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Lo studio di fattibilità - INSERISCI USERNAME E PASSWORD Nu
STUDIO DI FATTIBILITA DI UN PROGETTO DI SVILUPPO RURALE DEFINIZIONI: STUDIO DI FATTIBILITÀ: “IMPARARE , SAPERE, CONOSCERE, CIÒ CHE SI PUÒ FARE” PROGETTO DI SVILUPPO: PIANO DI LAVORO ORDINATO E PARTICOLAREGGIATO PER CREARE SVILUPPO IL PROGETTO DEVE ESSERE: •ECOCOMPATIBILE (PORRE ATTENZIONE ALL’AMBIENTE,AGLI EQUILIBRI BIOTICI, ALLA BIODIVERSITÀ LOCALE) •UMANAMENTE SOSTENIBILE (ESSERE “RIPETIBILE” ANCHE SENZA GLI ATTORI STRANIERI CHE LO HANNO PROMOSSO - PORRE ATTENZIONE ALLO SVILUPPO DI “CONOSCENZE” E “COSCIENZE” NEGLI ATTORI LOCALI – DEVE AVERE L’UOMO E NON I MEZZI COME OGGETTO PRINCIPALE) • NEL RISPETTO DELLA REALTA’ CULTURALE LOCALE (DEVE ESSERE ADATTATO AGLI USI E COSTUMI DEL POSTO E RISPETTOSO DEI “CREDI” LOCALI) •NEL RISPETTO DELLA REALTA’ SOCIO ECONOMICA LOCALE (NON DEVE CREARE SQUILIBRI E/O CONTRASTI ECONOMICI NELL’AMBITO DELLO STESSO SETTORE E DI QUELLI COLLEGATI) • • PROGETTO: Un progetto è un insieme non divisibile di operazioni da effettuarsi in tempi definiti e con risorse prestabilite che produce flussi durevoli di benefici a favore di un ben definito gruppo di beneficiari Il Gruppo Destinatario di un progetto, che si esamina nell’ambito delle analisi sociale e di genere, è da considerarsi un insieme di soggetti di sviluppo a tutti gli effetti, ai quali deve essere riservato un ruolo propositivo e attivo nell’ambito del progetto. STUDIO DI FATTIBILITA’ Lo Studio di Fattibilità è il documento base per la formulazione dell’iniziativa Lo SF è predisposto in modo da costituire la base della Proposta di Finanziamento (PF). La PF è il documento con il quale vengono richieste al “Donor” le allocazioni necessarie alla realizzazione dell’iniziativa. STUDIO DI FATTIBILITA’ e PROPOSTA DI FINANZIAMENTO sono due documenti distinti quando l’iniziativa è diretta MAE/CE/NU. Mentre è un unico documento quando l’iniziativa è proposta da una NGO • FINANZIAMENTO MAE • - Progetti Affidati: sono quelli finanziati in toto dal MAE. Questi progetti non nascono in seno alla ONG ma è l’ente finanziatore a deciderli per poi affidarne l’esecuzione alla ONG. Progetti Promossi: rappresentano la • stragrande maggioranza dei progetti. Si tratta dei progetti proposti dalla ONG, la quale li pensa in collaborazione con il partner locale e poi li presenta all’ente finanziatore. Il progetto è co-finanziato dal MAE, dalla ONG e dal partner locale. Se il partner locale non ha la MEZZI FINANZIARI, possono essere “valorizzati” personale, terreni e infrastrutture locali. La stessa ONG ricorre spesso alla valorizzazione. % finanziamento = 50 – 70% Criteri di ammissibilità Progetti MAE – da: PROGETTI PROMOSSI DA ONG SCHEMA DI PRESENTAZIONE E PROCEDURE approvato dal Comitato Direzionale con delibera n. 36 del 13.5.97 Sono considerate ammissibili le iniziative quando: a) contengono una richiesta di contributo non superiore a 500 milioni annui, con un tetto massimo di 1,5 miliardi per gli interventi di durata triennale. b) In percentuale il contributo richiesto non supera il 50% del costo totale del progetto, salvo casi particolari nei quali la percentuale può elevarsi fino al 70% (carattere prioritario dell’iniziativa, condizioni particolari del paese d’intervento che limitano le possibilità di apporto dei partners locali, ecc.). c) prevedono una partecipazione al finanziamento da parte delle ONG promotrici non inferiore al 15% del costo totale del progetto, così ripartito: 5% in apporti monetari e 10% in valorizzazioni (per queste ultime dovranno essere indicati gli elementi necessari alla loro valutazione in termini monetari). d) Il costo delle eventuali costruzioni e/o attrezzature non supera nell’insieme il 40% del costo complessivo del progetto. e inoltre: e) hanno finalità di sviluppo umano, nel senso che tendono a promuovere lo sviluppo sia economico che sociale e culturale del Paese o dell’area che beneficia dell’intervento; f) sono attuate con beneficiari e partners locali facilmente individuabili, in grado tra l’altro di assumersi la responsabilità della futura gestione; g) promuovono la piena partecipazione dei beneficiari e delle controparti in ogni fase dell’intervento, dalla ideazione alla realizzazione, al monitoraggio e alla valutazione ex post (Sviluppo Partecipativo); h) si inquadrano coerentemente nel contesto socio - economico del paese d’intervento e rispondono alle sue necessità di sviluppo. VEDI ANCHE: PROGETTI PROMOSSI DA ONG Paesi meno avanzati (dal 1° maggio 2001) Afghanistan, Angola, Bangladesh, Benin, Bhutan, Burkina Faso, Burundi, Cambogia, Capo Verde, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Rep. dem. del Congo, Gibuti, Guinea Equatoriale, Eritrea, Etiopia, Gambia, Guinea, Guinea Bissau, Haiti, Kiribati, Laos, Lesotho, Liberia, Madagascar, Malawi, Maldive, Mali, Mauritania, Mozambico, Myanmar, Nepal, Niger, Ruanda, Samoa, São Tomé e Principe, Senegal, Sierra Leone, Isole Salomone, Somalia, Sudan, Tanzania, Togo, Tuvalu, Uganda, Vanuatu, Yemen, Zambia. VEDI ANCHE: LISTA PAESI APPROFONDIMENTI • • http://www.esteri.it/ http://www.esteri.it/polestera/cooperaz/index.htm Quadro normativo e Linee-guida • • • • • Indirizzi per la concessione dei crediti di aiuto a favore dei paesi meno avanzati Linee guida della cooperazione italiana sulla tematica dell'handicap La cooperazione decentrata allo sviluppo. Linee di indirizzo e modalità attuative Linee-guida della cooperazione italiana sulla riduzione della povertà Linee-guida per la valorizzazione del ruolo delle donne e la promozione di un'ottica di genere nell'aiuto pubblico allo sviluppo dell'Italia • Linee-guida della cooperazione italiana sulla tematica minorile • Legge 26 febbraio 1987, n. 49 "Nuova disciplina della cooperazione italiana con i paesi in via di sviluppo“ Delibere e pareri del Comitato Direzionale Aiuti umanitari e di emergenza Cooperazione finanziaria I giovani nella cooperazione internazionale Documenti Pubblicazioni Lista dei paesi in via di sviluppo Organizzazioni Non Governative Ufficialmente Riconosciute (ONG Idonee) DIPCO - Bollettino della Cooperazione LEGGE 26 FEBBRAIO 1987. N. 49 NUOVA DISCIPLINA DELLA COOPERAZIONE DELL'ITALIA CON I PAESI IN VIA DI SVILUPPO • Art. 1 (Finalità) 1. La cooperazione allo sviluppo è parte integrante della politica estera dell'Italia e persegue obiettivi di solidarietà tra i popoli e di piena realizzazione dei diritti fondamentali dell'uomo, ispirandosi ai principi sanciti dalle Nazioni Unite e dalle convenzioni CEE-ACP. 2. Essa è finalizzata al soddisfacimento dei bisogni primari e in primo luogo alla salvaguardia della vita umana, alla autosufficienza alimentare, alla valorizzazione delle risorse umane, alla conservazione del patrimonio ambientale, all'attuazione e al consolidamento dei processi di sviluppo endogeno e alla crescita economica, sociale e culturale dei paesi in via di sviluppo. La cooperazione allo sviluppo deve essere altresì finalizzata al miglioramento della condizione femminile e dell'infanzia ed al sostegno della promozione della donna . • Art. 32 (Cooperanti delle organizzazioni non governative) 1. Le organizzazioni non governative idonee possono inoltre impiegare nell'ambito dei programmi riconosciuti conformi alle finalità della presente legge, ove previsto nei programmi stessi, con oneri a carico dei pertinenti capitoli dell'apposita rubrica di cui all'art.14 comma 1 lett a)[..], cittadini italiani maggiorenni in possesso delle conoscenze tecniche, dell'esperienza professionale e delle qualità personali necessarie, che si siano impegnati a svolgere attività di lavoro autonomo nei paesi in via di sviluppo con un contratto di cooperazione,[..] di durata inferiore a due anni, per l'espletamento di compiti di rilevante responsabilità tecnica gestionale e organizzativa. Il contratto di cui sopra deve essere conforme ai contenuti che verranno definiti dal Comitato direzionale sentito il parere della Commissione di cui all'articolo 8, comma 10. AIUTI UMANITARI EUROPEI • COMMISSIONE EUROPEA: • Aiuti umanitari Ufficio per gli aiuti umanitari - ECHO – ECHO, l'Ufficio per gli aiuti umanitari, è stato creato nel 1992 al fine di migliorare la fornitura di aiuti immediati alle persone che si trovano in una situazione di grave bisogno. L'UE è il più grande donatore del mondo; essa fornisce il 55% degli aiuti umanitari internazionali, di cui il 30% attraverso ECHO e il 25% con programmi diretti degli Stati membri. Tipicamente a breve termine, questi aiuti sono distribuiti per salvare e preservare vite umane nelle seguenti situazioni: • catastrofi naturali; • conflitti violenti; • crisi strutturali e di altro tipo. VEDI ANCHE: PATNERS ECHO COSA FINANZIA ECHO SPESE ELEGIBILI • • • COMMISSIONE EUROPEA: Assistenza esterna Le attività di EuropeAid coprono il Fondo europeo di sviluppo (Stati ACP) e circa 70 linee di bilancio basate su oltre 80 basi giuridiche. Tra Stati, Territori e Organizzazioni, i beneficiari dell'assistenza gestita dall'Ufficio sono più di 150. Nel 2000, i nuovi finanziamenti sono ammontati a circa 7,6 miliardi di euro, di cui più di 1 miliardo di euro per il finanziamento di azioni orizzontali (sicurezza alimentare, cofinanziamento con le ONG, ambiente, diritti umani, etc). GEOGRAPHICAL THEMATICAL •DEMOCRACY HUMAN RIGHTS •COFINANCING WITH NGO’S •FOOD SECURITY •BALKANS •EUROPE, CAUCASUS, CENTRAL ASIA •SOUTHERN MEDITERRANEAN, MIDDLE EAST •AFRICA, CARAIBEAN, PACIFIC VEDI ANCHE: LISTA PAESI PAESE PROGRAMMA •ASIA •LATIN AMERICA THEMATICAL •DEMOCRACY HUMAN RIGHTS •COFINANCING WITH NGO’S NGOs (B7–6000) Decentralized Co-operation (B7–6002) Info Guide Reports and Publications •FOOD SECURITY 1. European Programme for Food Aid and Food Security Introduction Interventions Indicators Documents Guide to the Evaluation Procedures and Structures currently operational in the Commission's External Co-operation Programmes 2. Project Cycle Management Manual The support actions The support actions comprise a wide variety of instruments that make it possible to appropriately meet the specific needs of the beneficiary administrations, the private sector and the vulnerable households as regards food security : institutional strengthening, development of agricultural production (access to the inputs and seeds, development of rural credit, micro-projects), support for marketing (structuring of the organisations of producers, integration of the local markets, support for the transformation of the agricultural products, storage and credit to marketing, development of the export channels), safety nets (programmes with high intensity of manpower, food against work, money against work), rehabilitation (targeted tool and input distribution), system of prevention of the crises (national safety stocks, early warning system). • • FINANZIAMENTO CE e UN - Progetti Promossi: % finanziamento = 70 – 100% I Programmi di finanziamento della Commissione Europea Linee di finanziamento dell'Unione Europea disponibili per le ONG, intese nella loro più larga accezione dunque le organizzazioni non governative, no profit, associazioni, fondazioni sociali e cooperative. B7-210 Aiuto alle popolazioni e aiuti alimentari per i PVS e altri paesi terzi colpiti da disastri B7-212 Azioni di aiuto per le popolazioni di Asia e America latina B7-215 Aiuti indipendenti per i Nuovi stati indipendenti e la Mongolia B7-217 Azioni di aiuto per i rifugiati, gli esclusi, i rimpatriati B7-320 Cooperazione con il Sud-Africa B7-321 Programmi di riabilitazione nel Sud-Africa B7-410MEDA - Supporto per la riforma socio-economica nel bacino mediterraneo B7-420 Supporto al processo dipace in Medio-Oriente B7-520 Tacis: assistenza ai Nuovi stati indipendenti e alla Mongolia/Tempus Tacis B7-541 Misure per la ricostruzione in ex-Yugoslavia B7-545 l'Europa per Sarajevo B7-6000 Supporto alle ONG di sviluppo per progetti nei PVS B7-610 Formazione sulle problematiche dello sviluppo B7-611 Il ruolo delle donne nelle problematiche dello sviluppo B7-6200 L'ambiente nei PVS B7-6211 Programmi per la salute e la lotta contro l'AIDS B7-631 Politiche e programmi di aiuto alle popolazioni nei PVS B7-641 Misure di riabilitazione e costruzione nei PVS B7-643 Cooperazione decentrata nei PVS B7-661 Partecipazione comunitaria alle azioni contro le mine anti-uomo B7-7001 Sostegno al processo di pace nella ex-Yugoslavia B7-702 Diritti umani e democrazia nei PVS B7-703 Processo di democratizzazione in America latina APPROFONDIMENTI • http://www.europa.eu.int/comm/index_it.htm – http://www.europa.eu.int/comm/echo/ • http://www.europa.eu.int/comm/echo/pdf_files/fpa_partners.pdf • http://www.europa.eu.int/comm/echo/partners/expenditures_en.htm – http://www.europa.eu.int/comm/europeaid/index_it.htm • http://www.europa.eu.int/comm/europeaid/projects/foodsec/index_en.htm • http://www.europa.eu.int/comm/europeaid/projects/ong_cd/index_en.htm – http://www.europa.eu.int/comm/europeaid/projects/ong_cd/publications_en.h tm >>PROJECT CYCLE MANAGEMENT » EVALUATION GUIDE – http://www.europa.eu.int/comm/europeaid/projects/ong_cd/info_guide_en.pdf >>GUIDA PER NGO – http://www.europa.eu.int/comm/development/paysreg_en.htm • http://www.europa.eu.int/comm/development/country/index_en.htm • http://www.europa.eu.int/comm/development/sector/index_en.htm STUDIO DI DI FATTIBILITÀ FATTIBILITÀ STUDIO JOINT VENTURE VENTURE JOINT PROGETTI DI: DI: PROGETTI SVILUPPO SVILUPPO IMPRESE PRIVATE PRIVATE IMPRESE DONI DONI EMERGENZA EMERGENZA NGO NGO MAE MAE EC EC NU NU AGENZIE VARIE VARIE AGENZIE ECHO ECHO ANALISI PRELIMINARE: PROGETTO DI SVILUPPO INDIVIDUAZIONE PAESE SU QUALE SETTORE: QUALE FINANZIATORE: •AGRICOLTURA •MAE QUALE LINEA: •SANITA’ •EC •RIDUZIONE POVERTA’ •EDUCAZIONE •NU •SICUREZZA ALIMENTARE •DIRITTI UMANI •USAID •AMBIENTE •_ •AGENZIE •RURAL DEVELOPMENT •_ •NGO •PRIVATI SU QUALE PROGRAMMA DI FINANZIAMENTO PROGETTI PROMOSSI DA ONG SCHEMA DI PRESENTAZIONE INDICE (in rosso fase preliminare) 1. Presentazione ONG promotrice 2. Presentazione dell’iniziativa 2.1. Dati di sintesi 2.2. Oggetto 2.3. Schema logico 2.4. Prospetto dei costi 3. Contesto 3.1. Origini dell’iniziativa 3.2. Contesto nazionale e regionale 3.3. Quadro settoriale e territoriale 3.4. Problemi da affrontare/risolvere 3.5. Beneficiari, controparte e altri attori 3.6. Documentazione: metodologie di analisi e base conoscitiva 4. Strategie di intervento 4.1. Obiettivi generali 4.2. Obiettivi specifici 4.3. Risultati attesi 4.4. Attività 5. Fattori esterni 5.1. Condizioni esterne 5.2. Rischi ed adattabilità 6. Realizzazione dell’intervento 6.1. Metodologie specifiche di intervento 6.2. Organizzazione e modalità di esecuzione 6.3. Risorse umane, fisiche e finanziarie 6.4. Cronogramma 6.5. Impegni del Governo beneficiario 7. Fattori che assicurano la sostenibilità 7.1. Misure politiche di sostegno 7.2. Aspetti socio-culturali 7.3. Quadro istituzionale 7.4. Tecnologie appropriate 7.5. Aspetti ambientali 7.6. Sostenibilità economica e finanziaria 8. Monitoraggio e valutazione 8.1. Definizione degli indicatori 8.2. Modalità di esecuzione 9. Stima dei costi e piano finanziario 10. Allegati 10.1. Lettera di gradimento autorità locali 10.2. Convenzione (con traduzione) 10.3. Carta geografica 10.4. Copia contratti volontari 10.5. Copia contratti cooperanti 10.n. Altri allegati SCHEMA DI PRESENTAZIONE PROGETTI EC TABLE OF CONTENTS 1. EXECUTIVE SUMMARY 1.1 INTRODUCTION 1.2 BRIEF DESCRIPTION OF THE PROPOSED PROJECT 1.3 BUDGET SUMMARY 1.4 OTHER INTERVENTIONS CARRIED OUT IN THE AREA AND SECTOR 1.5 LOCAL AUTHORITIES AND COMMUNITIES CONSULTED 2. THE MAIN TEXT 2.1 BACKGROUND 2.1.1 Features of the sector 2.1.2 Results achieved in phase I 2.2 PROJECT RATIONALE 2.2.1 Beneficiaries and parties to be involved 2.2.2 Description of the areas and problems to be addressed 2.3 INTERVENTION 2.3.1 Overall objective 2.3.2 Project purpose 2.3.3 Results 2.3.4 Activities 2.4 ASSUMPTIONS 2.4.1 Assumptions 2.4.2 Risks & Flexibility 2.5 IMPLEMENTATION 2.5.1 Physical and non-physical inputs 2.5.2 Organisation and procedure 2.5.3 Implementation Schedule 2.5.4 Costs and Financing Plan 2.6 FACTORS ENSURING SUSTAINABILITY 2.6.1 Appropriate technology 2.6.2 Environmental Protection 2.6.3 Socio - cultural aspects 2.6.4 Institutional and Management Capacity 2.6.5 Economic and Financial Analysis 2.7 MONITORING AND EVALUATION 2.7.1 Monitoring Indicators 2.7.2 Reviews / Evaluation Reports 3. LIST OF ANNEXES ANNEX 1: Project Logical framework ANNEX 2: Detailed Budget ANNEX 3: Implementation Time Table ANNEX 4: Agreement with Local Authorities ANNEX 5: CV's of Expatriate Personnel ANNEX 6: Maps of the areas ANNEX 7: NGO work in Somalia Up to Date FASE DI INDAGINE 3. CONTESTO 3.2. Contesto nazionale e regionale - Fasi storiche fondamentali del paese, - Caratteristiche geografiche, - Caratteristiche climatiche e fisiche, - Assetto politico-amministrativo, - Dati demografici, - Dati socio-economici, - Dati sanitari, - Dati occupazionali; - Contesto macroeconomico: principali indicatori economici e riferimenti all’economia della regione/area d’intervento. LIVELLO: PAESE REGIONE DISTRETTO VEDI ANCHE: UNDP REPORT FASE DI INDAGINE 3. CONTESTO 3.3. Quadro settoriale e territoriale •Caratteristiche e la situazione del settore di riferimento •Potenzialità di sviluppo •Fattori che ne ostacolano il realizzarsi. •Misure politiche e gli interventi del governo beneficiario, AGRICOLTURA: •CARATTERISTICHE GENERALI GOVERNO LOCALE: •STRATEGIC PLAN •COLTURE PRATICATE •SITUAZIONE AZIENDE •SITUAZIONE DI MERCATO •PROBLEMATICHE GENERALI LIVELLO DI DISTRETTO: •INQUADRARE IL PIÙ POSSIBILE LA SITUAZIONE AGRICOLA DELL’AREA CON RIFERIMENTI ALLE TEMATICHE CHE VERRANNO TOCCATE DALL’INTERVENTO FASE DI INDAGINE 3. CONTESTO 3.4. Problemi da risolvere la loro corretta individuazione è di particolare importanza per la formulazione e la realizzazione del progetto. – Elencare in ordine di priorità i problemi che saranno affrontati dal progetto, indicando i loro rapporti causa -effetto; fare menzione anche dei fattori esterni, di problemi cioè che il progetto non potrà affrontare. L iv e llo d i re d d ito 90 80 70 60 M a rk e tin g 50 L a v o r a z io n e d e r r a te 40 M ig lio ra m e n to q u a lità 30 A u m e n to re s e 20 P R O D U Z IO N E A T T U A L E C O M M E R C IA L IZ Z A Z IO N E P R O D O T T I T R A S F O R M A Z IO N E P R O D O T T I A G R IC O L I Q U A L IT A ' D E I P R O D O T T I A G R IC O L I P R O D U Z IO N I U N IT A R IE 10 V A R IA B IL IT A ' D E I P R E Z Z I PROBLEMATICHE 0 C A R E N Z A D I S T O C C A G G IO T E C N IC H E C O L T U R A L I IN A D E G U A T E C A R E N Z A D I IN P U T A G R IC O L I C A R E N Z A D I M E Z Z I F IN A N Z IA R I B A S S A Q U A L IT A ' D E I P R O D O T T I B A S S E R E S E U N IT A R IE ALBERO DEI PROBLEMI FOOD INSECURIT Y AND LOW HOUSEHOLD INCOM E FARMING SYST EM WIT H INCONST ANT EFFICIENCY Poor Anim als productions No crops div ersification Low agriculture productions No av ailability of fodder crops SEED INSECURIT Y Lack of Av ailability of seeds Lack of av ailability of quality seeds Production constraints affect seeds av ailability Long term storage can be problem atic No quality seed m arket dev eloped Frequent Insect and desieas attack Lack of chem ical with which to treat seeds Lack of m arket av ailability of different crop seeds Lack of seeds selection Lack of knowledge for use of agriculture technique and inputs Lack of knowledge to treat seeds Lack of seeds production Little v ariety div ersification Lack of agriculture inputs Main Problem s M ain Project Interv entions Poor genetic characteristic of seeds Poor physiologic quality seeds Low knowledge of crop techniques FASE DI INDAGINE 3. CONTESTO •3.5. Beneficiari, Controparte ed altri attori •A) BENEFICIARI: •la popolazione direttamente interessata dall’intervento - destinataria dei benefici che saranno generati dal progetto. -DIRETTI -INDIRETTI -GENERE -VILLAGGI -CATEGORIE •B) CONTROPARTE: •co-esecutore locale delle attività e futuro gestore dei benefici a favore della popolazione direttamente interessata dal progetto. DEVE: •ESSERE UN ENTE “BEN IDENTIFICABILE” •AVERE UN RUOLO “ATTIVO” NEL PROGETTO •ASSICURARE LA “SOSTENIBILITA’” DEL PROGETTO •STILARE UN ACCORDO CON LA ONG FASE DI INDAGINE 3. CONTESTO •3.5. Beneficiari, Controparte ed altri attori •C) ENTI COINVOLTI: enti pubblici o privati, operanti nell’area interessata dal progetto, le cui funzioni o ruoli vengono presi in considerazione, valorizzati ed eventualmente cointeressati alla realizzazione degli obiettivi progettuali •MINISTERO AGRICOLTURA •MUNICIPALITA’ •AUTORITA’ DISTRETTO •VARI •D) ALTRI CO-FINANZIATORI: indicare l’importo del contributo di eventuali Organismi cofinanziatori EVENTO RARO ! 3.6. Documentazione: metodologie di analisi e base conoscitiva Elencare e sinteticamente descrivere gli studi condotti (tecnico, socio-culturale, ambientale, di genere, finanziario, di mercato) e altra eventuale documentazione utilizzata nella elaborazione del progetto. FASE DI INDAGINE 5. FATTORI ESTERNI Questo capitolo è dedicato all’analisi dei rischi e delle condizioni dai quali dipende l’iniziativa. Specificatamente i suoi paragrafi descrivono: •5.1. Condizioni esterne Per l’analisi delle condizioni esterne, ossia i punti di forza del progetto che questo non può controllare, si individuano: • le Precondizioni (fattori esterni che devono verificarsi prima dell’inizio dell’iniziativa) • le Condizioni che concorrono, insieme alle Attività proprie dell’iniziativa, a conseguire i Risultati attesi • le Condizioni che, se si verificano concorrono alla realizzazione dell’Obiettivo specifico insieme al conseguimento dei Risultati attesi • le Condizioni che a loro volta, se si raggiunge l’Obiettivo specifico, permettono il raggiungimento degli Obiettivi generali. Una volta stilato l’elenco delle Condizioni, si verifica quale probabilità esse hanno di realizzarsi, e se sono importanti ai fini del progetto. Le Condizioni importanti vanno riportate e illustrate spiegando quale sia la probabilità che esse si realizzino. Se si evidenzia che una o più Condizioni, pur essendo importanti, sono difficilmente realizzabili, l’iniziativa stessa va ridefinita in modo da non dipendere da queste. La descrizione delle Condizioni va integrata nel QL. Condizioni esterne È condizione importante per il progetto SI NO Può essere trascurata Probabilità che si realizzi Possibilità certe che si verifichi Alte possibilità che si verifichi Può essere tralasciata Va posta nello Studio di Fattibilità e descritta nelle sue caratteristiche Scarse possibilità che si verifichi Modificare il progetto: - aggiungendo attività e risorse - cambiando i risultati attesi - cambiando l’obiettivo specifico FASE DI INDAGINE 5. FATTORI ESTERNI •5.2. Rischi ed adattabilità Riprendendo le condizioni individuate sopra, sono descritti anche i rischi (si veda l’Analisi SWOT) e rispetto ad entrambi i fattori è valutata la solidità e l’adattabilità dell’iniziativa. È richiesto all’Estensore di descrivere le eventuali Attività previste per affrontare il mancato avverarsi della condizione o del verificarsi del rischio. In questo paragrafo andranno elencate le “condizioni” in ordine decrescente di importanza, dalle “precondizioni” (indispensabile prerequisito all’avvio del progetto) a quelle che consentono, verificandosi, lo svolgimento delle attività, il conseguimento dei risultati attesi e il raggiungimento dell’obiettivo specifico. Oltre alle condizioni esterne, che sono prevedibili e previste nel documento di progetto, vi sono i “rischi”di vario ordine, politico, sociale, finanziario, economico, naturale (calamità). L’ONG dovrà prevedere, illustrandoli nel documento di progetto, strategie e metodi per fare fronte con mezzi propri sia al presentarsi di tali rischi imprevisti, sia al mancato verificarsi delle condizioni esterne, sia all’insorgere di difficoltà gestionali e comunque dovute al mutamento delle condizioni di base intervenuto durante la esecuzione del progetto. L’insieme di questi dispositivi conferisce al progetto la necessaria adattabilità (l’ONG dovrà in tali casi avvalersi dell’apposita voce di spesa IMPREVISTI). PRE CONDIZIONI PER L’AVVIO DEL PROGETTO 5. FATTORI ESTERNI RISCHI: politico, sociale, finanziario, economico, naturale CONDIZIONI ESTERNE IL MANCATO VERIFICARSI PUÒ INFICIARE PARTE DEI RISULTATI DI PROGETTO Es: “Condizioni di pace e sicurezza” IN ASSENZA: IL PROGETTO NON PUÒ AVERE AVVIO POSSONO INFLUIRE PESANTEMENTE SUL PROGETTO FINO A BLOCCARLO STRATEGIE ED AZIONI ALTERNATIVE 6. REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO • 6.5. Impegno del Governo beneficiario 1 - Indicare le misure dirette di accompagnamento, che saranno messe in opera dal Governo del paese beneficiario, ritenute indispensabili alla realizzazione del progetto (es.: decisioni sulla importazione di prodotti agricoli rispetto ad un progetto che prevede la introduzione o lo sviluppo di una determinata coltura nel paese). FASE DI INDAGINE : •Strategic plan •Leggi (fiscali) •Disposizioni specifiche FASE DI PROGETTO: 2 - Specificare, in particolar modo, le modalità per il riconoscimento della responsabilità / proprietà degli investi menti e delle realizzazioni del progetto durante e al termine della sua realizzazione, dando indicazioni circa il titolo di proprietà e sulla disponibilità a trasferire alla Controparte locale (o direttamente al Gruppo beneficiario) anche i terreni e/o le infrastrutture esistenti. •Memorandum of understanding •Accordo con la ONG FASE DI INDAGINE 7. FATTORI CHE ASSICURANO LA SOSTENIBILITA’ • Strategic plan 7.1. Misure politiche di sostegno A parte le misure di accompagnamento (6.5.), indicare i provvedimenti del governo o più in generale gli orientamenti del potere pubblico che compongono il quadro di riferimento favorevole alla realizzazione del progetto. • Colture locali 7.2. Aspetti socio-culturali Elencare gli aspetti giuridici o fondati sulla tradizione (regime fondiario, matrimoniale, ereditario, etc.) che condizionano la redistribuzione delle risorse, i ruoli economici e sociali di uomini e donne o dei distinti gruppi che compongono l’insieme dei beneficiari. Indicare come si intenda garantire la piena partecipazione di ciascun gruppo all’interno del Gruppo Destinatario, delle donne in particolare, in tutte le fasi di realizzazione del progetto e dopo la sua conclusione. 7.3. Quadro istituzionale Indicare se e in quale misura enti o istituzioni, esistenti o da creare, coinvolti nella realizzazione del progetto siano in grado di contribuire a accentuarne la validità e se il progetto dovrà eventualmente contribuire a creare o potenziare tali capacità dell’istituzione locale •Tradizioni •Gender •Religioni Analisi di: •Capacità tecniche •Capacità economiche •Disponibilità FASE DI INDAGINE A. Indagine in Italia a ir fic ve •Internet: MAE, EC, FAO, CIA, UNDP, WORLD BANK, GOVERNO LOCALE, SITI LOCALI, VARI. •Bibliografica •Altri progetti •Incontri in Ambasciata •Incontri con Agenzie Internazionali B. Indagine sul paese •Visite ai mercati locali •Visite sull’area di intervento •Colloqui con autorità locali Incontri mirati nei villaggi (p.r.a.) •Incontri con controparte •Bibliografia locale, Mappe, Documenti •Altri progetti in corso P.R.A. FASE PROGETTUALE • OBBIETTIVO GENERALE CONDIZIONI ESTERNE • OBBIETTIVO SPECIFICO CONDIZIONI ESTERNE • RISULTATI ATTESI CONDIZIONI ESTERNE • ATTIVITA’ FASE PROGETTUALE • OBBIETTIVO GENERALE: Gli Obiettivi generali (o di sviluppo) sono formulati in termini di variabili macroeconomiche e sociali . Sono la trasformazione in positivo dei problemi situati in cima all’albero dei Problemi. Tali Obiettivi generali possono essere o meno comuni alla molteplicità di progetti di cui è composto il programma e rappresentare la finalità a cui concorre l’insieme di progetti. Essi possono altresì rappresentare le priorità o tematiche settoriali, nazionali, internazionali cui il progetto si rivolge. L’obiettivo generale (obiettivo di sviluppo) è l’ampio obiettivo settoriale o subsettoriale, al raggiungimento del quale si vuole che il progetto contribuisca. Si intende che il progetto non può, da solo, raggiungere l’obiettivo generale: soltanto una serie di interventi ed altri sforzi convergenti possono portare a questo risultato. FASE PROGETTUALE • OBBIETTIVO SPECIFICO: L’ Obiettivo specifico è lo scopo unico del progetto. È la trasformazione in positivo dei problemi collocati gerarchicamente al di sotto dei problemi principali. È focalizzato su un Gruppo Destinatario chiaramente identificato che potrà fruire di beni e servizi, ossia di un flusso sostenibile di benefici economici e sociali, identificabili e quantificabili. L’Obiettivo Specifico, da raggiungere durante il periodo di realizzazione del progetto, in una delimitata zona di intervento, è il flusso di benefici duraturi, chiaramente identificati, che il progetto deve produrre a favore dei Beneficiari. L’Obiettivo Specifico individuato, perno dell’intero progetto, potrà essere considerato adeguato, essenziale e realistico solo se sarà suscettibile di essere quantificato in termini di benefici: a questo scopo andrà corredato di Indicatori Oggettivamente Verificabili (IOV), che consentono cioè di controllarne prima la fattibilità e poi il conseguimento. APP: LOGICAL FRAMEWORK FASE PROGETTUALE • RISULTATI ATTESI: I Risultati sono i prodotti delle Attività che insieme concorrono al raggiungimento dell’Obiettivo specifico. Sono beni, servizi, decisioni e autorizzazioni direttamente generati nella Fase di Realizzazione dell’intervento. Oltre a dover essere conformi all’Obiettivo Specifico, i Risultati devono essere ben esplicitati, in termini sia quantitativi, sia qualitativi, in riferimento ad uno scenario atteso, mediante appositi indicatori. Ad esempio: - numero di meccanici formati ogni anno ed inseriti nell’unità di manutenzione dei Lavori Pubblici - numero di dispensari costruiti ed inseriti nel servizio di assistenza sanitaria di base; - numero di cooperative organizzate funzionanti e dotate di autonomia gestionale e finanziaria. APP: ALBERO PROBLEMI FASE PROGETTUALE • ATTIVITA’: Le Attività di progetto, ossia i lavori che devono essere eseguiti nel corso dell’intervento per ottenere i Risultati, vanno elencate in 3 ordini diversi: 1 - per ciascun Risultato Atteso (quantificandole e localizzandole ) 2 - in successione secondo i tempi di esecuzione (indicando i meccanismi di controllo) 3 - a seconda della loro natura (assistenza tecnica, formazione/aggiornamento/ animazione, gestione/organizzazione, operazioni produttive, lavori di costruzione, studio, etc.), quantificandole e facendo riferimento per ciascun tipo alle modalità e ai responsabili dell’esecuzione. ESERCITAZIONE • ALBERO PROBLEMI • QUADRO LOGICO