La storia della danza è una disciplina vastissima, non solo perché

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La storia della danza è una disciplina vastissima, non solo perché
“LA GINNASTICA E’ UNA DANZA”
La Ginnastica Artistica è uno sport tecnico che richiede un elevato
impegno muscolare. Questa attività coinvolge un’infinità di doti quali la
forza, la coordinazione, la destrezza, l’equilibrio, la velocità, la scioltezza
e il senso del ritmo.
Un tempo questa disciplina era la mia vita!
Quando la praticavo non avvertivo la fatica, ma l’emozione e la
soddisfazione di riuscire ad affrontare ostacoli difficili da superare,
mettendosi sempre in gioco con se stessi e con gli altri; senza parlare poi
del benessere che si prova nell’acquisire la grazia e il portamento che
diventano patrimonio del tuo essere.
Ho iniziato a praticare questo sport da quando avevo quattro anni; ho
trascorso la mia infanzia e parte della mia adolescenza in palestra fra
rotazioni, onde, giri, posizioni e salti ginnici. Provando e riprovando
divenni padrona di tutti gli attrezzi della ginnastica ritmica: fune, cerchio,
palla, clavette e, infine, il nastro che è senz’altro l’attrezzo più
affascinante e spettacolare della ginnastica ritmica. E’ un attrezzo molto
difficile perché deve essere mantenuto in movimento costante per tutto
l’esercizio con disegni sempre precisi ed evitando la formazione di nodi.
La ginnastica mi permetteva di "fuggire", di evadere da un mondo che
forse, a volte, mi spaventava.
Dopo dieci anni di duro lavoro ero diventata una ginnasta professionista,
avevo già provato tante soddisfazioni , calcando importanti palazzetti nelle
città di Roma, di Milano, di Padova, di Napoli ottenendo numerosi titoli
regionali, individuali e di squadra; partecipavo ad eventi sportivi, ai
campionati di serie B e ai campionati di specialità… ma il mio sogno
erano le Olimpiadi! E chissà, magari un giorno quel sogno sarebbe
diventato realà! Già mi vedevo sul podio, riuscivo anche a sentire
l’applauso del pubblico!
Pensavo a tutto ciò durante gli allenamenti di quel pomeriggio e ricordo
che mentre eseguivo quegli esercizi mi sembrava di danzare con l'anima e
con il cuore, non solo con i piedi e con il corpo!
Poi il buio… Un dolore lancinante e il ginocchio cede!
Ho capito subito che lì finiva tutto: i miei sogni, la mia passione, le mie
soddisfazioni…svanito tutto come nebbia!
Anche il ricordo dei tanti ospedali, dell’ intervento, della riabilitazione
sono come un sogno dal quale prima o poi mi sveglierò!
***
E mentre dalla finestra della clinica, dove sono stata ricoverata per un
ennesimo intervento, guardo il cielo che ormai si prepara al tramonto,
ripenso alle mie scarpette, al nastro, alle clavette, alla mia squadra…
Dove sono adesso tutti? E soprattutto dov’è finita la mia forza, la mia
volontà? Spariti tutti, finito tutto, sotto il peso di una mia malattia che non
so, se riuscirò a sconfiggere.
Una malattia di cui a stento riesco a pronunciare il nome: Distrofia.
***
Spesso mi viene in mente una frase di Charlize Theron:"la danza, però, la
porto ancora dentro. Mi ha forgiata, mi ha insegnato a misurarmi con le
mie forze, con la necessità di un ordine”.
Vorrei che tutti i ragazzi capissero che praticare uno sport è come come
provare l’emozione allo sguardo di un tramonto speciale, sentire il rumore
del mare in una sera d’estate limpida, ricevere un brezza sottile sul tuo
volto quando hai caldo e cerchi refrigerio all’ombra di una pianta.
Lo sport è vita, il ritmo è poesia!