Etap 28 s - Solovela.net

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Etap 28 s - Solovela.net
www.solovela.net
prova in mare pubblicata sulla rivista SoloVela
Etap 28S
Piccola e bella
Un 28 piedi inaffondabile,
molto curato nei particolari
e dalle grandi qualità
costruttive che parla
a un pubblico esigente
Prova in mare
di Maurizio Anzillotti foto di Toni Valente
uando si visita un 28 piedi, ci si aspetta una barca semplice, con una scarsa cura del particolare, dove le attrezzature sono sempre ridotte al minimo nella ricerca costante del risparmio, che permetta di offrirla a un prezzo competitivo considerando questo uno degli elemnti che orienta l’acquirente verso lo scafo piccolo. Ciò non è valido per l’Etap 28s.
In questo modello, uscito solo da qualche mese, il cantiere belga, coerente con la filosofia di sempre, ha creato una barca di
dimensioni contenute che però può offrire lo stesso standard di
comodità e ricercatezza proprio di barche di maggiori dimensioni. Scegliendo così di rivolgersi a un pubblico che ama trovare,
in pochi piedi, tanta qualità e una forte sensazione di libertà.
L’Etap 28 ha una dimensione contenuta, che permette all’armatore di gestire le manovre in solitario, non dipendere dall’equipaggio, avere sempre la possibilità di trovare un porto che lo accolga per quanto affollato questo sia. Nello stesso tempo è curata e rifinita nei particolari come più spesso accade su scafi di
ben altre dimensioni. Scelta che naturalmente colloca questo 28
piedi in una fascia di mercato decisamente alta.
Q
COSTRUZIONE
Il nome della società importatrice degli Etap in Italia, “Le
inaffondabili”, ci introduce alla caratteristica principale di queste barche, la loro inaffondabilità. Caratteristica ottenuta attraverso una tecnica di costruzione che vede realizzare due scafi
uno dentro l’altro (ship-in-ship) e tra questi uno strato di poliuretano espanso a cellula chiusa che non permette l’entrata
d’acqua anche in caso di una falla grave al primo scafo.
Il poliuretano espanso, iniettato tra i due scafi, aumenta notevolmente la spinta al galleggiamento, tanto da consentire la navigazione anche con gli interni completamente allagati. Forse ricorderete l’esperimento di attraversamento della Manica (SoloVela giugno 2004) con un Etap 22 pieno d’acqua. Il doppio scafo
strutturale contribuisce anche a irrigidire il manufatto e a rendere l’insieme particolarmente solido.
Le resine utilizzate sono per la parte esterna isoftaliche e per
quella interna ortoftaliche. La chiglia è assicurata allo scafo mediante perni passanti che si serrano su di una piastra di inox
affogata nella vetroresina della carena, che nella parte centrale
ha uno spessore particolarmente importante.
COPERTA E ATTREZZATURE
La coperta dell’Etap 28S si lascia ammirare per la sua eleganza e
originalità; non è facile trovare una barca di queste dimensioni
con un design così curato. Al centro della tuga, lateralmente,
spicca una zona a occhio di gatto, verniciata a gealcoat grigio
che alleggerisce molto la struttura. Nella parte prodiera, un’ampia vetrata assicura l’ottima luminosità degli interni.
Particolari le rifiniture delle panche e del paramare in sughero.
Questo materiale assicura un’aderenza migliore del teak ed è più
fresco ma, probabilmente, è maggiormente sottoposto al- 86 settembre 2006
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prova in mare pubblicata sulla rivista SoloVela
A destra, il pozzetto dove si
può vedere la disposizione dei
winch e del trasto, che insieme
all’autovirante di prua (sotto),
permettono di portare la barca
da soli
Il gavone dell’ancora, molto
spazioso, può anche contenere
diversi parabordi, più avanti il
verricello elettrico
l’usura anche se il cantiere ci ha assicurato il contrario.
Ottimo l’antisdrucciolo in Tbs, un materiale plastico che
è applicato sulla vetroresina e che ha un’ottima aderenza in ogni condizione. Inoltre, a differenza di altri materiali simili, conserva nel tempo le proprie caratteristiche. Il Tbs è proprio uno di quegli elementi che denunciano il livello superiore della barca.
Il pozzetto è molto spazioso. Lungo i lati corrono due
panche con disegno ergonomico, ognuna delle quali è
divisa in due. Le parti più a poppa sono leggermente più
strette per dare maggiore spazio alla barra. Sulla destra,
sotto la panca principale, si trova un grande gavone con
un’originale chiusura in plastica; quella più piccola, invece, contiene il quadro motore.
La poppa è aperta e a protezione del timoniere è stato
fissato un asse di vetroresina a chiudere il coronamento.
Nella versione con la barra, su di esso è montata la rotaia
del trasto, mentre, nella versione con la ruota, l’asse è
amovibile per consentire un agile passaggio alla spiaggetta di poppa. Al centro di quest’ultima, una botola nasconde la scal...continua...
in coperta
Sopra, l’antisdrucciolo è in TBS,
materiale particolarmente
adatto a questo scopo. Sotto, il
grande gavone del pozzetto
A sinistra, la barra
del timone e,
subito dietro, la
rotaia del trasto
montata sull’asse
di vetroresina che
nella versione a
ruota è
smontabile.
Sopra, le rifiniture
in sughero che
ripetono i motivi
dei ponti in teak
88 settembre 2006
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la versione integrale
della prova su
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