Untitled - Rizzoli Libri

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Untitled - Rizzoli Libri
OSHO
DAL SESSO ALL’EROS COSMICO
DISCORSI SULLA SESSUALITÀ, L’AMORE
E LA CONSAPEVOLEZZA COSMICA
Traduzione di Swami Anand Videha
I GRANDI TASCABILI
BOMPIANI
Titolo originale dell’opera:
From Sex to Superconsciousness & other Questions and Answers on these issues
by Osho
Realizzazione editoriale: Ma Anand Tea Pecunia e Marina Panatero
Si ringrazia Ma Deva Prisha per la preziosa collaborazione
ISBN 978-88-452-7302-5
Questi testi sono la trascrizione di una serie di discorsi spontanei di Osho, tenuti
di fronte a un pubblico di ascoltatori. Tutti i discorsi di Osho sono pubblicati come
libri, o sono disponibili nel formato audio originale.
Per un elenco completo, consultare la Online OSHO Library su osho.com/library
Diversi video, alcuni anche con i sottotitoli in italiano, sono trasmessi su osho.
com/webcasting
e visibili anche su: goo.gl/PqKaY
Per l’immagine di copertina:
Photo courtesy by OSHO International Foundation
OSHO® è un marchio registrato di proprietà della Osho International Foundation,
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© 1968-1973 International copyright by OSHO International Foundation – Zurigo,
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© 2000 Italian translation copyright by News Services Corporation, Arona (No)
Copyright su licenza per l’edizione italiana
© 2013 Bompiani/RCS Libri S.p.A.
Via Angelo Rizzoli 8 - 20132 Milano
I edizione Tascabili Bompiani aprile 2013
INTRODUZIONE
Il matrimonio di mente e materia
Man Mirza Tan Sahiba…
Questa strofa di un poeta sufi del Punjab non
è solo simbolica. Narra di Mirza, un uomo che viveva a Rajput, nel villaggio di Danabad, all’epoca
di Jehangir. Un giorno Mirza incontra una ragazza
bellissima, Sahiba, e ha la sensazione di essere una
mente che ha fatto del corpo di lei la sua dimora.
Chiunque riesca a percepire la vita in una statua di dio può comprendere questo incontro di
mente e materia che conduce al samadhi, all’illuminazione. Ma in questa saga dell’amore la società
si intromette esprimendo la sua disapprovazione.
Si affilano le armi, l’odio cova nel corpo dei fratelli
di lei, la loro bocca sputa veleno. Mentre il tempo
osserva colmo di meraviglia: vede l’altro aspetto,
cioè che i corpi di Mirza e di Sahiba sono diventati
templi in cui Cinque Namazi, con le loro cartelle
scolastiche in spalla, si presentano per apprendere
l’arte di amare.
Qualsiasi yogin risvegli dentro di sé la sua shakti
addormentata, sente correre lungo la spina dorsale
una corrente infuocata: gli atomi di energia dispersa, la sua shakti, che si cristallizzano, danno una
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direzione a quel fuoco; come risultato, nella mente
dello yogin si sprigiona la Mahashakti. La stessa
sensazione di risveglio della kundalini può essere
sperimentata nell’unione dei corpi in cui l’anima
incontra l’anima. E in questo incontro supremo
si sperimenta, all’interno dei confini del corpo, la
consapevolezza cosmica che lo rende illimitato.
Come mai questo corpo, formato da cinque
elementi, ha riconosciuto questo tipo di esistenza
utile per la sua evoluzione? A mio avviso, Osho
ha trovato la risposta a ciò che comunemente è
visto e vissuto come infelicità e miseria, e offre intuizioni e spiragli sull’istante in cui questo corpo,
composto di sangue e di carne, diventa un tempio
dal quale, elevandosi dall’interno, sorge una preghiera che si innalza con la fragranza dell’incenso.
Il Dagistan è una minuscola regione montuosa
dell’India; le persone che vivono in quella terra
hanno scoperto il segreto all’origine della tristezza
che sembra dominare il mondo: quando qualcuno è in collera con un’altra persona, la maledice
nel modo più terrificante che si possa immaginare:
“Possa tu dimenticare il nome di chi ami.”
Questa maledizione sembra aver colpito ogni
area della nostra vita. È una maledizione che colpisce tutte le nostre religioni, tutti i nostri “ismi” e
l’intera filosofia della nostra vita, qualunque essa sia.
Inoltre, abbiamo perfino dimenticato il nome della
nostra amata più intima, della nostra shakti interiore.
Non deve stupire, dunque, che un’era di oscurità avvolga il mondo intero e che la gente, anziché diventare sempre più temeraria e intrepida,
sia sempre più terrorizzata.
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Osho sembra aver scoperto il segreto per tornare ad avere coraggio. Per uscire dalla paura egli ha
indicato la rotta verso quell’amata, cioè quella consapevolezza cosmica che dimora in noi ma che giace
dimenticata, a causa di una maledizione scatenata in
passato da una profonda, implacabile e sconvolgente cospirazione che sembra aver unito coloro che
governavano le genti e i sacerdoti, custodi della religione: insieme hanno ordito quella trama di oblio,
per ridurre o mantenere in schiavitù il popolo.
Essi hanno schiavizzato l’uomo non solo dal
punto di vista fisico, ma anche da quello mentale.
Ho espresso il terrore che consegue a quella schiavitù in una mia poesia:
Sono in una cella all’interno di un’altra cella.
Ogni giorno genero un sole
e ogni giorno il mio sole diventa un orfano.
Un sole abbattuto… ogni mattina, quando sorge, scatena un’attività di molteplici rituali. Le persone lo osservano da molto lontano, come stranieri,
congiungono le mani in un saluto, per poi riprendere velocemente il proprio cammino, e allontanarsi. E quell’orfano, quel sole, tramonta inutilmente.
Le persone educate ad aver paura hanno dimenticato che i raggi del sole esistono per inondare i
giardini delle loro case, i loro cuori e la loro anima,
in cui giace un seme… in quel terreno interiore, quel
seme desidera, aspira, vuole germogliare e fiorire.
Amore e devozione sono due parole che sentiamo continuamente ripetere intorno a noi, ma
la voce che ne parla trema, è radicata nella paura,
quasi si trattasse di fiori rubati in qualche giardi7
no. Ebbene, quei fiori devono spuntare dall’interno, dal terreno della nostra anima, là dove le sofferenze delle nostre fatiche possono trovare una
concreta realizzazione.
A mio avviso, quest’opera di Osho è un dono
squisito e immenso per la nostra epoca. Egli è riuscito a volgere i raggi del sole verso l’anima degli
uomini, e con incredibile semplicità è riuscito a
parlare delle gioie del coito, che altro non è se non
un’unione del seme con un raggio di sole.
Simile alla fragranza di un fiore dischiuso, Osho
accompagna gli uomini a percepire le vette del
samadhi, li invita a incamminarsi verso la salvezza, li orienta verso la beatitudine eterna…
L’aver reso fertile il terreno dell’anima è un
motivo sufficiente per rendere concreta la sua
salvezza. E il seme che giace al suo interno trova
una beatitudine eterna nell’inevitabile fioritura. E
va riconosciuto che solo Osho ha potuto donare
questa realizzazione, grazie alle sue incredibili intuizioni e alla forza della sua capacità espressiva.
Infine, vorrei aggiungere ancora una cosa, basata sulla mia esperienza personale… mi riferisco
al dolore presente, il dolore che il seme sperimenta prima di germogliare:
Il mio sole dorme nel palazzo delle nuvole
nessun sentiero vi giunge, nessuna finestra si
schiude
nulla permette di arrivarvi.
I sentieri che per secoli sono stati percorsi
sono troppo stretti per i miei piedi.
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Riconosco che tutti i sentieri delle esperienze
interiori sono diventati troppo angusti. Ognuno
di noi deve creare il proprio sentiero, che si adatti
ai suoi piedi. Osho, in queste pagine, parla di questo segreto in maniera così semplice e lineare da
annullare qualsiasi paura in proposito. E il nostro
mondo dovrebbe ringraziarlo non fosse altro che
per questo motivo.
Amrita Pritam
Poetessa, scrittrice e membro
del Parlamento indiano
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PREMESSA DELL’AUTORE
Il sentiero della naturalezza
Spesso mi ritrovo a domandarmi come mai, malgrado l’incredibile vastità di tematiche che affronti
nei tuoi discorsi – forse una prospettiva senza confronti, mai gestita da un solo uomo vissuto su questa terra –, quando mi ritrovo a parlare o a discutere
di te con la stampa o in un qualsiasi altro contesto
sociale, l’unica preoccupazione e l’unico argomento
su cui tutti focalizzano le loro critiche e i loro commenti è il sesso?
Mi viene in mente il dottor Johnson. Aveva
creato il miglior dizionario dei suoi tempi, era un
volume enorme, davvero poderoso – più di mille
pagine. Tre vecchie signore lo andarono a trovare,
furiose; dovevano avere settanta, settantacinque
anni, e tutte e tre indossavano occhiali con lenti
molto spesse. In coro gli dissero: “Non si vergogna per aver scritto quel libro? Ci abbiamo trovato tre parole davvero oscene!”
Il dottor Johnson commentò: “Mio dio, in un
libro di mille pagine, nel quale sono raccolti migliaia di vocaboli, come siete riuscite alla vostra
età, con una vista così debole, a trovare tre parole
oscene? Siete veramente delle grandi ricercatrici,
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di certo le stavate cercando. Nessun altro mi ha
fatto una simile obiezione, nessuno mi ha mai fatto neppure una menzione su quelle parole.”
Esistono più di quattrocento libri a mio nome;
io non ho mai scritto nulla: quelle sono raccolte
dei miei discorsi. Di quei quattrocento libri, solo
uno concerne il sesso, e anche quello in realtà non
tratta del sesso; fondamentalmente illustra come
trascenderlo, come portare l’energia sessuale dal
sesso a uno stato di sublimazione, visto che si tratta della nostra energia di base.
Il sesso è in grado di riprodurre la vita… questa
è l’unica cosa che sappiamo della sessualità, ma è
qualcosa che anche gli animali sanno fare. E gli
scienziati sostengono che perfino le piante hanno
una propria forma di sessualità, dunque si può
dire che l’intera esistenza interagisce con una specie di energia sessuale. Solo l’uomo ha il privilegio
di cambiare il carattere e la qualità dell’energia
sessuale.
Il titolo di quel libro è Dal sesso alla consapevolezza cosmica, ma nessuno parla mai della consapevolezza cosmica. Il libro tratta della consapevolezza cosmica, il sesso è presente solo in quanto
inizio, è il punto in cui tutti si trovano. Esistono
metodi che possono attivare l’energia e portarla a
elevarsi, e in Oriente per almeno diecimila anni, è
stata sviluppata una scienza speciale, il Tantra, che
non ha alcun equivalente in Occidente.
Per diecimila anni si sono sperimentati modi
e metodi che permettano all’energia sessuale di
evolvere nella vostra spiritualità: proprio la vostra sessualità può diventare la vostra spiritualità.
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