La manifestazione a Piazza Navona dell`8 luglio 2008
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La manifestazione a Piazza Navona dell`8 luglio 2008
Anno 7 - n° 251 W W W. G I U S T I Z I A - e - L I B E RTA . C O M 14 luglio 2008 G iustizia e L ibertà Distribuzione telematica Periodico Politico Indipendente Copia gratuita SPECIALE: ALL’INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 La nostra verità di Luigi Barbato (a pagina 1 - 2) Rete 4 e piazza Navona di Paolo Di Roberto (a pagina 22 - 23) “No Cav. Day” -ora per orada La Repubblica (a pagina 4 - 10) Show business sul palco di Clurzio Maltese (a pagina 11 - 12) Rules of political show di Alexis (a pagina 11) La deriva del talk show di Edmondo Berselli di Luigi Barbato Lo confesso, io sono uno di quei cento mila (a quanto si dice) che si sono radunati a Piazza Navona l’otto luglio scorso, richiamato dalla proposta avanzata da Furio Colombo, “Pancho” Pardi e Paolo Flores d’Arcais (Tutti in piazza contro le “Leggi Canaglia”) e da Antonio Di Pietro dell’Italia dei Valori. (a pagina 13 - 14) La Guzzanti… da Repubblica (a pagina 14 - 15) Grillo insulta ma la piazza non è con lui di Alessia Grossi … spazzatura ... da Corriere della Sera (a pagina 18) Tonino conquista le ... di Federico Geremicca (a pagina 19 - 20) L’assalto allo Stato ... di Giorgio Bocca (a pagina 20) Tonino dà le carte di Andrea Romano La nostra verità su Piazza Navona (a pagina 21) Giuro fedeltà alla Piazza di Antonio Di Pietro Giuro fedeltà Nanni Moretti ... alla Piazza di Paolo Mignozzi di Antonio Di Pietro (a pagina 24 - 25) (a pagina 22 - 23) E-mail E-mail sul otto Luglio 2008 sull’8.7.08 (a pagina pagina 26 24 -- 30) 28) (a ritrovati rimaniamo in contatto. Noi cittadini possiamo fare politica, possiamo farla con piacere e possiamo farla ognuno con le proprie idee ma rimanendo uniti, noi oggi qui siamo uniti.” Anche se, a differenza delle due che ho citato, questa si era svolta con alcuni attimi, pochi minuti soltanto, 5 o 6 che hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, per alcune frasi pronunciate da Sabina Guzzanti e da Beppe Grillo. Un po’ di amaro in quanto, pur reputando queste denunce, libere manifestazioni del loro pensiero, mi sembrava che non fossero perfettamente attinenti alla Aperta Denuncia contro le Leggi Canaglia che rappresentava il tema forte della manifestazione. Ma, mi sono detto, “… cosa vuoi che siano 3, 5, 6 minuti di slabbratura rispetto alle 3.454 ore di tutta la manifestazione in cui si sono avvicendati sul palco persone come Paolo Flores D’Arcais, Furio Colombo, Antonio Di Pietro, Rita Borsellino (in video), Andrea Camilleri, Marco Travaglio, Per non “perdermi” niente, sono arrivato nella Piazza verso le 17, 17.15 e me ne sono andato via verso le 20.45, 21.00. Abbastan(Continua a pagina 2) za soddisfatto di come si era svolto e, in cuor mio, auguran- Fonte: RaiNews24 domi che questa manifestazione po- video 8/7/2008 - Sabina Guzzanti (1 parte) tesse riuscire a costituire, per il rilan8/7/2008 - Sabina Guzzanti (2 parte) 8/7/2008 - Beppe Grillo cio della sinistra la Marco Travaglio 8/7/2008 “terza boa” dopo Andrea Camilleri 8/7/2008 quella che si svolse 8/7/2008 - Antonio Di Pietro, Idv in questa stessa 8/7/2008 - Moni Ovadia piazza, nel febbraio 8/7/2008 - Paolo Flores d'Arcais, MicroMega 2002, quando Nan8/7/2008 - Mattia Stella (Idv) ni Moretti disse 8/7/2008 - Intervista a Marco Travaglio (di Federica con vigore «Con Mango) questo tipo di dirigenti non vinceremo A tutti coloro che non erano a Piazza Navona l’otmai», e l’altra, la to luglio e non vogliono accontentarsi di sapere megamanifestazione del 14 settembre 2002 a Piazza S. Giovanni, quando affermò “Non perdiamoci di vista. Ora che ci siamo quanto è stato detto in quella piazza solamente dai commenti, più o meno di parte, formulati dai vari media, consiglieremmo di sentire con le proprie orecchie gli interventi dei singoli oratori, clic cando (CTRL+ENTER) sugli URL che sono elencati qui sopra. Potranno così farsi una propria opinione non mediata da … altri. 22 Giustizia Giustizia ee Libertà Libertà ALL’ ALL’ INDOMANI INDOMANI DELL’ DELL’ 8 8 LUGLIO LUGLIO 2008 2008 14 luglio luglio 2008 2008 14 La nostra verità (Continua da pagina 1) Francesco “Pancho” Pardi, Moni Ovadia, Lidia Ravera, la girotondina Laura Belli e Ascanio Celestini….” La mattina del nove, sia guardando i tg (tutti indistintamente, l’unico meno virulento, era -more solito- il TG3) ed i quotidiani, ho avuto la netta sensazione che ciò che io ricordavo e quanto veniva detto e scritto forse si riferiva a due manifestazioni differenti. Venivano descritti, ingigantendoli in modo smisurato i 3-6 minuti in cui Sabina Guzzanti e Beppe Grillo avevano criticato in modo “forte” Benedetto XVI, e poi il presidente Giorgio Napolitano. E si passavano del tutto sotto silenzio i 234-237 minuti in cui si erano discussi i reali e drammatici problemi che frappongono tra i “comuni cittadini italiani” e la politica dell’attuale governo a livello della Giustizia, dello Sviluppo, delle Retribuzioni, della Giustizia Sociale, dell’Energia, delle Leggi Canaglia, del Conflitto di Interessi, etc. Mi sono potuto rendere pienamente conto che era stata avviata una delle più grandi operaz i o n i d i “disinformatjia” di questi ultimi anni, Non era importante che fossero stati denunciati fatti e e realtà che non sarebbero neppure concepibili in un altro pae- se occidentale; che avrebbero determinato cause di dimissioni, di impachment nell’America del “caro George” quella stessa che mentre Mister B. faceva approvare la depenalizzazione del “Falso in Bilancio”, condannava ad anni ed anni di reclusione il management della Enron per il reato di … falso in bilancio. più alti livelli di tutti i media, la cosa più importante era che durante la manifestazione si erano registrati quei 36 minuti fuori tono e quindi li si potevano ingigantire fino al punto da far intendere che le uniche parole pronunciate a Piazza Navona fossero quelle ed il resto fosse stato solo bla-bla-bla-blaPer la “disinformatjia” un bla, scomposto, disorimperante in Italia ai dinato, senza senso. Ed a, questo punto, qualsiasi persona dotata di buon senso non dovrebbe far altro che dire, gridare, urlare con voce sempre più alta: “Basta, Basta, Non ci sto ! Non ci sto a vivere in questo sistema ! Sono troppo disgustato !” Luigi Barbato Rete 4 e la manifestazione di Piazza Navona di Paolo Di Roberto) Ormai non dovremmo più meravigliarci di nulla qui in Italia. Siamo un paese in cui il presidente del consiglio, che possiede metà delle televisioni italiane, praticamente, nonché diversi giornali tra quotidiani e settimanali di vario tipo, si lamenta che l’informazione è controllata dai “comunisti”. Siamo un paese in cui un ministro non solo non viene scelto per le sue capacità dirigenziali, come sarebbe logico aspettarsi, né viene scelto per necessità politiche, ovvero ordini di partito, come avveniva fino a qualche anno fa, ma perché pare essere stata particolarmente “carina” con il premier. Siamo in un paese in cui un imputato è la stessa persona che fa le leggi, e quando non è lui a farle, ecco che ci pensano i suoi av- vocati (nel 2006 il premier venne assolto in un processo grazie alla “legge Pecorella”, e Pecorella oltre ad essere il suo primo firmatario è anche uno dei suoi principali avvocati). Siamo un paese in cui pur di salvare Berlusconi da una sicura condanna sul caso Mills, non si sarebbe esitato a bloccare qualcosa come 100.000 processi. Avete letto bene, 100.000 processi. Oggi è in corso di approvazione, manca il passaggio al Senato, quindi la firma di Napolitano, che comunque ha già detto che ci sarà, il lodo Alfano, l’immunità studiata su misura per le quattro maggiori cariche dello Stato. Comunque una vergogna, che non è presente, in questa forma, in alcun altro paese del mondo, ma sicuramente meglio che bloccare i processi di tutta Italia. E in tutto questo contesto, indovinate chi sono i cattivi di turno, a parte i soliti magistrati? I cattivi sono, naturalmente, tutti quei cittadini che si indignano e che chiedono il rispetto di una certa morale e dignità che chi ci governa dovrebbe avere. Si sono fatti commenti a non finire sulla manifestazione che l’8 luglio ha riempito Piazza Navona a Roma, più o meno critici, da quelli de L’Unità a quelli de Il Giornale, da Il Corriere della Sera a Repubblica, passando per tutta la stampa italiana ed i vari telegiornali. Ma su un commento vorremmo in particolare puntare il dito. (Continua a pagina 3) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 3 Il morso del Caimano (Continua da pagina 2) Anche se -e non dovrebbe meravigliare più nessuno- quello che abbiamo trovato veramente vergognoso è il modo con cui il TG4, condotto da Emilio Fede, ha aperto il suo notiziario. L’Emilio nazionale, com’era lecito aspettarsi, ha immediatamente sottolineato che a Piazza Navona si era svolta una “vergognosa” manifestazione che ha avuto dell’incredibile. Non ci sono parole per descrivere cosa sia potuto uscire dalla bocca di alcuni degli organizzatori, con attacchi mirati al presidente della repubblica Napolitano, al Papa, per non parlare al campo del governo Silvio Berlusconi. Nello stesso tempo il premier veniva applaudito da tutti i deputati nel corso del suo intervento alla Camera, compresi molti esponenti del Partito Democratico che hanno preso nettamente le distanze da quanto accaduto nel corso della manifestazione. Seguendo lo stile fedele al TG4, il commento di apertura di Emilio Fede è stato condito da immagini della manifestazione ovviamente staccate dal contesto, riprese in angoli remoti della piazza o tra le vie laterali, tanto per mostrare una folla scarna che non rispondeva assolutamente alla realtà, come ben sa chi vi ha partecipato, nonché, per finire in bellezza, una fotografia di Antonio Di Pietro che aveva un’espressione irata, presa probabilmente dalle immagini di un dibattito televisivo particolarmente combattuto. Non è nostro costume raccontare tutto l’intervento di Emilio Fede al TG4, non sarebbe necessario, in fondo, visto che conosciamo bene il soggetto. Non possiamo però non ricordare che il direttore altri non è, in fondo, che un dipendente dello stesso presidente del consiglio, che, in quanto tale, non andrà mai contro il proprio datore di lavoro. Così come non possiamo non ricordare alcuni dei teatrini a cui in passato abbiamo assistito proprio su questo telegiornale, in cui Emilio Fede intervistava telefonicamente il direttore de Il Giornale, quotidiano anch’esso di proprietà della famiglia Berlusconi, e commentava alcuni avvenimenti politici della giornata. Il risultato era un grottesco show in cui due dipendenti di Berlusconi, ossia, permetteteci di sottolinearlo meglio, due persone il cui stipendio è pagato da Berlusconi, facevano commenti sull’operato del loro datore di lavoro o dell’opposizione, cercando di spacciare per genuine opinioni meramente personali. Ciò che invece ci preme sottolineare è, ancora una volta, come la manipolazione dell’in- non solo giusta ma addirittura doverosa. Secondo la stessa logica per cui una singola frase colta nel mezzo di un discorso non è il discorso stesso. Noi di Giustizia e Libertà non siamo mai stati né dipietristi a tutti i costi né piddieini a tutti i costi, ma non possiamo che elogiare Di Pietro per la sua iniziativa e per il coraggio che ha avuto con l’organizzazione di questa manifestazione, e ringraziandolo per l’appoggio dato ai movimenti nati sulla scia della manifestazione, sempre di Piazza Navona, del 2002. In tal senso non possiamo che ribadire quello che sta divenendo sempre più chiaro agli occhi di tutti: l’Italia dei Valori, in questi ultimi mesi di vita politica, si sta rivelando l’unica opposizione del paese e molti elettori l’hanno percepito se è vera la formazione possa por- sua crescita vertiginosa tare a far sembrare nei sondaggi. qualcosa diverso da ciò E’ per questo che oggi che è stato. Chi ha partecipato alla Di Pietro viene attacmanifestazione di Piaz- cato da tutti i poteri za Navona, come noi, forti, a partire da Bersa bene che i pochi i- lusconi, indubbiamente stanti in cui si sono al- il potere più forte oggi zati i toni, sono rimasti in Italia. momenti isolati nell’arco del contesto di PDR una manifestazione 4 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 Momento per momento "No Cav day", Grillo contro il Colle Sabina Guzzanti attacca la Carfagna Alle 18 a piazza Navona a Roma è iniziato il "no Cav day", la manifestazione promossa da Micromega, a cui hanno aderito l'Idv di Di Pietro, i girotondini e alcuni parlamentari del centrosinistra. Beppe Grillo in collegamento telefonico è tornato ad attaccare il capo dello Stato, dopo i suoi attacchi al capo dello Stato: "Quando a Chiaiano c'erano le cariche della polizia lui era a Capri che festeggiava con due inquisiti, Bassolino e la moglie di Mastella". Attacchi anche a Veltroni: "In tre mesi ha fatto cose memorabili". Sabina Guzzanti contro il ministro Carfagna. Indignazione di Colombo e Flores da www.repubblica.it (9 luglio 2008) 14:51 Girotondini in piazza Si terrà oggi alle 18 a piazza navona a Roma la manifestazione promossa da 'Micromega'. Un'iniziativa per protestare contro le 'leggi canaglia' del governo. Previsti gli interventi di personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura: Marco Travaglio, Sabina Guzzanti, Ascanio Celestini, Andrea Camilleri, Rita Borsellino, Moni Ovadia, Lidia Ravera, Pancho Pardi. In videocollegamento ci saranno Umberto Eco e Beppe Grillo. 14:52 "Puntiamo a superare le 10mila presenze" Il partito dei 'No-Cav' punta a superare diecimila presenze con sessanta pullman già organizzati da italia dei valori e una decina dai girotondi. 14:53 Soro: "No agli insulti a Napolitano" Il capogruppo alla Camera del Pd, Antonello Soro, parlando a Radio Radicale. Poi, Soro ha criticato la manifestazione: "Oggi la piazza ospiterà più di una personalità che in queste ore insulta il Capo dello Stato. Questo non è esattamente il modo migliore per rappresentare le ragioni dell'opposizione democratica del nostro paese". 14:55 Vietata la "Gita" di Grillo No della Questura di Roma alla 'Gita' a Roma con soste davanti alle sedi dei partiti e al Parlamento organizzata da Beppe Grillo per il 25 luglio. A dare la notizia è lo stesso comico genovese che oggi sul suo blog annuncia l'annullamento dell'iniziativa, mentre annuncia "presto un altro appuntamento" e ribadisce che nel pomeriggio interverrà alla manifestazione di Piazza Navona organizzata da Di Pietro e Paolo Flores D'Arcais. 14:56 Grillo contro "la banda dei quattro" “Mentre il Paese e' sull'orlo del tracollo economico i nostri dipendenti cercano dalla mattina alla sera di non farsi processare. Blocco dei processi. Trasferimento dei processi. Ricusazione dei giudici” Beppe Grillo, sul suo blog, tuona contro la decisione di accelerare l'iter parlamentare del lodo Alfano e alza il tiro anche contro il Quirinale. "Pdl e Pdme- noelle hanno deciso di approvare la legge della banda dei quattro, la Schifoalfano -scrive Grillo-. I Fantastici quattro: Napolitano, Schifani, Fini e Berlusconi potranno delinquere impunemente durante il loro mandato. Se nessuno dei quattro si è dissociato da questa legge, vuol dire che è utile per tutti, non solo per lo psiconano". 15:00 Parisi: "In piazza contro Berlusconi" “Oggi vado in piazza tra i Democratici a protestare anche fuori del parlamento contro un Presidente del Consiglio che ancora un volta antepone la soluzione dei suoi problemi privati ai problemi del Paese”. Lo ha affermato Arturo Parisi, parlamentare ulivista del Pd. 15:41 Adinolfi: "Sbagliato attaccare Grillo" “Non andrò a piazza Navona, anche se Vorrei. Rispetto il volere dei vertici. Sarà ormai un anno che provo a spiegare ai democratici che comandano che attaccare grillo è un errore di metodo e di merito". Mario Adinolfi, blogger candidato alle primarie del Pd e membro della direzione nazionale del partito, dissente dall'attacco dei vertici democratici al comico genovese 16:45 Matteoli: "Manifestazione anacronistica e ad personam" "Una manifestazione sotto certi aspetti anacronistica e una protesta più ad personam che contro il governo". Così il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli. "Spero non riesca", sottolinea. E poi aggiunge: "Al di là delle battute è una manifestazione sotto certi aspetti anacronistica perché se si vuole protestare contro il governo è legittimo ma qui siamo di fronte ad una protesta che non è condivisa in quei termini nemmeno dal partito di maggioranza dell'opposizione". 16:47 Finocchiaro: "Da Berlusconi 'balle' agli italiani" "Io mi ero rallegrata che Berlusconi avesse detto (Continua a pagina 5) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 5 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento che si sarebbe difeso nel processo e non si sarebbe avvalso della sospensione. Era una balla". Così Anna Finocchiaro, capogruppo del Pd al Senato, commenta "l'accelerazione" data dal governo all'approvazione in parlamento del LodoAlfano. in procedimenti penali per le quattro più alte cariche dello Stato, resteranno contingentati. Questo però non esclude che il voto finale, pur con il contingentamento dei tempi possa slittare a venerdì, venendo così per certi versi incontro alle richieste dell'opposizione. Una soluzione del genere porterebbe a lunedì prossimo l'inizio dell'esame del dl sicurezza. 16:57 Palamara (Anm): "Salva-processi può acuire problemi" "La norma così com'è formulata non va bene perchè rischia di creare ulteriori disfunzioni al sistema". Lo ha detto il segretario dell'Associazione nazionale magistrati, Luca Palamara. Per un miglioramento della funzionalità della giustizia, ha aggiunto Palamara, "la nostra proposta è invece relativa alla informatizzazione degli uffici, alle notifiche via e-mail, alla eliminazione dei processi ai contumaci e alla soppressione degli uffici inutili". 17:12 Pm De Lucia: "Meglio amnistia del bloccaprocessi" "Bisogna stare attenti perché la cosiddetta norma bloccaprocessi non cancella i processi, ma li sospende, il che vuole dire che fra un anno noi dovremo comunque affrontarli di nuovo e quindi nessun beneficio verrà apportato al funzionamento della macchina della giustizia. Meglio sarebbe stato avere avuto il coraggio di votare un'amnistia che avrebbe definitivamente impedito la trattazione di questi dibattimenti". Lo ha detto Maurizio De Lucia, sostituto procuratore della Dda di Palermo. (Continua da pagina 4) 16:59 Fini: "Prassi consolidata contingentare tempi" "Non ritengo di potermi discostare dai precedenti e dalla prassi consolidata che inducono la presidenza a confermare la sua decisione circa il contingentamento dei tempi". Lo sottolinea il presidente della Camera Gianfranco Fini nel documento presentato oggi ai componenti della giunta per il regolamento di Montecitorio convocata con all'ordine del giorno l'ipotesi, avanzata dal Pd, di considerare secretabile il voto sul ddl del 'Lodo Alfano' e quindi non contingentabile nel primo calendario. 17:01 Santagata: "Piazza luogo per difendere il Parlamento" "Ho dichiarato che non sarei andato, ma sto rivalutando la cosa". Giulio Santagata, ex ministro prodiano per l'Attuazione del programma e deputato del Pd, risponde così ai giornalisti che gli chiedono della manifestazione che si terrà questo pomeriggio a Piazza Navona. "La piazza -aggiunge Santagata- potrebbe diventare, infatti, il luogo per difendere il Parlamento". 17:06 Piazza Navona, i manifestanti sono 250 La piazza si sta riermpiendo, attualmente ci sono 200-250 persone. Molte le bandiere dell'Italia dei valori. Presenti anche le bandiere di Sd e del partico comunista dei lavoratori. L'inizio è previso per le 18. Rita Borsellino, in ospedale per un problema al ginocchio, farà il primo discorso in scaletta via telefono. Durante gli interventi ci sarà anche la telefonata di Beppe Grillo. 17:10 Lodo Alfano, voto alla camera forse venerdì La conferenza dei Capigruppo di Montecitorio, che si riunirà stasera alle 18,30, potrebbe decidere lo slittamento (rispetto a quanto stabilito ieri) del voto in aula sul 'Lodo Alfano' da giovedì a venerdì. Secondo quanto si apprende, i tempi della discussione in aula del provvedimento, che prevede l'immunità 17:14 Calderoli: "C'è chi va al mare e chi va in piazza Navona" "In questo periodo c'è chi va al mare e chi va a Piazza Navona: ciascuno è libero di scendere in piazza a sostenere ciò che vuole, per prendere voti si fa anche questo". Lo afferma il ministro per la semplificazione legislativa, Roberto Calderoli, commentando la manifestazione dei girotondini e di Antonio Di Pietro di Piazza Navona. "Poi -conclude il ministro della Lega- a settembre si tornerà tutti a lavorare". 17:22 Calderoli: "Un mese e si chiude capitolo giustizia, poi le riforme" I provvedimenti sulla giustizia dovranno essere approvati entro la pausa estiva dei lavori parlamentari, per poi affrontare il capitolo che alla Lega sta più a cuore, il federalismo. E' il ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli a spiegarlo durante il timing: "Il Lodo alfano, il pacchetto sicurezza e la finanziaria -dice- dovranno essere approvati entro l'8 agosto dopo di che, finalmente, si comincia a lavorare sulle riforme". In particolare "il federalismo che partirà con la parte fiscale a fine settembre con un collegato alla finanziaria". 17:25 Di Pietro giunto in Piazza Navona Di Pietro è arrivato in Piazza Navona, accolto da applausi e bandiere: "Non è una manifestazione contro Napolitano", l'ex pm ha difeso Beppe Grillo: "Il vero obiettivo è Berluscon e ognuno fa opposione come crede", ha detto l'ex pm che ha aggiunto: "Solo chi è cretino dice che in questa piazza c'è l'antipolitica. L'antipolitica in realtà è nel Palazzo". Di Pietro giunto sotto al palco ha salutato Travaglio e Flores D'Arcais 17:38 In Piazza anche Berlusconi-Mussolini Tra le scritte che compaiono a piazza Navona, nella manifestazione dei girotondi contro il governo Berlusconi, c'è anche quella che paragona il premier a Benito Mussolini. (Continua a pagina 6) 6 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento (Continua da pagina 5) Un uomo porta sulle spalle una copia del giornale 'Il bolscevico', organo del partito marxista leninista, in cui è rappresentato Berlusconi affacciato al balcone di piazza Venezia e vestito come il duce. Sotto la foto la scritta 'fermiamo l'uomo della prov videnza e della terza Repubblica". In piazza c'è an che chi indossa magliette bianche con la scritta: "Tutte le dittature nascono in nome del popolo". 17:40 A Piazza Navona la Costituzione italiana A contendersi la scena, nella porzione di Piazza Navona riservata alla manifestazione, c'è anche la Costituzione italiana. Sul palco infatti compare un lungo manifesto verticale in cui è scritto per esteso l'articolo 3, quello in cui si dice che "tutti i cittadini hanno pari dignità e sono eguali davanti alla legge". Sull'altro lato del palco c'è invece un'altra scritta, sempre a caratteri molto grandi, in cui si legge: "La legge è uguale per tutti". 17:41 Cartelli e magliette in piazza. "Che cuccagna la Carfagna". Tra i manifestanti molti i cartelli. Nel mirino anche il ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna: "Presidente, che cuccagna la Carfagna". C'è anche una citazione di Umberto Eco: "Quando la maggioranza sostiene di avere sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia". In molti sono poi i manifestanti che indossano una maglietta con un coccodrillo verde e la scritta "fermiamo il caimano". 17:44 Cartelli dell'Idv con i reati 'sospesi' Alcuni sostenitori dell'Idv indossano cartelli in cui si riportano i vari reati che verrebbero 'sospesi' in caso di approvazione dell'emendamento blocca-processi inseriti nel decreto sicurezza. C'è chi ad esempio ha un cartello con la scritta "stupro, sospeso"; oppure altri cartelli con "abuso d'ufficio, sospeso". raggiunge lo status di presidente di ammazzare la moglie, squartare le amanti, spacciare droga senza essere processato. E' una cosa che non può esistere". Lo afferma il leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, arrivando a piazza Navona, parlando dell'approvazio ne del lodo Alfano. 17:57 Casini: "Decisione di Fini ineccepibile" "Che piaccia o no, e in questo momento a me non piace per ragioni politiche, ma la decisione assunta dalla presidenza della Camera è impeccabile ed è in continuità" con i precedenti. Lo ha detto nell'Aula della Camera il capogruppo dell'Udc Pier Ferdinando Casini, riferendosi alla calendarizzazione del Lodo Alfano ed al relativo contingentamento dei tempi. "Il giudizio politico sul provvedimento -ribadisce Casini- è severo, forte e chiaro; ma sara sempre più credibile tanto più quando sapremo porre al riparo le Istituzioni". 18:04 In Piazza anche un bandiera palestinese Tra le bandiere in Piazza navona ne è anche spuntata una della Palestina. Molti gli striscioni: "Un popolo che se ne frega non ha dignità". "Fatti processare buffone", "Cacciamo l'abusivo". Giunto anche il segretario del Pdci Diliberto. 18:15 Piazza Navona, gli organizzatori: "Siamo in trentamila" Dal palco di Piazza Navona gli organizzatori della manifestazione contro i provvedimenti sulla giustizia del governo Berlusconi hanno dato via alla dimostrazione e annunciano: "Siamo in trentamila". Insieme ai promotori, a partire dal direttore di micromega Paolo Flores D'Arcais, all'attore Ascanio celestini e al giornalista Marco Travaglio, ci sono an che i politici: il presidente di Idv, Antonio Di Pietro, e il segretario del Pdci, Oliviero Diliberto, sono già sotto il palco. 18:17 17:49 Oltre duemila persone in Piazza Navona Oltre duemila persone in Piazza Navona, mentre continua l'afflusso di gente. Netto il predominio delle bandiere del partito di Antonio Di Pietro. La schiera di vessilli bianchi con il logo celeste di Idv è spezzato dal rosso delle bandiere di Sinistra democratica, del Pdci ed anche, una sola per la verità, del Partito marxista-leninista. Bipartisan la colonna sonora affidata alle migliori hit di Zucchero. 17:52 Franceschini: "Fini offende la presidenza della Camera" "Nel primo passaggio parlamentare importante lei accetta di essere strumento politico delle paure del Presidente del Consiglio". Lo ha affermato in aula alla Camera Dario Franceschini, numero due del Pd, replicando al presidente Fini. "Così -aggiunge- non si offendono solo i diritti delle opposizioni, ma il Parlamento e la Camera e il ruolo che lei ricopre pro-tempore. Lei offende la presidenza della Camera". 17:55 Di Pietro: "Chi beneficia del lodo può uccidere" "La legge così è inaudita perchè consente a chi Corrado Guzzanti: "Meno male che c'è Grillo" Corrado Guzzanti appoggia le iniziative di Beppe Grillo sulla Giustizia e manifestazioni come quella di oggi: "Sono con lui -ha detto l'attore- anche se ho un po' di scetticismo sul fatto che manifestazioni come quella di oggi servano. Temo che ormai il sistema dei media sia talmente avverso, da impedire che certe manifestazioni raggiungano il loro obiettivo nonostante il successo di partecipazione". Però, ha aggiunto Guzzanti, "meno male che c'è Grillo". 18:20 Marini: "Senza 'blocca-processi' clima più sereno" Senza le cosiddette norme blocca-pocessi, "il clima sul lodo Alfano si sdrammatizzerebbe". A sottolinearlo è stato l'ex presidente del Senato Franco Marini che lancia un appello alla maggioranza: "Se si vuole affrontare seriamente il tema dell'efficienza della giustizia", sarebbe meglio ritirare l'emendamento 'salva processi' al decreto sicurezza in modo da poter discutere sul cosiddetto lodo Alfano "in un clima più sereno". (Continua a pagina 7) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 7 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento (Continua da pagina 6) 18:22 In piazza anche bandiere del Pd A Piazza navona sono spuntate anche alcune bandiere del partito democratico. Il Pd, ufficialmente, non appoggia la manifestazione. 18:31 Da Piazza Navona applausi per Napolitano E' stato per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano uno dei primi applausi della manifestazione di piazza Navona. A sollecitarlo è stato il giovane scelto per presentare l'evento, Mattia Stella: "Solidarietà a Giorgio Napolitano perchè fare il presidente della Repub blica con Berlusconi presidente del Consiglio è difficile", ha detto il presentatore mentre dalla piazza si levava un applauso. 18:37 Di Pietro anima della manifestazione Di Pietro è la vera anima della manifestazione. Il leader dell'Idv, infaticabile, oltre a rilasciare interviste sul significato della dimostrazione di Piazza Navona, dà consigli al servizio d'ordine, sposta le sedie e sistema le transenne sotto al palco. 18:39 Diliberto in piazza: "Oggi meglio Di Pietro di Veltroni" E' il giudizio netto che Oliviero Diliberto, segretario del Pdci, dà dell'opposizione, arrivando in Piazza Navona. Per Diliberto questa "è una piazza di opposizione, dispiace che non ci sia il Partito democratico. Veltroni dice 'manifesteremo in autunno', mentre Berlusconi le nefandezze le fa oggi. Quella del Pd è la prima manifestazione postuma di cui sento parlare". 18:40 Fini: "Non ho espropriato prerogative della Camera" "Si può definire il contenuto di quel che ho detto in mille modi: burocratico, dimesso, troppo lungo. Credo di poter dire che si tratti unicamente della puntigliosa, documentata, ineccepibile dimostrazione che la presidenza non ha violato alcunché, non ha certamente leso i diritti dell'opposizione e men che meno espropriato la Camera delle sue prerogatiove". Lo ha affermato il presidente della Camera Gianfranco Fini, replicando alle affermazioni dell'opposizione, dopo l'intervento con il quale aveva spiegato la decisione sui tempi stabiliti per l'esame del 'Lodo Alfano'. 18:41 Di Pietro: "Resistiamo a dittatura dolce" "Questa è una dittatura dolce che non violenta nè usa olio di ricino ma procede con leggi ad personam". Antonio Di Pietro parla a piazza Navona durante la manifestazione contro le leggi del governo Berlusconi e afferma che "i cittadini devono resistere e ribellarsi: tutti i regimi cominciano in maniera dolce". 18:43 Pardi: "La questura dice che siamo quindicimila" "La questura dice che siamo quindicimila". E' la stima che il senatore Idv, Pancho Pardi fa con i giornalisti sulla manifestazione contro il governo a piazza Navona. 18:44 Ferrero: "Qui in piazza per difendere la democrazia" "Essere qui a difendere la democrazia e a batterci contro le leggi ad personam è necessario, anche se ci sono le questioni sociali su cui fare opposizione". Così l'ex ministro Paolo Ferrero (Prc), a margine della manifestazione in Piazza Navona. A chi gli domanda di possibili polemiche nei confronti del presidente della Repubblica, Ferrero taglia corto: "Questa piazza chiede il rispetto della democrazia e della costituzione". 18:50 Calderoli: "C'è stata incomunicabilità tra i poli" "Lo scorso fine settimana ho proposto di stralciare il blocca-processi. Poi non c'è stata alcu na proposta chiara da parte della maggioranza, ma nemmeno dall'opposizione è giunta alcuna risposta". Roberto Calderoli, ministro della Semplificazione, ammette che c'è incomunicabilità tra i Poli e questo non aiuta il dialogo. "Devo riconoscere a Marini -spiega l'esponente del Carroccio- che non c'è stata chiarezza da entrambe le parti. E' mancato quel dialogo che serve, talvolta, per risolvere i problemi e trovare le soluzioni". 18:54 Flores D'Arcais: "Con Berlusconi Italia come Russia di Putin" Inizia leggendo la lunga lista di reati che incapperebbero nella norma blocca-processi Paolo Flores D'Arcais e con "il pacchetto di vergogne del governo Berlusconi" ha il via ufficiale la manifesta zione 'no cav' di Piazza Navona. "Il modello di regime che ha in mente berlusconi -attacca Flores- non sono gli Usa ma la Russia di Putin, noi diciamo no al fascismo strisciante che vuole rendere l'Italia come la Russia di Putin". 19:01 Di Pietro al prefetto: "Impedite alla gente di arrivare in piazza" Accesa discussione telefonica fra Di Pietro e il prefetto di Roma per la chiusura di alcune strade di accesso a Piazza Navona: "Volete impedire che le persone arrivino in piazza per dire che siamo meno", ha accusato l'ex pm. Alla replica di Carlo Mosca "i parlamentari li abbiamo fatti passare", Di Pietro ha risposto ancora più accalorato: "Non bisogna essere parlamentari per entrare in questa piazza, basta essere cittadini". 19:03 Fava (Sd): "Piazza mette in mora la sinistra" "Questa piazza mette in mora la sinistra affinchè faccia qualcosa nel paese e mette in mora anche l'opposizione, che ha strumenti in parlamento". Lo afferma Claudio Fava, coordinatore di Sinistra Democratica, a margine della manifestazione in corso a piazza Navona contro il Governo Berlusconi. 19:09 Di Pietro: "Far capire al Palazzo che qui (Continua a pagina 8) 8 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento (Continua da pagina 7) c'è vera democrazia" Di Pietro ha appena iniziato a parlare dal palco di Piazza navona: "Ho voluto organizzare questa manifestazione per far capire al Palazzo che qui c'è la vera democrazia". L'ex pm è tornato a ripetere che il "parlamento è ricattato". 19:10 Borsellino: "Con Berlusconi Italia come nel 1992-93" Quello che accade oggi in Italia con il governo Berlusconi "è altrettanto grave di quello che è accaduto negli anni tra il 1992 e il 1993 con le stragi, questo governo rischia di vanificare le conquiste dei cittadini". Rita Borsellino, in collegamento telefonico con la manifestazione 'no-cav' di Piazza Navona, attacca il governo perché "i cittadini vogliono che le alte cariche dello stato rispondano più degli altri cittadini dei loro atti, non è la loro immunità il problema della sicurezza ma l'articolo 41 bis che si svuota dei suoi contenuti, è una misura che non può essere altalenante". 19:14 Moni Ovadia infiamma Piazza Navona E' stato l'intervento di Moni Ovadia a infiammare per la prima volta la platea radunata in piazza Navona per partecipare alla manifestazione "per la legalità" organizzata dall'Italia dei Valori. Si sono levati applausi a scena aperta quando l'artista ha urlato alla folla che "non possiamo più lasciare la democrazia in mano ai populisti. Non possiamo dialogare con chi dialoga con i fascisti e offende la memoria dei partigiani". 19:18 Di Pietro: "Quelle del governo sono le stesse proposte della P2" Di Pietro dal palco di Piazza Navona parla di giustizia: "Quelle del governo sono le stesse proposte della P2. Quella che va in scena è una nuova P2, anzi è la stessa, visto che sono sempre gli stessi". 19:20 Veltroni: "In 24 ore meglio ok a misura per stipendi e pensioni" "Mi sarebbe piaciuto che in 24 ore si fosse approvata una misura per stipendi, salari e pensioni, che sono la vera urgenza del Paese". Lo ha detto il leader del Pd, Walter Veltroni, commentando l'accelerazione che la maggioranza ha impresso all'approvazione del lodo Alfano sulla sospensione dei processi per le alte cariche dello Stato. 19:21 Organizzatori: "Ventimila in piazza" "La questura parla di circa 15.000 persone, siccome la piazza è piena anche nella seconda metà ed abbiamo calcolato che ciascuna può contenere 10.000 persone circa, direi che qui ci sono almeno 20.000 persone e che l'afflusso continua". E' il parlamentare Idv Stefano Pedica a stimare così le presenze a Piazza Navona. 19:25 Di Pietro: "Emergenza democratica, vietato scappare" "Quando c'è emergenza democratica si sta al fronte e non si scappa". Il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di Pietro rilancia dal palco di Piazza Navona, l'idea di "un grappolo di referendum contro le leggi vergogna" con una lunga campagna di informazione in tutto il paese. Riguardo all'alleato, il Pd che ha scelto di non essere in piazza, di Pietro sottolinea che "ognuno fa opposizione come vuole ma non devono toglierci il diritto di protestare". 19:32 Mannoia: "Figuriamoci se aspetto fino a ottobre per manifestare" Si è riempita piazza Navona. Sotto il palco è stato allestito un gazebo dove si assiepano i numerosi politici, intellettuali e vip che hanno scelto di manifestare. Oltre agli organizzatori, sono presenti tra gli altri Andrea Camilleri, salutato coun un boato dalla piazza, Ascanio Celestini, Achille Occhetto, Fiorella Mannoia. La cantante, arrivando sotto il palco, si è così rivolta al direttore di Micromega Paolo Flores D'Arcais: "Stamattina mi sono svegliata e ho pensato: 'devo aspettare fino a ottobre per manifestare?'.... Ma figuriamoci". 19:34 Berlusconi: "Sono io l'immagine del Paese, da altri solo parole" E' chi "è alla guida a fornire l'immagine del Paese" ed "io ho sempre rappresentato bene" io ho sempre rappresentato bene l'Italia, questo è stato "pubblicamente riconosciuto da tutti i leader mondiali". Silvio Berlusconi dal Giappone fa spallucce a chi gli ricorda l'iniziativa di Piazza Navona e ribadisce il giudizio espresso tante volte nei confronti del leader dell'Idv: "E' il campione del giustizialismo, capace solo di accrescere tensioni". 19:42 Milano, manifestazione in contemporanea con Piazza Navona In contemporanea con la manifestazione romana di Piazza Navona, duecento persone si sono radunate davanti alla Loggia dei Mercanti a Milano, a pochi metri da piazza Duomo, per protestare contro le norme sulla giustizia del governo Berlusconi. Alla manifestazione, indetta da Verdi, Sinistra Democratica, Lista Fo e Italia dei Valori, è intervenuto anche il costituzionalista Vittorio Angelini che, intervistato da un giornalista del 'Diario' ha spiegato i caratteri di incostituzionalità delle norme sulla giustizia del governo. 19:44 Lodo Alfano, in aula camera domani alle 15, il voto finale giovedì Il Lodo Alfano approderà in aula alla Camera domani pomeriggio alle 15 per la discussione generale. Le dichiarazioni di voto finale sul ddl, si apprende dalla presidenza della Camera, dovrebbero iniziare tra le 18 e le 19. L'esame del provvedimento in commissioni riunite affari costituzionali e giustizia prenderà il via questa sera alle 20. Al ddl sono stati presentati circa 300 emendamenti. 19:48 Di Pietro: "''Alte cariche dello Stato siano innocenti, non impunite'' (Continua a pagina 9) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 9 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento (Continua da pagina 8) ''Abbiamo bisogno di alte cariche dello Stato che siano innocenti, non impunite''. L'affermazione fatta da Antonio Di Pietro dal palco della manifestazione di Piazza Navona è stata accolta da un boato di approvazione e da applausi. Di Pietro ha voluto respingere l'accusa di ''giustizialisti'' con cui la maggioranza di centrodestra ha bollato l'iniziativa e i suoi partecipanti. Ma quali giustizialisti, ha detto il leader di Italia dei Valori, aggiungendo che si deve ''ribaltare la questione'' e ha spiegato il concetto dicendo: ''Ma con tutti i problemi che abbiamo, dobbiamo occuparci dei tuoi ? !''. 19:53 Genova, manifestazione in contemporanea con Piazza Navona Oltre 250 persone, fra cui rappresentanti dei partiti e delle istituzioni, si sono radunate oggi davanti alla Prefettura di Genova per la manifestazione contro i provvedimenti del governo Berlusconi in materia di giustizia e sicurezza, organizzata dal Comitato Libertà e Giustizia e dal Comitato per lo Stato di Diritto. In manifestazione, fra gli altri, anche Giunio Luzzato, Haidi Giuliani, Nando Dalla Chiesa, oltre a rappresentanti delle istituzioni locali. 19:55 Torino, manifestazione sulla giustizia Un girotondo di 1.500 persone intorno a Palazzo Madama: così si è concretizzata oggi a Torino, la manifestazione contro il governo. Davanti alla prefettura, in piazza Castello, si sono ritrovati cittadini ed esponenti dell' Italia dei Valori, di Rifondazione Comunista, dei Comunisti Italiani e di altre formazioni di sinistra, tutti per protestare contro le "leggi canaglia" del governo. 20:02 Ora in piazza tra le 40mile e le 50mila persone Secondo quanto riferito dagli organizzatori della manifestazione dell'Italia dei Valori, a piazza Navona in questo momento sarebbero presenti tra le 40mile e le 50mila persone. 20:09 Grillo in collegamento telefonico E' iniziato l'intervento telefonico di Beppe Grillo in collegamento con Piazza Navona. 20:11 Lodo, commissioni Camera stasera al lavoro fino alle 22 I lavori delle commissioni affari costituzionali e Giustizia della Camera, che stanno esaminando il Lodo Alfano, proseguiranno questa sera fino alle ore 22, per poi ricominciare domani alle 9 e chiudere il lavoro sul testo entro le 12. Lo ha deciso l'Ufficio di presidenza delle commissio ni che si è appena concluso. L'Udp della prima e della seconda commissione ha inoltre stabilito che i voti sugli emendamenti saranno un totale di 25, perché molte proposte di modifica verranno accorpate. 20:13 Travaglio attacca Quirinale e Pd Intervento intessuto di accuse e sfottò irriverenti contro Silvio Berlusconi ma il vero obiettivo di Marco Travaglio sono Quirinale e Pd, accomunati dall'accusa di accondiscendenza con il leader del Pdl. "Fino ad ora il Quirinale ha firmato tutto, compresa l'aggravante razziale. Speriamo che la smetta". Poi un'altra frase molto applaudita, rivolta al Pd, che dialoga con il premier che Travaglio descrive così: "E' come una mantide religiosa, fa una scopatina con un leader del centrosinistra e poi se lo mangia. Il bello è che ogni volta ne trova uno nuovo che gli va incontro sorridendo". 20:23 Grillo contro Veltroni: "In tre mesi ha fatto cose memorabili "Io non so chi sia Veltroni-Topo Gigio. E' il nuovo Mastella? Cos'è, un uomo, un avverbio?". Beppe Grillo, in collegamento telefonico con la manifestazione di piazza Navona, non ha risparmiato critiche a Walter Veltroni. "In tre mesi ha fatto cose memorabili: è andato a parlare di istituzioni dallo psiconano, ha fatto saltare il governo, perso Roma, disintegrato in partiti della sinistra. E' il più grande alleato della nano particella cosmica che esista in natura", ha spiegato il comico ligure. 20:25 Grillo attacca Napolitano "Ve lo immaginate Pertini che firma una legge che lo rende immune dalla legge ? Io vorrei sapere chi è Napolitano, che quando a Chiaiano c'erano le cariche della polizia era a Capri che festeggiava con due inquisiti, Bassolino e la moglie di Mastella", ha detto Beppe Grillo in collegamento telefonico con Piazza Navona. 20:30 Organizzatori: "Siamo più di centomila" "Siamo più di centomila" lo hanno detto dal palco della manifestazione No Cav. day gli organizzatori. 20:34 Sabina Guzzanti su Berlusconi-Carfagna Sabina Guzzanti dal palco di Piazza Navona ha parlato delle intercettazioni facendo direttamente riferimento al ministro Carfagna. "Non si può fare ministro per le Pari oppurtunità una che ti ha succhiato l'uccello. Vattene, questo è uno sfregio". L'attrice ha iniziato il suo intervento cantando una filastrocca: "Osteria delle ministre...se a letto sei un portento figuriamoci in Parlamento". 20:36 Guzzanti contro il Papa: "Ratzinger fra trent'anni sarà all'inferno" Per Guzzanti è anche colpa del Pontefice se il governo Prodi è caduto perché "è stata montata una polemica inesistente" sull'intervento negato al Papa all'università di Roma, mentre "non c'è un motivo al mondo per cui Ratzinger avrebbe dovuto inaugurasse l'anno accademico de La Sapienza". Guzzanti ricorda anche che "grazie alla legge Moratti tra vent'anni il 20% dei professori sarà scelto dal Vaticano. Ma tra vent'anni -incalzaRatzinger sarà morto, sarà dove deve stare, all'inferno tormentato da diavoloni frocioni attivissimi". (Continua a pagina 10) 10 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 La manifestazione a Piazza Navona dell’8 luglio 2008 - momento x momento (Continua da pagina 9) 20:41 Colombo furibondo per insulti a Veltroni di Grillo e Travaglio Il senatore Colombo è furibondo per gli insulti a Veltroni: "Ho sentito insulti rovesciati l'obiettivo qui era Berlusconi e non Veltroni è stato un errore gravissimo sia di Grillo ma anche di Travaglio. Se non ci fosse la questione rom me ne sarei già andato, salirò sul palco, farò un intervento brevissimo parlerò della questione e dirò le cose che non mi sono piaciute". 20:45 Guzzanti: "Berlusconi si strafà di Viagra" Guzzanti: "Berlusconi si strafà di Viagra, il suo ultimo nomignolo è presidente vaso dilatato. I suoi collaboratori sono vassalli" 20:47 Guzzanti: "Manifestazioni per preparare un leader e un popolo" Guzzanti: "Queste manifestazioni servono a preparare un leader e un popolo" 20:51 Lidia Ravera attacca Berlusconi "Berlusconi usa il suo potere per procurarsi signorine di bell'aspetto, ma più si allarga il peso dell'età più è costretto ad aumentare le sue regalie. E questo lo paghiamo tutti." 20:54 Furio Colombo e Flores contro la Guzzanti Nervosismo di Furio Colombo e di Flores per gli insulti della Guzzanti. Il senatore Pd è apparso particolarmente irritato mentre il direttore di Micromega minimizza: "Distinguiamo tra gli oratori politici e i comici" 20:56 Contrari alla Guzzanti lasciano la piazza A Piazza Navona molti si sono irritati per le parole della Guzzanti e stanno lasciando la piazza. 21:01 Di Pietro: "Ingiusti attacchi a Papa, Napolitano e Pd" Di Pietro si dissocia dagli attacchi al Papa, a Napolitano e al Pd, definendolo "ingiusti ingiustificati e fuori luogo", poi aggiunge: "Ognuno fa opposizione come vuole". E sulla Carfagna aggiunge: "Non ci interessa nulla di quello che accade in camera da letto, ma certo ci vogliono ben altri requisiti per fare il ministro" 21:06 Veltroni: "Intollerabili attacchi al Colle" "Come avevamo previsto, la manifestazione, credo anche in contrasto con lo spirito di molti dei partecipanti nella piazza, è stata più contro il Quirinale e il Partito Democratico piuttosto che contro Berlusconi. Gli insulti di Grillo e Travaglio al Pd non ci sorprendono e non sono nuovi", afferma il segretario del Partito democratico Walter Veltroni: "Quello che è per me intollerabile è ascoltare gli attacchi al capo dello Stato. Giorgio Napolitano sta garantendo, in un momento difficile, il rispetto della Costituzione con rigore e determinazione. Le sue scelte sono e saranno da noi condivise". 21:13 Di Pietro si dissocia dalle parole della Guzzanti sul Papa "Italia dei valori e io personalmente ci dis- sociamo del tutto, considerandole fuori luogo e fuori tema nello spirito e nel significato, dalle polemiche ingiustificate con il Papa. Quando il diavolo entra in azione, bisogna prendersela con il diavolo e non con il Papa". Antonio Di Pietro convoca i giornalisti del retropalco per dissociarsi dalle pesanti affermazioni di Sabina Guzzanti contro papa Ratzinger. "Confermo il doveroso rispetto di tutti noi per il Papa, per il presidente della Repubblica e per coloro che hanno un modo differente dal nostro di fare opposizione". 21:21 Colombo: "No a insulti a Napolitano e Veltroni" Furio Colombo ha preso la parola per parlare della questione delle impronte digitali a rom, "se non fosse stato per questo, non avrei parlato perché mi sono sentito malissimo a sentire insultare il capo dello Stato e Veltroni. Siamo venuti qui per dirci le cose spaventose che Berlusconi sta facendo e siamo finiti a parlare dell'opposizione". Colombo ha chiesto alla piazza "un applauso caldo e affettuoso per Giorgio Napolitano". 21:25 Piazza Navona, la manifestazione si è conclusa Con le parole di Antoni Di Pietro che è tornato a dissociarsi dalle parole di Sabina Guzzanti sul Papa, la manifestazione di Piazza Navona si è conclusa. 21:35 Bachelet contro Grillo: "Ho lasciato la piazza" "Ho abbandonato piazza Navona quando Grillo ha attaccato Napolitano e, a ruota, gli immigrati rumeni. Leggo che dopo è andata anche peggio. Peccato". Lo afferma Giovanni Bachelet, deputato del Pd. 21:37 Bindi: "Non sono questi i modi per contrastare il governo" "Anche se è un momento grave per la nostra democrazia, non sono rammaricata di non essere andata in piazza insieme a chi attacca il presidente della Repubblica e offende in modo gratuito il Papa. Non sono questi i toni e i modi per contrastare la maggioranza e il governo. La nostra opposizione sarà netta perché oggi alla Camera è stato posto un macigno inamovibile sulla strada del dialogo". Lo dichiara Rosy Bindi, vicepresidente della Camera. 22:26 Carfagna annuncia querela "In riferimento alle parole volgari e fantasiose della comica Sabina Guzzanti, il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna ha dato mandato all'avvocato di Roma Federica Mondani per adire le vie legali nei confronti della figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti". E' quanto riferisce un comunicato dell'ufficio stampa del ministero delle Pari opportunità. www.repubblica.it 9 luglio 2008 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 11 Show business sul palco di Curzio Maltese (Repubblica, ) Manifestazioni come quella di Piazza Navona dell'altro giorno sono show business. Servono a sfogare i sentimenti di un pubblico di spettatori, servono ai protagonisti a vendere merci sul mercato: libri, dvd, spettacoli teatrali. Non servono a cambiare le cose. Quindi non sono politica. I guai cominciano se si scambia lo show business per politica e lo si prende sul serio. di fuoco aumenta, perché si corre il rischio di essere oscurati dalla concorrenza, in gergo televisivo "impallati". La logica è simile a quella che si segue per lanciare un film o un libro in una comparsata televisiva importante, uno show del sabato sera o il festival di Sanremo. È inutile parlare del prodotto in sé, perché il pubblico se lo aspetta e si perde l'effetto sorpresa. Benigni, quando doveva lanciare un film, non andava a parlare del film da Baudo o dalla Carrà ma s'inventava memorabili performances, tipo toccare gli attributi di Baudo o palpare le curve della Quando Beppe Grillo o Sabina Guzzanti o altri comici sanno di dover intervenire a una manifestazione pubblica, riuniscono i loro autori e chieRaffaella nazionale, con dono un "pezzo" efficagran successo di promoce. Un testo per una Riceviamo e Pubblichiamo riunione politica è diverso da un testo comico per il tea- From: Alexis tro, ma segue rego- Sent: Thursday, July 10, 2008 10:28 PM Subject: Re: [ListaSinistra] Rules of political show le rigide. Non dev'essere serio ma neppure Manifestazioni come quella di Piazza Navona dell'altroppo divertente: tro giorno sono show business. Servono a sfogare i sarebbe un errore. sentimenti di un pubblico di spettatori, servono ai Si bruciano belle protagonisti a vendere merci sul mercato: libri, dvd, battute del reperto- spettacoli teatrali. Non servono a cambiare le corio, che è giusto se.[.....] riservare al pubblico pagante dei tea- Bene caro Curzio. Intanto teniamo conto che i diritti tri e dei palazzetti. che ora stanno demolendo col vostro beneplacito, eraOltretutto, se la no stati tutti conquistati in piazza, con manifestazioni e gente ride troppo, scioperi. pensa. “Queste” manifestazioni non servono a cambiare le E se pensa non si cose ?? scalda abbastanza, Bene, siamo d'accordo: allora alzatevi dalle poltrone e non urla. Bisogna dunque scendete in piazza proponendo e organizzando “altre” tenere alto il livel- manifestazioni, quelle vere, quelle che servono. lo dell'emozione e A differenza di voi, noi ci saremo “anche” in quelle, "spararle gros- caro Curzio. se". Alexis Contro un bersaglio non scontato. p.s. Altrimenti non si ad alcuni amici di lista: smettete una volta tanto di sefa notizia. Occorre anche va- guire l'onda masmediatica ufficiale: cosa vi aspettavalutare se alla mani- te, che si evidenziasse "la sostanza" scomoda ? festazione parteci- No, si sono tutti buttati a pesce sulle battute di contorperanno altri comi- no: quel giorno non c'era solo la Guzzanti cazzo, ma vi ci, come nel caso rendete conto delle cose enormi elencate una per una e di piazza Navona. sulle quali il mondo intero guarda l'Italia sdegnato ?? In tal caso il livello zione. Non tutti naturalmente, parlando di sesso o di altri temi "bassi" -penso al magnifico "Inno del corpo sciolto"mo strano il talento di poeta contadino di Roberto. Le allusioni sessuali comunque funzionano sempre, soprattutto in Italia. Un altro trucco è attaccare un bersaglio imprevisto e in teoria intoccabile. Insomma, se Grillo o la Guzzanti si fossero limitati ad attaccare Berlusconi, nessuno ne avrebbe parlato. Per questo, hanno spostato l'obiettivo sul presidente della Repubblica e sul Papa. Nulla è lasciato al caso. Si tratta di strategie calcolate, testi scritti e riscritti, trucchi del mestiere di grandi teatranti. Stiamo parlando di professionisti. Dello spettacolo. Scambiati per professionisti della politica. Da un punto di vista morale saranno discutibili. Ma che c'entrano la morale o la politica ? In Italia, nel volgere di (Continua a pagina 12) 12 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Show business sul palco ne e un trionfo per Berlupochi secoli, si è final- sconi. mente capito che etica e Ma la cosa più probabile politica sono separate. è che il referendum non Per la verità, lo si è capito si faccia, per fortuna. fin troppo. Nessuna delle altre proUn giorno si capirà che poste avrà poi uno sbocanche politica e spettaco- co politico. lo sono campi separati. Che senso ha dunque Per ora, il giorno è lonta- sbattersi tanto ? Senso politico, nessuno. no. Ma il comico ha enormeGli eventi creati di Beppe mente aumentato il proGrillo, dai Vaffa Day in prio seguito, pubblico, poi, non sono azioni poli- clientela. tiche. Il fine non è cam- Dico subito che trovo biare le cose, ma accre- indegno e ridicolo ogni scere la popolarità del moralismo in proposito. Grillo è un uomo di spetprotagonista. Basterebbe un po' di luci- tacolo, è grottesco giudida attenzione per com- carlo sulla base di un metro politico o etico. prenderlo. In più, se guadagna tanto, Purtroppo, chi vi parteci- se lo merita. pa e chi li osteggia non Ha fatto scelte coraggiobrilla in lucidità. La mag- se che gli hanno impedito gior parte dei bersagli di di accedere alla principaGrillo sono irrilevanti, le fonte di arricchimento innocui oppure marginali. degli attori, la televisione Che importanza volete pubblica e privata. che abbia la presenza di È giusto che si cerchi aldiciotto parlamentari con- tre audience. dannati in Parlamento, su Il blog è la principale almille, quando ce ne sono ternativa e lui lo ha intuistati in passato due, tre, to fra i primi. cinque volte tanti e 200 Ma se fosse un po' più inquisiti ? sincero, dovrebbe ammettere che il suo blog D'altra parte se la presen- non è tanto uno strumenza in politica di un pre- to di lotta politica e congiudicato fosse un tema fronto di opinioni (peralcosì importante, i seguaci tro, sono tutti d'accordo) di Grillo non si affidereb- quanto un fenomenale bero a lui, che ha una punto vendita di merci condanna definitiva e ri- autoprodotte. copre un ruolo politico, O quanto meno è l'uno e per quanto improprio, l'altro. Grillo è dotato di assai più importante dei un altro talento tipico dei diciotto messi assieme. comici, la scelta dei temLo stesso discorso vale pi. I suoi interventi sono per altri obiettivi, come il ottimamente calibrati. doppio mandato, l'ordine Non frequenti, non didei giornalisti, i finanzia- stanti. menti ai giornali di parti- Appena calano l'attenzioto. ne e le vendite, ecco l'eTutte storture, tutte batta- vento, il vaffanculo col glie condivisibili, s'inten- botto mediatico. Nelle de, ma quisquilie. settimane successive, le Nel caso del referendum vendite e la popolarità sulla legge Gasparri non schizzeranno di nuovo si tratta di una quisquilia, alle stelle. Gli altri hanno ma è ancora peggio. capito e lo imitano. Oggi È un suicidio politico. la frase che gli agenti di Se si votasse oggi, quel spettacolo si sentono rireferendum sarebbe una petere più spesso dagli catastrofe per l'opposizio- attori, ma ormai perfino (Continua da pagina 11) da registi, scrittori e professori di diritto comparato col saggio in uscita, è "facciamo una cosa alla Grillo, facciamo un gran casino". S'intende, per lanciare il prodotto. I più avveduti o i più aristocratici, come Nanni Moretti, si sono sottratti per tempo alla trappola. L'interesse delle persone di spettacolo a usare eventi politici a fini di popolarità e commerciali è insomma piuttosto evidente. Come dovrebbero essere chiare le analogie di meccanismo e di linguaggio fra queste tecniche e il populismo berlusconiano. Misteriosa è invece la ragione per cui i politici e gli organizzatori si prestino a queste operazioni di marketing, dalle quali hanno tutto da perdere. Paolo Flores ha il grande merito di aver avviato con la manifestazione del Palavobis del 2002 la stagione dei movimenti che, negli anni successivi, riempì le piazze italiane di milioni di persone. Da storico e filosofo di valore, può stimare lui stesso l'abissale distanza che separa la sobria e feconda forza politica del Palavobis di allora con la sguaiata impotenza di Piazza Navona. L'ultima adunata non avvierà una stagione di protesta. Al contrario, può aver contribuito a stroncarla sul nascere. difende la magistratura e i valori della Costituzione. Con gli insulti di piazza Navona gli si è reso un enorme favore. Quanto ad Antonio Di Pietro, non gode forse degli stessi strumenti culturali di Flores, ma ha di sicuro fiuto politico. Capirà prima o poi che la strada in cui si è messo porta a un finale scontato: Grillo in cima alle classifiche dei best sellers e l'Italia dei Valori allo 0,5 per cento dei voti. Perché prima o poi gli toccherà dissociarsi, anzi ha già cominciato, e sarà bollato come codardo e venduto. Ma in questo scambio di favori ed equivoci fra primedonne, l'unico aspetto che davvero intristisce è l'inganno del pubblico. Le persone che sono andate a Piazza Navona da cittadini e si sono ritrovati spettatori, come sempre. Hanno applaudito un idolo che attaccava un altro idolo. Portando a casa la sera il tacito, amaro dubbio che le cose non cambieranno. E come potrebbero ? A colpi di eventi ? Gli show servono a consolare, non a cambiare la realtà. Lo show di Berlusconi, che rimane l'inventore del metodo, si rappresenta da quindici anni e l'ItaI toni, i modi, l'eco me- lia è il paese meno camdiatica per quanto parzia- biato al mondo. le e magari ingiusta del- Soltanto ogni giorno un l'evento, hanno contribui- po' più volgare, ignorante to a rafforzare il disegno e incattivito. del "nemico" berlusco- È la politica che cambia niano. Il quale da anni le cose, e quella non c'è cerca di rovesciare la più. questione centrale della criminalità delle classi dirigenti italiane nel suo Curzio Maltese contrario, l'emarginazio- La Repubblica ne fra gli estremisti di chi 10 luglio 2008 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 13 La deriva del talk show La manifestazione a Roma di Edmondo Berselli (La Repubblica, xxxxx) C'è un'Italia che vuole esprimere la sua indignazione, contro le leggi canaglia, contro i provvedimenti ad personam, contro la manipolazione spregiudicata della Costituzione repubblicana. E questa Italia fa fatica a trovare una voce. Per questo ieri a Piazza Navona è venuta tanta gente. Persone che volevano far sentire la loro esasperazione, che cercavano di uscire dal cerchio stregato della frustrazione civile, provando a far risuonare nel paese la protesta contro l'improntitudine del potere berlusconiano. Era per molti aspetti una testimonianza di dignità democratica e di civiltà politica: il tentativo di uscire dal recinto dell'impotenza. Ha rischiato di finire male. Di diventare la parodia di un talk show deteriore, un Bagaglino di sinistra aggravato dal turpiloquio e dalla malevolenza gossipara. Peggio ancora, di trasformarsi in un attacco distruttivo alla chiave di volta istituzionale della nostra democrazia. Perché quando il microfono finisce nelle mani di un Beppe Grillo, non è più la politica a esprimersi. È una torsione populista che attacca ogni istituzione, che rifiuta di avere fiducia anche nelle istituzioni di garanzia costituzionale. Che alla fine sottrae legittimazione alla Re- politano, ridurlo a un prepubblica. sidente fantoccio, a un'ombra senza qualità, Difficile dire che cosa significa né più né meno volesse significare, politi- consegnare la Carta costicamente, l'attacco verna- tuzionale a coloro che colare portato da Grillo a vorrebbero ritagliarla a Giorgio Napolitano. proprio uso e consumo. Qualcuno può davvero credere che la soluzione In sostanza, è accaduto di un momento ad altissi- che tutta la gente convemo rischio per gli equili- nuta a Piazza Navona è bri democratici possa stata espropriata delle sue passare per l'umiliazione intenzioni. pubblica e spettacolare Da protagonista di una del garante della Costitu- denuncia, è stata ridotta zione ? in pochi minuti a spettatrice di uno show, uno Eppure dovrebbe essere dei tanti allestiti da Grilchiaro a chi ha un mini- lo, uno dei violenti mo di intelligenza politi- "vaffa" antipolitici portati ca che il Quirinale è l'ul- sulle piazze italiane. timo delicatissimo dia- Con il risultato che tutti framma che si frappone coloro che erano venuti a all'assalto delle truppe rappresentare le ragioni berlusconiane: svilire Na- di un'opposizione civile alle leggi carogna, al "lodo Alfano", ai tentativi gaglioffi di mettere la museruola all'informazione, si sono ritrovati all'improvviso in un altro ruolo. Tutti improvvisamente ammutoliti, indotti a risate a denti stretti, e anche percepibilmente imbarazzati, mentre Sabina Guzzanti enunciava come verità di fatto e criteri di giudizio politico le dicerie sui comportamenti erotici del Cavaliere. Ciò che colpisce è in primo luogo il sequestro delle oneste ragioni che hanno portato in piazza un'opposizione presente nella nostra società e poco o per nulla rappresentata nelle istituzioni politiche. Un'occasione di presenza e di vivacità democratica è stata confiscata, almeno per qualche minuto, da un accesso di varie volgarità, prive di qualsiasi finalità che non fossero quelle dello spettacolo in sé. Perché non dovrebbero esserci dubbi: un conto è la pratica di un'opposizione combattiva, con tutti i mezzi disponibili (per dire, con l'ostruzionismo nelle Camere e con gli slogan nelle piazze); e un altro conto è lo sputtanamento generale, che getta fango su tutto e tutti, a cominciare da quelli che dovrebbero essere compagni di strada. Perché c'è un altro aspetto da mettere a fuoco. Per le piazze ingrillite, per i contestatori (Continua a pagina 14) ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 Giustizia e Libertà 14 luglio 2008 La deriva del talk show (Continua da pagina 13) che trattano il presidente della Repubblica come un addormentatore delle coscienze, si realizza rapidamente uno spettacolare transfert politico, un trasferimento freudiano di capi d'accusa: l'avversario, anzi, il "nemico" non è più la figura del capo del governo depositario del conflitto d'interessi, il manipolatore che cambia le regole per tutelare la propria posizione. Per gli autori degli show più incendiari, va da sé che Berlusconi è il male: ma è l'alterità assoluta, e quindi costituisce un male contingente, un male materiale, ideologicamente insignificante, culturalmente inesistente. Secondo questo schema, la destra padrona è una disgrazia che ci è capitata, l'ultima incarnazione della mediocrità italiana, ma con cui non vale la pena prendersela. Più colpevoli sono i suoi elettori, semmai. E più colpevoli ancora, secondo una lista inesorabile di concatenazioni, sono i rappresentanti della sinistra moderata, coloro che hanno accettato di trattare con il Cavaliere, che hanno creduto nel "dialogo" e ancora adesso non si sono accorti di essere diventati complici della malattia, soci di un virus, partecipi di una metastasi. Il vero nemico, insomma, è il tuo compagno. Si corre il rischio che una parte della sinistra, ed è la parte maggioritaria, si riduca al silenzio, fino a non riuscire a dire nulla, in nessuna occasione, fino all'ammutolimento più totale. E che un'altra parte, un'altra sinistra, venga consegnata a un furore astratto, televisivo, mediaticamente estremo, incapace tuttavia di trovare strade che conducano alla politica. Ieri Furio Colombo e poi anche Antonio Di Pietro hanno cercato di uscire dal reality show che si stava realizzando (e che avevano contribuito a organizzare, prima che gli scappasse di mano), e di riportare la gente alla realtà. Ma in futuro occorrerà riflettere con severità radicale. Se prosegue l'assopimento della politica, se frange significative della società italiana si confermeranno nell'idea di essere escluse e di non avere voce, l'attrazione del nichilismo spettacolare di Grillo e compagni risulterà irresi- stibile. E non è una prospettiva gradevole quella di una sinistra divisa fra l'ammutolimento e l'ipnosi cattiva generata da un talk show permanente. Dove si va da cittadini, e si torna da spettatori di uno spettacolo deprimente, dove tutti sono colpevoli, dunque la politica e anche l'opposizione diventano inutili e resta solo il "vaffa". Chi ha deciso di muoversi contro le leggi ad personam merita qualcosa di più, e la politica deve darglielo. Edmondo Berselli La Repubblica 9 luglio 2008 L'attrice sul palco durante la manifestazione "No Cav" a Roma Una lunga invettiva contro la ex soubrette ma anche contro il Papa La Guzzanti insulta la Carfagna "E' uno sfregio che sia ministro" La ministro annuncia querela "contro la figlia del parlamentare di Forza Italia" da Repubblica (9 luglio 2008) "A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi. Ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta lì perché t'ha succhiato l'uccello, non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare non la puoi mettere alle Pari opportunità perché è uno sfregio". Quella di Sabina Guzzanti contro Mara Carfagna è probabilmente l'invettiva più insultante e violenta della sua lunga e controversa carriera. L'attrice partecipa alla manifesta- zione "No Cav" di piazza Navona e sul palco si scatena in un attacco furibondo contro la ministro delle Pari opportunità, il cui nome era circolato nei giorni scorsi a proposito delle intercettazioni "calde" che coinvolgevano il presidente del Consiglio. Inevitabile, a nemmeno un'ora dalla conclusione della manifestazione, l'annuncio di una querela da parte del ministero. Che in una nota definisce l'attrice "la figlia del parlamentare di Forza Italia Paolo Guzzanti". Nel mirino, però, ci sono anche Papa Ratzinger, che "fra vent'anni sarà all'inferno, tormentato da diavoloni frocioni", e Lamberto Dini, perché a suo guidizio "hanno accusato la sinistra radicale e Clemente Mastella ma è stato Dini a far cadere il governo, probabilmente come ex direttore della Banca d'Italia tiene qualcuno per le palle". chiama mai per nome, come Emilio Fede quando fa finta di non ricordare chi siano le persone di cui parla, non è una tecnica che mostra rispetto". "L'osteria delle ministre". L'intervento di Sabina Guzzanti comincia in rima. Stornella a braccio parafrasando una vecchia can Ce n'è anche per Walter zone romana: Veltroni, "che prima dice 'non delegittimia- "Osteria delle ministre mo le persone', poi però paraponzi ponzi po a Berlusconi non lo (Continua a pagina 15) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 15 La Guzzanti insulta la Carfagna - "E' uno sfregio che sia ministro" (Continua da pagina 14) le ministre son maestre paraponzi ponzi po e se al letto son portento, figuriamoci in Parlamento dammela a me Carfagna pari oppportunità". E' un attacco preciso, quello contro la ex soubrette diventata ministro. Guzzanti recupera la polemica dei giorni scorsi sull'opportunità o meno della pubblicazione delle intercettazioni "private" del presidente del Consiglio, e ricorda come la giornalista Ritanna Armeni abbia definito "una caduta di stile e un'offesa" il paragone fra la Carfagna e Monica Lewinski (paragone sollevato dal deputato dell'Idv Massimo Donadi, secondo il quale "i cittadini americani avevano avuto l'opportunità di conoscere la moralità del presidente Clinton"), giudizio al quale era seguìta una condanna bi- partisan delle critiche piovute sul ministro. "Quello fra la Carfagna e la Lewinski -chiosa Guzzanti- è un paragone del cazzo". "E il Cavaliere è contento". Del polverone sollevato, insiste l'attrice, "il Cavaliere è contento, perché dice che gli italiani non si scandalizzano e che, anzi, il gallismo piace". "La prossima volta allora -continua- Berlusconi potrà fare un passo ancora più importante: il giorno del giuramento dei ministri del governo potrà dire 'pari opportunità, succhiamelo', col plauso di tutti gli italiani". E "per quei quattro gatti che non subiscono il fascino del gallismo dice Guzzanti- sono rimaste poche speranze: una è il Viagra, e l'altra è la mobilitazione sindacale delle prostitute , solo che le prostitute non si fidano, perché dicono che i sindacati sono corrotti". delle nostre università". "Sui blog si discute di fellatio". "Il Papa all'inferno, dove deve stare". Gli applausi dalla piazza si moltiplicano, parte qualche "Brava Sabina". Lei legge alcuni messaggi di blogger, contro il governo, contro Berlusconi, contro il lodo Alfano, ancora contro la Carfagna. "Il dibattito su internet e sui blog è acceso -spiega- si discute se è più opportuno chiamarli fellatio o pompini". L'attacco a Benedetto XVI continua: "Grazie alla legge Moratti -dice Guzzanti- fra vent'anni gli insegnanti saranno scelti dal Vaticano, ma fra vent'anni Ratzinger sarà dove deve stare, cioè all'inferno, tormentato da diavoloni frocioni attivissimi, e non passivissimi. Non come i gay che hanno accettato di spostare il Gay Pride a Bologna perché a Roma, a San Giovanni, c'era un coro di preti. E 'sti cazzi, si direbbe in una repubblica democratica". Il Papa e la "menzogna" della Sapienza. A metà intervento, il mirino di Sabina Guzzanti si sposta verso il Vaticano, ed è anche una delle parti più esagitate del monologo. "Il governo -dice- è caduto in buona parte anche grazie a Ratzinger, con quella porcheria della negata partecipazione a La Sapienza. La menzogna della censura a Ratzinger è stata sostenuta da tutti i media e i politici, salvo le solite, rilevanti eccezioni. Questo significa avere il controllo dei media, inventare una polemica che non sta né in cielo né in terra, perché non c'è motivo al mondo urla l'attricepercui Ratzinger debbe inaugurare l'anno accademico "La Carfagna, uno sfregio". La Guzzanti torna ad attaccare Mara Carfagna verso la fine del suo intervento dal palco di piazza Navona. "Io non sono una moralista dice- come ci accusano gli opinionisti che non hanno nemmeno un vocabolario, perché la parola 'moralista' ha un significato e per usarla sui giornali lo devi conoscere. Moralista è Casini, divorziato tre volte, moralista è Mele (il deputato dell'Udc coinvolto in uno scandalo di squillo e cocaina, ndr). A me non me ne frega niente della vita sessuale di Berlusconi grida l'attrice, fra le ovazioni del pubblico- ma tu non puoi mettere alle Pari opportunità una che sta là perché t'ha succhiato l'uccello. Non la puoi mettere da nessuna parte ma in particolare alle Pari opportunità, perché è uno sfregio. Vattene!". La Repubblica 8 luglio 2008 16 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 “NO Cav. DAY” Grillo insulta ma la piazza non è con lui di Alessia Grossi (L’Unità, 09.07.2008) «Pronto - mi sentite ? Io non sento niente ed è una strana coincidenza che fino a pochi minuti fa sentivo bene ora che tocca a me, no». È la voce di Beppe Grillo, quella del V-Day e della «demagogia» che per sua stessa ammissione- «sarebbe morta in- sieme alla politica e ai partiti». Grillo è in collegamento con la piazza del No Cav Day solo via telefono e cerca l'ovazione, cui è abituato. Ma la piazza non risponde come sempre. «Spero solo siano problemi tecnici» aggiunge il comico. E poi inizia a parlare lo stesso anche se non ha ritorno dalla platea dei manifestanti. Parla dello «psiconano» Berlusconi, sì, ma non perde occasione per insultare «anche la nanoparticella psicotica, quel VeltroniTopo Gigio che non si sa chi sia e non si sa cosa faccia. I partiti sono morti -urla agli "italiani" con tanto di bandiere che lo ascoltano da Roma e in diretta satellitarema poi dice che lui e la sua famiglia non «vogliono stare tra gli italiani cui si rivolge Berlusconi». Spara a zero su tutto, insomma, come sempre, tanto che la folla sembra più annoiata che entusiasta. Certo questa non è solo la piazza dei "grillini", e siccome lo sa, Grillo si dice più deluso dagli italiani che dai politici. Applausi se ne sentono quasi solo quando il comico genovese accenna a problemi concreti come il salario, le morti sul lavoro, Telecom e la Fiat. Poca attenzione per quegli insulti che Grillo all'inizio aveva quasi promesso di evitare. «Ho fatto un corso di ghandismo, sono buono». Poi passa ai vecchi metodi. Di Napolitano, il comico dice: «Io Morfeo non l'ho mai offeso, lui sonnecchia e firma una legge per la "banda dei quattro" che mai altri avrebbero firmato. E allora chi è quest'uomo ? Un primo cittadino o uno che difende i partiti ?». Non si sentono che uno o due battimano che però non attaccano. Del resto la piazza che ha aperto con Mattia Stella «un cittadino come tutti» il No Cav day, è la piazza della partecipazione, della cittadinanza attiva, della presenza e dell'ascolto. «Della politica e non dell'antipolitica» come spiega Antonio Di Pietro nel suo intervento. «Né contro l'opposizione -ogni opposizione è rispettabile- né contro il Quirinale», spiega ancora Di Pietro. È una piazza Navona gremita e non di turisti, ma di «cittadinanza aperta, rifiuto della paura, uso della speranza come suggerisce il "costituzionalista di strada" Pancho Pardi. Una piazza che non risponde con partecipazione agli insulti di Beppe Grillo indirizzati al Quirinale e al segretario del Pd Veltroni, perché è lì non per questo. E non per sfogarsi. «È la prima manifestazione contro il governo Berlusconi -ricorda il "conduttore" Stella- e gli obiettivi di questa manifestazione sono due -aggiunge- uguaglianza di tutti davanti (Continua a pagina 17) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 17 “NO Cav. DAY” - Grillo insulta ma la piazza non è con lui (Continua da pagina 16) alla legge e testimoniare che nei primi due mesi del governo l'unico intento del presidente del Consiglio è stato chiudere il proprio processi». Ma c'è anche il «popolo dei girotondi» che con la girotondina Laura Belli sul palco tenta la «demitizzazione» del dialogo di Veltroni e allo stesso tempo dell'inattivismo a sinistra, «una sinistra convinta che tanto si perde comunque. Una panzana -continua la Belli-, l'unico modo per liberarsi delle leggi incostituzionali e di Berlusconi è la speranza». E la piazza applaude. E quando Pardi svela il «trucco da capopolo di Berlusconi che «dicendosi eletto dal popolo stesso si sente legittimato a fare quello che vuole» citando Anna Harendth, la reazione all'indirizzo del presidente del Consiglio è unanime, anche perché l'oratore restituisce alla platea la staffetta: «La politica siete voi». Staffetta raccolta anche da Rita Borsellino che nel suo video-messaggio ricorda «quei terribili anni Novanta -dice la sorella del giudice ucciso dalla Mafia di cui ricorre l'anniversario- che non può essere festeggiato dagli stessi in doppiopetto blu che non rendono onore né alle istituzioni né alla giustizia come Falcone e Borsellino ci hanno insegnato». Forte risposta anche per gli interventi più pungenti. Da Marco Travaglio che ribalta il punto di vista facendo di Berlusconi «la vittima» di un'opposizione che «lo resuscita» anche quando «sembrerebbe essere sul pun to di morire» allo scrittore Andrea Camilleri. Scandiscono il nome del padre di Montabano quan do conclude con la lettura delle 5 poesie "incivili" e con i famosi versi di Pier Paolo Pasolini dedicati all'ipocrisia, dedicandoli al ministro Maroni. «Quando dice che vuole prendere le orme dei bambini rom solo per evitare che vengano sfruttati dice Camilleri- è ipocrita. E cita: «Talmente ipocrita che quando l'ipocrisia ti avrà ucciso andrai all'Inferno ma ti dirai in Paradiso». Sabina Guzzanti pure si cimenta con le rime ma sul viagra e sulla Carfagna. Fa satira pesante sulle nuove intercettazioni. Anche il Papa finisce nel mirino dell'attrice che confessa per altro alle elezioni di aver fatto un voto disgiunto. «Ho votato Veltroni dicema non ce l'ho fatta a votare Rutelli». A chiudere la manifestazione uno dei tre organizzatori, Furio Colombo, che si dissocia dagli insulti di Grillo. «È stupido, improprio, volgare, fuori posto, umiliante offendere il capo dello Stato. Se non fosse stato per l'iniqua legge delle impronte digitali avrei rinunciato a parlare da questo palco. Mi sono sentito malissimo a sentire offendere il presidente della Repubblica. Se credete nell'impegno da me profuso finora -ha aggiunto Colombo- permettetemi di chiedervi un applauso caldo e affettuoso per Giorgio Napolitano. Noi siamo l'Italia che tornerà a essere un Paese rispettabile. Ci vogliono rendere vili, volgari, razzisti, ma non lo saremo». Un forte e convinto applauso da piazza Navona, su invito di Colombo, arriva al Presidente Giorgio Napolitano. All'ultimo torna persino sul palco Antonio Di Pietro. Anche lui per dissociarsi da Grillo, e a ribadire che non ha senso avercela con Veltroni: «Mi riconosco nelle parole di Furio Colombo, non confondiamo il diavolo con l'Acqua santa. Noi siamo l'Acqua santa e abrogheremo le leggi che riteniamo illegittime». Colonna sonora "Tutti i colori della mia vita" di Zucchero: «Dici che sono un perdente e non mi uccidi». Alessia Grossi L’Unità, 09.07.2008 18 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Di Pietro: «chi ha parlato in piazza se n'è assunto la responsabilità» «La manifestazione di ieri ? Spazzatura» Berlusconi sul “No Cav. Day”: «Attacchi volgari contro di me. Di rifiuti mi occupo a Napoli» da Corriere della Sera, 09 luglio 2008 Non usa mezzi termini Silvio Berlusconi, nel corso della conferenza stampa finale del G8 giapponese, per commentare la manifestazione di martedì in Piazza Navona. «Della spazzatura mi occupo a Napoli. Nessun altro commento, vorrei rimanere sul G8. Qui rispondo di cose internazionali» taglia corto il premier ai giornalisti che gli chiedevano un parere in particolare sulle invettive rivolte a Benedetto XVI e al presidente della Repubblica, Giorgio Napoletano. «ATTACCHI VOLGARI» «Ho visto con molta gioia che nonostante tutti gli attacchi volgari di cui sono stato oggetto, c'è una crescita importante dei sondaggi di Euromedia verso il governo. La fiducia verso di me è salita al 61,9», sottolinea poi il Cavaliere. «Spesso -dice il presidente del Consiglio ribadendo i concetti già espressi martedìsiamo colti da questo sentimento di autoflagellazione e invece abbiamo bisogno di tutto meno che continuare nel masochismo. È un qualcosa che non produce produttività». «GUZZANTI E GRILLO ? SOLO ESIBIZIONISTI» Sulla manifestazione in Piazza Navona e in particolare sugli interventi di Sabina Guzzanti e Beppe Grillo duro anche il vicepresidente della Camera Gianfranco Fini, secondo il quale chi ieri in piazza Navona ha pronunciato «espressioni oscene nei confronti del Papa e in- uno degli organizzatori della manifestazione di Piazza Navona (che già martedì si è dissociato dalle «frasi ingiustificate») «nell'ambito del "No Cav Day" ognuno ha voluto esprimere liberamente il proprio pensiero e se n'è assunto la responsabilità». Al contrario secondo il presidente dell'Italia dei Valori «guardare soltanto le sbavature e non vedere il lago di immoralità e di illegalità che all'interno delle istituzioni commettono coloro che devono governare, vuol dire ancora una DI PIETRO Per Antonio Di Pietro, volta "guardare il dito perché si ha vergogna di guardare la luna di cui si fa parte”». sulti osceni al capo dello Stato» ha messo in atto «comportamenti che nulla hanno a che vedere con la satira: chi se ne rende responsabile non è un comico, ma un esibizionista che va trattato come tale». «Mi auguro -ha aggiunto Fini- che riflettano su questo aspetto quegli uomini politici che adesso si dissociano, ma che hanno dato modo a questi personaggi di dar corso a queste espressioni di cui oggi tutti sottolineano la gravità». LODO ALFANO, SI' DELLA COMMISSIONE A Roma intanto le commissioni Giustizia e Affari costituzionali della Camera hanno approvato ddl che prevede l’immunità per le alte cariche dello Stato, il cosiddetto «Lodo Alfano», con l'astensione dell'Udc. Il testo è ora atteso in Aula: vi approderà alle 17 per la discussione generale, mentre il voto finale arriverà giovedì in serata. Corriere della Sera 09 luglio 2008 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 19 Tonino conquista le vecchie praterie della sinistra L’ex pm ora è il simbolo dell’anti-berlusconismo di Federico Geremicca (La Stampa 09.07.2008) In fondo, è andata come doveva andare. Il che vuol dire che ce ne è stato un po’ per Giorgio Napolitano, di più per Walter Veltroni e tantissimo, naturalmente, per Silvio Berlusconi: che ovviamente abbozza, tira dritto e paga perfino volentieri il prezzo di insulti e sfottò, visto che preludono probabilmente - non tanto ad un assedio al suo governo, quanto all’avvio dell’ennesima intifada nei territori devastati dell’opposizione. Dunque, è proprio andata come doveva andare. Il che vuol dire che c’è stato chi ci doveva stare: folla di gente oltre le aspettative e poi le facce che ti attendi, tutte le facce nessuna esclusa, dalla Guzzanti a Pancho Pardi, da Travaglio ad Antonio Di Pietro, da Furio Colombo fino a Grillo, Moni Ovadia e un elegante Flores d’Arcais. Rispetto all’altra, alla prima piazza Navona (febbraio 2002, Nanni Moretti: «Con questo tipo di dirigenti non vinceremo mai») in fondo si registrano due sole differenze. La prima: ieri faceva più caldo. La seconda: quel «tipo di dirigenti», stavolta sul palco non s’è fatto nemmeno vedere. Bandiere e magliette dell’Italia dei Valori ovunque. Infatti è Tonino Di Pietro la locomotiva del movimento che riparte, non Rifondazione, non la sinistra cosiddetta radicale, disintegrata e impegnata a litigare sul futuro e sui Congressi. E’ lui, il giudice, la star dei girotondi (nella prima vita ebbero come leader Sergio Cofferati: e forse è tutto dire); è sempre lui il primo ad evocare nientemeno che il ritorno della P2; è ancora lui che ha l’onore di parlare per due volte dal palco; ed è soprattutto lui che ha il partito più forte, il partito che organizza e arringa, sperando di incassare i dividendi alle prossime elezioni. E’ lo stesso, però -e guarda che scherzi ti tira questa faccenda dei duri e puri- al quale Beppe Grillo dedicò un passaggio indimenticato durante uno spettacolo di non troppo tempo fa: «Prendete Di Pietro -accusò Grillo-. E’ insegnante di procedura penale e fa lezione a quelli del Cepu. Già di questo bisognerebbe vergognarsi. In più, dovete sapere che il Cepu ha 102 sedi tutte messe sotto sequestro dalla Finanza con l’accusa di associazione per delinquere, bancarotta, usura e riciclaggio. E lui che ha fatto? Ha fondato l’Italia dei Valori in una sede sotto sequestro dalla Finanza...». Ma il tempo passa, certi ricordi li cancella -ed è la vita, in fondo- e ora Beppe e Tonino sono lì, nella stessa trincea, gomito a gomito, che sparano a vista. attaccato addirittura il Papa, dopo aver messo alla berlina il ministro Carfagna in un saliscendi di parolacce, battute e Grillo se la prende anche doppi sensi. con Napolitano: «Ve lo immaginate -dice- Per- Piazza Navona di ieri tini firmare una legge non è poi così diversa da che lo rendeva immune quella di sei anni e mezdalla giustizia? Io a far- zo fa: un po’ politica e un lo non ci vedevo nem- po’ spettacolo, un po’ meno Ciampi e neppure rabbia vera e un po’ iperScalfaro: ma Napolita- boli e propaganda. Preveno ha firmato... E men- dibile, in fondo. Tanto tre Napoli era invasa prevedibile che sorprendall’immondizia dov’è dono certe sorprese: e andato il presidente? A certe impacciate dissoCapri, accompagnato ciazioni postume, di chi è da due indagati, Basso- andato e poi se ne è penlino e Sandra Mastel- tito, come Arturo Parisi e Giovanni Bachelet. la...». Ma tant’è: come dice l’aLa piazza, in verità, non dagio, non si finisce di è che si spelli le mani di imparare mai... fronte a questa gag. Prendete le magliette che E nemmeno certi compa- distribuisce il partito di gni di viaggio del comico Di Pietro, per esempio. genovese: Furio Colom- La piazza ne è piena: bo s’infuria, Claudio Fa- «Fermiamo il Caimava si dissocia e anche Di no». Pietro prende le distanze, Il Caimano fu mandato ma soprattutto da Sabina nelle sale da Nanni Mo(Continua a pagina 20) Guzzanti, che se aveva 20 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Fatti nostri L’assalto allo Stato dagli eterni nemici di Di Pietro di Giorgio Bocca (Venerdì di Repubblica, n. 1.060 del 11 luglio 2008 Tonino conquista le vecchie praterie della sinistra (Continua da pagina 19) retti un paio di anni fa: dopodichè, Silvio Berlusconi ha rivinto le elezioni. Magari potrebbe voler dire che la via non è quella, che la tattica è sbagliata. E invece niente: Di Pietro ci riprova, Grillo è lì che l’accompagna e non sappiamo se il Caimano è lì che si frega le mani, quantomeno pensando ai fortunati precedenti. E comunque, sia come sia, è andata. C’è un pezzo di Paese - piccolo magari, minoritario ma non proprio irrilevante- che non ci sta. Non ci sta che si provi a dialogare col Cavaliere; non ci sta che ci si opponga soltanto in Parlamento e non anche nelle piazze; non ci sta al buonismo e alle manifestazioni convocate da qui a tre mesi. E non ci sta di fronte all’evidenza che -dal conflitto d’interessi in giùse si è al punto in cui si è, questo è colpa anche di certa sinistra: quella, per capirci, buonista e riformista. Col Cavaliere non si dialoga, insomma: gli si dice “ladro” e “pregiudicato”. E da ieri gli si dice di nuovo anche “piduista”. E fa niente che i giovani che affollavano piazza Navona magari della P2 non sanno nulla, e nell’81 non erano nemmeno ancora di questo mondo: studino l’amarissima pagina della democrazia italiana. Quel che fa, invece - altroché se fa - è che sul palco non c’erano né Gherardo Colombo né Giuliano Turone, i giudici che svelarono la Loggia P2. In fondo, se le cose stanno così, perchè loro no e Di Pietro sì? Federico Geremicca La Stampa 09.07.2008 Siamo tornati indietro di decenni, a quando cadde il Muro di Berlino e si pensò che avesse vinto la democrazia e, invece, aveva vinto il mercato anarcoide che della democrazia non sopporta né i controlli né le responsabilità. Oggi come allora nell'Italia della politica c'era un «uomo nero», che andava cacciato, diffamato, un energumeno, un giustizialista che godeva al tintinnar delle manette ai polsi altrui. Si chiamava Di Pietro, poliziotto rude e poco di buono, e lo accusavano dei più disonoranti reati: si era fatto regalare un'automobile da un protettore, era socio in affari con avventurieri. Di lui l'onorevole Casini diceva che ogni suo attacco ingiurioso a Ber- lusconi equivaleva a un'assicurazio-ne della permanenza di Berlusconi al potere. Oggi il cerchio dei suoi nemici si è riformato al completo, come allora, e tanto basta per avvisarci che la democrazia è in pericolo. Lo attaccano i riformisti che Berlusconi ha mandato a casa con le pive nel sacco, la nutrita schiera di craxiani alla Cicchitto, diventati notabili del centrodestra, i seguaci di Donat Cattin, sinistra di governo democristiana, imprenditori, gente che era nella lunga fila di persone che vidi un mattino in attesa di un interrogatorio nel lungo corridoio della procura di Milano dove aveva l'ufficio l'odiato sostituto procuratore Di Pietro. al concilio di Trento. Il partito del fare, dietro cui c'è la voglia di impadronirsi dello Stato, di distruggerlo, farlo a pezzi, fare a pezzi la giustizia, la scuola, il sindacato, l'informazione, tutto. Ci si chiede fino a quando uno Stato può resistere a una simile aggressione. La risposta della storia è terribile: fino al suo completo snaturamento, fino alle dittature feroci del Novecento in cui i tiranni poterono confessare di aver perso ogni collegamento con la società civile. Per dire come il Molotov di Stalin toccandosi la Anche allora si diceva testa: che il pericolo di un ritor- «Maladie, maladie». no autoritario era un'invenzione della sinistra ♣ radicale, che «il regime non c'era». E invece c'era eccome: la dittatura morbida che non ti manda in un gulag ma in un supermercato del consumismo di massa o davanti a una tv della pornografia straripante, dove il mercimonio sessuale è come un suono di fondo. Ogni mattino è un mondo più spostato a destra, più al servizio di chi dispone dei soldi e della conoscenza, dominato dai controriformisti che vogliono riportarci da Micromega: tre componenti del pool Mani Pulite. Da sinistra: Piercamillo Navigo, Gerardo Colombo e Piercamillo Navigo, Antonio Di Pietro. da Micromega: tre componenti del pool Mani Pulite. Da sinistra: Piercamillo Navigo, Gerardo Colombo e Piercamillo Navigo, Antonio Di Pietro. 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 21 Tonino dà le carte I girotondi in versione 2008 sono dominati dal moralismo impotente, contraltare perfetto del berlusconismo. E Veltroni si limita a dare lezioni di buona educazione. di Andrea Romano (La Stampa, 09.07.2008) L’ultimo miracolo di Silvio Berlusconi si realizza con la resurrezione dei girotondi, che sotto le bandiere di Antonio Di Pietro si avviano a diventare un elemento permanente della nostra scena politica. Evidentemente si sbagliava chi aveva guardato alle «alme sdegnose» come ad un fenomeno transitorio legato ai tormenti della sinistra dopo la sconfitta del 2001. In realtà il teatro stabile della politica italiana scarseggia di fenomeni transitori. E in questo nostro eterno presente ci tocca rivivere il neo-girotondismo accanto al neo-berlusconismo. Anche se a ben guardare il tempo è passato per tutti, non solo per il presidente del Consiglio. E ieri lo sguardo sull’Italia di questo movimento ormai stanziale appariva dominato da un’atmosfera assai più cupa e rassegnata che in passato. Scomparsa l’aria gioiosa e supponente del 2001, i toni sono quelli di una disperata apocalisse. Per Sabina Guzzanti «tutti i settori della nostra società sono corrotti», per Nanni Moretti «è cambiato il Dna degli italiani», per il solito Grillo siamo alla «banca rotta dello Stato italiano». Insomma, c’è poco da fare: è il Paese che fa schifo. Sarà perché nel frattempo è scomparso il legame con la Cgil di Cofferati, che nel 2001 aveva fornito al movimento una sorta di sponda sociale. Sarà il segno dell’egemonia sull’antiberlusconismo militante finalmente raggiunta da Di Pietro oppure l’efficacia con cui l’erosione antipolitica ha lavorato sui depositi di fiducia collettiva. Fatto sta che i girotondi in versione 2008 sono dominati da una cappa di moralismo impotente che appare come il contraltare perfetto alla fiera esibizione di immoralità che viene dall’accampamento berlusconiano. Perché chi pretende di possedere il monopolio della morale in politica finisce per essere doppiamente immorale: non dice la verità su se stesso e priva la collettività di ri sorse etiche che devono restare condivise. Ma se la rinascita della compagnia girotondina è stato un nuovo miracolo berlusconiano, il concorso dell’imperizia di Veltroni è stato fondamentale: l’alleanza con l’Italia dei Valori ha consegnato a Di Pietro un enorme capitale politico, che l’ex magistrato sta facendo valere con grande intelligenza tattica sulla pelle viva dei Democratici. E fin qui, si potrebbe ricordare a Veltroni che chi è causa del suo mal deve solo piangere se stesso. Ma anche oggi, quando le strade del Pd e dei dipietristi tendono inevitabilmente a divaricarsi, il leader democratico non appare perfettamente consapevole della strada da seguire. Da una parte, come ha ripetuto nell’intervista alla Stampa, grandi omaggi ai «girotondi componente vitale della democrazia». Dall’altra, eleganti reprimende alle grida e ai toni troppo infiammati usati qua e là dai dipietristi. Come se la distanza dai girotondi fosse tutta nel volume della protesta e non nella sostanza della lettura del Paese. Come se il valore da rivendicare fosse solo la buona educazione. Come se non vi fosse altro da dire -di propriamente politico- rispetto a chi come Di Pietro sostiene che in Italia vi sia «una dittatura alle porte» e che le discutibili misure volute dalla maggioranza possano essere serenamente definite co- me «mafiose». L’inevitabile effetto è quello di posizionare il suo Pd appena un’ottava sotto il livello della protesta girotondina. Con differenze che, a dispetto di quanto vorrebbe Veltroni, stentano a farsi riconoscere. Di Pietro convoca già oggi la sua manifestazione ? Noi invece la faremo in autunno. Di Pietro si prepara a lanciare la sua battaglia referendaria ? Noi invece raccoglieremo milioni di firme contro Berlusconi. Di Pietro urla ? Noi invece sì che ci comportiamo come si deve: usiamo il giusto tono di voce e portiamo il dovuto rispetto alle più alte cariche dello Stato. È una diversità di accenti che non riesce a sostituire l’iniziativa politica di quella che rimane la principale forza d’opposizione. Un ruolo che all’indomani della manifestazione di Piazza Navona qualsiasi osservatore farebbe fatica ad attribuire al Pd invece che all’Italia dei Valori. Non tanto per le poche o tante migliaia di manifestanti che quel piccolo partito è riuscito a portare in piazza, ma per la sua capacità di definire l’agenda dell’opposizione. Perché oggi è Di Pietro a dare le carte, con Veltroni confinato al ruolo di raffinato maestro d’eleganza. ♠ 22 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Intervista di Repubblica ad Antonio Di Pietro «Giuro fedeltà alla Piazza» di: Antonio Di Pietro (http://www.antoniodipietro.com/2008/07/giuro_fedelta_alla_piazza.html) Riporto una mia intervista pubblicata su La Repubblica di oggi. Come ho dichiarato al giornalista, il vero schifo di questa polemica è che si siano estrapolate parole piuttosto che contenuti di tutta la manifestazione dell'8 luglio. I media hanno guardato il dito piuttosto che la luna. Non avrebbero potuto fare altrimenti né loro, né i loro mandanti perchè i contenuti sarebbero stati inconfutabili. Ma resteremo convinti che è un errore, che è incostituzionale. Si può ancora dire, in una democrazia, o no ? Repubblica Antonio Di Pietro, lei secondo molti è il primo degli apprendisti stregoni. Martedì in piazza Navona hanno dominato toni scurrili e attacchi personali, e Beppe Grillo lo ha invitato lei, non può dire che non si aspettasse quello che è accaduto. Antonio Di Pietro È in atto una mistificazione, una vera strumentalizzazione da parte del sistema politico e dell'informazione, che attribuisce alle parole Antonio Di Pietro Se mi chiedono di sce- di Grillo un valore digliere, io scelgo la piaz- verso rispetto a quello za. Dissento dagli attac- reale. chi al Papa e al QuirinaRepubblica le, sia chiaro. Rispetteremo il capo Gli attacchi al capo dello dello Stato anche se fir- Stato li hanno sentiti tutti. merà il lodo Alfano. Testo intervista. Antonio Di Pietro Si guarda la pagliuzza della satira per nascondere la trave del comportamento illiberale e costituzionalmente illegittimo di Berlusconi. A piazza Navona è accaduto qualcosa di diverso rispetto a quel che si è raccontato. Quella piazza è stata un'espressione autentica di democrazia diretta, fatta di indignazione sincera verso la deriva antidemocratica del paese. Certo, sul palco non c'erano voci allineate e pre-censurate. Noi non imporremo mai veline a nessuno. Repubblica Censurare no. Ma non era il caso di fermare la Guzzanti quando ha insultato la Carfagna e poi il Papa ? Antonio Di Pietro vuole. Dopo di che, chi parla si assume le proprie responsabilità. Tanti hanno applaudito, altri come me hanno dissentito. Non mi piace che siano stati chiamati in causa la Chiesa e il Papa. Io sto con la Chiesa dei poveri, non con quella blasonata. Ma il Papa non c'azzeccava nulla. Repubblica Veltroni sostiene che è grazie a personaggi come la Guzzanti se la destra è al potere, anche in Campidoglio. Antonio Di Pietro Se lo pensa davvero lo scriva sui manifesti e li faccia affiggere. Così i cittadini si renderanno conto della mancanza di coraggio nell'accettare e riconoscere le responsabilità della sconfitta. In una democrazia o- Repubblica gnuno può dire quel che (Continua a pagina 23) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 23 «Giuro fedeltà alla Piazza» (Continua da pagina 22) Non crede che nei confronti della Carfagna si sia consumato una sorta di rogo di piazza, che siano stati travalicati i limiti, contro una persona peraltro impossibilitata a difendersi da accuse basate solo su pettegolezzi. Antonio Di Pietro Il ministro Carfagna in questa situazione è una delle vittime del suo capo di governo, della sua scarsa trasparenza. Ad ogni modo, ritengo che quelle cose in quel modo lì non andavano dette. Quella non era una piazza contro il Pd, ma che si ribellava a Veltroni e al suo attendismo. Era anche una piazza democratica. Il leader del Pd, prendendosela con me, se la prende anche con i suoi che erano lì e non erano pochi. Repubblica Grillo per la verità ha attaccato proprio Veltroni. Antonio Di Pietro Ma chi guida un partito del 33 per cento non deve fare l'altezzoso. Faccia come me, che Repubblica ascolto le critiche e cerD'accordo. Ma non ritie- co sempre di migliorarne di aver contribuito mi. all'innalzamento dei toni ? Proprio lei ha parlato Repubblica di "magnaccia", i suoi hanno parlato di Monica Lewinsky... Antonio Di Pietro Ecco, vi interessa solo del gossip. Della sostanza dei fatti non vi frega niente. Sempre lì a parlare del la Carfagna. Repubblica Veramente a parlarne, anche in piazza Navona, siete stati voi. Ad ogni modo, Veltroni la invita a scegliere: o Grillo e i suoi "vaffa" o "tornare in un recinto razionale e riformista". Lei cosa sceglie ? Antonio Di Pietro Non intendo dissociarmi da piazza Navona, se è questo che mi si chiede. Non ho condiviso alcuni passaggi, come ho detto, ma da qui a criminalizzare gli oratori ce ne corre. Insomma, sto con la piazza. Repubblica Come pensa di riannodare la trama del dialogo col Pd ? Pensa sia ancora possibile ? Antonio Di Pietro Non pensa che la manifestazione sia stata un boomerang e che l'opposizione ne sia uscita indebolita ? ste ore. Non pensa che gli attacchi lo mettano ulteriormente in difficoltà ? Antonio Di Pietro Massimo rispetto per l'istituzione e la persona. Però non sarebbe una vera democrazia quella in cui al cittadino non fosse consentito dissentire dal Quirinale. Noi lo rispetteremo, anche se sosterrà che il Lodo Alfano è costituzionale. Ma resteremo convinti del contrario. Macché. Da martedì molti cittadini sanno cosa ha fatto Berlusconi. Il silenzio diventa connivenza. Ora è il Pd che deve decidere al proprio interno se mantenere il dialogo con chi violenta le istituzioni per fare gli affari suoi e sfuggire ai processi. Vorrebbero che facessimo opposizione zitti zitti, piano piano. Non ci stiamo. Repubblica Il compito del capo dello Stato è gravoso, in que- Antonio Di Pietro Antonio Di Pietro http://www.antoniodi pietro.com/2008/07/gi uro_fedelta_alla_piaz za.html 24 Giustizia e Libertà ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Intervista di Repubblica ad Antonio Di Pietro «a More’» di Paolo Mignozzi Riceviamo e Pubblichiamo From: [email protected] To: viviana fuoco@ gmail.it Sent: July 13, 2008 11:40 PM Subject: Le dichiarazioni di Moretti nei telegiornali della sera e quelle apparse sulla stampa riguardante la manifestazione di Piazza Na- vona dello scorso 8 di luglio, rappresentano a mio modo di vedere l’ultima spiaggia di un Veltroni “disperante” e “disperato”. dire le cose così come sono senza giri di parole, senza falsi moralismi e che sa ben distinguere il sacro dal profano, il bene ed il male, il diavolo e l’acqua santa, il vero ed Forse un SOS dei vertici simulato, il vate ed il canper ricongiungersi con tore. quella piazza Navona di Sinistra che è quella di Dunque, il cantore dell’isempre, pressoché simile deologia di sinistra alla vicina Campo dei (definizione non mia), del Fiori (con il monumento comunismo cosiddetto a Giordano Bruno) e che buono di Berlinguer, spesso raccoglie il carat- stante quanto ha dichiaratere di una Roma che sa, to in questi giorni sulla che conosce il mondo manifestazione di Piazza meglio di altri, anche Navona 2008, sembra quello papalino, che sa non ricordare bene come sono andate le cose. Il suo intervento in Piazza Navona 2002 sul palco del centro-sinistra non era affatto programmato, fu un’autorizzazione dell’ultima ora. Fino a quel momento, Lui, distratto dagli allori di Cannes esattamente come oggi (ognuno è fedele a se stesso), rilasciò dichiarazioni ai TG per incolpare Bertinotti e Di Pietro per la “debacle” elettorale del 2001 che subì il centro sinistra e che aveva consegnato il governo del Paese nelle mani di Berlusconi. Proprio quella sera però il cantore dell’ideologia di sinistra, corresse il tiro ed attaccò ferocemente i vertici dei DS e della sinistra Rutelliana in sostanza il PD in “pectore” incapaci di coinvolgere le masse come in passato, sempre gli stessi ed inamovibili: “con questi -disse- non andremo da nessuna parte”. Quasi una profezia, nefasta ma rivelatasi pur sempre tale. Il giorno dopo tutti i giornali lo attaccarono ferocemente: ecco, dissero, (sintetizzo la sostanza)come al solito invece di collaborare si da addosso ai compagni che hanno lavorato… -qualcuno andava più in là e ricordava- che il suo successo dipendeva dall’elettorato (Continua a pagina 25) 14 luglio 2008 ALL’ INDOMANI DELL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 25 «Giuro fedeltà alla Piazza» (Continua da pagina 24) di quel, quei partiti che lui ora stava criticando. Non ci si comporta così con chi ti ha allevato in questi anni -gridavano a gran voce i titoli dei quotidiani-. In fondo è sempre la stessa storia “i panni sporchi si lavano in casa” “è vero ma non si dice”, forcaioli, giustizialisti ed oggi un termine nuovo “antipolitica”. Sempre come riferì la stampa dell’epoca, alcuni giorni dopo lo sfogo di Moretti lo stesso D’Alema, presente sul palco, volle invitarlo ad un colloquio per una riflessione meno istintiva. Quello che si dissero ovviamente lo sanno solo loro sta di fatto che Nanni, polo griffate, ce lo trovammo nelle piazze impegnato attivamente in quella stagione che molti vollero chiamare dei “girotondi”. Quanto quel colloquio con D’Alema abbia inciso nella suo impegno politico non posso certamente conoscerlo ma mi piace immaginare il senso del colloquio tra i due, credo si possa condensare in una semplice espressione che a Roma si usa con i bambini, con i giovani ma anche con i meno giovani per segnare una distanza tra le cose importanti che fanno gli adulti, che costano fatica e che magari si stanno facendo in quel momento e il fastidio tutto giovanile chiassoso inconsapevole che possono portare i ragazzi con le loro manifestazioni di gioco, di divertimento ma soprattutto d’incompetenza. L’espressione, ancora molto in uso, è principalmente rivolta ai ragazzi dai capelli scuri (moretti) ma essendo democratica e popolare si può usare anche con i ragazzi dai biondi capelli ed è la seguente: a more’… seguita dalla sospensione che è carica di significato. Scherzi a parte, in sostanza vorrei dire che sono stato e sono un elettore di centro sinistra silente ed anch’io per non voler ulteriormente subire la casta ho partecipato ad entrambe le manifestazioni ed alla stagione dei “girotondi” senza con ciò farmene un vanto ed oggi, senza saperlo, mi ritrovo da semplice cittadino, famiglia monoreddito e moglie e due figlie a carico, che voleva maggiormente partecipare dei fatti sociali e politici che lo riguardano ad essere additato come sovversivo, populista e con sul capo l’appellativo di “antipolitico” a sostituzione di quello, forse ormai logoro, di “girotondino”. nalmente responsabile di quello che dice o scrive, altro che dare la colpa agli organizzatori. La piazza poi, come ebbe modo di dimostrarci personalmente e gliene fummo grati, è umorale, è qualcosa di diverso da una trasmissione televisiva o un set cinematografico che ha autori, sceneggiatori e registi, o no ? Ad esser sincero, caro Moretti, anche a me una cosa non mi è piaciuto di tutta la manifestazione ed è stato lo slogan che si è voluto usare: “Fermiamo il Caimano” che prendeva spunto da un suo film ( pagai per vederlo) veramente da dimenticare per l’inespressa-espressione che le suggeriva all’epoca il suo antiberlusconismo e che però fece E smettiamola una volta “cassetta” o sbaglio ? per tutte di sfogarci e baComprendo il suo avvili- sta: è l’impegno che ci mento ma come si fa a vuole, la presenza codire che ci si è stante, altro che storie ! proprio quell’impegno “sporcati” ? di cosa ? Noi, la stessa gente che è che Lei ha dimostrato nel cresciuta nell’attesa di un passato con i suoi film rinnovamento della poli- abituandoci a quei suoi tica e della sua classe, personaggi per farci apche viviamo ancora da 15 prezzare l’approccio proanni nella speranza di un blematico e sociale della rinnovamento di tutto il politica. Paese e che siamo venuti da varie parti d’Italia a- Però, se i risultati sono vendo come unico mezzo quelli che ho potuto veper manifestare il nostro dere dal suo impegno pensiero quello di politico di questi ultimi “scendere in piazza”, anni, la pregherei per il non già di “affacciarci futuro di astenersi da in piazza” né di rilascia- nuovi sfoghi ma non prire dichiarazioni al TG ma di rispondere ad una della sera, non ci sentia- unica ed ultima domanda mo affatto sporchi di senza ulteriormente avviniente e non riteniamo lirsi: - a seguito della sua che le parole di Grillo critica di quella sera conabbiano offeso la signora tro i vertici dei partiti Borsellino né il Capo della sinistra, in primis dello Stato come perso- “DS-Margherita” ora PD ed alla luce dei risulna. Non mi risulta poi che tati odierni (Berlusconi qualcuno sia stato accu- III), secondo Lei, sono sato di alcun reato penal- state accolte le sue critiche ? mente perseguibile. Vorrei capire una cosa: se la gente comune non è libera neppure di andare in piazza a manifestare ed esprimere liberamente il suo pensiero dove siamo finiti, dov’è finita la Attendo sua gentile ricritica socialista, dove Se, in questo Paese, vale sposta. sono finiti i principi libe- ancora per tutti la libertà rali. di pensiero e di parola e anche di scrittura critica Paolo Mignozzi Come fate a continuare a (Kant), ognuno deve es….“guardare il dito”. sere considerato perso- 26 Giustizia e Libertà EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Per rispetto della privacy, riportiamo i nomi degli scriventi in modo incompleto, per rendere più complessa (ma non impossibile) la loro individuazione. Piazza Navona da Fernesp a Max Da: fernesp Inviato: mercoledì 9 luglio 2008 1.37 A: MAX; Oggetto: P.za Navona Abbozzo, data l'ora tarda, qualche considerazione sul tema. Ho appena finito di leggere il godibile articolo della Aspesi sulle cortigiane (Repubblica di oggi) pensato ovviamente sul l'argomento di cui si parla e ripreso nei gossip nostrani politici e non. Come ha detto Pardi intervenendo nella manifestazione di oggi a P.Navona, delle cortigiane di B. non ce ne fregherebbe di meno (fossero anche fatte ministre) se tutto il resto funzionasse. Ma tragicamente si parla delle sue cortigiane perchè della nave che affonda (come si ricorda nell'articolo di Emiliani che riporti) si parla ben poco o nulla. La tragedia cioè non è la Carfagna al governo (visto che Luigi XV e Luigi XVI permisero alle loro cortigiane qualcosa di simile e Vittorio Emanuele II, giusto il primo che mi viene in mente, si faceva portare la posta e riceveva ministri nell'alcova della bella Rusin...), quando la nullità del resto. Questo premier di plastica cioè a parte le amanti e le norme per evadere la giustizia , è inesistente.(Bello oggi in TV il gesto di Sarkozy che ha elegantemente glissato il suo tentativo di abbraccio quasi un pò nauseato). Quelli cioè erano Re che,amanti a parte, segnavano la storia,questo è tutto un bluff. Si parla cioè della Carfagna ma non si parla della situazione degli enti locali e della cultura che vanno a rotoli e dei problemi energetici,ecc. In questo senso la manifestazione di oggi mi ha convinto al 50%. Perchè se da una parte, DiPietro,Travaglio, Pardi e molti altri hanno detto ciò che mi aspettavo , nel complesso mi è parsa una manifestazione più contro l'omino di Arcore che contro un governo inesistente. Ho notato che la mia impressione è stata la stessa di Sansonetti che,intervistato poco dopo unitamente a Polito da B.Berlinguer su RAItre, si è detto perplesso per l'essere stata la manifestazione nella seconda parte piacevole ma poco efficace. Si sono cioè strappati applausi più sulle assurdità berlusconiane che non sullo stato che va affondando. Tirare in ballo Napolitano,il Papa, Veronica, le attricette, ecc, insomma fa audience ma non affronta i temi cruciali. Se comunque l'8 luglio può essere servito a dare una 'svegliata' -come si dice a Roma- a qualcuno dentro il PD, ben venga. In un TG ho sentito Parisi (udoite udite) dichiarare che l'idea di rimandare manifestazioni di opposizione a ottobre è una sciocchezza e bisogna recepire gli umori della piazza di oggi. Staremo a vedere Comunque una bella manifestazione (anche se andava fatta in una piazza più grande, quando pure altri avessero voluto partecipare oggi a P.Navona sarebbe stato impossibile) F. From: MAX To: fernesp Sent: Wednesday,July 09,2008 12:53PM Subject: P.za Navona Secondo me, criticare la manifestazione rischia di essere ancora più improduttivo che non fare niente; anch’io sono rimasto colpito male da certi toni e certi argomenti, ma mi sono pure reso conto “in due secondi” che ciò si deve alla mia educazione perbenista, alla mia scarsa consuetudine con le “scenate di piazza” e pure alla mia età, ormai in contrasto sempre più frequente con gli schemi mentali di chi è nato e cresciuto sotto altre “cornici” comportamentali, per non parlare dei valori. Tuttavia, e di nuovo, sono convinto che arricciando il naso non si vada da nessuna parte: il distinguo tra “la nave che affonda e le cortigiane“ è un “non sense”: le cortigiane sono anche la nave che affonda, e storia alla mano ne sono uno degli indici più gravi, perché stiamo parlando di cortigianeministro e questa ennesima porcata che è sotto gli occhi di tutti non si è vista mai storicamente, a meno di non tirare in ballo regimi centro-africani, cosa che bisogna incominciare a dire e forte, perché l’unico paragone che mi viene in mente in questo momento è quello con Robert Mwgabe, il dittatore dello Zimbabwe, che ha imposto il ballottaggio pur avendo perduto le elezioni, ancorché manipolate, e quindi “vincitore” nel ballottaggio avendo costretto l’avversario all’abbandono con l’intimidazione; a tutto ciò noi siamo vicinissimi. In questo momento, mettersi a parlare dei problemi della cultura significa prendere il problema “dalla coda”, con ciò che ne consegue. “Tirare in ballo Napolitano,il Papa, Veronica, le attricette, ecc,”, non è vero che “fa audience ma non affronta i temi cruciali”, i temi cruciali sono anche questi, e quelli più gravi è qui che trovano radice. Quando la volgarità diventa l’unico strumento, anziché scandalizzarsi, bisogna invece riflettere che ciò è il miglior indice della gravità dello stato di cose. Se Sabina Guzzanti ha detto che non vuole vedere donne-ministro al merito di aver preso in bocca lo squallido “uccello” 72-enne del ridicolo omuncolo di plastica, bene, anziché assumere toni pudibondi dobbiamo solo che ringraziarla per il suo coraggio, perché cose di questa gravità non sono state dette da nessun organo di stampa di questo paese di vili, e per averne notizia dobbiamo rifarci a “el Clarin”, pubblicazione sudamericana!!!, che ha pubblicato quelle intercettazioni da noi, noto “popolo di leoni”, vietate con successo prima ancora di avere la legge canaglia approvata! Ringraziamola pure per le sue rivelazioni su Bossi; con questa informazioni imbavagliata, quanti sanno che (Continua a pagina 27) 14 luglio 2008 EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 27 Piazza Navona (Continua da pagina 26) il già teorico del “ce l’avem dur”, è ridicolmente “schiattato”, evidentemente imbottito di viagra, con una delle tante “”troie di regime”? E dovremmo continuare a tollerarlo, rottame umano e mentale com’è ridotto (ma allora, Dio c’é?), in qualità di “ministro di non so che”, in tal modo pagato e ristorato a spese pubbliche, quando tanta gente ridotta sul lastrico dalla svalutazione su cui continuamente si mente, dal governo alla Banca d’Italia, si vede sempre più “segare servizi sociali”? Di nuovo cos’è veramente importante, i fatti o il tono della Guzzanti e Grillo? Nel frattempo, invece di accusare scandalo, chi si è accorto che lo gnomo intento a tirare baci alla folla del G8 ha pure definito pubblicamente l’Italia, e in sede internazionale “un paese dove il gossip e gli scandali rosa divertono la gente!!!!!!”; ma ci rendiamo o no conto di quale livello di abisso stiamo raggiungendo? Qual’è la sanzione da comminare a questo sporco individuo, che si concede di offendere il nostro (e il suo) Paese in tal modo??? Scandalizzarsi per le allusioni al Papa, al Presidente della Repubblica, persona non dimentichiamolo, in passato responsabile di più d’una “strizzata d’occhio” al Craxismo, di cui questo regime è la copia ancor più deforme e degenere, significa non aver ancora capito la gravità della situazione e la dimensione della “guerra” che abbiamo di fronte. Le diverse impostazioni dei vari oratori devono essere accettate in nome del comune obiettivo, perché non c’è differenza alcuna tra essere contro il berlusca e contro il governo: il nano il suo governo di ruffiani e puttane sono la stessa cosa, mettiamocelo bene in testa; l’alternativa a questa forma dialettica, come già ebbi modo di dire nella “letteraccia” alla Repubblica, è solo l’unanimità del nano, che a casa mia si chiama “omertà”. E mettere l’accento solo su ciò che ci scandalizza, premesso lo scandalo autentico può avere valore solo per la sostanza, giammai per la forma, non rende giustizia ai magnifici interventi di Flores d’Arcais con il suo “elenco dei danni costituzionali”, di Rita Borsellino, che ha paragonato l’emergenza di questo momento a quella dei peggiori anni di mafia; di nuovo ci rendiamo o no conto di cos’è che ci dovrebbe veramente scandalizzare? E Moni Ovadia, che ha lanciato il suo terribile monito “attenti, stanno pervertendo il linguaggio!”? E il tono grave di Camilleri, con le sue sferzanti poesie, che “dipinge” il Maroni della situazione come “due baffi appesi sul nulla”, a proposito di quelle che dovremmo gridare a squarciagola come leggi omologhe alle “razziali” del ’38? Per questo mi dichiaro pubblicamente non solo soddisfatto, ma sorpreso piacevolmente della forza che è emersa “gratis” da questa iniziativa, la quale, ricordiamolo bene a futura memoria,h a visto un afflusso spontaneo di quasi centomila persone, senza che alcuno le abbia organizzate o pagate, indicendo la classica “gita for de’ porta”, come era palese nei raduni solo apparentemente oceanici della ex casa delle libertà (provvisorie)”. Saluti. MAX Da: fernesp Inviato: giovedi 10 luglio 2008 8,40 A: MAX; Oggetto: P.za Navona Caro Max, devo evidentemente essermi spiegato male per dare l'impressione di 'educazione perbenista' e di essermi 'scandalizzato' per le battute della Guzzanti, anche se notoriamente le anime della sinistra raramente convergono. Alla peggio sarà solo una questione di gusti. C'è chi ama i toni soft chi i torni urlati..A me la manifestazione è piaciuta e ho partecipato volentieri, e tuttavia non ho remore a dire ciò che a me personalmente non è parso non tanto 'disdicevole' quanto poco 'utile'. Mi pare chiaro infatti che da tempo a sinistra ci si divida sul come battere il comune nemico. Se sono da tempo dietro l'iniziativa dell'IdV credo sia chiaro da che parte sono. E tuttavia non vedo all'orizzonte lo stratega con la ricetta vincente per scalzare dal trono il personaggio che un numero sfortunatamente grande di italiani continua a votare. Il fatto che stamane molti di sinistra, ripeto sinistra, e non certo veltroniani, abbiano fatto un distinguo tra satira e politica non mi è sembrata semplice pruderie nè tanto sinonimo di pusillanimi e benpensanti ma solo di riflessione sulle strategie. Parlo per me perchè le perplessità sull'accaduto hanno ragioni e radici diverse. Quando ho visto D'Arcais terreo in volto un pò attonito e F.Colombo volgere il viso un pò nauseato ho visto che non ero il solo. Non discuto la fondatezza dei fatti denunciati e l'allarme per quanto va accadendo, ho forti perplessità che con le urla Grillo si risolva poi qualcosa e che dallo stesso palco si possa parlare prima della violenza della Costituzione e subito dopo delle prodezze sessuali del ducetto di plastica, che francamente mi paiono argomenti di non uguale rilevanza. Insomma se Grillo mi stanca non è perchè 'mi scandalizzo' per quello che dice ma perchè stanca i miei timpani e oltretutto senza grandi risultati politici (perchè, non lo dimentichiamo, è di politica che stiamo parlando e non del come si galvanizza una piazza, sennò potevamo chiamare anche Luttazzi e Fiorello). D'accordo con AdP quando ha detto che denunciare in piazza le magagne del governo significa fare politica . Ma anche lui ha ammesso che dopo se ne è fatta meno .. Centomila persone entusiaste, fossero anche un milione, non bastano a raggiungere lo scopo. Nelle guerre, come noto, c'è il fine dichiarato dei politici, la strategia dei generali, la tattica dei comandanti di reparto. Ho l'impressione che pur avendo un fine comune, a sinistra vi siano strategie non collimanti e tattiche ancor più variegate. Il vecchio governo è caduto appunto perchè ogni spezzone della sinistra aveva la sua 'ricetta' vincente. Ieri sotto il palco ho visto tutti i maggiori esponenti di RC, sinistra arcobaleno, ecc. Mi pareva fossero lì per festeggiare la vittoria elettorale; non uno che dicesse 'forse abbiamo sbagliato qualcosa'. Fino a quando fare politica a sinistra verrà inteso come la libertà di permettere a tutti di dire la propria nel modo che preferisce, potrà essere piacevole ascoltare ed an(Continua a pagina 28) 28 Giustizia e Libertà EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 Piazza Navona (Continua da pagina 27) ch'io ho battuto le mani (che,come ricorderai quella sera a L'Aquila con Travaglio, non ho mai smesso di battere ) ma ho il concreto timore che non basti per ottenere ciò che vogliamo. Cioè grandi consensi. Democrazia, diceva Pertini, vuol dire permettere di parlare a tutti. Ma qui oltre che praticarla la democrazia bisognerà pur imparare a difenderla . E se per permettere a tutti di dire ciò che più aggrada, si finisse per dare elettoralmente sempre più forza a chi toglie sempre più spazio alla democrazia? Non ho la ricetta vincente, e mi aggiro tra molti dubbi , tra molte persone che paiono avere le idee chiarissime sul come raggiungere lo scopo . I risultati di questi ultimi anni mi paiono confermare che la confusione,come diceva Mao, è grande sotto il cielo. Strategia vuol dire anche saper accettare tattiche non condivise. E spesso vedo molto entusiasmo ma scarsa psicologia. NENNI, che conosceva bene gli italiani, usava dire ' piazze piene, urne vuote' riferendosi al mancato allineamento dei risultati elettorali con i consensi della folla per le strade. Ecco perchè sono con AdP e meno con la Guzzanti. Che amo ascoltare, di cui ho visto tutti gli spettacoli, e di cui CONDIVIDO tutto quanto denunciato,ma che non mi porterei dietro su un campo di battaglia. Insomma concordiamo sui contenuti ma divergiamo sulla forma . Non per niente siamo di sinistra. Eisenower e Patton come noto, avevano un nemico comune, ma facevano litigate epiche sul come batterlo... cari saluti F. Per rispetto della privacy, riportiamo i nomi degli scriventi in modo incompleto, per rendere più complessa (ma non impossibile) la loro individuazione. Piazza Navona il giorno dopo da Piet a Cip De: piet À: LS.. .com Envoyé le : 9 Juillet 2008, 9h50mn 58s Objet : piazza navona il giorno dopo C'è una componente "razzista" nella mole enorme di critiche,dileggi, finte note di colore che si sono abbattute sul popolo di sinistra e democratico che si è radunato in Piazza Navona ed in altre piazze d'Italia. Non si riconosce legittimità ad un modo di pensare e di sentire che è proprio delle democrazie e che è stato portato in piazza e che dà fastidio alla anomalia italiana che è diventata la normalità italiana. Anomalia che, come dice Barbara Spinelli, non è solo della maggioranza ma anche del grosso della opposizione rimasta in Parlamento. Danno fastidio le critiche a Berlusconi ma anche a Veltroni a Napolitano al Papa. Vorrei ricordare che in democrazia nessuno è esente o al disopra delle critiche e che Napolitano a giudizio di molti non ha fatto abbastanza per contrastare la demolizione della Costituzione che da anni il centro-destra porta avanti e che ora accelera. Si fa scandalo delle critiche al Papa in un Paese in il Vaticano agisce come la suprema autorità religiosa dell'Iran e sono state bloccate le nuove leggi per le coppie di fatto e per una morte dignitosa mentre sono assediate e picconate le leggi fondamentali sull'aborto ed il divorzio. Colpisce molto l'atteggiamento del PD rivolto a cogliere tutti i possibili elementi di debolezza e di contraddizione in una manifestazione che ha avuto un ruolo di supplenza del mancato contrasto allo strapotere berlusconiano ed alla sua ossessione per lo stravolgimento della Costituzione e l'ingabbiamento subalterno dell'ordine giudiziario. Ieri sera a "Primo Piano" un giulivo Sansonetti proponeva la sua ricetta di buon senso: legge per l'immunità alle quattro prime cariche dello Stato in cambio del ritiro delle misure per le impronte digitali ai bambini rom. Come dire: il governo propone due nefandezze se si impegna a non compierne una permettiamo che si compia l'altra ! ! ! Anche il "Manifesto" al quale sono abbonato si unisce al coro delle critiche. In sostanza ragiona cosi: siccome le leggi che Berlusconi ha proposto si faranno la manifestazione è stata inutile e sterile. E allora ? E questo ragionare ? Sappiamo bene che Berlusconi, come ricorda il Manifesto, governerà nei prossimi anni ma questo è un buon motivo per starcene chiusi in casa oppure per dargli una mano come fa Veltroni magari con un imbellettamento di talune tra le misure più odiose e riducendo il danno di altre. Non condivido la canea che si è scatenata contro la Guzzanti per le cose che ha ricordato di Mara Carfagna. Un Ministro della Repubblica deve dimostrare la assoluta trasparenza della sua carriera politica. In ogni caso, le ombre ed i sospetti vengono da telefonate di Berlusconi di cui si vorrebbe impedire ad ogni costo la pubblicazione. Non c'è dubbio che Piazza Navona è fatta di tante cose: c'era il grande popolo della sinistra delusa, esclusa dal parlamento o insoddisfatta del PD; c'erano quelli dell'Italia dei Valori che sono tutt'altra cosa e che su molti temi sono vicini alla destra. Ma la responsabilità della carenza di un disegno organico consapevole e ben progettato, la colpa di questo è di coloro che hanno escluso ogni possibilità di collaborazione con la sinistra "radicale", hanno condannato anche i socialisti a restare esclusi dal Parlamento, propongono un programma che è un facsimile di quello della destra. (Continua a pagina 29) 14 luglio 2008 EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008 Giustizia e Libertà 29 Piazza Navona il giorno dopo (Continua da pagina 28) Certo l'otto luglio del 2008 è assai diverso da quello del 1960 che cacciò via ilgoverno Tambroni. La sinistra è disarticolata, confusa, in grande parte si è convertita nei suoi gruppi dirigenti al liberismo. Piazza Navona è stata una generosa testimonianza di un modo di sentire che si vuole far diventare "alieno". E' tutto quello che ci resta e sbaglieremmo a dileggiare o criminalizzare. Il popolo dei lavoratori sta sempre peggio con salari e condizioni di vita sempre più pesanti a volte anche umilianti. Avrebbero fatto assai meglio Liberazione, il Manifesto e l'Unità a considerare Piazza Navona da tutt'altro punto di vista di quello che hanno assunto ipocritamente scandalistico e pregiudizialmente demolitorio. Piet From: Cip To: LS.. .com Sent: July 09, 2008 2:23 PM Subject: RE: Piazza navona il giorno dopo La critica è quasi unanime e più che accesa la trovo sconsolata. Diciamolo pure che sia Grillo che la Guzzanti ci sono andati giù pesante e non è stato un bel vedere, Di Pietro e Furio Colombo sul palco a dissociarsi. Obbiettivamente a posteriori, possiamo dire che non giova a una chiara comunicazione la confusione dei generi politici e satirici (cioè non giova alla politica ne alla satira) e che i tempi non hanno permesso una chiara separazione degli interventi. Forse tralasciando la data del 8 luglio si poteva organizzare la manifestazione una bella domenica pomeriggio con una parte politica, poi un concerto interrotto con interventi satirici. E solo un idea, la butto giù cosi, non sono per niente uno specialista, mi piacerebbe sentire altri pareri. Cip Per rispetto della privacy, riportiamo i nomi degli scriventi in modo incompleto, per rendere più complessa (ma non impossibile) la loro individuazione. 8 luglio: visto come è andata ??? da Pierodm, asinello From: Pierodm To: forumulivista Sent: July 09, 2008 22:26 Subject: RE: 8 luglio: visto come è andata ? ? A piazza Navona non c'era la politica, c'era lo spettacolo: questo era ovvio, lo sapevamo, lo sapevano tutti, così come succedeva ad Avanzi, o all'Ottavo Nano. Come spettacolo è riuscito bene, direi: tanto pubblico e una buona risonanza sui giornali. In piazza non si fa politica. Si fanno tante cose, ma non politica. Tuttavia, anche gli spettacoli - come tutto il resto hanno un significato politico. Il primo significato è che per sentir dire le cose come stanno - senza i salamelecchi che in Italia passano per "statura politica" - bisogna affidarsi agli attori, ai comici, allo spettacolo appunto. E lo spettacolo, gli attori sono una razza maledetta, si sa: le cose le dicono come gli vengono, con il linguaggio del popolo, del popolaccio. Il Belli avrebbe fatto di peggio. Insomma, i comici parlano come mangiano, diciamo come tutti noi quando siamo al telefono ignari di essere intercettati, tanto per fare un esempio. In compenso, la politica sta offrendo un suo personalissimo spettacolo, occupandosi del vilipendio che avrebbe colpito tutto il firmamento istituzionale: il papa innanzi tutto, poi il Presidente italiano e quello americano, per interposta Lewinski. Se l'opposizione politica fosse fervorosa la metà della metà di quanto lo è questa indignata sollevazione contro il vilipendio, saremmo a posto. In particolare, vorrei dire che appare quanto mai fragile l'argomento che riguarda Napolitano, espresso da Berselli. Le ragioni esposte nel suo articolo sono corrette e condivisibili, in punta di logica. Ma viene da chiedersi: come è possibile che siamo ridotti a confidare in quella che Berselli definisce (giustamente) come una delicata e ultima barriera, contro la marea berlusconiano ? E' questa la situazione in cui siamo, dopo un decennio abbondante di riforme istituzionali, di rivoluzione maggioritaria, di caduta delle ideologie e di trionfo del pragmatismo? Ed è così scandaloso che si pretenda dal garante della costituzione una posizione chiara, netta, politicamente qualificata? Non va bene chiedere una simile posizione con parole dure, ai limiti dell'offesa personale? Bene, i politici dimostrino di saperlo fare meglio della vil razza dannata degli attori: lo chiedano con educazione, con garbo, ma lo chiedano. Pierodm From: asinello To: forumulivista (Continua a pagina 30) 30 Giustizia e Libertà EMAIL SULL’ 8 LUGLIO 2008 14 luglio 2008 8 luglio: visto come è andata ? ? ? (Continua da pagina 29) Sent: July 09, 2008 15:33 Subject: Il Pd, Di Pietro e la Piazza dell’8 luglio Premessa: no alle melasse unioniste, siamo tutti d'accordo. Ieri è stata una melassa, spiegherò perché. Fatta la premessa, dico: c'è un dato da raccogliere. In mezzo alla melassa di ieri, c'era un pezzo di elettorato nostro che non si può definire grillino, ma spaesato; spaesato perché vede nel Pd un'opposizione balneare, né carne né pesce. Giusto o sbagliato che sia, condivisibile o meno, l'IdV ha battuto un colpo in questo periodo e l'elettorato ha bisogno di questo, di un'opposizione che c'è, che si fa sentire. E' un bene puntare al centro, all'elettorato moderato, non vorrei però che ci dimenticassimo di questa gente, la nostra gente, che pure ci ha sostenuto negli anni addietro nell'avventura de L'Ulivo. Non può essere gente tacciata alla leggera di antiberlusconismo, come se l'anti-berlsconismo fosse una malattia. Intendiamoci: Berlusconi era e resta un'anomalia, non si è mai visto un premier (forse prossimo Capo dello Stato!) che governa con il conflitto d'interessi non risolto e che si fa scudo di leggi a proprio vantaggio. Pretendere che l'Italia non finisca alla stregua di un Paese sudamericano è un buon motivo per indignarsi. Questa gente ci ricorda questo, mentre noi sembriamo assuefarci, come se per un nuovo clima politico sia necessario pagare dazio, da parte del Paese prima che della nostra parte politica; come se per ottenere una tranquilla normalità, dovessimo far passare una anormalità. In questo momento suonano tante sirene: alcune ci dicono di accettare un vergognoso scambio, un baratto tanto pernicioso al pari di un pomo avvelenato, un finto strumento per arrivare a una normalità che più finta non può essere; altre, come quella di ieri, ci richiamano all'intransigenza dei valori del nostro Paese e della nostra Costituzione. Perché essere intransigenti non vuol dire essere giustizialisti, ma asservirsi alla moralità dei costumi, dei mores, direbbe Cicerone. Senza difficoltà di sorta, io opto per la seconda scelta, auspicando che il mio partito voglia fare altrettanto. Il punto cardine è questo, la scelta della fermezza. Non altro, non la scesa in piazza, la caciara confusionaria, non l'abuso. Fedele al mio pensiero, continuo a pensare che questa fermezza vada portata in Parlamento. E tuttavia, la partita per il Paese non si risolve su questo fronte. Berlusconi sulla giustizia dimostra il già dimostrato, ma dovrà misurarsi sulle proposte su cui ha agitato le bandiere della novità e della concretezza. Sarà sui temi economici, sociali e del lavoro che avvaloreremo o meno lo spirito di concretizzazione degli annunci e degli slogan. Sarà tra il dire e il fare che l'opposizione dovrà incu- nearsi. Per fare questo, c'è bisogno di un'opposizione propositiva, incalzante in Parlamento. Il Pd ha le risorse umane e intellettuali per delineare un'alternativa programmatica alla destra, di più sotto tutti i punti di vista; in fondo, in questo sta l'antiberlusconismo. Un ricordo: votai Letta alle Primarie perché una frase mi colpì più di tutti i bla bla, ossia "riappropriamoci dellla parola 'libertà', abusata e distorta da Berlusconi". Questo è tutto un programma. Costruire questo tipo di opposizione richiede tempo e fatica, pazienza soprattutto, un lavoro di lungo respiro. Ma anche qui e mi scuserete per il ritornellosta l'antiberlusconismo: gettare la politica che si aggrappa al sondaggio quotidiano nel cesso e tirare lo scarico, una volta per tutte. Tutto questo per ritornare al governo, perché in fondo penso che al centrosinistra italiano serva una cosa per riabilitarsi e per diventare maturo: governare cinque anni con un'unica esperienza, sanando la ferita ancora aperta di due governi Prodi caduti. Quanto all'IdV, raccolgo una giusta osservazione di Sansonetti: “l'IdV rappresenta un tipo di opposizione liberale e conservatrice, quindi estranea alla sinistra comunista (pure presente ieri) o, peggio, a certe frange di pseudo-intellettuali di sinistra”. Questo è un nodo che Di Pietro dovrà sciogliere, perché, quando si va oltre l'obiettivo dichiarato (Berlusconi) e si scoprono le carte, farsi scudo di Sabina Guzzanti e di Beppe Grillo diventa un boomerang. Che cosa risponde Di Pietro a Grillo, che è contro lo Stato e contro i partiti, mentre l'IdV è un partito che si riconosce nelle istituzioni di uno Stato che riconosce come suo presidente Giorgio Napoletano ? Che cosa risponde Di Pietro a Guzzanti, giacché l'IdV non è certo un partito anti-clericale, ma al contrario è sostenuto anche da un elettorato exdemocristiano ? Stanti questi dati, quella di ieri era una melassa, da cui Di Pietro deve decidersi di uscire. Pena essere divorato in un turbine di vocazione minoritaria, con il rischio di essere mollato dal Pd. asinello Giustizia e Libertà Periodico Politico Indipendente Autorizzazione Tribunale di Roma n° 540/2002 del 18.09.2002 Proprietà: L. Barbato Redazione: Via Monte di Casa, 65 -00138- Roma E-Mail: [email protected] Fax: (+39) 06.6227.6293 Direttore Responsabile: Luigi Barbato Vice Direttore: Paolo Di Roberto Redattore Capo: Fernando Esposito