Studio di fattibilità
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Studio di fattibilità
“Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” Studio di fattibilità Progetto “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” Studio di fattibilità Gruppo di lavoro: Antonello Cioffi - Linux System Manager e Security Consulting Angelo De Dominicis - Responsabile Ufficio Protocollo d’Ateneo Francesca Grombone - Lan, Security, Web e Unix System Manager Giuliano Intrito - Data Base Administrator Relatore: Francesca Grombone Indice Introduzione …………….…………………………………………………………………… 1 Descrizione dell'attuale gestione del protocollo ………..………………………………… 4 Esame dei flussi documentali ………………..………………………………………… 6 Infrastruttura di rete ……………………………..…………………………………… 7 Obiettivi del progetto ……………………………………..…………………………… 9 Numeri del progetto ……………………………………………………………….………… 11 Requisiti del sistema ……………………………………………………...…………… 13 Piattaforme confrontate …………………………………………………...……………... Architettura applicativa software e hardware 17 …………………………………………… 19 Interventi organizzativi …………………………………………………………………… 20 Modello organizzativo …………………………………………………………………… 21 Criticità del progetto …………………………………………………………………… 22 Analisi costi/benefici …………………………………………………………………… 24 Valutazione economica …………………………………………………………………… 26 Piano operativo …………………………………………………………………………… 28 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità La realizzazione o la revisione dei propri sistemi informativi automatizzati finalizzati alla gestione del protocollo informatico e dei procedimenti amministrativi, così come detta la vigente normativa, ha come obiettivi: Ø il rendere maggiormente efficienti le singole amministrazioni attraverso l’eliminazione dei registri cartacei, la diminuzione degli uffici di protocollo e la razionalizzazione dei flussi documentali, Ø il migliorare la trasparenza dell’azione amministrativa mediante strumenti che rendano possibile un effettivo esercizio del diritto di accesso allo stato dei procedimenti e ai relativi documenti da parte dei soggetti interessati. Ma l’automazione di tale attività e, quindi, la realizzazione di una gestione completamente automatica dei flussi documentali e la conseguente attuazione di profonde innovazioni nelle modalità di lavoro delle amministrazioni, non avrebbe potuto essere attuata senza la grandissima diffusione dell'uso della posta elettronica, unita allo sviluppo di strumenti quali la firma digitale ed il protocollo elettronico, e l’emanazione nel corso di questi ultimi anni, di leggi, norme e regolamenti tecnici che hanno posto l’Italia all’avanguardia per quanto riguarda l’informatizzazione dei flussi documentali. Le possibili soluzioni per la produzione, la conservazione, la movimentazione e la gestione dei documenti sono molteplici: accanto alle tradizionali modalità di gestione dei documenti cartacei, soluzioni alternative utilizzano sistemi informatizzati per la gestione documentale che possono ricondursi a tre grandi famiglie di prodotti: EDM (Electronic Document Management), IDM (Integrated Document Management) e WFM (Workflow Management). Il presente progetto si inserisce in questo contesto e vuole fornire all’Ateneo, un idoneo strumento per la gestione elettronica del protocollo, dei documenti, degli archivi e dei procedimenti in adempienza a quanto dettato dal Testo Unico in materia di documentazione amministrativa (D.P.R. 445/2000). Il progetto nasce dal mandato avuto da due strutture dell’Ateneo: Centro di Calcolo Elettronico, centro di servizi informatici e telematici, ed Ufficio Protocollo dell’Amministrazione Centrale, e dalle attività di ricerca e studio effettuate dal seguente gruppo di lavoro, all’uopo formato: Antonello Cioffi - Linux System Manager e Security Consulting Angelo De Dominicis - Responsabile Ufficio Protocollo d’Ateneo Francesca Grombone - Lan, Security, Web e Unix System Manager Giuliano Intrito - Data Base Administrator Atto preliminare è stata la ricerca di tutta la vigente normativa, comprensiva delle varie circolari e deliberazioni dell’AIPA, in merito alla documentazione amministrativa ed alla conservazione dei documenti, nonché sulla loro validità, sia ai fini amministrativi sia a quelli probatori, nel caso venga adottata la conservazione con il supporto di memorizzazione ottica. Contesto normativo che viene fornito di regole tecniche dettate dall’Autorità per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione ed opportuni strumenti operativi che possono essere identificati con il protocollo informatico ed il workflow management. Relatore: Francesca Grombone 1 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità L’art. 50, del T.U. (D.P.R. 445/2000) detta al comma 1: “Le pubbliche amministrazioni provvedono ad introdurre nei piani di sviluppo dei sistemi informativi automatizzati progetti per la realizzazione di sistemi di protocollo informatico in attuazione delle disposizioni del presente testo unico.”, al comma 2: “Le pubbliche amministrazioni provvedono a realizzare o revisionare sistemi informativi finalizzati alla totale automazione delle fasi di produzione, gestione, diffusione ed utilizzazione dei propri dati, documenti, procedimenti ed atti in conformità alle disposizioni del presente testo unico.” ed al comma 3: “Le pubbliche amministrazioni provvedono entro il 1° gennaio 2004 a realizzare o revisionare sistemi informativi automatizzati finalizzati alla gestione del protocollo informatico e dei procedimenti amministrativi in conformità alle disposizioni del presente testo unico ed alle disposizioni di legge sulla tutela della riservatezza dei dati personali, nonche' dell'articolo 15, comma 2, della legge 15 marzo 1997, n. 59 e dei relativi regolamenti di attuazione.”. Ed ancora l’art. 60, comma 1: “le pubbliche amministrazioni che, mediante proprie applicazioni informatiche, accedono al sistema di gestione informatica dei documenti delle grandi aree organizzative omogenee ……… adottano le modalità di interconnessione stabilite nell’ambito delle norme e dei criteri tecnici emanati per la realizzazione della rete unitaria delle pubbliche amministrazioni. Infine, l’art. 64: “……… le pubbliche amministrazioni provvedono in ordine alla gestione dei procedimenti amministrativi mediante sistemi informativi automatizzati, valutando i relativi progetti in termini di rapporto tra costi e benefici, sulla base delle indicazioni fornite dall’Autorità per l’informatica nella pubblica amministrazione, i quali se redatti su supporti informatici devono essere registrati in modo da essere comunque identificabili ……… il sistema dei flussi documentali include il sistema di gestione informatica dei documenti ………”. Al di là degli obiettivi di incremento dell’efficienza dell’azione amministrativa grazie all’uso di strumenti informatici, dall’analisi della normativa risulta evidente che è obbligatorio per tutte le Pubbliche Amministrazioni dotarsi di opportuni strumenti informatici al fine di una gestione documentale integrata. Infatti, nel citato Testo Unico, partendo dal concetto generale di documento, individuando come tale ciò che viene redatto su supporto cartaceo a stampa o scrittura a mano o a macchina o con altri procedimenti meccanici, si è arrivati a trattare il documento informatico e la firma digitale, quali elementi essenziali per l'acquisizione di validità giuridica, in sostituzione di quello analogico su carta. Nasce così l’esigenza di dotare anche l’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” di strumenti per la gestione di documenti, in qualsiasi forma essi vengano prodotti o ricevuti e, a tal fine, implementare sistemi informativi atti a dotare l’Ateneo di un moderno sistema di gestione documentale. La gestione documentale riguarda tutte quelle procedure che governano l’intero ciclo di vita di un documento dalla sua produzione e catalogazione, alla fruizione ed aggiornamento fino alla sua archiviazione e conservazione o distruzione, e le singole fasi del processo o meglio del “flusso documentale”, possono essere automatizzate in vario modo: in tutto, in parte o per niente. La gestione automatizzata di un flusso documentale implica il controllo dei processi “document intensive”, ossia con uso massiccio di informazioni, incluse in documenti, che vengono processate da applicativi mediante: inserimento in database, classificazione e aggregazione. Da quanto detto si rileva facilmente che è basilare l’identificazione dei percorsi seguiti dai documenti e delle loro evoluzioni durante il ciclo di vita. Tali flussi, considerando quelli attuali e come essi dovranno essere integrati al fine dell'applicazione della normativa, possono essere così schematizzati: Relatore: Francesca Grombone 2 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Ciclo di vita di un documento "in entrata" ricezione autenticazione assegnazione protocollazione fascicolazione comunicazione archiviazione Ciclo di vita di un documento "in uscita" composizione q q q q q q q q q autenticazione assegnazione protocollazione trattazione comunicazione Ricezione: fase esistente in cui la documentazione "in entrata" viene acquisita dal “servizio posta”, che la smista tra le sedi e, nell’ambito di ognuna, tra le varie “Aree Organizzative Omogenee”, AOO (strutture coinvolte: servizio posta dell'Ateneo e le Portinerie delle sedi); Composizione: fase esistente in cui la documentazione "in uscita" viene creata dalle singole strutture, portata "alla firma" per la sua formale approvazione e quindi inviata all’ufficio preposto per la successiva fase di inoltro (strutture coinvolte: ufficio e/o persona responsabile); Autenticazione: fase nuova in cui è accertata la validità di un documento mediante apposita procedura che prevede la verifica dell’identità del mittente e dell’integrità del documento o, in altri termini, "in entrata " viene controllata la validità della firma elettronica apposta dal mittente ed "in uscita" viene applicata un'opportuna valida firma elettronica tale che il destinatario possa controllarne la sua validità (strutture coinvolte: segreteria e responsabile AOO); Assegnazione: fase esistente in cui viene identificato l’ufficio e/o la persona fisica mittente/destinatario del documento ed a cui si attribuisce la responsabilità dell’intero procedimento (strutture coinvolte: segreteria e responsabile AOO); Protocollazione: fase esistente in cui l’ufficio protocollo dell’AOO assegnataria registra il documento e ne attesta formalmente la ricezione o la spedizione, l’assegnazione e l’esito (strutture coinvolte: ufficio protocollo); Fascicolazione: fase esistente in cui l'assegnatario colloca un documento all’interno di un gruppo correlato i cui criteri di aggregazione variano a seconda delle esigenze dell'AOO, ma sono definibili a monte di qualsiasi procedimento (strutture coinvolte: ufficio responsabile); Trattazione: fase in parte esistente in cui è compreso l’insieme delle attività amministrative che devono essere compiute per la ricezione e/o spedizione del documento, fase che può essere anche contestuale alla precedente (strutture coinvolte: ufficio e/o persona responsabile); Comunicazione: fase nuova con cui viene conclusa l’attività del processo documentale e nella quale il risultato viene portato a conoscenza dell’utente interessato via posta elettronica o via applicativo. In questa fase si procede alla confezione e spedizione del documento prodotto, garantendo l’affidabilità di quanto trasmesso al destinatario che, a sua volta, dovrà autenticare quanto ricevuto (strutture coinvolte: ufficio responsabile e protocollo); Archiviazione: fase esistente in cui avviene lo spostamento fisico del documento in un ambiente specificatamente dedicato alla custodia ed al mantenimento di grandi quantità di atti, in genere, Relatore: Francesca Grombone 3 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità quando esso termina di essere necessario ai correnti procedimenti (strutture coinvolte: ufficio e/o persona responsabile). L'ordine delle fasi descritte non va considerato rigido ed immutabile in quanto dipende strettamente dall'organizzazione interna delle singole AOO: in alcuni casi, ad esempio, la fase di protocollazione può precedere quella dell'assegnazione o in altri potrebbe mancarne qualcuna, come nelle comunicazioni interne all'AOO dove non è necessaria la protocollazione e così via. Comunque, il requisito che il sistema completo ed integrato di gestione documentale deve necessariamente soddisfare è la garanzia della gestione dell’intero sistema che prescinde dalle tecnologie utilizzate e che non significa a priori che tale governo deve avvenire sempre e comunque con l’ausilio delle tecnologie informatiche. In tal senso, infatti, va vista la definizione del c.d. "nucleo minimo" di funzionalità, da implementare obbligatoriamente per il I gennaio 2004. L'applicazione di tecnologie informatiche ai processi di gestione documentale ed in particolare l'uso di prodotti di imaging/document e di workflow management, porta verso l'ottimizzazione e la razionalizzazione dei processi documentali in quanto tali tecnologie sono mirate a quei processi di reperimento, trasporto e distribuzione delle informazioni e favoriscono: la riduzione dei tempi di ricerca e fruizione delle informazioni mediante accessi contemporanei, la razionalizzazione dei processi grazie al trasporto e distribuzione contemporanea dei documenti, la standardizzazione delle informazioni, la gestione automatizzata del ciclo di vita dei documenti all’interno delle singole AOO (archiviazione, ricerca, fruizione) ed il tracciamento delle revisioni. Fattore importante dell'uso di un sistema di Work Flow Management, inoltre, è la capacità di coordinare le attività dei singoli attori del flusso documentale ottenendo la massima efficienza dell'intero processo e la massima efficacia nell’utilizzo delle risorse (strumenti e persone) coinvolte nelle singole attività. Ne consegue che l'imposizione normativa non vuole stravolgere le abitudini o i "modus operandi" delle singole amministrazioni, ma desidera eliminare attività ridondanti, sprechi e l’uso incondizionato della carta. Per far ciò, occorre definire i requisiti di automazione del sistema documentale e scegliere, tra gli scenari possibili (nucleo minimo di gestione documentale, gestione documentale avanzata e collegamento delle gestioni automatizzate dei processi amministrativi), quello che meglio soddisfi le esigenze del nostro Ateneo secondo un'analisi dei processi da automatizzare, del grado di informatizzazione delle singole strutture e del rapporto costo/benefici. Descrizione dell'attuale gestione del protocollo L'Università degli Studi di Napoli "Parthenope, negli ultimi anni, è stata interessata da un ampio processo di trasformazione che ha portato la creazione di nuove entità quali le Facoltà di Ingegneria, Scienze Motorie e Giurisprudenza e la riorganizzazione/ridistribuzione generale delle competenze sul territorio grazie alla nascita di nuove sedi nell'area cittadina e nella provincia, processo ancora in atto grazie alla prossima partenza delle strutture dipartimentali. In tale contesto organizzativo, è stata effettuata un’analisi volta alla individuazione delle AOO, intese in genere come insiemi di funzioni e strutture che operano su tematiche omogenee, che presentano esigenze di gestione della documentazione in modo coordinato ed unitario, definiti delle Unità Organizzative Responsabili (UOR) che usufruiscono, in modo omogeneo e coordinato, di comuni servizi per la gestione dei flussi documentali. In ambito universitario anche come entità dotate di organi di governo, gestione, consulenza o garanzia e, quindi, di autonomi poteri di spesa o di organizzazione. Esaminando l'organigramma della nostra Università si possono facilmente individuare 24 AOO, di cui ben 14 hanno sezioni e sottosezioni, e 27 UOR: Relatore: Francesca Grombone 4 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Organigramma dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope" (aggiornato al 30 novembre 2003) Amministrazione centrale Strutture didattiche Strutture di ricerca Strutture di servizi (Facoltà/Corsi di laurea di I e II livello) (Istituti/Dipartimenti) (interni ed esterni) Rettorato Direzione amministrativa Area tecnica Ufficio tecnico 1 Sezione distaccata di Villa Doria Ufficio tecnico 2 Ufficio affari generali e esami di stato Sezione affari generali Sezione esami di stato dottori commercialisti Sezione esami di stato ragionieri e periti ind. Sezione consiglio degli studenti Ufficio economato, patrimonio e serv. generali Sezione economato e patrimonio Sezione servizi generali Economia Presidenza Consiglio di facoltà Consiglio di corso di laurea Diritto commerciale Diritto della navigazione e lingue Sezione lingue Sezione navigazione Biblioteca centrale Sede centrale Sezione di Nola Centro di calcolo elettronico Amministrazione e controllo Economia aziendale Economia e commercio Logistica e trasporti Management delle imprese internaz. Management delle imprese turistiche Stat.e inform.per la gest.delle imprese Management Scienze economiche internazionali Statistica per la gestione aziendale Diritto pubblico Geodesia, topografia e idrografia Sezione geodesia Sezione lingue Matematica fisica e applicazioni Sezione matematica Sezione fisica Centro orientamento e tutorato Centro servizi d'Ateneo per i rapporti tra facoltà e dipartimenti Centro servizi d'Ateneo per i rapporti con il territorio (in allestimento) Centro servizi Villa Doria Meteorologia e oceanografia Giurisprudenza Ufficio nucleo di valutazione Ufficio legale ed organi collegiali Sezione legale Sezione organi collegiali - C.d.A. Sezione organi collegiali - R.C. Sezione organi collegiali - S.A. Ufficio personale docente Ufficio personale non docente Ufficio prevenzione e sicurezza Ufficio protocollo, telex e fax Ufficio ragioneria e stipendi Sezione distaccata di Villa Doria Sezione ragioneria Sezione stipendi Ufficio segreteria studenti Sportello distaccato di Nola Sportello distaccato di Torre Annunziata Presidenza Napoli Presidenza Nola Consiglio di facoltà Consiglio di corso di laurea Scienze dell'amministrazione Scienze giuridiche Ingegneria Presidenza Consiglio di facoltà Consiglio di corso di laurea Ingegneria dell'ambiente e del territorio Ingegneria delle telecomunicazioni Ingegneria delle telecomunicazioni Sezione conisma Sezione meteorologia Sezione oceanografia Stazione metereologica Navigazione "G. Simeon" Statistica e matematica Sezione matematica Sezione statistica Studi aziendali Sezione economia dei trasporti Sezione geografia economica Sezione qualità e controllo Sezione studi aziendali Studi economici Teoria e tecnica delle onde elettrom. Scienze e tecnologie Presidenza Laboratorio RNTASU Consiglio di facoltà Consiglio di corso di laurea Informatica Meteorologia e Oceanografia Scienze ambientali Scienze nautiche Scienze motorie Presidenza Consiglio di facoltà Consiglio di corso di laurea Scienze motorie Scienze delle attiv.motorie prev.e adat. S.I.C.S.I. Segreteria scuola Consiglio scuola Indirizzo (Classi di abilitazione) Economico-giuridico (A017) Fisico-informatico-matematico (A048) Scienze motorie (A029-A030) Tecnologico (A042) Legenda: verde = AOO, verde chiaro = principali UOR, viola = macroaree, blu = sezioni, blu notte = sottosezioni. Relatore: Francesca Grombone 5 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Il pregresso vede la presenza di sistemi di protocollo sufficientemente omogenei con un'unica modalità di gestione (manuale) e con flussi documentali articolati (ripetuti passaggi di documenti tra uffici e tra questi e i protocolli), basati tutti sull’utilizzo del supporto cartaceo. Ogni "centro di spesa" ha un proprio protocollo, unico per il centro considerato; ma tale sistema apparentemente uniforme ha le proprie eccezioni: alcune strutture che per motivi essenzialmente logistici (diversa sede) hanno un proprio protocollo interno, come il Corso di laurea in Informatica, e strutture di nuova istituzione che, non possedendo ancora piena autonomia, si appoggiano ad altre strutture esistenti, come il Laboratorio RNTASU. Con la progressiva introduzione del protocollo elettronico e, soprattutto, grazie alla sua intrinseca caratteristica di annullare le distanze per il suo uso sulle infrastrutture di rete, non sussistendo più le loro motivazioni logistiche, tali situazioni anomale rientreranno automaticamente. In merito ad eventuali processi di normalizzazione e di omogeneizzazione dei flussi documentali in entrata ed in uscita, non si ravvisano particolari esigenze in quanto già la situazione pregressa è sufficientemente tale anche se ancora totalmente caratterizzata dall'utilizzo del documento cartaceo. Esame dei flussi documentali L’attuale flusso documentale cartaceo in ingresso ed in uscita può essere così schematizzato: in entrata: Ø la posta indirizzata all'Università degli Studi di Napoli "Parthenope" viene ritirata presso l’ufficio postale competente dal "servizio posta" che la consegna alla portineria della sede centrale che effettua un suo primo smistamento, suddividendola tra le varie sedi, e la consegna per le aree di propria pertinenza. La posta smistata, non di competenza della sede centrale, viene recapitata dal "servizio posta" presso la portineria della sede destinataria, la quale a sua volta provvede al successivo smistamento tra le varie aree ad essa afferenti; Ø per la posta interna, lo smistamento e consegna sono effettuati dalle relative portinerie congiuntamente al "servizio posta" che provvede al recapito presso la giusta sede; Ø la posta di pertinenza di ciascuna area viene ritirata e portata presso l’ufficio di competenza che provvede alla assegnazione/protocollazione dei documenti, mediante timbratura degli stessi ossia apposizione del timbro con numero di protocollo e data di arrivo della corrispondenza, ad esclusione dell'Amministrazione centrale dove la Direzione amministrativa, prima del loro invio all'ufficio protocollo, prende visione dei documenti e provvede alla loro assegnazione per competenza ai servizi/uffici; Ø la posta protocollata viene quindi inviata agli assegnatari (altro ufficio o altro addetto dello stesso ufficio) per la trattazione amministrativa, i quali prendono in carico i documenti ricevuti, li classificano, espletano le attività ad essi correlate e li archiviano. in uscita: Ø i singoli uffici o addetti delle aree provvedono alla lavorazione della pratica ed alla redazione del documento cartaceo quale atto amministrativo autonomo (decreti, ordini, comunicazioni e così via) o in risposta di altri atti amministrativi, alla sua vidimazione da parte del relativo responsabile ed alla sua classificazione; Ø i documenti vidimati e classificati vengono poi inviati all'ufficio competente (in dipendenza dell'AOO, altro ufficio o altro addetto dello stesso ufficio) per la loro protocollazione, mediante apposizione manuale del numero di protocollo e del timbro con data di partenza della corrispondenza; Ø la posta protocollata viene quindi consegnata all'ufficio postale competente dal "servizio posta" o direttamente da altro addetto della rispettiva AOO, per la spedizione al destinatario; Relatore: Francesca Grombone 6 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Ø per la posta interna, la spedizione e consegna sono effettuate sempre dal "servizio posta", ma congiuntamente alle portinerie delle sedi destinatarie. Il flusso descritto ha carattere generale e può presentare delle differenze che possono riguardare, ad esempio, la presenza o meno di una fase preliminare di supervisione della documentazione o il diverso grado di partecipazione dei singoli uffici al processo di protocollazione, ma ciò che accomuna i flussi di tutte le diverse AOO è l’utilizzo esclusivo del supporto cartaceo ed il ricorso ai tradizionali mezzi di comunicazione: posta, corriere e simili; appare ancora non sufficientemente diffuso l’uso della posta elettronica per le comunicazioni interne e/o a carattere istituzionale, soprattutto nell'ambito dell'Amministrazione centrale dove si è rilevato anche l’uso di protocolli interni non ufficiali che utilizzano numerazioni proprie (ufficio nucleo di valutazione). La tipologia dei documenti cartacei gestiti è eterogenea e rispecchia la molteplicità dei compiti svolti dall'Ateneo: si va dall’archiviazione delle pratiche studenti (carriere, esami, incentivi o esoneri, borse e così via) e del personale (valutazioni e procedure concorsuali, presenze, contratti, pratiche pensioni e così via) a quella della gestione contabile (ordini, fatture, mandati, pratiche rimborsi o missioni e così via) e amministrativa (verbali, ordini, decreti e simili). Tale documentazione è custodita in cartelline che costituiscono il “corpo” della pratica, poste all'interno di contenitori che raggruppano le pratiche aventi lo stesso oggetto o per annualità. Nelle cartelline si può trovare di tutto, dalla documentazione ufficiale regolarmente protocollata, a fotocopie della stessa, appunti manoscritti, gazzette e così via. La documentazione, in genere, presenta un sistema di classificazione che si riferisce alla singola esigenza di tenuta d’archivio dell'ufficio competente, fattore che rende difficile il reperimento e, quindi, la fruibilità della documentazione ad unità esterne all'ufficio: non solo a persone esterne interessate al procedimento ed in applicazione dei principi di trasparenza amministrativa, ma anche ad uffici appartenenti alla stessa AOO e coinvolti nello stesso processo (in genere la soluzione è la duplicazione dei documenti, con successivi problematiche derivanti ad esempio da versioni differenti, oppure la produzione dell'originale in più copie, una per singolo ufficio coinvolto). L'attuale progetto costituisce l'occasione per realizzare importanti attività di ottimizzazione delle comunicazioni tra i vari uffici e di supporto ad essi come l'acquisizione, ove occorrente, delle attrezzature hardware necessarie (personal computer, stampanti e scanner) o l'ampliamento/miglioramento delle connessioni di rete. Ma per attuarlo nel modo migliore, occorrerà continuare in modo capillare il lavoro di comunicazione e sensibilizzazione, sulle nuove disposizioni normative in materia di protocollo e di gestione documentale, presso le varie unità organizzative con il coinvolgimento a vari livelli del personale amministrativo (direttori, funzionari, operatori) anche mediante corsi sull’utilizzo dell’applicazione software scelta per la gestione del protocollo elettronico e dei flussi documentali. Infrastruttura di rete Le infrastrutture telematiche sono divenute un mezzo indispensabile all’espletamento delle funzioni e delle mansioni di ogni unità di personale afferente a qualsiasi struttura universitaria e di ricerca. La creazione e l’offerta di nuovi servizi per l’utenza, insieme allo sviluppo economico-tecnicoculturale ed alle collaborazioni tra vari enti, si svolgono ormai quasi esclusivamente per mezzo delle telecomunicazioni che divengono così un importantissimo fattore di produzione, indispensabile quanto i componenti dell’impiantistica tradizionale. L’Università degli Studi di Napoli “Parthenope” ha partecipato e partecipa a progetti che prevedono l’acquisizione di apparati attivi e la messa in opera di impianti atti ad adeguare la nostra Relatore: Francesca Grombone 7 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità struttura telematica alle nuove tecnologie di trasmissione, nonché alle sinergie con il territorio in cui è dislocato il proprio bacino d’utenza, privilegiando i collegamenti tra le sedi e gli apparati di convergenza. L'infrastruttura di rete dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope", sebbene in continua evoluzione ed espansione, è attualmente dimensionata per le normali operatività delle singole sedi e delle loro necessità di interazione con la sede centrale, punto di connessione con il mondo esterno. L'uso di applicativi che richiedono uno scambio massivo di dati è attualmente da essa ampiamente supportato, grazie alla dislocazione periferica di sportelli di segreteria studenti. In vista delle esigenze di adeguamento ai carichi di traffico e di future espansioni d'uso degli esistenti applicativi di segreteria e ragioneria, sono già stati previsti ampliamenti dei collegamenti tra le sedi (alcuni in atto) e l'attivazione di un altro applicativo simile non dovrebbe comportare ulteriori modifiche. Schema di massima della rete d'Ateneo LAN LOCALE Or.: Fast Ethernet Dorsali: Fast Ethernet Uscita: 10 Mbps LAN LOCALE Or.: Ethernet Dorsali: Fast Ethernet Uscita: 10 Mbps Gigabit Ethernet LAN LOCALE Or: Ethernet/Fast Ethernet Dorsali: Fast Ethernet 2 Mbps in ampliamento a 2 Gbps LAN LOCALE Or.: Fast Ethernet Uscita: 10 Mbps 10 Mbps 2 Mbps in ampliamento a 8 Mbps Gigabit Ethernet LAN LOCALE Or.: Fast Ethernet Dorsali: Giga Ethernet Uscita: 2 Mbps LAN LOCALE Or.: Fast Ethernet Uscita: 2 Mbps LAN LOCALE Or.: Fast Ethernet Uscita: 2 Mbps LAN LOCALE Or.: Fast Ethernet Uscita: 2 Mbps Nei collegamenti tra le sedi sono previste due tipologie, in dipendenza del traffico generato o generabile e della distanza dalla sede centrale: Ethernity che contempla una interconnessione MAN realizzata mediante linee dedicate a larga banda di 10 Mbps su fibra ottica, e Hyperway che prevede una interconnessione MAN di tipo HDSL a 2Mbps a consumo con la possibilità di passare a tariffe di tipo flat, se superata la soglia di convenienza per l’Ateneo. Come si evince facilmente dal precedente schema di massima, le singole LAN locali sono in tecnologia Fast/Giga Ethernet, per quanto attiene l'infrastruttura di trasporto verticale o di dorsale, e Ethernet/Fast Ethernet nell'infrastruttura di trasporto orizzontale point-to-point in rame di categoria 5e o Relatore: Francesca Grombone 8 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità 6. Gli apparati attivi contemplati, switch Cisco almeno di layer 3 e router, in vari modelli dipendenti dal loro posizionamento, e firewall sempre Cisco, assicurano un'ottima fruizione dei servizi di rete e la Quality of Service (QoS) necessaria per la gestione del Voice over IP (VoIP). Tra le attività già programmate, oltre agli ampliamenti in atto (portare da 2 a 8 Mbps l'ingresso delle sedi collegate mediante la tipologia Hyperway) ed in attuazione (portare da 2 Mbps a 2 Gbps il collegamento al GARR), è allo studio il passaggio della sede di Villa Doria su Ethernity e sta per avviarsi il completo adeguamento della rete locale di Via Acton alle nuove modalità e velocità trasmissive, fattore indispensabile per l'uso di qualsiasi applicativo di gestione informatica del protocollo e dei flussi documentali anche solo nell'ambito dell'Amministrazione centrale. I servizi sono tutti centralizzati: dns, web, mail, ftp, proxy ed i vari application server (segreteria, ragioneria, biblioteca) sono tutti localizzati presso la sede di Via Acton, su server dedicati ad architettura server/client o stand-alone, quasi totalmente in ambiente unix (vari dialetti, compresi linux e bsd), e per la loro fruizione qualsiasi client necessita di ottenere un collegamento con la server farm posta presso la sede centrale. Per alcuni particolari servizi, come quello web o gli applicativi di segreteria e biblioteca (collegamenti per estrapolare statistiche e per ricerche bibliografiche nazionali), per assicurare la loro piena e costante fruibilità, sono stati posti in essere dei server replica; fattore che oltre alla ridistribuzione dei carichi, ha permesso anche un aumento della sicurezza degli accessi agli stessi server principali. Il piano di indirizzamento adottato prevede l'assegnazione di indirizzi privati fissi presso tutte le sedi, invariabilità che permette un migliore controllo delle trasmissioni e quindi una loro maggiore sicurezza congiuntamente a quella dei dati veicolati. In tale quadro globale, gli indirizzi di rete pubblici vengono usati solo a garanzia dell'uscita su Internet, via proxy, e quindi con un ulteriore filtro delle trasmissioni vietate dalla legge e dal GARR (pornografia, pedofilia, download di file musicali o filmati protetti dalle leggi sul copyright e similari), e per la fruizione dei servizi dall'esterno (la migrazione è ancora in atto; mancano le sedi più popolate di Via Medina e Via De Gasperi, mentre per quella di Via Acton è stata rinviata per il suo rifacimento). La sicurezza delle trasmissioni da intrusioni esterne viene assicurata da opportune ACL sul router di frontiera (che comprendono, già da diversi anni, misure anti-spamming e filtri per tutte le porte non offerenti servizi a valenza esterna e quelle notoriamente utilizzate da servizi di file sharing di file musicali o filmati protetti dalle leggi sul copyright, come napster, kaza, godzilla e similari; sono anche impostate regole di contenimento della banda ai livelli minimali di 64 Kbps, per quest'ultimi, in quanto alcuni prodotti si appoggiano alla porta 80 utilizzata dal servizio web che conseguentemente non è chiudibile) e dall'uso di un indirizzamento privato che, in quanto tale, non ha visibilità esterna. Gli esistenti database d'Ateneo, tutti su base Oracle e applicativo in Java (ad esclusione di quello inerente il personale amministrativo e tecnico che è in ambiente Windows ed utilizza Access e VisualBasic), sono ulteriormente protetti da intrusioni interne grazie ad un apposito firewall applicativo. Ultimata la ristrutturazione che comprende il posizionamento di un secondo firewall, subito dopo lo switch di frontiera, a protezione dell'intera rete dall'esterno e delle server farm anche dall'interno, l'implementazione dei livelli di sicurezza potrà ritenersi più che soddisfacente. Obiettivi del progetto Il termine “gestione documentale”, come detto in precedenza, abbraccia l’intero ciclo di vita del documento, dalla sua produzione fino alla sua conservazione e/o distruzione, e per ogni fase di tale Relatore: Francesca Grombone 9 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità percorso può essere utilizzata una soluzione informatica di gestione. La scelta del grado di automazione da implementare e quindi di cosa informatizzare e quale soluzione applicare, si basa sull'analisi dei processi da automatizzare, sul livello di informatizzazione presente e sul rapporto costi/benefici relativo alle soluzioni individuate. La realizzazione di un progetto di informatizzazione del protocollo e dei flussi documentali ha un carattere fortemente innovativo per qualsiasi amministrazione pubblica. Ne consegue che il giusto approccio, sia a livello di studio sia soprattutto a livello di attuazione, è quello di procedere per gradi, avendo cura di adottare soluzioni non proprietarie, modulari, scalabili e facilmente integrabili nel pregresso, anche in modo da non costituire un vincolo a successive implementazioni di ulteriori automazioni. Il sistema di protocollo da realizzare dovrà consentire la completa gestione informatica dei documenti oggetto di protocollazione e dei relativi flussi, nonché la costituzione di un repository documentale, in modo da giungere all’eliminazione dei registri cartacei, e dovrà permettere la gestione unitaria dei sistemi di protocollo, gestione documentale e di workflow, ottenendo ove possibile economie di scala e almeno la diminuzione degli uffici di protocollo. Esso dovrà, inoltre, possedere caratteristiche di interoperabilità (D.P.R. 445/2000 - Testo Unico sulla Documentazione Amministrativa, D.P.C.M 31/10/2000 recante le relative regole tecniche e circolare AIPA n. 28 del 7 maggio 2001), ossia nell’ambito di una comunicazione tra differenti amministrazioni o tra differenti sistemi di protocollo della stessa amministrazione e quindi appartenenti a diverse AOO, al sistema ricevente è consentito di trattare automaticamente le informazioni trasmesse dal sistema mittente al fine di automatizzare le attività ed i processi amministrativi sottostanti. Tale caratteristica presuppone che siano prestabilite le modalità di comunicazione di base ossia quelle di trasmissione telematica dei documenti sulla rete, scelta espressa dalle regole tecniche di cui sopra che ha individuato nella posta elettronica il mezzo di comunicazione comune. Ne consegue che ogni AOO dovrà possedere, se non già provvista, di una casella istituzionale di posta elettronica da utilizzare per tutte le comunicazioni di carattere ufficiale. L'interoperabilità richiede anche l’identificazione delle informazioni di archiviazione rilevanti ai fini della gestione documentale e la definizione delle modalità di codifica per la loro trasmissione. Sempre le predette regole tecniche stabiliscono, infatti, che ogni documento protocollato inviato via posta elettronica debba contenere anche tali informazioni riportate nella cosiddetta segnatura informatica (impronta del documento che attesta la sua conformità all'originale, firmata elettronicamente dal mittente) e codificate in formato XML. Ne consegue che il sistema di protocollo scelto dovrà essere in grado di generare tutte le strutture XML previste per la trasmissione di documenti e di utilizzare quelle previste per la ricezione dei documenti. L’architettura di riferimento dovrà essere quella server/client utilizzata dalle applicazioni WEB a tre livelli: database, application e web server. I client utilizzati dovranno essere "leggeri" ed in grado di utilizzare meccanismi che riducono l'occupazione della banda (browser con appositi plug-in e/o uso di oggetti java). I servizi di interoperabilità dovranno utilizzare i protocolli SMTP e POP3 per la ricezione e l’invio dei messaggi di posta elettronica, essere in grado di interpretare e generare file XML di segnatura da includere negli allegati di posta, nonché verificare e generare le firme digitali. Il sistema scelto dovrà essere in grado di utilizzare i dispositivi di firma ed i lettori di smart card forniti dal certificatore di riferimento (POSTEL per la firma elettronica del Rettore e del Direttore Amministrativo) e dovrà consentire l’integrazione e lo scambio dati con gli altri sistemi presenti. Relatore: Francesca Grombone 10 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Inoltre, pur riguardando l'intero aspetto amministrativo ed organizzativo dell'Ateneo e proponendo una gestione innovativa dei suoi flussi documentali e delle attività di protocollazione, basata sull’utilizzo delle tecnologie più avanzate ed incentrata quanto più possibile sul documento elettronico, la realtà riscontrabile vede ancora l’utilizzo primario del supporto cartaceo ed il ricorso alle tradizionali modalità di trasmissione dei documenti. Realtà che porta a un necessario approccio graduale, per gestire in modo razionale il passaggio dal vecchio e consolidato modello lavorativo alle nuove modalità previste dall'uso degli strumenti informatici e facilitarne l’accettazione da parte dell’utenza. Da questo progetto dovrà svilupparsi un sistema informativo per la gestione del protocollo, dei documenti e dei procedimenti amministrativi che possa essere utilizzato da tutte le diverse realtà dell'Ateneo: esso, infatti, sarà centralizzato dal punto di vista informatico, centralizzazione tecnicamente possibile visto il numero limitato di sedi implicate e la rete di connessione ben dimensionata tra di esse, ma distribuito dal punto di vista organizzativo in quanto la stessa normativa prevede un sistema unico per ogni AOO. Naturalmente, tale soluzione presenta dei rischi dovuti alla concentrazione del carico di lavoro e ad eventuali guasti, ma il procedere per step successivi e la previsione di un apparato iniziale sufficiente robusto, munito di array di dischi in tecnologia RAID di tipo 5 e unità di backup fisico (DAT o masterizzatore), permetterà una successiva analisi di verifica e la messa in atto di ulteriori misure quali la duplicazione dei server e il load balancing. La gestione centralizzata, tuttavia, è sicuramente preferibile, sia per motivazioni dettate dalle scarse conoscenze informatiche di gestione di servizi in aree amministrative sia per non complicare eccessivamente l'architettura dell'intero sistema. Il sistema informativo in progetto, sarà essenzialmente un’applicazione di protocollo e di gestione dei documenti ed archiviazione degli stessi. Accanto alle funzioni specifiche per la registrazione dei documenti e la gestione degli archivi fisici ed informatici, tuttavia, il sistema offrirà alcune strutture e funzionalità base di supporto a workflow di tipo cooperativo. Sarà comunque sempre garantito l’interfacciamento con appositi programmi di workflow che dovessero essere attivati in relazione agli specifici procedimenti amministrativi. Numeri del progetto Gli elementi dimensionali del presente progetto, i "numeri" che riguardano la quantità dei documenti trattati ed il numero delle AOO e quello dei loro utenti, sono necessari ad una valutazione dimensionale dell'hardware e del software necessario in prima istanza e della sua upgradabilità per il completamento della diffusione del progetto su tutte le AOO dell'Ateneo. Tali valori rappresentano un patrimonio informativo in genere noto, anche se una valutazione accurata del numero dei documenti ricevuti e prodotti risulta difficile in quanto una parte dei documenti movimentati non viene protocollata. Tuttavia, considerando che, in media, ciascun documento è costituito da un paio di pagine e che circa la metà presentano allegati che hanno una dimensione variabile: si parte da un minimo di 2-3 pagine fino a circa 200, si può sufficientemente stimare il totale annuale delle pagine trattate dall'Università degli Studi di Napoli "Parthenope" e da ogni sua singola AOO. Da un'indagine, svolta dal Responsabile dell'Ufficio protocollo, telex e fax dell'Amministrazione centrale del nostro Ateneo, sono risultati i dati di interesse del progetto riportati nella tabella che segue. Relatore: Francesca Grombone 11 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Università degli Studi di Napoli "Parthenope" (situazione al 31 luglio 2003 aggiornata secondo l'organico al 30 novembre 2003) Ubicazione AOO/UOR Utenti interni Stime volume annuo documenti Amministrazione centrale Via Acton, Via Colombo, Via De Gasperi, Villa Doria, Nola, Torre Annunziata 124 90.000 Facoltà di economia Via Acton, Via De Gasperi, Via Medina, Torre Annunziata 40 2.000 Facoltà di giurisprudenza Via Acton, Nola, Torre Annunziata 18 1.500 Facoltà di ingegneria Via Acton 5 800 Facoltà di scienze e tecnologie Via Acton, Via De Gasperi 15 1.500 Facoltà di scienze motorie Via Acton, Via Medina 50 1.000 SICSI Via Acton 2 2.600 Istituto di diritto commerciale Via Medina 13 1.200 Istituto di diritto della navigazione e lingue Via De Gasperi, Via Medina 9 1.200 Istituto di diritto pubblico Via Medina 10 600 Istituto di geodesia, topografia e idrografia Via De Gasperi 14 1.600 Istituto di matematica, fisica e applicazioni Via De Gasperi 22 800 Istituto di meteorologia e oceanografia Via Acton, Via De Gasperi 26 2.500 Istituto di navigazione "G. Simeon" Via Acton 13 1.200 Istituto di statistica e matematica Via De Gasperi, Via Medina 26 1.600 Istituto di studi aziendali Via Acton, Via Medina 50 5.000 Istituto di studi economici Via Medina 47 2.600 Istituto di teoria e tecnica delle onde Via Acton elettromagnetiche 10 1.300 Biblioteca centrale Via Acton, Nola 13 1.800 Centro di calcolo elettronico Via Acton 7 900 Centro orientamento e tutorato Via Acton 3 1.500 Centro servizi d'Ateneo per i rapporti tra Via Acton facoltà e dipartimenti 3 3.500 Centro servizi d'Ateneo per i rapporti con il In allestimento territorio 0 3.000 Centro servizi "Villa Doria" 9 1.500 530 UTENTI INTERESSATI 130.000 PAGINE/ANNO AOO 24 AOO IN TOTALE Relatore: Francesca Grombone Villa Doria 8 SEDI COINVOLTE 12 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Requisiti del sistema I requisiti del sistema informativo che si andrà a porre in essere, sono essenzialmente quelli di permettere la registrazione del protocollo elettronico a norma di legge, consentire l’interoperabilità con altri sistemi di protocollo, convertire la documentazione cartacea in forma digitale, gestire ed archiviare i documenti digitalizzati ed elettronici, controllare la documentazione e lo stato dei procedimenti amministrativi. Il sistema dovrà così adeguarsi ai differenti modelli organizzativi, prevedendo la possibilità di utilizzare in maniera indipendente le funzionalità di protocollazione, di document management e di workflow, essere a struttura modulare in modo da facilitare l'installazione e configurazione di nuove funzioni applicative da integrarsi successivamente alla piattaforma realizzata e soddisfare i seguenti requisiti, integrati tra loro e le cui funzionalità dovranno poter essere utilizzate anche in modo indipendente: Ø gestione del protocollo, Ø gestione dei documenti, Ø gestione dei procedimenti. I requisiti minimi che il nuovo sistema dovrà soddisfare sono quelli presenti nella vigente normativa e riguardano principalmente la registrazione, segnatura e classificazione dei documenti, cui vanno aggiunti: l'interoperabilità del sistema di protocollo, la possibilità di riversare il registro su supporto non cancellabile, l'articolazione del sistema documentale (ossia deve separare l'area attiva, da quella di lavoro e/o di deposito) e l'unitarietà della sua gestione, l'integrazione tra gestione di documenti e fascicoli e quella dei procedimenti, il rispetto dei principi di trasparenza e facilità di accesso, nonché la scalabilità, robustezza, sicurezza, usabilità, alta capacità di memorizzazione e presentazione del sistema Web based che deve chiaramente supportare anche periferiche ottiche. L'interoperabilità dei sistemi di protocollo viene garantita dal rispetto delle regole tecniche, definite nel D.P.C.M. 31/10/2000 ed aggiornate e meglio specificate dall'AIPA con proprie circolari, che possono essere così sintetizzate: 1. utilizzo della posta elettronica, ed in particolare dello standard SMTP come formato di trasporto e dello standard MIME per il formato dei messaggi contenenti documenti protocollati, 2. vincolo di corrispondenza tra un messaggio di posta elettronica inviato o ricevuto ed una singola registrazione di protocollo, 3. creazione per ogni AOO di una casella di posta elettronica istituzionale per la ricezione dei messaggi ufficiali da protocollare, 4. istituzione di un indice nazionale contenente i dati relativi alle amministrazioni ed alle AOO accessibile via LDAP, 5. assegnazione centralizzata dei codici identificativi delle amministrazioni, 6. assegnazione dei codici identificativi delle AOO da parte dell’amministrazione a cui esse appartengono, 7. inclusione delle informazioni di protocollo in forma strutturata utilizzando lo standard XML nei messaggi di posta elettronica, 8. obbligo di includere in ogni messaggio protocollato un insieme minimo di informazioni di protocollo, 9. possibilità di estendere l’insieme minimo di informazioni di protocollo secondo uno schema comune a tutte le amministrazioni, 10. generazione e/o utilizzo delle strutture XML da associare ai messaggi protocollati e interconnessione con strumenti di firma digitale. Secondo i dettami dell'AIPA il messaggio protocollato ed inviato da una AOO “mittente” è una struttura composta dal documento informatico primario, comprensivo dei suoi n documenti informatici Relatore: Francesca Grombone 13 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità allegati, sottoscritto e provvisto di un'idonea segnatura informatica contenente informazioni archivistiche, sulla struttura del messaggio stesso e utilizzabili dalle AOO riceventi per il trattamento successivo. Nel processo della sua trasmissione, il sistema informatico della AOO mittente deve effettuare la verifica amministrativa della/e sottoscrizione/i e protocollare in uscita solo in caso di esito positivo; inoltre, deve formare un messaggio di posta elettronica che includa almeno un documento firmato digitalmente corrispondente al documento primario comprensivo di segnatura informatica. Il messaggio protocollato deve essere trasmesso dal sistema informatico mittente al sistema di posta elettronica che deve inviare il messaggio al sistema informatico ricevente, il quale a sua volta deve procedere alla sua protocollazione, utilizzando le informazioni contenute nella segnatura informatica ad esso associata, al conseguente trattamento presso le UOR della AOO ricevente e, se richiesto, inviare un messaggio di conferma di ricezione. Nel caso di anomalie deve poter essere generato ed inviato un messaggio di notifica di eccezione, alcuni eventi devono poter determinare un messaggio di aggiornamento, se richiesto dalla AOO mittente, e l’eventuale annullamento a posteriori della protocollazione, deve essere seguito da una comunicazione alla AOO mittente. Il registro di protocollo informatico, ossia l’elenco di tutte le operazioni di registrazione, annullamento di una registrazione e variazione di dati “non modificabili” e non assegnati automaticamente dal sistema, deve poter essere riversabile su supporto non cancellabile. Il procedimento deve poter essere effettuato nello stesso giorno oppure nel giorno successivo la richiesta e deve evidenziare gli estremi dell’ultima operazione riversata, chiedere all’operatore il giorno (data_input) le cui registrazioni devono essere riversate su tecnologia ottica, provvedere a creare un file contente tutte e solo le registrazioni del giorno indicato, escludendo quelle che sono già state riversate in una precedente sessione di lavoro, e registrare su log di sistema l'esito del riversamento. Il sistema documentale utilizzato dovrà essere unico e articolato, ossia deve permettere la separazione dell'area attiva, da quella di lavoro e/o di deposito, ma deve presentare unitarietà nella sua gestione. Ogni area-archivio deve avere caratteristiche e funzionalità specifiche, ma esse devono essere tra loro interconnesse e seguire un'unica logica gestionale. In particolare: Ø l'area di lavoro è un archivio elettronico documentale strutturato, privato di ciascuna AOO, dove sono realizzate le classiche funzioni di gestione documentale, dove quindi possono essere catalogati ed archiviati i documenti prodotti dagli utenti dell'AOO che ancora non rivestono carattere ufficiale di documento classificato. Le funzionalità dell'area di lavoro possono ricondursi alle fasi di redazione, condivisione ed approvazione dei documenti prodotti internamente. Essa deve così permettere: l'acquisizione, inserimento e catalogazione di qualsiasi tipologia di nuovi documenti (integrazione con strumenti di office-automation, scanner, stampanti ed eventualmente fax); la ricerca e caricamento di documenti presenti nell’archivio; l'organizzazione dei documenti in cartelle condivise o personali e la gestione delle revisioni successive; lo smistamento dei documenti all’interno dell'AOO; la gestione di profili di sicurezza per ogni singolo documento o cartella; la classificazione dei documenti secondo il titolario dell'AOO; l'integrazione con funzionalità di posta elettronica; nonché il passaggio dei documenti all'area attiva con completamento delle attività di classificazione e fascicolazione, nel momento in cui essi assumono carattere di documento amministrativo ufficiale; Ø l'area attiva è l'archivio elettronico attivo, funzionante, contenente i documenti ed i fascicoli correnti e necessari allo svolgimento delle attività dell'intera amministrazione, costituito dai documenti protocollati e da quelli prodotti internamente durante lo svolgimento di un procedimento che non necessitano di protocollazione. Le funzionalità minime richieste per tale area possono così sintetizzarsi: registrazione di protocollo secondo quanto previsto dalla normativa; archiviazione, classificazione e fascicolazione di tutti i documenti esterni e interni rilevanti ai fini delle attività istituzionali; gestione di differenti tipologie di fascicoli e del loro ciclo di vita; gestione di profili di sicurezza differenziati per ogni singolo documento; gestione del "titolario" d’archivio e delle sue Relatore: Francesca Grombone 14 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità revisioni; ricerca, visualizzazione e trasmissione di fascicoli e documenti; report sulle attività di protocollazione e classificazione; passaggio dei documenti e dei fascicoli all'area di deposito; Ø l'area di deposito è l'archivio elettronico, un repository documentale, contenente i documenti ed i fascicoli per i quali si è completato l’iter burocratico, conservati ai fini di consultazione e documentazione dei procedimenti. Le funzionalità minime richieste per tale area sono: estrazione di fascicoli per scarto o trasferimento; riapertura di fascicoli e reinserimento nell'area attiva; ricerca e consultazione dei documenti archiviati. Per quanto attiene la gestione dei procedimenti, il sistema documentale dovrà fornire informazioni sul collegamento esistente tra ciascun documento ricevuto e quelli formati in adozione dei provvedimenti finali. L’azione amministrativa, inerente ad una certa pratica, consiste nella lavorazione del procedimento e si conclude con l’emissione del provvedimento finale. La sua efficacia viene misurata con l’aumento di efficienza dovuto alla gestione automatica dei procedimenti che presuppone un disegno di workflow che va calato nello specifico di ogni procedimento. A tal fine devono essere rispettati requisiti di integrazione tra la gestione dei documenti e dei fascicoli e la gestione dei procedimenti secondo cui, per la creazione di un procedimento, debba essere obbligatoriamente creato prima il fascicolo o più fascicoli collegati tra loro e riconducibili allo stesso procedimento. Quindi va individuato l’insieme delle informazioni necessarie per il corretto svolgimento dell’iter procedimentale e per le incombenze normative, stabilendo tipologie di riferimento comuni. Le singole istanze vanno poi create e registrare associando a ciascuna il corredo di informazioni della specifica tipologia di riferimento, fattore che dovrebbe consentire di disporre della data ultima per l’emissione del provvedimento finale, del responsabile del procedimento, dei collegamenti alla documentazione in archivio, delle attività svolte e delle azioni necessarie per verificare il rispetto delle leggi vigenti. L'uso di strumenti informatici di workflow permette, da un lato, al dirigente di verificare il collegamento di un certo documento ad un fascicolo inserito in un procedimento amministrativo, di conoscere lo stato ed il termine ultimo di lavorazione o più in generale verificare i procedimenti di prossima scadenza, e dall'altro, al responsabile del procedimento di facilitare l’espletamento del controllo della documentazione ed una produzione automatica di alcuni documenti necessari per il rispetto della vigente normativa. Il sistema scelto dovrà inoltre soddisfare i requisiti richiesti dall’applicazione dei principi normativi in materia di diritto di accesso e trasparenza della documentazione amministrativa, nonché di tutela della privacy, principi basati sui concetti di efficienza, semplificazione e trasparenza dell’azione amministrativa. I principali vincoli formali introdotti dalla vigente normativa, per ogni procedimento, riguardano: la chiusura del procedimento con l’adozione di un giudizio espresso e motivato; l'indicazione del termine entro il quale il procedimento dovrà concludersi, termine che decorre dalla data di inizio del procedimento o di ricezione della istanza o, in mancanza, entro trenta giorni dall'avvio del procedimento stesso, termine sospeso in attesa di pareri esterni; l'indicazione del responsabile del procedimento, di ogni adempimento procedurale e dell’adozione del provvedimento finale o, in mancanza, il responsabile è il dirigente dell'UOR competente; la notifica ai soggetti interessati, destinatari del provvedimento finale o verso i quali possono prodursi effetti diretti o indiretti, dell’avvio del procedimento e delle indicazioni sull'ufficio competente e responsabile del procedimento, oggetto del procedimento e ufficio dove prendere visione degli atti; il rendere disponibile agli interessati la documentazione prodotta, mediante esame ed estrazione di copia dei documenti amministrativi, previa richiesta motivata. I riflessi e gli impatti di quanto sintetizzato sul sistema informativo, con particolare riferimento alle tematiche di protocollo e di gestione documentale, sono: la costituzione di un database in cui sia catalogato e censito, secondo la vigente normativa, ogni tipo di procedimento che permetta la gestione del trattamento delle richieste di accesso agli atti amministrativi ed il controllo dei procedimenti; la costituzione di un repository documentale che faccia accedere in tempo reale agli atti amministrativi Relatore: Francesca Grombone 15 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità visualizzandone il contenuto ed ottenere, se richiesta, copia; il completo rispetto dei requisiti posti dalla legge mediante la piena realizzazione di un sistema informatico di protocollo e di gestione documentale; la necessità di regolamentare l’accesso alle informazioni procedurali dei singoli atti amministrativi che compongono il procedimento stesso, mediante l'abilitazione dei soli soggetti che ne abbiano diritto per la tutela di situazioni giuridicamente rilevanti e/o i diretti interessati o cointeressati al procedimento amministrativo, attraverso l'UOR competente che ha formato o detiene stabilmente l’atto, abilitazione da regolamentare nel dettaglio tenendo ben presenti anche problemi di sicurezza nell’accesso alle informazioni. Secondo la recente normativa sulla privacy, i diretti interessati o cointeressati al procedimento amministrativo possono avere informazioni sui propri dati personali in possesso di altri e richiederne la conoscenza dettagliata, l’aggiornamento o l’integrazione e la cancellazione o il blocco in caso di mancato rispetto della normativa. I merito alla conservazione di tali dati è fatto obbligo al loro responsabile di provvedere adeguatamente alla riduzione dei rischi di danneggiamento o di perdita degli stessi o accesso non autorizzato o trattamento illecito. Nel caso del nostro Ateneo, i database esistenti: personale, contabilità, stipendi, biblioteca, segreteria studenti, centro di servizi, contengono solo dati personali inerenti le unità afferenti alle singole strutture e gli studenti e non i c.d. "dati sensibili", informazioni riguardanti l’origine razziale/etnica, le convinzioni religiose e filosofiche, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni a carattere religioso, lo stato di salute e così via. Gli unici obblighi sono quindi: individuare uno o più Responsabili che garantiscano il rispetto del trattamento dei dati personali a norma di legge, rispettare gli obblighi sulla modalità di raccolta dei dati e assicurarne la qualità, rispondere alle richieste dell’interessato (entro 5 giorni dalla formulazione ufficiale della richiesta) sull’esistenza dei propri dati personali, comunicandoli, aggiornandoli, rettificandoli, cancellandoli e rendendoli anonimi se trattati impropriamente o se eccedono le finalità della raccolta e del successivo trattamento, assicurare la qualità e la sicurezza nel mantenimento dei dati. Il sistema di gestione documentale dovrà necessariamente tener conto da un lato delle esigenze di trasparenza e delle richieste di informazione pervenute, dall’altro dovrà consentire la selezione ed il riconoscimento dei dati riservati e di quelli pubblici al fine di garantire la tutela ed il rispetto della privacy. Il sistema che si andrà a porre in essere deve essere scalabile ossia deve poter essere facilmente espanso nelle sue caratteristiche: funzionalità, numero di client, utenti, dati e immagini trattate. Deve essere robusto ossia dare garanzia di alta affidabilità contro i guasti, recuperando dove possibile l’integrità del sistema ed in particolare esso dovrà permettere il recupero da errori di sistema e consentire l’archiviazione di file di log sull’attività del sistema. Deve possedere alta capacità di memorizzazione dei documenti ed ottimizzazione dei tempi di risposta anche mediante meccanismi di caching per la movimentazione di immagini e file tra vari supporti. Deve avere meccanismi di autenticazione delle utenze abilitate ad effettuare operazioni di lettura, scrittura e modifica dei dati, di autorizzazione alle ricerche e non deve trasmettere in chiaro su rete le informazioni relative all'identificazione dell'utente. La sua architettura deve essere flessibile al fine di consentire la creazione di repository documentali centralizzati e dipartimentali e la soluzione individuata deve rendere possibile la erogazione dei servizi da parte di un unico sistema a più AOO, permettere la creazione di gruppi, l'associazione di profili e gerarchie differenti, il logging di accesso alle informazioni, l'integrazione con applicativi e tecnologie in ambiente Web e la standardizzazione delle postazioni di lavoro, e garantire le funzionalità in architettura Web utilizzando tecnologie che demandino al server tutte le informazioni che richiedano potenzialità elaborative. Le interfacce grafiche, infine, devono essere user friendly ossia rappresentare in maniera chiara ed immediata i dati ed effettuare le operazioni in maniera semplice ed intuitiva. Relatore: Francesca Grombone 16 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità La sicurezza fisica dei documenti dovrà essere gestita sia effettuando backup periodici delle informazioni sia mediante l’utilizzo di dischi ottici in modo da consentire la memorizzazione contemporanea degli oggetti su diversi supporti secondo tecnologia RAID. Piattaforme confrontate Distribuire un servizio da un ambiente di riferimento nella realtà del nostro Ateneo, si identifica con la possibilità di costituire, presso il Centro di Calcolo Elettronico, un’architettura opportunamente dimensionata e manutenuta che accolga tutte le funzionalità necessarie per ospitare processi più o meno complessi in rispondenza alle necessità dei singoli dipartimenti e/o servizi. Il sistema che inizialmente interesserà la sola Amministrazione centrale, potrà essere gradualmente esteso alle altre AOO coinvolgendo il personale nelle operazioni di gestione del protocollo, archiviazione, classificazione e distribuzione dei documenti. Secondo le linee guida dettate dall'AIPA, il sistema documentale da sviluppare dovrà avere un'architettura a più sottosistemi logici per garantire la scalabilità sia orizzontale che verticale del sistema stesso, architettura soddisfatta da un sistema modulare in cui i servizi del sistema sono in qualche modo interfacciati con altre applicazioni quali posta elettronica e firma digitale. Tali sottosistemi logici, infrastrutture necessarie alla realizzazione di applicazioni di gestione documentale, comprendono sostanzialmente: Web server, Application server, Database server e Repository, che possono essere aggregati tra loro in uno o più livelli fisici, e sono interfacciati, internamente o esternamente con la restante infrastruttura IT ed i suoi servizi e quella per il Document Management con particolare riferimento ai servizi per Workflow, Imaging e Document management. Si sono così individuate, in base ai requisiti tecnico funzionali richiesti, ma anche a seguito di valutazioni sull'affidabilità del fornitore, il numero di progetti in esercizio nella P.A. in genere e in ambito universitario in particolare, ed il posizionamento sul mercato, le seguenti piattaforme tecnologiche di riferimento: la suite Panagon, Titulus'97 e PAFlow. La suite Panagon è stata scelta quale piattaforma di riferimento, in quanto risultata tra le migliori sul mercato e quella più diffusa nelle Pubbliche Amministrazioni (Studi Consip sui maggiori competitors a livello internazionale di software per “Content Management”). Essa offre un insieme completo di funzionalità per la gestione documentale in grado di sopperire ad ogni richiesta gestionale da parte dell'intera organizzazione. Questi servizi possono girare sia in ambiente Unix che Windows NT ed utilizzare vari database come ad esempio Oracle (Unix e NT) o SQL Server (NT). Attraverso i suoi componenti sono possibili estensioni verso funzionalità di Workflow di produzione e di Report Management. È una soluzione aperta e l’aderenza a tutti gli standard permette di integrare la maggior parte dei prodotti selezionati creando così un’architettura di riferimento altamente scalabile e performante. È composta da componenti client, servizi Web ospitati su Web Server e da back-ends specializzati per Document Imaging, Electronic Document Management, Workflow, Report Management ed attività di Publishing. L’accesso avviene in modo naturale e comprende la completa gestione dei documenti cartacei, acquisiti via scanner o fax, e di quelli elettronici quali mail, word processor files, spreadsheets, html forms etc., attraverso una interfaccia semplice ed omogenea. Il Web Service si basa su Microsoft IIS o Netscape Enterprise Server ed utilizza pagine ASP demandando l’intera operatività ai server e consentendo rapidi sviluppi applicativi e personalizzazioni. L'interfacciamento verso la base dati è realizzato attraverso le tecnologie Microsoft OLE DB e standard Relatore: Francesca Grombone 17 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità ODBC. Come in tutte le architetture WEB Based l’interfaccia utente è costituita da un browser, in versione Java-enabled, La piattaforma Panagon di FileNet integra tutti i servizi necessari alla costruzione dell’infrastruttura di base, infrastrutture che si prestano, con investimenti minimi, ad accogliere ulteriori future esigenze di gestione documentale derivanti dal progetto di protocollo informatico. Inoltre, le economie di scala derivanti dall’adozione di un’unica piattaforma tecnologica permettono un risparmio notevole sull’acquisizione delle infrastrutture e sulla gestione dei sistemi stessi. Titulus'97 è stato scelto quale piattaforma di riferimento, in quanto sviluppato dalla 3D Informatica con l'Università degli Studi di Padova e quindi, rispetto al precedente, più mirato alla realtà universitaria, nonché per la sua maggiore diffusione in ambiente universitario. Il software applicativo web-based che può girare sia in ambiente Unix (Linux, Aix e Solaris) che Windows (NT, 2000 e XP) utilizzando database interrogabili via SQL, adotta misure tecniche, organizzative e gestionali volte a garantire l'integrità, la disponibilità e la riservatezza delle informazioni contenute nel documento informatico, nonché gestisce la sottoscrizione digitale (firma elettronica) da parte dell'utente. Titulus'97 recepisce quanto previsto dalla vigente normativa, integrando gestione documentale, protocollo, strumenti di workflow, archivi e procedimenti amministrativi. Sono automatizzate tutte le fasi di gestione dei documenti, dalla loro ricezione e autenticazione alla protocollazione, assegnazione, trattamento e archiviazione. Questa piattaforma rappresenta la base per passare dalla protocollazione informatica alle successive fasi di gestione dei procedimenti ed automazione dei processi e di interscambio via Web di documenti informatici con altre amministrazioni, ed è uno strumento flessibile di informazione che garantisce la registrazione di qualsiasi tipologia documentale, la loro classificazione mediante una voce di indice plurilivello, un sistema archivistico strutturato a fascicolazione gerarchica o non gerarchica o a serie, la conservazione dei documenti nel tempo, l'accesso semplice ed immediato ai contenuti, l'integrità dei documenti e delle informazioni in esse contenute, sofisticati strumenti di ricerca (thesauri e dizionari), l'ottimizzazione dell'intero ciclo di vita e di lavorazione dei documenti, la gestione automatizzata dei procedimenti amministrativi. La gestione del sistema documentale ed il workflow management, inoltre, sono aperti e flessibili e permettono di reperire rapidamente qualsiasi informazione. PAFLOW è un progetto in ambiente open-source, portato avanti congiuntamente dall'AIPA e dal laboratorio ReTiS della Scuola S.Anna di Pisa, ed è stato scelto quale piattaforma di riferimento in quanto open-source ed il nostro Ateneo, spinto da motivazioni economiche e soprattutto di facilità di sviluppo e quindi di rapidità e disponibilità degli aggiornamenti, già da qualche anno si sta muovendo in tal senso portando in ambiente linux e/o bsd tutti i server ed i servizi gestiti dal Centro di Calcolo Elettronico. Inoltre, il suo essere promosso dall'AIPA, nonché essere utilizzato quale piattaforma dei vari corsi di formazione svolti finora, è garanzia di rispetto rigoroso della vigente normativa e del suo costante e rapido aggiornamento sulla base delle circolari e delle direttive da essa emanate. Il software applicativo è web-based e, fondandosi su interrogazioni client-server via browser, demanda l’intera operatività al server e consente rapidi personalizzazioni e sviluppi applicativi. L’accesso avviene tramite una semplice interfaccia ed il suo uso garantisce la registrazione di qualsiasi tipologia documentale (documenti cartacei, acquisiti via scanner o fax, e quelli elettronici quali mail, word processor files e simili), la loro classificazione mediante una voce di indice su più livelli. PAFLOW è un sistema archivistico flessibile e strutturato a vari tipi di fascicolazione, con accesso semplice ed immediato ai contenuti, che assicura l'integrità dei documenti e delle informazioni in esse contenute e permette: la gestione delle registrazioni di protocollo con rispetto rigoroso della normativa Relatore: Francesca Grombone 18 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità per quanto attiene la sicurezza; la gestione delle situazioni di emergenza e l’affidabilità del sistema; la conservazione delle registrazioni all’interno di una banca dati che può essere consultata, modificata e ampliata con nuove registrazioni; di operare con un unico computer attraverso una rete locale tramite una tecnologia ad elevata diffusione ed a basso costo come i browser per Internet; l'identificazione chiara degli operatori con livelli di sicurezza configurabili ed il supporto dei formati previsti dall'AIPA per l’interscambio delle informazioni. L’acquisizione dell’infrastruttura andrà effettuata centralmente e l'investimento iniziale, inerente l’acquisto di tale infrastruttura centralizzata, è giustificato dalla possibilità di non dover replicare tali investimenti all’interno di ogni singola AOO interessata, sia a livello di manutenzione dell’architettura sia a livello di costi inerenti all’acquisto della soluzione. L’opportunità di usufruire di tale architettura per erogare servizi che soddisfino la totalità delle esigenze consente poi di ammortizzare e giustificare la spesa necessaria alla gestione in alta affidabilità della soluzione stessa. Architettura applicativa software e hardware Una prima valutazione tecnica porta alla scelta di un’applicazione che sia totalmente neutrale rispetto l’ambiente operativo nel quale si troverà a dover operare. Fattore che, in dipendenza della scelta hardware e software, comporta il sostenimento di costi più o meno alti per lo sviluppo e per la successiva manutenzione correttiva ed evolutiva. In particolare, l’utilizzo di piattaforme Unix, quali Aix o Solaris, mal si adatta con le disponibilità economiche di strutture medio-piccole, mentre è giustificabile per strutture territoriali o dipartimenti di medio grandi dimensioni (a parità di configurazione, escludendo il costo dell'hardware, un server linux non costa nulla ed un server unix costa in media il 70% in più di un server Windows). La struttura a sottosistemi, necessaria a consentire l’utilizzo delle sue funzionalità nell’ambito delle più diffuse architetture di rete e protocolli di comunicazione, porta ad ulteriori valutazioni tecniche. I Client dovranno essere costituiti da un unico componente: un comune Browser Web (Explorer, Netscape o Opera) con cui l’utente interagisca pienamente con il sistema e che potrà essere corredato da una serie di plug-in orientati al miglioramento dei tempi di risposta dell’applicazione ed all’alleggerimento del traffico di rete indotto dall’utilizzo del sistema. Fattore che facilita l'impatto degli utenti-utilizzatori con il nuovo programma e fa diminuire i disagi cui essi andrebbero incontro, grazie anche all'uso della stessa interfaccia utilizzata per la "navigazione" e le ricerche su Internet. L’interfaccia utente evoluta disporrà così di un interfaccia grafica estremamente friendly, con la quale, mediante mouse o tastiera, accedere a tutti i servizi applicativi con modalità semplici ed intuitive secondo quanto comunemente offerto dagli ambienti operativi diffusi presso il nostro Ateneo (Windows in tutte le sue varie versioni). L'architettura dell'applicativo utilizzato dovrà essere tale da assicurare massima sicurezza e quindi ipotizzata su tre livelli interconnessi tra loro: database, application e web server. Il database server dovrà essere un sistema di gestione dei dati relazionale e multipiattaforma, come Oracle o comunque basato su SQL come MySQL o PostgreSql, facilmente interfacciabile con l'Application server; il Web server dovrà permettere una semplice ed immediata interazione dei client con l'application server e quindi tra l’utente e l’applicazione stessa; l'application server dovrà offrire funzionalità e modalità operative tali da consentire personalizzazioni e modifiche, nonché l’introduzione di nuove funzionalità. Dovranno essere garantite le funzioni che consentono l’interoperabilità tra A.O.O., inerenti la generazione e/o l’utilizzo delle strutture XML per i messaggi protocollati, e le funzioni per la gestione automatizzata dei documenti e della loro archiviazione. L'application server, inoltre, dovrà prevedere infrastrutture interne o esterne di sicurezza ed autenticazioni ed offrire funzionalità di monitoraggio del funzionamento dell’applicazione stessa. Relatore: Francesca Grombone 19 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Il sistema di gestione del repository documentale, non essendo obbligatorio per la vigente normativa, potrà essere implementato anche nella seconda fase del presente progetto, tuttavia le sue funzionalità dovranno essere tali da interfacciarsi facilmente nel pregresso. Per quanto attiene il dimensionamento del server, inizialmente unico (successive valutazioni di verifica della soluzione adottata e soprattutto dei carichi di lavoro supportati potranno portare alla scelta di replicare i servizi secondo sistemi di load balancing, ad esempio), dove installare e configurare tutti i prodotti necessari alla messa in opera del presente progetto, esso dovrà avere i seguenti requisiti minimi a garanzia di una sua maggior sicurezza ed operabilità: biprocessore ognuno a 1GHz, 1 Mb di RAM, 40 Gb totali di HD SCSI in modalità RAID5, unità DAT o masterizzatore quale unità di backup e un qualsiasi dialetto Unix come sistema operativo. Interventi organizzativi Dalla lettura della normativa sulla gestione dei documenti amministrativi risulta evidente che un progetto di informatizzazione del protocollo e dei flussi documentali comprenda una soluzione basata su due tipologie d’intervento: uno di tipo organizzativo ed uno di tipo tecnologico, l’uno propedeutico all’altro e di cui il primo presenta una complessità più rilevante, presupponendo la ristrutturazione e riqualificazione degli uffici e degli archivi di protocollo oltre ad una razionalizzazione dei flussi documentali. L’art.61 del D.P.R. 445/2000, infatti, recita “Ciascuna amministrazione istituisce un servizio per la tenuta del protocollo informatico, della gestione dei flussi documentali e degli archivi in ciascuna delle grandi aree organizzative omogenee individuate ai sensi dell’art.50. Il servizio è posto alle dirette dipendenze della stessa area organizzativa omogenea”. Nel caso dell'Università degli Studi di Napoli "Parthenope" ed in particolare dell'Amministrazione centrale scelta come AOO pilota per il presente progetto, non è necessario un riordino degli uffici e degli archivi di protocollo, poiché, se si esclude il caso del Corso di laurea in Informatica e quello dell'Ufficio nucleo di valutazione, non esistono protocolli aggiuntivi non necessari, rispetto alle AOO precedentemente individuate. In osservanza ai dettami della vigente normativa occorre solo formalizzare la nomina, nell’ambito di ciascuna AOO, del Responsabile del servizio cui vanno attribuiti i compiti previsti dalla medesima normativa. Ne consegue che l'organizzazione in AOO del nostro Ateneo può essere considerata soddisfacente ed il presente progetto non dovrà intervenire sugli assetti organizzativi degli uffici. Sempre nell'ambito dell'Amministrazione centrale, anche per i flussi documentali non è necessaria un'eccessiva razionalizzazione dei passaggi o una grande opera di semplificazione e normalizzazione dei flussi in ingresso ed in uscita dalle varie AOO. Occorre solo una loro ottimizzazione in virtù dell’introduzione della componente di gestione ed archiviazione elettronica dei documenti: un passaggio in più come l'autenticazione o modifiche di passaggi preesistenti come per la trasformazione di documenti analogici in digitali o l'uso della posta elettronica per le comunicazioni interne. Chiaramente, ciò che va messo in conto sono le "abitudini" degli utenti e la loro difficoltà a cambiare metodologia di prassi amministrative, anche se il cambiamento riguarda più le tipologie dei documenti (non più cartacei ed il formato elettronico è sufficientemente diffuso, compreso meccanismi di scannerizzazione ed altri tipi di conversione; solo in pochissimi uffici il grado di alfabettizzazione informatico è basso) che la metodologia stessa della prassi amministrativa; inoltre, la posta elettronica è già diffusissima e con un minimo aiuto non dovrebbe essere troppo traumatico utilizzare un sistema informatico di gestione documentale. Anzi l’abbandono delle prassi consolidate e l’introduzione di strumenti informatici di supporto ai procedimenti amministrativi ed al protocollo, potrebbe essere vista come un’opportunità, ad Relatore: Francesca Grombone 20 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità esempio, per ridurre i tempi di ricerca di un documento e quindi, anche solo per questo, aumentare il grado di efficienza dell’Amministrazione stessa. Fattore importante è quindi il coinvolgimento di tutte le strutture interessate, in modo da renderle consapevoli dei cambiamenti, ed il chiarire bene gli obiettivi che si pone l’Ateneo: l’introduzione di nuovi strumenti tecnologici, effettuata in maniera graduale, porterà verso il rinnovamento dell'intero sistema; l’impiegato, infatti, tramite il proprio Personal Computer potrà reperire tutte le informazioni di cui ha bisogno, effettuare tutte le operazioni necessarie per svolgere la propria attività, inviare e ricevere messaggi da parte degli altri soggetti con cui opera, verificare lo stato di avanzamento delle attività. Coinvolgimento che dovrà essere accompagnato da un opportuno programma di sensibilizzazione, incentivazione ed addestramento del personale e da una adeguata assistenza in fase di esercizio del sistema. Ne consegue che il successo del presente progetto non può prescindere dalla consapevolezza e condivisione delle responsabilità, da un forte coinvolgimento di tutte le strutture interessate e dalla formazione del personale. La riuscita del progetto dipenderà soprattutto dal modo in cui le diverse strutture coinvolte reagiranno al cambiamento, a come ognuno abbia chiari i compiti che dovrà svolgere ed alla volontà di semplificare realmente i processi amministrativi intervenendo sulle prassi consolidate. Modello organizzativo Il modello organizzativo previsto per il nuovo sistema documentale non prevede uno stravolgimento dell’attuale situazione, ma una regolamentazione del trattamento dei flussi documentali elettronici. In particolare, per i flussi documentali, il modello può essere così schematizzato: FLUSSO IN USCITA FLUSSO IN INGRESSO Servizio posta / Casella di posta elettronica istituzionale AOO Segreteria / Direzione AOO Autenticazione e assegnazione Ufficio Protocollo Acquisizione immagine Sistema di gestione Protocollo e flussi documentali Ufficio assegnatario Invio del documento Ricezione e smistamento del documento Autenticazione Protocollazione del documento Presa in carico del documento Responsabile procedimento Relatore: Francesca Grombone Firma o visto del documento Protocollazione del documento Classificazione e fascicolazione del documento Assegnazione responsabile Elaborazione Classificazione e fascicolazione del documento Invio alla firma o al visto Composizione del documento 21 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità I documenti cartacei vengono ricevuti direttamente presso le singole AOO o centralmente dal servizio posta (fase di ricezione) e poi smistati verso le AOO competenti, attività svolta manualmente presso le portinerie delle varie sedi. Sono poi aperti ed esaminati (fase di autenticazione), verificandone la provenienza e l’effettiva competenza, quindi assegnati agli uffici competenti per la trattazione della materia (fase di assegnazione) ed inviati all’archivio di protocollo per la registrazione. I documenti cartacei ricevuti vengono acquisiti attraverso scanner e quindi registrati sul sistema di protocollo informatico (fase di protocollazione). L’ufficio a cui è stato assegnato il documento protocollato, competente alla sua trattazione, potrà associare il documento acquisito ad un fascicolo esistente o ad uno nuovo e classificarlo (fase di fascicolazione), registrare dati suppletivi rispetto a quelli di protocollo, assegnare il funzionario responsabile ai sensi della legge 241/90, classificare il documento, attivare un procedimento amministrativo che, a sua volta, potrà essere gestito da un sistema di workflow (fase di trattazione). Il documento viene poi archiviato nel repository documentale (fase di archiviazione). Il documento elettronico viene ricevuto dalla casella di posta elettronica istituzionale dell’AOO (fase di ricezione). L’operatore o automaticamente il sistema, provvede ad acquisire il messaggio in ingresso, verificare la validità del certificato incluso e l’autenticità della firma digitale apposta (fase di autenticazione). Sempre l’operatore pone il messaggio in una lista di attesa, ispeziona il messaggio ed autorizza la sua protocollazione, aggiungendo informazioni per lo smistamento verso gli uffici competenti (fase di assegnazione). Il sistema in automatico estrae le informazioni contenute nella segnatura, calcola l’impronta di tutti i documenti informatici inclusi nel messaggio, crea una registrazione di protocollo che riporta le impronte dei documenti informatici e le informazioni fondamentali contenute nella segnatura ed invia una conferma di ricezione, se richiesta (fase di protocollazione). L’ufficio a cui è stato assegnato il documento protocollato, competente alla sua trattazione, potrà associare il documento acquisito ad un fascicolo esistente o ad uno nuovo e classificarlo (fase di fascicolazione), registrare dati suppletivi rispetto a quelli di protocollo, assegnare il funzionario responsabile ai sensi della legge 241/90, classificare il documento, attivare un procedimento amministrativo che, a sua volta, potrà essere gestito da un sistema di workflow (fase di trattazione). Il documento viene poi archiviato nel repository documentale (fase di archiviazione). La produzione di un documento elettronico avviene, in genere, mediante strumenti standard di office automation quali word, excel, powerpoint, ecc. (fase di produzione). Il funzionario responsabile e/o il direttore dell’ufficio/servizio e/o il responsabile dell’AOO, firma digitalmente o vista il documento (fase di autenticazione) che viene poi associato ad un fascicolo esistente o ad uno nuovo e classificato (fase di fascicolazione). L’operatore autorizza la sua protocollazione ed inserisce tutte le informazioni ad esso relative, mentre il sistema in automatico estrae l’impronta di tutti i documenti informatici inclusi nel messaggio, crea una registrazione di protocollo riportando in essa le impronte, crea una segnatura informatica e modifica il messaggio originale SMTP/MIME includendo la segnatura informatica come allegato (fase di protocollazione). Il documento, eventualmente cifrato, viene allegato ad un messaggio di posta elettronica ed inviato alla AOO destinataria (fase di spedizione), mentre una sua copia viene inserita nel repository documentale (fase di archiviazione). Criticità del progetto L’analisi delle criticità di un qualsiasi progetto è sinonimo di valutazione dei rischi inerenti il riordino degli uffici di protocollo, l’introduzione di tecnologie fortemente innovative, l’addestramento degli operatori all’utilizzo dell’applicazione informatica e l’abbandono dell’uso incondizionato del documento cartaceo a favore di quello elettronico. Specialmente nell’introduzione di nuove tecnologie occorre agire con estrema cautela in quanto l’impatto sulle abitudini operative dei dipendenti è senza dubbio notevole e, a volte, determina un rifiuto al cambiamento tale da rallentare l’intero progetto o, addirittura, da provocare il suo fallimento. Relatore: Francesca Grombone 22 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Al di là della valutazione dei carichi di lavoro che potrebbero condizionare lo sviluppo futuro delle applicazioni documentali, grazie anche al moltiplicarsi dei compiti e delle richieste, occorre ben valutare le possibili criticità di un intervento esteso ad un numero consistente di uffici. I principali fattori di rischio del presente progetto, relativi sia al contesto applicativo del sistema sia all’impatto dello stesso sull’Ateneo, possono essere distintiti secondo aspetti di complessità gestionale e dimensionale ed elementi di incertezza dei requisiti, per l’innovazione implementata e di disponibilità delle infrastrutture e possono essere così sintetizzati: Tipo di rischio grado Complessità gestionale medio-basso Rilevanza strategica Interfunzionalità Specificità del sistema Eterogeneità degli interessati Peso degli interventi Complessità dell’applicazione alto alto medio alto medio-alto alto Dimensioni del progetto medio-basso Dimensioni del coordinamento medio-basso Dimensione del sistema medio Dimensione temporale del progetto basso Stabilità dell’ambiente dei processi medio Disponibilità e stabilità media Comprensibilità medio Formalizzazione dei processi e delle informazioni basso Esperienza degli utenti basso Utilizzo di nuovo hardware basso Utilizzo di nuovo software di base basso Utilizzo di nuovo software d’ambiente e di sviluppo Integrazione di tecnologie eterogenee alto basso Il presente progetto si propone di introdurre nell’ambito dell’Ateneo un sistema di gestione del protocollo e dell’archivio documentale che sia di supporto per la gestione amministrativa corrente. Tale sistema coinvolge non solo gli uffici di protocollo, ma tutti i soggetti che partecipano alla gestione dei documenti, ed ha una forte rilevanza strategica di snellimento del processo amministrativo. I soggetti interessati hanno caratteristiche molto differenziate sia per esperienza e cultura organizzativa sia per il differente coinvolgimento, motivazione e conoscenza specifica del sistema. Non si tratta quindi soltanto di impiantare un sistema informativo più articolato e rispondente alle mutate esigenze dell’Ateneo, ma di introdurre un sostanziale cambiamento nel modo di gestire i documenti amministrativi che ha caratteristiche più moderne e più snelle ed è mirato ad una gestione “elettronica” dell’informazione. Tutto ciò favorisce e rende più evidente la possibilità di incorrere in comportamenti di “rigetto” e di resistenza al cambiamento a causa dell’impatto sull’organizzazione e sulla modalità di lavoro delle varie strutture interessate. Le dimensioni del progetto sono un criterio fondamentale nelle scelte relative al dimensionamento del sistema, sia in termini di utenti interessati (circa 530 distribuiti su 8 sedi) sia in termini di volumi documentali da gestire (circa 130.000 documenti annui) e della relativa architettura di base ed alla organizzazione delle attività di conduzione ed assistenza al fine di evitare possibili implicazioni sia in termini di prestazioni del sistema sia in termini di qualità ed efficienza del servizio erogato. Relatore: Francesca Grombone 23 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Caratteristica peculiare del processo di gestione documentale è il frequente intervento di nuove norme il cui impatto sul sistema informativo va ridotto al minimo, attraverso la costruzione di funzioni flessibili ed in grado di agevolare tali adeguamenti. I sistemi documentali richiedono, inoltre, per una corretta operatività, la disponibilità di hardware specializzato e dedicato e di strumentazione dotata di performance alquanto elevate. La prima valutazione è quindi legata alla necessità di rendere disponibili strumentazioni hardware e software di buon livello. La prima criticità da evidenziare è quindi legata alla diffusione di strumentazione adeguata, in numero e qualità, in tutti gli uffici interessati alla diffusione della nuova tecnologia. L’uso pieno del sistema di protocollo presso i singoli uffici ha come requisito essenziale anche il rifacimento del cablaggio della sede di Via Acton e quindi della massima disponibilità dei servizi di trasporto dell’Ateneo. La strategia adottata per la gestione del rischio dovrà prevedere una molteplicità di azioni che riguarderanno la segmentazione del progetto in step successivi (ufficio pilota, allargamento ad un certo range di uffici, implementazioni di parte delle funzionalità, versioni base, specifiche realizzative di base e di dettaglio e così via), la definizione di punti di controllo, sulla base dei precedenti step, atti a valutare la soluzione adottata e rendere stabili i requisiti e le specifiche del sistema realizzato. Analisi costi/benefici Nell’approntare un sistema complesso di gestione documentale, risulta di particolare importanza valutare attentamente i costi ed i benefici derivanti dall’adozione di una soluzione rispetto ad un’altra. Ai fini della classificazione delle voci di costo da considerare nell'esecuzione del presente progetto uno studio AIPA ha affrontato in maniera approfondita il problema in un suo studio secondo il quale da un punto di vista qualitativo tali voci di costo non sono sostanzialmente diverse da quelle di qualunque altro progetto di informatizzazione dei processi, mentre dal punto di vista quantitativo si distinguono soprattutto per il forte impatto organizzativo sull’intero sistema informativo. Tali fattori rendono l’analisi organizzativa e la stesura dello studio di fattibilità fasi particolarmente rilevanti e costose in termini economici e soprattutto temporali e la frequente resistenza al cambiamento del personale coinvolto si traduce in un peso particolarmente rilevante sugli aspetti di formazione degli utenti. Sempre considerando lo studio AIPA, il costo complessivo di un progetto di informatizzazione del protocollo e dei flussi documentali si può articolare in costi di sviluppo e costi di esercizio. I primi comprendono le fasi più propriamente progettuali, le più onerose specie se svolte all'esterno dell'organizzazione e si distinguono in: costi di realizzazione che comprendono tutti quelli delle attività necessarie ad ottenere un sistema da avviare e quindi anche analisi organizzativa e studio di fattibilità, e costi di avviamento comprensivi di quelli delle attività e delle risorse necessarie per mettere in esercizio i sistemi e, conseguentemente, delle attività necessarie ad acquisire le apparecchiature hardware ed i prodotti software. I secondi, invece, raggruppano tutti i costi necessari per il corretto funzionamento dei sistemi e l’utilizzo delle applicazioni da parte degli utenti e possono distinguersi in: costi di manutenzione, in cui sono accorpati i costi delle attività e delle risorse necessarie all'effettuazione delle attività di manutenzione hardware e software di base, delle infrastrutture di telecomunicazione e dell’applicazione software, e costi di gestione che racchiudono i costi delle attività e delle risorse necessarie alla gestione dell’hardware, del software di base, delle reti di comunicazione, del software applicativo, delle attività degli help desk e di assistenza agli utenti, costi stimabili in base alle risorse umane necessarie, alle tariffe professionali o ai costi standard del personale interno utilizzato. Un'aggiuntiva determinazione delle voci di costo fatta dall'AIPA, è la loro ulteriormente suddivisione in: costi generali, cioè quelli che presentano una bassa connessione con il sistema di base, Relatore: Francesca Grombone 24 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità originati da elementi condivisi con altri sistemi o processi, e costi specifici, cioè quelli che presentano elevate connessioni con le attività che costituiscono il progetto. Suddivisione delle voci di costo (fonte AIPA) Articolazione Voce di costo Sensibilizzazione e programmazione Rilevazione e analisi Studio di fattibilità Realizzazione applicazione software Sviluppo: avviamento Installazione e collaudo entità pilota Installazione e collaudo Progettazione erogazione corsi di alfabetizzazione Progettazione erogazione corsi specifici Acquisizione hardware dedicato Acquisizione hardware Acuisizione software Acquisizione infrastrutture di TLC Esercizio: manutenzione Manutenzione hardware dedicato Manutenzione hardware Manutenzione software Manutenzione TLC Manutenzione applicazione software Esercizio: gestione Gestione hardware dedicato Gestione hardware Gestione software Gestione TLC Gestione applicazione software Help desk Supporto utenza generale Sviluppo: realizzazione specifico Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si Si I benefici connessi all’introduzione della soluzione, oggetto del presente progetto, possono ricondursi sostanzialmente a quegli obiettivi di miglioramento qualitativo dell’efficienza dell’azione amministrativa, di semplificazione della stessa e di trasparenza verso l'utente. In particolare, l’adozione di un sistema di protocollo informatico interoperabile ed integrato con funzionalità di document management, assicura una serie di vantaggi di tipo qualitativo, ossia inerenti gli aspetti organizzativi e le modalità operative che concorrono a determinare un miglioramento del livello di efficienza dell’attività, e di tipo quantitativo, più direttamente legati a componenti di tipo economico, connessi all’impiego di tempo e risorse dedicate alle attività istituzionali. Tra i benefici di tipo qualitativo vi sono sicuramente: la riduzione dei tempi di trattamento delle pratiche attraverso la velocizzazione delle operazioni di protocollo; la riduzione dei tempi di giacenza delle pratiche stesse e soprattutto l’eliminazione dei tempi di trasferimento dei documenti cartacei tra uffici; la tracciabilità delle varie fasi dell’iter amministrativo relativo a ciascun documento; la riduzione dei tempi di reperimento dei documenti e delle informazioni utili all’esecuzione del processo amministrativo; la costituzione di un repository documentale che consente l’accesso in tempo reale ai documenti; il risparmio di tempo legato al riuso dell’esperienza documentata (consultazione casistica); la Relatore: Francesca Grombone 25 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità piena condivisibilità delle informazioni; la standardizzazione dei criteri di archiviazione e di classificazione dei documenti; la sicurezza nell'accesso ai documenti, mediante l'attribuzione di password e la definizione di diversi livelli di accesso ed abilitazione; la trasparenza amministrativa e l'effettiva possibilità di accesso ai documenti ai sensi di legge; l'interoperabilità del sistema di protocollo informatico in ambiente distribuito e conseguentemente effettiva possibilità di cooperazione ed interscambio tra AOO e/o tra varie amministrazioni; la costituzione di un patrimonio informativo quale strumento di supporto decisionale. Per quanto attiene i benefici di tipo quantitativo, sono da rilevare: il recupero degli spazi destinati agli archivi cartacei presso i singoli uffici e dell'impiego di personale per la gestione di tali archivi; la riduzione dei costi, in termini di impiego di tempo e di risorse, connessi alla gestione cartacea dei documenti, riduzione stimabile in un quarto dell'attuale reperimento delle informazioni e un terzo dell'attuale diffusione delle informazioni; l’utilizzo di una piattaforma comune di gestione documentale come riferimento per tutti i progetti analoghi che comporta la realizzazione di economie di scala sia per i costi di acquisizione delle infrastrutture sia, in particolar modo, per i costi di gestione dei sistemi. Valutazione economica L’inserimento in un’organizzazione, come quella rappresentata dall'Università degli Studi di Napoli "Parthenope", di un sistema che prevede l’automatismo di iter processuali inerenti il trattamento di documenti, comporta sicuramente un impatto notevole per le risorse umane coinvolte nel progetto. La resistenza al cambiamento oppure la scarsa disponibilità ad acquisire nuovi ruoli e nuove professionalità da parte del personale è sicuramente uno degli scogli iniziali con cui i promotori di tali soluzioni devono confrontarsi. Per avere sufficienti possibilità di successo è assolutamente necessario che l’esigenza al cambiamento sia avvertita innanzitutto dai vertici dell’unità organizzativa: i responsabili devono essere sufficientemente sensibilizzati al progetto e convinti assertori della sua validità. Essi devono perseguire con determinazione la nuova visione, essere consapevoli delle nuove responsabilità e ruoli, condividere il modello di processo. Condivisione indispensabile al fine di chiarire le attività che ciascuno è tenuto a svolgere, identificare le dipendenze rispetto ad altri ed evidenziare le competenze richieste a ciascuno in relazione alle attività che esso deve svolgere. Il progetto dovrà dunque accertare il grado di sensibilità al programma di cambiamento e concordare la pianificazione del tipo di intervento, la creazione del gruppo di lavoro con la definizione dei ruoli, tempi e regole e la programmazione delle attività che dovrà includere: l'analisi del contesto (base culturale, barriere al cambiamento), la formazione (identificazione delle competenze, dei gap e dei fabbisogni), la comunicazione (identificazione dell’audience, traduzione della visione dei piani, selezione dei messaggi). La corretta analisi delle esigenze procedurali è, infatti, il modo migliore affinché l’interazione, tra utenti e analisti di progetto, porti ad un traguardo comune ossia al miglioramento della normale operatività supportata dalla tecnologia che meglio soddisfi tali esigenze. Nel corso della realizzazione del presente progetto l’Amministrazione centrale, quale ufficio pilota presso il quale avviare l’esercizio provvisorio del sistema, sarà fortemente coinvolta non solo per quanto riguarda la partecipazione ai gruppi di lavoro, ma anche per numerose altre attività quali la revisione delle modalità di archiviazione della documentazione cartacea, l'individuazione ed eventuale revisione dei processi da sottoporre alla gestione automatizzata, l'individuazione degli utenti del sistema, l'organizzazione dei corsi di addestramento degli utenti, la gestione del sistema informativo (politiche di sicurezza, assegnazione di login e password, aggiornamento tabelle di sistema e così via). Relatore: Francesca Grombone 26 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Dal punto di vista applicativo, la struttura del sistema di protocollo informatico deve consentire la sistemazione di procedure eterogenee nello stesso ambiente, rendere l’intervento tecnologico ed organizzativo accessibile anche ad utenti non tecnici e consentire una strutturazione omogenea delle informazioni e dei processi analizzati al fine di semplificarne l’adozione. Dal punto di vista progettuale, nella predisposizione del sistema di gestione documentale, è di fondamentale importanza considerare le seguenti variabili legate a fattori di mercato e di organizzazione: evoluzione delle tecnologie, diffusione dei prodotti, solidità dei fornitori, continuo aumento della quantità delle informazioni da gestire, evoluzione organizzativa e formazione. Da tutto ciò consegue la difficoltà ad esprimere una valutazione che possa orientare una scelta su uno o più prodotti che a lungo termine garantiscano la possibilità di gestire a fruire del patrimonio informativo prodotto e archiviato. Pertanto in una valutazione della soluzione da adottare, oltre a quantificazioni meramente economiche, occorre basarsi soprattutto sulla solidità del fornitore, la garanzia del rigoroso rispetto della normativa vigente da parte del prodotto individuato e la sicurezza del suo costante aggiornamento in termini di innovazioni tecnologiche e normative. La soluzione proposta, quindi, dovrà disporre di un architettura, di strumenti di archiviazione e di interfacce tali da consentire in un futuro di migrare ad altri sistemi conservando l'integrità del patrimonio informativo accumulato nel tempo. Raffronto tra le piattaforme di riferimento (costi escluso IVA) Costi annuali di manutenzione Hardware: Hardware: € 8.735,00 € 1.950,00 Software: Software: € 197.350,00 € 22.920,00 Totale: Totale: € 206.085,00 € 24.870,00 Caratteristiche Tempi necessari SO: Unix o WinNT Insieme completo di funzionalità Sistema web-based, aperto, scalabile e integrato Almeno un anno tra procedure di gara, progettazione/svi luppo del sistema e suo rilascio Hardware: Hardware: € 8.735,00 € 1.950,00 Software: Software: € 82.200,00 € 9.546,00 Totale: Totale: € 90.935,00 € 10.496,00 SO: Unix o WinXX Insieme mirato di funzionalità Sistema web-based, integrato, modulare, aperto e plurilivello Hardware: Hardware: € 8.735,00 € 1.950,00 Software: Software: €0 €0 Totale: Totale: €8.735,00 € 1.950,00 SO: Unix "Nucleo minimo" di funzionalità Sistema web-based, integrato, aperto, strutturato Piattaforme Costi iniziali Panagon Titulus PAFlow Relatore: Francesca Grombone Aggiornamenti Periodo successivo l'emanazione della relativa normativa o implementazione di nuove tecnologie Circa un anno tra Periodo procedure di successivo gara, l'emanazione progettazione/svi della relativa luppo del sistema normativa o e suo rilascio implementazione di nuove tecnologie Un paio di mesi Periodo quasi per acquisizione concomitante con hardware, l'emanazione configurazione della relativa del software e normativa o rilascio del implementazione sistema di nuove tecnologie 27 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Tutte le soluzioni di riferimento individuate possono garantire la solidità del fornitore ed il rispetto della normativa vigente. La sicurezza del costante aggiornamento, in termini di innovazioni tecnologiche e normative, è anch'essa assicurata anche se con diversa tempistica e conseguenti costi: nel caso di Panagon e Titulus sono da considerarsi come personalizzazioni successive e, onde evitare il loro onere eccessivo, vanno inserite nelle clausole del contratto da stipulare con la ditta fornitrice. Nel caso di PAFlow, il suo essere open-source evita qualsiasi onere economico aggiuntivo ed il suo essere sviluppato sotto dirette indicazioni dell'AIPA è garanzia di immediati aggiornamenti. La soluzione della suite Panagon, acquistabile via Consip, risulta sicuramente la più completa e quella che meglio protegge l'investimento nel tempo; tuttavia la soluzione Titulus, non acquistabile via Consip ma con un costo nettamente inferiore, è quella mirata alle istituzioni universitarie. Entrambe, comunque presuppongono dei tempi di rilascio in esercizio (circa un anno) che non farebbero rispettare al nostro Ateneo il termine perentorio del I gennaio 2004. In ottemperanza alla normativa, pertanto, si suggerisce l'uso iniziale della soluzione PAFlow che comporta, oltre ad una notevole riduzione dei costi e dei tempi necessari alla messa in esercizio del progetto, una non dipendenza da ditte esterne per la sua manutenzione ordinaria e straordinaria; fatto che riduce ulteriormente i costi di gestione del sistema, oltre i tempi di attesa di intervento esterno. Altro fattore che va a favore della soluzione open-source è il suo utilizzo per tutti i corsi di formazione indetti dall'AIPA (indice anche di facilità di impiego), oltre che il suo essere in sintonia con le scelte dell'Ateneo nell'erogazione dei propri servizi di questi ultimi anni: mondo open-source secondo soluzioni variegate che includono varie versioni di linux e bsd in dipendenza del loro uso, e software applicativo di dominio pubblico che, in quanto tale, sarà sempre sviluppato e upgradato e non soggetto a "leggi" proprietarie. Infine, in un momento successivo, nulla vieta il passaggio ad altra soluzione. Piano operativo Vista la scelta quasi obbligata, per i tempi disponibili di realizzazione del presente progetto, della soluzione open-source, per l’espletamento delle procedure di gara finalizzate all’acquisizione del server centrale e di uno scanner per l'Ufficio protocollo d'Ateneo, si prevede siano necessari circa un mese. I tempi necessari all’ottenimento del parere di merito tecnico-economico da parte dell’AIPA sono, invece, di circa 2 mesi dalla presentazione della documentazione richiesta Per le attività di progettazione e sviluppo del nuovo sistema sono prevedibili circa otto-nove mesi dall'inizio del progetto, in quanto in tale periodo, oltre a quelle attività più propriamente pre-progettuali inerenti gli atti preparatori e le attività di sensibilizzazione delle strutture e verifica della situazione corrente, vengono avviate le attività di programmazione, analisi e verifica atte a rilevare eventuali scostamenti da quanto previsto ed individuare aree di miglioramento della soluzione messa in atto. L'erogazione dei corsi di addestramento per il personale coinvolto à stata frammentata in base alla messa in esercizio delle varie AOO, sia per avvicinarla a tale avvio sia per annullare i tempi di attuazione di quanto appreso dalle varie unità e non incorrere così nel conseguente dimenticare ciò che si è acquisito in un corso seguito mesi prima. Per quanto attiene il rilascio in esercizio del sistema, esso procederà per step successivi dipendenti dalla messa in esercizio dei vari raggruppamenti di AOO; si prevedono circa due mesi per ogni raggruppamento, per un totale di otto mesi cui va aggiunto un ulteriore mese per il rilascio finale dell'intero sistema. Relatore: Francesca Grombone 28 Progetto: “Informatizzazione del Protocollo e dei Flussi documentali” – Studio di fattibilità Si possono, così, individuare le seguenti fasi progettuali (Gant del progetto): Fase I II III IV V Durata VI VII VIII IX X XI Parere AIPA Procedure di gara (hardware) Realizzazione software Progettazione e sviluppo Sensibilizzazione Atti preparatori Programmazione Rilevazione Analisi Verifica Rilascio sistema Addestramento personale Esercizio AOO pilota Esercizio AOO di servizio Esercizio AOO didattiche Esercizio AOO di ricerca Rilascio esercizio sistema Relatore: Francesca Grombone 29