Le energie rinnovabili - Collegio Geometri di Brescia

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Le energie rinnovabili - Collegio Geometri di Brescia
Le energie rinnovabili
L’energia è uno dei fondamenti della vita e della soppravvivenza. La storia dell'uomo è
scandita dalle diverse forme di utilizzo dell’energia che aveva via via a disposizione.
Inizialmente il "lavoro" veniva svolto esclusivamente con la forza muscolare sia umana che
animale e l’unica fonte di energia era il cibo.
La prima "fonte" energetica fu probabilmente il fuoco (mito di Prometeo), che l’uomo
utilizzò per i più svariati usi: protezione, riscaldamento, estrazione e lavorazione dei
metalli, vetro, ecc...
In seguito imparò a sfruttare altri due elementi: il vento (antichi mulini a vento in Persia,
navigazione) e l’acqua (irrigazione, mulini per macina e lavorazione artigianale).
Sfruttamento del vento nell'antica Persia
Questa situazione rimase inalterata fino ai tempi moderni.
Gli elementi per lo sfruttamento dell’energia erano: il legno (biomassa), il vento e l’acqua.
Nei secoli XVI –XVIII si presume che in in Europa ci fossero circa 300.000 mulini ad
acqua. Lo svantaggio degli impianti idrici consisteva nel fatto, che l'impianto di lavorazione
o produzione (maglio, cartiera o quant’altro) doveva venir locato nel sito di generazione
dell’energia: sostanzialmente lungo un corso d’acqua.
Mulino a vento olandese
Antico impianto idrico
L’introduzione di macchine a combustione esterna (vapore) e l’utilizzo del carbone
introdussero la cosiddetta "rivoluzione industriale" del XIX secolo. A questi seguirono i
motori a combustione interna (a scoppio) ed il petrolio, che, dopo la seconda guerra
mondiale, divenne ed è tuttora la fonte energetica preponderante.
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Verso la metà dell'800 si affacciò un'altra “rivoluzione”, che si svolse in maniera meno
irruente, quasi "in sordina": l'elettricità. Furono gli esperimenti sull’induzione elettrica di
Faraday e la teoria dei campi elettrici e magnetici di Maxwell, che introdussero nel mondo
scientifico questa nuova forma di energia già individuata da Volta e Galvani.
Inizialmente non sembrava così, ma fu proprio l'introduzione dell'energia elettrica, che
trasformò in maniera determinante la società "occidentale" indusrtializzata e continua
tuttora a modificare l'assetto mondiale.
L'introduzione dell'elettricità risolse il problema del trasporto di energia, stravolse e
travolge tuttora il mondo dell'informazione e delle comunicazioni (dal telegrafo ad internet)
e diviene sempre più preponderante anche nel settore della mobilità. La teoria dei campi
elettromagnetici superò la meccanica gravitazionale di Newton come unica spiegazione
fisica del mondo, cambiò il nostro modo di comprendere il macro- e microcosmo ed aprì la
strada alla teoria della relatività ed alla fisica quantistica, e di conseguenza alla tecnologia
nucleare.
Un aspetto particolare è che l’energia elettrica può venir generata anche senza l'utilizzo di
combustibili fossili, rendendo meno dipendenti coloro che sono sprovvisti di tali fonti.
Un esempio ne è l’Italia del primo '900, che a causa della mancanza di carbone (c’era solo
poca lignite e per giunta di scarsa qualità) sembrava tagliata fuori da un’Europa
industrializzata dei paesi più "fortunati" come l’Inghilterra, il Belgio la Germania ecc..
ricchi di carbone. Una saggia politica del tempo spinse l’Italia ad utilizzare l’energia
idroelettrica ed a costruire dighe e centrali idroelettriche (specialmente nell’arco alpino). Fu
proprio questa avveduta decisione che fece entrare l’Italia priva di carbone quasi "in punta
di piedi" nell'annovero delle nazioni industrializzate europee. Non a caso l'energia
idroelettrica venne chiamata infatti “carbon bianco”. Analoghe felici iniziative a livello
politico ed industriale sarebbero auspicabili anche oggi per risolvere l'attuale pesante
dipendenza italiana dalle fonti energetiche.
Energia Idroelettrica: Acciaierie a Terni
In Italia lo sfruttamento dell'energia idroelettrica (19% della richiesta totale) è oggi vicino
al punto di saturazione.Si posso ancora realizzare impianti locali di piccola portata, ma
l'energia elettrica vine oggi generata quasi esclusivamente con combustibili fossili in
centrali termoelettriche.
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Rispetto agli antichi mulini ad acqua, l'utilizzo dei combustibili fossili risolse il problema
della libera scelta del luogo di produzione, ma portò con se il problema dell'inquinamento
ambientale, che, con l'aumento dei consumi, ha portato all'attuale situazione insostenibile
in tutti i paesi industrializzati. I pericoli ambientali generati da traffico e produzione
inustriale sono ben noti.
Dopo il disastro di Cernobyl, salvo eccezioni, il nucleare viene gradualmente abbandanato.
Gli avvenimenti più noti sono il referendum italiano del 1987 che abrogò il nucleare e la
legge tedesca EEG dell'aprile 2000, che da assoluta priorità alle energie rinnovabili.
L'Italia fu il primo paese, che abbandonò il nucelare, ma purtroppo in seguito fece poco o
nulla per cercare vie alternative ai combustibili fossili nella produzione di energia elettrica,
che viene tuttora prodotta prevalentemente con centrali termoelettriche.
Oltre a produrre quasi il 30% del CO2 emesso a livello nazionale, questo modo di produrre
l'elettricità rende il paese quasi totalmente dipendente da fornitori esteri di petrolio e gas
naturale situati perdipù in paesi politicamente instabili.
Il prof. Alberto Quadrio Curzio docente di Economia Politica all'Università Cattolica di Mìlano e
Preside della Facoltà di Scienze Politiche, il giorno dopo l'orrendo attacco terroristico agli Stati
Uniti alle torri gemelle espresse tra l'altro le seguenti dichiarazioni:
• "Nel medio lungo periodo - se dovesse delinearsi uno scenario geopolitico e militare più
complesso - la tendenza al surriscaldamento dei prezzi petroliferi andrà messa in conto:
per l'inevitabile corsa all'accaparramento ";
• "L'energia è l'investimento rifugio per eccellenza: qualunque sia l'evoluzione dello
scenario geopolitico mondiale, i prezzi dell'energia non rischiano crolli perchè i consumi
energetici sono in continua crescita. E poi, se esiste una materia prima imprescindibile,
questa èproprio l'energia ";
• "La vulnerabilità dell'Europa (per la sua grande dipendenza dal petrolio) è oggettivamente
impressionante. Tutti i paesi europei - salvo la Francia che ha una sua politica nucleare
precisa - sono molto vulnerabili";
• Qualunque sia l'alternativa energetica o tecnologica da ricercare, l'Europa dovrà porsi il
problema. Rapidamente.
• L'Italia - fra le potenze industriali europee - è di gran lunga quella che più dipende
dall'estero per l'energia.
A titolo di esempio la situazione in Italia nel 1999:
• Richiesta di energia elettrica: 285 Mrd di kWh.
• Produzione idroelettrica: 19%
• Import: 13%
• Produzione termoelettrica: 190 Mrd kWh
Dipendenza italiana dall'estero:
• Petrolio: ca.90%
• Gas:
ca.80%
La produzione di energia elettrica mediante combustibili fossili comporta l’emissione di sostanze
inquinanti e di gas serra. Il livello delle emissioni dipende dal combustibile e dalla tecnologia di
combustione. Ecco i valori delle principali emissioni associate alla generazione elettrica:
CO2 (anidride carbonica): 1.000 g/kWh
SO2 (anidride solforosa):
1,4 g/kWh
NO2 (ossidi di azoto):
1,9 g/kWh
Tra questi gas, il più rilevante è l’anidride carbonica o biossido di carbonio, il cui progressivo
incremento contribuisce all’effetto serra e quindi causare drammatici cambiamenti climatici.
Circa 1/3 delle emissioni totali di CO2 deriva oggi dalla produzione di energia elettrica.
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Anche il passaggio all'utilizzo del gas naturale al posto del petolio non cambierà purtroppo
di molto il tasso di emissione di CO2.
Un confronto: L’energia eolica in Germania ha ridotto del 3% le emissioni di CO2 nel 1999. Nel
2005 la riduzione sarà del 5% ed a lungo termine oltre il 50%.
I "costi esterni" sono un ulteriore aspetto negativo della produzione di energia con materiali
fossili. Nei calcoli contabili delle aziende produttrici (e nelle "bollette" energetiche), non
compaiono infatti p.es. i seguenti costi: guasti ed avarie di trasporti-container,
ripulitura di zone inquinate da radiazioni o materiali tossici od inquinanti, e costi per il
controllo militare delle zone d’accesso alle materie prime. Questi costi vengono comunque
sostenuti dalla popolazione, sorgono esclusivamente con lo sfruttamento di combustibili
fossili, sono difficili da quantificare e vengono chiamati "esterni" poichè non concorrono
alla formazione del prezzo "ufficiale" della produzione dell’Energia. Qualora venissero
considerati, il prezzo della corrente elettrica aumenterebbe da 3 a 30 Eurocent/kWh (50600 Lit/kWh)! oltre quello che abitualmente paghiamo in bolletta.
Produzione termoelettrica
Al problema dell'inquinamento si aggiunge quello del costante incremento della richiesta di
energia a livello mondiale.
Il mercato mondiale dell'energia prevede un raddoppio del fabbisogno energetico entro il
2050 per una popolazione che raggiungerà entro tale data i 10 miliardi.
La "fame" energetica mondiale è dunque in continua crescita. E' dovuta a tanti fattori spesso
tra loro corellati: aumento demografico, aumento dei consumi, aumento della mobilità,
incremento di produzione industriale ed introduzione di stile e livelli di vita "occidentale" in
diversi paesi: Cina, India, Sudamerica ecc.
In quest'ottica, nonostante le possibili scoperte di nuovi giacimenti, l'esaurimento delle
risorse energetiche fossili è solo una questione di tempo, che si profila neanche tanto
remoto. Le grandi società petrolifere (BP, Shell, ec.) prevedono un esaurimento del petrolio
e del gas naturale entro pochi decenni, un po’ oltre per il carbone.
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Ma la soluzione c'è e non è nemmeno nuova. Si chiama il Sole.
Se si trascura il calore proveniente dal centro del globo terrestre, l’energia sulla terra viene
fornita quasi esclusivamente dal Sole. L'energia solare viene generata da reazioni nucleari
(trasforamzione di idrogeno in elio) e raggiunge il globo terrestre sottoforma di radiazioni
elettromagnetiche.
Visto in questo contesto, nemmeno il carbone il petrolio ed il gas naturale sono
propriamente "fonti" di energia, ma "vettori" energetici. I combustibili fossili vengono
infatti generati nel corso di milioni di anni da sostanze organiche con l’energia fornita dal
sole. La loro trasformazione si svolge in periodi di tempo, che superano di gran lunga la vita
di un singolo individuo umano. E' per questo motivo che li distinguiamo da altre "fonti" di
energia, che per modalità e tempi di generazione vengono perciò chiamarte "rinnovabili".
L’unico vero fornitore di energia per il globo terrestre è comunque il Sole.
E l'energia che ci dispensa non è poca:
Bernd Stoy, oggi presidente dell'Arbeitsgemeinschaft Solarenergie calcolò nel 1977, che la
quantità di energia solare che perviene al globo terrestre supera di 15.000 volte il
fabbisogno energetico di 6 miliardi di uomini. Il sole ce la fornisce ogni giorno senza
recapitarci bollette di sorta. Se consideriamo, che la natura ci mise 1.000.000 di giorni a
produrre la quantità di carbone gas e petrolio che noi bruciamo in un sol giorno sembra
incredibile come noi esseri umani "snobbiamo" l'energia che ci viene elargita con tanta
prodigalità e dilapidiamo risorse naturali, che prima o poi si esauriranno.
Anche l'energia eolica è un prodotto solare: i venti infatti altro non sono che movimenti di
masse d'aria provocati da differenze di temperatua sul globo. Circa il 2% dell'energia solare
che raggiunge la terra viene trasformata in energia eolica.
L'energia quindi c'è. Il quesito è semmai come sfruttarla.
Fonti
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rinnovabili:
Solare termico per la produzione di acqua calda ed il riscaldamento di edifici.
Solare termico ad alta temperatura.
Fotovoltaico
Eolico
Idroelettrico
Biomasse
Geotermia
Energia dal mare: maree e termia marina
Glossario
• Solare termico. Il calore del sole viene immagazzinato in un radiatore formato da
sottili tubi in cui circola un fluido (solitamente acqua), ricoperti da una lastra termoassorbente. Il fluido cede il calore a uno scambiatore simile a un comune boiler
domestico. In altre versioni, tecnologicamente più raffinate; sistemi di specchi e
condensatori concentrano la radíazione solare su vere e proprie caldaie che
alimentano generatori elettrici.
• Fotovoltaico. Sfrutta l'effetto "fotovoltaico", cioè la proprietà che hanno alcuni
materiali semiconduttori opportunamente trattati (tra questi il silicio è quello più impiegato) di produrre una corrente elettrica quando sono colpiti dalla luce.
• Eolico. L'energia cinetica naturale del vento viene convertita da un motore eolico
(aeromotore) in energia meccanica che aziona un generatore di elettricità.
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Energia da biomasse. Può essere prodotta da qualunque materiale organico vegetale
(alberi, residui forestalí, piante erbacee e acquatiche, rifiuti urbani e industriali)
attraverso processi di combustione, gassificazione, pirolisi (per produrre biocarburanti), fermentazione e digestione anaerobica (per produrre gas).
Geotermia. Utilizza i fluidi caldi (geyser, soffioni) che salgono alla superficie
terrestre o a profondità relativamente modeste (da 500 a 1.500 metri), captati e
incanalati in scambiatori di calore.
Energia dal mare. Il movimento delle correnti e delle onde, l'alternarsi delle mare e
la differenza di temperatura tra superficie e fondali marini possono venir trasformati
in energia elettrica.
Idrogeno. Viene spesso scambiato per una "fonte" energetica. Non lo è. E' un vettore
energetico e la sua funzione può essere paragonata a quella degli accumulatori nelle
attuali automobili. Serve per così dire da "magazzino" di energia. Oltre ad avere
buone probabilità di diventare il "propulsore" nella mobilità del futuro, l'idrogeno
sostituirà probabilmente gli accumulatori elettrochimici per impianti di produzione
elettrica non connessi in rete.
Oltre all'utilizzo di fonti rinnovabili, il problema energetico può venir affrontato anche in
altri modi: p. es. con il risparmio energetico. A tutti i livelli.
Un esempio è la bioedilizia. Anche in questo campo la Germania è avanzatissima. Vengono
sempre più progettate e costruite cosiddette "Passivhäuser" o "case passive": edifici con un
consumo energetico bassissimo, se non addirittura quasi nullo nel corso dell'anno.
E' evidente che il percorso energetico nel futuro vedrà concorrere diverse forme di
generazione dell'energia assieme a svariate forme della sua gestione, non ultimo
l'abbandono di sprechi inutili ed il cambiamento del comportamento umano.
Il fotovoltaico
Fig: Lampione Fotovoltaico off-grid
Fig: Caffè con tetto Fotovoltaico on-grid
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Off-grid (isolato): pannello FV con batteria di accumulo senza connessione in rete.
On-grid (connesso in rete): pannello FV connesso all rete elettrica tramite inverter
Inverter: dispositivo che converte la corrente continua prodotta dal pannello in alternata e
la trasforma alla tensione di rete.
Vantaggi del Fotovoltaico:
• Nessun inquinamento
• Lunghissima durata (vi sono impianti che funzionano da oltre 30 anni).
• Manutenzione ed assistenza ridotte al minimo. I pannelli fotovoltaici non hanno
parti meccaniche in movimento, ne liquidi da convogliare e proteggere (antigelo,
ecc).
Svantaggi:
• L'alto costo dovuto anche ad una produzione attualmente ancora a livello quasi
"artigianale".
I vantaggi dei tetti fotovoltaici collegati in rete
I pannelli fotovoltaici utilizzano superfici già edificate, perciò non sottraggono spazio al
verde e all'agricultura e non alterano il paesaggio, a differenza delle grandi centrali, di
qualsiasi tipo e fonte (N. B. le superfici edificate di un paese moderno sono largamente
sufficienti, se solarizzate con quel sistema, a fornire una parte rilevante del fabbisogno
elettrico).
• Producono elettricità nelle ore di punta della richiesta, che sono quelle del giorno.
• La producono vicino a dove viene consumata.
Perciò quanto più fossero diffusi tanto più ottimizzerebbero la distribuzione, ridurrebbero le
forti dispersioni che avvengono nel trasporto dell'energia sulle lunghe distanze e
limiterebbero la costosa esigenza periodica di adeguare la portata della rete agli incrementi
dei consumi.
Un esempio: in Austria il costo della rete di distribuzione, incide in per il 46% sul costo del
kWh alle famiglie (tasse comprese, là è di 0, 13 euro; in Italia è di 0,2 euro). Il trasporto
incide cioè per il doppio del costo di produzione. I "tetti fotovoltaici", se fittamente
disseminati, limitano la necessità di adeguare la rete agli incrementi della richiesta.
Beppe Grillo è stato forse il primo cittadino privato italiano proprietario di un generatore
fotovoltaico collegato alla rete elettrica. Sul piano burocratico-economico, il suo è stato anche il
primo accordo di dare/avere elettrico fra un privato e l'Enel. Sul piano finanziario, la cosa è stata
facilitata da un contributo dell'Ufficio Energia della Regione Liguria, nell'ambito di un suo
programma di incentivazioni per l'utilizzo della fonte solare.
Spiritosamente amaro il commento di Massimo Gramellini su La Stampa: "Qui in Italia le cose serie
le facciamo fare ai comici".
Per la cronaca, l'impianto installato nel giardino di Grillo a Genova Sant'Ilario ha una potenza di 1,8
kWp; per cui potrà produrre, ogni anno, oltre 2000 e forse fino a 2500 kWh di elettricità. Quelli di
essi versati in rete sono misurati da un secondo contatore, che funziona "in uscita", e verranno
scalati dalla bolletta.
Come stabilito dalla deliberazione 224/2000 dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, non è
previsto un accredito in denaro a Grillo per i possibili kWh versati in rete in più rispetto a quelli
prelevati.
In Germania non è così. La corrente prodotta in sovrappiù viene pagata (lautamente = 0,50Euro) al
produttore privato che la immette in rete. Non è quindi un caso, che un paese che ha molto meno
sole di noi ci superi di gran lunga nell'installato di impianti privati fotovoltaici e termosolari per non
parlare di quelli ed eolici.
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In Portogallo l'energia prodotta con impianti fotovoltaici viene pagata 0,28 Euro/kWh se
l'impianto è superiore a 5kWp e 0,50 Euro/kWh se l'impianto ha una potenza inferiore.
Questa tariffa è garantita fino a che il paese non abbia raggiunto una potenza installata di 50
MWp e comunque per 12 anni. Con i pannelli attuali 50 MWp vuol dire 500.000 mq di
pannelli fotovoltaici!
Gli inverters sono dispositivi elettronici che convertono la corrente continua prodotta dai
pannelli fotovoltaici in alternata e la trasformano alla tensione adatta per l'immissione in
rete. Orbene, il mercato europeo offre ben 176 modelli di aziende diverse, delle quali
nessuna è italiana!
Sono più di un miliardo, nel mondo, le persone prive di elettricità. Un impianto fotovoltaico
minimo per una famiglia, secondo un programma studiato per il Kenia dalla Banca Mondiale, è
composto da un modulo da10- 15 Watt di picco e da una batteria da 30 Ah.
Si stima che ogni kWh solare prodotto da tali impianti off-grid eviti l'emissione in atmosfera di 5 kg
di anidride carbonica.
Curiosità:
Il premio Nobel Carlo Rubbia ha calcolato, che una superficie di 50 x 50 km di pannelli
fotovoltaici basterebbe per coprire il fabbisogno elettrico italiano.
Considerando una bassa radiazione solare da 1.000 kWh/mq/anno e pannelli con un
rendimento basso (10%), da 10 mq di pannelli avremo un'erogazione di 1 MWh/anno.
Un semplice calcolo darà un'erogazione di 250 Mrd kWh/anno.
Confronto di potenza installata in MWp
Anno
Giappone
Germania
USA
Olanda
Italia
2001
450
200
175
25
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Andamento del Fotovoltaico nel mondo
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Impiano fotovoltaico a Riad in Arabia Saudita (con accumulo di Idrogeno)
L'eolico
Parco eolico in Spagna
E' quello che eroga attualmente la potenza maggiore. Si costruiscono aerogeneratori fino a 3
MW. Vengono costrtuiti parchi eolici di potenza sempre maggiore: ve ne sono da 200-300
MW comparabili per potenza a centrali termoelettriche.
I parchi eolico del futuro saranno probabilmente "Offshore" (in matre aperto) dove la resa è
maggiore e non vi sono problemi di impatto ambientale come in terraferma. L'impatto
ambientale sarebbe certamente minore di quello delle grandi piattaforme petrolifere.
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Fig: Generaore Eolico isolato
Parco eolico ad Apensen in Germania
Generatore Eolico con accumulo di Idrogeno
Il Bilancio energetico di impianti di produzione di Energia:
U n i mp i a n t o e o l i c o n e i 2 0 a n n i d i f u n z i o n a me n t o p r o d u c e u n E n e r g i a d a 20 a
1 0 0 v o l t e d i q u e l l a u t i l i z z a t a p e r l a s u a c o s t r u z i o n e , u t i l i z z o e ma n u t e n z i o n e .
Q u e s t o “ f a t t o r e d i r a c c o l t o ” n e l l e c e n t r a l i e l e t t r i c h e c o n v e n z i o n a l i e ’ d i 0,3 –
0 , 4, d o v u t o a l f a t t o , c h e d u r a n t e i l f u n z i o n a me n t o b i s o g n a i mme t t e r e
c o n t i n u a me n t e e n e r g i a i n f o r ma d i ma t e r i e p r i me ( c a r b u r a n t i f o s s i l i a p p u n t o ) .
U n a t u r b i n a e o l i c a p u o ’ g i a ’ d o p o 4 m e s i r e n d e r e l ’ e n e r g i a c o n s u ma t a p e r l a s u a
costruzione.
Paesaggio ed estetica
Il paesaggio e’ stato sempre influenzato dall’uomo.
Mulini ad acqua e a vento sono parte del nostro paesaggio da secoli e vengono oltremodo
evidenziati come lo dimostra la pubblicita’: (biscotti Mulino Bianco .. l’Olanda, ecc..).
Il disboscamento e lo sfruttamento minerario a giorno (cave) ha invece alterato irreparabilmente in
molte zione il paesaggio.
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Il senso estetico e’ quanto meno un sentimento soggettivo dell’uomo: alcuni sono entusiasti dai
giganteschi bagger di scavo, altri da treni ad alta velocita’, altri ancora da eccellenti (auto)strade
che attraversano paesaggi idilliaci.
Nulla ha alterato in maniera cosi’ preponderante il paesaggio quanto la Mobilita’ e
l’Elettrificazione. Centinaia di migliai di tralicci per i cavi della corrente elettrica sono sparsi su
tutto il territorio nazionale.
Le trurbine eoliche formerebbero solo una minima parte, e per di piu’ non vengono disposte a
caso: la pianificazione del territorio a livello regionale e comunale fornisce ottimi strumenti per la
protezione del paesaggio.
Effetto Serra e protezione Ambiente
Il Monossido di Carbonio (CO-2) e’ il maggior responsabile per l’effetto serra.
Se pensiamo ai circa 700 MW di impianti eolici in Italia, possiamo ipotizzare un’energia prodotta
pari a 1,4 miliardi di chilowattora (0,5% del fabbisogno elettrico nazionale). Questa produzione
potrà sostituire la combustione con combustibili fossili; in tal caso le emissioni annue evitate
sarebbero:
CO2: 1,4 milioni di tonnellate
SO2: 1.960 tonnellate
NO2: 2.660 tonnellate
In altri termini, un solo aerogeratore da 1 megawatt occupa poche decine di metri quadrati di
terreno, ma risparmia una quantità di anidride carbonica pari a quella che può essere assorbita da
155 ettari di bosco o 46.000 alberi ad alto fusto. In Italia all'inizio del 2002 erano installati ca.
700 MW di impianti eolici.
In Irlanda viene costruito il più grande impianto offshore del mondo
L'impianto da 520 megawatt coprira' il 10% del consumo energetico nazionale, distera' 4
miglia dalla costa, fara' risparmiare all'Irlanda 13.5 mln di tonnellate di emissioni di CO2
all'anno.
Altri benefici dell’eolico:
la riduzione della dipendenza dall’estero, la diversificazione delle fonti energetiche, la
regionalizzazione della produzione e nuovi posti di lavoro.
Potenza eolica installata in Europa (MW)
Anno
2002
Germania 10.650
Spagna
4.079
Danimarca 2.515
Italia
755
Olanda
563
Gran.Bret.
530
Svezia
304
Grecia
276
Portogallo
171
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Idroelettricità
In Italia l'energia idroelettrica è già ampiamente sfruttata ed è vicina al punto di
"saturazione". Sono però ancora possibili ed auspicabili generatori idroelettrici di piccola
taglia per fornuture locali. P.es. singoli quartieri o per l'illuminazione di paesi e piccoli
insediamenti lungo corsi d'acqua.
Fig: Minimpianto idroelettrico.
 Ennio DE LORENZO, 2003,
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