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30/07/2009 : Notizie di oggi
Asca
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Cittadino, Il
Corriere
della Sera
Eco di
Bergamo, L'
Gazzetta di
Reggio
Herald, The
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Independent,
The
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DPEF: RISOLUZIONE PDL-LEGA SENATO PER SUD,
FISCO E ENERGIA.
INPS: DEFINITE QUASI TUTTE LE PRATICHE PER
PENSIONI VITTIME TERRORISMO.
SICUREZZA STRADALE: INTESA ANIA-MATTEOLI PER
MAGGIORE EDUCAZIONE.
«Il deficit italiano è sotto la media europea e le
entrate, tenendo conto del calo del 5% del Pil, vanno
meglio di altri Paesi»
E il superbanchiere Usa perde un terzo dei suoi
investimenti
Muore precipitando in montagna davanti all'amico
Fondi d'investimento? Grazie, meglio i Bot
INPDAP
British pensioners are among the poorest in the
European Union, with nearly one-third of the elderly
living in poverty, according to new European
Commission statistics.
UK pensioners worse off than Romanians and Poles
BAA's losses triple to £546m as passenger numbers
slump
Italia Oggi
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Il pensionato paga l'Irpef a rate
L'Inps parla in rete
News
Ordine tecnico, la palla al governo
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dpef, c'è il via libera dal parlamento
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Messaggero
Veneto, Il
Quotidiano.
it, Il
Secolo XIX,
Il
Sole 24 Ore,
Il
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Tagli alle scuole: incontro con il direttore generale
regionale
Dpef, ok dell'Aula. Tremonti: l'economia tiene
Dall'Inps l'una tantum ai lavoratori in affitto
Pagare meno per pagare tutti
Più comunicazione per uscire dalla crisi
Una nuova Cassa del Mezzogiorno
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Asca
"DPEF: RISOLUZIONE PDL-LEGA SENATO PER SUD, FISCO E
ENERGIA."
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Data:
30/07/2009
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DPEF: RISOLUZIONE PDL-LEGA SENATO PER SUD, FISCO E ENERGIA
(ASCA) - Roma, 29 lug - Un Piano per il Sud e l'avvio di opere strategiche per l'infrastrutturazione del
Mezzogiorno d'Italia, ''al fine di promuovere lo sviluppo e la competitivita' internazionale''. E' questo e'
l'impegno che chiede al governo una risoluzione presentata dai capigruppo di Pdl e Lega al Senato,
Gasparri e Bricolo, nell'ambito della discussione in assemblea di Palazzo Madama del Dpef. Il
documento, che ha l'appoggio del viceministro dell'Economia Giuseppe Vegas e che sara' votato in
mattinata, chiede al governo di valutare ''la possibilita' di introdurre, tenendo conto delle compatibilita'
di finanza pubblica, un sistema di 'fiscalita' di vantaggio' in favore delle imprese che investono nelle
regioni meridionali'' ed e' invitato a ''portare avanti l'azione di riordino e riqualificazione della spesa
corrente considerando che ogni tipologia di spesa richiede strumenti di intervento differenziati e non
riduzioni generalizzate, avendo come obiettivo quello di aumentare l'efficienza dell'uso di tali risorse in
maniera tale da migliorare i servizi offerti e i risultati ottenuti''.
Sul versante energetico la risoluzione impegna il governo a ''procedere nella politica di affrancamento
dell'Italia dalla dipendenza dal petrolio e dalle altre fonti energetiche di cui il Paese risulta privo,
continuando a perseguire la politica di autosufficienza attraverso le risorse energetiche provenienti da
fonti rinnovabili e con l'utilizzo dell'energia nucleare''.
La stessa risoluzione tocca anche il tema delle pensioni, con la richiesta di una ricerca di ''confronto con
le parti sociali al fine di individuare percorsi di contenimento della spesa pensionistica, anche alla luce
delle sollecitazioni giunte da molti organismi internazionali''.
Per quanto riguarda il fisco, il governo dovra' proseguire nella politica di attuale manovre correttive, ma
''senza comportare un incremento della pressione fiscale a carico delle famiglie e delle imprese, evitando
di ridurre il livello dei servizi alla collettivita' attraverso un'ottimizzazione dell'impiego delle risorse,
anche elaborando un sistema di imposizione fiscale basato sul quoziente familiare''. njb/sam/alf
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Asca
"INPS: DEFINITE QUASI TUTTE LE PRATICHE PER PENSIONI
VITTIME TERRORISMO."
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Data:
30/07/2009
Stampa
INPS: DEFINITE QUASI TUTTE LE PRATICHE PER PENSIONI VITTIME TERRORISMO
(ASCA) - Roma, 29 lug - Sono state presentate 279 domande di pensione per le vittime del terrorismo.
Ne sono state gia' definite 204. Altre 69 lo saranno entro il prossimo 15 settembre. Solo 6 domande sul
totale delle 279 presentate sono in attesa di risoluzione per un parere richiesto al Consiglio di Stato.
Questa e' la situazione delle pratiche pensionistiche rivolte agli enti previdenziali dai parenti delle
vittime del terrorismo. ''I dati dimostrano che l'Inps ha celermente provveduto ad affrontare e risolvere le
richieste dei cittadini direttamente e indirettamente coinvolti nella tragedia del terrorismo''. La quasi
totalita' delle pratiche e' giunta a soluzione. Le 6 residue saranno risolte non appena giungera' il parere
richiesto al Consiglio di Stato.
red/did/SS
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Asca
"SICUREZZA STRADALE: INTESA ANIA-MATTEOLI PER MAGGIORE
EDUCAZIONE."
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Data:
30/07/2009
Stampa
SICUREZZA STRADALE: INTESA ANIA-MATTEOLI PER MAGGIORE EDUCAZIONE
(ASCA) - Roma, 29 lug - Ogni giorno in Italia si verificano 633 incidenti stradali che provocano 893
feriti e 14 morti, 5.131 vittime nell'arco di un anno. Per contribuire a contrastare questa emergenza, il
ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli, e il presidente della Fondazione ANIA per
la Sicurezza stradale, Sandro Salvati, hanno oggi siglato un protocollo d'intesa.
Tale accordo ha l'obiettivo di incrementare l'educazione stradale e accrescere la percezione dei rischi
legati ad una guida irresponsabile.
Nel contesto dell'incidentalita' complessiva spicca la tendenza alla crescita della mortalita' sulle 'due
ruote'.
Per questo ministero e Fondazione ANIA svilupperanno programmi didattici volti al miglioramento
delle capacita' pratiche di guida di questi mezzi, soprattutto con particolare orientamento ai giovani.
L'accordo siglato oggi prevede anche una collaborazione per valutare, in termini di sicurezza stradale, i
benefici qualitativi conseguibili dai corsi di guida sicura avanzata per gli automobilisti, e per definire
uno standard di riferimento dello svolgimento di questa tipologia di corsi.
Altro punto rilevante dell'accordo riguarda l'applicazione di strategie di ''risk management'' nel trasporto
pesante. Il trasporto pesante e' coinvolto in incidenti di grave entita', che provocano il 7% dei morti e il
4% dei feriti complessivi.
La Fondazione ANIA attraverso programmi di formazione degli autotrasportatori e con l'utilizzo della
'scatola nera' sui mezzi pesanti ha ottenuto una significativa riduzione dell'incidentalita' stradale in
questo segmento.
L'accordo prevede anche un programma di intervento circa le carenze infrastrutturali della rete viaria.
Tale programma consentira' il monitoraggio dei punti critici e la sollecitazione agli enti proprietari per
l'immediato intervento di soluzione del problema.
''Siamo orgogliosi che il ministero delle Infrastrutture e Trasporti abbia scelto la Fondazione ANIA
come partner per la lotta all'incidentalita' stradale. E' il segno dei risultati che gli assicuratori con la loro
Fondazione ANIA stanno ottenendo a livello locale e nazionale - ha dichiarato Salvati -. Siamo
fortemente convinti che questo problema si debba affrontare a livello di sistema, con tutti i mezzi
disponibili. Dobbiamo fare squadra e lavorare in maniera sinergica per bloccare questa distruzione di
vite umane, causata da comportamenti sciagurati alla guida o dalla scarsa preparazione dei conducenti. Il
Protocollo di Intesa siglato oggi ha lo scopo di raggiungere l'obiettivo europeo di dimezzare le vittime
della strada entro il 2010. Riuscirci e' un impegno civico che tutti dobbiamo sentire''.
com-sen/cam/rob
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Cittadino, Il
"«Il deficit italiano è sotto la media europea e le entrate, tenendo
conto del calo del 5% del Pil, vanno meglio di altri Paesi»"
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Data:
30/07/2009
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Tremonti: «Non siamo affatto in declino» Il ministro dell’Economia tratteggia una situazione in ripresa
ROMA L’Italia non è in declino. L’economia tiene, la dinamica del deficit
italiano è sotto la media europea e anche le entrate, tenendo conto del calo del
5% del Pil, vanno meglio di altri Paesi. E la linea prudente adottata dal governo
sta dando i suoi frutti. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti interviene così
al Senato nel dibattito sulle mozioni per l’approvazione del Dpef, il Documento
di programmazione economica e finanziaria con la quale il governo delinea la
politica economica nei prossimi tre anni. Difende le scelte fatte dal governo, e
argomenta il perché. Dalla Camera e dal Senato arriva, in rapida successione, un
ok alle due risoluzioni di maggioranza, che - seppure con una forte accentuazione dei temi legati al
Mezzogiorno poco presenti nel Dpef e la proposta di una fiscalità di vantaggio per le imprese che
investono al Sud - diventano così una sorta di viatico politico all’attuazione dei contenuti riportati nel
documento.Il Dpef potrebbe essere l’ultimo, andare in pensione. «La ragionevole previsione è che
questo sia l’ultimo», sottolinea il ministro dell’Economia Giulio Tremonti facendo riferimento alla
riforma delle leggi di Bilancio che, ottenuto il via libera al Senato, deve ora affrontare l’esame di
Montecitorio. Alla Camera l’iter di riforma è partito e, compresa una terza lettura al Senato, si conta di
chiudere entro novembre.Il Dpef, con il rito delle anticipazioni sui numeri, del confronto con le parti
sociali e delle audizioni, lascerà il posto alla nuova «Decisione di Finanza Pubblica». La Dfp - che dal
20 luglio dovrà essere confrontata con gli enti territoriali - sarà presentata in parlamento entro il 20
settembre, non più entro il 30 giugno come il Dpef. Il quadro macro economico che delineerà sarà allora
più aderente alla manovra finanziaria che la nuova «legge di Stabilità» porterà in Parlamento il 15
ottobre.Per ora il tema delle difficoltà dell’economia guida l’attualità. Tremonti, a Palazzo Madama ,
rivendica quanto svolto dal governo che fin dall’inizio «ha determinato la sua azione in funzione della
crisi: nel Dpef dell’anno scorso era scritto: una crisi che arriva e che si aggrava». Il ministro difende la
strategia portata avanti: «Credo che la scelta prudente e razionale di fiducia fatta da questo Governo sia
stata giusta; è la scelta che questo governo intende continuare a fare».I segni della difficile congiuntura
si leggono nei numeri del Dpef. Nel 2009 il Pil si attesterà a -5,2%, il deficit salirà al 5,3%, il debito
volerà al 115,7% e l’avanzo primario scenderà sotto zero. «Sono i numeri di finanza pubblica che
reputiamo corretti e attendibili», afferma Tremonti. Le entrate sono in linea e, sul fronte della spesa, c’é
la richiesta di fare riforme. Il ministro ricorda quelle fatte sulla scuola, sul processo civile, sul
federalismo fiscale, del quale sottolinea l’importanza per la lotta all’evasione e per il principio di
responsabilità che dovrà permeare i governi locali. C’é poi il tema delle pensioni: «Nel decreto legge è
prevista una norma che stabilizza, in ragione della base e delle proiezioni demografiche, il sistema delle
pensioni italiane - ricorda - Una volta convertito in legge, il sistema pensionistico italiano diventerà tra i
più stabili d’Europa». . Il nodo politico di rilievo è però quello relativo alle politiche per il Sud. Il Pd
nella sua risoluzione chiede al governo di ritirare il Dpef per riscriverlo e impostare così una manovra
pluriennale che punti al risanamento e guardi al Mezzogiorno.Corrado Chiominto
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Corriere della Sera
"E il superbanchiere Usa perde un terzo dei suoi investimenti"
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Data:
30/07/2009
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Corriere della Sera
sezione: Primo Piano data: 30/07/2009 - pag: 6
Effetto crisi Il patrimonio personale del presidente della Fed Ben Bernanke scende da
2,5 a 1,9 milioni di dollari
E il superbanchiere Usa perde un terzo dei suoi investimenti
MILANO — Ha speso gran parte della sua carriera a studiare la Grande Depressione. Ha
incassato dalle colonne del New York Times il plauso dell’economista Nouriel Roubini che gli
attribuisce il merito di aver evitato che la recessione seguita al crollo dei mercati si
trasformasse in «una depressione che sembrava molto verosimile». Eppure nemmeno il
presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke è riuscito ad attraversare indenne lo tsunami
finanziario. Al contrario, nel 2008 ha visto assottigliarsi il proprio patrimonio del 29%.
Secondo le comunicazioni della Fed gli asset finanziari della famiglia Bernanke che nel 2007
avevano un valore fra 1,2 e 2,5 milioni di dollari, sono scesi nel 2008 tra 852 mila e 1,9 milioni.
Anche se è riuscito a fare sempre meglio di Wall Street dove l’indice S&P 500 è crollato di
quasi il 39% nel corso del 2008.
Il predecessore di Alan Greenspan, dottorato al Massachusetts institute of technology ed ex
professore alla Princeton University, ha distribuito i suoi averi tra fondi di investimento, titoli di
stato (canadesi e statunitensi) e rendite varie (le cui due principali gestite da Tiaa-Cref che
provvede fondi pensione per istituti accademici e organizzazioni non profit). Ma non è riuscito
a proteggere i propri «risparmi». Sarà forse anche per questo che durante un tv show (sugli
schermi della Pbs) il presidente della Fed ha risposto «mi sono dovuto turare il naso» a chi gli
chiedeva di perché «tanti miliardi pubblici» adoperati per salvare «banche private». Ma questa
è un’altra storia.
Ha fatto meglio Jane Lauder, moglie di uno dei colleghi di Bernanke nel consiglio della Fed,
Kevin Warsh, perfetta in quanto a tempismo. La nipote del fondatore della multinazionale dei
cosmetici Estee Lauder, ha venduto nel gennaio 2008 azioni per un ammontare tra 880 mila e
oltre 2 milioni di dollari, appena in tempo per evitare il crollo di Wall Street. Anche se la signora
Warsh non è riuscita a salvaguardare completamente l’intero patrimonio che si è ridotto dai 73
milioni del 2007 ai 64 milioni dello scorso anno. Lo stesso Warsh non ha potuto fare altro che
registrare il declino: in un solo anno i suoi asset sono passati da un valore tra i 900 mila e i 2
milioni di dollari a 766 mila-1,67 milioni.
Antonia Jacchia A fianco, il presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke.
Sopra, Jane Lauder, moglie del consigliere della Fed Kevin Warsh
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Gazzetta di Reggio
"Fondi d'investimento? Grazie, meglio i Bot"
Data:
30/07/2009
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di Alessandra Carini
Fondi d’investimento? Grazie, meglio i Bot
Negli ultimi 5 anni un rendimento medio dell’1,1 per cento. Con i Buoni guadagno doppio
Sono stati una vera innovazione del sistema finanziario italiano ma proprio ora mostrano la corda
MILANO. Sono stati la grande innovazione del sistema finanziario italiano e un rifugio per il
risparmio. Adesso che la crisi della finanza allenta il morso, potrebbero essere un porto sicuro per
gli investitori. Ma i Fondi comuni di investimento italiano negli ultimi anni non hanno dato grandi
risultati: i rendimenti sono inferiori a quelli dei Buoni ordinari del tesoro (i Bot) o, nel caso dei
Fondi azionari, i guadagni sono inferiori a quelli degli indici di Borsa.
Il conto delle perfomances, che si traduce in un’accusa pesante, viene da un istituto autorevole,
Mediobanca, che tutti gli anni traccia un bilancio del sistema dei Fondi italiano, dei loro rendimenti, dei
loro costi. Anche quest’anno lo ha fatto tirando le fila di un annus horribilis, come è stato il 2008, che si
tradotto in una catastrofe per i fondi di tutto il mondo. In realtà quelli italiani non sono andati tanto male
rispetto a quelli stranieri: hanno perduto meno, nel complesso, dei loro colleghi esteri.Il loro patrimonio
è sceso di circa il 7,6 per cento contro il 20 percento dei fondi europei e il 25 per cento di quelli
americani. Ma questo risultato, più che essere il frutto di abilità, è l’effetto di una politica più prudente
da essi tenuta: i fondi italiani investono meno in azioni, più sui liti tranquilli dei mercati obbligazionari.
Questa politica, se ha salvato i nostri fondi dal disastro, li ha condannati negli ultimi anni a un
rendimento strutturalmente basso: insomma si è perso poco nel 2008, ma si è guadagnato poco, anzi
pochissimo, negli altri anni. E, comunque, se si usa un occhio un po’più lungo, il bilancio è
sostanzialmente negativo. Le cifre riportate da Mediobanca, che spesso scatenano le ire del sistema dei
Fondi comuni che raccolgono la stragrande quota del risparmio italiano, parlano chiaro. Negli ultimi
cinque anni, dal 2003 al 2008 l’intero sistema dei Fondi ha avuto un rendimento medio annuo dell’1,1
per cento. Se un rispamiatore avesse comprato Bot a 12 mesi, in questi cinque anni avrebbe guadagnato
più del doppio, il 2,6 per cento annuo.
Il paragone «regge» anche se, più saggiamente, si confrontano gli «obbligazionari» con il rendimento
dei Bot che, da tre anni, riesce a «sconfiggere» i gestori dei fondi obbligazionari: nel solo 2008 questi
hanno reso un punto e mezzo in meno dei titoli di Stato. E lo stesso vale per le azioni. Se un rispamiatore
avesse voluto rischiare comprando solo in Borsa, avrebbe guadagnato di più a sedersi in poltrona a casa
sua legando il suo investimento all’ andamento del Mib o del Msci World, che ad affidare i suoi soldi ad
un fondo azionario.
E’ andata meglio ai fondi pensione che hanno continuato ad aumentare le masse gestite, anche per il
contributo ad essi apportato dallo Stato e dai datori di lavoro. Ma la fiducia non è stata ricambiata in
termini di rendimenti. Cento euro lasciate nel 2000 nei fondi aperti sarebbero diventate 88 per i fondi
pensione aperti, 113,7 per i fondi negoziali. Lasciati nel Tfr, al netto di imposte,sarebbero aumentate a
124.
Le cause di questa situazione non sono, ovviamente, solo nella scarsa abilità dei gestori. La prima sta
nei costi, pesanti, del sistema e nell’onerosità delle commissioni. Se si compra un fondo che acquista
titoli di Stato in un epoca di rendimenti calanti e si caricano sopra commissioni dell’ 1 per cento, che
sono superiori a quelle che chiedono i fondi stranieri, soprattutto quelli dei mercati anglossassoni, è
chiaro che è meglio comprarli direttamente.
Ma c’è anche un mercato che tende poco all’efficienza e alla trasparenza perché dominato dal sistema
bancario, pricipale azionista delle reti. In un mercato di questo genere va da sé che ogni gestore sia
interessato a vendere i propri fondi più che quelli che rendono di più per il rispamiatore ed è chiaro che
questo non «scaccia» dal mercato la moneta cattiva, cioè i gestori meno efficienti. Il sistema inglese, che
ha dato ai risparmiatori rendimenti superiori a quelli dei titoli di Stato, vede le banche in minoranza e ai
primi quattro posti gestori indipendenti.
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Gazzetta di Reggio
"INPDAP"
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Data:
30/07/2009
Stampa
INPDAP
INPDAP
Posti in convitto
L’Inpdap (istituto nazionale di previdenza per i dipendenti dell’amministrazione pubblica) comunica
che è stato pubblicato un bando di concorso, per conferire nuovi posti, in convitto e semiconvitto, presso
le proprie strutture a gestione diretta (Anagni, Arezzo, Caltagirone, Sansepolcro e Spoleto) nonché
presso alcuni convitti nazionali convenzionati tra i quali vi è il Corso di Correggio. Possono partecipare
al concorso i figli e gli orfani di dipendenti pubblici e di pensionati Inpdap che frequentano scuole
elementari, medie inferiori e medie superiori. Per informazioni è possibile rivolgersi al numero 0522401911.
GUARDIA DI FINANZA
Corso allievi
E’ stato pubblicato il bando per il reclutamento nella guardia di finanza di 209 allievi marescialli. Il
concorso è riservato ai cittadini italiani tra i 18 e i 26 anni. La domanda è disponibile sul sito internet
delle Fiamme gialle, www.gdf.it
VIA MARTIRI DI CERVAROLO
Cantieri oggi e domani
Per consentire la realizzazione del manto stradale nella nuova rotatoria all’incrocio tra via Martiri di
Cervarolo e via Daniele da Torricella, oggi e domani nelle due vie la circolazione dei veicoli sarà a
senso unico alternato. Per evitare rallentamenti e disagi agli utenti, la circolazione stradale sarà
regolamentata dalla Municipale.
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Herald, The
"British pensioners are among the poorest in the European Union,
with nearly one-third of the elderly living in poverty, according to
new European Commission statistics."
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UK pensioners worse off than Romanians and Poles
TORCUIL CRICHTON, Chief UK political correspondent
Data:
30/07/2009
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July 30 2009
British pensioners are among the poorest in the European Union, with nearly one-third of the elderly
living in poverty, according to new European Commission statistics.
The figures, published by Eurostat, compared relative poverty in the 27 member states and showed 30%
of UK over-65s were at risk of poverty in 2007, the same proportion as in Lithuania, and put Britain
fourth in the poverty league of nations.
While the UK fared better than Cyprus (51%), Latvia (33%) and Estonia (33%), the figures revealed
British pensioners were worse off than Romania, where 19% fell below the poverty threshold, Poland
(8%) and France (13%).
In most leading European economies, pensioner poverty levels were below or slightly above the EU
average of 19%.
Age Concern and Help the Aged called for ministers to act urgently to reform the benefits and pension
system. Director Michelle Mitchell said: "What this report clearly shows is that, even before the
recession set in, many older people weren't keeping up with the pace at which the general wealth of the
nation has increased over the past years.
"This means they risk being increasingly excluded from community life.
"In a country where the richest have incomes five times higher than the poorest, older people are
disproportionately bearing the burden of this inequality.
"To lift millions of pensioners out of poverty and prevent this situation from getting worse in the future,
this government and the next must find a more effective system to ensure benefits reach those who need
them and meet the existing commitment to reform the pension system by 2012."
Recent research showed one in five people aged 60 and older are skipping meals to save money on food,
while two-fifths are struggling to afford essential items. Seven in 10 over-65s are resorting to thrifty
skills from the war and post-war years to help them through the recession.
Figures from the Department for Work and Pensions show that 21% of Scot- land's one million
pensioners are living in poverty compared with the UK average of 30%. But the DWP statistics are
compiled using a different methodology from those used by Eurostat, and the government said that it
was "absolute nonsense" to suggest this it is not committed to pensioners.
"Measures such as pension credit and winter fuel payments mean that even the poorest pensioners in the
UK are still better off than the poorest pensioners in other countries," said an official from the DWP.
"In 1997 our pensioners' income was well below the European average. Today their income is nearly
10% higher than the EU average. Even the poorest pensioners in the UK are better off than the poorest
pensioners in France or Germany."
Shadow work and pensions secretary Theresa May said: "Pensioners have become the innocent victims
of Gordon Brown's recession. It's unacceptable that 2.5 million are living in official poverty. The reality
is that too many of the elderly are stuck in the vicious cycle of poverty because of Labour's complicated
and bureaucratic system of means-tested benefits."
The Eurostat figures come ahead of the Work and Pension Committee's review of Government efforts to
tackle pensioner poverty, which is due to be published today.
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Herald, The
"UK pensioners worse off than Romanians and Poles"
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UK pensioners worse off than Romanians and Poles
TORCUIL CRICHTON, Chief UK political correspondent
Data:
30/07/2009
Stampa
July 30 2009
British pensioners are among the poorest in the European Union, with nearly one-third of the elderly
living in poverty, according to new European Commission statistics.
The figures, published by Eurostat, compared relative poverty in the 27 member states and showed 30%
of UK over-65s were at risk of poverty in 2007, the same proportion as in Lithuania, and put Britain
fourth in the poverty league of nations.
While the UK fared better than Cyprus (51%), Latvia (33%) and Estonia (33%), the figures revealed
British pensioners were worse off than Romania, where 19% fell below the poverty threshold, Poland
(8%) and France (13%).
In most leading European economies, pensioner poverty levels were below or slightly above the EU
average of 19%.
Age Concern and Help the Aged called for ministers to act urgently to reform the benefits and pension
system. Director Michelle Mitchell said: "What this report clearly shows is that, even before the
recession set in, many older people weren't keeping up with the pace at which the general wealth of the
nation has increased over the past years.
"This means they risk being increasingly excluded from community life.
"In a country where the richest have incomes five times higher than the poorest, older people are
disproportionately bearing the burden of this inequality.
"To lift millions of pensioners out of poverty and prevent this situation from getting worse in the future,
this government and the next must find a more effective system to ensure benefits reach those who need
them and meet the existing commitment to reform the pension system by 2012."
Recent research showed one in five people aged 60 and older are skipping meals to save money on food,
while two-fifths are struggling to afford essential items. Seven in 10 over-65s are resorting to thrifty
skills from the war and post-war years to help them through the recession.
Figures from the Department for Work and Pensions show that 21% of Scot- land's one million
pensioners are living in poverty compared with the UK average of 30%. But the DWP statistics are
compiled using a different methodology from those used by Eurostat, and the government said that it
was "absolute nonsense" to suggest this it is not committed to pensioners.
"Measures such as pension credit and winter fuel payments mean that even the poorest pensioners in the
UK are still better off than the poorest pensioners in other countries," said an official from the DWP.
"In 1997 our pensioners' income was well below the European average. Today their income is nearly
10% higher than the EU average. Even the poorest pensioners in the UK are better off than the poorest
pensioners in France or Germany."
Shadow work and pensions secretary Theresa May said: "Pensioners have become the innocent victims
of Gordon Brown's recession. It's unacceptable that 2.5 million are living in official poverty. The reality
is that too many of the elderly are stuck in the vicious cycle of poverty because of Labour's complicated
and bureaucratic system of means-tested benefits."
The Eurostat figures come ahead of the Work and Pension Committee's review of Government efforts to
tackle pensioner poverty, which is due to be published today.
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Independent, The
"BAA's losses triple to £546m as passenger numbers slump"
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Data:
30/07/2009
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Losses at BAA's three London airports tripled to £546m in the first six months of the year as the
company poured money into its pension scheme and wrote down the value of its ageing terminals at
Heathrow.
Aviation has been hit hard by the recession, with 7.4 per cent fewer people – 4.4 million passengers –
flying to and from Heathrow, Gatwick and Stansted bewteen January and June. Those who did fly spent
more in BAA's airport shops, pushing net retail spending per passenger up by 7.3 per cent to £4.72.
However, BAA's unpopular decision to raise the fees it charges airlines to use its terminals helped to
push up the group's aeronautical income by 24 per cent to £624m. The result was that BAA's underlying
earnings soared by 28 per cent over the half-year, to £470m, and revenues were up by 12.8 per cent at
£1.1bn.
The main trouble for BAA was a string of exceptional charges. A revaluation of its pension fund left it
with a £219m deficit, while further non-cash items included £290m of depreciation on the old Terminals
One and Two at Heathrow, which are now being rebuilt, and another £150m related to the revaluation of
financial instruments. These helped to increase its losses by 303 per cent from last year's £135m. No
further pension payments are anticipated, the company said yesterday.
Colin Matthews, the chief executive, said: "BAA's underlying financial performance remains in line
with our expectations. I am particularly pleased that Heathrow continues to show its resilience, but
trading conditions for the industry remain difficult."
Of the three London airports, Heathrow is holding up best in terms of traffic. More than 31.2 million
travellers used the hub between January and June, only 3.9 per cent fewer than in the same period the
year before. But passenger numbers at Stansted fell by 14.4 per cent, or 1.6 million people, as its main
airlines, Ryanair and easyJet, cut capacity to cope with the recession.
BAA said it was still working on selling Gatwick for £1.5bn. The net debt of the London airports was
3.2 per cent higher at £9.7bn, but BAA said it did not need the Gatwick deal to go through for it to pay
off £1bn of debt that matures next year. Gatwick was put on the market last autumn in an attempt to preempt a sale forced through by the Competition Commission. Nevertheless, the watchdog ruled in
February that BAA had to sell both Gatwick and Stansted, as well as one of its Scottish airports, to
comply with monopoly laws. BAA has appealed against the ruling and the case will be heard by a
tribunal in October.
In the meantime, the sale of Gatwick has been stymied by potential bidders shying away from BAA's
£1.5bn price. The Lysander consortium, led by Citigroup, was ditched in May for offering too little.
Earlier this month, BAA was forced to deny that both other bidders – Manchester Airports Group and
the Global Infrastructure Partners consortium — had also walked away.
BAA insisted last night that it "remains in discussions with parties interested in acquiring Gatwick".
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Italia Oggi
"Il pensionato paga l'Irpef a rate"
Data:
30/07/2009
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ItaliaOggi
sezione: Lavoro e Previdenza data: 30/07/2009 - pag: 31
autore: di Daniele Cirioli
Da agosto la liquidazione a debito del 730. Così l'Inpdap eviterà
l'azzeramento delle pensioni
Il pensionato paga l'Irpef a rate
Dilazione d'ufficio (un quinto del mensile) fino a dicembre
Rateizzazione d'ufficio del debito Irpef risultante dal 730 ai pensionati pubblici. Per evitare
disagi, per scongiurare, cioè, che i pensionati possano ritrovarsi con la rata di pensione
azzerata come è successo nel passato, quando il debito superi i 259 euro, l'Inpdap concederà
d'ufficio la dilazione al pagamento applicando una ritenuta di un quinto della pensione, da
agosto a dicembre se la pensione è d'importo mensile inferiore a 1.150 euro; se la pensione è
di misura superiore, invece, la ritenuta sarà d'importo tale da preservare al pensionato un
netto incasso mensile di 916,40 euro (il doppio del minimo Inps). Il pensionato che non
intende usufruire della rateizzazione (che vuole cioè pagare in unica soluzione) dovrà darne
comunicazione scritta alla sede Inpdap. A spiegarlo è la circolare n. 16/2009 dell'istituto di
previdenza.Liquidazione 730Le novità riguardano i debiti derivanti dal modello 730 (la
dichiarazione dei redditi relativi al 2008), cioè nell'ipotesi in cui il pensionato debba pagare
un residuo di tasse (Irpef) che l'Inpdap, in qualità di sostituto d'imposta che presta assistenza
fiscale diretta e indiretta (tramite Caf), è tenuto ad ammettere a liquidazione. A tal fine
spiega la circolare, l'istituto previdenziale ha deciso di adottare un «modus operandi» il più
vicino possibile alle esigenze dei pensionati e, quindi, per arrecare il minor disagio possibile
a quei contribuenti che si trovano nella condizione di dover assolvere a un considerevole
versamento d'imposta a seguito della presentazione del 730. Una condotta che mira,
principalmente, ad evitare che alcuni pensionati si trovino una o anche più mensilità di
pensione (a partire dal mese di agosto) di importo pari a 2 euro (situazione che ha fece molto
clamore in sede di conguaglio fiscale relativo al 2008).Come funziona la rateazioneIn
pratica, la soluzione adottata dall'Inpdap è quella di adattare la procedura a suo tempo già
condivisa con l'agenzia delle entrate per il conguaglio fiscale 2008. Pertanto, a chi ha una
pensione mensile minore di euro 1.150 applicherà la ritenuta di 1/5 fino alla rata di dicembre
(esclusa la 13ma); a chi ha una pensione mensile maggiore di tale importo (euro 1.150)
applicherà la rateizzazione dell'importo a debito in misura pari alla rimanenza di pensione
dopo aver salvaguardato l'importo mensile di euro 916,40 (in questo caso può essere
utilizzato anche l'importo della 13ma eccedente i 916,40 euro). Il limite dei 916,40 euro
deriva dal doppio della misura della pensione minima Inps. Come previsto dalle specifiche
disposizioni fiscali, sulle rate disposte dall'Inpdap verrà applicato l'interesse mensile dello
0,50%.Tali modalità di rateizzazione, precisa l'Inpdap, non saranno applicate ai debiti
compresi entro i 259 euro; in tal caso, sarà effettuata la trattenuta in un'unica soluzione sulla
pensione del mese di agosto. Inoltre, la stessa rateizzazione non interesserà chi ha già scelto
la dilazione nel pagamento in sede di dichiarazione dei redditi (cioè sul modello 730), per il
recupero del debito fiscale. In questo caso, la rateizzazione avverrà comunque, ma secondo
le indicazioni contenute nel modello 730 presentato dal pensionato, senza alcuna variazione.
Il saldo a gennaio 2010Nei casi in cui il debito non venga estinto entro il mese di dicembre
2009, l'Inpdap comunicherà agli interessati l'importo residuale che dovrà essere versato
direttamente dal pensionato all'agenzia delle entrate entro il 15 gennaio 2010. Il pensionato
riceverà comunicazione entro il 15 dicembre, con annesso F24 pre-compilato con gli
elementi necessari al versamento.Se non si vuole la rateizzazioneLe novità saranno
comunicate agli interessati con apposita lettera esplicativa unitamente al cedolino di agosto.
Se il pensionato non vuole la rateizzazione e desidera estinguere il suo debito in unica
soluzione dovrà richiederlo presentando apposita domanda alla sede provinciale/territoriale
di riferimento.
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Italia Oggi
"L'Inps parla in rete"
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Data:
30/07/2009
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ItaliaOggi
sezione: Lavoro e Previdenza data: 30/07/2009 - pag: 32
autore: Pagina a cura di Daniele Cirioli
Una nota sulle implementazioni al cassetto previdenziale
L'Inps parla in rete
Si allarga la gamma dei servizi offerti
Inps, aziende e consulenti potranno colloquiare in rete. L'istituto di previdenza, infatti, ha
attivato in via sperimentale, per ora, una nuova implementazione nel cassetto previdenziale
che consente agli utenti di formulare richieste dirette all'Inps (regolarità contributiva, dm
trasmessi, F24, quesiti ed altro ancora). A comunicarlo è lo stesso istituto di previdenza nel
messaggio n. 16719/2009.L'iniziativa rientra nel processo di trasformazione nella gestione
delle proprie attività, avviato da tempo dall'Inps, nell'ottica di miglioramento ed
allargamento dell'offerta di servizi, promuovendo la disponibilità dei servizi attraverso canali
diversi, in particolare quello telematico, l'erogazione di una più efficace assistenza e
consulenza specialistica, la semplificazione ed automazione dei processi di back office e un
miglioramento complessivo della qualità dei servizi.La nuova funzionalità opera
sperimentalmente per le aziende e/o intermediari appartenenti alle sedi di Roma Tiburtino,
Catanzaro, Lamezia Terme, Cagliari ed Aosta, della nuova funzionalità relativa alla
Comunicazione Bidirezionale, accessibile tramite il nuovo link «Contatti» all'interno del
Menù dell'applicazione. Consente, tra l'altro, di inviare alla sede Inps di competenza una
richiesta o comunicazione generica, tramite un apposito link presente nel menù del Cassetto
Previdenziale; di inviare una richiesta o comunicazione specifica, relativa ad un ben definito
ambito tra quelli presenti nel Cassetto Previdenziale (Regolarità Contributiva, DM trasmessi,
F24, ecc.): di allegare alla richiesta della documentazione a supporto (è consentito di caricare
fino a un massimo di 3 files che vengono allegati al quesito sotto forma di file compresso); di
visualizzare lo stato della propria richiesta (aperta, in carico, chiusa) coerentemente con lo
stato del rispettivo quesito di back-office; di visualizzare eventuali commenti inseriti dagli
operatori di sede al momento della modifica dello stato del quesito e l'esito finale; di ricevere
comunicazioni in tempo reale tramite e-mail ed sms della protocollazione e smistamento alla
sede di competenza e della successiva chiusura del quesito di back office, di accedere allo
storico delle proprie richieste, ricercandole tramite opportuni parametri (matricola, oggetto
della richiesta, stato della richiesta, data apertura e data ultimo aggiornamento) e visualizzarne il dettaglio.
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Italia Oggi
"News"
Data:
30/07/2009
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ItaliaOggi
sezione: Professioni data: 30/07/2009 - pag: 30
autore: Benedetta P. Pacelli
News
Chimici«Ormai è chiaro che nelle produzioni alimentari, purtroppo, non è possibile affidarsi
al solo senso etico delle imprese». Con queste parole Armando Zingales, presidente del
Consiglio nazionale dei chimici, commenta l'operazione «Cibo Sicuro» che ha portato i Nas
del Nord Italia a sequestrare oltre 900 tonnellate di prodotti alimentari avariati. «Mentre gran
parte delle aziende operano con fatica e onestà», prosegue Zingales, «continua ad aumentare
il numero delle persone che distruggono il mercato con le loro sofisticazioni, coinvolgendo
beni di primaria necessità per i cittadini. Come Consiglio Nazionale chiediamo di aumentare
il numero dei controlli fino a quando non si riporti il mercato ad un livello fisiologico di
onestà. È impensabile che alcune regioni italiane stiano legiferando per diminuire o abolire
gli obblighi imposti dalle norme sull'autocontrollo alimentare. L'azione di potenti lobby sta
diminuendo la sicurezza dei consumatori. Questo fa veramente preoccupare e come chimici
ci troviamo soli a contrastare questa rischiosa scelta». Tributaristi LapetLapet e Agenzia
delle Entrate adottano il modello Civis. È stato infatti sottoscritto dal delegato regionale
dell'Associazione nazionale dei tributaristi, Luigi Covelli, e dal direttore dell'Agenzia delle
entrate, Giuseppe Greggio, il progetto Comunicazioni di irregolarità virtualizzate per gli
intermediari serviti, appunto Civis. L'accordo ha l'obiettivo di consentire la trattazione via
web delle comunicazioni di irregolarità inviate ai contribuenti e da questi affidate alla
gestione dell'intermediario senza doversi recare ad uno sportello degli uffici dell'Agenzia
delle entrate. Uniche escluse le anomalie relative ai modelli 770. Ma solo per il momento.
Lapet e Agenzia delle entrate puntano infatti a semplificare sempre più i rapporti con i
contribuenti mediante l'adozione di procedure atte ad agevolare l'adempimento degli obblighi
fiscali e a facilitare l'accesso ai servizi di assistenza e informazione, privilegiando lo
sviluppo dei canali di comunicazione telematica, nel rispetto dei criteri di economicità e di
razionale impiego delle risorse disponibili.Negoziatori professionistiNasce l'«Associazione
Italiana Negoziatori Professionisti» (AINP). L'Associazione, unica nel suo genere in Italia, è
nata dalla volontà di un gruppo di affermati professionisti, operanti in settori strategici della
negoziazione.In particolare sono rappresentati esperti di comunicazione aziendale, marketing
internazionale, studiosi di geopolitica, finanza internazionale e contrattualistica con lo scopo
di incontrare e rispondere efficacemente alla domanda informativa e formativa di chi, a vario
titolo (imprese, professionisti, enti pubblici e privati), debba condurre attività negoziali di
diversa complessità, entità e natura sia in Patria che all‚estero.Per unanime decisione dei soci
fondatori, la presidenza è andata al noto commercialista e negoziatore Gianluca Santorelli
che sarà supportato, nel suo lavoro, da professionisti e docenti universitari come Claudia
Sinibaldi (Presidente Onorario) e del Alessio Piccirilli (vicepresidente) nonché da specialisti
provenienti dal mondo istituzionale come Antonio Caragnano (Ufficiale dell'esercito
italiano, specializzato nel settore delle comunicazioni operative e segretario generale
dell'Associazione).InpsCirca 280 domande di pensione per le vittime del terrorismo, 204
definite e altre 69 lo saranno entro il prossimo 15 settembre. Solo sei domande sul totale
delle 279 presentate sono in attesa di risoluzione per un parere richiesto al Consiglio di Stato.
Questa è la situazione delle pratiche pensionistiche rivolte agli enti previdenziali dai parenti
delle vittime del terrorismo. I dati dimostrano che l'Inps ha celermente provveduto ad
affrontare e risolvere le richieste dei cittadini direttamente e indirettamente coinvolti nella
tragedia del terrorismo. La quasi totalità delle pratiche è giunta a soluzione. Le sei residue
saranno risolte non appena giungerà il parere richiesto al Consiglio di stato.
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Italia Oggi
"Ordine tecnico, la palla al governo"
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Data:
30/07/2009
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ItaliaOggi
sezione: Professioni data: 30/07/2009 - pag: 30
autore: di Giovanna Merisi
Raggiunto l'accordo fra le tre professioni. Presentata al
Guardasigilli una proposta di ddl delega
Ordine tecnico, la palla al governo
Periti agrari, industriali e geometri chiedono l'unificazione
Accordo raggiunto per l'albo unico. I rappresentanti delle tre categorie professionali dei
geometri, periti agrari e periti industriali, rispettivamente Fausto Savoldi, Andrea Bottaro e
Giuseppe Jogna, hanno infatti consegnato ieri, al ministro della giustizia Angelino Alfano e
ad altri esponenti del governo e parlamento di maggioranza e opposizione, un disegno di
legge delega per l'istituzione dell'ordine dei tecnici laureati per l'ingegneria unificando, nello
stesso tempo, i collegi e le casse di previdenza delle tre categorie professionali. L'obiettivo?
Creare una casa comune, divisa in settori di competenza e distinte sezioni di specializzazioni,
che accolga i laureati triennali di matrice tecnica, ma anche gli attuali iscritti e coloro che
stanno per iscriversi agli albi dei geometri, periti agrari e periti industriali. Saranno, poi,
successivi decreti delegati, se la proposta diventerà legge dello stato, a stabilire i confini e le
modalità di accesso al nuovo ordine, così come le procedure di unificazione delle categorie
esistenti. I regolamenti si occuperanno, in particolare, delle modalità di costituzione del
nuovo consiglio nazionale, dei consigli locali, ma anche di individuare i titoli universitari, le
classi di laurea e i titoli di formazione equivalenti per l'accesso al nuovo ordine. In questo
senso dovranno anche essere determinate le prove dell'esame di stato per l'abilitazione
all'iscrizione ai nuovi settori istituiti con la possibilità, anche, di svolgere il tirocinio durante
il corso di studi con l'esenzione di una delle prove scritte a seguito di convenzioni stipulate
tra università e ordini. Il tutto, poi, non potrà prescindere dall'adottare norme transitorie che
dovranno definire le condizioni d'iscrizione al nuovo ordine per le categorie professionali
esistenti, ma anche garantire lo scioglimento degli attuali organismi istituzionali assicurando
nel nuovo ordine la rappresentatività di ciascuna delle specializzazione già esistenti. Il testo
presentato non tralascia poi di affrontare il capitolo della previdenza. Per la quale, però, c'è
più tempo per emanare i decreti delegati. Questi dovranno, innanzitutto, definire le modalità
del processo di unificazione in modo da assicurare, nel rispetto dell'autonomia delle casse, la
sostenibilità delle prestazioni del regime unificato, attraverso misure graduali che tengano
conto delle diversità delle attuali gestioni previdenziali. Un decreto delegato dovrà poi
adottare norme che consentano, nel rispetto del principio del pro rata per le anzianità
assicurative già maturate, la liquidazione dei trattamenti con un sistema di calcolo. Anche
per la previdenza è previsto un periodo transitorio, con tre gestioni separate, per assicurare il
riassetto degli organi rappresentativi, nonché il completamento del processo di unificazione
della gestione contributivo-previdenziale, di quella patrimoniale e amministrativa e della
gestione del personale secondo un piano predisposto dagli attuali presidenti delle casse.
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Messaggero Veneto, Il
"dpef, c'è il via libera dal parlamento"
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Data:
30/07/2009
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Governo: prodotto in calo, ma l’economia tiene Dpef, c’è il via libera dal Parlamento Tremonti: l’Italia
non è in declino. Ma il Pd attacca: questo documento va riscritto IL PIL A -5% LA CRISIx Varato dalle
due Camere il documento di programmazione economica e finanziaria (2010-2013) Ma a Montecitorio
l’ok arriva solo con pochi voti di scarto per colpa della “fronda” sudista del Mpa
ROMA. L’Italia non è in declino. L’economia tiene, la dinamica del deficit italiano è sotto la media
europea e anche le entrate, tenendo conto del calo del 5% del Pil, vanno meglio di altri Paesi. E la linea
prudente adottata dal governo sta dando i suoi frutti. Il ministro dell’Economia Giulio Tremonti
interviene così al Senato nel dibattito sulle mozioni per l’approvazione del Dpef, il Documento di
programmazione economica e finanziaria con la quale il governo delinea la politica economica nei
prossimi tre anni.
Tremonti difende le scelte fatte dal governo, e argomenta il perchè. Dalla Camera e dal Senato arriva, in
rapida successione, un ok alle due risoluzioni di maggioranza, che - seppure con una forte accentuazione
dei temi legati al Mezzogiorno poco presenti nel Dpef e la proposta di una fiscalità di vantaggio per le
imprese che investono al Sud - diventano così una sorta di viatico politico all’attuazione dei contenuti
riportati nel documento.
Il Dpef potrebbe essere l’ultimo, andare in pensione. «La ragionevole previsione è che questo sia
l’ultimo», sottolinea il ministro dell’Economia facendo riferimento alla riforma delle leggi di bilancio
che, ottenuto il via libera al Senato, deve ora affrontare l’esame di Montecitorio. Alla Camera l’iter di
riforma è partito e, compresa una terza lettura al Senato, si conta di chiudere entro novembre.
Il Dpef, con il rito delle anticipazioni sui numeri, del confronto con le parti sociali e delle audizioni,
lascerà il posto alla nuova “Decisione di finanza pubblica”. La Dfp - che dal 20 luglio dovrà essere
confrontata con gli enti territoriali - sarà presentata in parlamento entro il 20 settembre, non più entro il
30 giugno come il Dpef. Il quadro macro-economico che delineerà sarà allora più aderente alla manovra
finanziaria che la nuova «legge di stabilità» porterà in Parlamento il 15 ottobre.
Per ora il tema delle difficoltà dell’economia guida l’attualità. Tremonti, a Palazzo Madama, rivendica
quanto svolto dal governo che fin dall’inizio «ha determinato la sua azione in funzione della crisi. Nel
Dpef dell’anno scorso era scritto: una crisi che arriva e che si aggrava». Il ministro difende la strategia
portata avanti: «Credo che la scelta prudente e razionale di fiducia fatta da questo governo sia stata
giusta; è la scelta che questo governo intende continuare a fare».
I segni della difficile congiuntura si leggono nei numeri del Dpef. Nel 2009 il Pil si attesterà a -5,2%, il
deficit salirà al 5,3%, il debito volerà al 115,7% e l’avanzo primario scenderà sotto zero. «Sono i numeri
di finanza pubblica che reputiamo corretti e attendibili», afferma Tremonti. Le entrate sono in linea e,
sul fronte della spesa, c’è la richiesta di fare riforme. Il ministro ricorda quelle fatte sulla scuola, sul
processo civile, sul federalismo fiscale, del quale sottolinea l’importanza per la lotta all’evasione e per il
principio di responsabilità che dovrà permeare i governi locali.
C’è poi il tema delle pensioni: «Nel decreto legge è prevista una norma che stabilizza, in ragione della
base e delle proiezioni demografiche, il sistema delle pensioni italiane - ricorda -. Una volta convertito
in legge, il sistema pensionistico italiano diventerà tra i più stabili d’Europa».
Il nodo politico di rilievo è però quello relativo alle politiche per il Sud. Il Pd nella sua risoluzione
chiede al governo di ritirare il Dpef per riscriverlo e impostare così una manovra pluriennale che punti al
risanamento e guardi al Mezzogiorno. Dal fronte della maggioranza la fronda sudista è invece dei
parlamentari del Mpa che annunciano di non votare la mozione di maggioranza (tant’è che alla Camera
la mozione passa con pochi voti di differenza, 254 a favore, 233 i contro e 2 astenuti).
Ma il Mezzogiorno è al centro anche della risoluzione della maggioranza: propone un Piano per il Sud e
l’avvio di opere strategiche per «l’infrastrutturazione del Mezzogiorno d’Italia. Ma anche, con
l’appoggio del viceministro per l’Economia Giuseppe Vegas, «un sistema di “fiscalità di vantaggio” in
favore delle imprese che investono nelle regioni meridionali», ovviamente se le finanze lo consentiranno.
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Quotidiano.it, Il
"Tagli alle scuole: incontro con il direttore generale regionale"
Data:
30/07/2009
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Tagli alle scuole: incontro con il direttore
generale regionale
Porto San Giorgio | Il sindaco Andrea Agostini vedrà anche a giorni la nuova dirigente scolastica
Daniela Medori, che sostituirà Laurindo Vallorani, dallo scorso giugno in pensione.
Il sindaco di Porto San Giorgio Andrea Agostini ha incontrato ieri mattina ad Ancona il nuovo direttore
generale dell'Ufficio scolastico regionale di Ancona Antonio Coccimiglio. Al centro del confronto i
problemi relativi al taglio di classi della scuola dell'infanzia e primaria di Porto San Giorgio, che tanto
sta preoccupando diverse famiglie sangiorgesi che hanno chiesto un impegno da parte del primo
cittadino.
"Dal nuovo direttore generale ho trovato disponibilità al dialogo ed alla ricerca di una soluzione nella
direzione della qualità didattica - il commento del sindaco Agostini - La logica dei numeri al momento
non sembra dare adito a nutrire speranze. Per la scuola primaria del plesso sud le unità iscritte sarebbero
ulteriormente diminuite, fino a 34, pertanto 9 bambini dovrebbero essere spostati, unendosi ai 38 alunni
iscritti alla scuola del centro. Complessivamente si prevedono in tal modo una sola classe da 25 studenti
a sud e due classi da 24 e 23 alunni al centro. Quanto alla scuola dell'infanzia, il numero totale dei bimbi
iscritti presso i tre plessi della nostra città, Borgo Costa, Borgo Rosselli e centro, sarebbe aumentato da
301 a 318, ma scendono quelle iscritte a sud, da 97 ad 89. Confido ancora nella possibilità che la
situazione sia risolta a vantaggio della qualità scolastica e delle legittime richieste dei genitori. In
settimana mi incontrerò inoltre con la dottoressa Daniela Medori, nuova dirigente scolastica di Porto
San Giorgio, in sostituzione di Laurindo Vallorani, andato in pensione il mese scorso. Sono convinto
di avviare da subito un rapporto cordiale per attivare una sinergia finalizzata a migliorare la qualità dei
servizi scolastici".
29/07/2009
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Secolo XIX, Il
"Dpef, ok dell'Aula. Tremonti: l'economia tiene"
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Data:
30/07/2009
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Dpef, ok dell'Aula. Tremonti: l'economia tiene il senato approva il documento di programmazione
Il documento passa con la risoluzione per il Sud della maggioranza. Il ministro: «L'Italia non è in
declino,
la nostra linea dà frutti»
30/07/2009
ROMA. L'Italia non è in declino. L'economia tiene, la dinamica del deficit italiano è sotto la media
europea e anche le entrate, tenendo conto del calo del 5% del Pil, vanno meglio di altri Paesi. E la
linea prudente adottata dal governo sta dando i suoi frutti. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti
interviene così al Senato nel dibattito sulle mozioni per l'approvazione del Dpef, il Documento di
programmazione economica e finanziaria con la quale il governo delinea la politica economica nei
prossimi tre anni. Difende le scelte fatte dal governo, e argomenta il perché.
Dalla Camera e dal Senato arriva, in rapida successione, un ok alle due risoluzioni di maggioranza,
che - seppure con una forte accentuazione dei temi legati al Mezzogiorno poco presenti nel Dpef e la
proposta di una fiscalità di vantaggio per le imprese che investono al Sud - diventano così una sorta di
viatico politico all'attuazione dei contenuti riportati nel documento.
Il Dpef potrebbe essere l'ultimo, andare in pensione. «La ragionevole previsione è che questo sia
l'ultimo», sottolinea il ministro dell'Economia Giulio Tremonti facendo riferimento alla riforma delle leggi
di Bilancio che, ottenuto il via libera al Senato, deve ora affrontare l'esame di Montecitorio. Alla
Camera l'iter di riforma è partito e, compresa una terza lettura al Senato, si conta di chiudere entro
novembre.
Il Dpef, con il rito delle anticipazioni sui numeri, del confronto con le parti sociali e delle audizioni,
lascerà il posto alla nuova «Decisione di Finanza Pubblica». La Dfp - che dal 20 luglio dovrà essere
confrontata con gli enti territoriali - sarà presentata in parlamento entro il 20 settembre, non più entro il
30 giugno come il Dpef. Il quadro macro economico che delineerà sarà allora più aderente alla
manovra finanziaria che la nuova «legge di Stabilità» porterà in Parlamento il 15 ottobre.
Per ora il tema delle difficoltà dell'economia guida l'attualità. Tremonti, a Palazzo Madama , rivendica
quanto svolto dal governo che fin dall'inizio «ha determinato la sua azione in funzione della crisi: nel
Dpef dell'anno scorso era scritto: una crisi che arriva e che si aggrava». Il ministro difende la strategia
portata avanti: «Credo che la scelta prudente e razionale di fiducia fatta da questo Governo sia stata
giusta; è la scelta che questo governo intende continuare a fare».
I segni della difficile congiuntura si leggono nei numeri del Dpef. Nel 2009 il Pil si attesterà a -5,2%, il
deficit salirà al 5,3%, il debito volerà al 115,7% e l'avanzo primario scenderà sotto zero. «Sono i
numeri di finanza pubblica che reputiamo corretti e attendibili», afferma Tremonti. Le entrate sono in
linea e, sul fronte della spesa, c'è la richiesta di fare riforme. Il ministro ricorda quelle fatte sulla scuola,
sul processo civile, sul federalismo fiscale, del quale sottolinea l'importanza per la lotta all'evasione e
per il principio di responsabilità che dovrà permeare i governi locali. C'è poi il tema delle pensioni: «nel
decreto legge è prevista una norma che stabilizza, in ragione della base e delle proiezioni
demografiche, il sistema delle pensioni italiane - ricorda - Una volta convertito in legge, il sistema
pensionistico italiano diventerà tra i più stabili d'Europa».
Il nodo politico di rilievo è però quello relativo alle politiche per il Sud. Il Pd nella sua risoluzione chiede
al governo di ritirare il Dpef per riscriverlo e impostare così una manovra pluriennale che punti al
risanamento e guardi al Mezzogiorno. Dal fronte della maggioranza la fronda sudista è invece dei
parlamentari del Mpa che annunciano di non votare la mozione di maggioranza (tant'è che alla
Camera la mozione passa con pochi voti di differenza, 254 a favore, 233 i contro). Ma il Mezzogiorno è
al centro anche della risoluzione della maggioranza: propone un Piano per il Sud e l'avvio di opere
strategiche per «l'infrastrutturazione del Mezzogiorno d'Italia. Ma anche, con l'appoggio del vice
ministro per l'Economia Giuseppe Vegas, «un sistema di "fiscalità di vantaggio" in favore delle imprese
che investono nelle regioni meridionali», ovviamente se le finanze lo consentiranno
30/07/2009
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Sole 24 Ore, Il
"Dall'Inps l'una tantum ai lavoratori in affitto"
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Data:
30/07/2009
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Il Sole-24 Ore
sezione: NORME E TRIBUTI data: 2009-07-30 - pag: 31
autore:
Welfare. Siglato l'accordo con gli enti che si occupano di
somministrazione
Dall'Inps l'una tantum ai lavoratori in affitto
Per chi è rimasto senza impiego un forfait di 1.300 euro
MILANO
Arriva l'«una tantum» a sostegno dei dipendenti delle agenzie di lavoro somministrato. Si
tratta, in particolare, dei lavoratori che vengono messi a disposizione, dalle agenzie, dei
datori di lavoro. Il sussidio è di 1.300 euro, al lordo delle trattenute di legge. Ieri, l'Inps e gli
enti bilaterali di settore (Ebittemp, Formatemi ed Ebiref) hanno raggiunto l'accordo e
sottoscritto la convenzione che, di fatto, sblocca l'erogazione del sussidio.
È la prima volta, ricorda il messaggio Inps 16975, pubblicato ieri, che viene messo in campo
un intervento a tutela di questi lavoratori. Anche se, va ricordato, la misura non è destinata
all'intera categoria.
Una tantum
Il verbale di accordo firmato, il 13 maggio scorso, da ministro del Lavoro, Assolavoro e
associazioni sindacali, prevede che l'indennità spetti ai lavoratori somministrati privi di ogni
altra forma pubblica di sostegno al reddito, che abbiamo almeno 78 giornate di calendario in
somministrazione dal 1Úgennaio 2008 e che abbiano 45 giornate di calendario di
disoccupazione alla data della domanda.
Secondo una prima stima, alla fine fruiranno dell'indennità circa 30mila lavoratori delle
agenzie di lavoro somministrato.
Le risorse per finanziare l'una tantum sono per la metà a carico del ministero del Lavoro e
per metà, grazie alla convenzione stipulata ieri con l'Inps, degli enti bilaterali.
Nel caso in cui sia in possesso dei requisiti, il lavoratore somministrato deve presentare
domanda direttamente all'agenzie del lavoro, allegando alla documentazione
un'autocertificazione che attesta che chi richiede l'indennità «una tantum» non è destinatario,
al momento della presentazione della richiesta, di un altro trattamento a sostegno del reddito.
L'indennità verrà erogata dall'Istituto di previdenza sulla base di elenchi nominativi che Italia
Lavoro, l'agenzia del ministero del Lavoro, invierà con cadenza mensile alla direzione
centrale Inps, che girerà le indicazioni alle sedi regionali.
Il modello alla base di questo flusso di informazioni è il Programma Pari per il reimpiego di
lavoratori svantaggiati.
Lavoro accessorio
Ieri, il ministero del Lavoro ha aggiornato il bilancio sulle attività lavorative di natura
accessoria. A fine luglio è stato superato il milione di buoni lavoro equivalenti da dieci euro
(1.030.300 a oggi). In particolare, i voucher sono stati venduti dal 1Úagosto 2008.
Il ministro Maurizio Sacconi ha messo in evidenza «la agevole regolarizzazione di una serie
di spezzoni lavorativi tradizionalmente svolti in forme sommerse o comunque irregolari ».
Il voucher è anche oggetto di una campagna promozionale da parte del ministero del Lavoro.
«Nonostante la novità assoluta e ancora limitata nei modi di acquisto e di "sconto" - ha detto
il ministro - si tratta di un risultato importante che incoraggia a diffondere ulteriormente il
voucher perché con esso sono fatti salvi i versamenti contributivi, ancor più rilevanti a mano
a mano che la pensione si correla agli accantonamenti effettivi, e viene garantita
l'assicurazione contro gli infortuni».
An. C.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Rassegna stampa
Sole 24 Ore, Il
"Pagare meno per pagare tutti"
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Data:
30/07/2009
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Il Sole-24 Ore
sezione: PMI data: 2009-07-30 - pag: 15
autore:
SOGNI NEL CASSETTO
«Pagare meno per pagare tutti»
La pressione fiscale come limite allo sviluppo. Secondo l'indagine Confcommercio-Format,
infatti, i fattori esterni che più di altri incidono sulla competitività delle imprese sono di
natura «non economica», e cioè la pressione fiscalee previdenzial-contributiva nonché il
peso della burocrazia connesso con le complicazioni degli adempimenti obbligatori. Numeri
alla mano, il prelievo fiscale nel nostro paese ha registrato in questi anni una crescita
inarrestabile e ha raggiunto un livello tra i più alti in Europa, pari attualmente al 43% del Pil.
«Pagare tutti per pagare meno, ma anche pagare meno per pagare tutti. È da questo principio
–spiega il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli –che dobbiamo partire se vogliamo
porre un freno alla pressione fiscalee procedere in modo efficace al contrasto e al recupero di
evasione ed elusione. E, in particolare, in un periodo di crisi profonda per la nostra
economia, questo principio ha una valenza ancora più forte perché rappresenta una
condizione necessaria per superare questo difficile momento». Per Sangalli, sono due gli
interventi urgenti da mettere in campo: «Sul fronte della semplificazione amministrativa
occorre facilitare i rapporti tra imprese e Pa. In merito agli studi di settore, infine, essi
devono rispondere a principi di equità, selettività e territorialità».
Rassegna stampa
Sole 24 Ore, Il
"Più comunicazione per uscire dalla crisi"
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Data:
30/07/2009
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Il Sole-24 Ore
sezione: ECONOMIA E IMPRESE data: 2009-07-30 - pag: 23
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INTERVENTO
Più comunicazione per uscire dalla crisi
di Gianluca Comin
C'
è tempo fino a domani (venerdì 31 luglio) per iscriversi all'Oscar di Bilancio 2009, la
competizione organizzata dalla Ferpi, la Federazione che associa i comunicatori
professionisti, che da oltre 30 anni misura la qualità e la trasparenza della comunicazione
finanziaria delle imprese italiane. E che quest'anno acquista un valore in più.
Combattuti tra le posizioni più ottimiste di chi annuncia una ripresa economica e quelle
pessimiste che continuano a denunciare una situazione di stallo, i consumatori e i piccoli
risparmiatori vivono in un clima di incertezza e di sfiducia. Una paura che paralizza gli
investitori che cercano risposte chiare e trasparenti. Come rispondere a questa esigenza? Con
l'informazione e con la comprensione dei reali risultati economici delle imprese, con una
comunicazione completa e veritiera. Mai come quest'anno, dunque, diventa fondamentale per
le imprese comunicare i dati finanziari con trasparenza, informare sulla solidità patrimoniale
in maniera completa e raccontare il business con linguaggi e strumenti innovativi, sempre
più chiari ed accessibili.
Gli stessi enti preposti alla supervisione della rendicontazione, Banca d'Italia, Consob e
Isvap, lo scorso febbraio hanno invitato le aziende a costruire i documenti finanziari con
«appropriata trasparenza informativa » per «contribuire a ridurre l'incertezza e le sue
conseguenze negative».
Una comunicazione costruita in questa direzione può rappresentare, ora più che mai, uno
strumento di ripresa e l'Oscar di Bilancio, nel misurare la qualità della rendicontazione, può
contribuire a una nuova spinta competitiva fra le aziende.
Sono già 60 le imprese, in prevalenza nuove rispetto alle precedenti edizioni, che hanno
accettato la sfida presentando la propria candidatura. Fra le principali novità dell'edizione
2009, spicca la misurazione dell'effetto crisi: nei criteri di valutazione saranno premiate le
aziende che riusciranno a illustrare nel modo più chiaro gli effetti che la crisi ha avuto sulla
loro situazione economico-finanziaria e le strategie messe in atto per superare il 2008.
Maggior il rilievo verrà dato anche alla governance societaria: per il secondo anno, infatti,
una sezione speciale del premio sarà riservata ai meccanismi di governo e alla necessità che
da ogni bilancio emergano non solo numeri, ma anche modalità di gestione, per ottenere una
comprensione più piena del funzionamento di un'impresa.
Oltre al premio speciale, sono otto gli Oscar che saranno assegnati nel 2009: 1) Fondazioni
di origine bancaria, Fondazioni d'impresa, organizzazioni erogative non profit; 2) imprese di
assicurazioni (quotate e non quotate); 3) maggiori e grandi imprese bancarie, finanziarie
(quotate e non quotate); 4) medie e piccole imprese (non quotate); 5) medie e piccole
imprese bancarie, finanziarie ( non quotate); 6) organizzazioni non erogative non profit; 7)
società e grandi imprese non quotate; 8) società e grandi imprese quotate. L'Oscar di
Bilancio si svolge sotto l'Alto patronato del Presidente della Repubblica, è promosso e
organizzato da Ferpi, la Federazione relazioni pubbliche italiana, e gode del patrocino e del
contributo di Acri, Aiia, Ania, Assolombarda, Borsa Italiana, Cerved, Consiglio nazionale
dottori commercialisti e degli esperti contabili, e della collaborazione di Aiaf, Aire, Andaf,
Anima, Assirevi, Assogestioni, Feem, Fondazione Sodalitas, Il Sole 24 Ore, NedCommunity.
Due i main sponsor dell'edizione 2009: Poste Italiane e Ubi Banca. Supportano inoltre
l'iniziativa Autogrill, Filca Cooperative, Gruppo Hera, Banca Monte Dei Paschi di Siena,
Vodafone e Weber Shandwick. Il sito dell'iniziativa, www.oscardibilancio. org contiene tutti
i dettagli e i documenti necessari per l'iscrizione.
Non può esserci ripresa senza competitività, anche sul piano della comunicazione. E le
imprese che sono pronte a misurarsi su questo terreno, sono già proiettate verso per le sfide
di una futura risalita.
Presidente Ferpi
OSCAR DI BILANCIO 2009
Non c'è ripresa senza trasparenza e le aziende sane sono pronte a misurarsi su questo terreno
Rassegna stampa
Sole 24 Ore, Il
"Una nuova Cassa del Mezzogiorno"
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Data:
30/07/2009
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Il Sole-24 Ore
sezione: PRIMO PIANO data: 2009-07-30 - pag: 4
autore:
«Una nuova Cassa del Mezzogiorno»
Davide Colombo
ROMA
Se quest'autunno serviranno più risorse per gli ammortizzatori sociali li troveremo. Il
ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, conferma davanti alla platea riunita al Foro Italico
per seguire un dibattito organizzato da "Formiche" con Pierferdinando Casini e moderato dal
direttore del Sole 24 Ore, Gianni Riotta, quanto detto poche ore primain Senato nel corso del
confronto che ha preceduto il voto sul Dpef. L'Italia non è in declino, l'economia tiene e la
dinamica del deficit e del debito, per una volta, corre meno rispetto ad altri paesi, soprattutto
con un Pil che cade del 5%. Tremonti ha difeso la strategia seguita fin qui dal governo per
fronteggiare la crisi: «In nessun paese c'è la convinzione che i piani di stimolo servano
davvero perché i comportamenti dei consumatori sono determinati dalla psicologia - ha
osservato - e noi abbiamo fatto quello che era nelle nostre condizioni ». Sulle richieste di
maggiori risorse per il Sud Tremonti ha invece risposto rilanciando la sua proposta di una più
forte azione di coordinamento sulle politiche per lo sviluppo: «Se dovessi decidere io - ha
detto una nuova Cassa per il Mezzogiorno la farei. Quella vecchia ha funzionato benissimo
per una lunga fase investendo 6 miliardi di euro attuali, poi è seguita una degenerazione».
Sul Sud, invece, Casini ha messo in guardia: la prospettiva di un partito del Sud «sarebbe
devastante per il paese – ha detto – non servono nuove corporazioni».
Confermato anche il valore di un altro intervento "strutturale" contenuto nel decreto anticrisi: la mini-riforma delle pensioni. «Con il collegamento tra momento del ritiro e
l'aspettativa di vita - ha detto il ministro- abbiamo il sistema previdenziale più stabile ». Sul
punto la risposta del leader dell'Udc,che ha riconosciuto come adeguate «data la situazione»
molte delle scelte fatte dal governo, è stata che proprio in questo momento servirebbe invece
un ridisegno più coraggioso «per rinnovare il patto tra generazioni e allungare l'età di
pensionamento».
Nel confronto i due leader non si sono sottratti ai temi al centro del dibattito politico, a
partire dal ruolo giocato nelle ultime settimane dalla Lega. Sul partito di Bossi il ministro
dell'Economia ha voluto sottolineare il ruolo di «contenitore democratico» che ha saputo
svolgere in un paese «che sta diventando troppo duale». «Non è un caso - ha sottolineato- se
nel nostro paese non esistono movimenti xenofobi che altrove in Europa, anche in paesi
insospettabili, invece hanno un qualche radicamento». Per Pierferdinando Casini la
fibrillazione di queste settimane, dalle polemiche sul premier alla permanenza dei militari
italiani in Afghanistan, non avrà effetti sul governo: «Noi facciamo il nostro lavoro di
opposizione e il governo completerà la legislatura. Se il ministro Tremonti vorrà - ha poi
aggiunto - anche nel confronto parlamentare faremo le nostre proposte come sempre in
spirito costruttivo». Un esempio è lo scudo fiscale: «Noi non lo abbiamo attaccato – ha detto
Casini – ma abbiamo chiesto una aliquota più alta. Se il governo vuole dialogare lo faccia su
questo».
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MINISTRO DELL'ECONOMIA
«Il sistema economico del paese tiene, non siamo in declino.
La Lega ha fatto da contenitore democratico» Duellanti. Il ministro dell'Economia Giulio
Tremonti e, a destra, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianfranco Miccichè
ANSA