A colpo d`occhio profilo economico

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A colpo d`occhio profilo economico
Cina
A tutti serve una mano quando visitano un paese per la prima volta. Ci sono frasi da imparare, consuetudini a cui abituarsi e
norme di comportamento da osservare. Questo vademecum vi svelerà alcuni aspetti della Cina, aiutandovi così ad affrontare con
disinvoltura anche il vostro primo viaggio nel paese.
A colpo d’occhio
Nome completo del paese: Repubblica Popolare Cinese
Superficie: 9.596.960 kmq (escluse le isole)
Popolazione: 1.360.180.000 abitanti
Capitale: Pechino, in cinese Běijīng (popolazione dell’intera municipalità: 20.693.000 abitanti)
Fuso orario: In tutta la Cina vige l’ora locale di Běijīng – sette ore avanti rispetto all’Italia (sei quando il nostro paese adotta l’ora legale)
Popoli: 91,9% cinesi han, 8,1% minoranze etniche: mongoli, zhuang, manciù, uiguri, tibetani, coreani, altre nazionalità
Lingua: cinese (ufficiale), cantonese, coreano, dialetti tibetani, kazaco, mongolo, uiguro
Religione: ufficialmente il paese è ateo, ma i culti più diffusi sono il taoismo, il buddhismo, l’islamismo
Ordinamento dello stato: repubblica popolare
Presidente: Xi Jinping (2013)
Primo ministro: Li Keqiang (2013)
Profilo economico
PIL: 11,44 miliardi di dollari
PIL pro capite: 8.500 dollari
Tasso annuale di crescita: 9,1%
Inflazione: 1,2%
Settori/prodotti principali: ferro, acciaio, carbone, petrolio, combustibili minerali, fertilizzanti chimici, macchinari, armamenti, cotone, prodotti tessili, calzature, giocattoli, industria alimentare, autoveicoli, elettronica di consumo, telecomunicazioni, semi oleiferi, riso, frumento, patate, sorgo, arachidi, tè, miglio, orzo, maiale, pesce
Partner economici: USA, Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Taiwan, Germania
Prima di partire
Quando andare
Alta stagione (maggio–agosto)
»» Preparatevi a folle di visitatori nei principali siti turistici e a grossi acquazzoni estivi.
»» Le tariffe degli alberghi salgono alle stelle nella prima settimana delle vacanze di maggio.
Media stagione (febbraio–aprile, settembre e ottobre)
estati da calde a molto calde, inverni miti
estati da miti a molto calde, inverni freddi
estati miti, inverni molto freddi
deserto, clima secco
clima freddo
»» Temperature miti, più elevate in primavera che in autunno.
»» Nel Nord l’autunno è la stagione migliore, con cieli limpidi e clima fresco.
»» Le tariffe degli alberghi lievitano durante le vacanze di ottobre,
in occasione della Festa Nazionale (1° ottobre).
Bassa stagione (novembre–febbraio)
»» Il turismo interno è ai livelli minimi, ma i ritmi sono più frenetici e i prezzi
sono più alti a causa del Capodanno cinese.
#
»» Il clima è gelido nel Nord e appena tiepido nell’estremo Sud.
Běijīng
settembre-ottobre
Chéngdū
marzo-maggio
Běijīng
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Shànghǎi
ottobre
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°C/°F Temp
Precipitazioni pollici/mm
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Kūnmíng
dicembre-gennaio
8/200
10/50
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Hong Kong
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Preparare la valigia: come vestirsi
Potrete quasi sempre indossare abiti informali; solo nei ristoranti eleganti di Shànghǎi, Pechino o Hong Kong sarà meglio adottare un look più formale. In linea
di massima gli uomini dovrebbero portare pantaloni lunghi e una camicia (o T-shirt), le donne vestiti, gonne o pantaloni; i pantaloncini e le maglie a maniche
corte vanno bene in estate, ma non la sera, quando bisogna coprirsi per le zanzare. Un cappellino può rivelarsi prezioso. Nel Nord, soprattutto ad alta quota,
l’inverno è rigido: vi serviranno vari strati di indumenti, camicie spesse, maglie, giacche, guanti, calze e cappelli caldi.
Cambio della valuta
La Maccorp Italiana S.p.a. offre un servizio di cambio valuta; per prenotare online i vostri renminbi dal sito www.forexchange.it, consultate la scheda
dettaglio specifica.
moneta cinese
RMB (rénmínbì) – Renminbi,‘Denaro del Popolo’; termine ufficiale che indica la valuta cinese
yuan – nome ufficiale dell’unità di base del RMB
元
yuǎn
kuai – termine colloquiale comunemente usato al posto di yuan
块
kuài
jiao – termine ufficiale; 10 jiao fanno uno yuan
角
jiǎo
mao – termine colloquiale usato al posto di jiao
毛
máo
fen – termine ufficiale; 10 fen fanno un jiao
分
fēn
La People’s Bank of China (PBoC) emette banconote in tagli da ¥1, ¥2, ¥5, ¥10, ¥20, ¥50 e ¥100. Le monete circolano in tagli da ¥1, 5 jiǎo, 1 jiǎo e 5 fēn, che però
esistono ancora anche in versione cartacea.
La valuta di Hong Kong è il dollaro di Hong Kong (HK$), suddiviso in 100 centesimi. In circolazione ci sono banconote da HK$10, HK$20, HK$50, HK$100,
HK$500 e HK$1000. Le monete in rame sono da 50c, 20c e 10c, mentre quelle da $5, $2 e $1 sono in argento e quelle da $10 sono in nickel e bronzo. Il dollaro
di Hong Kong è agganciato al dollaro statunitense con un tasso di cambio pari a US$1 per HK$7,80, sebbene sia ammessa una variazione minima.
La valuta di Macao è la pataca (MOP$), suddivisa in 100 avos. In circolazione si trovano banconote da MOP$10, MOP$20, MOP$50, MOP$100, MOP$500
e MOP$1000; monete in rame da 10, 20 e 50 avos e monete color argento da MOP$1, MOP$2, MOP$5 e MOP$10. La pataca è agganciata al dollaro di Hong
Kong con un tasso di cambio di MOP$103,20 per HK$100. In pratica le due monete sono intercambiabili e in tutta Macao si accettano senza problemi i dollari
di Hong Kong. Anche il renminbi è accettato in molti esercizi commerciali di Macao, con cambio di uno a uno. Ricordatevi che non potrete invece pagare in
patacas nel resto della Cina, quindi cercate di spenderle tutte prima di partire da Macao.
Vaccinazioni consigliate
Fate in modo di pianificare le vaccinazioni e le profilassi: consultate uno dei Centri di Medicina dei Viaggi che si trovano di solito presso i Servizi di Igiene
e Medicina Preventiva delle ASL o i reparti di Malattie Infettive degli ospedali. La consulenza dovrà essere richiesta almeno un mese prima della partenza,
per permettere la programmazione, l’esecuzione e l’inizio dell’efficacia delle eventuali misure prese: molti vaccini infatti non garantiscono l’immunità fino ad
almeno due settimane dopo la somministrazione. Chiedete un certificato di vaccinazione internazionale (altrimenti noto come libretto giallo), su cui verranno
elencate tutte le vaccinazioni cui vi siete sottoposti. Per visitare la Cina non vi sono vaccinazioni preliminari obbligatorie, tuttavia l’Organizzazione Mondiale
della Sanità ne consiglia alcune:
»» Difterite e tetano In Italia è una delle vaccinazioni indicate per tutti i bambini. Prima della partenza è consigliato un richiamo antitetanico-antidifterico nel caso in cui queste
vaccinazioni siano scadute o prossime alla scadenza (durata 10 anni).
»» Encefalite giapponese Si consiglia di vaccinarsi ai viaggiatori che intendono trascorrere periodi superiori a un mese nelle zone rurali dell’area endemica, in particolare nella
stagione dei monsoni. Occorrono almeno due dosi, somministrate a 28 giorni di distanza una dall’altra. La durata dell’immunità non è ancora definita; il vaccino è controindicato al di
sotto dei 18 anni di età e in gravidanza.
»» Epatite virale A Il vaccino (due dosi iniettate a distanza di 6-12 mesi) conferisce protezione contro il rischio di contrarre l’epatite A da alimenti e bevande contaminate.
»» Epatite virale B Il vaccino (due dosi iniettate a distanza di un mese, più un richiamo dopo sei mesi) è consigliato soprattutto a chi prevede di avere rapporti sessuali con persone del
luogo o di lavorare in campo sanitario. Per avere un minimo di protezione occorrono almeno due dosi. È anche disponibile un vaccino bivalente, valido per l’epatite A e per l’epatite B,
con lo stesso calendario.
»» Febbre tifoide La vaccinazione antitifica è consigliata a tutti i viaggiatori che si recano in aree dove l’igiene è scarsa (per lo più nelle aree rurali interne). Il vaccino può essere
somministrato per via orale sotto forma di tre capsule, da assumere a giorni alterni, o di iniezione intramuscolare (una sola dose) e protegge per tre anni.
»» Rabbia Il vaccino contro la rabbia è raccomandato anche per periodi brevi se si praticano attività quali trekking, corsa, ciclismo o speleologia. La vaccinazione consiste in tre
iniezioni, praticate nell’arco di un mese. Anche se si è stati vaccinati, in caso di morso o di graffio da parte di un animale a rischio si dovranno fare due ulteriori dosi di richiamo.
Documenti per l’ingresso in Cina
I due documenti fondamentali per entrare in territorio cinese sono il visto e il passaporto; quest’ultimo dev’essere valido almeno per sei mesi dopo la data
di scadenza del visto.
Le normative riguardanti il rilascio del visto sono però piuttosto rigide. I consolati cinesi in Italia non si occupano più di questo servizio, che viene svolto da
un Chinese Visa Application Service Centre dietro pagamento di una commissione. Vi consigliamo di avviare le pratiche circa un mese prima della data
prevista del viaggio, ma non prima di tre mesi: in questo modo avrete tempo sufficiente per espletare la pratica, ma non correrete il rischio che il visto scada.
Di norma, non si può richiedere il visto al confine (a eccezione di quello di cinque giorni per Shēnzhèn, rilasciato al confine tra Hong Kong e Shēnzhèn, e del
visto di tre giorni emesso al confine tra Zhūhǎi e Macao). In genere i visti non sono richiesti per Hong Kong o Macao; se entrate a Hong Kong o Macao dalla
Cina e volete fare ritorno in Cina, avrete bisogno di un nuovo visto o di un visto a ingressi multipli. I funzionari dell’immigrazione cinesi sono scrupolosi e ligi
alla burocrazia, ma non eccessivamente pignoli.
Al momento dell’ingresso in Cina vi sarà consegnato un modulo di certificazione sanitaria e uno di registrazione dei vostri dati.
All’arrivo
Trasporti per/dagli aeroporti
Indichiamo i principali scali aerei internazionali e le modalità di spostamento per/dall’aeroporto al centro delle città più importanti della Cina.
»» Běijīng Capital Airport
Taxi dall’aeroporto: ¥80-100 fino al centro; da 40 min a un’ora
Airport Express: treno che collega i terminal 2 e 3 alle stazioni della metropolitana di Pechino ‘Sanyuanqiao’ e ‘Dongzhimen’ (30 min circa di viaggio); partenze frequenti con corse
nelle seguenti fasce orarie: Terminal 3 (6.21-22.51); Terminal 2 (6.35-23.10); Dongzhimen (6-22.30); biglietto ¥25 sola andata
Airport Bus: 10 linee dalle 5 alle 24 circa da tutti e tre i terminal; biglietto ¥16 sola andata. Le navette più utilizzate dai turisti sono le linee: n. 1 – per Fāngzhuāng
(方庄), passando da Dàběiyáo (大北窑) per il Central Business District (CBD; 国贸; guó mào); n. 3 – per la stazione centrale di Pechino (北京站; Běijīngzhàn), passando da
Dōngzhímén (东直门), Dōngsìshítiáo (东四十条) e Cháoyángmén (朝阳门); n. 7 – per la stazione ferroviaria di Pechino ovest (西站; xīzhàn); n. 10 – per la stazione ferroviaria di
Pechino sud (南站; nánzhàn); navetta per la città di Tiānjīn (¥80, 2 h e 30 min, corse ogni ora 8-22)
»» Shànghǎi Pǔdōng International Airport
Taxi: ¥160 fino al centro; un’ora circa
Maglev: treno velocissimo con partenze ogni 20 min circa dalle 6.45 alle 21.40; collega in soli 8 min l’aeroporto al suo terminal, da dove si può prendere la metropolitana (stazione
Longyang Rd) o un taxi (¥40 fino a Piazza Rénmín). Biglietti di seconda classe: ¥50/80 sola andata/andata e ritorno; se siete in possesso di un biglietto aereo per un volo che parte il
giorno stesso, la corsa singola costa ¥40.
Metro: La linea n. 2 collega il Pǔdōng International Airport con lo Hóngqiáo Airport, passando per il centro di Shànghǎi. Soluzione comoda ma non indicata per chi va di fretta. Dal
Pǔdōng Airport, impiega circa 75 min per raggiungere Piazza Rénmín (¥7) e poi un’ora e 45 min per arrivare all’aeroporto di Hóngqiáo (¥8).
Autobus: da 60 a 90 min per raggiungere le loro destinazioni in centro, dall’altra parte del fiume. Partenze dall’aeroporto all’incirca ogni 15-25 min dalle 6.30 alle 23; per l’aeroporto
più o meno dalle 5.30 alle 21.30 (l’autobus n. 1 fino alle 23). Autobus più utilizzati dai turisti: n. 1 (¥30) – tra il Pǔdōng International Airport e lo Hóngqiáo Airport; n. 2 (¥22), tra il
Pǔdōng International Airport e l’Airport City Terminal in West Nanjing Rd; n. 5 (¥22) – tra il Pǔdōng International Airport e la stazione ferroviaria di Shànghǎi passando per Piazza
Rénmín.
I principali alberghi mettono a disposizione un autobus navetta per entrambi gli aeroporti (generalmente gratuito per lo Hóngqiáo; ¥30 per il Pǔdōng).
»» Hong Kong International Airport
Taxi: HK$300 fino a Central; supplemento bagagli di HK$5 a collo
Airport Express: treno veloce che collega l’aeroporto a Central/Kowloon/Tsing Yi in 24/21/13 min al costo di HK$100/90/60; partenze ogni 12 min; la maggior parte delle compagnie
aeree consente ai passeggeri dell’Airport Express di fare il check in alle stazioni Central o Kowloon tra le 5.30 e le 0.30 da un giorno a 90 minuti prima della partenza.
Autobus: numerosi; tariffe da HK$21 a HK$45.
Informazioni pratiche
Elettricità
L’elettricità è a 220V, 50 Hz, mentre le prese variano e potrete vederne fino a quattro tipi differenti: a tre poli triangolari, a tre poli tondi, a due poli piatti e a
due poli tondi. Portate pertanto un adattatore oppure acquistatene uno sul posto.
220V/50Hz
220V/50Hz
Internet e media
Accedere a internet in Cina non è sempre facilissimo. In genere negli alberghi, nei caffè, nei ristoranti e nei bar è disponibile la connessione wi-fi, soprattutto
nelle grandi città, ma in molti internet bar per consultare i siti web occorre esibire un documento di identità e in alcune città (soprattutto quelle più importanti
dove il controllo è più severo) si accettano unicamente i documenti cinesi, condizione che impedisce di fatto agli stranieri di connettersi. Una soluzione può
essere viaggiare con un cellulare o un computer portatile dotato di connessione wi-fi oppure utilizzare i computer disponibili presso l’albergo in cui si alloggia.
A causa della censura fino al 10% dei siti web non è accessibile, e lo stesso vale per YouTube e i più diffusi social network quali Facebook e Twitter: talvolta
si verificano piacevoli sorprese (nel giugno 2013 gli ospiti di un albergo di Chéngdū hanno potuto accedere a Twitter e Facebook), ma entrate nell’ottica che la
politica del governo cinese è altalenante nei confronti del web, perciò non sorprendetevi se un sito che avete consultato abitualmente da un momento all’altro
risulta bloccato.
Vi consigliamo di seguito alcuni siti web utili per avere un quadro culturale generico del paese:
»» Lonely Planet (www.lonelyplanetitalia.it/cina) Informazioni, prenotazioni, forum dei viaggiatori.
»» Danwei (www.danwei.org) Panoramica sulla realtà cinese.
»» Chinasmack (www.chinasmack.com) Storie e video di interesse umano.
»» Associazione Italia Cina (www.italiacina.org) Informazioni e link utili.
»» Popupchinese (www.popupchinese.com) Eccellente podcast (utilissimo per imparare il cinese).
L’unico quotidiano in lingua inglese pubblicato in Cina è il China Daily (www.chinadaily.com.cn). Il giornale nazionale più diffuso è il Rénmín Rìbào (Quotidiano del Popolo), con una sezione in lingua inglese che si può consultare sul sito internet http://english.people-daily.com.cn/. Per avere una panoramica
sui principali quotidiani cinesi, collegatevi ai siti www.theworldpress.com o www.onlinenewspapers.com; vi potranno tornare utili anche durante il vostro
soggiorno perché vi consentiranno di collegarvi alle maggiori testate giornalistiche italiane. Nelle librerie degli alberghi a cinque stelle si possono acquistare
quotidiani stranieri in lingua inglese.
»» BBC World Service (www.bbc.co.uk/worldservice/tuning) Si può ascoltare tramite internet
»» Chinese Central TV (CCTV) Televisione nazionale, ha un canale in lingua inglese, il CCTV9. Qualche albergo riceve anche la Cnn e BBC news 24.
»»
Lingua
La conoscenza dell’inglese non vi garantirà di comunicare con la gente del posto: potreste viaggiare estesamente in Cina senza mai sentire una sola parola
di questa lingua. In generale, con l’unica ovvia eccezione di Hong Kong, ex colonia britannica, considerate che:
_l’inglese è parlato o capito più diffusamente: da chi lavora nel settore turistico;
dalle persone con un certo grado di istruzione che vivono nelle grandi città, come Shànghǎi e Pechino;
_ si rivela spesso di scarsa o nessuna utilità nei centri minori e nelle campagne;
_ è parlato pochissimo o per nulla dai tassisti. Se non conoscete il cinese, chiedete a qualcuno (per esempio al personale della reception dell’albergo in cui
soggiornate) di scrivervi su un biglietto la destinazione in caratteri cinesi.
Talvolta potrà capitarvi di leggere alcuni cartelli stradali, insegne e menu che sembrerebbero scritti in inglese, ma che vi risulteranno incomprensibili:
non preoccupatevi, il vostro livello di inglese non è peggiorato, semplicemente vi siete imbattuti nel cosiddetto chinglish, una sorta di inglese influenzato
dalle strutture della lingua cinese, a tratti sgrammaticato.
Se avrete modo di imparare un po’ di cinese scoprirete che questa lingua ha suoni abbastanza facili da riprodurre (con qualche eccezione), mentre un
aspetto che può rivelarsi ostico è l’uso dei toni: infatti, il significato di un vocabolo cambia a seconda del tono con cui lo si pronuncia. Se ciò è talvolta motivo
di imbarazzo per gli stranieri che visitano la Cina, può essere invece fonte di equivoci e causa di grande ilarità per i cinesi.
Un aneddoto che ben evidenzia l’importanza dei toni ha per protagonista un giovane straniero che vuole ordinare una porzione di ravioli. Dizionario alla
mano, il giovane si rivolge in cinese alla cameriera chiedendole “Signorina, quanto costa una ciotola di ravioli?” e, contro ogni sua aspettativa, in cambio di una
risposta sorridente riceve un insulto e un sonoro ceffone. Cosa mai avrà fatto di offensivo? Un paio di errori nella pronuncia dei toni! Infatti, la domanda che
ha realmente rivolto alla cameriera è stata: “Signorina, quanto costa dormire con lei una notte?”! (per chi è curioso, la frase in questione in cinese si pronuncia
Shuijiao yi wan duoshao qian? e l’equivoco si gioca tutto sulla pronuncia della parola shuijiao, che può significare ‘dormire’ oppure ‘ravioli’, e dell’espressione
yi wan, che può indicare ‘una ciotola’ oppure ‘una notte’).
Il sistema di scrittura è sicuramente uno degli aspetti più affascinanti della lingua cinese: i caratteri si dividono in diverse classi, di cui gli ideogrammi –
raffigurazioni grafiche di idee – rappresentano solo una parte; nella maggioranza dei casi si tratta di composti fonetici, caratteri cioè formati da un elemento
‘concettuale’ e da un elemento ‘fonetico’.
Moneta locale e banche
Il sistema bancario cinese ha al suo centro la People's Bank of China (PBoC), la Banca Centrale, sotto il controllo diretto del Consiglio di Stato. A questa
si affiancano tre banche di sviluppo che operano in linea con le politiche governative e diverse banche commerciali, fra cui la Bank of China e la Industrial
and Commercial Bank of China, che operano in piena autonomia secondo criteri commerciali e si occupano dei finanziamenti alle imprese a capitale estero.
Diffidate dei cambiavalute clandestini: il mercato nero è fiorente, ma le banconote sono spesso false e non dovete mai abbassare la guardia.
Per pagare
Carte di credito Nelle località turistiche più importanti l’utilizzo della carta di credito è piuttosto diffuso, ma lo stesso non si può dire del resto del paese:
per precauzione, portate sempre con voi un certo quantitativo di denaro contante. A Hong Kong, invece, le carte di credito appartenenti al circuito
internazionale sono accettate praticamente ovunque (alcuni negozi, però, possono applicare un sovrapprezzo per compensare la commissione richiesta dalle
stesse compagnie, che varia dal 2,5% al 7%).
Bancomat La Bank of China e l’Industrial & Commercial Bank of China (ICBC) dispongono di numerosi bancomat in funzione 24 ore su 24 e consentono
di prelevare denaro contante con carte Visa, MasterCard, Cirrus, Maestro Plus e American Express. In tutti gli sportelli che accettano carte internazionali
potete selezionare la lingua, scegliendo tra cinese e inglese.
Prima della partenza, vi consigliamo di verificare presso la vostra banca se in Cina può essere utilizzato lo stesso codice PIN (in alcuni paesi occorre
digitare un numero in più o in meno, oppure firmare una ricevuta allo sportello bancario). I bancomat aderenti ai circuiti internazionali sono limitati alle
città di grandi e medie dimensioni.
Se vi trattenete in Cina per un certo periodo valutate la possibilità di aprire un conto corrente presso la filiale di un istituto bancario nazionale come la
Bank of China, la cui rete di bancomat copre l’intero territorio nazionale. Nelle città più grandi troverete sportelli bancomat HSBC e Citibank. Conservate le
ricevute emesse dal bancomat in modo tale da poter cambiare gli yuán al momento di lasciare il paese. Il tasso di cambio applicato per i prelievi di denaro
tramite bancomat è simile a quello delle carte di credito, ma è fissata una somma massima che si può ritirare nell’arco della giornata.
Mance In Cina (Hong Kong e Macao comprese) quasi nessuno chiede la mancia. Fino a poco tempo fa nei ristoranti le mance venivano rifiutate, mentre
oggi molti locali di categoria medio-alta includono nel conto il costo (spesso esorbitante) del servizio. Non siete tenuti a lasciare la mancia ai camerieri dei
ristoranti economici né ai tassisti.
Travellers’ cheque Data la diffusione dei bancomat in gran parte del territorio nazionale, i travellers’ cheque non sono più utili com’erano una volta e non
possono essere utilizzati ovunque. Perciò, se scegliete questa forma di pagamento, non mancate di portare un quantitativo sufficiente di denaro contante.
Costi in Cina
I giorni in cui in Cina si poteva vivere spendendo pochissimo sono ormai un lontano ricordo – oggi alcuni prezzi sono stratosferici – ma con un po’ di accortezza e programmazione è ancora possibile limitare le spese. I biglietti d’ingresso ai principali luoghi d’interesse turistico possono subire forti rincari, mentre
vari siti gratuiti diventano a pagamento da un giorno all’altro, anche se è in crescita il numero di musei a ingresso libero.
I mezzi di trasporto di per sé hanno prezzi contenuti, ma i costi per gli spostamenti, soprattutto aerei, tendono a lievitare per via delle immense distanze
tra le varie località. Nei ristoranti più esclusivi è facile spendere somme da capogiro, ma chi viaggia in economia riuscirà sempre a mangiare bene cavandosela
con cifre modiche; ricordate però che i supermercati delle città hanno prezzi paragonabili, e spesso superiori, a quelli occidentali. Le strutture ricettive hanno
tariffe abbordabili, ma alcuni alberghi e guesthouse non accettano gli stranieri. I bar stanno diventando sempre più cari: solo nei negozi la birra continua a
essere assai economica.
Budget giornaliero
Meno di ¥ 200
»» Posti letto in camerata: ¥40–60
»» Ristorantini economici, mercati alimentari e bancarelle gastronomiche: ¥40
»» Accesso a internet a prezzi contenuti, biciclette a noleggio e altri mezzi di trasporto economici: ¥20
»» Qualche museo gratuito
¥ 200-1000
»» Camera doppia in albergo di fascia media: ¥200–¥600
»» Pranzo e cena in ristoranti locali di qualità discreta: ¥80-100
»» Una consumazione in un bar: ¥60
»» Trasporti in taxi: ¥60
più di ¥ 1000
»» Camera doppia in albergo di fascia alta: a partire da ¥600
»» Pranzo e cena in ottimi ristoranti: ¥300
»» Shopping in negozi esclusivi: ¥300
»» Due biglietti per uno spettacolo d'opera cinese: ¥300
Numeri utili
Ambulanza
%120
Informazioni elenco abbonati
%114
Polizia
%110
Vigili del Fuoco
%119
Ambasciate e consolati italiani in Cina
Ambasciata d’Italia a Běijīng (%010-8532 7600; fax 010-6532 4676; [email protected] e [email protected]; www.ambpechino.esteri.
it; 2 Sanlitun Dong Er Jie)
Consolato generale d’Italia a Canton (%020-3839 6225; fax 020-8550 6370; [email protected]; www.conscanton.esteri.it; Unit 1403 International
Finance Place (IFP), 8 Huaxia Road, Pearl River New City)
Consolato generale d’Italia a Hongkong (%852-2522 0033; fax 852-2845 9678; [email protected]; www.conshongkong.esteri.it; 32/F Central Plaza, 18
Harbour Road, Suite 3201, Wanchai)
Consolato generale d’Italia a Shànghǎi (%021-5407 5588; fax 021-6471 6977; [email protected]; www.consshanghai.esteri.it; The Center, Unit 7/11, 19° piano,
989 Chang Le Road)
Consolati cinesi in Italia
Sezione consolare dell’ambasciata a Roma (%06 9652 4200; fax 06-9652 4260; [email protected]; http://it.china-embassy.org; via Bruxelles 56, 00198
Roma)
Consolato di Firenze (%055 57 38 89, 055 553 0196; fax 055 553 2948; [email protected]; http://firenze.china-consulate.org/ita/; via dei Della
Robbia 89, 50132 Firenze)
Consolato di Milano (%02 569 4106; fax 02 569 4131; [email protected]; http://milano.china-consulate.org/ita/; via Benaco 4, 20139 Milano)
Telefono
Se dovete chiamare un numero di rete fissa in Cina servitevi dei telefoni pubblici che trovate nelle edicole (报刊亭; bàokāntíng) e nei negozietti (小卖部;
xiǎomàibù); al termine della chiamata dovete pagare direttamente il gestore.
Per le chiamate interurbane e internazionali vi dovete rivolgere ai principali uffici delle telecomunicazioni e ai ‘bar con telefono’ (话吧; huàbā). Le telefonate
internazionali da apparecchi fissi senza scheda sono costose ed è molto più conveniente utilizzare una scheda Internet Phone. Oggi le cabine telefoniche sono
poco usate, ma possono servire come punti wi-fi (come a Shànghǎi).
Schede telefoniche
Per le chiamate internazionali, oltre a Skype o Viber, potrete usare una scheda Internet Phone (IP), che ha tariffe più vantaggiose ma può essere difficile da
trovare fuori dalle grandi città.
Come utilizzarla: si compone un numero locale, si digita il codice utente, il codice PIN e quindi il numero telefonico. Di solito il servizio è disponibile
anche in inglese. Alcune schede IP non possono essere usate per le chiamate internazionali, perciò è importante acquistare quella giusta (e controllare anche
la data di scadenza).
Telefoni cellulari
La Cina utilizza il sistema GSM 900 e 3G 2100, compatibile con i cellulari italiani; informandovi presso il gestore telefonico in merito ad abilitazione al roaming
internazionale e costi di chiamate ed SMS (anche quelli ricevuti). Ricordate che all’estero, in genere, vi saranno addebitate anche le chiamate che riceverete,
oltre a quelle che effettuerete.
Se avete il telefono giusto (per esempio, Blackberry, iPhone, Android) e vi trovate in una zona coperta da wi-fi, con Skype (www.skype.com) e Viber (www.
viber.com) potete telefonare spendendo molto poco o addirittura gratuitamente.
Nei negozi China Mobile e in alcuni chioschi di giornali sono in vendita schede SIM a un costo compreso tra ¥60 e ¥100; nel prezzo sono inclusi ¥50 di
traffico. Esaurito il credito, potete acquistare le schede di ricarica (chōngzhí kǎ) presso i negozi China Mobile e in alcune edicole. Assicuratevi che il vostro
telefonino sia sbloccato per l’utilizzo all’estero.
Una soluzione è anche quella di acquistare un cellulare in Cina, dato che in genere costano poco. Nelle città più grandi troverete la connessione wi-fi nei
caffè, nei ristoranti e nei bar.
Chiamate da/per l’Italia
Per chiamare la Cina dall’Italia: %0086 + prefisso della località senza lo zero + numero telefonico desiderato.
Per chiamare l’Italia dalla Cina: %0039 + della città italiana con lo zero + numero telefonico desiderato.
Per chiamare a carico del destinatario o con addebito su carta di credito telefonica dalla Cina si può usare il servizio ItalyDirect: componendo %108390
(se chiamate da un telefono pubblico, occorre inserire una moneta) risponde un operatore italiano che vi metterà in contatto con l’utente desiderato. Costo al
minuto: €1,56, + quota fissa di €6 (IVA compresa); le chiamate non andate a buon fine non comportano alcun addebito.
Per chiamare Hong Kong dall’Italia: %00852 + numero telefonico desiderato. Per chiamare l’Italia da Hong Kong: %00139 + indicativo della città italiana
con lo zero iniziale + numero telefonico desiderato. Anche da Hong Kong è attivo il servizio ItalyDirect per le chiamate verso l’Italia a carico del destinatario
o con addebito su carta di credito telefonica, componendo %800960039 (costi e modalità identici a quelli indicati per la Cina).
Per chiamare Macao dall’Italia: %00853 + numero telefonico desiderato. Per chiamare l’Italia da Macao: %0039 +indicativo della città italiana con lo
zero iniziale + numero desiderato.
»»
Cultura, società e lavoro
In società: relazionarsi con i cinesi
Norme di comportamento
La Cina è un paese piuttosto alla mano per quanto riguarda le norme di comportamento. Tuttavia, è bene adottare alcune accortezze:
»» Saluti
Stringete la mano ai vostri conoscenti e amici, ma non date baci sulla guancia. Dite ‘Níhǎo’ quando incontrate qualcuno e ‘Zàijiàn’ per congedarvi.
»» Gestualità
Non gesticolate troppo e in generale non ricorrete eccessivamente al linguaggio del corpo.
»» Chiedere aiuto
Per chiedere informazioni iniziate con ‘Qǐng wèn…’ (‘Posso chiedere…’); per scusarvi dite ‘Duìbuqǐ’.
»» Mangiare e bere:
Aiutate gli altri commensali a riempirsi il piatto o la scodella; dal canto suo, chi vi ha invitato continuerà a servirvi mano a mano che mangiate; se non volete altro cibo,
lasciatene un po' nel piatto: nel galateo cinese un piatto vuoto chiede di essere riempito;
brindate alla salute del padrone di casa e dei convitati usando l’espressione ‘Gān bēi!’;
a inizio pasto, aspettate d’aver brindato prima di bere;
se fumate, offrite una sigaretta anche agli altri;
offritevi sempre di pagare da bere al bar, anche se probabilmente chi è con voi protesterà e insisterà per pagare: lasciatelo fare, se siete ospiti;
non puntate mai le bacchette verso una persona e non conficcatele verticalmente in una ciotola di riso: ricordano i bastoncini di incenso accesi per commemorare i
defunti, e per questo sono considerati presagio di morte.
»» Ospitalità
Toglietevi le scarpe quando entrate in una casa privata, o per lo meno offritevi di farlo.
»» Regali
Non regalate orologi: sono infatti considerati di cattivo auspicio, perché si tratta di oggetti associati allo scorrere del tempo e alla morte; inoltre nella Cina del Sud
l'espressione 'regalare un orologio' si pronuncia nello stesso modo di 'seppellire un parente'.
»» Religione
Vestitevi in modo rispettoso per visitare i templi buddhisti (soprattutto in Tibet) e taoisti, così come per entrare nelle chiese e nelle moschee;
ricordate che le questioni religiose, come in molti altri paesi, sono considerate un argomento di conversazione piuttosto delicato: cercate di evitarlo.
»» Ridere e sorridere
A differenza di altri popoli asiatici, come i giapponesi e i coreani, i cinesi non hanno l'abitudine di coprirsi la bocca quando ridono, se non in situazioni in cui la risata è
dovuta all'imbarazzo. Tuttavia, anche l'atto del ridere ha una sua etichetta, soprattutto in contesti ufficiali: la risata dev'essere sempre controllata, mai scomposta, non
deve deformare i tratti del viso in modo volgare.
A un incontro di lavoro, se durante la fase delle presentazioni notate una serietà quasi ostentata da parte dell’interlocutore, non interpretatela come segnale di scarsa
disponibilità: i cinesi non sempre sorridono quando sono presentati, semplicemente perché non si usa.
Ricordate che i sorrisi non sono necessariamente sinonimo di felicità. I cinesi talvolta sorridono anche quando sono imbarazzati o preoccupati, o quando eludono una
domanda per evitare di pronunciare un rifiuto secco.
Saluti e conversazioni di base
Quando si fa una domanda, è cortese cominciare la frase con l’espressione qǐngwèn – letteralmente, “posso fare una domanda?”. Ecco alcune espressioni utili:
Ciao.
你好。
Arrivederci.
再见。
Sì. 是。/
No.
不是。
Per favore. 请…
Grazie.
谢谢你。
Mi scusi. 劳驾。
Mi dispiace.
对不起。
Non c’è di che. 不客气。
Nǐhǎo.
Zàijiàn.
Shì.
Bùshì.
Qǐng…
Xièxie nǐ.
Láojià.
Duìbùqǐ.
Bù kèqi.
Come sta?
Bene. E lei?
Come si chiama?
Mi chiamo …
Parla inglese?
Non capisco.
你好吗?
好。你呢?
你叫什么名字?
我叫……
你会说英文吗?
我不明白。
Nǐhǎo ma?
Hǎo. Nǐ ne?
Nǐ jiào shénme míngzi?
Wŏ jiào …
Nǐ huì shuō yīngwén ma?
Wǒ bù míngbái.
Mantenere la calma
Siete in Cina per affari o cercate solo di ottenere qualche yuan di sconto su un ritratto di Mao? In entrambi i casi, tenete a mente alcuni piccoli accorgimenti
che vi aiuteranno a far procedere le trattative senza intoppi.
Nella cultura cinese è molto importante il concetto di ‘salvare la faccia’. Essenzialmente si tratta di evitare di fare la figura degli stupidi o di dover cedere
davanti agli altri, idea che può essere compresa dai viaggiatori di tutto il mondo. Gli accordi che offrono vantaggi a entrambe le parti sono preferibili allo
scontro diretto. Inoltre, il desiderio di salvare la faccia può indurre le persone a nascondere verità scomode.
Gli uomini e le donne cinesi di solito sono molto contenuti nei movimenti delle mani e nelle espressioni del viso. Ai loro occhi il vistoso gesticolare di alcuni
occidentali può apparire poco dignitoso e perfino ridicolo.
Il linguaggio del corpo
In Cina fate attenzione a non mandare inavvertitamente segnali sbagliati con il linguaggio del corpo. Quando ci si dà la mano, la stretta forte è interpretata
come un segno di aggressività o di tensione, mentre la stretta di mano cinese è molto morbida.
Anche guardare fisso negli occhi la persona cui si sta parlando è ritenuto sgradevole, perché di norma in Cina non si fa. Quando qualcuno vi rivolge la
parola, però, è perfettamente accettabile guardarlo.
Non stupitevi se vedete che la gente si tocca il naso, come per grattarsi: in Cina il naso (e non il cuore) è il centro simbolico del sé.
Non baciate le persone in segno di saluto: non è ritenuto socialmente accettabile ed è un comportamento normalmente finalizzato a intimorire o a eccitare
una persona.
Lăowài: essere stranieri in Cina
Viaggiando fuori dai grandi centri urbani potreste essere un po’ infastidi dal fatto di essere continuamente apostrofati con l’esclamazione lăowài (老外) o, in
alternativa, ‘Hello lăowài hello!’. Il primo ideogramma significa ‘vecchio’, che per i cinesi è un termine che indica rispetto, mentre il secondo significa lette-
ralmente ‘esterno’. L’espressione non è esattamente gentile, ma non è neanche una vera e propria offesa. È comunque senz’altro meglio di altri epiteti usati
in passato, come ‘demonio straniero’ o ‘spia americana’.
Se rispondete con un saluto, sappiate che tutti gli astanti esploderanno in una risata.
Incontri per strada
La Cina è ormai meta di turismo internazionale e gli stranieri, per lo meno nelle grandi città, non suscitano più clamore come in passato, quando era normale essere fermati per strada dalla gente del posto, curiosa di entrare in contatto con un autentico lăowài e di farsi fotografare in sua compagnia a ricordo
dell’insolita esperienza. Non sorprendetevi, però, se tuttora, passeggiando per strada, richiamerete l’attenzione dei passanti, non solo nei villaggi sperduti
della Cina rurale ma anche nelle più moderne metropoli: gli occidentali sono pur sempre una rarità.
Purtroppo non sempre questi approcci sono dettati da sincera curiosità. Eleganti ragazze affollano East Nanjing Rd e il Bund a Shànghǎi e Wangfujing
Dajie a Pechino, chiedendo a uomini soli di farsi scattare una foto sui loro cellulari, per poi trascinarli in costosi caffè o sale da tè, dove i malcapitati si ritrovano a saldare un conto salatissimo. Per tutelarvi da sorprese spiacevoli, non accettate inviti troppo pressanti oppure scegliete voi il locale in cui andare.
Presentazioni
In Cina esistono molti appellativi e modi per rivolgersi alle persone, retaggio del lungo passato feudale del paese. Gli stranieri che visitano la Cina possono
cavarsela usando i tre vocaboli sotto indicati.
Signore Signora
Signorina 先生
小姐/女士
小姐
xiānsheng
xiǎojiě/nǚshì
xiǎojiě
L’ultimo termine, xiǎojiě, sta diventando la parola generica per indicare le donne il cui stato coniugale non sia specificato. Tenete presente che può anche
significare ‘prostituta’, ma soltanto se usato in contesti di argomento sessuale. In Cina, il modo più amichevole per rivolgersi alle persone è trasformarle in
membri della propria famiglia (lo stesso termine xiǎojiě letteralmente significa ‘sorellina’). Una donna di età più avanzata rispetto alla propria può essere
chiamata āyí 阿姨 (zia). Quando non si conosce l’età di una persona, è buona educazione presupporre che sia più vecchia invece che più giovane.
A Pechino, per gli uomini e per le donne vengono usati rispettivamente i termini gēmenr 哥们儿 (fratello) e jiěmenr 姐们儿 (sorella), fatto che rispecchia la
modernità della cultura giovanile. Altrove si utilizzano invece le parole dàgē 大哥 (fratello maggiore) e jiějiě 姐姐 (sorella maggiore). Passando a espressioni
meno amichevoli, un insulto diffuso è chiamare un proprio coetaneo sūnzǐ 孙子 (nipote), corrispondente a due generazioni in meno rispetto alla propria.
Argomenti di conversazione
Se volete avviare una conversazione in Cina, non cercate di essere brillanti a tutti i costi evitando di chiedere o affermare cose ovvie: il galateo cinese sembra richiedere quasi il contrario. Se un amico esce dal ristorante con la faccia tutta imbrattata della tipica salsa rossa con cui viene servito il maiale, potete
comunque chiedergli chī fàn le ma 吃饭了吗?(‘Hai mangiato?’). Se non vi viene in mente nessuna domanda banale, cercate di fare un’affermazione banale.
Quando ricevete un ospite a casa, per esempio, accoglietelo con un gaio nĭ lái luo! 你来啰! (‘Sei arrivato!’).
Non prendetevela troppo se molte persone vi chiedono quanti anni avete accumulato nel vostro viaggio attraverso la vita. Non intendono offendervi, ma
sono semplicemente curiosi di sapere che età avete. In Cina gli anziani godono di grande rispetto. Essere chiamato ‘vecchio’ (dàye 大爷, lett.: nonno) o ‘vecchia’
(dàmā 大妈, lett.: zia) è un complimento, un tributo alla maturità e alla saggezza della persona.
Un’altra immancabile domanda su cui il concetto di privacy italiano collima poco con quello cinese è: ‘Quanto guadagni?’. Non di rado i vostri interlocutori
potrebbero informarsi sul vostro quadro finanziario generale, anche se vi hanno appena conosciuti: questa curiosità nasce probabilmente dall’espansione del
liberismo e del libero mercato del lavoro in Cina, fenomeno nuovo e stimolante.
Per quel che riguarda le questioni sociali, politiche e ambientali, ricordate che certi argomenti sono troppo delicati per essere discussi con gli estranei.
Inoltre, la vostra condizione di stranieri ricchi potrebbe creare dei malintesi riguardo alle domande che ponete. Le critiche non richieste relative alla vita
sociale e politica in Cina difficilmente vi aiuteranno a stringere amicizie.
Ecco un paio di espressioni utili per riuscire a porre rimedio a eventuali situazioni imbarazzanti e per evitare incomprensioni: se vi sembra che il vostro
interlocutore tema di avervi offesi, potete tranquillizzarlo con un lungo e lento méishìr 没事 (‘non c’è problema’). Se invece siete voi a temere di aver offeso
qualcuno, usate la stessa frase in forma interrogativa méishìr ma 没事吗? (‘Non c’è problema, vero?’). Quando invece avete il dubbio che le persone con cui
parlate abbiano voluto offendervi di proposito, potete chiedere yǒu shìr ma 有事吗? (‘Qualche problema?’).
La donna in Cina
Il presidente Mao una volta definì le donne ‘l'altra metà del cielo’ – un’affermazione che oggi suona premonitoria, dopo che nel giugno 2012 la Cina ha inviato
nello spazio la prima donna astronauta. In Cina sulla carta vige l’assoluta parità di diritti fra i sessi, ma di fatto, come accade d’altronde in molti altri stati
che garantiscono in linea teorica pari opportunità, la realtà è differente. Per esempio le donne sono scarsamente rappresentate a livello politico; il Partito
comunista cinese è un organismo in larga parte patriarcale (e antiquato), che fin dagli albori ha riservato le cariche più influenti e simboliche agli uomini.
Attualmente le donne godono di molte più libertà rispetto a un tempo, e dal 1949 la loro condizione è andata costantemente migliorando, ma sul posto di
lavoro sono ancora radicati molti pregiudizi.
Il miglioramento dello status delle donne ha comportato un innalzamento dell’età media del matrimonio: oggi ci si sposa verso i trent’anni, preferendo
dare priorità allo studio e alla ricerca di opportunità di lavoro. Tale tendenza è stata accentuata dal rapido aumento dei prezzi degli immobili che induce a
posticipare il matrimonio (e la maternità). Una volta raggiunto un buon livello di istruzione e un salario soddisfacente, le donne nutrono aspettative maggiori
nei confronti dei futuri mariti (dall’altro canto molti uomini mostrano remore a corteggiare ragazze con tanto di dottorato per paura di non essere all’altezza).
È pur vero che il matrimonio in sé rappresenta ancora oggi un valore che difficilmente è messo in discussione, anche per via delle forti pressioni che la
società esercita sulle donne: superati i 27 anni, le nubili sono considerate a tutti gli effetti ‘zitelle’. Significativa al riguardo è la serie di telefilm di 25 episodi
trasmessa in televisione nel 2010 dal titolo Dànǚ dāng jià, che potrebbe essere tradotto in italiano come ‘le donne vecchie dovrebbero sposarsi’ (il titolo
cinese gioca sottilmente su un’espressione che può voler dire sia ‘donna anziana’ sia ‘figlia maggiore’). La protagonista è una donna ‘vecchia’ di 33 anni che,
dopo le nozze della sorella più giovane, tenta una trafila di appuntamenti al buio fallimentari (tra i quali quello con uno spacciatore) e, infine, segue il caldo
incoraggiamento della famiglia a smettere di essere schizzinosa e trovarsi un uomo che forse non è il suo ideale ma è un buon marito. Il rovescio della medaglia è l’incredibile successo ottenuto dal libro Do not marry before age 30 della scrittrice Joy Chen, che è diventata una vera icona ‘single’ nel paese (per
saperne di più potete consultare il sito http://en.joychenyu.com/joy-chen), ma l’evidenza è che, al di là dell’età in cui ci si sposa, il matrimonio è ancora una
scelta quasi obbligata per la maggior parte delle cinesi (in compenso il divorzio è una pratica sempre più frequente e socialmente accettabile). Nelle città più
grandi il sesso e la convivenza prematrimoniali sono costumi ormai piuttosto diffusi, assai meno stigmatizzati di un tempo.
Il divario fra aree urbane e rurali ha tuttavia forti ripercussioni anche sul piano sociale: le donne che vivono in città sono ottimiste e libere, mentre nelle
campagne, dove le tradizioni sono più radicate, devono combattere per vedere riconosciuti i loro diritti. Nella Cina rurale, soprattutto nelle zone più remote,
è ancora forte la preferenza per i figli maschi e si riscontra un preoccupante squilibrio nel rapporto maschi/femmine, sbilanciato a favore dei primi, conseguenza di pratiche quali l’aborto selettivo, il feticidio femminile e l’incuria delle bambine che può sfociare in casi di vero infanticidio. In tutto il paese, inoltre,
il numero dei suicidi è maggiore fra le donne (in controtendenza rispetto al resto del mondo) e nelle campagne il tasso è addirittura cinque volte superiore
a quello degli uomini. Considerato il fatto che la maggioranza della popolazione cinese vive nelle zone rurali, il problema assume proporzioni spaventose.
Anche la legge talvolta sembra colpire più duramente le donne: non è raro vedere prostitute ammanettate esposte nelle piazze pubbliche come esempio
di immoralità. Poche cinesi fumano in pubblico, ma lo fanno in privato, segno dell’esistenza di un tabù.
Incontri e relazioni di coppia
Da tempo ormai la Cina è un terreno d'incontro fra uomini stranieri in viaggio d'affari e donne cinesi, e le coppie miste sono sempre più numerose: la novità
degli ultimi anni è la percentuale crescente di coppie formate da donne occidentali e uomini asiatici. Non sarà difficile entrare in relazione con la gente del
posto se parlate un po' di cinese o di inglese; vi suggeriamo di seguito qualche frase utile per rompere il ghiaccio, corteggiare e fare proposte più o meno
esplicite nel caso conosciate una persona che vi piace (per agevolare l'uso di questo breve frasario, indichiamo i caratteri cinesi e una trascrizione adattata
alla pronuncia italiana).
uscire insieme
Dove vorresti andare (stasera)?
(今天晚上) 想到哪里玩?
(gīn·tiēn uăn·sciàng) siăng dào·nă·li uár
Ti piacerebbe fare qualcosa (domani)?
(明天)想 出去玩吗?
(míng·tiēn) siăng ciū·ciǜ uár ma
Sì, mi piacerebbe.
好啊,很想去。
hăo a, hén siăng·ciǜ
Ho da fare.
对不起,我有事。
duèi·bu·cĭ uó·iŏu·shә`
approcci
Bevi qualcosa?
请你喝一点 什么吗?
Balli benissimo.
你跳得真好。
Posso …?
我能培你……吗?
stare con te per sempre
一起到老
ballare con te
跳一个舞
sedermi qui
座一会
cíng·nĭ hә¯ ī·diĕn shә´n·mә ma
nĭ tiào·dә gēn·hăo
uŏ néng péi·nĭ … ma
ī·cĭ dào·láo
tiào·ī·ghә·ŭ
zuò·ī·sià
rifiutare gli approcci
Sono con il mio ragazzo/la mia ragazza.
我同男朋友/女朋友一起来了 uŏ tóng nán·péng·iou/nü˘·péng·iou ī·ci lái lә
Scusa, devo andare.
对不起,我要走。
duèi·bu·cĭ, uŏ iào zŏu
Preferirei di no.
我不想。
uŏ bù siăng
Grazie, facciamo la prossima volta.
谢谢,下一次吧。
siè·sie sià·ī·tsә` ba
conoscersi meglio
Mi piaci molto.
我很喜欢你。
uŏ hén sĭ·huān nĭ
Sei grande.
你真棒。
nĭ gēn bàng
Baciamoci!
咱们亲一下吧!
zăn·men cīn·ī·sià ba
Ti va di entrare un attimo a casa?
想进来坐坐吗?
siăng gìn·lái zuò·zuo ma
Vuoi un massaggio?
你喜欢被 按摩吗?
ní sĭ·huān bèi àn·mó ma
sesso
Hai un (preservativo)?
你带了(避孕套)吗?
nĭ dài·lә (bì·iǜn·tào) ma
Usiamo un (preservativo).
咱们用一个 (避孕套)吧。
zăn·men iòng·ī·ghә (bì·iǜn·tào) ba
Non lo farò senza protezione.
没有防备, 我不来玩。
méi·ióu făng·bèi uŏ bù lái·uánr
Baciami subito!
快一点儿亲我!
kuài ī·diĕr cīn uŏ
Ti voglio.
我想你了。
uŏ·siáng nĭ lә
Voglio stare con te.
我想跟你在一起。
uó·siăng ghēn·nĭ zài ī·cĭ
Per me è la prima volta.
是我的第一次。
shә` uŏ·dә dì·ī·tsә`
Andiamo a letto, ti va?
咱们上床,好吗?
zăn·men sciàng·ciuáng, hăo ma?
Toccami qui.
摸我这儿。
mō uŏ gә`r
Ti piace così?
喜欢这样吗?
sĭ·huan gèi·iàng ma
Così (non) mi piace .
我(不)喜欢 这样。
uŏ (bù) sĭ·huan gèi·iàng
Credo che ora dovremmo fermarci.
该结束吧!
gāi giiéshòu ba
Amore
Ti amo.
我爱你。
Penso che stiamo bene insieme.
我觉得我们俩挺配合。
Vuoi … con me?
你能同我……吗?
uscire
谈朋友
vivere
一起
uŏ ài nĭ
uŏ giuĕdә uŏmen liáng tĭng pèihә´
nĭ néng tóng uŏ … ma
tán péng·iou
ī·cĭ shən·huó
sposarti
结婚
giié·hūn
Usi, costumi e simboli
Per tradizione culturale i cinesi non amano esprimersi in modo esplicito e rifuggono dalla comunicazione diretta; la lingua stessa è allusiva e tende a
suggerire immagini più che a definire rigidi concetti. Per tale motivo una minima conoscenza dell'universo simbolico dei cinesi può rivelarsi molto utile agli
stranieri che vogliano entrare in sintonia con la gente del posto e creare un canale comunicativo privilegiato.
Animali e creature mitologiche
L'alto numero di omofoni nella lingua cinese favorisce giochi di parole e metafore. Il pipistrello è simbolo della fortuna (entrambe le parole si pronunciano
fu), e il cervo è omofono di guadagni (lu), mentre il pesce, yu, è associato all'idea di abbondanza. Se ricevete in omaggio da un cinese l’immagine di un bambino con una carpa in mano accanto a un loto, potete interpretare il dono come un augurio di ricchezze continue: infatti la carpa rappresenta l'abbondanza,
e il loto veicola il concetto di continuità (in cinese loto si pronuncia lian, che significa anche ‘senza interruzione’).
Altri attributi metaforici vengono conferiti agli animali in virtù delle loro caratteristiche, per esempio l'anatra è simbolo della fedeltà coniugale per via
dell’abitudine di questo animale di accoppiarsi ogni anno sempre con lo stesso partner. Infine vi sono associazioni di significati legate alle leggende antiche:
la gru è simbolo dell’immortalità perché si credeva che fosse il messaggero degli immortali in cielo.
Il drago nella cultura tradizionale era considerato una creatura benefica e di buon augurio. Annunciava la pioggia e portava fertilità e le sue apparizioni in
cielo erano presagio di raccolti abbondanti. Quest’animale mitologico divenne simbolo dell’imperatore, in quanto ne rappresentava la funzione di garantire
l’ordine e la prosperità dell’universo. È uno dei segni dello zodiaco cinese e, proprio per via delle caratteristiche di forza e prosperità a esso associate, l'anno
del drago è considerato un anno fortunato e celebrato con grandi festeggiamenti.
Colori
La tradizione cinese identifica cinque colori fondamentali, collegati alle stagioni, ai punti cardinali, ai cinque elementi naturali e ai gusti: il bianco, il giallo,
il rosso, il nero e una quinta tonalità che non ha un’esatta corrispondenza nella lingua italiana – in cinese si dice qing e indica una sfumatura tra il verde,
l’azzurro e il grigio.
Il bianco è collegato alla stagione autunnale, all’elemento ‘metallo’, all’ovest e al gusto acre. È anche il colore del lutto e della morte: se fate un regalo, non
lo incartate in una confezione bianca, perché è di cattivo auspicio. Usate invece la carta rossa: il rosso è infatti un colore che simboleggia fortuna e felicità, e
nella tradizione cinese è anche il colore dell’abito della sposa. È associato all’estate, al sud, al fuoco, al gusto amaro. Il nero è abbinato all'inverno, all’acqua,
al nord, al gusto salato. Il giallo è associato alla terra, al centro (il quinto punto cardinale nella cultura cinese) e al gusto dolce; non ha invece abbinamenti
alle stagioni. Il colore qing è collegato alla primavera, al legno, all'est, al gusto acido.
Fiori e piante
Se volete regalare un mazzo di fiori o una pianta, potreste essere disorientati dalle differenze culturali nel linguaggio dei fiori. Per esempio, in Cina il crisantemo non è affatto associato al concetto di morte come in Italia; al contrario, il crisantemo rosso è un dono eccellente per gli anziani perché è un augurio di
vita serena. Inoltre attira la buona fortuna nelle case, ed è quindi un pensiero ideale per chi si trasferisce in una nuova abitazione.
»» La pianta di ortensia esprime gratitudine ed è il dono giusto per ringraziare una persona che ci è stata d’aiuto.
»» L’azalea, simbolo della femminilità, incarna la temperanza ed è un fiore portafortuna da donare a una donna che deve affrontare una prova importante.
»» Il narciso è di buon auspicio in ambito lavorativo.
»» L’orchidea è simbolo di fertilità, perfezione, abbondanza e crescita interiore.
»» I fiori di pesco rappresentano la bellezza femminile, e sono un simbolo nuziale.
»» I gigli sono invece regalati per i matrimoni, perché significano cent’anni di felicità.
»» La peonia rappresenta la bellezza e l’amore, l’affetto, ma anche la buona fortuna e la primavera.
»» Il bambù, molto amato in Cina, è un simbolo di longevità.
Numeri
La cultura cinese ha una lunga tradizione per quanto concerne la numerologia che affonda le sue radici nell’antico testo di divinazione Yijing o Classico
dei Mutamenti. A ogni numero è associato un significato preciso. Per evitare di scontrarvi involontariamente con la superstizione dei cinesi, ricordate che:
i numeri 4 e 14 sono considerati sfortunati, perché omofoni rispettivamente delle parole che significano 'morte' e 'morte sicura'; il numero 8 invece è di
buon auspicio perché associato a un concetto di armonia che risale alle combinazioni di esagrammi su cui si basa lo Yijing. Perciò fate attenzione: se fate un
regalo composto da quattro pezzi, il vostro dono potrà essere considerato di cattivo auspicio. E non è certo un caso che la cerimonia di apertura della XXIX
Olimpiade si sia tenuta a Pechino l’8/8/2008 a partire dalle ore 20.08.
Concezione del tempo, riti e festività
Il tempo è ciclico nella cultura cinese tradizionale e, anche se ormai ufficialmente la Repubblica Popolare Cinese adotta il calendario gregoriano, per secoli e
secoli il calendario cinese è stato un calendario lunisolare (basato su elementi sia dei calendari solari sia di quelli lunari): per tale motivo i cinesi festeggiano
il capodanno sia il 1° gennaio come in Occidente, sia, con molta più enfasi, in una data variabile fra metà gennaio e metà febbraio, in coincidenza con il
secondo novilunio dopo il solstizio d’inverno.
Tutto il paese si ferma per una settimana per celebrare il Capodanno cinese o Festa di Primavera. Agli occhi di noi italiani, per certi versi il Capodanno
cinese ricorda il Natale: è infatti una festa celebrata in famiglia, e in ogni parte della Cina milioni di persone si mettono in viaggio per tornare nella casa
d’origine e riunirsi con genitori, parenti e amici per trascorrere insieme almeno i primi tre/quattro giorni e per scambiare i piccoli doni benauguranti prima
di mettersi a tavola. Le case vengono addobbate con striscioni in tela decorati con frasi per l’occasione e, qua e là, sono sistemati oggetti a forma di pesce;
immancabili sono infine le lanterne rosse che, al termine delle celebrazioni,
vengono staccate e portate in strada dove si concludono i festeggiamenti tra
spettacoli pirotecnici e danze tradizionali. In questo periodo non conviene viagfestività nazionali della Cina
giare attraverso il paese, perché è praticamente impossibile spostarsi.
Una curiosità: a giudicare dagli abeti addobbati di lucine colorate e dalle im»» Capodanno: 1° gennaio
magini di Babbo Natale appese alle pareti dei ristoranti del paese in qualunque
»» Capodanno cinese o Festa di Primavera: 31 gennaio 2014
periodo dell’anno, si potrebbe avere l’impressione che sia sempre Natale nella
»» Festa internazionale della Donna: 8 marzo
Repubblica Popolare Cinese, ma naturalmente si tratta solo di un’emulazione
delle usanze occidentali svuotata di ogni significato religioso.
»» Giornata di commemorazione dei defunti (Qingming): 5 aprile
»» Festa internazionale del Lavoro: 1° maggio
»» Festa della Gioventù: 4 maggio
»» Festa internazionale dei Bambini: 1° giugno
»» Anniversario della fondazione del Partito comunista cinese: 1° luglio
»» Anniversario della fondazione dell’Esercito di Liberazione Popolare:
1° agosto
»» Festa della Luna o Festa di Mezzo Autunno: fine settembre
»» Festa Nazionale: 1° ottobre
Concludere affari alla cinese
Una delle nozioni essenziali nelle trattative d’affari cinesi è quella delle guānxì
关系 (conoscenze). In un paese dove spesso la gente si contende merci e servizi
che scarseggiano, è molto importante avere una rete di conoscenze che offra
vantaggi a tutti coloro che ne fanno parte. La capacità di ottenere beni e servizi
attraverso questi canali è comunemente detta ‘passare dalla porta sul retro’
(zǒu·hòu·mén 走后门).
Una tipica manifestazione della guānxì sono i sontuosi banchetti accompagnati da alcolici cinesi (come il báijiǔ 白酒), serviti durante il pasto e non
alla fine come in Italia. Se volete concludere affari in Cina, vi sarà utile adeguarvi all’usanza locale. Ricordate che la disposizione dei posti a tavola (intorno
a un tavolo rotondo, come vuole la consuetudine) segue una rigida regola: l'ospite più importante deve sedere alla destra di chi invita; il secondo ospite più
importante può occupare il posto sulla sinistra (talvolta dopo l'interprete, se necessario) o sedere di fronte se il tavolo è grande. Il primo brindisi dev'essere
proposto e accompagnato da un discorso da chi invita; è in quest'occasione, inoltre, che si porgono eventuali regali.
Un saluto adeguato può essere essenziale per fare buona impressione già dal primo impatto. Se vi relazionate con persone importanti, curate la stretta
di mano: mantenetela più a lungo che in Italia e ricoprite la mano con l’altra. Potete inoltre chinare leggermente la testa, in segno di grande rispetto per la
persona che avete di fronte. Anche la puntualità è importante quando si ha a che fare con i cinesi per lavoro: non arrivate mai in ritardo, e neppure con largo
anticipo (rischiereste di mettere a disagio la controparte).
In fase di trattativa, i cinesi tendono ad adottare alcuni schemi fissi: abili negoziatori, difficilmente scoprono le loro carte per primi e di solito inducono
la controparte a intavolare la discussione, in modo da raccogliere quante più informazioni possibili. L’obiettivo iniziale è definire in modo stabile gli intenti
reciproci e i principi che regoleranno la trattativa, mentre gli aspetti pratici dell’accordo sono esaminati in un secondo tempo e sono sempre suscettibili di
cambiamenti. È bene evitare qualsiasi forma di conflitto diretto: gli affari vanno conclusi sotto il segno dell'armonia. Per esempio, se in seguito a una vostra
proposta l’interlocutore cinese afferma che ‘ci rifletterà’, nella maggior parte dei casi potete interpretare questa risposta come un garbato rifiuto. Non mettete
comunque alle strette la controparte: l’arma vincente è la pazienza e non è una valida strategia mostrare di aver urgenza di concludere un affare. Per evitare
che i tempi della negoziazione si prolunghino oltremodo, una soluzione può essere mettere in chiaro fin da subito qual è la data in cui lascerete il paese, di
modo che possa rappresentare una sorta di deadline per entrambe le parti.
Infine, il rispetto della gerarchia – un'eredità della cultura confuciana – è un aspetto fondamentale dell’interazione con la controparte cinese. In termini
pratici, adottate almeno due accortezze essenziali: se avete a che fare con una delegazione cinese, conducete la contrattazione rivolgendovi al più anziano;
rispettate l'aspettativa cinese di trattare affari direttamente con chi nell’azienda ha reale potere decisionale, quindi un top manager e non un giovane delegato.
Cinque luoghi comuni
»» 'I cinesi sono tutti uguali': se la popolazione cinese è effettivamente composta per oltre il 90% da un’unica etnia predominante, quella degli Hàn, tuttavia esistono nel paese
altri 55 gruppi etnici ufficialmente riconosciuti, ciascuno con la propria lingua e cultura peculiare, sparsi sul 60% del territorio nazionale; considerate dunque che potrà capitarvi di
incontrare, ad esempio, cinesi Huì di fede islamica.
»» 'I cinesi sono grandi lavoratori': nessuno lo nega - ma non aspettatevi grandi sorrisi alle biglietterie delle stazioni ferroviarie; inoltre, talvolta dovrete insistere per ottenere
un’informazione o un po’ di collaborazione, per esempio, a uno sportello: siate fermi ma sempre gentili, e ricordate che la pazienza è considerata una delle virtù più importanti in
Cina.
»» 'I cinesi sono comunisti': alcuni lo sono, la maggior parte no; inoltre, da un po’ di anni a questa parte, la retorica del Partito parla di ‘socialismo con caratteristiche cinesi’, in
riferimento all’apertura della Cina al libero mercato (al motto di ‘Arricchirsi è glorioso’) e alla coesistenza di un sistema teoricamente socialista e di tendenze che sembrano in
contraddizione con esso, come l’emergere di una nutrita classe borghese e la crescente privatizzazione dei sistemi produttivi.
»» 'La Grande Muraglia è visibile dallo spazio': se fosse vero, si vedrebbero, e anche meglio, le autostrade, che sono molto più ampie.
»» 'I biscotti della fortuna sono cinesi': nati in Giappone, diventarono popolari negli USA, ma non li troverete in Cina.
Cucina
Dimenticate i menu occidentalizzati dei ristoranti cinesi di casa nostra per tuffarvi nella ricca offerta gastronomica del Regno di Mezzo, forse uno degli aspetti
più invitanti di un viaggio in Cina.
Gustate l’anatra alla pechinese nella capitale, assaporate sfrigolanti spiedini di agnello a Kāifēng, osate con l’esplosivo hotpot di Chóngqìng e divorate una
scodella di noodles a Lánzhōu, lungo la Via della Seta. I cibi piccanti dello Húnán saranno
un’esperienza indimenticabile, ma trovate il tempo anche per i momo (ravioli bolliti) e la
tsampa (farina d’orzo tostata con spezie e sale, da assaporare sciolta nel tè con un po’ di
lo hotpot
burro di yak), due specialità tibetane. Impressionate gli amici buttando giù in un sorso
Lo hotpot (火锅 huŏguŏ) del Sìchuān è un’infernale pozione
(‘Gānbēi!’) il famigerato báijiŭ, assaporate un frozen daiquiri in un elegante bar di Pechino
che fa imperlare la fronte di sudore e torcere lo stomaco
e contemplate lo skyline di Shànghǎi attraverso il calice di un cocktail. Preparatevi insomma
a tutta la Cina, dall’afosa Isola di Hǎinán alle gelide terre
a un’interminabile avventura culinaria.
di confine dello Hēilóngjiāng. Si tratta di un pentolone di
Le enormi differenze geografiche, topografiche e climatiche e la conseguente affermazione
brodo bollente, dotato di un fornellino che serve a mantenel corso dei millenni di usanze gastronomiche legate alle singole realtà locali, hanno favorito
nere l’acqua in ebollizione, che viene posto al centro della
la formazione di diverse scuole di cucina. Molte regioni rivendicano tradizioni proprie, ed è
tavola di modo che i commensali possano mettervi a cuovero che esistono infinite sfumature a distinguere una cucina dall’altra, ma è ormai prassi
cere sul momento vari alimenti tagliati a pezzetti.
consolidata identificare quattro scuole principali: settentrionale, orientale, occidentale e
Rappresenta una variante della marmitta mongola, dalla
meridionale.
quale differisce però quanto a grado di piccantezza e ingreI cinesi sintetizzano le caratteristiche culinarie del paese ricorrendo all’espressione ‘南
dienti. Quest’ultima è infatti a base di montone o agnello
甜北咸东辣西酸’ ossia ‘il Sud è dolce, il Nord è salato, l’Est è piccante e l’Ovest è agro’. Si
con l’aggiunta di verdure come cavoli, funghi e patate, che
tratta ovviamente di una generalizzazione estrema ma, come succede spesso in questi casi,
una volta cotti sono intinti in una serie di salse dense, in parcontiene un fondo di verità.
ticolare a base di sesamo (芝麻酱 zhīmajiàng). Lo hotpot
Malgrado le differenze, non mancano elementi che accomunano tutte le tradizioni garisale ai tempi in cui i soldati mongoli utilizzavano i propri
stronomiche. È il caso della frittura rapida in olio bollente di arachidi o vegetale che viene
elmi come pentole, ponendoli a scaldare colmi di una zuppa
utilizzata in ogni tipo di locale, da quelli alla buona lungo le vie ai chioschi dei mercati e alle
di carne, verdure e condimenti.
cucine dei migliori ristoranti. Questa tecnica fu introdotta per ovviare alla scarsità cronica di
combustibile, per cui la carne e le verdure venivano tagliate a pezzettini e fritte velocemente
a temperature elevatissime.
I retroscena della tavola
ristoranti
In Cina i ristoranti servono piatti squisiti, ma trovare un locale accogliente e suggestivo può essere una vera impresa al di fuori delle grandi città. Arredati
con enormi tavoli rotondi e luci elettriche da migliaia di watt, i grandi ristoranti per banchetti sono anonimi, privi di intimità e romanticismo. Il personale di
servizio è invadente e scortese e raramente è addestrato su come comportarsi con gli avventori. All’altro capo dello spettro ci sono i ristoranti economici, dove
i commensali lasciano gli ossi di pollo sul tavolo, risucchiano rumorosamente i noodles, fumano come ciminiere e urlano al cellulare.
D’altronde i cinesi non considerano importante l’ambiente: è il cibo la parte fondamentale del pasto ed è per mangiare che la gente viene al ristorante.
Molti locali consegnano ai clienti fazzolettini umidificati confezionati: non si tratta di un servizio incluso nel prezzo, pertanto se non intendete pagare, rifiutateli. Controllate sempre il conto, perché in alcuni ristoranti gli stranieri si ritrovano a pagare più del dovuto.
orari
I cinesi pranzano e cenano presto. Di norma si pranza a partire dalle 11.30, sia a casa, cucinando o prendendo cibi per asporto, sia in qualche locale per strada. La cena si consuma a partire dalle 18. Considerati questi orari, i ristoranti aprono intorno alle 11, chiudono per una pausa pomeridiana alle 14.30 per poi
riaprire verso le 17 e chiudere definitivamente in tarda serata.
Quando si va a mangiare fuori, non vi è l’abitudine di attardarsi a tavola una volta che cibi e bevande sono finiti: spesso capita che i commensali si alzino
improvvisamente tutti insieme, senza alcun preavviso, lasciando lo straniero a interrogarsi su cosa sia successo.
menu
A Pechino, Shànghǎi e in altre grandi città potreste vedervi offrire orgogliosamente un menu in inglese (英文菜谱 yīngwén càipǔ), mentre nei centri minori
e nelle campagne aspettatevi solo menu in cinese e camerieri che non conoscono neanche una parola d’inglese. La soluzione migliore, indubbiamente, è il
bacchette
Prima o poi dovrete cimentarvi con quei sottili bastoncini (筷子 kuàizi), pertanto sarebbe meglio arrivare in
Cina avendo già una certa pratica. I cibi cinesi di norma
sono già tagliati a pezzettini e vengono serviti in piatti
comuni, di conseguenza non c’è alcun bisogno di coltelli
e le bacchette sono più che adatte allo scopo.
Nei ristoranti più raffinati riceverete bacchette in
plastica bianca che imita l’avorio, confezionate in un
involucro di carta, a volte su piccoli vassoi. I ristoranti
più economici forniscono ancora le bacchette in bambù
usa e getta, ma si tratta di una soluzione poco ecologica: ogni anno la Cina butta via 45 miliardi di paia di
bacchette di bambù, uno spreco enorme.
Non preoccupatevi se non riuscite a usarle bene;
anche i cinesi a volte litigano con funghi scivolosi, arachidi recalcitranti e timidi broccoli. Potete fare esercizio a casa con due matite. In alcuni ristoranti si usano
anche le bacchette di metallo, ma sono piuttosto rare.
Alcuni viaggiatori si comprano le proprie bacchette, il
che può essere una buona idea se vi preoccupa la questione dello spreco di bambù o quella dell’igiene.
pratico menu illustrato, anche se le foto possono essere molto lontane dalla realtà. Se vi piace
l’aspetto di quello che mangiano gli altri avventori, basta che indichiate i piatti con le bacchette (‘我
要那个’ wǒ yào nèi gè, ‘voglio quello’ – frase utilissima).
Detto questo, anche il menu in inglese può rivelarsi a dir poco fuorviante. In vista dei Giochi Olimpici del 2008, le autorità hanno tentato di standardizzare le traduzioni dei menu in tutta la capitale
con l’intento di eliminare strafalcioni del tipo ‘government abused chicken’ (‘pollo maltrattato dal
governo’), ‘grilled enema’ (‘clistere alla griglia’), ‘potato wire’ (‘cavo di patata’) e altri piatti surreali.
Se la campagna abbia avuto successo, potrete giudicarlo voi stessi.
Dessert e dolci
I cinesi di solito non mangiano il dessert, ma spesso concludono il pasto con un frutto – in genere
anguria (xīguā) o arancia (chéng). In alcuni locali si può ordinare il gelato, ma di solito i dolci (tiánpǐn)
vengono consumati come spuntini fra un pasto e l’altro e di rado sono disponibili nei ristoranti.
Galateo a tavola
In genere i pasti non richiedono particolari norme di galateo. Possono iniziare all’insegna dell’ordine confuciano per poi degenerare in una baraonda taoista, con i commensali che annunciano un
brindisi dopo l’altro a base di báijiǔ (letteralmente ‘liquore bianco’, un distillato ricavato dal sorgo
o dal mais, a forte gradazione alcolica) e fumano come ciminiere.
Si ordinano quasi sempre piatti da consumare in comune: scegliere singolarmente quali pietanze
mangiare è impensabile, anzi, succede spesso che sia una sola persona a decidere per tutti. I piatti
vengono sistemati al centro della tavola o su un disco girevole che viene fatto ruotare dall’ospite in
modo che l’invitato principale possa servirsi per primo da tutti i piatti. Le zuppe possono essere portate
anche a metà del pasto o alla fine. Il riso arriva spesso alla fine, per cui se lo volete prima chiedetelo.
È considerata buona educazione riempire la tazza da tè o il bicchiere del vicino di posto quando è
vuoto; per ringraziare il mescitore potete piegare indice e medio e battere leggermente le nocche sulla
tavola. Non versatevi mai il tè o qualsiasi altra bevanda senza aver prima servito gli altri. Quando la
teiera è vuota, richiamate l’attenzione del cameriere togliendone il coperchio.
Non bevete da soli: in genere ogni volta che si beve si propone un brindisi. Si procede in questo modo: si alza il bicchiere con entrambe le mani in direzione della
persona a cui si vuole brindare e si grida ‘gānbēi!’, letteralmente ‘vuotiamo il bicchiere!’, il che significa anche che dovete bere tutto d’un fiato. Tale uso potrebbe
rivelarsi pericoloso se si tratta di báijiǔ a 65 gradi, senza contare che qualcuno provvederà e riempirvi nuovamente il bicchiere per il prossimo brindisi.
Non è escluso che i commensali si mettano a fumare, a meno che non vi troviate nella zona non fumatori di un ristorante. Potrebbe addirittura succedere che
si fumi per tutto il pasto. Se anche voi siete fumatori, ricordatevi di offrire le sigarette agli altri prima di accendere la vostra.
Infine, non insistete mai troppo per pagare: in genere è la persona che ha esteso l’invito a saldare il conto. Fate ovviamente il gesto di pagare, ma alzate le mani
in segno di resa quando incontrate resistenza, altrimenti potreste offendere chi vi ha invitato.
Cibo da strada
Assaggiare i cibi venduti da chioschi e bancarelle nei posti che visitate è il modo migliore per scoprire la grande varietà e ricchezza dell’universo gastronomico cinese.
Quasi tutte le città hanno un mercato, spesso notturno (夜市 yèshì), dove assaggiare di tutto, dagli spuntini ai pasti completi dal buon rapporto qualità-prezzo,
da portar via o da gustare seduti su uno sgabello traballante sorseggiando una birra. I mercati nelle vie abbondano di piatti che potreste anche non trovare nei ristoranti. I venditori vi grideranno le loro proposte culinarie, ma un buon metodo per scegliere è guardare cosa compra la gente, mettersi in fila e indicare cosa volete.
Locali, intrattenimenti e vita notturna
Dall’Opera di Pechino al karaoke, dai locali di gusto contemporaneo ai bar dal fascino coloniale della Concessione francese di Shànghǎi… l’offerta di attività culturali
e ricreative è estremamente ricca ed eterogenea nelle grandi città della Cina, dove non sarà difficile trovare un locale in cui bere fino a tardi ed entrare in contatto
con la gente del posto. Naturalmente il grande divario fra realtà urbane e rurali si riflette nello stile di vita e nelle abitudini di intrattenimento dei cinesi – non
aspettatevi una vivace vita notturna nelle località minori o a vocazione prevalentemente
industriale – ma nel complesso l’occidentalizzazione dei costumi ha reso più dinamica la
top 5 per il tempo libero
scena dei locali un po’ ovunque.
Il suggerimento: La presenza crescente di stranieri in Cina per lavoro ha comportato un
1 Una serata al karaoke Fateci un salto anche se il canto non è la
proliferare di blog e siti internet che mettono in contatto gli ‘expats’ (espatriati); anche se
vostra passione: il karaoke entusiasma i cinesi e frequentare questo
non avete intenzione di soggiornare nel paese per un lungo periodo, accedere a queste fonti
genere di locali è un modo per divertirsi ed entrare in contatto con
online può essere utile per avere un quadro delle difficoltà che gli occidentali incontrano
la gente del posto.
nell’inserirsi nella realtà locale o semplicemente per attingere a informazioni aggiornate
2 Un tuffo nella vita notturna degli expats Anche questa è
su eventi e attività in programma nelle località in cui viaggiate. A titolo di esempio, esiste
un’esperienza autenticamente cinese: la popolazione di stranieri
un portale degli italiani in Cina (www.italiani.cn) e da anni ormai chi vive a Shànghǎi per
che vivono in Cina per studio o per lavoro è in continua crescita ed è
studio o lavoro può consultare il sito www.vivishanghai.com. A Pechino è nata quest’anno
interessante scoprire come la loro presenza influenzi lo stile di vita
la prima associazione degli italiani che vivono in Cina, denominata A.G.I.C. (Associazione
della gente del posto. Inoltre molti locali di gusto occidentale sono
dei Giovani Italiani in Cina).
innegabilmente turistici ma anche stupefacenti: la vista dall’alto su
Ecco alcuni link a riviste online ricche di suggerimenti per vivere al meglio quanto le
Shànghǎi dal Cloud 9, il notissimo locale all’87° piano della Torre
grandi città hanno da offrirvi:
»» Beijing this month (www.btmbeijing.com) Rivista online ricca di informazioni sulla capitale, con
particolare attenzione allo stile di vita e alle offerte culturali
»» SmartShanghai (www.smartshanghai.com) Tutto sui ristoranti e sui divertimenti
»» Time Out Hong Kong (www.timeout.com.hk) Tutti gli eventi in programma a Hong Kong,
recensioni su bar e ristoranti e molto altro
»» More – Hangzhou Entertainment Guide (www.morehangzhou.com) Sito web pratico da
consultare, ricco di recensioni di ristoranti e locali notturni, forum e classifiche
»» Red Star (www.myredstar.com) Una rivista dedicata ai ristoranti, agli alberghi e a tutto il meglio di
Qīngdǎo
»» That’s PRD (www.shenzhenstuff.com) Un mensile che elenca tutti gli eventi in programma a
Shēnzhèn
»» More Chengdu (www.morechengdu.com) L’ideale per avere informazioni aggiornate sulla vita
notturna di Chéngdū
»» Changshahua (www.changshahua.com) La vita notturna di Chángshā è sorprendentemente
animata: ecco un sito dedicato al meglio dei locali
Se vi piace...
...la birra
»» Visitate la località marittima di Dàlián, a luglio, in occasione dell’International Beer Festival
»» Scoprite tutto ciò che c’è da sapere sulla birra più diffusa nei ristoranti cinesi di tutto il mondo
Jīnmào, lascerà a bocca aperta anche i ‘sinofili’ più intransigenti!
3 Un momento di meritato relax: il massaggio cinese Potete
concentrarvi sul benessere dei vostri piedi, farvi massaggiare a
quattro mani dalla testa all’alluce, scoprire l’effetto tonificante delle
manovre dinamiche del massaggio tuina… difficilmente resterete
delusi.
4 Un infuso di tè verde in una casa da tè Alcune case da tè
sono ormai trappole per turisti, altre mantengono un’atmosfera e
un fascino autentici, in ogni caso l’importanza del tè per i cinesi è
paragonabile a quella del vino per i francesi: è una bevanda di cui
si apprezza l’aroma raffinato, il sapore caratteristico e il piacevole
retrogusto. Degustare alcuni dei tè più pregiati della Cina nella suggestiva cornice di queste strutture tradizionali è ancora un’esperienza imperdibile. Fra le qualità rinomate di tè regionali figurano il
tiě guānyīn del Fújiàn, il pú’ěr dello Yúnnán e il lóngjǐng del Zhèjiāng.
Il ‘tè degli otto tesori’ (bābǎo chá) è una squisita miscela di cristalli
di zucchero, datteri, noci e tè, il tutto servito in una tazza.
5 Taichi nel parco Unitevi ai cinesi che iniziano la giornata con i
movimenti lenti e fluidi di questa arte marziale, volta a sviluppare il
qì (energia vitale). Durante i combattimenti chi pratica il taichi (太极
拳 tài jí quán) affronta l’avversario con movimenti cedevoli intesi a
smorzare la forza aggressiva e a sbaragliare l’aggressore.
nel Museo della Birra Tsingtao, nella città di Qīngdǎo: la visita prevede degustazioni lungo il percorso. La città ospita anche un International Beer Festival, che si tiene di
solito nel mese di agosto, e richiama oltre tre milioni di persone
...l’opera
Non avrete che l’imbarazzo della scelta: in Cina esistono oltre 300 generi di opera, tra cui quella di Pechino è indubbiamente la più nota al pubblico occidentale. L’opera cinese non ha però nulla a che fare con l’opera come la conosciamo in Occidente: è affascinante per la funzione del trucco, le acrobazie e
i costumi elaborati.
Nella capitale, potete assistere a uno spettacolo di Opera di Pechino (京剧 jīngjù) presso il Palazzo dell’Associazione dello Húguǎng (湖广会馆 Húguǎng
Huìguǎn; 3 Hufang Lu; biglietti Y180-680; hspettacoli 18.30), un teatro inaugurato nel 1807, con un magnifico interno rosso, verde e oro, costituito da una serie di
balconate disposte intorno al palco coperto da un baldacchino.
Hong Kong è una delle migliori città per seguire l’opera cantonese. I due teatri più importanti dedicati a questa forma d’arte sono il Sunbeam Theatre
(www.ua-sunbeam.com; 423 King’s Rd, North Point) e lo Yau Ma Tei Theatre (%informazioni 2264 8108, biglietti 2374 2598; www.lcsd.gov.hk/ymtt; mYau Ma Tei, uscita B2). Il
sistema migliore per prenotare se non parlate il cantonese è rivolgervi alle biglietterie Urbtix o Cityline.
Chéngdū è la patria dell’Opera del Sìchuān, una forma d’arte che vanta oltre 250 anni di storia. Molti spettacoli contemplano farse, umorismo grossolano, canzoni dai toni acuti, personaggi femminili interpretati da uomini, acrobazie e persino esibizioni di mangiafuoco. Uno dei momenti più interessanti
è il biànliǎn (变脸), letteralmente ‘mutamento del volto’, una performance di trasformismo in cui gli artisti cambiano maschera così rapidamente da far
sembrare la trasformazione del viso una magia.
Anche Chóngqìng ha un Palazzo dell’Associazione dello Húguǎng (湖广会馆 Húguǎng Huìguǎn; %informazioni 63 93 02 87; 东水门正街 Dongshuimen Zhengjie;
ingresso Y30; h9-18, chiusura biglietteria alle 17), un complesso museale che comprende vari palcoscenici per l’allestimento di spettacoli d’opera cinese. Potete
assistere gratuitamente alle prove di Yuèjù (stile operistico originario della provincia del Zhèjiāng) e Jīngjù (Opera di Pechino) ogni giovedì e sabato, in
genere tra le 15 e le 18.
Come uno del posto
I consigli che vi darebbe chi vive a…
…Pechino
»» Una serata a Ghost Street – Nell’animata Ghost Street troverete ristoranti sempre gremiti di gente del posto che si dedica a ciò che ama di più: mangia, beve e fa festa in gruppi
quanto più possibile numerosi e chiassosi.
»» A ritroso nel tempo a Dashilar – Dashilar e lo hutong che lo circonda, un posto straordinario in cui perdersi, offrono uno scorcio autentico della vecchia Pechino. Date
un’occhiata ai negozi, tra i più antichi della capitale, e immergetevi nell’atmosfera di un vero quartiere tradizionale.
»» Un cocktail a Sanlitun – Dimenticate templi e palazzi polverosi e unitevi alla bella gente di Pechino a Sānlǐtún, cuore della vita notturna, per bere e ballare tutta la notte nei bar e
nelle discoteche più eleganti della città.
»» Lo shopping dei pechinesi – Nulla entusiasma i pechinesi come contrattare per un accessorio, un ninnolo o un capo d’abbigliamento di grido. A Pechino fare shopping è una
forma d’arte, che raggiunge il suo apice nei mercati e nei negozi di Chaoyang Sud.
…Shànghǎi
»» Shopping in East Nanjing Road – Scintillante di luci al neon di sera, questa strada un tempo era la via commerciale più famosa di tutta la Cina e tuttora è sempre invasa di patiti
dello shopping. Tuffatevi nel suo caos pittoresco, ma evitate le signorine che con la scusa di praticare un po' di inglese cercheranno di attirarvi in caffè dai prezzi spropositati.
»» Nel dedalo di vicoli e stradine – Esplorate la città vecchia, seguendo i suoi vicoli sinuosi su cui si affacciano templi dalle mura color ocra. Strada facendo vi imbatterete in
negozietti ideali per comprare souvenir, pezzi di antiquariato veri e falsi, oggetti tipici e capi sartoriali.
»» Architettura coloniale – I viali alberati della Concessione francese sembrano lontani anni luce dai caotici quartieri centrali di Shànghǎi: scoprite un angolo di Francia nel cuore
della Cina, concedendovi tutto il tempo che vi occorre per curiosare nei graziosi negozietti e ammirare ville e palazzi dell'epoca coloniale.
»» I lilong di Jing’an – Lontano dal caos della principale arteria commerciale (West Nanjing Rd), si snodano pittoreschi lilong (vicoli in pietra e mattoni) fiancheggiati da edifici
bassi in stile art déco.
»» Hongkou – Trascurato da molti turisti, questo quartiere non è affatto raffinato come altre zone della città, ma merita una visita per la sua atmosfera autentica: fate un giro in un
mercato alimentare, comprate abiti a prezzi scontati in un bazar e visitate il Museo della Posta, molto più interessante di quanto vi aspettereste.
…Hong Kong
»» I locali di Lan Kwai Fong e Soho – Ecco l'epicentro del divertimento a Hong Kong Island: i suoi locali dall'ambiente sempre alla moda e spesso stravagante attirano i nottambuli
attenti alle ultime tendenze.
»» Una pausa rigenerante a Wan Chai – Vivere in una metropoli può essere molto stressante, ma gli abitanti di Hong Kong sanno dove fuggire per ritrovare un po' di pace: nelle
zone più vecchie di Wan Chai, dove ristorantini, bar e boutique convivono con negozi tradizionali, mercati e templi.
»» Di spiaggia in spiaggia nella costa sud di Hong Kong Island – Ampie distese di sabbia si susseguono da ovest a est lungo il litorale meridionale dell'isola; oltre a prendere il
sole e nuotare, potete pranzare nei ristorantini con vista mare, fare shopping nei bazar, passeggiare sul lungomare ombreggiato, fare kayak e windsurf e molto altro.
»» Lamma Island – La colonna sonora ideale per una gita nell'isola di Lamma è il reggae. Lasciatevi contagiare dall'atmosfera del posto e concedetevi una pausa all'insegna del
relax, magari coronata da una scorpacciata di frutti di mare. Se l'ozio totale non fa per voi, potete comunque dedicarvi a piacevoli camminate, andare in spiaggia, organizzare un
picnic e scoprire interessanti informazioni sulla tradizione della pesca nell'isola.
Shopping
Considerando la crescente ricchezza della Cina, non deve sorprendere che negli ultimi anni molti cinesi ormai imborghesiti abbiano sviluppato un'irrefrenabile
passione per lo shopping, che contagerà inevitabilmente anche voi: non avrete che l'imbarazzo della scelta fra la miriade di luccicanti centri commerciali,
mercatini, vie colme di negozi specializzati nello stesso genere merceologico, bancarelle improvvisate e venditori ambulanti.
La gamma di prodotti tradizionali e souvenir che richiameranno la vostra attenzione è immensa, e spazia dai ciondoli tibetani ai cimeli maoisti, includendo di tutto:
»» ceramiche di ogni forma, in particolare servizi da tè e da sakè (la porcellana di Jǐngdézhèn è la più nota);
»» rotoli e tagli di seta (la sericoltura in Cina era praticata già circa 4000 anni fa; il principale centro per la produzione di questo tessuto è storicamente la città di Sūzhōu),
cachemire (il paese ne è il primo produttore mondiale) e capi tradizionali come i qípáo (i tipici abiti cinesi femminili dalla linea aderente e il collo alla coreana che diventarono di
moda nella Shànghǎi degli anni ’20) di fattura sartoriale;
»» ricami;
»» opere di arte calligrafica e set con tutto il materiale necessario per praticarla;
»» ventagli in legno di sandalo;
»» aquiloni;
»» perle, giada e altre pietre preziose;
»» spade taichi;
top 5 dei prodotti tipici
1 Seta Regalatevi un abito su misura a prezzi modici: potete
comprare il tessuto e portarlo da un sarto locale per farvi cucire
un capo di fattura artigianale, in stile tradizionale cinese o dal
taglio occidentale a seconda dei vostri gusti.
2 Tè Ne esistono centinaia di varietà, inclusi vari infusi di fiori
per chi preferisce evitare la teina: non avrete che l’imbarazzo
della scelta, anche se non siete patiti dei più conosciuti tè verdi.
3 Porcellana Bianca e blu, celadon (con vetrinatura verde o
blu-grigia traslucida) oppure policroma, è usata per la produzione di vasellame artistico e da tavola.
4 Giada È una delle pietre pregiate più diffuse in Cina, dove è
simbolo di bellezza, perfezione, immortalità; la giadeite, più preziosa, lucente e dura, si presenta in colori che vanno dal bianco al
verde, mentre la nefrite, più comune, è verde opaca (rara quella
gialla). Un suggerimento: sul mercato ci sono tante imitazioni,
ma la giada autentica è fredda al tatto e non si può scalfire.
»»
sigilli su cui potete fare incidere il vostro nome (se volete, trascritto in caratteri cinesi);
»»
strumenti musicali della tradizione cinese;
»»
antiquariato e articoli d’epoca insoliti – per esempio le scarpettine che testimoniano
l’usanza, protrattasi fino agli albori del XX secolo, di fasciare i piedi alle donne per mantenerli piccoli
oppure i suggestivi manifesti-réclame della prima metà del XX secolo che pubblicizzarono con
grande successo vari prodotti usando le immagini seducenti delle donne di Shànghǎi, raffigurate
truccate e vestite con abiti eleganti, e con la sigaretta in bocca.
Nei mercati inoltre troverete borse, orologi, capi d’abbigliamento e altri articoli di
grandi marche a prezzi stracciati: ricordate che la Cina è tra i principali produttori di
merci contraffatte.
È prassi consolidata contrattare prima dell’acquisto, fuorché nei negozi dove è esplicitamente indicato che non è possibile farlo. Scoprirete presto che la contrattazione in
Cina è un’arte, e anche un gioco divertente in cui dovrete imparare a essere determinati
ma cortesi: ricordate che il vostro obiettivo è quello di raggiungere un prezzo ragionevole
e non di litigare con il venditore. Cercate sempre di sorridere. Se non siete convinti del
prezzo concordato, provate a fare finta di andare via: se c’è ancora un margine di trattativa, il vostro interlocutore potrebbe richiamarvi indietro. Inoltre, non seguite i consigli
degli ‘esperti’ che assistono alla contrattazione (in genere sono amici del commerciante);
tornate da soli più tardi e riprovate a ottenere il prezzo che ritenete adeguato.
5 Calligrafie Potete comprare una calligrafia del vostro
nome trascritto in caratteri cinesi e portare a casa tutto il materiale necessario per dedicarvi all’apprendimento di quest’arte.
Emergenze e salute
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jí·zhěn kē
yī·yuàn
jĭng·chá
pài·chū·suǒ
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Ospedale
Polizia
Centrale di Polizia
Disponibilità dell’assistenza sanitaria
Nella maggior parte delle grandi città ci sono cliniche private di buon livello che prestano assistenza sanitaria ai viaggiatori. Sebbene in genere siano più
costose di quelle pubbliche, probabilmente vi sentirete più a vostro agio perché avrete a che fare con medici di formazione occidentale che parlano inglese.
Di solito queste cliniche conoscono bene le migliori strutture ospedaliere locali e sono in contatto con le compagnie assicurative: saranno quindi in grado di
organizzare trasferimenti di emergenza, se necessario.
L’automedicazione può andare bene per risolvere problemi di lieve entità (per esempio la diarrea del viaggiatore), se disponete dei medicinali idonei e non
potete raggiungere una clinica affidabile. Se invece pensate di essere affetti da una malattia più grave, in particolare la malaria, non perdete tempo e recatevi
immediatamente nella più vicina struttura sanitaria in grado di fornire le cure adeguate. Per trovare una struttura sanitaria affidabile, chiedete consiglio alla
vostra compagnia di assicurazione o all’ambasciata.
Malattie infettive
Per non avere problemi di salute in un paese staniero il buon senso vuole che si faccia attenzione a ciò che si beve o si mangia. In Cina le più comuni malattie
infettive che si possono contrarre tramite il consumo di acqua contaminata, oltre al tifo, sono le seguenti (v. Acqua e salute e Cibo per alcuni consigli utili
per evitare di rovinarsi il viaggio!).
Dengue
Questa malattia è presente in alcune zone della Cina meridionale. Si tratta di un’infezione
virale trasmessa dalla zanzara Aedes aegypti e sta diventando sempre più problematica
nei paesi tropicali, specialmente nelle città. Questo insetto si riproduce soprattutto
all’interno di cisterne di acqua, per esempio vasche, barili, latte, contenitori di metallo
e di plastica e pneumatici abbandonati.
I sintomi della dengue ricordano quelli dell’influenza: febbre elevata, dolori muscolari e alle articolazioni (da cui il nome di ‘febbre rompiossa’), cefalea, nausea e vomito,
spesso seguiti dalla comparsa di eruzioni cutanee. Nella maggior parte dei casi tali
sintomi spariscono da soli nel giro di qualche giorno. Non esistono cure specifiche per
la dengue, ma è utile il trattamento sintomatico con antipiretici e analgesici. Usate la
Tachipirina® (paracetamolo) e non l’aspirina®, perché l’acido acetilsalicilico contenuto
in quest’ultima può aggravare i sintomi favorendo le emorragie.
La forma più grave, la dengue emorragica, è molto rara.
Diarrea del viaggiatore
La diarrea del viaggiatore è il più comune tra i disturbi che si possono contrarre in
viaggio, dal momento che colpisce oltre il 20% dei viaggiatori diretti in quest’area. Può
essere causata da diversi tipi di virus, batteri, protozoi o elminti.
Alcune misure di igiene alimentare sono utili per prevenire la diarrea:
evitate di bere l’acqua corrente a meno che non sia stata bollita, filtrata o disinfettata
con soluzioni chimiche (compresse di cloro o soluzioni a base di iodio);
mangiate solo frutta e verdura cotte o sbucciate;
state attenti ai prodotti caseari che possono contenere latte non pastorizzato;
siate molto selettivi nell’acquisto di cibo dai venditori ambulanti.
I cibi devono essere ben cotti, e cotti di recente; la frutta e la verdura devono essere
sbucciate personalmente.
CIBO
Ecco alcune regole di comportamento da tenere in conto
quando consumate i vostri pasti in Cina.
»» Mangiate solo carne e pesce ben cotti e cotti di recente, mai
riscaldati
»» Mangiate frutta e verdura cotta o sbucciata personalmente;
comunque lavatene la superficie prima di sbucciarla
»» Le uova, ben cotte, devono essere servite nel loro guscio
»» Scegliete latticini provenienti dalla grande distribuzione o latte
bollito
»» Fate attenzione al cibo venduto dalle bancarelle, se non caldo e
ben cotto
»» Evitate cibo lasciato lungo tempo a temperatura ambiente
(diffidare dei buffet)
»» Fate attenzione all’igiene delle mani e delle stoviglie
»» I pasti consumati al ristorante sono meno sicuri di quelli in case
private
acqua e salute
Seguite questi consigli per evitare di contrarre malattie bevendo acqua contaminata.
»» Non bere mai acqua del rubinetto.
»» L’acqua in bottiglia in genere è sicura – all’acquisto verificate che la confezione sia ben sigillata.
»» Evitate il ghiaccio.
»» Evitate le spremute fresche – possono essere state diluite con acqua del rubinetto.
»» II modo migliore per sterilizzare l’acqua è farla bollire per almeno un minuto.
»» Le soluzioni iodate sono la sostanza chimica migliore per la purificazione dell’acqua. Ne è sconsigliato l’uso in gravidanza e alle persone con problemi alla
tiroide.
»» Anche i filtri per l’acqua risultano efficaci nel tenere lontani i microbi. Assicuratevi che il vostro filtro sia dotato di una barriera chimica come lo iodio e abbia
pori di dimensioni inferiori a quattro micron.
In caso di diarrea dovete bere molti liquidi, preferibilmente soluzioni reidratanti contenenti sali minerali, e bevande zuccherate per riattivare le funzioni
di assorbimento dell’intestino. Qualche scarica diarroica al giorno non richiede alcuna cura particolare, ma se cominciate ad avere più di quattro o cinque
scariche al giorno, dovreste prendere un antidiarroico a base di loperamide (Imodium® e Dissenten®).
Epatite virale A
Dopo la diarrea del viaggiatore è l’affezione che si contrae più facilmente viaggiando ed è diffusa in tutta la Cina. I sintomi sono ittero (colorazione gialla
della cute e degli occhi), nausea, a volte febbre e può provocare un lungo periodo di astenia con tempi di recupero molto lenti La diagnosi avviene attraverso
esami di laboratorio specifici; la prevenzione include la vaccinazione e l’evitare l’acqua a rischio di contaminazione e alcuni cibi (i molluschi in particolare).
Non esiste una terapia specifica, ma esiste la possibilità di vaccinarsi.
Trasporti interni: viaggiare in Cina
Aereo
La rete delle rotte aeree è capillare e in crescita. Nel corso del prossimo ventennio la flotta aerea civile triplicherà, verranno costruiti fino a 56 nuovi aeroporti
e molti altri verranno ampliati o ammodernati. La qualità e la sicurezza del trasporto aereo sono notevolmente migliorate, ma la rapidità dei cambiamenti
sta generando una serie di problemi: mancano piloti cinesi qualificati e si stima che prima del 2015 saranno necessari 18.000 piloti nuovi.
Dagli uffici della Civil Aviation Administration of China (CAAC; Zhōngguó Mínháng) presenti nelle varie metropoli e cittadine della Cina partono spesso gli
autobus navetta per gli aeroporti. Per i voli nazionali è sufficiente arrivare all’aeroporto un’ora prima della partenza.
Ricordate di conservare la ricevuta del bagaglio insieme al biglietto, perché dovrete esibirla al momento di ritirarlo. Gli aerei si differenziano per stile e
comodità: vi potrebbe essere offerto un pasto caldo, ma anche soltanto un dolcetto e un souvenir omaggio della compagnia aerea. Gli annunci a bordo sono
in cinese e in inglese.
Biglietti
In generale non è difficile procurarsi i biglietti aerei (tranne durante le festività e le vacanze principali) per via dell’ampia offerta di voli. I biglietti sono in
vendita presso le filiali CAAC di tutto il paese, negli uffici delle compagnie aeree, nelle agenzie di viaggi e in molti alberghi; le agenzie di viaggi di solito offrono tariffe più convenienti rispetto agli uffici delle compagnie. Sono spesso disponibili sconti, tranne che per i voli diretti verso grandi città come Shànghǎi
e Pechino durante il weekend, per i quali viene applicata la tariffa piena. Si possono trovare voli economici sui siti www.elong.com, www.Ctrip.com o www.
travelzen.com (ma tenete presente che alcuni utenti hanno avuto difficoltà nell’utilizzo di carte di credito straniere con Ctrip). Il calcolo della tariffa si basa
sul viaggio di sola andata: i biglietti di andata e ritorno costano il doppio. Se partite da Hong Kong o Macao alla volta di uno scalo della Cina continentale,
ricordate che il volo viene considerato alla stregua di un volo internazionale; è molto più economico raggiungere via terra Shēnzhèn, Zhūhǎi o Guǎngzhōu,
per poi proseguire in aereo.
Le carte di credito sono accettate nella maggior parte degli uffici CAAC e delle agenzie di viaggio. La tassa di partenza è compresa nel costo del biglietto.
Autobus
Gli autobus a lunga percorrenza (长途公共汽车 chángtú gōnggòng qìchē) coprono una vasta rete di collegamenti e raggiungono località non servite dalla
linea ferroviaria; grazie all’ampliamento delle strade statali, i tempi di percorrenza si stanno riducendo notevolmente.
Autobus e stazioni
I principali centri urbani sono collegati da una flotta di autobus privati più grandi, puliti e confortevoli, talvolta dotati di servizi igienici e hostess che servono
spuntini e acqua minerale; le tratte più brevi e fuori mano sono servite da minibus sgangherati stracolmi di passeggeri. Spesso gli autobus attendono che il
mezzo sia pieno prima di partire o girano in modo esasperante per le strade della zona in cerca di passeggeri.
I tragitti più lunghi e frequentati sono coperti da autobus con cuccette (卧铺客车 wòpù kèchē), che costano quasi il doppio degli autobus normali. Le dimensioni delle cuccette a volte sono ridotte e si ha una sensazione di claustrofobia; in caso di incendio questi mezzi si possono trasformare in una trappola mortale.
Tutte le principali città e le cittadine più grandi sono dotate di una o più stazioni degli autobus a lunga percorrenza (长途汽车站; chángtú qìchēzhàn),
che di solito sono situate in una posizione funzionale rispetto alle strade percorse dai mezzi che vi fanno capolinea. Presso la maggior parte delle stazioni è
disponibile il deposito bagagli. In molte località della Cina, il piazzale antistante alla stazione ferroviaria funge da autostazione.
Biglietti
Con il rincaro del carburante anche i biglietti degli autobus stanno diventando più costosi, ma sono sempre più economici e più facili da trovare rispetto a
quelli del treno (fanno eccezione i periodi in prossimità delle feste nazionali); potete acquistarli in stazione prima della partenza, senza necessità di prenotarli.
Va detto tuttavia che i sedili sono numerati e la prenotazione può garantire un posto migliore, più vicino all’autista.
Pericoli e contrattempi
I guasti restano un problema e alcune strade rurali e provinciali (soprattutto nel Sud-ovest, in Tibet e nel Nord-ovest) versano in un pessimo stato. Le ripide
discese, le buche, le cattive condizioni del manto stradale e gli automobilisti spericolati determinano un’alta frequenza di incidenti. I viaggi sugli autobus
a lunga percorrenza, inoltre, possono essere estenuanti a causa della durata e del rumore, con tanto di sottofondo costante del karaoke e di film prodotti a
Hong Kong. Come se non bastasse, i conducenti suonano continuamente il clacson. Portarsi dietro un lettore MP3 è essenziale per preservare la propria salute
mentale. Quando viaggiate in autobus ricordate che:
»» le cinture di sicurezza sono una rarità in molte province;
»» se prendete l’autobus nei mesi invernali per raggiungere destinazioni a quote elevate, converrà portare indumenti pesanti: siate sempre preparati all’eventualità di un guasto in
condizioni di gelo;
»» dovrete portare con voi un’abbondante riserva d’acqua se percorrete strade che attraversano zone aride come il Deserto di Taklamakan.
Automobile e motocicletta
Noleggiare un’auto è sempre stato difficile se non del tutto impossibile per i visitatori stranieri, che attualmente possono farlo unicamente a Pechino e Shànghǎi,
nella Cina continentale, ambedue caratterizzate in molte zone da una pianta a scacchiera. Se si tiene conto dei pericoli, della complessità delle strade cinesi
per gli stranieri e dei costi, è di gran lunga preferibile utilizzare la metropolitana e i taxi. Presso il vostro albergo potrete noleggiare un’auto con conducente,
ma di solito è più economico e comodo ingaggiare un taxi per l’intera giornata.
Noleggio
Al Capital Airport di Pechino è presente un ufficio del Dipartimento della Circolazione (车管所 Chēguǎnsuǒ; %010-6453 0010; h9-18 lun-dom), presso il quale,
presentando la propria patente di guida e sottoponendosi a una semplice visita medica (che comprende anche un esame della vista), è possibile ottenere una
licenza di guida temporanea valida tre mesi (la patente internazionale non basta). Questo documento è necessario per noleggiare un veicolo presso la Hertz
(%400-888-1336; www.hertzchina.com), che ha una filiale al Capital Airport. Per sapere come ottenere una patente temporanea a Shànghǎi, rivolgetevi all’ufficio
della Hertz (%021-6085 1900; Terminal 2; h8-20 lun-ven e 9-18 sab-dom) al Pǔdōng International Airport di Shànghǎi. La Hertz ha filiali in centro sia a Běijīng sia
a Shànghǎi. Con la Hertz il costo del noleggio parte da ¥230 al giorno (fino a 150 km al giorno; ¥20.000 di cauzione). Anche Avis (%400 882 1119) ha sempre
più filiali nel paese, con costi di noleggio che partono da ¥200 al giorno (¥5000 di cauzione).
Norme di circolazione
In Cina, come in Italia, si guida a destra. Anche gli automobilisti più esperti si troveranno però impreparati ad affrontare le strade cinesi: nelle città le macchine spuntano da ogni angolo e il caos regna ovunque.
Patente di guida
Per guidare a Hong Kong è sufficiente la patente italiana, mentre a Macao serve la patente internazionale. Gli stranieri possono guidare la motocicletta se
sono residenti in Cina e possiedono una patente di guida cinese per le motociclette. In genere le patenti internazionali non sono valide nel paese.
Bicicletta
Se si escludono le città collinari, la bicicletta (自行车 zìxíngchē) è un ottimo mezzo per girare nei centri urbani, per visitare i siti turistici e anche per esplorare la campagna.
Noleggio
Un numero crescente di città cinesi ha sistemi di noleggio di biciclette facili da usare per i visitatori stranieri con stazioni in cui prendere e lasciare le biciclette
disseminate in vari punti della città. Occorre esibire il passaporto e lasciare una cospicua cauzione (circa ¥300), ma le tariffe di solito sono molto convenienti
e in genere sono strutturate in modo da incoraggiare l’utilizzo per tragitti brevi (a volte la prima ora è gratuita). In alternativa, potete rivolgervi agli ostelli
della gioventù che noleggiano biciclette. Anche molti alberghi offrono questo servizio, ma sono molto più costosi.
Cicloturismo
Esplorare la Cina in bicicletta vi consente di raggiungere qualsiasi località come e quando volete, secondo i vostri ritmi; inoltre, rappresenta un modo molto
economico ed estremamente autentico di visitare il paese.
Anche se di fatto la vostra libertà di movimento è illimitata, sarà inevitabile, considerate le immense distanze da coprire, alternare spostamenti in bicicletta
ad altri in treno, autobus, traghetto, taxi o anche aereo, specialmente nel caso in cui vogliate evitare regioni particolarmente scoscese, zone in cui le strade
non sono in buone condizioni o regioni dal clima rigido.
L’equipaggiamento basilare dei ciclisti comprende il kit di attrezzi per riparare la bici, creme e altre protezioni solari, indumenti impermeabili, bande
fluorescenti e attrezzature da campeggio. Assicuratevi di avere l’abbigliamento adatto al clima delle zone che intendete visitare: molte strade corrono ad
altitudini elevate. Inoltre è indispensabile disporre di cartine stradali in cinese per chiedere indicazioni alla gente del luogo.
Bikechina (www.bikechina.com) organizza tour ed è una buona fonte di informazioni per chi vuole praticare cicloturismo in Cina.
Imbarcazioni
I trasporti marittimi e fluviali in Cina sono limitati, soprattutto da quando si sta procedendo all’ampliamento dei collegamenti ferroviari espresso e ad alta
velocità. Sono più diffusi nelle zone costiere, dove servono per raggiungere isole come Pǔtuóshān o Hǎinán, o quelle al largo di Hong Kong. Il traghetto che
collega Yāntái e Dàlián probabilmente resterà in funzione perché permette di risparmiare centinaia di chilometri di viaggio via terra.
La rotta fluviale più famosa è la navigazione di tre giorni lungo il fiume Yangzi (长江 Cháng Jiāng) da Chóngqìng a Yíchāng. Anche la risalita del fiume
Lí (漓江 Lí Jiāng) da Guìlín a Yángshuò è un’escursione molto popolare tra i turisti.
A Hong Kong esiste invece una vera e propria flotta di imbarcazioni che assicurano i collegamenti con la miriade di isole al largo della costa, mentre diversi
battelli fanno la spola tra l’ex colonia e altre località della Cina, tra cui Macao, Zhūhǎi, Shékǒu (per Shēnzhèn) e Zhōngshān.
I biglietti per le imbarcazioni si possono acquistare ai terminal dei traghetti o presso le agenzie di viaggi.
Treni
Il treno è il mezzo migliore per coprire le lunghe distanze che separano le mete turistiche della Cina in modo relativamente rapido e comodo. L’esperienza di
un viaggio in treno può essere più o meno avventurosa o divertente, ma vi garantisce la possibilità di girare il paese in modo pratico e a prezzi ragionevoli.
Infatti, la rete ferroviaria cinese è tra le più estese del mondo, raggiunge tutte le province e include linee ad alta velocità diffuse in modo piuttosto capillare.
I numeri dei treni cinesi sono generalmente preceduti da una lettera, che indica la categoria del treno. I treni intercity più veloci, lussuosi e costosi sono
gli aerodinamici treni ad alta velocità di serie C, D e G, che collegano in breve tempo le principali città, per esempio Pechino e Shànghǎi. Tra i treni espresso
meno veloci figurano i treni notturni di serie Z, seguiti dai treni di serie T e K, più vecchi e spartani.
Ci sono anche treni il cui numero non comincia con una lettera; si tratta dei treni pǔkuài (普快) o pǔkè (普客), con velocità massima di circa 120 km/h.
Il Shànghǎi Maglev è il treno più rapido della Cina, con una velocità massima di 431km/h, ma è in servizio unicamente su una tratta di 30 km tra il
Pǔdōng International Airport e la stazione della metropolitana ‘Long­yang Rd’.
In genere i treni cinesi sono estremamente puntuali e sicuri e le stazioni ferroviarie si trovano spesso nei pressi del centro.
Per quanto riguarda il livello di comfort, in Cina la principale distinzione è fra sedili duri e morbidi oppure cuccette dure e morbide. A dispetto del nome,
che rispecchia le caratteristiche dei vecchi treni cinesi, oggi i sedili ‘duri’ in genere sono imbottiti e possono essere di prima classe (disposti a coppie, dotati di
TV e prese per ricaricare cellulari e computer portatili) o seconda classe. La seconda classe è spesso sporca e rumorosa, oltre che scomoda per i viaggi lunghi;
inoltre, è l’unica che la maggior parte dei cinesi può permettersi, quindi è affollata all’inverosimile. All’estremo opposto, i vagoni con cuccette morbide sono
molto confortevoli e funzionano perfettamente come alberghi mobili.
Se viaggiate in cuccetta, vi verrà chiesto di consegnare il biglietto in cambio di una tessera di plastica o metallo con il numero della vostra cuccetta. In
questo modo il capotreno saprà qual è la vostra destinazione e potrà svegliarvi in tempo. Prima di scendere, vi verrà riconsegnato il biglietto: conservatelo
perché i controllori potrebbero aggirarsi all’interno della stazione e chiedervi il biglietto anche se siete già scesi dal treno.
In stazione
Ecco alcuni accorgimenti e informazioni utili:
»» Non arrivate all’ultimo minuto in stazione, perché le code davanti all’entrata principale possono essere lunghissime.
»» Prima di accedere ai binari dovete passare i bagagli al controllo radiografico.
»» Quando entrate in una grande stazione (come la stazione ferroviaria sud di Shànghǎi), cercate il vostro treno sul pannello elettronico delle partenze e la sala d’attesa
corrispondente.
»» Per i lunghi viaggi fate provvista di cibo, snack e bevande.
»» Se non viaggiate in cuccetta, chiedete a un membro del personale o a un altro passeggero di avvertirvi quando il treno arriva alla vostra stazione.
»» Se avete il sonno leggero e dormite in cuccetta, munitevi di tappi per le orecchie.
»» Non gettate il biglietto finché non siete usciti dalla stazione di arrivo: i controlli possono avvenire non solo a bordo del treno ma in tutta l’area della stazione.
Biglietti
La vera nota dolente dei viaggi in treno è l’acquisto dei biglietti, che può essere assai problematico.
Ecco alcuni consigli per riuscire in questa impresa:
»» Non tentate di acquistare il biglietto per una cuccetta dura (e spesso anche morbida) il giorno stesso della partenza. Organizzatevi per tempo.
»» La maggior parte dei biglietti può essere prenotata da due a 10 giorni prima della data di partenza.
»» Trovare i biglietti per i sedili duri poco prima della partenza non è in genere un problema, ma non sempre riuscirete a prenotare il posto a sedere.
»» I biglietti possono essere pagati solo in contanti.
»» Presso tutte le biglietterie al momento dell’acquisto vi verrà richiesto il passaporto (il cui numero viene stampato sul biglietto).
»» La maggior parte dei distributori automatici di biglietti (per esempio, quelli alla stazione di Shànghǎi) non accetta i passaporti degli stranieri, ma unicamente i documenti
d’identità cinesi; pertanto dovrete mettervi in coda allo sportello.
»» Di solito i biglietti per le cuccette dure si trovano facilmente nelle grandi città, mentre è più difficile procurarseli nelle località minori e fuori mano.
»» Come per i viaggi aerei, acquistare un biglietto per il periodo del Capodanno cinese e intorno al 1° maggio e al 1° ottobre può essere problematico, senza contare che, qualora si
trovi ancora un posto disponibile, le tariffe per alcune destinazioni sono più care del previsto.
»» Anche nei mesi di luglio e agosto non è facile trovare biglietti per molte tratte (per esempio per recarsi a Lhasa); pertanto preparatevi a raggiungere in aereo destinazioni remote.
»» Mettete in conto di restare in fila per un’ora o più prima di acquistare un biglietto in stazione.
»» Cercate di usare le biglietterie fuori dalle stazioni.
»» Non acquistate i biglietti al mercato nero: sul biglietto deve essere riportato il numero del vostro passaporto.
»» In caso di smarrimento del biglietto, non si ha diritto ad alcun rimborso.
Dati riportati sul biglietto ferroviario:
»» Il numero del treno.
»» Il nome della stazione di partenza e di quella di arrivo in caratteri cinesi e in pinyin.
»» L’orario e la data.
»» Il numero della carrozza e del posto a sedere (o della cuccetta).
»» Il prezzo.
»» Il numero del passaporto del viaggiatore (secondo dal fondo).
Nelle stazioni ferroviarie le biglietterie (售票厅; shòupiàotīng) si trovano di solito a uno dei lati dell’entrata principale. I distributori automatici di biglietti
sono presenti solo su alcune tratte e in genere non accettano i passaporti stranieri come documento d’identità. Nelle stazioni più grandi dovrebbe esserci
uno sportello con impiegati che parlano almeno un po’ d’inglese.
In alternativa, troverete ovunque biglietterie ferroviarie indipendenti, dove potrete acquistare i biglietti senza fare lunghe code, pagando una commissione
di ¥5.
Trasporti locali
I trasporti a lunga distanza in Cina sono piuttosto efficienti, ma non si può dire altrettanto dei mezzi di trasporto locale (fatta eccezione per le città servite
dalla metropolitana). Infatti, malgrado la grande varietà di mezzi di trasporto, i veicoli possono essere lenti e sovraccarichi e la rete dei trasporti è di difficile
utilizzo per i visitatori. Noleggiare un’auto è spesso poco pratico, mentre la bici non è sempre il mezzo più adatto. Fatta eccezione per le piccole cittadine,
spostarsi a piedi nelle aree urbane è stancante. In compenso, i trasporti locali sono economici, i taxi sono assai diffusi e praticano tariffe modiche e nelle
grandi città turistiche la metropolitana è in rapida espansione.
Autobus
Le rete degli autobus è estesa e gli autobus sono un mezzo eccellente per spostarsi nelle città, ma sono usati raramente dai viaggiatori stranieri. Quando salite
su un autobus, indicate la vostra destinazione sulla cartina al controllore (seduto accanto alla porta), che vi darà il biglietto giusto. Di solito, purché se ne
ricordi, vi dirà dove scendere. Negli autobus senza controllore si inserisce il denaro in una macchinetta posta vicino al conducente.
»» Le tariffe sono basse (di solito intorno a ¥1-¥2), ma gli autobus sono spesso affollati… più di quanto potreste immaginare!
»» L’utilizzo degli autobus non è semplice per chi non parla cinese, anche perché di solito alle fermate i percorsi sono indicati solo in cinese (senza neppure la trascrizione in pinyin).
»» Sui mezzi in servizio a Pechino e Shànghǎi e in altre città turistiche, le fermate vengono annunciate in inglese.
»» Cercate di avere sempre spiccioli a disposizione nel caso in cui non ci sia il controllore a bordo.
»» Gli autobus che recano il simbolo di un fiocco di neve sono dotati di aria condizionata.
»» A volte si procede a rilento a causa del traffico.
Metropolitana e metropolitana leggera
La metropolitana e la metropolitana leggera sono mezzi moderni ed efficienti che consentono di spostarsi rapidamente spendendo poco; la maggior parte
delle reti è nuovissima o relativamente recente ed è presente in un numero sempre maggiore di città, tra cui Pechino, Shànghǎi, Sūzhōu, Xī’ān, Hángzhōu,
Tiānjīn, Chéngdū, Shènzhèn, Wǔhàn e Hong Kong.
Taxi
I taxi (出租汽车 chūzū qìchē) sono economici, numerosi e facili da trovare. Le tariffe al chilometro sono chiaramente indicate su un adesivo attaccato sul
finestrino laterale posteriore del mezzo; la tariffa base varia da città a città e dipende anche dalle dimensioni e dalle caratteristiche del veicolo.
Sebbene quasi tutti i taxi siano dotati di tassametro, nelle località minori i taxisti potrebbero non usarlo. Quando non viene azionato il tassametro (per
una gita fuori città, per esempio, o quando si noleggia il veicolo per mezza giornata o una giornata intera), sarebbe meglio concordare il prezzo prima di
partire e scrivere l’importo stabilito. Se volete che sia azionato il tassametro, dovete dire dǎbiǎo (打表). Ricordate di chiedere la ricevuta (发票 fāpiào); se
dimenticate qualcosa nel taxi, il numero identificativo sopra riportato vi sarà utile a rintracciare il mezzo.
Tenete presente che:
»» le stazioni ferroviarie e quelle degli autobus a lunga percorrenza sono punti di raccolta consueti, ma in genere è possibile fermare semplicemente un taxi con un cenno della
mano;
»» i tassisti parlano poco o per nulla l’inglese. Se non conoscete il cinese, chiedete a qualcuno di scrivere su un biglietto la destinazione in caratteri cinesi;
»» se avete problemi nella comunicazione, potete utilizzare il vostro cellulare per chiamare il personale dell’albergo dove alloggiate chiedendogli di farvi da interprete;
»» potete noleggiare un taxi per un giorno intero o per mezza giornata, spesso a tariffe ragionevoli (ma non mancate di contrattare);
»» se vi trovate bene con un tassista, provate a chiedergli il biglietto da visita (名片 míngpiàn);
»» in molte province spesso i taxi coprono i percorsi degli autobus a lunga percorrenza. In questo caso in genere chiedono circa dal 30% al 50% in più dei mezzi pubblici ma sono
molto più veloci. Per partire occorre attendere che ci siano quattro passeggeri.
Attenzione: le truffe dei tassisti del Capital Airport di Běijīng sono ormai leggendarie; è consigliabile mettersi sempre in coda al posteggio dei taxi ufficiali
e, appena saliti sul veicolo, insistere perché sia azionato il tassametro.
Altri mezzi di trasporto
Oltre ai mezzi appena descritti, per i loro spostamenti i cinesi utilizzano anche una serie di sgangherati veicoli; se volete imitarli, concordate il prezzo in
anticipo. Se possibile, scrivete la tariffa pattuita: non è raro, infatti, che i conducenti di risciò fingano di accettare un prezzo in fase di contrattazione e poi,
una volta arrivati a destinazione, richiedano una cifra diversa (a volte 10 volte la somma pattuita).
»» I risciò a motore sono veicoli a tre ruote, che spesso applicano le stesse tariffe dei taxi.
»» I risciò sono azionati a pedali.
»» In alcune città potete avere un passaggio dai motociclisti pagando grosso modo la metà della tariffa applicata dai taxi. Il casco è obbligatorio e viene fornito dal conducente.Altri
mezzi di trasporto
Oltre ai mezzi appena descritti, per i loro spostamenti i cinesi utilizzano anche una serie di sgangherati veicoli; se volete imitarli, concordate il prezzo in
anticipo. Se possibile, scrivete la tariffa pattuita: non è raro, infatti, che i conducenti di risciò fingano di accettare un prezzo in fase di contrattazione e poi,
una volta arrivati a destinazione, richiedano una cifra diversa (a volte 10 volte la somma pattuita).
»» I risciò a motore sono veicoli a tre ruote, che spesso applicano le stesse tariffe dei taxi.
»» I risciò sono azionati a pedali.
»» In alcune città potete avere un passaggio dai motociclisti pagando grosso modo la metà della tariffa applicata dai taxi. Il casco è obbligatorio e viene fornito dal conducente.