Premio Mediterraneo Packaging,Grande successo del Festival del
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Premio Mediterraneo Packaging,Grande successo del Festival del
Fabrizio Malvicini Cantina di Vicobarone parla della vendemmia 2013 A poco tempo dalla conclusione delle operazioni vendemmiali e di vinificazione, possiamo dire che sui Colli Piacentini l’annata 2013 è stata più propizia per i vini bianchi che per quelli rossi, anche se oggi ci affidiamo a giudizi tutt’altro che definitivi. Gioca a favore dell’annata 2013 il suo sviluppo temporale, che ha segnato – rispetto alle ultime vendemmie – un deciso cambio di tendenza: stavolta abbiamo avuto un’annata tardiva, che ci porta alla mente un vecchio proverbio piemontese che sostiene che “l’annata tardiva non è mai cattiva”. E in questo il Piemonte sa dire la sua. Per sviluppare un’analisi probante e fare un primo bilancio abbiamo sentito il vice presidente della Cantina di Vicobarone, Fabrizio Malvicini che alla vigna dedica da tempo il suo impegno anche in un’ottica di cantina cooperativa. Forte è il legame di questa struttura cooperativa con i vitigni territoriali dei Colli Piacentini: Malvasia di Candia Aromatica e Ortrugo tra i bianchi, Barbera e Croatina tra le uve a frutto nero in vista della produzione del Gutturnio in tutte le sue tipologie. Rispetto alla vendemmia 2013 Fabrizio Malvicini ha le idee chiare: “E’ stata una vendemmia «tradizionale» e ci ha fatto tornare indietro negli anni. Era molto tempo che anticipavamo costantemente le operazioni di raccolta e non eravamo più abituati ai ritmi canonici della viticoltura settentrionale. Stavolta, abbiamo completato le vinificazioni ben oltre la metà di ottobre e questa lentezza nella maturazione dei vari grappoli sarà di grande aiuto in un’ottica di evoluzione futura dei vini”. Ma il carattere della precocità non è l’unico che identifica questa vendemmia. Abbiamo provato a farne un identikit più ampio, cercando altri elementi che si addicano a questo evento produttivo a Vicobarone. “Comincerei dalla ricchezza delle uve. Dopo anni di prevalenza degli zuccheri sull’acidità, stavolta abbiamo avuto un andamento differente. Le gradazioni zuccherine – e quindi quelle alcoliche – risultano buone, ma non presentano i picchi degli altri anni duemila e questo consentirà di mettere sul mercato vini di un’armonia più solida. Poi, sottolineerei il ritorno alla prevalenza dei vigneti vocati: i terreni meglio esposti hanno fatto valere il loro corredo qualitativo innato, regalando i risultati più convincenti.” Il valore del vigneto è tornato di attualità anche nella scelta del momento migliore per iniziare la vendemmia. La conoscenza approfondita dei singoli vigneti e dei loro comportamenti produttivi ha fatto la differenza. Per questo, quella del 2013 è stata anche una vendemmia impegnativa perché ha richiesto una forte attenzione rispetto alle decisioni operative. Come saranno allora i vini del 2013? Si faranno i conti con ricchezze alcoliche meno esuberanti e con acidità più decise, ma questo non scalfirà il livello qualitativo generale. Sia bianchi che rossi privilegeranno al profumo l’ampiezza delle espressioni rispetto alla loro invadenza e, al sapore, l’eleganza dei caratteri alla loro potenza. Resta qualche elemento di incertezza rispetto all’evoluzione, ma questo è nella natura delle cose. “Ci rende tranquilli – conclude Malvicini – la considerazione che la maggioranza dei nostri vini è destinata al consumo in tempi relativamente brevi e solo una parte, i più strutturati, avrà tempi di maturazione e affinamento più consistenti. L’annata 2013 ci aiuterà a dare piena gratificazione ai nostri consumatori.” Giancarlo Montaldo per EGNEWS Premio Mediterraneo Packaging Il Cub Olio vino peperoncino editore, rappresentato dalle riviste enogastronomiche Oliovinopeperoncino ed Egnews, in partnership con l’Istituto di Istruzione Secondaria “Mattarella-Dolci” di Castellammare del Golfo (Tp) e l’Istituto Vergani Navarra di Ferrara, organizzano il “1° Concorso di Packaging Mediterraneo”. Lo scopo è di evidenziare il miglior abbigliaggio del vino e degli oli e premiare lo sforzo delle Aziende vinicole e olivicole dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo al continuo miglioramento della propria immagine. Il Premio è rivolto ad aziende produttrici e di imbottigliamento ed è riservato alle confezioni di vino, compreso il bag-in-box, e di olio extravergine di oliva. Le confezioni devono essere conformi ai regolamenti dell’Unione Europea. Sono ammesse a partecipare al 1° Concorso di Packaging Mediterraneo tutte le aziende vinicole e olivicole che hanno sede nei seguenti Paesi: Italia; Israele; Palestina; Libano; Siria; Turchia; Cipro; Malta; Grecia; Monaco; Francia; Spagna; Portogallo; Marocco; Libia; Tunisia; Algeria; Egitto; Croazia; Slovenia; Bosnia ed Erzegovina; Albania e Montenegro. Le aziende possono partecipare con le confezioni di vini e oli prodotte. Ogni Azienda può presentare una confezione per ogni categoria e nelle quantità massime di n° 5 campioni. I campioni sono composti da n. 2 bottiglie uguali di qualsiasi formato. L’azienda non avrà diritto alla restituzione delle confezioni giudicate non conformi alla categorie previste. La quota di iscrizione di una referenza è: Primo Campione composto da due colli, € 30,00 + Iva 22%; Secondo campione due colli € 10,00 + Iva 22%; Terzo, quarto e quinto campione € 5,00 + Iva 22% Cadauno. Le iscrizioni e invio dei campioni sono valide dal 15 ottobre 2013 sino al 21 aprile 2014 per i vini; dal 15 novembre 2013 al 20 marzo 2014 per gli oli. Ogni confezione di vino e di olio deve essere fatta pervenire a cura dell’Azienda presentatrice a mezzo corriere o posta entro la data su citata. Sul sito www.egnws.it/concorso-packaging/ il regolamento e il form da compilare e le indicazioni per il pagamento della quota d’iscrizione. La fattura pagamento. sarò emessa dopo la verifica dell’avvenuto La proclamazione delle confezioni vincitrici è prevista in occasione della 7° Rassegna Enologica-Olearia dell’Istituto Istruzione Secondaria “Mattarella-Dolci” di Castellammare del Golfo (Tp) che si terrà ad Alcamo dal 16 al 18 maggio 2014. Le confezioni premiate saranno oggetto di una particolare azione promozionale da parte delle testate giornalistiche Egnews ed Oliovinopeperoncino. I premi assegnati potranno essere inseriti gratuitamente anche nelle future confezioni, o in tutte quelle forme di comunicazione che l’azienda ritiene utile al fine. Il Club Oliovinopeperoncino rilascerà liberatoria totale dell’utilizzo del premio ricevuto. Per ogni singola categoria viene selezionata una confezione e sarà assegnata l’Etichetta d’Oro, Gioiello creato dall’artista Paolo Ponzi di Bagnacavallo (Ra). Per ogni categoria l’Azienda partecipante può ottenere un unico premio. E’ facoltà della Giuria assegnare n. 1 Menzione Speciale alla confezione che avrà ottenuto le maggiori valutazioni. Per ogni tipo di informazione e chiarimento si può chiamare la redazione 0533 996333 oppure 339 7783862, o una mail a [email protected] Grande successo del Festival del Tortellino La giornata di venerdì 4 Ottobre i professionisti del gusto appartenenti alla Associazione Tour’tlen si sono ritrovatii in Piazza de Mello a Bologna proponendo al pubblico il Re della cucina emiliana ovverossia il Tortellino. Proposto in 19 gustose interpretazioni da quelli più tradizionali in brodo di gallina o cappone a quelli vegetariani fino a quelli più fantasiosi con pasta colorata o al sapore di mare come quelli proposti dallo chef veneziano Stefano Aldeghetti del Ristorante Da Poggi situato in Cannaregio nella splendida città lagunare. L’offerta é stata ricca e diversificata. I ristoranti ospiti e la Scuola Alberghiera di Castel San Pietro Terme hanno portato il loro gustoso contributo mentre il Maestro Pasticcere Gino Fabbri ha lavorato moltissume ore per portare centinaia di porzioni della tradizionale Torta di Riso che sono andate letteralmente a ruba. Nonostante il freddo e l’arrivo improvviso di un clima quasi invernale l’evento ha riscosso un notevole successo: oltre 8.000 gli assaggi con più di 7.000 porzioni vendute e 1.000 omaggiate a colleghi, vignaioli, giornalisti e giuria per un totale di oltre 3.500 persone che dalle 18.00 alle 23,00hanno partecipato alla seconda edizone del festival. Felice e vincente il connubio con i Vini del Consorzio dei Colli Bolognesi che ha abbinato il primo giorno del tradizionale Banco d’Assaggio con il Tortellino Day riscuotendo un ottimo gradimento tra i partecipanti alla kermesse. Personalmente ho apprezzato assieme ad un gruppo di amici ed estimatori il Pignoletto Spumante e il Classico delle cantine Gaggioli e Tizzano, il Pignoletto Superiore di Montevecchio Isolani e del Monticino, il Pignoletto Barricato di Erioli e il Pignoletto Frizzante di Botti e della Cantina Manaresi. Umberto Faedi Cous Cous Fest: vince Israele All’Italia il premio della giuria popolare e al Senegal un riconoscimento speciale per la migliore presentazione del piatto. Nove i Paesi partecipanti alla 16° edizione del Festival internazionale dell’integrazione culturale di san Vito Lo Capo (Tp). Il miglior cous cous è quello israeliano che si è aggiudicato il premio giuria tecnica, offerto da Unicredit, alla gara internazionale della 16° edizione del Cous Cous Fest. La ricetta vincente si chiama “Harmony” ed è stata proposta da due chef di Gerusalemme, Boaz Cohen e Ronny Basson; un cous cous con purè di ceci con burro di lavanda e dentice ricoperto da una crema di melanzana affumicata e spolverato con salsa di cocco ed erba di limone. Con questa ricetta di cous cous, Israele è riuscito a sbaragliare gli altri otto paesi partecipanti (Costa d’Avorio, Egitto, Italia, Marocco, Palestina, Senegal, Tunisia e, per la prima volta nella storia della rassegna, gli Stati Uniti). Ad attribuire il premio, una giuria di esperti guidata da Roberto Perrone, e composta da giornalisti, chef ed esperti di cucina internazionale che è stata conquistata “dalla capacità di dare dignità al cous cous, cioè l’elemento dominante, ma al tempo stesso – si legge nella motivazione – di far emergere gli altri sapori, dal purè di ceci al delicato burro di lavanda, ognuno riconoscibile senza sopraffare gli altri, in un gioco di consistenze e sapori che dimostra una grande tecnica innovativa”. A Israele è andato anche un premio speciale per l’originalità della preparazione, offerto da Electrolux Professional. “Un risultato più che positivo che ha superato anche le nostre aspettative – ha detto Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo – infatti, abbiamo registrato una forte crescita delle presenze anche grazie alle condizioni climatiche che quest’anno sono state favorevoli”. La giuria di esperti ha assegnato anche un altro premio speciale, offerto da Conad, per la migliore presentazione che è andato al Senegal, rappresentato da due chef, Ba Diatou e Arame Bakar Diop N’Deye che hanno presentato un piatto di cous cous di riso alla St. Louisienne, un piatto sociale che, oltre ad evidenziare la loro tradizione ha voluto lanciare un messaggio in difesa delle donne e contro il femminicidio. Per il secondo anno consecutivo è andato invece all’Italia il premio giuria popolare, offerto da Bia Spa. La ricetta degli chef sanvitesi Antonella Pace e Vito Miceli e del marsalese Emanuele Russo, un cous cous di sarpe su vellutata di “aranci di mare”, fritto di capone e melanzana verde, profumata al croccante aglio rosso di Nubia, è stata infatti la più votata dai visitatori della manifestazione che hanno partecipato alla giuria popolare. Davide Vigneri, invece, il vincitore della seconda edizione di “Bia Chef Moi”, il concorso di cucina riservato a cuochi dilettanti italiani, promosso da Bia Spa; Vigneri, 36 anni di Aci Castello (Ct), ha vinto la sfida finale con Fabrizio Cioffi e Paola Giacomello con la sua ricetta di “Cous cous multikulti”. Piatto a Filiera Corta Nella suggestiva cornice del borgo di Taurasi, in provincia di Avellino, dominato dall’imponente mole del Castello Marchionale che fu dimora dei Gesualdo e degli Este, sabato 14 settembre si è svolta la seconda edizione del Concorso Gastronomico “Piatto a filiera corta”, competizione per eleggere i migliori piatti della tradizione irpina. Dopo il successo della prima edizione svoltasi a Savignano Irpino, l’evento, organizzato dal GAL Irpinia, in collaborazione con la Regione Campania, l’Associazione Culturale Orizzonti e il Comune di Taurasi, nell’ambito del piano di sviluppo rurale Campania 2007-2013, Asse IV – Approccio Leader, approda nel paese che ha dato origine all’omonimo famoso vino irpino DOCG che da tempo contribuisce a tenere alta la notorietà del territorio nel mondo. Una serata all’insegna dei piatti della tradizione irpina, accompagnati dai pregiati vini locali, preparati da grandi cuochi sotto la supervisione dello Chef Luciano Colucci, patron dell’omonimo hotel a Nusco, per riscoprire i sapori dimenticati in un’occasione di incontro diretto tra produttori e ristoratori. Il tema, infatti, come spiega il Presidente del GAL Irpinia, Giovanni Maria Chieffo, è <<la filiera corta, vale a dire il legame diretto tra produttore e consumatore, come dimostra anche la presenza del mercatino di prodotti tipici allestito nella piazzetta antistante l’ingresso della corte del castello>>. <<Si tratta di un progetto fortemente radicato nella ruralità sociale, >> – continua Chieffo – << un progetto di valorizzazione necessaria per recuperare le eccellenze eno-gastronomiche e storiche dell’Irpinia, per parlare di cibo come cultura, di riti antichi e popolazioni che non dimenticano l’identità locale>>. Proprio in quest’ottica si è mossa la seconda edizione del Concorso Gastronomico che, oltre alla cena di degustazione volta a stabilire i tre piatti vincitori della competizione, ha ospitato anche stand di gastronomia tipica locale, percorsi sensoriali, spettacoli folkloristici itineranti e animazione a tema medioevale con il gruppo de “L’Ordine del Lupo”, in prima fila a far rivivere giochi d’arme e duelli mozzafiato. Durante la serata è stato anche distribuito il secondo volume “Assaggi d’Irpinia”, dedicato alle ricette del territorio. Simone Ottaiano [email protected] Giacomo Fogli campione Italiano dell’International Master Bartender Giovane barman pisano, rappresenterà l’Italia alla finale mondiale della competizione nel cuore della Boemia, il prossimo ottobre. Giacomo Fogli del Chimney Pub di Pontedera (Pi) ha trionfato alla finale italiana dell’International Master Bartender, e a ottobre parteciperà alla finale mondiale nella cornice della celebre fabbrica di Pilsen, nel cuore della Boemia, in occasione dell’anniversario della nascita di Pilsner Urquell che fu il 5 ottobre 1842. All’Ora d’Aria di Firenze, il ristorante dello stellato Marco Stabile, Giacomo Fogli ha scalzato il titolo ad altri otto concorrenti provenienti da ogni parte d’Italia sfidandoli, sotto l’occhio vigile della giuria tecnica, nel blind test, nella prova di conoscenza di storia e prodotto e, infine, in quella di spillatura. Fogli, personaggio dallo stile e dal look deciso, é un grande conoscitore di birra; dal 2005 gestisce il Chimney Pub, che ha aperto i battenti ben 31 anni fa, ma lavora nel locale da quando era poco più che maggiorenne. Tra le passioni di Fogli anche la cucina. Fogli sposa appieno lo spirito dell’International Master Bartender che, da anni, trova l’entusiasmo e il consenso di moltissimi gestori e proprietari di locali con la grande passione per l’unicità di Pilsner Urquell, la birra che permette di cogliere un’opportunità unica con il confronto con Bartender di tutto il mondo. “Pilsner Urquell può veramente contribuire a far crescere l’immagine della birra nel nostro paese – ha affermato Luca Beretta, il Business Unit Director Pilsner Urquell Italia – perché è un prodotto che combina una qualità superiore a un’incredibile storia da raccontare con i suoi 171 anni di indiscusso prestigio, con ingredienti super selezionati, con una ricetta speciale e un processo produttivo distintivo e immutato dalla nascita”. Il campione italiano, colui che della spillatura di Pilsner Urquell ha fatto punto fermo del proprio servizio al cliente, sfiderà gli altri contendenti, provenienti dai venti Paesi più importanti del mondo, nella finale mondiale dell’International Master Bartender la cui premiazione è un grande evento di gala di visibilità internazionale cui il “team Italia” partecipa già da sette anni. La Grande Festa del Vino a Mirano Un pubblico numerosissimo e appassionato ha decretato il successo dell’edizione 2013 della Grande Festa del Vino, che si è svolta domenica 8 settembre 2013, una giornata intensa di sapori, suggestioni, emozioni e divertimento. Una votazione tra i presenti, ha decretato i migliori vini in degustazione, troverete la classifica nella seconda parte di questo articolo. Si sono spenti i riflettori dell’edizione 2013 di La Grande Festa del Vino che ha richiamato nel fine settimana a Mirano tantissimi visitatori da diverse regioni italiane tra cui il Veneto, il Friuli, la Lombardia, il Trentino, l’Emilia Romagna, il Lazio e la Puglia per degustare e assaporare i 213 vini in degustazione e le prelibatezze dolci e salate. Un successo che ha ripagato pienamente gli organizzatori, Vanni ed Ezio, titolari di Enoteca Le Cantine Dei Dogi. Anche per questa 6° edizione della Grande Festa del Vino l’indice di gradimento generale registrato sia dagli ospiti, che dai titolari delle varie aziende, dai giornalisti, dai Sommelier è stato molto alto. Si è rivelata per questa edizione, un’ottima idea consegnare all’ingresso, ad ogni ospite, non solo il porta bicchiere a tracolla con calice, ma anche la scheda di gradimento dei vini. Oltre a fornire una chiara panoramica di tutti i prodotti in degustazione, la scheda si è rivelata una valida guida all’acquisto, sulla quale il consumatore annota le impressioni favorevoli o meno avute degustando i vari prodotti. La novità di quest’anno “Vota il miglior vino degustato” ha avuto un ottimo impatto sia da parte degli ospiti che da parte delle aziende vinicole presenti. I numeri della 6° Grande Festa del Vino 2013: 213 vini in degustazione, 1.465 bottiglie stappate, oltre 13.000 brindisi effettuati, senza contare i 48 kg di eccellenti panettoni, i prelibati formaggi, le porchette, i prosciutti, le composte e le delizie offerte dai vari produttori! Ecco i risultati su 483 schede ricevute compilate: Miglior vino assoluto: Fiano di Avellino DOCG 2011 – Campania – Tenuta Sarno 1860 Miglior Vino Spumante: Classese DOCG 2006 – Lombardia – Travaglino Miglior Vino Bianco: Fiano di Avellino DOCG 2011 – Campania – Tenuta Sarno 1860 Miglior Vino Rosato: Cruasè Spumante Metodo Classico DOCG 2009 – Lombardia – Travaglino Miglior Vino Rosso: Etna Rosso DOC 2011 – Sicilia – Irene Badalà Miglior Vino Dolce: Moscato di Trani DOC 2008 “Estasi” – Puglia – Franco di Filippo Aziende partecipanti: Veneto Torre Zecchei – Valdobbiadene (TV) Coste Petrai – Vidor (TV) Lazzaris – Conegliano (TV) Caseificio Tomasoni – Breda di Piave (TV) Ornella Bellia – Portogruaro (VE) Choco&Wine – Padova (PD) Macelleria Rosticceria Peron – Borgoricco (PD) Gallio – Breganze (VI) Loison – Costabissara (VI) Cantina Roncolato Antonio – Soave (VR) Valentina Cubi – San Pietro in Cariano (VR) Corte Sant’Arcadio – Castelnuovo del Garda (VR) Crocca in Bocca – (VR) Friuli Arzenton Maurizio – Spessa di Cividale (UD) Borgo delle Oche – Valvasone di Pordenone (PN) Lombardia Travaglino – Calvignano (PV) Tenuta Ambrosini – Cazzago San Martino (BS) La Brugherata – Scanzorosciate (BG) Malavasi – Sirmione (BS) Trentino Zanini Luigi- Mezzolombardo (TN) Alto Adige Egger Ramer- Bolzano (BZ) Piemonte Veglio Michelino & Figlio – Diano d’Alba (CN) Anna Maria Abbona – Farigliano (CN) Montaribaldi – Barbaresco (CN) Liguria Bio Vio – Albenga (SV) La Baita – Borghetto d’Arroscia (IM) Emilia Romagna Villa Papiano- Modigliana (FC) Marta Valpiani – Castrocaro terme (FC) La Selva Armonica – Vaglio di Lama Mocogno (MO) Abruzzo Gentile Vini – Ofena (AQ) Marche Vallerosa Bonci – Cupramontana (AN) Toscana Dreolino – Rufina (FI) Umbria Raina – Montefalco (PG) Molise Cantine Cipressi – San Felice del Molise (CB) Campania Cantine Antonio Caggiano – Taurasi (AV) Tenuta Sarno 1860 – Avellino (AV) Basilicata D’Angelo – Rionero in Vulture (PZ) Puglia Di Filippo – Trani (BA) Tarantini – Corato (BA) Cannito – Grumu Apulla (BA) Sicilia Irene Badalà – Passopisciaro (CT) Francia Boutillez Vignon – Villers Marmery – Montagne de Reims Austria Gangl Wines – Illmitz Il gusto vulcanico di scena sull’Etna Un’esperienza singolare le Doc vulcaniche in abbinamento ai piatti della tradizione dei vari territori di Vulcania. Location Milo (Ct) per la 33° edizione di “…piacere diVino” tradizionale appuntamento di fine estate dedicato al mondo dell’enogastronomia. Vulcania-Etna svoltasi a Milo (Ct) si è arricchita proponendo le serate del gusto vulcanico. Un confronto fra territori diversi, da Soave a Pitigliano, dai Campi Flegrei all’Etna, con i piatti della tradizione dei vari territori vulcanici. Protagonisti i cuochi di Vulcania che hanno deliziato il palato del numeroso pubblico di appassionati con un tripudio di sapori unici. Carlo Colla, chef dell’Enoteca del Drago di Soave ha proposto il culatello di Soave, i tortellini burro e salvia e il baccalà alla Bronzone; Domenico Pichini, del ristorante Tufo Allegro di Pitigliano, la squisita porchetta con panino alle erbe fini; Michele Grande, del ristorante La Bifora dei Campi Flegrei, la pasta con cicerchie, cozze, polvere di pomodoro e pane croccante e infine, Salvatore Intelisano dell’Associazione provinciale cuochi etnei, beccafico di alici con caponata leggera al miele di zagara e panelle. Sapori forti grazie alle materie prime provenienti dai suoli di origine vulcanica che danno alle pietanze una particolare gustosità, come le cicerchie che vengono coltivate nelle “votiche”, fossati lungo i filari di vigne. Naturalmente queste ricette tipiche hanno esaltato le caratteristiche delle 10 Doc vulcaniche nel banco di assaggio che ha visto la presenza di 100 vini top. Un’esperienza da ripetere nei vari territori di Vulcania, assieme all’idea nata a Milo dai protagonisti delle serate, di realizzare un ricettario semplice, con i piatti della tradizione delle zone vulcaniche, in abbinamento ai vini. Intanto, la manifestazione “…piacere diVino”, continua a Milo fino a domenica 8 settembre con una serie di appuntamenti golosi. La settimana crudista Al Romantik Hotel Jolanda Sport di Gressoney La Trinitè, dove tutto è naturale, si va a lezione di crudismo. In questo tesoro dell’ospitalità, costruito con il legno delle antiche baite e beola, la pietra che viene estratta dal Monte Rosa, con vista sul secondo massiccio più alto d’Europa (che tocca i 4.634 metri di altitudine) dall’8 al 14 settembre 2013, fiamme e fornelli sono banditi, per dare spazio ad un’innovativa e sorprendente esperienza per i palati più arguti, pronti per 7 giorni ad assaporare piatti bio ed estremamente naturali e benefici. È la “Settimana crudista”, un tuffo nel benessere e nei segreti di una dieta alimentare esclusiva, che segue i principi delcCrudismo: si cucinano e si consumano solo alimenti biologici e non cotti, per dare al corpo la possibilità di assumere le sostanze naturali contenute nei cibi, con effetti depurativi per l’organismo. Le bontà di madre natura vengono frullate, affettate, centrifugate, essiccate, massaggiate e marinate, con un risultato non solo all’insegna della remise en forme (mangiando più frutta e verdura si assumono meno calorie, sali e grassi), ma anche del gusto. Con i corsi di cucina crudista guidati dalla dottoressa Laura Cuccato di “Salto nel Crudo”, una vera e propria professionista nella preparazione di delizie a base di insalate e frutti, con metodi creativi e benefici, si trascorre una settimana tra le meraviglie della Valle di Gressoney, tra distese boschive, cascate, i caratteristici stadel, costruzioni in legno della popolazione Walser, rigenerando corpo e spirito. A Griglie Roventi vince una coppia di Castelfranco Veneto Massimo Ferello e Sandra Sartore all’ottava edizione del Campionato di Barbeque, hanno conquistato la giuria con un hamburger ripieno di radicchio rosso, sbaragliando le 99 agguerrite coppie sfidanti. In gara anche partecipanti provenienti dall’Etiopia, Romania, Russia, Cuba, Germania e Francia. Massimo Ferello e Sandra Sartore di Castelfranco Veneto (Tv) sono i vincitori dell’ottava edizione di Griglie Roventi, svoltasi a Rosolina Mare (Ro). Hanno conquistato la giuria (formata da chef, giornalisti e istituzioni) con un hamburger ripieno di radicchio rosso sbaragliando le 99 agguerrite coppie sfidanti. In seconda posizione, Stefano Bugli e Corrado Soranzo della provincia di Venezia con involtini di radicchio, carne, cipolla e una manciatina di fresia; infine, terzo posto per il campione in carica Stefano Beretta di Lecco accompagnato da Walter Sperafico con un panino con hamburger, salsiccia e formaggio con una salsa di cetriolini, pomodorini e bacon grigliato. Griglie Roventi ogni anno richiama chef improvvisati da tutta Italia e da ogni angolo del mondo; per l’edizione 2013 sono state selezionate 80 coppie, fra le 200 richieste arrivate, più 20 assegnate a sponsor, ospiti e ai vincitori del 2012. Per conquistare la giuria, l’unica arma è stata il talento alla griglia. Carne e radicchio prodotto a Rosolina sono stati forniti dagli organizzatori, a fare la differenza la bravura e la fantasia. Quattro i criteri per vincere: cottura della carne, gusto, presentazione del piatto e simpatia dei cuochi. La giuria, composta da chef, operatori del settore e giornalisti enogastronomici, è stata capitanata dalla foodblogger Angela Maci di “Sorelle in Pentola”. L’evento Griglie Roventi è stato realizzato da Ideeuropee in collaborazione con la Pro Loco di Rosolina e il comune di Rosolina. Fornitori Ufficiali: Pilotto&Beghetto Pregiata Macelleria, “Bocia Rosso” Azienda vitivinicola di Ornella Bellia, Liquigas. Partner: Gac, Gruppo Sotreva. Mediapartner: Antennatre, Radio Piterpan, Saporie.com.