email protected] MAD • 9 • Settembre 2009 Un dettaglio del sistema di ammortizzazione di tipo pneumatico ad aria compressa, quest’ultima utilizzabile anche per altri lavori, quali trasporto con rimorchio FASI OPERATIVE 49 © 2009 Copyright Edizioni L’Informatore Agrario S.p.A.