prova pw200 pr200 feb 2010
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P R O V A T I P E R V O I UNA COPPIA ITALIANA di B E B O M O R O N I A udiogram piccola ( e nemmeno troppo) ma attivissima ditta pisana, non finirà mai di stupirci. Anziché tentare pedissequamente di replicare o scopiazzare prodotti di ditte più o meno altisonanti, la casa toscana, animata da Angela, prima donna manager dell’alta fedeltà italiana, Simone, sorta di deus ex-machina che si dedica tanto alla progettazione che allo sviluppo dell’azienda, e dal super-jolly Massimiliano, nasce nel 1990, fondata dal compiantissimo ( in tutto il mondo) Jean Serge Di Giorgio, valentissimo distributore Naim, nonché raffinato designer e giovane gentiluomo, portato troppo immaturamente via da una morte che sarebbe piaciuta a Saint Exupery, ma che non è piaciuta per nulla a noi che eravamo suoi amici. Nasce principalmente, come detto, come distributore Naim, ma sin dai primi vagiti si caratterizza per una sua autonoma, avanzatissima produzione. I primi oggetti ad uscire dalla fabbrica pisana e a finire tra le mani e nelle orecchie entusiaste dei recensori, sono gli integrati MB 1 ed MB, caratterizzati dal design sia estetico che elettronico avanzatissimo. Sono tra i primi integrati audiophile ( forse i primi) ad essere interamente e unicamente telecomandabili. Il loro successo di vendita in tutto il mondo è talmente buono, che Audiogram decide di privilegiare la strada della progettazione e della costruzione, rispetto a quella, pur più 48 AUDIOGRAM PR200 PW200 A M P L I F I C AT O R I P R E A M P L I F I C AT O R I THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O PW200 2 O 1 0 PR200 P R O V A T I P E R V O I tranquilla e sicura, della distribuzione di apparecchi di costruzione terza. La produzione man mano si espande, sino ad arrivare al ricchissimo catalogo dei giorni nostri, dal quale abbiamo estrapolato e provato due vere e proprie perle. Le due elettroniche top di gamma: il preamplificatore PR 200 e il finale di potenza PW 200, due elementi al top della produzione mondiale, caratterizzati, come vedremo, da un prezzo pressoché imbattibile. L’INTER 50 THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O 2 O 1 0 PR200, FLESSIBILITÀ ED ELEGANZA RNO DEL PR200 Una sana ( ed efficacissima) filosofia Audiogram, ha sempre ritenuto importante progettare e produrre apparecchiature di assoluto pregio, che si identificassero come prodotti di riferimento, e come investimenti validi nel tempo. Per questo motivo, dal 1990 ad oggi, prodotti come l'integrato MB sono ancora felicemente in catalogo. Ogni prodotto nasce e occupa una posizione importante all'interno del range, e nel corso degli anni. Ciò che accade nel corso degli anni, nel catalogo, non è l’abitudinaria eliminazione dei prodotti precedenti o l’inserimento di oggetti completamente estranei alla linea produttiva, al design, allo stile progettuale, ma al contrario, il costante aggiornamento dei prodotti già in produzione affiancando loro ciò che lo sviluppo del laboratorio di progettazione produce di realmente significativo. Pensiamo ad esempio all'MB 1 che dal 1990 è stato aggiornato più volte e ridisegnato mantenendo comunque il suo stile pulito e lineare che da sempre lo contraddistingue. Lo stesso discorso vale per i diffusori, il modello da libreria Alone è stato presentato oltre cinque anni fa e da quel momento sono state attualizzate le finiture, sono stati effettuati piccoli interventi di aggiornamento tecnico, ma il diffusore resta in catalogo con le stesse caratteristiche. La filosofia Audiogram è quella di prodotti che per funzionamento, immagine, caratteristiche, durino nel tempo offrendo grande affidabilità tecnica e sonora. Due apparecchi ( per molti versi) stupefacenti Il finale di potenza stereo PW 200 una volta tolto il coperchio 51 superiore, si fa immediatamente notare per i due massicci trasformatori toroidali (fatti realizzare su specifiche della casa) da 600 VA cadauno, entrambi racchiusi in una scatola schermata disposta all'interno dell'apparecchio. Il PW 200 ha una potenza di 170 W/8ohm per singolo canale, dispone di ingressi bilanciati e sbilanciati e doppia uscita diffusori per consentire la il bi-wiring. L'interruttore di accensione/spegnimento è posto sul frontale, ed è realizzato in plexiglass tornito dal pieno, al suo interno sono presenti due indicatori luminosi, il blu indica l'accensione mentre il rosso indica l'overload. La circuitazione è a Hexfet: 6 coppie selezionate per ciascun 52 THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O 2 O 1 0 canale con capacità di erogazione per singola coppia di dispositivi di 20 ampère. Gli Hexfet sono stati scelti in quanto dispositivi estremamente veloci, con fronti di salita molto alti, grandissima capacità in corrente e bassissima resistenza interna (Rds on), ideali per le amplificazioni di alta classe. La costruzione interna dell'amplificatore finale non prevede alcuna parte in comune tra canale destro e sinistro, fatta eccezione per la presa di alimentazione. Insomma un vero dual-mono. Non è la a topologia circuitale (è un “comune” classe AB), per quanto raffinata e nonostante la qualità dei singoli componenti, a presentare elementi di particolare importanza o addirittura fondamentali. Altre sono le vere particolarità di questo amplificatore: La tensione di alimentazione dopo il trasformatore, viene raddrizzata da 16 diodi ultra veloci e subisce una prima filtratura da 22000 uF su una prima scheda . Dopodichè l'alimentazione viene trasferita alle schede dei finali. Fondamentale peculiarità è che su ciascuna scheda degli amplificatori e in prossimità di ciascun transistor finale (12 per ognuna scheda), viene posizionato un condensatore da 3300 53 P R O V A T I P E R V O I uF (uno per ciascun transistor) in modo tale che ad ogni richiesta della registrazione al segnale musicale venga fornita una abbondante quantità di energia. Particolare importanza viene assegnata, ovviamente, all’alimentazione, non solo per capacità e stabilizzazione, ma anche per la quasi totale assenza di filatura e la minimizzazione dei contatti, Le lavorazioni tecniche dello chassis, vengono effettuate mediante macchine a taglio laser e torni a controllo numerico, in grado di assicurare uno standard costruttivo di alto livello industriale, nonostante le dimensioni artigianali dell’azienda italiana. Il pannello frontale è in alluminio e cristallo: l'impiego del cristallo oltre a costituire un importante motivo di design, assicura al pannello una longevità estetica (cosa che non sarebbe potuta avvenire impiegando, ad esempio, il plexiglas o altre metacrilati trasparenti) almeno pari a quella tecnica dell’apparecchio. Anche la serigrafia sul pannello frontale è eseguita al laser, che incide l'alluminio in profondità, evitando l’impiego di vernici che possono facilmente deteriorarsi con i più comuni prodotti per la pulizia delle superfici. Il preamplificatore PR 200 da un punto di vista strettamente meccanico, ricalca il progetto del finale PW 200. Dal punto di vista elettronico il pre presenta una cospicua serie di aspetti decisamente interessanti. Ma partiamo dai “basics”, dalla dotazione: otto coppie di ingressi linea di cui una bilanciata, phono MM-MC, ingresso MP3 54 THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O 2 O 1 0 IL PW200 APERTO (con differente sensibilità rispetto agli altri ingressi linea) due coppie di uscite verso il finale, bilanciate e sbilanciate (con possibilità di bi-amping) ed un uscita Rec Out. L'alimentazione è racchiusa in un involucro metallico schermato ed è costituita da un trasformatore toroidale da 250 VA e da una scheda che svolge una prima raddrizzatura e filtratura. Da questa scatola escono varie alimentazioni che raggiungono la scheda madre. Una particolare cura è stata rivolta alla progettazione del circuito stampato con percorsi delle piste e ben calibrate sezioni, tali da ridurre al minimo il rumore. Le circuitazioni di amplificazione si avvalgono di operazionali di qualità a bassissimo rumore e altissimo fronte di salita, coadiuvati da una nutrita quantità di stabilizzatori di alimentazione locale. Già tutto quanto sopra elencato sarebbe sufficiente ad ottenere elevate prestazioni, ma il vero cuore dell'apparecchio è il controllo di volume, punto cruciale di tutti i sistemi di preamplificazione: tale dispositivo è stato ottenuto tramite un selettore elettronico costituito da molteplici switch con alimentazione duale che selezionano un'opportuna serie di resistenze a strato metallico. Questo circuito è preceduto da uno stadio buffer che assicura estrema stabilità, indipendentemente dalla posizione (256 in totale) del volume (Il numero della posizione del volume che appare sul display è quello corrispondente alla reale posizione moltiplicata per quattro, cioè una cifra ogni quattro step). L'altra particolarità del preamplificatore PR 200, sta nella pos- 55 P R O V A T I P E R V O I sibilità di acquistare una grossa scheda opzionale a quattro canali, che con una semplicissima operazione può essere inserita nell'apparecchio, che è già predisposto anche per quel che riguarda la serigrafia sul pannello posteriore. Tale scheda consente all'ingresso DVD di divenire un ingresso a sei canali analogici. Ciò, in unione a un lettore multicanale , consente di trasformare l'impianto puramente stereo in un impianto stereo/multicanale pur mantenendo le caratteristiche originali di tutti gli altri ingressi. Un’opzione decisamente interessante, che con relativa spesa, consente anche a “chi teme” di poter godere delle indubbie potenzialità del multicanale. Test d’ascolto Conosco questa coppia, e in genere il resto della produzione Audiogram, dai primi prototipi ad oggi, ho avuto modo di ascoltarla nelle più varie situazioni, con i diffusori della Audiogram stessa così come con cose estremamente differenti tra loro quali Thiel, Kharma, Egglestone, Klipsch…Ottenendo sempre un’impressione estremamente concreta e positiva. La stessa impressione che, in questi giorni, sto rilevando facendo suonare la coppia PR 200/ PW 200 con le mie Tannoy Dimension TD 12, che peraltro sono casse di straordinaria caratura, ma tutt’altro che di bocca buona. E sono anche abituate male essendo abitualmente pilotate da quella che io ritengo una delle migliori coppie di elettroniche ( sicuramente uno dei migliori, se non il migliore, amplificatori a stato solido mai prodotto) i mitici Harman Kardon Citation XXP e XX di Matti Otala. Ebbene ancora una volta l’impressione è quella di trovarsi al cospetto di un’amplificazione di classe ben superiore al suo prezzo medio di acquisto nel mercato globale, tanto per inten- 56 Un’opzione decisamente interessante, che con relativa spesa, consente anche a “chi teme” di poter godere delle indubbie potenzialità del multicanale. THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O 2 O 1 0 P R O V A T I P E R V O I PW200 derci a un’amplificazione di primissima qualità, o con quel termine che io non amo tanto, di purissima estrazione hi-end. Il pre è silenziosissimo, e fa della precisione e dell’attenzione ai particolari minuti, alle nuance più fini il suo punto di forza, Nonostante ciò è tutt’altro che un pre “sfarfalleggiante” o al contrario freudianamente analista. Il suono è estremamente solido e terreno, con un pizzico di romanticismo ( in una musicalità talvolta leggermente spinta sul versante del melodioso e sentimentale, che non guasta affatto), capace di una gamma acuta raffinatissima, di una gamma media liquida e insieme chiarissima e di un basso di inusuale solidità ma tutt’altro che “duro” anzi, e senza alcun accenno, mai, di gommosità nella sua zona mediana, cosa che ultimamente mi capita di ascoltare piuttosto spesso da preamplificatori che come questo scendono molto e con (controllata) potenza. Il finale è roccioso, imperioso, se occorre straripante, pur mantenendo sempre estreme coerenza tonale, omogeneità e compostezza. E’ in grado di pilotare anche diffusori duri e dal carico tormentato, senza scomporsi, e devi dire va a nozze con il ( non semplice, non credete alle leggende) doppio concentrico Tannoy, facendo cioè quello che molti ampli a transistor non fanno con il leggendario “DC”: mantenerne intatta la mira- 58 THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O 2 O 1 0 colosa coesione tra woofer e tweeter coassiali. Le TD12 in più hanno anche un piccolo capolavoro di supertweeter, che si limita a rifinire la gamma più alta senza pensanti interferenze nella riproduzione della stessa. Ma si tratta di un componente tanto discreto quanto delicato: basta un pur leggero accenno di eccessiva esuberanza in gamma alta, perché il supertweeter tenda ( sempre discretamente ma avvertibilmente) a “strillare”. Nulla di ciò accade con il PW 200 che come avevo avuto modo di notare in altre occasioni, è un fenomenale “equilibratore”. La corrente è davvero molta, e le Tannoy volano letteralmente, invadendo lo spazio di musica solida e, come dicevo all’inizio, RETRO DEL PW200 “concreta”. L’etereità è cosa per altri amplificatori, anzi per altre coppie di alettroniche: la coppia Audiogram ama lo scolpito e i chiaroscuri potenti, offrendo un’impressione di realismo difficilmente superabile se non a cifre con troppi zeri. Tale precipua personalità si riflette perfettamente nella rico- 59 P R O V A T I P E R V O I struzione tridimensionale dell’immagine, che appare giustamente estesa e con un punto di orizzonte assai profondo nello spazio ( quindi certamente non difetta, anzi, la profondità). Un’immagine palpabile ed avvertibile oltreché nelle orecchie, se posso dire impropriamente ma efficacemente, “sul corpo” dell’ascoltatore immerso in uno spazio musicale denso e partecipato, in grazia anche di un eccellente efetto presenza, che in altri casi risulta spesso in contraddizione con la suddetta profondità. Insomma, una coppia italiana che non a caso ha successo nel mondo, nonostante i ritimi di produzione ( anche per mantenere integre queste prestazioni, che necessitano di costruzione, rilievi e test finali estremamente accurati e approfonditi) siano quelli di una ditta artigianale. Una coppia di elettroniche che ha ben poco da invidiare a praticamente qualsiasi concorrenza, anzi è la concorrenza che spesso ha molto da invidiare ad Audiogram. 60 THE ABSOLUTE AUDIOPHILE F E B B R A I O 2 O 1 0