i segreti del pittore
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i segreti del pittore
I SEGRETI DEL PITTORE La notizia si è sparsa in un baleno. Il silenzioso ometto che tutti nel piccolo paese di montagna avevano soprannominato “il pittore della domenica” è stato trovato morto per il cattivo funzionamento della caldaia del termosifone. Nessuno lo conosceva quando, qualche tempo prima, aveva preso in affitto una casetta ai margini del bosco. Lo si vedeva fuori solo ogni tanto, col cavalletto e la cassetta dei colori, a dipingere il paesaggio. Fiamma, dieci anni, disordinata chioma rossa e carattere deciso, e Martino, il suo amico timido e imbranato, entrambi con la fissa delle storie misteriose, quando il pittore era arrivato in paese si erano convinti che avesse qualcosa da nascondere e, sentendosi abili investigatori, avevano cominciato a tenerlo d’occhio. Erano riusciti anche a scambiare qualche parola con lui, quando lo avevano visto discutere nel bosco con un misterioso signore. – Com’è possibile che sia morto perché non funzionava la caldaia’ – dice Martino a Fiamma mentre escono da scuola – Ma se ieri ho visto davanti al suo cancello un furgoncino con su scritto manutenzione caldaie? – Sei sicuro di aver scritto proprio così , quattrocchi? - ,chiede il solito Alberto con la sua aria dispettosa. – Certo che è sicuro, lui almeno sa leggere! -, taglia corto Fiamma, dando un’occhiataccia a quel bullo e trascinando via il suo amico. E subito gli chiede. – Davvero hai visto il camioncino della manutenzione’ – Si che l’ho visto! Per questo non ci credo che sia morto per disgrazia … - Allora penso che qualcuno lo abbia fatto fuori? - Non lo sapremo mai … - Martino, sai che ti dico? – Fiamma gli si pianta battagliera davanti. – Lo scopriremo noi! Due giorni dopo la morte del misterioso pittore Parker, Alberto e Martino facevano merenda a casa di Fiamma, quando la piccola coraggiosa propose di andare a casa dell’artista per saperne di più. Arrivati nella casetta ai margini del bosco, si accorsero che una delle finestre sul retro era aperta, così senza pensarci due volte decisero di scavalcarla. I piccoli detective iniziarono così a rovistare dappertutto e dopo qualche minuto, fra i cassetti, scovarono dei ritagli di giornale. Gli articoli non lasciavano alcun dubbio, il famoso pittore Parker e il suo illustre complice, lo scienziato Spancer erano ricercato dalla polizia internazionale per quadri falsi e per la vendita di un quadro di Van Gogh apparso dal nulla e venduto per un sacco di soldi a un famoso museo di Londra. Mentre Alberto leggeva i ritagli Martino, trovò dentro un armadietto, un computer ma aimè il monitor rotto e la tastiera ricolma di colori a olio non permettevano l’accensione. All’improvviso la loro attenzione fu catturata da misteriosi rumori. Fiamma esclamò: “ ma in casa non ci dovrebbe essere nessuno vero ragazzi?. Aiuto”, Un ombra gigante fece sobbalzare i tre avventurieri che si precipitarono ad occhi chiusi in fondo al corridoio che portava nel vano caldaia. Erano spaventati, ma subito dopo si accorsero che un piccolo bull dog francese, con un pennello in bocca, girovagava per la casa con gran disinvoltura. “Acchiappiamolo!” esclamò Alberto. Cercarono allora di prenderlo ma lui entrò velocemente nella stanzetta della caldaia e PUFF!!! Letteralmente scomparso. Decisero così, dopo la piccola avventura in casa, di andare al cimitero, qualcosa di strano era accaduto in seguito alla sua scomparsa e tutte le loro supposizioni portavano proprio li, in quel luogo tenebroso il piccolo cimitero di paese. Giunti nel bel mezzo della notte, i tre birbanti impauriti scovarono subito la bara e…. colpo di scena i loro sospetti erano fondati. Lì dentro non c’era il cadavere del pittore ma solo tante grosse pietre. Martino e Fiamma erano sempre più convinti che la verità era vicina e che ritornare a casa di Parker sarebbe stata la cosa migliore. Arrivati a casa il cagnolino misteriosamente riapparve. Questa volta aveva in bocca un tubetto di tempera blu. Fiamma urlò: “ questa volta non ci sfuggi! Dai amici inseguiamolo!”. Il cane corse all’impazzata, entrò nella stanza e con la zampa agilmente spinse un pulsante e si aprì magicamente un portale. I bambini sbalorditi si lanciarono nel varco e in attimo si trovarono catapultati in un'altra dimensione. Una voce con tono sicuro si rivolse al cane: “ e questi chi sono Leon?”. Fiamma esclamò: “ ma, dove siamo finiti? ma .. ma .. tu … sei il pittore della domenica! Proprio come pensavo non eri morto! Il pittore rispose: ” aimè sono stato scoperto! Ci siamo rifugiati con il mio complice in questo mondo parallelo che ci ha permesso in tutto questo tempo di fuggire alla polizia e non solo, grazie alla mega invenzione della macchina del tempo riusciamo anche a fare qualche viaggio nel passato. Sapete abbiamo conosciuto il grande Van Gogh e per la circostanza ci ha regalato un fantastico dipinto che abbiamo venduto per un sacco di sterline a Londra. Vi ho confessato tutta la verità ma adesso veniamo a voi!. Tu piccola impertinente dai capelli rossi come ti chiami? “ a voce alta rispose” Fiamma Parker! Signore.” Gli occhi del pittore da furiosi si riempirono di lacrime, troppo tempo era trascorso dall’ultimo incontro con la piccola Fiamma, era solo una pargoletta in fasce quando decise di trasferirsi nella nuova dimensione. Era la sua amica nipote. Quando all’improvviso un urlo agghiacciò tutti i presenti nella stanza. Jack Spencer preso dalla rabbia, dopo aver origliato tutto cominciò a rompere qualsiasi cosa. Era furioso: “ bene sciocco pittore, ti sei intenerito, adesso rovinerai tutti i piani per colpa di questi marmocchi! Via via andate tutti via.” Lo scienziato non sapeva più cosa distruggere. Stava per rompere quella macchina quando il pittore lo scaraventò sul pavimento. Jack urlò: “ Fiamma, ragazzi Leon seguitemi su in fretta!!”. Con un balzo Leon pigiò con la zampa il pulsante e via il portale si aprì e in un istante si ritrovarono nella stanza della caldaia. Erano fortunatamente sani e salvi e soprattutto a casa. I giorni passarono, Parker cambiò identità e si trasferì dalla piccola Fiamma continuando a dipingere. La polizia non chiese mai il caso per mancanza di prove e tutti vissero felici e contenti. Alberto, Martino e Fiamma erano pronti per un’altra avventura. Gruppo di lavoro: Alunni della classe 3^A - Scuola G. Calò Antonio Vinci – Flavio Pizzulli – Francesco Vizzielli – Cosimo Lovecchio