2014 Trinità - WordPress.com

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2014 Trinità - WordPress.com
Es 34,4b-6.8-9
2 Cor 13,11-13
Dn 3,52-56
Gv 3,16-18
Anno A – Trinità
15 giugno 2014
“Dio ha tanto amato il mondo”.
Il Vangelo di Giovanni ha, proprio ai suoi inizi,
un lungo dialogo a tu per tu.
Un uomo di nome Nicodemo va da Gesù di notte, di nascosto,
e si interessa di Lui, colpito dai suoi segni e dalle sue parole;
è colpito, ma titubante riguardo al seguirlo.
Nel suo dialogo indagatore
Nicodemo esordisce in modo saccente (“Sappiamo…”).
Gesù, dopo aver dibattuto un po’ con lui,
decide di aprirgli il cuore e fa spazio alla confidenza;
le sue parole diventano intime, di svelamento, di rivelazione:
“Dio ha tanto amato il mondo”.
Parole che conducono alla fonte di tutto.
Parole che narrano cosa c’è al principio di ogni cosa:
un amore che è “tanto”, sovrabbondante.
E’ un amore non selettivo:
non è per alcuni e per altri no,
è – anzi – per “il mondo”, per l’intera creazione.
E’ un amore invincibilmente e irrevocabilmente orientato alla salvezza,
a volerci felici e pienamente realizzati:
“Non ha mandato il Figlio nel mondo a condannare
ma perché il mondo sia salvato attraverso di Lui”.
E’ un amore pronto a tutto,
a mettersi in gioco in prima persona:
“A dare il Figlio unigenito perché chiunque crede in Lui non vada perduto”.
Nicodemo era fariseo e uno dei capi dei Giudei,
dunque uomo religioso ed esperto delle cose di Dio,
si trova improvvisamente affacciato in modo del tutto nuovo
sul mistero di quel Dio in cui già crede,
ma che mai avrebbe creduto di sentir narrare così:
con quelle parole, da quell’uomo di nome Gesù
con l’autorevolezza di chi è partecipe
della stessa natura del Creatore di tutti e di tutto.
Al termine di questo dialogo di Nicodemo non è detto altro,
ma certo non ne esce indenne;
più avanti, infatti, interviene in difesa di Gesù
quando alcuni del gruppo dei farisei,
uomini pii e cercatori di Dio ai quali anche lui appartiene,
vorrebbero farlo arrestare;
e – più ancora – appena dopo la morte di Gesù,
insieme a Giuseppe di Arimatea si occupa della sua sepoltura
portando una mistura di mirra e di aloe di circa cento libbre.
Sì, dall’incontro con Gesù, nessuno esce indenne.
Soprattutto non esce indenne l’immagine di Dio
che ciascuno di noi porta in cuore
e che si rivela sempre troppo piccola, riduttiva e povera
rispetto a quel “tanto” di amore di cui Gesù parla riferendosi a Dio.
Quel “tanto” di amore
per narrare il quale Egli parla di sé come del “Figlio unigenito”,
chiama “Abbà” Colui con il quale da sempre vive in comunione
e prometterci a noi in dono lo “Spirito” di vita che li unisce.
Concludendo il primo anno del Consiglio pastorale della nuova parrocchia
abbiamo condiviso una decisione importante per i prossimi anni:
di proporre a tutti nei prossimi anni
occasioni per nutrire un serio cammino di vita spirituale.
I modi e i tempi saranno saranno definiti presto e comunicati a tutti.
Il desiderio è che accada a ciascuno ciò che ha segnato Nicodemo:
un dialogo intimo, a tu per tu, con il Signore Gesù
e – di conseguenza – un affacciarsi con tutto se stessi
sulla comunione d’amore luminosa e irradiante
che è l’anima e la sostanza della vita di Dio
“misericordioso e pietoso, lento all’ira
e ricco di amore e di fedeltà”.
PREGHIERA DEI FEDELI
Il Signore! il Signore!
Dio misericordioso e pietoso, fedeltà e grazia!
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di gioia, o Dio;
fa’ che anche noi ci amiamo gli uni gli altri come tu ci ami.
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di coraggio, o Dio;
fa’ che i beni della terra siano custoditi per la vita di tutti.
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di pace, o Dio;
fa’ che le nazioni e i popoli in lotta scoprano il perdono e la riconciliazione.
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di consolazione, o Dio;
fa’ che si scoprano immersi nella tua vita coloro che vivono nel dolore.
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di speranza, o Dio;
fa’ che mai si arrendano i costruttori di giustizia e di solidarietà.
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di fiducia, o Dio;
fa’ che ne sia nutrita la vita degli sposi, dei genitori, dei figli.
Il tuo tanto amare il mondo ci riempie di meraviglia, o Dio;
fa’ che cresca in noi il desiderio di conoscerti e di vivere alla tua presenza.