Da 250 a 3.000 euro: quanto costa un registro elettronico

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Da 250 a 3.000 euro: quanto costa un registro elettronico
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SCUOLA
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10/01/2008
Da 250 a 3.000 euro: quanto costa un registro elettronico
Roma - Da 250 a oltre 3.000 euro. Tanto si spende in Italia per attivare un registro elettronico. Un
costo che, per ora, resta tutto a carico delle scuole che pagano il servizio offerto alle famiglie con i
fondi di istituto (spesso rimpinguati con le tasse volontarie versate dai genitori), visto che non
esiste, in tal senso, un piano di finanziamento nazionale. Cosi', mentre in Gran Bretagna, il governo
e' pronto a spendere oltre 40 milioni per far arrivare i registri di tutte le scuole on line, da noi, sta
agli istituti accollarsi la spesa relativa che va, appunto, dai 250 agli oltre 3.000 euro per l'acquisto di
un pacchetto software per la gestione, l'inserimento in rete dei dati e la creazione di password. Piu'
la piattaforma informatica utilizzata e' complessa, piu' lievita l'esborso. Qualche esempio. All'istituto
Da Vinci di Perugia il software di gestione dei dati e i palmari di cui e' stata dotata la segreteria per
inserire nel cervellone informatico le assenze sono costati "oltre 3.000 euro". "Un pacchetto
completo di programmi di gestione dei dati di una scuola costa in media 2.000-2.500 euro",
racconta il preside del Peano di Roma, Francesco Lo Russo. Ma si puo' spendere anche meno
comprando il solo programma per il registro on line: su Internet una societa' specializzata ne
propone uno a 250 euro per scuole fino a 250 studenti, poi il prezzo sale progressivamente. Poi c'e'
il problema della bolletta telefonica.
A Milano, una scuola che utilizza la banda larga, spende in media anche 600 euro al mese per
mantenere tutti i servizi interattivi. "Per fortuna- dicono i presidi- che ci sono i contributi dei
genitori". Perche' anche se il fenomeno in Italia e' in espansione, come confermano anche dal
ministero della Pubblica istruzione, non c'e' un piano nazionale di sostegno in termini di
finanziamento anche se, spiega la dirigente Fiorella Farinelli, direzione generale Studi e
Programmazione, "il registro elettronico, soprattutto per quanto riguarda la segnalazione delle
assenze e' uno strumento che piace ai genitori e puo' anche essere utile per combattere la
disperzione scolastica". Tra il 2005 ed il 2007, in collaborazione con il consorzio Cineca, il ministero
ha speso 2 milioni di euro per aiutare le scuole ad implementare i servizi aggiuntivi via Web offerti
dalle scuole, tra questi i registri delle assenze. Quei soldi ora sono finiti. In attesa di nuovi fondi
nelle scuole italiane regna il fai-da-te. (DIRE)
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11/01/2008