Osservazioni e suggerimenti per il lavoro di redazione del Pian

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Osservazioni e suggerimenti per il lavoro di redazione del Pian
Osservazioni e suggerimenti per il lavoro di redazione del Piano Urbano della Mobilità del
Comune di Cremona – LUCI (Laboratorio Urbano di Civica Iniziativa)
Premessa
Avendo ricevuto l'invito di partecipare all'incontro dedicato agli "stakeholders" per la redazione
del PUM di Cremona, abbiamo sintetizzato per sommi capi alcuni contenuti che a nostro parere
dovrebbero essere considerati all'interno di un percorso partecipativo. In particolare, abbiamo
diviso il nostro contributo in due sezioni:
- la prima evidenzia i contenuti di carattere informativo e conoscitivo da fornire in maniera
semplice anche a chi non è un "addetto ai lavori" (tramite le così dette "sintesi non tecniche")
- la seconda evidenzia l'idea progettuale che secondo noi dovrebbe essere l'ossatura portante del
PUM.
Sezione 1 - informazioni da rendere a chi partecipa alla redazione del PUM
- Per quale motivo (legislativo e programmatico) si è deciso di fare il PUM e gli obiettivi che
persegue.
- Quali scadenze deve rispettare il processo costruttivo del PUM (esempio scadenza PEG): a
nostro avviso, scadenze fisse e rigorose potrebbero influire negativamente su un processo di tipo
"partecipativo" dove non tutti quelli che ne fanno parte hanno medesime competenze e il percorso,
per propria definizione, non è tracciato a priori ma è del tutto in divenire.
- Quali indagini conoscitive sono state/saranno svolte per capire che esigenza di mobilità si ha a
Cremona (per banalizzare: perché una persona si sposta in macchina a Cremona? Quanto tempo
impiega per uno spostamento "banale" e quanto costa? ecc...)
- Quale rapporto c'è tra PUM e PGT: dall'idea di città ne consegue un'esigenza di mobilità
- Quali sono i cardini fissi del PUM (legati anche al PGT): commercio in centro, espansione
concentrica o multicentrica, strada sud o riqualifica tangenziale, piste ciclabili, ZTL ecc...
- Quale è il ruolo del trasporto pubblico e il rapporto con i comuni frangia di Cremona, anche
oltre Po.
Sezione 2 - proposte per la redazione del PUM
- In che modo e fino a che livello si vogliono coinvolgere i cittadini o comunque i portatori di
interessi per la redazione del PUM?
- Si ritiene utile attivare un forum cittadino -anche informatico- per raccogliere informazioni e
contributi.
- Il PUM deve considerare anche le modalità di trasporto e la distribuzione delle merci nel centro
cittadino.
- Il PUM dopo essere redatto deve essere attuato. Chi controlla l'attuazione del PUM? Riteniamo
che il miglior modo per verificarne la bontà e l'attuazione si abbia coinvolgendo direttamente i
cittadini, per esempio attivando una sorta di "Assemblea" pubblica composta dal 40% di Dirigenti
pubblici e 60% di cittadini.
- Ci risulta che era stata incaricata negli anni scorsi una ditta per redigere un piano analogo al
PUM: è quello agli atti (TPL/AEM "Aggiornamento del Piano Urbano della Mobilità del Comune
di Cremona)? Se sì, perché sono state pubblicate solo 50 pagine e mancano quelle degli interventi?
Quali sono i contenuti? E' prevista un'implementazione con il PUM?
Il ruolo della mobilità sostenibile va pensato anche in un tempo medio lungo, oltre che a
pianificarne degli interventi urgenti: in questo senso tutte le infrastrutture viarie che sono contro la
mobilità sostenibile andrebbero riviste o annullate, riqualificando e/o potenziando le strutture già
esistenti e trovando soluzioni alternative che favoriscano la mobilità sostenibile e non quella che
genera ulteriore traffico automobilistico. La strada sud, le opere legate al terzo ponte, l’autostrada
Cremona-Mantova e la tangenziale nord, oltre ad essere in alcuni casi inutili, devastanti dal punto
di vista ambientale, socialmente ed economicamente insostenibili, non risolvono i presunti
problemi di traffico, ma anzi li amplificano e li disperdono nuovamente sul territorio. Bisogna
investire su un sistema di piste ciclabili diffuse, limitare gli accessi alle ZTL, ampliare le aree
pedonali connettendole tra di loro e promuovere i parcheggi auto a corona non a pagamento: per
quest’ultimo punto, risulta quindi da rivedere completamente il progetto delle ex-annonarie, che
avrebbe, così come proposto, l’effetto contrario, cioè di spingere verso il centro la sosta delle auto.
I controlli delle aree pedonali (a causa anche di delibere comunali incomprensibili) sono
insufficienti, così come le ZTL non fornite di accessi controllati, dando la sensazione che sia tutto
poco organizzato e lasciato al caso. Bisogna poi investire sulle tecnologie innovative per la
gestione delle banche dati: ci risulta che ai tecnici che gestivano tali informazioni e che ci hanno
consegnato i dati in questi mesi, non è stato rinnovato il contratto, per cui la rilevazione “gis”
sulla mobilità non è aggiornata: come è possibile proporre una pianificazione quando quei dati
fondamentali non sono aggiornati (aree di sosta, parcheggi, segnaletica, arredo urbano, aree di
estensione ZTL e pedonali)?
Va affrontato nel Piano un programma serio di penetrazione delle merci legato alla limitazione di
impatto ambientale: il Piano di distribuzione delle merci redatto negli anni scorsi che punta
sull’utilizzo di mezzi poco inquinanti è stato considerato?
Il Piano Urbano dei Parcheggi dovrebbe avere la finalità, dichiarata agli atti, di rilanciare
l’utilizzo dei parcheggi più periferici e meno usati favorendo l’interscambio con il mezzo pubblico
a prenotazione: questi obiettivi sono in contrasto con l’apertura della ZTL, che a sua volta è in
contrasto con l’apertura del parcheggio di Piazza Marconi che, avendo un indice di rotazione
molto basso, costringe ad aumentare la tariffa oraria di sosta per compensare i costi di Saba.
Non bisogna dimenticare inoltre il rapporto tra mobilità e inquinamento, e valutare quindi ogni
intervento inserendolo in un quadro ambientale e sanitario già compromesso. I fenomeni di
congestione del traffico andrebbero descritti e analizzati singolarmente ma affrontati in un’ottica
complessiva indirizzata alla mobilità sostenibile.
Concludiamo ricordando che tutte queste osservazioni e molte altre più specifiche sono presenti in
Agenda21, un percorso partecipato dai cittadini che ha espresso molte indicazioni utili anche per
lo sviluppo della mobilità sostenibile, ma che giace inutilizzato da anni: molti suggerimenti sono
quindi già stati proposti dai cittadini, basterebbe prenderli ora in considerazione. Ribadiamo la
necessità di una visione diversa della mobilità, non più legata agli spostamenti spesso brevi delle
auto, non più subordinata alle grandi trasformazioni viarie e, in generale, più moderna e attenta
alle ormai consolidate esigenze di qualità di vita urbana. Un esempio per dire quanto siamo
ancora lontani da questi obiettivi: lastricare le strade di “materiale pregiato” è una assurdità,
penalizza i ciclisti ed è esteticamente è inutile, visto che ci transitano e ci sostano le auto, andava
eventualmente inserito in un contesto di area pedonale.