schede FISCo 11

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schede FISCo 11

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Xing
presenta
F.I.S.Co.11
Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo - 11a edizione
"SEGUE"
Bologna 8>15 aprile 2011
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venerdi 8 aprile h 22 Sì
Zachary Oberzan (USA)
Your brother. Remember?
ideazione, regia, montaggio, interpretazione Zachary Oberzan
con Gator Oberzan in video
testi Zachary & Gator Oberzan
light design Thomas Barcal
assistenza Nicole Schuchardt/brut Wien
coproduzione Kunstenfestivaldesarts 2010, Noorderzon Performing Arts Festival, Grand Theatre Groningen, brut Wien
Your brother. Remember? è un esperimento sul principio del Prima-e-Dopo. Da adolescenti dell'America rurale, Zachary
e suo fratello Gator giravano in video i remake dei loro film preferiti, tra cui l'hit di Jean-Claude Van Damme Kickboxer e il
mondo-movie Faces of Death. Vent'anni più tardi tornano nella casa in cui sono cresciuti e ricreano gli stessi film,
sequenza per sequenza, ma visti attraverso la lente dell'usura fisica ed emotiva. Con un sottile montaggio di video
amatoriali, film hollywoodiani e performance Oberzan riflette su diversi gradi di finzione. I bugiardi credono alle proprie
bugie, e la vita reale si scontra con l'arte della manipolazione. Ma con Mr. Van Damme e il famoso patologo Dr. Francis
Gross nell'angolo, Zack & Gator saltano dentro il ring un'ultima volta per una rivincita del titolo.
Zachary Oberzan, performer e videomaker statunitense, fa parte del collettivo newyorkese Nature Theater of Oklahoma
col quale ha presentato in tutto il mondo varie produzioni tra cui No Dice, Poetics: a ballet brut e il one-man show Rambo
Solo. Nel 2009 ha realizzato il lungometraggio Flooding with Love for The Kid come adattamento della storia di Rambo:
un'epopea cinematica dal budget di $96 interpretata dallo stesso Zachary in tutti i 26 ruoli, interamente girata e montata
nel suo appartamento di 65 mq a Manhattan. Il film è stato presentato in teatri, centri d'arte e festival di cinema in Nord
America, Europa e Australia. Collabora come performer con The Wooster Group e Richard Foreman, e come musicista ha
realizzato due album di canzoni, il più recente Athletes of Romance.
www.zacharyoberzan.com
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sabato 9 aprile h 22 DOM la cupola del Pilastro
Antonia Baehr (D)
For Faces (unplugged)
prima italiana
(con prenotazione)
ideazione e coreografia Antonia Baehr
interpretazione e coreografia Sabine Ercklentz, Andrea Neumann, Arantxa Martinez, William Wheeler
drammaturgia Lindy Annis
luci e direzione tecnica Sylvie Garot
scena e costumi Katja Wetzel
organizzazione Alexandra Wellensiek
assistente drammaturgia Tom Engels
produzione make up productions
col supporto di WEB 1.5 (Vooruit (Ghent) - Frascati (Amsterdam) - Buda (Kortrijk) - HAU (Berlin) - fabrik (Potsdam)
grazie a WPZimmer (Antwerp) e il sostegno di Hauptstadtkulturfonds Berlin
For Faces è un quartetto coreografato per i volti di quattro performers. Il pubblico, seduto come in un anfiteatro, osserva
nel dettaglio la fluttuazione di ogni movimento. Labbra che si contraggono, battiti di ciglia, narici che si dilatano,
mandibole serrate, una bocca aperta, la testa che si scuote o sguardi che si abbassano. Nello sviluppo del lavoro la forma
del ritratto si fonde con la dimensione del paesaggio; partendo da uno spunto di Gertrude Stein i performer sono
simultaneamente individui distinti e parte di un'unica entità. Nella continuità di un panorama spazio-temporale che
connette ogni elemento, emergono e si dissolvono impressioni elusive in costante mutazione. L'esplorazione dei
comportamenti e la relazione tra performer e spettatore è il centro di questa composizione. In questo senso For Faces è
un lavoro sull'atto del guardare.
1
Antonia Baehr è regista, performer, coreografa e film-maker tedesca. Trasferitasi a Berlino negli anni '90, ha co-fondato
il gruppo performativo ex machinis e studiato Film e Media Arts alla Hochschule der Künste con Valie Export. E' stata
borsista della DAAD-Berlin e della School of The Art Institute of Chicago dove ha completato il Master in Performance con
Lin Hixson del Goat Island. Nel 2000 ha co-organizzato a Berlino Labor Sonor rassegna di musica sperimentale e
performance e Fernwärme im Ausland – The Making of Performing Arts. Dal 2006 al 2008 è stata artista associata ai
Laboratoires d'Aubervilliers di Parigi. Antonia Baehr collabora con Lindy Annis, Gaetan Bulourde, Valérie Castan, Antonija
Livingstone, Eszter Salamon, Tamar Shelef e William Wheeler. E' produttrice dei suoi alter ego: Werner Hirsch danzatore,
Henri Fleur musicista e coreografo, Henry Wilt compositore. Le sue produzioni - performance e spettacoli - includono: For
Faces, Over The Shoulder, Rire/Laugh/Lachen/Ridere, Danke-Merci-Thank You, Larry Peackock, Un aprés-midi e Holding
Hands. Ha pubblicato un libro e un vinile sul progetto Ridere.
www.make-up-productions.net
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domenica 10 aprile h 18>24 Teatro Duse
Riccardo Benassi (I/D)
Appunti per corridoi che si fingono ascensori
produzione Xing/F.I.S.Co.11
Appunti per corridoi che si fingono ascensori. In quella Domenica d'Aprile gli era venuta l'idea di tradurre, in una
scala di valori comprensibile a tutti, lo spazio di un teatro obsoleto. Con quattro fasce verticali colorate avrebbe potuto
ridare senso all'architettura attraverso un'esperienza passeggera, come se l'edificio, alla sera, decidesse di andare a cena
con il suo pubblico. Più immaginava le quattro fasce colorate e più le vedeva come rampe di lancio discorsive, contenitori
di storie perpendicolari alla realtà. "Insomma, gli era presa quella smania di chi racconta storie e non sa mai se sono più
belle quelle che gli sono veramente accadute e che a rievocarle riportano con sè tutto un mare d'ore passate, di
sentimenti minuti, tedii, felicità, incertezze, vanaglorie, nausee di sè, oppure quelle che ci s'inventa, in cui si taglia giù di
grosso, e tutto appare facile, ma poi più si svaria più ci s'accorge che si torna a parlare delle cose che s'è avuto o capito in
realtà vivendo." (Il Barone Rampante, Italo Calvino - 1957)
Riccardo Benassi è artista visivo. Nasce in Italia nel 1982, cresce a Cremona, sulle rive del fiume Po, e al momento vive
e lavora a Berlino. Muovendosi tra ricerca sonora e visuale dà vita a video, ambienti, installazioni e performance che
celebrano e indagano la disfunzione tecnologica e il corto-circuito semantico e associativo. Fa dell’architettura uno
strumento immaginativo che la rende un metronomo sociale, volto alla definizione dell’impercettibile erosione sugli
avvenimenti provocata della storia. Fra gli agitatori della scena della musica sperimentale underground, dal 2004 è
ideatore e promotore insieme a Valerio Tricoli del progetto Phonorama, live electronics collaborativo. Nel 2006 fonda a
Berlino con Claudio Rocchetti il duo audio-visivo OLYVETTY. Tra le mostre recenti: le personali Attimi Fondamentali con
Piero Frassinelli / Superstudio (Museo Marino Marini, Firenze 2011), 1982 (Macro, Roma 2010), Autostrada Verticale (PAC,
Ferrara 2009), e le esposizioni collettive Emerging Talents (CCCS, Firenze 2011) e Elusive a cura di Jimmie Durham
(Radio Arte Mobile, Roma 2011).
www.365loops.com
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domenica 10 aprile h 19.30 Teatro Duse
Mette Edvardsen (N/B)
Black
prima italiana
ideazione e performance Mette Edvardsen
produzione Helga Duchamps/duchamps vzw e Mette Edvardsen/Athome
co-produzione Black Box Teater Oslo, Work Space Brussels
in collaborazione con Kaaitheater Brussels, Vooruit Gent, Netwerk Aalst
col supporto di Norsk Kulturråd
Black è una performance sul far apparire le cose. Lo spazio è vuoto. Non c'è nulla. Attraverso la parola e i movimenti
nello spazio un mondo diventa visibile, come se si aprisse un universo parallelo e il performer diventasse il mediatore tra il
pubblico e ciò che è lì. E' un lavoro sul tempo e lo spazio in cui solo il corpo è fisicamente presente, facendo azioni e
afferrando oggetti invisibili, cercando costantemente di ricucire l'invincibile frattura tra pensiero ed esperienza, tra il qui è
il là.
Mette Edvardsen, performer norvegese vive e lavora a Bruxelles. Il suo lavoro si situa nell'area delle performing arts ed
esplora anche altri media e formati tra cui il video e la scrittura. La sua ricerca verte sulla possibilità di creare uno spaziotempo senza dimensioni. Ha lavorato per diversi anni come danzatrice e performer per Les Ballets C. de la B. con Hans
Van den Broeck e Christine de Smedt, e ha danzato in spettacoli di Thomas Hauert/ZOO, Bock & Vincenzi, Mårten
Spångberg, Lynda Gaudreau, deepblue, ed altri. Ha realizzato due creazioni in collaborazione con Lilia Mestre e il progetto
Sauna in Exile in collaborazione con Heine R. Avdal, Liv Hanne Haugen, Lawrence Malstaf (2002/2004), e ha coreografato
e danzato una versione di Schreibstück di Thomas Lehmen assieme a Christine de Smedt e Mårten Spångberg (2004). Le
sue produzioni includono Private collection (2002), Time will show (detail) 2004, Opening (2005/2006), The way/you
move (installazione, 2006), or else nobody will know (2007), every now and then (2009), Time has fallen asleep in the
afternoon sunshine (2010), Black (2011), e i video Stills (2002), coffee (2006), cigarette (2008) e Faits divers (2008). Il
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suo lavoro è stato presentato su scala internazionale e continua a sviluppare progetti con altri artisti, sia come
collaboratrice che come performer.
www.metteedvardsen.be
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domenica 10 aprile h 21.30 Teatro Duse
Xavier Le Roy (F/D)
Product of Other Circumstances
prima italiana
di e con Xavier Le Roy
produzione Le Kwatt
coproduzione Musée de la danse Rennes
grazie a Boris Charmatz, performing arts forum
Nell'ottobre 2009, in seguito a uno scambio email con Boris Charmatz, Xavier Le Roy crea una performance intitolata
Xavier makes some rebutoh per il Musée de la danse di Rennes. In quanto risultato di una ricerca fatta nel tempo libero,
questo prodotto potrebbe essere qualificato come lavoro amatoriale. Product of Other Circumstances è l'estensione di
questa esperienza, una performance che racconta, la narrazione di un lavoro illustrata dai tentativi di avvicinarsi - ed
incorporare - una danza estranea, utilizzando fonti disponibili per chiunque come internet, dei libri, ricordi e aneddoti.
"Product of Other Circumstances è un altro dei tentativi di Xavier Le Roy di attraversare i territori della danza e della
coreografia. Questa volta sotto forma di una performance che richiama il suo leggendario Product of Circumstances, ma
anziché partire dalla propria biografia, procede da una posizione di esilio. Per due ore il pubblico segue Le Roy in un
viaggio nel Butoh, una danza che avvicina come amatore, e tuttavia professionista nel campo della coreografia. Product of
Other Circumstances porta le poetiche del corpo attraverso una cornice che permette un'introspezione critica e dà
complessità a ciò che significano competenze e conoscenze in relazione al corpo nella società del presente." (Mårten
Spångberg)
Xavier Le Roy coreografo, danzatore e micro-biologo francese. Dopo aver studiato biologia molecolare e cellulare a
Montpellier si trasferisce a Parigi e Berlino, dove lavora come danzatore e coreografo dal 1991. Nel 2010 Le Roy è artista
in residenza al MIT Program in Art Culture and Technology (Cambridge, MA). Attraverso i suoi lavori in solo come Self
Unfinished (1998) e Product of Circumstances (1999) ha aperto nuove prospettive per la danza, e il suo approccio
individuale ha radicalizzato il discorso accademico sul corpo e sull'arte coreografica. Le Roy sviluppa il suo lavoro come un
ricercatore, focalizzandosi simultaneamente sulla relazione tra processo e prodotto e sul proprio coinvolgimento nel
processo. Ha dato avvio a diversi progetti che mettono in questione le modalità di produzione, di collaborazione e le
condizioni del lavoro di gruppo come E.X.T.E.N.S.I.O.N.S. (1999-2000), Project (2003), e 6 Months 1 Location (2008). I
lavori più recenti, i solo Le Sacre du Printemps (2007) e Product of Other Circumstances (2009), come il lavoro di gruppo
Low Pieces (2010), esplorano più esplicitamente i diversi modi di relazione tra spettatori e performers.
www.xavierleroy.com
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martedi 12 aprile h 22 Teatro Duse
Claudia Triozzi (F/I)
Ni vu ni connu
prima italiana
ideazione e interpretazione Claudia Triozzi testi/voce Claudia Triozzi
creazione musicale Claudia Triozzi e Fernando Villanueva strumento metallico-vocale, una scultura acustica dei fratelli Baschet
cristallofono Roberto Tiso organo Ann Dominique Merlet
realizzazione marionetta Thierry Evrard
realizzazione costumi Jutta Klingel
light design Yannick Fouassier
set design Claudia Triozzi
ingegnere del suono Félix Perdreau direttore tecnico Sylvain Labrosse dialogo sul movimento danzato Rémy Héritier
produzione Association DAM-CESPI coproduzione Centre Pompidou Paris, Culturgest Lisbon, Le Phénix scène nationale
Valenciennes, Kunstenfestivaldesarts Bruxelles, Centre National de Danse Contemporaine d’Angers, Objectif danse Marseille
grazie a Centre Chorégraphique National de Franche Comté Belfort, Théâtre de la Cité Internationale Paris
col sostegno di DRAC Ile de France, ARCADI, Conseil Général de Seine Saint Denis
"Sono Arlecchino e Don Quixote, mi piace sentire quello che non c'è e giocare con la mia impotenza.”
Ni vu ni connu è una riflessione sulla rovina come oggetto dalla potenza evocatrice. Un corpo pensante che aziona, che si
aziona, che opera incessantemente un trasferimento di senso, creando interferenze fisiche su immagini evanescenti. In
questo solo Claudia Triozzi non sarà mai sola sulla scena, come non è mai sola nel suo mondo interiore. Una scultura
acustica dei fratelli Baschet concepita negli anni '60, il cristallofono, un organo e un lap-top danno alla musica una visione
performativa con episodi cantati. La voce si declina in una successione di monologhi insensati, di salmodie incomprensibili,
pretesto di una coreografia labiale. Il viso come una maschera in continua trasformazione e una crudele logorrea corporea
formano questo spettacolo caleidoscopico, "un omaggio al desiderio che fa dei brutti scherzi e ci invita a vivere".
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Claudia Triozzi, danzatrice coreografa, performer, artista visiva. Dopo gli studi di danza in Italia si trasferisce a Parigi nel
1985 attratta dall'effervescenza della scena coreografica francese. E' stata interprete di coreografie di Odile Duboc,
Georges Appaix, François Verret, e ha collaborato fra gli altri con Alain Buffard, Xavier Leroy e Xavier Boussiron. Sin dalle
sue prime creazioni in solo ha lavorato su spazi e formati non convenzionali. Triozzi produce spettacoli inclassificabili da
cui la danza non esce mai indenne. Collage poetici d'oggetti eterocliti, i suoi progetti mettono in questione lo spazio della
rappresentazione e decostruiscono le modalità d'interpretazione proprie del danzatore. Triozzi esplora anche la voce
passando dalla scrittura di testi e canzoni, e sviluppando sonorità e un vocabolario lirico-rumorista con riferimenti che
spaziano dal cinema al teatro alla radiofonia. Il suo lavoro si articola sia sulla scena che con installazioni e video esposti in
musei e gallerie tra cui Museum Kunst Palast Düsseldorf, Biennale d’art Contemporain de Lyon, Studio National des arts
contemporains Le Fresnoy, Galerie Maisonneuve Paris, Le Printemps de Toulouse, Biennale d’art Contemporain de Rennes.
Ha presentato i suoi spettacoli in Europa, Stati Uniti e Giappone, dove è stata borsista dell'AFAA a Villa Kujoyama, hors les
murs nel 2004. Le sue produzioni: Ni vu ni connu (2010), La Prime (2008), Up to date (2007), Fais une halte chez
Antonella (2006), Strip-tease (2006), La baronne et son tourment (2006), Opera’s Shadows (2005), Stand (2004), The
Family Tree (2002), Dolled Up (2000), Bal Tango (1999), Park (1998), Gallina Dark (1996), Les Citrons (1992), La Vague
(1991). Il centro di produzione belga Victoria le ha commissionato una coreografia per Night Shade, e per le Vif du Sujet
Montpellier Danse 06 ha creato La baronne et son tourment per il danzatore hip-hop Gabin Nuissier. Dal 1988 ha
sviluppato una pedagogia legata al suo lavoro intervenendo in varie scuole d'arte, e dal 2006 insegna a l’école supérieure
d’Art de Rueil Malmaison.
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venerdi 15 aprile h 22 DOM la cupola del Pilastro
Jonathan Burrows/Matteo Fargion (UK)
Cheap Lecture & The Cow Piece
di e con Jonathan Burrows e Matteo Fargion
management Nigel Hinds
Cheap Lecture è stato commissionato da Cultureel Centrum Maasmechelen e Dans in Limburg e ha debuttato al Cultureel Centrum
Maasmechelen
The Cow Piece è stato coprodotto da Kaaitheater Brussels
Ritornano a F.I.S.Co. Jonathan Burrows e Matteo Fargion, straordinari performer, con due lavori che toccano con la
consueta leggerezza i territori della musica e della danza. Cheap Lecture è un manifesto del metodo di lavoro dei due
artisti e del loro modo di relazionarsi al pubblico. Un'opera la cui musicalità nasce dalla parola ritmica, come una sequenza
costruita su un'inarrestabile cascata di pensieri. Ispirato a Lecture on Nothing di John Cage, Cheap Lecture è una
performance intrisa di humour e filosofia in cui la danza, in senso stretto, è azzerata: sono le parole che danzano e
segnano il tempo. Il lavoro è contemporaneo alla pubblicazione di A Choreographer’s Handbook (Prontuario di un
coreografo) di cui Burrows è autore. A seguire The Cow Piece una meditazione caotica sulla danza, la musica, la
mortalità.
Jonathan Burrows, danzatore, coreografo, performer inglese, inizia la carriera come solista con il Royal Ballet di Londra,
per poi fondare nel 1988 la propria compagnia Jonathan Burrows Group. Il gruppo ottiene fama internazionale grazie a
spettacoli come Very (1992), Our (1994), The Stop Quartet (1996) and Things I Don’t Know (1997). Il 2002 è l’anno che
segna l’inizio della collaborazione con il compositore Matteo Fargion. Insieme creano la serie di duetti Both Sitting Duet
(2002), The Quiet Dance (2005) e Speaking Dance (2006), Cheap Lecture (2009) e The Cow Piece (2009) presentati in 37
paesi diversi. Tra le collaborazioni: Sylvie Guillem, William Forsythe/Ballet Frankfurt, Jan Ritsema, Chrysa Parkinson.
Burrows è stato artista associato al Kunstencentrum Vooruit di Gent in Belgio (1992-2002), South Bank Centre a Londra
(1998/9) e Kaaitheater Brussels (2008). Insegna a P.A.R.T.S. ed è visiting professor alla Royal Holloway, University of
London, Hamburg University e Frei Universitat Berlin.
Matteo Fargion, musicista e performer di origine italiana, studia composizione con Kevin Volans all’Università di Natal, in
Sud Africa, e poi con Howard Skempton a Londra. Nel 1988 incontra Jonathan Burrows per il quale scrive musica per molti
dei suoi pezzi tra cui Dull Morning, Stoics, Very, Our, Hands, Stop Quartet (con Kevin Volans) e Things I Don't Know e col
quale realizza la serie di duetti che parte da Both Sitting Duet (2002) sino a Cheap Lecture & The Cow Piece (2009).
Fargion ha composto per altri coreografi tra cui Lynda Gaudreau, Russell Maliphant e Siobah Davies, e anche per il teatro,
collaborando in particolar modo con il Residenz Theater di Monaco e la Berlin Schaubu!
hne diretta dal regista Thomas
Ostermeier. Matteo Fargion tiene seminari di composizione al P.A.R.T.S. di Brussels.
www.jonathanburrows.info
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sabato 9 aprile + venerdi 15 aprile h 21 + h 21.30 Piazza Malpighi 3
Critical Cab
Michele Di Stefano (I)
Luca Trevisani (I)
Massimo Conti (I)
Lucio Apolito (I)
Cristina Rizzo (I)
progetto speciale Xing/F.I.S.Co.11
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Critical Cab: i transiti sono azioni funzionali che possono convivere con altre attività (mentali per lo più). Al volante, il
corpo del guidatore si estranea dal proprio pensiero assolvendo a meccaniche inconsce. I pensieri procedono in parallelo,
si sviluppano in un intreccio tecnico tra semafori e cambi di marcia. Abbiamo chiesto a cinque artisti che seguiranno tutto
il festival, di offrire un passaggio sulle loro auto agli spettatori che si vorranno prenotare. Lì, nello spazio intercapedine
dello spostamento, condivideranno attese, prospettive, conoscenze, affinità e divergenze sul lavoro di altri artisti invitati,
ma non solo. Un esercizio di critica naturalizzata, ostruita o esaltata nella corsa dal centro di Bologna alla periferia del
quartiere del Pilastro, sino alla cupola di DOM. Un'occasione di incontro ravvicinato, oltre che una gentile concessione di
servizi tra privati (qual'è il festival che ti riporta a casa se convinci il driver?), nell'informalità dell'estendere il proprio
punto di vista al di là di cariche e professioni.
Stop: Piazza Malpighi 3
Per prenotarsi (2 corse all'andata, alle h 21 e alle h 21.30. Il ritorno si concorda con il driver al DOM dopo lo spettacolo):
mob 333.9591241 / 333.9336655 / 333.9336650 / 333.9591245 / 333.9591336
Riconosci le auto dal simbolo
Michele Di Stefano cura l'indirizzo della compagnia mk, formazione indipendente, con base a Roma, che si occupa di
performance, coreografia e ricerca sonora. Il progetto del gruppo si è sviluppato a partire dal 1999 attraversando i più
importanti festival della nuova scena. Le diverse collaborazioni musicali, l'accoglienza di performer esterni, l'intricata rete
di laboratori sperimentali contribuiscono al rapido spostamento degli obiettivi del gruppo, oggi interessato alla costruzione
di prototipi di habitat estemporanei. Tra le produzioni: Tourism commissionato da La Biennale di Venezia, Wasted per
F.I.S.Co.08, Comfort, speak spanish, e kamikaze su invito del Nuovo Teatro Nuovo/Napoli Teatro Festival Italia.
Attualmente prepara il progetto Il giro del mondo in 80 giorni, pianifica una serie di performance parassitarie, e produce
le Instructions Series, modulo per formati seriali elastici e fulminei con intenti di natura collaborativa. Recentemente
Michele di Stefano/mk ha creato una risposta coreografica originale per il progetto Dance N°3 di Cristina Rizzo.
www.mkonline.it
Luca Trevisani, artista visivo attivo tra l'Italia e la Germania. Nei suoi lavori niente è stabile. "Non so se si tratti di lotta
con il disequilibrio, forse di stadi di definizione. Di certo la salvezza non è nella forma chiusa delle cose. Dobbiamo
arrenderci al logorio delle cose. È meglio dimenticarsi i confini tra le singole opere, come i confini tra i singoli pensieri, non
esistono più immagini, ma solo catene di immagini." Trevisani ha esposto in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero,
tra i quali: Macro Roma, Magasin Grenoble, Mart Rovereto, Biennale d’Architettura Venezia, Museion Bolzano, MOT Tokyo,
Daimler Kunstsammlung Berlino, CCA Antratx Mallorca, Giò Marconi Milano, Pinksummer Genova, MAMbo Bologna, Mehdi
Chouakri Berlino, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Torino. Ha pubblicato The effort took ist tools (Argobooks, Berlino
2008) e Luca Trevisani (Silvana editoriale, Milano 2009). Dal 2010 gestisce la piattaforma editoriale
latecomerforerunner.blogspot.com.
www.lucatrevisani.info
Massimo Conti, artista, fondatore del gruppo Kinkaleri, vive e lavora a Prato. Attivo dal 1993 dopo la laurea in
architettura, realizza da solo o in collaborazione, installazioni (Parole e Pene, Furore, Camera di Espansione do it yourself,
Analogic, Shutter), cortometraggi e opere video (Le Troiane, MxM, Flor.H.e.n.1990, China S.Chiara, Taglia il canale di
Venezia), scritture di varia natura e trasmissioni radiofoniche (Camera di Espansione prima e seconda serie e la
pubblicazione di un Cd prodotto da Contemporanea Festival). Nel 1995 è tra i fondatori del collettivo artistico Kinkaleri, di
cui fa ancora parte, intraprendendo un percorso di ricerca tra i più originali della scena italiana.
www.kinkaleri.it
Lucio Apolito, videomaker, autore e produttore indipendente con base a Bologna, ha fondato e lavora con il marchio
collettivo Opificio Ciclope. Opificio Ciclope scrive, filma, monta e postproduce per tv satellitari, istituzioni, marchi
commerciali, se stessi. Formato da un team di tecno-artigiani che perseguono la qualità come percorso, rappresenta uno
dei rari marchi italiani nati negli anni '90 sopravissuti alla cattiva temperie dell'inizio millennio. Si muove sui terreni della
docu-fiction e della manipolazione del verosimile, con esiti visivi e mixed-mediali difficilmente omologabili.
www.opificiociclope.com
Cristina Rizzo, danzatrice, performer, coreografa, basata a Firenze. Si forma a New York diplomandosi alla Martha
Graham School of Contemporary Dance di New York e frequentando gli studi di Merce Cunningham e Trisha Brown. Ha
collaborato con diverse realtà artistiche tra cui il Teatro Valdoca, Aldes, Stoa/Claudia Castellucci, MK, Virgilio Sieni Danza,
Santasangre. E' co-fondatrice della compagnia Kinkaleri con cui ha condiviso la creazione e programmazione di tutte le
produzioni dal 1995 al 2007. Dal 2001 è parte attiva nel gruppo di ricerca Open con cui ha realizzato Waudeville per
F.I.S.Co.10. E' stata coreografa ospite del Balletto di Toscana Junior per il quale ha creato la Variazione N° (2007) e La
Sagra della Primavera di Igor Strawinskyi (2008). Dal 2008 intraprende un percorso autonomo di produzione e
sperimentazione coreografica proseguendo le proprie ricerche corporali e realizzando il progetto coreografico Dance N°3
(2009) con transiti di scrittura corporea tra i coreografi Eszter Salamon, Michele Di Stefano e Matteo Levaggi, la
performance itinerante Ah ah (2010), e i soli Ex/Porno (2010) e Invisible Piece (2011).
www.cristinarizzo.it
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online
Brainstorming - Camera di Decompressione per Spettatori
un progetto di Elisa Fontana
Brainstorming è un progetto che si interroga sul linguaggio della fruizione. Lo fa attraverso appostamenti. Si muove in
modo autonomo, trasversale, defilato. Indaga la materia artistica nell’interstizio sociale e relazionale, nell’intercapedine
morbidamente intellettuale che separa l’opera dallo sguardo del pubblico. Cataloga parole attraverso audiointerviste,
scritture e conversazioni. Con un blog a libera consultazione, restituisce via web tutto il materiale raccolto. E attende
commenti. Brainstorming non compie sondaggi e non prende decisioni in merito alla qualità dei lavori, ma si offre come
bacino raccoglitore, stimolatore di discussioni, editore di materiali e luogo di decompressione post-show. È uno spazio
adrenalinicamente e schizofrenicamente sospeso fra creazione e fruizione, fortemente dipendente dalla partecipazione del
pubblico e dotato di un certo grado di casualità. Un esperimento in divenire, che genera un potenziale di infinite
discussioni.
www.brainstormingartproject.blogspot.com
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Xing
presenta
"SEGUE"
F.I.S.Co.11
Festival Internazionale sullo Spettacolo Contemporaneo - 11a edizione
Bologna 8>15 aprile 2011
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PROGRAMMA
venerdi 8 aprile h 22 Sì
Zachary Oberzan (USA) - Your brother. Remember?
sabato 9 aprile h 21 + h 21.30 Piazza Malpighi 3 (*prenotazione)
Critical Cab
Cristina Rizzo (I) / Michele Di Stefano (I) / Massimo Conti (I) / Luca Trevisani (I) / Lucio Apolito (I)
sabato 9 aprile h 22 DOM la cupola del Pilastro
Antonia Baher (D) - For Faces (unplugged) (prima italiana) (*prenotazione)
domenica 10 aprile Teatro Duse
h 18>24 Riccardo Benassi (I/D) - Appunti per corridoi che si fingono ascensori
h 18 Mårten Spångberg (Sw) - Spangbergianism
h 19.30 Mette Edvardsen (N/B) - Black (prima italiana)
h 20 cibo
h 21.30 Xavier Le Roy (F/D) - Product of Other Circumstances (prima italiana)
martedi 12 aprile h 22 Teatro Duse
Claudia Triozzi (F/I) - Ni vu ni connu (prima italiana)
giovedi 14 aprile h 22 Sì
Mette Edvardsen (N/B) - every now and then (prima italiana)
venerdi 15 aprile h 21 + h 21.30 Piazza Malpighi 3
Critical Cab
Cristina Rizzo (I) / Michele Di Stefano (I) / Massimo Conti (I) / Luca Trevisani (I) / Lucio Apolito (I)
venerdi 15 aprile h 22 DOM la cupola del Pilastro
Jonathan Burrows/Matteo Fargion (UK) - Cheap Lecture & The Cow Piece
+
on line:
www.brainstormingartproject.blogspot.com
Brainstorming - Camera di Decompressione per Spettatori
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Luoghi:
DOM la cupola del pilastro - Via Panzini 1
Sì - Via San Vitale 67
Teatro Duse - Via Cartoleria 42
Critical Cab point - Piazza Malpighi 3
Biglietti:
Euro 10
abbonamento festival Euro 50
Xing info e prenotazioni: Via Ca' Selvatica 4/d Bologna tel 051.331099
Xing press: tel 051.331099 mob 339.1503608 [email protected]
www.xing-fisco.it
www.xing.it
7
[email protected]