5 - Università di Bologna

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5 - Università di Bologna
Università di Bologna – Dipartimento di Filosofia e comunicazione
a.a. 2015/16
corso del 2° semestre, 3° periodo
Comunicazione visiva
Paolo Leonardi
quinta
settimana
Il poco che resta del corso:
29 febbraio
Due reportage sula mafia: 1
1° marzo
Presentazioni in aula
2
Due reportage sula mafia: 2
Negli anni, come abbiamo visto fin qui, lo sguardo sui luoghi, come i
luoghi stessi, cambia. Fino ai primi anni ‘70 c’è un’Italia da scompare
da documentare o un’Italia che nasce da guardare con stupore.
Successivamente c’è da prendere atto di com’è cambiato il paese, e lo
sguardo su di esso cambia molto. Circoscritte bellezze, per Ghirri, il
corpo in riposo di una città pulsante come Milano, per Basilico.
Poi la vita si normalizza, o quasi. L’Italia non appare più un posto
speciale per gli italiani, e l’Italia, come l’Europa più in generale, non
investe più nel guardare se stessa, o lo fa meno. Dunque, le narrazioni
fotografiche cambiano. I fotografi italiani di oggi potrebbero essere
fotografi di qualunque paese da un lato perché agiscono sui vari fronti
caldi del mondo, e lo fanno non solo per giornali o agenzie italiane, e
fanno così perché il pane bisogna guadagnarlo sul mercato. Oppure
documentano un fenomeno che in Italia ha assunto proporzioni
abbastanza estremi, la criminalità organizzata, il cui nome in quasi
tutte le lingue ha origine da noi – mafia. Le mie ultime due lezioni
saranno dedicate a due racconti sulla mafia, uno datato, quello di
Letizia Battaglia, 1976-1998, e uno attuale, quello di Alessandro
Inbriaco, 2012-2104. Si tratta di due narrazioni assai diverse. Nella
prima, la sola collezione di foto racconta, e le didascalie ci informano
solo del quando dello scatto e del chi era il personaggio ritratto. Nella
seconda, la narrazione nasce sempre dalla selezione delle foto, ma
questa è prodotta inseguendo i luoghi in cui agisce o ha agito la mafia
(la ‘ndrangheta, la camorra, la sacra corona unita). Qui le didascali,
anzi un testo seppure breve, sono essenziali.
Le due vostre presentazioni sul L’Aquila e io terremoto e sui luoghi
nei videogiochi sono state molto interessanti e coinvolgenti.
2
Altri giovani fotografia italiani si occupano di moda, di foto artistiche
o di reportage dal fronte, le molte guerre in corso nel mondo, o i
confini con le loro porosità attraverso le quali passano alcuni dei molti
che fuggono a guerra o la fame, o sperano comunque una vita migliore.
Ecco qualche nome: Marco Di Lauro, Francesco Carrozzini, Andrea
Rocchelli (who died in Ucraina) Giulio Di Sturco, Francesco Zizola,
Tea Falco, Fabio Cuttica, Giovanni Troilo, Alessandro Penso, Daniele
Dainelli, Lorenzo Cicconi Massa, Massimo Siragusa, Pietro Masturzo,
Lorenzo Meloni.