Gli italiani in Canada - Federazione Acli Internazionali
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GLI ITALIANI IN CANADA Ministero degli Affari Esteri Luglio 2008 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 INDICE: 1. Cenni storici e politiche migratorie 2. Quadro socio-demografico attuale 3. Profilo socio-economico 3.1. Le attività economico imprenditoriali 3.2. Quadro economico generale e rapporti commerciali con l’Italia 3.3. La presenza degli investimenti diretti di imprese italiane in Canada 3.4. Le politiche per il lavoro ed i servizi per l’impiego 4. La formazione degli italiani in Canada 4.1. La struttura del sistema scolastico canadese ed il livello d’istruzione 4.2. La cooperazione italo canadese in ambito formativo e scientifico. 5. Progetti attuati per gli italiani in Canada 6. La realtà associativa 6.1. Associazionismo assistenziale 6.2. Associazionismo culturale 7. L’informazione Appendice 1: Le statistiche Appendice 2: La rete istituzionale e la società civile o Rete diplomatico consolare italiana o Istituti Italiani di Cultura o Ufficio Addetto Scientifico e Tecnologico o CGIE – Consiglio Generale Italiani all’Estero o Comitati per gli italiani all'estero - Comites Appendice 3: La rete economico imprenditoriale e dell’impiego o Rete camerale - www.assocamerestero.it o Altri Contatti o Elenco principali ditte italiane presenti in Canada o Rete degli uffici per l’impiego Appendice 4: La rete del sistema educativo – formativo o Lettorati o Scuole Italiane in Canada 1 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 o Università o Ricercatori Iscritti alla Banca dati Davinci Appendice 5: I progetti o Progetti attuati per gli italiani in Canada o Enti attuatori o Schede progetti Appendice 6: Associazioni e welfare o Patronati, o Circoli o Associazioni degli italiani all’estero Appendice 7: I media o Radio o Stampa o TV 2 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 1. Cenni storici e politiche migratorie Le relazioni tra il Canada e l'Italia risalgono al 1497, prima che questi due paesi esistessero in quanto tali, quando il navigatore veneziano Giovanni Caboto attraccò su quelle terre oggi chiamate Canada. Sempre in un’ottica storica, va ricordato un altro italiano, Giovanni de Verrazzano, che esplorò parti del Canada Atlantico nel 1524. I primi segni significativi della presenza di emigrati italiani in Canada si hanno ai primi del Novecento. Il Canada accelera in quegli anni, in tempi particolarmente rapidi, i processi di modernizzazione e industrializzazione, sfruttando le immense risorse naturali di cui dispone. Il censimento canadese del 1901 segnala 10.834 immigrati italiani (tab. 1.1.). Negli anni precedenti la prima guerra mondiale, l’emigrazione italiana inizia quindi a rendersi presente e a distribuirsi sul territorio, e continuerà in modo costante e crescente nel corso del secolo. Gli italiani erano impiegati principalmente nelle miniere, nella costruzione di ferrovie e in altre grandi opere pubbliche. La loro, tuttavia, era una presenza legata anche al lavoro stagionale o annuale. È, infatti, importante notare che gli italiani in Canada facevano parte di un più esteso sistema migratorio che comprendeva anche gli Stati Uniti: per questo capitava non di rado di trovare gruppi di lavoratori impiegati una parte dell’anno in Canada e il resto dell’anno a Chicago, New York e nelle grandi metropoli statunitensi dove già erano presenti comunità italiane organizzate. 1 Soffermandosi ancora sui primi decenni del Novecento, è in questi anni che si iniziano a organizzare le prime comunità italiane nelle zone di maggiore insediamento. Gruppi di immigrati cominciano infatti a stabilirsi in modo permanente nelle zone di Montreal e Toronto, nella Columbia britannica, nelle zone atlantiche e nell’Ontario. In questi contesti, dove era più facile trovare lavoro, si registrano le prime forme di organizzazione sociale urbana, attraverso la nascita di associazioni, luoghi di ritrovo, bar, ristoranti. Troviamo conferma dello sviluppo della collettività italiana dai dati del censimento del 1921, che segnala 66.769 immigrati, fino a raggiungere i 98.173 del 1931. Negli anni tra le due guerre si registra una novità importante nella composizione dei flussi dall’Italia: l’emigrazione, dapprima originaria delle zone soprattutto appenniniche dell’Italia centro-settentrionale, in questo periodo proviene principalmente dalle regioni meridionali, con l’eccezione del Friuli Venezia Giulia. Sempre in questa fase storica, si nota una trasformazione importante dei luoghi di residenza degli italiani, che diventano principalmente le aree urbane. E’ proprio nelle città che gli italiani trovano occupazioni, nell’ambito della 1 Ramirez Bruno, In Canada, in AA.VV., Storia dell’emigrazione italiana, Arrivi II, Donzelli, Roma 2002, p. 94; Zucchi, John E., La presenza italiana in Canada, 1840-1990, “Altreitalie”, n. 8, luglio-dicembre 1992, pp. 25-36. 3 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 manutenzione o costruzione di strade e in generale nella manovalanza legata all’edilizia, ma anche come piccoli imprenditori, nel commercio e nella ristorazione 2. Lo scoppio della seconda guerra mondiale segna per gli italiani l’inizio di un periodo piuttosto duro, in cui l’intera comunità viene particolarmente sorvegliata dalle autorità canadesi a causa dell’opposizione bellica tra l’Italia fascista e il Canada. In questi anni, compresi i primi anni del dopoguerra, il gruppo italiano tende a ripiegarsi su se stesso, interrompendo quel processo di partecipazione alla vita pubblica che era iniziato ai primi del secolo, attraverso lo sviluppo delle associazioni italiane. La fine della seconda guerra mondiale rappresenta l’inizio di un periodo eccezionale per l’emigrazione italiana in Canada. Si riattivano infatti le catene migratorie interrotte circa un decennio prima e – in tempi decisamente rapidi – gli italiani diventano il maggior gruppo nazionale residente in Canada, secondo solo a coloro che provenivano dalla Gran Bretagna. Se nel 1951 la comunità italiana era meno numerosa di quelle ucraina, scandinava, olandese, polacca ed ebrea, tra il 1951 e il 1961 la sua consistenza quasi si triplica, passando da 150 a 450 mila individui. Nel 1971 gli italiani residenti erano 730.830; i nati in Italia 385 mila. Il Canada stabilisce un rapporto privilegiato con i governi italiani, desiderosi di esportare manodopera per alleggerire la disoccupazione, soprattutto nelle regioni meridionali. Si calcola che tra il 1945 e i primi anni settanta sono stati circa 450.000 gli italiani che hanno scelto i territori canadesi come meta della loro emigrazione. Soprattutto negli anni compresi tra la fine della guerra e i primi anni cinquanta, circa il 10% del totale di emigrati è entrato in virtù degli accordi bilaterali tra i governi italiano e canadese, per cui quest’ultimo chiedeva all’Italia quei particolari contingenti di manodopera necessari per soddisfare le proprie esigenze produttive. Ma la maggioranza degli italiani (circa il 90%) è giunto in Canada attraverso il canale della cosiddetta “sponsorizzazione”, uno strumento legislativo introdotto nel 1948 dalle autorità canadesi per favorire l’afflusso di immigrati. Il meccanismo della “sponsorizzazione”, in vigore fino al 1967, prevedeva che un italiano potesse entrare legalmente se in Canada era già residente un parente, disposto a fare da garante e a coprire le spese del primo periodo di insediamento. Tra le comunità straniere presenti in Canada, gli italiani sono stati i maggiori fruitori di questo provvedimento. Le conseguenze più importanti di questa linea politica sono riassumibili in due aspetti. Innanzitutto il persistere, fino al 1967, di una immigrazione italiana a bassa qualifica professionale. Il meccanismo della sponsorizzazione infatti non prevedeva alcun tipo di standard professionale e i nuovi arrivati, per il loro inserimento occupazionale, avevano la possibilità di essere impiegati in settori legati all’imprenditoria etnica o in altri ambiti in cui non venivano richieste competenze specifiche. Questo inserimento e persistenza in settori mediobassi del mercato del lavoro avrà per qualche tempo notevoli risvolti sulla vita della comunità. 2 Ramirez B., cit., p. 96. 4 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 In secondo luogo, la sponsorizzazione ha incentivato la centralità delle reti sociali familiari, parentali e di paese, ponendo da un lato il rischio di isolamento socio-culturale e dall’altro la persistenza di identità locali, legate alle zone di partenza. Come detto, la pratica della sponsorizzazione ebbe termine nel 1967. 3 Le autorità canadesi evidentemente si rendevano conto dei rischi che portava con sé questo strumento legislativo e stabilirono per l’ingresso di nuovi migranti – al posto della sponsorizzazione – dei criteri legati alla qualifica professionale. L’ultima fase quindi dell’emigrazione in Canada – che termina a metà degli anni settanta – è caratterizzata dall’arrivo di lavoratori specializzati, già inseriti nel mercato del lavoro dell’Italia settentrionale o di altri paesi di emigrazione (Stati Uniti in primis). Gli anni settanta segnano l’inizio di una importante trasformazione qualitativa della presenza italiana in Canada. Secondo i dati del Ministero del lavoro canadese, nel 1979 ben il 20% degli italiani svolgeva attività autonome, un porzione considerevole, se raffrontata a un quindicennio precedente, quando circa il 92% della forza-lavoro italiana svolgeva attività di lavoro dipendente 4. Una ulteriore caratterizzazione del contesto migratorio canadese degli anni settanta è la più frequente partecipazione delle comunità immigrate, e italiane in specie, ai progetti multiculturali delle istituzioni locali, varati a partire dal 1971 per contribuire ai processi di integrazione delle minoranze. Si tratta di un programma a lunga scadenza, finalizzato a rendere il “mosaico etnico canadese” una società pluralista, nella quale ogni gruppo nazionale potesse vivere la propria identità, arricchendo il contesto locale e contribuendo alla crescita culturale del paese, in un clima di civile convivenza. La comunità italiana – una delle più “vecchie” e radicate, soprattutto in alcune zone, come il Quebec o l’Ontario – ha saputo in quegli anni intercettare e utilizzare al meglio le risorse pubbliche destinate ai progetti riconducibili al programma del multiculturalismo e del pluralismo etnico-nazionale. Gli italiani hanno, in questo modo, aumentato il livello di partecipazione alla vita pubblica, limitato i fenomeni di chiusura etnica, ancora presenti fino alla fine degli anni sessanta 5. Tab. 1.1. - Canada. Popolazione totale e italiana. Censimenti 1901-2001. Totale popolazione Italiani 5.371.315 10.834 1901 7.204.838 45.411 1911 % 0,2 0,6 1921 8.788.483 66.769 0,8 1931 1941 10.376.786 11.506.655 98.173 112.625 0,9 1,0 3 Akbari, Ather H., Immigrant `quality' in Canada: more direct evidence of human capital content, 1956-1994, «International Migration Review», (33), 1, 1999 4 Ramirez B., cit., p. 95. 5 Kelley, Ninette; Trebilcock, Michael, The making of the mosaic. A history of Canadian immigration policy, Toronto, University of Toronto Press, 1998; Helly, Denise, Les politiques d'immigration au Canada de 1867 à nos jours «Hommes et Migrations», juillet, 1996; Satzewich, Vic, Rethinking post-1945 migration to Canada: towards a political economy of labour migration, «International Migration», (28), 3, 1990. Si veda anche, a proposito del multiculturalismo, Gennaro Lerda, Valeria (a cura di) From «melting pot» to multiculturalism. The evolution of ethnic relations in the United States and Canada, Roma, Bulzoni, 1990. 5 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 1951 1961 1971 1981 6 1986 14.009.429 18.238.247 21.568.310 24.343.180 25,309,331 1991 26.994.040 1996 2001 2006 28.528.125 29.639.035 152.245 450.351 730.830 871.715 366.800 7 351.600 8 1,1 2,5 3,4 3,6 1,5 1,4 1.123.299 9 4,2 10 1,2 1.207.475 11 4,2 147.320 12 0,5 1.270,370 13 4,3 299.965 1 332.110 31.241.030 1.445.330 4.6 (origine etnica) Nota bene: dal 1956, il censimento in Canada si effettua con cadenza quinquennale. Qui riportiamo i dati dell’indagine intermedia soltanto dal 1981 Fonte: Statistics Canada, "1991 Census Highlights", Ottawa: Minister of Industry, Science and Technology, 1994. Una conseguenza di questa nuova politica del multiculturalismo e un segno del livello di integrazione della comunità italiana è rappresentato dall’andamento dei dati relativi all’uso della lingua: l'italiano, nella decade degli anni ’80, è la terza lingua parlata in Canada ed è la prima di quelle non ufficiali. Secondo i dati del censimento canadese del 1981, la lingua italiana risultava parlata da 528 mila residenti. Si noti che tra i due censimenti (del 1971 e del 1981), mentre rimane pressoché costante il numero di coloro che si ritengono di madrelingua italiana (da 538 mila a 531 mila), diminuisce la consistenza di coloro che la parlano in casa (da 425 mila a 338 mila). E’ un segno delle trasformazioni che caratterizzano sempre più la comunità italiana, ormai stabilmente inserita nel contesto canadese e scarsamente alimentata dai nuovi arrivi. Secondo il censimento del 2006, l’italiano risulta essere la lingua madre di 476.905 persone e la terza lingua parlata in Canada, dopo inglese e francese. Anche se in diminuzione, resta tra le lingue non-ufficiali più parlate nel nucleo familiare. Del resto, l'uso quotidiano delle lingue etniche si concentra soprattutto nell'ambito familiare, soggetto a sua volta a pressioni e condizionamenti, interni ed esterni: il 62% della comunità, in questi anni, particolarmente nell’Ontario, tra le pareti domestiche continua a preferire l’uso la lingua italiana. Va ricordato che la politica del multiculturalismo ha sempre 6 A partire dal censimento del 1981 viene rilevata la “radice etnica”, che fa riferimento alla discendenza da un antenato e alla sua origine, con la possibilità di indicare una o più origini etniche. I dati pertanto subiscono variazioni significative e non sono sempre confrontabili. A tale motivo si può far risalire la differenza statistica rilevabile nel 1986: nella presente tabella infatti in quell’anno sono indicati solo i nati in Italia, valore che si mantiene omogeneo nelle rilevazioni successive. Per il 2001 il dato riguarda solo quelli nati in Italia e arrivati prima del 1961 7 OECD, Trends in International Migration (SOPEMI Annual Report 2002), OECD 2003, p. 324. 8 Ibid. 9 Sono dati sull’origine etnica; dunque i valori corrispondono alla somma di “risposte” semplici e multiple. 10 OECD, op. cit. 11 Sono dati sull’origine etnica; dunque i valori corrispondono alla somma di “risposte” semplici e multiple. 12 Questo valore si riferisce solo agli italiani immigrati prima del 1961, che rappresentavano il 16,5% dello stock totale di immigrati, la seconda nazionalità presente dopo quella britannica. Per gli anni seguenti, Statistics Canada – Census 2001 divulga per ora solo le prime dieci nazionalità più rappresentate, e l’Italia non è più fra queste. In sostanza, dunque, al numero sopra riportato in tabella occorrerà aggiungere un valore “X” di italiani tra il 1991 e il 2001, valore che sarà certamente minore della decima nazionalità in lista, la Polonia, con 43.000 unità censite. Vedi tabella su: http://www12.statcan.ca/english/census01/products/analytic/companion/etoimm/canada.cfm#proportion_foreign_bor n_highest 13 Sono dati sull’origine etnica; dunque i valori corrispondono alla somma di “risposte” semplici e multiple. 6 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 incentivato il mantenimento e la diffusione delle lingue etniche, promovendo numerose iniziative culturali e artistiche: i periodici in lingua, le trasmissioni radiofoniche e televisive hanno stimolato la preservazione del patrimonio linguistico culturale, ora è riconosciuto come patrimonio comune della nazione. 14 Secondo i dati del censimento del 2006, per quanto riguarda la distribuzione territoriale, la maggioranza della comunità italo-canadese, ovvero il 60,05%, si concentra nell'Ontario con 867.980 individui; 299.660 (il 20,73% del gruppo italiano) risiedono nel Quebec e 143.155 nel British Columbia. Sono le aree metropolitane di Toronto, Montreal e Vancouver ad attirare la maggioranza della popolazione italo-canadese. Ad avvicinare ulteriormente l’Italia e il Canada e a mantenere i vincoli di appartenenza ha contribuito non poco la legge italiana del 1992 sulla riforma della cittadinanza 15 che consente agli italiani e ai loro discendenti di essere titolari di una duplice nazionalità: un fattore non marginale nel processo di conservazione e valorizzazione delle identità etniche e dei legami con la terra di origine propria o della famiglia. La cittadinanza simbolizza infatti un legame a diverse dimensioni: una dimensione giuridica, la più formale ma non meno sentita per i risvolti sulla dimensione politica (vedi l’esercizio effettivo del diritto di voto politico e amministrativo) e la dimensione sociale (con la possibilità di affermare diritti sociali o culturali). La doppia cittadinanza prefigura un rovesciamento di quella che per lungo tempo venne interpretata come una doppia assenza del migrante, con la duplice attivazione delle logiche di cittadinanza sia nei paesi di origine che in quelli di residenza. 16 Considerando l’attuale politica e trend migratori, il Canada, al pari degli Stati Uniti, come risulta evidente dalle statistiche sui permessi di residenza permanenti (tab. 1.2.), ha favorito l’arrivo di manodopera qualificata e di “high skilled migrants”, definendo quote e target annuali. 17 Anche la presenza di studenti viene considerata una fonte di migrazione qualificata, 14 Si veda a questo proposito Ghilardi, Fabrizio (a cura di), Canada e Italia: prospettive di co-operazione, Pisa, Edizioni ETS, 1994. 15 Legge n. 27, 16 febbraio del 1992. A partire dal 15 agosto 1992, chi acquista una cittadinanza straniera mantiene la propria cittadinanza italiana, salvo che vi rinunci espressamente. Egli sarà pertanto doppio cittadino. Chi ha acquistato la cittadinanza straniera tra il 15 agosto 1992 ed il trenta marzo 2001, ha l'obbligo di informare lo Stato Italiano, rendendo un'apposita dichiarazione all’autorità competente (Consolato, corrispondenti consolari etc.) entro tre mesi dalla data di acquisto della cittadinanza straniera. Con l'entrata in vigore della nuova legge, la cittadinanza italiana può essere persa esclusivamente su rinuncia formale a condizione di essere in possesso di un'altra cittadinanza. La rinuncia avviene tramite una dichiarazione da firmare in Consolato. Il cittadino italiano però, che ha acquistato una cittadinanza straniera prima del 15 agosto 1992, ha, di norma, perduto la propria cittadinanza italiana. Egli é dunque cittadino straniero a meno che non abbia riacquistato successivamente la propria cittadinanza italiana. Egli aveva l'obbligo di informare il Consolato del proprio acquisto della cittadinanza straniera. Coloro che non lo avessero fatto, sono tenuti a portare in Consolato, ora per allora, il proprio certificato di cittadinanza canadese (long form indicante la data esatta della propria naturalizzazione) assieme ad un documento italiano (vecchio passaporto o certificato di nascita). Nel caso che la naturalizzazione fosse avvenuta nel corso della minore età, sarà necessario presentare anche i certificati di cittadinanza canadese dei propri genitori. La registrazione della propria perdita della cittadinanza é, infatti, il presupposto indispensabile per un eventuale riacquisto della cittadinanza italiana. Cfr. http://www.italianconsulate.bc.ca/Italiano/Cittadinanza.html 16 Sugli anni più recenti della presenza italiana in Canada si veda, tra l’altro, Jansen, Clifford, Italians in Canada in the 1990's, “Altreitalie”, 15, gennaio-giugno 1997, pp. 20-25; Marr, Bill, Siklos, Pierre Immigrant class and the use of unemployment insurance by recent immigrants in Canada: evidence from a new data base, 1980 to 1995, «International Migration Review», (33), 3, 1999. 17 Vedi il sito “Citizenship and Immigration Canada” (http://www.cic.gc.ca/) 7 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 considerando che anche il Canada sperimenta una perdita di personale altamente qualificato, in favore degli USA. 18 Tab. 1.2. – Canada. Immigrati per categorie 1998-2001 (in migliaia) 1998 1999 2000 2001 Famiglia 50.9 55.3 60.5 66.7 Skilled workers 81.3 92.5 118.5 137.1 Business 13.8 13.0 13.7 14.6 Rifugiati 22.8 24.4 30.0 27.9 Live-in-Caregiver 2.9 3.3 2.8 2.8 Altri 2.5 1.5 1.7 1.3 174.2 189.9 227.2 250.4 Totale Fonte: SOPEMI, 2003. p. 154 Il continente nordamericano, in particolare gli Stati Uniti, è stato particolarmente segnato dagli eventi dell’11 Settembre 2001, che hanno avuto significative conseguenze anche sul fronte migratorio: maggiori misure di sicurezza e controllo negli aeroporti e ai confini, l’incremento del contrasto all’immigrazione clandestina (procedure di visa ristrette, controlli alle frontiere, selezione dei paesi di origine dei migranti e dei rifugiati). Nel quadro di una più vasta politica sulla sicurezza, per consentire al governo di maggiore gestione delle questioni ad essa connessa, sono state introdotte misure concernenti anche l’immigrazione. Il nuovo Immigration and Refugee Protection Act (predisposto dal Minister of Citizenship and Immigration nel febbraio del 2001), approvato il 28 Giugno 2002, prevede cambiamenti per tutte le categorie di immigrati. 19 In particolare, sono stati rivisti i requisiti di selezione applicabili in tutto il territorio, ad eccezione del Quebec. 20 La nuova legislazione mira da un lato a governare con maggior efficacia, e in un’ottica di sicurezza, i flussi migratori, dall’altro a sostenere l‘ingresso di migranti qualificati e di imprenditori, e le riunificazioni familiari. Anche nell’ambito delle migrazioni umanitarie, la nuova legislazione tende a definire con maggiore chiarezza i criteri del sistema di determinazione dei rifugiati. 21 Al 2006 risultano 265.355 ingressi per motivo di lavoro temporaneo: un numero che negli ultimi anni ha continuato a crescere. Di questi, 2.195 sono italiani. Ai vertici di tale classifica vi sono gli Stati Uniti d’America con 27.600 presenze e la Cina con 26.830 presenze. 18 IOM, World migration 2003. Managing migration. Challenges and responses for people on the move. pp. 31 ss. Vedi anche OECD, Trend in International Migration, SOPEMI 2002. pp. 153 ss. 19 L'Ufficio Immigrazione canadese (www.cic.gc.ca) ha iniziato ad emettere dal 15 ottobre 2002 la Permanent Resident Card (PRC). Questo documento è richiesto per tutti i cittadini non canadesi che risiedano permanentemente in Canada. Esso prova ufficialmente lo status di straniero "residente permanente" e dal 1 gennaio 2004 sarà richiesto a tutti coloro che rientreranno in Canada dopo un viaggio all'estero. La PRC sarà richiesta anche ai minori di 18 anni. Dal 1 gennaio 2004 la PRC sarà documento obbligatorio per comprovare lo status di residente permanente in Canada. Le condizioni per ottenere la PR Card sono le seguenti: - essere residente permanente in Canada; - essere fisicamente presente in Canada; - non essere sottoposto a provvedimento di espulsione; - non essere cittadino canadese. 20 Dal 1991, in base al Canada-Quebec Accord, il Quebec definisce i propri criteri. 21 SOPEMI, cit., p. 153 8 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 I cambiamenti più significativi intervenuti nella politica migratoria canadese, attivati con l’Immigration and Refugee Protection Act del giungo 2002 accentuano nel sistema di selezione il fattore educazione, esperienza lavorativa e capacità di uso delle lingue ufficiali. Nel 2003, è stata presentata una versione riveduta e corretta della normativa sull’immigrazione. “Entrare in Canada sarà più facile perché è stato abbassato il punteggio minimo richiesto per i Landed Immigrant: non serviranno più 75 punti, bensì ne basteranno 67”, ha spiegato l’allora Ministro dell'Immigrazione canadese Dennis Coderre, sottolineando come a ispirare la nuova revisione del decreto siano stati criteri di praticità, flessibilità e giustizia che modificano la legge precedente, attaccata da più parti perché eccessivamente restrittiva. La legge rende più semplice entrare per coloro che hanno una buona conoscenza delle lingue madri canadesi (inglese o francese), ma più difficile ottenere la cittadinanza. Infatti, secondo la legge, per riuscirci bisogna trascorrere in loco 5 anni continuativamente (prima erano 3). 9 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 2. Quadro socio-demografico attuale Con 117.388 iscritti alle Anagrafi consolari a dicembre 2007, il Canada ospita il 3% del totale degli italiani emigrati, risultando l’undicesima comunità per numero di presenze e la quinta del continente americano. Il 50,85% degli italiani che vive in Canada risiede nella circoscrizione consolare di Toronto, il 29,63% in quella di Montreal, il 10,41% in quella di Vancouver, il 5,04% in quella di Edmonton ed il restante 4,06% in quella di Ottawa (graf. 2.1). Il 7,41% degli italiani residenti in Canada ha una età inferiore ai 18 anni, il 91,82% una età compresa tra i 18 e i 90 anni ed il restante 0,77% una età superiore ai 90 anni (graf. 2.3). Grafico 2.1 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per circoscrizione consolare VANCOUVER 10,41% 50,85% TORONTO OTTAWA 4,06% 29,63% MONTREAL 5,04% EDMONTON 0,00% 10,00% 20,00% 30,00% 40,00% 50,00% 60,00% Fonte: Ministero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007 Grafico 2.2. – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per circoscrizione consolare e per età VANCOUVER TORONTO OTTAWA MONTREAL EDMONTON - 10.000 Residenti minorenni 20.000 30.000 40.000 Residenti tra i 18 e i 90 anni 50.000 60.000 70.000 Residenti ultranovantenni Fonte: Ministero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007 10 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 2.3 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per età 0,77% 7,41% 91,82% Residenti minorenni Residenti tra i 18 e i 90 anni Residenti ultranovantenni Fonte: Ministero degli Affari Esteri – Anagrafi consolari. Rilevazione al 03/12/2007 Dalla rilevazione degli italiani all’estero al 21 marzo 2003 a cura della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica, gli italiani residenti in Canada risultano 141.093, ovvero il 3,64% del totale degli italiani residenti all’estero. Dall’analisi della ripartizione per regione italiana di provenienza (graf. 2.4 – 2.5), emerge che il 67,60% degli italiani residenti in Canada è originario delle regioni meridionali, il 16,98% proviene dall’Italia settentrionale ed il restante 15,42% dalle regioni centrali. Grafico 2.4 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per area geografica italiana di provenienza Isole 14.483 Sud 80.895 Centro 21.762 Nord est 17.420 Nord ovest 6.533 - 20.000 40.000 60.000 80.000 100.000 Fonte: Istat e Ministero degli Affari Esteri 2003 11 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 2.5 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per area geografica italiana di provenienza in valori % Nord; 16,98% Centro; 15,42% Sud; 67,60% Fonte: Istat e Ministero degli Affari Esteri 2003 La Calabria con 31.207 residenti è la regione più rappresentata (22,12% del totale) seguita dal Lazio (12,31%) e dalla Sicilia (9,89%) (Cfr. graf. 2.6). Grafico 2.6 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per regione italiana di provenienza Sardegna Sicilia Calabria Puglia Basilicata Molise Campania Abruzzo Lazio Umbria M Marche F Toscana Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia Veneto Trentino Alto Adige Liguria Lombardia Piemonte Valle d'Aosta - 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 Fonte: Istat e Ministero degli Affari Esteri 2003 12 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Dalla rilevazione degli italiani all’estero al 21 marzo 2003 a cura della Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie del Ministero degli Affari Esteri in collaborazione con l’Istituto Nazionale di Statistica è possibile conoscere anche alcune caratteristiche demografiche degli iscritti. Il 30,59% degli italiani residenti in Canada ha un’età compresa tra i 45 ed i 64 anni, il 27,23% tra i 25 ed i 44 anni, il 25,13 % ha una età superiore ai 64 anni, il 10,64% un’età tra i 15 ed i 24 anni, il 6,40% ha una età inferiore ai 15 anni (graf.2.7). Grafico 2.7 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per classe di età 0-14 6,40% 65 e più 25,13% 15-24 10,64% 25-44 27,23% 45-64 30,59% Fonte: Istat e Ministero degli Affari Esteri 2003 Grafico 2.8 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per sesso e classe di età 80.000 70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 - 0-14 15-24 25-44 45-64 65 e più TOTALE M 4.502 7.786 21.061 21.172 18.569 73.090 F 4.524 7.228 17.365 21.993 16.893 68.003 Fonte: Istat e Ministero degli Affari Esteri 2003 13 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Secondo i dati raccolti dall’Istat nei comuni della Penisola, nel periodo 1990 - 2002 in Italia vi sono state 9.587 cancellazioni di residenza per trasferimenti in Canada e 8.066 iscrizioni per rimpatri. Gli emigrati hanno superato di più di mille unità i loro connazionali che rientravano. La media degli espatri verso il Canada negli anni Novanta è stata di 737 unità annue con le punte più alte nel 1990 (1.058) e nel 1994 (970) e le punte più basse nel 1995 (565) e nel 1996 (596). I rimpatri, che mediamente sono stati 620, hanno toccato il massimo nel 1990 con 885 unità. Durante tutto il periodo considerato il numero degli espatri è stato superiore ai ritorni. Il 60,31% delle cancellazioni anagrafiche è avvenuto nelle regioni meridionali, contro il 23,84% del nord ed il 15,84% del centro. Per quanto riguarda i ritorni in patria, il 50,57% è avvenuto nelle regioni meridionali, contro il 31,65% delle regioni settentrionali ed il 17,78% del centro. Tra il 1990 ed il 2002 la maggior parte degli espatri ha avuto origine dalla Sicilia (1.688, il 17,61% del totale), seguita dalla Calabria (1.262), dal Lazio (1.146) e dalla Campania (1.014). Le iscrizioni anagrafiche provenienti dal Canada si sono indirizzate principalmente in Sicilia (1.107, il 13,72% del totale), nel Lazio (948), in Calabria (930), e in Lombardia (713). Analizzando i dati delle iscrizioni e cancellazioni anagrafiche per provincia, disponibili soltanto per il periodo 1996 - 2002, Roma e Milano sono risultati i capoluoghi con il maggior numero di cancellazioni e di iscrizioni. Più in generale, tra gli espatri abbiamo Roma (356), Milano (314), Cosenza (279), Agrigento (193), Lecce (181), Palermo (141), Bari (140), Torino (135), Catania (122), Napoli (119). Per i rimpatri troviamo Roma (240), Milano (221), Torino (129), Cosenza (121), Lecce (112), Bari (90), Agrigento (90), Napoli (83), Palermo (81) e Treviso (80). Tab. 2.1 - Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche da e per il Canada nel periodo 1996 – 2002 dei cittadini italiani (graduatoria) Provincia Totale iscritti Provincia Totale cancellati Roma 240 Roma Milano 221 Milano 356 314 Torino 129 Cosenza 279 Cosenza 121 Agrigento 193 Lecce 112 Lecce 181 Bari 90 Palermo 141 Agrigento 90 Bari 140 Napoli 83 Torino 135 Palermo 81 Catania 122 Treviso 80 Napoli 119 Salerno 76 Salerno 89 Catania 69 Messina 89 Frosinone 61 Avellino 88 Chieti 59 Cagliari 80 Udine 57 Catanzaro 77 14 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Verona 54 Siracusa Caserta 54 Caltanissetta 77 72 Trento 50 Reggio Calabria 68 Reggio Calabria 50 Crotone 67 Messina 50 Foggia 65 Varese 49 Enna 61 Genova 49 Treviso 58 Modena 49 Vibo Valentia 58 Pordenone 48 Udine 52 Avellino 48 Bolzano-Bozen 51 Bergamo 47 Brindisi 48 Vicenza 47 Genova 46 Siracusa 46 Venezia 44 Catanzaro 45 Padova 41 Brescia 43 Campobasso 41 L'Aquila 43 Pordenone 40 Venezia 42 Varese 39 Firenze 41 Potenza 39 Campobasso 41 Trieste 37 Padova 40 Ragusa 37 Trapani 38 Trapani 37 Brindisi 37 Belluno 36 Potenza 37 Bologna 35 Bologna 35 Verona 34 Caltanissetta 33 Vicenza 32 Bolzano-Bozen 32 Como 31 Belluno 32 Firenze 31 Foggia 31 Trento 30 Como 30 Taranto 30 Trieste 30 Sassari 30 Ancona 30 Rimini 29 Benevento 30 Caserta 29 Cagliari 30 Imperia 28 Ascoli Piceno 29 Grosseto 28 Pescara 29 Latina 28 Crotone 29 Nuoro 28 Ragusa 28 Brescia 26 Macerata 27 Chieti 26 Enna 27 Novara 25 Perugina Taranto Cuneo 26 Pisa 26 Pesaro e Urbino 25 Matera 25 24 24 Vibo Valentia 24 Bergamo 23 Forli'-Cesena 23 Benevento 23 Isernia 23 Cuneo 22 Parma 22 Savona 21 Latina 22 Frosinone 21 Teramo 22 Modena 20 Nuoro 21 Perugia 19 Ravenna 20 Sondrio 18 Livorno 18 17 Gorizia 18 Ravenna Verbano-Cusio18 Ossola 17 Parma Alessandria 16 Ancona 17 Imperia 16 Forli'-Cesena 16 Sassari 17 15 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Pisa Pesaro e Urbino Novara 16 Pescara 16 Alessandria 14 Ferrara 16 15 14 Aosta 14 L'Aquila 14 Ferrara 14 Macerata 13 Piacenza 14 Prato 12 Reggio nell'Emilia 14 Siena 12 Rimini 14 Teramo 12 Asti 13 Oristano 12 Biella 13 Cremona 11 Lecco 13 Mantova 11 Sondrio 13 Gorizia 11 La Spezia 13 Piacenza 11 Arezzo 12 Lecco 10 Matera 12 Pavia 9 Savona 11 Livorno 9 Lucca 11 Vercelli 8 Cremona 10 La Spezia 8 Pistoia 9 Lucca 8 Terni 9 Asti 7 Vercelli 8 Massa-Carrara 7 Massa-Carrara 8 Ascoli Piceno 7 Prato 8 Isernia 7 Verbano-CusioOssola 7 Rovigo 6 Lodi 7 Terni 6 Mantova 7 Biella 5 Pavia 7 Aosta 5 Rovigo 7 Arezzo 5 Viterbo 7 Pistoia 5 Grosseto 6 Reggio nell'Emilia 4 Siena 6 Rieti 3 Oristano 6 Lodi 1 Rieti ITALIA 2 Viterbo 1 3.779 ITALIA 4.627 Quanto alle fonti canadesi, il censimento più recente, è stato realizzato nel 2006. Dall’analisi dei dati, si rileva che, al 2006, 299.965 italiani sono emigrati in Canada, ovvero lo 0,95% del totale degli emigrati. Considerando il totale degli italiani emigrati in Canada, il 78,94% possiede soltanto la cittadinanza canadese, il 9%, invece, ha doppia cittadinanza, sia italiana che canadese, il restante 12,07% possiede soltanto la cittadinanza italiana. Tab. 2.2 – Status degli emigrati dall’Italia al Canada. Censimento 2006 Paese di nascita Totale cittadini Cittadini Canadesi ITALIA 296.850 261.030 TOTALE 31.241.030 29.480.160 % ITALIA SU 0,95% 0,89% TOTALE Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Cittadini con cittadinanza canadese e del Paese di nascita 234.325 26.705 28.617.050 863.115 Cittadini solo canadesi 0,82% 3,09% Cittadini non canadesi 35.815 1.760.865 2,03% 16 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 2.9 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per cittadinanza 12,07% 9,00% 78,94% Cittadini solo canadesi Cittadini con cittadinanza canadese e del Paese di nascita Cittadini non canadesi Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Il censimento del 2006, fornisce anche dati sulla distribuzione degli italiani residenti in Canada per classi di età e per sesso. In particolare, il 28,55% degli italiani emigrati in Canada ha una età tra i 65 ed i 74 anni, il 27,66% tra i 55 ed i 64 anni, il 19,56% oltre i 75, il 16,56% tra i 45 ed i 54 anni, il 5,68% tra i 35 ed i 44 anni, lo 0,96% tra i 25 ed i 34 anni, lo 0,72% tra i 15 ed i 24 anni, lo 0,31 % ha meno di 15 anni (graf. 2.10). Per quanto riguarda il sesso, la differenza tra uomini e donne italiane emigrate in Canada risulta minima essendo gli uomini il 51% del totale e le donne il 49%. Grafico 2.10 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per classe di età Fonte: Statistics Canada, Census 2006 17 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 2.11 – Distribuzione degli italiani residenti in Canada per sesso e classe di età 300.000 250.000 200.000 150.000 100.000 50.000 - meno 15 anni 15-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 MASCHI 445 1.135 1.575 8.840 25.665 42.600 43.195 28.965 FEMMINE 490 995 1.285 8.015 23.485 39.500 41.555 29.100 144.430 TOTALE 935 2.130 2.860 16.855 49.150 82.100 84.750 58.065 296.850 75 e oltre TOTALE 152.420 Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Considerando il totale della popolazione emigrata in Canada, il 4,8% è di origine italiana (Cfr. Tab. 2.3). Andando invece ad analizzare l’andamento di tale processo, si può evidenziare come mentre l’andamento delle emigrazioni verso il Canada sia cresciuto aumentando particolarmente nel periodo 2000 – 2006, gli emigrati di provenienza italiana si sono mantenuti su livelli più o meno costanti, con una leggera diminuzione nel periodo 1996 – 2000 rispetto agli anni 1991 – 1995 ed un piccolo aumento nel periodo 2001 – 2006. Gli italiani che transitano sul territorio canadese sono invece 2.195 (Cfr. tab. 2.3 e graf. 2.12). Tab 2.3 – Popolazione emigrata in Canada Provenienza Immigrati Prima del 1991 1991 2000 Nati in Italia 296.850 289.815 4.760 Totale per paese di 6.186.950 3.408.415 1.668.550 provenienza % sul totale 4,80% 8,50% 0,29% popolazione immigrata Fonte: Statistics Canada, Census 2006 1991 1995 2.540 823.930 0,31% 1996 2000 2.220 2001 2006 In mobilità 2.275 2.195 844.625 1.109.980 265.355 0,26% 0,20% 0,83% 18 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 2.12 – Andamento della popolazione italiana emigrata in Canada 4.000.000 3.500.000 3.408.415 3.000.000 2.500.000 2.000.000 1.668.550 1.500.000 1.109.980 823.930 1.000.000 500.000 844.625 289.815 4.760 2.540 2.220 1991 - 1995 1996 - 2000 2.275 0 Prima del 1991 1991 - 2000 Nati in Italia 2001 - 2006 Totale per paese di provenienza Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Rispetto alla “divisione della popolazione per origine etnica” 22 : sono state registrate 1.445.330 risposte di soggetti che hanno dichiarato di avere discendenza italiana (almeno da un ramo della famiglia), di cui 726.290 uomini e 719.045 donne. E’ interessante notare che il dato è in aumento rispetto al precedente censimento del 2001, quando le risposte in merito erano in totale 1.270.370. Il censimento del 2006 fornisce elementi anche sulla presenza italocanadese per provincia (tab. 2.4). La maggior parte degli italocanadesi risiede nella Provincia dell’Ontario (60,05%); seguono il Quebec (20,73%) e il British Columbia (circa il 9,90%). Il restante 10% risulta disseminato nelle provincie meno popolose, e si va dalle oltre 82.015 risposte dell’Alberta alle 130 del territorio di Nunavut nell’estremo nord del Paese. Da notare che, anche se inferiore in termini assoluti rispetto all’Ontario, il dato relativo al Quebec è significativo quanto ad incidenza, poiché la voce “origine etnica italiana” si trova al quarto posto dopo “canadese”, “francese” e “irlandese”, e precede “inglese” e “scozzese”. Nell’Ontario invece è al settimo posto, preceduta dall’appartenenza anglosassone (canadese, inglese, scozzese, irlandese), francese ed anche tedesca. Tab 2.4 - Popolazione di “origine etnica” italiana. Censimento 2006 Totale risposte Risposte singole Risposte multiple 22 “Ethnic origin” è l’espressione utilizzata nei formulari del censimento canadese, per suddividere la popolazione secondo la discendenza da un determinato gruppo “etnico”. 19 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Ontario 867.980 485.680 382.300 Quebec 299.660 173.490 126.170 British Columbia 143.155 45.680 97.475 Alberta 82.015 22.995 59.020 Manitoba 21.405 7.565 13.845 Nova Scotia 13.505 2.515 10.995 Saskatchewan 7.970 1.395 6.575 New Brunswick 5.900 1.045 4.850 Newfoundland And Labrador 1.375 275 1.105 Prince Edward Island 1.005 170 835 Yukon 620 70 545 Northwest Territories 610 150 460 Nunavut 130 15 110 1.445.330 741.045 704.285 Totale Italiani in Canada Fonte: Statistics Canada, Census 2001, http://www12.statcan.ca/english/census06/ Tab 2.5 – Canada, divisione della popolazione per “origine etnica”. Censimento 2006 Totale risposte Risposte singole Totale popolazione 31.241.030 18.319.580 Risposte multiple 12.921.445 Origine etnica Canadese 10.066.290 5.748.720 4.317.570 Inglese 6.570.015 1.367.125 5.202.890 Francese 4.941.210 1.230.540 3.710.675 Scozzese 4.719.850 568.515 4.151.340 Irlandese Tedesca 4.354.155 3.179.425 491.030 670.640 3.863.125 2.508.785 Italiana 1.445.330 741.045 704.285 Cinese 1.346.510 1.135.370 211.145 Indiana nord-americana Ucraina 1.253.620 1.209.090 512.150 300.590 741.470 908.495 Olandese 1.035.965 303.400 732.560 Polacca 984.565 269.380 715.190 Indiana 962.670 780.175 182.495 Russa 500.600 98.245 402.360 Gallese 440.960 27.110 413.850 Filippina 436.195 321.395 114.800 Norvegese 432.515 44.785 387.725 Portoghese 410.850 262.230 148.620 Svedese 334.765 28.440 306.325 Spagnola 325.730 67.475 258.255 Americana (Stati Uniti) 316.350 28.785 287.565 Ungherese 315.510 88.690 226.825 Greca 242.685 145.250 97.435 Jamaicana 231.110 134.320 96.785 Danese 200.035 33.770 166.265 Vietnamita 180.130 136.445 43.680 Fonte: Statistics Canada, Census of Population 2006. 20 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Nel variegato mosaico multietnico canadese, l’origine etnica italiana è dichiarata dal 4,63% del totale nazionale (tab. 2.5). Le elaborazioni sui dati del Censo 2006 non offrono al momento informazioni sui profili socio-economici degli immigrati nati all’estero, distinti per Paese d’origine. 23 Per quanto concerne i primi 10 Paesi di nascita degli immigrati, l’Italia risulta in questa classificazione solo se si considerano le generazioni con maggiore “anzianità” di presenza, cioè che sono immigrate prima del 1991; scompare invece, insieme con tutti gli altri Paesi europei, eccetto la Polonia per il periodo 1991 – 2000 e la Romania per il periodo 2001 - 2006, dalla lista che comprende gli arrivi dell’ultimo decennio (tab 2.6). Le presenze dei nati in Italia sono pertanto costituite prevalentemente da soggetti residenti da lungo tempo. A conferma, del resto, dei flussi di espatrio dall’Italia dell’ultimo decennio (cfr. Appendice 1, tab. 4). Tab. 2.6 - Canada, primi 10 Paesi di nascita degli immigrati, censimento 2006 Immigrati prima del 1991 V.A. Totale immigrati 3.408.415 Immigrati dal il 1991 al 2000 % V.A. 100,00% Totale immigrati 1.668.550 Repubblica Popolare Cinese Immigrati dal 2001 al 2006 % V.A. % 100,00% Totale immigrati 1.109.980 177.925 10,66% Repubblica Popolare Cinese 155.105 13,97% 157.715 9,45% India 129.140 11,63% 100,00% Regno Unito 515.135 15,11% Italia 289.815 8,50% India USA 168.840 4,95% Hong Kong 100.070 6,00% Filippine 77.880 7,02% India 156.830 4,60% Filippine 117.545 7,04% Pakistan 57.630 5,19% Germania 149.020 4,37% Sri Lanka 58.670 3,52% USA 38.770 3,49% 35.445 3,19% Portogallo 136.945 4,02% Pakistan 55.885 3,35% Korea del Sud Repubblica Popolare Cinese 133.910 3,93% USA 42.925 2,57% Romania 28.080 2,53% Polonia 123.440 3,62% Vietnam 41.865 2,51% Iran 27.600 2,49% Filippine 107.760 3,16% Taiwan 41.820 2,51% Regno Unito 25.655 2,31% Vietnam 107.760 3,16% Polonia 40.560 2,43% Colombia 25.305 2,28% Fonte: Statistics Canada, Censimento 2006 Sempre dal Censimento del 2006, possiamo trarre informazioni sulla presenza italiana in Canada per generazione (Cfr. tab. 2.7). Sul totale della popolazione suddivisa per origine etnica, gli italiani coprono il 4,35%. Inoltre, il 5,98% comprende gli italiani di prima generazione, il 10,96% quelli di seconda ed il 2% quelli di terza generazione. Tab. 2.7 – Canada. Censimento 2006: distribuzione della popolazione italiana in Canada per generazione 23 Tale distribuzione esiste al momento soltanto per aree continentali di provenienza (Africa, Europa, ecc) 21 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 ORIGINE ETNICA PRIMA GENERAZIONE TOTALE Italiana 1.116.695 Totale 25.664.220 % sul totale popolazione immigrata 4,35% per origine etnica Fonte: Statistics Canada, Censimento 2006 SECONDA GENERAZIONE TERZA GENERAZIONE 366.205 439.275 311.210 6.124.565 4.006.420 15.533.245 5,98% 10,96% 2,00% Un fattore significativo per cogliere quanto sia viva e diffusa l’italianità in Canada (a prescindere dai requisiti formali legati alla nascita e allo status di cittadinanza) è la lingua. Il Censo 2006 offre una mappatura della popolazione per madrelingua, lingua parlata a casa e lingua parlata sul posto di lavoro. L’italiano risulta essere la lingua madre di 476.905 persone (più della metà delle quali risiedono nell’Ontario) (tab. 2.9). E’ una delle lingue non-ufficiali più parlate nel nucleo familiare (tab. 2.10) e, su base regolare, nel luogo di lavoro (tab. 2.11). Complessivamente, è la terza lingua parlata in Canada (dopo inglese e francese). Scendendo più nel particolare ed esaminando il caso esemplare delle principali aree metropolitane nell’Ontario, dove maggiore è la concentrazione di italocanadesi (tab. 2.12), si vede come il dato sulla madrelingua italiana si sia mantenuto ovunque su livelli significativi, pur facendo registrare valori in calo rispetto al censo precedente. Tab. 2.9 – Canada. Censo 2006: madrelingua dichiarata (prime 4) Totale risposte Inglese 18.232.200 Francese 6.970.405 Italiano 476.905 Cinese 467.235 Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Tab. 2.10 – Canada. Censo 2006: lingua d’uso nel nucleo familiare (prime 4) Totale risposte Inglese 17.882.775 Francese 6.817.655 Cinese 456.705 Italiano 455.040 Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Tab. 2.11 – Canada. Censo 2006: lingua d’uso sul posto di lavoro Lingua d'uso sul posto di lavoro Inlgese Lingua usata esclusivamente Totale Inglese Francese 14.064.105 12.926.125 0 692.,815 3.724.970 2.593.110 1.097.665 0 Cinese 51.055 30.995 18.645 395 Cantonese 39.240 21.835 14.455 50 Indiano 25.380 16.880 8.195 25 Tedesco 24.770 10.735 13.480 205 Mandarino 15.625 8.660 5.645 0 Spagnolo 14.775 7.635 5.425 1.010 Koreano 10.460 5.040 5.215 40 9.385 4.815 4.050 255 7.695 Italiano 4.735 Fonte: Statistics Canada, Census 2006 4.415 2.745 215 1.630 2.105 585 Francese Portoghese Vietnamita 22 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Tab. 2.12 - Prime tre lingue-madri non ufficiali* in aree metropolitane selezionate dell’Ontario Aree Censo 2001 metropolitane v.a. Censo 2006 % v.a. % Cinese Italiano Portoghese 355.270 206.325 113,355 7.6 4.4 2.4 Italiano Cinese Cantonese 194.620 175.900 170.490 3.8 3.4 3.3 Cinese Arabo Italiano 23.785 22.735 11.215 3.0 2.9 1.4 Arabo Cinese Spagnolo Italiano 30.890 15.505 13.280 11.505 2.7 1.4 1.2 1.0 Italiano 24,050 3.7 Polacco 11,970 1.8 Portoghese 9,160 1.4 * esclusi inglese e francese, che sono le lingue ufficiali Fonte: Statistics Canada, Census 2006 Italiano Polacco Portoghese 21.850 12.035 9,710 3.2 1.8 1.4 Toronto Ottawa Hamilton 23 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 3. Aspetti socio-economici Relativamente al censimento del 2006, le fonti ufficiali canadesi (Statistics Canada) hanno raccolto e pubblicato dati analitici sulle caratteristiche principali della popolazione dei nati in Italia. Tali dati sono anche esaminati in prospettiva comparata, rispetto al totale della popolazione immigrata, al totale dei nati in Canada e al totale popolazione canadese. Riportiamo di seguito le distribuzioni riguardanti alcuni aspetti socio-economici salienti, quali il livello di scolarizzazione, l’occupazione, l’abilità linguistica e il reddito. Come profilo generale, la comunità dei nati in Italia al 2006 presenta un’incidenza pari all’4,8% sul totale della popolazione immigrata, e all’0,93% sulla popolazione canadese: prima del 1991 l’incidenza era pari al 8,5% del totale della popolazione immigrata, percentuale che è andata diminuendo in maniera sensibile negli ultimi anni in conseguenza della riduzione dei nuovi arrivi pari solo al 0,3% circa del totale dei nuovi arrivi. Tabella 3.1. Nati in Italia per periodo di immigrazione e Immigrati Prima del 1991 a 1991 2000 1991 a 1995 1996 a 2000 2001 a 2006 Residenti in mobilità Nati in Italia 296.850 289.815 4.760 2.540 2.220 2.275 2.195 Total - Place of birth of respondent 6.186.950 3.408.415 1.668.550 823.930 844.625 1.109.980 265.355 % sul totale popolazione immigrata 4,8% 8,5% 0,3% 0,3% 0,3% 0,2% 0.8% Fonte: Censo Canadese 2006 24 La riduzione progressiva del numero di nuovi arrivi ha trasformato nel tempo la conformazione della comunità degli italiani in Canada, che diventa sempre più vecchia con il passare degli anni. Se nel 1991 la fascia più rappresentata era quella fra i 45-64 anni con una percentuale pari al 48%, nel 2006 gli italiani residenti in Canada hanno per il 48% superato i 65 anni. La percentuale dei giovani si è ridotta considerevolmente: solo il 2% ha fra i 15 e 34 anni, il 6% ha un’età compresa fra i 35 e i 44, mentre il 17% rientra nella fascia 45-54 anni. In sintesi, il 75% della popolazione italiana emigrata in Canada ha superato i 55 anni. 24 Dati pubblicati alla pagina http://www12.statcan.ca/english/census06/data/topics/RetrieveProductTable.cfm?TPL=RETR&ALEVEL=3&APATH=3&C ATNO=&DETAIL=0&DIM=&DS=99&FL=0&FREE=0&GAL=0&GC=99&GK=NA&GRP=1&IPS=&METH=0&ORDER=1&PID= 89441&PTYPE=88971&RL=0&S=1&ShowAll=No&StartRow=1&SUB=722&Temporal=2006&Theme=72&VID=0&VNAME E=&VNAMEF= 24 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 3.1. Italiani in Canada per classi di età meno 15 anni 0% 75 e oltre 20% 15-24 1% 25-34 1% 35-44 6% 45-54 17% 65-74 28% 55-64 27% Fonte: Censimento Statistico Canadese 2006 Gli unici dati del censimento nazionale 2006 circa la condizione occupazionale degli italiani in Canada disponibili sono relativi alla forza lavoro e all’agricoltura: in base al Censo 2006, gli italiani in forza lavoro (sopra i 15 anni) sono 144,675, pari al 0,9% del totale canadese, di cui solo 875 impiegati nell’agricoltura (0,3%). Nel leggere gli altri dati disponibili risalenti addirittura al 1991 e la loro possibile evoluzione, va tenuto in mente sia il progressivo invecchiamento della popolazione italiana in Canada sia delle nuove leggi sull’immigrazione canadesi che favoriscono l’ingresso di Skilled Workers, e perciò emigrati altamente qualificati e con esperienza professionale, piuttosto che emigrati per ricongiungimento familiare. La percentuale di occupati tra gli immigrati italiani di sesso maschile (15-64 anni) è leggermente superiore (78%) a quella registrata nella popolazione straniera complessiva e nei gruppi dei cittadini canadesi per nascita (76%). Tra le donne, invece, si registra un 53% di occupate, contro il 64% del totale immigrati e il 63% dei canadesi. Va notato che questa differenza riflette in buona parte le differenze in età. Se si “standardizzano” 25 tali differenze, attraverso opportuno procedimento statistico, lo scarto nei valori numerici si annulla fino a raggiungere una sostanziale parità. Il 18% degli uomini italiani è impiegato in attività di lavoro autonomo, una percentuale superiore rispetto al totale dei maschi immigrati (16%) e dei lavoratori canadesi (12%). Tra le donne, la percentuale di lavoratrici autonome è del 7% (quasi pari rispetto alle altre immigrate, 8%, e alle canadesi, 6%). 25 Statistics Canada sceglie talvolta di adottare il metodo conosciuto come “standardizzazione dell’età” (age standardization). I valori age-standardised, consentono di effettuare una comparazione più omogenea delle popolazioni in esame (in questo caso, gli immigrati italiani e il tot. immigrati di ogni provenienza), facendo come se avessero le stesse caratteristiche della popolazione dei nati in Canada. Tale procedimento statistico produce valori che possono non riflettere quelli effettivi, tuttavia è un criterio utile a comparare in maniera sensata popolazioni aventi caratteristiche diverse. 25 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Gli immigrati italiani si trovano a svolgere lavori full-time e full-year in percentuale molto maggiore (67%) che non il totale degli immigrati (33%), e superano anche i canadesi che, sotto la stessa voce, raggiungono il 59%. Le donne italiane immigrate impegnate a tempo pieno e con lavori stabili sono meno numerose (53%) dei maschi, come pure delle canadesi (45%), mentre c’è una sostanziale parità nel confronto con il totale donne immigrate (50%). Gli italiani (uomini e donne) in forza lavoro sono meno presenti nelle statistiche sulla disoccupazione (8,9%), rispetto sia agli altri immigrati che ai Canadesi. Il tasso più alto di disoccupazione si registra tra i giovani di sesso maschile (15-24 anni), che raggiungono il 16.8%. Gli italiani in forza lavoro (15-64 anni) sembrano guadagnare di più rispetto agli altri immigrati e ai cittadini canadesi. Il reddito medio registrato per il 1991 è di 26,000 dollari canadesi (contro 25.300 di media della popolazione immigrata nel suo insieme e 23.700 dei Canadesi). Gli uomini guadagnano il doppio delle donne (33.000 dollari, contro 16.900). Di tutti gli immigrati nati in Italia il 13% ha un reddito basso (è il 15% per i canadesi e il 19% per l’insieme della popolazione immigrata). La percentuale sale a 24% per la fascia d’età più anziana (65 ed oltre), dove risulta superiore sia rispetto agli altri immigrati (22%) che ai canadesi (18%). Tab. 3.2. – 1991. Caratteristiche socio-demografiche selezionate della popolazione di “nati in Italia immigrati in Canada”; comparazione con la popolazione totale di immigrati e dei nati in Canada Nati in Italia Totale popolazione Canadesi per Totale popolazione immigrati in Canada immigrata nascita canadese % età 15-64 occupata Uomini 80.1 77.8 76.0 76.2 Age-standardised 81.1 75.5 Donne 53.0 62.0 62.9 62.6 Age-standardised 61.9 62.1 % lav. Autonomi Uomini 18.3 15.6 12.4 12.9 Donne 6.7 7.7 5.8 6.1 % occupati full-time, full-year Uomini 66.7 62.9 58.7 59.4 Donne 53.3 49.6 45.2 46.0 % disoccupati Reddito medio ($) M/F Uomini Donne 65 anni e > % basso reddito 8.9 10.2 10.1 10.2 26.027 32.957 16.924 15.225 13.4 25.310 32.089 18.266 18.608 19.4 23.749 29.837 17.457 19.476 14.8 24.001 30.205 17.577 19.236 15.8 Fonte : Profiles : Italy. Immigration research series. Statistics Canada, in partnership with Citizenship and Immigration Canada. Ottawa. 1996, 11 p. 3.1. Le attività economico imprenditoriali Nel quadro delle caratteristiche occupazionali e produttive delle comunità italiane all’estero, il lavoro autonomo e la presenza delle PMI costituisce una componente significativa 26 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 e diffusa. Analogamente a molti altri contesti di emigrazione, anche in Canada troviamo una quota rilevante di lavoratori autonomi e di micro-medio imprenditori. 26 Per quanto concerne la configurazione di un quadro statistico sull’insieme della comunità italiana, inclusiva di quanti non hanno mantenuto la cittadinanza e dei discendenti degli emigrati della prima generazione, risulta difficile trovare valori “oggettivi”; per individuare la più vasta comunità italo-canadese si deve prendere in considerazione una componente piuttosto variabile, ossia l’appartenenza etnica. 27 Questa “radice”, che fa riferimento alla discendenza da un antenato e alla sua origine, viene rilevata nei censimenti a partire dal 1981, con la possibilità di indicare una o più origini etniche. Per quanto riguarda la comunità italiana e italocanadese, secondo i dati del 2006 risultava che erano 741.045 le persone che avevano dichiarato di essere solo di origine italiana, mentre 704.285 avevano indicato un’origine italiana e un’altra non italiana. Sommando le risposte singole e quelle multiple, sono 1.445.330 i censiti che avevano almeno un riferimento a un antenato italiano. Tab. 3.3. Origini Etniche Totale Totale – Solo origine italiana, o origini multiple 1,445,330 Solo origine italiana 741,045 Origine italiana + altre 704,285 Maschi 726,29 377,495 348,79 Femmine 719,045 363,55 355,495 Storicamente la maggior concentrazione degli italiani, per lo più provenienti dalle regioni meridionali dell’Italia, e dei loro discendenti si è registrata in quattro grandi aree: Ontario, Québec (soprattutto nel territorio di Montreal), Alberta e British Columbia. Le stesse fonti italiane indicano che la circoscrizione consolare di Toronto è quella maggiormente abitata da cittadini italiani (50,85%). 28 Risulta quindi plausibile, per cogliere almeno a grandi linee la composizione socioprofessionale della comunità italo-canadese, far riferimento ad una indagine recentemente condotta nella Greater Toronto Areasul sistema del lavoro autonomo e delle piccole e medie imprese. 29 Le premesse che validano la focalizzazione dell’indagine in questo territorio sono sostanzialmente dipendenti dal fatto che l’Ontario è la regione più abitata dagli italo-canadesi e che il 66% di questa popolazione vive e lavora nella GTA 30. Questo gruppo numericamente e 26 AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa in emigrazione. Il caso Canada. Greater Toronto Area. «Emigrazione» (32), 1-4, gennaio-aprile 2000 27 Blatt Rena, Gli italiani nella greater Toronto Area, in AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa in emirazione. Il caso Canada. Greater Toronto Area. «Emigrazione» (32), 1-4, gennaio-aprile 2000. p. 40-58. “Le statistiche ufficiali in Canada relative alla maggior parte delle categorie non riguardano le origini etniche.” p. 40. 28 Appendice 1 29 La Greater Toronto Area (GTA) “non si riferisce ad una designazione politica né ad una definizione statistica, ma piuttosto ad una zona geografica contigua promossa da una coalizione delle varie amministrazioni locali”. Ibid., p. 40. 30 Secondo il Censimento 1996 gli italiani in Ontario erano 743.425; i residenti nella GTA sono pertanto stimati in 490.660 (il 66%). La popolazione complessiva della GTA era di 4.444.700 persone (1996); gli italiani rappresentavano quindi l’11% 27 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 socialmente significativo è influente nel campo della politica, della cultura, dell’economia e imprenditoria della zona. Stando alle analisi della ricerca, la categoria degli imprenditori o lavoratori autonomi è per quasi la metà in possesso di un titolo di studio. Nella popolazione attiva della GTA, la partecipazione alla forza lavoro è maggiore per gli uomini; le donne sono invece maggiormente come lavoratrici dipendenti. Il lavoro autonomo, pertanto, è prevalentemente maschile. In occupazioni indipendenti o imprenditoriale si stima siano occupati dai 30 ai 40 mila soggetti: circa il 60,0% di costoro ha attività senza salariati. 31 Se si escludono le industrie primarie e quelle finanziate con capitali pubblici, nella ripartizione per settore di attività troviamo al primo posto la categoria dei “Servizi all’impresa/alla persona” (37,4%), seguita da quella del “Commercio al minuto” (17,1%), della “Edilizia” (14,1%), della “Manifattura” (7,7%) e del “Commercio all’ingrosso” (7,4%). Un argomento interessante della ricerca riguarda la stima del numero e tipologia di società industriali italocanadesi che potrebbero essere propense a stabilire relazioni d’affari con l’Italia. Partendo dal presupposto che a tali programmi potrebbero essere interessate, sotto il profilo della grandezza, soprattutto le “piccole imprese” (in Ontario sono considerate tali le imprese che non superano i 100 dipendenti) 32 e, per settore di attività, le industrie della manifattura, del commercio all’ingrosso, del commercio al dettaglio, dei servizi all’impresa/alla persona, il numero delle potenziali imprese candidabili a programmi internazionali si aggirerebbe attorno a 13.800 unità, poco più di un terzo dell’insieme delle società italocanadesi della GTA. Sempre in linea con tali stime selettive, i settori maggiormente sensibili potrebbero essere quelli dei servizi all’impresa/alla persona e il commercio al dettaglio e all’ingrosso. 33 Dopo aver configurato il quadro delle società imprenditoriali orientabili a relazioni d’affari e partenariali con l’Italia, restano da valutare le motivazioni “soggettive” degli imprenditori etnici e la loro propensione a fare business su tale presupposto. Per cogliere l’interesse della business community italocanadese e individuarne alcuni fabbisogni in un’ottica di internazionalizzazione imprenditoriale e commerciale tra i due Paesi, una recente ricerca ha evidenziato i seguenti aspetti. 34 L’eredità italiana, l’identità etnica e comunitaria, costituisce motivo di orgoglio e di appartenenza per la maggioranza degli imprenditori italocanadesi, e, in molti casi (87%) l’italianità influenzato la loro attività professionale. I legami con la terra d’origine o dei loro antenati sono in prevalenza familiari, piuttosto che legami economici o produttivi: fare buoni affari viene prima di tutto, a prescindere con chi si realizzino. Si avverte, d’altra parte, una forte carenza di informazioni su come investire o commerciare in Italia, in 31 Cfr. pg. 47. La maggior parte delle società che non hanno dipendenti sono costituite da appaltatori più che da imprenditori. Molti degli appaltatori sono lavoratori disoccupati, alla ricerca di un impiego fisso. Ibid. p. 46. 32 Ibid., p. 49 33 Ibid. pp. 50-51 34 Peterson Rein, L’indagine empirica sulle PMI di origine italiana nella Greater Toronto Area, in AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa in emirazione. Il caso Canada. Greater Toronto Area. «Emigrazione» (32), 1-4, gennaio-aprile 2000. p. 59-67. Sono state fatte 200 interviste, mediante questionario somministrat a un campione individuato a partire da una lista di 850 imprese (poi ripulito e ridotto a 750), fornito da ICE e Camera di Commercio Italiana a Toronto. Per quanto il campione non sia statisticamente rappresentativo della popolazione imprenditoriale italiana della GTA, coglie sostanzialmente gli orientamenti più diffusi. Ibid., p. 60 28 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 quali settori, con quali strumenti. Anche per questo solo il 9% esporta in Italia, sebbene il 23% degli intervistati si dica intenzionato a farvi investimenti. La burocrazia costituisce un ostacolo oggettivo alle relazioni d’affari: di conseguenza diventa importante prevedere servizi di assistenza, consulenza e tutoraggio, per agevolare la circolazione delle informazioni e delle opportunità. Come fatto nuovo, si rileva che si sta sempre più diffondendo una nuova generazione di uomini e donne italocanadesi alla guida delle aziende fondate dalla prima generazione di emigrati: questa tendenza porta a considerare come non sia più sufficiente un vago richiamo alla comune eredità etnica per promuovere rapporti economici: l’informazione sulle opportunità e i modi di fare affari in Italia e con l’Italia, con le regioni dei genitori o dei nonni, deve collocarsi in un quadro di reciproca convenienza. Se rimane vivo l’interesse per il Made in Italy e per quanto esso rappresenta nel mondo, è chiaro che, soprattutto nelle seconde e terze generazioni, il legame è frutto di opzioni e valutazioni, e che l’aggancio alla radice etnica va supportato con strutture di consulenza e servizi di assistenza specifica per lo sviluppo commerciale e industriale delle aziende. “Bisogna convincere la nuova generazione di imprenditori italo-canadesi che è nel loro interesse allargare il giro d’affari oltre il Nord America, in Italia e presso le altre comunità italiane all’estero”. 35 3.2. Quadro economico generale e rapporti commerciali con l’Italia 36 Il quadro economico canadese è sostanzialmente positivo, anche se si prevede una crescita più contenuta rispetto a quella dell’anno precedente come riflesso della crisi americana. Nel 2006, il Paese ha mantenuto un tasso di crescita pari al 3% e un tasso di disoccupazione pari al 6% a livello nazionale. Tab. 3.1. Canada - Dati economici fondamentali 2004 2005 2006 2007 PIL in $ a prezzi correnti (mln) 992.162 1.134.773 1.274.981 1.425.788 Variazione annuale del PIL reale (%) 3,07 3,07 2,76 2,65 Origine del PIL (%) Agricoltura _ _ _ _ Industria 31,79 31,6 30,7 30 Servizi 68,76 68,99 70,1 71 PIL pro capite in $ a prezzi correnti 31.030 35.164 39.082 43.320 Tasso di inflazione (%) 1,86 2,21 2,01 2,14 Tasso di disoccupazione (%) 7,18 6,76 6,3 6,03 Rapporto debito pubblico/PIL (%) 72,85 70,27 67,73 63,6 Tab. 3.2. Canada - Indicatori di commercio estero 2004 35 36 2005 2006 2007 Ibid., p 67 I dati riportati in questo paragrafo fanno riferimento al Rapporto Congiutno MAE/ICE, 1° semestre 2007 29 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Esportazioni di beni in $ correnti (mln) 329.786 372.836 401.719 433.147 Variazione annua % 15,76 Importazioni di beni in $ correnti (mln) 13,05 21,81 16,18 279.249 320.433 356.496 386.932 Variazione annua % Saldo Bilancia Commerciale in $ (mln) 14,16 14,75 27,66 20,75 50.545 52.403 45.223 46.207 Il primo partner commerciale del Canada sono gli Stati Uniti: l’incremento delle importazioni dagli USA ed il corrispondente calo delle esportazioni incideranno in maniera importante sulla bilancia commerciale, che deve il suo surplus al bilancio positivo con il Paese americano. Seguono la Cina e il Messico per quanto riguarda le importazioni, e la Gran Bretagna ed il Giappone in relazione alle esportazioni. L’Italia è il nono partner commerciale per quanto riguarda le esportazioni del Made in Italy e il dodicesimo in relazione alle importazioni di prodotti canadesi. Nel 2007, le esportazioni italiane verso il Canada hanno registrato un aumento del 7,04% e la bilancia commerciale si è confermata saldamente positiva a favore dell’Italia, ma in calo a causa di un forte aumento delle importazioni italiane dal Canada. In relazione ai settori, si conferma l’incremento del settore agroalimentare, soprattutto per quanto riguarda l’export del vino, per il quale l’Italia riduce il divario con la Francia (primo Paese fornitore) e l’Australia (secondo Paese fornitore). Nel settore agroalimentare è da rilevare la forte crescita delle vendite di acque minerali, dei formaggi e del comparto ortofrutticolo; in calo, invece, la pasta e l’olio d’oliva. Per quanto riguarda i beni di consumo, si è finalmente ripresa la vendita nel comparto abbigliamento, calzature e tessile, ed anche ceramiche, pietre e piastrelle. Pure i mobili e l’ottica registrano una crescita costante, mentre è in calo la macrocategoria di carta, legno, gomma e plastica. Tra i beni industriali, si evidenzia un ottimo andamento per i macchinari e i metalli, mentre sono in calo prodotti minerali e chimici. Buono anche il trend dei veicoli e componenti. Secondo i dati del 2007, l’Italia esporta in Canada principalmente vino, prodotti farmaceutici, ottica, abbigliamento e mobili. Nella penisola, d’altra parta, i prodotti canadesi più comprati sono i veicoli aerei e spaziali, le paste chimiche di legno, soda e zolfo, il grano ed il rame. 37 Tab. 3.3. Interscambio commerciale Italia - Canada 2004 2005 2006 Esportazioni italiane in € (migliaia) 37 2.421.427 2.430.860 2.689.210 2007 2.769.212 Elaborazioni ICE su dati ISTAT – aprile 2008 30 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Variazione annua % 0,32 0,39 10,63 2,97 0,85 0,81 0,83 0,77 1.342.684 1.391.240 1.345.001 1.706.549 Variazione annua % 7,53 3,6 -3 26,9 % su import tot. 0,47 0,45 0,40 0,46 1.078.743 1.039.620 1.344.209 1.062.663 % su export tot. Importazioni italiane in € (migliaia) Interscambio totale in € (migliaia) Saldi in € (migliaia) 3.3. La presenza degli investimenti diretti di imprese italiane in Canada La presenza italiana sul mercato canadese risente dalla competizione del colosso statunitense e della struttura produttiva italiana caratterizzata dalla presenza di PMI. Le attività di sostegno dovrebbero riguardare sia le tradizionali attività di presidio e stimolo della crescita dell’attuale quota di mercato, sia lo sviluppo di investimenti diretti, collaborazioni industriali e scambi di tecnologia. Gli investimenti tra i due Paesi, secondo Satistics Canada, sono stati nel 2006 pari a 1.163 milioni di dollari canadesi di investimenti canadesi in Italia e 523 milioni di dollari canadesi di investimenti diretti italiani in Canada. L’Italia è passata al trentaseiesimo posto quale Paese di destinazione degli investimenti canadesi (con un leggero decremento) e al diciottesimo come Paese investitore in Canada (con un leggero aumento). Per quanto riguarda gli investimenti italiani degli ultimi anni, si segnala nel settore dell’aereonautica l’acquisizione da parte della Mecaer di uno stabilimento a Montreal e l’apertura di una unità operativa sempre a Montreal della Dema, azienda di servizi per l’ingegneria aeronautica. Nel campo medicale la Sorin ha aperto un impianto per la progettazione e la produzione di valvole biomediche a Burnaby (Vancouver). La Ferrero di Alba, dopo avere ultimato la costruzione di uno stabilimento produttivo a Brantford (Ontario) ha annunciato un investimento ulteriore per incrementare la produzione. Nel commercio al dettaglio, la Geox di Treviso ha aperto due punti vendita a Toronto e Montreal, mentre un piccolo gruppo di produttori di ceramiche ed articoli per la casa (Wald di Perugia) ha aperto un proprio punto vendita a Quebec City, con rete distributiva e magazzino di servizio. Nell’ovest canadese, la Snamprogetti si è aggiudicata in joint-venture con la SNC Lavalin di Montreal un contratto di un valore di CAD 550 milioni per la costruzione di tre impianti per l’idrotrattamento di prodotti petroliferi delle sabbie bituminose nella regione di Fort McMurray. Questi lavori rientrano nell’ambito dello “Horizon Oil Sands Project”, cui partecipa anche la Technip Italia. Tenaris, leader mondiale nella produzione e fornitura di tubi e servizi connessi per il settore energetico ha attualmente uno stabilimento produttivo anche a Calgary a seguito dell’acquisizione di Pudential Steel. La Geosystem, azienda per i servizi di geofisica applicata all’esplorazione delle risorse naturali, ha aperto una filiale a Calgary. 31 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Sitie, societa’ specializzata nella produzione di componentistica per impianti industriali, ha aperto una sede operativa a Edmonton. La Colacem del gruppo Financo nel 2007 ha acquisito il 60% di un cementificio a Grenville-sur-la Rouge ed ha in progetto di ampliare gli impianti esistenti con un investimento fino a 250mln di CAD. La vivacità nel quadro degli investimenti verso gli altri Paesi, l’avanzato livello tecnologico dell’industria e la vocazione delle principali imprese canadesi ad investire all’estero per compensare gli svantaggi derivanti da un mercato interno caratterizzato da una popolazione di 32 milioni di abitanti sparsa su enormi distanze, rendono (secondo il Rapporto Congiunto MAE/ICE) opportuna un’intensificazione della nostra azione di attrazione degli investimenti, in particolare con lo sviluppo di azioni informative focalizzate su selezionati gruppi di potenziali investitori canadesi con messaggi “su misura”. Tra i settori di potenziale interesse si segnala che negli ultimi anni le imprese canadesi nel settore della farmaceutica e delle "Life Science" registrano un generale incremento di attività che può essere opportunamente diretto verso il nostro Paese, nel quale già opera la canadese Patheon (prodotti per l’industria farmaceutica). Per quanto riguarda le opportunità per nuovi investimenti italiani, va rilevato che i diversi regimi normativi in vigore nelle Province canadesi rendono necessaria una previa riflessione da parte degli investitori italiani sulle opportunità offerte dalle diverse agenzie a livello federale e provinciale. 38 3.4. Le politiche per il lavoro ed i servizi per l’impiego Il Human Resources and Social Development Canada (HRSDC) è il dipartimento del Governo canadese incaricato di costruire un Canada più forte e competitivo, sostenere i canadesi nelle loro scelte di vita di modo che vivano in maniera gratificante, e di migliorare la qualità della vita in Canada. Per questo, il dipartimento è incaricato della programmazione di interventi in ambito sia formativo che occupazionale. 39 Fanno parte del Dipartimento quattro “branches”: 9 Income Security and Social Development: incaricato delle politiche sociali e dei programmi per l’assistenza dei più deboli (bambini, famiglie, anziani, disabili, senzatetto, altri) 9 Learning: preposto all’assistenza dei canadesi che intendono frequentare il college, l’università, o scuole professionali, fornendo consulenza, sussidi e borse di studio. 9 Program Operations: con il compito di gestire il coordinamento dei Grant and Contributions Programs (Programmi di Sussidi e Contributi) del Dipartimento. 9 Skills Employment: finalizzato allo sviluppo delle capacità professionali delle persone e all’assistenza nell’inserimento e partecipazione al mercato del lavoro. 38 39 Rapporto Congiunto MAE/ICE 1° semestre 2007 http://www.hrsdc.gc.ca 32 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 I programmi posti in essere in tale ambito cercano di rispondere alle esigenze dei lavoratori, soprattutto per coloro che devono far fronte a barriere occupazionali, e di contribuire alla formazione continua. Altri programmi sono finalizzati allo sviluppo di un mercato del lavoro efficiente: si tratta di iniziative per l’integrazione dei nuovi immigrati, per l’ingresso di lavoratori stranieri temporanei, per la mobilità dei lavoratori in Canada e per la diffusione di informazioni circa il mercato del lavoro. Il settore Skills Employment è inoltre responsabile per i programmi che forniscono sostegno economico temporaneo per lavoratori disoccupati. Il “Labour Program” fa parte del Department of Human Resources and Social Development ed è preposto, a partire dal 1900, alla protezione dei diritti e del benessere sia dei lavoratori che dei datori di lavoro. Il programma amministra e ammoderna la legislazione in materia di lavoro, a partire dal Canada Labour Code (Codice del Lavoro) - relativo alla regolamentazione delle relazioni industriali, dei periodi di malattia, della sicurezza e degli standard minimi delle condizioni di lavoro - dall’Employment Equity Act, che promuove l’uguaglianza sul lavoro per le donne, gli aborigeni, i disabili e le minoranza etniche. Il “Labour Program” lavora in stretta collaborazione con le provincie e i governi territoriali: il governo canadese, infatti, ha una struttura federale fortemente decentralizzata ed i governi locali hanno ampio potere in materia. Il HRSDC ha, inoltre, delegato a Service Canada la realizzazione di una Job Bank, una banca dati on line (consultabile alla pagina http://jb-ge.hrdc-drhc.gc.ca/) dove sono rese pubbliche diverse proposte di lavoro per tutto il territorio nazionale. Sempre Service Canada 40 si occupa di fornire informazioni ed assistenza circa gli altri programmi di accesso al mondo dell’impiego e di protezione dei diritti dei lavoratori. Il servizio fornisce, inoltre, attraverso un apposito sportello, assistenza per i New Comers, i nuovi immigrati per motivi di lavoro. 40 http://www.servicecanada.gc.ca/en/subjects/employment/index.shtml 33 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 4. La formazione degli italiani in Canada 4.1. La struttura del sistema scolastico canadese ed il livello d’istruzione Il sistema scolastico Canadese varia in base al governo locale: nel Paese, infatti, l’istruzione è responsabilità delle 10 Province e dei 3 Territori che costituiscono lo Stato federale. Il sistema educativo è stato studiato per soddisfare le esigenze di una popolazione multiculturale e bilingue. L’istruzione è fornita da scuole pubbliche e scuole private. Seppur con delle differenze a seconda del luogo di residenza, i bambini canadesi generalmente frequentano la scuola materna, non obbligatoria, all’età di 4-5 anni per uno o due anni. La scuola primaria, obbligatoria, inizia a 6 anni (grade 1); è mista (con la frequenza di maschi e femmine in uniche classi) ed è gratuita fino alle secondarie incluse. L’anno scolastico inizia a settembre e si conclude a giugno. La scuola superiore arriva fino alla terza, quarta o quinta (grade 11, 12 o 13) a seconda della Provincia; in quasi tutte le provincie e territori la scuola dell’obbligo termina a 16 anni. In seguito, gli studenti possono scegliere l’università, il college o, in Québec, gli istituti di formazione generale e professionale (CEGEP), gratuiti, che durano due anni di formazione generale o tre anni di formazione tecnica tra la scuola superiore e l’università. Gli istituti universitari sono, invece, in generale a pagamento e rilasciano titoli di studio quali: BA (Bachelor of Arts); BSc (Bachelor of Science), MA (Master of Arts), MSc (Master of Science), PhD (Dottorato). I college rilasciano generalmente dei diplomi professionali, i quali talvolta sono riconosciuti per l’accesso all’università. Il governo federale ha un ruolo indiretto nel campo dell’istruzione. Si assume una parte dei costi dell’istruzione post-secondaria, della formazione professionale degli adulti e dell’insegnamento delle lingue ufficiali (in particolare della seconda lingua), al fine di assicurare il rispetto del principio di uguaglianza in fatto d’istruzione. Tuttavia, le Provincie ed i Territori hanno i propri Ministri dell’Istruzione e distinti sistemi educativi. 41 governativo Il Council of Ministers of Education, Canada (CMEC) 42 è, invece, l’organo inter- fondato nel 1967 dai Ministeri dell’Istruzione per favorire il coordinamento dei sistemi e delle attività, e per rappresentare gli interessi delle Provincie e dei Territori a livello internazionale. Il Canadian Information Centre for International Credentials (CICIC) del 43 , un dipartimento Council of Ministers of Education, Canada (CMEC), fornisce assistenza soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento dei titoli di studio per gli studenti stranieri che intendono 41 I Ministeri dell’Istruzione delle Provincie e dei Territori sono disponibili alle seguenti pagine: Alberta http://education.alberta.ca/ ; British Columbia http://www.gov.bc.ca/themes/education_literacy.html; Manitoba http://www.edu.gov.mb.ca/; New Brunswick http://www.gnb.ca/0000/; Newfoundland http://www.gnb.ca/0000/; North West Territories http://www.ece.gov.nt.ca/; Nova Scotia http://www.ednet.ns.ca/; Nunavut http://www.gov.nu.ca/; Ontario http://www.edu.gov.on.ca/; Prince Edward Island http://www.gov.pe.ca/educ/ ; Québec http://www.meq.gouv.qc.ca/ ; Sasktachewan http://www.learning.gov.sk.ca/ ; Yukon http://www.yesnet.yk.ca/ 42 http://www.cmec.ca/index.en.html 43 http://www.cicic.ca/ 34 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 studiare o lavorare in Canada, o viceversa per i Canadesi che desiderano trascorrere dei periodi all’estero. Il compito di attrarre studenti stranieri nel sistema canadese spetta al HRDSC – Human Resources and Social Development Canada -, 44 mentre il CIC - Citizenship and Immigration Canada - (CIC) e il CBSA - Canadian Border Services Agency si occupano del controllo degli ingressi di immigrati per ragioni di studio; il FAC – Foreign Affaires Canada - e il CIDA - Canadian International Development Agency forniscono borse di studio per studenti stranieri. Il Canada spende per l’istruzione una percentuale del prodotto interno lordo fra le più elevate dei paesi industrializzati. Il livello di scolarizzazione canadese è uno dei migliori al mondo. In base ai dati dell’UNESCO, il 99% 45 dei bambini canadesi frequenta la scuola elementare, l’89% 46 quella secondaria e il 60% 47 l’università. Secondo il PISA 2006 – Programme for International Student Assesment – dell’OCSE il Canada è dopo la Finlandia ed insieme a Giappone, Nuova Zelanda, Hong Kong/ China, Taipei e Estonia, il Paese i cui studenti hanno registrato il miglior punteggio (fra i 530 e 542 punti). 4.2. La cooperazione italo canadese in ambito formativo e scientifico. 48 Le relazioni culturali e scientifiche tra Italia e Canada sono in costante sviluppo. Gli accordi bilaterali conclusi fra i due Paesi in materia culturale sono: l’Accordo di Collaborazione Culturale del 17 maggio 1984; l’Accordo di Coproduzione Cinematografica del 13 novembre 1997, in vigore dal dicembre 1999; il Programma di Cooperazione Culturale Scientifica e Tecnologica 2000-2004 del 29 novembre 2000. Ad essi si aggiungono il Programma di Cooperazione Culturale ed il Programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica con il Québec 2007 – 2009. Sulla base del Programma culturale bilaterale il Governo italiano offre a cittadini canadesi e a cittadini italiani permanentemente residenti in Canada borse di studio da fruire in Italia per corsi di lingua e cultura italiana presso istituzioni universitarie (borse di breve durata) o per singoli progetti di ricerca (borse di lunga durata). L'Ufficio Scientifico dell'Ambasciata d'Italia a Ottawa svolge un ruolo centrale all'interno dell'attività promozionale nei settori scientifico-tecnologico. Una rinnovata fase di cooperazione scientifica tra Italia e Canada si e’ aperta a partire dal giugno 2005 con la conclusione di 14 accordi bilaterali siglati alla presenza del Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e che ad oggi hanno portato al finanziamento di 5 Progetti di Ricerca integrati. I centri di eccellenza canadesi coinvolti in qualita’ di partners includono i seguenti istituti: University of British Columbia, Institut National de la Recherche Scientifique 44 http://www.hrsdc.gc.ca/ I dati si riferiscono al 1999; le rilevazioni del 2006 non riportano i dati sul Net Enrolement Rate o Gross Enrolement Rate 46 I dati si riferiscono al 1999; le rilevazioni del 2006 non riportano i dati sul Net Enrolement Rate o Gross Enrolement Rate 47 I dati si riferiscono al 1999; le rilevazioni del 2006 non riportano i dati sul Net Enrolement Rate o Gross Enrolement Rate 48 www.ambottawa.esteri.it 45 35 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Energie, Materiaux et Commincations, National Research Council (NRC) of Canada-Insitute for Diagnostics, NRC-IMS, Canadian Energius Center for Advanced Nanotechnology-ECAM. I settori al centro dell’intensa attivita’ di cooperazione scientifica fra i due paesi sono quelli della fisica, biochimica, nanotecnologie, nanoscienza e ottica. Di particolare interesse, inoltre, è la presenza in Canada dell’Associazione della Comunità Scientifica Italiana in Canada (CSIC-SQ) 49, finalizzata al coordinamento delle attività dei diversi ricercatori, alla diffusione dei lavori della comunità, alla ricerca di fondi anche nell’industria per scambi e programmi di studio, all’organizzazione di convegni e seminari. In Canada sono presenti tre Istituti Italiani di Cultura: Montreal, Toronto e Vancouver. Nel 2006, i corsi di lingua organizzati dagli IIC in Canada sono in tutto 167 (solo uno in più rispetto all’anno precedente), per un totale di 1.566 iscritti, pari al 7,8% degli iscritti nell’area Americhe. Il Canada, nel 2006, si trovava al quinto posto per il numero di corsi finanziati, dopo il Perù (427), Brasile (329), Messico (222), Venezuela (174), e prima degli USA (121). La tabella 4.1. dimostra, comunque, un progressivo aumento del numero dei corsi e dei relativi iscritti. Tab. 4.1. Corsi di lingua italiana organizzati dagli Istituti di Cultura Istituti di Italiani di Cultura Montreal Toronto Vancouver Totale Iscritti 2003 Corsi 387 828 157 1.372 27 100 21 148 Iscritti 465 871 117 1.453 2004 Corsi Iscritti 32 100 18 150 380 924 211 1.515 2005 Corsi Iscritti 30 109 27 166 2006 Corsi 355 992 219 1.566 32 106 29 167 Fonte: Annuario Statistico MAE Inoltre, il Ministero degli esteri ha finanziato nell’anno scolastico 2005/2006 un totale di 1.063 Istituzioni per corsi di lingua integrati nell’insegnamento di scuole pubbliche e 607 per corsi svolti in orario extra-scolastico, per un totale di 36.911 iscritti. Tale numero rappresenta l’11,4% degli iscritti dell’area Americhe. Tab. 4.2. Corsi di lingua e cultura italiana in Canada e raffronto con il totale Americhe Istituti di Italiani di Cultura Corsi di lingua 2003/2004 714 2004/2005 612 2005/2006 607 2005/2006 7.314 Europa Fonte: Annuario Statistico MAE Canada ISTITUZIONI Insegnamenti in scuole pubbliche 1.075 1.268 1.063 9.441 Totale 1.789 1.880 1.670 16.755 Corsi di lingua 11.401 9.847 11.465 104.912 ALUNNI Insegnamenti in scuole pubbliche 29.650 29.308 25.446 218.135 Totale 41.051 39.155 36.911 323.047 Lo studio dell’italiano nelle scuole e nelle Università canadesi è diffuso soprattutto nelle aree dove maggiore è la concentrazione della collettività italiana ed è spesso inserito nel 49 http://colba.net/~andromeo/csic-sq/ 36 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 curriculum scolastico grazie ad accordi ad hoc con i provveditorati delle singole province canadesi. In Canada, facoltà d’italiano esistono nelle seguenti università: McGill, Concordia, l’Università di Montréal, l’Università di Ottawa, Carleton, Brock, York, l’Università dell’Alberta (Calgary), l’Università della Columbia Britannica (Vancouver) e l'Università Simon Fraser. Inoltre, ogni anno il Ministero degli Affari Esteri (MAE) invia cinque lettori di lingua italiana che prestano servizio presso le Università di Ottawa, Carleton, Montréal, Toronto, York, Vancouver e Calgary e tre Direttori Didattici di ruolo che operano a Montréal, Toronto e a Vancouver. Alcuni studenti hanno indicato che avere l'italiano come lingua di specializzazione nel proprio curriculum universitario accresce sensibilmente la possibilità di un impiego post-laurea non solo presso le ditte italiane operanti in Canada, ma anche per ditte canadesi con sedi in Italia e naturalmente presso le Organizzazioni Internazionali. 50 Sono 66 i ricercatori italiani iscritti al luglio 2008 nella Banca Dati Da Vinci (www.esteri.it/davinci), il database in cui i ricercatori italiani all’estero registrano volontariamente i loro dati. Essi sono ripartiti come segue nelle diverse categorie di ricerca: 51 Categorie Unità Agricultural Sciences 5 Architecture Biology 1 25 Chemistry 13 Earth Sciences Engineering 2 13 Humanities and Art Mathematics and Computer Science 5 7 Medicine Physics 14 10 Science Policy Social Science 3 4 Veterinary Medicine 0 50 http://www.ambottawa.esteri.it/ La rilevazione è datata al 22/07/2008. Il database è costantemente aggiornato con nuovi iscritti, ma alcuni ricercatori non più impiegati in Gran Bretagna potrebbero non avere provveduto alla cancellazione dei dati al momento del loro rientro in Italia o emigrazione verso altri Paesi. 51 37 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Veterinary Medicine Social Science Science Policy Physics Medicine Mathematics and Computer Science Humanities and Art Engineering Earth Sciences Chemistry Biology Architecture Agricultural Sciences 0 5 10 15 20 25 30 38 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 5. Progetti attuati per gli italiani in Canada Tra il 1999 e il 2004 sono stati finanziati dal Ministero del Lavoro 52 e dal Ministero degli Affari Esteri 8 progetti rivolti agli italiani residenti in Canada, uno nell’annualità 1999, cinque nell’annualità 2002 e due nel 2004. 53 La maggior parte ha riguardato i settori del commercio, dell’industria, del turismo, trasversalmente attraversati da azioni di formazione. I progetti risultano equamente suddivisi tra i diversi enti attuatori. Tab 5.1. - Progetti proposti e attuati per anno Anno N. Progetti 1999 1 2002 5 2004 2 Totale 8 Tab. 5.2. – Numero di progetti per ente attuatore Sudgest 1 Acai (Associazione Cristiana Artigiani Italiani) 1 Università degli studi di Napoli “Federico II” 1 Tecnomarche 1 Università della Calabria di Arcavacata di Rende 1 Istituto Tagliacarne 1 Formez (1) Usef (Unione Siciliana Emigrati e Famiglie) 1 Università degli studi di Catania 1 Totale 8 (+ 1) Nel 1999, è stato finanziato il progetto Sviluppo di nuova imprenditorialità nell’ambito delle relazioni economiche Italia-Canada, realizzato da Sudgest, un ente senza scopo di lucro che opera sul mercato per la realizzazione di interventi di alta formazione e di assistenza tecnica allo sviluppo. Nel marzo del 2004 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, sulla base delle previsioni di cui al Decreto Legislativo n. 112 del 31.03.1998, art. 142 lett. h, che conserva allo 52 I finanziamenti dei progetti di formazione per italiani residenti in Paesi non appartenenti all’Unione Europea vengono garantiti dal contributo proveniente dallo 0,30% del gettito INPS, annualmente attribuito al Ministero del Lavoro (Ufficio Centrale per l’Orientamento e la Formazione Professionale dei Lavoratori - UCOFPL). A quest’ultimo e, in particolar modo, alla Divisione V “Gestione e coordinamento di forme di intervento nazionale”, viene assegnato il compito di promuovere interventi formativi per gli italiani e le loro famiglie residenti nei paesi non appartenenti all’Unione Europea. I finanziamenti concessi vengono erogati con le seguenti modalità: • Il 50% all’avvio dell’attività; • Il 30% alla certificazione da parte dell’ente attuatore dell’avvenuta spesa di almeno il 50% del primo anticipo e del regolare svolgimento dell’attività; • Il restante 20% dopo la presentazione di una relazione finale sulle attività svolte. 53 Per una analisi critica dell’utilizzo e dell’efficacia dei fondi per la formazione degli italiani all’estero, vedi l’articolo di Dina Lauricella, pubblicato su l’Espresso del 23 aprile 2003, e ripreso da Nuovo Oltreconfine , 3, maggio-giungo 2003, p. 44. 39 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Stato le funzioni e i compiti amministrativi inerenti l'istituzione e il finanziamento delle iniziative di formazione professionale dei lavoratori italiani all'estero, ha pubblicato un nuovo avviso, mirante a finanziare “Interventi per la formazione degli italiani residenti in Paesi non appartenenti all'Unione europea” 54. Il bando 2004, approvato con D.I. 118/SEGR/06 del 14 giugno 2006, ha finanziato due progetti a favore degli italiani residenti in Canada, uno volto a promuovere lo sviluppo locale e a rafforzare le collettività italiane all’estero, l’altro mirante alla formazione individuale, attraverso la professionalizzazione delle competenze a livello di alta formazione o specializzazione. Nello specifico, il progetto ITACA – “Collettività Italo-Canadesi per l’internazionalizzazione dei distretti” è stato presentato da un Raggruppamento composto dall’Istituto G. Tagliacarne, l’ Istituto Affari Internazionali e la società Elea S.p.A. Suo obiettivo primario era accrescere le competenze di 20 giovani, residenti nell’area della circoscrizione consolare di Montreal, al fine di sviluppare e consolidare le relazioni socio- economiche con il sistema dei distretti industriali italiani. Il progetto LE.S.I.T.O., Legno, Sistemi, Innovazione, Tecnologia e Organizzazione, presentato da TecnoMarche – Parco Scientifico e Tecnologico delle Marche, in partenariato con il Consorzio Scuola Lavoro di Toronto e con il Canadian Business College di Toronto, ha inteso invece accrescere le competenze individuali di cittadini italiani all’estero per la loro occupabilità, adattabilità, imprenditorialità. Il percorso formativo ha mirato a formare 20 figure di esperti in ricerca, progettazione e gestione tecnica di impianti e sistemi manifatturieri per la produzione di mobili. Nel 2007 il Ministero del lavoro e della Previdenza Sociale - Direzione Generale per le Politiche per l’Orientamento e la Formazione ha pubblicato un nuovo bando per la selezione di progetti da ammettere a finanziamento 55, che ha visto l’assegnazione di un finanziamento di 5 progetti nella circoscrizione consolare di Vancouver, per un importo complessivo di 600.000€. Gli enti proponenti, o capofila, in caso di raggruppamenti, sono stati il CNIPA Puglia, il Consorzio Ulisse, il Formaper, l’Istituto Tagliacarne, La Mimosa 90, Scarl calabrese. Anche il Ministero degli Affari Esteri, a partire dal 2002, ha finanziato un certo numero di progetti a favore degli italiani in Canada, nell’ambito del PON di Assistenza Tecnica e Azioni di Sistema del QCS ob.1, 2000-2006, Misura II, 1 Azione D. Scopo dell’azione era quello di promuovere la progettualità presente sul territorio regionale italiano e canadese, sollecitando 54 Avviso n. 1/2004, in GURI n.70 del 24 Marzo 2004 55 Avviso Pubblico 1/2007, pubblicato in GURI n. 180 del 04 agosto 2007 40 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 la capacità degli enti, delle associazioni e delle imprese presenti sul mercato di proporre idee e progetti di sviluppo del partenariato fra i soggetti pubblici e privati del sistema istituzionale, economico, culturale, sociale, formativo ed occupazionale del territorio italiano con quello degli italiani residenti all’estero. La progettualità che ha interessato Il Canada è stata abbastanza numerosa: di 31 progetti finanziati, 5 hanno riguardato il Canada: nello specifico, due rientravano nell’ambito di Intervento volto a realizzare azioni di orientamento e di accompagnamento rivolte a soggetti associativi o imprenditoriali, promotori o partner di progetti di sviluppo integrato, finalizzate all’acquisizione di competenze necessarie al coinvolgimento di italiani residenti all’estero; uno mirava a sviluppare nuove professionalità nell’area della mediazione culturale ed economica, capaci di attivare servizi reali per l’internazionalizzazione delle imprese delle regioni, attraverso la promozione di partnership con le comunità di italiani all’estero; gli ultimi due rientravano nell’ambito di intervento rivolto specificamente alla formazione dei formatori regionali, mirante a favorire la cooperazione con i Paesi di emigrazione, e ad applicare tecniche e metodologie di formazione continua e a distanza. Le regioni dell’Ob.1 coinvolte nell’attività progettuali sono state la Sicilia, la Calabria e la Campania, la prima con tre progetti, le altre con uno. Tab. 5.4. – Numero di progetti presentati nel 2002 a seconda della Regione italiana proponente Campania 1 Calabria 1 Sicilia 3 Totale 5 Il Progetto CA.NA.PO.LIS – Creazione di un ponte di collegamento tra il Canada e la Provincia di Napoli”, promosso dall’Università degli studi di Napoli – Dipartimento di analisi delle dinamiche ambientali e territoriali (D.A.D.A.T.) in partenariato con la Camera di Commercio italo-canadese di Montreal, la Camera di Commercio italo-canadese di Toronto e la Federazione delle Associazioni della Regione Campania-Canada, aveva l’obiettivo di favorire processi di internazionalizzazione delle imprese campane, segnatamente quelle localizzate nella Provincia di Napoli, attraverso il sostegno delle comunità di emigrati all’estero (Canada). Nello specifico, esso ha realizzato studi preliminari relativi alla realtà economica sia campana, sia canadese, finalizzati a delineare lo scenario produttivo entro cui attivare le esperienze di collaborazione tra le imprese. Il progetto ha attivato una rete stabile di comunicazione e scambio commerciale con le imprese italiane operanti in Canada, ha realizzato azioni di formazione continua a distanza e si è concluso con la realizzazione di una guida operativa sulle strategie di internazionalizzazione tra i due Stati. N.B: Nella breve descrizione degli altri progetti finanziati dal MAE si riportano solo i partner canadesi, ma ciascun progetto ha interessato più Paesi, e la partnership complessiva risulta più ampia. 41 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Il progetto Development Oriented Calabrian Cooperation (D.O.C.C.), promosso dall’Università della Calabria di Arcavacata di Rende in partnership con la Federazione dei calabro-canadesi Est Canada e la Federazione dei canadesi dell’Ontario, ha mirato a creare e diffondere un data base bidirezionale per l’interscambio di informazioni e opportunità tra imprese calabresi e imprese operanti nei paesi d’emigrazione, attraverso la creazione di un’agorà virtuale. Esso ha anche formato operatori di internazionalizzazione. Il Progetto SAFOS – Sicilians abroad for Sicily, promosso dall’Università di Catania, Dipartimento di Economia e metodi quantitativi, con il partenariato di Camera di commercio italiana a Montreal e dell’Associazione “Sicilia Mondo”, ha invece inteso conoscere le esperienze e le professionalità dei siciliani emigrati all’estero, attraverso la realizzazione di un repertorio “who is who” in Canada individuati quali potenziali referenti per scambi e progetti di cooperazione. In particolare, la ricognizione “Who is who” dei laureati presso l’Università di Catania che lavorano all’estero mirava a verificare le possibilità di un “ritorno culturale” del patrimonio di esperienze acquisito fuori, da rendere funzionale allo sviluppo della Regione. Il progetto “Esperti in mediazione commerciale e interculturale per la creazione di legami”, promosso dall’USEF – Unione Siciliana Emigrati e Famiglie, ha voluto formare figure professionali nel campo della comunicazione interculturale che fossero in grado di gestire progetti di internazionalizzazione nel settore pubblico e in quello privato, al fine di creare nuove reti partenariali. Infine, il Progetto “Formatori a supporto dell’internazionalizzazione delle imprese siciliane”, realizzato dall’Associazione Cristiana Artigiani Italiani in collaborazione con la Camera di commercio italiana di Toronto e Montreal, ha realizzato un Master specialistico di 600 ore in “Economia internazionale e politiche per lo sviluppo”, ripartito in quattro aree tematiche (economia e politica internazionale; storico-economica; istituzionale-giuridica; metodologica), ed è stato diretto a diretto a 12 giovani. Nel corso del Master sono anche stati realizzati seminari specifici sull’economia e sulle opportunità commerciali in Canada, seminari svoltisi in Sicilia con i rappresentanti delle associazioni italiane operanti in Canada. Il progetto Ponte-Puglia ha invece preliminarmente analizzato orientamenti e fabbisogni informativi di rappresentanti pugliesi delle comunità di emigrati residenti in diversi Paesi, fra cui il Canada, ma poi ha deciso di orientarsi esclusivamente verso la Germania e l’Argentina e dunque la concreta realizzazione del progetto non ha interessato il Canada. 42 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 6. La realtà associativa Il fenomeno dell’associazionismo è una delle caratteristiche più importanti nella storia della presenza italiana in Canada. La rilevazione censuaria realizzata dal Ministero degli Affari Esteri nel 2007, segnala in questo Paese la presenza di 591 associazioni italiane 56 . Le due zone con la più alta concentrazione di associazioni sono Toronto con 349 unità e Montreal con 117; le rimanenti tre circoscrizioni consolari riportano rispettivamente i seguenti dati: Edmonton con 43 associazioni, Ottawa 13 e Vancouver 53. Toronto rappresenta un caso di rilevanza mondiale, per la lunga storia dell’insediamento delle associazioni nella città ma in particolare per la loro numerosità, a testimonianza della forza vitale di una comunità per la quale l’aggregazione sociale e culturale rappresenta ancora oggi un valore. 57 Le prime organizzazioni sociali italiane in Canada, di cui abbiamo traccia, risalgono agli anni settanta dell’Ottocento, quando gruppi di italiani in viaggio nel paese per motivi di commercio iniziavano a fermarsi nei principali centri urbani e formavano, ad esempio a Montreal, le prime associazioni, legate quasi esclusivamente a ragioni di tipo commerciale. I primi anni del Novecento vedono la nascita le prime associazioni di mutuo soccorso. Con l’arrivo di gruppi di operai, destinati alla costruzione delle ferrovie e delle grandi opere pubbliche, si attivano forme aggreganti di tipo nuovo, limitate in un primo tempo a finalità di tempo libero e socializzazione. Le associazioni mutualistiche italiane nascono nei gruppi che si ritrovano nelle trattorie, nei locali delle parrocchie o missioni, oppure centrate sulle attività commerciali che caratterizzano la fase iniziale dell’insediamento nelle diverse zone del paese. Fino agli anni compresi tra le due guerre mondiali l’aggregazione si sviluppa su base prevalentemente locale, nel senso che nelle associazioni si ritrovano persone provenienti dalla stessa località, città o provincia. Già dopo la prima guerra mondiale possiamo notare una trasformazione di questa caratteristica: aumenta il peso delle associazioni di carattere nazionale, che raggruppano gli italiani non più in base alla loro provenienza locale. Due esempi importanti in questo senso sono la Società italo-canadese di Toronto e l’Ordine dei Figli d’Italia, organizzazione nata negli Stati Uniti che si diffonde anche in territorio canadese. Il cambiamento del profilo delle associazioni riflette una trasformazione della comunità italiana, non più formata esclusivamente da operai, ma nella quale iniziano a emergere élites di professionisti, interessati a veicolare una immagine nuova degli italiani. In questi anni si diffonde una sentita rivalità tra associazioni di stampo fascista e antifascista, con profonde ripercussioni sul clima all’interno della comunità 58 . 56 Fonte : Dati MAE - CD “Associazioni Italiane nel Mondo”, censimento 2007. Cfr. con tabelle riassuntive alla pag. 46 Breton, Raymond, Les nouveaux modes d'organisation ethniques au Canada, « Hommes et Migrations », 1200, juillet, 1996. 58 Molinaro, Julius; Kuitunen, Maddalena (a cura di) The luminous mosaic. Italian cultural organizations in Ontario, Toronto, Centro Canadese Scuola e Cultura Italiana, 1993; Ramirez, Bruno, The Italians in Canada, Ottawa, Canada's Ethnic Groups, 1989. 57 43 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Nel secondo dopoguerra anche il mondo dell’associazionismo è investito dalle nuove ondate di immigrazione italiana, mai così numerosa. Nascono quindi nuovi gruppi e si trasformano le strutture nate precedentemente. Possiamo dividere questa fase del secondo dopoguerra, dal punto di vista dell’associazionismo, in tre periodi. Il primo periodo, che va dalla fine degli anni quaranta alla fine degli anni sessanta, è caratterizzato dal sostegno dato dalle associazioni alle esigenze particolarmente urgenti alle migliaia di nuovi immigrati. Dalla casa al lavoro al tempo libero, le associazioni giocarono un ruolo di assistenza cruciale per i molti italiani che giungevano in Canada, nella maggior parte dei casi, attraverso il richiamo individuale e rischiavano di restare isolati nei luoghi di arrivo. Il secondo periodo va dalla fine degli anni sessanta alla fine degli anni ottanta. In questa fase i governi canadesi promuovono le politiche del multiculturalismo e le associazioni italiane divengono dei partners privilegiati, sostenute da finanziamenti pubblici, e si attivano per tutelare e incentivare la diffusione della cultura italiana, contribuendo a creare relazione di incontro e confronto con le varie collettività e culture presenti nel paese. Complessivamente questa esperienza rappresenta un momento positivo, che ha contribuito a evitare i rischi dell’isolamento dei vari gruppi etnici, inclusi gli italiani, valorizzando le specificità nazionali e locali, in un’ottica di incontro e non di chiusura etnocentrica. Il terzo periodo – dalla fine degli anni ottanta ai nostri giorni – vede l’associazionismo evolversi verso nuove forme di attività, che privilegiano le relazioni con l’Italia e le regioni, sotto il profilo economico, culturale, e si ripropone il protagonismo di un associazionismo di stampo locale 59 . 6.1. Associazionismo assistenziale L’associazionismo italiano di assistenza è attivo in Canada fin dai primi del Novecento. I due periodi di maggiore espansione del settore sono gli anni precedenti la prima guerra mondiale e gli anni del secondo dopoguerra. L’attività assistenziale nasceva nelle società di muto soccorso e si intrecciava con le finalità culturali e ricreative tipiche del mutualismo. Le strutture assistenziali erano orientate principalmente al lavoro e alle famiglie 60 . A proposito del lavoro, è importante ricordare che gli italiani hanno avuto l’opportunità di partecipare realmente alle istituzioni sindacali canadesi soltanto a partire dagli anni sessanta del Novecento. Nei decenni precedenti il rapporto con i sindacati canadesi non era buono e l’associazionismo ha dovuto far fronte alle numerose emergenze che si presentavano nei settori del lavoro, della tutela e previdenza. Quando divenne reale la partecipazione degli immigrati nelle associazioni sindacali locali, soprattutto a partire dagli anni sessanta, sono emerse diverse figure di leader sindacali italiani importanti e riconosciuti. 61 59 Ghilardi, Fabrizio (a cura di), Canada e Italia: prospettive di co-operazione, Pisa, Edizioni ETS, 1994. Zucchi, John E., La presenza italiana in Canada, 1840-1990, “Altreitalie”, n. 8, luglio-dicembre 1992, pp. 25-36; Gennaro Lerda, Valeria (a cura di) From «melting pot» to multiculturalism. The evolution of ethnic relations in the United States and Canada, Roma, Bulzoni, 1990. 61 Una delle figure più interessanti da questo punto di vista è stata quella di Frank Colantonio. Molisano, partito per il Canada da Montorio dei Frentani nel 1949, Colantonio si rese protagonista, fin dai primi anni sessanta, di importanti vertenze nell'ambito dell'edilizia a Toronto. Protagonista degli scioperi nei cantieri edili negli anni 1960 e 1961, 60 44 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Una funzione importante dell’associazionismo assistenziale è emersa, negli ultimi anni, in relazione all’invecchiamento della popolazione italiana. Insieme alle istituzioni canadesi, le associazioni italiane hanno promosso progetti e iniziative dedicate alla terza età. Un’altra funzione nuova è relativa alla promozione della formazione professionale per i giovani. 6.2. Associazionismo culturale L’associazionismo culturale si è diffuso ampiamente negli anni sessanta, insieme alle già ricordate politiche multiculturali promosse dai governi canadesi. La promozione della cultura italiana è avvenuta quindi, rispetto ad altri paesi di emigrazione, in maniera del tutto particolare, perché legata a esigenze di convivenza interculturale, con una proiezione non solo all’interno delle comunità immigrate, ma anche e soprattutto all’esterno. Nella storia dell’associazionismo italiano in Canada un ruolo molto importante è stato rivestito dai corsi di lingua italiana, francese e inglese, che hanno fortemente contribuito ad avvicinare i differenti gruppi nazionali residenti nel paese. Nella comunità italiana sussiste inoltre una importante tradizione di associazionismo sportivo, un fattore di aggregazione molto sentito dalle generazioni più giovani. Rispetto ai problemi di convivenza multiculturale precedentemente accennati, va ricordato il ruolo svolto dalla maggior parte delle associazioni italiane in occasione delle crisi in Quebec negli anni settanta-ottanta, quando si sono moltiplicati i tentativi di francesizzazione della lingua pubblica; nella generale conflittualità tra anglofoni e francofoni, gli italiani hanno preferito nella maggior parte dei casi non sostenere le politiche di francesizzazione, innescando non poche tensioni con le autorità locali. Colantonio lavorò poi a lungo per promuovere la sicurezza sul lavoro, contribuendo alla regolamentazione legislativa dell'intero settore edile. Tentò poi, con fortuna, la via dell'imprenditoria, diventando uno dei più grandi commercianti di calzature da lavoro antiinfortunistiche (si veda Frank Colantonio, Nei cantieri di Toronto. Salerno, Cosmo Iannone editore, 2000). 45 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 TOTALE Associazioni Totale Soci FINALITA’ Assistenziali Edmonton (Alberta) Montreal (Quebec) 43 133 Ottawa Toronto (Ontario) Vancouver (Columbia Britannica) TOTALE Associazioni 13 349 53 591 72 78.344 19 8 2 11 32 2 1 0 1 1 5 Culturali Formazione Professionale Iniziative linguisticoculturali Istruzione Media Istruzione Primaria Istruzione Superiore Patriottiche Politiche Professionali 36 122 3 27 44 232 8 0 0 0 1 9 13 2 0 1 2 18 1 0 0 0 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 17 0 3 7 0 1 1 0 8 19 0 1 6 2 1 50 2 14 Regionali 13 95 7 3 12 130 Commerciali Religiose 11 5 0 8 2 26 Ricreative 34 103 13 327 25 502 Sanitarie 0 0 0 0 0 0 Sindacali 0 0 0 0 0 0 Sportive 16 3 0 5 14 38 N.B.: Molte Associazioni risultano avere più finalità. Questo è il motivo per il quale i dati secondo la suddivisione per finalità NON risultano essere uguali al numero totale delle Associazioni per circoscrizione Consolare. 6.5 ASSOCIAZ IONI – Tabella Riassuntiv a sul NUMERO TOTALE e sul tipo di FINALITA’ dichiarate per circoscrizi one consolare Turistiche 8 0 0 1 2 11 Fonte : Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007) 46 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 6.1 - Mappatura delle associazioni italiane in Canada per Circoscrizione Consolare 400 350 300 250 200 150 100 50 0 349 133 53 43 Edmonton (Alberta) 13 Montreal (Quebec) Ottawa Vancouver (Vancouver Britannica) 9% Toronto (Ontario) Vancouver (Vancouver Britannica) Edm onton (Alberta) 7% Montreal (Quebec) 23% Toronto (Ontario) 59% Ottaw a 2% Fonte : Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007) 47 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 6.2 - Mappatura complessiva sulle finalità associazionistiche italiane in Canada e relativa percentuale CANADA Sindacali Sportive Turistiche 0 Sanitarie 1 Ricreative 9 Religiose 232 Regionali 5 Professionali 72 0 Politiche 0 Patriottiche Formazione professionale 1 D’istruzione superiore Culturali 21 0 2 5 0 1 12 2 45 0 0 3 1 0 18 50 2 14 130 26 502 0 0 38 11 D’istruzione primaria Commerciali 0 D’istruzione media Assistenziali 6 T O T A L E Iniziative linguistico culturali FINALITA’ % Turistiche; 11; 1% Sportive; 38; 3% Assistenziali; 72; 6% Commerciali; 5; 0% Culturali; 232; 21% Sindacali; 0; 0% Formazione Professionale; 9; 1% Sanitarie; 0; 0% Istruzione Media; 1; 0% Istruzione Primaria; 0; 0% Ricreative; 502; 45% Istruzione Superiore; 0; 0% Linguistico-Culturale; 18; 2% Religiose; 26; 2% Professionali; 14; 1% Regionali; 130; 12% Politiche; 2; 0% Patriottiche; 50; 5% Fonte : Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie CD – Associazioni Italiane all’estero – ed. 2007 48 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 6.3 - Circoscrizione di EDMONTON(Alberta) Æ Finalità associazionistiche 40 36 34 35 30 25 20 19 17 16 13 15 13 11 8 10 5 8 2 1 3 0 0 0 0 0 As si st e Co nz Fo m iali rm m er az cia io ne Cu li Pr ltu o ra Is fes sio li tru z na Is tru ion le e zi M o Is ed tru ne P r ia zi Li one ima ng r ui Sup ia st ico e ri -C ore ul t Pa ur a le tri ot tic Po he Pr litic of he es sio n Re ali gi on Re a li lig i Ri ose cr ea ti Sa v e ni ta ri Si nd e ac a S p li or Tu tive r is tic he 0 Grafico 6.4 - Circoscrizione di MONTREAL (Quebec) Æ Finalità associazionistiche 140 122 120 103 95 100 80 60 40 20 8 1 0 2 0 0 0 7 0 1 5 0 0 3 0 As si st C enz om Fo ia li rm m er az c io ia ne li C ul Pr t ur of a es Is t ru sio li n z Is t ru ione ale zi M o Is ed t ru ne ia Pr zi Li one ima ng r ui Sup ia st e ic o- rior C e ul tu Pa rale tri ot tic Po he lit Pr of ich e es sio na R eg li io na R li el ig io se R icr ea ti Sa v e ni ta ri e Si nd ac a Sp l i or t Tu ive ri s tic he 0 Fonte : Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007) 49 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 6.5 - Circoscrizione di OTTAWA Æ Finalità associazionistiche 14 13 12 10 8 8 7 6 4 3 2 2 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 C As si st en zi al om i Fo m rm er ci az al io i ne C u Pr ltu of ra es li Is t ru sion zi on ale Is t ru e M zi on ed Is e ia t ru P zi ri m on a e Li ng Su ria ui pe st ri o ic ore C ul tu ra Pa le tri ot tic h Po e liti Pr ch of e es sio na li R eg io na li R el ig io se R icr ea tiv Sa e ni ta rie Si nd ac al i Sp or t iv e Tu ri s tic he 0 Grafico 6.6 - Circoscrizione di TORONTO (Ontario) Æ Finalità associazionistiche 327 350 300 250 200 150 100 50 11 27 1 0 1 0 0 0 19 0 1 3 8 0 0 5 1 As si st e Co nz ia l m Fo m i rm er cia az io Cu li ne ltu Pr ra of li I s es s tru io zi o n nal e Is tru e M zi ed on Is ia e t ru P zi r i m on ar Li ia ng e S up ui st ico e rio re -C ul t P a ur a t ri le ot tic h Po e liti Pr ch of e es sio n Re al i gi on Re a li lig io se Ri cr ea tiv Sa e ni ta S i rie nd ac a S p li or t T u iv e r is tic he 0 Fonte : Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007) 50 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli italiani in Canada” - luglio 2008 Grafico 6.5 - Circoscrizione di VANCOUVER (Columbia Britannica)Æ Finalità associazionistiche 50 44 45 40 35 32 30 25 25 20 15 10 5 14 12 6 1 1 2 0 0 0 2 1 2 0 0 2 As si st en zi C al om i m Fo er rm ci al az i io C ne ul tu Pr ra of li es s i Is o na t ru le zi on Is e t ru M zi ed on ia e Is t ru Pr im zi on ar e ia Li Su ng pe ui st ri o ic re oC ul tu ra le Pa tri ot tic he Po liti Pr ch of e es sio na li R eg io na li R el ig io se R icr ea tiv e Sa ni ta ri e Si nd ac al i Sp or t iv e Tu ri s tic he 0 Fonte : Ministero degli Affari Esteri – Direzione Generale per gli Italiani all’Estero e le Politiche Migratorie (DGIEPM) - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007) 51 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli Italiani in Canada” – luglio 2008 7. L’informazione La stampa Anche in Canada, come in altri Paesi di radicata e massiva emigrazione la presenza corposa e variegata di pubblicazioni a stampa denota il vivace attivismo socio - politico culturale della comunità. Le testate italiane, radicate soprattutto nelle zone di Montreal e Toronto, rappresentano ancora oggi un veicolo fondamentale di circolazione delle informazioni e abbracciano un ventaglio di tematiche molto ampio: dai problemi relativi all’integrazione, al rapporto con l’Italia, dalla diffusione della cultura italiana al recupero delle radici e delle identità locali. Delle oltre 30 testate recensite (dati al 2007 62), suddivise principalmente in due macro categorie, la stampa periodica generalista e la stampa di settore (fogli, bollettini, riviste specializzate), l’unico quotidiano edito in Canada risulta essere il “Corriere Canadese”, testata storica fondata nel 1954 e ancora oggi esempio singolare e radicatissimo nella realtà della comunità italiana, soprattutto se confrontato con le molteplici difficoltà che hanno incontrato analoghi giornali in altri paesi di emigrazione. Pur perseguendo l’obiettivo primario di mantenere vive la lingua e la cultura italiana presso la numerosa comunità italofona, dal 1995 il “Corriere” si è dotato di “Tandem”, un inserto del week-end che si rivolge soprattutto ad emigrati di seconda generazione e mira a veicolare tutto ciò che è italiano attraverso la lingua inglese. Oltre alle pubblicazioni in italiano, dedite esplicitamente alla comunità italiana, (in prevalenza una fitta rete di mensili e settimanali) la vitalità e l’importanza della stampa sono testimoniate dalla presenza in molte città di giornali locali che dedicano spazi specifici alle notizie riguardanti gli italiani, come avviene per le altre comunità straniere nell’ambito delle iniziative legate al multiculturalismo. La maggior parte delle testate italiane è edita in versione bi (italiano – inglese) e tri – lingue (italiano, inglese e francese), la rimanente è distribuita asimmetricamente tra testate in italiano (13) e testate in inglese (1). Le forme di distribuzione sono varie, nella maggior parte dei casi si equivalgono la diffusione gratuita e quella per abbonamento o presso punti vendita e in occasione di eventi comunitari rilevanti. Presente anche la diffusione on line, soprattutto quando la testata è collegata a un gruppo editoriale attivo nel settore radio-televisivo e dei new media. Dal punto di vista dell’utenza, la stampa italiana in Canada presenta la tendenza a segmentarsi, seguendo la tendenza della comunità italo-canadese a organizzarsi in forme associative, sia “pure” che trasversali (circoli, club, associazioni di vario genere e finalità). 62 Fonte MAE 2007. Volume “L’Italia dell’informazione nel Mondo” 52 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli Italiani in Canada” – luglio 2008 STAMPA 36 (62,07 %) TV 10 (17,24 %) RADIO 12 (20,69 %) TOTALE 58 Fonte- Ministero Affari Esteri Anno 2007. Volume: “L’Italia dell’Informazione nel Mondo” 53 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli Italiani in Canada” – luglio 2008 Bibliografia: o AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa in emigrazione. Il caso Canada. Greater Toronto Area. «Emigrazione» (32), 1-4, gennaioaprile 2000 o Blatt Rena, Gli italiani nella greater Toronto Area, in AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa in emirazione. Il caso Canada. Greater Toronto Area. «Emigrazione» (32), 1-4, gennaio-aprile 2000 o ICE, Canada – nota congiunturale giugno 2008 o ICE, La presenza italiana in Canada, 2008 o ICE, Guida al Mercato, 2008 o Ghilardi, Fabrizio (a cura di), Canada e Italia: prospettive di co-operazione, Pisa, Edizioni ETS, 1994. o Ministero degli Affari Esteri, Annuario Statistico 2007 o Ministero degli Affari Ester, “L’Italia dell’informazione nel Mondo”, 2007 o Ministero degli Affari Esteri – DGIEPM - Censimento 2007 (CD “Associazioni italiane nel Mondo”, Edizione 2007) o Molinaro, Julius; Kuitunen, Maddalena (a cura di) The luminous mosaic. Italian cultural organizations in Ontario, Toronto, Centro Canadese Scuola e Cultura Italiana, 1993; o Peterson Rein, L’indagine empirica sulle PMI di origine italiana nella Greater Toronto Area, in AA.VV., Consistenza ed evoluzione del sistema di piccola e media impresa in emirazione. Il caso Canada. Greater Toronto Area. «Emigrazione» (32), 1-4, gennaioaprile 2000 o Ramirez, Bruno, The Italians in Canada, Ottawa, Canada's Ethnic Groups, 1989 o Rapporto Congiunto MAE-ICE, 1° semestre 2007 o Zucchi, John E., La presenza italiana in Canada, 1840-1990, “Altreitalie”, n. 8, lugliodicembre 1992, pp. 25-36; Gennaro Lerda, Valeria (a cura di) From «melting pot» to multiculturalism. The evolution of ethnic relations in the United States and Canada, Roma, Bulzoni, 1990. 1 Breton, Raymond, Les nouveaux modes d'organisation ethniques au Canada, « Hommes et Migrations », 1200, juillet, 1996. 54 Osservatorio sulla formazione e sul lavoro degli italiani all’estero Rapporto Paese “Gli Italiani in Canada” – luglio 2008 Pagine web utili: o Ministeri dell’Istruzione Canadesi o o Alberta http://education.alberta.ca/ British Columbia http://www.gov.bc.ca/themes/education_literacy.html; o Manitoba http://www.edu.gov.mb.ca/; o New Brunswick http://www.gnb.ca/0000/; o Newfoundland http://www.gnb.ca/0000/; o North West Territories http://www.ece.gov.nt.ca/; o Nova Scotia http://www.ednet.ns.ca/; o Nunavut http://www.gov.nu.ca/; o Ontario http://www.edu.gov.on.ca/; o Prince Edward Island http://www.gov.pe.ca/educ/ ; o Québec http://www.meq.gouv.qc.ca/ ; o Sasktachewan http://www.learning.gov.sk.ca/ ; o Yukon http://www.yesnet.yk.ca/ o http://www.cmec.ca/index.en.html o http://www.cicic.ca/ o http://www.servicecanada.gc.ca/en/subjects/employment/index.shtml o http://stats.uis.UNESCO.org o http://www12.statcan.ca/english/census06/reference/consultation/92- 130/contentreport.htm o o o http://jb-ge.hrdc-drhc.gc.ca/ http://www.hrsdc.gc.ca 1 http://colba.net/~andromeo/csic-sq/ o http://www.hrsdc.gc.ca/ o http://www.esteri.it/MAE/IT/Politica_Estera/Cultura/PromozioneLinguaItaliana/L ettoratiUniStraniere.htm o http://www.esteri.it/congiunto o http://www.esteri.it/MAE/doc/scuoleitaliane.pdf o http://www.esteri.it/davinci o Programma di Cooperazione Culturale Scientifica e Tecnologica 2000-2004 http://www.esteri.it/MAE/doc/4_28_67_81_91_89_86.pdf o Programma di Cooperazione Culturale http://www.esteri.it/MAE/doc/CANADA_QUEBEC_2007_2009.doc o Programma di Cooperazione Scientifica e Tecnologica con il Québec 2007 – 2009 http://www.esteri.it/MAE/doc/PE_ITALIA_QUEBEC.rtf o www.ambottawa.esteri.it 55