Mostra Alberto Giacometti
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Mostra Alberto Giacometti
Mostra Alberto Giacometti “ Alberto Giacometti” dal periodo Surrealista agli ultimi anni. Sono esposti capolavori assoluti quali Boule suspendue, Femme qui marche, La cage, Quatre femmes sur socle, Buste d’Annette o ancora la monumentale Grande femme. 8.10.2014 – 1.02.2015 A cura di Catherine Grenier, direttore e capo curatore della Fondazione ‘Alberto e Annette Giacometti’ di Parigi, da cui arrivano le oltre 60 opere in mostra, l’esposizione è promossa dal Comune di Milano-Cultura, organizzata e prodotta dalla Galleria d’Arte Moderna di Milano e da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE ed è la prima di 4 grandi mostre dedicate alla scultura che saranno ospitate dalla GAM di Milano, recentemente riallestita. Il visitatore potrà seguire, attraverso le sculture, i dipinti e i disegni realizzati tra gli anni Venti e Sessanta, l’evoluzione artistica di Giacometti, dai suoi inizi in Svizzera alla maturità, trascorsa perlopiù nell’atelier di rue Hippolyte-Maindron a Parigi: un percorso cronologico che si articola in cinque sezioni, costituite a loro volta da diversi gruppi tematici, e che permette di ripercorrere la carriera dell’artista: dall’esordio a contatto con il Post-cubismo e il Surrealismo, all’età più avanzata, durante la quale il filo conduttore diventa la perpetua ricerca di qualcosa che gli sfugge. A corredo e integrazione del percorso una selezione di disegni e schizzi, immagini d’archivio, foto intime e d’autore, che aiuteranno il visitatore a meglio contestualizzare il procedimento artistico di Giacometti, Alberto Giacometti, di origine Svizzera (1901) ètra i più significativi scultori del novecento. Formatosi alla Scuola di arti e di mestieri di Ginevra e successivamente all'Accademia della Grande Chaumière a Parigi. nel 1928 entrò a far parte del gruppo surrealista. Sul lavoro a memoria prevalgono l'immaginazione e, spesso, l'inconscio, che conducono G. alla creazione di sculture assai importanti per l'idea surrealista di oggetto a funzionamento simbolico: Uomo e donna e Boule pendu: una forma sferica oscillante che sfiora una mezza luna allungata dentro un'ingabbiatura di ferro, introduce il problema dello spazio e della sua delimitazione. Nelle sculture dei primi anni '30 ricorrono alcuni elementi che ne costituiscono la chiave interpretativa: allusioni a parti anatomiche e organi sessuali, posti in dialettico rapporto con le strutture lineari e geometriche entro cui sono inseriti (Gabbia, del 1931). Il ricorso alla Gabbia pone l'idea della scultura come costruzione trasparente, corrispondente plastico dello spazio illusionistico della pittura. La sua opera degli anni successivi tende a chiudere la parentesi surrealista. L'oggetto invisibile rappresenta un punto di riferimento: il parallelepipedo su cui poggia la donna e l'incastellatura alle sue spalle prefigurano la strutturazione di molte sue opere pittoriche successive, nelle quali ricompare la stessa delimitazione dello spazio a inquadrare le immagini. Il suo interesse si sposta successivamente dal mito e dal sogno all'osservazione diretta della realtà, che si accompagna a una più consapevole preoccupazione per i materiali e le tecniche e implica una notevole trasformazione stilistica che lo conduce ad una sorta di naturismo schematico (Le mele sul buffet, 1937). Per info e orari: www.mostragiacometti.it Galleria d'Arte Moderna – Villa Reale Via Palestro 16 Milano Stazione metropolitana Palestro www.arteservizi.eu