Le politiche comunitarie in tema di Istruzione e Occupazione e loro

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Le politiche comunitarie in tema di Istruzione e Occupazione e loro
Le politiche comunitarie in tema di Istruzione e Occupazione e loro
applicazione a livello locale
Relazione finale allegata alla pubblicazione della pagina web progettazione e partnership a
cura di Chiara Mellini
Indice
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Introduzione
L’istruzione e l’occupazione a livello Europeo
La Strategia di Lisbona nell’ambito dell’istruzione e della formazione
Dalle indicazioni Comunitarie all’applicazione dei Governi locali
In particolare l’Europa rispetto all’Istruzione ed alla formazione
Quali strumenti?
Introduzione
Il presente documento traccia un itinerario della nuova programmazione Europea e le
possibili applicazioni a livello locale. La scelta di privilegiare l’ambito della strategia per
l’occupazione e di declinare tale settore di intervento alla formazione e istruzione è
giustificata dalla necessità di evidenziare l’importanza dei percorsi formativi, in ambito sia
formale che informale, in grado di rispondere alle esigenze dei giovani di oggi in procinto di
completare o migliorare i propri studi e di chi vuole accedere nel Mercato del Lavoro (MdL).
Un buon percorso formativo in cui si intreccino competenze di base e capacità di misurarsi
con il mondo del lavoro, oltre che rappresentare una buona strategia per “motivare” i giovani
nel proprio percorso di studi, è una garanzia di buona riuscita nel successivo contesto
occupazionale.
Nella prima parte della presente relazione sono affrontate le politiche Comunitarie e i nuovi
indirizzi in tema di occupazione e istruzione. La strategia di Lisbona e i documenti successivi
al Marzo 2000 rappresentano strumenti di conoscenza utili per l’interpretazione degli attuali
programmi di finanziamento. La parte centrale del presente documento evidenzia in
particolare la formazione e l’istruzione in un ottica di crescita e sviluppo come definito nella
strategia di Lisbona e vuole delineare l’importanza del fare rete e della capacità di
progettare di ogni soggetto impegnato nel settore dell’apprendimento. Gli ultimi due
paragrafi mostrano l’applicazione delle indicazioni comunitarie in tema di istruzione e quali
programmi e linee di finanziamento possano consentire la creazione di progetti fra soggetti
impegnati a livello locale nell’ambito dell’educazione.
Una sitografia e un elenco di allegati completano la relazione.
L’istruzione e l’occupazione a livello Europeo
In tema di Istruzione ed Educazione l’Europa ha proposto ai propri Stati Membri alcune
modalità per affrontare uno degli aspetti che, secondo gli indirizzi offerti dalla Strategia di
Lisbona1, incidono in misura maggiore nella crescita e sviluppo del nostro paese, ovvero la
ricerca di una maggiore occupazione e la parallela offerta di uguali opportunità per tutte/i (nel
contesto lavorativo e non solo).
Per fare questo sono state individuate alcune linee di intervento strategiche – raccolte nella
stessa strategia di Lisbona come in altri documenti programmatici della Comunità Europea2.
1 Consiglio Europeo Strategia di Lisbona, Lisbona 23 – 24 Marzo 2000
2
La Costituzione europea elenca tra le "libertà" ereditate dalla Carta dei diritti fondamentali dell'Unione il diritto all'Istruzione e
stabilisce nell'art.II 74 che "Ogni persona ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua". Nella
prima parte, dedicata all'architettura costituzionale dell'Unione europea, l'istruzione trova posto tra le competenze dell'Unione ed,
1
Tali indirizzi hanno individuato che il quadro della politica a favore dell’occupazione sarà
orientato su tre priorità:
1. attirare e mantenere più persone sul mercato del lavoro,
2. migliorare la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle imprese,
3. investire di più nel capitale umano.
Per quanto riguarda il primo punto, la Comunità Europea ritiene che al fine di centrare le
attività di promozione politiche attive del lavoro in Europa, in grado di recepire gli attuali
cambiamenti (successivi alla globalizzazione e alla crescente precarietà contrattuale), la
mobilità (sia in età scolare – Scuola dell’Obbligo e alta formazione universitaria che
professionale – stage e apprendistato all’estero) rappresenti una delle possibili risposte per
migliorare la situazione dei lavoratori nella fase di accesso al MdL.
Per consentire una migliore permanenza nel MdL sia invece necessario fornire ai cittadini
europei un livello di istruzione e di competenze professionali che rendano i soggetti in grado
di rispondere per tutto l’arco della loro vita alle richieste del MdL. I fondi strutturali come i
programmi a gestione comunitaria di prossima programmazione incentreranno i propri
obiettivi nel creare strumenti di comunicazione fra impresa e lavoratori del settore privato.
Per fare questo la Comunità Europea ha puntato alla promozione di una politica di
apprendimento lungo tutto l’arco della vita e alla creazione di misure specifiche in cui
attraverso l’utilizzo delle NT (New Technology) sia possibile garantire l’aggiornamento delle
competenze individuali che di quelle aziendali.
Infine l’ultimo punto sintetizza come l’importanza dell’aggiornamento, formazione e
istruzione degli individui insieme a migliori condizioni di lavoro e qualità della vita
rappresenti un elemento centrale per la crescita dell’europa.
L’istruzione e la formazione formale ed informale rappresenta per l’Europa un elemento di
sviluppo in grado di fornire gli strumenti utili alla capacità di ogni singolo cittadino europeo
di affrontare i cambiamenti e le richieste del MdL.
La strategia di Lisbona nell’ ambito dell’ istruzione e della formazione
Nelle conclusioni del vertice di Lisbona (in allegato lisbona2000.pdf), i capi di Stato e di
governo hanno riconosciuto il ruolo fondamentale dell’ istruzione e della formazione per la
crescita e lo sviluppo economico. In questa ambito, hanno invitato il Consiglio "Istruzione" ad
avviare una riflessione generale sugli obiettivi futuri dei sistemi d'istruzione, che potesse
tenere conto delle difficoltà e priorità comuni.
Il Rapporto sugli obiettivi futuri e concreti dei sistemi di istruzione e di formazione è stato
presentato al Consiglio europeo di Stoccolma nel marzo 2001.
Nel documento sono definiti tre obiettivi prioritari:
• aumentare la qualità e l'efficacia dei sistemi di istruzione e di formazione nell'Unione
europea;
in particolare, fra i "settori" nei quali l'Unione può decidere azioni di sostegno, coordinamento, o di complemento. Le attività
relative vengono poi disciplinate dagli artt. III 282-283.
Articolo II-74
Diritto all'istruzione
1. Ogni persona ha diritto all'istruzione e all'accesso alla formazione professionale e continua.
2. Questo diritto comporta la facoltà di accedere gratuitamente all'istruzione obbligatoria.
3. La libertà di creare istituti di insegnamento nel rispetto dei principi democratici, così come il diritto dei genitori di provvedere
all'educazione e all'istruzione dei loro figli secondo le loro convinzioni religiose, filosofiche e pedagogiche, sono rispettati
secondo le leggi nazionali che ne disciplinano l'esercizio.
2
• facilitare l'accesso ai sistemi di istruzione e di formazione;
• aprire i sistemi di istruzione e formazione. al mondo esterno.
Nel quadro di questi tre obiettivi strategici, il rapporto ha anche definito tredici obiettivi
concreti e, per ciascuno di essi, ha specificato una serie di questioni fondamentali da
affrontare, nonché un elenco orientativo di indicatori per misurarne l'attuazione mediante il
"metodo aperto di coordinamento3".
Su richiesta del Consiglio europeo di Stoccolma, un "Programma di lavoro dettagliato"
preparato congiuntamente dalla Commissione e dal Consiglio, è stato presentato al vertice
europeo di Barcellona nella primavera 2002, per dare seguito alla relazione sugli obiettivi
futuri e concreti dei sistemi di istruzione e di formazione.
Il Consiglio di Barcellona ha anche sottolineato il rilievo dell'istruzione e della formazione
nell'ottica del conseguimento degli obiettivi di Lisbona, integrandolo con un nuovo obiettivo
generale: "rendere entro il 2010 i sistemi d'istruzione e di formazione dell'UE un punto di
riferimento di qualità a livello mondiale". Infine, il Consiglio europeo ha invitato il Consiglio
e la Commissione a presentare al Vertice europeo di primavera del 2004 una relazione
intermedia congiunta sull'attuazione del programma di lavoro.
Nell'ambito degli obiettivi condivisi, il Consiglio dei Ministri dell'Istruzione del maggio 2003
ha individuato cinque aree prioritarie di intervento, definendone anche i livelli di riferimento
e la scadenza temporale entro il 2010:
A. diminuzione degli abbandoni precoci (percentuale non superiore al 10%);
B. aumento dei laureati in matematica, scienze e tecnologia (aumento almeno del 15% e
al contempo diminuzione dello squilibrio fra sessi);
C. aumento dei giovani che completano gli studi secondari superiori (almeno l'85% della
popolazione ventiduenne);
D. diminuzione della percentuale dei quindicenni con scarsa capacità di lettura (almeno
del 20% rispetto al 2000);
E. aumento della media europea di partecipazione ad iniziative di lifelong learning
(almeno fino al 12% della popolazione adulta in età lavorativa 25/64 anni)
Infine, la Relazione congiunta Consiglio-Commissione ("Istruzione e Formazione 2010L'urgenza delle riforme per la riuscita della strategia di Lisbona") presentata al Consiglio
Europeo di Bruxelles nel marzo 2004, individua tre "punti di forza" su cui basare l'azione
futura, per rispettare gli obiettivi e i tempi di Lisbona:
• concentrare le riforme e gli investimenti nei settori-chiave;
• fare dell'apprendimento lungo tutto l'arco della vita una realtà concreta;
• costruire l'Europa dell'istruzione e della formazione.
La Commissione Europea, che da sempre utilizza il WEB come risorsa informativa di ampia
diffusione, al fine di creare un Network di soggetti costantemente aggiornati e attivi in ambito
di istruzione e formazione, ha dato vita all’indomani del Consiglio di Barcellona, al sito web
sulla Crescita e l’Occupazione. Tale ambiente in rete consente di conoscere le opportunità e le
possibilità esistenti per la promozione di politiche attive nell’ambito dell’apprendimento e
della formazione. (si rimanda alla sitografia allegata al presente documento)
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Per Metodo di coordinamento aperto si intende un sistema di mediazione fra politiche locali e politiche comunitarie in
particolare prevede: individuazione e definizione comune di obiettivi da raggiungere; strumenti di misura definiti in comune
(statistiche, indicatori) che permettano agli Stati membri di valutare la propria situazione e di seguire l'evoluzione verso gli
obiettivi fissati;strumenti di cooperazione comparativi che stimolino l'innovazione, la qualità e la pertinenza dei programmi
d'insegnamento e di formazione (diffusione di « buone pratiche », progetti pilota, ecc.)
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Dalle indicazioni comunitarie alle applicazioni dei governi locali
Al fine di meglio focalizzare i propri interventi e con l’obiettivo di individuare linee di lavoro
specifiche per le tre priorità indicate sopra, la Commissione nella proposta sulle prospettive
finanziarie per il periodo 2007-2013 ha orientato i fondi strutturali4 verso gli obiettivi
dell’Agenda di Lisbona attraverso orientamenti strategici comunitari che andranno a costituire
la base delle strategie nazionali5.
Fra gli strumenti di cui dispone la Commissione Europea (per finanziare le proprie politiche
di sviluppo e non solo), il Fondo Sociale Europeo6 rappresenta uno degli strumenti principali
di approccio “preventivo” ai problemi collegati all’occupazione, ovvero l’istruzione della
popolazione europea, senza restrizioni di tempo (età dei soggetti che possono beneficiare dei
contributi) e tipologia degli interventi (istruzione formale ed informale, per tutto l’arco di vita
dei cittadini europei).
Nella nuova programmazione (2007 –2013) è stato definito un nuovo regolamento FSE che
ribadisce il compito di anticipazione e gestione della ristrutturazione fondo, in particolare
le attività seguenti rappresentano il nucleo centrale della innovatività proposta:
• migliorare la capacità di adeguamento dei lavoratori e delle imprese "nel contesto
di ristrutturazioni settoriali e aziendali";
• sostenere gli investimenti nel capitale umano e nella formazione permanente; a
questo titolo il FSE potrà aiutare nell’elaborazione di sistemi formativi di qualità,
rispondenti alle esigenze a livello locale e fondati su un ampio partenariato;
• creare partenariati e patti per l’occupazione e l’innovazione ai livelli nazionale,
regionale e locale; favorire lo sviluppo di sistemi e strumenti volti ad anticipare i
cambiamenti economici e sociali;
• potenziare la capacità istituzionale e l'efficacia degli operatori tramite, ad esempio,
la formazione di "gestori del cambiamento";
• rafforzare le sinergie e i partenariati tra i responsabili della formazione
professionale e dello sviluppo regionale.
Oltre al FSE fra gli altri strumenti di cui la Comunità Europea dispone in ambito di strategia
per l’occupazione, anche il Fondo di Sviluppo Regionale occupa una posizione fondamentale
in cui l’istruzione, soprattutto ad un livello di educazione superiore (Università, Ricerca e
Nuove Tecnologie) viene intesa come un mezzo fondamentale per la crescita occupazionale
dei propri cittadini.
Per quanto riguarda nello specifico il settore dell’Istruzione i programmi di istruzione e
formazione svolgono un ruolo cruciale nel contribuire alla creazione di un’economia
competitiva e dinamica basata sulla conoscenza e che favorisca la mobilità. Tale aspetto
viene incentivato con l’adozione del nuovo programma integrato per la formazione
permanente per il periodo 2007-2013.
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http://www.pubblica.istruzione.it/fondistrutturali/fondi/fondistrutturali.shtml
http://www.dps.mef.gov.it/qsn/qsn.asp
Il Fondo sociale europeo (FSE) fa parte dei Fondi strutturali dell'UE, ideati per ridurre le differenze nella qualità di vita e nella
prosperità esistenti fra regioni europee e fra Stati membri, e serve dunque a incentivare la coesione sociale ed economica.
L'FSE si dedica alla promozione dell'occupazione nell'UE, aiutando gli Stati membri a preparare al meglio la forza lavoro e le
aziende di fronte alle nuove sfide globali.
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Ognuno degli strumenti sopra evidenziati sottolinea l’importanza di agire non più per settori
distinti, ma per strategie trasversali che investono ambiti differenziati fra di loro
(orientamento, formazione, istruzione istituzionale, lavoro) al fine di fornire un quadro
unitario di intervento.
Infine, come si legge nel regolamento per la nuova programmazione 2007- 2013 la creazione
di relazioni e rapporti stabili e consolidati fra soggetti operanti in settori distinti rappresenta
un elemento centrale per lo sviluppo di competenze scolastiche e professionali. Tale aspetto
rappresenta un valore non unicamente per chi beneficia degli interventi (obbligatorietà nella
creazione di partnariati di progetti con finanziamento pubblico), ma per gli stessi promotori
che devono così confrontarsi con autorità e istitizioni diverse fra di loro con il conseguente
accrescimento di saperi e capacità (sia dei propri contenuti che del gestire e creare progetti
formativi).
In particolare rispetto all’Istruzione ed alla formazione, quali strumenti?
Un programma per la formazione permanente riunirà le azioni a tutti i livelli di istruzione e
formazione, dalle scuole all’istruzione degli adulti, quale unico successore degli attuali
programmi (Erasmus, Erasmus Mundus, Comenius, Socrates, Leonardo da Vinci).
Verranno privilegiate, in particolare, le sovvenzioni alla mobilità, sostenute da due azioni
orizzontali, riguardanti lo sviluppo delle politiche, l'apprendimento linguistico e l'uso delle
nuove tecnologie e dalle azioni Jean Monnet sull’integrazione europea.
La riforma di un
certo numero di azioni diverse implicherà l’istituzione di procedure comuni e la diminuzione
degli strumenti giuridici e delle linee di bilancio, permettendo una semplificazione a reale
vantaggio degli utilizzatori.
Più dell’80% delle risorse sarà gestito in modo decentrato, tramite agenzie nazionali che
selezioneranno i beneficiari ed erogheranno i finanziamenti ai fruitori dei programmi.
Per quanto riguarda lo strumento principale di programmazione formale ed informale
attuabile a livello locale il POR della Regione Toscana che nel Luglio 2007 è stato
definitivamente approvato dalla Commissione Europa rappresenta il mezzo con cui interventi
di aggiornamento competenze, collegamento mondo dell’impresa e lavoratori, miglioramento
competenze di base, formazione permanente, supporto a percorsi di alta ricerca possono
essere attuati.
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL
PARLAMENTO EUROPEO Prospettive finanziarie 2007 - 20137, in sintesi
Gli obiettivi comuni dell’Unione possono essere raggiunti solo mediante un partenariato tra i
livelli nazionale e comunitario.
La spesa pubblica nazionale può essere orientata in modo da apportare vantaggi significativi
ai cittadini, aumentando la vitalità e la capacità di durata delle economie nazionali attraverso
i servizi pubblici, l’istruzione e le infrastrutture, offrendo sicurezza interna ed esterna e
rispondendo alle scelte della società nell’intero ventaglio di politiche.
L’efficacia dell’azione nazionale ha tuttavia i suoi limiti.
Permangono lacune che solo l’UE può colmare.
7
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO E AL PARLAMENTO EUROPEO Prospettive finanziarie
2007 - 2013 Bruxelles, 14.7.2004 COM(2004) 487 definitivo
5
L’Unione europea offre un’opportunità unica di introdurre conoscenze nella base di
competenze. La diversità di punti forti e di tradizioni dà all’Europa l’opportunità di trarre
vantaggi reali dalla messa in comune delle esperienze nel campo dell’istruzione e della
formazione. Tuttavia, il modo migliore per liberare tale potenziale è dato dalla mobilità e la
mobilità può essere trattata efficacemente solo a livello comunitario. Essa infatti non può
realizzarsi se non esiste una rete europea in grado rispondere alla grande domanda di mobilità
degli studenti. Il capitale umano costituisce uno dei principali fattori di crescita. In un paese
europeo tipo, un anno supplementare di istruzione può aumentare la produttività aggregata
del 6,2%. Tuttavia, nel periodo 1995-2000, in molti Stati membri gli investimenti pubblici
nel settore dell’istruzione e della formazione sono diminuiti rispetto alla spesa pubblica. È
necessario fare tutto il possibile per ottenere i migliori risultati dalla spesa pubblica. L’azione
a sostegno della mobilità produrrà scambi su una scala sufficientemente vasta da avere un
impatto economico reale, aggiungendo un’ulteriore dimensione all’insieme di competenze
della forza lavoro. Tale volume di scambi sarebbe raggiunto da un’azione riguardante circa il
10% degli studenti universitari.
Sitografia
http://europa.eu/institutional_reform/index_it.htm (riforme e modifiche ai trattati costitutivi
dell’Unione Europea)
http://ec.europa.eu/education/policies/2010/et_2010_en.html (risorsa web da cui scaricare il
programma su istruzione e formazione in linea con le strategie di Lisbona)
http://ec.europa.eu/education/programmes/llp/index_en.html (sito dedicato alla formazione
permanente – life long learning)
http://ec.europa.eu/growthandjobs/ (sito dedicato ai risultati raggiunti successivamente alla
Strategia di Lisbona)
http://www.pubblica.istruzione.it/buongiorno_europa/ sezione del sito del Ministero
dell’Istruzione Italiana da cui sono tratti alcuni allegati alla presente relazione
http://europa.eu/abc/budget/index_it.htm (nuovo sito su come vengono spesi i soldi del
bilancio europeo – vedere la sezione dedicata all’istruzione e formazione)
http://ec.europa.eu/employment_social/esf/projects/all_projects_en.htm esempi di buone
pratiche in ambito di fondo sociale europeo programmazione 2000-2006
Allegati
1. mappa_100306.pdf, (documento esplicativo su tipologia dei fondi strutturali);
2. programma_lavoro_dettagliato.pdf; (documento esplicativo sui tre obiettivi in ambito
di
formazione e istruzione successivamente alla strategia di Lisbona);
4. lisbona2000.pdf (Strategia di Lisbona);
5. rilancio_strategia_lisbona_bruxelles2005.pdf (documento finale redatto dalal CE in
merito al rilancio della strategia di Lisbona dopo 5 anni di sperimentazione);
6. barcellona2002.pdf (documento intermedio successivamente agli obiettivi definiti
nella strategia di Lisbona);
7. trattato.pdf (trattato di modifica costituzione Europea in merito ad alcune politiche
quali ad esempio il valore ed importanza dell’istruzione);
8. bruxelles.pdf (documento successivo alla strategia di Lisbona che da inizio alla
riflessione sugli obiettivi e alla azione di rilancio della strategia);
9. relazione_primavera_bruxelles2006.pdf (relazione sui progressi ottenuti in ambito di
occupazione e istruzione);
10. portoscana.pdf (Documento di programmazione regionale – in ambito di fondo
sociale europeo);
11. QSN2007-2013_giu_07.pdf (Strategia Quadro Nazionale in ambito di politiche
formative e occupazione);
12. 0598i1.pdf (documento che delinea un approccio globale e coerente delle politiche
nazionali nel settore dell'istruzione a livello dell'Unione europea);
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