CONOSCIAMO LA SVIZZERA 2. Sintesi storica e politica

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CONOSCIAMO LA SVIZZERA 2. Sintesi storica e politica
UNITRE di Soletta - Anno accademico 2012/2013
CONOSCIAMO LA SVIZZERA
Docente: Giovanni Longu
2. Sintesi storica e politica
2.0
Introduzione
La storia della Svizzera è complessa e molto interessante perché s’intreccia con la storia dei
grandi Paesi confinanti (Germania, Francia, Italia, Austria), subendone molteplici influssi. La
Svizzera è riuscita nei secoli a elaborare e consolidare un modello di Stato federale,
multilingue e multiculturale, a cui oggi la stessa Unione Europea guarda con interesse.
2.1
La preistoria
La Svizzera moderna è il risultato di una lunga evoluzione iniziata diverse migliaia di anni fa,
forse 30.000 anni fa, come risulterebbe dal ritrovamento di ossa di orso in alcune caverne del
Cantone di Svitto.
La presenza umana è sicuramente documentata da circa 12.000 anni ad Einsiedeln presso le
rive del lago di Sihl, dove furono ritrovate punte di selce utilizzate presumibilmente per la
caccia.
Lungo alcuni laghi svizzeri sorsero numerosi insediamenti di palafitte tra il 5.000 e il 500 a.C.
L’Unesco ne ha inseriti ben 56 nel patrimonio mondiale. I resti si trovano sotto terra o sui
fondali dei principali laghi svizzeri (Lago dei Quattro Cantoni, Lago di Zugo, Lago di Bienne,
Lago di Neuchâtel, ecc.).
2.2
Dalla conquista romana al Medioevo
I Romani conquistarono la Svizzera nel I-II° secolo a.C. Resti di epoca romana si trovano
vicino a Murten/Morat (Mont Vully), a Martigny, Nyon, Avances (da Aventicum), vicino a
Basilea (Augusta Raurica) e altre località.
Al seguito dei legionari romani arrivano in Svizzera anche i primi missionari che
cristianizzeranno man mano l’intero territorio degli Elvezi. Verso la fine del III secolo, dopo
che una legione romana, forse comandata da quello che sarà San Maurizio di stanza nei pressi
dell’attuale St. Maurice venne massacrata per aver rifiutato di offrire sacrifici agli idoli
pagani, si diffuse ancor più la fede cristiana dapprima nel Vallese e poi in tutta la Svizzera,
fino a divenire dopo l’editto di Milano (313) la religione ufficiale.
Nel Medioevo nascono anche in Svizzera, come in Italia, le autonomie comunali e regionali e
i miti della fondazione (Giuramento del Grütli, Guglielmo Tell, ecc.).
Dopo la morte di Rodolfo I d’Asburgo, imperatore del Sacro Romano Impero (1291), i tre
Cantoni di Uri, Svitto e Untervaldo si alleano e stringono un patto antiasburgico (principio di
agosto del 1291). A quella data la tradizione assegna la nascita della Confederazione. In
realtà, per secoli le singole comunità si sono autogestite senza legami statuali con altre
comunità, anzi spesso in guerra fra loro.
2.3
Dal Medioevo al 1798
Intanto l’alleanza cresceva: ai primi tre Cantoni «primitivi» si allearono nel tempo diverse
città e signorie ecclesiastiche e altri Cantoni, senza tuttavia costituire mai un vero e proprio
Stato.
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Svizzera
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In quest’epoca si verificarono le più importanti battaglie per la libertà della Svizzera:
Morgarten (1315), Sempbach (1386), Grandson e Morat (1476).
Nel 1499 i Cantoni svizzeri si staccarono definitivamente dall’Impero germanico. Intanto ogni
Cantone cercava di espandersi, ma non a tutti riusciva. Berna si dimostrò la città-stato più
aggressiva, conquistando nel 1415 l’Argovia e nel 1536 Vaud oltre ad altri territori più
piccoli. Il Ticino, come la Valtellina erano «baliaggi» (possessi) appartenenti a diversi
Cantoni.
Nella prima metà del Cinquecento la Svizzera deve affrontare la questione della Riforma
protestante sollevata in particolare dai riformatori Ulrico Zwingli a Zurigo e Giovanni
Calvino a Ginevra. Nei Cantoni rimasti cattolici s’instaura la Controriforma del Concilio di
Trento.
Alla vigilia della conquista francese (1798) la Svizzera era una coalizione di piccoli stati
indipendenti, molto disuguali fra loro per numero di abitanti, territorio e potenza. Il Cantone
di Berna, con oltre 400 mila abitanti) era uno dei più grandi e potenti, quello di Zugo, con
poco più di 15 mila abitanti uno dei più piccoli. Tutti insieme i 13 Cantoni arrivavano a
malapena a un milione di abitanti.
2.4
Dal 1798 al 1803
Sotto l’influsso della Rivoluzione francese (1789) diversi Cantoni modificarono la loro
costituzione in senso democratico, ma questo non impedì all’esercito francese di invadere e
occupare la Svizzera (1798). I Cantoni opposero solo una scarsa resistenza e non tentarono
nemmeno di costituire un esercito comune.
La Francia, appoggiata da alcune personalità elvetiche, abolì il sistema dei Cantoni e impose
un nuovo regime unitario sotto il controllo francese, la Repubblica Elvetica «una e
indivisibile». Vennero avviate alcune riforme importanti che sancivano ad esempio
l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge e il suffragio universale come pure alcune libertà
fondamentali (di pensiero, di religione, di stampa, di domicilio, di commercio e di industria,
ecc.). Venne introdotto l’obbligo scolastico elementare, ecc.
Molti svizzeri, mal sopportando questo regime centralistico e la soppressione di tutti i
privilegi, chiedevano il ripristino degli ordinamenti cantonali. Altri, invece, preferivano la
repubblica unitaria e centralizzata. Tra i due gruppi la lotta politica si fece sempre più aspra e
tra il 1798 e il 1802 degenerò in alcune regioni in veri e propri conflitti armati, che
provocarono l’intervento di Napoleone. Con l’esercito impose dapprima un cessate il fuoco,
poi convocò a Parigi una settantina di delegati dei Cantoni e al termine dei lavori, nel 1803,
impose una costituzione (chiamata «Atto di Mediazione») che i rappresentanti svizzeri furono
obbligati ad accettare.
2.5
Dal 1803 al 1848
Con l’Atto di Mediazione la Svizzera divenne una Repubblica federativa di 19 Cantoni
(compresi gli ex-baliaggi, dichiarati Cantoni sovrani). Questa situazione durò poco, perché
dopo la caduta di Napoleone si tornò a una Confederazione di 22 Cantoni (con l’ingresso del
Vallese, di Neuchâtel e di Ginevra). Una nuova costituzione venne approvata dal Congresso
di Vienna (1815), ma non eliminò i motivi dei continui conflitti tra i Cantoni.
Nel 1847 scoppiò addirittura una breve guerra civile (Sonderbund), durante la quale i Cantoni
conservatori cattolici (Svizzera primitiva, Vallese e Friburgo) furono sconfitti dalla
maggioranza comandata dal generale Dufour.
Per porre definitivamente fine alle lotte interne, dopo lunghe trattative, si giunse all’approvazione di una nuova costituzione (1848) che trasformava praticamente un’alleanza di Stati in
un vero e proprio Stato federale, con organismi centrali ben definiti (Assemblea federale,
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Svizzera
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Consiglio federale e Tribunale federale) e politiche centralizzate in alcune materie (difesa,
politica estera, dogane, ecc.). Berna è scelta come capitale federale.
2.6
Dal 1848 ad oggi
Dal 1848 la Confederazione ha avuto uno sviluppo in tutti i campi, dapprima lento, poi
sempre più veloce, anche se ogni tanto intervallato da periodi di crisi più o meno lunghi.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento si è dotata di un sistema di comunicazioni (ferrovie e
strade) tra i più fitti ed efficienti del mondo. Parallelamente ha sviluppato tutto l’apparato
produttivo (industria, commercio, sistema bancario, turismo, servizi). Grazie alla sua
neutralità garantita dalle grandi potenze del Congresso di Vienna, la Svizzera non ha mai più
partecipato a guerre, mantenendo costantemente adeguato il suo apparato produttivo, tanto da
richiedere incessantemente, salvo durante le guerre, l’afflusso di manodopera estera in
aggiunta a quella indigena.
Nel 1920 la Svizzera entra nella Società delle nazioni, con la condizione che venga
riconosciuta la sua neutralità.
Nel 1950 aderisce all’Organizzazione europea di cooperazione economica (OECE).
Nel 1960 aderisce all’Associazione europea di libero scambio (AELS).
Nel 1963 aderisce al Consiglio d’Europa.
Dal 1972, non volendo aderire alla Comunità Europea (allora Comunità economica europea),
pratica la via degli accordi bilaterali in numerosi campi fino a quello sulla libera circolazione
delle persone (2002)
Nel 1978, il Giura si stacca, grazie a una votazione federale, dal Cantone di Berna e
costituisce il 26° Cantone (compresi i semicantoni).
Nel 2002 la Svizzera aderisce alle Nazioni Unite (ONU).
Nel 2005 il popolo svizzero accetta in votazione l’adesione agli Accordi di Schengen.
Secondo l’ultimo rapporto (2012) sulla strategia di politica estera 2012-2015, il Consiglio
federale intende sviluppare le relazioni della Svizzera con gli Stati vicini e con l’Unione
Europea.
2002: la Svizzera diviene il 190° Stato membro dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).
Da allora utilizza attivamente l'adesione a quest'organizzazione internazionale, la più importante a
livello mondiale, per rappresentare i suoi interessi e le sue posizioni. Dopo dieci anni il bilancio è
positivo.
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Svizzera
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