Tolta la vigilanza da villa Calderoli «Di nuovo libero»

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Tolta la vigilanza da villa Calderoli «Di nuovo libero»
Città e hinterland 19
L’ECO DI BERGAMO
DOMENICA 19 AGOSTO 2012
a
Tolta la vigilanza
da villa Calderoli
«Di nuovo libero»
Da lunedì non c’è più il presidio fisso di 8 uomini
delle forze dell’ordine davanti alla casa di Mozzo
I sindacati di polizia: «Era ora, battaglia vinta»
A
Mozzo
«Sono tornato libero»
Una battaglia vinta, almeno in
KATIUSCIA MANENTI
parte: dal 13 agosto infatti il preLui prima ci scherza su: «Sono sidio fisso è stato cancellato.
tornato un uomo libero», poi
«Una decisione che non fa seperò ammette di avere qualche guito alle polemiche sulla scorta
preoccupazione in più. Da lunedì del presidente Fini – tiene a preè stato tolto il presidio fisso del- cisare il senatore, che ieri era
le forze dell’ordine dalla villa di proprio nella villa di Mozzo – ma
Roberto Calderoli, sui colli di è stata concordata una decina di
Mozzo.
giorni fa dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, nelOtto uomini tutti i giorni
l’ottica di un ridimensionamenIl servizio vedeva impegnati ogni to generale delle scorte. A tutti è
giorno otto tra polistato abbassato di un
ziotti, carabinieri e figrado il livello di sicunanzieri suddivisi a
e trovo che sia
«Però rezza,
coppie su quattro turgiusto. Sono felice
ni di sei ore ciascuno,
adesso un perché sono tornato
per coprire tutte le 24
un uomo
kamikaze finalmente
ore. Gli uomini dovelibero». Alla battuta
vano restare di guarpotrebbe però fa subito seguito
dia anche quando la
riflessione: «Cerfarsi saltare una
villa era deserta. Il
to, ora le preoccupapresidio fisso era sta- in aria come zioni aumentano un
to stabilito dal ComiPotrebbe arrivare
a Milano» po’.
tato provinciale per
qui un kamikaze e farl’ordine e la sicurezza pubblica si saltare, come successo alla caper garantire l’incolumità dell’ex serma di Milano nel 2009...».
ministro. Calderoli infatti è nel
mirino degli estremisti islamici Tagli generalizzati
fin dal 2006, dopo la vicenda del- I tagli alle scorte erano stati anla maglietta con la caricatura di nunciati dal ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri nella
Maometto.
Agli otto uomini davanti alla conferenza stampa di Ferragovilla vanno poi aggiunti altri ot- sto. Tagli già in atto al terzo e
to agenti, quattro a Roma e quat- quarto livello per razionalizzare
tro a Bergamo, che fanno parte le spese, ma il ministro aveva andella scorta personale del sena- ticipato che la spending review
tore. Un dispiego di mezzi che avrebbe colpito anche il livello
aveva scatenato le proteste dei più alto di protezione.
«Per quanto riguarda la mia
sindacati di polizia Ugl e Siulp:
solo negli ultimi due anni era co- scorta personale, a Roma ne ho
una e a Bergamo due – aggiunge
stato 900 mila euro.
Calderoli – ma non so se anche
qui ci saranno dei tagli».
I sindacati di polizia erano intervenuti anche sulle spese per
le auto di scorta, un’Audi A8 e
una Bmw 530, entrambe blindate.
Sparito il presidio di sicurezza davanti a casa Calderoli FOTO BEDOLIS
I sindacati di polizia
«Abbiamo vinto una battaglia –
spiega il segretario generale del
Siulp, Luigi Menditto – insieme
all’Ugl. Per mesi ci siamo battuti perche questo spreco di risorse venisse eliminato e sapevamo
che la questione era arrivata sul
tavolo del Comitato. La decisione di eliminare il presidio fisso
dalla villa di Calderoli non può
che lasciarci soddisfatti, perché
ci permette di avere otto uomini
in più a disposizione sulla strada. Non è escluso che in futuro il
livello di sicurezza delle persone
sotto scorta possa essere abbassato ancora, se ci saranno i presupposti».
Anche il segretario regionale
dell’Ugl, Roberto Villa, è soddisfatto per la decisione. Ad aprile
aveva ribadito la necessità di eliminare il presidio: «A gennaio alla questura di Varese sono stati
trasferiti 11 agenti, 26 a Malpensa, 5 a Orio e nessuno a Bergamo.
Ma quelli davanti a villa Calderoli non si toccano» aveva protestato.
«Meglio tardi che mai – conclude Menditto – anche se la carenza di organico continua e c’è
bisogno che da Roma ci mandino uomini in più». ■
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a
Tagliate altre 70 scorte
«Niente furori ideologici»
A
Mentre infuria la polemica agostana sulle scorte, il ministro dell’Interno Annamaria Cancellieri
invita ad affrontare il problema
senza «furori ideologici». In tutta
Italia le scorte sono 585, meno di
20 di primo livello, un’ottantina di
secondo e il restante 80% impegnato sui livelli più bassi. Sono almeno 2.000 i poliziotti, carabinieri, finanzieri e agenti della polizia
penitenziaria impiegati ogni giorno per questo tipo di servizio. La
revisione, sempre più necessaria,
secondo il sindacato di polizia
Siulp deve avvenire verificando
«se vi sono ancora i presupposti
delle scorte in atto ed eliminare
quelle che non hanno più motivo
di essere, poiché solo in questo
modo si ripristina il principio della sicurezza e non quello del privilegio». Il rischio, infatti, è quello di ricadere nello stesso errore
che ha portato alla morte di Marco Biagi, ucciso dalle Br. Recente-
Annamaria Cancellieri
mente, ha sottolineato nei giorni
scorsi un altro sindacato di polizia, il Sap, sono state tagliate 70
scorte di quarto livello delle 174
assegnate a parlamentari ed ex
ministri: si tratta del livello più
basso, quello che prevede l’assegnazione di un’auto non blindata
e di una persona di scorta. Due
agenti e una vettura blindata è invece la dotazione delle 312 perso-
nalità a cui è assegnata una scorta di terzo livello, quella che prevede un rischio intermedio. Questi due livelli, da soli, impegnano
l’80 per cento delle scorte ogni
giorno utilizzate in Italia. Chi è inserito nel primo livello, una ventina di persone in tutto, ha la protezione garantita da una decina di
persone e tre auto blindate. A questi si devono poi aggiungere un’ottantina di secondo livello (rischio
alto), che hanno a disposizione
due auto blindate e 6 agenti.
Tornando infine al caso che ha
scatenato la polemica, il presidente Fini è giunto oggi in Trentino
per assistere alla «lectio degasperiana 2012» regolarmente scortato da quattro agenti e due autisti,
mentre ad attenderlo a Pieve Tesino c’erano altri tre uomini della
scorta. Immediato il commento
del leader de La Destra, Francesco
Storace: «Ma Fini ci fa o c’è? Che
bisogno ha di presentarsi in un
paesino del Trentino di nuovo con
un esercito appresso?». E sulle
scorte ha polemizzato anche Grillo: i «nominati» in Parlamento –
ha detto – se le tengono strette,
come gli stipendi e i benefit da nababbi.
a
Scanzo salva i fondi
del Patto di stabilità
e recupera le strade
A
Scanzorosciate
Una bella botta, non c’è che dire. In
tempi di patto di stabilità e con le
casse comunali che languono, trovare 214.132,22 euro (Iva inclusa) per
avviare opere pubbliche non è di
tutti i Comuni. Ma Scanzorosciate ce
l’ha fatta.
È riuscito infatti ad accantonare
questo importo «per interventi
di manutenzione straordinaria
di strade e marciapiedi» finora
non utilizzato per via del patto di
stabilità interno che non consente di spendere tutti i soldi a disposizione, ma ora reso «spendibile» in una sua prima tranche di
90.000 euro.
«Un successo del nostro Ufficio ragioneria – spiega il vicesindaco Davide Casati –. Con un’attenta programmazione degli in-
Il ministro Cancellieri
A
Il vicesindaco di Scanzorosciate
Davide Casati
vestimenti siamo riusciti a rendere “pagabile” in due anni il
progetto di sistemazione di strade e marciapiedi: dapprima, un
intervento di 90.000 euro, che
realizzeremo quest’estate; l’anno
prossimo, un secondo intervento di 124 mila euro». Il primo lotto di interventi prevede la messa
in sicurezza e la sistemazione
dell’incrocio tra via Matteotti, via
Abadia e via Marconi; la realizzazione di un nuovo tratto di marciapiede, oggi mancante, dalla pista ciclabile di via Manzoni fino
a via Nenni; il rifacimento dell’asfalto in alcuni tratti deteriorati
lungo le strade comunali e i nuovi marciapiedi di via De Gasperi
e via Nenni; il rifacimento del
marciapiede di Corso Europa,
dall’incrocio Tadini fino all’azienda Resta; la realizzazione di
un dosso rallentatraffico in via
Guinizzelli, nei pressi dell’attraversamento pedonale tra la casa
di riposo e lo spazio-sosta dove è
posizionato il distributore di acqua. I lavori, iniziati a fine giugno,
si concluderanno entro l’autunno. Il secondo lotto, in programma il prossimo anno, prevede tre
interventi di rilievo: la realizzazione di un marciapiede lungo
tutta la via F.lli Cervi e la via Matteotti, sul lato oggi sprovvisto; l’asfaltatura dei marciapiedi della
frazione di Negrone (via Rossa,
via Tobagi, via Bachelet, via San
Francesco); l’asfaltatura di via
Sonzogni e via Savoldi, sempre a
Negrone. ■
Tiziano Piazza
Picchia 17enne con una mazza
In casa ha pistole e una katana
A
Seriate
Hanno discusso in strada per questioni di soldi, uno ha rubato il
blackberry all’altro che, per riprenderselo, lo ha aggredito con una
mazza da baseball.
Pomeriggio concitato, quello di
venerdì, a Seriate in via Papa
Giovanni, dove si sono incontrati un dominicano di 23 anni, S. R.
K. R., pregiudicato e residente in
via Venezian e un diciassettenne
marocchino anche lui di Seriate.
Stando alle dichiarazioni del
nordafricano, il dominicano aveva un debito con lui ma non voleva saldarlo. Il marocchino, dopo un’accesa discussione, gli ha
quindi preso il blackberry come
risarcimento. Il dominicano è salito in casa ed è tornato in strada
armato di una mazza da baseball,
con la quale ha colpito quattro
volte il diciassettenne al torace.
Non contento, ha raccolto un
La katana trovata nell’abitazione
del giovane dominicano
sasso da terra e lo ha colpito anche con quello. Poi si è ripreso il
blackberry e si è allontanato. Il
diciassettenne ha chiamato il 112
ed è andato a farsi medicare all’ospedale Bolognini, dove è stato dimesso con 5 giorni di prognosi per le ferite al costato.
I carabinieri della tenenza di
Seriate, con un equipaggio dell’Esercito del 1° Reggimento di
Bellinzago Novarese, sono andati alla ricerca del dominicano e lo
hanno trovato a poca distanza da
casa: lo hanno perquisito e poi
sono andati nella sua abitazione,
dove gli hanno trovato, oltre alla
mazza da baseball, anche due pistole giocattolo (una senza tappo rosso), una decina di cellulari, due coltelli, un orologio, una
parrucca nera, 29 grammi di marijuana in bustine, un bilancino
di precisione e una katana (spada giapponese). Mentre i militari gli controllavano l’appartamento, il dominicano ha continuano a insultarli e minacciarli:
è stato arrestato con le accuse di
rapina, lesioni, detenzione di
droga ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. È stato
rinchiuso nel carcere di via Gleno dove domani sarà interrogato dal gip. ■
K. Man.
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