Sistemi agglomeranti per fonderia

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Sistemi agglomeranti per fonderia
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ASSOFOND
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ASSOFOND
FEDERAZIONE
NAZIONALE
FONDERIE
Pubblicazione bimestrale tecnico-economico ufficiale
per gli atti dell’Associazione Nazionale delle Fonderie
Autorizzazione Tribunale di Milano
n. 307 del 19.4.1990
Direttore Responsabile
Silvano Squaratti
XXXII Congresso di Fonderia
L’export e l’internazionalizzazione al centro del dibattito
del XXXII Congresso Assofond .................................................................................................... 10
XXXII Congresso di Fonderia Assofond: non solo dibattito .................................................. 28
Il sostegno di importanti partners ................................................................................................ 34
Direzione e redazione
Federazione Nazionale Fonderie
20090 Trezzano S/Naviglio (MI), Via Copernico 54
Tel. 02/48400967 - Telefax 02/48401282
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Gestione editoriale e pubblicità
S.A.S. - Società Assofond Servizi s.r.l.
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insindacabilmente al giudizio della Redazione.
Le idee espresse dagli Autori non impegnano ne la
Rivista ne Assofond e la responsabilità di quanto
viene pubblicato rimane agli Autori stessi.
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Inserzionisti ........................................................................................................................................104
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Industria Fusoria 5/2014
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XXXII Congresso
di Fonderia
L’export e l’internazionalizzazione
al centro del dibattito del
XXXII Congresso Assofond
Sessione inaugurale
16 ottobre
Nei momenti più difficili, non
c’è più tempo per l’informazione generalista. Serve identificare un tema incontrovertibilmente utile ed affrontarlo con
il maggior grado di profondità
e specificità. Assofond ha intrapreso con fermezza questa seconda via, organizzando nella
due giorni di convegni – 16 e
17 ottobre a Lecce, presso il
complesso monumentale Torre
del Parco – il XXXII Congresso, un approfondimento concentrato sull’internazionalizzazione, che ha dato alle imprese
e, in particolare alle fonderie
italiane, l’occasione di confermare le proprie capacità imprenditoriali e di ingegno, livelli prestazionali elevati per qualità e affidabilità anche oltre
confine.
Un’occasione per riflettere sugli scenari possibili per l’industria di fonderia. Due giorni di
incontri, dibattiti e tavole rotonde per fare il punto sulle
criticità da affrontare e le opportunità da cogliere per il futuro delle aziende. Idee, ragionamenti e stimoli arrivati sì dai
contributi degli ospiti e dagli
autorevoli relatori che hanno
animato il Congresso, ma soprattutto dagli imprenditori
stessi, per affrontare con coraggio le sfide a cui i nuovi assetti del mercato mondiale
stanno sottoponendo il sistema
produttivo italiano.
Industria Fusoria 5/2014
La sessione inaugurale del pomeriggio del 16 ottobre si è
aperta con l’intervento del Presidente Roberto Ariotti che,
sollecitato dal moderatore de Il
Sole 24 Ore Luca Orlando e
con grande orgoglio, ha esibito
ai congressisti i numeri dell’Industria di Fonderia sotto il profilo degli scambi con l’estero.
10
XXXII Congresso
Da sinistra: Luca Orlando - Il Sole 24 Ore, Roberto Ariotti - Presidente Assofond.
Questi dati danno evidenza del
percorso di sviluppo maturato
dal settore negli ultimi 20 anni
sul fronte del commercio estero. Il grado di apertura agli
scambi con l’estero è testimoniato da un apprezzabile aumento della propensione media
all’esportazione. Dagli anni novanta ad oggi il peso dell’export
nel settore è passato dal 9% al
34% per i volumi ed è salito dal
18% al 45% in valore. La fusione
“made in Italy” raggiunge tutto
il mondo, soprattutto se si considera anche la componente indiretta (le fusioni assemblate su
prodotti italiani venduti all’estero); qui la quota di export (diretta + indiretta) raggiunge il
70% medio, con punte che toccano l’80%. Nel tempo si sono
registrate forti spinte verso l’internazionalizzazione, con l’apertura di nuovi mercati, in particolare extraeuropei e si è accelerato il mutamento tecnologico ed organizzativo. Tutto
questo pur in presenza di un
contesto domestico fortemente penalizzante sotto il profilo
del credito, della pressione fiscale, dei vincoli burocratici, dei
costi energetici. Non si può
trascurare il fatto che le trasformazioni che interessano
continuamente il commercio
globale hanno reso i processi di
internazionalizzazione sempre
più complessi. La ricerca delle
opportunità nei mercati esteri,
specie quelli “nuovi”, richiede
pertanto un approccio informato ed adeguato alla compren-
sione delle dinamiche locali,
sotto molteplici punti di vista.
Gran parte delle imprese che
vanno all’estero sono di dimensioni medio-piccole e difficilmente riescono a gestire in
proprio i rischi dell’internazionalizzazione ed ad ottenere
adeguato accesso alla finanza
per lo sviluppo all’estero. Supportarle nel controllare e fronteggiare questi rischi, connessi
ad esempio al mancato pagamento, o ai repentini mutamenti dell’assetto politico, consente
all’impresa, specie se non molto
strutturata, di concentrarsi sul
business e sulla competitività
della sua offerta tecnica/commerciale nei Paesi di destinazione. L’accesso a strumenti finanziari per l’internazionalizzazione permette loro di sfruttare la
leva dell’export che in questa
fase dell’economia italiana con
consumi stagnanti e investimenti in calo rappresenta l’unica via
di crescita concreta. In uno sce-
11
nario che non è mai stato tanto
incerto, difficile e insidioso, ci
sono alcune ragioni di ottimismo. La prima è che il mondo
continua a crescere (la produzione mondiale di getti ferrosi e
non ferrosi nel 2012 ha raggiunto il traguardo dei 100 Milioni
di tonnellate, mentre i livelli
pre-crisi sono già stati ampiamente superati a partire dal
2011). Un’altra ragione è la forte ri-specializzazione settoriale
che ha portato ad una crescita
del peso sull’export dei getti a
maggiore intensità tecnologica.
Molte imprese hanno ben compreso i cambiamenti epocali in
atto (tecnologie, globalizzazione) e hanno adeguato le loro
strategie. La crescita è obiettivo
comune a tutte le imprese. L’attenzione è puntata sull’aumento del valore (performance del
prodotto) e sulla diversificazione produttiva facendo leva sull’innovazione tecnologica e sulla ricerca, oltre che sul contenimento dei costi.
Proprio in questo periodo di
crisi, alcune Fonderie hanno
mostrato di essere in grado di
strutturarsi adeguatamente alle
richieste del mercato, quindi di
tenere il passo con aziende
committenti che a loro volta
servono realtà fortemente internazionalizzate, presenti in
tutti i mercati emergenti. In che
modo? Investendo milioni di
euro in innovazione per seguire
le esigenze dei grandi committenti, acquisendo tecnologie più
performanti sotto il profilo dell’efficienza, della qualità, affidabilità e anche sotto il profilo del
contenimento dei costi.
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
zione, come i contratti di rete
(ormai a quota 1.800).
Sul fronte delle politiche pubbliche a sostegno dell’internazionalizzazione è intervenuto il Direttore dell’ICE-Agenzia, Giovanni Sacchi che ha illustrato
il piano straordinario per il rilancio internazionale del Made
in Italy. Un contributo un po’
più operativo, essendo l’ente
deputato a realizzare concretamente le iniziative per conto
del Ministero dello Sviluppo
In tema di ricerca e sviluppo, il
Presidente Ariotti ha ricordato
la recente iniziativa di Assofond,
finalizzata a fare emergere, nelle
università, network di lavoro
nelle progettazioni sui nuovi
materiali, mettendo così in sinergia le competenze accademiche con quelle delle aziende. Il
progetto di ricerca associativo
per la caratterizzazione meccanica dei getti si pone come obiettivo quello di aumentare l’impiego di getti fornendo ai progettisti ed ai fornitori dei
software di calcolo, criteri per
una progettazione affidabile, basata sulla specifica conoscenza e
caratterizzazione dei materiali,
evitando il ricorso a criteri convenzionali per mancanza di dati.
Il Direttore del Centro Studi di
Confindustria Luca Paolazzi,
conferma con il proprio contributo che per stare sui mercati
globali sono richieste competenze e strutture adeguate. Infatti
esportare non è più sufficiente,
le catene si accorciano ed è necessario internazionalizzarsi. Il
Giovanni Sacchi - Direttore ICE-Agenzia.
CSC segnala che in questi anni è
aumentata la quota delle imprese esportatrici, ma è diminuito il
loro numero. E spesso queste
realtà hanno dimensioni piccole
rispetto a quelle dei competitors, tedeschi in primis, che presidiano in media 20 mercati,
mentre la maggior parte delle
imprese italiane spesso esporta
verso un solo mercato. Una
maggiore stazza, suggerisce Paolazzi, può essere raggiunta anche
attraverso strumenti di aggrega-
Economico. Il piano del Governo mira ad accelerare la presenza delle aziende italiane all’estero, anche se si è avuto modo di constatare che i tempi di
attuazione del provvedimento
restano inadeguati rispetto all’urgenza del momento. L’ipotesi più probabile è che le misure
di sostegno, come ad esempio i
voucher destinati alle PMI per
gli export manager temporanei,
possano entrare in vigore ad
aprile del prossimo anno.
FALSI
MITI, MA REALI
OPPORTUNITÀ, DEI MERCATI
DELL’AFRICA, DEL MEDIO
ORIENTE E DEL
MEDITERRANEO
Inquadrato il fenomeno a livello macroeconomico, i lavori,
coordinati abilmente dal giornalista Luca Orlando, sono
proseguiti con la relazione di
Pierluigi D’Agata e Laura
Dell’Agostino di Confindustria
Assafrica, ai quali è stato chiesto
di fornire un inquadramento dei
Da sinistra: Luca Orlando e Luca Paolazzi - CSC Confindustria.
Industria Fusoria 5/2014
12
XXXII Congresso
Da sinistra: Luca Orlando, Pierluigi D’Agata e Laura Dell’Agostino - Confindustria Assafrica.
Paesi dell’Africa e del Mediterraneo a maggior potenziale di sviluppo che, dal loro punto di vista, potrebbero offrire nuove importanti opportunità per il nostro settore. Capire se, e in che
modo, secondo la loro esperienza, lo sviluppo manifatturiero di
questi Paesi potrà trainare l’export del “getto di Fonderia”.
“L’internazionalizzazione è un
imperativo per le aziende italiane
– afferma Pierluigi D’Agata,
direttore generale di Assafrica &
Mediterraneo – e i Paesi target
sono quelli emergenti. Si è infatti
chiuso il ciclo storico della grande espansione degli stati internazionalizzati: il futuro è ormai
concentrato altrove”. Parole che
assumono un peso rilevante alla
luce dei dati relativi al Pil di queste aree, presentati da Laura
Dell’Agostino del centro studi
dell’associazione, che evidenziano tassi di crescita del 3,8% per i
Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente nel 2015. Cifra che
sale fino al 5,8% per l’area dell’Africa sub-sahariana. L’ intervento
dei rappresentanti di Assafrica
analizza, in prima battuta, la macro regione dei Paesi dell’Africa
centro-meridionale che attualmente vede un presenza italiana
legata esclusivamente al mondo
delle O.N.G.. Un orientamento
decisamente diverso rispetto ad
altri stati quali Francia, Germania
e Stati Uniti su tutti, che hanno
già iniziato a presidiarne i mercati. Le proiezioni illustrate dal
centro studi di Assafrica presentano tassi di crescita del Pil per il
2015 che vanno da un +2,3% del
Sudafrica, fino ad un 8,5% dell’Etiopia. Numeri che rispecchiano i
massicci piani di investimento infrastrutturale che, sulla base dei
maggiori progetti in programma,
riguardano per il 24,9% le centrali e le reti elettriche, per il
20,9% la rete ferroviaria e l’edilizia commerciale ed industriale
per il 14,9%, tanto per citare i
principali settori di attività. “La
quotazione delle materie prime,
pur provenendo spesso dai Paesi dell’Africa centro-meridionale,
non avviene all’interno di quei
confini. – spiega D’Agata – E fino
ad oggi, il valore aggiunto proveniente dalla prima trasformazione delle stesse è stato a beneficio dei Paesi industrializzati. Per
questa ragione, l’obiettivo di
questi Paesi è lo sviluppo del
comparto manifatturiero”. Ben
più forte, invece, il radicamento
italiano nel sud del Mediterraneo, ben rappresentato da un dato: 7,7%, pari al commercio tricolore verso l’area nordafricana
sul totale dei traffici oltre confine. Una cifra che rende, peraltro,
la nostra economia la principale
partner in Europa nell’area.
“Benché alcuni stati presentino
una situazione ancora instabile
dal punto di vista politico a se-
13
guito della primavera araba – descrive il direttore di Assafrica –
non corrisponde a realtà il timore che l’export verso questi Paesi si sia interrotto.
Al contrario, in numerosi casi, la
caduta di regimi ha permesso lo
scardinamento di oligarchie legate ad altre economie occidentali”. “Anche nel Medio Oriente, i
tassi di crescita sono molto significativi: dal 3% con cui si chiuderà il 2014 per la Turchia fino al
6,5% del Qatar” illustra Laura
Dell’Agostino. Ma quali sono i
mercati che Assafrica invita gli
operatori delle fonderie italiane
a sondare? “Sui 70 Paesi analizzati – descrive il direttore dell’associazione - abbiamo identificato
15 nazioni di grande interesse
nei principali settori utilizzatori
di prodotti da fonderia come
l’automotive, l’edilizia, le infrastrutture e l’oil & gas”. Marocco,
Turchia, Nigeria, Etiopia e Sudafrica vengono identificati come
mercati di notevole interesse
per le fonderie italiane che operano nel settore dell’automotive. Una selezione che deriva sia
dalla struttura dell’industria nazionale – come nel caso della
Turchia, 16° produttore di veicoli al mondo - ma anche alla luce
dei piani governativi rivolti al settore. Da sottolineare, inoltre, il
piano di sviluppo industriale
2014-2020 del Marocco che ha
stanziato 2 miliardi di euro per
l’espansione del settore automobilistico e aeronautico. Nel
building, Assafrica identifica Tanzania, Oman, Mozambico, Nigeria
e Algeria, con questi ultimi tre
stati di particolare interesse anche per ingenti investimenti legati al settore dell’oil&gas.
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
Sessione 17 ottobre
Non è più tempo di risposte
singole, di voci solitarie. Le difficoltà presentate quotidianamente dall’attuale congiuntura
necessitano di risposte maturate insieme, tra i vari livelli che
compongono la filiera di un
comparto produttivo. Con
questo presupposto si è aperta
la seconda giornata del Congresso che ha visto come protagonisti delle due tavole rotonde alcuni dei principali attori che partecipano alla definizione della Supply Chain, da
una parte i fornitori di impianti
di Fonderia che investono in
tecnologie offrendo al nostro
settore impianti e capacità produttive d’avanguardia; dall’altra
i committenti, il cui impulso all’
internazionalizzazione è fortissimo. Questi ultimi puntano
sempre di più sulla capacità di
accompagnamento e sostegno
delle Fonderie, alle quali richiedono sempre più alti livelli di
specializzazione per abbattere i
costi e per migliorare gli standard qualitativi delle loro produzioni.
Così, il XXXII Congresso di
Fonderia, nel corso della seconda giornata, è scesa più a
fondo nei temi del settore; in
particolare la tavola rotonda
con l’intervento di Roberto
Ariotti (Presidente Assofond),
Francesco Savelli (Presidente Amafond) e Gabriele Galante (Presidente Cemafon) ha
fornito interessanti spunti di riflessione in merito alle prospettive dell’industria di Fonderia, ferrosa e non ferrosa, focalizzandosi sui temi e sulle conclusioni emerse dal recente
Foundry Forum organizzato a
Venezia dal 25 al 27 settembre
scorsi.
Il presidente di Amafond, Francesco Savelli, ha fornito una
descrizione minuziosa dei
trend dei principali player mondiali del settore, illustrando il
mondo delle fonderie dal punto di vista della “geografia” dei
getti. L’indiscussa leadership cinese è stata ribadita, ancora
una volta, con dati previsionali
ancora più significativi. “Attualmente ci è stato comunicato
un output di getti di 44 milioni
di tonnellate – spiega Savelli –
che, nel volgere di tre o quattro anni, ambisce a diventare 50
milioni. Si parla del 50% della
produzione mondiale”.
Amafond ha evidenziato, però,
nell’ultimo periodo, un rallentamento dell’export di impiantistica italiana per fonderie in Cina, sintomo non di un calo degli investimenti in Fonderia, ma
della presenza più consistente
di competitor locali. Si è attestato in crescita anche il comparto statunitense. “Il processo
di reshoring sta sottraendo
l’attività produttiva ad altri Paesi come gli stati centro e sudamericani” ha aggiunto Savelli. In
difficoltà la Russia, “che sta accusando fortemente le conse-
Da sinistra: Luca Orlando, Gabriele Galante - Presidente Cemafon e Francesco Savelli Presidente Amafond.
Industria Fusoria 5/2014
14
guenze della guerra in Ucraina
e le pesanti sanzioni. – continua
Savelli – Le aziende italiane, a
loro volta, stanno faticando nell’export con il Paese a causa
dell’embargo imposto”. Da segnalare, però, la partnership
commerciale che la Cina ha
stretto proprio con la Russia.
“Gli istituti di credito cinesi sono i finanziatori dell’economia
russa – spiega il presidente – e
questo aspetto facilita le società di Pechino all’esportazione in Russia”. India, Giappone e
Brasile, infine, mantengono un
trend negativo. “L’India evidenzia fonderie ben lontane dall’efficienza e dalla competitività –
descrive Savelli – mentre il
Giappone ha visto una contrazione fortissima negli ultimi anni, con un sostanziale dimezzamento in termini di numeri di
addetti e società. Attualmente
la produzione nazionale è ferma ai 2,5 milioni di tonnellate,
principalmente a causa dei forti problemi energetici conseguenti all’incidente occorso alla
centrale nucleare di Fukushima.
Il Brasile, infine, mostra ancora
grandi potenzialità non seguite
da un concreto sviluppo. Anche
in questo caso, i costi energetici giocano un ruolo di primaria
importanza nel mantenere
l’output nazionale sui 2,7 milioni di tonnellate”.
Il messaggio chiave lanciato da
Gabriele Galante è: “Build
where you sell”. Il presidente di
Cemafon e numero uno di IMF
Group descrive i temi strategici sottesi al forum internazionale. “La prima esigenza alla
quale abbiamo risposto con
l’organizzazione dell’International Foundry Forum (IFF) è stata il confronto tra tutti i livelli
che compongono la filiera delle
fonderie, spiega Galante. Le risposte ai problemi, infatti, sempre più spesso, si possono identificare solo con un confronto
tra tutti gli attori che operano
in un comparto produttivo. Nel
caso di IMF e di tutte le realtà
che si occupano di impiantistica
per fonderie, ad esempio, io
amo dire che noi non vendiamo macchinari, ma forniamo ai
nostri clienti ciò che loro vo-
XXXII Congresso
gliono produrre”. Parafrasando:
dobbiamo valorizzare il nostro
prodotto. “IMF esporta in almeno 26 paesi e il nostro tasso di
esportazione è oltre il 90% già
da anni - spiega Galante - e
questa dimensione globale è,
oggi, un obiettivo non più posticipabile”. Ma come farlo?
“Cambiando mentalità: ricordiamoci che chi fa più utili è anche chi fa più innovazione, che
non significa solamente specializzarsi e raggiungere prezzi inferiori”. Servono “innovazioni
radicali, ma anche capacità di
produrre dove si vende - continua il presidente - che è un must dell’industria automobilistica, principale mercato di sbocco dei getti di fonderia con una
quota di almeno il 50% della
produzione complessiva” (ndr
50% per i getti non ferrosi, circa il 30% per i getti ferrosi).
Proprio la filiera automobilistica vede nel proprio futuro un
cambiamento significativo.
“L’automotive presenterà un
cambiamento radicale: l’alluminio avrà un peso sempre
maggiore, mentre ci si attende
un ridimensionamento corposo dei metalli ferrosi”. Prendendo spunto dalle parole del
Presidente Ariotti riguardo il
progetto di ricerca di Assofond, Galante ha posto l’accento sull’opportunità di allargare la prospettiva anche ai
Fornitori di impianti e prodotti per lo sviluppo di progetti comuni, ricordando che
lo scambio di informazioni ed
esperienze tra attori della
stessa filiera, può consentire il
raggiungimento di traguardi di
efficienza e qualità ben più alti. Il presidente ha così ribadito l’idea di un approccio collaborativo prevedendo una
rete tra chi realizza gli impianti di Fonderia, chi produce i
getti e naturalmente chi si occupa della ricerca, ovvero università e centri di ricerca.
Il settore dei produttori di impianti per le fonderie, in Italia,
sta dando risultati positivi nel
2014. Il primo semestre dell’anno in corso ha evidenziato un
positivo +2% della produzione
rispetto al medesimo periodo
del 2013. La leva di tale incremento va ricercata in un contesto che, da anni, mostrava segni
di grande difficoltà. Il segno po-
sitivo per il 2014 si spiega grazie ad una spinta positiva anche
del mercato interno che, beneficiando delle ricadute positive
derivanti dalla legge Sabatini, ha
potuto contare sui significativi
revamping di macchinari nazionali e sull’acquisto di nuovi impianti in sei fonderie nazionali.
A conclusione di tale sessione
e per meglio inquadrare il settore, il Presidente Ariotti ha illustrato alla platea alcuni dati
strutturali dell’industria di Fonderia indicativi della consistenza del tessuto produttivo in
una prospettiva di lungo periodo, per poi soffermarsi più
compiutamente sulle risultanze
di bilancio d’esercizio e sull’evoluzione congiunturale del
primo semestre con le proiezioni attese per l’ultima parte
dell’anno.
LA FONDERIA ITALIANA.
DATI STRUTTURALI E
INDICAZIONI CONGIUNTURALI
Il Settore ha attraversato negli
ultimi 40 anni diverse e profonde fasi cicliche con forti ridimensionamenti dei propri livelli produttivi, seguiti da fasi consistenti di ripresa.
Gli effetti dell’ultima contrazione della domanda mondiale sono ben percepibili osservando il
collasso che ha caratterizzato la
produzione media del settore.
La recessione del 2008-2009 è
Italia: Trend di lungo periodo Getti ferrosi e non ferrosi (tonnellate)
Fonte: CSA - Assofond.
15
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
2.400.000 tonnellate, fino a
toccare il picco di massima
espansione registrato nel 2007
con oltre 2.700.000 tonnellate.
Negli ultimi cinque anni la media annuale si è abbassata di
circa 400.000 tonnellate, con
un nuovo livello produttivo di
riferimento settoriale intorno a
2.000.000 tonnellate.
Le prime proiezioni per l’anno
in corso non fanno ipotizzare
significativi scostamenti da tale
livello.
Nel primo semestre dell’anno
l’industria italiana delle Fonderie conferma nel suo complesso i segnali di un percorso di
lento e graduale recupero
emersi altresì dalle dichiarazioni delle imprese rilevate nelle
indagini trimestrali.
Gli indicatori relativi alla produzione industriale del comparto, corretti per gli effetti di
calendario, registrano un discreto incremento a livello tendenziale. Nella media dei primi
sei mesi dell’anno i metalli ferrosi hanno fatto registrare:
+3% i getti di ghisa, +8% i getti
di acciaio. Nell’ambito dei metalli non ferrosi, alluminio e magnesio +6%, mentre l’incremento più marcato è stato registrato per le fusioni di altri
metalli non ferrosi, principalmente zinco e zama con +12%.
Italia: Getti ferrosi e non ferrosi (tonnellate)
Dove siamo arrivati?
 
Fonte: CSA - Assofond.
Il 1 semestre del 2014 vs 2013 è positivo….
Fonte: CSA - Assofond.
Ma i primi 8 mesi del 2014 vs 2013 sono in frenata…….
Fonte: CSA - Assofond.
la più lunga e la più profonda
dalla grande depressione in poi.
Le precedenti recessioni economiche non sono durate più
di 24-36 mesi. Il lungo ciclo av-
Industria Fusoria 5/2014
viatosi dopo la crisi del 19901992 ha visto la produzione di
getti, oscillare intorno ad un livello medio annuale di riferimento pari a 2.300.000-
16
Allungando il periodo di osservazione ai primi 8 mesi sono
evidenti nuovi segnali di rallentamento. Solo la produzione di
getti di metalli leggeri (Alluminio e magnesio) è riuscita a
mantenere la crescita del primo semestre. Entrando nel
dettaglio dei primi otto mesi
del 2014 emerge una forte discontinuità dei risultati, sia tra
comparti sia all’interno dello
stesso comparto. I tassi di crescita tendenziali della produzione (calcolati sui corrispondenti mesi del 2013), corretti
per i giorni lavorati, rilevano
una forte variabilità intorno al
risultato medio. La perdurante
debolezza del mercato interno
ed il rallentamento della ripresa nell’eurozona sembrano
nuovamente indebolire le prospettive di miglioramento del
XXXII Congresso
….il Q3-2014 per la ghisa è in flessione….
Fonte: CSA - Assofond.
quadro congiunturale del terzo
trimestre. A partire dal mese di
luglio qualche segnale di fragilità del quadro congiunturale
ha iniziato a delinearsi sul versante degli ordinativi acquisiti
nel trimestre, non solo provenienti dal mercato interno, ma
anche dall’estero. La fotografia
del primo semestre, ma anche
le proiezioni per la seconda
parte dell’anno confermano un
forte divaricamento tra le
realtà imprenditoriali prescindendo dalla classe dimensionale di appartenenza e in alcuni
casi persino dalla dimensione
delle serie prodotte (piccole,
medie e grandi serie) che solitamente risulta essere strettamente connessa ad un insieme
di elementi distintivi dell’offerta. Nel contesto generale, le attese degli imprenditori per l’ultima parte dell’anno convergono verso una flessione produttiva con percezioni differenziate sull’entità. Sul risultato del
settore getti di ghisa ha inciso
la buona performance del secondo mercato di riferimento,
ovvero i mezzi di trasporto che
assorbono quasi il 30% della
produzione totale dei getti di
ghisa. Il contributo della meccanica (quasi il 50% del totale) è
stato negativo. L’edilizia prosegue il suo trend recessivo.
Sulla buona performance del
comparto getti non ferrosi ha
inciso la performance del settore dei mezzi di trasporto che
assorbe oltre il 50% della produzione del comparto.
PERCHÉ SCEGLIERE UNA
FONDERIA ITALIANA:
LE OPINIONI DEI CLIENTI
Per capire come viaggiare nel
futuro, è fondamentale analizzare dove stanno andando alcuni
dei principali settori industriali
di riferimento per la fonderia.
In particolare ci si è soffermati
sull’Automotive e componentistica, il settore macchine movimento terra e macchine agricole, grazie ai contributi di
Alessandro Gigli - Purchasing Director Carraro SpA,
Giuseppe Gioetti - Head of
Purchasing Magneti Marelli,
Gianmarco Giorda - Direttore ANFIA, Marco Sguanci Direttore acquisti Comer Industries e Mosé Tosin - Global
Commodity Manager Castings
AGCO.
Multinazionali, grandi aziende
italiane di respiro globale, figure istituzionali in rappresentanza della filiera automobilistica:
realtà diverse, con obiettivi e
comparti di attività differenti,
ma tutte con l’attenzione puntata sul settore nazionale delle
fonderie. Un dibattito vibrante
ha rappresentato la cartina tornasole dell’ottima riuscita del
confronto, fatto di posizioni
opposte – come da fisiologico
gioco delle parti -, ma anche da
un proficuo scambio di analisi e
suggerimenti. Know-how, comunicazione, servizio, partnership, reshoring e delocalizzazione e contratti: queste sono state solo alcune delle parole che
si sono rincorse nel corso del
dibattito. “Se un compratore
globale come l’azienda che rappresento si rivolge a fornitori
italiani deve ricevere un feedback migliore rispetto a quello
proveniente da altre realtà internazionali” spiega Mosè Tosin, global commodity manager
castings del colosso di trattori,
mietitrebbie e silos per l’alimentazione del bestiame AGCO. Con un consumo annuo di
240 mila tonnellate di ghisa nel
2013, infatti, la multinazionale
da quasi 12 miliardi di dollari di
fatturato, ad oggi, ha rapporti
commerciali contenuti con il sistema delle fonderie italiane.
“Per relazionarsi con noi, le
aziende italiane dovrebbero
prestare attenzione al costo,
ma anche al servizio che offro-
Da sinistra: Mosé Tosin - Global Commodity Manager Castings AGCO, Gianmarco
Giorda - Direttore ANFIA, Luca Oralndo - Il Sole 24 Ore, Marco Sguanci - Direttore acquisti Comer Industries, Alessandro Gigli - Purchasing Director Carraro SpA, Giuseppe Gioetti - Head of Purchasing Magneti Marelli.
17
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
60, 70 mila tonnellate annue.
Tecnologia, costo e fidelizzazione: queste, in sintesi, le traiettorie che Giuseppe Gioetti,
head of purchasing del colosso
con il cuore italiano, identifica
come indispensabili per lavorare con player internazionali. Un
esempio portato da Gioetti riguarda lo sviluppo del braccio
anteriore di propria produzione. “Nel 2002, 2003 veniva prodotto con ghisa sferoidale. –
descrive Gioetti – Successiva-
Mosé Tosin.
no. – spiega Tosin – Inoltre, la
comunicazione deve essere fluida ed efficace e può essere incarnata sia da un sito internet
attrezzato e internazionale, così
come dalla dimestichezza con la
lingua inglese da parte di tutti i
reparti dell’azienda, da quello
tecnico fino a quello della logistica. Fondamentale, inoltre, la
trasparenza nella produzione,
l’affidabilità e la flessibilità nel
seguire le necessità del cliente”.
In un’azienda globale come la
nostra, “cresciuta attraverso acquisizioni, pertanto con l’obiettivo di raggiungere una certa
standardizzazione, – continua
Tosin – AGCO proporrà sempre più la produzione di alcuni
componenti in due o tre zone
del mondo, per poi essere distribuiti su scala mondiale.
Comer Industries, rappresentata da Marco Sguanci, direttore degli acquisti, ha chiuso il
2013 con 23 mila tonnellate di
ghisa acquistata, 43% delle quali da fonderie italiane. La società - specializzata nella progettazione e produzione di sistemi per la trasmissione di potenza nei settori delle macchine agricole, l’edilizia e le rinnovabili – pone nello sviluppo del
co-design con le fonderie un
aspetto fondamentale per la
creazione di legami commerciali importanti. “Sviluppare un
prototipo con il cliente – descrive il responsabile degli acquisti della società – è il primo
passo per poi poter realizzare
volumi e creare una partnership vera e affidabile con un
gruppo come quello che rappresento”. Per Comer, i motivi
Industria Fusoria 5/2014
Marco Sguanci.
di scelta delle fonderie nazionali come fornitori è sì un’eredità
del passato, ma sono giustificati
anche per i tempi stretti nella
risposta nella preparazione del
prototipo, per il controllo dell’inventario, le performance di
qualità e la capacità di ottimizzare i getti. Non mancano,
però, anche prerogative che
fanno pendere la scelta verso
player esteri. “Oltre alla discriminante dei prezzi molto competitivi, fornitori globali garantiscono strategie rivolte allo studio e alla realizzazione di prodotti nuovi. – continua Sguanci – La tendenza delle fonderie
estere, inoltre, è quella di fornire prodotti finiti attraverso
centri di lavorazione locali. Un
aspetto, quest’ultimo, che riassume l’esigenza sempre più
stringente di relazionarsi con
realtà sempre più ‘glocal’ ”.
Nella produzione di estrema
varietà offerta da Magneti Marelli – dal lightning ai sistemi di
controllo motore, all’elettronica e alle sospensioni – la ghisa
acquistata si aggira attorno alle
18
mente si impiegò acciaio altoresistenziale. Grazie al knowhow di una fonderia italiana e
alla reciproca collaborazione si
è tornati alla ghisa, ma alla qualità ADI, in grado di ridurne il
peso, ma non le prestazioni, dagli originali 8 kg agli attuali 5,2
kg”. Un significativo passo in
avanti dal punto di vista dell’alleggerimento dei veicoli, necessità sempre più stringente per
l’adeguamento alle riduzioni
emissive dei veicoli da conseguire nei prossimi anni. Un
esempio, però, anche della strategicità di una collaborazione
volta all’innalzamento del valore aggiunto del prodotto finito,
frutto dell’unione del knowhow dei diversi attori che compartecipano al progetto.
Alessandro Gigli, purchasing
director di Carraro, descrive
con precisione quali i criteri
che regolano la formulazione
del prezzo nella politica della
società specializzata nei sistemi
di trasmissione per applicazioni
XXXII Congresso
bus e quella di rimorchi e semirimorchi”. Un quadro difficile
che va ad intaccare una filiera,
quella dell’automotive che contribuisce al sistema Paese con
70 miliardi di euro ed occupa un
milione di addetti. Ma qualcosa
di positivo si sta muovendo.
“Stiamo lavorando con il governo ad un progetto di creazione
di un polo unico per la produzione di autobus che permetta
di mantenere vivo il comparto –
continua Giorda – mentre sul
fronte automobili, la Maserati di
Giuseppe Gioetti.
agricole, ma anche nel building e
l’eolico. “Il full cost è costituito
da prezzo del listino, trasporto,
duty, termini di pagamento, PPM
e, in futuro, dal costo delle attrezzature.” spiega Gigli, che
continua “Questi perché ricerchiamo fornitori che stiano al
passo nell’innovazione tecnologica dei nostri prodotti, ma anche per la decisa operazione di
insourcing che il gruppo sta attuando. Stiamo chiudendo terzisti per aumentare il nostro valore aggiunto. Le fonderie, infatti,
evidenziano un conto economico legato a voci esterne, mentre
noi intendiamo portarle al nostro interno”. Da questa strategia, però, Carraro pone grande
attenzione alle partnership che
rispondono a determinate caratteristiche. “Carraro garantisce attraverso la firma di un
contratto che il prodotto realizzato dalla fonderia non venga
toccato per tutta la durata dell’accordo” spiega il purchasing
director. Il legame che si instaura permette che, nel caso di un
mercato in fase di prosperità,
Carraro porti con sé anche il
proprio fornitore. Una partnership che mantiene gli stessi rapporti di forza anche nell’eventualità di una difficoltà della congiuntura. “Se un fornitore ci segue, possiamo garantirgli la
tranquillità fornita dalla posizione privilegiata che occupa” spiega Gigli “ma per quanto riguarda le aziende italiane, non siamo
mai riusciti a stringere accordi
di questa natura, a differenza di
imprese cinesi e indiane”. Richieste e suggerimenti, quelli
Alessandro Gigli.
forniti dai relatori, che vanno a
sommarsi alla condizione attuale del mercato dell’automobile
in Italia, settore di primaria importanza per i getti di fonderia.
“I numeri relativi alla produzione domestica sono drammatici
– descrive Gianmarco Giorda, direttore di ANFIA – e vanno da un -26,4% dei veicoli
commerciali realizzati in Italia
nel 2013 rispetto al 2007, fino al
-57,4% delle autovetture nel
medesimo periodo di confronto. Il nostro Paese sta anche
perdendo due settori industriali: quella di produzione di auto-
Grugliasco sta dando il via ad un
significativo incremento di output, concretizzando così il primo passo del piano industriale
di FCA”.
COME PROTEGGERE DAL
FUTURO IL TESORO
DELL’IMPRESA FAMIGLIARE
Una buona attività di promozione e di spinta verso l’internazionalizzazione deve essere accompagnata o proceduta da una
politica di consolidamento delle
dimensioni d’impresa così come
da un’analisi sulla gestione ma-
Gianmarco Giorda.
19
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
Luca Petoletti - Partner TEC Ambrosetti.
nageriale rispetto al ruolo dominante del fondatore e quindi
sul passaggio generazionale ai
successori. Questi sono due temi ai quali il nostro settore dedica attenzione e risorse da
tempo. In particolare il Congresso ha permesso di ritornare
sul secondo argomento. L’interlocutore ideale per discuterne
in maniera approfondita è stato
individuato in “The European
House-Ambrosetti” tramite il
contributo di Luca Petoletti.
In Italia, le imprese famigliari
rappresentano il 90% del totale
e sono in grado di generare
l’80% della ricchezza del nostro
Paese e il 75% della forza lavoro
complessiva. Una fetta importante del nostro sistema economico, che rischia di incorrere in
problematiche complesse, poste
in una terra di mezzo tra legami
affettivi, di sangue, e il business.
Luca Petoletti parte proprio
dalle qualità che spesso risiedono nell’impresa famigliare.
“Creatività, dedizione e tenacia,
laboriosità e attenzione al lungo
termine sono i principali punti
di forza specifici delle realtà
aziendali basate sulla famiglia”
spiega Petoletti, il quale, però, illustra anche i possibili problemi
che si innescano al loro interno
e le modalità per limitarli o affrontarli. “Quando un imprenditore mi chiede se sia difficile affrontare il passaggio generazionale – continua il partner Ambrosetti – la mia risposta è sempre una: relativamente, se non
trascorre troppo tempo”. Que-
Industria Fusoria 5/2014
sto perché il trascorrere degli
anni genera cambiamenti, tanto
nel singolo, quanto nella struttura della famiglia e del business.
Inoltre, con le nuove generazioni all’interno delle famiglie imprenditoriali la vocazione potrebbe essere di diversa natura:
un figlio, ad esempio, potrebbe
desiderare di fare altro nella vita o avere diversi valori rispetto
al padre fondatore. Con l’aumentare di gradi famigliari in
azienda, inoltre, si contrae la
spinta ad andare d’accordo.
“Con il diluirsi dei rapporti di
sangue – spiega Petoletti – si allenta anche il vincolo della coesione di intenti”. “I miei figli hanno fatto i soldi. Sì, i miei” scrive
sulla propria autobiografia
“Onora il padre” Tommy Berger, l’uomo che fu linfa vitale di
marchi come Acqua Levissima e
Caffè Hag. Una constatazione
amara, frutto dell’esasperazione
di un nefasto passaggio generazionale ai figli. Quali i segnali,
quindi, ai quali prestare atten-
zione per evitare di cadere in
questo precipizio? “Gli errori
nei quali più spesso si inciampa
sono il mancato rispetto dei
ruoli, dal quale deriva il privilegio della parentela a discapito di
competenza e merito – descrive Petoletti, che continua – inoltre, spesso, sono assenti criteri
per famigliari e coniugi in azienda, così come comunicazione,
informazione e chiarezza sul
“chi decide cosa””. Costituire
holding, assolvere a tutti gli elementi legali o tecnici, infatti, non
è sufficiente. “È indispensabile
rispettare tre esigenze: la tutela
dell’impresa, della famiglia, che
presuppone pari opportunità
per tutti nel rispetto della diversità di ciascuno, e la malleabilità
della struttura ai cambiamenti.
Ricordiamoci, infatti, che un vestito troppo rigido può diventare una camicia di forza”. Ma
quali sono i principi fondamentali nel rapporto famiglia – impresa? “Serve un equilibrio tra i
due fattori, partendo dalla piena
presa di coscienza del fatto che
in famiglia si è parenti, ma in
azienda si è soci. – continua Petoletti – Serve, pertanto, un rigore anche formale negli adempimenti così come regole chiare”. “Suggeriamo, infatti, la costituzione di un Consiglio di famiglia, al fianco di consiglio di amministrazione – afferma – che si
fondi sull’informazione completa, le regole di funzionamento e
l’accompagnamento dei più giovani in modo graduale e efficace. Questo permette che, questi
ultimi, anche se prendessero
scelte di vita diverse dalla continuazione dell’attività nell’ azien-
Da sinsitra: Roberto Ariotti, Luca Orlando, On. Raffaele Fitto e On. Francesco Boccia.
20
XXXII Congresso
da di famiglia, siano comunque
preparati a vestire il ruolo di socio”. Fondamentali, altresì, il rispetto dei ruoli, l’attrattività
delle aziende per i talenti che vi
possono subentrare e una governabilità stabile dell’azienda,
fatta di regole e condivisione.
“Un proverbio africano dice: “Il
miglior momento per piantare
un albero era 20 anni fa”. Io aggiungo che il secondo, invece, è
ora perché se c’è fiducia e chiarezza tra le parti, la continuità
dell’azienda è un obiettivo raggiungibile” conclude Petoletti.
DIALOGO TRA ISTITUZIONI,
POLITICA E IMPRENDITORIA
Giornate ricche e intense, dunque, che hanno visto, come ormai tradizione in chiusura del
Congresso, la partecipazione di
esponenti politici: l’onorevole
Raffaele Fitto e l’onorevole
Francesco Boccia. Gli imprenditori di Fonderia hanno
manifestato loro con orgoglio e
determinazione la volontà di
rendere le aziende del settore
competitive a livello internazionale, conservando allo stesso
tempo quell’”italianità” che le
rende un’eccellenza nel mondo.
Per il tramite del Presidente
Ariotti, gli ospiti politici sono
stati sollecitati ad esprimersi
concretamente sui contenuti
della prossima legge di stabilità
2015 di cui si discute animatamente ed in particolare delle
novità annunciate in tema di politica economica che andranno a
produrre importanti effetti nell’economia e nel sistema imprenditoriale italiano.
L’onorevole Boccia difende la
manovra del governo definendola coraggiosa sostenendo
inoltre che va nella direzione
della riduzione delle imposte
per imprese e lavoratori perseguendo così il percorso redistributivo iniziato a maggio con gli
ottanta euro. “Certo – aggiunge
Boccia – sulla spesa pubblica alcuni errori vanno corretti, non
devono esserci tagli lineari e
l’anticipazione del pareggio di
bilancio al 2015 per i comuni è
un errore su cui è necessario in-
tervenire.Vanno tagliati gli sprechi a tutti i livelli evitando, però,
che i tagli lineari si trasformino
in aumento delle tariffe nei servizi pubblici. Alla Camera aiuteremo certamente Renzi a rendere questa legge di stabilità la
più equa possibile”. “La prospettiva dei prossimi anni – ha ricordato Boccia alla platea di imprenditori – è di spostare la tassazione UE dalle imposte dirette alle imposte indirette, in modo da diminuire le prime in maniera netta, favorendo sempre
più le imprese che producono
valore. Rendendo più equa la
competizione. Il caso dell’economia digitale è il più eclatante
di tutti.Voi avete migliaia di lavoratori, capannoni e magazzini
pieni e pagate quasi il 50% di imposte, le multinazionali del web
assumono solo precari, non fanno investimenti ed eludono sistematicamente il fisco. A voi lo
Stato chiede conto di tutto, a
loro di nulla. Così non si può
più andare avanti e la tassazione
può aiutarci a riequilibrare i rapporti, spostandola sempre più
verso le imposte indirette”.
non va che “il centrodestra deve tornare in campo in modo
serio per recuperare credibilità,
ammettendo anche gli errori
del passato, per interloquire con
una parte di popolazione che
oggi non ha riferimenti”.
Passando, dunque, per l’inevitabile constatazione dei deficit
strutturali con i quali l’industria
italiana deve fare quotidianamente i conti (costo del lavoro,
caro energia, etc…) e di alcuni
dati poco rassicuranti sui prossimi anni, il Congresso si è concluso, infine, con uno sguardo
positivo al futuro: si profilano, all’orizzonte, nuovi margini di crescita se si punta sulla qualità dei
processi e dei prodotti, sul capitale umano, sul valore della conoscenza e della formazione.
Tutte caratteristiche che fanno
della Fonderia italiana un’eccellenza. E’ da qui, come emerso
chiaramente dal Congresso,
che si rende necessario ripartire, prendendo esempio da chi,
tra gli imprenditori del settore,
ha già compiuto molti passi verso il futuro grazie a strategie
vincenti: internazionalizzazione
e partnership.
Tutti in Italia devono quindi ora
essere pronti a fare la propria
parte, gli imprenditori lo stanno
facendo e chiedono soltanto
che la parte politica possa celermente intervenire alleggerendo
la tassazione sui fattori produttivi che ha raggiunto ormai livelli insostenibili, penalizzando la
competitività del sistema industriale italiano non solo rispetto
a competitors low cost, ma all’interno dell’Europa domestica.
Giusto per citare alcune priorità si è parlato della necessaria
L’onorevole Fitto ha annunciato, la presentazione di alcune
proposte, insieme ad alcuni parlamentari di Forza Italia, sulla
legge di stabilità che, pur fornendo “alcuni segnali positivi”
come, ad esempio, il taglio dell’Irap, a suo avviso presenta anche
“alcune lacune”. Il rischio “evidente”, in particolare, secondo
Fitto, è “che si trasferisca il livello di tassazione dal centro alle
Regioni e ai Comuni”. E’ proprio per contrastare ciò che
On. Raffaele Fitto.
On. Francesco Boccia.
21
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
riduzione dell’Irap e del cuneo
fiscale, delle accise che gravano
sull’energia elettrica. Sotto la
lente è passata anche l’Imu sui
capannoni. Infine si è ribadita
l’importanza degli incentivi di
carattere fiscale per la ricerca.
In conclusione i ringraziamenti
del Presidente sono andati a
tutti quanti: relatori, moderatore, sponsor e alla struttura dell’Associazione che hanno dato
un contributo fondamentale al
successo del XXXII Congresso
di Fonderia e reso il tradiziona-
le appuntamento biennale un
evento unico ed indimenticabile, reso tale anche grazie al personale impegno ed accoglienza
riservataci dall’imprenditore
Ing. Salvatore De Riccardis titolare della Fonderia omonima ed
unica realtà locale, al quale vanno i più sentiti ringraziamenti.
A questa intensa due giorni,
inoltre, per vivere appieno la dimensione associativa, non sono
mancate le occasioni conviviali e
di svago tra le bellezze della “Signora del barocco italiano” e
dintorni, ricchi di storia e di un
variegato patrimonio artistico
ed architettonico. Senza dimenticare le bontà gastronomiche
locali che hanno allietato le piacevoli cene in location davvero
suggestive!
Per una trattazione approfondita
sui temi non sviluppati nel presente articolo vi rimandiamo allo
“Speciale Congresso Lecce” realizzato tramite la collaborazione Assofond-Siderweb (Fiorenza Bonetti
- Editor Siderweb).
“Tutto ciò che sto per dirvi è falso”
Siamo certi di sapere tutto ciò che ruota attorno
al fenomeno della contraffazione? Siamo in grado
di dire quale sia il marchio italiano più contraffatto?
Ci sentiamo, infine, realmente sicuri di distinguere
ciò che è vero da ciò che è falso? “Tutto ciò che sto
per dirvi è falso” - progetto teatrale ospitato nel
corso del secondo pomeriggio di convegni proposto dal XXXII Congresso di Fonderia – non è uno
spettacolo. È un percorso educativo alla legalità. Attraverso casi reali raccontati dall’attrice Tiziana
De Masi, si attraversano le infinite sfaccettature
della contraffazione. Quella che, tempo fa, poteva
essere legata quasi esclusivamente alla figura dell’ambulante sulle spiagge nel nostro Paese. Un fenomeno ormai superato, tanto in dimensioni, quanto nella sostanza. Quella che si fondava sull’importazione di merce prodotta all’estero – Africa e Asia
su tutti - che, in Italia, trovava una destinazione logistica. Passato. La “contraffazione 2.0” descritta all’interno del progetto teatrale parla di uno scenario tutto nuovo: quello in cui in Italia si opera contraffazione dello stesso Made in Italy, che è anche il
brand più soggetto ad operazioni di falsificazione.
Ciò che rende le nostre merci eccellenti viene preso, maltrattato, illecitamente riprodotto e, spesso,
“mescolato” ai prodotti originali. Con il beneplacito degli stessi acquirenti, s’intende: un processo
che permette il contagio dell’infezione, la diluizione
del senso profondo di ciò che l’Italia, nel mondo,
rappresenta in molti settori, cioè eccellenza pura e
indiscussa. Un fenomeno che è stato persino in
grado di soppiantare in parte anche quello del “pizzo”. Poco male, si potrebbe pensare. Molto male,
invece, se si pensa che è stato sostituito dall’obbligo di vendere merce contraffatta. Moda e cibo su
tutti, si potrebbe pensare. E ciò basterebbe a ferire
ognuno di noi. Ma non è così: questo perché, in assenza di una certificazione della tracciabilità di tutto ciò che viene realizzato nel nostro Paese, viene
Industria Fusoria 5/2014
impedito al consumatore – o al cliente utilizzatore
– di scegliere consapevolmente, non solo sulla base del prezzo puro. “Tutto ciò che sto per dirvi è
falso” parla di un fenomeno globale, ma tutto italiano: il reshoring. Ma quello privo di tasse, prescrizioni ambientali. Regole, insomma. Quelle che fanno
lottare ogni giorno l’imprenditoria italiana, ma che,
con orgoglio, può dire di meritarsi il proprio ruolo
sociale nel Sistema – Paese Italia. Un’ombra troppo
estesa quella della nuova industria della contraffazione, nella quale serve una luce che “Tutto ciò che
sto per dirvi è falso” contribuisce a fornire.
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XXXII Congresso
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Industria Fusoria 5/2014
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G. Corelli
XXXII Congresso
di Fonderia
XXXII Congresso di Fonderia Assofond:
non solo dibattito
L’esperienza e la memoria di
chi ha più di un capello bianco, testimoniano che il successo di una edizione del consueto appuntamento congressuale è legato alle “location”
che hanno ospitato i lavori ed
i momenti conviviali previsti
dal programma.
I temi, gli argomenti, pur di
massima attualità ed interesse
per il momento contingente
che hanno interessato l’auditorio ed acceso il dibattito, passano così come spesso si attenua
la memoria dei relatori e delle
personalità intervenute che
hanno animato le varie sessioni
di lavoro; restano invece sempre, nel ricordo dei Congressisti, le situazioni logistiche, quel
particolare ambiente, la sala dei
lavori, quella particolare cornice che hanno ospitato l’aperitivo o la cena prevista dal programma oltre alla Cena di Gala
che nelle ultime edizioni sono
state “arricchite” dalle cene offerte dai vari sponsor del congresso che affiancano l’Associazione nell’organizzazione degli
eventi con un sostegno economico e di idee.
Da questo punto di vista questa XXXII edizione di Lecce
2014 sarà sicuramente ricordata da tutti, Congressisti ed accompagnatori per quello che la
splendida terra Salentina ha saputo offrire nei quattro giorni
previsti dal programma.
Industria Fusoria 5/2014
Il primo degli appuntamenti
conviviali del programma, la
cena di Giovedì 16 organizzata
presso il Chiostro dei Domenicani, forse anche per l’atmosfera austera e suggestiva del
luogo, ha piacevolmente colpito tutti.
Sarà stata la perfetta cornice
climatica, molto apprezzata da
quanti hanno sofferto i capricci
di una estate rivelatasi mai tale,
o per il calore e l’allegria della
“pizzica” suonata e ballata nel
cortile interno del chiostro, da
un gruppo folcloristico locale,
nel momento dell’aperitivo di
benvenuto e successivamente,
al termine della serata degustando dessert e caffè, ma sicuramente la serata è rimasta nel
cuore di tutti per calore e per
l’ospitalità offerta.
Dopo i saluti di benvenuto portati ai convenuti dal presidente
della Gerli Metalli, Giorgio
Gerli, Antonio Gerli in una breve pausa della cena, ha intrattenuto per qualche minuto i presenti con alcune considerazioni
in linea con quanto dibattuto
nel pomeriggio durante la sessione di lavoro che ha inaugurato il Congresso. Il momento
che il Settore della Fonderia sta
attraversando, si inquadra in un
nuovo “ciclo” economico figlio
della crisi congiunturale degli
anni 2009-2010, che vede un
nuovo scenario strutturale nel
quale il mercato e tutti gli “attori” che al suo interno operano devono ridisegnare strategie ed assetti: in tale quadro si
inserisce appieno la riflessione
che Assofond ha voluto svolge-
Il suggestivo interno del Chiostro dei Domenicani.
28
XXXII Congresso
possibile lo svolgimento di
questa XXXII edizione del
Congresso di Fonderia, tracciando un sintetico bilancio,
assolutamente positivo, dell’evento.
Il cortile interno del Chiostro dei Domenicani.
re incentrando l’attenzione
delle Fonderie sulla necessità di
sondare nuove strade e nuovi
mercati di sbocco; esportare si
può e si deve, al di la dello slogan del convegno deve essere il
monito per guidare le scelte
delle imprese se vogliono avere
nuove prospettive.
Come evidenziato dai relatori,
la sfida dell’internazionalizzazione oltre a necessitare di una
“evoluzione” degli assetti delle
nostre imprese con aperture a
nuove conoscenze (a cominciare, banalmente, dalla conoscenza delle lingue estesa ai diversi
livelli aziendali) e professionalità, ma anche a modi di pensare differenti e aperti verso culture nuove, nuovi approcci alla
gestione dei rapporti che coinvolgono tutti gli aspetti della
gestione aziendale.
Ma questo sforzo di internazionalizzazione non deve farci dimenticare “le radici” della nostra tradizione imprenditoriale
che devono rimanere saldamente ancorate nel terreno
nazionale che ben si conosce,
necessario per consentire “…
la crescita dei rami più alti e più
lontani …”.
La nuova sfida che rappresenta
una necessità di evoluzione per
garantirci un futuro, richiede ulteriori sinergie nelle quali i tradizionali “partner” delle Fonderie devono svolgere un ruolo
ancor più importate a fianco
delle nostre imprese; e questo
è il senso della presenza ai
Congressi Assofond dei fornitori delle fonderie.
Territorio salentino, ricco di
cultura e tradizione; tradizione
rurale e cultura del territorio,
delle tradizionali produzioni vitivinicole e olearie.
Un territorio ed una tradizione che ancora oggi trova testimonianze nelle tante “masserie” disseminate fra le campagne salentine.
Non poteva mancare, nel programma un richiamo alla tradizione che ha avuto come
protagonista della cena di venerdì 17 la Tenuta Lucagiovanni di Maglie (LE), gentilmente
offerta da Sidermetal.
Gli ampi spazi ed i giardini
esterni della Tenuta, hanno accolto i congressisti con un
simpatico aperitivo di benvenuto a base di spiedini e “fritti” preparati al momento, e
serviti con un sottofondo musicale realizzato da un quartetto jazz, che a fine cena ha
accompagnato, in un secondo
spazio esterno, la degustazione dei dessert in un trionfo di
tentazioni alle quali nessuno
dei presenti, signore comprese, ha saputo resistere, rinviando al tradizionale “… da
lunedì…” ogni proponimento
di regime dietetico.
Approfittando di una pausa
della cena, dopo un breve saluto di Celestino Uberti patron di Sidermetal, il Presidente Roberto Ariotti ha formulato a tutti gli intervenuti, il
saluto dell’Associazione ed il
ringraziamento Suo e di Assofond a quanti hanno reso
29
Ai relatori, agli esponenti dei
Settori industriali clienti della
Fonderia che si sono confrontati in modo franco con noi
per aiutarci a comprendere le
logiche economiche che discendono dall’appartenenza
ad un mercato internazionalizzato nel quale operano, agli
sponsor che hanno affiancato
l’Associazione nella realizzazione del convegno, contribuendo a sostenerne i costi,
agli Imprenditori di Fonderia
e a tutti i Congressisti presenti, un sentito grazie.
Molto nutrito anche il programma di visite organizzato
per gli accompagnatori nel
pomeriggio di giovedì e nella
giornata di venerdì, e per il
“dopo lavori” nella giornata di
sabato e di domenica mattina.
Tema dominante degli eventi
“la cultura”; cultura dell’arte
barocca, di cui si sono ammirati ragguardevoli esempi: dalla Cattedrale di Sant’Anna di
Gallipoli, alla Chiesa matrice
di San Pietro e Paolo a Galatina, per finire ai maestosi
esempi di barocco leccese, oltre a importanti esempi di stile romanico, presenti nella capitale salentina, alla cui visita è
stata dedicata la mattinata di
domenica 19.
Cultura della tradizione nella
produzione olearia, un tempo
“fonte energetica” rappresentata dall’olio lampante estratto
nel sottosuolo nei numerosi
“frantoi ipogei” presenti a
Gallipoli, oggi “risorsa alimentare” fondamentale elemento
della dieta mediterranea fonte
di benessere fisico oltre che
di piacevoli sensazioni gustative, ai quali è stato dedicato un
apprezzato “corso” di degustazione dell’olio di oliva, durante la visita ad una masseria
di Galatina, sabato 18.
Proprio la visita al frantoio
Ipogeo, ha consentito una piacevole scoperta “in tema”, se-
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
Tradizione e cultura anche nei
cibi e nelle preparazioni gastronomiche proposti nei vari
momenti conviviali, accompagnati dai corposi vini rossi, o
dai più delicati ed aromatici
vini rosati e bianchi, tutti figli
di un territorio generoso e di
sapienti tecniche di coltivazione e produzione.
Non solo approfondimenti e
dibattiti, quindi, in questo
XXXII Congresso di Lecce,
ma anche momenti culturali e
Il giardino della Masseria che ha ospitato la cena di venerdì.
gnalataci dall’ing. De Riccardis, per la presenza di un torchio la cui struttura superiore
era costituita da una fusione di
ghisa realizzata da un suo antenato (prima che il cognome
Riccardi acquisisse la particella iniziale e la s finale); la fonderia … una tradizione di famiglia ultra centenaria!
Cultura presente nella tradizione delle opere di ingegno dell’uomo; dall’utilizzo della “pietra leccese” nelle costruzioni,
all’uso della cartapesta per la
realizzazione di bassorilievi e
statue che arricchiscono le
chiese ed i luoghi di culto,
“surrogando” la mancanza di
marmi o di legni pregiati.
Ed in tema di tradizione nella
realizzazione di manufatti arti-
Il tavolo del Presidente Assofond, in un momento della cena conviviale.
gianali, molto apprezzato dalle
Signore il pensiero loro riservato, con l’omaggio di “gioielli”
a tema floreale realizzati in
cartapesta policroma.
Il Frantoio Ipogeo di Gallipoli e un particolare fuso del torchio
presente al suo interno.
La facciata della Chiesa di Galatina con il gruppo Assofond.
Industria Fusoria 5/2014
conviviali; il tutto nella migliore tradizione dei Congressi di
Fonderia Assofond che rimarranno a lungo nella nostra
memoria.
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XXXII Congresso
di Fonderia
Il sostegno
di importanti partners
Assofond ringrazia le aziende che hanno fornito il loro sostegno come sponsors,
considerato un segnale di fiducia dato all’Associazione ed ai suoi Associati
ASK Chemicals Italia S.r.l.
Oltre ai leganti ISOCURE-ECOCURE per anime e i
sistemi MAGNASET per forme, ha consolidato l’uso del processo INOTEC in importanti fonderie europee, ha avviato la sperimentazione del processo
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ASK Chemicals è tra i fornitori leader a livello internazionale di prodotti chimici per i processi di fonderia. Collaborazione con il cliente, innovazione e Responsible Care sono elementi essenziali della politica
aziendale.
L’azienda si concepisce come promotrice di innovazioni specifiche per il settore e mira al conseguente
sviluppo di soluzioni di prodotto a vantaggio dei propri clienti. Per questo giocano un ruolo decisivo caratteristiche quali flessibilità e rapidità, qualità e sostenibilità, oltre all’economicità dell’impiego dei prodotti e servizi.
ASK Chemicals gode di un’esperienza pluriennale in
tutti i processi di produzione di una moderna fonderia.
ecc.) e 40 magazzini sparsi in tutta Europa; nel 2013
CARBONES ha garantito forniture per più di
600.000 MT di ghisa in pani, 12.000 MT di Magnesio
e 25.000 MT di antracite.
Attualmente annovera tra i suoi clienti, diretti ed indiretti, oltre 400 realtà tra fonderie ed acciaierie.
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poter dare un servizio professionale adeguato ad un
mercato così sofisticato, attento a qualità, serietà,
consegne puntuali e naturalmente prezzi competitivi.
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CARBONES Holding GmbH è una Società Internazionale che opera nel settore siderurgico da 10 anni,
essenzialmente nella fornitura di materie prime per
le industrie del settore.
CARBONES ha la sede principale in Austria a Vienna,
fa capo al proprietario ed azionista di maggioranza il
Sig. Jurriaan Hovis (CEO) che, affiancato da una serie
di collaboratori di ben 11 nazionalità diverse, dirige il
business del Gruppo, con connotazioni internazionali.
Con consolidate fonti di approvvigionamento in varie
parti del mondo (Russia, Ucraina, Brasile, Algeria,
Industria Fusoria 5/2014
34
XXXII Congresso
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Creata nel 1959 per supportare l’attività delle fonderie con l’offerta di prodotti e tecniche di lavorazione
spesso rivelatisi rivoluzionari, propone prodotti di
qualità ed affidabilità quali:
• Sistemi agglomeranti indurenti a freddo (resine
Gioca® NB, Giocaset® NB, Corofen®, Alcafen®,
Rapidur®, Kold Set, Resil/Catasil®; induritori organici per tutti i sistemi no- bake);
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montaggio, nella sinterizzazione e nella consegna degli impianti “chiavi in mano”.
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tecnici di fonderia specializzati, l’azienda è in grado di
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EKW Eisenberg nasce nel 1903 e nel 1967 fonda in
Italia la sua filiale, la EKW Italiana con il compito di
consolidare ed incrementare la presenza dei propri
refrattari sul territorio nazionale.
L’azienda che oggi ha cambiato il proprio nome in
EKW Italia, si propone al mercato non solo come
distributore, ma grazie ad un personale tecnico-commerciale a disposizione 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, affiancato da squadre di montaggio specializzate
ed equipaggiate con propria attrezzatura, gioca un
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Attraverso l’attività della specifica struttura TCS -Technical Customer Service- l’assistenza che Elkem garantisce ai suoi clienti va ben al di là della consegna del materiale, costituendo un reale valore aggiunto.
Il TCS, formato da un team specializzato e dotato
delle migliori tecnologie, è appositamente strutturato per soddisfare le esigenze dei clienti, avvalendosi
anche del supporto del centro Elkem di ricerca per
la fonderia di Kristiansand in Norvegia.
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Elkem AS, parte del gruppo Bluestar, è una realtà
internazionale nota da anni a chi si occupa di elettrometallurgia, ferroleghe e prodotti per la siderurgia.
La Elkem Foundry Products, è la concretizzazione
dell’impegno Elkem AS nel mondo della fonderia. Esperienza e passione sono al servizio di un mercato in
costante evoluzione: alla produzione di inoculanti,
sferoidizzanti, ricarburanti ed additivi si associano la
profonda padronanza del processo metallurgico e la
competenza necessaria ad interagire su ogni esigenza del ciclo produttivo.
Cardine della produzione rimane l’Europa, con gli
stabilimenti di Bremanger e di Bjovefossen in Norvegia, Icelandic Alloys in Islanda ed il centro logistico di
Rotterdam.
Da sempre proiettata nel futuro, Elkem applica nel
settore della fonderia la più recente tecnologia pos-
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Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
FOSECO Vesuvius Italia S.p.A.
la resa placca, l’utilizzo delle risorse e l’efficienza.
La Società fu fondata da Eric Weiss nel 1932 e fu
presto riconosciuta come fornitore per l’industria fusoria, da cui la derivazione del nome FOundry SErvice COmpany e presente in Italia dal 1956.
Nel mese di Aprile 2008, Foseco è stata acquisita da
Cookson Group plc e fa parte ora di Vesuvius.
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oltre 75 anni ed è oggi riconosciuto leader mondiale
nella fornitura di prodotti per l’uso nell’industria fusoria, è presente in 32 Paesi, con i principali stabilimenti in Germania, USA, UK, Brasile, Cina, India, Sud
Corea e Giappone.
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nostri clienti attraverso prodotti e servizi innovativi
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con un’adeguata struttura logistica e finanziaria, è in
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prima nei tempi richiesti dalle necessità di produzione alle migliori condizioni.
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Svolge attività commerciale di compravendita, distribuzione, stoccaggio, finanziamento, coperture sulle
valute e sui metalli alla Borsa di Londra.
I principali prodotti trattati sono: metalli non ferrosi,
quali nickel, alluminio e leghe, rame, stagno, zinco e
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core business, anche grazie alle recenti acquisizioni, la
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XXXII Congresso
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nuovo reattore chimico di ultima generazione
che permette di produrre resine di qualità ancora
maggiore, a costi ancora più competitivi ed in tempi ancora più brevi. Anche questo investimento rientra in un ampio piano di continuo miglioramentopotenziamento degli impianti per far fronte in modo competitivo ad un mercato sempre più esigente
e globale.
NOVITÀ 2014:
• GEOTEC 2000 & RUNNER POL100: sistema
inorganico per la produzione di anime per getti in
ghisa ed alluminio; esente da reazione metallo forma, assicura getti sani e assenza di emissioni in
colata.
• LEGANOL HD 500 e LEGANOL NL 400:
nuovo sistema cold box esente da C.O.V. e a basso consumo di ammina; consente la riduzione del
ciclo di lavoro e quindi maggiore produttività.
METAL TRADING
INTERNATIONAL S.r.l.
inoculanti in staffa, ferro leghe di massa ed altri prodotti per fonderie.
Alcune ferroleghe e metalli non ferrosi importati da
vari paesi vengono stoccati nei principali porti europei e nel magazzino a Gorizia per garantire un migliore servizio alla clientela e un tempestiva consegna.
Nell’ ultimo periodo la MTI ha acquisito la società FILO d.o.o. produttore di filo animato per fonderie ed
acciaierie.
Allo scopo di mantenere e migliorare la qualità del
servizio nel tempo, la società ha ottenuto la prima
certificazione ISO 9001 nel 2002 rispettando fino ad
ora ininterrottamente tutte le verifiche periodiche e
di mantenimento del certificato.
Via Monte Hermada, 8 - 34170 Gorizia
Tel. +39 0481521511 - Fax +39 0481520964
www.metaltrading.it
La Metal Trading International S.r.l. costituita
nel 1986 opera prevalentemente nel settore delle
fonderie di ghisa, acciaierie e nel settore dei metalli
non ferrosi.
Sin dall’inizio della propria attività ha introdotto nel
mercato italiano i prodotti della TDR - produttore
sloveno di inoculanti e sferoidizzanti. Insieme alla società che rappresenta e della quale ha acquisito negli
ultimi anni la maggioranza della proprietà, svolge un’intensa attività di ricerca e sviluppo per i prodotti
nel settore delle fonderie ed acciaierie, alle quali offre un’assistenza tecnica allo scopo di migliorare la
qualità metallurgica e nel contempo ottimizzare il
consumo dei prodotti commercializzati dalla MTI.
Oltre agli inoculanti e sferoidizzanti classici, fornisce
alle fonderie di ghisa il filo animato, carburo di calcio,
37
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
Cordis inorganico), resine per thermoschock, resine
per shell moulding; intonaci all’alcool e all’acqua; sabbie di cromite, sabbie di zirconio, sabbie silicee, sabbie prerivestite, sabbie sintetiche; prodotti refrattari
per cubilotti, forni elettrici, forni rotativi,
sifoni e siviere; filtri ceramici; software; maniche, minimaniche; filo animato, inoculanti, leghe sferoidizzanti; prodotti per pressocolata.
Servizi: assistenza tecnica sull’intero processo di
fonderia (progetto GEF), consulenza metallurgica, rigenerazione termica delle sabbie esauste, rifacimento forni.
SATEF HÜTTENES ALBERTUS S.p.A.
Viale della Scienza, 78/80 - 36100 Vicenza
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Via Belvedere, 37 - 20862 Arcore (MB)
Tel. 039 613311 - Fax 039 6014858
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Grazie all’elevato know how tecnico ed alle numerose partnership internazionali, Gruppo Satef è l’unico gruppo in Italia a possedere una competenza trasversale in tutti i settori della fonderia e, tramite la
consociata IMICS.p.A., è uno dei principali protagonisti europei nella produzione di sabbia prerivestita.
Prodotti: resine per cold-box (poliuretanico, CO2,
metilformiato) resine per no bake (acido, alcalino, poliuretanico), resine per hot box (furaniche, fenoliche,
SAVELLI
di strutture elettro-saldate medie e pesanti per macchine industriali e presse (il pezzo più grande di 400
tonnellate). La Savelli è associata ad AMAFOND.
Nel 2012 un libro ha celebrato 170 anni di attività
della Savelli.
Via Cacciamali, 4 - 25125 Brescia
Tel. 030 3533345 - Fax 030 3534113
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SAVELLI S.p.A. – Una società di proprietà familiare e
leader mondiale nel settore della fonderia – iniziò la
propria attività nel 1842 dalla bottega di un maniscalco. Essa ha la sua sede produttiva a Brescia (nord Italia). Le sue attività includono macchine, impianti e
servizi per l’industria della fonderia in “Terra a Verde”
per la produzione di getti fusi in acciaio, ghisa e non
ferrosi. Inoltre, Savelli continua la storica produzione
SIDERMETAL SPA
i mercati principali di approvvigionamento delle materie prime distribuite poi su tutto il mercato nazionale nei settori delle acciaierie elettriche e fonderie
ferrose e non ferrose.
Via Europa 50 - 25040 Camignone di Passirano (BS)
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Fondata nel 1987 è la sintesi di esperienze maturate
nella metallurgia ferrosa e non ferrosa.
Competenze e dinamicità, associate a strutture
aziendali molto snelle, consentono di offrire alla nostra clientela le migliori condizioni per poter competere nel mercato globalizzato.
Europa, Georgia, Russia, Ucraina e Sud America sono
Industria Fusoria 5/2014
38
XXXII Congresso
HEINRICH WAGNER SINTO
MASCHINENFABRIK GMBH
Nell’ambito del processo di formatura sottovuoto il
gruppo ha una posizione unica nella produzione di
impianti di formatura automatici: delle 250 formatrici ed impianti di formatura prodotti più di 50 sono
stati fabbricati dalla Heinrich Wagner Sinto, in particolare per getti in acciaio.
In una fonderia moderna l’impianto di formatura è il
cuore dell’intero processo produttivo. Ogni anomalia
nell’impianto può causare una fermata dell’intera
fonderia. Un design di alta qualità dell’impianto e un
servizio post vendita efficace sono quindi di grande
importanza per i clienti della Heinrich Wagner Sinto
nel mondo che possono contare sempre su impianti
ad alta produttività. Per ottenere questo risultato la
Heinrich Wagner Sinto dispone al proprio interno di
una qualificata struttura produttiva. Il processo di
fabbricazione e produzione - sistemi idraulici, elettrici e software inclusi - è affidato a 350 collaboratori
presso lo stabilimento dell’azienda in Germania.
La filosofia aziendale della Heinrich Wagner Sinto richiede prodotti di qualità superiore affinché gli impianti di formatura installati presso gli stabilimenti dei
clienti garantiscano alta affidabilità ed efficacia.
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La Heinrich Wagner è stata fondata come azienda
privata nel 1937 dal Signor Heinrich Wagner e dai
suoi partner nella città di Bad Laasphe, nella regione di Nordreno-Vestfalia in Germania. Dal 1983
Heinrich Wagner Sinto fa parte del gruppo Giapponese Sintokogio, realizzando un fatturato del
gruppo di circa 1,000 millioni di USD con circa
3.800 collaboratori nel mondo.
All’interno del gruppo Sintokogio, la Heinrich Wagner Sinto (HWS) si è specializzata nello sviluppo,
nella realizzazione e nella produzione di formatrici ed impianti di formatura per la produzione di
getti con e senza staffe in terra verde e con il processo di formatura sottovuoto (vacuum process).
Oltre che negli impianti di formatura, la HWS si è
specializzata nella costruzione di macchine di colata con siviera fredda.
Nel processo a terra verde la compattazione delle forme è realizzata secondo il processo di formatura con impulso d’aria SEIATSU. A partire dall’introduzione di tale processo nel mercato Europeo nel 1983, solo la HWS ha venduto più di 540
formatrici ed impianti di formatura SEIATSU, che
risulta quindi il più conosciuto tra tutti i processi
di formatura moderni.
TESI S.p.A.
I dieci collaboratori di Tesi SpA curano la realizzazione della filosofia aziendale, sempre mirata a comprendere, soddisfare e prevenire le esigenze dei
clienti, dando loro la più ampia collaborazione operativa.
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L’attività di Tesi S.p.A. nel campo della fonderia risale al 1916, pur con diverse denominazioni.
Sin da allora, la missione di Tesi è di essere un partner di riferimento per le fonderie italiane, mettendo a disposizione materie prime e prodotti speciali, ben noti ed apprezzati.
I tredici produttori che Tesi rappresenta, ognuno
leader nel proprio settore, hanno introdotto sul
mercato italiano prodotti innovativi, supportati da
un servizio tecnico specializzato, in unione a quello
fornito da Tesi SpA.
39
Industria Fusoria 5/2014
XXXII Congresso
Banca che è al primo posto sul podio delle banche popolari, terzo gruppo bancario italiano per capitalizzazione di Borsa, con 4 milioni di clienti, oltre 1.700
sportelli, principalmente ubicati nelle regioni più ricche
del Paese, ed oltre 18.000 dipendenti. L’appartenenza
del Banco di Brescia al Gruppo UBI Banca rende agevole l’offerta di servizi bancari in diversi Paesi nel mondo,
attraverso filiali estere, uffici di rappresentanza, banche
controllate e società specializzate. Il Gruppo UBI Banca
vanta infatti presidi in Asia,America Latina ed Europa. Da
Shanghai a San Paolo, da Nizza a Cracovia, da Mosca a
Lussemburgo, UBI si muove su scala internazionale a
supporto dell’attività della clientela domestica.
BANCO DI BRESCIA
Corso Martiri Della Libertà, 13 - 25122 Brescia
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Il Banco di Brescia nasce nel 1999 dalla fusione tra due
storici istituti bresciani: Banca San Paolo di Brescia, fondata nel 1888, e Credito Agrario Bresciano - CAB, fondato nel 1883.
Il Banco di Brescia – con 316 sportelli dislocati nel Nord
Italia e nel Lazio, 7 Centri Estero, 9 Private & Corporate Unity e 12 Corner – conta circa 2.550 dipendenti ed
è una realtà di primo piano nel mercato italiano del credito e leader nella provincia di Brescia.
Il Banco di Brescia ha sede a Brescia nello storico Palazzo Martinengo Villagana in Corso Martiri della Libertà.
Dal 2007 l’Istituto entra a far parte del Gruppo UBI
ASSOFOND
Industria Fusoria 5/2014
40
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aumentare l’efficienza produttiva della vostra azienda
in modo economico ed ecologico.
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prodotte rispettando sia gli standard
più elevati sia i controlli più stringenti:
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ampliato la gamma dei propri prodotti.
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temperature molto elevate, garantisce
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c
economico
Indicatori 2013 sulle Fonderie di ghisa
ROE
Return On Equity
Le fonderie di ghisa chiudono il
2013 con un indice della redditività del capitale di rischio
(ROE) in salita rispetto all’anno
precedente. Il 3,8% raggiunto
nell’ultimo esercizio rappresenta anche il valore migliore
conseguito dopo il tonfo del
2009.
Il buon andamento dell’indice è
conseguenza di un miglioramento della redditività della gestione caratteristica (ROI) e da
un effetto positivo della leva finanziaria, in funzione della diminuzione del costo degli oneri finanziari sui capitali presi a
prestito. Tuttavia, il risultato del
ROI non è stato determinato
da un aumento delle vendite.
Trend ROE
10,0%
8,0%
1
2
3
5,1%
6,0%
3,8%
2,3%
2,0%
0,0%
-2,0%
-4,0%
-6,2%
-6,0%
-8,0%
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
ROE vs invesmen alternavi
10,0%
8,0%
6,0%
4,0%
2,0%
0,0%
-2,0%
-4,0%
-6,0%
-8,0%
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
ROE
9,0%
5,1%
-6,2%
2,7%
3,6%
2,3%
3,8%
Tassi BOT 12 mesi
4,1%
3,8%
1,2%
1,3%
3,2%
2,3%
1,0%
Tassi CCT
4,1%
4,4%
1,6%
1,7%
3,4%
5,2%
2,5%
Tassi BTP 10 anni
4,4%
4,8%
4,3%
4,0%
5,3%
5,7%
4,4%
ROE
Tassi BOT 12 mesi
to oltre 4 punti percentuali nel
differenziale con i CCT del
2012 e aumentato nuovamente
Rendimento medio ponderato annuale. Fonte: MEF
Rendimento medio ponderato annuale. Fonte: MEF
Rendimento medio ponderato annuale. Fonte: MEF
Industria Fusoria 4/2012
3,6%
2,7%
4,0%
Se si pone a confronto il valore
del ROE con i tassi di remunerazione di altri investimenti,
confrontabili in termini di grado di rischiosità e di tempi di
realizzazione dei proventi come i BOT a 12 mesi1, i CCT2 e
i BTP a 10 anni3, la redditività
generale del settore delle fonderie di ghisa è tornata appetibile rispetto all’anno 2012 ed in
linea con gli anni ancora precedenti, fatto salvo il 2009.
In particolare, il ROE rimane
meno interessante rispetto ai
BTP a 10 anni, ma ha recupera-
9,0%
46
Tassi CCT
Tassi BTP 10 anni
la distanza rispetto ai BOT a 12
mesi (quasi 3 punti percentuali
sul differenziale 2012).
economico
stribuzione presenta una certa
variabilità attorno alla media
degli indici causata da casi
estremi di difficoltà.
4,2%
4,8%
2,5%
3,7%
3,8%
4,3%
4,0%
1,1%
2,3%
5,0%
5,8%
2,0%
0,5%
4,0%
2,4%
6,0%
3,6%
8,0%
4,2%
ROE seore per cluster faurato
ROI
Return On Investments
-4,0%
-0,2%
-2,0%
-0,1%
0,0%
Come accennato in precedenza, l’indice principale della redditività della gestione caratteristica (ROI) ha ripreso a crescere e cresce di 1,3 punti percentuali, attestandosi al 2,5%, dopo
un 2012 in cui ha fatto registrare un ribasso consistente.
-8,0%
-10,0%
2012
oltre 50 mln (€)
2013
tra 20 e 50 mln (€)
tra 10 e 20 mln (€)
tra 5 e 10 mln (€)
soo 5 mln (€)
Chi ha registrato una più consistente crescita sono le fonderie con un fatturato superiore
ai 50 milioni di euro, con un indice ROE molto basso nel 2011
e pari a -0,2%, sono poi risalite
a quota 3,7% nel 2013, in linea
con il ROE medio di settore.
A soffrire maggiormente negli
ultimi tre anni sono state le
fonderie al di sotto dei 5 milioni di fatturato: nel 2013 l’indice
ha raggiunto il picco negativo
del -7,7%, in netta contrapposizione sia all’indice generale del
settore, sia rispetto agli altri
gruppi; nondimeno tutto il
trend della classe ha risentito
di un progressivo peggioramento, passando da un valore
del 2,4% del 2011 al -0,1% del
2012. La ragione principale di
questo andamento è l’assottigliamento progressivo dell’utile
dal 2007 fino alla perdita aggregata registrata nel 2013 pari a
circa il 4% del capitale investito
totale del raggruppamento.
40,0%
20,0%
3,8%
-26,4%
-8,2%
-7,0%
-5,5%
-5,2%
-4,5%
-4,4%
-4,2%
-2,5%
-2,0%
-1,3%
-1,1%
0,0%
-20,0%
-40,0%
Distribuzione ROE fra le aziende
-60,0%
-80,0%
-100,0%
-109,9%
Nell’analisi per raggruppamenti
di fatturato, la migliore performance dal 2011 al 2013 è stata
quella delle fonderie di ghisa
con un fatturato fra i 20 e i 50
milioni di euro, con un valore
medio nel triennio attorno al
4,9%, costantemente ben al di
sopra della media del settore; a
seguire la classe con un fatturato fra i 5 e i 10 milioni di euro,
con una media ROE pari al
4,5%.
0,0%
0,1%
0,1%
0,1%
0,4%
0,4%
0,8%
1,0%
1,3%
1,5%
2,0%
2,1%
2,7%
2,9%
3,5%
3,7%
3,9%
4,2%
5,7%
6,6%
6,9%
7,1%
8,9%
9,4%
10,5%
10,6%
12,6%
14,3%
14,6%
15,2%
17,5%
23,7%
2011
ROE
-7,7%
-6,0%
-120,0%
1
3
5
7
9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45
ROE aziende
Ben il 71% delle aziende analizzate presenta un ROE positivo,
ma solo il 36% delle stesse si
pone al di sopra del valore generale (3,8%, ROE del settore
delle fonderie di ghisa). La di-
ROE seore
Molto lontano dai valori del
2007, il valore registrato nel
2013 è distante anche rispetto
al massimo relativo agli anni seguenti il 2009, ovvero dal 4,5%
del 2011. La dinamica che ha
Trend ROI
10,0%
8,3%
8,0%
5,8%
4,5%
6,0%
2,7%
4,0%
2,5%
1,2%
2,0%
0,0%
-3,5%
-2,0%
-4,0%
-6,0%
2007
2008
47
2009
2010
2011
2012
2013
Industria Fusoria 5/2014
economico
ricavi prodotti; nel 2011 si presentava un incremento del
+28,5%.
Var (%) Ricavi
34,2%
40,0%
20,0%
23,0%
14,9%
-0,5%
-8,7%
0,0%
-20,0%
-42,8%
-40,0%
Contestualmente, si registra
l’aumento esponenziale della
produzione non venduta
(+803,1% sul 2012: variazione
delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati ed in corso di
lavorazione) in controtendenza
con i valori del 2011 (-7,4% sul
2010).
-60,0%
2008/2007 2009/2008 2010/2009 2011/2010 2012/2011 2013/2012
Trend VA/Ricavi
29,0%
28,2%
28,0%
26,6%
27,0%
26,0%
26,1%
25,8%
25,4%
24,8%
24,8%
25,0%
24,0%
23,0%
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
Trend EBITDA/Ricavi
10,0%
9,4%
9,0%
8,8%
8,2%
8,0%
7,7%
6,7%
6,0%
4,5%
4,0%
2,0%
0,0%
2007
2008
2009
portato a questo valore è differente rispetto a quella che ha
portato al 2,5% del 2013.
Il reddito operativo (EBIT), in
entrambi i casi, è aumentato rispetto all’anno precedente
(+74% nel 2011, +108% nel
2013) ma se nel primo caso i
Industria Fusoria 5/2014
2010
2011
2012
2013
ricavi della produzione venduta
sono aumentati del +23,0% rispetto al 2010, nel 2013 c’è stata una flessione del -0,5% (vedi
trend variazione (%) ricavi): a
sostenere l’EBIT è soprattutto
il calo dei consumi delle materie prime (-4,2% gli acquisti)
che rappresentano il 46% dei
48
Le altre voci della gestione caratteristica di un certo rilievo
rispetto ai ricavi generati sono
i costi per servizi (+5,0% sul
2012) e il costo del personale
(+1,2% sul 2012).
L’effetto di queste variazioni
hanno portato ad un incremento sull’anno precedente sia del
valore aggiunto in rapporto ai
ricavi delle vendite (VA, +5,3%
sul 2012) sia sul margine operativo lordo (EBITDA, +15,2%
sul 2012).
In particolare, l’indicatore del
valore aggiunto risale al 26%,
dopo le flessioni degli ultimi
due anni: nel 2011, a ricavi crescenti, i costi della produzione
sono aumentati più che proporzionalmente, mentre nel
2012, a ricavi decrescenti, i costi della produzione hanno registrato una variazione in diminuzione di poco superiore ai ricavi. Il 2013 presenta l’andamento migliore perché il -1,5%
di diminuzione dei costi produttivi è di tre volte superiore
al calo dei ricavi.
La curva dell’EBITDA in rapporto ai ricavi vede il valore del
2013 a 7,7 punti percentuali,
con lo stesso andamento dell’indicatore precedente, anche
se meno accentuato nella discesa fra gli anni 2011 e 2012:
nel primo caso il costo del lavoro è aumentato del +9,9%
sul 2010, mentre nel 2012 è diminuito del -4,1%, ma allo stesso tempo è aumentata di un
punto percentuale l’incidenza
dello stesso sui ricavi, passando
al 18%. Nel 2013 tale incidenza
è ferma sullo stesso valore.
economico
milioni di fatturato che scendono a -1,5% nel 2013.
In risalita le due classi centrali,
con le aziende fra i 10 e i 20 milioni di euro che raggiungono un
rapporto del 9% nel 2013; analogamente, ma su livelli più bassi, è la classe con oltre 50 milioni che si attesta ad un rapporto
di 6,4%.
6,0%
9,0%
7,2%
8,4%
7,7%
6,4%
5,8%
8,2%
7,3%
6,7%
5,2%
5,5%
8,0%
4,8%
10,0%
9,6%
9,8%
8,2%
12,0%
9,5%
EBITDA/Ricavi seore per cluster faurato
0,6%
4,0%
2,0%
0,0%
Il 93% delle fonderie di ghisa
presenta un valore positivo,
mentre il 49% si pone al di sopra della media del settore. La
distribuzione è omogenea attorno alla media dei valori (varianza pari a 0,3%).
-1,5%
-2,0%
-4,0%
2011
EBITDA/Ricavi
tra 20 e 50 mln (€)
tra 5 e 10 mln (€)
2012
oltre 50 mln (€)
tra 10 e 20 mln (€)
soo 5 mln (€)
2013
Distribuzione EBITDA/Ricavi fra le aziende
23,7%
30,0%
1,0%
1,3%
1,7%
2,1%
2,4%
3,2%
3,3%
4,3%
4,6%
4,7%
5,0%
5,6%
5,7%
5,7%
5,8%
6,3%
7,1%
7,1%
7,2%
7,4%
7,9%
8,0%
8,0%
9,0%
9,1%
9,7%
9,8%
10,0%
10,0%
10,7%
11,6%
12,3%
12,3%
13,6%
13,8%
14,4%
14,5%
14,7%
15,6%
17,6%
19,3%
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
7,7%
5,0%
-5,0%
-10,0%
-5,4%
-3,7%
-0,8%
0,0%
1
3
5
7
9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45
EBITDA/Ricavi aziende
EBITDA/Ricavi seore
ROI vs costo del denaro
10,0%
8,0%
6,0%
5,4%
5,9%
3,5%
4,0%
2,0%
8,3%
5,8%
3,1%
2,7%
3,7%
4,0%
3,6%
4,5%
1,2%
2,5%
2012
2013
0,0%
-3,5%
-2,0%
-4,0%
-6,0%
2007
2008
ROI
2009
È interessante vedere la distribuzione di quest’ultimo indicatore fra le classi di fatturato e
fra tutte le aziende.
4
2010
2011
Costo medio del denaro
La performance peggiore in assoluto e fortemente decrescente negli ultimi 3 anni è quella
delle fonderie con meno di 5
Passando al capitale investito
netto, al denominatore del ROI,
se nel 2011 aveva subito un incremento del +4,7% rispetto all’anno precedente, nel 2013 la
variazione percentuale è negativa e cala del -1,7%.
Gli investimenti produttivi sono
in flessione, in particolare si riscontra un -2,3% per le immobilizzazioni materiali rispetto al
2012 ed un -8,6% per le immobilizzazioni immateriali; e se è
vero che gli ammortamenti registrano un +5,3% rispetto al
2012, il fattore critico di maggior rilievo è l’aumento delle
svalutazioni delle immobilizzazioni (+808%) e delle svalutazioni dei crediti (+92%) in conseguenza dell’eccessiva capacità
produttiva degli impianti.
Nonostante l’apparente buon
risultato, il ROI rimane ad un livello non soddisfacente se confrontato con il costo medio del
denaro4 ufficiale che risulta essere pari al 3,6%, assicurando ai
soci una remunerazione inferiore rispetto ai finanziatori
esterni.
Analogamente a quanto detto
per il ROE, l’analisi per raggruppamenti di fatturato rileva una
maggiore difficoltà, negli ultimi
tre anni, delle aziende al di sotto dei 5 milioni di euro in termini di ROI. Durante il triennio
Si sono presi a riferimento i tassi di interesse delle società non finanziarie
49
Industria Fusoria 5/2014
economico
Per ciò che concerne la distribuzione dei valori dell’indice fra le
aziende del campione disponibile, il 69% ha raggiunto un valore
positivo, mentre solo il 44% supera la soglia del ROI aggregato.
In questo caso la distribuzione è
più uniforme rispetto a quella
del ROE, con una varianza del
0,7%, invece che del 3,4% come
nel caso dell’indicatore della
redditività del capitale di rischio.
Il valore massimo raggiunto è
pari al 26,9%, mentre il minimo
fra le 45 aziende è pari a -17,7%.
2,7%
2,6%
2,5%
2,5%
2,9%
0,0%
-6,0%
-8,0%
2011
2012
2013
ROI
oltre 50 mln (€)
tra 20 e 50 mln (€)
tra 10 e 20 mln (€)
tra 5 e 10 mln (€)
soo 5 mln (€)
-6,9%
-4,0%
-2,4%
-0,8%
-2,0%
26,9%
Distribuzione ROI fra le aziende
30,0%
25,0%
20,0%
15,0%
10,0%
5,0%
2,5%
0,0%
-5,0%
-10,0%
-15,0%
-20,0%
1
3
5
7
9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45
ROI aziende
ROI seore
Var (%) Reddito neo
200,0%
143,5%
150,0%
100,0%
Utile aggregato e
margini economici
2,3%
0,3%
2,0%
1,3%
5,6%
1,2%
4,0%
3,8%
6,1%
1,8%
6,0%
5,3%
4,5%
8,0%
0,8%
1,0%
1,1%
1,2%
1,2%
1,2%
1,4%
1,6%
1,7%
2,3%
2,4%
2,6%
2,7%
2,8%
3,1%
3,2%
3,6%
3,8%
4,0%
4,5%
4,9%
5,7%
6,5%
6,8%
7,2%
11,8%
12,6%
13,0%
13,1%
15,4%
Nel 2013 i livelli dell’indice si
sono uniformati attorno a quello rilevato del settore (2,3%)
fatta eccezione per l’ultima classe, come già citato in precedenza: fra i gruppi con ROI positivo,
l’unico che si pone leggermente
al di sotto (2,3%) è quello delle
aziende con fatturato intermedio con oltre 50 milioni di euro.
ROI seore per cluster faurato
-17,7%
-14,6%
-14,5%
-10,4%
-8,7%
-7,8%
-7,2%
-6,7%
-4,4%
-3,4%
-2,6%
-1,5%
-1,0%
-0,9%
2011 - 2013 le fonderie che
conseguono un fatturato intermedio fra i 10 e i 50 milioni di
euro sono quelle che presentano una performance in linea
con il ROI del settore.
Il 2012 è stato un anno difficile
per tutto il comparto, caratterizzato dal -0,8% delle fonderie
con oltre 50 milioni di fatturato,
-2,4% per quelle con meno di 5
milioni e un assottigliamento
del ROI allo 0,3% per le fonderie fra i 5 e i 10 milioni di euro.
50,0%
74,0%
40,8%
-7,7%
-36,6%
0,0%
-50,0%
-100,0%
L’utile generale delle fonderie di
ghisa ha ripreso a crescere
(+74%) dopo una flessione di
quasi il -40% nel 2012 sull’anno
precedente.
Tuttavia questa variazione positiva non è frutto né di un aumento del fatturato (in calo del
-0,5% sul 2012) né a determinarlo sono stati particolari politiche di razionalizzazione dei
costi interni.
Ciò che ha portato ad un generale miglioramento della gestione caratteristica prima (EBIT è
aumentato del +108% su un va-
Industria Fusoria 5/2014
-150,0%
-215,9%
-200,0%
-250,0%
2008/2007 2009/2008 2010/2009 2011/2010 2012/2011 2013/2012
lore negativo del 2012) e dell’utile dopo è la diminuzione dei
costi di produzione (-1,5%) nella fattispecie si parla del consumo di materie sia dal lato degli
acquisti (scese del -4,2%) sia del
consumo delle rimanenze di
magazzino di materie prime,
sussidiarie e di merci (-74%).
50
La variazione dei costi produttivi nel 2013 è stata tre volte superiore rispetto alla variazione
dei ricavi: questo non è accaduto nel 2012, dove il reddito
operativo (EBIT) è calato di
quasi il -74% rispetto al 2011
ed in cui la variazione dei costi
produttivi (-9,8% sul 2011) è
economico
Current rao
Trend rapporto Debt/Equity
3,00
1,38
1,36
1,34
1,32
1,30
1,28
1,26
1,24
1,22
1,20
1,18
2,58
2,50
1,82
2,00
1,52
1,74
1,74
1,64
1,52
1,50
1,00
0,50
2009
2010
stata di poco superiore al calo
dei ricavi (-8,7%).
Se in entrambi gli anni si registra un calo degli acquisti di
materie, nel 2012 il valore delle scorte in magazzino finali è
aumentato (+167%) a differenza del 2013 in cui sono scese
del -74%.
La migliore performance del
2013 ha consentito alle fonderie di ghisa di conseguire un accrescimento del valore aggiunto (+4,8%) nonostante l’aumento del +5,0% dei costi per
servizi, ad aumentare l’EBITDA
(+15%) e contemporaneamente incrementare il livello degli
occupati (+2,6%) senza far lievitare i costi per il personale
(+1,2%).
Alla luce di quanto detto, si
constata dunque che i movimenti positivi del ROE e del
ROI non sono frutto di un’espansione del settore.
Grado di autonomia
finanziaria
(debt/equity)
Strettamente connesso con la
redditività del capitale di rischio, nell’accezione di componente della leva finanziaria sul
ROE, il rapporto fra capitale di
terzi e patrimonio netto è innanzitutto un indicatore del
grado di autonomia finanziaria
e patrimoniale del settore nei
confronti di capitali esterni.
2011
2012
2013
1,33
1,32
1,32
2011
2012
1,29
1,25
2007
2008
è in costante decrescita dal
2011 (1,52 punti).
La variazione è data dal duplice
effetto positivo della contrazione del capitale di terzi rispetto al 2012 (-3,4%) e da una
maggiore capitalizzazione del
settore in termini di patrimonio netto (+3,8%).
Come già detto in precedenza,
quest’ultimo vede aumentare il
capitale sociale di +5,6% e delle
riserve totali di +4,3%.
Il capitale di terzi (somma delle passività correnti e delle
passività di medio e lungo periodo) diminuisce rispetto al
2012 per effetto della diminuzione dei saldi banca negativi
(-6,2%) della diminuzione dei
debiti con i fornitori (-1,0%) e
di altri debiti di medio e lungo
termine di natura finanziaria
(-10,1%).
Il valore superiore all’unità rimane come segnale di allarme
sulla sostenibilità generale dei
debiti.
2009
2010
2013
Indice di disponibilità
(current ratio)
Il valore assunto dal rapporto
fra attività correnti e passività
correnti (current ratio) è pari a
1,33; in relazione ad un’industria
manifatturiera che deve gestire
le problematiche legate alle
quote di magazzino, risulta soddisfacente, tutto ciò anche legato ad un andamento in rialzo.
Da un lato le attività correnti
sono rimaste invariate e si ripagano meno velocemente, con
un lieve arretramento delle giacenze di magazzino rispetto ai
valori del 2012 (-0,1%); dall’altro
si registra il ribasso nel complesso delle passività correnti
(saldi passivi banche e debiti
commerciali).
Il 56% delle aziende supera il valore medio di settore (1,33) ma
solo il 30% del totale supera il
valore ottimale di 2.
Anche in questo caso la variabilità attorno alla media della distribuzione (1,78) è molto elevata (85,5%).
Distribuzione Current rao fra le aziende
3,00
3,01
3,02
3,17
3,27
3,40
3,73
3,83
4,01
2008
1,33
4,50
4,00
3,50
3,00
2,50
2,00
1,50
1,00
0,71
0,75
0,84
0,87
0,90
0,91
0,98
1,00
1,02
1,03
1,03
1,04
1,05
1,06
1,09
1,10
1,13
1,13
1,14
1,31
1,43
1,45
1,46
1,54
1,54
1,59
1,74
1,75
1,84
1,87
2,00
2,09
2,11
2,27
2,31
2,43
2007
1,36
1,33
0,50
-
Riprendendo l’indicatore già
analizzato, ma visto in un’ottica
diversa, il grado di dipendenza
da terzi finanziatori migliora ed
1
3
5
7
9 11 13 15 17 19 21 23 25 27 29 31 33 35 37 39 41 43 45
Indice di disponibilità (current rao) aziende
Indice di disponibilità (current rao) seore
51
Industria Fusoria 5/2014
GHISA
IN PANI
PER FONDERIA
E PRODUTTORI DI ACCIAIO
.OPZHK»HMÄUHaPVULHIHZZV4U
.OPZHPUWHUPLTH[P[LWLYZMLroidale
e semisferoidale da Russia e Brasile
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eco no
mi
ico
om
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nomico
eco
ec
o
c
economico
M. Favini
L’industria Europea di Fonderia nel 2013
L’andamento economico generale e le industrie committenti di getti
PROIEZIONI DEL QUADRO MACROECONOMICO
Country
Gross Domestic
Product (2)
Consumer
Prices (2)
Unemployment
Rate (2)
Growth Rate in %
Growth Rate in %
In %
Weighting (1)
Austria
Belgium
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
The Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
CAEF
2.3
2.8
1.1
1.8
1.4
14.9
19.3
0.7
11.4
0.2
4.4
2.8
2.8
1.2
0.3
7.7
3.0
3.6
4.5
13.8
100.0
2014
2015
2014
2015
2014
2015
1.7
1.2
1.9
1.5
0.3
0.7
1.9
2.0
0.3
3.3
0.8
1.8
3.1
1.2
0.3
1.2
2.8
2.1
2.3
3.2
0.1
1.7
1.2
2.0
1.7
1.1
1.4
1.7
1.7
1.1
3.5
1.6
1.9
3.3
1.5
0.9
1.6
2.6
2.2
3.1
2.7
1.3
1.8
1.0
1.0
1.5
1.7
1.0
1.4
0.9
0.7
1.0
0.8
2.0
1.5
0.7
1.2
0.3
0.4
0.2
7.8
1.9
2.1
1.7
1.1
1.9
1.8
1.5
1.2
1.4
3.0
1.0
1.8
1.0
2.0
2.4
1.2
1.6
0.8
1.6
0.5
6.5
1.9
1.9
5.0
9.1
6.7
6.8
8.1
11.0
5.2
9.4
12.4
10.8
7.3
3.5
10.2
15.7
10.4
25.5
8.0
3.2
10.2
6.9
4.9
8.9
6.3
6.7
7.9
10.7
5.2
9.2
11.9
10.5
7.1
3.5
10.0
15.0
10.0
24.9
7.7
3.0
10.6
6.6
(1) Fonte: Worldbank GDP 2012, (2) Fonte IMF
La situazione
economica nei
principali settori
committenti
SETTORE DEI TRASPORTI
La ripresa europea all’interno
di tale comparto sembra essersi avviata ed il clima di fiducia in
Industria Fusoria 5/2014
miglioramento, ma la crescita si
è rilevata ancora debole e tardiva per consentire al settore
dei trasporti di chiudere il
2013 con risultati positivi. L’Europa nel suo complesso ha registrato un calo delle vendite
pari all’1,8%, mentre l’Unione
europea ha segnalato -1,7%.
Lo scenario mondiale confer-
58
ma la posizione di leadership
della Cina. Il numero totale di
auto vendute nel 2013 in Cina
ha superato il risultato del
2012 di quasi un quarto
(+23%), salendo così a 16,3 milioni di nuovi veicoli. Il mercato
statunitense è cresciuto di quasi l’8% rispetto al 2013, raggiungendo ben 15,5 milioni di vei-
economico
Vendite di autoveicoli anno 2013, variazione tendenziale
2013 vs 2012.
Europe (EU27+EFTA)*
European Union (EU-27)
W. Europe (EU15+EFTA)
New EU Countries (EU 11)*
Russia**
USA**
Japan
Brazil**
India
China
Unità
Variazione %
2013 vs 2012
12.308.200
11.850.900
11.554.100
754.100
2.777.400
15.531.600
4.562.300
3.579.900
2.554.000
16.303.700
-1,8
-1,7
-1,9
-0,1
-5,5
7,5
-0,2
-1,5
-7,5
23,1
* Esclusa Malta - ** Veicoli leggeri
coli leggeri (autovetture e autocarri leggeri) collezionando
così il miglior risultato dal
2007.
Nel corso dell’intero anno, il
mercato automobilistico giapponese ha totalizzato circa 4,6
milioni di veicoli nuovi, che corrisponde ai dati del 2012.
Le vendite indiane nel 2013 sono scese del 7% attestandosi
intorno a 2,6 milioni di unità.
Anche il mercato russo è sceso
di oltre il 5% a circa 2,8 milioni
di unità. Infine, i risultati conseguiti dal Brasile (circa 3,6 milioni di nuovi veicoli) per il 2013
nel suo complesso, sono sostanzialmente gli stessi del
2012 (-1%).
va, i risultati attribuiti alla Cina
rappresentano il fatturato
complessivo generato anche
dalle società estere operanti in
Cina.
In questa classifica seguono gli
Stati Uniti con 326 miliardi di
Euro, la Germania con 246 miliardi di Euro ed il Giappone
con 193 miliardi di Euro. Il valore complessivo fatturato da
questi ultimi tre Paesi corrisponde al totale dichiarato dalla Cina. Nel 2013 la Germania
ha sorpassato il Giappone che
è stato penalizzato dai movimenti valutari. Infatti lo yen nel
2013 ha perso circa il 21% rispetto al valore medio registrato nel 2012.
SETTORE
SETTORE
DELLA
MECCANICA
Nel 2013, l’industria meccanica
è stata in linea con i risultati
dell’anno 2012. A livello mondiale sono stati venduti impianti e macchine per un valore
complessivo pari a 2.225 miliardi di euro (2.230 miliardi
nell’anno precedente). A partire dal 2009 in Cina è localizzata la maggior produzione mondiale di tale comparto.
Secondo il China Machinery Industry Federation, il paese ha
prodotto macchine e impianti
per un valore di 766 miliardi di
Euro che rappresenta una quota percentuale pari al 34% della
produzione mondiale (30% nel
2012). Poiché le statistiche rilevano i dati sulla base di un principio di localizzazione produtti-
SIDERURGICO
La produzione mondiale di acciaio grezzo ha raggiunto 1.607
milioni di tonnellate per l’anno
2013, in crescita del 3,5% rispetto al 2012. In tale periodo,
la crescita è stata principalmente guidata dall’Asia e dal
Medio Oriente, mentre la produzione di acciaio grezzo in
tutte le altre aree del mondo è
diminuita.
Nel 2013, i volumi dell’Asia
hanno raggiunto 1.081 milioni
di acciaio grezzo, in aumento
del 6,0% sull’anno precedente,
oltre il 67% della produzione
mondiale (65,7% nel 2012).
Nello specifico la produzione
della Cina ha raggiunto 779,0
milioni di tonnellate in aumento del 7,5% rispetto al 2012
59
che rappresenta oltre il 48%
della produzione mondiale
(46,7% nel 2012). Il Giappone
ha prodotto 110,6 milioni di
tonnellate nel 2013 (+3,1% sul
2012). La Corea del Sud ha realizzato 66,0 milioni di tonnellate, con un arretramento pari al
-4,4% rispetto al 2012.
L’UE ha registrato una flessione
dell’1,8% rispetto al 2012 ed i
volumi del 2013 si sono attestati su 165,6 milioni di tonnellate di acciaio grezzo. La Germania ha prodotto 42,6 milioni
di tonnellate, sostanzialmente
invariate rispetto al livello dell’anno precedente. L’Italia ha
prodotto 24,1 milioni di tonnellate (-11,7% sul 2012). La
produzione della Francia si è
assestata su 15,7 milioni di tonnellate, con un incremento dello 0,5%. La Spagna ha prodotto
13,7 milioni di tonnellate di acciaio grezzo nel 2013, un aumento del 0,7% nel 2012.
Nel 2013, la produzione di acciaio grezzo in Nord America è
stata pari a 119,3 milioni di
tonnellate, con un decremento
del -1,9% sul 2012. Gli Stati
Uniti hanno prodotto 87,0 milioni di tonnellate, in calo del 2,0% rispetto al 2012. Il Sud
America 46,0 milioni di tonnellate, con un decremento dello
0,8% sul 2012. Il Brasile ha prodotto 34,2 milioni di tonnellate
nel 2013, in calo del -1,0% rispetto al 2012. Il CIS ha mostrato un calo del -1,8% nel
2013 con una produzione di
108,9 milioni di tonnellate. La
Russia ha prodotto 69,4 milioni
di tonnellate, con un decremento del -1,5% sul 2012 e l’Ucraina ha registrato un calo
dello -0,5% con un dato di fine
anno pari a 32,8 milioni di tonnellate.
SETTORE
DELLE
COSTRUZIONI
A livello internazionale, i dati
relativi al settore edile sono
forniti principalmente dal gruppo Euroconstruct che include
quasi tutti i paesi dell’Europa
occidentale (Unione Europea e
EFTA) ed un certo numero di
stati dell’Europa orientale. Secondo tali statistiche per il
comparto in esame all’interno
Industria Fusoria 5/2014
economico
dei Paesi della Comunità Europea, nel 2013 è proseguito il
trend negativo iniziato nel 2008
registrando ancora una flessione pari a -2.7% in termini reali.
Le proiezioni di Euroconstruct
indicano il 2013 come il livello
produttivo minimo registrato
negli ultimi 20 anni (misurato a
prezzi costanti). Dopo aver
toccato il fondo lo scorso anno, le aspettative sono orientate verso una crescita media degli investimenti dell’1,8% l’anno
per il periodo 2014-2016, sempre in termini reali. Nonostante le previsioni di crescita dell’attività nel settore delle costruzioni si stima che l’utilizzo
della capacità produttiva rimarrà per il prossimo triennio
su livelli depressi.
L’industria
di Fonderia
Nel 2013, la produzione di getti ferrosi: ghisa ed acciaio, nell’ambito degli Stati membri
CAEF si è attestata su 11,5 milioni di tonnellate, con una flessione dell’1.9% in termini d volume rispetto all’anno precedente.
In tale risultato non sono inclusi i dati relativi alla Danimarca,
alla Lituania ed ai Paesi Bassi,
poiché non hanno collaborato
all’indagine.
La produzione dell’industria
delle Fonderie di metalli ferrosi è concentrata per l’85.5% in
sei paesi ovvero: Germania, Italia, Francia, Turchia, Spagna e
Polonia. I risultati positivi per il
2013 sono riconducibili a: Austria, Croazia, Ungheria, Italia e
Norvegia. La Svezia ha mantenuto un livello invariato rispetto al 2012. Tutti gli altri stati
membri del CAEF hanno conseguito una produzione inferiore rispetto al 2012.
Al contrario, la produzione di
getti non ferrosi dei Paesi
membri CAEF, ha fatto registrare una variazione positiva
del 2,5% portandosi su 3,6 milioni di tonnellate.
Anche in questo contesto non
sono inclusi i dati della Danimarca, Lituania e Paesi Bassi.
Industria Fusoria 5/2014
Per i due Paesi che si contendono la leadership europea dei
getti non ferrosi, ovvero Germania e Italia, il 2013 ha segnato una crescita del +3.8% per il
primo ed una flessione del
2.2% per il secondo.
Insieme, questi due paesi rappresentano quasi il 51,5% del
volume totale di getti di metalli non ferrosi prodotti negli Stati membri CAEF. Nell’anno indagato per Austria, Francia, Italia, Spagna, Svizzera e Regno
Unito sono emersi tassi di crescita negativi. I dati particolarmente brillanti sono stati riportati da Belgio, Croazia e
Turchia.
Sotto il profilo della manodopera impiegata, gli addetti del
settore delle Fonderie di metalli ferrosi hanno riportato
una crescita solamente in
Croazia. In Austria, Svezia e Turchia l’occupazione è rimasta
stabile. In tutti gli altri paesi
CAEF è scesa rispetto al 2012.
Nel 2013 il settore dei metalli
non ferrosi ha avuto un trend
occupazionale positivo per: Austria, Finlandia, Germania, Ungheria, Norvegia, Portogallo,
Spagna e Turchia. Al contrario si
è registrata una flessione per
Belgio, Francia, Italia, Slovenia e
Regno Unito. Per la Svezia la situazione è rimasta invariata.
Per quanto attiene il bilancio
relativo al numero di Fonderie
di metalli ferrosi, i dati raccolti
dal CAEF, indicano nuove aperture solo per l’Ungheria. Stabilità per il Belgio, la Norvegia, il
Portogallo e la Svezia. Per tutti
gli altri paesi ci sono state cessazioni di attività.
Nell’ambito dei metalli non ferrosi la Slovenia è l’unico Paese
ad aver dichiarato l’attivazione
di nuove unità produttive.
Nonostante il bilancio tra chiusure e nuove aperture in Turchia sia stato negativo, l’attivazione di una nuova realtà produttiva nel 2013 ha avuto un
impatto considerevole per l’intera industria dal punto di vista
dei volumi realizzati. Questo
aspetto emerge in tutta la sua
evidenza dalle statistiche relative alla produzione di getti non
ferrosi, in cui la Turchia nel
60
2013 riporta una crescita del
+66.2%.
In Belgio, Finlandia, Portogallo
e Svezia il numero di fonderie
di non ferrosi nel 2013 è rimasto invariato. In tutti gli altri
paesi il numero di Fonderie si
è ridotto.
La quota di ghisa grigia sulla
produzione totale di getti ferrosi è salita dal 50% nel 2012 a
quasi il 53% nel 2013. Corrispondentemente, la quota di
ghisa duttile (sferoidale + malleabile) è scesa a 39%. La quota
dei getti di acciaio sulla produzione totale è aumentata posizionandosi intorno all’8%.
La produzione di getti di metalli non ferrosi è ancora dominata dalla categoria dei metalli leggeri, principalmente alluminio, la
cui quota è aumentata di un
punto percentuale raggiungendo l’88%. Il peso percentuale
delle leghe di rame ha raggiunto più del 6%, leggermente inferiore nel 2012, quello dei componenti in leghe di zinco leggermente al disotto dell’anno precedente ha raggiunto il 5%.
Dai dati disponibili sul commercio estero risulta che la
percentuale media delle esportazioni nell’ambito dei getti ferrosi è cresciuta di due punti
percentuali dal 2012 al 2013
passando dal 42% al 44%.
Sotto il profilo degli scambi con
l’estero la Germania occupa il
primo posto nel ranking europeo con un’esportazione pari a
circa 1,6 milioni di tonnellate (3,4% nel 2013). Il secondo posto sempre in termini di volume, per il quarto anno consecutivo, è occupato dalla Turchia.
La Turchia ha registrato un volume di esportazioni di 702.000
tonnellate (+2,0% nel 2013),
mentre la Francia ha mostrato
una dinamica positiva con una
crescita di circa il 14% (578.000
tonnellate), seguita da Spagna
con un volume di 569 000 tonnellate (+1,8%).
Se consideriamo soltanto gli
Stati membri CAEF il valore
della produzione dei getti ferrosi in Euro a prezzi correnti è
diminuito del 3,6%, mentre i
volumi sono scesi dell’ 1,6%.
Questo riflette le forti pressio-
economico
ni sui prezzi esistenti sul mercato.
Dai dati si evidenzia, inoltre, come nel settore dei metalli non
ferrosi il valore della produzione sia aumentato del 3,6%,
mentre i volumi dei getti prodotti sia stato superiore del
3,3%. Questi risultati sottolineano lo sviluppo positivo della produzione di getti non ferrosi nel suo complesso guidato
principalmente dalla ripresa del
mercato automobilistico.
L’evoluzione della
produzione di getti
GHISA
GRIGIA
La produzione europea di getti
di ghisa grigia degli Stati membri del Caef nel 2013 si è attestata su 6,1 milioni di tonnellate, sostanzialmente sullo stesso
livello dell’anno precedente
(non hanno partecipato all’indagine la Danimarca, la Lituania
e i Paesi Bassi). Un tasso di crescita positivo è stato riportato
dall’Austria, dall’Italia, dalla
Norvegia e dalla Svezia.
La produzione di componenti
di ghisa a grafite lamellare è in
gran parte destinata al settore
automotive ed all’industria
meccanica.
Per l’industria automobilistica, i
tassi di assorbimento più elevati sono stati registrati in Portogallo (80%), Germania (69%),
Francia (45%) e Turchia (42%),
rispettivamente. Questa è la
stessa classifica confermata negli ultimi due anni. Per l’industria meccanica le più alte quote sono state rilevate dall’Italia
(50%), dalla Finlandia (44%),
dalla Francia (31%) e dalla Turchia (30%), sostanzialmente sui
livelli del 2011 e del 2012.
GHISA
DUTTILE
I getti di ghisa duttile (sferoidale e ghisa malleabile) hanno riportato un calo della produzione del 2,7%, mentre i volumi si
sono fermati a 4,5 milioni di
tonnellate. Ancora una volta, da
questi risultati sono esclusi i
dati provenienti da Repubblica
Ceca e Danimarca. La produ-
zione di componenti in ghisa
sferoidale è scesa del 2,7% a
circa 4,5 milioni di tonnellate,
quella di ghisa malleabile del
7,0%.
Austria, Francia, Ungheria Norvegia e Slovenia hanno registrato un volume di produzione in
crescita. In Spagna la produzione ha mantenuto il livello dello
scorso anno. Tutti gli altri paesi
hanno dovuto gestire perdite
di produzione.
La ghisa sferoidale domina tradizionalmente il settore ghisa
duttile con una quota immutata
del 99%. La ghisa malleabile
rappresenta un prodotto di
nicchia e detiene una quota
non superiore a circa l’1%. La
produzione di getti di ghisa sferoidale è concentrata principalmente in Germania, Francia,
Spagna,Turchia ed Italia. Inoltre,
Germania, Polonia, Turchia e
Spagna dominano anche nella
produzione di getti in ghisa
malleabile.
Tale tipologia di ghisa è prevalentemente impiegata dall’industria automobilistica e da quella meccanica, al terzo posto tra
i settori utilizzatori figura l’edilizia. Analizzando la quota di
getti di ghisa duttile sul totale
destinata al settore automotive, si rileva che i valori più elevati appartengono al Portogallo
con l’88%, all’Ungheria con il
61%, alla Turchia con il 50% ed
al Regno Unito con il 49%.
Sempre riguardo tale produzione, l’industria meccanica detiene le quote più alte in Finlandia
(59%), Norvegia (56%), Italia
(55%) e Ungheria (39%).
Nell’ambito delle statistiche relative alla produzione di getti di
ghisa duttile, occorre notare
che i dati relativi alla ghisa malleabile hanno perso parte della
loro significatività in quanto per
alcuni Paesi diventa praticamente impossibile poter avere
questo livello di dettaglio produttivo.
GETTI
DI ACCIAIO
La produzione di getti di acciaio è diminuito del 6,2% portandosi su 912.000 tonnellate
nel 2013. La Germania, è il prin-
61
cipale produttore. Nel 2013 i
volumi produttivi tedeschi sono stati inferiori del 3,6% rispetto all’anno precedente. Il
secondo posto appartiene alla
Turchia, che ha riportato la
stessa flessione della Germania.
Solo la Repubblica Ceca ha
mantenuto il livello del 2012,
mentre l’Ungheria ha registrato
un
significativo
aumento
(+40.8%).
Nei paesi membri per i quali è
stato possibile operare un confronto, il valore della produzione di getti di acciaio è diminuito del 4,6%, mentre il suo peso
si è ridotto del 3,5%.
Il numero di persone occupate
nel settore Fonderie di acciaio
è rimasta stabile in Italia e in
Svezia. In tutti gli altri paesi
l’occupazione in tale comparto
è diminuito.
GETTI DI METALLI
NON FERROSI
La produzione di getti di metalli non ferrosi nei paesi membri
CAEF è cresciuta del 3,2% portandosi su 3,6 milioni di tonnellate. Tale comparto continua ad
essere dominato da Germania,
Italia, Polonia, Francia e Turchia.
I primi tre paesi detengono una
quota pari al 61% della produzione totale. In Austria, Francia,
Italia, Spagna, Svizzera e Regno
Unito è stato registrato un calo produttivo, mentre in tutti gli
altri paesi i tassi di crescita sono risultati positivi.
Tradizionalmente, la produzione di getti di metalli non ferrosi è dominato da metalli leggeri
(alluminio e magnesio), con l’industria automobilistica come
principale committente. Nell’anno oggetto del presente report, la produzione di getti di
metalli leggeri è aumentata del
3,9% rispetto al 2012, raggiungendo 3,2 milioni di tonnellate.
I due principali produttori, Italia
e Germania, insieme rappresentano il 51% della produzione
europea di getti di metalli leggeri. La produzione di questi paesi leader è cresciuta del 4,5%
per la Germania, mentre è calata del 3,0% per l’Italia. Altri sviluppi negativi sono stati comuni
a Belgio, Finlandia, Francia, Spa-
Industria Fusoria 5/2014
economico
pione dei paesi che hanno risposto all’indagine relativamente al periodo 2012 e 2013, il
trend produttivo per tale mercato indica una flessione del
3,6% ed un volume riportato
nel 2013 ha raggiunto un livello
di 233 000 tonnellate. La produzione è aumentata in Finlandia, Ungheria, Italia e Portogallo. La produzione è rimasta stabile in Spagna, Svezia e Turchia.
Gli altri paesi hanno riportato
perdite produttive.
La produzione di getti di zinco è
aumentato del 5,7%, con un volume di 169.000 tonnellate (nelle statistiche non sono inclusi i
dati relativi all’Austria e alla Repubblica Ceca e Danimarca). Ancora una volta, l’Italia e la Germania sono i principali produttori, insieme con una quota del
gna, Svezia e Svizzera. Tra le leghe leggere, il magnesio ha un
peso relativo significativamente
inferiore all’alluminio che naturalmente fa la parte del leone.
La Germania è il principale
produttore di getti di magnesio, con 16.400 tonnellate, seguono l’Italia (6.700 tonnellate)
e l’Austria (5.700 tonnellate).
La seconda categoria di metallo più importante nel settore
dei non ferrosi è quello del rame e sue leghe. Purtroppo, la
mancata collaborazione da parte di alcuni Paesi rende difficile
poter arrivare ad una statistica
precisa della produzione europea di getti di rame.
Tuttavia, il CAEF ha operato
una stima che indica una produzione possibile intorno a
240,000 tonnellate. Per il cam-
61,1% del totale. I dati tedeschi
sono stati revisionati per gli anni 2009-2012. Tassi positivi si
evidenziano per la Germania, l’Italia, il Portogallo, la Slovenia, la
Svezia e la Turchia. Gli altri paesi hanno dovuto gestire tendenze negative.
I dati statistici disponibili per la
categoria ‘altri metalli non ferrosi’ sono frammentari. Inoltre, alcuni paesi includono rame e zinco in questa classe non essendo
in grado di poterli disaggregare.
Fonte: IFW Kiel, ifo Monaco di
Baviera, Banca mondiale, FMI,
ACEA,VDA,VDMA, Eurofer, worldsteel, CAEF.
(Tratto da “The European Foundry
Industry in 2013” pubblicato dal
CAEF nell’agosto 2014).
FONDERIE DI METALLI FERROSI
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
Romania
Russia
Slovakia
Ukraine
2009
33
23
2010
31
21
17
140
269
47
184
11
53
14
92
47
19
718
230
1.897
83,7
3.700,0
15,2
955,0
a)
9
17
139
269
26
183
10
216
42
15
87
46
19
729
228
2.087
2011
31
19
a)
54,6
a)
20
129
265
26
178
2013
28
18
32
a)
19
125
258
28
174
10
233
38
15
79
47
10
674
224
1.785
672
221
1.992
a)
38
11
78
47
62,9
3.827,0
25,0
a) Escluse le fonderie di precisione
Industria Fusoria 5/2014
88
9
20
133
268
27
180
10
42
16
86
47
665
226
1.867
2012
29
18
33
Fonte: CAEF
62
economico
FONDERIE DI GHISA
Paesi
Austria
Belgium
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
TOTALE
2009
29
16
a)
2010
27
14
a)
2011
27
19
a)
2012
25
13
a)
2013
24
12
26
a)
60
14
103
216
34
157
a)
a)
14
102
216
a)
a)
a)
156
a)
8
47
8
60
34
18
643
7
180
35
a)b)
1.387
57
34
18
653
a)
1.513
14
96
215
18
154
a)
a)
a)
16
93
212
15
152
7
7
35
12
56
34
31
a)
49
34
a)
a)
a)
a)
14
89
207
16
149
7
185
31
8
48
34
594
603
603
1.341
1.250
1.453
a) Include Fonderie di getti di ghisa malleabile
a)
a)
a)
a)
Fonte: CAEF
FONDERIE DI ACCIAIO
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
TOTALE
2009
4
7
2010
4
7
2011
4
7
2012
4
6
2013
4
6
5
25
6
37
53
12
27
6
37
53
10
27
6
37
53
8
26
7
36
53
10
26
9
36
51
11
25
3
3
36
7
3
3
7
3
30
13
7
30
13
3
48
7
2
30
13
6
3
32
13
4
72
30
12
4
73
68
68
66
279
309
290
263
316
Fonte: CAEF
63
Industria Fusoria 5/2014
economico
FONDERIE DI METALLI NON FERROSI
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
2009
39
8
2010
39
8
2011
39
7
13
16
319
344
76
920
11
245
39
16
50
78
43
414
220
2.631
11
16
315
345
70
917
9
245
39
47
52
78
41
365
216
2.597
40
11
16
311
344
92
914
9
2012
33
7
2013
30
7
27
16
307
343
90
916
16
303
341
88
913
5
39
52
53
78
30
50
52
78
6
255
30
51
52
77
395
210
2.400
372
208
2.507
366
205
2.767
Fonte: CAEF
ADDETTI DELLA FONDERIA DI METALLI FERROSI
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
2009
2.821
1.618
1.918
17.122
43.923
3.400
13.573
a)
c)
1.368
2.288
12.009
2.500
1.820
16.027
10.000
130.387
a) Fonderie con più di 50 addetti
Industria Fusoria 5/2014
b)
b) Solo operai
2010
2.653
1.684
960
1.928
16.951
43.692
1.890
13.483
b)
a)
c)
1.249
16.500
2.278
1.400
11.551
3.000
1.397
22.865
11.000
154.481
2011
3.103
1.412
12.500
1.001
1.907
16.259
45.807
1.980
13.700
a)
c)
1.891
15.749
45.358
1.760
13.533
b)
a)
c)
2013
3.124
1.319
2.214
1.602
15.120
44.191
1.710
13.476
1.288
1.207
1.106
2.386
2.177
11.799
3.600
2.133
1.590
11.078
3.500
2.056
1.180
10.832
3.500
23.150
11.000
153.069
24.180
9.500
138.168
24.150
9.200
134.780
c) Escluse Fonderie di precisione
64
b)
2012
3.125
1.368
2.196
b)
a)
c)
Fonte: CAEF
economico
ADDETTI DELLA FONDERIA DI METALLI NON FERROSI
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
a) Solo operai
2009
4.173
323
495
13.118
33.931
1.900
14.670
a)
b)
448
990
4.141
2.400
1.565
4.600
9.000
91.754
2010
4.445
312
384
493
12.986
30.472
2.300
14.650
a)
b)
437
7.400
990
2.200
4.305
2.750
1.539
6.500
9.500
101.663
2011
3.920
276
5.500
357
464
13.079
30.563
3.520
15.000
2012
3.960
282
a)
b)
441
12.780
32.144
3.360
14.563
a)
b)
2013
4.030
276
1.540
450
12.013
32.765
4.034
14.330
432
278
346
1.800
4.602
2.750
1.102
2.667
4.568
2.700
1.625
2.200
4.645
2.700
7.500
9.500
99.263
9.000
9.000
96.845
14.000
8.800
103.754
b) Fonderie con più di 50 addetti
b)
Fonte: CAEF
PRODUZIONE MEDIA PER IMPRESA (FONDERIE DI METALLI FERROSI)
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
1980 (t)
2013 (t)
4.018
2.388
5.454
2.378
2.231
3.093
3.697
6.411
6.624
4.018
2.794
4.269
683
2.148
3.580
5.864
3.093
3.689
11.354
16.128
2.464
6.588
5.330
3.910
2.850
13.073
12.517
4.857
1.850
1.643
Variazione
(t)
1.436
2.352
(%)
36%
0%
-8
4.943
9.504
-1.554
3.794
1.061
2.167
10.369
1.277
-1.450
0%
77%
143%
-39%
136%
25%
317%
483%
36%
-47%
Fonte: CAEF
65
Industria Fusoria 5/2014
economico
PRODUZIONE MEDIA PER IMPRESA (FONDERIE DI METALLI NON FERROSI)
Paesi
2000 (t)
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
Variazione
2013 (t)
1.795
2.092
4.387
243
741
364
370
1.304
2.059
582
917
1.886
273
328
696
474
-
(t)
2.592
-1.849
(%)
144%
-88%
105
-219
949
-13
-802
692
43
-
28%
-17%
46%
-1%
-43%
211%
6%
-
475
1.085
3.008
1.189
904
1.083
1.405
1.020
761
2.525
739
820
600
Fonte: CAEF
PRODUZIONE TOTALE FONDERIE DI METALLI FERROSI
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
a) Stime
2009
138,7
82,2
53,9
364,8
68,8
1.464,7
3.184,7
46,8
1.002,8
66,3
578
98,7
119,2
800,5
156,3
50,5
908
295
9.479,8
b)
a)
2010
155,3
95,1
40,8
266,8
62,6
89,3
1.624,5
3.863,5
59,2
1.102,5
54,7
640,3
115,8
108,4
1.025,2
219,3
54,4
1.142,7
384,9
11.105,3
b)
a)
b) Esclusi i getti microfusi
Industria Fusoria 5/2014
2011
160,8
78,3
40,8
365,7
79,2
91,5
1.674,7
4.551,5
56,8
1.235,0
58,2
678,7
127,6
145,2
1.106,3
251,1
62,8
1.262,5
441,8
12.468,5
b)
a)
2012
150
74,4
41,3
336,7
2013
152,7
71,4
42,8
328
78,6
1.436,4
4.286,2
52,6
1.115,4
70,1
1.419,2
4.161,0
69,0
1.146,3
52,8
928,6
116,9
159
985,5
228,4
47,8
1.260,0
396,3
11.746,9
b)
53,3
911,0
108,3
143,8
976,3
228,3
36,6
1.243,0
363,1
11.524,2
b)
a)
Fonte: CAEF
66
economico
PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA GRIGIA
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
a)Stime
2009
29,2
49,1
2010
38,7
58,0
2011
40,6
38
2012
39,7
36,5
203,2
153,3
27,8
28,2
623,0
2.185,3
28,9
633,1
197,7
31,8
28,1
734,5
2.587,80
27,6
692,3
179,4
14,3
445,1
38,4
73,4
410,5
161,8
19,4
591,0
129,0
5.659,2
15,5
471,8
41,3
76,8
444,9
176,5
20,4
625
146
6.396,6
28
536,2
1806,5
25,8
566,1
15,2
31
74
274
114,3
17,6
456
102
4.328,2
b)
24,6
657,7
2.392,70
49
626,4
13,4
a)
35
100,2
328,6
153,9
16,2
610
128
5.391,3
b) Inclusi getti di ghisa malleabile
2013
40,8
35
33,9
170
b)
19,3
635,4
2.381,50
30,9
689
13,6
700
33,1
77,5
321,3
163
15,9
600
121
6.081,2
a)
b)
a)
Fonte: CAEF
PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA DUTTILE (SFEROIDALE E MALLEABILE)
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
2009
89,7
5,0
2010
100,6
5,8
44,5
58,0
34,8
46,4
916,1
1.486,90
24,4
405,3
31,4
869
1.223,10
15,2
372,4
48,4
60,2
14,9
461,3
26,7
31
354
137
3.783,8
a)
37,4
152,3
70,1
28,8
543,3
39,4
33,2
427,7
188,7
4.599,2
2011
101,6
6,8
2012
93
6,4
67
47,4
46,4
831,6
1.746,10
23,2
469,1
61,0
39,0
161,4
77,9
33,2
584,2
51,8
40,5
485,5
219,8
5.032,5
a) Stime
2013
98,9
5,8
8,6
38,4
675,7
1.676,30
31
416,8
37,0
703,1
1.572,00
33,1
387,6
36,4
37,2
156
67,6
34,9
579,7
44,9
29,6
508
178,1
4.482,1
a)
73,9
24,9
580,7
51,1
29,7
510
194,3
4.499,6
a)
Fonte: CAEF
67
Industria Fusoria 5/2014
economico
PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA MALLEABILE
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
TOTALE
2009
4,1
-
2011
-
2012
2013
3,1
7
4,3
0,1
3
c)
31,3
0,011
2,4
1,8
2,0
3,0
44,6
a)
b)
a) Incluso nella Tab. relativa ai getti di ghisa duttile
Fonte: CAEF
Industria Fusoria 5/2014
2010
-
c)
51,9
0,015
16,6
2,4
3,3
4,7
3,7
85,7
c)
35,1
0,012
a)
a)
b)
17,6
d)
5,1
b)
5,5
3,8
74,1
b) Incl. altre leghe
c)
31,7
0,011
a)
5,9
b)
8
3,3
53,2
c) Incluso nella Tab. relativa ai getti di ghisa grigia
68
c)
30,2
0,013
a)
11
d)
3,8
5,1
b)
8
3,1
64,3
d) Stime
economico
Denmark
2012
2013
Finland
2012
2013
France c)
Germany
39,7
40,8
36,5
35,0
4,5
2012
2013
2012
2013
Hungary
2012
2013
Italy
2012
2013
Lithuania
2012
2013
Netherlands
2012
2013
Norway
2012
2013
Poland
2012
2013
Portugal
2012
2013
Slovenia
2012
2013
Spain
2012
2013
Sweden
2012
2013
Switzerland
2012
2013
Turkey
2012
2013
United Kingdom
2012
2013
a) Compreso nella voce 8
TOTALE
2012
2013
8
Altri getti
Czech Republic
7
Mezzi di trasporto
2012
2013
6
Meccanica
Croatia
5
Cilindri
2012
2013
4
Lingottiere
e placche
Belgium
3
Componenti per
edilizia ed
elettrodomestici
2012
2013
2
Tubi di drenaggio
e raccordi
Anni
Austria
1
Tubi a pressione
e raccordi
Paese
PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA GRIGIA PER I PRINCIPALI MERCATI DI DESTINAZIONE
15
10
15,2
a)
a)
a)
a)
4,7
4,3
a) 87,9
a) 82,6
a)
a)
a)
a)
b)
b)
b) 71,1
b) 61,6
1,4
a)
a)
10,7
13,7
7,2
2,2
3,5
34,0
179,4
170
13,6
8,4
203,6
195,5
a) 560,1
a) 522
29,7
23,5
299,4
342,3
5,1
6,6
292,7
286,9
1.590,60
1.631,70
14,7
2,3
166,5
178
1,2
0,003
73,4
70,5
242
227,8
4,7
5
78,7
93,4
24,6
19,3
657,6
635,5
2392,7
2381,5
49,1
30,8
626,4
689,0
0,0
1,8
1,7
13,5
13,6
10,9
10,8
0,8
1,1
0,2
0,1
2,8
2,4
2,9
2,5
27,5
26,5
1,6
1,5
10
10
14,5
13,5
65
55
10,5
10,3
180
180
32
29,5
240,0
250,0
47
45
60
55
22,5
21,4
b) Compreso nella voce 3
20
20
1,5
1,3
20
20
c) Include getti di ghisa malleabile e sferoidale
69
700,0
35,0
33,0
100,2
77,5
328,6
321,3
153,9
163
16,2
15,9
610,0
600,0
128
121
Fonte: CAEF
Industria Fusoria 5/2014
economico
PRODUZIONE DI GETTI DI GHISA DUTTILE PER I PRINCIPALI MERCATI DI DESTINAZIONE
Paese
Anni
Austria
2012
2013
Belgium
2012
2013
Croatia
2012
2013
Czech Republic
2012
2013
Denmark
2012
2013
Finland
2012
2013
France
2012
2013
Germany
2012
2013
Hungary
2012
2013
Italy
2012
2013
Lithuania
2012
2013
Netherlands
2012
2013
Norway
2012
2013
Poland
2012
2013
Portugal
2012
2013
Slovenia
2012
2013
Spain
2012
2013
Sweden
2012
2013
Switzerland
2012
2013
Turkey
2012
2013
United Kingdom
2012
2013
1
2
3
4
Tubi a Pressione
e raccordi
Meccanica
Mezzi
di trasporto
Altri getti
93,0
98,9
6,4
5,8
8,6
58,1
60,0
a)
a)
a)
a)
58,1
54,3
21,3
21,9
28,3
25,7
547,5
491,4
16,3
13
219,5
213,2
16
15,1
199,6
183,7
679,8
671,4
14,7
20,1
119,4
104,6
20,1
20,6
1,1
0,05
447,8
493,8
449
409,2
19,8
15,5
38,4
37
675,7
703,1
1.708
1.602,2
31
33,1
416,8
387,6
16,2
16,5
36,3
37,1
0,6
4,2
1,5
60,9
58,3
8,7
6,3
70
110
6,6
6,2
110
90
49,5
44,8
250
250
93,5
85
72
50
41,4
39
a) Compreso nella voce 4
Industria Fusoria 5/2014
TOTALE
b)
b)
11
73,8
66,7
24,9
34,9
580,7
579,7
51,1
44,9
29,7
29,6
510,0
508,0
194,3
178,1
Fonte: CAEF
70
economico
PRODUZIONE DI GETTI DI ACCIAIO
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
TOTALE
2009
19,8
28,1
2010
16,1
31,3
2011
18,6
33,6
2012
17,3
31,5
97,4
57,9
94
94,9
30,6
0,2
95
9,4
59,5
182,4
5,7
64,3
14,7
85,3
192,1
5,9
64,1
17
108,9
217,5
6
73,7
15,6
102,2
215,4
3,5
72,2
13,9
80,7
207,6
5
69,7
2,7
3
67,4
7,3
6,1
71,5
18,1
1,8
124
67,2
833,8
3,7
71,4
8,5
35,2
77,2
22,8
1,9
152
76
1018,0
3
2,5
55
7,6
31,4
75,3
20,4
1,8
135
64
895,7
7,5
27,9
65,2
15,3
1,8
98
56
741,0
2013
a)
8
33,9
76,1
23,4
2
140
74
913,0
a) Stime
a)
a)
Fonte: CAEF
PRODUZIONE DI GETTI NON FERROSI
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
TOTALE CAEF
Romania
Russia
Slovakia
Ukraine
2009
104,8
2,6
13,0
58,4
2010
138
1,3
13,0
77,6
4,4
11,6
332,6
929,8
94,5
868,2
6,9
246,2
667
85,6
666
6,2
200
27,1
23,7
101,6
38,3
17,7
122
94,9
2.482,0
40,2
30,2
a)
8,6
263,4
29,1
30,7
117,7
47,3
24,2
149
116,5
3.257,5
c)
a)
35,3
500,0
45,0
2011
149,1
1,2
13
94,3
4,7
7,8
371,8
991,2
105,2
978,3
7
279,2
24,4
34,9
132,4
57,2
24,4
170,5
135,1
3.581,7
51,8
-
2012
142,4
0,8
13
92
c)
2013
131,6
1,7
20
95
6,9
362,3
987,8
102,6
844,3
c)
5,6
b)
a)
29,2
33,4
133,4
55
21,6
185
124
3.139,3
a)
7,6
328,9
1.025,70
104,6
825,4
6,5
358,3
30,6
38,8
131,3
56,9
10,4
300
123,1
3.596,4
b)
a)
57,8
473,0
46,0
Fonte: CAEF
71
Industria Fusoria 5/2014
economico
PRODUZIONE DI GETTI DI ALLUMINIO
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
2009
87.698
-
2010
116.061
-
2011
129.438
-
3.612
540.444
80.101
549.400
4.058
15.800
18.144
24.600
14.613
96.300
78.000
4.028
797.690
89.112
730.702
6.765
237.475
15.950
4.032
843.745
99.412
833.000
5.695
40.800
20.826
145.000
111.000
32.500
20.410
123.500
95.000
2012
123.865
-
3.619
324.509
846.800
96.128
717.213
2013
125.768
19.781
2.966
290.721
885.661
98.291
695.697
a)
5.575
18.940
29.435
6.474
340.000
20.014
35.521
37.800
17.970
157.000
101.000
35.700
15.646
270.000
101.500
a) Produzione totale Getti in leghe leggere (Alluminio + Magnesio)
Fonte: CAEF
PRODUZIONE DI GETTI DI ZINCO
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kingdom
TOTALE
a) Stime
2009
10.191
530
2010
14.130
329
2011
13.717
341
2010
12.871
2012
30
2.000
260
19.513
31.372
3.738
49.000
257
23.669
36.569
3.738
60.760
480
2.079
8.084
4.000
1.308
13.200
6.200
149.955
13.800
450
2.443
9.293
3.500
1.552
13.500
8.000
191.990
b)
14.628
476
2.910
9.056
3.600
1.436
12.500
8.600
209.593
b) Dato revisionato
Industria Fusoria 5/2014
222
22.628
49.969
3.710
63.800
b)
259
20.064
47.891
4.367
56.846
a)
1.027
2.250
8.639
4.300
1.235
14.000
8.500
182.249
b)
258
17.765
55.142
3.798
59.120
8.000
1.073
2.650
8.288
6.500
496
16.000
7.900
187.020
a)
Fonte: CAEF
72
economico
PRODUZIONE DI GETTI DI MAGNESIO
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
2009
4.676
-
2010
5.365
-
2011
5.937
-
19.859
221
6.700
495
1.300
100
2.000
14.859
121
6.800
4.140
-
14.890
516
6.850
-
1.700
-
2.200
-
3.000
3.500
2012
5.687
2013
16.444
189
6.790
16.371
331
6.729
420
1
2.600
1.400
3.500
3.400
Fonte: CAEF
PRODUZIONE DI GETTI DI BRONZO, OTTONE E ALTRE LEGHE DI RAME
Paesi
Austria
Belgium
Croatia
Czech Republic
Denmark
Finland
France
Germany
Hungary
Italy
Lithuania
Netherlands
Norway
Poland
Portugal
Slovenia
Spain
Sweden
Switzerland
Turkey
United Kindom
TOTALE
a) Stimato
2009
2.203
5.498
2010
2.266
c)
12.227
913
3.908
19.420
80.715
1.289
69.000
3.052
18.818
65.396
1.442
59.940
2.177
10.800
2.976
6.791
8.400
1.807
12.400
8.000
209.700
2011
c)
1.821
7.935
12.664
1.021
7.766
9.600
2.233
12.000
9.500
254.278
b) Solo 2 fonderie - Nessuna raccolta dati
14.241
1.273
3.575
19.964
82.517
1.293
73.830
1.274
8.411
8.470
1.582
9.664
10.600
2.127
13.000
11.000
262.821
2012
c)
14.506
2013
c)
3.008
17.688
76.640
1.745
62.727
164
14.000
4.346
17.618
68.523
2.333
63.122
b)
a)
9.206
1.052
11.760
10.300
2.347
14.000
10.000
234.979
ac)
6.000
9.502
598
11.756
10.300
1.207
14.000
9.200
232.669
b)
a)
c) Brozo e zinco
Fonte: CAEF
73
Industria Fusoria 5/2014
eco no
mi
G. Strimone
ico
om
on
nomico
eco
ec
o
c
economico
Risparmiare migliorando il comfort aziendale
I Vantaggi dell’illuminazione a LED
Le nostre aziende, oggi, stanno
attraversando un periodo di
cambiamento a causa di un mercato sempre più competitivo e
costi fissi con una sempre maggiore incidenza. L’aumento continuo del costo dell’energia elettrica, ad oggi più alto del 25% rispetto alla media europea, rappresenta un ostacolo allo sviluppo dell’industria italiana; per ridurre il divario di competitività
tra l’Italia e il resto del mondo
(USA e Cina godono di costi
energetici ben inferiori a quelli
europei) bisogna necessariamente puntare all’Efficienza Energetica senza intaccare la qualità del
prodotto/servizio offerto.
Esistono svariati interventi per
ridurre la dipendenza energetica,
finora abbiamo affrontato il tema
del recupero termico dai fumi,
prodotti da forni fusori, per la
produzione di energia elettrica
(Turbine ORC) e la produzione
combinata di energia elettrica e
termica/frigorifera
mediante
motore endotermico alimentato
da gas metano (Co-generazione): oggi ci vogliamo soffermare
sull’illuminazione a LED. Per molte imprese il consumo energetico per l’alimentazione dell’impianto di illuminazione, incide
Industria Fusoria 5/2014
sulla spesa globale per pochi
punti percentuali ma la media
nazionale si attesta al 15/20%. Il
risparmio energetico ottenibile
con le tecnologie più efficienti,
mantenendo i requisiti di illuminamento presenti prima dell’intervento, arriva a toccare l’80% a
valle della sostituzione di lampade ad incandescenza e del 50 60% rispetto alle lampade a fluorescenza.
Ma i vantaggi non finisco qui, infatti ci sono come minimo altre
5 valide motivazioni che dovrebbero spingerci al relamping:
• le lampade a LED hanno una vita utile garantita superiore alle
50.000 ore di utilizzo: ben superiore alle 5.000/6.000 ore
delle lampade ad incandescenza ed alle 10.000/15.000 ore di
quelle a fluorescenza, tutto
questo si traduce in una drastica diminuzione di costi e tempi
di manutenzione;
• le lampade a LED non contengono alcun elemento nocivo: al
contrario nelle lampade a fluorescenza sono presenti elementi come il mercurio estremamente dannosi per ambiente e per l’uomo;
• la resa cromatica della luce
emessa può essere completamente customizzata: questo è
fondamentale per processi
produttivi dove la distinzione
dei colori, da parte dell’operatore, è indice di miglioramento
qualitativo;
• la tecnologia LED non risente
affatto, in termini di qualità della luce che di vita utile del prodotto, della continua accensione e spegnimento: inoltre al-
76
l’accensione il prodotto emette la massima intensità;
• con il relamping si migliora la
qualità della vita anche agli operatori impiegati nel ciclo produttivo o negli uffici: non vi è alcuna emissione di raggi UV e
alcuna creazione di campi magnetici.
Per venire incontro alle necessità del Cliente cioè, evitare qualsiasi tipo di esborso economico
e godere dal principio dei risparmi generati dal nuovo impianto,
Universal Sun offre formule contrattuali come il noleggio operativo dei corpi illuminanti. Usufruendo di questa formula, il
Cliente sostituirà le attuali sorgenti luminose con corpi a tecnologia LED e pagherà un canone annuale, durata e canone saranno calcolati al fine di garantire al Cliente un risparmio rispetto alla situazione as-is, una qualità illuminotecnica migliore ed
un costo di manutenzione nullo
in quanto sarà a carico di Universal Sun.
Con progetti simili Universal Sun
dimostra quotidianamente di
aver le capacità di trasformare
un problema in un vantaggio
competitivo.
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tecnico
Effetto del grafene usato come riempitivo
nel legante organico
durante il processo Cold Box
Introduzione
Attualmente, l’industria automobilistica cerca di produrre
veicoli più efficienti; quindi, un
componente importante come
il motore non sfugge a questa
regola. Perciò, è necessaria l’esistenza di una progettazione
più complessa per testate o
blocchi, e di conseguenza per
anime in sabbia più complesse.
Uno dei processi più utilizzati
per la fabbricazione di anime
in sabbia è basato su un miscuglio di polvere di silice e legante organico, chiamato processo Cold Box (CB) |1| |2|. Il metallo fuso viene colato in stampi che ricalcano la forma dei
blocchi e/o delle testate. Gli
stampi creano l’esterno del
getto; tuttavia, per formare le
cavità all’interno degli stampi,
vengono usati componenti
chiamati anime in sabbia. Esse
sono fatte di sabbia e resina. La
resina lega la sabbia. Le cavità
possono essere quelle di passaggio di acqua od olio, ma anche di aspirazione e scarico.
Un fattore importante di cui
tenere conto è la fase di espulsione, poiché la sabbia delle
anime deve essere rimossa dopo la solidificazione del metallo, ed è necessario evitare l’intrappolamento di sabbia residua nella cavità |3|. Cavità
complesse rendono difficile la
rimozione di queste anime,
portando a costi di produzio-
Industria Fusoria 5/2014
ne alti e a ritardi dovuti ad ulteriori problemi di rifinitura.
La trasmissione del calore è
importante, perché il legante
che copre la sabbia deve essere totalmente o parzialmente
bruciato durante la colata,
usando metallo a 700°C, considerando che la sabbia rappresenta il 99% e il legante
l’1% dell’anima |4|.
In base alla letteratura |5|, la
polvere di silice ha una conduttività termica di 0,15-0,25
W/mK, che è un valore molto
basso, e che quindi rende difficile la combustione del legante, mentre il legante stesso ha
una conduttività di 0,03
W/mK. È noto che alcuni nanomateriali hanno una conduttività termica alta, e la loro aggiunta al legante può aiutare la
formazione di un materiale na-
Uno dei processi utilizzati più
frequentemente per la fabbricazione di anime in sabbia è basato su miscele di polvere di silice
e legante organico, ed è conosciuto come processo Cold Box
(CB). Questo legante è un poliuretano. È ben noto che la
maggior parte dei polimeri possono essere arricchiti con nanoparticelle per migliorare determinate proprietà, in questo articolo sono state effettuate molte
prove per arricchire una matri-
80
nocomposito con proprietà
termiche migliori, per assicurare la degradazione del legante, facilitare la rimozione dell’anima, migliorare la sterratura meccanica, ed aumentare la
durezza dell’anima |6|.
Questo articolo presenta l’utilizzo di nanopiastrine di carbonio (grafene) come riempitivo
nel processo Cold Box, allo scopo di dimostrarne la fattibilità.
Procedura
sperimentale
Le resine utilizzate per realizzare il poliuretano legante sono
formate da due parti: Parte A e
Parte B. la Parte A è composta
principalmente da resina fenolo
formaldeide e solventi a base di
ce poliuretanica con il grafene
per ottenere un legante nanocomposito. Tale legante può migliorare la resistenza meccanica
e la conduttività termica delle
anime in sabbia. La dispersione
delle nanoparticelle è stata effettuata tramite un sonicatore a
punta di corno. In più, sono state effettuate prove di deformazione a caldo, termogravimetrie,
FT-IR e microscopia elettronica
a scansione, per identificare la
morfologia delle nanoparticelle.
tecnico
Mezzo di dispersione
Componente A
Contenuto di grafene (% in peso)
0,0
0,5
1,0
1,5
Tab. 1 – Tenori di grafene.
petrolio, mentre la Parte B è
composta da metilen difenil diisocianato, chiamato comunemente MDI, e solventi a base
di petrolio. Queste due parti
vengono mescolate con la polvere di silice, e infine la reazione di polimerizzazione viene
catalizzata da un’ammina ternaria per ottenere le anime o
gli stampi.
Le nanopiastrine di carbonio
(grafene) sono state usate dopo essere state ricevute dalla
Nanomaterials S. A. de C. V., e
disperse nella resina della Parte A (fenolo formaldeide) per
un’ora, usando un sonicatore a
punta di corno Misonix S 4000
in un bagno di acqua fredda,
per prevenire un innalzamento
della temperatura del campione. Le dispersioni con differenti contenuti di grafene sono
state eseguite come da Tab 1.
La stabilizzazione termica della
resina è stata valutata in termogravimetria con un’attrezzatura Shimadzu TGA-50 dalla
temperatura ambiente fino a
900°C, in un’atmosfera di argon e una velocità di riscaldamento di 20°C/min, mentre
l’interazione tra le nanoparticelle e la resina è stata determinata usando uno spettrometro Perkin Elmer Spectrum
100 FT-IR, con un intervallo di
scansione compreso tra
1/4000 e 1/400, e 4 scansioni.
Le proprietà meccaniche delle
anime in sabbia, come la vita
operativa e la durezza sono
state esaminate |7| in base agli
standard AFS 3186-00-S e AFS
3301-00-S.
La vita operativa è definita come la vita utile della miscela
(sabbia+legante), ad esempio è
il tempo durante il quale la miscela può rimanere nel suo
contenitore e produrre ancora anime in base alle specifiche
Fig. 1 - Provino in sabbia a forma di osso per cani (AFS 3315-00-S)
utilizzato per la quantificazione delle proprietà meccaniche.
date prima di cristallizzarsi.
La durezza è intesa come la
resistenza meccanica che un’anima può sviluppare dopo che
è uscita dal macchinario dopo
la fase di cristallizzazione. Sono stati fabbricati provini a forma di osso per cani (Fig. 1,
provini posti all’interno di un
soffiatore Georg Fisher 373MDI per le prove meccaniche).
Sono state effettuate prove di
deformazione a caldo in base
alla norma AFS 3326-00-S. Per
questa prova, molte bacchetteprovino (11,47x2,54X0,63 cm)
sono state fabbricate, Fig. 2, e
successivamente testate con
un apparecchio Simpson Gerosa modello 4212.
In più, grazie alle prove di
deformazione a caldo, è stato
possibile conoscere i valori di
deformazione massima e tempo di frattura, che sono valori
chiave durante la colata, poiché di norma sono coinvolti
nei difetti di fusione come
quelli da parete sottile, o da
rottura di anime, che portano
a produrre componenti non
accettabili.
La morfologia del grafene è
stata analizzata con un microscopio elettronico a scansione
FEI Nano SEM 200.
Fig. 2 - Provini con differenti contenuti di grafene utilizzati per le
prove di deformazione a caldo.
81
Industria Fusoria 5/2014
Carico di rottura (MPa)
tecnico
Vita utile (h)
eccitazione
meccanica
Fig. 3 - Immagine al microscopio elettronico a scansione della morfologia del grafene.
Risultati e discussione
La morfologia del grafene usato
in questo articolo è illustrata in
Fig. 3, dove si può vedere la
morfologia caratteristica della
piastrina, ma è anche importante notare come sia agglomerato a causa della presenza di alte
forze di Van der Waals, caratteristica comune ai nanomateriali
a causa della loro grande tensione superficiale. Quindi, il
processo di dispersione gioca
un ruolo molto importante
nelle proprietà finali del nanocomposito.
sonicazione
Fig. 4 - Effetto della tecnica di dispersione sulla vita utile; entrambi i
test sono stati effettuati con un tempo di dispersione di 1 ora.
preparato un campione tramite
eccitazione meccanica, e un altro campione con la stessa
quantità di grafene disperso
per sonicazione, entrambi trattati per un’ora. I risultati sono
mostrati in Fig.4. In base a questo grafico, quando la dispersione avviene per sonicazione
la vita lavorativa aumenta rispetto allo standard, e quando
il campione subisce dispersione
tramite eccitazione meccanica,
la vita lavorativa è minore di
quella ottenuta tramite sonicazione, ma è sempre migliore
dello standard. Questi risultati
coincidono con quelli riportati
da Cheng et al. (8), che suggeriscono che la sonicazione è il
miglior processo per migliorare la dispersione delle nanoparticelle. Quindi, entrambe le tecniche di dispersione possono
essere accettabili, ma per questo articolo tutte le prove sono
state condotte usando la sonicazione, poiché consente di ottenere proprietà meccaniche
migliori.
Ci sono molti tentativi di ottenere una buona dispersione in
diversi solventi organici, ed è
noto che non tutti i solventi
sono adatti ad ottenere una dispersione efficiente ed omogenea |9|.
La Fig.5 mostra che la compatibilità tra le nanoparticelle e i
% in peso
Per conoscere gli effetti della
tecnica di dispersione, è stato
riferimento
temperatura (°C)
percentuale in peso di grafene
Fig. 5 - Precipitazione del grafene in funzione del tempo.
Industria Fusoria 5/2014
Fig. 6 - analisi termogravimetrica per le varie miscele.
82
trasmissione
Carico di rottura (MPa)
tecnico
numero d’onda (cm-1)
Vita utile (h)
percentuale in peso di grafene
percentuale in peso di grafene
Fig. 7 - Risultati dell’analisi FT-IR per le varie miscele.
Carico di rottura (MPa)
Carico di rottura (MPa)
Fig. 8 - Vita utile iniziale e dopo un’ora con diversi contenuti di grafene.
Contenuto di grafene (% in peso)
Tempo (h)
tempo (h)
percentuale in peso di grafene
Fig. 9 - Aumento della durezza iniziale, dopo un’ora e dopo 2 ore, con
diversi contenuti
mezzi di dispersione (fenolo
formaldeide) è adeguata. La
separazione inizia dopo 12
ore, ed è più evidente dopo
24 ore (Fig. 5), perciò è consigliabile utilizzare il composto
prima della precipitazione, per
assicurare l’ottenimento di
proprietà meccaniche migliori, anche per questo articolo il
campione disperso è stato
utilizzato immediatamente
dopo la fase di dispersione.
Dopo la sonicazione è stata
valutata la stabilizzazione termica, e i risultati sono illustrati in Fig. 6. Si può notare che
tutte le miscele hanno lo stesso comportamento, e all’aumentare del contenuto di grafene migliora anche la stabilità. Tra 100°C e 160°C tende
ad esserci un improvviso cambio di pendenza, a causa delle
perdite di solvente con minor
Fig. 10 - Effetto del contenuto di grafene in tempi diversi sulla resistenza a deformazione.
peso molecolare.
In base alle analisi di spettroscopia ad infrarossi (FT-IR)
mostrate in Fig. 7, è possibile
supporre che le nanoparticelle non abbiano interazioni chimiche con la matrice polimerica, perché lo stesso segnale
viene ottenuto dalle diverse
miscele, a parte una lieve differenza di trasmissione. Quest’ultima è prevista, perché il
campione con il filler agisce
come impurità, che complica
la trasmissione della luce attraverso il campione stesso. Il
risultato sulla vita lavorativa è
mostrato in Fig. 8 suggerisce
che la resistenza a trazione
aumenta all’aumentare del
contenuto di grafene. Quando
tale contenuto raggiunge
l’1,5% in peso l’aumento della
resistenza a trazione subisce
un rallentamento rispetto a
quando si ha solo l’1,0% in pe-
83
so. Tra l’inizio della dispersione e il raggiungimento dell’1%
in peso si ha un aumento del
17% della resistenza a trazione, e dopo un’ora si ha un miglioramento del 9%.
La durezza, Fig. 9, mostra un
andamento simile, e si osserva
che la resistenza a trazione
migliora all’aumentare del
contenuto di grafene. Si nota
anche che un contenuto
dell’1,5% di grafene porta a risultati simili a quelli di un contenuto dell’1%. La resistenza a
trazione all’inizio e all’1% in
peso aumenta del 21%, e dopo 2 ore aumenta del 10%. È
importante considerare che
tutte le curve hanno la stessa
tendenza, ad esempio la resistenza a trazione aumenta col
tempo.
La Fig. 10 mostra in maniera
Industria Fusoria 5/2014
D max (mm)
Deformazione (mm)
tecnico
Tempo (s)
Contenuto di grafene (% in peso)
percentuale in peso di grafene
Fig. 11 - Deformazione a caldo per le varie miscele.
Ft (s)
t D ,ax (s)
Fig. 12 - Effetto del grafene sulla deformazione massima (Dmax).
Contenuto di grafene (% in peso)
Contenuto di grafene (% in peso)
Fig. 13 - Effetto del grafene sul tempo di deformazione massima (tDmax).
più evidente l’effetto del grafene sullo sviluppo della durezza,
ed è molto chiaro che le proprietà meccaniche hanno un
forte legame col contenuto di
grafene. Si nota che la resistenza alla trazione istantanea ha
una riduzione quando il contenuto di grafene è all’1,5% in
peso, mentre lo sviluppo della
durezza a 1 e 2 ore mostra un
andamento simile anche col
grafene all’1,5% in peso, ed è
evidente che l’incorporazione
del grafene migliora le proprietà meccaniche delle anime
in sabbia.
Molti autori ritengono che il
miglioramento
meccanico
possa essere accentuato grazie a nanoparticelle che agiscono come estensori di catene polimeriche |10, 11, 12|.
Industria Fusoria 5/2014
Fig. 14 - Effetto del grafene sul tempo di rottura.
Per conoscere la deformazione delle anime in sabbia ad alta temperatura durante la colata, sono stati svolti test di
deformazione a caldo, i cui risultati sono illustrati in Fig. 11.
È evidente che le anime senza
grafene presentano una deformazione più elevata (linea
blu), e il tempo di rottura è
più elevato rispetto alle anime
con nanoparticelle. In base alla Fig. 12, la deformazione
massima tende a diminuire
all’aumentare del contenuto
di grafene, il che è piuttosto
promettente, essendo questa
caratteristica molto importante in fonderia. Si può osservare che la deformazione
massima può essere ridotta
del 20% immettendo l’1,5% in
peso di grafene.
84
Il confronto tra il tempo di
massima deformazione (tDmax) e il contenuto di nanoparticelle è illustrato in Fig.
13; il tempo si riduce all’aumentare del contenuto di grafene. Poi, per l’anima di riferimento (senza nanoparticelle)
il tempo di deformazione
massima è di 11 secondi; le
anime con contenuto di grafene compreso tra lo 0,5 e
l’1,0% in peso hanno un tempo di deformazione massima
pari a 8 secondi, mentre con
una percentuale dell’1,5% in
peso, il tempo è di 10 secondi.
È stato analizzato anche il
tempo di rottura, vedi Fig. 14;
si può notare che con un contenuto di grafene dell’1,0% in
peso tale tempo presenta il
suo valore minimo.
tecnico
Conclusione
In base a questi risultati è
possibile stabilire le seguenti
conclusioni:
• È stato possibile creare un
legante composito tra le nanopiastrine di carbonio e le
resine fenolico-uretaniche.
• Esso deve essere utilizzato entro 12 ore dalla preparazione.
• Le proprietà meccaniche so-
no state migliorate con un
contenuto di grafene minore
o uguale all’1,5% in peso.
• La deformazione a caldo delle animo può essere ridotta
del 20% usando l’1,5% in peso di grafene.
• All’aumentare del contenuto
di grafene la stabilità termica
dell’anima aumenta leggermente rispetto al valore di
riferimento.
|1| Carey P.R., “Sand/Binder/Preparation & Core
Making”, Foundry Management & Technology
132, 2004.
|2| Henry C, Showman R., Wandtke G., “Variables
affecting aluminum casting shake out of cold
box cores”, Modern Casting 89, 1999.
|3| Feikus F.J, “Core Manufacturing”, Hydro Aluminum, 2006.
|4| Paul R.Carey, “Practical aspects of resin binder
processes”, Ashland Chemical Co, Columbus
OH, Marzo 1995.
|5| U.S. Department of Transportation, “Foundry
Sand Facts for Civil Engineers”, Environmental
protection agency, 2004.
|6| Winey K.I., Vaia R.A., “Polymer nanocomposites”, MRS Bull 2007, 32, 314.
|7| American Foundry Society, “Mold & Core Test
Handbook”, 3d Ed, 2001.
• Il tempo di rottura per
deformazione a caldo si riduce all’aumentare del contenuto di grafene fino
all’1,0% in peso.
Articolo presentato nell’aprile
2012 al Congresso mondiale di
fonderia di Monterrey (Messico), organizzato sotto l’egida del
WFO.
|8|
Cheng O., Gregan E„ Debnath S., Byrne H.,
“Ultrasound-Assisted SWNTs Dispersion: Effects of Sonication Parameters and Solvent
Properties”, Dublin Institute of Technology,
2010.
|9| Park 5., An J., Jung I., Piner R. D., An S., Ruoff R.
S., “Colloidal Suspensions of Highly Reduced
Graphène Oxide in a Wide Variety of Organic
Solvents”, Nano Lett 9, 2009,1593-1597.
|10| Kim H., Abdala A., Macosko C., “GraphènePolymer Nanocomposites”, Macromolecules
43, 2010, 6515-6530.
|11| Kim H., Miura Y., Macosko C., “GraphènePolyurethane Nanocomposites for lmproved
Gas Barrier and Electrical Conductivity”,
Chem. Mater. 22, 2010, 3441-3450.
|12| Si Y., Samulski E., “Synthesis of Water Soluble
Graphène”, Nano lett 8, 2008,1676-1682.
85
Industria Fusoria 5/2014
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t
tecnico
nic
t ec n
ic
ec
o
tecnic o
o
Congresso 2014
dell’American Foundry Society
La 118a edizione dell’annuale
conferenza della American Foundry Society si è svolta quest’anno nel contesto della città di
Schaumburg, vivace centro del
Nord Est Illinois, nonché sede
storica della AFS stessa. Gli atti
del convegno dell’AFS sono tra
le più importanti pubblicazioni in
ambito dell’industria fusoria.
Queste includono ricerche
scientifiche, accademiche e arti-
coli tecnici basati sulle ricerche
effettuate in aziende del settore,
fonderie e altre fonti vicine all’industria fusoria. Gli ultimi sviluppi
dello stato dell’arte delle tecnologie relative all’alluminio e le leghe leggere, la ghisa, le leghe di
Acciaio, le tecniche di fusione e
gestione della fonderia, i sistemi
Lost Foam, i metodi e materiali
per le fusioni e l’inquinamento, la
salute e la sicurezza dell’ambiente di fonderia verranno presentati in questo piccolo estratto.
L’elevato livello delle ricerche riportate conferma l’importanza
di questo convegno, che richiama ricercatori da ogni parte del
pianeta, con l’intento di migliorare l’efficienza delle fonderie da
ogni punto di vista.
Di seguito vengono riportate alcune delle memorie più importanti tra quelle presenti negli atti ufficiali del convegno.
Al termine della maggior parte
degli abstract appaiono le parole
chiave, o Keywords, queste servono per una migliore interpretazione del titolo, senza doversi
soffermare a leggere tutta l’introduzione dell’articolo. L’utilizzo
delle parole chiave permette la
cernita più veloce soprattutto
quando si analizzano i grandi database online, permettendo di
comprendere in poche parole
qualche informazione in più del
solo titolo.
In questo breve estratto degli atti del convegno vengono portate
da esempio.
Ricordiamo ai lettori che i testi integrali degli articoli pubblicati, così come quelli degli anni precedenti, sono disponibili in lingua originali richiedendoli a:
[email protected]
La Rassegna è curata dall’ing. Francesco Calosso che ringraziamo per la collaborazione.
Industria Fusoria 5/2014
90
tecnico
Ritiri, alimentazioni e
progettazione dei canali
di risalita
G.K.Sigworth
GKS Engineering Services,
Dunedin, Florida
Memoria N. 14-002
Le fusioni di Alluminio sono solitamente soggette a una variazione in volume del 5-7 percento durante la solidificazione. Per produrre Fusioni sane,
di alta qualità è necessario pro-
Colata a versamento
diretto di una pala da
turbina in A356
F. Chiesa, N. Giguère,
D. Levasseur
Centro di Metallurgia del
Québec,
Troi-Rivières, Québec B. Duchesne
Memoria N. 14-003
In questo articolo si confrontano il getto in sabbia di una pala
per turbina idraulica in Alluminio A356 lunga 930mm utilizzando il metodo tradizionale di
riempimento Canale-alimentatore-ingresso, con il metodo del
versamento diretto, dove il metallo viene colato direttamente
Ottimizzazione delle
proprietà meccaniche
delle leghe di alluminio
con barre di prova
colate separatamente
C.J. Chen, D. Schwam, D. Neff
Case Western Reserve
University, Cleveland, Ohio
Memoria N. 14-028
L’influenza dei processi di pulizia
dei metalli (degassaggio, filtrazione) è stata analizzata nella fase I. Il presente lavoro (fase II)
ha come focus l’ottimizzazione
delle proprietà meccaniche a
trazione attraverso la raffinazione del grano, la modifica della
microstruttura ed i trattamenti
termici. Sono stati preparati
quattro stampi. Uno stampo in
gettare lo stampo per permettere l’alimentazione del metallo
nel getto mentre sta solidificando. Il processo di alimentazione e la progettazione del sistema di risalita è complicato
dalla elevata conduttività dell’alluminio. Nella fusione in sabbia le differenze di temperatura
nel getto sono di alcuni gradi,
mentre l’intervallo di solidificazione della lega è tra i 25°C
(77F) e 125°C(257F). Inoltre
per capire completamente il
processo di alimentazione, si
deve considerare le proprietà
della sospensione del semisolido nel fuso. I principi dell’ingegneria per la progettazione di
stampi e di canali di risalita per
l’alluminio sono analizzati e
confrontati con quelli offerti in
precedenza per i getti in acciaio.
Diversi approcci alla progetazione dei canali di risalita sono
analizzati e confrontati.
Parole chiave: Ritiro di solidificazione, Modulo di solidificazione, alimentatori, Progettazione dei “Riser,
Lunghezza degli alimentatori”.
nella cavità dello stampo utilizzando speciali filtri ceramici. I
parametri di colata come la
temperatura di versamento ed
il tempo di colata sono confrontati con i valori delle proprietà
metallurgiche dell’intero volume del getto ottenuto: Il livello
di porosità e la distanza dei
bracci delle dendriti secondarie
(SDAS) sono state misurate in
13 posizioni diverse del getto. È
risultato che il trattamento T6
standard comporta un eccessivo ammontare di distorsioni; il
problema è stato risolto applicando un trattamento termico
in cui la temperatura di soluzione è stata ridotta da 540°C
(1004F) a 450°C (842F). Campioni per la prova di Trazione
sono stati estratti dalle pale e
sono stati misurati il carico
massimo e l’allungamento a rottura. È stato verificato come il
trattamento termico modificato
ha permesso di raggiungere le
proprietà minime richieste di
140 MPa (20ksi) per il carico di
snervamento minimo ed il 2% di
allungamento. Se le caratteristiche metallurgiche sono simili
per i due tipi di riempimento, la
tecnologia del versamento diretto presenta uno stampo decisamente più semplice in una
cassa più ridotta, incrementando la resa ed eliminando virtualmente i costi di finitura.
Parole chiave: Alluminio, Colata
in sabbia, versamento diretto, distorsione, trattamento termico.
sabbia ed uno stampo permanente per barre di prova (Stampo Stahl ASTM B-108), sono largamente utilizzati nelle fonderie, ma questi sono ancora influenzati dalla microporosità e
dà prestazioni meccaniche non
ottimali. Cercando di modificare
le proprietà meccaniche a trazione è stato valutato uno stampo modificato con un ingresso a
coltello piazzato tra gli alimentatori e la cavità della barra di
prova, una cavità di filtrazione e
dei riscaldatori (stampo CaseH). In aggiunta uno stampo a
scalini è un metodo molto utile
per valutare come la porosità e
la distanza tra i bracci delle dendriti secondarie (SDAS) influenza le proprietà meccaniche. La
lega di Alluminio A356 è stata
preparata nel laboratorio di
Fonderia della CWRU e nella
Fonderia Commerciale A. La lega 319 è stata preparata nelle
due fonderie commerciali A e B.
Le barre ottenute dallo stampo
Case H mostrano migliori proprietà tensili ed un indice di
qualità migliore (Q) rispetto alle barre ottenute dallo stampo
Stahl, grazie ad una migliore alimentazione. HIPpatura sui campioni prelevati dagli stampi a
scalino mostrano una maggiore
resistenza a trazione ed una resistenza a fatica migliorata rispetto a quelli non HIPpati, nelle
condizioni di trattamento termico (T6per A356 e T7 per
319) per entrambi i trattamenti.
Parole chiave: A356, 319, barre
di prova in getti separati.
91
Industria Fusoria 5/2014
tecnico
tecnico
Parametri controllanti
le proprietà all’impatto
e i comportamenti a
frattura di leghe base
Al – 2% Cu
E. Elgallad, A.M. Samuel,
F.H. Samuel
Università del Québec di
Chicoutimi, Chicoutimi,
QC, Canada
H.W. Doty
General Motors, Pontiac,
Michigan
Memoria N.14-033
Questo studio è stato eseguito
per esaminare gli effetti di: trattamenti sul fuso, intermetallici
ferrosi, indurimento ed elementi free-cutting, utilizzando
addizioni di Sr,Ti, Zr, Fe, Mn, Ag,
Proprietà alle alte
temperature di leghe
Al-Si-Cu-Mg per
applicazioni automotive
S.A. Alkahtani
Collegio di Ingegneria,
Salman bin Abdulaziz
University, Al Kharj,
Arabia Saudita
A.M.A. Mohamed
Qatar University, Doha
Qatar; Suez University,
Suez Egitto
F.H. Samuel
Università del Québec di
Chicoutimi, Chicoutimi,
QC, Canada
Memoria N. 14-034
Caratterizzazione
microstrutturale e
simulazione
termodinamica di leghe
Al-Zn-Mg-Cu per getti
R.D. Foley, M.D. David,
J.A. Griffin, C.A. Monroe
Università dell’Alabama di
Birmingham, Birmingham,
Alabama
Memoria N. 14-069
Getti a cuneo sono stati prodotti utilizzando blocchi da 10
Kg di 6 leghe di alluminio AlZn-Mg-Cu. Sono state analizza-
Industria Fusoria 5/2014
Sn e Bi sulle proprietà di resilienza e il comportamento a
frattura di una lega per getti in
Al-2%Cu - 1.3SI - 0,4%Mg per
applicazioni automotive. Basandosi sulla resilienza e sulle tavole degli indici di qualità ottenute dalle corrispondenti proprietà tensili, si è notato che
l’aggiunta di Zr produce un miglioramento significativo sulla
resilienza in condizioni as-cast
e trattate termicamente grazie
alla sua azione di raffinamento
del grano. Un’eccessivo quantitativo di ferro aumenta la precipitazione di particelle a scrittura cinese -Fe, così riducendo
la resilienza. Il ruolo del Sr nel
raffinamento della morfologia
della fase -Fe migliora leggermente la duttilità e la tenacità.
L’aggiunta di Sn incrementa la
duttilità e la tenacità nelle condizioni as-cast come risultato
dell’effetto ammorbidente delle fasi di Sn, inoltre la presenza
di Bi nella forma di particelle
fragili non disciolte riduce la
proprietà nello stato as-cast.
Queste particelle insieme alle
interazioni Bi-Mg che diminuiscono l’ammontare di Mg libero per formare la fase indurente del Mg, sono responsabili
delle riduzione delle proprietà
meccaniche nella condizione di
trattamento termico.
Parole chiave: Leghe a base Al 2%Cu, fase intermetallica -Fe, aggiunta di alleganti, trattamenti termici, proprietà all’impatto, elementi free-cutting, interazioni Bi – Mg,
tabelle dell’indice di qualità.
Le leghe da fusione in alluminio
hanno larghissime applicazioni
per i componenti strutturali
nell’industria automotive, aerospaziale e di ingegneria generale per la loro eccellente colabilità e la resistenza alla corrosione.
Questo articolo vuole studiare
le proprietà a trazione ad elevata temperatura di una lega
da fusione Al-Si-Cu-Mg in presenza di Zr e Ni. Alle leghe è
stato eseguito un trattamento
di solubilizzazione seguito da
invecchiamento artificiale a
190° C (374 F) per due ore. Le
prove di trazione ad alta temperatura sono state eseguite a
varie temperature. Microscopia ottica e micoranalisi al microscopio elettronico sono
state utilizzate per studiare la
microstruttura delle diverse fasi intermetalliche formate. Il risultato mostra che le fasi (Al,
Si)3(Zr, Ti), Al3CuNi e Al9NiFe
sono le più influenti nella microstruttura di leghe con aggiunta di Zr e Ni. Il risultato
mostra anche che la resistenza
a trazione di queste leghe diminuisce con l’aumento in
temperatura.
Parole chiave: Leghe Al-Si-CuMg da fusione, microstruttura,
trattamento termico, alta temperatura, proprietà a trazione.
te concentrazioni in zinco
dall’8 al 15% in peso e rapporti
Zn:Mg da 1,7 a 6,5. Il rame è
stato variato dallo 0,6 all’1% in
peso. I campioni sono stati trattati e solubilizzati a 441°C (826
F) per 4 ore seguiti poi da 72
ore a 460°C (860 F). I campioni sono stati poi invecchiati naturalmente a temperatura ambiente per più di 24 ore e successivamente invecchiati artificialmente a 120° C (248 F) per
72 ore. Analisi termiche e caratterizzazione microstrutturale dei campioni nelle condizioni
as-cast e trattate termicamente
sono state eseguite e confrontate con le simulazioni del programma di calcolo del diagramma delle fasi (CALPHED). I risultati calcolati e quelli sperimentali mostrano un eccellente accordo in entrambi gli stadi
as-cast e trattato termicamente. I risultati mostrano che le
simulazioni CALPHED possono essere usate per guidare
sviluppi di leghe future e relativi trattamenti termici nei sistemi di leghe Al-Zn-Mg-Cu.
Parole chiave: Alluminio ad elevata resistenza, leghe da fonderia
Al-Zn-Mg-Cu, CALPHED.
92
tecnico
Qualità ed ergonomia
T. J. Shorn
Enkei America, Inc,
Columbus, Indiana
Memoria N.14-047
In studi precedenti è stato dimostrato che la sia la qualità
che le misure di sicurezza sono
incoraggiate dagli stessi valori e
cultura manageriale. È stato an-
Evoluzione di fasi
intermetalliche in leghe
da fonderia Al-Si
multicomponente
contenenti diversi
quantitativi di Cu,
Mg e Fe
M. Javidani, D. Larouche
Università Laval, Québec,
Québec, Canada
X. Chen
Università del Québec di
Chicoutimi, Chicoutimi,
QC, Canada
Memoria N. 14-056
In questo articolo è stata studiata l’influenza del contenuto
di rame, magnesio e ferro sulla
evoluzione delle microstruttura di leghe Al-Si. Inizialmente, la
Valutazione di polimeri
stampati in 3D per
modelli temporanei
per fusioni a cera persa
M.E. Seals, S.R. McKinney,
P.J. Stockhausen,
S.R. Bottoms,
A.P. Druschtz
Virginia Tech, Blacksburg,
Virginia
Memoria N. 14-023
Le lavorazioni additive (Am) è
un metodo ideale per produrre
modelli sacrificabili per la fonderia a cera persa grazie alla
possibilità di ridurre i tempi
morti, il basso costo e l’abilità
di produrre modelli unici che
possono essere creati senza
che dimostrato come l’applicazione dei metodi e criteri di
miglioramento della qualità
possono essere applicati al lavoro dell’applicazione della misure di sicurezza con beneficio.
In questo articolo si vuole difendere l’idea che il miglioramento della sicurezza e specificatamente i miglioramenti dell’ergonomia possono incrementare le prestazioni qualita-
tive delle fonderie e ridurre i
prodotti difettosi. Questo argomento vuole dare maggiore
impeto alla fonderia focalizzando le migliorie nella sicurezza
su quegli aspetti che legano disordini muscoloscheletrici da
posto di lavoro alle prospettive
di costi o di complicanze legali
conseguenti.
Parole chiave: Qualità, Ergonomia, Miglioramento, Sicurezza.
microstruttura della fase as-cast di quattro leghe Al-Si contenenti diversi quantitativi di rame, magnesio e ferro è stata
studiata utilizzando la scansione di calorimetria differenziale
(DSC) e le analisi microscopiche ottiche ed elettroniche.
Successivamente è stato valutato l’effetto di diversi trattamenti di solubilizzazione sull’evoluzione della microstruttura.
Le evoluzioni delle microstruttura dopo trattamenti di solubilizzazione sono state verificate da calcoli termodinamici. I risultati dimostrano che la dissoluzione di una fase QAl5Cu2Mg8Si6 è fortemente dipendente dal contenuto di rame e magnesio. Per cui nelle leghe di alluminio 356 contenen-
ti un basso livello di Cu (ad
esempio 1,5%), il picco DSC,
corrispondente alla fase Q,
scompare dopo un trattamento di solubilizzazione di 5 ore a
502°C (935,6 F). Invece nelle
leghe contenenti alti livelli di
Cu (ad esempio 3,4%), il picco
rimane anche dopo 20 ore di
trattamento di solubilizzazione.
In aggiunta lo studio mostra
che nelle leghe di alluminio 356
contenenti alti livelli di rame e
ferro più lunghi trattamenti di
solubilizzazione portano il rame dissolto ad andare gradualmente perso nella fase NAl7Cu2Fe.
Parole chiave: Leghe Al-Si, trattamento di solubilizzazione, fase
Q-Al5 Cu2 Mg8 Si6, fase N-Al7
Cu2 Fe, DSC.
cambiare attrezzi.
Sono stati selezionati, sulla base
del loro utilizzo nell’industria
della fonderia a cera persa e
della loro reperibilità come polimeri per stampaggio tridimensionale, cinque materiali: il
nylon 11, fotopolimero termoindurente, resina epossidica,
acrilonitrile butadiene stirene
(ABS) e polimetilmetacrilato
(PMMA). Per valutare le capacità di performance dei materiali sono state disegnate 3 forme di base con spigoli vivi, superfici curve e sezioni sottili
utilizzando il disegno assistito
dal calcolatore (CAD). Prove di
combustione dei materiali sono state eseguite per definire i
campi delle temperature di decomposizione e test dilatome-
trici sono stati eseguiti per valutare l’espansione termica del
materiale. Le informazioni ottenute da queste prove sono state utilizzate per designare i
processi di pulizia per i campioni nello stampo. Infine i materiali sono stati classificati sulla
base dei loro comportamenti
durante le prove di cottura degli stampi. Da quello più performante a quello meno performante i materiali sono classificati come in seguito: PMMA,
resina epossidica, ABS, nylon
11, fotopolimero termoindurente.
Parole chiave: Colata in cera
persa, lavorazioni additive, stampa 3D, progettazione CAD, polimeri per stampa 3D, modelli a
perdere.
93
Industria Fusoria 5/2014
tecnico
Confronto tra aerazione e formatura in sabbie al verde versate in
gravità con prove di
erosione termica
S. Ramrattan,
M. Khoshgoftar
Western Michigan University, Kalamazoo, Michigan
H. Makino, M. Hirata,
S. Takasu, H. Miyazaki
Sintokogio Ltd, Aichi,
Giappone
Memoria N.14-063
La tecnologia della aerazione è
provata come vantaggiosa, se
confrontata con gli riempimenti delle forme a gravità. La
L’effetto del minimizzare
gli elementi di terre rare durante i trattamenti
di nodulizzazione e
l’inoculazione di ghisa
I. Riposan, V. Uta, S. Stan
Politecnica Università di
Bucarest, Bucarest,
Romania
R.L. Naro, D.C. Williams
ASI International Ltd,
Cleveland, Ohio
Memoria N.14-004
Le proprietà uniche degli elementi di terre rare (REE) li
hanno resi cruciali per un numero di tecnologie emergenti
in crescita. Però questa richiesta sempre crescente e di importanza strategica ha messo
in ombra il loro costo e la
complessità del loro utilizzo
nella metallurgia della ghisa. In
generale le REE sono utilizzate nella ghisa sferoidale per
neutralizzare gli elementi dispersi che interferiscono con
l’effetto nodulizzante del magnesio, per assistere nella nodulizzazione fornendo una
Industria Fusoria 5/2014
maggior parte degli standard
AFS non sono in grado di determinare le differenze tra
sabbie al verde versate in gravità e quelle versate tramite
aerazione. Precedenti pubblicazioni identificano che la friabilità ed una prova del cono vibrante modificata, distinguono
tra le sabbie versate in gravità
e quelle versate con aerazione. Inoltre, queste prove vengono condotte a temperatura
ambiente. Finora non ci sono
prove di laboratorio ad elevata temperatura utilizzate per
confrontare le sabbie aerate
con quelle versate a gravità.
Campioni con riempimento in
gravità secondo gli standard
AFS ed aerati sono stati prodotti a diversi compattamenti
e testati in una macchina per
erosione termica. Il risultato
permette ai tecnici di confrontare le caratteristiche di abrasione termica tra sabbie al verde quando sono versate in
gravità o in aerazione. Le sabbie soggette ad aerazione sono risultate sempre superiori
per qualsiasi livello di compattamento studiato.
Parole chiave: Sabbie al verde
versate in aerazione, sabbie al
verde versate in gravità, prove di
laboratorio ad elevata temperatura, prove di erosione termica,
caratteristiche di abrasione termica, campioni standard AFS.
spinta supplementare al magnesio e per assistere gli effetti inoculanti nella nucleazione
della grafite, in funzione della
qualità dei materiali caricati e
dei requisiti del getto.
Le caratteristiche strutturali
di ghise sferoidali sono state
studiate con elementi di terre
rare residue (REEres) da 0,005
a 0,025% in ghise non inoculate ed inoculate in stampo con
leghe FeSi con Ca, Ca-Ba e
Ca-RE.
In leghe base relativamente
pure con tracce di elementi
anti nodularizzanti (fattore di
Thielman K= 0,7-0,8) la microstruttura è influenzata dalla velocità di raffreddamento
in solidificazione, dal contenuto di REEres dai trattamenti
post Mg e dal tipo di inoculante. Senza il ruolo di neutralizzare le tracce di elementi
anti nodularizzanti un contenuto maggiore di REEres aumenta la tendenza alla formazione dei carburi e diminuisce
il grado di compattezza della
grafite nodulare. Il contenuto
di REEres inferiore allo 0,01%
assicura una bassa formazione
di carburi, un elevato fattore
di forma della grafite, una bassa dipendenza dalla velocità di
raffreddamento e poca differenza tra ghise inoculate e
non inoculate. Quantitativi di
REEres tra 0,05 e 0,01% per K<
0,8 sono sufficienti per una lega inoculata in modo standard
con Ca-FeSi.
L’utilizzo di inoculanti miglioranti (OS-IE, miscele di base
CaSi con S, O, Al, Mg), portano
ad un sostanziale aumento
della potenzialità dell’inoculante in ghise con meno di
0,01 REEres, offre la più bassa
sensibilità al raffreddamento, il
più alto conteggio dei noduli e
una migliorata nodularità in
confronto ad un aggiunta
equivalente di una lega REECa-FeSi o confrontato con le
varianti Ca, Ba-FeSi e Ca-FeSi
ma con un consumo di lega
dal 60 al 77% più basso.
94
Parole chiave: Ghisa sferoidale, terre rare, trattamenti al Mg,
inoculo, microstruttura, carburi,
grafite.
tecnico
Cinetiche di espansione
della grafite durante
la solidificazione di
ghise a grafite lamellare
e sferoidale
G. Alonso, A. Loizaga,
G. Zarrabeitia
IK-4 Azterlan,
Durango, Spagna
D.M. Stefanescu
De Ohio StatesUniversity,
Columbus, OH e University
of Alabama, Tuscaloosa,
Alabama
R. Suarez
VeigalanEstudio, Durango,
Spagna
Memoria N. 14-006
Un’apparato sperimentale per
l’analisi lineare delle deformazioni (LDA) / analisi termiche
(TA) sviluppato di recente è
stato utilizzato per misurare
le deformazioni lineari durante la solidificazione di ghise a
grafite sferoidale e grafite lamellare con carbonio equivalente nel campo da 3,7 a 4,4%.
Grazie all’attrezzatura sperimentale, che consiste in uno
stampo in sabbia racchiuso in
una struttura in acciaio atta a
Analisi a livello atomico
della morfologia di
crescita della grafite
J. Qing, V. Richards
Missouri University of
Science and Technology,
Rolla, Missouri
Memoria N. 14-021
Questo articolo presenta una
analisi della letteratura della
struttura a livello atomico della grafite nei sistemi Fe-C-Si e
Ni-C. Tecniche sperimentali
avanzate (come la microscopia
a trasmissione ad alta risoluzione HRTEM), microscopia a
forza atomica (AFM), microscopia effetto tunnel (STM e
prevenire il movimento delle
pareti della stampo, l’espansione termica delle stampo
viene eliminata e solamente
gli spostamenti causati dal ritiro o l’espansione del metallo vengono registrate dai trasduttori.
Gli spostamenti lineari sono
misurati attraverso cavi di
quarzo introdotti direttamente nel metallo liquido e connessi ai trasduttori. La temperatura è misurata tramite termocoppie posizionate nello
stampo alla stessa altezza dei
cavi di quarzo. Le TA e LDA in
concomitanza permettono la
correlazione diretta tra l’espansione/contrazione e la variazione di temperatura durante gli eventi della solidificazione, come la formazione di
grafite, e quindi di capire le cinetiche dell’espansione delle
grafite.
L’espansione delle grafite aumenta in modo considerevole
quando la forma della grafite
cambia da lamellare a sferoidale. Le più importanti variabili di processo, oltre al Mg,
sono il contenuto di carbonio
e la velocità di raffreddamen-
to. La espansione delle grafite
aumenta con sia il carbonio
che il carbonio equivalente,
aumenta anche per tutti i dati
con l’intervallo di tempo superiore a quello in cui accade
l’espansione delle grafite. Il
tempo per l’espansione delle
grafite aumenta in modo sensibile con il contenuto di carbonio della ghisa. La velocità
di raffreddamento influisce
negativamente l’espansione e
quindi velocità più alte sono
associate a espansioni delle
grafite inferiori.
Per capire le cinetiche dell’espansione della grafite, l’espansione della stessa è stata
riportata in funzione della frazione solida, in questo modo
è stato possibile calcolare la
quantità di espansione ottenuta alla fine della solidificazione. Questi dati messi in relazione con le variabili di processo hanno come aspettativa
di essere utili nello sviluppare
processi di colata / inoculo
che garantisco più bassi micro-ritiri, e processi per produrre ghise a grafite sferoidale senza canali di risalita.
atomic probe), facilitano l’osservazione delle struttura della grafite ad un livello atomico
HRTMEM rivela grafite di Bernal (impacchettamento ABAB)
e grafite romboedrica (impacchettamento ABCABC) nella
ghisa. Difetti cristallografici
nella particelle di grafite sono
state anche caratterizzate dalla HRTEM.
Il guscio di austenite che circonda la grafite ne influenza la
morfologia durante la crescita.
Gli autori hanno sviluppato
una stampo sferoidale per una
prova di tempra per determinare la cinetica di crescita della grafite. La tecnica della diffrazione agli elettroni retro
diffusi (EBSD) è stata utilizzata
per studiare l’orientamento
cristallografico e la distribuzione dei grani di austenite interno alla grafite.
Moderni metodi computazionali come la teoria della densità funzionale (DFT) offre il
modo di studiare le energie di
crescita della grafite ad un livello atomico. La modellazione
teorica può essere utilizzata
insieme con metodi sperimentali ad elevata risoluzione per
determinare i fattori limitanti
alla morfologia della crescita
della grafite.
Parole chiave: livello atomico,
crescita della grafite tecniche
avanzate.
95
Industria Fusoria 5/2014
tecnico
Effetti del carbonio
equivalente e degli
elementi leganti sulle
proprietà a trazione di
ghisa grigia a grafite
interdendritica
superfine
E.Aguado
Area Ingegneria I+D y
Procesos Metalurgicos,
IK4-Azterlan, Durango,
Spagna
D.M. Stefanescu
De Ohio StatesUniversity,
Columbus, OH e University
of Alabama, Tuscaloosa,
Alabama
J. Sertucha, P. Larranaga
Area Ingegneria I+D y
Procesos Metalurgicos,
IK4-Azterlan, Durango,
Spagna
R. Suarez
Veigalan Estudio, Durango,
Spagna
Memoria N. 14-009
Di recente è stato dimostrato
che la resistenza a trazione di
ghisa con un carbonio equivalente medio del 4%. Può essere
aumentata a 300-345 MPa, senza un significativo incremento
Simulazione numerica
di difetti interni da gas
in getti di acciaio
L. Xue, M.C. Carter
Flow Science, Inc.,
Santa Fe New Mexico
A.V. Catalina, Z. Lin, C.
Qiu
Caterpillar Inc., Peoria,
Illinois
C. Li
Caterpillar Inc.,
Champaing, Illinois
Memoria N. 14-018
Industria Fusoria 5/2014
in durezza attraverso l’aggiunta
del 0,3% di titanio in bagni ferrosi con bassi contenuti di
zolfo (< dello 0,01%). Questo
effetto è il risultato di un maggiore rapporto di austenite primaria su eutettico combinato
con una precipitazione di grafite interdendritica superfine.
Questo articolo esplora le possibilità di ulteriori miglioramenti della tenacità attraverso metodi tradizionali come diminuire il carbonio equivalente ed
utilizzando elementi alleganti.
In aggiunta, il limite ottimo per
il contenuto in titanio e la dissolvenza del titanio durante il
mantenimento del ferro nella
fornace di fusione sono stati investigati.
Il livello di titanio ottimale è
stato stabilito essere tra 0,25 e
0,4%. Maggior quantitativo di titanio aumenta la quantità di
TiC al punto da ottenere degli
agglomerati in ammassi che diminuiscono drammaticamente
le proprietà meccaniche. E’ stato anche dimostrato che il titanio diminuisce attraverso l’ossidazione e reazione con l’azoto durante il mantenimento
nella fornace di fusione. Sor-
prendentemente è stato trovato che livelli inferiori di carbonio equivalente non migliorano
la resistenza di ghise a grafite
interdentitrica superfine. La resistenza ottimale è stata ottenuta per un CE nel campo tra
3,9 e 4%.
Aumentare il contenuto di Mn
da 0,56 a 0,85% ha un significativo effetto sulla resistenza e
sulla durezza con un carico di
rottura ultimo a 346 MPa con
una durezza moderata di 204
HB. Addizione di cromo
(0,23%)
o
cromo-stagno
(0,23% cromo, 0,078% stagno)
sono anche benefici alla resistenza, che è stata aumentata a
350 MPa, la resistenza più alta
in questi esperimenti. La durezza è stata anche aumentata a
230 HB con una corrispondente riduzione del contenuto di
ferrite nella matrice. Il rame
non produce l’effetto atteso di
abbassamento della ferrite. Ha
aumentato il quantitativo di
ferrite e non aiuta a raggiungere maggiori resistenze.
Parole chiave: Ghisa grigia, alta
resistenza, grafite interdendritica
superfine, dissolvenza del titanio,
austenite primaria.
La porosità è un difetto di fusione comune ma molto importante. Un tipo di porosità è
il risultato di gas interni che sono evoluti e rimasti intrappolati nel getto durante la solidificazione. Cercando di ridurre o
eliminare questi difetti legati ai
gas intrappolati sono necessarie informazioni dettagliate riguardanti la generazione dei
gas, il loro flusso e la ventilazione nel getto, oltre ai comportamenti del flusso di metallo e la
sua solidificazione. In questo
articolo vengono condotte si-
mulazioni numeriche sul progetto di un prototipo che è un
getto in acciaio della Caterpillar. I gas interni nella cavità e i
difetti di porosità nel getto sono analizzati e discussi e poi
confrontati con i risultati di fusione reali.
Utilizzare le simulazioni per determinare i difetti di porosità
può aiutare nell’ottimizzare un
progetto.
Parole chiave: Porosità, difetti
per inclusione di gas, getti in acciaio, simulazione numerica,
PUCB.
96
tecnico
Temprabilità di ghisa
austemperata
intercriticamente (IADI)
R. Aristizabal
Università di Antioquia,
Columbia
K. Hayrynen
Applied Process, Livonia,
Michigan
R.D. Foley, J.A. Griffin,
C.A. Monroe
Università dell’Alabama di
Birmingham, Birmingham,
Alabama
Memoria N.14-070
Getti a gradini di IADI sono
stati prodotti con spessori di
Influenza di Mn e S sulle proprietà meccaniche della ghisa grigia
R. B. Gundlach
Element Materials Technology, Wixom, Michigan
Memoria N. 14-079
Un’analisi della letteratura è
stata eseguita per studiare il
ruolo Mn e S nella ghisa grigia
e la loro influenza sulla proprietà meccaniche. Lo zolfo è
generalmente considerato un
elemento inquinante ed il suo
livello deve venire controllato.
A basse concentrazioni di
manganese la zolfo reagisce
con il ferro per produrre una
fase basso-fondente (FeS) che
può produrre carburi e fragilità a caldo. Conseguentemente l’industria aggiunge solitamente manganese per controllare lo zolfo.
Molti studi hanno investigato
l’influenza del manganese e
zolfo sulla resistenza della ghisa grigia. Molti studi hanno
mostrato un effetto pronunciato. Alcuni correlano manga-
1,6 cm, 2,5 cm e 5,1 cm. Sono
state prodotte: una ghisa basso-legata (Cu= 0,7% in peso)
ed una alto-legata (Cu= 0,7%
in peso, Ni= 0,7% in peso).
Due temperature di austenitizzazione intercritica sono
state provate per ogni lega.
Nelle sezioni di spessore 1,6
cm non è stata trovata alcuna
perlite. Nelle sezioni di 2,5 cm
non è stata rilevata alcuna
perlite nelle condizioni della
ghisa alto-legata mentre ne è
stata rilevata una piccola
quantità in entrambe le condizioni della lega basso-legata.
Nelle sezioni di spessore 5,1
cm è stato rilevato un signifi-
cativo contenuto di ferrite e
perlite in tutte le condizioni
testate. La temperatura di austenitizzazione e con l’aumentare dello spessore della sezione. Le proprietà di resistenza a trazione nei campioni
prelevati nella sezione da 1,6
cm erano più alte che nelle altre prelevate dagli altri spessori. La struttura as-cast più
grossolana ottenuta in sezioni
maggiori porta un deterioramento nelle proprietà ma il limite all’austemperabilità contribuisce a queste differenze.
Parole chiave: Ghisa, austemperata, intercritica, fase duale,
austemperabilità.
nese e zolfo con la resistenza
basate sul bilanciamento stechiometrico. Alcune correlano
la resistenza con il manganese
e trovano incrementi drammatici nella resistenza a più basse
concentrazioni di manganese
in particolari a concentrazioni
insufficienti a bilanciare lo
zolfo. Altre ricerche correlano
la resistenza con lo zolfo e vedono la resistenza sia aumentare che a volte decrescere
con un contenuto di zolfo in
aumento.
Per molti anni è stato raccomandato che il Mn deve essere aggiunto in un eccesso di
rapporto
stechiometrico
(Mn:S=1.7:1). Il concetto di eccesso di manganese suggerisce
che il manganese può completamente raccogliere lo zolfo
prima della solidificazione. Comunque calcoli termodinamici
mostrano che ad ogni concentrazione di manganese c’è
sempre dello zolfo libero in
soluzione nel ferro fuso durante la solidificazione eutettica. Basandosi sui calcoli termodinamici la costante di
equilibrio Keq per la reazione
Mn+S= MnS è intorno a 0,03
alla temperatura eutettica.
Alcuni analisi rivelano che picchi di resistenza compaiono ad
alcuni livelli di manganese e
zolfo. Il picco di resistenza è fino al 37% più alto della resistenza prima e dopo l’optimum, ed è stato provato che
corrisponde con il limite di solubilità di MnS. Di conseguenza
ci sono due regioni nella chimica delle ghise: 1 la regione al di
sopra del limite di solubilità di
MnS, dove MnS precipita dal fuso prima di raggiungere la temperatura di eutettico e 2 la regione dove Mn e S sono completamente solubili al raggiungimento delle temperatura eutettica.
Il risultato di questa analisi della temperatura è stato usato
come base per un progetto di
ricerca per capire maggiormente come bilanciare Mn e S per
una massima resistenza.
Parole chiave: Ghisa, conteggio
delle celle, raffreddamento, durezza, manganese, rapporto Mn:S,
nucleazione, resistenza, zolfo.
97
Industria Fusoria 5/2014
tecnico
Effetto della normalizzazione su un acciaio
1030 con grano
raffinato
R. B. Tuttle
Saginaw Valley State
University, University
Center, Michigan
Memoria N. 14-010
Questo articolo documenta
due serie di esperimenti per
capire come le addizioni di terre rare influenza la normalizza-
Una nuova silica
refrattaria per bacini
per acciaio di piccole
dimensioni
S. Biswas
Missouri University of
Science and Technology,
Rolla, Missouri
Memoria N. 14-026
Le fonderie di acciaio usano
molta energia per surriscaldare
il metallo liquido di 100-250° C
per compensare alla caduta di
temperatura durante la movimentazione e la colata. I miglioramenti sui refrattari dei bacini
è uno dei metodi per ridurre la
necessità del surriscaldamento.
Effetti dello riempimento assistito dal vuoto e
solidificazione sotto
pressione di leghe di alluminio A356, A206, 319
e 535 modificati sulla
proprietà a trazione utilizzando processi di fusione Lost Foam
H.E. Littleton, J.A. Griffin,
R.D. Foley
Università dell’Alabama di
Birmingham, Birmingham,
Alabama
Memoria N. 14-071
Industria Fusoria 5/2014
zione di un acciaio 1030. Sono
state utilizzate fusioni piane
versate in stampi in sabbia con
aggiunta sia di silice di terre rare o raffinatori del grano industriali (EGR).
Una serie sperimentale di analisi termiche ha determinato
che la temperatura di reazione
eutettica non era influenzata
dall’aggiunta di terre rare o
EGR. I campioni contenenti
terre rare hanno una dimensione dei grani inferiore sia prima
che dopo la normalizzazione.
Il secondo set di esperimenti
eseguiti riguarda la caratterizzazione meccanica di campioni
nelle condizioni as-cast e normalizzato.
I campioni con EGR e terre rare hanno una struttura più fine
che l’acciaio base. Prima e dopo la normalizzazione hanno
anche uno deformazione maggiore ed una resistenza a trazione ultima.
Parole chiave: raffinazione del
grano, acciaio, trattamento termico, normalizzazione.
Rivestimenti basati su allumina
e magnesia possono resistere
ad elevate temperature che
possono essere utilizzate per
bacini di grandi e medie dimensioni. Queste ceramiche però
hanno una elevata conduttività
termica. Refrattari in sabbia silicea sono utilizzati tradizionalmente nelle fonderie di acciaio
per bacini di piccolo volume
perché la silica fornisce naturalmente un abbassamento della
conduttività della refrattaria.
Per minimizzare le perdite di
temperatura durante il mantenimento in bacini con un elevato rapporto superficie-volume
l’aggiunta di un materiale a bassa densità e bassa conduttività
termica al refrattario tradizio-
nale per bacini può ridurre la
conduttività termica totale e le
risultanti perdite di temperatura. L’aggiunta di uno di questi
materiali, cenosfere, alle sabbie
silicee è stato analizzato in questo studio. Per questa analisi
due tipi di stampi sperimentali
e di rivestimenti per bacini sono stati analizzati. Le prestazioni di rivestimenti in silice sono
state analizzate e confrontate
con i rivestimenti sperimentali
contenenti sabbia silicea. È stata applicata la modellazione di
fluido dinamica computazionale
inversa per valutare le attuali
proprietà termiche e quelle dei
nuovi rivestimenti.
Parole chiave: energia, acciaio,
bacini, cenosfere, refrattari silicei.
Precedenti articoli del consorzio del Lost Foam dimostrano
un miglioramento significativo
sull’allungamento ed una riduzione nella porosità di campioni, estratti da un getto di blocco motore versato a bassa
temperatura ed un grado di
vuoto di -4,5 psig in leghe di
alluminio A356 e A319. In aggiunta in ricerche precedenti,
la solidificazione sotto una
pressione di 150 psig (1.03
MPa) riduce anche la porosità
e aumenta l’allungamento.
Questo articolo descrive la
procedure di colata utilizzata e
combina l’effetto del versamento in vuoto assistito e la
solidificazione sotto pressione
sulle proprietà a trazione di leghe di alluminio A356, A206,
319m e 535.
Il carico massimo di resistenza
a trazione e l’allungamento sono stati ulteriormente incrementati grazie alla combinazione delle due procedure di
colata.
98
tecnico
Database delle
proprietà termiche per
rivestimenti per fusioni
a cera persa
M. Xu, S.N. Lekakh,
V.L. Richards
Missouri University of
Science and Technology,
Rolla, Missouri
Memoria N. 14-020
Dati sulla proprietà termiche
affidabili e realistici per i rivestimenti di fusioni a cera persa
sono necessari per simulare
correttamente la solidificazione e prevedere il ritiro. I rivestimenti per fusioni a cera persa mostrano diverse trasforma-
Forme stampate
tridimensionalmente
per applicazioni di
fonderia del titanio
S. Ravi e J. Thiel
University of Northern
Iowa, Cedar Falls, Iowa
Memoria N. 14-029
Le leghe di titanio continuano
ad essere alcune delle più versatili leghe utilizzabili con un
elevato rapporto resistenza sul
peso ed un’eccellente resistenza alla corrosione. Il loro impiego come materiale adatto per
componenti ottenuti da fusione è stato limitato a causa del
loro costo elevato, parte del
Miglioramento di
campioni a forma di
disco per controllare
sistemi di sabbie PUCB
S. Ramrattan,
M. Khoshgoftar, M. Konkel
Western Michigan
University, Kalamazoo,
Michigan
J. Muniza, A. Pike
ASK Chemicals LP, Dublin,
Ohio
Memoria N. 14-061
zioni di fase durante la cottura
ed il versamento del metallo,
che influenzano le loro proprietà termiche transienti.
Queste proprietà sono dipendenti dal tempo, temperatura e
storia del processo. Questo
studio presenta le proprietà
termiche (conduttività termica
e calore specifico) di sette rivestimenti ceramici industriali
utilizzando un metodo inverso
in cui viene versato nichel puro
all’interno di stampi ceramici
equipaggiati con due termocoppie (una nella cavità dello
stampo ed una al cuore del rivestimento). Il software MAGMASOFT® è stato utilizzato
per simulare della curve speri-
mentali modificando le proprietà termiche dipendenti dalla temperatura dello stampo
ceramico. I dati delle proprietà
termiche ottenuti da questo
metodo inverso sono state
confrontate con i risultati ottenuti dalle misurazioni ottenute
con misurazioni laser e ne sono state discusse le differenze.
I gruppi di dati ottenuti in questo modo possono essere utilizzati per migliorare l’accuratezza della simulazione di colate in cera persa.
Parole chiave: Colata in cera
persa, proprietà termiche, metodo inverso, misurazioni laser, database.
quale dipende dal processo di
colata. A causa della forte reattività del titanio con l’ossigeno
gli attuali metodi di realizzazione di getti in titanio includono
l’utilizzo di crogioli in grafite e
fusioni a cera persa. Entrambi
questi metodi includono più
step e richiedono equipaggiamenti costosi. Di recente i macchinari per stampa tridimensionale sono diventate una tecnologia facilmente raggiungibile,
possedendo l’accuratezza richiesta per produrre stampi e
anime di alta qualità per l’utilizzo in fonderia. L’università del
Nord Iowa grazie ai fondi ottenuti dal dipartimento della difesa ha sviluppato metodi e mate-
riali di formatura che permettono la colata del titanio in stampi
stampati tridimensionalmente.
Questo sistema fornisce una
flessibilità di progettazione eccezionale riducendo i tempi, le
fasi e la complessità di produrre
getti in titanio. Il sistema è stato
progettato per indirizzare l’elevata reattività del titanio liquido
con i materiali dello stampo. Lo
scopo della ricerca è stato limitato agli stampi stampati tridimensionalmente in modo che la
tecnologia sviluppata possa essere utilizzata con stampi convenzionali.
Parole chiave: Colata del titanio, stampa tridimensionale, rivestimenti refrattari.
I tecnici della fonderia sanno da
molto tempo che esiste una
elevata variabilità tra i campioni ad osso di cane per prove di
trazione. Analisi di simulazione
sono state utilizzate per migliorare la progettazione di uno
stampo per produrre campioni
a forma di disco di 50 mm (1.9
in), di diametro e spessi 8 mm
(0.31 in) in uretani fenolici per
Coldbox (PUCB). I risultati della simulazione identificano
uniformità della densità di distribuzione del legante nei
campioni. Il nuovo stampo è
stato costruito seguendo i consigli ottenuti dalla simulazione
e sono stati prodotti alcuni
campioni. Prove fisiche, meccaniche e termomeccaniche sono
state eseguite su nuovi campioni e confrontate ai vecchi. I risultati mostrano che esiste una
più bassa variabilità tra le prove
con i nuovi campioni a forma di
disco.
Parole chiave: Sabbie legate
chimicamente, campioni a forma
di disco, distorsione termica.
99
Industria Fusoria 5/2014
tecnico
Sviluppo di una Lega
per Testate cilindro ad
elevate sollecitazioni
B.Bourassa, D. Jean
Rio Tinto Alcan, Arvida
Research and Development Center, Jonquiere,
Québec, Canada
J.F. Major
Kingston, Ontario, Canada
Memoria N. 14-008
Dall’adozione dell’alluminio come materiale per testate Cilindro nei motori Diesel, quattro
generazioni di leghe sono state
analizzate. Tutte queste leghe
Influenza di Mn e S
sulle proprietà
meccaniche della ghisa
grigia – Parte II
Progettazione
sperimentale: aspetti di
fusione e versamento
M. H. Meyer
Bremen Castings Inc.,
Bremen, Indiana
R. B. Gundlach
Element Materials Technology, Wixom, Michigan
D. C. Williams
ASI International LTD.,
Columbus, Ohio
L.Winardi
Charlotte Pipe, Charlotte,
North Carolina
Memoria n°14-031
Questo articolo rappresenta il
culmine degli esperimenti eseguiti per stabilire il ruolo di Mn
e S nella ghisa grigia. Le regioni
superiori ed inferiori del limite
di solubilità di MnS sono state
prodotte in un vario campo di
dimensioni di sezioni per studiare l’influenza dello zolfo sulla resistenza delle ghisa grigia a
basse concentrazioni di manganese dove le precipitazioni di
Industria Fusoria 5/2014
sono state sviluppate con lo
stesso obbiettivo, ad esempio
avere una maggiore durata alle
sollecitazioni ad elevata temperatura. Questo obiettivo sarà
ancora valido, fino a quando i
produttori di automobili dovranno produrre motori più efficienti per sottostare i regolamenti riguardanti emissioni e
durata di percorrenza. Alcune
soluzioni, come i turbocompressori o l’iniezione diretta sono tecnologicmante disponibili,
ma tendono ad incrementare la
temperatura delle testate cilindro, specialmente nella zone di
collegamento tra le sedi valvole,
fino
a
temperature
di
300°C(572F). L’argomento di
questo articolo è sviluppare una
nuova generazione di lega basata sulla serie 2XX, con lo scopo
di raggiungere la prestazione
massima per testate cilindro.
Come la famiglia A/B206, queste
leghe hanno elevata resistenza e
duttilità, che possono portare
ad evitare il tipico problema
della criccatura a caldo. Combinata con elementi peritecici
questa nuova lega ha anche una
elevata resistenza al creep.
Parole chiave: oTestate cilindro,
Leghe Al-Cu, Motori Diesel, Resistenza ad elevate temperature.
MnS accadono solamente dopo
l’inizio della solidificazione eutettica.
Diverse batterie principali di
campioni sono state prodotte
per ognuna delle tre concentrazioni di manganese (nominalmente 0.3, 0.5 e 0.8%). Da
ogni batteria principale otto
campioni da 113 Kg (250 lb)
ognuna delle quali è stata mantenuta in un bacino di trasferimento in cui sono stati eseguiti aggiustamenti del contenuto
di zolfo con valori target variabili tra una concentrazione nominale di 0.01% a 0.20%. La
composizione di base del materiale per le batterie era quella
tipica per una ghisa grigia di
classe 35 con un carbonio
equivalente di 3.9.
Un modello a piastre di prova è
stato utilizzato per creare
stampi in sabbia al verde contenenti barre di prova orizzontali
di sezioni differenti. Ogni stampo produceva due paia di barre
di prova di spessore pari 0.88
ed 1.2 pollici (2.2 e 3.0 cm.) definite barre A e B: una di 2 pollici (5.1 cm) definita C e una di
3 pollici (7.6 cm). Tre getti con
un peso versato di 34 kg (75
lb.) sono stati versati per ogni
sessione di prova insieme a
campioni per spettrografia chimica; campioni per analisi del
carbonio e lo zolfo attraverso
la combustione, e sezioni per
analisi termiche.
Procedure preventive per evitare la formazione di grafite libera sono: disossidare il materiale
con aggiunte di alluminio, minimizzare il surriscaldamento ed i
tempi di attesa, ed anche un
inoculo controllato. Queste sono state istituite per minimizzare la variazioni tra le sessioni di
prova principali e quelle derivate e migliorare la qualità e la
consistenza dei campioni risultanti. L’aggiunta di zolfo è stata
effettuata con l’aggiunta di speciali blocchi di solfuri di ferro
formulati appositamente.
Le analisi chimiche dalle prove
secondarie coprono completamente il campo tra i rapporti di
manganese e zolfo sia sopra
che sotto il limite di solubilità
termodinamico (stechiometrico) del MnS.
Parole chiave: Ghisa grigia, eccesso di Mn, rapporto Mn:S, proprietà, progettazione sperimentale, addizione di solfuri.
100
•FORMATURA NO-BAKE
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!#'( )*+
$+
•Mescolatori continui
•Linee di formature complete
•RECUPERO SABBIE NO-BAKE
•Recupero meccanico
,
•Recupero termo-meccanico
.
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con processo per silicati.
QIR#VRJHPLHQJLW
•Recupero termico,
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•Impianti di separazione Sabbia - Cromite
•Trasporti pneumatici
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•FORNI FUSORI ROTATIVI PER GHISA AD OXI-COMBUSTIONE
in se
sti
ni
rz
io
sti inser
i
n
z
io
inserzionisti
A
M
ABB . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
Abrasystem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
ASK Chemicals . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24 - 53
Mazzon F.lli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 79
Metal Trading . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 1V/13
Montalbetti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
B
N
Brain Force . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
Nitor . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina III - 45
C
O
Carbones . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 52
Cavenaghi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina 1 - 2-3
Omar . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/12
Omnysist . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo II/14
D
P
Dega e Grazioli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo I/I2
Pangborn Europe . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 6
Primafond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 32
Protec-Fond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina II
E
Eca Consult . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 88
EKW Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 31
Elkem . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 9 - 42
Emerson Industrial Automation. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 44
Energy Team . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 55
Engin Soft . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 25
Euromac . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 43
F
Fae . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/13
Farmetal SA . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 8
Fomet . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
Fontanot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 4 - 86
Foseco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 87
G
Gerli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 56-57
Gerli Metalli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5
Guerra autotrasporti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 102
H
Heinrich Wagner Sinto
................................1
RC Informatica
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo
II/13
S
Safond . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Copertina IV
Satef . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 41
Savelli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 78
Sibelco Italia. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/13
Sidermetal . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 89
Siderweb . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1
Simi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo III/I1
Sofram . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I1
Sogemi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 103
Speroni Remo . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 74-75
T
Techmek . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo V/I1
Tesi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 33
Tiesse Robot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 101
TTE Robot . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/11
U
Universal Sun . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 77
Ubi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 27
I
Imf. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 54
Imic . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo IV/I4
Impianti Morando. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I3
Italiana Coke. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26
Industria Fusoria 5/2014
R
W
Weiland Italia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo VI/I1
Wire . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Fascicolo 11/I2
104
1981 - 2011
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