Al Direttore nazionale - Sito Istituto Santa Famiglia Brindisi

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Al Direttore nazionale - Sito Istituto Santa Famiglia Brindisi
Al Delegato Nazionale
Associazione “ Cooperatori Paolini”
Don Olinto Crespi
Oggetto: Gruppo “Giovani Cooperatori Paolini” di Brindisi – Relazione decennale.
Fondamento della presente relazione è l’attuale concomitanza di tre circostanze: in primo
luogo, la ricorrenza decennale (per la verità, sono 14 anni) della nascita del gruppo dei Cooperatori
in Brindisi, la qual cosa impone una doverosa presentazione del lavoro finora svolto; in secondo
luogo, l’ingresso, che avverrà quanto prima, di un nuovo giovane nel gruppo; infine, la notizia di un
prossimo trasferimento del nostro direttore spirituale, don Gerardo Curto, a un nuovo incarico che
per lui è di gran lunga più prestigioso e gratificante ma che, sul nostro piano personale, ci dispiace
profondamente per esserci egli stato vicino – come padre e fratello affettuoso, nonché guida
sapiente – fin dalla fondazione del gruppo.
Questa concomitanza di eventi dà in noi il via a un fiume gonfio di ricordi che costellano la
vita del gruppo, dai primi sofferti momenti d’incertezze e dubbi fino all’attuale cammino divenuto
via via spedito e convinto.
Però questa relazione non vuole essere un affastellamento di sterili notizie o di ricordi
nostalgici, ma l’intuizione dell’esistenza di un progetto divino che (ne siamo fermamente convinti)
ha voluto realizzare in Brindisi il prototipo di Cooperatori giovani guidati da una coppia dell’Istituto
“Santa Famiglia”.
Certamente indimenticabile è quel torrido pomeriggio di luglio dell’anno 1994 quando alla
nostra porta bussò suor Tommasa Masella, Figlia di S. Paolo, missionaria in Cile. Scusandosi per
l’ora (in effetti, insolita per una visita) ci confidò di essere stata nel santuario mariano “Madre della
Chiesa” (agro di Jaddico), meta di fede e di preghiera per tutti i Brindisini. Asserì che durante
l’adorazione, era stata destinataria di una santa ispirazione: che Brindisi avesse un gruppo di
giovani di spiritualità paolina e che esso fosse guidato da una coppia dell’Istituto “Santa Famiglia”.
Sapendo che facevamo parte dell’Istituto, si rivolgeva appunto a noi perché fossimo i collaboratori
di questo, come lei asseriva, specifico progetto divino.
Ricordo che l’essere noi rimasti perplessi è dir poco e non ci mancavano le motivazioni: già
operavamo nelle attività parrocchiali, eravamo catechisti dei fanciulli, assorbiti dagli impegni del
nostro Istituto; come avremmo potuto caricarci di un nuovo compito che veniva oltre tutto ad
aggiungersi agli impegni familiari e alle esigenze dei nostri tre figli?
Ma dovemmo capire ben presto che Dio non desiste dai suoi progetti: tornata in Cile, suor
Tommasa ci martellava ogni settimana con una lettera dal contenuto costante: “come va il gruppo
dei giovani?”. Ci toccò arrenderci all’evidenza che, tutto sommato, forse Dio veramente ci aveva
affidato una missione. Perciò, radunando i nostri figli, alcuni loro amici e alcuni figli di coppie del
nostro gruppo della “Santa Famiglia”, cominciammo gli incontri settimanali in casa nostra.
Parlavamo loro di San Paolo, raccontavamo la vita straordinaria di don Alberione, non
mancavamo di accennare alle nostre personali esperienze con il Delegato dell’Istituto don Stefano
Lamera, una figura eccezionale e carismatica di sacerdote; naturalmente anche pregavamo. Al
sentirci riferire fatti così grandi e significativi, i nostri giovani cominciarono a ritenersi impegnati
ad avviare una conoscenza più profonda della realtà paolina oltre che della divina Parola.
A questo punto, l’impegno per noi diventava troppo alto e complesso e si poneva l’esigenza
di avere l’assistenza d’un sacerdote paolino. Contattammo presso la Casa paolina di Bari don
Gerardo Curto che, con la sua abituale disponibilità e signorilità, condite da un pizzico di sana
arguzia, si dichiarò subito pronto a guidare i nostri ritiri spirituali mensili.
Contemporaneamente, con fervore entusiasta, i ragazzi si assunsero l’impegno di spedire al
“Cooperatore paolino” foto, notizie-flash e brevi relazioni sull’attività spirituale svolta, riferendo
sulla loro adesione alla giornata mondiale delle comunicazioni sociali, sulle loro iniziative di
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evangelizzazione (consegna di testi del Vangelo ai malati spedalizzati, animazioni liturgiche,
promozione pubblica della pratica “Primi sabati di mese” come chiesto dalla Madonna a Fatima,
ecc.)
Accadde un fatto sorprendente, se si tien conto che il nostro gruppo solo non era stato ancora
riconosciuto ufficialmente, ma era addirittura sconosciuto a tutti: il “Cooperatore Paolino” non si
rifiutò mai di pubblicare quanto gli era puntualmente trasmesso da Brindisi e, anzi, a lungo andare,
rimase stuzzicata la curiosità del condirettore nonché direttore nazionale dei Cooperatori paolini,
don Domenico Cascasi, il quale espresse il desiderio di venire a Brindisi per incontrare
appositamente “questi giovani così virtuosi e tenaci”, come ebbe poi a definirli.
L’incontro con don Cascasi, avvenuto in casa nostra, fu emozionante e decisivo: ascoltando
le testimonianze dei ragazzi, egli decise di inserirli di fatto, ufficialmente, nella Famiglia Paolina e
precisamente nel ramo dei Cooperatori. Noi personalmente fummo confermati, nella qualità di
membri dell’Istituto “Santa Famiglia”, a essere guida di questi giovani neo-Cooperatori. Il primo
passo era ormai avvenuto. Col trascorrere degli anni, ai giovani si sono uniti gli adulti e tutti
insieme, in una toccante celebrazione liturgica, hanno proferito le promesse e ricevuto in consegna
lo Statuto dalle mani del nostro Assistente spirituale, don Gerardo Curto, a ciò delegato dal
Direttore nazionale dei Cooperatori.
Il fatto che i momenti forti di spiritualità (ritiri mensili, adorazioni,…) siano vissuti insieme
- giovani e famiglie – è del tutto coerente per Cooperatori nati nel seno della “Santa Famiglia”,
guidati da una coppia di quest’ultimo. Tuttavia non vi sono commistioni di carismi: i Cooperatori
hanno i loro incontri specifici di formazione con cadenza settimanale, così anche i coniugi hanno i
loro autonomi momenti d’incontro.
Questa realtà operativa gode della comune approvazione dei rispettivi Superiori. Accade
pure che quando il Delegato nazionale dei Cooperatori Don Olinto Crespi viene a Brindisi siano
presenti nell’incontro anche coppie dell’Istituto che lo desiderano; quando viene don Innocenzo
Dante, i giovani per loro volontà assicurano la propria partecipazione.
Dalla presente relazione che vuole sunteggiare le linee evolutrici di un cammino ormai più
che decennale emerge veramente una splendida realtà di famiglia - per così dire, genitori e figli
insieme – che per un verso tiene conto della particolare genesi dei Cooperatori brindisini e, per un
altro verso, rispetta quello spirito di comunanza quale era stato concepito e voluto dal Fondatore
della Famiglia Paolina.
Dobbiamo riconoscere, in questo cammino, la benevola guida svolta dalla Regina degli
Apostoli, lungo il sentiero tracciato dal Figlio Maestro – Via, Verità, Vita – sotto lo sguardo
sorridente del Beato don Alberione e la presenza viva, energica dell’indimenticabile don Stefano
Lamera; per tutto ciò non possiamo non elevare un inno di lode e di ringraziamento a Dio.
Chiediamo al Delegato nazionale dell’Associazione “Cooperatori Paolini” Don Olinto
Crespi, con affettuosa deferenza un cenno di riscontro che attendiamo con ansia e che valga come
benevolo incoraggiamento alla nostra attività; soprattutto, che sia un lieto motivo per sentirci
accomunati nella gioia e nella speranza cristiana.
Nel contempo, imploriamo di cuore la tua santa, paterna benedizione.
Brindisi, 28/01/2007
Delegato Nazionale
Associazione“Cooperatori Paolini”
Don Olinto Crespi
Responsabili Cooperatori Paolini
Paolo e Giacinta Cardone
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