attualita` 3_01 - Associazione Italia
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Maggio-Giugno 2001 – Aut. Trib. Roma n. 184 del 10-4-89 - Editore Ass. Italia-Australia - Dir. Resp. Alberto Olivero - Pubblicità: Aurex Multicom (Milano): [email protected] - Tel./Fax 02.95360628 - Stampa: Caleidograf (Merate) - Distribuzione gratuita Per la vostra PUBBLICITA' Per essere presenti nel mondo italo-australiano che conta! Periodico bimestrale dell'Associazione Italia-Australia Via Barberini, 86 - 00187 Roma - Tel. 06.4743565 - Fax 02.700426099 www.australiaitalia.it • [email protected] Maggio-Giugno 2001 Aurex Multicom ® Via Leonardo Da Vinci, 26 - 20060 Vignate (Milano) Fax +39.02.95360628 E-mail: [email protected] Vacanze-Lavoro: una trattativa bloccata UNA SPIRALE DI INCONGRUENZE Si attende adesso il risultato dell'esperimento con la Nuova Zelanda Uno dei migliori schemi di visto di soggiorno che l’Au- alla Questura, poi il permesso di lavoro all’ufficio competenstralia - unilateralmente con moderno pragmatismo e intui- te di una Regione e se si trasferisce in un altra regione deve zione aveva applicato sperimentalmente e con enorme suc- fare la stessa cosa. cesso anche all’Italia - si è arenato un anno fa tra le paludi della Attraverso la progettata conferenza Stato-Regioni-Consiburocrazia italiana. glio Generale degli Italiani all’Estero si potrebbe stabilire un Il visto Vacanze-Lavoro l’Australia, nazione molto severa meccanismo di sportelli presso questure ed uffici del lavoro in materia di immigrazione, lo concede ai cittadini di Paesi in ogni capoluogo regionale per agevolare la prassi in favore con i quali ha un accordo di reciprocità per consentire ai di ragazzi e ragazze dall’estero che vogliono trascorrere un giovani sino ai 30 anni di risiedere in Australia per un periodo di lavoro in Italia”. massimo di 12 mesi e di poter contribuire, impiegandosi in L’Associazione Italia-Australia, facendosi portavoce di lavori occasionali, al proprio mantenimento. centinaia di migliaia di giovani italiani che premono per avere L’Associazione Italia-Auquella libertà di accesso in Estate, tempo di vacanze e di relax stralia ritiene sia giunto il moAustralia che viene negata In occasione dell'estate presentiamo alla considerazione dei mento di affrontare questo dalle autorità italiane per ranostri cari lettori due argomenti di notevole interesse, uno per la sua importante argomento sia per gioni che ci sembrano irraattualità, l'altro per il valore e significato storico. l’insediamento di nuovi e dizionali e pretestuose ritiene Tocchiamo la questione dei visti per Vacanze-Lavoro, uno namici rappresentanti a Palazche il Ministero degli Affari scambio a vantaggio dei giovani dei due Paesi miseramente arenazo Chigi e alle Camere i quali Esteri italiano possa comportosi nel labirinto della burocrazia (italiana). Ma, questa è soltanto la in campagna elettorale hanno tarsi in materia alla stessa punta dell'Iceberg della cosidetta "tirannia della distanza". Abbiapromesso modi nuovi di gostregua di quello australiano. mo sconfitto quella della comunicazione, grazie ad internet e vernare in coincidenza alla Uno schema di visti di all'abbattimento delle tariffe telefoniche; siamo riusciti a contenere nomina di nuovi ambasciatori ingresso è materia molto ben il costo dei voli entro limiti ragionevoli ma tante altre cose ci sono nelle rispettive sedi diplomaper non solo accorciare ma se possibile cancellare la distanza configurata nell’ambito delgeografica Italia-Australia che impedisce di conoscerci meglio. tiche: in Italia S.E. Murray la vigente legislazione la cui Riportiamo all'attenzione dei lettori e degli studiosi e appassioCobban e contemporaneamenapplicazione rientra nell’amnati di storia uno scorcio di storia australiana caratterizzato dallo te, in Australia, S.E. Dino bito delle competenze goverspirito risorgimentale italiano agitato in Australia da un intrepido Volpicelli. native senza dover andare a personaggio: Raffaello Carboni. Auspichiamo trovi in Italia la Si può adesso sperare che scomodare il Parlamento. collocazione che gli spetta. La storia delle origini dei rapporti italoin Italia i nuovi responsabili L’Australia ha leggi feraustraliani è documentata qui, cari lettori e noi nel nostro febbrile delle Istituzioni facciano laree sull’immigrazione e sul dinamismo di ricerca e diffusione siamo lieti di poterne darvene vorare meglio la burocrazia. lavoro che applica con la masulteriore e più approfondita testimonianza. L’Ambasciatore S.E. Dino sima severità. Infine un'anticipazione: prossimamente vedremo perchè è imVolpicelli a Canberra, interviL’Australia è una federapossibile trovare libri, giornali e riviste australiane in Italia. L'Australia è uno dei Paesi al mondo più ricco di produzione stato dal giornale italo-austrazione e nessuno degli Stati letteraria e giornalistica. E' possibile che un giornale australiano per liano “Il Globo” ha messo il frappone difficoltà alle deciarrivare in Italia debba costare circa 15/20 euro? dito sulla piaga asserendo tesioni del governo centrale in Buona lettura. stualmente: “Accettare il prinmateria di “Working Holiday Il Direttore cipio di reciprocità è facile a Makers”. Se l’Australia può Alberto Olivero ([email protected]) dirsi, ma qualche volta non è contemporaneamente applifacile da applicarsi se la normativa di uno dei due Paesi care schemi alternativi di visto come quello per le vacanze impedisce di farlo. Le ragioni sono a monte di un sistema che lavoro è perché in Australia evidentemente le competenti agli occhi di tutti, e non ho paura a dirlo, è abbastanza autorità non hanno paraocchi e quindi studiano e applicano farraginoso per quel che riguarda l’arrivo di uno studente varie forme di visto consone alle esigenze dei propri cittadini australiano in Italia, il quale deve prima chiedere il permesso nel rispetto rigoroso delle vigenti leggi. - continua Il visto di vacanza lavoro a chi dimostri di neozelandesi in vacanza lavoro. Se il riscontro avere determinate caratteristiche che non intersarà positivo è probabile che anche l’Australia feriscano con il mondo del lavoro e con le leggi accetti di siglare con l’Italia un accordo che per australiane, ripetiamo severissime, in materia di ora ritiene sia inaccettabile. Ci sono centinaia immigrazione viene rilasciato dall’apposito ufmigliaia di giovani italiani studenti universitari e ficio che opera presso la rappresentanza diploneolaureati che guardano all’Australia e che matica australiana, prima che l’interessato parta. quotidianamente tempestano l’Associazione ItaInoltre il contingente annuo è limitato. Le comlia-Australia con richieste e rimostranze perché petenti autorità Italiane e in particolare il Minitrovano assurdo di non poter andare in Australia stro degli Affari Esteri può, riteniamo, di concer- L'Ambasciatore d'Australia S.E. Murray per vedere come si vive in una società occidento con i Ministri degli Interni e quello del Lavoro, Cobban: “Noi siamo molto propensi a tale e allo stesso tempo multiculturale. Il sollecicon l'Italia un accordo per l'apapprontare uno schema di visto per Vacanze- siglare to dell’Associazione Italia-Australia è rivolto plicazione dello schema di visto di Lavoro sulla base del quale la rappresentanza soggiorno «Worknig Holiday Makers» anche ai Presidenti delle Regioni italiane che più con altri importanti Paesi è in diplomatica italiana in Australia possa rilasciare che spendono tempo e denaro per coltivare interessi vigore con grande successo e soddiun visto per l’Italia a giovani australiani senza sfazione. Ma dovrebbe essere applica- con l’Australia le quali devono prendere atto, la stessa liberalità con il quale l'apinterferire con le leggi in materia di immigrazio- toplichiamo come ormai se ne è resa conto l’Associazione noi e le altre nazioni che vi ne e lavoro. Una prassi che l’Australia sta già hanno aderito" Italia-Australia, che centinaia di migliaia di gioapplicando in Europa da anni, a pari condizioni, Il programma “Working Holiday vani cittadini sono ansiosi di vedere che almeno (a cui hanno già aderito 11 con Paesi moderni, di grandi vedute e prospetti- Makers” chi localmente li governa si renda conto che nazioni) ha lo scopo di promuovere ve come Inghilterra, Canada, Irlanda, Olanda, la conoscenza internazionale. Offre scambi culturali, economici, commerciali e inGermania, Svezia, Danimarca, Norvegia, Giap- l’occasione a giovani che abbiano dustriali sono discorsi vuoti e senza alcuna prodi adattamento, risorse e pone, Corea, Malta. L’Italia ha convinto recente- capacità spettiva, specialmente con un Paese così lontano confidenza in se stessi di trascorrere mente la Nuova Zelanda a sottostare ad un accor- una vacanza in Australia e di contri- geograficamente come l’Australia, se non sono attraverso lavori occasionali al do che prevede appunto l’applicazione della buire mantenuti e sviluppati tra le foltissime fila dei proprio mantenimento. “farraginosa” legge italiana agli studenti neozegiovani, facilitandone i contatti e lo scambio landesi in visita vacanze-lavoro in Italia, mentre, naturalmen- internazionale. I Presidenti delle Regioni hanno gli strumenti te, gli studenti italiani in visita in Nuova Zelanda potranno per convincere lo Stato italiano a stipulare accordi bilaterali lavorare sin dal primo giorno del loro arrivo. Abbiamo voluto con l’Australia. Ci attendiamo che questa assurda situazione verificare la situazione con l’Ambasciatore d’Australia a nazionale sia sbloccata dalle singole Regioni e che eventualRoma, S.E. Murray Cobban il quale ci ha confermato come mente diventi, in sede di riforma federalista dello Stato, in effetti, per il momento l’Australia, desiderosa di entrare in prerogativa delle Regioni la concessione di visti per vacanze un accordo di reciprocità con l’Italia, starà a vedere che lavoro se le attuali competenti Istituzioni dovessero fallire impressione riceveranno sull’accoglienza italiana gli studenti l'elaborazione in chiave moderna e liberale di questa materia. Una massima per indicare quali siano i primi passi da compiere per attuare con successo un qualsiasi progetto di inserimento nella società australiana ma anche per imparare l'inglese in un Paese affascinante che offre tante opportunità. Studia et Labora - in Sydney - Françoise Arnaud offre ai Soci dell'Associazione Italia-Australia i seguenti servizi: ■ Consulenza personalizzata in ogni genere di studi, qualunque sia il livello di conoscenza dell'inglese o di istruzione: corsi di inglese, Vocational (corso tecnico) e studi universitari e post-universitari come: Information Technology, Marketing, Viaggi e Turismo, Business Management, Small Business Management e Office Management. ■ Informazioni e consigli per viaggiare, studiare ed eventuali opportunità di lavoro ovunque in Australia, nell'osservanza delle leggi e dei regolamenti del governo australiano in materia ■ Assistenza durante la permanenza in Australia per alloggio, viaggi, espletamento pratiche presso le competenti autorità australiane Un soggiorno in Australia con il visto da studente significa frequentare un corso di studi di lingua inglese per circa 25 ore settimanali oppure un altro corso tecnico o universitario per circa 20 ore o meno, iscrivendosi per un periodo non inferiore ai 12 mesi. Con questo tipo di visto, frequentando il ciclo di lezioni in Australia, si può richiedere il permesso per lavorare limitatamente 20 o 25 ore settimanali secondo gli studi intrapresi. Anche l'eventuale coniuge o convivente può godere del permesso di lavorare. Tutto sta nell'instaurare una pratica per la richiesta del visto che abbia i requisiti richiesti per l'approvazione. Il nostro collegamento tra l'ufficio di Roma con Sydney rende questo iter molto più semplice e snello. Il visto turistico è sufficiente per iscriversi ai corsi di lingua inglese, ma non consente in alcun modo di lavorare. PER INFORMAZIONI Australia: Françoise Arnaud (Sydney) - Italia-Australia Association Suite 609 - Level 6 - 3, Smail Street - Broadway (Sydney) NSW 2007 Ph. +61 2 9280 2597 - Fax +61 2 9475 4078 - mobile +61 413 001160 - E-mail: [email protected] Italia: Associazione Italia-Australia Tel. 064743565 - Fax 06233201031 / 02700426099 - E-mail:[email protected] Françoise Arnaud "I am very honoured and pleased to be the Representative of the Association here in Sydney and I will do my best to help all of you who are interested in any study in Australia. I have been working in this industry for a long time now and I'll like to use this expertise to make sure you choose the right option. It is a very dynamic environment and so far all students have enjoyed their studies tremendously and always try to renew their Visa!" Eva Scodelcaro "Io non sapevo parlare inglese quando sono arrivata a Sydney. Ho studiato 6 mesi, Sydney mi piace molto e adesso posso studiare turismo. Sydney è una città fantastica." L’AUSTRALIA SEMPRE A PORTATA DI MANO con la tessera della Associazione Italia-Australia I numerosi vantaggi di chi è titolare: ● Abbonamento gratuito al periodico bimestrale”Attualità ItaliaAustralia” organo dell’Associazione ● Accesso diretto ed esclusivo ai servizi dell’Associazione ItaliaAustralia per ottenere informazioni e approfondimenti su ogni argomento: culturale-economico-finanziario-lavoro e investimenti in Australia. ● Consulenza e assistenza professionale di esperti convenzionati con l’Associazione nei vari settori sull’Australia, relazioni italo-australiane, visti per studio, affari e emigrazione. ● Prodotti e servizi in offerta ai Soci a condizioni particolarmente vantaggiose da organizzazioni convenzionate. ● Inserimento gratuito di messaggi personali nella Bacheca dei soci esposta nel sito Internet www.australiaitalia.it e pubblicata su “Attualità Italia-Australia” ● Inserzioni pubblicitarie a condizioni particolarmente vantaggiose su “Attualità Italia-Australia” Per iscrizioni/informazioni: Associazione Italia-Australia Via Barberini 86 - 00187 Roma Tel. 06 4743565 - Fax 06233201031/02 700426090 [email protected] • www.australiaitalia.it c/c n. 23541006 intestato a: Associazione Italia-Australia Il Risorgimento italiano del 19° secolo è arrivato anche nel cuore dell'Australia Il Risorgimento agli Antipodi L'Italia è un Paese dalle infinite risorse ideali che da qui nascono e si propagano per espandersi e influire nella storia di tutto il mondo. FEBBRE DELL’ ORO Contrariamente a quello che comunemente si ritiene, gli anni più significativi dell’ondata migratoria dall’Italia verso l’Australia non sono stati quelli del dopoguerra ma quelli di un secolo prima, sebbene in tono più pacato: tra il 1851 e il 1860. L’Australia che conosciamo oggi è nata allora, in quei dieci anni caratterizzati dalla febbre dell’oro. Il sogno australiano era al massimo con le migliaia di arrivi nelle zone aurifere degli Stati del New South Wales e del Victoria. Molti si precipitarono lì a raccogliere pepite d’oro come funghi, perfino dalla California. Tra le centinaia di migliaia in corsa verso l’oro che scorreva lungo torrenti e fiumi c’era anche un italiano, uno scrittore e un rivoluzionario: Raffaello Carboni. IL RISORGIMENTALISTA Raffaello Carboni nacque ad Urbino il lunedì del 15 dicembre 1817, figlio di Biagio Carboni e Girolama Fioravanti, sorella minore di Antonio. I segni premonitori della sua innata esuberanza e passione per l’enfasi si trovano nella sua pretesa di discendere da una antica e nobile casata: “In tutta serietà, sono un cattolico, discendente da una antica famiglia romana, i Carbonis, che diedero due proconsoli alla Repubblica Romana di Giuseppe Mazzini”. Così lui stesso si presenta nel libro che lo renderà famoso: “ La Barricata di Eureka”. La sua famiglia non era nobile o notabile ad Urbino, una città che evidentemente gli stava troppo stretta per soddisfare le aspirazioni e intuizioni del suo irrequieto animo. Ad Urbino comunque crebbe e si istruì presso il Collegio dei Nobili che contribuì ad alimentare i suoi sogni di grandezza. Il suo amore era per le Arti, aspirazione che coltivò con il maestro di musica Luigi Vecchiotti. Le Arti erano l’alimento ideale per la sua impaziente fantasia che si sviluppava senza freni. Nel 1838, dopo la scomparsa della madre e per i contrasti con il padre, decise di andarsene da Urbino per non tornarvi più. La sua prima tappa fu Roma, la città di cui aveva sognato per anni. Come l’immortale Raffaello di cui oltre alla cittadinanza condivideva il nome, anche Carboni guardava a Roma come alla porta di accesso alla grandezza. Si trovò un impiego ma si mise anche a studiare le lingue europee come l’inglese, il francese e il tedesco quasi presago che queste sarebbero stato lo strumento adatto per aprirsi un varco nel mondo. A Roma visse l’atmosfera delle grandi aspettative di Pio IX, il periodo eroico degli anni 1848 e 49 e le successive delusioni. Aderì alla Giovane Italia di Mazzini e prese parte alla rivolta per la proclamazione della Repubblica Romana sebbene con ruoli minori. Quando i francesi irruppero per porre fine a questa esperienza mazziniana, Carboni nel 1850 si rifugia a Berlino, poi a Parigi nel 1851 e nel 1852 a Londra. Visse il momento centrale di quel quarantennio che rappresentò l’ingresso dell’Italia nella storia del mondo moderno, contrassegnato da congiure, guerriglie, insurrezioni e colpi di mano. Di questa nuova società in Italia che si va formando composta da uomini liberi , che aveva i suoi numi tutelari in Mazzini e Garibaldi, Raffaello Carboni è il tipico rappresentante forse della frangia più libertaria e piratesca. Mentre si guadagnava da vivere a Londra come insegnante di lingue e interprete, nel 1852 anche lui si affascina all’avventura per la corsa all’oro sentendo le notizie provenienti dallo stato del Victoria amplificate dagli articoli del londinese Illustrated News che gli facevano balenare prospettive che né Urbino né Roma gli avevano dato. GREAT WORKS! Raffaello Carboni sbarca a Melbourne nel 1852 dove iniziava, senza saperlo, il periodo più significativo della sua vita. Vi si stabilisce animato da idee di conquistatore. I primi mesi in Australia sembravano essergli favorevoli. La sua frase più pronunciata era “Great Works !” E’ con questa espressione che divenne uno dei personaggi più coloriti e caratteristici tra i ricercatori d’oro. Lavoratore instancabile e sempre pieno di idee, si diede il ruolo di interprete tra la moltitudine di avventurieri da ogni parte del mondo che non sapendo una parola di inglese non riuscivano a comunicare tra loro. Sebbene ancora non avesse trovato la ricchezza alla quale ambiva aveva comunque trovato l’ambiente adatto a dargli tranquillità di spirito e - cosa più importante - la speranza, anche se questa presto svanì. L’oro nel Victoria non veniva estratto dalle viscere della terra, bensì - come era tipico di questo continente noto per le sue miniere cosiddette a cielo aperto - si trovava luccicante alla luce del sole lungo i torrenti dei fiumi. I cercatori sparsi in lungo e largo per centinaia di chilometri erano sorvegliati dalle truppe di Sua Maestà. Per cercare l’oro era necessario munirsi di una licenza governativa la quale serviva anche a scopo esattoriale. Dal momento della scoperta dell’oro, migliaia di persone anche del posto si decisero ad abbandonare i tradizionali lavori e impieghi per diventare, per la prima volta in vita loro, padroni del proprio tempo e del proprio lavoro. Cominciava una rivoluzione strisciante nel Victoria dove le attività commerciali si chiudevano per mancanza di manodopera mettendo in crisi le neonate municipalità. Il governo decideva di imporre tasse sempre più alte a carico dei cercatori di oro ritenendo questa la misura adatta a scoraggiare i molti dall’abbandonare le città e farli tornare alle consuete occupazioni. I “diggers” (cercatori d'oro) erano tassati sempre e comunque anche senza avere trovato una pagliuzza del prezioso metallo. La situazione andava deteriorandosi anche con l’esaurirsi dell’oro in superficie e con l’esigenza di applicare tecnologie più sofisticate e costose per ricerche in profondità. I soldati, in veste di esattori e controllori delle licenze, anda- continua vano sempre più assumendo il ruolo di “cacciatori” di tutti quei disperati alla ricerca dell’oro che svaniva sempre di più dalle loro mani e dai loro sogni sia per le tasse sempre più esose sia per l’esaurirsi dei facili filoni allo scoperto. L’esercito ci andava pesante. I soldati si nascondevano nei fossati, proprio come cacciatori e piombavano sulle loro prede per incarcerarle se non pagavano le tasse indipendentemente dal risultato del loro lavoro. La rivolta ormai era nell’aria. Raffaello Carboni evitò di compromettersi cambiando ambiente di lavoro, entrando in quello della pastorizia, stabilendosi per un breve periodo nell’area della tribù aborigena di Tarrang. Il destino chiamò Raffaello che ritornò quindi a Ballarat nel 1854 dove si trovò di fronte alle ormai accresciute a dismisura frustrazioni e sofferenze quotidiane dei cercatori di oro. Il felice grido di “Eureka” che esplodeva dal cuore dei fortunati cercatori era stato ormai sostituito da quello di “Joe”, un modo convenzionale per dare l’allarme all’apparire improvviso dei soldati. “Joe” era il nome affibbiato ai soldati impegnati nella caccia dei cercatori senza licenza e considerati evasori fiscali. Un nome derivato da quello del Governatore rappresentante della Corona inglese, Charles Joseph La Trobe. Dopo le avventurose esperienze sulle ingiustizie sociali e l’oppressione in Europa, adesso Raffaello si rendeva conto che aveva praticamente percorso invano oltre 16 mila chilometri per ritrovarsi ancora in mezzo alla legge della spada. Qualche cosa doveva essere fatto. LA BARRICATA DI EUREKA Nel 1854 i “diggers” avevano ormai perso la pazienza. Si sentivano circondati e vessati da un governo ingiusto e corrotto. La caccia alla licenza e il pugno duro degli esosi soldati coltivavano il risentimento e la ribellione. Loro non avevano neanche una rappresentanza parlamentare per far sentire le proprie ragioni. Gli stranieri erano trattati alla stregua di bestie e tra i “diggers” c’erano moltissimi irlandesi. Il conflitto degli irlandesi con la truppa inglese era più esasperato che nella stessa Gran Bretagna. La tensione era all’apice. La scintilla della rivolta esplose il 7 ottobre 1854 quando due “diggers” di ritorno da una bevuta al bar furono assaliti da ignoti fuori dell’Eureka Hotel di Ballarat. Uno dei due, James Scobie, fu ucciso. Il proprietario dell’albergo un certo Bentley - fu prima accusato dell’assassinio ma subito rilasciato su cauzione e poi assolto. Tra i “diggers” era radicata la convinzione che l’assassino fosse comunque Bentley. Il 17 ottobre 1954 una folla di cercatori di oro fece ressa sulla soglia dell’albergo scena dell’omicidio. L’ hotel Eureka fu dato alle fiamme. Cominciava la lotta. I soldati arrestarono tre “diggers”. La protesta si ingigantì. I cercatori di oro si misero in agitazione permanente per discutere la situazione e diedero inizio alla formazione della “Reform League” per mettere mano, democraticamente, a proposte di riforma della situazione dei lavoratori. Raffaello Carboni entrò di discorsi che si tenevano tra la massa eterogenea proveniente da ogni parte d’Europa. Fu questa l’occasione propizia per Raffaello Carboni, il Risorgimentalista, di entrare nella Storia. Scriverà nel suo libro: “Dobbiamo costituirci in movimento rivoluzionario come si usa nella vecchia e cara Europa di stile antico per raddrizzare le storture di cui siamo vittime. Veniamo dall’Europa ma non siamo teste incoronate o inetti aristocratici che non hanno mai fatto una giornata di lavoro in tutta la loro vita. Odiamo l’oppressione .” Incontri senza tregua si susseguirono tra la Lega in rappresentanza dei cercatori di oro ed esponenti del governo. Né i “diggers” né tanto meno il governo retrocedevano dalle proprie posizioni. Intanto i “diggers” giuravano apertamente fedeltà alla loro bandiera della Croce del Sud. Per la prima volta in Australia uomini e donne da tutto il mondo si trovavano uniti all’insegna di una bandiera che non era quella britannica, per combattere una causa comune. Era stata costruita una barricata e per difenderla erano pronti a morire per essa. All’alba del 3 dicembre 1854 L'Ambasciatore d'Australia, S.E. Murray Cobban (a destra nella foto) riceve una delegazione dell'Associazione Italia-Australia impegnata nella commemorazione di Raffaello Carboni in Italia. Da sinistra: Sergio Angeletti, Marco Paloni e Barbara Da Ronch. Il libro “ La Barricata dell’ Eureka: una sommossa democratica in Australia” di Raffaello Carboni, traduzione a cura di Gaetano Rando è disponibile presso: Archivio Guido Izzi - Via Ottorino Lazzari 19 00136 Roma tel. 06 3973 5560 fax 06 3973 4433 impeto nel movimento che nasceva con la Reform League insieme a Peter Lalor e Timothy Hayes. Lalor fu eletto Presidente e Raffaello Carboni Vice Presidente assumendo anche il ruolo di interprete e traduttore degli infiammati mentre la maggior parte dei “diggers” ancora dormiva, arrivarono i soldati. In meno di mezz’ora la barricata fu rasa al suolo, la bandiera della Croce del Sud ammainata con forza e i “diggers” che tentarono una reazione dispersi da una forza numericamente predominante e bene armata. Raffaello Carboni non era presente all’attacco della barricata ma fu rintracciato ed arrestato con l’imputazione di alto tradimento. Insieme a dodici altri fu portato in tribunale a Melbourne. La sentenza fu ampiamente assolutoria: “non colpevoli”. Malgrado l’apparente sconfitta del 1854 la rivolta si dimostrò vittoriosa. Il governo abolì l’obbligo della licenza per la ricerca dell’oro e i “diggers” ottennero una rappresentanza parlamentare. Per molti la rivolta di Eureka rappresenta la nascita in Australia di democrazia compiuta. E’ il Risorgimento australiano. Dopo essere stato assolto dall’imputazione di alto tradimento, Raffaello fece ritorno a Ballarat dove scrisse il libro che lo ha reso famoso. Ebbe anche la soddisfazione di essere eletto consigliere presso il tribunale di Ballarat. Il libro “Eureka Stockade” fu scritto e pubblicato dal Carboni nel primo anniversario della rivolta, nel 1855, e lui stesso si mise a venderlo per le vie di Melbourne. Il 18 gennaio 1856 lasciava l’Australia per recarsi per un breve periodo in India e in Cina. Nel 1858 si stabiliva per breve tempo a Torino e sempre nel ruolo di interprete partecipò alle guerre italiane dell’ Indipendenza e per questo, nel 1860 Garibaldi gli conferì il titolo di capitano. Si trasferì a Napoli e poi a Roma dove morì nel 1875. Gli australiani tutti devono a Raffaello Carboni la circostanziata testimonianza e il ricordo di quello che nella storia di questo nuovo grande Paese è stata definita la “Rivolta di Eureka”. Il libro di Carboni è oggi un classico resoconto storico. E' argomento di studio da parte di migliaia di persone in tutto il mondo; è stato tradotto in italiano e trasferito anche sulle scene. Si tratta di un libro che aiuta a capire ed a interpretare l’evoluzione storica australiana a cominciare dal 1855. Abbastanza per una nazione che è diventata Federazione solo nel 1900 e di cui quest’anno si celebra, come tale, il primo centenario.
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