La manifestazione a Piazza Navona dell`8 luglio 2008

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La manifestazione a Piazza Navona dell`8 luglio 2008
Anno 7 - n° 251
W W W. G I U S T I Z I A - e - L I B E RTA . C O M
14 luglio 2008
G iustizia e L ibertà
Distribuzione telematica
Periodico Politico Indipendente
Copia gratuita
SPECIALE: ALL’INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
La nostra verità
di Luigi Barbato
(a pagina 1 - 2)
Rete 4 e piazza
Navona
di Paolo Di Roberto
(a pagina 22 - 23)
“No Cav. Day”
-ora per orada La Repubblica
(a pagina 4 - 10)
Show business
sul palco
di Clurzio Maltese
(a pagina 11 - 12)
Rules
of political show
di Alexis
(a pagina 11)
La deriva del
talk show
di Edmondo Berselli
di Luigi Barbato
Lo confesso, io sono
uno di quei
cento mila
(a quanto si
dice) che si sono radunati a Piazza Navona
l’otto luglio scorso, richiamato dalla proposta
avanzata da Furio Colombo, “Pancho” Pardi
e Paolo Flores d’Arcais
(Tutti in piazza contro
le “Leggi Canaglia”) e
da Antonio Di Pietro
dell’Italia dei Valori.
(a pagina 13 - 14)
La Guzzanti…
da Repubblica
(a pagina 14 - 15)
Grillo insulta
ma la piazza non
è con lui
di Alessia Grossi
… spazzatura ...
da Corriere della Sera
(a pagina 18)
Tonino
conquista le ...
di Federico Geremicca
(a pagina 19 - 20)
L’assalto allo
Stato ...
di Giorgio Bocca
(a pagina 20)
Tonino dà
le carte
di Andrea Romano
La nostra verità su Piazza Navona
(a pagina 21)
Giuro fedeltà
alla Piazza
di Antonio Di Pietro
Giuro
fedeltà
Nanni
Moretti ...
alla
Piazza
di Paolo Mignozzi
di Antonio Di Pietro (a pagina 24 - 25)
(a pagina 22 - 23)
E-mail
E-mail sul otto
Luglio
2008
sull’8.7.08
(a pagina
pagina 26
24 -- 30)
28)
(a
ritrovati rimaniamo
in contatto. Noi cittadini possiamo fare politica, possiamo farla
con piacere e possiamo farla ognuno con
le proprie idee ma rimanendo uniti, noi
oggi qui siamo uniti.”
Anche se, a differenza
delle due che ho citato,
questa si era svolta con
alcuni attimi, pochi minuti soltanto, 5 o 6 che
hanno lasciato un po’
di amaro in bocca, per
alcune frasi pronunciate da Sabina Guzzanti e
da Beppe Grillo.
Un po’ di amaro in
quanto, pur reputando
queste denunce, libere
manifestazioni del loro
pensiero, mi sembrava
che non fossero perfettamente attinenti alla
Aperta Denuncia contro le Leggi Canaglia
che rappresentava il
tema forte della manifestazione.
Ma, mi sono detto, “…
cosa vuoi che siano 3,
5, 6 minuti di slabbratura rispetto alle 3.454 ore di tutta la manifestazione in cui si sono avvicendati sul
palco persone come
Paolo Flores D’Arcais, Furio Colombo,
Antonio Di Pietro, Rita Borsellino (in video), Andrea Camilleri,
Marco
Travaglio,
Per non “perdermi”
niente, sono arrivato
nella Piazza verso le
17, 17.15 e me ne sono
andato via verso le 20.45, 21.00. Abbastan(Continua a pagina 2)
za soddisfatto di come
si era svolto e, in
cuor mio, auguran- Fonte: RaiNews24
domi che questa
manifestazione po- video
8/7/2008 - Sabina Guzzanti (1 parte)
tesse riuscire a costituire, per il rilan8/7/2008 - Sabina Guzzanti (2 parte)
8/7/2008
- Beppe Grillo
cio della sinistra la
Marco Travaglio
8/7/2008
“terza boa” dopo
Andrea Camilleri
8/7/2008
quella che si svolse
8/7/2008 - Antonio Di Pietro, Idv
in questa stessa
8/7/2008 - Moni Ovadia
piazza, nel febbraio
8/7/2008 - Paolo Flores d'Arcais, MicroMega
2002, quando Nan8/7/2008 - Mattia Stella (Idv)
ni Moretti disse
8/7/2008 - Intervista a Marco Travaglio (di Federica
con vigore «Con
Mango)
questo tipo di dirigenti non vinceremo A tutti coloro che non erano a Piazza Navona l’otmai», e l’altra, la to luglio e non vogliono accontentarsi di sapere
megamanifestazione del 14 settembre
2002 a Piazza S.
Giovanni, quando
affermò “Non perdiamoci di vista.
Ora che ci siamo
quanto è stato detto in quella piazza solamente
dai commenti, più o meno di parte, formulati dai
vari media, consiglieremmo di sentire con le proprie orecchie gli interventi dei singoli oratori, clic
cando (CTRL+ENTER) sugli URL che sono elencati qui sopra.
Potranno così farsi una propria opinione non mediata da … altri.
22
Giustizia
Giustizia ee Libertà
Libertà
ALL’
ALL’ INDOMANI
INDOMANI DELL’
DELL’ 8
8 LUGLIO
LUGLIO 2008
2008
14 luglio
luglio 2008
2008
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La nostra verità
(Continua da pagina 1)
Francesco “Pancho”
Pardi, Moni Ovadia,
Lidia Ravera, la girotondina Laura Belli e
Ascanio Celestini….”
La mattina del nove,
sia guardando i tg (tutti
indistintamente, l’unico meno virulento, era
-more solito- il TG3)
ed i quotidiani, ho avuto la netta sensazione
che ciò che io ricordavo e quanto veniva detto e scritto forse si riferiva a due manifestazioni differenti.
Venivano descritti, ingigantendoli in modo
smisurato i 3-6 minuti
in cui Sabina Guzzanti
e Beppe Grillo avevano
criticato
in
modo
“forte”
Benedetto
XVI, e poi il presidente
Giorgio Napolitano.
E si passavano del tutto
sotto silenzio i 234-237
minuti in cui si erano
discussi i reali e drammatici problemi che
frappongono
tra
i
“comuni cittadini italiani” e la politica dell’attuale governo a livello della Giustizia,
dello Sviluppo, delle
Retribuzioni,
della
Giustizia Sociale, dell’Energia, delle Leggi
Canaglia, del Conflitto
di Interessi, etc.
Mi sono potuto rendere
pienamente conto che
era stata avviata una
delle più grandi operaz i o n i
d i
“disinformatjia” di questi ultimi anni,
Non era importante che
fossero stati denunciati
fatti e e realtà che non
sarebbero neppure concepibili in un altro pae-
se occidentale; che avrebbero determinato
cause di dimissioni, di
impachment nell’America del “caro George”
quella stessa che mentre Mister B. faceva approvare la depenalizzazione del “Falso in Bilancio”, condannava ad
anni ed anni di reclusione il management
della Enron per il reato
di … falso in bilancio.
più alti livelli di tutti i
media, la cosa più importante era che durante la manifestazione si
erano registrati quei 36 minuti fuori tono e
quindi li si potevano
ingigantire fino al punto da far intendere che
le uniche parole pronunciate a Piazza Navona fossero quelle ed
il resto fosse stato solo
bla-bla-bla-blaPer la “disinformatjia” un
bla,
scomposto,
disorimperante in Italia ai
dinato, senza senso.
Ed a, questo punto,
qualsiasi persona dotata di buon senso non
dovrebbe far altro che
dire, gridare, urlare
con voce sempre più
alta: “Basta, Basta,
Non ci sto ! Non ci sto
a vivere in questo sistema ! Sono troppo
disgustato !”
Luigi Barbato
Rete 4 e la manifestazione
di Piazza Navona
di Paolo Di Roberto)
Ormai non dovremmo
più meravigliarci di
nulla qui in Italia.
Siamo un paese in cui
il presidente del consiglio, che possiede metà delle televisioni italiane,
praticamente,
nonché diversi giornali tra quotidiani e settimanali di vario tipo, si
lamenta che l’informazione è controllata
dai “comunisti”.
Siamo un paese in cui
un ministro non solo
non viene scelto per le
sue capacità dirigenziali, come sarebbe
logico aspettarsi, né
viene scelto per necessità politiche, ovvero
ordini di partito, come
avveniva fino a qualche anno fa, ma perché pare essere stata
particolarmente “carina” con il premier.
Siamo in un paese in
cui un imputato è la
stessa persona che fa
le leggi, e quando non
è lui a farle, ecco che
ci pensano i suoi av-
vocati (nel 2006 il
premier venne assolto
in un processo grazie
alla “legge Pecorella”, e Pecorella oltre
ad essere il suo primo
firmatario è anche uno dei suoi principali
avvocati).
Siamo un paese in cui
pur di salvare Berlusconi da una sicura
condanna sul caso
Mills, non si sarebbe
esitato a bloccare qualcosa come 100.000
processi.
Avete letto bene, 100.000 processi.
Oggi è in corso di approvazione, manca il
passaggio al Senato,
quindi la firma di Napolitano, che comunque ha già detto che ci
sarà, il lodo Alfano,
l’immunità studiata su
misura per le quattro
maggiori cariche dello
Stato.
Comunque una vergogna, che non è presente, in questa forma, in
alcun altro paese del
mondo, ma sicuramente meglio che bloccare
i processi di tutta Italia.
E in tutto questo contesto, indovinate chi sono i cattivi di turno, a
parte i soliti magistrati?
I cattivi sono, naturalmente, tutti quei cittadini che si indignano e
che chiedono il rispetto di una certa morale
e dignità che chi ci governa dovrebbe avere.
Si sono fatti commenti
a non finire sulla manifestazione che l’8 luglio ha riempito Piazza
Navona a Roma, più o
meno critici, da quelli
de L’Unità a quelli de
Il Giornale, da Il Corriere della Sera a Repubblica, passando per
tutta la stampa italiana
ed i vari telegiornali.
Ma su un commento
vorremmo in particolare puntare il dito.
(Continua a pagina 3)
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ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
3
Il morso del Caimano
(Continua da pagina 2)
Anche se -e non dovrebbe
meravigliare
più nessuno- quello che
abbiamo trovato veramente vergognoso è il
modo con cui il TG4,
condotto da Emilio Fede, ha aperto il suo notiziario.
L’Emilio
nazionale,
com’era lecito aspettarsi, ha immediatamente
sottolineato che a Piazza Navona si era svolta
una “vergognosa” manifestazione che ha avuto dell’incredibile.
Non ci sono parole per
descrivere cosa sia potuto uscire dalla bocca
di alcuni degli organizzatori, con attacchi mirati al presidente della
repubblica Napolitano,
al Papa, per non parlare
al campo del governo
Silvio Berlusconi.
Nello stesso tempo il
premier veniva applaudito da tutti i deputati
nel corso del suo intervento alla Camera,
compresi molti esponenti del Partito Democratico che hanno preso
nettamente le distanze
da quanto accaduto nel
corso della manifestazione.
Seguendo lo stile fedele al TG4, il commento
di apertura di Emilio
Fede è stato condito da
immagini della manifestazione ovviamente
staccate dal contesto,
riprese in angoli remoti
della piazza o tra le vie
laterali, tanto per mostrare una folla scarna
che non rispondeva assolutamente alla realtà,
come ben sa chi vi ha
partecipato, nonché,
per finire in bellezza,
una fotografia di Antonio Di Pietro che aveva
un’espressione irata,
presa probabilmente
dalle immagini di un
dibattito televisivo particolarmente combattuto.
Non è nostro costume
raccontare tutto l’intervento di Emilio Fede al
TG4, non sarebbe necessario, in fondo, visto che conosciamo
bene il soggetto.
Non possiamo però
non ricordare che il
direttore
altri non è,
in fondo,
che un dipendente
dello stesso
presidente
del consiglio, che,
in quanto
tale,
non
andrà mai
contro
il
proprio datore di lavoro.
Così come
non possiamo non ricordare alcuni
dei
teatrini
a
cui in passato abbiamo assistito proprio
su questo
telegiornale, in cui
Emilio Fede intervistava telefonicamente il direttore de Il
Giornale, quotidiano
anch’esso di proprietà
della famiglia Berlusconi, e commentava
alcuni avvenimenti politici della giornata.
Il risultato era un grottesco show in cui due
dipendenti di Berlusconi, ossia, permetteteci
di sottolinearlo meglio,
due persone il cui stipendio è pagato da
Berlusconi, facevano
commenti sull’operato
del loro datore di lavoro o dell’opposizione,
cercando di spacciare
per genuine opinioni
meramente personali.
Ciò che invece ci preme sottolineare è, ancora una volta, come la
manipolazione dell’in-
non solo giusta ma addirittura doverosa.
Secondo la stessa logica per cui una singola
frase colta nel mezzo
di un discorso non è il
discorso stesso.
Noi di Giustizia e Libertà non siamo mai
stati né dipietristi a
tutti i costi né
piddieini a tutti
i costi, ma non
possiamo
che
elogiare Di Pietro per la sua iniziativa e per il
coraggio che ha
avuto con l’organizzazione di
questa manifestazione, e ringraziandolo per
l’appoggio dato
ai
movimenti
nati sulla scia
della manifestazione, sempre di
Piazza Navona,
del 2002.
In tal senso non
possiamo
che
ribadire quello
che sta divenendo sempre più
chiaro agli occhi
di tutti: l’Italia
dei Valori, in
questi ultimi mesi di vita politica, si sta rivelando l’unica opposizione del paese
e molti elettori
l’hanno percepito se è vera la
formazione possa por- sua crescita vertiginosa
tare a far sembrare nei sondaggi.
qualcosa diverso da ciò
E’ per questo che oggi
che è stato.
Chi ha partecipato alla Di Pietro viene attacmanifestazione di Piaz- cato da tutti i poteri
za Navona, come noi, forti, a partire da Bersa bene che i pochi i- lusconi, indubbiamente
stanti in cui si sono al- il potere più forte oggi
zati i toni, sono rimasti in Italia.
momenti isolati nell’arco del contesto di PDR
una
manifestazione
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Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008
Momento per momento
"No Cav day", Grillo contro il Colle
Sabina Guzzanti attacca la Carfagna
Alle 18 a piazza Navona a Roma è iniziato il "no Cav day", la manifestazione promossa da Micromega, a cui hanno aderito l'Idv di Di Pietro, i girotondini e alcuni parlamentari del centrosinistra. Beppe Grillo in collegamento telefonico è tornato ad attaccare il capo dello Stato, dopo i suoi
attacchi al capo dello Stato: "Quando a Chiaiano c'erano le cariche della
polizia lui era a Capri che festeggiava con due inquisiti, Bassolino e la
moglie di Mastella". Attacchi anche a Veltroni: "In tre mesi ha fatto cose
memorabili". Sabina Guzzanti contro il ministro Carfagna.
Indignazione di Colombo e Flores
da www.repubblica.it (9 luglio 2008)
14:51 Girotondini in piazza
Si terrà oggi alle 18 a piazza navona a Roma la manifestazione promossa da 'Micromega'. Un'iniziativa per protestare contro le 'leggi canaglia' del governo. Previsti gli interventi di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: Marco Travaglio,
Sabina Guzzanti, Ascanio Celestini, Andrea Camilleri, Rita Borsellino, Moni Ovadia, Lidia Ravera,
Pancho Pardi.
In videocollegamento ci saranno Umberto Eco e
Beppe Grillo.
14:52 "Puntiamo a superare le 10mila presenze"
Il partito dei 'No-Cav' punta a superare diecimila
presenze con sessanta pullman già organizzati da
italia dei valori e una decina dai girotondi.
14:53 Soro: "No agli insulti a Napolitano"
Il capogruppo alla Camera del Pd, Antonello Soro,
parlando a Radio Radicale. Poi, Soro ha criticato la
manifestazione: "Oggi la piazza ospiterà più di una
personalità che in queste ore insulta il Capo dello
Stato. Questo non è esattamente il modo migliore
per rappresentare le ragioni dell'opposizione democratica del nostro paese".
14:55 Vietata la "Gita" di Grillo
No della Questura di Roma alla 'Gita' a Roma con
soste davanti alle sedi dei partiti e al Parlamento
organizzata da Beppe Grillo per il 25 luglio.
A dare la notizia è lo stesso comico genovese che
oggi sul suo blog annuncia l'annullamento dell'iniziativa, mentre annuncia "presto un altro appuntamento" e ribadisce che nel pomeriggio interverrà
alla manifestazione di Piazza Navona organizzata da
Di Pietro e Paolo Flores D'Arcais.
14:56 Grillo contro "la banda dei quattro"
“Mentre il Paese e' sull'orlo del tracollo economico i nostri dipendenti cercano dalla mattina alla
sera di non farsi processare. Blocco dei processi.
Trasferimento dei processi. Ricusazione dei giudici”
Beppe Grillo, sul suo blog, tuona contro la decisione
di accelerare l'iter parlamentare del lodo Alfano e
alza il tiro anche contro il Quirinale. "Pdl e Pdme-
noelle hanno deciso di approvare la legge della
banda dei quattro, la Schifoalfano -scrive Grillo-.
I Fantastici quattro: Napolitano, Schifani, Fini e
Berlusconi potranno delinquere impunemente
durante il loro mandato.
Se nessuno dei quattro si è dissociato da questa
legge, vuol dire che è utile per tutti, non solo per
lo psiconano".
15:00 Parisi: "In piazza contro Berlusconi"
“Oggi vado in piazza tra i Democratici a
protestare anche fuori del parlamento contro un
Presidente del Consiglio che ancora un volta
antepone la soluzione dei suoi problemi privati ai
problemi del Paese”.
Lo ha affermato Arturo Parisi, parlamentare ulivista
del Pd.
15:41 Adinolfi: "Sbagliato attaccare Grillo"
“Non andrò a piazza Navona, anche se Vorrei.
Rispetto il volere dei vertici. Sarà ormai un anno
che provo a spiegare ai democratici che
comandano che attaccare grillo è un errore di
metodo e di merito". Mario Adinolfi, blogger
candidato alle primarie del Pd e membro della
direzione nazionale del partito, dissente dall'attacco
dei vertici democratici al comico genovese
16:45 Matteoli: "Manifestazione anacronistica e
ad personam"
"Una manifestazione sotto certi aspetti
anacronistica e una protesta più ad personam che
contro il governo".
Così il ministro delle
Infrastrutture, Altero Matteoli. "Spero non riesca",
sottolinea. E poi aggiunge: "Al di là delle battute è
una manifestazione sotto certi aspetti
anacronistica perché se si vuole protestare contro
il governo è legittimo ma qui siamo di fronte ad
una protesta che non è condivisa in quei termini
nemmeno
dal
partito
di
maggioranza
dell'opposizione".
16:47
Finocchiaro: "Da Berlusconi 'balle' agli
italiani"
"Io mi ero rallegrata che Berlusconi avesse detto
(Continua a pagina 5)
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ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
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La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento
che si sarebbe difeso nel processo e non si
sarebbe avvalso della sospensione. Era una
balla". Così Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd
al Senato, commenta "l'accelerazione" data dal
governo all'approvazione in parlamento del LodoAlfano.
in procedimenti penali per le quattro più alte cariche
dello Stato, resteranno contingentati. Questo però
non esclude che il voto finale, pur con il contingentamento dei tempi possa slittare a venerdì, venendo
così per certi versi incontro alle richieste dell'opposizione. Una soluzione del genere porterebbe a lunedì prossimo l'inizio dell'esame del dl sicurezza.
16:57 Palamara (Anm): "Salva-processi può acuire problemi"
"La norma così com'è formulata non va bene
perchè rischia di creare ulteriori disfunzioni al
sistema". Lo ha detto il segretario dell'Associazione
nazionale magistrati, Luca Palamara.
Per un miglioramento della funzionalità della giustizia, ha aggiunto Palamara, "la nostra proposta è
invece relativa alla informatizzazione degli uffici,
alle notifiche via e-mail, alla eliminazione dei
processi ai contumaci e alla soppressione degli
uffici inutili".
17:12 Pm De Lucia: "Meglio amnistia del bloccaprocessi"
"Bisogna stare attenti perché la cosiddetta
norma bloccaprocessi non cancella i processi, ma
li sospende, il che vuole dire che fra un anno noi
dovremo comunque affrontarli di nuovo e quindi
nessun beneficio verrà apportato al funzionamento della macchina della giustizia. Meglio sarebbe stato avere avuto il coraggio di votare
un'amnistia che avrebbe definitivamente impedito la trattazione di questi dibattimenti".
Lo ha detto Maurizio De Lucia, sostituto procuratore della Dda di Palermo.
(Continua da pagina 4)
16:59
Fini: "Prassi consolidata contingentare
tempi"
"Non ritengo di potermi discostare dai
precedenti e dalla prassi consolidata che
inducono la presidenza a confermare la sua
decisione circa il contingentamento dei tempi".
Lo sottolinea il presidente della Camera Gianfranco
Fini nel documento presentato oggi ai componenti
della giunta per il regolamento di Montecitorio convocata con all'ordine del giorno l'ipotesi, avanzata
dal Pd, di considerare secretabile il voto sul ddl del
'Lodo Alfano' e quindi non contingentabile nel primo
calendario.
17:01 Santagata: "Piazza luogo per difendere il
Parlamento"
"Ho dichiarato che non sarei andato, ma sto
rivalutando la cosa".
Giulio Santagata, ex ministro prodiano per l'Attuazione del programma e deputato del Pd, risponde
così ai giornalisti che gli chiedono della manifestazione che si terrà questo pomeriggio a Piazza Navona.
"La piazza -aggiunge Santagata- potrebbe diventare, infatti, il luogo per difendere il Parlamento".
17:06 Piazza Navona, i manifestanti sono 250
La piazza si sta riermpiendo, attualmente ci sono
200-250 persone.
Molte le bandiere dell'Italia dei valori. Presenti anche le bandiere di Sd e del partico comunista dei
lavoratori.
L'inizio è previso per le 18. Rita Borsellino, in ospedale per un problema al ginocchio, farà il primo discorso in scaletta via telefono.
Durante gli interventi ci sarà anche la telefonata di
Beppe Grillo.
17:10 Lodo Alfano, voto alla camera forse venerdì
La conferenza dei Capigruppo di Montecitorio, che
si riunirà stasera alle 18,30, potrebbe decidere lo
slittamento (rispetto a quanto stabilito ieri) del voto
in aula sul 'Lodo Alfano' da giovedì a venerdì. Secondo quanto si apprende, i tempi della discussione
in aula del provvedimento, che prevede l'immunità
17:14 Calderoli: "C'è chi va al mare e chi va in
piazza Navona"
"In questo periodo c'è chi va al mare e chi va a
Piazza Navona: ciascuno è libero di scendere in
piazza a sostenere ciò che vuole, per prendere
voti si fa anche questo".
Lo afferma il ministro per la semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, commentando la manifestazione dei girotondini e di Antonio Di Pietro di
Piazza Navona.
"Poi -conclude il ministro della Lega- a settembre
si tornerà tutti a lavorare".
17:22 Calderoli: "Un mese e si chiude capitolo
giustizia, poi le riforme"
I provvedimenti sulla giustizia dovranno essere
approvati entro la pausa estiva dei lavori
parlamentari, per poi affrontare il capitolo che alla
Lega sta più a cuore, il federalismo. E' il ministro
per la Semplificazione Roberto Calderoli a spiegarlo
durante il timing: "Il Lodo alfano, il pacchetto
sicurezza e la finanziaria -dice- dovranno essere
approvati entro l'8 agosto dopo di che,
finalmente, si comincia a lavorare sulle riforme".
In particolare "il federalismo che partirà con la
parte fiscale a fine settembre con un collegato
alla finanziaria".
17:25 Di Pietro giunto in Piazza Navona
Di Pietro è arrivato in Piazza Navona, accolto da
applausi e bandiere: "Non è una manifestazione
contro Napolitano", l'ex pm ha difeso Beppe
Grillo: "Il vero obiettivo è Berluscon e ognuno fa
opposione come crede", ha detto l'ex pm che ha
aggiunto: "Solo chi è cretino dice che in questa
piazza c'è l'antipolitica. L'antipolitica in realtà è
nel Palazzo".
Di Pietro giunto sotto al palco ha salutato Travaglio
e Flores D'Arcais
17:38 In Piazza anche Berlusconi-Mussolini
Tra le scritte che compaiono a piazza Navona, nella
manifestazione dei girotondi contro il governo
Berlusconi, c'è anche quella che paragona il premier
a Benito Mussolini.
(Continua a pagina 6)
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Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento
(Continua da pagina 5)
Un uomo porta sulle spalle una copia del giornale 'Il
bolscevico', organo del partito marxista leninista, in
cui è rappresentato Berlusconi affacciato al balcone
di piazza Venezia e vestito come il duce.
Sotto la foto la scritta 'fermiamo l'uomo della prov
videnza e della terza Repubblica". In piazza c'è an
che chi indossa magliette bianche con la scritta:
"Tutte le dittature nascono in nome del popolo".
17:40 A Piazza Navona la Costituzione italiana
A contendersi la scena, nella porzione di Piazza
Navona riservata alla manifestazione, c'è anche la
Costituzione italiana. Sul palco infatti compare un
lungo manifesto verticale in cui è scritto per esteso
l'articolo 3, quello in cui si dice che "tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla
legge". Sull'altro lato del palco c'è invece un'altra
scritta, sempre a caratteri molto grandi, in cui si
legge: "La legge è uguale per tutti".
17:41 Cartelli e magliette in piazza. "Che cuccagna la Carfagna".
Tra i manifestanti molti i cartelli. Nel mirino anche
il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna:
"Presidente, che cuccagna la Carfagna".
C'è anche una citazione di Umberto Eco: "Quando
la maggioranza sostiene di avere sempre ragione
e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia".
In molti sono poi i manifestanti che indossano una
maglietta con un coccodrillo verde e la scritta
"fermiamo il caimano".
17:44 Cartelli dell'Idv con i reati 'sospesi'
Alcuni sostenitori dell'Idv indossano cartelli in cui si
riportano i vari reati che verrebbero 'sospesi' in caso
di approvazione dell'emendamento blocca-processi
inseriti nel decreto sicurezza. C'è chi ad esempio ha
un cartello con la scritta "stupro, sospeso"; oppure
altri cartelli con "abuso d'ufficio, sospeso".
raggiunge lo status di presidente di ammazzare la
moglie, squartare le amanti, spacciare droga senza
essere processato. E' una cosa che non può esistere".
Lo afferma il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro,
arrivando a piazza Navona, parlando dell'approvazio
ne del lodo Alfano.
17:57 Casini: "Decisione di Fini ineccepibile"
"Che piaccia o no, e in questo momento a me non
piace per ragioni politiche, ma la decisione
assunta dalla presidenza della Camera è
impeccabile ed è in continuità" con i precedenti.
Lo ha detto nell'Aula della Camera il capogruppo
dell'Udc Pier Ferdinando Casini, riferendosi alla
calendarizzazione del Lodo Alfano ed al relativo
contingentamento dei tempi.
"Il giudizio politico sul provvedimento -ribadisce
Casini- è severo, forte e chiaro; ma sara sempre
più credibile tanto più quando sapremo porre al
riparo le Istituzioni".
18:04 In Piazza anche un bandiera palestinese
Tra le bandiere in Piazza navona ne è anche spuntata
una della Palestina.
Molti gli striscioni: "Un popolo che se ne frega
non ha dignità". "Fatti processare buffone",
"Cacciamo l'abusivo".
Giunto anche il segretario del Pdci Diliberto.
18:15 Piazza Navona, gli organizzatori: "Siamo
in trentamila"
Dal palco di Piazza Navona gli organizzatori della
manifestazione contro i provvedimenti sulla giustizia
del governo Berlusconi hanno dato via alla
dimostrazione e annunciano: "Siamo in trentamila". Insieme ai promotori, a partire dal direttore di
micromega Paolo Flores D'Arcais, all'attore Ascanio
celestini e al giornalista Marco Travaglio, ci sono an
che i politici: il presidente di Idv, Antonio Di Pietro,
e il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, sono già
sotto il palco.
18:17
17:49 Oltre duemila persone in Piazza Navona
Oltre duemila persone in Piazza Navona, mentre
continua l'afflusso di gente. Netto il predominio
delle bandiere del partito di Antonio Di Pietro. La
schiera di vessilli bianchi con il logo celeste di Idv è
spezzato dal rosso delle bandiere di Sinistra
democratica, del Pdci ed anche, una sola per la
verità, del Partito marxista-leninista. Bipartisan la
colonna sonora affidata alle migliori hit di Zucchero.
17:52 Franceschini: "Fini offende la presidenza
della Camera"
"Nel primo passaggio parlamentare importante
lei accetta di essere strumento politico delle paure
del Presidente del Consiglio".
Lo ha affermato in aula alla Camera Dario Franceschini, numero due del Pd, replicando al presidente
Fini.
"Così -aggiunge- non si offendono solo i diritti
delle opposizioni, ma il Parlamento e la Camera e
il ruolo che lei ricopre pro-tempore. Lei offende
la presidenza della Camera".
17:55 Di Pietro: "Chi beneficia del lodo può uccidere"
"La legge così è inaudita perchè consente a chi
Corrado Guzzanti: "Meno male che c'è
Grillo"
Corrado Guzzanti appoggia le iniziative di Beppe
Grillo sulla Giustizia e manifestazioni come quella
di oggi: "Sono con lui -ha detto l'attore- anche se
ho un po' di scetticismo sul fatto che manifestazioni come quella di oggi servano. Temo che ormai il sistema dei media sia talmente avverso, da
impedire che certe manifestazioni raggiungano il
loro obiettivo nonostante il successo di partecipazione".
Però, ha aggiunto Guzzanti, "meno male che c'è
Grillo".
18:20 Marini: "Senza 'blocca-processi' clima più
sereno"
Senza le cosiddette norme blocca-pocessi, "il clima
sul lodo Alfano si sdrammatizzerebbe".
A sottolinearlo è stato l'ex presidente del Senato
Franco Marini che lancia un appello alla maggioranza: "Se si vuole affrontare seriamente il tema
dell'efficienza della giustizia", sarebbe meglio
ritirare l'emendamento 'salva processi' al decreto
sicurezza in modo da poter discutere sul cosiddetto
lodo Alfano "in un clima più sereno".
(Continua a pagina 7)
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
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La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento
(Continua da pagina 6)
18:22 In piazza anche bandiere del Pd
A Piazza navona sono spuntate anche alcune bandiere del partito democratico. Il Pd, ufficialmente,
non appoggia la manifestazione.
18:31 Da Piazza Navona applausi per Napolitano
E' stato per il presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano uno dei primi applausi della
manifestazione di piazza Navona.
A sollecitarlo è stato il giovane scelto per presentare
l'evento, Mattia Stella: "Solidarietà a Giorgio
Napolitano perchè fare il presidente della Repub
blica con Berlusconi presidente del Consiglio è
difficile", ha detto il presentatore mentre dalla
piazza si levava un applauso.
18:37 Di Pietro anima della manifestazione
Di Pietro è la vera anima della manifestazione. Il
leader dell'Idv, infaticabile, oltre a rilasciare
interviste sul significato della dimostrazione di
Piazza Navona, dà consigli al servizio d'ordine,
sposta le sedie e sistema le transenne sotto al palco.
18:39 Diliberto in piazza: "Oggi meglio Di Pietro di Veltroni"
E' il giudizio netto che Oliviero Diliberto, segretario
del Pdci, dà dell'opposizione, arrivando in Piazza
Navona. Per Diliberto questa "è una piazza di
opposizione, dispiace che non ci sia il Partito
democratico. Veltroni dice 'manifesteremo in
autunno', mentre Berlusconi le nefandezze le fa
oggi. Quella del Pd è la prima manifestazione
postuma di cui sento parlare".
18:40 Fini: "Non ho espropriato prerogative della Camera"
"Si può definire il contenuto di quel che ho detto
in mille modi: burocratico, dimesso, troppo lungo. Credo di poter dire che si tratti unicamente
della puntigliosa, documentata, ineccepibile dimostrazione che la presidenza non ha violato
alcunché, non ha certamente leso i diritti dell'opposizione e men che meno espropriato la Camera delle sue prerogatiove".
Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, replicando alle affermazioni dell'opposizione, dopo l'intervento con il quale aveva spiegato la decisione sui tempi stabiliti per l'esame del
'Lodo Alfano'.
18:41 Di Pietro: "Resistiamo a dittatura dolce"
"Questa è una dittatura dolce che non violenta nè
usa olio di ricino ma procede con leggi ad
personam". Antonio Di Pietro parla a piazza
Navona durante la manifestazione contro le leggi
del governo Berlusconi e afferma che "i cittadini
devono resistere e ribellarsi: tutti i regimi
cominciano in maniera dolce".
18:43 Pardi: "La questura dice che siamo quindicimila"
"La questura dice che siamo quindicimila".
E' la stima che il senatore Idv, Pancho Pardi fa con i
giornalisti sulla manifestazione contro il governo a
piazza Navona.
18:44 Ferrero: "Qui in piazza per difendere la
democrazia"
"Essere qui a difendere la democrazia e a
batterci contro le leggi ad personam è necessario,
anche se ci sono le questioni sociali su cui fare
opposizione". Così l'ex ministro Paolo Ferrero
(Prc), a margine della manifestazione in Piazza
Navona.
A chi gli domanda di possibili polemiche nei
confronti del presidente della Repubblica, Ferrero
taglia corto: "Questa piazza chiede il rispetto
della democrazia e della costituzione".
18:50 Calderoli: "C'è stata incomunicabilità tra
i poli"
"Lo scorso fine settimana ho proposto di
stralciare il blocca-processi. Poi non c'è stata alcu
na proposta chiara da parte della maggioranza,
ma nemmeno dall'opposizione è giunta alcuna risposta".
Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione,
ammette che c'è incomunicabilità tra i Poli e questo
non aiuta il dialogo.
"Devo riconoscere a Marini -spiega l'esponente
del Carroccio- che non c'è stata chiarezza da entrambe le parti. E' mancato quel dialogo che serve, talvolta, per risolvere i problemi e trovare le
soluzioni".
18:54 Flores D'Arcais: "Con Berlusconi Italia
come Russia di Putin"
Inizia leggendo la lunga lista di reati che incapperebbero nella norma blocca-processi Paolo Flores
D'Arcais e con "il pacchetto di vergogne del
governo Berlusconi" ha il via ufficiale la manifesta
zione 'no cav' di Piazza Navona.
"Il modello di regime che ha in mente berlusconi
-attacca Flores- non sono gli Usa ma la Russia di
Putin, noi diciamo no al fascismo strisciante che
vuole rendere l'Italia come la Russia di Putin".
19:01 Di Pietro al prefetto: "Impedite alla gente
di arrivare in piazza"
Accesa discussione telefonica fra Di Pietro e il
prefetto di Roma per la chiusura di alcune strade di
accesso a Piazza Navona: "Volete impedire che le
persone arrivino in piazza per dire che siamo
meno", ha accusato l'ex pm.
Alla replica di Carlo Mosca "i parlamentari li
abbiamo fatti passare", Di Pietro ha risposto
ancora più accalorato: "Non bisogna essere parlamentari per entrare in questa piazza, basta essere cittadini".
19:03 Fava (Sd): "Piazza mette in mora la sinistra"
"Questa piazza mette in mora la sinistra affinchè
faccia qualcosa nel paese e mette in mora anche
l'opposizione, che ha strumenti in parlamento".
Lo afferma Claudio Fava, coordinatore di Sinistra
Democratica, a margine della manifestazione in corso a piazza Navona contro il Governo Berlusconi.
19:09 Di Pietro: "Far capire al Palazzo che qui
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Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento
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c'è vera democrazia"
Di Pietro ha appena iniziato a parlare dal palco di
Piazza navona: "Ho voluto organizzare questa
manifestazione per far capire al Palazzo che qui
c'è la vera democrazia".
L'ex pm è tornato a ripetere che il "parlamento è
ricattato".
19:10 Borsellino: "Con Berlusconi Italia come
nel 1992-93"
Quello che accade oggi in Italia con il governo
Berlusconi "è altrettanto grave di quello che è
accaduto negli anni tra il 1992 e il 1993 con le
stragi, questo governo rischia di vanificare le
conquiste dei cittadini".
Rita Borsellino, in collegamento telefonico con la
manifestazione 'no-cav' di Piazza Navona, attacca il
governo perché "i cittadini vogliono che le alte
cariche dello stato rispondano più degli altri
cittadini dei loro atti, non è la loro immunità il
problema della sicurezza ma l'articolo 41 bis che
si svuota dei suoi contenuti, è una misura che non
può essere altalenante".
19:14 Moni Ovadia infiamma Piazza Navona
E' stato l'intervento di Moni Ovadia a infiammare
per la prima volta la platea radunata in piazza
Navona per partecipare alla manifestazione "per la
legalità" organizzata dall'Italia dei Valori.
Si sono levati applausi a scena aperta quando
l'artista ha urlato alla folla che "non possiamo più
lasciare la democrazia in mano ai populisti. Non
possiamo dialogare con chi dialoga con i fascisti e
offende la memoria dei partigiani".
19:18 Di Pietro: "Quelle del governo sono le stesse proposte della P2"
Di Pietro dal palco di Piazza Navona parla di
giustizia: "Quelle del governo sono le stesse
proposte della P2. Quella che va in scena è una
nuova P2, anzi è la stessa, visto che sono sempre
gli stessi".
19:20 Veltroni: "In 24 ore meglio ok a misura
per stipendi e pensioni"
"Mi sarebbe piaciuto che in 24 ore si fosse
approvata una misura per stipendi, salari e
pensioni, che sono la vera urgenza del Paese".
Lo ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni, commentando l'accelerazione che la maggioranza ha impresso all'approvazione del lodo Alfano sulla sospensione dei processi per le alte cariche dello Stato.
19:21 Organizzatori: "Ventimila in piazza"
"La questura parla di circa 15.000 persone, siccome la piazza è piena anche nella seconda metà ed
abbiamo calcolato che ciascuna può contenere
10.000 persone circa, direi che qui ci sono almeno
20.000 persone e che l'afflusso continua".
E' il parlamentare Idv Stefano Pedica a stimare così
le presenze a Piazza Navona.
19:25 Di Pietro: "Emergenza democratica, vietato scappare"
"Quando c'è emergenza democratica si sta al
fronte e non si scappa". Il leader dell'Italia dei
Valori Antonio Di Pietro rilancia dal palco di Piazza
Navona, l'idea di "un grappolo di referendum
contro le leggi vergogna" con una lunga campagna
di informazione in tutto il paese.
Riguardo all'alleato, il Pd che ha scelto di non essere
in piazza, di Pietro sottolinea che "ognuno fa opposizione come vuole ma non devono toglierci il
diritto di protestare".
19:32 Mannoia: "Figuriamoci se aspetto fino a
ottobre per manifestare"
Si è riempita piazza Navona.
Sotto il palco è stato allestito un gazebo dove si
assiepano i numerosi politici, intellettuali e vip che
hanno scelto di manifestare.
Oltre agli organizzatori, sono presenti tra gli altri
Andrea Camilleri, salutato coun un boato dalla
piazza, Ascanio Celestini, Achille Occhetto, Fiorella
Mannoia.
La cantante, arrivando sotto il palco, si è così rivolta
al direttore di Micromega Paolo Flores D'Arcais:
"Stamattina mi sono svegliata e ho pensato: 'devo
aspettare fino a ottobre per manifestare?'.... Ma
figuriamoci".
19:34 Berlusconi: "Sono io l'immagine del Paese,
da altri solo parole"
E' chi "è alla guida a fornire l'immagine del
Paese" ed "io ho sempre rappresentato bene" io
ho sempre rappresentato bene l'Italia, questo è stato
"pubblicamente riconosciuto da tutti i leader
mondiali".
Silvio Berlusconi dal Giappone fa spallucce a chi gli
ricorda l'iniziativa di Piazza Navona e ribadisce il
giudizio espresso tante volte nei confronti del leader
dell'Idv: "E' il campione del giustizialismo, capace
solo di accrescere tensioni".
19:42 Milano, manifestazione in contemporanea
con Piazza Navona
In contemporanea con la manifestazione romana di
Piazza Navona, duecento persone si sono radunate
davanti alla Loggia dei Mercanti a Milano, a pochi
metri da piazza Duomo, per protestare contro le
norme sulla giustizia del governo Berlusconi.
Alla manifestazione, indetta da Verdi, Sinistra Democratica, Lista Fo e Italia dei Valori, è intervenuto
anche il costituzionalista Vittorio Angelini che, intervistato da un giornalista del 'Diario' ha spiegato i
caratteri di incostituzionalità delle norme sulla
giustizia del governo.
19:44 Lodo Alfano, in aula camera domani alle
15, il voto finale giovedì
Il Lodo Alfano approderà in aula alla Camera domani
pomeriggio alle 15 per la discussione generale. Le
dichiarazioni di voto finale sul ddl, si apprende dalla
presidenza della Camera, dovrebbero iniziare tra le
18 e le 19.
L'esame del provvedimento in commissioni riunite
affari costituzionali e giustizia prenderà il via questa
sera alle 20.
Al ddl sono stati presentati circa 300 emendamenti.
19:48 Di Pietro: "''Alte cariche dello Stato siano
innocenti, non impunite''
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14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
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La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento
(Continua da pagina 8)
''Abbiamo bisogno di alte cariche dello Stato che
siano innocenti, non impunite''.
L'affermazione fatta da Antonio Di Pietro dal palco
della manifestazione di Piazza Navona è stata
accolta da un boato di approvazione e da applausi.
Di Pietro ha voluto respingere l'accusa di
''giustizialisti'' con cui la maggioranza di centrodestra ha bollato l'iniziativa e i suoi partecipanti.
Ma quali giustizialisti, ha detto il leader di Italia dei
Valori, aggiungendo che si deve ''ribaltare la questione'' e ha spiegato il concetto dicendo: ''Ma con
tutti i problemi che abbiamo, dobbiamo occuparci dei tuoi ? !''.
19:53 Genova, manifestazione in contemporanea
con Piazza Navona
Oltre 250 persone, fra cui rappresentanti dei partiti e
delle istituzioni, si sono radunate oggi davanti alla
Prefettura di Genova per la manifestazione contro i
provvedimenti del governo Berlusconi in materia di
giustizia e sicurezza, organizzata dal Comitato
Libertà e Giustizia e dal Comitato per lo Stato di
Diritto.
In manifestazione, fra gli altri, anche Giunio
Luzzato, Haidi Giuliani, Nando Dalla Chiesa, oltre
a rappresentanti delle istituzioni locali.
19:55 Torino, manifestazione sulla giustizia
Un girotondo di 1.500 persone intorno a Palazzo
Madama: così si è concretizzata oggi a Torino, la
manifestazione contro il governo.
Davanti alla prefettura, in piazza Castello, si sono
ritrovati cittadini ed esponenti dell' Italia dei Valori,
di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e
di altre formazioni di sinistra, tutti per protestare
contro le "leggi canaglia" del governo.
20:02 Ora in piazza tra le 40mile e le 50mila persone
Secondo quanto riferito dagli organizzatori della
manifestazione dell'Italia dei Valori, a piazza
Navona in questo momento sarebbero presenti tra le
40mile e le 50mila persone.
20:09 Grillo in collegamento telefonico
E' iniziato l'intervento telefonico di Beppe Grillo in
collegamento con Piazza Navona.
20:11 Lodo, commissioni Camera stasera al lavoro fino alle 22
I lavori delle commissioni affari costituzionali e
Giustizia della Camera, che stanno esaminando il
Lodo Alfano, proseguiranno questa sera fino alle
ore 22, per poi ricominciare domani alle 9 e chiudere il lavoro sul testo entro le 12.
Lo ha deciso l'Ufficio di presidenza delle commissio
ni che si è appena concluso.
L'Udp della prima e della seconda commissione ha
inoltre stabilito che i voti sugli emendamenti saranno un totale di 25, perché molte proposte di modifica verranno accorpate.
20:13 Travaglio attacca Quirinale e Pd
Intervento intessuto di accuse e sfottò irriverenti
contro Silvio Berlusconi ma il vero obiettivo di
Marco Travaglio sono Quirinale e Pd, accomunati
dall'accusa di accondiscendenza con il leader del
Pdl.
"Fino ad ora il Quirinale ha firmato tutto,
compresa l'aggravante razziale. Speriamo che la
smetta".
Poi un'altra frase molto applaudita, rivolta al Pd, che
dialoga con il premier che Travaglio descrive così:
"E' come una mantide religiosa, fa una scopatina
con un leader del centrosinistra e poi se lo mangia. Il bello è che ogni volta ne trova uno nuovo
che gli va incontro sorridendo".
20:23 Grillo contro Veltroni: "In tre mesi ha fatto cose memorabili
"Io non so chi sia Veltroni-Topo Gigio. E' il
nuovo Mastella? Cos'è, un uomo, un avverbio?".
Beppe Grillo, in collegamento telefonico con la
manifestazione di piazza Navona, non ha
risparmiato critiche a Walter Veltroni.
"In tre mesi ha fatto cose memorabili: è andato a
parlare di istituzioni dallo psiconano, ha fatto
saltare il governo, perso Roma, disintegrato in
partiti della sinistra. E' il più grande alleato della
nano particella cosmica che esista in natura", ha
spiegato il comico ligure.
20:25 Grillo attacca Napolitano
"Ve lo immaginate Pertini che firma una legge
che lo rende immune dalla legge ? Io vorrei
sapere chi è Napolitano, che quando a Chiaiano
c'erano le cariche della polizia era a Capri che
festeggiava con due inquisiti, Bassolino e la
moglie di Mastella", ha detto Beppe Grillo in
collegamento telefonico con Piazza Navona.
20:30 Organizzatori: "Siamo più di centomila"
"Siamo più di centomila" lo hanno detto dal palco
della manifestazione No Cav. day gli organizzatori.
20:34 Sabina Guzzanti su Berlusconi-Carfagna
Sabina Guzzanti dal palco di Piazza Navona ha
parlato delle intercettazioni facendo direttamente
riferimento al ministro Carfagna.
"Non si può fare ministro per le Pari oppurtunità una che ti ha succhiato l'uccello. Vattene,
questo è uno sfregio".
L'attrice ha iniziato il suo intervento cantando una
filastrocca: "Osteria delle ministre...se a letto sei
un portento figuriamoci in Parlamento".
20:36 Guzzanti contro il Papa: "Ratzinger fra
trent'anni sarà all'inferno"
Per Guzzanti è anche colpa del Pontefice se il
governo Prodi è caduto perché "è stata montata
una polemica inesistente" sull'intervento negato al
Papa all'università di Roma, mentre "non c'è un
motivo al mondo per cui Ratzinger avrebbe
dovuto inaugurasse l'anno accademico de La
Sapienza".
Guzzanti ricorda anche che "grazie alla legge
Moratti tra vent'anni il 20% dei professori sarà
scelto dal Vaticano. Ma tra vent'anni -incalzaRatzinger sarà morto, sarà dove deve stare,
all'inferno tormentato da diavoloni frocioni
attivissimi".
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Giustizia e Libertà
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14 luglio 2008
La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento
(Continua da pagina 9)
20:41 Colombo furibondo per insulti a Veltroni
di Grillo e Travaglio
Il senatore Colombo è furibondo per gli insulti a
Veltroni: "Ho sentito insulti rovesciati l'obiettivo
qui era Berlusconi e non Veltroni è stato un
errore gravissimo sia di Grillo ma anche di
Travaglio. Se non ci fosse la questione rom me ne
sarei già andato, salirò sul palco, farò un
intervento brevissimo parlerò della questione e
dirò le cose che non mi sono piaciute".
20:45 Guzzanti: "Berlusconi si strafà di Viagra"
Guzzanti: "Berlusconi si strafà di Viagra, il suo
ultimo nomignolo è presidente vaso dilatato. I
suoi collaboratori sono vassalli"
20:47 Guzzanti: "Manifestazioni per preparare
un leader e un popolo"
Guzzanti: "Queste manifestazioni servono a
preparare un leader e un popolo"
20:51 Lidia Ravera attacca Berlusconi
"Berlusconi usa il suo potere per procurarsi
signorine di bell'aspetto, ma più si allarga il peso
dell'età più è costretto ad aumentare le sue
regalie. E questo lo paghiamo tutti."
20:54 Furio Colombo e Flores contro la Guzzanti
Nervosismo di Furio Colombo e di Flores per gli
insulti della Guzzanti.
Il senatore Pd è apparso particolarmente irritato
mentre il direttore di Micromega minimizza:
"Distinguiamo tra gli oratori politici e i comici"
20:56 Contrari alla Guzzanti lasciano la piazza
A Piazza Navona molti si sono irritati per le parole
della Guzzanti e stanno lasciando la piazza.
21:01 Di Pietro: "Ingiusti attacchi a Papa, Napolitano e Pd"
Di Pietro si dissocia dagli attacchi al Papa, a
Napolitano e al Pd, definendolo "ingiusti ingiustificati e fuori luogo", poi aggiunge: "Ognuno fa opposizione come vuole".
E sulla Carfagna aggiunge: "Non ci interessa nulla
di quello che accade in camera da letto, ma certo
ci vogliono ben altri requisiti per fare il ministro"
21:06 Veltroni: "Intollerabili attacchi al Colle"
"Come avevamo previsto, la manifestazione,
credo anche in contrasto con lo spirito di molti
dei partecipanti nella piazza, è stata più contro il
Quirinale e il Partito Democratico piuttosto che
contro Berlusconi. Gli insulti di Grillo e Travaglio al Pd non ci sorprendono e non sono nuovi",
afferma il segretario del Partito democratico Walter
Veltroni:
"Quello che è per me intollerabile è ascoltare gli
attacchi al capo dello Stato. Giorgio Napolitano
sta garantendo, in un momento difficile, il rispetto della Costituzione con rigore e determinazione.
Le sue scelte sono e saranno da noi condivise".
21:13 Di Pietro si dissocia dalle parole della Guzzanti sul Papa
"Italia dei valori e io personalmente ci dis-
sociamo del tutto, considerandole fuori luogo e
fuori tema nello spirito e nel significato, dalle
polemiche ingiustificate con il Papa. Quando il
diavolo entra in azione, bisogna prendersela con
il diavolo e non con il Papa".
Antonio Di Pietro convoca i giornalisti del
retropalco per dissociarsi dalle pesanti affermazioni
di Sabina Guzzanti contro papa Ratzinger.
"Confermo il doveroso rispetto di tutti noi per il
Papa, per il presidente della Repubblica e per
coloro che hanno un modo differente dal nostro
di fare opposizione".
21:21 Colombo: "No a insulti a Napolitano e Veltroni"
Furio Colombo ha preso la parola per parlare della
questione delle impronte digitali a rom, "se non
fosse stato per questo, non avrei parlato perché
mi sono sentito malissimo a sentire insultare il
capo dello Stato e Veltroni. Siamo venuti qui per
dirci le cose spaventose che Berlusconi sta
facendo e siamo finiti a parlare dell'opposizione".
Colombo ha chiesto alla piazza "un applauso caldo
e affettuoso per Giorgio Napolitano".
21:25 Piazza Navona, la manifestazione si è conclusa
Con le parole di Antoni Di Pietro che è tornato a
dissociarsi dalle parole di Sabina Guzzanti sul Papa,
la manifestazione di Piazza Navona si è conclusa.
21:35
Bachelet contro Grillo: "Ho lasciato la
piazza"
"Ho abbandonato piazza Navona quando Grillo
ha attaccato Napolitano e, a ruota, gli immigrati
rumeni. Leggo che dopo è andata anche peggio.
Peccato".
Lo afferma Giovanni Bachelet, deputato del Pd.
21:37 Bindi: "Non sono questi i modi per contrastare il governo"
"Anche se è un momento grave per la nostra democrazia, non sono rammaricata di non essere
andata in piazza insieme a chi attacca il presidente della Repubblica e offende in modo gratuito il
Papa. Non sono questi i toni e i modi per contrastare la maggioranza e il governo. La nostra opposizione sarà netta perché oggi alla Camera è
stato posto un macigno inamovibile sulla strada
del dialogo".
Lo dichiara Rosy Bindi, vicepresidente della Camera.
22:26 Carfagna annuncia querela
"In riferimento alle parole volgari e fantasiose
della comica Sabina Guzzanti, il ministro delle
Pari opportunità Mara Carfagna ha dato mandato all'avvocato di Roma Federica Mondani per
adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti".
E' quanto riferisce un comunicato dell'ufficio stampa
del ministero delle Pari opportunità.
www.repubblica.it
9 luglio 2008
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
11
Show business sul palco
di Curzio Maltese (Repubblica, )
Manifestazioni
come
quella di Piazza Navona
dell'altro giorno sono
show business. Servono a
sfogare i sentimenti di un
pubblico di spettatori,
servono ai protagonisti a
vendere merci sul mercato: libri, dvd, spettacoli
teatrali.
Non servono a cambiare
le cose.
Quindi non sono politica.
I guai cominciano se si
scambia lo show business
per politica e lo si prende
sul serio.
di fuoco aumenta, perché
si corre il rischio di essere oscurati dalla concorrenza, in gergo televisivo
"impallati".
La logica è simile a quella che si segue per lanciare un film o un libro
in una comparsata televisiva importante, uno
show del sabato sera o il
festival di Sanremo.
È inutile parlare del prodotto in sé, perché il pubblico se lo aspetta e si
perde l'effetto sorpresa.
Benigni, quando doveva
lanciare un film, non andava a parlare del film da
Baudo o dalla Carrà ma
s'inventava memorabili
performances, tipo toccare gli attributi di Baudo o
palpare le curve della
Quando Beppe Grillo o
Sabina Guzzanti o altri
comici sanno di dover
intervenire a una manifestazione pubblica, riuniscono i loro autori e chieRaffaella nazionale, con
dono un "pezzo" efficagran successo di promoce.
Un testo per una
Riceviamo e Pubblichiamo
riunione politica è
diverso da un testo
comico per il tea- From: Alexis
tro, ma segue rego- Sent: Thursday, July 10, 2008 10:28 PM
Subject: Re: [ListaSinistra] Rules of political show
le rigide.
Non
dev'essere
serio ma neppure Manifestazioni come quella di Piazza Navona dell'altroppo divertente: tro giorno sono show business. Servono a sfogare i
sarebbe un errore. sentimenti di un pubblico di spettatori, servono ai
Si bruciano belle protagonisti a vendere merci sul mercato: libri, dvd,
battute del reperto- spettacoli teatrali. Non servono a cambiare le corio, che è giusto se.[.....]
riservare al pubblico pagante dei tea- Bene caro Curzio. Intanto teniamo conto che i diritti
tri e dei palazzetti. che ora stanno demolendo col vostro beneplacito, eraOltretutto, se la no stati tutti conquistati in piazza, con manifestazioni e
gente ride troppo, scioperi.
pensa.
“Queste” manifestazioni non servono a cambiare le
E se pensa non si cose ??
scalda abbastanza, Bene, siamo d'accordo: allora alzatevi dalle poltrone e
non urla.
Bisogna
dunque scendete in piazza proponendo e organizzando “altre”
tenere alto il livel- manifestazioni, quelle vere, quelle che servono.
lo dell'emozione e A differenza di voi, noi ci saremo “anche” in quelle,
"spararle
gros- caro Curzio.
se".
Alexis
Contro un bersaglio non scontato. p.s.
Altrimenti non si
ad alcuni amici di lista: smettete una volta tanto di sefa notizia.
Occorre anche va- guire l'onda masmediatica ufficiale: cosa vi aspettavalutare se alla mani- te, che si evidenziasse "la sostanza" scomoda ?
festazione parteci- No, si sono tutti buttati a pesce sulle battute di contorperanno altri comi- no: quel giorno non c'era solo la Guzzanti cazzo, ma vi
ci, come nel caso rendete conto delle cose enormi elencate una per una e
di piazza Navona. sulle quali il mondo intero guarda l'Italia sdegnato ??
In tal caso il livello
zione.
Non tutti naturalmente,
parlando di sesso o di
altri temi "bassi" -penso
al magnifico "Inno del
corpo sciolto"mo
strano il talento di poeta
contadino di Roberto.
Le allusioni sessuali comunque funzionano sempre, soprattutto in Italia.
Un altro trucco è attaccare un bersaglio imprevisto e in teoria intoccabile.
Insomma, se Grillo o la
Guzzanti si fossero limitati ad attaccare Berlusconi, nessuno ne avrebbe parlato. Per questo,
hanno spostato l'obiettivo
sul presidente della Repubblica e sul Papa.
Nulla è lasciato al caso.
Si tratta di strategie calcolate, testi scritti e riscritti, trucchi del mestiere di grandi teatranti.
Stiamo parlando di professionisti.
Dello spettacolo.
Scambiati per professionisti della politica.
Da un punto di vista morale saranno discutibili.
Ma che c'entrano la morale o la politica ?
In Italia, nel volgere di
(Continua a pagina 12)
12 Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Show business sul palco
ne e un trionfo per Berlupochi secoli, si è final- sconi.
mente capito che etica e
Ma la cosa più probabile
politica sono separate.
è che il referendum non
Per la verità, lo si è capito si faccia, per fortuna.
fin troppo.
Nessuna delle altre proUn giorno si capirà che poste avrà poi uno sbocanche politica e spettaco- co politico.
lo sono campi separati. Che senso ha dunque
Per ora, il giorno è lonta- sbattersi tanto ?
Senso politico, nessuno.
no.
Ma il comico ha enormeGli eventi creati di Beppe mente aumentato il proGrillo, dai Vaffa Day in prio seguito, pubblico,
poi, non sono azioni poli- clientela.
tiche. Il fine non è cam- Dico subito che trovo
biare le cose, ma accre- indegno e ridicolo ogni
scere la popolarità del moralismo in proposito.
Grillo è un uomo di spetprotagonista.
Basterebbe un po' di luci- tacolo, è grottesco giudida attenzione per com- carlo sulla base di un metro politico o etico.
prenderlo.
In più, se guadagna tanto,
Purtroppo, chi vi parteci- se lo merita.
pa e chi li osteggia non Ha fatto scelte coraggiobrilla in lucidità. La mag- se che gli hanno impedito
gior parte dei bersagli di di accedere alla principaGrillo sono irrilevanti, le fonte di arricchimento
innocui oppure marginali. degli attori, la televisione
Che importanza volete pubblica e privata.
che abbia la presenza di È giusto che si cerchi aldiciotto parlamentari con- tre audience.
dannati in Parlamento, su Il blog è la principale almille, quando ce ne sono ternativa e lui lo ha intuistati in passato due, tre, to fra i primi.
cinque volte tanti e 200 Ma se fosse un po' più
inquisiti ?
sincero, dovrebbe ammettere che il suo blog
D'altra parte se la presen- non è tanto uno strumenza in politica di un pre- to di lotta politica e congiudicato fosse un tema fronto di opinioni (peralcosì importante, i seguaci tro, sono tutti d'accordo)
di Grillo non si affidereb- quanto un fenomenale
bero a lui, che ha una punto vendita di merci
condanna definitiva e ri- autoprodotte.
copre un ruolo politico, O quanto meno è l'uno e
per quanto improprio, l'altro. Grillo è dotato di
assai più importante dei un altro talento tipico dei
diciotto messi assieme.
comici, la scelta dei temLo stesso discorso vale pi. I suoi interventi sono
per altri obiettivi, come il ottimamente calibrati.
doppio mandato, l'ordine Non frequenti, non didei giornalisti, i finanzia- stanti.
menti ai giornali di parti- Appena calano l'attenzioto.
ne e le vendite, ecco l'eTutte storture, tutte batta- vento, il vaffanculo col
glie condivisibili, s'inten- botto mediatico. Nelle
de, ma quisquilie.
settimane successive, le
Nel caso del referendum vendite e la popolarità
sulla legge Gasparri non schizzeranno di nuovo
si tratta di una quisquilia, alle stelle. Gli altri hanno
ma è ancora peggio.
capito e lo imitano. Oggi
È un suicidio politico.
la frase che gli agenti di
Se si votasse oggi, quel spettacolo si sentono rireferendum sarebbe una petere più spesso dagli
catastrofe per l'opposizio- attori, ma ormai perfino
(Continua da pagina 11)
da registi, scrittori e professori di diritto comparato col saggio in uscita,
è "facciamo una cosa
alla Grillo, facciamo un
gran casino".
S'intende, per lanciare il
prodotto.
I più avveduti o i più aristocratici, come Nanni
Moretti, si sono sottratti
per tempo alla trappola.
L'interesse delle persone
di spettacolo a usare eventi politici a fini di popolarità e commerciali è
insomma piuttosto evidente.
Come dovrebbero essere
chiare le analogie di
meccanismo e di linguaggio fra queste tecniche e
il populismo berlusconiano.
Misteriosa è invece la
ragione per cui i politici e
gli organizzatori si prestino a queste operazioni di
marketing, dalle quali
hanno tutto da perdere.
Paolo Flores ha il grande
merito di aver avviato
con la manifestazione del
Palavobis del 2002 la stagione dei movimenti che,
negli anni successivi,
riempì le piazze italiane
di milioni di persone.
Da storico e filosofo di
valore, può stimare lui
stesso l'abissale distanza
che separa la sobria e feconda forza politica del
Palavobis di allora con la
sguaiata impotenza di
Piazza Navona.
L'ultima adunata non avvierà una stagione di protesta.
Al contrario, può aver
contribuito a stroncarla
sul nascere.
difende la magistratura e
i valori della Costituzione.
Con gli insulti di piazza
Navona gli si è reso un
enorme favore.
Quanto ad Antonio Di
Pietro, non gode forse
degli stessi strumenti culturali di Flores, ma ha di
sicuro fiuto politico.
Capirà prima o poi che la
strada in cui si è messo
porta a un finale scontato: Grillo in cima alle
classifiche dei best sellers e l'Italia dei Valori
allo 0,5 per cento dei voti.
Perché prima o poi gli
toccherà dissociarsi, anzi
ha già cominciato, e sarà
bollato come codardo e
venduto.
Ma in questo scambio di
favori ed equivoci fra
primedonne, l'unico aspetto che davvero intristisce è l'inganno del
pubblico.
Le persone che sono andate a Piazza Navona da
cittadini e si sono ritrovati spettatori, come sempre.
Hanno applaudito un idolo che attaccava un altro
idolo. Portando a casa la
sera il tacito, amaro dubbio che le cose non cambieranno.
E come potrebbero ?
A colpi di eventi ?
Gli show servono a consolare, non a cambiare la
realtà.
Lo show di Berlusconi,
che rimane l'inventore
del metodo, si rappresenta da quindici anni e l'ItaI toni, i modi, l'eco me- lia è il paese meno camdiatica per quanto parzia- biato al mondo.
le e magari ingiusta del- Soltanto ogni giorno un
l'evento, hanno contribui- po' più volgare, ignorante
to a rafforzare il disegno e incattivito.
del "nemico" berlusco- È la politica che cambia
niano. Il quale da anni le cose, e quella non c'è
cerca di rovesciare la più.
questione centrale della
criminalità delle classi
dirigenti italiane nel suo Curzio Maltese
contrario, l'emarginazio- La Repubblica
ne fra gli estremisti di chi 10 luglio 2008
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
13
La deriva del talk show
La manifestazione a Roma
di Edmondo Berselli (La Repubblica, xxxxx)
C'è un'Italia
che vuole esprimere
la
sua indignazione, contro
le leggi canaglia, contro i provvedimenti ad personam, contro la manipolazione
spregiudicata della Costituzione repubblicana. E
questa Italia fa fatica a
trovare una voce.
Per questo ieri a Piazza
Navona è venuta tanta
gente.
Persone che volevano far
sentire la loro esasperazione, che cercavano di
uscire dal cerchio stregato della frustrazione civile, provando a far risuonare nel paese la protesta
contro l'improntitudine
del potere berlusconiano.
Era per molti aspetti una
testimonianza di dignità democratica e
di civiltà politica: il
tentativo di uscire
dal recinto dell'impotenza.
Ha rischiato di finire
male.
Di diventare la parodia di un talk show
deteriore, un Bagaglino di sinistra aggravato dal turpiloquio e dalla malevolenza gossipara.
Peggio ancora, di
trasformarsi in un
attacco
distruttivo
alla chiave di volta
istituzionale
della
nostra democrazia.
Perché quando il
microfono
finisce
nelle mani di un
Beppe Grillo, non è
più la politica a esprimersi. È una torsione populista che
attacca ogni istituzione, che rifiuta di
avere fiducia anche
nelle istituzioni di
garanzia costituzionale.
Che alla fine sottrae
legittimazione alla Re- politano, ridurlo a un prepubblica.
sidente fantoccio, a un'ombra senza qualità,
Difficile dire che cosa significa né più né meno
volesse significare, politi- consegnare la Carta costicamente, l'attacco verna- tuzionale a coloro che
colare portato da Grillo a vorrebbero ritagliarla a
Giorgio Napolitano.
proprio uso e consumo.
Qualcuno può davvero
credere che la soluzione In sostanza, è accaduto
di un momento ad altissi- che tutta la gente convemo rischio per gli equili- nuta a Piazza Navona è
bri democratici possa stata espropriata delle sue
passare per l'umiliazione intenzioni.
pubblica e spettacolare Da protagonista di una
del garante della Costitu- denuncia, è stata ridotta
zione ?
in pochi minuti a spettatrice di uno show, uno
Eppure dovrebbe essere dei tanti allestiti da Grilchiaro a chi ha un mini- lo, uno dei violenti
mo di intelligenza politi- "vaffa" antipolitici portati
ca che il Quirinale è l'ul- sulle piazze italiane.
timo delicatissimo dia- Con il risultato che tutti
framma che si frappone coloro che erano venuti a
all'assalto delle truppe rappresentare le ragioni
berlusconiane: svilire Na- di un'opposizione civile
alle leggi carogna, al
"lodo Alfano", ai tentativi gaglioffi di mettere la
museruola all'informazione, si sono ritrovati all'improvviso in un altro
ruolo.
Tutti improvvisamente
ammutoliti, indotti a risate a denti stretti, e anche
percepibilmente imbarazzati, mentre Sabina Guzzanti enunciava come
verità di fatto e criteri di
giudizio politico le dicerie sui comportamenti
erotici del Cavaliere.
Ciò che colpisce è in primo luogo il sequestro
delle oneste ragioni che
hanno portato in piazza
un'opposizione presente
nella nostra società e poco o per nulla rappresentata nelle istituzioni politiche.
Un'occasione di presenza e di vivacità
democratica è stata
confiscata, almeno
per qualche minuto,
da un accesso di varie volgarità, prive di
qualsiasi finalità che
non fossero quelle
dello spettacolo in
sé. Perché non dovrebbero
esserci
dubbi: un conto è la
pratica di un'opposizione
combattiva,
con tutti i mezzi disponibili (per dire,
con l'ostruzionismo
nelle Camere e con
gli slogan nelle piazze); e un altro conto
è lo sputtanamento
generale, che getta
fango su tutto e tutti,
a cominciare da
quelli che dovrebbero essere compagni
di strada.
Perché c'è un altro
aspetto da mettere a
fuoco.
Per le piazze ingrillite, per i contestatori
(Continua a pagina 14)
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 Giustizia e Libertà
14 luglio 2008
La deriva del talk show
(Continua da pagina 13)
che trattano il presidente
della Repubblica come
un addormentatore delle
coscienze, si realizza rapidamente uno spettacolare transfert politico, un
trasferimento freudiano
di capi d'accusa: l'avversario, anzi, il "nemico"
non è più la figura del
capo del governo depositario del conflitto d'interessi, il manipolatore che
cambia le regole per tutelare la propria posizione.
Per gli autori degli show
più incendiari, va da sé
che Berlusconi è il male:
ma è l'alterità assoluta, e
quindi costituisce un male contingente, un male
materiale, ideologicamente insignificante, culturalmente inesistente.
Secondo questo schema,
la destra padrona è una
disgrazia che ci è capitata, l'ultima incarnazione
della mediocrità italiana,
ma con cui non vale la
pena prendersela.
Più colpevoli sono i suoi
elettori, semmai.
E più colpevoli ancora,
secondo una lista inesorabile di concatenazioni,
sono i rappresentanti della sinistra moderata, coloro che hanno accettato
di trattare con il Cavaliere, che hanno creduto nel
"dialogo" e ancora adesso non si sono accorti di
essere diventati complici
della malattia, soci di un
virus, partecipi di una
metastasi.
Il vero nemico, insomma,
è il tuo compagno.
Si corre il rischio che una
parte della sinistra, ed è
la parte maggioritaria, si
riduca al silenzio, fino a
non riuscire a dire nulla,
in nessuna occasione, fino all'ammutolimento più
totale.
E che un'altra parte, un'altra sinistra, venga
consegnata a un furore
astratto, televisivo, mediaticamente estremo,
incapace tuttavia di trovare strade che conducano alla politica.
Ieri Furio Colombo e poi
anche Antonio Di Pietro
hanno cercato di uscire
dal reality show che si
stava realizzando (e che
avevano contribuito a
organizzare, prima che
gli scappasse di mano), e
di riportare la gente alla
realtà. Ma in futuro occorrerà riflettere con severità radicale.
Se prosegue l'assopimento della politica, se frange
significative della società
italiana si confermeranno
nell'idea di essere escluse
e di non avere voce, l'attrazione del nichilismo
spettacolare di Grillo e
compagni risulterà irresi-
stibile.
E non è una prospettiva
gradevole quella di una
sinistra divisa fra l'ammutolimento e l'ipnosi
cattiva generata da un
talk show permanente.
Dove si va da cittadini, e
si torna da spettatori di
uno spettacolo deprimente, dove tutti sono colpevoli, dunque la politica e
anche l'opposizione diventano inutili e resta solo il "vaffa".
Chi ha deciso di
muoversi contro le
leggi ad personam
merita qualcosa di
più, e la politica deve darglielo.
Edmondo Berselli
La Repubblica
9 luglio 2008
L'attrice sul palco durante la manifestazione "No Cav" a Roma
Una lunga invettiva contro la ex soubrette ma anche contro il Papa
La Guzzanti insulta la Carfagna
"E' uno sfregio che sia ministro"
La ministro annuncia querela "contro la figlia del parlamentare
di Forza Italia"
da Repubblica (9 luglio 2008)
"A me non me ne frega
niente della vita sessuale di Berlusconi. Ma tu
non puoi mettere alle
Pari opportunità una
che sta lì perché t'ha
succhiato l'uccello, non
la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio".
Quella di Sabina Guzzanti contro Mara Carfagna è
probabilmente l'invettiva
più insultante e violenta
della sua lunga e controversa carriera. L'attrice
partecipa alla manifesta-
zione "No Cav" di piazza Navona e sul palco si
scatena in un attacco furibondo contro la ministro delle Pari opportunità, il cui nome era circolato nei giorni scorsi a
proposito delle intercettazioni "calde" che coinvolgevano il presidente
del Consiglio. Inevitabile, a nemmeno un'ora
dalla conclusione della
manifestazione, l'annuncio di una querela da parte del ministero.
Che in una nota definisce
l'attrice "la figlia del
parlamentare di Forza
Italia Paolo Guzzanti".
Nel mirino, però, ci sono
anche Papa Ratzinger,
che "fra vent'anni sarà
all'inferno, tormentato
da diavoloni frocioni",
e Lamberto Dini, perché
a suo guidizio "hanno
accusato la sinistra radicale e Clemente Mastella ma è stato Dini a
far cadere il governo,
probabilmente come ex
direttore della Banca
d'Italia tiene qualcuno
per le palle".
chiama mai per nome,
come
Emilio
Fede
quando fa finta di non
ricordare chi siano le
persone di cui parla,
non è una tecnica che
mostra rispetto".
"L'osteria
delle ministre".
L'intervento di Sabina
Guzzanti comincia in
rima.
Stornella a braccio parafrasando una vecchia can
Ce n'è anche per Walter zone romana:
Veltroni, "che prima
dice 'non delegittimia- "Osteria delle ministre
mo le persone', poi però paraponzi ponzi po
a Berlusconi non lo
(Continua a pagina 15)
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
15
La Guzzanti insulta la Carfagna - "E' uno sfregio che sia ministro"
(Continua da pagina 14)
le ministre son maestre
paraponzi ponzi po
e se al letto son portento,
figuriamoci in Parlamento
dammela a me Carfagna
pari oppportunità".
E' un attacco preciso,
quello contro la ex
soubrette diventata ministro.
Guzzanti recupera la polemica dei giorni scorsi
sull'opportunità o meno
della pubblicazione delle
intercettazioni "private"
del presidente del Consiglio, e ricorda come la
giornalista Ritanna Armeni abbia definito "una
caduta di stile e un'offesa" il paragone fra la
Carfagna e Monica Lewinski (paragone sollevato dal deputato dell'Idv
Massimo Donadi, secondo il quale "i cittadini
americani avevano avuto l'opportunità di conoscere la moralità del
presidente
Clinton"),
giudizio al quale era seguìta una condanna bi-
partisan delle critiche
piovute sul ministro.
"Quello fra la Carfagna
e la Lewinski -chiosa
Guzzanti- è un paragone
del cazzo".
"E il Cavaliere
è contento".
Del polverone sollevato,
insiste l'attrice, "il Cavaliere è contento, perché
dice che gli italiani non
si scandalizzano e che,
anzi, il gallismo piace".
"La prossima volta allora -continua- Berlusconi potrà fare un passo ancora più importante: il giorno del giuramento dei ministri
del governo potrà dire
'pari opportunità, succhiamelo', col plauso di
tutti gli italiani".
E "per quei quattro
gatti che non subiscono
il fascino del gallismo dice Guzzanti- sono rimaste poche speranze:
una è il Viagra, e l'altra
è la mobilitazione sindacale delle prostitute ,
solo che le prostitute
non si fidano, perché
dicono che i sindacati
sono corrotti".
delle nostre università".
"Sui blog
si discute di
fellatio".
"Il Papa
all'inferno,
dove deve stare".
Gli applausi dalla piazza
si moltiplicano, parte
qualche "Brava Sabina".
Lei legge alcuni messaggi di blogger, contro il
governo, contro Berlusconi, contro il lodo Alfano, ancora contro la
Carfagna. "Il dibattito
su internet e sui blog è
acceso -spiega- si discute se è più opportuno
chiamarli fellatio o
pompini".
L'attacco a Benedetto
XVI continua: "Grazie
alla legge Moratti -dice
Guzzanti- fra vent'anni
gli insegnanti saranno
scelti dal Vaticano, ma
fra vent'anni Ratzinger
sarà dove deve stare,
cioè all'inferno, tormentato da diavoloni
frocioni attivissimi, e
non passivissimi. Non
come i gay che hanno
accettato di spostare il
Gay Pride a Bologna
perché a Roma, a San
Giovanni, c'era un coro
di preti. E 'sti cazzi, si
direbbe in una repubblica democratica".
Il Papa
e la "menzogna"
della Sapienza.
A metà intervento, il mirino di Sabina Guzzanti
si sposta verso il Vaticano, ed è anche una delle
parti più esagitate del
monologo.
"Il governo -dice- è caduto in buona parte anche grazie a Ratzinger,
con quella porcheria
della negata partecipazione a La Sapienza. La
menzogna
della censura a Ratzinger è stata
sostenuta
da tutti i
media e i
politici, salvo le solite,
rilevanti
eccezioni.
Questo significa avere il controllo
dei
media, inventare una
polemica
che non sta
né in cielo
né in terra,
perché non
c'è motivo
al mondo urla l'attricepercui Ratzinger debbe inaugurare l'anno
accademico
"La Carfagna,
uno sfregio".
La Guzzanti torna ad attaccare Mara Carfagna
verso la fine del suo intervento dal palco di
piazza Navona. "Io non
sono una moralista dice- come ci accusano
gli opinionisti che non
hanno nemmeno un vocabolario, perché la parola 'moralista' ha un
significato e per usarla
sui giornali lo devi conoscere. Moralista è
Casini, divorziato tre
volte, moralista è Mele
(il deputato dell'Udc
coinvolto in uno scandalo di squillo e cocaina,
ndr). A me non me ne
frega niente della vita
sessuale di Berlusconi grida l'attrice, fra le ovazioni del pubblico- ma
tu non puoi mettere alle
Pari opportunità una
che sta là perché t'ha
succhiato l'uccello. Non
la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare alle Pari opportunità, perché è uno
sfregio. Vattene!".
La Repubblica
8 luglio 2008
16 Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
“NO Cav. DAY”
Grillo insulta ma la piazza non è con lui
di Alessia Grossi (L’Unità, 09.07.2008)
«Pronto - mi sentite ? Io
non sento niente ed è
una strana coincidenza
che fino a pochi minuti
fa sentivo bene ora che
tocca a me, no».
È la voce di Beppe Grillo, quella del V-Day e
della «demagogia» che per sua stessa ammissione- «sarebbe morta in-
sieme alla politica e ai
partiti».
Grillo è in collegamento
con la piazza del No Cav
Day solo via telefono e
cerca l'ovazione, cui è
abituato.
Ma la piazza non risponde come sempre.
«Spero solo siano problemi tecnici» aggiunge il comico.
E poi inizia a parlare
lo stesso anche se non
ha ritorno dalla platea
dei manifestanti.
Parla
dello
«psiconano» Berlusconi, sì, ma non perde occasione per insultare «anche la nanoparticella psicotica, quel VeltroniTopo Gigio che non
si sa chi sia e non si
sa cosa faccia. I partiti sono morti -urla
agli "italiani" con
tanto di bandiere che
lo ascoltano da Roma
e in diretta satellitarema poi dice che lui e
la sua famiglia non
«vogliono stare tra
gli italiani cui si rivolge Berlusconi».
Spara a zero su tutto,
insomma, come sempre, tanto che la folla
sembra più annoiata
che entusiasta.
Certo questa non è solo
la piazza dei "grillini", e
siccome lo sa, Grillo si
dice più deluso dagli italiani che dai politici.
Applausi se ne sentono
quasi solo quando il comico genovese accenna a
problemi concreti come
il salario, le morti sul
lavoro, Telecom e la
Fiat.
Poca attenzione per quegli insulti che Grillo all'inizio aveva quasi promesso di evitare.
«Ho fatto un corso di
ghandismo, sono buono».
Poi passa ai vecchi metodi.
Di Napolitano, il comico
dice: «Io Morfeo non
l'ho mai offeso, lui sonnecchia e firma una legge per la "banda dei
quattro" che mai altri
avrebbero firmato.
E allora chi è quest'uomo ? Un
primo cittadino o uno
che difende
i partiti ?».
Non si sentono
che
uno o due
battimano
che
però
non attaccano.
Del resto la
piazza che
ha
aperto
con Mattia
Stella «un
cittadino
come tutti»
il No Cav
day, è la
piazza della
partecipazione, della
cittadinanza
attiva, della
presenza e
dell'ascolto.
«Della politica e non
dell'antipolitica» come
spiega Antonio Di Pietro
nel suo intervento.
«Né contro l'opposizione -ogni opposizione è
rispettabile- né contro
il Quirinale», spiega ancora Di Pietro.
È una piazza Navona
gremita e non di turisti,
ma di «cittadinanza aperta, rifiuto della paura, uso della speranza come suggerisce il
"costituzionalista
di
strada" Pancho Pardi.
Una piazza che non risponde con partecipazione agli insulti di Beppe
Grillo indirizzati al Quirinale e al segretario del
Pd Veltroni, perché è lì
non per questo.
E non per sfogarsi.
«È la prima manifestazione contro il governo
Berlusconi -ricorda il
"conduttore" Stella- e
gli obiettivi di questa
manifestazione
sono
due -aggiunge- uguaglianza di tutti davanti
(Continua a pagina 17)
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
17
“NO Cav. DAY” - Grillo insulta ma la piazza non è con lui
(Continua da pagina 16)
alla legge e testimoniare
che nei primi due mesi
del governo l'unico intento del presidente del
Consiglio è stato chiudere il proprio processi».
Ma c'è anche il «popolo
dei girotondi» che con la
girotondina Laura Belli
sul palco tenta la
«demitizzazione» del dialogo di Veltroni e allo
stesso tempo dell'inattivismo a sinistra, «una sinistra convinta che tanto
si perde comunque. Una
panzana
-continua la
Belli-, l'unico modo per
liberarsi delle leggi incostituzionali e di Berlusconi è la speranza».
E la piazza applaude.
E quando Pardi svela il
«trucco da capopolo di
Berlusconi che «dicendosi eletto dal popolo
stesso si sente legittimato
a fare quello che vuole»
citando Anna Harendth,
la reazione all'indirizzo
del presidente del Consiglio è unanime, anche
perché l'oratore restituisce alla platea la staffetta:
«La politica siete voi».
Staffetta raccolta anche
da Rita Borsellino che
nel suo video-messaggio
ricorda «quei terribili
anni Novanta -dice la
sorella del giudice ucciso
dalla Mafia di cui ricorre
l'anniversario- che non
può essere festeggiato
dagli stessi in doppiopetto blu che non rendono onore né alle istituzioni né alla giustizia
come Falcone e Borsellino ci hanno insegnato».
Forte risposta anche per
gli interventi più pungenti.
Da Marco Travaglio che
ribalta il punto di vista
facendo di Berlusconi «la
vittima» di un'opposizione che «lo resuscita»
anche quando «sembrerebbe essere sul pun
to di morire» allo scrittore Andrea Camilleri.
Scandiscono il nome del
padre
di
Montabano
quan do conclude con la
lettura delle
5
poesie
"incivili" e
con i famosi
versi di Pier
Paolo Pasolini
dedicati
all'ipocrisia,
dedicandoli
al ministro
Maroni.
«Quando
dice
che
vuole prendere le orme
dei bambini
rom
solo
per evitare
che vengano
sfruttati
dice Camilleri- è ipocrita.
E
cita:
«Talmente
ipocrita che
quando l'ipocrisia ti
avrà ucciso
andrai
all'Inferno
ma ti dirai
in Paradiso».
Sabina Guzzanti pure si
cimenta con
le rime ma
sul viagra e
sulla Carfagna.
Fa satira pesante
sulle
nuove intercettazioni.
Anche il Papa finisce nel
mirino dell'attrice che
confessa per
altro alle elezioni di aver
fatto un voto
disgiunto.
«Ho votato
Veltroni
dicema
non ce l'ho
fatta a votare Rutelli».
A
chiudere
la manifestazione uno
dei tre organizzatori,
Furio Colombo, che si
dissocia dagli insulti di
Grillo.
«È stupido, improprio,
volgare, fuori posto,
umiliante offendere il
capo dello Stato.
Se non fosse stato per
l'iniqua legge delle impronte digitali avrei
rinunciato a parlare da
questo palco.
Mi sono sentito malissimo a sentire offendere il presidente della
Repubblica.
Se credete nell'impegno da me profuso finora -ha aggiunto Colombo- permettetemi
di chiedervi un applauso caldo e affettuoso
per Giorgio Napolitano.
Noi siamo l'Italia che
tornerà a essere un Paese rispettabile.
Ci vogliono rendere
vili, volgari, razzisti,
ma non lo saremo».
Un forte e convinto applauso da piazza Navona, su invito di Colombo, arriva al Presidente
Giorgio Napolitano.
All'ultimo torna persino
sul palco Antonio Di
Pietro.
Anche lui per dissociarsi
da Grillo, e a ribadire
che non ha senso avercela con Veltroni: «Mi
riconosco nelle parole
di Furio Colombo, non
confondiamo il diavolo
con l'Acqua santa.
Noi siamo l'Acqua
santa e abrogheremo
le leggi che riteniamo
illegittime».
Colonna sonora "Tutti i
colori della mia vita" di
Zucchero: «Dici che
sono un perdente e non
mi uccidi».
Alessia Grossi
L’Unità,
09.07.2008
18 Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Di Pietro: «chi ha parlato in piazza se n'è assunto la responsabilità»
«La manifestazione di ieri ?
Spazzatura»
Berlusconi sul “No Cav. Day”: «Attacchi volgari contro di me. Di rifiuti
mi occupo a Napoli»
da Corriere della Sera, 09 luglio 2008
Non usa mezzi termini
Silvio Berlusconi, nel
corso della conferenza
stampa finale del G8
giapponese, per commentare la manifestazione di
martedì in Piazza Navona.
«Della spazzatura mi occupo a Napoli. Nessun
altro commento, vorrei
rimanere sul G8. Qui rispondo di cose internazionali» taglia corto il
premier ai giornalisti che
gli chiedevano un parere
in particolare sulle invettive rivolte a Benedetto
XVI e al presidente della
Repubblica, Giorgio Napoletano.
«ATTACCHI
VOLGARI»
«Ho visto con
molta gioia che
nonostante tutti
gli attacchi volgari di cui sono
stato oggetto, c'è
una crescita importante dei sondaggi di Euromedia verso il governo. La fiducia
verso di me è salita al 61,9», sottolinea poi il Cavaliere.
«Spesso -dice il
presidente
del
Consiglio ribadendo i concetti già
espressi martedìsiamo colti da
questo sentimento di autoflagellazione e invece
abbiamo bisogno di tutto meno che continuare
nel masochismo. È un
qualcosa che non produce produttività».
«GUZZANTI
E GRILLO ?
SOLO
ESIBIZIONISTI»
Sulla manifestazione in
Piazza Navona e in particolare sugli interventi di
Sabina Guzzanti e Beppe
Grillo duro anche il vicepresidente della Camera
Gianfranco Fini, secondo
il quale chi ieri in piazza
Navona ha pronunciato
«espressioni oscene nei
confronti del Papa e in-
uno degli organizzatori
della manifestazione di
Piazza Navona (che già
martedì si è dissociato
dalle «frasi ingiustificate») «nell'ambito del
"No Cav Day" ognuno
ha voluto esprimere liberamente il proprio
pensiero e se n'è assunto
la responsabilità».
Al contrario secondo il
presidente dell'Italia dei
Valori «guardare soltanto le sbavature e non
vedere il lago di immoralità e di illegalità che
all'interno delle istituzioni commettono coloro che devono governare, vuol dire ancora una
DI PIETRO
Per Antonio Di Pietro, volta "guardare il dito
perché si ha vergogna di
guardare la luna di cui
si fa parte”».
sulti osceni al capo dello
Stato» ha messo in atto
«comportamenti
che
nulla hanno a che vedere con la satira: chi se
ne rende responsabile
non è un comico, ma un
esibizionista che va trattato come tale».
«Mi auguro -ha aggiunto
Fini- che riflettano su
questo aspetto quegli
uomini politici che adesso si dissociano, ma che
hanno dato modo a questi personaggi di dar
corso a queste espressioni di cui oggi tutti
sottolineano la gravità».
LODO ALFANO,
SI' DELLA
COMMISSIONE
A Roma intanto le commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera hanno approvato
ddl che prevede l’immunità per le alte cariche
dello Stato, il cosiddetto
«Lodo Alfano», con l'astensione dell'Udc.
Il testo è ora atteso in Aula: vi approderà alle 17
per la discussione generale, mentre il voto finale
arriverà giovedì in serata.
Corriere della Sera
09 luglio 2008
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
19
Tonino conquista le vecchie praterie
della sinistra
L’ex pm ora è il simbolo dell’anti-berlusconismo
di Federico Geremicca (La Stampa 09.07.2008)
In fondo, è andata come
doveva andare. Il che
vuol dire che ce ne è stato
un po’ per Giorgio Napolitano, di più per Walter
Veltroni e tantissimo, naturalmente, per Silvio
Berlusconi: che ovviamente abbozza, tira dritto
e paga perfino volentieri
il prezzo di insulti e sfottò, visto che preludono probabilmente - non tanto
ad un assedio al suo governo, quanto all’avvio
dell’ennesima intifada nei
territori devastati dell’opposizione. Dunque, è proprio andata come doveva
andare. Il che vuol dire
che c’è stato chi ci doveva stare: folla di gente
oltre le aspettative e poi
le facce che ti attendi,
tutte le facce nessuna esclusa, dalla Guzzanti a
Pancho Pardi, da Travaglio ad Antonio Di Pietro, da Furio Colombo
fino a Grillo, Moni Ovadia e un elegante Flores
d’Arcais.
Rispetto all’altra, alla prima
piazza
Navona
(febbraio 2002, Nanni
Moretti: «Con questo
tipo di dirigenti non
vinceremo mai») in fondo si registrano due sole
differenze. La prima: ieri
faceva più caldo. La seconda: quel «tipo di dirigenti», stavolta sul palco
non s’è fatto nemmeno
vedere. Bandiere e magliette dell’Italia dei Valori ovunque. Infatti è
Tonino Di Pietro la locomotiva del movimento
che riparte, non Rifondazione, non la sinistra cosiddetta radicale, disintegrata e impegnata a litigare sul futuro e sui Congressi. E’ lui, il giudice,
la star dei girotondi
(nella prima vita ebbero
come leader Sergio Cofferati: e forse è tutto dire); è sempre lui il primo
ad evocare nientemeno
che il ritorno della P2; è
ancora lui che ha l’onore
di parlare per due volte
dal palco; ed è soprattutto lui che ha il partito più
forte, il partito che organizza e arringa, sperando
di incassare i dividendi
alle prossime elezioni.
E’ lo stesso, però -e guarda che scherzi ti tira questa faccenda dei duri e
puri- al quale Beppe Grillo dedicò un passaggio
indimenticato durante
uno spettacolo di non
troppo tempo fa: «Prendete Di Pietro -accusò
Grillo-. E’ insegnante di
procedura penale e fa
lezione a quelli del Cepu. Già di questo bisognerebbe vergognarsi.
In più, dovete sapere
che il Cepu ha 102 sedi
tutte messe sotto sequestro dalla Finanza con
l’accusa di
associazione per delinquere,
bancarotta,
usura e riciclaggio. E
lui che ha
fatto? Ha
fondato l’Italia
dei
Valori
in
una
sede
sotto sequestro dalla
Finanza...».
Ma il tempo
passa, certi
ricordi
li
cancella -ed
è la vita, in
fondo- e ora Beppe e Tonino sono lì, nella stessa
trincea, gomito a gomito,
che sparano a vista.
attaccato addirittura il
Papa, dopo aver messo
alla berlina il ministro
Carfagna in un saliscendi
di parolacce, battute e
Grillo se la prende anche doppi sensi.
con Napolitano: «Ve lo
immaginate -dice- Per- Piazza Navona di ieri
tini firmare una legge non è poi così diversa da
che lo rendeva immune quella di sei anni e mezdalla giustizia? Io a far- zo fa: un po’ politica e un
lo non ci vedevo nem- po’ spettacolo, un po’
meno Ciampi e neppure rabbia vera e un po’ iperScalfaro: ma Napolita- boli e propaganda. Preveno ha firmato... E men- dibile, in fondo. Tanto
tre Napoli era invasa prevedibile che sorprendall’immondizia dov’è dono certe sorprese: e
andato il presidente? A certe impacciate dissoCapri,
accompagnato ciazioni postume, di chi è
da due indagati, Basso- andato e poi se ne è penlino e Sandra Mastel- tito, come Arturo Parisi e
Giovanni Bachelet.
la...».
Ma tant’è: come dice l’aLa piazza, in verità, non dagio, non si finisce di
è che si spelli le mani di imparare mai...
fronte a questa gag.
Prendete le magliette che
E nemmeno certi compa- distribuisce il partito di
gni di viaggio del comico Di Pietro, per esempio.
genovese: Furio Colom- La piazza ne è piena:
bo s’infuria, Claudio Fa- «Fermiamo il Caimava si dissocia e anche Di no».
Pietro prende le distanze, Il Caimano fu mandato
ma soprattutto da Sabina nelle sale da Nanni Mo(Continua a pagina 20)
Guzzanti, che se aveva
20
Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Fatti nostri
L’assalto allo Stato dagli eterni nemici
di Di Pietro
di Giorgio Bocca (Venerdì di Repubblica, n. 1.060 del 11 luglio 2008
Tonino conquista le vecchie
praterie della sinistra
(Continua da pagina 19)
retti un paio di anni fa:
dopodichè, Silvio Berlusconi ha
rivinto le elezioni.
Magari potrebbe voler dire che la
via non è quella, che la tattica è
sbagliata. E invece niente: Di Pietro
ci riprova, Grillo è lì che l’accompagna e non sappiamo se il Caimano è lì che si frega le mani, quantomeno pensando ai fortunati precedenti.
E comunque, sia come sia, è andata.
C’è un pezzo di Paese - piccolo magari, minoritario ma non proprio
irrilevante- che non ci sta.
Non ci sta che si provi a dialogare
col Cavaliere; non ci sta che ci si
opponga soltanto in Parlamento e
non anche nelle piazze; non ci sta al
buonismo e alle manifestazioni
convocate da qui a tre mesi.
E non ci sta di fronte all’evidenza
che -dal conflitto d’interessi in giùse si è al punto in cui si è, questo è
colpa anche di certa sinistra: quella,
per capirci, buonista e riformista.
Col Cavaliere non si dialoga, insomma: gli si dice “ladro” e
“pregiudicato”.
E da ieri gli si dice di nuovo anche
“piduista”.
E fa niente che i giovani che affollavano piazza Navona magari della
P2 non sanno nulla, e nell’81 non
erano nemmeno ancora di questo
mondo: studino l’amarissima pagina della democrazia italiana. Quel
che fa, invece - altroché se fa - è
che sul palco non c’erano né Gherardo Colombo né Giuliano Turone,
i giudici che svelarono la Loggia
P2. In fondo, se le cose stanno così,
perchè loro no e Di Pietro sì?
Federico
Geremicca
La Stampa
09.07.2008
Siamo tornati
indietro di decenni, a quando cadde il
Muro di Berlino e si pensò
che avesse vinto la democrazia e, invece,
aveva vinto il
mercato anarcoide che della
democrazia
non sopporta
né i controlli
né le responsabilità.
Oggi come allora nell'Italia
della politica
c'era
un
«uomo nero»,
che
andava
cacciato, diffamato, un energumeno,
un
giustizialista
che godeva al
tintinnar delle
manette ai polsi altrui.
Si chiamava
Di Pietro, poliziotto rude e
poco di buono,
e lo accusavano dei più disonoranti reati:
si era fatto regalare un'automobile da un
protettore, era
socio in affari
con avventurieri.
Di lui l'onorevole Casini diceva che ogni
suo attacco ingiurioso a Ber-
lusconi equivaleva a un'assicurazio-ne
della
permanenza di Berlusconi al potere.
Oggi il cerchio dei suoi
nemici si è riformato al
completo, come allora, e
tanto basta per avvisarci
che la democrazia è in
pericolo.
Lo attaccano i riformisti
che Berlusconi ha mandato a casa con le pive
nel sacco, la nutrita
schiera di craxiani alla
Cicchitto, diventati notabili del centrodestra, i
seguaci di Donat Cattin,
sinistra di governo democristiana,
imprenditori,
gente che era nella lunga
fila di persone che vidi
un mattino in attesa di un
interrogatorio nel lungo
corridoio della procura di
Milano dove aveva l'ufficio l'odiato sostituto procuratore Di Pietro.
al concilio di
Trento.
Il partito del
fare, dietro cui
c'è la voglia di
impadronirsi
dello Stato, di distruggerlo, farlo a pezzi, fare a
pezzi la giustizia, la scuola, il sindacato, l'informazione, tutto.
Ci si chiede fino a quando uno Stato può resistere a una simile aggressione.
La risposta della storia è
terribile: fino al suo completo snaturamento, fino
alle dittature feroci del
Novecento in cui i tiranni
poterono confessare di
aver perso ogni collegamento con la società civile.
Per dire come il Molotov
di Stalin toccandosi la
Anche allora si diceva testa:
che il pericolo di un ritor- «Maladie, maladie».
no autoritario era un'invenzione della sinistra ♣
radicale, che «il
regime non c'era».
E invece c'era eccome: la dittatura
morbida che non ti
manda in un gulag
ma in un supermercato del consumismo di massa o
davanti a una tv
della pornografia
straripante, dove il
mercimonio sessuale è come un
suono di fondo.
Ogni mattino è un
mondo più spostato a destra, più al
servizio di chi dispone dei soldi e
della conoscenza,
dominato dai controriformisti
che
vogliono riportarci
da Micromega: tre componenti del pool Mani Pulite.
Da sinistra: Piercamillo
Navigo, Gerardo Colombo
e Piercamillo Navigo, Antonio Di Pietro.
da Micromega: tre componenti del pool Mani Pulite.
Da sinistra: Piercamillo
Navigo, Gerardo Colombo
e Piercamillo Navigo, Antonio Di Pietro.
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
21
Tonino dà le carte
I girotondi in versione 2008 sono dominati dal moralismo impotente,
contraltare perfetto del berlusconismo. E Veltroni si limita a dare lezioni
di buona educazione.
di Andrea Romano (La Stampa, 09.07.2008)
L’ultimo miracolo di Silvio Berlusconi si realizza
con la resurrezione dei
girotondi, che sotto le
bandiere di Antonio Di
Pietro si avviano a diventare un elemento permanente della nostra scena
politica.
Evidentemente si sbagliava chi aveva guardato
alle «alme sdegnose»
come ad un fenomeno
transitorio legato ai tormenti della sinistra dopo
la sconfitta del 2001.
In realtà il teatro stabile
della politica italiana
scarseggia di fenomeni
transitori.
E in questo nostro eterno
presente ci tocca rivivere
il neo-girotondismo accanto al neo-berlusconismo.
Anche se a ben guardare
il tempo è passato per
tutti, non solo per il presidente del Consiglio. E
ieri lo sguardo sull’Italia
di questo movimento ormai stanziale appariva
dominato da un’atmosfera assai più cupa e rassegnata che in passato.
Scomparsa l’aria gioiosa
e supponente del 2001, i
toni sono quelli di una
disperata apocalisse.
Per Sabina Guzzanti
«tutti i settori della
nostra società sono
corrotti», per Nanni
Moretti «è cambiato il
Dna degli italiani»,
per il solito Grillo siamo alla «banca rotta
dello Stato italiano».
Insomma, c’è poco da
fare: è il Paese che fa
schifo.
Sarà perché nel frattempo è scomparso il
legame con la Cgil di
Cofferati, che nel 2001
aveva fornito al movimento una sorta di
sponda sociale.
Sarà il segno dell’egemonia sull’antiberlusconismo militante finalmente
raggiunta da Di Pietro
oppure l’efficacia con cui
l’erosione antipolitica ha
lavorato sui depositi di
fiducia collettiva.
Fatto sta che i girotondi
in versione 2008 sono
dominati da una cappa di
moralismo impotente che
appare come il contraltare perfetto alla fiera esibizione di immoralità che
viene dall’accampamento
berlusconiano.
Perché chi pretende di
possedere il monopolio
della morale in politica
finisce per essere doppiamente immorale: non
dice la verità su se stesso
e priva la collettività di ri
sorse etiche che devono
restare condivise.
Ma se la rinascita della
compagnia girotondina è
stato un nuovo miracolo
berlusconiano, il concorso dell’imperizia di Veltroni è stato fondamentale: l’alleanza con l’Italia
dei Valori ha consegnato
a Di Pietro un enorme
capitale politico, che l’ex
magistrato sta facendo
valere con grande intelligenza tattica sulla pelle
viva dei Democratici.
E fin qui, si potrebbe ricordare a Veltroni che
chi è causa del suo mal
deve solo piangere se
stesso.
Ma anche oggi, quando
le strade del Pd e dei dipietristi tendono inevitabilmente a divaricarsi, il
leader democratico non
appare perfettamente
consapevole della strada
da seguire.
Da una parte, come ha
ripetuto nell’intervista
alla Stampa, grandi omaggi ai «girotondi
componente vitale della
democrazia».
Dall’altra, eleganti reprimende alle grida e ai toni
troppo infiammati usati
qua e là dai dipietristi.
Come se la distanza dai
girotondi fosse tutta nel
volume della protesta e
non nella sostanza della
lettura del Paese.
Come se il valore da rivendicare fosse solo la
buona educazione.
Come se non vi fosse
altro da dire -di propriamente politico- rispetto a
chi come Di Pietro sostiene che in Italia vi sia
«una dittatura alle porte» e che le discutibili
misure volute dalla maggioranza possano essere
serenamente definite co-
me «mafiose».
L’inevitabile effetto è
quello di posizionare il
suo Pd appena un’ottava
sotto il livello della protesta girotondina.
Con differenze che, a
dispetto di quanto vorrebbe Veltroni, stentano
a farsi riconoscere.
Di Pietro convoca già
oggi la sua manifestazione ?
Noi invece la faremo in
autunno.
Di Pietro si prepara a
lanciare la sua battaglia
referendaria ?
Noi invece raccoglieremo milioni di firme contro Berlusconi.
Di Pietro urla ?
Noi invece sì che ci comportiamo come si deve:
usiamo il giusto tono di
voce e portiamo il dovuto
rispetto alle più alte cariche dello Stato.
È una diversità di accenti
che non riesce a sostituire l’iniziativa politica di
quella che rimane la principale forza d’opposizione.
Un ruolo che all’indomani della manifestazione
di Piazza Navona qualsiasi osservatore farebbe
fatica ad attribuire al
Pd invece che all’Italia
dei Valori. Non tanto
per le poche o tante migliaia di manifestanti
che quel piccolo partito
è riuscito a portare in
piazza, ma per la sua
capacità di definire l’agenda dell’opposizione.
Perché oggi è Di Pietro
a dare le carte, con Veltroni confinato al ruolo
di raffinato maestro
d’eleganza.
♠
22
Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Intervista di Repubblica ad Antonio Di Pietro
«Giuro fedeltà alla Piazza»
di: Antonio Di Pietro
(http://www.antoniodipietro.com/2008/07/giuro_fedelta_alla_piazza.html)
Riporto una mia intervista pubblicata su La Repubblica di oggi.
Come ho dichiarato al
giornalista, il vero schifo di questa polemica è
che si siano estrapolate
parole piuttosto che
contenuti di tutta la manifestazione dell'8 luglio.
I media hanno guardato
il dito piuttosto che la
luna.
Non avrebbero potuto
fare altrimenti né loro,
né i loro mandanti perchè i contenuti sarebbero stati inconfutabili.
Ma resteremo convinti
che è un errore, che è
incostituzionale.
Si può ancora dire, in
una democrazia, o no ?
Repubblica
Antonio Di Pietro, lei
secondo molti è il primo
degli apprendisti stregoni. Martedì in piazza Navona hanno dominato
toni scurrili e attacchi
personali, e Beppe Grillo
lo ha invitato lei, non
può dire che non si aspettasse quello che è
accaduto.
Antonio Di Pietro
È in atto una mistificazione, una vera strumentalizzazione da parte del sistema politico e
dell'informazione, che
attribuisce alle parole
Antonio Di Pietro
Se mi chiedono di sce- di Grillo un valore digliere, io scelgo la piaz- verso rispetto a quello
za. Dissento dagli attac- reale.
chi al Papa e al QuirinaRepubblica
le, sia chiaro.
Rispetteremo il capo Gli attacchi al capo dello
dello Stato anche se fir- Stato li hanno sentiti tutti.
merà il lodo Alfano.
Testo
intervista.
Antonio Di Pietro
Si guarda la pagliuzza
della satira per nascondere la trave del comportamento illiberale e
costituzionalmente illegittimo di Berlusconi.
A piazza Navona è accaduto qualcosa di diverso rispetto a quel
che si è raccontato.
Quella piazza è stata
un'espressione autentica di democrazia diretta, fatta di indignazione
sincera verso la deriva
antidemocratica del paese.
Certo, sul palco non c'erano voci allineate e
pre-censurate.
Noi non imporremo mai
veline a nessuno.
Repubblica
Censurare no. Ma non
era il caso di fermare la
Guzzanti quando ha insultato la Carfagna e poi
il Papa ?
Antonio Di Pietro
vuole. Dopo di che, chi
parla si assume le proprie responsabilità.
Tanti hanno applaudito, altri come me hanno
dissentito.
Non mi piace che siano
stati chiamati in causa
la Chiesa e il Papa.
Io sto con la Chiesa dei
poveri, non con quella
blasonata.
Ma il Papa non c'azzeccava nulla.
Repubblica
Veltroni sostiene che è
grazie a personaggi come la Guzzanti se la destra è al potere, anche in
Campidoglio.
Antonio Di Pietro
Se lo pensa davvero lo
scriva sui manifesti e li
faccia affiggere. Così i
cittadini si renderanno
conto della mancanza di
coraggio nell'accettare e
riconoscere le responsabilità della sconfitta.
In una democrazia o- Repubblica
gnuno può dire quel che
(Continua a pagina 23)
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
23
«Giuro fedeltà alla Piazza»
(Continua da pagina 22)
Non crede che nei confronti della Carfagna si
sia consumato una sorta
di rogo di piazza, che
siano stati travalicati i
limiti, contro una persona peraltro impossibilitata a difendersi da accuse basate solo su pettegolezzi.
Antonio Di Pietro
Il ministro Carfagna in
questa situazione è una
delle vittime del suo capo di governo, della sua
scarsa trasparenza.
Ad ogni modo, ritengo
che quelle cose in quel
modo lì non andavano
dette.
Quella non era una
piazza contro il Pd, ma
che si ribellava a Veltroni e al suo attendismo.
Era anche una piazza
democratica.
Il leader del Pd, prendendosela con me, se la
prende anche con i suoi
che erano lì e non erano
pochi.
Repubblica
Grillo per la verità ha
attaccato proprio Veltroni.
Antonio Di Pietro
Ma chi guida un partito
del 33 per cento non
deve fare l'altezzoso.
Faccia come me, che
Repubblica
ascolto le critiche e cerD'accordo. Ma non ritie- co sempre di migliorarne di aver contribuito mi.
all'innalzamento dei toni
? Proprio lei ha parlato Repubblica
di "magnaccia", i suoi
hanno parlato di Monica Lewinsky...
Antonio Di Pietro
Ecco, vi interessa solo
del gossip.
Della sostanza dei fatti
non vi frega niente.
Sempre lì a parlare del
la Carfagna.
Repubblica
Veramente a parlarne,
anche in piazza Navona,
siete stati voi. Ad ogni
modo, Veltroni la invita
a scegliere: o Grillo e i
suoi "vaffa" o "tornare
in un recinto razionale
e riformista".
Lei cosa sceglie ?
Antonio Di Pietro
Non intendo dissociarmi da piazza Navona, se
è questo che mi si chiede. Non ho condiviso
alcuni passaggi, come
ho detto, ma da qui a
criminalizzare gli oratori ce ne corre.
Insomma, sto con la
piazza.
Repubblica
Come pensa di riannodare la trama del dialogo col Pd ?
Pensa sia ancora possibile ?
Antonio Di Pietro
Non pensa che la manifestazione sia stata un
boomerang e che l'opposizione ne sia uscita indebolita ?
ste ore. Non pensa che
gli attacchi lo mettano
ulteriormente in difficoltà ?
Antonio Di Pietro
Massimo rispetto per
l'istituzione e la persona.
Però non sarebbe una
vera democrazia quella
in cui al cittadino non
fosse consentito dissentire dal Quirinale.
Noi lo rispetteremo,
anche se sosterrà che il
Lodo Alfano è costituzionale.
Ma resteremo convinti
del contrario.
Macché.
Da martedì molti cittadini sanno cosa ha fatto
Berlusconi.
Il silenzio diventa connivenza.
Ora è il Pd che deve
decidere al proprio interno se mantenere il
dialogo con chi violenta
le istituzioni per fare gli
affari suoi e sfuggire ai
processi.
Vorrebbero che facessimo opposizione zitti
zitti, piano piano.
Non ci stiamo.
Repubblica
Il compito del capo dello
Stato è gravoso, in que-
Antonio Di Pietro
Antonio Di Pietro
http://www.antoniodi
pietro.com/2008/07/gi
uro_fedelta_alla_piaz
za.html
24
Giustizia e Libertà
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Intervista di Repubblica ad Antonio Di Pietro
«a More’»
di Paolo Mignozzi
Riceviamo
e
Pubblichiamo
From:
[email protected]
To: viviana fuoco@
gmail.it
Sent: July 13, 2008
11:40 PM
Subject:
Le dichiarazioni di Moretti nei telegiornali della
sera e quelle apparse sulla
stampa riguardante la manifestazione di Piazza Na-
vona dello scorso 8 di
luglio, rappresentano a
mio modo di vedere l’ultima spiaggia di un Veltroni “disperante” e
“disperato”.
dire le cose così come
sono senza giri di parole,
senza falsi moralismi e
che sa ben distinguere il
sacro dal profano, il bene
ed il male, il diavolo e
l’acqua santa, il vero ed
Forse un SOS dei vertici
simulato, il vate ed il canper ricongiungersi con
tore.
quella piazza Navona di
Sinistra che è quella di Dunque, il cantore dell’isempre, pressoché simile deologia di sinistra
alla vicina Campo dei (definizione non mia), del
Fiori (con il monumento comunismo cosiddetto
a Giordano Bruno) e che buono di Berlinguer,
spesso raccoglie il carat- stante quanto ha dichiaratere di una Roma che sa, to in questi giorni sulla
che conosce il mondo manifestazione di Piazza
meglio di altri, anche Navona 2008, sembra
quello papalino, che sa non ricordare bene come
sono andate le cose.
Il suo intervento in Piazza Navona 2002 sul palco
del centro-sinistra non era
affatto programmato, fu
un’autorizzazione dell’ultima ora.
Fino a quel momento,
Lui, distratto dagli allori
di Cannes esattamente
come oggi (ognuno è fedele a se stesso), rilasciò
dichiarazioni ai TG per
incolpare Bertinotti e Di
Pietro per la “debacle”
elettorale del 2001 che
subì il centro sinistra e
che aveva consegnato il
governo del Paese nelle
mani di Berlusconi.
Proprio quella sera però il
cantore dell’ideologia di
sinistra, corresse il tiro ed
attaccò ferocemente i vertici dei DS e della sinistra
Rutelliana in sostanza il
PD in “pectore” incapaci
di coinvolgere le masse
come in passato, sempre
gli stessi ed inamovibili:
“con questi -disse- non
andremo da nessuna
parte”.
Quasi una profezia, nefasta ma rivelatasi pur sempre tale.
Il giorno dopo tutti i giornali lo attaccarono ferocemente: ecco, dissero,
(sintetizzo la sostanza)come al solito invece di
collaborare si da addosso
ai compagni che hanno
lavorato… -qualcuno andava più in là e ricordava- che il suo successo
dipendeva dall’elettorato
(Continua a pagina 25)
14 luglio 2008
ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
25
«Giuro fedeltà alla Piazza»
(Continua da pagina 24)
di quel, quei partiti che
lui ora stava criticando.
Non ci si comporta così
con chi ti ha allevato in
questi anni -gridavano a
gran voce i titoli dei quotidiani-.
In fondo è sempre la stessa storia “i panni sporchi si lavano in casa” “è
vero ma non si dice”,
forcaioli, giustizialisti ed
oggi un termine nuovo
“antipolitica”.
Sempre come riferì la
stampa dell’epoca, alcuni
giorni dopo lo sfogo di
Moretti lo stesso D’Alema, presente sul palco,
volle invitarlo ad un colloquio per una riflessione
meno istintiva.
Quello che si dissero ovviamente lo sanno solo
loro sta di fatto che Nanni, polo griffate, ce lo
trovammo nelle piazze
impegnato attivamente in
quella stagione che molti
vollero chiamare dei
“girotondi”.
Quanto quel colloquio
con D’Alema abbia inciso nella suo impegno politico non posso certamente conoscerlo ma mi
piace immaginare il senso del colloquio tra i due,
credo si possa condensare
in una semplice espressione che a Roma si usa
con i bambini, con i giovani ma anche con i meno giovani per segnare
una distanza tra le cose
importanti che fanno gli
adulti, che costano fatica
e che magari si stanno
facendo in quel momento
e il fastidio tutto giovanile chiassoso inconsapevole che possono portare i
ragazzi con le loro manifestazioni di gioco, di
divertimento ma soprattutto d’incompetenza.
L’espressione, ancora
molto in uso, è principalmente rivolta ai ragazzi
dai capelli scuri (moretti)
ma essendo democratica
e popolare si può usare
anche con i ragazzi dai
biondi capelli ed è la seguente: a more’… seguita dalla sospensione che
è carica di significato.
Scherzi a parte, in sostanza vorrei dire che sono
stato e sono un elettore di
centro sinistra silente ed
anch’io per non voler
ulteriormente subire la
casta ho partecipato ad
entrambe le manifestazioni ed alla stagione dei
“girotondi” senza con
ciò farmene un vanto ed
oggi, senza saperlo, mi
ritrovo da semplice cittadino, famiglia monoreddito e moglie e due figlie
a carico, che voleva maggiormente partecipare dei
fatti sociali e politici che
lo riguardano ad essere
additato come sovversivo, populista e con sul
capo l’appellativo di
“antipolitico” a sostituzione di quello, forse ormai logoro, di “girotondino”.
nalmente responsabile di
quello che dice o scrive,
altro che dare la colpa
agli organizzatori.
La piazza poi, come ebbe
modo di dimostrarci personalmente e gliene fummo grati, è umorale, è
qualcosa di diverso da
una trasmissione televisiva o un set cinematografico che ha autori, sceneggiatori e registi, o
no ?
Ad esser sincero, caro
Moretti, anche a me una
cosa non mi è piaciuto di
tutta la manifestazione ed
è stato lo slogan che si è
voluto usare: “Fermiamo
il Caimano” che prendeva
spunto da un suo film
( pagai per vederlo) veramente da dimenticare per
l’inespressa-espressione
che le suggeriva all’epoca il suo antiberlusconismo e che però fece
E smettiamola una volta
“cassetta” o sbaglio ?
per tutte di sfogarci e baComprendo il suo avvili- sta: è l’impegno che ci
mento ma come si fa a vuole, la presenza codire che ci si è stante, altro che storie !
proprio quell’impegno
“sporcati” ? di cosa ?
Noi, la stessa gente che è che Lei ha dimostrato nel
cresciuta nell’attesa di un passato con i suoi film
rinnovamento della poli- abituandoci a quei suoi
tica e della sua classe, personaggi per farci apche viviamo ancora da 15 prezzare l’approccio proanni nella speranza di un blematico e sociale della
rinnovamento di tutto il politica.
Paese e che siamo venuti
da varie parti d’Italia a- Però, se i risultati sono
vendo come unico mezzo quelli che ho potuto veper manifestare il nostro dere dal suo impegno
pensiero quello di politico di questi ultimi
“scendere in piazza”, anni, la pregherei per il
non già di “affacciarci futuro di astenersi da
in piazza” né di rilascia- nuovi sfoghi ma non prire dichiarazioni al TG ma di rispondere ad una
della sera, non ci sentia- unica ed ultima domanda
mo affatto sporchi di senza ulteriormente avviniente e non riteniamo lirsi: - a seguito della sua
che le parole di Grillo critica di quella sera conabbiano offeso la signora tro i vertici dei partiti
Borsellino né il Capo della sinistra, in primis
dello Stato come perso- “DS-Margherita” ora
PD ed alla luce dei risulna.
Non mi risulta poi che tati odierni (Berlusconi
qualcuno sia stato accu- III), secondo Lei, sono
sato di alcun reato penal- state accolte le sue critiche ?
mente perseguibile.
Vorrei capire una cosa:
se la gente comune non è
libera neppure di andare
in piazza a manifestare
ed esprimere liberamente
il suo pensiero dove siamo finiti, dov’è finita la
Attendo sua gentile ricritica socialista, dove Se, in questo Paese, vale
sposta.
sono finiti i principi libe- ancora per tutti la libertà
rali.
di pensiero e di parola e
anche di scrittura critica Paolo Mignozzi
Come fate a continuare a
(Kant), ognuno deve es….“guardare il dito”.
sere considerato perso-
26 Giustizia e Libertà
EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Per rispetto della privacy, riportiamo i nomi degli scriventi in modo incompleto, per
rendere più complessa (ma non impossibile) la loro individuazione.
Piazza Navona
da Fernesp a Max
Da: fernesp
Inviato: mercoledì 9 luglio 2008 1.37
A: MAX;
Oggetto: P.za Navona
Abbozzo, data l'ora tarda, qualche considerazione sul tema.
Ho appena finito di leggere il godibile articolo della
Aspesi sulle cortigiane (Repubblica di oggi) pensato
ovviamente sul l'argomento di cui si parla e ripreso
nei gossip nostrani politici e non. Come ha detto
Pardi intervenendo nella manifestazione di oggi a
P.Navona, delle cortigiane di B. non ce ne fregherebbe di meno (fossero anche fatte ministre) se tutto
il resto funzionasse. Ma tragicamente si parla delle
sue cortigiane perchè della nave che affonda (come
si ricorda nell'articolo di Emiliani che riporti) si parla ben poco o nulla. La tragedia cioè non è la Carfagna al governo (visto che Luigi XV e Luigi XVI
permisero alle loro cortigiane qualcosa di simile e
Vittorio Emanuele II, giusto il primo che mi viene in
mente, si faceva portare la posta e riceveva ministri
nell'alcova della bella Rusin...), quando la nullità del
resto. Questo premier di plastica cioè a parte le amanti e le norme per evadere la giustizia , è inesistente.(Bello oggi in TV il gesto di Sarkozy che ha
elegantemente glissato il suo tentativo di abbraccio
quasi un pò nauseato).
Quelli cioè erano Re che,amanti a parte, segnavano
la storia,questo è tutto un bluff. Si parla cioè della
Carfagna ma non si parla della situazione degli enti
locali e della cultura che vanno a rotoli e dei problemi energetici,ecc.
In questo senso la manifestazione di oggi mi ha convinto al 50%. Perchè se da una parte, DiPietro,Travaglio, Pardi e molti altri hanno detto ciò che
mi aspettavo , nel complesso mi è parsa una manifestazione più contro l'omino di Arcore che contro un
governo inesistente. Ho notato che la mia impressione è stata la stessa di Sansonetti che,intervistato poco dopo unitamente a Polito da B.Berlinguer su
RAItre, si è detto perplesso per l'essere stata la manifestazione nella seconda parte piacevole ma poco
efficace. Si sono cioè strappati applausi più sulle
assurdità berlusconiane che non sullo stato che va
affondando. Tirare in ballo Napolitano,il Papa, Veronica, le attricette, ecc, insomma fa audience ma
non affronta i temi cruciali. Se comunque l'8 luglio
può essere servito a dare una 'svegliata' -come si dice a Roma- a qualcuno dentro il PD, ben venga. In
un TG ho sentito Parisi (udoite udite) dichiarare che
l'idea di rimandare manifestazioni di opposizione a
ottobre è una sciocchezza e bisogna recepire gli umori della piazza di oggi.
Staremo a vedere
Comunque una bella manifestazione (anche se andava fatta in una piazza più grande, quando pure altri
avessero voluto partecipare oggi a P.Navona sarebbe
stato impossibile)
F.
From: MAX
To: fernesp
Sent: Wednesday,July 09,2008 12:53PM
Subject: P.za Navona
Secondo me, criticare la manifestazione rischia di
essere ancora più improduttivo che non fare niente;
anch’io sono rimasto colpito male da certi toni e certi argomenti, ma mi sono pure reso conto “in due
secondi” che ciò si deve alla mia educazione perbenista, alla mia scarsa consuetudine con le “scenate di
piazza” e pure alla mia età, ormai in contrasto sempre più frequente con gli schemi mentali di chi è nato e cresciuto sotto altre “cornici” comportamentali,
per non parlare dei valori.
Tuttavia, e di nuovo, sono convinto che arricciando
il naso non si vada da nessuna parte: il distinguo
tra “la nave che affonda e le cortigiane“ è un “non
sense”: le cortigiane sono anche la nave che affonda, e storia alla mano ne sono uno degli indici più
gravi, perché stiamo parlando di cortigianeministro e questa ennesima porcata che è sotto gli
occhi di tutti non si è vista mai storicamente, a meno
di non tirare in ballo regimi centro-africani, cosa che
bisogna incominciare a dire e forte, perché l’unico
paragone che mi viene in mente in questo momento
è quello con Robert Mwgabe, il dittatore dello Zimbabwe, che ha imposto il ballottaggio pur avendo
perduto le elezioni, ancorché manipolate, e quindi
“vincitore” nel ballottaggio avendo costretto l’avversario all’abbandono con l’intimidazione; a tutto
ciò noi siamo vicinissimi.
In questo momento, mettersi a parlare dei problemi
della cultura significa prendere il problema “dalla
coda”, con ciò che ne consegue.
“Tirare in ballo Napolitano,il Papa, Veronica, le
attricette, ecc,”, non è vero che “fa audience ma
non affronta i temi cruciali”, i temi cruciali sono
anche questi, e quelli più gravi è qui che trovano
radice.
Quando la volgarità diventa l’unico strumento, anziché scandalizzarsi, bisogna invece riflettere che ciò è
il miglior indice della gravità dello stato di cose.
Se Sabina Guzzanti ha detto che non vuole vedere
donne-ministro al merito di aver preso in bocca
lo squallido “uccello” 72-enne del ridicolo omuncolo di plastica, bene, anziché assumere toni pudibondi dobbiamo solo che ringraziarla per il suo coraggio, perché cose di questa gravità non sono state dette da nessun organo di stampa di questo paese di vili, e per averne notizia dobbiamo rifarci a
“el Clarin”, pubblicazione sudamericana!!!, che
ha pubblicato quelle intercettazioni da noi, noto
“popolo di leoni”, vietate con successo prima ancora di avere la legge canaglia approvata! Ringraziamola pure per le sue rivelazioni su Bossi; con
questa informazioni imbavagliata, quanti sanno che
(Continua a pagina 27)
14 luglio 2008
EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
27
Piazza Navona
(Continua da pagina 26)
il già teorico del “ce l’avem dur”, è ridicolmente
“schiattato”, evidentemente imbottito di viagra,
con una delle tante “”troie di regime”? E dovremmo continuare a tollerarlo, rottame umano e mentale com’è ridotto (ma allora, Dio c’é?), in qualità
di “ministro di non so che”, in tal modo pagato e
ristorato a spese pubbliche, quando tanta gente
ridotta sul lastrico dalla svalutazione su cui continuamente si mente, dal governo alla Banca d’Italia, si vede sempre più “segare servizi sociali”? Di
nuovo cos’è veramente importante, i fatti o il tono
della Guzzanti e Grillo?
Nel frattempo, invece di accusare scandalo, chi si è
accorto che lo gnomo intento a tirare baci alla folla
del G8 ha pure definito pubblicamente l’Italia, e in
sede internazionale “un paese dove il gossip e gli
scandali rosa divertono la gente!!!!!!”; ma ci rendiamo o no conto di quale livello di abisso stiamo
raggiungendo? Qual’è la sanzione da comminare a
questo sporco individuo, che si concede di offendere
il nostro (e il suo) Paese in tal modo???
Scandalizzarsi per le allusioni al Papa, al Presidente
della Repubblica, persona non dimentichiamolo, in
passato responsabile di più d’una “strizzata d’occhio” al Craxismo, di cui questo regime è la copia
ancor più deforme e degenere, significa non aver
ancora capito la gravità della situazione e la dimensione della “guerra” che abbiamo di fronte.
Le diverse impostazioni dei vari oratori devono essere accettate in nome del comune obiettivo, perché
non c’è differenza alcuna tra essere contro il berlusca e contro il governo: il nano il suo governo di
ruffiani e puttane sono la stessa cosa, mettiamocelo bene in testa; l’alternativa a questa forma dialettica, come già ebbi modo di dire nella “letteraccia”
alla Repubblica, è solo l’unanimità del nano, che a
casa mia si chiama “omertà”.
E mettere l’accento solo su ciò che ci scandalizza,
premesso lo scandalo autentico può avere valore solo per la sostanza, giammai per la forma, non rende
giustizia ai magnifici interventi di Flores d’Arcais
con il suo “elenco dei danni costituzionali”, di Rita
Borsellino, che ha paragonato l’emergenza di questo momento a quella dei peggiori anni di mafia;
di nuovo ci rendiamo o no conto di cos’è che ci dovrebbe veramente scandalizzare? E Moni Ovadia,
che ha lanciato il suo terribile monito “attenti, stanno pervertendo il linguaggio!”? E il tono grave di
Camilleri, con le sue sferzanti poesie, che “dipinge”
il Maroni della situazione come “due baffi appesi
sul nulla”, a proposito di quelle che dovremmo gridare a squarciagola come leggi omologhe alle
“razziali” del ’38?
Per questo mi dichiaro pubblicamente non solo soddisfatto, ma sorpreso piacevolmente della forza che
è emersa “gratis” da questa iniziativa, la quale, ricordiamolo bene a futura memoria,h a visto un afflusso spontaneo di quasi centomila persone, senza
che alcuno le abbia organizzate o pagate, indicendo la classica “gita for de’ porta”, come era palese
nei raduni solo apparentemente oceanici della ex
casa delle libertà (provvisorie)”.
Saluti.
MAX
Da: fernesp
Inviato: giovedi 10 luglio 2008 8,40
A: MAX;
Oggetto: P.za Navona
Caro Max, devo evidentemente essermi spiegato
male per dare l'impressione di 'educazione perbenista' e di essermi 'scandalizzato' per le battute della Guzzanti, anche se notoriamente le anime della
sinistra raramente convergono. Alla peggio sarà solo una questione di gusti. C'è chi ama i toni soft chi i
torni urlati..A me la manifestazione è piaciuta e ho
partecipato volentieri, e tuttavia non ho remore a
dire ciò che a me personalmente non è parso non
tanto 'disdicevole' quanto poco 'utile'.
Mi pare chiaro infatti che da tempo a sinistra ci si
divida sul come battere il comune nemico. Se sono
da tempo dietro l'iniziativa dell'IdV credo sia chiaro
da che parte sono. E tuttavia non vedo all'orizzonte
lo stratega con la ricetta vincente per scalzare dal
trono il personaggio che un numero sfortunatamente
grande di italiani continua a votare. Il fatto che stamane molti di sinistra, ripeto sinistra, e non certo
veltroniani, abbiano fatto un distinguo tra satira e
politica non mi è sembrata semplice pruderie nè
tanto sinonimo di pusillanimi e benpensanti ma solo
di riflessione sulle strategie. Parlo per me perchè le
perplessità sull'accaduto hanno ragioni e radici diverse. Quando ho visto D'Arcais terreo in volto un
pò attonito e F.Colombo volgere il viso un pò nauseato ho visto che non ero il solo. Non discuto la fondatezza dei fatti denunciati e l'allarme per quanto va
accadendo, ho forti perplessità che con le urla Grillo
si risolva poi qualcosa e che dallo stesso palco si
possa parlare prima della violenza della Costituzione e subito dopo delle prodezze sessuali del ducetto
di plastica, che francamente mi paiono argomenti di
non uguale rilevanza. Insomma se Grillo mi stanca
non è perchè 'mi scandalizzo' per quello che dice ma
perchè stanca i miei timpani e oltretutto senza grandi
risultati politici (perchè, non lo dimentichiamo, è di
politica che stiamo parlando e non del come si galvanizza una piazza, sennò potevamo chiamare anche
Luttazzi e Fiorello).
D'accordo con AdP quando ha detto che denunciare
in piazza le magagne del governo significa fare politica . Ma anche lui ha ammesso che dopo se ne è fatta meno ..
Centomila persone entusiaste, fossero anche un milione, non bastano a raggiungere lo scopo.
Nelle guerre, come noto, c'è il fine dichiarato dei
politici, la strategia dei generali, la tattica dei comandanti di reparto. Ho l'impressione che pur avendo un fine comune, a sinistra vi siano strategie non
collimanti e tattiche ancor più variegate. Il vecchio
governo è caduto appunto perchè ogni spezzone della sinistra aveva la sua 'ricetta' vincente. Ieri sotto il
palco ho visto tutti i maggiori esponenti di RC, sinistra arcobaleno, ecc. Mi pareva fossero lì per festeggiare la vittoria elettorale; non uno che dicesse
'forse abbiamo sbagliato qualcosa'. Fino a quando
fare politica a sinistra verrà inteso come la libertà di
permettere a tutti di dire la propria nel modo che
preferisce, potrà essere piacevole ascoltare ed an(Continua a pagina 28)
28 Giustizia e Libertà
EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
Piazza Navona
(Continua da pagina 27)
ch'io ho battuto le mani (che,come ricorderai quella
sera a L'Aquila con Travaglio, non ho mai smesso di
battere ) ma ho il concreto timore che non basti per
ottenere ciò che vogliamo. Cioè grandi consensi.
Democrazia, diceva Pertini, vuol dire permettere di
parlare a tutti. Ma qui oltre che praticarla la democrazia bisognerà pur imparare a difenderla . E se per
permettere a tutti di dire ciò che più aggrada, si finisse per dare elettoralmente sempre più forza a chi
toglie sempre più spazio alla democrazia? Non ho
la ricetta vincente, e mi aggiro tra molti dubbi , tra
molte persone che paiono avere le idee chiarissime
sul come raggiungere lo scopo . I risultati di questi
ultimi anni mi paiono confermare che la confusione,come diceva Mao, è grande sotto il cielo.
Strategia vuol dire anche saper accettare tattiche
non condivise. E spesso vedo molto entusiasmo ma
scarsa psicologia. NENNI, che conosceva bene gli
italiani, usava dire ' piazze piene, urne vuote' riferendosi al mancato allineamento dei risultati elettorali
con i consensi della folla per le strade. Ecco perchè
sono con AdP e meno con la Guzzanti. Che amo ascoltare, di cui ho visto tutti gli spettacoli, e di cui
CONDIVIDO tutto quanto denunciato,ma che non
mi porterei dietro su un campo di battaglia.
Insomma concordiamo sui contenuti ma divergiamo
sulla forma .
Non per niente siamo di sinistra.
Eisenower e Patton come noto, avevano un nemico
comune, ma facevano litigate epiche sul come batterlo...
cari saluti
F.
Per rispetto della privacy, riportiamo i nomi degli scriventi in modo incompleto, per
rendere più complessa (ma non impossibile) la loro individuazione.
Piazza Navona il giorno dopo
da Piet a Cip
De: piet
À: LS.. .com
Envoyé le : 9 Juillet 2008, 9h50mn 58s
Objet : piazza navona il giorno dopo
C'è una componente "razzista" nella mole enorme
di critiche,dileggi, finte note di colore che si sono
abbattute sul popolo di sinistra e democratico che si
è radunato in Piazza Navona ed in altre piazze d'Italia.
Non si riconosce legittimità ad un modo di pensare e
di sentire che è proprio delle democrazie e che è stato portato in piazza e che dà fastidio alla anomalia
italiana che è diventata la normalità italiana.
Anomalia che, come dice Barbara Spinelli, non è
solo della maggioranza ma anche del grosso della
opposizione rimasta in Parlamento.
Danno fastidio le critiche a Berlusconi ma anche a
Veltroni a Napolitano al Papa. Vorrei ricordare che
in democrazia nessuno è esente o al disopra delle
critiche e che Napolitano a giudizio di molti non ha
fatto abbastanza per contrastare la demolizione della
Costituzione che da anni il centro-destra porta avanti
e che ora accelera.
Si fa scandalo delle critiche al Papa in un Paese in il
Vaticano agisce come la suprema autorità religiosa
dell'Iran e sono state bloccate le nuove leggi per le
coppie di fatto e per una morte dignitosa mentre sono assediate e picconate le leggi fondamentali sull'aborto ed il divorzio.
Colpisce molto l'atteggiamento del PD rivolto a cogliere tutti i possibili elementi di debolezza e di contraddizione in una manifestazione che ha avuto un
ruolo di supplenza del mancato contrasto allo strapotere berlusconiano ed alla sua ossessione per lo
stravolgimento della Costituzione e l'ingabbiamento
subalterno dell'ordine giudiziario.
Ieri sera a "Primo Piano" un giulivo Sansonetti proponeva la sua ricetta di buon senso: legge per l'immunità alle quattro prime cariche dello Stato in cambio del ritiro delle misure per le impronte digitali ai
bambini rom. Come dire: il governo propone due
nefandezze se si impegna a non compierne una permettiamo che si compia l'altra ! ! !
Anche il "Manifesto" al quale sono abbonato si unisce al coro delle critiche.
In sostanza ragiona cosi: siccome le leggi che Berlusconi ha proposto si faranno la manifestazione è stata inutile e sterile. E allora ? E questo ragionare ?
Sappiamo bene che Berlusconi, come ricorda il Manifesto, governerà nei prossimi anni ma questo è un
buon motivo per starcene chiusi in casa oppure per
dargli una mano come fa Veltroni magari con un
imbellettamento di talune tra le misure più odiose e
riducendo il danno di altre.
Non condivido la canea che si è scatenata contro la
Guzzanti per le cose che ha ricordato di Mara Carfagna. Un Ministro della Repubblica deve dimostrare
la assoluta trasparenza della sua carriera politica.
In ogni caso, le ombre ed i sospetti vengono da telefonate di Berlusconi di cui si vorrebbe impedire ad
ogni costo la pubblicazione.
Non c'è dubbio che Piazza Navona è fatta di tante
cose: c'era il grande popolo della sinistra delusa, esclusa dal parlamento o insoddisfatta del PD; c'erano
quelli dell'Italia dei Valori che sono tutt'altra cosa e
che su molti temi sono vicini alla destra.
Ma la responsabilità della carenza di un disegno organico consapevole e ben progettato, la colpa di
questo è di coloro che hanno escluso ogni possibilità
di collaborazione con la sinistra "radicale", hanno
condannato anche i socialisti a restare esclusi dal
Parlamento, propongono un programma che è un
facsimile di quello della destra.
(Continua a pagina 29)
14 luglio 2008
EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008
Giustizia e Libertà
29
Piazza Navona il giorno dopo
(Continua da pagina 28)
Certo l'otto luglio del 2008 è assai diverso da quello
del 1960 che cacciò via ilgoverno Tambroni.
La sinistra è disarticolata, confusa, in grande parte si
è convertita nei suoi gruppi dirigenti al liberismo.
Piazza Navona è stata una generosa testimonianza di
un modo di sentire che si vuole far diventare
"alieno". E' tutto quello che ci resta e sbaglieremmo
a dileggiare o criminalizzare.
Il popolo dei lavoratori sta sempre peggio con salari
e condizioni di vita sempre più pesanti a volte anche
umilianti. Avrebbero fatto assai meglio Liberazione,
il Manifesto e l'Unità a considerare Piazza Navona
da tutt'altro punto di vista di quello che hanno assunto ipocritamente scandalistico e pregiudizialmente
demolitorio.
Piet
From: Cip
To: LS.. .com
Sent: July 09, 2008 2:23 PM
Subject: RE: Piazza navona il giorno dopo
La critica è quasi unanime e più che accesa la trovo
sconsolata.
Diciamolo pure che sia Grillo che la Guzzanti ci sono andati giù pesante e non è stato un bel vedere, Di
Pietro e Furio Colombo sul palco a dissociarsi.
Obbiettivamente a posteriori, possiamo dire che non
giova a una chiara comunicazione la confusione dei
generi politici e satirici (cioè non giova alla politica
ne alla satira) e che i tempi non hanno permesso una
chiara separazione degli interventi.
Forse tralasciando la data del 8 luglio si poteva organizzare la manifestazione una bella domenica pomeriggio con una parte politica, poi un concerto interrotto con interventi satirici.
E solo un idea, la butto giù cosi, non sono per niente
uno specialista, mi piacerebbe sentire altri pareri.
Cip
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rendere più complessa (ma non impossibile) la loro individuazione.
8 luglio: visto come è andata ???
da Pierodm, asinello
From: Pierodm
To: forumulivista
Sent: July 09, 2008 22:26
Subject: RE: 8 luglio: visto come è andata ? ?
A piazza Navona non c'era la politica, c'era lo spettacolo: questo era ovvio, lo sapevamo, lo sapevano
tutti, così come succedeva ad Avanzi, o all'Ottavo
Nano.
Come spettacolo è riuscito bene, direi: tanto pubblico e una buona risonanza sui giornali.
In piazza non si fa politica. Si fanno tante cose, ma
non politica.
Tuttavia, anche gli spettacoli - come tutto il resto hanno un significato politico.
Il primo significato è che per sentir dire le cose come stanno - senza i salamelecchi che in Italia passano per "statura politica" - bisogna affidarsi agli attori, ai comici, allo spettacolo appunto.
E lo spettacolo, gli attori sono una razza maledetta,
si sa: le cose le dicono come gli vengono, con il linguaggio del popolo, del popolaccio. Il Belli avrebbe
fatto di peggio. Insomma, i comici parlano come
mangiano, diciamo come tutti noi quando siamo al
telefono ignari di essere intercettati, tanto per fare
un esempio.
In compenso, la politica sta offrendo un suo personalissimo spettacolo, occupandosi del vilipendio che
avrebbe colpito tutto il firmamento istituzionale: il
papa innanzi tutto, poi il Presidente italiano e quello
americano,
per
interposta
Lewinski.
Se l'opposizione politica fosse fervorosa la metà della metà di quanto lo è questa indignata sollevazione
contro il vilipendio, saremmo a posto.
In particolare, vorrei dire che appare quanto mai fragile l'argomento che riguarda Napolitano, espresso
da Berselli.
Le ragioni esposte nel suo articolo sono corrette e
condivisibili, in punta di logica.
Ma viene da chiedersi: come è possibile che siamo
ridotti a confidare in quella che Berselli definisce
(giustamente) come una delicata e ultima barriera,
contro la marea berlusconiano ?
E' questa la situazione in cui siamo, dopo un decennio abbondante di riforme istituzionali, di rivoluzione maggioritaria, di caduta delle ideologie e di trionfo del pragmatismo?
Ed è così scandaloso che si pretenda dal garante della costituzione una posizione chiara, netta, politicamente qualificata?
Non va bene chiedere una simile posizione con parole dure, ai limiti dell'offesa personale? Bene, i politici dimostrino di saperlo fare meglio della vil razza
dannata degli attori: lo chiedano con educazione,
con garbo, ma lo chiedano.
Pierodm
From: asinello
To: forumulivista
(Continua a pagina 30)
30 Giustizia e Libertà
EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008
14 luglio 2008
8 luglio: visto come è andata ? ? ?
(Continua da pagina 29)
Sent: July 09, 2008 15:33
Subject: Il Pd, Di Pietro e la Piazza dell’8 luglio
Premessa: no alle melasse unioniste, siamo tutti d'accordo. Ieri è stata una melassa, spiegherò perché.
Fatta la premessa, dico: c'è un dato da raccogliere.
In mezzo alla melassa di ieri, c'era un pezzo di elettorato nostro che non si può definire grillino, ma
spaesato; spaesato perché vede nel Pd un'opposizione balneare, né carne né pesce. Giusto o sbagliato
che sia, condivisibile o meno, l'IdV ha battuto un
colpo in questo periodo e l'elettorato ha bisogno di
questo, di un'opposizione che c'è, che si fa sentire. E'
un bene puntare al centro, all'elettorato moderato,
non vorrei però che ci dimenticassimo di questa
gente, la nostra gente, che pure ci ha sostenuto negli
anni addietro nell'avventura de L'Ulivo.
Non può essere gente tacciata alla leggera di antiberlusconismo, come se l'anti-berlsconismo fosse
una malattia.
Intendiamoci: Berlusconi era e resta un'anomalia,
non si è mai visto un premier (forse prossimo Capo
dello Stato!) che governa con il conflitto d'interessi
non risolto e che si fa scudo di leggi a proprio vantaggio.
Pretendere che l'Italia non finisca alla stregua di un
Paese sudamericano è un buon motivo per indignarsi.
Questa gente ci ricorda questo, mentre noi sembriamo assuefarci, come se per un nuovo clima politico
sia necessario pagare dazio, da parte del Paese prima
che della nostra parte politica; come se per ottenere
una tranquilla normalità, dovessimo far passare una
anormalità. In questo momento suonano tante sirene: alcune ci dicono di accettare un vergognoso
scambio, un baratto tanto pernicioso al pari di un
pomo avvelenato, un finto strumento per arrivare a
una normalità che più finta non può essere; altre,
come quella di ieri, ci richiamano all'intransigenza
dei valori del nostro Paese e della nostra Costituzione.
Perché essere intransigenti non vuol dire essere giustizialisti, ma asservirsi alla moralità dei costumi,
dei mores, direbbe Cicerone.
Senza difficoltà di sorta, io opto per la seconda scelta, auspicando che il mio partito voglia fare altrettanto.
Il punto cardine è questo, la scelta della fermezza.
Non altro, non la scesa in piazza, la caciara confusionaria, non l'abuso.
Fedele al mio pensiero, continuo a pensare che questa fermezza vada portata in Parlamento.
E tuttavia, la partita per il Paese non si risolve su
questo fronte.
Berlusconi sulla giustizia dimostra il già dimostrato,
ma dovrà misurarsi sulle proposte su cui ha agitato
le bandiere della novità e della concretezza. Sarà sui
temi economici, sociali e del lavoro che avvaloreremo o meno lo spirito di concretizzazione degli annunci e degli slogan.
Sarà tra il dire e il fare che l'opposizione dovrà incu-
nearsi.
Per fare questo, c'è bisogno di un'opposizione propositiva, incalzante in Parlamento.
Il Pd ha le risorse umane e intellettuali per delineare
un'alternativa programmatica alla destra, di più sotto
tutti i punti di vista; in fondo, in questo sta l'antiberlusconismo.
Un ricordo: votai Letta alle Primarie perché una frase mi colpì più di tutti i bla bla, ossia "riappropriamoci dellla parola 'libertà', abusata e distorta da
Berlusconi".
Questo è tutto un programma. Costruire questo tipo
di opposizione richiede tempo e fatica, pazienza soprattutto, un lavoro di lungo respiro. Ma anche qui e mi scuserete per il ritornellosta l'antiberlusconismo: gettare la politica che si aggrappa al
sondaggio quotidiano nel cesso e tirare lo scarico,
una volta per tutte.
Tutto questo per ritornare al governo, perché in fondo penso che al centrosinistra italiano serva una cosa
per riabilitarsi e per diventare maturo: governare
cinque anni con un'unica esperienza, sanando la ferita ancora aperta di due governi Prodi caduti.
Quanto all'IdV, raccolgo una giusta osservazione di
Sansonetti: “l'IdV rappresenta un tipo di opposizione liberale e conservatrice, quindi estranea
alla sinistra comunista (pure presente ieri) o, peggio, a certe frange di pseudo-intellettuali di sinistra”.
Questo è un nodo che Di Pietro dovrà sciogliere,
perché, quando si va oltre l'obiettivo dichiarato
(Berlusconi) e si scoprono le carte, farsi scudo di
Sabina Guzzanti e di Beppe Grillo diventa un boomerang.
Che cosa risponde Di Pietro a Grillo, che è contro lo
Stato e contro i partiti, mentre l'IdV è un partito che
si riconosce nelle istituzioni di uno Stato che riconosce come suo presidente Giorgio Napoletano ?
Che cosa risponde Di Pietro a Guzzanti, giacché
l'IdV non è certo un partito anti-clericale, ma al contrario è sostenuto anche da un elettorato exdemocristiano ?
Stanti questi dati, quella di ieri era una melassa, da
cui Di Pietro deve decidersi di uscire.
Pena essere divorato in un turbine di vocazione minoritaria, con il rischio di essere mollato dal Pd.
asinello
Giustizia e Libertà
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