le nozze d`argento di george michael con la musica
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le nozze d`argento di george michael con la musica
Il Parere dell ingegnere LE NOZZE D’ARGENTO DI GEORGE MICHAEL CON LA MUSICA LE NOZZE D’ARGENTO DI GEORGE MICHAEL CON LA MUSICA (Impressioni di un incompetente spettatore occasionale) Di Catello MASULLO Sabato sera 21 luglio George Michael ha tenuto un concerto allo stadio Olimpico di Roma, presentando i brani del suo ultimo cd “twentyfive”, che celebra, per l’appunto, i suoi 25 anni di carriera musicale. Evento eccezionale, perché il prolifico cantautore inglese, che ha venduto l’inezia… di 80 milioni di dischi (gulp!), era stato assente dai palcoscenici per quasi 15 anni. Da quando aveva perso il suo compagno brasiliano, morto di Aids nel ’93. Il tour mondiale è cominciato un anno fa e Roma è stata la penultima tappa. La maratona si concluderà infatti il 26 luglio ad Atene, alla presenza di tutti i suoi parenti : pur essendo nato a Londra è infatti di genitori greco-ciprioti (per l’anagrafe il suo vero nome è Georgios-Kyriacos Panayiotou). La scenografia è imponente : il palco, largo una ottantina di metri, occultava buona parte della tribuna Tevere. Gli abbondanti quarantamila spettatori hanno occupato l’intera tribuna Monte Mario, le curve ed il prato, a cavallo di una enorme passerella a ferro di cavallo che si protendeva dal palco. Cinque mega schermi : due grandi alle estremità, e due medi a fare da quinte ad un enorme schermo centrale , di oltre trenta metri, che oltre alla parete verticale gira in orizzontale su tutto il palcoscenico e scende dallo stesso, a mo’ di nastro, con un’altra curva ad angolo retto, sino al parterre. Una regia sapiente e sperimentata ha usato contemporaneamente i 5 schermi per proporre al pubblico un suggestivo mix di strabilianti effetti visivi, di filmati, di videoclip musicali, di immagini dal vivo, a corredo delle performance canore del protagonista. George Michael , a dispetto dei suoi 44 anni, si è presentato con l’aspetto immutabile di sempre : barba di due settimane (come un islamico ortodosso…) , atletico, completo nero su camicia nera senza cravatta. Ha abbandonato la giacca solo per l’esecuzione di un brano all’inizio del secondo tempo, per una più trasgressiva giacca nera, borchiata, a mezze maniche, e per gli immancabili bis finali. Due tempi da 50 minuti l’uno, separati da un intervallo (eccessivo) di 20 minuti, più due bis finali. Straordinaria partecipazione del pubblico. In larga parte di lingua inglese. Osannante , al limite del delirio. Già dal primo brano lo stadio Olimpico si è trasformato in una gigantesca discoteca di spettatori danzanti e cantanti. Alla mia sinistra un ragazzo di circa 35 anni , con chiaro accento campano, pantaloni corti al ginocchio , mocassini neri morbidi senza calzini, dopo aver urlato a squarciagola nel suo telefonino durante il primo brano, in un disperato quanto improbabile tentativo di superare i decibel ambientali (equivalenti a quelli di una discoteca, cioè un martello pneumatico a 60 centimetri…), rimesso in tasca il cellulare, ha cominciato a ballare forsennatamente, nei soli 20 centimetri che dividono un seggiolino da quello della fila successiva, cantando a piena voce tutti i brani che via via si succedevano, dimostrando una assoluta conoscenza dei testi. E non era il solo. Ha rallentato il ritmo solo in occasione dei pochi lenti, che ballava teneramente abbracciato alla sua compagna, di poco più giovane, sempre nei 20 centimetri (il vecchio ballo del mattone…). Alla mia destra, 5 posti più in là, una attempata signora in canottiera è scattata in piedi alla prima nota e non si è seduta più, ballando energicamente e agitando una piccola union jack (ho pensato fosse anglosassone, malgrado il naso napoletano, poi nell’intervallo, sentendola parlare con il probabile marito, ho avuto la definitiva conferma che non sventolava il suo vessillo nazionale…). Mi è venuto spontaneo pensare: ma perché questa signora ha speso, come me , 74 euro e 75 centesimi per un posto numerato sul quale non si è praticamente mai seduta? Davanti a me, mamma e figlia teenager , molto british. Immobili per tutto il primo tempo. “Che fortuna” , ho pensato, almeno posso vedere lo spettacolo seduto. Ma la “dose” del primo tempo era quella necessaria a sciogliere i ritardanti freni inibitori anglosassoni. Nel secondo tempo si sono scatenate entrambe (la mamma molto più della figlia 14-enne). E le immagini del secondo tempo le ho dovute …intuire tra un ancheggiamento ed una sbracciata. (Fortunatamente erano entrambe magrissime, al limite del diafano…). Dietro di me una signora di mezza età, incinta, caffè-latte, sempre in piedi a ballare. Ad un certo punto ho realizzato che, in tutto lo stadio, o, quanto meno sulla Monte Mario, oltre a me , seduto e quasi normalmente fermo, come un comune spettatore, c’era solo il marito della signora scatenata con la bandierina inglese alla mia destra. Un uomo eccezionalmente corpulento. Ho pensato fosse una fortuna, per lui e per mia moglie Laura che gli stava accanto a distanza di un solo posto, che i due sedili, alla sua sinistra ed alla sua destra, fossero non occupati da altri spettatori, quando la Monte Mario era completamente piena. Poi, guardandolo bene, con le natiche manifestamente trabordanti da ambo i lati, con la moglie seduta (si fa per dire…) alla sua destra, ma pure lei distanziata di un posto, ho avuto il forte sospetto che avesse acquistato 4 posti : uno per la moglie e tre per lui! Ma non credo che sia stato a causa della sua stazza che non mostrasse chiari segni di partecipazione emotiva all’avvenimento, al quale era, di tutta evidenza, indifferente. Il suo sguardo tradiva, più che l’incazzatura di aver speso circa 400 euro per uno spettacolo di cui non gliene poteva calere di meno, la rassegnazione di avervi dovuto accompagnare la entusiastica moglie. Che, alla Trilussa…, ha statisticamente più che compensato il “trasporto” di coppia all’avvenimento. Una ragazza inglese, poco più avanti, ha intervallato il ballo tarantolato e la cantata perenne, ad acutissime urla belluine all’inizio ed alla fine di ogni brano. In buona compagnia, con gran parte del pubblico femminile. Molti gli apostrofi, urlati, tipo “Bello!”, “Ti amo”, ecc. (Non ho sentito “Possiedimi!”, o altre varianti più popolari, ma non escluderei che tali incitamenti desiderosi siano stati pure urlati, o quanto meno pensati…). La strategia comunicativa di Gorge Michael è quanto meno ammiccante. Appena entrato, ha salutato non gli “spettatori”, ma le sole “spettatrici”, provocandone l’immancabile deliquo… Condisce i suoi brani con immagini e rappresentazioni sociologiamente e psicologicamente gradite al suo pubblico ed alla maggioranza degli esseri umani in generale. Scorrono immagini di icone positive come Nelson Mandela, Madre Teresa di Calcutta, Principessa Diana, John Lennon e Yoko Ono nel lettone di New York. Immagini anti-militariste come i bambini che fuggono nudi ed ustionati dalla nube nucleare di Nagasaki. Video porno-soft che sembrano spot patinati di biancheria intima di Dolce e Gabbana. E animazioni che mettono alla berlina Bush e Blair. Sino a materializzare sul palco enormi pupazzoni gonfiabili, alti quasi come il mega-schermo centrale, che li rappresentano entrambi. Bush di http://ilpareredellingegnere.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 15 March, 2017, 19:59 Il Parere dell ingegnere fronte, tronfio e guerresco come non mai, Blair di spalle, rappresentato come un cagnolino, con la bandiera inglese stampata sulla schiena (dovesse qualche cieco equivocare …), sottomesso e prostrato su Busch e con la bocca asserragliata sugli attributi dello stesso Presidente U.S.A., dai quali cerca inutilmente di staccarlo George Michael tirandolo per la coda. “Metafora” tanto chiara quanto inelegante… Ma ci sarà pure una ragione di tanto travolgente successo, mi sono chiesto (25 anni sempre o quasi in testa alle hit parade di tutto il mondo , almeno quello consumistico…). I brani sono effettivamente molto orecchiabili. Con grande ritmo ed un uso ossessivo delle percussioni. Che scatenano irrefrenabili moti di assecondamento della musica con il corpo. Come forma di intrattenimento, io, personalmente, prediligo di gran lunga il cinema (forse qualche distratto lettore de “il parere dell’ingegnere” lo avrà, alla fine, sospettato…). E utilizzo un metro, per me infallibile, per giudicare se un film funziona oppure no. Se durante la visione mi distraggo, penso ad altro , guardo l’orologio, o, addirittura, massimo dello sgomento, mi viene da rispondere al cellulare che mi vibra in tasca, vuol dire che il film non funziona. Mutatis mutandis, alla decima canzone di Gorge Michael che fa lo stesso , martellante, ripetitivo “stunf stunf” delle percussioni, mi distraggo e mi viene da pensare ad altro. Il segreto starà allora, forse, ho pensato, nei testi, che tutti recitano a memoria. Sono andato quindi ad estrarre qualche “perla” dai brani che vanno per la maggiore (tentando, per l’occasione, una traduzione in italiano, per quanto consentito dal mio cattivo inglese): Album: Twenty Five Titolo: Everything She Wants Qualcuno mi ha detto ragazzo che qualsiasi cosa lei vede vuole , credo che avrei dovuto amarti , perché eri la ragazza perfetta per me, baby…. Album: Twenty Five Titolo: Faith Penso che sarebbe bello se potessi toccare il tuo corpo, io so che non tutti hanno un corpo come il tuo Ma ci devo pensare due volte prima di darti il mio cuore, io conosco tutti i tuoi giochi, perché sono anche i miei Oh, ma mi serve un po’ di tempo fuori di questa emozione, tempo per sollevare il mio cuore dal pavimento e quando questo amore verrà giù senza devozione, allora prenderà un uomo forte, baby, ma ti sto indicando la porta perché io devo aver fede… Album: Twenty Five Titolo: Freedom '90 Tutto quello che dobbiamo fare adesso è prendere queste bugie e farle diventare vere in qualche modo, tutto quello che dobbiamo vedere è che io non appartengo a te e tu non appartieni a me, libertà, devi dare per ciò che prendi, libertà, devi dare per ciò che prendi…. Io mi aggrapperò alla mia libertà, forse non è quello che vuoi da me, solo il modo che deve essere perdere la faccia adesso, devo vivere…. Album: Twenty Five Titolo: Spinning The Wheel E io non accetterò questo come parte della mia vita, non vivrò nel timore di quello che può essere e la lezione che ho imparato… io me ne starei volentieri da solo poi ti guarderei girare questa ruota per me… Album: Twenty Five Titolo: As Come la terra sa che sta girando intorno al sole E I boccioli di rosa sanno che sbocceranno ai primi di maggio Così come l’odio sa che l’amore è la cura Puoi riposare la tua mente tranquilla che io ti amerò sempre Certo le liriche non mi sembrano quelle del Petrarca (e, a dire il vero, nemmeno quelle di un John Lennon o di un Mogol), ma tantè… Certo, in tutta franchezza, non credo che Gorge Michael potrà mai dire quello che affermò Ludwig van Beethoven allorquando, ormai sordo, si accingeva a dirigere la prima della sua celeberrima Nona Sinfonia : “La musica non sarà più la stessa a partire da questa sera!”. Due cose devo però infine notare di assolutamente positivo, senza riserva alcuna : a) è l’unico concerto che ho visto che ha i titoli di coda alla fine, che scorrono sul maxi-schermo a rendere sacrosanto omaggio alle centinaia di eccellenti professionisti che sono dietro la enorme macchina organizzativa e creativa dell’evento; b) al concerto mia moglie Laura si è divertita moltissimo, entusiasmandosi e partecipando attivamente alla festa danzante collettiva, e visto che il 21 Luglio era anche il suo compleanno, è stato un ottimo modo di festeggiarlo, ne sono stato molto contento : grazie di cuore, George Michael! http://ilpareredellingegnere.altervista.org Realizzata con Joomla! Generata: 15 March, 2017, 19:59