Effetti della Pranoterapia Psicosomatica su persone sofferenti

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Effetti della Pranoterapia Psicosomatica su persone sofferenti
Effetti della Pranoterapia Psicosomatica su persone sofferenti di ansia
generalizzata, panico e agorafobia
di Giovanni Carfì e Giuseppe Benedetti Del Rio
Introduzione
L’ansia generalizzata, il panico e l’agorafobia sono sindromi dei tempi moderni dove una
reazione umana del tutto naturale diventa tanto importante da trasformarsi in
un’emozione dannosa.
Da anni i pranoterapeuti psicosomatici formati attraverso la scuola del prof. Mario
Papadia hanno raccolto risultati incoraggianti con la propria metodologia nell’aiutare le
persone affette da questi sintomi.
Tali esperienze hanno permesso di mettere a punto un protocollo di intervento specifico
attraverso il quale si vuole, con una sperimentazione, verificare gli effetti della
Pranoterapia Psicosomatica® e della Riprogrammazione Bioenergetica, con le modalità
della ricerca scientifica, su persone sofferenti di ansia generalizzata, panico e
agorafobia.
La diffusione di queste problematiche riveste oggi una notevole importanza sociale,
infatti secondo uno studio recentemente pubblicato dalla European College of
europsychopharmacoology (ECNP), che ha preso in esame 30 paesi (l'Unione Europea più
Svizzera, Islanda e Norvegia) per una popolazione complessiva di 514 milioni di persone,
ha rilevato infatti che ogni anno il 38,2 per cento della popolazione europea va incontro
a qualche disturbo mentale. I più frequenti sono i disturbi d'ansia (14 per cento),
insonnia (7 per cento) e depressione maggiore (6,9 per cento), seguiti da disturbi
somatoformi, dipendenza da sostanze, deficit di attenzione e iperattività e demenza
senile.
Lo scopo di questa sperimentazione è di valutare gli effetti della Pranoterapia
Psicosomatica® e Riprogrammazione Bioenergetica: tecnica e metodo, sviluppati dal
dott. Mario Papadia ed ormai patrimonio culturale di tutti noi seguaci delle sue
indicazioni, su persone affette da ansia generalizzata, panico e agorafobia.
Indubbiamente questa ricerca è frutto di una scelta “coraggiosa” poiché per la prima
volta si analizzano attraverso una sperimentazione che adotta il metodo scientifico
queste reazioni umane con la pranoterapia, delle quali altrimenti non si avrebbe
contezza.
Confrontarsi con i disturbi da panico ansia e agorafobia impone estrema cautela nella
valutazione dei risultati.
Se da un lato abbiamo la possibilità di verificare alcuni miglioramenti a detti sintomi,
tramite il controllo delle sensazioni e con esse dei pensieri e delle immagini che il
soggetto sottoposto a trattamento visualizza nella propria mente, dall’altro non
possiamo disporre di un metro di misura univoco, poiché non abbiamo un’analisi che ci
indichi in milligrammi o in percentuali l’avvenuto progresso; i sintomi di cui parliamo
infatti, sono conseguenze di patologie tanto complesse quanto poco quantificabili
oggettivamente. Ci incoraggia in questa ricerca il nostro insegnante, che non smette mai
di esortarci a lanciare il cuore oltre l’ostacolo; ci sostiene la certezza che è sul
miglioramento dello status generale che la nostra tecnica offre un sicuro beneficio a
tutti, ed infine è in quel << IO STO MEGLIO >> che sentiamo dai nostri assistiti che si
certifica la guarigione.
Per ricevere il materiale integrale dello studio condotto da Giovanni Carfì e Giuseppe
Benedetti Del Rio potete scrivere a [email protected]