82 - Anafi
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82 - Anafi
Prestigioso incarico alla FEZ Il dottor Sergio Gigli, direttore della Sezione operativa centrale per la produzione della carne dell’Istituto sperimentale per la zootecnia, è stato nominato Presidente della Commissione di studio della Federazione europea di zootecnia (Fez) per il triennio 2000-2003. La Fez raccoglie 37 Paesi europei e del Mediterraneo e svolge la sua attività di promozione del progresso della ricerca zootecnica tramite le sue Otto Commissioni di studio (genetica, nutrizione animale, gestione e sanità animale, fisiologia animale, produzione bovina, produzione ovi-caprina, produzione suina e produzione equina). Il dottor Gigli è il primo italiano a raggiungere questa prestigiosa carica. Siamo certi che la sua attività, opportunamente supportata sia dall’Istituto Sperimentale per la zootecnia che dalle altre istituzioni politiche, organizzative e scientifiche (Mipa, Fao, Aspa, Aia) che si occupano di produzione animale, sarà di sicura utilità per lo sviluppo della zootecnia italiana in rapporto con l’Europa (dell’Est in particolare, la 52a Riunione della Fez nel 2001 che si terrà a Budapest) ed il Mediterraneo (soprattutto i Paesi Nord Africani, la 53a Riunione della Fez sarà al Cairo), sia per le proposte scientifiche (Progetti di ricerca europei ed internazionali), sia per gli interventi tecnici (programmi di sviluppo bi- o multi-laterali ed assistenza tecnica), sia per rapporti politico-economici (materiale ed apparecchiature avanzate, collegamento fra Ministeri Agricoli). L’Anafi formula al dottor Gigli le congratulazioni per il prestigioso incarico ed i più sentiti auguri di un proficuo lavoro. Lettere AL GIORNALE Sono un giovane allevatore della provincia di Verona e avrei da fare una piccola osservazione. Essendo uno che frequenta le fiere con i propri animali, ho una certa passione e quindi, oltre a «Bianco Nero», leggo altre riviste specializzate. La prima cosa che ho osservato è l’estrema differenza di argomenti trattati dalle varie riviste. Le riviste straniere, sono fatte esclusivamente da pubblicità dei vari allevamenti, lasciando spazio solo in minima parte ad altri tipi di pubblicità. Nel nostro «Bianco Nero», forse a causa del costo troppo alto di una pagina, ci sono pochissimi allevamenti che si pubblicizzano, lasciando fin troppo spazio alle ditte mangimistiche e ai centri genetici. Da qualche mese a questa parte, devo ammettere che la rivista è migliorata abbastanza, solamente che ho potuto notare che ora, puntualmente, vengono trattati servizi sui bovini sacri. Non me ne voglia a male Antonia Bertocchi, ma io, come penso molti altri lettori, non ho 82 BIANCO NERO . NOVEMBRE ’99 mai letto neanche la prima riga perché lo ritengo un argomento che poco ci interessa. Concludendo, vi chiedo se non è possibile eliminare questo tipo di servizi e ridurre le tariffe per la pubblicità per lasciare più spazio agli allevatori, anche perché tutto sommato il giornale è «nostro». STEFANO GUARISE Allevatore di Verona Gentile signor Guarise, La ringraziamo per questa sua lettera, che ci permette di chiarire alcuni concetti di fondamentale importanza per il nostro giornale. Sulla prima osservazione relativa agli argomenti trattati dalle altre riviste specializzate, è importante avere sempre ben chiaro che “Bianco Nero”, a differenza di altre testate, è l’organo ufficiale di una Nazionale di razza, L’Anafi, che tra i vari doveri istituzionali avuti per delega dallo Stato finanziatore, ebbe anche l’importante compito, all’epoca della creazione del Centro Genetico, di fondare e gestire un programma di selezione nazionale per il miglioramento genetico della razza. Questo significa che il Programma Editoriale di “Bianco Nero”, e ci riferiamo ai testi del giornale e non alla pubblicità, è specifico, è unico ed è costituito per il 70% da dati ed informazioni della fonte Anafi, un’Associazione che va vista come un’azienda di servizi della quale «Bianco Nero» dev’essere il tramite nella divulgazione con le Apa Socie e soprattutto con voi allevatori. Chiarito questo basilare aspetto editoriale, affrontiamo ora il discorso della pubblicità. La sua lamentela sulle tariffe troppo care, crediamo sia dovuta ad una insufficiente informazione, di cui probabilmente siamo responsabili e che cercheremo di migliorare quanto prima. Non tutti sono evidentemente a conoscenza del fatto che le tariffe pubblicitarie per gli Allevatori Iscritti al Libro Genealogico e per le Apa Socie siano scontate del 50% rispetto al prezzo corrente per tutti gli altri inserzionisti: una riduzione che porta ad una cifra inferiore al costo della pubblicazione. Il troppo spazio che a suo avviso concediamo alle ditte mangimistiche ed ai Centri di FA, ci permette di affrontare il Programma Editoriale al quale facevamo riferimento e di fare un giornale ricco di colori e di foto di moltissime vacche ed allevatori: tutte cose che crediamo interessino anche Lei. La pubblicità dei Centri di FA nazionali, in particolare, non la vediamo così distante dagli interessi degli allevatori, perché i Centri rappresentano una componente fondamentale del nostro intero Sistema. Riguardo agli articoli sui «Sacri Bovini…», quando in sede di Comitato di Redazione decidemmo per la loro pubblicazione, eravamo ben consci del fatto che l’argomento trattato non avrebbe interessato l’universo dei lettori di «Bianco Nero», ma eravamo altrettanto consci del fatto di dover rispettare la richiesta di una minoranza di essi, nella convinzione che un articolo che esulasse dal programma editoriale strettamente tecnico e mirato del giornale, non avrebbe comportato un «sacrilegio». Concludiamo ringraziandoLa per l’apprezzamento sul miglioramento della rivista negli ultimi mesi e assicurandoLa che la passione che Lei mette nel difficile lavoro di allevatore, noi la mettiamo nel fare «Bianco Nero», con i suoi compiti e doveri. Con i più cordiali saluti, ROBERTO TARTARA Caporedattore di «Bianco Nero»