Sintesi raccolta di opinioni - Gruppi di Acquisto Solidale
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Sintesi raccolta di opinioni - Gruppi di Acquisto Solidale
SEZIONE 2 - STRUTTURA DELLA RETE 2.1 LA STRUTTURA ATTUALE DELLA RETE GAS-DES PREMESSA Questa sezione vuole fotografare sinteticamente l'attuale struttura della rete italiana Gas-Des segnalando gli elementi che la costituiscono come gruppi o organizzazioni, appuntamenti nazionali e altri strumenti di supporto. GRUPPI E ORGANIZZAZIONI Gas I nuclei elementari sono i Gas, che si costituiscono in forma spontanea. Sul sito www.retegas.org alla voce "gruppi" si trova l'archivio dei Gas censiti, che riporta però solo una parte dei Gas perchè molti gruppi non si sono segnalati. Attualmente sono censiti circa 900 gruppi, ma da alcuni censimenti locali il numero effettivo risulta almeno doppio; stiamo parlando quindi di circa 200'000 persone coinvolte come consumatori e di diverse migliaia di produttori. Reti di gas (retine) Spesso a livello locale i Gas si coordinano come rete locale (retina) tra i Gas della stessa zona. Sul sito www.retegas.org alla voce "gruppi" esiste anche la possibilità di segnalarsi come rete di Gas. Attualmente sono censite 14 reti, in realtà sono molte di più Des In diversi luoghi, a partire da reti di Gas o da altri soggetti dell'economia solidale, sono nati gruppi promotori per lo sviluppo di reti locali che coinvolgono oltre ai Gas anche i produttori, i fornitori di servizi, le associazioni e, in alcuni casi, anche le istituzioni locali. Attualmente in Italia sono presenti circa una cinquantina di nuclei Des, con livelli di sviluppo molto diversi. Associazioni tematiche di GAS e di GAS-DES A partire dai progetti de „I Grandi Numeri“, nati all’interno di Rete GAS nel 2006 è stata costituita l’associazione GAS Energia, che poi ha aderito all’Associazione Co-Energia, insieme con alcuni DES ed altri soggetti associativi, con lo scopo di definire percorsi economici di GAS e DES nel campo dei beni e servizi. Tavoli regionali (o di area geografica) Anche se con molte differenze, i Des hanno perlopiù un'estensione paragonabile a quella di una provincia. In alcune regioni (Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna) sono nati dei tavoli regionali dell'economia solidale a partire dai Des esistenti. In altre regioni (Marche e Abruzzo) la rete nasce a livello regionale. Tra le regioni del Sud, inoltre, è nata la Ressud (Rete di economia solidale del Sud). Tavolo RES Il Tavolo RES è una struttura di coordinamento a livello nazionale che promuove lo sviluppo dei distretti di economia solidale. Attualmente aderiscono al Tavolo 18 nuclei Des e 4 organizzazioni nazionali di supporto. Il Tavolo RES è strutturato in tre aree di coordinamento: formazione e ricerca, rapporti istituzionali, sviluppo Des. Gruppi di lavoro tematici A partire dal convegno di Cesena (2006) sono stati creati dei gruppi di lavoro tematici Gas-Des che operano su scala nazionale e si ritrovano in occasione dell'assemblea annuale. Attualmente sono attivi questi gruppi: Legge per l'economia solidale, Energia, Locale-globale, Nuova agricoltura, Reti Sud, Finanza etica APPUNTAMENTI NAZIONALI Convegno e assemblea annuali A partire dal primo incontro di Fidenza (1999), annualmente il mondo Gas si ritrova in un convegno nazionale, mentre a Verona nel 2008 i Des hanno svolto la loro prima Assemblea. A partire dall'incontro di Osnago (2010), è stato proposto un appuntamento annuale comune tra Gas e Des. A L'Aquila nel 2011 si è discusso tra la tradizionale "forma convegno" e la "forma assemblea". Nel 2012 in forma sperimentale sono stati separati i due momenti, con l'Assemblea a giugno nelle Marche ed il Convegno a settembre a Venezia. Questi incontri vengono preparati da un gruppo di lavoro misto tra Gas e Des che si forma ogni anno in inverno in previsione del ritrovo estivo. Corso di formazione per animatori di reti Con cadenza circa annuale vengono tenuti dei corsi di formazione per animatori di reti, che sono anche un'occasione per lo scambio di saperi e di esperienze tra i Des. Incontro degli "Hub" Nel 2010 e nel 2011 si è sviluppato un percorso con diversi momenti di confronto (Pisa, Roma) da cui è nato l’incontro sperimentale di auto-formazione rivolto agli animatori di reti di economia solidale. STRUMENTI DI SUPPORTO Siti e mailing list I siti di riferimento nazionali sono www.retegas.org e www.retecosol.org a cui corrispondono le mailing list "gas" e "res" ospitate sul server retelilliput, che ospita anche le mailing list dei gruppi di lavoro tematici e del Tavolo RES. Inoltre molti Gas, retine o Des hanno i loro siti e mailing list. 2.2 DOMANDE • Il 30% dei rispondenti, di questi la quasi totalità Gas, non si esprime affatto sulle tematiche di questa sezione. 2.2.1 A partire dalle vostre esperienze locali e dalle competenze relazionali acquisite, quali forme di coordinamento del movimento Gas-Des, tra quelle appena descritte, pensate siano utili al percorso di trasformazione sociale che, su più fronti e a diversi livelli, si sta portando avanti? Quali reputate superflue o di secondaria importanza? Quali altre forme riterreste necessarie? • Si riscontra una evidente uniformità di visione circa Gruppi di Acquisto Solidale (G.A.S.), Retine di G.A.S. e Distretti di Economia Solidale (D.E.S.): aderenza a principi guida, obiettivi, funzioni, struttura; • Discretamente diversificata, ad opera di un 25% dei rispondenti, l'opinione circa i vari elementi che compongono attualmente il movimento Gas – Des ad eccezione di quanto sopra; Punti con discreta condivisione: 1. l'individuazione di un ambito di azione necessariamente locale basato su bisogni tangibili espressi dagli attori del territorio; 2. fondare ogni percorso senza mai tralasciare un'approccio di apertura e valorizzazione delle differenze viste come patrimonio e non come ostacolo allo sviluppo; 3. l'individuazione del Gruppo di Acquisto Solidale come cellula fondante dei percorsi di economia solidale nella sua accezione di azione locale e territoriale; 4. Retine di Gas e Distretti di Economia Solidale vengono considerati come le strutture organizzative di coordinamento che, operativamente, meglio possono agire sull'economia del territorio e che, quindi, debbano essere destinatarie della maggior pate dell'attenzione e delle risorse del movimento; 5. un eventuale percorso di formazione di Retine di Gas e Distretti di Economia Solidale deve avvenire fondandosi su una spinta dal basso e sulla base di un lento percorso di riconoscimento dei bisogni concreti manifestati dagli attori e derivanti da prassi consolidate nei singoli territori; 6. la condizione di cui sopra viene considerata essenziale e basilare per ogni percorso di rete; 7. a prescindere dal tipo di organizzazione oggetto di valutazione, si ritiene: 7.a che la struttura della stessa debba essere la più semplice possibile, orizzontale e non piramidale; 7.b che i sistemi di rappresentatività vengano ridotti al minimo a favore di una massimizzazione della partecipazione e della circolazione e condivisione delle informazioni; 7.c che si debbano caratterizzare come strutture di coordinamento delle realtà partecipanti e non come loro oragano rappresentante; Gruppi di Lavoro Tematici (il tema viene affrontato dal 25% dei rispondenti, Gas e Des) 1. 2 rispondenti notano come i Gruppi di Lavoro non nascano per affrontare tematiche considerate come prioritarie da parte del movimento ma rappresentano solo la disponibilità e interesse (inteso come ambito di impegno) di alcuni . Suggeriscono possibili approcci alternativi: 1.a “non deve essere proposto un tavolo tematico senza che la sua necessità derivi dal lavoro di idee praticato nei Gas e condiviso nei rispettivi Des e poi messo in rete e discusso a livello regionale e nazionale.” 1.b - necesità di sviluppare ed implementare metodologie e strumenti di comunicazione a distanza più efficienti (ad esempio un forum) per facilitare ed allargare il confronto (eventualmente coinvolgendo associazioni e organizzazioni che si occupano di campagne e temi specifici) e rendere pubblico il confronto; - i GdL “ […] andrebbero riorganizzati proprio coerentemente con le proposte fatte in questo documento di raccolta temi: -BENICOMUNI (quindi a gruppo ENERGIA .... ma anche TERRA ACQUA CULTURA e FORMAZIONE) -POLITICA DAL BASSO (quindi oltre il gdl Rapporti con le istituzioni e Legge sui Gas ...) -SUPPORTO ALLE RETI (formazione, mappatura, messa in rete, reti europee, .....) - FILERE PRODUTTIVE (oltre il gruppo nuova agricoltura, finanza etica, .....) - STILI DI VITA E NUOVI MODELLI DI SVILUPPO (per la messa in rete di ciò che avviene, comunicazione , diffusione, visibilità della rete....) -GLOBALE LOCALE” 2. 1 rispondente (G.A.S.) sottolinea come i GdL, “pur riconoscendone l’importanza, rischiano di restare un esercizio di cultura che non incide nei territori”; 3. 1 rispondente (G.A.S.) ipotizza GdL territoriali; 4. 1 rispondente (G.A.S.) ha sottolineato, in base alla propria esperienza, una sensazione di scarsa apertura alla partecipazione e una “gestione disattenta” dei lavori; Tavolo R.E.S. (il tema viene affrontato dal 10% dei rispondenti) 1. Necessario che il Tavolo Res si doti di migliori strumenti e metodi di comunicazione dei propri lavori per evitare il rischio di “autoreferenzialità”; 2. Viene visto come la struttura più consona per dare risonanza, diffondere e divulgare le buone prassi poste in essere nei vari territori. 2.2.2 Credete abbia un senso e sia affine allo spirito del movimento di economia solidale lavorare affinchè il movimento stesso, pur nelle sue molte differenze, possa intraprendere percorsi che portino ad elaborare posizioni unitarie su temi sui quali si riconosce una convergenza oggettivamente alta? Sul tema si riscontra: 1. una discreta polarizzazione delle risposte; 2. scarsa argomentazione delle posizioni espresse nella maggior parte dei casi; 3. sia i favorevoli che i contrari non sono disposti a rinunciare ai propri principi ispiratori: autonomia, diversità come valore, libero confronto, orizzontalità e democraticità delle strutture di coordinamento Dei 16 rispondenti: ▪ 37% (predominanza di realtà distrettuali) si dichiara esplicitamente contrario a percorsi che conducano i Gas e Des verso posizioni unitarie: 1. Percorsi di “rappresentanza” potrebbero ledere il circolo virtuoso che dalle prassi porta alle posizioni potenzialmente condivisibili; 2. ogni percorso verso una maggiore rappresentatività verrebbe a ledere l'autonomia dei vari soggetti della rete, prefigurerebbe una organizzazione piramidale e non riuscirebbe a tener conto dell'aspetto fondamentale della partecipazione; 3. rischio di rendere generici gli intenti nel tentativo di creare una sintesi tra posizioni divergenti; 4. la differenza come valore in se va preservata dal rischio di “uniformizzazione” ▪ la parte residuale dei rispondenti che si mostra possibilista (Gas e Distretti in proporzioni uguali) non è però disposto a rinunciare a nessuno dei principi ispiratori della propria realtà. Opinioni condivise: 1. un percorso che porti a posizioni unitarie deve partire dal basso ed essere verificato ad ogni livello prima di approdare in Assemblea e ad un confronto a livello nazionale; 2. evitare il rischio di generare strutture verticali e/o piramidali e di uniformare linguaggi e prassi; 3. evitare che la generazione di posizioni unitarie rappresenti il fine del movimento piuttosto che la normale conseguanza dell'aver riscontrato l'accordo attraverso un libero confronto; 4. mantenere centrale i principi di umanità, tolleranza e condivisione; • per un solo respondente il tema va affrontato ma i tempi non sono maturi; 2.2.3 Se si, avete una immagine di questo percorso o una proposta di lavoro? I rispondenti in maniera positiva alla precedente domanda immaginano come punti di partenza per un percorso che porti a posizioni unitarie: 1. definizioni di funzioni a carattere locale, intermedio (area geografica) ed a carattere nazionale; 2. necessità di sviluppare e migliorare metodi e mezzi di comunicazione tra i territori per condividere e rendere possibile il confronto a distanza (forum, mailing list....); 3. porre come centrale il ruolo della facilitazione e della animazione territoriale che stimoli la partecipazione ed investire in queste funzioni. “Si propone che alla vigilia dell'Assemblea, una volta ogni 2 anni, venga riproposta questa riflessione per verificare i passi fatti e da avanzare. Istituire figure territoriali di raccordo per intercettare e sollecitare i territori/gas al confronto partecipazione e condivisione del percorso comune.” 4. mantenere una direzione che vada dal basso verso l'alto e lasciare che le posizioni maturate tramite prassi concrete sul territorio trovino una composizione unitaria attraverso un libero confronto tra i territori; 5. “Definire degli obiettivi nazionali e fare eventuali campagne di disobbedienza esplicite su alcuni temi (tipo Genuino Clandestino).”