Apparecchio di Focault
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Apparecchio di Focault
Apparecchio di Focault Anno di costruzione: 1855. Dimensioni: altezza 26,0 cm, lunghezza 36,0 cm, altezza 23 cm, altezza supporto 5,5 cm, larghezza supporto 15 cm. Supporto: lo strumento è posto in verticale su una una massiccia base di legno con 4 piedini a punta. Descrizione visiva: un robusto telaio in ferro verniciato reca una manovella che, tramite 3 assi con pignoni e ruote dentate moltiplicatrici, aziona un quarto asse pure munito di pignone. Questo è imperniato fra viti a punta, che sono fissate ad una piastra d’ottone. Posto alla sommità del telaio c’è un disco di rame. Accanto al telaio sono disposti due grossi elettromagneti, le cui espansioni polari si estendono semi circolarmente ad abbracciare metà del disco di rame. I terminali degli elettromagneti, collegati in serie, sono uniti a due serrafili. In uno di essi si infila l’estremità di una leva mobile (imperniata su di un terzo serrafilo) che funge da interruttore. Funzionamento ed utilizzo: quando nell'elettromagnete non circola corrente il disco può ruotare facilmente. Alla chiusura dell'interruttore risulta molto più faticoso mantenere il disco in rotazione, per effetto di una corrente indotta. La termopila, collegata con un galvanometro, segnala un riscaldamento del disco stesso. Il riscaldamento, prodotto dall'azione frenante, è prodotto all'interno del disco causa di correnti indotte parassite, dette di Focault. Esse, da un lato disperdono energia sottoforma di calore per effetto Joule, dall'altro generano un campo magnetico che interagendo con quello tra le espansioni polari, determina l'azione frenante. L'apparecchio si utilizza per verificare gli effetti delle correnti di Foucault, dette anche correnti parassite. Un po’ di storia: Ruhmkorff Heinrich Daniel è il costruttore di tale dispositivo. Léon Foucault descrisse il suo dispositivo nel 1855 in un articolo intitolato: "De la chaleur produite par l'influence de l'aimant sur les corps en mouvement". Ed ora…. Ai giorni nostri non viene più utilizzata tale apparecchiatura, che è sostituta dall’esperienza nella quale è utilizzato il pendolo di Walthenoften. References http://www.lombardiabeniculturali.it/scienza-tecnologia/schede/8e040-00006/ http://www.museofirst.it/en/catalogo-strumenti difisica/schedastrumento/schedastrumento.html?cid%5B0%5D=636